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made in pompei 1 OTTOBRE 2015 seguici su madeinpompei ANNO V • NUMERO 9 • OTTOBRE 2015 made in pompei periodico di informazione turistica, culturale, enogastronomica, scientifica ed economica LA GUIDA AI LOCALI E AI NEGOZI PIÙ ESCLUSIVI DELLA CITTÀ Speciale Archeologia I calchi di Pompei studiati con la TAC Scoperta una tomba sannitica del IV secolo a.C. Enogastronomia Viaggio tra i sapori ispirati all’antica Pompei Amarcord Viaggio tra i “primi cittadini” di Pompei, dal 2012 ad oggi Sport Volley, la Virtus Pompei pronta per la Serie D

OTTOBRE 2015 1 madeinpompeimadeinpompei.weebly.com/uploads/9/5/2/7/9527687/madeinpompei_ott15.pdf · segnali specifici e, soprattutto, per rassicurare e tranquillizzare l’anima

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5 madeinpompeiperiodico di informazione turistica, culturale, enogastronomica, scientifica ed economica

LA GUIDA AI LOCALI E AI NEGOZI PIÙ ESCLUSIVI DELLA CITTÀ

Speciale ArcheologiaI calchi di Pompei studiati con la TACScoperta una tomba sannitica del IV secolo a.C.

EnogastronomiaViaggio tra i sapori ispirati all’antica Pompei

AmarcordViaggio tra i “primi cittadini” di Pompei, dal 2012 ad oggi

SportVolley, la Virtus Pompei pronta per la Serie D

madeinpompei 3OTTOBRE 2015

sommariomadeinpompeiPeriodico di informazione e promozione turistica, culturale, enogastronomica,

scientifica ed economica

Anno 5 - Numero 9 - Ottobre 2015 Distribuzione gratuita

Autorizzazione del Tribunale di Torre Annunziata n. 2 del 10/02/2011

Direttore responsabile: Marco PirolloProgetto grafico: Prometeo (Pompei)Hanno collaborato: Mario Cardone, Luigi Donna-rumma, Carlo Iandolo, Liliana Montagnaro, Da-vide Rasputin, Maria Rosaria Vitolo (traduzioni); Mauro Belsito (distribuzione). La collaborazione è a titolo gratuito.Stampa: Fenice Print (Castellammare di Stabia)Edizione: TXT Comunicazione Integratawww.txtconsulting.itContatti: [email protected]+39 081 19483222

Chiuso in redazione il 30 settembre 2015. «Made In Pompei» non è in alcun modo responsabile: a) di eventuali cancellazioni e/o variazioni di prezzo, luogo, data, orario degli eventi, dei trasporti pubblici e degli ingressi ai luoghi culturali riportati sulla rivista, b) del materiale pubblicitario fornito dagli inserzionisti c) di offerte e promozioni pubblicizzate dagli inserzionisti, d) di previsioni su giochi, lotto e/o lotterie. N.B. Se non indicato diversamente, il materiale pubblicitario si intende fornito dagli inserzionisti.

5 Presentata a Pompei la Farsiccia Archeologia & Enogastronomia 6 L’educazione del nostro cane Amici animali 10 I primi cittadini di Pompei: da D’Alessio a Uliano Amarcord 13 Una tomba sannitica scoperta a Porta Ercolano Archeologia 14 89 anni fa la scomparsa del Longo Amarcord 16 Nuove scoperte nella Necropoli di Porta Nola Archeologia 19 Gli appuntamenti di ottobre in Santuario Dal Santuario 20 Il Santuario ospita 30 migranti Dal Santuario 21 Finanziamenti alle imprese Economia & Finanza 22 Lavoro: i vantaggi dello smart working Economia & Finanza 23 Artisti sotto il Vesuvio Mostre & Arte 26 Restaurato l’Adone Ferito Archeologia & Cultura 28 La Tac per gli antichi pompeiani Scienza & Archeologia 31 Presentato Il cortile delle Staute Silenti Letteratura 32 L’anzianità nelle parole Curiosità linguistiche 34 In mostra l’Uomo Preistorico Mostre 36 Notizie dal Mondo Umorismo 39 I piatti antichi tornano moderni Enogastronomia e Archeologia 41 Il mosaico Cave Canem è di cioccolato Enogastronomia e Archeologia 43 Le Terme Repubblicane tornano alla luce Archeologia 44 Una nuova stazione per gli scavi Attualità 48 Minigolf, il South Italy Cup 2015 Sport 49 La Virtus Pompei pronta per la Serie D Sport 50 Atletico Pompei, il calcio in rosa Sport

madeinpompei4 OTTOBRE 2015TESTATINA

madeinpompei 5OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA

Si chiama “farsiccia” ed è un in-saccato di farro, maiale e frutta a guscio, ispirata a un’antica ricetta di Apicio. È stata presentata – e gu-stata dal pubblico – a Pompei dopo l’incontro “Live at Pompeii”, terzo appuntamento letterario di “Pompei, un’emozione notturna”, il progetto di valorizzazione degli scavi archeolo-gici promosso dalla Regione Cam-pania e realizzato dalla Scabec. La presentazione della Farsiccia è un appuntamento voluto dalla Soprin-tendenza Archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia, e nasce da un’i-dea del professor Paolo Braconi, docente di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Perugia, e dell’archeocuoco Marino Marini. Braconi e Marini sono, infat-ti, gli ideatori del progetto Archeofo-od (nato per promuovere e divulgare la passione per la storia dell’alimen-tazione coniugata con l’arte della cucina) ed hanno sperimentato

Dalle ricette di Apicio arriva la “farsiccia”Un’archeoricetta che unisce il farro con la carne di maiale

per la prima volta un insaccato che sintetizza in maniera eccellente due elementi base della plurimillenaria tradizione culinaria mediterranea: il farro e il maiale. Gli ingredienti spe-cifici nell’interpretazione di Marini dell’antica Farsiccia sono il farro di cocco di Monteleone di Spoleto, il maiale di Norcia, mandorle e pinoli, a cui si aggiunge una piccola quan-tità di salsa di pesce (garum). Un composto molto apprezzato dagli assaggiatori tanto da spingere gli ideatori a portare la Farsiccia in tour in tutta Italia. Il successo di questa sperimentazione sta anche nelle no-tevoli proprietà salutari del prodotto rispetto alla classica salsiccia; nella Farsiccia apicea troviamo un basso contenuti di grassi, un apporto di fibre, e inoltre l’utilizzo della frutta assicura una buona componente di vitamine. Il progetto è finanziato dal-la Regione dell’Umbria nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale.

From the recipes of Apicius here it comes the “farsiccia”The so called “farsiccia” is a sausa-ge made with spelt, pork and nuts, inspired by an ancient recipe of Api-cius. It was presented - and enjoyed by the public - in Pompeii after the exhibition “Live at Pompeii”, the third literary event of “Pompeii, en-chantment at Night”.The farsiccia is the brainchild of Prof. Paolo Braconi, professor at the History of Agriculture and Nutrition Department of the University of Pe-rugia, and the archaeo-chef Marino Marini. Actually Braconi and Marini are the creators of the “Archeofood” project, born to promote and spread the interest for the combination of food history and the art of cooking. For the very first time they tried out a sausage that excellently put together two basis elements of the thousand-years old Mediterranean culinary tradition: the spelt and the pork.The ingredients are coconut spelt from Monteleone di Spoleto, Norcian pork, almonds, pine nuts and a small amount of fish sauce (garum). The Apicius Farsiccia has a low content of fat, a fiber intake and moreover the use of the nuts ensures a good vitamin supply.www.archeofood.com

www.archeofood.com

madeinpompei6 OTTOBRE 2015AMICI ANIMALI

Vivere con un cane è sicuramente un’esperienza molto bella e da fare nella vita. È altrettanto vero, però, che la scelta di adottarne uno va fatta con la necessaria attenzione e consapevolezza. Un cane non è un oggetto: ha un suo carattere e una sua personalità e, quindi, sarà fon-damentale impostare sin dai primi giorni un corretto rapporto con il nostro nuovo amico e far sì che ap-prenda i nostri insegnamenti, preve-nendo quelli che potrebbero essere i problemi comportamentali più frequenti del cane. Ne parliamo con Giovanni Vitiello, istruttore cinofilo di ampia esperienza: da ben 15 anni, infatti, si occupa di educazione, ad-destramento e risoluzioni di proble-mi comportamentali. E, cosa non da poco, vive con sette cani e due gatti! «Nell’ottica di stabilire un rapporto equilibrato tra uomo e cane – dice l’istruttore cinofilo – è da ricordare che se avete deciso di adottare un cucciolo avete fatto un’ottima scelta che però richiede, in modo maggio-re nelle prima fasi della crescita del cane, una buona dose di pazienza e un po’ di impegno. In definitiva tutti sappiamo che i cani non parlano, ma attraverso il loro corpo e i loro atteggiamenti riescono comunque a dirci tutto quello che è necessario per capirli. Ecco perché in questi

casi è bene non lasciare nulla all’improvvisa-zione e affidarsi ad istruttori esperti che possano farci iniziare un vero e proprio dialo-go con il nostro cane, correg-gendo quegli aspetti del suo comportamento

che, pur facendo parte dell’indole dell’animale, creano difficoltà nel rapporto uomo-cane». Il caso più classico è quello del cane che abba-ia ad ogni minimo rumore. Non tutti i comportamenti dell’animale vanno però intesi come innati e quindi im-modificabili. «Per qualcuno, infatti – aggiunge il dog trainer – sarà “sor-prendente” scoprire che se il cane si comporta in un certo modo le moti-vazioni, in buona parte, vanno ricer-cate nel tipo di rapporto che ha con il suo padrone, per esempio quando l’animale viene trattato come “se fosse un peluche” o quando si insi-ste in atteggiamenti che alimentano il suo problema comportamentale». Di grande interesse è anche rico-noscere i “segnali calmanti” per il cane. «Comprendere il modo in cui i cani comunicano con noi – confer-ma Giovanni Vitiello – è importante anche per un altro motivo: sapere cosa “vuole dirci” il cane con un determinato atteggiamento può ser-vire anche a noi per mandargli dei segnali specifici e, soprattutto, per rassicurare e tranquillizzare l’anima-le delle nostre intenzioni pacifiche. Sono, questi, i cosiddetti “segnali calmanti”, e cioè quei comporta-menti con cui l’uomo familiarizza con un cane “sconosciuto” oppure tranquillizza un animale eccessiva-

mente eccitato o diffidente». Al fine di ottenere il benessere del cane e la soddisfazione del proprietario è stato elaborato un percorso educa-tivo che prevede corsi aperti a tutti i cani e di tutte le età: «Si parte dal corso di educazione di base – spie-ga l’istruttore cinofilo - per arrivare a quello di obbedienza avanzata. Le lezioni, chiaramente, si svolgono tutte in presenza del proprietario, al fine di apprendere come impartire comandi al cane. Ogni corso, inoltre, è stato studiato per essere anche propedeutico allo svolgimento delle attività sportive agonistiche e non agonistiche, inserendo vari esercizi che prevedono un approccio con gli attrezzi tipici dell’agility dog e dell’o-bedience. L’impiego di tecniche di educazione mutuate dalla disciplina sportiva agility dog, infatti, consen-te di rafforzare il rapporto padrone-cane». Il campo è in via Crapolla, nei pressi di via Arpaia. Sponsor tecnici: Legea e Mister Mix Dog.

Uomo e cane: è importante stabilire un rapporto equilibratoI cani non parlano, ma attraverso il corpo e gli atteggiamenti ci dicono tutto

Info: Giovanni Vitiello 393.17.97.436

madeinpompei8 OTTOBRE 2015

Una webcam puntata 24 ore al giorno su piazza Bartolo Longo manderà le immagini di Pom-pei nel mondo. In questo modo chiunque potrà assistere in diret-ta a ciò che sta accadendo pro-prio in quel momento nella piaz-za che ospita uno dei Santuari mariani più famosi: un evento religioso (come la Supplica), una sfilata di auto d’epoca oppure, semplicemente, il “passeggio” dei cittadini e dei visitatori. E non è tutto, perché le immagini dell’occhio elettronico, saranno trasmesse su un apposito por-tale web (attualmente in fase di allestimento) che ospiterà anche utili informazioni meteo: chi ha sta programmando un viaggio o un’escursione a Pompei potrà sapere in tempo reale se mettere in valigia un impermeabile oppu-re un pantaloncino corto. In que-

Terremoto, a Pompei la campagna “Io non rischio”A Pompei si parlerà di cosa fare in caso di terremoto. Sabato 17 e domenica 18 ottobre, in contem-poranea con altre piazze in tutta Italia, i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) - Raggruppamento Cam-pania, partecipano alla campagna della Protezione Civile “Io non rischio” con un punto informa-tivo allestito a Pompei, in piazza Bartolo Longo, per incontrare la cittadinanza, consegnare ma-teriale informativo e rispondere alle domande su cosa ciascuno di noi può fare per ridurre il ri-schio terremoto. “Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofi-sica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Inge-gneria Sismica. L’edizione 2015 coinvolge volontari e volontarie appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e as-sociazioni locali. L’elenco dei co-muni interessati dalla campagna il prossimo 17 e 18 ottobre è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inol-tre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un ter-remoto.

sto modo la città degli scavi e del santuario si “allinea” alle più rino-mate località turistiche italiane ed estere che, già da tempo, hanno adottato una soluzione simile per promuovere nel mondo la propria immagine. L’innovati-va iniziativa è firmata dalla locale sezione di Confesercenti, l’at-tiva associazione di categoria presieduta da Gianluca Machetti, che intende offrire un nuovo e utile servizio all’utenza di Pompei,

sia che provenga dalle zone limi-trofe, sia che arrivi da più lonta-no. «L’iniziativa – ha spiegato il presidente – è stata interamente finanziata con risorse proprie dagli imprenditori che fanno parte della nostra associazione. La webcam puntata su piazza Bartolo Longo e le informazioni meteo, unitamente alle informa-zioni sugli eventi in programma a Pompei, contribuiranno a dare una positiva immagine della no-stra città. Inoltre i nostri concit-tadini che sono lontani di tanto in tanto potranno “sbirciare” cosa sta accadendo qui, proprio in quel momento». Insomma, una “operazione nostalgia”, ma non solo, perché il servizio che la Confesercenti si appresta a lanciare ha anche un dichiarato obiettivo di promozione turisti-ca.

