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STORIA DELL’ORDINE Eco dei Barnabiti 2/2018 23 C on la collaborazione dell’Uni- versità degli studi di Napoli “L’Orientale” e dell’Ordine dei Chierici Regolari di San Paolo, Bar- nabiti, all’evento, promosso dall’Uni- versità Cattolica del Sacro Cuore, hanno partecipato: Mario Taccolini, Prorettore Università Cattolica del Sacro Cuore, Angelo Bian- chi, Preside Facoltà di Let- tere e Filosofia, Università Cattolica del Sacro Cuore, P. Filippo Lovison, barna- bita, Direttore del Centro Studi Storici dell’Ordine dei Barnabiti, S.E. Mons. Pierantonio Tremolada, Ve- scovo di Brescia. Sono poi seguiti gli interventi più circostanziati di Simonetta Graziani, dell’Università de- gli studi di Napoli “L’Orien- tale”, Francesco Vincenzo Pomponio, dell’Università degli studi di Messina, e di Giancarlo Toloni, dell’Uni- versità Cattolica del Sacro Cuore. sacerdote e studioso L’esistenza terrena del P. Luigi Cagni si è di con- tinuo intrecciata tra gli im- pegni accademici e quelli del suo status religioso, al punto che la sua memoria si è oggi ravvivata nell’Or- dine dei Barnabiti al di là dei suoi ben noti meriti scientifici. Noi barnabiti sia- mo fatti così; un senso di discrezione che viene dalle origini cinquecentesche e che insegna a da- re il meglio di sé senza clamore né ricerca di onori. Se lo avesse voluto, il giovane Lui- gi avrebbe potuto facilmente disat- tendere quella regola non scritta; ne aveva tutte le capacità, nonché la ca- parbia, e poi avrebbe goduto del sin- golare privilegio di una stabile pre- senza nella Città eterna; ordinato sa- cerdote dal futuro cardinale Confalo- nieri nell’aprile 1953, nella Chiesa dei Barnabiti al Gianicolo, mai, infatti, si allontanò da Roma, se non per brevi viaggi: dal 1953 al 1971 risiedette presso lo Studentato Inter- nazionale di via Roselli, dal 1971 al 1976 presso la Parrocchia dei Santi Bia- gio e Carlo ai Catinari, e, dal 1976 fino alla morte, presso la Curia Generali- zia, ricoprendo in quegli anni incarichi significativi a servizio dell’Ordine. guadagnarsi la vita … Alieno a ogni forma di carrierismo, le sue radici attingevano alla terra del- l’infanzia, a Toline di Piso- gne (Brescia), dove nac- que il 4 marzo 1929, pri- mogenito di Domenico e Lucia Conti (aveva tre so- relle: Rita, Martina e Do- lores). La sua era una fa- miglia povera, al punto che il suo parroco, Don Giuliano, nel 1940, sug- gerì ai genitori di farlo en- trare nella Scuola Aposto- lica dei Barnabiti di Cre- mona per assicurargli un futuro meno incerto: «La mia vocazione sacerdotale – ricorderà in un’intervista apparsa sul “Giornale di P. LUIGI M. CAGNI A VENT’ANNI DALLA MORTE Partecipato e sinceramente sentito l’evento accademico legato al ricordo del barnabita P. Luigi Cagni (†1998), assiriologo ed ebraista bresciano, che si è svolto giovedì 3 maggio 2018, presso la “Sala della Gloria” della Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, durante il quale è stato anche presentato il bel volumetto celebrativo curato da Giancarlo Toloni, dal titolo: L’opera di Luigi Cagni, Torino 2018, e si è solennemente inaugurato, sempre presso questa prestigiosa sede universitaria, il Seminario di Studi su Lingue e Culture del Vicino Oriente e del Mediterraneo «Luigi Cagni». Si pubblica qui uno stralcio dell’intervento tenuto dal P. Filippo Lovison in quell’occasione. P. Luigi Giovanni M. Cagni (1929-1998)

P. LUIGI M. CAGNI A VENT’ANNI DALLA MORTE · Eco dei Barnabiti 2/2018 23 ... Don Giuliano, nel 1940, sug - ... copertina del volume pubblicato in suo onore “lumaca”: da Lu igi

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STORIA DELL’ORDINE

Eco dei Barnabiti 2/2018 23

Con la collaborazione dell’Uni-versità degli studi di Napoli“L’Orientale” e dell’Ordine dei

