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Piccola guida agli scavi di Oplontis

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Piccola guida agli scavi di Oplontis

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Regole per la visita agli scavi

Le persone con difficoltà motoriee i cardiopatici sono invitate allamassima prudenza.

Si raccomanda l’uso di scarpe contacco basso.

*dal Regolamento per i visitatoridegli Scavi (n. 213 del 22.01.01)

Benvenuti nelle areearcheologiche vesuviane.

Nelle aree archeologiche il D.Lgs 81/08 trova generale applicazione nel rispetto dei vincoli a tutela di beni di eccezionale interesse storico ed archeologico quali le aree archeologiche vesuviane.Vi preghiamo di attenervi, inparticolare, alle seguenti regole*per una più proficua e sicurapermanenza:

1. Si vorrà porre la massimaattenzione nel muoversi, nonsostando sui cigli degli scavi nésalendo sui muri.2. Si vorrà rispettare le limitazionidi ingresso e di accesso.3. Si vorrà osservare uncomportamento rispettoso,astenendosi da schiamazzi, dalloscrivere sui muri, dal disperdererifiuti anziché deporli negliappositi contenitori.4. Le riprese fotografiche,cinematografiche e televisive sonoautorizzate esclusivamente peruso privato; per riprese concavalletti, flash e luci artificiali ocomunque di uso commerciale, è necessario rivolgersi agli ufficidella Soprintendenza.5. Il servizio di guida turistica, noncurato dalla Soprintendenza, èsvolto dal personale, abilitato dallaRegione Campania, che è tenutoad esporre la propria tessera diautorizzazione.6. È vietato l’ingresso con borse,zaini e altri bagagli.

7. Non sono ammessi animali.

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quindi, di edifici a caratterepubblico. La villa di Poppea, messa in lucetra il 1964 e il 1984, costituisce ilpiù classico esempio di villa “diotium”*, edificata in prossimitàdella costa, laddove, anche per lasalubrità del clima, chi vi risiedevapoteva ritemprare il corpo e lospirito lontano dalla vita caoticadella capitale. Impreziosito daspettacolari decorazioni pittorichein II stile* pompeiano, arricchitoda pregevoli suppellettili, quali lesculture in marmo bianco, che nedecoravano i giardini e la piscina,l’edificio presenta tutte lecaratteristiche tipiche di ogniresidenza patrizia, i cui ambienti siarticolano secondo soluzioniarchitettoniche più semplici nellaparte più antica, più complesse inquella più recente.Attribuita a Poppea, moglie di Nerone, sulla base di alcunetestimonianze che fannoriferimento alla personadell‘imperatrice, la villa, risalente,nella sua prima fase, alla metà delI sec.d.C., e successivamenteampliata, doveva comunque farparte del ricco patrimonioimmobiliare che la famigliaimperiale possedeva sulla costacampana. Dopo la mortedell’imperatore, l’edificio dovettepassare ad altro proprietario, chedispose alcuni lavori diristrutturazione, ancora in corso almomento dell’eruzione.

Breve storia di Oplontis e delle sue ville

Tra le località archeologichevesuviane, seppellite a seguitodella drammatica eruzione del 79d.C., Oplontis è probabilmentequella che offre le più significativetestimonianze monumentali delsuburbio pompeiano.L’insieme degli edifici di etàromana rinvenuti, a cominciaredall’epoca borbonica, nellamoderna città di TorreAnnunziata, è riferibile ad un veroe proprio centro urbanoperiferico, sottopostoamministrativamente allagiurisdizione di Pompei,caratterizzato dalla presenza diville ed alcuni edifici pubblici,collegati da strade, come, in modosimile, è riscontrabile a Stabiae.Ciò che caratterizza Oplontis,toponimo riportato unicamentenella Tabula Peutingeriana, anticamappa delle vie cheattraversavano le regionidell’Impero, è la presenza di duemonumentali edifici di diversadestinazione, essendo il primo, lacosiddetta villa di Poppea, ungrandioso e lussuoso complesso acarattere residenziale; il secondo,la villa di L.Crassius Tertius,attualmente non aperta alpubblico, un’azienda la cui attivitàera incentrata sulla lavorazione diprodotti della terra, in particolarevino e olio. Inoltre il rinvenimentodi uno stabilimento termale aPunta Oncino conferma l’ipotesiche Oplontis fosse un piccolocentro urbanizzato, dotato anche,

