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Novità e attualità in materia di Codice della Strada di Ugo Sergio Auteri 19 maggio 2011 Giornata di studio “Furnari (ME)” www.piemmenews.it

Novità e attualità in materia di Codice della Strada

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NovitàeattualitàinmateriadiCodicedellaStradadiUgoSergioAuteri

19 maggio 2011 Giornata di studio “Furnari (ME)”

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SOMMARIO

Commenti ed osservazioni ...................................................................................................4

Premessa.......................................................................................................................4

Art. 9 c.d.s. - Competizioni sportive su strada. ....................................................................4

Art. 10 c.d.s. - Veicoli eccezionali e trasporti in condizioni di eccezionalità. ..............................4

Art. 15 c.d.s. - Atti vietati ................................................................................................4

Art. 23 c.d.s. - Pubblicità sulle strade e sui veicoli................................................................5

Art. 34-bis c.d.s. - Decoro delle strade. ..............................................................................5

Art. 41 c.d.s. - Segnali luminosi. .......................................................................................5

Art. 80 c.d.s. - Revisioni. .................................................................................................6

Art. 97 c.d.s. - Circolazione dei ciclomotori. ........................................................................7

Art. 100 c.d.s. - Targhe di immatricolazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi. .....8

Art. 116 c.d.s. - Patente, certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e autoveicoli e certificato di idoneità alla guida di ciclomotori. ..................................................8

Art. 117 c.d.s. - Limitazioni nella guida. .............................................................................9

Art. 126 c.d.s. - Durata e conferma della validità della patente di guida. .................................9

Art. 126-bis c.d.s. - Patente a punti...................................................................................9

Art. 128 c.d.s. - Revisione della patente di guida. ..............................................................10

Art. 142 c.d.s. - Limiti di velocità. ...................................................................................11

Art. 179 c.d.s. - Cronotachigrafo e limitatore di velocità. ....................................................11

Art. 180 c.d.s. - Possesso dei documenti di circolazione e di guida. ......................................12

Art. 182 c.d.s. - Circolazione dei velocipedi. ......................................................................12

Art. 186 c.d.s. - Guida sotto l'influenza dell'alcool. .............................................................12

Art. 186-bis c.d.s. - Guida sotto l'influenza dell'alcool per conducenti di età inferiore a ventuno anni, per i neo-patentati e per chi esercita professionalmente l'attività di trasporto di persone o di cose. .......................................................................................................................17

Art. 189 c.d.s. - Comportamento in caso di incidente. ........................................................17

Art. 198 c.d.s. - Più violazioni di norme che prevedono sanzioni amministrative pecuniarie. .....17

Art. 208 c.d.s. - Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie........................................18

Art. 219-bis c.d.s. - Ritiro, sospensione o revoca del certificato di idoneità alla guida. .............19

Art. 222 c.d.s - Sanzioni amministrative accessorie all'accertamento di reati..........................19

Art. 223 c.d.s. - Ritiro della patente di guida in conseguenza di ipotesi di reato. .....................20

Art. 224-ter c.d.s. - Procedimento di applicazione delle sanzioni amministrative accessorie della confisca amministrativa e del fermo amministrativo in conseguenza di ipotesi di reato. ...........21

Normativa e circolari.........................................................................................................25

Min. Interno - Circ. 17/11/2003 n. 300/A/1/44649/12 - Cumulo giuridico nell'ipotesi di concorso formale .......................................................................................................26

Min. Interno - Infrastrutture Trasporti - Circ. 15/09/2010, n. 300/A/10/108/13/1 - Legge 29 luglio 2010, n. 120. Prime disposizioni operative in materia di autotrasporto di merci. .........29

Min. Interno – Circ. 29/12/2010 prot. 330/A/16052/10/101/3/3/9 - Legge 29 luglio 2010, n.120. Ulteriori disposizioni operative conseguenti alla fase di prima applicazione delle nuove norme......................................................................................................................36

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Min. Infrastrutture Trasporti - D.M. 02/02/2011 - Calendarizzazione delle operazioni di rilascio dei certificati di circolazione e delle targhe per ciclomotori ...............................................40

Min. Interno - Circ. 29/03/2011 n. 557/PAS.12982(10)8 - Chiarimenti in ordine alle modalità di espletamento del servizio da parte degli operatori della Polizia Locale ed alla dotazione delle "mazzette da segnalazione” ........................................................................................41

M.I.T. - Parere 29/03/2011 n. 1749 - Applicazione dell'art. 198 C.d.S. .............................44

Min. Interno - D.M. 30/03/2011 - Rilevazione degli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie, di cui all'art. 195, c. 2-bis, del c.d.s., destinati ad alimentare il Fondo contro l'incidentalità notturna - (G.U. 16/5/2011 n. 112) ..........................................................45

D.Lgs. 18/04/2011 n. 59 - Attuazione delle direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE concernenti la patente di guida.....................................................................................................50

M.I.T. - Circ. 21/04/2011 n. 12828/RU - Decreto 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione ................................................................. 67

Min. Interno - Circ. 22/04/2011 n. 6535 - Legge 120/2010, recante: Disposizioni in materia di sicurezza stradale ......................................................................................................68

Min. Interno - Circ. 29/04/2011 prot.300/A/3971/11/109/16 - Contestazione della violazione dell'art. 126 bis del Codice della Strada in pendenza di ricorso, giurisdizionale o amministrativo, avverso la violazione principale .............................................................72

M.I.T. - Circ. 02/05/2011 prot.13647 - Modifiche ed integrazioni alla circolare prot. n. 10099/RU del 28.3.2011 concernente il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di un ciclomotore - istruzioni operative.............................................................................74

Min. Interno - Circ. 04/05/2011 prot. 4074 - Applicazione della sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa in conseguenza di ipotesi di reato ........................81

Min. Interno - Circ. 10/05/2011 n. 4307 - Sequestro Art. 214 C.d.S. - Sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo – Quesito ...................................................................82

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Commentiedosservazioni

PremessaNonholapretesadiesaurirenell’arcodiquestarelazioneilvastopanoramadegliargomentidatrattare e le numerosemodifiche intervenute negli ultimimesi sulle norme della circolazionestradale.

I recenti interventi legislativi modificano in maniera sostanziale alcuni procedimenti chesembrano essere nati più per la necessità di un semplice cambiamento che per esigenze disemplificazioneedisicurezza.

Diversiaspettimeritanounaparticolareattenzioneperchéinalcunicasihannogettatoombreedubbisull'applicazionedellenormerendendonecessariol'interventopiùomenochiarificatoredeiministeriinteressati.

Art.9c.d.s.-Competizionisportivesustrada.Un’assolutanovitànelcampodellecompetizionisportiveamotoreperiveicolisuiqualisianostateapportatemodificheallecaratteristichecostruttiveofunzionali.

Per tali veicoli l’attuale formulazione prevede l’autorizzazione alla circolazione, per il tempostrettamentenecessarioperiltransito, inunpercorsoapertoallacircolazionedeglialtriutentiinderoga alledisposizionidell’articolo 78del codicedella strada, fermo restando l'obbligodiassicurazionesullaresponsabilitàcivile.

Da sottolineare che la deroga in argomento non si riferisce all'efficienza dei dispositivi diequipaggiamento, prevista dall'art. 79 C.d.S., ma soltanto alle modifiche delle caratteristichecostruttiveofunzionali,ovveroaidispositividiequipaggiamentoche,comunque,devonoesserepresentierisultareefficienti,anchesediversidaquelliprescrittiechepotràriguardarelesolecompetizioni di regolarità nel rispetto delle altre norme del codice della strada e delleprescrizioniimpostedalprovvedimentoautorizzativo.

Art.10c.d.s.-Veicolieccezionalietrasportiincondizionidieccezionalità.Inmateriadi veicoli eccezionali e trasporti in condizioni di eccezionalità, è stato soppresso ilserviziodiscortadapartedellaPoliziaStradale.

Dal13agostotaleserviziosaràsvoltoesclusivamentedaimpreseprivateconsoggettiabilitatiaisensi del D.M. 18 luglio 1997 che avranno gli stessi poteri di regolazione del traffico delpersonaledellaPoliziaStradale.

Gliorganidipoliziastradalecompetentiperterritoriosarannochiamatiadintervenirequandoiltransitodelveicoloeccezionaleodeltrasportoincondizionidieccezionalitàimponelachiusuratotaledellastradaconilconseguenteapprontamentodiitinerarialternativi.

Art.15c.d.s.-AttivietatiE’statainseritaun’ulterioreprevisionegiàprevistadall’abrogatoart.34-bisdelc.d.s.inmateriadidecorodellestrade.

Ildivietodi“insozzarelastradaolesuepertinenzegettandorifiutiooggettidaiveicoliinsostaoinmovimento” è oraprevistodall’art. 15, comma1 lett. f-bis) con la sanzione amministrativa

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pecuniariada100a400euroelasanzioneamministrativaaccessoriadell'obbligoper l'autoredellaviolazionestessadelripristinodeiluoghiapropriespese.

Gettareoggettidalveicolocomportal’applicazionedisanzionidiverseinragionedell’eventualeeffettodi“insozzamento”dellastradasecondoleseguentiipotesi:

Veicolo Oggetto Effetto Violazione Sanzione

Insostaomovimento

Rifiutiooggetti

Insozzamentodellastradaosuepertinenze

Art.15/1lett.f-bis)e3-bis

Da100a400€.esanz.acc.

Inmovimento

Qualsiasicosa

--------------- Art.15/1lett.i)e3 Da2392€.+sanz.acc.

Art.23c.d.s.-Pubblicitàsullestradeesuiveicoli.Dasegnalare,tralenovitàpiùsignificativeinmateriadipubblicità,lafacoltàdiaccessoalfondoprivatooveèinstallatoilmezzopubblicitarioconsentitaagliorganidipoliziastradalealfinediconsentirnelarimozioneadoperadell’enteproprietariooconcessionariodellastrada.

L'accessononimponegaranziedifensiveeconsentedieffettuareancheleoperazioninecessarieallarimozionedieventualiostacolichesioppongonoall'accessostesso,ilcuionereeconomicoepostointeramenteacaricodelresponsabiledellaviolazione.

Il novellato comma 6 intende invece ulteriormente precisare i vincoli posti alla facoltà deiComunidiconcederederogheallenormerelativealledistanzeminimeperilposizionamentodeicartelli e degli altri mezzi pubblicitari, indicando, oltre al rispetto delle esigenze di sicurezzadellacircolazionestradale,anchel’obbligodiattenersialleregoledicaratteregeneraledicuialcomma1, nonostanteagiudiziodelloscrivente taleobbligodoveva intendersigià implicito inconsiderazionedell’espressaindicazionedeilimitididerogaimposti.

Art.34-bisc.d.s.-Decorodellestrade.Ildivietodi“insozzarelastradaolesuepertinenzegettandorifiutiooggettidaiveicoliinsostaoinmovimento” è oraprevistodall’art. 15, comma1 lett. f-bis) con la sanzione amministrativapecuniariada100a400euroelasanzioneamministrativaaccessoriadell'obbligoperl'autoredellaviolazionestessadelripristinodeiluoghiapropriespese.

Rispettoallaprevisionedell’abrogatoart.34-bisladizione“pubblichestrade”èstatasostituitacon “strada e sue pertinenze”, la sanzione pecuniaria è stata notevolmente ridotta ed è stataaltresìprevistal’applicazionedellasanzioneaccessoriadelripristinodeiluoghi.

Art.41c.d.s.-Segnaliluminosi.Unadisposizioneministeriale,inrispostaadunquesitodel13/12/2007,ritenevachel’impiegodi “dissuasori elettronici di velocità” non potevano essere autorizzati in quanto nonomologabili.

Secondo l’art. 45 c.d.s. “Sono vietati la fabbricazione e l'impiego di segnaletica stradale nonprevistaononconformeaquellastabilitadalpresentecodice,dalregolamentoodaidecretiodadirettiveministeriali…“.

Per espresso rinvio dettatodal comma 6dell’art. 45 c.d.s., l’omologazione e l’approvazionedisegnali,dispositivi,apparecchiatureeglialtrimezzitecnicidicontrolloeregolazionedeltraffico,

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nonché quelli atti all'accertamento e al rilevamento automatico delle violazioni alle norme dicircolazione è regolata dagli artt. 192-198 del reg. di es del c.d.s. e queste ultime normeregolamentari non permettono l’omologazione e l’approvazione di segnali o dispositivi nonespressamenteprevistidalc.d.s.odalrelativoreg.dies.

Primadellal.120/2010itabelloniluminosirilevatoridivelocitànonpotevanoessereoggettodiomologazione o di approvazione anzi, il Ministero li riteneva addirittura pericolosi “talchésegnalazioni di velocità eccedenti i locali limiti potrebbero provocare improvvise frenate dapartedeiconducenti,conconseguentepotenzialepericoloperlacircolazione”.

L'art. 41/1 c.d.s. è stato modificato con l'inserimento della lettera b-bis), che consenteattualmentel'installazionesullestradeditabelloniluminosirilevatoridivelocitàintemporealedeiveicoliintransito,riconoscendoaquestidispositivilanaturadisegnalistradali.

Talidispositivinonpossonoessereutilizzaticomestrumentoperl'accertamentodelleviolazioniinmateriadisuperamentodeilimitidivelocitàdeiveicolima,hannosololafunzionediindicarelavelocitàdelveicolochesiapprossimaadessi,conun'evidentefinalitàdiprevenzione.

Art.80c.d.s.-Revisioni.Inriferimentoallemodalitàdiaccertamentodiveicolononsottopostoarevisioneperiodicanonvi sono certamentedubbi sulle finalitàdi semplificazionedellanorma in esamedalla leggediriforma. Ma l’attuale formulazione non è certo esente da dubbi interpretativi ampiamentedibattuti.

Conlemodificheapportatealcomma14dell’art.80c.d.s.nontrovapiùapplicazionelasanzioneaccessoria del ritiro della carta di circolazione a seguito di contestazione della relativaviolazione,lasciandoall’organoaccertatorel’onerediannotaresul“documentodicircolazione”cheilveicoloèsospesodallacircolazionestessafinoall’effettuazionedellarevisione.

Salvoche l’illecitosiacommesso inautostrada,nelqualcasocontinueràadapplicarsi il fermoamministrativodelveicolo fino all’esibizionedellaprenotazionedella visitadi revisione comedispostodall’art.176,comma18,c.d.s.,nonsaràpiùquindiritiratoildocumentodicircolazione.

Dallaletturadelnuovotestosorgonoinnanzituttodueprimeosservazioni.

Laprima,oggettodiunacircolareministerialedirettificaalleprecedentidisposizioni,siriferiscealla formulazione del novellato comma 14 dell’art. 80 c.d.s. nella parte in cui dispone lasospensionedelveicolodallacircolazione“finoall’effettuazionedellarevisione”.Comechiaritonellapredettacircolaredel16agosto2010,ild.m.408/1998prevededuediversiesitinegatividell’operazionedirevisione:“Esitosospeso”ed“Esitoripetere”.Mentrenelprimocasoilveicoloviene escluso dalla circolazione, nell’ipotesi di “Esito ripetere” il veicolo può circolare, previaeliminazionedelleanomalieriscontrate,finoallanuovavisitadaeffettuarsientrounmesedallaprecedente.

La seconda osservazione riguarda la legittimità della circolazione del veicolo dal luogodell’accertamentofinoalluogooveeffettuarelavisitadirevisione.

Laprecedenteprevisionedel ritirodella carta di circolazione secondo ledisposizionidell’art.216 c.d.s. consentiva l’autorizzazione al viaggio del veicolo fino al luogo di custodia con lemodalità stabilite nel regolamento. Il venir meno della sanzione accessoria del ritiro nonpermettepiùtaleautorizzazionelasciandononpochidubbisulladestinazionedelveicolostessoattesal’immediatasospensionedallacircolazioneoperatadall’agenteaccertatore.

Ciò nonostante sia il legislatore, sia il Ministero dell’Interno, “dimenticano” di precisare ladestinazionedelveicoloinattesadisottoporsiallaprescrittavisita.Anzi, leprimedisposizionioperativedettateconlacircolaredel12agosto2010 indicano,ai finidelcontrollodella liceitàdellacircolazione,l’obbligodiesibizionedellaricevutadiprenotazioneovverodiunanonmeglio

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precisatadocumentazionedallaqualeevincerecheilconducentesistiarecandoadeffettuarelavisitadirevisione.

L’unicaeccezioneallasospensionesiriferiscealla“circolazionedelveicoloalsolofinedirecarsipressounodeisoggettidicuialcomma8ovveropressoilcompetenteufficiodelDipartimentoperiTrasporti…perlaprescrittarevisione”.

Anchenell’ipotesidiun’immediatavolontàdirecarsiadeffettuarelavisitadirevisione,sorgeildubbiosullaliceitàdellacircolazionedelveicolodalluogodell’accertamentofinoall’impresadiautoriparazione autorizzata, ancorchè l’accertamento si verifichi in orario di chiusura dellastessa,ofinoalcompetenteufficioD.T.T.benchèprivodiprenotazione.

Eancora,seilveicolononèautorizzatoacircolare,nonappareprobabileneppurelasoluzionedilasciarloinsostanelleimmediatevicinanzedelluogodell’accertamento,attesoilconsolidatoprincipiodiritenerelasostaunafasestaticadellacircolazionestradale.

Neppure la soluzione di ricoverare il veicolo in area non soggetta a pubblico passaggio finoall’espletamentodelleformalitànecessarieadeffettuarelasuddettavisitarisultasoddisfacenteinconsiderazionedelpercorsocheseparalasuddettaareadalluogodell’accertamento.

Ai fini del controllo della liceità della circolazione del veicolo sospeso ai sensi del novellatocomma 14 dell'art. 80 C.d.S., la circolare ministeriale del 12 agosto 2010 prevede che “ilconducentedovràesibireall'organodipoliziasustradaolaricevutadiprenotazionedellavisitadirevisionenellamedesimagiornatapressol'UfficioterritorialedelDipartimentodeiTrasporti,ovvero un'attestazione o altradocumentazione dalla quale possa evincersi che si sta recandopresso un centro autorizzato per effettuare la visita dì revisione.”. Stupisce la mancataprevisione dell’eventualità di recarsi presso un officina autorizzata nell’immediatezzadell’accertamento, condizione che nella circostanza renderebbe impossibile esibirenell’immediatezzaunaqualsiasidocumentazione.

Nonostante le lacune evidenziate, la norma sembra descrivere chiaramente i compitidell’operatore di polizia stradale il quale, una volta accertata la violazione, deve contestare,verbalizzare ed annotare sul documento di circolazione, informando l’interessato quando èconsentita la circolazionedel veicolo inderoga alla sospensione.Ciò chenonè chiaro è comeprocedere immediatamente dopo la conclusione dell’accertamento attesa la prevista sanzioneperchicircolaconveicolosospeso.

La nuova stesura dell’art. 80 lascia intendere come unica soluzione possibile il trasporto delveicolo sospeso dalla circolazione mediante carro attrezzi presso un qualsiasi luogo nonsoggetto a pubblico passaggio in attesa della prenotazione,ma nulla dispone in ordine ad uneventualecontrollo,néadundirettointerventointalsenso.

In attesa di un auspicabile intervento legislativo appare comunque plausibile l’ipotesi chel’interessato, resosicontonella circostanzadell’inadempimentoall’obbligodi revisione,mostril’intenzionedirecarsinell’immediatezzapressounofficinaautorizzataalfinedifarsottoporreilveicoloallaprescrittarevisioneconlaconseguenteannotazionesulverbaledapartedell’agentenelledichiarazioniresedaltrasgressore.

Art.97c.d.s.-Circolazionedeiciclomotori.L'art. 14, comma 2, della legge n. 120/2010, ha prescritto che entro il 13 febbraio 2012 iciclomotori ancoramuniti di certificato di idoneità tecnica e circolanti con il contrassegno dicircolazione(cd."targhino")debbanoesseremuniti,perpotercircolaresustrada,delletargheedelcertificatodicircolazioneprevistidall'art.97delcodicedellastrada.

Con decreto 02/02/2011 il M.I.T. ha stabilito il calendario per le operazioni di targatura deisuddetti ciclomotori e con circolaredel21/04/2011haprecisato che i termini indicati hannotuttaviacarattereordinatorioattesoche lasanzionepecuniariaprevistadall’art.14,comma3,

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dellalegge120/2010(da€.389a€.1.559)èapplicabileunicamenteadecorreredal13febbraio2010neiconfrontidicolorochecircolinoconciclomotorinonregolarizzati.

Art.100c.d.s.-Targhediimmatricolazionedegliautoveicoli,deimotoveicoliedeirimorchi.Analogamente aquanto giàprevistodall'art.97C.d.S.per i ciclomotori, il nuovo comma3-bisdell'articolo100C.d.S.introduceilsistemadellatargapersonalepergliautoveicoli,motoveicolie rimorchi, la quale non può essere abbinata contemporaneamente a più di un veicolo ed ètrattenuta dal titolare in caso di trasferimento di proprietà, costituzione di usufrutto,stipulazione di locazione con facoltà di acquisto, esportazione all'estero e cessazione osospensionedallacircolazione.

Tuttavialenuovedisposizionisiapplicherannodecorsiseimesidalladatadientratainvigorediapposito regolamento, disciplinante le modalità di applicazione, da emanare entro il13/08/2011 e riguarderanno solo i veicoli immatricolati dopo l'approvazione del predettoprovvedimentoattuativo.

Potranno beneficiare anche i veicoli immatricolati precedentemente a condizione che sianoreimmatricolatiedotatidiunatargadinuovotipo.

Il nuovo sistema è destinato ad incidere significativamente nel procedimento sanzionatorio.L’abbinamentotarga-veicolositrasformainunnuovobinomiotarga-proprietario,quindisefinoadoggi la variabile era il proprietario alladatadella violazione accertata, con il sistemadellatargapersonalelavariabilediverràilveicolostesso.

Vienemenoobbligodiapporreposteriormentelatargaripetitricedeidatidiimmatricolazionedel veicolo trainante, sui rimorchi, diversi dal carrello appendice ed immatricolati in datasuccessivaall’emanazionediappositoDecretodelMinisterodelleInfrastruttureedeiTrasporti.

Viene inoltre estesa l’applicazione della sanzione accessoria del fermo amministrativo delveicolo o, in caso di reiterazione delle violazioni, la sanzione accessoria della confiscaamministrativadelveicolo,alleseguentiipotesidiviolazione:

1) mancanzadellatargasuiveicoliindicatineicommi1,2,3e4dell'art.100;

2) installazionenonconformedellatargarispettolenormeregolamentari;

3) circolazioneconunveicolomunitoditarganonpropriaocontraffatta.

Art.116c.d.s.-Patente,certificatodiabilitazioneprofessionaleperlaguidadimotoveicolieautoveicoliecertificatodiidoneitàallaguidadiciclomotori.Lemodifiche apportateall’art.116 riguardano il conseguimentodelcertificatodi idoneità allaguida.

Viene ampliato il programma dei corsi finalizzati al conseguimento del “patentino” conl’introduzione una lezione teorica di almeno un'ora, volta all'acquisizione di elementariconoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza le cui modalità disvolgimento verranno stabilite con apposito decreto del Ministro delle infrastrutture e deitrasportidiconcertoconilMinistrodell’istruzione,dell’universitàedellaricerca.

Inoltre,dal19gennaio2011,perconseguireilcertificatodiidoneitàallaguidasarànecessariosuperare una prova pratica di guida del ciclomotore dopo aver superato l’esame dei corsiorganizzatidalleautoscuoleolaprovadiverificadeicorsiorganizzatiinambitoscolastico.Conilcitato decreto saranno stabilite altresì le modalità di svolgimento della prova prativa e dellarelativaattivitàdiformazione.

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Art.117c.d.s.-Limitazioninellaguida.L’ennesimorinviocheprorogavaal1°gennaio2011 l'entrata invigoredelprevigentearticolo117,comma2biscircal’applicazionedellelimitazioniaititolaridipatenteBentroilprimoannodalrilascio,vieneabrogatodallaleggediriforma.Sitrattavadeldivietodicondurreautoveicoliaventiunapotenzaspecifica,riferitaallatara,superiorea50kw/t.Conlemodificheapportatedalla l. 120/2010 il coefficientedel rapportopotenza/tara saleda50a55kw/t conun limitemassimo di 70 kw/t per la guida di veicoli appartenenti alla categoria M1 e viene dispostal’applicazione ai titolari di patente di guida di categoria B rilasciata a decorrere dalcentottantesimogiornosuccessivoalladatadientrata invigoredellastessaovverodalgiorno08/02/2011.

La riformanon interviene sul versante sanzionatorio epertanto rimaneancorapoco chiaro ilcoordinamentotrailprecettodelcomma2-bis,ilqualesiriferiscealperiododiunanno,benchéestesoatrepericonducentidimotoveicolieciclomotoriinviolazionedinormesulladetenzionedistupefacenti,conlasanzioneprevistadal5°comma,cheintervienesultitolarecheneiprimitreannidalconseguimentodellapatentecircolaoltrepassandoilimitidiguidaedivelocità.

Art.126c.d.s.-Durataeconfermadellavaliditàdellapatentediguida.Nientepiùtagliandiadesiviincasodirinnovodivaliditàdellapatente.Aseguitodiconfermadivalidità l’ufficio centrale del Dipartimento per i trasporti terrestri trasmette per posta unduplicatodellapatentemedesima,conl’indicazionedelnuovoterminedivalidità.

Il titolare, dopo aver ricevuto il duplicato, deve provvedere alla distruzione della patentescaduta.

Secondolenuoveprocedure,gliufficidacuidipendonoisanitarichehannoaccertatoirequisitiprovvedonoa trasmettere all’ufficio centraledelDipartimentoper i trasporti terrestri i datieognialtrodocumentoutileaifinidell’emissionedelduplicatodellapatenteentrocinquegiornidallavisitamedica.

Le innovazioni introdottealleprocedureper il rinnovodi validitàdellapatenteverranno reseoperative a decorrere dalla data di entrata in vigore delle norme di attuazione dettate condecretodelMinistrodelleinfrastruttureedeitrasporti.

Ilnuovosistemaèdestinatoalimitareirischidicontraffazionedeitagliandiadesivi,purtuttaviasiritieneche,acausadella tempisticadiconsegnadellanuovapatente,nonsianostatiancorarisolti i problemi di controllo nel periodo di “attesa” durante il quale il titolare, ancora privodella nuova patente, potrà esibire agli organi di controllo quella scaduta unitamente allacertificazionemedicaattestanteilsuperamentodell’esamesebbenequest’ultimononrientrantetraidocumentiilcuipossessoèobbligatoriodurantelaguida.

Art.126-bisc.d.s.-Patenteapunti.Con la recente riforma si ripropone l’insoluta questione degli effetti delle sanzioniamministrative, in relazione a violazioni commesse da minori. Il Ministero dell’interno concircolare557/LEG/240520.09/3^Pallegato3punto5)del7agosto2009avevaaffermatoche”l’applicazionedellemisureindicate(decurtazionedeipunti)ènaturalmentepossibilesoloselaviolazioneamministrativadacuidiscendonoècommessadaunconducentemaggiorenne,nonessendoilminoredietàassoggettabileallesanzioniamministrativeaisensidell’articolo2dellalegge689/81.Néladecurtazionedeipuntiperlasuastessanaturapersonalepuòessereestesaalgenitoreesercentelapotestà.”

Parte della dottrina ritiene invece che l’articolo 2 legge 689/81, letto in combinazione conl’articolo194 c.d.s., limita lanonassoggettabilitàdelminore alle sole sanzioni amministrative

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pecuniarie, e ritiene altresì di non attribuire all’istituto della patente a punti, naturasanzionatoria.Pertanto, pur condividendo il principio secondo il qualenonsi ritienepossibileprocedere alla decurtazione dei punti a carico di chi è tenuto alla sorveglianza dei minori, siritiene opportuno precisare che parte della dottrina ritiene invece possibile l’applicazionedell’art. 126-bis a carico dei soggetti minori, autori materiali della violazione accertata,attribuendo all’istituto della patente a punti mera “natura parasanzionatoria a caratterecautelareperunamaggioresicurezzastradale”

Art.128c.d.s.-Revisionedellapatentediguida.Il Consiglio di Stato, facendo proprio un precedente orientamento della Corte di Cassazione(Sentenza 12 gennaio 2000, n. 276) ha confermato che “la disposizione, laddove prevede unprovvedimentodirevisionedellapatentediguidaqualorasorganodubbisullapersistenzaneititolarideirequisitifisiciepsichicoodell’idoneitàtecnica,nonconfiguratalerevisionecomeunasanzioneamministrativa,siapureaccessoria,bensìcomeunprovvedimentoamministrativononsanzionatorio,funzionaleallagaranziadellasicurezzadeltrafficostradale.”

In relazione all’applicabilità della revisione del titolo di abilitazione alla guida di minori, ilpronunciamento del Consiglio di Stato 8 giugno 2010, n. 3633 supera pertanto la dibattutaquestionedellaestensibilità,omeno,delprincipiodicuiall’articolo2legge689/81allesanzioninonpecuniarie.

In relazione ai conducenti minorenni tale articolo deve essere letto in coordinamento con ilrichiamo dell’ultimo comma dell’art. 219-bis per la guida di veicoli per i quali è prevista ilcertificatodiidoneitàallaguida.

Stante la natura cautelare e non sanzionatoriadelprocedimentodi revisionedella patentediguida,larevisionesiapplicaancheincasodiconducentiminorennisiaallapatentediguidasiaalcertificatodiabilitazioneallaguida.

Sipropone,insintesi,unquadroriepilogativodeicasidirevisionedellapatenteedelC.I.G.:

RevisionePatente

128/1-ter

Incidentestradale Determinatolesionigravi

Violazione Prevedesospensionepatente

Etàanagrafica Maggiorenni

128/1-quaterViolazione Prevedesospensionepatente

Etàanagrafica Minorenni(A1)

RevisioneC.I.G.allaguidadiciclomotori

219-bis/3

128/1-ter

Incidentestradale Determinatolesionigravi

Violazione Prevedesospensionepatente

Etàanagrafica Minorenni

Il coordinamento tra le due norme in questione porta alla conclusione che il “patentino” èsoggettoarevisionesolonelcasodiconducenteminorenne.Pertantoilmaggiorenneallaguidadiciclomotoreèsoggettoarevisionedeltitolodiguidasoloseèinpossessodipatente.

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Art.142c.d.s.-Limitidivelocità.L’art.25dellalegge120/2010prevedecheidispositiviedimezzitecnicidicontrollofinalizzatialrilevamentoadistanzadelleviolazionidellenormedell'art.142C.d.S.devonoesserecollocatiad almeno un chilometro dal segnale stradale che impone il limite dì velocità. Secondo lacircolareministeriale12agosto2010,n.11310,L’obbligodelladistanzaminimanonriguarda:

- icasiincuil'accertamentodell'illecitosiaeffettuatoall’internodelcentroabitato;

- i casi in cui l'accertamento dell'illecito sia effettuato con la presenza di un organo dipoliziastradale;

- icasiincuiillimitedivelocitàsiageneralepertipodistrada;

- icasiincuiillimitedivelocitàsiariferitoalparticolareveicoloutilizzato.

Condecretoministerialedovrannoesseredisciplinatelemodalitàdiposizionamentoel’usodeidispositivi omezzi tecnici di controllo finalizzati al rilevamento a distanza della velocità conl’obbligodi installareoutilizzaredettiapparecchi, fuorideicentriabitati,adunadistanzanoninferioreadunchilometrodalsegnalecheimponeillimitedivelocità.

La legge 120/2010 interviene anche per quanto riguarda le modalità di accertamento delleviolazioni inmateria di velocità stabilendo, con l’art. 61, che gli enti locali possono svolgereattivitàdiaccertamentostrumentale:

- esclusivamenteconl'impiegodelpersonaledeiCorpiedeiservizidipolizialocale;

- mediantestrumentidiproprietàdell’enteodaessoacquisiticoncontrattodilocazionefinanziariaodinoleggioacanonefisso.

