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Smart meter Paper 4/2016 Smart Meter e mercato libero dell’energia. Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tecnologie a confronto

Paper Smart Meter - 4/2015

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Il presente paper prende spunto dalle riflessioni emerse durante il tavolo di lavoro “Smart Meter e mercato libero dell’energia. Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tec- nologie a confronto”, svoltosi a Roma il 18 Maggio 2015, presso Edison.

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Smart meterPaper 4/2016

SmartMeteremercatoliberodell’energia.Associazioniconsumatori,istituzionieproduttoriditecnologieaconfronto

Energia Media è un’agenzia di comunicazione e relazioni che opera, principalmente, nei settori energy, utility e smart city. Sviluppa strategie comunicative, facilita le relazioni, elabora contenuti e informazione. Sostiene le aziende migliorandone il posizionamento e creando occasioni di business. Affianca associazioni e istituzioni in pro-grammi di comunicazione pensati per aumentare la reputazione nei confronti dei propri stakeholder. Energia Media nasce nel 2013, a Milano, dall'esperienza maturata da un gruppo di persone in oltre vent’anni di lavoro nel cam-po dell’informazione, delle relazioni e della consulenza strategica nei settori energy e utility.

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©Energia Media - marzo 2015

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Energia Media

Il presente paper prende spunto dalle riflessioni emerse durante il tavolo di lavoro “Smart Meter e mercato libero dell’energia. Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tec-nologie a confronto”, svoltosi a Roma il 18 Maggio 2015, presso Edison.

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Tavolo di lavoroSmart Meter e mercato libero dell’energia

Associazioni consumatori, istituzioni e produttori di tecnologie a confronto

18 maggio 2015, RomaSede Edison - via del Quirinale, 26

14:45 - 18:00

Introduzione

Il mercato energetico a maggior tutela chiuderà i battenti dal 2018. Una decisione presa a fine febbraio dal Governo italiano che garantirà un passaggio graduale per famiglie e impre-se dal sistema dei prezzi tutelati e fissati dall'Autorità per l'energia, al mercato libero di elettri-cità e gas. Un lasso di tempo utile anche all’introduzione di Smart Meter, cuore nevralgico per misure certe e consapevolezza del consumatore; con un impatto conseguente per quanto concer-ne appunto una “reale” apertura dei mercati energetici.In questi tre anni infatti non sarà sufficiente per le imprese operare in termini di una miglior offerta sul mercato ma servirà mettere nelle condizioni più corrette i cittadini per comprende-re e “guidare” i propri bisogni energetici. Importante in questo senso far riferimento al pro-getto finanziato dall’Aeegsi, “Energia diritti a viva voce” (www.energiadirittiavivavoce.org), che coinvolge tutte le associazioni dei consumatori (compresi i 18 sportelli presenti sul terri-torio nazionale), e che ha proprio lo scopo di fornire strumenti evoluti di consapevolezza ai cittadini e alle campagne che tutte le associazioni dei consumatori si apprestano a fare an-che per l’anno 2015. Dove centrali saranno le informazioni e le indicazioni che verranno da-te ai consumatori su come ridurre i costi e meglio gestire le forniture di gas ed elettricità.In quest’ottica l’introduzione degli Smart Meter e tecnologie per il controllo digitale dei consu-mi, diventano fondamentali.Il momento di confronto ha dunque l’obiettivo di favorire un dialogo diretto tra istituzioni, con-sumatori e produttori di tecnologie; operare in sinergia e con la piena collaborazione di tutte le parti non potrà che favorire un processo più fluido verso la liberalizzazione dei mercati energetici a favore di tutte le parti in causa.

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INTERVENTI

L’innovazione sarà il vero protagonista del processo di evoluzione

del mercato energetico, il cui fine ultimo è il perseguimento del be-

nessere dei consumatori finali. Il contenuto innovativo degli stru-

menti tecnologici dovrà essere accompagnato in maniera strumen-

tale dall’innovazione nella relazione e collaborazione tra i venditori

di energia elettrica e gas e i clienti finali. I primi sono naturalmente

spinti verso l’introduzione di nuovi servizi nella continua ricerca di

diversificazione nella propria offerta, in un mercato in cui il prodotto

- l’elettrone - è per definizione indistinguibile. I secondi diventeran-

no parti informate e partecipi al mercato, in grado di cercare solu-

zioni ai propri bisogni energetici, grazie allo sforzo normativo e re-

golatorio attualmente in corso, in coerenza anche con gli obiettivi

scanditi dall’Unione Energetica Europea.

Il rapporto, quindi, tra venditori e clienti si baserà sullo scambio di

informazioni e dati in tempo reale attraverso l’uso di strumenti tec-

nologici innovativi, che possano avere come effetto la variazione

dei comportamenti di consumo, per gli obiettivi di risparmio ener-

getico e di risparmio sul costo della fornitura. Perché questo scam-

bio funzioni e rappresenti un beneficio per tutti i soggetti coinvolti,

emerge sempre di più l’importanza di definire le regole per l’intera-

zione tra i soggetti per far sì che l’infrastruttura possa realmente ac-

compagnare le scelte di comportamento dei consumatori.

