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Modelli e procedure per l’educazione degli adulti
Pedagogia sperimentale.
CdL SEAFC – a.a. 2015-2016 – II semestre
Benvenuti!Io sono Francesco Agrustimail:: [email protected]:: ogni Lunedì e Giovedì dopo lezione telefono:: 0657339676web:: http://tinyurl.com/agrustimodelli
http://lps.uniroma3.it
testiper l’esame
Benedetto Vertecchi, Manuale della valutazione, Milano, Franco Angeli, 2003.
5.Gli strumenti della valutazioneQuinto appuntamento con il corso ”Pedagogia sperimentale. Modelli e procedure per l’educazione degli adulti”
Che cosa faremo
▪ Gli strumenti della valutazione▪ Tipi di strumenti▪ Definire obiettivi di misurazione▪ Sollecitare prestazioni specifiche▪ Oggettività in valutazione▪ Due tipi di mediazione▪ Classificazione delle prove di
valutazione▪ Intenti della valutazione
Grande varietà di strumenti
Varietà degli
strumenti valutativi
Varietà di contenuti da
verificare
Complessità delle
funzioni valutative
Varietà di forme e di strutture disponibili
§ accertamento delle condizioni socioculturali/iniziali
§ verifica analitica degli apprendimenti
§ utilizzazione delle competenze in problemi concreti
§ che cosa si vuol sottoporre a verifica
§ momento della verifica (all’inizio o al termine della procedura d’istruzione)
§ diverse tipologie di prove di valutazione
§ diverse tipologie di strutture della prova (es. pre/post test)
Tipi di strumenti
▪ Strumenti di rilevazione diretta (prove di verifica)
▪ Strumenti di rilevazione indiretta (colloquio con l’esaminatore)
▪ Strumenti di preparazione (creazione dei booklet di prove)▪ Strumenti di registrazione dei risultati (registri di classe, libretto elettronico)▪ Strumenti di comunicazione dei risultati (bacheche, messaggi istantanei)
▪ Strumenti di trattamento dei dati (analisi statistiche, grandi rilevazioni)
Bisogna sollecitare prestazioni specifiche
direttamente connesse agli
obiettivi di apprendimento
Definizione degli obiettivi di misurazione
È possibile apprezzare
questa attività tramite
una“prova di verifica”
Definizione di obiettivo come prefigurazione dell’attività di
apprendimentodegli allievi
Stabilire con esattezza che cosa si
vuole sottoporre a verifica
Qualità delleprove
Chiarezza degli obiettiviSi deve stabilire esattamente che cosa si vuole verificare.
Validità della provaLe prestazioni richieste agli allievi devono essere direttamente collegate agli obiettivi di apprendimento da verificare.
Attendibilità della provaLe informazioni devono essere attendibili: ossia per il più possibile non ambigue e che possano essere rilevate in maniera uniforme da diversi osservatori e per diversi allievi, stabilite secondo criteri stabili nel tempo e modalità accurate.
Non esistono prove “buone” o “cattive” in sé,ma prove più o meno adatte allo scopo valutativo.
Oggettività in valutazione
▪ Oggettività in valutazione ≠ da corrispondenza perfetta tra dato e fatto ma come superamento dell’intuitività
▪ Obiettività della prova come superamento della intuitività, della estemporaneità, della casualità degli apprezzamenti che riguardano le prestazioni degli allievi
validità attendibilità obiettività
Far funzionare una prova
▪ L’apprendimento è un’ attività interna all’allievo
▪ Una prova di verifica è▫ una situazione artificiale,▫ che provoca l’allievo a manifestare all’esterno una determinata abilità,▫ in modo che questa possa essere osservata.
▪ In una prova è indispensabile che l’allievo sia disponibile a collaborare impegnandosi in essa.
▪ Validità dal punto di vista affettivo: l’allievo è disposto a fornire ad un osservatore esterno segni del suo apprendimento.
Due tipi di mediazione
validità: semplicità della relazione tra abilità posseduta (da verificare) e prestazione osservata, minimizzare la mediazione dell’allievo
l’insegnante deve risalire dalla prestazione al possesso di abilita: la prestazione deve diventare un oggetto dal quale ricavare misure in maniera uniforme (misurazione) secondo criteri oggettivi
La qualità del giudizio dipende dalla qualità delle due mediazioni (e dalla disponibilità affettiva dell’allievo)
Misurare per valutare
1. Sto misurando effettivamente ciò che avevo
intenzione di misurare?
validitàvariabili latenti e manifeste
validità di contenuto, di criterio, face validity, ..
2. Se qualcun altro effettuasse la stessa misura
con lo stesso strumento, otterrebbe gli stessi risultati?
attendibilitàerrore sistematico
test-retest
Validitàtipologie
Di contenutoNon statistica, dipende dal grado di “copertura” che la prova assicura rispetto ai contenuti e alle competenze che intende rappresentare (ad esempio richiedere di effettuare una somma rappresenta bene le competenze di calcolo?)
