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ANNO SCOLASTICO 2018/2019 NOTIZIE AL VENTO PUBBLICAZIONE UNICA Scuola Primaria L.Sassatelli Castel San Pietro Terme (BO) Carissimi lettori vogliamo raccontare la nostra esperienza da piccoli giornalisti. Tutto cominciò il 13 marzo 2019, quando ci siamo ritrovati nella classe 5^B per iniziare il PON PENSO CHE…(dedicato al giornalismo). A questo progetto hanno partecipato: Zoe A., Gaia B., Simone C., Luca D., Rebecca D., Giulia F., Andrea F., Nicolò G., Rebecca I., Davide M., Elisa M., Luca N., Tommaso O., Olena P., Francesco R., Gianluca R., Filippo S., Sara S., Greta S., Samuele T. Noi eravamo molto impazienti di cosa avremmo fatto. Ma già dal primo incontro le maestre ci hanno spiegato che durante questo breve periodo avremmo affrontato la storia del giornale per osservarne i cambiamenti, le varie parti di un giornale, la lettura di diverse testate e commentarne i contenuti. Come una vera redazione giornalistica, ognuno di noi ha avuto un ruolo al suo interno, (direttori, caporedattori, grafici). Abbiamo deciso il nome della nostra testata e le varie notizie. Noi siamo stati fortunati perché in questo periodo ci sono stati molti progetti a scuola e quindi notizie come: un incontro con un ragazzo che ha partecipato alle paraolimpiadi, un furto a scuola, la festa della pace… Inoltre abbiamo scritto un articolo su Ermelinda Bersani (persona cui è stata dedicata la nuova mensa). Ci sono state due uscite: alla redazione “Sabato Sera” e alla redazione “Il Resto del Carlino”.

PENSO CHE… pace… one “Sabato era” e alla …...Col Rosa del tramonto Di questa mia città L'amore che dal mondo Mi sta portando il vento sera Soffiando fino sopra c’è la

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ANNO SCOLASTICO 2018/2019 NOTIZIE AL VENTO PUBBLICAZIONE UNICA Scuola Primaria L.Sassatelli Castel San Pietro Terme (BO)

Carissimi lettori vogliamo raccontare la nostra esperienza da piccoli giornalisti. Tutto cominciò il 13 marzo 2019, quando ci siamo ritrovati nella classe 5^B per iniziare il PON “PENSO CHE…” (dedicato al giornalismo). A questo progetto hanno partecipato: Zoe A., Gaia B., Simone C., Luca D., Rebecca D., Giulia F., Andrea F., Nicolò G., Rebecca I., Davide M., Elisa M., Luca N., Tommaso O., Olena P., Francesco R., Gianluca R., Filippo S., Sara S., Greta S., Samuele T. Noi eravamo molto impazienti di cosa avremmo fatto. Ma già dal primo incontro le maestre ci hanno spiegato che durante questo breve periodo avremmo affrontato la storia del giornale per osservarne i cambiamenti, le varie parti di un giornale, la lettura di diverse testate e commentarne i contenuti. Come una vera redazione giornalistica, ognuno di noi ha avuto un ruolo al suo interno, (direttori, caporedattori, grafici).

Abbiamo deciso il nome della nostra testata e le varie notizie. Noi siamo stati fortunati perché in questo periodo ci sono stati molti progetti a scuola e quindi notizie come: un incontro con un ragazzo che ha partecipato alle paraolimpiadi, un furto a scuola, la festa della pace… Inoltre abbiamo scritto un articolo su Ermelinda Bersani (persona cui è stata dedicata la nuova mensa). Ci sono state due uscite: alla redazione “Sabato Sera” e alla redazione “Il Resto del Carlino”.

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ANNO SCOLASTICO 2018/2019 NOTIZIE AL VENTO PUBBLICAZIONE UNICA Scuola Primaria L.Sassatelli Castel San Pietro Terme (BO)

UNA GITA

ALLA

REDAZIONE

“SABATO

SERA”

Il 23 marzo 2018 ci siamo

recati alla redazione

"sabato sera”.

Appena entrati ci hanno

accompagnati in una sala

dove abbiamo fatto tante

domande e abbiamo

ascoltato delle

spiegazioni. Ci siamo

divisi in gruppi. Un gruppo

è andato in sala computer

e un gruppo è rimasto in

quella sala. In quella

stanza c’erano molti

computer. Li ci hanno

spiegato come si realizza

una pagina di giornale.