Tre sono le condizioni necessarie per la diffusione dei benefici del-

l’innovazione.

La prima: l’utente deve ricevere le informazioni corrette e in tempo

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Marco MARGHERI Edison

reale sui propri consumi, per poter intervenire con azioni che con-

sentano la riduzione degli sprechi.

La seconda: la presenza di un quadro regolatorio che permetta al

venditore di modificare dinamicamente la sua offerta di vendita,

erogando segnali di prezzo e meccanismi premiali o incentivanti,

capaci di supportare il cambiamento nel comportamento dell’uten-

te consumatore.

La terza: è fondamentale la costruzione di un canale interattivo di

comunicazione che possa integrare il comportamento dei clienti e

le offerte dei venditori in un processo sempre più rapido ed imme-

diato, capace di ridurre per tutti gli attori il costo della transazione

dello scambio informativo.

È molto interessante il caso di Baltimora negli Stati Uniti: in un gior-

no specifico dell’anno, con consumi elevati a causa delle temperatu-

re, si è verificata una decrescita del 20% dei consumi di picco, come

risultato di un test di utilizzo di un sistema di scambi informativi svi-

luppati dalla società Opower. Tale sistema si basa sull’interazione in

tempo reale tra fornitori e consumatori, attraverso cui è possibile

tradurre le misurazioni dei consumi e dei potenziali risparmi in tem-

po reale, in comportamenti concreti da parte dei clienti.

Con l’applicazione degli strumenti tecnologici, pertanto, i benefici

sono evidenti sia lato produzione per le ottimizzazioni sulla genera-

zione di energia elettrica che lato clienti finali che possono realizza-

re un risparmio sul costo della fornitura.

E in Italia? Perché questo tipo di dinamiche è ancora così distante

dal realizzarsi pienamente?Fino a quando l’Italia non si sarà dotata

di una nuova infrastruttura tecnologica, i servizi di efficienza energe-

tica, l’efficienza nei comportamenti e la stessa infrastruttura smart

dovranno essere sufficientemente diffusi e accessibili a tutti.

In particolare, una sfida in più che il mercato deve poter indirizzare

è rendere i costi delle piattaforme di consumo energetico e dei ser-

6Energia Media

vizi per l’efficientamento, accessibili a tutti, anche e soprattutto alle

fasce più deboli che potrebbero trarne più benefici. Questi ultimi

hanno più bisogno di risparmiare sulla fornitura ma al contempo mi-

nori possibilità economiche e, di conseguenza, minore propensione

a dotarsi di strumenti e servizi di informazione che consentano loro

di affrontare scelte consapevoli, anche se vantaggiose. Si tratta di

una situazione al limite del paradosso che tanto le politiche pubbli-

che quanto la tecnologia devono risolvere.

L’innovazione porta con sé nuovo pensiero, nuove idee e – in que-

sto caso – anche un nuovo concetto di utilizzatore (consumatore di

gas ed elettricità). Questa figura andrà formandosi nel tempo, par-

tendo dall’evoluzione dei suoi bisogni, dei suoi comportamenti e

delle soluzioni che saprà trovare sul mercato. Nonostante l’accom-

pagnamento di tutele e di norme emanate dall’Autorità, l’ossatura

dell’innovazione poggerà essenzialmente sui futuri comportamenti

dell’utenza e sull’abilitazione tecnologica.

Come sarà l’infrastruttura tecnologica delle reti di elettricità e gas?

Dovrà essere progettata attorno ai bisogni del cliente e dei fornitori

che questi sceglierà (dal fornitore di elettrodomestici, a quello di

commodity fino a coloro che offrono servizi di facility management).

Il mercato è lo strumento più potente per produrre innovazione e

portarla nelle case dei consumatori. Affinché sul piano dell’offerta

le imprese possano esprimere il loro dinamismo e utilizzare l’innova-

zione per intercettare i bisogni dei clienti e affinché i clienti possa-

no essere in grado di effettuare consapevolmente le scelte sulla pro-

pria spesa e sul proprio impatto ambientale, la rimozione della tarif-

fa regolata ed il perfezionamento delle condizioni strutturali di mer-

cato, così come previsto dalla proposta di legge sulla concorrenza,

risulta essere oggi un passaggio indispensabile.

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Paper n. 4/2015 - Smart Meter

Il contatore assume un ruolo sempre più centrale, divenendo fatto-

re abilitante sia per il modo di vendere l’energia, sia per la modalità

con la quale il consumatore recepisce e usa l’energia acquistata e,

infine, sia per la maniera attraverso la quale il mercato risponde a

questo bisogno.

L’Aeegsi sta promuovendo – anche per quanto riguarda il gas – il

concetto dello smart metering a seguito di una decisa volontà

espressa dall’Unione europea, attraverso numerose direttive e rac-

comandazioni a partire dal 2008, di passare a contatori che possano

portare al raggiungimento di tre obiettivi. Il primo riguarda una

maggiore efficienza energetica e una riduzione dei consumi, attra-

verso informazioni aggiornate ai clienti, tali da consentire agli stessi

di regolare il proprio consumo. Il secondo concerne una maggior

tutela dei clienti rispetto ad una fatturazione equa, ed accurata, ba-

sata sul consumo effettivo, mentre il terzo spinge per la liberalizza-

zione della vendita di energia, attraverso maggiori informazioni sui

consumi e la possibilità di creare offerte mirate verso alcuni seg-

menti di clientela con profili di consumo specifici.

