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ANNO XIX - N. 4 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano - APRILE 2011 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Intanto ci sono timori anche per l’Expo del 2015 che rischia di veder ridimensionato il suo originario carattere agricolo I campi soffocati dal cemento Non si ferma l’invasione dell’asfalto sulle aree coltivate fra Milano, Lodi e la Brianza Bilancio 2010 per i suini, in Cina scandalo sulla carne chimica SERVIZIO A PAG. 4 Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura La Coldiretti di Milano e Lodi augura una serena Pasqua ai soci, alle loro famiglie e a tutti i collaboratori e amici SERVIZI ALLE PAG. 2 e 3 Fitofarmaci, nuoveregole in arrivo perpatentino equaderno dicampagna SERVIZIO A PAG. 5

Nuovo Grano Numero di Aprile

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perodico della coldiretti di milano e lodi

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Page 1: Nuovo Grano Numero di Aprile

ANNO XIX ­ N. 4 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano ­ APRILE 2011DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Intanto ci sono timori anche per l’Expo del 2015 che rischia di veder ridimensionato il suo originario carattere agricolo

I campi soffocati dal cementoNon si ferma l’invasione dell’asfalto sulle aree coltivate fra Milano, Lodi e la Brianza

Bilancio2010

per i suini,in Cina

scandalosulla carne

chimicaSERVIZIO A PAG. 4

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

La Coldiretti di Milano e Lodi

augura una serena Pasqua

ai soci, alle loro famiglie

e a tutti i collaboratori e amici

SERVIZI ALLE PAG. 2 e 3

Fitofarmaci,nuove regole

in arrivoper patentinoe quaderno

di campagnaSERVIZIO A PAG. 5

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2 - Il Nuovo Grano Aprile 2011Territorio

Il futuro dell’Expo preoccupa gliagricoltori. “Ci hanno sempre dettoche sarebbe stata un’esposizione uni-versale sull’agricoltura, legata al ciboe alla necessità di nutrire il pianeta.Quello è il tema e crediamo che va-da rispettato” spiega Carlo Franciosi,presidente della Coldiretti di Milano eLodi di fronte ai timori che venga sna-turata la matrice agricola dell’Expo,anche con un ridimensionamentodell’orto globale previsto nel grandeprogetto originario.

Linee guida di realizzazione in basealle quali la Coldiretti ha presentatoun protocollo d’intesa (ancora in fasedi discussione) con Expo 2015 SpA pervalorizzare le produzioni agroalimen-tare, il territorio, i nuovi canali distribu-tivi del cibo (come i farmers’ market ola vendita diretta organizzata), latracciabilità dell’origine degli alimen-ti, la biodiversità e la trasparenza, ol-tre a una rete di accoglienza chepunti sul patrimonio agricolo e agritu-ristico.

“Sono stupito – afferma Stefano Vi-ganò di Pontevecchio di Magenta,Presidente di Terranostra Milano (l’as-sociazione degli agriturismi), compo-nente del tavolo della Camera dicommercio per il tema dell’ospitalitàcon l’Expo – non sono ancora stati fo-calizzati tutti i temi del progetto origi-nario e già si parla di cambiare lecarte in tavola a causa delle tensionisul futuro dei terreni. L’Expo non deveessere ridotto a quattro mura sul-l’area di Rho-Pero, ma va sviluppatol’aspetto agricolo e dell’accoglien-

za”. E se fra Milano e Lodi ci sono 125agriturismi già operativi, nella cerchiaurbana della città del capoluogolombardo 2.800 ettari di terreni soncoltivati da un centinaio di agricolto-ri. Angelo Fedeli, della cascina Batti-vacco, è uno di loro: “Noi abbiamodato la nostra massima disponibilitàper l’accoglienza, le idee le abbiamoma bisognerebbe parlarne, anche seper adesso non sappiamo bene chepiega abbia preso l’Expo”.

Secondo Nino Andena, Presidentedella Coldiretti Lombardia “l’agricol-tura non può essere certo considera-ta un elemento di contorno della ma-nifestazione, ma è la colonna portan-te del progetto. Il nostro obiettivo èche le cose funzionino ed è in tal sen-so che ci vogliamo impegnare”. In-tanto l’Expo resta una grande sfida eper fortuna comune Provincia e Re-gione hanno raggiunto l’accordo sul-l’acquisizione dei terreni.

In I tal ia vengono consumatimediamente oltre 500 chilometriquadrati di territorio all’anno. E’c o m e s e o g n i q u a t t r o m e s ispuntasse una città uguale all’areaurbanizzata del comune di Milano.

L a s t i m a p i ù a t t e n d i b i l e d isuperfici urbanizzate è di 2.350.000ettari. Una estensione equivalente aquella di Puglia e Molise messeinsieme, pari al 7,6% del territorionazionale e a 415 metri quadri perabitante. Negli ultimi 15 anni, ilconsumo di suolo è, infatti, cresciutoin modo abnorme e incontrollato ela realtà fisica dell’Italia è ormaicomposta da informi fenomeniinsediativi: estese periferie diffuse,grappoli disordinati di sobborghiresidenziali, blocchi commercialiconnessi da arterie stradali.

La fotografia del consumo disuolo scattata nel 2010 nelle regioniitaliane mostrava la Lombardia intesta con il 14% di superfici artificialisul totale della sua estensione, ilVeneto con l’11%, la Campania conil 10,7%, il Lazio e l’Emilia Romagnacon il 9%.

L e d i n a m i c h e d i c r e s c i t aparticolarmente accelerata dellesuperfici urbanizzate coinvolgonosoprattutto i agricoli, e solo in minormisura a carico di terreni incolti oboschivi.

La trasformazione ha interessatoin particolare suoli agricoli maanche importanti porzioni di areenaturali. Sono scomparsi circa 4.384ettari di aree agricole, il 13% deltotale e 416 di bosco e vegetazioneriparia.

Siamo in un periodo di recessione.Il nostro Pil pro capite del 2009 èinferiore dell’ 8% a quello del 2007 einferiore addirittura del 4% rispetto al2000. Mentre il paese ‘sfortunato’ acui spesso si confronta l’Italia, laSpagna, ha visto scendere il Pil procapite 2009 solo del 5% rispetto al2007 e salire del 7% rispetto al 2000.

Sono soprattutto i giovani, giàdalla metà degli anni 90, a pagarela bassa dinamicità dell’economiae della società italiana, tassi dicrescita dimezzati rispetto al restod’Europa, assenza di strumenti diprotezione sociale.

Ma la recessione mondiale haimpattato anche su alcuni processidi grande rilevanza ambientale,primo tra tutti la trasformazione delsistema energetico e delle suerisorse. I dati sul 2009 mostrano chela UE conseguirà nel suo insieme gliobiettivi di Kyoto ed è sulla stradaper raggiungere nel 2020 gli obiettividi riduzione del 20% sulle emissionidel 1990. Solo l’Italia - che nel 1990non aveva nucleare e avevapochissimo carbone da ridurre,basse emissioni pro capite e unadelle migliori intensità energetichedella Ue - corre il rischio di esserel’unico paese europeo che nonraggiunge gli obiettivi di Kyoto.Eppure la meta è a portata dimano, cos ì come è poss ib i leraggiungere gli obiettivi al 2020 perle rinnovabili e la riduzione dellaCO2.

S e m p r e p o s i t i v o i l t r e n ddell’agricoltura biologica che inE u r o p a r i g u a r d a l ’ 1 , 7 % d e l l asuperficie agricola totale ma solo inItalia è pari al 7,9% con 1.106.683ettari di terreno in conversione oconvertiti nel 2009 (erano 1.002.414nel 2008).

Un altro dato positivo riguarda lat u t e l a d e l l e r i s o r s e n a t u r a l i :l’estensione delle foreste nel 2010raggiunge, infatti, i 9.149 mila ettari(erano 8.759 nel 2005). Vaste en u m e r o s e a n c h e l e s u p e r f i c isottoposte a tutela, con 2.288 Sitid’interesse comunitario (14,3% deltotale) e 597 siti zone di protezionespeciale (13,6%), complessivamentemeno estese dei s i t i spagnol i(rispettivamente il 24,5% e il 20,6%)ma più ampi e numerosi di Francia,Germania e Regno Unito.