Dopo di che ci siamo

recati in un’altra stanza

dove ci hanno fatto

vedere una specie di

timbro con la testata

“Sabato Sera”. Poi

abbiamo anche visto una

raccolta di giornali che

andava dal 1962 al 2008.

E come ultima cosa

abbiamo chiesto perché il

giornale si chiamava

Sabato Sera e ci hanno

detto che molti anni fa

l’unico giorno libero per i

lavoratori era il sabato.

Questi lavoratori

compravano questo

giornale e lo leggevano di

sabato sera, e da lì

nacque il nome Sabato

Sera.

Greta e Rebecca D.

Lezione di

pace Martedì 2 Aprile tutte le

scuole della direzione

didattica (Albertazzi, Don

Luciano Sarti, Serotti e

Sassatelli) sono partite da

scuola alle ore 8:30 per

recarsi in piazza xx

Settembre a cantare le

canzoni della pace. Ogni

classe di ogni scuola ha

fatto dei cartelloni che

rappresentavano la pace.

Quando le scuole sono

arrivate in piazza prima di

cantare hanno fatto dei

disegni e frasi sulla pace,

con i gessi colorati,

quando avevano finito

tutti abbiamo fatto una

breve merenda, il sindaco

Fausto Tinti ha parlato,

poi hanno cantato le

canzoni (Lo scriverò nel

vento, Se ci credi anche

tu, La mia banda suona il

rock, Viva tutte le tribù,

Non mi avete fatto niente)

Dopo queste tre canzoni il

sindaco ha premiato tutti i

cartelloni delle classi, poi

abbiamo continuato a

cantare e poi siamo

tornati a scuola verso le

11:40.

Andrea e Nicolò

Lo scriverò nel

vento

Lo scriverò nel vento Col Rosa del tramonto Di questa mia città Che voglio bene al mondo E a tutto il mondo il vento So che lo porterà Lo soffierà sul mare Per farlo navigare Fin dove arriverà Lo leggera la gente Di un altro continente E mi risponderà

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ANNO SCOLASTICO 2018/2019 NOTIZIE AL VENTO PUBBLICAZIONE UNICA Scuola Primaria L.Sassatelli Castel San Pietro Terme (BO)

Saremo tutti amici Saremo mille voci Un coro che cantando cancellerà Le lingue, le distanze Non conteranno niente E questo mondo, che mondo sarà! Così sarà Così sarà Lo scriverò nel vento Col Rosa del tramonto Di questa mia città L'amore che dal mondo Mi sta portando il vento Soffiando fino a qua Volando sopra il mare Fino a toccarmi in cuore Ma non si fermerà Negli occhi della gente Di un altro continente Come risplenderà Saremo tutti amici Saremo mille voci Un coro che cantando cancellerà Le lingue, le distanze Non conteranno niente E questo mondo, che mondo sarà! Così sarà Così sarà Vento soffia più piano Così L'amore si fermerà Forte soffia sul pianto Ed un sorriso rinascerà Forte soffia sul pianto Ed un sorriso rinascerà RINASCERÀ!

Abbiamo scelto questa

canzone per la pace

perché la ragazza, dopo

aver scritto un

messaggio, lo affida al

vento cercando di unire le

diverse nazioni

trasmettendo un

messaggio di pace e

unione tra la gente senza

contare lingua,

provenienza, origine e

colore della pelle.

Viva tutte le tribù

Nel mondo dei cowboy ci sono anche gli indiani, nel mondo degli indiani ci sono anche i cowboy… Ognuno ha la sua casa, ognuno il suo villaggio, le feste ed il lavoro, la paura ed il coraggio…

Rit: Ma se prendono un cavallo e galoppano la sera sopra c’è la stella luna a fettine o tutta intera. Ma se mangiano una mucca cucinata sopra il fuoco

sotto c’è la stessa fame e scusateci se è poco.

La storia ci racconta che hanno litigato e non per una torta né per un gelato, si giocano la terra e piantano bandiere, non sono colorate ma solo bianche o nere…

Rit: Ma se prendono un cavallo e galoppano la sera sopra c’è la stella luna a fettine o tutta intera. Ma se mangiano una mucca cucinata sopra il fuoco sotto c’è la stessa fame e scusateci se è poco.

Nel mondo dei cowboy ci sono anche gli indiani, nel mondo degli indiani ci sono anche i cowboy… Ognuno ha le sue notti, ognuno i suoi mattini, le mamme ed i papà, i nonni ed i bambini…

Rit: Ma se prendono un cavallo e galoppano la sera sopra c’è la stella luna a fettine o tutta intera. Ma se mangiano una mucca cucinata sopra il fuoco sotto c’è la stessa fame e scusateci se è poco.

