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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 18/2013 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Lombardia: On line il nuovo portale del Registro delle sonde geotermiche Regione Umbria: Amianto, Legambiente presenta un progetto per la regione News nazionali: Ambiente: L'ex ministro Clini ripropone l'Agenda Verde per la crescita al suo successore Orlando Risparmio energetico: Il programma Letta per la crescita: lavoro, energia e innovazione Bruxelles fa il punto sulle barriere finanziarie e burocratiche per edifici più efficienti Materiali e tecnol.: un test in Friuli per gli edifici intelligenti Rinnovabili: Assegnati 4,15 miliardi di euro. Dal Gse i dati sugli incentivi per idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse e biogas Il GSE presenta il nuovo Conto termico in Puglia Concorso internazionale per le rinnovabili nelle isole minori Fotovoltaico, dalle attività di O&M un volume d'affari di 533 milioni l'anno in Italia Rapporti e studi: Aste CO2, dal GSE il Rapporto sull'andamento nel 2012 Eurostat, rinnovabili: +13% nei consumi in Europa nel 2011 Europa 2020, l'Italia è al 11,5% del consumo finale coperto da rinnovabili Eventi: Tecnologia italiana alla Biennale Ligna 2013 che si terrà ad Hannover dal 6 al 10 maggio Nextbuilding per il 'costruire intelligente' a Milano dall'8 al 10 maggio Governare i cicli di crescita, gestire le controversie commerciali: al via la prima edizione del Global Solar Summit Convegno internazionale 'Zero emission communities',18 aprile a Firenze Aziende: Rubner Haus nuovo partner di Lignius - Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno News dai territori: Regione Lombardia: On line il nuovo portale del Registro delle sonde geotermiche 29/04/2013. E’ online il nuovo portale del Registro Sonde Geotermiche della Lombardia. A tre anni dall’avvio del processo di semplificazione realizzato con lo sviluppo del Registro, il portale ad esso dedicato si arricchisce di nuovi contenuti e servizi e si rinnova nella veste grafica per rispondere al meglio non solo alle esigenze degli operatori del settore, ma anche degli utenti che in genere sono interessati ad acquisire informazioni sulle fonti rinnovabili. Il portale dedica una sezione approfondita “Registro Sonde Geotermiche - I dati del Registro” ai principali indicatori ricavabili dall'analisi dei dati acquisiti grazie alla digitalizzazione delle procedure amministrative necessarie per l’installazione degli impianti geotermici. I dati, liberamente scaricabili e consultabili, restituiscono una mappatura delle principali caratteristiche degli impianti a geotermia e della loro distribuzione sul territorio. Il Registro Sonde Geotermiche (RSG) è stato istituito da Regione Lombardia e sviluppato da Finlombarda S.p.A. con l’obiettivo di promuovere concretamente l’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa temperatura grazie a un importate processo di semplificazione che ha visto la digitalizzazione delle procedure amministrative ad esso collegate accessibili in real time dal portale www.rinnovabililombardia.it. Fonte: sito internet infobuild energia Regione Umbria: Amianto, Legambiente presenta un progetto per la regione 29/04/2013 - “Cittadini liberi dall’amianto” è il nome del progetto che Legambiente ha realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e il Comune di Narni per sensibilizzare e supportare i cittadini alla bonifica dall’amianto, in condizioni di assoluta sicurezza. La sintesi del progetto è un documento tecnico con cui la Regione Umbria attua delle procedure semplificate circa il trattamento dei materiali contenenti amianto e disciplina la gestione delle fibre inquinanti in fase di smaltimento. “Il nostro - ha dichiarato la presidente di Legambiente Umbria, Alessandra Paciotto - vuol essere un progetto pilota per l’Umbria; con il Comune di Narni e la Regione, abbiamo intanto avviato un percorso di informazione e un sistema

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità

Osservatorio Innovazione e Sostenibilità

Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 18/2013 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani

Sommario:

News dai territori: Regione Lombardia: On line il nuovo portale del Registro delle sonde geotermiche Regione Umbria: Amianto, Legambiente presenta un progetto per la regione News nazionali: Ambiente: L'ex ministro Clini ripropone l'Agenda Verde per la crescita al suo successore Orlando Risparmio energetico: Il programma Letta per la crescita: lavoro, energia e innovazione

Bruxelles fa il punto sulle barriere finanziarie e burocratiche per edifici più efficienti Materiali e tecnol.: un test in Friuli per gli edifici intelligenti Rinnovabili: Assegnati 4,15 miliardi di euro. Dal Gse i dati sugli incentivi per idroelettrico, geotermico,

eolico, biomasse e biogas Il GSE presenta il nuovo Conto termico in Puglia Concorso internazionale per le rinnovabili nelle isole minori Fotovoltaico, dalle attività di O&M un volume d'affari di 533 milioni l'anno in Italia

Rapporti e studi: Aste CO2, dal GSE il Rapporto sull'andamento nel 2012 Eurostat, rinnovabili: +13% nei consumi in Europa nel 2011 Europa 2020, l'Italia è al 11,5% del consumo finale coperto da rinnovabili

Eventi: Tecnologia italiana alla Biennale Ligna 2013 che si terrà ad Hannover dal 6 al 10 maggio Nextbuilding per il 'costruire intelligente' a Milano dall'8 al 10 maggio Governare i cicli di crescita, gestire le controversie commerciali: al via la prima edizione del Global Solar Summit Convegno internazionale 'Zero emission communities',18 aprile a Firenze

Aziende: Rubner Haus nuovo partner di Lignius - Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno

News dai territori:

Regione Lombardia: On line il nuovo portale del Registro delle sonde geotermiche

29/04/2013. E’ online il nuovo portale del Registro Sonde Geotermiche della Lombardia. A tre anni dall’avvio del processo di semplificazione realizzato con lo sviluppo del Registro, il portale ad esso dedicato si arricchisce di nuovi contenuti e servizi e si rinnova nella veste grafica per rispondere al meglio non solo alle esigenze degli operatori del settore, ma anche degli utenti che in genere sono interessati ad acquisire informazioni sulle fonti rinnovabili. Il portale dedica una sezione approfondita “Registro Sonde Geotermiche - I dati del Registro” ai principali indicatori ricavabili dall'analisi dei dati acquisiti grazie alla digitalizzazione delle procedure amministrative necessarie per l’installazione degli impianti geotermici. I dati, liberamente scaricabili e consultabili, restituiscono una mappatura delle principali caratteristiche degli impianti a geotermia e della loro distribuzione sul territorio. Il Registro Sonde Geotermiche (RSG) è stato istituito da Regione Lombardia e sviluppato da Finlombarda S.p.A. con l’obiettivo di promuovere concretamente l’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa temperatura grazie a un importate processo di semplificazione che ha visto la digitalizzazione delle procedure amministrative ad esso collegate accessibili in real time dal portale www.rinnovabililombardia.it. Fonte: sito internet infobuild energia

Regione Umbria: Amianto, Legambiente presenta un progetto per la regione

29/04/2013 - “Cittadini liberi dall’amianto” è il nome del progetto che Legambiente ha realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e il Comune di Narni per sensibilizzare e supportare i cittadini alla bonifica dall’amianto, in condizioni di assoluta sicurezza. La sintesi del progetto è un documento tecnico con cui la Regione Umbria attua delle procedure semplificate circa il trattamento dei materiali contenenti amianto e disciplina la gestione delle fibre inquinanti in fase di smaltimento. “Il nostro - ha dichiarato la presidente di Legambiente Umbria, Alessandra Paciotto - vuol essere un progetto pilota per l’Umbria; con il Comune di Narni e la Regione, abbiamo intanto avviato un percorso di informazione e un sistema

