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capitolo LE RISPOSTE 18 CULTURA AMBIENTALE Il giardino botanico delle Viote, Monte Bondone

PAT Vol RapportoStatoAmbiente · ne ambientale e stampa, il secondo e il terzo con l’attività editoriale rivolta direttamente al pubblico dell’Ente, o attraverso i prodotti editoriali

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capitolo

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18CULTURA

AMBIENTALE

Il giardino botanico delle Viote, Monte Bondone

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18. CULTURA AMBIENTALE

a cura di: Marco NiroSettore informazione e qualità dell’ambiente APPA

con la collaborazione di:

Agenda 21 Consulting S.r.l.

Monica TamaniniSettore informazione e qualità dell’ambiente APPA

tutti gli Enti Pubblici e privati che hanno risposto al questionario loro inviato

Jacopo MantoanSettore informazione e qualità dell’ambiente APPA (redazione)

La versione integrale del presente capitolo è consultabile sul sito dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente: www.appa.provincia.tn.it

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18.1 Metodologia e campo dell’indagine ............................................................................................... 283

18.2 L’informazione ambientale pubblica ............................................................................................ 284

18.2.1 Informazione ambientale pubblica e stampa ................................................ 284

18.2.2 Prodotti editoriali di informazione ambientale......................................... 285

18.2.3 Informazione ambientale pubblica su web ....................................................... 286

18.3 La comunicazione ambientale pubblica .................................................................................. 287

18.3.1 Comunicazione ambientale pubblica su web ................................................ 287

18.4 L’educazione e la formazione ambientali pubbliche ............................................ 288

18.4.1 L’educazione ambientale pubblica ................................................................................. 288

18.4.2 La formazione ambientale pubblica ........................................................................... 289

18.5. La partecipazione ambientale .................................................................................................................. 291

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Favorire e guidare processi produttivi di cultura ambientale, in tutte le modalità possibili (informazione, comunicazione, educazione e partecipazione), è diventato, per l’Ente Pub-blico, non solo un obbligo normativo – a livello comunitario introdotto soprattutto dalla Convenzione di Aarhus del 1998 – ma anche una scelta strategica e lungimirante, capace di portare vantaggi concreti a chi la compie, come soprattutto, da un lato, il sostegno di un cittadino più consapevole nell’attuazione delle politiche di sostenibilità ambientale e, dall’altro, la crescita della fi ducia dei cittadini e degli altri attori sociali verso le Amministra-zioni, con la conseguente riduzione di confl ittualità quando si tratta di prendere decisioni in campo ambientale.

18.1 Metodologia e campo dell’indagine

A differenza dei precedenti RSA della Provincia di Trento, in questo si è deciso di monito-rare l’elemento quantitativo, e non solo qualitativo, delle attività di informazione, comuni-cazione ed educazione ambientale in Trentino. Si è scelto di fare riferimento alle attività re-alizzate dagli Enti Pubblici, e, nell’insieme degli Enti Pubblici, di interpellare quelli dal peso più rilevante in questo campo, inviando loro un apposito questionario di rilevazione.

Il questionario è stato sottoposto innanzitutto alla Provincia autonoma di Trento. In par-ticolare, per quanto riguarda le attività di informazione ambientale, è stato interpellato l’Uffi cio Stampa, mentre per quanto riguarda le attività di comunicazione e di educazione ambientale sono state interpellate le Agenzie e i Dipartimenti che sono maggiormente impegnati nella realizzazione di tali attività: l’Agenzia provinciale per la protezione dell’am-biente (APPA) – chiamata per legge a svolgere attività di informazione, comunicazione ed educazione ambientale – ma anche l’Agenzia Provinciale per l’energia (APE), il Diparti-mento agricoltura e alimentazione, il Dipartimento urbanistica e ambiente, il Dipartimento protezione civile e tutela del territorio e il Dipartimento risorse forestali e montane; nel caso della formazione ambientale, per la PAT sono stati interpellati anche l’Uffi cio fondo sociale Europeo e il Dipartimento istruzione.

Per completare il quadro della Pubblica Amministrazione, si è deciso di inviare il que-stionario anche agli 11 Comprensori e ai 5 maggiori Comuni trentini: Trento, Rovereto, Pergine Valsugana, Riva del Garda e Arco.