Rimanecomunquepossibilel’impiegodelleapparecchiaturesenzalapresenzadeglioperatoridipolizianeicasieconlemodalitàprevistedall'art.201comma1-bise1-terC.d.S.ecioèquandol’accertamento è effettuato con dispositivi di controllo del traffico finalizzati al rilevamento adistanzadelleviolazioniall'art.142cdsneitrattidistradaindividuaticondecretoprefettizio.

Art.179c.d.s.-Cronotachigrafoelimitatoredivelocità.Ilprimo interventoriguarda lamodificadelcomma2cheprevedeora lamedesimaviolazioneamministrativa per il mancato inserimento del foglio di registrazione nel cronotachigrafoanalogicoeperilmancatoinserimentodellaschedadelconducenteneltachigrafodigitale,conlaconseguente applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione dellapatentediguidadaquindicigiorniatremesi.

L'art.30dellaleggen.120/2010introducenell’art.179,ilcomma8-bisilqualeprevede,incasodi incidente con danni a persone o cose provocato dal conducente di un veicolo dotato ditachigrafo,l'obbligodisegnalazionedelfattoall'autoritàcompetente,dapartedelcomandodalqualedipendel'agenteaccertatore,aifinidellaverificapressolasededeltitolaredellalicenzaodell'autorizzazione al trasporto o dell'iscrizione all'albo degli autotrasportatori di cose, perl'esamedeidatisuitempidiguidaediriposorelativiall'annoincorso.

Come precisato dalla circolare ministeriale 15 settembre 2010, n. 300/A/10/108/13/1,l'autorità competente è la Direzione provinciale del lavoro ove ha sede l'impresa diautotrasporto: infatti i controlli presso i locali delle imprese operanti nel settoredell'autotrasportoperlaverificadelrispettodeitempidiguidaediripososonocoordinatidalMinisterodellavoroedellepolitichesocialichesiavvaledellecitateDirezioniprovinciali,cheatal fine il 5 agosto 2010 ha emesso la circolare n. 25/II/0013944 contenente le primeistruzioni operativealpropriopersonale ispettivo e lasuccessivacircolaren.25//II/0005768del 15/04/2011 con invito a provvedere tempestivamente alla’attivazione delle verifiche neiconfrontidelleaziendesegnalatedagliorganidipoliziastradaleintervenutiincasodiincidentecondannoapersoneocose.

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Si evidenzia nella circostanza che il comma 7-bis dell'articolo 7 del D.Lgs. n. 286/2005,introdottodall'articolo51dellaleggen.120/2010,prevedeche,quandodaunaviolazionediunanorma del Codice della strada derivi un incidente mortale o con lesioni personali gravi ogravissimeelaviolazionesiacommessadiveicoliperiqualièrichiestalapatentediguidaCoC+E,èdispostalaverificapressovettore,committente,caricatoreeproprietariodellamercedelrispetto delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale previste dallo stesso art. 7 edall'art.83-bisdellaleggen.133/2008.

Art.180c.d.s.-Possessodeidocumentidicircolazioneediguida.L’inserimentodellacartadiqualificazionedelconducentetraladocumentazioneobbligatoriadaavere al seguito da parte del conducente di veicoli utilizzati in attività che ne richiedono latitolarità,consenteoraagliorganidipoliziastradaledisanzionarel’eventualedimenticanzaedipretendernelasuccessivaesibizioneaisensidelcomma8.

Art.182c.d.s.-Circolazionedeivelocipedi.Obbligodiindossareilgiubbottoolebretelleretroriflettentiadaltavisibilitàpericonducentidivelocipedichecircolanofuoridacentriabitati,damezz'oradopoiltramontodelsoleamezz'oraprimadelsuosorgere,esemprenellegallerie.

LecaratteristichetecnichesonoquelleapprovateconDecretodelMinisterodelleinfrastruttureedeitrasporti30dicembre2003,giàemanatoaisensidelcomma4-terdell’art.162.

Sievidenziacheanchepericonducentideivelocipedi, iqualieranorimastiesclusidall’obbligoimposto dall’art. 162 c.d.s., è sanzionato il solo obbligo di indossarli quando prescritto e nonancheilmancatopossesso.

Art.186c.d.s.-Guidasottol'influenzadell'alcool.Con le modifiche introdotte all’art. 186 c.d.s. dalla legge 120/2010 cambia la qualificazionegiuridicadella sanzione accessoriadella confisca. Il riformato codicedella strada prevedeoranuovi istitutidi “sanzioni amministrative accessoriedellaconfisca amministrativaedel fermoamministrativoinconseguenzadiipotesidireato”disciplinatedalnuovoart.224-terc.d.s.,chesiaggiungonoaquelledellasospensioneerevocadellapatentediguidagiàprevistedagliartt.222,223e224delc.d.s.

Dopo il pasticcio del “Pacchetto sicurezza 2008” il quale, con il d.l. 92/2008 conv. in legge125/2008, aveva introdotto il riferimento “all’art. 240, secondo comma, del codice penale”,dichiarato poi illegittimo dalla sentenza di Corte Costituzionale 26 maggio 2010, n. 196,l’applicazionedellaconfiscatornainambitotipicamenteamministrativo.

Ilnovellatocomma2, lett. c)dell’art.186c.d.s.disponeora l’applicazionedellaconfiscasenzaalcunriferimentonormativo,rimandandounicamentealledisposizionidicuiall’art.224-ter“aifini del sequestro”. E’ solo la lettura di quest’ultimo che chiarisce la natura giuridica dellaconfisca quale sanzione amministrativa accessoria all’accertamento di reati, escludendoladall’applicazionedirettadell’art.213c.d.s.Insostanza,conlarecenteintroduzionedell’art.224-tersidisponelaproceduradaadottarenell’ipotesidi reato“perlequalièprevista lasanzioneamministrativaaccessoriadellaconfiscadelveicolo”,mentreperleresidualiipotesidiviolazioniamministrative continua ad applicarsi l’art. 213 c.d.s. L’unica connessione tra i due diversiistituti riguarda le modalità di sequestro del mezzo per le quali si applicano, “in quantocompatibili”,ledisposizionidell’art.213c.d.s.,salvocheperl’affidamentodellostesso.

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Incasodiconfiscaperipotesidireatononsiapplicaladupliceproceduradiaffidamentoinbaseallacategoriadiappartenenzadelveicoloprevistadaicommi2e2-quinquiesdell’art.213c.d.s.,mal’affidamentodirettoalcustode-acquirentecosìcomeprevistodall’art.224-terdelc.d.s.

L’articolo 186 del c.d.s. prevede autonomamente la confisca del veicolo non appartenente apersonaestraneaalreatoincasodiunaccertamentodeltassoalcolicosuperiorea1,5g/ledincasodirifiutoasottoporsiagliaccertamentistrumentaliesanitari.

Nell’ipotesi di accertamento del tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l di un conducente-proprietario di ciclomotore o motoveicolo continua a verificarsi un caso singolare anche aseguitodellemodifichealc.d.s.introdottedallalegge120/2010.Nellafattispecieinteragisconoduediversedisposizioniinordineall’applicazionedellasanzioneaccessoriadellaconfisca.

Daunlatol’art.213/2-sexiesc.d.s.disponespecificatamente“laconfiscadelveicolointuttiicasiin cui un ciclomotore o un motoveicolo sia stato adoperato per commettere un reato”,applicabile,inteoria,aicasidiviolazionepenaledicuiallelettereb)ec)dell’art.186c.d.s.edincasodirifiutoprevistodalcomma7delmedesimoarticolo.Mentreilcomma2,lett.c)dell’art.186c.d.s.disponenellospecificoche“Conlasentenzadicondannaovverodiapplicazionedellapenasurichiestadelleparti,ancheseèstataapplicatalasospensionecondizionaledellapena,èsempredispostalaconfiscadelveicoloconilqualeèstatocommessoilreato,salvocheilveicolostessoappartengaapersonaestraneaalreato.Aifinidelsequestrosiapplicanoledisposizionidicuiall'articolo224-ter”.

Quandosiverificanoquinditutteleseguenticondizionicoesistonoduediversedisposizionicheimpongonolaconfiscadelmezzocondotto:

- tassoalcolemicosuperiorea1,5g/lorifiuto;

- violazionecommessaallaguidadiciclomotoreomotoveicolo;

- ilconducenteèancheproprietariodelveicolo.

Entrambi i casiprevedono il sequestrodellostessoai sensidell’art.213c.d.s. salvocheper lemodalitàdiaffidamentoincustodia.

Analizzando le due diverse procedure, da un lato possiamo osservare che, in deroga alledisposizioni generali in ordine all’affidamento del veicolo, il comma 2-quinquies dell’art. 213c.d.s.prevede, incasodiciclomotoriemotocicli(enonpertutti imotoveicoli), lacustodiapertrentagiornipressoilcustodeacquirentee,decorsotaleperiodo,alproprietariooadunodeglialtri soggetti indicati dall’art. 196 c.d.s., dall’altro, l’art. 186 rimanda invece alle disposizionidettate dall’art. 224-ter che prevede l’affidamento diretto al custode-acquirente “ovvero, inmancanza,adunodeisoggettiautorizzatidalPrefettoadeffettuarelacustodiaamministrativaaisensidelD.P.R.571/1982”,comeprecisatodallacircolareministerialedel30luglio2010,senzailsuccessivopassaggioalproprietario.

Qualeapplicare,quindi,incasodiaccertamentodiviolazioneall’art.186delcodicedellastradacommessaallaguidadiunodeisuddettiveicoli?

Ilrapportodigenereaspecietraleduenormeinduceadapplicareledisposizioniprevistenellasecondaipotesichepresentaglielementispecificidelreatodiguidainstatodiebbrezzarispettoallapiùgeneraleipotesidireatoprevistadall’art.213/2-sexiesc.d.s.

Ma se ciò è vero nel caso in cui il conducente sia anche proprietario del ciclomotore o delmotoveicolo, qualora il veicolo “appartenga a persona estranea al reato” non risulta piùapplicabilel’art.224-terc.d.s.rimanendoinesserelasoladisposizionedisequestroaifinidellaconfiscaperl’ipotesigenericadireatoprevistadall’art.213/2-sexiesc.d.s.

Limitatamenteallacondizionecheilveicoloappartengaaltrasgressore,qualoral’accertamentodi un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l ovvero il rifiuto a sottoporsi agli accertamenti siriferisca a conducente di veicolo diverso dal ciclomotore o motoveicolo trova applicazione

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unicamente la confisca prevista dall’art. 186/2 lett. c), con relativo sequestro ed affidamentodirettoalcustode-acquirente.

L’appartenenza invece a persona estranea al reato di un veicolo diverso da ciclomotore omotoveicolo rimanda alledisposizioni contenute al comma 2-quinquies dell’art. 186 c.d.s. checomportal’affidamentodelmezzoallaguidadialtrapersonaidoneaoaltrasportofinoalluogoindicatodall’interessatoofinoallapiùvicinaautorimessaelasciatoinconsegnaalproprietariooalgestorediessaconlenormaligaranzieperlacustodia.

Incasodiguidaconciclomotoreomotoveicoloè,indefinitiva,l’appartenenzaomenodelveicoloalconducente,ladiscriminantesulladiversamodalitàdiaffidamentodelmezzosequestrato.Incaso invece di guida con altri veicoli, l’appartenenza determina l’applicazione o meno dellaconfiscae,quindi,delrelativosequestro.

Con la riforma il quadro sanzionatorio dell’applicazione della confisca amministrativa sidifferenziaperlanaturagiuridicadellaviolazioneaccertatae,nonostanteilcomplessoimpiantonormativo,sembracomunquebendefinito.

Come abbiamo già osservato, in conseguenza di ipotesi di reato per le quali è prevista lasanzionedellaconfiscasiapplicanoledisposizionidell’art.224-terc.d.s.,edèsempredispostalaconfiscadel veicolo in tutti i casi in cuiunciclomotoreomotoveicolo sia stato adoperatopercommettereun reato indipendentementedall’espressaprevisionedella singolanormaviolata,anchenonnecessariamenteappartenentealcodicedellastrada.

Atteso che, in virtù del principio di specialità, ogni ipotesi di reato per il quale è previstal’applicazionedella confiscadel veicolo, rientranella specificaprevisionedell’art. 224-ter, perogniipotesidireatocommessoallaguidadiciclomotoreomotoveicolo,perilqualenonèinveceprevista l’applicazione della confisca, si applica quindi la confisca del mezzo ai sensi dell’art.213/2-sexiesc.d.s.

Ciò premesso, sorge qualche dubbio sulla corretta collocazione dei quest’ultima tipologia diconfisca la quale, pur essendo inserita nell’ambito dell’art. 213 c.d.s., riguarda ipotesi diviolazione di natura penale la cui applicazione è adesso regolamentata dalla recenteintroduzionedell’art.224-terc.d.s.chedeterminadifferentimodalitàdiaffidamento.

Ladiffusaopinionediapplicareintalcasolemodalitàdiaffidamentoprevistedalmedesimoart.213 c.d.s. sembra essere superata da un semplice ragionamento logico-giuridico basato sullaconseguenza che se è prevista la confisca per ogni ipotesi di reato commesso alla guida diciclomotoreemotoveicoloecheperogniipotesidireatocheprevedelaconfiscasiapplicanoledisposizionidell’art. 224-ter, quest’ultime sianoapplicabili anche in caso di accertamento allaguidaditalicategoriediveicoli.

Pertanto, salvo smentite o eventuali diverse disposizioni ministeriali, tale ipotesi potrebbesemplificareleproceduredisequestroedaffidamentoincustodiadeiveicolisoggettiaconfiscasecondounanuovaprospettiva.

In tutti i casi di accertamento di violazione all’art. 186/2 lett. c) commesso alla guida diciclomotore o motoveicolo si applicano le disposizioni sul sequestro secondo il combinatodisposto degli artt. 224-ter e213 c.d.s. con affidamento diretto al custode-acquirente ai sensidell’art.224-ter/1c.d.s.

Un ultima osservazione sull’argomento riguarda le altre ipotesi di reato per guida in stato diebbrezzaprevistedalcomma2lett.b,inrelazionealtassoalcolemicosuperiorea0,8finoa1,5g/l.

Ancheinquestocaso,qualoralaviolazionesiacommessaallaguidadiciclomotoriomotoveicoli,si applica la confisca prevista dall’art. 213/2-sexies e, coerentemente con le precedenticonclusioni,l’affidamentodirettoalcustode-acquirenteinapplicazionedell’art.224-terc.d.s.

Seilconducenteinstatodiebbrezzaprovocaunincidentestradale?

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Il comma 2 bisdelnovellato art. 186 c.d.s. “se il conducente in stato di ebbrezza provoca unincidentestradale”disponel’applicazionedel“fermoamministrativodelveicolopercentottantagiorni, salvocheilveicoloappartengaapersonaestraneaall’illecito”, indipendentementedallanatura della violazione, stante la depenalizzazione dell’accertamento di guida in stato diebbrezzacon tassoalcolemicosuperiorea0.5 fino a0,8 g/l previstodalcomma2, lett.a)delmedesimoarticolo,eindipendentementedall’esitodelsinistro.

La prima osservazione riguarda i presupposti normativi per l’applicazione del fermoamministrativodicentottantagiorni:

1) il semplice riferimento all’”incidente stradale” senza ulteriori specificazioni comportal’applicazionedelfermoancheincasodisinistroconsolodanniacose.

2) ladizione“provoca”riferitoall’incidentestradalesembrapresupporrequantomenounacorresponsabilità del conducente per il verificarsi del sinistro escludendo l’applicabilità dellasuddettasanzioneaccessoriaperilsoloaccertamentodellostatodiebbrezza;

3) ilconducentecheprovocal’incidentestradaledeveessere“instatodiebbrezza”alcolicaequindi,perprevisionedellostessoart.186c.d.s.,conuntassoalcolemicosuperiorea0,5g/l;

4) ilveicolo,infine,deveappartenereapersonanonestraneaalreato.

Aquestideveaggiungersiilpresuppostospecificoperl’applicazionedelnuovoistitutodelfermoamministrativoexart.224-ter/3c.d.s.introdottodallal.120/2010,ilqualesiapplica,perstessadefinizione,aseguitodiipotesidireato,escludendodifattol’attualeviolazioneamministrativaprevistaper lafasciapiùbassadel tassoalcolemicoprevistadalcomma2, lett.a)dell’art.186c.d.s.,perlaqualesiapplicherannoleprocedureprevistedall’art.214c.d.s.

Dalpuntodivistaoperativo,pereffettodellenuovedisposizionidell’art.224-terc.d.s.,èstatoprevisto il fermo provvisorio del veicolo per trenta giorni da parte dell’agente o organoaccertatoredellaviolazione“nelleipotesidireatoperlequalièprevistalasanzioneaccessoriadel fermo amministrativo del veicolo” mentre la parte residuale del fermo sarà disposta dalgiudiceconlasentenzadicondanna.

Essendo la portata dell’art. 224-ter limitata alle sole ipotesi di reato, l’esecuzione del fermoamministrativoprovvisoriodelveicoloincasodiaccertamentodiuntassoalcolemicomaggioredi0.5finoa0,8g/lsegueledisposizionidell’art.214c.d.s.siainordineallacessazionedefinitivadella circolazione sia per quanto riguarda lemodalità di affidamento in custodia previste daicommi 1 e 1-ter. Per le ipotesi di reato il comma 3 dell’art. 224-ter rimanda alle proceduredell’art. 214 c.d.s. senza alcuna eccezione. Pertanto anche in questo caso si applicano leprocedure dettate dai commi 1 e 1-ter in ordine all’individuazione dei soggetti affidatari.Affidamentodiretto,quindi,alcustode-acquirentepericiclomotoriemotocicli(art.214/1-ter)edaffidamentoal proprietarioo altroobbligato insolidoper tutti gli altri veicoli (art.214/1)consideratochenellospecificooccorreescluderetuttavialafiguradelconducenteinquantononidoneoadassumeregliobblighirelativiallacustodianell’immediatacircostanza.

Perquantoriguarda l’applicazionedel fermo,ciòchesostanzialmentedifferenzia leprocedureprevisteperleviolazioniamministrativedaquelledinaturapenaleèlaqualificazionegiuridicadelricorsostabilitarispettivamentedall’art.203edall’art.205delc.d.s.

Seilconducenteinstatodiebbrezzaprovocaunincidentestradaleallaguidadiunciclomotoreomotociclo?

Ilcomma2-sexiesdell’art.213c.d.s.checomeabbiamogiàvistodispone“laconfiscadelveicoloin tutti i casi in cui un ciclomotore o unmotoveicolo sia stato adoperato per commettere unreato”,risultaapplicabileanchequandoilconducenterispondedelleviolazionidicuiall’art.590c.p. in ordine alle lesioni colpose, e all’art. 589 in relazione all’esitomortale di un incidentestradale.

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Pertanto, escludendo i sinistri con solo danni a cose, è prevista la confisca dei ciclomotori emotoveicoli coinvolti in un incidente stradale conesitomortaleo che abbiaprovocato lesionipersonali.

Lanormainesame,intalicasi,imponeagliorganidipoliziastradaledidisporreilsequestrodelveicolo. Sebbene si tratti di unamisura cautelare finalizzata all’applicazione di una sanzioneaccessoria di natura amministrativa, quest’ultima è irrogata a seguito della sentenza dicondannadapartedell’AutoritàGiudiziaria.

Nellospecifico ilMinisterodell’Interno, con circolare21 settembre2007prot. 300/26711,haprecisato che quando ”il reato è punibile a querela di parte, il sequestro del veicolo debbaavvenire dopo la presentazione della querela stessa che, avviando il procedimento penale,determinalapossibilitàdiapplicarelasanzionedellaconfisca.Così,atitoloesemplificativo,nelcasodiincidentestradaleilcuiresponsabilesiaunconducentediciclomotoreodimotoveicolo,il sequestro in argomento, è obbligatorio quando dal sinistro sia derivata la morte di unapersona. Se dall’incidente derivano lesioni personali, il sequestro dovrà essere disposto solodopolapresentazionedellaquerela.”

Laconfiscaamministrativadicuiall’art.213/2-sexiesc.d.s.daapplicarsiaseguitodiquerelainrelazione al reato di omicidio colposo o lesioni personali si aggiunge, in questi casi, alla giàprevista confisca disposta dalla medesima norma in relazione al reato di guida in stato diebbrezzaalcoolicaodirifiutodisottoporsiagliaccertamentistrumentali.

In questo caso sembra però debba escludersi l’applicazione del principio di specialità di cuiall’art. 9 della legge 689 del 1981 in quanto presupposto di tale principio è l’esistenza di unconcorsoapparentedinormechepunisconolostessofatto.Ilconfrontotraleduefattispeciediviolazioneindividuainveceduedifferentitipidicondottaediversibenigiuridicitutelati.Pertalimotivisiritienechedebbanoapplicarsientrambiiprovvedimentieconseguentementesiritienenecessario indicare entrambe le motivazioni nell’atto di sequestro del veicolo. Ciò non avràalcuneffettosulladestinazionefinaledelveicolo,maassumeràrilievoincasodiricorsoavversoladuplicemisuracautelaredelsequestro.

Resta ferma, naturalmente, l’applicazione del fermo amministrativo in caso di sinistro comeesaminatoinprecedenza,tenendopresenteche,quandol’oggettodellasanzioneaccessoriadelfermoèunciclomotoreomotociclo,l’art.214/1-terprevedel’affidamentoalcustode-acquirente.

La diversa terminologia utilizzata dall’art. 213/2-sexies, il quale prevede la confisca dei“motoveicoli”, rispetto al fermodispostodall’art. 214/1-ter, che si riferisce ai soli “motocicli”,determinaunadiversacombinazionedisanzioniaccessorierispettoatuttiglialtriveicoli.

Ilcomma2-bisdell’art.186c.d.s.,nonostanteunapocofeliceriformulazione,chiariscetuttaviacheincasodisinistrocontassoalcolemicosuperiorea1,5g/lnontrovaapplicazionelasanzionedel fermo amministrativo: “Qualora per il conducente che provochi un incidente stradale siastatoaccertatounvalorecorrispondenteaduntassoalcolemicosuperiorea1,5grammiperlitro(g/l), fatto salvo quanto previsto dal quinto e sesto periodo della lettera c) del comma 2 delpresentearticolo…”,riferendosiallaconfiscaerelativosequestrodelveicolo.

Si evidenzia nella circostanza che il fermo provvisorio del veicolo per 30 gg. si applicalimitatamentealleipotesidireatoconlaconseguenzachelaprevistaviolazioneamministrativadi cui al comma 2a dell’art. 186 comporta l’immediata applicazione del fermo per l’interoperiododi180gg.dapartedell’agenteoorganoaccertatore.

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Art. 186-bis c.d.s. - Guida sotto l'influenza dell'alcool per conducenti di etàinferiore a ventuno anni, per i neo-patentati e per chi esercitaprofessionalmentel'attivitàditrasportodipersoneodicose.Il comma 7 dell’articolo 186-bis è importante sotto due aspetti: da un lato prevede, almenoformalmente, lapossibilitàcheunminorennesiaautorematerialediunaviolazioneedall’altrointroducequestanuovamisurainterdittivacheobbligailminoreaconseguireinritardodiunoodue anni lapatentedi guida.Questanuovissimaprevisione legislativa conferma, semai venefossestatobisogno,cheilminorebenpuòessereassoggettatoamisureinterdittive.

Art.189c.d.s.-Comportamentoincasodiincidente.Nei sinistri ove siano coinvolti animali si pongono due diverse prospettive di valutazione inordineaidannisubitidaglianimalie idannichedaquestisianostaticausatiaiveicoliedallepersone.Lariforma introduce,secondo ilprincipiodi tuteladeglistessi, l’obbligodelsoccorsoaglianimaliferititralenormedicomportamentoprevistepergliutentidellastrada incasodiincidente stradale estendendo la valutazione dell’operatore di polizia anche all’avvenutosoccorsodeglianimalicoinvoltiatuteladeglistessioltreaglielementisignificativisottoilprofilorisarcitorio.

All’obbligocivile emorale si affiancaoggianchequellogiuridicocheprevedesanzioniper chinon si fermaeper coloro che, nonostante si siano fermati, nonmettono “in attoognimisuraidoneaadassicurareuntempestivointerventodisoccorso”.

Art. 198 c.d.s. - Più violazioni di norme che prevedono sanzioniamministrativepecuniarie.Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato chiamato ad esprimersi sulla correttaapplicazionedell’art.198c.d.s.inordineallapossibilitàdirimettereagliagentiaccertatoridellaviolazionelavalutazionecircalasussistenzadellecondizioniprevistedall'art.198c.d.s.inbaseal quale il soggetto che con un'azione od omissione viola diverse disposizioni che prevedonosanzioni amministrative pecuniarie, o commette più violazioni della stessa disposizione,soggiaceallasanzioneprevistaperlaviolazionepiùgraveaumentatafinoaltriplo.

IlM.I.T., confermandoconnotadel29/03/2011 l’orientamentoprecedentemente espressodalMinisterodell’Internoconcircolaredel17/11/2003,ribadisceche l’applicazionedell’aumentodella sanzione pecuniaria è prerogativa dell’autorità competente a comminare la sanzione(PrefettooGiudicediPace).

Presuppostoperlasuaapplicazioneèilconcorsoformale,cioèquandol'azioneol'omissionecon laquale si commettonopiù illeciti amministrativi siaunica cioè rappresentatadaun solocomportamento,chesipuòmanifestareinunoopiùatti.

Quando, invece,sia violatapiù volte lastessadisposizioneosianoviolatediversedisposizionicon più azioni od omissioni, si ha ilconcorsomateriale e al responsabile si applicano tantesanzioniquantesonoleviolazionicommesse.

EntrambiiMinistericondividonochel’organodipoliziastradaledevecontestarealtrasgressorele singole violazioni indicandoper ciascuna infrazione la facoltàdi effettuare il pagamento inmisuraridotta,ilqualedeveesseremessoincondizionedipoterestinguereunadelleviolazionicontestategli ed eventualmente proporre ricorso ai sensi dell’art. 203 c.d.s. avverso le altreviolazioni ovvero richiedere successivamente al Prefetto l’applicazione dell'art. 198 C.d.S., incasodiconcorsoformale.

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Art.208c.d.s.-Proventidellesanzioniamministrativepecuniarie.Le novità legislative introdotte dalla l. 120/2010 riguardano l'introduzione analitica dellefinalitàperseguibiliconiproventiinquestione,nonchélaquotaimprescindibileparial50%deiproventispettantiaglienti localidadestinareallefinalitàdelleletterea),b)ec)delcomma4,determinandonell'ambito delle stesse un limiteminimodiun quarto (del 50%)per ciascunadelleprimeduelettere.

Viene altresì ribadito l'obbligo per gli enti locali di approvare annualmente, con appositadeliberadellaGiunta, ladestinazionedeiproventialle finalitàdell'art.208 lasciando la facoltàall'ente di destinare il restante 50%, anche per intero, alle medesime finalità e si imponel'obbligo di rendiconto al termine dell'esercizio per permettere a i competenti Ministeri disvolgereiprescrittiriscontri.

Viene aggiunta, infine, alla possibilità di procedere ad assunzioni stagionali a progetto enelleforme contrattuali flessibili, anche la facoltà di procedere al finanziamento di progetti dipotenziamentodeiservizidicontrollopermigliorarelasicurezzaurbanaestradale,nonchéalpotenziamento dei servizi notturni e di prevenzione delle violazioni degli articoli inerenti laguidasottoI'effettodialcoolosostanzestupefacenti.

Ma lanovitàpiùsignificativaèrappresentatadall'obbligocheilcomma12-quaterdell'art.142delcodicedellastradarivolgeaciascunentelocale(nellaprevigentedisciplinaindirizzatoaisolienticonpopolazionesuperiorea10.000abitanti)ditrasmissioneinviainformaticaalMinisterodelleinfrastruttureedeitrasportiealMinisterodell'interno"entroil31maggiodiognianno,diunarelazioneincuisonoindicati,conriferimentoall'annoprecedente,l'ammontarecomplessivodei proventi di propria spettanza di cui al comma 1 dell'articolo 208 e al comma 12-bis delpresentearticolo,comerisultantedarendicontoapprovatonelmedesimoanno,egliinterventirealizzati a valere su tali risorse, con la specificazione degli oneri sostenuti per ciascunintervento…”elaprevisionediunasanzioneneiconfrontidell’Entecheomettaditrasmetterelarelazione,ovveronelcasodiutilizzodifformedalledestinazionistabilitedallanorma,medianteriduzioneal30%annuodella“percentualedeiproventispettantiaisensidelcomma12-bis”.

Sulla corretta destinazione dei proventi di cui all’art. 208, novellato dalla legge 120/2010, sirimanda alla lettura delle “Linee guida in materia di proventi derivanti dalle sanzioniamministrative per violazione delle norme del codice della strada” pubblicate dalla Corte deiconticondeliberazioneprot.5845del20/9/2010.

Ilcomma2-bis.dell’art.208c.d.s.recita:”Gliincrementidellesanzioniamministrativepecuniariedi cui all’articolo 195, comma 2-bis, sono versati inun apposito capitolo di entratadel bilanciodelloStato,dinuovaistituzione,peressereriassegnatialFondocontrol’incidentalitànotturnadicuiall’articolo6-bisdeldecreto-legge3agosto2007, n. 117, convertito, conmodificazioni, dallalegge 2 ottobre 2007, n. 160, con provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanzeadottato sulla base delle rilevazioni trimestrali del Ministero dell’interno. Tali rilevazioni sonoeffettuateconlemodalitàfissatecondecretodelMinisterodell’interno,diconcertoconiMinisteridell’economia e delle finanze, della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stessodecretosonostabilitelemodalitàditrasferimentodellapercentualediammendadicuiagliarticoli186,comma2-octies,e187,comma1-quater,destinataalFondo.”

Il comma 2-bis. dell’art. 195 c.d.s. recita:”Le sanzioni amministrative pecuniarie previste dagliarticoli141,142,145,146,149,154,174,176,commi19e20,e178sonoaumentatediunterzoquandolaviolazioneècommessadopoleore22eprimadelleore7;taleincrementodellasanzionequando la violazione è accertata da uno dei soggetti di cui all’articolo 208, comma 1, primoperiodo,èdestinatoadalimentareilFondodicuiall’articolo6-bisdeldecreto-legge3agosto2007,n.117,convertito,conmodificazioni,dallalegge2ottobre2007,n.160,esuccessivemodificazioni.”

Indata 16/05/2011 è statapubblicata sulla G.U. ilD.M.30/03/2011 con il quale ilMinisterodell’Internohadefinitolemodalitàperlarilevazionetrimestraledegliincrementidellesanzioniamministrative pecuniarie di cui all'art. 195, comma 2-bis del c.d.s., nonché quelle per il

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trasferimento della percentuale di ammenda di cui agli articoli 186, comma 2-octies, e 187,comma1-quaterdelc.d.s.,destinataalFondocontrol'incidentalitànotturna.

Si precisa che tali adempimenti competonoai soggetti di cui all’articolo208,comma1, primoperiodo,ecioèagliufficidiappartenenza:

deifunzionari,ufficialiedagentidelloStato

funzionariedagentidelleFerroviedelloStato

funzionariedagentidelleferrovieetranvieinconcessione.

Art.219-bisc.d.s.-Ritiro,sospensioneorevocadelcertificatodiidoneitàallaguida.L’art. 219-bis, nato con la legge 94/2009, nel prevedere le modalità di applicazione dellesanzioniaccessoriedelritiro,sospensioneerevocaanchealcertificatodiidoneitàallaguida(c.d.patentino), estende il proprio campo anche all’art. 223 del c.d.s. e quindi in relazione allesanzioni amministrative accessorie all’accertamento di reati della sospensione e revoca dellapatentediguida.