Questioni urgenti per ColdirettiLombardia in tema di consumo disuolo

L’uso sconsiderato del suolo, inparticolare di quello agricolo, haricadute importanti sulle aziende delnostro settore. Vediamo quali sonog l i e l e m e n t i c h e d o b b i a m oanalizzare, singolarmente ed in unavalutazione d’insieme:

A)INFRASTRUTTURE: Con l’avventodelle Grandi Opere il suolo agricoloi n e v i t a b i l m e n t e s i r i d u c e –analizzando casi specifici – di unapercentuale che può andare dalsemplice 10% al 100% (come nelc a s o d e l l ’ a z i e n d a a g r i c o l aAmericana del Sig. Pantano), conuna media pari al 35/40%. Ciòtradotto in numeri diventa il 15% del

territorio lombardo finito sotto uncoltre di asfalto e cemento dal 1990ad oggi

Un sacr i f ic io che le impreseagricole lombarde possono anchesopportare a patto che, però,vengano riconosciute alle stessedelle garanzie:

1.Semplificazione delle procedureespropriative, anche riducendo gliinterlocutori;

2.certezza e rispetto dei termini di

pagamento (consentendo anchea l l e i m p r e s e d i c o m p i e r ei n v e s t i m e n t i i n n o m e d e l l as o p r a v v i v e n z a d e l l a p r o p r i aazienda);

3.uso di essenze autoctone per leopere di mitigazione;

4.affidamento diretto alle impreseinteressate dalle infrastrutture nelleattività di sistemazione del verde;

5.utilizzazione dei reliquati e/od e l l e a r e e d i s m e s s e p e r l a

c o m p e n s a z i o n e a m b i e n t a l e(affinchè non si sottragga altroterritorio coltivato);

6.ripristino della rete irrigua e diaccesso;

7.valorizzazione delle produzioniloca l i in aree dedicate ne l lepiazzole di sosta (al fine di rilanciarei l t e r r i t o r i o d a n n e g g i a t odall’avvento dell’infrastruttura.

B ) D I F E S A D E L T E R R I T O R I OATTRAVERSO LA SUA PROMOZIONE E

VALORIZZAZIONE:Agricoltura non è solo produzione

di beni alimentari, ma è anchetutela del territorio, fornitura di servizie le imprese agricole multifunzionalin e s o n o l ’ e s s e n z a . O c c o r r esostenere misure atte a rafforzare ilc a r a t t e r e m u l t i f u n z i o n a l edell’impresa agricola attraversoa z i o n i c h e p r o m u o v a n o l adiversificazione delle produzioni e ladifferenziazione dei serviz i conparticolare riferimento:

al la tutela del l ’or ig ine deiprodotti;

all’ospitalità rurale;ai servizi alla persona;a l l a c u s t o d i a e g e s t i o n e

dell’ambiente;a l l a c o n s e r v a z i o n e e

valor i z zaz ione del pat r imonioculturale.

Contenere il consumo di suolosignifica anche mantenere vive lenostre aziende agricole, che fannodel bene terra la base per la loros t e s s a e s i s t e n z a . B i s o g n apromuovere azioni che favoriscanola fruizione e la conoscenza deinostri territori attraverso le aziendeche operano nelle zone rurali e lemantengono vive.

C)ENERGIE RINNOVABILIL a f u n z i o n e p r i o r i t a r i a

dell’agricoltura deve restare quelladi produrre alimenti. Quella agro-energet ica è una opportunitài n t e g r a t i v a a l l a p r o d u z i o n ea l i m e n t a r e c o m e f o n t esupplementare di reddito da inserirenel concetto di multifunzionalitàd e l l ’ a g r i c o l t u r a u t i l i z z a n d oprioritariamente i reflui zootecnici,re s idu i co l tu ra l i e comunquep r o d o t t i l o c a l i e n o n d iimportazione.

Stop alle coltivazioni di pannellifotovoltaici!

Coldirett i r i t iene che per uncongruo sviluppo delle energierinnovabili gli impianti non devonoessere di dimensioni maggiori di 1M W , p u n t a n d o q u i n d i s u l ad i f fu s ione d i “m ic ro imp iant i ”calibrati sulle reali esigenze delleimprese e non su impianti di grandidimensioni scollegati dai prodottilocali e da alimentare con prodottidi importazione. E’ necessar iopromuovere l’offerta delle agro-energie basandosi su filiere corte(locali) e sostenere la domanda diapprovvigionamento energetico dafonti rinnovabili provenienti dalsettore agricoltura.

In provincia di Cremona il 15% delsuolo agricolo è già stato dedicatoagli impianti a biogas, per i qualisono in corso di realizzazione quasi130 proget t i (d i cu i 50 g ià inesercizio, 28 in costruzione e il restoin fase di autorizzazione), con unboom negli ultimi due anni.

L’obiettivo di Coldiretti è favorirela posa dei pannelli sulle superficicoperte già esistenti in modo daevitare che finiscano “seminati” sulte r reno tog l iendo spaz io a l lecolt ivazioni agricole. La nostrapreoccupazione è rivolta da un latoad evitare un paesaggio impoveritoda estensioni di mais destinato agliimpianti a biogas o da coltivazionid i panne l l i so la r i e da l l ’a l t ropuntiamo alla tutela e al sostegnodegli agricoltori affinchè continuinoa coltivare la propria terra.

D)SISTEMI VERDI- TERRITORIO -INFRASTRUTTURE STRATEGICHE

Utilizzare le infrastrutture qualeeffettiva e concreta occasione divisibilità e sviluppo anche per lei m p r e s e a g r i c o l e c h e ,inev i tab i lmente , c i r imet tonomaggiormente, a causa del laperdita di superficie coltivabileinteressata dagl i espropr i perpubblica uti l ità. Compito dellaRegione potrebbe essere quello dia f f i a n c a r e l e O O . P P . A A .nell’allestimento di aree di sostadedicate precipuamente al lavalorizzazione delle produzioni delleimprese agricole locali e nellacreazione di meccanismi virtuosiche consentano l’aff idamentodiretto dei lavori di sistemazione egestione del verde alle aziendeagricole lombarde coinvolte dagliespropri per le Grandi Opere, inossequio al dettato normativod e l l ’ a r t . 1 5 d e l l a L e g g ed’Orientamento (D.Lgs. 228/2001).U r g e i n v e s t i r e i n p r o g e t t i d iv a l o r i z z a z i o n e e r i l a n c i odell’economia locale, compostaanche dal tessuto imprenditorialeagricolo, che sa fare del “beneterra” una risorsa imprescindibile eda tute lare ai f in i s tess i del lasopravvivenza della propria impresae quale risorsa esauribile che non sipuò ricreare.

Coldiretti: vogliamo pagamenti rapidi ed espropri che risarciscano veramente le aziende agricole colpite dalle infrastrutture

Un grande tappeto di cementoIn Italia vengono consumati oltre 500 chilometri quadrati all’anno di territorio

Non va snaturata la matrice agricola dell’attesa esposizione universale

“Non riducete l’Expo del 2015a quattro mura fra Rho e Pero”

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La situazione del consumo disuolo nelle tre province di Milano,Lodi e Monza-Brianza non è dellepiù semplice perché i campi agri-coli si trovano in una zona sottopo-sta a una forte pressione urbanisti-ca sia dal punto di vista residenzialeche da quello industriale-logistico.L’ultimo rapporto del Centro di ri-cerca sui consumi del suolo per-mette di avere una fotografia det-taglia di quello che sta succeden-do. In Lombardia si stanno perden-do 117 mila metri quadrati al gior-no, di cui 20 mila in provincia di Mi-lano, 4 mila in quella di Lodi e altret-tanti in quella della Brianza. Lasituazione peggiore è proprio nel-l’area di Monza. Ma anche gli altriterritori non se la passano bene. Ec-co qui quello che, secondo il Rap-porto, sta succedendo.

PROVINCIA DI MILANOI circa 157mila ettari di superficie

si sviluppano attorno al capoluogoregionale lombardo, su un territorioconfinante con l’area brianzola. Iterritori agricoli sono il 52% circa del-l’intera superficie, mentre i suoli ur-banizzati si attestano intorno al 39%.Tra il 1999 e il 2007 si sono persi 5.533ettari di suolo agricolo, mentrel’area urbanizzata è cresciuta di5.958 ettari. Oggi il sistema urbaniz-zato è quasi completamente costi-tuito dalla superficie di Milano, cheormai comprende i comuni di pri-ma e seconda cintura dell’hinter-land milanese.

PROVINCIA DI MONZA E BRIANZALa superficie totale, di circa

40mila ettari, si sviluppa nei territoria nord del capoluogo lombardoed è coperta per la maggior parteda aree urbanizzate, che costitui-scono più del 53% dell’intero territo-rio. Dal 1999 al 2007 queste zone so-no aumentate del 6,4% mentre i ter-

reni agricoli, che rappresentano il36% del totale, sono passati da16.117 ettari a 14.786 ettari. Il qua-dro complessivo, quindi, è allar-mante soprattutto perché dal-l’analisi del consumo di suolo emer-ge una continua tendenza al-l’espansione generalizzata e incon-trollata delle aree urbane.

PROVINCIA DI LODIHa una superficie di circa 78mila

ettari, che si sviluppa a cavallo traLombardia ed Emilia. L’80% di que-sta superficie è costituita da zoneagricole, il 5% da suoli naturali e il12% da terreni urbanizzati. In 8 anni,dal 1999 al 2007, si sono perso 1.691ettari di territorio agricolo, mentre learee urbanizzate sono aumentatedi1.330 ettari. Proliferano i piccoli e imedi centri abitati che si sviluppa-no lungo la direttrice della via Emi-lia, sulla quale si attesta anche iltracciato della nuova TAV.