Sono stati poi identifi cati altri 6 Enti Pubblici particolarmente importanti nel campo della cultura ambientale trentina: il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Naturale Paneveg-gio Pale di San Martino, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (dal 2008 Fondazione Mach), il Museo Civico di Rovereto e il Centro di Ecologia Alpina (dal 2008 confl uito nella Fondazione Mach). Nel caso della formazione ambientale, è stata interpellata anche l’Università degli Studi di Trento.

Tutti i soggetti invitati a compilare il questionario, complessivamente 23 più la PAT con le sue 9 strutture (le 2 Agenzie, i 4 Dipartimenti e l’Uffi cio Stampa, più l’Uffi cio FSE e il Dipartimento istruzione per la formazione ambientale), hanno risposto al questionario inviato. Tuttavia, la qualità dei dati è da considerarsi bassa, per la limitata disponibilità dei dati stessi nell’ambito di molti degli Enti interpellati, soprattutto nel caso dei Comuni e dei Comprensori e delle due annate monitorate più distanti nel tempo, il 2004 e il 2005 (maggiore disponibilità è stata riscontrata per le annate più vicine, il 2006 e il 2007). Tale disponibilità limitata è dovuta essenzialmente al fatto che in molti casi manca, anche pres-so Enti Pubblici di dimensioni medio-grandi, una rilevazione quantitativa sistematica delle attività di informazione, comunicazione ed educazione ambientale realizzate.

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18.2 L’informazione ambientale pubblica

Sono stati considerati tre indicatori, il primo avente a che fare col rapporto tra informazio-ne ambientale e stampa, il secondo e il terzo con l’attività editoriale rivolta direttamente al pubblico dell’Ente, o attraverso i prodotti editoriali tradizionali oppure attraverso il nuovo media per eccellenza, il web.

18.2.1 Informazione ambientale pubblica e stampa

Nel questionario inviato agli Enti Pubblici presi in esame nell’indagine è stato chiesto di conteggiare il numero di comunicati e di conferenze stampa prodotti dall’Ente su temati-che ambientali. Si è poi cercato di verifi care anche l’esistenza di un monitoraggio, presso gli stessi Enti, dell’effi cacia dei loro sforzi informativi, chiedendo loro il conteggio degli articoli su quotidiani e periodici, nazionali e locali, che nel trattare argomenti di carattere ambientale riportano notizie e informazioni sull’Ente. E si deve osservare, guardando alla limitata disponibilità riscontrata soprattutto per questo dato – indisponibile o comunque solo stimato per ben un terzo degli Enti interpellati – che ancora oggi, presso gli Enti Pub-blici trentini, non è suffi cientemente invalsa la pratica di monitorare l’effi cacia dei propri sforzi informativi nei confronti dei mass-media.

Guardando ai grafi ci in fi gura 18.1 e 18.2, si nota una tendenza alla crescita quantitativa di tutti e tre gli elementi monitorati – comunicati stampa, conferenze stampa e presenze su stampa – con una media per Ente, rispettivamente, di 33, 6 e 294 unità nell’anno 2007.

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2004 2005 2006 2007

Altri Enti Pubblici rilevanti (PNAB, PNPPSM, MTSN, IASMA, CEA, MCR)5 maggiori ComuniComprensori PAT

Figura 18.1: comunicati stampa emessi dagli Enti Pubblici trentini su tematiche ambientali (2004-2007)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’ambiente APPA)

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2004 2005 2006 2007

Altri Enti Pubblici rilevanti (PNAB, PNPPSM, MTSN, IASMA, CEA, MCR)5 maggiori ComuniComprensori PAT

Figura 18.2: conferenze stampa organizzate dagli Enti Pubblici trentini su tematiche ambientali (2004-2007)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’ambiente APPA)

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18.2.2 Prodotti editoriali di informazione ambientale

Tra tutti i possibili prodotti editoriali, si è scelto di monitorare quelli che richiedono un certo sforzo di elaborazione:

1) le raccolte di dati ambientali, intese come compendi statistici di dati relativi all’ambien-te;

2) i manuali e le linee guida, intesi come tutti quei prodotti editoriali concepiti come guida per gli operatori del settore;

3) i rapporti tematici e i piani, intesi come tutti i documenti in grado di fornire un quadro conoscitivo generale su una specifi ca componente ambientale;

4) gli atti di convegni, intesi come raccolta degli interventi tenuti durante i convegni orga-nizzati dall’Ente.

