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per raggiungere uno scopo
Conoscenza delle motivazioni teoriche che ispirano i singoli metodi
Conoscenza delle opportunità offertedai singoli metodi
Conoscenza delle diverse fasi dellosviluppo percettivo e mentale dell’allievo
adottare il metodo più congruo rispetto alle effettive capacità apprenditive degli alunni in rapporto alle possibilità offerte dal metodo
risolvere “un tutto”
mediante i suoi elementi
comporre diversi elementi
in “un tutto”
si pro
cede d
al parti
colare
all’univer
sale
ricavare da un antecedente
un conseguente
individuazione del problemaformulazione ipotesideduzione e previsioneriproduzione sperimentale dei fenomenicontrollo ipotesi (confermata-smentita)
siquindi
no
quella limitata alla prassi,senza una teoria econsiderataScienza derivatadalla Pedagogia
quella problematica e critica; legittimata sul piano epistemologico e sul fronte prassico;antidogmatica nei confronti del processodi insegn./apprendim.
teorizzare e sperimentare strategiecapaci di “conciliare/integrare” le istanze provenienti dal versante culturacentrico e dal versante alunnocentrico
Il merito di questa didattica consiste nel mettere inguardia l’insegnante quando si trova di fronte a
possibili ipertrofie e/o culti didattici, tendenti a porsi come metodiche normative assolute,
valide per tutte le contrade scolastiche.
legittima metodi definiti a priori
enfatizza i bisogni e gli interessi dell’alunno
DIDATTICA ASSIOMATICA (culturale)
DIDATTICA ATTIVA (alunnocentrica)
la fondazione scientifica non spetta ad essa, maalla Filosofia dell’educazione in quanto quest’ultima è titolare delle opzioni teoretiche suitraguardi culturali e assiologici (valoriali) della formazione scolastica.
La didattica senza una teoria diventa terreno di facile manipolazione ideologica
non dispone di una formalizzazione scientifica perché
si materializza a scuola come arte (il docente possiede il talento didattico fin dalla nascita)
Le strategie dell’insegnamento/apprendimento chiedono la COMPRESENZA
Trasmissione/acquisizione
degli alfabeti di base;
mira al controllo delle
condotte linguistiche,
metascientifiche, ecc.
ed alla padronanza degli
strumenti di base del
conoscere e del capire
offre all’allievo la possibilità di indagare e, quindi, di attivare processi metacognitivi
consente la costruzione-
trasfigurazione-reinvenzione
personale dei materiali
cognitivi
perché una Didattica problematica e critica
evita opzioni unilaterali a favore di una teoria e sceglie l’interconnessione/compresenzadelle teorie cognitive più accreditate
perché una Didattica problematica e criticasuggerisce strategie individualizzate e collettive
Le prime capaci di valorizzare le diversità cognitive (tempi, ritmi, logiche, linguaggi);
Le seconde capaci di favorire l’approccio culturale per problemi a cui l’insegnante dà l’avvio mediante la stimolazione cognitiva di partenza per poi lasciare agli allievi la chiarificazione, l’impostazione, la risoluzione dell’oggetto della propria ricerca.
perché una Didattica problematica e critica pone il CURRICOLO (nemico di qualsiasi metodo normativo)
al CENTRO DEL MODELLO DIDATTICO
per godere di dignità curricolare deve vedere coesistere
il Programma e la Programmazione
Questo percorso