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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.1

Parco Urbano, Aree verdi e Spazi Aperti

Relazione Esplicativa ____________________________________________________________________

Indice

1.0 - Aspetti Generali

2.0 - Principi Morfologici

3.0 – Norme e Prescrizioni

4.0 - Caratteristiche degli Elementi Naturali (Terra, Acqua, Piante)

5.0 – Funzioni, Attrezzature e Componenti Materiali

6.0 – Impianti Tecnici

7.0 – Attrezzature Speciali

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.2

1.0 - Aspetti generali

La presente Relazione illustra il progetto paesaggistico del Parco e delle aree verdi previsto a

corredo della proposta della Variante al Programma Integrato di Intervento – PII "Aree Ex

Falck e Scalo Ferroviario” (definitivamente approvato con deliberazione G.C. n. 142 del

30.4.2012 e successiva deliberazione G.C. n. 198 del 27.7.2012) - corrispondente agli Ambiti

di Trasformazione Strategica ATs1 e ATs2 del vigente PGT del Comune di Sesto S. Giovanni

(così come variato per effetto dell'intervenuta approvazione - cfr. DGRL n. X/498 del

25.7.2013, deliberazione di ratifica C.C. di Sesto San Giovanni n. 48 del 30.4.2013 e

successivo DPGRL n. 7819 del 21.8.2013) - dell'Accordo di Programma per la realizzazione

della "Città della Salute e della Ricerca").

Il progetto paesaggistico del Parco Urbano e delle aree a verde, concerne superfici (allo stato

versanti in condizioni di dismissione dalla pregressa cessata attività produttiva, costituendo le

medesime, nella loro odierna configurazione, un vero e proprio brownfield) in estensione

complessiva pari a circa 71 ettari, di cui 50 di parco e aree verdi (esclusa l’area della CdSR),

oltre a piazze, spazi aperti attrezzati e aree aperte (previste in cessione all'Ente con riserva del

diritto di superficie perpetuo per l'utilizzo del sottosuolo, ovvero in asservimento all'uso

pubblico), per un totale di circa ulteriori 23 ettari, e delinea gli interventi preordinati alla

realizzazione ed alla sistemazione dei suddetti areali nel modo più ampio possibile, compresi

elementi di ulteriore implementazione ed ottimizzazione, la cui effettiva fattibilità sarà

oggetto di puntuale verifica in fase attuativa, in coerenza con i principi di sostenibilità

finanziaria e di flessibilità che uniformano il PII (del pari che la proposta di variante cui il

presente elaborato accede).

Premesso quanto sopra, si segnala, in via preliminare, che, nella variante al vigente PII, le

aree destinate a Parco Urbano ed a verde si raccordano senza soluzione di continuità a quelle

pertinenziali alla "Città della Salute e della Ricerca", che, prive di recinzioni, restano nella

piena fruibilità collettiva.

Quanto sopra, peraltro, si pone in assoluta coerenza con gli obiettivi declinati

dall'Amministrazione comunale di Sesto San Giovanni in sede di definizione della variante al

vigente PGT annessa all'Accordo di Programma (AdP) per la realizzazione della "Città della

Salute e della Ricerca" (di cui al succitato DPGRL n. 7819 del 21.8.2013), atteso che la

presente proposta progettuale è preordinata, da un lato, ad assicurare la contiguità morfologica

e di fruizione pubblica tra le aree destinate a Parco Urbano, le aree a verde pubblico attrezzato

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.3

interne al perimetro di AdP e l’asse pedonale che pone in collegamento la futura stazione, la

struttura ospedaliera e i beni di valore storico-documentale dell’ex-comparto Unione, e,

dall'altro lato, a garantire il collegamento tra la città esistente, il Parco Urbano e il PLIS

attraverso un sistema di connessioni pedonali e ciclabili, idonee a costituire un tassello nella

costituzione di una nuova centralità della rete ambientale milanese, tra il sistema del Fiume

Lambro e il Parco Nord Milano.

Tale articolazione progettuale - finalizzata a garantire il collegamento e le connessioni degli

spazi verdi tra le diverse aree che compongono l'ambito di intervento - si pone, peraltro, in

sintonia con le previsioni contenute nel progetto di Rete Ecologica Comunale, adottato -

unitamente alla variante al Piano dei Servizi - con deliberazione del Consiglio Comunale n. 50

del 29.9.2014 - nella parte in cui prevede (cfr. tavola SE.02) un elemento di "principale

connessione del verde" che interessa, longitudinalmente, in senso est - ovest, gli Ambiti ATs1

ed ATs2 ricompresi nel perimetro del vigente PII (v. tav. 5b.02a).

Oltre a ciò, si dà atto che la nuova articolazione del Parco Urbano è strutturata in modo tale da

perseguire il massimo livello di accorpamento delle aree di sedime che lo compongono, in

modo tale da "compensare", mediante una consistente implementazione qualitativa, la

sottrazione (meramente quantitativa) degli areali (in dimensionamento pari a circa mq.

205.000) di prevista allocazione della "Città della Salute e della Ricerca". La nuova

configurazione - maggiormente permeabile e compatta del nuovo Parco Urbano - costituisce,

sotto altro profilo, attuazione di quanto più diffusamente annotato nell'Allegato 1 al Parere

Motivato Finale della VAS inerente l'Accordo di Programma sopra richiamato, laddove (cfr.

par. 5.2, "Considerazioni in merito al rapporto tra AdP e PII", pag. 21), viene precisato che:

"Il valore finale dipenderà anche dalla struttura che il Parco avrà. Dal momento che i piccoli

frammenti esprimono valori inferiori rispetto a superfici della medesima estensione ma

connesse, si segnala l’importanza di accorpare tra loro le aree, affinché il parco possa

effettivamente compensare la trasformazione. La biopotenzialità prodotta dalle aree verdi

influisce positivamente anche sull’Habitat umano, non solo in termini ricreativi, ma anche

per la produzione dei servizi ecosistemici in grado di influire positivamente sull’ambiente

urbano circostante, migliorandone la qualità ambientale, percettiva e il confort climatico. Il

verde infatti non è tutto uguale. Uno sforzo qualitativo che veda l’inserimento di parti di

vegetazione arborea e arbustiva in macchie ben strutturate, connesse, con specie idonee può

compensare la minor estensione quantitativa delle aree a verde. In questa situazione è molto

importante applicare tutti i criteri possibili di sostenibilità per limitare il carico pro-capite,

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.4

mantenendo il massimo suolo drenante, inserendo dispositivi per il recupero e riuso delle

acque, ma anche infiltrazione delle acque piovane attraverso piccoli bacini multifunzionali,

riduzione massima dei consumi energetici e produzione di energia negli edifici, ecc. In fase di

progettazione sarà necessario introdurre tali criteri al fine di mitigare la pressione antropica

e incrementare le dotazioni di verde, sia in termini qualitativi che quantitativi".

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.5

2.0 - Principi Morfologici

Premesso quanto sopra, costituisce ulteriore elemento fondativo dell’intero progetto la

conservazione, nel processo di trasformazione, degli elementi fondamentali e della memoria

della storia produttiva del sito, per più di un secolo protagonista della storia industriale e

sociale d’Italia, materializzata nei suoi immensi edifici, nel loro impianto morfologico, negli

allineamenti che improntano e strutturano l’intero impianto territoriale.

II progetto pone, dunque, a fondamento della concezione paesaggistica, la conservazione di

strutture, elementi e tracce, e la conservazione del disegno impresso al paesaggio mediante

l’evocazione garantita dall'apprestamento di elementi analoghi alle strutture, che sono

destinate alla cancellazione a seguito delle inevitabili demolizioni e delle operazioni di

bonifica.

Fondamenti della struttura morfologica: assi principali

L’impianto strutturale morfologico costituisce, dunque, la principale direttrice orientativa del

progetto, e si basa su tre sistemi d’assi, generatori della composizione:

a) le direzioni cardinali nord-sud ed est-ovest: quest’ultima corrisponde al corso del sole, ma

anche alla massima estensione del Parco Urbano, dall’attraversamento della ferrovia

provenendo dal centro città a ovest, fino al Parco del Lambro a est, con il collegamento in

progetto sopra la tangenziale;

b) gli assi (e le loro perpendicolari), corrispondenti all’impianto strutturale dei grandi

stabilimenti industriali;

c) l’asse di Viale Italia, che fa parte anch’esso del sistema delle fabbriche;

d) e, infine, due altre direzioni privilegiate: quella nord-nord-est, che all’orizzonte si chiude

con il profilo della Grigna e del Resegone, e quella ovest-nord-ovest, dove in lontananza è

ben visibile l’imponente silouhette del Monte Rosa. Queste prospettive inseriscono il sito

nei suoi orizzonti lontani, e, con gli altri, formano una rosa convergente al centro, con

angolazioni progressive prossime ai quindici gradi.

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.6

Modellazione del suolo

Nella grande area verde del Parco Urbano, il suolo attualmente pianeggiante verrà modellato

con un rilievo progressivo verso il bordo orientale, fino a punti culminanti di circa 8 metri,

con plurimi obbiettivi:

- dare forma allo spazio del Parco Urbano, all’interno del quale le grandi aree aperte centrali

pianeggianti si trovano, così, protette dal disturbo del tessuto urbano circostante, e più in

particolare, da quello acustico dell’infrastruttura della tangenziale nord;

- definire l’orizzonte del luogo, e consentire il progressivo innalzarsi dei punti di veduta verso

il paesaggio lontano dei monti, sopra lo skyline della città;

- creare le condizioni per consentire e facilitare i rapporti con le aree verdi poste oltre le

infrastrutture adiacenti, tramite la predisposizione dell’attraversamento in sovrappasso della

tangenziale e di Viale Edison in direzione dell’area naturalistica del Lambro, formando in tal

modo un utile corridoio ecologico;

- conservare all’interno del sito la maggior quantità di terra di scavo, compatibile

qualitativamente con la destinazione a Parco Urbano, prodotta dalla bonifica dei terreni e dai

sotterranei degli edifici, per contenere al minimo la dissipazione di energia nella fase

costruttiva e i danni ambientali interni ed esterni conseguenti l’evacuazione dell’escavato,

che risulta per contro una risorsa per gli aspetti del disegno paesaggistico.

Oltre al modellamento principale, saranno organizzati concatenamenti di movimenti secondari

più modesti, che creeranno occasioni per la realizzazione di luoghi equipaggiati per il riposo

ed il gioco. Al centro del terreno, il piano è mantenuto orizzontale, per costituire vasti spazi

aperti prativi, con la possibilità di alzarlo sopra al piano attuale di campagna fino a m 1,00 /

1,50 (sistemando adeguatamente i bordi), al fine di ospitare terre pulite di scavo e contenere al

minimo l’impatto ambientale della loro evacuazione.

Il sistema dell’acqua

Un sistema di canali marca l’impianto generale della composizione. Questi canali e bacini non

costituiscono solo attrattive interessanti per molte attività del tempo libero, ma rappresentano

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.7

elementi significativi del quadro paesaggistico: riflesso del cielo, della luce e del paesaggio,

rispecchiando, altresì, la posizione, la giacitura e la dimensione dell’impianto industriale e dei

suoi stabilimenti, specchio profondo di 100 anni di storia del sito e della sua memoria, e

offrono inoltre l’occasione per sviluppare un importante aspetto ambientale di mitigazione

climatica.

Impianto vegetale

La parte fondamentale dell’impianto vegetale è il piano arboreo, che sarà costituito da vari

sistemi e aggruppamenti:

- masse boscose in forma di “forestazione urbana” sulle parti elevate dei movimenti di

terra, prolungate verso il basso in forma articolata, aperta a frange. Le alberature

esistenti saranno conservate per quanto consentito dalle opere di bonifica, e

progressivamente rigenerate per condurle dalla fase pioniera attuale a quella assestata

definitiva;

- cortina densa lungo il perimetro dell’insediamento industriale Edison;

- una zona densamente alberata in prossimità dell’edificato a nord-est della diagonale;

- boschetti e gruppi d’alberi di grande sviluppo e macchie ben strutturate arboree e

arbustive, nelle ampie aree aperte al centro del sito;

- grandi filari d’alberi, lungo tutte le strade del nuovo insediamento, e in particolare Viale

Italia. Le alberature stradali si estenderanno, ove possibile, anche fuori dal perimetro del

PII, per migliorare vie e spazi urbani esistenti.

Per l’ottimale impianto arboreo del Parco Urbano e delle aree di verde pubblico, si può

stimare, nella forma definitiva assestata, la presenza di migliaia di alberi. Il piano arbustivo ed

erbaceo della vegetazione sarà oggetto di definizione nelle fasi successive realizzative del

progetto.

Percorsi e Spazi Aperti

La rete dei percorsi è complessa e variata, ed è formata da un sistema di base che accoppia le

tre forme fondamentali d’uso: pedonale per passeggiata su suolo pavimentato, pedonale

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.8

sportiva (jogging su suolo terroso elastico) e i ciclabile. Questo sistema si sviluppa in due

modi principali:

1) per linee rette lungo i canali d’acqua, di attraversamento nelle direzioni principali e di

collegamento dalla Città, e, con il sovrappasso verso il Parco del Lambro, ad allacciarsi ai

suoi percorsi di grande estensione;

2) con percorsi secondari, curvilinei e sinuosi, che consentano di collegare tutti i luoghi e le

attrezzature del parco, di accedere ad ogni punto, e di entrare e uscire in tutte le direzioni.

Le due parti del Parco Urbano, Unione e Concordia, sono collegate, nel loro cuore, da un

grande spazio prativo che attraversa Viale Italia.

Ulteriormente - e come meglio precisato nell'elaborato 5b.20, al quale si rinvia - al presente

progetto è annesso (in ossequio a quanto raccomandato in sede di espressione di parere

motivato finale sulla VAS annessa all'Accordo di Programma, di cui al Decreto Regionale n.

7008 del 23.7.2013 e come confermato nel provvedimento comunale di esclusione della

variante di PII vigente da VAS, di cui al provvedimento n. 8083 del 3.2.2014) specifico studio

di fattibilità del sistema delle connessioni ambientali e ciclo-pedonali, integrato con la rete

esterna esistente, in grado di stabilire attraverso il PLIS "Media Valla del Lambro", gli

effettivi collegamenti fisici e paesaggistici tra le aree del PII "Aree Ex Falck e Scalo

Ferroviario", della "Città della Salute e della Ricerca" e la rete dei parchi metropolitani.

Attrezzature

Le attrezzature, meglio individuate nelle tavole grafiche, sono organizzate in diverse forme e

tipologie:

1) in prossimità degli edifici (in particolare residenziali) e in contiguità alla rete di strade

urbane, si trovano gruppi lineari di spazi equipaggiati per la sosta e i giochi;

2) in adiacenza ai siti di cui al punto precedente, sono previsti grandi prati aperti, rasati,

percorribili, e adatti ai più diversi usi liberi e frequentazioni;

3) lungo le linee dei canali, si sviluppano giardini di piante erbacee vivaci, perenni, biennali

e annuali, variegate di colori e profumi, memoria dei tempi antichi del sito, agresti e

precedenti alla sua storia industriale, legame simbolico con il paesaggio dei campi e della

pianura Lombarda;

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.9

4) la parte laterale di bordo dell’area Concordia, formata dai pendii dei rilievi, è disegnata

con caratteristiche morfologiche di tipo “naturale”. Ivi, i chiari nell’area boscata, ospitano

micro installazioni (della dimensione di 100 mq ciascuna), con pavimentazioni

principalmente in legno, per occasioni di quiete, riposo e gioco;

5) due aree di parcheggio verde, sono ubicate rispettivamente nel settore Unione e Concordia

in punti chiave, con reciproca facile accessibilità dalla rete stradale e dal Parco Urbano,

queste aree avranno funzione polivalente, ma con fruizione in momenti differenziati

rispetto a quella del verde, in particolare quella posta all’estremità settentrionale dell’area

Unione che serve anche al vicino plesso scolastico.

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.10

3.0 –Indicazioni essenziali di sintesi

I fondamenti del progetto e i principi morfologici su cui si sviluppa, come in precedenza

illustrate, possono essere sintetizzati nei criteri fondamentali di seguito indicati, da declinarsi

al meglio in fase attuativa, con gli eventuali adattamenti indotti, in particolare, ma non

esclusivamente, dai contenuti del progetto di bonifica dei suoli.

Oltre a ciò si precisa che i costi degli interventi descritti nella presente relazione, unitamente

alle varie voci di imputazione, sono contenuti nei computi estimativi e nel quadro generale dei

costi annessi alla variante di PII.

Sempre in sede attuativa verranno apportate al progetto – fatta salva l’invarianza economica -

le eventuali implementazioni correlate alle previsioni di cui al Decreto Regionale (n. 9695 del

20.10.2014), che ha attestato la compatibilità ambientale della proposta di variante al vigente

PII cui il presente elaborato accede.

3.1 - Indicazione N° 1: conservazione di Edifici Industriali

Il progetto, al pari del PII vigente, e, come questo, in conformità al PGT (cfr. art. 22.7 delle

NTA del Piano delle Regole), prevede la conservazione delle strutture industriali più

significative, dal punto di vista storico - testimoniale ed, in particolare:

a) nell’area Unione saranno conservati e in parte rifunzionalizzati gli edifici EI03a “Camino

Fumi”, EI03b “T3 Pagoda”, EI04 “Omec”, EI17 “Treno Laminatoio”, il sistema ipogeo di

fondazioni EI22a “Pompei” e EI01a “Torre Piezometrica”;

b) nell’area Concordia, oltre all’edificio EI05 “T5”, che verrà conservato e rifunzionalizzato,

saranno conservate, almeno in parte, le strutture ipogee degli impianti EI21b “Pompei”, la

“Torre Piezometrica” EI01b e la “Cabina controllo carri merci” EI07;

c) nell’Area Vittoria A e B saranno conservati, nonché ristrutturati per nuove funzioni, la

“Portineria” EI10, gli edifici EI09 “Rettifica Filiere” ed EI08 “Bliss”.

3.2 - Indicazione N° 2: impianto morfologico dei canali

La conservazione dell’impianto territoriale dell’insediamento industriale si sviluppa, come già

accennato in premessa, mediante il sistema d’acqua dei canali, che formano la struttura

generale del Parco Urbano, e trasmettono memoria del luogo, in particolare della grande

estensione e giacitura delle fabbriche. Le linee fondamentali dell’impianto sono costituite:

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.11

a) dal sistema nell’area Unione, formato da un allineamento da sud-ovest a nord-est parallelo

all’asse principale delle strutture industriali, che ne riflette l’intera dimensione originaria su

una lunghezza di circa 700 metri, ed è formato una coppia di canali paralleli per tutto il

fronte della Città della Salute e della Ricerca e da un canale più largo, che fronteggia il

treno laminatoio, uniti al centro dallo specchio a velo d’acqua nel quale si riflette la grande

cattedrale del T3;

b) da una seconda linea d'acqua che connette le aree Unione e Concordia e forma il trait

d’union tra i due fuochi degli edifici colossali del T3 e T5.

3.3 - Indicazione N°3: modellazione altimetrica

Ricostituito, al termine dei lavori di bonifica e degli scavi edilizi, il piano di campagna

originario, il suolo potrà essere ricaricato con un riporto regolare dello spessore medio

variabile da m 1,00 a m 1,50 su gran parte delle aree verdi ubicate nei comparti di Unione e

Concordia (meglio identificato dalla delimitazione della tavola 5b.04), per formare una grande

area piana centrale, mentre al bordo orientale del comparto Concordia, il terreno sarà

ulteriormente modellato in forma di piano inclinato, fino alla quota massima di circa 8 metri

sopra al piede del declivio. Sui piani così formati, ed in prossimità del piede interno del

pendio, saranno formati ulteriori movimenti dolci destinati a variare la morfologia del suolo. I

riporti saranno eseguiti con materiale pulito proveniente dagli scavi e dai trattamenti di

bonifica, mentre la coltre organica di superficie sarà realizzata miscelando in loco i materiali

inerti di scavo con sostanza organica di compostaggio e frazioni fini inorganiche (argilla e

limo) in quantità opportune. La ricarica su tutta l’area - che potrà avere uno spessore fino a m

1,00 – 1,50, da determinare in relazione alle quantità di terre pulite generate dagli scavi - e la

‘costruzione’ in loco della terra di coltura, mediante il solo trasporto dall’esterno delle

componenti leggere di compostaggio e di emendanti, ha come finalità primaria il

contenimento dei danni ambientali che sarebbero invece connessi con l’evacuazione degli

ingenti volumi di scavo.

3.4 - Indicazione N° 4: alberature

La parte alta del movimento di terra di cui al capo precedente n. 3 e il confine del Parco

Urbano con aree industriali adiacenti saranno alberati in modo denso, in forma di boschetto o

forestazione urbana, con frange aperte di alberi che scendono nelle parti basse. Gruppi di

alberi di grande dimensione, e a carattere ornamentale, saranno distribuiti nelle parti piane

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.12

aperte, che saranno preservate a prato rasato, robusto, praticabile, mentre strade e viali

avranno filari regolari di alberi di sviluppo adeguato allo spazio disponibile. Questi si

estenderanno anche nelle strade esterne al perimetro del PII, nel rispetto degli spazi esistenti.

Le piante dovranno avere, in ogni caso, distanza tra il tronco ed i sottoservizi, di almeno m

2,50. Il numero totale definitivo degli alberi nell’area del PII, al termine del periodo di

assestamento, sarà di diverse migliaia di alberi.

3.5 - Indicazione N° 5: passerella ciclopedonale - corridoio ecologico e area ambientale

Ad est del comparto Concordia, oltre la tangenziale, l’area dell’ex Cava Melzi - a seguito

dell'apprestamento delle opere di ricolma e bonifica e di quelle di eventuale sistemazione

idraulica - avrà sistemazione, attrezzatura e vegetazione a carattere prettamente ambientale, e

potrà essere collegata al Parco Urbano, oltre che mediante il sottopasso carrabile esistente,

anche - in asse con il percorso principale del Parco Urbano - da una passerella in sovrappasso

alle arterie stradali, con caratteristiche di passaggio ciclopedonale e di corridoio ecologico, di

larghezza adeguata, con presenza di cortine laterali di vegetazione su riporto di terra, e sponde

alte per garantire la protezione ottica ed acustica dalle vie di traffico scavalcate.

3.6 - Indicazione N° 6: percorsi

Natura e qualità dei percorsi sono definiti sulla tavola N° 5b.06 e dall'elaborato 5b.20. Si

conferma, in ogni caso, l'indicazione degli assi rettilinei fondamentali descritti al precedente

paragrafo n. 1, che saranno corredati da una rete di ramificazioni secondarie da definire

meglio negli sviluppi attuativi del progetto. I percorsi principali nelle aree a rilievo dovranno

sempre avere pendenza e natura adatta all’accesso a persone con mobilità ridotta e ai non

vedenti.

3.7 - Indicazione N° 7: spazi verdi su strutture interrate (in cessione, ovvero in

asservimento all'uso pubblico per l'utilizzo del sottosuolo)

Il tessuto edilizio a margine del Parco Urbano è disegnato in forma di pettine aperto, dove

penetra il verde e si interconnette con il Parco Urbano che, a sua volta, si insinua nella parte

edificata, migliorandone le qualità ambientali. Questi spazi in forma di corti aperte asservite

ad uso pubblico, si sviluppano sopra alle parti interrate degli edifici destinate a parcheggi e

servizi, e saranno ricoperti da uno spessore di suolo adeguato alla crescita dei vegetali arborei

e arbustivi che saranno messi a dimora. Oltre alle attività di utilità alle persone (spazi di

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.13

relazione, riposo, gioco), detti spazi verdi svolgeranno una funzione di carattere ambientale

importante, contribuendo a trattenere e utilizzare le acque meteoriche e mitigando gli eccessi

termici con grande beneficio energetico. Analoghe soluzioni saranno adottate per l'edificato

fuori terra, con tetti verdi, importanti integrazioni vegetali, e accorgimenti simili.

Tali spazi, che dal grande Parco Urbano andranno ad innervare le città in trasformazione,

costituiscono indubbi elementi qualitativi che, uniti al sistema delle connessioni ecologiche,

concorrono - indubitabilmente - a compensare la minore estensione complessiva del Parco

Urbano conseguente alla localizzazione dell'opera pubblica ospedaliera.

3.8 – Prescrizioni VAS e VIA e provvedimenti progettuali

In questo paragrafo si riportano - in sintesi e per completezza espositiva - le raccomandazioni

contenute nella Relazione Istruttoria VAS (cfr. Allegato n. 1 al Provvedimento Motivato

Finale VAS n. 7008 del 23.7.2013, par. 5.5, lettera C), relative all’uso del suolo ed al

paesaggio, da osservarsi nella presente fase di definizione della variante al vigente strumento

di pianificazione attuativa (PII). Vengono, inoltre, tenute in considerazioni le conclusioni e le

valutazioni contenute nel provvedimento comunale di esclusione della proposta di variante di

PII da VAS (cfr. provvedimento prot. n. 8083 del 3.2.2014), nonché quelle di cui al Decreto

Regionale VIA n. 9695 del 20.10.2014 di attestazione - con prescrizioni - della compatibilità

ambientale della proposta di variante al vigente strumento di programmazione negoziata.

Uso del suolo

“Le successive procedure urbanistiche - conseguenti all’approvazione dell’AdP - e relativi

procedimenti di valutazione ambientale dovranno indicare azioni per compensare il consumo

di suolo individuando idonee aree da rinaturalizzare, definendone quantità e qualità in

relazione alle superfici utilizzate”

Paesaggio

“Le procedure urbanistiche conseguenti all’approvazione dell’AdP e relativi procedimenti di

valutazione ambientale dovranno definire un progetto di costruzione di un nuovo paesaggio

che individui percorsi di connessione ambientale e ciclo-pedonale in grado di stabilire,

attraverso il PLIS “Media Valle del Lambro”, effettivi collegamenti fisici e paesaggistici con

le aree del vasto PII “Falck”, della “Città della Salute e della Ricerca” e la rete dei parchi

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.14

metropolitani; ciò con l’intento di conseguire gli obiettivi di disegno della Rete Ecologica

Regionale e di integrazione degli spazi verdi realizzati nell’ambito del comparto garantendo

la necessità di testimoniare il valore documentale delle aree in un’armonica integrazione tra

componenti verdi, manufatti industriali e tracce preesistenti. La realizzazione di tali

connessioni, sia interne che esterne all’ambito di intervento, dovrà ... essere oggetto di uno

specifico studio di fattibilità volto ad individuare i collegamenti strategici, le connessioni e le

aree specifiche, nonché l’individuazione di un abaco delle opere previste”.

Per quel che concerne l'asserito consumo di suolo, si rileva come tale raccomandazione non

può che essere tendenziale, atteso che - lo si ribadisce - l'ambito oggetto di PII non è costituito

da aree libere, sostanziandosi il medesimo in un comprensorio industriale dismesso (ovverosia

in un vero e proprio brownfield), peraltro versante in condizioni di obsolescenza e di

sottoutilizzazione funzionale. Tale caratterizzazione del compendio è stata, peraltro,

espressamente accertata ed acclarata dalla Provincia di Milano in sede di espressione (cfr.

deliberazione G.P. n. 291 in data 23.7.2013) di parere di compatibilità (condizionata) al PTCP

della variante urbanistica annessa all'Accordo di Programma per la realizzazione della "Città

della Salute e della Ricerca", laddove (nell'incipit del paragrafo 2 della Relazione istruttoria),

nel dare atto dello stato di fatto delle aree oggetto di intervento, conclude attestando che: "La

presente variante pertanto non prevede riduzione di aree libere ai sensi del PTCP vigente".

Anche in sede di espletamento della procedura di VAS correlata all'Accordo di Programma

per la realizzazione della "Città della Salute e della Ricerca" (cfr. Allegato 1 al Decreto

Regionale n. 7008 del 23.7.2013) è stato chiaramente riconosciuto che: "La proposta di AdP,

come quella di PII, persegue il riutilizzo di aree dismesse, abbandonate ed oggetto di

degrado, attraverso un progetto complessivo di riassetto dell'ambito che da un punto di vista

qualitativo, per il tema 'uso del suolo', è senz'altro migliorativo dello stato attuale".

Ad analoghe conclusioni perviene anche il Decreto regionale VIA n. 9695 del 20.10.2014,

laddove (cfr. par. 8.2.6 "Difesa e consumo di suolo") espressamente attesta che: "In relazione

all'effettivo consumo e/o trasformazione di suolo, le aree oggetto di proposta di variante al

vigente PII non si caratterizzano quali sedimi liberi da edificazioni, bensì in areali industriali

dismessi e contaminati; in tale contesto, l'ambito oggetto di proposta di variante al vigente

strumento di pianificazione attuativa si sostanzia in un vero e proprio brownfied, ovverosia in

un tessuto già edificato ed antropizzato, con la conseguenza che gli interventi di

rigenerazione in progetto - incidendo su aree già urbanizzate - non possono determinare

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alcun consumo e/o trasformazione del suolo libero, essendo i medesimi preordinati alla

complessiva riqualificazione (previa bonifica) del sito".

Precisato quanto sopra, la proposta variante di PII prevede, rispetto al PII vigente, se da un

lato prevede (per effetto della localizzazione di un'opera pubblica di valenza strategica, quale,

per l'appunto, la "Città della Salute e della Ricerca") una diminuzione - in senso meramente

quantitativo - delle aree già destinate a Parco Urbano dal vigente PII, è pur vero che

l'ottimizzazione qualitativa del complessivo progetto delle aree a verde e l'articolazione

maggiormente compatta delle stesse garantisce un analogo (se non superiore) livello

qualitativo del verde pubblico e di fruizione.

Quanto testè esposto trova espressa conferma nel succitato Decreto regionale VIA, laddove -

sempre al paragrafo 8.2.6 - viene precisato che: "(...) con riferimento alla variante di PII, non

si può espressamente parlare di utilizzo di suolo libero, visto il livello di dismissione e di

obsolescenza che caratterizza il sito (...). D'altro lato, la proposta di variante al PII risulta

essere caratterizzata da un'ulteriore ottimizzazione dell'utilizzo del suolo (...), in

ottemperanza alle raccomandazioni e prescrizioni contenute nel parere motivato reso sulla

VAS dell'Accordo di Programma della Città della Salute e della Ricerca (...) ed in conformità

a quanto disposto dal Documento di Piano del vigente PGT del Comune di Sesto San

Giovanni (così come variato per effetto dell'intervenuta approvazione dell'Accordo di

Programma per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca)".

Quanto, invece, alle raccomandazioni inerenti il sistema del paesaggio, nel confermare quanto

già in precedenza esposto circa l'accoglimento dei suggerimenti formulati nelle procedure

ambientali espletate, si segnala che i medesimi trovano già integrale accoglimento

nell'odierno progetto - costituendone parte sostanziale e qualificante - che risulta essere

caratterizzato nei termini che seguono:

- il Parco Urbano e il PII saranno dotati di un sistema di connessioni interne, formato da

percorsi pedonali, ciclabili e sportivi, aventi funzione di collegamento tra i principali poli

di utenza e attrazione, costituiti da: Stazione, Città della Salute e della Ricerca, T3, Omec

e T5, Poli Scolastici in progetto, Punti attrezzati all’interno del Parco e Aree Verdi;

- il sistema di connessioni tra il Parco Urbano e l’ambito del PII, e tra questi ed il tessuto

circostante sarà costituito:

a) da un fitto pettine di percorsi di relazione tra il tessuto urbano ed il Parco Urbano;

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b) dall’estensione all’esterno del Parco Urbano di una rete, ramificata all’interno del

tessuto urbano esistente, di alberature e percorsi;

c) dai sovrappassi in progetto dei fasci infrastrutturali, che andranno a delineare i

margini nord-occidentale (ferrovia, con la nuova stazione a ponte) e sud-orientale

(fascio complanare della tangenziale Nord e Viale Edison, con la passerella),

assicurando una valida connessione con i percorsi urbani verso il Parco Nord e, in

modo diretto, con il PLIS e il parco Media Valle del Lambro.

Ulteriormente, si dà atto che:

- è prevista la riqualificazione e la connessione dei percorsi nell’area del PII compresa nel

PLIS, integrata dai ponti sul Lambro, con funzioni di collegamento in tutte le direzioni

con i percorsi esterni, esistenti e in progetto, del Parco Media Valle del Lambro,

risultando questi ultimi a loro volta correlati con il sistema di parchi esistenti lungo l’asta

(Parco di Monza, Parco di Cologno, Parco Lambro, Parco Forlanini e Parco Azzurro

(Idroscalo);

- è previsto l'apprestamento di una passerella di scavalcamento del fascio viario, strutturata

nella forma di ponte-corridoio ecologico, che, unitamente al secondo collegamento in

sottovia, costituirà un valido legame non solo antropico ma anche naturalistico, con

l’ecosistema e il Corridoio Ecologico Regionale del Lambro, e la Rete della Brianza;

- è prevista l'articolazione delle sistemazioni a verde in progetto - sia nel Parco Urbano che

nelle Aree Verdi della variante del PII - in larga misura in modo ben più accorpato

rispetto a quanto previsto nel PII vigente; dette aree si estenderanno, poi, ramificandosi,

nel tessuto urbano, essendo, altresì, prevista una copertura vegetale molto diversificata,

con varie parti tendenti alla naturalizzazione: da quelle in forma di forestazione urbana al

giardino d’acqua al bordo del canale, formate con una ricca flora, arborea e arbustiva,

fortemente attrattive particolarmente per l’avifauna;

- una seconda componente di rinaturalizzazione dell’area sarà costituita dalla ricostruzione,

prevista dal progetto, di una completa fertilità del terreno, che andrà ad invertire il

processo di mineralizzazione totale del sito, operata dell'insediamento industriale

dismesso e dai correlati processi produttivi;

- in tale contesto, il progetto del nuovo Parco Urbano andrà a costituire, dal punto di vista

paesaggistico, un rinnovato polo di riferimento dei valori fondamentali del sito e del

territorio, è ciò mediante la valorizzazione e rifunzionalizzazione delle strutture

industriali monumentali del T3, T5 e Omec, già memoria della lunga storia industriale e

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sociale della Città di Sesto San Giovanni, integrate in un sistema verde di riqualificazione

ambientale.

Al fine del perseguimento degli obiettivi di cui sopra, le principali opere previste in

progetto sono costituite dalle seguenti:

a) apprestamento di una rete di percorsi pedonali, ciclabili e sportivi, pavimentati ed

illuminati nei tratti urbani;

b) realizzazione di un sistema di attrezzature di utilità generale: aree per la sosta ed il

gioco, panchine, smaltimento rifiuti, ecc.;

c) approntamento di interventi di restauro e di rifunzionalizzazione delle strutture

monumentali (edifici storico - testimoniali) esistenti in sito;

d) riqualificazione delle connessioni esistenti, sottopasso, punti sul Lambro, etc.;

e) realizzazione della passerella ecologica di scavalco della Tangenziale Nord;

f) formazione di un sistema vegetale diversificato e strutturato, finalizzato alla

naturalizzazione del sistema del Parco Urbano e delle aree a verde.

Nel seguito della presente Relazione sono illustrate le caratteristiche degli elementi costituenti

il sistema del verde, rinviandosi ai singoli fascicoli illustrativi per l'approfondimento degli

aspetti più di dettaglio della progettazione dei percorsi, dei canali, degli spazi verdi e delle

attrezzature in essi contenuti.

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.18

4.0 - Caratteristiche degli Elementi Naturali (Terra, Acqua, Piante)

Gli indirizzi generali del progetto, così come definiti ai precedenti capitoli, vengono, per gli

aspetti di dettaglio e per i diversi componenti, più ampiamente sviluppati ai punti che

seguono:

4.1 – Sistema del verde - Aspetti Generali

Le diversificate caratteristiche funzionali del sistema verde richiedono articolate e

differenziate composizioni del manto vegetale, sia per ciò che concerne la scelta delle specie,

sia in rapporto alla loro disposizione sul terreno. Il manto vegetale sarà, come già detto, aperto

e prativo, con gruppi d’alberi ornamentali e filari allocati lungo i percorsi, le parti piane e i

giardini attrezzati, mentre saranno più fitte e boscose - fino alla configurazione della

forestazione urbana e di quella di parco ambientale - le aree modellate in rilievo e collinose, e

quella naturalistica della ex Cava adiacente al Lambro, dove si prevede la conservazione delle

alberature esistenti più importanti. Ivi le zone arborate saranno estese e continue, al fine di

formare, nel tempo, consociazioni potenzialmente stabili e con potenziale rinnovamento

naturale, ma modellate con margini irregolari, spazi aperti e luci, per consentire usi

diversificati.

Le superfici prative saranno in larga misura accorpate, prevedendosi per ogni parte

dimensioni complessive tali da consentire economie di scala e semplicità di manutenzione.

Una particolare attenzione sarà posta nel dotare il Parco Urbano ed i giardini di flora arbustiva

ed erbacea da fiore, anch’essa disposta in masse e bordi, al fine di semplificarne le

manutenzioni e di esaltare i risultati e gli effetti. E’ previsto, altresì, l’impiego di piante

bulbose e simili (tuberose, rizomatose etc.) di carattere rustico, con tendenza alla

naturalizzazione, per costituire ampie superfici a fioritura precoce e tipici tappeti di

sottobosco fiorito (Cyclamen, Anemone nemorosa, Galanthus, Helleborus etc.).

La buona riuscita dell’impianto verde dipende, tuttavia, in larga misura da un’adeguata

preparazione del terreno e da una corretta disponibilità idrica, in relazione alle diverse

caratteristiche del soprassuolo vegetale: prativo, arbustivo arboreo, nonché delle

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.19

caratteristiche specifiche dei diversi taxa messi a dimora. Il progetto di intervento avrà

pertanto cura di assicurare dette qualità.

4.2 – La Terra: Substrato

Come dianzi attestato, particolare attenzione sarà posta alla realizzazione di substrato dei

rilevati, formato da materiali terroso-ghiaiosi puliti, provenienti dagli scavi e dai lavori di

bonifica, selezionati granulometricamente. I rilevati dovranno presentare nello spessore una

stratigrafia con granulometria decrescente del basso (grossolana) verso l’alto (più fine).

L’ammasso dovrà garantire una buona permeabilità e drenaggio, e pertanto si dovrà evitare

ogni fenomeno di compattazione dovuta a lavorazioni con transito ripetuto di mezzi pesanti.

Nel caso il substrato dovesse presentare aree non conformi alle caratteristiche dianzi descritte,

le aree dovranno essere dissodate e gli strati rimescolati, al fine pervenire al raggiungimento

dei livelli di qualità sopra indicati.

4.3 - La Terra: Strato di Coltura

Lo strato finale di questo modellato verrà realizzato con uno strato fertile da produrre in loco,

miscelando i materiali di scavo, principalmente costituiti da inerti ghiaiosi, con materia

organica proveniente da compostaggio vegetale, e con eventuali altri ammendanti, al fine di

ottenere le caratteristiche di una buona terra di coltura, evitando il danno ecologico di vasti

scoticamenti effettuati altrove, e il disagio ambientale causato dal trasporto di ingenti quantità

di materiale pesante (verrà trasportata solo la frazione organica, in quantità ridotta rispetto al

volume della terra, e ancor più ridotta per il peso specifico pari ad un terzo). Il materiale così

ottenuto sarà steso in uno strato di 30 cm di spessore per le aree prative, e di 50 –100 per

quelle boschive e alberate, evitando ogni forma di compattamento per uso e transito di

macchinari pesanti o per lavorazioni effettuate con tempo piovoso e terra bagnata.

Localmente, secondo le necessità dei vegetali a dimora, la terra dovrà presentare

caratteristiche fisico-chimiche particolari, specialmente in relazione al PH (acido per acidofile

e basico per rose, lillà etc), alla permeabilità, alla ritenzione idrica e al tasso di fertilizzanti.

Emendanti, aggiunte di materiali chimici e organici, fertilizzanti e terricci speciali saranno

dunque impiegati nelle aree con particolari esigenze pedologiche. Le zone arborate saranno,

infine, arricchite dalla dispersione di spore di micorrize radicali che favoriranno la crescita

delle piante, e contribuiranno al minor dispendio di acqua di irrigazione, e, con la capacità di

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.20

fissare molti elementi inquinanti ambientali, evitandone la mobilità e la dispersione, ad una

più generale qualità dell’ambiente.

Come già in precedenza evidenziato, la ricostruzione di una completa fertilità del terreno

persegue l'obiettivo di invertire il processo di mineralizzazione totale del sito operata

dell'insediamento e dai processi produttivi (oggi dismessi), e costituisce la base di

realizzazione di un corridoio ecologico connesso a quello regionale, costituito dal corso del

Lambro.

4. 4 – Terriccio da Giardino e per Tappeto Erboso

Lo strato di superficie, in piano perfetto, sarà arricchito da un minimo di 5 cm di terriccio

speciale fine, ricco di torba, sabbia e materia organica, adatto alla formazione del tappeto

erboso e alla messa a dimora di piantine erbacee e bulbose. Il piano finale dovrà essere

perfettamente pareggiato al rastrello e rullato. Fino al completo attecchimento del tappeto

erboso dovrà essere interdetto qualunque transito.

4. 5 – L’Acqua: Irrigazione

Analoghe attenzioni saranno poste nella predisposizione di un’adeguata somministrazione

d’acqua, anche mediante la formazione di impianti di irrigazione automatica, e, precisamente:

* a pioggia, con irrigatori dinamici a scomparsa, per le aree prative soggette a forte

frequentazione e alla relativa regolare rasatura;

* a goccia, con gocciolatori sotterranei o ad ala gocciolante, per le parti con copertura

arbustiva e per i bordi e macchie di fiori erbacei perenni, nonché per gli alberi nella fase

iniziale;

* impianto di idranti, per le parti prative rustiche a bassa frequentazione e per le parti forestali

per irrigazione di soccorso estiva mediante manichette mobili e con funzione antincendio.

Agli stessi punti di attacco degli idranti, nella fase iniziale di assestamento delle alberature e

dei prati, saranno messi in opera idranti fissi su asta, di tipo agricolo. E’ prevista una

copertura complessiva dell’impianto di irrigazione di 50 ettari circa. Il fabbisogno d’acqua

massimo giornaliero è valutato in circa 1.500.000 litri (1.500 mc) per ogni giornata estiva non

piovosa (corrispondente ad una pioggia di 3 mm giorno). Gli impianti di irrigazione

automatica, saranno dunque composti dai seguenti sistemi:

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.21

a) - Aree in rilievo con alberatura di tipo forestale e prato rustico

L’impianto di irrigazione di questi spazi avrà due fasi nel tempo, come detto al paragrafo

precedente. Sarà composto da una rete fissa sotterranea di tubazioni ad alta portata e

pressione, con maglia m 50 x 50. Nella prima fase verranno posti ai vertici di ogni quadrato

(per un tempo che consenta l’assestamento dell’impianto arboreo) idranti ad alta portata,

rotanti su asta, di tipo agricolo (per frutteti) con comando ad elettrovalvola collegata a

programmatore con decoder. A completo assestamento dell’impianto, le aste con idranti

mobili, saranno sostituite da idranti fissi a comando manuale per irrigazione di soccorso,

pulizia e antincendio.

b) - Aree piane, aperte, a prato rasato ad alta frequentazione

L’impianto di irrigazione per le aree prative sarà di tipo automatico con programmatore ed

elettrovalvole con decoder, idranti dinamici a scomparsa di raggio m 30 per irrigazione a

pioggia, posti a maglia regolare di m 30. L’irrigazione sarà distribuita regolarmente su tutta la

superficie, coprendo anche i percorsi, per i quali funge da lavaggio. L’impianto sarà dotato di

segnale d’allarme acustico e ottico per l’allontanamento del pubblico all’entrata in funzione

dei singoli settori.

c) - Aree dei giardini di piante erbacee

Queste aree, e quelle del vivaio del centro manutenzione, saranno dotate di impianto versatile,

idoneo a consentire l’allacciamento di ala gocciolante per irrigazione a goccia, dispersori per

irrigazione a scorrimento, e girandole per irrigazione localizzata.

d) - Aree arbustive e siepi

Queste aree saranno irrigate con impianto ad ala gocciolante con elettrovalvole comandate da

programmatore.

e) - Alberature di viali e piazze

Le alberature di viali e piazze saranno irrigate con dispersione d’acqua ad allagamento del

tubo drenante sotterraneo, posto a corona circolare intorno alla zolla. Le singole piante

saranno unite in settori automatizzati con elettrovalvola. Gli alberi allocati in aree pavimentate

avranno una doppia corona di drenaggio, la prima attorno alla zolla, la seconda con raggio

uguale alla media dell’espansione radicale, con fini di fertirrigazione e aerazione dell’area di

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.22

allargamento della rizosfera. Se vi sono aiuole con tappeto erboso questo avrà mini-irrigatori

statici o a scomparsa.

4.6 – Vegetali : i Prati

I prati che si estendono nelle aree dei Comparti Unione e Concordia saranno di due tipi

diversi, a seconda delle finalità e della funzionalità delle varie parti. I prati rasati destinati a

intensa frequentazione, ed, in particolare, il grande prato centrale, saranno realizzati con

miscugli di graminacee rustiche adatte alla rasatura, mentre le ampie aree nelle zone

modellate avranno una composizione più rustica, adatta a forme di manutenzione minima, del

tipo del prato stabile polifita a base di leguminose, ricco di erbacee fiorifere, destinato a sfalci

periodici.

Prati a forte frequentazione

Questi prati avranno tappeto verde ad alta resistenza al calpestio e alle avversità ambientali,

da tenere rasato mediante rasatura frequente, composto principalmente da Gramigna

(Cynodon dactylon in Var.) con seminagione stagionale di Loietto (Lolium perenne Var.) per

conservare manto verde invernale. Lo sfalcio periodico, non consentendo alle erbe di arrivare

a fioritura, andrà conseguentemente ad inibire la diffusione di semi e pollini.

Prati rustici fioriti

Nelle aree a minor frequentazione sarà seminato prato rustico, ricco di specie erbacee

fiorifere, con miscuglio adatto alle situazioni di sole o di mezz’ombra per le parti alberate. Il

prato sarà sottoposto a sfalcio stagionale, con periodicità tale da consentire la fioritura. Oltre

alle specie appartenenti ai generi Papaver, Centaurea, Scabiosa, Ranunculus, Campanula,

Daucus, Angelica, etc., il prato rustico sarà arricchito da bulbose precoci naturalizzabili

(Crocus, Narcissus, Anemone, Scilla, etc.). Particolare attenzione dovrà essere posta alle

situazioni differenziate di luminosità alla quale i prati sono destinati, e alle cenosi vegetali

arboreo/arbustive a cui sono associati, e saranno arricchiti da felci e bulbose rustiche,

nemorose nelle zone alberate, ed eliofile in quelle prative.

4.7 - Gli Alberi e il Bosco

Il progetto prevede, quale obiettivo ottimale, la messa a dimora complessiva di diverse

migliaia di alberi di specie diverse a completo assestamento, che in realtà saranno messi a

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.23

dimora in numero superiore, per assestarne la densità in fasi progressive di crescita. Saranno,

a tal fine, forniti alberi di differenti taglie ed età, al fine di contemperare la necessità di dare in

tempi ragionevolmente brevi effetti adeguati e di garantire nei tempi lunghi una maggiore

disetaneità delle piante.

4.8 - Criteri di Scelta delle Specie

I criteri sono sostanzialmente i seguenti:

a) scelta di specie e varietà che hanno dimostrato buona riuscita nelle situazioni urbane

lombarde, sia sotto il profilo colturale che estetico;

b) piante dai caratteri morfologici “normali”, particolarmente del fogliame, capaci cioè di

integrarsi facilmente con altre e con i caratteri diffusi del paesaggio locale;

c) attenzione verso le piante autoctone, nella misura in cui le stesse siano effettivamente

adattabili alle situazioni urbane, e pedoclimatiche alterate, rispetto all’ambiente

originario;

d) utilizzazione per le parti in vista (bordi e piante isolate) di specie alloctone con elementi

di interesse (fioriture e colorazioni autunnali), ma dal carattere generale compatibile e

mescolabile con le altre (sia sul piano colturale che estetico);

e) utilizzazione per le piante isolate di specie di grandi dimensioni e crescita rapida, tipiche

del paesaggio urbano, per ottenere effetti adeguati in tempi ragionevoli.

4.9 - Articolazione dell’Impianto Arboreo

Si prevedono le seguenti tipologie operative, più dettagliatamente descritte nei sotto paragrafi

che seguono:

a) masse boscose in forma di foresta urbana, sulle parti elevate dei movimenti di terra,

prolungate verso il basso in forma articolata; le parti alte, dotate di terreno più profondo,

avranno composizione più variata, mentre le parti basse si presenteranno con coltre

ridotta, e, quindi, con piante adatte alle condizioni più severe;

b) cortina densa, lungo il perimetro dell'insediamento industriale Edison;

c) aree densamente alberate in prossimità dell'edificato;

d) boschetti e gruppi d'alberi di grande sviluppo, nelle aree aperte;

e) grandi filari d'alberi lungo le strade.;

f) bosco misto a carattere ambientale per riqualificazione ex cava Melzi.

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.24

Zone Boscose Autoctone

Le parti boscose (tendenti alla foresta urbana) saranno composte da un insieme ricco, formato

esclusivamente da piante autoctone, e costituito prevalentemente da: Quercia (Quercus robur,

Q.petraea, Q. Cerris, Q. pubescens), Carpino nero e bianco (Carpinus betulus e Ostrya

carpinifolia), Tiglio (Tilia cordata), Pioppo nero e Pioppo bianco (Populus nigra, P. alba),

Acero (Acer campestre e Acer pseudoplatanus), Frassino (Fraxinus excelsior), Castagno

(Castanea sativa, qualora venga debellata l’infestazione della vespa del castagno).

Le piante saranno preferibilmente a forma naturale (non impalcate), con buona presenza di

individui policromici.

Zone Arborate Boscose

Le parti boscose saranno di due tipi: il primo nei nuclei interni delle zone boscate, ed il secondo

nelle parti esterne. Il primo tipo sarà composto da un insieme più ricco, formato da piante

prevalentemente autoctone, e alloctone ma con queste compatibili nel contesto del paesaggio

urbano e della sua tavolozza botanica - e costituito prevalentemente da: Quercia (Quercus

robur, Q.petraea, Q. Cerris, Q. pubescens), Carpino nero e bianco (Carpinus betulus e Ostrya

carpinifolia), Tiglio (Tilia cordata), Pioppo nero e Pioppo bianco (Populus nigra, P. alba),

Acero (Acer campestre e Acer pseudoplatanus), Frassino (Fraxinus excelsior), Castagno

(Castanea sativa, qualora venga debellata l’infestazione della vespa del castagno) - ma ricco, in

particolare sul bordo, delle piante con particolari qualità di forma, colore, fioritura, fogliame,

quali Pruni e Meli da fiore ai lati soleggiati (Prunus e Malus spp.e var.) Liriodendri,

Liquidambar, Ginkgo, Nyssa, Parrotia e Aceri asiatici, per lati semiombreggiati. (Liriodendron

tulipifera, Liquidambar styraciflua, Ginkgo biloba, Nyssa sylvatica, Parrotia persica, Acer

cappadocicum, Acer japonicum). In fase di definizione progettuale esecutiva dovrà essere

valutata la presenza di piante arboree sempreverdi, assenti nel quadro referenziale della pianura

padana, ma utili nel Parco Urbano per garantire una struttura percettiva anche nel periodo

invernale. Le piante saranno preferibilmente a forma naturale (non impalcate), con buona

presenza di individui policormici.

Alberi isolati, gruppi e filari

Gli alberi isolati (o gruppi di alberi) - che andranno ad interrompere in forma libera la

continuità del prato, creando riferimenti, punti di vista, di sosta ed ombra e piani diversi nel

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.25

paesaggio - saranno scelti fra quelli destinati a diventare imponenti; particolarmente in

vicinanza all’acqua saranno messe a dimora le specie tipiche: Platano (Platanus x acerifolia),

Farnia (Quercus robur), Ontano bianco (Alnus incana), Salici (Salix alba e Salix caprea),

Pioppo nero e Pioppo bianco (Poulus nigra e Populus alba), mentre in mezzo ai prati, ancora il

Platano (Platanus x acerifolia), e poi Rovere (Quercus petraea), Ippocastani (Aesculus

hippocastanum, Aesculus x carnea), Noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia), etc.

Queste alberature “urbane” formeranno anche un importante bordo più denso, avente funzione

di cuscinetto tra le zone residenziali a sud-ovest della diagonale e il Parco Urbano. Questa

fascia, in vicinanza delle aree residenziali, avrà anche un elevato tasso di attrezzatura.

Filari stradali

I filari alberati dei viali saranno scelti tra le specie che hanno mostrato più adattabilità a questo

impiego, con attenzione alle dimensioni delle piante in relazione allo spazio ad esse destinato:

distanza dagli edifici, relazioni in altezza con questi, caratteristiche di densità della chioma, etc.

Le alberature dovranno avere alla base un proprio spazio continuo di adeguata larghezza,

impedito ad ogni uso diverso (anche parcheggio) e assolutamente libero da sottoservizi. In

particolare saranno impiegati, per Viale Italia: Tiglio (Tilia cordata) e per la Piazza centrale:

Sofora (Sophora japonica).

Bosco misto a carattere ambientale per riqualificazione ex cava Melzi

In questo spazio verranno conservate le più importanti fasce boschive esistenti, integrate in

vicinanza dell’acqua con Farnie (Quercus robur), Ontano bianco (Alnus incana), Salici (Salix

alba, Salix caprea, Salix daphnoides) Pioppo nero e Pioppo bianco (Poulus nigra e Populus

alba). Nelle zone rilevate invece Rovere e Roverella (Quercus petraea e Quercus pubescens)

Frassino (Fraxinus excelsior e Fraxinus ornus) Carpino nero e bianco (Carpinus betulus e

Ostrya carpinifolia) Tiglio e Acero (Tilia cordata e Acer pseudoplatanus).

4.10 - Arbusti ed erbacee fiorifere

Il quadro botanico sarà completato dagli arbusti rustici fioriferi e bacchiferi prevalentemente

autoctoni, per favorire lo sviluppo di fauna, in primo luogo della avifauna, particolarmente nei

bordi e lungo le sedi stradali, ove saranno messi a dimora una miscela di arbusti di grande

sviluppo per la formazione di barriere acustiche, quali: (Sambuco, Salici, Cornioli, Prugnoli,

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.26

Rosa, Crespino, Scotano, Viburno, etc. (Sambucus nigra, Salix viminalis, Cornus sanguinea,

Prunus spinosa, Rosa canina, Berberis vulgaris, Cotinus coggygria, Evonymus europaeus, etc.)

si aggiungeranno arbusti fioriferi e aromatici alloctoni, quali Lillà, Rosa in var. arbustive,

Buddleya, Caryopteris, Kolkwitzia, etc. e profumati: Lavanda, Abelia, Olea fragrans

(Osmanthus fragrans) Hamamelis, Sarcococca, Calicanto (Cheimonanthus fragrans) etc.

Saranno messe a dimora anche specie particolarmente attrattive per l’avifauna, quali

biancospino, cotoneaster e pyracantha, pruni e meli selvatici etc., mentre nelle parti più

marcatamente urbane, si utilizzeranno bordi di arbusti fioriferi, di dimensione adatta ad ogni

singola situazione, sempreverdi e decidui: rose, viburni, ortensie, piante aromatiche (lavanda

et.) con uso anche di arbusti sarmentosi e rampicanti quali Ceanothus, Clematis, Solanum,

Lonicera, Rose rampicanti, etc.

4.11 - Piante Bulbose

Alcune aree prative al bordo di quelle alberate e arbustive, destinate a sfalcio tardivo e ben

delimitate per evitare manutenzioni accidentali improprie (taglio prematuro del fogliame),

saranno piantate intensivamente con bulbose (o rizomatose) naturalizzabili, e particolarmente

con varietà di Crocus grandiflorus, Iris florentina, Iris germanica, Iris stylosa, Narcissus

"Golden Harvest", Narcissus poeticus, mentre bulbose e rizomatose nemorose (Anemone

nemorosa, Galanthus nivalis, Helleborus niger, H. orientalis, Scilla sibirica). Dette essenze

saranno messe a dimora in aree con vegetazione arborea.

4.12 - Giardini di piante erbacee

Appezzamenti di particelle allungate, della larghezza di m. 1,20 per la coltivazione

completamente meccanizzata (dimensione massima operativa della macchina per tagliare con

lame a forbice) ospiteranno piante erbacee e suffruticose a sviluppo vivace, di carattere

ornamentale e agrario, per la formazione di giardini attrattivi e didattici. E’ prevista la

coltivazione mediante taglio a fine stagione, raso per le erbacee perenni, basso per suffrutici e

arbusti e la semina per le annuali.

4.13 – Orti urbani

Nelle zone centrali del Parco Urbano, a breve distanza una dall’altra, sono previste due aree

adibite ad orti urbani, ciascuna con un’attrezzatura centrale di servizi e spazi di manutenzione

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.27

collettiva. La serie di orti di ciascuna delle due aree si andrà a distribuire lungo due percorsi

principali, ai quali si legheranno altre attrezzature sinergiche, mentre gli orti, con il lavoro

assiduo a cui sono assoggettati, andranno ad offrire al paesaggio urbano la cura e la bellezza dei

fiori e dei vegetali che abitualmente li ornano, e dei quali il paesaggio urbano è normalmente

privo. Nell’area dell’Accordo di Programma per la realizzazione della "Città della Salute e

della Ricerca" è previsto, invece, il reperimento di un’ampia area destinata alla produzione

ortofrutticola riservata alla ristorazione ospedaliera, gestita da un’azienda dedicata, che potrà

svolgere anche funzioni didattiche aperte al pubblico, e di ricerca e sperimentazione

relativamente agli aspetti di educazione alimentare efficaci nella alla cura e prevenzione delle

malattie.

4.14 - Piante Acquatiche

I canali e bacini d’acqua presentano, alternativamente, bordi artificiali in calcestruzzo e bordi

naturali in terra, a declivio dolce. Lungo questi ultimi e nei giardini d’acqua è prevista una

vegetazione acquatica, con le specie adatte alle diverse situazioni: di ripa, a radice sommersa in

acqua bassa e alta, e flottanti, tra queste le piante ossigenanti. Alla flora tipica lombarda si

aggiungeranno specie fiorifere alloctone, come Iris d’acqua (Iris kaempferi) Mimulus, Primule

d’acqua, Alchemilla, Hosta etc..

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.28

5.0 - Funzioni , Attrezzature e Componenti Materiali Il Parco Urbano si sviluppa in tre parti che avranno caratteristiche diverse: dalla prima porzione

(Unione), posta nel cuore del centro cittadino, e avente, quindi, accentuate qualità urbane, alla

seconda componente (Concordia), di carattere più estensivo, alla terza parte (Ex Cava Melzi),

con spiccata valenza ambientale e naturalistica. A queste caratteristiche corrisponde anche il

grado di attrezzatura, più intenso nella prima, più diffuso nella seconda e rarefatto nella terza,

che si sviluppa nelle sue linee essenziali come segue:

a) Edifici Industriali. Le grandi strutture degli stabilimenti industriali conservate nel Parco

Urbano, costituiscono non solo un’attrezzatura di carattere storico, culturale e didattico,

ma, previamente rifunzionalizzate, offrono occasioni diversificate per attività di vario

tipo.

b) Specchi d’acqua e Praterie. Dal punto di vista funzionale, questi due elementi di base

costituiscono attrattiva ed occasione per molte attività, libere ed organizzate. Il sistema

dell’acqua, con funzioni ludiche e paesaggistiche, è completato dal giardino di piante

acquatiche visitabile dai pontili. Nella medesima area, i grandi prati a nord-ovest del T5

(che sarà oggetto di rifunzionalizzazione per funzioni ed attività commerciali), saranno

disponibili ad attività libere di gioco, sport, e movimento per la pubblica fruizione.

c) Percorsi. Il sistema combinato di percorsi dedicati, pedonali, ciclabili e jogging,

costituisce un terzo sistema fondamentale di attrezzatura, sul quale può essere sviluppata

anche attività organizzata (piccole maratone, feste, mercatini, etc.).

d) Giardini Attrezzati. Nei bordi a contatto con il tessuto urbano, particolarmente in quelli a

destinazione residenziale, sono previste aree regolari attrezzate destinate al gioco e

incontro per diverse categorie e fasce d’età, con spazi dedicati ai bambini, ai ragazzi, agli

anziani. I giochi per bambini avranno tutti pavimentazione in gomma soffice, vi saranno

panche, pergole e tavoli per la sosta, il ritrovo, il pic-nic, etc, campi gioco ragazzi, gioco

delle bocce, fontane. Le aree, di forma rettangolare e ad impianto standardizzato, saranno

tutte cintate da siepi basse, che consentono il controllo dall’interno e dall’esterno.

Particolari attrezzature saranno poste in spazi dedicati ai disabili e non vedenti.

e) Luoghi di Sosta e Gioco. Nei bordi lontani dal tessuto urbano saranno organizzati spazi

per il ritrovo, la sosta e il gioco, anche queste di dimensioni e caratteristiche

standardizzate, al fine di ottimizzarne la realizzazione e le manutenzioni, formate da

piattaforme in doghe di legno, con parti rialzate per seduta, solarium ed esercizi fisici.

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f) Giardini Didattici. Lungo il grande canale di Unione si andrà a sviluppare un sistema di

giardini d’erbe, colorate e fiorifere, diversificate, con qualità attrattive e didattiche. Il

sistema è concepito con caratteristiche di manutenzione minimale di tipo agrario, e può

essere connesso con spazi per esposizioni di giardinaggio, e di produzione e mercato di

piante per il pubblico e con i giardini dell’area ospedaliera, lungo il lato opposto del

canale particolarmente dedicati a pazienti e accompagnatori.

g) Centro di Manutenzione. In posizione centrale si prevede l'allocazione di uno spazio per

le attività di manutenzione del sistema del verde, con centro servizi, ricoveri per i mezzi,

piazzale di movimentazione, stoccaggio e lavoro, e spazi per la coltivazione di piante di

pronto impiego nel parco (Si veda anche il paragrafo 7.1)..

h) Piccole Attrezzature e Arredi. Alle grandi attrezzature descritte ai punti precedenti si

aggiunge il corredo di microattrezzature e arredi, dai chioschi per il ristoro e l’offerta di

servizi, ivi compresi i servizi igienici controllati, alla segnaletica, ai cestini e punti di

raccolta dei rifiuti, alle panche ed elementi di seduta diffusi nel parco, che sarà più

puntuale oggetto di sviluppo nelle fasi attuative della progettazione.

5.1 - Il sistema dell’acqua

La rete di canali e bacini costituisce, come già sottolineato, la struttura fondamentale della

composizione. Questi potranno essere alimentati con acqua industriale proveniente dal ciclo

di decontaminazione della falda, previa verifica della tariffazione proposta dall’ente gestore,

ma saranno comunque a riciclo continuo dell’acqua con filtrazione, depurazione e rabbocco

delle sola dispersione per evaporazione. Il costo manutentivo dei bacini e delle

apparecchiature di ricircolo è inferiore a quello delle aree prative che richiedono un elevato

numero di sfalci. I bacini d’acqua sono, come già detto, di diversi tipi:

1) Canale rettilineo largo. Questo canale, segna, nel comparto di Unione, lungo il treno

laminatoio, la giacitura e la dimensione dei vecchi stabilimenti. La profondità dell’invaso è

variabile, da m 0,80 a 1.10, quella dell’acqua da m 0,50 m 0,80, più 20 cm di sponda libera e

10 di fondo.

2) Sistema costruttivo. Le pareti laterali sono previste in CA prefabbricato, le banchine in

lastre di CA prefabbricato con risvolto ad angolo e superficie qualificata. Le sponde avranno

andamento rettilineo, ma, alternativamente, entro l’invaso in CA, si andrà a formare un profilo

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sinuoso per collinette di terra ad immersione con pendio dolce nell’acqua. L’invaso è

completamente impermeabilizzato con manto elastomerico saldato in opera. Il manto sarà

posato su massicciata in ghiaia rullata provvista di tubi di drenaggio per l’evacuazione delle

formazioni gassose nel terreno, protetto da cappa in calcestruzzo di spessore 8/10 cm, armata

con rete metallica. Una seconda guaina sarà posta al disotto, con interposto stato drenante di

30 cm, e sensori di presenza acqua, per il controllo di eventuali perdite e infiltrazioni a tutela

del sottosuolo e della falda.

3) Sponde, Vegetazione e Sicurezza. Per ragioni di sicurezza, porzioni della sponda rettilinea

saranno occupate all’interno dell’invaso - con larghezza di m. 2.00 - da un riporto di terra con

acqua poco profonda (15/20 cm), e messa a dimora di piante acquatiche, così come il piede

delle collinette, che avrà un terrazzamento subacqueo piantato con piante a differente esigenza

batimetrica. Le sponde verticali, con profondità di m. 0,80, saranno dotate di protezione con

parapetto metallico.

4) Canali Rettilinei più stretti. Il canale più largo proseguirà in direzione sud-ovest nell’area

dell'Accordo di Programma mediante una coppia di canali più stretti, che andranno a formare

anche la delimitazione degli spazi aperti al pubblico, separandoli da quelli riservati agli

ospedali, senza necessità di apporre recinzioni. Questi canali più stretti si estendono anche, sia

pure con qualche interruzione, in direzione ortogonale, per accompagnare il percorso di

accesso al parco dal rondò del sovrappasso di Via Trento, e in direzione opposta, onde

formare la lunga linea di collegamento tra Unione e Concordia, tra il T3 e il T5.

5) Giardino d’acqua. Il canale più largo avrà una riva occupata da un giardino di piante

acquatiche, messe a dimora come descritto al punto 3, con pontili in doghe di legno, idonee a

consentire di osservare, a distanza ravvicinata, il giardino acquatico.

6) Miroir d’eau. Il sistema di canali di Unione, che corre parallelo e adiacente alle grandi

strutture del treno laminatoio, avrà un’interruzione in corrispondenza della ‘Pagoda’ del T3, e

la continuità del sistema d’acqua con il doppio canale dell’area della "Città della Salute e

della Ricerca" sarà realizzata con uno specchio formato da un velo d’acqua sulla

pavimentazione, che, nel riflettere e raddoppiare le straordinarie strutture metalliche,

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consentirà anche un facile e rapido accesso e deflusso del pubblico in occasione di

manifestazioni, particolarmente in relazione alla sicurezza.

7) Passerelle. Il transito tra le opposte sponde dei canali, e la continuità dei percorsi, sarà è

assicurato dalla presenza di passerelle in acciaio con piancito in doghe di legno, poste ad

intervalli regolari.

5.2 – I Percorsi

Per distribuire i diversi luoghi e attrezzature del Parco Urbano, organizzare la diversità delle

fruizioni, garantire l’accesso da ogni punto e gli attraversamenti, vi è la rete di percorsi,

rettilinei e sinuosi già descritti in sintesi. Più dettagliatamente, il sistema e la gerarchia dei

percorsi è il seguente:

Accessi e Connessioni. Il sistema dei percorsi è connesso con allacciamenti ciclo pedonali a

tutti i punti esterni di inserimento nella rete urbana pedonale e ciclabile, ed, in particolare, è

previsto un regolare pettine di percorsi rettilinei, idoneo a connettere il tessuto urbano a sud-

ovest con il Parco Urbano, mentre due percorsi, uno rettilineo e uno arcuato, andranno a

collegare in senso trasversale ai precedenti i due grandi comparti di Unione e Concordia.

Percorsi Ciclopedonali. Sia nel comparto Unione che in quello Concordia, un grande sistema

di percorsi principali attraverserà l’intera estensione delle due parti, e sarà formato da un

sistema accoppiato di 4 metri di larghezza per i pedoni, e di 2.50 metri per la pista ciclabile,

con un totale di 6.50 metri. Il fondo sarà in lastre di calcestruzzo, con inerti selezionati e

superficie ad alta resistenza, spazzolata antisdrucciolo. Le campiture, gettate in opera, avranno

lunghezza di circa 5 metri, con giunti elastici di dilatazione, spessore 15/20 cm, e sottofondo

in massicciata rullata. Il percorso sarà accessibile ai mezzi pesanti di manutenzione e

soccorso.

Percorso Jogging. Per vari tratti, il percorso ciclopedonale sarà affiancato da una pista con

fondo elastico in terra stabilizzata (calcestre) per attività sportiva di corsa e jogging, con una

larghezza di m 2.50, per una sezione complessiva a un totale di 9 metri. Questo percorso è

tuttavia in parte indipendente e attraversa anche le zone in pendenza.

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Percorsi Secondari. Ai percorsi principali saranno collegate diramazioni secondarie pedonali,

in forma di anello o rami laterali, di larghezza variabile da 2 a 4 metri, per raggiungere i

diversi punti di interesse, e le attrezzature.

Passerella Ciclopedonale - Ponte Ecologico (Si veda anche il paragrafo 7.2). All’estremità est

dell’asse di Concordia, dal punto sommitale del rilevato, una passerella ciclopedonale, in

sovrappasso agli assi stradali accoppiati di Viale Edison e della Tangenziale, potrà formare un

collegamento con i percorsi del Parco del Lambro, tramite l’area ambientale della ex Cava

Melzi. La passerella formerà anche un corridoio ecologico tra il parco e le aree naturalistiche.

Avrà, pertanto, sponde rialzate di almeno m 2.50 sopra il piano di calpestio, per garantire

l’isolamento ottico e acustico dal disturbo del traffico, e lati con bordure di vegetazione

arbustiva e piccoli alberi. Da una dimensione minima al centro di circa 9 metri, si allargherà

alle estremità per favorire l’accesso e il transito della fauna.

