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MAD 9 Settembre 2010 L a tecnica della semplifica- zione colturale mette a dura prova la seminatrice. Chi decide di adottare que- sto approccio agronomico, deve mettere in conto che la precisio- ne di semina, intesa come il rispet- to della distanza e della profondi- tà di deposizione del seme, può ri- dursi se il terreno non è ben prepa- rato o se abbondano i residui in su- perficie. Per poter conciliare il buon risulta- to di semina con la necessità di semplificare la tecnica colturale l’operatore dovrebbe dotarsi di macchine versatili, pensate per es- sere usate in condizioni diverse, non solo a seconda del tipo di terre- no e di coltura, ma anche della tec- nica colturale adottata. Tra le seminatrici pneumatiche di precisione presenti sul mercato si è scelto di provare il modello Kverne- land Accord Optima serie HD, pro- posto da Kverneland Italia e proget- tato per la semina sia su terreno la- vorato sia con residuo colturale in superficie. Kverneland propone la seminatrice Optima HD capace di adattarsi sia al letto di semina preparato sia a quello non lavorato con residui colturali di Matteo Bertocco Optima semina su sodo e lavorato PROVA Il modello in prova L’Optima serie HD è una seminatri- ce di precisione a 8 file, con interfi- la da 75 cm, di tipo trainato. Il telaio nel suo complesso è costituito da una struttura portante, fissa, con di- spositivo di attacco a tre punti e una coppia di ruote (ver. 11.5/80 - 15.3), con funzione di appoggio. Queste ultime sono azionate da martinetti idraulici quando si effettuano le ma- novre a fine campo. Gli elementi di semina sono inseri- ti su una struttura secondaria, con chiusura idraulica laterale dei due elementi più esterni, per garantire un ingombro complessivo di 3 m durante il trasporto su strada. Sul telaio sono poi inseriti: la tramoggia del concime, in po- sizione anteriore centrale, dotata di una parete interna di divisione e con una capacità complessiva di 1.200 L; tramoggia del micro-granulatore, con capacità di 35 L, ognuna adibi- ta al rifornimento di 2 elementi di semina; distributore del concime, uno ogni 2 elementi di semina, di tipo volumetrico e costituito da una ruo- ta alveolata, con trasmissione del moto a catena e regolazione ma- nuale centralizzata; assolcatore per il concime, costi- tuito da un doppio disco, a profilo diritto e margine dentato, collegato al telaio mediante un supporto ela- stico, con molla di carico; la turbina, collocata anteriormen- te alla tramoggia del concime, in posizione centrale sul telaio por- tante della macchina, e azionata dall’impianto idraulico del trattore; il gruppo di trasmissione, che ri-

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La tecnica della semplifica-zione colturale mette a dura prova la seminatrice. Chi decide di adottare que-

sto approccio agronomico, deve mettere in conto che la precisio-ne di semina, intesa come il rispet-to della distanza e della profondi-tà di deposizione del seme, può ri-dursi se il terreno non è ben prepa-rato o se abbondano i residui in su-perficie.Per poter conciliare il buon risulta-to di semina con la necessità di semplificare la tecnica colturale l’operatore dovrebbe dotarsi di macchine versatili, pensate per es-sere usate in condizioni diverse, non solo a seconda del tipo di terre-no e di coltura, ma anche della tec-nica colturale adottata.Tra le seminatrici pneumatiche di precisione presenti sul mercato si è scelto di provare il modello Kverne-land Accord Optima serie HD, pro-posto da Kverneland Italia e proget-tato per la semina sia su terreno la-vorato sia con residuo colturale in superficie.

Kverneland propone la seminatrice Optima HD capace di adattarsi sia al letto di semina preparato sia a quello non lavorato con residui colturali

di Matteo Bertocco

Optima semina su sodo e lavorato

prova

Il modello in provaL’Optima serie HD è una seminatri-ce di precisione a 8 file, con interfi-la da 75 cm, di tipo trainato. Il telaio nel suo complesso è costituito da una struttura portante, fissa, con di-spositivo di attacco a tre punti e una coppia di ruote (ver. 11.5/80 - 15.3), con funzione di appoggio. Queste ultime sono azionate da martinetti idraulici quando si effettuano le ma-novre a fine campo.Gli elementi di semina sono inseri-ti su una struttura secondaria, con chiusura idraulica laterale dei due elementi più esterni, per garantire