Il capoluogo lombardo perde 20 mila metri quadrati al giorno di terreni verdi, mentre Monza soffoca per i palazzi

Assediati da strade e magazziniFra Milano, Lodi e la Brianza si fa sempre più forte la pressione delle aree urbanizzate

TerritorioAprile 2011 Il Nuovo Grano ­ 3

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneFabio Bonaccorso

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Daniela Maggi, Valeria Chiesa,

Luigi Simonazzi

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Nella prima settimana di aprile un im-provviso cedimento del sifone del CavoCavone che sottopassa il Naviglio Grandea Gaggiano ha richiesto un interventostraordinario del Consorzio Villoresi per ri-parare il manufatto e per evitare gravi al-lagamenti nella zona.

I lavori, iniziati mercoledì 6 aprile, si sonoconclusi a tempo di record nella giornatadi sabato 9.

Per allestire il cantiere si è resa necessa-ria l’asciutta totale di un tratto di NaviglioGrande tra Abbiategrasso e Milano.

I tecnici consortili si sono prodigati perdeviare l’acqua disponibile nel Bereguar-do, mentre nel Naviglio di Pavia sono staticollocati i traversini disponibili nelle con-che per invasare il canale con le acque dicolatura e garantire un minimo di portataalle derivazioni.

Mentre il cantiere era in piena attività

venerdì 8 e sabato 9 sono scattate le ope-razioni di sorveglianza e recupero dellafauna ittica. In accordo con il Servizio Fau-nistico della provincia di Milano. Il pesce èstato reimmesso nel Naviglio di Bereguar-do dove l’acqua non è mai mancata.

Nel primo pomeriggio di sabato 9 apri-le, appena smobilitato il cantiere, nel navi-glio è stata reimmessa una prima portatalimitata di 5 mc/sec ed è stato parzialmen-te tolto lo sbarramento di Abbiategrasso.

Una seconda manovra di aumento di10 mc/sec è stata effettuata lunedì 11aprile alle 10, mentre veniva rimosso com-pletamente lo sbarramento di Abbiate-grasso. Martedì 12 alle 8 è stato effettuatol’ultimo incremento necessario per rag-giungere una portata derivata di 35 mc/sec necessaria per operare con la barcafresante nei punti più difficili nel tratto su-periore del Naviglio Grande.

Lavori a tempo di record con recupero della fauna ittica e ritorno del deflusso regolare delle acque

Gaggiano, riparata la voragine sul Naviglio Grande

“Ogni giornocancellatii campi

di 2 aziende”“Fermiamo il consumo sconsiderato

di suolo agricolo”: è l’allarme lanciatodalla Coldiretti, durante la presentazio-ne del Rapporto 2011 del Crcs (Centrodi ricerca sui consumi di suolo). “Nellanostra regione – ha spiegato Coldiretti– dal 1990 a oggi le infrastrutture, i pa-lazzi e i capannoni industriali hanno oc-cupato quasi il 15 per cento del territo-rio”. Secondo il rapporto del Politecni-co dal 1999 al 2007 sono stati persi inLombardia oltre 43 mila ettari di areeagricole, mentre ogni giorno vengonourbanizzati 117 mila metri quadrati, paria oltre 500 metri quadrati per ogni abi-tante. “Non si può andare avanti così –la Coldiretti Lombardia – è come sesparissero ogni giorno i terreni di dueaziende agricole. Le infrastrutture sonovitali, ma bisogna mettere ordine, conregole che tutelino le aree agricole.Senza la terra non finisce solo l’agricol-tura, ma anche l’ambiente, lo sviluppoeconomico, la produzione di cibo, iservizi. E dopo cosa ci resta? Solo unastriscia di asfalto”. La provincia di Mon-za e Brianza è quella conciata peggiocon la perdita di quasi 1.500 ettari agri-coli negli ultimi 8 anni. Situazione pe-sante anche a Milano che ha urbaniz-zato quasi il 40 per cento dei suoi terri-tori, con una crescita di quasi 6 mila et-tari (è come se avessero costruitoun’altra città come Brescia) e una per-dita di 5.533 ettari agricoli. Altro impat-to pesante di capannoni, strade e pa-lazzi è avvenuto in provincia di Vareseche sfiora il 29 per cento di urbanizza-zione (oltre 900 ettari agricoli spariti),mentre Bergamo ha circa il 14 per cen-to di aree costruite con 4.452 ettariagricoli persi. La provincia di Brescia hacoperto l’11 per cento del territorio conquasi 13 mila ettari agricoli persi in 8 an-ni, quella di Como si attesta sul 16 percento di urbanizzazione (dissolti 870 et-tari agricoli), Cremona ha il 10,5 percento del territorio coperto da edifici estrade (persi 2.397 ettari), Lecco sale al15 per cento (meno 1.428 ettari), Lodi èal 12,5 per cento di aree urbanizzate(persi 1.691 ettari), Mantova ha coper-to il 12,4 per cento del suo territorio(persi 5.542 ettari di campi), Pavia si fer-ma al 9 per cento (ma con 5.454 ettarispariti), Sondrio è sul 2,4 per cento (per-si 784 ettari)

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4 - Il Nuovo Grano Aprile 2011Sindacale

Secondo i dati Istat, la produzio-ne suinicola italiana lo scorso annoè rimasta sostanzialmente stabile(+0,2% rispetto al 2009) con un nu-mero di su in i prodott i par i a12.948.000 capi. Di questi, 8.760.434sono stati destinati al circuito deiprosciutti dop, con un incrementodello 0,6% rispetto all’anno prece-dente (dati Ipq-Ineq).

Il numero dei capi macellati nel2010 - precisa l’Anas - è stato di13.764.351 capi, in aumento del2,2% rispetto al 2009 e di questi, i ca-pi macellati in Italia, ma provenientidall’estero sono stati 816.351, in cre-scita del 21,5% rispetto al 2010.

Nel 2010, l’aumento delle impor-tazioni dei capi suini e delle carni e’stato particolarmente marcato(dati Istat). Il numero di capi suini im-portati è cresciuto del 14% rispettoal 2009 per un totale di 43.649 ton-nellate, così distribuite: 13.053 ton.di suini di peso inferiore a 50 kg(+44,7%) e 29.230 ton di suini di pesosuperiore a 50 kg (+4,9%). Il loro va-lore complessivo è salito a 70,387milioni di euro (+20,7% rispetto al2009).

Le importazioni di carni sono au-mentate dell’11,7% rispetto alloscorso anno, per complessive1.003.636 ton: di queste 598.333 ton.erano cosce fresche e congelate(+15%). Il valore delle carni importa-te è stato pari a 1.903,532 milioni dieuro (+12,7%).

Incoraggiante l’andamento del-le esportazioni: in tutto abbiamoesportato circa 294.206 ton di car-ne suina (peso equivalente carnefresca), un dato in aumento del-l’8,1% rispetto al 2009. In aumentoanche il valore delle esportazioni:secondo i dati Istat è stato di circa1.113,037 milioni di euro (+12,5% ri-spetto al 2009). Secondo le stimerealizzate dall’Anas, nel 2010 il volu-me complessivo di acquisti di car-ne in Italia (comprendenti gli ac-quisti dell’industria, della ristorazio-ne e delle famiglie) è aumentatodel 6% per complessive 2.382.349ton (dato in equivalente carcassa).

La percentuale di auto-approv-vigionamento del nostro paese -prosegue l’associazione - è calatadel 4,1%: la carne prodotta in Italiaha soddisfatto il 66,1% del nostrofabbisogno. Sul fronte dei prezzi,nel 2010 le quotazioni dei suini sonostate sostanzialmente stabili rispet-to a quelle del 2009: sui mercati diModena, Mantova e Milano i suinipesanti da 156/176 kg hanno regi-strato un prezzo medio 1,226 euro/kg (+0,5% rispetto al 2009), mentre isuini leggeri da 90-115 kg a Mode-na hanno registrato una media di1,339 euro/kg, in calo dello 0,4% ri-spetto all’anno precedente. Lequotazioni dei suinetti, sempre sullepiazze di Modena, Mantova e Mila-no, hanno fatto registrare una me-dia di 2,972 euro/kg, in leggero au-

mento rispetto al 2009 (+2,4%).In forte aumento i prezzi delle

materie prime per mangimi: sulmercato di Milano, il prezzo mediodel mais è aumentato del 29% ri-spetto al 2009, il prezzo medio del-l’orzo del 22,9% e quello della cru-sca di frumento del 27,9%. In flessio-ne solo la quotazione media dellasoia, calata del 1,5% rispetto all’an-no precedente. Complessivamen-te, il costo di una razione standardper suini è aumentato nell’annodel 18% circa. La cronica debolez-za delle quotazioni dei suini vivi el’impennata dei prezzi delle mate-rie prime per mangimi - osserval’Anas - hanno pesantementecompromesso la già critica situa-zione economica e finanziaria del-le aziende suinicole italiane». L’as-sociazione nazionale allevatori sui-ni «auspica che al timido anda-mento dei prezzi dei suini dei primitre mesi del 2011 segua una decisarivalutazione degli stessi, accom-pagnata da una moderazione deicosti delle materie prime per l’ali-mentazione».