L’applicazione di tali disposizioni comporta dunque il ritiro su strada anche del certificato diidoneitàallaguidaincasodisinistrocondannoapersonecorrelatoallaviolazionedinormedicomportamentoinmanieradeltuttoanalogaaquantoprevistoperlapatentediguida.

Con la soppressione del secondo comma viene meno la possibilità di applicare le sanzioniaccessoriedel ritiro, della sospensione edella revocadellapatente e l’eventualedecurtazionedei punti nei confronti di conducenti i quali, benchè provvisti di patente di guida, abbianocommessoviolazioniallaguidadiveicolichenonprevedonotaleabilitazione.

In altri termini, tornando al caso specifico previsto dall’art. 223 c.d.s. ed in presenza deipresuppostiapplicativi,siprocedealritirodeltitolodiabilitazioneallaguidacorrispondentealveicolocondotto.

Analogamente, in ordine alla decurtazione dei punti, l’applicazione dell’art. 126-bis c.d.s. èprevistaneiconfrontidiconducentidiveicoliperiqualièprevistal’abilitazioneallaguidaconpatenteocertificatodiidoneità.

L’art. 219-bis estende il procedimento inerente ritiro, sospensione e revoca della patente alpatentino,ma nonmenziona la revisione. Ciò nonostante il riferimento dell’ultimo comma alnovellato art. 128 c.d.s. comporta l’obbligo di revisione della certificato di idoneità alla guida(ovverodellapatentepossedutaaisensidell'articolo116,comma1-quinquies)intutti icasiincui il conducente minorenne sia rimasto coinvolto in un incidente stradale che abbiadeterminatolesionigravi(ogravissimeoomicidiocolposo)allepersoneeasuocaricosiastatacontestatalaviolazionediunadelledisposizionidelcodicedacuiconsegual’applicazionedellasanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, e il regimesanzionatorioprevistopericasiincuinonsisottoponganoallaprevistarevisione.

Il coordinamento tra le due norme in questione porta alla conclusione che il “patentino” èsoggettoarevisionesolonelcasodiconducenteminorenne.

Art.222c.d.s-Sanzioniamministrativeaccessorieall'accertamentodireati.Si estende applicabilità della sanzione accessoria della revoca della patente di guida inconseguenzadell’accertamentodireatiaicasidilesionipersonaligraviogravissimecommesseda conducenti in stato di ebbrezza grave o di alterazione per uso di stupefacenti o sostanzepsicotrope,inaggiuntaalcasooriginariamenteprevistodiomicidiocolposo.

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Revocadellapatentediguida:

- Lesionigraviogravissimeovveroomicidiocolposo

- Accertamentodiviolazioneallenormedicomportamento

- Nessodicausalitàtralanormaviolataelelesionicausate

- Accertamentodiviolazioneexart.186/2c(T.A.>1.5)ovveroart.187

Rimangonoinalteratelecondizioniperl’applicazionedellasospensionedellapatente:

- Lesionicolposeovveroomicidiocolposo

- Accertamentodiviolazioneallenormedicomportamento

- Nessodicausalitàtralanormaviolataelelesionicausate

Art.223c.d.s.-Ritirodellapatentediguidainconseguenzadiipotesidireato.Mentre l’art. 222 c.d.s. dispone l’applicazione delle sanzioni amministrative accessorie dellasospensione e revocadellapatentedi guida, il successivo art. 223 regolamenta lemodalitàdiapplicazionedellemedesimeneiseguenticasi:

1) a seguito di ipotesi di reato per le quali è prevista l’applicazione di tali sanzioniaccessorie(art.223/1c.d.s.);

2) quandodal fattoderivi una lesionepersonale colposao lamorteperomicidio colposo(art.223/2c.d.s.).

Inentrambiicasièoradispostoilritiroimmediatodellapatentediguida,operazionecheprimadella riforma della legge 120/2010 era limitata alla sola ipotesi di reato che prevedeval’applicazionedellesuddettesanzioniaccessorie.

Anche in caso di sinistro è previsto, quindi, il ritiro immediato del documento di guida sesussistonolecondizionistabilitedall’art.222c.d.s.ecioèquando“daunaviolazionedellenormedi cui al presente codice derivino danni alle persone”, una formulazione che escludel’applicazionedellasospensionedellapatentee,conseguentementedelsuoritiroimmediatosustrada,qualoranonsiastataaccertataalcunaviolazionecheinfluiscasulladinamicadelsinistro.

Taleipotesi,benchéormaiconsolidata,sembraessereavvaloratadallarecenteintroduzionedelverbaledicontestazionetragliattidatrasmettere,unitamentealrapportoeallapatenteritirata,alPrefettoaifinidelprovvedimentodisospensioneprovvisoriadellapatente.

Tranne qualche eccezione, la prassi ormai consolidata di contestare eventuali illeciti dopo lavalutazione della dinamica, la necessità di acquisire la “prova documentale” delle lesionimedianterefertoocertificazionemedicael’oggettivaeventualedifficoltàdipotermaterialmenteprocedere al ritiro immediatodellapatenteperassenzadel suo titolare inquanto asuavoltaricoveratopressounastrutturasanitaria,sembranovanificare,difatto,l’applicazionepraticadelritirosustradadeldocumentodiabilitazioneallaguida.

Attesoil logicoimperativodelritirodellapatentesustradaincasodiaccertamentidireaticheprevedonolasospensioneorevocadeltitolo,lasciainveceunpo’perplessiilcoordinamentotrailcomma2dell’art.223c.d.s.el’art.222c.d.s.inrelazionealritiroincasodisinistroconlesioni,in quanto l’obbligo del ritiro imposto dall’uso del termine “deve” risulterebbe subordinatoall’accertamentodiunaviolazione.

Darilevarecherispettoallaprecedenteformulazionenonèpiùprevistal’acquisizionedapartedella Prefettura del preventivo parere tecnico rilasciato dall’ufficio provinciale del D.T.T., alqualel’organodipoliziastradalenondovràpiùtrasmetterealcunacomunicazione.

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Dopol’interventodellal.120/2010rimaneinalteratoiltermine“rapporto”,distinguendolodagliatti redatti ai fini di polizia giudiziaria che si sono resi necessari per la presenza dei reati dilesionipersonaliedomicidiocolposo.E’unattochesostanzialmentericalcaidatiessenzialidelrilievo al finedi valutare la sussistenza di elementi fondanti l’adozione del provvedimentodisospensioneprovvisoriadellapatente.

Siconsideriinfinechenonostanteilrecenteinterventodellalegge120/2010,èrimastainvariatala formulazionedel termine entro il quale trasmettere gli atti allaPrefettura.Nella suanuovastesura, l’art. 223 c.d.s. continua a non precisare da quando decorrono i dieci giorni previsti,lasciandoirrisoltalaquestionerelativaallacorrettaindividuazioneditaledecorrenza.

Già da tempo alcune Prefetture avevano invitato gli organi di polizia ad attenersiall’orientamentodell’Autoritàgiudiziarialaquale,insedediricorsoavversoilprovvedimentodisospensione, ha sovente accolto casi di inosservanza del termine perentorio previsto per latrasmissione degli atti al Prefetto a causa del mancato rispetto del termine di dieci giorni adecorreredalladatadelsinistro.

In conclusione, laddove gli organidi polizia stradale, su invito della competente Prefettura, sitrovinocostretti,loromalgrado,adattenersiall’orientamentodell’autoritàgiudiziaria,comportaancora oggi notevoli difficoltà per l’analisi del sinistro che non sempre riesce ad esaurirsi intempicosìristretti.

Art. 224-ter c.d.s. - Procedimento di applicazione delle sanzioniamministrative accessorie della confisca amministrativa e del fermoamministrativoinconseguenzadiipotesidireato.Lariformadelcodicedellastradaintervieneanchesulprocedimentosanzionatorioaccessorio,modificando inparticolare il quadronormativo chedisciplina le ipotesi di reato inmateriadicircolazionestradale.

Lalegge120/2010introducenelcodicedellastradal’art.224-tercheregolamentale“sanzioniamministrative accessorie della confisca amministrativa e del fermo amministrativo inconseguenzadiipotesidireato”,chevannoadaggiungersiallegiànotesanzioniamministrativeaccessorieasanzionipenalidellasospensioneerevocadellapatentediguidadicuiagliartt.222,223e224c.d.s.

Nelleipotesidireatoperlequalièprevistalasanzioneamministrativaaccessoriadellaconfiscadel veicolo, il procedimento introdotto dall’articolo 224-ter c.d.s. impone l’applicazione delsequestroaisensidelledisposizionidell’art.213c.d.s.,salvocheperl’affidamentoincustodiadelmezzo,previstosoloneiconfrontidelcustode-acquirente.

Violazionialc.d.s.cheprevedonol’applicazionedellaconfiscadelveicolo

Violazione Procedimentoconfisca Sequestro Affidamento

Amministrativa

Art.213cdsSanzioneamministrativaaccessoriaperviolazionialcdsinrelazioneallanormacheprevedespecificatamentel’applicazionedellaconfiscadelveicolo.

Art.213cds

Art.213/2cdsAffidamentoalconducenteoobbligato

Art.213/2-quinquiescdsAffidamentoalcustodeacquirenteper30gg,poialtrasgressoreoobbligatoinsolidoincasodiciclomotoreomotociclo

PenaleArt.224-tercdsSanzioneamministrativaaccessoriaall’accertamentodireati

Art.213cdsArt.224-ter/1cdsAffidamentodirettoalcustodeacquirente

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delcdsinrelazioneallanormacheprevedespecificatamentel’applicazionedellaconfiscadelveicolo.

E’ altresìdisposto il fermoamministrativoprovvisorioper trenta giorni secondo leproceduredell’art. 214 c.d.s. nelle ipotesi di reato per le quali è prevista la sanzione amministrativaaccessoria del fermo amministrativo del veicolo. In tal caso però non sono specificatamenteprevistediverseformediaffidamentorispettoalladuplicemodalitàprevistadaicommi1ed1-terdell’art.214c.d.s.inragionedellacategoriadiappartenenzadelveicolo.

Nell’ambito delle sanzioni accessorie amministrative il nuovo istituto giuridico delinea unconfinenettonelsistemapunitivoprevedendodistintiprocedimentidiapplicazioneinragionedellanaturadellaviolazioneaccertata.

Nel caso di accertamento di violazioni amministrative che prevedono la confisca continuanopertantoadapplicarsileprocedureprevistedall’art.213delcodicedellastrada.

Analogamente,ènecessariofareriferimentoall’art.214c.d.s.perquantoriguardal’applicazionedellasanzioneaccessoriadelfermoaseguitodiviolazionidicarattereamministrativo.

Violazionialc.d.s.cheprevedonol’applicazionedelfermodelveicolo

Violazione Procedimentofermo Noteoperative Affidamento

Amministrativa

Art.214cdsSanzioneamministrativaaccessoriaperviolazionialcdsinrelazioneallanormacheprevedespecificatamentel’applicazionedelfermodelveicolo.

L’agenteol’organoaccertatoredisponeilfermoamministrativoperilperiodoprevistodallesingolenorme.

Art.214/1cdsAffidamentoalconducenteoobbligatoinsolido

Art.214/1-tercdsAffidamentoalcustodeacquirenteincasodiciclomotoreomotociclo

Penale

Art.224-tercdsSanzioneamministrativaaccessoriaall’accertamentodireatidelcdsinrelazioneallanormacheprevedespecificatamentel’applicazionedelfermodelveicolo.

L’agenteol’organoaccertatoredisponeilfermoamministrativoprovvisoriodelveicoloper30giorni.

Art.214/1cdsAffidamentoalconducenteoobbligatoinsolido

Art.214/1-tercdsAffidamentoalcustodeacquirenteincasodiciclomotoreomotociclo

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Normativaecircolari

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Min.Interno-Circ.17/11/2003n.300/A/1/44649/12-Cumulogiuridiconell'ipotesidiconcorsoformale

Ministero dell'interno

17/11/2003

Prot.300/A/1/44649/12

Oggetto: Cumulo giuridico nell 'ipotesi di concorso formale

Si fa riferimento alla nota n. 3151/P.M./03 del 26 agosto u.s. con la quale viene richiesto un parere in merito all'interpretazione dell'art. 198 del Codice della Strada.

Occorre premettere che la norma in esame ripete il contenuto dell'art. 8 della legge 689/81, integrandola con la limitazione prevista dall'art. 20 della legge 24.3.1989, n. 122 per quanto riguarda le aree pedonali e le zone a traffico limitato, estendendo anche al settore degli illeciti amministrativi la disciplina dettata dall'art. 81 c.p. per il concorso formale di reati.

Presupposto per la sua applicazione è che l'azione o l'omissione con la quale si commettono più illeciti amministrativi sia unica cioè rappresentata da un solo comportamento, che si può manifestare in uno o più atti.

Quando, invece, sia violata più volte la stessa disposizione o siano violate diverse disposizioni con più azioni od omissioni, si ha il concorso materiale e al responsabile si applicano tante sanzioni quante sono le violazioni commesse.

Premesso quanto sopra, si ritiene che l'applicazione della citata norma e quindi l'entità della sanzione, sia riconosciuto dall'autorità amministrativa investita della questione - Prefetto - a mezzo di ricorso ai sensi del'art. 203 del Codice della Strada.

L'organo di polizia stradale, pertanto, dovrà contestare le singole violazioni, indicando per ciascuna infrazione la relativa sanzione, salva la facoltà per il trasgressore di richiedere successivamente al Prefetto l’applicazione dell'art 198 c.d.s. in caso di concorso formale.

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Min.Lavoro– Circ. 05/08/2010n. 25/II/0013944 - L. 29 luglio2010,n. 120 "Disposizioni inmateriadisicurezzastradale"-Primeistruzionioperativealpersonaleispettivo

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Direzione generale per l'attività ispettivaDivisione II.

Nota 5-8-2010 n. 25/II/0013944

Oggetto: L. 29 luglio 2010, n. 120 ("Disposizioni in materia di sicurezza stradale" ) - Prime istruzioni operative al personale ispettivo.

Come è noto la ("Disposizioni in materia di sicurezza stradale"), pubblicata sulla G.U. n. 175, S.O. del 29 luglio 2010, recante modifiche al D.Lgs. n. 285/1992 (c.d. Codice della Strada), introduce importanti novità in relazione ai compiti del personale ispettivo in materia di autotrasporto. Al riguardo, nel fare riserva di fornire più approfonditi chiarimenti sulla disciplina normativa in questione, si ritiene comunque opportuno emanare alcune istruzioni operative al citato personale al fine di uniformarne la relativa attività su tutto il territorio nazionale, tenuto conto che l'entrata in vigore delle nuove disposizioni è prevista per il 13 agosto 2010. Si ritiene, pertanto, utile evidenziare le modifiche che gli articoli della citata legge comportano rispetto all'attività di controllo svolta dal suddetto personale in materia di vigilanza nel settore dell'autotrasporto sull'applicazione del regolamento (CE) n. 561/2006, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006. Nell'ambito di tali modifiche si reputa innanzitutto opportuno iniziare da quelle apportate dall'art. 30 della citata, che intervengono sui seguenti articoli del Codice della strada (D.Lgs. n. 285/1992):

Art. 174 (Durata della guida degli autoveicoli adibiti al trasporto di persone o di cose).

In particolare, l'art. 174 viene sostituito ed il legislatore, dopo aver sancito ufficialmente che, per il settore considerato, occorre fare riferimento alle sole norme previste dal nuovo regolamento CE n. 561/2006, inserisce, al comma 3, una nuova disposizione relativa all'accertamento delle violazioni, che possono essere accertate attraverso le risultanze o le registrazioni dei dispositivi di controllo (i cronotachigrafi, sia analogici sia digitali) installati sui veicoli, oltre che attraverso i precedenti documenti di cui al comma 2 (registri di servizio). Poi, oltre agli obblighi normativi previsti dai commi 4 e 8, vengono, altresì, introdotte, ai commi 5, 6, 7, ulteriori ulteriori disposizioni concernenti la previsione di un meccanismo graduale e progressivo di incremento delle sanzioni amministrative pecuniarie prescritte in caso di inosservanza dei limiti massimi dei tempi di guida e dei periodi minimi di riposo dei conducenti (giornaliero e settimanale). Nello specifico, la nuova normativa stabilisce due soglie percentuali, del 10% e del 20%, rispetto alle quali si applica una sanzione amministrativa maggiorata in relazione alla gravità della violazione commessa (si veda al riguardo la tabella allegata). Relativamente alla nuova sanzione prevista dall'art. 174, comma 14, si confermano le indicazioni riportate nella nota 2 agosto 2010 n. 25/II/1358 di questa Direzione generale.

Art. 178 (Documenti di viaggio per trasporti professionali con veicoli non muniti di cronotachigrafo).

Il comma 2 del nuovo testo stabilisce che i libretti individuali conservati dall'impresa e i registri di servizio debbano essere esibiti, per il controllo, ai funzionari del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici; pertanto non è più prevista l'esibizione della suddetta documentazione al personale ispettivo del Ministero del lavoro.

Art. 179 (Cronotachigrafo e limitatore di velocità).

Il comma 2, dopo le parole: "oppure non inserisce il foglio di registrazione" (nel caso dell'apparecchio analogico) inserisce le seguenti parole "o la scheda del conducente".

Con la L. n. 120/2010 viene, inoltre, introdotto il comma 8-bis che prevede in caso di incidente con danno a persone o a cose dei veicoli muniti di cronotachigrafo, che l'organo accertatore segnali il fatto all'autorità

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competente (e quindi alla DPL competente territorialmente), al fine di disporre la verifica presso la sede del titolare della licenza o dell'autorizzazione al trasporto per l'esame dei dati sui tempi di guida e di riposo relativi all'anno in corso.

Per quanto riguarda invece gli illeciti amministrativi e le relative sanzioni devono essere evidenziate le modifiche relative ai seguenti articoli:

Art. 200 (Contestazione e verbalizzazione delle violazioni)

Il comma 2, così come sostituito dall'art. 35 della L. n. 120/2010, prescrive che il verbale, che può essere redatto anche con l'ausilio di sistemi informatici, deve contenere la sommaria descrizione del fatto accertato, gli elementi essenziali per l'identificazione del trasgressore e la targa del veicolo con cui è stata commessa la violazione. Nel regolamento sono determinati i contenuti del verbale.

Art 201 (Notificazione delle violazioni)

Tale articolo, così come sostituito dall'art. 36 della L. n. 120/2010 in materia di notificazione delle violazioni, stabilisce un nuovo termine per la notifica dei verbali di contestazione delle violazioni, disponendo che essa deve avvenire "entro novanta giorni"dall'accertamento (e, non, quindi, "entro centocinquanta giorni", come disposto precedentemente).

Art. 202-bis (Rateazione delle sanzioni pecuniarie)

Tale nuovo articolo, inserito dalla L. n. 120/2010, in materia di rateazione delle sanzioni pecuniarie, prevede al comma 1 che i soggetti tenuti al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria per una o più violazioni accertate contestualmente con uno stesso verbale, di importo superiore a 200 euro, che versino in condizioni disagiate, possano richiedere la ripartizione del pagamento in rate mensili. Viene, inoltre, stabilito che le modalità di attuazione del presente articolo sono disciplinate con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, del lavoro e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti.

Infine il comma 10 del medesimo articolo afferma che gli importi di cui al comma 1, 2 e 4 sono aggiornati ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati verificatasi nei due anni precedenti, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell'Interno, del lavoro e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti.

Il Direttore generaleDott. Paolo Pennesi

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Min.Interno-InfrastruttureTrasporti-Circ.15/09/2010,n.300/A/10/108/13/1-Legge29luglio2010,n.120.Primedisposizionioperativeinmateriadiautotrasportodimerci.

Ministero dell'interno

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

15/09/2010

Circolare n. 300/A/10/108/13/1

Oggetto: Legge 29 luglio 2010, n. 120, recante "Disposizioni in materia di sicurezza stradale" . Decreto-legge 6 luglio 2010, n. 103, convertito, con modificazioni, in legge 4 agosto 2010, n. 127, recante "Disposizioni urgenti per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo ed il sostegno della produttività nel settore dei trasporti" . Modifiche del Codice della strada e del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286. Prime disposizioni operative in materia di autotrasporto di merci.

Si fa seguito alla circolare 30 luglio 2010, n. 300/A/10777/10/101/3/3/9 e alla circolare 12 agosto 2010, n. 300/A/11310/10/101/3/3/9. In attesa di una più completa direttiva in tema di controllo dell'autotrasporto di merci e di persone, che è in fase di predisposizione congiunta con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e limitatamente ai profili di specifico interesse per l'attività degli organi di Polizia stradale, con la presente circolare e con le schede esplicative accluse (Allegato 1) si forniscono le prime disposizioni operative relative alle norme della legge n. 120/2010 concernenti l'attività di autotrasporto di cose in conto terzi che hanno modificato la legge 6 giugno 1974, n. 298 ed il decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286.

1. Pagamento in misura ridotta per le violazioni in materia di abusivismo nel trasporto merci

Per effetto della sostituzione integrale del comma 4 dell'art. 60 della legge n. 298/1974, dallo scorso 13 agosto è venuto meno il divieto di pagamento in misura ridotta delle violazioni previste dall'art. 26 (trasporto di cose in conto terzi senza essere iscritto all'Albo degli autotrasportatori) e dall'art. 46 della stessa legge (trasporto internazionale abusivo, trasporto nazionale in conto proprio senza licenza ovvero violandone le prescrizioni e trasporto nazionale per conto di terzi con veicolo non adibito a tale uso o violando le prescrizioni e i limiti indicati nella carta di circolazione, fattispecie espressamente richiamate dall'art. 88, 3° comma del C.d.S.).

Le violazioni sanzionate dai citati artt. 26 e 46 della legge n. 298/1974, perciò, potranno essere estinte, entro 60 giorni, con il pagamento di una somma pari al doppio del minimo edittale (misura più favorevole rispetto al terzo del massimo edittale), attraverso l'utilizzo del modello F23 e con le modalità già previste in precedenza per la corrispondente operazione disposta dal Prefetto con ordinanza-ingiunzione.

2. Interventi in materia di abusivismo nel settore dell'autotrasporto di merci commesso da veicoli stranieri

Allo scopo di dare maggiore efficacia alle azioni di contrasto dell'abusivismo nel settore dell'autotrasporto di merci, l'art. 52 della legge n. 120/2010, modificando l'art. 60 della legge n. 298/1974, ha stabilito che le violazioni di cui agli articoli 26 e 46 della stessa legge n. 298/1974, commesse con un veicolo immatricolato all'estero, che sta effettuando attività di autotrasporto internazionale ovvero operazioni di cabotaggio in Italia, sono sottoposte alle disposizioni dell'art. 207 C.d.S.

Le sanzioni sopraindicate, sulla base delle disposizioni dell'art. 44 della legge n. 298/1974, sono applicate a chiunque effettua l'attività abusiva di autotrasporto con un veicolo immatricolato all'estero e, quindi, anche nei confronti del conducente del veicolo stesso.

Per effetto dell'applicazione dell'art. 207 C.d.S., l'operatore di Polizia deve chiedere al trasgressore, che non provvede al pagamento in misura ridotta, se intende versare una cauzione e, qualora non si avvalga neanche di detta facoltà, deve disporre il fermo amministrativo del veicolo, secondo la procedura dell'art. 214 C.d.S, in quanto applicabile.

La somma riscossa a titolo di cauzione, pari alla metà del massimo edittale previsto per la violazione dell'artt. 26 o 46 della legge n. 298/1974, quando il veicolo è immatricolato in un Paese extracomunitario, pari, invece, al

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pagamento in misura ridotta, quando il veicolo è immatricolato in un Paese dell'Unione Europea o aderente allo Spazio Economico Europeo, sarà trattenuta presso l'ufficio dell'organo accecatore per essere versata, attraverso il modello F23, in caso di mancato pagamento dell'ordinanza-ingiunzione del Prefetto, emessa ai sensi dell'art. 18 della legge n. 689/1981.

Il veicolo sottoposto a fermo amministrativo, in attesa del pagamento in misura ridotta, secondo la nuova formulazione dell'art. 207, comma 3, C.d.S. (modificato dalla L. n. 120/2010), non può essere affidato in custodia al trasgressore o ad altro obbligato in solido, ma deve essere necessariamente consegnato ad un custode-acquirente di cui all'art. 214-bis C.d.S. o, in mancanza, ad altro soggetto autorizzato di cui al D.P.R. n. 571/1982 ed ivi restare in attesa del pagamento della sanzione o della cauzione o, in mancanza, per massimo 60 giorni.

Giova ricordare che dalla violazione degli artt. 26 e 46 della legge n. 298/1974 discende anche l'applicazione della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. Pertanto, la misura del fermo amministrativo non viene meno dopo il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria ovvero, in mancanza, dopo i 60 giorni previsti dall'art. 207 C.d.S., bensì prosegue fino allo spirare del termine di 3 mesi secondo le norme dell'art. 214 C.d.S., in quanto compatibili.

Dunque, ove ricorrano i presupposti per l'affidamento della custodia del veicolo oggetto di fermo amministrativo al trasgressore o ad altro obbligato in solido, l'esecuzione della misura del fermo avverrà senza affidamento al custode-acquirente o, in mancanza, ad altro soggetto autorizzato ai sensi del D.P.R. n. 571/1982, solo nel periodo compreso tra la data del pagamento in misura ridotta o della cauzione, ovvero, in assenza di uno di tali pagamenti, lo spirare del termine di 60 giorni di cui all'art. 207 C.d.S. fino al termine dei tre mesi di fermo amministrativo.

Naturalmente, l'affidamento in custodia ai soggetti sopraindicati presuppone che gli stessi abbiano provveduto all'integrale ristoro delle eventuali spese di recupero, custodia e trasporto del veicolo, come previsto dall'art. 214, comma 2, C.d.S.

A tal proposito, si rammenta che, mentre per i cittadini di uno Stato dell'Unione Europea, l'esistenza dei requisiti morali e di buona condotta, che deve possedere la persona che assume la custodia, possono essere anche autocertifìcati ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, per gli stranieri tale operazione non è possibile e, quindi, in genere, essi non potranno mai essere nominati custodi del veicolo sottoposto a fermo amministrativo.

Per quanto riguarda le modalità di pagamento, nel confermare che, per il momento, le somme previste come sanzione amministrativa dovranno essere corrisposte dal trasgressore solo in contanti, si rappresenta che sono allo studio procedure operative che consentiranno l'impiego di strumenti telematici di pagamento, quali bancomat e carta di credito, rispetto ai quali si fa riserva di fornire ulteriori istruzioni appena possibile.

3. Nuove sanzioni per il cabotaggio stradale in violazione delle disposizioni comunitarie

Con l'art. 52, comma 1, lettera a), della legge n. 120/2010, è stato introdotto l'articolo 46-bis della legge 6 giugno 1974, n. 298 recante sanzioni in materia di violazioni delle regole del cabotaggio stradale.

Facendo seguito alla circolare 7 giugno 2010, n. 300/A/8176/10/111/2/3 si rappresenta che dal 13 agosto scorso le violazioni relative a trasporti di cabotaggio senza osservare le nuove disposizioni comunitarie contenute nel Reg. (CE) n. 1072/2009 del 21 ottobre 2009 (i cui artt. 8 e 9 in materia sono entrati in vigore dal 14 maggio 2010) sono punite con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 15.000 (pagamento in misura ridotta ammesso, pari a euro 5.000), nonché con la sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi ovvero, in caso di reiterazione nel triennio, per un periodo di sei mesi.

Anche nel caso delle violazioni sanzionate dall'art. 46-bis della legge n. 298/1974 trovano applicazione le disposizioni dell'art. 207 C.d.S., per la cui esecuzione si richiamano le indicazioni già fornite al punto 2) della presente circolare, con l'avvertenza che per espressa previsione normativa dell'art. 46-bis, 2° periodo, il fermo amministrativo del veicolo, sia nella fase in cui discende dall'eventuale mancato pagamento della sanzione o della cauzione all'organo accertatore, sia nella fase di esecuzione della misura sanzionatoria, dovrà essere sempre eseguito, a spese del responsabile della violazione, affidando il veicolo soltanto ad uno dei soggetti individuati ai sensi dell'articolo 24-bis C.d.S. (custode-acquirente o, in mancanza, soggetto autorizzato ai sensi del D.P.R. n. 571/1982).

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Alla luce di quanto sopra esposto e nell'ambito dell'applicazione della nuova norma dell'art. 46-bis della legge n. 298/1974 si precisa ulteriormente che:

- i riferimenti fatti nella precedente circolare 7 giugno 2010, n. 300/A/8176/10/111/2/3 alla violazione di cui all'art. 46 della legge n. 298/1974 devono ora intendersi allo specifico art. 46-bis della medesima legge;

- i riferimenti alla violazione delle «disposizioni di cui al Reg. (CEE) n. 3118/93 del Consiglio del 25 ottobre 1993, nonché della relativa disciplina nazionale di esecuzione» contenuti nell'art. 46-bis della legge n. 298/1974 vanno intesi alle nuove disposizioni comunitarie di cui al citato Reg. (CE) n. 1072/2009, che dal 14 maggio 2010:

- ha abrogato le corrispondenti disposizioni del Reg. (CEE) n. 3118/93 per effetto dell'entrata in vigore degli artt. 8 e 9;

- ha automaticamente superato la disciplina nazionale di esecuzione del Reg. (CEE) n. 3118/93, contenuta nel D.M. 3 aprile 2009.

Non rientrano nell'ambito di applicazione delle sanzioni di cui all'art. 46-bis della legge n. 298/1974 la mancanza della documentazione attestante la regolarità del trasporto di cabotaggio in corso di svolgimento (ed oggetto di controllo su strada) e, cioè, la sola prova documentale - documento equipollente - finalizzata ad attestare in modo inequivocabile la legittimità di tale trasporto effettuato in ambito nazionale consecutivamente ad un trasporto internazionale in ingresso (art. 8 del Reg. (CE) n. 1072/2009), nonché la incompleta compilazione o la mancanzadel citato documento equipollente a bordo del veicolo che sono ora oggetto della specifica disciplina sanzionatoria del comma 6 dell'art. 7-bis del D.Lgs. n. 286/2005.

Invece, nel caso in cui durante l'effettuatone di un trasporto di cabotaggio a bordo del veicolo si trovi il predetto documento equipollente comprovante lo specifico trasporto nazionale in corso di svolgimento, ma risultino violate le altre condizioni contemplate nel Reg. (CE) n. 1072/2009 (ad es.: mancanza a bordo del veicolo della copia certificata conforme della licenza comunitaria, mancata esibizione della lettera di vettura internazionale «CMR» comprovante il precedente trasporto internazionale in ingresso che legittima lo svolgimento dell'attività di cabotaggio, mancata esibizione della documentazione riferita ai precedenti trasporti di cabotaggio eventualmente già eseguiti, accertato superamento del numero dei viaggi consentiti in regime di cabotaggio, mancata osservanza dei limiti temporali per l'esecuzione dell'attività di cabotaggio in territorio italiano, ecc.), saranno comunque applicate le sanzioni di cui all'art. 46-bis della legge n. 298/1974.

Nell'ipotesi in cui le irregolarità si riferiscano:

- alle modalità di esecuzione dell'attività di cabotaggio (ad es.: a bordo del veicolo non si trova la copia certificata conforme della licenza comunitaria o la documentazione attestante il trasporto internazionale in entrata, nonché i precedenti trasporti di cabotaggio svolti, ovvero quando la stessa risulti incompleta, ecc.),

- alla documentazione che obbligatoriamente deve accompagnare il trasporto di cabotaggio oggetto di controllo su strada,

troveranno, infine, applicazione entrambe le fattispecie sanzionatorie (art. 46-bis, L. n. 298/1974 ed art. 7-bis, comma 6, D.Lgs. n. 286/2005).

