PARROCCHIA MARIA ss. IMMACOlAtA

Rione CocuzzoPotenza

VenerdÌ Santo3 aprile 2015 - ore 15.00

Carissimi fratelli e sorelle nella fede, la

nostra comunità parrocchiale sta com-

piendo un cammino di formazione spi-

rituale in vista dell’Ordinazione Presbi-

terale di don Giuseppe De Marco, cam-

mino che culminerà sabato 9 Maggio,

giorno in cui, questo nostro figlio sarà

consegnato alla Chiesa diocesana me-

diante l’unzione e la preghiera consa-

cratoria del nostro Arcivescovo.

E’ un evento di grazia per tutta la

Chiesa, in modo speciale per noi che

lo abbiamo visto crescere, formarsi

e diventare testimone credibile nel-

le molteplici iniziative di cui si è reso

protagonista, non ultima le precedenti

edizioni della Passio Christi nelle quali

ha ricoperto il ruolo del Cristo soffe-

F O T O R E A L I Z Z A T E D A

rente, morto e risorto il terzo giorno.

Il sacerdozio ministeriale si inserisce, in-

fatti, nell’unico sacerdozio di Cristo. Per

questo motivo il presbitero è chiama-

to non solo a compiere le azioni sacre

agendo a nome di Cristo – in virtù del

sacramento dell’ordine – ma anche a

fare suoi i sentimenti di Cristo, a con-

dividerne la stessa sorte, che è anzitutto

quella di condurre gli uomini al Padre e,

pertanto di soffrire, come ha fatto Gesù,

la stessa passione di amore con la quale

Lui ha offerto la sua vita.

E’ per questo che la rappresentazione

PAssIO CHRIstI 2015 affronterà il

tema della vocazione/chiamata.

Il grande dramma vissuto da Gesù sarà

inserito in una cornice più ampia che

vuole ripercorrere, attraverso l’espe-

rienza dei discepoli di Gesù, e in modo

particolare l’esperienza di PIEtRO e di

GIOVANNI, l’itinerario di fede del

discepolo come ricerca di Dio.

Punto di riferimento saranno i racconti

della chiamata e delle apparizioni tratte

dal vangelo secondo Giovanni: il cam-

mino di fede costituisce, infatti, nel quarto

vangelo il tema di fondo, che nella sua

struttura è una teologia della rivelazione

di Dio, che si è compiuta in Cristo e che

gli uomini devono accogliere.

Il vangelo secondo Giovanni distingue

tre tappe successive che il discepolo

deve vivere nella vita cristiana.

Il Prologo afferma: “A quanti lo han-

no accolto, ha dato il potere di di-

ventare figli di Dio, a quelli che cre-

dono nel nome di colui che non da

sangue, né da volere di carne, né da

volere di uomo, ma da Dio è stato

generato” (1,12-13).

In questo passo la progressione dei tre

verbi: “accogliere”, “credere”, “cono-

scere”, sottolinea che l’itinerario inizia

con l’incontro del Verbo della vita da

“accogliere” personalmente, poi esso

continua con la crescita della fede che

si compie ne “credere nel suo nome”, in-

fine matura e dà frutto in coloro che

sono diventati figli e sono, allora, in

grado di “conoscere” Dio.

In tutta la Bibbia l’iniziativa nella vita

dell’uomo è costantemente di Dio.

Egli si fa incontro all’uomo e lo invita

alla sequela per condurlo gradualmen-

te alla comunione con sé.

Questa volontà salvifica di Dio è all’ori-

gine di ogni ricerca, che si storicizza

con l’incarnazione e la missione del Fi-

glio. Davanti a questa iniziativa gratuita

di Dio, spetta all’uomo l’atteggiamento

di risposta, di lasciarsi cercare, l’affidar-

si, il credere e così entrare in un cam-

mino di fede.

