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Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici n° 35 - OTTOBRE 2017 Acome AMICI #20ANNI DI NOTTE GITANA: dal debutto del 1997 a Riccione, fino a Genova e alla Puglia nel 2017 RACCONTAMI DI TE… Lucia Vasini, Giovanni Giannone, Silvana Papandrea tre storie di vita, tra amicizia e volontariato PATTO DI LUCE ritorna l’opera-musical dedicato alla pace e ai diritti umani MOSTRE: “Sacro Sublime” al Santuario di S. Michele Arcangelo in Puglia “+Sè-Io=Pace” in autunno a Volterra e a Modena CHIARA DI DIO IN GERMANIA la mini tournée del musical dedicato alla santa di Assisi

PATTO DI LUCE Acome AMICI - A come Amici | giornale online ... · agli altri. Quante volte si è speso, si sono spesi entrambi, per chi aveva bisogno o era in difficoltà! Lui era

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Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici

n° 35 - OTTOBRE 2017

Acome

AMICI

#20ANNI DI NOTTE GITANA:dal debutto del 1997 a Riccione,

fino a Genova e alla Puglia nel 2017

RACCONTAMI DI TE…Lucia Vasini, Giovanni Giannone, Silvana Papandrea

tre storie di vita, tra amicizia e volontariato

PATTO DI LUCEritorna l’opera-musical

dedicato alla pace e ai diritti umani

MOSTRE: “Sacro Sublime” al Santuario

di S. Michele Arcangelo in Puglia“+Sè-Io=Pace” in autunno a Volterra e a Modena

CHIARA DI DIO IN GERMANIAla mini tournée del musical

dedicato alla santa di Assisi

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di Rosanna Tomassini

Editore: Associazione Darec/o Via Resistenza 1 - 47833 Morciano di Romagna (RN)

Direttore responsabile: Rosanna Tomassini

Direzione:Anna De Persio - Cristiano Giuliani Francesco Troilo - Vincenzo OcchipintiLuigi Scalbi - Giovanni Giannone

Redazione: Antonella Di MuoioAsia FerriMonica Mancini

dall’Estero:Ralph Flum (Amburgo)Sven Skinner (Lugano)

Correzione bozze: Antonella Di Muoio

Impaginazione: Alessandra M. AntonelliMonica Mancini

Autorizzazione n° 21 del 25 Settembre 2000 Tribunale di Rimini

Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 17577

Copyright © 2017 by Associazione Dare.Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.

Semestrale d’informazione, arte e cultura

acomeamici.it - [email protected]

Unione StampaPeriodica Italiana

Benvenuto a colui che per la prima volta apre questo giornale e bentornati a coloro che ne sono appassionati lettori. Come sempre queste poche righe sono solo una introduzione agli

argomenti che troverete all’interno. In particolare in questo numero segnaliamo la nuova rubrica “Raccontami di te...” una serie di interviste con personaggi che in qualche modo abbiamo incontrato durante questi mesi e con i quali abbiamo approfondito alcuni argomenti.

Inoltre si è conclusa la programmazione di Sicuramente Amici, che è rimasto in scena durante l’inverno e la primavera al teatro del Lago di Montecolombo riscuotendo ampio successo di pubblico. Pronto al debutto anche il riallestimento di Patto di Luce, l’opera musical dedicata alla Pace, che sarà in scena dal 15 ottobre. Così come pronta a riprendere il viaggio è la mostra +Sè-Io=Pace che a Novembre sarà a Volterra e quindi a Dicembre a Modena mentre al Santuario di San Gabriele Arcangelo si è aperta la mostra “Sacro Sublime”.

Applausi per Notte Gitana in Puglia, ormai una conferma estiva stabile nel Gargano e tanto spazio anche ai giovani della Sicilia che hanno molto, molto da raccontarci.Vi informiamo che parallelamente è stato realizzato “Il tempo della memoria”, una copia del quale è consultabile al Museo Leo Amici, insieme alla prima parte del “Trentennale ...la Scienza conferma”.“Il tempo della memoria” è una sorta di scatola del tempo che, una volta aperta, permetterà di recuperare, riscoprire le storie, i racconti, il contributo di tanti che nel corso dei decenni hanno partecipato alla vita del Lago di Montecolombo e che oggi non sono più tra noi. Se nella sabbia del bagnasciuga l’impronta è destinata a sparire a breve, nel grande cuore del Lago essa rimane per sempre.Buona lettura!

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SOMMARIO

4 Raccontami di te... LUCIA VASINI

6 16 Aprile 2017

7 5° FESTIVAL della canzone per Leo

8 Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE

10 Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA

14 Sicuramente Amici saluta: oltre 10 mesi di programmazione per il musical sull’amicizia.

18 Chiara di Dio a Berlino

20 Successo per “Notte Gitana”

24 Il Gargano balla a ritmo del fuego latino

28 L’opera musical per la pace e i diritti umani

32 Un’estate alla Casa del Ponte

36 “+Sè-Io=Pace” nuove tappe nel 2017

39 Sacro Sublime 49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo

43 Lettere

46 Anteprima del seguito di “Leo l’uomo senza tempo”

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L’arte del palcoscenicotra passione e umiltà

Raccontami di te... LUCIA VASINI

Lucia scosta la ciocca di capelli dalla fronte e ti fissa con i suoi occhi grandi, con una espressione seria... ma all’improvviso le labbra si schiudono su un sorriso

aperto, cordiale che sa metterti subito a tuo agio. Lungi da lei atteggiamenti da diva, anzi, la sua semplicità la rende subito amica dell’interlocutore. E viene spontaneo allora, chiederle di autodefinirsi, così, quasi per gioco, con tre parole. Una celia a cui Lucia Vasini, che ci ha concesso questa intervista, partecipa volentieri...“Tre parole per definirmi? Posso dire la canzone...sole, cuore...amore. Scherzi a parte, è difficile farlo; sono un’attrice e sono sempre alla ricerca dei miei confini e sono una persona molto curiosa. Quando insegno dico proprio agli attori di non definirsi...”

Quale è la cosa più bella della tua vita e quella meno bella?“La più bella quella di aver fatto un buon lavoro con mio figlio e con il suo papà...la meno bella quando perdi degli affetti, come per esempio i genitori”.

L’arte di interpretare: professionalità, passione, predisposizione, cosa conta di più alla fine?“Conta di più quello che dice Cechov, cioè la capacità di soffrire e di entrare nella capacità delle cose e di accettare quello che è la vita. E’ la capacità di non fermare la vita ma di entrarci dentro con coraggio”.

Due tuoi mentori a cui sei stata molto legata sono stati Dario Fo e Franca Rame. Ci racconti?“Sono state due figure fondamentali nella mia vita. Sia Franca che Dario sono stati amici e maestri, che mi hanno protetto e aiutato. Il teatro italiano ha leggi molto severe e il talento da solo non basta…per un periodo mi hanno dato man forte e sostenuto anche con i loro testi. E come non ricordare l’esperienza con Mistero Buffo? Fo ha rappresentato per il teatro italiano una vera e propria rivoluzione: non solo un attore o autore ma anche promotore di un teatro con una funzione sociale e di aiuto agli altri. Quante volte si è speso, si sono spesi entrambi, per chi aveva bisogno o era in difficoltà! Lui era davvero un ricercatore dell’anima, di una profondità immensa”.

Chiediamo allora a Lucia Vasini un ricordo…“Nel 2008, Franca mi diede un suo testo che io misi in scena in un teatro di Milano. Si trattava di ‘Grasso è bello’ era una commedia, che prevedeva scenografie e costumi. In questo caso però io l’avevo trasformata in un monologo, recitandone tutti i ruoli e senza costumi per questioni economiche. Dario e Franca vennero alla prima, io avevo una paura pazzesca….Nel camerino Dario mi consigliò di fare una premessa ad inizio spettacolo, spiegando al pubblico che per carenza di budget non si erano potuti comprare i costumi che mi avrebbero ingrassato e che

Vasini in Il clan delle divorziate con Enzo Iacchetti con Franca Rame

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pur avendo mangiato a dismisura nei giorni precedenti la messa in scena, non ero riuscita nemmeno ad ingrassare il fondo schiena! Poi Dario salì sul palco facendo il prologo e Franca al termine fece la stessa cosa dicendo che da quel momento la commedia sarebbe diventata un monologo tanto le era piaciuto il mio. Ecco bontà e fiducia, questo quello che esprimevano Dario e Franca, dei veri maestri”

Quanto conta l’amore nella tua vita?“È totale. È quella frase ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’ che è difficile ...sembra semplice ma non lo è. Perché amare se stessi è molto difficile. Poi ami gli altri ...ma è amore o bisogno di…?Come dice il Piccolo Principe, è la differenza tra amare e volere bene”.

Un bel libro “Nessuno dei due” che hai presentato anche in riviera a Cervia lo scorso agosto.“Non sono una scrittrice e un po’ mi vergogno di questa cosa. Mi rendo conto che non è il mio lavoro. Ma a me è servito, è stato terapeutico. E’ un excursus sulle mie esperienze artistiche.Parlo di tutti con molta confidenza, in realtà scrivendolo mi sono resa conto che ho conosciuto un sacco di gente famosa e importante. Parlo però di essere umani perché

al di là dei nomi contano le persone. Persone che lasciano il segno. Anche la grandezza di un maestro come Leo Amici che non ho conosciuto fisicamente ma solo attraverso Carlo e Daniela, ha lasciato il segno. Basta vedere le azioni concrete della Fondazione”. Che cosa resta di questa esperienza che è cominciata proprio un anno fa con il musical Sicuramente amici, a Genova con Notte Gitana, specialmente per te, che non ami cantare e men che meno ballare...“Resta la certezza dell’amicizia, il calore. E questo ti da sicurezza nella vita. Perché ti senti amato, tanto amato. Però deve essere una cosa reciproca ed io mi sento sempre un po’ in difetto, come di non corrispondere del tutto.È importante sentirsi amati ma anche impegnarsi per ricambiare l’affetto. In questo senso cerco di fare sempre tutto quello che posso...Ma vorrei fare sempre di più”.

CHI È LUCIA VASINIApprezzata attrice del teatro italiano, diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, Lucia Vasini ha studiato canto e recitazione con Linda Wise, seguendo vari stage a Los Angeles con Judy Weston (metodo Actors Studio). In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo e Franca Rame, Gabriele Salvatores, Paolo Rossi, Cesare Lievi e Enzo Iacchetti. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi come “Su la testa” e “Colorado”, oltre a numerosi film tra i quali Il ragazzo di campagna (1984) con Renato Pozzetto, A.A.A.Achille (2001), Tommaso è andato via (2004), Manuale d’amore 2 (2007).

con Paolo Rossi con Cornacchione Vasini in Molière:la recita di Versailles

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16 Aprile 2017

Come di consueto nella mattinata del 16 aprile 2017 al Lago di Monte Colombo (RN) si è svolta

l’assemblea generale dei volontari dell’ Associazione Dare ed è stata l’occasione anche per il rinnovo delle Cariche Sociali del comitato direttivo con l’elezione del nuovo Vicepresidente, il giovane Giannone Giovanni, distintosi durante l’emergenza neve in Abruzzo nel Gennaio 2017, operando nella sede della Fondazione Leo Amici di Colledoro di Castelli, a Teramo. Si è provveduto all’approvazione del Bilancio 2016 e a dar lettura della relazione dell’attività sociale ed umanitaria svolta nel corso del 2016. Il Comitato Direttivo è composto dal Presidente Luigi Scalbi, Vicepresidente Giannone Giovanni e in qualità di Consiglieri – Anna Di Persio, Federica Varchetta, Enzo Occhipinti, Francesco Troilo. Nonostante la concomitanza con il giorno di Pasqua, sono stati numerosi gli associati che, come sempre hanno raggiunto il Lago di Montecolombo, da ogni parte d’Italia partecipando alle varie iniziative in programma, tra cui la celebrazione della S. Messa.

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Musica, comicità ma anche momenti di riflessione al 5° Festival della Canzone per Leo svoltosi, come ogni anno, in concomitanza con il 16 aprile, anniversario della

scomparsa di Leo Amici, e che da l’opportunità a tanti giovani provenienti da ogni parte d’Italia di cimentarsi in brani dedicati

alla figura dell’ideatore del Lago di Montecolombo. Si tratta di brani scritti da diversi autori nel corso degli anni oppure del tutto nuovi,

messi a punto con il sostegno dei tecnici e degli artisti professionisti della ACSD “Danza e Musical” e della Fondazione Leo Amici.

Due presentatori d’eccezione, Carlo Tedeschi, che ne ha anche curato la regia e Lucia Vasini che gentilmente si è messa a disposizione dei giovani artisti per alcune gag. La musica ha anche lasciato spazio al reading di Daniela Natale di alcuni brani estrapolati dal secondo volume di “Leo - L’uomo senza tempo” di prossima uscita. Grande interesse e plauso del pubblico, come confermato anche dall’apprezzamento ottenuto sul web e nella pagina Facebook del Teatro Leo Amici dove è possibile riascoltarli, per i 5 brani inediti scritti e musicati dai giovani che compongono l’ultimo album dei Ragazzi del Lago “5”, disponibile anche su digital store. Il Festival è stato anche trasmesso in diretta streaming su You Tube ed in molti, da diverse parti d’Italia e anche dall’estero, hanno seguito l’evento. E per chi se lo fosse perso o lo volesse rivedere, il 5° Festival della Canzone per Leo è visibile su You Tube sul canale Italian Musicals Channel.

cinque inediti per un grande

5° FESTIVAL della canzone per Leo

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L’Italia lo ha conosciuto attraverso il servizio di RaiNews24, nel gennaio 2017 quando, pochi giorni dopo il

terremoto e la grande nevicata che colpi l’Abruzzo e distrusse l’hotel Rigopiano, gli inviati di quel tg giunsero a Colledoro, a pochi chilometri dal Rigopiano, per descrivere come era stata affrontata, in quel paesino alle pendici del Gran Sasso, l’emergenza.Così Giovanni raccontò della Casa della Montagna, una delle sedi della Fondazione Leo Amici, che in quei giorni nel suo centro di aggregazione giovanile aveva accolto oltre 60 persone, in pratica tutto il paese, rimasto isolato e senza luce. Nella casa vera e propria avevano trovato ricovero oltre 20 unità dell’esercito intervenute per liberare i piccoli centri dell’entroterra abruzzese ancora isolati. Così l’Italia conobbe questo ragazzo di 32 anni, alto e riccioluto, risoluto e fermo anche quando doveva affrontare un tetto pieno di neve. Adesso l’estate se ne andata e Colledoro comincia a vestire i colori dell’autunno mentre i prati brillano di un bel verde intenso dopo la siccità estiva.

Giovanni, come sei arrivato qui alla Casa della Montagna?“L’arrivo a Colledoro è partito dall’incontro con Carlo Tedeschi ed è stato un percorso a tappe. Ero in Sicilia, dove lui cercava di aiutare la compagnia teatrale a diventare professionista ed io in quella compagnia cercavo una ragazza. Trascorse un anno e da lui ebbi tanto aiuto, mi ha anche pagato gli studi e riuscii a laurearmi. Per ricambiare ho iniziato a collaborare con altri giovani dell’associazione Dare, prima in Sicilia, poi a Mattinata ed anche ad Assisi infine al Lago di Montecolombo che è anche la sede della Fondazione Leo Amici della quale la Dare è braccio operativo.

Sono arrivato a Colledoro perché vidi due ragazzini di 10 anni giocare con una rana ed un uccellino. Il primo pensiero che mi venne in mente guardandoli è che fossero ragazzi normali. Non contaminati dalle tecnologie che oggi stordiscono e che ti portano a stare isolato e chiuso dentro casa. E per quella normalità di quei due ragazzi chiesi a Carlo e all’associazione di poter svolgere questo volontariato a Colledoro, non pensando che ci potesse essere la neve o il terremoto.Anche perché venendo dalla Sicilia non conoscevo ne la neve ne il terremoto.

Eppure in quel momento, ricordo la prima scossa di fine ottobre 2016, il primo pensiero che ho avuto è stato correre per strada per tranquillizzare le persone. Lì, in qualche modo, ho iniziato a capire che avevo questo nel cuore. Partito da questi due ragazzi che giocano con una rana e un uccellino sono arrivato ad abbracciare gli anziani. Poi la neve, il terremoto e tutto quello che è successo è stata una occasione grande per poter aprire il cuore. Come ho visto fare a Carlo sempre, ho potuto fare anche io in quei giorni. Sono stato felice di poter aiutare e di essere qui”.

