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REGIONE CALABRIAASSESSORATO TURISMO E BENI CULTURALI
CALABRIA2008
OTTAVO RAPPORTO SUL TURISMO
© 2008 osservatorio del turismo della regione calabria© 2008 le nuvole - editoria e arti visive
via F.lli Cervi 17/L - 87100 Cosenzawww.lenuvole.it - e.mail: [email protected]
ISBN 978-88-88343-65-5
REGIONE CALABRIAASSESSORATO TURISMO E BENI CULTURALI
Osservatorio del turismo della Regione Calabria
CALABRIA2008
OTTAVO RAPPORTO SUL TURISMO
Coordinamento generale: Emilio Becheri
A cura di: Emilio Becheri, Mariza Righetti, Maurizio Biasi
Per il Comitato Scientifico: Mara Manente
Segreteria Organizzativa: Mariza Righetti (Direttore delle Ricerche), Maurizio Biasi Salvatore Nudo, Paolo Cosco, Letizia F. Perri, Fabio Cerchiaro, Cinzia Pasqua, Teresa Gentile, Caterina Rossi, Antonino Coppola.
Contributi: Pasquale Anastasi Ottavio Doria Salvatore Nudo Emilio Becheri Vincenzo Farina Mara Manente Maurizio Biasi Sonia Ferrari Giancarlo Perani Rodolfo Bova Isabella Furfaro Domenico Riga Fabio Cerchiaro Teresa Gentile Mariza Righetti Anna Cipparrone Piero Greco Francesco Sesso Luigi Cipparrone Gianfranco Ielo Medina Tursi Prato
Si ringraziano: Per la Provincia di Catanzaro: Paola Fragale, Sebastiano Jannini, Il Presidio Statistico; per la Provincia di Cosenza: Gilda De Vincenzo, Luigi O. Gabriele, IAT Castrovillari: Benedetto Di Diego, Giulio La Sala, Fedele La Vitola, Giuseppe Percoco, Luigi Perfetti, IAT Guardia Piemontese: Pierino Frisonne, Arnaldo Perri, Vita Perrone, Ottaviano Pinto, Maria Vattimo; per la Provincia di Crotone: Vito Barresi, Domenico Ioele, Serafino Militi, Vincenzo Ferro, Vincenzo Pascuzzi, Carolina Proietto, Franco Scicchitano, Francesco Virardi; per la Provincia di Reggio Calabria: Paolo Morisani, Carena De Diego, Marcello Chindamo, Antonia Fusco Foti; per la Provincia di Vibo Valentia: Ferdinando Barillaro, Antonio Sarica, Giuseppe Timpano; Associazione Borghi Autentici d’Italia; Direzione Aeroporto S. ANNA Crotone: Paolo Filippelli; Direzione Aeroporto SACAL Lamezia Terme: Giorgio Rogliano, Spagnoli; Direzione SOGAS Reggio Calabria: Nicodemo Macrì; ISTAT; per la Multimedia System: Alessandro Coccimiglio, Giuseppe Correale; Maurizio Anzillotti; Lorenzo Briani; Oreste Montebello; Monica Perez; Maria Gabriella Picciotti; Pietro Pietramale; Nicola Tolone; Alberto Vega; Gruppo Dirigente FIBA – Confesercenti Calabria, Francesco Imbroisi; Ufficio Spagnolo del Turismo di Roma.
INDICE CONTRIBUTI
I IL SISTEMA D’ACCOGLIENZA di Maurizio Biasi e Mariza Righetti
II LA DOMANDA di Maurizio Biasi e Mariza Righetti
III LE STATISTICHE DEL TURISMO NON RILEVATO……….. di Maurizio Biasi e Mariza Righetti
IV L’ECONOMIA DEL TURISMO di Mara Manente
V LA RETE DEI COLLEGAMENTI di Teresa Gentile
VI NAUTICA DA DIPORTO di Teresa Gentile
VII L’ACCOGLIENZA DIURNA di Fabio Cerchiaro,
Vincenzo Farina e Salvatore Nudo
VIII LE RETI SENTIERISTICHE COME OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO TURISTICO ECOSOSTENIBILE di Domenico Riga
IX IL TURISMO CULTURALE di Anna Cipparrone e Medina Tursi Prato
X TURISMO SUBACQUEO di Isabella Furfaro,
Piero Greco e Francesco Sessoi
XI IL VALORE AGGIUNTO DEI PIANI INTEGRATI TERRITORIALI
di Pasquale Anastasi, Rodolfo Bova, Ottavia Doria
e Gianfranco Ielo
XII LA FORMAZIONE E LE FIGURE PROFESSIONALI di Sonia Ferrari
XIII GRUB AUS di Luigi Cipparrone
ALCUNE LINEE STRATEGICHE di Emilio Becheri
CONSIDERAZIONI FINALI di Giancarlo Perani
POR CALABRIA 2007-2013 Estratto
PRESENTAZIONE
Negli ultimi anni la Calabria ha avuto un momento di grande successo
e sviluppo turistico, conseguendo un posizionamento migliore in termini
di quota di mercato: dal 2000 ad oggi infatti è cresciuta dall’1,9% al 2,2%;
in termini di valori assoluti si è passati dai 6.282 milioni del 2000 agli
8.155 milioni del 2006, con una variazione del 29,8%, corrispondente ad
un tasso medio di incremento annuo di più del 4,4%.
L’evoluzione delle attività turistiche ha visto una notevole accelerazio-
ne, non solo da un punto di vista dimensionale, ma anche e soprattutto
su di un piano qualitativo.
A fronte di questo trend positivo, tuttavia, permangono alcuni problemi
di fondo che da sempre caratterizzano il turismo regionale:
- l’orientamento della domanda, quasi esclusivamente rivolto, al turismo
balneare;
- la localizzazione del movimento lungo le zone costiere;
- la scarsa incidenza delle presenze straniere;
- l’importanza del movimento generato dalle abitazioni per vacanza o
“seconde case” che assume dimensioni notevoli non rilevate dalle stati-
stiche ufficiali, a tal proposito, è stato realizzato un censimento del patri-
monio abitativo ad uso turistico e delle relative presenze con la collabo-
razione delle Amministrazioni Comunali (per la prima volta) a livello re-
gionale.
Per smuovere tali atteggiamenti consolidati occorre tempo ed è oppor-
tuno un piano strategico di lungo periodo, peraltro in corso di realizzazio-
ne presso l’Osservatorio del Turismo.
Bisogna mirare a obiettivi contenuti che si solidificano e si consolidano
nel corso degli anni, consentendo il recupero dei gap individuati.
In tal senso debbono essere impostate alcune linee d’azione che con-
fluiscono nella programmazione comunitaria 2007-2013 attraverso il
POIN, avendo ben presente che lo sviluppo del turismo internazionale si
gioca tutto sulla combinazione fra soggiorno e mezzi di trasporto.
L’Osservatorio del Turismo arrivato all’ottava edizione con la presente
pubblicazione ha continuato a svolgere negli anni la sua funzione essen-
ziale di riferimento per gli operatori, gli esperti e gli addetti al comparto
del turismo e, anche, dei beni culturali, mettendo di volta in volta in evi-
denza i problemi cruciali ed individuando linee strategiche di sviluppo.
Tradizionalmente il Rapporto sul turismo in Calabria non è solo un vo-
lume di statistiche ma anche un documento di considerazioni e proposte
qualitative che più volte hanno fatto riferimento alle tradizioni ed alle im-
magini della regione con valutazioni sulle diverse identità e sulla marca di
sintesi regionale, nel quadro dei grandi mutamenti che si stanno realiz-
zando nel mondo del turismo.
È in questa logica che debbono essere valutati i diversi contributi pre-
sentati, da quello relativo alla stima del numero e del movimento attivato
dalle abitazioni utilizzate per vacanza, a quello sulla fotografia e la carto-
lina, nella consapevolezza che si tratta di diversi approcci possibili per
capire e gestire l’identità della Calabria, dei suoi territori e dei suoi turi-
smi, proprio partendo dalle testimonianze di un vissuto locale che si fa
storia.
La struttura del volume è articolata in tre parti:
- nella prima parte vengono analizzati il sistema d’accoglienza e la
domanda, considerando il movimento turistico attivato nella regione. Se-
gue la presentazione dei risultati relativi al censimento sulle “seconde a-
bitazioni ad utilizzo turistico”; il monitoraggio sull’evoluzione del sistema
di trasporti, e un approfondendo sulla nautica da diporto;
- nella seconda parte vengono considerati alcuni nuovi mercati e vec-
chi turismi rinnovati. Sono presi in considerazione i segmenti del turismo
culturale, subacqueo e delle reti sentieristiche;
- nella terza parte si portano a conoscenza i risultati di interventi di pro-
grammazione territoriale quali i PIT e si definiscono le linee di indirizzo
strategico per lo sviluppo dell’intero comparto.
Infine un contributo – dibattito sull’importanza dell’immagine percepita e
realizzata della regione.
On.le Pasquale M. Tripodi Assessore
Turismo e Beni culturali Regione Calabria
I IL SISTEMA D’ACCOGLIENZA
Maurizio Biasi, Mariza Righetti
1. Cenni storici La storia dell’ospitalità è antica, così come i suoi legami con il viaggio, di
cui costituisce una componente essenziale. Infatti, l’evoluzione dei mezzi
di trasporto, incentivando gli spostamenti, ha determinato anche la diffu-
sione delle strutture di ricettività1.
Una tappa fondamentale nella storia delle strutture ricettive è costituita
dalla costruzione delle strade lastricate (312 a.C.) che collegavano Roma
con tutti i Paesi dell’impero di Augusto, garantendo l’invio di merci, agevoli
spostamenti di truppe, rapide consegne postali. Si rese pertanto necessa-
ria la costruzione di case da adibire al ricovero di funzionari, soldati, com-
mercianti e messi che potevano così trovare ospitalità a pagamento.
Fin dall’antichità coesistono ospitalità gratuita2 e professionale, a pa-
gamento, che solo in tempi recenti ha conquistato una sua collocazione
di rilievo nel panorama dell’offerta turistica.
Durante il Medio Evo, ecclesiastici e viandanti trovavano asilo in con-
venti e monasteri o in case dette Xenodichìa, situate lungo le vie dei pel- 1 Tra i servizi contenuti nel “pacchetto turistico” l’alloggio costituisce elemento ineliminabile (art. 84, Dlgs. 206/2005, Codice del consumo). 2 L’Hospiium, alloggio privato (spesso una semplice camera) tenuto a disposizione dalle famiglie più ricche a favore di personaggi importanti nei loro spostamenti.
Il sistema d’accoglienza 14
legrinaggi, mentre i feudatari avevano diritto di stabilirsi presso i loro vas-
salli; ed è proprio nel periodo medievale che trova le sue origini il termine
“albergo”, dal gotico “haribergo” (alloggiamento militare) che si trasforma
poi nella parola “albergus” col significato di rifugio, ricovero.
Nell’XI secolo, col rifiorire del commercio terrestre e marittimo e
l’incrementarsi delle vie di comunicazione, sorsero sempre più numerose
locande, osterie e taverne. I servizi offerti in queste strutture (quasi sem-
pre a conduzione familiare) erano molto modesti.
I primi alberghi in senso moderno, nei quali l’organizzazione diventa
professionale e i servizi accurati, li troviamo solo dopo la rivoluzione in-
dustriale (nella seconda metà del secolo XVIII) e la realizzazione delle
strade ferrate (1825). La maggiore facilità di viaggi e spostamenti dovuta
alla costruzione delle ferrovie, ha incentivato e trasformato l’attività al-
berghiera fino a conferirle le caratteristiche attuali.
Il percorso dell’ospitalità non può ancora considerarsi concluso: nasco-
no, si affermano e sono incentivate nuove forme di accoglienza “non
convenzionale” che hanno creato un panorama vasto ed eterogeneo
nell’offerta di alloggio, che si propone al turista con modalità attuative di-
versificate, offrendo diversi stili di accoglienza e dando vita ad inedite fi-
gure di ospitalità.
2. La situazione attuale Il turismo contemporaneo si va caratterizzando per una sempre mag-
giore segmentazione della domanda, in termini di reddito, età, consumi,
abitudini, luoghi di residenza, livelli di istruzione. La domanda mondiale di
turismo è destinata a diversificarsi ulteriormente nel medio e nel lungo
periodo e dunque, l'offerta va evolvendosi verso formule sempre più spe-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
15
cifiche e soluzioni sempre più personalizzate: da un lato, nascono e si
sviluppano nuove forme di turismo (turismo congressuale, termale, reli-
gioso, sportivo, culturale, per indicare solo i più noti), dall'altro si affer-
mano nuovi modi di interpretare e vivere le forme tradizionali.
Le ragioni di questo sviluppo sono diverse: maggiore disponibilità di
reddito e tempo libero; migliore accessibilità di un numero crescente di
località grazie allo sviluppo dei trasporti, soprattutto di quelli aerei Iow
cost3; informazione più ampia, puntuale e disponibile grazie a internet,
ricerca di destinazioni alternative, ecc. Non ci si sposta più soltanto epi-
sodicamente e per la classica vacanza annuale, ma più volte nel corso
dello stesso anno, per motivazioni ed attività diverse: si pensi ai flussi tu-
ristici attivati dal desiderio di praticare uno sport o l'escursionismo mon-
tano, di assistere a eventi culturali di ogni sorta, di effettuare shopping in
siti prestigiosi. Si moltiplicano quindi le nuove forme di Ieisure associate
al turismo, interno e internazionale.
Si modificano così anche le strutture ricettive, e ne nascono delle nuo-
ve, come è accaduto nell’ultimo ventennio prima con gli agriturismi e poi
con i bed & breakfast; anche gli alberghi si differenziano non solo con ri-
ferimento alla qualità dei servizi, ma soprattutto in relazione alla specifici-
tà degli stessi. Peraltro nascono nuove concezioni come quella
dell’albergo diffuso, degli e alcune strutture alberghiere si trasformano in
residence durante la bassa stagione.
L’operatore della ricettività deve essere molto flessibile e capace di at-
tivare diverse tipologie a seconda delle esigenze del mercato, senza re-
3 Cfr. Cap. V del presente volume Rapporto Calabria 2008.
Il sistema d’accoglienza 16
stare attaccato al settore originario di appartenenza.
3. I riferimenti normativi nazionali Con l’estensione della disciplina legislativa ai gestori di strutture di ospi-
talità non convenzionale, il legislatore ha inteso ampliare l’offerta ricettiva
oltre le tipologie esistenti, creando una categoria “aperta”, che possa re-
cepire nuovi modelli e tendenze, anche sulla spinta di schemi provenienti
da altre tradizioni. Presupposto questo per realizzare esigenze particolari
dei consumatori e per sopperire alla carenza di strutture ricettive in terri-
tori di promettente sviluppo turistico. Fra le varie tipologie di ospitalità ha
avuto particolare fortuna la formula (di derivazione anglosassone) del
“bed and breakfast” (letto e prima colazione), disciplinata con apposite
leggi in molte regioni italiane, che consente la valorizzazione di edifici ru-
rali o di particolare pregio architettonico, ubicati in località turistiche o in
centri storici, da parte dei proprietari o possessori che, ottenute le appo-
site autorizzazioni,, provvedono a dare ospitalità nella loro abitazione of-
frendo anche il servizio di prima colazione4. Altra forma di ospitalità “al-
ternativa” con caratteristiche analoghe, ma qualificata dall’ ubicazione in
zona agreste, è “l’ospitalità rurale familiare” (art. 23 L. 27 marzo 2001, n.
122 “Disposizioni modificative e integrative alla normativa che disciplina il
settore agricolo e forestale”), che consiste nel servizio di alloggio e prima
colazione nella propria abitazione nell’ambito delle iniziative regionali fi-
nalizzate allo sviluppo dell’agricoltura e alla valorizzazione della multifun-
zionalità delle aziende. Quando l’attività è esercitata da un imprenditore
agricolo rientra fra le attività agrituristiche, recentemente disciplinate dal- 4 Cfr. rapporto sul turismo in Calabria 2007.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
17
la Legge 20 febbraio 2006, n. 96 (“Disciplina dell’agriturismo”, cui le Re-
gioni uniformeranno le proprie normative in materia), che considera agri-
turistiche “le attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli imprenditori
agricoli di cui all’art. 2135 c.c., attraverso l’utilizzazione della propria a-
zienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo,
di silvicoltura e di allevamento di animali” (art. 2, L. 96/2006). A differen-
za dell’ospitalità rurale, l’attività ricettiva nell’agriturismo si considera
connessa a quella agricola, che ha pertanto carattere prevalente e si ca-
ratterizza per specifici obblighi in materia di utilizzo dei prodotti aziendali
nella ristorazione. La nuova legge considera attività assimilate
all’agriturismo, cui è estensibile la relativa disciplina, “quelle svolte dai
pescatori relativamente all’ospitalità, alla somministrazione di pasti non-
ché le attività connesse ivi compresa la pesca-turismo” (art. 12, L.
96/2006). Fra le attività affini rientra (ai sensi dell’art. 3 lett. b D.lgs. 18
maggio 2001 n. 226, come sostituito dall’art. 7 D.lgs. 26 maggio 2004, n.
154, Modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura)
l’ittiturismo, cioè “l’attività di ospitalità ricreativa, didattica, culturale e di
servizi, finalizzata alla corretta fruizione di ecosistemi acquatici e vallivi,
delle risorse della pesca e dell’acquacoltura, e alla valorizzazione degli
aspetti socio-culturali delle imprese ittiche e di acquacoltura, esercitata
da imprenditori, singoli o associati attraverso l’utilizzo della propria abita-
zione o di strutture nella disponibilità dell’imprenditore stesso”.
L’ittiturismo esprime un concetto di vacanza attiva, nata in contrapposi-
zione al turismo da spiaggia o di svago, già esercitata in altri paesi euro-
pei, come la Spagna e la Francia. Manca, ad oggi, però, una disciplina
articolata e ben definita di questa particolare forma di turismo, che vede
Il sistema d’accoglienza 18
la competenza delle regioni nel definirne le modalità di attuazione.
In Calabria, l’attività di ittiturismo risulta essere svolta da una sola im-
presa di Isola Capo Rizzuto (KR), che lavora nel settore da molti anni e
che offre la disponibilità di 12 posti letto. L’attività si svolge prevalente-
mente da marzo a settembre e si avvale dell’utilizzo di due imbarcazioni
per la pesca, di un ristorante che offre la possibilità di degustare il pesce
appena pescato e di una piccola pensione per il servizio ricettivo. Il turi-
sta ha così la possibilità di condividere non solo il modo di vivere dei pe-
scatori, quanto di partecipare all’attività di pesca5.
Agriturismo e ittiturismo si caratterizzano per la semplificazione ammi-
nistrativa delle procedure e per la deroga alle disposizioni in materia di
adattamento degli immobili: ciò allo scopo di salvaguardare le caratteri-
stiche degli edifici e incrementare l’offerta del settore. Nel segno di un tu-
rismo sostenibile si inseriscono una serie di nuove tipologie, intese a
sfruttare, in relazione alle caratteristiche dei luoghi, edifici esistenti per
fini turistici. E’ il caso delle residenze d’epoca, strutture ricettive ubicate
in complessi immobiliari di particolare pregio storico, architettonico e cul-
turale, con arredi antichi e di pregio, che offrono alloggio in camere e uni-
tà abitative. Alcune regioni (Emilia-Romagna, n. 16/2004; Marche n.
9/2006; Puglia n. 11/1999; Toscana n. 42/2000; Umbria n. 13/1990; Ve-
neto n. 33/2002) hanno dettato regole per l’utilizzo di queste dimore, qua-
lificandole come alberghi o come esercizi extralberghieri con conseguen-
te applicazione delle relative regole. Altra ipotesi di “ricettività sostenibile”
è quella dell’albergo diffuso o paese albergo (L.R. Abruzzo, n. 64/1999;
5 Si ringrazia per le informazioni il sig. Nicola Tolone coop Le Castella.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
19
L.R. Calabria, n. 11/1988; L.R. Sardegna, n. 27/1998; L.R. Friuli V.G., n.
2/2002; L.R. Marche 9/2006); si tratta di alberghi caratterizzati dalla cen-
tralizzazione in un unico stabile dell'ufficio ricevimento, delle sale e dei
servizi di uso comune e dalla dislocazione delle unità abitative in uno o
più stabili separati, purché ubicati nel centro storico o in siti extraurbani.
La finalità dell’intervento è quella di creare un sistema di riqualificazione
edilizia, favorendo lo sviluppo ricettivo dei centri urbani ed extra-urbani
attraverso il recupero di case esistenti, dotandole dei servizi necessari e
mettendole a disposizione dei turisti attraverso il Comune e/o le Pro Loco
e/o le Associazioni di categoria. Nel caso di borghi montani, l’albergo dif-
fuso consente di far rivivere luoghi e culture, con il vantaggio per i pro-
prietari di usufruire di aiuti per la ristrutturazione degli immobili. Si distin-
guono dall'albergo diffuso: il borgo-albergo, in cui la rete di alloggi messi
a disposizione dei turisti non ha una proprietà e una gestione comune,
ma vi è comunque un servizio centralizzato, generalmente in forma di
consorzio privato o pubblico-privato, che può occuparsi anche di alcuni
servizi; il residence diffuso, in cui l'elemento territoriale si dilata ulterior-
mente, assumendo dimensioni a volte sovracomunali, in cui l'unico ele-
mento di raccordo tra i diversi attori territoriali è, ancora una volta, il ser-
vizio di prenotazione.
La qualità dell'offerta integrata e la continua ricerca di soddisfacimento
delle esigenze del turista, che si trova in un contesto in cui si immerge
come attore interagendo liberamente con il territorio circostante, sono tra
gli elementi caratterizzanti l'albergo diffuso.
Il sistema d’accoglienza 20
4. I marchi di qualità del sistema d’ospitalità6
4.1 I Borghi più belli d’Italia
Il marchio “Borghi più Belli d’Italia”7, oltre ad essere un censimento del-
la bellezza residua del nostro paese, serve a collegare le realtà delle pic-
cole comunità con le esperienze turistiche più evolute e contribuisce alla
notorietà del luogo sottolineandone la qualità.
L’iniziativa si ispira ad analoghe esperienze europee, quale quella dei
Plus Beaux Villages de France, promossa da 55 amministrazioni locali.
Sono centinaia i borghi italiani che rischiano il degrado a causa di una
situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano
intorno al movimento turistico e commerciale. Scopo dell’iniziativa è per-
tanto la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio architettonico e/o
naturale. Il Club promotore ha redatto lo statuto e la Carta di qualità in cui
sono indicati i criteri di ammissione o di esclusione dal Club. Le condizio-
ni preliminari sono: la caratteristica di “borgo”, ossia una popolazione in-
feriore ai duemila abitanti nel centro storico (e ai 15 mila nell’intero Co-
mune) e una notevole qualità urbanistica e architettonica, certificata alla
Sopraintendenza alle Belle Arti.
Il comitato scientifico effettua una preselezione tra i Comuni che hanno
fatto richiesta. Ottenuta la classificazione, il pannello con il logo dei “Bor-
ghi più Belli” viene apposto agli ingressi del borgo con la facoltà per il
comune di utilizzare l’emblema figurativo su tutti i documenti municipali.
L’aver superato la selezione non è motivo di garanzia per il futuro: la
6 Il seguente paragrafo è a cura di Cinzia Pasqua. 7 Nato nel 2001 da un’idea dell’Anci (Associazione dei Comuni Italiani).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
21
perdita dei presupposti fondamentali (controllo biennale) o anche solo la
diminuzione della loro qualità diventa un motivo di esclusione dal Club.
In Calabria, i Comuni che si sono fregiati del marchio, nell’anno 2007
sono 8: Altomonte, Bova, Stilo, Chianalea di Scilla, Morano Calabro, Ge-
race, Fiumefreddo Bruzio e Santa Severina.
Questi comuni rappresentano una parte importante della storia,
dell’arte, della cultura e della tradizione calabrese, tanto che, il territorio
di Bova che rientra nell’area Grecanica (Reggio Calabria), è stato inserito
tra le aree che potrebbero ottenere dall’UNESCO il riconoscimento di pa-
trimonio dell’umanità.
Nel 2007 abbiamo svolto un’indagine8 per capire quanto un marchio
d’area, un club di prodotto o un qualunque elemento caratterizzante, e-
spressione e certificazione di qualità possa incidere positivamente
sull’incremento dei flussi turistici.
Complessivamente gli operatori ritengono migliorativa questa certifica-
zione dichiarando di averne tratto beneficio sia in termini quantitativi, (nu-
mero delle prenotazioni) che qualitativi (target dei clienti).
L’andamento positivo si è riscontrato, con le dovute sfumature, in tutti i
comprensori e cosi pure in tutte le tipologie di ricettività: questo simbo-
leggia il turismo stesso della nostra regione, amante del particolare, della
natura e della qualità e tipicità del territorio.
4.2 L’evolversi di alcune tipologie: I Borghi Autentici
“Borghi Autentici d’Italia” è un progetto che lega numerosi comuni su
tutto il territorio nazionale, che hanno scelto come innovativo modello di 8 Le strutture ricettive che risiedono nell’area dei borghi sono 27 con 1.013 posti letto.
Il sistema d’accoglienza 22
sviluppo turistico e locale l’ospitalità di comunità, ossia il recupero di abi-
tazioni tradizionali, trasformate in residenze turistiche di qualità, per
un’ospitalità diffusa. Gli obiettivi del progetto sono: migliorare la qualità di
vita delle comunità locali; creare sviluppo economico e sociale; preserva-
re e valorizzare le risorse disponibili nella prospettiva strategica di innal-
zare il livello di qualità urbana, dei servizi e ambientale, l’efficienza ener-
getica, la salvaguardia delle risorse locali e la loro valorizzazione. Le at-
tese legate a questa forma di ricettività sono:
- la realizzazione di una rete ricettiva diffusa che offra sistemazioni “au-
tentiche” immerse nel paesaggio urbano, vere e proprie “case”, una di-
versa dall’altra, con superfici variabili, e non soluzioni alberghiere, colle-
gate 24h/24h con la reception, dotate di tutti comfort e servizi e concepite
anche per ospitare persone diversamente abili;
- l’attuazione del progetto “Comunità Ospitali9 ”, ovvero un sistema di
offerta di alta qualità, basata sul paese, sulla comunità locale che si mo-
bilita per accogliere ed ospitare i turisti, consentendo loro di diventare
“cittadini temporanei” del Borgo. La “Comunità Ospitale” è gestita da una
Società Operativa Locale (S.O.L.) su scala comunale, intercomunale,
provinciale o regionale, con il compito principale di pianificare ed attuare
gli investimenti materiali ed immateriali e gestire l’ospitalità.
Il progetto viene sviluppato nei territori interessati con un approccio ba-
sato sulla sostenibilità sociale e la compatibilità ecologico – ambientale.
In particolare: gli interventi edilizi sugli immobili non prevedono espan-
9 31 comuni hanno aderito al progetto “Comunità Ospitali” ed accoglieranno più di 300.000 presenze turistiche previste a progetti ultimati (entro il 2010). Tra gli interessati, anche un comune calabrese, quello di Falerna (CZ), con 33 residenze, 96 posti letto e 7 addetti diretti previsti.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
23
sione costruttiva ma sono invece finalizzati al recupero, alla conservazio-
ne e valorizzazione di patrimoni edilizi spesso abbandonati o sottoutiliz-
zati; la progettazione e gli interventi sono ispirati a criteri di bio-
architettura e di risparmio energetico; le residenze realizzate e l’intero si-
stema ospitale rispetteranno i parametri comunitari (CE 14/04/2003) per
l’ottenimento del “Marchio Comunitario di Qualità Ecologica al servizio
della ricettività turistica”. L’Associazione “Borghi Autentici d’Italia” racco-
glie circa 100 soggetti tra comuni e consorzi. Tra di essi, anche alcuni
comuni calabresi che partecipano attivamente alla vita associativa: Fa-
lerna (CZ), Francavilla Marittima (CS), Guardavalle (CZ), Melissa (KR),
Plataci (CS), S. Caterina dello Ionio (CZ) e Villapiana (CS).
5. L’accoglienza non è sempre uguale, lo dicono i numeri Il territorio nazionale è molto eterogeneo non solo per gli aspetti pae-
saggistici, culturali o economici ma anche per l’evoluzione quantitativa,
dimensionale e tipologica delle strutture ricettive. Questa diversità in al-
cuni casi è cosi elevata da non consentire una comparazione grafica di
facile lettura.
Graf.1 Composizione dell’offerta ricettiva per macroarea. Esercizi Anno 2006
Nord Est Centro Mezzog iorno Nord Ovest
AlberghiComplementar i
1990 20060%
20%
40%
60%
80%
100%
10.195
17.023
68.179
14.513
1990 2006
4.078
6.450
16.158
6.360
1990 2006
3.173
5.218
9.348
6.319
1990 2006
7.961
7.475
7.254
6.576
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Il sistema d’accoglienza 24
Esiste, tuttavia, una distinzione classica e adottata da tutte le analisi
che considera le macroaree nazionali che appaiono sufficientemente
omogenee fra loro.
Nei grafici sono state sintetizzate le quote di mercato del comparto al-
berghiero ed extralberghiero negli anni 1990 e 2006; importante è il con-
fronto fra valori assoluti che danno informazioni più indicative di quale sia
stata l’evoluzione negli ultimi 15 anni nel sistema di accoglienza naziona-
le.
Graf.2 Composizione dell’offerta ricettiva per regione. Esercizi Anno 2006
Veneto Trentino A. A. Toscana Friuli V. G. Emil ia R.
Lazio Lombardia Piemonte Liguria Sicil ia
Campania Umbria Marche Puglia Sardegna
Abruzzo Calabria Valle D 'Aosta Basi licata Molise
AlberghiComplementar i
0%
20%
40%
60%
80%
100%
3.317
3.582
48.784
3.093
2.833
6.692
7.019
5.907
1.368
3.053
7.365
3.003
2.611
854
8.840
740
1.434
5.895
3.536
4.773
0%
20%
40%
60%
80%
100%
631
1.831
4.352
1.829
1.637
3.058
2.138
2.939
965
1.602
2.779
1.535
5.124
2.312
1.867
1.603
457
847
2.318
1.134
0%
20%
40%
60%
80%
100%
870
1.498
1.692
1.574
577
457
2.616
563
1.502
1.109
1.825
965
828
629
1.848
848
267
552
1.441
826
1990 20060%
20%
40%
60%
80%
100%
377
746
847
819
1990 2006307
648
743
787
1990 2006235
503
470
499
1990 200652
205
321
222
1990 200615
93
138
109
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
In tutte le macroaree, ad eccezione del Mezzogiorno, è diminuito il nu-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
25
mero degli esercizi alberghieri, a differenza degli esercizi complementari
che crescono in tutte le aree perdendo solo nel Nord Ovest circa 1000
esercizi. Palese è la situazione della Liguria dove diminuiscono sia gli
esercizi alberghieri che quelli complementari.
La crescita degli esercizi alberghieri e dei posti letto in Veneto è
un’eccezione, in termini quantitativi, rispetto alle altre regioni. Nel con-
tempo, si registra una riduzione del numero di esercizi alberghieri, ma
senza incidere sul numero di posti letto che dal 1990 aumentano di
20.000 unità.
Graf.3 Composizione dell’offerta ricettiva per macroarea. Posti letto Anno 2006
AlberghiComplementar i
1990 20060%
25%
50%
75%
100%
460.689
715.561
897.618
771.309
Nord Est Mezzog iorno Centro Nord Ovest
1990 2006
460.734
346.705
549.924
544.503
1990 2006
342.594
324.722
626.355
422.325
1990 2006
290.017
316.554
338.003
348.873
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
In Calabria, si assiste ad una netta diminuzione dei posti letto comple-
mentari dagli oltre 136.000 del 1990 ai circa 102.000 del 2006 nonostan-
te gli esercizi siano raddoppiati (da 307 a 648); ovviamente ciò è spiega-
to da un diverso dimensionamento degli stessi (sono più piccoli) e dalla
modifica della tipologia. Al contrario, il comparto alberghiero se in termini
di esercizi incrementa il numero del 21,4%, in termini di posti letto
l’aumento che si registra dal 1990 al 2006 è del 91,2% (circa 43.000 po-
sti letto in più); ciò è imputabile agli ampliamenti delle strutture esistenti e
Il sistema d’accoglienza 26
all’apertura di nuove strutture mediamente più grandi.
L’indice di dimensione media delle strutture alberghiere, aumenta dal
1990 al 2006 del 57,5%, (da 71,5 posti letto per albergo a 112,6). Nel
2006, la quota del mercato alberghiero rispetto all’intero settore in termini
di posti letto, è del 46,4%; nel 1990 i posti letto alberghieri rappresenta-
vano soltanto il 25,4% dei posti letto complessivi.
Nel Centro, ma soprattutto nel Mezzogiorno crescono di molto i posti
letto alberghieri, mentre nel Nord Est crescono di quasi il doppio i posti
letto dell’extralberghiero.
Graf.4 Composizione dell’offerta ricettiva per regione. Posti letto Anno 2006
AlberghiComplementar i
0%
20%
40%
60%
80%
100%
192.359
176.430
511.924
193.076
Veneto Toscana Emil ia R. Trentino A. A. Lombardia
Lazio Marche Puglia Calabria Sardegna
Campania Sicil ia Piemonte Liguria Friuli V. G.
Abruzzo Umbria Valle D 'Aosta Basi licata Molise
173.722
136.036
290.774
184.288
110.871
266.167
138.258
296.700
77.884
237.950
131.757
243.342
102.743
138.405
133.579
177.859
0%
20%
40%
60%
80%
100%
82.839
110.608
119.762
148.435
67.103
57.967
164.471
61.064
108.916
44.995
134.246
73.366
136.394
46.326
102.566
88.617
58.798
49.657
90.190
94.606
0%
20%
40%
60%
80%
100%
59.837
84.339
81.519
102.827
38.056
66.513
65.899
107.722
66.371
61.110
93.466
75.741
92.743
95.079
83.894
71.646
79.575
35.014
115.679
38.191
1990 20060%
20%
40%
60%
80%
100%
46.240
43.567
53.246
50.171
1990 200618.930
20.111
51.348
28.538
1990 200628.160
21.960
27.064
23.627
1990 20069.511
7.307
14.945
21.239
1990 20062.982
4.001
7.313
5.955
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
27
5.1 Le statistiche della qualità alberghiera. I posti letto
Il comparto alberghiero presenta alcune criticità di seguito menzionate.
La qualità dei servizi offerti, la categorizzazione delle strutture, la stagio-
nalità con l’annesso problema della capacità ricettiva inespressa da mol-
te località per gran parte dell'anno e, infine, la crescita sul mercato na-
zionale, delle catene e delle associazioni volontarie a discapito delle pic-
cole strutture non organizzate.
La qualità alberghiera è senz'altro cresciuta, come testimonia la rile-
vanza sempre maggiore delle strutture di categoria elevata assistendo
nel contempo, a una forte contrazione degli esercizi delle categorie mino-
ri a una e due stelle.
Graf. 5 Concentrazione di posti letto alberghieri nelle macroaree secondo la categoria. Anno 2006
Nord Est Mezzogiorno Centro Nord Ovest
Una stella Due stelle Tre stel le + RTA Quattro stelle Cinque stelle
1990 20060
90.000
180.000
270.000
360.000
450.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Occorre, però, riflettere sulla reale portata di questa tendenza all'innal-
zamento della categorizzazione alberghiera10. Di fatto, molte strutture
10 Il numero delle strutture a 5 stelle è ancora modesto; spesso, infatti, si ritiene sufficiente un mar-chio a 4 stelle per attirare il segmento medio-alto del mercato, avvalendosi dei minori costi relativi all'imposizione fiscale. Inoltre, la drastica riduzione degli esercizi a 2 e 1 stella non deve essere ne-cessariamente riconnessa alla chiusura delle strutture minori e obsolete, ma spesso denota una spinta all'acquisizione delle 3 stelle senza requisiti adeguati, con la conseguente ipertrofia della ca-tegoria mediana.
Il sistema d’accoglienza 28
hanno potuto aumentare la categoria grazie a criteri di classificazione la-
bili dal punto di vista delle direttive nazionali e a meccanismi di controllo
dell'effettiva qualità dei servizi troppo permissivi. Le Regioni, infatti, dopo
aver fissato i canoni di dettaglio per ogni categoria alberghiera, permet-
tono in genere che il gestore presenti una auto attribuzione di classifica-
zione, calcolando da solo il punteggio ottenuto per ogni singolo parame-
tro; meccanismo che pregiudica non solo l'obiettività della procedura, ma
anche la sostanza, in quanto si basa esclusivamente su parametri fisici e
quantificabili, trascurando quei fattori immateriali che, oggi, costituiscono
l’attrattiva determinante degli alberghi. Inoltre, dopo un controllo da parte
dell'ente preposto sulla rispondenza dei requisiti, spesso sommario e
sbrigativo, non vi sono ulteriori verifiche sulla coerenza della struttura con
i parametri classificativi per cinque anni, potendosi nel frattempo deterio-
rare notevolmente il livello dell'offerta. La categoria cinque stelle rappre-
senta ovunque una quota relativamente poco rappresentativa, anche se
la parte più importante di strutture 5 stelle, considerando le quattro ma-
croaree, è presente nel Mezzogiorno (35% circa).
Graf.6 Regioni ad alta concentrazione di posti letto alberghieri (Valore massimo 200.000)
Emil ia R. Trentino A. A. Veneto Toscana Lombardia
Una stella Due stelle Tre stel le + RTA Quattro stelle Cinque stelle
1990 20060
40.000
80.000
120.000
160.000
200.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
29
Graf.7 Regioni a modesta concentrazione di posti letto alberghieri (Valore massimo 75.000)
Lazio Campania Sicil ia Sardegna Calabria
Una stella Due stelle Tre stel le + RTA Quattro stelle Cinque stelle
1990 20060
15.000
30.000
45.000
60.000
75.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Graf.8 Regioni a modesta concentrazione di posti letto alberghieri (Valore massimo 45.000)
Liguria Piemonte Marche Puglia Abruzzo
Una stella Due stelle Tre stel le + RTA Quattro stelle Cinque stelle
1990 20060
9.000
18.000
27.000
36.000
45.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Graf.9 Regioni a bassa concentrazione di posti letto alberghieri (Valore massimo 20.000)
Friuli V. G. Umbria Valle D 'Aosta Basi licata Molise
Una stella Due stelle Tre stel le + RTA Quattro stelle Cinque stelle
1990 20060
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Su tutto il territorio nazionale, aumenta la categoria 3 stelle + RTA e si
punta sulla qualità 4 stelle mentre diminuiscono gli alberghi di bassa ca-
tegoria (1 e 2 stelle).
5.2 Le statistiche del comparto complementare. I posti letto
La formula extra-alberghiera che per prima si è affermata nel turismo di
Il sistema d’accoglienza 30
massa è il camping (seguita da quella similare del caravaning), soluzione
ricettiva importante a partire dagli anni Sessanta, quando vi fu una rea-
zione degli strati più giovani (e meno ricchi) dell'utenza turistica, allora in
fase di significativa espansione sociale, a costi elevati e all'eccessivo
formalismo percepito nella somministrazione alberghiera. In Italia, il
campeggio si è sviluppato dapprima nel Nord-est, soprattutto sul litorale
veneto e friulano, e intorno al Lago di Garda, là dove gli spazi a disposi-
zione erano ampi e le strutture alberghiere ancora piuttosto scarse; gra-
zie agli stranieri, soprattutto i tedeschi e gli olandesi, vennero importate
in quei territori le formule ricettive all'aria aperta.
Il grande consumo di spazio a ridosso di elementi naturali fragili quanto
pregiati (come il litorale, le vallate alpine ecc.) e l'elevatissima stagionali-
tà di tale formula ricettiva, ne hanno però rallentato l'espansione.
Graf.10 Regioni ad alta concentrazione di posti letto complementari (Valore massimo per categoria 240.000)
Agri turismo Allogg i Altri Esercizi B&B Campeggi e Vil lagg i
1990 20060
40.000
80.000
120.000
160.000
200.000
240.000Veneto Toscana Marche Emil ia R. Puglia
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
In regioni come il Veneto, ci troviamo di fronte a oltre 500.000 mila po-
sti letto di cui circa 211.000 in campeggi e villaggi e 232.000 negli alloggi
in affitto, al pari della Puglia che ha circa 132.000 posti letto extralber-
ghieri di cui oltre 100.000 nei campeggi e villaggi.
La crescita del numero di posti letto in tutte le regioni ha riguardato
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
31
quasi tutte le categorie prediligendo le nuove tipologie ricettive. A fronte
di tali tendenze nazionali ed internazionali, il legislatore ha in parte rego-
lamentato il settore dell’ospitalità.
Graf.11 Regioni ad alta concentrazione di posti letto complementari (Valore massimo per categoria 120.000)
Lombardia Trentino A. A. Lazio Friuli V. G. Calabria
Agri turismo Alloggi Altri Esercizi B&B Campeggi e Vil lagg i
1990 20060
20.00040.00060.00080.000
100.000120.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Appare chiaro come diventa difficile e comunque poco utile il confronto
con regioni che contano per categoria meno di 45.000 posti letto.
Graf.12 Regioni a modesta concentrazione di posti letto complementari (Valore massimo per catego-ria 70.000)
Piemonte Sardegna Liguria Campania Sicil ia
Agri turismo Alloggi Altri Esercizi B&B Campeggi e Vil lagg i
1990 20060
10.00020.00030.000
40.00050.00060.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
La Calabria vede una notevole diminuzione dei posti letto nei campeggi
villaggi da 136.000 circa a 100.000, insieme alla Valle D’Aosta che ha
perso circa 1.000 posti letto e la Liguria che ne ha 10.000 in meno. Tutte
le altre Regioni, in quindici anni si sono sviluppate nell’extralberghiero; in
alcuni casi, con una crescita notevole di oltre il doppio della consistenza
ricettiva; in altri casi, sostituendo grandi quote del mercato alberghiero.
Il sistema d’accoglienza 32
Graf.13 Regioni a bassa concentrazione di posti letto complementari (Valore massimo per categoria 45.000)
Abruzzo Umbria Valle D 'Aosta Basi licata Molise
Agri turismo Alloggi Altri Esercizi B&B Campegg i e Vil laggi
1990 2006
6.00012.00018.00024.00030.00036.00042.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Graf.14 Concentrazione di posti letto complementari nelle Macroaree. Anno 2006
Nord Est Centro Mezzog iorno Nord Ovest
Agri turismo Alloggi Altri Esercizi B&B Campeggi e Vil lagg i
1990 2006
60.000
120.000
180.000
240.000
300.000
360.000
420.000
1990 2006 1990 2006 1990 2006
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Statistiche del turismo 2008
Gli esercizi complementari presentano una distribuzione molto diversi-
ficata fra le regioni, e per le regioni del Nord Est, molto sviluppate turisti-
camente, rappresentano la quasi totalità delle strutture ricettive (più del
90% Veneto)
E’ evidente, come già anticipato nella descrizione metodologica utiliz-
zata, che le difformità territoriali e culturali ma soprattutto le svariate at-
trattività, differenziano a tal punto l’offerta ricettiva delle regioni, che in al-
cuni casi ne risulta difficile il confronto.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
33
6. Il sistema ricettivo calabrese nel 2007 Il 73,5% degli esercizi ricettivi calabresi sono posizionati sulle coste (tir-
renica e ionica) svolgendo funzioni di ricettività anche per le zone interne.
L’area tirrenica detiene la quota più importante di strutture alberghiere, il
50,4% sul totale alberghiero della regione e un terzo del totale extralber-
ghiero.
Le aree create risentono in alcuni casi della presenza dei centri urbani;
4 capoluoghi su 5 sono collocati sulle coste, ed è plausibile pensare che
non tutte le strutture ricettive di questi centri sono “balneari”.
Graf.15 Composizione del sistema ricettivo per macroarea e macrocategoria. Esercizi (anno 2007)
Alberghi Complementari
montagna Ionio Entroterra T irreno0
100
200
300
400
500
600
700
168
109
292
232
100
60
282
408
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
In tutte le province calabresi (1.214 esercizi rispetto ai 1.651 presenti
complessivamente sul territorio) gli esercizi complessivamente si concen-
trano sulla costa; particolarmente interessante il dato della montagna co-
sentina che conta oltre 200 strutture suddivise tra il comparto alberghiero
ed extralberghiero.
Il sistema d’accoglienza 34
Graf.16 Composizione percentuale e assoluta del sistema ricettivo per provincia (aree Ionio e Tirre-no). Esercizi per tipologia (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Alberghi Complem entari
Ionio Tirreno
12%
24%
36%
48%
60%
72%
84%
96%
63
61
19
42
Ionio Tirreno
107
75
72
157
Ionio Tirreno
27
51
Ionio Tirreno
95
45
80
55
Ionio Tirreno
111
154
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Ancora irrilevante è l’offerta nei territori dell’entroterra in quasi tutte le
province con l’eccezione di Cosenza, dove sono presenti le strutture
dell’area metropolitana (Cosenza – Rende).
Graf.17 Composizione del sistema ricettivo per macroarea e macrocategoria. Posti letto (anno 2007)
Alberghi Complem entari
montagna Entroterra Ion io T irreno0
15.000
30.000
45.000
60.000
75.000
90.000
6.111
6.088 1.044
4.284
49.286
37.847
41.828
46.911
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
35
Graf.18 Composizione percentuale e assoluta del sistema ricettivo per provincia (aree interne e montane). Esercizi per tipologia (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Alberghi Complem entari
m ontagna Entroterra
12%
24%
36%
48%
60%
72%
84%
96%
13
21
24
5
m ontagna Entroterra
139
67
40
27
m ontagna Entroterra
1
6
4
1
m ontagna Entroterra
7
10
16
12
m ontagna Entroterra
8
5
16
15
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Tab.1 Dotazione di strutture ricettive e numero di posti letto per Provincia. Anno 2007
Catanzaro Cosenza Crotone Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Agriturismo 23 362 92 1.202 7 120 Alloggi 5 1.214 39 845 - - Altri esercizi 5 529 23 2.897 - - B&B 67 329 159 834 4 27 Campeggi e Vill. 19 8.560 45 37.149 21 10.860
Complementari 119 10.994 358 42.927 32 11.007 Una stella 5 183 31 786 2 38 Due stelle 24 646 57 2.380 6 200 Tre stelle + RTA 76 8.969 166 20.608 32 3.790 Quattro stelle 23 6.922 68 13.399 18 6.351 Cinque stelle 1 92 4 438 - -
Alberghi 129 16.812 326 37.611 58 10.379 Totale 248 27.806 684 80.538 90 21.386
Reggio di Calabria Vibo Valentia Calabria Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Agriturismo 17 408 1 8 140 2.100 Alloggi 16 138 57 871 117 3.068 Altri esercizi 7 183 4 53 39 3.662 B&B 137 755 35 188 402 2.133 Campeggi e Vill. 21 9.675 38 21.062 144 87.306
Complementari 198 11.159 135 22.182 842 98.269 Una stella 7 201 9 207 54 1.415 Due stelle 20 765 19 1.321 126 5.312 Tre stelle + RTA 64 4.698 118 12.919 456 50.984 Quattro stelle 26 2.730 26 6.854 161 36.256 Cinque stelle 5 549 2 84 12 1.163
Alberghi 122 8.943 174 21.385 809 95.130 Totale 320 20.102 309 43.567 1.651 193.399
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat
Il sistema d’accoglienza 36
L’offerta calabrese continua ad essere balneare con 175.872 (90,9% dei
posti letto regionali) posti letto suddivisi equamente sulle due coste. Nono-
stante la crescita del comparto alberghiero continua ad essere maggior-
mente rappresentativo quello extralberghiero, seppure in piccola misura.
Tab.2 Dotazione di strutture ricettive e numero di posti letto per Area. Anno 2007
Montagna Entroterra Ionio Tirreno
Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Agriturismo 51 528 22 434 55 955 12 183 Alloggi 14 166 11 176 13 1.246 79 1.480 Altri esercizi 7 194 5 135 14 2.540 13 793 B&B 90 453 62 299 138 756 112 625 Campeggi e Vill. 6 4.770 - - 72 43.789 66 38.747 Complementari 168 6.111 100 1.044 292 49.286 282 41.828
Una stella 11 323 6 116 19 535 18 441 Due stelle 25 911 10 272 28 1.119 63 3.010 Tre stelle + RTA 59 3.959 27 1.750 128 19.409 242 25.866 Quattro stelle 13 867 17 2.146 54 16.226 77 17.017 Cinque stelle 1 28 - - 3 558 8 577
Alberghi 109 6.088 60 4.284 232 37.847 408 46.911 Totale 277 12.199 160 5.328 524 87.133 690 88.739
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat
Graf.19 Composizione percentuale e assoluta del sistema ricettivo per provincia (aree Ionio e Tirre-no). Posti letto per tipologia (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia Alberghi Complem entari
Ionio Tirreno0%
15%
30%
45%
60%
75%
90%
9.500
11.257
898
4.306
Ionio Tirreno
22.714
13.058
14.088
18.783
Ionio Tirreno
10.938
9.927
Ionio Tirreno
6.134
3.605
4.807
3.713
Ionio Tirreno
22.035
20.109
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
37
Cosenza è la provincia che offre nel comparto alberghiero, tra la costa
ionica e quella tirrenica, oltre 30.000 posti letto seguita da Vibo Valentia
che sulla sola costa tirrenica ne offre più di 20.000. Situazione analoga
per le due province, nell’offerta di posti letto complementari.
Graf.20 Composizione percentuale e assoluta del sistema ricettivo per provincia (aree entroterra e montagna). Posti letto per tipologia (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia Alberghi Complem entari
m ontagna Entroterra0%
15%
30%
45%
60%
75%
90%
402
912
194
337
m ontagna Entroterra
5.622
3.965
503
1.805
m ontagna Entroterra
6
439
63
13
m ontagna Entroterra
43
597
175
1.028
m ontagna Entroterra
38
175
1091.101
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
L’entroterra offre circa 5.000 posti letto di cui oltre 4.000 nel comparto al-
berghiero suddivisi tra le province di Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Va-
lentia. Catanzaro ne conta 337 e Crotone 12. E’ evidente la necessità di
potenziare tale area a sostegno di una politica di sviluppo turistico. Al ri-
guardo, saranno necessari interventi volti a realizzare forme innovative di
ospitalità che valorizzino il patrimonio edilizio esistente nelle aree interne e
nei borghi rurali11.
La tipologia ricettiva più diffusa è quella dei 3 stelle + RTA, a seguire i 4
stelle. Sulle coste si avverte appena la presenza dei 5 stelle. Per affermare
un’offerta di qualità considerevole la dotazione è ancora molto ridotta.
La provincia di Reggio Calabria con 5 strutture di alta qualità resta al
11 Linea di Intervento 4.3.2.3 - Azioni per la qualificazione, il potenziamento e l’innovazione dei si-stemi di ospitalità delle Destinazioni Turistiche Regionali. POR Calabria 2007 – 2013.
Il sistema d’accoglienza 38
primo posto mentre l’unica ad esserne sfornita è la provincia di Crotone.
Cosenza continua a detenere il più alto numero di strutture (anche per
l’estensione territoriale della stessa sulle due coste) 3 e 4 stelle, seguita da
Vibo Valentia.
Graf.21 Distribuzione assoluta del sistema ricettivo per area degli esercizi alberghieri per stelle (An-no 2007)
Una stellaDue stelleTre s telle + RTAQuattro stelleCinque stelle
ñ ñ ñmontagna Entroterra Ion io T irreno
0
30
60
90
120
150
180
210
240
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
E’ evidente come sia bassa in alcune province la presenza di ricettività
nelle aree entroterra e montagna; solo la provincia di Cosenza ha una
consistente dotazione di strutture: 27 nell’entroterra e 67 in montagna.
L’offerta di posti letto alberghieri è, come già detto, soprattutto di qualità
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
39
media con 50.984 posti letto nei 3 stelle e RTA mentre i posti letto dei 4
stelle sono 36.256. L’offerta di alta qualità continua ad essere poco rap-
presentativa con solo 1.415 posti letto e mancano le catene alberghie-
re12.
Graf.22 Distribuzione assoluta per provincia e per stelle degli esercizi alberghieri nelle aree Ionio e Tirreno (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Una stella Due stelle Tre stelle + RTA Quattro stelle Cinque stelle
ñIonio Tirreno
12
2436
4860
72
8496
108
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Graf.23 Distribuzione assoluta per provincia e per stelle degli esercizi alberghieri nelle aree monta-gna ed entroterra (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Una stella Due stelle Tre stelle + RTA Quattro stelle Cinque stelle
ñm ontagna Entroterra
0
4
8
12
16
20
24
28
32
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
12 È da poco nata la catena “Mediterranean Best”, dall’idea di alcuni operatori dell’alto ionio cosenti-no che punta a standard di qualità molto elevati.
Il sistema d’accoglienza 40
Graf.24 Distribuzione assoluta del sistema ricettivo per area dei posti letto alberghieri per stelle (An-no 2007)
Una stellaDue stelleTre stelle + RTAQuattro stelleCinque stelle
Ion io T irreno montagna Entroterra0
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
24.000
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Graf.25 Distribuzione assoluta per provincia e per stelle dei posti letto alberghieri nelle a-ree Ionio e Tirreno (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Una stella Due stelle Tre s telle + RTA Quattro stelle Cinque stelle
Ionio Tirreno0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
Ionio Tirreno Ionio Tirreno Ionio Tirreno Ionio Tirreno
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
41
Graf.26 Distribuzione assoluta per provincia e per stelle dei posti letto alberghieri nelle aree monta-gna ed entroterra (Anno 2007)
Una stella Due stelle Tre s telle + RTA Quattro stelle Cinque stelle
m ontagna Entroterra0
400
800
1200
1600
2000
2400Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
La composizione dell’extralberghiero negli ultimi anni è stata condizio-
nata dall’esplosione di una nuova tipologia ricettiva i B&B che sono di-
ventati 402. Questo fenomeno, seppure con incidenze diverse, ha coin-
volto tutte le aree. Resta rilevante la presenza dei campeggi e villaggi
sulle coste mentre risultano assenti nell’entroterra, per la scarsa funzio-
nalità delle caratteristiche strutturali rispetto ad alcuni territori.
Graf.27 Distribuzione assoluta del sistema ricettivo per area degli esercizi complementari per tipolo-gia (Anno 2007)
Agrituris moAlloggiAltri eserciziB&BCam peggi e Villaggi
ñ ñ ñmontagna Entroterra Ion io T irreno
15
30
45
60
75
90
105
120
135
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Il sistema d’accoglienza 42
Graf.28 Distribuzione assoluta per provincia e per tipologia degli esercizi extralberghieri nelle aree Ionio e Tirreno (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Agriturismo Alloggi Altri esercizi B&B Cam peggi e Villaggi
ñIonio Tirreno
0
815
23
30
3845
53
60
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
ñIonio Tirreno
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Sulle aree costiere, si conferma un notevole numero di B&B. Nella pro-
vincia di Vibo Valentia, sono presenti maggiormente Alloggi, Campeggi e
Villaggi. Gli agriturismo sono presenti soprattutto sulla costa ionica co-
sentina. Nelle aree montane e dell’entroterra, è la provincia di Cosenza
la più rappresentativa per numero di esercizi; si conferma la prevalenza
di B&B insieme agli alloggi agrituristici.
Graf.29 Distribuzione assoluta per provincia e per tipologia degli esercizi extralberghieri nelle aree montagna ed entroterra (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Agriturismo Alloggi Altri esercizi B&B Cam peggi e Villaggi
ñm ontagna Entroterra
0
9
18
27
36
45
54
63
72
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
ñm ontagna Entroterra
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
43
Graf.30 Distribuzione assoluta del sistema ricettivo per area dei posti letto complementari per tipolo-gia (Anno 2007)
AgriturismoAlloggiAltri eserciziB&BCam peggi e Villaggi
montagna Entroterra Ion io T irreno
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
24.000
28.000
32.000
36.000
40.000
44.000
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Per quanto continui a modificarsi il numero degli esercizi, cambiando il
peso delle diverse tipologie ricettive (B&B e Campeggi e villaggi), in ter-
mini di posti letto offerti restano i campeggi e villaggi con 87.036 a rap-
presentare l’offerta extralberghiera calabrese. A fronte di 402 B&B, i posti
letto offerti sono 2.133.
Graf.31 Distribuzione assoluta per provincia e per tipologia dei posti letto extralberghieri nelle aree Ionio e Tirreno (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Agriturismo Alloggi Altri esercizi B&B Cam peggi e Villaggi
Ionio Tirreno0
2.0004.0006.0008.000
10.00012.00014.00016.00018.00020.000
Ionio Tirreno Ionio Tirreno Ionio Tirreno Ionio Tirreno
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
Il sistema d’accoglienza 44
Nelle aree costiere infatti tutte le province sono caratterizzate dalla pre-
senza di campeggi e villaggi, mentre l’offerta di B&B e di agriturismo la si
trova soprattutto nelle aree montagna ed entroterra.
Graf.32 Distribuzione assoluta per provincia e per tipologia dei posti letto extralberghieri nelle aree montagna ed entroterra (Anno 2007)
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Agrituris mo Alloggi Altri es ercizi B&B Cam peggi e Villaggi
m ontagna Entroterra
400800
1.2001.6002.0002.4002.8003.2003.6004.0004.400
m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra m ontagna Entroterra
Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio turistico SIRDAT
7. Il problema della classificazione delle strutture ricettive
7.1 I sistemi di classificazione dei paesi europei13
Nel 2005 il primo posto per numero di strutture alberghiere spetta alla
Germania con un’offerta pari a 36,5 mila, seguita dall’Italia con circa 33,5
mila, dal Regno Unito con 33 mila, dalla Francia con poco più di 20 mila
e dalla Spagna con circa 18 mila14.
Nel comparto extralberghiero il primato spetta all’Italia con circa 80 mila
strutture, seguita dal Regno Unito con circa 38 mila, dalla Germania con
18 mila, dalla Spagna e dalla Francia.
Il sistema di ospitalità europea, così come quello italiano, è molto arti-
colato per la pluralità delle imprese presenti.
13 Il seguente paragrafo è a cura di Letizia Perri. 14 Rapporto 2007 sul sistema alberghiero in Italia – Mercury.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
45
Per quanto concerne la classificazione, in molti Paesi dell’Unione euro-
pea, gli hotel vengono classificati con l’attribuzione di stelle i cui criteri di
classificazione (livello di esigenza e sistema di controllo) non sono sem-
pre identici, nonostante la simbologia uguale. Risulta, pertanto, impresa
difficile fare confronti fra un due stelle spagnolo o francese e un due stel-
le italiano.
In Spagna, non esiste un sistema nazionale di classificazione per gli
hotel. Ogni regione ha un proprio sistema legislativo ed è obbligatorio
chiedere la classificazione gestita dall’Amministrazione pubblica. Vengo-
no attribuite da 1 a 5 stelle a secondo della categoria, del servizio offerto,
del numero e della dimensione delle camere, delle attrezzature presenti.
Sul territorio spagnolo sono tantissimi gli hotel divisi in diverse catego-
rie: hotel, residence hotel, appartamenti-hotel, motel, pensioni, agrituri-
smo, campeggi, ostelli.
Caratteristica della Spagna sono i Paradores, catene alberghiere gesti-
te da imprese statali ubicate in edifici storico-artistici come conventi, ca-
stelli o palazzi classificati a livello nazionale o regionale. Essi vengono
classificati da 1 a 5 stelle. L’attribuzione della “Marca de Qualidad Turi-
stica Espaňola” gestita dall’Istituto per la Qualità turistica spagnola, ri-
guarda il livello di attrezzature, di servizi e le politiche di miglioramento
della qualità realizzate dagli hotel. In Francia, gli alberghi vengono omo-
logati e controllati dall’amministrazione centrale classificandoli in sei ca-
tegorie espresse in stelle (da 0 a 4 stelle lusso), che corrispondono a del-
le norme di comfort non costituendone marchio di qualità; la richiesta di
classificazione è volontaria. Le stelle vengono assegnate in base al nu-
mero e alla dimensione delle stanze, alle attrezzature, ai bagni,
Il sistema d’accoglienza 46
all’isolamento dei luoghi, ecc.
Le strutture vengono distinte in: Hotel, Camping, Meubles de tourisme
e Location de vacances, Chambre d’hôtes (B&B), Gites, Auberge de jeu-
nesse, Residence de tourisme, Village de vacances. Ai campeggi ven-
gono attribuite da 0 a 4 stelle in base al loro confort, alle loro attrezzatu-
re ecc.
I Meubles de tourisme sono strutture riservate esclusivamente ad uso
turistico classificate secondo le norme della Carte Nazionale de Meublé
du Tourisme da 1 a 5 stelle in base al confort.
Le Chambre d’hôtes sono i B&B francesi. Le Gîtes sono alloggi in affit-
to situati nelle vicinanze di fattorie o vicino ad un sentiero, possono ac-
cogliere famiglie o gruppi anche di 20 persone e vengono classificati in
spighe da 1 a 4.
In Francia, esistono una serie di marchi di certificazione volontaria, che
classificano in base ai concetti di autenticità, comodit; quali: i Logis de
France, i Châteaux et Hotels de France, i Relais et Châteaux. Gli alber-
ghi che espongono questi marchi devono rispettare specifici criteri legati
alle attrezzature, all’accoglienza, all’ambiente ed ai servizi offerti. Al fine
di migliorare la qualità delle prestazioni turistiche, accanto ai marchi di
certificazione volontaria, lo Stato ha creato il “Marque Qualité Tourisme”,
il cui obiettivo è quello di permettere ai consumatori di scegliere servizi di
qualità. Il marchio di qualità che interessa gli alberghi, riconosciuto dal
Marque Qualité Tourisme, è la certificazione denominata Hotelcert che
può essere attribuita a tutti gli hotel indipendentemente dalla classifica-
zione delle stelle. Altre certificazioni più specifiche sono: Excel Place per
gli hotel di gran lusso e Qualité Auvergne che tiene conto anche delle
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
47
specificità regionali.
Nel Regno Unito ci sono tante tipologie di alloggi classificate in base al
National Quality Assessment Scheme (creato da Visitbritain15). Le strut-
ture ricettive vengono classificate in base a delle macrocategorie: Hotel
(classificati da 1 a 5 stelle16) e Guest accommodation (diamanti da 1 a
5), alloggi Self-catering (stelle da 1 a 5), Holiday, Touring & Camping
park (possono essere classificati secondo il British Graded Holiday
Parks Rating Scheme), campus.
Nel Regno Unito, ci sono diverse organizzazioni che conducono i con-
trolli di qualità; tra queste vi sono gli Enti del turismo Nazionali (Visitbri-
tain, Visitscotland, Wales Tourist Board), l’AA e la RAC, che si basano su
criteri di controllo rigorosi.
Tra le strutture presenti in Inghilterra, caratteristiche sono le Narrowbo-
ats, navi decorate che possono ospitare fino ad un massimo di 12 perso-
ne; le Cruiser navi dal design moderno che offrono accessori di lusso si-
mili a degli hotel di lusso e infine gli Hotel Boats.
Gli alberghi italiani sono suddivisi tradizionalmente in categorie alber-
ghiere secondo una classificazione che va dalla categoria una stella fino
a 5 stelle che rappresentano il lusso (le stelle sono un insieme di servizi
garantiti dall'albergatore).
Con l’abrogazione della Legge Quadro sul turismo n. 217 del 1983 e
l’entrata in vigore della Legge n. 135 del 2001 che riforma il sistema turi-
stico, la responsabilità sui criteri da adottare per la classificazione alber-
15 www.visitbritain.it 16 Il numero delle stelle o dei diamanti attribuito alle strutture indica il livello di pulizia, l’atmosfera, l’ospitalità, il servizio e la ristorazione.
Il sistema d’accoglienza 48
ghiera è stata trasferita alla legislazione regionale e ai funzionari delle
amministrazioni provinciali in cui operano i singoli alberghi.
In Italia, gli alberghi possono distinguersi in diverse tipologie in relazio-
ne ai servizi che occupano ed assumono la denominazioni di: esercizi al-
berghieri che includono alberghi da 1 a 5 stelle, villaggi alberghi, residen-
ze turistico-alberghiere, pensioni, motel, residenze d’epoca, dimore stori-
che, centri benessere (beauty farms) e tutte le altre categorie di alloggio
che in base alle normative regionali sono assimilabili agli alberghi, eser-
cizi complementari che includono: campeggi, villaggi turistici, alloggi a-
groturistici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini collettivi, altri
esercizi ricettivi; ed alloggi privati in affitto, tipologia non disciplinata dalle
normative riguardanti gli esercizi collettivi (alberghieri e complementari)
che comprende B&B ed altri alloggi privati. Il sistema disomogeneo di cri-
teri per la classificazione alberghiera e la presenza di diversi marchi di
qualità basati su parametri differenti presenti nei paesi europei, rischia di
confondere il consumatore in particolar modo con le prenotazioni a di-
stanza, dove non può constatare anzitempo l’effettiva qualità dell’albergo
in cui andrà a risiedere.
7.2 Linee guida per la classificazione della ricettività in Italia
Le Regioni e le Province Autonome hanno proposto, in sede di coordi-
namento nazionale (gennaio 2008), una serie di standard minimi di servi-
zi e dotazioni omogenei a livello nazionale per la classificazione delle
strutture ricettive alberghiere, da recepire nelle normative regionali.
Si è posta particolare attenzione ai seguenti aspetti:
• l’esigenza di intervenire in un quadro normativo quanto mai diso-
mogeneo, con le complessità che ne conseguono;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
49
• la necessità di dovere individuare scelte quanto più possibile con-
certate tra le diverse Regioni;
• la consapevolezza di non potere e dovere limitare il lavoro ad una
pura esercitazione teorica ma, in vero, l’esigenza di pervenire
alla definizione di uno strumento operativo in grado di produrre
effetti nel breve e medio periodo.
Le singole Regioni e Province Autonome, all’atto del recepimento nelle
proprie normative, potranno introdurre livelli di standard migliorativi ri-
spetto a quelli definiti a livello nazionale, nonché differenziare la declina-
zione di dettaglio degli standard previsti, garantendo la tutela delle pecu-
liarità e tipicità presenti nei diversi ambiti geografici.
Nei casi in cui le normative regionali vigenti prevedano standard più e-
levati, gli stessi saranno confermati, onde evitare di ridurre il livello di
qualità delle strutture.
Le Regioni, infatti, ritengono che il primo obiettivo per il sostegno del-
l'offerta turistica sia quello di promuovere la qualità delle strutture ricetti-
ve e dei servizi di accoglienza.
La classificazione delle strutture ricettive deve pertanto costituire il pun-
to di partenza da cui far scaturire nuove idee ed energie per individuare
un modello di qualità fortemente selettivo e competitivo, in grado di au-
mentare il grado di attrazione dell'offerta turistica delle Regioni sui mer-
cati nazionali ed esteri.
II LA DOMANDA
Maurizio Biasi, Mariza Righetti
1. Continua il grande sviluppo del turismo internazionale Secondo la World Tourism Organisation (UNWTO), l’anno 2007 si chiu-
de con un record per gli arrivi turistici internazionali, raggiungendo quasi
900 milioni di unità. I risultati confermano il continuo e progressivo sviluppo
del comparto dell’industria dei viaggi e delle vacanze; dopo la brusca fre-
nata dell’anno 2001 il settore ha ripreso il proprio trend di crescita.
L’aumento degli arrivi internazionali nel 2007 rispetto all’anno precedente
dovrebbe ammontare a circa il 6%. Come accade da qualche anno lo svi-
luppo dipende in primo luogo dai cosiddetti “mercati emergenti” che vanno
rapidamente guadagnando quote di mercato nei confronti di quelli “maturi”,
i quali conservano, tuttavia la leadership della classifica delle destinazioni
più visitate.
Dei 52 milioni di arrivi in più in tutto il mondo, l’Europa ne ha ricevuto cir-
ca 19 milioni (il 36,5%), l’Asia 17 milioni (il 32,7%) e l’America intorno a sei
milioni (11,5%). La vitalità del turismo a livello internazionale è peraltro di-
mostrata anche dalla crescita registrata dai paesi del Medio Oriente, i quali
– a dispetto della perdurante instabilità politica e militare - si aggiudicano
circa 5 milioni di turisti in più nel corso del 2007 (il 9,6%), e anche da quel-
la registrata dall’Africa che, sia pure a passi più lenti, “incassa” tre milioni
La domanda 52
di arrivi in più (il 5,8%) proseguendo su un sentiero di crescita ininterrotto
oramai dal 2000.
Per quanto riguarda l’Europa, le destinazioni con il maggiore aumento
sono la Turchia, la Grecia ed il Portogallo, che crescono con tassi a due
cifre (rispettivamente il 18, il 12 e il 10% in più), seguite proprio dall'Italia
con un aumento di circa il 7%. Si è in presenza di una rinnovata “vivacità”
dell’Italia, che recupera qualche posizione invertendo l’andamento negati-
vo degli ultimi anni
Più specificamente, nel 2007 è stata particolarmente positiva la perfor-
mance delle città d’arte, che hanno registrato le crescite maggiori, mentre
il segmento balneare, che pure continua a rappresentare la principale mo-
tivazione al viaggio in Italia su molti mercati, tende a ridurre la propria quo-
ta di mercato e presenta un andamento poco più che stazionario. Si è veri-
ficato anche un andamento positivo (e in controtendenza rispetto ad alcu-
ne stagioni recenti) anche per il segmento “neve”.
Anche per il 2008 che, pur in presenza di difficoltà dovute al timore di
una recessione mondiale, si prevede che continui il trend di sviluppo del
turismo, magari ad un tasso un po’ inferiore di quello dell’anno precedente;
si potrà verificare un rallentamento, ma nel lungo periodo la tendenza non
può che essere quello di un grande e continuo sviluppo a tassi annui intor-
no al 5%, maggiori di quelli rilevabili per tutti gli altri comparti produttivi.
Le analisi della World Tourism Organization (WTO), dimostrano anche
come i turisti stiano progressivamente mutando i comportamenti di acqui-
sto dei viaggi, le abitudini relative alla durata e alla varietà delle vacanze; è
sempre più bassa, infatti, la percentuale di coloro che trascorrono le pro-
prie vacanze in un unico luogo abituale, così come la durata della vacanza
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
53
tende sempre più a contrarsi per replicarsi più volte nell’arco dell’anno ed
orientarsi verso “nuovi turismi” in alternativa a quelle tradizionali.
Tab.1 Andamento dei turisti internazionali, dal 1990 al 2007 (dati in milioni)
Aree geoconomiche 1990 1995 2000 2005 2006 20071 Var. % 07/06
Var. % 06/05
T.V.M.A. 07/00
Europa 262,3 310,7 392,5 438,7 460,8 480,1 4,2 5,0 2,9
Nord Europa 28,3 35,8 42,6 51,0 54,9 56,0 2,0 7,6 4,0
Ovest Europa 108,6 112,2 139,7 142,6 149,8 155,0 3,5 5,0 1,5
Centro-Est Europa 31,5 60,0 69,4 87,8 91,3 92,8 1,6 4,0 4,2
Sud/Mediterraneo Europa 93,9 102,7 140,8 157,3 164,8 176,3 7,0 4,8 3,3
Asia e Pacifico 56,3 82,4 110,5 155,3 167,8 185,0 10,3 8,0 7,6
Nord Est Asia 26,4 41,3 58,3 87,5 94,3 104,2 10,5 7,8 8,6
Sud Est Asia 21,5 28,8 36,9 49,3 54,0 60,4 11,9 9,5 7,3
Oceania 5,2 8,1 9,2 10,5 10,5 10,7 1,9 - 2,2
Sud Asia 3,2 4,2 6,1 8,0 9,0 9,7 7,8 12,5 6,9
Americhe 92,7 109,0 128,2 133,2 135,7 142,2 4,8 1,9 1,5
Nord America 71,7 80,7 91,5 89,9 90,7 95,0 4,7 0,9 0,5
Caraibi 11,4 14,0 17,1 18,8 19,4 19,3 -0,5 3,2 1,7
America Centrale 1,9 2,6 4,3 6,3 6,9 7,7 11,6 9,5 8,7
America del Sud 7,7 11,7 15,3 18,2 18,7 20,2 8,0 2,7 4,0
Africa 15,2 20,1 27,9 37,2 41,0 44,2 7,8 10,2 6,8
Nord Africa 8,4 7,3 10,2 13,9 15,1 16,4 8,6 8,6 7,0
Africa Subsahariana 6,8 12,8 17,7 23,3 25,9 27,8 7,3 11,2 6,7
Medio Oriente 9,6 13,7 24,5 38,3 41,0 46,4 13,2 7,0 9,6
Totale Mondo 436,1 535,9 683,6 802,7 846,3 897,9 6,1 5,4 4,0
Fonte: elaborazione su dati OMT
2. L’evoluzione della domanda Negli anni Novanta molti fenomeni hanno interessato il settore, modifi-
1 Dati provvisori.
La domanda 54
cando la destinazione dei flussi turistici e il «modo di fare turismo», provo-
cando profondi mutamenti nel sistema di offerta che sempre più oggi si
deve qualificare come «sistema integrato».
L’aumento del reddito pro-capite destinato al consumo dei servizi,
l’aumento del tempo libero, lo sviluppo del sistema dei trasporti2, si tradu-
cono in un’evoluzione quantitativa e qualitativa della domanda.
La crescita economica che sta caratterizzando Paesi un tempo conside-
rati in via di sviluppo ed oggi definiti economie emergenti ha stimolato la
nascita di una “nuova domanda” che si aggiunge a quella dei Paesi svilup-
pati, facendo sì che il turismo assuma dimensioni considerevoli che fini-
scono con il modificare anche la domanda che oggi è sempre più rivolta a
prodotti turistici articolati.
È evidente, allora, che la ricerca di luoghi alternativi alle forme di turismo
tradizionali in risposta ai sempre più complessi bisogni della popolazione
dei turisti, fa sì che anche l’organizzazione del viaggio si articoli diversa-
mente rispetto al passato: si abbandonano i viaggi di gruppo, si preferisce
il trasporto aereo (rivoluzionato dal fenomeno del low cost) a quello terre-
stre (su strada e su ferro), aumenta la domanda di pacchetti turistici per-
sonalizzati, a scapito dei tradizionali all inclusive.
Le nuove sfide competitive imposte dai processi di globalizzazione,
l’evoluzione della domanda, la tendenza da parte del turista a vivere il pro-
dotto turistico sempre più in una dimensione di esperienza, hanno portato
alla luce un bisogno urgente di definire e sostenere percorsi di sviluppo in-
tegrati e concepiti in funzione della creazione di valore per l’intero sistema.
2 Che modifica la dinamica competitiva tra le mete tradizionali e le «nuove destinazioni turistiche.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
55
Ancora a livello centrale, l'istituzione dell'ENIT (1919) rappresenta un
importante strumento per la promozione, all'estero, delle mete turistiche
italiane. Nel 1925, in occasione dell' Anno Santo l'Italia fu interessata da
un notevole incremento dei flussi turistici stranieri, (ben 1.340.000), mentre
era di circa 6 milioni la consistenza del movimento turistico interno, distri-
buito nelle varie località.
Nel secondo dopoguerra si assiste all'affermazione piena del turismo di
massa, parallela al consolidamento della società urbano-industriale che
coinvolge sempre più ampi strati della popolazione, influendo in modo
permanente sull'organizzazione della società e sullo stile di vita delle per-
sone. Il turismo balneare guida la crescita del settore, seguito da quello
montano grazie all'estendersi delle vacanze al periodo invernale. Il nuovo
millennio ci consegna l'immagine di una Italia turistica ancora ai primi posti
nelle graduatorie mondiali dei flussi e delle entrate valutarie, malgrado i
non pochi segnali di debolezza, di carattere sia organizzativo sia economi-
co-territoriale.
3. I punti di forza e di debolezza3 Il turismo italiano sta vivendo un passaggio complesso e delicato dalla
tradizione all'innovazione. Nell'ambito di questo processo, il turismo che
comporta attività da svolgere all'aria aperta trovano nel nostro paese un
territorio particolarmente vocato, specie nelle aree costiere. Al di là del tu-
rismo balneare marino forme alternative di leisure associate al fattore cli-
matico (uno fra i tanti esempi, la pratica sportiva del golf) potrebbero rap-
presentare una nuova frontiera per il movimento turistico, in rapporto di 3 Cfr. Turismo e territorio – L’Italia in competizione – Società Geografica italiana – Rapporto 2007.