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità semplice per la gestione di un problema, quello dello smaltimento dei manufatti contenenti amianto che finora è stato affrontato soprattutto sul fronte dei siti industriali e degli edifici pubblici”. “La Regione Umbria - ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti - sostiene il progetto poiché consentirà di diffondere le buone pratiche per una corretta gestione dei piccoli materiali contenenti amianto, contrastando il fenomeno dell’abbandono incontrollato sul territorio”. “Nel disciplinare - ha dichiarato Rometti - abbiamo definito le modalità con le quali piccoli quantitativi di amianto possono essere raccolti e trasportati senza dover per forza attivare lunghe e costose procedure burocratiche; in alcuni casi i materiali possono essere raccolti direttamente dai cittadini e consegnati a ditte specializzate nel trasporto e nell’invio a smaltimento”. “Questo progetto - ha aggiunto l’assessore - potrà dare un valido contributo a una corretta gestione dei rifiuti contenenti amianto, a tutto beneficio dell’ambiente e della salute dei cittadini; auspichiamo, pertanto, che oltre a Narni possa essere esteso ad altri Comuni”. Il Comune di Narni - ha detto l’assessore comunale all’ambiente, Alfonso Morelli - ha già predisposto un bando di gara per l’affidamento del servizio di rimozione e smaltimento di piccoli quantitativi di materiali contenenti amianto; la ditta vincitrice effettuerà i sopralluoghi nei luoghi dove si trova l’amianto per definire gli interventi più opportuni, fornirà ai cittadini che ne faranno richiesta i kit per lo smontaggio di piccoli manufatti in amianto, provvederà alla raccolta e allo smaltimento a prezzi calmierati”. Fonte: Giovanni Carbone, sito internet edilportale News nazionali:

Ambiente: L'ex ministro Clini ripropone l'Agenda Verde per la crescita al suo successore Orlando

29/04/2013. Negli otto punti del documento le direttrici per il rilancio dell'economia italiana in chiave eco-sostenibile Una lettera aperta a consuntivo “di un mandato vissuto pericolosamente”, un promemoria con l’auspicio che “possa rappresentare un utile viatico per il nostro lavoro futuro”. Questo il senso dell’ ”Agenda Verde per la crescita dell’Italia” che il 27 aprile scorso l'ormai ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha diffuso alla vigilia del passaggio delle consegne al suo successore, l'esponente dei “giovani turchi” del Pd Andrea Orlando nominato alla guida del dicastero dell'Ambiente nel Governo Letta. Nella lettera Clini ha ricordato il lavoro svolto “tra le emergenze inevitabili che venivano dal passato (i rifiuti di Roma, Ilva, le bonifiche dei siti industriali dismessi) e quelle inattese come la Concordia”, e l’impegno profuso per “orientare le politiche e i provvedimenti del Ministero verso lo sviluppo sostenibile dell’Italia”. “Il Consiglio Europeo e OCSE hanno – ricorda Clini - ripetutamente consigliato all’Italia di orientare le misura per la crescita nella direzione della green economy, e molto siamo riusciti ad avviare anche se gran parte dei lavori è rimasto “a metà”. Da qui la decisione di riproporre “l’Agenda Verde” che con i suoi otto punti di riferimento “può rappresentare una infrastruttura decisiva per la crescita dell’economia italiana”. Una Agenda “in gran parte definita sia dalle molte misure già adottate dal Governo Monti, sia da quelle presentate al Parlamento e non finalizzate per la fine della legislatura: misure che tuttavia devono essere 'riallineate' in un’unica strategia, sostenuta da incentivi fiscali e dal credito alle imprese coerentemente con le indicazioni della UE e di OCSE”. Gli 8 punti dell'Agenda Verde Riportiamo di seguito i “termini di riferimento” per l'Agenda Verde: 1. LE CONCLUSIONI DEGLI STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY, PROMOSSI DAL MINISTRO DELL’AMBIENTE, con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, adottate da tutte le più importanti associazioni imprenditoriali e di settore, indicano la direzione per consolidare i risultati raggiunti in competitività, crescita e occupazione aggiuntiva dalle 360mila imprese italiane che hanno scelto una chiave “verde” per lo sviluppo. 2. SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA PER LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Dovrà essere completato il “pacchetto” delle misure, già presentate al Parlamento nel ddl semplificazione, per assicurare standard europei di riferimento e tempi non discrezionali per le autorizzazioni ambientali. Si tratta di una “misura infrastrutturale” necessaria per liberare risorse e favorire investimenti sostenibili per la crescita: le bonifiche dei siti contaminati, la riqualificazione degli impianti (non solo Ilva), i progetti per le infrastrutture e quelli per le nuove imprese industriali. 3. LA FISCALITÀ AMBIENTALE, PREVISTA DAL DISEGNO DI LEGGE “DELEGA FISCALE”. La norma, coerente con le indicazioni europee, per spostare la tassazione dal lavoro all’impiego delle risorse naturali (acqua e suolo) e di quelle energetiche (carbon tax) è un volano efficace per trasformare l’economia in una direzione più efficiente e competitiva, come ripetutamente sottolineato da Ue e Ocse. La fiscalità ambientale deve essere associata ad una gestione “intelligente” del credito di imposta nell’ambito degli impegni per la riduzione del debito. Avendo presente che l’applicazione del credito di imposta a favore degli investimenti per la crescita verde genera effetti positivi in termini di produzione di valore aggiunto, competitività, e alla fine entrate aggiuntive. In altri termini, la fiscalità finalizzata all’uso efficiente delle risorse ed il credito di imposta sono una misura chiave per la crescita sostenibile dell’Italia. 4. IL PIANO PER LA DECARBONIZZAZIONE DELL’ECONOMIA E LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2, approvato dal CIPE l’8 marzo 2013. Il piano è il riferimento per le politiche necessarie a rispettare entro il 2020 gli impegni del pacchetto europeo “clima-energia”, coerenti con le linee di azione di medio-lungo periodo per allineare l’Italia alla strategia europea su decarbonizzazione e competitività. Il piano è anche la “piattaforma” di riferimento per le misure incentivanti finalizzate alla promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, della mobilità a basse emissioni, della chimica verde e dei biocarburanti di seconda generazione. Il Piano è inoltre coerente con gli scenari della Strategia Energetica Nazionale, approvata con decreto Clini-Passera il 14 marzo 2013.