Pompei in webcamLe immagini trasmesse su un portale con info su meteo ed eventi

ATTUALITÀ

madeinpompei10 OTTOBRE 2015

Nella mattinata del 12 ottobre 2012, in gran segreto, il Quadro della Madonna di Pompei venne porta-to presso i musei Vaticani per un restauro. Chi entrò in Santuario, per il “buongiorno a Ma-ria”, ebbe la triste sorpresa di trovare l’altare maggiore vuoto. Ne scaturi-rono molteplici pro-teste, si contestò la proceduta adottata e la tempistica in quanto il mese di ottobre è il mese del Rosario ed è troppo vicino al 13 Novembre, giorno in cui avviene il tradizionale “bacio del Quadro”. La mancanza della Madonna rese Pompei più triste e più vuota, anche il cielo si unì alla malinconia, con un tremendo temporale. Uscito D’Ales-sio da palazzo de Fusco, dopo la sfi-ducia presentata il 7 gennaio 2014 dai quattordici consiglieri firmata-ri, il 15 gennaio 2014 il prefetto di Napoli Francesco Musolino nominò Commissario prefettizio il dr. Aldo Aldi, di anni 56, in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Mi-nistri. Il commissario governò la cit-tà per circa 5 mesi, periodo troppo breve per lasciare un segno tangibile del suo operato, ma comunque c’è da dire che s’interessò, da sportivo qual era, degli ultimi adempimenti burocratici per i lavori di riqualifica-zione del campo sportivo “Vittorio Bellucci”, riuscendo ad inaugurare il cantiere il 9 aprile 2014 con la posa della prima pietra. Durante la cerimonia vennero chiariti i tempi per l’esecuzione dei lavori: l’impre-sa appaltatrice garantì che i lavori sarebbero stati consegnati entro 6

mesi, non oltre il 10 ottobre 2014. Ma a distanza di un anno il “Bellucci” è in uno stato di miserevole abban-

dono, anche se no-tizie dell’ultim’ora assicurano una imminente ripresa dei lavori. Ricordo che per l’opera la Regione Campania stanziò 1.400.000 euro, in un pro-gramma di riquali-ficazione dei centri sportivi. Il 25 aprile 2014 per il rinno-vo del consiglio comunale furono

presentate al Comune 5 coalizioni, guidate da altrettanti candidati a sin-daco: Maria Padulosi, Franco Gallo, Ferdinando Uliano, Pietro Amitrano per liste civiche e Fabio Liguori (per il Movimento 5 Stelle). Il 25 maggio successivo si votò e dalle urne ri-sultò primo eletto Nando Uliano con 5.860 voti (35,63%) seguito da Fran-co Gallo con 5.460 voti (33,18%); Maria Padulosi voti 3.320 (20,17%); Fabio Liquori con voti 964 (5,85); Pietro Amitrano voti 847 (5,14%). Non avendo raggiunto il quorum si andò al ballottaggio dell’8 giugno 2014. Al ballottag-gio Uliano guadagnò circa 1.900 voti sul primo turno, per un totale di 7.752 voti (60,60%); Gallo perse 400 voti sul primo turno, fer-mandosi a 5.040 (39.40%). Furono assegnati 10 seggi alla coalizione di Uliano, 4 a quella di Gallo e 2 a quella di Maria Padulosi; l’11

giugno 2014, il neo sindaco Uliano s’insediò a palazzo de Fusco, aprì finalmente l’antico portone chiuso dal suo predecessore: un atto sim-bolico, un messaggio di notevole importanza che veniva dato alla cit-tadinanza. Sembrava un muro che veniva abbattuto, un ostacolo che da tempo divideva i pompeiani dal governo cittadino. Purtroppo non trovò ad attenderlo il commissario prefettizio Aldo Aldi, assente per motivi personali, che avrebbe avuto il compito di consegnargli la fascia tricolore, ma trovò una folla di gente ad applaudirlo. Il 17 giugno venne ufficializzata la prima giunta targata Uliano e composta da Pietro Amitra-no (Bilancio e programmazione Eco-nomica e finanziaria), Diego Marmo (Legalità e Sicurezza), Vincenzo Sica (Attività Produttive e Persona-le), Imma Pirozzi (Vicesindaco, Pub-blica Istruzione ed edilizia scolastica e rapporti con gli enti esterni), Sonia Palomba (Turismo e Tutela degli ani-mali). Il 22 luglio 2014 si tenne il pri-mo consiglio comunale dell’era Ulia-no. Fu Attilio Malafronte a presiedere la seduta, in qualità di consigliere più anziano, poi cedette il posto al neo eletto presidente, il consigliere comunale Raimondo Sorrentino.

Tanti i cittadini presenti, comple-tamente gremita l’aula consiliare. Con questo chiu-do la mia lunga rubrica dei primi cittadini pompe-iani, che spero sia stata di vostro gradimento. Dal prossimo numero ci saranno altre interessanti storie e aneddoti.

Amarcord: viaggio tra i primi cittadini di Pompei2012-2014: dal commissariamento del Comune all’elezione di Nando Ulianodi Luigi Donnarumma (continua dal numero precedente)

AMARCORD

madeinpompei 13OTTOBRE 2015

È stata scoperta a Pompei una tom-ba di età sannitica, ovvero risalente al periodo precedente l’ingresso della città nella sfera d’influenza di Roma. Il ritrovamento è avvenuto nella Necropoli di Porta Ercolano, dove sono in corso ricerche su tutt’altro argomento, e cioè “l’ar-tigianato e l’economia a Pompei”, da parte del Centre Jean Bérard di Napoli, che sta studiando le antiche botteghe di produzione di vasi pre-senti in zona. Le indagini sul terre-no hanno permesso di portare alla luce una sepoltura a inumazione a cassa di età sannitica. Si tratta di un’importante testimonianza delle pratiche funerarie della Pompei pre-romana, illustrata da un ricco corre-do composto da più di una diecina di vasi decorati che si datano alla metà del IV sec. a. C. Il rinvenimento contribuisce a far luce sulla società pompeiana in un momento cruciale della storia della Campania antica che vede strutturarsi in maniera nuova le comunità italiche. Il tipo di sepoltura, ben nota in altri centri della stessa cultura come Paestum, finora era stata documentata a Pom-pei solo da vecchie notizie ottocen-tesche. Lo scavo attuale finalmente permette di approfondire la ricerca sulla comunità sannitica. Le pri-me indagini antropologiche hanno permesso di documentare che si

tratta di una donna adulta di mezza età (35/40 anni). La sepoltura sì è, tra l’altro, miracolosamente salva-ta dal bombardamento del 1943: a pochi metri era, infatti, esplosa una bomba che aveva fatto deflagrare le lastre della tomba. Le indagini di scavo attuali sono condotte da Laëtitia Cavassa con Bastien Lemai-re. Un supporto è stato fornito dalle prospezioni geofisiche (radar e ma-gnetiche) realizzate dall’Università di Salerno, sotto la direzione scientifi-ca di Alfonso Santoriello, nell’ambito del progetto “Pompei 3D”. «Pompei – ha detto il Soprintendente Mas-simo Osanna – continua ad essere una fonte inesauribile di scoperte scientifiche. Questo testimonia che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che con-tinua a produrre elementi di studio e a perpetrare in qualche modo la sua anima. In quest’ultimo caso, si tratta di ritrovamenti particolarmente in-teressanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell’area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti».

Scoperta una tomba sannitica a PompeiIl ritrovamento consentirà di far luce su un periodo poco noto della storia della città

A Samnite tomb discovered in Pompeii

A tomb dating to the Samnite period has been discovered in Pompeii; in fact it dates back to the period pre-ceding the Roman influence on the ancient city. The discovery took pla-ce in the Necropolis of Porta Ercola-no (or Herculaneum Gate), where the French Jean Bérard Centre in Naples is doing some research on a very different topic, that is “the Crafts and Economy in Pompeii”.This is an important evidence of the pre-Roman funerary practices in Pompeii thanks to the rich grave go-ods consisting in more than a dozen decorated vases dating to the mid-fourth century B.C.The type of burial, well known in other sites of the same culture as Paestum, had so far been documen-ted in Pompeii only by old news from the nineteenth century. The current excavation finally allows for further research on the Samnite civilisa-tion. The first anthropological inve-stigations have provided evidence that the human remains belong to an adult middle-aged woman (35-40 years). The burial has inter alia miraculously survived to an heavily bombing in 1943: actually, just a few meters away a bomb exploded da-maging the slabs of the tomb.www.pompeiisites.org

ARCHEOLOGIA

madeinpompei14 OTTOBRE 2015

Quest’anno ricorrono 89 anni da quando il fonda-tore della città di Pompei, cessò la sua vita terrena. Questi i suoi ultimi e toc-canti momenti. Fu verso l’imbrunire di quella do-menica, 3 ottobre 1926, che la devota infermiera Antonietta Allaria, a lui attaccata come una figlia, notò che il venerando uomo aveva un po’ di febbre e, con molta insistenza, lo indusse a mettere il termometro. Misurava 38 gradi. Chiamati imme-diatamente i medici curanti Fienga e Nappi, questi non nascosero la gravità dei sintomi. La mattina dopo accorse il prof. Giuseppe Moscati che, dopo averlo visitato, uscì dal-la sua camera con gli occhi pieni di lacrime, esclamando: «Non c’è più nulla da fare! Don Bartolo ci lascerà fra qualche giorno». Il lunedì sera, in perfetta lucidità, egli volle ricevere il viatico e l’estrema unzione. Il nipote ingegnere e gli intimi non lasciarono più quella camera. Verso le ore 4, permanendo le gravissime condi-zioni, mons. Vincenzi fece aprire il Santuario; attorno a lui si recitava-no le preghiere degli agonizzanti, le

26 ottobre 1980-2015: 35 anni dalla beatificazione del fondatoreIl 26 ottobre di quest’anno cade il 35esimo anniversario della beati-ficazione di Bartolo Longo, il laico fondatore della città nuova. L’avvo-cato pugliese (originario di Latiano) fu proclamato Beato da Papa Gio-vanni Paolo II nel 1980. Nell’omelia pronunciata quel giorno, il Pontefice disse di Longo: «...per amore di Ma-ria divenne scrittore, apostolo del Vangelo, propagatore del Rosario, fondatore del celebre santuario in mezzo ad enormi difficoltà ed avver-sità; per amore di Maria creò istituti di carità, divenne questuante per i figli dei poveri, trasformò Pompei in una vivente cittadella di bontà uma-na e cristiana; per amore di Maria sopportò in silenzio tribolazioni e calunnie, passando attraverso un lungo Getsemani, sempre fiducioso nella Provvidenza, sempre ubbidien-te al Papa e alla Chiesa». Le sue spo-glie riposano nella cripta sottostante il Santuario pompeiano. Il 5 ottobre (giorno della morte, avvenuta nel 1926) a Pompei si celebra la Festa del Beato.

89 anni fa la scomparsa di Bartolo LongoSpirò invocando Maria: «Mi ha salvato dal maligno»

labbra di don Bartolo mostravano un lento movimento nel seguire le preghiere. Fu solo alle 8 che entrò in agonia, dopo poco una campanella annunziava che la messa nella vici-na stanza era giunta all’elevazione. Bartolo Longo aprì gli occhi, gettò un lungo sguardo all’immagine della Madonna di Pompei posta di fronte al suo lettuccio e spirò l’ultimo ane-lito della sua vita. Era il 5 ottobre 1926. Le sue ultime parole furono: “Mio unico desiderio è vedere Maria, che mi ha salvato e che mi salverà dal maligno”. Alcuni rintocchi di campana annunciarono la triste no-tizia, la morte di un grande uomo. Venne rivestito di un bianco scapo-lare di Terziario Domenicano, con la corona tra le mani, àncora della sua salvezza.

Luigi DonnarummaBibliografia: Frasconi

info/appuntamenti 347.30.18.393 Pompei - Via Parroco Federico

AMARCORD

madeinpompei16 OTTOBRE 2015

Capire la vita a Pompei studiando la morte. Ed è seguendo questo ap-proccio che un team anglo-iberico di archeologi impegnato nello stu-dio della Necropoli (l’antico “cimi-tero”) di Porta Nola ha fatto nuove importanti scoperte su aspetti della vita nella Pompei di 2000 anni fa. Il progetto si pone come obiettivo lo studio della popolazione di Pompei e, in maniera più ampia, l’andamento del popolamento in epoca Romana, utilizzando i dati desunti dall’inda-gine della necropoli che permette, infatti, di indagare le caratteristiche sia fisiche che sociali degli abitan-ti di Pompei, oltre a conoscerne le abitudini alimentari, lo stile di vita ed i costumi funerari. Ecco i primi risultati della campagna di scavo partita lo scorso 27 luglio. La tomba di M. Obellius Firmus, edile e duoviro in età neroniana, fu scoperta e par-zialmente indagata negli anni ’70 del secolo scorso; l’iscrizione ricorda il sontuoso funerale offerto a Obellius Firmus; in essa fu ritenuto esserci un’unica sepoltura marcata da una columella marmorea al di sotto della quale fu scavata l’urna cineraria in vetro. Le nuove ricerche del 2015 hanno consentito di rinvenire anche una seconda deposizione all’inter-no della tomba; l’urna cineraria in ceramica aveva come corredo una moneta di Nerone, databile tra il 66 e il 69, che offre un indicatore per de-finire cronologicamente la struttura. Sono stati, inoltre, recuperati oltre 200 frammenti di osso pertinenti al letto funerario, di cui alcuni an-che coperti da tracce di una lamina d’oro. Inoltre, nell’area all’esterno di Porta Nola è stata ripulita la strada basolata e rimesso completamen-te in luce un monumento funerario

di età augustea definito tomba “a schola”; strutture analoghe sono frequentemente attestate a Pompei e prendono tale nome dalla presenza di un sedile che richiama quelli uti-lizzati nelle scholae. La terza area di scavo ha interessato una fascia di terreno immediatamente a ridosso delle mura di cinta, dove scavi ot-tocenteschi avevano individuato 36 urne cinerarie. Tradizionalmente, tali tombe vengono interpretate come sepolture “di poveri”. Gli scavi del 2015 hanno permesso di delineare un quadro diverso circa quest’area funeraria, con lo scavo di due urne cinerarie e la sepoltura con coper-tura di anfore di un infante di tre/sei mesi. Le urne, oltre alle ossa com-buste del defunto, contenevano una moneta ed erano accompagnate da unguentari in ceramica che sembra-no datare queste tombe in tarda età repubblicana/prima età imperiale. Parte integrante del progetto è stato lo studio dei calchi rinvenuti negli

anni ‘70 in prossimità della tomba di Obellius Firmus. Lo studio analitico dei calchi, infatti, ha consentito di determinare età, sesso, patologie e attività degli individui. Anche i dati antropologici, unitamente alla foto-grammetria, alle analisi radiologiche (vedi servizio a pag. 28 e 29) e alla rappresentazione 3D consentiranno di ricostruire le posizioni originali al momento della morte, includendo anche la ricostruzione facciale di alcuni dei soggetti. Il progetto sulla necropoli Porta Nola è stato diretto da: Stephen Kay (The British Scho-ol at Rome), prof. Llorenç Alapont Martin (Ilustre Colegio Oficial de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellòn, Departamento de Arqueologia), prof.ssa Rosa Albiach (Museo de Prehistoria e Historia de La Diputa-ción De Valencia), Annalisa Capur-so, funzionario responsabile per la Soprintendenza di Pompei.