La domanda 56
complementarità e sinergia con tipologie più tradizionali.
Il turismo italiano presenta anche punti deboli, soprattutto in alcune tipo-
logie di offerta, oltre che nei profondi cambiamenti legati al processo di
globalizzazione. Il prodotto turistico italiano evidenzia alcune caratteristi-
che di fondo: concentrazione eccessiva verso il prodotto balneare, sovraf-
follamento di alcune località litoranee in estate e montane in inverno; peg-
gioramento dei parametri ambientali, soprattutto per quanto attiene alla
qualità delle acque marine e alla proliferazione del costruito; forte stagio-
nalità degli afflussi, sia nazionali che internazionali; una qualità non all'al-
tezza delle aspettative.
Il posizionamento dell'Italia al secondo posto mondiale (dopo gli Stati U-
niti) per gli introiti derivanti dal turismo, soprattutto grazie a una politica di
prezzi elevati nelle località di pregio (città d'arte, località balneari e monta-
ne più elitarie eccetera), negli ultimi anni è stato superato in tale classifica
da Spagna e Francia. A livello mediterraneo, gli altri paesi del cosiddetto
«arco latino» continuano a migliorare le proprie quote di mercato, sebbene
nel settore orientale la situazione peggiora, con bassissimi arrivi di turisti
esteri rispetto alle infrastrutture a disposizione, e così nel Sud peninsulare,
dall'Abruzzo alla Calabria, con la sola eccezione della Campania.
In definitiva, per le strategie turistiche italiane sembrano essere significa-
tive alcune indicazioni: riequilibrare il parco della ricettività a livello nazio-
nale, favorendo lo sviluppo di imprese di piccole dimensioni, da gestire e
con minori costi fissi, investire nella formazione, soprattutto nel Sud, allo
scopo di aumentare la competitività dei territori e delle stesse imprese; di-
versificare i mercati-obiettivo con lo sviluppo - a livello nazionale, regionale
e locale - di politiche di marketing, sia verso le economie di recente svilup-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
57
po, sia verso le clientele «classiche», per stimolare e consolidare le quote
di mercato; promuovere un maggiore coordinamento tra i vari attori locali
allo scopo di creare prodotti integrati di qualità e attuare una pianificazione
mirata, soprattutto in aree come quelle meridionali; destagionalizzare il tu-
rismo con la creazione di nuovi prodotti; utilizzare in maniera più sostan-
ziale le tecnologie informatiche attraverso sistemi di booking e di promo-
zione elettronici.
4. Le statistiche ufficiali 2006:
4.1 I dati nazionali
La dimensione dei flussi turistici nazionali ci danno il senso di quali siano
le tendenze evolutive del mercato turistico. E’ stato calcolato l’indice di in-
ternazionalità4 delle regioni italiane e la variazione dello stesso dal 1990 al
2006.
E’ interessante come il dato Calabria sia cresciuto del 680,33% dato
comprensibile se si fa riferimento al valore assoluto, infatti le presenze de-
gli stranieri che nel 1990 erano 243.909 su un totale di 3.773.513 nel 2006
sono diventate 1.479.247 su 8.155.053.
Per comprendere meglio l’entità del fenomeno, si prende come esempio
il dato della regione Veneto, che a fronte di una diminuzione dell’indice di
internazionalizzazione pari al -38,99% nel 2006 conta 34.266.876 presen-
ze di stranieri su un totale di oltre 59.000.000.
Ovviamente la Calabria seppur registrando un successo ha ancora molta
strada da percorrere.
4 Rapporto tra le presenze straniere e il totale delle presenze.
La domanda 58
Tab.2 Indice di internazionalità (1990-2006) e variazione percentuale
Regioni 2006 1990 Variazione
Veneto 30,78 50,46 -38,99
Trentino-Alto Adige 9,98 48,93 -79,60
Lazio 28,02 47,34 -40,82
Campania 52,94 41,38 27,93
Friuli-Venezia Giulia 41,19 33,58 22,66
Lombardia 47,48 33,58 41,40
Toscana 14,51 33,55 -56,76
Sicilia 42,60 33,03 28,99
Piemonte 63,00 28,04 124,71
Umbria 18,14 25,87 -29,88
Liguria 23,18 22,60 2,56
Sardegna 8,04 19,50 -58,78
Emilia-Romagna 57,73 19,16 201,28
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 39,15 15,96 145,34
Basilicata 32,89 13,96 135,55
Marche 33,51 12,78 162,17
Abruzzo 44,57 10,49 324,83
Puglia 13,35 10,30 29,69
Calabria 50,44 6,46 680,33
Molise 15,68 5,88 166,74
ITALIA 42,77 33,59 27,33
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 2006
L’indice di utilizzazione netta dei posti letto in Calabria è fra i più bassi
d’Italia al di sotto della media nazionale (40,8%) e in linea con quella del
Mezzogiorno (28,8%). Le presenze turistiche in Calabria sono cresciute
complessivamente in 16 anni ad un tasso medio annuo di circa il 5%, che
seppure resta una buona performance deve spingere a fare meglio ed a
risolvere i numerosi gap strutturali ancora esistenti.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
59
Tab.3 indici di utilizzazione lorda e netta per regione. (Anno 2006)
Utilizzazione Lorda 5 Utilizzazione Netta 6 Regioni
Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale
Bolzano/Bozen 13,5 23,2 36,7 21,7 37,3 59,0
Veneto 16,8 24,3 41,1 21,1 30,5 51,6
Trentino-A. Adige 16,7 18,3 35,0 24,0 26,4 50,4
Lazio 15,9 32,8 48,7 16,1 33,1 49,2
Emilia-Romagna 21,8 6,4 28,2 36,9 10,7 47,6
Liguria 27,0 11,3 38,3 31,3 13,0 44,3
Trento 22,0 10,2 32,2 26,8 12,5 39,3
Campania 20,8 16,1 36,9 21,8 16,9 38,7
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 18,2 10,5 28,7 24,3 14,0 38,3
Marche 22,7 5,2 27,9 31,1 7,1 38,2
Sicilia 19,0 13,4 32,4 22,3 15,7 38,0
Lombardia 17,3 17,0 34,3 18,5 18,1 36,6
Toscana 16,0 15,9 31,9 18,2 18,1 36,3
Sardegna 15,6 7,3 22,9 23,7 11,2 34,9
Umbria 23,3 9,1 32,4 24,9 9,7 34,6
Abruzzo 25,3 3,5 28,8 29,3 4,1 33,4
Piemonte 14,9 12,1 27,0 17,0 13,8 30,8
Friuli-V. Giulia 14,1 10,2 24,3 17,5 12,7 30,2
Calabria 16,4 4,2 20,6 22,9 5,8 28,7
Puglia 20,3 3,6 23,9 23,4 4,2 27,6
Molise 20,6 2,1 22,7 22,0 2,3 24,3
Basilicata 14,1 1,9 16,0 18,4 2,5 20,9
5 INDICI DI UTILIZZAZIONE LORDA: sono costituiti dal rapporto tra le presenze registrate negli e-sercizi e la disponibilità di letti alberghieri espressi in termini di giornate-letto. In simboli I = P/(L * G) * 100. Dove P sono le presenze registrate negli esercizi, L i letti degli esercizi corrispondenti, G il numero di giornate di disponibilità dei letti al lordo delle chiusure stagionali. “Sta-tistiche del Turismo” N° 46 anno 2005 – ISTAT. 6 INDICI DI UTILIZZAZIONE NETTA: sono costituiti dal rapporto precedente, dove per G si intende il numero di giornate di effettiva apertura degli esercizi. “Statistiche del Turismo” N° 46 anno 2005 – ISTAT.
La domanda 60
Tab.4 indici di utilizzazione lorda e netta per macroarea. (Anno 2006)
Utilizzazione Lorda 7 Utilizzazione Netta 8 Macroaree Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale
ITALIA 18,4 14,2 32,6 23,1 17,7 40,8 Nord Est 16,3 19,1 35,4 22,8 27,1 49,8 Nord Ovest 19,3 15,6 35,0 23,8 18,4 42,3 Centro 17,0 13,4 30,4 20,7 15,8 36,5 Mezzogiorno 18,6 5,8 24,5 21,9 6,9 28,8
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Graf.1 Tasso medio di crescita annuo dal 1990 al 2006
3,88 4,06
10,63
11,92
4,574,93
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
ITALIANI STRANIERI TOTALE
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
7 INDICI DI UTILIZZAZIONE LORDA: sono costituiti dal rapporto tra le presenze registrate negli e-sercizi e la disponibilità di letti alberghieri espressi in termini di giornate-letto. In simboli I = P/(L * G) * 100. Dove P sono le presenze registrate negli esercizi, L i letti degli esercizi corrispondenti, G il numero di giornate di disponibilità dei letti al lordo delle chiusure stagionali. “Sta-tistiche del Turismo” N° 46 anno 2005 – ISTAT. 8 INDICI DI UTILIZZAZIONE NETTA: sono costituiti dal rapporto precedente, dove per G si intende il numero di giornate di effettiva apertura degli esercizi. “Statistiche del Turismo” N° 46 anno 2005 – ISTAT.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
61
4.2 Il dato regionale 2007
L’Osservatorio presenta i dati della domanda9 di turismo nel 2007: di se-
guito si pubblicano gli arrivi e le presenze ufficiali nazionali ed estere, nelle
province calabresi con relativa distribuzione percentuale per macroaree.
Le presenze sono state complessivamente 8.731.413 (6,4% in più rispetto
all’anno 2006) a fronte di 1.570.155 arrivi (+6%), con una concentrazione
del 92,5% sulle aree costiere (51% area tirrenica).
La permanenza media dei vacanzieri è di 5,6 giorni che diventa di 7 circa
nelle province di Vibo Valentia e di Crotone mentre mediamente si ferma-
no per 3 giorni circa nella provincia di Reggio Calabria.
Graf.3 Variazione percentuale 2007/2006. Arrivi e Presenze per Tipologia ricettiva.
-9,9
-6,4-9,4
-25,4
-3,6
-16,6
1,6
9,8
2,6
11,7
4,0
15,513,1
18,6
3,0
17,9
-1,1
10,0
0,2
-8,2
2,7
-4,7
6,0 5,8 6,02,9
5,4 6,4
-0,6
3,8
-30
0
30
Italiani Stranieri Complessivi Italiani Stranieri Totale
Arrivi Presenze
Una e due stelle Tre stelle e RTA Quattro e cinque stelle Esercizi Complementari Total
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio
Analizzando la variazione delle presenze rispetto al 2006 per tipologia ri-
cettiva, anche nel 2007 la scelta dei turisti si è basata sulla qualità.
9 Si precisa che i dati al momento dell’elaborazione (gennaio 2008) sono provvisori.
La domanda 62
Complessivamente l’alta qualità (4 e 5 stelle) rispetto al 2006 viene scel-
ta da circa il 18% in più di turisti, mentre la diminuzione di pernottamenti
negli esercizi complementari (-4,7%) persiste così come la diminuzione di
presenze nelle basse categorie.
Tab.5 Arrivi e Presenze per Provincia e Area
Arrivi Presenze Provincia Area
V.A % V.A % Perm. Media
Ionio 164.270 58,6 1.043.962 66,5 6,4
Mont. ed Entr. 16.409 5,8 62.237 4,0 3,8
Tirreno 99.844 35,6 463.555 29,5 4,6 Catanzaro
Totale 280.523 100,0 1.569.754 100,0 5,6
Ionio 181.610 30,5 1.343.553 41,9 7,4
Mont. ed Entr. 186.980 31,4 447.156 14,0 2,4
Tirreno 226.030 38,0 1.413.448 44,1 6,3 Cosenza
Totale 594.620 100,0 3.204.157 100,0 5,4
Ionio 132.822 96,8 935.446 98,7 7,0
Mont. ed Entr. 4.338 3,2 12.483 1,3 2,9
Tirreno - - - - - Crotone
Totale 137.160 100,0 947.929 100,0 6,9
Ionio 70.732 28,3 302.190 39,5 4,3
Mont. ed Entr. 25.220 10,1 81.237 10,6 3,2
Tirreno 153.656 61,6 381.825 49,9 2,5 Reggio Calabria
Totale 249.608 100,0 765.252 100,0 3,1
Ionio - - - - -
Mont. ed Entr. 9.642 3,1 52.285 2,3 5,4
Tirreno 298.562 96,9 2.192.036 97,7 7,3 Vibo Valentia
Totale 308.204 100,0 2.244.321 100,0 7,3
Ionio 549.434 35,0 3.625.151 41,5 6,6
Mont. ed Entr. 242.589 15,5 655.398 7,5 2,7
Tirreno 778.092 49,6 4.450.864 51,0 5,7 Calabria
Totale 1.570.115 100,0 8.731.413 100,0 5,6
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
63
Graf.4 Distribuzione delle presenze per Area e Provenienza. Anno 2007
Una e due stel leT re stel le e RTA
Quattro e cinque ste l leEsercizi Com plementari
I taliani Stranieri Totale0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000Ionio M ont. ed Entr. Tirreno
I taliani Stranieri Totale I taliani Stranieri Totale
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio
L’area che raccoglie il maggiore numero di presenze è quella del Tirreno
(51% delle presenze complessive) con una preferenza per le medie e alte
categorie ricettive. Anche in riferimento alle presenze straniere l’area più
frequentata è il litorale tirrenico. È evidente che la quasi totalità delle pre-
senze (92,5%) si registra nelle strutture costiere.
Dall’analisi della provenienza degli italiani emerge un dato significativo,
ossia come nelle strutture ufficiali risiedano soprattutto “turisti di prossimi-
tà, ”circa il 60% proviene dalle regioni del Mezzogiorno, questa caratteriz-
zazione della domanda nazionale è diversa rispetto a quanto è emerso
nell’indagine sulle “seconde abitazioni per vacanza”10.Infatti i vacanzieri
non rilevati dalle statistiche provengono principalmente dalle regioni del
Nord Italia, nella maggior parte dei casi di origine calabrese (turismo di ri-
10 Cfr.Capitolo III del presente volume – Rapporto Calabria 2008.
La domanda 64
torno).
Tab.6 Distribuzione percentuale degli stranieri per paese di provenienza. Anno 2007
Nazione Arrivi % Presenze % Nazione Arrivi % Presenze %
1 Germania 38,48 48,12 29 Altri Paesi America L. 0,36 0,26
2 Austria 5,08 6,20 30 Portogallo 0,25 0,24
3 Francia 8,08 6,14 31 Giappone 0,40 0,24
4 Regno Unito 6,65 4,96 32 Croazia 0,16 0,14
5 Repubblica Ceca 3,30 4,72 33 Norvegia 0,24 0,12
6 Svizzera e Liech. 3,63 3,98 34 Altri Paesi Medio O. 0,13 0,12
7 Polonia 3,23 2,63 35 Paesi Africa Medi. 0,18 0,12
8 Belgio 2,48 2,59 36 Finlandia 0,16 0,11
9 Paesi Bassi 2,87 2,47 37 Altri Paesi Africa 0,13 0,11
10 Stati Uniti America 4,61 2,45 38 Lituania 0,14 0,10
11 Altri Paesi 1,60 1,53 39 Malta 0,30 0,10
12 Canada 2,22 1,45 40 Altri Paesi Asia 0,23 0,10
13 Romania 1,26 1,21 41 Lussemburgo 0,09 0,08
14 Svezia 1,27 1,05 42 Turchia 0,13 0,08
15 Spagna 1,49 0,90 43 Israele 0,26 0,08
16 Argentina 1,24 0,89 44 Venezuela 0,10 0,06
17 Irlanda 1,18 0,83 45 Islanda 0,03 0,05
18 Danimarca 0,93 0,82 46 Cina 0,14 0,05
19 Russia 0,85 0,71 47 Lettonia 0,03 0,04
20 Slovacchia 0,58 0,69 48 India 0,12 0,04
21 Grecia 1,35 0,47 49 Messico 0,08 0,03
22 Ucraina 0,56 0,45 50 Egitto 0,05 0,03
23 Altri Paesi Europei 0,56 0,45 51 Sud Africa 0,07 0,03
24 Australia 1,01 0,45 52 Nuova Zelanda 0,07 0,03
25 Slovenia 0,39 0,41 53 Corea del Sud 0,05 0,02
26 Bulgaria 0,26 0,41 54 Estonia 0,03 0,01
27 Ungheria 0,32 0,33 55 Cipro 0,01 0,01
28 Brasile 0,57 0,28 TOTALE 100,00 100,00
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio
Il paese che origina il movimento turistico più cospicuo verso la Calabria
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
65
è la Germania; sono 726.000 i tedeschi che soggiornano in regione pari al
48% degli straneri che pernottano in Calabria. Seguono l’Austria e la Fran-
cia con il 6%, il Regno Unito è passato da 20.000 presenze del 2006 a
80.000 nel 2007 grazie soprattutto alla presenza di nuovi voli diretti
dall’aeroporto di Lamezia Terme.
Tab.7 Distribuzione percentuale degli italiani per regione di provenienza. Anno 2007
Regione Arrivi % Presenze % Regione Arrivi % Presenze %
1 Campania 19,75 25,68 14 Marche 1,19 1,16
2 Lazio 12,68 12,78 15 Liguria 0,95 0,94
3 Sicilia 15,35 11,63 16 Bolzano 0,29 0,48
4 Puglia 11,06 9,62 17 Molise 0,45 0,48
5 Lombardia 7,55 9,38 18 Trento 0,25 0,46
6 Calabria 14,62 9,16 19 Friuli Ven.Giulia 0,47 0,46
7 Toscana 2,76 3,39 20 Sardegna 0,28 0,22
8 Emilia Romagna 2,87 3,27 21 Valle D'aosta 0,11 0,16
9 Piemonte 2,68 3,18 22 Nord Ovest 11,28 13,65
10 Veneto 2,40 2,91 23 Nord Est 6,27 7,58
11 Basilicata 2,05 2,12 24 Centro 18,88 19,85
12 Abruzzo 1,28 1,28 25 Mezzogiorno 63,56 58,91
13 Umbria 0,97 1,25 Italia 100 100
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio
4.3 La stagionalità 2007
La stagionalità continua ed essere tra le più elevate d’Italia, con il mas-
simo picco nei mesi di luglio e agosto, meno accentuata per gli stranieri
che da giugno ad ottobre si distribuiscono in un arco temporale più ampio.
Ovviamente anche nelle aree montagna ed entroterra la distribuzione è più
dilatata nei mesi.
La domanda 66
Graf.5 La stagionalità delle presenze nazionali ed estere nelle macroaree e in Calabria (Anno 2007)
Fonte: Elaborazioni su dati Sirdat Osservatorio 2007
5. L’attrattività della Calabria11 Il turismo in Calabria rappresenta una delle principali attività produttive,
ma è altrettanto vero che le potenzialità di questa regione, che sono dav-
vero tante in virtù delle differenze che caratterizzano un territorio assolu-
11 E’ stata realizzata sulla popolazione italiana e straniera (cinque paesi esteri: Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti) un’indagine “L’attrattività del Mezzogiorno per il mercato na-zionale e internazionale – DOXA Mercury TCI 2006” per delineare la notorietà e l’immagine dell’Italia e del Mezzogiorno rispetto ai competitor del Mediterraneo al fine anche di individuare le mete regio-nali con maggiore appeal.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
67
tamente disomogeneo in termini di vocazione turistica, non hanno ancora
trovato la loro giusta espressione, tanto che del turismo in Calabria si parla
ancora come dell’industria che non c’è.
La Calabria viene percepita dagli stranieri come un Paese nel quale si
possono ancora gustare i sapori delle diverse tradizioni locali ed in cui si
può godere l’amenità del paesaggio, resa ancora più piacevole della mi-
tezza del clima. Il 24,7% associa la Calabria alla gastronomia ed ai prodot-
ti tipici con una preferenza ancora più netta da parte dei giapponesi
(31,8%), il mare e le spiagge, invece, la classificano al quarto posto, dove
il primato è detenuto dalla Sicilia con l’8,9% di turisti.
Nonostante le favorevoli condizioni climatiche presenti quasi tutto l’anno
non riesce ancora ad affiancare al prodotto turistico estivo quello primave-
rile ed autunnale, che potrebbe, invece, sfruttare le risorse culturali, come
avviene ad esempio nella Spagna meridionale.
Per migliorare la capacità attrattiva e puntare su un numero elevato e di-
versificato di flussi turistici risulta, inoltre necessario eliminare alcune criti-
cità: la prima riguarda il rapporto prezzo/qualità ancora elevato special-
mente per i servizi alberghieri ma anche per altri servizi.
Gli ingredienti che rendono appetibile la Calabria non sono semplice-
mente “sole e mare”, ma soprattutto l’atmosfera dei luoghi che consente di
immergersi nella realtà locale assaporandone tutti gli aspetti. Se si consi-
dera soltanto il prodotto balneare, la Calabria non riesce, infatti, ad essere
competitiva rispetto alla Spagna e Croazia ma sicuramente è in grado di
offrire ai turisti un ampio ventaglio di possibilità tra cui scegliere: arte, cultu-
ra, mare, natura, gastronomia, tradizioni.
I residenti che decidono di fare vacanza in Calabria sono il 17,9%.
La domanda 68
La si preferisce rispetto alla Campania in termini di competitività (qualità
infrastrutture, qualità alberghi e strutture ricettive, convenienza vacanza),
ciò è imputabile in corrispondenza dell’item convenienza vacanza, elemen-
to per il quale la regione si posiziona seconda preceduta solamente
dall’Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda invece la qualità, sia delle infrastrutture sia delle
strutture ricettive, la Calabria si posiziona tra le ultime regioni in graduato-
ria. Meno apprezzata rispetto alla Campania per quel che concerne tradi-
zioni e modus vivendi (gastronomia e vini, accoglienza e simpatia, stile e
modo di vivere). Per sicurezza e informazioni per il turista, le regioni mag-
giormente citate sono Emilia-Romagna (14,7%), Toscana (19,1%) e Tren-
tino-Alto Adige (10,7%), aspetti per i quali invece la Calabria scende di di-
verse posizioni con un indicatore di 1,8%.
Per quanto riguarda il flusso di turisti esteri è la Germania quella che ge-
nera il maggior numero di vacanzieri diretti in Calabria. In questo caso
possiamo parlare di “turismo di ritorno”: la Germania, così come la Lom-
bardia, è stata infatti terra di immigrazione calabrese e una parte di turismo
tedesco è legata al ritorno al paese di origine.
Inoltre diversi i contratti stipulati con prestigiosi Tours Operators che ga-
rantiscono un afflusso turistico tedesco anche nei mesi di bassa stagione.
Nel periodo estivo sono stati istituiti collegamenti diretti con la Germania
che hanno permesso un maggior afflusso nella regione. Tali andamenti e-
videnziano che se i collegamenti diretti fossero estesi a più mesi dell’anno
e scaglionati in maniera più razionale, badando anche ai collegamenti ae-
roporto – città - mezzi pubblici, il turismo calabrese ne trarrebbe certamen-
te vantaggio.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
69
E’ da notare che c’è un netto divario fra le presenze tedesche e quelle
francesi, la seconda nazionalità di turisti più presenti in Calabria.
È chiaro che in termini di ricadute economiche del turismo sull’economia
locale, laddove venga attivata una strategia di pianificazione dello sviluppo
turistico del territorio regionale in cui verranno contemperati i differenti inte-
ressi in un unico progetto di sviluppo turistico.
Le attrattive espressione delle specificità locali possono diventare, dun-
que, gli elementi di base di un «marchio turistico» che rappresenti i valori
di fondo delle comunità ed allo stesso tempo un punto di convergenza fra
l’identità del luogo e le manifestazioni esteriori dell’immagine dello stesso;
fra il modo in cui la comunità si rappresenta e l’immagine utilizzata dagli
operatori turistici per promuovere la destinazione.
III LE STATISTICHE DEL TURISMO NON RILEVATO1……..
Maurizio Biasi, Mariza Righetti
1. Turismo ufficiale e turismo sommerso L'importanza di conoscere l'entità del fenomeno turistico reale è evidente
su diversi fronti, soprattutto in considerazione delle azioni che i policy ma-
kers debbono intraprendere riguardo la sostenibilità, le risorse da impe-
gnare per la gestione dei flussi aggiuntivi dei visitatori e per le politiche di
investimento sui territori.
Le rilevazioni statistiche considerano solo parzialmente il turismo in ap-
partamento limitatamente alla componente nazionale, mentre mancano i
dati sul movimento escursionista, nonostante una quantificazione di tale
fenomeno sia estremamente importante per la gestione del territorio nel
suo complesso.
L'offerta "turistica" di appartamenti per vacanze ha un peso numerico
consistente e spesso prevalente e non può essere sottovalutata per la rile-
vazione dei flussi turistici.
La scarsa conoscenza che si ha dei flussi non censiti, implica la conse-
1 La realizzazione di questo lavoro è stata resa possibile grazie alla fiducia e intuizione dell’On. Ni-cola Adamo. Si ringraziano inoltre tutti i Sindaci dei comuni calabresi rispondenti, Salvatore Nudo per il contributo nelle elaborazioni e tutto il gruppo di ricerca dell’Osservatorio Turistico.
Le statistiche del turismo non rilevato 72
quenziale non conoscenza di altri fenomeni.
Per stabilire il fabbisogno di infrastrutture come strade, parcheggi, ac-
quedotti, parchi, bisogna tenere in considerazione anche i flussi turistici
reali per non effettuare investimenti sovradimensionati o sottodimensionati.
Le numerose presenze di turisti ed escursionisti possono trasformare tran-
quille località di provincia in caotici ed affollati luoghi, le cui risorse ed i cui
servizi vengono sovraccaricati da un numero troppo elevato di fruitori.
Secondo l’indagine dell’ISTAT "Viaggi e vacanze in Italia e all’estero" nel
2006 le dimensioni assunte dal fenomeno riguardano il 66,5% delle notti
trascorse in viaggio dai residenti nel territorio italiano ed esso assume un
ruolo preponderante soprattutto al Sud: la quota di notti trascorse in alloggi
privati raggiunge addirittura l'80% in Calabria, mentre per la Sicilia si aggi-
ra intorno al 70%.
Nel tempo aumenta la tendenza all'acquisizione di rilevanti porzioni del
patrimonio edilizio da parte di soggetti non residenti. Classicamente, tali
abitazioni sono utilizzate per un breve periodo dell'anno, tramite fruizione
personale da parte del proprietario oppure concedendone la disponibilità a
terzi, sia a titolo gratuito (nel caso di rapporti parentali o amicali), sia attra-
verso forme di locazione più o meno regolari.
La tendenza alla crescita delle case per vacanze ha provocato, soprat-
tutto dalla metà del secolo trascorso, un incremento abnorme del patrimo-
nio edilizio locale.
La creazione di «città stagionali», infatti, non incide soltanto sul patrimonio
fisico, come sottolineato spesso per le località balneari (è stato coniato il
termine «marbellizzazione», a richiamare il vero e proprio muro di cemento
che, nella nota stazione balneare spagnola come in tante altre del Mediter-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
73
raneo, ha separato la spiaggia dal resto del tessuto urbano originale) e per
quelle montane, ma anche sulla regolazione dei servizi essenziali (consumo
di risorse idriche, gestione dei rifiuti urbani, ecc.) nonché sulla manutenzione
degli edifici “non vissuti”. In Italia, le statistiche ufficiali non rilevano le abita-
zioni a effettiva destinazione turistica, ma solo quelle non permanentemente
abitate; secondo un’indagine svolta da Mercury-Confturismo-Rescasa-
Fimaa2, le seconde case per vacanza erano, nel 2003 circa 3 milioni, con
10,4 milioni di posti letto, per un totale di 345 milioni di presenze.
2. Il mercato immobiliare nazionale L’attività turistica di una località dipende dall’integrazione fra le varie
componenti, materiali ed immateriali e dall’ospitalità, cioè dal modo in cui
queste riescono a fare sistema.
Quello degli appartamenti per vacanza e residences è certamente il set-
tore della ricettività più sconosciuto e meno analizzato. Le ragioni stanno
nella complessità del fenomeno, percepito secondo modalità molto diverse
dalla clientela potenziale, e nella molteplicità e diversità dei provvedimenti
di regolamentazione regionale dei quali è stato oggetto. Eppure il compar-
to degli alloggi per vacanza rappresenta la tipologia di ricettività che dà
luogo al maggiore movimento turistico. Oltre alle attività gestite in forma
imprenditoriale dagli operatori turistici specializzati vi sono molte strutture,
che rappresentano la parte nettamente prevalente dell’insieme delle se-
conde case, che o sono godute dal proprietario, oppure vengono gestite ai
margini del mercato o fuori di esso, eventualmente con l’intermediazione
degli agenti immobiliari turistici, ma spesso anche attraverso il contatto di- 2 Il turismo italiano negli appartamenti. Primo rapporto 2005.
Le statistiche del turismo non rilevato 74
retto fra domanda e offerta.
Una revisione che dovrebbe spingere molti amministratori locali sia a
guardare con maggiore convinzione alle potenzialità turistiche della propria
realtà provinciale, sia a predisporre infrastrutture e servizi pubblici adeguati
alle reali dimensioni del flusso turistico ospitato.
In ogni caso la rilevazione delle presenze effettive porta a rivedere la
mappa del mercato turistico italiano.
Nella gestione degli alloggi in affitto, ed in particolare in quella delle se-
conde case, hanno un ruolo fondamentale le agenzie immobiliari turistiche,
che operano nelle località di destinazione e in alcuni grandi bacini di uten-
za. Se la loro attività principale è teoricamente quella della vendita degli
alloggi, in non pochi casi è presente, e talvolta prevale, la formula
dell’affitto.
La maggior parte delle seconde abitazioni è concentrata nel Sud Italia,
mentre risulta ridotta la quota posseduta dal Nord Est, che, come è noto, si
caratterizza per la forte presenza di strutture ricettive ufficiali. I maggiori
tassi di crescita sono stati registrati dalle regioni del Sud: Sardegna (+6
volte il dato del 1971), Calabria (+4,8), Puglia (+3,4) e Sicilia (+3,4) sono le
regioni che mostrano i maggiori sviluppi del mercato immobiliare a desti-
nazione turistica. Rilevanti anche le performance di Trentino Alto Adige e
Valle d’Aosta (oltre 3 volte le abitazioni del 1971). Le province di Crotone,
Sassari, Nuoro, Cosenza e Catanzaro, nell’ordine, risultano quelle a mi-
gliore performance di crescita degli ultimi 30 anni3.
3 Cfr. Il turismo italiano negli appartamenti; Mercury– Rescasa 2005.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
75
3. La legislazione regionale in tema di RTA e CAV La normativa regionale di riferimento appare caratterizzata da un elevato
grado di eterogeneità sia nel diritto scritto, che nella prassi. Una struttura
che ha inserito nell’insegna commerciale il termine “Residence” può eser-
citare l’attività ricettiva sulla base di diverse autorizzazioni più o meno a-
deguate alla forma di ospitalità effettivamente fornita: RTA, CAV, affitta-
camere, albergo, B&B, agriturismo, appartamenti ammobiliati per turisti in
forma imprenditoriale o meno, strutture residence o residence. Nelle re-
gioni che hanno previsto formalmente la figura del residence non vi è pos-
sibilità di confusione perché l’utilizzo del termine in questione è natural-
mente inibito a tutte le attività prive della specifica licenza. La causa
dell’eterogeneità normativa va ricercata non solo nelle scelte differenti ope-
rate dalle regioni, ma, nella maggior parte dei casi, nella lentezza degli iter
legislativi. Esistono, in particolare, due ordini di differenze formali e di
prassi:
• sul piano formale, la gran parte delle leggi prevede sia gli RTA e
CAV che gli appartamenti ammobiliati gestiti in forma non im-
prenditoriale;
• nella prassi, altre figure di ospitalità sono utilizzate in maniera più
o meno legittima per autorizzare l’esercizio di attività ricettive in
appartamenti.
Forti differenze di norme e regolamenti comportano inevitabili differenze
di competitività sia fra imprese collocate in differenti regioni, ma assogget-
tate allo stesso inquadramento normativo, che fra imprese della stessa re-
gione, ma facenti capo a normative diverse. Per quanto riguarda le impre-
se ricettive, nel caso di tipologie più tradizionali come gli alberghi e i cam-
Le statistiche del turismo non rilevato 76
peggi, le diversità riguardano solo le norme tecniche di dettaglio e non an-
che l’inquadramento dell’attività. Mentre nel caso della ricettività ad appar-
tamenti, le differenze investono proprio l’individuazione delle tipologie,
nonché le norme di dettaglio. La speranza è quella di avere per il turismo
in appartamenti un quadro normativo più omogeneo, nonostante la difficol-
tà ad immaginare una disponibilità immediata dei legislatori regionali nel
percorrere strade nuove e comuni.
Leggi regionali4 in materia di turismo in RTA, Residence e CAV5:
• Abruzzo: L/R n. 11 del 26/01/1993 - Residenze Turistico Alber-
ghiere; L/R n. 75 del 28/04/1995 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Calabria: L/R n. 26 del 03/05/1985 - Residenze Turistico Alber-
ghiere; L/R n. del 04 07/03/1995 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Campania: L/R n. 15 del 15/03/1984 - Residenze Turistico Alber-
ghiere; L/R n. 17 del 24/11/2001 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Emilia Romagna: L/R n. 16 del 28/07/2004 - Residenze Turistico
Alberghiere - Case ed Appartamenti per Vacanza - Alloggi ad
uso Turistico.
• Friuli V.G.: L/R n. 02 del 16/01/2002 - Residenze Turistico Alber-
ghiere - Case ed Appartamenti per Vacanza - Alloggi ad uso
Turistico.
4 Fonte: http://camera.ancitel.it 5 Emilia Romagna, Friuli V.G., Lombardia, Toscana e Veneto sono giunti alla redazione di Testi Uni-ci in materia di Turismo.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
77
• Lazio: L/R n. 33 del 05/08/1998 - Case ed Appartamenti per Va-
canza.
• Liguria: L/R n. 11 del 04/03/1982 - Residenze Turistico Alberghie-
re; L/R n. 13 del 25/05/1992 - Case ed Appartamenti per Va-
canza.
• Lombardia: L/R n. 15 del 16/07/2007 - Residenze Turistico Alber-
ghiere - Case ed Appartamenti per Vacanza.
• Marche: L/R n. 42 del 22/10/1994 - Residenze Turistico Alber-
ghiere; L/R n. 31 del 12/08/1994 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Piemonte: L/R n. 14 del 24/01/1995 - Residenze Turistico Alber-
ghiere; L/R n. 31 del 15/ 04/ 1985 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Puglia: L/R n. 11 del 11/02/1999 - Residenze Turistico Alberghie-
re - Case ed Appartamenti per Vacanza.
• Sardegna: L/R n. 27 del 12/08/1998 – Residence - Case ed Ap-
partamenti per Vacanza; L/R n. 22 del 14/05/1984 - Residenze
Turistico Alberghiere.
• Sicilia: L/R n. 27 del 06/04/1996 - Residenze Turistico Alberghiere
- Case ed Appartamenti per Vacanza; L/R n. 10 del 15/09/2005
- Agenzie immobiliari turistiche.
• Toscana: L/R n. 42 del 23/03/2000 – Residence - Residenze Tu-
ristico Alberghiere - Case ed Appartamenti per Vacanza
• Umbria: L/R n. 04 del 27/01/1993 - Residenze Turistico Alberghie-
re; L/R n. 08 del 14/03/1994 - Case ed Appartamenti per Va-
canza.
Le statistiche del turismo non rilevato 78
• Valle d’Aosta: L/R n. 33 del 06/07/1984 - Residenze Turistico Al-
berghiere; L/R n. 11 del 29/05/1996 - Case ed Appartamenti per
Vacanza.
• Veneto: L/R n. 33 del 04/11/2002 - Strutture Ricettive Residence -
Unità abitative immobiliari ad uso turistico - Residenze Turistico
Alberghiere.
• Provincia Aut. Bolzano: Legge provinciale n. 58 del 14/12/1988 -
Case ed Appartamenti per Vacanza – Residence.
• Provincia Aut. Trento: Legge provinciale n. 07 del 15/05/2002-
Residenze Turistico Alberghiere - Case ed Appartamenti per
Vacanza; Legge provinciale n. 22/1991, modificata da l.
16/2005 - Residenze per vacanze.
Si deve segnalare come esempio di «buona pratica» l'art. 18 sexies della
legge provinciale 22/1991 della Provincia Autonoma di Trento, così come
integrato dalla legge provinciale 16/2005: viene introdotta la distinzione tra
alloggi ordinari e alloggi destinati a vacanza, limitando lo sviluppo di questi
ultimi per favorire la conservazione delle peculiari caratteristiche paesaggi-
stico - ambientali del territorio e la sua identità insediativa, e con ciò privile-
giando le necessità abitative e socio-economiche della popolazione stabil-
mente insediata. Più in generale, si va progressivamente instaurando una
nuova filosofia di recupero, laddove possibile, del patrimonio edilizio esisten-
te, attraverso interventi di riqualificazione attenti al mantenimento delle ca-
ratteristiche architettoniche degli edifici, specie nei centri montani e interni
ricchi di tradizioni, che trovano peculiare espressione nelle abitazioni tipiche.
In tale ottica, si potrebbe anche auspicare che il fenomeno delle seconde
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
79
case divenga fattore di rivalorizzazione delle piccole comunità locali6.
4. Strumenti di osservazione dei fenomeni socio economici Il turismo viene definito come una delle industrie più importanti del Paese
sulla base dei Dati Ufficiali (numero di presenze nazionali e regionali) ma
come già precisato le statistiche ufficiali non sono esaustive di un fenome-
no molto più elevato, ma poco misurabile, viste le difficoltà a censirlo, qual
è il fenomeno delle abitazioni ad uso turistico (di proprietà o in locazione)
ed il relativo numero di presenze.
Queste difficoltà di misurazione hanno sempre rappresentato un limite
con il quale misurarsi che peraltro ha portato ad una sottostima del movi-
mento in Italia7. Nel corso degli anni lo abbiamo stimato con metodologie
diverse8.
4.1 I Censimenti delle Abitazioni
I Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni forniscono,
una serie di informazioni sulla struttura della popolazione, delle famiglie e
delle abitazioni presenti nei vari comuni italiani.
L’importanza del censimento ha origini antiche è dell’Imperatore romano
Cesare Augusto (dal 30 a.C. al 14 d.C.) il decreto che ordinava che si fa-
cesse il censimento di tutta la terra.
6 Linea di Intervento 4.3.2.3 - Azioni per la qualificazione, il potenziamento e l’innovazione dei siste-mi di ospitalità delle Destinazioni Turistiche Regionali. POR Calabria 2007 – 2013. 7 “Si è in presenza di un equivoco di fondo perché i dati forniti dalla Francia si fondano su indagini campionarie, mentre quelli italiani risultano dalle statistiche raccolte presso gli esercizi ricettivi che di fatto escludono la gran parte degli alloggi in affitto e delle case in proprietà destinate alla vacanza, si ha la conferma che le statistiche relative alla Francia sono sovrastimate, oppure, ed é forse più giu-sto, che sono sottostimate le statistiche relative ad altri paesi, ed in particolare quelle dell'Italia”. 8 Vedi Rapporto sul Turismo in Calabria 2004 Cap.8 e Rapporto sul Turismo in Calabria 2005 Cap.3.
Le statistiche del turismo non rilevato 80
Ai fini del Censimento assume notevole importanza la distinzione tra abi-
tazioni occupate, quando in essa vi abitano una o più famiglie le cui per-
sone abbiano dimora abituale nell'abitazione, anche se temporaneamente
assenti alla data del Censimento; e non-occupate, quando non è abitata
da alcuna persona oppure è abitata solamente da persone temporanea-
mente presenti che, cioè, non hanno la dimora abituale in quella abitazio-
ne.
Nella costruzione dell’indagine si è fatto riferimento alle indagini esistenti e
alle fonti già utilizzate, consapevoli dei limiti contenuti in ciascuna di esse.
4.2 Altre Fonti per la quantificazione e la qualificazione
Le informazioni contenute nelle banche dati degli Enti erogatori di servizi
quali l'Enel, la Telecom e le Aziende locali per l'erogazione dell’acqua e
per la raccolta dei rifiuti solidi urbani potrebbero essere un valido supporto
nelle stime delle unità abitative turistiche e nel calcolo delle presenze turi-
stiche.
L’energia elettrica, essendo dotazione primaria per ogni abitazione, po-
trebbe dare un’informazione utile ai fini del calcolo9 delle abitazioni turisti-
che. Il difetto di questa fonte sta nell’aggregazione dei dati a livello comu-
nale, ciò fa sì, che si disperdano le informazioni a livello subcomunale, ad
esempio: il numero delle abitazioni non occupate dei comuni balneari
comprende anche, quelle presenti in altre zone del comune, non inserite
nella fascia litoranea.
In ogni caso questa fonte risulta sicuramente più esaustiva dei dati Tele-
9 Il numero di contratti a non residenti.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
81
com10 che smettono di essere dotazioni primarie anche a seguito della
crescente diffusione della telefonia cellulare.
Un’altra fonte ritenuta da alcuni studiosi una buona proxy è la rilevazione
dei consumi di acqua, che è giornaliera11. Anche questa fonte, però, presa
in considerazione in altre indagini12, non è efficace in quanto nei mesi esti-
vi (quelli di maggior interesse per le località balneari) l'erogazione di acqua
comprende anche quella utilizzata per il mantenimento di orti e giardini che
diventa particolarmente abbondante nei comuni costieri.
La stessa difficoltà la si incontra nei dati del Catasto Rifiuti Solidi Urbani;
gli aumenti di produzione che si verificano nelle località turistico-balneari
nei periodi estivi non riguardano solo la presenza di turisti, ma compren-
dono i valori legati all’aumento della produttività del terziario (quali stagio-
nalità dei negozi e della ristorazione; presenza di forza lavoro stagionale),
tipico delle località turistiche.
Il Catasto comunale e la Fonte ICI non permettono di distinguere le diffe-
renti utilizzazioni delle unità abitative (affidamento ad agenzia di affittanze;
affitto turistico diretto; seconda casa; utilizzo misto per famiglia ed estranei;
mancato utilizzo), come da dato ISTAT.
Le riflessioni emerse dopo quest' ampia disamina, anche in relazione al-
l'obiettivo di creare un modello valutativo riproponibile nel tempo e in siti
diversi, hanno fatto propendere in prima istanza, il gruppo di ricerca per l'u-
tilizzo della Fonte censuaria con tutti i limiti in essa contenuti.
10 Il numero di contratti e consumi dei non residenti. 11 Inoltre, la particolarità della rete di distribuzione consente una migliore affidabilità rispetto a quella di energia elettrica. 12 Cfr. COSES, 1998.
Le statistiche del turismo non rilevato 82
5. Il censimento dei dati non censiti……..! Sulla base dei dati del censimento ISTAT 2001, in Calabria il patrimonio
abitativo è di 1.111.314, circa 550 abitazioni ogni 1.000 residenti. Le case
occupate dai residenti sono 705.253, quindi mediamente ogni abitazione è
occupata da circa 3 persone. Il resto degli alloggi censiti (406.061) come
“Abitazioni non occupate dai residenti” è oggetto di questo studio al fine di
stabilire la dimensione del fenomeno delle cosiddette “Seconde Abitazioni”
ad uso turistico.
Consapevoli dei limiti di tutte le fonti prese in esame compresi i dati cen-
suari ci si è rivolti alla fonte più attendibile: i Comuni.
A giugno del 2007 l’On. Nicola Adamo Assessore al turismo e ai beni
culturali della Regione Calabria, ha deciso di inviare una richiesta ufficiale
ai 409 Sindaci dei Comuni calabresi.
Scartata l’ipotesi di un’indagine a campione, la sua intenzione è stata
quella di chiedere la partecipazione delle Amministrazioni Comunali per
certificare non solo le abitazioni ad uso turistico ma di provvedere anche
ad una stima delle presenze nelle diverse settimane dell’anno.
Lo scopo di fare emergere il dato non conteggiato nelle statistiche ufficiale
è quello di consentire all’Amministrazione regionale una programmazione
puntuale e mirata a interventi strutturali e migliorativi della qualità turistica.
La richiesta era di stimare, seppur consapevoli delle difficoltà, il numero
di “abitazioni ad uso turistico” utilizzate dai proprietari, il numero di abita-
zioni affittate e il numero di utilizzatori nelle diverse settimane dell’anno.
Il questionario indirizzato direttamente al Sindaco è composto da due al-
legati A e B. Il primo riguardava le abitazioni (numero di abitazioni ad uso
turistico presenti, numero di abitazioni utilizzate dai proprietari, affittate o
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
83
non utilizzate nelle settimane di ogni mese, con relative presenze e per-
manenza media); il secondo invece riguardava la provenienza dei turisti.
L’Amministrazione Regionale al fine di incentivare questo non facile lavoro
ha messo a disposizione un gruppo di ricercatori che hanno affiancato i
tecnici dei Comuni.
Consistente è stata l’adesione, oltre il 65% dei Comuni contattati; da sot-
tolineare che nel 5% dei casi i Sindaci hanno dichiarato di non poter sod-
disfare la nostra richiesta13, a causa dell’estensione territoriale del loro
Comune. I primi a risentire di tale difficoltà, ma non solo, sono i cinque
Comuni dei Capoluoghi di Provincia, quattro dei quali sono interessati dal
fenomeno delle seconde case affittate durante la stagione estiva. Altro ca-
so particolare è quello della città di Rende dove invece le seconde case
sono affittate per l’intero anno agli studenti universitari e da qualche anno
tale fenomeno di “turismo studio” caratterizza anche la contigua città di
Cosenza.
Una volta determinato il patrimonio abitativo turistico in termini di unità
abitative, il passaggio alla determinazione dei posti letto potenzialmente
disponibili diventa un’operazione relativamente semplice, ma anche utile al
fine di “verificare” eventuali errori. Ovviamente dal momento che la deter-
minazione dei posti letto passa anche attraverso quella piccola percentua-
le di abitazioni stimate, tutti i problemi anzidetti valgono anche in questo
caso. Per la determinazione dei posti letto ci siamo avvalsi dell’indice di
13 I 14 Sindaci che hanno dichiarato ufficialmente di non essere nelle condizioni di poter effettuare un vero e proprio censimento in quel determinato periodo dell’anno, si distinguono dai 99 non ri-spondenti.
Le statistiche del turismo non rilevato 84
Gardavsky14, 4 posti letto per abitazione. Questo è uno dei tre indici15
standard attribuito da alcuni studiosi internazionali di turismo e applicato
nelle diverse stime in Italia dal COSES.
L’indagine ha avuto inizio nel mese di giugno 2007 e nei sei mesi suc-
cessivi un gruppo di rilevatori e ricercatori dell’Osservatorio hanno affian-
cato i sindaci e i tecnici dei 409 Comuni nello svolgimento dell’indagine.
Le Amministrazioni Comunali (267), nonostante le notevoli difficoltà nella
quantificazione di tale fenomeno, si sono attivate insieme ai loro collabora-
tori tecnici per fornire una risposta attendibile. L’indagine che presentiamo
è relativa ai dati del 2007, allo stato attuale i dati continuano ad essere in-
viati a cadenza mensile.
Di seguito si entra nel dettaglio delle risposte ottenute ma sono necessa-
rie alcune precisazioni fornite ai tecnici delle Amministrazioni Comunali:
• per turista si intende chi si reca in un luogo diverso da quelli soli-
tamente frequentati (ambiente abituale) e trascorre almeno una
notte nel luogo visitato;
• vanno considerati nella voce turista gli emigrati (sia nel territorio
nazionale che all’estero) che ritornano nei periodi festivi e du-
rante la stagione estiva.
Considerando turista l’emigrato di ritorno che con una certa frequenza ri-
sulta essere ancora residente nell’abitazione del suo paese di origine, il
fenomeno assume proporzioni consistenti, anche per i piccoli centri
dell’entroterra. Ovviamente la definizione di emigrato è riferita anche a co-
14 Cfr. L’indice è di 4 posti letto per alloggio. Coses in Le case dei turisti - 1999 pag. 74. 15 Il secondo indice è di fonte Enit e prevede 4,6 posti letto per abitazione; mentre il terzo indice in-troduce uno standard teorico di superficie per posto letto di 11mq.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
85
loro che si sono spostati in altri centri più grandi della regione stessa.
5.1 Alcune premesse metodologiche sull’indagine
Sulla base delle risposte ottenute dai sindaci, si propone innanzitutto la
sintesi dei risultati sui Comuni rispondenti (267): numero di abitazioni uti-
lizzate ad uso turistico, numero di turisti e di presenze suddiviso mensil-
mente per un periodo di 7,5 gg. Il calcolo delle presenze si basa sull’ipotesi
che i turisti si fermino 7 giorni16.
Ciò che abbiamo assunto come dato certo è il numero di abitazioni utiliz-
zate per vacanze (come da risposte del questionario), moltiplicando il nu-
mero di abitazioni per l’indice di Gardavsky (4 posti letto per alloggio) si ot-
tiene il numero di posti letto che moltiplicato per 7 giorni, fornisce il dato
della disponibilità settimanale dei letti (presenze teoriche).
Nei casi in cui incrociando le fonti la risposta ottenuta dalle Amministra-
zioni Comunali è risultata poco attendibile (solo il 4% dei casi), per esem-
pio presenze stimate maggiori del numero di posti letto disponibili, il dato
considerato è quello delle presenze teoriche.
Successivamente si è passati a una stima complessiva (409 Comuni) del
fenomeno facendo riferimento ai dati censuari, e considerando le indagini
svolte negli scorsi anni che tenevano conto di numerosi indicatori quali
consumi di energia elettrica, consumi di RSU, la vendita dei giornali, ecc…
E’ evidente che questo fenomeno riferito a tutta la regione non è facile
da stimare in modo puntuale perché esistono notevoli differenze fra le di-
verse aree e anche a causa delle differenze che si riscontrano all’interno
delle stesse aree. 16 Il dato medio dell’Italia considera 8 giorni il dato media Calabria considera 9,7 giorni.
Le statistiche del turismo non rilevato 86
Il primo obiettivo che ci si è prefissati in questo studio è stato quello di
contare le case utilizzate per il turismo nella regione. L’obiettivo è stato
raggiunto in parte vista la non rispondenza di alcuni Comuni, fra l’altro pre-
vista, per l’impossibilità dei grandi centri urbani di effettuare tale stima17. I
409 Comuni sono stati aggregati in 4 aree: Ionio, Tirreno, entroterra e
montagna18. I gruppi sono stati suddivisi ancora per classi di abitanti: fino
a 1.000, da 1.001 a 5.000, da 5.001 a 10.000, da 10.001 a 20.000 ed oltre
i 20.000.
E’ stata calcolata sui rispondenti la percentuale delle abitazioni utilizzate
per vacanza19 rispetto alle seconde abitazioni ISTAT per ogni area a livello
provinciale. La percentuale ottenuta per ogni area è stata applicata al dato
censuario “abitazioni non occupate” per definire il numero delle abitazioni
per turismo.
E’ evidente che il patrimonio abitativo dal 2001 al 2007 si è modificato, e
dall’analisi dei “permessi di costruire”, abitazioni e vani in fabbricati resi-
denziali e non residenziali20 compresi gli ampliamenti, si evince che in Ca-
labria dal 2002 al 2005 sono stati rilasciati circa 7.000 permessi all’anno
(circa 35.000 permessi in 5 anni). Essendo il dato regionale relativo anche
agli ampliamenti non è facile individuare le aree dove lo sviluppo edilizio si
è maggiormente concentrato, pertanto il riferimento delle seconde abita-
zioni è relativo all’ultimo censimento 2001.
17 Il fenomeno è stato comunque stimato per l’intera regione. 18 Le aree Ionio e Tirreno comprendono tutti i Comuni che si affacciano sul mare, l’area montagna quelli sopra i 600 metri ed infine l’area entroterra tutti gli altri Comuni. 19 Questo dato si evince dal censimento effettuato per l’indagine delle Amministrazioni comunali. 20 Dato ISTAT per regione.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
87
5.2 La stima sui 409 Comuni calabresi e la sintesi dei risultati sui 263 Comuni rispondenti
Tab.1 Stima sui 409 Comuni calabresi del patrimonio abitativo e delle presenze
Abitazioni Turistiche (comuni rispondenti) 258.197
Abitazioni non occupate 2001 (ISTAT) 406.061
Presenze Stimate nelle abitazioni turistiche 48.716.688
Moltiplicatore 5,6
Fonte: Ns. elaborazioni su dati ISTAT e Comuni calabresi
Dai dati risulta che le presenze generate dall’esistenza del patrimonio a-
bitativo utilizzato per vacanza sono 50.000.000 con un moltiplicatore ri-
spetto alle presenze ufficiali del 5,6 ( circa 8.730.000).
Tab.2 Percentuale di rispondenze dei Comuni sul totale Calabria
Area Comuni Rispondenti Comuni Totali Percentuale di rispondenza
Entroterra 112 177 63,28
Ionio 44 80 55,00
Tirreno 34 54 62,96
Montagna 73 98 74,49
Calabria (263 comuni) 263 409 64,30
Fonte: Ns. elaborazioni su dati ISTAT e Comuni calabresi
I Comuni calabresi sono 409, quelli rispondenti in questa indagine sono
263 che rappresentano il 64,3% del totale regionale suddivisi come da
tab.1 per le 4 macroaree.
Tab.3 Numero di abitazioni non occupate ISTAT 2001 e abitazioni turistiche comuni rispondenti
Comuni rispondenti Abitazioni non occupate ISTAT Abitazioni turistiche Entroterra 47.101 22.854 Ionio 77.114 53.863 Tirreno 76.625 67.191 Montagna 32.726 19.303 Calabria 233.566 163.211
Fonte: Ns. elaborazioni su dati ISTAT 2001 Comuni calabresi rispondenti 2007
Le statistiche del turismo non rilevato 88
Il censimento ISTAT 2001 riporta tra le voci le Abitazioni non occupa-
te21che sono 233.566, mentre le Abitazioni turistiche22 risultano essere pa-
ri a 163.211 (con una differenza di 70.355 abitazioni).
Graf.1 Distribuzione percentuale delle presenze nelle abitazioni turistiche per macroarea (2007)
Ionio; 40,4
Entroterra; 7,2
Tirreno; 43,7
Montagna; 8,7
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
Il risultato dell’indagine è sorprendente per le proporzioni che assume
questo fenomeno: il totale degli arrivi su 263 Comuni è di ben 3 volte supe-
riore agli arrivi ufficiali di tutta la regione nel 2007 (1.600.000 circa), con ol-
tre 30 milioni di presenze. L’84% risiede nei Comuni costieri.
Tab.4 Arrivi e presenze nelle abitazioni turistiche per provincia (2007)
Province Arrivi Presenze Cosenza 2.454.277 17.179.939 Catanzaro 786.019 5.502.133 Crotone 272.633 1.908.431 Reggio Calabria 621.074 4.347.518 Vibo Valentia 154.469 1.081.283 Totale 4.288.472 30.019.304
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
21 Nel 1991 esisteva una voce che censiva le abitazioni ad uso turistico. 22 Risposte dei Sindaci.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
89
La distribuzione provinciale dei vacanzieri non censiti evidenzia come
nella provincia di Cosenza si concentri il 57% delle presenze (17milioni),
segue la provincia di Catanzaro con il 18,3% e Reggio Calabria con il
14,5%. Nella provincia di Crotone se ne stimano 1.900.000 circa e a Vibo
Valentia poco più di 1.0000.000.
Graf.2 Distribuzione percentuale delle presenze nelle abitazioni turistiche per provincia (2007)
Vibo Valentia; 3,6
Catanzaro; 18,3
Cosenza; 57,2Crotone; 6,4
Reggio Calabria; 14,5
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
Il rapporto fra le abitazioni usate dai proprietari e il totale delle abitazioni
turistiche per ogni periodo minimo di riferimento (7 gg.) è sempre superiore
all’80% (tab. 5). Si desume che il patrimonio abitativo delle abitazioni per
vacanza è quasi di esclusivo uso dei proprietari.
Per il dato Calabria le presenze dei residenti in abitazioni ad uso turistico
seguono le tendenze dei turisti censiti nelle statistiche ufficiali, l’84% sce-
Le statistiche del turismo non rilevato 90
glie destinazioni balneari nei mesi di luglio e agosto anche se con alcune
differenze importanti.
Tab.5 Utilizzazione delle abitazioni nei quattro periodi23 del mese
Abitazioni utilizzate
Abitazioni utilizzate
dai proprietari affittate Abitazioni
utilizzate Abitazioni
utilizzate dai proprietari %
Affittate %
1 19.417 93,4 6,6 1 82.477 81,6 18,4
2 4.317 88,1 11,9 2 83.634 82,1 17,9
3 993 83,1 16,9 3 93.927 82,4 17,6 gen
4 932 83,3 16,7
lug
4 98.066 83,3 16,7
1 1.780 87,5 12,5 1 126.355 83,8 16,2
2 2.038 86,5 13,5 2 130.062 83,7 16,3
3 1.323 85,7 14,3 3 128.747 83,6 16,4 feb
4 664 81,8 18,2 ag
o 4 114.168 83,6 16,4
1 2.142 85,0 15,0 1 46.871 85,5 14,5
2 946 83,9 16,1 2 30.787 83,7 16,3
3 1.288 84,3 15,7 3 20.205 83,6 16,4 mar
4 984 81,2 18,8
set
4 10.941 81,9 18,1
1 15.726 88,7 11,3 1 3.621 89,2 10,8
2 11.711 91,2 8,8 2 2.335 88,7 11,3
3 5.812 90,4 9,6 3 1.878 91,5 8,5 apr
4 4.819 89,9 10,1
ott
4 2.411 91,4 8,6
1 13.576 86,7 13,3 1 5.025 94,0 6,0
2 10.379 84,1 15,9 2 1.459 96,1 3,9
3 8.592 85,2 14,8 3 755 95,0 5,0 mag
4 8.765 87,0 13,0
nov
4 737 94,2 5,8
1 25.813 80,4 19,6 1 2.450 91,2 8,8
2 24.746 80,8 19,2 2 1.363 86,6 13,4
3 30.902 82,3 17,7 3 7.913 93,7 6,3 giu
4 34.262 81,6 18,4
dic
4 14.102 92,8 7,2
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
23 Il mese è stato suddiviso in 4 periodi che rappresentano mediamente 7,5 giorni a periodo.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
91
Tab.6 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree - Calabria
Entroterra Montagna Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 13.830 96.810 4,5 18.781 131.467 5,1 feb 2.450 17.150 0,8 7.821 54.747 2,1 mar 2.793 19.551 0,9 3.930 27.510 1,1 apr 10.379 72.653 3,4 17.003 119.021 4,6 mag 4.193 29.351 1,4 5.571 38.997 1,5 giu 9.280 64.960 3,0 12.903 90.321 3,5 lug 70.685 494.795 22,8 70.728 495.096 19,0 ago 142.598 998.186 46,1 170.992 1.196.944 46,0 set 30.194 211.358 9,8 29.623 207.361 8,0 ott 1.088 7.616 0,4 4.139 28.973 1,1 nov 3.038 21.266 1,0 5.661 39.627 1,5 dic 18.881 132.167 6,1 24.263 169.841 6,5 anno 309.409 2.165.863 100,0 371.415 2.599.905 100,0
Ionio Tirreno Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 33.742 236.194 1,9 6.670 46.690 0,4 feb 4.870 34.090 0,3 1.147 8.029 0,1 mar 2.770 19.390 0,2 3.762 26.334 0,2 apr 49.043 343.301 2,8 37.243 260.701 2,0 mag 82.687 578.809 4,8 39.499 276.493 2,1 giu 169.850 1.188.950 9,8 210.574 1.474.018 11,2 lug 508.827 3.561.789 29,4 597.220 4.180.540 31,9 ago 696.861 4.878.027 40,2 772.586 5.408.102 41,2 set 139.503 976.521 8,0 176.810 1.237.670 9,4 ott 13.325 93.275 0,8 9.383 65.681 0,5 nov 11.616 81.312 0,7 3.615 25.305 0,2 dic 20.525 143.675 1,2 15.520 108.640 0,8
anno 1.733.619 12.135.333 100,0 1.874.029 13.118.203 100,0
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
Se ci soffermiamo sulla provincia di Cosenza circa il 70% alloggia
nell’area del Tirreno, questo per la presenza di alcuni Comuni ad alto in-
sediamento abitativo, come ad esempio il Comune di Scalea dove dai dati
Le statistiche del turismo non rilevato 92
dell’ultimo censimento risulta che a fronte di 21.141 abitazioni complessive
17.582 sono non occupate.
Tab 7 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree - Cosenza
Entroterra Montagna Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 2.466 17.262 6,1 8.244 57.708 6,7 feb 404 2.828 1,0 3.116 21.812 2,5 mar 66 462 0,2 3.043 21.301 2,5 apr 1.192 8.344 2,9 5.469 38.283 4,4 mag 708 4.956 1,7 3.188 22.316 2,6 giu 1.594 11.158 3,9 6.261 43.827 5,1 lug 7.471 52.297 18,4 23.746 166.222 19,2 ago 18.178 127.246 44,7 45.680 319.760 36,9 set 1.625 11.375 4,0 9.677 67.739 7,8 ott 473 3.311 1,2 3.624 25.368 2,9 nov 423 2.961 1,0 2.825 19.775 2,3 dic 6.111 42.777 15,0 8.791 61.537 7,1 anno 40.711 284.977 100,0 123.664 865.648 100,0
Ionio Tirreno Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 2.703 18.921 0,5 3.277 22.939 0,2 feb 1.098 7.686 0,2 624 4.368 0,0 mar 1.343 9.401 0,2 2.798 19.586 0,2 apr 7.448 52.136 1,3 32.657 228.599 1,9 mag 3.841 26.887 0,7 32.043 224.301 1,9 giu 21.305 149.135 3,6 192.162 1.345.134 11,3 lug 199.594 1.397.158 34,1 555.214 3.886.498 32,6 ago 301.622 2.111.354 51,6 704.502 4.931.514 41,3 set 26.920 188.440 4,6 158.956 1.112.692 9,3 ott 9.320 65.240 1,6 7.420 51.940 0,4 nov 6.461 45.227 1,1 2.637 18.459 0,2 dic 3.270 22.890 0,6 12.687 88.809 0,7
anno 584.925 4.094.475 100,0 1.704.977 11.934.839 100,0
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
93
La maggiore concentrazione di presenze si ha nei mesi di luglio e agosto
in tutte le aree.
Tab.8 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree - Catanzaro
Entroterra Montagna Mese Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 3.084 21.588 4,6 91 637 0,2 feb 72 504 0,1 43 301 0,1 mar 299 2.093 0,4 484 3.388 1,0 apr 2.366 16.562 3,5 672 4.704 1,4 mag 216 1.512 0,3 2.416 16.912 5,0 giu 1.267 8.869 1,9 4.947 34.629 10,2 lug 20.892 146.244 31,3 12.047 84.329 24,9 ago 33.582 235.074 50,3 22.824 159.768 47,2 set 2.306 16.142 3,5 4.264 29.848 8,8 ott 154 1.078 0,2 576 4.032 1,2 nov 218 1.526 0,3 0 0 0,0 dic 2.325 16.275 3,5 0 0 0,0 anno 66.781 467.467 100,0 48.364 338.548 100,0
Ionio Tirreno Mese Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 13.601 95.207 2,3 1.451 10.157 1,6 feb 2.000 14.000 0,3 615 4.305 0,7 mar 0 0 0,0 485 3.395 0,5 apr 14.420 100.940 2,5 2.229 15.603 2,5 mag 50.448 353.136 8,7 895 6.265 1,0 giu 62.934 440.538 10,8 2.430 17.010 2,8 lug 151.975 1.063.825 26,1 15.874 111.118 18,0 ago 205.645 1.439.515 35,3 56.426 394.982 64,0 set 73.647 515.529 12,6 5.366 37.562 6,1 ott 0 0 0,0 515 3.605 0,6 nov 2.000 14.000 0,3 136 952 0,2 dic 6.000 42.000 1,0 1.782 12.474 2,0 anno 582.670 4.078.690 100,0 88.204 617.428 100,0
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
In riferimento alla provincia di Catanzaro sulla costa ionica si concentrano
il maggiore numero di presenze particolarmente nei mesi di luglio e agosto
nell’area dell’entroterra, chiaramente si fa riferimento a un numero di Comu-
ni e a un’estensione costiera differente.
Le statistiche del turismo non rilevato 94
Tab.9 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree - Crotone
Entroterra Montagna Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. % gen 1.740 12.180 5,0 8.680 60.760 6,2 feb 24 168 0,1 4.000 28.000 2,9 mar 470 3.290 1,4 0 0 0,0 apr 235 1.645 0,7 8.400 58.800 6,0 mag 80 560 0,2 0 0 0,0 giu 947 6.629 2,7 2.400 16.800 1,7 lug 7.091 49.637 20,5 26.400 184.800 18,8 ago 18.445 129.115 53,3 59.800 418.600 42,6 set 728 5.096 2,1 14.400 100.800 10,3 ott 24 168 0,1 0 0 0,0 nov 6 42 0,0 2.700 18.900 1,9 dic 4.813 33.691 13,9 13.520 94.640 9,6 anno 34.603 242.221 100,0 140.300 982.100 100,0
Ionio Tirreno Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. % gen 1.600 11.200 1,6 - - - feb 0 0 0,0 - - - mar 0 0 0,0 - - - apr 1.080 7.560 1,1 - - - mag 1.080 7.560 1,1 - - - giu 2.870 20.090 2,9 - - - lug 37.000 259.000 37,9 - - - ago 47.300 331.100 48,4 - - set 4.800 33.600 4,9 - - - ott 400 2.800 0,4 - - - nov 0 0 0,0 - - - dic 1.600 11.200 1,6 - - - anno 97.730 684.110 100,0 - - -
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
Anche nella provincia di Crotone le presenze sono concentrate nei mesi di
luglio e agosto, particolarmente nell’area montagna. In realtà, è opportuno
specificare, che i Comuni rispondenti sull’area Ionica crotonese sono pochi
rispetto alla rispondenza nelle altre due aree, e quindi il confronto è poco si-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
95
gnificativo.
Tab.10 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree – Reggio Calabria
Entroterra Montagna Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. % gen 4.288 30.016 4,6 406 2.842 2,3 feb 1.657 11.599 1,8 90 630 0,5 mar 1.522 10.654 1,6 402 2.814 2,3 apr 4.476 31.332 4,8 905 6.335 5,1 mag 2.377 16.639 2,6 1.488 10.416 8,4 giu 3.755 26.285 4,0 1.452 10.164 8,2 lug 21.758 152.306 23,4 4.093 28.651 23,1 ago 44.886 314.202 48,3 8.510 59.570 48,1 set 4.090 28.630 4,4 180 1.260 1,0 ott 329 2.303 0,4 0 0 0,0 nov 1.029 7.203 1,1 0 0 0,0 dic 2.729 19.103 2,9 170 1.190 1,0 anno 92.896 650.272 100,0 17.696 123.872 100,0
Ionio Tirreno Mese
Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. % gen 15.838 110.866 3,4 552 3.864 1,3 feb 1.772 12.404 0,4 0 0 0,0 mar 1.427 9.989 0,3 0 0 0,0 apr 26.095 182.665 5,6 774 5.418 1,8 mag 27.318 191.226 5,8 10 70 0,0 giu 82.741 579.187 17,7 4.685 32.795 11,1 lug 120.258 841.806 25,7 11.879 83.153 28,2 ago 142.294 996.058 30,4 18.920 132.440 44,8 set 34.136 238.952 7,3 5.230 36.610 12,4 ott 3.605 25.235 0,8 7 49 0,0 nov 3.155 22.085 0,7 18 126 0,0 dic 9.655 67.585 2,1 113 791 0,3 anno 468.294 3.278.058 100,0 42.188 295.316 100,0
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
In provincia di Vibo Valentia si ha una concentrazione delle presenze nei
mesi di luglio e agosto nell’area entroterra, ma va evidenziato che la bassa
quota di presenze nell’area del Tirreno è dovuto alla scarsa rispondenza
Le statistiche del turismo non rilevato 96
dei comuni pertanto il confronto con le altre aree non è significativo.
Tab.11 Distribuzione mensile degli arrivi e presenze nelle 4 macroaree – Vibo Valentia
Entroterra Montagna Mese Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen 2.252 15.764 3,0 0 0 0,0 feb 293 2.051 0,4 0 0 0,0 mar 436 3.052 0,6 0 0 0,0 apr 2.110 14.770 2,8 0 0 0,0 mag 812 5.684 1,1 0 0 0,0 giu 1.717 12.019 2,3 360 2.520 23,2 lug 13.473 94.311 18,1 615 4.305 39,7 ago 27.507 192.549 37,0 576 4.032 37,1 set 21.445 150.115 28,8 0 0 0,0 ott 108 756 0,1 0 0 0,0 nov 1.362 9.534 1,8 0 0 0,0 dic 2.903 20.321 3,9 0 0 0,0 anno 74.418 520.926 100,0 1.551 10.857 100,0
Ionio Tirreno Mese Arrivi Presenze Distribuz. % Arrivi Presenze Distribuz. %
gen - - - 2.750 19.250 3,5 feb - - - 480 3.360 0,6 mar - - - 480 3.360 0,6 apr - - - 3.140 21.980 4,0 mag - - - 5.030 35.210 6,4 giu - - - 8.780 61.460 11,2 lug - - - 18.080 126.560 23,0 ago - - - 26.340 184.380 33,6 set - - - 8.360 58.520 10,6 ott - - - 1.380 9.660 1,8 nov - - - 960 6.720 1,2 dic - - - 2.720 19.040 3,5 anno - - - 78.500 549.500 100,0
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
5.3 La provenienza
Dalle risposte relative alla provenienza si evince che oltre il 44% dei turi-
sti arriva dal Nord, il 14% dal Centro, poco meno del 20% dall’estero, ma
dal dettaglio delle risposte la maggior parte sono calabresi o le nuove ge-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
97
nerazioni di coloro che si sono trasferiti in altre località per motivi di lavoro,
studio ecc. ed avendo spesso mantenuto case di proprietà tornano per le
vacanze estive o per le principali festività (Natale, Pasqua) alle loro origini.
Dato che contrasta con le statistiche ufficiali, che invece descrivono un tu-
rismo di prossimità. Si può supporre con tranquillità che i turisti del Nord,
poco presenti nelle strutture ricettive ufficiali (circa il 20% delle presenze)
essendo proprietari delle abitazioni dove alloggiano facciano parte delle
cosiddette categorie di turisti di ritorno. Altro dato interessante è la quota
poco elevata dei turisti residenti in Calabria, che nelle precedenti indagini
invece è stata considerata molto rilevante.
Graf.3 Distribuzione percentuale delle presenze secondo la provenienza
44,6
14,5
10,4
7,9
3,8
12,5
6,3
Nord Centro Sud (esclusaCalabria)
Calabria (localitàlimitrofe)
Calabria (altrelocalità della
Regione)
Europa Altri Paesi Esteri
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Comuni calabresi rispondenti
6. Due casi di studio: le Olimpiadi di Torino e l’Operation de Rènovation de l’Immobilier de Loisir in Francia24
Le problematiche connesse al patrimonio delle seconde case sono notevoli: si
24 Il caso Olimpiadi e Francia – Seminario Pollenzo – Bra – Luigi Gaido (aprile 2007).
Le statistiche del turismo non rilevato 98
va dalla necessità di avere un ricettivo a rotazione sufficiente per gestire i sistemi
turistici, alla difficoltà di reperire investimenti nel ricettivo a rotazione.
6.1 Il caso delle Olimpiadi
Il caso delle Olimpiadi di Torino del 2006 può essere esemplificativo per
comprendere il fenomeno delle seconde case sfitte. Il problema principale
in quella occasione era rappresentato dall’accomodation della famiglia o-
limpica nei siti montani: 10.000 addetti da alloggiare oltre ad atleti e ac-
compagnatori e più di 5.000 posti letto necessari per integrare i villaggi o-
limpici, il ricettivo alberghiero ed extra alberghiero. Dai dati ISTAT del 2001
risultavano 31.000 residenze secondarie, con un potenziale stimato di
120.000 posti letto. L’obiettivo era quello di mettere a disposizione l’1% di
questi posti letto. Il progetto che ne è derivato si articolava in due fasi. La
prima ha interessato gli anni 2003 - 2005 con il lancio del progetto stesso,
“Affitta la tua casa per le Olimpiadi”, e relativa organizzazione.
L’iniziativa è stata promossa attraverso la pubblicizzazione presso le
IAT, le campagne stampe, il sito dell’ATL, e di seguito resa operativa con:
il coinvolgimento delle agenzie immobiliari, come consulenti tecnici per la
valutazione degli alloggi; una raccolta di adesioni presso le IAT; un call
center per le informazioni; la creazione di un database per la gestione dei
dati; la ricerca e la formazione personale per censimento, valutazione e
contratti e lo sviluppo di attività di gestione amministrativa e contabile. La
seconda fase del progetto, invece, si è concentrata nell’anno 2006 con il
servizio di gestione dell’accoglienza, “Netvillage”. E’ stata, cioè, creata una
struttura societaria pubblico – privata che si è occupata di: svolgere verifi-
che tecniche e inventario per ogni singolo alloggio, con controlli post loca-
zione; effettuare mappatura e segnalazione e detenere il duplicato delle
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
99
chiavi (oltre 12.000 mazzi); organizzare 6 accomodation desk di ricevimen-
to degli ospiti (accoglienza, check in, check out, informazioni, ecc…);
provvedere al trasporto degli ospiti (100 veicoli con autista); effettuare in-
terventi di assistenza e manutenzione, con squadre di pronto intervento 24
ore su 24 e gestire le coperture assicurative e cauzionali.
I risultati hanno superato le aspettative: 10.000 richieste di informazioni;
6.000 valutazioni; 4.200 contratti per un valore di 15.000.000 euro; 15.000
posti letto in un raggio di 15 Km dai diversi siti olimpici e 200 persone im-
pegnate nella fase di gestione. I punti critici, invece, sono stati rappresen-
tati: dalla diffidenza dei proprietari verso affittuari che non conoscevano;
dagli obblighi fiscali degli affitti considerati come reddito e non come rendi-
ta; dalla mancanza di omogeneità nella qualità degli alloggi (dotazioni, ve-
tustà degli arredi e degli impianti); dalla difficoltà di comunicazione ed in-
contro con i proprietari residenti in varie regioni; dal prezzo di affitto fuori
mercato (1 mese e mezzo pagato come tutta la stagione invernale) ed infi-
ne dalla difficoltà di assicurare un servizio di qualità nei periodi di maggiore
affluenza.
6.2 Il caso Francia
Al fenomeno delle seconde case sfitte, si aggiunge quello delle seconde
case da rinnovare, che può essere compreso meglio alla luce del caso del-
la Francia. Lo scenario francese è caratterizzato da molte residenze se-
condarie costruite negli anni 60-80 e acquistate anche come investimento
in un momento di boom turistico. Tali abitazioni sono distanti dai luoghi di
residenza e molte di esse sono fuori mercato dal momento che o sono
troppo piccole o troppo vecchie; da qui la necessità di una riqualificazione
e messa a disposizione per la locazione.
Le statistiche del turismo non rilevato 100
Tale fenomeno è stato affrontato con l’utilizzo di due strumenti coordinati
fra loro:
• l’Operation de Rènovation de l’Immobilier de Loisir (operazione di
riqualificazione dell’immobiliare turistico), realizzata con legge
del 2000 e consistente in un piano urbanistico concertato di ri-
qualificazione complessiva della località (comune o raggruppa-
mento) e in un miglioramento di tutti gli elementi deboli
dell’offerta (alloggi, arredi urbani, circolazione, mobilità, ecc…).
• il Village Rèsidentiel de Tourisme (legge del 2001), finalizzato ad
un miglioramento qualitativo degli alloggi con messa a disposi-
zione per la locazione (9 anni).
I due strumenti sono sinergici: non possono esserci V.R.T. fuori da un
O.R.I.L.
