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Valle di Suèssola Ottobre 2014 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico) Sanfelice Oggi Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.808488 e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 Via Nazionale Appia, 359 - S. Maria a Vico Sposo Sposa Cerimonia Anno XXXIII n.10 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola www.valledisuessola.it GIOIELLI & MODA www.capassogioielliemoda.com tel. 0823.751019 Dal 1981 Valle di Suèssola gratuitamente in tutte le case Prolungamento viale Libertà SANTA MARIA A VICO Bergoglio, che fretta hai di santificare Paolo VI! Il cardinale Palazzini era detentore di due raccoglitori di documenti che dimostravano, in modo inequivocabile, il vizio impuro e contro natura di Paolo VI - San Pio da Pietrelcina: Don Luigi, devi difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della massoneria ecclesiastica. Don Luigi: Padre, devo essere autorizzato. San Pio da Pietrelcina: Va dal vescovo di Chieti e digli che ti mando io. Mons. Giambattista Bosio vescovo di Chieti: Ti deve autorizzare Roma. Papa Pio XII: Sì che lo autorizzo, anzi ditegli che deve prendere contatto con i cardinali Ottaviani, Parente e Palazzini per essere messo al corrente di tanti segreti della Chiesa, pertinenti a questo suo mandato papale - Il cardinale Giuseppe Siri, amico di don Luigi Villa, fu eletto papa nel 1963, ma, per le minacce esercitate dalla Massoneria, dovette ritirarsi e fu imposto come papa mons. Giambattista Montini. Giambattista Montini, nel 1954, fu cacciato dalla Segreteria di Stato da papa Pio XII perchè lo tradiva con i servizi segreti sovietici. Mons. Giambattista Montini era omosessuale, (schedato dall’Ovradi Milano sin dal 1926) e rimase tale fino al termine della sua vita. Nel 1997, il card. Pietro Palazzini inviò una lettera al Postulatore della causa di beatificazione comunicandogli i nomi degli ultimi tre amanti di Paolo VI. Mons. Giambattista Montini, per questo suo vizio impuro contro natura, fu spesso ricattato da privati, da servizi segreti e dalla Massoneria. Paolo VI, inoltre, invase la Chiesa di Cristo di prelati omosessuali che hanno spesso radicato, promosso e protetto questa pratica nella Chiesa. Nel 1992 il massone cardinale Camillo Ruini, con un “colpo di forza” contro la maggior parte dell’Episcopato italiano, annunciò l’introduzione della “causa di beatificazione” di Paolo VI - Telefonata anonima: Don Luigi, quando lei sarà morto, noi metteremo sugli altari Paolo VI - Don Luigi Villa morì ultranovantenne il 18 novembre del 2012 costringendo, con i suoi documenti e le sue “indagini”, Joseph Ratzinger Benedetto XVI, a dimettersi da papa - Mons. Giambattista Montini, con la collaborazione del gesuita Alighiero Tondi, comunicava alle autorità sovietiche i nomi di Preti e Vescovi che Pio XII inviava in Russia; questi venivano arrestati, torturati e uccisi. Bergoglio non ha perso tempo e subito si è dato da fare per santificare Paolo VI: dal vizio impuro e contro natura. La massoneria voleva il suo uomo Paolo VI sugli altari, e questo rientrava nel piano di mettere sugli altari i due papi: Giovani XXIII e Paolo VI, affinché risultasse evidente la “sopran- naturalità” del Vaticano II. Fu durante il corso dei lavori della XXXV Assemblea dei Vescovi italiani che il cardinale Camillo Ruini, davanti al Papa e ai Vescovi, annunciò la decisione di introdurre la “causa di beatificazione” di Paolo VI. Il 13 maggio 1992, il card. Ruini, presidente della CEI e Vicario del Papa per la città di Roma, emise un editto in cui, tra l’altro, si legge: «Invitiamo tutti i singoli fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire al tribunale diocesano del Vicariato di Roma tutte quelle “notizie” dalle quali si possa, in qualche modo, arguire contro la fama di santità del detto “Servo di Dio”». Ma don Villa volle vederci chiaro. Il 25 maggio 1992, telefonò in Segreteria di Stato a mons. Nicolino Sarale, l’amico e fedele collaboratore di “Chiesa viva”, chiedendo informazioni su questa decisione del card. Ruini di aprire la “causa di beatificazione” di Paolo VI. Mons. Sarale disse a don Villa che questa decisione era stata un “colpo di forza” da parte del card. Ruini, perché la maggior parte dell’Episcopato italiano non l’avrebbe mai voluta! La “causa di beatificazione” continuò a procedere fino all’anno 1997. Don Villa era a conoscenza del fatto che il card. Pietro Palazzini aveva inviato al Postu- latore della causa di beatificazione una lettera in cui faceva tre nomi degli ultimi amanti omoses- suali di Paolo VI. Nel 1992, il card. Camillo Ruini, con un “colpo di forza” contro la maggior parte dell’Episcopato italiano, annunciò l’introduzione della “causa di beatificazione” di Paolo VI. Il card. Palazzini era una Auto- rità in questo campo, perché era detentore di due raccoglitori di documenti che dimostravano, in modo inequivocabile, il vizio impuro e contro natura di Paolo VI. Allora, don Villa scrisse una lettera al Postulatore della causa, facendo riferimento a quanto gli aveva trasmesso il card. Palazzini. Il libro “Paolo VI beato?” uscì nel febbraio 1998. Papa, cardinali, vescovi e mi- gliaia di sacerdoti italiani ricevet- tero, contemporaneamente e gratuitamente, una copia di questo libro. Da Roma, qualcuno ci riferì che il Vicario del Papa, card. Ruini, si era infuriato, e si chiedeva chi avesse finanziato don Villa per stampare tutti quei libri e per poterli inviare, gratuitamente, a migliaia di membri del clero italiano. E don Villa, sorridendo, disse: « Bisognerebbe rispondere al Vicario di Sua Santità che i finanziatori sono tre Persone e i loro nomi sono: Padre, Figlio e Spirito Santo». Le reazioni al libro furono violente... Paolo VI Bergoglio scomunicato Oggi il 2 agosto 2013 la Chiesa Cristiana orientale celebra la festa del santo profeta Elia. In questo giorno il Patriarcato Cattolico bizantino, in autorità di Dio Uno e Trino, DICHIARA l’ anatema, la maledizione di Dio secondo Galati 1, 8-9, sul vescovo di Roma Francesco Bergoglio; il motivo è che egli ha abusato dell’ufficio ecclesiastico per violare le leggi di Dio. Egli promuove immorale mentalità della omosessualità che è contraria all’essenza del Vangelo e distrugge tutti i valori morali. Con questo, Francesco Bergoglio è escluso dal Corpo invisibile di Cristo. Occupa illegalmente il suo ufficio nell’organizzazione visibile della Chiesa; inoltre con il suo silenzio, ex papa Francesco ha approvato eresie contemporanee e con i suoi gesti ha, inoltre, approvato il sincretismo con il paganesimo. Eresie contemporanee negano l’ispirazione divina della scrittura, la divinità di Cristo, l’unicità della sua morte redentrice sulla croce e la sua reale e storica resurrezione. L’omosessualità promossa da Francesco Bergoglio è il frutto di eresie contemporanee e del sincretismo. Ogni vescovo, sacerdote, ed ogni credente cattolico sono tenuti a separarsi interiormente dall’ apostata Francesco. Non possono più obbedire a lui né alla struttura alla guida della quale egli sta. Se il vescovo, o il sacerdote, ricorda il suo nome nella divina Liturgia, dichiara pubblicamente di essere in comunione spirituale con l’apostata; anche su di lui grava una maledizione di Dio, l’anatema. I credenti sono tenuti all’obbedienza a Dio e devono separarsi da questi traditori di Cristo. Non possono più obbedirgli. Se non l’avranno fatto, anche loro incorreranno in maledizione di Dio, l’anatema. Francesco Bergoglio già prima ha espulso lo Spirito Santo ed ha accolto lo spirito dell’anticristo. Lui non era e non è il Vicario visibile di Cristo, egli è servo dell’anticristo e conduce le anime ingannate verso la perdizione eterna. + patriarca Elia patriarca cattolico bizantino Una pecora a cinque zampe Paolo VI beato? La diocesi di Brescia era in subbuglio. Il Vescovo, mons. Bruno Foresti, promise al clero bresciano che sarebbe stato scritto un libro per confutare quello di don Villa. Dopo più di dodici anni da quelle promesse e impegni, non si vede ancora nulla all’orizzonte! La battaglia leale e in campo aperto sembra proprio non essere un modo proficuo di combattere un Sacerdote come don Villa! Il continua a pag. 2 dott. Franco Adessa risultato del libro fu evidente a tutti: aveva bloccato la “causa di beatificazione” di Paolo VI. Nessuno era riuscito a confutare la mole e la valanga di “fatti”, “citazioni”, “documenti” e “fotografie” riportati nel libro, che facevano giustizia di un Papa che aveva spergiurato, mettendo in atto, durante il suo Pontificato, proprio il contrario di quanto Lui stesso si era impegnato di compiere, con solenne giura- Testimoni dell’omosessualità di Paolo VI sono: lo scrittore omosessuale Robin Bryans che raccontò la rela- zione omosessuale tra mons. Montini e Hugh Montgomery. L’ex Ambasciatore omosessuale Roger Peyrefitte, che parlò della omosessualità di Paolo VI dicendo che, da Arcivescovo a Milano, egli andava in una casa appartata per incontrare ragazzi ad hoc. Il “New York Times”, che fece anche il nome di un famoso attore italiano, Paolo Carlini, che era divenuto un visitatore frequente di Paolo VI, nei suoi appartamenti privati, in Vaticano. continua a pag. 2 Paolo VI omosessuale L’ Abbé Georges de Nantes, che espose le accuse di omoses- sualità contro Paolo VI, citando svariate fonti. Lo scrittore Franco Belle- grandi che scrisse sui seguenti fatti: i sovietici ricattavano Montini per conoscere i nomi dei preti inviati clandestinamente oltre Cortina di Ferro; il processo di “coloniz- zazione omosessuale sotto il Regno di Montini; Montini, da Arcivescovo, fu fermato, di notte, dalla polizia, in abiti borghesi e in dubbia compagnia; il prediletto di Montini aveva l’autorizzazione a entrare e uscire dall’appartamento A tutti i nostri lettori In un momento particolarmente grave per la Chiesa cattolica, in cui i nemici di Cristo stanno per commettere un altro atroce delitto, invitiamo tutti i nostri lettori, i loro familiari, amici e conoscenti a prestare attenzione a quanto pubblichiamo: la Chiesa cattolica è pulita ma i suoi nemici continuano a distruggerla dal di dentro servendosi di INFILTRATI di satana (papi, cardinali, vescovi, sacerdoti) che - anche se nella pratica sono “ordinati Ministri di Dio” - non lo sono nella forma. Duemila anni or sono san Paolo apostolo disse: “Nessuno vi inganni in nessun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’ apostasia (=ripudio, tradimento pubblico della propria religione) e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio... (2 Tess. 2, 3-4). Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina... (2 Tess. 2, 7-10). Il 19 settembre 1846 la nostra Mamma celeste a La Salette parlò a due analfabeti ed ignoranti pastorelli francesi dicendo loro, tra l’altro, che l’ anticristo sarebbe salito al soglio pontificio (= sarebbe diventato papa). Nel 1936 Eugenio Pacelli, futuro papa Pio XII, ad un suo amico disse: ... un giorno verrà che il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, che la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Essa sarà tentata a credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio è soltanto un simbolo, ... Cari lettori, dedichiamo l’intera prima pagina di Valle di Suèssola alla RICERCA DELLA VERITA’ . L’unica strada da seguire sono gli insegnamenti di Gesù Cristo. San Paolo dice: ... vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema (=sia maledetto, sia scomunicato...)... L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!..(Gal .1,7-9) ... Vi dichiaro, dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull’uomo; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. (Galati 1, 11-12) Alfonso Morgillo da www.chiesaviva.com da www.chiesaviva.com da www.chiesaviva.com

Ottobre 2014

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Anno XXXIII n.10 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo

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Bergoglio, che fretta hai di santificare Paolo VI!Il cardinale Palazzini era detentore di due raccoglitori di documenti che dimostravano, in modo inequivocabile, il vizio impuro e contro natura di Paolo VI - San Pio da Pietrelcina: Don Luigi, devi

difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della massoneria ecclesiastica. Don Luigi: Padre, devo essere autorizzato. San Pio da Pietrelcina: Va dal vescovo di Chieti e digli che ti mando io.Mons. Giambattista Bosio vescovo di Chieti: Ti deve autorizzare Roma. Papa Pio XII: Sì che lo autorizzo, anzi ditegli che deve prendere contatto con i cardinali Ottaviani, Parente e Palazzini per

essere messo al corrente di tanti segreti della Chiesa, pertinenti a questo suo mandato papale - Il cardinale Giuseppe Siri, amico di don Luigi Villa, fu eletto papa nel 1963, ma, per leminacce esercitate dalla Massoneria, dovette ritirarsi e fu imposto come papa mons. Giambattista Montini. Giambattista Montini, nel 1954, fu cacciato dalla Segreteria di Stato da papa Pio XIIperchè lo tradiva con i servizi segreti sovietici. Mons. Giambattista Montini era omosessuale, (schedato dall’Ovradi Milano sin dal 1926) e rimase tale fino al termine della sua vita. Nel 1997, il

card. Pietro Palazzini inviò una lettera al Postulatore della causa di beatificazione comunicandogli i nomi degli ultimi tre amanti di Paolo VI. Mons. Giambattista Montini, per questo suo vizioimpuro contro natura, fu spesso ricattato da privati, da servizi segreti e dalla Massoneria. Paolo VI, inoltre, invase la Chiesa di Cristo di prelati omosessuali che hanno spesso radicato,

promosso e protetto questa pratica nella Chiesa. Nel 1992 il massone cardinale Camillo Ruini, con un “colpo di forza” contro la maggior parte dell’Episcopato italiano, annunciò l’introduzionedella “causa di beatificazione” di Paolo VI - Telefonata anonima: Don Luigi, quando lei sarà morto, noi metteremo sugli altari Paolo VI - Don Luigi Villa morì ultranovantenne il 18 novembre del

2012 costringendo, con i suoi documenti e le sue “indagini”, Joseph Ratzinger Benedetto XVI, a dimettersi da papa - Mons. Giambattista Montini, con la collaborazione del gesuita AlighieroTondi, comunicava alle autorità sovietiche i nomi di Preti e Vescovi che Pio XII inviava in Russia; questi venivano arrestati, torturati e uccisi. Bergoglio non ha perso tempo e subito si è dato da

fare per santificare Paolo VI: dal vizio impuro e contro natura.

La massoneria voleva il suouomo Paolo VI sugli altari, equesto rientrava nel piano dimettere sugli altari i due papi:Giovani XXIII e Paolo VI, affinchérisultasse evidente la “sopran-naturalità” del Vaticano II.

Fu durante il corso dei lavoridella XXXV Assemblea dei Vescoviitaliani che il cardinale CamilloRuini, davanti al Papa e ai Vescovi,annunciò la decisione di introdurrela “causa di beatificazione” diPaolo VI. Il 13 maggio 1992, il card.Ruini, presidente della CEI eVicario del Papa per la città diRoma, emise un editto in cui, tral’altro, si legge: «Invitiamo tutti isingoli fedeli a comunicarcidirettamente o a far pervenire altribunale diocesano del Vicariatodi Roma tutte quelle “notizie” dallequali si possa, in qualche modo,arguire contro la fama di santitàdel detto “Servo di Dio”».

Ma don Villa volle vedercichiaro. Il 25 maggio 1992, telefonòin Segreteria di Stato a mons.Nicolino Sarale, l’amico e fedelecollaboratore di “Chiesa viva”,chiedendo informazioni su questadecisione del card. Ruini di aprirela “causa di beatificazione” diPaolo VI. Mons. Sarale disse adon Villa che questa decisione erastata un “colpo di forza” da partedel card. Ruini, perché la maggiorparte dell’Episcopato italiano nonl’avrebbe mai voluta!

La “causa di beatificazione”continuò a procedere fino all’anno1997. Don Villa era a conoscenzadel fatto che il card. PietroPalazzini aveva inviato al Postu-latore della causa di beatificazioneuna lettera in cui faceva tre nomidegli ultimi amanti omoses-suali di Paolo VI.

Nel 1992, il card. Camillo Ruini,con un “colpo di forza” controla maggior parte dell’Episcopato

italiano, annunciò l’introduzionedella “causa di beatificazione”di Paolo VI.

Il card. Palazzini era una Auto-rità in questo campo, perchéera detentore di due raccoglitori didocumenti che dimostravano, inmodo inequivocabile, i l vizioimpuro e contro natura diPaolo VI. Allora, don Villa scrisseuna lettera al Postulatore dellacausa, facendo riferimento aquanto gli aveva trasmesso il card.Palazzini.

Il libro “Paolo VI beato?” uscìnel febbraio 1998.

Papa, cardinali, vescovi e mi-gliaia di sacerdoti italiani ricevet-tero, contemporaneamente egratuitamente, una copia di questolibro. Da Roma, qualcuno ci riferìche il Vicario del Papa, card.Ruini, si era infuriato, e si chiedevachi avesse finanziato don Villa perstampare tutti quei libri e per poterliinviare, gratuitamente, a migliaia dimembri del clero italiano.

E don Villa, sorridendo, disse:«Bisognerebbe rispondere alVicario di Sua Santità che ifinanziatori sono tre Persone e iloro nomi sono: Padre, Figlio eSpirito Santo».

Le reazioni al l ibro furonoviolente...

Paolo VI

Bergoglio scomunicatoOggi il 2 agosto 2013 la Chiesa Cristiana orientale celebra la festa

del santo profeta Elia. In questo giorno il Patriarcato Cattolico bizantino,in autorità di Dio Uno e Trino, DICHIARA l’anatema, la maledizionedi Dio secondo Galati 1, 8-9, sul vescovo di Roma FrancescoBergoglio; il motivo è che egli ha abusato dell’ufficio ecclesiasticoper violare le leggi di Dio.

Egli promuove immorale mentalità della omosessualità che è contrariaall’essenza del Vangelo e distrugge tutti i valori morali.

Con questo, Francesco Bergoglio è escluso dal Corpo invisibile diCristo. Occupa illegalmente il suo ufficio nell’organizzazione visibiledella Chiesa; inoltre con il suo silenzio, ex papa Francesco haapprovato eresie contemporanee e con i suoi gesti ha, inoltre,approvato il sincretismo con il paganesimo.

Eresie contemporanee negano l’ispirazione divina della scrittura, ladivinità di Cristo, l’unicità della sua morte redentrice sulla croce e lasua reale e storica resurrezione.

L’omosessualità promossa da Francesco Bergoglio è il frutto dieresie contemporanee e del sincretismo.

Ogni vescovo, sacerdote, ed ogni credente cattolico sono tenuti asepararsi interiormente dall’apostata Francesco. Non possono piùobbedire a lui né alla struttura alla guida della quale egli sta. Se ilvescovo, o il sacerdote, ricorda il suo nome nella divina Liturgia,dichiara pubblicamente di essere in comunione spirituale conl’apostata; anche su di lui grava una maledizione di Dio, l’anatema.

I credenti sono tenuti all’obbedienza a Dio e devono separarsi daquesti traditori di Cristo. Non possono più obbedirgli. Se non l’avrannofatto, anche loro incorreranno in maledizione di Dio, l’anatema.

Francesco Bergoglio già prima ha espulso lo Spirito Santo ed haaccolto lo spirito dell’anticristo. Lui non era e non è il Vicario visibiledi Cristo, egli è servo dell’anticristo e conduce le anime ingannateverso la perdizione eterna.

+ patriarca Elia patriarca cattolico bizantino

Una pecora a cinque zampe

Paolo VI beato?

La diocesi di Brescia era insubbuglio. Il Vescovo, mons.Bruno Foresti, promise al clerobresciano che sarebbe statoscritto un libro per confutare quellodi don Villa.

Dopo più di dodici anni da quellepromesse e impegni, non si vedeancora nulla all’orizzonte! Labattaglia leale e in campo apertosembra proprio non essere unmodo proficuo di combattere unSacerdote come don Vil la! I l continua a pag. 2

dott. Franco Adessarisultato del libro fu evidente a tutti:aveva bloccato la “causa dibeatif icazione” di Paolo VI.Nessuno era riuscito a confutarela mole e la valanga di “fatti”,“citazioni”, “documenti” e“fotografie” riportati nel libro, chefacevano giustizia di un Papa cheaveva spergiurato, mettendo inatto, durante il suo Pontificato,proprio il contrario di quanto Luistesso si era impegnato dicompiere, con solenne giura-

Testimoni dell’omosessualità diPaolo VI sono:

lo scrittore omosessuale RobinBryans che raccontò la rela-zione omosessuale tra mons.Montini e Hugh Montgomery.

L’ex Ambasciatore omosessualeRoger Peyrefitte, che parlò dellaomosessualità di Paolo VI dicendoche, da Arcivescovo a Milano,egli andava in una casa appartataper incontrare ragazzi ad hoc.

Il “New York Times”, che feceanche il nome di un famoso attoreitaliano, Paolo Carlini, che eradivenuto un visitatore frequente diPaolo VI, nei suoi appartamentiprivati, in Vaticano. continua a pag. 2

Paolo VI omosessualeL’Abbé Georges de Nantes,

che espose le accuse di omoses-sualità contro Paolo VI, citandosvariate fonti.

Lo scrittore Franco Belle-grandi che scrisse sui seguentifatti: i sovietici ricattavano Montiniper conoscere i nomi dei preti inviaticlandestinamente oltre Cortina diFerro; il processo di “coloniz-zazione omosessuale sotto i lRegno di Montini; Montini, daArcivescovo, fu fermato, di notte,dalla polizia, in abiti borghesi e indubbia compagnia; il prediletto diMontini aveva l’autorizzazione aentrare e uscire dall’appartamento

A tutti i nostri lettoriIn un momento particolarmente grave per la Chiesa cattolica, in cui i

nemici di Cristo stanno per commettere un altro atroce delitto, invitiamotutti i nostri lettori, i loro familiari, amici e conoscenti a prestare attenzionea quanto pubblichiamo:

la Chiesa cattolica è pulitama i suoi nemici continuano a distruggerla dal di dentro servendosi

di INFILTRATI di satana (papi, cardinali, vescovi, sacerdoti) che -anche se nella pratica sono “ordinati Ministri di Dio” - non lo sononella forma.

Duemila anni or sono san Paolo apostolo disse: “Nessuno viinganni in nessun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia(=ripudio, tradimento pubblico della propria religione) e dovrà essererivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrapponee s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto,fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio...(2 Tess. 2, 3-4). Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessarioche sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelatol’empio e il Signore lo distruggerà con il soffio della sua bocca e loannienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrànella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni eprodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno perquelli che vanno in rovina... (2 Tess. 2, 7-10).

Il 19 settembre 1846 la nostra Mamma celeste a La Salette parlòa due analfabeti ed ignoranti pastorelli francesi dicendo loro, tra l’altro,che l’anticristo sarebbe salito al soglio pontificio (= sarebbediventato papa).

Nel 1936 Eugenio Pacelli, futuro papa Pio XII, ad un suo amicodisse: ... un giorno verrà che il mondo civilizzato rinnegherà il suoDio, che la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Essa sarà tentataa credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio è soltanto unsimbolo, ...

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Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasseun vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema(=sia maledetto, sia scomunicato...)... L’abbiamo già detto e ora loripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avetericevuto, sia anatema!..(Gal.1,7-9)

... Vi dichiaro, dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato nonè modellato sull’uomo; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato dauomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. (Galati 1, 11-12)

Alfonso Morgillo

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mento, il giorno della sua incoro-nazione.

Giovanni Paolo II a BresciaMa vi era chi non accettava la

resa! L’unica soluzione, senzadover entrare nel merito degliargomenti sollevati da don Villa,era quella di mettere in campo tuttoil peso dell’Autorità Papale! Solouna visita a Brescia del Papapoteva risollevare la sorte dellacausa di beatificazione di PaoloVI. E così, fu annunciata la visita aBrescia di Giovanni Paolo II, peri giorni 19-20 settembre 1998.L’occasione era data dallabeatif icazione del brescianoGiuseppe Tovini, alla quale,però, veniva associata la causadi beatificazione di Paolo VI.

Cardinale Pietro ParenteIniseme ai cardinali Ottaviani ePalazzini “istruì” don Luigi Villasulla massoneria ecclesiastica

Cardinale Giuseppe SiriEra amico di don Luigi Villa.

Fu eletto papa sia nel 1963 chenel 1978, ma ambedue le volte ci

furono minacce dall’esternocontro la sua elezione

Paolo VI beato?