Tra le quattro tipologie di prodotto, si rileva una leggera preponderanza dei rapporti te-matici e dei piani, mentre la minor produzione riguarda gli atti dei convegni. La scarsa disponibilità del dato nelle annate 2004 e 2005 suggerisce di non ritenere assodato il trend crescente evidenziato dal grafi co in fi gura 18.3 per tutte e quattro le tipologie di prodotto.

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

1. Attività di informazione

ambientale pubblica sui media

Cultura ambientale R PDQ ? P 2004-2007

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1) Raccolte dati ambientali

2) Manuali e linee guida

3) Rapporti tematici e Piani

4) Atti di convegni

2004 2005 2006 2007

Figura 18.3: prodotti editoriali editi dagli Enti Pubblici trentini su tematiche ambientali (2004-2007)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’am-biente APPA)

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

2. Attività editoriale di informazione

ambientale pubblicaCultura

ambientale R PDQ ? P 2004-2007

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18.2.3 Informazione ambientale pubblica su web

Tutti gli Enti Pubblici trentini presi in esame nella nostra analisi hanno un sito internet; sono stati monitorati ricercando in essi i più signifi cativi strumenti dell’informazione am-bientale a mezzo web:

1) i database ambientali, intesi come raccolte organizzate di dati a carattere ambientale, che in maniera interattiva supportano l’utente nella ricerca delle informazioni;

2) l’attività informativa sistematica, non estemporanea, consistente nella produzione e fornitura di notizie ad oggetto ambientale;

3) le aree tematiche del sito dedicate all’ambiente in genere o a specifi ci temi ambienta-li;

4) i documenti e la modulistica a carattere ambientale, scaricabili sul PC dell’utente.

Si rileva che la quasi totalità dei siti monitorati (18 su 21) svolge attività informativa, benché si debba osservare come in alcuni casi essa sia ponderosa e a getto continuo (PAT e Comune di Trento su tutti), in altri, invece, meno frequente e sistematica (nel caso soprattutto dei Comprensori).

Meno diffuse, ma comunque presenti nella maggior parte dei casi, sono le possibilità di scaricare documenti e modulistica e la presenza di aree tematiche dedicate a specifi che tematiche ambientali o all’ambiente in generale.

La nota dolente è invece rappresentata dai database ambientali: a parte le schede botani-che dello IASMA, le schede foto-cine-bibliografi che del Museo Civico di Rovereto e le ban-che dati cartografi che navigabili della PAT e del Comune di Trento (peraltro all’avanguardia nel settore), negli altri casi manca ancora questa modalità avanzata di fornire informazioni ambientali, nonostante la Direttiva 2003/4/CE richieda esplicitamente agli Enti Pubblici proprio la creazione di banche dati ambientali aggiornate e accessibili.

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Database Attività informativa Aree tematiche Doc. e modulistica

Figura 18.4: uso degli strumenti web d’informa-zione ambientale sui siti internet degli Enti Pubblici trentini (2008)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’ambiente APPA)

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

3. Attività di informazione

ambientale pubblica su web

Cultura ambientale R PDQ ? P 2008

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18.3 La comunicazione ambientale pubblica

Tra le attività comunicative, sono state oggetto del monitoraggio:

1) le campagne di comunicazione ambientale, volte a sensibilizzare il pubblico su tema-tiche ambientali, attraverso l’utilizzo dei mass-media (tv, giornali, radio, web);

2) gli incontri, i convegni, i seminari, i workshop e le conferenze promosse ed organizzate dall’Ente su tematiche ambientali, anche in collaborazione con altri Enti;

3) la partecipazione istituzionale a eventi, forum di Agende 21 locali e/o assemblee pubbliche con comitati di cittadini, per informare su determinati temi ambientali del territorio di riferimento;

4) le manifestazioni alle quali l’Ente ha partecipato con l’allestimento di uno stand infor-mativo proprio o condiviso con altri enti su tematiche ambientali.

Tra le quattro tipologie di prodotto, come evidenziato dal grafi co in fi gura 18.5, si rileva una preponderanza della partecipazione a eventi organizzati da altri e dell’organizzazione propria di seminari e convegni. Più contenuto l’allestimento di stand informativi e soprat-tutto il numero di campagne di comunicazione ambientale.