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12 febbraio 2011 è statopubblicato il Decreto Ministeriale con le modifiche e le inte-grazioni al Decreto 1° aprile 1997 recante Piano Nazionaledi controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina,successivamente integrato dalla Nota Ministeriale Prot. n.DGSAFV/III/3414/P del 23 febbraio 2011. Come già parzial-mente anticipato con l’Osservatorio n. 304 del 6 dicembre2010, le novità più rilevanti introdotte dal provvedimento so-no le seguenti:

1. Viene introdotta la possibilità di utilizzare i vaccini atte-nuati deleti anche nei riproduttori;

2. Il veterinario aziendale, sia esso libero professionista, di-pendente dall’azienda o da associazioni di categoria saràresponsabile dell’applicazione dei programmi vaccinali;

3. La corretta attuazione del programma vaccinale saràverificata dal Servizio veterinario della ASL competente perterritorio nell’ambito delle attività di farmaco sorveglianza,attraverso i dati acquisiti in azienda e i modelli 12 di cui alDPR 320/54;

4. Sul modello IV utilizzato per la movimentazione dei suinida ingrasso e da riproduzione deve essere riportata la dataed il numero degli interventi immunizzanti effettuati per lamalattia di Aujeszky. La nota ministeriale ha precisato che:

- Nei casi in cui non è obbligatoria la visita clinica deglianimali ed il Modello IV è autocertificato dall’allevatore, èammessa, in luogo dell’annotazione, la possibilità di allega-re copie dei Modelli 12 attestanti le vaccinazioni eseguitesui suini trasportati. Nel caso di movimentazione di animalidestinati allo svezzamento/magronaggio, tenuto contoche i soggetti sono al di sotto dell’età vaccinale, il ModelloIV dovrà riportare le date delle vaccinazioni effettuate nellascrofaia di origine. Questa disposizione dovrà essere appli-cata fino a che non sarà possibile indicare direttamente inBanca Dati Nazionale l’avvenuta vaccinazione.

- Nei casi in cui la visita clinica degli animali è obbligato-ria, il veterinario ufficiale, contestualmente alla visita, potràcertificare sul Modello IV che i suini sono stati regolarmentevaccinati per la malattia di Aujeszky, dopo aver controllatoi Modelli 12 in azienda.

Si ritiene tuttavia, che l’allevatore abbia la possibilità di ri-chiedere la visita clinica del veterinario ufficiale prima dellamovimentazione, anche nei casi in cui non è espressamen-te obbligato dalla norma: in questo modo sarà il veterinarioufficiale a certificare sul Modello IV la regolarità degli inter-venti vaccinali eseguiti, evitando all’allevatore l’onere di

questo nuovo adempi-mento burocratico;

5. Dal 1° gennaio 2013sarà obbligatorio destina-re alla riproduzione soloanimali provenienti da al-levamenti indenni;

6. Sulla base dei datiepidemiologici, il Ministerodella Salute, sentiti il Cen-tro di Referenza Nazionalee la Regione interessata,dichiara l’indennità su ba-se provinciale nel caso in

cui tutte le aziende abbiano ottenuto e mantenuto la qua-lifica secondo le prescrizioni del Piano e della Decisione2008/185/CE;

7. Decorsi 3 anni dall’entrata in vigore del decreto, il Mi-nistero della Salute, valutata la situazione epidemiologicacon il Centro di Referenza Nazionale ed in accordo con leRegioni e le Province autonome, adotta se necessario ulte-riori misure sanitarie al fine di non pregiudicare la qualificasanitaria raggiunta da alcuni territori e di incentivare l’appli-cazione delle misure del Piano;

8. È prevista un’intensificazione del monitoraggio sierolo-gico secondo lo schema del Piano di sorveglianza dellaMalattia Vescicolare del suino;

9. Sono introdotti sistemi diversificati per il mantenimentodella qualifica di “allevamento indenne” per gli allevamen-ti a ciclo aperto e a ciclo chiuso, gli allevamenti da svezza-mento e gli allevamenti da ingrasso. Viene introdotto an-che un “sistema semplificato” per gli allevamenti che appli-cano un ciclo “tutto pieno tutto vuoto”. Il mantenimentodella qualifica è legato, tra l’altro, anche all’obbligo di in-trodurre solo suini provenienti da allevamenti indenni e aldivieto di introduzione di animali provenienti da stalle di so-sta, fiere e mercati.

Il Decreto ribadisce altresì che le movimentazioni di ani-mali devono essere certificate con il Modello IV, compilatoin quadruplice copia e che nel caso in cui le informazionipreviste dal modello (inclusa la dicitura sulla qualifica sani-taria) siano già presenti in Banca Dati Nazionale, il modellopuò essere stampato direttamente dalla BDN. L’eventualevisita clinica degli animali deve avvenire nelle 48 ore prece-denti il carico.

Sostanze tossichenei maiali cinesi

Nell’alimentazione dei maiali cine-si è stata scoperta la presenza diclenbuterolo, una sostanza chimicatossica, che può ridurre considerevol-mente il grasso corporeo del maiale.gli esperti sostengono che sia estre-mamente pericolosa per la saluteumana, causa di tumori e di una seriedi altre malattie. Nelle grandi città iprodotti delle società sospettate diessere coinvolte nello scandalo sonogià stati ritirati dagli scaffali dei super-mercati. Wan Long, amministratore

delegato della Shuanghui Group, ilpiù grande produttore cinese di car-ne coinvolto nel caso clenbuterolo, si

èscusato. Lo scandalo è costato allacompagnia 12,1 miliardi di yuan (cir-ca 1.85 miliardi di dollari). Il ministerodell’agricoltura annuncia severi prov-vedimenti contro l’uso di additivi tos-sici. la carne di maiale rappresenta il65% del consumo di carne dei cinesi.

È l’ennesimo scandalo che dimo-stra come fanno in altri paesi a far tor-nare i conti. Diossina, scarti di lavora-zione, sostanze tossiche, quando nonc’è marginalità da qualche parte al-l’estero la recuperano così. Mentre in Italia ancora agli allevatori non vienericonosciuto il valore aggiunto per lasicurezza sanitaria

Modifiche al piano nazionaleper la malattia di Aujeszky

Analisi del comparto per l’anno appena concluso: c’è stata un’impennata per le spese per i mangimi e per l’energia

Suini, boom dell’import nel 2010mentre i costi strozzano le aziende

Page 5: Nuovo Grano Numero di Aprile

SindacaleAprile 2011 Il Nuovo Grano ­ 5

A seguito della nuova legislazio-ne comunitaria sui fitofarmaci è incorso di revisione, da parte del Mi-nistero della Salute e del Ministerodelle Politiche Agricole, il Dpr290/91 che disciplina anche il rila-scio del patentino per l’acquisto el’uso dei fitofarmaci e il registro deitrattamenti (il cosiddetto quadernodi campagna).

Le nuove norme, in corso di di-scussione, tendono a razionalizzareed a semplificare, per alcuni versi,tali adempimenti che sono moltoimportanti, al fine di garantire, daun lato, la salute degli agricoltoriche utilizzano tali prodotti e dall’al-tro lato, quella dei consumatori aiquali occorre garantire un impiegoottimale delle sostanze attive, al fi-ne di limitare al massimo la presen-za di residui di antiparassitari.

Infine, tali disposizioni produconoeffetti positivi anche nel ridurre l’im-patto che i fitofarmaci possonoavere sull’ambiente.

Si tratta, in sostanza, di tre aspettisui quali l’attenzione della collettivi-tà è sempre molto elevata per cui ilrigoroso rispetto di tale disciplina èfondamentale per dimostrare i pro-gressi che l’agricoltura ha compiu-to rispetto all’uso della chimica.

Si evidenzia, inoltre, che il rispettodi tali norme è indispensabile nel-l’ambito del regime di condizionali-tà, per il percepimento degli aiuticomunitari da parte delle impreseagricole.

In merito al rilascio del patentino,le norme attualmente previste nel

DPR 290/91 saranno modificate nel-l’ambito del decreto legislativo chesarà emanato in attuazione delladir. 2009/128/CE sull’uso sostenibiledei fitofarmaci e che dovrebbe es-sere approvato entro l’anno.

Le modifiche attualmente con-cordate con il Ministero della saluteed il MIPAAF prevedono che i certi-ficati di abilitazione all’utilizzo e al-l’acquisto vengano rilasciati dall’uf-ficio regionale, previo accerta-mento del possesso dei requisiti pre-visti. E’ valido per cinque anni ed al-la scadenza viene rinnovato, a ri-chiesta del titolare, in seguito al-l’aggiornamento. Tale durata è,comunque, automaticamente pro-rogata sino alla data di effettivosvolgimento dei corsi onde evitareche se la Regione non ha i fondi ne-cessari per provvedere a taleadempimento, gli imprenditori agri-coli restino nell’impossibilità di ac-quistare i fitofarmaci.

La normativa prevede appositicorsi per la formazione e l’aggior-namento degli utilizzatori dei fitofar-maci in collaborazione con le Or-ganizzazioni maggiormente rap-presentative del settore agricolo edei venditori di prodotti fitosanitari.Il patentino viene rinnovato ogni 5anni a seguito della frequentazio-ne, da parte dall’acquirente/utiliz-zatore di un corso di aggiornamen-to in seguito al quale non è tenutoa svolgere l’esame finale che, inve-ce, è obbligatorio per chi richiede,per la prima volta, l’autorizzazioneall’acquisto.

