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Insieme PER UN CARISMA EDUCATIVO Quadrimestrale delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata - Anno 49 - n. 2 giugno-dicembre 2008 - Aut. trib. Bergamo n. 348 del 23 gennaio 1958 SUORE O RSOLINE DI G ANDINO SUORE O RSOLINE DI G ANDINO ... e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” Gv 1, 14

PER UN CARISMA EDUCATIVO - orsolinegandino.it · Mons. Giacomo Canobbio ai docenti e collaboratori Sabato 6 settembre 2008, si è svolto a Gandino nella nostra casa l’incontro di

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  • InsiemePER UN CARISMA EDUCATIVO

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    DI GANDINO

    ... e il Verbosi fece carne

    e vennead abitare

    in mezzoa noi”

    Gv 1, 14

  • REDAZIONE

    Combattere la povertàcostruire la pace

    - Concluse le celebrazioni peril 150° dell’approvazionediocesana dell’Istituto. Mons. Emilio Zanoli

    alla chiusura degli esercizi spirituali delle suore

    . Mons. Giacomo Canobbio ai docenti e collaboratori

    . Incontro formativo consuor Enrica Rosanna

    . Celebrazione eucaristica con il Vescovo di Bergamo

    - Presentazione del libro sulleOrsoline e le Angeline inValle Seriana

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    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

    4-13

    - Proposte formative per ragazzeall'Oasi Maria Immacolata diScanzo

    - Incontri delle ragazze in Brasilea Primavera

    - La scuola di Gral. San Martín per l'Anno paolino e lourdiano

    - Iniziazione cristiana in famiglianella parrocchia di Mirandola

    - Ls Scuola Apostolica: un incon-tro di 50 anni fa

    MISSIONE EDUCATIVA

    24-37

    - 30° del gruppo "Collaboratrici Madre Dositea

    NEWS

    38-39

    INSIEME per un carisma educativo

    Quadrimestrale delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata

    Anno 49, n. 2 giugno-dicembre 2008

    Autorizzazione: Tribunale di Bergamo n. 348 del 23 gennaio 1958

    Direttore Responsabile: Arturo BelliniRedazione: Via Masone 20/A - 24121 Bergamotel 035.242642 - fax 035. 226013

    e-mail: [email protected]

    internet: www.orsolinegandino.it

    Consiglio di Redazione:Raffaella Pedrini, Mahlet Jacob, PierangelaRiva, Adancilla Galliani, Melania Balini, Annamaria Ortolani,

    Lorenzina Nozza, Fedora Tomasoni, Adelma Nicora, Lucia

    Pezzotta, Nighisti Misghinna, Zewdi Kidané

    Stampa: Grafica MontiAi sensi della D.Lgs 196/2003 nel rispetto dell’art. 13, i dati personali dei lettori saranno trattati con estre-

    ma riservatezza e non saranno divulgati. Verranno utilizzati solo per la spedizione di questo periodico e di

    altri scritti riguardanti il nostro Istituto. Su richiesta dell’interessato potranno essere aggiornati o cancellati

    in ogni momento.

    Sommario

    - Professione perpetua di suorEdyta Gawrisiuk

    - Professione perpetua di 4 giovani in Eritrea

    - Professioni religiose in Etiopia- Il 3 gennaio 2009 Prima profes-

    sione delle novizie di Roma- Passaggio al noviziato di 9

    postulanti a Bergamo- 25° di vita religiosa di suor

    Silvia Malagueño

    FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    14-23

  • Benedetto XVI, nel suo messaggio per la Giornatadella Pace 2008 sul tema “Combattere la povertà, co-struire la pace”, sottolinea la necessità di una rispostaurgente della famiglia umana alla grave questione del-la povertà, intesa come problema materiale, ma primadi tutto morale e spirituale. Il Santo Padre richiamaquanto scrisse Giovanni Paolo II nell'enciclica Cente-simus annus, «quando ammoniva circa la necessità diabbandonare la mentalità che considera i poveri –persone e popoli – come un fardello e come fastidiosiimportuni, che pretendono di consumare quanto altrihanno prodotto...I poveri chiedono il diritto di parteci-pare al godimento dei beni materiali e di mettere afrutto la loro capacità di lavoro, creando così un mon-do più giusto e per tutti più prospero». Benedetto XVI ribadisce che dobbiamo «guardare aipoveri nella consapevole prospettiva di essere tuttipartecipi di un unico progetto divino, quello della voca-zione a costituire un'unica famiglia in cui tutti – indivi-dui, popoli e nazioni – regolino i loro comportamentiimprontandoli ai principi di fraternità e di responsabi-lità».Dal messaggio del Papa stralciamo una riflessionesulla famiglia e i bambini: «Quando la povertà colpi-

    sce una famiglia, i bambini ne risultano le vittime piùvulnerabili: quasi la metà di coloro che vivono in po-vertà assoluta oggi è rappresentata da bambini. Con-siderare la povertà ponendosi dalla parte dei bambiniinduce a ritenere prioritari quegli obiettivi che li inte-ressano più direttamente come, ad esempio, la curadelle madri, l'impegno educativo, l'accesso ai vaccini,alle cure mediche e all'acqua potabile, la salvaguardiadell'ambiente e, soprattutto, l'impegno a difesa dellafamiglia e della stabilità delle relazioni al suo interno.Quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono ine-vitabilmente sui bambini. Ove non è tutelata la dignitàdella donna e della mamma, a risentirne sono ancoraprincipalmente i figli».Secondo il nostro carisma educativo, noi Orsoline ab-biamo il dono e l’impegno di «metterci dalla parte deibambini», prendendoci cura della loro crescita inte-grale e delle loro famiglie in vari continenti. È il nostropiccolo ma significativo impegno per la costruzionedella pace, per un mondo più giusto e fraterno.

    Combattere la povertàcostruire la pace

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 3

    REDAZIONE

    A sinistra: suor Ovida nell'ambulatorio di maternità a King'eero in Kenya.In alto: mamma etiopica con il suo bimbo.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Concluse le celebrazioni per il 150°dell’approvazione diocesana dell'istituto

    Con la giornata di domenica 7 dicem-bre 2008, si è concluso l'anno dellecelebrazioni per il 150° anniversariodi approvazione diocesana del no-stro istituto, ottenuta con decreto delVescovo di Bergamo Pietro LuigiSperanza il 19 luglio 1858. Da 40 an-ni, e cioè dalla fondazione (3 dicem-bre 1818) le prime 19 Orsoline aspet-tavano pazientemente il riconosci-mento del loro istituto da parte dellaChiesa. E quando arrivò il giorno be-nedetto, tutta la popolazione di Gan-dino si associò alla loro gioia, espri-

    mendo gratitudine per il bene che leragazze del paese avevano ricevutonella scuola delle Orsoline. Lo stessoVescovo Speranza il 26 luglio andò aGandino per ricevere i voti delle Suo-re e conferire il sacramento dellaConfermazione ai ragazzi.Per ricordare questo evento di 150anni fa, la Madre generale e il consi-glio hanno organizzato alcuni mo-menti di riflessione e di preghiera perle suore, novizie e postulanti, soprat-tutto nell'estate scorsa, durante gliesercizi spirituali annuali.

    Mons. Emilio Zanoli alla chiusuradegli esercizi spirituali delle suore

    Il Prevosto di Gandino, mons. EmilioZanoli, che ama l'istituto ed è attentoalla sua vita – quasi un prolungamen-to della presenza del nostro Fondato-re – il 9 agosto 2008 ha celebratol'Eucaristia nella chiesa di san Mauroper un folto gruppo di suore, noviziee postulanti di varia nazionalità e al-l'omelia ha commentato il Decretodel Vescovo Speranza, offrendo pre-ziose indicazioni per un profondo rin-

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    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

    Mons. Emilio Zanoli, prevosto di Gandino,parla alle suore nella chiesa di S. Mauro.

    Suore, novizie, postulanti durante la celebrazione eucaristica al termine degli esercizi spirituali di agosto.

  • novamento personale e comunitario,per essere fedeli al carisma oggi, nelnostro contesto storico, fortementebisognoso di una testimonianzaevangelica trasparente e gioiosa.In particolare, mons. Zanoli ha propo-sto la riflessione su alcuni punti:– il volto dell’istituto dipende da cia-

    scuna e dalle relazioni interperso-nali;

    – dobbiamo assumere il discerni-mento come dono e come respon-sabilità morale, come compitoquotidiano per scorgere, dentro lastoria, gli appelli di Dio alla conver-sione e al rinnovamento;

    – non perdere di vista i “punti fermi”della nostra vocazione e identitàcarismatica.

    Mons. Zanoli ha concluso: «Il cammi-no di santità deve starvi a cuore più diogni altra cosa, perché l’Istituto è sta-to fondato per questo: la mia santifi-cazione, la nostra “santificazione dicorpo e di spirito”, per favorire la san-tificazione dei fratelli. La freschezzadell’Istituto dipende dalla santità diognuna di voi».

