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Cultura Attualità Tecnica Informazione FEBBRAIO 2014 RISERVATO AI SOCI NOTIZIARIO Shiatsu

NOTIZIARIO Shiatsu - Il Dojo - Scuola per Operatori Shiatsu · Tecnica Informazione RISERVATO AI SOCI FEBBRAIO 2014 NOTIZIARIO Shiatsu. SEMINARIO SHIATSU 10 - 11 Maggio 2014 ... Ritornato

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Cultura Attualità Tecnica Informazione

FEBBRAIO 2014RISERVATO AI SOCI

NOTIZIARIO

Shiatsu

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SEMINARIO SHIATSU10 - 11 Maggio 2014

Programma- Iniziazione alle basi pratiche e teoriche del Kiyndo Shiatsu- Analisi in profondità di tecniche specifiche di pressione in Kiyin- do Shiatsu.- Analgesi attraverso la manipolazione, relazione incrociata per similitudine.- Nuovi Protocolli distinti e studio di casi (dolori dorsali, della nuca, delle gambe/braccia, gomiti/ginocchia).

OrarioGiorno 10 dalle ore 9,00 alle ore 13.00 - dalle ore 14.30 alle ore 18,30Giorno 11 dalle ore 9,00 alle ore 13.00 - dalle ore 14.00 alle ore 16.00

Workshop aperto a tutti

Caratteristiche Seminario - Riservato solo allievi di 3° anno e professionisti shiatsu- Riconosciuto come aggiornamento COS Collegio Operatori Shiatsu

Presso:

Hotel PomaraS.MICHELE DI GANZARIA (CT)Via Vittorio Veneto, 84Tel. 0933.976976 - Fax. 0933.977090E-mail: [email protected]

“Tra struttura ed energia, mobilità delle articolazioni e tonificazione dell’energia”

Nel corso di questo seminario, gli stagisti scopriranno e sperimenteranno nuovi approcci psico-corporali alfine di acquisire una tecnica originale

di auto applicazione per il mantenimento della salute.

PIERRE CLAVREUXFrancese, nato a Nantes, vive e lavora a Strasburgo. Si è dapprima diplomato come Educatore per Bambini portatori di Handicap, quindi in Musicoterapia. Ha lavorato e studiato a lungo in Giappone con i Percussionisti Kodo dell’Orchestra Filarmonica di Tokio. Durante quel periodo ha iniziato a studiare Yin Shiatsu e Agopuntura presso la Clinica Akahigedo e la Scuola di Me-dicina Orientale di Tokyo con Takeuchi Sensei, proseguendo per sette anni questa formazione. Ritornato in Francia ha fondato il “Centre de Shiatsu Energétique”, a Strasburgo, dove continua ad insegnare e praticare lo Yin Shiatsu.

NUOVOPROTOCOLLO

Che cos’è il Kiyindo shiatsu?Il Kiyindo Shiatsu® di Pierre Clavreux si appresta a sviluppare una forma di manipolazione in profondità ridu-cendo al massimo il dolore. Basato sul principio di similitudine incrociata nel corpo, agisce in profondità sui tendini, le parti terminali dei muscoli e sulle articolazioni.Il Kiyindo Shiatsu® permette di sopprimere le tensioni e procura a Uke un effetto rapido di liberazione delle sue articolazioni. Il Kiyindo Shiatsu® ha un’azione preventiva notevole; esso ha ugualmente un'azione molto concreta sui proble-mi di stress, di dolore dorsale e articolare, di problemi digestivi e disturbi del sonno.

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IL SOFFIO ITINERANTE SEMINARIO: "IL SOFFIO ITINERANTE"IL LIBRO DEI SOFFIXVII SEMINARIO ESTIVOLO ZEN QUESTO SCONOSCIUTOSEMINARIO: "IL TRATTAMENTO SECONDO LA DIAGNOSI FAMILIARESEMINARIO: "TRATTAMENTO D'ARMONIA ANDARE PER FARE"ESAMI 3° ANNOESAMI 2° ANNOESAMI 1° ANNOCORSO PER ASSISTENTI: "LA MIA ESPERIENZA"ESAMI DI INSEGNANTI 1° ANNO: "LA VOGLIA DI TRASMETTERE AGLI ALTRI" MASSAGGIO SPORTIVOBENDAGGIO ELASTICOSERATE SHIATSUVILLAGGI: "ESPERIENZA DI SHIATSU NEI VILLAGGI"KRAV MAGACORSO FORMAZIONE DO-IN E SEMINARIO: "RIEQUILIBRIO E ARMONIZZAZIONE ENERGETICA POSTURALE TRAMITE MANDIBOLA E GRANDI ARTICOLAZIONI"ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE

45689

13151618222324262829303738

39

SEDE LOCALE IL DOJO TRAPANI

A.S.D. e Culturalevia del Legno, 124

91100 Trapanicell. 3408889277 - 3298615364

[email protected]

SEDE CENTRALEA.S.D e Culturale v.le Autonomia 57,

95041 Caltagirone CTTel. 0933 55885 - cell. 339.4916004www.ildojo.eu - www.ildojo.com

[email protected]

SEDE LOCALE CALTANISSETTA

A.S.D. e Culturalevia S. Candura, 59

93100 Caltanissetta,cell. 3389816023

[email protected]

SEDE LOCALE SANTERAMO IN COLLE (BA)

A.S.D. e Culturalevia G. Donizetti, 13

70029 Santeramo In Colle (BA)cell. 3338501437

[email protected]

SEDE LOCALE IL DOJO AUGUSTA

A.S.D. e Culturalec.da Vignali, via delle Zagare, 3

96011 Augustacell. 3921576081

[email protected]

Scuola conforme ai parametri I.A.S.

Interassociazioni Arti per la Salute

Scuola Affiliata al CSEN

Ente di Promozione Sportiva riconosciuta

dal CONI

Scuola facente parte dell’A.S.S.I.

Associazione Scuole Shiatsu Italiana

Scuola Fiduciaria A.P.O.S. Associazione Professionale

Operatori Shiatsu

Sommario

Hanno collaborato: Giuseppe Montemagno, Massimo Beggio, Clemente Gugliotta,Silvana Guzzo, Gaspare Sirone, Maria Luisa Reina, Chiara Calandra, Benedetta Finocchiaro, Angela Gargiulo, Christian Padiglieri, grafica e impaginazione: [email protected]

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VENENDO, ANDANDO...

Notiziario 20144

La Puglia, con Gio-ia del Colle e San-

teramo in Colle, poi a Sorrento in Campania. Poi la Sicilia: Augusta, Castellamare del Gol-fo, Marsala, Valderice, Gela, S. Agata di Mili-tello, Giarre, Catania, Modica e Caltagirone. Questo il lungo “tour” al Sud partito il 5 giu-gno e terminato il 23 dello stesso mese, or-

ganizzato dall’amico Giuseppe Mon-temagno attraverso le sedi locali e i centri affiliati alla Scuola per Operatori Shiatsu “Il Dojo”. Li ho contati: 14 conferenze per la presentazione de “Il Libro dei Soffi” e 4 seminari sulla “Terapia del Soffio” secondo l’insegnamento tradizionale del Maestro Inoue Muhen, il tutto in 19 giorni. Non è stata una passeggiata ma un autentico viaggio in stile on the road, con una macchina sempre stra-piena di valigie, libri, locandine e bot-tiglie di acqua minerale per la nostra sete. E’ stato Giuseppe a guidare sem-pre, macinandosi così qualche migliaio di km. Del resto gli toccava, essendo lui il più giovane.Tutto questo lungo evento, che si è snodato lungo i giorni che abbiamo detto, andava sotto il titolo “Il Soffio Itinerante”, ed è stato proprio, esatta-

di Massimo Beggio

mente, così. Sto scrivendo di questa avventura mentre sono an-cora qui in Sicilia, da dove ripartirò per casa domani. Ne sto scriven-do mentre sono ancora sull’onda della stanchezza. Il senso di queste poche righe, che verranno pub-blicate tra qualche mese sulla rivista, non è tanto quello di fare un bilancio di quello che è stato, ma piuttosto mi serve per comunicare dei fatti insieme a delle emozioni personali, agli amici che ho incontrato e a quelli che non ho potuto incontrare. Ho preferito farlo subito, a caldo, facendo sì che le cose non prendessero nel tempo una piega più razionale.Cosa rimane, almeno nel mio sentire, di tutta questa storia? Molte cose. In primo luogo i tanti incontri, persone

che già conoscevo e che sono stato feli-ce di rivedere, persone mai conosciute prima e che sono stato felice di poter conoscere. Amici vecchi e nuovi, il che basta a ricompensare la fatica. Ma, an-cora di più, una cosa fra tutte: l’aver fat-to conoscere anche ad altri la figura di quest’uomo straordinario che ha avu-to tanta parte nella mia vita, il Maestro Naoji Inoue Muhen. Averlo fatto co-noscere per quello che era realmente, un monaco guaritore e un grande mae-stro di vita. Di questa storia posso dire

che ho fatto quello che mi ero ripro-messo di fare, che ho fatto quello che lui mi chiese espressamen-te prima di andarsene da

questa vita. E questa è la prima e la più grande soddisfazione. In questa cosa, naturalmente, non ci sono stato solo io. Ci sono stati insieme a me Anna, Irene e Giuseppe e tutti gli altri amici che ci hanno accolto con generosità, che ci hanno ospitati, che hanno mes-so a disposizione le loro conoscenze personali per le conferenze e per i se-minari sulla terapia. Un grande lavoro fatto tutti insieme.In giro, per i tanti luoghi dove siamo stati, tra le tante persone che abbiamo incontrate, abbiamo portato la “Tera-

pia del Soffio”. Agli operatori shiatsu abbiamo dato nuove opportunità di lavoro, fornendo loro una metodica di intervento efficace, attraverso la qua-le poter lavorare in modo incisivo sui punti della Medicina Tradizionale Ci-nese. Insieme a questa possibilità ab-biamo però anche suggerito un modo semplice per lavorare sul dolore, cosa non meno importante all’interno di un trattamento shiatsu.Ma c’è stato anche dell’altro, perché nel nostro peregrinare non abbiamo incontrato solo dei professionisti ma anche tanta gente comune. Così ad una signora russa abbiamo lasciato una speranza per alleviare i dolori della madre in una grave malattia, mentre a una giovane ragazza abbiamo spiegato come forse con il soffio potrà alleviare alcuni disturbi che le si manifestano nelle ore notturne e che la preoccupa-no e la impauriscono. E altre cose an-

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SEMINARIO "IL SOFFIO ITINERANTE

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VENENDO, ANDANDO...

di Silvana Guzzo

5Notiziario 2014

Il Soffio, un viaggio umano e professionale

sulle orme suggerite da un monaco buddista, Inoue Muhen, che se ne è anda-to 13 anni fa. Un'esperien-za di lavoro e di ricerca accompagnati da una vi-sione del mondo, quella buddista, che ha alle spal-le una cultura millenaria, dove il lavoro si integra con una visione spiritua-le, in senso ampio e laico, dell'esistenza. Massimo Beggio nel suo libro, "Il libro dei Soffi", e nel se-minario, con semplicità e umiltà ci ha accompagna-to in questo percorso, con un linguaggio che è spes-so quello della narrazione, accostandosi alla vita di questo uomo con rispetto e delicatezza. Così anche nel seminario iniziando con una breve meditazione zazen ab-biamo assaggiato un approccio alla vita, e da qui siamo poi partiti per fare delle esperienze col soffio su punti si-gnificativi della medicina tradizionale cinese. Abbiamo sperimentato sof-fi diversi, perchè anche qui ognuno porta la sua individualità , la sua sen-sibilità e la sua intuizione. E a nostra volta abbiamo portato il soffio su punti diversi dei nostri com-pagni di viaggio. Giornata intensa che dato il caldo estivo si è conclusa con un breve bagno in piscina! Ringraziamo Massimo e Giuseppe per questa originale esperienza. ◆

cora.E poi abbiamo parlato a tanti della me-ditazione e dello Zen e può essere che a qualcuno verrà la voglia di approfon-dire delle cose e di guardare alla pro-pria esistenza anche da un altro punto di vista. Io credo che a tutti, pur nelle loro diversità, siamo riusciti a lasciare qualcosa di importante. Ricordo anco-ra i volti delle persone che mi hanno ascoltato parlare e raccontare di Muhen e del modo come cercava di affrontare la vita, libero da “ansie e timori”. Par-lando di lui, oltre che dello zen e della sua terapia, forse siamo riusciti a dare a ciascuno una speranza. Se così è stato, allora non ci siamo affaticati invano.Caro Maestro, ora mi rivolgo a te. Penso

proprio che venire al Sud sarebbe pia-ciuto tanto alla tua anima di vagabon-do, peccato non averci pensato prima. Oltretutto qui la gente cerca sempre di farti mangiare in abbondanza e anche questo so che non ti sarebbe spiaciu-to per niente, diversamente da me che devo sempre far quadrare i conti con il

mio yang ming. Volevo anche comunicarti una cosa che mi riguarda. Negli ultimi mesi, cercando a casa alcune fotografie ed

altre cose tue, non sono più riuscito a trovarle. Questa cosa mi è dispiaciuta molto, mi sono sentito come se aves-si perso qualcosa di te, quasi un pezzo della mia storia e della mia vita. Però in questi giorni mi sono invece accor-to quanto tu nella mia vita sei ancora presente. In questi giorni ho cercato di parlare di te con la leggerezza che mi hai insegnato ma non ho mai potuto fare a meno di avere momenti di forte emozione ripensando ad alcuni episo-di tra di noi e cercando di raccontarli ad altri.Questa cosa, proprio oggi, mi ha ri-portato alla memoria una dedica che il poeta americano Allen Ginsberg fece a Gary Snider, un altro grande poeta

della beat generation molto legato allo zen. Credo che Snider lo abbia anche un po’ iniziato alla poesia cinese e giapponese e gli regalò una ciotola, di quelle che i monaci itineranti usavano per mangiare, per bere dell’acqua e per chiedere l’elemosina. Così scrive Gin-sberg:

“La cio-tola rossa dell’elemo-sina che mi hai regalato l’ho persa, ma il suo contenuto è rimasto intatto”.Caro ami-co e mae-

stro, credo di aver perso qualche tua fotografia ma il senso del tuo passaggio nella mia vita è ancora tutto dentro di me. Anche per me intatto. ◆

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Notiziario 20146

“Il libro dei Soffi” di Massimo Beggio Edizioni Bellavite.

