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Percorso di lettura ragionata delle etichette alimentariPercorso di lettura ragionata delle etichette alimentari
LE INDICAZIONI OBBLIGATORIE SONO:
INGREDIENTITutti gli ingredienti sono indicati in etichetta e sono
elencati in ordine decrescente di quantità.Quando l’etichettatura pone l’accento su di un ingrediente di questo
deve essere riportata la quantità percentuale.
LATTE E DERIVATIIn cui non siano aggiunti ingredienti diversi dai costituenti propri del latte, dal sale o dagli enzimi e colture di microrganismi
ACQUA GASSATA
FRUTTA E VERDURA
L’ELENCO DEGLI INGREDIENTI
NON E’ OBBLICATORIO
PER:
microrganismi necessari alla loro fabbricazione.
VINO, BIRRA O ACQUAVITEALIMENTI CONTENENTI UN
SOLO INGREDIENTE
GLI ADDITIVI ALIMENTARI
E’ da intendere come additivo: “qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmenteai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente" (Direttiva del Consiglio 89/107/CEE)”.
ADDITIVI: SICUREZZA
� Tutti gli additivi alimentari, oltre ad avere un’utilità dimostrata, devono essere sottoposti ad una valutazione
di sicurezza completa e rigorosa prima
di essere approvati per l’uso.
� Gli organismi di valutazione sono:
- EFSA (agenzia per la sicurezza alimentare)
- SCF (Comitato scientifico dell’Alimentazione Umana della Commissione europea)
- Il comitato congiunto di esperti sugli additivi della FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), dell’OMS (Organizzazione Mondiale sanità) e JECFA (Joint Expert Committee on Food Additives)
DGA� Dose giornaliera ammissibile, stabilita per ogni
additivo e si riferisce alla quantità di additivo che può essere assunto giornalmente nella dieta quotidiana, anche per tutto l’arco della vita senza rischi.anche per tutto l’arco della vita senza rischi.
EVITARE L’EFFETTO SOMMA
COLORANTIMIGLIORANO L’ASPETTO DI UN CIBO MA,
A VOLTE, MASCHERANO LA QUALITA’
E 100 – E 180E 100 – E 180
E 102 TartrazinaE 120 CoccinigliaE 150 d Caramello solfito-ammoniacale ?I primi due possono causare reazioni allergiche in soggetti sensibili.
CONSERVANTILIMITANO, RITARDANO O IMPEDISCONO LA
CRESCITA DEI MICRORGANISMI
E 200 – E 285
Ai SOLFITI (E 220- E 228), usati nella produzione delle bevande fermentate che, nei soggetti sensibili, possono provocare asma, difficoltà respiratorie e tosse.Ai NITRITI E NITRATI (E 249- E 252) che combinandosi con le ammine, danno origine alle nitrosammine sostanze cancerogene.
ANTIOSSIDANTIIMPEDISCONO L’OSSIDAZIONE CHE PROVOCA
RANCIDITA’ O CAMBIAMENTO DI COLORE
E 300 – E 320E 300 – E 320
A BHA (E 320) e BHT (E 321) possono aumentare la produzione di radicali liberi, molecole che provocano danni alle membrane cellulari.Ai GALLATI (E310-311-312) presenti in chewingum e fiocchi di patata che provocano iperacidità di stomaco e problemi di stomaco.
ADDITIVI CHE MODIFICANO
GUSTO E CONSISTENZA
� EMULSIONANTI E STABILIZZANTI (E 470- E483) :
favoriscono la dispersione di una fase in un’altra;
ADDENSANTI (E 4……) : aumentano la viscosità e la � ADDENSANTI (E 4……) : aumentano la viscosità e la consistenza;
� EDULCORANTI: dolcificano gli alimenti senza innalzare il valore calorico;
� ESALTATORI DI SAPIDITA’ E AROMI
GLI ALLERGENIE’ obbligatorio indicare in etichetta tutti gli ingredienti che possono dare
allergie o intolleranze alimentari, anche se presenti in tracce.
Le sostanze allergeniche sono:
� PROTEINE DEL LATTE;
� CEREALI CONTENENTI GLUTINE;
CROSTACEI E PESCE;� CROSTACEI E PESCE;
� UOVA;
� SOIA;
� FRUTTA A GUSCIO E ARACHIDI;
� SENAPE;
� SEDANO;
� SESAMO;
� ANIDRIDE SOLFOROSA E SOLFITI (se superiore a 10 mg/Kg o ml);
� ALCUNI COLORANTI.
LA DENOMINAZIONE DI VENDITA
Per denominazione di vendita si intende la denominazione legale del prodotto.La denominazione non può essere mai sostituita da un nome di fantasia o da un marchio di fabbrica. Informa rispetto alle caratteristiche e alla qualità del prodotto.
LA DURATA
La dicitura “Da consumarsi entro il….” è il termine perentorio entro il quale il prodotto deve essere consumato. Il termine è obbligatorio per i prodotti altamente deperibili dal punto di vista microbiologico, per tale motivo l’alimento non può assolutamente essere posto in vendita dopo tale data di scadenza.
LA DURATA
La dicitura “ Da consumarsi preferibilmente entro… .” è il termine entro il La dicitura “ Da consumarsi preferibilmente entro… .” è il termine entro il quale il prodotto conserva le sue specifiche proprietà in adeguate condizioni di conservazione. Tale indicazione rappresenta un consiglio per il consumo ottimale del prodotto.Oltre il termine indicato il prodotto può essere consumato in sicurezza, ma il produttore non garantisce le caratteristiche originarie.
La data deve riportare:GIORNO - MESE - ANNO per i prodotti conservabili per meno di 3 mesi;MESE – ANNO per i prodotti conservabili tra i 3 mesi e 18 mesi;ANNO per prodotti conservabili per più di 18 mesi.
IL PESO
E’ obbligatorio indicare il quantitativo netto espresso in peso o in volume e il peso netto sgocciolato.E’ importante controllare la quantità netta contenuta nell’unità di vendita, rapportandola al prezzo. Per valutare la convenienza di un prodotto può essere d’aiuto il cartellino posto sulla scaffalatura di vendita con il prezzo al kg del prodotto.
IL LOTTO
Si intende un insieme di unità di vendita di una derrata alimentare, prodotte, fabbricate o confezionate in circostanze praticamente prodotte, fabbricate o confezionate in circostanze praticamente identiche.
Si tratta di una siglia alfanumerica preceduta dall a lettera “L”.
E’ utile per identificare le partite non idonee al consumo, da ritirare dal commercio;
Non è richiesto quando il termine minimo di conservazione o la data di scadenza figurano con la menzione almeno del giorno e del mese.
ALTRE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE
� Nome o ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di
� Le modalità di conservazione e di utilizzazione qualora sia necessaria l’adozione di del confezionatore o di
un venditore stabilito nella Comunità;
� La sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
necessaria l’adozione di particolari accorgimenti legati alla natura del prodotto ;
� Le istruzioni per l’uso, dove necessario .
IL LUOGO DI ORIGINE O DI PROVENIENZA
E’ una menzione obbligatoria solo se la sua
omissione può indurre in errore l’acquirente.Per esempio, se su una confezione è raffigurata la bandiera italiana o c'è una
denominazione di vendita caratteristica di una nostra specialità ma si tratta invece
di un prodotto realizzato all'estero, bisogna riportare il paese di produzione.
LE INDICAZIONI FACOLTATIVE� L'ETICHETTA NUTRIZIONALE
� IL CODICE A BARRE
� IL NOME DI FANTASIA
� IL MATERIALE DI IMBALLAGGIO
(obbligatorio solo per i liquidi)
� SIMBOLI E PITTOGRAMMI AMBIENTALI
� IL RIFERIMENTO AL SERVIZIO CONSUMATORI
PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI SFUSIEs. di cartello da apporre sul prodotto sfuso
MELE GOLDEN DELICIUS
PRODOTTO VARIETA’
CALIBRO
Categoria
Extra, Prima o Seconda , in ordine decrescente
di qualità.
CALIBRO XXX
ITALIA
CATEGORIA 1
EURO 3/KG
PREZZO AL KG
ORIGINE
CALIBRO
CATEGORIA
ETICHETTATURA PRODOTTI BIO
Dal 1° luglio 2010 è obbligatorio in etichetta
il nuovo logo UE
L’utilizzo del logo su eventuali alimenti provenienti da paesi terzi è, tuttavia, facoltativo
BIOLOGICO E’
� Un prodotto alimentare costituito almeno dal 95% degli ingredienti agricoli proviene da produzione biologica.
� vietato l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM) e di prodotti ottenuti con OGM. I prodotti che (OGM) e di prodotti ottenuti con OGM. I prodotti che contengono OGM possono essere etichettati come biologici solo se gli ingredienti contenenti OGM sono stati inclusi nei prodotti involontariamente e se la percentuale di OGM negli ingredienti è inferiore allo 0,9%.
ETICHETTA PRODOTTO BIO
Il termine biologico può essere sostituito dalle diciture: “Bio” e “Eco”
Deve sempre comparire:
� IL LOGO COMUNITARIO� IL LOGO COMUNITARIO
� Il NUMERO DI CODICE DELL’ORGANISMO DI CONTROLLO.
ORGANISMO DI CONTROLLO AUTORIZZATO DAL Mi.P.A.A.F
OPERATORE CONROLLATO
IT BIO XXX XXXXX
ETICHETTA UOVA
CATEGORIE DI PESO:XL grandissime > 73 gL grandi da 63 a 72 gL grandi da 63 a 72 gM medie da 53 a 62 gS piccole < 53 g
TIPOLOGIA DI ALLEVAMENTO� Uova da agricoltura biologica: è soggetta alle principali caratteristiche e
normative degli allevamenti biologici, mangimi biologici e allevamento
per lo più in un terreno naturale e all’ aperto. (0)� Allevamento all’aperto: le galline per alcune ore al giorno possono
razzolare in un ambiente esterno (solitamente protetto e controllato per razzolare in un ambiente esterno (solitamente protetto e controllato per ragioni sanitarie, mirate a prevenire contagi con animali esterni all’allevamento) e le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi. (1)
� Allevamento a terra: le galline vengono allevate in un capannone dove sono libere di muoversi all’interno di esso, le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno. (2)
� Allevamento in gabbia (batteria): galline allevate
in un ambiente confinato, depongono le uova
direttamente in una macchina preposta alla raccolta. (3)
LE CARNI BOVINEDal gennaio 2002 sono obbligatorie le seguenti informazioni:
� Logo dell’operatore/organizzazione autorizzata ad etichettare le carni bovine (1)
� Il luogo di macellazione: Paese di macellazione e n° di approvazione del macello (2)approvazione del macello (2)
� Il luogo di sezionamento: Paese di sezionamento e n°di approvazione del laboratorio (3)
� Il Numero o il codice che identifica l’animale o il lotto di animali a cui appartiene la carne (4)
� Paese di nascita dell’animale (5)
� Paese d’ingrasso dell’animale (6)
�
BOLLITO SCELTOScottona
Nato in: FRANCIA(5)
Peso netto 0,500 g
Prezzo al Kg 15,00 €
Importo 7,50 €
Allevato in Italia (6)
Codice di tracciabilità07698325411 (4)
Da consumarsi Macellato in:ITALIADa Unicarni bollo CEE 172 M (2)
Da consumarsi previa cottura Conservare da 0 a 4° C
Sezionato in: ItaliaDa Unicarni bolloCEE 172 S (3)
Lotto preincartato il 30/09/10Si consiglia di cnsumare entro 03/10/10
IPERMERCATO “SPESA FELICE”Via Mazzini, 77
TERNI (1)
I PRODOTTI ITTICIORATA
Nome comune o scientifico della specie
Prodotto della pesca /Metodo di produzione
FAO 37,1 /ProvenienzaFAO 37,1 /Provenienza
Euro 20/KG / Prezzo al Kg
Metodo di produzione:Prodotto della pesca se proviene dal mare aperto;Prodotto della pesca in acqua dolce se proviene da fiumi o laghiProdotto da acquacoltura se proviene da allevamenti
Provenienza:Paese di cattura per i pesci allevati o zona di pesca per gli altri.Per i pesci pescati in mare aperto basta la zona di provenienza.
Zona FAO n. 21 Atlantico nord-occidentale
Zona FAO n. 27 Atlantico nord-orientale Mar Baltico
Zona FAO n. 27 IIId Mar Baltico
Zona FAO n. 31 Atlantico centro-occidentale
Zona FAO n. 34 Atlantico centro-orientale
Zona FAO n. 41 Atlantico sud-occidentale
Zona FAO n. 47 Atlantico sud-orientale
Zona FAO nn. 37.1, 37.2, 37.3
Mar Mediterraneo
Zona FAO n. 37.4 Mar Nero
Zona FAO nn. 51, 57 Oceano Indiano
Zona FAO nn. 61, 67, 71,77, 81, 87
Oceano Pacifico
Zona FAO nn. 48, 58, 88 Antartico
PASSATA DI POMODORO
La denominazione è riservata al prodotto ottenuto dalla spremitura diretta del pomodoro fresco ed è obbligatorio indicare il luogo d’origine del pomodoro.
OLIO DI EXTRAVERGINE D’OLIVA D.O.P
Denominazione di Origine Protetta
Indicazione Geografica Protetta
D.O.P: Identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un'area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. In questo caso tutta la filiera, compresa la produzione delle materie prime utilizzate, e’ inserita nel disciplinare e soggetta a controllo.
I.G.P: Indica che il legame con la zona geografica si riferisce ad almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione.
CIOCCOLATOCIOCCOLATO FONDENTELa qualità del cioccolato dipende da quella delle materie prime,
dalla lavorazione e dalla diversa percentuale di pasta di cacao e burro di cacao.
Per legge il cioccolato a più alto contenuto di cacao (almeno il 45% della sostanza
secca, con il 28% minimo di burro di cacao) è il cioccolato extra. Le ultime secca, con il 28% minimo di burro di cacao) è il cioccolato extra. Le ultime
normative europee consentono di sostituire il burro di cacao con altri grassi di
origine tropicale fino al 5%, in questo caso in etichetta compare la dicitura
“contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”.
CIOCCOLATO AL LATTE: deve avere almeno il 25% di cacao e il 14% di latte.