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Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle Grazie - Anno IX - N. 3 - dicembre 2004 Distribuzione in omaggio ai Soci Sito web: www.asl2.napoli.it Esce quando può All’interno: Il 35° Congresso Nazionale di Cardiologia Chirurgia innovativa in Ginecologia L’attività dell’U.O. Oncoematologia Eracle il più famoso eroe greco La permanenza in servizio oltre i limiti delle norme Le “Borse di studio” 2003/2004 Lo sport

Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle ... · un “Minimaster di Elettrocardiografia”. L’infermiere professionale F. Notabella, relatore sul tema “ Prevenzione

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Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle Grazie - Anno IX - N. 3 - dicembre 2004Distribuzione in omaggio ai SociSito web: www.asl2.napoli.it Esce quando può

All’interno:Il 35° Congresso Nazionale di CardiologiaChirurgia innovativa in GinecologiaL’attività dell’U.O. OncoematologiaEracle il più famoso eroe grecoLa permanenza in servizio oltre i limiti delle normeLe “Borse di studio” 2003/2004Lo sport

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Organo di informazione pubblicatodal CRAL S. Maria delle Grazie.Viene distribuito in omaggio ai Soci.

Registrato il 20.01.96 presso ilTribunale di Napoli con il n. 4716.

Esce quando può

Presidente del CRALSanta Maria delle GrazieAnna De Novellis

Direttore ResponsabileAlfredo Falcone

Comitato di RedazioneTeofilo Arco, Giuseppe Calabrese,Luigi Carandente, GiuseppeCirillo, Anna De Novellis, VincenzoMellone, Nello Nardi, AdrianoScoppetta, Luigi Stefanelli

Hanno collaborato a questo numero:Antonio Balzano, MarcelloBarillaro, Sara Carandente, NicolaGasbarro, Gioacchino Grossi,Letizia Grossi, Nello Nardi, AgataPisano, Sabato Tortorella.

Segretario di Redazione:Adriano Scoppetta

ComposizioneNello Nardi

Redazione: CRAL Santa Mariadelle Grazie La Schiana 80078Pozzuoli (NA) tel. 081.8552215

Le opinioni espresse in articoli firma-ti o siglati impegnano esclusivamentei rispettivi Autori mentre la Direzionenon ne risponde.La collaborazione a“IL CRALLINO” s’intende gratuita.

Impaginazione e grafica:Skizzo di Stampa di CarolinaOliviero

Stampa: Skizzo di Stampa - Napoli

In copertina: Il prof. Nicola Gasbarrocon la caposala Nunzia Gargiulo e,alla sua sinistra, i dottori GiuseppeLodato e Bruno Ferraro dell’U.O. diOstetricia e Ginecologia del P.O. diPozzuoli (foto scoop).

Cari amici lettori,sta per concludersi un altro anno: un anno, il 2004, non proprio felice per ilmondo intero, un anno segnato da guerre, stragi, sequestri ed attentati terroristi-ci che hanno fatto vittime innocenti a migliaia, ma anche da calamità naturali eda malattie in aumento per non parlare poi della piaga della droga.“L’anno vecchio se ne va e mai più ritornerà!” ci insegnavano a scandire, ai mieitempi, all’asilo infantile: “... mai più ritornerà.”, per fortuna! Ma è lecito chie-dersi: quali migliorie possiamo mai aspettarci dall’Anno Nuovo? Forse è inutile farsi soverchie illusioni, eppure “dobbiamo” sperare, sperare cheil buon Dio illumini coloro che hanno nelle mani le sorti del mondo, inducendo-li ad essere meno egoisti, a porre un limite alla loro irrefrenabile sete di poten-za, a rendere giustizia bandendo l’egoismo, a non ignorare le condizioni diquanti, e si tratta di intere popolazioni, di miliardi di individui, vivono nella piùestrema indigenza ma di offrire loro almeno l’indispensabile per sopravvivere.Si’, perché le guerre moderne, le stragi, gli attentati terroristici hanno in fondoun comune denominatore: vale a dire l’ingiustizia, la cattiva distribuzione dellaricchezza che crea ricchissimi e poverissimi, lo sfruttamento e, ancora, l’oppres-sione dei popoli. Perché alla lunga chi non ha nulla, nulla ha da perdere ed allo-ra, disperato, prima o poi egli insorge e reagisce, magari in maniera non con-venzionale e anche disumana. E allora, prima di dover poi combattere il terrori-smo, bisognerebbe prevenirlo evitando di assoggettare economicamente i popolisfruttandoli e privandoli, impossessandosene, delle risorse naturali della lorostessa terra: non creando, cioè, quelle condizioni che determinano la nascita ditanti drammi.. Speriamo,allora, che gli avvenimenti tragici di questi ultimi tempiinducano a meditare sulle cause che sono alla loro origine e che già nel nuovoanno si riscontri, a livello mondiale, un’inversione di tendenza in questo senso!

***Si sono svolte ultimamente le elezioni per il rinnovo degli organi sociali delnostro CRAL: molto alta la percentuale dei votanti (ben 600 su 1000 soci!) erisultati secondo le previsioni. E’stato infatti riconfermato quasi in blocco il CdAuscente e sono stati riconfermati in blocco i Sindaci Revisori ed i Probi Viri.Abbiamo detto” tutto secondo le previsioni” ed era giusto che così fosse: ilnostro CRAL va troppo bene perché si dovesse sentir voglia di cambiare!Ed ora, cari amici lettori, auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie un sentitoBuon Natale ed un Anno 2005 ricco di soddisfazioni!

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ELEZIONI DEGLI ORGANIDEL CRAL

Nei giorni 29,30 novembre e 1 dicembresi sono svolte le elezioni per il rinnovodegli organi sociali del CRAL “S. Mariadelle Grazie” per il triennio 2005/2007.Questi gli eletti in ordine di graduatoria:C.D.A.: Scoppetta Adriano, De NovellisAnna, Nardi Nello, Mellone Vincenzo,Stefanelli Luigi, Carandente Luigi,Buono Vincenzo, Calabrese Giuseppe,Cirillo Giuseppe. SINDACI REVISO-RI: D’Avascio Pasquale, AvalloneFerdinando, Sauzullo Alfonso. PROBIVIRI: Visone Salvatore, D’AngeloPasquale, Mosca Bruno.A tutti un augurio di buon lavoro!

CONVENZIONE ACIE’ stata rinnovata recentemente la con-venzione con l’Automobile Club di

Napoli Fuorigrotta.La nuova tessera comprende tra gli altrivantaggi:- Soccorso stradale anche se ti trovi suun’auto non tua, in tutta Italia.Anche incittà! Traino gratuito, dove vuoi. -Trasporto dell’auto a casa anche se seiall’estero. - Vettura sostitutiva per 30giorni in caso di furto. - Assistenzamedico sanitaria per te e i tuoi familiariin viaggio. Ai nostri soci, previa esibi-zione del tesserino CRAL o modulo pre-stampato, da ritirare in segreteria, saràpraticata la quota di euro 56 invece dieuro 69.

STRENNA NATALIZIAE’ in distribuzione in questi giorni pres-so la segreteria del CRAL un...dolcepacco natalizio della rinomata azienda“Perugina”: all’interno i soci troveranno

un panettone o pandoro (a scelta)“Antica ricetta”, pasticceria “Ore liete”,Baci e tavoletta di cioccolato Perugina,nocciolato Alemagna e caramelle“Rossana”.Si ricorda a tutti che il termi-ne ultimo per il ritiro è il 20 gennaio2005, trascorso il quale la giacenza saràdevoluta in beneficenza.

NUOVE CONVENZIONIPer il prossimo anno è in preparazione ilnuovo libretto di convenzioni, pertantotutte le ditte interessate possono presen-tare le loro domande di adesione pressola Segreteria del CRAL, specificando laragione sociale, lo sconto che intendonopraticare ai soci e le modalità di paga-mento per gli acquisti. Le ditte chesaranno accettate verranno inserite nelnuovo libretto aggiornato che avrà vali-dità due anni.

Dal 1 settembre 2004 ha lasciato ilservizio per raggiunti limiti di età

l’infermiere professionale di cameraoperatoria Luigi Pollio. Un dipendentedella vecchia guardia che ha sempreprestato servizio presso i vari comples-si operatori degli ospedali che si sonosucceduti nella città di Pozzuoli. Infattiha cominciato giovanissimo nel vec-chio nosocomio di via Ragnisco, perpoi passare in quello sito sullaSolfatara ed infine dopo aver prestatola sua opera nell’ospedale da campo de“La Schiana” per le note vicende delbradisismo, ha trascorso i suoi ultimianni lavorativi nel nuovo ospedale S.Maria delle Grazie. La sua esperienza èstata molto utile soprattutto all’inizioquando è stato aperto il nuovo com-plesso operatorio collaborando, nel-l’occasione con altri “vecchi” colleghi,ad avviarlo e portarlo fino ad oggi aduno dei migliori standard qualitativi.Il 9 ottobre u. s. il sessantacinquennecollega ha salutato con una simpaticis-

sima festa, naturalmente nella sala ope-ratoria, compagni e colleghi che tra lacommozione ed il divertimento glihanno offerto oltre a svariati regali,anche poesie e divertenti discorsi. ALuigi che ha insegnato la sua profes-sione oltre che a tantissimi colleghi

anche ai propri figli Annarita eGiulio,che oggi lavorano con noi atempo determinato, auguriamo chepossa godersi serenamente la pensionee di vedere sistemati definitivamente ipropri figlioli… Per tutto quello che hafatto e dato almeno questo lo merita!