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1 La visita inizia proprio dove in antico era ilprincipale ambiente d’ingresso. L’accesso veroe proprio era a sud, laddove attualmente èlocalizzato un canale artificiale, derivazione delfiume Sarno, creato e utilizzato fino a tempiabbastanza recenti per fornire d’acqua i mulinidi Torre Annunziata.Il grandioso salone, con apertura nel tetto(compluvium)*, e corrispondente vasca alcentro del pavimento (impluvium)*, destinataalla raccolta dell’acqua piovana, interamentepavimentato a mosaico*, è caratterizzato dallapresenza di monumentali affreschi in II stile*pompeiano, di eccezionale finezza,probabilmente attribuibili alla bottega cheaveva lavorato nella stessa epoca (circa metàdel sec. I a.C.) a Boscoreale. Il realismo chepervade queste decorazioni, il cui scopo era diallargare illusionisticamente il limite fisico dellepareti, risulta evidente se si osservano lestrutture architettoniche, costituite da colonne,alti podi con scalini, finte porte con partimetalliche, e arricchite da finissimi particolari,quali ad esempio la fiaccola poggiata suigradini, o le teste entro elementi circolari(imagines clipeatae), in alto, sulla parete ovest.

Atrio

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2 Il più importante tra gli ambienti di serviziopresenta lungo il lato nord un ampio bancone inmuratura, con ripiano rivestito da mattoni, sulquale i cibi erano cucinati entro pentole, interracotta o in bronzo, poggiate su sostegni inferro, sotto i quali era acceso il fuoco. Nellaparte sottostante vi sono piccoli vani conapertura semicircolare, destinati a contenere lariserva di legna.Lungo il lato est, nel pavimento, vi è una vascacircolare, utilizzata per lo scarico dei materialiliquidi.Sul lato sud è visibile un soppalco, sul quale sipresume fosse dislocata una stanza di alloggioper la servitù, al quale si accedeva mediante unascala posta in un ambiente contiguo.

Cucina

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3 Come in altre residenze di personaggi appartenenti aceti sociali di un certo rilievo, anche la villa di Poppeadisponeva di un impianto termale privato, costituitodagli ambienti che di consueto ne facevano parte. Ilcalidarium (sala da bagno riscaldata con aria calda)della villa di Poppea presenta le caratteristiche tipichedi questo genere di ambienti, vale a dire le tegulaemammatae, lastroni in terracotta distanziati dallaparete mediante sporgenze presso gli angoli, e lesuspensurae, colonnine fittili cave all’interno o pilastriniin mattoni sui quali il pavimento era poggiato. Questi accorgimenti consentivano entrambi ilpassaggio dell’aria calda lungo le pareti e sotto ilpavimento, facendo in modo che il calore nella stanzafosse pressoché costante.Le decorazioni pittoriche che ricoprono le paretisono riferibili al cosiddetto III stile* pompeiano, nelquale compaiono elementi realistici, costituiti inquesto caso da sottili colonne sorreggenti architravi*,nella parte mediana della parete, e da esili ripartizioniarchitettoniche, a carattere puramente decorativo,nella parte alta, entro le quali sono inseriti quadretti dipaesaggio o figure umane, o anche grandi quadri, cheerano generalmente copie della tradizione greca: il quadro inserito al centro della parete est raffigura ilmito di Ercole* nel giardino delle Esperidi*.