In particolare, il percorso che conduce all’ O.R.I.L. parte dall’analisi dello
stato di funzionamento/qualità della stazione, dai bisogni espressi dai frui-
tori e dagli attori socio economici e dai progetti o indirizzi espressi dal
Consiglio comunale. A seguito del dossier di candidatura, viene emessa la
delibera costituente l’ O.R.I.L., in cui è descritta: l’immagine turistica ricer-
cata, la strategia urbanistica, gli obiettivi del rinnovamento del patrimonio
privato e degli spazi pubblici, la funzionalità della stazione e i capitolati
d’onere per la realizzazione delle opere. A ciò si aggiunge la scelta del pe-
rimetro territoriale d’intervento, la durata dell’operazione, la gestione,
l’organizzazione, gli incentivi connessi e la dinamica del progetto con rela-
tivo scadenziario e cronogramma di attuazione dei lavori. La fase di attua-
zione può seguire due modalità: nella prima la collettività considera
l’insieme delle azioni descritte nella delibera come un’unica operazione, la
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
101
cui gestione, tramite convenzione, viene affidata ad una società o ad un
operatore privato; nella seconda, la collettività sceglie di condurre a regia
diretta le azioni, procedendo tramite appalti pubblici alla selezione dei
soggetti chiamati a realizzare e a gestire le opere.
Il Village Rèsidentiel de Tourisme, quale operazione immobiliare gestita
da un sistema pubblico – privato, è formalmente un “prodotto” turistico,
con non meno di 80 posti letto ed è soggetto a classificazione. Un V.R.T. è
gestito da un privato (singolo o società) che risponde ad un bando e a cui
compete: il progetto di riqualificazione nella sua globalità, il rinnovamento e
la ristrutturazione dell’alloggio e la successiva commercializzazione locati-
va per almeno 9 anni. Il proprietario accede ai benefici del V.R.T. (detas-
sazione locale, recupero IVA, aiuti finanziari, ecc…) solo nel momento in
cui firma il contratto con il privato; ha, inoltre, un periodo di utilizzo a sua
disposizione e riceve un reddito da parte del gestore.
La Società d’investissement/renovation (che può essere costituita su o-
gni sito O.R.I.L.) è la soluzione proposta dal Conseil Gènèral de la Savoie
per permettere il finanziamento del prodotto immobiliare gestito dal V.R.T.
Quando il contratto di ristrutturazione viene firmato da un proprietario, la
società mobilita una capacità di finanziamento a medio termine (minimo 9
anni), calcolando di ammortizzare e rendere redditizio l’investimento previ-
sto tramite locazioni turistiche portate dai gestori V.R.T.
Alla luce di quanto detto, l’obiettivo da conseguire appare chiaro: recupe-
rare il ricettivo a rotazione partendo dagli appartamenti esistenti. A tal fine
la soluzione “francese” appare logica e funzionale rispetto al contesto cul-
turale e di mercato, mentre la soluzione “olimpica” è funzionale all’evento e
mette in luce le criticità italiane.
Le statistiche del turismo non rilevato 102
Conclusioni La pianificazione e la programmazione territoriale sia delle infrastrutture
che di servizi richiede una conoscenza puntuale dello scenario di riferi-
mento. Lo sviluppo turistico immobiliare basato sulle seconde case “di
proprietà” e non “di reddito”, prossime ai luoghi di residenza, ha generato
un’alta percentuale di seconde case non affittate o affittate solo a stagione,
da privato a privato, con l’esclusione di una gestione turistica e con un for-
te aumento dei costi per il mantenimento e la ristrutturazione dell’immobile
(tasse, costi di ristrutturazione, ecc…). Gli alloggi sfitti o da rinnovare rap-
presentano, infatti, un patrimonio investito rilevante, una quota importante
del risparmio delle famiglie e dunque un potenziale “giacimento” da valo-
rizzare, i cui relativi flussi turistici sono “garantiti”, seppure concentrati in
periodi limitati.
Uno degli ostacoli maggiori che si incontra è che difficilmente i proprietari
degli immobili vogliono uscire dalla non ufficialità visto che essi traggono
un vantaggio economico dai propri beni semplicemente immettendoli nel
mercato degli affitti. Occorrerebbe, pertanto, offrire degli incentivi25, che
inducano i proprietari ad aderire all'iniziativa. Ciò contribuirebbe anche a
professionalizzare il settore facendolo uscire dalla dimensione della spon-
taneità in cui si trova momentaneamente.
Le unità abitative a uso turistico possono essere gestite:
a) in forma imprenditoriale;
b) in forma non imprenditoriale, da coloro che hanno la disponibilità fino
ad un massimo di quattro unità abitative,
25 Riduzione di imposte, contributi per la ristrutturazione degli stessi immobili, ecc.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
103
c) con gestione non diretta, da parte di agenzie immobiliari, consorzi, co-
operative ed immobiliari turistiche, cui si rivolgono i titolari delle unità me-
desime che non intendono gestire tali strutture in forma diretta.
Nel passaggio da una gestione “domestica” del patrimonio locativo a
forme di offerta turistica "professionalizzata" risulta centrale e necessaria
una figura specializzata.
L’emersione del fenomeno, inoltre, consentirebbe alle Amministrazioni
Comunali di organizzare l’erogazione dei servizi: guardia medica, persona-
le di P.S., smaltimento dei rifiuti, servizi di trasporto (pullman, navette,
ecc.) programmazione di manifestazioni, in misura equilibrata senza ri-
schiare in alcuni periodi dell’anno una congestione di tutti i servizi.
L’Amministrazione Regionale dal canto suo dovrebbe esercitare funzio-
ne di controllo anche attraverso un servizio ispettivo, anche il fine di pro-
muovere e sostenere le attività e gli obblighi delle Amministrazioni locali.
La Regione può istituire ed incentivare forme di premialità da riconoscere
alle pubbliche Amministrazioni locali che si attivano per intraprendere ini-
ziative di organizzazione, promozione e coordinamento di azioni tese a
pervenire all’individuazione e registrazione delle presenze turistiche an-
nuali ricadenti nei territori di loro competenza.
L’Amministrazione Regionale dovrebbe provvede anche a definire, la re-
lativa e conseguente programmazione di investimenti attraverso la finaliz-
zazione di risorse finanziarie pubbliche destinate alla riqualificazione am-
bientale, territoriale ed alla crescita e diffusione qualitativa e quantitativa di
servizi propedeutici allo sviluppo del turismo locale e finalizzare incentivi
pubblici a favore dei Comuni per l’istituzione dell’anagrafe comunale delle
abitazioni occupate da non residenti e destinate ad attività turistico-
Le statistiche del turismo non rilevato 104
ricettivo26.
E’ evidente che ci troviamo di fronte a un “non sistema casa” che funzio-
na pur se in maniera autonoma e disorganica, ma è anche tempo per una
regolamentazione che non può più essere rimandata.
Per i policy makers e per il mercato del turismo è questa una necessità.
26 L’emersione dei dati deve essere regolamentata con Legge.
IV L’ECONOMIA DEL TURISMO
Mara Manente
1. La spesa turistica: dimensione economica e fisica Secondo le prime stime per il 20071, i turisti in Calabria avrebbero spe-
so complessivamente 2 miliardi e 241 milioni di euro, con un incremento
medio annuo, rispetto al 2005, del 3,6%. Il dato, coerentemente con le
elaborazioni presentate nei Rapporti sul Turismo Italiano, è comprensivo
anche di una parte del movimento non registrato e di una quota significa-
tiva di presenze in seconde case.
Il risultato positivo è determinato in particolare dalla crescita della com-
ponente internazionale, alla quale vanno imputati 279 milioni di spesa
per turismo, pari al +14,4% medio annuo rispetto al 2005. Il turismo ita-
liano, pur segnalando un incremento del 2,3%, sempre in termini di spe-
sa, evidenzia delle criticità, se si tiene conto che tale crescita nominale
andrebbe in buona parte ridimensionata a causa dell’effetto inflazione.
Queste prime stime, dunque, sembrano segnalare una progressiva dif-
ferenziazione del portafoglio regionale, con una maggiore incidenza stra-
niera (il 12,4% rispetto al 10,2% del 2005) e un’aumentata propensione
1 Viene qui presentato l’aggiornamento al 2007 dell’analisi di impatto economico del turismo in Ca-labria. Il tradizionale confronto con i risultati nazionali e con il resto del Mezzogiorno sarà possibile solo dopo la pubblicazione della nuova edizione del Rapporto sul Turismo Italiano.
L’economia del turismo 106
alla spesa di questo segmento.
Appare evidente, comunque, che si tratta di un’incidenza molto ridotta,
che continua, però, a rappresentare uno dei problemi strutturali del turi-
smo calabrese.
Il confronto tra le dinamiche della dimensione economica (spesa) e di
quella fisica (presenze) del fenomeno2, presentato in tabella 1, sembra
confermare questa lettura. A fronte dei trend economici, infatti, quelli re-
lativi alle presenze segnalano per l’internazionale una crescita del 12,3%
e per l’italiano un +4,5%.
Tab.1 Calabria 2005-2007. Dimensione fisica ed economica del turismo
2007 2005 Var. media % 2007/05
v.a % v.a. %
Dimensione fisica (presenze in migliaia Italiani 7.172 82% 6.564 84% +4,5% Stranieri 1.559 18% 1.236 16% +12,3% Presenze totali 8.731 100% 7.800 100% +5,8% Dimensione economica (milioni €) Italiani 1.962 87,6% 1.873 89,8% +2,3% Stranieri 279 12,4% 213 10,2% +14,4% Fatturato totale stimato 2.241 100% 2086 100 +3,6%
Fonte: elaborazioni M. Manente - CISET su dati Osservatorio della Calabria, Banca d’Italia e Rap-porto sul turismo Italiano 2006-2007
Complessivamente, dunque, nel triennio considerato, il buon andamen-
to dei flussi turistici (+5,8% medio annuo) si è tradotto in performance
economiche positive, ma meno marcate, soprattutto a causa di un più
cauto comportamento di consumo degli italiani. Questi ultimi, come pare
ovvio, confermano il loro ruolo decisivo nella determinazione della spesa
2 Si precisa che, mentre la dimensione economica include parte del movimento non registrato e di una quota significativa di presenze in seconde case, la dimensione fisica è data dalle sole presenze ufficiali, per cui i livelli assoluti delle due variabili non sono direttamente comparabili.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
107
turistica regionale (quasi 2 miliardi di euro, pari all’87,6% del totale), an-
che se la loro quota si è ridotta nel triennio di circa 2 punti percentuali.
2. Il valore aggiunto turistico La tabella 2 riassume i risultati di impatto economico al 2007 e al 2005
più significativi per la regione.
Nel 2007 il valore aggiunto attivato direttamente e indirettamente dalla
spesa turistica nella regione è stato pari a 1 miliardo e 769 milioni di eu-
ro, con un incremento medio annuo del 4,5%.
Va segnalato come tale dinamica sia superiore a quella rilevata per la
spesa (3,6%) grazie ad una recuperata capacità del sistema di trattenere
i benefici economici del turismo attraverso un migliore utilizzo della rete
di produzione locale sia per soddisfare la domanda turistica nella regio-
ne, sia per esportazione.
Ne risulta, in definitiva, che per ogni euro speso per turismo in Calabria
si generano 78 centesimi di valore aggiunto, sostanzialmente in linea con
il dato nazionale.
Tab.2 Spesa e valore aggiunto generati dal turismo in Calabria
Anno 2007 Anno 2005 Spesa turistica (milioni di Euro) 2.241 2.086 Valore aggiunto del turismo (milioni €) 1.769 1.620 Valore aggiunto da turismo interno 1379 1.320 Effetti ricevuti 390 300 Incidenza % spesa turistica su consumi interni regionali 9,7% 9,1% Incidenza % valore aggiunto turistico su valore aggiunto regionale 5,7% 5,2%
Fonte: elaborazioni M. Manente - CISET
A fronte di queste performance e di un peso della spesa turistica sul to-
tale dei consumi interni regionali del 9,7%, la quota del valore aggiunto
turistico sul totale regionale è salita nel 2007 al 5,7% (5,2% nel 2005).
L’economia del turismo 108
L’analisi di impatto consente, infine, di distinguere quanta parte del va-
lore aggiunto sia imputabile al turismo nella regione e quanta parte inve-
ce venga attivata dalla domanda di altre regioni attraverso le esportazio-
ni.
Nel 2007 il valore aggiunto da turismo interno rappresenta il 78% di tut-
to il valore aggiunto turistico: nel triennio considerato, tale quota è andata
contraendosi a favore di una crescente apertura economica della regione
che potrebbe prefigurare, se confermata nei prossimi anni, una maggio-
re penetrazione di prodotti calabresi nelle altre regioni e una loro maggio-
re visibilità nella domanda turistica.
3. La trasmissione degli effetti economici Come è noto, gli effetti di attivazione sono un mix abbastanza composi-
to di produzioni locali (soprattutto servizi e artigianato locale) e di prodotti
che invece hanno un largo mercato e che danno vita, se non prodotti in
loco, a flussi rilevanti di importazione dall’esterno. Ne consegue che
l’impatto generato da una qualsiasi spesa si propaga su tutto il territorio
nazionale, dato il forte carattere di economia aperta tipico della dimen-
sione regionale, con la conseguenza che solo una parte dell’attivazione
della spesa resta all’interno dell’area in cui essa viene sostenuta. Ogni
area distribuisce quindi sulle altre una parte degli effetti della spesa in
essa effettuata e trae vantaggio da quella sostenuta fuori di essa. Queste
relazioni sono quantificate nel Rapporto sul Turismo Italiano in termini di
“effetti trasmessi” che misurano il grado di dispersione verso gli altri si-
stemi produttivi regionali ed “effetti ricevuti” che invece stimano la capaci-
tà di catturare benefici economici avviati in altre regioni; il saldo tra que-
ste due componenti misura il “beneficio (o perdita) netto” per la regione.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
109
La dimensione delle due tipologie di effetti dipende ovviamente sia
dall’ammontare e dalla composizione della spesa, sia dalla forza
dell’apparato produttivo regionale. In questo contesto, solo recentemente
il Mezzogiorno ha assunto un ruolo di “diffusore netto” dei benefici eco-
nomici prodotti dalla domanda turistica. Le buone performance sui mer-
cati internazionali e, dunque una variazione nella composizione della
spesa verso beni la cui produzione con molta probabilità risulta meno lo-
calizzata, hanno determinato nel recente passato un generalizzato peg-
gioramento del saldo, segnando così una svolta rispetto al tradizionale
trend positivo di questo indicatore.
La Calabria condivide con il resto del Mezzogiorno questo andamento,
confermato anche dalle stime per il 2007, che registrano un saldo negati-
vo pari a -112 milioni di euro, contro un valore di -159 del 2005. Il triennio
considerato mostra per la regione un significativo miglioramento grazie
ad una maggiore dinamica registrata dagli “effetti ricevuti”, cresciuti di
quasi il 14% medio annuo. Il Grafico 1 descrive nel dettaglio il fenomeno.
Come segnalato nel Rapporto sul Turismo italiano, l’entità dei due ef-
fetti varia anche sensibilmente a seconda che si consideri l’attivazione
prodotta dalla componente straniera o da quella italiana, a conferma del
fatto che le difformità di comportamento di spesa delle diverse categorie
di turisti e il prevalere dell’uno o dell’altro possono generare processi di
attivazione del sistema produttivo molto differenziati e, quindi risultati di-
versi. In particolare, la componente internazionale tende a generare ef-
fetti ricevuti percentualmente più significativi proprio nelle regioni del
Mezzogiorno, sia perché questo segmento mostra crescente attenzione
per prodotti tipici italiani spesso provenienti da queste regioni, sia perché,
L’economia del turismo 110
per contro, la componente italiana registra una quota significativa di pre-
senze in seconde case o case di amici e parenti, alimentando così un
segmento al quale corrisponde tradizionalmente una minore capacità di
impatto e di trasmissione degli effetti.
Graf.1 Valore aggiunto turistico in Calabria: effetti trasmessi, effetti ricevuti e saldo
-200
-100
0
100
200
300
400
500
600
2007 2005
trasmessi ricevuti saldo
Questo quadro interpretativo bene si applica anche al caso della Cala-
bria dove, complessivamente, l’incidenza degli effetti ricevuti sul valore
aggiunto totale è pari nel 2007 al 22%, rispetto al 18,6% del 2005.
Alcune valutazioni Il fatto che negli ultimi due anni la Calabria abbia registrato una ten-
denza positiva, con un forte incremento delle presenze che si stima es-
sere in media del 5,8% annuo, trascinato da un aumento del 12,3% del
movimento dall’estero, al quale si aggiunge un aumento del 4,5%, è da
considerare molto positivo perché le prime stime relative al 2007 a livello
nazionale danno comunque valori minori: le presenze nazionali dei turisti
esteri aumentano di circa il 5%, quelle nazionali del 2%.
La tendenza in atto sta consentendo un certo recupero rispetto a due
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
111
regioni limitrofe come la Campania, che comunque resta nettamente la
prima regione turistica del Sud Italia, e la Puglia.
Appare anche evidente che la regione continua a caratterizzarsi anco-
ra, nonostante gli aumenti degli ultimi anni, per la scarsa incidenza della
componente straniera, una delle più basse a livello nazionale.
Come valutazione di sintesi si ha la conferma che i gap rimangono, ma
anche che si sta verificando un lento ma progressivo miglioramento delle
performance della regione nei confronti di quelle limitrofe concorrenti,
con un miglioramento del proprio posizionamento competitivo che va an-
che al di là di un marchio che si identifica con il nome Calabria che non
sempre esprime una sintesi positiva in termini di prodotto - territorio.
Rivalutare l’immagine della regione facendo prevalere le componenti
positive rispetto a quelle negative, può essere visto come uno degli obiet-
tivi di politica regionale da realizzare nei prossimi anni: le attività turisti-
che possono, da questo punto di vista, contribuire in modo decisivo a
trasformare le negatività in positività.
V LA RETE DEI COLLEGAMENTI
Teresa Gentile
1. Il settore dei trasporti Il settore dei trasporti è un settore molto complesso strutturato in parti
(trasporto stradale, marittimo, aereo, ferroviario, per condotte e per acque
interne) organizzate in maniera molto differente fra loro: i comparti ferrovia-
rio, aereo, sono gestiti da poche imprese, mentre, per quanto riguarda il
trasporto merci su strada o il servizio di taxi, l’organizzazione è affidata a
lavoratori autonomi o piccole imprese. Anche le competenze amministrati-
ve ricadono su più enti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alle
Regioni, le Province, i Comuni.
Per migliorare la mobilità del Paese, potenziare i trasporti, tutelare la si-
curezza dei cittadini, nella Finanziaria 2008 sono state introdotte numero-
se norme, le cui aree interessate comprendono:
• infrastrutture viarie (Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria);
• trasporto dei pendolari;
• intermodalità;
• sicurezza;
• porti e trasporto marittimo;
• ricerca e formazione.
Altri investimenti sono previsti al fine di migliorare l’intermodalità, cioè la
La rete dei collegamenti 114
facilitazione nel passaggio da un mezzo di trasporto all’altro, e per diminui-
re il traffico dei Tir sulle strade, spostando quote importanti di trasporto
merci sulle ferrovie e sulle Autostrade del Mare1.
Il turismo è da sempre un fenomeno strettamente connesso alla mobilità.
Alle rinnovate aspettative del turista, alla dinamicità presente nei processi
di scelta, dovrebbe rispondere un’attenzione sempre maggiore alla fruibili-
tà del prodotto. Un risultato ottenibile attraverso due sostanziali strategie:
la promozione dell’offerta attraverso una comunicazione mirata e la cura
nello sviluppare le condizioni necessarie per una facile accessibilità2.
La scelta del mezzo di trasporto può essere influenzata dal tipo di viag-
gio, dalla destinazione e dai tempi di percorrenza e permanenza.
Da uno studio sull’efficienza delle infrastrutture in Italia, emerge che ci
sono notevoli carenze rispetto agli altri Paesi europei3.
La rete stradale in Italia, negli ultimi 15 anni è cresciuta solo dell’1,5%,
mentre in Spagna del 47,4%.
La situazione non migliora se si considera la rete ferroviaria; infatti,
l’utilizzazione del treno, non è di certo incoraggiata dai lunghi tempi di per-
correnza. In Francia, la tratta Parigi - Lione con un Eurostar si percorre in
due ore, mentre in Italia, da Roma a Milano (stessa distanza), il tempo di
1 La Finanziaria 2008 investe complessivamente per l’intermodalità 591 milioni di euro per il prossi-mo triennio. In Italia il trasporto su gomma è pari all’88%. L’obiettivo è quello di diminuire il traffico dei Tir sulle strade. Per ciascuno dei prossimi tre anni 77 milioni di euro andranno a sostenere l’Ecobonus, ossia il contributo erogato dal Ministero dei Trasporti per incentivare gli autotrasportatori a scegliere le Autostrade del Mare (la possibilità cioè di imbarcare i camion sulle navi evitando di percorrere lunghe distanze su strada). Al trasporto combinato treno-Tir (compresi i contributi per il trasporto di merci pericolose) andranno 135 milioni di euro. Infine, 200 milioni di euro, nel solo 2008, saranno destinati come agevolazioni agli autotrasportatori. Fonte: Ministero dei Trasporti. 2 Cfr GHnet turismo, “Turismo e infrastrutture: per l’Italia una sfida difficile”, 19 Aprile 2007. 3 Fonte “Sviluppo turistico: quali infrastrutture”, Isnart-Confturismo-BIT 2007.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
115
percorrenza è pari a 4 ore e 30 minuti.
L’Italia non raggiunge, infatti, ancora quegli standard di rinnovamento e
qualificazione di carrozze e locomotori, unite a una maggiore attenzione
all’igiene degli scompartimenti e a una concreta sensibilità nei confronti
delle esigenze del passeggero, sensibilità spesso deluse da ritardi o di-
sguidi di altra natura. Questa è sicuramente una delle motivazioni che
spinge all’utilizzo dell’automobile; anche in Francia l’utilizzazione
dell’automobile è, comunque, nettamente preferenziale.
Nel caso del sistema aeroportuale, se da un lato, negli ultimi trenta anni,
il numero di passeggeri in Italia è aumentato più del 500%, l’offerta non è
evoluta con la stessa velocità. Le compagnie aeree che volano su Roma
sono 77, poche se confrontate con le 93 compagnie che volano su Madrid
o con le 91 di Parigi; inoltre, così come per il sistema ferroviario, le distan-
ze tra il nostro paese e i paesi europei sembrano dilatarsi4.
Tab.1 Viaggi degli italiani per motivo di vacanza, secondo la destinazione e il principale mezzo di trasporto utilizzato (composizioni percentuali). Anno 2005
Destinazione Mezzo di trasporto Nord Centro Sud Italia Estero Totale
Aereo 3,1 5,6 7,6 4,9 57,4 13,6 Treno 12,7 15,1 9,4 12,4 3 10,8 Auto (a)5 77,4 68,4 66,7 72,3 24,7 64,5 Altro mezzo (b)6 6,8 10,9 16,3 10,4 14,9 11,1 Totale 100 100 100 100 100 100
Fonte: Istat, Indagine Trimestrale “Viaggi e vacanze”. 2007
Nell’anno 2005, nella maggioranza dei viaggi è stata utilizzata l’auto
4 Fonte: GHnet turismo, “Turismo e infrastrutture: per l’Italia una sfida difficile”, 19 Aprile 2007. 5 Per auto si intende: auto propria, di parenti o amici o a noleggio. 6 Per altro si intende: nave, battello, motoscafo, pullman turistico o di linea, camper, autocaravan, moto, motoscooter, bicicletta, ecc.
La rete dei collegamenti 116
(64,5% dei viaggi), seguita dall’aereo (13,6%) e dal treno (10,8%), che
viene più che altro utilizzato per spostarsi in ambito locale e metropolitano,
come unico mezzo di trasporto o in combinazione con altri mezzi.
Tale preferenza viene evidenziata anche dai risultati di un’indagine con-
dotta da GH Impresa Turistica e GfK Eurisko sulla mobilità turistica dalla
quale risulta, infatti, che il 73,5% degli intervistati utilizza l’automobile come
mezzo di trasporto per le vacanze. Nella fascia di età compresa tra i 35/44
anni, la percentuale aumenta (83%). Il treno come mezzo di mobilità turi-
stica viene impiegato poco, mentre viene scelta l’auto per le seguenti mo-
tivazioni: più veloce, permette di arrivare in orario ed è il miglior modo di
spostarsi. Il 51,8% degli intervistati afferma che viaggiare in treno è como-
do e rilassante mentre viaggiare in auto è caro, stressante e rischioso.
Nonostante tali aspetti positivi, solo l’8,6% delle persone che si recano in
vacanza, utilizza il treno; ciò probabilmente ad indicare la mancanza di
una valida alternativa all’auto. Elemento ulteriore che spinge a preferire
l’auto al treno, è dovuto probabilmente all’alto rischio di disservizi e disagi
che tale scelta potrebbe comportare.
Inoltre, da un’indagine condotta dall’Osservatorio sul turismo scolastico7,
l’autobus resta il mezzo di trasporto preferito per le gite (72,6%); seguono
l'aereo (15,9%) usato quasi totalmente per i viaggi all'estero e il treno
(8%), indifferentemente per l'Italia e per l'estero.
Anche questo segmento turistico, così come altri, evidenzia una scelta
preferenziale per il mezzo privato su strada rispetto a quello pubblico su
rotaia e su strada.
7 Fonte: la Rivista del Turismo 3/2007, “Gita di classe: 1,3 milioni gli studenti in viaggio”.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
117
Tab.2 Mezzo di trasporto utilizzato per i viaggi di istruzione – Anno scolastico 2006/2007
Mezzo di trasporto Italia Estero Totale Autobus 85,5 59,2 72,6 Treno 8,7 8,2 8,5 Aereo 1,9 30,6 15,9 Nave 3,9 2,0 3,0
Fonte: Osservatorio TCI sul turismo scolastico
L’auto risulta essere il mezzo di trasporto più adoperato dai residenti in
Italia (80,7%) anche per i viaggi in Calabria, indipendentemente dalla dura-
ta del soggiorno. Il treno, invece, con il 12%, si preferisce per i soggiorni
lunghi, seguito dall’aereo con il 3,7% per vacanze di 1 o più notti e 1,9%
per vacanze di 4 o più notti.
Tab.3 Viaggi in Calabria (dei residenti in Italia) per tipologia del viaggio e principale mezzo di traspor-to utilizzato. Anno 2005
Tipologia del viaggio (dati in migliaia) Mezzo di trasporto
Vacanza 1-3 notti Vacanza 4 o più notti Vacanza Lavoro Totale viaggi Aereo 23 54 77 34 111 Treno 24 417 441 10 451
Auto8 510 2.303 2.813 215 3.027
Altro9 62 99 161 2 162 Totale 618 2.874 3.492 261 3.752
Tipologia del viaggio (composizioni percentuali) Mezzo di trasporto
Vacanza 1-3 notti Vacanza 4 o più notti Vacanza Lavoro Totale viaggi Aereo 3,7 1,9 2,2 13,1 3,0 Treno 3,8 14,5 12,6 3,8 12,0 Auto 82,5 80,1 80,6 82,3 80,7 Altro 10,0 3,5 4,6 0,7 4,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Istat, Indagine Trimestrale “Viaggi e vacanze” 2007
8 Per auto si intende: auto propria, di parenti o amici o a noleggio. 9 Per altro si intende: pullman turistico o di linea, camper, autocaravan, nave, barca, altri mezzi non altrove classificati.
La rete dei collegamenti 118
2. La rete ferroviaria La rete delle comunicazioni non si è sviluppata in eguale misura su tutto
il territorio nazionale. Esistono ancora dei divari nell’organizzazione del ter-
ritorio, considerazione questa che scaturisce dall’assoluta priorità data alla
rete stradale rispetto alla ferroviaria. Negli ultimi decenni, la rete stradale è
stata ampliata, anche se non tutte le autostrade sono pronte a sopportare
il crescente traffico, specie in alcuni tratti come la Bologna - Firenze, la Mi-
lano - Venezia e la Salerno - Reggio Calabria, e le ferrovie, seppure tra
molte difficoltà, hanno rinnovato gli impianti e costruito nuove linee, tra le
quali quelle ad alta velocità e capacità10.
Tab.4 Estensione della rete ferroviaria in Italia - Anni 2000-2005
2000 2001 2002 2003 2004 2005 10.714 10.864 10.891 10.966 11.044 11.364 Rete elettrificata
67,10% 67,80% 68,10% 68,70% 69,40% 70,00% 5.260 5.171 5.094 4.999 4.871 4.862
Rete non elettrificata 32,90% 32,20% 31,90% 31,30% 30,60% 30,00%
Totale Rete 15.974 16.035 15.985 15.965 15.915 16.225 9818 9805 9720 9967 9554 9451
Rete a semplice binario 61,50% 61,10% 60,80% 60,60% 60% 58,30%
6156 6230 6265 6298 6362 6774 Rete a doppio binario
38,50% 38,90% 39,20% 39,40% 40% 41,70% 5372 5434 5459 5505 5558 5829
Rete con blocco automatico 33,60% 33,90% 34,20% 34,50% 34,90% 35,90%
Fonte: Ferrovie dello Stato
Il sistema dei trasporti ferroviari calabrese si presenta piuttosto articolato
se pur con numerose carenze e molteplici situazioni di criticità.
La rete ferroviaria calabrese offre 40.000 posti distribuiti su circa 230 tre-
ni. Si estende per circa 855 Km, prevalentemente lungo le due coste. Si
snoda in due linee primarie: quella tirrenica, che copre tutta la costa da 10 Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2008.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
119
Reggio Calabria a Praia (240 km) e quella ionica da Reggio Calabria a
Rocca Imperiale (391 Km); in due linee trasversali, Paola - Sibari (92 Km)
e Lamezia – Catanzaro Lido (48 Km) e in due reti complementari di colle-
gamento, che comprendono la linea costiera Eccellente – Tropea – Ro-
sarno (71 Km) e la rete delle Ferrovie Regionali Calabre (243 km), en-
trambe però a binario semplice e con livello di servizio molto inadeguato11.
2.1 Una rete ferroviaria per il turismo europeo
Negli ultimi anni, sia in Europa che nel resto del mondo, è stato rivalutato
il treno come mezzo turistico.
Molte sono le proposte che si possono suddividere in due tipologie di
viaggi:
• viaggi su treni modernissimi, forniti di tutti i comfort e preferiti per
le lunghe distanze;
• viaggi su treni storici, lungo itinerari di alto valore paesaggistico e
culturale.
I primi sembrano delle vere e proprie crociere su rotaie sia per la qualità
del servizio che per il prezzo.
I secondi, presenti soprattutto in Europa, si caratterizzano per treni in
genere "vecchi", talvolta storici, e percorrono linee utilizzate soprattutto in
estate con il contributo di appassionati volontari, oppure, come nell'Europa
continentale, propongono un vero progetto di uso di treni pensati e costruiti
appositamente per esigenze turistiche.
In Europa, sono tantissimi i treni turistici che sembrano lussuosi hotel su
rotaia. Degno di menzione è il Majestic Imperator, il treno austriaco che 11 Fonte: Istituto Nazionale Urbanistica.
La rete dei collegamenti 120
parte da Vienna e raggiunge le città di Venezia, Salisburgo, Praga e Bu-
dapest e può ospitare fino a 150 persone, utilizzato anche per meeting,
seminari o viaggi di piacere.
Tante anche le proposte spagnole, come l'Al Andalus Expreso e il Tran-
scantabrico, treni dotati di tutti i comfort: aria condizionata, sauna, idro-
massaggio, telefono, sala da ballo, libreria, biblioteca, bar, sala proiezioni,
sala da gioco; e quelle del Regno Unito, tra cui la più famosa, conosciuta
come l’Orient Express, oggi Venice Simplon, che passa per Londra, Parigi,
Venezia, Praga, Budapest, Bucarest e Istanbul; con tre vagoni ristorante,
decorati con uno stile esclusivo, una vettura piano bar e carrozze letto, e il
Royal Scotsman, famoso soprattutto per la cucina scozzese. Infine, in
Svizzera si trovano numerosi treni e le linee turistiche dotate di tecnologia
d'avanguardia e di storiche vaporiere, come la linea Furka Pass o la Rhati-
sche Bahn o Ferrovia Retica12, su cui viaggiano i famosi treni rossi Glacier
Express e Bernina Express. Infine il treno a cremagliera più alto d'Europa
Gornegrat Bahn, che collega Zermatt a Gornegrat e raggiunge i 3000 metri
da cui si possono ammirare le vette del Cervino13.
2.2 L’Italia sulle rotaie
La riscoperta e il recupero delle vecchie linee ferroviarie non è un feno-
meno diffuso solo in Europa. In Asia, il Palace on Wheels, un vero e pro-
prio "palazzo su ruote", permette di girare per tutti i tesori paesaggistici di
New Delhi; l'Eastern and Oriental Express, un treno sfarzoso e tecnologi-
12 Questa linea, che gestisce 384 km di rete ferroviaria tra laghi e ghiacciai alpini, ha recentemente avanzato presso l’Unesco la sua candidatura per il riconoscimento di sito patrimonio dell'umanità. 13 Fonte: GHnet turismo, “La crociera turistica e la riscoperta del treno”, 09 Maggio 2007.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
121
co, che passa per la Thailandia, Malesia e Singapore; l’Orient Express, un
tempo usato dai dignitari cinesi, viaggia con locomotrici diesel; è dotato di
ogni comfort, dal vagone ristorante, alla sala lettura, finemente e riccamen-
te decorato in mogano. L'Istanbul Orient Express offre invece un emozio-
nante viaggio da Beijing attraverso il deserto di Gobi, la Mongolia e la Si-
beria fino a Mosca, e la Transiberiana, ferrovia più lunga al mondo che si
estende per 9000 chilometri, attraversando i paesaggi della Mongolia e
della Siberia. L'offerta prevede collegamenti da San Pietroburgo e Mosca
fino a Beijing (Cina) e Shangai o Vladivostok.
Nel Sud Africa, esistono il Rovos Rail e il Blue Train, che offrono viaggi di
diversa durata lungo percorsi e paesaggi caratteristici, in suite spaziose e
raffinate, e lo Shongololo Express, che attraversa i luoghi più affascinanti
del continente. Ancora, in America il Rocky Mountaineer, il Royal Cana-
dian Pacific, l'American Orient Express, Sierra Madre Express e il percorso
del Perurail. Per finire, l’Australia con i tre treni di Rail Australia che viag-
giano attraversando l’intero continente: l'Indian Pacific, il Ghan e
l’Overland.
Le proposte di treno turismo in Italia sono numerose ma piccole, si tratta
di treni turistici che percorrono vecchie rotaie prevalentemente nel periodo
estivo, non coniugando però il concetto di escursionismo con quello di
fruibilità dell’intero territorio regionale; inoltre, a differenza dell’Europa e del
resto del mondo, sono treni scomodi con vecchi sedili di legno e spesso
senza aria condizionata.
Le Ferrovie della Sardegna gestiscono più di 600 km di binari in tutta la
regione e, oltre al viaggio su Il Trenino Verde, è previsto anche un servizio
di accoglienza a terra gestito con marchio proprio, Trenino Verde Point,
La rete dei collegamenti 122
che si occupa di viste guidate, pernottamento e ristorazione secondo criteri
di efficienza e rispetto del territorio. Quello della Sardegna è senza dubbio
l’esempio più bello di treno turistico in Italia.
Tra le offerte nazionali, la Ferrovia della Val d’Orcia (Asciano – Monte
Antico) propone il Treno Natura, un treno turistico composto dalle vecchie
littorine degli anni ’50 che percorre circa 50 km in una delle zone più belle
della Toscana. La Ferrovia Centrale Umbra, che effettua collegamenti tra
località di notevole interesse storico-turistico: da Sansepolcro a Città di
Castello, attraverso Umbertide, Perugia, Deruta, Marsciano, Fratta Todina,
Todi, Massa Martana, Acquasparta fino a Terni. In Abruzzo, la Ferrovia
Adriatico-Sangritana gestisce il Trenino della valle, un treno colorato che
offre vari itinerari, sia per gruppi che per singoli; attraversa la valle del
Sangro, il lago di Bomba e i monti abruzzesi. I temi delle proposte sui vari
percorsi vanno dalla gastronomia al trekking, dall’arte e cultura alle oasi
naturali.
Tra l'Italia e il Canton Ticino, corre la Ferrovia delle Centovalli, che colle-
ga la città di Locarno a Domodossola; è gestita a metà dalla società sviz-
zera FART (Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi) e da SSIF per la parte
italiana. Il Treno Blu, da Brescia a Iseo, organizzato dalla Ferrovia Turisti-
ca Camuna che fa parte del gruppo LeNord, offre pacchetti a primavera e
in estate che, insieme alla visita in battello al lago d’Iseo, propongono an-
che degustazioni enogastronomiche.
Il Trenino del Renon, collega Collalbo e Maria Assunta, attraversando
boschi e prati dove si incontrano i caratteristici massi e si ammirano le ci-
me delle Dolomiti. La tratta ferroviaria Trento – Malè – Marilleva, in gestio-
ne alla SpA Trentino Trasporti, attraversa la Val di Non e la Val di Sole; è
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
123
una linea a scartamento ridotto che effettua trasporto passeggeri e merci.
Nell’Italia meridionale, la più famosa e antica è la linea Circumvesuviana,
attivata nel 1884 e percorre con il Too - To Train il golfo di Napoli e l'area
di Pompei.
Nel sorrentino, in estate, si muovono sulla linea tirrenica sud, tra Paola e
Sapri, treni d'epoca con le storiche vetture cento porte, sedili in legno e co-
lori originali, tra cui il Sorrento Express. La Circumetnea organizza viaggi
intorno all'Etna ma il servizio non è attivo i festivi e le domeniche. Tra Pu-
glia e Basilicata, le Ferrovie Appulo Lucane (FAL) gestiscono una rete fer-
roviaria che opera sulle direttrici Bari – Altamura – Matera e Potenza – Al-
tamura – Bari. Organizza viaggi in treno d'epoca, in particolare nel mate-
rano, area interessante dal punto di vista storico e monumentale.
In Puglia, le Ferrovie del Gargano gestiscono una rete di 79 km costruita
nel 1931, tra le prime a essere elettrificata. Attraversa con un caratteristico
trenino una delle zone più panoramiche della costiera, dal lago di Varano
fino a Rodi Garganico e Peschici14.
2.3 Le strade ferrate regionali
In Calabria, per favorire la promozione turistica, culturale ed enogastro-
nomica, Trenitalia, di concerto con l’associazione Vaporiera Calabria
Express, ha organizzato dei viaggi turistici con composizione storica a
bordo di treni d’epoca lungo i luoghi più suggestivi e caratteristici.
Gli itinerari proposti sono quelli lungo la costa tirrenica che passa per Vil-
la San Giovanni, Bagnara, Scilla, Gioia Tauro, Rosarno, Tropea per poi
concludersi a Reggio Calabria. Gli itinerari offerti, invece, dalla Ferrovia Si- 14 Fonte: GHnet turismo, “La crociera turistica e la riscoperta del treno”, 09 Maggio 2007.
La rete dei collegamenti 124
lana lungo la Sila Grande, permettono la sopravvivenza del tratto di linea
Camigliatello - San Giovanni in Fiore, contribuendo al contempo un cam-
bio di vocazione per una ferrovia che oggi risulta inadeguata al traffico
merci e viaggiatori.
Tab.5 Numero di passeggeri nei servizi turistici delle Ferrovie della Calabria (Sila)15anno 2007
Linee N° viaggiatori Camigliatello-San Giovanni in Fiore 277 Camigliatello-San Nicola Silvana Mansio 3095 Cosenza-San Nicola Silvana Mansio 90 San Pietro in Guarano-Camigliatello 150
Fonte: Ferrovie della Calabria
La Ferrovia della Sila, infatti, che nel passato ha svolto un importante
ruolo sia di servizio che di integrazione sociale, oggi, vede un declino ai
servizi alternativi su gomma che, con il miglioramento della rete stradale,
risultano essere più competitivi ed economici. Si è anche pensato di recu-
perare a scopi turistici, con uno specifico progetto, la vecchia linea ferro-
viaria che da Camigliatello si collega al Pollino Lucano, ma al momento ta-
le progetto sul versante calabro si è arenato, mentre su quello lucano è
stato presentato un progetto, peraltro non attivato.
In Italia, è molto diffuso questo tipo di servizio, anche perché ci sono
molti binari abbandonati che attraversano località remote e che possono
essere ristrutturati e utilizzati come reti secondarie dedicate al turismo.
L’intento è quello di far riscoprire paesi caratteristici e tipici attraverso un
mezzo ecologico e sicuro, seguendo comunque un modello già sperimen-
tato in Europa e che presenta ampi margini di miglioramento.
15 Si ringrazia per la collaborazione Pietro Pietramale.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
125
3 La rete stradale L’asse portante della viabilità regionale e interregionale è costituito
dall’autostrada A3, che si estende per circa 300 Km. Da essa, attualmente
interessata da lavori di ammodernamento, si diramano a pettine le princi-
pali vie di comunicazione stradale.
Tab.6 Rete stradale per tipo di strada e regione
Regioni autostrade statali16 provinciali17 regionali18 raccordi totale Piemonte 807 710 18.862 2.240 11 22.630 Valle d'Aosta 110 148 499 - - 757 Lombardia 576 931 7.788 2.458 10 11.763 Trentino-Alto Adige 187 1.690 2.677 - - 4.554 Veneto 475 731 7.038 1.763 - 10.007 Friuli Venezia Giulia 210 1136 2171 - 44 3561 Liguria 375 125 2.639 946 - 4.085 Emilia Romagna 568 1.131 7.213 1.910 73 10.895 Toscana 424 900 7.270 2.632 75 11.301 Umbria 59 425 2.729 1.100 39 4.352 Marche 168 443 5.312 844 26 6.793 Lazio 470 506 6.896 2.028 - 9.900 Abruzzo 352 605 4.809 1.614 15 7.395 Molise 36 563 1.859 414 - 2.872 Campania 442 1.227 6.906 1.552 43 10.170 Puglia 313 1.562 8.240 1.413 - 11.528 Basilicata 29 1.078 2.856 893 52 4.908 Calabria 295 1.377 6.370 2.094 6 10.142 Sicilia 632 3.648 12.093 - 25 16.398 Sardegna - 3.041 5.417 - - 8.458 Italia 6.529 21.977 119.644 23.901 419 172.470
Fonte: Aiscat - Anas - Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
La Strada Statale 18, lungo la costa tirrenica e la Strada Statale 106,
16 Dati Anas aggiornati al 6 giugno 2005. Non sono compresi i tratti interni dei centri abitati superiori ai 10.000 abitanti consegnati ai comuni. 17 Dati delle strade provinciali si riferiscono al 1999. 18 Sono strade già statali di interesse regionale la cui estesa è stata individuata dal dpcm del 21 set-tembre 2001.
La rete dei collegamenti 126
lungo la costa ionica, costituiscono i collettori principali per i flussi prove-
nienti dalle zone collinari e montane, mediante strade provinciali e comu-
nali. Complessivamente, le Strade Statali che percorrono il territorio regio-
nale si sviluppano per circa 3.300 Km, quelle provinciali per circa 5.700
Km, quelle comunali per circa 6.700 Km.
Per quanto riguarda quasi tutto il versante tirrenico, la gran parte delle
funzioni di arteria di grande comunicazione, che storicamente venivano
assolte dalla S.S.18, sono state assorbite dalla A3, mentre il versante ioni-
co registra ancora elevati gradi di congestionamento e di criticità, relativa-
mente agli standard geometrici, qualitativi e di sicurezza, generati dal fatto
che la S.S. 106 rappresenta, in concreto, l’unica arteria stradale per gli
spostamenti sulle medie distanze.
A completare la rete stradale principale calabrese, troviamo cinque assi
trasversali: la S.S. 280 Lamezia Terme – Catanzaro Lido; la S.S. 107 che
congiunge Paola a Crotone; la variante S.S. 281 Marina di Gioiosa – Rosar-
no; l’asse stradale che da Guardia Piemontese (S.S. 283) si dirige verso la
Sibaritide (S.S. 534); la trasversale delle Serre, in corso di realizzazione19.
4. Il trasporto aereo La nuova legislazione20 e la completa liberalizzazione dei trasporti aerei,
19 Fonte: Istituto Nazionale di Urbanistica. 20 In Europa a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta e sulla base di quanto avvenuto negli Stati Uniti, iniziarono dei processi volti alla graduale liberalizzazione del settore del trasporto aereo. Il processo di liberalizzazione del trasporto aereo europeo era composto da tre pacchetti normativi, i Three Packages. I primi due vennero emessi (1987, 1990) per permettere al sistema di adattarsi gradualmente, e non bruscamente come avvenne negli USA, ad una normativa più deregolamentata che però, per il momento non sostituiva completamente il regime basato su accordi bilaterali che aveva regolato il trasporto aereo fino a quegli anni. Il Third Aviation Package (1992), invece, che è la normativa oggi in vigore, è stato il più importante passo verso la completa liberalizzazione del setto-re. Grazie alle Direttive presenti in questo pacchetto venne istituito un approccio tariffario più liberale
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
127
ha favorito la nascita delle compagnie aeree low-cost e ha portato maggio-
re competitività nel settore, rivoluzionando il sistema e consentendo di
viaggiare a costi molto più bassi rispetto a quelli applicati dalle compagnie
di bandiera.
Le compagnie aeree low-cost, che puntano sulle differenziazioni di prez-
zo e sulla diversificazione delle destinazioni, hanno rivoluzionato anche i
comportamenti di massa del settore turistico. I voli low-cost, infatti, con i
collegamenti “point to point” coprono mete diffuse su tutto il territorio euro-
peo e generano un incremento di arrivi di nuovi turisti anche in destinazioni
che prima era difficile raggiungere.
Sebbene il settore low-cost sia un interlocutore strategico per lo sviluppo
turistico dell’Italia, l’ingresso su questo mercato è avvenuto in modo rallen-
tato rispetto ad altri competitor come Francia e Spagna21.
In Italia, il traffico aereo low-cost si concentra ancora su poche destina-
zioni (Roma, Milano/Bergamo, Cagliari, Pisa, Treviso), ma rapidamente
espandendo ad altre. L’obiettivo è quello di utilizzare aeroporti minori an-
che del Sud e delle isole per favorire la logica del point to pint; questa are-
a, come è noto, è risultata molto penalizzata dal sistema dei trasporti aerei
fondato sui grandi hub22.
che eliminava molte restrizioni sui prezzi e stabiliva che questi dovessero essere determinati in base alle forze di mercato, permettendo così alle compagnie aeree di fissarli secondo proprie valutazioni. In pratica, venne escluso l’intervento delle Autorità statali nella fissazione delle tariffe. Il primo tenta-tivo in Europa volto a dar vita ad una compagnia aerea low-cost venne effettuato dal vettore irlande-se Ryanair nel 1991 seguendo parzialmente il modello inventato dalla società pioniere del trasporto aereo a basso costo, la texana Southwest Airlines. Cfr. GHnet, “Il trasporto aereo low-cost in Italia. Situazione, prospettive e proposte di sviluppo”, 29 Ottobre 2007. 21Cfr. GHnet turismo, “Il trasporto aereo low-cost in Italia. Situazione, prospettive e proposte di svi-luppo” 29 Ottobre 2007. 22 Fonte GHnet turismo, “Il trasporto aereo low-cost in Italia. Situazione, prospettive e proposte di sviluppo”, 29 Ottobre 2007.
La rete dei collegamenti 128
Tab.7 Collegamenti low-cost in Italia anno 2007
Aeroporto italiano Altri Paesi Altri Paesi Europei Italia Unione Europea Totale Bergamo Orio al Serio 2 3 10 47 62 Pisa 0 3 5 40 48 Roma Ciampino 0 2 2 44 48 Roma Fiumicino 0 4 5 32 41 Venezia Marco Polo 2 2 4 33 41 Milano Malpensa 2 1 9 26 38 Catania 0 2 13 21 36 Napoli 0 2 2 29 33 Palermo 0 1 9 19 29 Bologna 1 0 6 12 19 Bari 0 2 7 8 17 Treviso 0 1 1 15 17 Olbia 0 3 1 12 16 Rimini 0 0 0 16 16 Lamezia Teme 0 0 2 11 13 Alghero 0 0 1 11 12 Verona 0 3 2 7 12 Forlì 0 4 2 5 11 Milano Linate 0 0 7 3 10 Cagliari 0 1 3 5 9 Brindisi 0 0 4 2 6 Torino 0 0 1 5 6 Firenze 0 3 0 2 5 Trapani 0 0 1 4 5 Genova 0 1 1 2 4 Cuneo 0 1 0 2 3 Elba 0 1 0 2 3 Pescara 0 0 0 3 3 Ancona 0 0 0 2 2 Brescia 0 0 0 2 2 Lampedusa 0 0 2 0 2 Pantelleria 0 0 2 0 2 Parma 0 1 0 1 2 Perugia 0 1 0 1 2 Reggio Calabria 0 0 2 0 2 Trieste 0 1 0 1 2 Italia 7 43 104 425 579
Fonte: elaborazione su dati Ministero dei Trasporti
I collegamenti low-cost in Calabria interessano gli aeroporti di Lamezia
Terme e Reggio Calabria.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
129
Da Reggio Calabria si possono raggiungere solo mete nazionali, mentre
da Lamezia Terme anche la Germania e il Regno Unito.
Tab.8 Collegamenti low-cost in Calabria (aggiornato ad agosto 2007)
Aeroporto italiano Aeroporto di destinazione Nazione di destinazione Vettore
Lamezia Terme Bologna Italy MyAir
Lamezia Terme Cologne/Bonn Germany germanwings
Lamezia Terme Cologne/Bonn Germany TUIfly
Lamezia Terme Dusseldorf Inti Germany TUIfly
Lamezia Terme Franfurt Inti Germany TUIfly
Lamezia Terme London Gatwick UK Thomsonfly
Lamezia Terme London Standed UK ryanair
Lamezia Terme Manchester UK Volareweb.com
Lamezia Terme Milano Linate Italy TUIfly
Lamezia Terme Munich Germany Air Berlin
Lamezia Terme Nuremberg Germany germanwings
Lamezia Terme Stuttgart Germany germanwings
Lamezia Terme Stuttgart Germany TUIfly
Reggio Calabria Bergamo Orio al Serio Italy MyAir
Reggio Calabria Milano Malpensa Italy MyAir
Fonte: Ministero dei Trasporti
Nel posizionamento nazionale dei collegamenti low-cost, l’aeroporto di
Lamezia Terme è collocato al 15° posto mentre quello di Reggio Calabria
al 35°. Dal 27 agosto 2007 arriva la low-cost del Vaticano che, grazie ad
un accordo tra l'Opera Romana Pellegrinaggi (Orp) e Mistral Air, vettore di
proprietà di Poste Italiane, porta i pellegrini nei luoghi sacri. Il primo volo,
però, è stato quello per Lourdes, quindi tipicamente outgoing. L'iniziativa
proseguirà con il tradizionale pellegrinaggio in occasione del centocin-
quantesimo anniversario della prima Apparizione della Vergine Maria nella
grotta di Massabielle, e dovrebbe durare per 5 anni. Le destinazioni oltre a
Lourdes sono Fatima, Santiago de Compostela, la Terra Santa, Czesto-
La rete dei collegamenti 130
chowa, l'Egitto (Sinai)23.
Il sistema aeroportuale calabrese è costituito dagli aeroporti di Lamezia
Terme, Reggio Calabria, Crotone. L’aeroporto di Lamezia Terme detiene il
54% dei movimenti con il 68% dei passeggeri; Reggio Calabria il 40% e il
27% dei passeggeri; Crotone rispettivamente il 6% e il 5%. Nel caso di
Crotone la ridotta percentuale è motivata dalla insufficienza di collegamen-
ti e dalla mancanza quantitativa e qualitativa delle strutture di supporto.
Tale situazione riguarda, seppure in misura inferiore, anche altri aeroporti.
Aerostazioni, parcheggi auto e parcheggi velivoli, raccordi viari e ferroviari
alle reti principali, servizi di trasporto pubblico di adduzione e di scambio, si-
stemi informativi e di assistenza, custodia veicoli, ecc., necessitano di opere
di ammodernamento e potenziamento per supportare e sostenere il traspor-
to aereo sia nella dimensione interregionale che internazionale.
La presenza di attività e di servizi integrati di supporto sembra essenzia-
le per potere creare nuove rotte aeree centrate sugli aeroporti calabresi,
dai collegamenti euromediterranei (con la Tunisia, la Grecia, Malta, ecc.)
ai collegamenti con altre città del Mezzogiorno e con altre regioni del Cen-
tro Nord Italia24.
Dal 2000 al 2007, la Calabria ha avuto una crescita positiva dei movimenti
(48%) superiore anche alla media nazionale (23,5%) e del Mezzogiorno
(25,1%); si registra, invece, tra il 2006 e il 2007, una lieve diminuzione (-
2,8%) in controtendenza al dato dell’Italia (7,3%) e del Mezzogiorno
23 “Luoghi che, nel corso del 2008, verranno raggiunti da circa centocinquanta mila passeggeri, se-condo le stime dell'Opera Romana Pellegrinaggi. Sulla coda dei Boeing 737 destinati alle rotte dei luoghi sacri una scritta che richiama le parole del Salmo 27: «Cerco il tuo volto Signore!».” Fonte: Il Sole 24 Ore, 27 agosto 2007. 24 Fonte: Istituto Nazionale Urbanistica.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
131
(10,8%).
Tab.9 Valori assoluti e Variazione percentuale degli aeromobili in arrivo o in partenza per regione e per macro area (Movimenti)
Movimenti
2000 2005 2006 2007 var% 2000-2007
var% 2005-2007
var% 2006-2007
Lombardia 372.588 410.397 445.144 473.798 27,2 15,4 6,4 Lazio 311.915 367.069 379.542 400.481 28,4 9,1 5,5 Veneto 110.539 134.866 139.298 151.124 36,7 12,1 8,5 Sicilia 92.090 101.612 107.560 120.870 31,3 19,0 12,4 Emilia Romagna 87.276 77.038 89.743 95.258 9,1 23,7 6,1 Toscana 59.815 76.279 73.819 83.788 40,1 9,8 13,5 Sardegna 64.547 71.887 75.202 82.386 27,6 14,6 9,6 Campania 62.494 58.002 61.708 72.330 15,7 24,7 17,2 Piemonte 80.264 64.937 69.067 69.148 -13,8 6,5 0,1 Puglia 41.404 37.088 41.530 46.183 11,5 24,5 11,2 Liguria 29.574 23.945 27.350 29.457 -0,4 23,0 7,7 Calabria 18.441 19.655 28.086 27.298 48,0 38,9 -2,8 Friuli Venezia Giulia 19.045 16.506 17.283 18.977 -0,4 15,0 9,8 Trentino Alto Adige 5.171 16.931 16.573 17.556 239,5 3,7 5,9 Marche 19.642 17.588 14.711 13.921 -29,1 -20,8 -5,4 Abruzzo 9.940 10.339 12.139 12.255 23,3 18,5 1,0 Umbria 10.575 7.493 7.586 8.500 -19,6 13,4 12,0 Centro 401.947 468.429 475.658 506.690 26,1 8,2 6,5 Mezzogiorno 288.916 298.583 326.225 361.322 25,1 21,0 10,8 Nord-Est 222.031 245.341 262.897 282.915 27,4 15,3 7,6 Nord-Ovest 482.426 499.279 541.561 572.403 18,7 14,6 5,7 Italia 1.395.320 1.511.632 1.606.341 1.723.330 23,5 14,0 7,3
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
Se si prende in considerazione il numero di passeggeri, la situazione è
analoga tra il 2000 e 2006, mentre nel 2007 si assiste ad un notevole ral-
lentamento del tasso di crescita (3,8%).
Il calo maggiore è stato registrato nell’aeroporto di Crotone (-16,2%), no-
nostante sia aumentata dell’1,6% la variazione percentuale di passeggeri.
L’aeroporto di Reggio Calabria, dopo un sostanziale aumento tra il 2000
La rete dei collegamenti 132
al 2006, nell’ultimo anno subisce un calo di movimenti (-4,2%) e di pas-
seggeri (-4,1%).
Tab.10 Valori assoluti e variazione percentuale dei passeggeri in arrivo e partenza per regione e per macro area
Passeggeri
2000 2005 2006 2007 var% 00-07
var% 05-07
var% 06-07
Lombardia 28.149.099 33.437.481 36.941.041 39.743.619 41,2 18,9 7,6
Lazio 27.117.692 32.919.104 35.121.826 38.346.698 41,4 16,5 9,2
Veneto 6.695.628 9.775.375 10.691.017 12.134.592 81,2 24,1 13,5
Sicilia 7.217.242 9.170.136 9.989.453 11.102.085 53,8 21,1 11,1
Campania 4.136.508 4.588.695 5.095.969 5.775.838 39,6 25,9 13,3
Sardegna 4.068.064 5.106.956 5.395.286 5.771.627 41,9 13,0 7,0
Emilia Romagna 3.896.973 4.527.864 5.072.085 5.715.021 46,7 26,2 12,7
Toscana 2.768.079 4.050.653 4.557.979 5.651.376 104,2 39,5 24,0
Piemonte 2.831.342 3.167.697 3.296.080 3.573.388 26,2 12,8 8,4
Puglia 1.896.119 2.461.120 2.796.693 3.307.561 74,4 34,4 18,3
Calabria 1.376.383 1.542.257 2.069.146 2.148.330 56,1 39,3 3,8
Liguria 1.063.146 1.013.210 1.080.001 1.129.767 6,3 11,5 4,6
Friuli Venezia Giulia 574.665 615.878 677.106 742.136 29,1 20,5 9,6
Marche 433.729 485.827 481.588 500.126 15,3 2,9 3,8
Abruzzo 114.024 350.477 340.699 375.004 228,9 7,0 10,1
Umbria 52.802 54.815 45.281 97.027 83,8 77,0 114,3
Trentino Alto Adige 50.124 68.103 76.162 83.245 66,1 22,2 9,3
Centro 3.0372.302 37.510.399 40.206.674 44.595.227 46,8 18,9 10,9
Mezzogiorno 18.808.340 23.219.641 25.687.246 28.480.445 51,4 22,7 10,9
Nord-Est 11.217.390 14.987.220 16.516.370 18.674.994 66,5 24,6 13,1
Nord-Ovest 32.043.587 37.618.388 41.317.122 44.446.774 38,7 18,2 7,6
Italia 92.441.619 113.335.648 123.727.412 136.197.440 47,3 20,2 10,1
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
A livello nazionale sono la Lombardia, il Lazio, e il Veneto a detenere le
quote di mercato più elevate, mentre per il Mezzogiorno, i valori più alti si
registrano in Sicilia (33,5% movimenti e 39% passeggeri), in Sardegna
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
133
(22,8%% movimenti e 20,3% passeggeri) e in Campania (20% movimenti
e 20,3% passeggeri).
Tab.11 Valori assoluti e variazione percentuale dei passeggeri e dei movimenti. Calabria
Movimenti Aereoporti
2000 2005 2006 2007 var% 2000-2007
var% 2005-2007
var% 2006-2007
Crotone 3.430 1.456 2.031 1.748 -96,2 16,7 -16,2 Lamezia Terme 8.720 13.355 14.641 14.596 40,3 8,5 -0,3 Reggio Calabria 6.291 4.844 11.414 10.954 42,6 55,8 -4,2 Calabria 18.441 19.655 28.086 27.298 48,0 38,9 -2,8
Passeggeri Aereoporti
2000 2005 2006 2007 var% 2000-2007
var% 2005-2007
var% 2006-2007
Crotone 53.275 78.585 104.421 106.122 49,79 25,9 1,6 Lamezia Terme 785.060 1.190.817 1.356.998 1.458.612 46,18 18,4 7,0 Reggio Calabria 538.048 272.855 607.727 583.596 7,80 53,2 -4,1 Calabria 1.376.383 1.542.257 2.069.146 2.148.330 56,1 39,3 3,8
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
La Calabria, rispetto all’Italia e al Mezzogiorno, occupa una quota di
mercato molto bassa. Infatti, rappresenta solo l’1,6% (sia per movimenti
che per passeggeri) rispetto al dato nazionale; il 7,6% per i movimenti e il
7,5% per i passeggeri rispetto al Mezzogiorno.
Tab.12 Quote di mercato interne degli aeroporti della Calabria. Movimenti e passeggeri
Movimenti Aereoporti 2000 2005 2006 2007
Crotone 18,6 7,4 7,2 6,4 Lamezia Terme 47,3 67,9 52,1 53,5 Reggio Calabria 34,1 24,6 40,6 40,1 Calabria 100 100 100 100
Passeggeri Aereoporti
2000 2005 2006 2007 Crotone 3,9 5,1 5,0 4,9 Lamezia Terme 57,0 77,2 65,6 67,9 Reggio Calabria 39,1 17,7 29,4 27,2 Calabria 100 100 100 100
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
La rete dei collegamenti 134
Tab.13 Quote di mercato interne degli aeroporti. Italia. Movimenti e passeggeri
Movimenti Area 2000 2005 2006 2007
Centro 28,8 31,0 29,6 29,4 Mezzogiorno 20,7 19,8 20,3 21,0 Nord-Est 15,9 16,2 16,4 16,4 Nord-Ovest 34,6 33,0 33,7 33,2 Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 Calabria 1,3 1,3 1,7 1,6
Passeggeri Area
2000 2005 2006 2007 Centro 32,9 33,1 32,5 32,7 Mezzogiorno 20,3 20,5 20,8 20,9 Nord-Est 12,1 13,2 13,3 13,7 Nord-Ovest 34,7 33,2 33,4 32,6 Italia 100 100 100 100 Calabria 1,5 1,4 1,7 1,6
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
Tab.14 Quote di mercato interne degli aeroporti. Mezzogiorno. Movimenti e passeggeri
Movimenti Regione 2000 2005 2006 2007
Abruzzo 3,4 3,5 3,7 3,4 Calabria 6,4 6,6 8,6 7,6 Campania 21,6 19,4 18,9 20,0 Puglia 14,3 12,4 12,7 12,8 Sardegna 22,3 24,1 23,1 22,8 Sicilia 31,9 34,0 33,0 33,5 Mezzogiorno 100 100 100 100
Passeggeri Regione 2000 2005 2006 2007
Abruzzo 0,6 1,5 1,3 1,3 Calabria 7,3 6,6 8,1 7,5 Campania 22,0 19,8 19,8 20,3 Puglia 10,1 10,6 10,9 11,6 Sardegna 21,6 22,0 21,0 20,3 Sicilia 38,4 39,5 38,9 39,0 Mezzogiorno 100 100 100 100
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
Un merito dell’aeroporto di Lamezia Terme è stato quello di riorganizzare
l’intera macchina gestionale e amministrativa e di innovarsi.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
135
In particolare è stato definito l’accordo per l’attivazione di voli da Lamezia
verso Monaco di Baviera due volte la settimana per l’intero periodo inverna-
le 2008 e 2009. Quello che consente ad uno scalo di consolidare la propria
struttura è anche la nascita di nuove tratte e quindi di nuovi mercati. Da
quest’anno si aggiungono, infatti, due collegamenti diretti, non stagionali, a
basso costo, con due realtà italiane di primaria importanza: Bergamo Orio al
Serio, principale aeroporto nazionale per il trasporto aereo a basso costo e
fulcro di un ampio territorio sovraregionale di vasto interesse, e Pisa, bari-
centro toscano intorno al quale vivono molti calabresi di origine.
Da una analisi dei dati, per quanto riguarda la distribuzione mensile dei
passeggeri in Calabria, si conferma una marcata stagionalità nei mesi e-
stivi. Lamezia Terme perde movimento nei mesi invernali a causa della
soppressione di una campagna promozionale “mare d’inverno”, portata
avanti per alcuni anni da un operatore tedesco, che, per scelta commercia-
le, ha ritenuto l’investimento non più remunerativo.
Graf.1 Distribuzione mensile dei voli. Passeggeri nel 2007
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Mezzogiorno Calabria Italia Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
La rete dei collegamenti 136
Graf.2 Distribuzione mensile dei passeggeri complessivi per aeroporto nel 2007
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Crotone Lamezia T. Reggio Cal. Graf.3 Distribuzione mensile dei passeggeri voli charter nell’aeroporto di Lamezia Terme
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Graf.4 Distribuzione mensile dei voli charter nell’aeroporto di Lamezia Terme
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Dic
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e
Fonte: elaborazioni su dati Assaeroporti
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
137
Tab.15 Andamento dei voli e dei passeggeri charter nell’aeroporto di Lamezia Terme. Anno 2004-2007
Anno passeggeri voli 2004 215.565 2.322 2005 234.917 2.502 2006 312.352 2.828 2007 288.893 2.376 Anni variazioni percentuali 2007/2004 34,0 2,3 2007/2005 23,0 - 5,0 2007/2006 - 7,5 - 16,0
Fonte: elaborazioni su dati ufficio statistica Sacal
Conclusioni La diminuzione del costo del viaggio aereo contribuisce ad aumentare la
propensione all’utilizzazione di questo mezzo di trasporto influenzando po-
sitivamente la domanda turistica a vantaggio di alcune mete, in particolare
di quelle ove sono localizzati i terminal delle compagnie low cost. Il nuovo
assetto del mercato del turismo, determinato proprio da internet e dalle po-
litiche low cost, si fonda sulla scelta a favore di voli point to point e su una
sempre maggiore presenza di turisti indipendenti (indipendent traveller) ri-
spetto a quelli it (inclusive tour).
A fronte di destinazioni ugualmente competitive in termini di prezzi, di-
venta necessario competere anche in termini di qualità dei servizi e
dell’offerta di attrazione uniche. La nuova tendenza del mercato è verso la
riduzione dell’abbondanza di servizi accompagnata da uno snellimento
delle pratiche e delle procedure, e da una maggiore efficienza di quelli es-
senziali.
Le compagnie possono stimolare la domanda per una destinazione, ma
si attivano solo quando ritengono che la destinazione sia attraente e
nell’intorno vi siano servizi funzionali integrati.
La rete dei collegamenti 138
Il Mezzogiorno, e la Calabria seppur presentando una certa attrattività,
incontrano numerose difficoltà a passare dalle potenzialità all’operatività.
La diffusione delle low cost può essere l’occasione per recuperare i diva-
ri esistenti, avendo presente che anche le altre regioni mediterranee stan-
no puntando su politiche simili.
In altre parole il trasporto aereo deve essere visto nel contesto del si-
stema di ospitalità locale e regionale, in modo da potere fare sistema con
la rete dei servizi integrati: collegamenti multimediali, infrastrutture funzio-
nali, gestione integrata delle risorse, sostenibilità, qualità dei prodotti e dei
servizi sono condizioni irrinunciabili per favorire lo sviluppo del turismo.
A tal proposito, giocano un ruolo importante: la realizzazione di accordi
con le compagnie low-cost, la creazione di nuove tratte e dunque di nuovi
mercati, gli interventi sui fattori di efficienza dello scalo e lo sviluppo di op-
portunità per l’attrazione del traffico turistico internazionale.
È ovvio che per la Calabria la connessione fra trasporto aereo e soggior-
no è determinate, in particolare per cercare di attrarre una quota maggiore
di quella domanda internazionale che oggi risulta molto carente. Tuttavia
per un sistema di ospitalità competitivo è necessario che anche le altre
modalità di trasporto siano fra loro integrate e funzionali, mentre oggi
sembrano abbastanza chiuse al proprio interno, come avviene per le fer-
rovie che presentano una situazione di grande arretratezza sul piano delle
infrastrutture e anche su quello organizzativo. Peraltro una riutilizzazione
in chiave turistica di vecchi percorsi, magari anche riconvertiti ad itinerari di
trekking, potrebbe essere una scelta in grado di favorisce la qualità e
l’immagine del turismo locale.
Più in generale è evidente che fino ad oggi è mancato un “Sistema Ca-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
139
labria”, di politiche condivise ed integrate che consentano una forza con-
trattuale maggiore, ma più che altro una gestione più efficiente.
VI NAUTICA DA DIPORTO
Teresa Gentile
1. Riferimenti normativi La navigazione da diporto1 è stata regolata per la prima volta con la
legge 11/02/1971 n. 50; successivamente ha avuto numerose modifiche
per adattare il quadro normativo all’evoluzione della nautica, alle attività
turistico-ricreative e alle direttive comunitarie. A riordinare la materia ha
provveduto la legge 08/07/2003 n. 172, una legge quadro che non si al-
lontana però dalla pregressa normativa; ne consegue che se da un lato
la nautica ha un proprio quadro normativo, dall’altro il codice della navi-
gazione non viene completamente reciso ma resta come punto di riferi-
mento quando manchino disposizioni particolari2.
La classificazione dei mezzi adoperati per la navigazione da diporto
viene effettuata sulla base dell’utilizzo del mezzo: per uso privato, utiliz-
zata senza fini di lucro per attività sportive o ricreative, e per uso com-
merciale, quando il fine è quello di ottenere un vantaggio economico,
quando è oggetto di locazione e noleggio, oppure è utilizzata come unità
d’appoggio per corsi professionali della navigazione da diporto o come 1 La navigazione da diporto è l’attività effettuata in acque marittime o interne a scopi sportivi o ricrea-tivi e senza fini di lucro, ovvero nell’attività commerciale, per l’esercizio della locazione e noleggio o per quelle attività connesse al turismo locale. D.Lgs n°171/2005 Art. 1 comma 2. 2 Pagine Azzurre, “Il portolano dei mari” edizione 2007.
Nautica da diporto 142
appoggio per l’addestramento subacqueo da centri di immersione.
La classificazione dei mezzi destinati alla navigazione da diporto va fat-
ta sulla base delle seguenti definizioni previste per legge:
• "unità da diporto": sono tutte le costruzioni di qualunque tipo e
con qualunque mezzo di propulsione destinate alla navigazione
da diporto;
• "navi da diporto": sono le unità con scafo di lunghezza superiore a
24 metri;
• "imbarcazioni da diporto": sono le unità con scafo di lunghezza da
10 a 24 metri;
• "natanti da diporto": sono le unità a remi o motorizzate con scafo
di lunghezza pari o inferiore ai 10 metri .
Le strutture portuali per la nautica da diporto, invece, sono classificate3
in:
• porto turistico: il complesso di strutture inamovibili realizzate con
opere a terra e a mare allo scopo di servire unicamente e preci-
puamente la nautica da diporto ed il diportista nautico, anche
mediante l'apprestamento di servizi complementari;
• approdo turistico: la porzione dei porti polifunzionali destinata a
servire la nautica da diporto ed il diportista nautico anche me-
diante l'apprestamento di servizi complementari;
• punti di ormeggio: le aree demaniali marittime e gli specchi acquei
dotati di strutture che non comportano impianti di difficile rimo-
3 D.P.R. 2 dicembre 1997 n°509, "Regolamento recante la disciplina del procedimento di concessio-ne di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto".
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
143
zione, destinati all'ormeggio, alaggio, varo e rimessaggio di pic-
cole imbarcazioni e natanti da diporto.
Graf.1 Ripartizione dei posti barca per tipologia di struttura ospitante in Italia
34%
41%25%
Punto di ormeggio Approdo turistico Porto turistico
Fonte: elaborazioni su dati Nautica in Cifre 2006
In Italia, il 41% dei posti barca si concentra all’interno dei porti turistici
nei quali sono presenti tutte le strutture portuali dedicate alla nautica da
diporto e presso i quali si realizzano anche opere infrastrutturali ad essa
connessi, nonché gli impianti e i servizi complementari. Seguono gli ap-
prodi turistici con il 34% e i punti di ormeggio, che comprendono le strut-
ture di minore portata con le attrezzature minime indispensabili per or-
meggio e alaggio di piccole imbarcazioni, con il 25%.
2. Posti barca Il posto barca può essere paragonato ad un garage per un automezzo.
La scelta dipende dal tipo di barca che si andrà ad ormeggiare, ma non è
sufficiente considerare solo le dimensioni della barca, quanto le possibili
variazioni che lo specchio acqueo può subire in precise condizioni me-
teo-marine. Un posto barca, che in condizioni climatiche favorevoli risulta
ottimale, può diventare pessimo in condizioni climatiche avverse; inoltre, i
fondali possono essere soggetti a insabbiamenti. La scelta, oltre che da
Nautica da diporto 144
considerazioni di natura tecnica, è influenzata da tanti altri fattori, come
le dotazioni di servizi, la bellezza del luogo o la vicinanza ad altri luoghi
turistici4.
La domanda di turismo nautico in Europa tende ad aumentare di anno
in anno; a questo segue un adeguamento dell’offerta di posti barca, or-
meggi e servizi.
Tab.1 Posti barca in Francia, Italia e Spagna
Nazione Posti barca Km di costa Posti barca/Km di costa Francia5 223.000 5.500 40,55 Italia 125.000 8.600 14,53 Spagna 103.000 7.600 13,55
Fonte: elaborazioni su dati Italia Navigando
L’offerta di posti barca in Francia è di molto superiore a quella dell’Italia
e della Spagna; in Francia sono presenti 40,55 posti barca per chilometro
di costa, rispetto ai 14,53 presenti in Italia e i 13,55 presenti lungo i litorali
spagnoli.
In Italia, inoltre, si evidenzia una disomogenea distribuzione dei posti
barca, concentrati prevalentemente nel Centro Nord, con una frammen-
tazione dell’offerta al Centro Sud.
Considerando i chilometri di costa, la regione con più alta densità di
posti barca è il Friuli Venezia Giulia, seguita da Veneto, Liguria, Emilia
Romagna, Marche e Toscana.
L’Alto Tirreno e l’Alto Adriatico sono provvisti di una elevata presenza
di posti barca dovuta ad un maggior sviluppo turistico e un elevato svi- 4 E’ il caso della Liguria e della Toscana, rispettivamente vicine alla Costa Azzurra e Corsica e all’Isola d’Elba, o dell’Italia Adriatica, dalla quale è possibile salpare per crociere verso la Croazia e la Slovenia. 5 I posti barca della Francia non comprendono le unità a motore sopra i 12 metri.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
145
luppo economico. Sulla Riviera Adriatica centrale (romagnola, marchi-
giana, abruzzese) troviamo soprattutto porticcioli e approdi minori
(spiaggia attrezzata, banchine e pontili); inoltre, qui vi è un più evidente
rapporto d’interazione tra le espansioni di queste strutture ed il turismo
balneare.
Tab.2 Posti barca per regioni e per chilometri di costa. Anno 2007
Regione Posti barca Km di costa Posti barca/Km di costa Friuli Venezia Giulia 15.314 111,7 137,1 Veneto 11.583 158,9 72,9 Liguria 19.185 349,3 54,9 Emilia Romagna 5.119 131 39,1 Marche 5.636 173 32,6 Toscana 15.509 601,1 25,8 Lazio 8.534 361,5 23,6 Campania 10.667 469,7 22,7 Abruzzo 2.611 125,8 20,8 Puglia 8.874 865 10,3 Basilicata 600 62,2 9,6 Sicilia 13.480 1.483,9 9,1 Calabria 3.854 715,7 5,4 Sardegna 6.841 1.731,1 4,0 Molise 40 35,4 1,1 Nord Est 3.2016 401,6 79,7 Nord Ovest 19.185 349,3 54,9 Centro 29.679 1.135,6 26,1 Mezzogiorno 46.967 5.488,8 8,6 Resto del Mezzogiorno6 43.113 4.773,1 9,0 Italia 127.847 7.375,3 17,3
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre e Istituto Geografico de Agostini
Le potenzialità delle coste del Mezzogiorno non sono impiegate secon-
do le potenzialità e le possibilità: il rapporto fra numero di posti barca e
chilometri di costa è inferiore alla media italiana, salvo la Campania, che
comunque presenta una disponibilità di posti barca per chilometri di co- 6 Il Mezzogiorno esclusa la Calabria.
Nautica da diporto 146
sta inferiori a quella del Centro Nord.
In Italia, i posti barca per classi di lunghezza sono ripartiti come indica-
to nel grafico:
Graf.2 Ripartizione dei posti barca per classi di lunghezza in Italia
5,0 7,2 5,5
19,113,4
49,8
non specificato fino a 10 m da 10,1 a 12 m da 12,1 a 18 m da 18,1 a 24 m oltre 24 m
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
Graf.3 Ripartizione dei posti barca per tipo di approdo in Italia
40,3
24,8
13,9
8,8 7,72,9
0,7 0,5 0,4
Porto/Porticciolo Marina Privato Porto-Canale Banchina/Pontile Darsena PortoIndustr./comm.