In questo libro l’amico Massimo, che alcuni di

noi conoscono per il lavoro fatto insieme sulla Medicina Tradizionale Cinese e per i seminari sul soffio, raccon-ta della sua esperienza con

il maestro Inoue Muhen, un monaco giapponese che ha portato e diffuso in tutta Europa la “Terapia del Soffio”.Master Muhen, il nome con cui abi-tualmente veniva chiamato questo monaco, ha soggiornato a lungo dalla prima metà degli anni ottanta in alcuni paesi europei. Particolarmente in Ita-lia, Svizzera e Francia, dove poi è mor-

to a Tolone nell’ottobre del 2000 alla soglia dei novantuno anni.Secondo la più classica tradizione buddista (il riferimento spirituale del Maestro era il buddismo zen) Muhen era un monaco itinerante e si muoveva per questi paesi portando in giro la sua terapia ovunque ne veniva richiesto. Con un autentico spirito di gratuità e di compassione, anche se ormai mol-

to anziano se ne andava ancora avanti e indietro per le strade del mondo con l’unico scopo di portare aiuto con la sua terapia alle persone sof-ferenti.Oltre a trattare le per-sone con la terapia del soffio, Master Muhen si dava anche da fare instancabilmente per far conoscere la sua te-rapia tenendo incontri e seminari ovunque, in palestre di arti marziali o in centri yoga, presso scuole di shiatsu o cen-tri buddisti. Sono mol-te le persone che hanno potuto incontrarlo e apprendere direttamen-te dalle sue parole i pri-mi rudimenti del suo curioso metodo tera-peutico. Da allora la terapia del soffio ha avuto una buona diffusione e anche in Italia ancor oggi c’è chi la pratica e continua ad occuparsi di diffonderla.Massimo Beggio ha conosciuto Inoue Muhen nel 1986 presso un tempio zen dalle parti di Salsomaggiore. Da allo-ra il rapporto con lui è stato assiduo e costante fino al giorno della morte del maestro. Ha lavorato con lui assisten-dolo nelle sue terapie e potendo così apprendere direttamente la pratica del soffio. Con lui ha parlato dello zen e con lui ha meditato nelle giornate trascorse insieme. Un rapporto di grande intimi-tà, amicizia e affetto durato anni.A dodici anni dalla morte di Muhen esce questo libro che non si limita solo a descrivere la “Terapia del Soffio” ma che vuole anche far conoscere que-sto personaggio davvero straordinario. Un picco-lo vagabondo buddista che ancora all’età di no-vant’anni girava il mondo con un bagaglio leggero, senza mai preoccuparsi troppo di dove avreb-

be passato la notte o di cosa avrebbe mangiato l’indomani. Sapeva mettersi completamente in gioco per portare un po’ di sollievo e un po’ di speranza nella malattia. Infatti il nome Muhen è un nome monastico, un nome che gli venne assegnato dal suo maestro. Tradotto letteralmente significa “senza limite” o anche “senza confini”. Come esattamente, nel suo continuo peregri-nare, è stata la vita di questo piccolo e straordinario vagabondo buddista. ◆

IL LI

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OFFI

di Giuseppe Montemagno

Per acquistare il libro potete rivolgervi presso la

segreteria dell’associazione, chiamando i numeri telefonici:

tel. 093355885 - cell. 3394916004

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7Notiziario 2014

IL LIBRO DEI SOFFIUno scenario fantastico “Le Ter-

re delle Sirene” con una storia millenaria, dove le bellezze naturali ti portano dolcemente senza che tu te ne accorga in meditazione, ti fanno incon-trare te stesso; una terra dall’atmosfera pulsante, dai profumi che inebriano l’anima, dai suoni che fanno vibrare il cuore… dove si ristora anche lo spiri-to. Anche il tempo è stato clemente ed abbiamo potuto osservare la natura nei suoi colori sfavillanti; un posto che esalta l’Amore per la terra…l’Amore per la VITA.Sensazioni che devono essere vissute, le devi sentire sulla pelle…con perso-ne dove spesso non c’è bisogno di dire troppe cose…ma si comunica attra-verso gli occhi, il sorriso…attraverso il sentire.“La tecnica Del Soffio” un evento che meritava tutto questo, per la sua storia fatta di sofferenza e di compassione,

di Angela Gargiulo

di Marinella SaracenoVia Epicarmo, 325/A - 96011 AUGUSTA (SR)Cell. 339 8485064 - e-mail: [email protected]

per l’amorevolezza di un uomo che nella sua umiltà e semplicità ha utiliz-zato questa tecnica come strumento per esprimere la propria esistenza. Un grande esempio per noi…probabil-mente non per tutti, ma un invito affin-ché ognuno di noi con i propri mezzi e le proprie capacità possa individuare la propria strada ed esprimere appieno lo scopo della propria vita.“Il LIBRO DEI SOFFI” di Massimo Beggio, la via di guarigione del Mae-stro Inoue Muhen, il cammino di un monaco buddista improntato alla com-passione per la sofferenza con la quale tutti ci troviamo a fare i conti nella no-stra vita. La terapia del soffio è stata il suo aiuto compassionevole per cercare di guarire o mitigare questa sofferen-za. “La VIA DEL CUORE” racchiude l’essenza di quest’uomo e l’espressio-ne del suo cuore nella relazione con il mondo.Questa tecnica è molto semplice, tut-

ti possono appenderla fa-cilmente ed applicarla con altrettanta facilità, a mio parere un gesto di grande amore. Grazie al Dojo ed ai miei insegnanti per aver-mi dato quest’opportunità, grazie a Massimo Beggio, persona eccezionale, che con semplicità ha portato questa testimonianza nel mio paese, tra la mia gente e nella mia casa. Gra-zie a quanti hanno partecipato, il mio augurio è che ognuno di noi possa tro-vare la propria…“via del cuore”. ◆

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XVII SEMINARIO ESTIVO11 - 12 - 13 Luglio 2014

RelatoreM° Giuseppe Montemagno

Da tempo l’Occidente conosce la presenza delle pul-sazioni sui polsi, ma se ne serve al solo scopo di con-tare i battiti del cuore. Gli antichi Maestri, invece, vi trovavano le indicazioni essenziali sullo stato ener-getico e fisiologico delle dodici funzioni principali del nostro corpo.I rapporti tra polso radiale e i cinque Elementi sono stati stabiliti già nei tempi antichi.Secondo la medicina cinese, lo stato dello yin e dello yang, il loro movimento l’uno verso l’altro e viceversa e l’energia di tutti i principali organi sono valutabili dall’esame dei polsi.L’arteria radiale, quella sulla quale il medico occiden-tale misura pressione e frequenza cardiaca, viene suddivisa, sia sul polso destro che su quello sinistro, in tre zone: la prima è detta “pollice”, la seconda “barriera” e la terza “piede”.Ebbene, ogni zona corrisponde a due organi, a secon-da che il polso sia palpato superficialmente o profon-damente.Da questa misura è possibile dedurre quale meridia-no ha bisogno di trattamento e se necessita di essere sedato (reso meno attivo) o tonificato (reso più atti-vo).

Inizio LavoriGiorno 11 dalle ore 15.00 alle ore 19.00Giorno 12 dalle ore 9,30 alle ore 13.00 dalle ore 16.00 alle ore 20.00Giorno 13 dalle ore 9,30 alle ore 13.00 dalle ore 15.00 alle ore 17.00

Aperto a tutti Riconosciuto come aggiornamento COS

Collegio Operatori Shiatsu

Presso:

Hotel PomaraS.MICHELE DI GANZARIA (CT)Via Vittorio Veneto, 84Tel. 0933.976976Fax. 0933.977090E-mail: [email protected]

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9Notiziario 2014

Nello scorso mese di ottobre, saba-to 19 e domenica 20 a S. Michele

di Granzaria, un evento particolare e un po’ diverso dai soliti che abitualmente organizziamo ha visto la partecipazio-ne di una ventina dei nostri soci. Si è trattato di un ritiro intensivo di pratica secondo la tradizione del Buddhismo Zen. Le ore dedicate alla pratica medi-tativa (zazen) si sono accompagnate a momenti di riflessione sul significato che questa pratica può avere nella vita delle persone. Si è trattato di un breve viaggio nel cuore dello Zen per cerca-re di conoscerlo nel suo significato più profondo, al di là di tutta quell’ampia e talvolta bizzarra letteratura cui siamo stati abituati ormai da tempo. E’ stato l’amico Massimo Beggio ad ac-compagnarci in questa esperienza for-nendo alcuni spunti di riflessione per interpretare il significato della pratica Zen. Riportiamo di seguito alcune parti dei suoi interventi nel corso delle due giornate, tra una meditazione e l’altra. La prima parte riguarda la pratica del-la meditazione, la seconda è una breve introduzione alla lettura del Sutra del Cuore, il testo che ha dato il titolo allo stesso ritiro (Il Cuore del Nulla). Chi volesse approfondire meglio il Sutra può trovare alcune pagine di commen-to nel libro di Massimo che abbiamo presentato per i diversi centri siciliani nello scorso mese di giugno (“Il Libro dei Soffi, la via di guarigione del Ma-estro Inoue Muhen” – Ed. Bellavite). Vogliamo ricordare che le pagine che seguono sono di fatto una ristesura di appunti, pertanto ci scusiamo se il testo non dovesse risultare molto scorrevole alla lettura. ◆

Il ritiro intensivo di meditazione che faremo in questi due giorni secondo

la tradizione dello Zen ha un nome pro-prio: “Sesshin”. Il nome si compone di due vocaboli distinti: Il primo è “Se” (da “Setsu”) ed ha il significato di raccoglie-re o raccoglimento, il secondo è “Shin” che significa Cuore o anche Mente (cfr. il cinese “Xin”).Possiamo quindi pensare al Sesshin, che è poi ad un periodo più o meno lungo di tempo dedicato ad una pratica inten-siva, come ad un momento particolare

dedicato a favorire il raccoglimento del proprio cuore, per dire di un profondo raccoglimento spirituale. Nella tradizione i Sesshin si svolgono nei monasteri in occasione di determi-nati periodi dell’anno, legati a particola-ri momenti stagionali o a particolari ri-correnze religiose. Possono però anche essere slegati da eventi specifici e rap-presentare più semplicemente un ap-puntamento periodico per la comunità monastica dedicato ad una pratica più intensa. In genere la loro durata copre un arco di tempo che va dalla settimana fino ad arrivare anche a periodi molto più lunghi.Questi ritiri sono piuttosto severi: ci si leva all’alba e si va avanti fino a sera fa-cendo fino a 12/14 ore di meditazione. Unici intervalli quelli dedicati ai pasti, che sono leggerissimi e in silenzio, così come in silenzio passa l’intera giorna-ta. Il senso di questa cosa, così com’è condotta, sta proprio nel cercare un raccoglimento evitando ogni possibile distrazione. Silenzio e raccoglimento dovrebbero servire per aiutarci a trovare il senso più profondo del nostro esistere, alla ricer-ca di quello che lo Zen chiama il pro-prio autentico “sé”. L’espressione “sé au-

tentico” viene utilizzata per distinguere questo sé dall’ego o da altre categorie di tipo psicologico o quant’altro. Un’altra definizione che possiamo trovare è “na-tura autentica”, volendo indicare quello che siamo davvero oltre la nostra indivi-dualità di persone ben definite e la no-stra relazione profonda (autentica) con ogni cosa nell’universo dell’esistenza. Il punto centrale di questi ritiri è la pra-tica di meditazione che porta il nome di zazen. Questa pratica è il fondamen-to stesso del Sesshin, tutto il periodo è dedicato allo zazen e ruota intorno a questa pratica.Zazen può essere tradotto con l’espres-sione “meditazione da seduti”. Un di-zionario di termini buddhisti la descri-

ve esattamente così: “Zazen è una meditazione che non si concentra su nessun og-getto e su nessun contenuto mentale. Fare zazen significa riconoscere che da sempre abbiamo la natura di Bud-dha (del risveglio). Secon-do Dogen (fondatore della scuola Zen Soto), pratica e illuminazione sono simulta-nee. Zazen non è un mezzo per raggiungere uno scopo (il risveglio alla natura au-tentica del Sé), ma è dimo-rare nell’essenza stessa del risveglio in ogni istante della pratica.”Da questa descrizione possiamo quin-di dedurre che zazen non è tanto un semplice star seduti in meditazione ma più precisamente è sedersi esattamente dentro la realtà autentica dell’esisten-

za. O, come diceva il nostro dizionario, “..dimorare nell’essenza stessa del risve-glio in ogni istante della pratica..”.Per capire meglio in cosa consiste lo za-zen, che è sostanzialmente una posizio-ne (una forma) da assumere attraverso il corpo, e in che modo può consentire di mettere in atto un processo di cono-scenza (non intellettuale ma di autenti-ca partecipazione) di quel sé autentico di cui abbiamo detto sopra, è il caso di aggiungere ancora qualcosa.Ci sono espressioni nella lingua giappo-nese che troviamo quando si parla dello zazen e che in qualche modo ne chiari-scono meglio il significato. Esse sono: “shikan ta za” e “shin jin datsuraku”.Possiamo tradurre “shikan ta za” con

