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Periodico d’informazione del Comune di Cocconato ANNO XXIII - n°79 - OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA All’interno inserto staccabile “SETTEMBRE COCCONATESEFoto di copertina: L’esultanza di Colline Magre vincitori del Palio degli asini 2013

Periodico d’informazione del Comune di Cocconatofare i conti, ci ha permesso di attivare le opere pubbliche che avevamo già da tempo pro- ... Matteo Nicola, Letizia Mac-chia, Carolina

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Periodico d’informazione del Comune di Cocconato

ANNO XXIII - n° 79 - OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

All’interno inserto staccabile “SETTEMBRE COCCONATESE”

Foto di copertina: L’esultanza di Colline Magre vincitori del Palio degli asini 2013

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03Il Ponte

“Se vuoi cacciare un amico

fai fuoco con legno di fico.

Se hai un amico vero,

fai fuoco con legno di pero”.

Spazio Apertopag. 52 - Etica. Di che pasta siamo fatti?

Notizie in Comunepag. 24 - Notizie in Comune - Brevipag. 28 - Comitato Gemellaggiopag. 32 - Amiantopag. 33 - Inserto: Settembre cocconatesepag. 41 - L’Asilo nido “C. Massa” compie 10 annipag. 42 - La Festa dell’Assuntapag. 42 - Raduno Ferraripag. 43 - Coccosport notiziepag. 45 - Informazioni Utilipag. 51 - Notizie dalle frazioni

Riflessionipag. 04 - La pagina del Sindacopag. 05 - Editorialepag. 06 - La pagina del Parroco

in questo numero:

Il PontePeriodico d’informazionedel Comune di Cocconato

Autorizzazionedel Tribunale di Asti

n° 11/1990

Direttore Responsabile:Marinella Ferrero

Responsabile redazione:Giuseppe Perdomo

EdizioneComune di CocconatoCortile del Collegio, 314023 Cocconato (AT)

tel. 0141 90 70 07fax 0141 90 76 77

www.comune.cocconato.at.ite-mail: [email protected]

Stampa:Pixartprinting srl

Sede legale, amministrativae produttiva

via I° Maggio, 830020 Quarto d’Altino - VE

tel. 0422 823301

Progetto grafico eimpaginazione

Studio Greppi - Milano

IL P

ROV

ERBI

O

Le pagine della culturapag. 07 - L’archivio storico comunalepag. 10 - Dizionario geografico

Attività del Comunepag. 61 - Si fa presto a dire “benessere”pag. 64 - Delibere e lavori

Storie, racconti e tempo liberopag. 54 - Cronache dal passatopag. 56 - Ricordi di una emigrazionepag. 58 - ...e c’erano...pag. 59 - Luisa Andrianopag. 60 - Conferenza sulla Sanità Militare

ultima di copertina - foto d’epoca.

Le intervistepag. 13 - Interviste a C. Zucca, F. Nicola, P. Macchia,

A. Cavallito, L. Dezzani, P. Bo

Il Piatto fortepag. 71 - Ricette

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Cocconato il bel cavallo sfila, ma è l’umile asinello chevince il Palio e, quest’anno, ha vinto Agostino delle Colline Magrecon un ben augurante numero 2. Numeri e soggetti che ben si prestano a metafore e ad allusionianche nella vita del nostro paesello. Il Palio ha chiuso come da tradizione il “settembre cocconatese”che quest’anno è riuscito particolarmente bene anche grazie al

tempo soleggiato: il Coccowine è stato da primato, con oltre 4500 presenze; la FieraMedioevale ha visto via Roma e dintorni traboccanti di visitatori; il Palio - il nostro 44°- ha messo in mostra una sfilata da favola, ancora migliore di quella dell’anno scorso giàmolto bella; la pista dove si è corsa la competizione fra gli asini dei borghi partecipan-ti, in questi ultimi 5 anni è stata da noi adattata alle esigenze della gara rendendola piùsicura e creando nel contempo un’atmosfera generale piacevole e stimolante.Il premio per l’impegno degli organizzatori, e per tutti i cocconatesi, è stato vedere tantituristi entusiasti che, come già hanno fatto i giornali, sono sicuro che ci faranno buonapubblicità.Anche i giorni della festa patronale con gli eventi programmati hanno avuto una buonapartecipazione locale. Ho ancora in mente il lunedì della festa con la partita del “Tabas”,forse il momento più tradizionalmente cocconatese, che quest’anno ha goduto di unapartecipazione più che mai sentita e in certi momenti quasi commovente. Un grazie atutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita e in particolare al signor Pinot cheha coordinato tutti, come sa fare lui. Come ha detto la “voce del palio” Mario Averonenoi le cose le facciamo con il cuore!! E io dico che questo è vero anche sul fronte ammi-nistrativo, dove ovviamente continua il nostro costante impegno affinché i servizi resialla popolazione dall’ASL, dalle scuole, dal servizio diabete, dai trasporti, dalla raccol-ta e smaltimento rifiuti … solo per citarne alcuni, siano mantenuti attivi, efficienti erispondenti alle richieste della popolazione dagli Enti preposti. Penso alla nostra dele-gazione della Croce Rossa alla quale abbiamo recentemente messo a disposizione,ovviamente in forma gratuita, i locali ex UVA nel palazzo del Comune dove i volontaristanno approntando la nuova sede. Anche questo è un modo per offrire un serviziomigliore al nostro territorio. L’allentamento del patto di stabilità, con il quale anche il nostro Comune aveva dovutofare i conti, ci ha permesso di attivare le opere pubbliche che avevamo già da tempo pro-gettato. Testimonianze concrete sono la messa in sicurezza di strada Roletto, la sostitu-zione della caldaia delle scuole di piazza Giordano con una a metano più performante(per buona pace di chi gufa e nella speranza che non manchi mai il gas), l’allargamentodella “curva del Bragagnolo” e il prossimo intervento anche sulla controcurva a monte.A breve abbiamo pianificato anche l’ampliamento del cimitero di Cocconito, la scalina-ta al cimitero del concentrico per le prossime festività dei Santi e tanti altri lavori, nonsolo di manutenzione. È come avere una casa di 17 Km quadrati: il lavoro non manca mai. Saluti a tutti.

Michele Marchisio

Riflessioni - La pagina del Sindaco

4 Il Ponte

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arissimi amici de “Il Ponte”,in questo editoriale voglio raccontarvi una storia personale, che miha attraversato la mente più volte in questi giorni: la storia di unabella amicizia nata proprio per merito di queste poche righe ditesto.Per un’attitudine tipicamente piemontese che mi caratterizza, suc-cede spesso che non dia immediata confidenza a chi non conosco,risultando così antipatica anche senza volerlo. Proprio a causa diquesto mio comportamento, qualche anno fa, un uomo che allora non sapevo chi fosse,se ne uscì con un commento del tipo: “Ma chi si crede di essere quella lì?”. Come vuole la natura umana, capitò che Radio Popolo mi riportasse immediatamente lostralcio di conversazione, cui seguì un mio “Ma chi si crede di essere lui…”. E da quelmomento in poi continuammo a non salutarci, ma questa volta volutamente, guardando-ci anche un po’ di sbieco, come fanno i gatti quando si soffiano contro.Un giorno, però, quest’uomo mi fece i complimenti per un mio editoriale, che avevaappena letto, e ci mettemmo a parlare. In pochi minuti ci ritrovammo a ridere e scher-zare e me ne andai confessandogli che l’avevo creduto antipatico, ma che dovevoammettere che in realtà non lo era. Lui, sorridendo, mi disse che la simpatia era diven-tata reciproca.Nel tempo mi ha aiutata in un sacco di cose, progetti, iniziative. Ogni tanto aprivo Face-book e mi trovavo un suo messaggio. Più o meno in questo periodo dello scorso anno,mi chiedeva di organizzare un corso di frutticoltura e potatura a Piovà. Gli ho rispostosubito di sì, perché lui, anche grazie al lavoro che svolgeva, conosceva un ottimo inse-gnante e io sapevo che molti erano interessati all’argomento. In un battibaleno, graziealla cooperazione dell’associazione “Fra Guglielmo Massaia”, abbiamo dato via ad uncorso il cui numero di iscritti è stato così alto da doverne rimandare una trentina a quel-lo successivo, che si terrà quest’inverno. Ricordo di averlo salutato di persona l’ultima volta proprio mentre prendeva appuntidurante una delle lezioni, che seguiva con passione per migliorare le sue conoscenze sul-l’argomento. Mi ha risposto con il suo solito sorriso, raccomandandomi di continuarecon le iniziative che avevo in programma. Ci siamo ancora sentiti diverse volte nei mesi passati, ogni volta che c’era un’iniziativain calendario qui a Cocconato o nei paesi limitrofi, mi inviava il volantino, affinché lapubblicizzassi sui giornali, oppure mi chiedeva di mandarglielo io, per poterlo divulga-re lui stesso ai suoi amici. “Mi piacciono le persone attive! I nostri paesi hanno bisognodi gente sveglia, che sappia far le cose seriamente, ma che si sappia anche divertire!”Questo è quello che mi ha scritto l’ultima volta.Ciao Antonio, sono le persone come te che lasciano un grande vuoto quando se nevanno! Grazie di tutto: ti ricorderemo sempre, soprattutto nelle occasioni di divertimen-to, proprio quelle in cui tu non mancavi mai!

Marinella Ferrero

Riflessioni - Editoriale

Il Ponte 5

Marinella Ferrero

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Riflessioni - La pagina del Parroco

Il Ponte6

nche quest’anno si sono aperte le porte dell’oratorio peraccogliere tutti i ragazzi dai sei ai quattordici anni che volesseropartecipare al centro estivo di Cocconato. Come sempre è stata un’esperienza divertente ed educativa sia

per i 60/70 animati sia per gli animatori (Roberto Sartoris, Matteo Nicola, Letizia Mac-chia, Carolina Ghigo, Valeria Roati, Sara Ferrero, Chiara Tortia, Alessandro Zurlo, Fran-cesca Bruna, Christian Natoli, Enrico Nicola, Alessio Dema), seguiti da Chicca e daRoberta Zurlo alle quali va un grande grazie!Come tutti gli anni le tre settimane sono passate troppo in fretta tra giochi di squadra,compiti, gite a Candia e sul Po per una giornata di rafting, una caccia al tesoro per le viedel paese, laboratori ideati grazie alla maestra Anna Tapparo sempre molto paziente efantasiosa, merende offerte dalla Pro-Loco e dai negozianti e tuffi in piscinapresso le case della Signora Italia e delSignor Ramoino di Tuffo ai quali rivol-giamo ancora un altro grazie.Come sopra detto è stata un’avventuraformativa, ricca di momenti di allegriama anche di riflessioni, competizionie, alcune volte, di incomprensioni mada subito chiarite. La cosa che però più ci ha colpiti è ilfatto che la nostra piccola estate ragaz-zi sia stata presa d’esempio, a livellonazionale, da tutti i centri estivi organizzati all’interno dipaesi italiani di densità all’incirca pari a quella di Coc-conato. Tutto ciò perché i nostri animatori, durante tuttol’anno, si sono impegnati a seguire piccole “lezioni” didue animatori ed insegnanti facenti parte del “GruppoAbele” (Angelo e Maria Grazia) dai quali hanno appre-so idee, educazioni e metodi per avvicinarsi ai bambini ecomprenderli pienamente. Gli educatori, in oltre, hannoassistito ad una giornata-tipo del centro estivo compli-mentandosi poi per l’ottimo lavoro di squadra, per l’ob-biettivo raggiunto e per il giusto affiatamento tra anima-ti e animatori e, proprio questi ultimi, sono stati intervi-stati riguardo il duro ma soddisfacente lavoro, le emo-zioni vissute e, come detto da loro stessi, anche a propo-sito di ciò che si impara dai bambini… Questa intervistaè resa pubblica sui siti www.issu.com, insegnare educan-do sulla pagina n°28 e www.gruppoabele.org, info: [email protected] è stata considerata come una “voce diversa” nelmondo della scuola, poiché è alla mano di insegnanti ed educatori che vogliono fareparte di tutti i centri educativi (scuole e non) e che vogliono quindi apprendere e scopri-re cosa significa: lavoro di squadra, imparare dai ragazzi e, soprattutto, imparare a vive-re emozioni sempre nuove stando INSIEME.

Don Igor Peruche gli animatori

Don Igor

Insegnare educando:una voce diversa, una voce giovane.

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Le pagine della cultura

Sono stato completate le com-plesse operazioni di riordinodell’Archivio storico comuna-le, iniziate nel 2008; l’inter-vento è stato finanziato attra-verso un contributo della Pro-vincia che ha coperto l’interaspesa ed eseguito con la super-visione della SoprintendenzaArchivistica per il Piemonte ela Valle d’Aosta.I documenti sono stati inventa-riati su supporto informatico,utilizzando l’applicativo Gua-rini – Archivi 2.02 dellaRegione Piemonte; è statoinoltre realizzato il catalogocartaceo. Complessivamente sono stateschedate 7.136 unità archivi-stiche (pratiche), relative afascicoli, registri, volumi,mappe, ecc.L’Archivio Storico comprendetutte le pratiche dalle originidel Comune e fino al 1980.

Il documento più antico è unatransazione per il molinodella Gorrea, risalente all’an-

no 1495. Degli ultimi decennidel Cinquecento sono alcuniatti di lite. Gli ordinati (ossiale delibere del ConsiglioComunale), documenti diestrema importanza per la sto-ria del paese, sono presenti,seppur con alcune lacune, dal1611.Di notevole interesse sono iponderosi volumi dei catastidel XVI e XVII secolo e la

gigantesca mappadel territorio di4x4,5 metri, realiz-zata dal misuratoreBottino nel 1789 eche raffigura il terri-torio comunale sud-diviso in 84 regioni.Molti i progetti distrade, corredati daaccurate tavole, glistudi di tratte ferro-viarie (precedenti lacostruzione dell’A-sti-Chivasso del1912), i bandi cam-pestri settecenteschi,i quinternetti dellataglia e i registridelle tante impostecomunali che nelcorso dei secolihanno gravato sullapopolazione. Tra lecuriosità, alcune let-tere del Seicento eSettecento in cui siesaltano le specialitàgastronomiche loca-li, quali vino, tartufie robiole. Presenti i registri distato civile (nati,morti, matrimoni)del periodo preunita-rio delle parrocchiedi Santa Maria dellaConsolazione, deiSanti Pietro e Paolo(Tuffo) e di San Bar-tolomeo (Cocconito)dal 1836 al 1865 (aquell’epoca compe-

Il Ponte 7

L�Archivio storico comunaleQuattro secoli di storia di Cocconato

Sala dell’Archivio storico del Comune di Cocconato.

Transazione fra la comunità e iConti di Cocconato per il molinodella Gorrea, 1495.

Mappa del territorio di Cocconato: particolare del concentrico, 1789.

Catasto della comunità di Cocco-nato, 1758.

Mappa del borgo della Trinità, 1759.

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Le pagine della cultura

teva alla parrocchia redigeregli atti in due copie, una dellequali veniva consegnata alComune) e quelli postunitaridal 1866.

In fondi aggregati sono stateinventariate le carte riguardan-ti lo scomparso Comune diCocconito (aggregato dal 1°agosto 1875 a Cocconato); laCongregazione di Carità diCocconato, fondata nel 1720 e

soppressa nel 1937; l’EnteComunale di Assistenza(ECA), istituito nel 1937 (insostituzione della Congrega-zione di Carità); l’Opera piaPasquale che traeva origini daltestamento di Giuseppe Anto-nio Pasquale “allo scopo didistribuire due doti a due zitel-le povere di questo comune,giunte all’età prescritta e chevogliono collocarsi in matri-monio”; il Giardino d’infanziaRegina Margherita fondato nel1885 e sciolto nel 1995; l’O-spedale mandamentale Serra(ora Casa di riposo), fondatonel 1891 e comprendente gliatti fino al 1985, riversati dal-l’Ente; l’Ufficio di Concilia-zione; l’Ufficio di Colloca-mento, con documenti dal1866 e fino all’estinzioneavvenuta nel 1994; le ProLoco, fondo in cui sono statiraccolti tutti gli atti delle asso-ciazioni che, anche con deno-minazioni diverse, si sono suc-cedute dal 1943 al 2008; l’U-nione Sportiva Cocconato,costituita nel 1978 e attivafino intorno al 1990; le Scuo-le, comprendente documentiriversati dall’Istituto compren-sivo, relativi alla Scuola diAvviamento professionale (dal1964 Scuola media unificata),sede di Cocconato e sezionestaccata di Montiglio, e alPosto Ascolto Televisivo(P.A.T.) di Robella.

La presenza di materiale variodi corredo, quali bandiere,medaglie, timbri, antiche foto-grafie, cartoline, ecc. ha con-sentito di creare una collezio-ne aggiuntiva di particolareinteresse storiografico.

I documenti dell’Archivio, giàutilizzati negli ultimi anni peralcune tesi di laurea, sono oraa disposizione degli studiosi,consultabili (salvo quelli riser-vati), previa presentazione dispecifica domanda agli ufficicomunali.

L’inventario potrà prossima-mente anche essere consultatoon line sul sito ufficiale delComune di Cocconato.

Franco Zampicinini

Il Ponte8

Planimetria della strada del mercato e del palazzocomunale, 1673.

“Manifesto del molto ill.s. Conte Bartolomeo de Contidi Cocconato et sig. di Robella & c. nella querella chependerà tra lui & il sig. Horatio Cocastello de sig. diMonteglio”: pianta del castello di Montiglio, 1572.

Comune di Cocconito: tipo regolare della strada dellaFoassa, 1791.

Ordinato del Comune di Cocconato peril mantenimento del Convento degli Ago-stiniani, 10 maggio 1798.

Autorizzazione del Generale Jourdan peril mercato del bestiame, 1824.

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Ritratto del sen. Tommaso Villa, 1892.

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Le pagine della cultura

Progetto variante alla strada Valle, 1878.

Progetto per l’otturamento del gorgo della Trinità, 1854.

Lezioni sacre e morali del padre GiovanniUmberto di Cocconato, 1745.

Raccolta delle leggi di casa Savoiacompilata dall’avv. Felice AmatoDuboin, 1827.

Albo dei soldati cocconatesi partecipantialla prima guerra mondiale, 1924.

Manifesto delle onoranze in ricordodel cap. Rinaldo Giachino, 1946.

Disegno a pastello per progetto ripristino del laghetto, 1952.

Bandiera della leva classe 1909, 1927.

Libro d’oro del Palio degli Asini di Cocconato, 1971.

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Le pagine della cultura

COCCONATO (Cocconatum),capo di mandamento nellaprov. d’Asti, dioc. di Casale,div. di Alessandria. Dipendedal senato di Piem., intend.Prefett. Ipot. d’Asti. Ha gliuffizi d’insinuazione e diposta.Sta sopra un’alta collina amaestrale di Asti, da cui è lon-tano tredici miglia.Gli sono unite molte frazioni,fra cui si notano le seguenti:Buonvino, la Rocca, Roletto,Tuffo, i Giretti, Rossingano,Al Gesso, Vastapaglia, Tabel-la, Fovino, Brina, Airali, Giu-stinito, s. Carlo, Monte Capra,Maroero, Solza, Spagnolino eGoresa; come capo di manda-mento ha soggetti i comuni diAramengo, Ceretto, Cocconi-to, Marmorito, Moransengo,Robella e Tonengo.Oltre il tribunale di giudicatu-

ra ed i predetti uffizii evvi unbanco del regio lotto.La principale sua strada noncarrozzabile tende, verso mez-zodì, alla Piovà, ed accenna adAsti; dalla parte di maestroconduce a Tonengo, ed indi aTorino.E’ discosto un miglio da Coc-conito, uno e mezzo da Ara-mengo, da Moransengo, dallaPiovà e da Marmorito; due daMontiglio, due e mezzo daBozzolo e da Robella.Vi scorre il torrente Versa cheha le fonti sul confine di que-sto territorio nella regionedetta all’Austino; passa alconfine di Montiglio, e si sca-rica nel Tanaro. E’ privo dipesci: vi si tragitta col mezzodi acconci pedali.Un elevato poggio, che pro-lungasi ov’è situato il paese,abbonda di cave di gesso. Le

strade per cui vi si va, sonomolto disastrose durante l’in-verno, e non praticabili coicarri in nessuna stagione.Le abitazioni di Cocconato sidistendono nella direzione discirocco, e sono distribuitecon sufficiente regolarità, edin guisa da risultarne una spa-ziosa contrada, la quale insen-sibilmente conduce alla vettadella collina, ove sorgeva ilcastello degli antichi feudata-rii, del quale rimane per ancouna torre ormai tutta scassina-ta. Di là si puonno scorgere adocchio nudo moltissimi paesi.In tutta la subalpina terra nonhavvi forse un sito più accon-cio di quello a poter discoprireun estesissimo orizzonte; chèda tale elevatezza si veggonoin parte le provincie di Torinoe di Cuneo, e tutte quelle diAsti, Alessandria, Vercelli,Il Ponte10

Cercando notizie, aneddoti, curiosità riguardanti la storia di Cocconato, mi sono imbattuto nelladescrizione del paese e delle zone limitrofe scritta da Goffredo Casalis nella prima metà dell’Otto-cento. Nel proporre all’attenzione dei lettori questo prezioso documento, ho preferito non apporta-re alcuna correzione al testo per adattarlo allo stile attuale; in questo modo si può constatare qualefosse lo stile “aulico” adottato nelle opere e negli scritti dagli studiosi dell’Ottocento.Di umili origini e orfano di padre, Goffredo Casalis nacque a Saluzzo il 9 luglio 1781. Ammesso alseminario di quella città, studiò fino all'ordinazione sacerdotale. Conseguì la laurea in Belle Lette-re presso l'Università di Torino ed iniziò subito l'attività di precettore presso le famiglie della nobiltàtorinese, ma, a causa della sua modesta condizione e per le pressioni dei padri Gesuiti, cercò diintraprendere un'attività che gli garantisse nel tempo la sicurezza economica per permettergli dicontinuare i suoi studi storiografici. Nel 1833 Carlo Alberto fondò la "Regia Deputazione sopra gli Studi di Storia Patria". Grazie a que-sta nuova possibilità, nacque in lui l'idea di raccogliere in un'unica opera tutte le informazioniriguardanti ogni singolo comune e villaggio dello Stato Sabaudo: un'impresa immane che lo impe-gnerà per tutta la vita e che prenderà il nome di "Dizionario geografico, storico, statistico, com-merciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna". Ventotto volumi pubblicati dagli editori torinesiMaspero, Marzorati e Vercellotti tra il 1833 ed il 1856 per un totale di 26.408 pagine, compilate conil rigore, la cura e la meticolosità che solamente uno storico dell’epoca poteva avere. Morì a Tori-no il 10 marzo 1856, pochi giorni dopo aver visto la pubblicazione dell’ultimo volume della suaopera.