Approdo/Rada SpiaggiaAttrezzata
Non Specificato
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
I posti barca per tipo di approdo, secondo la classificazione effettuata
da Pagine Azzurre, sono distribuiti prevalentemente nei porti, porticcioli
(40,3%) e nella marina privato (24,8%).
I porti del turismo nautico, infatti, si possono distinguere almeno in due
sottocategorie: i «marina» e gli altri porti da diporto o porticcioli turistici.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
147
I marina sono strutture artificiali, in genere private, inserite in centri turi-
stici destinate prevalentemente alle imbarcazioni da diporto e sono ottimi
approdi che garantiscono sicurezza e servizi, come delle vere e proprie
strutture ricettive. I porticcioli turistici, invece, di norma pubblici e meno
costosi, sono piccole strutture dotate di tutte quelle attrezzature e servizi
richiesti dai diportisti, sono parte di un più ampio complesso portuale o in
cui la funzione turistica non è esclusiva, pur se prevalente. La loro strut-
tura dipende molto dalla morfologia delle coste in cui sono inseriti; non
mancano tuttavia porticcioli turistici pianificati e del tutto simili ai marina
privati, in particolare quando anch’essi costituiscono una parte di un più
ampio porto o baia7.
Quello della nautica da diporto è un mercato di nicchia che può essere
definito come turismo indipendente ma fortemente condizionato
dall’esistenza di una rete, anche come network telematico.
Se internet è ormai una logica comportamentale molto diffusa nel cam-
po del turismo lo è ancora di più nel campo della nautica da diporto, da
sempre abituata ad utilizzare strumenti di navigazione dedicati.
Diventa perciò essenziale essere parte di una rete internazionale di
porti turistici. In particolare, occorre porre le condizioni per essere parte
integrante della rete dei porti dell’Adriatico, dell’intero Mezzogiorno (Tir-
reno e Ionio) e dell’Egeo; creare le condizioni per un migliore accesso
all’area sia in termini di trasporto aereo, anche attraverso politiche low-
cost che inducono pacchetti low-cost, che di trasporto ferroviario8.
7 F. Adamo “Approdi turistici”. 8 Cfr. Sviluppo Italia, “Analisi di prefattibilità per la creazione del sistema regionale di portualità turi-stica".
Nautica da diporto 148
Tab.3 Calabria: posti barca per provincia e per chilometri di costa
Province litorale posti barca Km di costa posti barca/ Km di costa
ionio 205 111,238 1,8 tirreno 1.233 114,721 10,7 Cosenza totale 1.438 225,959 6,4 ionio - 73,135 - tirreno - 34,538 - Catanzaro totale - 107,673 - ionio 662 123,631 5,4 tirreno - - . Crotone totale 662 123,631 5,4 ionio 447 145,611 3,1 tirreno 237 64,459 3,7 Reggio Calabria totale 684 210,07 3,3 ionio - - - tirreno 1.070 72,25 14,8 Vibo Valentia totale 1.070 72,25 14,8 ionio 1.314 453,615 2,9 tirreno 2.540 285,968 8,9 Calabria totale 3.854 739,583 5,2
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007 e Autorità di Bacino della Regione Calabria
La Calabria è fornita di 5 posti barca per chilometro di costa ed esprime
un’offerta complessiva pari a 3.854 posti barca distribuiti in 38 porti.
In linea con il dato nazionale, la percentuale più elevata è relativa ai
porti/porticcioli (64,5%), mentre c’è una differenza sulle percentuali di
spiagge attrezzate, che sono circa il 16% contro lo 0,5% nazionale.
Il Tirreno è fornito di più posti barca rispetto allo Ionio, pur avendo una
lunghezza litorale inferiore; i posti barca per chilometri di costa sono 9
per il litorale tirrenico e 3 per quello ionico. Il Tirreno, infatti, comprende
località turistiche molto importanti come Tropea, dalla quale si possono
effettuare minicrociere nell’arcipelago delle Isole Eolie, Cetraro da cui è
possibile fare gite in barca verso le vicine grotte marine, Praia a Mare, in
vicinanza della quale si trova la piccola Isola di Dino, con coste e grotte
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
149
raggiungibili in barca, e ancora, Diamante, uno dei centri balneari più im-
portanti e meglio attrezzati della Riviera dei Cedri.
Graf.4 Ripartizione dei posti barca per tipo di approdo in Calabria
64,5
16,2
5,3 5,2 5,2 3,6
Porto/Porticciolo Spiaggia Attrezzata Marina Privato Banchina/Pontile Approdo/Rada Porto Industr./comm.
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
3. I servizi Un porto turistico non è semplicemente un deposito per le barche. Nei
nuovi progetti dei porti e nelle loro ristrutturazioni, si sta molto attenti, in-
fatti, a fornire servizi necessari per un buon utilizzo, ma anche a rendere
gradevole l’ambiente per prolungarne la permanenza.
Si tende a realizzare strutture che assicurino il miglior livello di presta-
zioni e servizi per gli amanti della nautica e del mare: torre di controllo,
distributore carburanti, video sorveglianza, assistenza all’ormeggio, a-
genzia turistica, ma si tiene molto in considerazione anche l’estetica ar-
chitettonica e tutti quei servizi complementari e non: uffici d’assistenza,
cantieri, garage per le autovetture, negozi, ristoranti, spazi verdi, finan-
che la vicinanza alle spiagge turistiche.
La scelta del porto è dettata da diverse esigenze che cambiano a se-
conda dell’utente; per esempio, coloro che trascorrono la vacanza in bar-
ca (diportisti puri) sono attratti più che altro dalla rete dei porti della quale
Nautica da diporto 150
la destinazione fa parte, dai servizi disponibili a terra e nei dintorni e dalla
presenza di attrattive naturali comunque legate al mare (come le riserve
marine).
Graf.5 Dotazione di servizi per tipologia di struttura al 31/12/05 percentuale sul totale dei posti barca in Italia
95,5
90,4
84,7
68,7
87,8
70,4 80
,4
76,1 84,2
85,8
84,2
84,3
78,4
36,5
69,7
34
64,8
52,9 59,6
60,870
,7 80 74,4
48,6 59
,5
18,3
38,3 50
,9 56,4 68
,9
attra
cco
acqu
a
luce
carb
uran
te
vigilanz
a
inform
azioni
turis
tiche
servizi
igienici
parche
ggio
alag
gio
rifiuti
Porto turistico Approdo turistico Punto di ormeggio
Fonte: Nautica in Cifre 2007
Coloro che, invece, trascorrono la vacanza a terra (residence, hotel,
ecc.) e utilizzano la barca per escursioni giornaliere, sono attratti dalla di-
sponibilità di risorse ed attrattive turistiche presenti nell’entroterra, degli
itinerari e dei pattern di spesa.
Per ultimo, i proprietari o utilizzatori di imbarcazioni, che vivono nei luo-
ghi interessati (diportisti occasionali) e la cui scelta è influenzata da en-
trambe le caratteristiche del sistema9.
Dal grafico si può notare come i porti turistici sono le strutture portuali
per la nautica da diporto maggiormente fornite di servizi.
I servizi offerti costituiscono elemento di fondamentale importanza per
attrarre i dipartisti. Nella tabella 4 sono sintetizzati, in termini percentuali,
il numero di posti barca e le dotazioni di servizi per regione. I servizi con- 9 Sviluppo Italia, “Analisi di prefattibilità per la creazione del sistema regionale di portualità turistica".
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
151
siderati (scivolo, servizi igienici, energia elettrica, acqua in banchina, sca-
lo di alaggio, gru, travel lift, servizio antincendio, servizio meteo, carbu-
rante in banchina, riparazione motori, riparazioni elettriche) sono quelli
ritenuti fondamentali per un approdo per diportisti nautici.
Il punto su cui tutte le regioni risultano essere più deboli è quello di tra-
vel lift, mentre i servizi mediamente meglio forniti sono quelli di acqua,
riparazioni motori, energia elettrica e gru.
Tab.4 Disponibilità di servizi per posti barca. Distribuzione percentuale
Nord - Centro Servizio Emilia R. Friuli V.G. Veneto Liguria Lazio Marche Toscana
Carburante 84,0 40,4 61,8 85,2 80,2 88,6 76,0 Acqua 92,6 81,0 92,3 96,4 97,9 88,6 99,0 Energia Elettrica 84,1 73,8 76,1 87,2 93,0 88,6 92,6 Scivolo 62,1 38,9 49,8 60,3 66,1 100,0 69,1 Scalo D'Alaggio 89,7 71,2 58,2 76,0 53,8 78,7 87,4 Gru 85,9 71,5 78,8 83,4 75,4 86,2 87,8 Travel Lift 59,6 58,3 28,4 43,2 56,3 48,6 53,4 Servizi Igienici 84,5 60,4 71,6 85,0 86,8 57,1 90,0 Servizi Antincendio 63,7 59,8 69,8 83,5 77,7 100,0 73,2 Servizio Meteo 84,5 60,0 62,5 74,8 48,6 81,5 73,2 Riparazioni Motori 92,0 68,3 85,4 91,3 94,0 97,3 89,9 Riparazioni Elettriche 86,1 68,3 81,2 75,8 78,6 100,0 83,2
Sud e Isole Servizio Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia
Carburante 100,0 100,0 87,5 67,0 100,0 74,0 80,7 79,3 Acqua 100,0 100,0 85,9 99,8 100,0 93,5 95,8 94,8 Energia Elettrica 77,9 100,0 72,2 82,2 100,0 77,4 91,7 78,9 Scivolo 100,0 100,0 57,4 78,4 - 80,3 76,1 77,9 Scalo D'Alaggio 78,8 100,0 86,0 75,6 100,0 88,2 58,4 74,9 Gru 100,0 100,0 88,5 89,6 100,0 79,0 72,8 79,7 Travel Lift 57,1 100,0 34,0 40,6 - 42,3 34,6 31,4 Servizi Igienici 77,9 - 77,0 68,7 100,0 69,6 88,3 63,9 Servizi Antincendio 100,0 100,0 57,3 63,6 - 61,1 75,4 50,1 Servizio Meteo 94,3 100,0 76,0 56,7 - 52,4 87,7 59,5 Riparazioni Motori 78,3 100,0 94,8 79,0 100,0 81,7 87,3 89,2 Riparazioni Elettriche 77,9 100,0 90,9 76,2 100,0 81,3 85,2 81,1
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
Nautica da diporto 152
Graf.6 Confronto percentuali sul totale di posti barca per tipo di servizio, totale macro aree
66,4
90,5
80,4
51,7
71,9 79
,0
46,0
74,6
71,3
68,6 83
,2
75,881
,6 95,2
91,4
78,4
73,3 83
,1
52,8
78,0 83
,6
67,8
93,7
87,3
86,1 96
,2
85,0
81,5
82,7 88
,7
48,6
77,9
72,5
75,2 88
,8
86,6
Car
bura
nte
Acq
ua
Ener
gia
Ele
ttric
a
Sci
volo
Scal
oD
'Ala
ggio
Gru
Trav
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ndio
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izio
Met
eo
Rip
araz
ioni
Mot
ori
Rip
araz
ioni
Ele
ttric
he
Nord Centro Sud e Isole Graf.7 Confronto percentuali medie per tipo di servizio in Italia e in Calabria
87,5
85,9
72,2
57,4
86,0
88,5
34,0
77,0
57,3
76,0
94,8
90,9
80,3 94
,5
85,0
67,8 78
,5 85,2
45,9
72,1
69,0
67,4
88,6
84,4
Car
bura
nte
Acq
ua
Ener
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Elet
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Sciv
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Scal
oD
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ggio
Gru
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Met
eo
Rip
.Mot
ori
Rip
.Ele
ttr.
Calabria Italia Graf.8 Calabria: confronto percentuali sul totale dei posti barca per tipo di dotazione/servizio offerti sul Tirreno e sullo Ionio
100,
0
74,0
74,0 84
,4 100,
0
74,0
26,0
100,
0
24,4
74,0
100,
0
100,
0
92,1
71,3
43,4
96,1
38,2
74,4
77,0 86
,292,1
65,178
,7
81,0
Car
bura
nte
Acq
ua
Ene
rgia
Ele
ttric
a
Sci
volo
Sca
loD
'Ala
ggio
Gru
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el L
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Ant
ince
ndio
Ser
vizi
oM
eteo
Rip
araz
ioni
Mot
ori
Rip
araz
ioni
Ele
ttric
he
Ionio Tirreno
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
153
I porti della costa ionica, seppur con un numero di posti barca inferiore
alla costa tirrenica, sono dotati di un’offerta di servizi più completa.
Nella seguente tabella (tab.5) si riportano i dati relativi alla dotazione di
servizi percentuali sul totale di posti barca in Calabria, suddivise per pro-
vincia e litorale.
Tab.5 Posti barca dotati di servizi. Valore assoluto e valore percentuale sul totale dei posti barca
Ionio Cosenza Crotone Reggio Calabria Calabria Servizio
v.a. v.p. v.a. v.p. v.a. v.p. v.a. v.p. Carburante 205 100,0 662 100,0 447 100,0 1314 100,0 Acqua 205 100,0 320 48,3 447 100,0 972 74,0 Energia Elettrica 205 100,0 320 48,3 447 100,0 972 74,0 Scivolo - - 662 100,0 447 100,0 1109 84,4 Scalo D'Alaggio 205 100,0 662 100,0 447 100,0 1314 100,0 Gru 205 100,0 320 48,3 447 100,0 972 74,0 Travel Lift 342 51,7 - - 342 26,0 Servizi Igienici 205 100,0 662 100,0 447 100,0 1314 100,0 Servizi Antincendio - - 320 48,3 - - 320 24,4 Servizio Meteo 205 100,0 320 48,3 447 100,0 972 74,0 Riparazioni Motori 205 100,0 662 100,0 447 100,0 1314 100,0 Riparazioni Elettriche 205 100,0 662 100,0 447 100,0 1314 100,0
Tirreno Cosenza Reggio Calabria Vibo Valentia Calabria Sevizio
v.a. v.p. v.a. v.p. v.a. v.p. v.a. v.p. Carburante 750 60,8 237 100,0 1070 100,0 2057 81,0 Acqua 1033 83,8 57 100,0 1070 100,0 2340 92,1 Energia Elettrica 683 55,4 100 24,1 1070 100,0 1810 71,3 Scivolo 383 31,1 180 42,2 620 57,9 1103 43,4 Scalo D'Alaggio 750 60,8 137 75,9 1070 100,0 2000 78,7 Gru 1233 100,0 - 57,8 1070 100,0 2440 96,1 Travel Lift 350 28,4 - - 620 57,9 970 38,2 Servizi Igienici 583 47,3 137 - 1070 100,0 1653 65,1 Servizi Antincendio 683 55,4 137 57,8 1070 100,0 1890 74,4 Servizio Meteo 750 60,8 237 57,8 1070 100,0 1957 77,0 Riparazioni Motori 1033 83,8 237 100,0 1070 100,0 2340 92,1 Riparazioni Elettriche 883 71,6 - 100,0 1070 100,0 2190 86,2
Fonte: elaborazioni su dati Pagine Azzurre 2007
La provincia di Reggio Calabria possiede posti barca sia sulla costa io-
Nautica da diporto 154
nica che su quella tirrenica, ma le percentuali di servizio risultano molto
elevate sul fronte orientale e più basse su quello occidentale. La provin-
cia di Vibo Valentia ha tutti i servizi con percentuali molto alte; il porto di
Vibo Valentia è, infatti, uno dei più efficienti della regione favorito anche
dalla sua posizione strategica; per la costa crotonese, invece, le percen-
tuali di servizi disponibili in alcuni casi, sono al di sotto del 50%.
4. Il Charter Nautico10 Il charter nautico è un tipo di turismo in netta ascesa che si è imposto in
particolare a partire dalla seconda metà degli anni novanta.
Per potere parlare di questo fenomeno è necessaria una distinzione
preliminare tra noleggio e locazione. Il primo è il charter delle barche con
equipaggio, prevalentemente medi e grandi yacht, mentre il secondo è
caratterizzato dall’utilizzo di barche senza equipaggio o con skipper che
ufficialmente sono ingaggiati dal cliente che prende in locazione
l’imbarcazione.
Questa distinzione è necessaria perché segna il confine tra due mondi
ben distinti. Nel primo caso, quello che vede il noleggio di unità general-
mente di grandi dimensioni; si assiste a livello nazionale a un momento
di particolare crescita; anche nel segmento della locazione si è in pre-
senza di una andamento positivo, con saggi di crescita più contenuti.
In Calabria, la situazione è esattamente all’opposto. Secondo l’indagine
realizzata dalla testata SoloVela per la redazione dell’annuale speciale
dedicato al mondo del charter, il noleggio di grandi unità ancora stenta a
prendere piede, mentre la locazione di unità minori, seppur frenata da di- 10 Il paragrafo 4 è a cura di Maurizio Anzillotti, direttore responsabile di SoloVela.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
155
versi problemi strutturali, continua a registrare un incremento.
Riportare cifre precise è impossibile11, in quanto non esiste un censi-
mento delle imbarcazioni da locazione che permetta di calcolare un fattu-
rato e di conseguenza determinare quanto questa industria incida sul PIL
regionale. Tuttavia, attraverso una serie di interviste a operatori del setto-
re, si è profilato un quadro di generale, seppur cauto, ottimismo, unito pe-
rò alla pressante richiesta di maggiore attenzione al settore da parte del-
la Regione e in generale del mondo politico.
Uno dei problemi maggiori rilevati è rappresentato dalla frammentazio-
ne dell’offerta, connotata da pochissimi operatori di un certo rilievo asse-
diati dalla concorrenza di armatori di singole unità messe sul mercato
della locazione. Tale frammentazione determina un’incapacità del com-
parto del charter calabro di sostenere i prezzi di mercato che permette-
rebbero di garantire un livello di qualità al pari dei migliori standard. Con-
dizione imprescindibile per sostenere la concorrenza con i mercati del
centro e nord Tirreno e della Croazia. Un altro problema rilevato nel cor-
so dell’indagine è la visione che l’utente ha della costa calabra. Questa
viene, nel 70% dei casi, vissuta come base di partenza per raggiungere
le isole Eolie e solo una minoranza di chi prende barche in nolo naviga
lungo le coste della regione. Ciò pone le società calabresi in concorrenza
11 Un censimento sull’offerta calabrese è stato effettuato dall’Osservatorio Turistico Regionale visi-tando i siti internet principali che si occupano di charter nautico. Dall’indagine, si è riscontrata la pre-senza di 11 società che offrono il servizio (due con sede legale fuori regione a Roma ed a Livorno) e ben 17 basi operative sul territorio regionale, prevalentemente nelle province di Vibo Valentia e Reg-gio Calabria. Naturalmente offrono al turista tutti quei servizi necessari per rendere confortevole la vacanza in mare: transfer dagli aeroporti e dalle stazioni, personale di bordo qualificato, servizio ho-stess, interpreti, guide turistiche, ecc…. Alcune di queste società danno anche la possibilità di noleggiare le proprie imbarcazioni per crociere incentive e promotional.
Nautica da diporto 156
con quelle siciliane che possono offrire una maggiore vicinanza alle isole.
Un’azione promozionale più incisiva rivolta ai diportisti per sponsorizzare
le mete nautiche della regione, potrebbe modificare gli attuali equilibri e
spingere una parte sempre maggiore di utenti a considerare la Calabria
non solo come base di partenza, ma anche come meta per le loro crocie-
re. Tale tendenza determinerebbe maggiori effetti indotti sull’economia
del mare e dell’intera regione.
A livello nazionale, si sta registrando un forte incremento nel numero di
turisti provenienti dai paesi dell’est che prendono in locazione barche in
Italia. Russia, Polonia e Ungheria, sono i paesi di maggiore provenienza.
La Calabria è toccata solo marginalmente da tale fenomeno. Il primato
verso questa tendenza, spetta, al momento, alle coste Toscane. Viste le e-
sperienze già vissute con il turismo tedesco, che negli anni 70/80 ha eletto
alcune zone ben determinate del nostro paese, in particolare l’Isola d’Elba e
il lago di Garda quali mete preferite da chi voleva fare diporto, un ritardo nel
presentare il prodotto Calabria ai diportisti-turisti di queste nazioni, portereb-
be a perdere un treno che si annuncia particolarmente ricco.
Considerazioni La nautica da diporto si pone all'incrocio fra industria, turismo e tempo
libero, abbracciando in pieno la cultura del mare e producendo un indotto
che ricade, da un lato, sulla cantieristica e sulla variegata gamma di ma-
nifatture che producono gli strumenti e i beni necessari all'armamento
delle imbarcazioni e ai consumi dell'utenza; dall'altro, sulle infrastrutture
marittime e sui servizi a terra, da considerarsi non circoscritti al porto o
approdo ma integrati con il territorio di riferimento, più o meno urbanizza-
to e connesso a circuiti turistici, sia specifici sia plurimi. Entro questa cor-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
157
nice, l'Italia, per la sua marittimità naturale e culturale, nonché per la
consolidata specializzazione industriale, gioca un ruolo di primo piano nel
quadro internazionale12.
Il recente “Rapporto sull’Economia del Mare” del Censis evidenzia, in-
fatti, come siano rilevanti le implicazioni a livello economico e di ricchez-
za prodotta dei settori a monte e a valle della produzione nautica, anche
perché questo settore è strettamente legato al turismo nautico e non13.
Le attività ed i servizi che sono connessi alla nautica da diporto costi-
tuiscono uno dei fattori che maggiormente incidono sulla produzione di
reddito; sono tra le attività di indotto che creano maggior valore aggiunto
al settore.
Il consolidamento e lo sviluppo del turismo nautico in Italia è uno stru-
mento di crescita economica ed occupazionale, particolarmente sensibile
in aree ad alto potenziale turistico. Il settore costituisce una ricchezza ita-
liana in termini culturali ed economici e necessita oggi di trovare, sia at-
traverso i finanziamenti privati, sia attraverso l’attenzione degli Enti istitu-
zionali preposti, la competitività necessaria per precorrere le esigenze di
un mercato mediterraneo nel quale confluisce un terzo dell’interesse turi-
stico mondiale14.
Inoltre, nella creazione di un sistema integrato di porti turistici, bisogna
valorizzare quegli aspetti cruciali quali: le risorse naturali, culturali e arti-
stiche presenti sul territorio; le risorse marine e ambientali in grado di at-
12 Cfr. Rapporto annuale della Società Geografica Italiana, anno 2007, “Turismo e territorio. L’Italia in competizione”. 13 La Nautica in cifre, “Analisi del mercato per l’anno 2006”. 14 Cfr. “Situazione e prospettive della portualità turistica in Italia”, Nomisma.
Nautica da diporto 158
trarre flussi qualificati di diportisti, proponendosi attraverso percorsi di-
versificati e personalizzabili; altri aspetti come le specificità locali e
l’accessibilità del territorio, da valutare in considerazione dell’offerta di
trasporti locali, includendo strutture e reti reali e virtuali di giunzione, e
nuove infrastrutture in costruzione15.
15 Sviluppo Italia, “Analisi di prefattibilità per la creazione del sistema regionale di portualità turisti-ca".
VII L’ACCOGLIENZA DIURNA
Fabio Cerchiaro, Vincenzo Farina, Salvatore Nudo
1. Premessa1 Nel sistema turismo, dove la domanda è diventata sempre più esigen-
te, gli stabilimenti balneari ricoprono un ruolo decisivo, essendo parte es-
senziale come risorsa base dei turismi del mare. È dunque evidente il
ruolo crescente che possono avere i servizi offerti al fine di qualificare
l’offerta turistica locale, migliorandone la competitività.
Da questo punto di vista la Calabria è sempre stata una regione che ha
presentato un gap strutturale ed organizzativo nella gestione di questa
risorsa, che per molte destinazioni assume un ruolo determinante.
È stata realizzata un’indagine2 che ha quantificato e delineato proprio
tale settore nella regione, dalla quale è emerso che il fenomeno, seppur
in continua evoluzione qualitativa ed in forte sviluppo negli ultimi anni, è
ancora lontano dal poter raggiungere un livello paragonabile a quello del
Centro-Nord, soprattutto dal lato della composizione e dell’integrazione
dei servizi offerti.
In Calabria solo negli ultimi anni si è capito che per assecondare e fa-
vorire una vacanza, oltre a garantire condizioni di relax, occorre anche e 1 I paragrafi 1, 2, 3, 8 sono a cura di Salvatore Nudo. 2 Vedi Rapporto sul Turismo in Calabria – Anno 2005.
L’accoglienza diurna 160
soprattutto svolgere attività che favoriscano la fruizione attiva del mare e
sviluppare iniziative di intrattenimento e di divertimento, in modo tale da
rivolgere l’offerta ad un target più ampio.
Le imprese balneari devono diventare parte sostanziale della domanda
turistica, magari integrandole con le diverse offerte a carattere territoriale
quali arte, parchi ed enogastronomia.
A due anni dalla prima indagine, possiamo parlare di evoluzione? Sono
riuscite le imprese balneari calabresi a colmare quel gap formale e strut-
turale al cospetto dei più progrediti bagni del centro nord? Nello stesso
tempo sono riusciti a integrare l’offerta in modo da soddisfare la doman-
da di turisti sempre più esigenti?
2. L’evoluzione del turismo balneare e degli stabilimenti bal-neari3
Le terme, da sempre bagni pubblici e luoghi di cura per il fisico e per il
corpo, assumono la definizione di balneare fra la fine del XVIII e l’inizio
del XIX secolo.
Le terme si pongono sul mercato come stazioni balneari ma quando si
cominciano a sviluppare le località marine, queste ultime usurpano alle
prime l’aggettivazione di “balneare”.
Fu, infatti, nella seconda metà del XIX secolo, in virtù del desiderio ari-
stocratico di trascorrere l’estate, che nacquero le celebri stazioni balneari
di lusso in Europa e, nel contempo, insorse la vocazione turistica di tutte
quelle località marittime in grado di accogliere bagnanti durante il periodo
estivo. Così si propose un nuovo modo di far vacanza centrato sullo sva-
3 Vedi Rapporto sulle Imprese balneari 2007 - Sib - Mercury.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
161
go e sul divertimento, che si impose presto e si sviluppò più delle località
termali, ove la fruizione per “cure terapeutiche” rappresentò, da questo
punto di vista, più un vincolo che un’opportunità.
In Italia, il primo “bagno” venne aperto a Livorno nel 1781, ma restò un
caso isolato sino al 1828 quando ne vennero aperti altri a Viareggio, poi
successivamente a Rimini nel 1843 e a Venezia nel 1857. Tale fenome-
no si generalizzò e affermò solo a partire dai primi del ‘900, quando la
concezione di bagno, prima applicata esclusivamente al comparto terma-
le, si trasla di fatto nell’ambito marino, portandosi dietro, in un primo mo-
mento, lo stesso concetto di organizzazione formale. Fu proprio fra gli
anni venti e gli anni trenta che molte località termali cambiarono la loro
denominazione da Bagni in Terme, come ad esempio Bagni di Monteca-
tini (Montecatini Terme 1928) o Abano Bagni (Abano Terme 1930). In al-
cuni casi, comunque, la denominazione bagni resta; è il caso di Bagni di
Romagna, Bagni di Lucca, Bagni di Tivoli e altri. Sembra opportuno tene-
re presente questa origine per spiegare perché molte delle regole delle
località termali si trasferirono al comparto balneare. Proprio per questa
loro caratterizzazione, che li differenzia dagli stabilimenti del mediterra-
neo, quelli italiani hanno rappresentato una diversità, un punto di forza
delle destinazioni nazionali, spesso caratterizzandole anche in senso ur-
banistico territoriale. Nel decennio che va dal sessanta al settanta, lo
stabilimento si specializza in funzione della famiglia media con bambini
valorizzando l’animazione e nuove forme ludiche; negli anni novanta, lo
stabilimento si indirizza verso un servizio di qualità, ma è nel duemila che
assume l’aspetto di un vero e proprio luogo di ritrovo con attività di intrat-
tenimento serale e di ristorazione di qualità. Tale tendenza si diffonde pri-
L’accoglienza diurna 162
ma nel Centro Nord e poi nel Mezzogiorno.
3. Le problematiche del settore La gestione degli stabilimenti balneari implica anche un’attività di man-
tenimento e di cura degli arenili, in quanto le spiagge sono la risorsa di
base sulla quale si fondano. Primo interesse degli imprenditori del settore
è quindi preservarle, avendo un atteggiamento ispirato non solo ai princi-
pi di sostenibilità, ma volto alla difesa dell’ambiente marino. In questa ot-
tica, l’accesso al mare, alla natura della costa e al contesto sociale in cui
operano, non ha mai rappresentato un vero problema perché il passag-
gio dal lungomare alla spiaggia è sempre stato riconosciuto come servitù
di fatto. Diverso è l’utilizzo della battigia che è destinata al libero transito
e non può essere occupata. Nonostante le spiagge libere siano necessa-
rie per non vincolare il turista, occorre riflettere sul fatto che, se negli ul-
timi anni alcune sono state trasformate in attrezzate, questo è dovuto alla
volontà delle amministrazioni al fine di garantire maggiori controlli.
D’altra parte, non bisogna dimenticare che il maggior numero di utenti
degli stabilimenti sono proprio le famiglie con bambini, il cui obiettivo è la
ricerca di pulizia, sicurezza e ordine. Gli stabilimenti oggi rappresentano
un punto di forza del sistema turistico balneare, riconosciuto ed apprez-
zato dalla clientela che li frequenta: turisti veri e propri di strutture ricetti-
ve censite e di appartamenti per vacanza non rilevati, escursionisti gior-
nalieri e residenti dell’area e dintorni, che spesso optano per un abbo-
namento stagionale.
È in questo complesso quadro che va collocata la nuova indagine evi-
denziando il consolidamento in atto delle imprese e il grado di maturità
raggiunto, poichè per stare al passo con i tempi occorre un continuo ag-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
163
giornamento e una continua innovazione strutturale ed organizzativa.
4. L’evoluzione normativa relativa al turismo balneare dalla L. 494/93 alla L.R. 17/054
Le attività di gestione di servizi di spiaggia con evoluzione legislativa
passano da uno stato di precarietà imprenditoriale ad un riconoscimento,
derivato dalla L. 135/01 e DPCM del 13 Settembre 2002, che codifica
l’impresa balneare tra le imprese turistiche che migliorano la qualità
dell’offerta turistica.
Nello stesso periodo, coerentemente con la Legge 135/01, di riordino di
tutta la materia del turismo, il legislatore nazionale con la L. 88/01 rico-
nosce la necessità di consentire alle imprese balneari di disporre di con-
cessioni demaniali marittime di durata congrua sul piano della durata, ri-
spetto agli investimenti da compiere, passando normalmente dai prece-
denti 4 anni a 6 anni; nonché, riconoscendo all’impresa balneare il “Dirit-
to d’Insistenza” sull’area in concessione, derivato dal meccanismo
dell’automatismo al rinnovo delle concessioni.
La Regione Calabria nel corso degli anni, con Delibere di Giunta sino al
2005, e con la L.R. 17/055 sull’ordinamento regionale in materia di De-
manio Marittimo, ha recepito in pieno la ratio della legislazione nazionale
circa l’esigenza di creare condizioni favorevoli al rafforzamento organiz- 4 I Paragrafi 4, 5, 6 e 7 sono a cura di Vincenzo Farina – Presidente FIBA – Confesercenti Calabria. 5 La citata L.R. 17/05 art. 10 comma 3 prevede che: “La Giunta Regionale, nei limiti di cui all'art. 1 secondo comma della Legge 4 dicembre 1993 n. 494, come modificato dall'articolo 10 della legge n. 88/2001, disciplina la durata del rapporto, oltre che la misura del canone di cui al successivo articolo 18, i modi e le condizioni di esercizio della concessione, anche al fine di garantire la destinazione del bene e stabilire i requisiti che il concessionario deve mantenere per la durata del rapporto, pena la decadenza della concessione.”; all’art 15 comma 1 lett. B) della LR 17/05 è espressamente previsto “la durata della concessione che non può essere superiore ai sei anni con rinnovo automatico alla scadenza ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 88/2001”.
L’accoglienza diurna 164
zativo delle imprese balneari, al fine di qualificare sempre meglio l’offerta
dei servizi di spiaggia, consentendo alle stesse di mantenere tutto l’anno
le strutture balneari in modo da svolgere l’attività imprenditoriale in modo
razionale e praticare concretamente logiche di destagionalizzazione.
5. La valenza del turismo balneare Durante il Meeting “Il futuro del turismo nell’area mediterranea” svoltosi
a Siena nel novembre del 2006, da Confesercenti emerge chiaramente
come il sistema costiero, grazie anche alla continua evoluzione e flessibi-
lità del turismo balneare rispetto ai mutamenti sociali, continua a rimane-
re il grande attrattore nella scelta delle mete turistiche. A consuntivo an-
che della stagione balneare 2007 possiamo affermare che le previsioni
sono state confermate su gran parte del territorio nazionale, tranne che
per quelle aree della nostra regione dove la criticità della ridotta stagiona-
lità incrocia il fenomeno delle seconde case. Prescindendo da fattori con-
tingenti si può comunque affermare che dalle indagini previsionali e dalle
tendenze quasi consolidate nella preferenza dei fruitori di vacanze, le lo-
calità costiere risultano sempre più ambite.
6. Rapporto tra sistema costiero ed impresa balneare Ormai la scelta della località turistica è in funzione non solo della quali-
tà del mare e del clima, bensì in ragione del servizio di spiaggia e della
qualità dello stesso.
Da indagini, ma soprattutto da percezioni quotidiane generate dal rap-
porto con i turisti, si evince che la gran parte di loro trovano indispensabi-
le, in una località balneare, la presenza di alcuni standard minimi: pulizia
delle spiagge, sorveglianza e assistenza dei bagnini di salvataggio, tutela
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
165
e rispetto dell’ambiente, servizi igienici funzionali (WC, docce, etc.), buo-
na cucina, iniziative culturali ed artistiche, intrattenimenti notturni, etc.
Il turista balneare privilegia sempre più stabilimenti attrezzati capaci di
offrire occasioni di distrazione e svago; lo stabilimento deve evolvere il
tradizionale servizio di spiaggia in prodotto turistico completo di:
• intrattenimento (dallo sport d’acqua al fitness, dalle lezioni di ballo
all’aerobica, dai giochi di società al ballo notturno);
• cura del corpo (centri benessere, cure estetiche, elioterapia, attivi-
tà fisioterapiche etc.);
• ristorazione ( dalla degustazione dei prodotti locali alla stuzziche-
ria da discoteca, dalla cucina tradizionale alla tavola fredda da
spiaggia);
• assistenza (dalla programmazione di itinerari per escursioni turi-
stiche alla segnalazione delle manifestazioni di cultura locale,
dall’accompagnare dal meccanico di fiducia alla segnalazione
delle specialità dei ristoranti locali, etc.).
Per tali ragioni tutti coloro che amministrano dei territori con una voca-
zione turistica, devono fare delle scelte circa l’uso degli arenili. A volte
devono avere il coraggio di prendere posizioni finalizzate a privilegiare la
grande valenza turistica della spiaggia attrezzata e in particolare facili-
tando l’insediamento di Stabilimenti Balneari e dei relativi servizi, rispetto
all’uso indisciplinato, incontrollato ed improduttivo, delle cosiddette
“spiagge libere”.
Le Aree turistiche del Centro-Nord, tanto mitizzate anche dai fruitori
delle nostre spiagge, non sono sicuramente lasciate alla libera balnea-
zione, bensì organizzate da operatori economici che concorrono a strut-
L’accoglienza diurna 166
turare l’offerta turistica del luogo, generando ricadute positive sia sul pia-
no economico che sul tessuto sociale.
Negli anni, la domanda relativa al turismo balneare si è evoluta nei bi-
sogni e nelle preferenze, diventando sempre più esigente, in modo da
giustificare adeguamenti di servizi e strutture a standard più elevati
dell’offerta turistica complessiva.
Il demanio marittimo, nella visione codicistica vigente, era finalizzato ad
assolvere a funzioni di interesse generale quali la difesa militare, la navi-
gazione, la pesca nonché il libero godimento da parte della collettività
(res communis omnium): questo era definito come uso normale del bene,
mentre la concessione a privati del bene demaniale, sempre per una
funzione di pubblico interesse, era considerato un uso particolare.
Nel corso degli anni, si è avuto un mutamento delle funzioni del dema-
nio. Non si tratta più di assicurare dei beni alla libera utilizzazione dei cit-
tadini, ma di permettere che lo Stato mediante questi beni raggiunga le
proprie finalità nell’interesse comune: la funzione del bene demaniale da
finale diventa strumentale, ossia capace di produrre un vantaggio eco-
nomico al suo titolare e, attraverso questo vantaggio economico, un van-
taggio per l’intera collettività.
Questo principio non può essere assicurato lasciando le spiagge libere,
abbandonate a se stesse; non è pensabile che le Imprese Balneari e i
Comuni possano e debbano accollarsi l’onere della pulizia e della vigi-
lanza delle spiagge.
Inoltre, è possibile ipotizzare che la propensione alla spesa dei “turisti”
delle spiagge libere non sia superiore a quella dei turisti che preferiscono
rilassarsi negli stabilimenti balneari.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
167
E’ opportuno quindi, disciplinare l’uso degli arenili a livello comunale
con dei piani di spiaggia (PCS) che consentano agli imprenditori turistici
locali di realizzare strutture apprezzabili e funzionali capaci di soddisfare
le richieste dell’utenza turistica.
7. La funzione innovativa del P.I.R. (Piano d’Indirizzo Regio-nale) per la crescita turistica e il rafforzamento competi-tivo dei nostri territori
La Regione con la Legge 17/05 e la successiva attuazione, tramite il
PIR (pubblicato sul BURC 14/07/2007) suggerisce alcuni interventi volti a
valorizzare il comparto anche attraverso la redazione dei piani comunali
di spiaggia ad opera dei comuni costieri interessati.
Alcune misure sono:
• riconoscimento delle concessioni demaniali marittime esistenti
quali elementi costitutivi dei Piani Comunali di Spiaggia, ed il
recepimento del diritto d’insistenza attraverso l’automatismo al
rinnovo delle concessioni6;
• previsione di tipologie concessorie di durata diversa dai sei anni,
in ragione di investimenti rilevanti e volti a meglio qualificare
l’offerta turistica;
6 Art. 11 - Le concessioni per finalità turistico-ricreative di cui al comma 1, art. 01 della legge 4 di-cembre 1993 n. 494 come modificato dall'art. 10 della legge 16 marzo 2001 n. 88 secondo l'interpre-tazione autentica dell'art. 13 della legge 8 luglio 2003 n. 172, hanno una durata di sei anni. e vengo-no rilasciate dal comune, per le concessioni di durata superiore ai sei anni e inferiore a quindici, il titolo concessorio viene rilasciato dal dirigente del Settore del competente Assessorato della Regio-ne Calabria competente, per le concessioni di durata superiore ai quindici anni vengono rilasciate dal dirigente generale del competente Assessorato della Regione Calabria. Le concessioni rilasciate alla scadenza, si rinnovano automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scaden-za, secondo le procedure amministrative specificate al succitato punto 3 art. 9.
L’accoglienza diurna 168
• previsione delle tipologie strutturali realizzabili sul demanio marit-
timo, prevedendo la possibilità di realizzare, anche grazie alle
tecnologie costruttive che il mercato offre, strutture balneari di
facile rimozione e che, allo stesso tempo, si presentino “signifi-
cative” dal punto di vista estetico e non siano inidonee ed in-
compatibili con le norme igieniche, sanitarie e di sicurezza.
Uno degli elementi di maggior novità introdotta dall’attuazione della
Legge Regionale sull’uso del demanio marittimo, è quello del ruolo e fun-
zione della classificazione degli stabilimenti balneari attraverso le stelle
marine.
Lo scopo è quello di:
• far uscire dalla precarietà e dalla stagionalità, attività che limitan-
do l’esercizio dell’impresa alla posa sdraio ed ombrelloni, non
assicurano in pieno la proficua utilizzazione dell’area;
• differenziare gli stabilimenti balneari attraverso l’attribuzione delle
stelle marine. Ciò non vuole essere una discriminazione verso i
fruitori dei servizi di spiaggia bensì una risposta alle esigenze
diverse della stessa utenza balneare.
La competizione turistica nella nostra Regione, per intercettare flussi
diversamente destinati verso altre mete, non la si può basare sulla leva
dei prezzi, sarebbe una strategia perdente; bensì sull’innalzamento della
qualità dei servizi turistici che offrono le imprese, sul complessivo miglio-
ramento dei servizi pubblici di base, oltre che su una qualità ambientale
del territorio e sulla sicurezza sociale tipica di una società a dimensione
europea. Ciò detto, è chiaro che ogni territorio può decidere di orientarsi
verso turismi più o meno esigenti. Solo in tal senso avrà la possibilità di
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
169
pianificare sulla propria costa la realizzazione di stabilimenti balneari, o
l’adeguamento di strutture esistenti, capaci di offrire servizi di spiaggia di
livello più o meno alto; ovvero decidere di rivolgersi ad una domanda tu-
ristica differenziata per propensione e capacità di spesa, e consentire la
realizzazione sul proprio territorio costiero di complessi turistico-balneari
capaci di soddisfare esigenze turistiche diverse. In questo senso, l’utilità
della classificazione delle stelle marine si riscontra soprattutto nell’effetto
comunicativo.
Di seguito si elenca la normativa di riferimento per regione riguardante
le competenze sulla gestione delle aree demaniali marittime/lacuali:
• Abruzzo L/R 141/97. Delega ai Comuni il rilascio, il rinnovo, la re-
voca e la decadenza delle concessioni; l’autorizzazione al su-
bingresso nella concessione e all’affidamento ad altri soggetti
delle attività oggetto della concessione e delle attività seconda-
rie;
• Basilicata L/R 34/96 e 7/99. Delega ai Comuni le funzioni in mate-
ria sulla base del piano generale di riferimento predisposto dalla
regione. Con legge successiva è la regione che rilascia le con-
cessioni;
• Campania L/R 54/80. Delega ai Comuni le funzioni in materia, nel
rispetto delle leggi regionali contenenti vincoli sul territorio;
• Emilia – Romagna L/R 9/02 Spetta alla Regione la programma-
zione e l’indirizzo generale nonché il potere di revoca per so-
pravvenuti motivi di pubblico interesse; alle Province e ai Co-
muni invece spetta il rilascio, il rinnovo e la revoca delle con-
cessioni ricadenti sul proprio territorio; ai soli Comuni
L’accoglienza diurna 170
l’aggiornamento dell’elenco delle concessioni di propria compe-
tenza;
• Friuli Venezia Giulia L/R 2/02. Delega ai Comuni il rilascio delle
autorizzazioni e della classificazione, (da cui dipende la stessa
autorizzazione) fermo restando quanto previsto dalle leggi na-
zionali e regionali;
• Lazio L/R 1161/01. Sono di competenza della Regione: gli atti di
indirizzo e coordinamento, l’emanazione di criteri e linee guida,
il monitoraggio, la vigilanza e il controllo sullo stato di attuazione
della subdelega, nonché l’assenso ai comuni per il rilascio di
autorizzazioni per l’ampliamento delle concessioni; mentre sono
di competenza comunale: il rilascio, il rinnovo, i provvedimenti di
decadenza e di revoca delle concessioni nonché il sub-
ingresso;
• Liguria L/R 13/99. Alla Regione spettano le funzioni di program-
mazione generale e di controllo; mentre sono di competenza
comunale il rilascio e il rinnovo delle concessioni;
• Lombardia L/R 20/94. Delega agli enti preposti, secondo la rispet-
tiva competenza, le funzioni per l’utilizzazione turistico ricreativa
delle aree del demanio lacuale interessante il lago di Garda;
• Piemonte L/R 5/01. È di competenza regionale il rilascio delle
concessioni per l’utilizzo dei beni e delle aree del demanio della
navigazione interna (lacuale e fluviale); mentre spetta al Comu-
ne solo quando le finalità turistiche, ricreative e commerciali ab-
biano interesse comunale;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
171
• Provincia di Bolzano Legge Provinciale15/70. La gestione del
demanio lacuale di Caldano spetta al medesimo Comune che la
disciplina nel P.R.G;
• Puglia L/R 25/99. Delega ai Comuni il rilascio delle concessioni
nel rispetto del piano generale di gestione emanato e gestito
dalla giunta regionale;
• Sicilia L/R 15/05. Delega ai Comuni il rilascio delle concessioni
nel rispetto del Piano di utilizzazione della Costa, emanato dalla
regione, e del piano urbanistico locale;
• Toscana L/R 20/91. I beni del demanio regionale sono ammini-
strati dalla Giunta regionale nell’osservanza delle leggi e dei re-
golamenti regionali. Per il rilascio delle concessioni provvede la
struttura competente in materia di patrimonio;
• Veneto L/R 33/02. Ai Comuni spetta il rilascio, il rinnovo e le mo-
difiche delle concessioni in conformità alle leggi e ai regolamenti
dello Stato e delle Regioni;
• Marche L/R 10/88. Alla Regione compete la programmazione ge-
nerale riguardo l’utilizzo del demanio marittimo. I Comuni sono
incaricati della gestione del demanio a fini turistici sulla base del
Piano regionale;
• Molise L/R 34/99. Il demanio marittimo, nonché la sua utilizzazio-
ne per finalità turistico ricreative, è gestito direttamente dalla re-
gione.
8. Il settore delle Imprese Balneari in Italia Quantificare il comparto degli stabilimenti balneari risulta essere molto
L’accoglienza diurna 172
complesso. In parte, per l’evoluzione degli aspetti gestionali e per
l’atteggiamento delle amministrazioni, in merito al numero ed alle modali-
tà delle concessioni e dei servizi possibili ma anche e soprattutto, per il
problema della rilevazione in quanto ufficialmente sono rilevate solo le
“attività imprenditoriali” regolarmente registrate, mentre sul territorio sono
presenti molteplici punti di erogazione “atipici” e quindi non riconosciuti.
Tab.1 Stabilimenti balneari e lacuali nelle regioni italiane nel 2001 e nel 2006 e relative quote. Nume-ro di sedi ed unità locali che svolgono tale attività come principale o secondaria
valori assoluti Distribuzione percentuale Regioni 2001 2006 2001 2006
Piemonte 8 12 0,1 0,2 Valle D'Aosta 1 1 0,0 0,0 Lombardia 30 47 0,5 0,6 Trentino A. A. 19 14 0,3 0,2 Veneto 135 166 2,1 2,1 Friuli V. G. 36 45 0,6 0,6 Liguria 1.020 1.221 16,2 15,5 Emilia Romagna 1.452 1.530 23,1 19,5 Toscana 919 1.009 14,6 12,8 Umbria 8 7 0,1 0,1 Marche 663 810 10,5 10,3 Lazio 350 487 5,6 6,2 Abruzzo 360 493 5,7 6,3 Molise 33 39 0,5 0,5 Campania 447 614 7,1 7,8 Puglia 278 435 4,4 5,5 Basilicata 35 87 0,6 1,1 Calabria 179 341 2,8 4,3 Sicilia 268 428 4,3 5,4 Sardegna 47 78 0,7 1,0 Italia 6.288 7.864 100,0 100,0
Fonte: elaborazioni su dati Infocamere 2001 e 2006 - Rapporto Sib - Mercury 2007
La stessa definizione7 di stabilimento balneare è sottoposta ad interpre-
7 Nonostante l’accezione giuridica e la normativa di riferimento permangono discrasie interpretative nell’identificazione di tutte quelle strutture (es. stabilimenti di alberghi e/o campeggi, chioschi, bar
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
173
tazioni differenti, mentre la localizzazione delle strutture è regolamentata
da normative urbanistiche e da piani dei litorali variabili a seconda delle
regioni e dei comuni.
Considerando le singole Regioni8 emerge che quella con il maggiore
numero di stabilimenti è l’Emilia Romagna con quasi un quinto di tutti
quelli esistenti nel paese, seguita dalla Liguria e dalla Toscana. Insieme
nelle tre Regioni si collocano quasi la metà dei “bagni” nazionali (47,8%),
mentre nel 2001 la corrispondente quota era superiore alla metà
(53,9%).
Da notare che, anche nelle Regioni senza fascia costiera (Trentino - Al-
to Adige, Umbria, Valle d’Aosta) sono presenti alcuni stabilimenti balneari
presso i diversi laghi.
In termini di variazione, percentuale nel quinquennio 2001 – 2006, il
maggiore incremento si rileva in Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.
Si tratta di aumenti notevoli perché sono state messe a cultura turistica
diverse spiagge prima libere oppure si sono trasformate in imprese forme
di gestione prima diverse o, ancora, si sono registrate nella classe di atti-
vità, imprese prima iscritte con codici diversi o con attività prevalente di-
versa; di fatto, si sta realizzando, con ritardo, un certo riallineamento alle
altre regioni del Centro-Nord.
Secondo il riferimento camerale, appaiono in diminuzione gli stabili-
menti lacuali di due regioni non costiere quali l’Umbria ed il Trentino A.A.,
mentre il caso della Valle d’Aosta, con il suo unico stabilimento nel 2001
con servizio spiaggia) non propriamente riconosciute/registrate nell’identificativo “stabilimento balne-are”, né riconducibili ad un’espressione normativa propria. 8 Fonte: Rapporto Nazionale Sib – 2007 Cap. II.
L’accoglienza diurna 174
e nel 2006 non può fare testo.
Ovviamente tutte le regioni del Sud aumentano la loro quota relativa.
9. La situazione attuale9 Allo scopo di valutare in maniera significativa il fenomeno delle imprese
balneari, è stata strutturata un’indagine10 per la quale ci si è avvalsi della
collaborazione di alcune delle associazioni di categoria più rappresenta-
tive tra quelle presenti sul territorio nazionale: la FIBA - Confesercenti
(Federazione Italiana Imprese Balneari) ed il SIB (Sindacato Italiano Bal-
neari)11.
Tab.2 Distribuzione territoriale delle imprese balneari associate alla FIBA e al SIB
Provincia N° degli Stabilimenti Balneari Distribuzione % Cosenza 963 61,3 Reggio Calabria 205 13,0 Vibo Valentia 190 12,1 Catanzaro 164 10,4 Crotone 49 3,1 Totale 1.571 100
Fonte: FIBA e SIB della Regione Calabria
Individuato un campione di 118 stabilimenti balneari in base alla varia-
bile territoriale, è stato inviato nel mese di agosto 2007 a tutti i titolari de-
gli stabilimenti selezionati, un questionario da compilare, con l’accordo
9 I paragrafi 9 e 10 sono a cura di Fabio Cerchiaro. 10 Si ringrazia per la collaborazione il gruppo Dirigente della FIBA – Confesercenti Calabria. 11 Le associazioni, oltre ad assumere la difesa della categoria svolgendo attività di assistenza sin-dacale e politica a favore degli imprenditori turistici balneari in tutte le località costiere, promuovono le iniziative necessarie a favorire lo sviluppo economico e la formazione culturale e professionale delle imprese aderenti e garantendo l’informazione e la consulenza su tutte le disposizioni, progetti e provvedimenti che interessano la categoria per il progresso e l’affermazione del turismo balneare. Esse operano su tutto il territorio nazionale con propri rappresentanti -ovvero tramite le organizza-zioni locali di Confturismo-Confcommercio e Assoturismo–Confesercenti, e sono presenti anche in Calabria a tutela di tutte quelle imprese balneari iscritte e distribuite su tutto il territorio (vedi Tab. 1).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
175
che tali questionari sarebbero stati ritirati a fine stagione.
Allo stesso campione di operatori sono stati inviati 200 questionari da
far compilare ai clienti.
L’indagine diretta agli operatori intendeva raccogliere informazioni sulla
tipologia, sulla dimensione, sui servizi offerti e, dunque, effettuare una
prima classificazione delle strutture.
L’indagine diretta ai clienti degli stabilimenti aveva lo scopo di misurare
il grado di soddisfazione rispetto ai servizi offerti dallo stabilimento, dalla
località e dalla struttura ricettiva.
Tra i 67 stabilimenti che hanno risposto al questionario, 16 sono struttu-
re che possiamo definire di “piccole dimensioni” (che non superano i
1.000 mq), 51 sono invece di “medie dimensioni” (comprese tra 1.000 e
5.000 mq) mentre non ci sono stabilimenti di “grandi dimensioni” (che
superano i 5.000 mq); infatti, solo il 26,9% degli stabilimenti che hanno
risposto al questionario, supera i 100 posti ombrellone mentre il restante
73,1% ha un numero di posti ombrellone inferiore e/o pari a 100.
I servizi erogati all’interno di uno stabilimento balneare sono molteplici.
Si è deciso pertanto, di dividerli in 4 macro categorie: servizi sulla spiag-
gia (che vanno dal posto ombrellone, ai percorsi orizzontali fino ai servizi
legati alla cura della persona) offerti dal 67,2% delle strutture; servizi ri-
storo (bar, ristorante, pizzeria e gelateria) erogati dal 40,3% degli stabili-
menti; servizi sport e intrattenimento (tra i quali la piattaforma per balli
giornalieri, i corsi di nuoto, l’utilizzo dei campi da gioco e la discoteca not-
turna) presenti nel 44,8% degli stabilimenti; e, infine, servizi nautici (no-
leggio pedalò o scooter d’acqua e lezioni di vela, canoa, pesca o
windsurf) offerti solo dal 16,4% degli stabilimenti intervistati.
L’accoglienza diurna 176
Ci sono poi altri servizi ugualmente importanti (su tutti, i servizi per le
persone diversamente abili) che sono presenti solo in alcuni stabilimenti.
9.1 Le caratteristiche
Dalle risposte ottenute si evince che, il cliente tipico degli stabilimenti
balneari alloggia nella stessa località in cui è ubicata la struttura.
L’alloggio utilizzato dal 70% degli intervistati è l’appartamento, risultato
essere nel 50% dei casi, di proprietà; risulta accompagnato nell’83% da
più di 2 persone e la sua fascia di età è compresa tra i 25 e i 44 anni. I-
noltre, la sua permanenza in loco per più di 3 notti raggiunge il 93% dei
casi. Sono clienti abituali l’80% degli intervistati; il mezzo di trasporto più
frequentemente utilizzato è l’automobile mentre, circa l’80% dichiara di
far ritorno in Calabria anche perché proprietario di un appartamento.
9.2 La valutazione della spesa
La spesa media giornaliera varia tra i 5 e gli 8 euro e viene considerata
moderata da oltre il 50% degli intervistati.
Graf.1 Spesa giornaliera del turista all’interno dello stabilimento
Ionio Tirreno Calabria
Conveniente
Moderata
Eccessiva
31,2%
63,3%
5,5%
43,0%
47,7%
9,3%
38,1%
54,3%
7,7%
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
177
Graf.2 Spesa giornaliera del turista sulla spiaggia
Ionio Tirreno Calabria
Meno di 5 euro
Da 5 a 8 euro
Da 8 a 10 euro
Da 10 a 13 euro
Da 13 a 18 euro
Più di 18 euro
34,5%
27,7%
21,6%
13,2%
2,0%
1,0%
29,5%
29,8%
18,2%
11,4%
7,9%
3,3%
31,7%
28,9%
19,7%
12,2%
5,3%
2,3%
Infatti, la spesa giornaliera per la vacanza risulta comunque sotto i 50
euro per oltre il 60% e, comunque non oltre i 100 euro. Il prezzo
dell’offerta ricettiva e dei servizi forniti dagli stabilimenti risultano graditi. Il
61% è soddisfatto; poco soddisfatta è, invece, la clientela del Tirreno
(16,8%) e della costa Ionica (13,5%).
Graf.3 Spesa giornaliera sostenuta del turista per l’intera vacanza
Ionio Tirreno Calabria
Meno di 50 euro
Da 50 a 100 euro
Da 100 a 150 euro
Più di 150 euro
63,8%
30,0%
5,2%
1,0%
65,7%
23,0%
9,7%
1,7%
64,8%
26,1%
7,7%
1,4%
9.3 Il grado di soddisfazione
Per comprendere quale sia il grado di soddisfazione e le esigenze del
turista negli stabilimenti balneari, si è fatto riferimento al concetto di ospi-
talità turistica, in relazione ai servizi offerti e ad alcune componenti, come
qualità ricettiva, ambiente naturale, gastronomia, trasporti, tempo libero,
L’accoglienza diurna 178
prezzi ed accessibilità. Il dato che emerge è proprio l’aspetto qualitativo
degli alloggi: il 47% degli intervistati sul Tirreno, e il 33% sulla Costa Io-
nica sono molto soddisfatti; il 37% (equamente diviso tra tirreno e ionio)
si dichiara abbastanza soddisfatto, mentre per il 9% (7,5% sul tirreno e
8% sullo ionio) la qualità dell’alloggio è indifferente. I “per niente” soddi-
sfatti risultano essere in totale il 2,9% e i “poco soddisfatti” il 10,1%. Na-
turalmente, nel commentare questo dato, bisogna tenere conto che si
tratta di abitazioni in molti casi di proprietà. 9.3.1 L’offerta gastronomica
Sicuramente un fattore trainante per il turista è la gastronomia, capace
di generare un movimento in continua crescita. Il grado di soddisfazione
risulta, infatti, elevato, con il 72,6% degli intervistati che ha espresso un
giudizio positivo.
Graf.4 Grado di soddisfazione rispetto all’offerta gastronomica
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
1,0%
9,0%
19,1%
41,3%
29,5%
2,0%
8,9%
13,4%
32,2%
43,5%
1,6%
8,9%
15,8%
36,0%
37,6%
9.3.2 Cortesia e professionalità del personale
Importante è la percezione della cortesia e professionalità del persona-
le. Molto soddisfatti i clienti del Tirreno con il 57%. Complessivamente
siamo intorno al 50% (molto soddisfatti) e al 30% (abbastanza) sulla cor-
tesia, valori molto simili sulla professionalità, 30% abbastanza e 41%
molto. Anche per questa domanda, gli “indifferenti” sono circa il 10%.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
179
Graf.5 Grado di soddisfazione rispetto alla cortesia del personale degli stabilimenti
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
4,5%
7,9%
14,0%
34,9%
38,7%
3,7%
7,7%
6,2%
25,4%
57,0%
4,0%
7,7%
9,5%
29,4%
49,4%
Graf.6 Grado di soddisfazione rispetto alla cortesia del personale degli stabilimenti
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
6,6%
12,1%
14,5%
36,7%
30,1%
5,9%
8,8%
9,3%
26,4%
49,6%
6,2%
10,2%
11,5%
30,7%
41,5%
9.4 Sport e tempo libero
Poco presenti, le attività riconducibili all’industria del divertimento, dello
svago, degli hobbies, poiché è indubbio che i turisti vedono il mare come
momento per allontanarsi dalla propria quotidianità e dagli impegni. Solo
l’ 8,6% degli intervistati complessivamente è molto soddisfatto riguardo
alle attività legate al tempo libero; il 29,2% abbastanza soddisfatto; men-
tre, il 41,2% è poco o per niente soddisfatto.
Il giudizio è ancora più negativo relativamente alla possibilità di assiste-
re ad eventi sportivi (55% gli insoddisfatti); di praticare attività sportive
(51,7%); e alla scarsa presenza di eventi culturali (42,9%). Da sottolinea-
L’accoglienza diurna 180
re, in questi casi, la quota elevata degli “indifferenti”, (circa il 25%).
Graf.7 Grado di soddisfazione rispetto alle attività legate al tempo libero
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
19,5%
25,8%
17,1%
31,4%
6,3%
21,0%
17,2%
24,0%
27,5%
10,4%
20,3%
20,9%
20,9%
29,2%
8,6%
Graf.8 Grado di soddisfazione rispetto alla possibilità di assistere ad eventi sportivi
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
31,3%
24,6%
25,0%
15,8%
3,2%
26,4%
27,8%
24,7%
15,4%
5,6%
28,6%
26,4%
24,8%
15,6%
4,5%
Graf.9 Grado di soddisfazione rispetto alla possibilità di svolgere attività sportive
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
29,2%
28,1%
23,3%
16,0%
3,5%
24,1%
23,0%
23,5%
20,4%
9,0%
26,4%
25,3%
23,4%
18,4%
6,5%
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
181
Graf.10 Grado di soddisfazione rispetto allo svolgimento di attività e manifestazioni culturali
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
19,4%
18,7%
24,2%
29,1%
8,7%
20,8%
25,8%
21,4%
22,2%
9,7%
20,2%
22,7%
22,7%
25,3%
9,2%
9.5 Ambiente tipico
Il 20% degli intervistati si dichiara indifferente anche all’ambiente tipico
dei luoghi di villeggiatura mentre il 36% risulta esserne insoddisfatto.
Va comunque evidenziato il gradimento di circa il 30% sia sulla costa
ionica che tirrenica.
Graf.11 Grado di soddisfazione rispetto all’ambiente tipico dei luoghi di villeggiatura
Ionio Tirreno Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
14,5%
21,1%
17,0%
31,1%
16,3%
11,9%
24,2%
22,8%
28,1%
13,1%
13,1%
22,8%
20,2%
29,4%
14,5%
9.6 Servizi e trasporti
Carenze nei trasporti e nei parcheggi sono state lamentate dal 45%
degli intervistati sul Tirreno e dal 35,7% di quelli sullo Ionio.
L’accoglienza diurna 182
Graf.12 Disponibilità di parcheggi nei luoghi di vacanza
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
18,9%
16,8%
19,2%
30,3%
14,7%
14,8%
35,4%
14,1%
25,9%
9,8%
17,1%
25,0%
17,0%
28,4%
12,6%
Graf.13 Qualità dei trasporti
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
28,3%
25,8%
23,8%
14,7%
7,4%
31,8%
25,3%
22,7%
16,6%
3,6%
29,8%
25,6%
23,3%
15,6%
5,7%
9.7 Risorse naturali e culturali
Le valutazioni sulle risorse naturali e culturali sono positive con un giudizio
di soddisfazione per gli itinerari naturalistico-ambientali del 32% (molto) e
del 39,8% (abbastanza), mentre i clienti insoddisfatti sono circa il 6%.
Quest’anno, la percezione sulla qualità delle acque, è stata molto posi-
tiva per il 34%, abbastanza per il 39%, mentre per circa il 10% risulta in-
soddisfacente. Questo dato appare importante, soprattutto alla luce delle
difficoltà degli ultimi anni, dovute al cattivo funzionamento di alcuni im-
pianti di depurazione che hanno creato non pochi problemi agli amanti
del mare. Per il 50% degli intervistati, il giudizio sui panorami è molto fa-
vorevole, mentre per il 33% di essi, lo è abbastanza.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
183
Graf.14 Risorse naturali disponibili
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
6,1%
8,0%
13,9%
37,3%
34,7%
6,4%
10,6%
11,7%
41,3%
30,0%
6,2%
9,1%
12,9%
39,1%
32,7%
Graf.15 Giudizio sulla qualità delle acque
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
13,6%
12,6%
14,4%
32,8%
26,5%
4,7%
7,7%
6,4%
35,8%
45,5%
9,7%
10,4%
10,9%
34,1%
34,9%
Graf.16 Panorama
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
3,7%
5,0%
10,2%
32,4%
48,8%
0,7%
4,8%
7,8%
34,5%
52,2%
2,4%
4,9%
9,2%
33,3%
50,3%
L’accoglienza diurna 184
Graf.17 Risorse culturali disponibili
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
6,8%
12,2%
20,3%
33,5%
27,3%
6,2%
10,3%
16,8%
40,1%
26,7%
6,5%
11,3%
18,7%
36,4%
27,0%
La Calabria ha anche una spiccata valenza artistico-culturale. Infatti al-
la domanda su questo tipo di servizio offerto, il 27% si è ritenuto molto
soddisfatto, il 36,4% abbastanza, mentre il 6,5% per niente.
Da queste ultime valutazioni emerge che, un 15-20% degli intervistati è
indifferente alle risorse ambientali e culturali, attenti esclusivamente alla
vacanza balneare che assume quasi il gusto di un’esperienza familiare.
Percentuale quest’ultima che predilige, in primis, la spiaggia consideran-
dola la base della “vera” vacanza, ossia il dolce far nulla.
9.8 Informazione turistica
Sull’informazione turistica circa il 40% si dice insoddisfatto, il 22,2%
poco/per niente insoddisfatto; mentre il 21% risulta indifferente.
Graf.18 Servizi di informazione a disposizione dei turisti
Tirreno Ionio Calabria
Per niente
Poco
Indifferente
Abbastanza
Molto
24,9%
16,9%
22,4%
24,7%
11,1%
18,8%
20,9%
19,5%
31,6%
9,2%
22,2%
18,7%
21,2%
27,7%
10,3%
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
185
9.9 Voto alla vacanza
Il voto dato alla vacanza è mediamente tra 7/8.
Inoltre, il 50% circa è sicuro di ritornare a fare vacanza in Calabria
(questo anche perché proprietari di una casa), e oltre il 30% crede di si.
Graf.19 Voto dei turisti alla vacanza
Tirreno Ionio Calabria
unoduetre
quattrocinque
seisetteotto
novedieci
0,9%
0,7%
3,0%
4,1%
7,1%
16,1%
20,2%
23,0%14,0%
10,8%
0,6%
1,3%
2,9%
1,6%
9,4%
16,2%
24,7%
27,9%
7,5%
7,8%
0,8%
0,9%
3,0%
3,1%
8,1%
16,2%
22,1%
25,0%11,3%
9,6%
Graf.20 Possibilità di ritornare in vacanza in Calabria
Tirreno Ionio Calabria
Si, sono sicuro
Credo di si
Credo di no
No, è escluso
Altro
49,5%
30,2%
11,8%
4,4%
4,1%
47,7%
35,7%
6,5%
1,9%
8,1%
48,8%
32,5%
9,6%
3,4%
5,8%
Considerazioni finali Uno dei fatti più significativi di questi ultimi anni è stato il riconoscimen-
to che la Legge Quadro sul turismo n.135 del 29/03/2001 ha attribuito a-
gli stabilimenti balneari, indicati come imprese turistiche aventi pari digni-
tà rispetto alle altrettanto tradizionali imprese turistiche (quali ad esempio
gli alberghi), elemento che ha introdotto una gestione/valutazione eco-
nomica al pari degli altri settori. Le analisi effettuate negli ultimi anni di-
L’accoglienza diurna 186
mostrano come non abbia più senso parlare di turismo balneare come
voce di sintesi; rendendo necessaria un item più complesso, capace di
considerare i turismi del mare attraverso le loro molteplici articolazioni,
distinguendo il turismo balneare tradizionale, il segmento crocieristico,
quello dei charter nautici, la nautica da diporto, il surfing, il pescaturismo,
il diving, il turismo nelle isole minori12.
Occorre prestare attenzione all’evoluzione della clientela, composta
non solo da turisti pernottanti, ma anche da un numero sempre più rile-
vanti di escursionisti, cioè da coloro che visitano una destinazione senza
pernottarvi, per weekend ma anche per short break infrasettimanali, che
necessitano della certezza della disponibilità del servizio, disposti forse a
spendere qualcosa in più a fronte di una qualità da misurare in rapporto
alla crescente concorrenza delle proposte estive, presenti anche nel luo-
go di residenza abituale. Non ultima, l’attenzione deve essere rivolta ai
residenti per i quali nei mesi estivi lo stabilimento balneare sostituisce la
piazza, il bar e la palestra, spazio e svago da vivere anche nel tempo li-
bero dal lavoro quotidiano.
Continuano ovviamente gli investimenti per far fronte all’erosione delle
coste, al depauperamento degli arenili e al ripascimento delle spiagge;
gap strutturali che provocano elementi di distorsione nell’economia della
maggior parte degli operatori. In genere, in tema di sostenibilità, molti in-
terventi sono stati preannunciati, ma pochi sono quelli realizzati.
Il problema della sostenibilità e della compatibilità ambientale appare
determinante ed il gestore dello stabilimento balneare deve essere in
12 E. Becheri (2006/2007), Rapporto sul Turismo Italiano, XV Edizione, Mercury.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
187
prima fila per garantire il mantenimento e la preservazione di quella ri-
sorsa di base sulla quale si fonda la propria attività.
L’interesse da parte dei gestori è però fondamentale. Si ricordi, a pro-
posito, che nella quasi generalità delle località balneari durante il periodo
non estivo rimangono aperti meno di un quarto degli esercizi alberghieri,
mentre chiudono tutte le strutture all’aria aperta.
VIII LE RETI SENTIERISTICHE COME OP-PORTUNITA’ DI SVILUPPO TURISTICO E-COSOSTENIBILE
Domenico Riga
1. Premessa L’escursionismo1 sentieristico (o trekking o andar per sentieri), ossia il
camminare in montagna, in collina, in pianura lungo percorsi attrezzati,
anche al di fuori di percorsi fissi è uno sport per tutti, basta semplicemen-
te scegliere e regolare l’itinerario sulla base delle proprie capacità fisiche
e psichiche.
L'andar per sentieri si configura come fenomeno di nicchia, ma rappre-
senta una buona forma di sviluppo turistico per quei territori che basano il
proprio successo turistico, reale o potenziale, sul valore delle risorse na-
turali, culturali, paesaggistiche, ecc. e che necessitano, quindi, di forme
di fruizione in grado di tutelarle e salvaguardarne il valore nel tempo.
2. La progettazione integrata di una rete sentieristica Il sentierismo, come pratica al confine tra attività sportiva e turistica, si
1 Si precisa che nell’economia e nella sociologia del turismo con la parola “escursionisti” si classifi-cano anche coloro che visitano una destinazione senza pernottarvi, qualsiasi sia il mezzo di traspor-to utilizzato. Qui si intende una concezione più ristretta, limitata, appunto, all’escursionismo sentieri-stico.
Le reti sentieristiche 190
incentra sulla riscoperta in chiave post-moderna del territorio.
Una rete sentieristica ad uso turistico-escursionistico è un insieme
complesso e coordinato di attività costituite dalla rete degli itinerari, dalla
carta tematica e dalla segnaletica, ma fanno parte integrante della pro-
posta anche gli aspetti immateriali legati all’immagine del territorio di rife-
rimento e delle località attraversate.
In aree con particolari connotazioni naturalistico-ambientali o storiche
devono essere previste anche strutture di avvistamento, aree di sosta,
cartellonistica divulgativa ecc.
Per progettare una rete sentieristica si parte dall’individuazione degli i-
tinerari tra percorsi già esistenti.
Gli itinerari vengono prima “pensati” e disegnati sulle carte topografiche
di dettaglio e successivamente verificati sul terreno ed eventualmente
modificati. Fase, questa, in cui si riportano sulle carte topografiche le ti-
pologie dei tracciati (mulattiera, sentiero, sentiero difficile, ecc.), il grado
di difficoltà, il posizionamento della segnaletica e gli eventuali interventi
di ripristino da effettuare per rendere agevole e sicura la percorrenza.
Ogni itinerario si configura per le particolari e molteplici tematiche che
propone, tematiche che devono essere rese riconoscibili attraverso ade-
guati strumenti di comunicazione ed informazione facilmente accessibili.
L’itinerario deve proporsi come offerta durevole e sicura nel tempo, per-
tanto, deve essere periodicamente sottoposto a verifiche, controlli e ma-
nutenzioni. I sentieri, classificati in base a criteri imposti dal Club Alpino
Italiano, sono: sentiero turistico, escursionistico, alpinistico, storico, tema-
tico e via ferrata o attrezzata.
Per gestire nel migliore dei modi una rete di sentieri è importante rea-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
191
lizzare un “piano generale dei sentieri” ed assegnare ad ogni sentiero un
numero in modo che esso possa essere facilmente individuabile , censito
in un elenco, ecc…
È importante notare che spesso gli itinerari sono pensati a tavolino,
fuori dal loro contesto reale e senza riferimento ai punti di sosta e di risto-
ro ed al momento commerciale che, invece, rappresentano componenti
necessarie per potere parlare di un offerta presente sul mercato.
La carta tematica rappresenta l’ambiente e la rete dei percorsi in modo
da essere facilmente leggibile dall’escursionista medio che voglia orien-
tarsi sul terreno. La segnaletica coordinata è parte integrante di una
struttura sentieristica, di conseguenza deve essere curata e completa sia
dal punto di vista logistico che grafico. Essa può essere di tipo verticale
ed orizzontale.
La segnaletica verticale contiene informazioni sulle località di posa, con
nome e quota del luogo o di destinazione (meta ravvicinata, intermedia e
di itinerario), tempi di percorrenza e numero di sentiero, comprende le
tabelle segnavia, le tabelle località e il pannello d’insieme.
La segnaletica orizzontale, quella al suolo, è posizionata usualmente
sui sassi o sui tronchi degli alberi per indicare la continuità, in entrambe
le direzioni, di un itinerario segnalato. E’ costituita da segnavia semplice,
a bandiera o picchetto di colore rosso-bianco.
Le tabelle segnavia si usano per indicare la direzione della/e località di
destinazione del sentiero e il tempo indicativo necessario a raggiunger-
la/e per un medio escursionista. Vanno collocate alla partenza
dell’itinerario e agli incroci più importanti e devono essere installate su
appositi pali di sostegno di altezza variabile fra i 2.50 e i 3 metri.
Le reti sentieristiche 192
Esempio di tabella segnavia (cm 55x13)
Esempio di segnavia semplice (cm 8 x 15)
Esempi di segnavia a bandiera (cm 8 x 15) e picchetto
Il segnavia a bandiera ha inserito in nero (sul bianco) il numero del sen-
tiero. Va posto all’inizio del sentiero e in prossimità dei bivi ed in altri pun-
ti dove è utile confermare la giusta continuità dell’itinerario numerato.
Il Picchetto segnavia è posto lungo sentieri che attraversano terreni
aperti o pascoli privi di elementi naturali di riferimento sui quali apporre i
segnavia e dove possa risultare difficile l’orientamento. È in legno, con
un’altezza di 100-120 cm verniciato a tutto tondo nella parte superiore
con il segnavia semplice bianco-rosso oppure a bandiera.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
193
Le tabelle località si trovano agli incroci più significativi di un percorso
(passi, forcelle, piccoli centri abitati) e sono utili per indicare il nome del-
la località dove ci si trova e la relativa quota.
Esempio di tabella località (cm 25 x 13)
Il pannello d’insieme è un pannello di grande formato, collocato nei pa-
esi o nei principali luoghi d’accesso, e rappresenta l’insieme degli itinerari
della zona.
La struttura portante è in legno e comprende tre pannelli di dimensioni
più piccole (in legno o materiali diversi) cui si riferiscono:
Esempio di pannello d’insieme (cm 140 x 110)
una cartografia schematica della rete escursionistica e dei collegamenti
stradali e infrastrutture esistenti (90 x 60 cm);
Le reti sentieristiche 194
l’elenco degli itinerari escursionistici accessibili dal luogo, numero dei
sentieri, tempi di percorrenza (90 x 20 cm);
le note descrittive di carattere ambientale e storico riguardanti il territo-
rio ed eventuali altre informazioni significative per la zona (90 x 30 cm).
2.1 L’esempio del “Grande Anello dei Sibillini”
Un esempio di struttura integrata dei sentieri è quello del “Grande Anel-
lo dei Sibillini”, inaugurato nel 2001 e sviluppato su un percorso di circa
120 km, localizzato all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tra
Marche e Umbria che collega centri minori poco conosciuti, ma ricchi di
storia e tradizioni.
Tutto il Grande Anello è dotato di rifugi escursionistici realizzati dal re-
cupero di vecchi fabbricati esistenti attraverso il completo abbattimento
delle barriere architettoniche, in modo da permetterne una fruizione “per
tutti”. Quest’ultima scelta, in particolare, è risultata vincente, in quanto ha
potuto offrire occasioni di lavoro ai giovani del territorio.
Le tratte sono in tutto otto, alcune lunghe, altre più brevi, nate nell’ottica
di favorire una percorrenza modulare anche da parte di turisti meno alle-
nati. Il progetto di individuazione dell’itinerario è stato pensato nell’ottica
di favorirne una fruizione della durata di 12 mesi.