4. Istruzioni scritte per l'esecuzione del trasporto

Allo scopo di rendere maggiormente incisiva ed efficace l'attività di accertamento della responsabilità dei soggetti facenti parte della filiera del trasporto ed, in particolare, del committente e del vettore, il decreto-legge 6 luglio 2010, n. 103 convertito, con modificazioni, nella legge 4 agosto 2010, n. 127, ha modificato alcune disposizioni del decreto legislativo n. 286/2005.

In particolare, le modifiche apportate agli artt. 7, commi 4 e 5, 7-bis, commi 3, 5 e 6, e all'art. 8, commi 1, 2 e 3, D.Lgs. n. 286/2005 consentiranno di anticipare già in occasione dei controlli stradali l'attività di accertamento delle eventuali corresponsabilità da parte del committente nonché del vettore insieme con il conducente del veicolo, autore materiale delle violazioni.

La nuova disciplina ha infatti stabilito che, qualora il contratto di trasporto non sia stato stipulato in forma scritta, anche mediante richiamo ad un accordo di diritto privato concluso ai sensi dell'art. 5 del citato D.Lgs. n. 286/2005, in caso di accertato superamento, da parte del conducente del veicolo, dei limiti di velocità (art. 142, C.d.S.) o di mancata osservanza dei tempi di guida e di riposo (art. 174 C.d.S.), gli organi di Polizia stradale «verificano la

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compatibilità delle istruzioni scritte fornite al vettore, in merito all'esecuzione della specifica prestazione di trasporto, con il rispetto della disposizione di cui è stata contestata la violazione» (art. 7, comma 4, D.Lgs. n. 286/2005).

Rispetto alla previgente normativa, si è pertanto statuito che le istruzioni devono trovarsi a bordo del veicolo e possono essere contenute nella scheda di trasporto o nella documentazione equivalente, ovvero allegate alla documentazione equipollente di cui all’art. 7-bis D.Lgs. n. 286/2005.

La mancanza delle istruzioni a bordo del veicolo comporta l'applicazione a carico del vettore e del committente delle sanzioni amministrative pecuniarie previste per le violazioni contestate al conducente (distinti verbali).

Le stesse sanzioni sono altresì applicate al vettore e al committente quando le istruzioni di trasporto sono incompatibili con il rispetto delle predette norme.

La nuova formulazione dell'art. 7 del D.Lgs. n. 286/2005, in relazione alle esigenze di tutela della sicurezza sociale, stabilisce che il committente del trasporto, nell'esercizio dell'attività di impresa ovvero di pubbliche funzioni (o un suo delegato alla compilazione) deve:

- riportare sulla scheda di trasporto o sulla documentazione equivalente di cui all'art. 7-bis, comma 1, del D.Lgs. n. 286/2005 il numero di iscrizione del vettore all'Albo nazionale degli autotrasportatori;

- ovvero allegare alla documentazione ad essa equipollente una dichiarazione scritta di aver preso visione della carta di circolazione del veicolo o di altra documentazione da cui risulti il numero di iscrizione del vettore all'Albo nazionale degli autotrasportatori (art. 7, comma 5, D.Lgs. n. 286/2005).

In particolare, qualora tali indicazioni non siano riportate sulla scheda di trasporto o sui documenti equivalenti, ovvero la dichiarazione sopraindicata non sia allegata ai documenti equipollenti, al committente è applicata la sanzione prevista dal comma 4 dell'art. 7-bis del D.Lgs. n. 286/2005 (da € 600 a € 1.800).

La medesima sanzione ricorre anche nei casi in cui il vettore, ad un successivo controllo, risulti regolarmente legittimato ad effettuare l'attività di autotrasporto.

La disciplina del presente paragrafo non trova applicazione nell'autotrasporto internazionale svolto sia da imprese italiane che estere; per queste ultime, anche quando svolgono trasporti interni di cabotaggio.

5. Sanzioni per mancanza di documenti equipollenti nei trasporti internazionali o di cabotaggio

Al fine di rendere ancora più penetrante e concreta l'attività di controllo su strada dei veicoli immatricolati all'estero utilizzati per lo svolgimento di operazioni di trasporto internazionale di merci oppure di cabotaggio, l'art. 1-bis, comma 2, lettera d), decreto-legge 6 luglio 2010, n. 103 convertito, con modificazioni, nella legge 4 agosto 2010, n. 127, ha riformulato il testo dell'art. 7-bis, comma 6, del D.Lgs. n. 286/2005, rendendo possibile la contestazione delle relative violazioni direttamente nei confronti del conducente del veicolo (in luogo del vettore straniero) con la conseguente applicazione delle disposizioni di cui all'art. 207 C.d.S.

Le sanzioni di cui al comma 4 dell'art. 7-bis del D.Lgs. n. 286/2005 (da € 600,00 a € 1.800,00) si applicano nell'ipotesi in cui il documento equipollente sia stato compilato non correttamente, nonché nell'ipotesi in cui lo stesso non sia stato affatto redatto, mentre le sanzioni di cui al comma 5 del citato art. 7-bis (da € 40 a € 120 con l'applicazione del fermo amministrativo del veicolo) si applicano nell'ipotesi in cui il documento equipollente sia stato redatto ma non si trovi a bordo del veicolo durante la circolazione.

A quest'ultima violazione conseguirà l'intimazione, ex art. 180, comma 8, del Codice della strada, ad esibire il documento mancante presso qualsiasi Ufficio di Polizia entro il termine di 15 giorni, decorso il quale - in ogni caso - il veicolo sottoposto a fermo dovrà essere restituito all'avente titolo.

Le stesse sanzioni, come meglio precisato al punto 3 della presente circolare, si applicano anche in caso di mancanza o incompleta compilazione del solo documento equipollente finalizzato ad attestare in modo inequivocabile lo specifico trasporto di cabotaggio in corso di svolgimento in territorio italiano ed oggetto di controllo stradale.

Si rammenta che, conseguentemente, tutte le altre irregolarità riferite allo svolgimento dell'attività di cabotaggio in violazione della disciplina comunitaria rientrano nella più grave ipotesi sanzionatoria di cui all'art. 46-bis della

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legge n. 298/1974.

6. Procedure per l'accertamento della responsabilità della filiera di trasporto

L'art. 1-bis, comma 2, lettera f), del decreto legge 6 luglio 2010, n. 103, convertito, con modificazioni, nella legge 4 agosto 2010, n. 127 ha modificato anche l'art. 8 del D.Lgs. n. 286/2005.

Secondo la nuova formulazione della norma, l’accertamento delle responsabilità dei soggetti della filiera del trasporto, non solo del committente o del vettore, ma anche del caricatore e del proprietario delle merci, in occasione di alcune violazioni commesse dal conducente di un veicolo adibito al trasporto di merci in conto di terzi può essere effettuato:

- contestualmente alla contestazione della violazione commessa dall'autore materiale della medesima (e cioè dal conducente), mediante l’esame:

- del contratto di trasporto se stipulato in forma scritta e di ogni altra documentazione di accompagnamento, prevista dalle vigenti disposizioni (art. 8, comma 1, D.Lgs. n. 286/2005);

- della scheda di trasporto (il cui contenuto è stato approvato con il D.M. 30 giugno 2009 [n. 554/RD]), che ai sensi dell’art. 7-bis, comma 2, D.Lgs. n. 286/2005, costituisce documentazione idonea ai fini della procedura di accertamento delle responsabilità di cui al citato art. 8 di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del trasporto;

- dei documenti considerati equivalenti o equipollenti alla scheda di trasporto ai sensi dell'art. 7-bis, D.Lgs. n. 286/2005;

- successivamente al controllo su strada, in caso di mancata esibizione del contratto di trasporto in forma scritta da parte del conducente all'atto della contestazione e qualora sia presente a bordo del veicolo una dichiarazione sottoscritta dal committente o dal vettore che ne attesti l'esistenza, si prevede che:

- l'autorità competente, entro 15 giorni dalla contestazione della violazione, richiede ai soggetti che hanno stipulato il contratto di trasporto la presentazione, entro 30 giorni dalla notifica della richiesta, di copia del contratto stesso;

- entro i 30 giorni successivi alla ricezione del contratto in forma scritta, l'autorità competente, qualora dall'esame dello stesso emergano responsabilità, applica nei loro confronti le sanzioni ivi previste;

- ferma restando l'applicazione delle sanzioni previste dall'art. 180, comma 8 C.d.S., le stesse sanzioni sono irrogate in caso di mancata presentazione della documentazione richiesta entro il termine indicato.

Per procedere alla richiesta di esibizione del contratto in forma scritta potrà essere utilizzato l'allegato modulo (All. 2).

7. Integrazioni e precisazioni in materia di responsabilità del vettore, del committente, del caricatore e del proprietario della merce, del titolare della licenza o dell 'autorizzazione al trasporto di cose a seguito di incidente stradale

Sostanzialmente la normativa vigente contempla due tipologie di verifiche successive al controllo su strada, diverse per presupposti e modalità.

Il comma 8-bis dell'art. 179 C.d.S., introdotto dall'art. 30 della legge n. 120/2010, prevede, in caso di incidente con danni a persone o cose provocato dal conducente di un veicolo dotato di tachigrafo, l'obbligo di segnalazione del fatto all'autorità competente, da parte del comando dal quale dipende l'agente accertatore, ai fini della verifica presso la sede del titolare della licenza o dell'autorizzazione al trasporto o dell'iscrizione all'albo degli autotrasportatori di cose, per l'esame dei dati sui tempi di guida e di riposo relativi all'anno in corso.

L'autorità competente è la Direzione provinciale del lavoro ove ha sede l'impresa di autotrasporto: infatti i controlli presso i locali delle imprese operanti nel settore dell'autotrasporto per la verifica del rispetto dei tempi di guida e di riposo sono coordinati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che si avvale delle proprie articolazioni periferiche, cioè le citate Direzioni provinciali [1].

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Il comma 7-bis dell'articolo 7 del D.Lgs. n. 286/2005, introdotto dall'articolo 51 della legge n. 120/2010, prevede che, quando da una violazione di una norma del Codice della strada derivi un incidente mortale o con lesioni personali gravi o gravissime e la violazione sia commessa di veicoli per i quali è richiesta la patente di guida C o C+E, è disposta la verifica presso vettore, committente, caricatore e proprietario della merce del rispetto delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale previste dallo stesso art. 7 e dall'art. 83-bis della legge n. 133/2008.

A quest'ultimo proposito si evidenzia che i commi 14 e 15 dell'art. 83-bis prevedono che, in presenza di violazioni fiscali, finanziarie e previdenziali, le autorità competenti applichino le sanzioni ivi contemplate, salvo il caso previsto dal comma 16 del medesimo art. 83-bis [2].

Le autorità competenti all'applicazione di tali sanzioni sono state individuate con il D.M. 16 settembre 2009 emanato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, della giustizia e dello sviluppo economico. Per quest'ultimo profilo si fa riserva di diramare le necessarie direttive attuative.

Le Prefetture - Uffici territoriali del Governo sono pregate di voler estendere il contenuto della presente ai Corpi o Servizi di Polizia municipale e provinciale.

Il Direttore centralePioriolli

Il Direttore generaleFinocchi

_________________

[1] Cfr. art. 2, comma 3 del decreto legislativo n. 144/2008 di attuazione della direttiva 2006/22/CE; Nota 5 agosto 2010, n. 25/II/0013944 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione generale per l'attività ispettiva.

[2] Si riporta il testo dei commi 14, 15 e 16 dell'art. 83-bis, della legge n. 133/2008:

«14. Ferme restano le sanzioni previste dall'articolo 26 della legge 6 giugno 1974, n. 298, e successive modificazioni, e dall'articolo 7 del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, ove applicabili, alla violazione delle norme di cui ai commi 6, 7, 8 e 9 consegue la sanzione dell'esclusione fino a sei mesi dalla procedura per l'affidamento pubblico della fornitura di beni e servizi, nonché la sanzione dell'esclusione per un periodo di un anno dai benefici fiscali, finanziari e previdenziali di ogni tipo previsti dalla legge.

15. Le sanzioni indicate al comma 14 sono applicate dall'autorità competerne individuata con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro della giustizia e con il Ministro dello sviluppo economico.

16. Non si dà luogo all'applicazione delle sanzioni introdotte dal comma 14 nel caso in cui le parti abbiano stipulato un contratto di trasporto conforme a un accordo volontario concluso, tra la maggioranza delle organizzazioni associative dei vettori e degli utenti dei servizi di trasporto rappresentati nella Consulta generale per l'autotrasporto e per la logistica, per disciplinare lo svolgimento dei servizi di trasporto in uno specifico settore merceologico.».

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Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statisticiDirezione generale motorizzazione

Divisione 5

Al Ministero dell’internoDipartimento della pubblica sicurezzaDirezione centrale per la polizia stradale, ferroviaria e delle comunicazioni e per i reparti speciali della polizia di StatoServizio polizia stradaleVia Tuscolana, n. 1550 - Roma

Roma, 12 novembre 2010

Prot. n. 90916

Oggetto: L. 29 luglio 2010, n. 120, interventi in materia di revisione (Art. 80 CdS).

Si riscontra la nota n. 300/A/14198/10/105/2 del 29 ottobre 2010, di pari oggetto, per rappresentare l'assoluta condivisione della necessità di autorizzare comunque l'utente oggetto della sanzione di cui all'articolo 80, comma 14 del decreto legislativo n. 285 del 1992, e s. m. ed i., a proseguire il viaggio fino ad un luogo di custodia.

A tale conclusione si ritiene di poter pacificamente giungere non solo in un'ottica di interpretazione teleologica della disposizione summenzionata, come novellata dall'articolo 1, comma 6, della L. n. 120 del 2010, ma anche con un ragionamento a contrario.

Infatti, per un verso la ratio della modifica - che è stata dichiaratamente quella di una semplificazione delle procedure - sarebbe tradita da un'applicazione che, a fronte della possibilità di effettuare la revisione anche presso officine autorizzate, non consentirebbe tuttavia al trasgressore di spostare il veicolo da luogo in cui è avvenuta la contestazione della violazione.

Per altro verso si porrebbe come paradossale la conseguenza che - mentre in precedenza a fronte del ritiro della carta di circolazione, era comunque consentito il raggiungimento di un luogo di custodia - il mancato ritiro della stessa carta di circolazione attualmente previsto, non possa consentire nemmeno di spostare il veicolo.

In definitiva si ritiene che, al di là del nomen iuris, possa comunque trovare applicazione il disposto dell'articolo 399 del D.P.R. n. 495 del 1992.

Il Direttore generaleDott. Arch. Maurizio Vitelli

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Min.Interno–Circ.29/12/2010prot.330/A/16052/10/101/3/3/9-Legge29luglio2010,n.120.Ulterioridisposizionioperativeconseguentiallafasediprimaapplicazionedellenuovenorme.

Ministero dell'interno

Dipartimento della Pubblica SicurezzaDIREZIONE CENTRALE PER LA POLIZIA STRADALE, FERROVIARIA, DELLE COMUNICAZIONI

E PER I REPARTI SPECIALI DELLA POLIZIA DI STATO

Prot. 330/A/16052/10/101/3/3/9 del 29/12/2010

Oggetto. Legge 29 luglio 2010, n.120 recante "Disposizioni in materia di sicurezza stradale" . Ulteriori disposizioni operative conseguenti alla fase di prima applicazione delle nuove norme.

Si fa seguito alle direttive già impartite con la Circ. 30 luglio 2010, n. 300/A/10777/10/101/3/3/9 e la Circ. 12 agosto 2010, n. 300/A/11310/10/101/3/3/9.

In questa prima fase di applicazione delle disposizioni della L. n. 120/2010, sono state rappresentate alcune problematiche operative che rendono necessario un intervento chiarificatore allo scopo di uniformare la prassi applicativa delle disposizioni predette.

Con la presente circolare, sentito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e d'intesa con il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali di questo Ministero, si forniscono le seguenti precisazioni sulle tematiche oggetto delle predette circolari.

1) Procedura per l'applicazione della sanzione di cui all'art. 80, comma 14 C.d.S in tema di omessa revisione dei veicoli

Come precisato al punto 9) della Circ. 12 agosto 2010, n. 300/A/11310/10/101/3/3/9, la circolazione di un veicolo senza aver effettuato la prescritta revisione periodica non determina più l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria del ritiro del documento di circolazione ma l'annotazione sullo stesso, a cura dell'organo di polizia stradale, del divieto di circolazione fino al giorno dell'effettuazione della visita di revisione.

Sebbene la nuova norma non vi faccia più espresso riferimento, non pare che la stessa abbia inteso limitare la possibilità per l'utente a cui è stata contestata la violazione di raggiungere il luogo di residenza, di abituale stazionamento ovvero quello in cui intende effettuare la revisione. Infatti, una lettura della norma che tenga conto delle finalità di semplificazione delle procedure di revisione, soprattutto per favorire la sua rapida effettuazione da parte dell'utente, non può condurre a ritenere che egli non possa essere in nessun caso autorizzato a raggiungere le predette destinazioni.

Sulla tematica, acquisito anche il parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, salvo che ostino ragioni di evidente tutela della sicurezza della circolazione del veicolo non revisionato, gli Organi di polizia stradale provvederanno ad autorizzare il conducente del veicolo oggetto della sanzione, con annotazione nel verbale dicontestazione, a raggiungere una delle predette località, per la via più breve e nel tempo strettamente necessario, specificando che, raggiunta la destinazione indicata, il veicolo non potrà più circolare fino al giorno in cui verrà effettuata la visita di revisione.

2) Cauzione ai sensi dell 'art. 202

Al punto 33) della richiamata Circ. 12 agosto 2010, n. 300/A/11310/10/101/3/3/9 è stato indicato che, in caso di mancato pagamento della sanzione prevista per le violazioni di cui all'art. 202, comma 2-bis, sia possibile corrispondere una somma a titolo di cauzione pari al minimo edittale. La disposizione mira ad evitare una disparità di trattamento rispetto all'analoga situazione in cui sono oggetto della contestazione cittadini che si trovano alla guida di veicoli immatricolati in un altro Stato dell'Unione europea che, ai sensi dell'art. 207 C.d.S, sono tenuti a corrispondere tale somma anziché la metà del massimo prevista dall'art. 202 citato.

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3) Distanza minima degli apparecchi di misura rispetto ai cartell i indicanti i l imiti massimi di velocità

La nuova previsione, introdotta dall'articolo 25, comma 2, della L. n. 120/2010, impone agli Organi di polizia stradale, fuori dei centri abitati, di collocare i dispositivi di controllo della velocità ad almeno 1 Km dal segnale indicante il limite massimo di velocità, come già precisato con la circolare richiamata ed immediatamente operativa, anche in assenza del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di concerto con il Ministero dell'Interno, richiamato dalla stessa norma. Nel caso in cui, lungo il tratto oggetto del controllo, siano presenti intersezioni stradali che, ai sensi dell'articolo 104 del Reg. C.d.S, impongono la ripetizione del segnale stradale stesso, la predetta distanza deve essere calcolata dal segnale con il quale viene ripetuto il limite di velocità dopo l'intersezione.

Non sembra, invece, necessario calcolare la distanza dall'ultimo cartello utile, qualora il limite imposto sia uniforme su un tratto stradale in cui avviene il controllo e la segnaletica indicante il limite sia ripetuta lungo questo tratto in assenza di intersezioni.

Analogamente, si ritiene che le conclusioni sopra esposte circa la distanza delle apparecchiature di misura dai cartelli indicanti i limiti di velocità, possono essere estese anche agli accertamenti degli eccessi di velocità media nei tratti di strada soggetti a sistema di misurazione della velocità SICVe (c.d. Tutor), qualora nel tratto monitorato insistano brevi tratti con limiti inferiori per motivi contingenti (es. un cantiere). Ovviamente, in tali casi, la contestazione dell'eccesso di velocità media dovrà riferirsi al più elevato limite di velocità imposto sull'intero tratto interessato.

4) Limiti di età per la guida di alcuni veicoli commerciali

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 15 settembre 2010 è stato pubblicato il D.M. 8 settembre 2010 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che si allega (All. 1), concernente la disciplina applicativa delle modifiche apportate all'articolo 115 del C.d.S, dall'art. 16 della citata L. n. 120/2010, con cui si è introdotta, tra l'altro, la possibilità di innalzare, anno per anno, da 65 a 68 anni, l'età massima dei conducènti di autotreni ed autoarticolati di massa complessiva a pieno carico superiore a 201, da 60 a 68 anni l'età massima per la guida di autobus, autotreni, autoarticolati e autosnodati adibiti al trasporto di persone, a condizione che, in entrambi i casi, sia conseguito uno specifico attestato sul possesso dei requisiti fisici e psichici a seguito di visita specialistica.

4.1) Disposizioni per i titolari di patente categoria C - C+E e D - D+E

Come è noto, il limite massimo di età per i titolari di patenti rilasciate in Italia [1], per guidare autotreni ed autoarticolati adibiti al trasporto di cose aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 201, era fissato in 65 anni. Oltre tale limite di età, mentre i conducenti che intendevano guidare autotreni ed autoarticolati per trasporto di cose di massa complessiva non superiore a 20 t. potevano continuare a guidare sottoponendosi ogni due anni all'accertamento dei requisiti fisici e psichici presso la Commissione medica locale [2], la conduzione di tali veicoli oltre i 65 anni non era consentita.

La modifica apportata dall'articolo 16 della L. n. 120/2010 al comma 2 dell'articolo 115 del C.d.S, ha previsto che tale limite (per la conduzione di autotreni e autoarticolati di massa superiore a 20 t.) può essere elevato, anno per anno, fino a sessantotto anni, qualora il conducente consegua uno specifico attestato [3] di sussistenza dei requisiti fisici e psichici prescritti, a seguito di visita specialistica annuale presso una Commissione medica locale di cui all'articolo 119, comma 4, del C.d.S.

Analogamente, il medesimo articolo 115, comma 2, lettera b), del Codice della Strada, prevedeva il limite massimo di età di anni 60 per i titolari di patente di categoria D che guidavano autobus, autocarri, autotreni, autoarticolati e autosnodati adibiti al trasporto di persone. Tale limite poteva essere innalzato, anno per anno, fino a 65 anni, con il conseguimento di un apposito attestato di idoneità certificante, da parte della Commissione medica locale di cui all'articolo 119, comma 4, del C.d.S., il possesso dei necessari requisiti fisici e psichici [4].

La modifica normativa ha ulteriormente innalzato, a sessantotto anni, il limite massimo di età per guidare autobus, autocarri, autotreni, autoarticolati, autosnodati, adibiti al trasporto di persone, sempre previo superamento della visita medica specialistica annuale di cui si è detto.

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L'attestazione, che ha validità annuale, deve essere tenuta a bordo dal conducente unitamente alla patente di guida ed esibita in sede di controllo agli organi accertatori. Fermo restando quanto previsto dall'art. 115 in ordine alla mancanza dell'attestato di idoneità alla guida, la circolazione senza averlo al seguito costituisce violazione dell'art. 180 comma 7 C.d.S, mentre senza averlo conseguito ovvero se scaduto di validità costituisce violazione dell'articolo 115, comma 3, C.d.S.

[1] Le prescrizioni e le sanzioni relative alle età massime sono applicabili solo ai titolari di patente rilasciata in Italia (Nota n. 300/A/1/32752/111/84/2/14 del 5 maggio 2004 del Ministero dell'Interno.

[2] Cfr.: articolo 126, comma 4 del Codice della Strada.

[3] Nelle more delle prescritte modifiche regolamentari, si ritiene siano applicabili in quanto compatibili le disposizioni di cui all'art. 307 del D.P.R. n. 495/1992.

[4] Dal suddetto attestato sono esonerati i titolari di patente straniera in corso di validità, non residenti in Italia.

5) Condizioni per la guida di persone che hanno compiuto 80 anni

L'articolo 115 del C.d.S, per effetto delle modifiche apportate, dall'art. 16 della citata L. n. 120/2010, prevede la possibilità, per chi ha superato ottanta anni, di continuare a condurre ciclomotori e veicoli per i quali è richiesta la patente di categoria A, B, C ed E, previo attestato biennale rilasciato dalla commissione medica locale [5].

La norma, nella sua generalità, non ha disciplinato la situazione in cui vengono o verranno a trovarsi i titolari di abilitazione per la guida di ciclomotori e di patenti di categoria A, B, C ed E rilasciati a chi ha superato settantasette anni ma non ancora ottanta. A ciò ha provveduto l'articolo 3 del D.M. 8 settembre 2010 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. In questa sede tuttavia non ha rilevanza riesaminare gli aspetti legati alla validità temporale della certificazione medica utile al rinnovo dei titoli abilitativi e la distinzione tra soggetti già ottantenni e soggetti che ancora non abbiano compiuto ottanta anni, diffusamente trattati nella Circ. 15 ottobre 2010, n. 83160/8.3 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che si allega (All. n. 2). Assume, invece, interesse al fine di orientare l'attività di controllo degli operatori di polizia stradale chiarire e ribadire i seguenti aspetti:

a) l'abilitazione alla guida di ciclomotori o veicoli può essere mantenuta senza alcun limite di età (salvo le limitazioni stabilite per la guida di alcune particolari categorie di veicoli) finché sussistano i necessari requisiti psico-fisici. La novella normativa, infatti, non preclude la possibilità per il conducente ultraottantenne di ottenere il rinnovo del titolo abilitativo oltre il compimento dell’ottantaduesimo anno di età;

b) la possibilità di conduzione del veicolo dopo il compimento dell'ottantesimo anno di età deve essere rilevata dalla presenza della conferma della validità del certificato di idoneità per la conduzione del ciclomotore e della patente di guida ovvero, nelle more del rilascio del nuovo documento a seguito di conferma della validità, dalla certificazione della Commissione medica locale;

c) nelle more del rilascio della nuova patente, dopo l'effettuazione della visita di conferma della validità, la circolazione senza avere tale certificazione al seguito costituisce violazione dell'art. 180 comma 7 C.d.S.

[5] L’articolo 16 della L. n. 120/2010 ha in sostanza introdotto una significativa novità, prevedendo che chi ha superato ottanta anni può continuare a condurre ciclomotori e veicoli per i quali è richiesta la patente di categoria A, B, C, ed E, solo se consegue uno specifico attestato rilasciato dalla Commissione medica locale di cui al comma 4 dell’articolo 119, a seguito di visita medica specialistica biennale, con oneri a carico del richiedente, rivolta ad accertare la persistenza dei requisiti fisici e psichici richiesti.

6) Procedura per la restituzione dei documenti ritirati ai sensi degli artt. 174 e 178 C.d.S

In caso di violazione delle disposizioni degli artt. 174 ed 178 C.d.S, in tema di durata della guida e del riposo dei conducenti professionali, la L. n. 120/2010 ha previsto che l'organo accertatore provveda al ritiro dei documenti di guida del conducente, imponendo a questi di non proseguire nella guida fino a quando non ha completato i prescritti periodi di interruzione o riposo giornaliero o settimanale. Nel verbale di contestazione, conformemente alle disposizioni dei predetti articoli, deve essere riprodotta l'espressa autorizzazione per il conducente, completati

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i prescritti periodi di riposo, a recarsi, per la via più breve, presso l'ufficio di polizia da cui dipende l'organo accertatore.

A tal proposito si precisa che i predetti documenti potranno essere ritirati, anche da soggetto delegato, negli orari di apertura al pubblico degli uffici, secondo le modalità dagli stessi stabiliti.

7) Interventi relativi all'obbligo di essere muniti ovvero di avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio - Art. 6, C.d.S. e art. 1, L. n. 120/2010

L'articolo 1 della L. n. 120/2010, ha previsto l'obbligo, nel caso in cui c'è una concreta situazione di criticità connessa a neve o ghiaccio, ovvero quando tale situazione è solo astrattamente prevedibile, di utilizzare, oppure di avere a bordo, mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio.

Tale obbligo potrà essere imposto dall'ente proprietario della strada, ovvero dal sindaco nei centri abitati, con ordinanza motivata ai sensi dell'articolo 5, comma 3, del Codice della Strada, resa nota al pubblico mediante apposito segnale.

La tipologia di pneumatici prevista dalla novella normativa appare più ampia e appropriata rispetto a quella richiamata dalla normativa previgente. Si fa riferimento, infatti, oltre ai mezzi antisdrucciolevoli, a pneumatici invernali (denominati dalle norme internazionali come pneumatici da neve), cioè ad una particolare categoria di impiego di pneumatici - idonei alla marcia su neve o su ghiaccio - che sono contraddistinti dalle sigle del tipo M+S, MS, M-S, M&S, riportate sul fianco del pneumatico.

Si coglie l'occasione, infine, per rettificare quanto riferito nella Circ. 12 agosto 2010, n. 300/A/11310/10/101/3/3/9 più volte richiamata, nella parte in cui si era indicato che “In occasione dei controlli lungo le strade interessate dai predetti provvedimenti, gli organi di polizia stradale potranno procedere, pertanto, al controllo di tale presenza a bordo del veicolo e, in caso di mancanza o inefficienza degli stessi, all'applicazione della sanzione amministrativa di cui, rispettivamente, all’art. 6, comma 14, se accertata fuori del centro abitato ovvero dell'art. 7, comma 13, C.d.S nel centro abitato”, quest'ultima fattispecie deve intendersi sanzionata dal comma 14 dell'articolo 7 del Codice della Strada.

Le Prefetture - Uffici Territoriali del Governo sono pregate di voler estendere il contenuto della presente ai Corpi o Servizi di Polizia Municipale e Provinciale.

per Il Capo della poliziaDirettore generale della pubblica sicurezza

Fioriolli

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Min.InfrastruttureTrasporti-D.M.02/02/2011-Calendarizzazionedelleoperazionidirilasciodeicertificatidicircolazioneedelletargheperciclomotori

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO MINISTERIALE2 febbraio 2011

(G.U. n. 76 del 2.4.2011)

Calendarizzazione delle operazioni di rilascio dei certificati di circolazione e delle targhe per ciclomotori.

IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Visto l’art. 97 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante "Nuovo codice della strada", e successive modifiche ed integrazioni, il quale disciplina la circolazione dei ciclomotori;

Visto l’art. 14, comma 2, della legge 29 luglio 2010, n. 120, recante "Disposizioni in materia di sicurezza stradale", il quale ha esteso anche ai ciclomotori dotati di certificato di idoneità tecnica l’obbligo di essere muniti del certificato di circolazione e della targa di cui al citato art. 97 del decreto legislativo n. 285 del 1992, secondo il calendario stabilito con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;

Visto l’art. 14, comma 3, della richiamata legge n. 120 del 2010, il quale fissa in diciotto mesi, decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge medesima, il termine ultimo entro il quale il predetto obbligo deve essere assolto per non incorrere nella sanzione amministrativa ivi prevista;

Ritenuto, pertanto, di dover provvedere alla fissazione di scadenze dilazionate che consentano, nel rispetto del predetto termine ultimo, la razionalizzazione della sequenza temporale delle richieste degli interessati al fine di garantirne una gestione efficace ed efficiente da parte degli uffici competenti;

Vista la nota prot. n. 103574 del 29 dicembre 2010, con la quale il Ministero dell’economia e delle Finanze -Dipartimento del tesoro ha autorizzato la fornitura delle necessarie targhe;

Decreta:

Art. 1

1. I proprietari di ciclomotori, già immessi in circolazione anteriormente alla data del 14 luglio 2006 e muniti di documentazione tecnica rilasciata a norma dell’art. 62 del testo unico delle norme sulla circolazione stradale adottato con decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 1959, n. 393, ovvero di certificati di idoneità tecnica rilasciati sino al 13 luglio 2006, per poter circolare richiedono, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 14, commi 2 e 3, della legge 29 luglio 2010, n. 120, il rilascio della targa e del certificato di circolazione di cui all’art. 97, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, nel rispetto dei seguenti termini:

- entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "0", "1" e "2";

- entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "3", "4" e "5";

- entro centottanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "6", "7" e "8";

- entro duecentoquaranta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "9" e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera "A".