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

4. Attività di comunicazione

ambientaleCultura

ambientale R PDQ ? P 2004-2007

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1) Campagne di comunicazione ambientale

2) Incontri/seminari organizzati

3) Partecipazione a eventi

4) Attività standistica

2004 2005 2006 2007

Figura 18.5: attività di comunicazione ambientale rea-lizzate dagli Enti Pubblici trentini (2004-2007)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’am-biente APPA)

18.3.1 Comunicazione ambientale pubblica su web

Gli strumenti della comunicazione su web si distinguono da quelli d’informazione per il loro maggiore grado di interattività. Ecco quelli che sono stati monitorati nella presente indagine:

1) la presenza di indirizzo e-mail di uffi ci o strutture dell’Ente competenti in materia am-bientale;

2) i sondaggi, ovvero questionari a risposta chiusa o aperta rivolti agli utenti su questioni di carattere ambientale;

3) i forum, ovvero sezioni alle quali l’utente possa iscriversi e inviare proposte di discus-sione su tematiche ambientali;

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18.4 L’educazione e la formazione ambientali pubbliche

18.4.1 L’educazione ambientale pubblica

Si è scelto di monitorare entrambi i momenti coinvolti: quello della progettualità dei per-corsi e quello della loro realizzazione, distinguendo tra l’educazione rivolta alle scuole e quella rivolta alle cittadinanze e agli altri attori sociali.

Per quanto riguarda la progettualità, si rileva un trend progressivamente crescente per quella scolastica, mentre per quella extrascolastica la crescita si è fermata nel 2007 con una leggera regressione. Da rilevare come, in maniera non del tutto adeguata agli obiettivi che l’attività di educazione pubblica ambientale dovrebbe prefi ggersi, la progettualità ex-trascolastica rimanga ancora troppo residuale rispetto agli sforzi fatti in campo scolastico.

4) l’iscrizione a eventi, intesa come possibilità che gli utenti del sito possano iscriversi a corsi, seminari, convegni, ecc. di carattere ambientale organizzati dall’Ente;

5) l’iscrizione a newsletter, intesa come possibilità che gli utenti del sito possano iscriversi a un bollettino/notiziario prodotto dall’Ente in maniera sistematica, contenente anche notizie di carattere ambientale.

Si rileva in generale una ridotta intensità nell’uso degli strumenti di comunicazione su web, rispetto all’uso degli strumenti d’informazione, in linea con una più generale tenden-za che riguarda l’uso del mezzo nel suo complesso da parte degli Enti Pubblici, per cui in molti casi gli elementi del Web 2.0 devono ancora soppiantare quelli del Web 1.0.

Questo però non evita di sorprendersi di fronte al fatto che in 8 casi su 18 la Pubblica Amministrazione non metta a disposizione un indirizzo e-mail specifi camente dedicato alle questioni ambientali.

Sorprende negativamente anche il dato relativo alla possibilità di iscriversi ad una new-sletter: mentre, come si è riscontrato, è piuttosto diffusa l’attività sistematica di diffondere informazioni a mezzo web, meno della metà di chi lo fa ha realizzato il passo successivo, più interattivo e che segnerebbe un notevole salto qualitativo del processo informativo: dare la possibilità all’utente di farsi spedire nella propria casella di posta un notiziario.

Ampiamente sottoutilizzati anche gli altri strumenti, tra cui i due dalle maggiori potenzialità interattive: i forum e soprattutto i sondaggi (attivati solo da 2 siti su 23).

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E-mail (18 enti) Sondaggi Forum Iscrizionea eventi

Iscrizionenewsletter

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Figura 18.6: uso degli strumenti web di comunicazione ambientale sui siti internet degli Enti Pubblici trentini (2008)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’ambiente APPA)

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

5. Attività di comunicazione pubblica

ambientale su webCultura

ambientale R PDQ ? P 2008

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18.4.2 La formazione ambientale pubblica

Si conclude la rassegna dell’educazione pubblica ambientale occupandoci della formazio-ne ambientale, ovvero quella particolare attività educativa fi nalizzata a fornire gli strumenti per svolgere un determinato compito o una determinata attività.

Si rammenta che, nel caso della formazione ambientale, il gruppo di Enti Pubblici interpel-lati è stato allargato all’Uffi cio Fondo Sociale Europeo della PAT, al Dipartimento istruzione della PAT e all’Università degli Studi di Trento, per l’evidente importanza ricoperta in Tren-tino da tali organizzazioni nell’ambito della formazione in generale.