Calidarium

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4 In tutti i settori termali, sia pubblici che privati,accanto al calidarium era collocato iltepidarium, ambiente riscaldato, a differenza dalprecedente, con aria tiepida: infatti in questastanza mancano le tegulae mammatae sullepareti, mentre vi sono invece le suspensuraesotto il pavimento, visibili attraverso una gratametallica, e costituite da pilastrini in mattoni.Gli affreschi, a fondo nero nella fascia inferiore,rosso scuro in quella mediana, appartengonoal IV stile* pompeiano, nel quale prevale ungusto pittorico esclusivamente decorativo, congrandi pannelli che occupano la parteintermedia della parete, recanti al centroquadretti con uccelli in atto di beccare frutti,fiancheggiati da steli verticali sormontati, nellaparte alta, da esili strutture architettonicheschematizzate: queste ultime più nulla hanno ache vedere con il realismo illusionistico del IIstile*, ma si presentano come composizioni acarattere fantastico, pur utilizzando elementidell’architettura reale.

Tepidarium

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5 Uno degli ambienti che, sia per le dimensioni,sia per l’affresco che ne decora l’unica paretemessa in luce, rappresenta efficacemente illusso e la maestosità della residenza oplontina,è sicuramente questo grande salone, utilizzatopresumibilmente come sala da pranzo, apertoa sud sul panorama del mare, comeimmaginiamo fosse in antico, medianteun’ampia porta ed una finestra, della qualepossiamo oggi vedere il calco.L’elemento che maggiormente colpisce ilvisitatore è certamente la spettacolaredecorazione pittorica, anche questaappartenente al II stile*, nella quale il realismoillusionistico è reso mediante unaraffigurazione di un santuario di Apollo, divinitàsimboleggiata dal tripode delfico collocato, traalberi e cespugli, al di là di una portaarchitravata* con cancello, aperta tra duealtissime colonne poggianti su un podio. Inquesto grandioso affresco, ispirato allo stileellenistico barocco ed a scenografie teatrali, acui richiamano i colonnati prospettici postilateralmente, spiccano alcuni particolari digrande finezza, quali i pavoni o le maschereteatrali, che ben si inseriscono nella complessastruttura decorativa.

Salone

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6 Era questa la sala da pranzo, ordinariamenteusata come tale, nella quale i letti tricliniari, suiquali i commensali mangiavano distesi, eranodisposti lungo le pareti, mentre al centro dellasala, in corrispondenza di un mosaico a rombipolicromi, era collocata la mensa per i cibi.Anche in questa stanza la decorazioneparietale in II stile* presenta in basso unpodio, sul quale si ergono colonne in marmocolorato o decorate con tralci metallici. Alcentro dei lati est e ovest vi è una porta, oltrela quale sono visibili tempietti circolaricuspidati*, con statue di divinità femminiliall’interno, e colonnati prospettici, simili a quelligià riscontrati nel salone 5. Sulla parete nord,al di là di un cancello, un’alta colonna sorreggeuna statua di divinità femminile, entro ungiardino. Su questa parete di particolareinteresse è il motivo decorativo costituito daun cestino contenente fichi, motivonaturalistico reso dall’artigiano con notevoleperizia, collocato sotto un arco, in alto adestra.

Triclinio*

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7 In questa piccola stanza da letto i letti eranocollocati negli appositi spazi a nicchia, concopertura a volta, ricavati sui lati est e nord,entro la cui parete di fondo fusuccessivamente aperto un vano di passaggio.Di notevole interesse sono i calchi della portae soprattutto della finestra, che al momentodell’eruzione era semiaperta.Gli affreschi, in II stile*, sono molto simili aquelli dell’atrio 5: anche qui la decorazione ècostituita da strutture architettonicheillusionistiche, meno imponenti eproporzionalmente ridotte e rapportate allepiù piccole dimensioni dell’ambiente.Le volte delle nicchie, delimitate da cornici instucco, erano decorate da un motivo acassettoni, mentre le lunette presentavanoscene di paesaggio.