3. La sentieristica in Calabria Lo stato attuale della sentieristica in Calabria appare da migliorare so-
prattutto per ciò che riguarda l’armonizzazione della segnaletica e della
numerazione, nonché per la realizzazione di una rete di percorsi integrati
in grado di incrementare le “esperienze” che il turista escursionista può
vivere sul territorio, con la conseguente possibilità che effettui diversi
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
195
percorsi nel corso dello stesso anno o di più anni. Un processo di armo-
nizzazione permette, tra l’altro, di individuare e promuovere l’offerta sen-
tieristica regionale con relativa facilità, a tutto vantaggio di processi di svi-
luppo di sistemi di offerta turistica, ma a condizione che siano competitivi
e realmente integrativi e complementari, e non solo alternativi, al modello
di fruizione della risorsa mare, che attualmente, come noto, è quello lar-
gamente prevalente. Proporre i sentieri unicamente come modello alter-
nativo al mare significa ridurre notevolmente le possibilità di una do-
manda che è potenzialmente presente e che aspetta solo un sistema di
offerta più integrato per potersi attivare. In tal senso ad esempio la con-
nessione fra escursionismo, enogastronomia e sentieristica è da esplica-
re in modo migliore. La connessione con il momento commerciale e con
adeguate azioni di marketing di nicchia sembra essenziale per valorizza-
re la domanda di sentieri, tenuto conto che spesso il cliente-fruitore è un
soggetto culturalmente di grado elevato e molto attento alla componente
ambientale. In altre parole debbono convivere una specifica domanda di
nicchia, rappresentata dal voler andare per sentieri, ed una domanda più
ampia che può caratterizzare e differenziare il soggiorno balneare e si
pone come integrativa rispetto a questa. Appare evidente che le linee di
promozione delle due componenti debbono essere differenziate. Se da
un lato, infatti, è opportuno avviare politiche di sviluppo che sappiano
ampliare l’offerta balneare “a pacchetto”, dall’altro sul territorio regionale
esistono tutte le potenzialità per realizzare un’offerta nella quale, per cer-
te aree interne, l’escursionismo sia la componente principale. L’andare
per sentieri può rappresentare un valore aggiunto determinante sia per
una logica di destagionalizzazione della domanda, in quanto una rete
Le reti sentieristiche 196
sentieristica è facilmente fruibile durante tutto il periodo che va da inizio
primavera a fine autunno, sia perché è diretta al turismo indipendente,
che costituisce un macrosegmento fortemente caratterizzato dalla utiliz-
zazione di internet. La promozione e la commercializzazione, peraltro,
rappresentano il momento decisivo per valorizzare una rete di sentieri;
molte iniziative sono restate solo sulla carta perché non è stata prestata
la dovuta attenzione, fin dal primo momento, a questi aspetti decisivi e
prioritari della filiera attività. In questa ottica si stanno muovendo le se-
zioni CAI regionali (Castrovillari, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria),
che hanno avviato la realizzazione del “Catasto dei sentieri”, devono
muoversi secondo le linee individuate, costruendo uno strumento in gra-
do di identificare con esattezza la localizzazione del sentiero, ma anche
di adottare tutte quelle prassi di monitoraggio e controllo per il manteni-
mento dello stesso nel tempo, con riguardo anche alle attività dei dintorni
che possono essere ricondotte al percorso. Si ricorda, infatti, che il Club
Alpino Italiano è l’unico soggetto preposto per legge alla gestione di una
rete sentieristica (rif. Legge 24 Dicembre 1985, n. 776 all’articolo 2 recita
“ Il Club Alpino Italiano provvede, a favore sia dei propri soci sia di altri,
nell’ambito delle facoltà previste dallo Statuto, e con le modalità ivi stabi-
lite: a) omissis……; b) al tracciamento, alla realizzazione ed alla manu-
tenzione di sentieri, opere alpine ed attrezzature alpinistiche; c) omissis
…….) ed è, pertanto, auspicabile che anche in ambito regionale gli Enti
locali si rivolgano a tale organismo per la costruzione di una sentieristica
in linea con gli standard nazionali e, dunque, vendibile turisticamente.
In particolare, per numerare e identificare la rete sentieristica regionale,
le sezioni CAI calabresi hanno suddiviso il territorio regionale in 9 aree di
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
197
riferimento, in base alle quali assegnare le numerazioni dei sentieri2.
Fig. 2 I settori individuati dal CAI nel “Catasto dei Sentieri”
I sentieri tracciati o da tracciare devono necessariamente seguire una
progressione logica di numerazione e in particolare:
• Aspromonte Sud: da 101 a 199;
• Aspromonte Nord: da 201 a 299;
• Sila Piccola e Reventino: da 301 a 399;
• Sila Grande: da 401 a 499;
2 Per tutte le informazioni relative alla costruzione del “Catasto Nazionale dei Sentieri” si veda il Ma-nuale del CAI relativo al catasto dei sentieri da richiedere presso le sezioni calabresi o nazionali.
1
2
7
3
8
6
54
9
Le reti sentieristiche 198
• Sila Greca e Marchesato: da 501 a 599;
• Orsomarso: da 601 a 699;
• Serre Calabre: da 701 a 799;
• Catena Costiera: da 801 a 899;
• Pollino Sud Est: da 901 a 999.
L’utilizzo di questo criterio di numerazione ha avuto una notevole spinta
grazie anche a due progetti completati di recente:
• il progetto “A piedi nei Parchi Nazionali dell’Appennino calabrese”
finanziato dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio;
• il progetto PIS “Rete Ecologica” finanziato dal POR Calabria
2000-2006, Asse I Risorse Naturali, Misura 1.10 Rete Ecologica
Regionale – Azione 1.10.a, nell’ambito del quale le province di
Cosenza, Crotone e Reggio Calabria si sono dotate delle RETI
ESCURSIONISTICHE PROVINCIALI.
Ad oggi soprattutto nelle aree dell’Aspromonte, della Sila Grande, del
Pollino e della Catena Costiera inizia a diffondersi una rete sentieristica
che rappresenta un importante punto di partenza per l’adeguamento del-
le reti complessive da realizzarsi in futuri progetti di sviluppo.
A tali nuovi sentieri se ne aggiungono altri di particolare rilevanza, già
tracciati o ancora da definire, lungo i quali poter costruire progetti turistici
di grande impatto, soprattutto perché trattasi di itinerari di più giorni a va-
lenza non solo naturalistica e ambientale, ma anche storica.
Tra questi, il SENTIERO ITALIA è, forse, quello più importante, in
quanto rientra in un progetto più complessivo che ha portato alla traccia-
tura di un unico sentiero che attraversa tutta l’Italia, in Calabria si svilup-
pa in 33 tappe tra l’Aspromonte ed il Pollino lungo i crinali appenninici per
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
199
circa 450 di percorrenza.
Oggi il Sentiero Italia necessita in molti punti di interventi di manuten-
zione sulla tracciatura e la tabellazione, oltre che della messa in funzione
di molti dei posti tappa, alcuni dei quali o non sono per niente entrati in
funzione oppure sono stati abbandonati al termine del periodo di gestio-
ne concesso a cooperative, associazioni, ecc.
Il SENTIERO DEL BRIGANTE è un itinerario di lunga percorrenza che
si sviluppa, con direttrice sud-nord, lungo i crinali dell'Aspromonte e delle
Serre, per una lunghezza complessiva di 120 km. L’itinerario è percorribi-
le in 6-8 giorni, ma ad oggi non tutte le tappe sono adeguatamente forni-
te di servizi ricettivi.
Il SENTIERO DEGLI ANTICHI GRECI si sviluppa nel territorio dell'alto
Jonio reggino, da Bova a Delianuova, in un’area dove gli abitanti delle
colonie greche, alla ricerca di più fertili terre e di nuovi mercati, ma anche
di approdi sicuri sul Tirreno, valicarono in più punti l'Aspromonte per fon-
dare, nel versante occidentale, importanti nuclei abitati. Il sentiero è con-
traddistinto da segnavia di colore rosso-bianco-rosso ed è suddiviso in
cinque tappe.
Ulteriori e interessanti prospettive di sviluppo sentieristico legate alla
colonizzazione della Magna Grecia sono quelle che riguardano le ANTI-
CHE VIE ISTMICHE DI COLLEGAMENTO TRA LO JONIO ED IL TIR-
RENO, tra le più importanti quella percorsa dal commercio sibaritico che,
a nord della Sila, collegava il golfo di Sant'Eufemia con la piana di Sibari,
con le sub-colonie di Lao e di Scidro, e che attraversava il Passo di
Campotenese, percorreva la valle dell'Esaro e scendeva per Scidro ver-
so Belvedere Marittimo. Tali vie di collegamento non sono in nessun mo-
Le reti sentieristiche 200
do né individuate con certezza né tracciate nella logica dei percorsi inte-
grati già più volte decritta.
4. Dalla rete sentieristica al “prodotto” turistico Per poter parlare dell’escursionismo quale “prodotto” vendibile turisti-
camente è necessario tenere conto delle osservazioni sopra effettuate e
non limitare il campo di interventi ai tradizionali ambiti della ricettivi-
tà/ristorazione e alla rete sentieristica, che pure rappresentano i servizi
fondamentali alla base del pacchetto di offerta, ma ampliare la sfera pro-
gettuale a tutte quelle attività cosiddette “di supporto”. Tali attività, infatti,
se da un lato non inficiano la fruizione generale dei servizi di base,
dall’altro servono a incrementare il valore percepito del “prodotto” offerto
e ad aumentare la soddisfazione del cliente.
Per fare un esempio banale, progetti di sviluppo di attività ricettive più
consone alle esigenze dei trekker abituali, quali tipicamente i rifugi, a nul-
la servono se ai progetti di ristrutturazione non vengono accompagnati
altrettanti progetti relativi ai criteri di gestione, all’accessibilità, agli stan-
dard qualitativi, alle politiche commerciali, ecc.
Parlare di rete sentieristica in un territorio dell’estremo Sud Italia, ba-
gnato da 700 km di coste, inoltre, significa anche immaginare traiettorie
di sviluppo multiprodotto, che considerino cioè come elemento di fruizio-
ne fondamentale non soltanto la montagna, ma anche l’insieme di altri
fattori di attrazione primaria ai quali attualmente non si associa una frui-
zione aperta anche agli amanti delle attività escursionistiche.
Significativo è l’esempio di alcuni parchi nazionali italiani (Parco Nazio-
nale del Cilento e Vallo di Diano, Parco Nazionale delle Cinque Terre),
nei quali la rete sentieristica è stata pensata non solo per lo sviluppo del
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
201
turismo montano, ma per una diversa fruizione delle risorse balneari. È
evidente che le Aree protette citate, per la loro stessa posizione geogra-
fica, hanno trovato quasi naturale sviluppare una rete sentieristica vicino
al mare, tuttavia il successo di tali iniziative evidenzia delle potenzialità
molto interessanti, soprattutto per il contesto calabrese, nel quale le co-
ste soffrono di una eccessiva pressione antropica nei mesi estivi.
Non va dimenticato, inoltre, che la Calabria è una regione prevalente-
mente montuosa, anche se l’orientamento al mare ha fatto perdere que-
sta dimensione nell’immaginario collettivo dei visitatori della regione.
In un’ottica di diversificazione, anche il turismo religioso, così come
quello enogastronomico e delle tradizioni, possono rappresentare condi-
zioni di spinta alla costruzione di un sistema integrato di sentieri.
In particolare la presenza di turismo religioso di riferimento può mante-
nere vive tradizioni di cristianità legate alla cultura locale con modalità di
fruizione a basso impatto ambientale, ma che sviluppano, inoltre, un in-
dotto economico significativo.
A tale proposito sono presenti alcune esperienze di rilievo, alcune delle
quali, tuttavia, di scarso successo proprio per le carenze rilevate sul pia-
no del marketing e della commercializzazione:
• il Cammino di Santiago, è forse l’esperienza di grande tradizione
più significativa. Tutti gli altri itinerari appaiono lottai dalla di-
mensione di questo percorso e spesso si sono trasformati in
prodotti territoriali puntuali. L’itinerario di Santiago de Compo-
stela di grande tradizione, è stato recentemente rivalorizzato e
promozionato anche dal volume di Paulo Coelho, intitolate ap-
punto, Il cammino di Santiago. Il percorso, che insieme alla via
Le reti sentieristiche 202
Romea o Francigena ed alla via per Gerusalemme era uno dei
grandi itinerari dell’antichità, si sviluppa per 774 Km da Saint
Jean pied de Port, antico paese francese sui Pirenei, fino a
Santiago, in Galizia, regione della Spagna; sono presenti anche
altre vie su territorio spagnolo che raggiungono sempre il me-
desimo punto di arrivo;
• il Cammino di San Francesco, che è il percorso che San France-
sco di Assisi compì nella Valle Santa, tra Rieti e la Verna. Si svi-
luppa per 80 ed è diviso in 8 tappe che consentono di visitare
santuari e luoghi naturali cari al Santo.
Entrambi gli itinerari, così come il già descritto “Grande Anello dei Sibil-
lini”, sono pensati e strutturati come “prodotti integrati” nella logica di fa-
vorire una permanenza sul territorio di più giorni coinvolgendo strutture
ricettive e di ristorazione, servizi turistici (è possibile anche effettuarli in
bici/mountain bike) e commerciali, centri storici, luoghi di culto, ecc.
Del resto, il turista che sceglie una vacanza a contatto con la natura,
secondo recenti studi3, privilegia la ricerca di “tranquillità e relax” e la
scoperta di “territorio e ambiente”. A queste seguono in ordine:
“l’ospitalità e la disponibilità della gente del luogo”, il “conoscere le tradi-
zioni culturali, folcloristiche ed eno-gastronomiche”, la “possibilità di pra-
ticare sport”. In riferimento alle aspettative, invece, l’elemento determi-
nante è il “vivere a contatto con la natura”, seguito da “frequentare luoghi
poco affollati”, “praticare sport e attività all’aria aperta”, “desiderio di liber-
tà” e la possibilità di beneficiare di “prezzi modici”.
3 5° Rapporto sul Turismo Natura, Centro Studi Permanente dell’Osservatorio ECOTUR – 2007.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
203
Nel turismo escursionistico il modello classico di prenotazione di una
vacanza è quello relativo al contatto diretto con l’impresa che eroga i
servizi, siano essi ricettivi, di ristorazione, di accompagnamento, ecc.
Questo atteggiamento è sempre stato presente nel trekking che fin dal-
la sua prima diffusione ha utilizzato propri e specifici canali di informazio-
ne, di penetrazione e di prenotazione, ma lo è ancora di più oggi con la
diffusione di internet che non rappresenta solo uno strumento che acce-
lera i processi e consente più informazione di base, ma che introduce
una nuova logica di mercato che favorisce gli short break e le forme di
turismo low cost, producendo anche un aumento del turismo indipenden-
te rispetto a quello di massa fondato sui pacchetti turistici.
Bisogna, inoltre, considerare che quanti scelgono di trascorrere una
vacanza all’insegna del trekking possono soggiornare in un unico posto,
ma possono, ed è il caso più diffuso, anche essere itineranti e cambiare
“in corsa” i loro programmi, soprattutto in quelle aree non interessate dal
turismo di massa. In questo secondo caso le imprese turistiche locali de-
vono essere organizzate e aver stipulato accordi tra di loro per garantire
risposte al turista anche senza preavviso.
In sostanza, se un trekker sceglie di fruire di un itinerario a lunga per-
correnza in un’area emergente, quale potrebbe essere la Calabria, deve
per lui essere possibile assumere informazioni, prenotare rifugi e/o al-
berghi, utilizzare mezzi di trasporto, ecc. per “personalizzare” la propria
vacanza in ogni momento.
Il livello di informazione richiesto per una tipologia di turismo indipen-
dente, quale quella escursionistica, è, quindi, molto dettagliato, in quanto
bisogna assicurare ai turisti attuali e potenziali tutte le informazioni ne-
Le reti sentieristiche 204
cessarie per confezionare, essi stessi, il proprio pacchetto vacanza.
In questo senso, per le attività di promozione e di distribuzione, sia a li-
vello istituzionale che di singola impresa, fondamentale è la scelta del
messaggio da veicolare e, appunto, l’utilizzazione di Internet, ormai di-
ventato il principale strumento di visibilità esistente e sul quale anche il
settore turistico fa sempre maggiore affidamento.
Rispetto al messaggio promozionale, è necessario avviare un progetto
che sappia “rompere” con gli schemi del passato e valorizzare aree e siti
attualmente poco o per niente conosciuti. Il turismo in Calabria è, infatti,
quasi esclusivamente associato alla risorsa mare, mentre la promozione
della montagna, quando la si fa, interessa sempre i medesimi siti. Come
non pensare, in questo senso, ai laghi silani, alle fiumare in Aspromonte,
ai pini loricati del Pollino, tutte eccellenze della regione, ma assolutamen-
te non esaustive dell’immenso patrimonio naturalistico e paesaggistico
presente, che dovrebbe, invece, essere veicolato attraverso messaggi
accattivanti che sappiano catturare le emozioni. Perché, ad esempio, non
trasmettere che in Calabria è possibile stare sulla neve e vedere il mare?
O che è possibile praticare dell’alpinismo di buon livello su vie quasi del
tutto inesplorate? O che esistono canyon e gole tra le più spettacolari e
selvagge di tutto l’Appennino? O, ancora, che è possibile praticare
l’arrampicata su pareti alte anche alcune centinaia di metri? E tanti altri
spunti del genere offre la montagna calabrese a quanti vogliano promuo-
vere un “prodotto” turistico alternativo al balneare o anche solo ad esso
complementare. L’utilizzo di Internet, invece, va programmato e struttura-
to secondo la logica dei “portali”.
Alcuni di questi portali stanno nascendo ponendosi come veri e propri
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
205
Enti di certificazione della qualità dell’offerta, creando reti variegate, ma
unite da medesimi obiettivi sotto un unico marchio.
È il caso, ad esempio, di Trek & Bike Hotels4, strutture selezionate da-
gli esperti della “Rivista del Trekking” in base a requisiti riferiti alla qualità
delle strutture e alla disponibilità di servizi per gli escursionisti.
In particolare, i Trek Hotel sono le strutture più adatte a chi ama le pas-
seggiate, e quindi:
• si trovano in zone in cui esiste un'interessante varietà di itinerari
escursionistici a piedi a vari livelli di difficoltà: dalla facile gita
per famiglie con bambini a percorsi più impegnativi per escur-
sionisti più allenati;
• dispongono di documentazione (itinerari, mappe e percorsi) sulle
possibili escursioni a piedi nei dintorni, in vendita o in prestito;
• nei dintorni dell'hotel è disponibile su richiesta un accompagnato
una guida escursionistica esperta e abilitata alla gestione di
gruppi;
• hanno un servizio ristorante che offre menù e orari adatti agli e-
scursionisti, nonché piatti tipici del territorio;
• dispongono di un servizio di lavanderia rapida per gli indumenti
tecnici.
I Bike Hotel, invece, sono caratterizzati da tutti i requisiti dei Trek Hotel,
ma hanno in più percorsi e servizi adatti ai cicloescursionisti, come di se-
guito elencati:
4 Il marchio Trek & Bike Hotels è un marchio del Consorzio Green Italy, che riunisce albergatori e aziende che collaborano per la diffusione delle vacanze a piedi e in bicicletta in Italia.
Le reti sentieristiche 206
• dispongono di un deposito chiuso a chiave e coperto per le bici-
clette, e di uno spazio per il lavaggio con pompa o compresso-
re;
• danno la possibilità di noleggio o prestito di biciclette presso l'ho-
tel o sono convenzionati con un punto di noleggio nelle imme-
diate vicinanze;
• sono attrezzati con un piccolo set di attrezzi e i ricambi necessari
per piccoli interventi meccanici sulle biciclette;
• sono in grado di segnalare un'officina ciclistica convenzionata nel-
le vicinanze dell'hotel per riparazioni più impegnative.
I Trek & Bike Hotel, infine, sono quelli che soddisfano le esigenze di
entrambe le categorie di fruitori. Il marchio Trek&Bike Hotels garantisce
la presenza dei servizi elencati a prescindere dalla categoria dell'Hotel,
che può essere una pensione o un lussuoso albergo. Uno sviluppo com-
merciale dell’offerta escursionistica e, più in generale, dei pacchetti turi-
stici ambientali in Calabria è auspicabile che possa avvenire seguendo
progetti integrati secondo la logica appena illustrata. È, pertanto, fonda-
mentale la creazione di un sistema di offerta armonico, facilmente indivi-
duabile e valutabile, intermediato sotto un unico marchio che certifica gli
standard di offerta e l’erogazione di servizi di incoming, anche on line.
5 Le opportunità offerte dalla nuova programmazione 2007-2013
Il Programma Operativo della Regione Calabria FESR 2007-2013
sembra aver colto le nuove esigenze di integrazione e attenzione
all’ambiente che i moderni sistemi di offerta turistica locale impongono e
ha previsto interventi specifici nel campo della promozione e sviluppo di
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
207
un prodotto integrato basato sull’escursionismo e la sentieristica. È stata
identificata, tra le priorità di intervento dell’Asse V “Risorse naturali, Cul-
turali e Turismo sostenibile”, proprio la creazione e il potenziamento di
servizi per la fruizione culturale, turistica, sportiva e ricreativa delle risor-
se naturalistiche, e la realizzazione di azioni di marketing territoriale e
promozione di marchi d’area e di certificazione ambientale delle imprese.
Tali obiettivi sono stati posti quali fondamentali per l’affermazione di mo-
delli di sviluppo turistico a basso impatto ambientale e per la conserva-
zione e valorizzazione dell’enorme potenziale insito nelle risorse naturali-
stiche presenti nella regione.
Conclusioni La Calabria che, tra Parchi Nazionali e Regionali, Riserve Naturali Sta-
tali e Regionali e Siti di Interesse Comunitario, sottopone a tutela circa il
20% del proprio territorio, basa ancora quasi esclusivamente la propria
economia turistica sullo sfruttamento della risorsa mare, a volte con mo-
dalità di fruizione poco attente alla tutela dell’ambiente circostante e a-
datte tipicamente alla stagione estiva. L’affermarsi e il consolidarsi di
nuovi modelli di consumo e di tipologie di turisti alla ricerca di esperienze
dirette a contatto con la natura, di contro, determinano la necessità di
promuovere efficacemente risorse locali e forme di turismo che sappiano
soddisfare tali nuove richieste. In questo senso le tradizioni storiche della
Calabria, fortemente legate alla ruralità, hanno lasciato un patrimonio di
vie interne di comunicazione e sentieri che merita progetti ambiziosi di
“messa in rete” e creazione di un’offerta turistica in grado di potenziare
l’immagine e il vissuto del territorio arricchendolo di nuove opportunità di
fruizione.
IX IL TURISMO CULTURALE
Anna Cipparrone, Medina Tursi Prato
1. I Beni culturali secondo il diritto1 L’Organizzazione Mondiale del Turismo ha coniato almeno due defini-
zioni di turismo culturale: la prima, più ristretta, fa riferimento agli spo-
stamenti indotti da motivazioni essenzialmente culturali, come viaggi di
studio, performing arts e viaggi culturali, viaggi per festival ed altri eventi,
visite a siti e monumenti; la seconda, più estesa, prende in considerazio-
ne tutte quelle forme di mobilità che soddisfano il bisogno umano di co-
noscenza, aumentando il livello culturale dell’individuo ed inducendo
all’esperienza e all’incontro.
Anche l’ATLAS (Association for Tourism and Leisure Education) pro-
pone due distinte definizioni di turismo culturale: l’una concettuale, che
rimanda alla definizione di una cultura gerarchica (es. alta e bassa cultu-
ra, in cui la prima comprende le manifestazioni più nobili dell’intelletto
umano: la letteratura, la poesia, le arti figurative, ecc…), l’altra di natura
antropologica, che attribuisce la cultura a tutti i gruppi umani, senza ge-
rarchie né tra le culture di gruppi diversi e né tra le stratificazioni di una
stessa cultura.
1 A. Rende, R. Rolli, “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, Falco Editore, Cosenza, 2007.
Il turismo culturale 210
In ambito europeo, il turismo culturale è associato all’offerta di prodotti
destinati ai visitatori durante il loro soggiorno, oltre alla pratica di tutte
quelle attività culturali, alle quali i non residenti prendono parte come
semplici spettatori o come partecipanti non professionisti.
L’ampio ventaglio delle definizioni è un indice della complessità sia del
sistema delle risorse culturali che della concezione di turista culturale.
Più in generale, il patrimonio culturale è un dato identificativo essenzia-
le per un Paese, al pari della sua lingua e delle sue tradizioni, peraltro
aspetti di per sé parte della sua stessa cultura.
In Italia la nozione di “bene culturale”, inizialmente basata nella normati-
va su una concezione estetizzante della cultura, viene elevata a “testimo-
nianza materiale avente valore di civiltà” solo nel 1964 con l’istituzione del-
la Commissione Franceschini, che propone la sostituzione del criterio e-
stetico con quello storicistico. Meritevole di tutela, quindi, non è più la cosa
in sé, ma la testimonianza di civiltà radicata nella cosa stessa, la cui fun-
zione è quella di far accrescere le conoscenze, migliorando la personalità
dell’individuo. Dopo la legge n. 4/1993 (Legge Ronchey), basata su una
concezione attiva della realtà museale, il legislatore emana nel 1999 un
Testo Unico in materia (d.lgs n. 490/1999), con il preciso compito di racco-
gliere tutte le disposizioni vigenti in tema di beni culturali e ambientali.
Nel 2004 viene redatto un nuovo Testo Unico, meglio noto come “Codi-
ce dei beni culturali e del paesaggio” (d.lgs n. 42/2004), che rappresenta
la normativa di riferimento attuale e che nasce dalla necessità di operare
una semplificazione legislativa rispetto alla precedente disciplina, anche
attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali.
La prima parte del “Codice” enuncia alcuni principi generali sui quali si
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
211
fonda la disciplina: tutela e valorizzazione del patrimonio culturale per
preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e per
promuovere lo sviluppo della cultura, in conformità a quanto sancito nella
Costituzione (art. 1). Compiti, questi, che vedono protagonisti a tutti i li-
velli sia i soggetti pubblici che quelli privati, tra i quali deve stabilirsi una
produttiva cooperazione. Nell’art. 2 è definito l’oggetto della tutela: il pa-
trimonio culturale, composto dai beni culturali2 e dai beni paesaggistici3.
La seconda parte del “Codice” è dedicata specificatamente ai beni cul-
turali. L’art. 10 contiene un elenco dettagliato delle varie tipologie, tra le
quali rientrano: le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi
espositivi; gli archivi e le raccolte librarie sia di appartenenza pubblica
che privata; le collezioni; i manoscritti; i siti minerari di interesse storico;
le architetture rurali, ecc. La conservazione dei beni, attuata mediante
una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione,
manutenzione e restauro (art. 29), vede il Ministero agire in prima linea
anche con il concorso delle regioni, delle università e degli istituti di ri-
cerca competenti. Istituti e luoghi di cultura sono considerati: i musei, le
biblioteche, gli archivi, le aree e i parchi archeologici e i complessi mo-
numentali (art. 101), il cui accesso può essere gratuito o a pagamento.
L’accesso alle biblioteche e agli archivi pubblici per finalità di lettura, stu-
dio e ricerca è gratuito (art. 103). Anche i beni privati possono essere as-
soggettati a visita da parte del pubblico per scopi culturali, con modalità
concordate tra il proprietario ed il soprintendente, che ne dà comunica-
2 “…le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropo-logico, archivistico e bibliografico” 3 “…gli immobili e le aree costituenti espressioni di valori culturali, naturali, morfologici ed estetici”
Il turismo culturale 212
zione al comune o alla città metropolitana nel cui territorio si trovano i
beni (art. 104).
La terza parte del “Codice” è incentrata sui beni paesaggistici, cioè su
quelle parti di territorio che si contraddistinguono per natura, per storia o
per le reciproche interrelazioni, meritevoli al pari dei primi di tutela e valo-
rizzazione (art. 131), mediante una collaborazione tra le amministrazioni
pubbliche. Anche per tali beni è necessaria la chiara identificazione e di-
chiarazione del loro interesse pubblico con apposito procedimento, a par-
te le aree già tutelate per legge, come: i territori costieri, i ghiacciai, i terri-
tori coperti da foreste, le zone di interesse archeologico, ecc…(art. 142).
La quarta parte affronta la tematica sanzionatoria, rilevante in presenza
di violazione degli obblighi sanciti dalla normativa. Le sanzioni possono
essere sia di natura amministrativa che penale, a seconda dei casi.
La quinta ed ultima parte, infine, contiene le disposizioni transitorie e le
abrogazioni.
Nel nuovo “Codice dei beni culturali e paesaggistici”, la preminenza
dello Stato di cultura appare chiara, senza più una rigida distinzione tra
beni pubblici e privati, entrambi riconducibili all’unica definizione di beni
di interesse generale. Si riconosce indiscutibile l’apporto degli stessi al
progresso civile e sociale.
2. Dalle risorse archeologiche al turismo culturale4 Tra i beni culturali e l’uomo vi è un legame strettissimo: il danno creato
ad uno si riflette sull’altro, così come la valorizzazione dell’uno ricade po-
4 “Dalle risorse archeologiche al turismo culturale”, a cura di Mara Manente, Borsa Mediterranea del Turismo archeologico, Paestum, 16 novembre 2007.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
213
sitivamente sull’altro. Un legame, questo, che si percepisce in particolar
modo in Italia, non a caso definita durante l’epopea del Grand Tour come
il “Bel Paese”.
L’importanza del fattore culturale trova conferma nell’ampia crescita
della domanda di beni culturali: si va dai 16 milioni di visitatori di musei
del 1992 ai 34 milioni del 2005 per i soli musei e siti archeologici statali,
con una crescita del 9,5% dal 2000 al 20055 (tasso medio annuo 1,8%
circa). Più specificatamente, monumenti e aree archeologiche rappresen-
tano il 50% della suddetta domanda, i musei il 30,8% e i circuiti culturali il
18,4%. Cresce anche l’offerta culturale, che interessa altri musei ed in
particolare quelli civici, mostre private, etnografia ecc…A fronte di questa
crescita generale si riscontra, però, una concentrazione delle visite so-
prattutto nei siti principali: il 10% di quelli statali, infatti, raccoglie il 75%
dei visitatori di strutture statali. Da un punto di vista turistico, ciò si tradu-
ce in un elevato numero di escursionisti, con una durata media delle visi-
te di due ore, a fronte di un ridotto numero di pernottamenti. I turisti inte-
ressati all’offerta culturale, infatti, mostrano una propensione accentuata
per gli “short holiday trips”, che di fatto si traduce in un maggiore consu-
mo dei prodotti turistici. Non a caso, i turisti in esame sono considerati
dagli operatori “buoni clienti”, dal momento che spendono più della media
degli altri turisti.
I beni archeologici, connotati dal marchio dell’antichità, sembrano atti-
rare il minor numero di visitatori rispetto alle altre attrattive culturali, con
una propensione alle visite del 7% su un campione di 1000 italiani inter-
5Dati Sistan MiBAC
Il turismo culturale 214
vistati. Ciò nasce dal fatto che i visitatori dei siti/musei archeologici sono
rappresentati da categorie ben precise e quindi più di nicchia. Si tratta
degli esperti, degli appassionati e degli obbligati, come nel caso delle
scolaresche, mentre la grande maggioranza delle persone non conosce
e quindi non visita le risorse del territorio, che rimandano agli aspetti e ai
valori più lontani del passato, forse anche per la difficoltà di interpretarli
in funzione del presente. La visita di un sito archeologico è, infatti, perce-
pita come esperienza didattica, più che come svago o conoscenza in
senso ampio.
Partendo dalle suddette caratteristiche, si riscontano nella valenza
scientifica, nel valore storico-culturale per la comunità, nell’unicità
dell’attrattiva per i turisti, nella location di pregio e nella possibilità di itine-
rari integrati, i punti di forza dei beni archeologici.
Di contro, i punti di debolezza sono rappresentati: dall’isolamento terri-
toriale, dalla non valorizzazione, dalla scarsità delle risorse, dall’esiguo
coordinamento tra i soggetti preposti alla loro conservazione e valorizza-
zione e dal basso appeal per i potenziali fruitori. Il rischio è quello di ri-
durre il numero degli stessi fruitori, di banalizzare l’interpretazione dei
beni e di indurre ad un mancato rigore nella comunicazione.
Dall’analisi appena illustrata, ricaviamo un importante obiettivo: rendere
sempre più evidenti i fattori di attrattiva del bene archeologico o museale
in sé tramite i fattori di attrattiva più generali, derivanti dalla sua location
territoriale.
Come fattori di attrattiva i beni archeologici sono connotati da: notorietà
storico-letteraria, monumentalità, rilancio di aspetti della civiltà (magari
grazie a nuovi ritrovamenti), alta concentrazione di reperti nella stessa
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
215
area, stato di conservazione/integrità del monumento/reperto e originali-
tà/unicità del bene.
I fattori di attrattiva legati, invece, al contesto territoriale sono rappre-
sentati da: vicinanza ad altre eccellenze artistiche/naturalistiche, benefit
derivanti dalla destinazione a vocazione turistica (offerta turistico-ricettiva
ben organizzata; accessibilità e segnaletica; valenza del turismo
sull’economia), rappresentazione dell’identità locale e contesto paesag-
gistico di sfondo.
Attualmente nell’offerta e nella comunicazione dei beni culturali si sono
affermate nuove tendenze:
• maggiore integrazione tra le attrazioni, che si traduce in una ten-
denza a promuovere un insieme di risorse diffuse piuttosto che
la singola risorsa puntuale, da qui: il borgo-hotel, il museo diffu-
so, il parco archeologico, ecc…;
• maggiore integrazione territorio-attrazioni: l’attenzione è rivolta
non solo agli elementi della storia e della cultura “alta”, ma an-
che alle valenze paesaggistiche, ai valori della comunità locale,
all’artigianato, al folklore, all’enogastronomia e all’atmosfera,
ecc…;
• sviluppo del tema della strada, inteso come itinerario da percorre-
re a tappe con caratteristiche proprie e originali, quale nuova
modalità su cui strutturare percorsi turistici e valorizzare le risor-
se (es: le strade del vino, le strade romane). Il tema della strada
è tuttavia molto discutibile perché le varie iniziative incontrano
grande difficoltà, in quanto spesso sono state pensate senza
tenere conto del momento della commercializzazione.
Il turismo culturale 216
Questi trend, comunque, trovano conferma in progetti europei e altre
proposte concrete provengono da nuove pubblicazioni: guide TCI, guide
Outdoor e Meridiani.
Il caso specifico dei beni archeologici presenta, allo stesso modo, tutte
le condizioni per trasformare le opportunità in azioni concrete:
• maggiore coordinamento/comunicazione tra i soggetti che a vario
titolo si occupano del bene stesso;
• valorizzazione degli aspetti tangibili del bene archeologico con
quelli non-tangibili;
• maggiore sforzo interpretativo/di comunicazione da parte dei ge-
stori dei siti a livello locale e da parte dei mass media per avvi-
cinare il bene ad un pubblico non necessariamente esperto,
grazie a: pannelli esplicativi per ricostruire usi di strumenti, fun-
zioni di edifici, ecc…; contestualizzazione nella location per mo-
strare aspetti territoriali importanti per la comprensione di civiltà
remote; ricostruzione del tutto di una parte per rievocare (es: ri-
costruzione di un complesso architettonico, di una statua,
ecc…); rievocazione del passato (tramite evento);
• inserimento del bene in un contesto territoriale più ampio, fruibile
attraverso nuove modalità (passare da un site-monument ap-
proach ad un experience approach che prevede non solo il
momento conoscitivo, ma anche quello ricreativo e di intratteni-
mento).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
217
3. Il turismo culturale ed il suo posizionamento a livello na-zionale: un confronto fondato sulle presenze e gli introi-ti dei musei statali
Le rilevazioni oggetto del presente paragrafo riguardano i musei statali,
ma sono state completate con l’inserimento dei dati relativi ai musei della
Sicilia, che, in quanto regione autonoma con competenza esclusiva sul
comparto, non è inclusa nelle indagini statistiche del MIBAC in quanto
non sono presenti musei statali, ma solo regionali, di altri enti della regio-
ne, nonché di alcuni privati.
Proponiamo un aggiornamento dei dati già oggetto di trattazione6 ed un
completamento degli stessi, in modo da fornire un quadro generale della
situazione del Mezzogiorno.
Se dall’analisi delle risorse culturali, la Calabria si colloca ai primi posti in
Italia e soprattutto tra le regioni del Mezzogiorno, seppur con percentuali
molto diverse rispetto alla Campania e alla Sicilia, andando ad analizzare
gli introiti ed il numero dei visitatori la situazione cambia notevolmente.
Dalla rappresentazione grafica è evidente come la Calabria sia poco
rappresentativa in termini di attrattiva culturale e come le potenzialità
presenti non siano utilizzate.
Si ricorda che in Italia e nel Mezzogiorno la percentuale di musei gratui-
ti è circa il 40%, mentre le regioni del Mezzogiorno che sono dotate del
più elevato numero di musei gratuiti sono: l’Abruzzo con il 64,7%, la Ca-
labria con il 56,3% e il Molise con il 50%.
Il primato dei musei a pagamento lo detiene la Sicilia con una percen-
tuale molto alta, il 94,4%, che non trova riscontro in nessun altra regione
6 Vedi VI Rapporto sul Turismo in Calabria.
Il turismo culturale 218
del Mezzogiorno e che testimonia una differente gestione del turismo cul-
turale a tutto vantaggio della stessa Sicilia, in termini sia economici che
di immagine.
Tab.1 Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali. Anno 2006
A pagamento Gratuiti Totale Campania 35 31 66 Sicilia 51 3 54 Puglia 13 5 18 Abruzzo 6 11 17 Calabria 7 9 16 Basilicata 9 4 13 Sardegna 7 4 11 Molise 4 4 8
Reggio Calabria 4 3 7 Cosenza 1 4 5
Vibo Valentia 1 1 2 Crotone 1 0 1
Catanzaro 0 1 1 Mezzogiorno 132 71 203 Nord Ovest 28 18 46 Centro 105 76 181 Nord Est 39 21 60 Italia 304 186 490
Fonte: Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Graf.1 Composizione secondo la tipologia di ingresso dei Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali. Anno 2006
53,0
94,4
72,2
35,3 43
,8
69,2
63,6
50,0
65,0
60,9
58,0 65
,0
62,0
47,0
5,6
27,8
64,7
56,3
30,8 36
,4
50,0
35,0 39
,1 42,0
35,0 38
,0
Campania Sicilia Puglia Abruzzo Calabria Basilicata Sardegna Molise Mezzogiorno NordOvest
Centro Nord Est
Italia
A pagamento Gratuiti
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
219
Tab.2 Visitatori e introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per. Anno 2006
Visitatori Degli Istituti a pagamento Regioni
Paganti Non paganti Totale Degli Istituti
gratuiti Totale Introiti lordi (euro)
Campania 3.507.167 2.162.037 5.669.204 1.100.522 6.769.726 28.227.340 Sicilia 2.611.772 201.259 2.813.031 1.765.546 4.578.577 15.540.185 Puglia 203.644 210.798 414.442 27.071 441.513 488.206 Calabria 87.156 121.788 208.944 112.396 321.340 279.385 Basilicata 56.503 120.855 177.358 99.084 276.442 130.236 Sardegna 91.551 86.005 177.556 89.149 266.705 271.976 Abruzzo 57.887 84.371 142.258 41.301 183.559 175.266 Molise 9.979 18.347 28.326 13.859 42.185 18.814 Reggio Calabria 69.709 100.719 170.428 52.130 222.558 246.270
Vibo Valentia 7.175 6.206 13.381 4.143 17.524 13.552 Cosenza 6.888 9.118 16.006 34.857 50.863 13.105 Crotone 3.384 5.745 9.129 0 9.129 6.458
Catanzaro 0 0 0 21.266 21.266 0 Centro 9.907.921 4.320.920 14.228.841 3.548.317 17.777.158 64.320.941 Mezzogiorno 6.625.659 3.005.460 9.631.119 3.248.928 12.880.047 45.131.409 Nord Ovest 1.319.992 1.193.877 2.513.869 95.814 2.609.683 6.426.638 Nord Est 1.126.349 887.071 2.013.420 3.866.286 5.879.706 3.894.943 Italia 18.979.921 9.407.328 28.387.249 10.759.345 39.146.594 119.773.930
Fonte: elaborazioni su dati Sistan MiBAC –Regione Sicilia
In Italia, il prezzo medio dei paganti è stato nel 2006 di solo 6,31 Euro,
che considerando anche i non paganti diventa di solo 4,22 Euro a perso-
na, per scendere addirittura a 3,06 Euro se comprendiamo anche il totale
dei visitatori negli istituti gratuiti, per un totale di introiti pari a
119.773.930 Euro.
E’ veramente poco a fronte della complessa attività di un museo7.
7 E’ vero, come si è visto, che esiste la legge dei costi sbilanciati di Baumol-Bowen e che le opere culturali debbono essere sostenute dagli enti pubblici per non essere espulse dal mercato, ma è an-che vero che tale considerazione non deve impedire il conseguimento di una maggiore efficienza economica, da perseguire a largo raggio e non solo con la valorizzazione dei servizi accessori.
Il turismo culturale 220
Tab.3 Spesa media dei visitatori nei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali. Anno 2006
Visitatori Degli Istituti a pagamento Totale Istituti Regioni
Paganti Totale Totale Campania 8,05 4,98 4,17 Sicilia 5,95 5,52 3,39 Puglia 2,40 1,18 1,11 Calabria 3,21 1,34 0,87 Basilicata 2,30 0,73 0,47 Sardegna 2,97 1,53 1,02 Abruzzo 3,03 1,23 0,95 Molise 1,89 0,66 0,45
Reggio Calabria 3,53 1,45 1,11 Vibo Valentia 1,89 1,01 0,77
Cosenza 1,90 0,82 0,26 Crotone 1,91 0,71 0,71
Catanzaro - - - Centro 6,49 4,52 3,62 Sud&Isole 6,81 4,69 3,50 Nord Ovest 4,87 2,56 2,46 Nord Est 3,46 1,93 0,66 Italia 6,31 4,22 3,06
Fonte: elaborazioni su dati Sistan MiBAC –Regione Sicilia
Diversa è la situazione in Calabria e nel Mezzogiorno con una differen-
za di quasi il doppio; infatti, il prezzo medio dei paganti è stato in Cala-
bria di 3,21 Euro a fronte dei 6,81 Euro del Mezzogiorno che consideran-
do anche i non paganti diventa di solo 1,34 Euro a persona in Calabria e
di 4,69 Euro nel Mezzogiorno, ed infine di 0,87 Euro se comprendiamo
anche il totale dei visitatori negli Istituti gratuiti in Calabria a fronte di 3,50
Euro nel Mezzogiorno.
Questa differenza sostanziale è determinata dalla regione Campania
che registra nel 2006 un totale di introiti pari a 28.227.340 Euro e dalla
regione Sicilia con i suoi 15.540.185 Euro, seguite dalla Puglia con
488.206 Euro. Di conseguenza, il dato della Campania e, a seguire, quel-
lo della Sicilia influenzano quello del Mezzogiorno.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
221
4. La stagionalità delle visite ai beni culturali A conferma che il turismo culturale non rappresenta una proposta au-
tonoma, la distribuzione mensile delle visite evidenzia una rilevante sta-
gionalità nei mesi di aprile e maggio e nel mese di agosto.
Da sottolineare che l’incremento nei mesi di aprile e maggio è determi-
nato dal turismo “di trasporto su gomma”, ed in particolare dal turismo
scolastico, caratterizzati da una notevole percentuale di giornalieri.
Graf.2 Confronto Stagionalità dei visitatori Calabria, Mezzogiorno, Italia. Anno 2006
0
5
10
15
20
25
30
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Calabria Mezzogiorno Italia
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC
Graf.3 Confronto Stagionalità degli introiti Calabria, Mezzogiorno, Italia. Anno 2006
0
5
10
15
20
25
30
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Calabria Mezzogiorno Italia
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC
Il turismo culturale 222
Questa situazione non trova conferma se analizziamo il volume mensi-
le degli introiti. Dai grafici appare evidente come i mesi caratterizzati dal-
la presenza di un forte turismo scolastico (da aprile a maggio) siano quel-
li ove prevalgono le visite gratuite, invece nel mese di agosto si registra il
volume di introiti più elevato, che supera il 25%.
La Calabria, nell’analisi dei visitatori, detiene solo lo 0,8% di quota di
mercato sul dato nazionale e nell’analisi degli introiti la quota si riduce
addirittura allo 0,2%.
Se analizziamo l’incidenza delle regioni del Mezzogiorno per quanto ri-
guarda il numero dei visitatori nei musei statali ed il totale degli introiti, si
può affermare che è la Regione Campania a detenere la gran parte della
domanda museale con il 17,3% dei visitatori ed il 23,6% circa degli introi-
ti, seguita dalla Regione Sicilia con l’ 11,7% dei visitatori e il 13% degli
introiti a fronte del 32,9% dei visitatori per l’intero Mezzogiorno ed il
37,7% circa degli introiti.
Graf.4 Quota nazionale dei visitatori e degli introiti. Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche. Anno 2006
0,1
0,5
0,7
0,7
0,8
1,1
11,7
17,3
6,7
15,0
32,9
45,4
0,0
0,1
0,2
0,1
0,2
0,4
13,0
23,6
5,4
3,3
37,7
53,7
Molise Abruzzo Sardegna Basilicata Calabria Puglia Sicilia Campania Nord Ovest Nord Est Mezzogiorno Centro
Visitatori Introiti Lordi
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
223
In quasi tutte le regioni i visitatori non paganti e quelli degli istituti gra-
tuiti rappresentano più del 70%; in Calabria, i visitatori paganti si attesta-
no intorno al 27%, a differenza di Sicilia, Puglia e Campania dove la per-
centuale è rispettivamente del 57%, del 46,1%, e del 51,8%.
Graf.5 Composizione dei visitatori dei Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali per tipologia di ingresso. Anno 2006.
51,8 57
,0
46,1
27,1
20,4
34,3
31,5
23,7
55,7
51,4
50,6
19,2
48,5
31,9
4,4
47,7
37,9 43
,7
32,2
46,0
43,5
24,3
23,3
45,7
15,1
24,0
16,3
38,6
6,1
35,0
35,8
33,4
22,5
32,9
20,0 25
,2
3,7
65,8
27,5
Campania Sicilia Puglia Calabria Basilicata Sardegna Abruzzo Molise Centro MezzogiornoNord Ovest Nord Est Italia
Paganti Non paganti Degli Istituti gratuiti
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Graf.6 Variazione percentuale dei Visitatori dei Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali. 1996/2006
-1,0
4,6
-5,6
-16,
3
5,3
-2,3
7,0
-10,
7
9,6
-4,9
29,7
-1,2
-2,9
-3,4
8,0
3,0 4,0
-3,2
19,5 22
,0
1,2
9,7
-1,4
-1,7
4,9
0,1
5,6
-1,0
2,7
-1,7
2,8
0,6
6,2
2,2 4,
0
-1,5
01/00 02/01 03/02 04/03 05/04 06/05
Calabria Nord Ovest Centro Nord Est Mezzogiorno Italia
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Nell’analisi storica delle visite ai musei statali, la prima informazione e-
Il turismo culturale 224
vidente è l’instabilità del dato negli anni, dovuta anche alla chiusura ed
all’apertura di alcuni musei, così come si è verificato anche nel caso della
Calabria. La tendenza del dato nazionale e di quello del Mezzogiorno
negli anni è molto simile: dopo una lieve flessione nel 2001, dal 2002 al
2006 si registra una crescita delle visite nei musei statali, che fa sperare
in una ripresa più certa.
Graf.7 Variazione percentuale degli introiti dei Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali. 1996/2006
9,8
3,1
0,8
-8,7
-3,7-2,8
6,4
-11,
5
10,8
-0,9
16,2
4,2 5,0
1,7
5,9
5,9
10,9
1,8
-10,
5
15,9
-4,4 -2
,2
-2,1
9,4 9,9
-4,4
7,2 9,
1 11,7
5,5 6,1
-0,8
6,2
6,4
11,0
-13,
7
01/00 02/01 03/02 04/03 05/04 06/05
Calabria Nord Ovest Centro Nord Est Mezzogiorno Italia
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
In Calabria, il dato delle visite ai musei decresce dal 2003 al 2005,
mentre nel 2006 si registra un’inversione di tendenza, + 5,3% rispetto
all’anno precedente. Questo dato necessita una spiegazione più detta-
gliata: l’incremento rilevato è determinato dai visitatori non paganti che,
rispetto al 2005, aumentano del 22,1%, a fronte di una diminuzione di
quelli paganti (- 2,7%).
L’aumento non raggiunge comunque i livelli registrati fino al 2003, a segui-
to del quale si rileva una perdita complessiva del 13,2% dei visitatori e del
24,1% degli introiti, in netta controtendenza con la media nazionale che re-
gistra una crescita dei visitatori ed un incremento consistente degli introiti.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
225
Tab.4 Variazioni percentuali visitatori ed introiti. 2006/2000
Valori Assoluti Variazioni percentuali Visitatori
2000 2003 2005 2006 06/00 06-/03 06/05
paganti 97.700 114.914 89.593 87.156 -10,8 -24,2 -2,7 non paganti 280.876 255.175 215.514 234.184 -32,9 -13,0 22,1 Totale 378.576 370.089 305.107 321.340 -15,1 -13,2 5,3 Ca
labria
Introiti lordi 322.602,74 368.292,00 290.021,00 279.385,00 -13,4 -24,1 -3,7
paganti 1.142.687 989.244 1.109.181 1.319.992 15,5 33,4 19,0 non paganti 924.613 940.510 902.731 1.289.691 57,4 32,6 53,4 Totale 2.067.300 1.929.754 2.011.912 2.609.683 26,2 35,2 29,7
Nor
d Ov
est
Introiti lordi 5.505.536,41 5.036.356,50 5.530.004,00 6.426.638,25 16,7 27,6 16,2 paganti 9.572.590 8.676.728 9.467.255 9.907.921 3,5 14,2 4,7 non paganti 7.011.764 6.701.859 7.633.509 7.869.237 24,1 37,7 5,9 Totale 16.584.354 15.378.587 17.100.764 17.777.158 7,2 15,6 4,0 Ce
ntro
Introiti lordi 46.472.099,47 51.682.283,07 57.977.977,26 64.320.941,01 38,4 24,5 10,9 paganti 996.784 1.209.518 1.129.995 1.126.349 13,0 -6,9 -0,3 non paganti 2.811.566 4.164.332 4.835.723 4.753.357 103,5 14,3 0,9 Totale 3.808.350 5.373.850 5.965.718 5.879.706 54,4 9,4 -1,4 No
rd E
st
Introiti lordi 4.034.060,34 4.257.170,14 3.979.594,62 3.894.942,59 -3,4 -8,5 -2,1 paganti 6.317.103 6.016.388 6.579.259 6.625.659 4,9 10,1 0,7 non paganti 5.321.862 5.986.649 5.966.994 6.254.388 41,1 9,2 11,0 Totale 11.638.965 12.003.037 12.546.253 12.880.047 10,7 7,3 2,7
Mezz
ogio
rno
Introiti lordi 30.035.010,20 34.513.952,52 40.391.956,60 45.131.408,55 50,3 30,8 11,7 paganti 18.029.164 16.891.878 18.285.690 18.979.921 5,3 12,4 3,8 non paganti 16.069.805 17.793.350 19.338.957 20.166.673 51,6 26,4 10,1 Totale 34.098.969 34.685.228 37.624.647 39.146.594 14,8 12,9 4,0 Ita
lia
Introiti lordi 86.046.706,42 95.489.762,23 107.879.532,48 119.773.930,40 39,2 25,4 11,0
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC – Regione Sicilia
Il volume degli introiti dei Musei in Italia e nel Mezzogiorno è un dato in
crescita dal 2001, con un lieve decremento solo nel 2003. L’andamento
del totale degli introiti in Calabria è caratterizzato, invece, da una notevo-
le incertezza, anche se con un dato in crescita fino al 2003, seppur lieve,
mentre dal 2004 in poi, in controtendenza con il dato nazionale e del
Mezzogiorno, si registra una diminuzione, che nel 2006 tocca il 3,7%.
Il turismo culturale 226
Graf.8 Composizione dei visitatori nei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche per provincia. Cala-bria Anno 2006
-
13,5
37,1
31,3 40
,9
-
17,9
62,9
45,3
35,4
100,
0
68,5
-
23,4
23,6
Catanzaro Cosenza Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia
Paganti Non paganti Degli Istituti gratuiti
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC
Graf.9 Quota regionale dei visitatori e degli introiti nei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche. Calabria Anno 2006
6,6
2,8
15,8
5,5
69,3
-
2,3
4,7
4,9
88,1
Catanzaro
Crotone
Cosenza
Vibo Valentia
Reggio Calabria
Visitatori Introiti
Fonte: Elaborazioni su dati Sistan MiBAC
La tipologia dei visitatori nelle diverse province calabresi è in media del
36% di visitatori paganti in 3 delle 5 province e del 13,5% nella provincia
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
227
di Cosenza. La provincia di Catanzaro invece registra il 100% di visitatori
degli istituti gratuiti.
Il dato più rilevante è che i visitatori e gli introiti dei musei calabresi si
registrano quasi esclusivamente nella provincia di Reggio Calabria ed in
particolare nel Museo Statale che ospita i Bronzi di Riace, che dalle stati-
stiche ufficiali continuano a rappresentare la più importante offerta mu-
seale calabrese. Gli operatori culturali manifestano insoddisfazione verso
la situazione attuale: il lieve incremento dei visitatori nel 2006, infatti, non
ha un peso rilevante, basandosi in parte su una flessione dei visitatori
paganti, che di fatto determina una riduzione degli introiti. A detta degli
opinion leader dei musei, il mancato decollo del turismo culturale in Ca-
labria va attribuito:
• alla crisi economica;
• ai problemi legati al territorio;
• alla disorganizzazione della parte istituzionale;
• alla mancanza di una promozione efficace;
• alla carenza, in alcune zone, di strutture ricettive;
• alla mancanza di collaborazione tra chi gestisce i siti;
• alla mancanza di uffici turistici efficienti, in grado di dare informa-
zioni esaustive e corrette.
Manca, dunque, quella strategia comune che sta alla base dello svilup-
po turistico di qualsiasi settore.
La rappresentazione rarefatta dell’importanza del turismo culturale, che
esprime il bisogno di conoscenza dell’altro e della sua storia, il bisogno
della “ricerca”, che trasforma il turista da osservatore distratto a testimo-
ne dell’identità di un territorio, non si sottrae alle logiche di mercato e il
Il turismo culturale 228
peso di una segmento turistico si calcola in base alla forza economica
dello stesso.
Tab.5 Visitatori e introiti. Musei Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per Provincia e Istituto. Calabria Anno 2006
Denominazione Istituto Prov Comune Paganti Non Paganti Totale Introiti euro Parco Archeologico di Scolacium CZ Borgia - 21.266 21.266 - Museo Archeologico Statale CS Amendolara - 1.071 1.071 - Parco Archeologico di Sibari CS Cassano - 12.546 12.546 - Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide CS Cassano 6.888 9.118 16.006 13.105,00 Galleria Nazionale di Cosenza CS Cosenza 12.466 12.466 Antiquarium Torre Cimalonga CS Scalea - 8.774 8.774 - Torre Nao e Zona Archeologica KR Crotone - - - - Museo Archeologico Nazionale KR Crotone 3.384 5.745 9.129 6.458,00
Le Castella KR Isola Di Capo Rizzuto - - - - Chiesa di San Francesco D'Assisi RC Gerace - 13.240 13.240 - Area Archeologica "Centocamere" RC Locri - 6.794 6.794 - Teatro Greco-Romano RC Locri - 3.921 3.921 - Museo Archeologico Nazionale RC Locri 8.753 13.856 22.609 16.666,00
Area Archeologica RC Monasterace - - - - Museo Archeologico Nazionale RC Reggio Di Calabria 60.956 76.148 137.104 229.604,00
La Cattolica RC Stilo - 38.890 38.890 - Museo Statale VV Mileto - 4.143 4.143 - Museo Archeologico Nazionale " Vito Capialbi"
VV Vibo Valentia 7.157 6.206 13.381 13.552,00
Totale 87.138 234.184 321.340 279.385,00
Fonte: Sistan MiBAC
Da qui la necessità di sottolineare i diversi equivoci esistenti sulle risor-
se culturali, uno dei quali porta ancora a considerare la fruizione di un
bene culturale a titolo gratuito, come diritto dei cittadini. Nel nostro paese
circa la metà delle visite ai musei è gratuita: in Calabria siamo addirittura
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
229
sopra il 70% dei non paganti. E’ una percentuale assai elevata anche ri-
spetto a quella degli altri paesi, che costituisce anche uno dei motivi prin-
cipali del mancato apprezzamento e della mancata consapevolezza della
valenza di tali beni. Sta prendendo sempre maggiore vigore, infatti, la
convinzione che se fossero abolite le visite gratuite ai musei ne trarrebbe
un sostanziale vantaggio tutto il comparto sia in termini economici, che
sul piano dell’immagine e della credibilità.
5. Musei in rete: “I Luoghi della Memoria” in Calabria Le reti museali sono costituite da un insieme di musei istituzionali e di
soggetti pubblici e privati che – sulla base di un documento negoziale –
condividono un progetto culturale/scientifico/turistico per la valorizzazio-
ne di un territorio o di specificità del territorio. Possono essere messi in
connessione i seguenti istituti: musei, palazzi e dimore storiche, ville,
monumenti, centri storici, chiese, edifici ed istituzioni ecclesiastiche, isti-
tuzioni universitarie, parchi archeologici, parchi ambientali, aree attrezza-
te all’aperto di importante valore storico o naturalistico, giardini ed orti bo-
tanici, sedi pubbliche e private di collezioni e raccolte di beni culturali.
In Calabria, il sistema museale “I Luoghi della Memoria”8 (Rete
dell’identità culturale e degli antichi mestieri) si sviluppa nell’ambito delle
attività previste dal Piano di Sviluppo Locale “Dal Mito di Ulisse ai Bronzi
di Riace”, contenuto nel programma comunitario Leader Plus - Regione
Calabria, Misura 1.3 - ed è finalizzato alla gestione, valorizzazione, frui-
zione e diffusione delle conoscenze in merito al patrimonio museale e
8 Si ringrazia per le informazioni “La Dedalo”, società cooperativa di CZ, nella persona dell’Architetto Picciotti, che sta realizzando la gestione e la promozione di questa importante iniziativa territoriale.
Il turismo culturale 230
culturale delle comunità locali e dei territori che rientrano nell’area geo-
grafica Serre Calabresi - Alta Locride.
La rete museale il cui scopo è di “mettere in rete”, valorizzare e pro-
muovere alcune realtà museali che rappresentano uno spaccato storico
dell’area territoriale di riferimento, vede il coinvolgimento diretto di cinque
musei:
• per l’area geografica del Gal Serre Calabresi: il museo comunale
di Archeologia (Stalettì) e il museo didattico “Dal Gelso alla Se-
ta” (San Floro);
• per l’area geografica del Gal Alta Locride: il museo del Libro (Sti-
lo), il museo di Archeologia Industriale (Stilo) e il museo dell’Olio
(Bivongi).
Fanno parte del sistema, oltre ai citati musei, anche alcune strutture di
proprietà privata, i palazzi e i luoghi di interesse storico-architettonico, le
piazze, i percorsi tematici, il paesaggio naturale e le risorse ambientali.
Le motivazioni che sono alla base della realizzazione dell’intero proget-
to coincidono con la volontà di innescare processi di consapevolezza e
crescita culturale indirizzati a migliorare la fruizione e il godimento pub-
blico dei beni culturali, visti non solo come “strumenti” per il “consumo di
arte” ma come risorsa economica dalle forti potenzialità.
Attualmente la Rete rappresenta uno spaccato storico dell’operosità,
della cultura e degli antichi mestieri del territorio. E’ stato così definito, in
un approccio tematico finalizzato a dare risalto e a valorizzare le specifi-
cità dei luoghi, un sistema museale fortemente legato alla vita e
all’espressività dell’area in esame e strutturato secondo “circuiti” di cono-
scenza del territorio.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
231
Tali circuiti sono riconducibili a:
• la tradizione e la cultura mineraria della Vallata dello Stilaro, che
trova significativa espressione nel Museo di Archeologia Indu-
striale di Stilo, ubicato nell’ex convento basiliano di San Gio-
vanni Theresti e che rappresenta, nei manufatti che vi sono cu-
stoditi, una sintesi significativa ed ampiamente documentata
dell’attività estrattiva e produttiva legata alla lavorazione della
limonite presente nel sottosuolo della vallata. La struttura mu-
seale è inserita in un circuito ben più ampio e costituisce
un’anticipazione ed un invito a visitare l’Ecomuseo delle ferriere
e fonderie di Calabria, percorso storico all’aperto creato sul così
detto “sistema fabbrica”; ovvero, un sistema integrato delle ri-
sorse forestali, minerarie, idrogeologiche, infrastrutturali, pae-
saggistiche e monumentali, che hanno interessato, in determi-
nate epoche, il territorio di Bivongi e altri ambiti comunali. Le
presenze materiali che si possono incontrare lungo il percorso si
riferiscono a: bocche di miniere, fabbriche d’armi, caseggiati per
i manovali che lavoravano il ferro, fornaci, ecc ...;
• la tradizione dell’identità documentale cui associare il vasto patri-
monio librario custodito nel Museo del Libro, inserito in una par-
te dell’ex convento di San Giovanni Theresti di Stilo, formato,
nella sezione dedicata ai fondi antichi, da circa 8500 volumi editi
dal XVII al XIX secolo, oltre numerosi incunaboli e manoscritti
ascrivibili ai secoli XVI e XVII, per un totale di circa diecimila ti-
toli;
Il turismo culturale 232
• la tradizione e la cultura contadina legata al ciclo dell’olio con il
Museo dell’Olio di Bivongi, ricavato dal frantoio Valenti, dove è
possibile visionare e apprendere il ciclo produttivo dell’olio, dalla
coltura alla frangitura delle olive. Fanno parte di questo circuito
anche il Museo dell’arte contadina di Guardavalle dedicato agli
antichi mestieri e alla civiltà contadina, il Museo della Memoria
di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, in cui sono custodite rac-
colte di attrezzi d’epoca della civiltà contadina e dell’artigianato
locale e il Centro del folklore e delle tradizioni popolari di Squil-
lace in cui sono esposti costumi tradizionali oltre ad una inte-
ressante collezione di strumenti di lavoro adoperati per antichi
mestieri;
• la tradizione dell’identità cultuale, con il Museo Diocesano di Arte
Sacra di Squillace che raccoglie ostensori, calici, pianete, can-
delabri, paramenti sacri e opere marmoree a partire dal XVIII
secolo;
• la tradizione e la cultura della tessitura con particolare attenzione
alle produzioni artigianali seriche, con il Museo Didattico “Dal
Gelso alla Seta” di San Floro, diviso in tre sezioni: storia del tes-
suto in seta con manufatti damascati, vestiti antichi e paramenti
sacri; archeologia industriale del tessile, con telai, orditoi, at-
trezzi connessi al telaio, incannatoi, fusi; didattica dal gelso alla
seta, in cui è visibile - oltre all’allestimento di manufatti serici
contemporanei - l’intero processo produttivo (radice del gelso,
foglia per alimentare i bachi da seta, more per confetture),
l’allevamento del bombix mori (baco da seta) in diversi esempla-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
233
ri e razze, la trattura della seta a filo continuo, secondo le tecni-
che tradizionali, la lavorazione al telaio e all’uncinetto. Il museo
della seta si apre, inoltre, all’esterno in un percorso naturalistico
che si snoda in una pineta secolare per toccare il gelseto di cir-
ca 3500 piante a coltura intensiva e i casolari dove vengono al-
levati i bachi da seta;
• la tradizione culturale delle più significative e particolari fasi evolu-
tive dell’area in oggetto, legata alla presenza sul territorio di re-
perti dall’epoca classica a quella greco-bizantina, con il Museo
Comunale di Archeologia di Stalettì dedicato al materiale reperi-
to, su territorio comunale, durante le numerose campagne di
scavo. Il Parco Archeologico e l’Antiquarium di Roccelletta di
Borgia in cui è possibile visitare, in un percorso che si sviluppa
negli ulivi, l’insediamento di età tardo-romana (l’antica Scola-
cium) riportato alla luce dagli scavi archeologici, la chiesa abba-
ziale normanna, costruita nel medioevo nel tentativo di ripopola-
re la zona, la struttura museale in cui sono custoditi reperti che
ripercorrono le tappe più significative della frequentazione dei
luoghi e ne sottolineano l’evoluzione artistica, materiale e cultu-
rale. Il Parco Archeologico e l’Antiquarium di Monasterace, con i
resti dell’antica città greca di Kaulonia - che consentono una let-
tura degli impianti del santuario, del tempio dorico di età classi-
ca, delle abitazioni di età ellenistica - e il museo che custodisce
reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati in situ (ce-
ramiche da mensa e da cucina a vernice nera risalenti al V-III
secolo a. C., stateri di argento incisi della metà del IV secolo a.
Il turismo culturale 234
C., ecc…) e ritrovamenti subacquei rinvenuti in un’area oggi
completamente sommersa e corrispondente all’antica battigia
della città greca. Il Museo Archeologico “Tolone Azzariti” di Giri-
falco in cui sono custoditi materiali di età preistorica e protosto-
rica, provenienti dalla vallata del torrente Caria;
• la tradizione della natura, che trova la sua massima espressione
nel Museo Naturalistico “Libero Gatti” di Stalettì il cui scopo è
quello di promuovere la sensibilizzazione naturalistica e am-
bientale fornendo materiali, spunti e possibilità per approfondire
le tematiche legate alla natura e alla biodiversità del territorio.
6. Dal vecchio al nuovo: i musei ed i siti archeologici come proposta di turismo esperenziale e multisensoriale9.
Il turismo presenta oggi nuove forme e nuove modalità ma, soprattutto,
si caratterizza per un atteggiamento più consapevole del turista che non
si accontenta più di visitare o vedere un luogo, ma ricerca emozioni ed
esperienze autentiche a contatto con la natura, la cultura e la popolazio-
ne locale: nelle pretese del turista diventa fondamentale conoscere e ca-
pire quel luogo per confrontarlo con il proprio.
Il concetto di autenticità richiama implicitamente quello di tradizione
che, sia si tratti di un mito, sia di un simbolo, sia di un prodotto, rafforza a
sua volta quello dell’identità territoriale e della differenza rispetto ad altre
località.
L’efficacia della risorsa dell’identità e della sua innata forza, tuttavia,
non sempre sono comprese dagli operatori turistici e dai decision ma-
9 I paragrafi 6 e 7 sono a cura di Anna Cipparrone
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
235
kers, così come anche dagli abitanti stessi della regione.
Inoltre non viene svolta, se non in casi limitati, un’ opera di educazione
mirata presso i ragazzi in età scolare.
Partendo da tali presupposti che si rende necessaria, da parte dei cala-
bresi, a partire proprio dai più piccoli, la conoscenza di tali specificità re-
gionali mediante la realizzazione di percorsi innovativi di scoperta, cono-
scenza e condivisione del patrimonio materiale e immateriale esistente.
E’ un’esigenza, che ha in sé i germi dello sviluppo futuro della regione
anche secondo una vision turistica: rendere capillare la conoscenza del
proprio territorio presso la gioventù calabrese per creare le basi di una
consapevolezza storica coinvolgente ed aperta al confronto.
Un esempio lontano ma efficace in tal senso può essere quello degli
Istituti di Cultura delle città brasiliane, di recente formazione ed ottima-
mente informati dei principi di multisensorialità e multidisciplinarità con-
nessi alla valorizzazione del patrimonio agli occhi del pubblico locale e
scolastico, oltre che dei turisti.
Un esempio unico tra i musei tradizionali della nazione è rappresentato
dalla Pinacoteca di Stato di San Paolo, che propone il rilancio dei sistemi
educativi come risorsa per avvicinare il popolo all’arte e, soprattutto, al
ricco patrimonio locale quasi del tutto sconosciuto. Contemplare senza
capire non accresce l’identità e la cultura nazionale, ed è per questo che
la Pinacoteca adotta e sviluppa metodi di visita guidata che creino situa-
zioni, tanto ludiche quanto riflessive, sulle opere d’arte e attività di gioco
e approfondimento quanto mai diversificate.
Il caso della Pinacoteca resta, però, solo un esempio, dal momento che
l’offerta dei musei tradizionali è stata visibilmente soppiantata da quella
Il turismo culturale 236
dei centri di cultura gestiti dalle banche, che puntano alla crescita cultura-
le della popolazione con un ricco carnet di appuntamenti diversificati.
In Italia, le Fondazioni e gli Istituti Culturali hanno, dal punto di vista giu-
ridico, un’esistenza definita di “pubblica utilità” e spesso conservano colle-
zioni affidate da personalità private o pubbliche che si spogliano della loro
proprietà per impegnarsi nell’appoggio ad iniziative culturali, nello stanzia-
mento di borse di studio, nel consentire la fruizione di archivi e biblioteche
ecc. In Brasile, invece, le strategie e le possibilità degli Istituti Culturali so-
no ben più ampie e di carattere lucrativo, dal momento che, già dalla loro
costituzione, essi assumono valore economico oltre che culturale.
Gli istituti Culturali italiani sono significativi centri di studio, di approfon-
dimento e di promozione culturale; essi costituiscono centri di ricerca e
di promozione culturale e rappresentano elementi essenziali di plurali-
smo culturale.
In Brasile, una serie di incentivi statali per progetti destinati alla crescita
culturale del paese, ha provocato la nascita, per ogni grande banca bra-
siliana, di un Istituto Culturale dotato di attività ed offerte nuove per il cit-
tadino che rispondono al pieno soddisfacimento delle esigenze della po-
polazione brasiliana: il centro culturale del Banco Itaù e il centro culturale
Banco do Brasil sono i principali esempi che in questa sede verranno
considerati.
La missione del Banco Itaù, lungi dal considerare la produzione cultura-
le come semplice divertissement o forma di mecenatismo privato, realiz-
za attività capaci di emancipare intellettualmente la popolazione, capaci
di formarne l’identità collettiva, approfondendo il suo sistema di valori e la
sua integrazione nella società.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
237
La missione dell’Itaù Cultural è fortemente connessa alla tecnologia (u-
nico caso così evidente in Brasile) e la maggior parte dei percorsi sono di
tipo interattivo con istallazioni che rendono protagonista lo spettatore, al-
ternate ad opere d’arte tradizionali. Tuttavia cos’è davvero un Istituto Cul-
turale è dimostrato dal Banco do Brasil specie nella sua sede di Rio de
Janeiro: la gamma di attività presentate comprende, oltre alle esposizioni
d’arte, l’officina (ovvero il laboratorio d’arte plastica dove lo spettatore si
improvvisa artista creatore), manifestazioni di musica, teatro, danza, fo-
tografia e cinema; attività diversificate a seconda della loro destinazione
poichè il Sistema Educativo dell’Istituto realizza progetti per i bambini,
per i giovani, gli adulti sempre legati alla diffusione del patrimonio locale
pur partendo da un’esposizione temporanea o da un concerto o da una
manifestazione cinematografica.
In Calabria, l’esperienza brasiliana potrebbe acquisire il valore di un
luogo, un laboratorio culturale, nel quale i giovani potrebbero accrescere
il loro senso di identità collettiva attraverso la promozione di nuovi per-
corsi conoscitivi relativi al territorio, ai musei e alle collezioni, agli inse-
diamenti religiosi, ai luoghi di forte tradizione enogastronomica e a quelli
archeologici, approfondendone la storia e diventando veicolo privilegiato
per il turista estero. Un’altra forma di educazione alla cultura, sviluppatasi
già da tempo negli USA, è rappresentata dal fenomeno dei Children’s
Museums, musei dei bambini finalizzati alla realizzazione di un rapporto
privilegiato fra i giovanissimi e l’arte. I musei dei bambini, situati nelle
principali mete di viaggio e nelle destinazioni turistiche, sono luoghi di di-
vertimento e di apprendimento dove i bambini, con le loro famiglie, si ac-
costano al mondo dell’arte. Nei musei dei bambini il gioco diventa un me-
Il turismo culturale 238
todo di apprendimento; essi nascono circa un secolo fa negli USA sulla
base dei principi espressi nella Carta dei diritti del bambino sancita
dall’Onu ed oggi sono 300 in tutto il mondo.
In Italia, i musei dei bambini sono relativamente recenti e si trovano an-
che a Napoli (città della scienza), Genova (città dei bambini) e Roma (E-
xplora) mentre molti altri sono in fase di progettazione.
Explora, il museo dei bambini di Roma, è una delle strutture più impor-
tanti del panorama attuale; esso è strutturato come una piccola città a
misura di bambino con i suoi spazi, le sue funzioni e i suoi mestieri ed è
suddiviso in 4 sezioni o esperienze di vita: “io”, “la società”, “l’ambiente” e
“la comunicazione”.
Interattività, contestualizzazione dell’esperienza, “spazio” nel quale in-
centrare l’apprendimento, approccio plurisensoriale ed emotività
dell’esperienza sono gli strumenti utilizzati dai musei dei bambini. Essi
intendono proporre chiavi di accesso ed interpretazioni diverse della real-
tà; l’obiettivo non è la divulgazione, ma la promozione della crescita indi-
viduale e della conoscenza.
7. La vocazione della Calabria e la missione di un laboratorio specializzato sulla conoscenza del territorio
Si pensi alla Calabria ed alla sua vocazione turistica. La nostra è una
regione vista perlopiù in relazione alle sue coste, al mare e, dunque, ad
una vocazione balneare, mentre quasi sempre resta secondario un note-
vole punto di forza: la ricchezza culturale, religiosa, termale, naturalistica
ed enogastronomica presente sul territorio.
La vocazione della Calabria è molto ampia poiché esiste un evidente, e
per fortuna riconosciuto, turismo archeologico (Sibari, Locri, Scolacium
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
239
ecc…) così come un turismo artistico sulla scia di quelle personalità che
nacquero in questa regione o che vi si fermarono svolgendo la propria
attività dal Cinquecento al Novecento (si pensi ad esempio al proliferare
di artisti che, in età garibaldina, non solo combatterono al fianco dei sol-
dati per la libertà d’Italia, ma si unirono alle scuole fiorentina e napoleta-
na diffondendo anche in Calabria un nuovo linguaggio pittorico, oggi visi-
bile in tante chiese, palazzi pubblici e di rappresentanza).
La conoscenza del patrimonio storico-artistico regionale e della sua
conseguente fruizione e valorizzazione turistica non possono prescindere
dall’interesse nei confronti di un pubblico giovane la cui sensibilizzazione
sarà il principale veicolo per il conseguimento di un obiettivo strategico di
rilancio regionale. Le esperienze precedentemente analizzate (Istituti
Culturali brasiliani e Children’s Museums) puntano infatti sul rapporto pri-
vilegiato del giovane con la storia dell’arte e, soprattutto, la storia del ter-
ritorio attraverso molteplici forme; è pertanto verosimile che realizzare
nelle principali città della Calabria uno spazio fisico multidisciplinare e
multisensoriale non corrisponderebbe ad un’esigenza di isolamento o
appartenenza ad uno status, ma sarebbe un’occasione privilegiata,
tutt’altro che utopistica, per accrescere il senso di identità dei giovani ca-
labresi e la promozione di nuovi percorsi quotidiani, non più stagionali,
conoscitivi del territorio e della sua storia.
La pretesa è quella di unire creatività a conoscenza e studio del territo-
rio; ovvero fornire un percorso guidato ai bambini di età pre-scolare e
scolare con una sperimentazione nuova ed una diretta esperienza che
parta da suggestioni artistiche e proponga l’arte come gioco e curiosità.