È particolare che tu sottolinei il fatto dei ragazzi che giocavano con la rana e l’uccellino e che fossero lontani dalla dipendenza da tecnologie, proprio tu che sei laureato in informatica…

“Prima di conoscere Carlo stavo 16 ore al giorno al computer a giocare, mi alzavo alle 6 di mattina per giocare ai giochi on line oppure leggevo libri fantasy. La saga di Harry Potter la rileggevo in una settimana. E questo veramente mi portava in un posto dove la realtà non esiste.

Un informatico tra neve e terremoto in Abruzzo

Giovanni Giannone, un volontario sul Gran Sasso“L’amore è l’inizio e la fine di una giornata”

Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE

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L’incontro con Carlo mi ha rimesso con i piedi per terra. Attraverso il teatro, attraverso la danza. Cose che non avrei mai fatto nella vita ma che in quel momento mi sono servite. Questi due ragazzi che avevano il piacere di stare all’aperto...mi hanno fatto innamorare di questo luogo sperduto, isolato in mezzo ai monti che invece, lo scorso inverno, si è trasformato nel luogo più affollato di tutte le sedi della Fondazione. Sia perché vi arrivano tutti i ragazzi dai paesi accanto: Castelli, Isola del Gran Sasso, Colledara. Vengono tutti qui, perché le famiglie sanno che in questo centro di aggregazione giovanile c’è sempre qualcuno pronto ad accoglierli, per prendere un caffè, per parlare, per giocare oppure per mangiare una buona pizza. “

Parlavi di accoglienza, oggi si fanno distinzioni anche verso chi dirigere l’accoglienza.“Io non ho mai visto Carlo far distinzioni tra persone: credenti, laici o persone che avessero pelle differente. Conta solo la persona nell’accoglienza: dal bimbo piccolo che si avvicina al centro giovanile per dar due calci al pallone o all’anziano che si ferma un attimo la sera perché è stanco e ha bisogno di un massaggio alla schiena. L’accoglienza non ha colori e nella mia vita vorrei non darglieli, altrimenti diventa un’altra cosa”.

La cosa più bella e quella meno bella che ti è capitata nella vita.“Mi vengono in mente due cose, ma in realtà sono belle tutte e due. La prima è quando è morta mia mamma a sette anni. Ho avuto la fortuna di vivere questa cosa come un evento non brutto. Mia mamma stava molto male, era malata di tumore. Alla sua scomparsa mia zia mi aveva detto che “adesso sarebbe stata bene”. E’ stato il primo momento in cui ho iniziato a credere veramente in Dio. L’altra cosa bella quando ho incontrato Carlo perché in quel momento ho rivissuto la stessa cosa”.

Cosa rappresenta in generale l’amore per te?“E’ l’obiettivo della mia giornata, quando arrivi a sera e pensi a cosa hai fatto.– dice Giovanni alzandosi da uno dei tavoli in legno che fuori dalla porta della Casa della Montagna offrono un momento di riposo e spazio per un caffè al visitatore -. Cerco di ripercorrere tutti i momenti in cui ho ricevuto e dato amore. L’amore è l’inizio e la fine di una giornata, il suo senso dall’alzarsi la mattina fino al riposo della sera...”.

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... ci vuole una forza che mi arriva dal voler non perdere

la strada di Dio...

Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA

“Sono una persona che è alla ricerca della verità, in continuo cammino in questa ricerca per poter riuscire a confermare la certezza di Dio”. Così risponde Silvana Papandrea alla richiesta di descriversi ed è una frase che in sè contiene già mille risposte. Minuta ma con una grande forza, Silvana ha deciso di dedicare la sua vita agli altri. Non come ripiego o, come va di moda oggi, passatempo o per far qualcosa di buono. No, qui si tratta di un impegno totale la cui esigenza sorge già sin da piccola. “Sono stata educata dai miei all’aiuto - spiega Silvana - ma avevo sogni e speranze che non trovavano riscontro nella realtà che era ben diversa”.

Poi il matrimonio con una persona che aveva già scelto la via del bene e con la quale per 10 anni Silvana continua nella sua ricerca spirituale verso l’amore di Dio.“Alla morte di mio marito - continua la fondatrice dell’Associazione Sollievo - avevo fatto una promessa a Padre Pio, che pregavo per superare questo grande dolore, che mi sarei impegnata ancora di più per gli altri, per portare sollievo agli altri. Ho cercato un miglioramento della mia vita, ho cercato di non subirla la vita - che non risparmia a nessuno dolori e attacchi del male per farti cambiare rotta -. La mia

scelta, alla fine, è stata un atto di fede”.

Così, nel 2001, nasce l’Associazione Sollievo iniziando un lavoro sul campo, quotidiano, contro tutto quello che di male toccava i bambini e i ragazzi, le famiglie. “È stato difficile all’inizio - racconta ancora Silvana - ma questa associazione mi ha portato ad avere un impegno forte, con alti e bassi, con anche con ricadute... finchè non ho incontrato Carlo Tedeschi, cinque anni fa. Al lago di Monte Colombo in grande ho ritrovato quello che io facevo in piccolo. Pensare che stavo quasi per gettare la spugna mentre in tanti mi dicevano di lasciare perdere...”.

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Oggi l’Associazione Sollievo ha tre sedi: la Casa Sollievo, casa diurna, a Leini vicino all’areoporto di Casselle - il cuore di tutta l’associazione; una sede nella parrocchia di Balangero, valli di Lanzo, dove don Luigi Magnano ha messo a disposizione gli spazi di una vecchia scuola dismessa e dove viene realizzata l’accademia di danza, recitazione e canto. Un’altra sede è nella val Susa, ospiti di un’altra associazione che rende disponibili i propri locali per progetti sociali. Infine la Casa Giovani a San Giorio, nella Valsusa, dove si radunano i gruppi di giovani che vengono coinvolti nelle varie sedi dall’Associazione Sollievo a cui si è affiancato il Gruppo Giovani “Anima Libera” che si prende cura delle persone utilizzando mezzi come l’arte, la musica, la danza, il canto, la recitazione, la pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine di tirar fuori la bellezza che risuona in ogni cuore.

“Tra accademia e centro giovani lo scorso anno abbiamo seguito oltre 200 persone, tra bambini e ragazzi in tutte le tre valli - continua Silvana - a cui si aggiunge una comunità di minori della città di Torino dove abbiamo un progetto educativo”. Le sue figlie condividono il progetto assieme a tanti altri giovani volontari.Non sarà un impegno facile...”Ho tanti giovani che mi aiutano ma pochi adulti. Tra questi adulti Livio Brescia un professionista con esperienza di musicista alla RAI di Torino per tanti anni che ha sposato la causa affiancandomi e trasmettendo tutta la sua arte e professionalità ai giovani. Ci vuole una forza che mi arriva dal voler non perdere la strada di Dio. Non voglio perdere lo sguardo verso il cielo. Per tanti anni ho camminato da sola, ma ora con Carlo e Daniela vicini non mi sento più sola, dopo dodici anni mi sento veramente

i ragazzi dell’associazione Anima Libera con Carlo Tedeschi

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sostenuta. Nell’incontro con Carlo e Daniela, con l’Associazione Dare e con la Fondazione Leo Amici ho ritrovato tutto quello che io sentivo che era vero nel mio cuore. Da li quel filo si è rafforzato ancora, fortificando la mia fede. Pensi che quando leggevo o sentivo parole, frasi che Leo Amici aveva detto trovavo subito corrispondenza alla mia esperienza e al contempo, sprone e sostegno per andare avanti”.

Nella Casa Sollievo, in comodato d’uso all’associazione a Leini, si lavora sodo ogni giorno. “Sin dall’inizio raccoglievo fondi per far fare terapie a bambini che ne avevano bisogno, accoglievo i bambini e i giovani per svolgere attività di gruppo. Poi con l’incontro con Carlo Tedeschi la possibilità di fare qualche cosa in più...addirittura mi ha aiutato a realizzare un musical che si chiama ‘Accadde per strada’ riconosciuto e valorizzato dalla Regione Piemonte che ci ha invitato a portarlo in ogni scuola. Questo spettacolo nato a livello amatoriale, coinvolgendo persone con diverse difficoltà, grazie all’aiuto di Annamaria Bianchini (n.d.r. aiuto regista della compagine teatrale ACSD “Danza & Musical”) e tre insegnanti della sua accademia, inviatami in soccorso da Carlo, è diventanto bellissimo. Ed è anche un musical educativo dove vengono coinvolti tutti, abili e diversamente abili, con una parte creata appositamente per ciascuno degli artisti in erba. L’arrivo di questi tre insegnanti provenienti dalla sua compagnia teatrale e dalla sua accademia ha permesso qui a Torino l’apertura di tre accademie.”

La classica domanda, allora, la cosa più bella e quella meno bella della sua vita...

“La cosa più bella di aver la certezza di Dio. La più brutta è non riconoscere il passaggio di Dio”.

Silvana Papandrea

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Associazione Sollievo e Anima Liberal’Associazione Sollievo porta avanti diverse iniziative, collaborando anche con nuove realtà territoriali che si occupano di difficoltà e disagio sociale. Accademia PerLa Strada è un progetto dell’Ass. Sollievo che nasce da un bisogno sociale, che porta ad accorgersi sempre più di un’emergenza educativa. L’impegno e sfida di questo nuovo progetto è per i volontari giovani della compagnia teatrale “Anima Libera” dell’associazione Sollievo opportunità di guardare la propria vita e impegnarla nell’accompagnamento di giovani abili e diversamente abili verso una speranza, verso la gioia nel confronto con gli altri, lavorando alla riscoperta dei propri talenti.L’obiettivo è “strappare i giovani alla strada” della superficialità e dalle scelte banali dove si vive orfani di valori e di passione per la vita, seguendo esempi fragili di “cristallo”.

il Gruppo Giovani “Anima Libera” si occupa, grazie al progetto creato dall’Associazione Sollievo, “Accademia PerLa Strada”, principalmente della cura delle persone utilizzando mezzi come l’arte, la musica, la danza, il canto, la recitazione, la pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine di tirar fuori la bellezza che risuona in ogni cuore, seguendo le regole dettate dai “Valori Umani”. Tutto quello che viene fatto è volontariato, coinvolgendo giovani, ragazzi portatori di handicap, bambini, genitori, che donano quanto più possibile l’uno all’altro. Vengono realizzati spettacoli sui valori umani, con musiche e testi scritti dagli stessi giovani che partecipano a questo grande progetto, ma soprattutto s’impara a vivere secondo l’unica legge che può essere chiamata tale, ovvero quella dell’Accoglienza e dell’Amore!

E in generale, che cosa è l’amore per lei?

“L’amore è per me Dio e imparare ad amare come ci ama lui”.

Progetti futuri?“Una casa famiglia in cui poter accogliere dei giovani e mi assumerò la responsabilità della figura genitoriale. Nella Casa Sollievo possiamo

ospitare saltuariamente dei giovani e ci limitiamo alle attività diurne. Vorremmo però creare una casa famiglia propio per far vivere a questi ragazzi l’esperienza di una famiglia basata su principi sani e sull’amore. E proseguire anche il progetto di aggregazione e formazione teatrale già posto in essere, come strumento di prevenzione e recupero di giovani in condizione di disagio”.

Silvana Papandrea

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D opo più di quattro mesi di spettacolo nella stagione invernale, ricchi di soddisfazioni per i calorosi

applausi ed una primavera-estate caratterizzata da un notevole afflusso di pubblico, italiano e straniero, “Sicuramente Amici”, (scritto da Carlo Tedeschi e Giancarlo De Matteis, per la regia di Carlo Tedeschi) sabato 9 settembre 2017 ha salutato i suoi affezionati spettatori che hanno ricambiato con una lunga standing ovation. A 30 anni dal suo debutto, con più di 7 mesi di programmazione, il musical ha dimostrato ancora la sua grande attualità, confermando anche il grande successo ottenuto nei maggiori teatri italiani nel 1986 quando raggiunse le 1000 rappresentazioni.Grande festa quindi, per la compagine della ACSD “Danza e Musical” che ha chiuso una stagione ricca: con

il musical “Chiara di Dio” in Germania con tre date in maggio, al Zentrum-Europasaal Theater di Bayreuth e a Berlino al Pfefferberg Theater; il 18 luglio scorso ha chiuso la rassegna Genova Outsider Dancer 2017, al Porto Antico di Genova promossa dalla Fondazione Teatro Carlo Felice, con lo spettacolo “Notte Gitana”, lo stesso che per luglio e agosto ha infiammato il Gargano con le rappresentazioni alla Casa dei Giovani di Mattinata, in Puglia, riscuotendo un ampio consenso di pubblico. In scena anche artisti di calibro come l’attrice Lucia Vasini (in Sicuramente Amici e a Genova in Notte Gitana) e il tenore Diego Bragonzi (a Genova in Notte Gitana). Tutta l’energia, il calore e la passione di sempre ha preso corpo in questo nuovo riallestimento grazie anche alle nuove soluzioni: introdotte nuove

Ultima replica il 9 settembre 2017

“Sicuramente Amici” saluta: oltre 10 mesi di programmazione per il musical sull’amicizia

SPECIALE TEATRO

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Un sogno:gitani, passione e femminilità.

Chitarre andaluse, musiche dal vivo,canti e danze spagnole coinvolgenti

40 artisti in scena

LA TRAMA

Sicuramente Amici è il primo musical firmato Carlo Tedeschi, racconta in 20 quadri di danza, prosa, mimo e musica, la storia dell’amicizia dalle Piramidi ai giorni nostri. Gli artisti indossano, in uno spettacolare carosello di epoche, oltre 300 costumi, dando vita alle più affascinanti storie dell’Umanità. Lo spettacolo narra le vicende di due amici che rivivono, di volta in volta, la loro amicizia nei panni dei grandi personaggi della storia: Omero e Ulisse, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo e Salaì, Colombo e il suo mozzo. Filo conduttore è la Vecchia Umanità, personaggio allegorico che racconta alla Piccola Umanità di domani l’amicizia più grande della storia, rivelando cos’è la Polvere Nera, raffigurazione del male che fa ammalare di tristezza, angoscia e odio chiunque la respiri. Dopo l’intreccio delle vite dei grandi personaggi, l’Umanità, consapevole dei propri errori, concluderà la storia ritrovando la saggezza e con tanto amore lascerà che sia la Piccola Umanità a proseguire il suo compito.

scene, quelle che mettono a confronto l’umanità con il dramma della guerra e la presenza sul palco di tanti giovani e giovanissimi che, nella corale scena finale, ben rappresentano il futuro. In questa edizione del musical tra i protagonisti una spumeggiante Lucia Vasini, nella parte della vecchia umanità, che con le sue invalse doti artistiche ha commosso e coinvolto il pubblico.Per chi non conoscesse “Sicuramente amici” ripercorriamo i tratti salienti della trama: siamo in una notte di tempesta: lampi e tuoni invadono l’immenso spazio di una bottega dove tutto è in svendita: vero antiquariato, falsi di plastica. La vecchia e grassa proprietaria, talvolta grottesca da far paura, altre bellissima, scopre la bimba nascosta in uno dei suoi bauli: ha così inizio il più contorto e contraddittorio rapporto tra le due opposte generazioni. Chi è la vecchia, truculenta signora? E chi la bimba bagnata di pioggia che tenta di rubarle un vestitino celeste tutto pizzi e merletti? Quando la prima si intenerisce le racconta le vicende di alcuni personaggi della nostra storia presi a caso qua e là nei suoi ricordi. “Prima che esistessero tutte le cose... prima ancora... vagava nello spazio la “polvere nera” che faceva ammalare di odio e tristezza chiunque la respirasse...”. Iniziano così le “favole” che intratterranno la bimba facendo scorrere il tempo di quella terribile notte di brutti presagi. Così il pubblico scoprirà che l’unico antidoto contro la polvere nera è l’amicizia, attraverso un excursus nella storia e con personaggi quali Omero e Ulissse, Aristide, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo e Salaì, Colombo e il suo mozzo, dalle piramidi all’Old America, fino ad arrivare ai giorni nostri. La compagnia annovera un nucleo di professionisti, che provengono dal cinema, dal teatro e dalla televisione, e in trent’anni di attività ha rappresentato con successo i musicals dello stesso autore e regista; oggi sono numerose le compagnie che portano in scena in diversi punti d’Italia gli spettacoli di Carlo Tedeschi, divenendo così, oltre alla Compagine teatrale ACSD “Danza e Musical”, anche l’espressione artistica dell’Associazione umanitaria Dare che insieme a Carlo Tedeschi, senza scopo di lucro, da sempre mette a disposizione risorse, attività e strutture per i giovani in una azione di prevenzione e promozione dei valori della civile convivenza.