Cubiculum*

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8 Gli affreschi in II stile* presenti sulle pareti diquesto salone, aperto sul porticato 9, sidistinguono dagli altri non tanto per lastruttura generale della decorazione, che,come di consueto, presenta un podio in basso,sul quale poggiano colonne architravate*, trale quali si aprono vani di passaggio, quanto peri particolari inseriti qua e là, attraverso i qualil’artigiano ha voluto, come in altri casi,arricchire e in certo qual modo stemperare laseverità dell’impianto decorativo, dando provaal contempo delle sue notevoli capacitàpittoriche.Sul lato nord, in basso a destra, un cestinocontenete frutta appare coperto da unsottilissimo velo, mentre, sempre a destra main alto, è resa con grande finezza latrasparenza del vetro di una coppacontenente melograni. Sull’opposto lato sud, inbasso, un alto supporto reca su di un ripianouna specie di torta, mentre in alto al centrodel lato ovest un bell’esempio di maschera ciriporta alle scenografie teatrali di tradizionegreca ellenistica, dalle quali traevano origine icomplessi decorativi in II stile*.

Salone

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9 Simmetrico rispetto all’altro, pressochéidentico, che si estende a ovest dell’atrio,questo porticato presenta una particolaritàstrutturale costituita dalle colonne, che sonounite da tratti di muro in opus craticium*, concornici in legno riempite da blocchetti inpietra, entro i quali era inserito verosimilmenteun cancello: tale espediente dovette essereadottato per proteggere gli ambientiretrostanti dall’eccessivo caldo in estate, dalfreddo in inverno. I suddetti ambienti, recanti, come il porticato,un sobrio apparato decorativo in IV stile*, afondo rosso o bianco, erano piccole stanze daletto, in una delle quali è stato possibilericostruire il soffitto, anch’esso decorato.In III stile*, appartenente quindi ad una faseprecedente, è invece affrescato il cubiculum*che si trova all’inizio del porticato, pressol’angolo nord-ovest, a fondo giallo nella zonainferiore e nei pannelli della zona mediana,separati da candelabri e pilastri, mentre nellazona superiore compaiono elementiarchitettonici prospettici su fondo bianco,finemente resi con precisione calligrafica.

Porticato

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10 Oltre al grande viridarium* nord, che costituivaper così dire il giardino di rappresentanza, nellavilla di Poppea era stato creato, sul versante suddell’edificio, quest’altro giardino, che si distinguedal precedente essendo più raccolto e appartato,e che consentiva di dedicare alcune ore dellagiornata al riposo e alla meditazione. Entro diesso sono stati oggi piantati alberi di alloro,specie vegetale che si presume dovesse esservianticamente.Il giardino è racchiuso entro un colonnato a trebracci (porticus triplex), con colonne in mattonirivestite di stucco bianco. La decorazione dellepareti interne è in IV stile*, con pannelli a fondorosso nella zona mediana. Una decorazione in IVstile* è presente anche sugli architravi* sorrettidalle colonne.

Peristilio*

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Corridoio

Questo ambiente, comprendente due bracciperpendicolari, circonda e disimpegna alcuniambienti di rappresentanza creati nel settoredella piscina.Il braccio ovest-est conduce in fondodirettamente agli ambienti gravitanti intorno allagrandissima vasca: sul lato sud vi è l’accesso ad unpiccolissimo ambiente nel quale è dislocatol’unico settore produttivo della villa, almeno nellaparte di essa messa in luce. Si tratta di un piccolotorchio per il vino che, a causa delle sue ridottedimensioni, doveva servire unicamente asoddisfare le esigenze di chi risiedeva nell’edificio.Gli affreschi in IV stile* che ricoprono le pareti, afondo prevalentemente rosso, mostranochiaramente che in questa grandiosa residenzapatrizia, a differenza di molte case di Pompei,dove nella stessa epoca le decorazioni parietalierano spesso di tipo abbastanza corrente, gliaffreschi presentano caratteristiche di altissimaqualità, come si evince osservando i particolariche sono al centro dei pannelli della zonamediana, con uccelli che beccano frutti.Di notevole interesse è il soffitto dell’altrobraccio sud-nord, anch’esso in IV stile*,completamente ricostruito subito dopo lo scavo.