Chierici Regolari di San Paolo, Bar-nabiti, all’evento, promosso dall’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore,hanno partecipato: Mario Taccolini,Prorettore Università Cattolica delSacro Cuore, Angelo Bian-chi, Preside Facoltà di Let-tere e Filosofia, UniversitàCattolica del Sacro Cuore,P. Filippo Lovison, barna-bita, Direttore del CentroStudi Storici dell’Ordinedei Barnabiti, S.E. Mons.Pierantonio Tremolada, Ve-scovo di Brescia. Sono poiseguiti gli interventi piùcircostanziati di SimonettaGraziani, dell’Università de-gli studi di Napoli “L’Orien-tale”, Francesco VincenzoPomponio, dell’Universitàdegli studi di Messina, e diGiancarlo Toloni, dell’Uni-versità Cattolica del SacroCuore.

sacerdote e studioso

L’esistenza terrena delP. Luigi Cagni si è di con-tinuo intrecciata tra gli im-pegni accademici e quellidel suo status religioso, alpunto che la sua memoriasi è oggi ravvivata nell’Or-dine dei Barnabiti al di làdei suoi ben noti meritiscientifici. Noi barnabiti sia-mo fatti così; un senso di

discrezione che viene dalle originicinquecentesche e che insegna a da-re il meglio di sé senza clamore néricerca di onori.Se lo avesse voluto, il giovane Lui-

gi avrebbe potuto facilmente disat-tendere quella regola non scritta; neaveva tutte le capacità, nonché la ca-

parbia, e poi avrebbe goduto del sin-golare privilegio di una stabile pre-senza nella Città eterna; ordinato sa-cerdote dal futuro cardinale Confalo-nieri nell’aprile 1953, nella Chiesa deiBarnabiti al Gianicolo, mai, infatti, siallontanò da Roma, se non per breviviaggi: dal 1953 al 1971 risiedette

presso lo Studentato Inter-nazionale di via Roselli,dal 1971 al 1976 presso laParrocchia dei Santi Bia-gio e Carlo ai Catinari, e,dal 1976 fino alla morte,presso la Curia Generali-zia, ricoprendo in queglianni incarichi significativia servizio dell’Ordine.

guadagnarsi la vita …

Alieno a ogni forma dicarrierismo, le sue radiciattingevano alla terra del-l’infanzia, a Toline di Piso-gne (Brescia), dove nac-que il 4 marzo 1929, pri-mogenito di Domenico eLucia Conti (aveva tre so-relle: Rita, Martina e Do-lores). La sua era una fa-miglia povera, al puntoche il suo parroco, DonGiuliano, nel 1940, sug-gerì ai genitori di farlo en-trare nella Scuola Aposto-lica dei Barnabiti di Cre-mona per assicurargli unfuturo meno incerto: «Lamia vocazione sacerdotale– ricorderà in un’intervistaapparsa sul “Giornale di

P. LUIGI M. CAGNIA VENT’ANNI DALLA MORTE

Partecipato e sinceramente sentito l’evento accademico legato al ricordo del barnabita P. LuigiCagni (†1998), assiriologo ed ebraista bresciano, che si è svolto giovedì 3 maggio 2018, pressola “Sala della Gloria” della Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, durante il quale èstato anche presentato il bel volumetto celebrativo curato da Giancarlo Toloni, dal titolo:L’opera di Luigi Cagni, Torino 2018, e si è solennemente inaugurato, sempre presso questaprestigiosa sede universitaria, il Seminario di Studi su Lingue e Culture del Vicino Oriente e delMediterraneo «Luigi Cagni». Si pubblica qui uno stralcio dell’intervento tenuto dal P. FilippoLovison in quell’occasione.

P. Luigi Giovanni M. Cagni (1929-1998)

Brescia” del 10 agosto 1993 – fu in-tuita dal mio Parroco [Don GiulianoBianchi]; le condizioni di povertà del-la mia famiglia mi spinsero presto ver-so i Barnabiti, perché era barnabita

un Padre di Pisogne [il P. Ugo M. Cor-na Pellegrini Spandre]».Terra dura, fino all’ingratitudine: non