Di criterioPuò essere concorrente(altra prova somministrata contemporaneamente) o predittiva (ad esempio una prova di selezione per l’impiego si deve correlare bene con i risultati ottenuti poi nel lavoro dagli assunti)
Di presentazione (face-validity)La prova rappresenta bene i contenuti agli occhi di un “non-professionista” (ossia dei rispondenti)?
Attendibilitàtipologie
Test-retest:Somministrare lo stesso test allo stesso gruppo di soggetti più volte (ma la difficoltà si riduce tra la prima e la seconda somministrazione)
Forme paralleleCostruire due versioni parallele (equivalenti ma non identiche) della stessa prova
Metodo PiéronCorrezioni effettuate da correttori diversi della stessa prova
Quanto è accurata e precisa la misura ricavata attraverso la prova?
Scegliere la prova “giusta”
▪ L’insegnante deve conoscere le caratteristiche dei diversi tipi di prova,per poter scegliere il tipo giusto rispetto al suo scopo.
▪ È possibile classificare le prove in base al ...
tipo di stimolo fornito aperto/chiuso
tipo di risposta richiesta aperta/chiusa
Classificazione delle prove di valutazione
▪ Occorre scegliere il tipo di prova secondo un criterio di opportunità didattica:
▫ Specificità della prova rispetto alle capacità e alle conoscenze che si vogliono verificare (validità didattica)
▫ Informazioni rappresentative di determinati quadri di apprendimento, e che possano essere rilevate in modo preciso e stabile (attendibilità didattica)
Riepilogando
§ Stimolo chiuso: ü organizza a priori il compito che l’allievo deve svolgere per essere
valutato§ Risposta chiusa:
ü è preformulata (quindi “riconosciuta”) e univoca nella sua formulazione corretta
§ Prove oggettive: ü limitano la mediazione sia dell’insegnante, sia la mediazione
dell’allievo§ Obiettività/oggettività della valutazione:
ü Superamento del caso e dell’intuito nel giudizio dell’insegnante – in ogni caso non riesce ad essere mai “assoluta”
A che cosa può servirela valutazione
▪ Ad orientare le scelte didattiche▪ A programmare la didattica, ossia a formulare giudizi a priori sulla
appropriatezza delle soluzioni e delle strategie adottate rispetto alle finalità del percorso di istruzione
▪ A scuola si usano invece pochi tipi di prove (interrogazioni, temi, problemi, traduzioni, domande a risposta aperta) con intenti di controllo e verifica
▪ Ma… quando si valuta che cosa e a quale scopo?
Le dimensioni della valutazione
a) Relative a differenti momenti della procedura didatticab) Finalizzate all’espressione di un giudizio sugli allievi, o alla verifica
di determinate scelte, organizzative o strumentali, della didatticac) Volte all’accertamento del possesso di abilità distinte, o ad
apprezzare la capacità dell’allievo di esercitare le abilità acquisite in contesti complessi
d) Relative ai risultati della prova (etero o auto verificati)
• di ingresso (generale): anche rilevazione delle conoscenze pregresse, per contestualizzare e motivare all’apprendimento
• dei prerequisiti o diagnostica: rilevazione delle conoscenze indispensabili per determinati apprendimenti futuri
• predittiva: esami di ammissione
Valutazione iniziale
• “formativa”: finalizzata alla compensazione di lacune• diagnostica: finalizzata alla rilevazione delle conoscenze
possedute dall’allievo
Valutazione intermedia
• “sommativa”: se al termine di interventi didattici individualizzati (mastery learning)
• prognostica: anticipa il corso degli eventi o concorre a determinarlo (voto agli esami di stato)
Valutazione finale
Intenti della valutazione
Valutazione predittiva: la verifica tende ad anticipare il risultato che l’allievo potrà conseguire in un determinato itinerario di studi (discriminazione sociale)
A. non dipende dalla soggettività del correttore.
B. situazione artificiale per far manifestare l’apprendimento dell’allievo.
C. definizione del risultato dell’apprendimento.
D. Misura gli obiettivi prefissati.
Assegna ad ogni parte della colonna di sinistra la sua definizione scegliendola tra quelle riportate nella colonna di destra
1. Stimolo/prova di verifica2. Obiettivo didattico3. Prova attendibile se..4. Prova valida se..
A. non dipende dalla soggettività del correttore.
B. situazione artificiale per far manifestare l’apprendimento dell’allievo.
C. definizione del risultato dell’apprendimento.
D. Misura gli obiettivi prefissati.
Assegna ad ogni parte della colonna di sinistra la sua definizione scegliendola tra quelle riportate nella colonna di destra
1. Stimolo/prova di verifica – B2. Obiettivo didattico – C3. Prova attendibile se.. – A4. Prova valida se..– D