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Continua a pag. 3 Bataille des Reines a Valtournenche (Aosta) Al termine di un’escursione ai piedi del Cervino (Aosta), in una splendida domenica di agosto, mi sono imbattuta casualmente in una delle Batailles de Reines”, che si tengono in Val d’Aosta nel corso di tutto l’anno. Le “reines” (regine) sono le mucche più battaglie- re di una mandria. Solitamente combattono spontaneamente, dopo aver scelto l’avversaria ed il momento più opportuno per attaccare. Durante le “batailles” le mucche sono indotte a fronteggiarsi in un recinto, circondate da spettatori che si “godono” lo scontro “non- violento”. Così viene definito il match dai promotori del torneo che lo ritengono una tradizione antica di cui essere orgogliosi. Si dovrebbe chiedere alle dirette interessate se non fa male prendersi a testate vicendevol- mente senza alcuna ragione, se non quella di far divertire. E che dire dell’oca di Butera (Caltanissetta), sfortunata protagonista di una tradizionale festa paesana in onore di San Rocco? Sacrificata lo scorso 15 agosto, come tutti gli anni, per compiacere il pubblico che non si divertirebbe con un’oca finta. Il macabro “gioco dell’oca” consiste nello sgozzare un’oca, appenderla, ancora sanguinante, per le zampe ad un filo sulla pubblica piazza e cercare di strapparle a mani nude il collo già tagliato. Durante la sfida il corpo dell’oca viene impie- tosamente deturpato dai contendenti. Così vuole la “gioiosa” tradizione popolare di Butera. Ma è proprio il caso? Si tenga conto che il sadico gioco avviene alla presenza dei bam- bini. Non è certamente educativo per loro assistere a scene di questo genere. Purtroppo questo non è l’unico caso in cui un animale viene immolato per onorare una tradizione religiosa. Non dimentichiamo, infatti, lo ster- minio di agnelli che si consuma ogni anno nei macelli in occasione della Pasqua. Non possono mancare all’appello le “stragi–divertimento” per eccellenza, pesca e caccia, a cui recentemente vengono attri- buite connotazioni ecologiste. Non si com- prende in virtù di cosa! Forse i cacciatori hanno iniziato ad utilizzare cartucce biodegra- dabili? Da che mondo è mondo l’ecologista è contrario a qualsiasi forma di violenza. La caccia e la pesca sono violente. Solo ad un’esigua percentuale di cittadini interessano. Pochi ne “godono”, ma tanti ne subiscono gli effetti letali: le molte persone vittime dei fucili (ne sono testimonianza le pagine di cronaca), la selvaggina uccisa, i bambini e gli animali domestici che rischiano di morire ingerendo bocconi avvelenati. Questi ultimi provocano una morte lenta e dolorosa e contaminano acque e terreni. I cacciatori utilizzano esche avvelenate per eliminare volpi, faine, rapaci, cani e gatti al fine di “salvaguardare” la sel- vaggina, che verrà uccisa da loro. Chi può, infine, dimenticare le immagini del toro che lo scorso 18 agosto, durante una corrida a Tafalla, in Navarra (Spagna), si Il popolo dei vegetariani, e non solo, si è riunito all’ex zoo di Parco Michelotti, dal 10 al 12 set- tembre scorsi, in occasione della VII edizione del VegFestival. Quaranta stand hanno animato la festa, che ha visto coinvolte un centinaio di persone, fra volontari e organizzatori, presenti anche presso i vari punti informativi dislocati lungo il percorso. Sold out per il ristorante interno, che ha proposto specialità vegane, cimentandosi anche con la pizza. ribella, si arrampica sugli spalti e attacca il pubblico? Ferisce una trentina di spettatori. La natura prima o poi dice la sua! Sicuramente anche i cavalli che corrono nei palii avreb- bero qualcosa da dire. Durante la corsa rice- vono frustate solo per perpetuare una tradi- zione economicamente conveniente, rischiando di azzopparsi ed essere abbattuti. Dal 1970 al 2007 a Siena sono morti 48 cavalli. C’è chi si chiede cosa sarebbe Siena senza il suo palio. Una città comunque stupenda, ricca di fascino e cultura. Le tradizioni religiose e folkloristiche rappre- sentano un importante patrimonio per un po- polo e devono essere tutelate. Ma solo se sono culturali, educative e non violente. Tutte le tradizioni perpetuate sulla pelle degli animali dovrebbero essere riviste alla luce della nuova sensibilità che si sta diffondendo sempre più nell’opinione pubblica. Così è accaduto in passato. Certamente i Romani avranno con- siderato una tradizione divertente il sacrificio di schiavi e martiri cristiani al Colosseo. I Fenici sicuramente ritenevano religiosamente doveroso immolare il primogenito della famiglia per placare l’ira del dio Moloch. Ma oggi, per i cattolici, ad essersi sacrificata è la divinità stessa. Nei secoli scorsi era ovvio negare a persone di colore e alle donne diritti che oggi definiamo inviolabili. L’umanità inevitabilmente progredisce. Tra qualche generazione ciò che oggi infliggiamo agli animali sarà considerato incivile e verrà fermamente condannato. Re- stiamo in attesa di quel momento, auspicando che arrivi presto! L'inverno è ormai alle porte e come ogni anno porta con sé il suo terribile carico di sofferenza: le pellicce. Tramontata l'idea della pelliccia come status symbol, ormai considerata demo- dè, il settore è risorto dalle proprie ceneri lanciando la moda degli inserti applicati a colletti, polsini e cappucci di giacche e cappotti. Continua a pag. 2 Marinella Robba [email protected] m.r.