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità 5. MECCANISMI INCENTIVANTI PER LA CRESCITA SOSTENIBILE E “GREEN PROCUREMENT” : LA LISTA DELLE TECNOLOGIE “VERDI”. La lista, prevista dal piano per la decarbonizzazione, individua le tecnologie e i sistemi “verdi” in tutti i settori (energia, chimica, trasporti, rifiuti, agricoltura), inclusi il carbon management e il carbon foot printing di processi e prodotti. La lista dovrà costituire il framework per regolare l’accesso prioritario delle imprese ai fondi strutturali 2014-2020; ai benefici previsti dal Fondo rotativo per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy, istituito presso la Cassa depositi e prestiti da rifinanziare nel 2014-2020; alla riduzione del 55% dell’Iva o al credito di imposta sull’acquisto o per l’impiego delle tecnologie e dei sistemi della lista nel periodo 2014-2020. La lista inoltre deve costituire anche il quadro di riferimento per gli acquisti della pubblica amministrazione. 6. IL PIANO NAZIONALE PER L’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA SICUREZZA DEL TERRITORIO, presentato al Cipe il 21 dicembre 2013, lo strumento per prevenire i rischi e i danni ai quali è sempre più esposto il Paese per la crescente vulnerabilità agli eventi estremi, e risponde all’impegno assunto dall’Italia in Europa. Il Piano attua la direttiva europea sulle alluvioni, anche con l’istituzione delle Autorità degli otto bacini idrografici previste da una norma del 2006 sempre rinviata. Il Piano prevede 2,5 miliardi l’anno di investimenti, di cui 1 miliardo di risorse pubbliche e 1,5 miliardi risorse private agevolate con credito di imposta. Gli investimenti pubblici dovrebbero essere liberati dal vincolo del patto di stabilità, l'ex ministro Clini ha richiesto alla Commissione Europea nel novembre scorso. 7. LA PENETRAZIONE DEI SISTEMI DI GENERAZIONE DISTRIBUITA CON FONTI RINNOVABILI E AD ALTA EFFICIENZA DI ELETTRICITÀ-CALORE-FREDDO NELLE CITTÀ, IN COMBINAZIONE CON LO SVILUPPO DELLE “RETI INTELLIGENTI”: SMART CITIES. Il pacchetto degli incentivi per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica sta provocando un duplice effetto positivo sulla riduzione dei consumi e dei costi dell’energia, e sulla promozione di una filiera nazionale competitiva nei mercati internazionali. Questo processo va sostenuto come fattore chiave per la crescita e per il superamento dei vincoli e dei costi del sistema elettrico tradizionale, anche nella prospettiva di rafforzare il ruolo dell’Italia nella competizione europea. A questo fine il programma europeo per le Smart Cities va pienamente utilizzato, sia in termini di partenariato tecnologico con gli altri paesi europei, sia per accedere agli importanti finanziamenti disponibili. 8. LA COOPERAZIONE AMBIENTALE INTERNAZIONALE, NELL’AMBITO DEGLI IMPEGNI E DEI PROGRAMMI APPROVATI DALLA CONFERENZA RIO+20 DELLE NAZIONI UNITE. I programmi per la protezione dell’ambiente globale realizzati negli ultimi 14 anni dall’Italia hanno costituito un volano importante per promuovere le nostre tecnologie verdi nei mercati emergenti, con ritorni significativi per la credibilità del nostro paese nell’ambito delle Nazioni Unite (EXPO Milano è anche un risultato del nostro lavoro), e con importanti vantaggi competitivi per le nostre imprese. Gli impegni di Rio+20 danno un ruolo ancora maggiore alla cooperazione internazionale. È strategico restare protagonisti, valorizzando i programmi già realizzati e promuovendo le iniziative delle imprese italiane che esportano le tecnologie e i sistemi della Lista Verde, con incentivi e credito di imposta. Fonte: sito internet casa e clima

Risparmio energetico: Il programma Letta per la crescita: lavoro, energia e innovazione

30/04/2013 - Dopo la fiducia ottenuta ieri sera alla Camera con 453 voti favorevoli e 153 contrari, oggi il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha incassato anche quella del Senato. Nella relazione di ieri il premier Letta ha tracciato le direttrici del programma del nuovo Governo. La priorità è la crescita, che ha bisogno di risorse. Per liberarle, il Governo si impegna ad attuare una politica fiscale di risanamento e di tenuta dei conti pubblici. “Basta coi debiti che troppe volte il nostro Paese ha scaricato sulle spalle e la vita delle generazioni successive” ha detto Letta, annunciando l’intenzione di ridurre le tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e quello per i giovani neo-assunti. L’altro pilastro è una politica fiscale della casa che limiti gli effetti recessivi in un settore strategico come quello dell’edilizia: questo si traduce in incentivi per le ristrutturazioni ecologiche e affitti e mutui agevolati per giovani coppie. Le parole di Letta lasciano intravedere quindi una proroga per le detrazioni fiscali del 55% in scadenza il 30 giugno 2013. Ancora sul tema dell’edilizia, Letta ha annunciato lo stop alla rata di giugno dell’IMU sulla prima casa, per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva. Misure ulteriori - ha proseguito Letta - dovrebbero essere il pagamento di parte dei debiti delle Amministrazioni Pubbliche; l’allentamento del Patto di stabilità interno; la rinuncia all’inasprimento dell’IVA; l’aumento delle dotazioni del Fondo Centrale di Garanzie per le piccole e medie imprese e del Fondo di Solidarietà per i mutui. Provvedimenti necessari nel breve termine, ma non sufficienti. Per la crescita Letta ha annunciato un grande piano industriale pluriennale per l’innovazione e la ricerca, finanziato tramite project bonds, che dia priorità ai nuovi settori di sviluppo, come ad esempio l’agenda digitale, lo sviluppo verde, le nanotecnologie, l’aerospaziale, il biomedicale, e che valorizzi i grandi attori ma anche e soprattutto le piccole e medie imprese, vero motore dello sviluppo italiano. “Oltre all’alta tecnologia - ha detto ancora il premier -, bisogna investire su ambiente ed energia. Le nuove tecnologie - fonti rinnovabili ed efficienza energetica - vanno maggiormente integrate nel contesto esistente, migliorando la selettività degli strumenti esistenti di incentivazione, in un’ottica organica con visione di medio e lungo periodo”. Ma l’impresa italiana, per crescere, ha bisogno di più semplicità, di un’alleanza tra la pubblica amministrazione e la società, senza tollerare le sacche di privilegio. La burocrazia non deve opprimere la voglia creativa degli italiani - ha ribadito Letta - ed è per questo che bisognerà rivedere l’intero sistema delle autorizzazioni. Ancora in tema di lavoro, Letta si impegna a valorizzare il lavoro autonomo e le libere professioni, “che in una società postindustriale rappresentano la spina dorsale della nostra economia”. Le misure di liberalizzazione oramai sono state

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità adottate - ha detto il premier -; ora bisogna lavorare tutti insieme per formare e dare opportunità ai giovani, innalzare la qualità, servire al meglio i clienti. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale

Materiali e tecnologie: un test in Friuli per gli edifici intelligenti

30/04/2013 – È stata annunciata ieri la sperimentazione al Centro di riferimento oncologico di Aviano (Pordenone) di un innovativo sistema di orientamento che coniuga quattro diverse tecnologie per aiutare le persone a trovare con facilità la propria destinazione in ambienti complessi, come una struttura ospedaliera:il prototipo industriale Easy Mob nasce da un progetto di ricerca finanziato con fondi europei dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che vede coinvolte sia imprese sia centri di ricerca. In maggio e in giugno i pazienti e i visitatori del Cro potranno testare EasyMob e dare il loro giudizio su utilità e facilità d'uso. I feedback serviranno per una messa a punto del prodotto prima della sua immissione sul mercato. Fonte: Il Sole 24 Ore

Rinnovabili: Assegnati 4,15 miliardi di euro. Dal Gse i dati sugli incentivi per idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse e biogas

02/05/2013 - È stato aggiornato al 31 marzo 2013 il contatore del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici. Lo fa sapere il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) con un comunicato pubblicato sul proprio portale.Il costo indicativo annuo risulta pari a circa 4,15 miliardi di euro. Il tetto massimo di questo costo è di 5,8 miliardi euro, come previsto dal DM 6 luglio 2012 per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici. Il DM 6 luglio 2012, ricordiamo, è entrato in vigore il 1° gennaio 2013 e si applica agli impianti da fonte idroelettrica, geotermica, eolica, da biomasse e biogas con potenza non inferiore a 1 kW. Al costo indicativo annuo contribuiscono, oltre agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6, con i Certificati Verdi o con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del DM 18 dicembre 2008, anche gli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d’asta ai sensi del DM 6 luglio 2012 e gli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato richiesta di ammissione agli incentivi del DM 6 luglio 2012a seguito dell’entrata in esercizio. Le modalità di calcolo utilizzate per le valutazioni degli oneri indicati nel Contatore sono illustrate nel documento informativo Il Contatore degli oneri delle fonti rinnovabili. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale

Rinnovabili: Il GSE presenta il nuovo Conto termico in Puglia

29/04/2013. Il Gestore dei Servizi Eergetici (GSE), azienda del ministero dell’Economia e delle Finanze che incentiva lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile in Italia, ha scelto la Puglia per presentare in tutto il Sud il nuovo Conto Termico, il meccanismo incentivante introdotto dal decreto 28 dicembre 2012 che stanzia fondi sia alle amministrazioni pubbliche che ai soggetti privati per attuare interventi di incremento dell’efficienza energetica e interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Ne dà notizia l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha partecipato all’incontro: “Per la presentazione del Conto Termico – spiega – è stata scelta la Puglia per tutto il Sud, in virtù delle politiche regionali a sostegno delle rinnovabili”.“Noi abbiamo grande interesse per i nuovi interventi normativi, ai quali abbiamo contribuito, perché consentano di diversificare la politica energetica finora troppo concentrata su grandi impianti eolici e fotovoltaici, a causa di incentivi troppo alti”. “Se è giusto incentivare il perseguimento degli obiettivi di “burden sharing” – continua l’assessore – attingendo alle tariffe elettriche nazionali, è anche sacrosanto che gli incentivi vengano distribuiti su diversi settori produttivi, come l’edilizia, l’impiantistica per la climatizzazione degli edifici e i servizi energetici degli enti locali”.Il Conto Termico incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di efficienza energetica con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche. L’incentivo, che non è cumulabile con altri bonus fiscali, copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell'impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato. L’accesso all’incentivo è consentito per interventi di incremento dell’efficienza energetica e interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza. Le amministrazioni pubbliche possono richiedere l’incentivo per entrambe le categorie, mentre i soggetti privati (persone fisiche, condomini o imprese) possono accedere agli incentivi solo per gli interventi relativi alle fonti rinnovabili termiche. Tra gli interventi incentivabili in entrambe le categorie (efficienza energetica e fonti rinnovabili termiche), sono inclusi l’isolamento termico di superfici; la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale che utilizzano generatori di calore a condensazione; la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di pompe di calore elettriche o a gas che utilizzano energia aerotermica, geotermica o idrotermica o che abbiano un generatore di calore alimentato da biomassa; l’installazione di collettori solari termici. L’incentivo è erogato direttamente dal GSE, che predisporrà un applicativo internet dedicato, attraverso il quale i soggetti interessati potranno compilare la richiesta. Il bando relativo alla prima procedura sarà pubblicato tra il 29 e il 30 aprile. Le domande dovranno essere presentate nei successivi 60 giorni. Fonte: sito internet edilio

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: Concorso internazionale per le rinnovabili nelle isole minori

29/04/2013. L’Associazione Marevivo, il CITERA (Centro di Ricerca Interdisciplinare Territorio Edilizia Restauro Ambiente) dell’Università di Roma La Sapienza, l’ENEA, ll GSE, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Ministero dell’Ambiente promuovono il concorso internazionale "Sole vento e mare per le isole minori e le aree marine protette italiane - Energie rinnovabili e paesaggio", che intende generare idee e proposte progettuali su componenti e sistemi impiantistici mirati all’efficienza, al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili applicati ad un contesto ambientale, paesaggistico nonché socio-culturale proprio delle isole minori italiane e delle aree marine protette in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il concorso mira ad incentivare la ricerca di soluzioni che riescano a contemperare l’utilizzo di componenti e/o sistemi impiantistici per la produzione di energia termica e/o elettrica dalle fonti rinnovabili - sole, vento, geotermia ad alta entalpia, biomasse, maree, correnti e moto ondoso - con il rispetto dell’ambiente, dei caratteri tipologici dell’architettura propri del luogo e del paesaggio delle isole minori e/o delle aree marine protette. Il Concorso, aperto ad architetti e ingegneri d’Italia e Europa, premierà quelle idee e proposte progettuali che si possono attuare nel rispetto delle peculiari caratteristiche del paesaggio mediterraneo. A contraddistinguere l’edizione 2013 - che si avvale della collaborazione di Ancim, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Marina Militare e gode del contributo di Fondazione Nando Peretti, Enel e Trevi Energy - è un coinvolgimento diretto e attivo dei Comuni delle piccole isole, sin dalle prime battute, che ha dato una connotazione territoriale più marcata al progetto. Un questionario ad hoc, in formato multimediale, è stato predisposto dall’Enea per intercettare gli interventi ed i campi d’azione ritenuti prioritari dai Comuni delle Isole Minori. Il Giglio, Capri, Ischia, Ponza, Carloforte, Capoliveri, Santa Marina Salina sono le prime isole che si sono mobilitate per il progetto. Le tipologie di progetti ammissibili si riferiscono a proposte progettuali su componenti e sistemi impiantistici mirati all’efficienza, al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili nei seguenti settori di intervento: mobilità sostenibile (a terra ed in mare); aree portuali; illuminazione pubblica; edifici; fari. I premi sono distinti a seconda della tipologia di progetto e saranno consegnati ai vincitori nell’ambito di una manifestazione aperta al pubblico alla presenza della giuria e dei promotori di questa iniziativa. I progetti dovranno essere presentati entro il 30 settembre 2013 al seguente indirizzo: Gestore dei Servizi Energetici – GSE Spa, viale Maresciallo Pilsudski, 92, 00197 Roma, nelle seguenti modalità: mezzo posta, mezzo corriere o a mano. Il GSE, segreteria tecnica del concorso, metterà a disposizione dei partecipanti la casella di posta [email protected] per chiarimenti e comunicazioni sul bando. La giuria pubblicherà i risultati il 21 ottobre. Fonte: sito internet infobuild energia Rinnovabili: Fotovoltaico, dalle attività di O&M un volume d'affari di 533 milioni l'anno in Italia

26/04/2013. Nel corso del 2012 due fenomeni importanti hanno contribuito a determinare un significativo cambiamento nelle dinamiche di business legate alle attività di O&M (Operation & Maintenance) degli impianti fotovoltaici in Italia. I due fenomeni, spiega l'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano nel suo nuovo “Solar Energy Report”, sono la contrazione del mercato dei grandi impianti e delle centrali, rispettivamente in calo del 40 e dell'87% rispetto al 2011, e il raggiungimento, da parte di uno stock considerevole di impianti installati nel corso del 2009 e 2010, corrispondente a circa 1,6 GW, della scadenza dei 2 anni di contratto di assistenza normalmente sottoscritto con il soggetto che ha curato lo sviluppo e l'installazione dell'impianto. L'attenzione dei principali operatori attivi in Italia come EPC e System Integrator appare dunque sempre più rivolta al mercato dei servizi di gestione e manutenzione, che si mostra estremamente più dinamico rispetto a quello dello sviluppo e installazione di grandi impianti, che aveva invece caratterizzato il business del fotovoltaico in Italia nel corso del 2010 e del 2011. Tre tipologie di operatori nel mercato O&M Oggi sul mercato dei servizi di O&M in Italia si identificano tre principali tipologie di operatori: gli operatori che storicamente svolgevano attività di EPC in Italia e che hanno iniziato ad investire e rifocalizzare il proprio modello di business sulla fornitura di servizi di O&M attraverso un'integrazione di questi servizi nella propria offerta; gli operatori che operavano tradizionalmente in settori affini a quello del fotovoltaico, come ad esempio quelli della componentistica elettrica ed elettronica, che oggi si rivolgono anche a questo mercato diversificando di fatto il proprio modello di business; le società di Asset Management, che svolgono la propria attività su diversi impianti a fonti rinnovabili - eolico, mini idroelettrico e biomasse - e che tendono, in misura sempre maggiore, a gestire direttamente anche le attività di O&M, in passato solitamente esternalizzate a subfornitori. La scelta di offrire servizi di O&M appare fortemente legata alla ricerca di attività in grado di assicurare un adeguato livello di marginalità, che non è più garantito dalle tradizionali attività di installazione. Anche il business dell'Operation & Maintenance ha tuttavia assistito negli ultimi tre anni a una riduzione dei prezzi praticati dai principali operatori compresa tra il 29 e il 40%, a seconda delle taglie degli impianti: in questo caso l'O&M ha mantenuto per così dire un "cambio fisso" con il costo complessivo degli impianti chiavi in mano che, nel frattempo, si è ovviamente contratto.