molti anni dopo, infatti, lasciò unatraccia indelebile nel suo animo ildolore di non avere potuto fare ritor-no al suo amato lago d’Iseo nel tristegiorno dei funerali della mamma, Lu-cia Conti, e della sorellina, Dolores,cadute ambedue in un dirupo mentreerano dedite al faticoso lavoro inmontagna. E questo era accaduto nelmomento per lui più delicato di rea-lizzazione della sua vocazione, men-tre si trovava, dalla fine di luglio del1945, al Carrobiolo di Monza per ilNoviziato; le leggi canoniche di allo-ra non permettevano in nessun casouna sua interruzione.Da quell’inatteso e cocente dolore

sgorgò in lui quell’energica determi-nazione e quell’entusiasmo inconteni-bile che sempre lo caratterizzò, all’in-segna da un lato di una ferrea convin-zione: “bisogna guadagnarsi la vitacon le proprie capacità”, d’altro diuna sensibilità e delicatezza d’animonon comune e che non mancherà diesprimere attraverso la musica – comeelevazione spirituale – distinguendosicome ottimo direttore del coro delloStudentato romano. Più tardi, la sua

schola cantorum verrà più volte invi-tata nelle basiliche e chiese dell’Urbe;un servizio che P. Cagni continuò finoal 1960, quando i suoi sempre piùpressanti impegni universitari non piùglielo permisero.

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“Sala della Gloria”, un momento dell’intervento della Prof.ssa Graziani

copertina del volume pubblicato in suoonore

“lumaca”:da Luigi Maria Cagni

Era sì un barnabita tenace e verace,naturaliter destinato all’apostolato in-tellettuale, ma obbediente. Nonostantei diversi richiami fatti ai suoi Superiorimaggiori dall’intraprendente Prof. Pet-tinato affinché non venisse distolto da-gli studi, con umiltà, nel 1971, accettòdi buon grado la sua nuova destinazio-ne a San Carlo ai Catinari per svolger-vi, con il consueto entusiasmo, l’attivi-tà pastorale nel cuore della vociantevecchia Roma, tra Campo dei Fiori, ilTevere, la Sinagoga e il Pantheon. Fon-dò così nel 1972 il periodico parroc-chiale: Il nostro San Carlo, di cui fu Di-rettore e Redattore fino al 1977; a volteamava firmarsi, ironicamente, con lopseudonimo di “lumaca”, dalle duelettere iniziali di Luigi Maria Cagni.Nonostante la stazza e la voce pos-

sente non si rivelò mai una “lumacainvadente”, quanto piuttosto festinalente. Basti accennare alla sua parte-cipazione a diversi Capitoli Provin-ciali, come a ben tre Capitoli Gene-rali; qui, in qualità di Preside, ne di-resse uno particolarmente complesso,quello del 1976, dedicato al difficilecompito della revisione delle Costi-tuzioni in vigore da ben quattro se-coli, svolgendovi un lavoro infatica-bile di mediazione tra le due correntiche vi si fronteggiavano, tra coloroche volevano salvare tutto il possibilee chi invece voleva radicalmente cam-biarle in virtù dei dettati del ConcilioEcumenico Vaticano II.Proprio per quel suo metodo di lavo-

ro così equilibrato, oggettivo e sereno,il 3 settembre 1976 venne nominatoRappresentante Legale della Congrega-zione, ricoprendo ininterrottamentequesto importante ufficio fino alla mor-te. Nel 1979 venne eletto Assistentegenerale – ricoprì tale carica per bendodici anni –, e, nello stesso anno, ri-cevette la nomina a professore univer-sitario, accettando la cattedra pressol’Istituto Orientale di Napoli. Da quiuna spola continua tra Roma (con ilBiblico e La Sapienza) e Napoli, che loportò a soggiornare tra i suoi confratel-li dell’Istituto Bianchi, per tre giorni asettimana, ben lieti di godere della suavivace quanto autorevole presenza.Molto richiesto per conferenze e

predicazioni – nel 1958-59 predicògli esercizi spirituali ai liceali nei col-legi barnabitici di Napoli, nel 1961 a