LUIGI POLLIO E’ IN QUIESCENZA

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PARTECIPAZIONE AL 35° CONGRESSONAZIONALE DI CARDIOLOGIA

L’UTIC DI POZZUOLI TRA LE PIU’ ATTIVE D’ITALIA

di Sabato Tortorella*

Al XXXV Congresso Nazionaledi Cardiologia ANMCO 2004 -

Firenze 22-26 maggio - l’U.O. diUTIC Cardiologia di Pozzuoli ha pre-sentato: una relazione: “La preven-zione dello Scompenso Cardiaco:l’entità de problema” - dr. G. Sibilio -una comunicazione: “Il tissue dop-pler imaging identifica un’alteratafunzione diastolica regionale in dia-bete tipo 2 con normale funzione car-diaca all’ecocardiografia convenzio-nale” - N. Moio, P. Di Bonito, L.Cavuto, G. Covino, E. Murena, C.Scilla, S. Turco, B. Capalbo, G.Sibilio - due moderazioni: “Marcatoribiochimici nelle Sindromi coronari-che acute” - dr. E. Murena - e“Minimaster di elettrocardiografia” -dr. G. Sibilio.Il Congresso, che ha compreso dellesessioni Cardionursing (sessioni ple-narie, seminari, comunicazioni ordi-narie, poster) integrate con quelle deimedici, tutte ECM accreditate, cuihanno dato ampio risalto gli organi-smi di stampa ed i mass media, èstato caratterizzato dalla presenza dioltre 2.500 infermieri provenienti datutte le regioni d’Italia.Gli Infermieri professionali A.Borrino (“Cenni di anatomia e pato-logia cardiaca”) e G. Perna(“Ischemia miocardia ed infarto”) edil dr. G. Covino (“ECG nel portatoredi pacemaker”) sono stati relatori adun “Minimaster diElettrocardiografia”.L’infermiere professionale F.Notabella, relatore sul tema “Prevenzione Secondaria”, ha presen-tato una relazione su “Un’esperienzadella Cardiologia di Pozzuoli”.Nell’ambito della “sessione comuni-cazioni”, il Gruppo di Studio S.Tortorella - C. Esposito - C. Carbone- S. Ronga - E. Di Meo - V. Buono -R. Illiano - R. Truppi - A. Maddaluno- C. Di Mauro - L. Costigliola P.Longobardi - F. Notabella - A.

Borrino - G. Perna - C. Mele - P. DiFiore - R. Molino - G. Gemei - A.Vitolo (G. Pelliccia - V. Palese - A.Gaudioso - R. Capodicasa -A.Carannante hanno contribuito perdue anni consecutivi) stimolato da treanni dall’Inf. Sabato Tortorella èstato premiato per la relazione “IlContributo dell’Infermiere nella pre-venzione del rischio cardiovascolare”per il terzo anno consecutivo.Lo studio nasce in seguito alle conti-nue richieste da parte dei pazienti sulcomportamento da tenere dopo averavuto un’IMA.Presso la nostra unità operativaabbiamo realizzato un programma disorveglianza per pazienti con profilodi rischio cardiovascolare medio-altoin cui è preminente la figura dell’in-fermiere interessato alla riabilitazio-ne.Il ruolo dell’infermiere in questo pro-gramma è prima di tutto quello dieducare i pazienti facendogli accre-scere la consapevolezza di essere ingrado di affrontare le proprie difficol-tà.Abbiamo selezionato due gruppi dipazienti aventi caratteristiche epide-miologiche e socio-culturali sovrap-ponibili: Gruppo trattato (50 pazien-ti): sottoposto ad un programma atti-vo di educazione alla salute; Gruppodi controllo (50 pazienti): orientatodalle semplici raccomandazioni rila-

sciate al momento della dimissioneospedaliera.il protocollo dello studioprevede per il Gruppo Trattato: fase I:rivolta ad acquisire la fiducia deipazienti, motivando i consigli, le rac-comandazioni e le richieste successi-ve; la fase II: verifica dell’efficaciadell’azione, della compliance alledirettive e, se necessario, di opportu-ne correzioni del programma stessonell’intento di personalizzare al mas-simo il nostro intervento attraversoincontri diretti con i pazienti. fase III:valutazione finale dei risultati.Gruppo di Controllo: fase I: sempliciraccomandazioni rilasciate almomento della dimissione ospedalie-ra; fase II: verifica dell’efficacia delleraccomandazioni mediante periodiciaudit telefonici; fase III: valutazionedei risultati finali. La novità dello stu-dio risiede nella centralità del ruolodell’infermiere,considerato non solocome operatore, ma come “educatoresanitario”.Questa è la più larga rappresentanzamedico-infermieristica di un Repartoospedaliero dell’Asl Na 2 ad un pre-stigioso Congresso Nazionale.Le relazioni presentate hanno suscita-to vivo interesse in un Congresso conoltre 5.000 partecipanti che hannofrequentemente richiesto materialeiconografico e di approfondimentosull’organizzazione della U.O. diUTIC - Cardiologia di Pozzuoli.Tutto il personale medico-infermieri-stico intervenuto è stato, sponsorizza-to dagli organizzatori ANMCO.Tale ampia partecipazione alCongresso promuove il modelloorganizzativo del Reparto di Utic-Cardiologia di Pozzuoli collocando lanostra UU.OO. tra le più attive inItalia con un forte ritorno di immagi-ne per l’Asl in ambito nazionale.

**IIll ddootttt.. SSaabbaattoo TToorrttoorreellllaa èèRReessppoonnssaabbiillee oorrggaanniizzzzaattiivvoo aassssiisstteenn--zzaa uurrggeennzzaa ccaarrddiioollooggiiaa AASSLL NNAA 22..

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CHIRURGIA INNOVATIVAE MENO INVASIVA IN GINECOLOGIA

ALL’OSPEDALE DI POZZUOLIdi Nicola Gasbarro*

La chirurgia ginecologica, negliultimi tempi, ha subito grossi

mutamenti volti a ridurre semprepiù la sua invasività. Si sono per-tanto realizzati interventi cosid-detti “miniinvasivi” apportantinotevoli vantaggi alle pazienti: lariduzione del dolore post-operato-rio, la ripresa più precoce delleattività sia quotidiane che lavora-tive con conseguente riduzione deigiorni di degenza e quindi deicosti sanitari e dei costi sociali.In linea con questi orientamenti siè mosso il mio gruppo per circa 20anni in Piemonte, ove a Chivasso(TO) ho ricoperto anche il ruolo diPrimario in Ginecologia edOstetricia per 8 anni, fino aldicembre 2003, epoca in cui mi èstato attribuito lo stesso ruolopresso l’Ospedale Santa Mariadelle Grazie. Tale impostazionechirurgica sta proseguendo, daldicembre scorso, anche qui aPozzuoli. Infatti, in 11 mesi sonostati eseguiti dal mio gruppo cam-pano, che ha collaborato con entu-siasmo ed impegno, circa 1300interventi con tecniche meno inva-sive.

Le tecniche da noi proposte sonole seguenti:- La Laparoscopia Gas-less, cioèuna laparoscopia eseguita senzautilizzare l’anidride carbonica chenormalmente è impiegata per dis-tendere la parete addominale alfine di poter vedere bene gli orga-ni contenuti in addome durantel’intervento. Noi, per distendere laparete addominale, invece usiamoun sospensore meccanico, dettoGas-Lup, da me brevettato insie-me al mio collaboratore diChivasso, il dott. Pietro Lupo nel’99, e attualmente prodotto inGermania. Tutti quegli interventiche prima eseguivamo anche noiutilizzando l’anidride carbonica,da quell’epoca in poi, li eseguia-mo senza l’uso di gas, questo per-ché l’anidride carbonica può daredisturbi o complicanze, che inveceè possibile evitare, pur continuan-do ad eseguire gli interventi consoli due o tre piccoli forellini sullacute dell’addome.Chivasso era un centro pilota perla Laparoscopia tradizionaleprima e per la Laparoscopia Gas-less successivamente. Ogni mese,

per circa 10 anni, abbiamo orga-nizzato dei Corsi di Laparoscopiaper medici provenienti da ogniparte d’Italia e talvolta dall’estero,in particolare dall’Università diLubiana (Slovenia). Questi corsipresto saranno approntati anchepresso l’Ospedale di Pozzuoli.La nostra metodica viene utilizza-ta anche in Corsi Pratici diChirurgia sperimentale da mediretti da circa tre anni, presso unastruttura di ricerca dell’OspedaleCardarelli di Napoli.- Uretrosospensione con agosmusso. E’ questa un’altra metodi-ca che noi abbiamo messo a puntoinsieme al gruppo del Prof. VitoLeanza dell’Università di Catania.Essa prevede l’utilizzo di una ben-derella di prolene, da noi studiata,che viene posizionata con agosmusso sotto l’uretra, per via vagi-nale, allo scopo di correggere l’in-continenza urinaria femminile.Eseguiamo questo intervento dacirca sette anni: i risultati sonomolto buoni, essendo state rag-giunte elevate percentuali di gua-rigione, con notevole riduzionedei costi per intervento, rispetto

Sistema di sospensione meccanica Gas-Lup. Il nuovo sollevatore della parete addominale per laparoscopia Gas-Les ginecologica e chirurgi-ca. Dispositivo, di semplice e rapida applicabilità, che permette di evitare gli effetti sfavorevoli della CO2: aumento della pressione endoad-

dominale ed esposizione al gas.