Capire la vita a Pompei studiando la morteNuove scoperte a Porta Nola: ritrovata anche una rarissima tomba d’infante

Info: www.pompeiisites.org

ARCHEOLOGIA

madeinpompei 17OTTOBRE 2015

Understand life in Pompeii studying deathNew discoveries: found an extremely rare tomb of an infant

Understand life in Pompeii studying the death: following this approach, an Anglo-Iberian team of archaeolo-gists -committed to the study of the Necropolis in Porta Nola- has made new significant discoveries of the life aspects in Pompeii two thousand years ago. The project aims to the study of Pompeii population and, in particular, the population growth in Roman times, using the data obtai-ned from a research in the cemetery. Actually this allows to examine both physical and social characteristics of Pompeii inhabitants, in addition to eating habits, lifestyle and funeral customs. The excavations for this research began on the 27th of July and presented several initial results: The tomb of M. Obellius Firmus, ae-dile and duumvir during the reign of

Nero, was discovered and partially explored in the 1970s. In 2015 new researches allowed to find a second deposition inside the tomb. In the grave goods of the funerary cera-mic urn there is a coin of Nero dated between 66 and 69 AD, providing to identify the structure time frame. They were also recovered over 200 bone fragments relevant to the fune-rary bed; some of them are also co-vered by gold leaf traces. In addition, in the area outside of Porta Nola, the cleaning of the paved road brought to light an Augustan funerary monu-ment defined tomb “a schola”. Simi-lar structures were very common in ancient Pompeii and take their name by the presence of a kind of seats frequently used in the scholae.The third area of excavation invol-ved a strip of land alongside the city walls, where nineteenth-century excavations had identified thirty-six urns. These tombs are traditionally identified as burials “of the poor”. The excavations of 2015 outlined a different image of this funeral area through the unearthing of two urns and jars-covered burial of a three/six-month old infant. Besides the burnt bones of the deceased, the urns contained a coin and some ceramic ointment jars that seem to date these tombs in the late Republi-can/early Imperial Age. An integrati-ve part of the project was the study of the casts found in the 1970s near the tomb of Obellius Firmus. Actual-ly, the analytical study of the casts provided to define age, sex, disease and activities of individuals. Anthro-pological data, together with the photogrammetry, the radiological analysis (see article on p. 28 and 29) and the 3D representation will allow to reconstruct the original positions at the time of death, including even some facial reconstruction.

ARCHEOLOGIA

madeinpompei 19OTTOBRE 2015

“Chiara Luce” è il nome della nuova Comunità residenziale per minori con disabilità inaugurata a Pompei a settembre, presso il Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Pa-olo II” del Santuario, sorto nei locali delle ex-case operaie, dove sono già attive tre diverse strutture, ognuna con una diversa tipologia di acco-glienza. L’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, ha benedetto i locali della nuova comu-nità, affidata ai coniugi Luigi ed Elisa Ferraro, che hanno voluto intitolare la struttura a Chiara Luce Badano, la giovane focolarina morta nel 1990, a soli 18 anni, dopo gravi sofferenze, a causa di un osteosarcoma, e be-atificata il 25 settembre 2010. Nelle intenzioni dei Ferraro, c’è il desiderio che la giovane possa ispirare i pic-coli ospiti a vivere con serenità le proprie sofferenze. I coniugi Ferraro da tempo dedicano la loro vita al sol-lievo delle sofferenze dei minori di-sabili o provenienti dal disagio eco-nomico e sociale, attraverso l’opera della “Fondazione Giuseppe Ferraro onlus”, avviata a Maddaloni (Caser-ta) nel 1994. Alla gestione della casa “Chiara Luce” collaborerà anche l’associazione onlus “La locanda di

“Chiara Luce”, la comunità per minori disabiliIl Vescovo Caputo: «Non si ferma il motore della carità pompeiana»

Le spoglie di S. Maria Cristina Brando a PompeiInizia con la recita del “Buongior-no a Maria” l’ottobre di Pompei, anche quest’anno ricco di celebra-zioni e momenti di preghiera. Ogni giorno dal lunedì al sabato, alle 6.30, i fedeli possono ritrovarsi in Basilica per ringraziare la Vergine e affidarle il nuovo giorno che ini-zia. Il “Buongiorno a Maria” (per la cui recita il Santuario ha realizzato un nuovo opuscolo/sussidio) è tra-smesso in diretta, come negli anni precedenti, da TV2000, l’emittente della CEI che, per l’intero mese di ottobre, trasmetterà, sempre in di-retta, anche la santa Messa delle 8,30. Sabato 10 ottobre, saranno ospitate le spoglie di Santa Maria Cristina Brando, la religiosa napo-letana fondatrice delle Suore Vitti-me Espiatrici di Gesù Sacramento, dichiarata Santa da Papa France-sco il 17 maggio 2015. Un evento particolarmente significativo per la Chiesa di Pompei, molto legata anche ad altri santi partenopei, in particolare Ludovico Da Casoria e Caterina Volpicelli, le cui esistenze sono state fondamentali alla con-versione e all’opera fondatrice del Beato Bartolo Longo.

Emmaus”, di don Pasquale Incoro-nato, di Ercolano. «L’apertura della nuova Comunità per bambini disabili mi riempie di gioia, per due motivi» ha spiegato il Vescovo di Pompei. «Da un lato – ha detto mons. Ca-puto – perché prosegue l’opera del Santuario di Pompei al servizio della carità. Cambiano le esigenze delle persone, il bisogno assume forme diverse che mutano con il tempo, ma il “motore” della carità pom-peiana non si ferma, anzi si adatta alle necessità presenti, amplia e perfeziona la propria azione di con-trasto al disagio in ogni sua forma, secondo gli insegnamenti del nostro Fondatore, il Beato Bartolo Longo. Dall’altro, sono felice che la Comu-nità sia intitolata alla Beata Chiara Luce Badano. Il suo esempio resta come una stella luminosa e continua a far crescere frutti rigogliosi: mal-grado le sofferenze, Chiara Luce ab-bracciò totalmente la volontà di Dio e cantò la vita fino all’ultimo respiro. Era una ragazza, giovanissima, ep-pure ha fatto della sua breve vita un capolavoro diventando un modello per i suoi coetanei. Agli adolescenti, ai giovani, dico: imitatela!»

DAL SANTUARIO

FOTO DI G. ANGELLOTTO

madeinpompei20 OTTOBRE 2015

Il tema drammatico dei migranti in arrivo in Europa è sicuramente tra quelli che più ha tenuto banco nelle recenti vicende politiche e sociali del vecchio continente. Su questo argomento il Santuario di Pompei ha “anticipato” le parole di Papa Francesco che nell’Angelus di do-menica 6 settembre ha lanciato un appello in favore dei migranti, invi-tando «ogni parrocchia, ogni co-munità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ad ospitare una famiglia» di migranti, compien-do così «un gesto concreto in pre-parazione all’Anno Santo della Mi-sericordia» che inizierà il prossimo 8 dicembre. A Pompei, dove, come ha più volte ribadito l’Arcivescovo, mons. Tommaso Caputo, «l’acco-glienza è uno stile di vita quotidia-no», già dalla scorsa primavera sono state accolte alcune donne in

fuga da Eritrea, Nigeria e Guinea. «Le parole pronunciate da Papa Francesco, all’Angelus - ha detto il Pastore della Chiesa pompe-iana - sono risuonate fortemente nel Santua-rio di Pompei. Da oltre 130 anni, bambini, poveri, figli e figlie dei carcerati, anziani, ex tossicodipendenti, diversamente abili, donne ed adolescenti in diffi-coltà hanno trovato casa, istruzio-ne, futuro, ma, soprattutto, amore concreto e diffusivo. Attualmente le nostre opere sociali ospitano alcune centinaia di ultimi ed emar-ginati e, negli ultimi mesi abbiamo accolto anche una trentina di don-ne migranti con i loro bambini. Al momento sono ospitate, presso la

Migranti, il Santuario ospita circa 30 rifugiate africane Accolto l’appello del Papa: «Ogni comunità religiosa ospiti una famiglia»

www.santuario.it

nostra Casa Emanuel, 12 donne eritree con 2 bambini». L’accoglien-za delle migranti si pone sulla scia del carisma del Fondatore del San-tuario e delle Opere Sociali, il Beato Bartolo Longo. Continua, dopo più di 130 anni, l’opera di ospitalità e di assistenza che il Santuario mariano assicura agli ultimi, agli emarginati, a chi, per diverse problematiche, ha bisogno di aiuto.

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madeinpompei 21OTTOBRE 2015

Fino a un milione e mezzo di euro a tasso zero per imprese operanti nei settori: industria, arti-gianato, turismo, commercio, servizi, trasformazione prodotti agricoli, fruizione beni culturali. È quanto previsto dal programma di finanziamento «Nuove imprese a tasso zero» promosso da Invitalia che prevede contributi agevolati per imprese di micro e piccola dimensione con sede nell’intero territorio nazionale sotto forma di società (comprese cooperative) da costitu-ire, o costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda e che presen-tano la maggioranza della compagine per numero di soci e quote composta da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne. La copertura finanziaria prevista è di 1,5 miliardi di euro da erogare nei prossimi 3 anni. Ne parliamo con Alfredo Di Nola, dottore commercialista e consulente in finanza agevolate alle imprese: «Tra le iniziative ammissibili al finanziamento – spiega l’esperto – ci sono i progetti finalizzati alla realizzazione di nuove imprese, operative nei settori: industria, artigianato, commercio, turismo, (agricoltura) e servizi nonché attività inerenti la fruizione di beni culturali e l’innovazione sociale. Tra le spese ammissibili figurano: suolo aziendale, fabbricati e opere murarie, macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e servizi per l’I.T.C., brevetti, licenze e marchi, consulenze specialistiche, compresi i costi per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti. Limite massimo ammissibile delle spese è pari a 1,5 milioni di euro».

Finanziamenti Invitalia da 25mila a 129mila euro per le nuove imprese Per chi intende avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone c’è la possibilità di usufruire dei finanziamenti per la Microimpresa (fino a 129.114 euro per gli investimenti e fino a 12.000 euro per i costi di gestione del primo anno). I finan-ziamenti per il lavoro Autonomo, invece (fino a 25,822 euro per gli investimenti e fino a 5.164 euro per le spese di gestione del primo anno) sono rivolti a persone fisiche che intendono avviare un’attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale.

Finanziamenti fino a 1,5 MLN per nuove impreseIl programma prevede incentivi agevolati a tasso zero: ecco i requisiti

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ECONOMIA&FINANZA

madeinpompei22 OTTOBRE 2015

Tra le tante sfide da affrontare nel mondo del lavoro oggi c’è anche quella della location dell’ambiente lavorativo. Ad esempio, l’eterno di-lemma dell’ufficio: fittare (e stare soli) o noleggiare (e condividere)? Lo abbiamo chiesto a Mariangela Policarpo, manager dell’Ibt Centre di Pompei.

Cosa significa lavorare in un busi-ness center?Oggi il modo di lavorare è comple-tamente cambiato, nell’ottica della condivisione di spazi, idee, servizi. Attualmente, il lavoro flessibile è una conquista per tutti, perché ga-rantisce una maggiore produttività, fidelizzazione del personale, costi operativi più bassi, ma soprattut-to praticità. Il futuro del lavoro è in open space, pertanto lavorare in un business center, significa “condi-vivere” il futuro professionale ogni giorno.

Come deve essere l’ufficio ideale per un professionista?Da una recente indagine, condotta su 22.000 manager e professionisti di oltre 100 Paesi al mondo, emerge che la tendenza in forte sviluppo è proprio quella di strutture eroganti servizi di smart working, nelle qua-li lavorare senza costi fissi e con la massima libertà di orario. Un vero e proprio spazio dinamico, con un no-tevole livello di flessibilità operativa, produttiva e logistica. Ormai gli open space risultano essere la scelta più semplice, economica e meno stres-sante in assoluto, ma soprattutto un modo facile per avvalersi di stru-menti-servizi professionali (segrete-ria, connessione, location e indirizzo prestigiosi, ecc.) volti a consentire l’ottimizzazione del tempo.

Perché il lavoro flessibile funzio-na?I principali vantaggi sono soprat-

tutto economici, perché, essendo flessibile, cuciamo in modo sarto-riale l’abito delle misure personali dei clienti. A importi notevolmente ridotti in IBT Centre è possibile no-leggiare un ufficio, una sala riunioni o una semplice postazione di lavoro, per il tempo che si desidera. Si atte-nua così la “sindrome da scrivania vuota”, consentendo alle aziende di risparmiare sugli immobili non uti-lizzati appieno. Ognuno può trovare lo spazio di lavoro temporaneo più adatto alle sue esigenze e da su-bito operativo con l’opportunità di concentrarsi esclusivamente sulla propria attività, perché realmente pensiamo a tutto noi. È evidente che si tratta di una strategia assoluta-mente vincente.

Quanti business center ci sono in Italia?Attualmente le statistiche dicono che sono 223 i Business Center pre-senti in Italia, con una crescita che si aggira intorno al 3% annuo. In IBT Centre cavalchiamo appieno l’onda di questo cambiamento evidente nel modo di lavorare e ogni giorno ci im-pegniamo per rispondere agli stan-dard di eccellenza che ci siamo pre-fissati, per infrastruttura, efficienza dei servizi offerti e competenza del

nostro staff.

In IBT Centre ci sono anche spazi di Coworking, quali sono i benefici?Poter iniziare con gradualità l’utiliz-zo dei servizi offerti; aumentare la propria rete di relazioni con partner commerciali; l’ottimizzazione dei costi di gestione; il taglio delle spe-se fisse. Il coworking rappresenta inoltre l’ambiente ideale per tutti, giovani e imprenditori già affermati, che intendono avviare una start up, perché consente di sviluppare nuove idee a importi super-accessibili.

Quali sono i prossimi obiettivi di IBT Centre?Continuare a promuovere l’inno-vazione, anticipando le esigenze e i cambiamenti futuri. Perfezionare costantemente l’ambiente di lavoro dei nostri clienti, affinché IBT Centre sia un luogo sempre più produttivo, collaborativo e stimolante atto a fa-vorire lo sviluppo di una sana cultura professionale ed imprenditoriale. Vi invitiamo vivamente a chiamarci per visitare, guardando con i vostri oc-chi questa straordinaria opportunità di integrazione, di innovazione, di convenienza, di semplicità, in sinte-si... di successo!