I tre obiettivi hanno tutti il cliente finale al centro, in modo che ven-

ga promosso un sistema di misura dell’energia che vada a vantag-

gio del consumatore. E gli Smart meters sono uno strumento pensa-

to per generare questi benefici per i clienti. Tuttavia, quando allora

un meter può definirsi smart? Quando possiede almeno le seguenti

caratteristiche: più registri totalizzatore dei consumi (uno per tarif-

fa), curve orarie di consumo (es. orarie), misura bidirezionale (pro-su-

mer), tariffe differenziate (su base stagionale, su base feriale / festi-

vo, su base oraria, sulla base della potenza impegnata), acquisizio-

ne da remoto di letture e curve di consumo, logger eventi, autodia-

gnosi e allarmi consultabili da remoto e interruzione e regolazione

della potenza erogata, gestita da remoto.

Ciò che conta è che la disponibilità delle informazioni fornite dagli

smart meter (elettricità e gas), è in grado di modificare il modo di

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Diego GAJANIANIE CSI

Energia Media

vendita dell’energia. In altri termini, il modo con cui l’energia

erogata viene misurata influenza il modo con cui viene venduta.

Spesso si discute sui benefici (e i soggetti beneficiari) derivan-

ti dallo smart metering per i diversi soggetti interessati. Par-

tendo dai consumatori si hanno, in sintesi, vantaggi quali: fat-

ture basate sul consumo reale, informazioni dettagliate sui

propri consumi, tariffe “ad hoc”(es. Pre-pagamento), migliore

qualità del servizio e opportunità “Pro-sumer”. Per quanto ri-

guarda i gestori di reti di distribuzione si arriva a un’ottimizza-

zione delle stesse, maggiore efficienza e saving nelle OPEX,

gestione dei “bad payers”, identificazione delle perdite di re-

te e dei prelievi irregolari e gestione della “generazione diffusa”.

L’introduzione dello smart metering deve comunque essere

valutata in base al binomio costi-benefici per l’intero sistema-

paese e per tutti gli attori in campo; non può essere valutata

sulla base del pay-back per solo uno degli attori della filiera.

In particolar modo per chi gestisce le reti di distribuzione,

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spesso spaventato dai costi senza una presenza di reali vantaggi

dall’introduzione massiva degli smart meter.

Un soggetto decisivo per il successo o meno di questa tecnologia

sono, tuttavia, gli user stessi. Gli individui sono, dunque, fondamen-

tali per la realizzazione concreta del processo.

Il forte investimento finora focalizzato solo sugli strumenti finora

non ha ancora consentito:

• Una larga disponibilità di dati di consumo per il cliente finale e

una vera spinta alla «consapevolezza» per il cliente finale. L’inve-

stimento in strumenti viene vanificato se non c’è un altrettanto

grande investimento nel promuovere una cultura dell’utilizzo del-

lo strumento da parte del cliente finalein modo da farne fruttare

al massimo le potenzialità.

• Un largo uso di sinergie con altre apparecchiature elettriche o gas

• Una totale cancellazione delle fatture presunte.

In Gran Bretagna, la promozione della cultura e della consapevolez-

za presso i clienti finali dell’utilizzo dello strumento smart meter è

una priorità. Il Department of Energy & Climate Change (responsa-

bile dello Smart Metering Implementation Program) dichiara aperta-

mente che «lo Smart metering deve impattare la vita e le abitudini

dei consumatori».

Per questo ha lanciato una nuova Agenzia dal nome Smart Energy

GB che ha lo scopo di rendere consapevoli i clienti sui benefici del-

lo smart metering e promuovere la cultura della consapevolezza sui

consumi e del risparmio energetico «attraverso» il contatore.

Vi lavorano più di 80 persone ed stanno varando un piano di comu-

nicazione su TV, radio e giornali per sensibilizzare i clienti finali. lo

smart meter – secondo la campagna lanciata – deve impattare sulla

vita e sulle abitudini del consumatore.

Una comunicazione meno legata all’aspetto strettamente tecnologi-

co rispetto a quanto avviene in Italia, dove il dibattito affronta sola-

mente queste tematiche: quali caratteristiche tecniche deve avere il

10Energia Media

meter. In UK si ritiene che è inutile investire ingenti quantità di dena-

ro in strumenti che non potranno essere adeguatamente sfruttati

dagli utilizzatori finali perché non informatiti delle potenzialità e dei

vantaggi

Sono almeno 4 gli elementi cardine sui quali costruire uno smart

metering realmente concepito per i clienti. Innanzitutto, la parte di

comunicazione grazie alla quale il cliente da passivo diventa attivo:

il consumatore deve essere in grado di «sfruttare» a pieno le poten-

zialità degli smart meters, in termini di consapevolezza sui consumi

e sui costi. Secondariamente, ci deve essere una reale disponibilità

di dati facilmente accessibili dall’utente (da mobile device e pc). In

terzo luogo, lo smart meter può aprire a una molteplicità di opzioni

tariffarie, che sappiano coprire le principali aree di bisogno dei con-

sumatori (es. prepagato, seconde case, Weekend, etc.). E infine,

Una maggiore apertura dei sistemi di misura e dei dati di consumo

verso altre sistemi per l’home automation e l’efficienza energetica.