Sicuramente AmiciMUSICAL

La meravigliosa favola dell’umanità!

di Carlo Tedeschi e Giancarlo De Matteis

CD delle colonne sonore anche nei migliori store

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SPECIALE TEATRO

UN ANNO DI SICURAMENTE AMICI... I COMMENTI DEI GIOVANI INTERPRETI

Pensare che questo spettacolo sia stato l'inizio della compagnia teatrale e di tutto quello che da 30 anni a questa parte è scaturito mette i brividi. Eppure dopo 30 anni questo musical, che parla della storia dell'umanità delineando personaggi che ne hanno migliorato il percorso, è ancora moderno, nuovo, geniale.Dopo un anno di questo musical è quasi strano pensare che per chissà quanto non ne sentiremo le canzoni, le parole eppure tutto quello che abbiamo messo in scena è entrato in me e mi ha aiutato a crescere sia come persona che come artista.Grazie a questo spettacolo tra risate, lacrime di commozione, spensieratezza e profondità ha lasciato in me e spero in tutti coloro che lo hanno visto ed interpretato, verità e consapevolezze nuove.

Veronica

Si chiude il sipario: è l'ultima rappresentazione di “Sicuramente Amici”.Il cuore mi batte forte perché sono consapevole che così come una stagione teatrale si è conclusa, un altro capitolo della mia vita è stato scritto. Non è facile tradurre in parole quello che vivo attraverso il teatro: un grazie è troppo poco per ricambiare l'immensa fortuna di poter esprimere la gioia che esprimo quotidianamente ad ogni spettatore del pubblico, donando una piccola parte di me. Un grazie per la grande possibilità di stare insieme ad altri ragazzi come me e di crescere, così come su un grande palco di legno, su quello della vita.

Gioia

9 settembre 2017, data dell'ultima rappresentazione del musical Sicuramente Amici.

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E quasi passato un anno, anche se il tempo sembra essere volato da quando questo spettacolo ha debuttato con il suo nuovo riallestimento il 7 ottobre 2017. Non avrei mai pensato di interpretare il musical che ha segnato, ormai 30 anni fa, l'inizio dell'infinita e meravigliosa storia della compagnia dei ragazzi del lago, compagnia, tra l'altro, della quale facevano parte i miei genitori e quelli di tanti altri componenti dell'attuale compagnia teatrale. E già, sembra assurdo ma è un ciclo che si ripete, proprio come si ripete l'amicizia dei due protagonisti del musical stesso, variando tra epoche e scenari ma mantenendo sempre costante, appunto, l’amicizia che li lega. Giorni, settimane, mesi di prove per arrivare a tale risultato, giorni intensi, a volte faticosi, potremmo dire, ma ripagati fino all'ultima goccia, soprattutto per chi, come me, ha voluto fare di questa compagnia, di questo teatro e di tutto ciò che gira attorno ad esso, la propria vita. Giorni faticosi appunto, ma che ci hanno tenuti stretti, vicini, che ci hanno insegnato a stare insieme costruendo un legame che sarà sempre più solido tra noi. L'emozione dell'ultima data porta anche un po' di malinconia ma la bellezza è l'essere consapevoli che non è la fine di un ciclo ma ne è l'inizio di uno nuovo.

Iacopo

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SPECIALE TEATRO

Tre date d’Oltralpe

“Chiara di Dio” a Berlinotournèe in Germania per il musical da 500mila spettatori

Maggio del 2004 “Chiara di Dio” il musical, scritto e diretto da Carlo Tedeschi,

debuttava al Liryck Theatre di Assisi. 13 anni di rappresentazioni, oltre 500mila spettatori e 7 anni in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi; lo spettacolo è stato riproposto da oltre 100 compagnie amatoriali in tutta Italia e all’estero. Sono questi i numeri del successo di “Chiara di Dio”, il musical dedicato alla santa di Assisi, scritto e diretto da Carlo Tedeschi.Maggio 2017. Per il suo tredicesimo compleanno “Chiara di Dio”

è in Germania con tre date: al Zentrum-Europasaal Theater di Bayreuth l’11 maggio e il 15 e il 16 maggio a Berlino al Pfefferberg Theater. E’ stato un appuntamento importante, tanto atteso dal pubblico tedesco che ha avuto modo di assistere alla rappresentazione della vera storia di Chiara accanto a Francesco. Applausi per gli artisti che sul palcoscenico hanno ricambiato con passione il calore dei tanti spettatori.

La storia di “Chiara di Dio”Il musical, rappresentato in Assisi al Teatro Metastasio e che costituisce uno dei pochi esempi in Italia di spettacolo in pianta stabile per così tanto tempo, era stato richiesto dal Comune

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LA TRAMALo spettacolo introdotto dalle parole di Papa Giovanni Paolo II (che definisce Chiara e Francesco “fenomeni”, “leggende”), inizia con Chiara morente, intorno a lei le consorelle piangenti. Chiara sfinita, chiede “una cerasa”, una ciliegia. Nell’intervallo che separa questa richiesta di Chiara dal ritorno della consorella (che arriverà miracolosamente con la ciliegia tra le dita trovata nel chiostro di S. Damiano in agosto) scorrono il primo ed il secondo tempo dello spettacolo con gli avvenimenti più toccanti e straordinari della sua vita: l’incontro con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la sua consacrazione, l’obbedienza a Francesco. Episodi drammatici e di vita quotidiana: dallo spettacolare confronto con i Saraceni fino alla singolare figura di suor Filippa. La fedeltà alle fonti storiche ha evidenziato l’attualità dei modelli di Chiara e Francesco anche al pubblico più giovane.

www.chiaradidio.it Facebook: @chiaradidiomusical Video: canale YouTube ItalianMusicalsChannel

di Assisi e dai frati Francescani all’autore e regista Carlo Tedeschi, messo in scena dalla sua compagnia che aveva debuttato in occasione della ricorrenza dei 750 anni dalla morte di Santa Chiara nel 2004 ed eccezionalmente rappresentato l’11 agosto 2004 anche nel bellissimo scenario di San Damiano. Da quella rappresentazione è stato realizzato un dvd, distribuito anche da Famiglia Cristiana, del quale alcuni passaggi hanno ottenuto numerose visite sui canali web, in particolare You Tube. Nel corso degli anni il musical su Chiara di Assisi è stato visto da centinaia di migliaia di persone e dal 9 agosto del 2008 al 2016 è stato rappresentato in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi. Alcuni brani dello spettacolo sono stati proposti anche in occasione della visita di Papa Francesco ad Assisi. Il musical, completamente dedicato alla figura e alla vita di Santa Chiara accanto a San Francesco, avvalendosi delle Fonti Francescane storiche, “fa emergere – spiega lo stesso regista e autore, Carlo Tedeschi – l’umanità e l’attualità di questi due giovani, Chiara e Francesco, un esempio per i ragazzi di oggi nonostante siano trascorsi otto secoli. Un modello di come uscire dagli schemi, con la forza e passione della gioventù senza compromettere la propria integrità. Esempio naturalmente da rapportare ed attualizzare ai mutati scenari dell’oggi”.

Proprio per questa sua straordinaria attualità sono ormai oltre un centinaio le compagnie amatoriali che hanno rappresentato il musical, coinvolgendo oltre 5 mila giovani. Il regista e autore Carlo Tedeschi ha voluto dare loro la possibilità, fin da subito, di utilizzare basi e copioni, nonché le strutture del piccolo Paese del Lago di Monte Colombo (RN) ove si è formata la compagine teatrale fornendo collaborazioni nel montaggio del musical (coreografie, canti, recitati) e nella realizzazione di costumi e scenografie. Tutto questa operosità ha consentito anche di portare alla luce nuovi talenti.

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D all’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha concluso la rassegna Genova Outsider Dancer 2017,

promossa dalla Fondazione Teatro Carlo Felice, con la rappresentazione di martedì 18 luglio 2017, al Porto Antico di Genova, in Piazza delle Feste. Applausi e standing ovation per la compagnia I ragazzi del Lago – ACSD Danza e Musical – che ha interpretato lo spettacolo musicale, scritto e diretto da Carlo Tedeschi.“Durante la rappresentazione vi abbiamo parlato di argomenti profondi – ha detto Carlo Tedeschi al termine della stessa – vi abbiamo parlato della passione gitana e della passione in genere, della femminilità e della fratellanza. Tre pilastri della nostra vita. La passione porta a vivere con amore, la donna porta l’amore, perchè ci cresce quando è mamma e poi ci è al fianco quando è donna per portare al mondo altre creature da amare e che, a loro volta, possano portare al mondo la passione

della vita. Dunque passione, femminilità e fratellanza non fanno altro che portare gioia di vivere. Speriamo questa sera di avervi donato tanta gioia di vivere” ha concluso Tedeschi.

L’obiettivo, a sentire i calorosi applausi, è stato raggiunto, così come è avvenuto nelle numerose rappresentazioni che hanno caratterizzato l’estate 2016 a Rimini, al Teatro Leo Amici – Lago di Montecolombo – dove Notte Gitana è stato in scena con successo per tutta la stagione, confermando il suo appeal con il pubblico già evidente al suo debutto avvenuto il 10 agosto del 1997 a piazzale Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone.L’arrivo a Genova è stata anche occasione per l’autore e regista Carlo Tedeschi di tornare in terra natia con un suo spettacolo dopo decenni. Nato a Rapallo, Tedeschi (pittore – attualmente in giro per l’Italia con la mostra nazionale itinerante +Sé-Io=Pace – Premio Borsellino per la pace nel 2009, scrittore – con volumi di successo quale “L’Uomo dal turbante rosso” Premio Cesare Pavese – , autore e regista teatrale con all’attivo oltre 20 spettacoli tra cui “Chiara di Dio” in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi per dieci anni con oltre 500mila spettatori e “Sicuramente Amici” suo primo musical che conta più di 1000 rappresentazioni in Italia e all’estero) ha portato nella città della lanterna, uno dei suoi spettacoli più amati dal grande pubblico, spesso palestra per tanti giovani talenti da lui incontrati nella sua lunga carriera e portati alla maturità artistica grazie a percorsi di studio sostenuti dalla Fondazione Leo Amici.

Ospiti d’eccezione sul palco di “Notte Gitana” a Genova l’attrice Lucia Vasini e il tenore Diego Bragonzi a cui si sono affiancati cinquanta artisti (tra attori, cantanti, musicisti, ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti. “Notte Gitana” è prodotto dall’Associazione Dare e promosso dalla Fondazione Leo Amici.Tra i protagonisti, come già detto, anche Lucia Vasini (che ha interpretato il brano “Giamaica” e guidato la giovane protagonista nell’avvio di spettacolo) che ancora una volta conferma il suo grande coraggio sia dal punto di vista artistico che umano.”

La compagnia teatrale si esibisce a Genova

Successo per “Notte Gitana” alla rassegna Genova Outsider Dancer al Porto Antico

SPECIALE TEATRO

FOTO MANIFESTO EVENTO

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Un sogno:gitani, passione e femminilità.

Chitarre andaluse, musiche dal vivo,canti e danze spagnole coinvolgenti

40 artisti in scena

LA TRAMASul palcoscenico la giovane protagonista, una ragazza di oggi, che curiosando in una vecchia soffitta, trova in un baule un classico costume sevillano mentre alla radio va in onda una tipica canzone dedicata alla Spagna. Fantasticando, sogna ad occhi aperti, di trovarsi in compagnia di gitani e di venire accolta dal calore di quella gente che, con i ritmi incalzanti delle loro chitarre, cantano e danzano per lei. La ragazza, trasportata dalla danza, dalla musica e dall’atmosfera, vive il folklore e la passione gitana. Ne uscirà più matura, pronta ad indossare il costume spagnolo e una mantilla avuta in dono, simbolo per lei di una riscoperta femminilità sottolineata dalla galanteria e dall’atteggiamento del gitano di cui si innamorerà.

Un sogno:gitani, passione e femminilità.

Chitarre andaluse,musiche dal vivo,

canti e danze spagnole coinvolgenti50 artisti in scena

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FOTO NOTTE GITANA A GENOVA per gentile concessione: Ufficio stampa Fondazione Teatro Carlo Felice, a cura fotografo Marcello Orselli

Questa esperienza é del tutto nuova per me – afferma Lucia Vasini – ed è proprio grazie a questa compagnia di giovani, preparati sia professionalmente sia umanamente che un’artista riesce ad esprimersi al meglio, mettendo in luce la parte più vera di sé e l’amore che ha dentro. Perché é questo, poi, che passa dal palco al pubblico e per questo ringrazio il regista Carlo Tedeschi “.Ma come nacque “Notte Gitana”? “Una sera, in una discoteca di Pilas a Siviglia – racconta l’autore e regista Carlo Tedeschi – le musiche moderne vennero interrotte dal dj, diffondendo le note forti e passionali di una sevillana. I giovani, senza lasciare la pista iniziarono l’antica danza. Da qui, visto l’apprezzamento che questa musica suscita anche sui giovani, l’idea per la realizzazione dello spettacolo”. Notte Gitana è stato interpretato, oltre che da Lucia Vasini e Diego Bragonzi, da: Compagnia Ragazzi del Lago; la giovane protagonista è Maria Pia Giacomino; il gitano Francesco Troilo; Primi ballerini Gianluca Raponi e Simona Imola. Le voci sono di Paco Cuesta Fuentes, Juan Martinez Fernandez, Isabel Bejarano Dominguez, Maria Mercedes Porras Navarro, Albatea Internullo, Laura De Biagi.

Lucia Vasini in scena

La performance di Diego Bragonzi

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Ecco parte della storica compagnia del debutto a Riccione, piazza Roma, 10 agosto 1997! Sono passati vent’anni ma il fascino dello spettacolo, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, è rimasto immutato. Alle 7mila persone che lo videro a Riccione allora se ne sono aggiunte altre migliaia, in tutta Italia e ogni volta un successo. Notte Gitana è anche occasione per sostenere un bel progetto...ma andiamo con ordine. Nella storica foto presenti: Carlo Tedeschi, che da allora ha realizzato tanti altri musical, tra tutti citiamo il più amato dal grande pubblico, “Chiara di Dio” che ha collezionato oltre 500mila spettatori, reinterpretato da più di 100 compagnie amatoriali e che è stato in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi per 10 anni. Presente anche il coreografo Carmelo Anastasi, personaggio mitico della televisione e del teatro, coreografo delle storiche trasmissioni Rai Studio Uno e Canzonissima. Grazie al fortunato incontro tra Tedeschi e Anastasi, nascono musical di egregio valore; seppure scomparso, le sue coreografie per diversi spettacoli di Tedeschi sono ancora riproposte al pubblico, tra cui quelle di Notte Gitana. Tra i musical coreograficamente più significativi e che denotano tutto il valore tecnico e

20 ANNI DI NOTTE GITANA

artistico di Anastasi ricordiamo “Dio, che meraviglia”. Nella foto anche Maria Di Gregorio (in abito rosso accanto a Tedeschi). Last but not least, anima dell’Associazione umanitaria Dare (scomparsa nel 2002), Maria Di Gregorio ispirò all’autore il senso dello spettacolo, dedicato al valore della femminilità e alla sua riscoperta. Nello stesso 1997, sempre in agosto, sabato 30 a Pesaro, all’Hotel Flaminio ricevette il premio nazionale “Speciale Donna 1997”, riservato alle figure femminili che si distinguono nel sociale (l’anno prima era stato assegnato a Madre Teresa di Calcutta) per il suo grande impegno nel mondo del volontariato, in particolare nei confronti dei bambini e dei giovani, tra i suoi progetti una casa famiglia per bambini abbandonati.Eppoi tanti artisti, cantanti, ballerini, tra cui Gianluca Raponi (oggi anche coreografo) e Simona Imola primi ballerini, musicisti provenienti direttamente dalla Spagna, Giancarlo De Matteis, musicista rinomato, autore anche delle musiche di Forza venite gente e di Sicuramente Amici e tanti altri, fino a contarne quasi cento, i cui nomi sfuggono ma dei quali non è andato perso il calore e la passione che proposero in quella storica rappresentazione. Il 10 agosto 1997 è anche un primo esperimento: sul palcoscenico di piazzale Roma a Riccione, nella notte delle stelle cadenti e dei desideri, salgono quasi 100 artisti tra cantanti, ballerini, musicisti, attori per presentare “Notte Gitana” uno spettacolo dedicato al flamenco ed alla sivigliana. Tutti si esibiscono gratuitamente, lo scopo è raccogliere fondi per costruire una casa famiglia per l’infanzia abbandonata a Montecolombo, nella bella campagna verde riminese. Passano cinque anni. Nel 2002 la casa famiglia “La Base” è terminata ma ora occorre predisporre un salvadanaio per accogliere i futuri 12 piccoli ospiti. Ed ecco i 100 professionisti di nuovo in azione: da un’idea di Carlo Tedeschi e Stefano Natale autori di musical e già artefici dell’iniziativa del ’97, nasce la rassegna “I sette magnifici musicals”, sette spettacoli che sono rappresentati al Teatro “L. Amici” del Lago di Montecolombo, nell’entroterra riminese, fino ad ottobre, ogni mese a partire da aprile 2002. In questa rassegna è presente anche “Notte Gitana” che torna in scena per il mese d’agosto: è una sorta di “anniversario” per consolidare un bel risultato. Agli artisti si aggiungono anche altri professionisti, ciascuno nel suo settore, per concorrere tutti insieme all’iniziativa, impegnandosi gratuitamente. “Notte Gitana”, spettacolo di grande impatto, tutto interamente dal vivo, ha quindi una marcia in più. Oltre a rappresentare un viaggio nella Spagna, dall’immaginario collettivo (con i classici “Granada”, la Carmen di Bizet, ecc.) fino all’Andalusia reale, è un viaggio del cuore, nel cuore, in nome della solidarietà. La casa famiglia La Base è ora una realtà.