Il luogo di lavoro: fittare (e stare soli) o noleggiare (e condividere)?La tendenza in forte sviluppo è lo smart working: lavorare senza costi fissi e con la massima libertà di orario.

ECONOMIA&FINANZA

madeinpompei 23OTTOBRE 2015

S’inaugurerà sabato 10 ottobre, presso il Museo Gracco di Pompei, la nuova mostra di pittura “Artisti sotto il Vesuvio” degli allievi del M° Franco Gracco. Madrina della serata la prof. Amalia Casale, Presiden-te del Club Inner Wheel “Pompei Oplonti Vesuvio Est”. L’esposizione sarà visitabile fino all’8 novembre. Il logo della mostra, ideato dal M° Gracco, rappresenta insieme una tradizione e un progetto: lo schizzo di un Vesuvio attraversato da pen-nelli intinti di colore, di rosso vivo, ricorda tanto il suo “fuoco interiore”. Infatti alle pendici del vulcano si sono sviluppate, da alcuni millenni a questa parte, correnti artistiche di vario tipo e assai vivaci: dall’antica pittura parietale pompeiana alle più recenti elaborazioni dell’arte con-temporanea sviluppate anche da artisti di fama internazionale. Sul solco di questa tradizione millenaria il M° Gracco ha trasmesso ai suoi allievi le basi per poter maturare un percorso artistico individuale ricco di soddisfazioni. La cura dei parti-colari nei lavori di Felice Accumulo gli permette di rappresentare effica-cemente sia un micromondo fatto di miniature che un macromondo di panorami visivi più ampi. Nelle opere di Rosa Caiazzo il dettaglio naturali-stico fa da sfondo alla necessità, per

Artisti sotto il Vesuvio: la mostra al Museo GraccoAlle pendici del vulcano si sono sviluppate varie correnti artistiche

i suoi personaggi, di uscire da una situazione di chiusura per entrare in una condizione privilegiata di libertà. Erika Carotenuto esprime l’impel-lente desiderio di crescita interiore sperimentando ogni combinazione possibile di forme e colori. L’atten-zione alle parti anatomiche dei suoi soggetti permette a Pascal Fiorenti-no di rappresentare figure sognanti, immerse nel mare dei desideri sotta-ciuti, raccolte in pensosa meditazio-ne. I lavori di Margherita Formisano appaiono equilibrati e solenni nella descrizione di atmosfere rarefatte, crepuscolari, impreziosite da “pic-cole cose”. I soggetti di Michele Io-vine, da quelli più “fantastici” a quelli più realistici, sono pervasi da una profonda elaborazione intellettuale e manuale. La forte e variegata per-sonalità di Serena Martino appare evidente dall’esuberanza di forme e

dalle numerose sfumature dei colori. I disegni di Andreana Monaco sono realizzati con scrupolosa precisione e attenzione al chiaroscuro. Giusep-pe Palomba ha ricercato con diligen-za i giusti rapporti di luce e ombra applicati alla rappresentazione dei panneggi. Nei lavori di Ilaria Ranieri il disegno “vitale”, i colori soffici e vel-lutati esprimono un costante anelito di speranza. Nelle opere di Roberta Roma le atmosfere “incantate”, rese da una luce dominante che tutto crea e forma, riescono talvolta a superare la soglia della realtà. Luisa Sodano rappresenta con straordina-ria precisione sia il chiaroscuro e il cromatismo di soggetti opachi che i riflessi di luce sui soggetti traspa-renti. I lavori di Teresa Tagliaferro sono attraversati da una luce inter-na, un “quid vitale”, che tutto inter-preta e irrefrenabilmente trasforma. Nelle opere di Marianna Tessito si possono scorgere preziosi parti-colari che rimandano ad un mondo interiore lontano dalle apparenze, ma presente in tutta la sua carica emotiva. A Luigi Vitiello bastano pochi colori e forti contrasti chia-roscurali per esprimere la miriade di sentimenti che legano un figlio a suo padre, il ricordo di un tempo passato e lo smarrimento di fronte al futuro. www.museogracco.it

ARTE&MOSTRE

madeinpompei 25OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA&CULTURA

Gastronomia e Archeologia protagonisti degli eventi a PompeiGastronomia e archeologia saranno i pilastri portanti di eventi in pro-gramma a Pompei (promossi dalla Regione Campania in collaborazione con l’amministrazione comunale) a novembre. La prima edizione del Premio Internazionale di Archeolo-gia “Amedeo Maiuri” è in program-ma il 7 e 8 novembre a palazzo De Fusco. Il cartellone di eventi è inserito nel programma “Itinerari”, finanziato dalla Regione Campania (Intervento co-finanziato dal Piano di Azione e Coesione) e connesso al recupero, alla promozione e alla valorizzazione di beni culturali, ar-chitettonici o ambientali ai fini dello sviluppo turistico della Campania. Il Comune di Pompei ha partecipato con la proposta progettuale battez-zata “Recupero del Parco della Fon-te Salutare – Premio Internazionale di Archeologia Amedeo Maiuri”. Il direttore artistico della manifesta-zione è Carlo Manfredi, mentre nel cast scientifico figura l’archeologo Umberto Pappalardo (direttore del Centro Internazionale di Studi Pom-peiani). Nel programma dell’evento, che premierà gli archeologi che si sono distinti nel campo delle ricer-che scientifiche a Pompei (come Alberto Angela), figurano anche rap-presentazioni in abiti d’epoca e mo-menti di degustazione enogastrono-mica. A fine novembre, inoltre, è in programma il contenitore “Dolci iti-nerari” in cui le pasticcerie pompe-iane aderenti saranno coinvolte per realizzare un unico grande itinerario tematico ispirato al mondo dei dolci e, in alcuni casi, anche alle antiche ricette della città romana.

Il Comune di Pompei ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria e il titolo di “Ambasciatore della città nel mondo” allo studioso Alberto Angela. Paleontologo e divulgatore scientifico, scrittore, giornalista, appassionato di archeologia e sto-ria romana, Angela, 53 anni, non ha bisogno di presentazioni. Il suo volto, il suono nome è già legato alla città di Pompei ma l’amministrazio-ne comunale ha ritenuto opportuno sigillare questo legame anche con un atto formale. «Durante il Premio “Amedeo Maiuri” in programma nella nostra città nei prossimi mesi – hanno fatto sapere dal municipio pompeiano – ad Alberto Angela ver-rà conferito un riconoscimento per la carriera e l’impegno profuso per

Ad Alberto Angela la cittadinanza onoraria Ha fatto conoscere al mondo le eccellenze di Pompei

A ottobre l’anteprima della mostra di mail-art “Archeologia e Vesuvio”Durante l’XI “Giornata del Contemporaneo AMACI”, che si svolgerà saba-to 10 ottobre, sarà possibile vedere un’anteprima di tutti i lavori pervenuti per il progetto di mail art “L’archeologia e il Vesuvio” incluso nell’ambito del primo Premio Internazionale di Archeologia intitolato ad “Amedeo Maiuri”. Circa 200 artisti di tutto il mondo hanno già risposto all’invito a partecipare alla I edizione del progetto di arte postale organizzato a novembre dalla Città di Pompei. Il direttore artistico del progetto di mail art è il maestro Domenico Severino. Gli artisti che intendono partecipare devono inviare, entro il prossimo 10 novembre, una propria opera in “for-mato cartolina”, ovvero delle dimensioni di 15x21 cm: da qui il nome della tecnica “mail art”. Il tema da sviluppare è “L’archeologia e il Vesuvio”. Le opere dovranno essere ispirate all’antica Pompei e all’eruzione del 79 d.C. Ogni partecipante potrà inviare fino a 3 opere formato realizzate con tecnica libera. Info: +39 3478764307

la città di Pompei. Quale migliore occasione per conferirgli anche la cittadinanza onoraria?». Ma non solo. «Alberto Angela ha portato il nome di Pompei in giro per il mon-do – afferma il sindaco Ferdinando Uliano - Con competenza, dedizione e professionalità si è fatto portavo-ce delle nostre eccellenze, facendo conoscere al mondo intero anche particolari inediti della città antica. Assistendo ad una delle sue meravi-gliose conferenze, si ha la possibili-tà di scoprire non solo l’architettura, ma anche l’organizzazione sociale, gli usi e i costumi degli antichi pom-peiani. Per questo, oltre che confe-rirgli la cittadinanza onoraria, siamo determinati a farne ufficialmente un “ambasciatore della città”».

madeinpompei26 OTTOBRE 2015CULTURA

L’affresco dell’Adone ferito, dall’o-monima casa pompeiana di via di Mercurio, è stato restituito alla sua originaria bellezza a seguito di un recente restauro realizzato grazie ai contributi del ricavato delle vendi-te del libro di Alberto Angela “I tre giorni di Pompei”, edito da Rizzoli, e messi a disposizione dall’autore e dalla casa editrice. Il restauro, du-rato 3 mesi, ha avuto un costo di circa 20mila euro e ha interessato tutta la parete dipinta collocata nel piccolo giardino delimitato da un porticato a due bracci. L’affresco, per quanto dotato di apposita co-pertura, presentava distacchi dal muro, sollevamento della pellicola pittorica e presenza di sali, e neces-sitava pertanto di un intervento di consolidamento generale. Si tratta di una meravigliosa megalografia di IV stile, raro esempio rinvenu-to a Pompei, raffigurante l’Adone morente tra le braccia di Afrodite,

Restaurato l’Adone Ferito grazie al libro di Angela

al centro dei due gruppi statuari di Chirone e Achille. L’avvincente mito è intriso del concetto di Amore e Morte: Adone viene ferito fatal-mente da un cinghiale scatenatogli contro da Ares, geloso della sua amante Afrodite, innamoratosi del bel giovane. La Domus venne mes-

sa in luce tra il 1838 e il 1839 e sarà interessata da ulteriori interventi di restauro degli apparati decorativi; riaprirà al pubblico al termine dei lavori, attualmente in corso, per la messa in sicurezza di tutta la Re-gio VI, previsti dal Grande Progetto Pompei.

TESTATINA

madeinpompei28 OTTOBRE 2015

La scienza medica al servizio dell’ar-cheologia. Gli scheletri delle vittime della tragedia del 79 d.C., inglobati nel gesso per realizzarne i noti “cal-chi”, saranno indagati – in un proce-dimento unico al mondo – attraverso il supporto scientifico della Tac (To-mografia Assiale Computerizzazione multistrato), grazie a un’apparec-chiatura di ultima generazione (una moderna TAC da 16 strati modello MX16 con un potente tubo radioge-no da 5.0 MHU) messa a disposizio-ne dalla Philips Spa Healthcare. Il progetto, per la prima volta praticato e dall’alto valore scientifico, è fina-lizzato a individuare età, patologie mediche, abitudini alimentari e stili di vita degli antichi pompeiani e inte-resserà tutti quei calchi sui quali per dimensione e condizioni sarà possi-bile praticare la TAC. I calchi su cui non sarà possibile praticare la TAC, saranno sottoposti a scansione del cranio e del torace.

L’obiettivo dello studio radiologico è quello di acquisire immagini vo-lumetriche multistrato dell’interno dei calchi e ricostruirle con potenti server dedicati alla diagnostica per immagini cliniche. Tra le sorprese dei primi esperimenti è emerso che non tutti i calchi contengono resti umani. Ad esempio, una donna ri-tenuta incinta per il profilo del cal-co non è risultata tale alle indagini di laboratorio. Questo perché primi archeologi ad utilizzare la tecnica del gesso liquido nel terreno per ottenere il calco delle vittime dell’e-ruzione, avrebbero infatti spostato altrove gli scheletri delle sagome, probabilmente per questioni di etica. Del bambino della “famiglia della Casa del Braccial d’oro”, invece, è stato trovato lo scheletro intero. Me-

Scienza & archeologia: gli antichi pompeiani studiati con la TacIl progetto è finalizzato a individuare età, patologie, abitudini alimentari e stili di vita

diante la misurazione del femore, è stata stabilita la sua età, tra i 2 e i 5 anni. Inoltre quello che sembrava il nodo di un abitino sullo sterno del bimbo, è invece una fibbia, probabil-mente d’oro. Altro elemento di non poco conto rilevato è, ad esempio, il danno subito dalle ossa dovuto all’eccessiva presenza di fluoro nelle falde acquifere vesuviane.

Gli scheletri delle vittime saranno oggetto di specifiche indagini anche sui denti, a cura di specialisti odon-toiatri. Fin dall’antichità l’esame dei denti si è rivelato fondamentale nell’identificazione individuale. Essi costituiscono la parte più resisten-te dell’organismo umano e possono fornire informazioni su abitudini di vita nonché sulle occupazioni; inol-tre attraverso l’analisi morfologica e dimensionale si può giungere alla determinazione di specie, sesso ed età. Infatti sappiamo che i pompe-iani avevano denti perfetti, frutto di un’alimentazione sana, con pochi

zuccheri, ma in parte consuma-ti dall’uso improprio di tagliare o spezzare oggetti con la forza delle mandibole.L’indagine tomografica rappresenta un’ ulteriore fase di studio e appro-fondimento nell’ambito del grande cantiere di restauro e valorizzazione dei calchi delle vittime di Pompei, avviato nel mese di agosto e che ha visto per la prima volta nella storia degli Scavi, condurre un intervento di restauro simultaneo sulla quasi totalità dei calchi pompeiani (in to-tale 86), provenienti dai vari edifici dell’area archeologica e dai depositi della Soprintendenza. Il progetto globale di restauro dei calchi, fina-lizzato alla conservazione ma anche allo studio dei reperti, sta interes-sando, come è evidente, molteplici interventi e discipline a più livelli, coinvolgendo archeologi, restaura-tori, antropologi, radiologi, odonto-iatri, ingegneri per rilievi scanner-laser e un tecnico di cartografia ed informatica.

SCIENZA&ARCHEOLOGIA

madeinpompei 29OTTOBRE 2015

Medical Science working for Ar-chaeology: the skeletons of the vic-tims of 79 AD eruption -which were embedded in plaster to realize the well known “casts”- are now being investigated through the scientific support of the CAT scan (Compu-terized Axial Tomography scan). A cutting-edge equipment made this singular process possible. This high-scientific project -develo-ped for the very first time- is aimed at charting age, medical conditions, eating habits and lifestyles of an-cient Pompeian inhabitants.

The first researches gave some unexpected results: actually, it was found that not all the casts contain human remains. For example, a wo-man seemed to be pregnant for the profile of her cast, but laboratory investigations reveals that it was unlikely. This is because the first ar-chaeologists, employing the techni-que of liquid plaster into the ground to get the casts of the victims, used to remove skeletons from shapes, probably for ethic reasons. The Baby found in the House of the Golden Bracelet presents a whole skeleton instead. By measuring the femur, the age was determined between two and five years. Moreover, what ini-tially seemed to be a bow of the child dress, is in fact a buckle, probably in gold. Another relevant outcome is, for example, the bone damage due to excessive presence of fluorine in the Vesuvian groundwater. The skeletons of the victims will be subjected to specific investigations, as for the teeth which will be exami-ned by dental experts. It is known that Pompeians had perfect teeth, as a result of a healthy low sugar diet, but they are partially damaged by their habit of cutting or snapping objects with their jaws.

Science & Archaeology: the ancient Pompeians studied

by CAT scan

SCIENZA&ARCHEOLOGIA

madeinpompei30 OTTOBRE 2015

Cosa sono e come sono stati realiz-zati i calchi delle vittime di Pompei, che in questo periodo sono oggetto di uno studio scientifico senza pre-cedenti? Il metodo è stato ideato nel XIX secolo dall’archeologo Giuseppe Fiorelli ed è molto semplice. Esso consiste nel versare una miscela di gesso e acqua negli spazi vuoti che gli archeologi hanno trovato negli strati di cenere che nell’ot-tobre del 79 d.C. seppellì tutto ciò che esisteva a Pompei. Quei “vuoti” rinvenuti nella cenere indurita sono stati causati dalla decomposizione di sostanze organiche: può trattarsi di elementi in legno come mobili, infissi, oggetti ma anche di corpi umani, cioè delle sfortunate vittime di quella tragedia. Con il metodo di Fiorelli, quindi, nel vuoto viene ver-sata una miscela di gesso ed acqua fino a riempirlo totalmente. Lasciato asciugare il gesso, si può procede-

re nello scavo e si mette in luce ciò che aveva determinato il vuoto: infatti la cenere indurita ha conservato, come uno stam-po, il volume, la forma e la po-sizione dell’og-getto o del corpo che era stato sepolto. Questa impronta di gesso solidificato è chiamato “cal-co”. “Può includere – spiegano sul sito gli esperti della Soprintendenza di Pompei – alcune parti che non si sono decomposte, per esempio le ossa dell’individuo o gli oggetti in metallo che recava con sé; può pre-sentare sulla superficie l’impronta dei tessuti che lo ricoprivano e che si sono anch’essi decomposti o di cui

Ecco come sono stati ottenuti i calchi di PompeiSCIENZA&ARCHEOLOGIA

restano talvolta solo minime tracce. In questi casi particolari dunque, non si conservano solo gli scheletri degli individui, ma addirittura la loro forma reale, il loro aspetto esterno, il loro abbigliamento, le loro fattezze, i loro gesti, anche se quelli tragici del-la loro agonia”. I disegni didattici di Umberto Cesino sono tratti dal sito ufficiale di Pompei, www.pompeii-sites.org

madeinpompei 31OTTOBRE 2015

“Il cortile delle statue silenti” (Edizioni Pensa Multimedia, 2015) è il titolo del nuovo libro di Francesco Paolo Oreste. Non è un poliziesco, ma c’è un ispettore di polizia, Giulietti; non è un giallo, ma c’è un assassino da scoprire; “Il cortile delle statue silenti” è, insomma, una storia che vuole essere raccontata senza schemi precostituiti, una storia in cui i carnefici sono stati vittime e in cui le vittime possono essere diventate carnefici, una storia in cui la poesia cerca di glassare e lenire il dolore diffuso e silente dei ricordi e degli irrisolti, una storia in cui all’Amore non basta la poesia, una storia in cui Giulietti, l’ispettore, naviga a vista tra emozioni e intuizioni che lo guidano, lo turbano e lo confondono nella ricerca della verità. La storia è quella di un pedofilo che da vittima diventa carnefice, è la storia delle sue vittime che decidono di diventare i carnefici del loro mostro, è la storia di Giulietti costretto ad indagare sulla morte del mostro e che, tra vittime e carnefici, non distingue più i cattivi dai buoni, soprattutto perché tra le vittime del mo-stro c’è Rebecca, una donna bellissima di cui Giulietti s’innamorerà e che dovrà indagare come possibile as-

sassina del mostro. L’autore, Francesco Paolo Oreste (Torre del Greco, 1973), po-liziotto, laureato in Scienze Politiche con specializza-zione in Criminologia è tra i fondatori delle associazioni culturali Eureka e In-Oltre attraverso le quali promuove la cultura della legalità e la difesa dell’ambiente, in par-ticolare nelle scuole primarie e secondarie. Curatore del Premio letterario Sandor Marai, è autore di “Dieci Storie Sbagliate. Più una” (Il Quaderno Edizioni 2014) e di “Mi sono visto di spalle che partivo” (Pensa Multimedia 2010). Ha partecipato inoltre con il testo “Cuore di Pietra” alla raccolta “Circumve-suviana – L’Orient Express targato Napoli” (Il Quaderno Edizioni, 2014) e con il rac-conto “Giuditta” alla raccolta “Tra due giorni è Natale” (Il Quaderno Edizioni, 2013).

Letteratura, i talenti di Pompei trionfano al Conca Festival 2015I talenti letterari pompeiani anche quest’anno sono stati protagonisti in Costiera amalfita-na. Due scrittrici di Pompei, infatti, sono state premiate a Conca de’ Marini nell’ambito del concorso letterario “Sfoglia…Conca. Racconti di dolcezza” abbinato al “Santarosa Conca Fe-stival 2015”, la cui terza edizione si è tenuta lo scorso 21 agosto. Si tratta di Rosaria Federico, arrivata prima con il racconto “Questa poi”, e di Mariantonietta Sperandeo, classificatasi terza con “Ricordi di vita”. Una giuria di qualità presie-duta dal giornalista salernitano Peppe Iannicelli, ha assegnato i premi per i racconti che hanno trattato con fantasia e creatività il tema dato. Quest’anno, lo spunto narrativo scelto era: “Il ri-cordo: dolce come il miele, agro come il limone, seducente come il cioccolato”. L’opera di Rosa-ria Federico, vincitrice del concorso, si è rivelata un “racconto vivace, condotto con ritmo svelto e con tecnica descrittiva capace di aprire brevi parentesi tra presente e passato, intrecciate tra loro in modo armonioso”. Il terzo posto è andato a “Ricordi di vita” di Mariantonietta Sperandeo, un racconto “molto efficace la capacità intro-spettiva dell’animo della protagonista anche con argomento di quotidiana attualità. Realista nelle descrizioni delle situazioni familiari!”. In mezzo alle due scrittrici pompeiane, il secondo posto di “Ricordi dolorosi”, opera di Loredana Tra-montano, da Ginevra (Svizzera). La serata si è conclusa con la lettura recitata da parte di Elena Sposato, del racconto fuori concorso “Fiori d’a-rancio, profumo di vita” di Livia Cipriano, autrice pompeiana vincitrice del premio Sfoglia…Conca 2014.

Vittime e carnefici, il valzer infinito

“Il cortile delle statue silenti” il nuovo libro di Francesco Paolo Oreste

LETTERATURA

madeinpompei32 OTTOBRE 2015

Alcune parole italiane – inopina-tamente – racchiudono in sé l’o-riginario concetto d’un’età ormai avanzata: l’etimologia di esse ce ne dà ragione.Accanto a sostantivi generici, che intrinsecamente hanno sapore d’anzianità (come i lemmi infan-tili nonno-nonna, letteralmente = “monaco-a, balio-a”), ecco i piú comuni e ufficiali vecchio (sviluppo popolare italiano del diminutivo latino “vetulu-m”, ove “tl > cchi+vocale”) e veterano (anch’esso da “vetus – veteris”), nonché agli aggettivi della stessa famiglia vetusto e inveterato, ecco anche anziano, che deriva dal latino medievale “antianu-m = appartenente a un’età prece-dente”, formato tramite l’avverbio “ante = prima”.Cosí appaiono in campo senato e senatore, derivanti da una presunta base latina *senare = “agire in qualità d’anziano”, con-fermato dal sostantivo “sene-x = vecchio” e dai derivati lemmi italiani “senile, seniore, sene-scenza”, il cui significato denun-zia l’irrimediabile trascorrere del tempo.

Il babà? È il “dolce del nonno”!Senatore, prete e signorina: le parole che nascondono il concetto di anzianità di Carlo Iandolo

Inoltre vi sono ulteriori parole che indirettamente richiamano il suddetto concetto della cronolo-gia avanzata: etimologicamente signore è sviluppo del latino “se-niore-m = abbastanza anziano”, accanto all’apparente lemma giovanile signorina (da *senior-ina), che invece cela l’intrinseco significato di “vecchierella”; c’è poi veterinario, che echeggia anch’esso “vetus-eris”, giacché il suffisso “-arius” indica il medico che si occupa delle “veterinae”, ossia delle bestie ormai d’una certa età adatte soltanto alla soma, non piú alla corsa; nel gruppo rientra anche siniscalco, dal latino medievale “siniscalcu-m”, a sua volta adattamento del franco “siniskalk = servo anzia-no”, essendo appunto composto da “sini = vecchio” e “skalk = servo”. Né va dimenticata anche la pa-rola del tardo latino “prèbyter” (dal comparativo assoluto greco “presbýteros” = alquanto anzia-no) che, attraverso un *previte(r) e la successiva caduta della con-sonante centrale, dette dapprima *preite e infine prete, giacché per entrare nell’àmbito clericale

occorreva la garanzia dell’età e della decisione matura. In tale settore un lemma stram-bo – anch’esso sinonimo d’età avanzata – è decano, che indica sia il cardinale del Sacro Collegio piú anziano per nomina, sia il piú vecchio fra quanti ricoprono determinati uffici: e dire che, in origine, il significato era sempli-cemente quello di “capo d’un gruppo di dieci unità”.Ma ancora piú sorprendente è l’origine e lo sviluppo di si-gnificato del dolce napoletano collegato al “babà”, nato invece in Polonia e giuntoci attraverso la mediazione francese, giacché esso era stato importato alla corte di Versailles da Stanislao Leczinski (suocero di Luigi XV), lí residente dopo avér perduto il trono nella sua lontana patria. “Baba” nella lingua polacca indi-ca “nonno” (nel senso affettuoso di “vecchio”), cosicché la sua morbidezza – aliena da difficoltà di masticazione – lo rese “il dolce del nonno” e quindi una metonimia favorí il passaggio se-mantico da “anzianità” al valore definitivo di “dolciume”.

CURIOSITà LINGUISTICHE

madeinpompei 33OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA

Sfogliare il menù al ristorante e sentirsi preda dell’imbarazzo della scelta? Sono concetti ormai superati. Almeno così è se vi trovate a passare dal Giardino delle Esperidi, diretto dallo chef Gioacchino Nocera: infatti nel locale di Pompei per ordinare un pranzo completo basta sedersi e pronunciare la frase, un po’ come se fosse una formu-la magica, “Gioacchino fa’ tu!”. E Gioacchino, pur senza la bacchetta magica, ma solo con la sua innata capacità di unire tra loro i sapori del territorio, vi porterà in tavola un pranzo preparato con i pro-dotti freschi di stagione. Chiaramente per chi lo desidera c’è anche un menù, che prevede le due classiche categorie “terra” e “mare”. Ma la scelta di affidarsi completamente alla fantasia dello chef è irrinunciabile per chi, anche a tavola, preferisce mettersi in gioco e sperimentare. Gioacchino, perché i clienti dovrebbero dirti “Gioacchino fa’ tu?!”«Soprattutto per non seguire gli schemi. Spesso siamo di fronte a clienti stanchi delle solite liste di piatti standardizzate, nelle quali è persino difficile scegliere. Ecco perché da noi il menù c’è, ma è super-fluo: il nostro vero menù è la spesa del giorno, gli alimenti freschi e di stagione comprati la mattina stessa. In pratica, non seguiamo un menù, ma è il menù che segue noi, in base ai prodotti del periodo».Come è nata l’idea di proporre la libera iniziativa dello chef? «I clienti ci chiedono soprattutto di mangiar bene, a prescindere dai piatti che vedono scritti sulla carta. E per “bene” intendono sempre piatti pre-parati al momento con prodotti freschi, stagionali. Ed è stato proprio que-sto desiderio condiviso che ci ha incoraggiati a seguire questa strada».L’idea ha funzionato?«Sì, è un’iniziativa che piace. Pian piano i clienti si stanno abituando e ci danno fiducia. Ad esempio anche quando si tratta di un pranzo di lavoro veloce e magari non si cosa scegliere, trovano più comodo dire “Gioacchino fa’ tu”. E ormai si affidano con tranquillità».Non è però una cucina improvvisata, perché in realtà da sempre segui una linea gastronomica ben precisa.«Sì, si tratta di una cucina all’insegna della tipicità regio-nale. È una reinterpretazione moderna della tradizione ga-stronomica campana accompagnata dalla costante selezio-ne di alimenti freschi e genuini, sempre legati alle stagioni. È il caso del “Mosaico del territorio” o dello sformatino di verdure di stagione. Ci sono anche le rivisitazioni di piatti classici, come il ragù napoletano o l’omaggio allo spaghetto col pomodoro. E ogni giorno nei nostri piatti c’è solo il pescato di giorna-ta: tra i piatti c’è il “Mosaico” con quattro differenti assaggi».Lo chef Gioacchino Nocera nel suo lavoro è affiancato dal maitre Pasqua-le Gargano e dal sous-chef Ciro Chechile: un team affiatato che propone una cucina invitante e senza troppi fronzoli. Inoltre, con l’arrivo dell’au-tunno tornano al “Giardino delle Esperidi” (recentemente visitato da “big” come Luca Abete - in foto- , Sal Da Vinci, Vincenzo De Luca e Dario Franceschini) di Pompei le serate dedicate alle degustazioni a tema che vedono protagonisti i prodotti tipici del periodo: la castagna, la zucca, i funghi porcini e i tartufi.