Rispetto alla copertura di smart meter l’obiettivo del 60% nel 2018

deve essere un traguardo intermedio e non l’obiettivo finale.

Certamente, l’ equità di trattamento per tutti i clienti curati dai mer-

cati regolamentati è un pre-requisito.

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Paper n. 4/2015 - Smart Meter

I consumatori sono il punto nodale per il successo o meno dello

smart meter. Tuttavia, è utile andare a scoprire cosa rende “intelli-

gente” un contatore e quali vantaggi può offrire a tutti i soggetti

della filiera, incluso il cliente finale .

Uno smart meter è qualcosa di più rispetto a quanto restituisce la

semplice traduzione dall’inglese di «contatore intelligente». Uno

smart meter soddisfa alcuni requisiti fondamentali:

• È un contatore fiscale di moderna concezione: se basato su tecni-

che di misura statiche, rappresenta il frutto della R&S nel settore

del metering; il contatore gas smart di tipo statico (termo-massico

e ad ultrasuoni) è intrinsecamente elettronico e quindi realizza

una misura «digitale» (non basata su un principio fisico meccanico

e dinamico come i tradizionali contatori gas «analogici»). È fiscale perché a fronte di una misurazione c’è una transazione

commerciale.

• In letteratura è definito “smart” un contatore dotato di un micro-

processore e con una capacità di comunicazione a distanza e che

è in grado di veicolare le informazioni dove vuole. Queste descrit-

te sono macrofunzioni, non sufficienti a dare un valore aggiunto. Un

contatore smart è infatti uno strumento di moderna concezione, tec-

nologicamente avanzato: the best aviable technology non può limi-

tarsi a fare la misura in accordo con le funzioni previste dall’AEEG.

• Un contatore statico possiede eccellenti prestazioni metrologi-

che, le quali – in virtù dell’assenza di usura in quanto statico – ri-

mangono praticamente invariate nel tempo (assenza di performan-

ce degradation). La normativa prevede una durata di 15 anni.

• Uno smart meter possiede una capacità di comunicazione intrinse-

ca (nel senso che è stato progettato dall’origine per avere un siste-

ma integrato di comunicazione a distanza): tale capacità di comu-

nicazione (bidirezionale) consente di veicolare al cliente finale le

informazioni sui propri consumi nel tempo, favorendo comporta-

menti consapevoli e responsabili (energeticamente virtuosi).

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Furio CASCETTA2ª Università di Napoli

Energia Media

• Tale capacità di comunicazione rappresenta, anche per la società

di distribuzione, un valido supporto tecnico per il monitoraggio a

distanza dell’utenza (PdR), potendo realizzare opportuni aggiorna-

menti SW (download/upgrading), consentendo la fatturazione in

base ai consumi reali, segnalando al consumatore eventuali consu-

mi anomali (rispetto allo specifico trend storico).

Un gas smart meter statico è quindi un presidio di legalità, in quan-

to offre prestazioni metrologiche di alta affidabilità (curva di errore

stabile nel tempo, elevata ripetibilità, ecc.), a tutela della fede pub-

blica della transazione e quindi, in definitiva, a tutela del consuma-

tore. Inoltre lo smart metering proposto in Italia nel settore gas dal-

la Delibera AEEG 155/08 e s.m.i, sancisce un criterio di correttezza

formale e sostanziale, introducendo in tutti i punti di misura lungo

la estesa filiera della rete gas il concetto di compensazione dei volu-

mi erogati in funzione delle condizioni termodinamiche di fornitura

(pressione, temperatura, coefficiente di comprimibilità).

Ciò significa che il volume di gas non è uguale in tutte le parti di Ita-

lia; e di conseguenza l’energia che viene venduta all’utente.

Una situazione risaputa da tempo ma che solo da poco è stata rivi-

sta. I contatori domestici, infatti, non avevano nessun tipo di corre-

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zione. A seconda delle taglie dei contatori (o meglio delle portate

massime misurabili) vengono introdotte le tecniche di compensazio-

ne (correttori di volume): T-conversion (correzione dei volumi gas in

funzione di T) pT-conversion (correzione dei volumi gas in funzione

di p e T) pTz-conversion (correzione dei volumi gas in funzione di

p,T e z).

Tale «novità» sostituisce la precedente pratica, fondamentalmente

basata (per i punti di misura di taglia medio piccola) sull’utilizzo di

coefficienti correttivi nelle misurazioni dei volumi gas (M, K o C).