Pelo & Contropelo 2.2010

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Periodico animalista che si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la tutela dei diritti degli animali e che ha come obiettivo la diffusione dello stile di vita vegano

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Bataille des Reines a Valtournenche (Aosta)

Al termine di un’escursioneai piedi del Cervino (Aosta),in una splendida domenicadi agosto, mi sono imbattutacasualmente in una delle“Batailles de Reines”, chesi tengono in Val d’Aosta nelcorso di tutto l’anno. Le“reines” (regine) sono le mucche più battaglie-re di una mandria. Solitamente combattonospontaneamente, dopo aver scelto l’avversariaed il momento più opportuno per attaccare.Durante le “batailles” le mucche sono indottea fronteggiarsi in un recinto, circondate daspettatori che si “godono” lo scontro “non-violento”. Così viene definito il match daipromotori del torneo che lo ritengono unatradizione antica di cui essere orgogliosi. Sidovrebbe chiedere alle dirette interessate senon fa male prendersi a testate vicendevol-mente senza alcuna ragione, se non quelladi far divertire. E che dire dell’oca di Butera(Caltanissetta), sfortunata protagonista di unatradizionale festa paesana in onore di SanRocco? Sacrificata lo scorso 15 agosto, cometutti gli anni, per compiacere il pubblico chenon si divertirebbe con un’oca finta. Il macabro“gioco dell’oca” consiste nello sgozzare un’oca,appenderla, ancora sanguinante, per le zampead un filo sulla pubblica piazza e cercare distrapparle a mani nude il collo già tagliato.Durante la sfida il corpo dell’oca viene impie-tosamente deturpato dai contendenti. Cosìvuole la “gioiosa” tradizione popolare di Butera.Ma è proprio il caso? Si tenga conto che ilsadico gioco avviene alla presenza dei bam-bini. Non è certamente educativo per loroassistere a scene di questo genere. Purtroppoquesto non è l’unico caso in cui un animaleviene immolato per onorare una tradizionereligiosa. Non dimentichiamo, infatti, lo ster-minio di agnelli che si consuma ogni annonei macelli in occasione della Pasqua.Non possono mancare al l ’appel lo le“stragi–divertimento” per eccellenza, pescae caccia, a cui recentemente vengono attri-buite connotazioni ecologiste. Non si com-prende in virtù di cosa! Forse i cacciatorihanno iniziato ad utilizzare cartucce biodegra-dabili? Da che mondo è mondo l’ecologista ècontrario a qualsiasi forma di violenza. Lacaccia e la pesca sono violente. Solo adun’esigua percentuale di cittadini interessano.Pochi ne “godono”, ma tanti ne subiscono glieffetti letali: le molte persone vittime dei fucili(ne sono testimonianza le pagine di cronaca),la selvaggina uccisa, i bambini e gli animalidomestici che rischiano di morire ingerendobocconi avvelenati. Questi ultimi provocanouna morte lenta e dolorosa e contaminanoacque e terreni. I cacciatori utilizzano escheavvelenate per eliminare volpi, faine, rapaci,cani e gatti al fine di “salvaguardare” la sel-vaggina, che verrà ucc isa da loro.Chi può, infine, dimenticare le immagini deltoro che lo scorso 18 agosto, durante unacorrida a Tafalla, in Navarra (Spagna), si