Il menù al ristorante? Un concetto superato!Basta dire “Gioacchino fa’ tu!” per affidarsi allo chef de “Le Esperidi”

Getting a look at the restaurant menu and is considered outdating!Getting a look at the restaurant menu and being spoilt for choice is considered outdating ... Or that is, if you drop by the “Giardino degli

Esperidi” Restaurant, run by the chef Gioac-chino Nocera. In this restaurant of Pompeii just sit down and say: “Gioacchino, fa’tu!” (that is “Do it your way!”), as it were a magic formula. But there is no magic wand for Gioacchino who will bring to the table a fresh seasonal meal prepared only

with his innate ability of combining together the typical flavours of his region.With the autumn approaching fast, The “Giardino of Esperidi” Restau-rant offers several themed tastings events, characterised by typical seasonal products like chestnut, pumpkin, porcini mushrooms and truffles.

madeinpompei34 OTTOBRE 2015

Fino al 25 ottobre al centro com-merciale La Cartiera (via Macello, 22) si torna indietro nel tempo, fino alla preistoria, grazie ad una grande mostra con 8 postazioni allestita su entrambi i piani del Centro. Si parte con la prima tappa evolutiva: Lucy (piano terra, di fronte a Piazza Ita-lia), è un Australopithecus afarensis, un ominide vissuto in Africa 3-4 mi-lioni di anni fa; la seconda tappa (di fronte a Toys) è l’Homo habilis, un ominide vissuto tra 2,4 milioni e 1,5 milioni di anni fa. Nella terza tappa (di fronte al bar pasticceria De Vivo) c’è spazio anche per la leggenda con Nessie, meglio conosciuto come “il mostro di Loch Ness”, una creatura leggendaria che vivrebbe nell’omo-nimo lago scozzese. Si prosegue con la quarta tappa in cui troviamo l’Uomo di Neanderthal (di fronte alla Vodafone) un ominide strettamente affine all’Homo sapiens, che visse nel medio paleolitico, tra i 200.000 e i 40.000 anni fa; c’è poi il mam-mut (di fronte a Mediaworld) per la quinta tappa: il mastodonte era un proboscidato primitivo vissuto da 4 milioni a 10.000 anni fa, principal-mente nella parte orientale del Nord America. Lo smilodonte (sesta tap-pa, di fronte a Wjcon) è il genere più noto delle cosiddette “tigri dai denti

a sciabola”, grandi felidi dai lunghis-simi canini superiori, caratteristici del periodo che va dal Miocene al Pleistocene. Per la settima tappa (di fronte Tally Weijl) c’è l’uomo di Cro-Magnon: un’antica forma, ascrivi-bile a popolazioni umane moderne (Homo sapiens), largamente diffusa nel paleolitico superiore in Europa, Asia, Nord Africa, Nord America. Il tour termina in area Fashion con “La Casa dell’Homo Sapiens”: l’uomo moderno, comparso in Africa circa 200.000 anni fa, è un primate della famiglia degli ominidi ed è l’unica specie vivente del genere Homo.

From Lucy to Homo SapiensAt “La Cartiera” mall a must-see exhibition on prehistory

Until October 25th at “La Cartiera” mall (via Macello, 22) customers could go back in time to prehisto-ry, thanks to a great exhibition with eight stations placed on both of the mall floors. The exposition starts with the first stage of evolution: Lucy, the homi-nid lived in Africa 3-4 million years ago. The second step, the Homo ha-bilis, is a hominid who lived betwe-

en 2,4 million and 1,5 million years ago. At the third point there is also the legend of Nes-sie, also known as the Monster of Loch Ness. The fourth stop-over is characterised by the presence of Nean-derthal Man who lived between 200 and 40 thousand years ago; At the fifth stage the-re is the Mammoth, a primitive trunked mastodon which lived between 4 million and 10 thousand years ago. The Smilodon (sixth

station) is the best known of the sabre-toothed tigers, which were big felines characterized by long, curved sabre-shaped canine teeth and lived from Miocene to Pleisto-cene. At the seventh point there is the Cro-Magnon Man, who lived du-ring the Palaeolithic in Europe, Asia, North Africa and Nord America. The tour ends at the “House of Homo Sa-piens”: the modern man appeared in Africa 200 thousand years ago and is a primate of the Hominid Family. He is the only surviving species of the genus Homo.

www.cclacartiera.it

Da Lucy all’Homo SapiensAl centro “La Cartiera” una imperdibile mo-stra sulla Preistoria

MOSTRE

madeinpompei 35OTTOBRE 2015

Food & music è il doppio binario su cui viaggia l’offerta di “Invidia”, il locale di via Colle San Bartolomeo, che ripropone nella città degli Scavi un format – gastronomia e musica live – già molto in voga nelle me-tropoli europee. Non un semplice “copia e incolla”, però. Anzi, quella di “Invidia” è una proposta che ri-sulta talmente variegata da rendersi praticamente trasversale a gusti e tendenze, a generi e contesti. Sperimentazioni musicali e gastro-nomiche rendono la visita al locale una vera esperienza da fare almeno una volta. La musica è l’anima di “Invidia”, nel quale in meno di due anni vi si sono esibiti artisti di band emergenti e musicisti di fama nazio-nale e sono stati suonati almeno una volta praticamente tutti i generi: dal blues al jazz, dal rock all’elettroni-co, dal folk allo swing. Le serate a

tema spaziano dalle sigle dei carto-ni animati anni ’80 alle monografie dedicate ai grandi cantautori italiani o, ancora, ai concerti dedicati alle star della musica pop, come Madon-na. L’interno ha un’atmosfera che si presta particolarmente a fare di “Invidia” una location mai scontata. Se le sedie, ad esempio, sono state allestite una per una, le pareti sono state decorate con disegni fatti a mano utilizzando uno smalto ad ac-qua. Così è stato realizzato, infatti, il pullmino “hippie” sparato da un cannone che da qualche settimana campeggia della sala, poco distan-te dalla “hall of fame” del locale. E poi c’è l’offerta enogastronomica: anche questa con il marchio dell’ori-ginalità. I panini, ad esempio, hanno il giusto numero di varianti e gli abbi-namenti (fatta eccezione per il clas-sico salsiccia e friarielli) sono frutto

della fantasia dei titolari che misce-lano ricette con verdure, formaggi e carni a condimenti tradizionali (il ragù alla napoletana). Non mancano ricette vegetariane e vegane. Soddi-sfacente anche il capitolo bevande: ai vini e alle bibite si sono aggiunte anche tantissime selezioni di birre, alcune delle quali di produzione ar-tigianale.

ENOGASTRONOMIA

Sperimentazioni musicali e gastronomiche, la proposta di “Invidia”

madeinpompei36 OTTOBRE 2015UMORISNO

INTERNI. Uomo uccide la moglie a colpi di parmigiana di melanzane, perché l’aveva fatta troppo salata. Ma lui non era uno straniero, quin-di non ce ne frega niente di questa notizia.

SALERNO. Tre infermieri al mare in-vece di lavorare. Il dirigente ospeda-liero ha affermato: «Verranno subito licenziati! Tanto un altro posto glielo trovo subito ai miei tre figli».

ESTERI. Trovato un accordo sul gas tra Russia e Usa. Dopo anni di trattative si è finalmente trovato un accordo, tra le due superpotenze, riguardo il gas. Le parole di pace del portavoce russo, Mattia Chitèbbìv: «Chi esce per ultimo controllerà se è chiuso».

POLITICA. Passi un decreto salva-Silvio in un comma nascosto, ma stavolta i nostri politici hanno su-perato tutti i limiti. È stato infatti trovato, all’interno della nuova legge sul Fisco, la scritta “JUVEMERDA”. Subito sono insorti i membri del partito “Dio, patria, Juve” con il loro portavoce Giorgio Mortaccitua: «E’ una cosa disgustosa, questa non è politica! Gli italiani vogliono che si parli di problemi concreti, come per esempio… boh, che ne so… i marò!».

RELIGIONAMENTO. Papa Bergoglio chiede aiuto all’Onu: «Vogliono farci pagare l’Ici anche a noi della Chiesa, bombardate l’Italia, per piacere». Emozione tra i presenti quando il Santo Padre ha addirittura salutato i fedeli dicendo: «Ciao a tutti».

ISIS CHOC. «Distruggeremo gli sca-vi di Pompei!». La risposta del mini-stro dei beni culturali: «Troppo tardi, ci abbiamo già pensato noi».

FISCO. Imprenditore della zona arre-stato per evasione fiscale protesta: «Questo Governo ladro ci costringe ad evadere le tasse ed a tenere i miei schiavi a nero! Sennò come faccio a mantenere le mie 3 Porsche, gli iPhone per me e tutta la mia fami-glia, 2 case al mare, 3 amanti e 4 Rolex d’oro? È colpa loro!».

POMPEI. Parcheggiatori abusivi in sciopero. «La gente non ci dà più la mancia da quando il Comune ha messo il parcheggio a 2 euro l’ora! Questo è razzismo nei confronti del-la nostra categoria!» ha affermato il portavoce del Sindacato dei Par-cheggiatori Abusivi, Gennaro Ciro. «Se continuano così saremo co-stretti a fare lavori criminali, come per esempio il politico o l’arbitro di calcio!».

PALAZZO CHIGI. «L’Italia non ce la farà». Ecco le sorprendenti parole del premier Renzi. Solo che parlava

della Nazionale di rugby ai Mondiali. Riguardo la situazione economica italiana ha invece sparato le solite cazzate.

QUALCOSA.«Ti seguo sempre». Ar-restato per stalking, ma la seguiva solo su Twitter. Questo lo sventu-rato caso di un (ex) incensurato di Pompei che, per non dire il nome, diciamo solo che si chiama come il famoso calciatore portoghese Ronaldo, e di cognome fa “Rosso” ma al plurale. Ora che ha la fedina penale sporca potrà, però, pensare ad una carriera politica.

MORTO. Esposito Gargiulo, il fa-moso abitante di Pompei che aveva vinto il Premio di Uomo più sbadato del mondo, è morto questa mattina improvvisamente. Ecco le parole del suo medico illegale: «È morto». Ora sentiamo le parole del suo me-dico legale: «Il povero Gargiulo, lo sappiamo, era molto distratto. Im-maginavo che questa sua continua distrazione gli avrebbe portato pro-blemi. Infatti si era distratto e si era dimenticato di respirare». Ne danno il triste annuncio il suo medico legale ed il suo medico illegale.

Rassegna stampa dal mondo“Notizie che possono sembrare false, ma in realtà sono vere cazzate”.di Davide Rasputin

TESTATINA

BUSINESSCENTRE

madeinpompei 39OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA

Tornano in tavola le specialità di duemila anni fa. Per due giorni, in-fatti, nel corso dell’edizione 2015 dei “Ludi”, Pompei si è messa in vetrina, in collaborazione con chef, barman e pasticcieri dalle cui mani hanno preso vita e forma alcune rare pre-libatezze enogastronomiche e dol-ciarie, ispirate alla cucina dell’antica Pompei, che presto saranno lanciate sul mercato. Altre, invece, fanno parte già da tempo dell’offerta eno-gastronomica della città degli Scavi.

Panis Dulcis. Presentato dalla Pa-sticceria De Vivo di via Roma in 4 versioni con ingredienti tipici della Pompei del 79 d.C., come melogra-no, pinoli, mandorle, albicocche, li-moni e pere, con una contaminazio-ne del presente, data dal cioccolato. Con questo dolce, si vuole rievocare sapori e tradizioni dell’antica Pom-pei. I prodotti e le materie prime uti-lizzate sono quelli tipici del periodo storico rivisitati in chiave moderna. (info: 0818631163 - 0818503837)

Panis Pompeii. Realizzato dal ma-stro fornaio Carmelo Esposito di via Lepanto, è un pane dolce, che gli antichi panificatori preparavano per i ricchi del tempo durante le loro feste. Dopo un attento e accurato studio ricavato dai mosaici e dai graffiti presenti nell’antica Pompei, si è visto che questo pane presen-tava una forma circolare con 8 tagli, perché all’epoca non si utilizzavano coltelli seghettati, ma si spezzava il pane con le mani. I pompeiani pre-paravano questo prelibato pane con cereale al farro, miele e frutta secca. (Info: 0818638588).Prandium. Riprodurre un intero pranzo antico è la specialità di “Con-vivium”, il marchio costituito da un gruppo di imprenditori pompeiani e già ospitato all’Expo di Milano. Ne fanno parte il ristorante Il Princi-pe, i vini Bosco de’ Medici, il Panis Pompeii, i liquori Terre Pompeiane, i prodotti di Solana e Arte & Pasta.

Cibo & Archeologia: a tavola con la storiaI dolci e le antiche ricette rielaborate oggi da ristoranti, panifici e pasticcerie

Food & Archaeology: History at the tableAncient culinary specialties served again as two thousand years ago. Actually, during the Ludi 2015 edi-tion Pompeii has been on display for two days. Inspired by the ancient Pompeii cuisine, the hands of chefs, barmen and pastry chefs gave life and form to rare food, wine and confectionery, which will be soon launched on the market. On the other hand, some served specialties have for some time been part of the local food and wine supplies.

Panis Dulcis. De Vivo Patisserie in Via Roma presents Panis Dulcis in 4 versions with the typical ingredients of Pompeii in 79 AD, like pomegra-nate, pine nuts, almonds, apricots, lemons, pears and the modern in-fluence of chocolate. This cake evo-kes the flavours and traditions of the ancient Pompeii. Actually, products and raw materials are typical of the historical period but with a modern twist.

Panis Pompeii. Made by the master baker Carmelo Esposito of Via Le-panto, this sweet bread was once prepared by the ancient bakers for the rich people of the time in oc-casion of banquets. A careful and precise study of the mosaics and inscribed images of ancient Pompeii indicates that this bread had a circu-lar shape with eight cuts, because at that time serrated knives were not in use and bread was broken with han-ds. Pompeian bakers prepared this delicious bread with spelt, honey and dry fruit.

“Cornucopia”, “Ludo fritto” and “Pentolaccia”. These three dishes are prepared by “Zi Caterina” restau-rant in via Roma. The Cornucopia is a sort of Neapo-litan “cuoppo” and consist in batter-fried vegetables such as courgettes, aubergines and carrots served in a paper cone bag. According to the ancient Romans carrot had aphro-

Cornucopia, Ludo Fritto e Pentolac-cia. Tre i piatti elaborati dal risto-rante Zì Caterina di via Roma. La Cornucopia è un cuoppo di verdure pastellate, zucchine, melanzane e carote. Secondo gli antichi romani la carota aveva proprietà afrodisia-che. Apicio nelle sue opere culinarie elogiava il sapore delle zucchine alla scapece, una ricetta ancora in voga.

madeinpompei40 OTTOBRE 2015

Il Ludo, invece, è un calzone fritto con broccoli, biete, noci e mozza-rella. Plinio descriveva la bieta come l’ortaggio più leggero, il cui succo “toglie la forfora dalla testa e scio-glie il ventre”. Le noci, poi, venivano consumate per farcire dolci o anche fuori dai pasti. La pentolaccia, infi-ne, è una pasta con le cicerchie, una tipologia di legume che non man-cava negli orti dei Pompeiani. Se inizialmente questo alimento veniva destinato agli animali, col passare del tempo i cittadini ne apprezzaro-no il sapore e lo introdussero nella loro dieta. (Info: 0818507447).

Il dolce dei Misteri. Antica ricetta a base di miele, mandorle, pinoli e noci (pasticceria Gabbiano). Il dolce rievoca quello che mangiavano i no-stri antenati nella Secundae Mensae, cioè la sezione del menù dedicata ai dolci.