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ad altre metodiche. L’incontinenzaurinaria è un disturbo di rilevanzasociale, interessando il 25-30%della popolazione femminile, conincremento dopo la menopausa. Incasi meno gravi si può guarire datale disturbo con la riabilitazionedei muscoli del pavimento pelvi-co; negli altri casi è indicato inve-ce l’intervento chirurgico, cheessendo eseguito per via vaginale,risulta poco invasivo e richiede ingenere la degenza di 1-2 giorni.- Altri interventi per via vaginale.Abbiamo messo a punto ancheaccurate ed innovative tecniche diinterventi per via vaginale, perasportare i singoli fibromi uterinio l’utero in toto anche in altrepatologie.Se non ci sono controindicazioni o

impedimenti locali, per altro rari,bisogna privilegiare tale via diaccesso operatorio perché è quellache offre maggiori vantaggi allepazienti: minore dolore post-ope-ratorio; minore durata delladegenza (in genere 2 giorni); pre-coce ripresa delle attività.- Minilaparotomie: Qualora nonsia possibile né intervenire inLaparoscopia, né per via vaginalee si è quindi costretti a operarecon accesso addominale tradizio-nale, noi pratichiamo delle inci-sioni addominali della lunghezzamassima di 5-6 cm (minilaparoto-mie) con minime cicatrici, a diffe-renza di quelle più ampie, comu-nemente effettuate in altre struttu-re.Tutte le tecniche meno invasive

che noi proponiamo hanno avutoun favorevole e significativoriscontro sia da parte delle pazien-ti che di molti medici anche ester-ni alla nostra struttura. Infatti,molti sono i medici, anche di altreASL, che ci hanno chiesto di fre-quentare le nostre camere operato-rie per apprendere le nostre tecni-che e spesso giungono pazienti,anche da altre regioni, che voglio-no essere sottoposte a tali inter-venti meno-invasivi.Gli interventi sopra descrittisaranno argomento di un libro ditecniche chirurgiche, che saràpubblicato nel prossimo anno.

** IIll PPrrooff.. NNiiccoollaa GGaassbbaarrrroo èèDDiirreettttoorree ddeell ll ’’UU.. OO.. CC.. ddiiOOsstteettrriicciiaa ee GGiinneeccoollooggiiaa..

La stampa napoletana ha dedicato ampio spazio alle innovazioni ginecologiche brevettate dal prof. Nicola Gasbarro insieme con il collegaPietro Lupo.

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E’ LA “PERSONA” AL CENTRODELL’ATTIVITA’ DELL’U.O.DI ONCO-EMATOLOGIA

di Agata Pisano*

L’Unità Operativa diOncoematologia dell’Ospedale

“S.Maria delle Grazie”diretta dal Prof.Stefano Quattrin ha solo cinque anni divita, ma in questo breve periodo si èfatta conoscere per la sua fervida attivi-tà, in Campania e in gran partedell’Italia dando un contributo fonda-mentale all’inversione della tendenzache vedeva i malati della zona flegrearivolgersi altrove, oppure costretti adintraprendere costosi viaggi della spe-ranza nei grandi centri oncologicinazionali ed esteri.In questi cinque anni sono stati trattatioltre mille pazienti con patologia neo-plastica, pur avendo a disposizione solootto posti di degenza ordinaria e due diDay Hospital. Ottenere risultati tangibi-li in così poco tempo non è facile: puòaccadere solo quando all’entusiasmo edalla volontà degli operatori si unisconoun’organizzazione sanitaria aziendaleche funziona ed il coraggio di intra-prendere una nuova via, nonostante gliimmancabili ostacoli che si trovano sulpercorso.L’incremento che costantemente siverifica è legato all’abnegazione pro-fessionale di tutti gli operatori ed allaricerca di un rapporto umanizzante conil paziente offrendogli accoglienza edassistenza psicologica. Un supporto atali necessità è dovuto alla presenza diuno psicologo che settimanalmentecoadiuva l’equipe medica ed all’impe-gno giornaliero di un gruppo diVolontari che soddisfano le esigenzelogistiche dei pazienti. Nel nostroreparto il malato è considerato una“persona”, con tutte le sue ansie, le suepaure e le sue esigenze: soddisfare lesue aspettative è l’obiettivo fondamen-tale che impegna tutti gli operatoriUna delle neoplasie che maggiormentetrattiamo. è il cancro della mammella.(circa il 50% dei pazienti trattati inD.H. ne sono affetti).il C.M. è il tumo-

re maligno più diffuso nella popolazio-ne femminile appartenente ai paesi eco-nomicamente sviluppati: nell’unioneeuropea ogni anno si ammalano più di300.000 donne. L’Italia presenta tassidi incidenza (numero di nuovi casiinsorti in un anno) standardizzati sullapopolazione mondiale pari a 53,7 per100.000 donne all’anno, inferiori allamedia europea (60,9 per 100.000 donneall’anno) ma fra i più alti fra i paesidell’Europa meridionale.Il rischio diammalarsi di C.M. aumenta con l’età..La mortalità è nettamente diminuitagrazie all’utilizzo di nuovi chemiotera-pici, ma soprattutto grazie ad una mag-giore coscienza del problema da partedella donna. Campagne di sensibilizza-zione a livello nazionale hanno certa-mente fatto prendere coscienza che iltumore alla mammella è un problemasociale che può e deve essere affronta-to con coraggio e risoluzione perchéguaribile. La nostra ASL ha intrapresoda tempo un programma di screening

sulla popolazione femminile asintoma-tica affiancando agli oncologi i chirur-ghi, gli psicologi e personale specifica-mente addestrato con un particolareriguardo non soltanto alle capacità tec-niche e all’esperienza diagnostica maanche alle abilità comunicative e rela-zionali. In tal modo è possibile orienta-re il sistema assistenziale, passandodalla cultura del “cosa fare” a quella del“perché fare”ridando centralità ai biso-gni delle persone assistite dei loro fami-liari. A tal proposito il nostro reparto hapotenziato le strutture ambulatorialipredisponendo percorsi adeguatamentestudiati per l’iter diagnostico-terapeuti-co, attivando quelle risorse necessarieper rendere l’ambiente ospedaliero con-fortevole e accogliente, indispensabileper ottenere una buona risposta tera-peutica.

**LLaa ddootttt..ssssaa AAggaattaa PPiissaannoo èèRReessppoonnssaabbiillee DDaayy HHoossppiittaall OOnnccoollooggiiccooPP..OO.. PPoozzzzuuoollii..

La dott.sa Agata Pisano ed il primario del Reparto prof. Stefano Quattrin tra l’infermiereGennaro Schiano di Cola (a sin.) e il caposala Procolo Sauzullo (foto scoop).

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IL VOLONTARIATO IN OSPEDALE

L’ASSISTENZA PSICOLOGICA HA UN RUOLOIMPORTANTISSIMO PER I DEGENTI

di Letizia Grossi

CHE COS’E’ L’AUDIOLOGIAdi Marcello Barillaro*

Ormai sono quattro anni che fre-quentiamo il reparto di oncologia

diretto dal professor Stefano Quattrin edi casi altamente drammatici ne abbia-mo conosciuti tanti. A settembre furicoverata nel reparto una donna dicirca 35 anni, piccolina, dal dolce sorri-so, dagli occhi furbi e birichini, con unaforza di volontà interiore che ci fecerimanere senza parole. Si instaurò subi-to una profonda amicizia e ognuno dinoi faceva a gara per esserle vicino, peraiutarla a non sentirsi sola. Aveva duegemelli di 4 anni e un marito che comeentrava si irradiava di un sorriso pienod’amore. Col passare del tempo le coseandarono sempre peggio: la malattia

faceva il suo corso. Soffriva atrocemen-te, le notti erano interminabili ma pos-sedeva dentro qualcosa che la rendevasublime. Cominciammo a pregareinsieme ma la preghiera era un misto diforte speranza condito da tanta volontàdi farcela, perché doveva farcela per isuoi adorati gemelli. La notte di Pasquadopo aver ricevuto l’eucarestia ci disseche ci avrebbe portate tutte nel cuore.Noi le eravamo state vicino dando laparte migliore di noi stesse ma lei ciaveva regalato tanta spiritualità. Ma ilmartedì sul far della sua coscienza dimorire chiudeva gli occhi per sempre.Dopo di lei nel giro di due mesi mori-rono altre due giovani donne. Ma da

quel dolore che ci lacerava dentro uscid’improvviso un inno alla vita. Duegiovani ragazzi che da più di un meselottavano fra la vita e la morte per unincidente uscirono dal coma e venneroquindi trasferiti in neurologia. Che sub-lime dono è la vita! Per noi i malatisono tesori che vanno amati, sorretti,aiutati, sono il nostro stesso respiro, lanostra gioia e il nostro tormento. E allo-ra ci viene spontaneo pregare affinché ilSignore ci renda umili, pazienti e dispo-nibili, perché ci insegni a condividere lasofferenza, portando i loro pesi. Che ilSignore ci aiuti a fare sempre meglio esempre di più in un volontariato cheamiamo moltissimo.