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 2 febbraio 2011

Il Ministro: MATTEOLI

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Min.Interno-Circ.29/03/2011n.557/PAS.12982(10)8-ChiarimentiinordineallemodalitàdiespletamentodelserviziodapartedeglioperatoridellaPoliziaLocaleedalladotazionedelle"mazzettedasegnalazione”

Ministero dell'interno

Dipartimento della pubblica sicurezzaUfficio per l'amministrazione generale

Ufficio per gli affari della polizia amministrativa e sociale

Circ. n. 557/PAS.12982(10)8

29 marzo 2011

Oggetto: Chiarimenti in ordine alle modalità di espletamento del servizio da parte degli operatori della Polizia Locale ed alla dotazione delle "mazzette da segnalazione" .

Giungono a questo Ufficio richieste di chiarimenti in ordine alle modalità di espletamento del servizio, con particolare riguardo a quello "notturno", da parte degli operatori della Polizia Locale, nonché della possibilità di dotare i medesimi, delle c.d. "mazzette da segnalazione".

Al riguardo, si rammenta, preliminarmente, che la normativa in materia di Polizia locale, è dettata dalla L. 7 marzo 1986, n. 65 (legge-quadro sull'ordinamento della polizia municipale) e dal D.M. n. 145 del 1987.

In particolare l'art. 6, comma 2, n. 5, della citata L. n. 65/1986 demanda alle Regioni la disciplina delle caratteristiche dei mezzi e degli strumenti operativi in dotazione ai corpi o ai servizi, fatto salvo l'armamento rimesso ad un regolamento approvato con decreto del Ministro dell'Interno in attuazione di quanto disposto dal quinto comma dell'articolo 5 della legge medesima che così recita: "Gli addetti della Polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agenti di pubblica sicurezza possono portare....le armi di cui possono essere dotati... nei termini e nelle modalità previsti dai rispettivi regolamenti, anche fuori dal servizio, purché nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e nei casi di cui all'articolo 4.

Tali modalità e casi sono stabiliti, in via generale, con apposito regolamento approvato con decreto del Ministro dell'interno, sentita l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia. Detto regolamento stabilisce anche la tipologia, il numero delle armi in dotazione e l'accesso ai poligoni di tiro per l'addestramento al loro uso.".

La norma di rango regolamentare, approvata con D.M. 4 marzo 1987, n. 145, cui va riconosciuta, sebbene antecedente alla L. n. 400 del 1988, natura di fonte normativa secondaria, detta, dunque, i principi di carattere generale concernenti i casi e le modalità dell'armamento degli appartenenti alla polizia municipale e stabilisce le tipologie e il numero delle armi in dotazione.

In virtù del combinato disposto di cui agli artt. 2 e 20 del medesimo decreto ministeriale, spetta poi ai comuni definire, con propri regolamenti, le modalità di svolgimento dei servizi in parola.

In particolare, l'art. 20, comma 2, statuisce che "Qualora non risulti determinata o determinabile l'indicazione dei servizi per i quali gli addetti alla polizia municipale espletano il servizio muniti di armi, essa si intende fatta per i servizi esterni di vigilanza e, comunque, per i servizi di vigilanza e protezione della casa comunale e dell'armeria del Corpo o servizio, per quello notturno e di pronto intervento".

È opinione di quest'Ufficio che detta disposizione abbia una funzione suppletiva e integrativa nella materia de qua, dovendo colmare solo la lacuna conseguente alla mancata approvazione del Regolamento da parte dell'Amministrazione comunale ovvero le ipotesi in cui il Regolamento, se approvato, non abbia indicato quali seirvizi debbano svolgersi armati.

Ne consegue che, ove l'Amministrazione comunale, avvalendosi della piena disponibilità attribuitale dall'art. 2 del citato D.M. n. 145/1987, abbia optato per escludere, in via generale ed assoluta, la dotazione dell'arma per il personale della polizia locale, non possano venire in rilievo le indicazioni di cui all'art. 20, comma 2 del medesimo decreto ministeriale.

In senso conforme si è espresso il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali che, con nota del 2 marzo 2011, in risposta a specifico quesito della Prefettura di Trieste, ha affermato che: "...si ritiene, quindi, come sostenuto

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anche da codesta Prefettura, che la disciplina della materia dei servizi di polizia municipale rientri tra le autonome determinazioni organizzative e regolamentari degli enti locali e, laddove l'amministrazione non abbia ritenuto di dotare di armi il personale dei corpi e servizi della polizia municipale, gli stessi siano, comunque, tenuti ad assicurare tutti i servizi propri d'istituto, come individuati dalla legge quadro, L. n. 65/1986".

Qualora l'ente locale abbia optato per dotare di armi il proprio personale, troveranno applicazione le disposizioni del più volte citato Regolamento ministeriale il cui art. 4, rubricato "tipo delle armi in dotazione", elenca, in modo tassativo, le armi di cui la polizia municipale, in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza, può dotarsi e più precisamente: "la pistola semiautomatica o la pistola a rotazione i cui modelli devono essere sceltifra quelli iscritti nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo...;...la sciabola per i soli servizi di guardia d'onore in occasione di feste o funzioni pubbliche...; l'arma lunga comune da sparo per i soli servizi di polizia rurale e zoofile eventualmente esplicati dagli addetti di cui all'art. 1".

Il quadro normativo così delineato riserva, in definitiva, alle Regioni, in virtù del richiamato art. 6, comma 2, n. 5 della L. n. 65/1986, la disciplina delle caratteristiche dei modi e degli strumenti operativi in dotazione ai Corpi o ai servizi di polizia municipale, allo Stato, mediante la previsione di un'apposita norma regolamentare di carattere generale, la materia dell'armamento, ivi inclusa la tassativa indicazione del tipo di armi di cui la polizia municipale può dotarsi, e al Comune la piena discrezionalità nel disporre o meno, attraverso i propri regolamenti, l'armamento delle polizie locali.

Negli ultimi anni, tuttavia, alcune Regioni sono intervenute normativamente con leggi di riordino della disciplina della polizia locale (ad es. la Lombardia che, con la L.R. 14 aprile 2003, n. 4, concernente "Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana" ha previsto, all'art. 18, che "gli operatori di polizia locale, oltre alle armi per la difesa personale, possono essere dotati di dispositivi di tutela dell'incolumità personale, quali lo spray irritante privo di effetti lesivi permanenti e il bastone estensibile".

In proposito, quest'Ufficio è dell'avviso che la materia in esame sia di competenza esclusiva della legge statale, in virtù dell'art. 117 della Costituzione, lettera d) difesa e forze armate; sicurezza dello Stato: armi, munizioni ed esplosivi; ed h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale.

In tal senso, si è pronunciata, di recente, anche la Corte Costituzionale con sentenza n. 167 del 2010 sul giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 18, commi 1 e 4, della legge della Regione Friuli-Venezia Giulia L.R. 29 aprile 2009, n. 9 e sentenza n. 35 del 2011 sul giudizio di legittimità costituzionale dell'articolo 4, commi 2, lettere c) e q) e 4 della legge della regione Basilicata, L.R. 29 dicembre 2009, n. 41.

Alla luce di tali considerazioni, parere contrario è stato espresso in ordine all'utilizzo da parte della polizia municipale, di oggetti definiti "manganello" o "sfollagente" trattandosi di armi il cui porto è espressamente vietato dalla legge (art. 4, L. n. 110/1975), salvo particolari deroghe in favore di determinate categorie di soggetti, fra le quali non figurano, peraltro, gli appartenenti alla polizia municipale.

Analoghe considerazioni debbono svolgersi in relazione alla c.d. "mazzetta di segnalazione o bastone distanziatore" che, ove avente le medesime caratteristiche del "manganello" o "sfollagente", va ritenuta arma propria.

Corre l'obbligo, in proposito, di sottolineare come, in considerazione dei numerosi compiti cui sono chiamati gli operatori della Polizia locale, questo Ministero ha ammesso, da tempo, l'adozione di quegli strumenti che sono stati riconosciuti, in virtù delle caratteristiche tecniche possedute e per i materiali utilizzati (sentito il parere della Commissione Consultiva Centrale per il controllo delle armi cui deve essere inviato un prototipo per l'esame) come "non idonei ad arrecare offese alla persona".

Giova, tuttavia, precisare che, nelle quasi totalità dei casi, salvo rare eccezioni (prototipi forniti dalla Polizia locale dei Comuni di Torino e di Bologna), gli strumenti in parola sono stati ritenuti armi proprie.

Identiche considerazioni valgono anche per i prodotti antiaggressione, in grado di erogare sostanze irritanti a base di O.C. (Oleoresin Capsicum) che rientrano, a parere di questo Ministero, nel generale concetto di arma propria di cui all'art. 30 del TULPS e 585, punto 1, del codice penale.

Anche, in tal caso, ad eccezione di quattro prodotti per i quali, ai sensi dell'art. 2, comma 3, della L. 18 aprile 1975, n. 110, è stata riconosciuta la "non attitudine a recare offesa" alla persona, il predetto organo consultivo si è espresso negativamente.

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Si rappresenta, inoltre che, con riferimento ai prodotti contenenti la sostanza denominata "capsicum", è in via di approvazione il Regolamento che consentirà la liberalizzazione della vendita degli spray per difesa personale, in attuazione di quanto disposto dall'art. 3, comma 32 della L. 15 luglio 2009, n. 94.

Il Direttore dell'ufficio per l'amministrazione generaleAnnapaola Porzio

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M.I.T.-Parere29/03/2011n.1749-Applicazionedell'art.198C.d.S.

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dipartimento per j trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statisticiDirezione Generale per la Sicurezza Stradale

Divisione Il

29/03/2011

Prot. 1749

Oggetto: Applicazione dell'art. 198 del C.d.s. (V.s. nota del 13 marzo 2011).

E’ stato chiesto di conoscere l'avviso della scrivente in merito alla possibilità di rimettere agli agenti accertatori del]a violazione la valutazione circa la sussistenza delle condizioni previste dall' art. 198 c.d.s. in base al quale il soggetto che con un'azione od omissione viola diverse disposizioni che prevedono sanzioni amministrative pecuniarie, o commette più violazioni della stessa disposizione, soggiace alla sanzione prevista per la violazione più grave aumentata fino al triplo.

Al riguardo, questo Ufficio condivide 1'orientamento secondo il quale 1’organo di polizia stradale deve contestare le singole violazioni commesse dal trasgressore, indicando per ciascuna infrazione la facoltà di effettuate il pagamento in misura ridotta.

L'applicazione dell'aumento della sanzione pecuniaria, infatti, è prerogativa dell' autorità competente - Prefetto o Giudice di pace - a comminare la sanzione: il riconoscimento del concorso non è rimesso dalla legge né alla discrezione né all'apprezzamento dell' organo accertatore, analogamente a quanto avviene nell'ambito del diritto penale, come tra l'altro confermato dalla circolare del Ministero dell’interno del 17/11/2003 prot. 300/A/1/44649/12.

In effetti, la norma in questione non fa altro che estendere al settore degli illeciti amministrativi la disciplina dettata dall'art. 81 c.p. per il concorso formale di reati.

Per lo specifico settore degli illeciti depenalizzati, inoltre, vi è un'ulteriore considerazione da svolgere riguardo la facoltà di pagare la sanzione in misura ridotta: tale facoltà non può essere negata al trasgressore il quale deve essere messo in condizione di poter immediatamente estinguere una delle violazioni contestategli ed eventualmente proporre il ricorso ai sensi dell'art. 203 C.d.s. avverso le altre violazioni.

IL DIRETTORE GENERALE

(Dott. Ing. Sergio DONDOLINI)

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Min.Interno-D.M.30/03/2011-Rilevazionedegliincrementidellesanzioniamministrativepecuniarie,dicuiall'art.195,c.2-bis,delc.d.s.,destinatiadalimentareilFondocontrol'incidentalitànotturna-(G.U.16/5/2011n.112)

IL CAPO DELLA POLIZIA DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA

di concerto conIL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

IL CAPO DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI DI GIUSTIZIAe

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI

Visto l'art. 3, comma 55, lettera d), della legge 15 luglio 2009, n. 94, recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica, che apporta delle modifiche all'art. 208 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285;

Visto l'art. 6-bis del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, concernente il fondo contro l'incidentalita' notturna;

Visti gli articoli 186, commi 2-sexies e 2-octies, 187, comma 1-quater, 195, comma 2-bis, e 208, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, relativi all'alimentazione ed alla disciplina del predetto fondo;

Considerato che l'art. 208, comma 2-bis, secondo e terzo periodo, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, rinvia ad un decreto del Ministero dell'interno, di concerto con i Ministeri dell'economia e delle finanze, della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti, la definizione delle modalita' per la rilevazione trimestrale degli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all'art. 195, comma 2-bis, del richiamato decreto legislativo n. 285 del 1992, nonche' per il trasferimento della percentuale di ammenda di cui agli articoli 186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, dello stesso decreto legislativo n. 285, destinata al Fondo contro l'incidentalita' notturna;

Decreta:

Articolo 1

1. Ferme restando le procedure di versamento previste dalla vigente normativa, gli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie, di cui all'art. 195, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono corrisposti dal trasgressore o dai soggetti indicati dall'art. 196 del medesimo decreto legislativo, unitamente alla restante parte della sanzione amministrativa prevista per le violazioni stesse, attraverso l'indicazione della specifica distinzione, sugli appositi conti correnti degli uffici da cui dipendono i soggetti che le hanno accertate, ovvero attraverso il pagamento presso gli sportelli degli stessi uffici, in conformita' alle procedure amministrative e contabili previste dagli uffici stessi.

2. Nei casi indicati dall'art. 204, comma 2, e dall'art. 204-bis comma 5, del decreto legislativo n. 285 del 1992, gli incrementi di cui al comma 1 del presente articolo sono corrisposti dai soggetti ivi indicati, mediante modulo "F 23", sul capitolo di entrata del bilancio dello Stato, istituito ai sensi dell'art. 208, comma 2-bis, del medesimo decreto legislativo.

3. Nei casi previsti dall'art. 203, comma 3, del decreto legislativo n. 285 del 1992, nonche' in tutti i casi in cui si proceda a riscossione coattiva ai sensi dell'art. 206, del medesimo decreto legislativo, gli incrementi sono corrisposti, dai soggetti indicati nel comma 1 del presente articolo, all'agente della riscossione insieme alla restante parte della sanzione amministrativa prevista per le violazioni stesse, attraverso l'indicazione della specifica distinzione, in conformita' alle procedure amministrative e contabili vigenti.

Articolo 2

1. Gli uffici da cui dipendono i soggetti indicati all'art. 208, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, comunicano, con cadenza trimestrale, al Ministero dell'interno, attraverso il modulo di cui

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all'allegato 1, il numero delle violazioni di cui all'art. 195, comma 2-bis, del medesimo decreto legislativo, accertate dai propri dipendenti, con l'indicazione dell'incremento ivi previsto, nonche' con l'ammontare complessivo delle relative somme effettivamente versate dai trasgressori nel trimestre precedente.

2. Con cadenza trimestrale, il Ministero dell'interno comunica al Ministero dell'economia e delle finanze, in un unico documento, l'ammontare complessivo dell'incremento di cui al comma 1, corrispondente a quanto affluito nell'apposito capitolo di entrata dello Stato, di cui all'art. 208, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 285 del 1992.

Articolo 3

1. Gli uffici di cui all'art. 2, comma 1, in conformita' alle procedure amministrative e contabili previste dagli uffici stessi, entro i 60 giorni dalla fine di ciascun trimestre, provvedono al postagiro delle somme che hanno riscosso, ai sensi dell'art. 195, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, sul capitolo di entrata del bilancio dello Stato istituto ai sensi dell'art. 208, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 285 del 1992, a favore del competente ufficio della Tesoreria dello Stato, utilizzando il modello di distinta di cui all'allegato 2.

Articolo 4

1. La quota del venti per cento dell'ammenda di cui agli articoli186, comma 2-octies, e 187, comma 1-quater, del decreto legislativo n. 285 del 1992, e' corrisposta dalla persona tenuta al pagamento della pena pecuniaria versata, attraverso modulo «F 23», sul capitolo di entrata del bilancio dello Stato istituto ai sensi dell'art. 208, comma 2-bis, del medesimo decreto legislativo.

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� 4 �

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 11216-5-2011

Allegato 1

INTESTAZIONE UFFICIO O COMANDO Indirizzo Ufficio o Comando

Al Ministero dell�Interno

Ufficio ����. Via�����. ROMA

Comunicazione ai sensi dell�articolo 2 del D.M. 30 marzo 2011, di attuazione dell�articolo 208, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

Ai sensi dell�articolo 2 del D.M. 30 marzo 2010 si comunica che il personale dipendente da questo Ufficio ha accertato le seguenti violazioni di cui all�articolo 195, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, commesse nelle ore notturne. Periodo di accertamento ���. trimestre dell�anno����..

Violazioni ai seguenti articoli del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285

Numero delle violazioni accertate nelle ore

notturne (dalle 22 alle 07)

Somme effettivamente riscosse nel trimestre

di riferimento per le violazioni indicate

Quota destinata ad alimentare il Fondo Nazionale di cui all�art. 6 bis

del decreto legge 3 agosto 2007, n.117, convertito dalla legge

del 2 ottobre 2007, n.160, e successive modificazioni.

Art. 141 � �

Art. 142 � �

Art. 145 � �

Art. 146 � �

Art. 149 � �

Art. 154 � �

Art. 174 � �

Art.176, commi 19 e 20 � �

Art. 178 � �

TOTALE � � La quota delle somme sopraindicate riscosse per le violazioni di cui all�art. 195, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono state oggetto di operazioni di postagiro sul Capitolo 2454/15 - Capo XV denominato �Versamento degli incrementi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all�articolo 195, comma 2-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, destinati al fondo contro l�incidentalità notturna di cui all�articolo 6-bis del decreto legge n. 117/2007�. Data Firma dirigente Ufficio o Comando

Referente Recapiti responsabile procedimento

Qualifica ����������������..�..

Cognome e Nome ����������������..�..

Utenza Rintracciabile ������������������

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GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 11216-5-2011

ALLEGATO 2 Distinta di versamento

INTESTAZIONE UFFICIO O COMANDO Indirizzo Ufficio o Comando

Conto corrente di prelevamento n° Conto corrente di destinazione Tesoreria Banca d'Italia n°

Distinta delle somme da postagirare a: Sezione Tesoreria Provinciale dello Stato di :

Ufficio Provinciale di : Mese di : Anno :

TOTALE somme introitate:���. �di cui A) Capitolo 2302 - Capo VIII - Quota 85% Oblazioni e condanne alle pene pecuniarie per contravvenzioni alle norme per la tutela delle strade e per la circolazione ������.�����������������������������������..��.. �

A1) Capitolo 2567 - Capo XV quota del 15% dei proventi delle sanzioni pecuniarie destinata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ���.� �

A2) Capitolo 2454/15 � Capo XV quota proventi delle sanzioni pecuniarie di cui all'art. 195, comma 2 bis, del decreto legislativo n. 285/1992, destinata al fondo incidentalità notturna �

Totale proventi contravvenzionali: ��. �

B) Capitolo 1205, Art. 1 - Capo VIII imposta di bollo sulle quietanze di oblazione ����������������������.��������. �

Totale Imposta di Bollo: ��. � C) Capitolo 3560 - Capo XIV in conto entrate eventuali e diverse del Ministero dell'Interno (recupero spese di notifica, somme indebitamente o irregolarmente versate, interessi maturati sul c/c postale ecc.)����. �

(spese per tasse di versamento, in detrazione) ��..����...�..�����.����... �

Totale somme attribuite al Capitolo 3560 - Capo XIV: �. �

Totale somma da postagirare : �.��.. �

Data Firma dirigente Ufficio o Comando Referente Recapiti responsabile procedimento

Qualifica

Cognome e Nome

Utenza rintracciabile

11A06320

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Min.Lavoro-Nota15/04/2011n.25/II/0005768-Art.179,comma8-bis,D.Lgs.n.285/1992esuccessivemodificheeintegrazioni-Controlliinmateriadiautotrasporto

Ministero del lavoro e delle politiche socialiDirezione generale per l'attività ispettiva

Divisione II

Nota n. 25/II/0005768

15 aprile 2011

Oggetto: Art. 179, comma 8-bis, D.Lgs. n. 285/1992 e successive modifiche e integrazioni - Controlli in materia di autotrasporto.

Al fine di incrementare l'efficacia dell'azione ispettiva nel settore dell'autotrasporto, nonché di incentivare il rispetto delle norme a tutela della sicurezza sociale e della circolazione, si richiama, tra le recenti modifiche al Codice della strada, il testo del comma 8-bis dell'art. 179 del D.Lgs. n. 285/1992 e successive modifiche e integrazioni, disposizione aggiunta dalla legge n. 120/2010, secondo cui «in caso di incidente con danno a persone o a cose, il Comando dal quale dipende l'agente accertatore segnala il fatto all'autorità competente, che dispone la verifica presso la sede del titolare della licenza o dell'autorizzazione al trasporto o dell'iscrizione all'albo degli autotrasportatori di cose per l'esame dei dati sui tempi di guida e di riposo relativi all'anno in corso».

Considerato che l'effettuazione dei controlli presso la sede delle imprese esercenti autotrasporto è di competenza del personale ispettivo delle Direzioni provinciali del lavoro, s'invitano codesti Uffici ad assicurare l'attuazione di quanto previsto dalla norma sopracitata, provvedendo tempestivamente all'attivazione delle verifiche in materia di tempi di guida e di riposo nei confronti delle aziende segnalate dalla Polizia stradale intervenuta in caso di incidenti con danno a persone o cose, sempre compatibilmente con lo svolgimento dell'attività di vigilanza già programmata.

Si confida nella consueta collaborazione.

Il Direttore generaleDott. Paolo Pennesi

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D.Lgs.18/04/2011n.59-Attuazionedelledirettive2006/126/CEe2009/113/CEconcernentilapatentediguida

D.Lgs. 18 aprile 2011, n. 59

Attuazione delle direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE concernenti la patente di guida.

Pubblicato nella Gazz. Uff. 30 aprile 2011, n. 99.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la legge 7 luglio 2009, n. 88, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - legge comunitaria 2008, ed in particolare l'articolo 1, commi 1 e 3, e l'allegato B;

Vista la direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, concernente la patente di guida;

Vista la direttiva 2009/113/CE della Commissione, del 25 agosto 2009, recante modifica della direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida;

Vista altresì la direttiva 2002/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 marzo 2002, relativa all'omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote e che abroga la direttiva 92/61/CEE;

Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante nuovo codice della strada, e successive modificazioni, di seguito denominato: «Codice della strada»;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante regolamento di esecuzione edi attuazione del nuovo codice della strada, e successive modificazioni;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 30 settembre 2003, n. 40T, recante disposizioni in materia di patenti di guida e recepimento della direttiva 2000/56/CE, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 88 del 15 aprile 2004;

Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 10 gennaio 2011;

Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 7 aprile 2011;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della giustizia, dell'interno, dell'economia e delle finanze e della salute;

Emana

il seguente decreto legislativo:

Art. 1 Modifiche all'articolo 47 del Codice della strada, in materia di classificazione dei veicoli

1. All'articolo 47 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2, lettera a), le parole: «L1, L2, L3, L4 ed L5» sono sostituite dalle seguenti: «L1e, L2e, L3e, L4e ed L5e» e le parole: «50 km/h», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «45 km/h»;

b) al comma 2, lettera a), sono inseriti, in fine, i seguenti capoversi:

«- categoria L6e: quadricicli leggeri, la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg, esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui

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cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici. Tali veicoli sono conformi alle prescrizioni tecniche applicabili ai ciclomotori a tre ruote della categoria L2e, salvo altrimenti disposto da specifiche disposizioni comunitarie;

- categoria L7e: i quadricicli, diversi da quelli di cui alla categoria L6e, la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 400 kg (550 kg per i veicoli destinati al trasporto di merci), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, e la cui potenza massima netta del motore è inferiore o uguale a 15 kW. Tali veicoli sono considerati come tricicli e sono conformi alle prescrizioni tecniche applicabili ai tricicli della categoria L5e salvo altrimenti disposto da specifiche disposizioni comunitarie;».

Art. 2 Modifiche all'articolo 115 del Codice della strada, in materia di requisiti per la guida dei veicoli e la conduzione di animali

1. All'articolo 115 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente:

«1. Fatte salve le disposizioni specifiche in materia di carta di qualificazione del conducente, chi guida veicoli o conduce animali deve essere idoneo per requisiti fisici e psichici e aver compiuto:

a) anni quattordici per guidare:

1) veicoli a trazione animale o condurre animali da tiro, da soma o da sella, ovvero armenti, greggi o altri raggruppamenti di animali;

2) sul territorio nazionale, veicoli cui abilita la patente di guida della categoria AM, purché non trasportino altre persone oltre al conducente;

b) anni sedici per guidare:

1) veicoli cui abilita la patente di guida della categoria A1, purché non trasportino altre persone oltre al conducente;

2) veicoli cui abilita la patente di guida della categoria B1, purché non trasportino altre persone oltre al conducente;

c) anni diciotto per guidare:

1) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie AM, A1 e B1, che trasportano altre persone oltre al conducente;

2) veicoli cui abilita la patente di guida della categoria A2;

3) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie B e BE;

4) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie C1 e C1E;

d) anni venti per guidare:

1) veicoli cui abilita la patente di guida della categoria A, a condizione che il conducente sia titolare della patente di guida della categoria A2 da almeno due anni;

e) anni ventuno per guidare:

1) tricicli cui abilita la patente di guida della categoria A;

2) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie C e CE;

3) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie D1 e D1E;

4) veicoli per i quali è richiesto un certificato di abilitazione professionale di tipo KA o KB nonché i veicoli che circolano in servizio di emergenza, di cui all'articolo 177;

f) anni ventiquattro per guidare:

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1) veicoli cui abilita la patente di guida della categoria A;

2) veicoli cui abilita la patente di guida delle categorie D e DE.»;

b) il comma 2-bis è abrogato;

c) al comma 3, la parola: «Chiunque» è sostituita dalle seguenti: «Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 126, comma 12, chiunque», ed il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Qualora trattasi di veicoli di cui al comma 1, lettera e), numero 4), ovvero di veicoli per la cui guida è richiesta la carta di qualificazione del conducente, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 155 euro a 624 euro.»;

d) il comma 4 è sostituito dal seguente: «4. Il minore degli anni diciotto, munito di patente delle categorie AM, A1 e B1, che trasporta altre persone sui veicoli alla cui guida le predette patenti rispettivamente lo abilitano è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 38 euro a 155 euro.».

Art. 3 Modifiche all 'articolo 116 del Codice della strada, in materia di patente e di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e autoveicoli

1. L'articolo 116 del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 116 (Patente e abilitazioni professionali per la guida di veicoli a motore). - 1. Non si possono guidare ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli e autoveicoli senza aver conseguito la patente di guida ed, ove richieste, le abilitazioni professionali. Tali documenti sono rilasciati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici a soggetti che hanno la residenza in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis.

2. Per sostenere gli esami di idoneità per la patente di guida occorre presentare apposita domanda al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici ed essere in possesso dei requisiti fisici e psichici prescritti. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con decreti dirigenziali, stabilisce il procedimento per il rilascio, l'aggiornamento e il duplicato, attraverso il proprio sistema informatico, delle patenti di guida e delle abilitazioni professionali, con l'obiettivo della massima semplificazione amministrativa, anche con il coinvolgimento dei medici di cui all'articolo 119, dei comuni, delle autoscuole di cui all'articolo 123 e dei soggetti di cui alla legge 8 agosto 1991, n. 264.

3. La patente di guida, conforme al modello comunitario, si distingue nelle seguenti categorie ed abilita alla guida dei veicoli per ciascuna di esse indicati:

a) AM:

1) ciclomotori a due ruote (categoria L1e) con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continuamassima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici;

2) veicoli a tre ruote (categoria L2e) aventi una velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se ad accensione comandata, oppure la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici;

3) quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg (categoria L6e), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici;

b) A1:

1) motocicli di cilindrata massima di 125 cm³, di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg;

2) tricicli di potenza non superiore a 15 kW;

c) A2: motocicli di potenza non superiore a 35 kW con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg e che non siano derivati da una versione che sviluppa oltre il doppio della potenza massima;

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d) A:

1) motocicli, ossia veicoli a due ruote, senza carrozzetta (categoria L3e) o con carrozzetta (categoria L4e), muniti di un motore con cilindrata superiore a 50 cm³ se a combustione interna e/o aventi una velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h;

2) tricicli di potenza superiore a 15 kW, fermo restando quanto previsto dall'articolo 115, comma 1, lettera e), numero 1);

e) B1: quadricicli diversi da quelli di cui alla lettera a), numero 3), la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 400 kg (categoria L7e) (550 kg per i veicoli destinati al trasporto di merci), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, e la cui potenza massima netta del motore è inferiore o uguale a 15 kW. Tali veicoli sono considerati come tricicli e sono conformi alle prescrizioni tecniche applicabili ai tricicli della categoria L5e salvo altrimenti disposto da specifiche disposizioni comunitarie;

f) B: autoveicoli la cui massa massima autorizzata non supera 3500 kg e progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto persone oltre al conducente; ai veicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio avente una massa massima autorizzata non superiore a 750 kg. Agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata superi 750 kg, purché la massa massima autorizzata di tale combinazione non superi 4250 kg. Qualora tale combinazione superi 3500 chilogrammi, è richiesto il superamento di una prova di capacità e comportamento su veicolo specifico. In caso di esito positivo, è rilasciata una patente di guida che, con un apposito codice comunitario, indica che il titolare può condurre tali complessi di veicoli;

g) BE: complessi di veicoli composti di una motrice della categoria B e di un rimorchio o semirimorchio: questi ultimi devono avere massa massima autorizzata non superiore a 3500 kg;

h) C1: autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D la cui massa massima autorizzata è superiore a 3500 kg, ma non superiore a 7500 kg, progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto passeggeri, oltre al conducente; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non sia superiore a 750 kg;

i) C1E:

1) complessi di veicoli composti di una motrice rientrante nella categoria C1 e di un rimorchio o di un semirimorchio la cui massa massima autorizzata è superiore a 750 kg, sempre che la massa autorizzata del complesso non superi 12000 kg;

2) complessi di veicoli composti di una motrice rientrante nella categoria B e di un rimorchio o di un semirimorchio la cui massa autorizzata è superiore a 3500 kg, sempre che la massa autorizzata del complesso non superi 12000 kg;

l) C: autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D la cui massa massima autorizzata è superiore a 3500 kg e progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto passeggeri, oltre al conducente; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non superi 750 kg;

m) CE: complessi di veicoli composti di una motrice rientrante nella categoria C e di un rimorchio o di un semirimorchio la cui massa massima autorizzata superi 750 kg;

n) D1: autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di non più di 16 persone, oltre al conducente, e aventi una lunghezza massima di 8 metri; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non superi 750 kg;

o) D1E: complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D1 e da un rimorchio la cui massa massima autorizzata è superiore a 750 kg;

p) D: autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di più di otto persone oltre al conducente; a tali autoveicoli può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non superi 750 kg;

q) DE: complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D e da un rimorchio la cui massa massima autorizzata supera 750 kg.