Per quanto concerne le normeproposte in materia di registro deitrattamenti, grazie ad una modifi-ca dell’art. 42 del DPR 290/91, siprevede che gli acquirenti e gli uti-lizzatori di prodotti fitosanitari con-servino tale documento ove sonoriportati i trattamenti effettuati nelcorso della stagione di coltivazionein azienda. Per registro dei tratta-menti si intende un modulo azien-dale che riporti cronologicamentel’elenco dei trattamenti eseguiti sul-le diverse colture, oppure, in alter-nativa, una serie di moduli distinti,relativi ciascuno ad una singolacoltura agraria.

Sul registro devono essere anno-tati i trattamenti effettuati con tutti iprodotti fitosanitari utilizzati in azien-da (classificati molto tossici, tossici,nocivi, irritanti o non classificati) en-tro trenta giorni dall’esecuzione del

trattamento stesso.ll registro dei trattamenti deve ri-

portare:a) i dati anagrafici relativi al-

l’azienda;b) la denominazione della coltu-

ra trattata e la relativa estensioneespressa in ettari.

c) la data del trattamento, il pro-dotto e la relativa quantità impie-gata, espressa in chilogrammi o litri,nonché l’avversità che ha reso ne-cessario il trattamento.

La conservazione del registro deitrattamenti persegue finalità di veri-fica nell’ambito dei piani di monito-raggio e di controllo ufficiale realiz-zati sul territorio. Il registro dei tratta-menti va conservato almeno perl’anno successivo a quello a cui si ri-feriscono gli interventi annotati.

Il registro dei trattamenti può es-sere compilato anche dall’utilizza-tore dei prodotti fitosanitari diversodal titolare dell’azienda; in questocaso il titolare deve sottoscriverlo altermine dell’anno solare. Gli utilizza-tori di prodotti fitosanitari possonoavvalersi, per la compilazione delregistro dei trattamenti, dei Centridi Assistenza Agricola (CAA), previanotifica alla ASL di competenza.

Tale registro può essere compila-to e sottoscritto anche da personadiversa qualora l’utilizzatore deiprodotti fitosanitari non coincidacon il titolare dell’azienda e nem-meno con l’acquirente dei prodottistessi.

In questo caso dovrà essere pre-sente in azienda, unitamente al re-

gistro dei trattamenti, la relativa de-lega scritta da parte del titolare.

Nel caso in cui i trattamenti sianorealizzati da contoterzisti, il registrodei trattamenti deve esser compila-to dal titolare dell’azienda sulla ba-se del modulo, previsto dall’allega-to 6 della Circolare 30 ottobre 2002n.18, del Ministero delle politicheagricole, alimentarie forestali, perogni singolo trattamento dal conto-terzista. In alternativa il contoterzi-sta potrà annotare i singoli tratta-menti direttamente sul registro del-l’azienda controfirmando ogni in-tervento fitosanitario effettuato.

Nel caso di cooperative di pro-duttori che acquistano prodotti fi-tosanitari con i quali effettuanotrattamenti per conto dei loro soci ilregistro dei trattamenti può essereconservato presso la sede socialedell’associazione e deve esserecompilato e sottoscritto dal legalerappresentante previa delega rila-sciatagli dai soci. Il registro dei trat-tamenti deve essere compilato an-che quando gli interventi fitosanita-ri vengono eseguiti per la difesadelle derrate alimentari immagazzi-nate. Il registro dei trattamenti deveessere utilizzato inoltre per gli impie-ghi effettuati in ambito extra-agri-colo (verde pubblico, diserbo ca-nali, sedi ferroviarie, ecc.).

Sono esentati dalla compilazio-ne del registro dei trattamenti i sog-getti che utilizzano prodotti fitosani-tari esclusivamente in orti e giardinifamiliari il cui raccolto è destinato alconsumo proprio.

Fronte stabile per il latte spot. Nellaseduta di metà aprile della Borsa diLodi le trattative son state tutto som-mate tranquille e si è giunti ad unadefinizione dei prezzi senza grandicontrapposizioni tra i rappresentantidelle industrie casearie e quelli dellaproduzione primaria.Entrando nel merito delle quotazioni,c’è da segnalare un sostanziale equi-librio tra domanda e offerta per il pro-dotto nazionale, ciò nonostante laparte acquirente abbia chiesto unleggero ritocco per il latte spot cheha fissato la quotazione a 400,00-410,00 euro/ton.La Coldiretti aveva chiesta di non va-riare il prezzo sulla base di un sostan-ziale equilibrio domanda/offerta.Ma alla fine la riduzione di 5 euro/ton

chiesta dagli industriali è stata recepi-ta da CCIAA. Per quanto riguardapoi il latte francese e tedesco, è stataapportata una riduzione identica aquella dello spot nazionale, meno 5euro/ton sia sul minimo che sul massi-mo. Più importante la riduzione dellaquotazione del latte scremato, me-no 15 euro/ton, motivata della ridu-zione del prezzo di burro e crema dilatte. Continuano invece a “volare”le quotazioni del Grana Padano. Ilprodotto stagionato (15/17 mesi) haormai superato i 9,00 euro/kg, men-tre il fresco (9 mesi) è stato quotato8,50/8,60 euro/kg ma sulla piazza visono già oggi contratti con paga-menti a 180gg, prossimi a 8,80 €/kg.Stabili gli altri formaggi e il siero di lat-te.

Latte spot stabile,mentre il grana vola

Nasce la grande alleanza per ilMade in Italy. Oggi a Milano è sta-ta fondata la cooperativa “Agri-colturamica” che gestirà la raccol-ta dei prodotti dalle aziende agri-cole e le forniture per mense scola-stiche, ospedaliere, pubbliche eprivate, società di self service, di-stributori automatici e ristoranti.

I soci fondatori sono le aziendeScotti di Mediglia (ortofrutta), Spol-di di Cremona (salumi), Colombodi Gorgonzola (formaggi di capra),Guerci di Casteggio (vino), Zanottidi Casciago (formaggi), Andreini diAntegnate (carne), Cappelloni diGottolengo (carne), Bonacina diInverigo (carne), Groppelli di Mon-zambano (conserve), Mapelli diCassano D’Adda (formaggi) e An-di di Montù Beccaria (vino), insie-me alla coop Uno Valtellina di Tira-no (mele) e alla Coldiretti Lombar-dia.

Agricolturamica sarà la referen-te per la raccolta e la consegnadei prodotti delle aziende agricolesocie, accorciando la filiera e ren-dendo tracciabile e trasparentel’origine italiana di ogni alimento.“Vogliamo creare un sistema unicodi filiera in grado di valorizzare sia ilcomplesso delle produzioni che lespecificità delle singole aziende, inmodo da sfruttare i punti di forzaqualitativi di ciascuno attraversonuove forme di commercializzazio-ne” spiega Giorgio Scotti, orticolto-re di Mediglia e Presidente dellacooperativa.

“Le eccellenze che metteremoin campo saranno una vera e pro-pria forza d’urto dal punto di vistadella qualità e dell’organizzazione,rappresentando una risorsa per noie per il territorio” aggiunge EttoreCappelloni, produttore di carnebresciano e socio di Agricolturami-ca. Per Romeo Andreini, bergama-

sco, anche lui produttore di carne,la neonata cooperativa “vuole es-sere uno strumento al servizio degliagricoltori e dei consumatori perrendere più efficiente sia la raccol-ta che la commercializzazione”.

A maggior garanzia dei consu-matori gli agricoltori hanno chiestoe ottenuto che al loro fianco ci fos-

se anche la Federconsumatori,che infatti avrà un proprio rappre-sentante all’interno del consiglio diamministrazione. “Aggiungiamocosì un altro tassello a quella filieraagricola italiana che stiamo co-struendo in tutto il Paese” spiegaNino Andena, Presidente dellaColdiretti Lombardia.

Sarà in grado di rispondere alle esigenze di grosse quantità di prodotto garantendo tracciabilità e origine e valore per le aziende

Agricolturamica dal campo alla tavolaNata la nuova cooperativa agricola per rifornire di prodotti le mense, i ristoranti e gli ospedali

Giorgio Scotti all’interno di una delle serre che forniranno i prodotti alla nuova coop

Il rispetto delle regole è indispensabile alle imprese agricole per poter percepire gli aiuti dell’Unione Europea

Fitofarmaci, revisione in arrivo per il patentinoModifiche della normativa comunitaria anche per la gestione del quaderno di campagna

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6 - Il Nuovo Grano Aprile 2011Lavoro

Per ottenere tutte le informazioni necessarie sulla procedura da seguire basta rivolgersi ai servizi Epaca del territorio

Invalidi, dichiarazione entro giugnoPer quelli civili c’è tempo fino alla fine del mese per presentare la comunicazione all’Inps

Gli invalidi civili avranno tem-po fino al 30 giugno 2011 perpresentare la dichiarazione diresponsabilità all’Inps. L’annun-cio viene da una nota dell’Istitu-to di previdenza in cui si sottoli-nea che il termine di scadenzadel 31 marzo 2011 per la trasmis-sione in via telematica delle di-chiarazioni di responsabilità do-vute dai titolari di prestazioni as-sistenziali per accertare la per-manenza dei requisiti di Legge èstato prorogato al 30 giugno2011.

Si rammenta che tale dichia-razione deve essere presentatadagli invalidi civili parziali, titolaridi assegno mensile, ai fini del-l’accertamento della perma-nenza del requisito relativo almancato svolgimento di attivitàlavorativa.

La proroga dei termini riguar-da anche la dichiarazione chedeve essere resa:

- dagli invalidi civili titolari del-l’indennità di accompagna-mento, tenuti a presentare an-nualmente la dichiarazione diresponsabilità relativa alla sussi-stenza o meno di uno stato di ri-covero a titolo gratuito in istituto;

- dagli invalidi civili titolari del-

l’indennità di frequenza per ladichiarazione relativa all’even-tuale sussistenza di uno stato diricovero incompatibile con laprestazione assistenziale;

- dai titolari di pensione e as-segno sociale per la dichiarazio-ne relativa alla permanenza delrequisito della residenza stabilee continuativa in Italia e per i solititolari di assegno sociale ancheper la sussistenza dello stato di ri-covero o meno in istituto.

Le dichiarazioni non vengonorichieste ai titolari di prestazionidi invalidità civile disabili intellet-tivi e minorati psichici che hannopresentato il certificato medicoai sensi dell’articolo 1, comma254, della citata legge n. 662 del1996.

Per informazioni sulle proce-dure dirette ad ottenere il rico-noscimento dell’invalidità civile,raccomandiamo a tutti gli inte-ressati di rivolgersi al PatronatoEpaca. Gli operatori Epaca for-niranno gratuitamente tutta l’as-sistenza necessaria. Per cono-scere l’ufficio Epaca più vicino,gli interessati possono telefonareal numero verde 800.667711 o vi-s i tare i l s i to Internet http://www.epaca.it/.

Un’economia di valori al servizio della personaLa persona è al centro della

organizzazione culturale, socia-le e politica della società, terre-no di incontro,di confronto etalvolta di scontro fra le diversevisioni di vita e del mondo. Laquestione a cui noi siamo invi-tati a dare una risposta è: checosa sia e che cosa significhiessere persona, Da tempo assi-stiamo a vari tentativi volti a ri-durre la persona a sempliceprodotto della natura mortifi-cando la dignità e la sua costi-tutiva vocazione alla trascen-denza: possiamo constatarequesto guardando alla conce-zione che si vuole dare della fa-miglia ,e ai tentativi di cancel-lare Dio dalla nostra vita . Le va-rie questioni tendono a separa-re l’inizio ed il fine della personadall’inizio ed il fine della vitaumana e di conseguenza pos-

siamo capire le discussioni cheagitano la società intorno al-l’aborto , all’eutanasia ecc: èin gioco la verità della personache si fonda sulla dignità cheogni persona è soggetto di di-ritti e doveri, di relazioni ed in findei conti fà riferimento a Dio.

Un “ peccato” della nostrasocietà è quella di dare totalefiducia alla tecnologia per cuila vita non è più un mistero daindagare, ma problema da ri-solvere, da ricercare scientifi-camente, la tecnologia si ritie-ne autonoma da ogni r iferi-mento morale,il sistema econo-mico ha come esclusivo obietti-vo il profitto,senza il bene co-mune,creando monopoli e cor-ruzione.

Il cristiano ha il compito diportare il mondo al Dio di GesùCristo e deve entrare nella sto-

ria da protagonista di un cam-biamento, dove sa che il rispet-to dell’etica è mettere al cen-tro la persona ed è l’elementoper promuovere il mercato. E’cosciente che il potere pubbli-co non può e non deve faretutto in quanto lo stato non èun Dio ma uno strumento nellemani dell’uomo, e che servedare spazio ai corpo intermedi,capaci di difendere i diritti a li-vello globale a partire dai biso-gni primari. Fra questi corpi in-termedi ci siamo anche noi co-me associazione: si tratta di re-alizzare un mercato governatocoordinando i singoli progettidegli attori del mercato e nondi una subordinazione del mer-cato alla politica. Lo scopo èun ordine sociale ed economi-co che garantisca un buon fun-zionamento dell’attività eco-

nomica e crei condizioni di vitaumana decenti. Noi cristianiabbiamo il dovere di informareil nostro agire a principi diversidal profitto economico, senzarinunciare a produrre valoreeconomico, a creare relazioni,fraternità e solidarietà e dignitàpersonali.

La Pasqua ormai vicina ciaiuti ad essere discepoli del Cri-sto dove l’economia è strumen-to per la crescita umana, dovela finanza torni ad essere stru-mento per l’economia reale,non egemone su di essa. Noiabbiamo una concezione dellapersona che può aiutare a da-re giusto valore all’economicaed indirizzare alla vita sociale,politica e culturale. E , coniuga-re economia con il dono e lagratuità.

Don ClaudioVezzoli

Principali adempimenti di tipo documentale relativi al comparto agricolo riferiti all’applicazione del

DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81

Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

Aziende con personale dipendente

Aziende rientranti nel campo di applicazione degli art. � 230-bis codice civile (Imprese familiari) � 2083 codice civile (Piccoli imprenditori)

e le società semplici operanti nel comparto agricolo

• Redazione del documento di valutazione rischi attribuendo allo stesso data certa (Art. 17), ovvero autocertificazione di avvenuta valutazione dei rischi e adempimenti degli obblighi ad essa collegati. (Art. 29 comma 5) Elenco dei principali rischi specifici oggetto della valutazione;

� Rischio da agenti chimici � Rischio da agenti fisici rumore e vibrazioni � Rischio da agenti biologici � Rischio da stress lavoro correlato

• Nomina del responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.),con attestato di frequenza a specifico corso di formazione.

• Nomina del responsabile dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.),con attestato di frequenza a specifico corso di formazione.

• Nomina del personale addetto alla gestione delle emergenze,con attestati di frequenza a specifici corsi di formazione antincendio e pronto soccorso.

• Uso di attrezzature di lavoro conformi alle specifiche disposizioni legislative. (Art. 21, comma 1 lettera a)

• Disporre di adeguati dispositivi di protezione individuale e utilizzo degli stessi in conformità delle disposizioni legislative. (Art. 21 comma 1 lettera b)

• Formazione, informazione e addestramento dei lavoratori.

• Nomina medico competente e redazione del piano di sorveglianza sanitaria.

• Adozione del registro infortuni.

• Adozione del registro dei trattamenti con prodotti fitosanitari

• Raccolta schede di sicurezza delle sostanze chimiche in uso.

• Adempimenti in materia di prevenzione incendi (Certificato Prevenzione incendi)

• Adempimenti in materia di sicurezza degli impianti - D.M. 37/08 (Progetto impianto elettrico e dichiarazione di conformità)

• Verifica periodica impianto di messa a terra D.P.R. 462/01

• Uso di attrezzature di lavoro conformi alle

specifiche disposizioni legislative. (Art. 21, comma 1 lettera a)

• Disporre di adeguati dispositivi di protezione individuale e utilizzo degli stessi in conformità delle disposizioni legislative. (Art. 21 comma 1 lettera b)

• Hanno facoltà di;

Beneficiare della sorveglianza sanitaria (Art. 21 comma 2 lettera a) Partecipare a corsi di formazione (Art. 21 comma 2 lettera b) Ulteriori adempimenti:

• Adeguamenti in materia di prevenzione incendi (Certificato Prevenzione incendi)

• Adeguamenti in materia di sicurezza degli impianti - D.M. 37/08 (Progetto impianto elettrico e dichiarazione di conformità)

• Verifica periodica impianto di messa a terra D.P.R. 462/01

• Sanzioni di tipo amministrativo

• Procedimento penale

• Sanzioni di tipo amministrativo

Sua Santità il Papa Benedetto XVI

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LavoroAprile 2011 Il Nuovo Grano ­ 7

Il meccanismo informatizzato è obbligatorio per la gestione di tutti i rifiuti considerati pericolosi

Giugno 2011, l’ora del SistriIl nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti sostituirà i vecchi registri di carico e scarico

Il regimedei minimi

nelle societàagricole

Con la Risoluzione n. 27/E del7 marzo, l’Agenzia delle Entratesi è espressa in merito alla pos-sibilità da parte di un professio-nista di applicare il regime deiminimi, anche se in presenza diuna quota di partecipazione inuna società semplice che eser-cita attività agricola e producereddito fondiario.

Il regime dei minimi (art. 1commi 96-117 della legge244/2007) è applicabile ai sog-getti la cui attività d’impresa,artistica o professionale sia ri-conducibile alla nozione di “at-tività minima”, assoggettando iredditi da essa prodotta ad unaimposta sostitutiva del 20%. Ilcomma 99 della stessa normadisciplina i casi in cui il regimedei minimi non possa essereadottato ed in particolareesclude:

Le persone che si avvalgonodi regimi speciali ai fini Iva;

Gli esercenti attività d’impre-sa, arti e professioni in forma in-dividuale che contestualmentepartecipano a società di per-sone o associazioni di cui al-l’articolo 5 del Tuir e a Srl di cuiall’articolo 116.