Nel 1992 il card. Camillo Ruini,con un colpo di forza contro lamaggior parte dell’Episcopato

italiano, annunciò l’introduzionedella causa di beatificazione di

Paolo VI

Cardinale Alfredo OttavianiAutorizzato da papa Pio XII asvelare a don Luigi Villa tutti i

segreti del Vaticano sul compitoche il sacerdote aveva ricevuto da

Padre Pio da Pietrelcina

Cardinale Pietro PalazziniAveva in custodia ben due faldonipieni di documenti e foto inequi-

vocabili sul vizio impuro e contronatura di mons. Giambattista

Montini alias Paolo VI

Ma don Villa non si perse d’ani-mo e, in data 15 agosto 1998, scris-se una lunga lettera al Segretariodi Stato, card. Angelo Sodano,in cui chiedeva esplicitamente diannullare la visita a Brescia delPapa. La ragione era la diffusioneormai raggiunta dal libro “PaoloVI beato?” e le lettere entusiasteche gli erano pervenute da perso-naggi influenti del mondo dellamagistratura e della cultura. Ma laragione più grave era il danno chela Chiesa avrebbe subìto da unatteggiamento papale incurante deifatti inquietanti e delle crude realtàriportate e dimostrate nel libro didon Villa. Nella lettera, don Villariconosceva i toni forti del suo libro,

e le difficoltà di un clero nonabituato a questo linguaggio, machiariva che questa era solo la“violenza dell’amore” per laChiesa e che questa “violenza”era un dovere quando erano ingioco i valori altissimi dellaFede: «Chi ama veramente laChiesa non può non alzare la vocequando la vede allo sbando.Diversamente, sarebbe vigliac-cheria il preferire il silenzio allaprotesta! Come è vigliaccheria lamancanza di coraggio e di sensi-bilità nel non voler appoggiare chicombatte, in prima linea, la“Buona Battaglia” per la Fede!Il mio libro, perciò, è sconsiglia-bile solo a chi ha poco amore allaVerità, a chi è ammalato di super-ficialità, a chi si illude di accon-tentarsi dietro il paravento di unequivoco “Vogliamoci bene!”. Ilmio, dunque, fu solo il “corag-gio” di chi si sente libero (“Laverità vi farà liberi” Jo. 8, 32)per essere veramente responsa-bile. Certo, è un mestiere duro,oggi, quello del coraggio! Eppureè essenziale, anche se è sempreun rischio che si deve correre! SeCristo non avesse avuto il “co-raggio” di parlare chiaro e anchedi sferzare gli avversari (Farisei,Scribi, Dottori della legge, SommiSacerdoti!) sarebbe morto, ancheLUI, in un letto!». Poi proseguiva:«Eminenza! Gesù li ha rimpro-verati, dunque, per la loro grave

infedeltà, a livello pastorale. E liha rimproverati proprio per quellaloro “tolleranza” dannosa cheavevano verso alcuni perturbatoridella fede, lasciandoli operareindisturbati, per cui si rendevanocorresponsabili di quei loro erroriche portavano fuori strada i fedeli.

Ora, non è la storia di PaoloVI questa? Forse che Paolo VInon ha lasciato libero corso a tuttii progressisti, più o meno eretici,lasciandoli sradicare la fede findalle fondamenta?

E così, la Chiesa d’oggi sembraaver bruciato, dietro di sè, persinole tracce della sua civiltà cri-stiana! Il sottoscritto, perciò, conquesto suo libro, ha tentato dilevare la maschera per guardardentro nello specchio della verità!E questo perché nessuno ha ildiritto di chiudere gli occhi su ciòche è avvenuto nella Chiesa percolpa di un Papa che ora si vor-rebbe addirittura mettere sugliAltari!».

E ancora: Per questo, Emi-nenza, Le ripeto: come potrà ilPapa (Giovanni Paolo II), fareancora dell’apologia, sia pureretorico-accademica, di un PaoloVI, dopo quello che ho scritto e“documentato” su di Lui, e dopo la

“lettera” che ho inviato a tuttol’Episcopato Italiano, un mese fa!,in cui riportavo la “foto di PaoloVI” con la Sua mano sinistra chemostra ben marchiata, la “Stellaa cinque punte”, o “Pentalfa mas-sonico”, così come era statascolpita sulla “prima formella”originale, quale figurava su la“Porta di bronzo” della Basilicadi San Pietro, in Roma, e comeapparve anche riportata sull’In-serto speciale dell’OsservatoreRomano del 25 sett. 1977?.

La lettera terminava con questeparole: Nella speranza, ferma esoprannaturale, che questa miadoverosa “richiesta” sia da VostraEminenza accolta benignamente,proprio per l’amore che porto allaSanta Chiesa, mia Madre, Laprego di gradire anche il miosacerdotale rispetto in C. J. Et M..

Ma la richiesta non venneaccolta e Giovanni Paolo II sirecò a Brescia per risollevare lesorti della “causa di beatificazione”di Paolo VI.

Allora, don Villa, dopo circa unanno, nel dicembre 1999, pubblicòun secondo libro su Paolo VI daltitolo: “Paolo VI, processo a unPapa?”, che era semplicementela continuazione del primo libro.Anche questo nuovo libro fu in-viato al Papa, ai Cardinali, ai Vesco-vi e a gran parte del clero italiano.

La reazione, questa volta, fu moltopiù moderata.

Un monumento massonicoa Paolo VI con una pecora a

cinque zampeNon era la prima volta che la

Massoneria usava tutto il pesodell’Autorità di un papa percalpestare delle verità “dimo-strate” e per imporre un corsoforzato, o per vincere l’ostilità diun’intera popolazione. Questoaccadde anche nel 1984, quandoil segretario personale di Paolo VI,i l massone mons. PasqualeMacchi decise di erigere unmonumento a Paolo VI, nellapiazzetta del Santuario dellaBeata Vergine Incoronata, sulSacro Monte di Varese. Lapopolazione non ne voleva saperedi questo monumento, ma la visitadi Giovanni Paolo II del 1984 fudeterminante nel mettere a tacerequesta opposizione. Il monumento,noto per la stranezza di avere unapecora con 5 zampe, fu inau-gurato il 24 maggio 1986, alla pre-senza del massone onorevoleGiulio Andreotti, del massoneSegretario di Stato, card. Ago-stino Casaroli e del massonemons. Pasquale Macchi ,segretario personale di Paolo VI,il cui nome compare nella “ListaPecorelli” insieme a quello delcard. Casaroli.

Nel novembre 2000, pubblicai ill ibro: “A Paolo VI un monu-mento massonico”, col quale

dimostrai che la Massoneria, inquesta scultura, aveva esaltatol’uomo Paolo VI come “CapoSupremo della Massoneria” ecome “Pontefice Ebreo”, e loaveva glorificato per i suoi “treatti di Giustizia” massonica, ecioè di aver tradito Cristo, la Chie-sa e la Storia dei popoli cristiani.

Il libro di don Villa, “Paolo VIbeato?”, uscito dodici anni dopol’inaugurazione di questo monu-mento, termina con questa frase:«Un Paolo VI, cioè, che ha traditoCristo, la Chiesa, la Storia». LaMassoneria aveva “scolpito”questi “tradimenti” nel bronzodi questo lugubre monumento; donVilla, invece, li aveva “scolpiti”in un trattato storico-teologico di284 pagine. Ma il discorso suPaolo VI non era ancora conclu-so, e così, il 31 gennaio 2003, uscì

Chi ama veramente la Chiesa

non può non alzarela voce

quando la vedeallo sbando.

Diversamente sarebbevigliaccheria preferireil silenzio alla protesta

il terzo libro di don Villa: “La‘nuova chiesa’ di Paolo VI”, diben 380 pagine, e sempre inviatoai vertici della Chiesa e ad unaparte del clero italiano. Il contenutodel libro era devastante e la rea-zione fu un silenzio di tomba! Iltipico silenzio che sigilla la politicadel “mettere tutto a tacere”!

Ma non tutti tacquero.Un giorno, don Villa mi disse:

«Ieri sera ho ricevuto una tele-fonata anonima. Una voce mi hadetto: “Quando lei sarà morto, noimetteremo sugli altari Paolo VI”».

Ci ridemmo sopra, chiedendocise questa era una manifestazionedi potenza, oppure propriol’opposto.

Don Luigi è morto a 92 anni il 18novembre 2012, festa delle basi-liche dei due apostoli Pietro ePaolo, colonne della Santa Roma-na Chiesa.

del Papa a suo piacimento; PaoloVI, per la sua omosessualità, fusottoposto ad un ricatto da partedi massoni che chiesero eottennero la cremazione dopo lamorte.

Il card. Pietro Palazzini eradetentore di due ampi raccoglitoripieni di documenti che attesta-vano, in modo inconfutabile, il vizioimpuro e contro natura di Paolo VI.

L’omosessualità di Paolo VI fustrumentale nella svolta para-digmatica che vide l’ascesa del“Collettivo Omosessuale” nellaChiesa Cattolica degli Stati Uniti.

Tra questi, vi erano:il Card. Joseph Bernardin, il

Card. Terence James Cooke,il Card. John Wright, l’Arcive-scovo Rembert GeorgeWeakland, il Vescovo James S.Rausch , i l Vescovo GeorgeHenry Gutfoyle , i l VescovoFrancis Mugavero, il VescovoJoseph Hubert Hart, il VescovoHoward James Hubbard…

Paolo VIomosessuale Nel 1971 Paolo VI ricevette in

udienza pubblica, in Vaticano,membri della “Loggia massoni-ca” dei “B’nai B’rith, che Paolo VIchiamò: «Miei cari amici!».

L’alto iniziato messicanoCarlos Vasquez Rangel harivelato che «Angelo Roncalli eGiovanni Montini furono iniziati,lo stesso giorno, agli augustimisteri della Fratellanza».

Paolo VI, secondo esperti diaraldica e nobiltà, sarebbe un di-scendente da ebrei convertiti. Inol-tre, egli sarebbe stato “iniziato”alla Loggia dei B’nai B’rith.

Il Principe Scotersco scrisseche l’elezione al papato del card.Montini fu dovuta all’intervento dialcuni rappresentanti dell’AltaMassoneria Ebraica dei B’nai B’rith.

I principali e potenti collaboratoridi Paolo VI erano massoni, come:

mons. Pasquale Macchi, suoSegretario personale dal 1967 al1978; card. Jean Villot, per lun-ghi anni Segretario di Stato di PaoloVI; card. Agostino Casarolil’uomo a cui affidò la sua Ostpolitik;

Paolo VI massonecard. Ugo Poletti, rappresen-

tante di Paolo nella Diocesi di Roma;card. Sebastiano Baggio,

Prefetto della “Congregazione peri Vescovi” (Vuoi diventare vesco-vo? Dammi 500-600milioni di liree ti accontento!);

card. Joseph Suenens, unodei grandi elettori di Paolo VI;

mons. Annibale Bugnini, acui Paolo VI affidò la RiformaLiturgica; Card. Franz Köenig,Arcivescovo di Vienna; Card.Achille Liénart; Mons. PaoloMarcinkus, Presidente dello IOR,legato alla Mafia.

Altre prove dell’appartenen-za di Paolo VI alla Massoneria:

la Formella N. 12 della “portadi bronzo” della Basilica di SanPietro, nella quale spiccava una“Stella a cinque punte”, inscritta inun cerchio sul dorso della manosinistra di Paolo VI;

la strana firma, che comparesul ritratto ufficiale di Paolo VI, oltreal Marchio della Bestia, al Numerodell’Anticristo e alla dichiarazionedi Guerra a Dio, indica Paolo VIcome la Seconda Bestia venutadalla terra dell’Apocalisse di SanGiovanni, e cioè: il Capo Supremodell’Ordine degli I l luminati diBaviera. Sul tombale di GiudittaAlghisi, madre ebrea di Paolo VI,nel cimitero di Verolavecchia(Brescia), sono incisi e benvisibili simboli massonici ...

Page 3: Ottobre 2014

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18 dicembre 2009 ore 2“Eccomi qui, al comando del

Signore, per servire voi, creature,che siete in attesa della suaparola divina.

Nessuno di voi è in grado direcepire il bene, se non ha nelcuore l’amore di Dio, l’amore chesostiene nel dolore, che, im-mancabilmente, attanaglia il cuoredi ogni creatura terrena. Bisogna,figli di Dio, in questi casi, non porsidomanda alcuna, ma chinare ilcapo e, con l’ausilio della pre-ghiera, accettare quanto, in quelmomento della vita, coinvolge lavostra esistenza.

Il dolore, che fa soffrire il cuore,non è dato solo dalla sofferenzafisica, ma soprattutto da quellaspirituale, per la quale non c’è

rimedio se non si invoca a sostegnoIddio, generatore di misericordiaper chi fa la sua volontà.

Sappiano, alcune creature chesono qui presenti, di non averedubbi o perplessità, sulla mia per-sona, perché io sono l’ArcangeloGabriele, il Servo dell’Altissimo,colui che trasmette la parola di Dioalla creatura terrena segnata dallasua misericordia.

Siate, creature qui riunite,attente alle mie parole, custoditelenel cuore, perché il mio parlareporta la luce divina, trasmettel’amore, alimenta la volontà al bene,perché possiate crescere nella vitadello spirito come desidera il cuoredi Dio.