Sarà poi la fede in Gesù a condurre il

discepolo a conoscere nel Rabbi di Na-

zaret il Figlio di Dio e a far maturare

una vita di esperienza filiale e di comu-

nione con il Padre.

Il “cercare” Dio in Gesù, dunque, si inse-

risce nel cammino di fede che i cristiani

devono praticare per giungere all’in-

contro personale con Dio.

Questo atteggiamento di vita con le sue

molte sfumature avvia, accompagna

l’esistenza cristiana e la fede dei creden-

ti. Essi così sono condotti alla conoscen-

za intima di Dio, che si raggiunge per

rivelazione ed è dono gratuito del Padre.

Solo a questo punto del loro itinerario

di fede i discepoli di Gesù raggiungono

una “conoscenza” autentica di Cristo e

del Padre e sono in grado di vivere in

pienezza la loro vita cristiana, poiché

hanno ricevuto “l’unzione del santo”

che dimora in loro e li ammaestra inte-

riormente (cf 1Gv 2,20.27).

Essi allora possono valutare tutto alla

luce dello Spirito e donarsi pienamen-

te a Dio e ai fratelli nell’amore. Solo la

fede in Cristo è la fonte dell’amore cri-

stiano verso ogni uomo.

Nel cammino di ricerca di Dio emer-

ge un dato con forza: il riferimento a

Cristo, quale condizione essenziale per

ogni autentico incontro con Dio.

Il vangelo secondo Giovanni è esplici-

to su questo punto quando afferma:

“Nessuno ha mai visto Dio. Il Figlio Uni-

genito che è rivolto verso il seno del Pa-

dre, egli ce l’ha rivelato” (Gv 1,18).

Di fronte alla mediazione fondamentale

di Cristo, l’uomo ha un compito fonda-

mentale: non solo quello di rinunciare a

una ricerca di sé e di ogni progetto uma-

no da raggiungere con le proprie forze,

ma di far sempre più posto all’inizia-

tiva di Dio e al suo dono, convinto che

in Cristo passa la propria realizzazione

di vita e si è introdotti all’intimità e alla

comunione con Dio.

E, in concreto, far posto all’iniziativa di

Dio significa per il discepolo di oggi

cercare Cristo nella comunità cristiana

attraverso la sua parola e rimanendo

nel suo amore.

“Chiunque ama è nato da Dio e conosce

Dio. Chi invece non ama non ha conosciu-

to Dio, perché Dio è Amore” (1Gv 4,7-8).

Il vero discepolo di Gesù è colui che ri-

cerca Dio vivendo nella fede e nell’amore

con tutta la sua esistenza, altrimenti la

sua ricerca diventa vuota e senza senso.

Ma Dio non lo si può trovare se prima

non ci si è lasciati trovare da lui, dando

spazio alla sua iniziativa nella nostra vita.

Cercare Dio, allora, significa accogliere

la novità di Cristo e la sua parola, per-

correndo un cammino di fede con lui

convinti che egli è la “via”(Gv 14,16) che

conduce all’amore del Padre.

Personaggi

I personaggi, circa 150, che animeranno

la Via Crucis sono quelli della tradizio-

ne biblica; Gesù, Pietro, Giovanni, Giu-

da, Tommaso e gli altri discepoli; Caifa,

Anna, Nicodemo e il gruppo dei sommi

sacerdoti. Ponzio Pilato e sua moglie

Claudia; Erode, Erodiade e la loro figlia

Salomè con tutto il seguito delle ancel-

le; Maria la mamma di Gesù, Maria di

Magdala, Maria di Cleofa, il Centurione,

il Cireneo, Barabba, la Veronica, la Sa-

maritana, i due ladroni, il gruppo delle

pie donne, gli Angeli della risurrezione;

il gruppo dei soldati romani, servi, pag-

getti reali e tanti popolani.