Il popolo dei vegetariani, e non solo, si è riunitoall’ex zoo di Parco Michelotti, dal 10 al 12 set-tembre scorsi, in occasione della VII edizionedel VegFestival. Quaranta stand hanno animatola festa, che ha visto coinvolte un centinaio dipersone, fra volontari e organizzatori, presentianche presso i vari punti informativi dislocatilungo il percorso. Sold out per il ristorante interno,che ha proposto specialità vegane, cimentandosianche con la pizza.

ribella, si arrampica sugli spalti e attacca ilpubblico? Ferisce una trentina di spettatori.La natura prima o poi dice la sua! Sicuramenteanche i cavalli che corrono nei palii avreb-bero qualcosa da dire. Durante la corsa rice-vono frustate solo per perpetuare una tradi-z ione economicamente conveniente,rischiando di azzopparsi ed essere abbattuti.Dal 1970 al 2007 a Siena sono morti 48 cavalli.C’è chi si chiede cosa sarebbe Siena senzail suo palio. Una città comunque stupenda,ricca di fascino e cultura.Le tradizioni religiose e folkloristiche rappre-sentano un importante patrimonio per un po-polo e devono essere tutelate. Ma solo sesono culturali, educative e non violente. Tuttele tradizioni perpetuate sulla pelle degli animalidovrebbero essere riviste alla luce della nuova

sensibilità che si sta diffondendo sempre piùnell’opinione pubblica. Così è accaduto inpassato. Certamente i Romani avranno con-siderato una tradizione divertente il sacrificiodi schiavi e martiri cristiani al Colosseo. IFenici sicuramente ritenevano religiosamentedoveroso immolare il primogenito della famigliaper placare l’ira del dio Moloch. Ma oggi, peri cattolici, ad essersi sacrificata è la divinitàstessa. Nei secoli scorsi era ovvio negare apersone di colore e alle donne diritti che oggidefiniamo inviolabili. L’umanità inevitabilmenteprogredisce. Tra qualche generazione ciò cheoggi infliggiamo agli animali sarà consideratoincivile e verrà fermamente condannato. Re-stiamo in attesa di quel momento, auspicandoche arrivi presto!

L'inverno è ormai alle porte e come ogni annoporta con sé il suo terribile carico di sofferenza:le pellicce. Tramontata l'idea della pellicciacome status symbol, ormai considerata demo-dè, il settore è risorto dalle proprie cenerilanciando la moda degli inserti applicati acolletti, polsini e cappucci di giacche e cappotti.

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Marinella Robba

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(continua da pag.1)Il mercato non chiede capi di abbigliamentocon inserti di pelliccia vera, ma è la moda apromuovere questi prodotti. Spesso il consu-matore si trova in condizione di non poterscegliere liberamente, secondo il proprio gustoe le personali convinzioni etiche. Sebbenedia meno nell'occhio l'inserto di pelliccia suun giubbotto rispetto alla pelliccia intera,questa moda non miete meno vittime. Il trat-tamento riservato agli animali è molto crudele.Forse non tutti sanno che in Cina visoni,procioni, volpi, cani e gatti vengono barbara-mente scuoiati vivi senza essere preventiva-mente storditi. Le loro pellicce diventano insertisu giacche, cappotti e borse esposti a pocoprezzo sulle bancarelle dei mercati e nei grandimagazzini. La situazione degli allevamenti