di Massimo Beggio

INTRODUZIONE ALLO ZEN

LO ZEN QUESTO SCONOSCIUTO

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Notiziario 201410

“stare solamente seduti”, dove “shikan” ha il significato di fare solo quella cosa. Il significato dell’espressione è quello di essere totalmente concentrati sulla cosa che si sta facendo, di essere solo e unica-mente in quello che si sta facendo. Nel caso specifico dello zazen lo stare seduti nella posizione prescritta. Shikan può applicarsi a tanti aspetti del-la nostra vita (lavoro, studio e quant’al-tro). Come dice Uchiyama Roshi “..Tale idea del concentrarsi totalmente su una cosa è la pietra angolare della dottrina di Dogen Zenji. In giapponese è detto shikan e l’insegnamento dello shikan può avere nella nostra vita applicazioni importanti.”Ora noi tralasceremo tutte le possibili applicazioni di Shikan di cui fa cenno Uchiyama, pur se interessanti e anche utili a sollevarci da molte sofferenze della vita quotidiana. Restiamo invece sullo zazen, sapendo che quando sedia-mo sul nostro cuscino dobbiamo uni-camente assumere e mantenere quella posizione e nient’altro. Dobbiamo solo essere concentrati sulla posizione dello zazen, solo e unicamente restare seduti in zazen. L’altra espressione è “shin jin datsuraku. La traduzione della frase è “abbandona-re corpo/spirito. Il significato è quindi quello di abbandonare (lasciar andare) insieme all’attività del corpo, anche l’at-tività del cuore e della mente. In altre parole abbandonarsi completamente alla pratica, concentrandosi unicamen-te sul restare fermi e seduti nella posi-

zione dello zazen. Allora zazen non è altro che “shikan ta za” e “shin jin datsuraku”: stare sola-mente seduti nella forma della posizio-ne abbandonando corpo e spirito alla pratica, gettando corpo e spirito nella pratica. E’ completa inattività di corpo/spirito nella posizione seduta, concen-trandosi unicamente sullo stare seduti.In un testo giapponese del 1227, il “Fu-kanzazengi” del Maestro Dogen (“La forma dello zazen che è invito univer-sale”) possiamo trovare espressioni migliori su questa pratica. Scrive Do-gen: “Zazen non consiste nell’imparare a meditare. Semplicemente è la porta reale della pace e della gioia, è la prati-ca avverata che arriva alla pienezza del risveglio. Il presente si fa presente con evidente profondità, qui non arriva la ragnatela dei condizionamenti e del-le illusioni... ...Occorre conoscere con correttezza che la realtà autentica si ma-nifesta e si fa avanti per forza sua e che distrugge innanzitutto l’intontimento e la dissipazione”.Queste parole non fanno che riafferma-re quello che abbiamo detto finora: nel-la pratica dello Zazen la realtà autentica si mostra per quello che è davvero, al di là di ogni apparenza illusoria (“...il pre-sente si fa presente con evidente pro-fondità, qui non arriva la ragnatela dei condizionamenti e delle illusioni...”).Ma è una realtà che non va cercata in-seguendo pensieri o idee (di qualsiasi tipo esse siano: religiose, filosofiche o quant’altro). Il pensiero e con esso ogni

tipo di idea va abbandonato, lasciato andare, perché “..la realtà autentica si manifesta e si fa avanti per forza sua..” li-berandoci da ogni forma di illusione (“..distrugge l’intontimento..”) e darci così l’opportunità di conoscere la nostra vera natura (il Sé autentico). E’ questa l’avventura nella quale tenteremo di infilarci con questo nostro ritiro. Al di là di tutte le parole che finora abbiamo dette, semplicemente affidandoci alla pratica.Un’ultima cosa ancora: tutta questa sto-ria da dove inizia, a quale scuola di pen-siero appartiene? Dogen ha scritto più volte che “..il Buddhadharma (per dire l’insegnamento del Buddha) trasmesso direttamente dai Buddha e dai Patriar-chi antichi è semplicemente lo zazen..”.Uchiyama Roshi, questo maestro zen scomparso qualche anno or sono, ag-giunge a quest’affermazione di Dogen che “..lo zazen ha il massimo valore nel-la nostra pratica del buddhismo..”. Sono affermazioni della massima importanza per capire cosa intendiamo quando par-liamo della pratica dello zazen. Quella di Dogen, nella sua brevità, è inequivocabile e dice che quella dot-trina che conosciamo con il nome di buddhismo e che riporta l’insegnamen-to del Buddha Sakyamuni è sostanzial-mente la dottrina dello zazen. Il buddhismo muove i suoi primi pas-si enunciando le 4 nobili verità (la sofferenza, la sua causa, la possibilità di emanciparsene ed il percorso per emanciparsene), ma per Dogen (e per lo Zen) il cuore del cammino religioso buddhista sta nella trasmissione di que-sta pratica che permette l’emanciparsi dalla sofferenza ed il risvegliarsi alla re-altà autentica della vita.Il buddhismo come cammino religioso infatti sostanzialmente non è che l’in-vito a ripetere in prima persona l’espe-rienza di Sakyamuni, il quale ha potuto aprirsi alla realtà autentica (diventando quindi il Buddha, il risvegliato) grazie proprio alla pratica dello zazen.Dogen ripete più volte questo concetto nei suoi scritti. In Bendowa (“Il Cam-mino Religioso”) scrive testualmente che tutte le pratiche religiose come il bruciare incenso, fare prostrazioni e re-citare i Sutra non sono così necessarie,

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questo perché “..l’unica cosa necessaria è che il proprio zazen attuale coincida perfettamente e autenticamente con la modalità del vero zazen..”.Con queste parole Dogen riconosce chiaramente che il Buddhismo è la re-ligione dello zazen, nient’altro. Allo stesso modo Uchiyama Roshi aggiunge che “..lo zazen ha il massimo valore nella pratica del buddhismo..”. Badiamo bene, Uchiyama parla di pra-tica del buddhismo, a significare che zazen è il buddhismo messo in pratica nella nostra vita. Non è quindi cono-scenza di un pensiero religioso, è esat-tamente l’entrarci dentro con tutto se stesso, è fare del buddhismo una cosa viva dentro la nostra esistenza.Questo “praticare il buddhismo” di cui parla Uchiyama significa guardare alla nostra esistenza per quello che è, impa-rando a conoscerne (a riconoscerne) la sua realtà più profonda e autentica. Que-sto processo di conoscenza può aiutarci a superare (o quanto meno a convivere) con le nostre sofferenze. In questo sen-so il buddhismo (al pari del cristianesi-mo e di ogni altro autentico cammino di ricerca, laico o religioso che possa essere) è un cammino per la salvezza. Una salvezza che nasce dalla possibili-tà dell’emancipazione dall’ignoranza di quella che è la nostra vera realtà.

Il cuore del nulla: un’introduzione al Sutra del Cuore.

Nella lingua giapponese il titolo di que-sto famoso Sutra è “Maha Hannya Ha-ramitta Shingyo”. Vediamone il signifi-cato analizzando parola per parola:Maha = grandeHannya Haramitta = perfezione di sag-gezza (corrisponde al sanscrito Prajna Paramita)Shin = cuoreGyo = sutra (o anche “canto”)

La traduzione potrebbe quindi essere questa: “Il Grande Canto del Cuore della Perfezione di Saggezza” o anche “Il Grande Canto del Cuore della Per-fetta Sapienza”, ma non ne cambia so-stanzialmente il significato. Partire dal titolo è a mio avviso impor-tante e necessario perché già si posso-no capire alcune cose. Il titolo parla di

“perfezione di saggezza”, come volesse comunicarci che, a fronte di una qual-che idea di saggezza che pensiamo di possedere, forse dovremmo andare an-cora più a fondo. Dovremmo arrivare a cogliere il cuore di una saggezza ancora più perfetta.“Andare fino in fondo” e “andare oltre”, vedremo che possono essere conside-rate parole chiave in questo Sutra. Le stesse frasi conclusive, o per meglio dire, il Mantra finale che chiude l’intero discorso insiste nell’esortazione ad an-dare oltre.Ma oltre cosa? Al di là di cosa? L’invito del Canto del Cuore della Perfezione di Saggezza (per dire il suo importante insegnamento) è quello di fare un bal-zo al di là di tutte le possibili idee che ci siamo fatti circa la realtà autentica della nostra vita. Il Sutra si pone come uno strumento molto raffinato per aiutarci ad andare a fondo nell’analisi e nella comprensione della realtà dei fenomeni che fanno parte della nostra esistenza. Capiremo meglio leggendo direttamen-te dal testo, ora però vorrei cercare di collocare il Sutra dentro un suo conte-sto storico e di pensiero.Il Sutra del Cuore (chiamato spesso anche così in modo abbreviato per si-gnificarne il cuore dell’insegnamento buddhista) si colloca all’interno di una vasta produzione di scritti detti della Prajna Paramita (della Perfezione di

Saggezza) che si possono collocare (tra redazioni e successive traduzioni) in un periodo che può essere datato tra il I° secolo a.C. al VI° secolo d.C., in un’area geografica tra India, Tibet, Cina e altri paesi della zona. Abbiamo notizia di traduzioni dal sanscrito in cinese nel 400 e nel 600 d.c., in tibetano nel 800 d.c. e in giapponese nel 700 d.c.Il Sutra appartiene a quella serie di in-segnamenti che contraddistinguono la corrente buddhista Mahayana, nel caso specifico sono gli insegnamenti che parlano della realtà (della vacuità) dei fenomeni dell’esistente.Questi insegnamenti, e i testi che poi li accompagnano, segnano un passag-gio importante all’interno del mondo buddhista. Un vero e proprio passaggio epocale, una vera e propria rivoluzione di pensiero.Per tutta una prima fase il buddhismo sembra caratterizzarsi come una propo-sta religiosa molto incentrata sulla rac-comandazione (diciamo così) di metter in atto tutta una serie di comportamenti e di stili di vita per la ricerca della pro-pria salvezza personale. Il punto cen-trale è riuscire ad affrancarsi dal ciclo di nascita, morte e successiva rinascita (la catena del cosiddetto “samsara”) e la ricerca della sua estinzione per poter accedere ad uno stato di pace in un’esi-stenza finalmente “non condizionata” (il cosiddetto Nirvana).

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Notiziario 201412

Questa ricerca molto personale e molto centrata su di sé genera un atteggiamen-to conseguente: una vita piuttosto riti-rata per star lontani dalle tentazioni e da ogni possibile “contaminazione”, cose sempre in agguato in ogni attività della vita. Possiamo affermare che questo at-teggiamento sembra essere molto pre-sente nel buddhismo dei primi secoli.Da questa visione delle cose, da questo modo forse un tantino egocentrico (e anche un po’ ossessivo) di concepire un cammino religioso, qualcuno comin-cia a prendere le distanze e si fa strada, intorno al I° secolo A.C., la scuola Ma-hayana (o del Grande Veicolo). Questa tradizione, pur nel rispetto delle origini, sembra mostrare un atteggiamento più aperto e meno individualistico mol-to incentrato sulla salvezza personale. Questo non perché non creda nella sal-vezza o non la ritenga importante, ma perché ne ha una visione un po’ meno “personalistica” e perché ritiene che an-che l’attaccamento all’idea di salvezza (pur se un tantino più nobile dell’at-taccamento al denaro o al sesso o a che altro) è pur sempre un attaccamento e potrebbe finire, come tutte le passioni di questo mondo, a generare altre sof-ferenze. L’insegnamento del Sutra del Cuore è

proprio questo: partendo dalla constatazione della vacuità dei fenomeni e (persino) degli aggregati che vanno a com-porli, il Sutra porta la sua ana-lisi fino in fon-do nel tentativo

di cancellare ogni possibile “impurità” dalla mente (dal cuore). Lo scopo di-chiarato è quello di pulire e di rendere così davvero liberi. Ecco il significato della “perfezione di saggezza”.La versione del testo che utilizziamo è una versione giapponese, una probabi-le traduzione da una qualche e più an-tica versione cinese. La traduzione in italiano che abbiamo riportata è poi a cura dell’amico Jiso Forzani, studioso

del buddhismo e Maestro Zen. Quella giapponese è una versione breve e ri-porta la parte centrale della storia che vuol narrare. Sostanzialmente riporta il nucleo centrale dell’insegnamento che

intende impartire.L’inizio del testo è molto diretto ed en-tra subito nel vivo della questione: “Il bodhisattva Kanjizai (Avalokitesvara in sanscrito, figura chiave della tradizione Mahayana che ha fatto voto di “riman-dare” la propria salvezza fino a che tutti gli esseri si salveranno, per questo suo voto è il Buddha compassionevole della tradizione del Grande Veicolo) fino in fondo mette in atto il comportamento della perfetta sapienza (pertanto) allora vede con chiarezza (la realtà dei feno-meni dell’esistenza e riconosce che): ciò che esiste, tutto, è vuoto..”. Da questa consapevolezza inizia il suo discorso/insegnamento rivolgendosi al discepolo Sariputra. Possiamo dire che la presa di coscienza di Avalokitesvara circa la vera natura dei fenomeni della nostra vita e l’in-segnamento che ne consegue porta la saggezza dell’Uomo della Via (acquisi-ta a partire dal riconoscimento delle 4 nobili verità: sofferenza, sua causa, sua possibile emancipazione e percorso per questa emancipazione) ad un livello ancora più alto e definitivo. In un certo senso viene portata a compimento, fino a raggiungere quella perfezione di cui avevamo detto. Ecco di nuovo il senso del titolo del Sutra, ecco il Cuore della Perfetta Sapienza. La scelta di un personaggio come Ava-lokitesvara per impartire questo inse-gnamento non è per niente casuale. Come abbiamo già detto Avalokitesva-ra è il grande Bodhisattva che ha fatto

voto di salvare tutti gli esseri, è il grande Buddha della compassione della tradi-zione Mahayana. E’ quindi abbastanza naturale che spetti a lui insegnare ad emanciparsi davvero fino in fondo dal-

la sofferenza distruggen-do ogni idea fuorviante e ogni possibile ignoranza di come stanno realmente le cose di questo mondo. Abbiamo detto che questa che stiamo utilizzando è una versione breve. Nella tradizione tibetana abbia-mo una versione più lunga che, oltre a contenere lo stesso insegnamento che

leggeremo, si avvale anche di un prolo-go e di un epilogo. Nel prologo abbiamo un quadretto d’insieme che ci dice che l’insegnamen-to di Kanjizai (Avalokitesvara) a Saripu-tra viene impartito alla presenza stessa del Buddha Sakyamuni (in quel mo-mento assorto nella meditazione detta “dell’apparizione del profondo” (quindi anche lui nell’osservazione profonda della realtà dei fenomeni).Nell’epilogo il Buddha esce dal suo stato meditativo e approva la lezione impartita da Avalokitesvara. Quindi il Mahayana ci tiene a confermare che il contenuto del Sutra corrisponde al vero insegnamento del Buddha.Prima di passare alla lettura del testo vorrei concludere ricordando che il Su-tra del Cuore della Perfezione di Saggez-za è tenuto in grande considerazione da tutte le scuole buddhiste della tradizio-

ne Mahayana (Zen, tibetani ecc.). La lezione di Avalokitesvara sulla vacuità e la forma (e tutto quel che poi ne deriva) rappresenta uno dei punti più impor-tanti del loro insegnamento. ◆