Dal laboratorio al territorio: questo dovrebbe essere, in sintesi, il senso
Il turismo culturale 240
della struttura ipotizzata e destinata ai giovani affinché si possa potenzia-
re il loro senso di appartenenza alla Calabria e, soprattutto, l’identità cul-
turale attraverso una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione del
territorio da riassumersi brevemente nei seguenti punti:
• migliorare e potenziare l’offerta formativa attraverso attività ludi-
che e didattiche, extra scolastiche ed estive;
• promuovere un turismo scolastico favorendo gli spostamenti sul
territorio dei giovani in età scolare attraverso la mediazione del
laboratorio di didattica (per conoscere i luoghi, le tradizioni, le
aziende, i prodotti ecc…);
• sensibilizzare, attraverso la conoscenza diretta, alla valorizzazio-
ne ed alla tutela del patrimonio culturale, ambientale, artistico
ed antropologico della regione nelle sue più varie manifestazio-
ni;
• realizzare attività culturali e ricreative (progetti come: “un giorno
al museo” per visitare i musei della regione realizzando offerte
didattiche correlate nella sede del laboratorio; “benvenuto pro-
fessore” per organizzare giornate di studio ed approfondimento
che avvicinino il pubblico dei professori i quali saranno l’input
dei ragazzi per la partecipazione; “il giornale dell’arte, versione
bimbo”, creare una rivista specializzata in storia dell’arte e storia
del territorio ma “a misura di ragazzo” e così via);
• offrire attività culturali ed insieme sportive con itinerari sul territo-
rio, compresi i campi estivi, capaci di fondere divertimento e co-
noscenza stimolando il confronto fra realtà differenti;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
241
• realizzare interventi per la valorizzazione delle tradizioni e
dell’artigianato;
• sensibilizzare la ricerca con convegni e giornate di studio.
Esperienze, dunque, che consentirebbero di ipotizzare un futuro svi-
luppo della Calabria, con evidenti interconnessioni con un turismo qualifi-
cato, attraverso la sensibilizzazione della risorsa dei giovani, affinché es-
si possano trovare in un luogo come il laboratorio una mediazione con il
proprio territorio per valorizzarlo mediante la sua scoperta.
Tutto ciò, peraltro, avrebbe anche un’ influenza positiva sull’immagine
della regione e sull’innalzamento qualitativo della sua offerta turistica.
X TURISMO SUBACQUEO
Isabella Furfaro, Piero Greco, Francesco Sesso
1. La subacquea. Evoluzione storica1 La subacquea nasce in epoca abbastanza remota. Non è scientifica-
mente possibile stabilire una data precisa, ma certo è che sin dai tempi
degli antichi Greci e dei Romani si tramandano notizie assai attendibili su
esperti nuotatori che, con tuffi di relativa profondità, effettuati ovviamente
in apnea, riuscivano a tagliare gli ancoraggi delle navi persiane, mante-
nendosi sott'acqua per periodi considerevoli. Gli Egizi, grazie alle immer-
sioni, si specializzarono nella raccolta e nel commercio delle spugne gre-
che e i Polinesiani usarono come loro moneta, perle e conchiglie di mare.
Una leggenda narra che Alessandro Magno s’immerse con un "respirato-
re" cucito con pelle di pecora; e ancora, che Leonardo da Vinci disegnò
meccanismi per poter respirare anche sott'acqua. Verità o leggenda, quel
che è certo è che quanto accaduto nel corso dei secoli, ha fatto sì che
s’arrivasse alla subacquea moderna attraverso tentativi, prove e insuc-
cessi, passando per le fondamentali esperienze dei palombari che, con
mezzi spesso sperimentali, hanno rischiato o perso la vita, nel tentativo
di conquistare le profondità marine. Dagli anni ‘50 agli anni ‘70 la “subac-
1 I paragrafi 1,2,3,4,6 sono a cura di Francesco Sesso.
Turismo subacqueo 244
quea” restò uno sport esclusivo, poco praticato e legato per lo più alla
pesca; è solo a partire dagli anni ‘80 che si è sviluppato un approccio alla
subacquea meno “aggressivo” nei confronti del mare e dei suoi abitanti,
un approccio ricreativo e allo stesso tempo eco-compatibile. Oggi è pos-
sibile immergersi a profondità considerevoli e poter effettuare immersioni
di tipo turistico/ricreativo con modalità sicure e professionali.
2. Il turismo subacqueo: una nuova frontiera… o un’opportunità mancata?
Andare sott’acqua è facile e divertente! Eppure la subacquea sembra
attraversare un momento non facile o quantomeno d’incertezza di identi-
tà e quindi, di prospettive.
Nel settore, operano aziende specializzate nella produzione di attrezza-
ture subacquee; in maniera più marginale, aziende del comparto nautico
(specializzate soprattutto nella produzione di gommoni) e pochissime a-
ziende meccaniche che producono compressori.
I comparti che assorbono la fetta maggiore del settore sono quelli del
commercio e del turismo.
Nel settore commerciale, la distribuzione si basa essenzialmente su
negozi di piccole e medie dimensioni, la maggioranza dei quali è specia-
lizzata. Se si escludono le vendite di maschere e pinne nel periodo esti-
vo, sono solo poche le aziende della grande distribuzione che trattano gli
articoli subacquei, e ciò costituisce un freno allo sviluppo del settore.
Il comparto turistico è quello che ha avuto la maggiore espansione ne-
gli ultimi dieci anni, soprattutto se in esso comprendiamo anche l’attività
delle agenzie didattiche che formano istruttori e che rilasciano i brevetti
d’immersione per gli allievi. In questo periodo sono cresciute in modo
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
245
molto rapido le strutture che offrono servizi nelle località di mare (centri
d’immersione o diving centers) ed è cresciuto con tassi altrettanto elevati
il numero di nuovi utenti del settore. Il turismo subacqueo ha subito note-
voli incrementi, con la crescita di tour operator e agenzie specializzate e
figure che trattano quasi esclusivamente prodotti esteri, mentre il turismo
subacqueo interno è ancora per lo più a livello “fai da te”, anche se vi so-
no alcune località di eccellenza, ove tale disciplina è molto praticata.
Eppure l’intero settore su scala mondiale muove flussi turistici impor-
tanti nei paesi che si affacciano sul Mar Rosso, in alcune isole dei Carai-
bi, nelle Maldive e in alcuni paesi asiatici; alcune nazioni, come ad e-
sempio l’Arabia Saudita, storicamente poco aperte al turismo, stanno for-
temente investendo sul turismo subacqueo e sulla valorizzazione delle
proprie acque e dei propri fondali che risultano essere ancora pressoché
incontaminati. Per l’economia egiziana, il turismo subacqueo e tutto quel-
lo che ruota intorno ad esso è diventato in breve tempo una delle mag-
gior fonti di entrata. In alcune regioni italiane, come la Sardegna, la Ligu-
ria e la Toscana, una parte importante di flussi turistici è oggi legata
all’immersione subacquea, con una stagionalità che in alcuni casi va ben
oltre il classico periodo balneare.
Le moderne tecniche di apprendimento e le moderne attrezzature ren-
dono l’immersione alla portata di tutti, con rischi praticamente nulli se si
rimane negli ambiti dell’immersione turistico-ricreativa.
Tutto ciò consentirebbe al settore di avere la concreta possibilità di e-
spandersi al pari di altre attività sportive praticate all’aria aperta e più di
massa, come lo sci o il ciclismo. In più, l’immersione subacquea apre o-
rizzonti di avventura e scoperta, incontro e conoscenza con la natura e
Turismo subacqueo 246
con tutte le forme di vita che popolano il mare.
In Italia, il settore sembra troppo chiuso in se stesso, incapace di fare
un salto di qualità, legato com’è ancora a vecchi stereotipi con un’offerta
insufficiente e mal strutturata.
Alcuni indicatori confermano chiaramente questa tendenza involutiva. Il
settore nel suo complesso, in ambito pubblicitario, è completamente as-
sente dai grandi mezzi di comunicazione: persino le grosse aziende re-
clamizzano i loro prodotti quasi esclusivamente sulle poche riviste di set-
tore, la cui distribuzione complessiva arriva solo al 10% degli utenti che
hanno avuto o hanno una esperienza subacquea, corrispondenti a circa
l’1% della popolazione nazionale. Televisione a parte, i cui costi sono
proibitivi, nemmeno le riviste di viaggio ospitano una presenza pubblicita-
ria significativa del settore. Ovviamente ciò significa che si tratta di un
prodotto non ancora sviluppato a livello industriale e/o di massa e di con-
seguenza poco pubblicizzato.
L’immagine dell’attività subacquea continua ad essere dominata da
vecchi preconcetti e da testimonial sbagliati: pericolosa e per pochi uo-
mini forti, così è ancora vista dai non utenti. Nelle chat dei siti internet del
settore, tempo addietro si verificò una levata di scudi di appassionati su-
bacquei contro un film di Nanni Moretti2, in quanto la trama si imperniava
sulla morte del giovane figlio del protagonista, avvenuta durante
un’immersione con le bombole in grotta. La causa di questa visione che i
non addetti ai lavori hanno della subacquea, è da ricondursi in primo luo-
go alla responsabilità degli operatori del settore, incapaci di uscire da un
2 “La stanza del figlio” – vincitore del festival di Cannes.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
247
passato ormai superato, nonostante le statistiche dicano con chiarezza
che andare sott’acqua è di gran lunga una delle attività sportive meno ri-
schiose, che si muore di più con gli sci, andando in bicicletta o cammi-
nando in montagna.
Il settore è giovane e privo di riferimenti legislativi: spesso alle attività
subacquee vengono applicati regolamenti per analogia con altre attività
che si svolgono in mare, come la pesca o il diporto che ben poco hanno
in comune. Qualche regione si è mossa regolamentando l’attività turisti-
co-subacquea: in modo abbastanza esaustivo la Sardegna (L/R n. 9 del
26 febbraio 1999), la Liguria (L/R n. 19 del 4 luglio 2001) e la Toscana
(L/R n. 42 del 23 marzo 2000); in maniera ancora lacunosa, la Sicilia
(L/R n. 8 del 3 maggio 2004) e la Calabria (L/R n 17 del 18 maggio
2004). A livello centrale, ci si ritrova con il settore spaccato al suo interno
a sostenere due diversi disegni di legge, uno centralista e ministeriale ed
un altro certamente più efficace ed attuale che demanda alle regioni la
gestione del comparto. Con molti problemi aperti, alcuni decisivi per la
sopravvivenza di decine di piccole imprese, come quello che riguarda la
regolamentazione specifica sui mezzi nautici. Infine, le difficoltà di rap-
porto con la politica sono emerse con chiarezza nella vicenda
dell’istituzione delle aree marine protette. i decreti istitutivi sembravano
individuare nel turismo subacqueo, non un’opportunità di sviluppo com-
patibile con gli obiettivi di tutela dell’ambiente, ma un rischio per le finalità
stesse delle aree protette. Tutto ciò nonostante in tutti gli altri paesi del
Mediterraneo e del mondo, aree marine protette e turismo subacqueo
tendano sempre più a sovrapporsi e a trovare percorsi comuni.
Un settore, quello delle attività subacquee, che deve scegliere se inve-
Turismo subacqueo 248
stire in uomini e mezzi per costruirsi un’immagine nuova, fresca e in linea
con una moderna concezione del mercato delle vacanze.
3. Indagine sull’immersione subacquea in Italia3 Nel 2005 è stata svolta un’indagine4 rivolta a giovani già praticanti
l’attività subacquea di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ai quali sono sta-
te somministrate 600 interviste on the road in 13 aree campione (città
metropolitane che contano oltre 250mila abitanti) e a soggetti praticanti,
ex praticanti o intenzionati a praticare l’attività di immersione subacquea,
compresi nella fascia di età dai 26 ai 50 anni, condotta attraverso 300 in-
terviste somministrate telefonicamente nelle diverse aree territoriali.
In Italia i praticanti saltuari5 sono circa 170mila; 150mila concentrati
nella fascia di età 18-25, 20mila nel range d’età 26-50. Gli ex-praticanti
tra i 18-25 sono 85mila, ulteriori 8mila nella fascia 26-50.
I praticanti light circa 100mila, 80mila tra 18-25 anni e 20mila tra 26-50.
I praticanti continuativi 155mila.
Le motivazioni dei praticanti l’immersione sportiva sono l’espressione di
emozioni del tipo: “è una ragione di vita”, collegate al cosiddetto richiamo
delle profondità, al desiderio di esplorazione, alla ricerca del contatto con
la natura, al fascino del silenzio delle profondità ed alle sensazioni di pa-
ce e relax connesse all’esperienza dell’immersione.
Fino ai 50 anni d’età la pratica sportiva tende piuttosto ad intensificarsi;
il principale motivo per la rinuncia sembra essere la mancanza di tempo
3 Si ringrazia per la collaborazione Lorenzo Briani. 4 “Freni Ricerche di Marketing” per conto dell’Assosub – Eudishow. 5 Anche una sola immersione occasionale.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
249
libero e/o le problematiche familiari.
I praticanti compresi nella fascia di età 26-50 anni rappresentano lo
zoccolo duro dell’attività subacquea, una fascia d’età caratterizzata
dall’aumento della frequenza di immersioni e da scarsi abbandoni.
Il principale ostacolo alla pratica dell’immersione sportiva è rappresen-
tato dalle spese da sostenere (indicate da 1 intervistato su 4), ma il costo
non sembra rappresentare comunque un elemento di dissuasione.
Altri fattori di disincentivazione risultano essere: la distanza dalle locali-
tà di immersione, le condizioni climatiche che limitano il periodo di im-
mersione e l’assenza di una normativa specifica per i diving.
I praticanti tra i 26-50 anni tendono a percepire in modo minore, rispet-
to ai giovani sub, l’onere legato alla logistica ed anche quello del rischio
legato all’immersione sportiva.
I divers sono nella quasi totalità soggetti attivi nel mondo del lavoro che
manifestano comportamenti di consumo e culturali sempre di livello su-
periore. Alcuni di essi (dopo aver raggiunto il grado di istruttore) riescono
a trasformare la passione sportiva in un impegno semiprofessionale o
professionale.
La presenza femminile risulta significativamente più consistente nella
fascia di età più giovanile (20%); evidenziano una disponibilità ad iniziare
la pratica non inferiore a quella dei maschi e pertanto rappresentano il
miglior serbatoio potenziale per il reclutamento di nuovi praticanti, atte-
nuandosi progressivamente nelle fasce di età successive.
Si riscontra tra i 26-50enni un’assoluta prevalenza della pratica a livello
continuativo rispetto a quella saltuaria (esattamente il contrario di quanto
avviene nella fascia d’età 18-25 anni) le new entry pesano solo il 2%.
Turismo subacqueo 250
Si inizia a praticare l’immersione comunque prima dei 25 anni, età in
cui si verificano anche la maggior parte degli abbandoni “precoci”. (il pic-
co di ingressi si registra presso i 23enni).
Dopo i 35 anni il numero di immersioni sportive praticate si accentua
divenendo progressivamente più intenso.
Al segmento 18-25 anni appartengono in prevalenza praticanti compre-
si in una fascia di reddito alta o medio-alta, che dispongono, quindi, di
maggiori risorse economiche, e non è improbabile che questa condizione
di comfort economico sia responsabile della diversità dei comportamenti
rispetto alla categoria dei non praticanti.
Fra i soggetti che hanno dichiarato un’esperienza di immersione, il 22%
ha interrotto l’attività: si tratta per lo più di esperienze legate al contesto
di una vacanza che non si sono da allora più ripetute.
Si dichiara interessato, o almeno disposto ad iniziare la pratica di im-
mersione sportiva, quasi un giovane su 3 (31%, senza differenze tra ma-
schi e femmine); il richiamo principale sembra essere quello
dell’esplorazione dei fondali e dello spettacolo della vita marina, del fa-
scino dei viaggi verso mete esotiche.
Nella percezione dei non praticanti, l’immersione sportiva richiama
spesso la sfera dell’avventura anche se percepita come impegnativa in
fatto di preparazione.
Tra coloro che praticano attività sportive, i soggetti compresi nella fa-
scia di età tra i 18 e i 25 anni, con esperienza di immersione, assumono il
ruolo di opinion leader in materia di scelte e di acquisti. Per la crescita
del settore sono indispensabili sia una migliore conoscenza delle struttu-
re che consentono l’accesso alla pratica (brevetti), sia una maggiore dif-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
251
fusione della cultura del mondo subacqueo e sottomarino6.
Sarebbe opportuno effettuare un’attività di comunicazione volta ad eli-
minare alcuni pregiudizi legati alla subacquea7, quali i costi elevati (che
non necessariamente sono superiori a quelli di altri sport) e l’alto rischio.
In particolare c’è l’esigenza di rimuovere l’immagine di “sport estremo”,
di veicolare il messaggio che l’immersione sportiva è una pratica adegua-
ta anche per una capacità sportiva media e dove prioritario è l’equilibrio
psicofisico (autocontrollo, conoscenza dei propri limiti, percezione della
soglia di rischio).
Tra i 26 e i 35 anni, le prime esperienze e le “vocazioni” all’immersione
sportiva si sono già concretizzate e stabilizzate in una pratica continuati-
va (oltre 70%), che induce una discreta quota di appassionati a raggiun-
gere il brevetto di istruttore.
Nello stesso segmento, sia la condizione socio-economica superiore al-
la media, sia, in particolare, la presenza femminile (che sfiora il 40%) ri-
sultano accentuate.
L’abbandono dell’immersione sportiva avviene generalmente in un’età
successiva ai 50 anni.
Nella fascia 26-50 anni la percezione del rischio inerente l’immersione
risulta nettamente attenuata rispetto alla fascia 18-25; come pure risulta
6 La conoscenza dei centri subacquei presenti sul territorio è quasi totale per i praticanti adulti. Si attesta al 68% tra i praticanti nella fascia 18-25 anni ed al 30% tra gli appartenenti allo stesso range che non hanno mai praticato l’immersione. Da ciò si evince come nella fascia di età, in cui si concre-tizza l’ingresso nella subacquea, si registri il più basso indice di conoscenza dei centri dedicati all’apprendimento. 7 Ad intensificare la percezione del rischio e del costo hanno contribuito le frequenti immagini di immersioni in località esotiche con acque infestate da pericolosi predatori, che incrementano l’appeal della disciplina sportiva e la sua valenza emotiva caricandola però di una errata percezione del livel-lo di costo, dell’esclusività e del pericolo.
Turismo subacqueo 252
attenuata la ricerca dell’avventura a favore invece dell’intensificazione
del rapporto con l’elemento acqua e dell’esperienza di stati mentali quali
il distacco dal mondo, la serenità, la pace interiore.
I praticanti dell’immersione sportiva soprattutto nella fascia 26-50 anni
si confermano individui socialmente iperattivi, non solo la pratica
dell’immersione, ma per uno stile di vita ad alta socialità. Praticare
l’immersione presuppone disponibilità economiche al di sopra della me-
dia e un interesse culturale negli hobby da essi praticati, tra i quali risul-
tano predominanti fotografie, viaggi e turismo.
4. La subacquea in Calabria Nonostante la Calabria goda di immense risorse costiere e marine, è
solo da qualche anno che si può parlare con sufficiente attendibilità di of-
ferta turistica legata alla subacquea. Fino a pochi anni or sono, i fondali
calabresi erano “riservati” a pochi fruitori, per lo più locali, che godevano
del privilegio d’immergersi in uno dei mari più belli e ricchi al mondo. La
nascita di associazioni subacquee prima, e di diving center poi, distribuite
in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio, ha fatto sì che in
breve tempo, al pari di altre regioni italiane più all’avanguardia, si pas-
sasse da una primordiale forma di subacquea avventurosa, finalizzata
più che all’osservare, “all’asportare”, ad una tipologia di immersioni a ca-
rattere ricreativo e naturalistico. La Calabria è stata patria di grandi som-
mozzatori, padri della subacquea come Ruggero Iannuzzi, che attraverso
le prede catturate, hanno posto all’attenzione nazionale ed estera la ric-
chezza dei nostri fondali e fatto sì che tante generazioni di subacquei si
avvicinassero all’elemento liquido. Era quella una subacquea ancora agli
albori, dove l’immersione era intesa come lotta tra l’uomo e le creature
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
253
abissali; e non sempre era l’uomo ad avere la meglio. Oggi chi ha raccol-
to l’eredità di quei primi “uomini pesce” continua a promuovere la bellez-
za dei mari calabresi attraverso le immagini e le pubblicazioni scientifi-
che, così come attraverso la propria professionalità e competenza nel
gestire un centro d’immersione o un’associazione no-profit che promuova
la subacquea, magari non solo verso i normodotati, ma anche verso su-
bacquei diversamente abili.
4.1 L’indagine: alcuni dati
Allo stato attuale esiste in Calabria un’offerta palesemente insufficiente
se rapportata alle enormi risorse marine disponibili; insufficiente sia in
termini quantitativi, sia sotto l’aspetto qualitativo. Sono pochi i centri
d’immersione in grado di offrire alla propria clientela servizi adeguati e la
necessaria organizzazione e professionalità; le carenze più evidenti ri-
guardano l’aspetto logistico-organizzativo e la sicurezza in mare.
I diving che garantiscono una copertura stagionale che vada oltre i soli
mesi estivi sono pochi, nonostante le favorevoli condizioni climatiche du-
rante l’intero arco dell’anno che ne consentirebbero una stagionalità ben
più lunga.
È questo, comunque, un condizionamento presente in molte altre loca-
lità italiane, riconducibile alla stagionalità della fruizione del mare.
E’ stata realizzata un’indagine in collaborazione con l’Osservatorio sul
Turismo8, sia attraverso i maggiori siti del settore, sia con la sommini-
strazione di un breve questionario, al fine di fornire un censimento rap-
presentativo dell’offerta calabrese. 8 L’indagine è stata curata da Cinzia Pasqua.
Turismo subacqueo 254
Il numero di strutture presenti in Calabria secondo i dati acquisiti con ri-
ferimento ai principali portali subacquei italiani (www.diveitaly.com -
www.scubaportal.it), sembrerebbe essere pari a circa 50 unità.
Tab.1 I diving Calabria
Ionio Tirreno Totale Provincia
N° Diving Numero di Immersioni N° Diving Numero di
Immersioni N° Diving Numero di Immersioni
Reggio Calabria 3 1.150 6 2.750 9 3.900 Vibo Valentia 0 0 4 900 4 900 Catanzaro 4 820 0 0 4 820 Crotone 4 2.600 0 0 4 2.600 Cosenza 1 200 3 3.400 4 3.600 Totale Calabria 12 4.770 13 7.050 25 11.820
Fonte: indagine Osservatorio sul Turismo
Una buona conoscenza del territorio e del “fenomeno subacqueo” ci
consente di affermare che molti centri d’immersione presenti “teorica-
mente” nella nostra regione, si rivelino in effetti strutture poco e mal or-
ganizzate, aperte a volte solo in estate, per il breve arco temporale di
uno o due mesi ed a volte solo per pochi anni.
Il questionario è stato somministrato a 25 centri, molti dei quali riuniti
sotto forma di associazione nel “Consorzio Calabriasub”.
Si evince che dei 25 diving center circa la metà dichiarano di essere ef-
fettivamente aperti per tutto l’arco dell’anno.
Sono quasi 12.000 le immersioni effettuate presso detti centri nell’anno
2007; con punte massime di 3.000 immersioni ed un minimo di 70, e una
media per diving di circa 450 immersioni annue.
La domanda risulta essere composta per lo più da clientela italiana,
con una presenza di subacquei stranieri che varia mediamente dal 10 al
30% a seconda delle zone geografiche. A tal proposito, è interessante
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
255
evidenziare come strutture collocate in aree geografiche ove i turisti stra-
nieri sono più presenti, registrino percentuali abbondantemente al di so-
pra della media (Tropea con il 50% di presenze straniere ne è un esem-
pio) e come l’unica struttura che offre crociere subacquee si attesti a ben
il 70% di clientela internazionale.
C’è da osservare che nell’analizzare i dati raccolti bisogna tener conto
di un aspetto di primaria importanza, e cioè che parte delle immersioni
registrate dagli operatori del settore si riferiscono spesso a clientela di
provenienza locale, nella maggior parte dei casi subacquei neo brevettati
o ancora in fase di addestramento; clientela che si rivolge ai diving center
per quanto concerne i servizi subacquei offerti dagli stessi, ma che non
“acquista” ulteriori prodotti/servizi dal sistema turistico regionale. Tale fat-
to determina minori effetti indotti. La domanda endogena, tuttavia, costi-
tuisce per il settore subacqueo una forma significativa, se pur meno “re-
munerativa”, di domanda.
Interessante analizzare il trend registrato negli ultimi due anni.
Solo 4 strutture hanno riscontrato nel 2007 una crescita variabile tra il
10 e il 30% rispetto all’anno precedente; per 9 diving center non si sono
registrate variazioni significative mentre per ben 10 di essi la tendenza è
al ribasso, con percentuali che variano dal 10 al 40% di presenze in me-
no. Nel totale, il comparto ha registrato nel 2007 un decremento rispetto
al 2006 di circa il 10%.
Nello svolgimento dell’indagine non è stato semplice raccogliere le in-
formazioni, per la mancanza di un archivio sulle presenze giornaliere o
mensili, sulla provenienza, ecc… presso le imprese contattate. Quanto
sopra, oltre ad essere una lacuna per la corretta gestione delle attività
Turismo subacqueo 256
degli stessi imprenditori, è nel contempo causa di mancanza di informa-
zione per chi deve programmare o finanziare interventi nel settore.
4.2 Potenzialità inespresse
Ai tanti chilometri di costa corrispondono ovviamente altrettanti chilo-
metri di fondali; se provassimo a moltiplicarli per la fascia compresa tra
l’immediato sottocosta e le batimetriche accessibili alla subacquea ricrea-
tiva9, ben si comprenderebbe quale enorme potenziale possano offrire i
mari di Calabria. E’ la morfologia stessa di questi fondali a giocare a fa-
vore dei subacquei; vasti sono i tratti caratterizzati da formazioni roccio-
se, numerose le cadute verticali che proseguono sott’acqua con pareti
mozzafiato, in buon numero i relitti giacenti a quote accessibili e diventati
a distanza di decenni dall’affondamento, vere e proprie oasi di vita som-
mersa. Così come quello straordinario laboratorio di biologia marina che
è lo Stretto, che chiamare “solo” di Messina diventerebbe riduttivo per la
bellezza e la ricchezza delle acque calabresi che lo bagnano al pari di
quelle siciliane. Un imbuto dove il gioco delle correnti, due volte in disce-
sa dal Tirreno verso lo Ionio, due volte in risalita in senso contrario, ogni
giorno, e per 365 giorni all’anno, consente lo svilupparsi di un enorme
numero di specie marine, alcune delle quali osservabili solo qui e non al-
trove, che non ha pari in nessun altro sito al mondo. Un esercito di piante
e animali, pesci e invertebrati, che altro non aspettano che mostrarsi di
buon grado allo sguardo attento del subacqueo o all’obiettivo indiscreto
del fotografo. Scilla, per molti appassionati delle attività subacquee, è
9 Il riferimento è ai canonici 40 metri indicati da tutte le agenzie didattiche come limite massimo per le immersioni ricreative.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
257
ormai da anni sinonimo d’immersioni, di ricchezza dei fondali, di scoperte
entusiasmanti. Ma non solo Scilla e lo Stretto; la Calabria è tutto un sus-
seguirsi di magnifiche coste ed ancor più affascinanti fondali. Magnifiche
e affascinanti scendendo verso sud per il Tirreno, partendo dalle grotte
misteriose dell’isola di Dino, passando attraverso le vaste praterie di Po-
sidonia dell’isola di Cirella, per l’Oasi WWF degli Scogli dell’Isca e per le
cristalline acque che vanno da Pizzo a Capo Vaticano, fino ad arrivare
alle scoscese pareti della Costa Viola, là dove l’Aspromonte si tuffa nel
mare dello Stretto nella verticalità più assoluta. Magnifiche ed affascinan-
ti risalendo attraverso lo Ionio, ricco di tante testimonianze di antichi traf-
fici marittimi, di reperti risalenti all’epoca aurea della Magna Grecia e di
relitti affondati in epoche più recenti; ed ancora passando per piccoli e
grandi siti, come il Golfo di Soverato con la sua strabiliante e inaspettata
colonia di Hippocampi o la vasta Riserva Marina di Capo Rizzuto, la più
estesa d’Italia, fino al Banco di Amendolara, secondo alcuni ciò che resta
della mitica isola di Ogigia, dimora della ninfa Calypso.
Un patrimonio sommerso in grado di attirare tanti subacquei, a condi-
zione però di migliorare la quantità e la qualità dei servizi offerti, la pro-
mozione turistica e la rete dei collegamenti, che ancora oggi risulta esse-
re obsoleta ed insufficiente, e quindi penalizzante per la Calabria in tutti i
settori.
Con patrimoni naturali ben meno importanti in altre regioni d’Italia, in al-
tri paesi del mondo, si sono messi in moto meccanismi virtuosi che han-
no portato benessere e progresso a quanti operano nel comparto turisti-
co. Con queste premesse e con queste potenzialità, la subacquea per la
Calabria non può essere un’occasione mancata.
Turismo subacqueo 258
5. L'attività subacquea e i diversamente abili: “Una scuola d'eccellenza”10
Un’importante risorsa nell'ambito della subacquea in Calabria è rappre-
sentata dall'attività dell'Associazione Sportiva Gruppo Subacqueo Paola-
no ONLUS che realizza sin dal 1998: "Progetti di avviamento e consoli-
damento alle attività subacquee per persone portatrici di handicap". Le
problematiche legate ai gravi deficit fisici, come la cecità, la sindrome di
down e la paraplegia, possono essere affrontate con modalità innovative,
consentendo ai loro portatori di divenire i veri protagonisti dell’attività su-
bacquea, che è didattica, ma allo stesso tempo ludica. Infatti, la Federa-
zione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee già da tempo ha isti-
tuito la figura dell’“Istruttore subacqueo per diversamente abili”.
Con l'attuazione dei progetti: “Sott’acqua insieme per vedere il mare”
(dedicato ai ragazzi affetti da sindrome di down) e “Poseidon” (dedicato a
persone portatrici di disabilità visive e motorie), ha avuto inizio un'attività
di sviluppo graduale dell’abilità in acqua di tali soggetti.
Nel mese di luglio 2007, per il nono anno consecutivo, la città di Paola
ha accolto per tre settimane 60 persone diversamente abili, a fronte di
100 richieste, avvalendosi dell'apporto e dell'impegno di personale volon-
tario, istruttori specializzati e operatori del settore subacqueo, provenienti
da tutta Italia, che svolgono la propria attività a titolo gratuito. Le attività
sono state realizzate in partenariato con l’Istituto per la Ricerca la For-
mazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.), l'Unione Italiana Ciechi,
l’Associazione Italiana Persone Down, l’Associazione Crescere Insieme
nonché con il contributo delle Amministrazioni Locali. 10 Il paragrafo 5 è a cura di Isabella Furfaro e Piero Greco.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
259
La prima settimana ha visto la presenza di circa 20 bambini e ragazzi
delle Associazioni persone down. Per loro è stato studiato un percorso
didattico personalizzato sulla base delle capacità di partenza di ciascuno
ed alcuni ragazzi hanno svolto attività più complesse fino ad effettuare
semplici immersioni in mare. Le restanti due settimane hanno visto come
protagonisti 40 ragazzi dell'Unione Italiana Ciechi con l’ormai storico
Campo Poseidon, caratterizzato dalla presenza, per il secondo anno
consecutivo, di giovani provenienti non solo da diverse parti d’Italia, ma
anche da Paesi esteri quali Polonia, Germania, Spagna e Ungheria.
E' da ricordare che nella precedente edizione dei Campi, si è svolto il
“1° Corso europeo per Istruttore diversamente abile” della Federazione
Italiana Pesca Sportiva ed Attività subacquee che ha formato 8 giovani
nuovi istruttori subacquei portatori di disabilità visive e motorie. Di conse-
guenza anche una persona diversamente abile può, oggi, trasmettere
parte delle tecniche e delle nozioni necessarie ad allievi portatori della
stessa problematica ed anche ad allievi normodotati e divenire essa
stessa accompagnatore dell'allievo11.
11 Si riportano alcune considerazioni fatte da quattro brillanti ragazzi di Reggio Calabria ipo e non vedenti: Angela E., Loredana T., Manolo N., Salvatore P.:”Chi avrebbe immaginato che un giorno saremmo diventati istruttori subacquei? Insegnare a un non vedente o un normodotato come affron-tare il primo contatto con il mondo sottomarino? Descrivere a loro sensazioni, ambienti, esseri che vivono in fondo al mare, così come è accaduto a noi quando, per la prima volta, abbiamo intrapreso questa avventura. All’inizio c’era la paura di non essere all’altezza di questo progetto che fino a qualche anno fa sarebbe sembrato assurdo ed irrealizzabile. Poi, giorno dopo giorno, prova dopo prova, abbiamo superato le nostre ansie ed abbiamo acquistato fiducia in noi stessi. Grazie all’amore per il Mare, un mondo così immenso e misterioso dove l’abbattimento delle barriere sem-bra a volte più semplice che sulla terra, nonostante le difficoltà visive, siamo riusciti ad apprendere e, poi, a trasmettere ciò che ci appassiona ed entusiasma. Le esperienze fatte con gli aspiranti istruttori per disabili, che hanno seguito il corso insieme a noi e, con i “minisub”, bambini che erano a Paola in quell’occasione, si sono rilevate molto costruttive e gratificanti e sono state un incentivo per conti-nuare ad accrescere le nostre conoscenze e migliorare l’approccio con gli aspiranti futuri subacquei,
Turismo subacqueo 260
Il Gruppo Subacqueo Paolano ha cercato di affrontare, con la creazio-
ne di questa nuova figura, un aspetto della disabilità in maniera concreta,
offrendo ai nuovi istruttori la possibilità di assumere ruoli di responsabili-
tà. Difficilmente, infatti, il portatore di handicap è delegato a fornire com-
petenze, piuttosto è abituato a riceverle. Si è tentato, così, di creare una
figura non sostituibile, che, a differenza di un istruttore normodotato, si
presume possa più facilmente socializzare con l'allievo portatore della
stessa problematica: non è, infatti, sempre facile intuire il differente “pun-
to di vista” di un non vedente!
Ma perché un non vedente va sott'acqua?
E' da evidenziare come, in molti casi, il non vedente non abbia mai
avuto la possibilità di conoscere cosa può offrire il fondale marino. Si tro-
va immerso, quindi, in un mondo completamente nuovo. Suoni differenti,
creature mai immaginate (pensiamo ad esempio ad una stella marina)
delle quali può apprezzare la consistenza, la morbidezza e conoscerne la
forma attraverso il tatto. Il campo esplorativo si amplia per via della tridi-
mensionalità del movimento. C’è una differente percezione del proprio
corpo immerso totalmente nel fluido e in assenza di gravità. Insomma un
insieme di nuovi stimoli definito dagli interessati come un vero e proprio
“bombardamento sensoriale”.
Nel contesto dei Campi, pur mantenendo lo svolgimento di gruppo delle
attività quotidiane, i percorsi didattici si sono tuttavia differenziati a se-
conda delle esigenze e delle potenzialità individuali. Si parte da un test di
acquaticità in vasca e/o piscina, a cui segue, poi, la teoria, i briefing in
nostri allievi. Tutto questo è stato possibile grazie al cuore di grandi uomini che hanno fiducia in noi e nelle nostre capacità, non facendosi condizionare dalle difficoltà che la nostra disabilità può creare”.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
261
aula ed infine l’immersione in mare.
Le immersioni, rispettando sempre la sicurezza, si svolgono prevalen-
temente utilizzando un sistema di comunicazione tattile che modifica i si-
stemi utilizzati in precedenza12. La sua utilizzazione è stata ritenuta, da
speleologi subacquei di fama mondiale, efficace nelle immersioni con
scarsa o assente visibilità. In alternativa l'allievo può essere collegato
con l'istruttore tramite un cavo, una sorta di cordone ombelicale, che gli
consente di muoversi e navigare in autonomia pur mantenendo un con-
tatto continuo con l'insegnante; oppure, l'allievo può effettuare immersio-
ni seguendo un percorso su cime opportunamente collocate che egli se-
gue in totale autonomia. Di grande soddisfazione è stato, inoltre,
l’accentuarsi di una forte determinazione in alcuni dei partecipanti ai Pro-
getti, che li ha indotti a ripetere autonomamente l’esperienza senza il
supporto delle Associazioni di riferimento.
Sembra opportuno sottolineare come l'avviamento all'attività subac-
quea, svolto dal Gruppo Subacqueo Paolano, non rappresenti un sempli-
ce momento di assistenza al diversamente abile o un utile sollievo alle
famiglie nel periodo estivo o ancora un semplice passaggio di nozioni e
tecniche subacquee.
L’attività di avviamento e tutto ciò che ruota intorno ad essa: affetti, a-
micizia, professionalità, attività di volontariato, confronti con persone por-
tatrici di problematiche uguali e differenti provenienti da tutt'Italia e dall'e-
stero, confronti con le istituzioni locali e i media sono occasione e stru-
12 Tale sistema è stato ideato e sperimentato con successo dal prof. Piero Greco in collaborazione con l'architetto Giuseppe Bilotti (Direttore Nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e ideatore del Proget-to Poseidon) e ad altri istruttori non vedenti.
Turismo subacqueo 262
mento di socializzazione e crescita interiore per i partecipanti.
L’esperienza della “subacquea” per diversamente abili può rappresen-
tare un importante momento per una crescita qualitativa del comparto e
per la sua maggiore diffusione.
6. Alcune considerazioni La difficoltà di crescita del settore subacqueo in Calabria è legata non
solo ai fattori endogeni storicamente presenti sul territorio, ma anche ad
un’offerta poco professionalizzata. Alcuni degli aspetti negativi riscontra-
bili presso molte strutture sono: periodi di apertura dei diving eccessiva-
mente brevi, strutture spesso “itineranti” da un anno all’altro e personale
poco qualificato.
Difficili risultano essere poi i tentativi di aggregazione; ne sono un e-
sempio lampante le difficoltà incontrate dal primo consorzio di diving ca-
labrese, nato in maniera entusiastica solo qualche anno or sono, ma già
alle prese con problematiche legate a incomprensioni e divergenze tra gli
associati. Eppure attraverso l’opera diligente del Consorzio Calabriasub
si è arrivati nel 2004 all’approvazione della legge regionale che avrebbe
dovuto regolamentare tutto il settore subacqueo. La legge regionale n°
17 del 18 maggio 2004, “Norme per la disciplina dell’attività degli opera-
tori del turismo subacqueo”, prevede al suo interno la regolamentazione
di tutta una serie di aspetti legati alla subacquea. Finalità della legge è
“disciplinare l’attività degli operatori del turismo subacqueo” e dettare
“norme per l’accertamento dei requisiti per l’esercizio, anche a scopo
professionale, delle attività di istruttore e di guida subacquea, dei centri di
immersione e di addestramento subacquei e delle associazioni senza
scopo di lucro”.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
263
La legge13 prevede inoltre che l’esercizio dell’attività di operatore su-
bacqueo risulti subordinato all’iscrizione nell’Albo Regionale degli opera-
tori del turismo subacqueo. L’Albo è suddiviso in cinque sezioni:
• guide subacquee;
• istruttori subacquei;
• centri di immersione e di addestramento subacqueo;
• associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività subac-
quee;
• organizzazioni didattiche per l’attività subacquea.
Sono ovviamente indicati una serie di pre requisiti e caratteristiche pro-
fessionali necessari e indispensabili per poter accedere all’iscrizione alle
varie sezioni dell’Albo regionale degli istruttori e delle guide subacquee,
nonché tutti i parametri che centri d’immersione e di addestramento, as-
sociazioni e organizzazioni didattiche, devono osservare sia dal punto di
vista documentale che da quello strutturale onde poter essere iscritti alle
rispettive sezioni di competenza.
La semplice osservanza dei dettami imposti dalla legge basterebbe per
innalzare notevolmente il livello qualitativo dell’offerta turistico subacquea
calabrese. Pur tuttavia, nonostante gli sforzi e le sollecitazioni di molti
operatori e dello stesso consorzio, tale legge risulta essere ancora non
applicata e, di conseguenza, disattesa da parte degli operatori del settore
a causa della mancanza, a distanza di ormai quasi 4 anni
dall’emanazione, dei regolamenti di attuazione della legge stessa.
Appare chiaro quindi come siano potenzialmente disponibili tutti gli
13 Artt.4 e 5.
Turismo subacqueo 264
strumenti necessari a far sì che le attività subacquee possano essere
svolte in maniera confacente alla bellezza dei suoi fondali.
XI IL VALORE AGGIUNTO DEI PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI
Pasquale Anastasi, Rodolfo Bova, Ottavia Doria, Gianfranco Ielo
1. La programmazione 2000-2006: risultati. Il percorso di de-finizione dei P.I.T.
Per le regioni del Mezzogiorno i P.I.T. (Progetti Integrati Territoriali),
rappresentano il principale strumento di territorializzazione delle politi-
che d’intervento.
Il modello di riferimento trova attuazione attraverso la scelta di una
concertazione su base locale, preordinata al conseguimento di un o-
biettivo di sviluppo che appare espressione diretta di una progettualità e
di un agire collettivo che si identifica in uno specifico contesto territoria-
le. Inoltre, nel partenariato pubblico-privato, che è alla base
dell’attuazione dei P.I.T., trova piena realizzazione quel meccanismo di
coinvolgimento delle forze locali che caratterizza tutte le forme di local
empowerment, come ipotesi preliminare ad sempre maggiore ingerenza
del territorio nel processo di definizione delle politiche di sviluppo.
I Progetti Integrati territoriali si configurano come una delle modalità
ordinarie di attuazione della programmazione degli interventi e conse-
guentemente della spesa da parte della Regione Calabria nell’ambito
del Programma Operativo Regionale 2000-2006.
Si tratta di progetti di sviluppo di aree vaste con dimensioni sub pro-
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
266
vinciali, ma evidentemente, sovra comunali, basati sul principio della
“programmazione dal basso”, quindi della programmazione attuata da-
gli attori territoriali, politici e sociali, direttamente coinvolti e responsabili
del processo di sviluppo a livello locale.
In Calabria sono stati istituiti, con decreto di Giunta Regionale n. 354
del 27/04/2001, nell’ambito del P.O.R. 2000-2006, 23 aree P.I.T, di cui
10 in provincia di Cosenza, 5 in provincia di Reggio Calabria, 3 in pro-
vincia di Crotone, 3 in provincia di Catanzaro e 2 in provincia di Vibo
Valentia. L’individuazione delle predette aree è stata caratterizzata da
due vincoli territoriali: il rispetto dei confini provinciali e il rispetto del
principio di contiguità tra i comuni appartenenti alla stessa area P.I.T.
Il processo di definizione, di progettazione e di approvazione dei
P.I.T. della regione, ha registrato lunghi periodi di stasi; basti pensare
che dopo l’approvazione del POR Calabria 2000-2006 (08/08/2000) il
primo atto sulle modalità di formazione e attuazione dei P.I.T. porta la
data del 09/07/2001 (delibera della G.R. n. 599), ed il successivo, che
definiva il percorso di progettazione dei programmi, è la delibera della
G.R. n. 143 del 26/02/2002, con la quale venivano approvate le “Linee
Guida per l’attivazione e la gestione dei P.I.T.”.
La costruzione dei progetti integrati ha attraversato poi diverse fasi,
tali da consentire una chiara individuazione dell’idea di sviluppo scelta,
nonché la capacità di tale idea strategica di soddisfare le esigenze spe-
cifiche di crescita e sviluppo del territorio (la domanda locale); l’idea
strategica è stata realizzata attraverso l’attivazione di singole iniziative
(operazioni) che sono state attuate tenendo presenti gli elementi di for-
za e di debolezza che caratterizzano ciascuna area.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
267
Solo alla fine del 2004, con deliberazioni della G.R. n.941
(03/12/2004), 1007 e 1037 (22/12/2004) sono stati approvati tutti i Pro-
getti Integrati Territoriali calabresi, e nel mese di marzo 2005, stipulati i
relativi Accordi di Programma per l’attuazione dei progetti.
Le risorse economiche complessivamente impegnate per soddisfare i
23 Progetti Integrati Territoriali, ammontano ad Euro 588.169.710,00, di
cui circa il 75% di risorse pubbliche ( risorse Por ) ed il restante 25% di
risorse private.
Il turismo, in generale, ha rappresentato una forte attrattiva nella fase
di progettazione dei P.I.T., se si considera che molte delle aree interes-
sate hanno elaborato le loro programmazioni fondandole sulle trasfor-
mazioni dei singoli elementi considerati punti di forza (patrimonio natu-
ralistico, storico, ambientale, artistico, culturale ed eno - gastronomico)
in Sistemi Locali di Offerta Turistica; inoltre, tutti i progetti approvati, ed
in essi gli interventi di riqualificazione urbana, recupero di siti storici ed
architettonici, valorizzazione di distretti culturali e/o ambientali, ecc., mi-
ravano al miglioramento della qualità della vita per gli abituali residenti
e per i potenziali turisti che nei mesi estivi incidono sui territori, oltre che
al miglioramento della fruibilità dei siti recuperati.
Specificatamente, le due misure del Por Calabria, la misura 4.3 (Pro-
mozione e Fruizione dell’Offerta Turistica) e la misura 4.4 (Reti e Si-
stemi Locali di Offerta Turistica), che sostengono la realizzazione di in-
terventi in ambito turistico, sono state utilizzate da tutte le aree P.I.T.
calabresi, ad eccezione dell’area 10, quella del Savuto, che ha invece
puntato allo sviluppo delle PMI attraverso le altre misure del Por.
L’utilizzo delle misura 4.3 e 4.4 per la realizzazione di interventi da
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
268
parte di 22 aree su 23 P.I.T., manifesta indubbiamente, da una parte,
l’interesse dei territori alla promozione ed alla fruizione dell’offerta turi-
stica regionale attraverso un insieme integrato di interventi finalizzato
ad accrescere l’immagine del “prodotto Calabria” nell’opinione pubblica
e tra i potenziali clienti e dall’altra, l’opportunità di creare e/o potenziare
le reti ed i sistemi locali di offerta turistica regionale attraverso un in-
sieme integrato di interventi mirati, ad esempio, alla realizzazione di at-
trattori all’interno degli SLOT o di infrastrutture e servizi per lo sport ed
il tempo libero integrati nell’offerta turistica.
E’ evidente che le aree PIT hanno saputo cogliere la grande impor-
tanza dell’opportunità a disposizione del territorio calabrese; accortez-
za, che ha consentito di pianificare con diligenza e grande responsabili-
tà tutta l’attività programmatoria dei PIT nella loro fase progettuale.
La sensibilità dimostrata dai Comitati di Gestione dei PIT e dalle Con-
ferenze dei Sindaci, ha fatto sì, nella maggioranza dei casi, che tutte le
proposte non si risolvessero in interventi a se stanti, cioè beneficiabili
esclusivamente dai residenti, abituali e non del singolo comune, ma si
integrassero fra di loro in maniera tale che l’importanza di ciascuno di
essi dipendesse da tutti gli altri nella loro globalità.
Ad esempio, tra le aree che maggiormente hanno colto tale aspetto,
la n. 22, denominata “Area dello Stretto” (che ha beneficiato per esten-
sione di territorio e per numero di popolazione del finanziamento mag-
giore con oltre 56 milioni di euro), ha colto in pieno il significato degli in-
terventi integrati a sostegno dell’offerta turistica locale. Per precisare in
modo migliore quanto si intende dire, la realizzazione di un anfiteatro a
Scilla (struttura che può essere utilizzata esclusivamente nei mesi esti-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
269
vi), non avrebbe avuto grande importanza se l’offerta rappresentata dal-
la predetta struttura, non fosse stata integrata da altri interventi (per e-
sempio la realizzazione di un centro polifunzionale a Villa San Giovanni
o quella di un auditorium a Bagnara Calabra, o l’inerbimento delle piste
da sci a Gambarie d’Aspromonte), che la rendono appetibile anche in
periodi dell’anno diversificati, allestendo, di fatto, un vero e proprio pia-
no di sviluppo turistico per l’intera Area dello Stretto.
1.2 Il sostegno della misura 4.3
La misura utilizzata per soddisfare le esigenze dei P.I.T., è la 4.3 che
sostiene la promozione e la fruizione dell’offerta turistica regionale at-
traverso un insieme integrato di interventi finalizzati ad accrescere
l’immagine e la riconoscibilità del “prodotto Calabria” nell’opinione pub-
blica e tra i potenziali clienti - turisti.
Sei le aree che hanno richiesto di realizzare specifici interventi: PIT 1
“Alto Tirreno Cosentino”, PIT 2 “Medio Tirreno Cosentino”, PIT 7 “Basso
Tirreno Cosentino”, PIT 18 “Monteporo”, PIT 21 “Locride” e PIT 22
“Stretto”. Tutte le aree indicate hanno richiesto di poter allestire dei veri
e propri piani di promozione e di comunicazione per i territori interessa-
ti, capaci di esportare al di fuori del territorio regionale la propria imma-
gine e le proprie peculiarità.
A tal fine, di concerto con il Settore Promozione ed Organizzazione
Turistica del Dipartimento Regionale Turismo, sono stati predisposti
specifici programmi d’intervento da realizzare attraverso quattro azioni,
comuni a tutte le aree PIT:
• partecipazione ad importanti manifestazioni fieristiche nazionali
ed estere;
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
270
• ideazione e produzione di materiale promo-pubblicitario (cartaceo
e multimediale);
• produzione e messa in onda di spot televisivi promozionali;
• allestimento, produzione e realizzazione di eventi
Le risorse complessivamente impegnate per la realizzazione dei pro-
grammi ammontano ad Euro 3.835.284,00, così distribuite per singola
area PIT:
PIT 1 “Alto Tirreno Cosentino” – Euro 697.813,00
PIT 2 “Medio Tirreno Cosentino” – Euro 30.000,00
PIT 7 “Basso Tirreno Cosentino” – Euro 542.711,00
PIT 18 “Monteporo” – Euro 1.291.450,00
PIT 21 “Locride” – Euro 393.310,00
PIT 22 “Stretto” – Euro 880.000,00
Ad oggi, fatta eccezione per i PIT 2 “Medio Tirreno Cosentino”, e 22
“Area dello Stretto”, che hanno già concluso da tempo le loro attività
programmate, i piani delle altre aree sono in corso di attuazione, e co-
munque tutti saranno conclusi entro il 30/04/2008.
Si riporta di seguito, una tabella riepilogativa delle attività programma-
te e realizzate o in corso di realizzazione, per singola area PIT:
Area Pit: Alto Tirreno Cosentino – Titolo: Promozione Turistica - Azio-
ne: Partecipazione a fiere, produzione di materiale promozionale, pro-
duzione di spot televisivi, allestimento e realizzazione di eventi – Inizio
attività 22/03/2006 In corso di attuazione
Area Pit: Medio Tirreno Cosentino - Titolo: Campagna di comunica-
zione promozione turistica dell’area – Azione: Partecipazione a fiere,
produzione di materiale promozionale – Inizio attività 31/05/2007 Con-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
271
cluso
Area Pit: Basso Tirreno Cosentino – Titolo Promozione Turistica – A-
zione: Partecipazione a fiere, produzione di materiale promozionale,
produzione di spot televisivi, allestimento e realizzazione di eventi - Ini-
zio attività 22/11/2006 In corso di attuazione
Area Pit: Monteporo – Titolo: Promozione Turistica – Azione: Parteci-
pazione a fiere, produzione di materiale promozionale, produzione di
spot televisivi, allestimento e realizzazione di eventi – Inizio attività
22/03/2006 In corso di attuazione
Area Pit Locride – Titolo: Progetto per la realizzazione di servizi per la
promozione dell’immagine turistica dell’area della locride – Azione: Par-
tecipazione a fiere, produzione di materiale promozionale, produzione
di spot televisivi, allestimento e realizzazione di eventi – Inizio attività
07/06/2006 In corso di attuazione
Area Pit: Stretto – Titolo: Distretto turistico “Calliope”: sviluppo turisti-
co sostenibile dell’area dello Stretto – Azione: Partecipazione a fiere,
produzione di materiale promozionale, produzione di spot televisivi, al-
lestimento e realizzazione di eventi – Inizio attività 23/01/2006 Conclu-
so 22/11/2006
1.3 Il sostegno della misura 4.4
La Misura 4.4 sostiene la creazione e il potenziamento delle reti e dei
sistemi locali di offerta turistica regionale attraverso un insieme di inter-
venti sia di interesse collettivo a titolarità di enti pubblici, che progetti
imprenditoriali presentati dai singoli operatori.
I Progetti integrati attivati con la misura 4.4 possono avere come rife-
rimento un’area territoriale e/o una o più aree tematiche e sono accom-
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
272
pagnati dalla predisposizione di strumenti di pianificazione delle desti-
nazioni e degli usi del territorio.
Le operazioni previste nella Misura 4.4 sono realizzate prioritariamen-
te sulle azioni: B,C,F,G, H,I;
Le aree PIT interessate sono 19 per un importo di €. 46.631.264,00
Pit n° 3 Pollino - €.1.247.124,00
Pit n° 4 Alto Ionio Cosentino - €.5.283.192,00
Pit n° 5 Valle Crati - €.4.131.170,00
Pit n° 6 Sila Jonica – €.1.290,000,00
Pit n° 7 Basso Tirreno Cosentino – €.2.700.000,00
Pit n° 8 Serre Consentine – €.528.000,00
Pit n° 9 Sila – €. 4.919.243,00
Pit n° 11 Alto Crotonese – €. 1.227.000,00
Pit n° 12 Sila Crotonese – €.902.362,00
Pit n° 13 Crotone – €.4.864.905,00
Pit n° 14 Lamezia – €.2.099.901,00
Pit n° 15 Valle del Crocchio – €. 8.650.000,00
Pit n° 16 Serre Calabresi – €.1.851.393,00
Pit n° 17 Serre Vibonesi -.€. 100.000,00
Pit n° 18 Monteporo – €.258.544,00
Pit n° 19 Piana di Gioia Tauro – €.394.127,00
Pit n° 20 Aspromonte – €.450.000,00
Pit n° 21 Locride – €. 1.370.000,00
Pit n° 22 Stretto – €. 2.855.303,00
Pit n° 23 Area Grecanica – €.1.509.000,00
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
273
Pit 3 Pollino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica – Azioni programma-
te: Parco fluviale e archeologico del coscile. – Inizio attività:19/07/07 -
In corso di attuazione.
Pit 3 Pollino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica – Azioni programma-
te: sistemazione e riqualificazione area ex discarica in località Cavalera
mediante la realizzazione di un campo polivalente - Inizio attivi-
tà:12/12/06 - In corso di attuazione.
Pit 3 Pollino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica – Azioni programma-
te: Riqualificazione struttura sportiva esistente - Inizio attività:19/09/07 -
In corso di attuazione.
Pit 3 Pollino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica - Azioni programma-
te: Area attrezzata per campers e roulottes - Inizio attività:08/06/07 - In
corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione C – Titolo: Creazione di grandi at-
trattori all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni
Programmate: Valorizzazione e potenziamento del complesso termale
delle “Grotte delle Ninfe” – Inizio attività 21/05/07- In corso di attuazio-
ne.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione F – Titolo: Servizi informativi e in-
terventi di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle lo-
calità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di un
laboratorio teatrale e musicale per la valorizzazione della cultura locale
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
274
– Inizio attività 06/09/07 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione F – Titolo: Servizi informativi e in-
terventi di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle lo-
calità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Intervento di qualifi-
cazione ambientale per l’accoglienza dei turisti nel Comune di Trebi-
sacce. – Inizio attività 05/07/07 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni
Programmate: Intervento di riqualificazione ambientale per
l’accoglienza dei turisti nelle località di soggiorno e visita. Località Cori-
glianeto. - Inizio attività 04/04/07-In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni
Programmate: Realizzazione di un anfiteatro nel centro storico per ma-
nifestazioni all’aperto - Inizio attività 17/04/07 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni
Programmate: Realizzazione di una pista ciclabile a servizio del litorale.
- Inizio attività 10/12/07 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azio-
ni Programmate: Intervento di riqualificazione ambientale per
l’accoglienza dei turisti nelle località di soggiorno e visita. Località
Schiavonea. - Inizio attività 04/04/07 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azio-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
275
ni Programmate: Interventi a sostegno dell’offerta turistica nel comune
di Spezzano Albanese. Realizzazione di un centro polifunzionale per lo
sport e il tempo libero. – Inizio attività 26/09/06 -In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azio-
ni Programmate: Intervento di riqualificazione ambientale per
l’accoglienza dei turisti nelle località di soggiorno e visita. Percorso pe-
donale attrezzato di collegamento fra le località balneari “Scalo e Lido”
– Inizio attività 26/09/06 - In corso di attuazione.
Pit 4 Alto Ionio Cosentino – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azio-
ni Programmate: Intervento di riqualificazione ambientale per
l’accoglienza dei turisti nelle località di soggiorno e visita. Lungomare
S.Angelo. Inizio attività 18/04/07 - In corso di attuazione.
Pit 5 Val di Crati – Azione C – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Costruzione Teatro Comunale con annesso Museo Liuteria
De Bonis – Inizio attività 18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 5 Val di Crati – Azione C – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Realizzazione Auditorium Ruggero Leoncavallo – Inizio atti-
vità 16/01/07 - In corso di attuazione.
Pit 5 Val di Crati – Azione C – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Completamento teatro del folklore e delle tradizioni albanesi
– Inizio attività 16/01/07 - In corso di attuazione.
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
276
Pit 5 Val di Crati – Azione C – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Completamento del recupero e riqualificazione dell’ex Cam-
po di concentramento di Ferramonti di Tarsia Inizio attività 16/01/07 - In
corso di attuazione.
Pit 5 Val di Crati – Azione G – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Recupero ambientale area industriale dismessa – Inizio atti-
vità 02/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 5 Val di Crati – Azione G – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Ampliamento anfiteatro e miglioramento funzionale della
struttura parco – Inizio attività 15/12/06 In corso di attuazione
Pit 5 Val di Crati – Azione G – Titolo. Creazione di grandi attrattori al-
l'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni Pro-
grammate: Realizzazione anfiteatro in Santa Maria Le Grotte – Inizio
attività 16/01/07 - In corso di attuazione.
Pit 6 Sila Jonica – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni Pro-
grammate: Struttura polifunzionale per lo spettacolo – Inizio attività
18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 6 Sila Jonica – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni Pro-
grammate: Struttura di atletica in altura – Inizio attività 29/08/07 - In cor-
so di attuazione.
Pit 6 Sila Jonica – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
277
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni Pro-
grammate: Polo di attrazione turistica e accesso al Parco belvedere –
Inizio attività 02/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 7 Basso tirreno Cosentino – Azione I – Titolo: Interventi portuali
per la nautica di diporto – Azioni Programmate: Realizzazione di appro-
do turistico – Inizio attività n.s. già decretato, ma senza convenzione
Pit 7 Basso tirreno Cosentino– Azione G – Titolo Infrastrutture e ser-
vizi per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. –
Azioni Programmate: Centro benessere - Inizio attività 12/09/07 - In
corso di attuazione.
Pit 7 Basso tirreno Cosentino – Azione G – Titolo Infrastrutture e ser-
vizi per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. –
Azioni Programmate: Centro polivalente - Inizio attività 24/10/07 - In
corso di attuazione.
Pit 8 Serre Cosentine - Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni Pro-
grammate: Completamento dell’anfiteatro e del centro polifunzionale
per la cultura e il tempo libero di Castiglione Cosentino - Inizio attività
27/01/06 - In corso di attuazione.
Pit 9 Sila – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di qualifi-
cazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di soggior-
no e visita - Azioni Programmate: Ristrutturazione autostello ACI Lorica
– Inizio attività 13/06/07 - Lavori ultimati ma non collaudati.
Pit 9 Sila – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di qualifi-
cazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di soggior-
no e visita - Azioni Programmate: Interventi di riqualificazione urbana
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
278
ed ambientale di Lorica e Cavaliere dell’altopiano Silano 18/04/07 - In
corso di attuazione.
Pit 9 Sila – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di qualifi-
cazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di soggior-
no e visita - Azioni Programmate: Progetto per l'utilizzazione e lo svi-
luppo dei laghi Silani. Centro per il canottaggio. Inizio attività 02/10/07 -
In corso di attuazione.
Pit 9 Sila – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di qualifi-
cazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di soggior-
no e visita - Azioni Programmate: Villaggio sportivo. Camigliatello Sila-
no - Inizio attività 30/07/07 - In corso di attuazione.
Pit 9 Sila – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di qualifi-
cazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di soggior-
no e visita - Azioni Programmate: Costruzione centro sportivo polivalen-
te in località Fiano – Inizio attività 27/09/06 - Lavori ultimati.
Pit 11 Alto Crotonese – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Realizzazione di strutture di supporto sportive educative
e alberghiere per la gioventù . Inizio attività 16/01/07 - In corso di attua-
zione.
Pit 11 Alto Crotonese – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Realizzazione di struttura polivalente per congressi ed
eventi culturali e per il tempo libero – Inizio attività 27/10/06 - In corso di
attuazione.
Pit 11 Alto Crotonese – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
279
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Pista ciclabile lungo la costa – Inizio attività 10/04/07 - In
corso di attuazione.
Pit 12 Sila Crotonese – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Servizi informativi ed
interventi di qualificazione per l'accoglienza dei turisti nella località di
soggiorno e visita – Inizio attività 25/05/06 - In corso di attuazione.
Pit 12 Sila Crotonese – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Centro polivalente per il
turismo ed il tempo libero – Inizio attività 03/02/06 - In corso di attua-
zione.
Pit 12 Sila Crotonese – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Struttura sociale per il turismo ed il tempo libero – Inizio
attività 25/05/06 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di
qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di
soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di un centro
servizi informativi e di interventi di riqualificazione ambientale per l'ac-
coglienza dei turisti – Inizio attività 18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di
qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di
soggiorno e visita – Azioni Programmate: Interventi di riqualificazione
ambientale nelle aree paese hotel - Inizio attività 26/09/06 - In corso di
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
280
attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di
qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di
soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di infrastrutture
per lo sport e il tempo libero - Inizio attività 14/12/06 - In corso di attua-
zione.
Pit 13 Crotone – Azione G – Titolo Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Realizzazione di infrastrutture per lo sport nautico – Inizio attività
18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. Azioni Programma-
te: Realizzazione di un parco polivalente a Papanice (Fraz. Di Crotone)
– Inizio attività 28/12/06 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica.- Azioni Program-
mate: Lavori di riqualificazione del lungomare (1° lotto funzionale) – Ini-
zio attività 18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. - Azioni Program-
mate: Realizzazione di infrastrutture per lo sport e il tempo libero – Ini-
zio attività 26/09/06 - In corso di attuazione.
Pit 13 Crotone – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Pista ciclabile lungo il percorso cittadino (I lotto funzionale – Ini-
zio attività 28/12/06 - In corso di attuazione.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
281
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. Azioni Programma-
te: Riqualificazione costiera di Falerna Marina - Inizio attività 28/12/06 -
In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione - Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica.- Azioni Programma-
te: Ristrutturazione ed ampliamento campo sportivo di Martirano Lom-
bardo – Inizio attività 12/06/06 - In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Sistemazione e miglioramento di strutture sportive-campo di cal-
cio – Inizio attività 04/07/06 - In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Ristrutturazione e potenziamento impianto sportivo – Inizio attivi-
tà 19/06/06 - In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Centro polivalente - Sistemazione e miglioramento strutture spor-
tive e per il tempo libero,campo calcetto - tennis- anfiteatro – Inizio atti-
vità 31/07/07 - In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – azioni Program-
mate: Realizzazione di un impianto sportivo polivalente – Inizio attività:
02/10/06 - In corso di attuazione.
Pit 14 Lamezia – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
282
e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Program-
mate: Costruzione di un centro sportivo polifunzionale – Inizio attività
21/06/06 In corso di attuazione
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione B – Titolo:Creazione di nuova ricet-
tività di qualità all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica
– Azioni Programmate: Progetto Integrato Paese Albergo Terra Mia; In-
frastruttura per il diporto nautico - darsena sul fiume Simeri e opere a
terra complementari. - In corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione C – Titolo: Creazione di grandi at-
trattori all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni
Programmate: Sala polifunzionale per attività culturali - Inizio attività
28/12/06 - In corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione C – Titolo: Creazione di grandi at-
trattori all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni
programmate: Nuova stazione climatica – Inizio attività 31/07/07 - In
corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione C – Titolo: Creazione di grandi at-
trattori all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni
Programmate: Riconversione dell'ex edificio scolastico e adiacenti case
popolari di Piazza Croci a centro di riabilitazione e benessere "La Rina-
scente" – Inizio attività 06/09/07 - In corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azio-
ni Programmate: Infrastrutture per lo sport nel circuito turistico Inizio at-
tività 26/09/06 - In corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
283
per lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. Piscina
coperta - Inizio attività 29/08/07 - In corso di attuazione.
Pit 15 Valle del Crocchio – Azione H – Titolo: Interventi integrati per
l'emersione e la qualificazione della ricettività turistica sommersa. – A-
zioni Programmate: Infrastruttura per il diporto nautico- darsena sul
fiume Simeri e opere a terra complementari – Inizio attività: decretato
ma in attesa della firma della convenzione. - In corso di attuazione.
Pit 16 Serre Calabresi – Azione C – Titolo: Creazione di grandi attrat-
tori all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica - Azioni
Programmate: Completamento teatro comunale - Inizio attività 27/02/06
- Lavori ultimati ma non collaudati.
Pit16 Serre Calabresi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Riqualificazione parco costiero nel Comune di Guarda-
valle – Inizio attività 03/05/07 - In corso di attuazione.
Pit16 Serre Calabresi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Tutela e riqualificazione della fascia costiera nel Comu-
ne di S.Caterina sullo Ionio. – Inizio attività 25/01/06 - In corso di attua-
zione.
Pit16 Serre Calabresi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Completamento e adeguamento anfiteatro e delle infra-
strutture di servizio e di accesso - Inizio attività 27/01/06 - In corso di
attuazione.
Pit16 Serre Calabresi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
284
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Parco attrezzato nella fascia costiera nel territorio di Isca
sullo Ionio – Inizio attività 24/01/06 - In corso di attuazione.
Pit16 Serre Calabresi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Completamento centro sportivo polivalente – Inizio attivi-
tà 01/02/06 - In corso di attuazione.
Pit17 Serre Vibonesi – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Pro-
grammate: Completamento piscina coperta in località Lacina – Inizio at-
tività 01/08/07 - In corso di attuazione.
Pit 18 Monteporo – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Pro-
grammate: Ristrutturazione casa cantoniera per creazione centro poli-
funzionale – Inizio attività 21/12/06 - In corso di attuazione.
Pit 20 Aspromonte – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Pro-
grammate: Realizzazione di un impianto sportivo – Inizio attività
03/07/06 - In corso di attuazione.
Pit 20 Aspromonte – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo
sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Pro-
grammate: Completamento della palestra polivalente e sistemazione
degli spazi adiacenti con realizzazione di strutture sportive integrative
finalizzate alla realizzazione di un polo sportivo comprensoriale – Inizio
attività: 18/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 21 Locride – Azione C – Titolo: Creazione di grandi attrattori all'in-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
285
terno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni Program-
mate: Progetto intercomunale per il Recupero e Valorizzazione Urbani-
stica del lungomare del Comune di Sidereo – Inizio attività 26/01/07 - In
corso di attuazione.
Pit 21 Locride – Azione C – Titolo: Creazione di grandi attrattori all'in-
terno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni Program-
mate: Riqualificazione funzionale nuova struttura termale di Antonimia –
Inizio attività 16/01/07 - In corso di attuazione.
Pit 21 Locride – Azione F – Titolo: Servizi informativi e interventi di
qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle località di
soggiorno e visita – Azioni Programmate: Progetto per il potenziamento
della segnaletica turistica nell'area della Locride – Inizio attività
12/09/07 - In corso di attuazione.
Pit 22 Stretto – Azione C – Titolo: Creazione di grandi attrattori all'in-
terno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica – Azioni Program-
mate: Realizzazione anfiteatro e miglioramento dell'accessibilità al sito
– Inizio attività 21/05/07 In corso di attuazione
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Realizzazione Auditorium – Inizio attività 19/09/06 - In corso di at-
tuazione.
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Miglioramento del sistema comunale di impiantistica sportiva a sup-
porto delle attività turistiche - Inizio attività 20/07/07 - In corso di attua-
zione.
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
286
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Parco attrezzato in località Case Alte di Villa S. Giovanni – Inizio at-
tività 07/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Miglioramento della fruibilità dello stadio comunale – Inizio attività
07/05/07 - In corso di attuazione.
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Adeguamento centro polifunzionale di servizio – Inizio attività
05/06/07 - In corso di attuazione.
Pit 22 Stretto – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per lo sport e
il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni Programma-
te: Inerbimento piste da sci – Inizio attività 01/02/06 - Lavori ultimati ma
non collaudati.
Pit 23 Area Grecanica – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti del Comu-
ne di Palazzi – Inizio attività 3/06/07 - In corso di attuazione.
Pit 23 Area Grecanica – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti del Comu-
ne di San Lorenzo – Inizio attività 11/04/07 - In corso di attuazione.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
287
Pit 23 Area Grecanica – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nel Comu-
ne di Brancaleone – Inizio attività 06/09/07 - In corso di attuazione.
Pit 23 Area Grecanica – Azione F – Titolo: Servizi informativi e inter-
venti di qualificazione ambientale per l'accoglienza dei turisti nelle loca-
lità di soggiorno e visita – Azioni Programmate: Realizzazione di un im-
pianto coperto polivalente per attività sportive e culturali nel Comune di
Montebello Jonico - Inizio attività 17/07/07 - In corso di attuazione.
Pit 23 Area Grecanica – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Realizzazione di una sala cinematografica nel Comune
di Roghudi – Inizio attività 15/06/06 – In corso di attuazione.
Pit 23 Area Grecanica – Azione G – Titolo: Infrastrutture e servizi per
lo sport e il tempo libero nei sistemi locali di offerta turistica. – Azioni
Programmate: Realizzazione di interventi di qualificazione ambientale
per l'accoglienza dei turisti nel Comune di Condofuri – Inizio attività
17/07/07 - In corso di attuazione.
1.4 Alcune considerazioni sulla programmazione 2000-2006
I percorsi progettuali collegati allo sviluppo turistico della Calabria pre-
sentano come obiettivo prioritario la riqualificazione delle risorse struttu-
rali e il potenziamento dei sistemi di gestione. I finanziamenti erogati
sono stati distribuiti su una serie di progetti che presentano la caratteri-
stica del partenariato e della programmazione economica. Tuttavia, nel-
la conferenza: “Il Mezzogiorno e la Calabria per la coesione e la com-
Il valore aggiunto dei progetti integrati territoriali
288
petitività nel quadro della nuova programmazione 2007-2013” è stato
messo in luce il mancato superamento dei gravi ritardi strutturali della
Calabria e l’esigenza di attivare un processo per la definizione della
nuova programmazione attraverso l’ampio coinvolgimento degli attori
dello sviluppo. La strategia vincente si basa sulla volontà di far fruttare
le risorse insite nel patrimonio territoriale evitando azioni o interventi di-
struttivi e artificiali. Il percorso presentato mira a fotografare l’attuale si-
tuazione rispetto agli obiettivi programmati e/o pianificati, al fine di poter
valutare la capacità di innescare un processo di trasformazione delle
risorse originarie in fattori competitivi o semplicemente misurare le ca-
pacità gestionali degli operatori locali. Non è ancora possibile fare un
bilancio definitivo, a causa della presenza di progetti ancora in corso di
attuazione1. È certo comunque che la programmazione 2007-2013
dell’UE ha adottato un cambiamento rispetto a quella del periodo 2000-
2006 operando una scelta, in un certo senso opposta, che mira non più
a recepire la programmazione dal basso, raccogliendo una grande
quantità di singoli progetti fra loro spesso eterogenei e di dimensione
troppo limitata per avere effetto, ma, piuttosto a favorire grandi inter-
venti strategici promossi sul territorio attraverso un maggior coinvolgi-
mento del livello regionale, ed anche con un coordinamento interregio-
nale, come sta avvenendo con il POIN Mezzogiorno orientato al turi-
smo, alla cultura ed ai bene ambientali.;
L’obiettivo è ora quello di determinare le condizioni al fine di aumenta-
re l’attrattività territoriale e creare opportunità di crescita e occupazione
1 I P.I.T., per la valenza che rivestono, sono stati esaminati per altri aspetti già nel Rapporto del 2007 (vedi Capitolo VI a cura di Roberto Gambassi e Maria Iannario).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
289
nelle Regioni dell’Obiettivo “Convergenza”. Un’azione interregionale
dunque estesa a tutto il Mezzogiorno grazie alle risorse della politica
regionale (FAS).
La strategia del Programma Interregionale si basa sulla concentrazio-
ne delle risorse sui poli di eccellenza attraverso la costituzione di un
sistema di offerta integrata, l’attivazione di filiere produttive interregio-
nali collegate alle politiche di valorizzazione del patrimonio e al turismo
di qualità, di una politica unitaria di marketing e di commercializzazione
turistica del sistema delle risorse di eccellenza in grado di mettere a si-
stema anche le iniziative e le politiche di promozione attuate dalle sin-
gole regioni.
È stato presentato un progetto, che sta facendo il suo iter per
l’approvazione prima a livello nazionale e poi da parte dell’UE.
XII LA FORMAZIONE E LE FIGURE PRO-FESSIONALI PER LA NASCITA E LO SVI-LUPPO DI UN DISTRETTO TURISTICO-CULTURALE
Sonia Ferrari
1. Quali figure professionali nel settore turistico I dati ISTAT mostrano come in Italia nel 2005 gli occupati in alberghi e
ristoranti siano stati pari a 1.060.000. Nel 2006 il turismo ha rappresenta-
to il 9% dell’occupazione totale nell’Unione Europea1 ed, in Italia, com-
preso l’indotto, oggi occupa circa 2,4 milioni di persone2. Secondo quan-
to riportato sul Rapporto sul Turismo Italiano, la struttura occupazionale
del settore comprende da 1,5 a 2 milioni di addetti3.
Nel settore in esame un insieme di fenomeni, fra cui la crescente ri-
chiesta di figure professionali qualificate, la diffusione delle nuove tecno-
logie e lo sviluppo di segmenti di domanda diversi da quelli tradizionali e
di forme di offerta innovative, stanno creando nuove opportunità lavorati-
ve. Il mercato del lavoro nel comparto turistico appare oggi, dunque, ca-
ratterizzato da significativi processi di cambiamento, dalla richiesta di e-
1 Fonte: UE. 2 Fonte: CESIT. 3 Rapporto sul Turismo Italiano, 2005-2006. Quattordicesima edizione, 2005, Mercury, Firenze.
Formazione e figure professionali 292
levati profili professionali e dalla necessità di flessibilità e di capacità di
adattamento da parte degli operatori e dei lavoratori.
Le figure professionali individuate nel comparto sono oltre 150. Esse
sono coinvolte a vario titolo e livello nel panorama turistico. La struttura
occupazionale del settore è, infatti, molto complessa ed in essa prevale
lo sviluppo orizzontale rispetto a quello verticale, poiché sull’offerta turi-
stica insistono molteplici iniziative ed attività, portate avanti da numerosi
soggetti in vari ambiti territoriali (a livello nazionale, regionale, sub-
regionale e comunale). Alle volte esse nascono per volontà di soggetti
privati, altre volte di autonomie locali, di enti di natura diversa (come
quelli che gestiscono i parchi naturali), di organismi misti (come i patti ter-
ritoriali). Altre volte ancora sono attività interne alle politiche di sviluppo
locale delle amministrazioni regionali (assessorato al turismo,
all’ambiente, ecc.).
Le tendenze in atto, sopra descritte, insieme alla crescente competizio-
ne a livello internazionale ed all’evoluzione della domanda turistica verso
modelli nuovi e più complessi di consumo, impongono una riflessione,
per valutare l’ipotesi di adozione di nuove strategie competitive, che favo-
riscano una crescita dei livelli di attrattiva del nostro paese sul mercato
turistico internazionale.
Tale processo dovrebbe prendere il via sin dalle fasi dell’ideazione e
della progettazione dei “prodotti turistici”, attraverso l’individuazione di
nuove mete, di forme innovative di offerta turistica, di approfondite analisi
sull’evoluzione della domanda, di valutazioni ed attività di benchmark ri-
spetto ai principali concorrenti stranieri e così via.