Quando capita anche a noi di vedere in bianco e nero ricordiamoci che il mondo è da guardare tutto intero. I colori sono tanti e le

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lingue ancor di più ma i bambini riescon a dire: “Viva tutte le tribù!” I colori sono tanti e le lingue ancor di più ma i bambini riescon a dire viva tutte le tribù. Ma i bambini riescon a dire: “Viva tutte le tribù!”

Abbiamo scelto questa

canzone perché anche se

i cowboy sono nemici

degli indiani non hanno

differenze quindi sono

esseri umani.

Filippo e Gianluca

NON MI AVETE FATTO NIENTE Al Cairo non lo sanno che ore sono adesso Il sole sulla Rambla oggi non è lo stesso In Francia c'è un concerto, la gente si

diverte Qualcuno canta forte, qualcuno grida, "a morte" A Londra piove sempre ma oggi non fa male Il cielo non fa sconti neanche a un funerale A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna Di gente sull'asfalto e sangue nella fogna

E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra Ferito nei suoi organi dall'Asia all'Inghilterra Galassie di persone disperse nello spazio Ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio Di madri senza figli, di figli senza padri Di volti illuminati come muri senza quadri Minuti di silenzio spezzati da una voce Non mi avete fatto niente

Non mi avete fatto niente Non mi avete tolto niente Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre

C'è chi si fa la croce, chi prega sui tappeti Le chiese e le moschee, gli imam e tutti i preti Ingressi separati della stessa casa Miliardi di persone che sperano in qualcosa

Braccia senza mani, facce senza nomi Scambiamoci la pelle, in fondo siamo umani

Perché la nostra vita non è un punto di vista E non esiste bomba pacifista

Non mi avete fatto niente Non mi avete tolto niente Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre Le vostre inutili guerre

Cadranno i grattacieli, le metropolitane I muri di contrasto alzati per il pane Ma contro ogni terrore che ostacola il cammino Il mondo si rialza col sorriso di un bambino Col sorriso di un bambino Col sorriso di un bambino

Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre Non mi avete fatto niente Le vostre inutili guerre Non mi avete tolto niente Le vostre inutili guerre Non mi avete fatto niente Le vostre inutili guerre Non avete avuto niente Le vostre inutili guerre

Sono consapevole che tutto più non torna La felicità volava Come vola via una bolla.

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Il brano ripercorre gli attentati terroristici degli ultimi anni, con la volontà di trasmettere un messaggio forte a tutto il mondo, quello di avere speranza. "Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente, perché tutto va oltre le vostre inutili guerre" è l'urlo del mondo che nonostante le ferite inflitte vuole alzare il capo, guardare avanti, vestirsi di speranza e amore, andare oltre la religione, oltre il colore della pelle, oltre tutto e tutti per spogliarsi finalmente dell'odio e ricominciare a splendere. In un mondo dove a regnare è la violenza, bisogna tornare a vivere all'insegna dell'amore e del rispetto reciproco, colmando il dolore nello "spazio di un abbraccio".

Luca e Samuele

L’

inaugurazione

della nuova

mensa

Sabato 6 aprile si è

tenuta, nella scuola

primaria L. Sassatelli,

l’inaugurazione della

nuova mensa.

La mensa è stata intitolata

a Ermelinda Bersani, una

partigiana che è nata e

vissuta a Castel San

Pietro.

Hanno partecipato all’

inaugurazione tutte le 15

classi e le autorità.

I bambini hanno

partecipato cantando, “L

’Inno d’ Italia”, “Bella

ciao”,” Lo scriverò nel

vento”,” Non mi avete

fatto niente”, hanno

mimato “Viva tutte le

tribù”.

Hanno parlato alcune

autorità, il sindaco e

alcuni bambini delle classi

quarte e quinte, parlando

della pace e dei diritti.

Il sindaco ha tagliato il

nastro e svelato le foto e

le didascalie che

rappresentavano la

partigiana Ermelinda

Bersani insieme al marito

Giovanni Nardi e il loro

figlio Giorgio.

Subito dopo i bambini

hanno partecipato a

un’attività di calcio

mettendosi in cerchio, e

hanno cantato insieme

l’inno di quella squadra.

Alla fine l’inaugurazione si

è conclusa con un buffet

preparato dalla Solaris.

Elisa, Rebecca I.

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Visita al Carlino

Giorno 4 maggio siamo

stati a visitare la

redazione “Il Resto del

Carlino” come giornalisti

in erba. È stata una

bellissima esperienza da

contividere con i nostri

lettori.