Piazza Roma e viale Ceccarini -Riccione

La compagnia del 1997

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D opo il consenso ottenuto la scorsa estate, quando tutto il Gargano è stato travolto dal

suo fascino e dal suo fuego latino, “Notte Gitana” è tornata anche quest’anno dal 9 luglio fino alla fine di agosto a Mattinata (FG) nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 (località Papone). “Notte Gitana”, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, pittore, scrittore, autore e regista teatrale, ha in sé i colori e suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo, nella sua extending version, è stato chiamato ad arricchire la rassegna Genova Outsider Dancer 2017” promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice. Lo scorso anno fu anche al Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la stagione quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione. A Mattinata“Notte Gitana” ha visto in scena di venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini,

coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti ed è stata presente nel foggiano grazie ad una preziosa sinergia tra: l’ACSD “Danza e Musical” giovane compagine di artisti capace di coinvolgere anche numerosi ragazzi del luogo nella passione della danza e del teatro; Carlo Tedeschi, che si è messo a disposizione dei giovani per le prove e la regia ed ha reso disponibile gratuitamente il proprio spettacolo; la Fondazione Leo Amici, che ha sostenuto gli studi di tanti giovani portandoli alla maturità artistica; l’Associazione Dare che ha messo a disposizione la Casa dei Giovani a Papone e il service audio-luci. Lo spettacolo è stato interpretato da: Delia Grenacher nel ruolo della giovane, Emanuel Gatta nel ruolo del gitano, Chiara Bisceglie nel ruolo dell’amica a cui si aggiungono gli allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” di Mattinata con cinque artisti professionisti della Compagine teatrale.

Il Gargano balla a ritmo di fuego latino

estate 2017

Secondo anno di successi per lo spettacolo a Mattinata

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"Io con Desola e Ryan, la mia famiglia, - esordisce Mirko - abbiamo trascorso 5 anni ad Assisi sia nella casa di Capodacqua assieme alla compagnia teatrale, data in comodato d’uso all’Associazione Dare dalla diocesi di Assisi, che al Teatro Comunale Metastasio in gestione alla Dare, partecipando come ballerini nei musical di Carlo Tedeschi, nelle iniziative proposte dall’Associazione Dare e la Fondazione Leo Amici e come insegnanti della ACSD “Danza e Musical” portando gli allievi agli esami professionali di danza classica e moderna. Concluso l’anno accademico 2016 ad Assisi con il saggio, siamo partiti per raggiungere un’altra sede della Fondazione Leo amici, Mattinata (FG), lasciando con un po’ di rammarico tutti gli allievi che abbiamo curato in questi anni.Arrivati in Puglia, ad attenderci, Gigi e Licia, una coppia di insegnanti come noi dell’ACSD e artisti della compagnia teatrale di Carlo Tedeschi stabili alla “Casa dei giovani” data in comodato d’uso alla Fondazione Leo Amici dalla diocesi di Manfredonia, ormai da 4 anni.

"Subito al lavoro - proseguono Mirko e Desola - con l’allestimento dello spettacolo musicale Notte Gitana, prossimo al debutto nel piazzale di casa per tutta l’estate assieme ai giovani del posto e di tutta la diocesi seguiti con tanta cura da Gigi e Licia. Questi giovani ci hanno accolto come in una grande famiglia. Giorno dopo giorno, anche successivamente alla partenza di Gigi e Licia, dopo il debutto, il 9 Luglio, la sintonia ed il legame con i ragazzi si è fatto sempre più forte. Con loro abbiamo organizzato la pubblicità dello spettacolo, portato nelle piazze, negli hotel a 5 stelle di Manfredonia e Mattinata delle piccole performance di 10 minuti di Notte Gitana ed infine anche 2 rappresentazioni in forma integrale dello spettacolo a Zapponeta e a Manfredonia per la festa Patronale dove hanno assistito 2000 persone.

Inoltre durante l’estate abbiamo accolto, qui alla casa, numerosi gruppi di giovani provenienti da varie diocesi d’Italia (quasi 200), offrendogli il nostro sostegno nella attività organizzate dai loro educatori e sacerdoti. L’estate è terminata ma le tante emozioni provate hanno fatto sì che questa esperienza rimarrà scolpita nel nostro cuore".

Nacchere e mantiglie in Puglia

nel racconto di Mirko e Desola

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Rassegna stampa

sabato 8 luglio 2017

Dopo il consenso ottenuto la scorsa estate, quando tutto il Garga-no è stato travolto dal suo fascino e dal suo fuego latino, “Notte Gitna” torna anche quest’anno da domani, domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata, nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 (loc. Papone), e per ogni sabato fino alla fine di agosto.

“Notte Gitana” è scritto e diretto da Carlo Tedeschi, pittore, scrittore, autore e regista teatrale, che torna in terra di Puglia con un suo spet-tacolo, uno di quelli più apprezzati a livello nazionale dopo aver toccato Foggia (nel febbraio 2016) con la sua mostra nazionale “+SE’-IO=PACE” (sostenuta dal Comune di Foggia e dalla Regione Puglia) e che sta per inaugurare un’altra mostra, in terra foggiana, nel santuario di San Miche-le Arcangelo, con un’esposizione di una selezione di sue opere dedicate alla sublimazione del sacro. Dall’A-driatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha in sé i colori e suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo, nella sua extending version, è stato chiamato ad arricchire la rassegna “Porto An-tico Estate Spettacolo 2017” e sarà in scena, martedì 18 luglio 2017, al Porto Antico di Genova nell’ambito di Genova Outsider Dancer 2017” promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice.Lo scorso anno fu anche al Teatro Leo Amici del Lago di Mon-te Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la stagione quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione.

Così è sempre stato, sin dal suo de-

butto, avvenuto il 10 agosto del 1997 a piazzale Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone, facendo già presagire il suo appeal con il grande pubblico.

“Notte Gitana” vede la presenza di venticinque artisti (tra cantanti, mu-sicisti, ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti.

Uno show con belle voci di arti-sti che indossano costumi origi nali garantendo fascino e poesia. Ogni sabato sera, fino alla fine di agosto (eventuale spettacolo infrasettima-nale su richiesta per gruppi). Info e prenotazioni cell. 377.1755286 – in-gresso a offerta libera. L’iniziativa si realizza anche grazie alla sinergia con l’ACSD “Danza e Musical”, gio-vane compagine di artisti capace di coinvolgere anche numerosi ragazzi del luogo nella passione della danza e del teatro, Carlo Tedeschi, che si è messo a disposizione dei giovani per le prove e la regia ed ha reso dispo-

nibile gratuitamente il proprio spet-tacolo, la Fondazione Leo Amici, che ha sostenuto gli studi di tanti giova-ni portandoli alla maturità artistica, l’Associazione Dare che ha messo a disposizione la Casa dei Giovani a Papone e il service audio-luci.

Ma come nacque “Notte Gitana”? “Una sera, in una discoteca di Pilas a Siviglia – racconta l’autore e regista Carlo Tedeschi - le musiche moderne vennero interrotte dal dj, diffonden-do le note forti e passionali di una se-villana. I giovani, senza lasciare la pi-sta iniziarono l’antica danza. Da qui, visto l’apprezzamento che questa mu-sica suscita anche sui giovani, l’idea per la realizzazione dello spettacolo”.

La trama. La giovane protagoni-sta, una ragazza di oggi, curiosando in una vecchia soffitta, trova in un baule un classico costume sevillano mentre alla radio va in onda una ti-pica canzone dedicata alla Spagna. Fantasticando, sogna ad occhi aperti,

di trovarsi in compagnia di gitani e di venire accolta dal calore di quella gente che, con i ritmi incalzanti delle loro chitarre, cantano e danzano per lei, coinvolgendola in una splendida “Sevillana”. Tutto si anima e si illu-mina. La ragazza, trasportata dalla danza, dalla musica e dall’atmosfera, vive il folklore e la passione gitana. Ne uscirà più matura, pronta ad in-dossare il costume spagnolo e una mantiglia avuta in dono, simbolo per lei di una riscoperta femminilità.

Gli interpreti. Lo spettacolo è in-terpretato da: la giovane protagonista è Delia Grenacher, Emanuel Gatta nel ruolo del gitano, Chiara Bisceglie nel ruolo dell’amica a cui si aggiun-gono gli allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” di Mattinata con cinque artisti professionisti della Compa-gine teatrale. Anche “Notte Gitana” rientra negli eventi e iniziative arti-stiche/socio-culturali promosse dalla Fondazione Leo Amici e dall’Asso-ciazione Dare a favore dei giovani. La Fondazione Leo Amici e l’Associa-zione Dare, che nel corso degli anni hanno messo a disposizione nume-rose borse di studio, corsi e stage gratuiti, hanno donato gratuitamente lo spettacolo ad un gruppo di artisti che hanno formato così una giova-ne compagine teatrale. Gli stessidue enti durante il periodo estivo, acco-glieranno al Lago di Montecolombo ragazzi provenienti da diverse città italiane per stages che prevedono un duplice percorso sia artistico che di condivisione e amicizia, per il rispet-to dei valori della civile convivenza.

L'INIZIATIVA D O M A N I R I A P R E I L L A B O R AT O R I O A R T I S T I C O D I C A R L O T E D E S C H I , F I N O A D A G O S T O

A Mattinata è notte gitanaIn scena 25 artisti per uno spettacolo originale e coinvolgente

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6 luglio 2017

„Torna a Mattinata ‘Notte Gitana’, lo spettacolo di Carlo Tedeschi“

Dopo il consenso ottenuto la scorsa estate, quando tutto il Gargano è stato travolto dal suo fascino e dal suo fuego latino, “Notte Gitana” torna anche quest’anno da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata (FG) nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone) – in scena poi ogni sabato fino alla fine di agosto.

“Notte Gitana” è scritto e diretto da Carlo Tedeschi, pittore, scrittore, autore e regista teatrale, che torna in terra di Puglia con un suo spettacolo, uno di quelli più apprezzati a livello nazionale dopo aver toccato Foggia (nel febbraio 2016) con la sua mostra nazionale “+SE’-IO=PACE” (sostenuta dal Comune di Foggia e dalla Regione Puglia) e che sta per inaugurare un’altra mostra, in terra foggiana, nel santuario di San Michele Arcangelo, con un’esposizione di una selezione di sue opere dedicate alla sublimazione del sacro.

Dall’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha in sé i colori e suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo, nella sua extending version, è stato chiamato ad arricchire la rassegna “Porto Antico EstateSpettacolo 2017” e sarà in scena, martedì 18 luglio 2017, al Porto Antico di Genova nell’ambito di Genova Outsider Dancer 2017” promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice.

Lo scorso anno fu anche al Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la stagione quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione. Così è sempre stato, sin dal suo debutto, avvenuto il 10 agosto del 1997 a piazzale Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone, facendo già presagire il suo appeal con il grande pubblico.

“Notte Gitana” vede la presenza di venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti. Uno show con belle voci di artisti che indossano costumi originali garantendo fascino e poesia. Sarà in scena da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone). Ogni sabato sera, fino alla fine di agosto (eventuale spettacolo infrasettimanale su richiesta per gruppi). Info e prenotazioni cell. 377.1755286 – ingresso a offerta libera.“

Potrebbe interessarti: http://www.foggiatoday.it/eventi/notte-gitana-mattinata-estate-2017.htmlSeguici su Facebook: http://www.facebook.com/FoggiaToday

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L’OPERA MUSICAL PER LA PACE E I DIRITTI UMANI

DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”

Nel dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha definitivamente approvato la Dichiarazione

sul diritto a godere della pace. Nel preambolo si riconosce che la pace non è solo assenza di conflitto, ma richiede anche un processo partecipatorio positivo e dinamico, in cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione. La risoluzione dei conflitti, la ricerca di un dialogo, la scelta del bene e non del male, l’eliminazione della pena di morte, in un cammino verso la pace. In quest’ottica può essere letto “Patto di Luce – per la pace e i diritti umani” opera musical di Carlo Tedeschi. Lo spettacolo aveva debuttato nel 2010 al Lyrick Theatre di Assisi è stato in pianta stabile per 4 anni al Teatro Amici di Rimini. Patto di Luce, musical originale italiano scritto e diretto da Carlo Tedeschi, ha raggiunto i 17mila spettatori, molti dei quali studenti di numerose scuole italiane.

Forte del suo successo, Patto di Luce torna in scena dal 15 ottobre prossimo, ogni domenica alle ore 16.30, al Teatro Leo Amici del Lago di Montecolombo in un nuovo allestimento, con nuovi protagonisti. Lo spettacolo da sempre propone musiche che vanno dal rock al tango argentino con soluzioni sceniche ad effetto tridimensionale, costumi e trucchi di scena di grande impatto ed una storia travolgente. Ricerche storiche e fotografiche riguardo il Lago di Piediluco stanno alla base del copione mentre scenografie, in continuo movimento sulla scena, riproducono la meraviglia della natura, così presente e protagonista nello spettacolo. Un progetto luci articolato ed effetti speciali innovativi immergono lo spettatore nella suggestione della meravigliosa leggenda. Costumi, accessori, maschere e trucco sono il risultato di una ricerca dell’autore durata anni.

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LA TRAMA

Patto di Luce è un musical di 2 ore, ambientato 12.000 anni fa, circa, in epoca primitiva, quando gli uomini da nomadi divennero stanziali, iniziando così a formare le prime tribù ed il senso di appartenenza e possesso, le prime leggi e le relative punizioni e condanne a morte per i traditori, ma anche le prime considerazioni sui diritti umani e sull’amore.In scena 40 artisti, tra acrobati, ballerini, attori e cantanti, vi trasporteranno in una magnifica leggenda dove una pastorella è alla ricerca dei “perché” sulla vita, sulla schiavitù sull’odio e sull’amore.Un Saggio Sciamano risponderà ai suoi interrogativi mentre le spie faranno di tutto per ostacolarla e farla condannare a morte. Grazie all’aiuto dei capi Leone ed i capi delle altre tribù, lo Sciamano la porterà alla lotta pacifica per eliminare nel suo villaggio schiavitù, odio e vendetta. In questo percorso nasce una meravigliosa storia d’amore tra la pastorella ed il pastorello i quali riusciranno a portare pace in tutti i villaggi. Musiche, costumi, scenografie in movimento ed effetti straordinari accompagnano lo spettatore a riflettere sui temi della “diversità” e dei relativi DIRITTI UMANI.