Su tutti vigilerà la MORTE con le sue ten-

tazioni, personificazione delle sofferenze

e delle povertà del nostro tempo: pover-

tà di materie prime necessarie per vivere,

povertà spirituale, povertà di valori e di

relazioni. Sono queste povertà, oggi, le

tre compagne dell’uomo che lo allonta-

nano da Dio e lo conducono al nascon-

dimento, al rinnegamento, al tradimento.

L’uomo è più felice nel vivere le brevi

illusioni di ogni giorno che le promesse

di Dio.

E’ il duello tra morte e vita!

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Il Comitato Organizzatore ringrazia

Per la collaborazione ricevuta

Laura FusaroVenDiTA PrODOTTi Per

PArrUCCHieri eD eSTeTiSTe

FOTOGrAFO UFFiCiAle

ViDeOMAKer UFFiCiAle

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PASSIONE DI CRISTO, PASSIONE DELL’UOMODa quando l’Innocente fu tradito e il Benefattore rinnegato; da quando il Maestro fu schiaffeggiatoe il Pastore abbandonato; da quando il Liberatore fu rifiutato e il Signore sputato e flagellato, da quando il Santo fu preferito ad un criminale nella Passione si rinnova la storia dell’uomo. Non sprecare le tue lacrime per il Re,perché altre lacrime rigano i volti e cuori bambini sono nell’angoscia. Tergi il sudore di sangue degli umiliati, metti sulle tue spalle le croci dei condannati, accogli madri senza figli e figli senza padri. Fatti compagno di strada agli scoraggiati, corri là dove la paura chiude i timorosi e annunzia che la tomba è vuota e Cristo Gesù non è schiacciato e vinto dal dolore del mondo, ma è il Vincitore di ogni morte.

Sarebbe difficile menzionare e ringraziare singolarmente tutti coloro i quali si sono prodigati per la buona riuscita della PASSIO CHRISTI, perché sono tanti e non potrebbe essere diversamente, data la complessità e le proporzioni di questo evento.Con questa nota, però, vorrei che ogni collaboratore si sen-tisse “ringraziato”, sapendo dentro di sé quanto ha dato e quanto ha fatto: dalle signore che hanno pulito la Chiesa, messo i fiori, dal Gruppo Liturgico che ha animato i riti del-la settimana santa; al coro parrocchiale ed ai ministranti, alle suore, agli animatori e alla comunità educante.Desidero rivolgere tutto il mio apprezzamento alla Com-missione economico-finanziaria, meravigliosi volontari che si sono prodigati con entusiasmo, non senza difficol-tà, nella realizzazione dell’evento, grazie a loro per l’al-to profilo raggiunto nel corso degli anni e per l’impegno profuso nella cura di ogni aspetto della manifestazione. Un ringraziamento speciale va all’Associazione “SCAC- CIAPENSIERI” che ha curato con la competenza e la pro-

fessionalità che la contraddistingue gli aspetti teatrali e musicali dell’evento.Grazie a chi ha realizzato le scenografie, a chi ha mon- tato le scene e i palchi, a chi ha pensato alla distribuzione dei volantini e curato la pubblicità dell’evento, ai tecnici, al servizio d’ordine, agli attori, ai figuranti e a chi ha rea- lizzato il servizio fotografico e video.Un grazie sincero agli Organi di stampa.Un ringraziamento fervido alla sartoria parrocchiale per l’allestimento dei costumi dei figuranti.Desidero inoltre rivolgere la mia riconoscenza a tutte le Forze dell’Ordine, all’Acta, ai volontari della Croce Rossa Italiana che si sono attivamente adoperati perché tutto si svolgesse nel massimo ordine e con la massima serenità.Da soli non saremmo stati capaci di realizzare una così grande manifestazione, quindi nessuno può considerarsi ed essere “organizzatore unico” di tale evento.

Il parroco, Don Donato LAURIA

“Da 15 anni, la più grande Rappresentazione vivente, fatta in città,della Passione di Nostro Signore.”