Achille Maria Giachino

Casalis GoffredoDIZIONARIO GEOGRAFICO – STORICO – STATISTICOCOMMERCIALE DEGLI STATI DI S. M. IL RE DI SARDEGNApresso G. Maspero librajo, Cassone Marzorati Vercellotti tipografi TORINO 1839vol. V pag. 285-299

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Le pagine della cultura

Novara, Alba, Biella ed Ivrea.In questi ultimi tempi si vennein pensiero di costruirvi unmolino a vento.I prodotti di questo territoriosono fromento, segale, gran-turco, marzuoli di ogni sorta,foglia di gelsi, e soprattuttoabbondanti uve, con che sifanno vini squisiti. Di qualcheconsiderazione è la ricolta deibozzoli. Evvi una filatura diotto fornelletti, nella quales’impiegano, durante quattromesi dell’anno, più di ventipersone.Vi si mantengono in buonnumero per vantaggio dell’a-gricoltura buoi, vacche, peco-re, cavalli e muli.Assai pregiati sono i piccolicaci detti volgarmente rubiole,che si fanno in questo paese, esi esportano in varie parti delPiemonte, ed anche in esterecontrade: se ne vendono daquesti terrazzini in ogni annopel valore di lire 2000.Vuolsi notare che gli abitantidi una delle villate spettanti aquesto comune ricavano unnotevol guadagno da unacopiosa cava di gesso che iviesiste, provvedendone questopaese ed i circonvicini villag-gi, e facendone un gran com-mercio anche altrove, e singo-larmente nella provincia d’I-vrea.Sonovi due chiese parrocchia-li: la principale di esse,costrutta secondo l’ordinejonico, sotto il titolo di N. D.

della Consolata, trovasi allasommità del villaggio: l’altrasta nella borgata di Tuffo, ed èsotto l’invocazione deiss.Pie-tro e Paolo. La maggioresolennità del comune è quelladei ss. Martiri Fausto e Felicepatroni del luogo, e si fa nellaseconda domenica di ottobrecoll’intervento di molti fore-stieri.La principale parrocchia è benprovveduta di suppellettilisacre; massima dopochè adarricchirvela si adoperò il par-roco D. Eusebio Ferrante. Siveggono in essa il grandiosoaltar maggiore di marmo, ele-ganti ornati, una bella statua diN. D. del Rosario, una tribunaindorata con oro finissimo, edun organo eccellente.Anche per cura dell’abate Fer-rante e per le generose obla-zioni de’ suoi parrocchiani neidì solenni si suonano a concer-to sei campane, di cui la primaè del peso di cento rubbi.La parrocchia della villata diTuffo riconosce la sua dipen-denza da quella di N. D. dellaConsolazione, mediante l’an-nua offerta di due torchie nelgiorno della festa, che vi sicelebra in onore de’ santi mar-tiri Fausto e Felice patroni delpaese.Il parroco primario di questocomune è insignito dei titoli dipreposto e di vicario foraneo.Sonovi ancora due chiese: unapropria della confraternitadella SS. Trinità, l’altra sotto iltitolo di s. Catterina, spettantealle consorelle umiliate, edattigua alla canonica.Nelle diverse borgate vi hannoaltre chiesuole, ben provvistedi sacri arredi, e ben custodite,fra le quali si notano quelledella B. V. della Cintura, dellaB. V. della Neve, di s. Martino,di s. Defendente, di s. Grato; esegnatamente il santuario con-sacrato alla Madonna delleGrazie, il quale sta ad un quar-to d’ora dal villaggio, e a

ponente di esso; nel quale sifanno due feste, una il 15 d’a-gosto e l’altra il 25 di marzo,alle quali concorrono moltidivoti.Evvi una congregazione dicarità, la quale provvede aibisogni dei malati poveri nelleloro abitazioni.Si vedono in questo villaggioalcuni pregiati dipinti, cioèuno della sacra famiglia, esi-stente nella principale parroc-chia; un altro della deposizio-ne dalla croce, che si conservanella chiesa della B. V. dellaNeve; ed uno se ne vede, cherappresenta la SS. Triade nellachiesa ad essa dedicata, ilquale è lavoro del Moncalvo.Nelle scuole comunali s’inse-gna da tre maestri sino allaquarta classe. A comodo deglistudiosi evvi un pensionato.Vi si tengono annualmentedue fiere: la prima il 25 d’a-prile, la seconda il lunedì suc-cessivo alla seconda domenicadi ottobre. Si fa in esse grancommercio del vario bestia-me, dei tartufi, e di ogni sortadi merci.Il sabbato vi è giorno di mer-cato per la vendita del grossobestiame, dei cavalli, dei muli,dei somarelli, del pollame,della tela, dei panni e di variialtri oggetti.Evvi una stazione di cinquereali carabinieri a piedi,comandata da un brigadiere.Gli abitanti sono in generale diforte complessione, di buonaindole e di mente aperta.Pesi e misure antiche di Pie-monte.Popolazione 2700.

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Le interviste

“Da molti anni “coltivo” unaforte idea: quella di produrrevino biologico e biodinamico.E’ una mia idea da molti anni.Una sensibilità verso la terrache ho scoperto in modo piùmarcato grazie ad una sequen-za di eventi casuali: mio padrelavorava nelle cantine Dezzanie quando ho lasciato gli studiil signor Dezzani - padre diLuigi che oggi è mio marito -conoscendomi, mi ha propostodi entrare a lavorare nella suacantina. Seguìto un corso diSommelier, mi sono appassio-nata sempre di più al vino e,complice il lavoro, ho cono-sciuto Luigi. Ci siamo sposati,abbiamo avuto dei bambini etra noi è sorto naturale sposareanche il progetto di piantarenuove vigne. Era il 1998 el’intenzione è stata quella diseguire le regole del biologico.Abbiamo ampliato i terrenicon quelli della famiglia Pave-

sio per portareavanti questo per-corso, per noi idea-le, che contenevaanche la voglia diriportare la coltiva-zione a Cocconato,cosa che nel temposi era molto dira-data. Un unicogrande progettoquindi, che ne con-tiene altri. Portare il vino aCocconato secondo i criteridel biologico è uno di questi,agevolato dallo stimolo positi-vo che ha dato la legge 2078della Comunità Europea perpoter iniziare la conversionedel terreno e della coltivazioneverso il biologico. Un progettoimpegnativo che ha richiesto erichiede grandi sacrifici, maoffre anche grandi soddisfa-zioni. “Viticoltura biologica”significa che in campagna, perla difesa e per il nutrimentodelle piante, si usano solosostanze che si trovano in

natura o che l’uomo può otte-nere con processi semplici.Niente elaborazione chimica omanipolazione genetica, nien-te OGM, fertilizzanti o pesti-cidi chimici di sintesi, masolamente di “contatto” cioèche rimangono all’esternodella pianta e soprattutto delfrutto che si andrà a raccoglie-re. Le uve bio godono dunquedi un ciclo vitale che nondipende dalla chimica. Adeguarsi alla normativa ealla logica del biologico,secondo quanto previsto dallenorme, ha richiesto tre anni Il Ponte 13

Intervista a 6 produttori di vino del nostro territorio:Cecilia Zucca, Federico Nicola, Paolo Macchia, Adriano Cavallito, Luigi Dezzani e Pino Bo.

A CURA DI PIETRO GREPPI

Sapevo che sarebbe stato così, ma era necessario averne la conferma: quando si tratta di vigne-ti, vini e soprattutto delle persone che se ne occupano, le curiosità che si raccolgono stupisco-no sempre un po’ per la loro varietà. Se non sei informato pensi che alla fine i vini con lo stes-so nome siano tutti uguali. Non è così. Sarebbe come dire che due persone con lo stesso nomesono uguali. Le persone che coltivano le vigne e producono il vino, fra loro sono tutte diversee la loro diversità di carattere influenza anche il carattere del vino che producono e le moda-lità attraverso le quali scelgono di farlo conoscere. Ed è così che, dopo aver fatto le intervisteche seguono e aver degustato i rispettivi vini, capisco meglio cosa intendono gli addetti ai lavo-ri quando parlano di “carattere” parlando del loro vino.

Cecilia Zucca fra le bottiglie dei suoi vini

CECILIA ZUCCA

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Le interviste

Il Ponte14

durante i quali abbiamo proce-duto a nutrire solo in modobiologico le viti e a “purgare”così piante e terreno dalleeventuali tracce residue delleprecedenti coltivazioni, anchese nel nostro caso i terreni sucui abbiamo piantato le vigneerano a bosco e quindi certonon avevano poco o nulla dacui depurarsi. Ma le normevanno rispettate. Mipiace pensare che quel-lo che fai ti torna sem-pre e quindi, al di làdelle norme, lo abbia-mo fatto con convin-zione e con lo stessospirito di quando noifacciamo un periodo didieta depurativa perdisintossicarci daglieccessi alimentari! Dopo aver fatto questolungo passaggio abbia-mo quindi conquistatola certezza che le vitidel Poggio produconosenza che, né le piantené i loro frutti conten-gano residui di tratta-menti non biologici.Di conseguenza la cer-tificazione bio l’abbia-mo ottenuta nel 2004. Aver poi dato il nome PoggioRidente a questa nuova azien-da è stato il passo ulteriore percompletare e dare corpo aduna realtà tutta nuova anchenella filosofia di produzione eper cominciare con questa eti-chetta a conferire nelle botti-glie solo vino biologico. Per mantenere queste qualità,come dicevo, le protezioni cheusiamo nei confronti dellepiante sono solo zolfo e rame,elementi che sono presenti innatura, che non entrano nelcircolo vitale della pianta equindi non li ritrovi nel vino,ma anche i concimi adottatisono solo naturali, come illetame e altri sempre di origi-ne organica.Inoltre, nella vigna cresce

anche molta erba, conseguen-za del fatto che non possiamousare diserbanti. L’erba latogliamo a mano oppure sfal-ciandola, ma non completa-mente perché le radici dell’er-ba servono a trattenere il terre-no che, soprattutto nel PoggioRidente è molto scosceso. Sunove ettari a Cocconato e unoa Viarigi, produciamo quattro

tipi di vino rosso: Barberad’Asti, Barbera d’Asti supe-riore, l’Albarossa e, a Viarigi,il Ruchè. Abbiamo un ulteriore partico-lare progetto dedicato ai vinibianchi, ancora più impegnati-vo e particolare perché rivoltoal biodinamico che, oltre agliaspetti biologici, segue ancheuna filosofia di rispetto totaledella fertilità della terra, dellefasi lunari, dell’ecosistema.Una filosofia che prevede cheuomo e natura entrino incomunicazione conoscendosiin modo profondo e rispettan-do i momenti adatti per pianta-re, raccogliere e curare indeterminati periodi, con pre-parati assolutamente naturaliche vengono sciolti nell’ac-

qua, dinamizzati, che conten-gono erbe, quasi come prepa-rare delle tisane per le viti.Tutto questo si apprezza degu-standolo perché la diversaqualità nel vino biodinamicoprodotto si percepisce bene.L’incontro con Luigi (Dezzani,ndr), conoscitore ed esperto diproduzione e coltivazione viti-vinicola ha, come dire, con-

sentito di “stappare”questo progetto delPoggio Ridente grazieal fatto che la sua espe-rienza mi ha consentitodi procedere spedita acoltivare la mia idea. Ilprimo vino con etichet-ta Poggio Ridente loabbiamo prodotto nel2009. E abbiamo, sipuò dire, appenacominciato”.

Cecilia Zucca mentre cura le sue viti.

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“Ho cominciato a seguire miononno Bertin fin da piccolo,quando lo guardavo entrare esparire nelle vecchie botti dilegno, per me enormi, da25/30 quintali, che andavanopulite dalla vinaccia dopo lafermentazione. Il vino cheproduceva, qui dove siamo ora(la cantina ristrutturata aRoletto, ndr), lo offriva allafamiglia e agli amici. Vista oggi, la nostra fortuna,quella di avere un mestiere, unlavoro e una passione, derivaanche dalla scel-ta felice che fecemio nonno che,come moltiuomini di cam-pagna di allora,dopo la guerra,scelse sì di anda-re a lavorare aTorino in fabbri-ca, ma nonlasciò la terra ela vigna. Duran-te la settimanac’erano i suoisuoceri checuravano la terrae lui con la nonna Claudina lofaceva quando tornava al saba-to e la domenica. Aveva ancheun po’ di vigna, così riusciva aprodurre del vino che vendevaai suoi compagni di lavoro.Difficile dire se la fabbricafosse il suo primo o secondolavoro. Poi quando andò inpensione con l’aiuto di miopadre Fiorenzo impiantò unettaro e mezzo di vigneto, chenegli anni ’70 senza molteattrezzature era già una bellasuperficie. Il vino non lo ven-deva in bottiglia, ma in dami-giane o pintoni e così arroton-dava la sua pensione. La storia dell’azienda Nicoladi oggi comincia quando,

dopo gli studi, dissi che misarebbe piaciuto continuare aprodurre vino. Fu allora chetutta la mia famiglia si entu-siasmò e si decise di piantarealtri vigneti nei terreni cheancora non erano “vitati”. Performarmi in modo adeguatofrequentai la scuola di enolo-gia ad Alba. E oggi siamo qui. Diciamo che sono stato fortu-nato e sono orgoglioso di averereditato e mantenuto la pas-sione per la terra in cui sononato. Rispetto al nonno sonoandato più avanti nella ricercadi ottenere qualità sempre

superiori che le nuove cono-scenze consentono… ma l’i-dea di gestire l’azienda in stilefamiliare e di coinvolgereamici e clienti nell’entusiasmodi assaporare il frutto del tuolavoro, quella è rimasta. Per questo è stato anche natu-rale pensare di abbinare alvino anche la cucina casalingatipica del territorio e lo abbia-mo fatto con la formula dell’a-griturismo. Inutile dire che incucina ci sono mia suoceraGiulia, mia moglie Maria Solee mia madre Cecilia, le donnedella nostra famiglia. Insom-ma mi è sembrato naturale,dopo aver organizzato la miacantina per ospitare in modo

accogliente le degustazioni deimiei vini, ricavare dello spazioper consentire ai miei ospiti,se vogliono, di mettere legambe sotto ad un tavolo egodersi insieme al buon vinodel buon cibo.Tornando al cuore del nostroimpegno per ora non mi vogliomontare la testa e cerco difarmi bastare quello che possoricavare, per me e per la fami-glia, dai 4 ettari di vigneti checuro personalmente e con ilsolo aiuto dei miei familiari.Produciamo barbera, freisa,bonarda e nebbiolo che sono i

vitigni dellatradizione, unpo’ di char-donnay e poiil grignolinoereditato dalnonno che èanche il vinoche i mieiclienti tradi-zionali e affe-zionati, quellidel nonno,ricercano dipiù perché inzona nonsono molti a

crederci... alla fine riesco aprodurre in tutto tra i 20 e i 25mila litri in funzione dell’an-nata.Qui grandi e piccoli convivo-no coprendo ognuno delle nic-chie diverse. Non si tratta diconcorrenza, non nel territoriodi produzione almeno. Sem-mai possiamo dire che nascequella forma di sana competi-zione che fa solo bene allaqualità dei prodotti e allo svi-luppo delle aziende che poi,con la spinta della competizio-ne si rivolgono ad un mercatoche va oltre Cocconato, anchemolto oltre. Siamo uno di sti-molo all’altro. Come tutte le aziende piccole Il Ponte 15

FEDERICO NICOLA

Federico Nicola davanti alla sede della sua azienda

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Le interviste

che convivono sugli stessi ter-ritori di quelle grandi, da loro,dai grandi, ho quindi ricevutoindirettamente il beneficio chederiva proprio dalle lorodimensioni e dal loro conse-guente modo di pensare allaproduzione, alla commercia-lizzazione e alla qualità deivini sul territorio di Coccona-to che attirano turismo enoga-stronomico e clienti in genere.Sono loro, i grandi produttoridi vino e i ristoratori come lostorico Cannon d’oro, chehanno nel tempo costruitol’interesse enogastronomicoper il territorio. Così, le persone attratte dalvino e dal cibo di qualità,quando vengono da questeparti trovano anche me, Nico-la. Come quando chi viene alCocco-wine per incontrare iBava e i Dezzani trova anche ilmio banco di assaggi e cosìscoprono anche profumi e sen-tori nuovi di vini che hanno lostesso nome di altri, ma chesono diversi… e che è proprioil bello della produzione delvino. Il vitigno dà il nome alvino, ma il gusto e i profuminon sono mai uguali perchésono l’espressione finale diattenzioni di persone diverseche lavorano sì con passione,ma ognuna con visioni e sensi-bilità diverse. Per questo nessun vino è ugua-le all’altro. Per questo il miovino assomiglia al mio gustoed è diverso dagli altri. Come credo debba essere pertutti i prodotti naturali cherichiedono particolari atten-zioni. Il marchio sulla botti-glia è questo che indica ed è diquesto che “parla”: la diversitàe il carattere di chi lo produce. A questo proposito devo direche l’aspetto grafico delle eti-chette e quello informatico edel sito li cura, e anche bene,mio fratello Riccardo. Ogni vigna anche solo perquestioni geografiche sta su

un terreno diverso. Un lato oun altro di una collina o di unavalle incidono in modo diver-so sulla qualità del vino insie-me a tanti altri fattori. Da un giorno all’altro, da unmese all’altro e da un annoall’altro cambia il clima, latemperatura, il meteo… piùpioggia o più sole, nebbia,caldo, freddo… combinazionia cui non si fa mai tanto casoquando non si è produttori, mache quando lo si è diventano ilpensiero quotidiano, perchéogni cambio di clima influiràsui sentori del vino… un cam-biamento non previsto delmeteo per esempio può cam-biare tutto, anche la tua vita seil tuo prodotto e il tuo sosten-tamento nasce da processi lun-ghi come quelli del vino. Così a memoria, tanto per faredegli esempi delle differenzenella Barbera, nel 2008 hafatto più caldo ed è risultatapiù morbida rispetto al 2009,comunque due barbere moltoconcentrate ed è l’acidità chefa la differenza; all’olfattoricordano le confetture diciliegie e di prugne mentre il2010 più piovoso in prossimitàdella vendemmia ha dato unabarbera dal colore meno inten-so e dai profumi di frutta fre-sca. Il 2011 è stata un’annataanomala caldissima a settem-bre, quel vino sta ancoramaturando nelle botti di rove-re ed è un vero concentrato dicolore profumi e sapori diquasi 15° alcolici. E’ impossibile avere un vinouguale all’altro, ma la cosa piùimportante a cui io credo, èche assomigli ai gusti e allesensibilità del produttore. Essere piccoli consente anchedi non essere schiavi dellericerche di mercato e di pro-durre vini complessi e fareanche ricerca senza troppicondizionamenti e io la facciocon un esperto che mi affiancae mi dà buoni consigli.

A me resta anche l’orgoglio diconoscere le mie viti piantaper pianta, perché le ho pian-tate una ad una, potate, zappa-te… le curo personalmentedando loro la forma per con-sentire che il grappolo prendabene il sole, staccando i ger-mogli inutili che altrimentiportano via il nutrimento alresto della pianta. E arrivo acontare i grappoli per pianta ea soffrire quando una malattiao la grandine ne porta viaqualcuno, cose che ultima-mente si son viste spesso. Eprima della bottiglia c’è ilcostante assaggio della matu-razione del vino. E anche lìdevi stare attento a non fareerrori perché tutto il durolavoro di un anno in campagnapuò essere vanificato in canti-na. Insomma possiamo direche il vino è il prodotto di undialogo con la natura. Un beldialogo.”