Gli Enti Pubblici presi in esame sono stati invitati, rispetto al quadriennio 2004-2007, a con-

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3) Progetti educativi scolastici 4) Progetti educativi extrascolastici

2004 2005 2006 2007

Figura 18.7: progetti educativi ambientali scolastici ed extrasco-lastici predisposti dagli Enti Pubblici trentini (2004-2007)

(Fonte: Settore informa-zione e qualità dell’am-biente APPA)

010002000300040005000600070008000

1) Interventi didattici scolastici 2) Interventi didattici extrascolastici

2004 2005 2006 2007

Figura 18.8: interventi educativi ambientali scolastici ed extrasco-lastici realizzati dagli Enti Pubblici trentini (2004-2007)

(Fonte: Settore informa-zione e qualità dell’am-biente APPA)

Indicatore Tematica Tipol. Disponib. Situazione Trend Disponibilitàspaziale

Disponibilità temporale

6. Attività di educazione

ambientale pubblicaCultura

ambientale R PDQ ? P 2004-2007

Per quanto riguarda la fase realizzativa, il grafi co in fi gura 18.8 mostra un trend decrescente sia per l’ambito extrascolastico, sia soprattutto per quello scolastico. Il dato è probabilmente spiegabile con la contemporanea crescita registrata negli ultimi anni, nel campo dell’educa-zione ambientale in Trentino, della progettualità e quindi dell’attività degli enti privati, concor-renziale rispetto a quella pubblica. In ogni caso, nel 2007 resta pur sempre elevato il dato assoluto, specialmente per l’ambito scolastico, dove sono stati realizzati 4.029 interventi.

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teggiare il numero di corsi da essi realizzati, intesi come percorsi formativi, di durata variabile, articolati in una serie di attività teorico-pratiche integrate, che possono essere relative ad una tematica ambientale specifi ca oppure inglobare più di una tematica, i cui destinatari posso-no essere sia il personale dipendente dell’Ente sia la cittadinanza o una parte di essa.

Si rileva un trend complessivamente in crescita. È preponderante l’attività realizzata dagli altri Enti Pubblici rilevanti, in cui va sottolineato l’importante contributo dei due Parchi Naturali provinciali, con 10 corsi organizzati nel 2007, e soprattutto dell’Università, con 41 corsi. La PAT mantiene un ruolo di rilievo, con l’organizzazione di 29 corsi su 92 nel 2007. Non signifi cativo il ruolo di Comuni e Comprensori.

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Altri Enti Pubblici rilevanti (PNAB, PNPPSM, MTSN, IASMA, CEA, UNITN, MCR)5 maggiori ComuniComprensori PAT

Figura 18.9: corsi di formazione ambien-tale realizzati dagli Enti Pubblici trentini (2004-2007)

(Fonte: Settore informazione e qualità dell’ambiente APPA)

La Rete trentina di educazione ambientale

La Rete trentina di educazione ambientale fa parte del Sistema nazionale di Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale, conosciuto come Sistema IN.F.E.A., promosso dal Ministero dell’Ambiente a partire dagli anni ’90 e basato sull’accordo programmatico sancito dalla Conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano il 23 novembre 2000 e aggiornato l’1 agosto 2007 con il nuovo documento “Orientamenti e obiettivi per il nuovo quadro programmatico Stato-Re-gioni e Province autonome di TN e BZ per l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità”. La creazione della Rete trentina, affi data dalla Provincia autonoma di Trento all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente- Settore informazione e qualità per l’ambiente con la legge 3/1999 costituisce, una svolta importante in quanto l’ente pubblico si è dotato fi nalmente di una struttura in grado di gestire direttamente le questioni legate alle problematiche dell’educazione ambientale come la pianifi cazione e realizzazione dei programmi in Trentino. La Rete è attualmente articolata in 11 Laboratori territoriali, e in 16 Centri di esperienza, attrezzata per lo svolgimento di un lavoro capillare coordinato dal perso-nale dell’APPA, che forma e supporta l’azione di circa 25 educatori ambientali.I Laboratori territoriali, nati in convenzione con enti locali, comprensori o altri soggetti istituzionali, sono centri di promozione, coordinamento delle attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale, rivolti a operatori interessati, amministrazioni pubbliche, enti, associazioni, scuola e cittadi-nanza in genere. Sono localizzati in forma capillare a livello di singolo comprensorio. La loro funzione assume prevalentemente la connotazione di servizio delle Amministrazioni locali, attraverso il quale mettere in comunicazione e sviluppare il dialogo tra i soggetti che lavorano nel settore dell’educazione e dell’ambiente a livello locale. L’azione dei singoli nodi è indirizzata a suscitare e mettere in rete il maggior numero possibile di risorse locali, umane, culturali e fi nanziarie, costruendo un sistema locale di educazione ambientale, a livello di singolo comprensorio.

continua

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I Centri di esperienza, nati in convenzione con enti locali, musei, enti parco, o altri soggetti, rappre-sentano un’importante risorsa educativa sul territorio, sono localizzati in luoghi di particolare interesse naturalistico e sono caratterizzati da spazi e attrezzature per esercitazioni interne o attività esterne inserite nell’ambiente e rivolte a gruppi scolastici e non. Molto spesso sono specializzati nella cono-scenza di un particolare ambiente e offrono a volte la residenzialità per sviluppare e approfondire la formazione, soprattutto dei giovani.Ogni anno, il Settore Informazione e Qualità dell’Ambiente dell’APPA produce: - la “Guida alle attività di educazione ambientale per le scuole del Trentino”, contenente la de-

scrizione dei progetti didattici offerti dalla Rete e distribuita agli insegnanti di tutte le scuole della Provincia, dall’infanzia alle medie superiori,

- “Vivi l’ambiente: il paesaggio trentino come laboratorio ambientale”, contenente le iniziative di educazione ambientale per l’estate rivolte a residenti e turisti di ogni età.

Da segnalare, infi ne, le Convenzioni che la Rete ha stipulato con numerosi enti pubblici e privati aventi ad oggetto attività e progetti di educazione ambientale. Ecco nella tabella di seguito il dettaglio delle 31 convenzioni stipulate da ciascun Laboratorio Territoriale (LT) e da ciascun Centro di Esperienza (CE).

Nodo Rete Ente Convenzionato

LT Valle di Fiemme Comune di MoenaLT Primiero Comprensorio Primiero LT Bassa Valsugana e Tesino BIM BrentaLT Alta Valsugana Servizio Conservazione Natura PATLT Val di Non Comune di CoredoLT Val di Sole Comprensorio Val di Sole

LT Giudicarie Comuni di Stenico, San Lorenzo in Banale, Lomaso,Bleggio Inferiore e Bleggio Superiore, Dorsino e Fiavé

LT Vallagarina Comprensorio VallagarinaLT Ladino di Fassa Comune di TeseroCE Villa Welsperg Parco Paneveggio Pale di San Martino CE Palazzo Gallo Comune di Castello TesinoCE Casa degli Spaventapasseri – Mulino Angeli Comune di Marter

CE Parco delle Terme di Levico Servizio Conservazione Natura PATCE Rotta Sauch Comuni di Cembra e GiovoCE Centro Studi Natura delle Maddalene Comune di BresimoCE Parco Nazionale dello Stelvio Parco Nazionale dello StelvioCE “La natura a portata di mano” Comune di Ronzo ChienisCE Palazzo Baisi Comune di BrentonicoCE Centro visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta Parco Naturale Adamello Brenta

CE “Sentiero etnografi co Rio Caino” Consorzio Iniziative Sviluppo scarl

Rete Trentina di Educazione Ambientale

Progetto SarcaGardaMincio (SAGAMI), con ARPA Veneto, APPA Trento, Centro Rilevamento Ambientale di Sirmione, Comunità del Garda, CNR-IREA e Laboratorio di Educazione Ambientale di Mantova

18.5 La partecipazione ambientaleNel 1992, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo tenutasi a Rio de Ja-neiro aveva prodotto, quale documento principale scaturito dai lavori, l’Agenda 21: un volume di 40 capitoli che defi nisce il programma d’azione per lo sviluppo sostenibile del ventunesimo secolo. Nel capitolo 28 del volume si invitano le amministrazioni locali ad avviare processi di consultazione della popolazione per attivare quello che si può ritenere uno dei maggiori stru-menti di partecipazione ambientale oggi a disposizione: le Agende 21 locali (AG21L).

segue

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COOPERAZIONE

Il Primo Rapporto sulla Qualità della Democrazia in Trentino

Nel maggio 2008 è stato commissionato dalla Provincia autonoma di Trento uno studio a un team di po-litologi che, con il supporto delle strutture amministrative della Provincia e con il contributo determinante dei diversi attori politici e sociali coinvolti – sindaci, capigruppo del consigli comunali, realtà del mondo associativo e cooperativo – hanno prodotto il “Primo Rapporto sulla Qualità della Democrazia in Trentino”.