È indubbiamente un significativo ed apprezzabile criterio di traspa-

renza verso il cliente/utilizzatore finale, in quanto il volume di gas in

condizioni di riferimento è una grandezza che maggiormente si avvi-

cina al concetto di «energia fornita». I volumi di gas (espressi in con-

dizioni termodinamiche di riferimento) misurati tramite uno smart

meter forniscono, in maniera chiara e trasparente, una sorta di «mi-

sura indiretta» dell’energia fornita all’utente, a garanzia del consumatore.

Lo smart meter è senza dubbio un oggetto abilitante, uno strumen-

to che ha la capacità di trasmettere a distanza. in questo senso, se

non c’è condivisione dei dati con molti soggetti, viene un po’ meno

alla sua funzione e alla “filosofia smart” le informazioni non devono

andare solo a comporre la bolletta ma devono andare a informare il

consumatore. Un processo smart consente una diffusione dei dati

al cliente finale grazie a un contatore (gas e acqua) tecnologicamen-

te avanzato.

Gli smart meter possono portare numerosi benefici al consumatore.

Sapere quanto si consuma faciliterebbe l’utente finale nella scelta o

nel cambio del fornitore di energia, mentre le imprese potrebbero

proporre offerte mirate in base ai diversi profili di consumo dei sin-

goli utenti. Non ultimo, avere più informazioni aiutarebbe gli utenti

ad avere comportamenti economicamente efficienti.

Pieraldo ISOLANIUnione Nazionale Consumatori

14Energia Media

Purtroppo, ad oggi i contatori intelligenti installati da ENEL non

portano ai consumatori alcuno dei benefici sopra menzionati.

Una possibile criticità legata alla diffusione massiva degli smart

meter riguarda riguarda la ripartizione dei costi per l’installazione.

Spesso i distributori non si riconoscono in questa posizione.

È importante fare chiarezza su due punti: uno, se la struttura di pro-

prietà della rete di distribuzione è confacente alla diffusione degli

smart meter e dei conseguenti investimenti oppure presenta degli

ostacoli e, due se i costi di questa diffusione saranno ripartiti in

modo proporzionale su tutti e non solo sui consumatori.

Sussiste qualche dubbio sul fatto che – attualmente – tutti gli atto-

ri in gioco guardino in modo univoco verso l’adozione di questa

tecnologia. Un problema che ne chiama in causa altri, tra i quali la

prossima – nel 2018 – liberalizzazione del mercato dell’energia.

Anche per un venditore di energia, la gestione del cliente finale

risulta difficoltosa in base alle informazioni fornite dai distributori

(in particolare nel gas). La situazione attuale vede una tecnologia

disponibile e pronta all’uso ma un quadro normativo in cui esisto-

no ancora delle problematiche irrisolte, ruolo dei distributori in

primis, rispetto alle quali il Regolatore gioca un ruolo prezioso.

Un altro elemento di debolezza che penalizza il mercato Italiano

la gestione del valore della misura. Su questo tema esistono due

Paesi in cui è stata data una soluzione differente, Spagna e Gran

Bretagna. Nel Paese iberico, dove le reti sono anche di proprietà

di soggetti che vendono energia, la misura arriva contemporanea-

mente al distributore come al venditore. Mentre in Italia è diretta-

mente il distributore a raccogliere ed inviare successivamente il dato

al venditore.

In Gran Bretagna, ci sono le cosiddette metering company, sog-

getti che hanno come core business proprio la gestione della mi-

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Cristian ACQUISTAPACEE.ON

Paper n. 4/2015 - Smart Meter

sura e che si pongono come un fattore di garanzia del sistema nella

triangolazione rete, cliente finale e società di vendita. Un elemento

che sul mercato italiano manca.

Infine, non bisogna dimenticare il coinvolgimento dei clienti finali, i

quali devono avere consapevolezza della misura per avere comporta-

menti energetici più efficienti e responsabili.

La tecnologia potrà senz’altro risolvere una delle più urgenti e am-

pie problematiche per il consumatore, ovvero quello dei cosiddetti

“consumi stimati”, specialmente nel settore gas.

In Svezia, a seguito di una campagna d’informazione mirata all’uso

consapevole degli smart meter, il 25% dei clienti ha risparmiato

l’8% in bolletta. Tutto ciò non può che portare maggiore chiarezza e

trasparenza nelle dinamiche tra cliente finale, venditore e distributore.

Grazie allo sviluppo tecnologico, ad un quadro normativo adegua-

to e completo e ad una maggiore informazione messa a disposizio-

ne di clienti più capacitati si potrà dare maggiore impulso al merca-

to libero e alle opportunità che da esso si possono trarre.

La tecnologia potrà senz’altro risolvere una delle più urgenti e am-

pie problematiche per il consumatore, ovvero quello dei cosiddetti

“consumi stimati”, specialmente nel settore gas. Ad oggi, tuttavia,

è difficile e rischioso per il consumatore spostarsi liberamente da

un venditore all’altro per cercare la migliore offerta di energia. Pri-

ma di arrivare a un mercato libero, dunque, bisognerebbe pensare

a tutele più solide per l’utente finale. Tutele e normative che do-

vrebbero venire dall’AGEESI, in maniera da non costringere il consu-

matore a rivolgersi alla giustizia ordinaria o all’antitrust per fare vale-

re i suoi diritti.