Per quanto riguarda l’esclu-sione prevista alla lettera a), èstato chiarito che gli imprendi-tori agricoli, anche se in regimespeciale Iva, possono usufruiredel regime dei minimi in rela-zione ad un’altra attività d’im-presa o professionale even-tualmente esercitata, a condi-zione che l’attività agricola siasvolta nei limiti dell’articolo 32del Tuir e sia quindi produttivaai fini Irpef di redditi fondiari enon d’impresa (Circolare 7/Edel 28.1.2008, paragrafo 2.2).L’Agenzia delle Entrate escludepertanto tutte quelle attivitàcosiddette eccedentarie.

Per quanto concerne inveceil contribuente che ha una quo-ta di partecipazione in una del-le società richiamate dal com-ma 99, lettera d) della legge244/2007 (fra queste le societàsemplici), Agenzia delle Entra-te, con la richiamata Circolare27/E del 2011, ritiene che non cisiano preclusioni circa l’assog-gettamento al regime dei mini-mi di un’eventuale attività pro-fessionale svolta in forma indi-viduale, purché la societàeserciti attività agricola e cheproduca solo reddito fondiario.

Questo vale anche nel casoin cui la società semplice eser-citi attività connesse di cui al-l’articolo 2135 c.c. e che pro-ducano reddito agrario (peresempio l’attività di produzionedi energia elettrica qualora sia-no rispettati i parametri di pre-valenza e connessione previstinella Circolare 32/E del 6 luglio2009). Si ritiene invece esclusala possibilità di assoggettare alregime dei minimi un’eventua-le attività professionale svoltain forma individuale nel mo-mento in cui la società agricolaeserciti attività connessa aquella agricola la cui determi-nazione dei redditi è forfettaria,in quanto trattasi di redditod’impresa (prestazioni di sevizi,agriturismo,…).

Dal 1 giugno 2011 il nuovo Siste-ma di tracciabilità informatizzatosostituirà definitivamente i vecchiregistri di carico scarico rifiuti ed iformulari di trasporto.

I formulari di trasporto i registridi carico e scarico nonché il MUDvengono sostituiti con dispositivielettronici attraverso i quali vieneeffettuata la gestione informaticadegli adempimenti ed è assicura-ta la tracciabilità dei rifiuti.

Dopo un periodo “ibrido” dicoesistenza dei due sistemi di ge-stione, nel quale le imprese han-no avuto la possibilità di “testare”il nuovo sistema, dal primo di giu-gno la gestione dei rifiuti pericolo-si sarà obbligatoriamente effet-tuata tramite il sistema Sistri.

La modifica alla parte quartadel codice ambientale, decretolegislativo 3 aprile 2006 n.152, par-t e d a l d e c r e t o l e g i s l a t i v on.205/2010 che recepisce la diret-tiva quadro (n.2008/98).

Il decreto integra e coordina leprevisioni in materia di tracciabili-tà dei rifiuti (Sistri) definendo gliadempimenti per la gestione deirifiuti a carico dei soggetti iscritti enon iscritti al nuovo sistema ditracciabilità.

Categorie di soggetti con iscri-zione al SISTRI obbligatoria:

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTIPERICOLOSI

•Le imprese e gli enti produttoriiniziali di rifiuti pericolosi

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTINON PERICOLOSI

•le imprese e gli enti produttoriiniziali di rifiuti non pericolosi di cuiall’articolo 184*, comma 3, letterec), d) e g), del decreto legislativon.152/2006, con più di dieci di-pendenti.

Il decreto legislativo 205/2010contiene inoltre , il chiarimentorelativo alla categoria degli im-prenditori agricoli esonerati dal-l’obbligo di iscrizione al sistema ditracciabilità.

Con specifico riferimento agliobblighi in materia di Sistri, l’arti-colo 39 del decreto prevede che,fino al 31 dicembre 2011, sonoesonerati dall’iscrizione al sistemadi tracciabilità gli imprenditori

agricoli che producono e traspor-tano ad una piattaforma di con-ferimento, oppure conferisconoad un circuito organizzato di rac-colta i propri rifiuti pericolosi inmodo occasionale e saltuario. Aifini dell’esonero, il circuito di con-ferimento deve essere organizza-to dai consorzi istituiti dal d.lgs.n.152/06 (Conai, Polieco, Coou,Cobat, ecc), oppure sulla base diun accordo di programma stipu-lato con la pubblica amministra-zione, oppure sulla base di unaconvenzione-quadro tra associa-

zioni, piattaforma di conferimen-to, o impresa di trasporto.

Si precisa che ad oggi non è invigore nessun accordo di pro-gramma con la pubblica ammini-strazione ne in provincia di Milanone in provincia di Lodi pertanto ilmero conferimento in piattafor-ma ecologica di rifiuti pericolosinon è sufficiente per considerarel’azienda in regola con la norma-tiva rifiuti.

Ad oggi è in vigore una solaconvenzione a livello regionalecon un’unica azienda di smalti-

mento che permette quindi alleaziende con quantitativi inferioria 100 kg /annui, previa stipula diun apposito contratto di smalti-mento, l’esenzione dall’iscrizionea Sistri fino al 31/12/2011.

A tale scopo, la norma precisache sono considerati saltuari edoccasionali i trasporti di rifiuti peri-colosi effettuati per non più diquattro volte l’anno per quantitànon maggiore di 30Kg o 30 litri/giorno e, comunque, i 100 Kg o100 litri/anno o i conferimenti, an-che in un’unica soluzione, ad uncircuito organizzato di raccoltaper quantità non superiori ai 100Kg o 100 l/anno.

Quali sono i principali rifiuti peri-colosi: oli esausti, batterie, filtri olioe gasolio, barattoli di fitofarmaci,neon, bombolette spray infiam-mabili, rifiuti veterinari a rischio in-fettivo, farmaci e agro farmaciscaduti.

Le aziende che fanno il cam-bio dell’olio e delle batterie pres-so le officine devono assicurarsi diaver “tracciato correttamentetale smaltimento” ai fini di uneventuale controllo. Per questomotivo, la fattura deve contene-re tutti i dati identificavi dellamacchina sottoposta a tale tipodi manutenzione nonché la dici-tura “cambio olio” o cambio bat-teria”. Categorie di soggetti coniscrizione al SISTRI facoltativa:

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTINON PERICOLOSI

•le imprese e gli enti produttoriiniziali di rifiuti non pericolosi di cuiall’articolo 184*, comma 3, letterec), d) e g), del decreto legislativon. 152/2006, che non hanno più didieci dipendenti;

•gli imprenditori agricoli di cuiall’art. 2135 del codice civile cheproducono rifiuti non pericolosi;

•le imprese e gli enti produttoriiniziali di rifiuti speciali non perico-losi derivanti da attività diverseda quelle di cui all’art. 184*, com-ma 3, lettere c), d) e g), del de-creto legislativo n. 152/2006.

L’adesione al Sistri prevede ilpagamento annuale di un contri-buto, la tabella che segue riepilo-ga l’adempimento per la cate-goria “imprenditori agricoli”:

I soggetti interessati dalle modi-fiche del contributo che alla datadi entrata in vigore del decretohanno già provveduto al paga-mento dei contributi ed i soggettiche per errore hanno versatosommew maggiore rispetto al do-vuto, hanno diritto , previa richie-sta al Sistri, al conguaglio di quan-to versato a valere sui contributidovuti per gli anni successivi.

Per qualsiasi informazione inmerito al nuovo sistema di trac-ciabilità è possibile rivolgersi agliuffici zona di riferimento.

ENTI E IMPRESE PRODUTTORI DI RIFIUTI PERICOLOSI

ADDETTI PER UNITA’ LOCALE QUANTITATIVI ANNUI CONTRIBUTO

Da 1 a 5 Fino a 200 kg 50 Euro

Da 1 a 5 Oltre 200 e fino a 400 kg 60 Euro

Da 6 a 10 Fino a 400 kg 60 Euro

IMPRENDITORI AGRICOLI

Da 1 a 5 Fino a 200 kg. 30 Euro

Da 1 a 5 Oltre 200 e fino a 400 kg 50 Euro

Da 6 a 10 Fino a 400 kg 50 Euro

COMUNI CON MENO DI 5000 ABITANTI 60 Euro

Tabella all’allegato II del D.M.17 dicembre 2009 – dall’art. 6 del D.M. 9 luglio 2009

Il Ministero dell’Ambiente, rispon-dendo ad un quesito formulato dallaProvincia di Mantova, ha fornito alcu-ni chiarimenti sul regime degli sfalci dipotatura, indicando in quali ipotesi lagestione di tali residui debba essereeffettuata ai sensi della normativa ri-fiuti.

Il codice ambientale esclude talu-ne categorie di sostanze e materialidal campo di applicazione della di-sciplina sui rifiuti. Il Ministero ha precisa-to, quindi, innanzitutto, che tale esclu-sione è prevista per sfalci e potature,nonché per altro materiale agricolo oforestale naturale non pericoloso utiliz-zati in agricoltura, nella selvicoltura oper la produzione di energia da talebiomassa, mediante processi o meto-di che non danneggiano l’ambientee non mettono in pericolo la saluteumana.

Nel parere viene chiarito che lanorma in materia di esclusioni deve ri-tenersi applicabile soltanto a sfalci,potature ed altri materiali che proven-gono da attività agricola o forestale eche sono destinati agli utilizzi descritti,mentre non comprende i rifiuti vege-

tali provenienti da aree verdi qualigiardini, parchi e aree cimiteriali, cherestano soggetti alle disposizioni dellaParte IV del codice ambientale e chedevono essere classificati come rifiutiurbani.

Preso atto della posizione del Mini-stero, la questione merita un ulteriorepassaggio, che, però, non risulta esse-re stato affrontato espressamente nelparere. Deve ritenersi, infatti, che per

gli sfalci ed i materiali indicati sia co-munque sempre possibile, indipen-dentemente dalla provenienza, di-mostrare la sussistenza dei requisiti pre-visti dalla normativa, per la qualificadegli stessi come sottoprodotti e noncome rifiuti.

Infatti, il nuovo articolo 184 bis delcodice ambientale prevede, in viagenerale, che un residuo di produzio-ne può essere qualificato come sotto-prodotto e non come rifiuto quando:la sostanza è originata da un proces-so produttivo il cui scopo primario nonè produrre questa sostanza; è certoche la sostanza sarà utilizzata nel cor-so di un successivo processo di produ-zione da parte di terzi; la sostanza puòessere utilizzata senza alcun ulterioretrattamento diverso dalla normalepratica industriale; l’ulteriore utilizzo èlegale.

Tale norma, che riproduce l’analo-ga previsione comunitaria, ha portatagenerale ed è applicabile a tutti i resi-dui di produzione per i quali, alle con-dizioni indicate, sia possibile dimostra-re che il ciclo di vita o di utilità non so-no terminati.

L’applicazione in agricoltura della disciplina sugli scarti verdi

Sugli sfalci delle potaturei chiarimenti del Ministero

Page 8: Nuovo Grano Numero di Aprile

8 - Il Nuovo Grano Aprile 2011Italia/Mondo

Avanzano le importazioni, mentre chi ha le serre sta affrontando sacrifici enormi per restare sul mercato

Florovivaismo italiano a rischioSituazione pesante causata anche dalla cancellazione delle agevolazioni sul gasolioMomento di enorme difficoltà

per il florovivaismo italiano: allacrisi si sono aggiunte le fortissimetensioni sul prezzo del petrolio e,da ormai un anno emezzo, anche lasoppressione del-l’agevolazione sul-l’accisa del gaso-lio.

Basterebbero 20milioni di euro per ri-lanciare il settore,considerato di pun-ta per l’economiaagricola del nostropaese, visto checontribuisce per ol-tre il 6% del totaleal la produz ioneagricola nazionale,con un fatturato di oltre 3.000 mi-lioni di euro. Attualmente il saldoattivo nella bilancia import/export si è ridotto a 117 milioni dieuro nel 2010 (-0,2%), come con-seguenza di un aumento del 9%delle nostre esportazioni a frontedi un aumento dell’11% delle im-portazioni e rischia di scendereancora se non ci saranno inter-

venti decisi per rilanciarne lacompetitività.

Soffrono particolarmente i set-tori delle piante da interno (+21%

il deficit negli scam-bi) e dei fiori recisi(deficit + 18%). Lacorsa del petroliosta distruggendo ilflorovivaismo in ser-ra italiano: c’è chicessa l’attività, c’èchi r iconverte acoltivazioni con mi-nor fabbisogno ter-mico.

Bisogna ripristina-re l’agevolazionesul gasolio primache sia troppo tar-di. Se ne ricordino i

politici, di maggioranza ed op-posizione che, inevitabilmente,andranno a fare passerella aGenova. Quel fantastico mondoche potranno apprezzare di per-sona rischia di morire e la prossi-ma edizione di Euroflora potreb-be essere meno colorata, menofiorita o, più semplicemente, me-no italiana.

Quantitativo di gasolio utilizzato per riscaldare le serre nel 2008 (litri) 280.000.000

Aliquota ridotta al 22% per il gasolio agricolo (•/1.000 litri) 94

Accisa (•) dovuta per il consumo annuo con aliquota al 22% 26.320.000

Aliquota minima possibile in base alla normativa comunitaria (•/1.000 litri) 21

Accisa (•) dovuta per il consumo annuo applicando 21•/1.000 litri 5.880.000

Differenza tra l'accisa dovuta al 22%

e la minima accisa possibile di 21•/1.000 litri 20.440.000

Fonte: dati Mipaaf-Agenzia delle Dogane, elaborazione Coldiretti

Verde in città, dopo i balconisono in arrivo gli orti a parete

Non più solo a terra o sul bal-cone. Da oggi la verdura cresceanche sui muri di casa. E’ l’ultimafrontiera della «passione per lazolla» in una regione come laL o m b a r d i a d o v e , s t i m aColdiretti, i terrazzi coltivati sonooltre un milione, mentre in Italia il37% dei cittadini dedica partedel tempo libero alla cura delverde.

Erbe aromatiche come prez-zemolo o rosmarino, insalata efragole sono solo alcuni deglielementi che possono comporreun orto a parete fai da te, a cuiaggiungere magari peperoncinie legumi.

«Su un pannello assorbente,spesso alcuni centimetri - spiegaFabiano Oldani, esperto florovi-vaista in provincia di Lodi - si cre-ano delle sacche in cui inserire-mo le nostre orticole, insieme adel terriccio di buona qualità».La disposizione non può esserecasuale – spiega Coldiretti Lom-bardia - le piante che si sviluppa-no verso l’alto dovranno starenella parte superiore del pannel-lo, viceversa quelle che tendonoverso il basso saranno sistematenegli spazi inferiori. “Una voltacompletato – spiega Oldani -l’orto si appende al muro comeun vero e proprio quadro, belloda vedere e facile da raggiun-gere”.

E se gli orti a parete sono la no-v i t à d e l m o m e n t o – d i c eColdiretti - quella dei giardini ver-ticali sui muri degli edifici sta di-ventando una tendenza consoli-data: «I primi esempi sono stati inFrancia - conferma Angelo Va-vassori, direttore di AssofloroLombardia - ma adesso si posso-no vedere anche in alcune cittàitaliane, come ad esempio Mila-no».

Per una parete interna a giar-dino vanno bene tutte le pianteche necessitano di un’annaffia-tura regolare e di una tempera-tura tra i 15° e i 20°, mentre perl’esterno sono ottime le rampi-canti e le erbacee perenni. «Ivantaggi sono notevoli – spiegaVavassori -. Questi «muri verdi»,infatti, filtrano l’aria, generanoun microclima salutare e miglio-

rano l’estetica dell’ambiente incui si trovano».

Sia i giardini verticali, che gliorti a parete richiedono cure eattenzioni quotidiane – spiega

Coldiretti Lombardia - meglioquindici minuti al giorno che dueore a settimana. Non devonomai mancare: l’acqua, la luce eil concime.

In controtendenza rispetto all’andamento generale torna ad aumentarel’occupazione nelle campagne. Lo affermano i dati Istat, secondo i qualinel 2010 si è verificato un aumento dei lavoratori in agricoltura dell’1,9 %, afronte del calo generale dello 0,7%. Sono oggi 891mila gli occupati agrico-li, dei quali 462mila indipendenti (+0,6%) e 429mila dipendenti (+3,3%) chefanno registrare il record della crescita tra tutte le attività produttive.

Nei campi la crescita dell’occupazione riguarda sia le regioni del nord(+3,1%) che quelle del sud (+2%) mentre in flessione sono quelle del centro(-1,5 %). Dopo anni si registra dunque un ritorno al lavoro nei campi legatosoprattutto alle campagne di raccolta di frutta, verdura e la vendemmiache riguarda anche studenti e giovani sotto i 40 anni. Secondo i dati, è gio-vane addirittura un lavoratore dipendente su quattro. “I dati – commentala Coldiretti che associa il maggior numero di imprese che assumono ma-nodopera - dimostrano che l’agricoltura ha grandi potenzialità per batterela disoccupazione e che la stabilizzazione delle agevolazioni contributiveper le aree montane e svantaggiate, prevista dalla legge ‘Stabilità 2011’,fortemente voluta da Coldiretti, ha consentito di continuare a svolgerequesta funzione essenziale. Ma restano ancora gravi problemi da risolverein settori chiave come la pastorizia e la suinicoltura”. Un impatto positivo sideve anche all’esperienza dei buoni lavoro, i cosiddetti voucher, tenutoconto che in agricoltura sono stati utilizzati quasi un terzo (27%) dei circa12,3 milioni di buoni cartacei per venduti in Italia dall’1 agosto 2008 ad og-gi, secondo l’Inps.

Agricoltura in controtendenza,crescono gli occupati nei campi