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L'offerta si sposta verso servizi a maggiore valore aggiunto La ricerca di un nuovo mercato di sbocco da parte degli operatori si accompagna quindi anche a una sostanziale revisione dell'offerta che, a partire dal tradizionale modello O&M, si sta spostando sempre più verso l'O&M&I (Operation & Maintenance & Improvement) con l'obiettivo di offrire servizi a maggior valore aggiunto per il cliente finale che consentano una maggiore marginalità per i fornitori. Secondo i dati del Solar Energy Report la marginalità media dei soli servizi di O&M si attesta a fine 2012 intorno al 14%, in contrazione di circa 9 punti percentuali rispetto al 2010, a fronte tuttavia di un calo medio del “prezzo” dei servizi di O&M ben più elevato (pari al 35% in media). Oltre alla riduzione del valore medio, si riscontra una maggiore variabilità nella marginalità rispetto al passato, con punte fino al 18% e minimi intorno al 12%. Volume d'affari di 533 milioni di euro all'anno Sulla base dei valori medi dei prezzi correnti per i servizi O&M e tenendo conto dei quasi 20.000 impianti con potenza superiore ai 100 kW esistenti in Italia (per una potenza complessiva di oltre 11 GW), il Rapporto stima il volume d'affari complessivamente generato dalle attività di O&M in Italia a circa 533 milioni di euro annui. Il mercato potenziale Considerando l'età media del parco impianti italiano è possibile anche stimare il mercato potenziale per i servizi di O&M. Il 2013 rappresenterà, infatti, l'anno in cui lo stock più ampio di impianti entrati in esercizio nel 2010 e 2011 raggiungerà il termine del periodo di FAC - Final Acceptance Certificate (ovvero il periodo di garanzia contrattuale fornita dagli installatori e durante il quale questi si occupano della completa gestione e manutenzione dell'impianto stesso). Appare ragionevole ipotizzare che oltre 5 GW di potenza potranno essere oggetto di nuove contrattazioni per le attività di O&M nel corso del solo 2013. A questi si aggiungeranno quasi 2 GW nel 2014. Le strategie competitive degli operatori Le strategie competitive adottate dagli operatori per aggredire un mercato dinamico come quello dell'O&M a oggi fanno leva, oltre che su una proposta commerciale effettivamente strutturata e in grado di raggiungere anche nuovi clienti, sullo sfruttamento dei cambiamenti normativi al fine di assicurare al cliente il giusto supporto lungo tutta la vita utile dell'impianto stesso. Le leve più ricorrenti alle quali gli operatori fanno ricorso per raggiungere il mercato dei servizi O&M sono: (i) l'offerta di servizi di adeguamento all'Allegato A70 di Terna; (ii) l'offerta di servizi a supporto delle attività di prevedibilità di immissione dell'energia elettrica; (iii) l'offerta di valutazioni e due diligence tecnica nelle transazioni sul mercato secondario. Verso un aumento degli interventi di miglioramento strutturale Un'ulteriore leva di fidelizzazione del cliente, e al tempo stesso, di acquisizione di nuove quote di mercato riguarda l'offerta di servizi di revamping su impianti esistenti, attraverso interventi sulle componenti tecniche, con l'obiettivo di recuperare la produttività dell'impianto attraverso miglioramenti derivanti dall'utilizzo di tecnologie più innovative e performanti rispetto a quelle utilizzate in fase di progettazione e installazione. Ad oggi, non si registrano ancora interventi di questo tipo, ma, con il progressivo aumento delle performance tecnologiche dei componenti chiave, interventi di miglioramento strutturale (e non semplicemente di manutenzione correttiva derivante da difetti di fabbricazione dei componenti o progettazione e installazione dell'impianto) potranno essere sempre più frequenti.

Fonte: sito internet casa e clima

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Aste CO2, dal GSE il Rapporto sull'andamento nel 2012

30/04/2013. Nel 2012, l’Italia ha collocato sulla Piattaforma d’Asta Comune transitoria (t-CAP) gestita da EEX oltre 11 milioni di quote europee di emissione EUA (European Union Allowances) valevoli per il periodo 2013-2020. Tale quantitativo corrisponde alla percentuale italiana (9,437%) dei 120 milioni di quote da collocarsi attraverso aste anticipate ai sensi di quanto previsto dal Regolamento Aste. Il dato emerge dal “Rapporto annuale sull’andamento delle aste di quote di emissione italiane per il 2012”, pubblicato dal Gse, che fornisce un’analisi quantitativa e qualitativa relativa all’andamento delle aste “primarie” di quote CO2, presso la piattaforma europea comune transitoria (T-CAP) e le piattaforme d’asta nazionali di Germania e Regno Unito. Rispondendo all’esigenza di potenziare l’azione informativa sul tema a livello nazionale, a fronte dell’interesse dei referenti istituzionali e degli operatori italiani, il Rapporto rivela che nel 2012 l'Italia ha complessivamente ricavato circa 76,5 milioni di euro pari al 21,16% del ricavo totale sulla t-CAP e al 12,41% del totale ricavato dagli Stati membri su tutte le piattaforme. Tale somma ha fruttato al 31 dicembre 2012 interessi attivi per oltre 95 mila euro ed è attualmente in giacenza presso il conto corrente aperto a proprio nome dal Gse per la temporanea custodia dei proventi delle aste, in adempimento alle proprie mansioni di responsabile del collocamento per l'Italia. I proventi delle aste e i relativi interessi maturati saranno trasferiti al bilancio dello Stato in conformità alle norme e agli indirizzi dei ministri competenti. Operative tre piattaforme La piattaforma sulla quale l'Italia ha messo all'asta le quote è una delle tre attualmente operative nel sistema e, utilizzata da 25 Stati membri, più Islanda, Norvegia e Liechtenstein, mette all'asta oltre il 70% delle quote. Le altre due piattaforme sono state organizzate a livello nazionale da Germania e Regno Unito, rispettivamente presso EEX e ICE. Esse pesano per il 19,6% e il 10,2% delle quote da mettere all'asta.

Volatilità molto elevata I prezzi di aggiudicazione delle quote formatisi sulle tre piattaforme nel periodo ottobre-dicembre 2012 sono stati omogenei tra loro (prezzi medi compresi tra 6 e 7 euro), ma si sono attestati molto al di sotto delle previsioni della Commissione europea (10 e 15 euro a quota). La volatilità è stata molto elevata (da oltre 8 euro a poco più di 5 euro), con un dislivello tra picco massimo e picco minimo dei prezzi registrati superiore al 33%. Analoghi valori e dinamiche sono stati registrati anche sul mercato secondario, che è sembrato essere condizionato da – più che condizionare – le aste primarie di CO2, in particolare per la prevedibilità dei grandi volumi di quote in arrivo sul mercato attraverso le aste. Le cause del basso livello di prezzi La principale causa del basso livello di prezzi ottenuti dalle aste sembra essere – osserva il Rapporto del Gse – l'attuale surplus di quote sul mercato rispetto alla domanda. Tuttavia, alcuni analisti ritengono che il differenziale tra i prezzi registrati dalle aste e le previsioni della Commissione sia determinato anche da altri fattori, tra cui le sovrapposizioni dell'EU ETS con meccanismi definiti a livello di Stati membri che impattano sul costo dell'energia. Le incertezze regolatorie e i prezzi delle materie prime energetiche sembrano invece aver contribuito alla mutevolezza dei prezzi. La partecipazione alle aste non è mai stata superiore a 17 soggetti per asta. Fonte: sito internet casa e clima

Rapporti e studi: Eurostat, rinnovabili: +13% nei consumi in Europa nel 2011

30/04/2013. Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, ha diffuso uno studio che analizza lo sviluppo di fonti rinnovabili (termico, fotovoltaico, idroelettrico, eolico, geotermico e da biomassa) nel consumo di energia nell'UE-27.

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Dalla ricerca emerge che nel 2011 le fonti rinnovabili hanno contribuito per il 13% al consumo energetico nei 27 paesi dell'Unione Europea rispetto al 7,9% del 2004 e al12,1% del 2010. Ricordiamo che nell'ambito della strategia europea 20-20-20, uno degli obiettivi per per l'UE-27 è quello di raggiungere entro il 2020 una quota del 20% di energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. Tra il 2010 ed il 2011, sottolinea la ricerca, quasi tutti gli stati membri hanno aumentato la loro quota di energia rinnovabile nei consumi finali. I risultati più significativi sono stati registrati nelle regioni del Nord Europa, in particolare Svezia (46,8% di fonti energetiche rinnovabili nel consumo totale), Lettonia (33,1%), Finlandia (31,8%) e Austria (30,9%). I risultati più bassi si registrano a Malta (0,4%), Lussemburgo (2,9%), Regno Unito (3,8%), Belgio (4,1%) e Paesi Bassi (4,3%). Nel 2011, l'Estonia è stato il primo Stato membro a superare il suo obiettivo per il 2020 l'Europa, toccando quota 25,9%. Dal 2004, in tutti gli Stati membri ci sono stati incrementi importanti nell'uso di fonti rinnovabili nel consumo finale di energia. Gli aumenti maggiori in questo periodo sono stati registrati in Svezia (dal 38,3% del 2004 al 46,8% nel 2011), Danimarca (dal 14,9% al 23,1%), Austria (dal 22,8% al 30,9%), Germania (dal 4,8% al 12,3%) ed Estonia (dal 18,4% al 25,9%). L'Italia, secondo le rilevazioni dell'Eurostat, è passata dal 4,9% del 2004, al 9,8% del 2010, all'11,5% del 2011.

Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Europa 2020, l'Italia è al 11,5% del consumo finale coperto da rinnovabili

26/04/2013. I 27 Paesi hanno toccato il traguardo del 13% ma ci sono Stati sorprendentemente indietro Nel 2011 l'energia da fonti rinnovabili avrebbe contribuito per il 13,0% del consumo finale lordo di energia nella UE27, rispetto al 7,9% nel 2004 e al 12,1% nel 2010. La quota delle energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia è uno degli indicatori principali della strategia Europa 2020. L'obiettivo per l' UE-27 da raggiungere entro il 2020 prevede una quota del 20% di energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. I migliori Sono queste le cifre diffuse oggi dall'Eurostat che riconosce come tra il 2010 e il 2011, quasi tutti gli Stati membri abbiano aumentato la loro quota di energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. I primi in classifica sono i Paesi del Nord: Svezia (46,8% di fonti energetiche rinnovabili nel consumo totale), Lettonia (33,1%), Finlandia (31,8%) e Austria (30,9%). I peggiori Fanalini di coda sono invece Malta (0,4%), Lussemburgo (2,9%), il Regno Unito (3,8%),Belgio (4,1%) e l' Olanda (4,3%).

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Dal 2004, la quota di energia rinnovabile nel consumo finale di energia è cresciuta in tutti gli Stati membri. I maggiori incrementi in questo periodo sono stati registrati in Svezia (dal 38,3% del 2004 al 46,8% nel 2011), Danimarca (dal 14,9% al 23,1%), Austria (dal 22,8% al 30,9%), Germania (dal 4,8% al 12,3 %) ed Estonia (dal 18,4% al 25,9%). Nel 2011, l'Estonia è stato il primo Stato membro a superare il suo obiettivo per il 2020 l'Europa. L'Italia ha registrato un significativo balzo in avanti raggiungendo quota 11,5% nel 2011, un dato che potrà essere ritoccato verso l'alto nel 2012 grazie al aumento della produzione interna dell'11% nel 2012, passata a 92,4 TWh. Per la prima volta la produzione delle ‘nuove rinnovabili’ ovvero eolico, solare e bioenergie (44,9 TWh) ha superato la produzione da idroelettrico (41,9 TWh).

Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Tecnologia italiana alla Biennale Ligna 2013 che si terrà ad Hannover dal 6 al 10 maggio

02/05/2013. Oltre 280 gli operatori italiani che parteciperanno alla biennale delle tecnologie per la trasformazione del legno in programma ad Hannover dal 6 al 10 maggio Ancora una volta l’Italia metterà in campo il contingente estero più numeroso a Ligna, la biennale delle tecnologie per la trasformazione del legno e dei suoi derivati che si terrà ad Hannover dal 6 al 10 maggio prossimo. Un appuntamento di grande importanza per l’industria nazionale di settore, in un momento in cui le fortune dipendono quasi completamente dalle esportazioni, per molte imprese oramai oltre il 90 per cento della propria produzione. E Ligna, da sempre una vetrina che richiama operatori da tutto il mondo, quest’anno avrà una rilevanza ancora più significativa nel permettere agli interpreti della tecnologia per il legno “made in Italy” di presentare al mondo le proprie ultime fatiche e le soluzioni messe a punto per una stagione economica così particolare. Se da un lato, infatti, non mancano macchine che permettono di ottenere ottimi risultati con investimenti contenuti, dall’altra spiccano impianti capaci di garantire la massima produttività, conciliandola con una assoluta flessibilità, linee di produzione batch one in cui anche gli italiani hanno molto da dire. Sopra a tutto un impegno sempre più forte sui software, veri e propri “interpreti” che permettono all’operatore di dialogare con la macchina, dalla più semplice alla più sofisticata e complessa, in modo semplice e diretto, spesso con pochi tocchi sulle icone di un touch screen. Grandi gruppi, aziende di piccole e medie dimensioni, veri e propri specialisti della altissima tecnologia tailor made: l’Italia sarà presente in forze ad Hannover. Acimall – l’associazione confindustriale che rappresenta le industrie della tecnologia per il legno e i suoi derivati – sarà presente con un proprio stand (padiglione 17, stand A52), nel quale metterà a disposizione di visitatori, espositori, opinion leader e stampa di settore informazioni e documentazione. Fonte: sito internet casa e clima

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Eventi:Nextbuilding per il 'costruire intelligente' a Milano dall'8 al 10 maggio