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Le interviste

“Come quasi tutti da questeparti, veniamo da famigliecontadine e i ricordi di oggisono quelli dei nonni che lavo-ravano la terra. A quei tempi, quasi ogni fami-glia aveva un po’ di vigna nelsuo terreno e ognuno produce-va per sé quantità sufficienti alproprio consumo. Per quanto riguarda il nostrorapporto con il vino non pos-siamo dire che abbiamocominciato “in un certomomento”. E’ più giusto direche “non abbiamo mai smes-so” e che abbiamo ereditatodai nostri nonni la terra e conlei la vigna e l’abitudine allasua cura. Quando eravamopiccoli, 6/7 anni, loro si lascia-vano “aiutare” da noi che gligiravamo intorno mentre lorolavoravano la vigna. Anchesolo per aiutarli a riempire icontenitori di rame a spalla,con il verderame per i tratta-menti. Magari era più quelloche gli versavamo sulla schie-na di quello che entrava nellapompa… ma io e mio fratelloMassimo eravamo sovente lì,nelle ore libere, nei week

end… Così quando siamodiventati grandi, con l’aiutofondamentale del tempo edelle capacità del nostro indi-menticabile padre Franco,come dicevo, è stato abbastan-za naturale continuare. Abbia-mo sostituito delle vigne,qualcuna l’abbiamo tolta, masoprattutto abbiamo ingrandi-to la coltivazione e oggi neabbiamo 4 ettari e mezzo aiquali si aggiungono 4 ettari dinoccioleto e 2 mila metri diortive: tutta produzione cheviene utilizzata nelle tre atti-vità che io e mio fratelloabbiamo fatto nascere, possia-mo dirlo, in conseguenza delvino che produciamo. I nostrivini principali sono la Barbe-ra, in particolare il “465”, unDOCG prodotto a 465 metri dialtezza, che è il più alto viti-gno della zona. Poi il partico-larissimo e impegnativo Bar-bera d’Asti Superiore “fourrapet”, prodotto con i 4 grap-poli più sani e zuccherini diogni vite, fermentato in legnopiccolo per 12 mesi, la Barbe-ra frizzante “Arbiciulu’” e loChardonnay ”Letizia”. Ma ècon il Nebbiolo Albugnano“Nobil” che abbiamo appena

ricevuto il riconoscimentodella DOUJA D'OR . Dalla passione per la vignasono quindi arrivate CascinaRosengana, la Fattoria Roicodi Montiglio, la Cantina delPonte che fanno conoscere inostri prodotti coloro che civisitano. Un po’ alla volta stiamo facen-do anche i passi necessari perla coltivazione biologica,molto richiesta dai nostriclienti. Il passaggio che abbia-mo deciso di fare per tuttoquel che coltiviamo, richiedetre anni e per i vigneti siamoall’ultimo anno. Le ortiveinvece sono già certificate bioe tutto proviene da semi epiantini autoprodotti. Quello che mi piace sottoli-neare è che dalla primavera2012 stiamo avvicinandocialla biodinamica per produrrein sintonia con i cicli vitalidella terra. Mi sono moltoappassionato e ho avuto laprova che questa filosofia pro-duttiva funziona. Partendo daiprecetti antroposofici diRudolf Steiner (l'antroposofiaè una via della conoscenza cheintende avvicinare lo spiritua-le che è nell'uomo allo spiri-tuale che è nell'universo, ndr)stiamo trasformando tutto ilnostro ciclo produttivo, delvino, degli orti e delle noccio-le, entrando a far parte del-l’Associazione per l’Agricol-tura Biodinamica e dellaDemeter International (fonda-ta nel 1997 da 10 organizza-zioni Demeter presenti inEuropa, America, Africa eAustralia allo scopo di garan-tire una stretta cooperazionenei settori legali, economici edetici, conta oggi 17 organizza-zioni di paese più 7 organizza-zioni ospiti che ne supportanol'azione. Oggi rappresentacirca 3.000 produttori Deme-ter in ben 35 stati, ndr).In sintesi entrare nel biodina-mico significa, oltre che Il Ponte 17

PAOLO MACCHIA

Paolo Macchia nel suo vigneto con il “cipresso di famiglia”

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Le interviste

abbandonare la chimica (comerichiesto per il biologico)entrare anche in sintonia con icicli della Terra riacquisendola consapevolezza che nell’U-niverso siamo piccolissimi edobbiamo rispettare il sistemadella natura abbandonando l’i-dea di poterla modificaresenza che questo abbia delleconseguenze. Per certi versitorniamo ai saperi dei nonniche senza aver studiato, masemplicemente osservando,sapevano quando seminare, laluna giusta, etc. Sembrano sto-rie, ma per esempio ho prova-to sulla mia pelle che sba-gliando la luna per la seminadelle insalate, ne ho prodottamolta di meno e quella nataaveva problemi di conservabi-lità (durava meno) rispetto aquando l’ho fatto con la lunagiusta. Ad ascoltare quando siparla di biodinamica potreb-bero sembrare discorsi da stre-goni. E invece seguiamo imetodi di un tempo con la soladifferenza che ora riusciamo adargli una spiegazione. Unavolta li seguivano solo perchési faceva così da secoli, aven-dolo imparato per trasmissio-ne orale dagli avi. Per esempioho verificato che il letamebovino sotterrato in un certomodo (dentro un corno dimucca) e in un certo momentodell’autunno, una volta dissot-terrato a distanza di qualchemese (a Pasqua) e dinamizza-to in un recipiente, di legno odi rame, con dell’acqua emescolandolo in un senso epoi in un altro… il terreno si èarricchito acquisendo qualitàche, una volta sparso sulcampo, ti accorgi che fanno ladifferenza. Ma è solo un esem-pio pratico dei tanti possibili. La biodinamica spiega chequesta trasformazione derivadalle forze di tutto il sistemaceleste in cui la Terra vive.Ogni genere di influsso vieneassorbito dalla terra e dalle

piante in modo diverso aseconda del momento in cuicompi una determinata azione.Lo sapevano i nonni senzacapire perché funzionava. E iol’ho riscoperto seguendo varicorsi in giro per l’Italia, impa-rando cose che non immagina-vo. Non sono cose impossibilie sono anche coinvolgenti per-ché vedi e capisci che la natu-ra cerca sempre di riequilibra-re gli scompensi prodotti dal-l’uomo, come l’uso della chi-mica che di scompensi negenera parecchi. Si tratta allafine di fare delle scelte.Attraverso l’applicazionedella biodinamica riesci amantenere, riequilibrare earricchire la terra che coltivi ei suoi frutti, mantenendolasana ed esente dai prodottichimici che di solito ti ritrovinel piatto… o nel bicchiere.Significa recuperare sensibi-lità, avvicinarsi alle coltivazio-ni “annusando” l’aria, toccan-do le foglie, “sentendo” i mes-saggi che la natura invia,calandosi nell’ambiente e sen-tendosi effettivamente parte diesso. Io ci credo molto. Eprendere questa strada è statoanche naturale, perché anchein cantina, da sempre, amo farseguire al mio vino processinaturali di maturazione e fer-mentazione, impiegando tuttoil tempo che il vino chiede elasciando che la fermentazio-ne sia prodotta dai lieviti natu-rali presenti sulle bucce deimiei grappoli. Si tratta di lie-viti che d’inverno riescono asopravvivere nell’organismodei calabroni dimostrando cheanche questo, qualche voltaodiato insetto, ha un suo ruolofondamentale. Solo loro con-tribuiscono a rimettere in cir-colo il lievito naturale deposi-tandolo con i loro morsi sulfrutto. Tutto questo costatempo, presenza costante, curae sensibilità… ma alla fine ladifferenza si sente”.Il Ponte18

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Le interviste

“Ad ampliare la piccola azien-da di famiglia e a produrrevino di qualità pensando divenderlo abbiamo cominciatoquindici anni fa. Un’avventuranel vino che ci appassiona,quella che ci ha portato a darvita anche all’azienda agrituri-stica come diretta conseguen-za dell’essersi dedicati allevigne. Dico questo perchél’assorbimento della produ-zione a cui ci siamo dedicati ciha fatto credere nell’idea, rive-latasi vincente, che i nostrivini possano giustificare unavisita in questi territori. E chechi ci viene a trovare per sco-prire cosa significa “un buonbicchiere” deve poter essereaccolto degnamente. E poi ovviamente anche perpoter creare un volano supple-mentare per la crescita delnostro piccolo mercato di rife-rimento.Dalla produzione famigliaredi vino sfuso e dalle pochebottiglie prodotte nel ‘98siamo arrivati alle 22.000 dioggi. Siamo infatti passati da 8a 20 ettari tutti accorpati, dicui 5,5 a vigna, e il resto anoccioleto e ortive (le verduredell’orto, ndr). Una sceltaconseguente. Dal vino all’a-griturismo e dall’agriturismola necessità di avere in propriole ortive e le nocciole. Parlan-do del vino e per dare un dato,tutta la produzione di uvaviene trasformata nella nostracantina e il 40/50 % di quelloche produciamo viene assorbi-to dall’agriturismo. Il resto

viene venduto per la variaclientela, italiana e straniera,che riusciamo ad avere graziealle varie relazioni con il terri-torio e con i nostri stessi “col-leghi” che hanno clienti cherichiedono anche parte dellanostra produzione. Una produ-zione la cui punta di diamante

è la vera Bonarda pie-montese, che sono riu-scito a trovare ed avere

la garanzia che fosse proprioquel vitigno grazie ai contatticon l’Università di ScienzeAgrarie di Torino. Tutto è par-tito dall’osservazione del fattoche nella nostra zona, fino al’95, c’è sempre stata un po’ diconfusione. Si produceva Pie-monte Bonarda, ma il vitignoera in parte quello della Croa-

tina che ampelograficamente èdiverso (sia nella foglia chenel grappolo) e origina vinicon caratteristiche qualitativediverse. Ho trovato e piantatola vera Bonarda Piemontese.Ci sono riuscito. E il mioprimo impianto è partito alivello sperimentale, seguitodall’Università di Torino, afronte della mia tesi sul diver-so comportamento/adattamen-to e sviluppo del vitigno cherichiede innesti diversi sulnostro territorio. Successiva-mente, grazie alla grandedisponibilità di un vivaista delChierese che aveva semprelavorato su questo vitigno sto-rico delle zone di Castelnuovo

Don Bosco, Pino D’asti, eccho potuto continuare a ripro-durre il “mio” vero Bonarda eandare avanti negli impianti intranquillità. Questo vitigno èquindi il nostro orgoglio e ilnostro prodotto di punta! Rap-presenta la nostra storia. Oggiriusciamo a farne 16.000 bot-tiglie. Un po’ lo vendiamosfuso ai clienti abituali, perchéle persone vengono a cercaresoprattutto questo vino. Insostanza un vitigno che ci hafatto conoscere. All’estero èmeno apprezzato perché pareche fuori dall’Italia la vivacitàdella Bonarda, pur contenuta,non sia capita.In sostanza produciamo trevini principali: la Barberad’Asti D.O.C.G. che producia-

mo in purezza, il PiemonteBonarda che è la vera BonardaPiemontese e il MonferratoRosso Rosa Bianca che è unabase Barbera con il 15% diCabernet Sauvignon ed èanche l’ultimo in ordine ditempo dei nostri prodotti. Percompletare poi l’offerta delnostro bouquet produciamoanche Piemonte Grignolino,Chardonnay e MonferratoDolcetto, ma sono piccolequantità che arrivano da vec-chi vitigni e da parziali reim-pianti”.

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ADRIANO CAVALLITO

Adriano Cavallito

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Le interviste

Nel 2014 la nostra storia,quella dei Dezzani nelmondo del vino, compirà 80anni, è infatti iniziato tuttonel 1934 a Cinaglio in valRilate: nostro nonno, LuigiDezzani, da cui ho preso ilnome per le note tradizioni(il nipote primogenitomaschio prendeva il nomedel nonno, ndr), aveva inizia-to lì una rivendita di vino.All’epoca mio padre avevadue anni, e la famiglia Dez-zani aveva con mio nonnocominciato un percorsosegnato dal coraggio diprendere decisioni in con-trotendenza. Mio padreaveva altri due fratelli. Itre fratelli Dezzani(espressione che diede ilnome all’azienda) essendomaschi, all’epoca rappresen-tavano per mio nonno lagaranzia di avere una forzasu cui contare. Un confortoche all’epoca contava più deldenaro. I padri pensavano alfuturo coinvolgendo i figlinella costruzione di qualcosache potesse proseguire neltempo. Mio nonno, e a segui-re i figli, e i figli dei figli,partendo dalla rivendita divino hanno sviluppato eaumentato, in questi 80 anni,sia le dimensioni delle vignedi proprietà, e quindi dellaproduzione di vino proprio,sia le attività di commercio.Uno dei fratelli acquisì unarivendita ai piedi dei montidella Valle d’Aosta, a Ivreanel Canavese, zona dove ilconsumo di vino avevadimensioni importanti. Valela pena ricordare infatti chec’è chi il vino lo produce echi lo consuma e se chi loproduce vuole agevolare ilconsumatore gli va incontro

e apre centri di vendita dovec’è richiesta. Gli stimoli chearrivavano da queste iniziati-ve del fratello mezzano rese-ro consapevoli anche gli altriche Cinaglio era diventato“stretto”, e mio padre pensòquindi di spostarsi a Cocco-nato facendo società alloracon Eligio Giachino che abi-tava davanti a Casa Brina eche era un sensale di uva e divino. Cocconato era già uncentro più attivo e qui i trefratelli cominciarono acostruire l’azienda in cui ci

troviamo oggi, nata per pro-durre vino piemontese.All’epoca il consumo delvino era più forte di quanto èoggi; si comprava vino sfusoche si vendeva molto a dami-giane e poco in bottiglia. Lefamiglie che cominciavano atrasferirsi dalla campagnaverso i centri cittadini infattiportavano con sé l’abitudineal consumo di vino chesecondo i dati di allora, stimaper difetto, era di 140 litriannui procapite. Oggi siamosotto i 40 litri. Arrivarono glianni ‘60 che sono stati unmomento propizio per chiaveva le giuste visioni e iDezzani negli anni ‘70 conla famiglia Facello rilevaronola cantina sociale Piemontevini a Montiglio e la Perlino

di Asti specializzata neglispumanti e nei vermouth.C’è da pensare che in quellostesso periodo poteva sem-brare un azzardo investire nelmondo del vino visto che iterreni “vitati” diminuivanoe venivano abbandonati per-ché si stava verificando unintreccio quasi contempora-neo di eventi e fatti cheanche ora a pensarci può fareuna certa impressione: l’in-dustria stava attirando le per-sone verso il lavoro cosiddet-to sicuro, una sirena attraente

che si aggiungeva al disa-stro procurato dal fattoche per 6/7 anni di filanella stagione di raccoltac’era stata la grandineche aveva quindi toltol’entusiasmo a molti che

non riuscivano più ad avereun raccolto da vendere, il checomportò il fallimento di 6/7cantine cooperative causatoappunto dalla conseguenzadi tutti questi fattori messiinsieme. In questo panoramail coraggio ci ripagò consen-tendo a mio padre in partico-lare e ai suoi fratelli di arri-vare ad avere realizzato neglianni ‘70/’80 un polo del vinodi un certo peso con il suocentro qui a Cocconato, col-legato all’azienda di Monti-glio legata al vino sfuso, dicui mio padre aveva la mag-gioranza, e la Perlino dedica-ta agli spumanti destinati ingran parte all’estero. Come tutti i prodotti dellaterra anche il vino ha i suoialti e bassi e anche per noic’è stato un momento in cuici siamo chiesti se restare inqueste zone o spostarci. Mala consapevolezza che questaera la culla del vino, che quic’erano le viti prima che nelsud dell’astigiano e nell’al-bese, che testimonianze

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LUIGI DEZZANI

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Le interviste

scritte del 1600 recuperatedalla curia confermano lapresenza di una certa culturaqui prima che in altri posti…tutto questo mescolato allapassione e al riscontro cheDezzani era riuscito ad otte-nere a Cocconato, ci ha con-vinti che era giusto rimaneree non rimanere fermi.Così anche noi “i tre fratellifigli di uno dei tre fratelliDezzani” siamo cresciuti nelvino e un po’ alla volta cisiamo inseriti nell’azienda dimio padre, ognuno con unasua specializzazio-ne. Io come enolo-go, mia sorellanell’amministra-zione e l’altro miofratello nella partepiù commercialeper sviluppare icontatti con ilmondo. Siamo cre-sciuti anche fortidel fatto chenostro padre eraun personaggioriconosciuto comeprotagonista delmondo del vinopiemontese. Poi ci lasciò pre-maturamente e ci trovammoad affrontare, forse troppopresto, le dimensioni di ungruppo importante che neglianni buoni ha avuto picchi difatturato anche fino a 100miliardi di lire. E quandonostro padre ci lasciò ci divi-demmo i compiti. Io mioccupai principalmente, peruna decina d’anni, della Per-lino e gli altri due fratelli diquesta sede della Dezzani. Poi arrivarono le scelte alter-native. Mio fratello si trasferìall’estero, a Dubaj, miasorella si concentrò su altrifronti (la locanda Martelletti,ndr). Io da enologo sonorimasto a cercare di governa-

re il gruppo, impegnativoanche dal punto di vistafinanziario. Ho quindi asse-condato volentieri il deside-rio dei soci della Perlino diriacquisirla. Sono poi uscitoanche dalla Piemonte vinidedicandomi da solo alla fra-telli Dezzani.Tutto questo è accaduto in unarco di tempo breve e in unmomento di crisi internazio-nale che perdura. Le tenta-zioni di fare altro erano forti,ma meno forti del mio sensodi responsabilità, perché

oltre che a me io devo rende-re conto delle mie scelteanche a 15 famiglie che sonolegate a quest’azienda darapporti di lavoro che neltempo sono diventate ancheamicizie. Poi la responsabi-lità riguarda anche il territo-rio, il nome della famiglia…Con questi sentimenti hotenuto duro e poi, come lavita insegna, anche graziealle mille frequentazioni cheti regala l’avere un’aziendadi questo tipo, in modo quasifortuito ho approfondito unavecchia conoscenza di miopadre, quella con la famigliaRocca, anche loro nati comerivenditori, ma in Lombar-dia, con vino prodotto da

loro in Puglia e commercia-lizzato con una sede ad Agra-te nella Brianza. Una fami-glia che ha investito in vigne,150 ettari nel Salento, e conuna struttura tecnologicanella produzione del vinocapace di numeri importanti.E abbiamo scoperto chepotevamo essere comple-mentari: da una parte la lorostruttura e organizzazione,dall’altra la nostra esperienzae diffusione di un marchioforte e storico. Insieme pote-vamo costruire una realtà

ancora più forte ecapace di affron-tare a testa alta lesfide alle quali ilmondo del vino ciha abituati. E’nata così la nuovaDezzani srl dal2009. Grazie allasensibilità dientrambe le partisiamo riusciti afare sinergia met-tendo insieme lepotenzialità disviluppo offertedalle due diverse

produzioni dei vini piemon-tesi e di quelli pugliesi.Forti di un investimento intecnologia fatto nella cantinadi Cocconato nel 2000, oggipossiamo concentrarcisoprattutto su quattro vinipiemontesi: siamo barberistie quindi non può mancare laBarbera la Luna e le Stelleche distribuiamo in 60 paesi(Germania e nord Europa,America, Giappone, Angola,Africa…). Poi l’ormai famo-so e particolare 531, spu-mante fatto con il Nebbioloche dimostra che qui il Neb-biolo sappiamo come si trat-ta anche perchè qui c’è ec’era prima che altrove. Unavolta le bottiglie di spumante

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Ernesto Rocca e Luigi Dezzani

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Le interviste

Nebbiolo c’erano, le faceva-no i nostri nonni, per questoin questo vigneto a 531 metrisul livello del mare producia-mo l’uva insieme alla fami-glia Nebbia che ci dà questospumante che ci sta dandoottimi risultati. Poi c’è l’Al-barossa, un nuovo vitignoche nasce dall’impollinazio-ne fra Barbera e Nebbiolo,incrocio che aveva già speri-mentato il professore Dal-masso nel 1940 senza portar-lo in campo, ma scrivendotraccia delle sue ricerche.Con la collaborazione dimolte persone siamo riuscitia farlo diventare un vitignopiemontese autorizzato, dif-ficile come tutte le novità inquesto settore, ma che stadando buoni risultati già dal2005 da quando abbiamoprodotto le prime bottiglie.Spero che diventi il Nebbioloo il Barolo del Monferrato,perché in fondo è come se ilRe e la Regina avesserofigliato: il re è il Nebbiolo ela regina è la Barbera. Alba-rossa è proprio un nuovo viti-gno, diverso da un innesto oun blend.La forza di Dezzani ècomunque riassunta in treparole: passione, tradizione,innovazione. Se da una parteserve il fiuto imprenditorialee quindi anche un po’ diazzardo, dall’altra mio padreaveva certo la passione chemi ha trasmesso e che è fon-damentale. Perché se non haila passione non riesci a reg-gere i ritmi di questa profes-sione e l’innovazione che tirichiede. La presenza delvino nella mia famiglia eratalmente forte che la sentiviovunque e in ogni forma…per cui o diventavi astemio ecambiavi strada o diventavienologo. Oggi migliaia di aziende in

tutto il mondo producono250 milioni di ettolitri divino. 130 di questi arrivanodalla vecchia Europa (Fran-cia, Italia, Germania, Grecia,Spagna). Ma va detto che inumeri che sta facendo ilmondo derivano da ciò chesoprattutto Italiani e Francesihanno fatto conoscere por-tando in Argentina, Austra-lia, Cile la nostra esperienza.Anche la Cina sta piantandoettari di vigne per soddisfarela loro richiesta interna, ma lìl’abitudine a bere vino non èancora presente.Per chiudere il cerchio, se michiedi cosa vedo nel prossi-mo futuro credo che le azien-de del nostro settore dovran-no essere sempre più legateal territorio e investire sì intecnologie, ma soprattutto invigneti nella nostra zona, siaper la qualità del terreno cheper la presenza di terredisponibili, fondamentaliovviamente per poter produr-re di più con la qualità checonsente il nostro territorio.

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Le interviste

“La produzione di vino nelBenefizio di Cocconito è par-tita nel 2002 da una mia vec-chia passione, tanta voglia dicominciare e con un buonaiuto. Questa casa, che oggiè la sede dell’azienda, eraproprietà della parrocchia diCocconato e i terreni su cuiora sono le vigne non eranoun appezzamento unico, masuddiviso in tante piccoleproprietà. Solo il terrenodella diocesi di Casale era diuna certa ampiezza. Comun-que, con molta pazienza, hoacquistato questa bella eantica costruzione che sorgesu un antichissimo basa-mento di fondazione, risa-lente all’anno 1000, benvisibile nella cantina grande,che testimonia come questoluogo sia stato una stazione diposta per il cambio dei cavallinecessari per superare il piùalto valico sulla strada romanache univa Hasta (Asti) adIndustria (Lauriano).Un po’ alla volta ho acquistatole varie porzioni di terreno quiintorno per riunire tutto nei 12ettari su cui oggi possiamocontare per la produzione.Come ho detto, l’inizio è statolento e difficile perché i capi-tali necessari per iniziareerano un impegno troppogrande per me solo. Ho quindicercato soci ed amici ed inquattro abbiamo messo inpiedi la cascina. Nel tempo la compaginesocietaria si è modificata fino

a quella di oggi che mi vedesocio amministratore unicodella Società Agricola SanBartolomeo.La partenza dal punto di vistatecnico la devo ad un grandemaestro ed amico, VittorioVallarino Gancia, che mi haaiutato nelle scelte più impor-tanti. Mi ha fatto ulteriormen-te appassionare al mondo delvino. Ed è stato un “corsoaccelerato” di grandissimaqualità. Grazie ancora alcomandante. Mettere in piedi

questo da niente è statocomunque un bell’impegno.Oggi 7 ettari e mezzo sonovitati e produttivi e gli altri 5sono pronti per essere vitati.Abbiamo finito da pochissimola cantina e in sostanza abbia-mo risistemato un territorioche trovammo in parte abban-donato e ostaggio dei rovi. Ho passato 15 anni a fare ungran lavoro con l’aiuto di per-sone straordinarie che ricordotutte con affetto e che con mehanno condiviso pioggia esole. Oggi è Bogdan, gran per-sonaggio, che porta in quest’a-zienda la grande passione perla cura delle vigne e in genereper tutto quello che qui servefare. Produciamo solo da uverosse, per scelta: la Barbera

con le DOC Barbera d’Asti eSuperiore, il Nebbiolo, loSyrah e il Cabernet con laDOC Monferrato Rosso. Esiamo arrivati così ad oggi,con una potenzialità di circa40.000 bottiglie che nonsiamo ancora arrivati a pro-durre e a vendere per intero.Ma, quantità a parte, sonoorgoglioso della qualità,anche intellettuale, dellanostra Barbera, del Barberasuperiore, del Monferratorosso e del nostro Chiaretto di

sole uve Nebbiolo .La qualità che otteniamo,oltre che dal terreno che hauna meravigliosa esposizio-ne e composizione, derivaanche dalla raccolta manua-le dei grappoli che ci con-sente un’approfondita cerni-ta. La commercializzazioneavviene quindi con il mar-chio Benefizio di Cocconitotramite la rete di contatti e dirapporti che in questi anniho costruito, che si somma aquello che deriva dai contat-ti di E-Commerce.Le soddisfazioni più grandime le han date la Barberasuperiore del 2004 e il Mon-

ferrato rosso, anch’esso del2004. E forse quest’anno ilraccolto tornerà a darci buonifrutti quanto in quell’annata.Speriamo. Anche perché arri-viamo da una terribile annatapassata: l’anno scorso, deicirca 400 quintali d’uva chepotevamo raccogliere, la gran-dine ce ne ha lasciati 6… oltreai danni ai tetti e ai macchina-ri…. Ma siamo qui, comunquesempre allegri, vitali ed otti-misti, a sopportare le amarez-ze e a godere le gioie che que-sta terra ci dà”.

Il Ponte 23

Pino Bo nel suo vigneto

PINO BO

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Notizie in Comune - Brevi

Il Ponte24

ERRATA CORRIGE.Sul numero del maggio scorso de “Il Ponte”, nell’inser-to “GUIDA PER UNA CORRETTA RACCOLTA DIF-FERENZIATA”, nella sezione

CAMPANA VERDE: RACCOLTA VETROper un errore tecnico sono state trascritte quattro voci(ultime quattro righe) che non appartengono a questasezione. Precisamente:

- Tappi in plastica- Vaschette in alluminio- Pellicole da imballaggio- Polistirolo da imballaggio

Questi materiali devono invece essere conferiti nelSACCO AZZURRO:

RACCOLTA PLASTICA E LATTINEcome peraltro giustamente riportato nella sezione corri-spondente.

CATERINA MOMI CAMPIONESSA. In questa caldaestate e con la chiusura dei Campionati Mondiali diNuoto a Barcellona, c’è una notizia sportiva che ci piacericordare: il 15 e 16 giugno 2013 si sono tenuti al Palaz-zo del Nuoto di Torino e alla Piscina Rivetti di Biella iCampionati Regionali di Nuoto – FIN per il Piemonte e laValle d’Aosta in cui la nostra piccola cocconatese Cateri-na Momi classe 2004 – Dynamic Sport – Crescentino, haconquistato 3 splendide Medaglie d’Argento nei 50 e 100mt dorso e nei 50 stile libero nella Categoria Esordienti B.L’augurio è che questa giovane Campionessa nuoti sem-pre più forte e sfidi l’anno agonistico 2013/2014 con grin-ta e voglia di vincere!

M. M.

RADUNO TUNING CARS. Domenica 19 maggio ilpaese ha ospitato un raduno di auto tuning, organizzatodal Car Wash & Maestro Team di Beinasco, con finalitàbenefica. Scopo dell’evento era aiutare la piccola Bea,una bambina di Torino affetta da una rara malattia. Unacinquantina le vetture esposte in piazza Giordano, prove-nienti dal nord Italia, caratterizzate da spettacolari perso-nalizzazioni estetiche alla carrozzeria e agli interni e sofi-sticati impianti audio. Tante le coppe assegnate dalla giu-ria alle realizzazioni più riuscite e originali, sia a livello diinsieme che di dettaglio. L’associazione Palio ha curato ilpranzo sotto la Tettoia, in collaborazione con la pizzeriaDa Gerardo; nel corso del pomeriggio dai potenti stereodelle vetture è stata diffusa nella piazza musica a tuttovolume, fra l’entusiasmo di un numeroso pubblico di gio-vani, attirati da questo evento che per la prima volta hafatto tappa nella Riviera del Monferrato.

F.Z.

LA NUOVA FONTANELLA. Il Signor Silvano Pagani,primo utente della nuova fontanella realizzata per il ParcoGiochi Felice Babilano.

M. M.

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Notizie in Comune - Brevi

SALVATO UN RICCIO. Un drappello di bambine quest’e-state, in una loro escursione al Campetto, ha salvato un riccioda morte sicura. Le bambine sono Caterina Momi, Eleonora e Maria Sole Dez-zani con Beatrice Bruna.

M. M.

RITMO E CAOS. Esposto alla manifesta-zione Cocconato Sportscars c’era ancheRitmo e Caos, una scultura audio cineticarealizzata da Mr. Ken Moore di Tuffo. Si trat-ta meccanismo guidato da un motorino elet-trico in cui delle sfere (palline da biliardo)salgono e scendono su diversi percorsi, pro-ducendo suoni al loro passaggio attraversodiversi strumenti: campanelli, tamburi, piattimetallici, campanacci oltre ad arnesi di cuci-na. Ken lo ha progettato in modo che le sferepossano seguire percorsi scelti in manieracasuale: un caos che produce suoni e ritmi edecco l’origine del nome di questa complicatae geniale macchina: Ritmo e Caos. Essendouna scultura audio cinetica, unisce arte escienza, ma soprattutto è divertente. Il mec-canismo è affascinante ed è piaciuto ai ragaz-zi … di tutte le età!Ritmo e Caos si trova anche su YouTube:www.youtube.com/watch?v=7jXccG3Fmr8

P. G.

MASSIMO PEROTTO PROTAGONISTA NELLECORSE IN SALITA. Il pilota Massimo Perotto ha coltoprestigiose affermazioni nelle gare di velocità in salita perautostoriche disputate negli scorsi mesi.A giugno ha trionfato in Toscana nella Coppa della Consu-ma, valevole per il campionato italiano della specialità: laprima edizione risale al 1902 ed è la più antica fra le crono-scalate italiane. Al volante della Porsche 911 RSR, il pilotadella Meteco Corse, ha impiegato 6’16”54 a percorrere i 12km del tracciato, con una pendenza media del 6,53% e undislivello di 803 m, precedendo sul traguardo AlessandroMaraldi sulla Porsche 914/6 e Giuliano Palmieri su De Toma-so Pantera. Oltre alla vittoria assoluta, si aggiudicato il 2° raggruppamento. Miglior risultato non poteva esserci per cele-brare, oltre alle 50 edizioni dell’antica corsa, anche il 50° anniversario della Porsche 911. A luglio alla mitica Cesana-Sestriere, valevole per il campionato italiano e per quello continentale, un nuovo exploit, sem-pre al volante della Porsche,con la vittoria nel secondo raggruppamento e il quarto posto assoluto, dietro a tre bipostocorsa Osella, vetture di ben altra potenza. Sono state 125 le vetture partecipanti alla 32ª edizione della corsa, vinta dall’abbruzzese Stefano Di Fulvio. Perotto hapercorso il tracciato lungo 10,4 km, con 685 m di dislivello e 42 fra curve e tornanti, in 5’20”02, alla media di 117 km/h.

F.Z

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Notizie in Comune - Brevi

Il Ponte26

FESTA DI FINE ANNO SCOLASTICO. Sotto la tet-toia di Piazza Giordano si è tenuta un’allegra festa di fineanno scolastico.

M.M.

CITTADINANZA. Il Signor Fodor Giurgi l’8 maggio2013 ha acquisito la cittadinanza italiana.

M.M.

UN COCCONATESE SEMPRE ATTIVO. MaggiorinoViarigi, detto ”Maggio” è nato a Lauriano (TO) l'8 luglio1920 ed è l'ultimo di una famiglia numerosa composta da10 figli, i primi cinque nati negli Stati Uniti, gli altri inItalia. Da sempre nel mondo della meccanica e dei moto-ri, che sono stati la sua passione e il suo lavoro, da quan-do è andato in pensione, ormai da 32 anni, continua adessere figura attiva e sempre presente.

M. M.FOTO DI GRUPPO DI BAMBINI E INSEGNANTIDELLA SCUOLA INFANZIA DI COCCONATO.

M.M.

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Notizie in Comune - Brevi

Il Ponte 27

CRESIME. Sabato 8 giugno 2013, Monsignor VescovoAlceste Catella ha conferito il Sacramento della Cresima aigiovani della nostra Parrocchia.

M.M.

L’ACACIA PIÚ GRANDE DI COCCONATO. RenzoCorsino, restauratore di Montecapra, ai piedi della suaacacia al campo sportivo Dino Emanuel che, ci dice, pareessere la pianta più vecchia di Cocconato.

M. M.

FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE. Inoccasione della festa della Madonna del Carmine (festi-vità celebrata in moltissimi paesi e città italiani), il 16luglio per le vie di Tuffo si è tenuta la processione che hacoinvolto cittadini tuffesi (e non solo) devoti alla Madon-na. La statua della Madonna del Carmine è stata portata “aspalla” lungo tutto il percorso della processione per poiritornare ad essere riposta nella chiesa di San Pietro ePaolo a Tuffo. Tante le persone che si sono attivate per la realizzazionedi questa festività addobbando con fiori e drappi i pilonivotivi presenti lungo il percorso.

A. T.

Manuela Sartoris guida un gruppo di turisti.M.M.

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Notizie in Comune

Il Ponte28

CAISSARGUES - COCCONATO 19-20-21 LUGLIO 2013

Passata l’ euforia della soglia del decimo anno, rafforzata la sinergia e l’ amicizia con gli amici di Cais-sargues, nel tardo pomeriggio del torrido 19 luglio abbiamo accolto con vero calore il loro arrivo. Moltocontento di notare che il gruppo è aumentato! (nonostante la rinuncia per incidente di Bernard e Annettea cui faccio tanti auguri di pronta guarigione). Due nuove famiglie si sono aggiunte nel gemellaggio!Dopo il tradizionale benvenuto delleautorità con scambio di doni in Muni-cipio, come sempre, convivialità fami-liare per vivere il vero senso del gemel-laggio.Quest’anno abbiamo deciso di organiz-zare la gita al castello di Racconigi,così, alle 8.30 del sabato mattina, felicidi ritrovarsi sul piazzale (è nato unmantra per dire che tutto è ok: “bienmangè, bien bu, bien dormì, tip top”)Saliti tutti insieme sul bus, ci siamodiretti nel cuneese.La giornata calda, molto calda, ci ha fatto capire che non è opportuno incontrarsi d’estate, quindi dal pros-simo incontro sceglieremo le mezze stagioni…Comunque, la bellezza del luogo e la bravura delle guide, una per i francesi e una per gli italiani, ha fatto

ben sopportare il giro delle sale fastosamente addob-bate. Il pranzo si è svolto del parco del castello, sottopiante secolari che donavano frescura ai commensa-li. Poi una digestiva passeggiata nel parco e via! Aprepararsi per la soirèe!Sotto i portici di Piazza Melchiorre Giordano l’asso-ciazione palio ha preparato la cena allietata concanzoni e tanta gioia e simpatia.

La domenica mattina, di prassi, ogni famiglia è statalibera di stare con i propri amici ma, da un po’ dianni, essendo il gruppo coeso, sia qui che in Francia,il pranzo si fa tutti assieme. E così, sempre sotto iportici, con la collaborazione dei gemellati, abbiamo

COMITATO GEMELLAGGIOCocconato - Caissargues

Cortile del Collegio 314023 COCCONATO

Tel.0141907007 – fax 0141907677e-mail: [email protected]

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Notizie in Comune

Il Ponte 29

UNA PIACEVOLE SORPRESA!!

“Eccoci qui, finalmente ce l'abbiamo fatta anche noi. Dopo quella bellissimaesperienza del 2011, purtroppo eventi a noi avversi ci hanno portato a doverrinunciare al decennale del gemellaggio del 2012. Nonostante ciò la famigliaa noi gemellata ha deciso spontaneamente di farci una sorpresa per il 2013,non per la data dell'evento ma per agosto dello stesso anno. Ovviamente liabbiamo ospitati con tutto il calore e l'affetto di cui siamo capaci, del restoera la loro prima volta in Italia (da “Gemellati”), così come lo era stata pernoi in Francia: vuoi non ricambiare con piacere la stessa cortesia? Il nostrointento evidentemente è andato a buon fine e lo si evince dagli articoli chedescrivono i giorni passati qui in casa nostra, giorni di spensieratezza, digioia ma anche di grandi acquisti e di visite ai maggiori musei. Un solo ram-marico: che questa bella esperienza sia durata troppo poco. Ripromettendo-ci di rivederci... chissà magari a Pasqua. Comunque sia l'importante è averstabilito un contatto e che questo non venga perso. Per coloro che non cono-scono la famiglia Bouvrot……..nucleo di cinque splendide persone: Bénédic-te, Jean-Michel e i tre figli Solene di 18 anni, Laure 14 anni, Maxime 11 annied infine Bilou il piccolo cane. Un ringraziamento speciale a Bénédicte eLaure per averci mandato gli articoli con la speranza di averli tradotti cor-rettamente per quel poco francese che conosco.”

Famiglia Gilardi/Valenza

organizzato il pranzo informale con unagustosa porchetta magistralmente cotta daLavinio e altre leccornie e vino a volontà,per condire l’ arrivederci al prossimoanno, a Caissargues!Non mi stancherò mai di sottolineare cheil gemellaggio non è un gruppo a numerochiuso ma riguarda tutta la comunità coc-conatese.Ovvio che deve esistere un direttivo, manon c’è politica né sotterfugi. Chi vuolfarne parte non deve sottoporsi a giura-menti, vincoli o balzelli, basta dare la pro-pria adesione e, immediatamente, si comu-nicherà a Florence, Segretaria del Comita-to francese, di trovare una famiglia corri-spondente.

Il PresidenteValter Vianzone

Info: Comune di Cocconato sig.ra Nervo Maria Rosa tel. 0141 907007

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Notizie in Comune

Il Ponte30

NOTRE SÉJOUR À TUFFO, COCCONATO.AOÛT 2013

Ca y est, c’est décidé! Cet été, au moisd’août, nous allons rendre visite à notrechère famille italienne (Dario, Stefania etleurs 2 filles) .Nous avons eu un peu de mal à trouver lamaison car je m’étais trompée sur l’adresse(je n’avais pas vu qu’il fallait aller à Tuffo etpas à Cocconato) et les enfants m’ont dit enriant « Maman, tu as tout faux !». Cela a étéle début d’échanges drôles et passionnantsentre nos 2 langues. Tout le monde a parti-cipé: adultes et enfants. Personne de notrefamille ne connait l’italien mais nous avonsappris de nombreux mots comme «zuchini,melanzana…» et d’autres mots plus cou-rants bien sûr… Petit clin d’œil à Stefaniaqui a eu du mal avec le mot «aubergine».Pendant tout le séjour, nous avons étéaccueillis comme des rois. Même Bilou sesouviendra de ce séjour où il n’a jamaisaussi bien mangé! Viviana l’a même emmenéen promenade.Beaucoup de très bons moments partagésensemble lors des visites, autour de la pisci-ne en fin d’après-midi confortablementinstallés sur les chaises longues en écoutantla guitare ou le piano grâce à Asia ou le soirsur la terrasse…Un très, très grand merci pour cet accueilexceptionnel et bien sûr à très bientôt àCaissargues!

Bénédicte

NOSTRO SOGGIORNO A TUFFO, COCCONATO.AGOSTO 2013

Eccoci qui, finalmente deciso! Quest’estate,ad agosto, andremo a far visita alla nostracara famiglia italiana (Dario, Stefania e leloro due figlie).Abbiamo avuto qualche problema a trovarela casa perché mi sono sbagliata con l’indi-rizzo (non avevo visto che bisognava andarea Tuffo e non a Cocconato) e i bambiniridendo mi apostrofavano: “Mamma, staisbagliando!”. Questo l’inizio di divertenti ed emozionantiequivoci dovute alle diversità delle lingue.Tutti ne fummo coinvolti: adulti e bambini.Nessuno della nostra famiglia conosceva l’i-taliano ma abbiamo imparato molte parolenuove: “zucchini, melanzane…” ed altreparole di uso quotidiano… Nel mentre fac-cio l’occhiolino a Stefania che invece haavuto qualche problema con la parola“aubergine”.Per tutto il soggiorno siamo trattati come deire: Bilou si ricorderà di questo soggiornoperché non ha mai mangiato così bene in vitasua! Viviana l’ha portato perfino a fare lapasseggiata.Molti bei momenti poi passati insieme: visi-te guidate, star sdraiati lungo bordo piscinafino a tardo pomeriggio, in comode sdraio,ad ascoltar la chitarra o il piano, quest’ulti-mo suonato da Asya, o le serate sul terraz-zo…Un enorme ringraziamento infine per l’ecce-zionale accoglienza e naturalmente a presto aCaissargues!

Bénédicte

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Notizie in Comune

Il Ponte 31

Una volta arrivati, la settimana è iniziata con unabella mattinata di shopping alla Conbipel di Coc-conato. E nonostante fossimo arrivati senza nulla inmano, all’uscita sarebbe servita volentieri una car-rozza!La sera siamo andati a mangiare al ristorante “Can-non d’Oro”. Poiché era la vigilia di una sera spe-ciale, abbiamo avuto l’onore di avere il ristorantetutto per noi: che privilegio! Abbiamo mangiatomolto bene gustando vari tipi di primi piatti tipica-mente italiani, meritevoli della loro fama. PerfinoBilou ha trovato il ristorante di suo gradimento eancora una volta è stato coccolato come un princi-pino.Il giorno dopo siamo andati a Torino al Museo delCinema. Una volta sul posto è stata una sorpresascoprirne la struttura! Il Museo infatti si distingueper la sua particolare architettura e per la magnifi-ca Mole. Siamo anche saliti in cima: da lì la vistasu Torino è davvero magnifica. Questo museo èspettacolare: qui infatti viene ripercorsa tutta la sto-ria del cinema ed occorre stare ben attenti a tuttoperché dietro ogni angolo può nascondersi qualco-sa di interessante. Abbiamo mangiato al bar internodella Mole e poi siamo andati a fare una breve pas-seggiata in centro: siamo andati al Palazzo Reale,sino alla Basilica di San Giovanni e alla Sacra Sin-done, per poi fare una sosta da Pepino e qui man-giare un buon gelato. Infine, stanchi, siamo torna-ti a casa a far riposare le nostre gambe.Il giovedì mattina siamo tornati a Torino ma questavolta siamo andati prima da Eataly e poi a visitareil Museo dell’Automobile. Io che non sono parti-colarmente interessata all’argomento auto, mai misarei immaginata di imparare così tante cose e didivertirmi anche. Davanti alle automobili di fineXIX secolo ed ammirandone l’eleganza, ci siamoimmaginati trasportati in quelle epoche. Più si pro-seguiva più le macchine esposte erano di periodipiù recenti. Ovviamente mio fratello era meno inte-ressato alle auto antiche e molto più attratto dalleauto da corsa. Purtroppo la mattina dopo siamdovuti ripartire a causa dei nostri rispettivi impe-gni. Comunque abbiamo trascorso un magnificosoggiorno a Cocconato presso questa famigliamolto gentile ed accogliente. Adesso li aspettiamonoi per il prossimo soggiorno a Caissargues!

Laure BOUVROT

Une fois arrivés, nous avons commencé la semainepar une matinée shopping à Conpibel à Coccona-to. Même si nous sommes arrivés les mains vides, ilnous a fallu un chariot pour ressortir!Le soir, nous sommes allés manger au restaurant«Canon del Oro». Comme nous y avions été la veil-le d’une soirée chargée, nous avons pu avoir lerestaurant pour nous tous seuls, quel privilège!Nous avons très bien mangé et avons goûté lespâtes italiennes qui méritent bien leur réputation.Même Bilou a trouvé ce restaurant à sa convenan-ce et a été une fois de plus chouchouté comme unpetit roi.Le lendemain, nous nous sommes rendus à Turin,nous étions partis visiter le musée du cinéma. Unefois sur place quelle surprise de découvrir ce bâti-ment!! Ce musée sort du lot avec son architectureparticulière et son immense tour. Nous sommesd’ailleurs montés au sommet de cette tour, le pano-rama sur Turin était vraiment splendide. Ce muséeest absolument incroyable, toute l’histoire du ciné-ma y est retracé, il fallait bien ouvrir ses yeux carà chaque recoin se trouvait quelque chose d’inté-ressant. Nous avons mangé là-bas puis nous som-mes partis pour une petite visite de la ville à pied.Nous sommes passés par le Palais Royal, continuéavec la Basilique St Jean et le St Suaire, avons faitun arrêt chez Pepino pour manger une glace puisnous sommes rentrés, reposer un peu nos jambes.Le jeudi matin, nous sommes retournés à Turinmais cette fois-ci nous sommes allés à Eatalyensuite nous avons visités le musée de l’automobi-le. Moi que les voitures n’intéressent pas particu-lièrement, je ne pensais pas que j’allais apprendreautant de choses et m’amuser dans ce lieu! Devantles voitures de la fin du XIXème siècle, nous nousimaginions dans cette époque, admirant ces voitu-res si élégantes. Plus nous progressions plus lesautomobiles étaient récentes. Evidemment monpetit frère n’avait pas la même curiosité que moipour les vieilles voitures et les voitures de coursel’ont beaucoup plus attiré. Nous avons malheureu-sement du repartir le lendemain matin à cause denos occupations respectives. Cependant, nousavons passés un excellent séjour à Cocconato, dansune famille extrêmement gentille et accueillante.Nous les attendons pour le prochain séjour à Cais-sargues !

Laure BOUVROT

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Notizie in Comune

Il Ponte32

Quando parliamo di inquinamento ambientale da amianto (o asbesto), rimozione dei manufatti e smaltimento indiscariche autorizzate quasi certamente ci vengono in mente le coperture dei capannoni industriali o di grandi edi-fici (molti pubblici), le tubazioni dell’acqua, le navi. Difficilmente riflettiamo sul fatto che forse anche nelle nostrecase utilizziamo dei manufatti contenenti amianto: pensiamo a piccole cisterne per la raccolta dell’acqua, fioriere,lastre di copertura di garage o pollai, canne fumarie.Il recente processo con la successiva condanna penale pronunciata dal Tribunale di Torino nei confronti degli ex pre-sidenti del consiglio di amministrazione della Eternit AG, seguita attentamente da tutti gli organi di informazione,ha riportato la giusta attenzione verso il problema dell’inquinamento ambientale da asbesto e dello smaltimento insicurezza dei rifiuti contenenti questo materiale.Come è noto l’inalazione anche minima delle polveri contenenti fibre d'amianto può causare gravi patologie,come l’asbestosi, il mesotelioma pleurico ed il carcinoma polmonare, che si possono manifestare anche adistanza di 25-30 anni dal contatto con il materiale.La legge 257 del 1992 ha messo al bando la produzione e la lavorazione dei minerali classificati come amianti. Nel2008 la Regione Piemonte ha approvato un’importante legge (L.R. 30 del 14 ottobre 2008) contenente norme perla tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto. Un aspetto interessantedel provvedimento regionale è contenuto nelle disposizioni che consentono ai singoli proprietari di rimuovere auto-nomamente piccoli quantitativi di manufatti (fino a 40 metri quadrati o fino a 450 kg). La condizione richiesta èche l’intervento di rimozione sia eseguito esclusivamente dal proprietario e senza l’aiuto di terzi.Il controllo è affidato al servizio Spresal delle Asl, che indica i criteri per eseguire la rimozione in sicurezza. Fra levarie indicazioni vi è il divieto del lavoro in quota, ovvero non è possibile operare ad altezze da terra che preveda-no ponteggi così come non è consentito eseguire rimozioni in ambienti chiusi (es. camere di casa). La rimozionein proprio evita al proprietario di presentare un Piano di Lavoro; egli invierà solamente allo Spresal, qualche gior-no prima dell'intervento, un’autodichiarazione concernente l’intenzione di rimuovere in conto proprio i manufatti.Occorre ricordare che l’art. 9 della L.R. 30 prevede l’obbligo in capo ai proprietari di edifici, impianti, luoghi, mezzidi trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto o di materiali contenenti amianto di comunicare tale pre-senza all'ASL competente per territorio.Dall’entrata in vigore della Legge Regionale n. 30 un certo numero di aziende operanti in Piemonte nel settore deirifiuti ha avviato attività di consulenza, trasporto e smaltimento dei manufatti in amianto in quantitativi minimi alfine di offrire un servizio poco costoso e al tempo stesso, anche in assoluta sicurezza per l’utente e nel pieno rispet-to delle norme di legge.Solitamente queste aziende forniscono i seguenti servizi:

- consulenza per il corretto espletamento della ridotta documentazione burocratica;- fornitura del “kit” (tuta, mascherina, guanti, occhiali) necessario per la rimozione e l’impacchettamento

dei manufatti;- carico e trasporto del materiale;- smaltimento in apposita discarica autorizzata;- redazione del Formulario Identificativo rifiuti (F.I.R.).

I costi variano in funzione del quantitativo da smaltire, ma in genere è limitato a poche centinaia di Euro.Recentemente questa Amministrazione è stata contattata dalla Società Cooperativa Arcobaleno di Torino (consede operativa anche a Chivasso) la quale ha illustrato alla Giunta Comunale il progetto “Amianto Oggi Si Può”rivolto essenzialmente agli utenti cosiddetti “privati”. Poiché ci è sembrata una proposta interessante e soprattutto utile anche per i cittadini di Cocconato, abbiamo isti-tuito uno sportello informazioni presso l’Ufficio Tecnico Comunale mentre i riferimenti telefonici per un eventua-le contatto da parte degli utenti direttamente interessati al servizio sono i seguenti:

Tel. 011.9196225 - [email protected] - www.cooparcobaleno.net

Giuseppe PerdomoAssessore Lavori Pubblici

Amianto.Come smaltire i piccoli quantitativi di casa nostra.

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IL SETTEMBRE COCCONATESE è cominciato nel migliore dei modi, con uno

strepitoso successo della dodicesima edizione di COCCO….Wine, che grazie all’im-pegno di viticultori, Comune, Gowine ha avuto un numeroso e selezionato pubblicoche ha apprezzato i vini, le prelibatezze gastronomiche offerte dai produttori locali,dalla regione ospite, dai borghi del palio e dall’Associazione Palio, la quale ha anima-to il caratteristico Cortile del Collegio offrendo gustosi agnolotti e buona musica. La storica Via Roma è stata protagonista della serata iniziale della Festa Patronale,ospitando la Fanfara di Casalborgone che ha offerto un concerto di notevole valore

musicale proponendo un repertorio vasto e molto scorrevole che ha appassionato i numerosi spetta-tori. Nella giornata di Domenica dopo la Messa Solenne in onore dei Santi Patroni alla presenza dinumerose autorità e accompagnatidella Banda di Casalborgone è statointitolato il piazzale adiacente allaChiesa Parrocchiale al “DottorGiacomo Ferrero” medico condot-to di Cocconato per tanti anni.Commoventi sono stati gli aneddotinarrati dall’anziano fratello e dalfiglio Giovanni Battista. Accompa-gnati dalle note della Banda, inPiazza Cavour l’Associazione Palioha preparato il tradizionale “Rinfre-sco della Festa”. Nel pomeriggionel giardino Rita Cavallito numero-si bambini si sono intrattenuti condivertenti giochi organizzati dallaCoop. Vita e gustato una dolcemerenda a base di torte, pane enutella e bibite. La giornata si è conclusa con l’esibizione della “Cerot Band” che ha eseguito un pia-cevole concerto apprezzato dal numeroso pubblico.Il lunedì è stato ricco di sport con il tradizionale Torneo di Tamburello “Ercole Quilico” presso ilcampo sportivo “Dino Emanuel” e la Cronoscalata ciclistica “Tabiella-Cocconato” in memoria di“Roffredo Cesarino”.

A conclusione di queste giornate di festa si è svolta lungo Via Roma organizzata dall’Associa-zione Palio, Comitato Gemellaggio, CoccoSport la Cena dell’Amicizia in un gradevole clima set-tembrino.

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La seconda parte delmese di Settembre èdedicata al Medioevocosì che Cocconato, conla Fiera Medioevale,allestita lungo il centrostorico dai Borghi parte-cipanti al Palio offreuno spettacolo unico edi grande suggestione.Le Locande con i preli-bati cibi, i mestieranti,gli artisti del “TeatroScalzo” con trampolieri,mangiafuoco, giocolieried il gruppo musicale“La Ghironda” hannofatto da cornice all’in-vestitura del Capitano

del Palio. Il Sindaco alla presenza dei Conti Radicati edei gonfaloni dei Borghi, ha investito il Capitano deipoteri di giudice indiscusso della quarantaquattresimaedizione della Corsa del Palio.Nella soleggiata e calda Domenica si è svolto il tantoatteso Palio, che ha impegnato i Borghi nell’allesti-mento di sfilate che hanno fatto rivivere momenti divita Medioevale, con oltre 400 figuranti con abiti,acconciature e calzari rigorosamente medioevali.Il corteo è stato preceduto dagli Sbandieratori delRione San Secondo di Asti, dal Carroccio con le Reli-quie dei Santi Patroni, dai Conti Radicati e dal Capita-no del Palio.La Corsa è cominciata con le batterie che hanno decre-tato i primi finalisti; la batteria di recupero ha ammes-so il Borgo vincitore in finale mentre ha assegnatoall’ultimo arrivato, il “BORGO BRINA”, la Saracca(acciuga). La finale è stata entusiasmante con ilBORGO COLLINE MAGRE sempre in vantaggiofino ad arrivare a tagliare il traguardo per primo.

Sono stati assegnati alcuni premi così suddivisi:Primo concorso culinario “Chef Dino Depaola” per il Miglior piatto della Fiera Medioevale: al BorgoBrina. Miglior allestimento Fiera Medioevale: alBorgo San Carlo. Miglior Sfilata: al Borgo CollineMagre.L’impegno profuso dai Borghi dal Comitato Palio e dalComune hanno offerto al numeroso pub-blico un piacevole pomeriggio nella pit-toresca cornice di Cocconato.Un sentito grazie a tutti coloro chehanno contribuito al successo del SET-TEMBRE COCCONATESE.

Maria Teresa Veronese

SPORT.In occasio-ne dellafesta patro-nale, lunedì9 settembreil campos p o r t i v oDino Ema-nuel haospitato uni n t e n s opomeriggiodi appas-s i o n a n t isfide a tam-burello. Peril 5° TrofeoGiovann i

C o n r o t t o ,messo in

palio dal figlio Beppe e riservato agli under 18, sono scesein campo le squadre del Cocconato, brillante protagonistadel campionato provinciale di categoria, contro una selezio-ne piemontese. Al termine ha preso il via il 5° Memorial Ercole Quilico,che ha visto scendere in campo il Chiusano, con i quattro“terribili cugini” (Riccardo Della Valle, Andrea Petroselli,

Samuel Valle, ChristianValle) e il cocconatese Ste-fano Cozza, contro una sele-zione piemontese, capitana-ta da Alessio Monzeglio econ Manuel Beltrami,Alberto Botteon, DavideGozzelino e RiccardoBonaldo. Ad avere lameglio, in rimonta, il quin-tetto del Chiusano, che siaggiudicava l’incontro per13-11. Gli incontri, seguitida un numeroso pubblico,sono stati commentati, contutta la sua verve dall’excampione Pinot Ferrero, cheè stato anche l’organizzato-re della manifestazione.Nell’intervallo fra le duepartite il giovanissimoEugenio Valle ha superba-mente suonato alla trombal’inno di Mameli. Lo stessogiorno, alla sera, si è svoltal’ormai tradizionale crono-scalata “Memorial Roffre-

do Cesarino”, organizzata dalla polisportiva Coccosport egiunta alla nona edizione. Ciclisti di ogni età si sono cimentati nell’impegnativo per-corso di circa 3 km, segnato da tratti ad elevata pendenza,con partenza dalla borgata Tabiella e arrivo in via Roma,davanti ai portici del Palazzo municipale.

Franco Zampicinini

La vedova Amalia Genovese consegna la coppadel “1° memorial Aldo Genovese”.

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TRIONFO

DI APPLAUSI

PER GLI

SBANDIERATORI

DI ASTI

APRE LA SFILATA

IL CARROCCIO

DOMENICA 22 SETTEMBRE

I BORGHI SFILANO PER LE VIE DI COCCONATO

TUFFO: LA VITTORIA

COLLINE MAGRE: LE TORTURE MEDIEVALI, TRA INGEGNO E MACABRO

AIRALI: IL MATRIMONIO DELLA CONTESSINA D’ORLEANS

SAN CARLO: IL RITORNO VITTORIOSO DALLA BATTAGLIA CON I PRIGIONIERI

MORANSENGO: L’INVESTITURA DEL CAVALIERE

BRINA: BATTUTA DI CACCIA CON IL FALCO

TORRE: LE BATTAGLIE DEGLI ANNI INTORNO AL 1200

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TUFFO, FIERO DELLA SUA

VITTORIA, RICORDA CON

GRANDE ARDIMENTO LA

CONQUISTA DEL VESSILLO

DEL CASATO DEI RADICATI.

COLLINE MAGRE.ACCOMPAGNATI DAL

RITMO DEL TAMBURO

COMPAIONO I BOIA, CON

I LORO ABITI LUNGHI E I

CAPPUCCI A PUNTA NERI

E LE LUNGHE ALABARDE

COME SIMBOLO RAPPRE-SENTANTE LE TORTURE.

AIRALI. LA FESTA DEL

CASATO IN OCCASIONE

DEL MATRIMONIO

DELLA CONTESSINA E

IL POPOLO IN FESTA.

foto gentilmente concesse da Omar Pistamiglio - Canelli

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SAN CARLO. I CAVALIE-RI RITORNANO VITTO-RIOSI E SI PRESENTANO

AI SIGNORI DEL BORGO

CON NUMEROSI PRIGIO-NIERI.

TORRE. GUGLIELMO VIIMARCHESE DEL MON-FERRATO, IN SEGUITO

ALLA CATTURA, IN CATENE

VIENE SCORTATO VERSO

ALESSANDRIA.

MORANSENGO. NOBILI E

POPOLANI PARTECIPANO

ALLA FESTA PER L’INVESTI-TURA DEL CAVALIERE.

BRINA. IN ONORE DELLA

PRINCIPESSA ELEONORA

DI ACQUITANIA, SI

ORGANIZZA UNA BATTU-TA DI CACCIA CON FAL-CHI E ARCERI.

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Cari compaesani,dopo i miei primi cin-que anni da Capitanodel Palio mi è parsoquantomeno giusto con-dividere con voi questabellissima esperienza. All’inizio della miaavventura mi sentivoteso, quasi spaesato per-ché, da ex corridore,conoscevo bene le ten-sioni e le emozioni dichi corre il Palio e ditutti i cocconatesi (losappiamo che durante lacorsa abbiamo tutti ilcoltello fra i denti). Al momento del via sentivo ilfiato sul collo, le pressioni provenienti dal pubblicoe, come se non bastasse, a causa del Decreto Marti-ni (che prevedeva in sostanza di ricoprire il percor-so con il truciolato e di dividere il pubblico dal per-corso di gara) mi sono subito imbattuto in un gran-de problema da affrontare. Il primo anno è stato caratterizzato anche dallagrande rissa che si è scatenata quando ho dovutosqualificare il borgo Torre ed il borgo Airali edanche questo non mi ha aiutato. Tuttavia con glianni ho preso le misure, ho imparato a parlare con icorridori e loro hanno imparato a parlare con me e,penso, ad apprezzare la mia imparzialità nel pren-dere le decisioni. D’altronde sono nato alla Torre,cresciuto al San Carlo, vivo alle Colline Magre econ il lavoro che faccio sono sempre in giro in tuttii borghi ed in mezzo a tanti borghigiani di diversefazioni.In questi cinque anni ho inoltre potuto notare come,invecchiando, i corridori migliorino a differenza diquanto avviene in una qualsiasi corsa. Questo per-ché, per essere un vincente nel Palio, oltre all’a-spetto atletico servono: malizia, astuzia, furbizia,sangue freddo ed è anche fondamentale lasciar per-dere ogni tipo di scaramuccia o battibecco poichéchi attacca briga non vince quasi mai il Palio. Misembra inoltre doveroso ringraziare, per la fiduciache mi ha dato, chi mi ha scelto, il Comitato Palio,l’amministrazione comunale (ed in particolare ilgrande speaker Mario Averone), i borghi, i borghi-giani, i corridori, con i quali credo di essere riusci-to a creare un buon rapporto prima, durante e dopola corsa e tutti coloro che mi hanno sostenuto.Ah! Come dimenticarla?! Il mio più grande grazieva all’insostituibile Maria Rosa, tanto insostituibilequanto indispensabile per la riuscita del Palio.

W il Palio!Il vostro capitano

Sergio Nicola

I miei primi cinque anni...LE COLLINE MAGRE

VINCONO IL PALIO DI

COCCONATO 2013.

ORDINE DI ARRIVO: 1- COLLINE MAGRE

2- TUFFO

3- SAN CARLO

4- AIRALI

5- TORRE

6- MORANSENGO

7- BRINA

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“PORTICI DI LIBRI” - vetrina-mercato di scrittori locali - è un even-to ideato nel 2011 dall’Associazione Culturale Pietra Cagnola diCocconato per celebrare la ristrutturazione dei quattrocenteschi por-tici del Palazzo Comunale. Un’occasione per conoscere da vicino leultime produzioni letterarie del territorio in cui - attraverso le lettu-re di parte delle opere presenti - gli autori hanno la possibilità diparlare dei loro lavori.La manifestazione è giunta alla sua 3^ edizione. Ospite di questaedizione è stato il dr. Franco Testore - oncologo e primario del repar-to di Oncologia medica al Cardinal Massaia di Asti - il cui ultimolavoro, IL BACIALÈ (firmato con lo pseudonimo di Fermo Trale-vigne) ha già ottenuto ambiti riconoscimenti come il premio Cesa-re Pavese 2012 e sta avendo un buon successo in libreria. Un discreto pubblico di intenditori ha potuto apprezzare l’e-vento sia con alcuni brani del libro - magnificamente letti e interpretati dall’attrice Silvana Bego e dallo stesso autore -sia sorseggiando l’omonimo vino “Il Bacialè” delle Cantine Braida-Giacomo Bologna - di Rocchetta Tanaro.

Silvio Nano

SABATO 14 SETTEMBRE

I BORGHI DEL PALIO ALLE-STISCONO LUNGO IL CEN-TRO STORICO LOCANDE E

OSTERIE PER LA FIERA

MEDIEVALE. GIOCHI, INTRATTENIMENTI E

MESTIERANTI

MEDIEVALI

RICREANO

UN AMBIEN-TE SUGGE-STIVO ALLA

LUCE DI

FIACCOLE E

CANDELE.

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Grande successo per quest’edizione del Coc-cowine, che finalmente ha rivisto splendere ilsole! Se lo scorso anno la manifestazione, acausa del forte nubifragio, non aveva potuto

svolgersi nella sua interezza, quest’anno si può dire cha abbiaprofondamente recuperato, attirando un forte numero di visi-tatori. All’inaugurazione, sabato pomeriggio, hanno parteci-pato amministratori e rappresentanti del territorio, con gran-de soddisfazione del Sindaco, che ha sottolineato l’importan-za di manifestazioni come questa, in un momento di profonda crisi anche per il settore vitivinicolo. Le sei aziende vinicole di Cocconato, insieme con le altre aziende del Monferrato, hanno animato il banco d’assaggio alle-stito lungo il centro storico: una virtuale strada del vino, in cui gli assaggi sono stati accompagnati da degustazioni di pro-dotti tipici, a cura delle aziende del territorio ma anche dei Borghi del Palio. Due cantine ospiti hanno inoltre caratterizzatole “Isole del Vino”, denominate “I vini delle regioni adriatiche Marche e Abruzzo” e “I vini Autoctoni Italiani”. Nella

serata di sabato si è anche tenu-to un momento di approfondi-mento, mediato dal giornalistaAlessandro Franceschini, condegustazione guidata, intera-mente riservato alla Barberad’Asti di Cocconato ed al suoterroir, con la presenza direttadei produttori, che hanno nar-rato la loro storia ed il lorovino. Così Giulio, Paolo eRoberto Bava, hanno racconta-to che la loro cantina esiste dal1911. “Siamo nati qui, a pochecentinaia di metri c'è la nostracasa di famiglia. Tre genera-zioni ci hanno preceduto allavoro fra queste mura, ed èfacile rintracciare i segni dellediverse epoche e lavorazioni:qui muoviamo i nostri passi,ogni giorno, da più di un seco-

lo, tra la vecchia cantina con le vasche in cemento e le pupitre del metodoclassico, le barrique e le botti e la più moderna cantina di vinificazione coni tini in acciaio”. Anche per Luigi Dezzani i ricordi sono di famiglia. “Ilmio primo ricordo in cantina – ha dichiarato – risale a quando, a cinqueanni, arrivavo dall’asilo e in laboratorio imitavo l’enologo Mario mentrefaceva le analisi e le degustazioni”. Le prime reminiscenze di Paolo Mac-chia, della cantina Maciot, riguardano invece l’arrivo in cortile della bigon-cia piena di uve proveniente dalle vigne dei nonni, la successiva pigiatura

ed il trasferimento a mano con attrezzi di legno nelle botti per la fermentazione. Ed ancora il travaso con la pompa elettricache “dava sempre la scossa” e l’imbottigliamento manuale del vino più pregiato per l'invecchiamento. Ma anche nuovegenerazioni, i cui genitori hanno fatto scelte completamente differenti, hanno deciso di tornare ad intraprendere il mestieredei nonni, come è accaduto ad esempio a Federico Nicola che ha abbandonato gli studi in ingegneria per dedicarsi con pas-sione e successo all’enologia. Adriano Cavallito, della cantina Marovè, ha voluto sottolineare come sia evidente che sianocambiati i tempi, anche dai quantitativi di uva che si raccolgono e quindi di vino che si produce: dai pochi quintali di unavolta alla produzione attuale, molto più ingente. Tuttavia, come ha spiegato Pino Bo, della cantina Benefizio di Cocconito,ciò che conta è che tradizione e innovazione vadano di pari passo, anzi, che vengano “miscelate” fra di loro. Accanto agli assaggi enogastronomici, numerose iniziative collaterali, tra mostre di arte, come la personale del pittore PieroPaletto, e collezioni private, come quella della famiglia Bava, dal titolo: “Una storia del vino attraverso i menù storici dallafine dell’Ottocento”, che ha illustrato quali vini si bevevano sul finire del XIX secolo e in quali quantità, con quali abbina-menti e come serviti. La selezione di “minute” e “liste cibarie”, proveniente per lo più dalla collezione di Domenico Musci,collezionista appassionato e membro dell’Accademia Italiana della Cucina, ha così raccontato un’evoluzione nella culturaenogastronomica riflettendo, come spesso accade intorno alla tavola, sui principali eventi storici e sul clima economico esociale dell’ultimo secolo.

Marinella Ferrero

SABATO 31 AGOSTO/DOMENICA 1 SETTEMBRE: COCCOWINE

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Notizie in Comune

Il Ponte 41

L’Asilo Nido compie dieci anni, o meglio questo è il decimo anno educativo che inizia.In questo arco di tempo le possibilità di rendere il Nido un servizio utile ed efficiente sono state tante eper quanto possibile rese tangibili: dalla nascita del servizio ad oggi il numero dei bambini frequentantisi è quadruplicato. Nel mese di settembre 2003, anno di inizio, il numero dei bambini iscritti era pari a 4bambine che ora frequentano le scuole elementari e medie. Penso a chi è arrivata all’età di 8 mesi fre-quentando tutto il triennio, per arrivare ad oggi con 21 bambini frequentanti, che diventeranno 25, regi-me massimo, in primavera.Per noi questo traguardo è un vero record che “sbaraglia” la crisi economica e porta positività, nonostantequesti tempi cupi. Del resto, quando si parla di infanzia non è possibile non far scaturire un sorriso e sonocentinaia le risate e i sorrisi nati in questa struttura. I locali sono rimasti ancora come nuovi, grazie ancheal personale che si è susseguito e che ha abitato con cura questi luoghi, mantenendo luminosità e sicu-

rezza. Penso a tutte le educatrici che ci hanno lavo-rato e ai dipendenti comunali che vi si sono dedi-cati, penso a chi si è preso cura delle pulizie, alleCooperative di gestione e alle AmministrazioniComunali che si sono susseguite in questi diecianni. Da chi ha voluto fortemente la nascita di que-sto servizio ed ha avviato i lavori, a chi ha conti-nuato a prendersene cura, pensando a soluzioniutili per incrementare l’utenza. Penso alla FamigliaMassa che, grazie al suo contributo, ha messo lacosiddetta “ciliegina sulla torta”. Penso alle inse-gnanti della Scuola d’Infanzia che ci hanno aiutatoa realizzare il progetto di continuità per i bimbi chelasciavano il Nido per la loro nuova avventura for-mativa. Naturalmente penso a tutti i bambini, liricordo uno per uno insieme a mamme, papà enonni. Alcuni dei loro familiari non ci sono più,una per tutti la cara mamma Barbara che ci ha

lasciati da poco e che ha dato molto al Nido con le sue due splendide bimbe; penso a nonna Renza, nonnaAmalia e ad altri nonni di cui purtroppo non ricordo il nome e di questo ne chiedo scusa.Ogni anno cerchiamo di offrire una programmazione pedagogica aggiornata, osservando il gruppo e cer-cando di individuarne i bisogni: cerchiamo di proporre e realizzare attività integrative di supporto comela psicomotricità, l’atelier artistico e le letture animate, con l’ausilio di figure professionali volontarie. Inquesto anno educativo le idee sono tantissime, proprio per mettere in evidenza il decennale in corso edessere presenti sul territorio. Potrete leggerle nei prossimi mesi sui numeri de “il Ponte”. Un evento peròvorrei mettere in luce: il decoro del muraglione del piazzale Rita Cavallito che avverrà in primavera:attraverso una tavola guidata realizzata da Fabrizio L’Abbate i genitori “armati” di pennello e fantasia lacoloreranno, arricchendo il luogo dedicato ad una cocconatese scomparsa prematuramente che si è dedi-cata con amore all’infanzia. Mentre scrivo, penso che potrebbe essere anche un’occasione per invitarealla realizzazione dell’evento tutti gli utenti del servizio dal 2003 ad oggi: ci proveremo!Ci sarebbe ancora tanto da scrivere, ma comparirà su ogni numero de “il Ponte”, così che il Nido potràessere un protagonista nel suo decimo anno educativo.

Valentina Chiarle

10°anniversario

L’Asilo Nido “Carlo Massa” compie dieci anni.

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Notizie in Comune

Il Ponte42

Il giorno di Ferragosto, al santuario della Madonna delle Grazie si è svolta la tradizio-nale festa in onore dell’Assunta, alla quale hanno partecipato come sempre numerosifedeli. Nel tardo pomeriggio il parroco don Igor ha officiato la messa sul sagrato, al ter-mine della quale è iniziato, sotto la regia del banditore Mario Averone, l’incanto delletorte, il cui ricavato è stato devoluto alle opere di manutenzione del santuario.La Madonnina, rappresenta da sempre uno dei luoghi di culto più frequentati dallapopolazione cocconatese, meta un tempo di processioni e ove erano esposti oltre 300

ex-voto, fra cui alcuni del Seicento,al momento conservati presso lacanonica, in attesa di restauro.La festa dell’Assunta, attestata giànell’Ottocento e che all’epoca coin-cideva con i festeggiamenti patro-nali delle borgate e cascinali dellazona (Maroero, Spagnolino, Cam-petto, Solza, Mangialasino), dopo una lunga interruzione, venneripresa nel 1983 per iniziativa di don Danilo Biasebetti e del-l’amministrazione comunale.

F.Z.

La Festa dell�Assunta

In data 22-23 giugno 2013Cocconato ha ospitato il 2°Concorso Elegance 2013 –Premio Tazio Nuvolari, orga-nizzato dalla GRIFO CLUBDI MONTECARLO in colla-borazione con il Comune diCocconato, sono arrivate dadiversi paesi europei e regio-ni italiane circa 50 “Ferrari” e“Maserati”, modelli nuovi eanche modelli d’epoca digrande valore.Ha suscitato molto interessel’auto di Arturo Merzario,che ha vinto il Gran Premiod’Italia e che il grande pilota,gradito ospite della manife-stazione, Bruno Giacomelli,ha sapientemente messo in

Raduno Ferraria Cocconato

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Notizie in Comune

Il Ponte 43

TORNEO DI CALCIO.Dal 12 giugno al 7 luglio si è svolto il torneo di cal-cio a cinque trofeo “Michele Bertolina”, giuntoalla terza edizione, organizzato dalla polisportivaCoccosport per ricordare il ragazzo morto in un tra-gico incidente.

Coccosport NotizieOgni sera, un folto pubblico ha seguito le appas-sionanti sfide al campo sportivo Emanuel, a Mon-tecapra. La vittoria è andata alla squadra di Piovà Massaiache nella finale ha sconfitto i robellesi di “NonuCelestin”; la “Seventy Cafè” si è aggiudicata la

moto e con cui ha fatto il giro d’onore.Gli equipaggi sono stati ospitati negli alberghi e B&Bdi Cocconato, che hanno collaborato al buon esito dellamanifestazione. Un ringraziamento va all’Associazione Palio, chedomenica ha preparato un ottimo pranzo sotto la tettoia,ed alle ragazze di Cocconato che hanno allietato lagiornata.

Maria Teresa Veronese

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Notizie in Comune

Il Ponte44

finalina per il terzo posto contro “L' Munfrà”. Ilpremio per il miglior giocatore è stato assegnato aLuca Abena del “Seventy Cafè”, quello comemiglior portiere a Mauro Martini del “Nonu Cele-stin” e quello di capocannoniere ad Eddy N’Docidel Piovà Massaia. A festeggiare la squadra vincitri-ce c’era anche Giuseppe Pavesio, da tanti anniappassionato sostenitore e tifoso delle formazionicalcistiche piovatesi, a partire dalla mitica Plebate,che non perdeva mai una partita.

BEVILONGA.Nonostante il clima incerto, sono stati un centinaio

i partecipanti, domenica 9 giugno, alla settima edi-zione della Bevilonga, organizzata dalla polisporti-va Coccosport, a conferma del gradimento che godequesta camminata nel verde con soste nelle aziendevitivinicole locali, per degustare vini e prodotti tipi-ci. In ciascuna azienda i partecipanti hanno avutomodo di visitare le vigne e le cantine, accompagna-ti dai titolari, che hanno illustrato le tecniche pro-duttive attuali, raffrontate con quelle di un tempo.

L’associazione Palio ha curato l’apprezzato pranzoservito presso l’azienda agricola Bonvino. Ad allie-tare il gruppo, le improvvisazioni musicali alla chi-tarra di Gianfranco Porrà.

GREEN VOLLEY.Domenica 30 giugno al campo sportivo Conrotto siè svolta la nona edizione del Torneo di Green Volleyalla baraonda, organizzato dalla Coccosport. La manifestazione ha confermato la validità dellaformula, che prevedeva incontri fra squadre formateda tre giocatori, di cui una donna sempre in campo.Per i numerosi partecipanti è stata l’occasione per

trascorrere una piacevole giornata in compagnia ecimentarsi in un’attività sportiva amatoriale partico-larmente apprezzata anche dai non giovanissimi.

F.Z.

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Notizie in Comune

Il Ponte 45

INFORMAZIONI UTILI

ORARIO APERTURA Mattino 08.30 - 13.00 Pomeriggio15.30 - 19.30Giorno chiusura sabato pomeriggio

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Notizie in Comune

BIBLIOTECA CIVICA “EUGENIO ROCCA”

Alla Biblioteca Civica sono arrivati molti libri donati da persone gene-rose. L'invito è di approfittarne per una lettura variata ed interessante.Ultimamente frequentano la Biblioteca numerosi ragazzi che non soloprendono in prestito libri, ma li sfogliano, consultano ed ammirano, eformulano domande ed osservazioni. Le loro visite gradite portanoallegria e gioiosa vivacità. Rivolgo nuovamente l'invito a diventarevolontari per la Biblioteca e per questo rivolgersi al Comune. Grazie.

IL DIRETTOREPiera Perotto

lunedì 16.00 - 18.00mercoledì 10.00 - 12.00sabato 16.00 - 18.00

DA MAGGIO A OTTOBRE

DA NOVEMBRE AD APRILE

lunedì 15.00 - 17.00mercoledì 10.00 - 12.00sabato 15.00 - 17.00

OR

AR

I D

IA

PE

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SERVIZIO ANTIFUMO

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Notizie in Comune

Il Ponte 47

Attività del Distretto Sanitario di CocconatoCorso Pinin Giachino 31 - Telefono 0141 907107

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Il Ponte48

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Notizie in Comune

Hollibus AutoserviziLinea Tonengo-Moransengo-Cocconato-Cunico-Asti FS

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Il Ponte

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Notizie dalle frazioni

Il Ponte 51

Stringendo i denti per mantenere vive le tradizioni, come ogni anno, il primodi settembre abbiamo celebrato la Santa Messa nella chiesa di Vastapaglia.La calda domenica ci ha accompagnati in una versione un po' più ''familiare''della solita funzione in quanto don Igor, anziché fare la solita predica parlan-do del Vangelo, ha dialogato un po’ con noi, raccontando anche a chi è venu-to dal concentrico i nostri sforzi per mantenere in buono stato la struttura e ilterreno circostante.Una risata l'ha strappata un po’ a tutti quando ha chiesto il motivo per cui nonavessimo allestitoil solito rinfrescosul sagrato e se lacrisi fosse arrivataanche qui; pronta-mente rassicurato,si è gentilmente

prestato alla nostra richiesta di una benedizione esterna deltetto della chiesa rimesso a nuovo nella settimana precedente.Un centinaio di persone tra residenti, amici, nativi della bor-gata e ''nuovi acquisti'' hanno affollato “il Ghiro dormiglione”,l’affittacamere della famiglia Miraldi, che ci ha ospitati nelsuo cortile per il rinfresco; fatto apprezzato dai presenti poichènei primi anni ottanta la festa si faceva proprio in quel cortile,quello di Severino, personaggio da tutti ricordato con affetto.Anche quest'anno è doveroso citare le donne che si sono pro-digate nella pulizia prima e nella preparazione di torte e lec-cornie varie poi. Tutto il ricavato della Santa Messa sarà desti-nato a pagare il conto del muratore. Una rassegna di foto di vecchi rinfreschi, momenti di festa anni ottanta e novanta, hadestato molta curiosità e vari commenti sul ''com'era''; l’evento sarà ripetuto l'anno prossimo nella speranza di riuscire atrovare nuovo materiale da stampare.Come sempre un arrivederci all'anno prossimo.

Raffaella Conti

Vastapaglia

La festa di San GratoIn borgata Tuffo, la Festa di San Grato ha raccolto tutti gli abi-tanti per un momento di simpatica socializzazione anche gra-zie all'esperta opera del Priore del rione il Sig. Renzo Cocilio.

M.M.

Tuffo

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Spazio Aperto

Il Ponte52

Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla,recentemente durante un’intervista ha affer-mato: "Non farei mai uno spot con una famigliaomosessuale. Non per mancanza di rispettoma perché non la penso come loro, la nostra èuna famiglia classica dove la donna ha unruolo fondamentale". E prosegue: "Noi abbia-mo un concetto differente rispetto alla fami-glia gay. Per noi il concetto di famiglia sacra-le rimane un valore fondamentale dell'azien-da".

Vorrei far notare a chi mi legge la diversità frail fare una scelta e il dichiararla con i suoi per-ché. Un conto è infatti poter osservare chenegli spot Barilla non sono rappresentatimodelli di “affetti diversi”, un altro è invecedichiarare che tale scelta deriva da un giudiziodi merito che nega e ripudia l’evidenza disituazioni reali e attuali.

Colpito da tali affermazioni, vista la mia pro-fessione ho sentito il dovere di scrivere aGuido Barilla un lettera che gli ho inviato ediffuso anche su un canale frequentato daicomunicatori e dalle imprese (Spot&Web). La pubblico integralmente anche per i lettoride Il Ponte per stimolare alcune riflessioni sultema.

“Caro Guido Barilla,mi consenta di dirle due cose. Sono PietroGreppi, advisor per la comunicazione e ilmarketing etici. Ho deciso di scriverle per vari motivi legatianche alla natura del mio apporto professio-nale alla comunicazione, e soprattutto perchéla sua, come tutte le grandi aziende che inve-

stono in pubblicità, ha il potere di lasciare ilsegno con ciò che fa e dice. E questo potereporta, o almeno dovrebbe portare con sè lanecessaria presa in carico della responsabilitàdelle conseguenze derivanti, anche solo poten-zialmente, dalle proprie azioni, soprattuttoquando sono promosse tramite un media digrande impatto come quello televisivo. Io non sono un suo amico, ma ho notato cheanche qualcuno che lo è le scrive in propositoalle sue recenti esternazioni sulla questioneomosessuale. Qualcuno di loro è anche amicomio. Perchè sì, ho degli amici omosessuali,fatto che non ho mai registrato fino ad oggicome questione su cui soffermarmi. Ma in que-sto caso, da lei ingenuamente portato alle cro-nache contro se stesso e la sua azienda, hosentito la necessità di farle giungere spunti diriflessione.Come capita nella vita normale, di spaghetta-te insieme agli amici ce ne sono state parec-chie e durante queste occasioni è certo che lasensazione generale sia quella di sentirsi infamiglia. Quel genere di famiglia inclusivadove “aggiungi un posto a tavola” è frase piùfrequente di “no tu no”. Quel genere di fami-glia che comprende parenti e amici, conoscen-ti e appena conosciuti, adulti e bambini, uomi-ni e donne. Alcuni di questi amici hanno unorientamento diverso dal mio e vivono relazio-ni di coppia serene o tumultuose come ognialtra coppia. Spesso dimostrano capacità diallevare, con responsabilità esemplare, cuc-cioli di uomo anche senza poterli generare e,lo posso testimoniare, spesso comprano pastaBarilla… e qui mi interrompo perché provo uncerto disagio a parlare di questi miei amiciconsiderandone la diversità come argomentodi discrimine, ma questo si è reso necessariodal caso da lei sollevato.

Etica. Di che pasta siamo fatti?

Pietro Greppi

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Spazio Aperto

Il Ponte 53

Capisco che i suoi consulenti esterni e internipossano anche non capire il significato delladiversità, perché per farlo dovrebbero entrarenella vita reale, quella vita che per qualchestrano motivo ignorano proprio quando devo-no considerarla come argomento di vendita.

Stranezze che generano quei mondi neppureideali nei quali accadono cose ridicole e pococredibili… Stranezze che lei è anche disposto apagare. Non serve essere imprenditori, né pub-blicitari per comprendere come la vita realesia fatta di relazioni che costantemente siintrecciano in modo non ingessabile nei for-mat pubblicitari. Rompa gli schemi che la tengono legato ad unformat irreale. Prenda coscienza del potereche le dà l’essere l’erede di un impero alimen-tare che a colpi di 30 secondi può anche gene-rare una cultura formativa e ne produca di cre-dibile e inclusiva. Si chiederà per quale motivo dovrebbe dareascolto a me che non sono neppure un amico…Ecco allora una riflessione che spero la con-vinca: come si comporterebbe se un giorno isuoi figli le dovessero confidare di essere omo-sessuali? Chiuderebbe l’azienda? Farebberoancora parte della sua famiglia? Gli togliereb-be il piatto di pasta dalla tavola?Ci pensi.Un saluto”. Pietro Greppi

“Spazio Aperto” ospita in ogninumero un tema diverso di interessegenerale. I lettori possono inviare alla Segre-teria del Comune di Cocconato i pro-pri commenti e opinioni sul tematrattato che saranno pubblicati sulnumero successivo de “Il Ponte”. E’ possibile inviare i commentianche via mail all’indirizzo: [email protected],avendo cura di firmarli sempre connome e cognome.