europei non è migliore. Lo ha rivelatoun'investigazione sotto copertura presentataa Milano lo scorso 26 febbraio da AnimalDefenders International (ADI) e dal networkanimalista AgireOra. “Sono stati visitati 30allevamenti finlandesi – spiega Marina Berati,presidente di AgireOra Network - gli animalisono allevati in condizioni atroci e soffronoterribilmente. Il reportage mostra ferite aperte,infette e non curate, occhi malati o mancanti,code strappate a morsi, zampe deformate eferite. Spesso le gabbie sono danneggiate epericolose, i cuccioli rischiano di rimanerecon le zampe intrappolate nella rete metallica.Le ciotole per l'acqua sono vuote, sporche erotte. Anche in Italia esistono allevamentiintensivi con gabbie troppo piccole, fabbricatecon reti metalliche”. Continua la Berati: “nelnostro paese gli animali vengono uccisi prin-cipalmente con il gas, l'elettrocuzione attra-verso l'ano e la bocca o mediante la rotturadel collo. Purtroppo si tratta di metodi legaliperché sono previsti dal decreto legislativo333/1998. I consumatori non devono acqui-stare ciò che propone la moda, devono asso-lutamente evitare di comprare capi con insertidi pelliccia”. Gli allevamenti in Europa sonocirca 6 mila, soprattutto in Danimarca, Finlan-dia, Olanda e Svezia. Gli animali allevati sonovisoni, volpi, cincillà, procioni e conigli. Milionidi animali, inoltre, vengono catturati in naturatramite trappole. Restano in agonia per giorniin attesa che il cacciatore li uccida. Ogni annooltre 50 milioni di animali sono vittime dellamoda. Da tempo i gruppi animalisti si battonocontro questo mercato di sofferenza e partedel mondo della moda non è rimasto indiffe-rente. Celebri top model hanno dichiaratoespressamente la loro contrarietà all'uso dipellicce e hanno supportato il lavoro di inve-stigazione di Animal Defenders International(ADI). Anche grandi magazzini e catene di

supermercati nel corso degli anni hanno fattoproprie politiche fur-free. Alberto Lupi, sociodi una ditta torinese che produce pellicceecologiche, conferma questa tendenza:“produciamo linee nostre e per un noto stilista,inoltre forniamo pellicce ecologiche ad alcunigrandi magazzini, oltre a vendere al dettaglio.I consumatori sono sempre più interessati apellicce che non imitano quelle di animali;sono più vivaci e originali sia per i colori cheper i modelli. Il tessuto della pelliccia ecologicaè composto da cotone e modacrilico. Ha lostesso isolamento termico della pelliccia dianimale e pesa meno”. I gruppi animalistidenunciano che spesso le pellicce vengonostinte e colorate in modo da non sembrarevere. Lo scopo è quello di conquistare anchei consumatori che non entrerebbero mai inuna pellicceria. Come riconoscere allora lapelliccia vera da quella ecologica? Il problemasi pone di fronte ad etichette difficili da inter-pretare, perchè poco chiare e vaghe, o addi-

rittura false. “Sebbene il più delle volte sipossa cogliere la differenza al tatto – spiegaLupi - la pelliccia ecologica ha una caratteri-stica che la distingue senza ombra di dubbio:il pelo è applicato ad una tela di cotone.Quindi è sufficiente controllare se tra il peloe dietro l'inserto c'è la tela di cotone per esseresicuri dell'acquisto”. “E' importantissimo ac-certarsi che gli inserti non siano di pellicciavera – conclude Marina Berati - nel dubbio èsicuramente meglio evitare di acquistare ilcapo di abbigliamento o l'accessorio”.

Elenco dei grandi magazzini e delle marcheche hanno adottato una politica fur-freehttp://www.campagnaaip.net/risultati.htmlVideo sulle modalità di uccisione in Cinahttp://www.nonlosapevo.comVideo “Bloody Harvest. The Real Cost of Fur”investigazione Animal Defenders International(ADI)http://www.tvanimalista.info/video/animali/allevamenti-pelliccePer informazioni dettagliate si può consultareil dossier approfondito al sitohttp://www.tvanimalista.info/site_media/download/allevamenti-pellicce-dossier-adi.pdfPer informazioni sull'investigazione 2009 -2010 in 40 allevamenti svedesi e per inviareuna lettera ai consolati presenti in Italia perchiedere la chiusura di tutti gli allevamenti divisone in Sveziahttp://www.campagnaaip.net/notizie/notizia370.html