un ingombro complessivo di 3 m durante il trasporto su strada.Sul telaio sono poi inseriti:◾ la tramoggia del concime, in po-sizione anteriore centrale, dotata di una parete interna di divisione e con una capacità complessiva di 1.200 L;◾ tramoggia del micro-granulatore, con capacità di 35 L, ognuna adibi-ta al rifornimento di 2 elementi di semina;◾ distributore del concime, uno ogni 2 elementi di semina, di tipo volumetrico e costituito da una ruo-ta alveolata, con trasmissione del moto a catena e regolazione ma-nuale centralizzata;◾ assolcatore per il concime, costi-tuito da un doppio disco, a profilo diritto e margine dentato, collegato al telaio mediante un supporto ela-stico, con molla di carico;◾ la turbina, collocata anteriormen-te alla tramoggia del concime, in posizione centrale sul telaio por-tante della macchina, e azionata dall’impianto idraulico del trattore;◾ il gruppo di trasmissione, che ri-

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ceve il moto da una ruota gommata a contatto con una delle due ruote di appoggio, e lo invia poi al distri-butore mediante un sistema a cate-ne in presa diretta, con ingranaggi conformati a ruote dentate inter-cambiabili;◾ la scatola del cambio, collocata in posizione centrale, facilmente ac-

cessibile per l’operatore;◾ l’elemento di semina, collegato al telaio portante mediante una strut-tura a parallelogramma elastico, dotata di molla di carico, in grado di esercitare una pressione al suolo pari a 129 kg, e che può essere in-crementata di altri 100 kg median-te un’apposita leva, azionabile ma-

nualmente su tre posizioni di riferi-mento. L’assolcatore dell’elemento di semina, di tipo a doppio disco e conformato a “V”, è affi ancato late-ralmente da una coppia di ruote gommate con ampia superfi cie di appoggio (120 mm) e diametro pari a 400 mm, la cui regolazione ma-nuale consente di agire sulla pro-fondità di semina. A seguire è pre-sente una coppia di ruotini chiudi- solco gommati a “V”, la cui inclina-zione sul piano verticale e la pres-

LE CONDIZIONI DI PROVA

La macchina è stata provata in condizioni mol-to differenti tra loro, per metterne alla prova la capacità di adattamento:

terreno franco-limoso (foto 1), con letto di semina ben preparato e zolle di dimensioni va-riabili (diametro medio: 5,1 cm). Al momento della prova il terreno si presentava secco in su-perfi cie (umidità media nei primi 5 cm pari al 15%) e più umido nella zona sottostante;

terreno franco-sabbioso, dove la macchina è stata provata con un contenuto di umidità elevato e su due differenti tipologie di residuo colturale: stoppie di riso (foto 2), con base del culmo prevalentemente in piedi e di lunghezza abbastanza omogenea (lunghezza media: 14,1

± 3,9 cm) e stocchi di mais (foto 3), sfi brati e trinciati a lunghezza molto eterogenea (lun-ghezza media: 35,6 ± 15,2 cm), già degradati, con presenza di malerbe in superfi cie.

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Dettaglio della ruota di sostegno della struttura complessiva della macchina: la larghezza dello pneumatico garantisce una buona superfi cie d’appoggio, mentre l’azionamento mediante martinetto idraulico consente il sollevamento della macchina non in lavoro

Distributore del concime di tipo volumetrico, con ruota alveolata che alimenta due elementi di semina, azionata da trasmissione a catena

Tramoggia del concime dall’elevata autonomia, collocata centralmente e in posizione anteriore per aumentare la stabilità della struttura complessiva della macchina

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0sione esercitata al suolo sono rego-labili manualmente attraverso le apposite leve;◾ il distributore del seme, costitui-to da un disco alveolato, solidale al-la camera di depressione ed en-trambi in rotazione. Nella parte po-steriore della camera di depressio-ne è presente il perno di sostegno, in posizione centrale e cavo: dal suo

interno viene aspirata l’aria, si ge-nera così una depressione che atti-ra i semi dall’altra parte del disco, agli alveoli. Sul disco alveolato agi-scono due selettori, entrambi rego-labili manualmente su scala gra-duata in base alle caratteristiche del seme: quello in posizione supe-riore elimina i semi doppi o le impu-rità eventualmente presenti in cor-

La famiglia delle

optimaMODELLI

La famiglia di seminatrici Optima conta diver-si modelli, con larghezze di lavoro disponibi-li da 3 fi no a 9 m.

TELAIO

Il telaio può essere di tipo fi sso, nel caso del-le seminatrici con 4 elementi di semina, te-lescopico per i modelli con 6 o 8 elementi di semina, o a ripiegamento idraulico per i mo-delli di dimensione superiore (12 e 16 ele-menti di semina). Nella versione trainata, in-vece, il telaio è costituito da una doppia strut-tura, una con funzione di tipo portante, sulla quale si inserisce la seconda, a ripiegamen-to idraulico, alla quale sono montati gli ele-menti di semina.