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Info e video: www.pattodiluce.it facebook: PattodiLuceOperaMusical

DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”

dal 15 OTTOBRE 2017

ogni DOMENICA ore 16.00

TEATRO LEO AMICILago di Monte Colombo RN

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Quando sentiamo nell’ aria “qualcosa”, ad esempio l’attesa della “prima” di uno spettacolo o, anche, di qualcosa d’importante che coinvolge anche altri…, non è solo il suono delle voci, la loro inflessione, le realtà contingenti a dare la sensazione dell’attesa ma è “qualcosa” di più. Il nostro stato d’animo, ad esempio. E come può uno stato d’animo, nascosto in noi, risultare così presente e reale all’esterno di noi? La verità è che la realtà di un suono, la vista di qualcosa, di qualcuno, un gesto, un fatto, passano … veloci, come un lampo! E’ una realtà fuggente, vive per pochi istanti e si affoga nell’invisibile. Le immagini della realtà che più ci colpiscono, più di altre vengono registrate nella nostra mente, nell’invisibile dei nostri ricordi. Anche nel silenzio che sottolinea l’impegno e l’attenzione (ad esempio, seguire le mie parole), c’è qualcosa in più.Ogni silenzio ha significati diversi… eppure è sempre e solo silenzio, ma vi “leggiamo” realtà diverse, invisibili. Come possiamo, dunque, “leggere” la realtà invisibile? Perché tutto è reale, concreto, anche l’invisibile! Ed ha una sua forza vitale, una sua energia, che ognuno di noi può “leggere”, sentire. Energie che, se positive, attirano, (per chi crede), anche le buone cose e la presenza promotrice dello Spirito, se negative, ben altre forze ed entità. Quando siamo in un luogo ricco d’amore ci sentiamo di rilasciarci, ci sentiamo a casa. Viceversa, in un luogo negativo, ci sentiamo a disagio, cerchiamo di andarcene… Abbiamo “letto”, avvertito, sentito il bene e il male… .

L’osservare, l’intelligere, l’analizzare, procura pensieri ed opinioni, anche apparentemente diverse da individuo a individuo. Da una parte, dunque, materialisti, dall’altra spiritualisti… per dirla semplicemente. Come mai però ambedue le parti, “leggono”, sentono, avvertono …l’“invisibile”?

Togliendo la vista, che spesso si ferma alla realtà “concreta”, si dà un’ accelerata a “sentire”, o percepire, il mondo invisibile. Alla cecità, infatti, la natura sopperisce con lo sviluppo della sensibilità di altri sensi che, come antenna o radar, sostituiscono in parte, se non completamente, quello che non funziona. Questi argomenti – visibile, invisibile, bene, male -procurano diatribe a non finire: da una parte sensibili spiritualisti, uomini di fede, dall’altra razionalisti, ma anche filosofi o scienziati che vogliono solo ”toccare”, comprovare, giustamente, qualsiasi idea, intuizione, scoperta… Diatribe… lotte, fazioni che dividono spesso senza tolleranza, pazienza, accoglienza, sopportazione, attesa, dialogo… anche se “La logica non è logica se non corrisponde con la realtà… la verità è sommersa dalla logica ed ornata d’amore…” (Leo Amici). Chi crede potrebbe obiettare: “Perché sommersa dalla logica e non dall’amore?” Perché Dio “nasconde” il Suo amore per amore, per lasciarci liberi dal dover ricambiare tanto… e lascia spazio alla logica affinché, attraverso di essa, noi arriviamo a Lui.

Da queste diatribe nascono diritti e doveri per “regolare”, almeno in parte, le intemperanze degli animi o, peggio, sedare discordie. Regole da rispettare, sancite equamente da ambedue le fazioni, così anche per i diritti umani. Anche in questo caso, ci si divide tra sostenitori dei diritti umani di origine naturale e sostenitori dei diritti umani impressi nel cuore da Dio…

Una “zona neutrale” è il tempo della magnifica leggenda… tempo di primitive tribù. L’ho scritta e diretta … per chi? Per tutti, come tutti i miei spettacoli… eppure… con particolare attenzione a coloro, soprattutto i giovani, che sono al di fuori di una fazione o dell’altra… ancora non compromessi nell’una o nell’altra, non contaminati da condizionamenti ed opportunità… per coloro che sono nel momento delicato della “scelta”, quando l’obiettività, però, fa da padrona… dove, per poter valutare e discernere, c’è bisogno di risposte. Leo Amici, le cui parole come voce fuori campo raccontano la leggenda, mentre altre sono recitate dai protagonisti, sembra rispondere concretamente a chi, ancora, dovesse scegliere…

Le sue parole infatti sembrano addirittura rispondere a quella parte della scienza che scarta Dio, o a quella parte della fede che scarta la scienza…

Se – tutto si rompe, si frantuma, si distrugge, ma nulla finisce -, per come dimostra la scienza, ma tutto muta e si trasforma in qualche altra cosa, allora – non ha inizio…- Così dicono le parole di Leo Amici, e continuano – se non ha inizio non ha creazione -. L’affermazione lo fa mettere nei panni dello scienziato scettico che scarta la logica di Dio galileiana e dubita di un inizio voluto e creato da Dio. Inizio che, se anche fosse stato “solo” il mettere ordine (Kairòs) nel disordine (Kaos) conseguente, ad esempio, ad un big-bang, non toglierebbe nulla al Suo potere infinito. Big bang attraverso il quale, tra l’altro, si pensa di poter scartare l’inizio di Dio e la fede in Lui.

Ecco, dunque, perché ho accolto le parole di Leo Amici pronunciate più di quaranta, cinquanta anni fa, che hanno anticipato tempi e scoperte scientifiche per darne addirittura risposte… e le ho “distribuite” nello spettacolo. Ecco il perché della “magnifica leggenda” che racconto fuori dal tempo ma, comunque, dentro fonti storiche precise, al di fuori di ogni credo, ideologia, fazioni opposte… L’ho scritta e rappresentata per guardare e far guardare obiettivamente nel nostro cuore “primitivo”, per scorgervi, possibilmente, se la natura umana, che nel tempo ha ideato e redatto la carta dei diritti umani, sia naturalmente conseguenza di un “big- bang” della nostra coscienza o se, dietro quella scintilla di consapevolezza, si nasconda un volere superiore.

Carlo Tedeschi

UNA MAGNIFICA LEGGENDA …

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Un’estate piena, o per meglio dire, viva! La bella stagione per i giovani della Casa del Ponte, a Santa Caterina, Caltanisetta, che è

uno dei luoghi della Fondazione Leo Amici, parte dal saggio di fine anno accademico dell’ ACSD “Danza e Musical” che in quella zona ha proprio una sede. Quest’anno, gli artisti-insegnanti Leri Benedetti, Ciro Gelsi e Lucia Brancato, hanno messo in scena due rappresentazioni per i tanti bambini e ragazzi che hanno partecipato ai corsi per dare occasione a tutti di potersi esprimere.Nella prima serata del 16 giugno 2017 si sono esibiti i bambini di strumento e i più piccoli con lo spettacolo “Dov’è Pinocchio” di Carlo Tedeschi. Il 24 giugno, invece, i più grandi hanno rappresentato “Lo Svarietà è Donna” dello stesso autore. Si tratta di un bellissimo spettacolo di intrattenimento che tratta della figura femminile, dalla preistoria sino ai giorni nostri. Dopo questa prima rappresentazione, tanto gradita da tutto il pubblico intervenuto, circa 600 persone, è giunta la richiesta di riproporlo nuovamente ad agosto… La nomea della bellezza dello spettacolo e della bravura dei ragazzi fa sì che la piazza Garibaldi di Santa Caterina, il giorno 17 agosto, sia talmente piena tanto da arrivare a 1500 persone per questa replica dello “Svarietà è donna”!Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione

Leo Amici ha messo a disposizione gratuitamente, dei giovani delle accademie di Bagheria e di Santa Caterina, la Casa del Ponte, una delle sedi distaccate della stessa, per poter fare un’esperienza di casa famiglia, così da far vivere a questi giovani dei momenti di fraternità dove potersi confrontare, raccontare e crescere insieme proprio attraverso il vivere la quotidianità di ogni giorno. In più sono state offerte a questi giovani sempre gratuitamente, lezioni di danza, canto e recitazione da parte degli insegnanti dell’ ACSD “Danza e Musical” e la messa in scena dello spettacolo “Notte Gitana”. Infatti il 30 luglio davanti la Chiesa Madre di Santa Caterina, i ragazzi hanno potuto esibirsi con questo spettacolo.Insieme ai giovani dell’accademia della Casa del Ponte, abbiamo rappresentato più volte “I mille si di Maria”. In tanti paesi della Sicilia si è sparsa la voce di questo spettacolo e molti lo hanno voluto portare nelle loro parrocchie o città. “Per me personalmente è sempre una grande gioia ed emozione poter rappresentare uno spettacolo di Carlo Tedeschi - spiega Leri Benedetti -, sia per quello che ogni volta attraverso le musiche, le parole, i canti e le danze mi lascia nel cuore, sia perché mi faccio portavoce di questa bellezza e la faccio conoscere ad altre persone, una bellezza che parla intimamente a tutti. Sono custode, insieme a mio marito, di questa

Dalla Sicilia un prezioso resoconto degli ultimi mesi

un’estate alla Casa del PonteLa sede della Fondazione Leo Amici punto di riferimento per i giovani

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casa, “La Casa del Ponte”, una casa che per me è un’opportunità, un’opportunità di amare, di rinnovarmi, di scegliere ogni giorno il bene, ma soprattutto di incontrare tanti giovani, giovani che hanno bisogno di essere amati per come lo sono stata io e provo a farlo anche attraverso tutta l’attività artistica, come quella di questa estate”.Soddisfatti anche i giovani allievi: “Interpretare la parte del primo ballerino è stata un’emozione fortissima e mi ha permesso di migliorarmi fisicamente e spiritualmente.Questo spettacolo mi ha dato modo di legarmi sempre di più ai ragazzi e sono davvero felice di questa cosa. Spero che continueremo così, fino a diventare come una famiglia” dice Francesco L.V.“Sono una ragazza di S.Caterina Villarmosa, ho 12 anni e frequento l’accademia da meno di un anno. Pratico principalmente danza, ma anche recitazione

- dice Lara L.M. -. Quest’anno ho fatto tante cose alla Casa del Ponte. Ho fatto parte del musical “Lo Svarietà è Donna.” È stata un’esperienza unica e molto impegnativa, essendo il mio primo spettacolo. Per riuscire al meglio ho dovuto superare i miei limiti, le mie paure…Gli spettacoli di Carlo Tedeschi aiutano anche a questo, a superarsi e a correggersi e poi ti fanno riflettere tanto. Nel frattempo abbiamo anche portato in scena “I mille si di Maria” in 4 città diverse; anche questo è stato molto bello, portare uno spettacolo in altri posti dove non ci sono sedi della Fondazione Leo Amici, far conoscere quello che stiamo facendo e il messaggio degli spettacoli: è veramente una cosa speciale. Tutto questo è stato molto significativo e importante per me. Devo ringraziare Leri, Francesco , Lucia e Ciro per quello che stanno facendo per noi ragazzi”.

Sette date per “Mille sì” “I mille si di Maria”, in tour in Sicilia con gli insegnanti e i giovani allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” , hanno ottenuto un ampio successo e sono stati proposti il 4 febbraio, nella Chiesa Sant’Agata di Caltanissetta presenti oltre 400 persone, il 13 maggio a Santa Caterina Villarmosa - Caltanisetta - in onore del centenario dell’apparizione della Madonna di Fatima con la partecipazione di 300 persone; il 14 maggio Campobello di Mazara - Trapani - in onore

del centenario dell’apparizione della Madonna di Fatima con oltre 400 persone; il 2 giugno a Monte Carmelo, monastero dei frati dei Carmelitani (SR) 600 persone; il 13 agosto a Barcellona Pozzo di Gotto - Messina - con più di 500 persone; il 19 agosto a Torretta - Trapani - con 200 persone e infine il 16 settembre “I mille si di Maria” sono andati in scena a Serradifalco Chiesa Madre - Caltanisetta -. Positivi i commenti del pubblico dopo lo spettacolo: “Questa sera ho assistito veramente a un bellissimo musical (confermato anche da mia figlia di 5 anni) rimasta fino alla fine ad applaudire senza mai annoiarsi! Questo è il primo spettacolo veramente gradevole, lasciando stare i gusti personali e gli orientamenti religiosi, io parlo di ARTE e non di karaoke vari alla quale abbiamo assistito quasi sempre. Complimenti a voi tutti promotori “ afferma Roberto. “… non hanno fatto solo spettacolo, ma hanno trasmesso con i loro movimenti e voce una grazia divina” ha sottolineato Angela.

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fuego latino anche in Sicilia

e l’11 agosto c’è “Chiara di Dio”

Come ogni anno, nelle ricorrenze delle feste in loro onore, Santa Chiara e San Francesco vengono ricordati con la lettura del transito e la celebrazione della Santa Messa nella cappella a loro dedicata, adiacente alla Casa del Ponte, a Santa Caterina, Caltanisetta.

L’invito a partecipare a questo momento è esteso a tutta la comunità. E così l’11 agosto 2017, festività di Santa Chiara d’Assisi, Padre Marko Cosentino ha celebrato la Santa Messa a cui hanno partecipato in molti. A seguire, insieme ai ragazzi che frequentano l’accademia, alcuni giovani artisti della ACSD hanno offerto ai presenti alcune scene tratte dal musical “Chiara di Dio”.

Il 30 luglio 2017 è stato richiesto dall’Amministrazione comunale di Santa Caterina Villarmosa ai giovani della ACSD “Danza & Musical” di rappresentare “Notte Gitana” di Carlo Tedeschi in piazza Garibaldi al termine di una manifestazione cittadina. Un vero successo! Le tantissime persone intervenute, quasi un migliaio, sono state travolte dalle coinvolgenti musiche e danze spagnole che hanno riempito le vie di Santa Caterina e rallegrato la serata.

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Molti amici, una famiglia: il racconto nelle parole dei ragazzi.

Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione Leo Amici ha messo a disposizione gratuitamente, dei giovani delle accademie di Bagheria e di Santa Caterina, la Casa del Ponte, una delle sedi distaccate della stessa, per poter fare un’esperienza di casa famiglia, così da far vivere a questi giovani dei momenti di fraternità dove potersi confrontare, raccontare e crescere insieme Queste le loro impressioni:

“Quando ho raggiunto la Casa del Ponte ero emozionato, li ho conosciuto tutti quei ragazzi che mi hanno accolto a braccia aperte e a cui subito mi sono affezionato.Insieme abbiamo trascorso tre settimane fantastiche. Ci sono state molte occasioni dove io mi sono aperto e mi sono liberato di tutti i pensieri e dei dubbi che avevo. Durante il periodo della casa famiglia ho notato in me un cambiamento, una crescita. Il 30 luglio abbiamo fatto un estratto di Notte Gitana. Francesco e Leri mi hanno dato la possibilità di fare anche altri tre spettacoli. Dopo questa esperienza, sono tornato a casa come una persona diversa, credo proprio che questa esperienza mi abbia cambiato”. Salvatore (Bagheria)

“L’esperienza della casa famiglia a Santa Caterina mi ha permesso di mettermi in gioco grazie allo stupendo spettacolo “Notte Gitana” e soprattutto di riscoprire l’essenza di Dio che c’è in ognuno di noi. Grazie di cuore”. Giuliana 17 anni (Bagheria)

“Terminata l’accademia mi è stato proposto di andare a Santa Caterina alla Casa del Ponte, ma per motivi personali ho dovuto rifiutare. Però sapendo che il 30 luglio a Santa Caterina i ragazzi avrebbero messo in scena “Notte Gitana”, sono andato a vedere lo spettacolo. E’ stata una giornata bellissima. Mentre li guardavo sentivo proprio la presenza di Dio. Finito lo spettacolo nel tragitto di ritorno verso Bagheria, Nicole e Carlo, gli insegnanti dell’accademia di Bagheria, mi ripropongono di andare a Santa Caterina per fare un periodo di casa famiglia. Dopo diverse situazioni insolite riesco a partire per una settimana. Durante questo periodo sono cresciuto tantissimo, e grazie a Nicole, Carlo, Leri e Francesco ho corretto determinati comportamenti e ho imparato a fidarmi di più. Da questa esperienza mi porto a casa tantissime cose e ringrazio Carlo Tedeschi per questa opportunità che da ad ogni giovane”. Fabio 17 anni (Bagheria)

“La vita movimentata della casa del Ponte è impegnativa ma al rientro dimentichi la stanchezza e sei pieno della grandezza che hai vissuto. Varcando il cancello si percorre realmente un ponte verso il cielo, l’aria pulita che si respira

può solo essere celeste e voluta da Dio. E’ sempre un piacere e un onore per me, vivere e crescere con questa grande famiglia e partecipare alle iniziative che Leri e Francesco portano avanti insieme ai giovani”. Agata 20 anni (Paternò)

“Questi ultimi sei mesi sono stati forse i più intensi... Un turbinio di emozioni che mi hanno fatto capire ciò che è davvero importante e ciò che voglio essere nel mio domani. Ho capito che non esiste soddisfazione più grande del donarsi completamente agli altri. Questo per me significa “fratellanza”. Sono fiera di far parte di questa realtà e ho la sicurezza di aver trovato un porto sicuro dove poter sempre trovare quella parola, quel gesto o quello sguardo capace di toccarmi il cuore”. Giuliana 17 anni (Santa Caterina)

“Quest’anno è stata un’esperienza speciale, in più abbiamo messo in scena uno spettacolo in 20 giorni, io credevo di non riuscire invece alla fine è stato molto bello e divertente. Durante quelle settimane ho capito che è importante ascoltare le testimonianze degli altri. Alla fine mi sono servite tanto per crescere. Io ringrazio sempre Leri e Francesco per tutte le attività che ci propongono, soprattutto la casa famiglia che ci fa stare insieme e che ci aiuta a non disperderci e a non fare delle cattive scelte per la nostra vita”. Romina 15 anni (Santa Caterina)

“Estate 2017. Un’estate indimenticabile, forse la più bella della mia vita.È iniziato tutto a Giugno, con ‘Lo Svarietà è Donna’ a cui si sono susseguite tantissime altre esperienze insieme alla mia famiglia. Li chiamo ‘famiglia’ e non ‘i ragazzi dell’accademia’ perchè non sono ragazzi qualunque e nemmeno amici....sono fratelli. La mia luce sono stati Leri, Francesco e i miei fratelli e le mie sorelle. Anche fare i Mille Sì di Maria è stato spettacolare. Non capita tutti i giorni di arrivare talmente tanto al cuore delle persone in modo tale da farci chiamare da diversi posti della Sicilia.Questo spettacolo ci ha permesso di conoscerci più a fondo e fatto capire che tutto ciò che stiamo facendo ci è stato regalato dall’alto e che è una cosa che non possiamo rifiutare.Un’altra bellissima esperienza è stata la casa famiglia. Ringrazio Carlo e Nicole, che ci hanno offerto gratuitamente le lezioni di danza e canto per la loro disponibilità, Piero e Mariangela ormai per me due figure su cui posso contare che già da qualche tempo si sono affiancati a noi e partecipano con noi a tutte le attività delle Casa del Ponte, i ragazzi di Bagheria perchè hanno fatto in modo che fossimo tutti una famiglia I miei fratelli e le mie sorelle perchè mi sono stati accanto, perchè abbiamo saputo parlarci, ascoltarci e confrontarci”. Chiara 17 anni (Santa Caterina)

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Riprende il suo tour, dopo aver toccato Pesaro, Assisi, Foggia e Teramo, Milano, Rimini, Trento, la mostra nazionale itinerante “+Sé-Io=Pace” sui temi della pace, condivisione,

del rispetto dell’altro diverso da sé, rivolta a tutti ma in particolar modo ai giovani.

“+Sé-Io=Pace” nel 2017 toccherà le seguenti città: Volterra dal 3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio (con il patrocinio del Comune di Volterra e della Regione Toscana) Modena, dal 2 al 16 Dicembre alla Galleria Europa in Piazza Grande (con il patrocinio del Comune di Modena e dalla Regione Emilia Romagna).

La mostra è promossa dalla Fondazione Leo Amici (fondazione riconosciuta e patrocinatrice sul territorio nazionale di numerose iniziative di promozione sociale) – sostenuta operativamente dall’Associazione Dare - e si avvale della straordinaria partecipazione del pittore, regista e scrittore Carlo Tedeschi (Artista per la pace nel 1991, Premio Borsellino per la pace nel 2009) che gentilmente ha messo a disposizione alcune sue opere provenienti da collezioni private italiane e straniere e si è reso disponibile ad incontrare i numerosi giovani che sinora l’hanno visitata.

Infatti, migliaia sono stati gli studenti, altrettanti i visitatori italiani e stranieri che hanno visionato la mostra durante le altre tappe nel corso delle quali i ragazzi delle varie città hanno consegnato le lettere della pace e ricevuto la t-shirt con il logo, creando un ideale trait d’union con i loro coetanei di altre realtà.

L’esposizione si muove su due linee guida: stimolare una crescita comune, di tutta la cittadinanza, improntata alla condivisione e reciproca considerazione, oltre ad un impegno quotidiano, da portare avanti nelle proprie città, in favore della pace; nelle

Riprende il suo tour in Italia

“+Sé-Io=Pace” nuove tappe nel 2017a Volterra dal 3 all’11 novembre, Logge Palazzo Pretorio

a Modena dal 2 al 16 dicembre, Galleria Europa

MOSTRA NAZIONALE ITINERANTE

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scuole, oltre rispetto dell’altro, promuove il superamento delle prevaricazioni e dei fenomeni di bullismo. Ad assumere questo ruolo saranno chiamati anche gli studenti delle scuole di Volterra e di Modena.

PERCHÈ LA MOSTRA

La mostra ha preso avvio in un periodo in cui l’ONU stava dibattendo il progetto di Dichiarazione della pace quale diritto umano fondamentale. Nel dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha definitivamente approvato la Dichiarazione sul diritto a godere della pace. Nel preambolo si riconosce che la pace non è solo assenza di conflitto, ma richiede anche un processo partecipatorio positivo e dinamico, in cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione. (A/C.3/71/L.29, Preambolo).

“+ sé – io = pace” usufruisce della vasta produzione del noto pittore, regista e scrittore (suo “L’uomo dal turbante rosso” menzione speciale Premio Cesare Pavese) che propone un percorso interiore, culminando nella rappresentazione della pace, raggiunta attraverso un cammino progressivo dell’essere. Così da “L’Albero” sino a “Il volo della pace” e la concretizzazione del concetto di pace con il dipinto “Madre Lupa” creato appositamente per questa esposizione, il visitatore potrà immergersi nella “poetica pittorica” di Tedeschi, artista versatile, che unisce e raccoglie nel tratto tutta la sua ricchezza espressiva. “Tedeschi è un artista che si addentra nelle tematiche socio-culturali del panorama contemporaneo e condensa nella sua visione eclettica i tre principali tempi verbali: passato – presente – futuro – spiega una delle tre curatrici, la prof.ssa Laura Mochi, affiancata da prof.ssa Antonella Di

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Muoio e Marisa Bovolenta -. Nel suo dialogo sintetizza le più svariate correnti artistiche, con riferimenti ai grandi artisti del passato. In una interiorizzazione universale, spazia dai primordiali graffiti all’arte figurativa, dall’arte informale al surrealismo. La sua arte è visione vivibile di una totalità in evoluzione, che da invisibile diviene visibile, e quindi condivisibile”.

IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE

Alla visione della mostra e per i temi trattati, sono invitati gli studenti della scuola primaria (classi quinte) e secondaria di primo e secondo grado. All’interno della mostra è posizionata una teca in plexiglas che accoglie la “lettera della pace”. Ogni classe porterà con sè la lettera, redatta dagli studenti, che rappresenterà la volontà e i desiderata dei ragazzi sul tema. Per ogni lettera sarà consegnata la t-shirt dell’evento. La maglietta della pace, riproducente il logo della mostra, diviene essa stesso strumento educativo: firmata dagli studenti e tenuta in classe rappresenta una sorta di “patto” per una crescita comune nella condivisione e nel rispetto reciproco. Le lettere, decorate anche con disegni, sono poi raccolte in un volume che porta il titolo della città che la mostra avrà toccato. Nella città successiva, raggiunta dall’esposizione, il volume entra a far parte del percorso espositivo e sarà consultabile dal pubblico.

Info Mostra “+ sé – io = pace”

Volterra dal 3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio

(Orari: dalle 10.00 alle 13 e dalle 16.00 alle 19.00 tutti i giorni)

Modena, dal 2 al 16 Dicembre alla Galleria Europa - Piazza Grande

(Orari: lun-sab 9.00-13.00 lun e giov fino alle 18.30)

Ingresso libero – visita ogni giorno gratuita con le curatrici

Scuole su prenotazione al tel. 338-1014508

Ufficio stampa 338-1014508 facebook: @piusemenoiougualepace

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“Sacro sublime” è il titolo della mostra, apertasi a giugno 2017 e tuttora in corso, al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. L’esposizione racchiude 49 opere di Carlo Tedeschi, riguardanti diversi periodi della sua attività di pittore e che propongono un viaggio verso la sublimazione del Sacro con un percorso affascinante e coinvolgente per il visitatore.

49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo

SACRO SUBLIME

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Nel febbraio 2016 Foggia aveva accolto la mostra nazionale “+SE’-IO=PACE” (patrocinata dal Comune di Foggia e dalla Regione Puglia) sostenuta dall’Associazione Umanitaria Dare e promossa dalla Fondazione Leo Amici (fondazione riconosciuta) che hanno utilizzato le opere di Carlo Tedeschi per affrontare il tema della pace con i giovani. Le 49 opere proposte al Santuario di San Michele Arcangelo a Monte S. Angelo esprimono la poliedricità dell’artista anche sotto il profilo prettamente iconografico. Egli infatti, passa dal figurativo all’astratto e al surrealismo con semplicità, con un’agilità stilistica che ricollega alle porte della sublimazione, ovvero offrendo al visitatore un percorso di estraniazione dall’immanente per, una volta ripulita la sensibilità dalla materia, ricollegarsi con occhi nuovi al divino e quindi cogliere il messaggio che porta alla comprensione e ad un livello superiore. Le opere in esposizione così compongono un percorso che inizia dall’universo, dal nucleo, dai pianeti, dall’origine, passando dai toni del blu ai colori più caldi e offrendo in visione alcuni quadri che figurano anche nella mostra nazionale itinerante SE’-IO=PACE. All’interno infatti, anche quattro incisioni e la proposta di “Madre lupa” il quadro inedito della pace, suo ultimo lavoro, che conclude la Mostra Nazionale in ogni sua tappa italiana. Carlo Tedeschi sta attualmente lavorando alla realizzazione di un dipinto, olio su tela, dedicato all’Arcangelo San Michele e che prossimamente verrà presentato pubblicamente e donato ai Padri Micheliti del Santuario di Monte S.Angelo.

Facebook: @piusemenoiougualepace

Ho attraversato tutta la penisola con la mostra +Se-Io= Pace di Carlo Tedeschi, ancora in itinere, partendo dal Centro Italia, con tappe

intermedie ero approdata a Trento, Milano, ed anche a Foggia. Ora sono qui a Monte Sant’Angelo ( FG ) dove, attiguo all’ingresso del Santuario dedicato al principe delle milizie celesti, S. Michele Arcangelo, vi è lo spazio espositivo, offerto dal Rettore della Basilica, padre micaelita, Ladislao Suchy, della mostra personale di Carlo Tedeschi “SACRO SUBLIME”.È una selezione di tele tratte dalla vastissima produzione pittorica del maestro che usa ogni forma d’arte per evangelizzare e condividere la sua profonda fede cattolica. Il trascendente è declinato in una visione-reale che apre interessanti spunti di connessione tra le fonti religiose-scientifiche e storiche e ciò che si ritiene insondabile. Il maestro dispiega con chiarezza nel suo, ormai consueto linguaggio universale e con candore anticipa, nella sua totale comprensione e coerente semplicità, la

risoluzione dell’umanità, nel suo divenire. Fede e scienza e Scienza e fede al servizio della Verità di Colui che ha ideato, Progettato e realizzato Tutto. Al tramonto la luce vivida del sole entra nella mostra e si unisce all’effetto-luci dell’allestimento curato personalmente dall’artista nei minimi dettagli e realizzato con la collaborazione di Vincenzo Sivieri, Stefano Calaon e altri volontari della “Dare”. Le persone, attratte, entrano a frotte, alcune si fanno il segno della croce altre affermano di percepire una particolare sensazione di pace e, non ultimi, coloro che dimostrano apertamente la loro commozione ed esprimono come si sono sentiti compresi, capiti e inclusi nel loro intimo nel messaggio dell’artista. Appoggio a questa pagina il mio continuo sorprendermi per ciò che l’artista riesce a trasmettere con le sue opere: le riflessioni dei visitatori tratte da vox populi ne sono solo una parziale testimonianza.

Prof. Laura Mochi

dal diario di una curatrice...

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...ai commenti dei visitatori

In questo luogo che trasmette pace e serenità si avverte la presenza di Dio ed il suo meraviglioso creato. Complimenti al pittore. Antonietta

Un momento di riflessione, un aiuto allo Spirito. In un momento dove se ne sente una grande necessità. Grazie per la dolcezza e la gentilezza. Marica

Attirata da questa mostra ne ricevo un’energia grandissima. Guidata nella visita, arricchisco il mio spirito. Complimenti all’artista e grazie per il voler condividere il suo pensiero. Lucia Selvi e Toscano

Duino (TS)Mi trema il cuore.trattengo a stento le lacrime.La pace avvolge, consola, riempie l’anima.Ogni quadro mi racconta la verità più grande, mi parla Dio, mi parla d’amore. Lo stesso amore che donate senza riserva a noi giovani e a chiunque incontrate. Grazie perchè siete casa, punto ferma, esempio, fratelli, amici sinceri.Grazie Carlo per la tua testimonianza viva, e per la tua instancabile dedizione.Mi date la certezza che si può ricominciare sempre, per dare un senso vero ad ogni giorno.Una ragazza in cerca della sua Strada.

Sara

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Martedì 18 luglio 2017

«Sacro sublime» è il titolo della mostra, allestita fino al 30 settembre nel San-tuario di San Mi-

chele Arcangelo di Monte Sant'An-gelo. In esposizione 49 opere di Carlo Tedeschi, scelte tra le 500 della sua produzione. La mostra presenta un viaggio nella poetica pittorica di Carlo Tedeschi, perso-naggio legato al mondo dell’arte, dalla scrittura del e teatro e dello spettacolo che trova nella pittu-ra un momento di riflessione ed espressione della sua profonda

vitalità.Le 49 opere esprimono la polie-dricità dell'artista anche sotto il profilo prettamente iconografico. Tedeschi infatti, passa dal figurati-vo all'astratto e al surrealismo con semplicità, con un'agilità stilistica

che ricollega alle porte della subli-mazione, ovvero offrendo al visi-tatore un percorso di estraniazio-ne dall'immanente per, una volta ripulita la sensibilità dalla mate-ria, ricollegarsi con occhi nuovi al divino e quindi cogliere il messag-gio che porta alla comprensione e ad un livello superiore. I lavori in esposizione così com-pongono un percorso che inizia dall'universo, dal nucleo, dai pia-neti, dall'origine, passando dai toni del blu ai colori più caldi. Carlo Tedeschi sta attualmente lavorando alla realizzazione di

un dipinto, olio su tela, dedicato all'Arcangelo San Michele e che prossimamente verrà presentato pubblicamente e donato ai Padri Micheliti del Santuario. Nel febbraio 2016 Foggia aveva accolto la mostra nazionale «+Sé-Io=Pace» (patrocinata dal Comu-ne di Foggia e dalla Regione Pu-glia) sostenuta dall’Associazione Umanitaria Dare e promossa dalla Fondazione Leo Amici (fondazio-ne riconosciuta) che hanno utiliz-zato le opere di Carlo Tedeschi per affrontare il tema della pace con i giovani.