Il rapporto ha preso in esame gli aspetti relativi alla democrazia rappresentativa, alla democrazia partecipativa e alla democrazia associativa. Il quadro fi nale che emerge dall’ indagine è quello di una democrazia trentina “in transizione tra un assetto tradizionale (dove i partiti politici esercitavano un ruolo importante in quanto contenitori di blocchi sociali e i cittadini attivi e le associazioni collegati ad essi) ed un assetto post-tradizionale (dove i vari ambiti della democrazia dovrebbero proteggere le loro autonomie specifi che e regolative avviando su questa base relazioni virtuose tra di essi)”.

Uno dei capitoli del Rapporto è intitolato “Partecipazione e confl itti nella Provincia autonoma di Trento”. In esso, gli autori Luigi Bobbio e Gianfranco Pomatto hanno ricostruito 3 processi di partecipazione in campo ambientale (consistenti in altrettanti processi di Agenda 21 Locale) e 5 casi di confl itto scatu-rito a seguito di decisioni politiche in campo ambientale non accettate da una parte della cittadinanza e della società civile coinvolta.

Al termine dell’indagine, gli autori così concludono: “Le amministrazioni trentine si sono attivate in varia misura e su diverse tematiche per tentare di colmare il fossato tra rappresentanti e rappresentati. […] Si tratta di un movimento allo stadio iniziale, molto disuguale e spesso casuale. […] La gestione dei confl itti appare sicuramente meno innovativa (e meno effi cace). […] L’ascolto dei gruppi della società civile è confi nato alle istanze (di portata modesta) previste dalle procedure formali, mentre il confronto informale e dialogico è sistematicamente bandito […]. Si tratta di un defi cit di confronto […] che ignora i mutamenti avvenuti su questo terreno in altri paesi europei e che spesso tende ad esacerbare i confl itti o a far prevalere una parte sull’altra e ad accrescere il senso di impotenza dei gruppi sconfi tti. L’analisi dei processi partecipativi ha però mostrato che esistono in Trentino risorse di conoscenza e esperienza per superare questi handicap. Sul piano dell’inclusione nei processi de-cisionali, la qualità della democrazia potrebbe facilmente migliorare, qualora esistesse una specifi ca volontà politica in questa direzione”.

Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso attorno a questioni ambientali rile-vanti, le autorità locali possono, assieme ai cittadini, alle comunità locali e alle imprese, formu-lare le migliori strategie. Il processo di consultazione aumenta la coscienza dei cittadini sulle questioni dello sviluppo sostenibile. Il risultato di un AG21L andata a buon fi ne è la defi nizione e la conseguente attuazione di un progetto di sviluppo locale sostenibile condiviso.

Da quando esiste lo strumento, in Trentino sono stati attivati i seguenti 7 processi di Agen-da 21 Locale (tra parentesi gli Enti Pubblici coinvolti):

– Agenda 21 del Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino (Comprensorio Bassa Valsu-gana e Tesino)

– Agenda 21 della Valle di Fiemme Comuni di Cavalese (capofi la) Castello Molina di Fiemme, Panchià, Predazzo, Tesero e Varena

– Agenda 21 di Riva del Garda e Tenno (Comune di Riva del Garda, con il Comune di Tenno).

– Agenda 21 di Rovereto (Comune di Rovereto)

– Agenda 21 del Comprensorio del Primiero (Comprensorio del Primiero)

– Agenda 21 delle Giudicarie Esteriori (Comuni di: San Lorenzo in Banale (capofi la), Lomaso, Fiavè, Bleggio Superiore, Bleggio Inferiore, Dorsino, Stenico)

– Agenda 21 “Area fra 2 città” (Comuni di: Besenello (capofi la), Aldeno, Calliano, Nomi, Volano, Mattarello, Ravina e Romagnano)