In un panorama di questo tipo appaiono improrogabili i significativi sfor-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
293
zi in termini di pianificazione strategica di marketing, spesso sinora in Ita-
lia trascurati a causa della posizione di leadership di molte destinazioni
italiane a livello internazionale. E si può considerare, di conseguenza,
necessaria la formazione di nuove figure professionali, che si occupino
della fase di ideazione, progettazione e realizzazione dei prodotti turistici,
oltre che della gestione dei sistemi di comunicazione e di informazione e,
più in generale, delle attività di marketing.
Attualmente le tre tipologie principali di figure professionali in campo tu-
ristico, individuate in base al grado di innovatività dei ruoli e delle attività
svolte, sono le seguenti: professioni tradizionali, nuove professioni e pro-
fessioni emergenti. Mentre le prime fanno riferimento ad attività legate
alla componente principale o core del prodotto turistico, ossia le attività
propriamente turistiche, quali la ricettività e la ristorazione, e ancora oggi
sono le professioni maggiormente richieste e quelle numericamente pre-
valenti, le seconde sono legate a nuove forme di consumo turistico. Que-
ste ultime sono tipologie di vacanze sempre più richieste grazie
all’evoluzione della domanda ed ai trend in atto. Richiedono figure pro-
fessionali che facciano riferimento a segmenti specifici del mercato,
spesso innovativi ed in crescita. Infine, le professioni emergenti sono in-
serite in ambiti aziendali innovativi. Ne sono esempi i servizi professionali
quali consulenze, studi e ricerche, ecc. Spesso si tratta di professionisti
provenienti da altri ambiti lavorativi. Infatti, non tutti gli addetti e profes-
sionisti del turismo svolgono funzioni e professioni che si possono consi-
derare specifiche del settore.
Facendo riferimento ad un criterio di ripartizione di tipo verticale, si può
disegnare una mappa delle figure presenti nel comparto, che consente di
Formazione e figure professionali 294
individuare i seguenti livelli:
• livello dirigenziale (caratterizzato da maggior grado di responsabi-
lità e di autonomia);
• livello intermedio (con responsabilità di coordinamento, ma sulla
base di direttive dirigenziali);
• livello tecnico (che richiede competenze tecnico-professionali si-
gnificative, senza necessità di funzioni di coordinamento);
• livello esecutivo (con minor grado di autonomia e di competenza
tecnico-professionale);
Inoltre, in base all’indirizzo di attività, le professioni possono essere
suddivise anche nei seguenti tre ambiti:
• professioni indirizzate al prodotto. Si tratta dei cosiddetti operatori
di prodotto, che si occupano dell’erogazione di specifici prodotti
turistici e sono, dunque, veri e propri specialisti del turismo;
• professioni indirizzate all’impresa, ossia manager d’impresa, che
si occupano della direzione aziendale;
• professioni indirizzate al sistema, ossia manager di sistema, che,
invece, si interessano della gestione manageriale di sistemi lo-
cali di offerta turistica o di distretti turistici.
Nel settore in esame ai livelli più elevati di responsabilità si può giunge-
re per linee discendenti (dall’università ai livelli manageriali) o per linee
ascendenti (partendo dal ruolo di cameriere o addetto al front-office fino
a giungere ad essere dirigente o imprenditore)4.
In Italia, in particolare, vista la modesta dimensione media delle impre-
4 Isfol, 1994, Osservatorio sulle professioni. Area “Turismo ed ospitalità”, Franco Angeli, Milano
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
295
se del settore, di frequente il passaggio da ruoli operativi a ruoli manage-
riali è diretto; mancano, infatti, i livelli intermedi ed il percorso di tipo a-
scendente appare ancora oggi prevalente. Inoltre, nel nostro paese il tu-
rismo è uno dei settori produttivi in cui è più facile diventare imprenditori,
dando vita ad una propria attività dopo aver maturato una certa espe-
rienza lavorativa5. Pertanto, anche gli addetti che occupano posizioni
modeste nella scala gerarchica necessitano di conoscenze economico-
aziendali di base, soprattutto in vista di futuri percorsi di carriera.
Quanto affermato viene confermato anche dai risultati di un’indagine I-
sfol (1994), che mostrano come alcune caratteristiche comuni alle figure
professionali del settore siano le seguenti:
• nessun lavoratore svolge un’unica mansione di base;
• in tutte le figure è presente una certa capacità imprenditoriale, nel
senso che in tutte è forte la spinta a mettersi in proprio;
• è prevalente la scelta del lavoro in forma autonoma rispetto a
quello dipendente. Questo avviene in parte perché le professio-
nalità nel settore sono quasi tutte di livello medio e medio-alto;
• il livello di autonomia nell’esercizio delle mansioni è piuttosto ele-
vato, anche per operatori con funzioni non di tipo dirigenziale;
• la mobilità professionale è piuttosto significativa, sia a livello na-
zionale che internazionale.
Dai risultati della ricerca citata si evince, inoltre, come nel turismo gli
operatori debbano frequentemente affrontare situazioni non schematiz-
zabili secondo standard e procedure predefinite. Pertanto, è necessario
5. Rapporto sul Turismo Italiano, 2004-2005. Tredicesima edizione, 2004, Mercury, Firenze
Formazione e figure professionali 296
che essi posseggano un equilibrato insieme di specifiche competenze, di
tipo tecnico-specialistico, operativo e gestionale.
Non bisogna trascurare, infatti, che la professionalità ed i modelli ope-
rativi nel settore sono fortemente influenzati dal fatto che il prodotto turi-
stico è prevalentemente di natura immateriale. Per questo motivo i mo-
menti di erogazione e di fruizione coincidono ed avvengono in gran parte
alla presenza del cliente, che partecipa attivamente all’erogazione. Ciò
richiede un atteggiamento di massima percezione e disponibilità nei con-
fronti del pubblico6, oltre ad empatia e capacità di interazione con i clien-
ti. Nelle imprese di servizi, il personale di front-line che opera nel front-
office, è a contatto diretto con il pubblico e partecipa al processo di ero-
gazione insieme ai clienti. Si tratta, dunque, di un fattore produttivo di im-
portanza strategica, che influisce sulla qualità erogata e percepita e sui
livelli di customer satisfaction, soprattutto nei servizi ad alto contatto, co-
me appunto quelli turistici, in cui il cliente è presente durante l’erogazione
della prestazione.
Pertanto il personale di front-line, che dovrebbe avere spiccate attitudi-
ni alle relazioni con il pubblico, dovrebbe altresì essere formato, respon-
sabilizzato e motivato così da poter affrontare in modo corretto tale tipo
di rapporto, personalizzando la prestazione quando necessario, standar-
dizzandola quando opportuno e adoperandosi per porre rimedio imme-
diato in caso di disservizio7.
In conclusione, tenuto anche conto della crescente domanda di upgra-
ding professionale da parte del mercato, si evince come attualmente la 6 Isfol (1994), op.cit. 7 Ferrari S., 1992, Il miglioramento della qualità nei servizi. Casi e problemi, Cedam, Padova.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
297
formazione di tipo tradizionale, basata su conoscenze ed abilità pratiche,
frutto, nel panorama nazionale, della presenza di numerose piccole im-
prese a carattere prevalentemente familiare, appaia insufficiente e ne-
cessiti di sforzi miranti al miglioramento di competenze manageriali e di
capacità gestionali ad ampio raggio.
Non bisogna, inoltre, trascurare che oggi nel settore turistico sono
sempre più frequenti, specie a livello internazionale, processi di concen-
trazione, grazie a fenomeni di integrazione orizzontale e verticale, che
stanno determinando la crescita delle dimensioni medie delle imprese
anche in Italia. Anche questo fenomeno determina la crescente richiesta
di qualificazione professionale.
Infine, poiché nei processi di marketing dovrebbe prevalere la visione
sistemica e la capacità di vendere in primo luogo la destinazione nel suo
insieme e soltanto successivamente le singole componenti dell’offerta,
altro elemento importante di cui tener conto nei processi di formazione è
la capacità degli operatori di fare rete con altre imprese del settore e più
in generale con il territorio.
2. La formazione di figure professionali adatte all’evoluzione in atto nel settore turistico
L’offerta formativa in ambito turistico in Italia comprende diverse tipolo-
gie di soggetti differenti, di seguito brevemente descritte:
• le scuole alberghiere (che dopo un periodo di crisi mostrano se-
gnali di miglioramento dell’attività formativa svolta);
• le scuole professionali tecniche (nate spesso come centri di for-
mazione aziendali);
Formazione e figure professionali 298
• i corsi di laurea triennali (che possono essere ad orientamento
manageriale o ad orientamento misto, ossia umanistico e ge-
stionale);
• i corsi di laurea magistrali (che mirano a formare specifiche figure
professionali, come gli architetti di sistema o gli esperti di mar-
keting turistico-territoriale);
• i master universitari (di primo e di secondo livello, che appaiono
come momenti di approfondimento rispetto alla laurea di primo
livello, con interscambio con il mondo delle imprese);
• i master specialistici (con orientamento più di tipo manageriale e
meno accademico, si adattano alle richieste provenienti dal
mondo delle imprese, con cui spesso si instaurano rapporti di
collaborazione duraturi).
L’indagine Excelsior svolta da Unioncamere e Ministero del Lavoro e
della Formazione Professionale (2007) prevede per l’anno 2007 un in-
cremento dell’occupazione nel settore turistico, pari a 37.000 assunzioni
nel core business. In particolare il 35% delle aziende prevede di assume-
re durante l’anno e il saldo occupazionale dovrebbe crescere del 1,2%
rispetto al 2006. Di tali assunzioni il 75% circa dovrebbe riguardare qua-
dri intermedi, il 20% personale non qualificato ed il 5% personale ad ele-
vato livello di qualificazione. Il fabbisogno occupazionale di personale
con competenze tecniche specifiche ad elevata specializzazione è mag-
giore nelle aree geografiche in cui è prevista una crescita occupazionale
più elevata, come nelle grandi aree metropolitane (+10%) e nelle aree
senza marcata vocazione turistica (+7%).
Il potenziamento dell’offerta turistica in Italia, dunque, mostra un per-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
299
corso tendente alla crescita quantitativa ma anche alla qualificazione pro-
fessionale.
Tuttavia, anche alla luce di quanto sinora illustrato, nel mercato del la-
voro del settore in esame, si riscontrano significative criticità, soprattutto
con riferimento ai livelli medio e medio-alto di professionalità.
Si rilevano carenze soprattutto nell’offerta formativa per le figure che
svolgono attività di programmazione e di pianificazione strategica, anche
di tipo territoriale ed ambientale, oltre che per quanto concerne figure che
dovrebbero svolgere attività di marketing e di promozione a livello di si-
stema o di distretto, attività in genere svolte da soggetti pubblici.
Si nota, infatti, che a fronte di una crescente domanda dal mondo delle
imprese di personale qualificato e di livello manageriale, il sistema della
formazione si muove con una certa lentezza ed a volte in modo autorefe-
renziale8. Si riscontra, in particolare, ancora un certo dilettantismo da
parte del sistema formativo, risultato dello sviluppo rapidissimo del turi-
smo di massa dei decenni passati e dell’elevata frammentazione
dell’offerta turistica italiana, spesso costituita da piccole imprese a ge-
stione familiare. Inoltre, c’è stato un certo ritardo nel riconoscimento
dell’importanza della formazione nel settore, poiché in passato si richie-
deva esclusivamente una formazione di tipo prettamente tecnico e pro-
fessionale, finalizzata al reperimento di figure professionali di base, so-
prattutto nel comparto ricettivo.
Tutto questo ha determinato negli anni scorsi la necessità di cercare
frequentemente figure professionali manageriali in altri settori produttivi.
8 Rapporto sul Turismo Italiano, 2004-2005. Tredicesima edizione, 2004, Mercury, Firenze.
Formazione e figure professionali 300
Negli ultimi anni, anche grazie alla crescente competizione a livello in-
ternazionale, la risorsa umana è stata finalmente posta al centro
dell’attenzione e della pianificazione strategica da parte degli operatori
pubblici e privati del settore turistico.
Oggi in Italia la domanda di formazione turistica può essere suddivisa
in quattro segmenti principali, ossia:
• area del post-diploma (comprende personale diplomato presso i-
stituti alberghieri che, dopo un’esperienza lavorativa, ricerca
una qualificazione formativa per poter accedere a livelli più ele-
vati nella scala gerarchica delle aziende. È il segmento più nu-
meroso);
• area del neolaureato (costituto da giovani laureati che desiderano
specializzarsi per accedere a ruoli manageriali);
• area del figlio d’arte (si tratta giovani figli di imprenditori del setto-
re che all’esperienza desiderano affiancare conoscenze specifi-
che);
• area dell’imprenditore-innovatore (comprende gli imprenditori del
settore turistico che desiderano acquisire nuovi strumenti per la
gestione efficiente delle proprie attività)9.
Di seguito si analizzeranno le peculiarità di alcune figure professionali
che oggi appaiono significative nel panorama turistico nazionale ed inter-
nazionale e su cui sarebbe necessario investire in maggior misura a cau-
sa del ruolo che potrebbero rivestire per accrescere la competitività
dell’intero sistema.
9 Idem.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
301
Una prima figura professionale da valorizzare è quella del programma-
tore turistico. E’ quel professionista che, per conto di agenzie e tour
operator, sulla base della propria esperienza e conoscenza del mercato
turistico, svolge il lavoro di ideazione, pianificazione, realizzazione e col-
laudo di nuovi “prodotti” turistici, ossia di pacchetti di viaggi e soggiorni in
Italia e all’estero10. Il programmatore turistico di solito si specializza per
area geografica o per segmento turistico. Si tratta di una figura che do-
vrebbe essere competente nell’analisi dei costi e nella valutazione degli
investimenti, anche per poter definire prezzi e tariffe. Inoltre, dovrebbe
essere in grado di svolgere studi ed analisi per conoscere il mercato, le
tendenze in atto, le potenzialità, le offerte della concorrenza al fine di ef-
fettuare analisi competitive e definire scelte di pianificazione strategica
efficaci. Tutto questo richiede una preparazione significativa in termini
economico-finanziari e di marketing ed una certa esperienza, oltre ad un
buon livello di creatività.
Una seconda figura importante nel mercato turistico odierno è quella
del promoter turistico; si tratta di un operatore che si occupa, per conto di
un tour operator, dell’attività di distribuzione e vendita di prodotti turistici
presso le agenzie di viaggio. Il promoter turistico non ha contatti con i
consumatori finali.
Fungendo da raccordo fra il tour operator e le agenzie di viaggio dà in-
formazioni alla propria azienda sul mercato, sui trend in atto, sull’offerta
dei concorrenti diretti, su forme di promozione efficaci e così via.
A fronte del processo di disintermediazione oggi in atto nel settore a
10 Rapporto sul Turismo Italiano, 2005-2006. Quattordicesima edizione, 2005, Mercury, Firenze.
Formazione e figure professionali 302
causa di Internet, alcune agenzie di viaggio si sono specializzate
nell’offrire servizi alle aziende per i propri dipendenti. Il travel manager è
il soggetto che si occupa, nelle aziende, di fungere da interfaccia fra le
aziende stesse e le agenzie di viaggi. Spesso ha maturato esperienza
lavorativa in agenzie di viaggio.
Anche nell’ambito degli alberghi ci sono figure nuove. Fra esse il sales
manager si occupa delle attività di vendita. Si tratta di un profilo profes-
sionale innovativo, poiché sino a pochi anni fa tale compito veniva svolto
dal direttore anche nelle catene alberghiere.
Un’altra figura sempre più importante è quella del revenue specialist o
yeld manager che si interessa, soprattutto negli alberghi di tipo business,
dell’individuazione della migliore tariffa applicabile giorno per giorno, cer-
cando di massimizzare il tasso di occupazione della struttura.
Il banqueting specialist cura l’offerta di servizi di banchetti, catering,
meeting e congressi negli alberghi e presso le aziende di catering.
Infine, l’event manager si occupa dell’organizzazione e della vendita di
eventi e di manifestazioni di rilevanza turistica (spettacoli, fiere, ecc.)11.
Al termine di questa breve descrizione delle principali problematiche
della formazione in ambito turistico, si desidera sottolineare come di fre-
quente si avverte un certo scollamento fra il mondo della formazione ed il
mondo imprenditoriale, settore in cui i cambiamenti dettati dal mercato
sono sempre più rapidi e richiedono notevole velocità di adattamento.
Uno strumento particolarmente efficace, anche se non sempre apprez-
zato a fondo, che consente di creare legami più stretti fra queste due re-
11 Rapporto sul Turismo Italiano, 2004-2005. Tredicesima edizione, 2004, Mercury, Firenze.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
303
altà e che favorisce l’accesso al mondo lavorativo da parte dei giovani, è
quello dei tirocini e degli stage presso le aziende. Dagli studi svolti da
Almalaurea (2006), infatti, risulta come le attività di tirocinio e di stage,
normalmente parte integrante dei programmi di studi di livello universita-
rio in ambito turistico, abbiano un ruolo molto significativo ai fini della
formazione professionale e del futuro inserimento nel mondo del lavoro
dei giovani. Infatti, l’esperienza di stage maturata durante gli studi si as-
socia, già nel primo anno dopo il conseguimento della laurea, ad un van-
taggio rilevante in termini occupazionali. Lo stesso si può dire, anzi in
maggior misura, per chi svolge l’attività di stage dopo il conseguimento
della laurea.
Infine, è opportuno sottolineare l’importanza per tutti i soggetti che si
apprestano a svolgere attività lavorative nel settore turistico di alcune
competenze di base, di tipo trasversale rispetto alle diverse figure pro-
fessionali del settore, quali la conoscenza delle lingue straniere, della
cultura dell’accoglienza e dell’informatica, oltre alla capacità di interazio-
ne con il pubblico.
3. I distretti turistico-culturali, punti di forza per la competiti-vità di alcune destinazioni
La competizione fra destinazioni per attrarre flussi di turismo culturale12
ha determinato la necessità di far ricorso alle risorse culturali come fla-
gship products, ossia come elementi di attrazione forti, per poi compren-
dere come il tessuto del territorio si nutra di culture e come tutto ciò sia
12 Dal Pozzolo L., 2007, Cultura e sviluppo locale, attività interculturali, in Bacchella V., Bosso I., a cura di, Materiali per la cultura. Management culturale e formazione, Atti del Convegno, Torino.
Formazione e figure professionali 304
fortemente connesso con la vitalità e la coesione sociale di un’area.
I piani strategici turistici e territoriali sempre più frequentemente punta-
no sulla cultura come risorsa di riferimento per lo sviluppo. Esempi di ter-
ritori che hanno posto la cultura al centro delle proprie strategie di svilup-
po in termini turistici sono i distretti turistico-culturali.
Il distretto turistico-culturale può essere definito come un sistema reti-
colare, delimitato in termini geografici, il cui nodo centrale è costituito dal
processo di valorizzazione, a fini dello sviluppo turistico, dei beni cultura-
li, materiali ed immateriali, presenti sul territorio13. Per risorse culturali si
intende un insieme di risorse differenti, quali beni culturali, eventi, patri-
monio demo-etno-antropologico, produzioni artistiche, prodotti tipici loca-
li, ecc..
Elementi propulsivi del sistema sono le risorse del territorio, le infra-
strutture, il sistema dell’accoglienza e tutte le attività imprenditoriali lega-
te direttamente ed indirettamente all’offerta turistico-culturale. Questi e-
lementi dovrebbero essere interconnessi fra loro e tanto più appare forte
tale legame quanto maggiore è l’efficienza del distretto nel suo comples-
so. Conoscere le peculiarità dei distretti turistici e turistico-culturali è utile
al fine dell’individuazione delle criticità che la gestione sovraordinata di
un sistema di offerta di questo tipo comporta e delle specificità che ri-
chiede in termini di preparazione professionale. Tali peculiarità possono
essere individuate nelle condizioni indicate di seguito. Si tratta di un si-
stema di offerta turistica caratterizzato da un’elevata concentrazione di
risorse e di servizi turistici; è un sistema specializzato; è un sistema aper-
13 Cristallo V., 2003, Evoluzioni del modello distrettuale. I distretti culturali-turistici: nuove prospettive del sistema design per i beni culturali, Agenzia SDI, Napoli Federico II.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
305
to; è un sistema che eroga servizi; è un soggetto competitivo; presenta
analogie con i distretti industriali14.
Si può parlare di presenza di un distretto turistico-culturale quando si
verificano le seguenti condizioni:
• conoscenza ed identificazione diffusa del sistema locale nei con-
fronti del proprio patrimonio culturale;
• esistenza di una base imprenditoriale sensibile alla finalità della
valorizzazione culturale;
• apertura verso nuove forme di espressione culturale e capacità di
fare rete con altre realtà culturali di eccellenza;
• presenza di un’amministrazione locale che svolge un ruolo di faci-
litatore e che incentiva le realtà culturali locali di eccellenza;
• disponibilità di un patrimonio immobiliare di qualità strategicamen-
te localizzato, da riqualificare e da destinare alla programma-
zione culturale di qualità;
• esistenza di una rete di istituzioni pubbliche di varia natura, in
grado di monitorare con grande attenzione la qualità dell’offerta
culturale e di sostenere finanziariamente lo sviluppo turistico;
• esistenza di istituzioni educative interessate a perseguire una
formazione di eccellenza nel campo delle nuove professionalità
turistico-culturali e tecnologiche15.
Alla luce dell’analisi sopra esposta, per ciò che riguarda le peculiarità
dei distretti turistico-culturali, appare opportuno sottolineare come il di-
14 Sainaghi R., 2004, La gestione strategica dei distretti turistici, Egea, Milano. 15 Sacco L., Pedrini S., 2003, Il distretto culturale: mito o opportunità?, Working Paper Series, n.5, Università di Torino.
Formazione e figure professionali 306
stretto sia un sistema complesso, la cui esistenza è legata a quella di un
insieme di imprese e di soggetti di varia natura e fra loro indipendenti.
L’insieme delle singole offerte costituisce il prodotto globale del distretto.
Il distretto, dunque, coinvolge numerosi stakeholders, offre differenti ti-
pologie di prodotti e si rivolge a vari segmenti di mercato. Gli stakehol-
ders possono essere quattro tipi di soggetti, vale a dire le imprese ope-
ranti nel distretto, la forza lavoro di tali imprese, gli istituti pubblici territo-
riali ed i residenti. Le imprese comprendono, oltre ad operatori del settore
turistico, imprese commerciali ed operatori dell’indotto (es. imprese edili).
Esso nasce grazie alla volontà politica delle governance locali di valo-
rizzare il proprio patrimonio culturale per favorire lo sviluppo turistico.
Tuttavia, perché si possa parlare di distretto è necessario che le risorse
turistico-culturali locali si evolvano all’interno di un sistema integrato di
offerta in grado di attrarre segmenti di domanda diversi e di trattenerli.
Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo all’interno del distretto, svolgono
funzioni differenti che fanno riferimento a processi primari di tre tipi, vale
a dire:
• processi di produzione e di erogazione (processi operativi);
• processi di sviluppo di nuovi prodotti;
• processi di comunicazione (finalizzati soprattutto ad attrarre turi-
sti).
I processi operativi possono essere svolti sia da soggetti pubblici che
da soggetti privati. Mentre i primi si occupano della gestione delle risorse
pubbliche, i secondi si interessano delle risorse private. I processi opera-
tivi pubblici sono relativi principalmente alla gestione di: vie d’accesso,
viabilità interna e arredo turistico (urbano, sportivo, balneare, ecc.).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
307
Spesso sono processi che rivestono importanza strategica per il distretto.
La presenza di numerosi soggetti, operatori e stakeholders pone
l’accento sul problema dei conflitti con riferimento a finalità ed interessi,
della necessità della gestione ottimale di tali conflitti, della creazione di
forme di coinvolgimento di tutti i soggetti a vario titolo interessati e della
condivisione di progetti e finalità.
La gestione sistematica delle risorse del distretto è impegnativa e com-
plessa, anche perché i nodi del distretto appartengono a filiere produttive
differenti, governate da regole diverse, con interlocutori di varia natura.
Strettamente legato a quest’aspetto è quello della definizione di mec-
canismi di controllo sovraordinati16. Nei distretti turistico-culturali, infatti,
non si può far ricorso, come nelle imprese, a meccanismi organizzativi di
tipo imprenditoriale (ad es. incentivi), si dovrebbe, piuttosto, ricorrere a
variabili di tipo soft, che fanno riferimento al patrimonio culturale comune.
Si configura, quindi, la necessità di azioni di destination management,
ossia di gestione strategica del distretto. A causa della complessità
dell’offerta distrettuale tali azioni dovrebbero essere ripartite su vari piani
gestionali, che si riferiscono alle diverse risorse del territorio (offerta delle
imprese, risorse naturali, attività di promozione e commerciale, ecc.).
Un distretto per avere una forma efficace e sostenibile dovrebbe, infatti,
essere auto-organizzato, grazie ad una buona capacità imprenditoriale.
Necessiterebbe, inoltre, di una forma evoluta di tutela e di promozione
del sistema locale, di recupero conservativo e di valorizzazione del pa-
trimonio culturale pre-esistente e della capacità di produrre e di far circo-
16 Sainaghi (2004), op.cit..
Formazione e figure professionali 308
lare idee innovative con riferimento al settore culturale17.
4. Nascita e sviluppo dei distretti turistico-culturali: fabbiso-gno formativo e figure professionali necessarie a favo-rire tali processi
Mentre il distretto produttivo nasce spontaneamente ed è il risultato di
iniziative non pianificate di più soggetti, quello culturale è concepibile
come una costruzione volontaria dei policy makers, che individua nelle
risorse culturali il fulcro di un futuro e possibile modello di sviluppo18.
Tale idea è condivisa da Santagata19, che pone l’accento sulle situa-
zioni che sovrintendono all’avvio ed allo sviluppo di un distretto. Per il
soggetto proponente è necessario sensibilizzare i diversi fornitori di risor-
se su cui fondare il distretto con riferimento alla necessità di perseguire
un obiettivo comune, piuttosto che specifiche finalità soggettive e di par-
te, coordinando gli sforzi dei vari soggetti e le diverse forme di coopera-
zione. Inoltre, anche se il distretto offre pacchetti di prodotti turistico-
culturali diversi a segmenti di mercato differenti, è comunque opportuno
che l’offerta territoriale sia percepita come unitaria, con un unico marchio
ed un’immagine ben definita. In caso contrario si invierebbero al mercato
segnali contrastanti e si creerebbe un’immagine confusa e poco efficace
in termini di marketing.
Facendo riferimento, in particolare, al percorso di sviluppo del distretto
17 Sacco P.L., 2003, Il distretto culturale: un nuovo modello di sviluppo locale?, Il Risparmio, sup-plemento al n.3, sett.-dic. 18 Preite M., a cura di, 1998, La valorizzazione del patrimonio culturale in Toscana: una valutazione di alcune esperienze, Fondazione Michelucci, Firenze. 19 Santagata W., 2000, Sarà a distretti l cultura del 2000, Il Giornale dello Spettacolo, n.185, feb-braio.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
309
culturale, Valentino (2001) mostra come il processo coinvolga numerosi
attori: i beni oggetto del processo, le altre risorse locali, le imprese che
forniscono le materie prime necessarie al processo, le imprese utilizzatri-
ci del prodotto finale, le infrastrutture (es. servizi di accoglienza) e le do-
tazioni (es. teatri)20.
Lo stesso autore pone l’accento su quattro aree gestionali da curare in
relazione a finalità di sviluppo culturale; esse sono: il processo di valoriz-
zazione delle risorse, l’offerta di servizi (che dovrebbe essere coordinata
e coerente con le finalità del processo di valorizzazione e che dovrebbe
favorire l’accesso al bene culturale), i servizi di accoglienza (alberghi, ri-
storazione, bar, ecc.) ed infine, le relazioni con le imprese coinvolte (ap-
partenenti a settori diversi). Si individua, dunque, una vera e propria filie-
ra produttiva da valorizzare con sforzi congiunti di diversi soggetti.
I prodotti basati sulla cultura sono ad alta specializzazione e sono in-
dissolubilmente legati al territorio, alla comunità, alla sua storia e dalle
sue tradizioni21. Tutto ciò fa parte del “capitale culturale”, che può assu-
mere due forme, una tangibile (come ad es. un’opera d’arte) ed una in-
tangibile. Quest’ultima è il capitale intellettuale, che si sviluppa grazie ad
una visione condivisa e a processi di formazione professionale di elevato
livello qualitativo.
Per la natura stessa del distretto e le sue specificità appare, dunque,
indispensabile che un soggetto, pubblico o privato, assuma il ruolo di
20 Sacco (2003), op.cit.. 21 Idem.
Formazione e figure professionali 310
leader dei processi di crescita e di sviluppo o di architetto del sistema22.
Un soggetto che assolve ad un ruolo di questo genere dovrebbe occu-
parsi principalmente delle seguenti attività:
• programmazione strategica, con individuazione della mission del
sistema (progettazione e realizzazione del sistema di prodotto)
e con la previsione di adeguate strategie promozionali interne
ed esterne;
• governo dei processi politici interni con distribuzione equilibrata di
potere e risorse fra i diversi soggetti coinvolti;
• creazione di condizioni favorevoli all’esplicarsi delle potenzialità
delle imprese presenti.
L’architetto del sistema dovrebbe realizzare un sistema di pianificazio-
ne e controllo efficace che comprenda le seguenti attività:
• analisi del sistema competitivo (l’analisi swot, ossia l’analisi della
concorrenza allargata che consente di individuare punti di forza
e di debolezza, minacce ed opportunità23, è utile per conoscere
punti di forza e di debolezza del distretto legati alla dotazione di
risorse ed alla vocazione del territorio e minacce e opportunità
provenienti dall’esterno);
• elaborazione di un piano strategico di sviluppo, di lungo termine
(a cui si devono ricondurre tutte le decisioni relative alla politica
di prodotto ed alle strategie promozionali);
22 Molteni M., Sainaghi R., 1997, Il metamanagement di un distretto turistico, Economia & Management, n.6. 23 Porter M., 1982, La strategia competitiva, Edizioni della Tipografia Compositori, Bologna.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
311
• attività di comunicazione interna (rivolta agli operatori del distret-
to, al fine di far conoscere e condividere il piano strategico di
sviluppo e di ridurre la conflittualità interna);
• analisi dei risultati (per valutare l’efficacia della strategia posta in
essere).
L’esame di tali attività consente di individuare competenze e professio-
nalità specifiche richieste per la progettazione, l’implementazione e la
gestione di un distretto turistico-culturale. Si tratta di competenze di ca-
rattere strategico ed operativo, le prime in genere di natura manageriale.
Nel distretto turistico, tali funzioni possono essere svolte da più soggetti
di varia natura, ossia da un ente o un’impresa turistica, dagli enti locali,
dalle associazioni di categoria, da comitati costituiti per portare a termine
specifiche iniziative.
Il piano strategico di sviluppo di un distretto turistico-culturale si confi-
gura come un piano strategico della funzione ospitale di una destinazio-
ne turistica. Pertanto, un piano di questo tipo necessita di interventi inter-
settoriali ed infrastrutturali finalizzati alla qualificazione dell’offerta turisti-
ca, al sostegno, all’innovazione tecnologica, allo sviluppo di forme di
marketing tematico.
Tuttavia, proporre offerte in grado di soddisfare un’ esperienza totale ri-
chiede una competenza, un’ integrazione ed una terziarizzazione che so-
lo un sistema concepito come distretto può dare. Il distretto del settore
culturale deve essere pluriprodotto. Il processo produttivo è settorialmen-
te trasversale e rappresenta, per gran parte dei fornitori di input, solo una
Formazione e figure professionali 312
quota di domanda24. È necessaria, dunque, una capacità di gestione
manageriale del distretto di tipo negoziale e non di tipo autoritario, ossia
non basata su un ruolo di governo che muove da un principio di autorità
ma su politiche di costante rinegoziazione a livello multiorganizzativo e
multistituzionale, fra attori pubblici e privati. Appare, di conseguenza, in-
dispensabile investire numerose risorse in attività di marketing interno,
finalizzate ad accrescere i livelli di condivisione del piano e delle sue fina-
lità, operando in maniera forte su attività di coinvolgimento di tutti gli sta-
keholders e di concertazione fra le varie forze presenti sul territorio.
Una figura professionale innovativa ed utile a tal fine è quella del facili-
tatore della partecipazione25, che, attraverso vari strumenti, quali que-
stionari di autoriflessione e giochi di gruppo, aiuta i soggetti locali a riflet-
tere sulle risorse territoriali, vedendole anche attraverso gli occhi di altri
(es. bambini, visitatori, ecc.), per renderle più attraenti.
La figura, poco istituzionalizzata ma sempre più diffusa, dell’agente del-
lo sviluppo turistico locale dovrebbe svolgere tale funzione tra gli stake-
holders, sino a portare a termine specifiche iniziative di collaborazione fra
pubblico e privato26.
Altra figura professionale che dovrebbe operare nell’ambito dei distretti
turistico-culturali è quella del manager culturale, che si dovrebbe interes-
sare di tutti gli aspetti economici, finanziari, organizzativi, giuridici, conta-
bili e di marketing relativi alla realizzazione di eventi di una certa rilevan-
24 Cristallo V., 2003, Evoluzioni del modello distrettuale. I distretti culturali-turistici: nuove prospettive del sistema design per i beni culturali, Agenzia SDI, Napoli Federico II. 25 Costa N., 2005, I professionisti dello sviluppo turistico locale, Hoepli, Milano. 26 Idem.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
313
za in termini socio-culturali. Tale soggetto si dovrebbe occupare della
gestione di strutture culturali e di eventi e manifestazioni di vario genere.
Una particolare forma di specializzazione in questo campo è quella
dell’allestitore di mostre, specializzato in attività di progettazione, allesti-
mento e realizzazione di mostre.
Per quanto riguarda l’attività di promozione del distretto, i promotori di
un sistema turistico locale dovrebbero svolgere i seguenti compiti in ter-
mini di governance27:
• analisi del sistema territoriale per stimolare l’intelligenza collettiva
delle imprese nell’investire risorse nell’innovazione;
• definizione di una visione chiara e condivisa del sistema e delle
sue finalità;
• valorizzazione di tutte le risorse del territorio;
• coordinamento degli interessi degli stakeholders;
• valutazione comparativa (benchmarking);
• azioni concrete che rendano operativo il dinamismo della società
locale.
Il professionista che si occupa della promozione dovrebbe, dunque, es-
sere un esperto di marketing territoriale per il turismo.
Come afferma Costa28, il fabbisogno formativo da parte degli enti locali
di persone che sappiano portare a termine il compito di progettare e valo-
rizzare i fattori di richiamo turistico locale, sia in termini ristretti di offerta
27 Leoni P., 2004, La sindrome di Trude, ovvero i Sistemi turistici locali come antidoto alla omologa-zione dell’identità delle destinazioni, in Savelli A., a cura di, Turismo, territorio, identità, Franco Ange-li, Milano. 28 Costa (2005), op.cit..
Formazione e figure professionali 314
ricettiva, sia in termini allargati di integrazione intersettoriale della dota-
zione fattoriale e di conoscenze interdisciplinari inerenti allo stesso si-
stema turistico, è potenzialmente enorme.
Tale tipo di professionista, continua Costa29, è specializzato in tre am-
biti, definiti le tre “l”.
Si tratta dei tre elementi di seguito illustrati, ossia landscape, leisure e
learning. Il primo aspetto è relativo al paesaggio, risorsa che può essere
valorizzata a fini turistici. Il secondo aspetto, quello del leisure, compren-
de la capacità di offrire al turista attività per lo svago ed il tempo libero,
che dovrebbero essere basate più che su elementi ormai standardizzati e
tipici dei parchi di divertimento, su elementi di unicità ed autenticità locale
anche di tipo polisensoriale.
Infine, c’è l’apprendimento alla vacanza, richiesta oggi frequente da par-
te del turista, soprattutto del turista culturale, che desidera un approccio
più divulgativo ed emotivo, oltre che maggiormente coinvolgente ed attivo.
Se si riflette sull’ampia e variegata gamma di attività produttive coinvolte
nel ciclo dell’offerta turistica, anche di tipo culturale, si può facilmente intui-
re quanto sia ampia la numerosità delle figure professionali a vario titolo
coinvolte e necessarie per soddisfare la domanda. Non tutte, ovviamente,
possono essere considerate specifiche del comparto turistico.
Per individuare le figure caratteristiche del settore occorre definire dei
criteri di riferimento. Un primo criterio è quello di focalizzare l’attenzione
sulle attività produttive in cui l’orientamento al turista culturale rappresen-
ta un fattore decisivo.
29 Idem.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
315
Si tratta di attività in cui la rilevanza del contenuto turistico-culturale è
prevalente. Difficilmente, infatti, in ambiti in cui il turista rappresenta una
quota non rilevante della clientela crescono e si sviluppano figure profes-
sionali specificamente rivolte a tale mercato. Un secondo criterio da con-
siderare è quello di escludere gli ambiti settoriali che presentano specifi-
cità tecnico-professionali dominanti rispetto all’orientamento al turista (es.
trasporti). Infine, bisognerebbe prendere in esame solo le figure profes-
sionali più tipiche e consolidate.
La mappa delle figure professionali in tal modo individuate comprende
sei sbocchi, che fanno riferimento alle grandi categorie di attività conside-
rate, vale a dire:
• definizione, formulazione e commercializzazione dell’offerta turi-
stica, intesa come prodotto rivolto al mercato turistico;
• ricettività;
• ristorazione;
• servizi al turista;
• offerta turistico-culturale (intesa in senso lato, che comprende be-
ni culturali, spettacoli, prodotti tipici, ecc.);
• servizi generali a supporto delle precedenti categorie (categoria di
attività trasversale rispetto alle altre).
5. La formazione in Calabria L’offerta formativa relativa alla materia del turismo in Calabria è abba-
stanza soddisfacente per quanto riguarda soprattutto la formazione sco-
lastica.
Formazione e figure professionali 316
Tab.1 Istituti scolastici che si occupano di turismo30
Tipologia di istituto Denominazione Ist. principale o sezione as-
sociata Sede
(prov.) IPA Casa Circondariale – Paola Sezione associata CS IPSSAR “Maresca” - Taverna Sezione associata CZ IPSSAR Soverato Istituto principale di II grado CZ IPSSAR Casa Circondariale Sezione associata CS IPSSAR Castrovillari Sezione associata CS IPSSAR Cosenza Sezione associata CS IPSSAR Praia a Mare Sezione associata CS IPSSAR Castrovillari Istituto principale di II grado CS IPSSAR Paola istituto principale di II grado CS IPSSAR Isola Capo Rizzuto Sezione associata CS IPSSAR Locri Istituto principale di II grado RC IPSSAR Condofuri Sezione associata RC IPSSAR Polistena Sezione associata RC IPSSAR Sez. COOR. IPA – RC -Villa S. G. Sezione associata RC IPSSAR Vibo Valentia Istituto principale di II grado VV IPSSAR Serra S. Bruno Sezione associata VV IPSSAR Ist. Prof. Agr. e amb. Compl. penitenziario Sezione associata VV IPSSAR Acquaro Sezione associata VV IPSCT “Luigi Einaudi”- Lamezia Terme Istituto principale di II grado CZ IPSCT “Sorace Maresca” Sezione associata CZ IPSCT “Maresca” – Botricello Sezione associata CZ IPSCT “S. Pertini” Istituto principale di II grado KR IPSCT Verzino Sezione associata KR IPSCT Cotronei Sezione associata KR IPSCT Petilia Policastro Sezione associata KR IPSCT “Renda” – Polistena Sezione associata RC IPSCT “U. Boccioni” Istituto principale di II grado RC IPSCT S. COORD. “Boccioni” - Condofuri Sezione associata RC IPSCT Vibo Valentia Istituto principale di II grado VV ITT L. Scient. Paola - Acquappesa Sezione associata CS ITT “U. Zanotti Bianco” – Marina di Gioiosa Ionica Sezione associata RC
Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione
5.1 I corsi universitari
Anche in Calabria, come nelle altre regioni italiane, esistono corsi di
laurea che si occupano di turismo. Si tratta di una laurea triennale (o di
base) e di una laurea specialistica (o magistrale), da conseguire succes-
30 IPA: Istituto Professionale Alberghiero; IPSSAR: Istituto per i Servizi Alberghieri e Ristorazione; IPSCT: Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici; ITT: Istituto tecnico per il Turismo.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
317
sivamente alla prima.
La Laurea triennale in Scienze Turistiche fa parte della classe di laurea
39 (Scienze del Turismo) e si tiene presso l’ Università della Calabria, al
campus di Arcavacata di Rende (CS). Il corso è a numero chiuso e ogni
anno possono essere immatricolati un numero massimo di 215 studenti.
In Italia, esistono 22 corsi di laurea di questa classe, offerti in 22 uni-
versità. Nell’anno accademico 2006/07 sono stati immatricolati in
tutt’Italia 2.773 studenti (Fonte: MIUR).
Obiettivi formativi del corso di laurea dell’Unical sono i seguenti:
• Possedere un’adeguata conoscenza delle discipline di base eco-
nomico-aziendali e storico-artistiche, sociologiche, antropologi-
che e geografico-territoriali, nonché nelle materie culturali e giu-
ridiche attinenti alle interdipendenze settoriali del mercato turi-
stico;
• Possedere una buona padronanza dei metodi della ricerca socia-
le ed economica e di parte almeno delle tecniche proprie dei di-
versi settori di applicazione, con competenze relative alla misu-
ra, al rilevamento e al trattamento dei dati pertinenti l’analisi so-
ciale;
• Possedere un’adeguata conoscenza della cultura organizzativa
dei contesti lavorativi, che assicuri una competenza applicativa
e metta in condizione di operare in modo polivalente nelle im-
prese e nelle amministrazioni attive nel settore;
• Acquisire le metodiche disciplinari nelle tecniche di promozione e
fruizione dei beni e delle attività culturali;
Formazione e figure professionali 318
• Essere in grado di collocare le specifiche conoscenze acquisite
nel più generale contesto culturale, economico e sociale, sia
esso a livello locale, nazionale e sovranazionale;
• Essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e ora-
le, almeno due lingue dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nel-
l'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informa-
zioni generali;
• Possedere adeguate competenze e strumenti idonei alla comuni-
cazione e alla gestione dell'informazione.
La laurea Magistrale, offerta anch’essa presso l’Università della Cala-
bria, è denominata Valorizzazione dei Sistemi Turistico-culturali. Fa parte
della classe di laurea: 55-s (Progettazione e gestione dei sistemi turisti-
ci). L’accesso al corso di laurea è a numero chiuso e ogni anno sono
immatricolati massimo 70 studenti.
In Italia, esistono 16 corsi di laurea magistrale di questa classe, offerti
in 16 università.
La laurea in Valorizzazione dei Sistemi Turistico-Culturali fornisce una
preparazione orientata all’acquisizione di capacità di:
a) progettazione, promozione e gestione di prodotti e sistemi turistici
complessi comprendenti ambiti territoriali di ampia dimensione e con par-
ticolare riferimento all’area mediterranea
b) progettazione di interventi strutturali (urbani e territoriali) necessari
alla qualificazione dell'offerta turistica, promuovendola attraverso l'uso
delle tecnologie tradizionali e multimediali.
In particolare il laureato in Valorizzazione dei Sistemi Turistico-Culturali
dovrebbe disporre di:
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
319
• avanzate competenze per operare all’interno dei sistemi turistici
caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e
di attrazioni turistiche o dalla presenza diffusa di imprese turisti-
che, abilità specifiche per la gestione dei flussi di comunicazio-
ne turistico-culturale, competenze orientate all’integrazione del-
le aziende ricettive con servizi culturali e ambientali;
• competenze nella promozione, commercializzazione e gestione
di prodotti turistici complessi, anche con l’ausilio delle nuove
tecnologie multimediali;
• competenze linguistiche e specialistiche per rapportarsi ai pro-
cessi di globalizzazione delle attività turistiche o degli eventi cul-
turali a livello internazionale;
• avanzate competenze nel progettare e attuare interventi interset-
toriali e infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta
turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle località
ad alta intensità di insediamenti turistico-ricettivi, in particolare
nelle località impegnate nella valorizzazione dei beni culturali e
ambientali con la costituzione e promozione di nuovi prodotti tu-
ristici;
• capacità di definire, anche da un punto di vista socio-
antropologico, le peculiarità di siti e culture in funzione di una
valorizzazione turistica non intrusiva;
• avanzate competenze nel progettare e attuare eventi culturali ed
eventi congressuali ed espositivi;
Formazione e figure professionali 320
• competenze tecniche e politiche necessarie per la programma-
zione dei progetti di intervento culturale delineati da ammini-
strazioni pubbliche;
• un’avanzata conoscenza, in forma scritta e orale, di almeno una
lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche
ai lessici disciplinari.
5.2 I corsi di formazione
Nell’anno 2007 in Calabria dovrebbero esser stati attivati, fra gli altri, i
seguenti corsi di formazione in materia turistica31:
• Corso di formazione gratuito per Operatore dei Servizi Turistici di
Accoglienza, organizzato nell’ambito del progetto Equal Road
(rete dell’ospitalità e dell’accoglienza diffusa). Destinato a 25 al-
lievi. Sede: Reggio Calabria.
• Corso per Esperto in gestione di aziende agrituristiche. La finalità
del corso è quella di formare una figura professionale che cono-
sca tutte le potenzialità che scaturiscono dalla gestione
dell’impresa agricola con particolare riferimento alla ricezione e
all’ospitalità. Destinato a 15 allievi. Sede: Catanzaro.
• Corso Esperto in attività integrate e complementari al turismo. La
finalità del corso è quella di formare una figura professionale
che abbia delle solide competenze imprenditoriali nel settore tu-
ristico ovvero che sappia fare impresa interagendo con il relati-
31 Fonte: www.Corsiturismo.it.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
321
vo territorio mediante la costruzione di specifici prodotti turistici.
Destinato a 15 allievi. Sede: Catanzaro.
• Operatore d’accoglienza turistica. Formazione post-obbligo for-
mativo e post-diploma. L’intervento è programmato dalla Regio-
ne Calabria e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Destina-
to a 15 allievi. Sede: Castrovillari (CS).
• Esperto cuoco cucina tipica. E’ una figura professionale in grado
di potenziare un tipo di turismo destagionalizzato, legato alle ri-
sorse enogastronomiche del territorio, attraverso la conoscenza
e la rivalutazione della ristorazione calabra. Destinato a 15 al-
lievi. Sede: Rende (CS).
• Corso Manager per la valorizzazione della cultura locale. Tipolo-
gia: formazione superiore - alta formazione. L’intervento è pro-
grammato dalla Regione Calabria e cofinanziato dal Fondo So-
ciale Europeo. Il manager per la valorizzazione della cultura lo-
cale, partendo da un’attenta analisi delle potenzialità locali, pre-
dispone e definisce i progetti e iniziative culturali specifiche. De-
stinato a 15 allievi. Sede: Castrovillari (CS).
• Corso Guida turistica naturalistica ed equestre. Tipologia: forma-
zione Specialistica, attività formativa, programmata dalla Regio-
ne Calabria, è cofinanziata dall’U.E. – F.S.E. Viene definita
Guida turistica naturalistica ed equestre chi, per professione,
accompagna persone singole o gruppi di persone in gite o pas-
seggiate a cavallo, assicurando la necessaria assistenza tecni-
ca, nella visita di attrattive storiche, artistiche, monumentali, pa-
Formazione e figure professionali 322
esaggistiche, di ambienti. Destinato a 20 allievi. Sede: Rossano
(CS).
• Corso Donne; imprese e innovazione nel settore turistico. Corso
di formazione post diploma nell’ambito del P.O.R. Calabria Asse
III Risorse Umane (FSE). L’iniziativa è finalizzata alla formazio-
ne della figura di Manager. Destinato a 15 donne disoccupate.
• Corso Promoter; formazione superiore, attività formativa, pro-
grammata dalla Regione Calabria, è cofinanziata dall’U.E. –
F.S.E. Il “Promoter Turistico/Agrituristico” gestisce i rapporti con
soggetti pubblici e privati e con associazioni di settore, ai fini
della realizzazione dell’offerta turistica integrata. Destinato a 20
allievi. Sede: Fuscaldo (CS).
• Corso Esperto di turismo congressuale. Tipologia: formazione su-
periore, attività formativa, programmata dalla Regione Calabria,
è cofinanziata dall’ U.E. – F.S.E. L’esperto in turismo congres-
suale è il professionista responsabile di tutta l’attività di ideazio-
ne, organizzazione e coordinamento di congressi, convegni,
simposi, convention, ecc., dal primo approccio con il clien-
te/committente alle fasi finali di realizzazione dell’evento. Desti-
nato a 12 allievi. Sede: Fuscaldo (CS).
• Corso Marketing del turismo integrato. Corso IFTS. Il Tecnico su-
periore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato
gestisce i rapporti con soggetti pubblici e privati e con associa-
zioni di settore, ai fini della realizzazione dell’offerta turistica in-
tegrata. Destinato a 25 allievi. Sede: Castrovillari (CS).
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
323
• Corso Tecnico superiore per la ristorazione. Corso IFTS. Il tecni-
co superiore per la ristorazione e/o la valorizzazione dei prodotti
territoriali e delle produzioni tipiche, opera sia sul versante della
produzione, dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi, sia
su quello della valorizzazione delle risorse e della cultura del
territorio in risposta, anche, a nuove esigenze e modelli di com-
portamento in materia di alimentazione. Destinato a 25 allievi.
Sede: Vibo Valentia.
• Promotore d’impresa e dello sviluppo turistico locale, nell’ambito
dell’azione 2 del progetto “Le vie del Treno”, iniziativa comunita-
ria EQUAL II.
Nel corso del 2007 non sono stati attivati corsi di formazione su temi re-
lativi a turismo e beni culturali da parte della Regione Calabria (fonte:
Assessorato alla Formazione Professionale, Regione Calabria).
5.3 Altri corsi
Fra gli altri, nell’anno 2007 è stato attivato un Corso di Alta Formazione
post-universitaria dal titolo “Esperto in economia e tecnologie della co-
municazione in rete per il turismo culturale e la valorizzazione del territo-
rio”, assegnato al Dipartimento di Economia e Statistica (Università della
Calabria) nell’ambito della Misura POR Calabria 3.7.a.
Inoltre, durante il 2007, si sono svolti i seguenti corsi IFTS32:
• Tecnico Superiore per l'Organizzazione e il Marketing del Turismo
Integrato.
32 Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione.
Formazione e figure professionali 324
Il Tecnico superiore per l'organizzazione e il marketing del turismo in-
tegrato gestisce i rapporti con soggetti pubblici e privati e con associa-
zioni di settore, ai fini della realizzazione dell'offerta turistica integrata. Si
caratterizza prevalentemente per l'implementazione di attività di natura
progettuale, con particolare attenzione rivolta all'analisi dei contesti terri-
toriali di riferimento, in una logica di integrazione e valorizzazione dello
sviluppo turistico del territorio.
Soggetto gestore: Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri
e della Ristorazione – Castrovillari (CS) Anno 2008.
• Tecnico Superiore per la Ristorazione e la Valorizzazione dei Pro-
dotti Territoriali e delle Produzioni Tipiche.
Progetto Cipe IFTS/Ricerca – Soggetto gestore: Istituto Magistrale "V.
Capialbi" – Vibo Valentia.
XIV GRUß AUS ...COME CAMBIA LA VISION DELLA CALABRIA NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO
Luigi Cipparrone
1. Premessa Non risulta l’esistenza di uno studio sistematico in merito alla produzio-
ne, alla fruizione ed alla divulgazione delle immagini fotografiche e deri-
vate, legate alla costruzione di un immaginario calabrese, anche, ed in
particolare, con riferimento alla dimensione turistica.
Storicamente anche le varie pubblicazioni sui manifesti turistici presen-
tano solo qualche cenno alle esperienze regionali, con oggetto principale
l’attività termale-balneare. Per questo motivo sembra evidente la neces-
sità di una riflessione come parte determinante della comunicazione e
della promozione, sia della regione nel suo complesso che delle diverse
destinazioni e dei diversi turismi.
L’identità di un’area turistica è sempre stata associata ad un concetto
che prende forma in immagini con head line di appoggio; il cambiamento
di tale interrelazione e le nuove configurazioni esprimono in modo effica-
ce la sintesi dei cambiamenti sociologici che si determinano nel modo di
fare e di percepire le vacanze. In tal senso assume una certa rilevanza
una riflessione che mira ad analizzare le immagini fotograficamente lega-
te ad alcune parole che producono associazioni mentali consapevoli e
Grub aus 326
inconsce. Peraltro, nel mondo della comunicazione è ormai un dato di
fatto l’affermazione che tanto più un messaggio è inconscio tanto più as-
sume valore sublimale ed è efficace.
L’obiettivo di analizzare il ruolo della “fotografia”, come unità elementa-
re di riferimento per i processi comunicazionali, sembra perciò essenziale
per gettare le basi per un approfondito approccio operativo in chiave cul-
turale e turistica, con prospettive innovative di medio e lungo periodo che
diventano essenziali per qualsiasi progetto di marketing di filiera o di pro-
dotto che non si fondi solo sulle apparenze.
2. Per un abbecedario di abitudini visive Negli anni ‘50, con una finalità essenzialmente didattica, nella scuola
elementare veniva usato l’abbecedario, che, in buona sostanza, costitui-
va lo strumento base per la conoscenza delle vocali e delle consonanti
attraverso percorsi associativi tra una lettera dell’alfabeto ed una imma-
gine ad essa legata. Attraverso l’abbecedario era, ed è, poi, possibile
dedurre una Italia rappresentata nel lavoro e nei mestieri, negli stili di vi-
ta. Oggi l’abbecedario diventa un possibile gioco letterario; qualche volta
le lettere dell’alfabeto sono lo stimolo per raccontare delle storie, rara-
mente acquista la sua funzione originaria: quella di imparare l’alfabeto.
Questa associazione tra lettere dell’alfabeto ed immagini può costituire
un approccio originale per valutare alcune sensazioni, magari archetipi-
che, della Calabria e verificarne le sue identità.
Ben noto è l’abbecedario di Pinocchio, fondamentale strumento di ap-
prendimento: [...]
— A proposito, soggiunse il burattino, per andare alla scuola mi manca sempre qualcosa, mi man-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
327
ca il più ed il meglio.
— Cioè?
— Mi manca l’Abbecedario.
— Hai ragione: ma come si fa per averlo?
— È facilissimo: si va da un libraio e si compra.
— E i quattrini?
— Io non ce l’ho.
— Nemmeno io— soggiunse il buon vecchio, facendosi triste.
[...]
Dopo poco tornò: e quando tornò, aveva in mano l’Abbecedario per il figliuolo, ma la casacca non
l’aveva più. Il pover’uomo era in maniche di camicia e fuori nevicava.
[ Collodi, Pinocchio, Rimini 1985 ]
Pinocchio ottiene il suo abbecedario, che subito dopo rivenderà per
«quattro soldi», con il sacrificio di mastro Geppetto, quest’ultimo convinto
ed illuso che sarà lo strumento dell’inserimento del burattino nel mondo.
Tornando ai nostri giorni è importante che l’indagine si soffermi sulle
immagini della Calabria, non solo su quelle essenzialmente legate al
marketing turistico, su come, con quali temi e con quali contenuti viene
costantemente raffigurata.
C’è un modo di produrre endogeno (disegnatori?, pittori?, fotografi?),
ma, soprattutto, è l’immagine prodotta dai viaggiatori, che sin dai secoli
passati sono venuti nella nostra regione, che è ancora alla base della
produzione odierna. In altri termini, i viaggiatori del Grand Tour, poi del
Viaggio in Italia, costruiscono per primi il quadro di riferimento della rap-
presentazione per immagini della Calabria stimolati, è probabile, dal «to-
lomazo1» antesignano delle moderne guide utilizzate dai visitatori e ste-
reotipo nelle proposte dei tour operator e degli agenti di viaggio. 1 A Venezia, nel Medioevo, il tolomazo era colui che prendeva in consegna il pellegrino, aiutandolo a trovare la locanda, a completare il bagaglio, a metterlo in contatto con il capitano di un’imbarcazione pronta a veleggiare verso l’Oriente.
Grub aus 328
Oltre che attento osservatore sul tema della ospitalità, sui modi e sulle
strade del viaggiare, il viaggiatore riporta schizzi, disegni, incisioni del
suo viaggio e delle sue soste attratto dalle testimonianze delle antichità,
dai monumenti e dalla maestosità dei paesaggi naturali; attraverso le sue
vedute si cominciano a tracciare le invarianti e gli stereotipi dei territori
attraversati. Quel viaggiatore è inserito in un paese reale, affascinante e
problematico, tanto da temere talvolta per la propria vita; quel viaggiatore
produce da sé le rappresentazioni che lo attraggono per poi trasmetterle
e divulgarle. Per strade primitive e selvagge, con il pericolo dei briganti,
pochi osavano avventurarsi sul suolo calabrese in quanto la maggioran-
za della gente preferiva imbarcarsi a Napoli per dirigersi direttamente in
Sicilia; le guide a stampa del tempo (le prime erano del ‘500) erano assai
avare di notizie, specie sulle opere d’arte. È solo con la prima edizione
della Guida della Calabria del Touring (1928) che cominciano ad essere
soddisfatti i desideri di un turista sia naturalista che d’arte e culturale. È
l’incipit della verifica della concordanza o della discordanza con le situa-
zioni reali: il viaggiatore cerca la verifica e la corrispondenza delle descri-
zioni in suo possesso con quello che trova e vede.
Ecco un esempio di come la percezione attuale risenta del suo retag-gio storico:
… siamo partiti da Ravenna una mattina di maggio. Ci aspettava un lungo viaggio; la Calabria ci
sembrava una meta lontana e, così, come giovani ed audaci pionieri, siamo partiti molto presto. Imboc-
cata l’A14, l’autostrada adriatica, non avremmo mai immaginato che cosa avremmo incontrato laggiù,
nella punta dello Stivale. Pensavamo a distese d’azzurro, paeselli arroccati, scenari da cartolina. Inve-
ce, abbiamo incontrato sopratutto desolazione. Un senso di abbandono che avanza man mano che ci
avvicinavamo sempre più alla meta. Una miriade di case cantoniere rosa mattone. Una terra secca e
bruna. Fichi d’India acuminati e ulivi contorti ovunque. Niente di delicato e armonioso per gli occhi. Ci
ha accolti però l’intenso profumo degli oleandri, avvolgente ed intriso dell’aria calda e polverosa.
[ da: www.touringclub.it/giovani ]
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
329
Tornando al passato il meccanismo di verifica si estende in seguito alle
immagini fotografiche, più precise, più “veritiere”, delle cartoline, delle
guide illustrate, delle brochures promozionali. Sul piano di quelli che oggi
sono definiti come Media, la fotografia diviene il principale “mezzo” per
comunicare il luogo, l’arte, la storia di piccoli e grandi centri, della natura
“incontaminata”, in alcuni casi degli uomini. Con le cartoline la copertura
fotografica del territorio diviene totale e si può estendere, facilmente, ad
un universo di parenti, amici, viaggiatori in un gioco di rimandi e com-
menti anche ironici. A lungo andare, dopo milioni e milioni di cartoline in
giro per il mondo, in maniera inconscia, si è venuto a formare un gigan-
tesco puzzle, una sorta di carta di identità, di mappa geografica in cui
sono racchiuse le identità precostituite del territorio, perché basate su
immagini e situazioni indotte dal dejà vu della comunicazione.
Il desiderio dell’avventura e dell’ignoto, della maestosità degli scenari,
della gustosità della gastronomia induce il viaggiatore a soffermarsi su
ciò che qualcuno gli ha suggerito, a produrre confronti con quanto ha già
visto e sentito dire, in base a concezioni che, per buona parte, si rifanno
proprio a quelle primitive guide ed alle prime corrispondenze realizzate ai
tempi del Viaggio in Italia. Lo straniero non è più il viaggiatore, che già sa
di trovare quel che cerca, che va sul sicuro, che non corre rischi, salvo
quello di non trovare la corrispondenza con le “sue” informazioni.
La cartolina ha la funzione di rendere riconoscibile, di evidenziare, di
rassicurare. Ecco dunque le cartoline, il viso del paesaggio riconoscibile. Le cartoline rappresentano la vanità
del luogo, il luogo che si guarda allo specchio, gli abitanti del luogo che si guardano in uno specchio
per ripetersi in modo rassicurante: “Ecco, noi siamo così”.
[ G. Celati, Sul paesaggio visto da uno straniero,
in AA.VV., Il racconto del nostro presente, Firenze 1989 ]
Grub aus 330
Con la fuga dalla quotidianità verso luoghi lontani, esotici, si alimenta un
mercato di immagini con le relative istruzioni per l’uso: da un lato itinerari da
non perdere, dall’altro immagini che devono convincere con visioni “più reali
della realtà”, tanto da potere affermare “risulta più bello in fotografia”.
La conseguenza è che si diventa viaggiatori e conoscitori del mondo
senza viaggiare, senza doversi calare in alcun luogo. Dunque, la cartoli-
na: piccola, che ringrazia, che saluta, che commenta, che viaggia, che
viene vista da tutti ma che alla fine va a finire in un cassetto, in un album
di ricordi. Essa vive nel suo tragitto dal luogo di origine fino alla conse-
gna: nel suo viaggio esprime tutte le sue potenzialità, entra in rapporto
con chiunque ne viene in contatto. E se non arrivasse a destinazione?
Se, restando in viaggio, fosse destinata a se stessa? Allora il suo mes-
saggio immateriale fatto di immagini e di parole, senza tempo, senza
spazio, frammenti archetipici di segni invarianti resterebbe per sempre al
di sopra della storia, in modo forse incontaminato.
I luoghi, le persone, le scene, gli usi, i costumi, gli oggetti, i monumenti,
i panorami, le città, l’arte, l’amore, la moda, lo sport, i trasporti sono
l’essenza di quella illustrazione che informa, convince, attrae, promuove,
pubblicizza, stimola, partecipa il viaggio. In aggiunta ai manifesti turistici,
ma in modo più flessibile ed immediato, la “cartolina” illustrata, nelle sue
ridotte dimensioni di centimetri dieciperquindici e nella sua elevata diffu-
sione, ha svolto per un lungo periodo il ruolo di fonte dei mutamenti pae-
saggistici, artistici, culturali. Da puro e semplice «documento», prova di
una “obiettività”, si è trasformata in qualcosa che ha a che fare con il ri-
cordo, con la memoria, con l’evocazione di avvenimenti, di luoghi, di fatti
legati al decisivo momento della scelta e della spedizione, acquisendo
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
331
quella componente concettuale che da testimonianza effimera la fa dive-
nire segno ed eredità del passato.
3. Cartolina e progetto conoscitivo A differenza della produzione individuale di fotografie, essenzialmente
privata, che sono decisamente legate a segnare la traccia di particolari
situazioni, eventi, cose, tappe di piacevolezze e sensazioni di godimento
del viaggio e di fondamentale presenza, “io c’ero”, destinate ad ispessire
l’album dei ricordi, sia esso cartaceo che digitale, la cartolina acquisisce
quel valore in più di intenzionalità finalizzata ad una «piena esperienza
percettiva», mutuata dalla intenzionalità del suo autore. Nelle motivazioni
della scelta e della preferenza dell’acquisto, attualizzata poi dall’aggiunta
delle frasi di saluto, si verifica, una intenzionalità alla conoscenza ed alla
rappresentatività del viaggiatore che comunque caratterizza il bagaglio
iconografico del viaggiatore e la sua sensibilità. La cartolina diventa qua-
si un bene semioforo. Leggere un documento come monumento significa sottoporlo ad una critica interna, per capire le
condizioni della sua produzione storica e, quindi, la sua inconscia intenzionalità. [...] studiare il pro-
duttore, la mentalità che l’ha generato [il documento], la sua intenzionalità anche incoscia; la fotogra-
fia nasce intenzionalmente come monumento, vuole costruire un edificio, una memoria familiare o
collettiva. [...] Il documento è un monumento con cui le società storiche hanno imposto al futuro una
data immagine di sé stesse.
[ G. D’Autilia, L’indizio e la prova, Milano 2005 ]
In altri termini, la cartolina illustrata, il corpus delle cartoline, è il tramite
con cui nel tempo sono state tramandate la storia e le immagini del terri-
torio attraverso una catalogazione sistematica di quanto era presente su
quello stesso territorio che doveva fornire l’immagine di quella società in
senso turistico e realizzare la parte iconografica delle guide.
È, nel complesso, la realizzazione, da parte di testimoni più o meno
Grub aus 332
consci, di una sorta di documento, unico e muto, di identità, atto al rico-
noscimento di una identità, certo di schedatura e catalogazione. I luoghi,
le cose vengono trasformati in icone per il consumo turistico. Il breve te-
sto che le accompagna fornisce le elementari informazioni storico-
artistiche. Ma può essere di più: nel piccolo formato, sempre uguale, si
può mettere tutto il mondo e le persone sono abituate e sanno che lì den-
tro può esserci di tutto.
Ecco, forse, occorrerebbe rinverdire questa tradizione iconografica rea-
lizzando una nuova immagine del territorio, fonte per la storia, grande
scenario in cui si svolge la vita dell’uomo e che la fotografia ci mostra in
costante evoluzione: “documentare” la cultura espressa nella mentalità,
nei comportamenti, nei simboli, nelle rappresentazioni, nei costumi, nei
riti, nei manufatti, nei mezzi di comunicazione, nella mobilità. Per dare
quell’immagine di sé, in cui ci si ritrova e ci si rispecchia, proprio mentre
gli altri ci riconoscono per come siamo, per quello che siamo.
Da una parte aprire gli archivi, dall’altra produrre gli archivi. In questo,
la cartolina può ancora svolgere un ruolo determinante.
4. L’immagine della Calabria in alcuni scritti degli anni ses-santa
Nell’ormai lontano 1964 viene alla luce il volume Calabria grande e
amara (Milano, Nuova Accademia, 1964) di Leonida Repaci in cui tro-
viamo il testo Quando fu il giorno della Calabria che, ai fini di questo stu-
dio, è estremamente significativo e sinteticamente racchiude, tra mito e
realtà, quelle che sono le parole chiave, intimamente connesse con
l’immaginario calabrese, che vanno a determinare alcuni passi di un pri-
mo, e fondamentale per i suoi riferimenti, abbecedario.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
333
Si riportano di seguito alcuni passi, rimandando ogni approfondimento
al testo originale: [...]
Diede alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo stretto il pescespada, a
Scilla le sirene, a Chianalea le palafitte, a Bagnara i pergolati, a Palmi il fico, alla Pietrosa la rondine
marina, a Gioia l’olio, a Cirò il vino, a Rosarno l’arancio, a Nicotera il fico d’India, a Pizzo il tonno, a
Vibo il fiore, a Tiriolo le belle donne, al Mesima la quercia, al Busento la tomba del re barbaro,
all’Amendolea le cicale, al Crati l’acqua lunga, allo scoglio il lichene, alla roccia l’oleastro, alle mon-
tagne il canto del pastore errante da uno stazzo all’altro, al greppo la ginestra, alle piane la vigna,
alle spiagge la solitudine, all’onda il riflesso del sole.
Diede a Cosenza l’Accademia, a Tropea il vescovo, a San Giovanni in Fiore il telaio a mano, a Ca-
tanzaro il damasco, ad Antonimina il fango medicante, ad Agnana la lignite, a Bivongi le Acque San-
te, a Pazzano la pirite, a Galatro il solfato, a Villa San Giovanni la seta greggia, a Belmonte il marmo
verde.
[...]
Donò a Stilo la Cattolica, a Rossano il Patiron, ancora a Rossano l’Evangelario Purpureo, a San
Marco Argentano la Torre Normanna, a Locri i Pinakes, ancora a Locri il Santuario di Persefone, a
Santa Severina il Battistero a Rotonda, a Squillace il Tempio della Roccelletta, a Cosenza la Catte-
drale, a Gerace pure la Cattedrale, a Crotone il Tempio di Hera Lacinia, a Mileto la Basilica della Tri-
nità, a Sant’Eufemia Lamezia l’Abbaziale, a Tropea il Duomo, a San Giovanni in Fiore la Badia Flo-
rense, a Vibo la Chiesa di San Michele, a Mileto la Zecca, a Nicotera il Castello, a Reggio il Tempio
di Artemide Facellide, a Spezzano Albanese la necropoli della prima età del ferro.
[ L. Repaci, Quando fu il giorno della Calabria, in P. Tuscano, Calabria, Brescia 1986 ]
La Calabria è ben descritta, dunque: paesaggio, prodotti della terra, ar-
te, poesia, pensiero, storia della civiltà, architettura. Ma, se da una parte,
Repaci indica i momenti dello splendore civile e culturale, dall’altra non
dimentica le calamità: [...]
Del breve sonno divino approfittò il diavolo per assegnare alla Calabria le calamità: le dominazioni,
il terremoto, la malaria, il latifondo, il feudalesimo, le fiumare, le alluvioni, la peronospera, la siccità,
la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorata Società, la vendetta,
l’omertà, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.
[ L. Repaci, Quando fu ..., cit. ]
In altri termini, con le sue parole, Repaci riesce a fotografare il territorio
Grub aus 334
con i suoi monumenti, ampliando lo sguardo sulla quotidianità e
sull’ambiente, sottolineando aspetti che in altri momenti sarebbero pas-
sati sotto voce, realizzando una serie di immagini che stazionano nella
memoria.
5. Oltre le statistiche: stereotipi, parole e percezioni Per completare in senso qualitativo le molte indagini che sono presenti
in questo Rapporto, è stato svolto un brief chiedendo ai testimonial un
elenco di trenta parole sulla Calabria, senza dare ulteriori indicazioni. Ec-
co i risultati di tale “indagine”: A - abnegazione, accoglienza, adattamento, aeroporto, Alarico, amici, angherie, annachiamientu,
apparato, apparire, approdo, approssimazione, arance, arroganza, artigiano, aspromonte, assesso-
rato, attaccamento, autodistruttiva, autosalone, autostrada, avidità.
B- banca, Bandiera fratelli, bergamotto, bisogno, bosco, Bregantini, brigantaggio, bronzi, burocra-
zia, Busento.
C - caciocavallo, calabritudine, calamità, cameriere, Campanella Tommaso, campeggio, cantiere,
Carlo V, castello, cecità, cedro, chiesa, cibo, cipolla, classismo, clientelismo, Codex purpureo, colli-
ne, colonna, commiserazione, comparire, contemplazione, conventicola, corruzione, costa, Crati,
credenza, credulità, critica, cullurielli, cultura, cupo, curiosità.
D - depuratore, dialetto, diamante, diffindenza, dignità, disinteresse, disorganizzata, disparità, di-
sperazione, distanza, don - donna, dovere, drammaticità, durezza.
E - eccellenza, emigrazione, eolico, essenza, Europa.
F - fame, fanalino di coda, fantasia, fatalismo, fatica, Federico II, feste, fichi d’india, fichi secchi,
fiumare, fungo, furto, futuro.
G – Gaetano Rino, Gattuso Rino, generosità, Gerace, ginestra, giovani, governatore, gulia, gusto.
H - hotels.
I - idee, identità, illusione, improduttività, impunità, inaccessibilità, incapacità, incendi, incompeten-
za, inconcludenza, individualismo, ineluttabilità, infrastruttura, ingiuria, inquinamento, interiorità, in-
traprendenza, introspezione, irresponsabilità.
L - lamientu, lamento, lavoro, lenta, lentezza, liquerizia, lontana, lupo.
M - mafia, magicità, Magna Grecia, maiale, malapolitica, malasanità, malavita, maldicenza, malin-
conia, mandorle, mare, mattanza, mattone, memoria, menzogna, minoranza, miseria, mistero, mo-
destia.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
335
N - natura, Natuzza, ndrangheta, nduja, nepotismo, noia, nostalgia.
O - occasione, odori, olio, omertosa, omologazione, onore, onorevole, opportunità, oppressione,
oscurità, ospitalità, ottocentochilometridicoste, ozio.
P - paesaggio, paganesimo, parassitismo, passato, Patirion, patata, Pentadattilo, peperoncino, pi-
no, Pitagora, pochezza, politica, politici, pomodoro, porti, potere, precario, privazione, processione,
prodotti, pudore, punta.
R - rabbia, radici, rapimento, rassegnazione, Repaci, responsabilità, ribellione, ricerca, rifiuto, rifiu-
ti, riflessione, rimorso, rinascita, ripetizione, riscatto, risparmio, rispettabilità, rispetto, ritardataria,
rituali, rivalsa, rivolta, rudere, rumanza.
S - sacrificio, salumi, sangue, sapori, scastu, schivo, Scilla, scintillio, selvaticità, semplicità, sfre-
gio, sfruttamento, sguardo, Sila, silenzio, sofferenza, sole, soluzioni, sopportazione, sopraffazione,
sospettosa, spadare, speranza, splendore, sporcizia, Stauroteca, Stilo, strage, stranieri, stregoneria,
struggimento, sudditi, supermercato, supponenza, sustaria.
T - tarantella, Telesio Bernardino, terra, terremoto, territorio, testardaggine, tonno, tradizione, traf-
ficone, trasporti, travagliu, trenino, tristezza, Tropea, turismo.
U - umiliazione, umiltà, Unical, usanze, usura.
V - vacanza, vendetta, venerazione, vento, vilienza, vino, violenta, volano.
[ Alberto, giornalista; Anna, insegnante; Attilio, giornalista; Carmelina, neuro-psichiatra infantile; Claudio, fotografo; Gabriella, biologa;
Gisele, odontoiatra; Rino, architetto; Roberta, insegnante; Sarro, ingegnere ]
L’ipotesi di dare una corrispondenza visiva, un’immagine fotografica, al-
la parola, in questo caso, risulta molto generica. Scaturisce, si, una im-
magine mentale che però non corrisponde ad una fisicità materiale, che
non va nella direzione di realizzare, a causa del carattere astratto dei
concetti espressi, un’associazione parola-fotografia, parte integrante
dell’album di memorie di una terra da mostrare, da promuovere.
L’archivio iconografico di un popolo deve costituire quella rappresenta-
zione, intenzionale, di sé stesso da consegnare al presente, al futuro.
L’immagine del patrimonio territoriale, nel senso più ampio possibile, vie-
ne prodotta dal viaggiatore, dagli studi fotografici, dai free lance, dai foto-
amatori, in modo frastagliato, frammentario, ma, una volta ricomposto,
Grub aus 336
essa può definire una identità culturale, antropologica, territoriale, geo-
grafica.
Il rapporto tra la dicibilità e la vedibilità si traduce, per ora, in una scrit-
tura della parola e nella relativa astrazione dell’immagine, solo mentale,
sui due percorsi, quello di rilevanza storico/architettonica e quello di rile-
vanza generalista. 1.
A - Aspromonte, Amendolea, Alarico, Abbazia Florense, Acerenthia, B - Bronzi, Bergamotto, C -
Codex, Crotone, Cattolica, Chiese, Crati, Certosa Serra S. Bruno, D - Cattedrali, E - … , F - Fico,
Ferdinandea, G - Gerace, Greco di Bianco, Grotta del Romito, Grecità, H - Hera Lacinia, I - … , L -
Liquirizia, Le Castella, Locri Epizephyirii, M - Magna Grecia, Minoranze linguistiche, Museo, Morano,
N - Natura, O - Olio, P - Patirion, Pollino, Parco archeologico, Pentadattilo, Q - Querce, R - Roccel-
letta, Roghudi, S - Stauroteca, Sila, Scilla, Seta, Sambucina, San Francesco, T - Tropea, Tiriolo,
Terme, U - … , V - Vino, Z - …
2.
A - autostrada, aeroporto, artigianato, archeologia, architetture, acquafan, B - borghi, boschi, C -
castelli, cipolla, cedro, costumi, ceramiche, Copanello, civiltà contadina, D - Diamante, dominazioni,
discoteche, E - estate, F - fiumare, feste paesane, G - gastronomia, H - hotels, I - inverno, itinerari, L
- laghi, M - minoranze linguistiche, musei, montagna, mare, mostaccioli, N - natura, O - ospitalità, P -
preistoria, porti, paesaggio, parchi naturali, parchi letterari, peperoncino, tartufo, pecorino, Q - … , R
- ristoranti, S - salumi, spiagge, strade, T - torrone, tarantella, torri d’avviso, terracotta, tessuti, treno
della sila, U - uva, V - … , Z - …
Di sicuro la credibilità degli elenchi proposti appare viziata
dall’abitudine, ma pur sempre le parole espresse rappresentano le po-
tenzialità legate al territorio. Si tratta, ancora una volta, di un già visto che
ci mette davanti un mondo già conosciuto e vissuto, fatto di presenze che
noi torniamo a leggere. Un mondo che ha già un senso e che, in questo
senso, trova la sua immagine come visioni di altri delle quali è opportuno
tenere conto. Il pensiero per immagini può essere punto di inizio e di sti-
molo per un processo d’indagine scientifico da tradurre, proprio per la
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
337
sua particolarità, in una produzione generalizzata centrata su punti di ri-
ferimento teorici.