Carlo Tedeschi è artista versatile apprezzato nel panorama cultura-le italiano ed internazionale con-temporaneo. Uomo di cultura è scrittore, regista, autore teatrale, pittore. Il suo impegno per la pro-mozione dei valori della pace e dei diritti umani gli è valso i ricono-scimenti «Artista per la pace» nel 1991 e «Premio Borsellino per la pace» nel 2009.Con il supporto dell’Associazione Dare e attraverso la Fondazione Leo Amici Carlo Tedeschi ha favo-rito numerose azioni a sostegno delle popolazioni del Kenya, dello Zambia e offerto altrettanti aiuti concreti al Lago di Monte Colom-bo (Rimini), dove ha sede la Fon-dazione, a centinaia di bambini di Chernobyl, a minori in affido in collaborazione con le istituzioni per accogliere, curare ed assiste-re centinaia di bambini orfani e profughi durante la guerra dei Balcani.L’esposizione, ad ingresso libero, rimarrà aperta tutti i giorni alle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30, ad agosto prevista apertu-ra serale fino alle 23.

Sacro e sublimetra arte e fedea Monte S.AngeloLa «creazione» in 49 opere

Il pittore sta realizzando una tela sull'arcangelo

che sarà donato ai Padri Micheliti

LA MOSTRA NEL SANTUARIO I QUADRI DEL POLIEDRICO ARTISTA CARLO TEDESCHI

SACROSUBLIME

Alcune delle opere in mostra nel santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo

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LETTERE

Cari,siamo Maria Angela e Piero, una coppia di Santa Caterina Villarmosa sposata da sei anni

che desidera ringraziare la fondazione Leo Amici e l’associazione Dare, per quanto noi e la nostra comunità abbiamo l’opportunità di vivere con la realtà della Casa del Ponte. Vorremmo farlo raccontando la nostra esperienza di quest’ultimo anno. Conosciamo Leri e la realtà della Casa del Ponte agli inizi di Dicembre, per caso veniamo a conoscenza del corso di dizione e decidiamo di iscriverci. Il caso...Durante una delle prime lezioni Leri ci racconta della sua storia e di quella di suo marito Francesco, della Casa del Ponte, della Fondazione Leo Amici, dell’Associazione Dare; ci mostra la Cappella dedicata a San Francesco e Santa Chiara. Rimaniamo letteralmente meravigliati nell’apprendere che dei giovani del nord vengano a vivere a Santa Caterina, un povero paesino del sud, abituati semmai a vedere partire tanti giovani di Santa Caterina verso il nord Italia e il nord Europa. Le motivazioni del loro trasferimento, poi, ci lasciano profondamente colpiti e intimamente commossi: rinunciare alle proprie vite “normali”, alle proprie famiglie, ai propri amici, ai propri luoghi, per offrirsi a Dio, per vivere il Vangelo e dedicarsi al prossimo nella quotidianità, è una scelta di vita coraggiosa che rompe il modello comune a cui oggi siamo abituati. Torniamo a casa affascinati, entusiasti, colmi di gioia per un incontro che subito si manifesta nelle nostre emozioni e nelle nostre sensazioni come una “luce”, un “segno” di Dio, una realtà nuova che sentiamo subito il bisogno di conoscere, percorrere, accogliere.Per comprendere pienamente il nostro percorso, dobbiamo tornare a due anni fa. Agli inizi di Agosto, apprendevamo la devastante notizia che l’unica sorella di Maria Angela che a soli 34 anni si era ammalata di un tumore incurabile. La realtà delle nostre vite veniva sconvolta. Dopo pochi mesi di cure palliative e le

nostre incessanti preghiere, la sorella di Maria Angela ci lascia. All’angoscia, alla paura, alla tensione di quei mesi si sostituiscono la tristezza, lo sconforto, il vuoto incolmabile che lascia una ragazza che amava la vita, che fin dall’inizio, segretamente consapevole del suo infausto destino, e sino all’ultimo istante di lucida coscienza, non ha fatto mancare a noi e ai suoi genitori il buon umore, l’ottimismo, l’amore. È stata curata al centro tumori di Milano, dove ha conosciuto una piccola comunità di suore devote alla Madonna di Lourdes e un grande sacerdote, i quali ogni giorno offrono immancabilmente un prezioso e forte sostegno spirituale ai pazienti ed ai familiari. Credente ma non molto vicina alla Chiesa, a Milano vive una profonda ed intensa esperienza di fede che la rende forte e determinata ad affrontare l’epilogo del suo triste destino in questa terra. Durante questa dolorosa esperienza, che ci ha resi consapevoli di alcuni aspetti e valori della vita che forse solo nella sofferenza è possibile vedere con chiarezza, abbiamo avvertito sempre la presenza di Dio con noi. Successivamente abbiamo sentito forte il desiderio di recarci a Lourdes per ricevere un conforto spirituale e per chiedere a Nostra Signora di intercedere per la guarigione di Maria Angela, che dal 2014 soffre di una patologia della quale non si conoscono cause e rimedi definitivi. Ma a Lourdes siamo andati anche per offrire a Dio, attraverso Maria, la nostra vita, il nostro servizio, i nostri umili talenti il nostro impegno quotidiano, il nostro amore per il prossimo, chiedendo di capire quale fosse il nostro reale “ruolo” in questa vita per essere parte attiva nel Suo “Disegno”. A Lourdes viviamo un’esperienza spirituale intensa, avvertiamo la potente energia di amore e di pace che è presente in questo luogo sacro. Torniamo felici, rigenerati, grati a Dio e a Maria di questa grazia. Qualche giorno dopo il nostro viaggio a Lourdes casualmente abbiamo l’opportunità di incontrare un medico specialista che individua le cause della patologia

una vocina...d’amore: lettera dalla SiciliaSanta Caterina Villarmosa, 10 settembre 2017

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LETTERE

di Maria Angela, fornendole una strada nuova che, sebbene preannunciata lunga, sembra decisiva per la sua guarigione. Il caso... Oggi Maria Angela sta decisamente meglio e noi siamo profondamente grati a Dio e a Maria per questa grazia.Durante il Natale del 2016, Leri ci invita ad assistere in chiesa allo spettacolo “Greccio”, durante il quale rimaniamo positivamente impressionati della bellezza dello spettacolo e della bravura dei ragazzi. In seguito, la visita al Presepe nel giardino della Casa del Ponte ci consente di conoscere anche Lucia, Francesco e Ciro. Qualche settimana dopo assistiamo nella chiesa di S.Agata a Caltanissetta allo spettacolo “I Millle Sì di Maria”, durante il quale i nostri cuori si colmano di gioia e commozione. E anche questa volta avvertiamo intensamente che questa straordinaria esperienza non è frutto del caso perché quella sera stavamo rinunciando ad assistere allo spettacolo. Poco prima dell’inizio però una vocina ci suggerisce di partecipare comunque. Alla fine dello spettacolo, molto emozionati, comprendiamo che in quella bellezza, in quella poesia, in quelle musiche, in quei canti, in quei gesti, negli occhi di quei ragazzi, c’era Dio che si manifestava parlando all’intimo dei nostri cuori. Ringraziamo Dio per quella vocina e per quello che ha prodotto sino ad oggi.Incominciamo così a frequentare maggiormente Leri, Francesco, Ciro e Lucia viviamo dei bei momenti di condivisione delle nostre esperienze di vita. Qualche settimana prima di Pasqua ci propongono di partecipare al Saggio di fine anno con lo spettacolo “Lo S...varietà è donna” e poi alla “Via Crucis Via lucis”. Dopo averci pensato diversi giorni e messo da parte timori e timidezze, abbiamo sentito il desiderio di dire sì, con la convinzione che forse stavamo, nel nostro piccolo, iniziando a lavorare concretamente per Dio, per il Suo Disegno, a dare cioè parte di noi stessi per gli altri, per i giovani, per la comunità, a contribuire per trasmettere

il Suo grande messaggio d’amore al cuore del prossimo.E così dopo la “Via Crucis Via Lucis” a Pasqua, in occasione della quale quale abbiamo conosciuto anche Nicole e Carlo, un’altra coppia straordinaria che opera a Bagheria, partecipiamo con un piccolo ruolo ai “I Millle Sì di Maria” in diversi posti della Sicilia, a giugno e ad agosto a “Lo S...varietà è donna” e a luglio a “Notte Gitana”. Così, abbiamo iniziato ad assistere al lavoro instancabile di Leri, Francesco, Ciro e Lucia e dei ragazzi che frequentano la Casa del Ponte: i corsi quotidiani di danza, recitazione, canto, ecc. con i bambini e i ragazzi, l’organizzazione dei due saggi di fine anno, la preparazione delle scenografie, dei costumi, le prove, la corale alla messa della domenica, il lavoro per mantenere sempre in ordine la casa e il giardino. Abbiamo apprezzato la loro professionalità, la loro serietà, la dedizione in ogni attività, la creatività, la fantasia e la serenità nel superare le difficoltà, il senso della bellezza, l’amore per i ragazzi, il valore dell’amicizia, della fratellanza, del rispetto degli altri e delle regole, lo spirito di accoglienza e della solidarietà, l’importanza della condivisione, l’armonia della preghiera comune, che ci hanno portato ad intraprendere un cammino comune dal quale è nata una amicizia vera.La Casa del Ponte è per la comunità di Santa Caterina un’occasione difficilmente ripetibile, una grazia che Dio ha voluto donarci, una realtà che non è nata per caso e che è cresciuta tanto fra molte difficoltà e diffidenze iniziali, che oggi è un punto di riferimento per molti ragazzi e per le loro famiglie. È una realtà sana che ha bisogno di sostegno perché in grado di offrire ai giovani una formidabile alternativa di crescita artistica, culturale, umana e spirituale. In essa si respira il bene, la bontà, la carità, l’amore che ci ha insegnato nostro Signore Gesù.

Maria Angela e Piero

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Magica Monte Colombo

Il mondo dello spettacolo è una cosa meravigliosa, mi sono innamorata del palco, degli amici che si trovano e che ti accompagnano e non ti abbandonano, Monte Colombo mi ha insegnato a vederlo veramente con il cuore capendo che è la cosa più bella che c’è...

L’esperienza fatta con Silvia ci ha fatto apprezzare veramente il Signore! Ora sono sicura, Dio c’è! Monte Colombo è una delle tappe su cui Lui è passato e ha lasciato bellezza fra la natura, il teatro e la compagnia! C’è un dolce profumo che passa al “lago di Monte Colombo” e che ha “Bagnato” ognuno di voi…! Nel lago si sente, è il profumo della magia e della vera bellezza che ti da’ la certezza che Dio c’è e ti porge la mano… Il lago è un posto colorato, come se il Signore ha preso il pennello e come un pittore l’ha dipinto a modo suo…! È speciale, si sente e si vede, dall’amore degli abitanti e dall’energia che c’è fra loro…Queste sono le nostre idee sul lago, veramente crediamo che sia un posto magico e che voi siete speciali anzi super speciali! Quando siamo venuti, il 18 dicembre, è stato un giorno indimenticabile, in noi si è aperto il cuore e la passione per il teatro in modo veramente forte e indispensabile, abbiamo subito deciso di ritornare! Vogliamo sapere di più, sulla storia del Lago, su Leo, su di voi, vogliamo conoscervi scoprire chi siete, la vostra storia la vostra esperienza e il perché avete deciso di fare Teatro in questo modo speciale invece di diventare ballerini professionisti e famosi attori e musicisti!!! Vogliamo sapere cosa a voi ha colpito della storia del lago, di Leo e dei musicals dedicati a Dio!!!Noi desideriamo tanto tornare per vivere l’esperienza fantastica cheDio ci : “permetterà di vivere !!!”. Grazie !!!

Anna, Giulia, Elisa, Giovanni e Nicolò - Padova

Ecco qua siamo giunti alla fine di questa esperienza di convivenza in casa famiglia. Volevo ringraziarti perché come sempre instancabilmente ti sei occupato dei miei figli e di tutti i ragazzi! Per me non è stato mai scontato tutto questo.

Oggi quando sono andata a prenderli ho avuto un po’ di malinconia perché per quanto sono contenta che sono tornati a casa, sono altrettanto dispiaciuta perchè sono certa che questa esperienza se viene vissuta nel verso giusto è la cosa più bella che un giovane possa vivere!Spero tanto che facciano tesoro di quello che hanno vissuto e di ciò che hanno imparato convivendo con altri giovani e vivendo con te.La mia malinconia è passata quando Andrea all’arrivo a casa mi abbraccia e mi dice: “mi siete mancati.”Grazie infinite, anch’io cercherò di fare sempre del mio meglio con loro e spero che poi possano raccogliere sempre più frutti e portarli a te!Un abbraccio di cuore. Francesca

una mamma

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ALLA SEQUELA DI GESÙ

Pur rimanendo attenta al presente ma protesa sempre al futuro per la realizzazione dei propri valori, anche per Daniela, come per Carlo, tuffarsi nel passato costituiva una sorta di “esame di coscienza generale” più ampio e complesso di quello personale di ogni giorno. Col senno dell’oggi, infatti, si potevano valutare meglio i fatti di ieri.Fatti a volte così grandi o particolari da non poterli interpretare nella loro totalità e nel loro vero significato nel momento o attimo contingente in cui avvenivano. Daniela era altresì protesa nell’aiutare gli altri alla realizzazione dei loro valori e soprattutto alla realizzazione dell’opera che non avrebbe mai dovuto rimanere sospesa nel tempo ma giungere ad un proprio compimento, per poter costruire un ponte e, in un secondo futuro ancor più lontano, essere utile e servire tante altre persone. Si ricordò così Daniela, ancora una volta, di Marisa, la sua catechista - l’ “angelo azzurro” dell’ospedale dove fu ricoverata -, e di ciò che in quel tempo capiva e assimilava con la mente ed il cuore di bambina: “Se avessi potuto conoscere io Gesù l’avrei seguito? Se fosse stato così “come” lo avrei seguito? Cosa avrei dovuto, potuto o voluto fare per lui?”

Non potendo fare certo un salto nel

tempo di duemila anni, non le restava che assimilarne la personalità e l’insegnamento attraverso la “buona novella” non trascurando e non vergognandosi di ciò che le scaturiva nel profondo del suo cuore. C’era però qualcosa in più nella sua vita: Leo. Nel suo esempio d’amore cristiano in qualche modo glielo rappresentava e dunque si poteva ritenere fortunata in quanto avrebbe potuto sperimentare in quel contesto chi avrebbe potuto essere e divenire alla sequela di Gesù. Contemporaneamente aveva anche pensato che tutti avrebbero dovuto avere tale opportunità ma, pur con i suoi occhi di bambina, si era resa conto che l’uomo in genere, una volta raggiunto il suo scopo, dopo aver ottenuto quello che desiderava o ciò di cui necessitava, tornava alla sua vita di sempre richiudendo in un cassetto anche la gratitudine.Eppure tutti coloro - a lei sembrava la maggior parte - che si comportavano così, incontrati nuovamente anche per caso a distanza di tempo – a volte anni - affermavano di non aver mai potuto dimenticare.“Chi mi ha incontrato anche un volta non mi dimentica più.”Daniela non poteva nemmeno porsi il problema di dimenticare qualcosa di Leo. Tutto scorreva in lei ed era naturale considerarlo uno di famiglia, sia per la sua persona così vicina a lei e alla sua casa, che per il suo “modo” di essere, sia per le “buone novelle” che sembravano ripescate da Leo direttamente dal cielo sia per quella variegata e infinita moltitudine di

persone - grande famiglia - che ruotava intorno a lui. Tutti avrebbero dovuto sapere e conoscere questa grande novità di Leo che a lei pareva così “antica”.Così almeno pensava la sua mente che, trasmigrando quei pensieri verso il cuore, lo riempiva di essi ma, soprattutto, dei sentimenti che le scaturivano. Spesso sentiva il cuore gonfio di lui e della grandezza di Dio che le ispirava e, pur rimanendo critica nella sua integrità di discernimento, esattamente come i figli con i genitori, i giovani con il mondo che li circonda, si manteneva comunque sempre presente a se stessa, vagliando ogni situazione attraverso la propria ragione, la propria personalità che man mano andava modellandosi, la propria coscienza, la propria fede. Come la sua mamma che, pur avendo ormai scelto di dare la propria totalità a quell’opera meravigliosa e alla meravigliosa creatura che la guidava, ne era l’esempio.