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Ovidio MARZAIOLIMovimento Consumatori

Energia Media

L’adozione di smart meter conduce almeno a due vantaggi per gli

utenti finali: porre fine al consumo presunto e dare un ulteriore ele-

mento di informazione. Questo secondo beneficio va comunque

messo correttamente a fuoco, poiché è importante evitare di corre-

re il rischio opposto, passando da un’assenza a un eccesso di infor-

mazione. O, addirittura, a una serie di informazioni che in realtà non

servono. Le informazioni per essere utili devono essere semplici e

comparabili, in modo che l’utente finale possa capire se quello che

consuma – e dunque pagato in bolletta – sia vantaggioso o meno.

Va evitato anche che insieme alle informazioni vengano veicolate

all’utenza un eccesso di offerte: non è il fiorire di tante proposte

commerciali che rendono il mercato libero, soprattutto per il consu-

matore. È più utile prevedere 4-5 profili di consumo (o tariffe) che

racchiudono le esigenze medie delle varie famiglie, dato che una

proficua comparazione può essere fatta solo su un numero limitato di casi.

Lo smart meter può, inoltre, innescare la concorrenza. Se esiste una

struttura terza che gestisce queste informazioni è probabile che na-

sca una reale concorrenza tra operatori, a vantaggio degli utenti fi-

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Paolo LANDIFondazione Consumo Sostenibile

Paper n. 4/2015 - Smart Meter

nali. Al contrario se sono le singole imprese a gestirle, c’è il rischio

parzialità. Per essere ancora più sicuri dell’imparzialità anche la pro-

prietà degli smart meter dovrebbe essere di un soggetto terzo.

Qualche dubbio, invece, permane sui vantaggi che l’adozione degli

smart meter può apportare ai consumatori più vulnerabili.

Al di là della possibilità che questi ultimi hanno di monitorare i con-

sumi, ciò che conta davvero è la decisione dell’Aeegsi di regolazio-

ne a monte attraverso delle tariffe apposite.

Spesso si pensa allo smart meter solo come semplice strumento

per fare telegestione e telelettura dei contatori e non come una effi-

cace soluzione in grado di fornire nuovi servizi ai consumatori, ben-

ché la tecnologia attuale lo permetta. Al massimo consentono di fa-

re certi tipi di fatturazione in presenza di particolari contratti.

Le potenzialità di nuovi servizi sono molteplici. Per esempio la sin-

cronizzazione nell’avvio degli elettrodomestici con le previsioni me-

tereologiche quando c’è produzione elettrica da fotovoltaico, in

modo da massimizzare il beneficio dell’autoconsumo.

La gestione della potenza contrattuale, ovvero aiutare i clienti a pa-

rità di confort, a ridurre la potenza contrattuale cioè il costo del-

l’energia; permettere, in tempo reale, il confronto dei consumi con

quelli del profilo dell’utente tipo (e non solo quando un cliente rice-

ve la bolletta, a quel punto è difficile modificare i comportamenti).

Le tecnologie che possono portare vantaggi al consumatore sono

naturalmente benvenute. Purtroppo l’installazione dei nuovi conta-

tori elettrici nel 2002 non ha portato i benefici promessi. Non c’è

stato né un miglioramento nella gestione delle fatturazioni, né –

con l’avvento del libero mercato – una facilitazione nella scelta del

profilo di consumo più adeguato ai bisogni del consumatore, né

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Fabio BELLIFEMINEEnergy@Home

Tiziana TOTOCittadinanzattiva

Energia Media

una maggiore efficienza energetica a causa della mancanza di dati

sul consumo in tempo reale, fattore imprescindibile per modificare i

comportamenti di consumo o monitorare un apparecchio per arriva-

re a un vero risparmio. La speranza è che lo smart metering gas non

ricalchi le orme di quello elettrico.

Tra le maggiori criticità lamentate dai consumatori è quella della fat-

turazione, soprattutto per quanto riguarda i consumi stimati, i con-

guagli e dunque la precisione della misura.

Esiste un problema di pre-mercato. Se il mercato lo fa la tecnolo-

gia, le condizioni di pre-mercato grazie alle quali una tecnologia si

possa affermare sono duramente messe in crisi da una selva di nor-

me non atte a semplificare o dare degli indirizzi. Difficile dunque

parlare di mercato quando coesistono due elementi fra loro diversi

come la distribuzione, con le sue lentezze, e la concorrenza fra sog-

getti, che, invece, ha bisogno di velocità.

Il mercato dell’acqua, per esempio, così com’è strutturato può sug-

gerire alcune considerazioni e previsioni.

La prima è il probabile aumento delle tariffe. In uno scenario di decresci-

ta dei consumi è prevedibile un aumento delle tariffe per arrivare in un

tempo predeterminato (non troppo lungo) a un pay back degli investimenti.

Seconda considerazione, l’unione sotto l’aspetto regolatorio di ac-

qua, gas e soprattutto energia elettrica può generare delle proble-

matiche; fra i costi che gravano sull’energia elettrica c’è il costo di

produzione. Nel settore idrico avviene un altro tipo di valutazione; i

canoni di concessione non hanno un valore economico (se non po-

co più che simbolico), mentre i costi della gestione di rete, al contra-

rio, hanno un impatto ben diverso da quelli che hanno nel settore

elettrico. Per non parlare dei costi a valle, quali depurazione e il ri-

uso con reti miste. I volumi che vengono trattati, dunque, solo sim-

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Raffaele DI STEFANOEnergia Media

Paper n. 4/2015 - Smart Meter

bolicamente sono i volumi del consumo. In una situazione confusa

rimane l’impossibilità dell’utenza di scegliere il gestore. La simme-

tria informativa è fondamentale per avere le condizioni per imposta-

re il mercato. Questa simmetria deve essere costruita su due ele-

menti: il dato e la sua accessibilità, ovvero avere disponibilità di in-

formazioni quando realmente queste servono, nei momenti in cui

l’utente ha necessità di valutare i propri comportamenti di consumo

e, di conseguenze, scegliere contrattualmente le modalità di paga-

mento. Per ricreare le condizioni di fiducia tra consumatore utente

e i soggetti che forniscono il servizio il dato, la misura e la sua giu-

stezza diventano, dunque, elementi essenziali.

Innanzitutto le tecnologie servono a portare un miglioramento. Tut-

tavia, un tema forse a monte rispetto a quale tecnologia adottare

riguarda il grado di usabilità e la capacità degli utilizzatori finale nel

saperla utilizzare e sfruttare in pieno. Solo l’uso garantisce il succes-

so di un’operazione di questo tipo. Esiste poi il tema del mercato

libero e dell’immaturità del mercato energetico italiano. Oggi una

buona fetta di utenti che si sono rivolti al mercato libero sono insod-

disfatti della scelta fatta. Specie in sede di fatturazione con letture

non corrette e bollette non conformi ai reali consumi. In questo sen-

so la tecnologia può solo migliorare la situazione, eliminando gli

abusi e soprusi che oggi vengono perpetrati nel settore energetico

in particolare per il comportamento dei distributori Bollette “paz-

ze”, fatturazioni stimate o ignorate per anni (in particolare nel gas),

contratti non richiesti , sono gli elementi che rendono attualmente

non maturo il mercato italiano. Quindi immaginare di superarlo eli-

minando l'acquirente Unico in quanto ostacolo alla liberazione è un

errore, considerando i prevedibili aumenti in bolletta. Meglio cam-

biare le regole fra venditore e distributore e rivedere la stessa com-

posizione societaria. 

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Dario DEL GROSSOAdoc

Paper n. 4/2015 - Smart Meter

Esistono due iniziative europee pensate per favorire lo sviluppo e la

diffusione dello smart meter e per migliorarne la conoscenza tra i

consumatori-cittadini: USmart Consumer e Smart Up.

Il primo è USmart Consumer è un progetto Europeo nell’ambito del

programma EIE

(Energia Intelligente per l’Europa ). Presentato e approvato nell’am-

bito del bando 2013, ha una durata di 36 mesi, fino al febbraio 2017

Ad oggi l’installazione degli smart meters (rollout plan)è a diversi

stadi di implementazione nei diversi paesi europei. Il dibattito sul

potenziale risparmio energetico dei consumatori nel caso in cui essi

dispongano dei loro dati di consumo è ancora aperto. Il consumato-

re deve essere informato sui propri consumi energetici e non dispo-

ne di sufficienti ed opportuni informazioni e i servizi innovativi post

contatori devono assistere il consumatore a risparmiare. Il programma si rivolge anche ad operatori, promuovendo il rollout

degli smart meter e lo sviluppo / implementazione di servizi innova-

tivi e fornendo supporto agli operatori energetici.

Gli impatti attesi dall’iniziativa sono diversi e riguardano una mag-

giore consapevolezza dei bisogni e delle conoscenze “energeti-

che” dei consumatori; il supporto agli operatori del mercato a defi-

nire meglio i servizi innovative dei contatori e il supporto ai consu-

matori per ottenere più benefici dai contatori e la riduzione media

dei consumi energetici del 10%.

Per realizzarli sono previste attività quali: lo sviluppo di strumenti

per l’attivazione del mercato, un’ampia campagna per il coinvolgi-

mento attivo dei consumatori, “Action in the field” per favorire il te-

sting di un servizio post-contatore e la comunicazione e diffusione

i n E u ro p a d e i r i s u l t a t i e c o n c l u s i o n i d e l p ro g e t t o e campagne di awarness rivolte ai clienti finali.

La diffusione dello smart meter senza un coinvolgimento attivo dei

consumatori rimane un semplice strumento ICT. Solo attraverso un

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Marina VARVESIAisfor

Energia Media

coinvolgimento attivo del consumatore si ridurre la domanda di

energia .

L’altro progetto denominato SMART UP è dedicato all’assistenza a

gli utenti vulnerabili ad essere più efficienti.