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12 L’inconsueta forma di questo ambiente disoggiorno costituisce una sorta diadattamento alla particolare conformazionedel salone di rappresentanza, collocato difronte al giardino che affianca la piscina eaperto su di esso mediante un finestrone.Questo salone, di forma poligonale, al quale siaccedeva mediante un passaggio pressol’angolo nord-est, non aveva affreschi sullepareti, ma queste erano ricoperte in basso dauno zoccolo in marmi colorati, mentre al disopra vi erano pannelli in legno a bugnato*. Ilrivestimento pavimentale era in piastrelle dimarmo, delle quali tuttavia restano solo letracce, essendo state esse rimosse in vista diuna sostituzione del pavimento, in conseguenza dei lavori in corso nell’edificio.

Sala (oecus)

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13 Perfettamente simmetrico rispetto alprecedente ambiente 12, questa sala ha lamedesima funzione e presenta decorazionipittoriche dello stesso tipo.Le due sale sono collegate da un brevecorridoio, anch’esso decorato in IV stile*, chepassa alle spalle del salone di rappresentanzapoligonale e funge da disimpegno.

Sala (oecus)

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14 Il settore interessato dall’ultimo ampliamentodella villa è incentrato sulla piscina, la cuigrandissima vasca (m. 61 x 17) presenta alcuniaccorgimenti tecnici, quali ad esempiol’inclinazione verso sud, per consentire il deflussodell’acqua, che ne fanno uno dei più begli esempidi struttura destinata alle attività sportive ed ingenerale alla cura del corpo.Tra l’altro la piscina era inserita in unlussureggiante ambiente naturale, essendo essacircondata da prati, alberi e piante, entro i quali,rispondendo così all’esigenza del proprietario diriunire in un unico contesto la vegetazione eopere di alto artigianato, erano inserite alcunesplendide sculture in marmo bianco, ottime copieromane di originali greci.Lungo il lato ovest della vasca vi era in origine unporticato, sul quale si apriva una serie di ambientidi diversa destinazione, e la cui parete internapresenta una decorazione in IV stile* a fondobianco, con alcuni particolari decorativi (quadrettidi paesaggio, elementi vegetali e animali) difinissima esecuzione. I lavori di ristrutturazionedella villa prevedevano il rifacimento dellacopertura e la rimozione delle colonne, che sonostate infatti rinvenute non nella loro sedeoriginaria, ma depositate in un’altra partedell’edificio.

Piscina

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15 Tra gli ambienti che si aprono sul porticato dellapiscina, si distingue, soprattutto a causa dellasemplicità che li caratterizza dal punto di vistadecorativo, un nucleo di stanze collocateall’estremità nord. Le pareti sono infatti ricoperteda campiture bianche nella zona superiore, rosse,gialle o nere nella fascia inferiore, del tutto privequindi anche delle più semplici decorazionicaratteristiche del IV stile*, presenti in altriambienti.Tale caratteristica, unita al fatto che queste stanzesi trovano in un punto dell’edificio abbastanzaappartato rispetto agli altri ambienti, in modo da garantire una maggiore riservatezza,ha fatto supporre che esse fossero hospitalia,stanze destinate agli ospiti, invitati a soggiornare,in diversi periodi dell’anno, in questa residenza di lusso.

Hospitalia

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16 La villa di Poppea è caratterizzata dalla presenza,oltre che dei grandi giardini ricchi di vegetazione,che erano generalmente sempre presenti nellegrandi ville residenziali, anche di piccoli giardiniinterni, ovviamente scoperti, con aiuola centrale,entro la quale erano interrate piante di medie opiccole dimensioni, ma le cui pareti presentanodecorazioni pittoriche in cui vengono ripresi glielementi vegetali realmente esistenti: nel mezzodella lussureggiante vegetazione, la cuiriproduzione sulle pareti riprende il realismoillusionistico del II stile*, sono inseriti altrielementi naturalistici, come gli uccelli, o manufattitipici dei giardini, come le vasche di fontana, la cuipresenza ravviva e arricchisce la decorazione.La particolare configurazione di questo ambienteè dovuta probabilmente all’inserimento di esso, inun momento successivo, nell’ambito degliambienti contigui, alla cui conformazione si èdovuto necessariamente adattare.