La storia della fotografia ha dato diversificati esempi di campagne di
documentazione di un territorio, a cominciare dalla Mission Héliographi-
que che, in Francia, con i fotografi Henri Le Secq, Hippolyte Bayard, E-
douard-Denis Baldus e, in seguito, con Gustave Le Gray, O. Mestral, nel
1851 e nel 1875 inaugurò una campagna di riproduzione di monumenti,
specie di quelli in rovina. In quegli stessi anni, 1875, gli Alinari procedono
verso il rilievo e la catalogazione del patrimonio artistico e architettonico
italiano, peraltro senza alcuna sovvenzione di qualsiasi natura. In Ameri-
ca, con Roosvelt nel 1935, viene promossa la Farm Security Administra-
tion, con Rexford Tugwell, responsabile dell’agenzia. Tugwell nominò
Roy Stryker direttore della sezione storica con lo scopo di realizzare una
documentazione fotografica e un censimento visivo sullo stato e le con-
dizioni dei contadini poveri ridotti alla fame dalla Depressione. A quella
mission, dal 1935 al 1943, parteciparono fotografi del calibro di Walker
Evans, Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Ben Shahn, dai quali Striker
pretese una profonda conoscenza teorica delle varie situazioni fotografa-
te: le loro immagini erano state programmate, commissionate, utilizzate.
Nel 1984 viene istituita, in Francia, la DATAR (Delégation a
l’Aménagement du territorie et a l’Action Régional) che compie una e-
splorazione fotografica del territorio francese e che vede la partecipazio-
ne dell’italiano Gabriele Basilico. In Italia, Paolo Monti realizza, 1970-
1980, un lavoro di censimento e catalogazione sui centri storici della
Emilia Romagna per conto dell’Istituto per i beni culturali dell’Emilia Ro-
magna.
Grub aus 338
Per quello che riguarda la Calabria, in particolare, bisogna riferirsi
all’inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini in Basilicata e
Calabria, realizzata nel 1910, all’indomani del terremoto del 1908. [...]
Da allora, nessuna inchiesta fotografica ha osato [...] ricostruire sistematicamente, dal basso, con
l’apparecchio fotografico ad un metro dal suolo, l’universo della realtà calabrese [...] «Un valido sus-
sidio recò la macchina fotografica: case rurali, tipi di contadini, costumi, animali, strumenti agricoli
[...] vennero fissati». [...] L’approccio scientifico del reportage è dato già dallo scrupolo filologico con
cui esso è sostenuto. [...] convivono il mulo e l’asino della vecchia società contadina e l’automobile
moderna [...]; le strade e i sentieri che si sono attraversati, i tronchi d’albero gettati a mò di precario
ponte sulle rive dei fiumi [...].
La serie delle fotografie costituisce di per sé un settore dell’inchiesta e mira a rendere immediata-
mente percepibile, per sinossi, la terra e l’uomo.
[ A. Placanica, La Calabria, Torino 1985 ]
6. Categorie e catalogazione Il tentativo di organizzare le infinite possibilità del mezzo fotografico in
una specie di ordine casuale è forse il sistema più consono per intra-
prendere un viaggio nella sistematizzazione degli archivi.
Michel Foucault rendeva popolare questa classificazione degli animali
proposta da Jorge Luis Borges: [...]
« A) che appartiene all’Imperatore, B) imbalsamati, C) addomesticati, D) maiali da latte, E) sirene,
F) favolosi, G) cani sciolti, H) inclusi nella presente classificazione, I) che si agitano come ossessi, J)
innumerevoli, K) tracciati con un pennello molto fine di peli di cammello, L) eccetera, M) che fanno
l’amore, N) che da lontano sembrano mosche ». Michel Foucault, nella Prefazione a Les mots et les
choses, ha reso popolare questa classificazione degli animali [...] ».
[ G. Perec, Pensare/Classificare, Milano 1989 ]
C’è una sorta di inconscio nell’immagine fotografica fatta di cose già
note, di intenzioni coscienti, di originalità, di istinto e di casualità; tali a-
spetti rendono problematico un lavoro sistematico. Un fotografo come
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
339
Walker Evans2 andava in giro con una lista, provvisoria, di categorie di
immagini, per cercare di capire quanto stesse tentando di fare. Persone, di tutte le classi, circondate da mandrie di nuovi miserabili. Automobili e il paesaggio au-
tomobilistico. Architettura, il gusto urbano americano, commercio, piccola scala, larga scala, club,
l’atmosfera cittadina, l’odore delle strade, le cose odiose, le associazioni femminili, finta cultura, cat-
tiva istruzione, religione in decadimento, i film. Prove di quello che leggono le persone in città, quello
che mangiano, vedono per divertirsi, fanno per rilassarsi, sesso. Pubblicità.
[ G. Dyer, L’infinito istante, Torino 2007 ]
Così come, al contrario, Lewis Hine3 si muoveva sulla base di un suo
metodico catalogo. Robert Frank4, nel corso della realizzazione del suo
The Americans, doveva, invece, basarsi su una lista molto dettagliata. [...]
Una città di notte, un’area di parcheggio, un supermercato, un’autostrada, l’uomo che possiede tre
automobili e quello che non ne possiede nemmeno una, il contadino e i suoi bambini, una casa nuo-
va ed una casa di assi di legno deformata, le imposizioni del gusto, i sogni di grandezza, pubblicità,
luci al neon, i volti dei leaders e i colti dei loro seguaci, gasometri, uffici postali e giardini ...
[ G. Dyer, L’infinito istante, cit. ]
Alla fine, dopo avere stampato i suoi negativi, Frank organizzò le im-
magini in categorie quali simboli, auto, città, persone, segnali, cimiteri ...
Il lavoro, alla fine, era tutto un’altra cosa. La conclusione è che tra le ca-
tegorie ci sia una notevole osmosi e che la cosa migliore sia fare in modo
che la griglia della tassonomia si sciolga nella forma più libera e fluida dei
racconti e delle storie, magari lasciando, come faceva Edward Weston5,
che i negativi siano identificati secondo un banale sistema alfabetico - N
2 1903-1975; componente della équipe della Farm Security Administration e punto di riferimento per la fotografia mondiale. Collaborò con le riviste Time e Fortune. 3 1874-1940; fotografo e sociologo statunitense. Al centro della sua indagine gli ambienti di lavoro americani. 4 Nato nel 1924 a Zurigo, comincia il suo “viaggio” in America realizzando un importante documen-tazione sugli stessi americani riportata in The Americans (1959). 5 1886-1958; è tra i fondatori, con Ansel Adams, del gruppo f:64.
Grub aus 340
per nudi, ecc. Di certo per muoversi con una certa sicurezza occorre ca-
larsi in toto nello spazio e nel tempo del luogo e dell’immagine.
7. Calabria Le categorie di derivazione più propriamente fotografiche, i cosiddetti
generi, — ad esempio astratto, pubblicità, architettura, moda, musica,
natura, nudo, ritratto, fotogiornalismo, scienza, sport, arte, ecc., — sono
in effetti di difficile applicazione per la costruzione di un archivio legato al
viaggio ed all’interesse turistico, che per definizione è sempre legato alla
tipologia di vacanza o di soggiorno praticata. Semmai possono costituire
delle sottocategorie nell’ambito di altre specificità. Generalizzazione
massima, dunque, sono le stagioni: inverno, autunno, primavera, estate.
Da queste fino a mobilità, luoghi, identità, eventi, servizi. E poi…
Da Estate/Mare possiamo provare a tradurre un po’ alla rinfusa le azio-
ni ed i temi da cui dovranno e potranno originarsi delle immagini.
Ossia, le fotografie prodotte potranno essere realizzate sia dallo studio
fotografico locale sia dal viaggiatore, sia dal free lance con i più diversi
scopi. La differenziazione del produttore non inficia il risultato. « … partire, percorrere, arrivare, autostrada, strade, paesaggi dal finestrino, autogrill, ristoro, not-
te, giorno, alberghi, case private, campeggio, agriturismo, mare, spiaggia, orizzonte, uomini, donne,
bambini, giocare, attrezzature, ristorarsi, tramonto, feste popolari, musica, rassegne, prodotti tipici,
barca, porti, approdi, bagno, passeggiare, sole, ombra, automobili, fare benzina, ombrellone, onde,
battigia, gelati, pizza, storia, arte, musei, parchi tematici, acquafan, sport, borghi, paesi disabitati,
ferrovia, stazioni, pulmann, vestiti, costumi, eno-gastronomia, negozi, bar, gelati, granite, subacqueo,
pesce, navi, traghetto, cinema, televisione, luci, lungomare, equitazione, antichità, preistoria, archeo-
logia, riposo, intrattenimento, divertimento, artigianato, storia, architetture, scogli, spruzzi, chiese,
piazze, frangiflutti, motoscafi, gonfiabili, fuochi pirotecnici, stabilimenti balneari, biciclette, aeroporto,
ultraleggeri, isole, colori, atmosfere, ecc. ecc. »
In sintesi l’archivio è costituito da quanto sinora è stato fatto. Potrebbe
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
341
mancare qualcosa, ma in definitiva nei cassetti, negli armadi, ci sono mi-
gliaia e migliaia di fotografie, stampe, diapositive, files digitali da riempire
chissà cosa. L’archivio, dunque, è basato sull’archivio degli archivi privati
e pubblici, degli album di ricordi e di famiglia, dai raccoglitori degli enti
pubblici e sulla loro catalogazione. La Calabria per immagini è stata scrit-
ta, ora bisogna leggerla, bisogna divulgarla, bisogna farla conoscere, tut-
ta, in ogni suo aspetto, in ogni suo momento, di notte, di giorno, d’estate,
d’inverno, attraverso un veicolo semplice ed antico, ma ancora di grande
efficacia dai bassi costi, dalla facile gestione, che rappresenta di fatto un
abbecedario di quanto è stato scritto e che è stato visto solo in parte.
Ancora oggi non c’è strumento di diffusione e divulgazione che sia sta-
to più immediato delle cartoline, perché per la loro semplicità riescono a
veicolare immagini e contenuti che strumenti più complessi non riescono
a fare a causa delle tematicità specifiche dei loro progetti.
Del resto anche nei moderni siti web il ruolo documentale ed emoziona-
le delle foto continua ad essere determinante.
L’improbabile abbecedario della quotidianità, ma anche dell’evento,
può realizzarsi in toto con le cartoline. Chi si aspettava una definizione
ultima di luoghi, usanze, storia e storie, minoranze, arte, imperatori, ar-
cheologie, ecc., ecc., resterà probabilmente deluso.
La fotografia può essere considerata l’unità elementare dell’immagine
e, proprio per questo, appare fondamentale realizzare una indagine non
episodica e parcellizzata di quanto costituisce l’immagine della Calabria,
aprendo gli archivi e realizzando una catalogazione.
Da riportare su cartolina; perché non c’è strumento di diffusione e di-
vulgazione più penetrante delle cartoline; nella loro semplicità riescono a
Grub aus 342
veicolare immagini e contenuti che strumenti più complessi non riescono
a fare, a causa delle tematicità specifiche dei loro progetti.
Quanto sopra è stato scritto ha la pretesa di porsi come stimolo ad i-
naugurare quel dibattito, e eventualmente anche per promuovere di con-
seguenza una mission fotografica sull’immagine rappresentata della no-
stra regione, di cui si fa tanto uso ed abuso senza averne indagato la fi-
nalità delle scelte e gli effetti del loro utilizzo se non a livelli puramente
intuitivi.
È certo, comunque, che i tempi sono cambiati e che comunque internet
è ormai lo strumento principale di comunicazione, in grado anche di re-
cepire i valorizzare il mondo della fotografia, dei video ecc….
La creazione di un archivio fotografico non può essere disgiunta da
quella di un sito-web corrispondente.
Gruß aus Kalabrien.
ALCUNE LINEE STRATEGICHE
Emilio Becheri
1. Un trend di lungo periodo molto positivo Dalla prima edizione del Rapporto sul turismo in Calabria, uscita a me-
tà dell’anno 2001, molti cambiamenti si sono registrati nelle attività turi-
stiche, con una crescita consistente per la Calabria in termini di aumento
del movimento regionale rispetto al totale di quello rilevato a livello na-
zionale.
Questo periodo di sviluppo turistico si traduce, in termini di variazione
percentuale, in un incremento degli arrivi e delle presenze rispettivamen-
te del 36,3% e del 29,8%, ad un tasso medio annuo (tma) del 5,3% degli
arrivi e del 4,4% delle presenze. Si tratta di valori assai superiori alla me-
dia di quelli nazionali e del Mezzogiorno: dal 2001 ad oggi gli arrivi in Ita-
lia sono aumentati ad un tma del 2,5% e nel Mezzogiorno ad un tma del
2,4%; le presenze rispettivamente dell’1,3% e dell’1,4%.
Per la Calabria si può parlare di una crescita ininterrotta, che non ha ri-
sentito neppure di fatti esogeni negativi, e che ha determinato un aumen-
to della quota di mercato del Mezzogiorno passata dal 9,4% delle pre-
senze, all’11,2% nel periodo 2000-2006. In particolare le presenze stra-
niere passano dallo 0,4% del totale nazionale e dal 4,4% di quelle del
Mezzogiorno, allo 0,9% ed al 6,9%, pur rappresentando ancora una quo-
Alcune linee strategiche 344
ta molto ridotta del turismo regionale, corrispondente al 18,1%, mentre
l’analoga percentuale a livello nazionale corrisponde al 42,8% e per il
Mezzogiorno al 29,3%. Solo la Puglia e l’Abruzzo, fra le regioni italiane,
presentano una percentuale minore.
Le performance della Calabria appaiono notevoli anche con riferimento
ad un più lungo periodo di riferimento che va dal 1995 al 2006. In partico-
lare durante il periodo 1995-2000 si registrano i tassi di aumento più ele-
vati.
Graf 1 Tassi di variazione medi annui con riferimento ai diversi periodi temporali di riferimento.
5,4
1,7 1,64,3
1,8 1,1
10,9
1,4 2,2
6,74,9
3,44,9 4,3
2,7
24,9
6,44,45,5
3,0 2,34,2
2,8 1,7
16,0
3,5 3,0
Calabria:variazione mediaannua presenze
totali
Mezzogiorno:variazione mediaannua presenze
totali
Italia: variazionemedia annua
presenze totali
Calabria:variazione mediaannua presenze
italiane
Mezzogiorno:variazione mediaannua presenze
italiane
Italia: variazionemedia annua
presenze italiane
Calabria:variazione mediaannua presenze
straniere
Mezzogiorno:variazione mediaannua presenze
straniere
Italia: variazionemedia annua
presenzestraniere
2000-2006
1995-2000
1995-2006
Fonte: elaborazioni su dati Istat
In termini di quote di mercato la componente alberghiera, nel 2006, co-
stituisce circa l’80% del totale del movimento turistico della Calabria,
come effetto di un progressivo incremento maturato nel corso degli anni.
La forte incidenza alberghiera detta i ritmi di crescita complessivi, mentre
l’utilizzazione degli esercizi extralberghieri aumenta a ritmi inferiori alla
media.
I grafici riportati mostrano in modo inequivocabile come il peso della
regione sia aumentato nel contesto nazionale, pur restando alcune diffi-
coltà e debolezze di tipo strutturale.
L’esigenza di un Osservatorio nacque dalla volontà di monitorare il si-
stema turistico regionale per cercare di individuare e capire i gap, in mo-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
345
do da potere adottare, per quanto possibile, politiche di sviluppo adegua-
te e coerenti fra loro.
Graf.2 Quote di mercato delle varie componenti rispetto al totale Italia, negli anni indicati.
1,2 1,4
2,12,2
3,2
0,8
2,6
3,7
1,11,4
2,1
0,3
1,9
0,6
2,0
0,8
1,6
2,5
0,3
1,6
2,5
0,3
1,5
2,3
0,2
1,9
2,8
0,30,3
3,2
2,2
0,9
2,6
3,7
2,82,7
Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri
Totale Es.alberghieri Es.extralberghieri
2006200520001995
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Per migliorare l’immagine della regione e per impostare un insieme di
progetti operativi in grado di trasformare i deficit in opportunità vanno
considerati alcuni punti critici:
• la forte incidenza del fenomeno delle abitazioni per vacanza o
“seconde case” presso le quali si svolge la gran parte del movi-
mento turistico, senza che questo sia rilevato dalle statistiche
ufficiali. Nel corso del 2007, un censimento effettuato
dall’Osservatorio con le Amministrazioni Comunali indica che le
presenze di vacanzieri nelle seconde case corrispondono a più
di cinque volte quelle rilevate nelle strutture ricettive censite dal-
le rilevazioni Istat presso gli esercizi ricettivi;
• la scarsa incidenza della componente straniera anche a causa di
un assetto strutturale ed infrastrutturale poco concorrenziale ri-
spetto agli altri mercati;
• la quasi monovalenza del turismo balneare, con una grande diffi-
coltà per i tentativi di valorizzazione del movimento d’arte e cul-
turale, ma anche delle nicchie emergenti in campo sportivo am-
Alcune linee strategiche 346
bientale, che pure sono presenti e stanno considerevolmente
aumentando;
• la forte prevalenza di un concezione di turismo balneare tradizio-
nale, mentre ormai si parla di una nuova generazione di vacan-
ze nelle destinazioni marine, quella dei “turismi del mare”;
• conseguentemente, la localizzazione dei movimenti degli arrivi e
delle presenze lungo le zone costiere, a fronte di una forte rare-
fazione dei movimenti nelle zone interne;
• l’eccessiva stagionalità dei movimenti, una delle più alte fra le re-
gioni italiane, che rende il tasso lordo di utilizzazione delle strut-
ture molto basso, riducendone la competitività. Per questo fe-
nomeno fin dalle prime edizioni del “Rapporto” si è parlato di pa-
radosso della stagionalità, per indicare come nonostante la pre-
senza di una stagione climatica molto ampia, in realtà le pre-
senze si concentrino molto di più nei due mesi estivi di luglio e
agosto rispetto alle altre regioni del Centro Nord;
• la scarsa presenza, ma si potrebbe parlare di “assenza”, di vere e
proprie catene e gruppi alberghieri internazionali e nazionali,
con il prevalere di microimprese o di piccoli gruppi familiari loca-
lizzati territorialmente. La concezione di albergo familiare ha
comunque una propria validità intrinseca perché costituisce la
base dell’offerta locale ed è diffusa su tutto il territorio, ma risul-
terebbe ulteriormente valorizzata dalla presenza di alcuni inse-
diamenti ricettivi di grande prestigio;
• la scarsa presenza di investimenti dall’esterno della regione e, in
particolare dall’estero;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
347
• la scarsa diffusione del fenomeno del turismo nelle zone interne,
anche con riferimento ai movimenti escursionistici;
• la ridotta integrazione fra turismi diversi che pure sono presenti
(es. arte e business; arte e soggiorni mare ecc.; parchi e turi-
smo sportivo), associata alla prevalenza di modalità di fruizioni
tradizionali, come si verifica per il comparto balneare, per quello
termale e per quello montano estivo e invernale;
• la scarsa valenza del prodotto parco, nonostante la presenza di
tre parchi nazionali che potenzialmente sono di grande richia-
mo, ed in grado di attivare nicchie importanti di mercato;
• la mancanza di una manifestazione di richiamo di grande valenza
internazionale;
• la scarsa rilevanza ridotta delle politiche di programmazione in
termini sia di effetti diretti che indiretti sul territorio.
Le difficoltà evidenziate possono essere tradotte in altrettante linee pro-
grammatiche di intervento per l’economia del turismo locale: a tal proposito
diventa essenziale, nell’attuale contesto evolutivo, una razionalizzazione
ed un coordinamento delle attività dei tre aeroporti calabresi, in modo da
poter essere efficacemente presenti nel sistema dei voli low cost; è que-
sta una grande evoluzione in atto che modifica gli assetti del mercato
mondiale del turismo e che è necessario saper cogliere per restare com-
petitivi. Pertanto diventa opportuna una maggiore integrazione tra gli o-
peratori, e tra gli stessi e gli enti pubblici, con l’attivazione di gruppi di in-
teresse o di consorzi in una logica di sistema integrato per uno sviluppo
condiviso.
Allo stesso modo vi è la necessità di innovare prodotti e destinazioni, a-
Alcune linee strategiche 348
vendo la consapevolezza che un territorio può essere presente nel mercato
del turismo solo quando riesce a diventare un prodotto; vi è anche
l’esigenza di conseguire una qualità migliore, non limitata ad alcuni casi ec-
cezionali, ma diffusa sul territorio ed a livello di filiere di prodotto. In tal senso
è decisiva una formazione professionale manageriale più mirata alle esi-
genze del mercato, evitando la costruzione di figure che poi non trovano col-
locazione nel comparto. In particolare nel caso della Calabria sembra deci-
siva la formazione di quadri professionali di grande qualità.
Per la promozione dell’immagine della regione, inoltre, è essenziale va-
lorizzare al massimo il portale che è stato attivato nel corso del 2007, an-
che come punto di riferimento per gli operatori del comparto, ma in primo
luogo come momento promozionale per la regione ed i suoi prodotti turi-
stici, culturali e artigianali, in modo da essere presenti e visibili per il mer-
cato del turismo indipendente, che sta registrando i maggiori tassi di cre-
scita, aumentando di continuo la propria quota di mercato.
In tal senso è interessante rilevare che se è vero che l’immagine gene-
rale della Calabria, considerata nel suo complesso, è inficiata da avve-
nimenti che si collocano al di fuori della legalità, con effetti negativi per
l’appeal turistico della regione, è anche vero il contrario, e cioè che pro-
prio l’appeal turistico della regione determina un valore aggiunto che si
traduce in un recupero dell’immagine di sintesi regionale, della sua mar-
ca e della sua identità. Proviamo a pensare, per un attimo, come potreb-
be essere la regione senza i suoi turismi, che possono determinare pro-
blemi di affollamento e di saturazione, ma che ne valorizzano e recupe-
rano anche le tradizioni, le positività e, se adeguatamente gestiti in ter-
mini di sostenibilità, ne valorizzano l’identità.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
349
Concludendo, sembra opportuno e stimolante il riferimento ad una pro-
vocatoria e discussa campagna promozionale di un anno fa fondata sulla
indubbia rivincita della Calabria in riferimento a varie attività. E se, ad
oggi, una rivalsa vera e propria ancora non si è del tutto realizzata, è an-
che vero che la Calabria è la prima regione a presentare, a inizio anno, le
statistiche definitive dell’intero 2007, con l’evidente opportunità di pianifi-
care una buona programmazione regionale che consenta la scalata tanto
attesa.
CONSIDERAZIONI FINALI
A cura di Giancarlo Perani
Le presenze turistiche della Calabria da alcuni anni registrano un gra-
duale e costante incremento.
In termini statistici la regione ha recuperato rispetto a regioni limitrofe
superando gli otto milioni di giornate vacanze e registrando anche un in-
cremento delle presenze straniere, grazie alla dinamicità in termini di
commercializzazione e alla capacità degli operatori di imporsi sul merca-
to con offerte competitive.
Lo scenario, grazie soprattutto all'impegno e al mondo imprenditoriale
turistico risulta confortante e certamente stimolante per intensificare gli
sforzi delle istituzioni e credere sempre di più in questo settore determi-
nante per lo sviluppo della Regione.
Il giudizio positivo rivolto al mondo privatistico trova ulteriori motivazioni
anche al permanere di alcune criticità, che continuano a caratterizzare il
comparto, legate non all'operatività dei singoli ma ad elementi strutturali.
Tali criticità possono così sintetizzarsi:
a) la stagionalità legata ad un turismo prevalentemente balneare. Pur
evidenziando un prolungamento della pratica turistica legata alle presen-
ze straniere, tuttavia, la stagionalità limitata a non più di quattro mesi
l'anno è un elemento da modificare per qualsiasi ipotesi di sviluppo a
Considerazioni finali 352
breve/medio termine;
b) la scarsa ricettività di livello medio alto (4-5 stelle) e una distribuzio-
ne della ricettività che denota a livello territoriale discrasie tra aree sature
e aree carenti, pur in presenza di ambiti a vocazione turistica omogenei;
c) la mancata promozione integrata delle diverse risorse non solo turi-
stiche che il territorio offre, sia in relazione a beni materiali sia a risorse
immateriali;
d) l'inadeguata organizzazione a livello pubblico dei collegamenti che
non favoriscono lo spostamento dei movimenti turistici nelle zone interne
del territorio regionale;
e) l'obsoleto quadro normativo legato ai principi della prima legge qua-
dro e, quindi, la mancata attuazione della Legge n.135/2001, con partico-
lare riferimento ai Sistemi Turistici Locali (STL).
A tali criticità di natura endogena si aggiungo quelle legate: alla margi-
nalità geografica della Regione rispetto ai grandi bacini della domanda
turistica; alla carente organizzazione del trasporto pubblico a livello na-
zionale, sia in termini infrastrutturali ma, anche e soprattutto, per la lievi-
tazione del costo dei trasporti; all'immagine costantemente negativa della
Regione sui media, frutto in realtà di fatti politico istituzionali molto critici,
e quindi ad un indiretto condizionamento in negativo nelle scelte dell'u-
tenza verso la Regione.
Una ulteriore considerazione riguarda l'evoluzione della domanda turi-
stica proiettata verso richiami alternativi all'offerta mare, richiami cultu-
ralmente più impegnati o sensibilizzati da aspetti esperenziali e al turi-
smo di scoperta.
Le criticità sopraesposte evidenziate anche nel passato, incominciano
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
353
a trovare nell'intervento pubblico delle prime e importanti risposte.
L'esame del Programma Operativo Regionale 2007/2013 traccia un
nuovo approccio alle problematiche del turismo, puntando su una razio-
nalizzazione del sistema, sul concetto di turismo sostenibile, sulla volontà
di creare rete tra i vari comparti che direttamente o indirettamente con-
corrono a creare l'offerta, in modo da recuperare ed esaltare tutte le po-
tenzialità che il territorio esprime. Il nuovo documento programmatico
punta a:
A) Diversificare l'offerta creando prodotti e pacchetti innovativi, che
propongano di scoprire la regione non solo per la componente balneare,
ma anche per le altre tipicità, che caratterizzano il territorio come:
1) Itinerari culturali: che mirano a valorizzare e potenziare la fruibilità
dei Beni Culturali e contestualmente promuovere gli itinerari turistico-
culturali, quale contributo imprescindibile per diversificare l'offerta e ri-
chiamare utenza in periodi di bassa stagione. Presentare nel mercato i
percorsi della Magna Grecia, inseriti per altro in un territorio ed in un con-
testo di grande richiamo turistico, rappresenta una opzione che può far
compiere un salto di qualità al turismo regionale a condizione che si inse-
risca nel progetto anche il momento commerciale, in modo da farlo aderi-
re alla realtà. Il rischio, altrimenti, è che resti una ipotesi teorica così co-
me si è verificato in casi analoghi.
2) Itinerari religiosi: il turismo religioso sta assumendo a livello europeo
e mondiale notevole importanza, sia in termini di movimentazione dei
flussi turistici, sia in termini economici. Anche in Calabria si ritiene poter
costituire degli itinerari, peraltro già sperimentati in occasione del Giubi-
leo, che hanno potenzialità di richiamo notevole. A parte il Santuario di
Considerazioni finali 354
San Francesco di Paola e tutto ciò che intorno ad esso può costituirsi in
termini di ricettività, vi é un itinerario mariano che sostanzialmente inte-
ressa tutto il territorio regionale.
Altro Itinerario è quello che partendo dalla Certosa di Serra S. Bruno
può svilupparsi recuperando alcune abbazie e alcune grange1 presenti
su tutto il territorio regionale.
3) Itinerario dei sapori e dei saperi: la Calabria si caratterizza, in termini
eno-gastronomici, per le produzioni locali differenti per aree e aspetti e-
coclimatici e per la presenza di Comunità di Minoranze Linguistiche cu-
stodi di cultura, tradizioni e aspetti eno-gastronomici legati alla loro sto-
ria. Tipicità che meritano di essere valorizzate e sostenute.
4) Itinerari alternativi quali: il termalismo orientato al benessere, le nuo-
ve politiche sociali rivolte ai giovani, ai lavoratori e agli anziani, offerte ca-
ratterizzate da richiami che afferiscono la congressualità, la pratica spor-
tiva, l'escursionismo, l'ambiente, il paesaggio sono tutti potenziali richiami
che possono trovare riscontri in prodotti turistici ed in percorsi mirati, a
condizione che si costruisca intorno ad essi un vero e proprio sistema di
ospitalità.
B) Qualificare, potenziare e valorizzare la ricettività alberghiera ed extralberghiera:
1) Per sostenere gli itinerari rivolti a diversificare l'offerta turistica regio-
nale è necessario attrezzare, in termini di ricettività e servizi complemen-
tari, i percorsi. Trattandosi di un turismo, minore non di massa, la solu-
zione che si propone è quella di sperimentare lo sviluppo del cosiddetto
1 Organizzazione di beni e persone esistente nel Medioevo presso le Abbazie benedettine: in origine si trattava di semplici edifici in seguito divenne un vero villaggio rurale.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
355
albergo diffuso, ovvero recuperare patrimoni edilizi a fini di ricettività so-
stenendo il recupero con finanziamenti pubblici, in regime "de minìmis" e
provvedendo in termini normativi al riconoscimento di struttura ricettiva di
tale patrimonio edilizio.
2) Rimanendo nell'ambito dell'offerta ricettiva, altro obiettivo di breve-
medio termine è quello volto a sostenere l' ammodernamento del patri-
monio ricettivo calabrese, favorendo l'adeguamento e la creazione di
nuove strutture ricettive di livello medio-alto, 4-5 stelle, in coerenza con le
vocazioni del territorio, nonché promuovendo nuova ricettività nelle aree
a grande vocazione turistica, come ad esempio la Locride o come l'area
dello Stretto, ove l'attuale dotazione alberghiera risulta carente.
3) Contestualmente, in relazione alla diversificazione dell'offerta, è op-
portuno puntare all'individuazione di misure di sostegno a favore della
cosiddetta ricettività minore delle strutture extra-alberghiera: Bed and
Breakfast, agriturismi e altra ricettività finalizzata a sostenere l'offerta al-
ternativa al turismo balneare, in modo da favorire anche le aree interne
del territorio regionale.
C) Rilanciare l'immagine della Regione e dare sostegno alla com-mercializzazione: altro aspetto che si ritiene debba caratterizzare la po-
litica regionale nel breve-medio termine è quello rivolto a sostenere la
commercializzazione posta in essere dalle agenzie e dai tour operator
calabresi. La marginalità geografica del territorio calabrese, come detto,
per le carenze strutturali delle vie di accesso, nonché per gli alti costi di
trasporto, non rende sempre competitivo il prodotto turistico locale, per
cui è necessario predisporre strumenti a sostegno delle attività di com-
mercializzazione.
Considerazioni finali 356
Gli interventi previsti riguardano da un lato l’attività promo-pubblicitaria
costante, mirata e integrata da tutte le componenti che possano qualifi-
care l'offerta; la presenza a manifestazioni fieristiche di settore; collabo-
razione con tour operator specializzati al fine di creare pacchetti turistici
innovativi e competitivi; dall’altro l’incentivazione di collegamenti da e in
attraverso incentivi rivolti ad abbassare i costi del trasporto aereo, charte-
ristico, ferroviario e su gomma puntando sulla politica di espansione delle
compagnie low cost.
D) Sostegno ai flussi turistici: favorendo il concreto inserimento degli
scali aeroportuali calabresi in programmi operativi che ne consentirebbe-
ro la collocazione stabile per collegamenti internazionali. Nel 2007 i collegamenti aerei low cost hanno già incominciato ad inte-
ressare la nostra Regione. Insistere nel sensibilizzare le compagnie low
cost, anche attraverso lo studio di possibili incentivi, appare come un per-
corso obbligato.
Altro intervento che la Regione sta ponendo in essere riguarda la crea-
zione, attraverso l'ammodernamento con nuove realizzazioni, di una rete
di portualità turistica in grado di attrarre il cosiddetto “turismo nautico".
E) Qualificazione della politica dell'accoglienza: nella regione, allo
stato attuale, è carente la politica dell'accoglienza a breve-medio termi-
ne; è necessario, pertanto, creare una rete di uffici di informazione e ac-
coglienza con personale qualificato, distribuiti nei punti strategici: aero-
porti, stazioni, località turistiche d'eccellenza. Tale rete, per rendere
sempre più gradevole il soggiorno dei turisti, deve essere in grado di of-
frire tutti quei servizi che favoriscono la conoscenza del territorio e la re-
sidenzialità dei turisti, in accordo con gli operatori turistici, senza sovrap-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
357
porsi, ma in modo integrato all’attività svolta dagli Enti Locali.
F) Individuazione del Sistemi Turistici Locali : la Legge Quadro n.
135 /2001 condiziona i canali di finanziamento predisposti dallo Stato a
favore della Regione per l'istituzione dei Sistemi Turistici Locali (STL).
La Calabria non ha ancora dato attuazione a tale normativa. Il disegno
di legge approvato dalla Giunta Regionale è fermo da due anni al Consi-
glio Regionale. In una politica di sviluppo turistico a breve-medio termine
si ritiene determinante arrivare all'individuazione dei STL, da intendersi
quali ambiti omogenei, integrati, in cui gli interventi pubblici vadano a so-
stenere supportare iniziative e programmi posti in essere dagli Enti Locali
inseriti nel sistema e rivolti a sostenere la ricettività, la promozione, la
commercializzazione, ma anche e soprattutto gli interventi rivolti alla qua-
lificazione in termini urbanistici di decoro e arredo urbano, di servizi non-
ché di facilità di collegamento. Il STL sostanzialmente e idealmente deve
trasformare il territorio in una sorta di grande villaggio turistico in cui l'o-
spite viene soddisfatto nelle sue aspettative e nelle sue esigenze.
L'augurio è che il 2008 possa realmente rappresentare, anche e so-
prattutto attraverso l'approvazione della legge regionale attuativa dei
principi della Legge n.135/2001 la fine di un Ciclo, che a consuntivo si ri-
tiene comunque positivo e l'avvio di una nuova politica turistica che tenga
conto non solo del nuovi scenari normativi ma anche degli aspetti evolu-
tivi, guardando in una prospettiva di lungo periodo.
Infine mi sia permessa una osservazione personale: contribuire affin-
ché si realizzi l’impianto dei STL rappresenta un premio per il sottoscritto,
nel momento in cui sta per completare il suo impegno professionale.
POR CALABRIA 2007-2013
Estratto
1. La struttura generale e le risorse finanziarie per l’Asse Tu-rismo-Cultura
Nella programmazione FSE 2007-20131 si è scelto di adottare
un’articolazione comune per assi e obiettivi specifici dei documenti di
programmazione regionale.
Il POR Calabria FSE 2007-2013 si è dato come obiettivo strategico tra-
sversale e fondamentale per poter conseguire i risultati attesi, quello di
incidere profondamente sui soggetti, sulle strutture e sui comportamenti,
prima ancora o simultaneamente all’avvio delle politiche di intervento, per
assicurarne l’efficacia.
L’articolazione del POR è per Assi prioritari, Obiettivi specifici comuni e
Obiettivi operativi. La strategia regionale vuole sviluppare per il settore
Turismo e Cultura2 le seguenti tematiche prioritarie:
2. Asse IV – Risorse Naturali, Culturali e Paesaggistiche per lo Sviluppo Sostenibile. Obiettivi Operativi e Linee di In-tervento
Obiettivi Operativi: 1 Che ha coinvolto a livello nazionale le Regioni, il Ministero del Lavoro e la Commissione europea. 2 Considerati come settori complementari integrati.
Por Calabria 2007-2013 360
• 4.3.1 Sostenere la qualità e la sostenibilità ambientale delle De-
stinazioni e dei Prodotti Turistici Regionali.
• 4.3.2 Realizzare e promuovere prodotti e pacchetti turistici inno-
vativi, competitivi e sostenibili ambientalmente basati sulla valo-
rizzazione delle risorse naturali e culturali presenti all’interno
delle Destinazioni Turistiche Regionali.
• 4.3.3 Attrarre nuovi flussi turistici nazionali e internazionali in Ca-
labria.
Linee di Intervento:
• 4.3.1.1 Azioni per sostenere la qualità e la sostenibilità ambienta-
le delle Destinazioni e dei Prodotti Turistici Regionali.
• 4.3.2.1 Azioni delle Istituzioni Pubbliche a sostegno della costru-
zione delle Destinazioni e dei Prodotti/Servizi Turistici Regionali.
• 4.3.2.2 Azioni per il potenziamento delle Reti di Servizi per la
promozione e l’erogazione dei Prodotti/Servizi delle Destinazio-
ni Turistiche Regionali.
• 4.3.2.3 Azioni per la qualificazione, il potenziamento e
l’innovazione dei sistemi di ospitalità delle Destinazioni Turisti-
che Regionali.
2.1 Contenuti
Obiettivo Operativo 4.3.1 - Sostenere la qualità e la sostenibilità am-
bientale delle Destinazioni e dei Prodotti Turistici Regionali.
Le politiche regionali per garantire la sostenibilità ambientale delle atti-
vità turistiche sono molteplici e sono adeguatamente sostenute all’interno
del POR Calabria FESR 2007 – 2013. In particolare si fa riferimento:
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
361
- al Piano Regionale per lo Sviluppo del Turismo Sostenibile, di cui si
prevede l’elaborazione nell’ambito dell’Asse VIII. All’interno del Piano do-
vrà essere elaborata una metodologia di valutazione della sostenibilità
ambientale ed economica dei flussi turistici all’interno di specifiche aree. I
modelli di previsione della capacità di “accoglienza turistica” potranno
essere elaborati sulla base delle linee guida della Commissione Europea
in materia di “Carrying Capacity Assessment (CCA)”;
- alla definizione e all’avvio di un insieme di politiche e azioni per la tu-
tela e la valorizzazione del Paesaggio in coerenza con le “Linee Guida
della Pianificazione Regionale in attuazione della Legge Urbanistica Re-
gionale”. Si fa riferimento alle azioni previste in questo Asse Prioritario e
ai Programmi già avviati: Programma “Paesaggi & Identità”, Programma
“Ecomostri”, sottoscrizione della “Carta Calabrese del Paesaggio”; im-
plementazione di un “Osservatorio Permanente delle Trasformazioni Ur-
bane, Territoriali e del Paesaggio”;
- agli interventi di tutela e risanamento delle coste previste nell’Asse II;
- alle Strategie della Rete Ecologica3 Regionale e alla realizzazione
delle azioni di tutela e valorizzazione previste nei Piani di Gestione
nell’ambito del presente Asse Prioritario;
- ai Piani e alle Azioni, previsti nell’Asse II, per garantire un’alta qualità
nei servizi essenziali, con particolare riferimento alla gestione del ciclo
delle acque e dei rifiuti.
Obiettivo Operativo 4.3.2 – Realizzare e promuovere prodotti e pac-
3 La pressione turistica, nelle località in cui l’incidenza della popolazione fluttuante su quella residen-te risulta molto elevata, può creare gravi criticità nella gestione dei servizi ambientali e può pregiudi-care e compromettere l’attrattività di una località.
Por Calabria 2007-2013 362
chetti turistici innovativi, competitivi e sostenibili ambientalmente basati
sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali presenti all’interno
delle Destinazioni Turistiche Regionali.
Per attuare la strategia di costruzione delle Destinazioni e dei Prodotti
Turistici Regionali attorno agli attrattori naturali e culturali regionali è ne-
cessario sostenere:
- la costruzione di prodotti e servizi turistici in grado di realizzare una
efficace integrazione delle risorse marine con quelle naturalistiche e sto-
rico-culturali proprie delle aree interne e di tutti i settori economici che
costituiscono la catena dell’offerta. In questo cotesto, per destagionaliz-
zare i flussi turistici, per estendere le Destinazioni Turistiche Regionali
alle aree interne e per sostenere l’integrazione delle attività turistiche con
altri settori strategici dell’economia regionale (produzioni agroalimentari
di qualità, artigianato artistico e tradizionale, etc.) è necessario avviare la
costruzione di nuovi modelli di cooperazione tra territori (aree della costa,
aree rurali, aree parco, città), tra imprese di diversi comparti e tra queste
e le Istituzioni. In particolare è necessario rafforzare, all’interno delle De-
stinazioni Turistiche Regionali la cooperazione e la partecipazione attiva
delle Istituzioni e degli Operatori che, a diverso titolo, partecipano alla
costruzione dei prodotti e dei servizi turistici, al fine di rafforzare, in con-
nessione con quanto previsto nell’Asse V – Reti e Collegamenti per la
Mobilità, l’accessibilità e la fruibilità delle aree delle Destinazioni Turisti-
che Regionali attraverso il miglioramento:
- delle connessioni fisiche e infrastrutturali tra tali aree e i nodi e le reti
primarie del sistema dei trasporti regionale dando priorità ai sistemi di
trasporto sostenibili;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
363
- delle reti viarie interne di secondo e terzo livello attraverso il migliora-
mento delle pavimentazioni, della segnaletica, la riduzione della tortuosità;
- delle strade di accesso ai siti culturali, naturali e paesaggistici di mag-
gior pregio, privilegiando il ripristino degli antichi tracciati a valenza stori-
co-paesaggistica (es. linee ferroviarie dismesse);
- sviluppare marchi di qualità che permettano di caratterizzare e rende-
re immediatamente visibili le unicità o le specificità dei contenuti dei pro-
dotti e dei servizi turistici. Si fa riferimento soprattutto ai marchi d’area
(es. per le Aree Parco, le Aree delle Minoranze linguistiche, le Aree ca-
ratterizzate da attrattori culturali di grande valore, etc.) e ai marchi di pro-
dotto/servizio (es. reti di ricettività e di ristorazione caratteristiche, reti cul-
turali, etc.);
- progettare e realizzare itinerari tematici (naturalistici, culturali, enoga-
stronomici, etc.) caratterizzati da modalità innovative di fruizione che
permettano ai “turisti-ospiti” di migliorare la conoscenza del patrimonio
culturale, paesaggistico e ambientale della Calabria;
- progettare e realizzare, in connessione con quanto previsto in questo
Asse Prioritario per la Rete Ecologica e il Patrimonio Culturale, reti per
l’organizzazione di eventi e iniziative ambientali, musicali, teatrali e artistiche
che costituiscono parte integrante dei prodotti e dei servizi turistici in quanto
permettono al “turista-ospite” di entrare e vivere la cultura dei luoghi;
- progettare e realizzare nuove iniziative a carattere sportivo a bassis-
simo impatto ambientale legate alle peculiarità della Calabria, come gli
sport marini (vela, canoa, surf e kitesurf) e montani (escursionismo, free
climbing), l’equitazione, il cicloturismo, etc.;
- l’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi turistici da propor-
Por Calabria 2007-2013 364
re sul mercato. La qualità e la sostenibilità ambientale dei prodotti e dei
servizi turistici devono essere considerati requisiti indispensabili per il tu-
rismo delle zone costiere, delle aree naturali protette, dei centri storici e
deve diventare un parametro fondamentale nella selezione degli inter-
venti da finanziare. In questo contesto è necessario promuovere e soste-
nere accordi tra Istituzioni locali e Operatori turistici per favorire la realiz-
zazione di Destinazioni Turistiche Regionali caratterizzate:
- dall’elevato livello dei servizi erogati e dalla idoneità del sistema turi-
stico locale ad attrarre flussi turistici internazionali;
- dalla qualità delle risorse naturali e paesaggistiche presenti e dal livel-
lo di sostenibilità ambientale delle attività turistiche;
- dall’unicità del patrimonio culturale presente sul territorio, dalla capacità
di tutela e dalle modalità di valorizzazione all’interno dei prodotti turistici;
attraverso:
- il potenziamento, la riqualificazione e l’adeguamento degli esercizi ri-
cettivi per rispondere ad una fruizione turistica alternativa e di qualità,
anche nei territori interni, attualmente caratterizzati da una dotazione di
strutture inadeguata. In questo contesto deve essere data piena legittimi-
tà e visibilità alle tipologie dell’offerta ricettiva non ancora regolamentate
(es. secondo case), anche attraverso l’incentivazione
dell’intermediazione immobiliare, la creazione di consorzi per
l’integrazione e la condivisione di funzioni e servizi comuni tra gli Opera-
tori, con l’obiettivo di qualificare l’intera offerta regionale e di limitare le
esternalità negative;
- la diffusione di forme innovative di ospitalità che valorizzino il patrimo-
nio edilizio esistente nelle aree interne, nei borghi rurali e costieri. Si fa
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
365
riferimento in particolare ai modelli dell’albergo diffuso e delle reti di pic-
cola ospitalità tipiche (es. case amiche, etc.);
- l’adeguamento, il potenziamento e l’integrazione, in una logica di si-
stema, delle infrastrutture e dei servizi complementari agli esercizi recet-
tivi (impianti sportivi, centri benessere, parchi acquatici, campi da golf,
etc.) anche per sostenere l’allungamento della stagione turistica;
- la promozione e l’adozione di nuovi modelli imprenditoriali innovativi e
di nuove tipologie di prodotto che abbiano nella valorizzazione delle ri-
sorse ambientali e culturali il principale fattore di competitività;
- la formazione e la valorizzazione di nuove figure professionali in gra-
do di operare con competenza per la promozione e la gestione dei nuovi
prodotti turistici e più in generale per lo sviluppo di un moderno sistema
turistico in Calabria.
Obiettivo Operativo 4.3.3 – Attrarre nuovi flussi turistici nazionali e in-
ternazionali in Calabria.
La strategia per attrarre nuovi flussi turistici nazionali ed internazionali
in Calabria richiede la realizzazione di un insieme di azioni di promozione
e marketing, da integrare con quelle previste nel Programma Operativo
Interregionale “Attrattori Culturali e Naturali e Turismo del Mezzogiorno”,
per affermare le Destinazioni Turistiche della Calabria e i relativi Prodot-
ti/Servizi sui mercati internazionali con priorità ai nuovi mercati che oggi
si affacciano sulla scena internazionale. A tal fine è necessario rafforzare
le azioni promozionali orientate specificamente ai singoli mercati attra-
verso:
- la realizzazione di un “Marchio Calabria” che qualifichi e renda ricono-
scibile l’offerta turistica regionale;
Por Calabria 2007-2013 366
- la promozione istituzionale dell’offerta turistica regionale e dei Prodot-
ti/Servizi delle Destinazioni Turistiche;
- l’ammodernamento e il potenziamento dei sistemi commerciali per ri-
durre la disparità fra la dimensione locale dell’offerta e le dinamiche glo-
bali della domanda;
- la realizzazione di ambienti innovativi, basati sulle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, per la promozione, la commer-
cializzazione e il supporto alla fruizione dei Prodotti/Servizi delle Destina-
zioni Turistiche Regionali;
- la promozione di accordi commerciali con le compagnie aeree low-
cost, che tendono ad entrare sempre più direttamente nel mercato turisti-
co, per la realizzazione di Prodotti/Servizi Turistici che valorizzino i van-
taggi comparati della Calabria;
- la promozione di accordi commerciali con le compagnie che realizza-
no vacanze con navi da crociere per la realizzazione di soste per visite in
alcune aree di eccellenza della Calabria.
2.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 4.3.1.1 – Azioni per sostenere la qualità e la soste-
nibilità ambientale delle Destinazioni e dei Prodotti Turistici Regionali.
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie
di azioni per migliorare la qualità e la sostenibilità ambientale delle Desti-
nazioni e dei Prodotti Turistici Regionali:
- azioni per la promozione e l’adozione da parte delle imprese di siste-
mi di certificazione ambientale delle strutture ricettive (ELTAS - Ecolabel
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
367
for Tourism Accomodation Services), per l’introduzione del marchio di
qualità ecologica - Eco Label1664 e dei Sistemi di Gestione Ambientale-
EMAS1675 e ISO 14001686;
- azioni per l’adeguamento dei sistemi e degli impianti finalizzati al ri-
sparmio ed alla certificazione energetica delle strutture turistico ricettive7;
- azioni per l’innovazione di processo e di prodotto delle imprese turisti-
che, al fine di migliorarne le prestazioni ambientali, riducendo le diverse
forme di inquinamento e contenendo il consumo di risorse naturali e di
energia;
- azioni per l’adesione o lo sviluppo di marchi e standard di qualità;
- azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte agli operatori turistici
per garantire che gli obiettivi di tutela delle risorse naturali e del paesag-
gio siano implementati in tutte le fasi del processo di produzione ed ero-
gazione dei prodotti turistici e per tutte le componenti (strutture recettive,
ristorazione, esercizi commerciali, servizi, impianti, etc.);
- azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte ai turisti e ai residenti
per affermare comportamenti eco-sostenibili e rispettosi dell’ambiente
naturale;
- azioni per sostenere, all’interno delle Destinazioni Turistiche Regiona-
4 Regolamento CE n. 1980/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 luglio 2000 Deci-sione 2003/287/CE del 14 aprile 2003 5 Decisione della Commissione del 14 aprile 2003 che stabilisce i criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica al servizio di ricettività turistica 6 Norma UNI EN ISO 14001:2004 169 7 Il sostegno all’introduzione dei marchi di qualità ecologica e dei sistemi di gestione ambientale mi-rano a limitare i principali impatti ambientali connessi con il ciclo di vita del servizio. In particolare il loro obiettivo è: - limitare il consumo energetico; - limitare il consumo idrico; - limitare la produzione dei rifiuti; - favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili e di sostanze che risultino meno pericolose per l’ambiente; - minimizzare gli impatti relativi al trasporto ed alla mobilità dei turisti.
Por Calabria 2007-2013 368
li, l’attivazione di sistemi di mobilità sostenibile attraverso:
- l’applicazione di metodologie e strumenti di gestione che consentano
una modulazione dei flussi turistici in funzione della capacità di assorbi-
mento dei diversi tipi di habitat e di ecosistemi rispetto al numero e alla
tipologia dei turisti;
- l’adozione di meccanismi di incentivazione, come ad esempio la diffe-
renziazione di ticket di ingresso, per favorire nell’accesso alle aree e al
loro interno, forme di mobilità e mezzi di trasporto a basso impatto am-
bientale, o per incentivare la fruizione nei periodi fuori stagione;
- l’attivazione di misure dissuasive, come la predisposizione di par-
cheggi di dissuasione e di zone ad accesso e traffico limitato;
- la realizzazione di tracciati protetti idonei a favorire la diffusione della
mobilità pedonale e cicloturistica.
Linea di Intervento 4.3.2.1 - Azioni delle Istituzioni Pubbliche a soste-
gno della costruzione delle Destinazioni e dei Prodotti/Servizi Turistici
Regionali.
La Linea di Intervento prevede la realizzazione di attività promosse da
Soggetti pubblici finalizzati ad aumentare complessivamente la capacità
di attrazione e di accoglienza dei luoghi attraverso:
- interventi per migliorare l’accessibilità8 ai siti culturali, naturali e pae-
saggistici di maggior pregio, privilegiando il ripristino degli antichi tracciati
a valenza storico-paesaggistica;
- interventi per la valorizzazione di tratte e/o circuiti ferroviari in aree
particolarmente suggestive che, oltre ad assolvere la funzione di servizi
8 Piccoli interventi relativi a collegare il sito con le infrastrutture per la mobilità già esistenti.
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
369
per la mobilità sostenibile dei visitatori, costituiscono dei veri e propri at-
trattori turistici. Si fa riferimento in particolare alle linee ferroviarie secon-
darie, dimesse e a quelle a scartamento ridotto, alle vecchie locomotive a
vapore, alla possibile valorizzazione di immobili originariamente adibiti a
stazioni di sosta e di scambio che costituiscono una potenziale rete turi-
stico-ricettiva dislocata e diffusa lungo tutto il tracciato delle rete ferrovia-
ria e rappresentano il naturale supporto ospitale alla mobilità turistica;
- interventi per incrementare i servizi per il turismo nautico attraverso la
riconversione di parte dei porti commerciali, sovradimensionati e sottouti-
lizzati a scopi turistici, e la realizzazione di “porti a secco” per i natanti da
diporto che permettono la possibilità di alloggiare a terra, in spazi conte-
nuti, grandi quantità di unità da diporto, destinando le darsene alle im-
barcazioni di maggiore pescaggio9;
- interventi per migliorare il contesto ambientale di riferimento attraver-
so, ad esempio, la qualificazione dei siti culturali, naturali e paesaggistici
(incluse le spiagge di particolare valenza ambientale) e dell’arredo urba-
no nei centri storici;
- interventi materiali e immateriali per la progettazione e la realizzazio-
ne degli itinerari e dei parchi tematici (naturalistici, culturali, enogastro-
nomici, etc.) che dovranno rappresentare gli attrattori sui quali costruire i
Prodotti/Servizi delle destinazioni Turistiche Regionali;
- interventi finalizzati alla riqualificazione o alla creazione di infrastruttu-
re pubbliche e impianti per il tempo libero, lo sport, il benessere e lo spet-
tacolo in grado di qualificare e potenziare l’offerta delle Destinazioni Turi-
9 Questi progetti contribuiscono alla riqualificazione dei siti e alla delocalizzazione del turismo con conseguente aumento dell’indotto in aree attualmente non meta di fruizione turistica.
Por Calabria 2007-2013 370
stiche Regionali. Tali interventi saranno finanziati attraverso forme di Par-
tenariato Pubblico – Privato, nel rispetto delle regole in materia di aiuti di
stato, a seguito della verifica della domanda dei servizi da erogare e dei
risultati dell’analisi costi-benefici;
- interventi per il miglioramento della qualità e della quantità
dell’informazione turistica e per promuovere la cultura dell’accoglienza in
stretta connessione con le azioni previste dal Programma Operativo In-
terregionale “Attrattori Culturali e Naturali e Turismo del Mezzogiorno”
per migliorare gli standard di qualità dell’informazione turistica nel Mez-
zogiorno. Nello specifico si prevedono azioni:
- per il riordino e la razionalizzazione della segnaletica turistica, a co-
minciare dalla cartellonistica stradale attraverso progetti di miglioramento
qualitativo e funzionale;
- per la realizzazione di un sistema di segnaletica e di informazioni turi-
stica multilingua coordinato a livello regionale con le indicazioni delle De-
stinazioni Turistiche Regionali e dei siti culturali e ambientali di maggior
pregio;
- per la realizzazione di servizi innovativi, basati sulle moderne tecnolo-
gie GPS e sulla loro integrazione con la telefonia mobile, per offrire ai tu-
risti in arrivo o in viaggio la possibilità di visitare il territorio attraverso
mappe virtuali;
- per la promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili. Il
turismo sostenibile richiede soprattutto un consumo sostenibile e ciò pre-
suppone che i turisti siano consapevoli e abbiano aspettative sul prodotto
legate anche alla sua ecocompatibilità. Una migliore qualità e una mag-
giore accessibilità alle informazioni sull’ambiente per il consumatore-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
371
turista potranno contribuire a orientarne le scelte verso modelli di consu-
mo sostenibili, innescando cambiamenti anche nella catena dell’offerta;
- interventi per valorizzare le identità e le specificità dei territori e dei
Prodotti/Servizi delle Destinazioni Turistiche Regionali attraverso:
- l’ideazione di marchi territoriali per i prodotti e i servizi di ciascun territorio;
- la progettazione e la realizzazione di una rete modulare di punti di
promozione e commercializzazione (pannelli promozionali, espositori,
stand, negozi in franchising, etc.) da localizzare negli aeroporti della re-
gione, nei punti di maggiore presenza di turisti e nelle maggiori città ita-
liane e all’estero nelle più importanti capitali europee;
- l’elaborazione di proposte e soluzioni innovative per il confezionamen-
to dei prodotti artigianali e agroalimentari con l’obiettivo di comunicare
contestualmente ai potenziali clienti la qualità dei prodotti/servizi e
l’identità del territorio che li produce.
I Soggetti Pubblici e Privati interessati potranno utilizzare le opportunità
e i servizi su esposti per le azioni di promozione dei loro territori e dei re-
lativi prodotti.
Linea di Intervento - 4.3.2.2 - Azioni per il potenziamento delle Reti di
Servizi per la promozione e l’erogazione dei Prodotti / Servizi delle De-
stinazioni Turistiche Regionali.
La Linea di Intervento sostiene le imprese che operano nel comparto
del turismo (con priorità alle imprese di servizi costituite da reti di Opera-
tori turistici), la progettazione e la realizzazione di nuovi Prodotti/Servizi
Turistici basati prioritariamente sugli itinerari tematici (naturalistici, cultu-
rali, enogastronomici, etc.) delle Destinazioni Turistiche Regionali. Le ti-
pologie di operazioni previste sono le seguenti:
Por Calabria 2007-2013 372
- analisi di mercato sulla domanda e sull’offerta di Prodotti/Servizi Turi-
stici per i target di riferimento;
- progettazione dei Prodotti/Servizi turistici (durata, itinerari, costi, sistemi
di trasporto, servizi aggiuntivi, target di clienti, strategie di promozione e di-
stribuzione, operatori coinvolti, modalità di erogazione e fruizione, ecc.);
- promozione e distribuzione dei Prodotti/Servizi.
I Prodotti/Servizi turistici per le specifiche Destinazioni Turistiche Re-
gionali saranno definiti sulla base degli indirizzi contenuti:
- nel Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile;
- nel Piano di Maketing Turistico Regionale;
- nei Piani di Azione Triennali e Annuali dei Sistemi Turistici Locali (De-
stinazioni Turistiche Regionali).
La Linea di Intervento sostiene, inoltre, la nascita e/o il potenziamento
delle imprese di servizi al turismo (con priorità alle imprese costituire da
reti di Operatori Turistici) ovvero quelle imprese in grado di erogare,
all’interno delle Destinazioni Turistiche Regionali, le seguenti tipologie di
servizi:
- servizi per l’organizzazione di eventi e iniziative ambientali, musicali,
teatrali e artistiche;
- servizi per la fruizione del patrimonio ambientale, architettonico e cul-
turale;
- servizi di promozione e gestione di specifici Prodotti/Pacchetti Turisti-
ci;
- servizi alle imprese turistiche;
- servizi di formazione e aggiornamento del personale;
- servizi per la gestione comune dei trasporti dei turisti;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
373
- servizi per la gestione comune degli acquisti e l’approvvigionamento
dei generi alimentari anche al fine di favorire l’integrazione e la valorizza-
zione delle produzioni locali (prodotti agroalimentari di qualità, prodotti
dell’artigianato artistico e tradizionale, etc.);
- servizi per l’innovazione tecnologica e organizzativa dei processi di
“back office” e di “front office” delle imprese del sistema ricettivo;
- servizi comuni di promozione, prenotazione e gestione del rapporto
con i tour operator e i clienti (commercializzazione dei Prodotti/Servizi su
web, inserimento in cataloghi elettronici nazionali ed internazionali, si-
stemi telematici certificati di prenotazione e pagamento, etc.).
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle operazioni prima
descritte attraverso i seguenti strumenti:
- PIA Turismo - Pacchetti Integrati di Agevolazioni per le Imprese Turistiche.
- Contratti di Investimento per il Turismo.
Linea di Intervento 4.3.2.3 - Azioni per la qualificazione, il potenziamen-
to e l’innovazione dei sistemi di ospitalità delle Destinazioni Turistiche
Regionali.
La Linea di Intervento sostiene la qualificazione, il potenziamento e
l’innovazione dei sistemi di ospitalità delle Destinazioni Turistiche Regio-
nali attraverso:
- interventi per migliorare le funzionalità e la qualità dei servizi delle
strutture ricettive esistenti anche per estenderne l’attività all’intero anno
attraverso la realizzazione di impianti di condizionamento/riscaldamento,
di centri benessere, di piscine, di attrezzature per il turismo sociale e
sportivo;
- interventi per la realizzazione di nuova ricettività di alta qualità all’interno
Por Calabria 2007-2013 374
delle Destinazioni Turistiche Regionali attraverso la valorizzazione del pa-
trimonio storico e architettonico pubblico e privato di eccellenza già esisten-
te. Si fa riferimento prioritariamente al patrimonio costituito:
- dal sistema dei castelli e delle fortificazioni costiere;
- dai centri storici e dai borghi di eccellenza della regione.
L’Amministrazione Regionale definirà, attraverso uno specifico Studio
di Fattibilità, il patrimonio storico e architettonico di eccellenza che potrà
essere valorizzato per lo sviluppo di una nuova ricettività di alta qualità.
Lo Studio di Fattibilità dovrà indicare le modalità di partecipazione dei
Soggetti privati nelle fasi successive di realizzazione degli interventi e le
modalità di attuazione del Partenariato Pubblico Privato per gli interventi
che riguardano beni pubblici;
- interventi per la promozione, diffusione e realizzazione di forme inno-
vative di ospitalità che valorizzino il patrimonio edilizio esistente nelle a-
ree interne, nei borghi rurali e costieri. Si fa riferimento in particolare:
- agli alberghi diffusi nei centri storici, nei borghi rurali e nei borghi ma-
rinari. L’Amministrazione Regionale svilupperà, attraverso uno specifico
bando la progettazione di un modello di albergo diffuso regionale a parti-
re dalle migliori esperienze già realizzate in Italia e in altri Paesi. In que-
sta fase saranno individuate anche le potenziali localizzazioni degli Al-
berghi Diffusi per ciascuna Destinazione Turistica Regionale. Successi-
vamente sarà effettuato un bando pubblico per individuare i Soggetti Pri-
vati interessati a partecipare alla realizzazione degli Alberghi Diffusi;
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
375
- alla realizzazione di una rete di prima ospitalità10 diffusa sul territorio
regionale che deve costituire un punto unico, fortemente caratterizzato e
facilmente riconoscibile, per la fornitura di un insieme di servizi per il turi-
sta: accoglienza, ricettività, punto di informazione turistica e culturale,
emporio di prodotti calabresi legati al territorio e punto di degustazione.
L’Amministrazione Regionale svilupperà, attraverso uno specifico ban-
do la progettazione e le condizioni di fattibilità di un modello di rete di
strutture ricettive e di servizi con queste finalità. In questa fase saranno
individuate anche le localizzazioni dei nodi della rete per ciascuna Desti-
nazione Turistica Regionale. Successivamente sarà effettuato un bando
pubblico per individuare i Soggetti Privati interessati a partecipare alla
realizzazione di uno o più nodi della rete;
- interventi per l’adeguamento, il potenziamento o la realizzazione delle
infrastrutture e dei servizi complementari agli esercizi ricettivi (impianti
sportivi, centri benessere, parchi acquatici, campi da golf, etc.) all’interno
delle Destinazioni Turistiche Regionali. Si fa riferimento ad interventi pro-
posti da Soggetti Privati a quelli proposti da reti di Operatori turistici che
già operano nel territorio di riferimento;
- interventi per sostenere l’emersione, la riqualificazione e l’integrazione
delle seconde case nel sistema della ricettività delle Destinazioni Turisti-
che Regionali. In particolare si prevede il sostegno alla riqualificazione
(secondo standard di qualità predefiniti) degli immobili e alla realizzazio-
ne di servizi comuni per la gestione della ricettività.
10 Il modello che si intende adottare è quello della gestione turistica unica (tipo circuito), integrata e di dimensioni sufficienti a reggere strategie di marketing internazionali. Esempi di successo sono per l’Italia il Parco Nazionale delle Cinque Terre, per la Spagna le Paradores de Turismo, per la Francia Le Gites de France.
Por Calabria 2007-2013 376
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle operazioni prima
descritte attraverso i seguenti strumenti:
- PIA Turismo - Pacchetti Integrati di Agevolazioni per le Imprese Turistiche.
- Contratti di Investimento per il Turismo.
Linea di Intervento 4.3.3.1 – Azioni per attrarre nuovi flussi turistici na-
zionali ed internazionali in Calabria.
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie
di azioni, che dovranno essere previste nel Piano di Marketing Turistico
Regionale di cui alla Linea di Intervento 9.2.14.1:
- realizzazione del “Marchio Calabria” al fine di qualificare e rendere ri-
conoscibile l’offerta turistica regionale e di costituire un riferimento per i
“marchi territoriali” delle Destinazioni Turistiche Regionali. La concessio-
ne del “Marchio Calabria” ai singoli Prodotti/Servizi Turistici dovrà garan-
tire la qualità dell’offerta e la sua integrazione nel sistema globale
dell’offerta turistica regionale, valorizzandone al contempo le specifiche
peculiarità;
- azioni per la promozione istituzionale dell’offerta turistica regionale e
dei Prodotti/Servizi delle Destinazioni Turistiche attraverso:
- la partecipazione alle maggiori manifestazioni fieristiche nazionali e
internazionali del settore con priorità a quelle specializzate per i target di
mercato strategici per la Calabria;
- la realizzazione di campagne istituzionali di comunicazione finalizzate
ad affermare, in maniera innovativa, una rinnovata e moderna immagine
della Calabria e delle sue risorse con priorità ai nuovi mercati internazio-
nali del turismo;
- la realizzazione di azioni promozionali, integrate con le campagne isti-
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
377
tuzionali di comunicazione, nelle maggiori città dei mercati internazionali
di riferimento per la promozione dei Prodotti/Servizi delle Destinazioni
Turistiche Regionali;
- azioni per l’ammodernamento e il potenziamento dei sistemi commer-
ciali per ridurre la disparità fra la dimensione locale dell’offerta e le dina-
miche globali della domanda. In questo contesto sarà prioritario inserire i
Prodotti/Servizi delle Destinazioni Turistiche Regionali all’interno delle re-
ti commerciali del tour operating sia esso indigeno, di incoming che este-
ro, di outgoing anche attraverso azioni promozionali e di promo-
commercializzazione, tra pubblico e privato finalizzate al raggiungimento
di nuove quote di mercato e di differenti target di domanda;
- azioni per la realizzazione di ambienti innovativi, basati sulle nuove
tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per la promozione, la
commercializzazione e il supporto alla fruizione dei Prodotti/Servizi delle
Destinazioni Turistiche Regionali. Si fa riferimento in particolare a: sistemi
basati su tecnologie per la navigazione su web dei territori (web geografici)
attraverso terminali di telefonia mobile (con GPS); ambienti e mondi virtuali
che riproducono e permettono di visitare siti culturali e ambientali di pregio
(es. i grandi attrattori regionali); sistemi di commercializzazione e prenota-
zione integrati a livello di Destinazioni Turistiche Regionali in grado di offri-
re al turista la più ampia possibilità di scelta all’interno di sistemi di offerta
che garantiscono standard di qualità certificati;
- azioni per la promozione e la realizzazione di accordi commerciali con
le compagnie aeree low-cost, che tendono ad entrare sempre più diret-
tamente nel mercato turistico, per la realizzazione di Prodotti/Servizi Tu-
ristici che valorizzino i vantaggi comparati della Calabria e relativi: alla
Por Calabria 2007-2013 378
presenza di tre aeroporti sul territorio regionale che permettono tempi di
accesso a tutte le Destinazione Turistiche Regionali minimi (30 – 60 mi-
nuti) e alle condizioni climatiche e ambientali che permettono di commer-
cializzare Prodotti/Servizi Turistici per tutto l’anno;
- azioni per la promozione e la realizzazione di accordi commerciali con
le compagnie che realizzano vacanze con navi da crociere per la realiz-
zazione di soste per visite in alcune aree di eccellenza della Calabria (es.
Area dello Stretto per la visita al Museo della Magna Grecia). A sostegno
di questi accordi è possibile prevedere la realizzazione di sistemi di or-
meggi (attraverso boe) al largo e di trasbordo dei turisti dalle navi di cro-
ciera alle aree da visitare.
INDICE
PRESENTAZIONE I IL SISTEMA D’ACCOGLIENZA...........................................................................13
1. CENNI STORICI ..........................................................................................................13
2. LA SITUAZIONE ATTUALE.........................................................................................14
3. I RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI ...................................................................16
4. I MARCHI DI QUALITÀ DEL SISTEMA D’OSPITALITÀ ..............................................20
5. L’ACCOGLIENZA NON È SEMPRE UGUALE, LO DICONO I NUMERI .....................23
6. IL SISTEMA RICETTIVO CALABRESE NEL 2007......................................................33
7. IL PROBLEMA DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RICETTIVE .........44
II LA DOMANDA ....................................................................................................51
1. CONTINUA IL GRANDE SVILUPPO DEL TURISMO INTERNAZIONALE..................51
2. L’EVOLUZIONE DELLA DOMANDA ...........................................................................53
3. I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA ........................................................................55
4. LE STATISTICHE UFFICIALI 2006: ............................................................................57
5. L’ATTRATTIVITÀ DELLA CALABRIA ..........................................................................66
III LE STATISTICHE DEL TURISMO NON RILEVATO……....................................71
1. TURISMO UFFICIALE E TURISMO SOMMERSO ......................................................71
2. IL MERCATO IMMOBILIARE NAZIONALE .................................................................73
3. LA LEGISLAZIONE REGIONALE IN TEMA DI RTA E CAV........................................75
4. STRUMENTI DI OSSERVAZIONE DEI FENOMENI SOCIO ECONOMICI .................79
5. IL CENSIMENTO DEI DATI NON CENSITI……..!.......................................................82
6. DUE CASI DI STUDIO: LE OLIMPIADI DI TORINO E L’OPERATION DE RÈNOVATION DE L’IMMOBILIER DE LOISIR IN FRANCIA ...............................97
CONCLUSIONI ..............................................................................................................102
IV L’ECONOMIA DEL TURISMO ...........................................................................105
1. LA SPESA TURISTICA: DIMENSIONE ECONOMICA E FISICA ..............................105
2. IL VALORE AGGIUNTO TURISTICO ........................................................................107
3. LA TRASMISSIONE DEGLI EFFETTI ECONOMICI..................................................108
ALCUNE VALUTAZIONI................................................................................................110
Indice
V LA RETE DEI COLLEGAMENTI........................................................................113
1. IL SETTORE DEI TRASPORTI..................................................................................113
2. LA RETE FERROVIARIA...........................................................................................118
3 LA RETE STRADALE .................................................................................................125
4. IL TRASPORTO AEREO ...........................................................................................126
CONCLUSIONI ..............................................................................................................137
VI NAUTICA DA DIPORTO ....................................................................................141
1. RIFERIMENTI NORMATIVI .......................................................................................141
2. POSTI BARCA...........................................................................................................143
3. I SERVIZI ...................................................................................................................149
4. IL CHARTER NAUTICO.............................................................................................154
CONSIDERAZIONI ........................................................................................................156
VII L’ACCOGLIENZA DIURNA ..............................................................................159
1. PREMESSA...............................................................................................................159
2. L’EVOLUZIONE DEL TURISMO BALNEARE E DEGLI STABILIMENTI BALNEARI 160
3. LE PROBLEMATICHE DEL SETTORE .....................................................................162
4. L’EVOLUZIONE NORMATIVA DEL TURISMO BALNEARE DALLA L. 494/93 ALLA L.R. 17/05 ...........................................................................................................163
5. LA VALENZA DEL TURISMO BALNEARE................................................................164
6. RAPPORTO TRA SISTEMA COSTIERO ED IMPRESA BALNEARE .......................164
7. LA FUNZIONE INNOVATIVA DEL P.I.R. (PIANO D’INDIRIZZO REGIONALE) PER LA CRESCITA TURISTICA E IL RAFFORZAMENTO COMPETITIVO DEI NOSTRI TERRITORI ........................................................................................................167
8. IL SETTORE DELLE IMPRESE BALNEARI IN ITALIA .............................................171
9. LA SITUAZIONE ATTUALE.......................................................................................174
CONSIDERAZIONI FINALI ............................................................................................185
VIII LE RETI SENTIERISTICHE COME OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO TURISTICO ECOSOSTENIBILE............................................................................................189
1. PREMESSA...............................................................................................................189
2. LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI UNA RETE SENTIERISTICA......................189
3. LA SENTIERISTICA IN CALABRIA ...........................................................................194
4. DALLA RETE SENTIERISTICA AL “PRODOTTO” TURISTICO................................200
Primo Ottavo Rapporto sul turismo in Calabria
5. LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 ..206
CONCLUSIONI ..............................................................................................................207
IX IL TURISMO CULTURALE ................................................................................209
1. I BENI CULTURALI SECONDO IL DIRITTO .............................................................209
2. DALLE RISORSE ARCHEOLOGICHE AL TURISMO CULTURALE .........................212
3. IL TURISMO CULTURALE ED IL SUO POSIZIONAMENTO A LIVELLO NAZIONALE: UN CONFRONTO FONDATO SULLE PRESENZE E GLI INTROITI DEI MUSEI STATALI .............................................................................................................217
4. LA STAGIONALITÀ DELLE VISITE AI BENI CULTURALI ........................................221
5. MUSEI IN RETE: “I LUOGHI DELLA MEMORIA” IN CALABRIA...............................229
6. DAL VECCHIO AL NUOVO: I MUSEI ED I SITI ARCHEOLOGICI COME PROPOSTA DI TURISMO ESPERENZIALE E MULTISENSORIALE.....................................234
7. LA VOCAZIONE DELLA CALABRIA E LA MISSIONE DI UN LABORATORIO SPECIALIZZATO SULLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO ..........................238
X TURISMO SUBACQUEO...................................................................................243
1. LA SUBACQUEA. EVOLUZIONE STORICA .............................................................243
2. IL TURISMO SUBACQUEO: UNA NUOVA FRONTIERA… O UN’OPPORTUNITÀ MANCATA? ........................................................................................................244
3. INDAGINE SULL’IMMERSIONE SUBACQUEA IN ITALIA........................................248
4. LA SUBACQUEA IN CALABRIA................................................................................252
5. L'ATTIVITÀ SUBACQUEA E I DIVERSAMENTE ABILI: “UNA SCUOLA D'ECCELLENZA”................................................................................................258
6. ALCUNE CONSIDERAZIONI.....................................................................................262
XI IL VALORE AGGIUNTO DEI PIT.......................................................................265
1. LA PROGRAMMAZIONE 2000-2006: RISULTATI. IL PERCORSO DI DEFINIZIONE DEI P.I.T. ............................................................................................................265
XII LA FORMAZIONE E LE FIGURE PROFESSIONALI PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI UN DISTRETTO TURISTICO-CULTURALE ..............................291
1. QUALI FIGURE PROFESSIONALI NEL SETTORE TURISTICO..............................291
2. LA FORMAZIONE DI FIGURE PROFESSIONALI ADATTE ALL’EVOLUZIONE IN ATTO NEL SETTORE TURISTICO....................................................................297
3. I DISTRETTI TURISTICO-CULTURALI, PUNTI DI FORZA PER LA COMPETITIVITÀ DI ALCUNE DESTINAZIONI ..............................................................................303
Indice
4. NASCITA E SVILUPPO DEI DISTRETTI TURISTICO-CULTURALI: FABBISOGNO FORMATIVO E FIGURE PROFESSIONALI NECESSARIE A FAVORIRE TALI PROCESSI .........................................................................................................308
5. LA FORMAZIONE IN CALABRIA ..............................................................................315
XIII GRUB AUS ...COME CAMBIA LA VISION DELLA CALABRIA NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO.................................................................325
1. PREMESSA...............................................................................................................325
2. PER UN ABBECEDARIO DI ABITUDINI VISIVE.......................................................326
3. CARTOLINA E PROGETTO CONOSCITIVO............................................................331
4. L’IMMAGINE DELLA CALABRIA IN ALCUNI SCRITTI DEGLI ANNI SESSANTA ....332
5. OLTRE LE STATISTICHE: STEREOTIPI, PAROLE E PERCEZIONI .......................334
6. CATEGORIE E CATALOGAZIONE ...........................................................................338
7. CALABRIA .................................................................................................................340
ALCUNE LINEE STRATEGICHE..................................................................................343
1. UN TREND DI LUNGO PERIODO MOLTO POSITIVO .............................................343
CONSIDERAZIONI FINALI ...........................................................................................351
POR CALABRIA 2007-2013 .........................................................................................359