L’Audiologia, è quella branca medi-ca che si occupa della diagnosi,

cura e terapia, delle sordità e delle ver-tigini.Voi direte: come si fa a vedere se unbimbo o un adulto ci sente?Dopo avere effettuato una visita otori-nolaringoiatrica presso i distrettidell’ASL o in Ospedale, l’utente si pre-nota presso il C.U.P. per effettuare gliesami di rito:1) L’esame audiometrico tonale.2) L’esame impedenzometrico.Questi esami li fa il tecnico di audio-metria, sotto la supervisione dello spe-cialista audiologo.L’esame audiometrico tonale sondatutte le cause di ipoacusia (sordità), enon si effettua in “soli cinque minuti”ma dipende dalla gravità del caso; vafatto completo e risente della “qualità”.Come per tutte le prestazioni sanitarie.L’esame impedenzometrico è indipe-dente dalla collaborazione del paziente,e ne sonda anche le vie nervose trasver-sali. E’ particolarmente efficace per ladiagnosi differenziale delle adenoiditiinfantili ed è fondamentale anche perevidenziare le varie sordità dell’anzia-

no vale a dire le presbiacusie.Se la persona adulta ha anche leVertigini l’audiologo, effettua unaintervista anamnestica sul tipo di verti-gini e fa un test Clinico vestibolarelungo e complesso quindi sondaentrambi i labirinti del paziente, e, allafine gli prescrive la cure del caso, sta-bilendo anche la riabilitazione vestibo-lare.Questi esami si effettuano nell’ASLNapoli 2 presso l’Ambulatorio diAudiologia dell’Ospedale “S. Mariadelle Grazie” di Pozzuoli.Se il paziente ha bisogno di un approc-cio i concerto con altri l’interfacciaavviene con altri specialisti, ortopedi-ci,neurologi, endocrinologi, geriatri,internisti, cardiologi, o neurochirurghi.La Sordità è attualmente al quartoposto fra le malattie invalidanti inItalia.L’Ambulatorio di Audiologiadell’Ospedale “S. Maria delle Grazie”ha servito 1076 pazienti dall’inizio del-l’anno a tutt’oggi.Sembrerebbe una cosa semplice dafare, ma per fare questo lavoro di tecni-co bisogna studiare all’Università quat-

tro anni e poi specializzarsi altri dueanni per poter capire sia le specialitàtecniche che manageriali, aggiungendoanche le spese per i Master di I° e di II°livello di preparazione Post-universita-ria; è anche fondamentale la conoscen-za della lingua inglese e dell’informati-ca avanzata.Le malattie più note che necessitanodell’attenzione sono: le presbiacusie, leotopatie professionali l’otosclerosi, leOtiti nelle loro forme: catarrali, puru-lente, colesteatomatose: i neurinomi delnervo acustico,le neuriti vestibolari, laSindrome di Menière, le adenoiditi; lesordità improvvise e Centrali.Come per gli altri reparti, il lvoro sisvolge in EQUIPE, con gli altri specia-listi otorinolaringoiatri, caposala edéqupes di infermieri, OTA, senza iquali il lavoro del tecnico diAudiometria sarebbe molto più gravo-so.

**MMaarrcceelllloo BBaarriillllaarroo èè tteeccnniiccoo ddiiAAuuddiioommeettrriiaa pprreessssoo iill sseevviizziioo ddiiAAuuddiioollooggiiaa PP..OO.. SS..MMaarriiaa ddeelllleeGGrraazziiee ee ddoottttoorree iinn tteeccnniicchheeAAuuddiioommeettrriicchhee..

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STORIE DI DEI E SEMIDEI

ERACLE, IL PIU’ FAMOSODEGLI EROI GRECI

di Alfredo Falcone

Eracle (l’Ercole dei Romani) fu ilpiù famoso di tutti gli eroi venerati

nell’ Ellade. I Greci vedevano infatti inlui l’eroe in lotta perenne con il male.Ciò nonostante egli era ferocementeperseguitato, addirittura da prima chenascesse, da Era (Giunone, per iRomani) moglie di Zeus (Giove, anco-ra per i Romani) regina degli dei per imotivi che qui vedremo.

Elettrione, figlio di Perseo e re diMicene, recatosi presso le stalle dellareggia per accertarsi che gli stallieriavessero accudito le sue mucche nelmodo migliore, ebbe la brutta sorpresedi trovarle vuote: una banda di ladroniche da tempo imperversava nella regio-ne aveva razziato tutto il bestiame!Furibondo per la grave offesa subita edeciso a punire i malviventi, chiamò asé il giovane nipote Anfitrione e gliaffidò temporaneamente il governodella città raccomandandogli di gover-nare in sua assenza con giustizia. Il repromise poi di premiarlo al ritorno dan-dogli in moglie la sua avvenente figliaAlcmena quindi partì alla caccia deimalviventi insieme ai suoi otto figlimaschi. I ladroni furono raggiunti eseguì un sanguinoso scontro che costòla vita ad Elettrione ed ai suoi rampolli.Anfitrione, memore della promessa fat-tagli dal re, chiamò a sé Alcmena maella non volle giacere con il giovanottose questi, prima, non avesse vendicatola morte dei suoi otto fratelli: quellonon se lo fece dire due volte e, riunitoun gruppo di amici, organizzò la spedi-zione punitiva. Due giorni dopo Anfitrione ed i suoiscovarono i ladroni e li ammazzarono:i congiunti di Alcmena erano stati ven-dicati e Anfitrione, dunque, potevaandare a...ritirare il premio promesso. Ma a Zeus, impenitente donnaiolosempre pronto ad insidiare le belle fem-mine mortali ingannandole sotto falsespoglie nonché a... cornificare la regale

e pure giunonica consorte, Alcmenapiaceva da morire non solo per la suasplendente bellezza ma anche per la suadignità e per la sua saggezza. Egli, per-tanto, decise di avere da lei un figliotanto forte da poter beneficare l’umani-tà ma, per la stima che aveva per essanon volle violentarla come era solitofare con le altre donne, preferì sedurlacon parole affettuose e con carezze.Così egli, avendo assistito dall’altodell’Olimpo alla strage dei ladroni, pro-fittò della temporanea assenza diAnfitrione e ne assunse l’aspetto quin-

di, raggiunta la fanciulla, l’assicurò diaver vendicato i suoi congiunti. Come narra Luciano nei “Dialoghidegli Dei”, il focoso re degli dei avevapreparato le cose per bene: egli, infatti,aveva indotto il dio Elio a spegnere perun giorno il Sole che portava a spassonei cieli sul suo cocchio tirato da quat-tro bianchi cavalli, determinando cosìl’alternarsi dei giorno e della notte,imponendogli di starsene a casa a ripo-sarsi una volta tanto quindi ordinò aldio Sonno di prolungare il riposo deimortali perché non si accorgessero di

Eracle bambino strozza i due serpenti velenosi che la vendicativa Era aveva mandato nellasua culla per ucciderlo.