4. I mutilati ed i minorati fisici, anche se affetti da più minorazioni, possono conseguire la patente speciale delle categorie AM, A1, A2, A, B1, B, C1, C, D1 e D, anche se alla guida di veicoli trainanti un rimorchio la cui massa

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massima autorizzata non superi 750 kg. Le suddette patenti possono essere limitate alla guida di veicoli di particolari tipi e caratteristiche, e possono indicare determinate prescrizioni in relazione all'esito degli accertamenti di cui all'articolo 119, comma 4. Le limitazioni devono essere riportate sulla patente utilizzando i codici comunitari armonizzati, ovvero i codici nazionali stabiliti dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici. Ai titolari di patente B speciale è vietata la guida di autoambulanze.

5. La patente di guida conseguita sostenendo la prova pratica su veicolo munito di cambio di velocità automatico consente di condurre solo veicoli muniti di tale tipo di cambio. Per veicolo dotato di cambio automatico si intende un veicolo nel quale non è presente il pedale della frizione o la leva manuale per la frizione, per le categorie A o A1.

6. La validità della patente può essere estesa dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, previo accertamento dei requisiti fisici e psichici ed esame, a categorie di patente diversa da quella posseduta.

7. Si può essere titolari di un'unica patente di guida rilasciata da uno Stato membro dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo.

8. Ai fini del servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone, di cui all'articolo 85, comma 2, lettere a), b) c) e d), e di servizio di piazza con autovetture con conducente, di cui all'articolo 86, i conducenti, di età non inferiore a ventuno anni, conseguono un certificato di abilitazione professionale di tipo KA, se per la guida del veicolo adibito ai predetti servizi è richiesta la patente di guida di categoria A1, A2 o A, ovvero di tipo KB, se per la guida del veicolo adibito ai predetti servizi è richiesta la patente di guida di categoria B1 o B.

9. I certificati di abilitazione professionale di cui al comma 8 sono rilasciati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, sulla base dei requisiti, delle modalità e dei programmi di esame stabiliti nel regolamento. Ai fini del conseguimento del certificato di abilitazione professionale di tipo KA è necessario che il conducente abbia la patente di categoria A1, A2 o A; ai fini del conseguimento del certificato di abilitazione professionale di tipo KB è necessario che il conducente abbia almeno la patente di categoria B1.

10. I mutilati ed i minorati fisici, qualora in possesso almeno delle patenti speciali corrispondenti a quelle richieste dal comma 9, possono conseguire i certificati di abilitazione professionale di tipo KA e KB, previa verifica della sussistenza dei requisiti di idoneità fisica e psichica da parte della commissione medica locale, di cui all'articolo 119, comma 4, sulla base delle indicazioni alla stessa fornite dal comitato tecnico, ai sensi dell'articolo 119, comma 10.

11. Quando richiesto dalle disposizioni comunitarie, come recepite nell'ordinamento interno, i conducenti titolari di patente di guida di categoria C1 o C, anche speciale, ovvero C1E o CE, conseguono la carta di qualificazione del conducente per il trasporto di cose ed i conducenti titolari di patente di guida di categoria D1, D1E, D e DEconseguono la carta di qualificazione del conducente per il trasporto di persone. Quest'ultima è sempre richiesta nel caso di trasporto di scolari.

12. Nei casi previsti dagli accordi internazionali cui l'Italia abbia aderito, per la guida di veicoli adibiti a determinati trasporti professionali, i titolari di patente di guida valida per la prescritta categoria devono inoltre conseguire il relativo certificato di abilitazione, idoneità, capacità o formazione professionale, rilasciato dal competente ufficiodel Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. Tali certificati non possono essere rilasciati ai mutilati e ai minorati fisici.

13. L'annotazione del trasferimento di residenza da uno ad un altro comune o il cambiamento di abitazione nell'ambito dello stesso comune, viene effettuata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici che trasmette per posta, alla nuova residenza del titolare della patente di guida, un tagliando di convalida da apporre sulla medesima patente di guida. A tale fine, i comuni trasmettono al suddetto ufficio, per via telematica o su supporto magnetico secondo i tracciati record prescritti dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici, notizia dell'avvenuto trasferimento di residenza, nel termine di un mese decorrente dalla data di registrazione della variazione anagrafica.

14. Chiunque, avendo la materiale disponibilità di un veicolo, lo affida o ne consente la guida a persona che non abbia conseguito la patente di guida, o altra abilitazione prevista ai commi 8, 10, 11 e 12, se prescritta, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 389 euro a 1.559 euro.

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15. Chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con l'ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro; la stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici. Nell'ipotesi di recidiva nel biennio si applica altresì la pena dell'arresto fino ad un anno. Per le violazioni di cui al presente comma è competente il tribunale in composizione monocratica.

16. Fermo restando quando previsto da specifiche disposizioni, chiunque guida veicoli essendo munito della patente di guida ma non di altra abilitazione di cui ai commi 8, 10, 11 e 12, quando prescritta, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 euro a 1.600 euro.

17. Alle violazioni di cui al comma 15 consegue la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi, o in caso di recidiva delle violazioni, la sanzione accessoria della confisca amministrativa del veicolo. Quando non è possibile disporre il fermo amministrativo o la confisca del veicolo, si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida eventualmente posseduta per un periodo da tre a dodici mesi. Si osservano le norme di cui al capo II, sezione II, del titolo VI.

18. Le violazioni delle disposizioni di cui al comma 16 importano la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per giorni sessanta, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.».

Art. 4 Modifiche all'articolo 117 del Codice della strada, in materia di limitazioni nella guida

1. All'articolo 117 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1 è abrogato;

b) al comma 2, le parole: «di categoria B» sono sostituite dalle seguenti: «di categoria A2, A, B1 e B»;

c) al comma 3, le parole: «di cui ai commi 1, 2 e 2-bis» sono sostituite dalle seguenti: «di cui ai commi 2 e 2-bis»;

d) al comma 5, le parole: «nei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida circola oltrepassando i limiti di guida e di velocità di cui al presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «viola le disposizioni di cui ai commi 2 e 2-bis».

Art. 5 Modifiche all'articolo 118 del Codice della strada, in materia di patente e certificato di idoneità per la guida di filoveicoli

1. All'articolo 118 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1 le parole: «il certificato di abilitazione professionale» sono sostituite dalle seguenti: «la carta di qualificazione del conducente per il trasporto di persone»;

b) al comma 2, le parole: «il tipo di certificato di abilitazione professionale» sono sostituite dalle seguenti: «la carta di qualificazione del conducente per il trasporto di persone»;

c) al comma 6, le parole: «dal certificato di abilitazione professionale, qualora prescritto» sono sostituite dalle seguenti: «dalla carta di qualificazione del conducente per il trasporto di persone»;

d) ai commi 11 e 12, le parole: «del certificato di abilitazione professionale, quando richiesto» sono sostituite dalle seguenti: «della carta di qualificazione del conducente per il trasporto di persone».

Art. 6 Introduzione dell 'articolo 118-bis in materia di residenza per il ri lascio della patente di guida

1. Dopo l'articolo 118 del Codice della strada è inserito il seguente:

«Art. 118-bis (Requisito della residenza normale per il rilascio della patente di guida e delle abilitazioni professionali). - 1. Ai fini del rilascio di una patente di guida o di una delle abilitazioni professionali di cui all'articolo 116, nonché dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 126, si intende per residenza, oltre quella di cui all'articolo 43, secondo comma, del codice civile, anche la residenza normale in Italia di cittadini di altri Stati membri dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo.

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2. Per residenza normale in Italia si intende il luogo, sul territorio nazionale, in cui una persona dimora abitualmente, vale a dire per almeno centottantacinque giorni all'anno, per interessi personali e professionali o, nel caso di una persona che non abbia interessi professionali, per interessi personali, che rivelino stretti legami tra la persona e il luogo in cui essa abita. Si intende altresì per residenza normale il luogo, sul territorio nazionale, in cui una persona, che ha interessi professionali in altro Stato comunitario o dello Spazio economico europeo, ha i propri interessi personali, a condizione che vi ritorni regolarmente. Tale condizione non è necessaria se la persona effettua un soggiorno in Italia per l'esecuzione di una missione a tempo determinato. La frequenza di corsi universitari e scolastici non implica il trasferimento della residenza normale.

3. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni del presente codice, è equiparato alla residenza normale il possesso della qualifica di studente nel territorio nazionale, per almeno sei mesi all'anno.».

Art. 7 Modifiche all 'articolo 119 Codice della strada, in materia di requisiti fisici e psichici per il conseguimento della patente di guida

1. All'articolo 119, comma 4, del Codice della strada, dopo la lettera b) è inserita la seguente:

«b-bis) di coloro che abbiano superato gli ottanta anni;».

Art. 8 Modifiche all'articolo 120 del Codice della strada

1. All'articolo 120 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, le parole: «, il certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e il certificato di idoneità alla guida di ciclomotori» sono soppresse;

b) al comma 2, le parole: «, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori» sono soppresse.

Art. 9 Modifiche all'articolo 121 del Codice della strada, in materia di esame di idoneità

1. All'articolo 121 del codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 3, le parole: «, per i certificati professionali di cui all'articolo 116 e per l'idoneità degli insegnanti e degli istruttori delle autoscuole di cui all'articolo 123 sono effettuati da dipendenti del Dipartimento per i trasporti terrestri» sono sostituite dalle seguenti: «, per le abilitazioni professionali di cui all'articolo 116 e del certificato di idoneità professionale di cui all'articolo 118, sono effettuati da dipendenti del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, a seguito della frequenza di corso di qualificazione iniziale, secondo le disposizioni di cui ai commi 5 e 5-bis, ed esame di abilitazione. Il permanere nell'esercizio della funzione di esaminatore è subordinato alla frequenza di corsi di formazione periodica, secondo le disposizioni di cui ai commi 5 e 5-bis.»;

b) al comma 4, le parole: «Dipartimento per i trasporti terrestri» sono sostituite dalle seguenti: «Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici»;

c) al comma 5, le parole: «dei corsi di qualificazione e degli esami per l'abilitazione del personale di cui al comma 4» sono sostituite dalle seguenti: «dei corsi di qualificazione iniziale, di formazione periodica e degli esami per l'abilitazione del personale di cui al comma 3, adibito alla funzione di esaminatore nelle prove di controllo delle cognizioni»;

d) dopo il comma 5, è inserito il seguente: «5-bis. I contenuti del corso di qualificazione iniziale del personale di cui al comma 3, adibito alla funzione di esaminatore nelle prove di verifica delle capacità e dei comportamenti, e delle competenze a cui gli stessi sono finalizzati, sono definiti con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con lo stesso decreto sono altresì disciplinate le condizioni soggettive necessarie per la frequenza dei suddetti corsi nonché i contenuti e le procedure dell'esame finale. Il Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici provvede ad un controllo di qualità sul predetto personale e ad una formazione periodica dello stesso.»;

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e) al comma 9 le parole: «A partire dal 1° gennaio 1995, la» sono sostituite dalla seguente: «La» e le parole: «patente di categoria A» sono sostituite dalle seguenti: «patente di categoria AM, A1, A2 ed A».

2. Il Governo, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, provvede a modificare l'articolo 332 del regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e la relativa tabella IV.I, nel senso di prevedere profili professionali adeguati agli esami relativi alle nuove categorie di patenti introdotte nel Codice della strada ai sensi del presente decreto, e che gli stessi siano distinti in ragione che l'esaminatore sia abilitato in relazione alle prove di controllo delle cognizioni ovvero alle prove di verifica delle capacità e dei comportamenti, assicurando, in tale ultimo caso, un livello di istruzione professionale di secondo grado conseguito a seguito di un corso di studi di almeno cinque anni.

Art. 10 Modifiche all 'articolo 123 del Codice della strada, in materia autoscuole

1. All'articolo 123, comma 7, secondo periodo, del Codice della strada, le parole: «delle patenti di categoria A, BS, BE, C, D, CE e DE e dei documenti di abilitazione e di qualificazione professionale» sono sostituite dalle seguenti: «di tutte le categorie di patenti, anche speciali, fatta eccezione per quella di categoria B, e dei documenti di abilitazione e di qualificazione professionale».

Art. 11 Modifiche all'articolo 124 del codice della strada, in materia di guida di macchine agricole e operatrici

1. All'articolo 124 del Codice della strada sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1, lettera a), è sostituito dal seguente: «a) della categoria A1, per la guida delle macchine agricole o loro complessi che non superino i limiti di sagoma e di peso stabiliti dall'articolo 53, comma 4, e che non superino la velocità di 40 km/h;»;

b) al comma 1, lettera b), dopo le parole: «delle macchine agricole,» sono inserite le seguenti: «, diverse da quelle di cui alla lettera a),»;

c) al comma 2, le parole: «A e B, previste dall'articolo 116, comma 5» sono sostituite dalle seguenti: «A1 e B, previste dall'articolo 116, comma 3, lettere e) ed f).»;

d) al comma 4, le parole: «di cui all'articolo 116, comma 12» sono sostituite dalle seguenti: «di cui all'articolo 116, comma 14».

Art. 12 Modifiche all 'articolo 125 del codice della strada, in materia di validità della patente di guida

1. L'articolo 125 del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 125 (Gradualità ed equivalenze delle patenti di guida). - 1. Il rilascio della patente di guida è subordinato alle seguenti condizioni:

a) la patente per le categorie C1, C, D1 o D può essere rilasciata unicamente ai conducenti già in possesso di patente di categoria B;

b) la patente per le categorie BE, C1E, CE, D1E e DE può essere rilasciata unicamente ai conducenti già in possesso di patente rispettivamente delle categorie B, C1, C, D1 o D.

2. La validità della patente di guida è fissata come segue:

a) la patente rilasciata per le categorie C1E, CE, D1E, o DE è valida per i complessi di veicoli della categoria BE;

b) la patente rilasciata per la categoria CE è valida per la categoria DE, purché il relativo titolare sia già in possesso di patente per la categoria D;

c) la patente rilasciata per le categorie CE e DE è valida per i complessi di veicoli, rispettivamente, delle categorie C1E e D1E;

d) la patente rilasciata per una qualsiasi categoria è valida per i veicoli della categoria AM;

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e) la patente rilasciata per la categoria A2 è valida anche per la categoria A1;

f) la patente rilasciata per le categorie A, B, C o D è valida, rispettivamente, per le categorie A1 e A2, B1, C1 o D1;

g) la patente speciale di guida delle categorie AM, A1, A2, A, B1, B, C1, C, D1 e D rilasciata a mutilati o minorati fisici è valida soltanto per la guida dei veicoli aventi le caratteristiche indicate nella patente stessa;

h) la patente di guida della categoria B è valida, sul territorio nazionale, per condurre i tricicli di potenza superiore a 15 kW, purché il titolare abbia almeno 21 anni, nonché i veicoli della categoria A1.

3. Fermo restando quanto previsto dal comma 4, chiunque, munito di patente di guida recante un codice comunitario o nazionale, conduce un veicolo o circola in condizioni diverse da quelle indicate dai predetti codici, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 155 euro a 624 euro.

4. Chiunque, munito di patente speciale, guida un veicolo diverso da quello indicato e specialmente adattato in relazione alla sua mutilazione o minorazione, ovvero con caratteristiche diverse da quella indicate nella patente posseduta, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 78 euro a 311 euro.

5. Dalle violazioni di cui ai commi 3 e 4 consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a sei mesi, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.».

2. Previa consultazione della Commissione europea ai fini dell'autorizzazione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sul territorio nazionale può essere autorizzata la guida:

a) di autoveicoli della categoria D1, aventi una massa massima autorizzata di 3500 kg, escluse le attrezzature specializzate destinate al trasporto di passeggeri disabili, da parte di persone di età non inferiore a 21 anni ed in possesso da almeno due anni di patente di guida della categoria B, sempreché tali autoveicoli siano utilizzati per fini sociali da organizzazioni non commerciali e siano guidati da volontari non retribuiti;

b) di autoveicoli con una massa massima autorizzata superiore a 3500 kg da parte di persone di età non inferiore a ventuno anni ed in possesso da almeno due anni di una patente di guida della categoria B, sempreché tali veicoli siano essenzialmente destinati ad essere utilizzati, da fermi, per fini didattici o ricreativi, siano utilizzati per fini sociali da organizzazioni non commerciali, siano stati modificati in modo da non poter essere utilizzati per il trasporto di oltre nove persone o per il trasporto di merci di qualsiasi natura, salvo quelle assolutamente necessarie all'uso che è stato loro assegnato.

3. Nel caso di violazione delle disposizioni del decreto di cui al comma 2, ove adottato, si applicano le sanzioni di cui all'articolo 116, commi 15 e 17.

Art. 13 Modifiche all'articolo 126 del Codice della strada, in materia di durata di validità della patente di guida

1. L'articolo 126 del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 126 (Durata e conferma della validità della patente di guida). - 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 119, la durata della validità delle patenti di guida e dei certificati di abilitazione professionale di cui all'articolo 116, commi 8 e 10, è regolata dalle disposizioni del presente articolo. La conferma della validità delle patenti di guida e dei certificati di abilitazione professionale di cui all'articolo 116, commi 8 e 10, è subordinata alla permanenza dei requisiti fisici e psichici di idoneità alla guida.

2. Le patenti di guida delle categorie AM, A1, A2, A, B1, B e BE sono valide per dieci anni; qualora siano rilasciate o confermate a chi ha superato il cinquantesimo anno di età sono valide per cinque anni ed a chi ha superato il settantesimo anno di età sono valide per tre anni.

3. Le patenti di guida delle categorie C1, C1E, C e CE, sono valide per cinque anni fino al compimento del sessantacinquesimo anno di età e, oltre tale limite di età, per due anni, previo accertamento dei requisiti fisici e psichici in commissione medica locale. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 115, comma 2, lettera a), al compimento del sessantacinquesimo anno di età, le patenti di categoria C e CE abilitano alla guida di veicoli di massa complessiva a pieno carico non superiore a 20 t.

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4. Le patenti di guida delle categorie D1, D1E, D e DE sono valide per cinque anni e per tre anni a partire dal settantesimo anno di età. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 115, comma 2, lettera b), al compimento del sessantesimo anno di età, le patenti di guida di categoria D1 o D, ovvero di categoria D1E o DE abilitano alla guida solo di veicoli per i quali è richiesto rispettivamente il possesso delle patenti di categoria B o BE. È fatta salva la possibilità per il titolare di richiedere la riclassificazione della patente D1 o D, ovvero, D1E o DE rispettivamente in patente di categoria B o BE.

5. Le patenti di guida speciali, rilasciate a mutilati e minorati fisici, delle categorie AM, A1, A2, A, B1, B e BE sono valide per cinque anni; qualora siano rilasciate o confermate a chi ha superato il settantesimo anno di età sono valide per tre anni. Alle patenti di guida speciali delle categorie C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D e DE si applicano le disposizioni dei commi 3 e 4.

6. I titolari delle patenti di guida di cui ai commi 2, 3, 4 e 5, al compimento dell'ottantesimo anno di età, rinnovano la validità della patente posseduta ogni due anni, previa verifica della sussistenza dei requisiti fisici e psichici presso una commissione medica locale, ai sensi dell'articolo 119, comma 4, lettera b-bis).

7. L'accertamento dei requisiti fisici e psichici per il rinnovo di validità dei certificati di abilitazione professionale di tipo KA e KB è effettuato ogni cinque anni e comunque in occasione del rinnovo di validità della patente di guida.

8. La validità della patente è confermata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, che trasmette per posta al titolare della patente di guida un duplicato della patente medesima, con l'indicazione del nuovo termine di validità. A tal fine i sanitari indicati nell'articolo 119, comma 2, sono tenuti a trasmettere al suddetto ufficio del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, nel termine di cinque giorni decorrente dalla data di effettuazione della visita medica, i dati e ogni altro documento utile ai fini dell'emissione del duplicato della patente di cui al primo periodo. Analogamente procedono le commissioni di cui all'articolo 119, comma 4. Non possono essere sottoposti alla visita medica i conducenti che non dimostrano, previa esibizione delle ricevute, di avere effettuato i versamenti in conto corrente postale degli importi dovuti per la conferma di validità della patente di guida. Il personale sanitario che effettua la visita è responsabile in solido dell'omesso pagamento. Il titolare della patente, dopo aver ricevuto il duplicato, deve provvedere alla distruzione della patente scaduta di validità.

9. Per i titolari di patente italiana, residenti o dimoranti in un altro Stato per un periodo di almeno sei mesi, la validità della patente è altresì confermata, tranne per i casi previsti nell'articolo 119, commi 2-bis e 4, dalle autorità diplomatico-consolari italiane presenti negli Stati medesimi, che rilasciano, previo accertamento dei requisiti fisici e psichici da parte di medici fiduciari delle ambasciate o dei consolati italiani, una specifica attestazione che per il periodo di permanenza all'estero fa fede dell'avvenuta verifica del permanere dei requisiti di idoneità psichica e fisica. Riacquisita la residenza o la dimora in Italia, il cittadino, che ha provveduto secondo quanto previsto nel periodo precedente, dovrà confermare la patente ai sensi del comma 8.

10. L'autorità sanitaria, nel caso che dagli accertamenti di cui al comma 8 rilevi che siano venute a mancare le condizioni per la conferma della validità della patente, comunica al competente ufficio della Direzione generale per la motorizzazione del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici l'esito dell'accertamento stesso per i provvedimenti di cui agli articoli 129, comma 2, e 130.

11. Chiunque guida con patente o con altra abilitazione professionale di cui all'articolo 116, commi 8, 10, 11 e 12, scaduti di validità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 155 euro a 624 euro. Alla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della patente, del certificato di abilitazione professionale di tipo KA o KB o della carta di qualificazione del conducente, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.

12. Chiunque viola le disposizioni del comma 3, secondo periodo, è punito con le sanzioni di cui all'articolo 116, commi 15 e 17. Le medesime sanzioni si applicano a chiunque viola le disposizioni del comma 4, secondo periodo.».

Art. 14 Modifiche agli articoli 128 e 129 del Codice della strada in materia di revisione e di sospensione della patente di guida

1. All'articolo 128 del Codice della strada, dopo il comma 1-quater è inserito il seguente:

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«1-quinquies. Si procede ai sensi del comma 1-bis anche nel caso in cui i medici di cui all'articolo 119, comma 2, anche in sede di accertamenti medico-legali diversi da quelli di cui al predetto articolo, accertino la sussistenza, in soggetti già titolari di patente, di patologie incompatibili con l'idoneità alla guida ai sensi della normativa vigente.».

2. All'articolo 129, comma 3, del Codice della strada, le parole da: «e per le patenti rilasciate da uno Stato estero» fino a: «sul documento di guida» sono soppresse.

Art. 15 Modifiche all'articolo 135 del Codice della strada in materia di circolazione con patenti di guida rilasciate da Stati esteri

1. L'articolo 135 del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 135 (Circolazione con patenti di guida rilasciate da Stati non appartenenti all'Unione europea o allo Spazio economico europeo) - 1. Fermo restando quanto previsto in convenzioni internazionali, i titolari di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo possono condurre sul territorio nazionale veicoli alla cui guida la patente posseduta li abilita, a condizione che non siano residenti in Italia da oltre un anno e che, unitamente alla medesima patente, abbiano un permesso internazionale ovvero una traduzione ufficiale in lingua italiana della predetta patente. La patente di guida ed il permesso internazionale devono essere in corso di validità.

2. Il permesso internazionale è emesso dall'autorità competente che ha rilasciato la patente ed è conforme a quanto stabilito in convenzioni internazionali cui l'Italia abbia aderito.

3. I conducenti muniti di patente rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo nel quale, per la guida di determinati veicoli, è prescritto il possesso di un certificato di abilitazione professionale o di altri titoli abilitativi, oltre che della patente rilasciata dallo Stato stesso, devono essere muniti, per la guida dei suddetti veicoli, dei necessari titoli abilitativi di cui sopra, concessi dall'autorità competente dello Stato ove è stata rilasciata la patente.

4. I conducenti muniti di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, sono tenuti all'osservanza di tutte le disposizioni e le norme di comportamento stabilite nel presente codice; ai medesimi, fatto salvo quanto previsto dai commi 5 e 6, si applicano le sanzioni previste per i titolari di patente italiana.

5. Qualora il titolare di patente di guida, rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, commette una violazione dalla quale, ai sensi del presente codice, derivi la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, il documento è ritirato, contestualmente alla violazione, dall'organo accertatore ed inviato, entro i cinque giorni successivi, al prefetto del luogo della commessa violazione, che nei quindici giorni successivi emette un provvedimento di inibizione alla guida sul territorio nazionale per un periodo pari alla durata della sospensione prevista per la violazione commessa. Il titolare richiede la restituzione della patente trascorso il predetto termine. Ferma restando l'efficacia del provvedimento di inibizione alla guida nel territorio nazionale, qualora, anche prima della scadenza del predetto termine, il titolare della patente ritirata dichiari di lasciare il territorio nazionale, può richiedere la restituzione dellapatente stessa al prefetto. Il prefetto dà comunicazione del provvedimento di inibizione alla guida, entro quindici giorni dalla sua adozione, all'Autorità che ha emesso la patente.

6. Qualora il titolare di patente di guida, rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, commette una violazione dalla quale, ai sensi del presente codice, derivi la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, il documento è ritirato, contestualmente alla violazione, dall'organo accertatore ed inviato, entro i cinque giorni successivi, al prefetto del luogo della commessa violazione, che nei quindici giorni successivi emette un provvedimento di inibizione alla guida sul territorio nazionale per un periodo di due anni, ovvero per tre anni quando è prevista la revoca per violazione delle disposizioni di cui agli articoli 186, 186-bis o 187. Si applicano le procedure del comma 5.

7. Qualora un conducente circoli in violazione del provvedimento emesso ai sensi del comma 5, si procede ai sensi del comma 6. Qualora il conducente circoli in violazione del provvedimento emesso ai sensi del comma 6, si applicano le sanzioni dell'articolo 116, commi 15 e 17.

8. Il titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo che circoli sul territorio nazionale senza il permesso internazionale ovvero la traduzione

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ufficiale, di cui al comma 1, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 400 euro a 1.600 euro.

9. Chiunque viola le disposizioni del comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 78 euro a 311 euro.

10. Chiunque guida munito della patente di guida ma non del certificato di abilitazione professionale o di idoneità quando prescritto, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 euro a 1.600 euro.

11. Ai titolari di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente alla Unione europea o allo Spazio economico europeo che, trascorso più di un anno dal giorno dell'acquisizione della residenza anagrafica in Italia, guidano con patente non più in corso di validità si applicano le sanzioni previste dall'articolo 116, commi 15 e 17.

12. Ai titolari di patente di guida in corso di validità, rilasciata da uno Stato non appartenente alla Unione europea o allo Spazio economico europeo, che, trascorso più di un anno dal giorno dell'acquisizione della residenza anagrafica in Italia, guidano con l'abilitazione professionale eventualmente richiesta non più in corso di validità, si applicano le sanzioni previste dall'articolo 116, commi 16 e 18.

13. Il titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente alla Unione europea o allo Spazio economico europeo che, avendo acquisito la residenza anagrafica in Italia da non oltre un anno, guida con patente, scaduta di validità, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 126, comma 11. La medesima sanzione si applica al titolare di patente di guida, rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o dello Spazio economico europeo, non residente in Italia, che circola con il predetto documento scaduto di validità. La patente è ritirata, contestualmente alla violazione, dall'organo accertatore ed inviata, entro i cinque giorni successivi, al prefetto del luogo della commessa violazione che, entro i quindici giorni successivi, la trasmette all'autorità dello Stato che l'ha emessa. Le disposizioni precedenti si applicano anche nel caso di guida con abilitazione professionale, ove richiesta, scaduta di validità.

14. Il titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente alla Unione europea o allo Spazio economico europeo che, trascorso più di un anno dal giorno dell'acquisizione della residenza in Italia, guida con patente in corso di validità, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 126, comma 11. Il documento è ritirato, contestualmente alla violazione, dall'organo accertatore ed inviato, entro i cinque giorni successivi, al prefetto del luogo della commessa violazione che, entro i quindici giorni successivi, lo trasmette all'ufficio della motorizzazione civile competente in ragione della residenza del titolare dei documenti predetti, ai fini della conversione. Qualora la patente posseduta non sia convertibile, il prefetto la trasmette all'autorità dello Stato che l'ha rilasciata.».

Art. 16 Modifiche all 'articolo 136 in materia di conversioni di patenti di guida rilasciate da Stati esteri e da Stati della Comunità europea

1. L'articolo 136 del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 136 (Conversioni di patenti rilasciate da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo). - 1. Fermo restando quanto previsto da accordi internazionali, il titolare di patente di guidain corso di validità, rilasciata da uno Stato non appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, che abbia acquisito residenza anagrafica in Italia, può richiedere, la conversione della patente posseduta in patente di guida italiana senza sostenere l'esame di idoneità di cui all'articolo 121, se consentito in specifiche intese bilaterali, a condizioni di reciprocità. La patente di guida italiana è rilasciata previo controllo del possesso da parte del richiedente dei requisiti fisici e psichici stabiliti dall'articolo 119. La patente convertita è ritirata e restituita, da parte dell'ufficio della motorizzazione che ha provveduto alla conversione, all'autorità dello Stato che l'ha rilasciata, precisandone i motivi. Le medesime disposizioni si applicano per le abilitazioni professionali, senza peraltro provvedere al ritiro dell'eventuale documento abilitativo a sé stante.

2. Qualora si proceda ai sensi del comma 1, sulla patente di guida italiana convertita è annotata l'avvenuta conversione, sia in sede di rilascio che in sede di rinnovo o di duplicazione, e, se del caso, sulla stessa è disposto provvedimento di revisione ai sensi dell'articolo 128.

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3. Non si procede alla conversione di patente di guida comunitaria, derivante da patente rilasciata da Stati non appartenenti all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, con i quali lo Stato italiano non ha concluso intese bilaterali.

4. Nel caso in cui è richiesta la conversione di patente di guida rilasciata da uno Stato non appartenente alla Unione europea o allo Spazio economico europeo, derivante da precedente patente italiana, è rilasciata una patente di categoria non superiore a quella originaria.».

Art. 17 Introduzione degli articoli 136-bis e 136-ter in materia di patenti di guida e di abilitazioni professionali rilasciate da Stati dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo e di provvedimenti inerenti i l diritto a guidare adottati nei confronti di titolari di patente di guida rilasciata da Stati dell 'Unione europea o dello Spazio economico europeo

1. Dopo l'articolo 136 del Codice della strada sono inseriti i seguenti:

«Art. 136-bis (Disposizioni in materia di patenti di guida e di abilitazioni professionali rilasciate da Stati dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo). - 1. Le patenti di guida rilasciate dagli Stati membri dell'Unione europea e dello Spazio economico europeo sono equiparate alle corrispondenti patenti di guida italiane. I conducenti muniti di patente di guida rilasciata da uno Stato appartenente all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, sono tenuti all'osservanza di tutte le disposizioni e le norme di comportamento stabilite nel presente codice; ai medesimi si applicano le sanzioni previste per i titolari di patente italiana.

2. Il titolare di patente di guida in corso di validità, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, che abbia acquisito residenza in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis, può richiedere il riconoscimento della medesima da parte dello Stato italiano. Alle patenti di guida rilasciate da Stati dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo riconosciute dall'autorità italiana, si applica la disciplina dell'articolo 126-bis.

3. Il titolare di patente di guida in corso di validità, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, che abbia acquisito residenza in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis, può richiedere la conversione della patente posseduta in patente di guida italiana, valida per le stesse categorie alle quali è abilitato, senza sostenere l'esame di idoneità di cui all'articolo 121. L'ufficio della motorizzazione provvede a tale fine a verificare per quale categoria la patente posseduta sia effettivamente in corso di validità. La patente convertita è ritirata e restituita, da parte dell'ufficio della motorizzazione che ha provveduto alla conversione, all'autorità dello Stato che l'ha rilasciata, precisandone i motivi. Le medesime disposizioni si applicano per le abilitazioni professionali, senza peraltro provvedere al ritiro dell'eventuale documento abilitativo a sè stante. Il titolare di patente di guida, senza limiti di validità amministrativa, trascorsi due anni dall'acquisizione della residenza normale, deve procedere alla conversione della patente posseduta.