DUE MOMENTI PARTICOLARI DELLA VITA DI LEO

A questo punto il vagabondare di Daniela tra un ricordo e l’altro sobbalzò ad un’immagine evocata nella sua mente. Scoppiò anche a ridere: era presente quando il gioielliere del Corso Cento Celle di Civitavecchia aveva raccontato di non aver mai visto, neanche nei film, una scena come quella! Leo, mentre camminava da solo, era arrivato nei pressi della vetrina della

Le buone novelle, l’angelo azzurro e la gallina morta...incuriosisce e appassiona il lettore il nuovo libro di Carlo Tedeschi, seguito di Leo, l’uomo senza tempo editato lo scorso anno. Il sequel, quasi pronto per la stampa, e’ qui anticipato in un paio di capitoli per gentile concessione dell’autore. Buona lettura.

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gioielleria – ed era per questo che il gioielliere aveva potuto godere della scena in tutta la sua spettacolarità – quando alle sue spalle arrivò un giovane di corsa che, raggiuntolo, allungò da dietro un braccio e con la mano cercò di strappare dal petto di Leo quello che gli era sembrato un prezioso gioiello. Pur colto di sorpresa e alla sprovvista, Leo non fece passare mezzo secondo: afferrò velocemente la mano del ragazzo e, con una forza indicibile, ruotandolo da dietro in avanti, lo fece volare in aria. Il malcapitato finì a terra davanti a lui, fece un botto pauroso e tutti i passanti che si erano fermati sentirono nitidamente anche il gioielliere all’interno del negozio il verso gutturale provenirgli da dentro: Aaah!Il ragazzo a pancia all’aria dopo avere sbattuto il sedere e la schiena, non voltandosi nemmeno a guardare colui che aveva fatto saltare per aria il colpo, con un balzo all’inpiedi, cominciò a scappare correndo furiosamente.

Daniela si era tanto stupita di quell’azione di Leo, ma già altre volte aveva potuto ammirare la sua forza, non solo quella morale. L’aveva anche “salvata”, ad esempio precedendo di un attimo l’esplosione di una lite in un bar, da momenti drammatici che avrebbero potuto coinvolgerla, trascinandola lontano...Accanto a tanta forza Daniela ben sapeva che c’era comunque altrettanta dolcezza, tenerezza, come quando – da piccola – tenendola sulle sue ginocchia le aveva tolto

i dentini da latte senza farle alcun male.Come quando le teneva la mano in segno d’amore e protezione: una mano grande la sua rispetto a quella di Daniela. La mano di un lavoratore, ruvida e callosa, che sapeva però stringere e accarezzare con infinita delicatezza! Leo aveva sentimenti così diversi dagli altri uomini!E così diversi anche dagli altri papà del mondo! Forse un papà che amava profondamente poteva somigliargli, ma Leo vinceva sempre per costanza, presenza, dedizione. Non si stancava mai, e mai interrompeva l’erogazione della sua cura. Mai un moto di stizza, di nervoso pur sapendo anche essere severo.Quando e se avesse dovuto rimproverare sarebbe sembrato quasi la supplica rassicurante e stimolante di un buon comportamento e l’attesa che esso si realizzasse.

Dal suo modo di esprimersi già si poteva gustare quanto si sarebbe stati bene se ciò si fosse voluto raggiungere e quanta felicità si sarebbe potuta leggere nei suoi occhi.

Si tornava da Montescudo, era accaduto solo pochi giorni prima! Si era appena finito di girare una scena de La verità di un ragazzo quando, dopo una curva, senza alcuna possibilità di preavviso, una gallina starnazzante che scappava chissà da cosa, si ritrovò a sbattere contro l’auto guidata da Leo. E pensare che andava pure piano!Da quella botta la gallina non rinvenne, nonostante Leo, e di conseguenza tutti gli altri e anche gli occupanti delle macchine che lo seguivano, fossero scesi per soccorrerla. Quando proprio non ci fu più niente da fare già tutti pronti per ripartire qualcuno aveva ipotizzato, un po’ in imbarazzo, che la si sarebbe potuta anche portare a casa... era una bella gallina grossa e grassa e guardandosi intorno… non c’era proprio nessuno che aveva assistito al terribile dramma. Anche Leo cominciò a guardarsi intorno ma anche a camminare... cercando il cortile, il casolare da cui la gallina era provenuta e naturalmente lo trovò. Informò il proprietario dell’incidente, se ne scusò e chiese quanto avrebbe dovuto pagare per la gallina. Il proprietario, allibito da tanta onestà poiché molte altre volte le sue galline erano sparite nel nulla, insistette con Leo per non volere niente in cambio. Leo lo convinse ad accettare un compenso e gli lasciò la gallina.“Al saveva me che prima o dop ti sarebbe capitato...” disse il contadino guardandola senza speranza.Tante altre volte, infatti, la malcapitata gallina si era messa nelle condizioni di fare la stessa fine...

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Le colonne sonore dei MUSICALS

Patto di LuceUn fremito d’ali

Sicuramente AmiciGreccio, notte di Natale 1223

Gabriele dell’AddolorataDio, che meraviglia!

Chiara di DioL’Uomo dal Turbante Rosso

Notte Gitana

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Angela degliabissi

Il ritorno dal labirinto

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altri luoghi della FondazioneGIARDINO DI MARIA

CASA DELLA MONTAGNA

Colledoro di Castelli - Teramopresso il Santuario di San Gabriele

MuseoCentro di aggregazione giovanileCorsi di danza e teatro “Danza e musical” Compagine teatraleBed & BreakfastPizzeria - PiadineriaCentro di prima accoglienza della Protezione CivileTel. 0861 970686 - [email protected]

BORGO DELLA SPERANZAUlignano di Volterra - Pisa

Borgo antico e Chiesa del 1100 Ristorante - Locanda del BorgoResidencesBed & BreakfastCorsi danza e musical - S. Girolamo di VolterraTel. 0588 086113 - [email protected]

Struttura per l’accoglienzaCorsi di danza e teatro “Danza e musical” Compagine teatraleCappella dei santi Francesco e ChiaraTel. 334 7176815

CASA DEL PONTESanta Caterina - Caltanissetta

Struttura per l’accoglienzaCentro di aggregazione giovanileTel. 0041 - 91 2243236

CASA DEL TICINOCadenazzo - Lugano

LA FONDAZIONE È INOLTRE PRESENTE

Accoglienza Corsi di danza e teatro “Danza e musical” Compagine teatraleTel. 075 - 8065047

DOMUS ROSARUMAssisi

Struttura per l’accoglienzaCorsi di danza Danza e musicalCompagine teatraleCappella di S. Michele Arcangelo Tel. 377 1755286

CASA DI MATTINATAMattinata - Foggia

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Piccolo Paese del LagoSede Fondazione Leo Amici Gestione Associazione Dare

PICCOLO PAESE DEL LAGOvia Canepa, 136 - 47854 Monte Colombo (Rn) - Tel. 0541.985207

www.lagodimontecolombo.it www.teatroleoamici.it www.villaleri.it www.ilmiocasale.it

F

B

E

C

•1 - Hotel Villa Leri SPA - Tel 0541 985262Centro Benessere - Poliambulatorio - Residences - Ristorante Leonardo

•2 - La Grotta della Giamaica - Tel 0541 985580Bar- Ristorante - Pizzeria forno a legna- Pontile sul lago

•3 - ll mio Casale - Tel 0541 985164Ristorante - Agriturismo - Azienda agricola bio certificata - Vendita prodotti

•Casina nel bosco Piadineria

•4 - Casa LA BASE per bambini - Casa LA META per anziani•5 - Teatro Leo Amici Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità

Strutture ricettive

Servizi gratuiti

Gli utili ricavati dalle strutture sono devoluti al mantenimento del paese e alle opere umanitariedella Fondazione. L’attività teatrale rientra nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.

•Visita guidata del Paese del Lago•Visita museo Leo Amici: - filmati sulla storia della Fondazione - filmati musicals•Visita guidata all’azienda agricolo-didattica Il mio Casale•Mostre pittoriche e fotografiche permanenti

•Parchi gioco per bambini•Centro sportivo•Dimostrazioni di riflessologia•Stages teatrali•Gite organizzate alle sedi distaccate

•Ingresso ad eventi straordinari •Incontri di spiritualità•Incontri per giovani e famiglie•Corsi di cucito, cucina, pittura•Teatro dei burattini

Attività promosse erealizzate dal 1983

Cultura, sport e ricreazione• Pubblicazioniriviste,libri,audioevideo,incontri,mostre,spettacoli.

• Rally,podismo,apnea,calcio,calcetto,gare,tornei,recordsmondiali.

• Centridiaggregazione,incontri,corsidicucina,cucito,pittura,iconografia,danza,recitazione,canto,musica.

• Incontridispiritualità.• CentridiascoltodelVangelo.• Liturgiadelleore.

Assistenza sociale•Operadiprevenzionedeldisagiogiovanile.

• EducazioneesocializzazioneanchepressoscuoleedIstituti.

• Borsedistudio.• Formazione,avviamentoprofessionaleedinserimentolavorativo.

• Protezione,sottoilprofilofisicoemorale,dell’infanziaabbandonataoprivadiassistenza.

• Coinvolgimentoecoordinamentodifamiglieperl’accoglienzael’affidamentodiminori.

• OspitalitàecureaibambinidiChernobyl.

• OspitalitàabambiniefamigliedellaexJugoslavia.

• Campiscuola.• Protezione,sottoilprofilofisicoemorale,aglianziani.

• Assistenzaesupportoagliammalatiedanimazioneanchepressoospedaliecasedicura.

• Soggiorniperanziani.• Sostegnomoraleedeconomicoafamigliebisognose.

• Attivitàdirecuperodallatossicodipendenza.

• AttivitàediniziativeperilsostegnoeconomicoedumanitarioinKenia,Rwanda,Zambia,AustraliaedavviatiluoghidiaggregazioneinItalia(Toscana,Abruzzo,Puglia,Umbria)eall’estero:Svizzera,Spagna,Francia,Germania.

Istruzione• Laboratori,stages.• Accademiad’arteeformazioneprofessionale.

• Corsidisupportoscolastico.• Inserimentoscolasticoperimmigrati.

Sanità• PoliambulatorioprivatoeCentrodiRiflessologia.

• Congressidimedicina.• Incontriapertialpubblicosualimentazione,stiledivita,prevenzione.

Collaborazioniconparrocchie,diocesi,aggregazionilaicali,movimenticarismatici,associazioniculturali,sportive,umanitariedelterritorionazionaleedestero.

D

51www.lagodimontecolombo.it www.teatroleoamici.it www.villaleri.it www.ilmiocasale.it

•Casina nel bosco Piadineria

•4 - Casa LA BASE per bambini - Casa LA META per anziani•5 - Teatro Leo Amici Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità

Gli utili ricavati dalle strutture sono devoluti al mantenimento del paese e alle opere umanitariedella Fondazione. L’attività teatrale rientra nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.

Associazione Dare

Fondazione Leo Amici

Data Costituzione: 3/3/1983Forma Giuridica: Associazione privata di volontari, senzafini di lucro (regolamentata dagli artt. 36 eseguenti del Codice Civile).Sede Legale: Morciano di Romagna (RN), Via Resistenza 1Organi: Assemblea - Comitato Direttivo - Presidente Telefono: 348-9027276

Data Costituzione: 20/6/2002Forma Giuridica: Fondazionericonosciuta in data 27 novembre 2002ed Iscritta nel Registro Prefettizio dellePersone Giuridiche dell’Ufficio Territorialedel Governo di RiminiSede Legale: Montescudo-Monte Colombo (RN), Via Canepa 136Organi: Consiglio di Amministrazione -Collegio dei RevisoriTelefono: 0541.985207E-mail: [email protected]

Nasce ad Allumiere (RM) nel 1923. Frequenta la scuola fino alla terza elementare. Già da piccolo si distingue per la sua bontà. Partecipa alla seconda guerra mondiale arruolato in marina. È minatore in Francia, operaio nelle ferrovie e commerciante. Compie lunghi viaggi continuando dovunque a fare del bene. Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia. Nella sua casa confluiscono persone da ogni parte per chiedergli aiuto. Egli corrisponde trasmettendo alle centinaia di persone che vogliono conoscerlo pace, serenità e voglia di vivere. Rafforzandone lo spirito guarisce inoltre numerosi malati e recupera centinaia di ragazzi tossicodipendenti. A chi vuole ripagare in denaro il favore ricevuto, risponde: «Tu sai a chi darlo. Quando sei guarito, sei felice e ami il tuo prossimo, tu mi hai ripagato». Tiene riunioni a porte aperte in Italia, ma anche in Europa, Africa, Australia e America corrispondendo ai grandi interrogativi dell’uomo. Il suo progetto del Piccolo Paese comprende: una clinica, una casa per bambini abbandonati, una per anziani e strutture per la socializzazione dei giovani. Nel 1983 a tale scopo promuove la costituzione dell’Associazione Dare. Nel 1985 forma la compagnia teatrale “I Ragazzi del Lago” e la casa di produzione televisiva Ralac. Gira il film “La verità di un ragazzo” di cui è autore e regista. Nello stesso anno è fautore del record mondiale di immersione in apnea di Angela Bandini e ne realizza il relativo documentario. Nel 1986 dà vita al musical di Carlo Tedeschi “Sicuramente Amici”. Muore a Monte Colombo il 16 aprile 1986 dopo avere gettato le basi per la realizzazione del Piccolo Paese del Lago. Ha lasciato scritti, poesie e testimonianze di fede ed amicizia, strutture a beneficio dell’umanità e una traccia indelebile: pace, amore e fratellanza.

Leo Amici Nel 1971, insieme alla sua famiglia, incontra Leo Amici e, da quel momento, ne sosterrà l’opera per tutta la vita. Testimone ed esempio d’amore, educa e coordina centinaia di volontari nelle iniziative sociali ed umanitarie. Nel 1982 con il marito ed i figli si trasferisce a Monte Colombo per sostenere l’ultima realizzazione di Leo Amici: il Piccolo Paese del Lago. Dopo la sua scomparsa, insieme a Carlo Tedeschi, ne porta a compimento il progetto. Muore l’11 giugno del 2002.

Maria Di Gregorio

Nel 1978 incontra Leo Amici e lo affianca. Artista versatile riceve consensi e riconoscimenti non solo per il valore culturale ma anche per l’impegno sociale. Tutta la sua produzione artistica diventa strumento di espressione dei valori universali della pace, dell’amore e della fratellanza. Dedica tutte le sue forze ed il suo impegno a favore della realizzazione dei giovani. Anche dopo la morte di Leo Amici porta a compimento la costruzione delle strutture del Piccolo Paese insieme a Maria Di Gregorio e ne prosegue fino ad oggi l’opera morale e sociale, realizzando anche le nuove sedi.

Carlo Tedeschi

Già nel 1982, Leo Amici aveva espresso la volontà di dar vita ad una fondazione alla quale devolvere la proprietà delle strutture che sarebbero sorte affinché nel tempo permanessero rivolte unicamente a scopi umanitari. La Fondazione, costituita da Carlo Tedeschi, Daniela e Stefano Natale e dall’Associazione Dare, è stata riconosciuta nel 2002 ed è il risultato giuridico finale dell’opera umanitaria intrapresa da Leo Amici. Il fine primario della Fondazione è salvaguardare e perpetuare le iniziative promosse ed avviate dal suo ispiratore a favore del prossimo.

Fondazione Leo Amici

Poeticamente definito dal suo fondatore Leo Amici «Piccolo paese fuori dal mondo», è oggi sede della Fondazione Leo Amici. Le strutture, utilizzate per scopi umanitari, sono state realizzate dal 1982 dall’Associazione Dare attraverso il volontariato dei suoi associati.

Piccolo Paese del Lago

Costituita nel 1983, non ha intento politico né fini di lucro. È uno strumento a disposizione di coloro che abbiano in animo la realizzazione di opere sociali ed umanitarie. Sostiene, anche attraverso il volontariato, la Fondazione Leo Amici.

Associazione Dare

È sufficiente apporre la firmanell’apposito riquadro delladichiarazione dei redditi (CUD -730 - UNICO) a “Sostegno delleorganizzazioni non lucrative di utilità sociale” ed indicare nello spazio sottostante il codice fiscale della Fondazione: 91078410403

PER DONAZIONI alla fondazioneLeo Amici puoi effettuarecontribuzioni volontarie utilizzando anche il conto corrente bancario intestato alla Fondazione Leo Amici, specificando nella causale “erogazione liberale”.UniCredit Banca S.p.a. Filiale diSan Giovanni in Marignano - RNIBAN: IT 86 R 02008 68000000020087815

5 x mille - Donazioni

www.leoamici.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org

SACRO SUBLIME49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo