La VIA della Valle del Mela. Il GIS per la mitigazione dei rischi industriali

Dott. Efrem Enrico Russo. Studio Privato, efremrusso@hotmail.it

Arch. Phd Domenico Francese. Studio Privato, domenico.francese@pec.it

Parole chiave: Rischio, Mitigazione, Valutazione

ABSTRACT

La scarsa considerazione degli aspetti ambientali nella programmazione degli interventi in materia di sviluppo industriale nonché i limiti delle metodologie scientifiche utilizzate per valutare l’accettabilità degli interventi che possono generare un impatto ambientale notevole ha fatto sì che negli ultimi anni la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) sia uno strumento necessario, con modalità e procedure differenti nei vari paesi che la adottano, per svariati motivi, che possono essere individuati principalmente nel combattere, attraverso opportune misure correttive, il sempre più continuo degrado ambientale.

I sistemi informativi geografici GIS, in questo contesto, possono essere considerati utili strumenti sia nella fase di archiviazione, gestione di dati geografici, sia nella fase di gestione delle emergenze, permettendo di integrare moduli per il controllo dei processi decisionali, offrendo la possibilità di migliorare l’organizzazione e consentendo agli utenti di descrivere le procedure, allestendo un sistema informativo mediante il quale attuarle e aggiornarne l’andamento.

1. Introduzione

Questo lavoro affronta lo studio della Valutazione d’Impatto Ambientale della Valle del Mela, che giace sul versante occidentale dei monti Peloritani, in Provincia di Messina. Un territorio martoriato dalle problematiche ambientali da molti anni a causa dello sviluppo industriale non curante della popolazione circostanze dei vari paesi tra cui Milazzo, S.Lucia del Mela, Pace del Mela ecc..

Figura 1. Sovrapposizione dell’ortofoto e della base vettoriale

La Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è una procedura tecnico-amministrativa finalizzata alla formulazione di un giudizio di compatibilità, nei confronti dell’ambiente, di nuove opere e/o modifiche sostanziali delle esistenti. Ha quindi come oggetto la compatibilità (e non la sostenibilità), intesa come “La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani e programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della qualità della vita, di valorizzazione delle risorse, nel rispetto altresì delle disposizioni normative comunitarie, statali e regionali”.

E’ anche bene sottolineare che il termine “ambiente” è riferito a tutte le possibili sue componenti, incluse l’ambito umano (antropizzato). La procedura, è sostanzialmente basata su tre principali fasi (fase introduttiva (suddivisa a sua volta nelle sottofasi di iniziativa e pubblicità), fase istruttoria, fase decisoria e una serie di documenti sia non tecnici (a carattere divulgativo) che tecnici, di cui il principale è lo Studio di Impatto Ambientale (SIA). L’obiettivo del presente lavoro è quello di applicare la tecnologia dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT) come strumento per le attività decisionali. In questo contesto l’uso dei Sistemi Informativi Territoriali si pone come un utile strumento sia nella fase di archiviazione, gestione, analisi e rappresentazione di dati geografici, sia nella fase di gestione delle emergenze. Implementato il sistema si possono individuare i punti critici di emissione e la loro distribuzione attuando le decisioni più idonee per mitigare il rischio.

2. L’esigenza

Il lavoro, affrontato inizialmente come tesi di Laurea magistrale presso l’Università di Messina ha lo scopo di evidenziare una metodologia che esprima valutazioni concrete e decisioni per la mitigazione del rischio industriale, in particolar modo per le aziende con rischio incidente rilevante, come nel caso della Valle del Mela. Tale rischio, essendo generato da una sorgente antropica, implica, che le potenziali sorgenti di pericolo siano facilmente individuabili (coincidono con gli insediamenti produttivi), e che la magnitudo (intensità massima sviluppabile) sia teoricamente quantificabile. D’altra parte non è possibile definire un tempo di allerta e la velocità di svolgimento dell’evento incidentale può essere molto più elevata di quella di catastrofi naturali, ponendo un grave problema riguardo ai tempi di intervento. In questo contesto l’uso dei Sistemi Informativi Territoriali si pone come un utile strumento sia nella fase di archiviazione,gestione, analisi e rappresentazione di dati geografici, sia nella fase di gestione delle emergenze. Si è trattato di implementare un sistema con dati provenienti da poli informativi quali L’ARPA e la Provincia Regionale di Messina dipartimento delle politiche energetiche, sui i tre siti industriali presi in esame che nello specifico sono: Raffineria di Milazzo, Termica Milazzo e EdiPower.

Figura 2. Siti industriali presi in esame

3. La soluzione

Il lavoro è suddiviso in tre fasi. La prima fase ha riguardato nello specifico, il reperimento della cartografia di base opportunamente georeferenziata attraverso il sistema WGS84 affinché le carte tecniche, non aggiornate, si sono potute sovrapporre all’Ortofoto su grande scala evidenziando la localizzazione dell’area oggetto dello studio e procedendo all’aggiornamento della stessa carta tecnica.

Figura 3.Collegamento ipertestuale alla direttiva Seveso

Questo a permesso la creazione di un database conoscitivo delle singole aeree con dati di carattere generali, specificità di ogni singolo sito industriale, superfici territoriali interessate e, la possibilità o meno, di incidenti rilevanti. A tale scopo, a dimostrare la pericolosità dei siti proposti, è stato inoltre associato ad ogni singola aerea, mediante collegamenti ipertestuali, la normativa europea di riferimento sui rischi industriali Seveso.

Figura 4. Database delle sostanze prodotte dalle industrie

La seconda fase riguarda il quadro conoscitivo nel dettaglio, attraverso la progettazione di un database specifico per ogni inquinante che insiste nell’area di studio. Un database complesso implementato con i dati raccolti dal 2010 al 2012 consentendo di creare mappe tematiche che, attraverso la sovrapposizione, ha reso possibile la lettura immediata dei singoli rischi chimici che interessano l’area.

4. Il cambiamento

Lo strumento GIS-based creato rappresenta un valido supporto per la realizzazione di linee guida per la Valutazione d’Impatto Ambientale legato alla semplicità di archiviazione e visualizzazione delle informazioni e alla dinamicità delle informazioni, questo mediante le Query. L’analisi della scheda, ha consentito di individuare un possibile rischio, elaborato attraverso la matrice del rischio chimico relativa, in questo caso all’olio combustibile. La matrice elaborata è: R= GxFxE. La gravità, cha va da un valore minimo di 1 a 5, è data dalla scheda sicurezza che evidenzia un rischio elevato quindi è stato attribuito un valore massimo, la frequenza, ipotizzando di riferire la matrice ai residenti prossimi alle aree, è 1 visto che non sono a contatto “diretto” con il materiale mentre l’esposizione rimane elevata perché restano comunque esposti nelle aree prossime alla produzione. Dalla matrice avremo un R=25 ovvero tra il rischio medio e modesto con azioni da prevedere a breve termine. Stesso discorso si è ipotizzato per chi invece è esposto nelle aree di produzione. In questo caso la R varia da 25 a 100 quindi rischio molto alto con azioni da prevedere in modo immediato. Resta chiaro che per quanto riguarda i lavoratori già la scheda sicurezza predispone delle prescrizioni da considerare in presenza di tale rischio tuttavia appare comunque chiaro che il rischio è presente e necessita di azioni valide finalizzate alla sua riduzione.

Figura 5. Matrice del rischio agenti chimici

Implementando un sistema informativo territoriale come strumento per le attività decisionali, si possono dunque effettuare analisi diverse per affrontare tale problematica nei suoi più svariati aspetti e in linea con i criteri individuati a livello europeo e nazionale, per lo sviluppo sostenibile in Italia che individua, alcuni obiettivi strategici di carattere generale per la mitigazione del rischio. La conseguenza è la possibilità di rendere più sicure le aree a più alto rischio attraverso azioni puntuali e varie consistenti in:

Azioni non strutturali, delocalizzazione di attività ed infrastrutture, l’adeguamento dei PRG.

Azioni strutturali ed interventi per la ricerca di mitigazione del rischio.

Incrementare la sicurezza degli impianti.

Sviluppare una zonizzazione di rischio per limitare ulteriori danni all’Ambiente (Buffer zone).

La predisposizione di tali accorgimenti sia a livello urbanistico che logistico possono consentire, in termini di sviluppo sostenibile, una maggiore e migliore vivibilità degli spazi interessati ed esterni permettendo, nei processi decisionali futuri, una maggiore attenzione e valutazione dei rischi legati alle attività e alle zone industriali spesso localizzate ai margini dello spazio urbanizzato.

5. Riferimenti

FRANCESE Domenico (2010) Il POT delle aree archeologiche della città di Vibo Valentia – applicazione

GIS, Gambardella Editore.

FRANCESE Domenico (2013) Il Marocco verso un nuovo riequilibrio territoriale. Il Marocco e le "villes

nouvelles"- un territorio sperimentale – EAI Edizioni Accademiche Italiane

FRANCESE Domenico (2013) Il Sistema informativo territoriale dei centri in via di spopolamento e della

rete di ecovillaggi in M.A. TETI SPOPOLAMENTO E DISURBANIZZAZIONE IN CALABRIA. Schedatura

e Strategie di Rigenerazione Urbana dei Centri Minori. La Rete Regionale degli Ecovillaggi. Reggio

Calabria, Iiriti Editore

FRANCESE Domenico (2013) Spopolamento e disurbanizzazione nei sub ambiti provinciali. La Provincia

di Vibo Valentia in M.A. TETI SPOPOLAMENTO E DISURBANIZZAZIONE IN CALABRIA. Schedatura e

Strategie di Rigenerazione Urbana dei Centri Minori. La Rete Regionale degli Ecovillaggi. Reggio

Calabria, Iiriti Editore

CAIAFFA E. (2006). Sistemi informativi geografici. ENEA – Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e

l’Ambiente.

STEFANINI L. (2003). I sistemi informativi geografici (GIS) e le nuove applicazioni dell’informazione

georeferenziata.