L’8 settembre 2010 sarà ricordato come ungiorno nefasto per milioni di animali. In questadata, infatti, l’UE ha approvato il testo finaledella direttiva 86/609, confermando lanecessità di utilizzare animali vivi per finisc ient i f ic i . In segno di protesta 40eurodeputati hanno abbandonato l'aula. Lenuove norme confermano sostanzialmentela disciplina preesistente, che lasciava ampialibertà di sperimentazione. I metodi di ricercaalternativi restano in secondo piano. Inparticolare, è permesso l’uso di cani e gattirandagi (in Italia è vietato), di specie in viad’estinzione e animali catturati in natura.Viene confermata la possibilità di effettuareesper iment i senza anestesia e checomportano grave sofferenza, anche ripetutisullo stesso animale.La direttiva apporta qualche novità positivaper quanto riguarda i controlli. Rendeobbligatorie ispezioni regolari, autorizzazioniagli esperimenti e pubblicazione dei progettiper garantire l’informazione dell’opinionepubblica. Prevede, inoltre, l’istituzione dicomitati consultivi nazionali.Secondo gli animalisti la revisione delladirettiva poteva essere un’ottima occasioneper arginare la piaga della vivisezione. Mai loro sforzi sono stati vanificati dalle fortipressioni provenient i dal le az iendefarmaceutiche e dagli altri settori di ricerca.Tutti i gruppi animalisti restano impegnati

per la totale abolizione della vivisezione,ritenuta crudele ed inattendibile anche dauna parte autorevole della medicina.Il 25 settembre scorso Roma, Parigi e altrecittà, tra cui Torino, sono state teatro dimanifestazioni a cui hanno partecipatomigliaia di persone. In più di 10 mila a Romasono scesi in piazza per dire no allavivisezione e agli allevamenti di animali dalaboratorio. E come accade sempre per leiniziative a favore degli animali, anche questavolta i media hanno quasi del tutto taciuto.

Per saperne di più sulla vivisezione e sugliallevamenti di animali da laboratorio si puòscaricare gratuitamente il primo numero diPelo & Contropelo dal sitohttp://www.lacincia.it/docs/pelo_contropelo_20100701.pdf

Marinella Robba

Per info: 340/2855826 - [email protected]

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Marinella Robba

[email protected] Via Riva Po, 9 - Piossasco (TO)i lmul ino_piossasco@l ibero. i t

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(continua da pag.1)Promossa dall’associazione VegFestival, a suavolta nata da una costola del network animalistaAgireOra, la manifestazione ha soprattutto unoscopo informativo e di promozione della culturavegana: “abbiamo offerto un vero e propriospaccato di vita vegan – ha detto Simona Co-lucci, presidente dell’associazione e vegana da6 anni – per far capire che essere vegani nonvuol dire affrontare una vita di rinunce e sacrifici,ma è piuttosto vivere in salute, anchedivertendosi”.La Kermesse ha visto l’intervento di numerosiesperti, medici e sportivi, filosofi e ambientalisti,sia italiani sia stranieri: “ci piace essere interna-zionali – ha dichiarato la Colucci – e per questointerpelliamo persone con le quali siamo incontatto in tutto il mondo, esperte soprattutto dialimentazione, gravidanza, sport e salute”.Gli incontri sull’alimentazione, che si sono tenutinell’arco delle tre giornate, hanno fornito preciseindicazioni sulla dieta vegana (che escludequalsiasi alimento di origine animale), conl’intento di abbattere i numerosi pregiudizi cheda sempre si porta dietro: “L’unico rischiodell’alimentazione vegana – spiega nel suointervento Francesco Castorina, della SocietàVegetariana – è rappresentato dalla mancatavarietà dei cibi che si consumano, mentre, seci si ciba in modo equilibrato di cereali, legumi,verdura e frutta, si assumono tutti i nutrienti dicui si ha bisogno, compreso il calcio. L’importanteè organizzarsi in cucina e passare ‘gradualmente’a un’alimentazione priva di sostanze animali,senza esagerare con rinunce e privazioni. Inoltrequesto tipo di dieta riduce sensibilmente il rischiodi patologie legate all’assunzione di proteineanimali, quali le malattie cardiocircolatorie enumerosi tumori”.Interessante e movimentato anche l’incontrocon Sonia Lemoine, sportiva canadese, chelavora a contatto con donne che hanno problemidi fertilità, seguendole anche dopo il parto edurante l’allattamento: “la dieta vegana è perfet-tamente indicata, anche in gravidanza e persinoi bambini molto piccoli possono fare a menodelle proteine animali; basta ricorrere a integratoridi vitamina B12 e curare adeguatamente lavarietà dei nutrienti”. L’incontro si è conclusocon la danza della Zumba, che Sonia, fisico damodella, ha improvvisato nella sede dell’incontro,coinvolgendo numerosi presenti.Di stampo più filosofico l’incontro con MassimoFilippi, che ha parlato di “antispecismo”, definen-do lo specismo come il pregiudizio a favore dellapropria specie. “In tutta la storia l’uomo è semprestato distinto dall’animale e infatti sono ricorrentifrasi come ‘noi non siamo animali’, oppure‘comportarsi come animali’ – spiega Filippi.“Occorre ridefinire il concetto di uomo e dianimale: non si può liberare l’animale, sempli-cemente togliendo la carne dai supermercati elasciando inalterata la mentalità che accordaall’uomo una posizione di predominio”. Eccoallora la definizione di antispecismo, data daFilippi al termine dell’incontro: “l’acquisizionedella necessità, nel modo di pensare e nellapratica quotidiana, di accordare ai non apparte-nenti al proprio gruppo uguali considerazione erispetto”.Oltre agli incontri si sono tenuti numerosilaboratori, quali “formaggi senza peccato” e