Viridarium*

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17 Probabilmente destinato a sala da pranzo, questoambiente è perfettamente simmetrico rispettoall’altro salone 19. Entrambe le stanze presentanouna nicchia semicircolare sul lato est, nella qualeera originariamente collocata una scultura, perscopi decorativi.Ciò che maggiormente colpisce in questo saloneè il soffitto, che è stato possibile ricostruire, conpochissimi frammenti, grazie ad un accuratissimolavoro di restauro. La decorazione riprende gli schemi decorativi delIV stile*, con la differenza che mentre diconsueto le partizioni geometriche sonosemplicemente dipinte, in questo caso esse sonorese plasticamente mediante l’uso di cornici instucco e la realizzazione di motivi circolari oromboidali a sottosquadro, che animano lasuperficie creando una suggestiva alternanza diluci ed ombre.

Salone

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Salone

Osservando la pianta della villa, si noti come ilsettore più antico dell’edificio risponda adeterminati canoni di simmetria, rappresentandol’atrio il punto centrale attorno al quale eranodisposti i vari ambienti.Pur rispondendo il nucleo più recente dell’edificioa canoni architettonici meno rigidi e più liberi, sirileva tuttavia che vi è simmetria anche nella filadi ambienti prospicienti la piscina, dei qualiquesto grande salone costituisce il centro.Il salone, aperto sul retro mediante un ampiofinestrone sul giardino nord, aveva le paretirivestite, fino ad una certa altezza, di marmipregiati, mentre il pavimento era in opus sectile*,formato cioè da piastrelle in marmo di varicolori, dei quali solo una parte è oggi visibile. Illato est, aperto sul porticato della piscina,presentava due altissime colonne, rimosse, comequelle del porticato, a causa dei lavori di restauro.Sui lati nord e sud due finestre sono aperte suviridaria* di forma quadrata, in tutto simili alprecedente ambiente 16. In questo caso alvisitatore che si soffermi al centro del salone sioffre la visione, sui due lati, della successioneprospettica dei giardini interni scoperti, alternaticon gli ambienti coperti, in un suggestivo gioco diluci ed ombre.

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19 Come si è già detto, questo ambiente èassolutamente identico al precedente salone 17.Il rivestimento delle pareti era costituito damarmi colorati nella parte inferiore.Ancora un viridarium*, questa volta di dimensioniridottissime, è visibile attraverso una finestrapresente sul lato sud. Esso è in tutto simile aglialtri, sia per la presenza dell’aiuola, sia per ladecorazione parietale. Va sottolineata laparticolare sensibilità, da parte dei proprietari diville dell’epoca, per gli elementi naturalistici, realio riprodotti in pittura, al punto da sfruttare, aquesto scopo, anche il più piccolo spaziodisponibile.

Salone

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20 Il principale collegamento tra il nucleoresidenziale dell’edificio, di epoca più antica, ed il più recente settore destinatoprevalentemente alla cura del corpo, vale a direla zona della piscina, è costituito da questo lungocorridoio, di considerevoli dimensioni in larghezzaed in altezza, lungo le cui pareti sono collocatedue file di panche, utilizzate probabilmente perl’attesa da parte di chi voleva accedere allapiscina o più semplicemente per il riposo.Il soffitto dell’ambiente è suddiviso mediantetravature in settori quadrati, decorati con grandipannelli in IV stile*, caratterizzati da partizionigeometriche concentriche collegate da ghirlandeed altri elementi vegetali e arricchite daparticolari quali animali, quadretti, teste diMedusa*, il tutto reso con grande eleganza efinezza. Il rivestimento pittorico non interessa solo i pannelli centrali, ma anche le travature e le alte finestre aperte sul peristilio* 10.

Corridoio

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21 La latrina comune presenta le pareticompletamente rivestite di intonaco bianco:lungo i lati est, nord e ovest erano collocati,incassati nella muratura, appositi ripiani forati,presumibilmente in legno, sotto i quali correva uncanale rivestito in cocciopesto*. Questo canaleconsentiva la pulizia dell’impianto, che si ottenevautilizzando l’acqua contenuta in una vasca postapresso l’ingresso dell’ambiente.Nella stessa stanza vi è un’altra latrina, distruttura più semplice, collocata lungo il lato sude separata da un tramezzo in muratura.

Latrina

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22 Di varia destinazione sono le stanze aperte suquesto piccolo peristilio* interno, in passatoimpropriamente definito “servile”, a causa dellapresenza di alcuni ambienti destinati allaservitù, dislocati lungo il lato est, sia al pianoinferiore che a quello superiore, al quale èpossibile accedere mediante una scala: si trattadi stanze di piccole dimensioni, semplicementerivestite di intonaco chiaro. La definizione di“servile” è stata probabilmente data anche acausa della decorazione parietale, costituita dapannelli con striature grigie e nere, spessopresenti in locali servili, ma anche in quellisignorili, come si può vedere, in questa stessavilla, nella parte inferiore delle pareti delprecedente corridoio 20.In realtà, nel mentre su questo peristilio* siaffaccia il successivo ambiente 23, sicuramentesignorile, va detto che esso, occupato al centroda un viridarium* con fontana, costituisce unulteriore elemento di passaggio tra la vera epropria zona residenziale e il settore dellapiscina. In esso sono inseriti gli ambienti per laservitù, a differenza di altre ville, dove questierano dislocati in un settore del tuttoseparato.

Peristilio*

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23 Come già accennato, questo ambientesignorile, di cospicue dimensioni, è aperto sulprecedente peristilio* 22. Si tratta di unlarario, ambiente nel quale erano collocate leimmagini dei Lari, divinità protettrici della casae della famiglia, in onore dei quali, in questostesso locale, potevano svolgersi cerimonie diculto.L’altare sul quale erano collocate le immaginioggetto di devozione, in genere costituite dastatuette in marmo o in bronzo, si trova entrouna nicchia sul lato ovest, e consiste in un altoe monumentale basamento in pietra, rivestitodi intonaco dipinto. Di estremo interesse è ilresiduo carbonizzato del trave ligneosovrastante la nicchia.Le pareti dell’ambiente sono decorate conaffreschi in IV stile*, a fondo bianco, con esilielementi decorativi di tipo architettonico onaturalistico.

Larario

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24 Aggiunto in un momento successivo, assiemeai porticati aperti sul giardino nord, rispettoalla prima fase edilizia relativa alla zonadell’atrio, il grande salone, anch’essoprobabilmente una sala da pranzo di notevolidimensioni, presenta sul davanti due altissimecolonne in mattoni, rivestite di intonacobianco. Il pavimento è a mosaico bianco enero, e presenta, sulle soglie tra le colonne,motivi vegetali stilizzati. Le pareti non recanoalcun tipo di rivestimento: probabilmente sipensava di ridecorarle a seguito dei lavori diristrutturazione. A quest’ultimo evento èdovuta la presenza di alcune colonne, relativeal porticato della piscina, spostate dalla lorooriginaria collocazione e depositate lungo lepareti di questo ambiente.Al salone fanno da ali i due porticatisimmetrici, con colonne rivestite anch’esse diintonaco bianco, le cui pareti internepresentano una decorazione in IV stile* conpannelli a fondo rosso e giallo nella zonamediana. Si può osservare, a ovest, laprosecuzione del braccio del porticato nonancora riportato alla luce, al di sotto dellamoderna via Sepolcri.

Salone

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25 Di vastissime dimensioni è il giardino chepresumibilmente doveva delimitare la villa anord: in esso trovavano posto, oltre a variespecie vegetali, che sono state identificate eripristinate, anche diverse sculture in marmo,in particolare Erme* su pilastrino, le cui basi inmattoni sono tuttora conservate.Lussureggiante e rigoglioso, il viridarium* eraluogo destinato soprattutto al passeggio e alriposo.Sul lato est sono stati eseguiti i calchi delle radici di alberi di alto fusto, moltoprobabilmente platani.I vialetti, delimitati da siepi, presentano unpunto di convergenza verso nord, laddove sipresume vi fosse un gruppo scultoreo o unafontana. Tale punto centrale doveva essere benvisibile a chi accedeva alla villa dal suoingresso, cioè dall’atrio, come punto finale diuna successione prospettica di elementiarchitettonici e naturalistici.