Asparagus. Panino ai cereali a lie-vitazione naturale, con arrosto di lombo di suino, crema di asparagi, formaggio di pecora affumicato e rucola (Pub Old West). Asparago e rucola, secondo Plinio, producevano un effetto afrodisiaco.

Morus. Gelato al gelso (gelateria Punto Freddo). Il gelso è rappresen-tato nelle pitture dello xystus della casa della Venere in conchiglia negli scavi di Pompei.

Far Sacrum. Panino al farro con frit-tata di rucola e pollo (ristorante Four Seasons). Far era l’antico nome del farro, il cereale più consumato in epoca regia romana, prima di essere

sostituito dal frumento. La rucola era definita “erba forte e pungente”, cui venivano attribuite virtù magi-che.

Lupin-Spritz. Spritz e lupini, un abbi-namento rivisitato in chiave moder-na (bar Amato). Gli imperatori roma-ni, durante le celebrazioni, facevano distribuire alla popolazione semi di lupini come segno di magnanimità e prosperità.

Rico Nucis. Pizza Fior di ricotta, crema di noci, asparagi, olio, sale e basilico (pizzeria Alleria). La ricotta fresca è raffigurata in diversi affre-schi pompeiani, veniva utilizzata sia per il dolce che per il salato. Anche di noci ci sono state tramandate ri-cette dall’antica Pompei. I suoi gu-sci, invece, venivano utilizzati per i giochi.

Vesuvius. Ripieno “fumante” a for-ma di Vesuvio con mozzarella, po-modoro, funghi, prosciutto cotto, salame (ristorante Turistico). La particolare forma del vulcano è stata arricchita dalla presenza dei funghi, già raffigurati in alcuni affreschi di Pompei.

Il Marinato. Pita di farina di grano farcita con sfilacci di maiale cotti a bassa temperatura e marinati in sal-sa fumè, con patatine fritte (pub The British). I Pompeiani consideravano molto gustosa la carne di maiale, la provavano con il miele, ingrediente contenuto nella marinatura insieme con carote, cipolle, sedano, aglio, aceto di vino e pepe.

Pirus. Cocktail con crema di whisky aromatico alla nocciola, liquore alle noci e polpa di pere (Passion Cafè). E qui torna il sapore delle noci, che nelle case dei pompeiani non pote-vano mai mancare. Questo perché si consideravano tra le scorte alimen-tari grazie alla protezione del guscio. Il pero è stato frequentemente rap-presentato negli scavi di Pompei, dove se ne distinguono 9 diverse varietà.

disiac effects. In his works Apicius praised the flavour of marinated courgettes “alla scapece”, whose recipe is still very trendy. The Ludo is a “calzone”, that is fried stuffed pizza with broccoli, chards, walnuts and mozzarella. Pliny de-scribed the chard as the lighter vegetable, whose juice “removes dandruff from the head and loosens the bowels”.Lastly the “Pentolaccia” is pasta with chuckling vetches, a kind of legume that could be easily found in the vegetable gardens of the ancient Pompeii.

Dolce dei Misteri (Sweet of Mysteri-es). This old recipe is made with ho-ney, almonds, pine nuts and walnuts (Il Gabbiano patisserie).

Asparagus. Multigrain naturally le-avened bread stuffed with roasted pork loin, asparagus cream, sheep smoked cheese and rocket (Old West Pub).

Morus. Mulberry ice cream. (Punto Freddo Ice cream parlour)

Far Sacrum. Spelt sandwich with rocket omelette and chicken (Four Seasons restaurant).

Lupin-Spritz. Spritz and lupins, ancient and modern combination (Amato bar)

Rico Nucis. Pizza with ricotta, wal-nut cream, asparagus, oil, salt and basil (Alleria Pizzeria).

Vesuvius. Vesuvius shaped “fu-ming” stuffed pizza with mozzarella, tomatoes, mushrooms, ham, salami (Tourist restaurant).

Il Marinato. Pita stuffed with low temperature-cooked pork strips, first marinated in a smoked sauce, with fries (The British Pub).

Pirus. Aromatic hazelnut cocktail with whiskey cream, walnut liqueur and pear pulp (Passion Café).

ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA

madeinpompei 41OTTOBRE 2015

È diventato finalmente “commestibi-le” uno dei simboli più famosi della Pompei antica. Il maestro pastic-ciere Salvatore Gabbiano, infatti, ha realizzato una “versione golosa” del celebre mosaico “Cave Canem” impiegando 2.100 tessere di ciocco-lato, alternato tra bianco e fondente, realizzando un’opera dalle dimen-sioni di circa 130x130 centimetri. «Mi sono ispirato a una tradizione di famiglia, visto che mio padre è stato mosaicista» ha spiegato il pastic-ciere pompeiano ai curiosi che gli hanno chiesto come gli fosse venuta la simpatica idea – presentata nel corso dell’evento “Ludi pompeiani” dello scorso settembre – di utiliz-zare i cioccolatini come tessere di mosaico. Tra l’altro il mosaico del “Cave Ca-

Il mosaico del Cave Canem? è di cioccolato!Duemila “tessere” di bianco e fondente per il famoso mosaico pompeiano

nem” – quello vero, che si trova nella Casa del Poeta Tragico degli Scavi di Pompei – è stato recentemente restaurato e restituito all’ammirazio-ne del pubblico. Una volta ristabilite, mediante restauro, le condizioni del celebre mosaico con la raffigurazio-

ne del cane alla catena e con l’iscri-zione “cave canem” (che, tradotto dal latino, significa “attenti al cane”), l’opera è oggi visitabile ma protetta da una struttura in vetro, che ne ga-rantisce una migliore salvaguardia anche dagli agenti atmosferici.

ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA

TESTATINA

madeinpompei 43OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA

“Riscoperte” le Terme Repubblica-ne, il quinto dei complessi termali identificati a Pompei e presumi-bilmente il più antico stabilimento pubblico conservato nel sito. L’edi-ficio, adiacente l’ingresso del Foro Triangolare, nel corso della prima età imperiale (I sec. d.C.) era andato in disuso ed era stato inglobato dalle residenze private confinanti, quali la casa della Calce e la casa delle Pa-reti rosse. Venne scavato nel 1950 da Amedeo Maiuri che ne documen-tò la planimetria, ma da allora non era stato più indagato e la terra e la vegetazione l’avevano interamente coperto.Grazie ad un progetto dell’Università di Berlino (Freie Universität) diretto dalla prof. Monika Trümper in colla-borazione con la Oxford University, e voluto dalla Soprintendenza di Pompei, si è avviata un’importante attività di studio articolata in due fasi. La prima, condotta nel mese di marzo, con la pulizia generale dell’a-rea e il rilievo architettonico, che ha riportato alla luce la struttura delle terme scavate da Maiuri. La secon-da, una campagna di scavo durata 3 settimane e conclusasi in questi giorni, tesa a comprendere l’evo-luzione nel tempo dell’architettura e della tecnologia utilizzata per gli spazi termali. Le Terme Repubblica-ne difatti, essendo tra le più antiche documentate a Pompei, rappresen-

Nuovi risultati di studio sul più antico edificio termale del sitoPompei riscopre le terme repubblicane

tano una “sperimentazione” che confluisce nella soluzione ottimale delle Terme Stabiane, poco distanti e immediatamente successive, che rappresentano un modello perfetto di complesso termale, con la tradi-zionale suddivisione e impostazione tecnologica poi in uso presso tutti gli edifici del genere. Conferma della più antica origine di queste terme potrebbe proprio essere la presen-za di intercapedini areate poste al disotto del pavimento per creare la camera per il passaggio dell’a-ria calda per il riscaldamento degli ambienti termali, realizzate da una serie di canali paralleli, al posto del tradizionale sistema delle colonnine di mattoni poi comunemente adot-tate in tutte le terme romane. Le in-dagini di studio si sono concentrate nell’area del laconicum (sauna) e del praefurnium (fornace), che risultano tra gli esempi più antichi noti per la fase di passaggio dal modello greco a quello romano, al fine di precisarne lo sviluppo cronologico e il funzio-namento.

Pompeii rediscovers Republican BathsPompeii “rediscovers” the Repu-blican Baths, the fifth and possibly oldest thermal bath structure identi-fied in the archaeological site. During the first Imperial Age (I century AD.) this building – placed next to the en-trance of the Triangular Forum- fell into disuse and was incorporated into private residences, such as the House of Lime and the House of the Red Walls. In 1950 the archaeologist Amedeo Maiuri documented its lay-out, but then no further efforts were made to pursue excavation of the site, which had been entirely cove-red by earth and vegetation.Thanks to a new project by the Uni-versity of Berlin, in collaboration with Oxford University and sup-ported by Pompeii authorities, a two-phase study of the site is now underway. The first phase involved a general cleaning of the area and brought to light the structure firstly excavated by Maiuri. The second phase aimed to investigate how the architecture and technologies used in thermal baths had evolved over time.The Republican Baths, which are documented among the oldest of their kind in Pompeii, were an “ex-perimental construction” preceding the nearby Stabian baths. Confirma-tion that the Republican baths are in fact an older structure could be found in the presence of ventilated underground cavities that created a room for hot air to heat the thermal baths, consisting of a series of pa-rallel channels, instead of the tradi-tional system of columns of bricks that were more commonly used in Roman baths.

madeinpompei44 OTTOBRE 2015

Due anni e mezzo tra pro-gettazione e lavori e 35 milioni di euro per una nuova stazione ferroviaria che rivoluzionerà l’acces-so agli Scavi di Pompei, consentendo ai turisti di raggiungere direttamen-te il sito archeologico da tutta la rete ferroviaria nazionale. È il proget-to, redatto dalle Ferrovie dello Stato, approvato lo scorso settembre dal Comitato di gestione della “buffer zone” riuni-to a Roma nella sede del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, alla presenza dei ministri della cultura Dario Franceschini e di infrastrut-ture e trasporti, Graziano Del Rio. All’incontro, insieme con i ministri, erano presenti i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla coesione territoriale; il Presidente delle Regione Campa-nia, Vincenzo De Luca; i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Castel-lammare di Stabia, Ercolano, Pom-pei, Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase; il direttore del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri e il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna. Con l’ok allo stu-dio di fattibilità è stato dato alle Fs il mandato a passare ora alla proget-tazione definitiva per il nuovo Hub che si chiamerà “Pompei Scavi”. «Un progetto in linea con gli obiet-tivi del governo di investire su grandi attrattori turistici», ha commentato Franceschini. Alle Fs era stato dato l’incarico di redigere un progetto, d’intesa con gli enti locali e le am-ministrazioni competenti, per la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria con la funzione di snodo di smistamento e indirizzamento del flusso turistico verso il sito archeo-logico; di interscambio con la linea

Circumvesuviana Napoli-Sorrento e con le altre modalità di trasporto via terra; accesso diretto da tutta la rete ferroviaria nazionale con la possibili-tà di collegamenti dalle principali cit-tà anche con treni ad alta velocità. Il nuovo Hub ferroviario “Pompei Sca-vi” sorgerà sull’intersezione della linea Fs Napoli-Salerno con la linea della Circumvesuviana Napoli-Sor-rento: qui verrà realizzata una sta-zione ferroviaria che sarà collegata direttamente agli Scavi di Pompei da un percorso pedonale attrezzato e che avrà anche la funzione di snodo di smistamento e indirizzamento del flusso turistico verso il sito archeo-logico. Alla stazione sarà affiancato un parcheggio di interscambio mo-dale di circa 200 posti auto. Il costo dell’intervento è stimato in circa 35 milioni di euro; i tempi stimati per la realizzazione del nuovo Hub sono di 12 mesi per la progettazione, le at-tività negoziali, l’acquisizione delle aree e dei permessi e di 18 mesi per i lavori e il collaudo finale.

“Pompei Scavi”: la stazione che rivoluzionerà il turismoLa fermata avrà la funzione di snodo per il flusso turistico verso il sito archeologico

Necessario anche l’interramento della CircumvesuvianaIl nuovo hub “Pompei Scavi” pro-gettato dalle Ferrovie dello Stato è un progetto ambizioso, destinato a fare di Pompei Scavi l’ombelico turistico del Bel Paese. Nonostan-te queste premesse, il progetto dell’hub pompeiano non basta da solo a risolvere il problema del traffico eccessivo che attualmen-te ingessa i Comuni della “buffer zone”. Per chiudere il cerchio, al fine di conferire sistematicità ai trasporti pubblici dell’area, è ne-cessario ripescare al più presto il vecchio progetto, accantonato dalla giunta regionale Caldoro, che prevedeva l’interramento di un tratto della Circumvesuviana, lungo alcuni chilometri. La Cir-cumvesuviana, percorrendo il territorio della città di Pompei, la taglia letteralmente in due, men-tre i passaggi a livello (quello più importante è sito a via Nolana, arteria di collegamento della cit-tà mariana con i paesi vesuviani) bloccano il traffico ogni 30 minuti. I riflessi negativi di tale stato di cose per l’economia e la vita so-ciale di Pompei sono evidenti a tutti. Ne deriva che i due progetti sono complementari tra loro. Lo svincolo ferroviario da realizzar-si tra Pompei e Torre Annunziata deve essere necessariamente completato (senza ulteriori indugi) congiuntamente a quello d’inter-ramento della Circumvesuviana lungo il tratto Torre Annunziata-Scafati.

Mario Cardone

TURISMO

madeinpompei46 OTTOBRE 2015ENOGASTRONOMIA

È forse uno degli alimenti più cono-sciuti e consumati al mondo, piace ai grandi e soprattutto ai più pic-cini, d’estate va a ruba ma è molto piacevole gustarlo con climi più miti. Ovviamente stiamo parlando del gelato, la crema fredda, soffice e vellutata che tutti conoscono e apprezzano. Ma attenzione, non ci ingannino il dolce sapore e i tanti gusti tra i quali poter scegliere: a mangiarlo ci vuole poco, ma in realtà stiamo parlando di una delle prepa-razioni gastronomiche più difficili da ottenere in generale, soprattutto se di alta qualità. Ci facciamo raccon-tare qualche segreto del mestiere di gelataio da Filippo, dalle figlie Paola e Miriam, dal genero Iacopo, ovvero lo staff della gelateria “Golden Ice” di via Sacra. «Sì – confermano – il gelato è tra le cose più complesse che ci possano essere nel mondo della gastrono-mia. E per fare un buon gelato è ne-cessario saper bilanciare gli ingre-dienti che si mettono nel latte, anche

perché ognuno ha delle proprietà che danno caratteristiche particolari alla crema»Da cosa deriva questa complessi-tà?«Zuccheri, grassi e solidi vanno im-piegati ognuno nella giusta percen-tuale, perché hanno funzioni diverse tra loro e insieme contribuiscono a dare il giusto gusto al gelato. Ad esempio, con gli zuccheri il gela-to diventa morbido e spatolabile, i grassi contribuiscono, invece, a far-lo mantenere. I “solidi”, invece, cioè gli ingredienti come frutta, cacao, ecc. ne caratterizzano il gusto».Come definireste il vostro gelato?«Estremamente bilanciato tra gli zuccheri, il latte e gli ingredienti di qualità che utilizziamo, come ad esempio le nocciole del Piemonte, i pistacchi siciliani, gelso nero del Vesuvio o la frutta fresca tipica del territorio: albicocche, limoni, ecc. Ed è anche leggero, perché senza uova, farina o burro. I prodotti sono sempre freschi, i gusti non sono mai preparati in precedenza: quando un gelato finisce, non ce n’è un’altra vaschetta già pronta in freezer e bi-sogna aspettare che venga rifatto al momento. Anche per questo, realiz-ziamo sempre nuovi gusti. Non im-pieghiamo mai, invece, conservanti, grassi idrogenati o olio di palma. Per questo è un gelato che possono ma-giare tutti».Come è nata la passione per que-sta dolce specialità?«La nostra è una famiglia di gela-tieri. In particolare la passione per quest’arte ci è stata tramandata da una zia di origini siculo-calabresi che a sua volta aveva appreso i se-greti del gelato da un mastro gelatie-re siciliano. Insomma, quella che c’è oggi a Pompei è una tradizione che arriva da lontano».