La storia de Il Resto del

Carlino

Sapete perché il

quotidiano si chiama il

Resto del Carlino?

Siccome un sigaro

costava 10 centesimi cioè

un carlino, la moneta

bolognese, in realtà il

sigaro costava 8

centesimi quindi

l’edicolante non dava il

resto di 2 centesimi ma

dava una copia del

giornale come una

promozione per

incentivare la vendita.

Il primo numero risale al

1885.

È formato da quattro

facciate e c’era questa

vignetta della signora che

fumava un sigaro. Questa

immagine è del 1885,

anno della nascita de Il

Resto del Carlino, che

insieme alla Nazione e

alla Stampa erano i

quotidiani più importanti di

quel periodo sia per la

tiratura sia per le finalità

che vengono descritte dai

quattro redattori che si

firmano proprio così e

dicono… vogliamo fare un

giornale piccino per chi

non ha tempo di leggere i

grandi, vogliamo fare un

giornale per che ha

bisogno e riconoscere i

fatti e le notizie …

La vendita andava bene

perché solo dopo un

mese la tiratura raddoppiò

e questo comportò ad

aumentare il numero delle

pagine. Il significato della

testata non indicava solo i

2 centesimi che erano il

resto del sigaro , ma

voleva anche significare

dare il resto su altri

argomenti trattati come la

politica perché in

bolognese l’espressione

<<dare il resto>> significa

criticare, dare altre

informazioni. La

redazione nasce grazie

ad un insieme di quote tra

cui quella di 500 lire del

poeta Carducci ma

nonostante le diverse

quote non riuscirono a

realizzarla, solo, grazie ad

un ferrarese si riuscì e lo

promosse.

Questo giornale durante

la prima guerra mondiale

1915/1918 era l’unico

giornale che arrivava

nelle trincee così i soldati

e in questo periodo ebbe

una tiratura di 350.000

copie, mentre oggi ha una

tiratura di 250.000 copie.

Durante il fascismo anche

questo giornale dovette

adeguarsi al nuovo stato

politico, cioè il regime

fascista e solo alla fine

della guerra quando gli

americani occuparono la

città di Bologna che Il

Resto del Carlino cambiò

nome e si chiamò Il Resto

dell’Emilia fino al 1953.

Poi con la democrazia i

bolognesi affezionati al

proprio giornale scrissero

una lettera al direttore di

quel periodo chiedendo di

ridare il vecchio nome al

quotidiano. Infatti per

mezzo di un referendum i

cittadini bolognesi

votarono e il giornale si

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chiamò di nuovo col suo

vecchio nome.

La nascita di un

quotidiano

Oggi un giornale viene

realizzato seguendo degli

steps:

- riunione di

redazione ore

11.30 in video

conferenza con le

sedi di Roma,

Milano e Firenze

serve per avere un

quadro delle

notizie e dei servizi

preparati per le

edizioni del

mattino dopo;

- una seconda

riunione più

operativa e di

diversi servizi di

tiene alle 14.30

quando sono

arrivate anche le

notizie del

corrispondente

degli stati uniti

infatti a New York

sono le 8.00 del

mattino

La redazione di bologna è

la sede del QM vi sono

diversi uffici, oltre agli

uffici dei capiredattori che

coordinano tutti i servizi,

qui si realizzano le pagine

degli interni e degli esteri

della politica e

dell’economia.

Il resto del carlino è

informazione Capillare da

Rovigo fino alle Marche

passando da Reggio

Emilia Modena, Bologna,

Imola, Ravenna, Faenza,

Lugo, Ferrara, Rimini,

Forlì, Cesena, Pesaro,

Ancona, Macerata e

Ascoli Piceno.

Ogni giorno vengono

redatte 250.000 copie

grazie a 160 giornalisti.

Ancora oggi la finalità del

giornale è quella di

raccontare cosa succede

nella città di Bologna.

Fasi di lavoro

Da qui arrivano al reparto

spedizioni per essere

spediti e avviene tutto

automaticamente non

come avveniva con l’altra

macchina tipografica che

si usava nell’ottocento.

Una pagina di giornale

per essere stampata,

deve avere delle lettere

che devono essere incise,

una volta c’erano appunto

le casse con i caratteri

mobili (a, b,) adesso

avviene tutto tramite

computer,

esempio ad un tipografo

arriva tramite posta

elettronica il PDF che

dopo averlo aperto lo

mette sulla lastra di

alluminio e su di esse

vengono incise le pagine,

ogni lastra contiene le due

pagine di giornale, queste

passano sul rullo

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e poi vengono inserite

nella macchina dove

appunto c’è la carta, ci

sono già i colori e così

inizia il processo di

stampa, infine passano

nelle torri.