Paestum, e nel 1962 a Parigi e a SanVito Romano –, ricoprì nel frattem-po la responsabilità di presiedere al-l’Ufficio centrale “Scuola e Cultura”,e, per tre anni, dal 5 giugno 1979 al30 luglio 1982, ricoprì anche la cari-ca di Vicario generale. Nella sedute diConsulta era ammirevole la sua resi-stenza alle lunghe ore di discussione,quanto la sua meticolosità, precisionee puntualità nelle discussioni, di cui iverbali danno ampia testimonianza.Se in tutte questa attività dimostrava

una dedizione sincera alla sua fami-glia religiosa, tanto che in una bustabianca, con sopra da lui scritto a pen-na in colore rosso: I miei morti, racco-glieva i “ricordini lutto” di coloro che

gli erano stati più vicini, non mancavadi incoraggiare nella ricerca i suoigiovani studenti né dimenticava la suafamiglia di origine. A questo proposi-to, non solamente sostenne moral-mente i suoi familiari e nipoti ma, inparticolare, aiutò in tutti i modi a luipossibile sua sorella Margherita (Rita)prodigandosi nel 1975 per il trasferi-mento della sua famiglia da Cremonaa Brescia per ragioni familiari, richie-dendo a proposito anche consulenzelegali a noti professionisti romani.

quel suo “guscio” romano

Doveroso il riaffacciarsi ancora allaporta del suo prediletto “guscio”, per

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“Sala della Gloria”, un momento dell’intervento del Prof. Pomponio sul volumedi P. Luigi Cagni, La lingua di Ebla

rimanere nel linguaggio evocativo del-la metafora della lumaca: quella suastanza al Gianicolo, al terzo piano,orientata a est con un mozzafiato pa-norama sulla Roma antica; ininterrot-ta meta di visite di colleghi assiriologie orientalisti, che sbirciavano poi fur-tivi anche tra gli scaffali che copriva-no due pareti arrivando al soffitto,colmi di libri ed estratti, accanto allasua scrivania ingombra di carte e al

computer con la stampante di primagenerazione, che sembravano irriderequelle vicine scatole da scarpe riboc-canti di schede di ogni tipo. Un luogo“alto” di incontro e di ricordi, all’inse-gna dei suoi suggerimenti e del climadi leale collaborazione scientifica eumana che il P. Cagni aveva il donodi diffondere accanto a sé, grazie an-che a quel suo parlare in libertà, aglianeddoti e curiosità orientalistiche, a

un buon bicchierino di whisky, offertosempre con signorilità, meglio amabi-lità paterna, e a quella sua famosa fi-nestra sospesa tra cielo e terra!

l’ultimo sguardo

In cura per una mialgia, la sera del23 gennaio 1998 ritornava, come sem-pre, in treno da Napoli, ma si mise su-bito a letto con la febbre. Domenica25 venne ricoverato presso l’ospedaleS. Camillo, dove spirò alle ore 14.30del 27 gennaio, per complicazioni re-nali e ictus cerebrale, sulla base di unaaltissima glicemia (il giorno prima del-la morte aveva ricevuto l’eucarestiadal P. Giovanni Ballabio, mentre il Su-periore generale, Luigi Villa, gli avevaamministrato l’olio degli infermi). I fu-nerali si svolsero in San Carlo ai Cati-nari il 30 gennaio 1998, con grandeaffluenza di parenti, studiosi, colleghi,confratelli, oratoriani, ecc. Numerosi itelegrammi di cordoglio pervenuti daogni parte del mondo. Così gli Atti del-la Casa di San Carlo ai Catinari ripor-tano la descrizione dei suoi funerali:

«Ore 9.30: trasferimento della sal-ma in Chiesa; ore 10.00: concelebra-zione presieduta dal P. Generale e dal-la Consulta, concelebrando una tren-tina di barnabiti provenienti da tuttaItalia (dopo la comunione molti i di-scorsi sinceri e commossi); ore 11.35:trasferimento della salma al cimiterodel Verano. Il nostro Centro Studi de-cide di non limitarci, per il P. LuigiCagni, alla solita necrologia da pub-blicarsi in “Eco dei Barnabiti” e (informa più completa) nel Bollettinoufficiale “Barnabiti”, ma di farne unprofilo biografico critico e scientifico,con uno studio-rassegna esatto dellesue numerose pubblicazioni. Si incari-ca di questo il P. Giuseppe Cagni, an-che in omaggio al Padre Defunto, cheproprio un mese fa è venuto a dareil “via” al n° 14 di “Barnabiti Studi”,di cui egli era Direttore responsabile[e così avvenne nel numero successi-vo di “Barnabiti Studi”, 15 (1998]».

Per tutto questo e ben altro di lui,nell’Ordine dei Barnabiti, tra i suoi fa-miliari, come anche nel campo scien-tifico e accademico che non a casoha voluto organizzare questa opportu-na iniziativa, se ne avverte vieppiù lasincera mancanza.

Filippo Lovison

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panorama oggi ridotto, a causa della crescita di una maestosa magnolia