Amatevi, figli di un solo Padre,Padre che vi ha voluti sulla terraper dare corpo al suo amoreimmenso, per cui non sciupate levostre energie con i vostri venalied impuri desideri, perché nullarimane della vostra vita, all’alt delSignore. Non dimenticate che sietepolvere al suo cospetto e nullasalirà nei cieli, se non la linfa dellavita che vi ha fatto operare sullaterra con l’amore verso la suaPersona e il prossimo.

Invocate Gesù, il Cristo risorto,perché la strada per arrivare alcuore dell’Onnipotente Signore delcreato, è soltanto tramite questoFiglio, che Egli ha offerto inOlocausto per tutti voi, per salvarvi

da morte certa, non quellacorporale della quale nulla rimane,neppure il ricordo, ma solo la linfadello spirito, che fa ritorno a Lui, ilCreatore della vita.

Creature di Dio, state attente acome, per ordine del Signore,procederanno i nostri prossimiincontri. Gesù, il Figlio di Dio, na-scerà il 25 di questo mese,secondo il vostro tempo terreno,per cui Egli desidera che fe-steggiate la sua natività in senoalla vostra famiglia. Siate conamore vicino a questa divinità coni vostri piccoli, ma soprattutto coni figli già adulti, per ridiventarefanciulli e rivivere la gioia di unricordo che potrà rinnovarsi ogniqual volta ci si ritrova davanti adun presepe.

Figli di Dio, nati per voleredivino, siate fedeli al BambinelloGesù, ritrovatevi in Lui in questogiorno che voi chiamate Natale,ma con il cuore colmo d’amore,perché amore vi ha elargito dapiccolo e da grande, dandovi lasua vita con la morte in croce.

Fate attenzione ora a quanto ilSignore desidera da voi in questefestività.

Queste preghiere che io vi faròascoltare devono essere recitatein seno alla famiglia nel giorno diNatale, e a Capodanno”.

E così sia.

Siamo nel 1936. Poco prima delsuo viaggio negli Stati Unitid’America, il Segretario di Stato diPio XI , i l cardinale EugenioPacelli, futuro Pio XII, disse alConte Enrico Pietro Galleazzi: “Supponga, mio caro amico, cheil comunismo sia soltanto il piùvisibile degli organi di sovver-sione contro la Chiesa e controla Tradizione della Rivelazionedivina, allora noi andremo avedere l’invasione di tutto quantoè spirituale, la fi losofia, lascienza, il diritto, l’insegnamento,l’arte, i giornali, la letteratura, ilteatro e la religione. Sonoesterrefatto per le confidenze fattedalla Vergine alla piccola Luciadi Fatima. Questo insistere daparte della Madonna sui pericoliche minacciano la Chiesa è unavvertimento divino contro i lsuicidio per l’alterazione dellaFede, nella sua liturgia, nella suateologia e della sua anima”. (...).“Sento intorno a me gl’innovatoriche vogliono smantellare la SacraCappella, distruggere la fiammauniversale della Chiesa, respin-gere i suoi ornamenti, infliggerleil rimorso per i l suo passatostorico”. “Così, mio caro amico,sono convinto che la Chiesa diPietro deve difendere il suopassato; altrimenti si scaverà lafossa”. “...un giorno verrà che ilmondo civilizzato rinnegherà ilsuo Dio, che la Chiesa dubiteràcome Pietro ha dubitato. Essasarà tentata a credere che l’uomoè diventato Dio, che suo Figlio èsoltanto un simbolo, una filosofiacome tante altre, e nelle chiese icristiani invano cercheranno lafiamma rossa che indica che Dioli aspetta”. (Mgr. Georges Rochee Père Philippe St.Germain ,“Pie XII devant l’histoire”, Laffont,Paris, 1972, pp 52-53 ; AbbéDaniel Le Roux “Pierre m’aimes-tu?”, Fideliter, Brout Vernet, 1986p.1; Padre DominiqueBourmaud , “Cien Años deModernismo”, Fundación San PioX, Buenos Aires, 2006, p.312,apud Mgr. Bernard Fellay ,Supérieur Général de la FSSPX,“lettera del 22 giugno 2001 alCardinal Castrillon Hoyos” in:Communicantes, agosto 2001).

Che precise profezie! Sicura-mente, però, il cardinale Pacelli nonera un profeta!. Lui affermava cheera rimasto impressionato daquello che la Madonna aveva dettoinsistentemente a Lucia, una delleveggenti di Fatima, su il suicidioper l’alterazione della Fede, nellaSua liturgia, la Sua teologia e laSua anima. Ma, ci chiediamo,anche noi meravigliati, visto che leprevisioni si sono avverate in modometicolosamente esatto, sia nellasocietà civile, che nella Chiesaoramai a-Cattolica: come ha cono-sciuto il Cardinale Pacelli questepredizioni della Madonna diFatima alla veggente Lucia?

Da quanto ne sappiamo,all’epoca, neppure un libro avevamai racconto che la Madonnaavesse detto tali cose a Lucia. Eallora, il cardinale Pacelli, futuro PioXII, da dove ha appreso questepredizioni? Sicuramente solodall’autentico testo del TerzoSegreto di Fatima , che SuorLucia scrisse; segreto al quale ilcardinale segretario di Statopossibilmente aveva avuto ac-cesso, senza che il testo fosseancora pubblicato. Il Vaticano hapubblicato soltanto la descrizionedella visione riportata nel terzosegreto.

Recentemente il Vaticano hadato una versione del terzosegreto, ampiamente sconfessata

Il terzo segreto di Fatimafinanche dal Prefetto della Congre-gazione della Fede, l’allora cardina-le J. Ratzinger, per convin-cersene basta dare un’occhiata allibro di Laurent Morlier: Il TerzoSegreto di Fatima pubblicato dalVaticano è un falso. Eccone leprove...”. E il card. Oddi, che ebbeun colloquio con suor Lucia, netrasse la convinzione “che il terzosegreto predicesse qualcosa diterribile che la Chiesa avevafatto” (ovviamente nel sensoimproprio degli uomini di Chiesa); ilcardinale Ciappi, per decenni esotto diversi pontefici “teologo delpapa”, è stato assolutamentelapidario, scrivendo poco primadella morte: Nel terzo segreto siprofetizza, tra le altre cose, chela grande apostasia nella Chiesapartirà dalla sua sommità!”

L’apostasia è il rigetto, il rin-negamento, la perdita della fedecattolica, non necessariamenteper non credere più a niente, ma,cosa più insidiosa, per sostituirlacon una falsa fede (… è quelloche è sotto gli occhi di tutti: lachiesa dell’uomo trionfante etronfio che sostituisce DioPadre ed il Figlio Gesù Cristomediante un culto falso e sacrilegoche baratta l’Olocausto con unavolgare mensa.!). È’ il monito piùgrave che la Madre del VerboIncarnato potesse rivolgere.

Il 15 ottobre 1963, circa tre annidopo la data indicata al Vaticanoda Lucia dos Santos per ladivulgazione del Terzo Segretodi Fatima, sul giornale tedesco diStoccarda Neues Europa, a firmadel giornalista Louis Emrich,apparve il testo: “Il Segreto di

Fatima”, presentato col titolo:L’avvenire dell’umanità alla lucedell’accordo di Mosca e dellerivelazioni della Madre di Dio aLa Salette e a Fatima.

I l testo, trapelato per unaindiscrezione diplomatica, sarebbestato inviato a titolo informativodalle Autorità Vaticane a quelle diWashington, Londra e Mosca,

ritenendolo indispensabile allaconvenzione sulla cessazionedegli esperimenti nucleari. Lostesso identico documento fupubblicato su L’Araldo di San-t’Antonio n. 15 del 15 maggio1975, a cura di un gruppo di figlispirituali del Servo di Dio, SanPadre Pio da Pietrelcina. Nel1963, la Rivista tedesca NeuesEuropa rivelò quello che potevaessere parte del contenuto delTerzo Segreto: “Cardinale controCardinale e Vescovo controVescovo”. Sappiamo quel chedisse il cardinale Ottaviani, il qualeanche lui ha letto il “Terzo Segreto”,quando gli venne chiesto se fosseil caso di ripubblicare l’articolo del“Neues Europa”, egli disse congrande enfasi: Pubblicatene10.000, 20.000, 30.000 copie!;l’affermazione è ancor più sor-prendente proprio perché provienedal cardinale Ottaviani, un uomodalla personalità fredda e sorve-gliata e che fu sempre piuttostoscettico sulla maggior parte delleapparizioni» (Cfr. P. Paul Kramer,La battaglia finale del Diavolo, TheMissionary Association, Buffalo,New York - USA, p. 213).

Marco Tosatti scrive: PadreMastrocola, direttore di un foglioreligioso santa Rita, chiese alcardinale Ottaviani il permesso diriprendere l’anticipazione fatta daNeues Europa. La risposta fuincoraggiante: “Fatelo, fatelo pure– rispose il porporato custode delTerzo Segreto – pubblicatenequante copie vi pare, perché laMadonna voleva che fosse resonoto già nel 1960”.

E di quel testo parlò anche laRadio Vaticana nel 1977, neldecennale del viaggio di G. Montini

( P a o l oVI) a Fa-tima.

Il testodi NeuesE u r o p aconobbeg r a n d efortuna,e venner i p r e s opersino,il 15 ot-t o b r e1 9 7 8 ,dall ’Os-servatoreRomano»(Cfr. P.P a u lKramer,“La bat-t a g l i afinale delDiavolo”,The Mis-s ionaryA s s o -c ia t ion ,Buffalo,N e wYork, p.2 1 3 ,nota 18).

Nella presentazione dell’articolo:“Il Segreto di Fatima”, pubblicatodella “Neues Europa”, sta scritto:L’autenticità di tale documentonon è mai stata smentita dalVaticano.

Il sacerdote don Luigi Villa,poco prima di morire, ha indicatoad un suo collaboratore, il dr. F.Adessa, le frasi di quell’articolo

del Neues Europa effettivamentecontenute nel “Terzo Segreto” diFatima, scritto da Lucia dos Santossu un foglio di carta, il 3 gennaio1944, e visto, toccato con leproprie mani e letto dal cardinaleOttaviani, a mezzogiorno del 13maggio 1960.

Il terzo segreto di FatimaUn grande castigo cadrà sul-

l’intero genere umano, nonoggi, né domani, ma nellaseconda metà del Secolo XX.In nessuna parte del mondovi è ordine, e Satana regneràsui più alti posti, determi-nando l’andamento dellecose. Egli effettivamenteriuscirà ad introdursi fino allasommità della Chiesa.

Anche per la Chiesa, verràil tempo delle Sue più grandiprove. Cardinali si opporrannoa Cardinali; Vescovi a Vescovi.Satana marcerà in mezzo alleloro file e a Roma vi sarannocambiamenti. Ciò che è putri-do cadrà, e ciò che cadrà piùnon si alzerà. La Chiesa saràoffuscata, e il mondo scon-volto dal terrore.

Una grande guerra si sca-tenerà nella seconda metà delXX secolo. Fuoco e fumo ca-dranno dal Cielo, le acque deglioceani diverranno vapori, e laschiuma s’innalzerà sconvol-gendo e tutto affondando.Milioni e milioni di uominiperiranno di ora in ora, coloroche resteranno in vita invi-dieranno i morti.

Vi sarà morte ovunque acausa degli errori commessidagli insensati e dai partigianidi satana il quale allora, e sola-mente allora, regnerà sulmondo. In ultimo, allorquando

quelli che sopravviveranno adogni evento, saranno ancorain vita, proclameranno nuova-mente Iddio e la Sua Gloria, eLo serviranno come un tem-po, quando il mondo non eracosì pervertito.

Nel Terzo Segreto di Fatima,quindi, la Madonna avrebbeanticipatamente accusato i lConcilio Vaticano II e il NovusOrdo Missae come suicidi ed in-sensati. È proprio per questo chei Papi, da Roncalli a Ratzinger,non hanno mai voluto pubblicare ilTerzo Segreto di Fatima tergiver-sando senza motivi plausibili, ecertamente non lo farà Bergoglio…

La Santa Vergine non ha fattosolo la diagnosi e la prognosi delmorbo, ma ne dato la cura per nonfarlo diventare irrimediabilmentemortale.Lla terapia è basata sulla:1) conversione vera, 2) la recitadel Santo Rosario quotidianocompleto, 15 Misteri e 150Salutazioni angeliche (Ave Maria),come da tradizione millenaria, daSan Domenico in poi; 3) la pratica,per questi tempi speciali, dei primicinque Sabati del mese in onoredel Cuore Immacolato di MariaSantissima.

Come comportarci in talesituazione eccezionale? Ha dettosan Teodoro Studita dei tempidell’eresia ariana: A motivo dellepressanti necessità, in questomomento di crisi in cui predominal’eresia, non si fa tutto comestabilito in tempo di pace.