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13Notiziario 2014

Quanto ha influenzato (o influen-za) il rapporto, la relazione fa-

miliare nella nostra crescita, nella no-stra vita; e quali sono i blocchi i nodi e le disarmonie che si sono creati nel nostro corpo, e come intervenire per rimuoverli o allentarli.Attraverso la diagnosi sull’addome e il trattamento sulle fascie comunican-ti rimuoveremo o allenteremo questi blocchi presenti nel corpo.Nella loro formazione e nella fisiologia del loro sviluppo e della loro attività secondo la Medicina Tradizionale Ci-

nese, gli organi sono sensibili a diver-si tipi di energia, dai quali sono più o meno influenzati, a seconda dell’inten-sità di quella stessa energia e a seconda della condizione a loro propria.Uno dei tipi di energia che, per la sua continua presenza e per la sua intensi-tà, influisce grandemente sulla condu-zione degli organi è senz’altro quello creato dalle relazioni dell’individuo con il proprio ambiente di vita e più precisamente con il proprio ambien-te familiare. Queste relazioni creano, fin dall’inizio della vita dell’essere umano, una serie di stimoli di diverso carattere ai quali egli è chiamato a rispondergli. Dalla naturalezza e dalla positività o meno di queste risposte deri-va la possibilità che si formino, all’interno dell’organismo, alcu-ni “nodi” non risolti che possono manife-starsi con un cattivo funzionamento degli organi e con una loro

SEMINARIO SHIATSU

Sant'A

gnello (NA

) - Capo D'O

rlando (ME)

IL TRATTAMENTOSECONDO LA LETTURA FAMILIARE

sintomatologia specifica.La relazione fra ogni coppia di organi e un tipo particolare di rapporto fa-miliare, serviranno all’operatore per specificare e ad approfondire la sua ricerca, ma soprattutto servirà al rice-vente come uno strumento in più per la comprensione della sua condizione e per la trasformazione di quei nodi che sono alla base, non solo dei suoi disturbi fisici, ma anche dell’impedi-mento a una completa liberazione del se. ◆

Sant'Agnello

SorrentoAltra esperienza… altre storie si in-trecciano.Ancora una volta il Maestro ha mes-so in evidenza un altro punto di vista, un nuovo sistema di lettura del nostro corpo. Ne abbiamo fatto tesoro pren-dendo quante più informazioni pos-sibili interiorizzando quanto lui ci ha insegnato… ci ha affidato.Una tecnica dove ognuno di noi mette

parte di sé… un suo sen-tire.Straordinario prendere sempre più consapevo-lezza di come le nostre relazioni, familiari, socia-li e lavorative, e il come noi ci relazioniamo a tutto ciò che ci circonda possano influenzare la qualità della vita stessa ed il nostro equilibrio psico-fisico; come alcu-ne figure importanti che sin dalla nostra nascita plasmano talvolta incon-sapevolmente il nostro essere …le portiamo sempre dentro di noi…in sordina fanno il loro lavoro condi-zionando talvolta le nostre scelte di vita. Cosa importante è osservare ed accettare ed è lì che inizia il vero pro-cesso di auto guarigione… “Sui piedi si può leggere la propria sto-ria di vita.Lì, come in un libro, vi sono descritte le sofferenze e le difficolta…Piedi che

di Angela Gargiulo

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Notiziario 201414

hanno percorso salite ma con orgoglio non si sono mai arresi e pur di anda-re avanti non hanno esitato calpestare rami spinosi e contorti di ginepri che di tanto in tanto hanno trovato sul loro

percorso…Essere scalzi riporta anche all’essere umili… quando a piedi scalzi impa-reremo a saper chiedere tutto ci verrà dato. Esser scalzi “riporta” a chi senza alcun timore si mostra cos’ì com’è, spogliato del superfluo e mostrando la propria essenza.”

Interessante ricostruire la nostra storia di vita attraverso la struttura dei piedi. Ne siamo rimasti incantati come bam-bini che attenti e stupiti ascoltano una storia…questa volta la propria, bella

o brutta, sofferta o felice ma pur sem-pre la propria storia. Sei grande Mae-stro!!!Ancora una volta si è creata un’atmo-sfera bellissima di amicizia, di condivi-

sione…tutti stretti in un unico abbrac-cio…perchè al di là di una disciplina di vita, di studio e di consapevolezza, viene fuori uno spiccato senso di amo-re per ciò che si fa.

Ogni incontro rappresenta un mera-viglioso regalo e si rientra a casa, si ritorna alla propria quotidianità, con gioia e gratitudine nel cuore perché qualcosa è cambiato in noi…un baga-glio di conoscenza in più e l’affetto di tante persone che si mettono in gioco per migliorarsi ed essere poi seme di luce per chi è pronto a migliorare la propria vita.Ogni volta la constatazione di fatto è che tutti, ma proprio tutti, siamo alla ricerca delle stesse cose e chi più chi meno abbiamo ferite che ci segnano e non ci fanno proseguire leggeri il cam-mino. Spesso ciò che ci tiene ancorati al passato è una forte rabbia repressa di cui a volte non siamo minimamen-te consapevoli. Questo seminario, così come altri, mi ha dato la conferma che abbiamo a nostra disposizione stru-menti semplici ed alla portata di tutti

per poter vivere una vita più serena; le problematiche restano tali ma miglio-ra sicuramente la qualità della vita di ognuno di noi, basta volerlo.Alla luce di ciò che ho visto e sentito in questi due giorni ritengo che questa esperienza sia semplicemente mera-vigliosa anche se mi rendo conto che non è facile da applicare perchè siamo figli di ieri e ci saranno sempre vecchi schemi da superare, schemi che talvol-ta in modo inconsapevole si traman-dano di generazione in generazione.Tutto ciò fa parte del mio percorso di crescita ed ho preso tanto ma vera-mente tanto. Lo consiglio vivamente, però, altrettanto vivamente consiglio, per chi avesse intenzione di seguire questo cammino, di non mettersi nelle mani del primo che capita ma di cerca-re persone assolutamente competenti. Questo è il motivo che mi spinge, dal mio paese in Costiera Sorrentina, ad arrivare fino a Catania… ^_^

Grazie per quest ‘altra opportunità …attraverso la diagnosi ed il tratta-mento sui piedi abbiamo imparato ad esprimerci senza filtri, non temendo alcun giudizio …perché siamo impor-tanti così come siamo nel bene e nel male…◆PS: un'altra tappa…il cammino conti-nua ^_^

A.S.D. e Culturale “DAO Natura e Benessere”

via Marion Crawford n° 91, 80065 Sant’Agnello (NA)

cell. 3283041542

“FIOR DI LOTO” di Cettina Imbroscìvia Nino Bixio, 13

Capo D'Orlando (ME) cell. 3356511524 – 3891990829

e-mail [email protected]

Capo D'Orlando

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15Notiziario 2014

SEMINARIO SHIATSU

Trapani - Sorrento

TRATTAMENTO D'ARMONIAANDARE PER FARE

Ciascuno di noi “produce” delle ten-sioni che, causate da svariati fattori

sia mentali (il peso delle responsabilità da cui siamo schiacciati, un’eccessiva tendenza a pensare troppo) che fisiche (posture scorrette), si riversano sul no-stro corpo consolidandosi nel tempo fino a divenire vere e proprie contrat-ture, problemi fisici che impediscono o comunque rendono più rigidi e meno fluidi i nostri movimenti. È proprio que-sto lo scopo che, attraverso il lavoro del seminario, ci si è proposti di raggiunge-re: restituire fluidità a tutto il corpo at-traverso lo sblocco dei punti di accesso dell’energia secondo la medicina tradi-zionale cinese. In particolare l’attenzione del seminario è stata puntata sullo sblocco delle grandi articolazioni cioè le anche, il bacino, le scapole. La PosturaCome postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti coporei. La corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in dina-mica che in statica; ad essa vengono a concorre vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici, e re-lazionali).Importanti sono i concetti di spazialità, antigravità, ed equilibrio che derivano da questa definizione.Il concetto di spazialità è immediata-mente successivo a quello di postura.Infatti la postura altro non è che il rap-porto del corpo nei tre assi dello spazio.Per quanto riguarda l’equilibrio esso va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l’ambiente circostante, ne deriva che il corpo, sia in statica che in

dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta.La postura di un individuo è frutto del vissuto della persona stessa, determina-to da stress, traumi fisici, ed emotivi, po-sture professionali scorrette e ripetute e mantenute nel tempo, respirazione scor-retta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc. in base a ciò la postura dell’uomo è in costante e progressiva modificazione.

I fattori precedentemente elencati inci-dono a livello muscolare determinando un aumento dello stato di contrazione che si aggiunge al tono basale preesi-stente.Gli effetti della retrazione muscolare si manifestano a livello articolare sotto for-ma di compressione, rotazione assiale e

di Angela Gargiulo

traslazione determinando modificazioni della strut-tura scheletrica (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, varismo delle ginocchia, ecc. ).

SorrentoIn una cornice molto fa-miliare con persone con le quali condivido, nono-stante la lontananza, la mia vita, le mie emozioni ed il mio cammino, si è svolto questo seminario “Trattamento d’Armonia: Andare per fare”.É stata una gioia ospitare amici vera-mente speciali, “bella gente”, che dan-no un senso straordinario alla mia vita. Ognuno la sua storia, profili diversi, ca-ratteri diversi, percorsi diversi… ma per-

sone che parlano lo stesso linguaggio… persone consapevoli ed aperte ad altre esperienze, a nuove conoscenze. Grazie vita…che conduci sulla mia strada per-sone a me affini e che mi arricchiscono con la loro esperienza.Quante volte ci siamo fermati? Quante volte si pensa di realizzare qualcosa…

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Notiziario 201416

In ordine alfabetico: Alice, Anna, Antonella,

Benedetta, Enza, France-sca, Isabella, Maria, Mi-rella e (beato tra le donne ?!!) Vittorio. Ecco il ma-nipolo di valorosi del III percorso professionale di

Shiatsu tenutosi a Catania presso l'as-sociazione "Henka Do" di Maria Patti, l'impareggiabile istruttrice che ci ha guidato nei due anni precedenti per poi affidare la staffetta al M° Giuseppe Montemagno. Quest'anno infatti, le lezioni ci sono state impartite proprio dal nostro caro M° Giuseppe che ci ha introdotti nel mondo dello Shiatsu più "accademi-co"; ci ha insegnato come fare ricerca delle manifestazioni dall'esame dell'ad-dome e della schiena, come utilizzare e riconoscere alcuni importanti punti, come trattare secondo le visioni del M° Masunaga e della MTC, tutto ciò ci ha messi in condizione di poter avere

un approccio più personalizzato con Uke e più rispettoso dei suoi bisogni specifici.Certo per tutti noi si è concluso un ci-clo, ma, personalmente, sono consape-vole e certa del fatto che ora ne comin-ci un altro, ben più lungo, costituito da approfondimenti, seminari, stages e quant'altro serva ad accrescere le competenze nella splendida arte dello Shiatsu. Ma non divaghiamo, torniamo agli esami! Ah, io sono Benedetta!Qualcuno ricorderà il mio articolo "I famigerati esami di II anno", pubbli-cato nel precedente numero del gior-nalino nel quale ho cercato di rendere

di Benedetta Finocchiaro

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ma poi ci si ferma, magari perché non ancora pronti o non ancora coscienti delle proprie capacità? Questo seminario è stato una verifica, uno specchio dove riflettersi… Capi-re come talvolta mentiamo a noi stessi costruendoci delle maschere, non è fa-cile, ma sicuramente non è impossibile … restituire fluidità al nostro corpo che purtroppo intrappola tensioni, respon-sabilità, ansia e fatica davanti al nuovo e la nostra rigidità, i nostri schemi nell’af-frontare la vita stessa inevitabilmente si riflettono su di esso fino a bloccarlo. Altra spinta, altra lettura, altro momento di introspezione…altre conoscenze che arricchiscono il bagaglio della nostra vita! ◆