Viridarium*

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impluvium: basso bacino alcentro dell’atrio delle case, incui confluiva l’acqua piovana,che scendeva dal tettoattraverso il compluvium* Medusa: personaggio mitico,caratterizzato dai capelli aforma di sottili serpentimosaico: rivestimento dipavimenti, o di pareti, costituitoda piccolissime tessere in pietrao pasta vitrea, bianche e nere opolicrome, messe assieme inmodo da creare motivigeometrici o scene figurateopus craticium: tecnicacostruttiva economica contelaio ligneo a riquadri, riempitoda pietrame legato con calce efangoopus sectile: decorazione dipavimenti o pareti fatta dipiastrelle di marmo, chedelineano motivi geometrici ofiguratiperistilio: giardino circondatoda portici colonnatiprimo stile: decorazionepittorica parietale (III-inizi I sec.a.C.), detta anche ‘strutturale’,che imita elementiarchitettonici realizzati in stuccoe ornati a imitazione delmarmoquarto stile: decorazionepittorica parietale (secondametà del I sec. d.C.), dettaanche ‘fantastica’, che amplificala fantasia architettonica del‘secondo stile’* e il tonodecorativo del ‘terzo stile’*

Glossario

architrave: elemento strutturaleorizzontale, poggiante sucolonne o pilastribugnato: tipo di rivestimento abugne, parte sporgente diblocco in pietra, volutamenteappena sbozzato, in modo daporre in risalto il chiaroscuro e lavolumetriacocciopesto: tritume diterracotta legato con calce esabbia, utilizzato per rivestirepavimenti e pareti, impermeabileall’umidità compluvium: apertura al centrodel tetto dell’atrio delle case, checonvogliava l’acquanell’impluvium*cubiculum: stanza da letto connicchie coperte a volta, ricavateentro le pareti, nelle quali eranoinseriti i letticuspidato: terminante acuspide, elemento strutturalecon l’estremità superioreappuntitaErcole: eroe greco, figlio di Zeuse Alcmena, protagonista di imprese frequentementeraffigurate in opere d’arte grecae romanaErma: scultura su pilastrino,raffigurante un busto o una testa,che prende tale nome dall’uso,nella Grecia antica, di riprodurrein essa il dio Hermes (Mercurio)Esperidi: figlie della Notte, nelcui giardino erano custoditi iPomi d’Oro che Ercole, in unadelle sue dodici fatiche, avevapreso e portato al re Euristeo

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Glossario

secondo stile: decorazionepittorica parietale (inizi I-20a.C.), detta anche‘architettonica’, che riprende glielementi del ‘primo stile’* e lirealizza non con lo stucco, macol tratto pittorico, rendendolisempre più complessi, realistici,con sensibilità prospettica terzo stile: decorazionepittorica parietale (20 a.C.-50d.C.), detta anche ‘ornamentale’,che divide rigidamente lasuperficie in senso verticale eorizzontale mediante elementiarchitettonici o vegetali o lineari,al centro dei quali sono motividecorativi e pannelli figuratitriclinio: sala da pranzo, dove simangiava distesi su letti dispostisu 3 latitripode delfico: tripode sacroad Apollo, divinità che aveva ilprincipale luogo di culto a Delfi,in Greciavilla “di otium”: edificio acarattere residenziale,generalmente utilizzato per ilriposo o la villeggiaturaviridarium: area tenuta agiardino nella quale, oltre apiante ed alberi, potevanoessere collocate sculture inmarmo o in bronzo

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immagine e comunicazionetesti

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traduzioni

Zelig

Luciano Romano

Castellammare di Stabiawww.nleditore.itStudio Essepi, Milano

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Questa piccolaguida raccogliebrevi testi diintroduzione allavisita dei siti piùsignificativi degliscavi. Alcuni di essipossono esseretemporaneamentechiusi.

a cura della SAPES

Eidos Longobardi

© 2015 Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia

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