“Tutto quello che merita di essere fatto, merita di essere fatto bene”.

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MILANO - VENEZIA - TUFFO di COCCONATO

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Storie, racconti e tempo libero

Il Ponte54

La Stampa, 11 febbraio 1925

SI UCCIDE GETTANDOSI SOTTO IL TRENO

Il ferroviere Bartolomeo Ossola ha trovato sulla linea Torino-Chivasso, e più precisamente nel tratto fra il casel-lo 14 bis e quello n. 15, il cadavere di una donna completamente maciullato dalle ruote di un treno. Da indagi-ni esperite dai carabinieri della stazione di Cocconato, sarebbe risultato trattarsi di un suicidio avvenuto versole ore 20 di martedì, al passaggio del diretto.La morta era assolutamente irriconoscibile, ma da un certificato, trovato in una borsetta sfuggita all’infelice almomento del tragico investimento, e andata a finire in fondo alla scarpata, l’infelice fu identificata per certaEmilia Bertilla di Baldassarre, di anni 25, di Cocconato. Per cura dei carabinieri i miseri resti della disgraziatasuicida vennero trasportati nella vicina camera mortuaria.

La Stampa della Sera, 23 settembre 1933

IL “R.A.C.I.” A COCCONATO

Il R.A.C.I. (Reale Automobile Club d’Italia, n.d.r.) di Torino organizza per i soci e famiglie, per il giorno 1°ottobre, una vendemmiata a Cocconato. Potranno parteciparvi le signore e dopo il pranzo, servito a cura dellasede del R.A.C.I., chiuderà la giornata una corsa automobilistica fra i bambini intervenuti alla simpatica riu-nione.

La Stampa, 14 luglio 1938

COCCONATO (m. 491 s. m.)La più ridente stazione autunnale del Monferrato a soli 38 km da Torino.

Clima saluberrimo - Panorama meraviglioso - Ottimi alberghi con cucina famosa - Prezzi modici - Ogni confort- Carni - Salumerie - Vini squisiti.

La Nuova Stampa, 7 agosto 1949

UN BIMBO DI TRE ANNI IN UNA PENTOLA D’ACQUA BOLLENTE

Dopo tre giorni di agonia è deceduto ieri all’ospedale delle Molinette, dove era stato ricoverato, il bimbo Rober-to Chiesa, di anni tre, abitante in corso Sebastopoli 48. Il Roberto era stato accompagnato a Cocconato ospitedei nonni. Giovedì, lasciato per un istante incustodito, il piccino si era avvicinato ad un pentolone di acqua bol-lente e vi era caduto dentro.

Stampa Sera, 15 giugno 1960

FERISCE UNA VICINA A COLPI DI TRIDENTE

E’ stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale, la quarantanovenne Elsa Ongano, residente in frazione Bovi-no di Cocconato d’Asti. La donna, colpita al capo con un tridente dall’agricoltore Giuseppe Vergano, di 81 anni,aveva riportato una vasta ferita al cuoio capelluto e la commozione cerebrale. Il grave episodio è avvenuto oggi.La Ongano si era messa a litigare con una vicina di casa, la settantenne Pierina Perotto, moglie del Vergano.Quest’ultimo interveniva e colpiva la rivale della moglie con un tridente. La Ongano si accasciava al suolo. Soc-

Cronache dal passato a cura di Achille Maria Giachino

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Storie, racconti e tempo libero

Il Ponte 55

corsa da alcuni contadini, a bordo di un’autoambulanza della Croce Verde veniva trasportata all’ospedale, doveè stata ricoverata.

La Stampa, 5 maggio 1992

ITINERARI DELLA MEMORIAIl paese che piace a Montanelli. Cocconato d’Asti, paradiso senza ciminiere

Gli “Itinerari della memoria” toccano Cocconato d’Asti, piccolo paradiso nel cuore del Monferrato. C’è ariabuona, prima di tutto aria pulita. Non ci sono ciminiere e l’inquinamento atmosferico è un fenomeno lontano,si indovina appena oltre il mare delle colline che si rincorrono a perdita d’occhio. Poi, c’è in giro profumo ditrasparenza amministrativa e di grande solidarietà umana: il sindaco, farmacista in pensione, rinuncia all’in-dennità, gli assessori e i consiglieri di maggioranza, a loro volta, convogliano i gettoni di presenza in un fondocomune, destinato ad opere di assistenza o per finanziare iniziative culturali. E gli abitanti? Ne seguono l’e-sempio, prestano tutti servizio come volontari in diversi settori, organizzano mostre e concerti, grandi cene d’a-micizia, gare di moto e raduni di Ferrari d’epoca; sotto la spinta entusiastica di Angelo Alluto, presidente dellaPro Loco, si prodigano per il buon nome del paese e per far sì che l’ospite si senta sempre a proprio agio. Unpaese che piace a Indro Montanelli e che un giorno ha scritto: “Mi piacerebbe ritirarmi e trovarmi lì una stan-zetta e vivere in mezzo a gente ordinata”. Perché Cocconato gli ricorda Fucecchio, il paese natale, dov’era sin-daco suo nonno, farmacista, con collaboratori che pensavano agli altri, non alle proprie tasche. Cocconato, chesi raggiunge attraverso uno degli itinerari che attraversano le località più belle del Piemonte, è “un pais piend’atrative”, come canta Pilotti Pin, poeta locale. E’ ricco di storia, ma anche di tradizioni gastronomiche: “’dCoconà l’è costa la canson: salam, robiole, trifole e vin bon”. Il salame è prodotto secondo le raccomandazio-ni di Guido Ferrero, norcino inarrivabile; le robiole sono tra i formaggi doc dell’Astigiano; ottimi il Barbera,il Freisa, il Grignolino e il vino cosiddetto “da messa”, che la famiglia Bava presenta, ogni anno, con contornodi rappresentazioni teatrali e di concerti d’alto interesse.

La Stampa, 21 aprile 1993

MANGIAR BENE A COCCONATO D’ASTIVecchie ricette nelle stanze un po’ liberty

Il tempo s’è girato al bello, e la primavera pare essersi finalmente affermata. Allora, che cosa c’è di meglio diuna gita in campagna? Aria buona e cibo con ricette monferrine. Se cercate queste ultime vi segnaliamo il Regi-na di Cocconato d’Asti, grazioso paesetto a 401 metri d’altitudine. Il ristorante, rinnovato in stile liberty (conqualche pezzo originale) nell’87, è l’erede di una ottocentesca “posta” di cavalli che facevano la spola tra Astie Torino. Il locale (sui cento coperti in due sale) è dominato da pareti rosa e vetri infiorati. Lo conducono CarloFaccio e Angelo Andreotti (no, non c’entra con il più noto Giulio) e le loro proposte sono di schiette ricettemonferrine. Come dire trionfo di acciughe sotto bagnetto, agnolotti “nostrani”, coniglio stufato, torta di melee via dicendo con le tante piemonteserie golose. Il prezzo, vini esclusi (e tutti piemontesi), è fissato sulle 35mila (ci si può stare, vi pare?) con menù pilotato che prevede più voci di antipasti, due primi, tre secondi e ildessert (oltre alla già citata torta, da non perdere lo zabaglione fresco). Buon appetito!

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E' nato a novembre del 1887, nella casa compratada suo nonno Pietro nel 1846: dal nome del nonno,la casa e la località prenderà anche il nome di"Pedrinet", aggiungendosi alla denominazione uffi-ciale di allora di "Regione Madonna o Croce". Parliamo di nostro padre, Pietro Bonello, uno degliemigrati cocconatesi. Rimane orfano di mamma a4 anni ed è allevato dal padre Alberto (Bertulin),che possiede un negozio ditessuti nell'attuale via Alfieri,oltre ad interessarsi e praticarequello che oggi chiameremola " medicina alternativa".Ultimata la terza elementareva a lavorare giovanissimo adIvrea in un ristorante il cuiproprietario è un amico delpadre Alberto, ma non è sod-disfatto del lavoro troppo gra-voso. Non riesce ad andarseneperché il padrone trattienesempre parte della sua paga.Per ovviare a questo fatto si fafare un vestito dal sarto chelavora di fronte al ristorante:lo paga parzialmente pregan-dolo di farsi dare la differenzadovuta dal suo padrone. Lavo-ra successivamente con soddi-sfazione a Santhià, poi all'Al-bergo del Nord a Gressoney SJean, esistente ancora fino aqualche anno fa. Nel 1904, a 17 anni, emigra inFrancia e lavora come camerie-re all' Hôtel du Cap, ad Antibes e vi rimarrà, a partela parentesi del servizio militare in Italia,fino al1933.A quei tempi l'attività alberghiera sulla CostaAzzurra era rivolta principalmente alla facoltosaclientela inglese e americana e si svolgeva sola-mente nel periodo invernale. Pertanto, per i primitempi,fino al 1914, lavora a Courmayeur nel perio-do estivo, partendo da Cocconato in bicicletta.Dai suoi racconti e dai nostri ricordi emerge unavita fatta di sfida e determinazione per superare ledifficoltà. Impara il francese che scrive e parla cor-rettamente: conserviamo quaderni ordinatissimi diesercizi, di poesie, di canzoni trascritte e di lettere

Ricordi di una emigrazione, storia di una casa.

inviate... Sa conquistare stima e fiducia degli amicie superiori e si sente soddisfatto dei risultati otte-nuti. Lavora come responsabile di piano (chef d'é-tage) in un albergo di grande prestigio, frequentatoda personaggi illustri (ricordiamo le pantomimeimprovvisate da Charlie Chaplin-"Charlot" - pernoi ragazzi). Gli piace molto la compagnia diamici, la musica operistica, il ballo… e la sua bici-

cletta. Fra gli amici ita-liani si ritrova con Ste-fano Borello "steu d'laRegina"(ved. foto):dagli aneddoti raccon-tati emerge lo spiritoburlone di entrambi. Nel 1920 si sposa conMaddalena Promis,anche lei emigrata inFrancia giovanissima,dalla provincia di Savo-na e con la stessa espe-rienza alberghiera aNizza, Montecarlo,Antibes ecc... Nascia-mo noi. Nel 1933, acausa delle leggi fran-cesi sull'occupazione(che prevede un sololavoratore per famigliae il contenimento deilavoratori stranieri), silicenzia e compra unbar ristorante nella vici-na Nizza. In questoperiodo meno fortuna-

to, attraversato da crisi economica e guerra, trovagrande appoggio in una moglie meravigliosa che insilenzio l'aiuta a conservare un clima sereno pertutta la famiglia.Nel 1944 Nizza viene bombardata, il bar è distrut-to. Torna con tutta la famiglia a Cocconato nellacasa del Pedrinet in condizione di povertà, cosìcom’era partito. Da tutte queste vicissitudini, emerge un punto diriferimento: il Pedrinet.Per eredità la casa era divisa fra i fratelli Alberto eGiovanni. La parte di Giovanni- che gestisce unristorante al Rocco-fu comprata nel 1924 dallafamiglia Sarboraria Annibale ed Edvige. A nostro

Al centro Stefano Borello (steu d'la Regina),a destra Pietro Bonello (Pierino

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padre,figlio di Alberto, compete la parte nord. E'stata una casa amata e accudita da nostro padre.Negli anni trascorsi all'estero ha continuato adapportare modifiche e migliorie ed adarredarla:sognava di ritornarci. Ma come abbiamovisto, il ritorno non è stato nella forma desiderata.Il Pedrinet diventa un rifugio obbligato per tutta lafamiglia. Abbiamo però sentito l'accoglienza, lasolidarietà e l'amicizia del paese attraverso tantipiccoli episodi che hanno alleggerito il disagio etrasformato la pena in gratitudine. Ci siamo sentitiinseriti quasi naturalmente nella comunità Cocco-natese. E sono anche nate le prime simpatie chesfoceranno successivamente nel matrimonio diLaura con Claudio Masoero di S.Carlo, e di Paolocon Annamaria Roberto (Anna del gelatè). La per-manenza dura circa 3 anni, intensi di avvenimenti edi spostamenti per lavoro, dopo di che, lentamentela famiglia si ricompone ad Ivrea. Pietro Bonello, il

"Pierino" per molti, si spegne serenamente ad Ivreanell'ottobre 1973. Ha voluto essere seppellito aCocconato, dove, diceva, "da lassù voglio contem-plare il bel panorama sulle colline del Monferrato".Ora, quando arriviamo al Pedrinet da Ivrea, apertoil cancello bianco, ci saluta l'ippocastano, piantatoda Annibale Sarboraria alla nascita di Paolo. Incon-triamo il "cancello dell'amicizia" che abbiamolasciato fra le due proprietà con Aldo... pensiamoalla pagnotta di pane che Romano ci aveva passatodi nascosto quando avevamo fame... e tante altrecose: ogni angolo è un ricordo.Questa è la sintesi di una storia che può sembraretriste, ma non lo è.E il Pedrinet continua per noi ad essere il punto diriferimento di sempre.

Maria, Laura e Paolo Bonellofigli del "Pierino"

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Seduti sul pavimentooppure bocconi, lavora-vamo con impegno acostruire case, castelli o

ponti, scegliendo con cura i pezzi più adatti. A volte i nostri gio-chi erano interrotti da piacevoli incombenze: Suor Luigia ci chia-mavano in cucina per essere aiutata a sgusciare i piselli e i fagio-li oppure per asciugare le posate. Essere scelti era un segno di par-ticolare fiducia e noi l’apprezzavamo adeguatamente. Suor Luigiaera sempre allegra e lavorare con lei era bello. Al tempo dellemarmellate ne lasciava un po’ in fondo al tegame, che noi ripuli-vamo coscienziosamente. Leccare i mestoli e cucchiai e ripulire iltegame della marmellata era una delizia, seconda soltanto a quel-la delle ciliegie. La Ginia, in giugno le appendeva, legate a maz-zetti, a un cordino tirato tra la porta e la vetrina della sua bottega,e noi le acquistavamo prima di andare all’asilo. Erano rosse esugose e a merenda le assaporavamo lentamente, ad una ad una,cercando di far durare la delizia il più a lungo possibile.La merenda precedeva di poco il ritorno alle nostre case. Ricordoche a volte le mamme, in attesa davanti al cancello, vedevano ilfiglio o la figlia fare rapidamente dietro-front e ripercorrere trafe-lati il vialetto d’ingresso. Andavamo a raccomandare a Suor Assi-stente di non abbattere una costruzione di cubetti particolarmenteriuscita per poterla ammirare ancora una volta il giorno dopo.Spesso in primavera, dopo essere uscita dall’asilo, mi avviamocon Elsa, verso al sua casa, era un po’ fuori dal paese e avevaun’attrattiva speciale: la stanza delle mele. Era una stanza ampia con il pavimento interamente ricoperto dipaglia. La mamma di Elsa in autunno, dopo la raccolta, posava le mele sullo spesso strato di paglia per iso-larle dal freddo del pavimento. Le sistemava con cura, un po’ discoste una dall’altra, per evitare che le meleche si guastavano contagiassero le altre. Poi le ricopriva con altra paglia; le mele, così protette, avrebberocompletato bene la loro maturazione. In aprile la provvista era praticamente finita, ma noi riuscivamo semprea trovarne ancora qualcuna, sfuggita alle ricerche della mamma di Elsa. Sedute sulla paglia rosicchiavamo congusto quei frutti piccoli e avvizziti, dal sapore leggermente asprigno. Poi uscivamo dalla porta di dietro, quel-la che dava sui prati, e ci lanciavamo in una corsa senza freni per il ripido pendio che conduceva al bosco. Ilboschetto era limitato, da quella parte, da fitti cespugli di biancospino.C’era un sentiero stretto, tra un cespuglio e l’altro, e noi ci inoltravamo tra gli alberi dopo aver spostato concautela i rami spinosi che nascondevano il passaggio. C’erano tante piante robuste e frondose, e macchie,macchie enormi di anemoni rosati, di pervinche e di viole. Contemplavamo per qualche istante quella mera-viglia, poi iniziavamo a raccogliere i fiori: gli anemoni prima poi le pervinche e infine le violette, la cui rac-colta richiedeva più tempo e ogni fiore era più bello del precedente, e doveva essere assolutamente raccolto,anche se le nostre mani erano già colme. Riunivamo i fiori in grossi mazzi, che legavamo con il filo da cuci-re portato da casa. Prima di avviarci ammiravamo ancora una volta quelle macchie colorate e, di tanto in tanto,indugiavamo a raccogliere un anemone o una pervinca particolarmente attraente. Ci allontanavamo dalboschetto a malincuore, quando del sole si vedevano solo gli ultimi raggi. La sera, prima di addormentarmi,andavo a dare un’occhiata all’albero dei fiori azzurri, che proiettava la sua ombra amica nel giardino incoltodietro il cancello proprio sotto le finestre di casa mia. Scivolavo nel sonno felice e piena di attesa per il risve-glio, che mi avrebbe portato un altro giorno, tutto da vivere.

Elvira Giachino

... e c�erano ...

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Lungo strada Monsimone, in frazione Tuffo, abreve distanza dalla cascina Giachino, sorge un ele-gante pilone votivo in mattoni a vista, eretto nel1910, davanti al quale transita, la prima domenicadi settembre, la processione di San Grato. Nel1988, nella nicchia il dipinto su lamiera di Maria

Ausiliatrice, ormai degradato, venne sostituito da un nuovo dipinto,con analoga raffigurazione, opera della pittrice Luisa Andriano.Cocconatese d’adozione, l’artista, che vive e lavora a Torino, è presentenel mondo dell’arte da moltissimi anni ed è anche autrice di poesie. Lesue opere di stile figurativo spaziano dalla figura umana al paesaggio, aifiori, agli animali, ai clowns, con particolare sensibilità, trasmettendo achi le guarda l’emozione intensa di vivere ciò che essa intende esprime-re. Ha esposto in mostre personali, collettive e rassegne in tutta Italia eanche all’estero, conseguendo importanti premi e riconoscimenti. Hainoltre illustrato le copertine di libri di poesie e romanzi. Le opere della pittrice saranno esposte dal 26 ottobre all’8 novembre2013 alla Galleria d’arte “Arte Studio”, in corso Bernardino Telesio32 a Torino (orario da lunedì a sabato 16.00 – 19.00).

F.Z.

La torre di Cocconato

Maria Ausiliatrice (pilone votivo, Tuffo)

Tulipani

Cascinale La vigna

Luisa Andriano

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Il dottorA c h i l l eM a r i aGiachino,m e d i c omilitare epresidentedell’Asso-c i a z i o n eNazionaled e l l a

Sanità Militare, sezione Piemonte-Lombardia-Valle d’Aosta, ha tenuto il 24 settembre a Tori-no, presso il Centro Studi Cultura e Società,una conferenza sull’assistenza medica suicampi di battaglia nelle guerre risorgimentali.Il relatore ha condotto un excursus storico apartire dall’assistenza medica sui campi dibattaglia nell’antichità, per soffermarsi poisulle guerre di indipendenza e in particolare labattaglia di Solferino (24 giugno 1859), checausò 29 mila caduti e considerata momentodi origine della Croce Rossa. Lo studioso haparlato, fra l’altro, degli ospedali militari deiromani, detti valetudinaria, dei chirurgi fran-cesi Ambroise Parè che nel Cinquecentoinventò la legatura dei casi nelle amputazioni,Pierre-Francois Percy, inventore della pinza“cava-palle”, e Dominique-Jean Larrey, unodei padri della medicina d’urgenza.Il dottor Giachino ha anche tracciato la figuradi Alessandro Riberi, medico e chirurgo, a cuisi deve la nascita del Corpo della Sanità Mili-tare, istituito nel 1833 da Carlo Alberto,seguendo i suoi suggerimenti, e di FerdinandoPalasciano, dimenticato medico e precursoredella Croce Rossa che nel 1848 a Messina pre-stando cure mediche ai nemici rimasti feritidurante i combattimenti, tanto da essere accu-sato di insubordinazione e condannato a morte(pena poi commutata in un anno di carcere).La conferenza, seguita da un folto pubblico, èstata ravvivata dalla proiezione di diapositive edi spezzoni di filmati di battaglie e ospedali dacampo del passato, nonché dall’esposizione distrumenti chirurgici ottocenteschi apparentan-ti alla collezione privata del relatore.

F.Z.

