1
20 Le Scienze 537 maggio 2013 Il matematico impertinente di Piergiorgio Odifreddi professore ordinario di logica matematica all’Università di Torino e visiting professor alla Cornell University di Ithaca (New York) Cortesia Cédric Villani La matematica con la cravatta Come vincere la medaglia Fields grazie a una teoria che minimizza il lavoro C édric Villani è uno dei più brillanti, e sicuramente il più vistoso, dei matematici viventi. Chi lo vede lo nota e non lo dimentica, perché somiglia a un ba- ronetto uscito da un romanzo di Jane Austen: non solo per il suo aspetto fisico e i suoi lunghi capel- li lisci, ma anche per il suo singolare abbigliamento, che consiste sempre di giacca (spesso a tre quarti) e panciotto, una colorita cra- vatta Lavallière o Ascot, e una vistosa spilla a ragno. Che cosa ci sia nella sua testa, sotto la chioma e sopra la cra- vatta, è difficile immaginarlo. Lo spiega solo in parte il suo libro Il teorema vivente (Rizzoli, 2013), che si concentra più sugli aspet- ti umani e folcloristici della sua vita, che sui risultati del pensie- ro. Risultati che gli hanno merita- to nel 2010 la medaglia Fields «per la sua dimostrazione dello smor- zamento non lineare di Landau e la convergenza verso l’equilibrio dell’equazione di Boltzmann». Peccato, perché entrambi gli argomenti sarebbero stati de- gni di approfondimento. Provia- mo dunque a rimediare, almeno parzialmente, cercando di far- ci un’idea di che cosa abbia por- tato Villani alla gloria matema- tica. In realtà, se si guarda la sua produzione, l’argomento a cui ha dedicato maggior attenzione è il trasporto ottimale, su cui ha pub- blicato due libri, per un totale di un migliaio di pagine. Questa disciplina fu fondata da Gaspard Monge nel 1781, in Mémoire sur la théorie des déblais et des remblais («memoria sulla teoria degli scavi e dei terrapieni»), e studia il problema di tra- sferire un corpo da un luogo a un altro con il minimo lavoro. Nel 1942, in un articolo sulla traslocazione delle masse, Leonid Kan- torovich applicò la neonata teoria della programmazione lineare alla sua soluzione, e questo gli valse il premio Nobel per l’econo- mia nel 1975. Il contributo di Villani riguarda invece la soluzio- ne del problema in geometrie non euclidee, e la sua scoperta è che è possibile calcolare quale sia la curvatura dello spazio in cui ci si muove, attraverso le variazioni dell’entropia. Il legame fra geometria e termodinamica passa attraverso l’e- quazione del calore scoperta da Joseph Fourier nel 1811, che deter- mina come si diffonde la temperatura in un solido: si tratta di una forma di trasporto ottimale, in cui si trasferisce la temperatura da un luogo a un altro del solido con il minimo dispendio di energia cinetica. E qualcosa di analogo succede con la più generale equa- zione scoperta da Ludwig Boltzmann nel 1872, che determina co- me si diffonde la temperatura in un fluido o in un gas. Fin dalla formulazione della teoria del calore, Fourier si accorse che la diffusione della temperatura in un solido omogeneo è rego- lare. Che lo stesso succeda anche in un solido non omogeneo è un risultato molto più complicato e difficile, ottenuto da John Nash nel 1957 e da lui esteso alle equazioni differenziali dello stesso ti- po di quella del calore. Questa fu la prima di una serie di dimostra- zione di teoremi matematici otte- nuti mediante un’analisi del flusso di quantità analoghe al calore (si veda la rubrica del mese scorso). Il secondo lavoro citato nella motivazione della medaglia Fields è sulla tendenza verso l’equilibrio globale dei sistemi cinetici spa- zialmente non omogenei, pubbli- cato con Laurent Desvillettes nel 2005. In esso Villani dimostra che a essere regolari sono non solo le soluzioni dell’equazione del calo- re, ma anche quelle dell’equazio- ne di Boltzmann. Questo estende il risultato di Nash, perché l’equa- zione di Fourier si può considera- re come un caso limite di quella di Boltzmann: una sua versione in particolari regimi. L’altro lavoro citato è sullo smorzamento di Landau, pubbli- cato nel 2009 con Clément Mou- hot dopo una saga biennale rac- contata nel libro da cui siamo partiti. Questa volta si tratta del comportamento delle onde di den- sità degli elettroni in mezzi conduttori, come il plasma o i metalli, scoperte negli anni venti da Irving Langmuir, premio Nobel per la chimica nel 1932. In un articolo del 1946 sulle vibrazioni del pla- sma elettronico, Lev Landau, premio Nobel per la fisica nel 1962, mostrò che se si semplifica la teoria, linearizzandola, queste onde si smorzano molto velocemente, in maniera esponenziale. E Villani ha dimostrato il risultato in generale, senza semplificazioni. Come si vede, la fisica continua a fornire ispirazione e stimolo alla matematica moderna. E anche a Villani, come potrà consta- tare chiunque verrà a sentirlo a Torino il 18 e 19 maggio, in occa- sione del Salone del Libro. Brillante e vistoso. Cédric Villani è professore all’Università di Lione e direttore dell’Institut Henri Poincaré a Parigi.

P. Odifreddi - La matematica con la cravatta

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Piergiorgio Odifreddi, "La matematica con la cravatta", Il matematico impertinente, Le Scienze, maggio 2013, http://www.piergiorgioodifreddi.it/wp-content/uploads/2011/10/ODIFREDDI_maggio.pdf

Citation preview

  • 20 Le Scienze 537 maggio 2013

    Il matematico impertinente

    di Piergiorgio Odifreddiprofessore ordinario di logica matematica allUniversit di Torino

    e visiting professor alla Cornell University di Ithaca (New York)

    Corte

    sia

    Cdr

    ic V

    illan

    i

    La matematica con la cravattaCome vincere la medaglia Fields grazie a una teoria che minimizza il lavoro

    C dric Villani uno dei pi brillanti, e sicuramente il pi vistoso, dei matematici viventi. Chi lo vede lo nota e non lo dimentica, perch somiglia a un baronetto uscito da un romanzo di Jane Austen: non solo per il suo aspetto fisico e i suoi lunghi capelli lisci, ma anche per il suo singolare abbigliamento, che consiste sempre di giacca (spesso a tre quarti) e panciotto, una colorita cravatta Lavallire o Ascot, e una vistosa spilla a ragno.

    Che cosa ci sia nella sua testa, sotto la chioma e sopra la cravatta, difficile immaginarlo. Lo spiega solo in parte il suo libro Il teorema vivente (Rizzoli, 2013), che si concentra pi sugli aspetti umani e folcloristici della sua vita, che sui risultati del pensiero. Risultati che gli hanno meritato nel 2010 la medaglia Fields per la sua dimostrazione dello smorzamento non lineare di Landau e la convergenza verso lequilibrio dellequazione di Boltzmann.

    Peccato, perch entrambi gli argomenti sarebbero stati degni di approfondimento. Proviamo dunque a rimediare, almeno parzialmente, cercando di farci unidea di che cosa abbia portato Villani alla gloria matematica. In realt, se si guarda la sua produzione, largomento a cui ha dedicato maggior attenzione il trasporto ottimale, su cui ha pubblicato due libri, per un totale di un migliaio di pagine.

    Questa disciplina fu fondata da Gaspard Monge nel 1781, in Mmoire sur la thorie des dblais et des remblais (memoria sulla teoria degli scavi e dei terrapieni), e studia il problema di trasferire un corpo da un luogo a un altro con il minimo lavoro. Nel 1942, in un articolo sulla traslocazione delle masse, Leonid Kantorovich applic la neonata teoria della programmazione lineare alla sua soluzione, e questo gli valse il premio Nobel per leconomia nel 1975. Il contributo di Villani riguarda invece la soluzione del problema in geometrie non euclidee, e la sua scoperta che possibile calcolare quale sia la curvatura dello spazio in cui ci si muove, attraverso le variazioni dellentropia.

    Il legame fra geometria e termodinamica passa attraverso lequazione del calore scoperta da Joseph Fourier nel 1811, che determina come si diffonde la temperatura in un solido: si tratta di una

    forma di trasporto ottimale, in cui si trasferisce la temperatura da un luogo a un altro del solido con il minimo dispendio di energia cinetica. E qualcosa di analogo succede con la pi generale equazione scoperta da Ludwig Boltzmann nel 1872, che determina come si diffonde la temperatura in un fluido o in un gas.

    Fin dalla formulazione della teoria del calore, Fourier si accorse che la diffusione della temperatura in un solido omogeneo regolare. Che lo stesso succeda anche in un solido non omogeneo un risultato molto pi complicato e difficile, ottenuto da John Nash nel 1957 e da lui esteso alle equazioni differenziali dello stesso tipo di quella del calore. Questa fu la prima di una serie di dimostra

    zione di teoremi matematici ottenuti mediante unanalisi del flusso di quantit analoghe al calore (si veda la rubrica del mese scorso).

    Il secondo lavoro citato nella motivazione della medaglia Fields sulla tendenza verso lequilibrio globale dei sistemi cinetici spazialmente non omogenei, pubblicato con Laurent Desvillettes nel 2005. In esso Villani dimostra che a essere regolari sono non solo le soluzioni dellequazione del calore, ma anche quelle dellequazione di Boltzmann. Questo estende il risultato di Nash, perch lequazione di Fourier si pu considerare come un caso limite di quella di Boltzmann: una sua versione in particolari regimi.

    Laltro lavoro citato sullo smorzamento di Landau, pubblicato nel 2009 con Clment Mouhot dopo una saga biennale raccontata nel libro da cui siamo

    partiti. Questa volta si tratta del comportamento delle onde di densit degli elettroni in mezzi conduttori, come il plasma o i metalli, scoperte negli anni venti da Irving Langmuir, premio Nobel per la chimica nel 1932. In un articolo del 1946 sulle vibrazioni del plasma elettronico, Lev Landau, premio Nobel per la fisica nel 1962, mostr che se si semplifica la teoria, linearizzandola, queste onde si smorzano molto velocemente, in maniera esponenziale. E Villani ha dimostrato il risultato in generale, senza semplificazioni.

    Come si vede, la fisica continua a fornire ispirazione e stimolo alla matematica moderna. E anche a Villani, come potr constatare chiunque verr a sentirlo a Torino il 18 e 19 maggio, in occasione del Salone del Libro.

    Brillante e vistoso. Cdric Villani professore allUniversit di Lione e direttore dellInstitut Henri Poincar a Parigi.

    _GoBack