4. Nei confronti dei titolari di patente di guida rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, che abbiano acquisito residenza in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis si applicano le disposizioni di cui all'articolo 128. A tale fine è fatto obbligo al titolare di procedere al riconoscimento o alla conversione della patente posseduta prima di sottoporsi alla revisione.

5. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si applicano quando la patente di guida della quale si chiede il riconoscimento o la conversione è sospesa o revocata dallo Stato che la ha rilasciata.

6. Il titolare di patente di guida in corso di validità, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, che abbia acquisito residenza in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis, può ottenere da un ufficio della motorizzazione il rilascio di un duplicato della patente posseduta, qualora questa sia stata smarrita o sottratta. L'ufficio della motorizzazione procede al rilascio del duplicato in base alle informazioni in proprio possesso o, se del caso, in base alle informazioni acquisite presso le autorità competenti dello Stato che ha rilasciato la patente originaria.

7. Il titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo che guidi veicoli senza la prescritta abilitazione professionale, è soggetto alle sanzioni di cui all'articolo 116, commi 16 e 18.

8. Il titolare di patente di guida o altra abilitazione professionale, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, residente in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis, che circola con i predetti

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documenti scaduti di validità, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 126, comma 11. Alla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria del ritiro del documento scaduto di validità, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI. Le medesime sanzioni si applicano nell'ipotesi di violazionedelle disposizioni del comma 3, ultimo periodo.

9. Il titolare di patente di guida o altra abilitazione professionale, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, non residente in Italia ai sensi dell'articolo 118-bis, che circola con i predetti documenti scaduti di validità, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 126, comma 11. Si applicano le disposizioni dell'articolo 135, comma 12, quinto periodo.

Art. 136-ter (Provvedimenti inerenti il diritto a guidare adottati nei confronti di titolari di patente di guida rilasciata da Stati dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo). - 1. Qualora il titolare di patente di guida, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, commetta una violazione dalla quale, ai sensi del presente codice, derivi la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, si applicano le disposizioni dell'articolo 135, comma 5.

2. Qualora il titolare di patente di guida, rilasciata da uno Stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo, commetta una violazione dalla quale, ai sensi del presente codice, derivi la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, si applicano le disposizioni dell'articolo 135, comma 6.

3. Qualora un conducente circoli in violazione del provvedimento emanato ai sensi del comma 1, si procede ai sensi del comma 2. Qualora il conducente circoli in violazione del provvedimento emanato ai sensi del comma 2, si applicano le sanzioni dell'articolo 116, commi 15 e 17.».

Art. 18 Modifiche agli articoli 173 e 180 del Codice della strada, in materia di uso di lenti o di determinati apparecchi durante la guida e di possesso dei documenti di circolazione e di guida

1. All'articolo 173, comma 1, del Codice della strada, le parole: «o di certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori» sono soppresse e le parole: «o del certificato stessi» sono sostituite dalla seguente: «stessa».

2. All'articolo 180, del Codice della strada, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, la lettera a) è sostituita dalla seguente: «a) la carta di circolazione, il certificato di idoneità tecnica alla circolazione o il certificato di circolazione, a seconda del tipo di veicolo condotto;»;

b) al comma 1, lettera b) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonché lo specifico attestato sui requisiti fisici e psichici, qualora ricorrano le ipotesi di cui all'articolo 115, comma 2»;

c) il comma 6 è abrogato.

Art. 19 Modifiche all 'articolo 218-bis del Codice della strada in materia di applicazione della sospensione della patente per i neopatentati

1. All'articolo 218-bis, comma 3, del Codice della strada, le parole: «di categoria A» sono sostituite dalleseguenti: «di categorie A1, A2 o A».

Art. 20 Modifiche all 'articolo 219 in materia di revoca della patente di guida

1. All'articolo 219, comma 3-bis, del Codice della strada, il secondo periodo è soppresso.

Art. 21 Modifiche all'articolo 219-bis in materia ritiro, sospensione o revoca del certificato di idoneità alla guida

1. L'articolo 219-bis del Codice della strada è sostituito dal seguente:

«Art. 219-bis (Inapplicabilità delle sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensione e della revoca della patente ai conducenti minorenni). - 1. Nell'ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, è disposta la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della sospensione o della revoca della patente di guida e la violazione da cui

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discende è commessa da un conducente minorenne in luogo delle predette sanzioni si applicano le disposizioni dell'articolo 128, commi 1-ter e 2.».

2. Le disposizioni dell'articolo 219-bis del Codice della strada, come modificato dal comma 1, si applicano anche ai conducenti minorenni titolari di certificato di idoneità alla guida del ciclomotore. Si applicano altresì le disposizioni dell'articolo 126-bis del Codice della strada.

3. Nell'ipotesi in cui, ai sensi del Codice della strada, è disposta la sanzione amministrativa accessoria del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida e la violazione da cui discende è commessa alla guida del ciclomotore da un conducente maggiorenne, titolare di certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, le sanzioni amministrative si applicano al certificato di idoneità posseduto, secondo le procedure degli articoli 216, 218, 219 e 223. In caso di circolazione durante il periodo di applicazione delle sanzioni accessorie si applicano le sanzioni amministrative di cui agli articoli 216, 218 e 219. Si applicano altresì le disposizioni dell'articolo 126-bis del Codice della strada.

Art. 22 Disposizioni in materia del modello di patente

1. Il modello di patente di guida comunitaria, di cui all'articolo 116, comma 3, Codice della strada, come modificato dall'articolo 3, comma 1, del presente decreto, è conforme al modello comunitario di cui all'allegato I. La sigla distintiva delle patenti rilasciate dallo Stato italiano figura, sulle stesse, in un rettangolo di colore blu ed è circondata da dodici stelle gialle. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dell'interno e il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, possono essere apportate, previo accordo con la Commissione europea, eventuali modifiche al predetto modello, ivi comprese quelle necessarie per l'elaborazione elettronica della patente di guida.

2. Lo Stato italiano adotta tutte le disposizioni utili per evitare rischi di falsificazione delle patenti di guida. Il materiale usato per le patenti di guida deve essere protetto contro le falsificazioni in applicazione delle specifiche disposizioni integrative, che saranno adottate dal Consiglio dell'Unione europea, intese a modificare elementi non essenziali di cui alla direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, concernente le patenti di guida. Lo Stato italiano può introdurre elementi di sicurezza aggiuntivi.

3. Per le finalità di cui al comma 2 e previa adozione di specifiche disposizioni da parte della Commissione dell'Unione europea, lo Stato italiano, fatte salve le norme relative alla protezione dei dati, può inserire un supporto di memorizzazione - microchip - nelle patenti di guida, contenente i dati armonizzati delle stesse, riportati nel modello di cui all'allegato I del presente decreto. Tale supporto di memorizzazione sarà soggetto ad omologazione CE, subordinata alla dimostrazione della capacità dello stesso di resistere ai tentativi di manipolazione ed alterazione dei dati. In ogni caso, la presenza del microchip non è un presupposto per la validità della patente. Lo smarrimento, l'illeggibilità o qualunque altro danneggiamento dello stesso non incidono sulla validità del documento.

4. Alla copertura degli eventuali nuovi o maggiori oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si provvede mediante corrispondente revisione delle tariffe applicabili alle operazioni in materia di motorizzazione di cui al punto 1 della tabella 3 della legge 1° dicembre 1986, n. 870.

Art. 23 Disposizioni in materia di requisiti per l 'esame di idoneità alla guida, di requisiti fisici e psichici di idoneità alla guida e di requisiti minimi per gli esaminatori adibiti all'espletamento delle prove di verifica delle capacità e dei comportamenti

1. Ai fini del conseguimento dell'idoneità tecnica necessaria per il rilascio della patente di guida, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del Codice della strada, la prova di verifica delle capacità e dei comportamenti e quella di controllo delle cognizioni si conformano ai requisiti minimi previsti dall'allegato II. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da emanarsi entro il 30 giugno 2012, sono disciplinati i requisiti per la prova di verifica delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento della patente di guida di categoria AM, eventualmente prevedendo una differenziazione della suddetta prova se effettuata su veicoli di categoria L2e o L6e.

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2. La prova di capacità e comportamento su veicolo specifico, di cui all'articolo 116, comma 3, lettera f), del Codice della strada, come modificato dall'articolo 3, comma 1, è disciplinata con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai requisiti minimi di cui all'allegato V.

3. La prova di verifica delle capacità e dei comportamenti per l'accesso graduale di titolare di patente di categoria A1 alle categorie A2 o A, è disciplinata con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai requisiti minimi di cui all'allegato VI.

4. L'accertamento dei requisiti fisici e psichici previsto dall'articolo 119 del Codice della strada si conforma almeno ai requisiti minimi previsti dall'allegato III. Sono fatte salve le disposizioni adottate con decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in attuazione di direttive particolari in materia.

5. La disciplina dell'esame di abilitazione di cui all'articolo 121, comma 3, del Codice della strada, come modificato dall'articolo 9, comma 1, lettera a), del presente decreto è conforme a quanto previsto nel paragrafo 3, punto 3.2, dell'allegato IV, ed è finalizzato all'acquisizione delle competenze di cui al paragrafo 1 dello stesso allegato.

6. La disciplina del corso di qualificazione iniziale di cui all'articolo 121, comma 5-bis, del Codice della strada, come modificato dall'articolo 9, comma 1, lettera d), è conforme ai contenuti di cui al paragrafo 3.1 dell'allegato IV. Ai fini della frequenza del corso è necessario che il dipendente si trovi nelle condizioni di cui al paragrafo 2, punti 2.1. e 2.2, dello stesso allegato.

7. Il Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici provvede al controllo di qualità di cui all'articolo 121, comma 5-bis, del Codice della strada, come modificato dall'articolo 9, comma 1, lettera d), in conformità a quanto previsto dal paragrafo 4, punto 4.1, dell'allegato IV, ed al corso di formazione periodica, previsto dal medesimo, secondo quanto disposto dal punto 4.2 dello stesso paragrafo.

Art. 24 Adeguamento al progresso scientifico

1. Salvo che sia diversamente disposto da leggi comunitarie, le direttive che modificano gli allegati al presente decreto, necessarie per adeguare il contenuto degli stessi al progresso scientifico e tecnico, sono recepite con decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti i Ministri eventualmente interessati.

2. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può, con proprio decreto, prescrivere requisiti ulteriori rispetto a quelli minimi posti dagli allegati II e III.

Art. 25 Disposizioni transitorie

1. Sono fatti salvi i diritti acquisiti dai titolari di certificato di idoneità alla guida del ciclomotore o di patenti rilasciate anteriormente alla data di applicazione delle disposizioni del presente decreto, secondo la tabella di cui all'allegato VII.

2. A decorrere dalla data di applicazione delle disposizioni del presente decreto, in caso di furto, distruzione, smarrimento o deterioramento di un certificato di idoneità alla guida del ciclomotore conseguito prima della medesima data, è rilasciata, in luogo del duplicato del predetto documento, una patente di guida di categoria AM, recante la stessa data di scadenza di validità del certificato di idoneità. Si procede altresì al rilascio di patente di guida di categoria AM nel caso di rinnovo di validità di un certificato di idoneità alla guida del ciclomotore. Relativamente alle patenti di categoria AM, così rilasciate, sono riportati gli eventuali provvedimenti restrittivi gravanti sul certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, quali risultanti nell'anagrafe nazionale dei conducenti, ivi comprese eventuali decurtazioni di punteggio, ai sensi dell'articolo 126-bis.

3. A decorrere dalla data di applicazione delle disposizioni del presente decreto, le norme sanzionatorie relative alla patente di categoria AM sono applicabili anche nei riguardi di conducenti titolari di certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, conseguito prima della predetta data.

4. Il personale abilitato all'espletamento delle prove di cui all'articolo 121, comma 1, del Codice della strada, che esercitano la propria funzione in forza di un'abilitazione acquisita anteriormente alla data di applicazione del presente decreto, sono soggetti unicamente alle disposizioni relative alla garanzia della qualità e alle misure di formazione continua a carattere periodico.

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Art. 26 Abrogazioni

1. A decorrere dalla data di applicazione delle disposizioni di cui al presente decreto è abrogato il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 30 settembre 2003, n. 40T.

2. Le disposizioni di cui all'allegato III del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 30 settembre 2003, n. 40T, sono abrogate a fare data dalla entrata in vigore del presente decreto.

Art. 27 Clausola di invarianza finanziaria

1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui al presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

2. All'attuazione delle disposizioni di cui al presente decreto le amministrazioni interessate provvedono nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Art. 28 Disposizioni di attuazione

1. Le disposizioni del presente decreto legislativo si applicano a decorrere dal 19 gennaio 2013, ad eccezione di quelle contenute negli articoli 9, comma 2, 22, comma 1, e 23, nonché nell'allegato III, con riferimento alle patenti per le categorie A, A1, B, BE, C, CE, D, DE, KA e KB.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

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M.I.T.-Circ.21/04/2011n.12828/RU-Decreto2febbraio2011.Targaturaciclomotoricircolanticoncontrassegnodiidentificazione

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTIDIPARTIMENTO PER I TRASPORTI, LA NAVIGAZIONE

ED I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICIDirezione generale per la motorizzazione

Divisione 5

Prot. n. 12828/RU

Roma, 21 aprile 2011

OGGETTO: Decreto 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione.

Com'è noto, con il decreto in oggetto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011, è stato stabilito il calendario per le operazioni di targatura dei ciclomotori ancora muniti di certificato di idoneità tecnica e circolanti con il contrassegno di circolazione (cd. "targhino"); ciò in attuazione dell'art. 14, comma 2, della legge 29 luglio 2010, n. 120, il quale ha prescritto che, entro il 13 febbraio 2012, i predetti ciclomotori debbano essere muniti, per poter circolare su strada, delle targhe e del certificato di circolazione previsti dall'art. 97 del codice della strada.

Ciò posto, avendo verificato al riguardo la sussistenza di talune incertezze interpretative, si forniscono gli opportuni chiarimenti.

Le scadenze per le operazioni di "ritargatura" sono le seguenti:

1) entro il 1° giugno 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "0", "1", e "2";

2) entro il 31 luglio 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "3", "4", e "5";

3) entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "6", "7", e "8";

4) entro il 28 novembre 2011, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "9" e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera "A".

Gli indicati termini hanno tuttavia carattere ordinatorio; infatti la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 14, comma 3, della citata legge n. 120/2010 (da € 389 a € 1.559) è applicabile unicamente a decorrere dal 13 febbraio 2012 nei confronti di coloro che circolino con ciclomotori non regolarizzati.

Le operazioni di targatura debbono essere svolte secondo le disposizioni generali già fornite con circolare prot. n. 14085 del 3 luglio 2006. In particolare, si rammenta che alla istanza dell'interessato, corredata dalla relativa documentazione, deve essere allegato il certificato di idoneità tecnica, anche se deteriorato (v. cap. Il, par. C2, della richiamata circolare); tuttavia, nulla osta acchè gli interessati possano richiedere, per ragioni "affettive" legate alla vetustà del veicolo, di poter ottenere la restituzione del certificato di idoneità, debitamente annullato dall'UMC, successivamente al rilascio del certificato di circolazione.

All'istanza dell'interessato deve altresì essere allegato il contrassegno di identificazione del quale sia intestatario, che il competente UMC provvede a distruggere dopo aver aggiornato i dati presenti in archivio.

Si invitano le SS.LL. a diramare i contenuti della presente circolare a tutti gli UMC ricadenti nel proprio ambito territoriale di competenza, al fine di assicurarne la corretta applicazione e la massima diffusione all'utenza interessata.

IL DIRETTORE GENERALEdott. arch. Maurizio Vitelli

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Min.Interno-Circ.22/04/2011n.6535-Legge120/2010,recante:Disposizioniinmateriadisicurezzastradale

Ministero dell’InternoDipartimento per gli affari interni e Territoriali

Prot. n. 6535

22 aprile 2011

Oggetto: Legge 120/2010, recante: Disposizioni in materia di sicurezza stradale.

Com'è noto la legge in oggetto ha apportato significative novità al Codice della strada, sia con la modifica e l'integrazione di alcune disposizioni del previgente testo, sia con l'introduzione ex novo di altre norme.

Con riferimento ai più rilevanti aspetti innovativi sono pervenute a questo Dipartimento. già in fase di prima applicazione, numerose richieste di chiarimenti, in relazione alle quali si forniscono le seguenti indicazioni, d'intesa con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, di cui si richiamano le circolari precedenti.

Art. 218, comma 2 (Sanzione accessoria della sospensione della patente e permesso orario).

Con riferimento alla innovativa previsione recata dal comma 2 dell’art.218 (Sanzione accessoria della sospensione della patente) di uno speciale permesso di tre ore giornaliere per motivi di lavoro, si ritiene opportuno precisare che l'autorizzazione, oltre ad essere subordinata alle condizioni tassativamente indicate nella norma, quali l'assenza di incidente conseguente all'infrazione che ha determinato la sospensione e la possibilità di concessione per una sola volta, non è da reputarsi ammissibile qualora sia connessa a fattispecie che hanno rilevanza penale.

La precisazione assume particolare significato in relazione all'art.186 (Guida sotto l’influenza dell’alcool), poiché il permesso in questione deve ritenersi applicabile con esclusivo riguardo alla fattispecie depenalizzata di cui al comma 2, lettera a) e non anche alle fattispecie contemplate alle lettere b) e c) dello stesso comma, nonché in relazione all'art. 186-bis.

Analogamente, l'autorizzazione deve ritenersi preclusa con riguardo alle infrazioni costituenti reato contemplate nell'art. 187 (Guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti).

La soluzione interpretativa prospettata, oltre che coerente con l'impianto complessivo della legge in oggetto, caratterizzata dall'inasprimento del regime sanzionatorio nelle ipotesi di guida in stato di alterazione psicofisica che danno luogo a responsabilità penale, trova supporto in un argomento di carattere sistematico, costituito dalla collocazione dell'art. 218 nell'ambito della sezione seconda del titolo sesto del codice, che disciplina le sanzioni amministrative accessorie a sanzioni amministrative pecuniarie.

Art. 202-bis (Rateizzazione delle sanzioni pecuniarie).

La disposizione consente di applicare alle sanzioni pecuniarie consequenziali a verbali elevati per infrazioni al Codice della strada la medesima facilitazione finora prevista dall'art. 26 della legge 689/81, per somme dovute in conseguenza di ordinanze-ingiunzioni.

In attesa dell'apposito decreto interministeriale, previsto dal comma 9 dell'art.202-bis, si ritiene che la disposizione possa essere direttamente applicata.

Ciò sia in considerazione dei criteri sufficientemente definiti recati dalla fonte primaria in argomento, che non potrebbero comunque essere modificati dalla disciplina regolamentare, sia in relazione alle finalità sociali che la norma persegue, apprestando una facilitazione a beneficio del trasgressore in disagiate condizioni economiche, sia, infine, tenendo conto dello scopo deflattivo del contenzioso, in quanto la proposizione della istanza implica rinuncia al ricorso tanto in sede amministrativa quanto in sede giurisdizionale.

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Resta fermo, comunque, lo scrupoloso rispetto delle prescrizioni dettate dal legislatore ed in particolare del limite minimo di duecento euro per la concessione del beneficio, oltreché del criterio di valutazione dello stato di disagio economico del trasgressore. desumibile dall'ultima dichiarazione dei redditi.

Una volta ricevuta l'istanza, che l'interessato deve inoltrare anche all'ufficio o comando da cui dipende l'organo accertatore, l'Amministrazione può pronunciarsi con espresso provvedimento in senso favorevole o sfavorevole; l'eventuale silenzio, decorsi novanta giorni. produce il rigetto della stessa.

Sia nelle ipotesi di accoglimento, che in caso di espresso provvedimento di rigetto, come pure di decorrenza del termine che sostanzia il silenzio-rigetto, è necessario procedere alla notifica all'interessato nelle forme previste dall'art. 201 del Codice.

L'esito dell'istanza va, altresì, comunicato al comando o ufficio da cui dipende l'organo accertatore.

Dalla notifica del rigetto, ovvero dalla comunicazione relativa al silenzio-rigetto, decorre il termine di trenta giorni previsto per effettuare il pagamento della sanzione nella misura intera.

Nel silenzio della norma, si ritiene che il provvedimento di rigetto dell'istanza come pure la comunicazione del silenzio-rigetto formatosi, possano essere impugnati davanti al Giudice di pace, nel termine di trenta giorni dalla relativa notifica.

In caso di accoglimento dell'istanza, il comando o l'ufficio da cui dipende l'organo accertatore procederà alla verifica del pagamento di ciascuna rata ed in caso di mancato pagamento della prima rata o, successivamente, di due rate, il debitore decadrà automaticamente dal beneficio.

Art.224-ter (Applicazione della sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa in conseguenza di ipotesi di reato)

L'introduzione nella disciplina codicistica dell’art. 224-ter ha comportato, per le ipotesi di reato cui consegue la sanzione accessoria della confisca del veicolo, la qualificazione amministrativa del provvedimento ablatorio, ora rimesso alla competenza del Prefetto ai sensi del comma 2 della disposizione.

In tal modo, mentre l'illecito che costituisce il presupposto della confisca ha conservato, in quanto ipotesi di reato, la propria natura penale, il cui accertamento e le conseguenti decisioni restano affidate al Magistrato, la suddetta sanzione accessoria della confisca, analogamente alla sanzione del fermo e alla misura cautelare del sequestro, hanno acquistato carattere amministrativo.

La nuova configurazione della procedura, ove applicata nel senso di ritenere che debba necessariamente attendersi la pronuncia irrevocabile del Magistrato penale prima di potersi procedere alla vendita o rottamazione del veicolo sequestrato, comporterebbe un sensibile aggravio delle spese di custodia, attesa la durata indefinita dei processo, durante il quale il veicolo dovrebbe essere permanentemente affidato ad uno dei soggetti di cui all’art.214-bis.

Ciò contrasterebbe con la ratio della stessa norma da ultimo citata come introdotta nell'impianto codicistico dall'art. 38 del D.L n. 269/2003. convertito dalla legge n. 236/2003, il quale è stato voluto dal legislatore con la finalità di contenere gli oneri custodiali, prevedendo l'affidamento del veicolo oggetto di sequestro al proprietario e, in via subordinata e comunque per una durata definita, alle depositerie convenzionate.

Si ritiene, pertanto, che il richiamo effettuato dall’art.224-ter agli artt.213 e 214-bis possa essere inteso nel senso che, fatta salva la sottrazione del veicolo al trasgressore sul luogo e nell’immediatezza del fatto, successivamente, previa richiesta dell'interessato, il veicolo potrà essere affidato in custodia, fino al provvedimento di confisca, al proprietario o, in sua vece, ad altro obbligato in solido, ovvero all'autore della violazione, seguendo le procedure di cui all'art.213 laddove applicabili e fermo restando che la restituzione del veicolo è subordinata al pagamento delle spese di recupero e di custodia nel frattempo maturate.

Art.186 (Depenalizzazione dell 'illecito previsto dall'art. 186. comma 2 lett. a) )

Il nuovo testo della norma, relativo alla depenalizzazione delle ipotesi di guida in stato di ebbrezza con tasso alcoolemico superiore a 0,5 g/I e non superiore a 0,8 g/I (art. 186, comma 2, lett. a) ), ha posto il problema della

raffaele
Note
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sanzionabilità delle violazioni che, accertate prima dell’entrata in vigore della norma e come tali aventi rilevanza penale, rivestono ora, sotto il profilo sanzionatorio, natura amministrativa.

Le Autorità Giudiziarie, all'atto della entrata in vigore del nuovo testo dell’art. 186 come novellato dall'art. 33 della legge in oggetto, non hanno dato ulteriore corso alle procedure in sede penale, trasmettendo gli atti ai Prefetti.

Sulla detta problematica, nll’immediatezza del mutamento normativo, si è espressa la Corte di Cassazione con apposito parere (Rel. n. III/08/2010), secondo il quale i procedimenti penali originati dalle fattispecie in argomento non avrebbero dovuto avere ulteriore corso, ricorrendo l'ipotesi dell'abolitio criminis.

Al riguardo si osserva che, stante la mancanza di una disciplina transitoria. anche le Autorità amministrative versano nella giuridica impossibilità di procedere, atteso il principio di irretroattività e di stretta legalità di cui all'art. 1 della legge 689/81 che caratterizza l’illecito amministrativo.

L'evidenziato problema di successione di leggi nel tempo ha avuto riflessi anche per quanto concerne la misura cautelare del sequestro dei veicoli, che, originariamente di carattere penale ai sensi dell'art. 321 c.p.p., ha assunto connotazione amministrativa, poiché, nella gran parte dei casi, le competenti Autorità Giudiziarie hanno disposto il dissequestro senza ulteriori indicazioni, con il conseguente rientro dei mezzi nella disponibilità dei proprietari. Per tale motivo si riterrebbe che un nuovo sequestro amministrativo risulti impraticabile, anche in considerazione della circostanza che le fattispecie in argomento sono destinate ad esaurirsi nel tempo.

Art 204-bis ( Ricorso al giudice di pace).

I problemi posti dalla disposizione riguardano, in particolare, il comma 4-bis con specifico riferimento al delicato tema della rappresentanza in giudizio dell'Amministrazione.

Il comma 4-bis, introdotto ex-novo dalla legge in oggetto, dispone che, per le violazioni opposte accertate da organi dello Stato, la legittimazione passiva spetta al Prefetto, che "può essere rappresentato in giudizio da funzionari della Prefettura-Ufficio territoriale del Governo".

Con l'innovativa previsione il legislatore ha inteso, da un lato, realizzare una semplificazione procedurale, rendendo superfluo il preventivo inoltro al Ministero dei ricorsi ai Giudici di pace - posto in essere in adesione ad un consolidato orientamento giurisprudenziale della Cassazione, che non riteneva sufficiente la mera notifica alle Prefetture-UTG - e, dall'altro, chiarire che il Prefetto può essere rappresentato in giudizio dai funzionari di cui dispone, con ciò superando le incertezze interpretative che inducevano taluni Giudici di pace a ritenere legittimato esclusivamente il Vice Prefetto con funzioni vicarie o, al più, i dirigenti in servizio presso la Prefettura. con esclusione di altri dipendenti.

Alla luce della nuova formulazione della norma si pone il problema se sia possibile estendere ulteriormente la delega alla rappresentanza in giudizio ad altri soggetti al fine di fronteggiare l'esigenza, da più sedi segnalata, di una efficace tutela in sede processuale dell’Amministrazione, in atto non possibile con le limitate risorse di cui si dispone.

In proposito sono in corso iniziative, anche di carattere normativo. volte a superare le cennate difficoltà anche al fine delta riscossione degli introiti derivanti da sanzioni pecuniarie e per evitare l'incremento delle spese di giustizia in caso di soccombenza per effetto del riformato art. 92 del c.p.c ..

Art.120 (Requisiti morali per il rilascio dei titoli abilitativi alla guida).

La norma. dapprima integralmente sostituita dalla legge n. 94/2009 e successivamente modificata, in modo limitato, dalla legge 120/2010, ha inteso, in un'ottica di maggior rigore rispetto alla previgente disciplina, ampliare l'ambito di operatività delle cause ostative al rilascio della patente di guida e, contestualmente, dei motivi che ne impongono la revoca.

Il raggio di applicazione della disposizione è stato, altresì, esteso dal punto di vista oggettivo ovvero con riguardo alla tipologia dei titoli abilitativi contemplati nella stessa, soprattutto in considerazione di veicoli abitualmente utilizzati da adolescenti e giovani.

La disposizione, ferma restando la salvaguardia delle garanzie giurisdizionali ed amministrative previste dai principi generali dell'ordinamento e dalla normativa di specie per i soggetti destinatari di provvedimenti a

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contenuto interdittivo o sanzionatorio ha, in particolare, sollevato perplessità con riguardo ad alcuni profili applicativi sotto elencati, in relazione ai quali si forniscono le seguenti indicazioni:

• Inapplicabilità del principio del favor rei: in tema di depenalizzazione, il principio del favor rei che, com'è noto, costituisce in materia penale un basilare criterio interpretativo-applicativo nel caso di successione delle leggi nel tempo, non trova riscontro il novellato art.120, ancorché comporti effetti sanzionatori più rigorosi, si applica, pertanto, anche a situazioni che hanno avuto origine prima dell'entrata in vigore della legge n.94/2009, avvenuta l’8 agosto 2009.

• Comma 2. Ultimo periodo e omesso riferimento alle misure di sicurezza: ai fini della revoca le misure di sicurezza debbono intendersi ricomprese nel richiamo alle sentenze passate in giudicato “per i reati indicati nel comma 1”. Va considerato, infatti, che le misure di sicurezza conseguono comunque ad una sentenza e quindi all’accertamento di un fatto costituente reato.

• Comma 2. Riferimento agli articoli 75, comma 1 lett. a) e 75-bis. comma 1 lett. f ) del DPR 309/90. Il comma 2 disciplina l'ipotesi in cui “le condizioni soggettive indicate al primo periodo del comma 1 ... intervengano in data successiva al rilascio". In tal caso il prefetto dispone la revoca del titolo abilitativo, a meno che siano trascorsi più di tre anni dall'applicazione delle misure di prevenzione o, nelle ipotesi di reato, dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna. Nel primo periodo del comma 2 la locuzione “fermo restando" va intesa nel senso di evitare la sovrapposizione. in sede applicativa, di differenti norme alle medesime fattispecie concrete, in quanto gli articoli 75 e 75-bis del T.U. sugli stupefacenti già prevedono la sospensione o il divieto di conseguire la patente di guida ovvero il divieto di condurre qualsiasi veicolo a motore. In proposito appare non corretto che il soggetto che contravviene alla normativa antidroga, ed in base a quest'ultima venga sottoposto a misure limitative dell’utilizzo di titoli abilitativi alla guida, possa essere nuovamente sottoposto alle medesime misure in quanto previste come sanzioni anche dal Codice della strada con ciò determinandone un illogico raddoppio. Va, altresì, considerato il possibile esito positivo del programma terapeutico e socio-riabilitativo previsto dall'art.122 dello stesso D.P.R. 309 del 1990 che comporterebbe la cessazione delle misure irrogate ai sensi della normativa antidroga.

• Comma 3. Decorrenza triennale degli effetti interdittivi al rilascio di nuova patente.

La decorrenza degli effetti interdittivi in argomento, sempreché non persista a carico del richiedente la sottoposizione a misure di prevenzione o di sicurezza, deve ritenersi riferita, in ossequio ai principi generali dì efficacia dell'atto amministrativo, alla data di notifica della revoca.

• Comma 5. Nuove modalità di collegamento tra banche dati.

Infine, si precisa che, in attesa dell'attuazione di quanto disposto del comma 5, relativo a nuove modalità di interconnessione tra le banche dati del Dipartimento per le politiche del personale e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la inibizione al rilascio del documento di guida di cui al comma 1, non è operante, configurandosi unicamente la possibilità di revoca dopo il rilascio.

IL CAPO DEL DIPARTIMENTOPansa

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Min.Interno-Circ.29/04/2011prot.300/A/3971/11/109/16-Contestazionedellaviolazionedell'art.126bisdelCodicedellaStradainpendenzadiricorso,giurisdizionaleoamministrativo,avversolaviolazioneprincipale

Ministero dell'internoDipartimento della pubblica sicurezza

Direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazionie per i reparti speciali della Polizia di Stato

Prot. n. 300/A/3971/11/109/16

Roma, 29 aprile 2011

Oggetto: Contestazione della violazione dell’ articolo 126-bis del Codice della strada in pendenza di ricorso, giurisdizionale o amministrativo, avverso la violazione principale.