29/04/2013 - Nextbuilding, il nuovo convegno di riferimento per l’efficienza energetica nell’ambito di Innovation Cloud, ospiterà a Fiera Milano, dall’8 al 10 maggio prossimi, la cerimonia di premiazione degli European GreenBuilding Awards, il riconoscimento promosso dal Joint Research Centre della Commissione Europea. L’iniziativa Nextbuilding, che costituisce l’evoluzione dell’evento Greenbuilding, diviene quest’anno un’occasione privilegiata di approfondimento tecnico in materia di edifici ad energia quasi zero. Luca Zingale, direttore scientifico The Innovation Cloud ha dichiarato: “Siamo felici di poter ospitare per la prima volta l’edizione internazionale degli European GreenBuilding Awards che in questi anni hanno contribuito in modo efficace a stimolare e dare visibilità alla ricerca in ambito progettuale e tecnologico per l’innovazione a favore di una edilizia sostenibile”. Nell’ambito della consegna del riconoscimento europeo si svolgerà il convegno internazionale dedicato alle realizzazioni più all’avanguardia dal titolo “Nearly Zero Energy Buildings: tra attualità e futuro prossimo”. Oltre agli aspetti legati alla progettazione di edifici a energia zero/quasi-zero, Nextbuilding affronterà le problematiche legate agli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente. Uno tra i maggiori esperti mondiali di efficienza energetica applicata trasversalmente a tutti i settori dell’economia e della società, Amory Lovins, presenterà il progetto di trasformazione dell’Empire State Building di New York, simbolo dell’architettura verticale del Novecento, in un grattacielo super-efficiente. Fonte: Valentina Ieva, sito internet edilportale Eventi: "Governare i cicli di crescita, gestire le controversie commerciali": al via la prima edizione del Global Solar Summit

24/04/2013 - La sessione di apertura della prima edizione del Global Solar Summit (8 e 9 maggio, Fiera Milano-Rho), la conferenza internazionale annuale sull’energia solare promossa dalla Global Solar Alliance, porrà l’attenzione su uno dei temi di maggiore rilevanza e attualità per la community del solare a livello mondiale. I portavoce delle principali associazioni di settore in Europa, Stati Uniti e Cina, quali Epia, Sepia, EU ProSun e Afase, insieme al responsabile del settore fotovoltaico della Camera di commercio cinese interverranno su Quali condizioni per una crescita sostenibile in un libero mercato: governare i cicli di crescita e gestire le controversie commerciali. Attraverso un dibattito positivo e costruttivo, l’incontro mira a fornire all’industria fotovoltaica indicazioni strategiche utili per saper comprendere e governare i diversi cicli economici e gestire al meglio gli scambi commerciali con l’estero. La sessione sarà moderata da Jenny Chase, Solar Insight Manager di Bloomberg New Energy Finance, che dichiara “In un contesto estremamente competitivo e di sovrapproduzione avere la possibilità di riunire in un unico momento di confronto tutti i principali attori e rappresentanti della community del solare a livello mondiale può favorire la comprensione e l’individuazione di strategie che l’industria può attuare per riportare la catena del valore a livelli di profittabilità. E’ importante raggiungere una situazione di level playing field che possa consentire alla concorrenza globale di confrontarsi su avanzamenti tecnologici e innovazione per arrivare ad una progressiva riduzione dei costi di produzione”. Il processo di consolidamento che sta riguardando il mercato del fotovoltaico e che nell’ultimo anno si sta manifestando con un aumento delle operazioni di concentrazione, fusione e acquisizione sarà al centro del dibattito dal titolo La razionalizzazione del settore, il consolidamento dell’industria fotovoltaica: strategie e trasformazione delle aziende lungo la filiera produttiva. L’appuntamento vedrà coinvolti top executive delle principali aziende oggi presenti sul mercato mondiale, quali Conergy, Power-One, Jinko Solar, GCL Energy, che, insieme a Zouk Capital, principale fondo di investimento e private equity nelle rinnovabili, presenteranno modelli strategici diversi per superare e affrontare con successo questa fase di consolidamento. La sessione assume una particolare rilevanza considerata la partecipazione di Alex Levran, President of Renewable Energy Solutions di Power-One, che ha recentemente annunciato l’acquisizione da parte del colosso ABB per 1 miliardo di dollari. “L’operazione rappresenta forse il primo segnale di un’ondata di consolidamento nel settore del fotovoltaico, che mostrerà altre azioni simili nel prossimo futuro. Così come è accaduto per l'acquisizione di Sun Power da parte di Total, osserveremo realtà che faranno il loro ingresso tra i “big” del settore. Siamo lieti che Levran di Power-One abbia scelto il Global Solar Summit come palcoscenico per un suo intervento in questo particolare momento che lo vedrà coinvolto insieme a Xie di GCL, Herrero di Jinko e Flatz di Zouk Capital a illustrare e commentare i grandi cambiamenti che stanno avvenendo nel settore” dichiara, Guido Agostinelli, moderatore della sessione e Direttore del Global Solar Summit. Mike Sheppard, Senior Analyst di IHS Solar, che parteciperà al dibattito con un intervento dedicato allarazionalizzazione della filiera industriale del solare, commenta “L’acquisizione di Power-One da parte di ABB è un chiaro esempio di strategia di integrazione orizzontale dove, in presenza di un’elevata concorrenza, i processi di consolidamento rimangono una delle poche alternative per mantenere adeguati livelli di crescita e redditività. Questo rappresenta il primo di tre fenomeni evolutivi nel fotovoltaico che hanno caratterizzato il 2013 e che stimiamo proseguiranno per tutto il 2014 per uno sviluppo sano del settore nel lungo periodo. Il secondo, e anche il più evidente, riguarda il consolidamento e la razionalizzazione del numero di player sul mercato. Pensiamo a grandi aziende come Bosch, LDK e Suntech che sono state costrette a ritirarsi dal mercato o a chiudere. Il terzo tipo di evento, infine, riguarda la trasformazione dei modelli di business e posso citare il caso di First Solar che ha recentemente acquisito una società produttrice di celle in silicio cristallino, Tetrasun, annunciando la commercializzazione di questa tecnologia a partire dal secondo semestre 2014. Solo quelle realtà che saranno in grado

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità di superare questo processo di evoluzione e transizione in atto nel mercato del fotovoltaico potranno mantenere elevati livelli di competitività in un ambiente sempre più dinamico che sarà caratterizzato anche dall’assenza di incentivi statali”. La prima giornata si chiuderà quindi con la sessione dedicata ad esaminare Le nuove opportunità: i mercati emergenti del solare nel corso della quale Ash Sharma, Senior Research Director di IHS Solar, illustrerà driver di crescita, business model e prospettive di investimento nei mercati emergenti. Il tema La competizione in un mercato energetico aperto aprirà la seconda giornata in un dibattito che vedrà coinvolti i più qualificati e autorevoli analisti a confrontare il vantaggio competitivo dell’energia solare con fonti fossili non convenzionali, focalizzando l’attenzione in particolare sui shale gas, che negli ultimi due anni hanno registrato una curva crescente all’interno del mercato dell’energia. Per continuare con la sessione dedicata a esplorare le opportunità, gli strumenti, i modelli di business per sostenere e finanziare la crescita, con il coinvolgimento dei più accreditati analisti finanziari e investitori sul mercato, quali Bloomberg, Medio Credito Italiano, Robeco SAM e Global Power Finance, e concludere con l’appuntamento dedicato a delineare lo scenario del prossimo ciclo economico del solare e presentare una visione di lungo termine, dove tra gli altri ospiti interverrà Francesco Starace, CEO di Enel Green Power, insieme a Julia Hamm, President and CEO di Solar Electric Power Association, sul tema L’impatto delle aziende elettriche sul mercato fotovoltaico, l’impatto del fotovoltaico sulle aziende elettriche. Fonte. sito internet edilportale

Eventi: Convegno internazionale 'Zero emission communities',18 aprile a Firenze

26/04/2013. Piccoli comuni per grandi cambiamenti. È questo il motto che Legambiente ha ribadito al convegno internazionale di Firenze “Zero Emissions Communities”, dedicato al ruolo chiave dei piccoli comuni europei nelle politiche per l’efficienza energetica. Un incontro per fare il punto conclusivo sul progetto europeo Med ZEroCO2, che ha coinvolto 13 comunità locali tra Italia, Spagna, Portogallo e Grecia ed ha visto l’associazione ambientalista, insieme ad altri partner europei, impegnata per diffondere in Europa le buone pratiche energetiche, con l'obiettivo di trasformare i piccoli comuni in realtà a zero emissioni. E i risultati sono stati più che positivi: nei territori di Bagnone, Comano, Fivizzano (Italia), Paros, Sifnos, Hermopoulis (Grecia), l’Alcùdia, Montortal (Spagna), Alter do Chão, Avis, Gavião, Marvão e Sousel (Portogallo) sono stati realizzati piccoli interventi di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili, che permetteranno di risparmiare 805.000 KWh all’anno e di produrre da fonti rinnovabili 572.000 KWh per anno, con un risparmio sulle bollette energetiche dei piccoli comuni pari a 163.600 euro annui e 380 tonnellate di CO2 risparmiate complessivamente. Risultati importanti ma non definitivi, l’impegno già dal 2010, infatti, è quello del raggiungimento del 20-20-20: ossia l’abbattimento delle emissioni di CO2 pari al 20% entro il 2020 che la stessa Unione Europea si è data per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre il tasso di CO2 nell’atmosfera. Attivato nel 2010 e cofinanziato dalla Fondo Europeo per lo sviluppo regionale, il progetto è stato ideato per sviluppare una collaborazione tra enti locali, agenzie per l'energia e investitori privati per realizzare un “Sustainable Energy Action Plan”, cioè delle linee guide da seguire per abbattere le emissioni dei piccoli comuni europei, a costo zero per i municipi. E le comunità del Mediterraneo, in questi tre anni, si sono dimostrate laboratori ideali per sviluppare pratiche virtuose in campo energetico. Tra i vari interventi attuati: l’installazione di pannelli solari e di impianti fotovoltaici su alcuni edifici delle città, interventi di ammodernamento dell’illuminazione pubblica, ottimizzazione del trasporto pubblico e promozione della mobilità sostenibile. Piani d’azione che hanno permesso di migliorare i piccoli comuni. In Italia l’esempio arriva da tre comuni toscani della provincia di Massa Carrara: Bagnone, Comano e Fivizzano hanno realizzato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) con il supporto della Provincia di Massa-Carrara, capofila del progetto Zero CO2, e dei partner Legambiente e Kyoto Club Service. A Bagnone l’installazione di pannelli solari su alcuni edifici ha permesso di ridurre 1494 tonnellate di CO2 con un abbattimento delle emissioni pari al 23,7%. A Comano, invece, sono stati apportati interventi all’illuminazione pubblica sostituendo le vecchie lampade con sistemi avanzati permettendo la riduzione del 20% delle emissioni di CO2. Infine a Fivizzano l’installazione di impianti fotovoltaici su alcuni edifici della città hanno permesso una riduzione di emissioni di CO2 del 20% con un abbattimento di 5300 ton entro il 2020. Le esperienze toscane e quelle delle altre 10 comunità locali europee sono state raccolte in un manuale, presentato in occasione del convegno, che potrà diventerà un punto di riferimento per tutte quelle amministrazioni locali che decideranno di intraprendere il percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale. “L’azione dei piccoli comuni unita all’attivazione di politiche locali energetiche sostenibili – spiega Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente - sono fondamentali nella lotta ai cambiamenti climatici. Ma per far ciò è fondamentale che le comunità locali abbiano fondi per fare interventi mirati nel campo dell'efficienza energetica e affinare le competenze utili a supportare tecnicamente le azioni di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle fonti rinnovabili”. Fonte: sito internet infobuild energia

Aziende: Rubner Haus nuovo partner di Lignius - Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno

02/05/2013 - La passione per il legno, che fin dalle origini ha spinto Rubner Haus a migliorare il proprio know-how tecnico grazie al quale oggi realizza case passive e a basso consumo energetico secondo le più diverse tipologie costruttive ed estetiche, sono alla base della recente partnership tra l’azienda altoatesina e Lignius, voce autorevole e garanzia di qualità nel settore.

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità I primati sul fronte dell’innovazione, della qualità tecnico strutturale dei suoi edifici realizzati al 100% in legno, delle certificazioni e dei controlli di qualità garantiti agli utenti finali sono le prerogative che da sempre identificano Rubner Haus come pioniere e realtà di primo piano nell’edilizia residenziale in legno. E’ proprio grazie a tali requisiti che il Comitato Tecnico di Lignius ha riconosciuto all’Azienda un importante ruolo nella produzione di materiali e di sistemi che sappiano dialogare con la tecnologia di prefabbricazione in legno, creando un rapporto dialettico che Lignius definisce il “Sistema Casa”. Fondamento della nuova collaborazione è la visione comune che l’edilizia in legno rappresenti oggi un nuovo modo di costruire, una vera e propria rivoluzione dell’abitare in grado di invertire i trend negativi del settore “tradizionale”. Infatti, mentre quest’ultimo ha toccato il record negativo del -30% nell’ultimo anno, l’industria delle costruzioni prefabbricate in legno ha registrato un aumento costante del 20% annuo. Gli edifici in legno sono quindi sempre più riconosciuti, sia dai tecnici che dai privati, come garanzia di qualità, sfruttando le elevate prestazioni di questo materiale: velocità di realizzazione, sicurezza, eco-compatibilità e performance energetiche elevate. Grazie alle competenze tecniche nella progettazione e costruzione di case in legno a basso consumo energetico, Rubner Haus è in grado di coniugare tradizione, qualità e tecnologia all’avanguardia per rispondere alle moderne esigenze abitative creando nuove opportunità del vivere contemporaneo. Le conoscenze scientifiche acquisite, i 15.000 progetti realizzati in 50 anni di attività e le ricerche condotte confluiscono nello sviluppo di case “su misura”, ecologiche, energeticamente efficienti e dagli elevati standard di comfort e di sicurezza. La lavorazione del legno e l’utilizzo di materiali ecologici come sughero, canapa, gesso e pannelli in fibra di legno, sottolineano la grande sensibilità di Rubner Haus, prima certificata CasaClima in Italia, per le tematiche legate alla bioarchitettura. L’azienda, inoltre, è l’unica realtà europea a offrire quattro differenti soluzioni costruttive in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: Blockhaus per case in legno massiccio, Residenz per case in pannelli con struttura portante in legno a telaio, Casablanca per case in legno massiccio intonacato e soligno-rubner per case a pannelli di legno massiccio - prive di collanti e parti in ferro. L’impegno profuso da Rubner Haus nello sviluppo del mercato dell’edilizia residenziale in legno si è recentemente concretizzato con la nascita del nuovo Rubner Centro Prove, all’interno del Rubner Center di Chienes (BZ). Si tratta di un laboratorio sperimentale per la ricerca di combinazioni di materiali ad efficienza energetica che, insieme ad un’importante area dedicata agli uffici di progettazione, rappresentano una piattaforma importante per offrire nuovi impulsi al mercato dell’edilizia in legno diventando il punto di riferimento all’avanguardia per le future realizzazioni ecosostenibili. Fonte: Rubner Haus su Edilportale.com