5.3 – Aree di Sosta e Gioco

Gli spazi dedicati alla sosta e al gioco saranno delimitati e protetti su uno o più lati da siepi, e

saranno dotati di pergolati per riparo dal sole. Le siepi saranno sia di tipo topiario in sagoma,

che a forma libera, secondo le specie, prevalentemente sempreverdi (Ligustro, Bosso, Tasso,

Fillirea, Viburno, Cotoneaster arbustivo, Berberis, Pyracantha, ma anche Rose arbustive, Rosa

rugosa in particolare, Lillà Forsizia, etc. e fruttiferi a spalliera). I rampicanti saranno quelli

tipici da pergola: Glicine, Clematidi, Rose sarmentose, Vite vergine. Le aree saranno dotate di

attrezzature, e saranno sostanzialmente di tre tipologie: la prima dedicata soprattutto ai

bambini, con giochi diversi, dai tipici castelli in legno attrezzati con elementi e occasioni per

diverse fasce d’età, scale, scivolo, struttura per l’arrampicata, scala di corda e rete; alle

altalene, dondoli, giostrine, etc. Tutti i giochi saranno prodotti da ditte specializzate,

presenteranno elevato grado di sicurezza, con relativa garanzia assicurativa. L’area interessata

ai giochi sarà pavimentata con tappeto in gomma soffice riciclata, colorata, anticaduta. Le

aree saranno dotate di fontanelle e cestini, e di molte panchine per lo stazionamento degli

accompagnatori. La seconda tipologia sarà tendenzialmente dedicata al ritrovo e al

passatempo per giovani e anziani, e sarà attrezzata con pergolati in legno robusto, tavoli in

pietra (lastra di serizzo o granito) e panche fisse per ritrovo, pic-nic, etc. Si avranno anche,

alternativamente, giochi delle bocce (campi di dimensione regolamentare per competizioni

nazionali di m 26,00 x 3,50, perimetrati da muretto in cemento armato con copertina in pietra,

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e rivestimento dei lati interni in tavole di legno) e giochi per ragazzi, quali campetti per giochi

della palla, skating, etc. La terza tipologia, più semplice, sarà destinata a usi liberi ma in area

dedicata, e sarà costituita da spazi prevalentemente prativi, con elementi per seduta e attività

fisica di base.

Sono previsti anche spazi attrezzati e dedicati particolarmente a disabili e non vedenti, piccoli

giardini attrezzati in modo speciale ma semplice, con aiuole rialzate su muretti perimetrali ad

altezza adatta (80 cm) per l’avvicinamento in carrozzella. Nelle aiuole saranno messe a

dimora piante con particolari caratteristiche tattili, di profumo e di aroma, mentre altri

elementi arricchiranno lo spazio con aspetti acustici (rumori del vento, dell’acqua, e degli

uccelli e insetti attratti da fiori e bacche). Una segnaletica tattile, e didascalie in braille,

completeranno l’installazione, ma tra le facilitazioni di accesso al parco vi sarà anche una

diffusa segnaletica per non vedenti, iniziando con le planimetrie a rilievo munite di legenda in

braille, poste agli ingressi principali, e continuando con le linee guida tracciate con fresature

praticate in opera o inserite nelle pavimentazioni secondo il codice LOGES, mentre la

discontinuità materica tra il materiale di pavimentazione e i tappeti erbosi laterali, e la totale

mancanza di ostacoli consentiranno la percorrenza facilitata di tutti i percorsi nelle aree

prative.

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.34

6.0 – Impianti Tecnici

6.1 – Rete di Sottoservizi e Cavidotti

Prima della stesura della terra di coltura e del sottofondo dei percorsi, verrà realizzata la rete

delle tubazioni vuote per l’infilaggio di impianti (cablaggio della irrigazione e illuminazione

pubblica, nonché allacciamenti all’acquedotto, alla rete di erogazione energia elettrica, di

telecomunicazione e di illuminazione pubblica). I cavidotti, di opportuno diametro, saranno

realizzati in tubazioni rigide di PVC per condotte di scarico, o con apposite tubazioni

corrugate per polifore, posate in scavetti protette da rinfianco in CLS magro e reinterro. Tutti

gli attraversamenti ipogei dei percorsi saranno realizzati con cavidotti dotati di pozzetti di

ispezione alle estremità dei bypass. Pozzetti ispezionabili saranno posti ad opportuni intervalli

e ad ogni punto angolato della rete. I loro coperchi saranno realizzati con spazio cavo in

superficie per ricoprirli con zolla erbosa o materiale di pavimentazione, secondo la loro

ubicazione.

6.2 – Illuminazione

L’impianto di illuminazione pubblica dovrà garantire sicurezza e fruibilità, e fornire un valore

di illuminazione adeguato alle diverse zone con differenti caratteristiche e destinazione delle

aree, da quelle dei bordi alberati con elevata presenza di attrezzature e di pubblico e una

conseguente elevata necessità di illuminazione, a quelle dello spazio aperto e senza ostacoli

dell’area centrale, toccato dalla luce con discrezione.

Il sistema e la gamma degli apparecchi sarà omogenea a quella degli altri spazi pubblici di

urbanizzazione, in modo da formare un insieme sistematico, organico e riconoscibile.

Caratteristiche di essenzialità del design, robustezza e minima manutenzione, orienteranno la

scelta degli apparecchi. Potrà essere valutata in fase di definizione attuativa la scelta di

sorgenti a LED per diminuire i consumi energetici e gli oneri manutentivi. Alla illuminazione

di base per l’uso e accesso notturno in sicurezza dei luoghi fondamentali e delle direttrici

principali, si affiancherà l’illuminazione scenografica degli elementi salienti. Eventuali

estensioni della rete saranno valutate in fase di progettazione definitiva. La rete sarà è così

composta:

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a) illuminazione con proiettori di tutte le strutture industriali, entro e fuori terra. L’area

illuminata si allargherà alle zone circostanti, mentre le torri d’acqua fungeranno da

segnale urbano;

b) i canali e i pontili in legno saranno illuminati da apparecchi su pali di 6m, interdistanza 15

m. In alcuni tratti vi sarà illuminazione con led o proiettori subacquei;

c) illuminazione d’effettodei viali principali , con apparecchi su pali di 6 metri, con

interdistanza 20 m;

d) illuminazione degli altri viali e dei circuiti ciclopedonali curvilinei con apparecchi su palo

di 4 metri, interdistanza 20 m;

e) aree giochi e piazzette illuminate con diffusori e proiettori su pali attrezzati alti 4 metri;

f) piattaforme in legno sui pendii equipaggiate con due pali di 4 metri e proiettori.

6.3 – Impianto di sorveglianza e sicurezza

Gli spazi e le direttrici principali del parco potranno essere dotate di impianto di

videosorveglianza, con telecamere poste sui pali dell’illuminazione, e da impianto di allarme

e chiamata di soccorso, con pulsanti posti ad altezza opportuna su paletti. Vi sarà, infine, un

sistema di segnaletica, idoneo ad assicurare il facile orientamento e l’individuazione di vie di

uscita sicure.

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7.0 – Attrezzature Speciali

7.1 – Centro Manutenzione

Per esercitare una corretta manutenzione con costi contenuti è necessario, stante la

dimensione complessiva del sistema del verde, creare un centro di manutenzione all’interno

dell’area, che avrà parti coperte per servizi e per ricovero di macchinari, attrezzi etc., aree per

lo stoccaggio temporaneo di materiali e piante all’aperto, lavorazioni etc. e un vivaio con

serre per la produzione di piante per il parco e per la vendita al pubblico. Si potrà, infatti,

sviluppare, in connessione con il centro, anche un mercato o mostre di fiori, piante e

giardinaggio. Il centro avrà anche carattere didattico per dimostrazione di lavorazioni

vivaistiche e agronomiche.

7.2 – Passerella Ciclopedonale e Corridoio Ecologico

A est del comparto Concordia, oltre la tangenziale, si sviluppa l’area dell’ex Cava Melzi,

avente superficie complessiva di circa 100.000 mq (10 ha). Questo spazio, a diretto contatto

con il fiume Lambro, che ne costituisce il confine orientale e lo lambisce con circa 1.200

metri di percorso a meandri, è compreso nel perimetro del Parco della Media Valle del

Lambro, e costituirà, dopo le opere di bonifica e quelle di sistemazione idraulica,

un’importante area a carattere ambientale e paesaggistico, preziosa integrazione degli spazi a

carattere urbano, attrezzato ed estensivo, del Parco Urbano di Unione e Concordia.

L’area è tuttavia separata da quella adiacente di Concordia, dal doppio tracciato delle

infrastrutture viarie costituite della tangenziale e del completamento di Viale Edison. Il

collegamento attuale è rappresentato da un sottopasso carrabile esistente, che continuerà ad

assicurare l’accesso ai mezzi pesanti, ma l’integrazione ottimale si avrà con la realizzazione

della passerella in sovrappasso alle arterie stradali, ad unire le parti alte dei rilevati che

modellano il margine delle due aree di Concordia e della Cava Melzi, in asse e continuazione

con il percorso principale del parco.

La passerella, potenziale cordone ombelicale vitale tra le due aree, avrà le caratteristiche di

passaggio ciclopedonale, ma anche di corridoio ecologico di connessione alla rete dei corridoi

di interesse regionale con la loro asta del fiume. Pertanto, si prevede per l'opera in questione

una larghezza adeguata, per consentire il tracciato ciclopedonale ma anche per realizzare gli

spazi laterali con le cortine di vegetazione su riporto di terra, atte a sviluppare le funzioni

ecologiche nei riguardi dei movimenti della fauna, con sponde alte per assicurare la

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Parco Urbano, Aree Verdi e Spazi Aperti – Relazione Esplicativa - p.37

separazione ottica ed acustica dalle vie di traffico sottostanti, e impedire atti vandalici verso le

infrastrutture.

La passerella sarà realizzata con struttura prefabbricata interamente in legno lamellare collato,

per sottolineare la funzione ecologica e per facilitare un montaggio semplice e rapido, con

travi laterali in forma planimetrica a parentesi aperta alle due estremità, e struttura del piano

orizzontale reticolata. Le travi laterali avranno altezza adeguata anche a formare la barriera

acustica, sormontate eventualmente da ulteriore grata a lamelle, in funzione antiacustica. La

luce libera complessiva sarà è di circa 80 metri, interrotta da un appoggio centrale fra le due

infrastrutture, costituito da telaio in acciaio a forma di piramide rovesciata. Le fondazioni alle

estremità andranno ad appoggiare sui terrapieni, che avranno sponda verso le carreggiate in

terra rinforzata, rivestita di vegetazione a radice profonda.

Milano, Marzo 2015