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17Notiziario 2014

tangibile la forte emozione provata in quell'occasione, ecco, per me quest'an-no è stato l'esatto opposto, ho affron-tata la prova ormai certa del fatto che essa costituisse "solo" un motivo di scambio, crescita ed interazione co-struttiva con gli esaminatori.Il M° Giuseppe, Marianna Falcone, Ottavio Andaloro, Maria Patti, nonché l’assistente di sala Concetto Assenza hanno confermato le doti di umani-tà e disponibilità che già conoscevo dall'anno scorso. Piacevolissima è stata la scoperta dell'assistente Marinella Saraceno; un'esplosione di vitalità!Non so se sono stata leggera o inco-

sciente non calandomi (stavolta!) nel ruolo dell'afflitta esaminanda! Sicuramente non mi sentivo prepara-ta a dovere, ma altrettanto certamen-te penso che per nessuna disciplina o arte basti un'intera vita per sviscerarla completamente; lo Shiatsu poi è varie-gato e mutevole così come lo è solo la Natura!Si può mai pensare di avere definitiva-mente armonizzato chicchessia quan-do ci troviamo continuamente in uno stato di equilibrio dinamico condizio-nato da variabili infinite? Clima, alimentazione, malattie, emo-zioni, ecc, tutta congiura contro il no-stro equilibrio e lo Shiatsu si adatta a

tutte le occasioni con "strumenti" sem-pre nuovi, possiamo conoscerli tutti? No, ma possiamo fare tantissimo. Così mi sento veramente fortunata, anzi onorata, d'aver cominciato ad ac-quisire uno strumento così potente, quasi una magia!Inoltre se è vero che lo Shiatsu è una disciplina evolutiva è altrettanto vero che mi ha cambiata completamente.In silenzio, in seiza, in ascolto, "nel re-spiro", la mente mia tace; sento il mio cuore e quello di Uke che risuonano, il flusso d'energia è sotto le mie dita e le solletica; mi sento un'accordatrice!Grazie di cuore a tutti gli amici che ho incontrato in questo cammino, vi vo-glio bene! ◆

Il percorso prevede 230 ore di lezione guidata, distribuite in 200 ore in dodici mesi più tre giorni (30 ore) di seminario finale residenziale.

L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a sviluppare la percezione della risposta allo stimolo prodotto con le pressioni, in pratica dopo aver consolidato negli anni precedenti, la capacità del fare pressioni, ora Tori lavora sulla capacità del percepire e valutare le risposte di uke, condizioni che, permettono di praticare un trattamento mirato in rap-porto ai bisogni. Saranno utilizzate per la ricerca dello squilibrio ener-getico le teorie del M° Masunaga, i modelli interpretativi e le procedure lavorative che si rifanno al modello filosofico Taoista e a quello della Medicina Tradizionale Cinese

3° PERCORSO PROFESSIONALE

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porgere il suo sapere agli altri o meglio far emergere nei discenti la conoscenza che è insita in ognuno. Lavorare con lei è stato veramente piacevole, rilassante, istruttivo e soprattutto ho notato una crescita reciproca di cui ha goduto anche

il gruppo, già molto amalgamato e coe-so. Tutti ci siamo sentiti valutati: io sono riuscita con grande serenità ad esple-tare il mio compito di assistente senza sentirmi sminuita anzi tutt'altro. Anna, giovane e bella, con la sua semplicità e la sua esperienza decennale di insegnante di Shiatsu, ha conquistato tutti facendo emergere le doti di ognuno e, come un esperto e preparato direttore d'orche-stra, concertando con maestria anche i pezzi più complessi, ha dato anima ad un brano musicale variegato e ad un'ar-monia meravigliosa: c'è stato chi ha raf-forzato il suo bisogno di essere il primo della classe, chi invece, pur avendo otti-me capacità, ha preferito sentirsi ultimo perché poco interessato all'argomento, ma comunque desideroso di far parte del gruppo; chi, silenzioso per natura, ma voglioso di apprendere, si è ben amalga-mato nel gruppo e chi ha compensato il silenzio con l'esuberanza. Queste con-trastanti esperienze e tutti gli altri eventi che si sono succeduti in Associazione mi hanno fatto capire concretamente che l'Armonia della Vita sta nell'equilibrato

Notiziario 201418

di Maria Luisa Reina

Il 2° Percorso Professionale prevede 200 ore di lezione guidata, distribuite in dodici mesi, compresi tre giorni di seminario finale residenziale. L’obiettivo del corso è di portare l’allievo a eseguire un trattamento shiatsu generale, pro-fondo ed efficace, ad approfondire la ricerca sulla postura, sulla respirazione, sulla perce-zione e sui fenomeni energetici su se stessi e sugli altri. La tecnica di pressione e di con-tatto si affina e da vita a una forma di trattamento, il Kata, semplice e completo, di notevole efficacia globale.Il seminario finale di tre giorni comprensivo della verifica finale, consentirà all’allievo di evidenziare e recuperare eventuali lacune; l’esito positivo dell’esame darà diritto all’ammis-sione al 3° Percorso Professionale della scuola.

2° PERCORSO PROFESSIONALE

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ia senza fare nessuna fatica mi sentivo in perfetta armonia con tutto quello che succedeva, ma quando le Onde sono diventate travolgenti e impetuose mi sono sentita spaesata e impaurita al primo impatto, incapace di reagire, per fortuna, dopo il primo momento di tra-salimento mi sono chiesta cosa potevo fare: scegliere se contrastarle o seguire il flusso. Ho esaminato la situazione e, intuitivamente, ho capito che fare op-posizione avrebbe impegnato molte mie energie e sicuramente quelle Onde non mi avrebbero portato nulla di buono e sarei rimasta lì dov'ero come un naufra-go che sta annegando. Dovevo darmi da fare senza riflettere troppo, dovevo dare libero spazio alle mie intuizioni, senza ascoltare i consigli della mente che tutto vuole ingarbugliare. Desiderosa, come sono, di fare sempre nuove esperienze, seguendo l'ispirazione del mio cuore, ho preferito seguire il flusso di quella Cor-rente impetuosa per sperimentare dove mi stava portando ed ho scoperto con meraviglia che stavo andando dov'è giu-sto che andassi: nell'isola della Consape-volezza. Fatto tesoro di questa profonda conoscenza, sono diventata anch'io inse-gnante di Shiatsu di I° livello ed è stato entusiasmante ritrovarmi come ai tempi della mia giovinezza quando con scrupo-losità, impegno e accuratezza preparavo le lezioni per i miei alunni con tutte le emozioni e le gioie, che un insegnamen-to consapevole e attento ti dà. Quando sono riuscita a formare un II° percorso e ho dovuto scegliere, ho preferito Anna che non conoscevo come insegnante, ma che apprezzavo per la sua diligenza, la sua calma, la sua precisione e il suo modo di porgersi. Anna ha una capaci-tà innata di esprimere con sicurezza e precisione le sue emozioni e i suoi sen-timenti senza creare attriti, attributi ne-cessari che dovrebbe possedere chi deve

Dal 2005 quando è ini-ziata la vita dell'As-

sociazione "SOLE LUNA" in via Pianto Romano, si sono succeduti diversi corsi di Shiatsu con vari maestri e ognuno con la sua personalità e con il suo modo di insegnare mi han-no permesso di crescere, di apprendere nuove teorie e formarmi. Ci sono stati

momenti indimenticabili ricchi di espe-rienze, di novità, di conoscenze nuove senza attriti, o inutili e poco costruttive tensioni, ed io mi sentivo molto serena perché riuscivo con molta facilità a svol-gere serenamente i miei compiti di pa-drona di casa. Da quando l'Associazione si è trasferita in campagna, a casa mia, le cose sono cambiate e si sono succe-duti altri insegnanti ugualmente bravi e preparati che mi hanno insegnato altro, sopratutto a riflettere, ad essere più con-sapevole ed osservare con mente distac-cata le mie emozioni e le mie sensazioni permettendomi di valutare l'altra faccia della medaglia. La calma e la serenità hanno lasciato il posto al nervosismo, al malumore, ai dissapori ed io mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua, un'estra-nea a casa mia: sono stati momenti diffi-cili ma che mi hanno permesso di capire che lo svolgersi della nostra vita è fatta di Onde, a volte delicate e leggere a volte impetuose e travolgenti. Era piacevole e rasserenante lasciarsi cullare dall'Onda quando era calma e tranquilla, perché

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19Notiziario 2014

alternarsi delle situazioni diverse, con-trarie ma complementari, che produ-cono tutti gli opposti della vita come il succedersi di temporali e cieli limpidi, di inverni e di estati, di luci e di ombre, se-condo le modalità Yin e Yang Ringrazio l'Energia Inesauribile dell'Universo per i Doni che mi ha mandato e che continua

ad elargirmi quotidianamente; il mio grazie va a tutti coloro che frequentano il mio Centro in primo luogo Giuseppe Montemagno maestro, nonché Caposti-pite della scuola il Dojo; Anna perché mi ha permesso di approfondire i segreti dello Shiatsu e infine uno per uno tutti i componenti di questo gruppo armonio-

so che tante soddisfazioni sta dando a me e alla dolce e deliziosa Anna: Luigi, Maria Luisa, Anselmo, Mattia, Marcella, Giovanni, Marilena, Giuseppe, Anna, Claudio, note melodiose di quel partico-lare e unico e irripetibile Concerto che si chiama VITA. ◆

Coordinatore sede locale: Ottavio Andaloroinfermiere Professionale, Insegnante Shiatsu, Diplomato

Moxabustione e Digitopressione

Sede locale di CaltanissettaVia S. Candura, 59 - 93100 Caltanissetta

Cell. 3389816023 - e-mail: [email protected]

La pratica dello Shiatsu ha la caratteristica di operare nell’ambito del miglioramento della salute, della prevenzione e del mantenimento dello stato di benessere delle persone dell’incremento della loro vitalità. Lo Shiatsu si pone come intento educativo nei confronti del corpo.Ha lo scopo di risvegliare e/o armonizzare le risorse vitali profonde dell’individuo e si avvale di tecniche e principi precisi e ben determinati.

A.S.D. e Culturale

Corsi Triennali per operatori shiatsuTrattamenti shiatsuDo-InPratica liberaCorsi base Qi Gong

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Sede Centrale

A.S.D E CULTURALE 95041 CALTAGIRONE (CT)

v.le Autonomia 57, - Tel. 0933 55885 - cell. 339.4916004www.ildojo.eu - www.ildojo.com - [email protected]

Scuola Affiliata al CSNE, Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONIScuola facente parte dell’A.S.S.I., Associazione Scuole Shiatsu Italiana

Scuola Fiduciaria A.P.O.S., Associazione Professionale Operatori ShiatsuScuola conforme ai parametri I.A.S., Interassociazioni Arti per la Salute

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21Notiziario 2014

91100 TRAPANIA.S.D. e Culturale

via del Legno, 124 - cell. 3408889277 - 3298615364

[email protected]

93100 CALTANISSETTAA.S.D. e Culturale

via S. Candura, 59 - cell. 3389816023

[email protected]

70029 SANTERAMO IN COLLE (BA)A.S.D. e Culturale

via G. Donizetti, 13 - cell. 3382030171 - 3343744599

[email protected]

96011 AUGUSTAA.S.D. e Culturale

c.da Vignali, via delle Zagare, 3 - cell. 3921576081

[email protected]

SEDI LOCALI

CENTRI AFFILIATI

Associazione Dilettantistica “SHIJUN PUKAN KARATE” Via Sorda Scicli, 7tel. 0932.904063 cell. 338 3957432 [email protected]

97015 MODICA (RG)

Associazione “PRANAVA” V.le Don Minzoni, 6 - cell. 346 3617502 www.pranava.it - [email protected]

95014 GIARRE (CT)

A.S.D. CENTRO ARTI MARZIALI “LA FENICE” via Segesta 219 - cell. 334 1046699 - 333 7290248 [email protected]

91104 CASTELLAMARE DEL GOLFO (TP)

Associazione Culturale Sportiva “SOLE - LUNA” via dell’Olivastro, 490 - cell. 338 4312884

91025 MARSALA

CENTRO TRATTAMENTI SHIATSU “KANDOO” via Epicarmo, 325/A - cell. 339 8485064 [email protected]

96011 AUGUSTA (SR)

CENTRO SHIATSU “IL DAO” via Martorana, 10 [email protected]

93021 GELA

Sig.ra “Chiara Clemente” via del Faggio, 20 - cell. 320 8305461 [email protected]

97100 RAGUSA

Associazione Sportiva Dilettantistica “UN SEME D’ORIENTE” via Aristotele, 14 - cell. 339 4916004

95042 GRAMMICHELE (CT)

Associazione Sportiva Dilettantistica“HENKA DO” via Riccardo Felici, 12 - Cell. 347 7142265 [email protected]

95122 CATANIA

Associazione Sportiva Dilettantistica onlus“METAMORFOSI COSCIENTE” via Genova, 2/b - Cell. 328 3768139 [email protected]

95100 CATANIA

Associazione Sportiva Dilettantistica “KI IN DO” via Tina Pica, 22 - cell. 338 9925624 www.kiindo.it - [email protected]

93012 GELA (CL)

Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale “DAO Natura e Benessere” via Marion Crawford, 91 - cell. 328 3041542

80065 SANT’AGNELLO (NA)

Associazione Sportiva Dilettantistica “LA PORTA DELLO SHEN” via Duca D’Aosta, 166/ATel. 095 7512313 - cell. 340 [email protected]

95037 SAN GIOVANNI LA PUNTA (CT)

Centro “FIOR DI LOTO” di Cettina Imbroscìvia Nino Bixio, 13 - cell. 335 6511524 - 389 [email protected]

98071 CAPO D’ORLANDO (ME)

Associazione Sportiva Dilettantistica “SHIA-DO” essere in divenire v.le Regina Margherita, 33 cell. 338 5929066 - 346 0921927 [email protected]

95123 CATANIA

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Trapani

Modica

Notiziario 201422

L'ANNO DELLA SCOPERTA

Il percorso prevede settantadue ore di lezione guidata, e cinquanta ore di pratica certificata attraver-so il volontariato o i trattamenti con scheda.L’obiettivo è di introdurre l’allievo nel mondo dello shiatsu, stimolandone l’apprendimento tramite un insegnamento tradizionale fondato su tecniche semplici e al contempo veramente efficaci. Il percorso è articolato in modo da permettere:La ricerca da parte dell’allievo della propria armonia posturale, respiratoria, mentale……La conoscenza e l’apprendimento delle tecniche di contatto e pressione sulla quale lo shiatsu basa la sua rinomata efficacia.Alla fine del percorso l’allievo avrà imparato a eseguire due forme complete di trattamento (kata in giapponese) una che utilizza il palmo chiamato, “Hoko no Kata”, l’altra che utilizza sia i palmi sia i pollici “Tai ju no kata”.Le ulteriori cinquanta ore di tirocinio sono il momento in cui l’allievo consolida il suo apprendimen-to, ripetendo autonomamente quello che ha imparato durante il corso.