Il gelato: è buono, fa bene ed è... complesso!«È una delle preparazioni gastronomiche più difficili da ottenere»

Curiosità sul gelato: c’era anche a PompeiSembra incredibile, eppure già in Mesopotamia e in Egitto probabilmente si conoscevano bevande raffreddate con ghiac-cio o neve, antenate del nostro gelato. Anche sono stati i mae-stri pasticcieri italiani ad avergli dato – nei secoli – la forma e i gusti che oggi tutto il mondo apprezza. Nella sua lunga sto-ria, il gelato è passato anche da Pompei: qui sono stati trovati antichi negozi dove si vendeva ghiaccio (portato a valle dal Ve-suvio attraverso gli schiavi) che veniva sminuzzato e addolcito con miele. Testimonianze sto-riche confermano che anche in Cina, in Giappone e presso gli Inca c’era l’abitudine di consu-mare ghiaccio con altre spezie. Dal XVI secolo in Italia il gelato diventa una vera e propria cre-ma fredda; nel secolo succes-sivo compare accompagnato dai primi biscotti per giungere a diventare, nei giorni nostri, uno “street food” da consumare du-rante una passeggiata!

Golden Ice Gelateria Artigianale Info: Via Sacra, 22 - Pompei - Tel. 081 850 5019

madeinpompei48 OTTOBRE 2015

Ad ottobre Pompei si prepara ad ospitare l’evento più importante dell’anno sportivo del microsistema del golf su pista-minigolf locale che vede, per il quarto anno consecuti-vo, la realizzazione del Trofeo Inter-nazionale Città di Pompei di Minigolf “South Italy Golf Cup”. L’evento sportivo è inserito ufficialmente nel calendario internazionale della World Minigolf Sport Federation e si svolgerà dal 16 al 18 ottobre 2015. Giunto alla IV edizione, sarà l’occa-sione per svolgere anche i Tornei Amatoriali di fine anno, che vedran-no coinvolti tutti i nuovi amatori di ogni età (e capacità) che hanno iniziato a giocare da poco e che vorranno parteciparvi; i Tornei Sco-lastici di fine anno per le scuole ade-renti e, ovviamente, lo svolgimento della gara ufficiale per professionisti provenienti dai club Italiani e stra-nieri. «Iniziano ad arrivare le prime iscrizioni, la macchina organizzativa è già in moto, impegnata per far riu-scire le cose nel migliore dei modi» dice il presidente del Minigolf Club di Pompei. Tutte le info e news saran-no reperibili sul sito internet del club (www.minigolfclubpompei.it) non-ché in modo completo e tempestivo sulla pagina Facebook Asd Minigolf Club Pompei. L’evento è aperto e gratuito per tutti i visitatori, curiosi e tifosi che potranno seguire dal vivo gli allenamenti e la gara ufficiale. «Ci auguriamo che gli atleti locali, non-ché la squadra di Minigolf “Città di Pompei”, seppur partecipe da poco ad eventi sportivi ufficiali, possa ottenere buoni risultati» aggiunge Spiezia. Il 2015 è stato un anno im-portante per il gruppo del minigolf locale, caratterizzato dallo svolgi-mento sull’impianto sportivo inter-nazionale omologato di Pompei, del Campionato Italiano di Minigolf Sor-di FSSI che ha portato in città tutto il gotha Nazionale di questo sport, i migliori atleti sordi provenienti da

ogni club d’Italia che si sono sfidati nella gara di categoria più importan-te dell’anno. Con l’arrivo della pri-mavera, poi, sono riprese le attività promozionali in sinergia con la Fede-razione Italiana Folf su Pista (FIGSP) ed il Provveditorato agli studi di Napoli (ufficio scolastico regionale) che ha portato a giocare a Pompei centinaia di ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado di molte città della provincia. Come sempre, si sono distinte le rappresentative di Arzano e Giugliano coadiuvati da ottimi dirigenti scolastici e docenti. Anche a livello locale si è fatto mol-to, nonostante le difficoltà di ogni anno, portando alla prova gratuita ed alle attività consequenziali tanti ragazzi del territorio. Oltre alle nor-mali attività dell’associazione loca-le, nonché centro federale e punto di riferimento per tutto il Sud Italia, questo è stato anche l’anno della proposta ludico-sportiva in altre realtà locali delle province di Napoli, Caserta e Salerno con le esperienze al Minigolf di Baia Domitia, presso alcuni Lidi balneari del lungomare e l’inaugurazione di un impianto semi-regolamentare in provincia di Saler-no che ha reso possibile la pratica ludico-sportiva a tanti vacanzieri italiani e stranieri presenti in quella

Minigolf, torna il trofeo South Italy Golf CupDal 16 al 18 ottobre a Pompei l’evento golfistico più importante del Sud Italia

località turistica. Tutti gli interessati a scoprire le proposte per il nuovo anno in arrivo possono contattare i responsabili del Minigolf Club Pom-pei.

SPORT

madeinpompei 49OTTOBRE 2015 SPORT

Ricominciate le attività dell’Acca-demia Karate Vesuviana, con tan-ta voglia di fare e con tanti nuovi iscritti. L’Accademia, che svolge le sue attività nella palestra del liceo “Pascal” di Pompei, è ormai un punto di riferimento per tanti giova-ni del territorio che vogliono avvici-narsi a quest’antica arte marziale. Alcuni giovani atleti dell’AKV parte-ciperanno anche alle selezioni per la rappresentativa regionale della Federazione (FIK). Le lezioni rego-lari infrasettimanali sono aperte a tutti e sono tenute dal maestro Al-fredo Contino, cintura nera 3° Dan e presidente dell’Akv. I corsi of-frono una preparazione completa, non solo dal punto di vista fisico-atletico e tecnico, ma anche teori-co: sono previsti incontri con altri professionisti e figure di riferimen-to sociale (esperti legali, sociologi, esponenti delle forze dell’ordine e psicologi) per dare ai corsisti una preparazione informativa e socio-psicologica per affrontare al meglio un potenziale caso di “aggressione urbana”. Ad ottobre, inoltre, partirà anche il corso di Urban Defence, guidato dall’istruttore Gennaro Izzo: i corsi saranno gratuiti per gli studenti del liceo. www.accademiakaratevesuviana.it Tel. 3464973726

La Virtus Pompei è pronta a scrivere una nuova pagina del volley cittadi-no. Il prossimo 24 ottobre, infatti, partirà il campionato federale Fipav 2015/16 che vedrà le ragazze chiamate a di-sputare la Serie D. Sarà la prima volta in assoluto che una squadra di Pompei partecipa ad un campio-nato regionale di pallavolo, ma per la Virtus non è abbastanza. L’obiettivo è fare bene anche nella categoria superiore e quindi si riparte dall’ot-timo campionato di Prima Divisione disputato l’anno scorso. La garanzia arriva anche dal primo allenatore Mimmo Lupo, che insieme alla ri-confermata Gloria Esposito (nel dop-pio ruolo di giocatrice-allenatrice in seconda), guiderà le ragazze nell’av-ventura della Serie D. «Si tratta di un campionato regionale – spiega Lupo – e non vogliamo assoluta-mente sfigurare. Per questo alle ragazze chiedo tantissimo impegno negli allenamenti. Siamo in Serie D e vogliamo restarci a lungo. Abbiamo “sistemato” la difesa con giocatrici d’esperienza, qualche altro rinforzo è in arrivo e potremo affrontare al meglio il torneo». È presto parlare di promozione, insomma, ma la Virtus sta costruendo una squadra solida, sulle basi dell’affiatato team che lo scorso anno ha fatto così bene. «Puntiamo ad un campionato da salvezza o da metà classifica – con-ferma Gloria Esposito – anche se il gruppo è solido e ci sono stati dei nuovi innesti. In più quest’anno negli allenamenti, oltre che alla tecnica e

alla tattica, cureremo di più la pre-parazione atletica in palestra con i pesi». Quest’ultimo aspetto è possi-bile grazie alla collaborazione con la palestra Young Club di Scafati, della prof. Anella Auricchio. La società presieduta da Alfredo Contino ha confermato la presenza del prof. Lu-cio Sorrentino, che ricoprirà il doppio ruolo di team manager e preparatore atletico delle squadre agoniste. In più c’è da dire che quest’anno la Virtus disputerà tutte le partite casalinghe tra le “mura amiche del Liceo “Pa-scal” di Pompei, grazie alla sensibi-lità della preside Filomena Zamboli. La società può contare su ben 7 squadre agonistiche: oltre alla prima squadra che disputerà la Serie D, ci sono le squadre, maschile e femmi-nile, del “Pascal” che parteciperan-no alla Seconda Divisione (e per le quali si sono aperte le selezioni), la Under14 femminile, la Under16 mi-sta e la Minivolley (5-11 anni) mista. Sponsor della Virtus sono Givova, Hcca24 e Hts Med.

Virtus Pompei inizia la sfida della Serie DObiettivo: non sfigurare. Rinforzato il sestetto dello scorso anno

Cell. 346 497 3726E-mail: [email protected]: Virtus Pompei

Karate e Urban Defence, a ottobre ripartono i corsi

Lo staff: Gloria Esposito, Mimmo Lupo e Lucio Sorentino

madeinpompei50 OTTOBRE 2015SPORT

Nel giugno 2005, nella periferia di Pompei, nasce l’Associazione Spor-tiva Dilettantistica Atletico Pompei, dall’idea di un gruppo di giovani accumunati dalla passione per lo sport, con lo specifico intento di de-dicarsi, con sapienza e professiona-lità, soprattutto ai più piccoli e a quei giovani dal potenziale ancora da mo-dellare e accrescere, che intendono avvicinarsi per la prima volta ad una pratica sportiva. Tutto questo è pos-sibile grazie all’impegno e alla dedi-zione di personale serio e qualificato - figura nel loro organico anche un allenatore con tesserino UEFA B, Mario Mandato - sempre presente e punto di riferimento per chi muove i primi calci. La novità assoluta di quest’anno calcistico, tra le tante, consiste nella qualifica di “Scuola calcio d’élite” - comunicato ufficiale n. 2 del 02/07/15 della Figc - ovve-ro un riconoscimento concesso alle scuole calcio solo se in possesso di determinati requisiti imprescindibili. Come ogni buona scuola calcio che si rispetti, anche l’Atletico Pompei ha deciso di affacciarsi sul pano-rama del calcio professionistico femminile, con una squadra - unica sul territorio - che lo scorso anno ha partecipato al Campionato Gio-vanissime Regionali Under 17 e ha visto un gruppo di ragazze classe 2000 partecipare alle selezioni per la Rappresentativa Campania. Per non deludere le attese, anche quest’anno la squadra femminile - che vanta ad oggi una rosa composta da 30 ra-gazze di età compresa tra i 12 e i 20 anni - parteciperà al campionato di Serie D, cimentandosi per la prima volta in un’esperienza calcistica a 11. Un’altra importante novità ri-guarda l’età minima degli iscritti: da quest’anno, infatti, è stata isti-tuita una categoria 2011, nella quale

sono presenti anche tre bambine, a conferma del fatto che il calcio non è solo uno sport maschile. Catego-ria “Baby”, se vogliamo, che si ac-compagna ad altre categorie. Oltre a quella femminile di Giovanissime Regionali e quella Baby, sopra citata, le categorie - divise per fascia d’età - sono così costituite: 2010, 2008/09, 2007/08, 2005/06 e 2003/04. Que-ste ultime due, insieme alle Giova-nissime, si alleneranno anche su un campo regolamentare, in previsione dei campionati. Tutte le categorie, inoltre, partecipano ai campionati locali, provinciali e regionali Figc. L’Atletico Pompei, nel suo staff al-tamente qualificato, vanta anche la presenza di un allenatore dei portie-ri, il quale segue ragazzi e ragazze con allenamenti specifici e persona-li, nel loro delicatissimo ruolo. Non bisogna dimenticare che la società è fortemente impegnata nel sociale,

accogliendo coloro che hanno meno possibilità, provenienti da situazioni familiari difficili, sostenendo tutti i costi necessari, utili ad una parteci-pazione serena alle attività sportive offerte dall’Atletico Pompei. Inoltre è in corso un progetto per accogliere agli allenamenti, a partire dal primo giovedì di ottobre e per ogni giovedì, dalle ore 15:30 alle 17:00, i bambini dell’Orfanotrofio della Beata Ver-gine di Pompei. L’Atletico Pompei, dunque, non è solo calcio giocato: la società, infatti, è sempre attiva nell’organizzazione di eventi – come il “Torneo dei genitori” che si svolge-rà tra il 18 e il 30 dicembre, o il Tor-neo “Junior FestTrophy” della città di Vasto nel giugno 2016 – e nella par-tecipazione a eventi organizzati dalla Città di Pompei quale, ad esempio, la Festa dello Sport dell’8 dicembre, in Piazza Bartolo Longo. Liliana Montagnaro

Atletico Pompei: il calcio si fa “rosa”Anche quest’anno la squadra femminile parteciperà al campionato di Serie D

e-mail: [email protected] Facebook: Atletico PompeiTel. 3313913230 (sig. Camillo D’Apice)

Allenamenti: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. ore 15:30–17:00 categorie 2010 e 2008/09; ore 16:00–17:00, categoria 2011; ore 17:00–18:30 categorie 2005/06 e 2007/08; ore 18.30–20:00 categorie Femminile e 2003/04.

ASD Atletico Pompei via Aldo Moro 2/bisSegreteria: tutti i giorni dalle 15:30 alle 20:00

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