    Mons. Giacomo Canobbioai docenti e collaboratori

    Sabato 6 settembre 2008, si è svolto aGandino nella nostra casa l’incontro didocenti e collaboratori – suore e laici –sulla missione educativa, alla luce de-gli esempi e delle parole di S. AngelaMerici.Oltre 150 i presenti, provenienti damolte comunità del nord Italia fino aRoma e Terracina (Latina); tra essi an-che le sorelle dell’Etiopia e dell’Eritrea,le postulanti che risiedono nel postula-to internazionale di Bergamo e le novi-zie del noviziato internazionale di Ro-ma.L’incontro è iniziato alle ore 9 con can-ti in varie lingue e con la proiezione delsalmo 62.La Madre generale ha quindi salutatocon gioia i numerosi presenti e ricorda-to che negli anni 2007-2008 il nostroistituto fa memoria di due importantiavvenimenti della sua storia: il bicente-

    nario della canonizzazione di Sant’An-gela Merici (24 maggio 1807) e il 150°anniversario di approvazione diocesa-na dell’istituto (19 luglio 1858). «Questidue fatti – ha proseguito la Madre –stanno all’origine della nostra missioneeducativa... Oggi noi Suore condividia-mo questa missione con tanti laici chela arricchiscono con il loro carisma lai-cale; alcuni sono con noi da molti anni(non mancano gli ex alunni delle Orso-

    5Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    In alto: Mons. Giacomo Canobbio svolge lasua relazione nella casa madre di Gandino

    A fianco: la Madre generale rivolge il salutoai partecipanti al Convegno di studio.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    line), altri hanno cominciato da pochianni o stanno per intraprendere connoi la loro prima esperienza educati-va... Come cristiani e cittadini siamochiamati oggi a rispondere con la for-za del nostro carisma educativo e contutta la ricchezza della nostra tradizio-ne all’emergenza educativa e alla cre-scente difficoltà che si incontra nel tra-smettere oggi, alle nuove generazioni,i valori base dell’esistenza. Difficoltàche la scuola condivide con la famigliae con tutti gli altri organismi che hannoa cuore la crescita cristiana delle nuo-ve generazioni».La Madre ha poi presentato il relatore,Mons. Giacomo Canobbio, noto teolo-go e Vicario Episcopale per la promo-zione della cultura e le Istituzioni cultu-rali della diocesi di Brescia.Egli ha svolto una interessantissima

    relazione sull’emergenza educativaoggi e sul messaggio che Sant’AngelaMerici ci ha lasciato, valido per educa-re in ogni tempo.Nella prima parte del suo intervento harilevato che da qualche tempo si è dif-fusa l’espressione “emergenza educa-tiva”, a sottolineare l’urgenza di un“sussulto di responsabilità” degli adultinei confronti delle nuove generazioni.Anche il Papa Benedetto XVI ne haparlato l’11 giugno 2007 e nella letteraalla diocesi di Roma del 21 gennaio2008.L’emergenza educativa non è solo dioggi, ma strutturale: da sempre i giova-ni hanno costituito una fonte di inquie-tudine per genitori ed educatori. Il pro-blema oggi è un altro: i genitori e gli

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    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

    Direttrice e docenti della scuola primaria di Bergamo.

    Novizie di Roma, postulanti di Bergamo e la juniore sr Kasia nel chiostro di Gandino.

  • educatori pare abbiano rinunciato al lo-ro compito educativo, sia per la proble-matica percezione di sé e del loro ruo-lo, sia per il tipo di organizzazione so-ciale in cui viviamo.Dopo aver ampiamente presentatoquesti motivi, mons. Canobbio ha spie-gato che «educare non significa inse-gnare, passare abilità, bensì “forma-re... Significa che l’educatore aiuta co-lui che sta crescendo a discernere nelproprio essere il bene dal male, ciòche promuove da quanto procura dan-no, e lo aiuta a vedere come stanno lesue intime contraddizioni e a trovareuna via su cui avanzare” (RomanoGuardini, Etica, p. 893). Educare è aiutare il ragazzo a conqui-stare gradualmente un ordine interiore,“un centro interiore, un punto di par-tenza unitario dell’agire e un punto disintesi dell’esperienza, un criterio di di-scernimento del vero dal falso” (id. p.900 ss)».Il processo educativo in generale po-trebbe essere delineato secondo tretappe.Prima tappa: aiutare a scoprire il pro-prio nome, la propria identità originale,cioè a giungere al centro della propriapersona, per scoprirne l’origine ultima eil proprio destino, ossia il disegno di Dio. Seconda tappa: vivere nella creatura-lità, che comporta il riconoscimento diessere dipendenti da Dio; quindi, l’ob-bedienza, che coincide con la “respon-sorialità”: entrare in dialogo con un tu,dove percepisci che tu stesso sei il “tu”di Dio.Terza tappa: praticare l’ascesi. Essa li-bera dai condizionamenti che ci impe-

    discono di esprimere la nostra origina-le identità ed è educazione all’autodo-minio, alla fedeltà…Il relatore ha quindi delineato l’identità ei compiti dei vari soggetti dell’educazio-ne: alunni, docenti, educatori, genitori.Nella seconda parte del suo interven-

    to, mons. Canobbio ha presentato latestimonianza e la saggezza educativadi Angela Merici, una donna lontananel tempo, ma sempre attuale con lasua proposta di valori intramontabili edi metodi sempre validi.Dalla Regola di S. Angela, il Relatore

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 7

    Una rappresentanza di Altedo (Bologna).

    Fiorano e Roma Trastevere: una grande amicizia.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    ha colto i pilastri su cui strutturare lapropria esistenza: – la gratitudine come continuo ritornoall’origine, come condizione per perse-verare nella propria identità; – la ricerca dei mezzi per promuoverel’identità, perseverando sino alla finecon la vigilanza, senza mai dare nullaper scontato, con una visione lucidadegli ostacoli; – la fiducia in Dio e negli altri;– un cuore grande e pieno di desiderio:è il desiderio che rende grande il cuo-re e lo spinge verso mete alte; – il digiuno “spirituale” per togliere vizied errori, nella consapevolezza che lapersona umana non è innocente masegnata dal male;– la preghiera, anche vocale: educa-zione dei sentimenti corporei al fine dirimodellare lo spirito.Dai Ricordi di S. Angela, mons. Canob-bio ha colto suggerimenti importantiper gli educatori: l’autoeducazione, lafortezza che viene dallo Spirito Santo,la consapevolezza di avere in custodiale persone, “tesoro di Dio”; la convin-zione dell’alto valore delle persone,non dato dalle loro qualità ma dalla lo-ro origine (creature e figlie di Dio); unostile educativo ricco di affabilità e affet-to; il senso di libertà da parte dell’edu-catrice e il rispetto della libertà dei de-stinatari.Il testo integrale di mons. Canobbioverrà pubblicato in un opuscolo neiprossimi mesi, insieme ad altri contri-buti delle celebrazioni per il 150° anni-versario.

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    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

    Due docenti della ScuolaMedia di Fiorano e SoniaPiccinali, Presidente delGruppo Lolek.

    Sopra: Suore d'Etiopia,Eritrea, Italia con Viviana.

    A fianco: Un gruppo misto(si intravede Terracina)

    pranza in giardino.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 9

    Ancora Fiorano e Roma; in prima fila, al centro, sr Pierangela Riva, consigliera per la missione educativa.

    Suor Ippolita con le insegnanti della Scuola per l'Infanzia di Torre Pedrera

    Villongo, Casnigo e Roma: tanti bei ricordi...

    Docenti della Scuola secondaria di primo grado di Bergamo.

    Docenti della Scuola per l'Infanzia di Casnigo.

    Suore di Mirandola e amici.

  • Incontro formativo con suor Enrica Rosanna

    Il 7 dicembre scorso si sono conclusele celebrazioni centenarie con unagiornata di studio per le suore, guida-ta da una straordinaria presenza:quella di suor Enrica Rosanna, socio-loga delle Figlie di Maria Ausiliatrice,la prima suora chiamata da GiovanniPaolo II al compito di Sottosegretariodella Congregazione romana per gliistituti di vita consacrata, ruolo sem-pre svolto da uomini. Ella, con l'espe-rienza che le viene dal suo privilegia-to punto di osservazione, ha affronta-to un tema di grande attualità: «La vi-ta religiosa può e deve essere ancoraoggi una forza propositiva e profeticaper la Chiesa e la società". Ha spiega-

    to che, se è vero che si verifica nel no-stro mondo occidentale una drasticadiminuzione delle vocazioni, dovutaanche al fatto che le famiglie hannosempre meno figli, questo non signifi-ca che la vita delle suore sia in crisi oabbia perso significato. Non è il nume-ro che conta, ma la qualità. Ha quindiinvitato al coraggio e al rinnovamento,con una vita sempre più affidata a Dioe donata con Gesù all'umanità. Dopoaver presentato ampiamente le ten-sioni e i nuovi cammini della vita con-sacrata, suor Enrica, nella secondaparte del suo intervento, ha colto dalrecente Sinodo tre paradigmi che in-terpellano la vita consacrata:1. Dio parla attraverso la Scrittura agliuomini come amici e chiede una ri-sposta;2. la Chiesa nasce, si nutre e si tra-sforma attraverso l'esercizio quotidia-no dell'ascolto e della celebrazionedella Parola;3. la Chiesa introduce i semi del Ver-bo nelle culture di ogni tempo.Ne nascono per la vita consacrata at-teggiamenti che la identificano: l'a-scolto obbediente, l'imitazione kenoti-ca, la carità verginale.Suor Enrica ha quindi colto dall'esor-tazione Vita consecrata gli aspettifondamentali della vita religiosa, co-me Confessio Trinitatis, Signum fra-ternitatis, Servitium caritatis.Con la forza della Parola noi consa-crati possiamo affrontare le tre sfidedi oggi:- coniugare la nostra identità di con-sacrate alla Parola, intesa come

    comprensione del mistero di Cristo edinamismo che unifica la vita;- coniugare il carisma proprio di ogniistituto alla Parola, per una rivisitazio-ne continua e creativa del carisma,con profonda coscienza ecclesiale;- coniugare parola e profezia: solo laParola può immettere nella storia lapotenza creatrice dello Spirito.Suor Enrica ha quindi concluso conuna bella poesia di mons. Helder Ca-mara, ricca di speranza:Gli alberiche non perdono mai il rigoglioche sono sempreverdiguardano,con un filo d'invidia,gli alberidenudati delle foglieche paiono scheletri...Quando la primavera irrompesolo chi è stato spogliatofremeper il miracolo della risurrezione...

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I.10

    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

    Suor Enrica Rosanna a Gandino durante la conferenza alle suore.

  • Celebrazione Eucaristicacon il Vescovo di Bergamo

    Nel pomeriggio di domenica 7 dicem-bre, il Vescovo di Bergamo mons. Ro-berto Amadei ha presieduto conmons. Zanoli e mons. Frana una so-lenne celebrazione eucaristica, du-rante la quale le suore hanno rinno-vato i voti religiosi nel ricordo dellaprofessione delle prime 19 sorelle. IlVescovo all'omelia ha invitato le suo-re a guardare al passato con stupo-re, perché Dio ha operato grandi co-se nella storia attraverso il Fondatoree le prime Orsoline; a guardare alpresente con la "compassione" diCristo, cercando di cogliere, anchenel buio e nelle prove, le sfide per lanostra missione educativa oggi; aguardare al futuro con speranza, con

    la certezza che Dio sostiene coloroche si fidano di Lui e della sua pro-messa.Mons. Amadei ha ringraziato le Orso-line per il bene che esse hanno com-piuto nella Chiesa di Bergamo inquesti 150 anni e le ha esortate adessere, come Maria Immacolata pa-trona del loro istituto, donne consa-crate in umile ascolto della parola diDio e a totale disposizione del suoprogetto d'amore per l'umanità.Ringraziamo tutti gli amici e collabo-ratori che hanno condiviso con noiquesti momenti di memoria e di festa.Un particolare grazie al coro di Cira-no, diretto da Silvio Tomasini, peraver reso più gioiosa e solenne la ce-lebrazione liturgica di domenica sera.

