Ode a Napoleone Bona Parte

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  • 8/17/2019 Ode a Napoleone Bona Parte

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    ODE A NAPOLEONE BONA PARTE

    La liberalizzazione della dodecafonia e l'attuazione dell'impegno morale sono i due fenomeni

    che contraddistingono, nell'esperienza creativa schoenberghiana, la fase estrema coincidente con gli

    anni dell'esilio americano. Nel primo si può osservare un sensibile allentamento della disciplina

    tecnica con cui Schoenberg si era servito fino a quel momento del linguaggio dodecafonico. La

    dodecafonia sembra superare gli aspetti tecnicamente e teoricamente più circostanziati di unospecifico «metodo compositivo, per divenire una sorta di «premessa ideologica, resa necessaria

    dalla storia ma quindi ! anche ! storicamente superabile, o quanto meno passibile di evoluzioni una

    volta esaurita la propria funzione iniziale. «L'intenzione non era di scrivere musica dissonante, ma

    di usare la disonanza secondo un criterio logico, senza ricorrere ai procedimenti dell'armonia

    classica, perch" questi sono ormai inutilizzabili# cos$ lo stesso Schoenberg interpretava in quegli

    anni la sua precedente fase creativa, mentre venivano alla luce opere in cui la tecnica dodecafonica

    veniva utilizzata con sempre maggiore libert%, fino a far registrare più volte nuovi approdi &si badi#

    non semplici ritorni alla tonalit% e alla consonanza.

    (arallelamente, quell'impegno morale, quel rigore interiore che Schoenberg percepiva come

    connaturati alla sua missione di artista, e che aveva sempre vissuto cos$ intensamente &ad esempio

    attorno all'ideale dell'ebraismo, trovavano negli stessi anni, nella cronaca quotidiana delle vicendeeuropee, nelle immagini proposte dagli orrori della guerra e delle persecuzioni razziali, le

    sollecitazioni per più dolorose ed immediate risonanze. L'ideale divenne necessariamente tema di

    intervento# si «attualizzò, appunto) e si concretizzò direttamente in opere &si pensi al Sopravvissuto

    di Varsavia che avevano il senso di una denuncia severa e puntuale, di una protesta tangibile ed

    esplicita.

    *n questo quadro va collocata, nella pienezza del suo valore esemplare, l'Ode a Napoleone

     Bonaparte, che Schoenberg condusse a termine nel giugno +-, dopo nove anni di permanenza sul

    suolo americano &vi era giunto nel '//, abbandonando sdegnato l'0uropa in seguito alle prime

    campagne antiebraiche e contro l'«arte degenerata, e dopo aver assunto definitivamente, un anno

     prima, la cittadinanza statunitense. *l testo risale al +1+-, quando 23ron, alla notizia dell'

    abdicazione di Napoleone e del suo esilio all'0lba, sfogò le proprie ansie di romantico «libertario

    in una violenta e impietosa invettiva contro il tiranno caduto. «23ron rimase cos$ deluso dalla

    rassegnazione di Napoleone che gli riversò addosso lo scherno più feroce# e credo di aver colto

    questo aspetto nella mia composizione, scrisse Schoenberg alcuni anni dopo. 4vviamente, nel

    testo b3roniano, Schoenberg colse l'occasione simbolica, allusiva, che gli consentiva di colpire,

    nell'immagine della tirannide napoleonica, quella della tirannide hitleriana, auspicandone nel

    contempo l'analoga fine. 5i trovò anche l'occasione per tributare un atto di omaggio alla nuova

     patria, quasi a sollecitarla fiduciosamente nella fedelt% agli ideali di libert% della sua fondazione.

    6iò quando 23ron, nei versi conclusivi, sembra voler contrapporre alla figura di Napoleone quella

    di 7eorge 8ashington, «il Cincinnato d' Occidente / colui che nessuna bassezza umana oserebbe

    odiare.4pera in cui la scrittura continua ad essere concepita secondo la tecnica dodecafonica, ma dove,

    d'altra parte, la funzione della musica " palesemente subordinata ai contenuti esperssi dal testo,

    l'Ode a Napoleone Bonaparte  rivela i gi% ricordati caratteri del periodo americano in frequenti

    situazioni armoniche prossime alla consonanza, fino all'accordo perfetto di mi bemolle maggiore

    che chiude il lavoro. 9n'analoga «liberalizzazione si registra nell'uso dello Sprechgesang ,

    o Sprechstimme, richiesto alla voce recitante. Lo Sprechgesang , sorta di recitazione intonata, o di

    «melodia parlata, che Schoenberg aveva messo a punto trenta anni prima nel Pierrot 

    lunaire mediante una infallibile prescrizione dei ritmi e degli intervalli, si stempera qui in una

    intonazione meno precisamente definita, pur conservando la solidit% dell'intelaiatura ritmica.

  • 8/17/2019 Ode a Napoleone Bona Parte

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    ODE A NAPOLEONE BONA PARTE

    6on l'avvento di :itler al potere &+// ;rnold Schor?, poi a

    2oston e infine, per quasi dieci anni, all'9niversit% di 6alifornia di Los ;ngeles. ;ppartiene a

    questo periodo l'4de to Napoleon 2uonaparte op. -+ per voce recitante, quartetto d'archi e

     pianoforte, portata a termine nel giugno del +-. Sch