La lastra che è stata

precedentemente

utilizzata, viene distrutta e

riciclata per una nuova

pagina.

Poi abbiamo anche

osservato la macchina

rotatrice.

Abbiamo visto la prima

macchina da stampa

dell’800

Anche in questa si

mettevano le lastre con le

letterine incise delle due

pagine del giornale, da

entrambe le parti, poi si

passava inchiostro, si

girava e lì una specie di

rotativa rudimentale.

Giosuè Carducci, poeta

italiano professore

universitario a bologna

per 25 anni, ed era un

grande amico de Il resto

del carlino, mandava delle

lettere di protesta o delle

pubblicazioni da fare e un

aneddoto ci narra che

quando Giosuè Carducci

si allontanava dalla città di

Bologna per recarsi in

montagna faceva di tutto

per farsi spedire il

giornale Il resto del carlino

e diceva questa frase - io

non so stare senza il mio

Il Resto del Carlino - ed è

stato uno dei primi

abbonati al giornale.

La prima tiratura fu di

6.000 copie e per una

città che in quel periodo

aveva un numero di

abitanti di 120.000

abitanti, era una tiratura

notevole.

I ragazzi del PON

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Il ragazzi del PON, oltre a

dedicarsi alle notizie del

territorio e alle visite delle

redazioni giornalistiche,

hanno realizzato molti

cartelloni sulle varie fasi

del lavoro di giornalista

varie come:

- I QUOTIDIANI ITALIANI

Rappresenta i quotidiani

più importanti delle varie

regioni.

- INDOVINA IL TITOLO

Rappresenta un

accostamento di titoli che

in una prima fase

vengono attribuiti i titoli

agli articoli, poi in una

seconda fase vengono

confrontati i titoli originari

delle testate.

- VISITA AL SABATO

SERA

Questo cartellone

rappresenta

l’osservazione della

struttura di una pagina del

giornale.

-LE 5 W LEGGO

RITAGLIO E

RICOMPONGO

Dopo aver letto gli articoli

sono stati individuate lea

regola delle 5 W, poi sono

state messe in ordine e

ricomposte. Ecco i nuovi

articoli.

Luca D.B. e Francesco

Lunedì 29 aprile, le classi

della scuola Primaria

L.Sassatelli si sono

ritrovate in palestrina, per

un incontro speciale con

Emanuele Lambertini,

classe 1999, atleta di

scherma in carrozzina.

Nato a Cento, in provincia

di Ferrara, si avvicina alla

scherma a soli otto anni.

Amputato alla coscia

destra a causa di una rara

malformazione vascolare

che gli viene

diagnosticata all’età di un

anno e mezzo, si allena

nella categoria A,

dedicata agli atleti con

disabilità minore.

Dal suo racconto c’è stata

molta emozione e lui

scherzandoci è riuscito a

far ridere facendo vedere,

in modo ironico, cosa può

fare con la sua protesi,

per esempio: gioca a

baseball, scrive le formule

di matematica, e molte

altre cose.

Adesso Emanuele è uno

dei campioni mondiali di

scherma, ha partecipato

alle Paraolimpiadi di Rio

de Janeiro.

Secondo il parere dei

presenti è stato ed è un

ragazzo molto

coraggioso!

ELISA, REBECCA D.

ZOE

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La notte tra il 7 e l’8

maggio c’è stato un furto

alla scuola L. Sassatelli.

Se né accorto il bidello di

nome Andrea che, dopo

essere entrato e aver

scollegato l’antifurto,

passando dall’aula delle

insegnanti ha notato la

macchina del caffè

aperta: avevano rubato i

soldi contenuti nel

distributore.

I carabinieri hanno

indagato e hanno

scoperto da dove sono

entrati i ladri. Infatti hanno

notato che questi ultimi

sono entrati non venendo

inquadrati dalla

telecamera e non facendo

neanche scattare

l’allarme.

Dopo esser entrati

all’interno del plesso si

sono diretti nella stanza

contenente il distributore

di bevande. Hanno

scassinato il distributore e

prelevato i soldi al suo

interno; infine sono usciti

dalla scuola. I carabinieri

hanno fatto le rilevazioni e

compilato la denuncia

contro ignoti.

Secondo noi è positivo

che gli allarmi siano

modificati e potenziati,

inquadrando anche le

piccole stanze

dell’istituto; soprattutto

perché stanno

realizzando nuovi spazi.

Elisa, Zoe