    Suor Melania Balini

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 11

    Il Vescovo di Bergamo mons. RobertoAmadei concelebra a Gandino con il prevosto mons. Zanoli e mons. Frana.

    Il saluto del Vescovo alle suore anziane di Gandino. Il dott. Silvio Tomasini dirige il coro di Cirano durante la Messa.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Nel contesto delle celebrazioni diquest’anno, il 22 novembre 2008 aGandino si è svolta la presentazionedel volume "Socialità e spiritualità inValle Seriana. Il contributo delle Or-soline e delle Angeline all'emancipa-zione femminile", un libro che racco-glie gli Atti del Convegno del 27 gen-naio 2007 e ne approfondisce l'argo-mento con nuovi contributi.Alle ore 16 la sala conferenze dellanostra casa madre di Gandino eragremita di autorità civili e religiose,studiosi, suore, amici e collaboratori.Erano presenti la nostra Madre gene-rale e quella delle Orsoline di S. Ge-rolamo di Somasca Madre LetiziaPedretti, la Direttrice delle Figlie di S.Angela di Bergamo Santina Anesa ela direttrice della Compagnia di Bre-scia Maria Teresa Pezzotti.Il Sindaco di Gandino, Gustavo Mac-cari, aprendo l’incontro si è dichiara-to «onorato di appartenere ad unacomunità che ha dato i natali a donFrancesco Della Madonna, fondatoredelle Suore Orsoline... che fu ispiratoda Dio a dare un contributo alla rifor-ma ecclesiale e sociale a partire dal-l'educazione delle ragazze». Ed haaggiunto: «Dobbiamo riconoscenza

    alle istituzioni religiose, che si sonospesso messe al servizio degli indi-genti, dei disabili gravi e meno gravi edei malati che non trovavano alcunasistemazione se non nei loro istituti.Questa realtà passata, obsoleta per ilmondo attuale in cui si parla di welfa-re, spesso purtroppo ce la dimenti-chiamo».Dopo il saluto della nostra Madre ge-nerale, il signor Bernardo Mignani,Presidente della Comunità Montanadi Valle Seriana, ha delineato il lungocammino percorso per giungere allarealizzazione di questo libro. A Lui ilnostro grazie anche da questa rivi-sta, per l’instancabile impegno concui ha promosso e condotto sia ilconvegno sia la pubblicazione e pre-sentazione del libro.Il Vescovo emerito di Brescia, mons.Bruno Foresti, bergamasco, ha quin-di tratteggiato il cammino della pre-ghiera in sant'Angela Merici, dalle pri-me preghiere vocali apprese in fami-glia alle vette della contemplazione edell'unione sponsale con Cristo.Il professor Gianpietro Belotti, princi-pale studioso di Sant’Angela, haquindi presentato il volume nei suoivari e interessanti studi. Ha affermatoanzitutto che i lavori per la realizza-zione del Convegno e del volumehanno riservato molte sorprese agliorganizzatori e alle stesse suore Or-soline e Angeline. Anzitutto, era notosolo a pochi studiosi che proprio inValle Seriana si erano diffuse le pri-me Compagnie di S. Orsola verso lafine del '500, dopo la visita apostolica

    di san Carlo Borromeo alla diocesi diBergamo (1575).Dal contributo di Carmelo Epis inquesto libro rileviamo che, propriodurante la visita apostolica del cardi-nale di Milano, "donna Felice PaolaCarrara" di Albino aveva da lui ricevu-to "l'autorità" di istituire Compagnie diOrsoline in bergamasca e si era ado-perata per la nascita di quelle di Albi-no, Nembro, Selvino e persino di Se-rina, in un'altra valle. In pochi decen-ni, tra la fine del XVI e l'inizio del XVIIsecolo, sono nati nuovi gruppi a Pra-dalunga, Barzizza, Leffe, Clusone,Casnigo, Gazzaniga, Gandino, Peia,Cazzano, Vertova, Vall'Alta, Vilmino-re, e anche più lontano: a Casazza ea Solto Collina.Il ruolo della donne non sposate eb-be certamente, grazie alla presenzadelle "vergini Orsoline", maggior rico-noscimento nella comunità ecclesia-le e civile, come è testimoniato daiverbali della Compagnia di Solto.Dopo le soppressioni napoleoniche,che tra il 1798 e il 1810 colpirono tut-ti gli Ordini religiosi – a Gandino iFrancescani Riformati, le Benedetti-ne e le Terziarie Francescane – sor-sero istituti nuovi di vita apostolica.Tra essi le Orsoline di Gandino, fon-date da don Francesco Della Madon-na (1771-1846) il 3 dicembre 1818per l'educazione femminile. Lo stori-co don Goffredo Zanchi ricostruisce,nel suddetto libro, la nascita di questoistituto, che armonizza la consacra-zione a Cristo-Sposo con la missioneeducativa, vissuta come risposta ad

    12

    Presentazione del librosulle Orsoline e Angeline in Valle Seriana

    GIUBILEO DELL’ISTITUTO

  • una vocazione divina. La ricerca piùsorprendente e assolutamente nuo-va è quella iconografica, realizzatada don Andrea Pilato, Vice Consu-lente dell'Ufficio Beni Culturali dellaCuria di Bergamo. Attingendo all'in-ventario dei beni culturali delle par-rocchie bergamasche, egli ha sco-perto una incredibile ricchezza diquadri, statue, affreschi che testimo-niano l'antico culto a S. Orsola e S.Angela Merici nelle nostre terre. Nelsuo contributo ha analizzato le imma-gini più significative a livello artistico eiconografico e ha elencato tutte leopere presenti in bergamasca. Que-sto è certamente il primo lavoro delgenere fatto in Italia e nel mondo del-le Orsoline.Infine il prevosto di Gandino, mons.Emilio Zanoli, ha concluso l'incontrocon una breve e intensa riflessionesull'emergenza educativa, citando leparole di papa Benedetto XVI e il pia-no pastorale del card. Martini "Dioeduca il suo popolo".La serata si è conclusa con un sem-plice rinfresco, tra apprezzamenti perl'iniziativa e nuove idee per una futu-ra collaborazione tra studiosi e istitutimericiani.

    ❒❒

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 13

    Parla il Presidente Bernardo Mignani; accanto a lui il Sindaco di Gandino.

    Autorità religiose e civili, studiosi, suore, amici e collaboratori partecipano all'incontro.Il prof. Gianpietro Belotti presenta il nuovo libro.

  • Professione perpetuadi suor Edyta Gawrisiuk

    Profilo biograficoSuor Edyta è nata a Drohiczyn (Po-lonia) nel 1978, è entrata nell’istitu-to nel 1997 dopo un intenso periododi discernimento, ha fatto il novizia-to a Roma nel 2000-2002 ed emes-so la prima professione religiosa il20 ottobre 2002. Nei sei anni di ju-niorato a Roma, suor Edyta ha fre-quentato la Pontificia Università diScienze dell'Educazione “Auxilium”e conseguito la laurea in psicologia.Ora a Legionowo è stata assuntadal Comune per la psicoterapia diminori in difficoltà.

    Il rito della professione perpetuaLa celebrazione eucaristica per laprofessione religiosa perpetua disuor Edyta è stata presieduta dalVescovo Antoni Pacyfik Dydycz,che ha concelebrato con 12 sacer-doti, i diaconi e una quarantina dichierici del seminario di Drohiczyn.La S. Messa è stata animata da uncoro parrocchiale, all’organo suorDorota. Erano presenti i genitori, lanonna, i due fratelli e la sorella disuor Edyta e tanti parenti, un belgruppo di suore della nostra congre-gazione, con la Madre generale, leconsigliere, una rappresentanza diItalia, Eritrea ed Etiopia, gli amici ve-nuti da varie parti della Polonia edell’Italia (il gruppo Lolek, di Trento edi Arcene). La chiesa era gremita diparrocchiani della cattedrale e di fa-miglie di Nurzec, amici e conoscentidi suor Edyta venuti da varie partidella Polonia. Il Vescovo all’omelia

    ha commentato le letture della litur-gia scelte da suor Edyta: Is 43, 1-5a;Sal 44; Fil 3, 8-14; Gv 15, 9-17 perparlare della testimonianza che lepersone consacrate devono dare almondo oggi, una testimonianza digioia e di amore incondizionato aDio e ai fratelli. In particolare ha at-tualizzato le parole di Isaia per suorEdyta: «Non aver paura di seguire ilSignore, perché Lui è sempre conte… Non temere di lasciare tutto peravere Cristo come unico tesoro, te-stimonia a tutti che il valore più gran-de è Cristo». Un passaggio dellasua omelia è stato particolarmentetoccante, quando ha ringraziato lesuore Orsoline per la loro presenza

    umile e piccola in Polonia, ma mol-to efficace. «Dio non ha scelto unagrande città, ma un piccolo paese,Betlemme, per compiere le meravi-glie della salvezza con la nascitadel suo Figlio fatto carne. Così nonha scelto una grande città come Mi-lano, ma Gandino, piccolo paesedell’Italia, per la fondazione dell’I-stituto delle Orsoline. Così ha scel-to Nurzec, piccolo paese del nord-est polacco, sperduto tra gli immen-si boschi, per testimoniare il suo a-more agli uomini attraverso la pre-senza delle Orsoline”. Suor Edyta ha emesso i voti nellemani della Madre generale, la qua-le ha risposto con la consueta for-mula in lingua polacca. Il Vescovo,al termine della S. Messa, ha elo-giato questo sforzo della Madre ge-nerale, peraltro ben riuscito.

    La festa per suor EdytaSul sagrato della cattedrale suorEdyta ha accolto gli auguri della co-munità, come i polacchi sono solitifare dopo un matrimonio: baci e ab-bracci con parenti e amici che offro-no fiori, doni, buste con denaro.Poi gli invitati sono andati a pranzonel seminario diocesano, servitinientemeno che dai seminaristi.La comitiva ha ripreso poi il pullmanper andare a visitare il monasteroortodosso di Grabarka, dove ha as-sistito alla preghiera serale dellemonache ortodosse sotto la guidadel sacerdote responsabile del mo-nastero. La sera di domenica a Nur-

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    FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Professione religiosa di suor Edyta nellacattedrale di Drohiczyn.