“dolci tentazioni”, con ricette illustrate passo perpasso, per ‘creare’ in casa propria formaggi edolci senza uso di ingredienti di origine animale,“riciclo prezioso”, sull’ideazione di gioielli conmateriali di scarto e infine un laboratorio di cucinavegan cinese. Un’area bambini si è interessatadei più piccoli, coinvolgendoli in attività ludico-didattiche, mentre un’area cani, a curadell’associazione TestaCoda, si è occupata degliamici a quattro zampe. L’ingresso al festival,completamente gratuito, è stato reso possibilegrazie al gruppo di volontari che durante l’annohanno organizzato numerose cene vegan, alloscopo di finanziare il progetto.

Il 17 aprile Piazza Montecitorio (Roma) è statapresidiata per due giorni da 19 associazionianimaliste ed ambientaliste e i risultati nonsono mancati. Infatti, il Parlamento ha respintole proposte pro-caccia presentate da alcuneforze politiche. No alla riduzione dell’etàminima per cacciare a 16 anni, all’eliminazionedei limiti temporali della stagione venatoria ealla possibilità alle Regioni di determinarediscrezionalmente la durata del periodo dicaccia. Il legislatore ha dimostrato di nonessere indifferente alla voce della stragrandemagg io ranza de l l ’ op in ione pubb l i ca ,fermamente contraria alla caccia. Si è infattilimitato ad introdurre la possibilità per Regionidi prolungare la stagione venatoria di soli 10giorni oltre il termine finale (31 gennaio).Tuttavia una sentenza del TAR piemontese,a settembre, ha respinto il ricorso control'anticipo dell’attività venatoria per la cacciadi uccelli selvatici stabilito dalla Regione. Leassociazioni animaliste ed ambientalistehanno annunciato di voler r icorrere alConsiglio di Stato. Inoltre, si sono fatteportavoce della maggioranza degli italianiorganizzando una manifestazione, il 18settembre a Venezia, per chiedere la totaleabolizione della caccia.

Per segnalare situazioni di illegalità relativealla pratica venatoria contattare la centraleoperativa del Corpo Forestale dello Stato -numero di emergenza ambientale 1515. Ilservizio è operativo in caso di violazione dinorme sulla caccia e sulla pesca (sono daevitare quindi segnalazioni di altro genere).E’ inoltre competente in caso di violazione dinorme ambientali, di avvistamento incendi oper segnalare soggetti dispersi in montagna.La centrale è operativa 24 ore su 24.Se si trova un animale selvatico ferito occorrerivolgersi agli uffici della Provincia territorial-mente competente. Nulla vieta, tuttavia, diprovvedere alle cure autonomamente rivol-gendosi ad un veterinario di propria fiducia.

Video sulla cacciahttp://www.youtube.com/watch?v=OxzeIruBBWUPer scoprire come impedire ai cacciatori di invadereil proprio terreno consultare il sito della LegaAbolizione Caccia (LAC), che offre supporto legalegratuitohttp://www.abolizionecaccia.it/approfondimenti/abolizione-art842-codice-civile/Per reperire i dati relativi alle vittime della cacciae consultare la rassegna stampahttp://www.vittimedellacaccia.org/news/associazione/dati-vittime-stag.venatoria-2009-2010.htmlPer informazioni sui pericoli derivanti dai bocconiavvelenatihttp://www.abolizionecaccia.it/index.php?id=269

Il micio ha un malore in piena notte? Ilcagnolino si sente male la domenica? Nientepaura. Da agosto è operativo il primo ProntoSoccorso pubblico per animali domestici. Sitrova a Grugliasco (Torino) presso la Facoltàdi Veterinaria, in via Leonardo da Vinci 48. E’aperto tutti i giorni della settimana, 24 ore su24. Il centro è attrezzato e dotato di personalealtamente specializzato. Le visite di routinevengono effettuate al mattino fino alle 14.00dal lunedì al venerdì, previa prenotazione(segreteria ospedale veterinario 011/6709158).Per i casi di emergenza si può telefonaredirettamente al pronto soccorso (011/6709331)dal lunedì al venerdi dopo le 14.00 e neiweekend tutto il giorno. Tutte le prestazionisono a pagamento. m.r.

Marinella Robba

Dopo le Canarie, prima regione della Spagnaad aver abolito le corride nel ‘91, a partiredal 2012 i l divieto scatterà anche inCatalogna. Lo ha deliberato il suo Parlamentolo scorso 28 luglio. Inevitabili le manifestazionidi gioia degli esponenti delle associazionianimaliste presenti alla seduta. m.r.

Per partecipare alla campagna “Stop sussidieuropei alla corrida”http://eco-animali.blogspot.com/2010/08/stop-sussidi-europei-alla-corrida.html

Dal mese di agosto è vietato il commercio diprodotti derivati dall'uccisione delle foche intutti gli Stati dell’Unione Europea. A stabilirloè il Regolamento 1007/2009, entrato in vigoreil 20 agosto scorso. Secondo il legislatore UEle foche sono esseri senzienti in grado diprovare dolore, angoscia e paura. Il provve-dimento, tuttavia, è stato temporaneamentesospeso dalla Corte di Giustizia dell’UnioneEuropea, in seguito all’istanza presentata daorganizzazioni di popolazioni indigene delCanada e della Groenlandia e da alcune siglecollegate all’industria della pellicceria. Secon-do la LAV la decisione della Corte di Giustiziaè solo un atto dovuto.Il 97 per cento delle foche uccise negli ultimianni, ha meno di 3 mesi di vita. I cuccioli difoca sono le vittime predilette di cacciatorisenza scrupoli, perché non sapendo nuotarenon riescono a sottrarsi ai colpi inferti. Ven-gono tramortiti con un randello e scuoiati vivida persone indifferenti al le loro urla.

Informazioni e video sulla caccia alle fochehttp://www.lav.it/index.php?id=583

Marinella Robba

Flaminia Stefanucci

www.wolvespellicceecologic.it

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Amici del

GRUPPO DELLE CINQUE TERREPER LA COSTITUENTE ECOLOGISTA

Amici del

GRUPPO DELLE CINQUE TERREPER LA COSTITUENTE ECOLOGISTA

http://www.gruppocinqueterre.it

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BAGNA VEGAN (per 6 persone)• 400 gr di noci sgusciate • 800 ml di latte di soia • 500 ml di panna di soia • 250 ml di olio extravergine di oliva • 8spicchi d'aglio • 6 cucchiai di capperi • 3 cucchiai di patè di olive • verdure cotte e crude a piacereTritare le noci, l'aglio e i capperi. Fare scaldare un pochino l'olio (ma non friggere) e unire quanto avete tritato, aggiungendo ilpatè di olive. Mescolare bene il tutto, quindi unire poco alla volta il latte di soia. Continuare a mescolare fino al bollore elasciare cuocere a fiamma bassa per circa 20-30 minuti. Verso fine cottura aggiungere la panna, avendo cura di amalgamarlabene agli altri ingredienti. Spegnere la fiamma e servire in tavola assieme alle verdure.Ricetta tratta dal sito http://www.vegan3000.info/Ricetta.asp?Cod=833