Padre Umberto degl’Inno-centi, O.P. , docente alla PontificiaUniversità Lateranense, sugger-isce: Occorre … distingueresoprattutto uomini da Istituzioni,e persuadersi che può essere

lecito e talvolta anche doverosogridare contro i primi senzacoinvolgere le seconde”.

Santa Giovanna d’Arco: Gliuomini di Chiesa non sono laChiesa” e, aggiungiamo, il sistemapostconciliare non è la Chiesa inquanto tale, giacché anche unastessa realtà può essere consi-derabile sotto diversi titoli, convi-vendovi più figure: nel caso, gliorientamenti caduchi del momento,ovvero il nuovo corso ecclesiale,ed il suo permanente essereprofondo.

In un altro passo il succitatodice: Non si giudica una situaz-ione eccezionalissima con i cri-teri d’ordinaria amministrazione.Bisognerà dunque chiedersi: laChiesa ha mai passato, transito-riamente s’intende, situazioni delgenere? Parzialmente sì (adesempio la crisi ariana, il grandescisma d’Occidente …). Le ha maipreviste, come possibili a rea-lizzarsi? Andiamo a vedere nellapiù sicura e avallata teologiacattolica e troviamo che, in realtà,di certi casi non comuni effettiva-mente se ne parla. Ora, il Cielo,l’Autorità suprema e assoluta cidice: Siamo in tempi di crisistraordinaria nella Chiesa, l’orto-dossia cattolica è universalmenteminacciata e la Chiesa è offu-scata, come eclissata, accecatadal fumo di Satana al suo interno. Certo, non è che in tali situazioni sipossa legittimamente fare tutto edil contrario di tutto: anche se c’èquell’incendio, non posso entrarein quella casa e rubare; non possoentrare, prendere il bambino edautomaticamente trattenerlo persempre con me; ma legittimamenteposso e debbo, in coscienza ed in

continua a pag.4

Page 4: Ottobre 2014

Ottobre 20144 Valle di Suèssola Florilegio poetico napoletano proposto da Claudio OnoratiFrammenti di storia

Claudio Onorati

a cura di Mario Vigliotti

Diego Martinisi

carità, entrare per metterlo alsicuro anche senza l’autoriz-zazione del padrone di casa, cosache, in una situazione normale,sarebbe illegale violazione didomicilio, da non farsi. Questo nonvuol dire che possiamo giudicaretutti eretici e apostati nel mondocattolico ufficiale: chiaramente èuna tendenza, ciò che la Madonnaa nome di Dio ha denunciato, unprocesso contrario al depositumfidei, che oggettivamente staattraversando la cattolicità,dilagando con frutti rovinosi (daifrutti giudicate l’albero! …). Quimi limito a richiamare un’indi-cazione, tanto semplice quantopertinente e preziosa ed è la“regola per distinguere la veritàcattolica dall’errore”, che sanVincenzo di Lerino ci dà nelCommonitorium : trattasi diun’opera e di un autore probati,cioè approvati, lodati dalla Chiesastessa per tanti secoli.

Vi leggiamo: “Come, dunque,dovrà comportarsi un cristianocattolico [notate bene: “uncristiano cattolico”: quindi, nonsolo la gerarchia ecclesiastica] sequalche piccola frazione dellaChiesa…”: (ahinoi, non è questoil nostro caso, oggi non èquestione di qualche piccolafrazione della Chiesa!), ”Se, però,si tratta di una novità ereticaleche non è limitata a un piccolo

da pag.3

Comincia il countdown per icontribuenti che, a breve, potrannopagare online le marche da bollosulle richieste trasmesse in viatelematica alla Pubblica Ammini-strazione e sui relativi atti. Con lapubblicazione del provvedimentodel Direttore dell’Agenzia delleEntrate di oggi, d’intesa con il CapoDipartimento della FunzionePubblica, prende il via il progetto“@e.bollo” grazie al quale saràpossibile versare l’imposta anchecon carte di credito, di debito oprepagate.

In corso la messa a punto. Il ser-

Roma, 3 Maggio 1879 Mio caro D. FedeleDopo di avervi caramente sa-

lutato da vero amico, a voi ed aPasquale, vengo a chiedervi scu-sa che non vi ho scritto finora, so-no sicuro che me lo perdonerete.Io mi trovo in questa città doveignoro la mia esistenza; in questacittà vi è un lusso che v’impone,ragazze che v’incantano, scultureche vi sorprendono; pitture, que-ste non le so esprimere.

La Chiesa di S. Pietro, se voientrate in questo tempio Voi vi cre-dete un insetto; specialmente visono le due pile dell ‘acqua bene-detta, che le mantengono due put-tini: se voi vi fate vicino, questi so-no due giganti; poi non vi so dirniente dei musaici, io non mi sonpotuto fare capace come si arrivaa fare un quadro tutto a piccolipezzi di marmo; e che colori, chein pittura non li abbiamo; poi vi sonocerte statue, di che magnificenzasono!

Alla villa, cioè il Pincio, il giornofestivo se voi andereste là non vicredete che siete in terra; che ele-ganza, che lusso, che carrozze,che signorine! io mi ci incanto.

Nella Chiesa di S. Paolo ci sono

certi santi dipinti su vetro che sonouna meraviglia, e vi sono tutti i ri-tratti dei papi a musaico, sembranofatti ad olio.

Basta, non voglio seccarvi conqueste chiacchiere, che a voi

sono ben note queste cose. Solovi dico che chi non vede Roma nonha che vedere.

Mi mandaste a dire che i giornisono noiosi e lunghi senza la miacompagnia; che compagnia era lamia? Sono stato sempre unseccante; ho voluto fare semprea testa mia. Di una cosa sono

voglioso, di farmi una partita convoi e Pasquale. Se qualche voltave la fate, ricordatevi di me; e segiocate nel caffè della Parrocchiami saluterete il caffettiere Angelo.

Mi dovete fare un favore; mi

dovete dire a papà mio che iomentre stavo dipingendo dentro laChiesa della Certosa una signorami disse che voleva farsi fare certiritratti, e mi domandò se io lifacevo; mi diede l’indirizzo ed iosono andato a casa sua ed hopattuito un ritratto da sopra unafotografia di un ragazzino £. 40;

se viene buono ne farò altri sette,che sono otto di famiglia, che li faròdal vero.

Che non dubitasse alla scuolavado facendo il vagabondo.

Io ho mancato alla mia promessadi mandarvi un mio ricordo a voied a Pasquale, ma non dubitate chefra breve l’avrete. Io non mi dimen-tico mai la vostra amicizia di cui miavete onorato; mi sarà eterna-mente scolpita nel cuore.

Intanto mi saluterete il vostrocaro fratello Raffaele e tutta la vo-stra famiglia; un saluto a Mazzonee a Carfora; mi saluterete, se ciavete tempo, anche la mia famiglia;scusate che v’incomodo conquesti saluti.

Qui c’è una persona che visaluta.

Mi darete un bacio a Pasquale emi farete le scuse che non gli hoscritto direttamente. Quando vifate quelle passeggiatine la seraricordatevi’ del vostro Gabriele.

Non altro, vi stringo la mano conun bacio e sono per sempre ilVostro amico Gabriele Vigliotti

Dite a Pasquale che mi salutasseil suo zio D.Vincenzo.

Ricordatevi! Tu sei un fiammifero Che mi accendi questo core Nennè, ... io pe te moro E tu no pienze a me.Quel vostro ricordo e quello di

Pasquale li tengo come reliquie,ogni giorno li vado a vedere e libacio, come se vedessi la vostraimmagine.

La prima volta di Gabriele Vigliotti a RomaIl decoratore, pittore, estasiato della neo capitale d’Italia, scrive ad un amico a S. Maria a Vico

S. Maria a Vico, basilica dell’Assunta: evangelisti realizzati daGabriele Vigliotti ad inizio 900

Prende il via il progetto “@e.bollo”In pochi mesi sarà possibile pagare online le marche da bollo

vizio sarà operativo nei prossimimesi, considerati i tempi tecnicinecessari allo sviluppo delleprocedure, da parte delle Pub-bliche Amministrazioni e degliintermediari che offriranno i servizidi pagamento, sulla base delle lineeguida e delle specifiche tecnicheelaborate dall’Agenzia delle En-trate e dall’Agenzia per l’Italia Digi-tale.

“@e.bollo” i vari passiIl pagamento online della marca

da bollo sarà in una prima fasepossibile esclusivamente sui sitiinternet delle Pubbliche Ammini-strazioni che offriranno servizi

interattivi di dialogo con gli utentiper la richiesta e il rilascio deidocumenti elettronici. Il progettoprevede, in una seconda fase,anche l’attivazione di proceduredi pagamento della marca da bollodigitale per le richieste e per i re-lativi atti scambiati tra cittadini ePubbliche Amministrazioni viaposta elettronica. A partire daiprossimi mesi l’Agenzia delleEntrate e l’Agenzia per l’ItaliaDigitale pubblicheranno l’elencodelle Pubbliche Amministrazioniche progressivamente attiverannoi servizi e quello degli intermediariche forniranno il servizio di paga-

mento e di emissione della “marcada bollo digitale”. Inoltre, sarà abreve disponibile sul sito internetdelle Entrate una guida operativadedicata ai contribuenti. Il bollo entra nell’era digitale

La possibilità di associare ilpagamento dell’imposta di bollo agliatti trasmessi in via telematica tracittadini, imprese e pubblica am-ministrazione rappresenta unnuovo impulso alla digitalizzazionedei procedimenti amministrativi ealla dematerializzazione dei docu-menti. L’introduzione di “@e.bollo”costituisce inoltre un incentivo allosviluppo di procedure online perla gestione delle istanze o per ilrilascio di atti e documenti, in unquadro di semplificazione degliadempimenti a favore dei contri-buenti.

Il terzo segreto di Fatimagruppo, ma tenta di contagiare econtaminare la Chiesa intera?” Ecco, è questo! Precisamentequesta è la situazione dalla qualela Madonna Santissima volevafossimo messi in guardia a partiregià dal 1960: un pericologenerale per la dottrina dellafede, per la retta fede, con gliannessi e connessi. Che faredunque in questi frangenti?Riprendiamo allora il Commoni-torium là dove l’avevamo lasciato:In tal caso, il cristiano dovrà darsida fare [e non dormire, fare il canemuto, sfogare lagnandosi o lavarsile mani] per aderire all’antichità,la quale non può evidentementeessere alterata da nessuna nuovamenzogna.

Una misura generale dibuonsenso: quando c’è un’epide-mia alimentare generale a partireda una data, in attesa che passi,ci si orienta già a priori, cautelativa-mente e prudenzialmente, suprodotti confezionati in prece-denza, in tempi più sicuri. Quantosarebbero fuori luogo discorsi tipo:“ma confezionare dei nuoviprodotti è una cosa possibile”,oppure “voi non siete … l’ufficiod’igiene, che è l’organo compe-tente per dare i responsi”: discorsiproprio impostati male, e come alcontrario, nella autorevolissimaluce di cui stiamo trattando, sipalesa appropriata una posizione

“tradizionale”: in questo quadro,noi ci attacchiamo al Catechismoantico, alla Messa antica (quelladi S. Gregorio Magno , di S.Leone Magno, di S. Pio V e cosìvia), organizzandoci di conse-guenza come la realtà ce lo con-sente (e non come in astratto sipreferirebbe); nell’attesa serena,fiduciosa e militante che l’eclissivenga finalmente meno e chetrionfi il Cuore Immacolato di Maria,

Usque tandem?LL’adderizzano sta varcachilli cu ‘a cuscienza sporca,chilli ca stanno a ‘o parlamentoca pe nuje so’ nu turminento?

Pàreno tanta prufessuricu ‘a cuscienza nera nerache s’appiccecano ogni gghiuornoe hannu perzo tutt’ ‘o scuorno.

‘A pizza

Bella d’ ‘e belle de lli Majuranefamme na pizza quannu faje li ppane

(da una canzone seicentesca)

‘A pizza è nu ‘ncatesimo ‘e culorenato ‘mmiezo a na nuvola cianciosa,na fantasia ca dice tanta cosaa chi tene na luce dint’ ‘o core;

ma senza tennerezza e senza ammore,cchiù accarezzata ‘e fuoco e cchiù zucosa,cu tutto ‘o senzo d’evera addirosa,nun sape ‘e niente e nun dà cchiù calore.

Tonna cumme ‘a faccella d’ ‘e pupate,accussì rossa, placita e sincera,lucente cumme a ll’acene ‘e granate,

- vocca ‘e na bella femmena cenèra -me pare ‘a Luna chiena int’ ‘a l’estatequanno sponta, redenno, a pprimma sera.

Amedeo Mammalella (NA 1889 - NA 1968)

Tesoroimmenso

Oh dolce amoree tragica ormadivina dolcezza di stellenella prigione del mio cuoreil ricordo di quell’amore . Mario Verlezza Coppola

PreziosaAvevo una speranza e cento passioniingrandite dalla mia immaginazione.Da quando mi sono rassegnatoai voleri della naturaho trovato pace al mio cuore. Mario Verlezza Coppola

‘A vita è comme a nu triato: nun conta quanto è luongoma comme è recitato (Seneca - Lettere a Lucillo)

Poesia a Massimo Troisi

‘A battaglia p’ ‘a pultronavène prima ‘e qualsiasi benepecché sta cosa lle cunvene.

E nun lle ‘mporta si po’ ‘a ggentetene ‘e sacche cchiù vacantee nun tene ‘o riesto ‘e niente.

Denara

Non so cosa teneva dint’ ‘a capa:intelligente, generoso, scaltro,per lui non vale il detto che è del Papa:morto un Troisi non se ne fa un altro!

Morto Troisi muore la segreta artedi quella dolce tarantella, ciò cheMoravia disse al Poeta,io la ridico per un Pulcinella:la gioia di bagnarsi in quel diluviodi “jamm, ‘o ssaccio, mannaggia, l’ommo, azz”,era come parlare col Vesuvio,era come ascoltare del buon jazz.

Non si capisce, urlavano sicuri.Questo Troisi se ne resti al Sud!

Adesso lo capiscono i canguri, gli indianie i miliardari di Hollywood.

Con lui ho capito tutta la bellezzadi Napoli, la gente, il suo destino,e non m’ha mai parlato della pizza,e non m’ha mai suonato il mandolino.

Oh Massimino, io ti tengo in serbo fraciò che il mondo dona di più caro.

Ha fatto più miracoli il tuo verbo,di quello dell’amato san Gennaro.

Roberto Benigni (giugno 1994)Madre della vera Chiesa di Cristo. Questo è un atteggiamento certa-mente controcorrente, di dissensorispetto ad una certa strada esituazione, ma al contempo leale ecostruttivo, con tutti: col nostroSanto Padre, cui a ben vedere talefranchezza vuole offrire migliorservizio che tante ipocrisie, con ipastori locali, con la nostra terra econ quanti la buona Provvidenzaha posto sul nostro cammino.

Arienzo in festa per lareliquia di Giovanni Paolo II

Dal 19 al 28 settembre Arienzoè stata al centro dell’attenzionereligiosa della nostra valle. Diecigiorni in cui si sono alternate variepersonalità della Chiesa a co-minciare dal vescovo diocesanoAntonio Di Donna , per con-tinuare con il cardinale di NapoliCrescenzio Sepe, con FraLeonardo Franzese padreprovinciale dei Cappuccini, mons.Antonio Riboldi vescovo eme-rito di Acerra, mons. FrancescoPerrotta già arciprete di Arienzo,padre Enrico Moscetta deiPadre Barnabiti di San Felice aCancello, don Gregorio Crisci,fra Francesco Trivelli , fraGabriele De Vivo.

Perché tante personalità?

Risponde la storia:1) Cristo proclama Pietro: “su

questa Pietra edificherò la miaChiesa”; Pietro arriva a Roma.

2) Sbarcato a Brindisi, peressere immolato, a Roma, daNerone e percorre l’Appia.

3) S. Madre Chiesa invia adArienzo, dopo secoli, i MartiriClemente (1797) e Costanza(1834).

4) Segue il r isveglio dellegiornate dal 19 al 28 settembre2014.

5) L’ Oggi e il Domani (è l’unicaiispirazione), i l tempo dovràesercitare l’azione del granderitorno, della veglia dei fedeli inCristo. (E sia!...)

preside Marco Mauro

Alcune personalità della Chiesa per intensificare la preghiera

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Page 5: Ottobre 2014

Ottobre 2014 5Valle di Suèssola

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2 ottobre Angeli CustodiAuguri a:

dott. Angelo Cioffiprof.ssa Angela Moccia

prof.ssa Angela Zaza d’Aulisioprof.ssa Angela De Lucia,Angelo De Lucia (Arienzo)

Angelo Crisci (Crisci)Angelina Migliore (Piedarienzo)

Padre Angelo D’Addio, O.M.I.ing. Angelo D’Addio

Angelo Carfora (cantante)

4 ott. san Francesco d’AssisiAuguri a:

dr. Francesco Buonomano,Franco Nuzzo (Piedarienzo)

prof.ssa Franca Cangianoprof.ssa Franca Finizio

Franco Nuzzo (Fenya Colori)Franco Gioia

Francesca Ferrara (Casazenca)mons. Francesco Perrotta,prof.ssa Franca Passariello

prof. Franco ZimbardiCiccio Crisci (scuolaguida Europa)

Franco Iadaresta,ing. Franco Martinisi

Franco Tocco

7 ott. Maria SS. del RosarioAuguri a:

prof.ssa M. Rosaria Liguori,Rosario Saccone,

prof. Rosario Crisci,prof.ssa Rosaria Picozzi,

dott. Rosario Sorice

10 ottobre san DanieleAuguri a

Daniele DogaliDaniele Gioia

Daniele De Luciadott.ssa Daniela De Lucia

AntoninoIaderosa

Nel primo anniversariodella morte (22 ottobre 2014), i familiari lo ricordano a quantilo conobbero e lo stimarono

Il 26 ottobre

Domenico Papaha compiuto 18 anni.

Auguridalla mamma Carmen,

dal papà Antonio,dal fratello Carmine,

dalla sorellina Francescae dal giornale Valle di Suèssola

Il 9 ottobre ha raggiunto la casa del Padre celeste

MassimoDiglio

anni 51lasciando nello sconforto

familiari, amici, conoscenti.Condoglianze alla signora MariaPapa, ai figli Giuseppe e Nicola,

al cognato Antonio Papadal giornale Valle di Suèssola

L’11 novembreha lasciato questa terra per

raggiungere la casa del Padre celeste

GaetanoFebbraio,

anni 74.

Condoglianze dal giornaleValle di Suèssola

alla sig.ra Maria Pellone, ai figli Maria ed Amerigo,

ed ai familiari tutti.

Ogni anno il calendario cipropone delle ricorrenze chevengono celebrate con gioia o contristezza. Una in particolare vienericordata con tanta tristezza ,quella del 2 Novembre, la ” com-memorazione dei defunti” ed haun preciso rituale che è incentratoparticolarmente nell’andare alcimitero per visitare una personacara, deporre dei fiori (costosi)sulla tomba ed eventualmentenell’assistere ad un rito religiososperando che il caro estinto netragga qualche beneficio. Ma daquello che la Bibbia afferma, dopola morte si può solo raccogliere ilfrutto della propria seminagione,quindi nessuno può cambiare omigliorare il proprio stato dinanzi aDio, neanche con delle accoratesuppliche (Luca 16:19-31).

A questo punto è d’obbligo porsiqualche domanda: qual è il futurodei defunti? Come sarà il miopersonale 2 Novembre?

La Bibbia risponde in manierainequivocabile a queste domande,e il nostro futuro 2 Novembre di-pende dalla nostra scelta perso-nale:

1) I l futuro dei defunti noncredenti: ”E’ terribile cadere nellamani del Dio vivente (Ebrei10:31).

Chi non crede in Gesù è giàcondannato perché non ha credutonel nome dell’Unigenito Figlio di Dio

Il 2 novembre(Giovanni 3:18). Chi rifiuta dicredere al Figlio non vedrà la vita,ma l’ira di dio rimane su di lui(Giovanni 3:36). Se qualcuno nonfu trovato scritto nel Libro dellaVita, fu gettato nello stagno difuoco (Apocalisse 20:15) enell’inferno… Saranno tormentati(insieme al diavolo) giorno e notte,nei secoli dei secoli. (apocalisse20:10) “

2) Il futuro dei defunti in Cristo:Esso è meraviglioso, perché lamorte spirituale per loro non esistepiù, perché da Cristo hannoricevuto la Vita eterna, sonopassati dalla morte alla vita. InfattiGesù disse: “In verità, in verità vidico: chi ascolta la mia parola ecrede in Colui che mi ha mandato,ha vita eterna e non viene ingiudizio, ma è passato dallamorte alla vita (Giovanni 5:24). Chicrede in Lui non è giudicato.(Giovanni 3:18). Chi crede nelFiglio ha vita eterna “ (Giovanni3:36) , ed è stato salvato sia per iltempo presente che per l’eternità!Di fronte alle lacrime di Marta (chepiangeva la morte di suo fratelloLazzaro), Gesù dichiarò: “Io sonola risurrezione e la vita; chi credein me, anche se muore, vivrà, echiunque vive e crede in me nonmorirà mai” (Giovanni11:25).

Sin dal momento della mortefisica il credente va col Signore,infatti Gesù al ladrone pentito chestava morendo sulla croce afianco a Lui, gli disse: “In verità ti

dico che oggi stesso sarai conme in paradiso” (Luca 23:43).Gesù non gli disse che nonavrebbe più sofferto, infatti quelcriminale convertito a Cristo morìfra atroci spasmi, ma “le sofferen-ze del tempo presente non sonoassolutamente paragonabili allagloria che sarà manifestata anostro riguardo “(Romani 8:18).

Gli apostoli, i martiri e i milioni dimilioni di cristiani di ogni epoca,hanno affrontato indicibili sof-ferenze e anche la morte senzatimore, perché sapevano doveandavano. E tu?

Sai qual è il tuo futuro dopo il tuopersonale 2 Novembre?

In un tema si può scrivereio….speriamo che me la cavo eintanto attendere il proprio 2Novembre ponendo la propriafede in Gesù che disse: ”In verità,in verità vi dico: chi ascolta la miaparola e crede a Colui che mi hamandato, ha vita eterna e nonviene in giudizio, ma è passatodalla morte alla vita” (Giovanni5:24).

Una cosa comunque è certa: Dionella sua Parola ci parla conestrema chiarezza e ci ammoni-sce in questi termini: “ Non viingannate, non ci si può beffaredi Dio, poiché quello che l’uomoavrà seminato, quello puremieterà. Quindi chi semina per lasua carne, mieterà corruzionedalla carne; chi semina per loSpirito mieterà dallo Spirito vitaeterna. (Galati 6:7) Rifletti….

15 ottobre santa Teresa d’AvilaAuguri a

sig.ra Teresa Martone

Il sottotenente di cavalleriaValentino Pascarellail 17 ottobre ha prestatogiuramento alla Bandiera

ed all’Esercito Italianopresso il Comando della Scuoladi Applicazione di Torino ove pertre anni completerà il percorso di

formazione degli studi universitariper il conseguimento della Laurea

in Scienze Strategiche.Auguri

dai genitori Luigi e Vincenza,dai fratelli Vincenzo e Gabriele,

dalle cognate Katia e MariaRosaria, dai nipotini Luigi e

Federico, dalla fidanzata Luana e da Padre Giancarlo Berzacolamissionario della Madonna de la

Salette.

12 ottobre santa SaraAuguri a

Sara Ferraro

13 ottobre sant’EdoardoAuguri a

Edoardo Schettino

19 ottobre santa LauraAuguri a

sig.ra Laura Caporasosig.ra Laura Savinelli

(Ribellina volley)20 ottobre sant’Irene

Auguri asig.ra Irene Martone in Dogali

ing. Irene Giannatiemposig.ra Irene Savinelli

21 ottobre sant’OrsolaAuguri a

Orsolina De Luciaanimatrice liturgica

nella parrocchia di Messercola

24 ottobre san RaffaeleAuguri a

sig.ra Raffaelle Crisci in Saccone,Raffaele Migliore

(imprenditore, Piedarienzo)Raffaele Piscitelli

(Moz Art - Arienzo)

dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...

Il 28 ottobre ha festeggiato i suoi18 anni

Agostino Cimmino.

Auguridai genitori Agostino

e Cinzia Dragone,dal fratello Raffaele,

dai nonni ELisabetta ed Alberto,dai cuginetti Elisabetta e Davide,e dal giornale Valle di Suèssola

Speranze rasserenatrici sul dopo ...,l’oltre ..., l’altro lato ...

Per la ricorrenza del 2 novembre

Claudio Onorati

“Se ne dicono tante - Si dice,anche, che la morte è un trapasso.(Certo: dal sangue al sasso)”

G. CaproniQuesto mondo non è conclusione.Un seguito è al di là, invisibile comela musica, forte come il suono. Emily Dickinson Essi non sono morti. Si sonorisvegliati dal grande sogno dellavita. Anonimo

Fa segno e poi sfugge.Filosofia non lo sa.E’ l ’ intuizione, alla fine, a

Alto vedrassi ma non per viedistorte (stemma della famiglia

Catalano/Gonzaga

“Pace, cuor mio; i l tempodell’addio sia dolce.