  • zec si è svolta una festa ricca di ca-lore umano e di semplicità: una buo-na cena, la lettura dei messaggi au-gurali, l’apertura dei pacchi regalo,tante belle canzoni del passato e al-cune danze africane e polacche. Lu-nedì, mentre gli amici del Trentinoandavano a Cracowia e quelli di Ar-cene a Legionowo per completare ilrecinto dove sorgerà la nuova casa,le suore con Sonia, Andrea, Carla eSilvia andavano a visitare la forestabianca di betulle, ricca di animali: bi-sonti, cervi…La giornata si è chiusa con la cele-brazione eucaristica presieduta dadon Jarek Prze dziecki, padre spiri-tuale del seminario di Drohiczyn.

    ❒❒

    15Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Il Vescovo Antoni Dydycz mette l'anello a suor Edyta.

    Suor Edyta e i genitori portano le offerte all'altare.

    Polacchi, italiani, suore di Eritrea ed Etiopia al monastero ortodosso di Grabarka in Polonia.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Professione perpetuadi 4 giovani in Eritrea

    Professione perpetua ad Asmara

    Il 31 agosto 2008 ad Asmara, nellachiesa parrocchiale della “BeataMariam” si sono consacrate a Dioper sempre 4 giovani suore eritree:

    Suor M. Saba Tekeste Suor M. Lettehawariat ZeraiSuor M. Kidanu MihreteabSuor M. Hagia Tesfamicael.

    La mattina presto, alle ore 6,30, è i-niziata la celebrazione eucaristicapresieduta dal Vescovo emerito A-buna Zekarias Yohannes; con luihanno concelebrato quindici sacer-doti e alcuni diaconi.La chiesa parrocchiale era gremitadi parrocchiani, suore, sacerdoti egiovani in formazione di ogni con-gregazione. In prima fila erano pre-senti i genitori e i parenti di ogni neoprofessa e poi tante suore Orsoline.Si percepiva che l’assemblea litur-gica partecipava con fede e vivo in-teresse alla solenne celebrazione,anche con il canto e la preghiera.All'omelia il Vescovo Zekarias hadetto tra l’altro: «Questa vocazioneè grande e non è facile da viverecon impegno e coerenza. Pertantoinvito tutti voi qui presenti a lodareDio per il dono di queste vocazionireligiose e sacerdotali e nello stes-so tempo vi esorto ad accompa-gnarle con tanta preghiera». Poi ri-volgendosi alle neo professe: «Pervivere questa vostra vocazione oc-corrono buona volontà e tanta pre-ghiera, affinché la vostra vita di

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    FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    Il Vescovo emerito di Asmara Abuna Zekarias Yohannes presiede la celebrazione.

    Da sinistra: sr Hagia, sr Lettehawariat, sr Kidanu, sr Saba

  • 17Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    consacrazione diventi la prima for-ma efficace di evangelizzazione,testimoniando a tutti gli uomini l’a-more di Dio e il suo regno già pre-sente in mezzo a noi». Particolar-mente commovente il momentodella professione perpetua nellemani della Delegata suor Amleset,come pure la rinnovazione dei votidi suor Alceste Pestoni che ha ri-cordato il suo 50° di vita religiosa. A conclusione della solenne cele-brazione, nel salone parrocchiale èstata offerta a tutti la colazione; amezzogiorno, nella casa dello ju-niorato, sono stati invitati a pranzoecclesiastici, parenti e suore, in unostile di condivisione fraterna egioiosa, tipico della nostra terra.Lode al nostro Dio per le opere me-ravigliose che Egli compie in mezzoa noi!

    suor Amleset Hagg

    Suor Alceste Pestoni ha celebrato ad Asmara il 50° di professione religiosa.

    Le neoprofesse al termine della celebrazione.

    La Delegata suor Amleset riceve i voti di suor Lettehawariat Zerai

  • Professione perpetua di 6 juniori

    La mattina di domenica 24 agosto2008, nella parrocchia di San Giu-seppe ad Addis Abeba hannoemesso la professione perpetua:

    Suor M. Letebrahan TesfaySuor M. Lemlem Sebhat

    Suor M. Tiblez Fisuh Suor M. Abrehet Melles Suor M. Azieb BeyeneSuor M. Sahlu Abraha

    La celebrazione, presieduta dall’Ar-civescovo di Addis Abeba mons.Berhaneyesus Demerew Sou-raphiel, è stata molto partecipata:17 sacerdoti convenuti da varie dio-cesi, religiosi e religiose, fedeli ve-nuti dalle varie missioni in cui opera-no le nostre suore, parenti, amici econoscenti anche non cattolici.Le festeggiate hanno scritto unalunga testimonianza, da cui pren-diamo alcuni brani.«Noi rendiamo grazie a Dio peraverci chiamate alla vita consacratae per averci concesso di vivere nel-la sua casa per sempre. Un graziecordiale anche alla nostra famigliareligiosa che ci ha accolto. Questavita che abbiamo ricevuto dal Si-gnore la ridoniamo a Lui per mezzodella nostra consacrazione. La vitaconsacrata è per noi la scuola doveimpariamo a vivere in profondità ilprogetto di Dio nella Chiesa, secon-do il carisma del nostro Istituto.Convinte di non vivere più per noistesse ma come dono per gli altri,non possediamo niente di persona-

    le ma ci fidiamo della provvidenza diDio. La vita consacrata è un cammi-no permanente nella sequela di Cri-sto, che richiede fedeltà e coraggio.Attraverso questo cammino pa-squale, partecipando alla passione-morte-risurrezione di Gesù, siamoinvitate a realizzare nel quotidiano ivoti che abbiamo pronunciato da-vanti a Dio e al suo popolo.

    Gesù ha detto anche a noi, come algiovane ricco: “Se vuoi essere per-fetto, va’, vendi quello che hai e dal-lo ai poveri, e avrai un tesoro neicieli: poi vieni e seguimi” (Mt 19, 20).Anche se noi non abbiamo ricchez-ze materiali da vendere, vogliamooffrire con gioia a Dio la nostra vita,la nostra libertà, il nostro io, la no-stra giovinezza».

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I.18

    Professioni religiosein Etiopia

    FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    Il Vescovo di Addis Abeba mette l'anello ad una neo professa.

    Le sei giovani suore pronte per la professione perpetua.

  • Progetti di vita delle neoprofesse

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 19

    «Per me vivere è Cristo (Fil 1, 21)per questo ho scelto Lui»Suor M. Sahlu Abraha

    «Cristo per me è la vita:consegno a Lui la mia vita»Suor M. Abrehet Melles

    «A te parla il mio cuore,te cerca il mio volto: il tuo volto, Signore, io cerco»(Sal 27, 8)Suor M. Azieb Beyene

    «I giudizi del Signore sono preziosi...il tuo servo si lasci guidare da essi» (Sal 19,11)Suor M. Tiblez Fisuh

    «Nella notte, Signore, ricordo il tuo nome:voglio custodire la tua legge» (Sal 119, 57)Suor M. Lemlem Sebhat

    «Cristo per me è tutto,non mi manca nulla!»Suor M. Letebrahan Tesfay

  • FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    Sabato 22 novembre 2008, nellacappella della casa di Delegazionein Addis Abeba a Bole è stata cele-brata la prima professione di trenovizie etiopiche:Suor M. Kibinesh YohannesSuor M. Sara ChufamoSuor M. Marina Endrias.

    La concelebrazione è iniziata alleore 9, presieduta da Abba Ge-brewold Worku e da altri 11 sacer-doti diocesani e religiosi. Eranopresenti genitori, parenti e cono-scenti delle neo-professe, religiosee religiosi di altri istituti.La liturgia è stata animata dai can-ti delle novizie e postulanti con ilcoro della nostra parrocchia di S.Michele.Abba Gebrewold all’omelia ha det-to: «Siamo riuniti in questa cappel-la perché queste tre giovani diconoil loro “sì” donando la loro vita a Dionel servizio dei fratelli. Donarsi al

    Signore non vuol di-re cambiare il vesti-to o mettere un veloin testa. Il Signorechiede da noi che ilsacerdote viva davero sacerdote, chela religiosa viva davera religiosa, che ilcristiano viva da ve-ro seguace di GesùCristo. Oggi si dàmolta importanza aidiplomi, alle lauree,alle specializzazio-ni, ma per la vera epiù importante spe-cializzazione che èla santità, sono po-

    che le persone che si impegnanoseriamente. Siamo qui in una cap-pella, ma sappiamo che sugli alta-ri delle piccole chiese come delle

    grandi cattedrali noi compiamo l’at-to più grande che l’uomo possacompiere sulla terra: il “sacrificio” diCristo. Queste giovani che oggi sioffrono a Dio, si uniscono al sacri-ficio di Cristo per essere come Luiil ponte tra Dio e gli uomini. Accom-pagnamole con la nostra preghie-ra».Terminata la celebrazione eucari-stica, è stata offerta un’agape fra-terna a tutti i partecipanti.Vogliamo dire un grazie particolar-mente intenso al Signore per il do-no di queste giovani che hannodetto il loro “Eccomi” alla chiamata. Il nostro augurio e la nostra pre-ghiera perché sappiano vivere confedeltà e amore incondizionato illoro “Sì”, nello stile dell’Orsolina diMaria Vergine Immacolata.

    Suor Abrehet Kahssay

    Prima professionedi tre novizie ad Addis Abeba

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I.20

    Da sinistra: sr Kibinesh, sr Sara, la Delegata sr Abrehet, sr Marina.

    Le tre novizie prima della professione.