MILLEFOGLIE AI MARRON GLACÈ

• 1 confezione di pasta sfoglia già stesa • zucchero granulare di canna • 250 gr di crema pasticcera alla vaniglia (500 ml latte di soia alla vaniglia,40 gr farina, olio di semi q.b., zucchero facoltativo q.b.) • 3-5 cucchiai di crema di nocciole • 400 gr di marron glacèTagliare la sfoglia in 2 mezzi cerchi, spennellarli di acqua o latte di sola e spolverarli di zucchero semolato. Cuocerli per 12 minuti circa a 220°.Lasciare raffreddare.Miscelare la crema pasticcera con quella di nocciole. Sminuzzare la metà dei marroni, tenendo da parte i più belli. Comporre procedendo a strati:sfoglia, crema, marroni sbriciolati, sfoglia, marroni di decorazione, zucchero a velo. Il dolce rimane croccante per circa 2 ore in frigo.

IMPARA L’ARTE E METTILA DA PARTE

Dopo aver cucinato e gustato la bagna vegan si deve pensare a lavare i piatti. Come eliminare facilmente le incrostazioni dalla pentola e dai fornelli?Sciogliere 80 gr di bicarbonato in 1 litro di acqua, riempire uno spruzzino e trattare le incrostazioni. Lasciare agire per circa 10 minuti e passare laspugna. Le incrostazioni verranno eliminate senza fatica. Poi si procede a lavare utilizzando un detersivo fai da te , ecologico e cruelty-free (nontestato sugli animali).Un simpatico video sul sito della Regione Piemonte insegna come prepararlo: http://www.regione.piemonte.it/webtv/altri/detersivo.htmSe si ha poco tempo si può acquistare un detersivo non testato sugli animali. È possibile consultare gli elenchi dei prodotti per la casa cruelty-freesui siti: http://www.lav.it/index.php?id=714 Guida al Non Testato LAV (Lega Anti Vivisezione)http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html VIVO - Comitato per un Consumo Consapevole

Cagnolino senza una zampetta chesi trova in canile. È statoabbandonato per strada ed investito.In seguito all'incidente gli è stataamputata la zampa anteriore.Margherita 338 [email protected]

Cagnolino dolce di 3anni. Trovato in unrecinto sporco e pieno dineve, legato ad unacatena corta. Adesso sitrova in canile ed èsempre p iù t r i s te .AIUTIAMOLO!!Marinella 335 [email protected]

Cane buonissimo. Ha vagato mesi interi intutte le zone di Napoli, ma è sempre statoscacciato. Adesso si trova in canile ed èadottabile in tutta Italia.Gabriella 347 0521990 [email protected]

Husky di 3 anni, moltobuono ed intimorito. Hasempre vissuto su unbalcone, senza copertura,con una copertina a terra,una scodella e giornali perfare i bisogni.Adesso si trova in canile inprovincia di Torino ea t t e n d e u n a b e l l aadozione.Marinella 335 [email protected]

Cagnolino di 11kg,trovato legato strettostretto con una cordaal collo e alla zampaposteriore per farlomorire "incaprettato".Si era rintanato amorire in un magazzinodi attrezzi di Ceprano(Frosinone).Ora è ricoverato inclinica ma urge stallop e r q u a n d o l odimetteranno.Monica338 [email protected]

Era di un cacciatore, chestava per sopprimerlo.Ora è in una gabbia.Tranquillissimo ed ancorabellissimo! Veramenteadorabile. Tra un po’ faràfreddo ed avendo il peloraso patirà parecchio.Non gradisce la presenzadi gatti.Eleonora 334 [email protected]

Il proprietario si è gravemente ammalato e non ha più potutoprendersi cura di Ugo. Da diversi mesi ormai vive nel boxdi un canile. E’ un cane allegro e simpatico con tanta vogliadi giocare. Non ama particolarmente gli altri cani maschi,è abituato alla vita in appartamento a stretto contatto conil suo padrone.Simona 340 8320124. - Eleonora 334 [email protected]

Delizioso vecchietto di razza,portato al canile quando la suarazza è passata di moda.Ideale per chiunque, moltotranquillo.Nato nel 2000Eleonora 334 [email protected]

Levriero incrocio -Femmina - Tagliamedia.È una cagnolinadeliziosa e fa unatenerezza infinita.Nata nel 2009.Eleonora334 [email protected]

Mamma e figlio,bellissimicalmissimi ebuonissimi. Orasono in canile,aiutiamoli atrovare una casainsieme.

Eleonora334 7731828 [email protected]