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nulla in modo che quella notte duras-se...tre notti. L’ignara Alcmena, appresa con gioia latanto desiderata vendetta e sbollitaormai l’ira, si concesse al suo suppo-sto consorte godendo per trentasei oreconsecutive delle gioie coniugali erimanendo incinta. Esaltato dalla vittoria e acceso di pas-sione per la bellissima moglie, il rin-galluzzito giovane riteneva di poterfinalmente...ritirare il desiderato pre-mio ma egli non fu accolto nel talamocon il calore e con il trasporto che siaspettava, anzi Alcmena, esausta e sfi-nita da ininterrotte trentasei insonniore, non volle neppure ascoltare il rac-conto della vittoriosa spedizione“Adesso dobbiamo riposare, - ella silamentò – questa notte non abbiamochiuso occhio e spero pertanto che tunon voglia ripetermi ancora il raccontodi come hai punito i ladroni!”Sorpreso e deluso, Anfitrione non capìil senso di quelle parole e andò a chie-dere lumi al veggente Tiresia il qualegli spiegò come erano andate le cose inquella notte: inutile dire quanto ci fosserimasto male il giovane il quale, tral’altro, non osò più... amare sua moglieper paura di incorrere nella gelosia divi-na Nove mesi dopo quella memorabilenotte insonne Alcmena diede alla luceun bel maschietto particolarmenterobusto.Ma la dispettosa Era, venuta subito aconoscenza dell’ennesimo tradimentofattole dal divino sposo cominciò anutrire un odio profondo nei confrontidel nascituro fin dal suo concepimento.Ella, sapendo che questo, in quantoprincipe, avrebbe ereditato la corona dire di Micene, aveva fatto in modo daritardare il parto di Alcmena e di affret-tare le doglie di Nicippe moglie,anch’essa gravida, di Stenelo, secondofiglio di Perseo e zio di Anfitrione, ilquale si era impadronito del potere aMicene. Con questo artificio Era otten-ne che Euristeo, figlio di Nicippenascesse un giorno prima del figlio diAlcmena, quel tanto che bastava perchéEuristeo per diritto di ... anzianità ere-ditasse il titolo di re a spese di Eracle. Alcmena, subito dopo il parto, temendola tremenda ira di Era, pensò di nascon-dere il neonato fuori le mura della cittàma Ermete, divinità minore, passandodi lì per caso lo trovò e lo portò a Zeus

il quale, lieto di aver visto che bel figlioavesse messo al mondo, gli impose ilnome di Eracle, nome che significa“gloria di Era”: dunque una autenticaulteriore beffa per la gelosissima con-sorte. Ma il re degli dei andò oltre: pro-fittando del fatto che Era dormiva, lepoggiò sul nudo seno il neonato e que-sto vi si attaccò avidamente prendendoa succhiare con tanta veemenza che ladea si svegliò di soprassalto con ungrido di dolore e scostando il piccolo.Il movimento fu così brusco che questorigurgitò il latte di cui aveva piena labocca: il getto, schizzato in cielo,divenne la Via Lattea. Zeus incaricòpoi Atena di riportare il bimbo adAlcmena con la raccomandazione chequesta lo allevasse con la massima curae di farlo crescere bene essendo essodestinato, da grande, a compiere ecce-zionali imprese.Eracle a soli otto mesi di vita dimostròdi quale forza e di quale coraggio fossedotato.Avvenne che Era, sempre terri-bilmente irata per i continui tradimenticoniugali che subiva, per vendicarsi,pensò di uccidere questo ennesimofiglio illegittimo del suo sposo pertanto,a mezzanotte, mandò nella casa diAlcmena due grossi serpenti dal morsovelenosissimo con l’ordine di mordere

Eracle il quale stava dormendo sapori-tamente nella sua culla. Alcmena, aven-do udito dei rumori sospetti nella stan-za dove era la culla, balzò dal letto,corse a vedere cosa stesse succedendoed ai suoi occhi si presentò una scenaincredibile: il piccolo Eracle, in piedisul pavimento, stava strangolando, unoper mano, i due serpentoni!Da grandicello Eracle fu educato nellepiù varie discipline: Anfitrione gli inse-gnò a guidare il cocchio, Castore loistruì nell’ uso della spada ed Eurito inquello dell’arco, il fortissimo Arpalicofu il suo maestro di pugilato, Eumolpogli impartì lezioni di canto e di lira,cosicché egli crebbe bello, forte e coltosopravanzando di gran lunga tutti i suoicoetanei. Cortese per natura, Eracle sivantava di non aver mai iniziato un liti-gio ma di aver sempre trattato i suoiaggressori come essi volevano trattarelui: insomma un ragazzo stimato datutti e apprezzato dal... gentil sesso.Eracle aveva diciotto anni quandoTespio, re di Tespia, città posta ai piedidel monte Elicona, avendo cinquantafiglie tutte di indole molto allegra,temeva che queste si unissero ad uomi-ni indegni di loro pertanto decise cheognuna di esse avesse un figlio daEracle che egli stimava genero ideale eper censo e per personalità. Tespio,invitò allora Eracle nella sua reggia e loaccolse con estrema cordialità ospitan-dolo per cinquanta notti di seguito quin-di gli diede come compagna la figliamaggiore Procri. Il re Tespio, tuttavia,fece in modo che a Procri ogni notte sisostituisse una sorella finché tutte anda-rono a letto con Eracle meno una cherifiutò l’amplesso e rimase vergine pertutta la vita ritirandosi come vestale nelsantuario di Tespia: da quelle unioninacquero cinquantuno figli in quanto lafiglia maggiore di re Tespio e quellaminore partorirono ciascuna duegemelli. Secondo un’altra leggenda,però, ad Eracle bastò una sola notte perunirsi con quello intero stuolo di ver-gini...Non si creda però che le gesta che rese-ro famoso Eracle fossero di esclusivocarattere... amatorio perché, comevedremo in altra occasione, egli, semi-dio in quanto figlio di un dio e di unadonna mortale, si rese protagonista diautentiche imprese che fecero di lui l’e-roe più famoso di tutta la Grecia.

Eracle con la clava. Bronzo dorato Museodei Conservatori, Roma.

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ICampi Flegrei devono il loro nomeai primi coloni egei che per primi vi

giunsero dalla Grecia. Essi seppero, inquesto modo, richiamarne la fertilitàdel suolo come pure lo stupefacentefenomeno vulcanico delle Solfatare,che fece loro ritenere di poter colloca-re qui il mitico luogo in cui Zeusavrebbe rinchiuso i Giganti sconfitti inbattaglia, nonché la residenza del diodel fuoco, Vulcano.

I Campi Ardenti, poi, divennero per lefacoltose e potenti famiglie patriziedella Roma Imperiale, i luoghi predi-letti dove rifuggire la crescente invivi-bilità della capitale, dove poter goderedella straordinaria mitezza del clima,dell’amenità dei paesaggi, delle nume-rose e sontuose piscine termali che visorsero, delle prelibatezze gastronomi-che offerte dalla natura del luogo.Ciò che, ai nostri giorni, nell’immagi-nario collettivo è rappresentato daCapri o dalla Costa Smeralda, duemilaanni fa furono, per i potenti di Roma,Bajos e le sue maestose ville, le monu-mentali terme, le peschiere per l’alle-vamento di gustose specie marine;Misenum, con l’importante porto mili-tare dell’Impero; Puteoli, emporio,principale porto commerciale e nodostrategico cruciale, che rivela, con irecenti scavi del Rione Terra, unoscorcio suggestivo ed inaspettato del-l’acropoli romana e del rilevante cen-tro religioso che vi sorse.

In realtà, ciò che hanno reso incom-mensurabile la ricchezza e l’importan-za dei reperti presenti nell’area flegreafurono sia l’abitudine del Patriziatoromano a contornarsi di lussi e como-dità (vedi le Cento Camerelle aBacoli), e sia l’estremo avanzamentotecnico conosciuto dalle maestranzedell’epoca nel campo dell’edilizia(vedi la zona delle Terme romane aBaia), che ha portato alla costruzionedi opere capaci di resistere a secoli distoria di abbandoni, di sfruttamentoindiscriminato del territorio, di cata-strofi naturali, di ignoranza popolare...Pian piano, però, la sensibilità diPuteolani, Bacolesi, Montesi, verso lemeraviglie affioranti, va accrescendosidi pari passo con i lavori di recupero edi restauro che riguardano, in partico-lar modo, tre zone monumentali: ilRione Terra, a Pozzuoli ed il Castelloe i resti sommersi del Portus Julius,del Ninfeo Imperiale di PuntaEpitaffio e di alcune maestose ville, aBaia.

Dopo il completo abbandono, a segui-to dell’evacuazione dell’intero quartie-re nel 1970, causata dai violenti feno-meni bradisismici che colpirono tuttal’area, da qualche anno il Rione Terrasi é trasformato in un fervente cantieresempre in opera, tra scavi, consolida-menti e recuperi.

Si sta ricreando un percorso archeolo-gico di stupefacente ampiezza: al disotto del tessuto urbano è infatti statorinvenuto l’impianto viario del 194a.C. su cui affacciavano Tabernae;cisterne di epoche diverse per la rac-colta dell’acqua piovana; il Pistrinum,ossia la bottega del mugnaio-fornaiocon la sua macina intatta; alcuni ristet-tissimi ambienti, detti Ergastula, che,probabilmente, accoglievano gli schia-vi; e molto altro ancora. All’uscita del-l’area sotterranea è possibile ammira-re, ancora soltanto dall’esterno, un latodel marmoreo Tempio di Augusto, instile corinzio, riportato alla luce aseguito dell’incendio della cattedralecristiana (1964),in cui fu adattato tra ilV e VI secolo d.C.Bajos fu il nome del compagno cheUlisse seppellì nella splendida insena-tura, che oggi ne porta il nome. La sug-gestività del luogo l’ha resa la celebree ricercata terra che fece esclamare adOrazio: “Nessun altro luogo al mondoè più splendente di Baia...”,ma cheoggigiorno si trova, nella sua parte piùantica, in parte sommersa dal mare, pereffetto del bradisismo discendente.Il Castello Aragonese, che già di persè rappresenta un’importante sito sto-rico e artistico, si trova in posizionestrategica dominante sul Golfo diPozzuoli ed offre vedute indimentica-bili di tutta la costa flegrea e notevoliscorci di attrazione archeologica. Essoospita dal 1993 il Museo Archeologicodei Campi Flegrei, in cui sono esposti:i reperti del Sacello degli Augustali,ossia del tempio in cui alcuni sacerdo-ti si dedicavano al cultodell’Imperatore, rinvenuto a Miseno;numerosi calchi in gesso di sculturegreche ritrovati a Baia; il Ninfeo impe-riale di Punta Epitaffio, ricostruito eabbellito con le statue originali, restau-rate, dopo essere state estratte dal maredi Baia; alcune opere provenienti dagliscavi, in corso, del Rione Terra a

I CAMPI FLEGREI:TERRA DI MITO E DI STORIA

di Sara Carandente

La Solfatara

Il Rione Terra

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Pozzuoli.Il Parco sommerso di Baia, istituito nel2000 come area marina protetta, hauna superficie di quasi tre chilometriquadrati e mezzo, ed è suddiviso in trezone: una riserva integrale (che com-prende lo specchio d’acqua di frontePunta Epitaffio), una generale (nellazona costiera di Arco Felice, dovesono presenti i resti del Portus Julius edove sono consentite la balneazione ele immersioni) ed una parziale (anti-stante il litorale di Lucrino ed il portodi Baia, con limiti meno severi). Lariserva ha salvaguardato quantorestava dei fasti e della grandiositàdell’antica Bajos dal passaggio e dal-l’ancoraggio delle imbarcazioni,dovuti soprattutto alla presenza delporto commerciale, ma ha anche sal-vato la fauna e la flora marina dallapesca di frodo, ripopolando i fondalisottostanti.

La stupenda villa dei Pisoni, poi passa-ta all’Imperatore, le peschiere, leterme, i bagni privati, la curiosa villa‘a protiro’ con lo splendido mosaico

rinvenuto sul pavimento di una dellesue stanze, lo stesso Ninfeo imperialecon le numerose statue riemerse, letabernae, la strada basolata, furonoinfine abbandonate al mare...I benefici vapori del sottosuolo, lerigeneranti sorgenti d’acqua termale,che avevano attirato la nobiltà, furonoe sono l’espressione della vulcanicitàdel territorio. Il bradisismo ad essalegato portò al progressivo abbassa-mento della costa ed al conseguenteinsinuamento del mare sulla stessa.Alla fine degli anni sessanta i primiritrovamenti hanno portato alla super-ficie un mondo antico e pieno di fasci-no, che è finalmente possibile visitare,sia con maschera e pinne, sia col bat-tello dal fondo trasparente che ha sve-lato proprio a tutti i segreti e la bellez-za inaspettata dei luoghi a cui siamopiù legati e che il mondo intero invidiòe ci invidia ancora adesso.

Con lo scopo di raccogliere fondi dadestinare agli istituti di ricerca per

la lotta contro le malattie “autoimmu-nitarie”, e con la certezza di poter con-tare sulla sensibilità e sul contributodel personale e dell’utenza dell’ASLNapoli 2, è stato organizzato, per il 22dicembre 2004 presso il Castello diBaia, un “Concerto pianistico” duranteil quale si esibiranno giovani musicistipartenopei. L’iniziativa parte dal sotto-scritto che intende innanzitutto ringra-ziare gli amici colleghi che hanno ade-rito al progetto e a quanti si sono ado-perati per la sua riuscita. Un ringrazia-mento particolare è da me rivolto alladirigenza del CRAL “S. Maria delleGrazie”, nella persona del Presidentesig.ra Anna De Novellis e di tutti iConsiglieri. Si fa presente a quantivolessero partecipare a tale iniziativadi rivolgersi ai soci Antonio Vitolo eFrancesco Notabella (repartoCardiologia) oppure presso la segrete-ria CRAL per dare un proprio contri-buto. Colgo, infine, l’occasione diessere stato “ospitato” sulle pagine de“Il Crallino”, per esprimere fin d’ora ipiù sinceri ringraziamenti a tutti per lasolidarietà che sapranno dimostrare.

Flavio Notabella

Il Tetro Ninfeo

CON IL PATROCINIO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA

CONCERTO PIANISTICO DI NATALE

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CONFERMATA LA VALIDITA’ DEL TEOREMA

ALL’AVVENTO DELL’UTOPIAdi Gioacchino Grossi *

In vista dell’omonimo periodo com-prendente il Natale, questo terzo arti-

colo vuole essere lo spartiacque tra unciclo di preparazione culminato con laconclusione che il programma funzionae può essere utile e operativo nell’ambi-to sperimentale, e un ciclo di rifinitura evalidazione, volto a renderlo pienamen-te efficiente, veloce e manovrabile dachiunque in un ambiente windows.Entrambe queste fasi durano tre anni;sono state e saranno caratterizzate da uncommento annuale con un titolo manmano in crescendo con le parole “assal-to, aggancio, avvento” che dapprimatendono all’utopia, e quindi diventeran-no l’oggetto di essa.L’ultimo test ha dato risultati veramen-te strepitosi: la velocità di esecuzione siè dimostrata notevole e il risultato sta-bile, le varie fasi si sono ingranate benetra di loro tanto da pervenire al risultatoin poco tempo e in sicurezza. Tanto perdare alcuni numeri il programma sicompone di circa 70 moduli, ovvero tipidi schede, e 900 report, ovvero fogli dicalcolo; la procedura più complessa perassegnare i turni in modo lineare apieno carico si compone di oltre 12000report che attualmente vengono esegui-ti in circa 15 minuti. Il programma sup-porta fino a 36 medici e 12 presidi aturno anche doppio, di cui tre rappre-sentano turni obbligati; i test, oramai34, tranne il primo sono stati eseguitiper la U.O. di anestesia e rianimazionedi Pozzuoli, con esigenze complicatissi-me comprendenti anche il presidio diProcida e la neurochirurgia e attualmen-te 34 sanitari! A tal proposito vorrei rin-graziare i dottori Evangelista, Caporellae De Sio Per la gentile e attenta colla-borazione.Provo a riassumere la logica del pro-gramma. Si definiscono disponibilità,presidi e calendario, anche con l’ausiliodi archivi, poi vanno fissati i tetti dimattine pomeriggi e notti per ciascuncomponente in ciascun presidio, aiutatida procedure che fanno quadrare i tota-li; ciò serve anzitutto a stringere le “for-

bici”, quella generale e dei festivi, latendenza cioè a che risulti una differen-za nel numero delle attribuzioni tra chiha differenti opportunità di essere scel-to volta per volta.A questo punto si mappano un po’ iturni di 24 ore perché sono molto diffi-cili da incastrare; ad esempio a chi hamolte indisponibilità è meglio forzarealmeno un turno a Procida, eppoi biso-gna fare attenzione a quei turni difficilida ingranare per lo stesso motivo; in talcaso è meglio forzarli in quei giorni achi fa solo Procida per liberare gli altri!Ora viene la parte più delicata, perchéinevitabilmente si producono turni zop-picanti, magari notte e mattina alla stes-sa persona perché in quel punto vi eranopoche risorse causa indisponibilità oferie; a tal fine si richiamano tali turnicon una procedura che analizza la situa-zione di ognuno su quel turno e consen-te non senza facilitazioni di disporreforzature in modo da disporre la cosa inparte manualmente; una delle risorse adesempio è quella di impiegare tutti i dis-ponibili mattina e pomeriggio e liberarei turni di 24 ore assegnandoli a chi non

fa altro. Tra una fase e l’altra si rilancia la pro-cedura principale che assegna i turnicon logica lineare, come coi semafori,partendo dalla disponibilità di ognunoper quel turno e arretrandola eventual-mente per svantaggiare il candidatopoco adatto. Quindi il sistema assegnail turno a cascata cercando prima lecondizioni più positive, poi aggiustacerti parametri ai prescelti. Tutto ciò èfacile a dirsi ma il meccanismo che siadopera è estremamente complesso e inquesto è molto importante affinare lastrategia di manovra, perché il mottodel programma è “aiutami che ti aiuto”,una sorta di gioco del cubo fatto di unaserie di manovre coordinate e prevedi-bili che portano con criteri sempre piùesatti, al risultato finale.Pervenuti al punto in cui i turni sonotutti compatibili tra loro, al massimo colresiduo di qualche indisponibilità(segno “-“) si passa ad un sistema di tra-vasi / scambi mediato da un analizzato-re di condizione, che cioè tra gruppi diturni o di persone filtra solo quelli chesono scambiabili e li presenta riassunti

Il dott. Grossi mostra la locandina del congresso “Medicon 2004” e l’ultimo test sui turni dalui prodotto (foto F. Laneri).

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Per la terza volta negli ultimi sei anni viene ripropostoun momento di incontro scientifico sulle tematiche

più rilevanti nel campo della gastroenterologia.Questaedizione del “Congresso Internazionale di Emergenze inGastroenterologia”si articolerà in due sessioni chevedranno impegnati i partecipanti nei giorni 17 e 18dicembre 2004 presso l’“Aula Moriello” dell’OspedaleCardarelli in Napoli e il 17 e 18 febbraio 2005 presso ilRoyal Carlton di Bologna.Il congresso è indirizzato a specialisti inGastroenterologia, a Medici dell’urgenza, a Medici delterritorio nonché Infermieri del settore ed ad esso, in con-siderazione di qualificati relatori e moderatori, è prevedi-bile un’ampia partecipazione di specialisti.Per l’OspedaleS.Maria delle Grazie sarà presente una équipe del DEA diprimo livello capeggiata dal primario dottor Salvatore DeStefano il quale apporterà nell’ambito delle “Emergenzein Gastroenterologia” il contributo scientifico della pro-pria lunga esperienza in materia.In particolare, verrà rivolto maggiore interesse all’emer-genza emorragica che da anni impegna, nelle ventiquattroore, il personale tutto dell’U. O. C.

IL 3° CONGRESSO INTERNAZIONALE“EMERGENZE IN GASTROENTEROLOGIA”

su una pagina dove tutti i vari parametrisono automaticamente riassunti: bastacliccare quel turno e i vari calcoli ven-gono aggiornati e poi il sistema riposi-ziona automaticamente i nuovi titolaridei turni. Questo sistema, che io defini-sco “di ufficio” è estremamente versati-le perché con poche manovre consentedi spostare turni compatibili dall’unoall’altro e di riutilizzare lo stesso turnopiù volte. Si può così arrivare a qualun-que risultato, il problema è solo farlonel minor tempo possibile.Quello che è da verificare è che il risul-tato di tutto questo teorema rispecchi ilpiù possibile le disponibilità indicate eche vi siano sempre risorse che il siste-ma mette a disposizione per effettuarequesti scambi. Un ulteriore aiutodovrebbe venire dalla nuova architettu-ra dei PC a 64 bit che si annuncia; è pre-vista sicuramente una emulazione dei32 spero anche in dos per cui quei12000 report su menzionati dovrebberogirare in circa tre minuti con guadagnoesponenziale di velocità.Inoltre il programma è cosparso diaccorgimenti anche sottili e altri ne

metterò in futuro; tante opzioni realiz-zate troveranno spazio in un uso piùavanzato, ma volevo citare una finezzasu tutte. Per obbligare a fare un turno losi marca con un segno “+” e si indica inun’altra casella il numero del presidio alquale si riferisce l’obbligo; il sistemacontabilizza in anticipo questi turni daassegnare per forza e li sottrae in antici-po dai calcoli riguardanti il raggiungi-mento dal tetto prefissato e il conse-guente stop, in modo che non capiti uneccesso di assegnazioni e poi la esclu-sione o l’esubero del turno obbligatoperché magari si riferisce agli ultimigiorni del mese.La presentazione di questo programmaè in qualche modo avvenuta al recente“medicon” di Ischia con risultati damotto olimpico data anche la plateamondiale nonché l’improvvisazione delmio intervento: “l’importante è parteci-pare” ne è stato il sunto. Ma fra tre anni,nell’agosto 2007 il meeting si ripeterà aPortorose (Slovenia) e per quell’occa-sione il programma sarà un’altra cosa.Dal prossimo anno proverò a renderlooperativo compatibilmente col tempo a

disposizione sperando che i risultatisiano buoni e di rapida attuazione.Infine vorrei sbilanciarmi sul risultato:a quanto ne so questo è l’unico pro-gramma in grado di approntare turnicosì difficili, tanto che non ho trovatouna letteratura sull’argomento negliambienti universitari di bioingegneriacui mi sono rivolto; a tal proposito vor-rei ringraziare quanti hanno creduto chequesta impresa potesse essere realizza-bile, e forse ancor più quanti mi hannoostacolato e minimizzato, perché ciò miha dato la serena consapevolezza deimiei mezzi e la caparbia determinazio-ne a realizzare un progetto che in questitempi di sanità critica vuoi per risorseeconomiche ristrette, vuoi per le ambi-zioni di ognuno, ha fondamentalmenteun sano e provvidenziale significato chesi dovrebbe cogliere: che per quantosembri impossibile si riesce a metteretutti d’accordo!

** IIll ddootttt.. GGrroossssii èè aaggggrreeggaattoo aallllaaDDiirreezziioonnee SSaanniittaarriiaa AAzziieennddaallee ee aalllloossttaaffff ccoommee pprrooggrraammmmaattoorree iinnffoorrmmaattiiccoo eeggeessttoorree ddii ddaattii iinnffoorrmmaattiizzzzaattii..

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LA PERMANENZA IN SERVIZIOOLTRE I LIMITI STABILITI DALLE NORME

COMMENTO ALLA LEGGE 186 DEL 2004

di Antonio Balzano*

L’art. 1 quater del decreto leggen.136 del 28.5.2004, coordinato con

la legge di conversione n.186 del27.7.2004,recante “Disposizioni urgentiper garantire la funzionalità di talunisettori della pubblica amministrazione.Disposizione per la rideterminazione dideleghe legislative e altre disposizioniconnesse”, ha dato facoltà ai dipendentidelle amministrazioni pubbliche di cuiall’art.1, comma 2, del decreto legislati-vo n. 165 del 30.3.2001, e successivemodificazioni, con esclusione degliappartenenti alla carriera diplomatica eprefettizia, del personale delle Forzearmate e delle Forze di polizia ad ordi-namento militare e ad ordinamento civi-le, del personale del Corpo nazionaledei vigili del fuoco, di richiedere il trat-tenimento in servizio fino al compimen-to del 70° anno di età.In tal caso è data facoltà all’amministra-zione, in base alle proprie esigenze, diaccogliere la richiesta in relazione allaparticolare esperienza professionaleacquisita dal richiedente in determinatio specifici ambiti, in funzione dell’effi-ciente andamento dei servizi e tenutoconto delle disposizioni in materia diriduzione programmatica del personaledi cui all’art. 39, comma2. della legge n.449/97. In breve, il trattenimento fino al 67°anno di età l’amministrazione lo subiscesenza possibilità di diniego, mentre l’ul-teriore trattenimento fino al 70° anno dietà resta subordinato alle scelte di poli-tica aziendale che possono interferirecon la volontà del dipendente prioriz-zando le esigenze del servizio e/o delreparto.Il Dipartimento della funzione pubblica

ha precisato che ogni amministrazioneha la facoltà di accogliere la richiesta dipermanenza in servizio in relazione allaparticolare esperienza professionaleacquisita dal richiedente, sempre peròche questo sia funzionale “all’efficienteandamento del servizio e sia compatibi-le con la riduzione programmata degliorganici prevista dalla normativa vigen-te”. L’Amministrazione dovrà decidere inconformità a un proprio interesse a trat-tenere in servizio il dipendente.La sola presentazione della domandadell’interessato non fa scattare nessundiritto; è facoltà del dipendente dirichiedere il trattenimento, così come hafacoltà l’amministrazione di conceder-lo.Un eventuale accoglimento della richie-sta di permanenza in servizio comporte-rà in ogni caso una rivisitazione deicosti: un dirigente a fine carriera costaindubbiamente di più di un nuovoassunto.L’art. 1 quater, della Legge 186/2004,pur riguardando il trattenimento in ser-vizio nella sostanza finisce per essereuna nuova assunzione. Il posto delladotazione organica che si sarebbe resolibero per effetto del pensionamento èinvece coperto dal provvedimento d’ac-coglimento della richiesta di prosecu-zione del rapporto di lavoro.Del resto, è lo stesso articolo 1 quaterdella legge 186/2004 ad indurre a consi-derare il trattenimento in servizio comeuna nuova assunzione quando lo subor-dina a due precise condizioni.La prima è l’accoglimento della doman-da presentata dal dipendente.Il trattenimento in servizio, dunque, non

è un diritto potestativo del dipendentepubblico, il quale dispone solo dellafacoltà di presentare la domanda all’en-te d’appartenenza.La seconda condizione posta dalla leggeè che l’amministrazione interessata, nelprovvedere in merito alla richiesta, nonsolo dovrà valutare l’esperienza profes-sionale, ma dovrà tener conto specifica-tamente delle disposizioni in materia diriduzione programmata del personale,previste dall’art. 39, comma 2, dellalegge 449/1997, nonché all’art. 34,comma 22, della legge 289/2002 edall’art. 3, commi 53 e 69, della legge350/2003. Si tratta di norme che impongono alleamministrazioni dello stato precisiobiettivi di riduzione del personale.Il trattenimento in servizio, trasformauna vacanza d’organico in una confer-ma numerica del posto ed implica unascelta gestionale rivolta a “riassumere”in servizio il dipendente.E’ opportuno chiarire, inoltre, che iperiodi di lavoro derivanti dall’eserciziodella facoltà di cui al secondo, terzo equarto periodo del comma 1 dell’art. 1 –quater non danno luogo alla correspon-sione di alcuna ulteriore tipologia d’in-centivi al posticipo del pensionamentoné al pagamento dei contributi previ-denziali (ad eccezione di quelli relativial T.F.S.) e non rilevano ai fini dellamisura del trattamento pensionistico, inaltri termini il trattamento pensionisticoresta congelato alla data del compimen-to del 67° anno con diritto agli aumentirelativi alla perequazione automatica.

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La collaborazione a

è sempre gradita

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dicembre 2004

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Anche quest’anno le domande dipartecipazione sono state numero-

se ma avrebbero potuto esserlo ancoradi più sol che qualche altro nostro sociofosse stato a conoscenza che per acce-dere a questo concorso bisogna essereiscritti al “Fondo di Solidarietà e Borsedi studio”. Eppure sono ormai più didieci anni che pubblicizziamo e cheripetiamo questa bella iniziativa delCRAL che ha un duplice scopo: offrireun contributo economico a quei sociche malauguratamente dovessero recar-si fuori della Campania per interventi ovisite specialistiche per sé o per i com-ponenti il proprio nucleo familiare, eassegnare delle borse di studio ai lorofigli più meritevoli nello studio. Perfare tutto ciò è stato istituito appuntoquesto fondo che ha una contabilità aparte e che è costituito esclusivamentedai contributi volontari, anche di soli 50centesimi, di tutti quei soci che hannoautorizzato il CRAL ad effettuareun’ulteriore modesta trattenuta sullaloro quota sociale. Val la pena ricordareche a norma del Regolamento delFondo mentre la “solidarietà” in caso dibisogno è estesa a tutti i soci del CRAL,le borse di studio vengono assegnate, eci sembra giusto, solo ai figli di queisoci i quali hanno aderito al fondo stes-so.Con nostro immenso piacere, siamoriusciti a premiare i figli dei soci che sisono distinti nello studio.Sono statepresentate due domande per le dueBorse di Studio previste per la Laurea,nove in palio per le sei per la Maturità enove per le dieci per la Scuola Media.Poiché il numero dei concorrenti erainferiore rispetto a quelle delle Borse diStudio per licenza media, il premio inesubero è stata assegnato al concorren-te classificato al settimo posto nellagraduatoria relativa alla Maturità. Qualcuno dunque è rimasto fuori e que-sto ci dispiace avremmo voluto premia-re tutti, credetemi, ma non è stato pos-

sibile considerate le limitate possibilitàdel Fondo. I miei più affettuosi complimenti per ivincitori e che questo possa essere lorodi incoraggiamento per gli impegnifuturi. Chissà che qualcuno di quelli piùgiovani non ce lo ritroveremo, nei pros-simi anni, da premiare con la borsa distudio per la Laurea! Me lo auguroveramente. I miei complimenti vannoanche ai soci genitori che hanno la for-tuna di avere “questi” ragazzi.

Complimenti ancora, e …arrivedercialla fine dell’anno scolastico in corso.Ah! Dimenticavo!Ricordo ancora unavolta a coloro che non sono iscritti alFondo di Solidarietà che, se intendesse-ro farlo, basta solo una piccola quota, apiacere, da aggiungere alla quota delCRAL. Ciao a tutti.

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Cral S.Maria delle Grazie Borse di Studio per i figli dei dipendenti

Vincitori anno scolastico 2003 – 2004

Diploma di LaureaN°2 Borse di Studio da Euro 200.00

Socio Concorrente Data di Nascita Diploma Punteggio1 Mele Francesco Alessandra Antonia 13/06/1980 Laurea 110 Lode2 Napolitano Francesco Roberta 06/06/1979 Laurea 100/110

Diploma di Maturità N° 6 Borse di studio da Euro 110.00

Socio Concorrente Data di Nascita Diploma Punteggio1 Cammarota Rosario Maria Anna 28/08/1985 Maturita' 100/1002 Musella Aldo Adamo 29/06/1985 Maturita' 100/1003 Schiano di Scioarro Mario Luciano 19/07/1985 Maturita' 87/1004 Scotto di Santolo Milena Valentino Dario 20/11/1986 Maturita' 84/1005 Caruso Renato Marcello 17/01/1985 Maturita' 83/1006 Buono Vincenzo Raffaella 03/01/1986 Maturita' 80/1007 Arco Teofilo Assunta 29/04/1986 Maturità 74/100

Ad Arco Teofilo, classificatosi al primo dei posti non utili per accedere alla “zona premiazio-ne”, viene conferita la Borsa di Studio da euro 75 prevista per il Diploma di Scuola MediaInferiore ma non assegnata per il numero ridotto dei concorrenti.

Diploma di Scuola Media Inferiore N° 10 Borse di Studio da Euro 75.00

Socio Concorrente Data di Nascita Diploma Punteggio1 Di Bonito Procolo Valentina 28/04/1991 Media Ottimo2 Arco Antonio Francesco Maria 31/01/1991 Media Ottimo3 Truppi Raffaele Serena 30/10/1990 Media Ottimo4 Innocente Annunziata D’Oriano Valerio 30/08/1990 Media Ottimo5 Cammarota Rosario Gennaro 09/04/1990 Media Ottimo6 Bucciero Marco Alessio 22/04/1989 Media Distinto7 Perna Gennaro Giovanni 26/04/1991 Media Buono8 Langella Luigi Ilenja 13/12/1990 Media Buono9 Di Francia Mario Sonia 23/06/1990 Media Buono

SUCCESSO DELL’INIZIATIVA DEL CRALANCHE SE ANCORA ALCUNI NON SANNO…

I VINCITORI DELLE “BORSE DI STUDIO”ANNO SCOLASTICO 2003-04

di Nello Nardi*

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Dopo i vari fallimenti del TrofeoPartenope che era diventato sem-

pre più povero di partecipanti ma anchepiù caro, ecco che i CRAL si sonoorganizzati da soli e grazie ai colleghidella Napoletana Gas che hanno messoa disposizione la propria sede per i tor-nei di calcio balilla, ping pong, biliardoe scacchi, a quelli dell’Algida, chehanno offerto gratuitamente il loro belcampo di calcio in erba, e a tutti quelliche hanno collaborato in vario modo, iltorneo interaziendale è... rinato.Naturalmente i costi sono diminuiti,divenendo in alcuni casi quasi nulli, eciò ha permesso la partecipazioneanche di quelle aziende che dovevanofare i conti con i loro non proprio ricchibilanci (e tra queste anche noi, che nonci siamo fatti sfuggire l’occasione perprendervi parte).Poiché siamo stati avvisati a pochigiorni dall’inizio del torneo di calcio,abbiamo dovuto allestire in fretta unasquadra per parteciparvi, e questo afatto in modo che qualche socio non èstato coinvolto, ma speriamo in futurodi ovviare in tempo. Ci siamo rivolti aipartecipanti del torneo di mini calcioselezionando gli elementi più rappre-sentativi dalle varie squadre ricevendoperò il rifiuto di quelli già impegnatinei vari tornei cittadini. Siamo riuscitiad allestire una buona formazione, mainedita e priva di quel tasso tecnico chespesso fa la differenza. Così abbiamopagato lo scotto contro altre formazio-ni più esperte e soprattutto più giovani,

perdendo nettamente la gara di esor-dio contro l’ARIN, mentre la seconda,contro la CSC Vesuvio risultava piùequilibrata ma sempre perdente, ren-dendo così ininfluente la terza ed ulti-ma gara con la Circumvesuvianaessendo già compromessa la qualifica-zione.Comunque è stata una bella esperien-za la nostra rappresentativa pur uscen-do sconfitta ha dimostrato correttezzae sportività sia in campo che neglispogliatoi, e ciò ci sprona per il futuroa ripetere, magari in meglio, questasimpatica esperienza.Nel Torneo di Tennis la nostra squadraformata da Alberto Marvaso,

Salvatore De Stefano, AlfredoRomano e dal sottoscritto, dopo averbattuto nettamente il Comune diPozzuoli per 3 a 0, perdeva 2 a 1 con-tro la selezione del TC Euro e quindirisultava decisivo l’incontro contro ilCameo Factory che per la pioggia èstato spostato proprio nei giorni in cuiandiamo in stampa. Speriamo in unabella vittoria che aprirebbe le portealle semifinali: abbiamo dunque biso-gno di un grande … in bocca al lupo!Vorrei infine fare appello a tutti i sociinteressati ai tornei di ping pong, cal-cio balilla, scacchi e biliardo di farepervenire al più presto la loro adesio-ne in Segreteria. Li aspetto!

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La rappresentativa del CRAL. In piedi (da sin.): Clarelli, Iacuaniello, Innocente, Maroder,Stefanelli,Borrino,Lamanda; Esposito G.A., Mosca: Accosciati: Conte, Arco, Schiano diCola, Race, Esposito G., Petrone, Scoppetta.

NATO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA I CRAL

IL NUOVO TORNEO INTERAZIENDALEdi Adriano Scoppetta

SQUADRE PARTECIPANTI AL TORNEO INTERCRAL 2004CALCIO

Girone A Girone B

Algida Cral S. M. delle GrazieNapoletana Gas ARINASUB CSC VesuvioComune di Pozzuoli Circumvesuviana

TENNISGirone A Girone B

Algida T.C. EuroARIN Campo FactoryCredito Cral S. M. delle GrazieNapoletana Gas Comune di Pozzuoli