È stato segnalato che gli Uffici di Polizia adottano una prassi operativa molto difforme nell'applicazione delle disposizioni di cui all' articolo 126-bis, comma 2, del Codice della strada, in pendenza di ricorso giurisdizionale o amministrativo.

Allo scopo di dare uniformità all'azione amministrativa, perciò, si rende necessario un intervento chiarificatore sulla corretta applicazione delle predette disposizioni da parte di tutti gli organi di Polizia stradale.

Come è noto, l' articolo 126-bis del Codice della strada dispone che, in caso di contestazione di violazioni che comportino la perdita di punteggio, l'organo accertatore deve darne notizia all'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, entro trenta giorni dalla definizione della contestazione dell'illecito, comunicando ad essa i dati del conducente del veicolo che ha commesso la violazione.

La contestazione si intende definita quando sia avvenuto il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria o siano conclusi i procedimenti dei ricorsi amministrativi e giurisdizionali ammessi ovvero siano decorsi i termini per la proposizione dei medesimi.

Se la violazione non è stata contestata nell’immediatezza del fatto, i dati del conducente debbono essere comunicati all'organo accertatore a cura del proprietario del veicolo o di altro obbligato in solido ai sensi dell' articolo 196 del Codice della strada, entro sessanta giorni dalla notifica del verbale di contestazione.

Sulla corretta interpretazione dell'obbligo di comunicazione dei dati in relazione alla definizione della contestazione, si sono pronunciati sia la Corte di Cassazione [1] che la Corte Costituzionale [2] quantunque con diversi orientamenti.

Tenuto conto della posizione della Corte Costituzionale e di una prassi alla quale da tempo sono prevalentemente orientati gli Uffici della Polizia stradale, si ritiene che la presentazione di un ricorso avverso il verbale di contestazione costituisca un giustificato e documentato motivo di omissione dell'indicazione delle generalità del conducente.

L'obbligo di comunicazione si deve ritenere soddisfatto qualora nel ricorso venga indicato il soggetto che era alla guida al momento dell'illecito, con la decurtazione dei punti dalla patente da effettuare però solo dopo che sia stato respinto il ricorso e che non siano più ammessi altri rimedi giurisdizionali.

Qualora, invece, il ricorso non contenga le generalità del soggetto che si trovava alla guida del veicolo al momento della violazione, si ritiene che la presentazione del gravame costituisca, come già detto, giustificato e documentato motivo dell'omissione dei dati richiesti e non consenta di applicare le sanzioni del richiamato art. 126-bis del Codice della strada, poiché il destinatario dell'invito non può ritenersi obbligato a fornire i dati personali e della patente del conducente prima della definizione dei procedimenti giurisdizionali o amministrativi [3].

Si sottolinea, inoltre, che per poter applicare le sanzioni di cui all'art. 126-bis, comma 2, del Codice della strada, dopo l'esaurimento dei rimedi giurisdizionali o amministrativi con esito sfavorevole per il ricorrente, l'organo

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accertatore deve procedere a redigere un nuovo invito a carico dell'obbligato in solido, dalla cui data di notifica decorre il termine di 60 giorni per adempiere agli obblighi previsti dal citato articolo.

Al fine di ovviare a tale ultimo adempimento si potrà inserire nel corpo del verbale, per le violazioni per le quali è prevista la decurtazione dei punti, la seguente dicitura: «L'obbligo di comunicazione dei dati del conducente entro sessanta giorni, ai sensi dell' articolo 126-bis, comma 2, del Codice della strada, in caso di ricorso avverso il presente verbale, decorre dalla data di notifica del provvedimento con cui si sono conclusi i rimedi giurisdizionali o amministrativi previsti dalla legge».

Per i verbali che non contengono la predetta intimazione, l'invito a fornire le generalità del conducente dovrà essere rinnovato e notificato al proprietario del veicolo in questione quando il verbale oggetto di ricorso ovvero di opposizione è divenuto definitivo.

Giova, infine, precisare che il ritardo nella comunicazione dei dati personali e della patente di guida del conducente, ossia oltre il 60° giorno dalla contestazione e/o notifica dell'invito, equivale ad omessa comunicazione ed è quindi sanzionabile ai sensi dell' articolo 126-bis, comma 2, del Codice della strada.

Le Prefetture - Uffici territoriali del Governo sono pregate di voler estendere il contenuto della presente ai Corpi o Servizi di Polizia municipale e provinciale.

Il Direttore centraleGiuffrè

_________________

[1] Cfr. Cassazione Civile n. 22881/2010; n. 11811/2010; n. 17348/2007.

[2] Cfr. Corte Cost. n. 27/2005.

[3] La Corte Costituzionale con sentenza n. 27/2005 si è così espressa: «In nessun caso, quindi, il proprietario è tenuto a rivelare i dati personali e della patente del conducente prima della definizione dei procedimenti giurisdizionali o amministrativi»; contra Cassazione, sentenza n. 17348/2007: «... ai fini della punibilità dell’illecito di omessa comunicazione dei dati del conducente è del tutto ininfluente la pendenza del giudizio in ordine alla legittimità dell’accertamento e della contestazione della violazione».

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M.I.T.-Circ.02/05/2011prot.13647-Modificheedintegrazioniallacircolareprot.n.10099/RUdel28.3.2011concernenteilconseguimentodelcertificatodiidoneitàallaguidadiunciclomotore-istruzionioperative

Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiDipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici

Direzione Generale MotorizzazioneDivisione 5

Prot. n. 13647

2 maggio 2011

Oggetto: Modifiche ed integrazioni alla Circ. 28 marzo 2011, n. 10099/RU concernente il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di un ciclomotore - Istruzioni operative.

Premessa

La disciplina relativa alle modalità di conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore (di seguito definito CIGC) è stata sostanzialmente innovata da recenti interventi normativi (cfr. art. 17, L. n. 120/2010 e art. 2, comma 1-quater, L. n. 10/2011).

Di seguito si riportano gli elementi di novità intervenuti:

1) previsione, nell'ambito dei corsi di preparazione alla prova di controllo delle cognizioni (di seguito prova teorica) di un'ora di lezione su "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza";

2) rilascio di un'autorizzazione ad esercitarsi alla guida del ciclomotore;

3) previsione, a seguito del superamento della prova teorica, di una prova pratica di guida ai fini del conseguimento del CIGC.

Al fine di predisporre la disciplina applicativa nelle materie su indicate, sono stati emanati due decreti:

a) D.M. 1 marzo 2011 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, recante "Disciplina del rilascio dell'autorizzazione ad esercitarsi alla guida del ciclomotore e delle modalità dell'esercitazione" (G.U. 30 marzo 2011, n. 73);

b) D.M. 23 marzo 2011 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, recante "Riordino della disciplina dei corsi di preparazione alla prova teorica e le modalità di espletamento della prova teorica e pratica utili al conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore" (G.U. 30 marzo 2011, n. 73).

Tali decreti sono entrati in vigore il 1° aprile 2011 e le relative disposizioni sono applicabili alle istanze di conseguimento del CIGC presentate a decorrere dalla medesima data.

Si rende pertanto opportuno individuare una casistica di differenti situazioni, con riferimento alla predetta data del 1° aprile p.v.

1. Casistica della disciplina da applicarsi con riferimento alla data di presentazione dell'istanza di conseguimento del CIGC

1.1 Soggetti che hanno compiuto la maggiore età entro la data del 30 settembre 2005:

a) istanza di conseguimento del CIGC presentata entro la data del 31 marzo 2011: Con riferimento a tali soggetti nulla è innovato rispetto alla precedente previsione di conseguimento del CIGC a seguito di mera esibizione di un attestato di frequenza di un corso di formazione presso un’autoscuola: poiché tali soggetti non sono tenuti al superamento della prova teorica, non sono conseguentemente tenuti a sostenere la prova pratica di guida. Per tali soggetti, dunque, non rileva in nessun caso la data di presentazione dell’istanza;

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b) istanza di conseguimento del CIGC presentata a decorrere dalla data del 1 aprile 2011: fatto salvo l’obbligo di completare la formazione acquisita con un’ora di lezione su “elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza”, si confermano le procedure riportate sub a).

1.2 Soggetti minorenni che hanno frequentato un corso entro la data del 31 marzo 2011 ed hanno presentato l 'istanza di conseguimento del CIGC entro la medesima data

Con riferimento a tali soggetti nulla è innovato rispetto alla disciplina previgente: pertanto gli stessi conseguiranno il CIGC esclusivamente a seguito di esame teorico da sostenersi entro un anno dalla fine del corso di formazione. Gli stessi non sono tenuti né a conseguire l'autorizzazione ad esercitarsi alla guida del ciclomotore né a sostenere la prova pratica di guida.

Tuttavia, nel caso di non superamento della prova teorica, la istanza di conseguimento del CIGC reiterata - dopo la data del 1° aprile 2011 - rientra nella disciplina delle nuove disposizioni di cui ai citati D.M. del 2011 (cfr. punto 2.4).

1.3 Soggetti minorenni che hanno frequentato un corso entro il 31 marzo 2011 e presentano l'istanza di conseguimento del CIGC dal 1° aprile 2011 (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011)

Con riferimento a tali soggetti sono da applicarsi le disposizioni di cui ai citati decreti ministeriali del 2011. Tuttavia al fine di non vanificare la formazione già conseguita, gli stessi sono tenuti - al fine della presentazione dell'istanza di conseguimento del CIGC - a frequentare presso una scuola ovvero un'autoscuola, l'ora di cui al punto 1) in premessa. La certificazione dell'avvenuta frequenza di tale ora integrativa, rilasciata dal soggetto erogatore della stessa, è acquisita da codesti UMC all'atto di presentazione dell'istanza di conseguimento del CIGC. Si sottolinea che il termine di un anno dalla fine del corso, utile per il superamento della prova teorica del CIGC, non si riapre con riferimento alla data di frequenza dell'ora di lezione integrativa della formazione, ma resta confermato con riferimento alla data di termine del corso a suo tempo frequentato.

1.4 Soggetti minorenni che frequentano un corso e presentano l'istanza di conseguimento del CIGC dal 1° aprile 2011

Con riferimento a tali soggetti sono integralmente applicabili le disposizioni di cui ai citati D.M. del 2011.

1.5 Soggetti che hanno compiuto la maggiore età dal 1 ottobre 2005:

a) istanza di conseguimento del CIGC presentata entro la data del 31 marzo 2011: tali soggetti - che secondo quanto già disposto con precedenti circolari di questa Direzione generale, non sono tenuti alla frequenza di un corso di formazione - conseguono il CIGC all’esito del superamento della sola prova teorica. Tuttavia, nel caso dinon superamento della prova teorica, il CIGC - per il conseguimento del quale deve ripresentarsi istanza dopo la data del 1° aprile 2011 - deve essere conseguito a seguito di superamento sia della prova teorica che pratica (cfr. lett. b);

b) istanza di conseguimento del CIGC presentata a far data dal 1° aprile 2011: tali soggetti, secondo quanto già disposto con precedenti circolari di questa Direzione generale, non sono tenuti alla frequenza di un corso di formazione e conseguono il CIGC all’esito del superamento sia della prova teorica che pratica.

2. Presentazione dell 'istanza di conseguimento del CIGC

Con riferimento alla data di presentazione dell'istanza di conseguimento del CIGC, in relazione alla quale sono da individuarsi le casistiche di cui al paragrafo 1, la stessa è da riferirsi al giorno in cui il modello TT2112 è acquisito dagli sportelli di codesti UMC (cfr. art. 7, D.M. 23 marzo 2011).

Nel caso particolare di utilizzo della cd. procedura di prenota CIGC - con le quali i dati anagrafici dei soggetti che hanno frequentato un corso di preparazione alla prova teorica sono acquisiti al CED nel giorno successivo a

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quello della loro trasmissione - ai fini della determinazione della data di presentazione dell'istanza farà fede la predetta data di acquisizione.

Pertanto, con riferimento ai dati trasmessi con tale procedura in data 31 marzo 2011, le relative domande di conseguimento del CIGC saranno acquisite in data 1° aprile 2011 e, pertanto, assoggettate alla procedura sub paragrafo 1, punto 1.3.

Sull’istanza di conseguimento del CIGC deve essere compilato il campo “Codice autoscuola o Agenzia”: a cura dell’autoscuola o dell’agenzia, apponendo il proprio codice DTT, ovvero a cura dell’UMC, se trattasi di candidato privatista, apponendo il codice 0000.

In ogni caso in cui un candidato privatista, dopo la presentazione dell’istanza, si iscriva ad un’autoscuola, l’UMC applica le consuete procedure di cambio codice applicando la tariffa già uso.

2.1 Formalità di presentazione dell'istanza di conseguimento del CIGC

A far data dal 1° aprile 2011 l'istanza di conseguimento del CIGC è redatta sul modello TT2112, opportunamente modificato come segue:

- dopo la parola "CHIEDE", al primo riquadro le parole "della patente di guida di categoria" sono barrate e sostituite dalle seguenti: "del CIGC";

- la ricevuta della domanda (foglio n. 3) che riporta parzialmente il testo dell'articolo 122 CDS è barrata;

- l’istanza di conseguimento del CIGC, è firmata dal candidato nonché, nel caso in cui questi sia minorenne, anche dal tutore dello stesso (cfr. art. 1, comma 2, D.M. 1 marzo 2011).

- per i soli candidati di cui al paragrafo 1, punti 1.3 e 1.4 e 1.5, lett. b): nello spazio riservato alle NOTE il candidato - all'atto di prenotazione della prova pratica di guida - indica e sottoscrive, unitamente al tutore se il candidato è minorenne, il tipo di veicolo con il quale intende sostenere tale prova (ciclomotore a due ruote ovvero ciclomotore a tre ruote o quadriciclo leggero) (cfr. art. 4, comma 1, D.M. 23 marzo 2011). Tale dato sarà acquisito nella procedura informatizzata, all'atto di prenotazione della prova pratica di guida, secondo le indicazioni fornite dal manuale operativo che il CED ha comunicato con file avvisi n. 26 del 12 aprile 2011.

2.2 Documentazione da allegare all'istanza in tutte le ipotesi della casistica di cui al par. 1

L'istanza di conseguimento del CIGC è sempre corredata dei seguenti documenti:

a) certificazione medica rilasciata da uno dei medici di cui all'articolo 119 CDS, attestante il possesso dei requisiti fisici e psichici prescritti dall'articolo 116, comma 1-quater, dello stesso codice, in originale più copia;

b) un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 4028, della tariffa di cui al punto 3 del D.M. 20 agosto 1992 del Ministro delle finanze (assolvimento dell'imposta di bollo relativa alla domanda);

c) un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 4028, della tariffa di cui al punto 4 del D.M. 20 agosto 1992 del Ministro delle finanze (assolvimento dell'imposta di bollo relativo al documento da rilasciarsi - CIGC).;

d1) per i candidati di cui al punto 1.1 a) e b): un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della legge 1° dicembre 1986, n. 870; OVVERO

d2) per i candidati di cui ai punti 1.2, 1.3, 1.4 e 1.5 a) e b): un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 1 della tabella 3 della legge 1° dicembre 1986, n. 870.

L'attestazione di versamento di cui alla lettera c) può essere restituita al candidato previa revitalizzazione della stessa, qualora lo stesso non consegua il CIGC.

2.3 Documentazione integrativa da allegare all'istanza

Oltre alla documentazione di cui al precedente punto 2.2, le istanze di conseguimento del CIGC dovranno inoltre essere integrate come di seguito specificato per le singole casistiche:

- per i soggetti di cui al paragrafo 1, punto 1.1 b):

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e) certificazione attestante l’avvenuta frequenza dell’ora di lezione integrativa relativa ad “elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza”, rilasciata dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia;

- per i soggetti di cui al paragrafo 1, punto 1.3:

f) un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

g) certificazione attestante l'avvenuta frequenza dell'ora di lezione integrativa relativa ad "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza", rilasciata dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia;

- per i soggetti di cui al paragrafo 1, punto 1.4:

h) un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

i) l'attestato di frequenza del corso di preparazione alla prova teorica, rilasciato dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 2, comma 4, e relativo allegato, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia;

- per i soggetti di cui al paragrafo 1, punto 1.5 b):

l) un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della legge 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell’anagrafe nazionale dei conducenti).

I versamenti sul conto corrente 9001, di cui alla lettera d1) o d2) ed, a seconda dei casi, f), h) o l), possono essere anche cumulativi.

2.4 Disciplina della possibile reiterazione dell'istanza di conseguimento del CICG

Nel caso che il candidato non abbia superato la prova teorica, lo stesso può ripeterla più volte, senza dover osservare intervallo alcuno tra una prova e l'altra, purché la stessa sia superata entro il limite di un anno dal termine del relativo corso di preparazione.

Nel caso in cui il candidato non abbia superato entrambe le prove di guida consentite (cfr. par. 4), deve sostenere nuovamente la prova teorica: a tal fine può avvalersi del corso di preparazione già frequentato, purché la prova teorica sia superata entro il limite di un anno dal termine del predetto corso.

2.4.1 Reiterazione dell'istanza nel caso di non superamento della prova teorica

Nel caso di non superamento della prova teorica è necessario ripresentare ogni volta l'istanza (secondo le formalità di cui al punto 2.1), corredata in ogni caso della documentazione indicata al punto 2.2 nonché della seguente documentazione, come di seguito specificato per le singole casistiche:

- per i soggetti di cui al punto 1.2

Tali soggetti, qualora - non avendo superato l'esame di teoria - ripresentino l'istanza di conseguimento del CIGC (necessariamente dopo il 1° aprile 2011), dovranno integrarne la documentazione a corredo come di seguito:

- un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

- certificazione attestante l'avvenuta frequenza dell'ora di lezione integrativa relativa ad "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza", rilasciata dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia.

Gli stessi dovranno inoltre sostenere la prova pratica di guida.

- per i soggetti di cui al punto 1.3

Tali soggetti dovranno integrare la documentazione a corredo della reiterata domanda di conseguimento del CIGC come segue:

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- un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

- certificazione attestante l'avvenuta frequenza dell'ora di lezione integrativa relativa ad "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza", rilasciata dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia.

- per i soggetti di cui al punto 1.4

- un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

- l'attestato di frequenza del corso di preparazione alla prova teorica, rilasciato dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 2, comma 4, e relativo allegato, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia;

- per i soggetti di cui al punto 1.5

- un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della legge 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell’anagrafe nazionale dei conducenti).

2.4.2 Reiterazione dell'istanza nel caso di non superamento della prova pratica di guida

Nel caso di non superamento di entrambe le prove pratiche di guida, è necessario ripresentare l'istanza di conseguimento del CIGC (secondo le formalità di cui al punto 2.1), corredata della documentazione indicata al punto 2.2 integrata da:

- un'attestazione di versamento, su conto corrente n. 9001, della tariffa di cui al punto 2 della tabella 3 della L. 1° dicembre 1986, n. 870 (annotazioni ed aggiornamenti nell'anagrafe nazionale dei conducenti);

- certificazione attestante l'avvenuta frequenza dell'ora di lezione integrativa relativa ad "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza", rilasciata dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 6, D.M. 23 marzo 2011), ovvero dell'attestato di frequenza del corso di preparazione alla prova teorica, rilasciato dal soggetto erogatore del corso (cfr. art. 2, comma 4, e relativo allegato, D.M. 23 marzo 2011), in originale più copia. La certificazione ovvero l’attestato di frequenza di cui al presente punto non deve essere richiesta ai soggetti di cui al punto 1.5 che, come è noto, non sono tenuti alla frequenza di alcun corso di formazione.

2.4.3 Restituzione della documentazione

Al fine della reiterazione dell'istanza, al momento dell'esito negativo della prova teorica ovvero della seconda prova pratica di guida, gli originali del certificato medico, dell'attestato di frequenza del corso di preparazione alla prova teorica ovvero della certificazione attestante l'avvenuta frequenza dell'ora di lezione integrativa relativa ad "elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza", sono restituiti al candidato. L'UMC trattiene agli atti le copie e provvede ad autenticarle ad uso interno secondo le modalità di cui al file avvisi n. 22 del 4 aprile 2011.

3. Prova teorica (D.M. 23 marzo 2011)

Con riferimento alla prova teorica, segnalando che nulla è innovato rispetto alla disciplina previgente, di seguito se ne espongono le modalità:

- la prova si svolge tramite il questionario già in uso, consta quindi di dieci domande per ognuna delle quali sono previste tre risposte che possono essere tutte e tre vere, ovvero due vere e una falsa, o una vera e due false, oppure infine tutte e tre false;

- il candidato dovrà barrare, in corrispondenza di ogni risposta, la lettera "V" o "F" a seconda che considerino quella proposizione rispettivamente vera o falsa;

- la prova ha durata di trenta minuti e si intende superata se il numero di risposte errate è, al massimo, di quattro (cfr. art. 3, D.M. 23 marzo 2011).

Nulla è innovato anche con riferimento agli esaminatori.

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Si fa presente che nell'ambito della medesima seduta di prova teorica potrebbero essere compresenti candidati che, superata la stessa, conseguono il CIGC (soggetti di cui al punto 1.2 e 1.5.a)) e candidati che, superata la prova in parola, conseguono l'autorizzazione per esercitarsi alla guida di un ciclomotore (cfr. par. 4) e che conseguiranno il CIGC solo a seguito del superamento della prova pratica di guida (soggetti di cui ai punti 1.3, 1.4 e 1.5b)).

3.1 Esito della prova teorica - rilascio dei documenti

In considerazione dell'eventuale compresenza di candidati su esplicitata, la procedura predisposta dal CED provvede a stampare, in maniera automatica, CIGC o autorizzazione per esercitarsi alla guida a seconda del caso che ricorre per lo specifico candidato.

Tali documenti sono consegnati dall'UMC all'esaminatore prima della seduta di esame: l'esaminatore provvede a consegnarli ai candidati che hanno superato la prova teorica ovvero ad annullarli ed a riconsegnarli all'UMC in caso di esito negativo.

- Qualora la prova teorica sia stata superata da soggetti tenuti a sostenere solo tale prova ai fini del conseguimento del CIGC, l'esaminatore - contestualmente alla consegna di tale documento - provvede a ritirare il MOD. TT2112, corredato di tutta la documentazione in originale.

- Qualora la prova teorica sia stata superata da soggetti tenuti a sostenere anche la prova pratica di guida ai fini del conseguimento del CIGC, l'esaminatore - contestualmente alla consegna dell'autorizzazione per esercitarsi alla guida di un ciclomotore - restituisce il MOD. TT2112 al candidato, corredato dell'intera documentazione a corredo.

- In ogni caso in cui la prova teorica non sia stata superata, l'esaminatore trattiene il MOD. TT2112 corredato delle copie conformi dell'intera documentazione, restituendone i relativi originali al candidato (cfr. 2.4.3).

4. Rilascio dell 'autorizzazione ad esercitarsi alla guida di un ciclomotore (D.M. 1 marzo 2011)

L'autorizzazione consente al candidato di esercitarsi alla guida di un ciclomotore al fine di conseguire una formazione adeguata a sostenere la prova pratica di guida. Questa non può comunque essere sostenuta prima che sia trascorso un mese dalla data di rilascio della stessa.

Ha validità di sei mesi, nei quali il candidato può sostenere la prova pratica di guida al massimo per due volte ed a distanza non inferiore di un mese l'una dall'altra.

L'autorizzazione è ritirata dall'esaminatore all'esito negativo della seconda prova pratica di guida.

L’autorizzazione è altresì ritirata dall’esaminatore nel caso in cui, all’esito negativo della prima prova pratica di guida, la scadenza dell’autorizzazione stessa non consente di sostenere la seconda prova e nel caso in cui ilGICG è conseguito.

5. Modalità di esercitazione alla guida di un ciclomotore

L’autorizzazione di cui all’art. 2, comma 1, D.M. 1 marzo 2011, consente al titolare di esercitarsi alla guida di un qualsiasi ciclomotore - sia esso a due o tre ruote, ovvero di un quadriciclo leggero, a prescindere dalle loro caratteristiche tecniche (alimentazione, cambio,…) – sia come privatista che come allievo di autoscuola.

In tale ultima ipotesi si applica integralmente la disciplina relativa alle autoscuole.

L’esercizio abusivo dell’attività di istruttore di guida di un candidato al conseguimento del CIGC ricade nella fattispecie di cui all’articolo 123, comma 11-bis, CDS.

6. Prova pratica di guida (D.M. 23 marzo 2011)

All’atto di prenotazione della prova pratica di guida, il candidato presenta dichiarazione di formazione adeguata a sostenere la prova pratica stessa, resa ai sensi dell’articolo 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, e conforme all’allegato 1 della presente circolare: il veicolo indicato in tale dichiarazione deve essere dello stesso TIPO di

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quello indicato nel campo NOTE del modello TT2112 (cfr. par. 2.1). La dichiarazione è firmata dal candidato ovvero, se questi è minorenne, dal tutore (cfr. art. 3, comma 1, D.M. 1 marzo 2011). Per le procedure informatizzate relative alla prenotazione della prova in parola vedasi file avvisi n. 26 del 12 aprile 2011. Al riguardo si sottolinea che il candidato non può essere ammesso a sostenere la prova pratica di guida su un veicolo diverso da quello indicato sull’istanza di conseguimento del CIGC ed in relazione al quale è stato dichiarato di aver acquisito idonea formazione. La prova pratica di guida è espletata, allo stato, esclusivamente da funzionari in possesso di diploma di istruzione di secondo grado conseguito a seguito di un corso di studi di almeno cinque anni, abilitato ad effettuare esami di idoneità per il conseguimento delle patenti di guida almeno delle categorie A e B, secondo quanto previsto dalla tabella IV-1 allegata al D.P.R. n. 445 del 1992, recante “Regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada” (cfr. art. 4, comma 5, D.M. 23 marzo 2011). Il D.M. 23 marzo 2011 prevede, comunque, appositi corsi di formazione per diverse categorie di dipendenti. L’esaminatore, prima dell’inizio dell’esame, è tenuto a verificare secondo le procedure già in uso per la patente A, oltre ai documenti relativi ai veicoli impiegati per lo svolgimento dell’esame - ivi compreso quelli che l’autoscuola ovvero il privatista devono mettere a disposizione dell’istruttore per la parte di prova pratica di guida espletata nel traffico – anche che il candidato abbia con sé l’autorizzazione ad esercitarsi alla guida di un ciclomotore nonché un documento personale di riconoscimento. Qualora il candidato non sia il proprietario del ciclomotore ovvero del quadriciclo utilizzato per sostenere la prova di guida, deve essere esibita una dichiarazione sostitutiva ai sensi dell’articolo 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, con la quale il proprietario del veicolo autorizza il candidato all’uso dello stesso per l’effettuazione della prova d’esame. Nelle ipotesi in cui la prova pratica sia svolta su un ciclomotore a tre ruote ovvero su un quadriciclo leggero, l’esaminatore dovrà altresì verificare che la persona che funge da istruttore abbia con sé la patente di guida prescritta (almeno di categoria B posseduta da non meno di dieci anni da persona di età non superiore a 65 anni) (cfr. art. 3, comma 3, D.M. 1 marzo 2011) e che sul veicolo sia apposto un contrassegno recante la lettera P, conforme a quanto previsto dall’articolo 122, comma 4, CDS.

6.1 Modalità di svolgimento della prova pratica di guida

A prescindere dal tipo di veicolo utilizzato per l’esame, la prova pratica di guida si svolge in due fasi, l’una propedeutica all’altra.

La prima fase si svolge in aree appositamente attrezzate, in conformità agli allegati 4 (per ciclomotori a due ruote) e 5 (per ciclomotori a tre ruote ovvero quadricicli leggeri) del D.M. 23 marrzo 2011, presso le sedi degli UMC ovvero, nel solo caso di candidati di autoscuole, presso le sedi di autoscuole o centri di istruzione automobilistica previamente ritenuti idonei per gli esami fuori sede, secondo le normali procedure già in uso per le patenti di categoria A.

In tale fase il candidato, a prescindere dal tipo di veicolo utilizzato, è da solo alla guida.

La seconda fase consta in una verifica dei comportamenti di guida nel traffico: in tale fase, il candidato alla guida di un ciclomotore a tre ruote ovvero un quadriciclo leggero, ha al suo fianco la persona che funge da istruttore.

Per i contenuti specifici delle prove si rimanda ai citati allegati 4 e 5 del D.M. 23 marzo 2011.

Per tutto quanto non diversamente specificato dal D.M. 23 marzo 2011 e dalla presente circolare, si richiamano le disposizioni già impartite con riferimento alla patente di categoria A, come ad esempio la durata della prova e l’utilizzo del sistema di comunicazione tra candidato ed esaminatore nella parte di prova di guida svolta nel traffico. In tale ultimo caso, quando la prova sia svolta su ciclomotori a tre ruote ovvero su quadricicli leggeri si raccomanda di verificare che il sistema sia dotato di vivavoce attivo sia in chiamata che in ricezione in modo permanente.

A seguito del superamento della prova pratica di guida è rilasciato al candidato il CIGC.

Il Direttore generaleDott. Arch. Maurizio Vitelli

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Min.Interno-Circ.04/05/2011prot.4074-Applicazionedellasanzioneamministrativaaccessoriadellaconfiscaamministrativainconseguenzadiipotesidireato

MINISTERO DELL’INTERNO

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZADIREZIONE CENTRALE PER LA POLIZIA STRADALE. FERROVIARIA, .DELLE COMUNICAZIONI E

PER I REPARTI SPECIALI DELLA POLIZIA DI STATOSERVIZIO POLIZIA STRADALE

300/A/4074/11/101/20/21/5

04/05/2011

OGGETTO: Legge n. 120/2010, recante: Disposizioni in materia di sicurezza stradale.

Per opportuna conoscenza e norma, si trasmette la circolare n. 0006535, datata 22.04.2011, del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, contenente disposizioni operative in ordine agli articoli 218, comma 2, 202-bis, 224-ter, 186, comma 2, lettera a), 204 bis, 120 del Codice della Strada, modificati dalla legge n. 120/2010.

In particolare si richiama l'attenzione sull'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa in conseguenza di ipotesi di reato (art. 224 ter C.d.S.).

La posizione assunta dal Dipartimento Affari interni e Territoriali dirime definitivamente i dubbi interpretativi sorti in ordine alla possibilità di convertire il sequestro penale in sequestro amministrativo, finalizzato alla successiva confisca amministrativa, prevista dalla nuova formulazione degli articoli 186 e 187 in relazione all'articolo 224 ter del Codice della Strada.

Diverse Autorità Giudiziarie, infatti, per effetto della richiamata trasformazione della sanzione penale della confisca in sanzione amministrativa accessoria, operata dall'articolo 33 della Legge. n. 120/2010, hanno ordinato agli organi di polizia stradale il dissequestro e la restituzione del veicolo a suo tempo sottoposto a sequestro preventivo ex articolo 321 c.p.p., nulla disponendo in ordine ad un eventuale sequestro amministrativo.

Il citato Dipartimento ritiene che un nuovo sequestro amministrativo risulti impraticabile, con ciò accogliendo il principio, peraltro già affermato dalla Corte Suprema di Cassazione, secondo cui la retroattività della nonna più favorevole, posta dall'art. 2, quarto comma, del codice penale, opera solo con riferimento all'ipotesi della successione tra fattispecie incriminatrici e non è estensibile al caso della successione di norma che degradi un fatto previsto come illecito penale a illecito amministrativo.

Ne deriva che la conversione del sequestro penale in amministrativo non è attuabile e ciò sia in virtù del principio di legalità - irretroattività dell'illecito amministrativo consacrato nel I 'art. 1, primo comma, della legge 24 novembre J 981, n. 689 (applicabile per il rinvio alla stessa effettuato dall'art 194 cod. strada), sia per l'assenza, nella legge n, 120/2010, di disposizioni in deroga al medesimo principio.

IL DIRETTORE DEL SERVIZIOSgalla

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