Non sia morte ma comple-tamento.

L’amore si sciolga nel ricordo.Fermati un istante,

o bellissima fine, e in silenzio dimmi

“I morti non sono morti, sonosolo invisibili, e la loro vita rimanenel ricordo dei vivi”.

sant’Agostino

La morte non è un baratro dovesi annida il nulla,

ma una soglia di là dalla qualec’è un “oltre”. Rilke

Una parte di noi sopravvivenella misura in cui i posteri ciricordano

Perché tra noi e l ’ infinitodobbiamo guardare solo alla paladel becchino? G. Ravasi

Post tenebras spero lucem Miguel cervantes

Colui per il quale il presente è l’unica cosa,non sa nulla dell’epoca in cui vive. (Oscar Wilde)

La perdita del passato è equivalente alla perdita del soprannaturale(Simone Weil)

Attualità poetica di Giosuè Carducci“Impronta (1) Italia domandava Roma,Bisanzio (2) essi le han dato” (Marzo 1871 - da Giambi ed Epodi)

(1) = Con insistenza, senza posa.(2) Bisanzio = Una città corrotta, marcia, sede di ogni vizio.

“L’ora presente è invano, non fa che percuotere e fugge;sol nel passato è il bello, sol nella morte è il vero”

da: “Odi barbare”

penetrare l’enigma...e i narcotici non possono

placare il dente che rode l’anima. Emily Dickinsonpoetessa statunitense, 1830-1886

le tue parole ultime!” Tagore (poeta indiano 1861-1941)

Maria PascarellaNel primo anniversario

della morte (24.08.2014)i parenti tutti la ricordano

con amore

Page 6: Ottobre 2014

Ottobre 20146 Valle di Suèssola

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Caro Franco,questa lettera dal bosco la scrivo a te. La gente dei nostri paesi

non ti conosce. Non sa che sei il più bravo fruttivendolo di Pomiglianod’Arco. Insieme a tuo fratello Enzo, conduci un negozio che ha unastoria. La storia di tuo padre. Ed il tuo negozio partecipa alla Locandadel Gigante. Patate, zucche, finocchi, cavoli: quando mi vedodisperato, tu corri e fai il carico. Sei straordinario e tuo fratello èpaziente e partecipa, con il suo silenzio.

Caro Franco, ti scrivo perché voglio parlarti delle patate.Il brutto è buono. Le patate della Locanda sono brutte. Invecchiate.

Ma di un sapore straordinario e buone per la salute. Le patate deisupermercati, belle, pulite, bianche. Sono patate avvelenate. Epurtroppo tutti le comprano. C’è una mania, ormai. Compriamo o siamoaffascinati dalle cose belle. Ma non sempre il bello è buono.

Il bello non è figlio del sole, ma è figlio delle serre. Le serre sonole fabbriche dei prodotti belli. Le serre hanno rovinato il mondo. Hannosostituito il sole. Serre, chimica, caldo e freddo pilotato, hanno distruttoi cicli naturali. Producono immagini senza sostanza. E produconoanche malattie. I prodotti belli ci fanno ammalare. Le melanzane gonfiate,le patate avvelenate, i frutti raccolti ancora acerbi, per esigenzecommerciali, … è tutto un mondo mostruoso e per ora vincente.

La signora che frequenta i supermercati ama le patate avvelenate,le melanzane gonfiate, i peperoni colorati con la chimica, … .

È troppo difficile convincerla che il butto è buono e salutare.Molti mi guardano con scetticismo e dicono: Ma tu vuoi cambiare il

mondo!. Io dico: Questo mondo va cambiato!C’è troppo commercio. C’è solo guadagno. Profitto. Si pensa solo ai

soldi. Non alla salute, al sapore. Torno alle patate della Locanda.Suor Lidia ne ha preso un po’ per il suo convento.- Carlo, le suore non hanno mai mangiato patate così saporite e

buone.- Lidia nelle nostre patate c’è il sole e non la chimica!E poi dico a tutti: “Le nostre patate non sono “solo patate”.Tutti i nostri prodotti hanno una misteriosa magia.Bisogna credere. E chi crede si aiuta, si cura, guarisce.Ed anche le patate diventano dosi di vita.Ed ora, caro Franco, buona fortuna, se vendi le nostre magie.

Carlo Petrella

Sono solo un’italiana media, -esordisce la dott.ssa MichelaIzzo - avvocato e con millepensieri, come tanti. La miaanalisi pertanto vi potrebbestupire perché esce fuori dai soliticanoni di preparazione politica.

Premetto, con la massimasincerità, che oggi e’ diff icilericonoscersi in uno schieramentopolitico. Questa la dice lunga sulpersonaggio che incarno: nonsono una facile preda. Mi reputo,però, una persona corretta erispettosa dei miei e degli altruiideali. Considero la sana com-petizione uno stimolo al progres-so. Ma questo punto di vista,assolutamente condivisibile, èlontano dalla realtà di questi nostrigiorni, dove da una parte c’èassoluta ricchezza e sperperosconsiderato e, dall’altra, si stentaa vivere i l quotidiano. Anchequesto peso e’ sulle coscienzedi chi andra’a proporsi per leprossime regionali.

A proposito di regionali, SanFelice che ruolo avrà?

San Felice a Cancello non puo’permettersi il lusso di perdere ilfuturo consigliere regionale epertanto serve un’alleanza ingrado di valere almeno l’ 80%

S. Felice a Cancello, metà degli anni Settanta - Don PasqualeDe Nittis attorniato da alcuni ragazzi dell’oratorio dei

Padri Barnabiti nella chiesa di san Giovanni Evangelista

Capaci di andare oltre le colonne d’ErcoleL’inquietudine dei sanfeliciani per il presente e l’imminente prossimo futuro politico

avv. Michela Izzo

dell’elettorato. Una nuova politica.Un consenso largo per ricollocareSan Felice a Cancello nelloscenario Regionale.

Lei si candiderà?No! Perché? Non ho problemi di ruolo. Un

leader deve nascere da una vo-lonta’ collegiale, le quote rose nonsono certo una conquista. Per ilresto, confido che una nuovastagione politica si accompagnia un ricambio generazionale.Dobbiamo offrire ai Sanfelicianiuna prospettiva politica in gradodi unire le forze e dare speranzaal Paese. In passato si e’ potutovincere anche con percentuali piu’

basse, ma a questo punto nonbasta. Ci vuole un’alleanza politi-ca, sociale e culturale che ag-greghi almeno l’80%.

In breve: il candidato per essereeletto dovra’ uscire da San Felicecon l’80 % delle preferenze . Nondimentichiamoci che siamo nelvivo di una crisi, che è anche unmutamento mondiale di portatastorica ed in questi casi i malcon-tenti certo non mancano.

Quindi?San Felice a Cancello puo’ far-

cela ad avere un proprio rap-presentante regionale, ma habisogno di una trasformazionecoraggiosa e profonda che passianche attraverso atti di umilta’politica. Tanto più che gli ultimianni hanno seminato solo spac-cature e odio, intere famiglie sisono spaccate ed il voto si e’ fram-mentato con un danno sia per ivinti che per i vincitori.

La Regione?La Regione Campania esce dal

dramma di una sanità al fal-limento. Ci sono voluti quattro an-ni di austerità, con un taglio dellaspesa corrente pari a 500 milioniannui, e finalmente oggi i primirisultati positivi ci sono: la Re-gione può vantare che da un

disavanzo sanitario che nel 2009ammontava a 773 milioni, si èpassati a un avanzo di gestionedi 6 milioni nel 2013, anche seper migliorare il sistema sanitarionel suo complesso (conti e qualitàdei servizi) c’è ancora moltastrada da fare…

Cio’ e’ il risultato di quella chechiamiamo la “ buona politica “che con atti di umilta’ politicadeve riportare anche San Felicea Cancello nei banchi del futuroConsiglio Regionale.

Francesco Petronevice sindaco a S. Felice a C.ha rassegnato le dimissioni

E’ tornato al Padreceleste l’angelo dei bimbi

Nato a Manfredonia (Foggia) il 17 gennaio 1922, padre PasqualeDe Nittis - per tutti don Pasquale - è tornato al Padre celeste il 10settembre 2014 alla veneranda età di oltre 92 anni, mentre era a Napoli.

Entrato nella congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo - dettiBarnabiti ,- a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta del secoloscorso era sulla bocca di tutti i bimbi, i ragazzi, i giovani di San Felicea Cancello per la sua affabilità, per la sua dolcezza, per come sapevaconquistare il cuore di piccoli e grandi. Agli inizi degli anni Sessanta fuincaricato dal vescovo di Acerra mons. Nicola Capasso adamministrare temporaneamente la parrocchia di sant’Agnese aPiedarienzo. Entrò subito nell’animo di tutti i bimbi. Quando nell’aria sisentiva il rombo di una motocicletta, tutti i bimbi di Piedarienzo comeuno sciame d’api si precipitavano nella piazzetta antistante la chiesaper festeggiare il loro angelo custode. A.G.

Piedarienzo: si vive un’atmosferaa dimensione uomo

L’Associazione socio-culturalePiedarienzo, di cui è presidenteClemente Basilicata, continuanella sua azione promozionale afavore della frazione. In questi annidi attività si è distinta per il coraggioche ha avuto nel proporre temi indisuso altrove.

Nella foto che presentiamo sinotano tavolini apparecchiati congente di tutte le età seduta e intentaad assaggiare leccornie preparate

dalle donne del luogo, nella rico-rrenza della festa della Sagra delpoparuolo ‘mbuttunato , che sitiene da tempi immemorabili a metàsettembre. Lo spazio fotografatoè la piazzetta sant’Agnese,antistante la omonima chiesaparrocchiale, ove c’è anche lasede dell’Asso-ciazione. Questa

piazzetta da sempre è stato ilcuore della frazione. Piedarienzo,come dice il toponimno, si trova aipiedi di Arienzo, Arienzo il castelloche è sul monte e non Arienzo ilpaese. Questa piazzetta ancoraoggi è luogo di incontro di tutti. E’un po’ angusta: era lo “svincolo”pedona-le degli abitanti del castelloche risiedevano non solo in altura,ma anche dietro la “porta” che,proprio dove ora c’è la fontanina,

serviva a difendersi dalleinvasioni, dagli assalitori. Coloroche lavoravano la terra, quandosi “faceva sera” non tornavano sulmonte, ma andavano a riposarsialle spalle della terza cerchia dimura del castello Aretium dovesono ora le prime case di via SanCristoforo. A.G.

Si è tenuto il 5 ottobre il convegno di presentazione del progetto“Riqualificazione e Qualificazione del nostro Territorio. Lasostenibilità nel futuro delle produzioni agricole del territorio”,organizzato da Asso Artigiani Imprese Caserta.

Di seguito alcuni “passaggi” a cura di Valerio NobileIl convegno è stato presieduto da Giampaolo Paren.te, dirigente

dell’Unità Operativa numero 17 della regione Campania. «Ho aderitocon entusiasmo - ha affermato Parente - all’invito. Facciamo questiconvegni e spendiamo tempo per dire al mondo che abbiamo prodottidi grande qualità. Le province di Caserta e Napoli hanno problemi chedevono diventare nazionali ».

L’assessore Michele Nuzzo, in rappresentanza del Comune: «Cionoriamo - ha detto - della presenza di tanti illustri ospiti per un temadi rilevanza fondamentale. Per questo ringrazio l’organizzazione diquesto convegno».

«Questo convegno - ha dichiarato De Lucia Nicola presidente diAsso Artigiani Imprese Caserta, - è solo l’inizio di un lungo percorso.Questo è un territorio che ha problemi e per questo abbiamo avviatoquesto progetto. E le presenze, in questa sede di tutto rispetto, lodimostrano. Come associazione gireremo tutto il territorio. Oggi leimprese sono scocciate di sentire chiacchiere: noi vogliamo sololavorare e per questo chiediamo alle istituzioni presenti di farsiportavoce di maggiore sensibilità. L’obiettivo era mettere i protagonistiintorno ad un tavolo e lo abbiamo raggiunto. Ma gli amministratoridevono cominciare a programmare».

Rino Cerino, sul Progetto “QR-Code Campania”, che ha l’obiettivodi garantire ai consumatori maggiore trasparenza e di essere per leaziende un valido strumento per trasmettere la salubrità dei propriprodotti, «Voglio ringraziare - ha asserito - chi oggi non c’è, anche seinvitato perché ci dà la rabbia per andare avanti. C’è esigenza didiscutere questi temi. Il nostro percorso è nato da un attacco mediaticoe dalle manifestazioni contro il biocidio. Ed oggi siamo qui a discuteredi problemi che non vanno solo portati all’attenzione ma anche risolti.Oggi controlliamo circa 1400 aziende che pagano volontariamenteper attestare la qualità dei loro prodotti...