  • “ Vi ho dato lʼesempio,perché come ho fatto io,facciate anche voi ” (Gv 13,15)

    Ecco la Parola–Vita che noi abbia-mo scelto come ‘faro’ e ‘program-ma di vita’ per il cammino che pro-seguiremo come Orsoline di M.V.I.Qui troviamo incarnato il nostro ca-risma: Lui ci invia, quale ‘serve’ a‘lavare i piedi’: a metterci umilmen-te accanto ad ogni persona, perprenderci cura, con cuore di sorel-le, spose, madri.Siamo ‘rimaste con Lui’ in questianni di noviziato, per apprendere ilsuo stile di vita.Egli ha posto in noi il suo semeche crescerà e porterà frutto nellamisura in cui il ‘tralcio resterà unitoalla Vite’. E ogni nostro servizio, inqualunque luogo ci troveremo,sarà un essere SERVE, nella Chie-sa nostra Madre, per ogni fratello osorella che sarà beneficato dall’ac-qua dell’amore che motiva e rendeefficace il servizio.Ma perché tutto questo che vibranel nostro cuore si ‘incarni’, chie-diamo la preghiera, mentre ringra-ziamo Dio e le Persone che, in mo-di diversi, ci hanno accompagnatoin questo cammino.Al nostro Dio, Padre buono e mise-ricordioso, Dio fedele che illuminail nostro cammino, chiediamo di ri-manere al nostro fianco e diconformarci sempre più al Figlio.Servo e alla Madre Sua, la ‘piccolaserva’ che Egli ha ‘guardato’.Il 3 gennaio 2009 vi aspettiamo aBergamo per la nostra festa.

    novizie: Eunice - MargaretRisoleide - Stefania

    Il 3 gennaio 2009prima professione delle novizie di Roma

    21Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Icona scelta dallefuture suore: la lavanda dei piedi.

    Da sinistra: la kenyana Margaret, le brasiliane Risoleide ed Eunice, l'italiana Stefania.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    “Eccomi...sono la serva del Signore”

    “Eccomi sono la serva del Si-gnore” è la Parola di Dio che haaccompagnato e accompagnaquotidianamente il nostro cam-mino formativo, nella decisioneradicale a seguire il SignoreGesù, unico tesoro della nostravita.

    “Eccomi”: il sì ripetuto da Ma-ria in ogni situazione di vita dal-l’ Annunciazione al Calvario, è ilsì che anche noi, postulanti ditre continenti - Africa, America,Europa - chiamate a far espe-rienza di sequela di Gesù servodel Padre, rinnoviamo oggi inmodo libero e generoso.Con il sì esprimiamo la nostravolontà di accogliere l’irromperedi Dio nella nostra vita e storia.È un sì universale che, seppurripetuto in lingue diverse, ha lastessa forza dell’ annuncio edell’ ac coglienza di Gesù: “tak”,“ndio” , e “sem”, ed esprime lanostra totale disponibilità a la-

    sciarci formare dallo SpiritoSanto per essere vere servedella Parola, della croce, dellamissione educativa.

    “…sono la serva del Signore”:anche noi come Maria siamopronte ad accogliere il progettod’amore di Dio nella nostra vitae sulla sua Parola “gettiamo lereti” con sicurezza e fiducia.Guardando a Maria, maestra eguida, anche noi diventiamo ca-paci di “prenderci cura”, di con-dividere le gioie e le sofferenzedi tanti fratelli, di sentire tene-rezza verso chi è solo e isolato,

    di accompagnare la crescita ditanti giovani e bambini.Essere serve è per noi scoprirela bellezza del condividere donie culture diverse, di collaborarecon fraternità per la crescita delRegno di Dio.Vi invitiamo a Bergamo, in casageneralizia, per la cerimonia delnostro passaggio al noviziato,domenica 4 gennaio alle ore17.30.

    Agnes, Elizabeth, Francisleyde, Jeane, Kasia,

    Lucivania, Marzena,Mary Immaculate, Virginia

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    Passaggio al noviziatodi 9 postulanti a Bergamo

    FORMAZIONE INIZIALE E PERMANENTE

    Le postulanti con don Goffredo Zanchi nel seminario di Bergamo.Da sinistra: Elizabeth, Mary Immaculate, Lucivania, Francisleyde, don Goffredo, Marzena, Kasia, Agnes, Virginia, Jeane.

    Il simbolo scelto dalle postulanti.

  • 25° di vita religiosadi suor Silvia Malagueño

    “Glorifiquen conmigo al Señor,todos juntos alabemos su nombre”(Sal. 33)3 de diciembre de 2008.Nuestra pequeña Delegación llenade júbilo hoy le canta agradecida alSeñor por los 190 años de nuestraFamilia Religiosa, y por los vein-ticinco años de profesión religiosade hna. María Silvia NoemíMalagueño.En la comunidad educativa Inma-culada Concepción, que el día 6 fi-naliza el periodo escolar, se celebrala Santa Misa de Acción Graciaspor estos acontecimientos tan signi-ficativos.La ceremonia litúrgica fue prepara-da por los docentes de la Institucióny presidida por el párroco, PadreGermán Toninato (Dehonia-no). Es-tuvieron presente también: la supe-riora de Delegación, Hna. Maddale-na Tomasini y Hermanas de todaslas comunidades.Padre Germán contagió a los pre-sentes con su fervor y entusiasmo,invitándonos a alabar y agradecer aDios, ante todo por la intuición delPadre Francisco, de fundar unacongregación de consagradas alservicio de la misión educativa, porel testimonio de fidelidad de Hna.Silvia e instó a todos a pedir alSeñor el don de nuevas vocacionespara nuestro instituto, para podercontinuar extendiendo el Reino deDios sembrándolo en los corazonesde niños y jóvenes a través de laeducación.

    También invitó a agradecer por la fi-nalización del año escolar y espe-cialmente por el grupo de adoles-cente que egresan a los que les ex-hortó a ser testigos, discípulos y mi-sioneros de Cristo Jesús haciendotesoro de los valores evangélicosque han recibido en su paso por elcolegio.Cuando Dios nos regaló el don dela vocación «puso este “tesoro” enfrágiles vasijas de barro, para quetodos vean que una fuerza tan ex-traordinaria procede de Dios y node nosotros» (2 Cor 4,7). Este tex-to del apóstol Pablo inspiró a Her-mana Silvia a renovar su entrega alSeñor, que lo hizo en el momentodel ofertorio, por medio de un signo:presentó una vasija de barro re-conociéndose frágil, dúctil y aunquea veces se rompa el Señor con suamor de Padre recompone los frag-mentos dándole nueva forma yvuelve a poner en ella su imagen, la

    energía inmensa de su amor que lahace sentirse fuerte capaz de hac-erse cargo de cada hermana, y her-mano que Él pone en su camino yentregarle su Amor sin reservas, sintemor al derroche. Por la noche laComunidad Religiosa y la Comu-nidad Educativa junto a la comisiónde padres nos reunimos para unacena familiar.

    Hna. Adelma Nicora

    23Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Suor Silvia porta all'altare un vaso di terracotta.

    Sorelle, alunni, docenti partecipano alla Messa di ringraziamento per il 25° di suor Silvia.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    L̓ incontro che ti cambia la vita

    Sabato 20 e domenica 21 settem-bre 2008, le adolescenti (terza me-dia e superiori) hanno vissuto il lo-ro primo incontro formativo all'OasiMaria Immacolata di Scanzo (Ber-gamo, Italia) sul tema: "L'incontroche ti cambia la vita".Altri incontri: 20-21 dicembre 2008,21-22 marzo 2009, 1-2 giugno2009.Gli incontri iniziano il sabato alle o-re 16.00 e terminano la domenicaalle ore 15.30, dopo la Santa Mes-sa.

    Si riparte e il primo incontro dellastagione è sempre per il gruppo“scelto” delle adolescenti.Scelto da chi?Beh, prima di tutto da loro che, cre-scendo, accolgono la proposta diritagliare una pausa nelle loro gior-nate e di “ritirarsi” all’Oasi per sco-prire… un altro punto di vista.La vista è proprio il primo indizioper condurci al personaggio chequest’anno vogliamo conoscere unpo’ più da vicino. Altri indizi sonoseminati nella sua carta d’identità:di religione ebrea, con cittadinanzaromana, laureato in Lettere, poli-glotta (conosce l’aramaico, il grecoe l’ebraico… si vocifera che abbiaimparato pure il romanesco negliultimi anni di vita). Tra le sue pas-sioni la filosofia, i viaggi (decisa-mente low cost), l’equitazione, lefitte corrispondenze.

    Salute: buona, a parte un periododi cecità totale, risoltasi con sor-prendenti risultati.Segni particolari: folgorato!È lui: Saulo di Tarso, persecutorezelante in gioventù, evangelizzato-re itinerante dopo l’incontro dellavita: “Sono Gesù” – si è sentito dire– ed è andato a tappeto.La vicenda di Saulo/Paolo un po’ laconosciamo e cercheremo di ap-profondirla, intanto però, per cam-biare temporaneamente il nostropunto di vista, può servire ancheun film. “Rosso come il cielo” è trat-to da una storia vera e narra le vi-cende di un ragazzino toscano chesi ritrova improvvisamente cieco edè costretto a fare i conti con questolimite. Affascinato dal cinema e af-fezionato alla sua famiglia, si ritro-va catapultato in un istituto per cie-chi, dove i piccoli ospiti hanno il de-stino segnato: mangiano, studiano,dormono, imparano a tessere…tutti sono avviati ai pochi mestieriche sembrano essere alla loro por-tata.Mirco non si rassegna, la sua pas-sione per il cinema non è sopita, senon può vedere le immagini, riesceperò ad evocarle attraverso i suonie i rumori. Grazie ad un vecchio re-gistratore a bobine sviluppa la suaunicità in modo creativo, incorag-giato da Don Giulio, il suo inse-gnante, e aiutato da Francesca,Felice ed Ettore, i suoi nuovi amici.Dopo il film, suor Angela dà alcune“dritte” per fissare immagini e paro-

    le che ci aiutano a leggere il primae il dopo nella vita di Mirco, un pri-ma e un dopo completamente diffe-renti. “Dentro di te c’è qualcosa dispeciale, non lasciartelo portarevia da nessuno”.È domenica e, dopo le prove deicanti, torniamo alle vicende di Sau-lo che è sulla strada verso Dama-sco. Il momento dell’incontro è bel-lissimo e terribile, accecante e illu-minante: niente sarà più come pri-ma. Durante la preghiera imparia-mo i primi rudimenti della liturgiadelle ore. E arriva il tempo del de-serto, da vivere da sole, con l’aiutodi qualche domanda, spunto, pro-vocazione.Concludiamo la mattinata con lacondivisione e per ascoltarci me-glio ci bendiamo.Una cosa emerge chiaramente:l’incontro ci è piaciuto, ha saputoentrare nel tempo che stiamo vi-vendo. Cresciamo, cambiamoscuola, troviamo nuovi amici, na-scono domande diverse.Tra le ragazze più grandi (seconda,terza e quarta superiore) emergel’urgenza di prendere posizione ri-spetto alla vita, alla fede, alle scel-te. Forte è il bisogno di una guida(un buon Anania, un coraggiosoPietro) che non si sostituisca maaccompagni, sostenga, testimonila bellezza della scelta del Vangelo.Che fame!!!! È l’una passata quan-do ci sediamo a tavola (grazie alpranzo preparato da Silvana, Ro-berto e Federica di Credaro).