EQUIPAGGIAMENTO

La seminatrice può essere equipaggiata con vari allestimenti: l’operatore può scegliere il tipo di assolcatore in base al tipo di seme, l’allestimento dell’elemento di semina, il tipo di centralina di controllo. Questa può varia-re dalla soluzione più semplice Opto, a quel-la più complessa Focus 2, fi no alla centralina Tellus (ISO-Bus).

PREZZO

Modello Potenza Prezzo richiesta (euro) (1) (CV/kW)3 m rigido ??? ???4 m telesc. ??? ??4,5 m rigido ??? ??6 m PH (??) ??? ??6,1 m rigido ??? ??9,3 m rigido ??? ??4,5 m trainato ??? ??6 m trainato ??? ??

(1) Prezzi Iva esclusa. Allestimento come versione in prova.

rispondenza di un singolo alveolo, mentre il selettore inferiore comple-ta la selezione prima del punto di ri-lascio, per garantire il minor nume-ro di doppie deposizioni;◾ la tramoggia del seme, posiziona-ta sopra il distributore, ha una capa-cità di 55 L. Le pareti interne e la sua conformazione sono pensate per fa-vorire la caduta del seme ed evitare punti di accumulo del seme;◾ il segnafi le è costituito da un di-sco a margine dentato, con apertu-ra/chiusura a controllo idraulico.

Al momento della provaNel corso delle prove la macchina è stata accoppiata a un trattore John

Seminatrice pneumatica di precisione Kverneland mod. Optima HD, versione da 8 fi le trainata. In alto a sinistra falcione a doppio disco dentato per la localizzazione del concime lateralmente alla linea di semina: la molla di carico di grandi dimensioni e il diametro elevato (350 mm) consentono di eseguire un taglio netto del terreno anche in presenza di residuo colturale

Ruota gommata (a sinistra) per la trasmissione del moto agli elementi di semina in fase di lavoro, mediante sistema di trasmissione a catene in trazione (a destra)

La scatola del cambio, con gli ingranaggi per la trasmissione del moto, è posizionata lateralmente alla tramoggia del concime e risulta facilmente raggiungibile dall’operatore

Dettaglio del sistema per la derivazione del moto, mediante catena e ingranaggio a pignone, dal sistema di trasmissione centralizzato della seminatrice, con la possibilità di selezionare diverse velocità di rotazione del rullo alveolato

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Deere serie 6430 Premium, equi-paggiato con sistema di ausilio alla guida. La seminatrice è stata regolata in maniera diversa a seconda delle condizioni operative: su terreno la-vorato, con zolle grossolane (dia-metro 6,7 ± 1,8 cm), sono state au-mentate la pressione scaricata a terra (159 kg) dall’elemento di semi-na e la profondità di deposizione (6,5 cm) per evitare una deposizio-ne del seme troppo superficiale, mentre con zollosità più contenuta (3,6 ± 2,9 cm) sono stati diminuiti i valori di pressione (129 kg) e di de-posizione (5 cm). Su terreno non la-vorato è stata aumentata la pressio-

ne scaricata a terra (189 kg) per vin-cere la resistenza alla penetrazione del terreno e assecondarne il profi -lo, ed è stata diminuita la profondi-tà di lavoro (4,5 cm) in virtù del maggior contenuto idrico del terre-no.La distanza di deposizione è stata impostata a 18 cm.

Come ha lavoratoDal punto di vista generale, la se-minatrice si è distinta per un’eleva-ta versatilità di impiego, con una buona capacità di adattamento a condizioni di campo molto differen-ti. Vediamo nel dettaglio come si è comportata la macchina.

profondità di deposizione. È ri-sultata in linea con quella imposta-ta: su terreno lavorato il seme è sta-to deposto a una profondità media di 6,6 cm su quello più grossolano e di 5,1 cm su quello più fi ne, con uno scostamento del tutto trascurabile (1 mm). Lo stesso dicasi per la se-mina su terreno non lavorato, dove la deposizione media effettiva è sta-ta di 4,7 cm, rispetto ai 5 cm setta-ti, con uno scostamento medio leg-germente superiore (3 mm) ma non signifi cativo se rapportato alle di-mensioni del seme. In generale quindi il sistema di regolazione ha evidenziato un’apprezzabile capa-cità di rispettare la profondità sele-zionata.precisione di deposizione. La distanza media di deposizione è ri-sultata pari a 17,6 cm su terreno la-vorato, dato confermato dai rilievi eseguiti sulle piante subito dopo

Leve manuali di regolazione dei due selettori del sistema di distribuzione del seme

Dettaglio del disco alveolato, con i singoli semi adesi agli alveoli grazie alla depressione: l’azione del doppio selettore elimina i semi doppi

Regolazione dei ruotini chiudi-solco: la leva modifi ca l’inclinazione sul piano verticale delle due ruote gommate, mentre la leva con manopola consente di variare la pressione esercitata sul terreno in corrispondenza della linea di semina

Leva per la regolazione della pressione scaricata a terra dal singolo elemento di semina: l’operatore può selezionare manualmente una delle tre posizioni disponibili in funzione delle condizioni presenti in campo (presenza di zollosità accentuata, terreno lavorato o terreno sodo)

Leva per la regolazione manuale della profondità di semina, mediante la selezione della posizione su scala graduata

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l’emergenza, e a 18,5 cm su terreno non lavorato. Tali leggeri scosta-menti rispetto ai 18 cm impostati potrebbero essere considerati ne-gativi, trattandosi di una seminatri-ce pneumatica di precisione. In realtà, oltre a non aver penalizzato l’investimento unitario in termini di numero di piante su m², il risulta-to ottenuto può considerarsi soddi-sfacente nel complesso. La Optima HD infatti ha rivelato una buona ca-pacità di adattamento, conciliando in una sola macchina le esigenze costruttive tipiche sia della semina su terreno pareggiato e affi nato (di-stributore con baricentro basso ri-spetto alla linea di semina, scarsa esigenza di disassamento dell’as-solcatore rispetto alle ruote di ap-poggio), sia della semina su terreno sodo (distributore con baricentro alto rispetto alla linea di semina, necessità di ruote di appoggio e as-solcatore di movimento sul piano verticale per assecondare il profi lo del terreno).

Le distanze irregolari, dovute alle mancate deposizioni o alle deposi-zioni doppie, sono state in media pari al 5%, con una regolarità di de-posizione complessiva del 95%.Chiusura del solco. La chiusura del solco è risultata costante e re-golare, sia nel caso del terreno affi -nato, che in quello non lavorato. In quest’ultimo caso è stata esercitata una maggiore pressione a terra dal-la coppia di ruotini chiudi-solco, a dimostrazione di come la versatili-tà di impiego della seminatrice di-penda dalla possibilità di interveni-re in maniera facile con il giusto settaggio.Gestione dei residui. L’elemento di semina ha evidenziato una buona capacità di adattamento alle condi-zioni operative in entrambi i conte-sti, senza riscontrare particolari pro-blemi, nonostante l’elevata umidità del terreno e la differente tipologia di residuo colturale. Si raccomanda co-munque di prendere in considera-zione la possibilità di installare una

coppia di ruotini stellati anterior-mente all’assolcatore, per mantene-re pulita la linea di semina.velocità di avanzamento. La ve-locità di avanzamento è risultata diversa a seconda delle condizioni operative, variando da un minimo di 4 km/ora nel caso della semina su terreno non lavorato, a un massi-mo di 8 km/ora con letto di semina ben preparato.Capacità di lavoro. La Optima HD si è rivelata in grado di esprime-re una capacità di lavoro interessan-te, variabile da circa 2,2 ha/ora (se-mina su sodo) a poco più di 4 ha/ora (semina su terreno preparato). In li-nea generale essa risulta favorita dall’elevata capacità delle tramog-ge del seme e del concime, oltre che dalla facilità di voltata a fi ne cam-po, mentre può risultare penalizza-ta dalla ridotta dimensione degli ap-pezzamenti. 82

Matteo [email protected]

È PIACIUTO

La struttura del telaio, che conferisce stabilità alla macchina nelle diverse condizioni

Le regolazioni sono semplici e facili da modificare

La buona qualità di semina in condizio-ni molto differenti tra loro

NON È PIACIUTO

La centralina di controllo nella ver-sione base, utilizzata durante la pro-va, non sfrutta appieno le potenziali-tà della gestione elettronica della se-minatrice

La presenza di una coppia di dischi anteriori all’elemento assolcatore sa-rebbe utile al lavoro su stoppie ag-gressive (riso o frumento)

La coppia di ruotini chiudi-solco ha esercitato una pressione in grado di compattare il solco aperto dall’assolcatore, nonostante la presenza di zolle dal diametro nel complesso abbastanza eterogeneo (a sinistra), così come in presenza di residuo (a destra)

La precisione di deposizione sulla fi la di semina è risultata in linea con la distanza teorica