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Convegno su: Riqualificazione equalificazione del nostro territorio

Page 7: Ottobre 2014

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Tornare con la mente a ElAlamein settantadue anni dopo.A quel 23 ottobre 1942 attraversoi ricordi di uno tra le migliaia diconnazionali protagonisti.

Nicola Papa, artigliere del 52°gruppo cannoni, battaglione delglorioso 4° Artiglieria d’Armata.Un’esperienza drammatica estraordinaria al contempo, cherivive nelle azioni di quel giovanecontadino allora ventenne, in-namorato della vita e dei campiche si ritrova a far la guerra.

“Sono partito nel 1941 perl’Africa Orientale: era il 6 ottobre”

Così inizia il racconto di NicolaPapa, classe 1921. Ha fatto tuttala guerra d’Africa; fu catturato efatto prigioniero in Tunisia permano inglese il 13 maggio 1943, efu portato, via mare, nei campi diprigionia in Inghilterra dove rimasetre anni.

Nicola risiede nella sua casa diVia Priori in S. Maria a Vico, con ifigli e nipoti.

Ripercorrere con lui le tappedella guerra è come guardare lescene di un documentario tv. Dopoanni ci scappa persino un sorriso,ripensando a quelle che orapossono sembrare avventure.

Il dramma, quello vero, degliamici perduti, della morte, dellafame e del caldo insopportabile,se lo tiene per lui. Come un segretocon la terra d’Africa.

Il Comando Italiano lo spedì aTripoli il 6 ottobre 1941; l’arrivo inAfrica fu scioccante: ad atten-derlo un caldo infernale; da quiproseguì per due notti e due giorniper raggiungere la prima lineapresso El Agheila per collegarsicon il resto dell’Armata Italiana.

La prima battaglia sembravadesignare un futuro pieno disuccesso; i l Comando can-noneggiò con successo le lineeinglesi, e nonostante si trovasserocostantemente in inferioritànumeriche riuscirono ad otteneremolte vittorie a Barcil, Acetable,

Calcio Eccellenza - Il San Marco cincischia e si allontana dalvertice - L’AC Arienzo alla prima esperienza in 2a categoria

La prima edizione dellamanifestazione culturale Mura-tterra si svolse nel settembre del1993.

L’esperienza proseguì ancheper i due anni successivi, ani-mando i vicoli del centro storico diArienzo, in provincia di Caserta,che salì alla ribalta nazionale peruna serie di eventi unici nel lorogenere.

Le estemporanee di architettura,scultura e pittura, gli incontri di arteenogastronomica comparata, la

Bengasi e Solum . E poi losfondamento del nemico nell’epi-ca e cruente battaglia di Tobruk,che cadde dopo un mese di com-battimento il 21 giugno 1942: fuuna vittoria importantissima estrategica ai fini del prosieguodella guerra.

Si andava sempre avanti e dopoore ecco la piana di El Alamein,era lì a poco più di tre km. Stem-mo fermi tutto il giorno. Poi i nostrifanti avanzarono e noi con i nostricannoni la cannoneggiammo.

La piana di El Alamein eral’estrema difesa di Alessandriad’Egitto da parte degli inglesi.

Seconda guerra mondiale - Storie di artiglieri

El Alamein: giorni tremendi di caldo e faticaIl 23 ottobre 1942 nei ricordi del santamariano Nicola Papa scampato alla morte

Concentrarono là il maggiornumero delle truppe facendolearrivare da Suez. L’ottava armatainglese era più forte, contava 220mila uomini di ogni paese dell’im-pero britannico e 1100 carri di cuiun 300 erano i famosi Shermanamericani.

Dal punto di vista dell’ avia-zione si era quasi in una situa-zione disperata: potevamo con-trapporre 100 mila soldati malearmati e affamati, 200 carri di cui30 erano dei Mak IV gli unici ingrado di contrastare gli Shermancon l’aviazione quasi assente.Per quanto riguarda i cannoni ilrapporto era di uno contro settedegli inglesi.

Le prime schermaglie inizia-rono verso la metà di ottobre.L’attacco vero e proprio fu sca-tenato la sera del 23 verso le 22,30 in una notte di luna piena,proprio nella zona presiedutadalla mia divisione, la Trieste.

Eravamo il punto debole delloschieramento italo-tedesco; pocoarmati provati dalla fame e dallafatica.

Venimmo investiti da una grandequantità di fuoco dall’artiglieriainglese. I mille cannoni di Montgo-mery aprirono il fuoco simulta-neamente distruggendo moltedelle nostre postazioni diartiglieria.

Dopo iniziò l ’azione dellafanteria. Nonostante in inferioritànumerica e di armamenti resi-stemmo con coraggio e accani-mento; i soldati della Folgore edell’ Ariete si batterono comeleoni, ma poi dovettero ripiegaredi fronte allo strapotere delleforze alleate.

Le forze inglesi sfondarono ilnostro schieramento. I resti delladivisione Trieste furono costrettia ripiegare verso Fuka, localitàad una decina di km dalla primalinea. E dopo la ritirata in Tunisia,lì fui catturato dagli inglesi il 13maggio 1943 e fui trasportato neicampi di prigionia in Inghilterradove rimasi per tre anni.

Nicola, l’artigliere contadino,ritornato al suolo natio continuò ilsuo lavoro.

E alla fine di questo pomeriggioindimenticabile ci dice che laguerra non si può spiegare.

La guerra è talmente brutta checi sono cose che non puoicredere siano successe davvero.Che nemmeno puoi far credere ate stesso.

L’artigliere Nicola Papa: unesempio per i suoi amici, unsuperstite modello di valori in cuicredere, è Cavaliere dell’OrdineAl merito della RepubblicaItaliana. A.G.

L’Associazione Culturale Muratterra è lieta di invitarvi

serata in onore di Giacomo FuriaVenerdì 31 ottobre 2014 Chiesa di sant’Agostino in ARIENZO

competizione di im-maginazione ap-plicata “Del BelSedere” per la rea-lizzazione di pan-chine votate e col-laudate dalla giuriapopolare e il con-corso nazionale diarchitettura “C’erauna Volta la Casaa Botte” sono an-cora nella memoriadei numerosi visita-tori, che impararo-no a conoscere edapprezzare Arien-zo e la sua TerraMurata.

L’esperienza di Muratterra siconcluse improvvisamente, cosìcom’era cominciata, prima che laTerra Murata potesse approfittaredella spinta di notorietà ricevuta inquei momenti di accelerazione,evitando di ripiombare nell’immobi-lità che ancora oggi la tiene impri-gionata.

Ecco allora che, dopo più divent’anni, c’è chi ha credutopossibile, addirittura indispensa-bile, che Muratterra riaccendes-se i riflettori sulla Terra Murata,ravvivata dall’impegno di alcunidegli organizzatori delle prime

edizioni nel confronto creativo conpiù giovani promotori.

E’ nata così l ’AssociazioneCulturale Muratterra, proiettataall’organizzazione di una nuovamanifestazione culturale persettembre 2015, attraverso unaserie di eventi che si svilup-peranno nei mesi precedenti,all’insegna del motto “AspettandoMuratterra 2015”.

La prima vera ribalta dell’As-sociazione è prevista proprio in….. primavera e precisamente nei

giorni 20,21 e 22 marzo 2015.Le iniziative in programma si

ispirano agli stessi principi diconfronto culturale, interdisciplina-rietà, promozione turistica,

tolleranza e comunicazione chehanno generato le attività prece-denti:

ARTIeBASSI: Mostra Mercatodi Artigiani ed Artisti nei bassi diVia Annunziata;

PICCOLIeVICOLI: Bambini dioggi e Giochi di ieri,

CORTIeBREVI: Premio Nazio-nale di Letteratura per raccontibrevi, da leggere nei cortili e neigiardini della Terra Murata;

SapoRUOTE: cibo da strada,ma solo su ruote;

TUTTIgiùperTERR: musica,teatro, cinema,fotografia pertutti i visitatoridella Terra Mu-rata.

L’occasioneper presentaretutto ciò è datadalla celebra-zione dei no-vant’anni diG i a c o m oFuria, nato adArienzo nel1924.

A l l ’ a t t o r eche, com’è no-

to, ha lavorato con i più importantipersonaggi del teatro e delcinema italiano, il prossimo 31ottobre sarà conferita la Presi-denza Onoraria dell’Associazione

Arienzo

Nasce l’Associazione Culturale MuratterraPresidenza onoraria a Giacomo Furia

Dopo lo sconfitta interna (3-2contro la Sessana, ai vertici attualidella calssifica), ci fu l’immediatoriscatto dei ragazzi del presidenteAntonio Nuzzo, che andarono avincere a Lacco Ameno contro ilForio d’Ischia per 2-1: reti diCaputo al 29’ primo tempo,pareggio per gli isolani al 37’ conChiaiese, ancora vantaggio per ilSan Marco Trotti al 9’ del se-condo tempo con D’Auria.

Ed ancora una vittoria, nel turnosuccesso in casa contro laPuteolana 1909: 2-0 con reti diTufano al 4’ e raddoppio diD’Auria al 37’ del primo tempo.

La prova esterna contro il Volladoveva servire al San Marco perribadire che lo scivolone casalingoera stato un incidente di percorso;invece è arrivata la secondasconfitta (addirittura per 3-1) checomplica non poco il cammino degli

uomini di mister Citarelli: la vettacomincia ad allontanarsi semprepiù perché il duo di testa (Turrise Sessana) non perde colpi, anzila Sessana è stata fermata sulpareggio (1-1) alla quinta giornataa Procida, lasciando solo la Turrisal comando. Il Volla, con la vittorianello scontro diretto, supera il SanMarco fermo a 12 punti in clas-

sifica e vola a 15, mentre l’ Hercu-laneum ha fatto capire che c’èanche lui nella lotta per la pro-mozione in serie D essendosi por-tato a 14 punti.

Questa la classifica attuale:Turris 18, Sessana 16, Volla 15,

Hercu-laneum 14, San Marco 12,Procida 10, e via via le altre.

Il 26 ottobre il San Marco dovrà

Ci abbiamo provato, ma nessunoha creduto in noi . Dopo l’avvincentecampionato dell ’anno scorso,culminato con la vittoria della TerzaCategoria, la Stellazzurra non siiscriverà al prossimo CampionatoRegionale di Seconda Categoria.

I nostri programmi eranosicuramente ben altri e di certo nonpensavamo di fermarci ad anonimitornei di periferia ma, purtroppo,nessun imprenditore o appas-sionato ha voluto appoggiarci nellagestione di una squadra che, purdi categoria minore, aveva bisognodella sua giusta dimensione eco-nomica e organizzativa.

Nonostante tutto per noi ora,sembrerà strano, è il momento deiringraziamenti a coloro i quali l’annoscorso ci hanno permesso di ritor-nare alla ribalta del calcio dilet-tantistico: i fratelli Andrea e Mar-co De Lucia che hanno dato un

Quando meno te l’aspettiLa Stella Azzurra non si

iscrive al campionatoCome un fulmine a ciel sereno il 19 ottobre è giunto in

redazione questo comunicato, che pubblichiamo interamente

solido appoggio economicounitamente a tutti gli sponsor, lostaff tecnico composto da misterLiguori Antonio , mister Vin-cenzo De Sisto e mister Alfon-so Liparulo, che hanno donatoprofessionalità alla squadra, maun immenso grazie a tutti i giocatoriche hanno reso “importante” unasquadra di 3a categoria come sefosse la loro “serie A” senzaalcuna pretesa economica.

Il nostro cammino comunquenon si ferma qui, la nostra attivitàcontinua con i “nostri” giovani,umili e vogliosi di fare bene, conla speranza, un giorno, di poterregalare a San Felice a Cancellouna squadra degna del suo nome,fatta da “veri” Sanfeliciani.

Il presidente Francesco Magliulo Mercoledì 8 ottobre 2014

Che dire... c’è amarezza in noi!

Il San Marco Trottidalla rete

disputare la gara dellaverità: in casa control’Herculaneum, mentre il2 novembre si recheràa Portici: la formazionevesuviana attualmenteè ultima in classifica consoli tre punti, assime alSan Giorgio. Il 9 no-vembre giocherà, dinuovo in casa, il derbycontro il Gladiator diSanta Maria C. Vetere.L’altro derby, contro ilCasagiove, si dispute-rà alla tredicesima gior-

nata, il 7 dicembre a Casagiove.Nel frattempo ad Arienzo i

giovani sono in subbuglio perchési avvicina la data dell’inizio delcampionato di Seconda categoria:sabato 8 e domenica 9 novembre.

Il caldendario verrà reso noto il3 novembre.

UltimissimaIl San Marco batte l’Herculaneum

per 2-1, lo scavalca in classifica esi avvicina al Volla fermato dallaSibilla sull 1-1.

Page 8: Ottobre 2014

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