1° PERCORSO PROFESSIONALE

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Il primo anno. L’an-no della scoperta.

Infatti ci si è adden-trati nel conoscere cos’è lo shiatsu e quali sono i suoi principi... ricordo ancora come ascoltavamo incanta-ti le parole del nostro maestro Giuseppe

Lo Turco. Abbiamo imparato anche le posizioni che può tenere un opera-tore shiatsu durante il trattamento che sono: posizione seiza, posizione samu-rai e la posizione gatto tutte posizione

fantastiche ma che inizialmen-te sembravano davvero un in-cubo ma con tanta caparbietà ed esercizio ce l’abbiamo fatta. Fondamentali e molto interes-santi sono stati anche lo studio di due kata: hoko no kata e Tai ju no kata, imparare ad utilizza-re il palmo delle mani e i pollici e a respirare bene ed avere cura

del nostro uke durante tut-to il trattamento. Sembra ieri quando ancora il no-stro maestro ci guardava minuziosamente quando facevamo e rifacevamo il kata durante le lezioni e la pratica libera per poterci dare i suoi preziosi con-sigli e ci incoraggiava e ci dava forza quando ne ave-vamo bisogno. E’ stata una

esperienza fantastica che mi ha tanto arricchita personalmente, adesso la scoperta continua, si inizia il 2° anno.

di Clarissa Patania

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23Notiziario 2014

A dieci anni dall’inizio della mia av-ventura con lo shiatsu, quest’an-

no mi sentivo pronta per fare un altro tratto di cammino e ho dato al Maestro Giuseppe Montemagno la mia dispo-nibilità a seguire il “corso di assisten-te”. Avevo desiderio di entrare più in pro-fondità nei meandri della disciplina e della sua articolata presenza in Italia e desideravo far parte più pienamente della scuola “Il Dojo”, in cui mi rico-nosco e che si configura come piccola

comunità di operatori impegnati per crescere e far crescere la conoscenza e la pratica dello shiatsu. Le richieste per frequentare il “corso di assistente” provenivano da più parti, ma poi, come a volte capita, sono so-praggiunti degli imprevisti per cui mi

sono trovata da sola a seguire il corso tenuto dal Maestro Montemagno. For-se un’occasione in più per un rapporto più diretto.Il corso ha previsto 32 ore di formazio-ne suddivise in quattro giornate. Sono state affrontate diverse tematiche, che spaziano dalla costituzione della scuo-la, il suo percorso storico, i riconosci-menti, la collocazione nel panorama italiano, le scelte nell’arco degli anni di attività, le regole, gli obiettivi e le aspi-razioni.

CORSO PER ASSISTENTI2

013

di Silvana Guzzo

LA MIA ESPERIENZA

Uno spazio significativo ha avuto l’ap-profondimento della mission della scuola suggerita già dal nome che è stato scelto per identificarla. “Dojo” è il luogo in cui si pratica la disciplina e deve essere curato e protetto a tale sco-po, senza avere eccessivi elementi di distrazione e disturbo. Quindi, siamo andati a rivedere i mo-delli culturali orientali che costituisco-no i pilastri teorici della Scuola (pur nell’apertura dialogica verso le altre scuole italiane ed europee anche di

differente impostazione) e, di conse-guenza, un approfondimento rispetto ai contenuti didattici suddivisi nei tre percorsi formativi. In particolare il “corso di assistente” si focalizza sui contenuti del primo per-corso formativo, che è quello da cui si

parte quando si intraprende il cammino sia come allievo che come assistente e aspirante istruttore. I quattro giorni di formazione col maestro danno la possibi-lità di collaborare come assi-stente della scuola, seguendo i corsi tenuti dai vari insegnanti del Dojo; ciò permette di ve-dere diversi stili di insegna-mento, tutti comunque fedeli alle scelte e alla didattica della scuola. Completato questo cammino si può accedere alla formazione per diventare

istruttore di primo livello. Completato il corso teorico, ho avu-to la fortuna di passare velocemente alla fase “sul campo”. Stava, infatti, per iniziare a Siracusa un corso tenuto dall’insegnante Marinella Saraceno in cui adesso sto svolgendo il ruolo di as-sistente. Sono convinta che sarà un percorso appassionante e arricchente, che mi permetterà di sbirciare nello stile di al-cuni insegnanti e costruirne uno mio. Trovo bello che si tratta di un percorso

che fa crescere dal basso, facendo tornare indietro, ma con un ruolo diverso, ai contenuti e alle esperien-ze del primo livello, che vengono visti da un’altra prospettiva. E’ con curio-sità ed emozione che inte-ragisco con le persone che stanno muovendo i primi passi nella pratica di questa affascinante disciplina. Ma soprattutto è un per-corso che mi porta a immaginarmi come istruttore, con la responsabilità che questo comporta. Al di là dei corsi, il divenire assisten-te ha comportato la scelta di entrare a far parte della scuola. Il che signifi-ca sentire di appartenere ad un’ampia comunità di persone che porta avanti un progetto: la diffusione dello shiat-su ai vari livelli possibili, garantendo sempre serietà e professionalità, sup-portata dall’aggiornamento continuo all’interno della scuola e dallo scam-bio con le altre realtà esistenti in Italia e all’estero. ◆

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Notiziario 201424

LA VOGLIA DI TRA-SMETTERE AGLI ALTRI

Dopo aver concluso il percorso trienna-

le come operatore shiat-su presso la scuola “IL DOJO”, avvenuto nel 2004, sentivo che questo non mi sarebbe bastato, dentro di me nasceva for-te la voglia di trasmettere agli altri questa bellissima arte che è lo shiatsu. Con l’esperienza acquisita co-me operatore professioni-sta, trattando persone di diversa tipologia e soprat-tutto con problematiche diverse, mi sono accorto che nella società odierna viene sempre più a man-

care il contatto fisico, anche se si è con-sapevoli del bisogno innato di questo. Tutte le tecniche che si effettuano sul corpo possono soddisfare il bisogno di contatto; ma è lo shiatsu che si rivela

adatto e positivo a questo scopo, tale da essere considerato un “rapporto di relazione”. Per i suddetti motivi ho pre-so la decisione di contribuire anch’io alla divulgazione ma soprattutto all’in-segnamento dello shiatsu. Pertanto ho frequentato il primo corso utile come assistente istruttore di 1° livello, e dopo alcuni anni di tirocinio seguendo i corsi di 1° livello della scuola “IL DOJO”, fi-nalmente mi sentivo pronto per affron-tare gli esami che mi avrebbero con-sentito di entrare nel corpo insegnanti della scuola. La data era fissata dall’11 al 14 luglio 2013, per 4 giorni sono sta-to esaminato dal gruppo docenti della scuola composto da istruttori di 1°, 2° e 3° livello e, in alcuni momenti, mi sem-brava di rivivere gli esami di maturità.

Mi consolavo sapendo che le numero-se domande, apparentemente difficili, mi venivano rivolte a fin di bene; infat-ti domanda dopo domanda mi accor-gevo che, proprio dove avevo qualche difficoltà nel rispondere, gli stessi do-centi avevano contribuito a cancellare le mie lacune. Alla fine del 4° giorno

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di Gaspare Sirone

mi sentivo molto più preparato rispet-to al 1°, per cui, al di là dell’esito degli esami, ho sentito doveroso ringraziare tutto il gruppo docente per il contri-buto apportato al mio bagaglio tecni-co come futuro istruttore di 1° livello. Arrivò finalmente il momento in cui la commissione esaminatrice si riunì per “il verdetto finale”, altro momento di sofferenza. Quando mi chiamarono, fu il Maestro Montemagno a comunicar-mi l’esito, dicendomi che da quel mo-mento ero entrato a far parte del corpo insegnanti della scuola “IL DOJO” con la qualifica di istruttore shiatsu di 1° livello. Beh! È stato un momento di grande gioia, un altro dei miei sogni è stato realizzato. Dopo aver ascoltato i commenti di tutti i docenti presenti,

sentii nuovamente il dovere di ringra-ziarli tutti, dicendo loro di aver capito che questi 4 giorni passati insieme non sono stati solo un momento di verifica ed esami, bensì un seminario costrut-tivo servito a forgiare la mia persona per essere un buon istruttore shiat-su, aggiungendo, infine, che per me

questo non è un punto di arrivo ma sicuramente un punto di partenza per e v o l v e r m i sempre più al fine di tra-smettere agli altri in modo s e m p l i c e questa bellis-sima arte ed anche disci-plina chiama-ta shiatsu. ◆

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25Notiziario 2014

LA VOGLIA DI TRA-SMETTERE AGLI ALTRI

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Perché uno sportivo diventi un atleta, la preparazione fisica è un fattore necessario ma non sufficiente: molto spesso è la di-mensione psicologica a fare la differenza. Ogni atleta ha una storia personale fatta di sensibilità, paure e schemi mentali che il preparatore atletico deve conoscere a fondo per spronare lo sportivo nei mo-menti più difficili e placare.Il massaggiatore sportivo deve adempie-re a quattro compiti importanti: 1. mantenere in buona forma l’atleta du-rante la preparazione per prevenire pro-blemi muscolari o articolari; 2. preparare l’atleta prima della gara; 3. contribuire al ripristino della normale funzionalità al termine dello sforzo; 4. intervenire nel caso di stress che si ma-nifesta prima della gara. Il massaggiatore ha dunque un ruolo pri-vilegiato: durante le sedute ha la possi-bilità di raccogliere una serie di preziose informazioni sul carattere della persona e lavorare in maniera più mirata per favo-rire il suo equilibrio psico-fisico. Se non

sistema nervoso parasimpatico.Da questi due elementi derivano tutte le proprietà benefiche attribuite al massag-gio sportivo, tra le quali rientrano:• riduzione delle tensioni muscolari• diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo e serotonina con conseguente riduzione dello stato d'ansia e migliora-mento dell'umore; a tale diminuzione si associa un aumento delle endorfine cir-colanti con conseguente inibizione della sensazione dolorifica

• riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa• stimolazione della microcircolazione locale• effetto drenante abbinato ad accelerata rimozione dell'acido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante l'attività sportiva• decongestionamento e rilassamento dei tessuti, abbinato ad accelerata guarigione dalle contratture muscolari• prevenzione degli infortuni• preparazione muscolare all'attività fisi-ca.Il massaggio sportivo trova dunque ap-plicazione non solo dopo una gara, ma anche tra una competizione e l'altra o prima della gara stessa.