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    MISSIONE EDUCATIVA

    Proposte formative per ragazzeall'Oasi Maria Immacolata di Scanzo

  • Nel pomeriggio arriva don Andreache una volta ancora cattura la no-stra attenzione durante la Messa.Siamo pure un coro discreto e allachitarra c’è un debutto: Letizia da

    Brembilla prende il posto di suorAngela (peccato che non abbiaportato la sua chitarra, quella disuor Angela è cronicamente scor-data). Alla prossima puntata.

    Week-end ragazze 2008-2009

    1° incontro- medie: Scanzo, 18-19 ottobre2008- elementari: Scanzo, 15-16 no-vembre 2008

    Un po ̓di elementari….“Ci staremo in 150?”.“Non c’è problema… visto che sia-mo in 151!”. Così si apre l’incontroriservato alle ragazze di IV e V ele-mentare di diversi paesi della dio-cesi. Dopo un po’ di riscaldamentoanimato ci vuole la merenda, primadi partire con l’attività a gruppi: ètempo di sganciarsi dalle amichedel proprio paese e di mescolarsicon altre ragazze per intervistarle ecominciare a conoscerle un po’ me-glio. Tra una domanda e l’altra dob-biamo pensare anche alla nostracarta d’identità: i dati anagrafici, lenostre passioni, il nostro carattere, isogni che abbiamo. Dobbiamo pen-sare a come siamo in famiglia, ascuola, con le amiche. Come ci de-scriveremmo?L’animatrice ci guida, mentre noiscriviamo sul nostro libretto.Dopo un’ottima cena ci aspetta unalunga passeggiata digestiva (equalcuno l’ha chiamata “scorcia-toia”): si va al cinema in una verasala da proiezione, a Negrone, conpoltroncine imbottite e maxi-scher-mo. La serata è stata lunga, ma lanotte promette di esserlo ancora dipiù…. Le suore e le animatrici ve-

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 25

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    gliano e richiamano: “Le regole so-no regole!”, lo abbiamo sentito an-che nel film. E’ ora di dormire, mache fatica mantenere il silenzio!

    E un po ̓di Medie…La sveglia musicale ci trova già ar-zille e chiacchierine, un’altra gior-nata ci attende.Oggi cominciamo a conoscere unpo’ di più San Paolo, anzi, prima ditutto conosceremo Saulo, il duropersecutore dei cristiani. Propriocosì: S.Paolo è convinto che la Leg-ge sia la cosa più importante e chei seguaci di Gesù vadano fermati,nel nome della Legge.Anche durante questa sua fase dazelante fariseo, Saulo ha modo di ri-flettere, vi sono alcune persone chelo fanno dubitare, ma come è possi-bile per lui tornare indietro? Le suemani si sono macchiate di sangue enon vede altro destino per sé.Tutto questo sino all’incontro, quasiuno scontro, con la potenza e la te-nerezza di Gesù che, mentre è sul-la via di Damasco, lo getta a terraaccecandolo e lo interpella: “Saulo,Saulo, perché mi perseguiti?”.La vita di Paolo è sconvolta, è cieco,sia fisicamente che spiritualmente,è smarrito e senza energie. Sarà A-nania, inviato dal Signore a ridarglila vista e a comunicargli il messag-gio di Gesù per lui: “Sei stato sceltoper essere strumento per la salvez-za di molti. Ti sarà mostrato quantodovrai soffrire per causa mia”, que-sto è il messaggio per Saulo. Per ri-

    nascere a una vita nuova, Saulo ri-ceve il Battesimo da Barnaba e siconsegna alla volontà del Signore.

    Di nuovo le elementari…Dopo aver visto e ascoltato la nar-razione, ci bendiamo e proviamo afare a meno della vista, c’è una mu-sica in sottofondo e ascoltiamo unsalmo proclamato da suor Gemma,mentre le animatrici passano a la-sciare su di noi una goccia di olioprofumato. Ascoltiamo la voce dellapreghiera, aspiriamo il profumo del-la preghiera.Anche a noi come a Saulo servonosensi nuovi; attraverso alcune pro-ve utilizziamo i nostri sensi per gua-dagnarci nuovi occhi, nuove orec-chie, un nuovo naso, una nuovabocca e nuove mani.Torniamo poi nei nostri gruppi e la-voriamo individualmente per impe-gnarci a utilizzare questi sensi nuo-

    vi per vedere la bellezza, gustare labontà e lasciar uscire dalla nostrabocca parole d’amore, aspirare ilprofumo della vita, donare le nostremani, ascoltare l’altro. Se abbiamodelle domande ci rivolgiamo allanostra animatrice che con pazienzaci aiuta a riflettere sulle propostedel libretto.Nel pomeriggio concludiamo l’in-contro con la Messa, sono arrivatianche i nostri genitori e i fratelli, in-sieme a don Gigi celebriamo l’Eu-carestia a ringraziamento per legiornate trascorse e ci diamo ap-puntamento per il prossimo incon-tro.Suor Angela ci dice di passare lavoce a qualche amica, ma lo dicepiano piano, sottovoce… Chissàperché?

    le animatrici di Scanzo

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    MISSIONE EDUCATIVA

  • 27Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.28

    Ritiro delle ragazzeDal primo al 4 luglio 2008, nel no-stro centro pastorale di Primavera(Pernambuco-Brasile) si è svolto unritiro per giovani, con il tema: “Gesúci chiama al deserto per parlarci. Anoi ascoltarlo”.Erano presenti 27 ragazze. Eranopoche, per la molta pioggia di queigiorni, che aveva reso impraticabilile strade, ma è stato un incontro ve-ramente bello. Il predicatore, Pe. ZéPaolo, con noi suore di Primavera ele nostre sorelle di Moreno ha gui-dato il ritiro e le ragazze sono stateveramente soddisfatte per l’incon-tro.

    Un sabato differenteQuesto incontro bimestrale, è moltoatteso e desiderato dalle nostre ra-gazzine e pre-adolescenti. Il quartosabato di ogni mese, a rotazione, ilCentro Padre Francesco Della Ma-donna si prepara a vivere un esube-rante e irrompente bagno di giovi-nezza. La casa diventa atelier di u-na primavera di giovani chiassose,che corrono, giocano, cantano, im-provvisano momenti di danza sfre-nata (noi italiane perdiamo in classi-fica di punteggio). É vorticosa, sba-razzina e carica di vitalità, di suoni,movimento e calore questa festadella vita. Poi, improvvisamente, unsilenzio tranquillo, calmo, carico dimistero raccoglie in preghiera que-sta gioventù e ti stupisci di come Diosappia calmare e come si lasci in-contrare e afferrare da questa ra-

    gazzine. Io non sempre partecipo, acausa di altri impegni in parrocchia,ma in questo ultimo incontro hoscelto di rimanere accanto a loroosservando. Così ho esperimentatoun poco quel mondo del fanciullinoche ognuno porta dentro di sé... Misono anche ricordata del romanzo"Il Piccolo Principe". Vivendo alcuneore insieme a queste ragazzine siimpara a leggere la vita con la sen-sibilità dell'infanzia. Un pensiero miattraversò la mente: “Le personegrandi non comprendono niente dasole, ed è molto difficile per chi èpiccolo-giovane continuare a spie-gare ciò che l'adulto non vuol inten-dere” (Il Piccolo Principe).La presenza di Dio nella vita di que-ste ragazzine misteriose; è comeentrare in una terra che non ti ap-partiene: ti senti diversa, libera, tut-to cambia, le persone con cui sem-pre ti incontri in queste ore del "Sa-bato differente", le vedi e percepiscidiverse; ti trovi bene in loro compa-gnia e questi incontri lasciano nellanostra comunità una ventata di se-renità, come un passaggio di vita

    nuova. Vale la pena aprire le portealla vita, al Cristo che vuol lasciarsiincontrare da chi è piccolo come ilbambino che voleva gli si disegnas-se solo un piccolo capretto. Terminocon la nostalgia di chi ha potuto peralcune ore godere della bellezza diun incontro carico di piccoli e sem-plici valori riappropriati e quindi gra-ta a Dio che sempre è stupendo nel-le sue opere e nell'uomo fatto a suaimmagine e somiglianza.

    suor Cherubina Ravanelli

    Incontri delle ragazzein Brasile a Primavera

    MISSIONE EDUCATIVA

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 29

    Le suore di Primavera e Moreno accolgono duenuove aspiranti: Zèlia ed Elisa.

    Nelle foto seguenti: gruppi di giovani e dibambine per momenti formativi nel centro pastorale di Primavera.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    La scuola di Gral. San Martínper l’Anno paolino e lourdiano

    30

    MISSIONE EDUCATIVA

    Anno Paolino: “Sulla via di Damasco”

    Il 17 luglio 2008, nel contesto diuna semplice celebrazione, lacomunità educativa “InmaculadaConcepción” di Gral. San Martínnel Chaco-Argentina, con grandegioia e creatività ha dato inizio al-l’Anno Paolino, inaugurato dalPapa Benedetto XVI nel secondomillennio della nascita dell’Apo-stolo dei gentili.Come introduzione, la guida hafatto una breve presentazionedella vita di Saulo di Tarso con-vertito in Paolo, scelto per an-nunciare il nome di Cristo a tuttele nazioni… La presentazione dialcuni segni è stata un eccellenteaiuto per comprendere meglio ilsenso della celebrazione: la cro-ce, la bibbia, l’icona di san Paolo,una cartelletta con immagini dei

    diversi momenti della vita e del-l’opera di San Paolo, un cero ac-ceso, un ramo di fiori. La Croce: segno eloquente dell’i-neffabile amore di Dio manifesta-to in Cristo che ha offerto la suavita perché tutti abbiano vita inLui. San Paolo ci invita a lasciareche sia Cristo a vivere in noi.La Bibbia: La Parola incarnata,Gesù Cristo vero Dio e vero uo-mo, è la Parola eterna di Dio chePaolo annunciò con tanto entu-siasmo e dinamismo. Tutti, comebattezzati, siamo chiamati ad es-sere con la vita annunciatori delVangelo.Immagine di San Paolo: Apo-stolo per vocazione, cioè per unaelezione e chiamata divina,evangelizzatore e missionario in-faticabile. Anche oggi Cristo habisogno di apostoli disposti a sa-crificare se stessi, perché il Van-gelo giunga a tutti.Una cartelletta: con immaginidei diversi momenti della vita edell’opera di San Paolo. Siamochiamati a scoprire la presenzadi Dio nelle nostre vite. Apriamo inostri cuori per scoprire le mera-viglie che Dio realizza nella vitadei santi.Cero acceso: la luce della fedesostiene la nostra vita di discepo-li missionari di Gesù Cristo, comele prime comunità cristiane e cimantiene saldi nella speranza,attivi nella carità.Ramo di fiori: la gioia è un di-

    stintivo del cristiano e S. Paolo ciinvita: “Rallegratevi sempre nelSignore... siate nella gioia e inqualunque situazione presentatei vostri desideri a Dio con pre-ghiere, suppliche e azioni di gra-zia” (cfr. Fil 4,4-7).Dopo l’atto penitenziale da partedel parroco P. Germán Toninato –dehoniano – si realizzò la partecentrale con la lettura biblica da-gli Atti degli Apostoli (At 9,1-22):“la conversione di san Paolo” chefu magnificamente rappresentatada un gruppo di alunni del secon-do ciclo elementare e con la par-tecipazione di un coro compostodai più piccoli del Giardino del-l’Infanzia del primo e secondoanno.La realizzazione dei bambini èstata stupenda, ciascuno assun-se con tutta serietà il suo ruolosvolgendolo con impegno. Ci au-guriamo che possiamo vivere