Si tratta di un programma nell’ambito di Horizon 2020 - Efficienza

energetica, presentato e approvato nell’ambito del bando 2014 e della durata di 36 mesi(fino al febbraio 2018).

Il progetto ha come focus coloro che soffrono dalla povertà energe-

tica (“fuel poverty”) hanno difficoltà economiche per cui non riesco-

no a soddisfare le loro esigenze energetiche.

Gli obiettivi sono: contribuire a combattere la povertà energetica,

identificare le modalità e gli strumenti per assistere i consumatori

vulnerabili ad essere più efficienti, consumando meno e meglio.

L’idea che sta alla base di Smart Up è rendere il consumatore vulne-

rabile più consapevole dei propri consumi energetici e dimostrare

che una conoscenza reale dei propri consumi può portare all’ado-

zione di abitudini di consumo più efficienti Sono previsti progetti

pilota da sviluppare nei Paesi coinvolti: Francia, Regno Unito, Spa-

gna, Malta e Italia. Le principali azioni pensate riguardano tanto la

formazione di operatori sociali ed altri soggetti in contatto con i

consumatori vulnerabili con focus su aspetti tecnici come l’assisten-

za e l’informazione alle persone condizione di fuel poverty.

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Intercettando la crescente esigenza dei clienti del mercato domesti-

co di acquisire maggiore consapevolezza dei propri consumi di

energia elettrica per efficientarli, Edison Energia è la prima azienda

del settore a lanciare sul mercato un innovativo servizio che permet-

te al cliente di profilare i propri prelievi con estrema granularità.

Il servizio è costituito da un’apparecchiatura (Energy Control) che,

installata sul contatore di casa e connessa alla rete, è in grado di for-

nire con una frequenza quartoraria i dati di consumo e di potenza

prelevati tramite un’interfaccia user friendly.

Tali informazioni, se debitamente analizzate, permettono al cliente

di efficientare i propri prelievi fin da subito individuando gli sprechi,

la concentrazione temporale dei consumi (picchi) ed ottimizzare la

propria potenza impegnata rispetto alle reali esigenze.

Con poche modifiche alle proprie abitudini di consumo, con l’even-

tuale sostituzione di apparecchiature inefficienti e l’adeguamento

della potenza impegnata, il cliente può realizzare significativi rispar-

mi senza necessariamente cambiare offerta / fornitore.

Il successo di Energy Control dimostra che il mercato è pronto a re-

cepire nuovi servizi che portino efficienza e di conseguenza risparmi

in bolletta, soprattutto se offerti a costi relativamente bassi e veloce-

mente ammortizzabili.

Un problema su cui fare la massima chiarezza perché coinvolge la

salute degli utenti riguarda l’inquinamento elettromagnetico indoor

dovuto alla trasmissione wi-fi che gli smart meter utilizzano per co-

municare. Oggi il limite consentito per legge è di 6 volt/metro.

In rete e sugli organi di informazione si leggono notizie contrastan-

ti, com’è già accaduto per altri dispositivi e apparecchi quali telefo-

ni cellulari, personal computer o forni a microonde. Per esempio in

Canada e negli Stati Uniti, e in particolare nello Stato della Califor-

nia, sono stati smantellati diversi smart meter a causa dell’elettro-

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Antonietta BOSELLIAssoutenti

Lorenzo PANDOLFIEdison

Energia Media

smog. Anche in questo caso comunicazione puntuale e coinvolgi-

mento preventivo degli utenti diventano elementi imprescindibile

per evitare situazioni del genere.

L’informazione puntuale, chiara e completa è la prima condizione

per sgombrare il campo da fraintendimenti e paure. Ad oggi i con-

tatori gas sono concepiti con una tecnologia di trasmissione estre-

mamente blanda, con una potenza irraggiata più bassa del gprs.

Inoltre, essendo la quantità di data minima, si pensa a un collega-

mento dell’ordine di 3secondi / giorno. La quantità di dati è così

bassa che nel momento in cui il contatore si accende e viene aggan-

ciato dal dispositivo radio che riceve i dati, il contatore trasmette in

tutto in 3 secondi e poi si spegne, lavorando dunque con delle fine-

stre quotidiane di comunicazione.

Non verrebbe utilizzata una comunicazione wi-fi ma una tecnologia

che si serve di una banda specifica per lo smart meter con una fre-

quenza più bassa, pensata per trasmettere poche informazioni.

Solamente alcuni dati per fare chiarezza. I telefoni cellulari e smart-

phone trasmettono a 0,7 watt, tra 700 e 1000 milliwatt, mentre il

contatore smart in oggetto trasmette a 1/10 della potenza (o al mas-

simo 1/5). Inoltre, lo smartphone è sempre acceso e dunque conti-

nua a trasmettere, mentre lo smart meter trasmette per soli 3 secon-

di al giorno. Un altro raffronto: la batteria dello smart meter dura 15

anni, mentre quello di un mobile device non supera i due giorni.

Bruno LOMBARDILandis+Gyr

Rochi DOMMARCODiehl

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Paper n. 4 / 2015 - Smart Meter

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Con il supporto di

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PAPER 4/2015 - SMART METER