Così si può definire questa pratica che si

applica mediante l’uso del-le mani, fin dalla notte dei tempi. E’ un’arte perché la si esegue appunto con le mani ed ogni persona può praticarla su un’altra perso-na o, perché no, su un ani-male senza necessarie pre-tese terapeutiche ma anche per un semplice contatto fra esseri viventi, essendo, i mammiferi, animali sociali

È un tipo particolare di massaggio ese-guito su specifiche regioni corporee

al fine di migliorare la performance atle-tica .Le finalità del massaggio sportivo sono numerose, alcune si basano su fondati presupposti scientifici, mentre altre deri-vano da osservazioni ed esperienze di chi le esegue.I suoi numerosi benefici derivano da due particolari presupposti: 1) azione diretta data dall'aumento del flusso ematico con

conseguente ipertermia locale (anche se vari studi non hanno ancora confermato questa ipotesi, apparentemente piuttosto ovvia); 2) azione indiretta data dalla con-temporanea eccitazione di terminazioni nervose e conseguente stimolazione del

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IL MASSAGGIO COME ARTE

bisognosi di scambi che vadano oltre il verbo e quindi il pensiero, essendo la prima forma di comunicazione pro-prio quella non verbale: lo sguardo, gli odori, il contatto, il tocco, le carezze (linguaggio tonico).Il massaggio è, quindi, un’attività di contatto e di scambio, di comunica-zione codificata per renderla efficace e

produttiva di benessere, sia che si tratti di massaggio sportivo, shiatsu, ayur-vedico, connettivale, ecc..; la tenden-za è quella di far si che il ricevente di massaggio tragga beneficio da ciò. Ho seguito, come insegnante di anatomia e con vivo entusiasmo, gli allievi del corso di massaggio sportivo organiz-zato dal M° Giuseppe Montemagno, perché mi sono sentito pregiato di far

parte del corpo docente della scuola Il Dojo con le validissime insegnanti Anna e Maria. Ho cercato di portare il mio contributo di esperienza lavora-tiva nel campo dell’osteopatia e della riabilitazione motoria ad una platea di allievi interessati, molto esperti a ricevere informazioni e formazione, derivanti dalla esperienza del M° Pep-

pe, delle insegnanti Maria ed Anna e dalla mia, cioè dalla fusione di shiatsu- massaggio e osteopatia, dando all’al-lievo una visuale della materia, un pò (spero) più ampia, o meglio, cerando di stimolare l’allievo alla ricerca, come abbiamo e facciamo noi, al migliora-mento ed al continuo cambiamento per progredire, poter aiutare ed essere utili al prossimo. ◆

IL MASSAGGIO SPORTIVO

Notiziario 201426

di Clemente Gugliotta

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27Notiziario 2014

IL MASSAGGIO COME ARTE

avete una buona preparazione psicologi-ca, ricercate un corretto supporto per af-frontare le situazioni che di volta in volta si presentano. Il massaggio durante la preparazione atletica Ogni muscolo è avvolto da una guaina di tessuto connettivo fibroso (epimisio) che si estende anche al suo interno, avvolgen-do le singole fibre (endomisio) e i fasci in cui si raccolgono (perimisio). Questa guaina si estende alle formazioni circo-stanti (tendini e ossa), ancorando salda-mente il muscolo alle strutture che esso sollecita durante la contrazione. Il mas-saggio profondo consente di lavorare sul tessuto connettivo scongiurando il peri-colo di aderenze, segnale di disfunzione, tensione o di vere e proprie patologie muscolari. Nella fase di allenamento, in particolare, aiuta a prevenire l’accumulo di tossine nei muscoli, evitare i crampi, ridurre la fatica muscolare e prevenire sti-ramenti e contratture. L’ideale è eseguire il massaggio completo lontano dall’alle-namento, prestando particolare attenzio-ne ai gruppi muscolari più interessati dal tipo di attività svolta. Non risparmiatevi, lasciate che il massaggio duri almeno un’ora, impastando i muscoli in profon-dità dopo un adeguato riscaldamento. La tecnica dello scollamento deve essere eseguita dapprima sul tessuto connet-tivale cutaneo, sollevando la cute con i polpastrelli in direzione longitudinale o traversa rispetto al corpo. Potete eseguire questa tecnica senza usare oli o unguenti che facilitano lo scorrimento della mano sulla pelle, se la pelle non è troppo sensi-bile o irritata. Questo tipo di massaggio provoca una sensazione di trattamen-

to profondo, leggermente doloroso ma molto gradito dagli atleti. Una volta ter-minata questa prima parte potete usare

l’olio e massaggiare i muscoli in profon-dità, soffermandovi più a lungo nelle zone più tese e rigide. Alternate sempre a queste manovre specifiche movimenti più ampi di sfioramento e frizione legge-ra, per rendere il massaggio più gradevole e rilassante. Massaggio prima della gara Prima di affrontare una competizione sportiva è fondamentale un’efficace pre-parazione dei muscoli, con un occhio alla condizione psico-fisica dell’atleta e l’altro alle condizioni climatiche del momento. • Se fa freddo proteggete i muscoli più interessati dalla prestazione atletica con tute, maglie e tubolari; • prima del riscaldamento, eseguite un breve massaggio praticando frizioni an-che con oli o unguenti ad azione riscal-dante (per esempio, olio canforato). Il trattamento deve essere breve ed energi-co: eseguite le frizioni con l’atleta seduto per terra o su una panchina, le gambe pie-

gate e i piedi ap-poggiati a terra. Questa posizio-ne va bene sia per il massaggio delle gambe sia per la schiena e le spalle;• prestate atten-zione ai muscoli tesi e contratti: in questo caso le frizioni devo-no essere meno energiche e ac-compagnate da

impastamenti ampi e leggeri; • se l’atleta è troppo teso, eseguite un breve massaggio della volta piantare o

frizionate dolcemente la zona lombare e le spalle; non esagerate per non far cadere del tutto la tensione pre-agonistica;• se l’atleta è affetto da tendinite, stira-mento o contrattura muscolare, eseguite un bendaggio con benda elastica media-mente stretta. Il massaggio dopo la gara Lo scopo è quello di rilassare e disintos-sicare i muscoli per eliminare fatica, con-tratture e crampi. Prima di procedere con il massaggio aspettate il tempo necessario perché le funzioni fisiologiche ritornino alla normalità: • dopo una doccia tiepida, eseguite mano-vre lunghe e lente ed evitate di sottoporre l’organismo a un ulteriore affaticamento;• realizzate impastamenti dolci e drenate per favorire la circolazione;• fate in modo che l’atleta si rilassi e che scarichi le tensioni residue: al termine do-vrà sentirsi rigenerato e non spossato; • tenete conto dei fatto che un impegno agonistico prolungato richiede un mas-saggio di maggiore durata ma con mano-vre più dolci. ◆

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to la sua prima “esposizione” internazio-nale in occasione delle Olimpiadi di Seul nel 1988 con la Nazionale Giapponese di Pallavolo, nel corso degli anni ha allargato la sua diffusione in tutto il mondo.La tecnica del bendaggio sportivo ha quat-tro principali effetti fisiologici:1) E’ efficace nel ripristinare la giusta ten-sione muscolare e facilita o inibisce la con-trazione muscolare

2) Aumenta la circolazione del sangue e aiuta a eliminare l’eccesso di edema e/o emorragia tra la pelle e il muscolo3) Riduce il dolore: appena il corpo si muove, il tape funziona come una pompa, stimolando continuamente la circolazione linfatica. Quando la tecnica riduce la pres-sione locale sui recettori del dolore.

4) Assiste nella correzione delle alte-razioni dei legamenti.Le applicazioni di bendaggio elasti-co possono quindi aiutare a ridurre l’infiammazione, la fatica muscolare, ridurre il dolore, correggere la postu-ra, ridurre la possibilità di infortuni e permettono al sistema muscolare di aiutare il corpo ad “auto guarirsi” biomeccanicamente.In conclusione quindi il bendaggio elastico non è solo una tecnica di “tape” ma è un nuovo approccio al trattamento dei problemi muscolari, il passo avanti che può ridurre il tem-po di recupero e aumentare i livelli di forma fisica. ◆

Notiziario 201428

Il bendaggio elastico é una tecnica basata sui proces-

si di guarigione naturale del corpo. I muscoli non sono solo legati ai movimenti del corpo ma anche al controllo della circolazione dei liqui-di venosi e linfatici, della temperatura corporea ecc. Quindi il funzionamento non appropriato dei musco-li induce differenti tipologie di sintomi. La tecnica del bendaggio elastico si basa

su una filosofia differente che si propone di offrire una serie di liberi movimenti per poter permettere al sistema muscola-re di aiutare il corpo ad auto guarirsi bio-meccanicamente. Questo metodo adotta i principi della scienza Kinesiologica. La filosofia di questo metodo é in perfetta sintonia con l'idea che una "funzione co-stituisce l'organo". Il nostro corpo mostra queste caratteristiche che noi conosciamo poiché:- Si sta muovendo in un'area gravitazionale che é soggetta alle leggi biofisiche;- Interagisce con l'ambiente esterno attra-verso le funzioni controllate rigidamente dai meccanismi neurofisiologici;- Mantiene un equilibrio interno (omeo-stasi) attraverso la funzione di auto-rego-

lazione e auto-rimodellamento presente nel codice genetico dell'essere umano. I muscoli si estendono e contraggono in continuazione entro certi limiti; ad ogni modo, quando i muscoli si estendono o contraggono oltre i loro limiti, come per esempio nel sollevare un peso eccessivo, i muscoli non possono curarsi e così si in-fiammano. Quando un muscolo è infiammato, gonfio o rigido perché affaticato, lo spazio tra la pelle e il muscolo è compresso, e ne risulta una limitazione alla circolazione del fluido linfatico. Questa compressione comporta inoltre una pressione sui ricettori del dolore sot-tostanti la pelle, che in risposta comunica-no segnali di disagio al cervello, la persona prova allora dolore. Questo tipo di dolore è conosciuto come mialgia o più semplicemente come dolore muscolare. La storiaIl Dott. Kenzo Kase, chiropratico giappo-nese specializzatosi presso la prestigiosa National University of Health Sciences di Chicago, ha inventato e sviluppato il ben-daggio elastico oltre 35 anni fa, in risposta alle limitazioni incontrate con il taping ri-gido sportivo dei suoi pazienti.Il metodo che nasce in Giappone e ha avu-

BEND

AGGI

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di Giuseppe Montemagno

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Due serate al ''TIKI TIKI BEACH CLUB'' all'in-

segna del rilassamento, dello shiatsu e musica anni 70-80-90.Il 2 e 9 AGOSTO 2013 la ''SHIJUN PUKAN'', scuola shiatsu-karate (centro affilia-to IL DOJO) si è esibita dalla notte alle prime luci dell'alba.Molti giovani si sono sottoposti ai tratta-menti riscontrando tanto benessere e ri-lassamento a tal punto da addormentarsi nonostante la musica alta.Tra il pubblico presente molte signo-re hanno apprezzato notevolmente i trat-tamenti che gli operatori hanno sostenuto con professionalità e competenza. Il M° Concetto Assenza ringrazia gli operatori che lo hanno collaborato attivamente in questa manifestazione. ◆

Questa estate, la sede locale Il Dojo di Caltanissetta ha programmato una di-

mostrazione Shiatsu presso lo stadio di Cal-tanissetta. Io e la mia amica e collega Giusi Pernaci ci siamo organizzate al fine di par-tecipare all’evento. Anche questa volta, così com’è avvenuto durante il I percorso profes-sionale che ho frequentato, ho avuto la pos-

sibilità di vivere un ulteriore esperienza costruttiva. Ho messo in atto ciò che ho appreso durante il corso e con la mia passione ho reso piacevole un momento dì incontro con chi, per la prima volta, si è accostato a questa disciplina. Chiara Calandra

di Christian Padiglieri

29Notiziario 2014

SERATE SHIATSU

Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale

DAO “Natura e Benessere”

Il cammino verso se stessivia Marion Crawford n° 91, 80065 Sant’Agnello (NA)

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Shiatsu:

Una pratica

Una disciplina

Uno stile di vita

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VILL

AGGI

che frizzante e piena di iniziative. Da un lato gli ospiti finalmente in vacanza dopo un anno di lavoro, desiderosi di fare il pieno di spensieratezza, relax e divertimento, dall’altro l’organizzazio-ne Bluserena che, con tutti quelli che

ci lavorano, è in-teressata a dare il massimo per fare vivere loro u n’e s p e r i e n z a unica e indimen-ticabile. I primi giorni

sono stata accompagnata nella cono-scenza del villaggio e della sua equipe dal coordinatore della nostra scuola, Giuseppe Lo Turco, e dall’altro ope-ratore, Giuseppe Terranova, col quale avrei lavorato per tutto il periodo esti-vo.

Il Sibari Green Village è molto ampio e si sviluppa lungo una strada princi-pale in cui si susseguono la reception, le villette, il ristorante, il teatro, la pi-

ESPERIENZA DI SHIATSU NEI VILLAGGI

scina, la palestra, le altre attività per gli ospiti grandi e piccini, la pineta e il mare. E’ così ampio che l’associazione “Il Dojo” per rendere più gradevoli gli spostamenti fornisce delle biciclette. Ho apprezzato molto questa scelta, che rende anche il caldo estivo molto più sopportabile!Ma parliamo un po’ dello shiatsu… La postazione shiatsu si trova nell’area della palestra proprio a fianco della pi-scina, lungo la strada che porta al mare. E’ quindi ben visibile tra i vari servizi proposti dal villaggio.

La vita del villaggio è scan-dita dallo scorrere delle settimane, ogni settimana la clientela cambia quasi in toto. Così la domenica è la giornata dell’arrivo degli ospiti, che incominciano a guardarsi intorno con cu-riosità e interesse, per sco-prire tutti quei servizi di cui potranno usufruire fino alla domenica successiva, quando molti di loro lasce-

ranno la struttura per tornare alla vita ordinaria. Il villaggio è pensato per accompagnare gli ospiti nella loro vacanza e anche noi operatori shiatsu ci inseriamo in que-sta collaudata organizzazione, per cui la domenica è per tutti il giorno delle presentazioni, che si svolgono a teatro. Tra le varie performance dell’anima-zione ci inseriamo dunque anche noi, e dopo la presentazione diamo la pos-sibilità di provare lo shiatsu sull’appo-sita sedia. Per molti, sia grandi che pic-coli, è la prima esperienza di shiatsu. E anche per noi operatori è un’emozione incontrare tutte queste persone che esprimono la loro parte spensierata e ludica, oppure il desiderio di relax o

Notiziario 201430

E’ da anni ormai che l’associazione “Il Dojo” è presente in diversi

villaggi estivi, dove propone lo shiatsu e, a volte, altri tipi di trattamento mi-ranti al benessere della persona. Nell’estate 2013 ho avuto l’opportuni-

tà di collaborare in uno di essi: il Sibari Green Village della catena Bluserena. E’ stata un’esperienza forte e piena, e ne condivido qui alcuni aspetti. Sono partita da casa un po’ esitante. Sia perché era la prima volta che mi al-lontanavo per tanto tempo da mio ma-rito, sia per l’esperienza stessa del vil-laggio che non avevo mai fatto prima, nemmeno come ospite. Trattandosi di un villaggio distante (Sibari si trova sulla costa Jonica della Calabria quasi al confine con la Puglia) l’associazione chiede di rimanere diverse settimane di seguito.