    Rappresentazione della vita di San Paolo al "Colegio Inmaculada".

    disegno premiato: Saulo è folgorato dalla luce di Dio.

  • quest’anno in tal modo che pos-siamo dire come Paolo di Tarso:“Non sono io che vivo, è Cristoche vive in me” (Gal 2,20).È giusto riconoscere anche losforzo e l’impegno delle suore, ein particolare di suor Silvia, nellaricerca di modi attrattivi e creativinei quali gli stessi destinatari sia-no a loro volta protagonisti nellatrasmissione dei valori del mes-saggio che si vuole trasmettere.

    Concorso artistico-letterario

    La Coordinazione dell’area dellaCatechesi del nostro “Colegio In-maculada Concepción” di Gral.San Martín, ha realizzato il Pri-mo Concorso Artistico-Letterariosulla vita di san Paolo per la ce-

    lebrazione del Bimillenario dellasua nascita. La gara è iniziata nel mese digiugno (in Argentina è tempo discuola, non di vacanza come inEuropa e in Africa) con attivitànelle aree di Catechesi, di Lin-gua e di Disegno, preparate convideo e altri strumenti per aiutarei ragazzi a conoscere la vita disan Paolo e a riflettere sull’operadi questo grande apostolo. Quin-di sono stati invitati ad esprimerela loro idea attraverso diverseespressioni artistiche: lettere,poemi, racconti, interviste, dise-gni, ecc. Il materiale prodotto è statoesposto nelle gallerie del collegioper essere valutato da una giuriaqualificata, composta da padreGermán, dal professor Luis Gó-mez (artista) e dall’insegnanteNoemí Pérez de Caravaca (Pro-

    fessoressa di Lingua), che nonhanno risparmiato elogi per i di-versi lavori.Il 21 ottobre 2008, festa diSant’Orsola, la giuria ha procla-mato il suo verdetto. I ragazziche sono stati segnalati come imigliori hanno ricevuto il premioil 10 novembre 2008 dalle SuorePaoline che risiedono nella cittàdi Resistencia, capitale della pro-vincia del Chaco. I vincitori sono stati accompa-gnati da suor Silvia e dalla Si-gnora Graciela de Hernández,direttrice dell’Istituto.È nostro desiderio che questeiniziative continuino ad essererealizzate nel nostro collegio,perché i ragazzi sentano attuali evicini i valori e i fatti più significa-tivi della nostra fede cristiana.

    suor Adelma Nicora

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 31

    Ragazze all'esposizione degli elaborati degli studenti. Tre ragazzi premiati per i loro disegni.

  • 150° anniversariodelle apparizioni a Lourdes

    Venerdì 31 ottobre 2008, il nostro“Colegio Inmaculada Concep-ción” ha celebrato la conclusionedei 150 anni delle apparizionidell’Immacolata a Lourdes a Ber-nardette Soubirous. Inoltre ab-biamo ricordato l’anniversariodell’approvazione diocesana del-la Congregazione delle SuoreOrsoline. È stata una festa pienadi emozioni, con una profondasensibilità cristiana, di cui le fa-miglie e i docenti si sono ricolma-ti per raggiungere l’obiettivo co-mune: celebrare la Vergine, pro-tettrice del nostro collegio.La festa è stata organizzata dallacatechesi, dalla comunità religio-sa, dal direttivo, docenti, alunni e

    famiglie; tutti impegnati a vivereun momento meraviglioso, con larappresentazione della vita diSanta Bernardetta e delle appa-rizioni dell’Immacolata. La grazia di Dio ha voluto chequesta fosse una serata indimen-ticabile, alla quale ha partecipatola Delegata dell’Argentina suorMaddalena, le altre religiose del-la comunità e Padre Germán To-ninato, parroco della nostra città.Inoltre era presente anche il si-gnor Intendente municipale in-sieme alla sua famiglia.Le famiglie hanno risposto positi-vamente all’invito a partecipare,

    così come i bambini che sonostati la delizia dei presenti.Le ragazze che hanno realizzatola rappresentazione si sono ve-ramente investite della parte contanta naturalezza e perfezioneche la gente è rimasta attonitadurante le apparizioni della Ver-gine in scena.Possiamo dire che ogni momen-to di questa festa è stato pieno dispiritualità, di amore e di felicitàper aver onorato la nostra caraImmacolata Concezione... la no-stra Regina.

    suor Adelma Nicora

    MISSIONE EDUCATIVA

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I.32

    Una studentessa nel ruolo di Bernadette.

    Una bimba è pronta per la rappresentazione.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 33

    Rappresentazione delle apparizioni dell'Immacolata a Lourdes.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Catechismo o annuncio?

    Nella comunità parrocchiale di Mi-randola è in atto, ormai da quattroanni, una esperienza di catechesicon la famiglia e della famiglia, cheabbia siglato ICF: Iniziazione cri-stiana in famiglia.

    Che cosʼè?È un itinerario che sostiene i geni-tori nella loro esigenza di crescerenella competenza educativa. Que-sta esigenza si colma dando lorola possibilità di essere nuovamen-te protagonisti dell’educazione cri-stiana dei figli. Questo tipo di catechesi apre unorizzonte nuovo, perché il Vangeloattraversa la vita della famiglia,che cresce nella partecipazioneecclesiale.

    DestinatariI genitori che chiedono, per la pri-ma volta, il percorso di iniziazionecristiana dei loro figli.

    Perchè questo progetto?Di fronte alla necessità di rivederei modelli di iniziazione cristiana,l’esigenza di sottolineare l’identitàe il ruolo della famiglia, in quantodestinataria e soggetto attivo dellacatechesi, diventa urgente e dove-rosa. D’altra parte sono gli stessi genito-ri che ogni anno si presentano allaparrocchia, “consegnano” i loro fi-gli e ci chiedono, forse inconscia-

    mente, un servizio importante efondamentale: accompagnare i lo-ro figli all’incontro con Gesù. È una domanda non di rado fragi-le, motivata più dalla tradizioneche dall’effettiva necessità di com-piere con i loro figli un cammino difede. La maggior parte di questi genito-ri, infatti, chiede alla chiesa i sa-cramenti come “riti di passaggio”,fine a se stessi. È necessario, allora, assumerequesta richiesta in tutta la sua fra-gilità, per educarla e per rendere igenitori consapevoli e responsabi-li del servizio alla vita che Dio haposto nelle loro mani e riportarli al-l’originario compito educativo inqualità di catechisti e primi maestridella fede per i loro figli.

    Persone coinvolte e loro ruoli– I genitori che, attraverso l’espe-

    rienza di gruppo e con l’aiuto degliaccompagnatori, sono chiamati adiventare testimoni e quindi cate-chisti dei propri figli all’interno del-la vita familiare.– Gli accompagnatori del progetto,il cui compito è quello di elaboraregli incontri dei genitori, dei bambi-ni e garantirne la formazione.– I catechisti, incaricati di condurrei bambini nel percorso di iniziazio-ne cristiana con il metodo labora-toriale e utilizzando strumentiadatti. – I bambini che con i catechisti vi-vono il tema della tappa in questio-ne attraverso il brano biblico.– La comunità parrocchiale, chia-mata ad essere veramente luogodi comunione, di esperienza frater-na, di rinnovato incontro con il Si-gnore risorto nella liturgia e di ge-nerosa condivisione nella carità enella testimonianza.

    34

    Iniziazione cristiana in famiglianella parrocchia di Mirandola

    MISSIONE EDUCATIVA

    Genitori di Mirandola in un momento formativo.

  • Scelte pedagogiche• Cercare il contatto personale e ildialogo con i genitori.• Rendere protagonisti il più possi-bile i genitori mediante tecnicheattive e di ampia partecipazionenel rispetto della loro condizione diadulti.• Creare un clima di stima, di fidu-cia e valorizzare il metodo labora-toriale e la dinamica di gruppo perfacilitare la partecipazione attiva,la comunicazione, il confronto e loscambio di opinioni.• Accogliere il vissuto dei genitorie del loro ambiente come luogoteologico.• Vivere insieme, genitori e figli, imomenti forti dell’itinerario dentrola comunità parrocchiale.

    Due linee progettuali1. Catechesi della famiglia, con-dotta dagli accompagnatori a ri-scoprire i contenuti della fede.2. Catechesi con la famiglia, nelsenso che famiglia e accompa-gnatori sono a servizio dei bambi-ni.

    Quattro tempi di realizzazioneL’itinerario si svolge in cinque tap-pe. In ogni tappa sono previsti mo-menti di formazione suddivisi co-me segue:• formazione dei genitori• incontro dei bambini • catechesi dei genitori ai loro figli• celebrazione conclusiva con lapresenza dei genitori, dei bambinie degli accompagnatori.

    PercorsoIl percorso si prepara e si speri-menta con l’aiuto di due genitoriper ogni gruppo; si celebra con lacomunità parrocchiale; si verificacon i genitori e gli accompagnato-ri.