Ho raggiunto la sede dopo una lunga giornata in pullman e mi sono trovata catapultata in una realtà diversa, con una atmosfera serena e leggera, ma an-

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ancora il bisogno di occuparsi un po’ di sé e di alcune problematiche fisiche (torcicollo, dolori lombari, sciatica, ga-striti, etc...). Dal lunedì iniziano i trattamenti veri e propri sui futon all’interno del nostro gazebo che, come dicevo, si trova a po-chi passi dalla piscina. L’esperienza del villaggio è partico-lare. Diventiamo un pò animatori an-che noi, anche noi dobbiamo andare incontro agli ospiti, piacevolmente at-tratti dalle varie attività, per farci cono-scere e per promuovere lo shiatsu. Ma altre volte sono gli ospiti che vengono direttamente a cercarci, perché cono-scono già lo shiatsu, lo hanno provato in villaggio nelle stagioni precedenti, finalmente si sono decisi a provarlo, o perché hanno qualche problema di salute. Scopriamo che tante persone aspettano la pausa estiva per conce-dersi qualcosa per sé, mentre durante il resto dell’anno sono più assorbiti dal lavoro e dalla famiglia o più preoccu-pati per la crisi economica. In sintonia col villaggio abbiamo pro-posto trattamenti di diversa durata, non solo i canonici cinquanta minu-ti ma anche trattamenti più brevi. E’ stata una sfida per noi operatori, che

ci siamo dovuti calibrare su una di-mensione temporale variabile. Questa scelta ci ha permesso di andare incon-tro alle esigenze degli ospiti. A volte i trattamenti brevi erano scelti da chi voleva investire poco tempo e risorse sullo shiatsu, altre volte da chi preferi-

va assaporarlo a piccole dosi, ma gior-nalmente per tutta la settimana.Tra le proposte fatte quest’estate ab-biamo inserito lo shiatsu per la coppia e anche per i bambini, suggerendo la possibilità di fare il trattamento in con-temporanea genitore e figlio. Queste due proposte sono state graditissime

alla clientela, abbiamo infatti trattato tante vol-te delle coppie, in gene-re marito e moglie, ma anche coppie di amici, e poi diversi bambini. E’ sempre un’emozione trattare i bambini, vedere i bimbi interessati al trat-tamento che si lasciano andare alle mani di tori e assaporano l’esperienza dello shiatsu. C’è in ge-nere un po’ di titubanza

nell’aria. I genitori pensano: si rilasse-rà, riuscirà a stare fermo per venti mi-nuti o più a lungo? Sembra quasi una magia vedere i figli subire questa tra-sformazione e ritrovarli dopo rigenera-ti e soddisfatti del trattamento. Un altro aspetto bello che porto con

me è stato il lavo-ro in tandem con Giuseppe, l’altro operatore. Nel la-vorare insieme, in co ntem p o ran ea , pur se i percorsi re-stavano individua-lizzati, sembrava crearsi tante volte una specie di danza che rendeva l’espe-rienza più piena

e armonica per tutti, specie quando trattavamo le coppie. Era emozionante immergersi nell’esperienza e poi rac-cogliere insieme i commenti dei due uke. In ogni caso è stato utile essere due operatori di sesso diverso perché per-metteva di proporre al cliente il tratta-mento più adeguato o di assecondare le sue preferenze.

31Notiziario 2014

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Notiziario 201432

Come esperienza personale mi por-to infine, oltre al consistente carico di lavoro, la grande varietà di persone trattate. Questo è stato senza dubbio l’aspetto che mi ha toccato di più! Ho avuto la possibilità di trattare persone

di tutte le età, da pochi anni a più di ottanta. Con alcuni di loro si è creato un rap-porto partico-lare, di scambio e incontro vero, soprattutto con le persone che hanno fatto pac-chetti settimana-li. Per loro c’era il tempo delle at-tività del villag-gio e il tempo da dedicare tutto per sé, spesso a inizio mattina o a fine giorna-ta, un tempo e una attività per ritrovare se stessi nel rapporto con una persona che si prendesse cura e accompagnasse in un viaggio di benessere per il corpo e per la mente. Ho conosciuto e trat-tato centinaia di persona. Persone sor-prese per le sensazioni e i cambiamenti sperimentati nel proprio corpo. Alcuni di loro avevano viaggiato parecchio

per il mondo e adesso avevano optato per il villaggio perché più avanti con gli anni, o per scelta familiare dovuta alla presenza di bambini piccoli. Persone che hanno amato lo shiatsu e che han-no espresso il desiderio di approfon-dirne la conoscenza. Tante storie che sono rimaste nel mio cuore e nella mia memoria e che fanno si che oggi, no-nostante le fatiche vissute, provi anche una bella nostalgia del villaggio! ◆

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Sede Via T. Pica, 22 Gela (CL)tel. 338-9925624

Trattamenti Shiatsu; Corsi amatoriali per operatori Shiatsu di 12 ore; Corsi triennali per operatori Shiatsu; Lezioni di gruppo di DO-IN (auto shiatsu, ginnastica dolce, tecniche di respirazione, meditazione e rilassamento generale) Conferenze su alimentazione e intolleranze alimentari.

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Corsi triennali per Operatori Shiatsu

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Trattamenti ShiatsuDo-in

LA FENICE

L’allegria ed il buon umore si integrano con la disciplina ed il rigore delle Arti Marziali che si praticano presso l’A.S.D. Centro Arti Marziali - LA FENICE di Castellammare del Golfo.Al judo, al ju-jitsu ed al bastone siciliano, si associa anche la pratica dello Shiatsu, coordinato da Norma Zampini.Di recente si è aggiunta un’altra disciplina orientale: DO-IN.Il DO-IN è un percorso di autodisciplina che facilita lo sviluppo fisico, mentale e spirituale della persona.

Notiziario 201434

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35Notiziario 2014

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La scuola Il Dojo per la stagione estiva 2014, ricerca personale da inserire nei villaggi turistici gestiti dalla stessa, che abbiano parte dei requisiti sotto elencati:

A) Requisiti professionali:- Operatore Shiatsu (minimo 1° anno), - Insegnante Do-In, - Insegnante Yoga, - Operatore del massaggio sportivo, - Pilates, - Gi Gong, - Ginnastica dolce, - Kinesio Taping ecc. ecc.

B) Requisiti personali:- Capacità espressiva; - Capacità relazionale; - Disponibilità lavorativa stagionale (mag-gio-settembre)

Se sei interessato, compila il tuo curriculum vitae e consegnalo o invialo alla sede cen-trale Il Dojo per essere visionato.

I partecipanti, che avranno i requisiti mi-nimi, saranno avvisati telefonicamente, e potranno accedere al corso di formazione di Operatore del Benessere nei villaggi turi-stici, versando successivamente la quota di partecipazione.

Per informazioni:

Il Dojo Sede PrincipaleV.le Autonomia, 57 - 95041 CaltagironeTel. 0933 55885 - Cell. 339 49160014

www.ildojo.eu [email protected]

FORMAZIONE

Notiziario 201436

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KRAV MAGA

37Notiziario 2014

Durante la stagione 2013-2014, l’A.S.D. Cen-tro Arti Marziali - LA FENICE, su richiesta

dell’Associazione “CAMBIAMENTI” di Castel-lammare del Golfo, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne ed al fine di sensibilizzare tutti al problema, ha organizzato, gratuitamente, due corsi di Krav Maga (Autodife-sa).Sono già previste, anche delle giornate in cui si pro-muoverà, sempre gratuitamente, la diffusione e la conoscenza dello Shiatsu e del Do-In.

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Notiziario 201438

Il Do-in ristabilisce l’equilibrio perduto, riattivando l’energia sta-gnante e distribuendola equamen-te in tutto i corpo. In altre parole, ripristina l’armonico funziona-mento degli organi attraverso una combinazione di massaggi, digito-pressioni, stiramenti, esercizi fisici e di respirazione e meditazione.Come tutti i sistemi curativi orien-tali, anche il Do-in è una disciplina preventiva, cioè indirizzata a difen-dere (prima ancora che a curare) il corpo dalle malattie, attraverso il mantenimento dell’equilibrio fra i diversi organi e la fortificazione del sistema immunitario. Questi esercizi, costituiti da movimenti semplici e naturali, facili da im-parare, possono essere praticati da chiunque e richiedono un impegno di pochi minuti al giorno.

Presso:Il Dojo Sede locale di Trapani

Via del Legno, 124 - 91100 TrapaniCell. 3408889277 - 3298615364

[email protected] da:

Il Dojo Sede PrincipaleV.le Autonomia, 57 - 95041 Caltagirone

Tel. 0933 55885 - cell. 339 4916004www.ildojo.eu www.ildojo.com

[email protected] [email protected]

Il corso sarà condotto dal M° Montemagno Giuseppe,

insegnante Shiatsu e Do-In.Inizio corso:

31 Maggio 01 Giugno 2014

Per informazioni chiamare i numeriTel. 0933 55885 - Cell. 339 4916004

Riequilibrio e armonizzazione energetica posturale tramite

mandibola e grandi articolazioni

SEMINARIO

6-7-8 Giugno 2014 - Trapani "Sicilia"

Ciascuno di noi durante la propria vita produce delle tensioni che, causate da svariati fattori sia mentali (il peso delle responsabilità da cui siamo schiacciati, un'eccessiva tendenza a pensare troppo) che fisiche (posture scorrette), si ri-versano sul nostro corpo consolidandosi nel tempo fino a divenire vere e proprie contratture, queste porteranno problemi fisici che impediranno o comunque ren-deranno più rigidi e meno fluidi i nostri movimenti. E' proprio questo lo scopo che, attraverso il lavoro del seminario, ci è proposti di raggiungere: restituire fluidità a tutto il corpo attraverso lo sblocco delle zone di accesso dell'energia. In partico-lare l'attenzione del seminario è puntata sullo sblocco delle grandi articolazioni cioè le anche, le scapole, il polso, le cervi-cali e la mandibola.

Inizio LavoriGiorno 06 dalle ore 9.30 alle ore 18,30Giorno 07 dalle ore 9,30 alle ore 12.30 dalle ore 16.00 alle ore 19.30Giorno 08 dalle ore 9,30 alle ore 12.30 dalle ore 15.00 alle ore 17.00

M° Montemagno Giuseppe

Presso:Sede locale Il Dojo TrapaniVia del Legno, 124 - 91100 Trapani

Cell. 3408889277 - [email protected]

Aperto a tutti Seminario riconosciuto come aggiornamento C.O.S.

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Attività2 0 1 4

extrascolastiche

05 FebbraioINCONTRO GRATUITOASCOLTO E RILASSAMENTOAperto a tutti i soci

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria

21-22-23-24Febbrario

SEMINARIO“ANPUKU”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

Pedaso (FM)Ass. IN CAMMINO

21 MarzoSEMINARIO“ANPUKU”1^ parte

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

CataniaAss. LA PORTA DELLO

SHEN

28 MarzoSEMINARIO GRATUITO“LE DISARMONIE DEL RACHIDE CERVICALE”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

EnnaCSEN ACADEMY

04-05-06 Aprile

TRAPANI - MARSALA“ESAMI 2° ANNO”

Commissione esaminatriceIl Dojo

MarsalaBAGLIO CUDIA

11 AprileSEMINARIO“ANPUKU”2^ parte

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

CataniaAss. LA PORTA DELLO

SHEN

02-03-04Maggio

TRAPANI“ESAMI 3° ANNO”

Commissione esaminatriceIl Dojo San Michele di Ganzaria

10-11 Maggio

SEMINARIO SHIATSU“KIYINDO”

InsegnantePierre Clavreux San Michele di Ganzaria

23-24-25Maggio

CALTAGIRONE - MODICA - CATANIA“ESAMI 2° ANNO”

Commissione esaminatriceIl Dojo San Michele di Ganzaria

31 Maggio01 Giugno

1° e 2° INCONTRO“FORMAZIONE INSEGNANTI DO-IN”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria

06-07-08Giugno

SEMINARIO“RIEQUILIBRIO E ARMONIZZA-ZIONE GRANDI ARTICOLAZIONI”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

Sede localeIL DOJO - TRAPANI

20-21Giugno

SEMINARIO“GI GONG”

InsegnanteAnna Maria Grifo MARSALA

27-28-29 Giugno

SEMINARIO SHIATSU“LA SIMILITUDINE”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno

ParmaSPAZIO SHIATSU

11-12-13 Luglio

SEMINARIO“RICERCA SQUILIBRI DALLA LETTURA DEI POLSI”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria

18-19-20Luglio

IL DOJO“AGGIORNAMENTO CORPO INSEGNANTI”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria

25-26-27Luglio

CATANIA“ESAMI DO-IN”

InsegnanteM° Giuseppe Montemagno San Michele di Ganzaria

22-23 Novembre “SEMINARIO MTC” Insegnante

Massimo Beggio San Michele di Ganzaria

20-21Dicembre “SEMINARIO MTC” Insegnante

Massimo Beggio San Michele di Ganzaria

39Notiziario 2014

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Sede CentraleScuola per Operatori Shiatsu

A.S.D E CULTURALE v.le Autonomia 57,

95041 Caltagirone CTTel. 0933 55885 - cell. 339.4916004

Scuola Affiliata al CSNE, Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONIScuola facente parte dell’A.S.S.I., Associazione Scuole Shiatsu Italiana

Scuola Fiduciaria A.P.O.S., Associazione Professionale Operatori ShiatsuScuola conforme ai parametri I.A.S., Interassociazioni Arti per la Salute

www.ildojo.eu - [email protected]

Centro affiliato