    Testimonianze dei genitori❒ L’esperienza di questi anni èmolto positiva per noi. È stata unmomento di crescita per tutta lanostra famiglia. Ci ha portato adessere molto più coerenti...❒ Iniziata come una nuova av-ventura, una scommessa per veri-ficare se come genitori eravamoall’altezza di avvicinare nostra fi-glia alla persona di Gesù, il tutto siè evoluto nella piacevole gioia diun nuovo modo di vivere la vita cri-stiana in famiglia, nel quotidiano enella condivisione dei valori cri-stiani, con una maggiore parteci-pazione e consapevolezza.❒ Accompagnare Alessia nel suocammino di Iniziazione Cristiana ciha fatto riscoprire la fede con lasemplicità, la meraviglia, la gioia diun bambino, rivedendola attraver-so i suoi occhi.❒ La catechesi di nostra figlia èuna crescita per tutta la famiglia.Con tempi e modalità proprie siriesce a creare dialogo e condivi-sione con gli altri membri della fa-miglia, circa il cammino personaledi ciascuno. La fatica è tanta per-ché i ritmi non sempre coincidono,ma sono molti i doni: gli amici nuovi,

    Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 35

    Suor Maria Rosa prepara il gruppo dei genitori per la catechesi in famiglia.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    la parrocchia, i figli stessi che rivol-gono domande non sempre facili,le diversità e le ricchezze fra i co-niugi riscoperte...❒ Con l’esperienza dell’Iniziazio-ne Cristiana dei nostri figli, ci sem-bra di aver riscoperto una partemolto importante del nostro esse-re genitori, una responsabilità chepotrebbe sembrare naturale escontata, ma nella vita quotidiananon lo è. Ci sentiamo più completie arricchiti, pur nella nostra inade-guatezza. L’iniziazione Cristiana èun dono che si rinnova e che ci la-scia sempre stupiti!❒ Crediamo che anche l’educa-

    zione cristiana debba essere datain famiglia, non solo con l’esempio,ma anche con la parola. È un’espe-rienza che unisce di più la famiglianel nome del Signore ed è un arric-chimento reciproco, perché spessosono i figli ad insegnarci la sempli-cità e la profondità che stanno nel-le piccole azioni quotidiane, se vis-sute in nome di Gesù.❒ Questa modalità di catechesi aibambini è discretamente faticosa,ma per noi è impensabile rinuncia-re. Pensiamo che sia una provoca-zione e uno “strumento” in più peressere una famiglia cristiana.❒ Essere coinvolti nella cateche-

    si è un’occasione, per tutta la fami-glia, per confrontare la vita quoti-diana con il Vangelo.

    ❒ Condividere con i propri figli,non senza fatica, ma in modoaperto, spontaneo e naturale l’a-more del Signore, è un’esperienzacoinvolgente che unisce e fortificala famiglia.

    Concludendo posso dire che l’e-sperienza di questi anni è statamolto positiva: i genitori coinvoltinel progetto hanno compiuto uncammino di avvicinamento allapersona di Gesù con i loro bambi-ni e hanno preso coscienza che l’iniziazione cristiana riguarda tuttala famiglia, perché è un camminodiffuso nel tempo, scandito dallaparola di Dio, celebrato nei sacra-menti e testimoniato. È un itinera-rio che, gradualmente, ci plasma eci dà la “forma” di Gesù. Siamosempre tutti degli “iniziati”.L’esperienza non è terminata; su-birà ancora modifiche, perché siasempre su misura delle famiglieche la vivono.Il Signore, che ci dona in conti-nuità il suo Spirito, ci guidi a com-prendere le mille strade sulle qua-li ci invia, per scoprire ciò che è piùconfacente e urgente per i nostridestinatari... così, “prendendocicura ...ci sia sempre caro e gratoquanto la Sua provvidenza dispo-ne”.

    suor Maria Rosa Cattaneo

    36

    MISSIONE EDUCATIVA

    Poster preparati dai genitori per la catechesi.

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 37

    E fu così che… 50 anni fa incontraila “Scuola Apostolica”.Erano le ore 16 del 2 settembre1958, giorno in cui fui presentata daMadre Celina Rondi a Madre Dosi -tea Bottani, suor Aldina Seghez zi esuor Zita Magagnoli per stabilire ladata del mio ingresso nella ScuolaApostolica.Sabato 18 settembre 1958, appenagiunsi accompagnata da mammaErnesta, iniziai il mio cammino tra lesuore Orsoline, con molta incoscien-za ma fortemente desiderosa divedere e capire uno stile di vita unbel po’ diverso da quello che avevoappena lasciato alle spalle.Addio cascina, addio prati immensi,addio giochi di gruppo e balli sull’aia,addio anno scandito dai profumi edai colori delle stagioni, addio saneabitudini contadine… Dopo una iniziale esitazione, trovaiproficuo l’impegno per conoscereme stessa, per relazionarmi con glialtri, per capire e rispettare i ruoli,per pregare meglio, per crescere evalutare se consacrarmi al Signore.Devo molto alla Scuola Apostolicaperché in essa, fondamentalmente,ho riscontrato i valori già respirati infamiglia; il clima in cui ho vissuto hacontribuito positivamente a guidarminel cammino di progressiva amorosasequela.I punti forti che – riconosco – devomolto alla Scuola Apostolica sonoparecchi:• l’immersione nella presenza di

    Dio in te e dovunque;

    • la costanza nel correggere i tuoi“spigoli pungenti”;

    • la condivisione e la collabo-razione;

    • il senso del dovere come normale“ fatica” per attuare l’ora et labora;

    • l’avvio alla meditazione che “toc-chi” la vita quotidiana.

    In una sola parola, ho acquisito ilgusto delle cose di Dio… che èmolto vicino al trovarsi bene in DioAmore.La pedagogia e la psicologia garan-tiscono che quanto si è appreso dabambini segna la vita. Ebbene, sonolieta di portare in cuore segni che piùo meno hanno contribuito a definirela persona che sono oggi. Non mi èsfuggito il giusto rilievo di chi as-serisce che le apostoline sono “unpo’ bambine”. Se essere bambine ciaccomuna ai piccoli “ai quali appar-

    tiene il Regno”, è grandioso. Se in-vece è un invito a maturare, sonograta a tutte le sorelle più “formate”che diventano le nostre capofila e,mentre cammino in cordata, fiducio -sa nell’Amore che guarda il cuore,passo dopo passo canto: “La lusin-ga non ti catturi, la correzione non tiabbatta, ma la forza dello Spirito ren-da lesto il tuo passo”.Quando ci potremo incontrare ex-apostoline per una rimpatriata a“fare memoria”, visto che “siamomemoria”? A tutte le guide del miotempo: Madre Dositea, Madre Ald-ina, suor Zita e a tutte le mie com-pagne: Madre Carlita, suor Zefirina,suor Scolastica, suor Melania, suorCelina, suor Domenica… e a tutte lealtre che ci hanno preceduto : graziee… lode a Dio!

    suor Adancilla Galliani

    La Scuola Apostolica:un incontro di 50 anni fa

    Un gruppo di apostoline canta con postulanti, novizie e suore l'innodel centenario (1858-1958) con il prof. Gambarini.

  • NEWS

    Il gruppo delle collaboratrici "Ma-dre Dositea", sabato 19 luglio2008 presso il santuario della Ma-donna d'Erbia in località Casnigo,ha rivissuto con semplicità, con-vinzione ed ottimismo il trentesimodi "PASSATO" con in cuore il Cari-sma delle Suore Orsoline di Gan-dino.Con ottimismo perché le tracce diuna decadenza che vediamo con inostri occhi, non sono i segni diun'epoca che tramonta, ma di unanuova stagione che sta sorgendo"(Giovanni Paolo II a Fatima). ConMaria, "donna nuova", ogni Colla-boratrice nei quotidiani gesti di fra-ternità e soprattutto nello spezza-re il Pane dell'Eucaristia e il Panedella Parola esprime con chiarez-za che la storia, letta in positivo,dona slancio e rafforza la volontàdi dare forma al volto di Cristo.Tre ceri accesi, offerti durante lacelebrazione eucaristica e lasciatida consumarsi lentamente sotto losguardo di Maria, evidenziano laricchezza spirituale di questa stu-penda e segreta storia, che ora èconsegnata ad ognuna come fiac-cola da tenere accesa e da ali-mentare in un cammino personaleche sprona alla santità e illuminadi speranza eventi e persone con-crete.Tutto il Gruppo ed anche le singo-le persone raccontano a viva voceciò che Dio, nei ricordi passati enelle trasformazioni attuali, ha o-perato ed opera in modo fedele al-

    l'ispirazione iniziale e non in modopoetico, ma in un vissuto impegna-tivo di risposta alle provocazionidivine.La riattualizzazione del passato, intal modo, è luce alla storia presen-te, speranza nelle difficoltà e im-pegno a personalizzare il contenu-to del canto rivolto a Madre Dosi-tea e che Sr Sofia ha ben insegna-to e affidato come inizio di cammi-no nuovo:

    “Scrivi tu con la mia vitauna pagina di storiache sia sempre solo amore,che sia sempre solo amore”

    Le Collaboratrici

    30° del gruppo Collaboratrici “Madre Dositea”

    38 Periodico Suore Orsoline di M. V. I.

    Santuario di Casnigo (Bg)

  • Periodico Suore Orsoline di M. V. I. 39

    1. Interno del santuario della Madonna d'Erbia.2. Don Luigi, assistente delle Collaboratrici da 30 anni.

    3. Suor Grata e suor Sofia distribuiscono i simboli.4. Suor Salve, la prima assistente del gruppo.

    5. Si recita la preghiera dell'anno giubilare.6. ...e si festeggia insieme a pranzo.

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  • SUORE

    ORSOLINE

    DI GANDINO

    Per informazioni rivolgersi a:Suor M. Grata SirtoliSuore Orsoline di M. V. I (di Gandino) Via Masone 20/a - 24121 BERGAMOTEL. 035 242642 – Fax 035 226013e-mail: [email protected]

    I versamenti possono essere effettuati sul c/c bancario presso:UNICREDIT BANCA Agenzia di BergamoPiazza Matteotti, 5 - 24122 BERGAMOcoordinate bancarie nazionaliIT 06 Cin J ABI 02008 CAB 11110 numero conto 000009010090

    Etiopia

    Kenya

    Argentina Eritrea

    Polonia

    Un bambinoUn bambinoadottato adottato

    a distanza a distanza è un bambinoè un bambino

    che ha che ha un futuroun futuro

    Brasile

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