Conferenza sulla sanità militare

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Attività del Comune

Nel 2009, vinte le elezioni,trovammo come prima patatabollente il caso del “Centrobenessere”. E’ ormai noto chela nostra maggioranza, valuta-to il progetto, ha deciso diaccantonarlo, non ritenendoloeconomicamente e finanzia-riamente sostenibile per ilnostro Comune. Dal canto suola minoranza, che aveva pro-posto l’iniziativa quandoamministrava Cocconato, haovviamente criticato questascelta, accusandoci di nonvolere il rilancio turistico edeconomico di Cocconato. Poiché di tanto in tanto, nelconfronto consiliare ma anchenei colloqui con i cittadini, ilproblema torna di attualità, miè sembrato giusto, consultatala corposa documentazioneconservata nell’archiviocomunale, dare una versionecompleta dei fatti, insieme aduna spiegazione il più detta-gliata e circostanziata possibi-le del nostro pensiero.Tutto comincia il 23 settembre2006 quando la Giunta, condelibera n. 55, autorizza il Sin-daco a proporre alla RegionePiemonte un’istanza di contri-buto ai sensi delle LeggiRegionali n. 4 e n. 5 del24.1.2000 e del Bando “Inter-venti regionali per lo sviluppo,la rivitalizzazione e il miglio-ramento qualitativo dei territo-ri turistici”. Il 7 ottobre il Tec-nico Comunale pubblicaall’Albo Pretorio un bando“per il conferimento dell’inca-rico professionale per lo stu-dio di fattibilità, progettazionepreliminare e definitiva per ilavori di realizzazione di strut-tura finalizzata al turismo delbenessere nell’area comunalein regione Vallone”. L’importopresunto dell’opera vieneindicato in euro 1.200.000,00

ed il termine per la presenta-zione della richiesta viene sta-bilito nel 16 ottobre 2006.L’ultimo giorno utile vienepresentata la richiesta di ungruppo di professionisti(Geom. Claudio Durando diCocconato, P.I. PierpaoloSerra di Pollenzo, Ing. GiorgioPiccinino di Asti e Geol.Mauro Castelletto di Chivas-so) che il 17 ottobre costitui-scono fra di loro una associa-zione temporanea con esclusi-vo scopo “di svolgere le atti-vità professionali di cui al pro-getto di costruzione strutturafinalizzata al turismo delbenessere nel Comune di Coc-conato”. La richiesta dei pro-fessionisti viene accolta e il 17Ottobre il Tecnico Comunaleaffida loro l’incarico per laredazione dello studio di fatti-bilità nonché del progetto pre-liminare e definitivo, prenden-do atto che gli stessi professio-nisti si avvarranno della con-sulenza della società consorti-le Langhe Monferrato e RoeroS.C.A.R.L. di Mango. Lespese professionali sono pre-ventivate in euro 68.957,12IVA inclusa per i professioni-sti e in euro 44.054,40 IVAinclusa per la società di consu-lenza; nel disciplinare, sotto-scritto il 20 ottobre, i profes-sionisti accettano che, in casodi mancata concessione delcontributo regionale, il lorocompenso si riduca ad euro6.000,00 IVA inclusa. Il paga-mento delle parcelle per lostudio di fattibilità sarà poicontabilizzato nel 2007, conuna spesa di euro 22.464,00.Il 24 e il 25 novembre 2006 iprofessionisti presentanorispettivamente i progetti pre-liminare e definitivo dell’ope-ra, approvati dalla Giunta il25.11.2006 con delibere n. 74

e n. 75. Il costo previsto è dieuro 1.822.870,68 di cui euro1.079.289,45 per i lavori, euro44.054,40 per lo studio di fat-tibilità, euro 141.576,00 perspese tecniche, espropri e pub-blicità, euro 171.572,15 perIVA ed euro 386.378,68 perimpianti, arredamenti, coper-tura della piscina, attrezzaturee accordi bonari. Come pensal’allora Amministrazione difinanziare una spesa così rile-vante? Con un contributo dieuro 730.000,00 (che laRegione Piemonte concederàcon determinazione dirigen-ziale n. 51 del 4.2.2008, nellaquale si impone l’inizio deilavori entro il 30 giugno 2008e termine entro tre anni dallaconcessione del contributostesso) e con un mutuo di euro1.092.870,68. Da notare che ilmutuo non verrà mai richiestodal Comune, né alla CassaDepositi e Prestiti né ad altrebanche; è possibile che l’Am-ministrazione si sia resa contoche il costo di un mutuo sareb-be stato esorbitante per ilnostro modesto bilancio?Sembrerebbe di si, visto cheviene attivato un nuovo, lungoe complesso percorso, per tro-vare soluzioni alternative edeconomicamente più conve-nienti.Il primo passo del nuovo per-corso data al 5.1.2008 quandola Giunta incarica lo studiolegale Merani & Associati diTorino “per il supporto e l’as-sistenza legale alla redazionedel bando di gara e nelle fasidi aggiudicazione”, con unaspesa che a consuntivoammonterà ad euro 6.885,00.Nell’autunno il bando è pron-to: con una ulteriore spesa dieuro 1.028,46 viene pubblica-to per estratto sulla GazzettaUfficiale e su un giornale

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Si fa presto a dire “benessere”

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Attività del Comune

locale. L’obiettivo dell’Ammi-nistrazione è quindi attivareuna concessione per la gestio-ne dell’impianto, previacostruzione della struttura ederogazione dei servizi: cioè adun potenziale imprenditoreprivato interessato all’affare sipropone di investire i denarinecessari per costruire l’im-pianto (euro 1.636.132,00),per poi darglielo in concessio-ne da gestire per 25 anni,periodo nel quale l’imprendi-tore sosterrà i costi, ma incas-serà i proventi. Anche se ilComune di Cocconato pensadi trasferire all’imprenditoreparte del contributo Regionale(euro 605.000,00), l’operazio-ne è evidentemente di scarsointeresse, visto che tre soleimprese vengono a prenderevisione dei documenti, manessuna parteciperà al bandoper aggiudicarsela.Approssimandosi la scadenzaper l’inizio dei lavori, a Giu-gno 2008 l’Amministrazionechiede alla Regione una proro-ga del termine fino al31.12.2008, seguita da unaseconda richiesta del16.12.2008 per prolungareancora la scadenza fino al30.6.2009; entrambe le richie-ste sono accolte. Nel frattem-po nel bilancio comunaleviene prevista l’assunzione diun nuovo mutuo da euro50.000,00 sempre da destinarealla medesima opera, mutuoche però non verrà mai richie-sto.Intanto la crisi economica efinanziaria mondiale, scoppia-ta a settembre 2008, cominciaa farsi sentire e un’operazionegià poco interessante in condi-zioni normali diventa presso-ché impossibile. Ma volendo atutti i costi concretizzare ilavori – che vennero presenta-ti al “popolo” ne “Il Ponte” n.68 del maggio 2009 sotto ilpomposo titolo “CentroBenessere: imminente avvio

dei lavori” – l’Amministrazio-ne cerca il sostegno finanzia-rio “di un fondo recentementecostituito e sottoscritto daFondazione Cassa di Rispar-mio di Torino, FondazioneCassa di Risparmio di Asti,Fondazione Cassa di Rispar-mio di Alessandria”. I nostripredecessori nell’articolo cita-to scrivevano che “…possia-mo ormai affermare con cer-tezza di avere tutte le carte inregola per poter contare anchenoi sul sostegno di questofondo…” e ancora “stiamo giàpredisponendo tutta la docu-mentazione per perfezionaregli atti che ci permetterannofinalmente, in tempi brevi, didare il via all’inizio dei lavo-ri”. In realtà quando a metàgiugno 2009 l’Amministrazio-ne Marchisio entrò effettiva-mente in carica, nulla era statopredisposto né per l’inizio deilavori – frettolosamente datiper imminenti un mese prima– né per il completo e certofinanziamento dell’opera(parlo di finanziamento certoe completo perché le leggi sta-biliscono che un lavoro pub-blico possa essere appaltatosolo se TUTTA la spesa ècoperta da entrate; nel nostrocaso, come si è visto, essendoil contributo regionale l’unicaentrata certa, si era ben lonta-ni dal totale finanziamento del“centro benessere”. Quantopoi al contributo della Regio-ne è bene essere chiari: alcunibuontemponi, anche se titolaridi cariche pubbliche, hannoforse pensato – e spiegato aloro modo – che il contributofosse da intendersi come unBancomat: scrivo in Regione,chiedo i soldi e questa me limanda. Purtroppo non è così,il contributo sarebbe statomaterialmente erogato solo arendicontazione dei lavori e sene avessimo chiesto anchesolo una parte senza poi rea-lizzare tutta l’opera, la Regio-

ne ci avrebbe obbligato a resti-tuire quanto indebitamenteincassato). Cosicché i nuoviamministratori, per rispettarele scadenze, scongiurare lapossibile revoca del contributoe dimostrare alla Regione chequalcosa, benché di modestaentità, si stava facendo, dovet-tero provvedere in tutta frettaad affidare un piccolo lavorodi modifica della strada diaccesso. Subito dopo pren-demmo contatto con il“fondo” per verificare se levoci fatte circolare in paese –e cioè che il Comune avrebbeavuto a fondo perduto lasomma necessaria per realiz-zare l’opera – fossero vere. Ifunzionari del fondo, denomi-nato REAM SGR, ci accolseromolto cordialmente e ci scris-sero le loro condizioni:1) indispensabile e prioritarioche il Comune, prima di sotto-scrivere qualsiasi contratto diprestito, trovasse il gestoredell’impianto, mancando ilquale l’operazione non sareb-be stata possibile (e di interes-sati alla gestione, come abbia-mo visto, non se ne erano pre-sentati);2) trovato il gestore, il Comu-ne avrebbe affidato a REAMla costruzione dell’impianto(senza il contributo regionale,che il fondo non avrebbe potu-to ricevere). Il nostro Enteavrebbe però dovuto sottoscri-vere l’impegno ad acquistarel’immobile dopo 22 anni (vitaresidua di REAM e durata delcontratto di prestito) al costostorico (prezzo di costruzione)più eventuali costi di manu-tenzione straordinaria soste-nuti nel frattempo. Il compen-so di REAM (altro che soldigratis!) sarebbe stato ognianno pari al 4%;3) ma configurandosi la prece-dente ipotesi come un contrat-to derivato (vietato per leggeai Comuni), REAM proposeuna seconda ipotesi, senzaIl Ponte62

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Attività del Comune

obbligo di riacquisto finaledell’immobile: in tal caso ilcompenso a nostro caricosarebbe stato ogni anno del5%.Traduciamo il tutto in cifre:- il costo dell’opera, sostenutoda REAM, era di euro1.822.870,68 non riducibilecon il contributo regionalepoiché, come detto, REAMnon lo avrebbe potuto riceve-re;- nell’ipotesi 2, il 4% annuodel costo di costruzioneammonta ad euro 72.914,83che per i 22 anni di duratacontrattuale avrebbe compor-tato una spesa di euro1.604.126,26 cui va aggiuntoil costo storico dell’opera;quindi alla fine la spesa totalesarebbe stata di euro3.426.996,94;- nell’ipotesi 3, il 5% annuodel costo di costruzioneammonta ad euro 91.143,53che per i soliti 22 anni avrebbecomportato una spesa totale dieuro 2.005.157,66. Da notareperò che in questo caso, al ter-mine del contratto, il Comunesarebbe stato proprietario dinulla.Le proposte di REAM appar-vero subito non convenienti;escludendo l’ipotesi 2 (nonpraticabile per i divieti dilegge), con l’unica possibilitàrimasta Cocconato avrebbespeso in 22 anni più di duemilioni di Euro, senza acquisi-re alcuna proprietà. Provam-mo così a valutare l’ipotesi dicostruire noi direttamentel’immobile, da finanziare conil contributo regionale e, per ladifferenza, con un mutuo dellaCassa Depositi e Prestiti diRoma. Nel 2009 il tasso diinteresse sui mutui, più bassodi oggi, era attorno al 4,50%,ma siccome l’importo darichiedere (euro 1.100.000,00circa) era molto elevato, i costisarebbero stati comunqueproibitivi: con un mutuo a 20

anni avremmo avuto ognianno una rata di circa euro85.000,00; a 25 anni di circaeuro 75.000,00 e a 30 anni dicirca euro 69.000,00. Assu-mendo il mutuo avremmoinoltre avuto due problemi: sisarebbe quasi totalmente esau-rita la capacità di indebita-mento del Comune (impeden-do così l’assunzione di altrimutui per future opere); ognianno, per pagare la rata delmutuo, avremmo dovutoaumentare le imposte e letasse oppure ridurre le speseordinarie, eliminando o ridu-cendo dei servizi alla popola-zione. In ogni caso restava darisolvere il problema principa-le e cioè il gestore, che nessunimprenditore si era dichiaratointeressato a fare, forse perchèle spese non sarebbero termi-nate con la costruzione del-l’impianto, visto che dopo cisi sarebbe dovuti preoccuparedi scaldarlo d’inverno e rinfre-scarlo d’estate, pulirlo, illumi-narlo, assumere personale,ecc. E se nessun imprenditoredel settore era interessato,come avrebbe potuto il nostroComune sostenere tutte lespese visto che già eravamo indeficit per euro 151.000,00 e,per rientrare, avevamo dovutovendere un alloggio e un nego-zio? Quale personale avrem-mo potuto adibire al serviziovisto che lo Stato non ci con-sentiva di assumerne?Il rischio di dare vita ad una“cattedrale nel deserto” –bella a vedersi ma non gestibi-le – e di far saltare definitiva-mente i già delicati conti delComune era evidentementetroppo elevato; per questodecidemmo, in coscienza, diaccantonare l’operazione, nonritenendo il caso di caricaresulle spalle dei Cocconatesi –anche di quelli che non avreb-bero mai utilizzato il centrobenessere – costi enormi eoggettivamente non sostenibili

dalla nostra Comunità. Dasegnalare che anche Villanovad’Asti, comune ben più gran-de e popoloso di Cocconato ebeneficiario di un analogocontributo (euro 710.584,00 afronte di un progetto di euro3.540.650,00), stando a quan-to apparso su “La Nuova Pro-vincia” del 22.6.2013, avrebbedeciso di attendere tempimigliori poiché “il progetto,così come era stato pensato,non è più perseguibile. Leditte non sono riuscite a trova-re i soldi necessari e anchel’ultimo tentativo con il Credi-to Sportivo si è concluso conun nulla di fatto”.Infine nel 2010 i professionistiincaricati ci richiesero il paga-mento delle loro spettanze,che vennero concordate ineuro 39.091,20 e che provve-demmo a pagare, per evitareulteriori spese dovute a ricorsi,processi e procedure legalivarie.In conclusione ritengo che lanostra Amministrazione abbiaoperato con discernimento econ cautela, evitando diimpantanarsi in una operazio-ne sicuramente di effetto egiornalisticamente forsepagante, ma che, ne sonocerto, avrebbe comportato peril nostro modesto bilancioguasti e danni rilevanti, forseirrimediabili.La morale di tutta questa sto-ria? Inseguire sogni faraonicie chimere è costato a Cocco-nato ben euro 69.468,66 spesiper stringere in mano neancheil proverbiale pugno dimosche.

Claudio CasaleggioAssessore al Bilancio

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Attività del Comune

DELIBERE DELCONSIGLIOCOMUNALE

N. 9 del 18.5.2013 “Approvazione del Rendi-conto dell’anno 2012”.L’esercizio 2012, pur con letante difficoltà economiche,finanziarie e normative, si èchiuso con i seguenti dati:- Fondo di cassa (che rappre-senta i denari materialmentepresenti sul conto di banca):al 31.12.2011 il Comunepossedeva euro 104.768,24;un anno dopo il saldo si è

ridotto ad euro 357,77 (pereffetto dei tanti pagamentiche abbiamo voluto sostene-re prima dell’entrata in vigo-re del Patto di Stabilità)- Nel 2012 il nostro Comuneha incassato euro2.156.381,08 e ha pagatoeuro 2.260.791,55- I residui attivi (cioè lesomme rimaste da incassare)ammontano ad euro1.609.020,32 mentre i resi-dui passivi (cioè le sommerimaste da pagare) ammonta-no ad euro 1.546.527,01- L’avanzo di amministrazio-

ne (cioè l’“utile” che ilComune ha registrato in unanno di attività) ammonta adeuro 62.851,08. Di questasomma solo euro 8.994,96sono immediatamente dispo-nibili; il resto è vincolato:euro 17.653,24 poiché deri-vanti da crediti nei confrontidello Stato di non ancoracerto incasso ed euro36.202,88 per finanziareopere pubbliche.Il revisore Dott. Marco Mai-

nella ha attestato la corri-spondenza dei conti con lerisultanze della gestione edha espresso parere favorevoleall’approvazione da parte delConsiglio, nel quale la mag-gioranza ha votato a favorementre i tre Consiglieri diminoranza presenti alla riu-nione hanno espresso votocontrario.

N. 13 del 18.5.2013 “Adesione al GAL BassoMonferrato Astigiano”.Per poter, fra l’altro, prose-guire la realizzazione della

Fiera di San Marco, che asuo tempo è stata inserita nelcircuito “Ritorno alla Fiera”,il Comune ha dovuto forma-lizzare l’adesione al GAL delBasso Monferrato Astigiano,promotore dell’iniziativa. Inprecedenza al GAL aderivala Comunità Collinare UVAora disciolta; dal 2013 sial’adesione che le relativespese (euro 2.373,84 IVAinclusa) sono a carico delnostro Comune.

N. 14 del 18.5.2013 “Acconti TARES per l’anno2013”.Come ormai tutti sanno dal2013 la tassa sui rifiuti (lavecchia TARSU) è statasostituita dalla TARES, unanuova imposta molto piùcomplessa e, purtroppo,anche più cara. Tanta è laconfusione normativa inmerito che lo Stato, per noncompromettere la stabilitàfinanziaria dei comuni, li haautorizzati ad emettere duerate di acconto del nuovo tri-buto, calcolati sulla base delIl Ponte64

ATTIVITÁ DEL COMUNE

Lavori di rifacimento scalinataal cimitero del concentrico.

Il nutrito parco auto dell'ASL di Cocconato. Ampliamento curva nel concentrico.

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Attività del Comune

vecchio. In sintesi per il 2013i contribuenti cocconatesihanno ricevuto dal conces-sionario Equitalia SPA unacartella che contiene l’avvisoa pagare due rate TARES,una al 31 Agosto e l’altra al31 Ottobre, calcolate sullabase dell’80% di quanto cia-scuno aveva pagato nel 2012con la vecchia TARSU. Nelfrattempo il Comune ha con-cluso tutti i calcoli, ha corret-to i numerosissimi errori tro-vati, ha rivisto le superfici dicalcolo del nuovo tributo eper il 15 dicembre 2013 faràarrivare ai cittadini la ratafinale, che conterrà il con-guaglio fra la nuova tassa equanto pagato in acconto.Sicuramente, essendo cam-biate la basi di calcolo deltributo ed avendo Cocconatoereditato dall’U.V.A. deiruoli non proprio precisi, èpossibile che alcuni errori sisiano ancora verificati. Nelloscusarcene con gli interessa-ti, preghiamo chi avesse deidubbi di recarsi negli ufficiper chiarire la propria posi-zione ed eventualmentemodificare le registrazionidel tributo.

N. 19 del 2.8.2013 “Donazione di terreni alComune”.Il signor Umberto MAZZIA,da cui il Comune aveva alcunianni addietro acquistato lacasa “Babilano” con diversiterreni circostanti, ha volutodonare al nostro Comune treappezzamenti di terreno, percomplessivi mq 11.990 e delvalore stimato di euro5.408,00. Per formalizzarel’atto di donazione è statoincaricato il notaio AndreaDRAGONE di Santhià, conuna spesa a carico del Comune

di euro 1.099,00 IVA inclusa.

N. 20 del 2.8.2013 “Approvazione del PianoRegolatore Cimiteriale”.La legge stabilisce che iComuni debbano dotarsi diun Piano Regolatore deicimiteri esistenti sul proprioterritorio. Cocconato ne erasprovvisto e tempo addietrol’Amministrazione avevaincaricato l’Arch. RiccardoRosso di Montafia di predi-sporne uno. Il Piano è statopresentato ed il ConsiglioComunale, con i voti favore-voli della maggioranza e l’a-stensione della minoranza,l’ha approvato. Nel pianosono previsti i futuri amplia-menti dei cimiteri di Tuffo edi Cocconito, la creazione diaree di parcheggio, la realiz-zazione di nuove campate diloculi e tutto quanto necessa-rio per il corretto funziona-mento delle tre aree cimite-riali.Chi fosse interessato a pren-dere visione del documentonon dovrà far altro che rivol-gersi all’Ufficio TecnicoComunale per ottenere tuttele informazioni desiderate.

DELIBERE DELLAGIUNTA COMUNALE

N. 44 del 1.6.2013 e n. 58 del29.6.2013 “Sostituzione di punti lucepubblici”.Diversi cittadini avevanorichiesto integrazioni emiglioramenti agli impiantidi illuminazione pubblica. Inparticolare erano arrivaterichieste da residenti in stra-da Tomalone, a Vastapaglia,in strada Cantone, in stradaGattone, in via Garibaldi e incorso Pinin Giachino.Con una spesa complessiva

di euro 7.855,90 l’Ammini-strazione ha autorizzato lasocietà ENEL SOLE SRL arealizzare n. 6 nuovi puntiluce e a sostituirne 2 vecchi.

N. 47 del 8.6.2013 “Interventi di sostegno alcentro estivo della Parroc-chia”.Come ogni anno il Parrocoha organizzato un servizio dicentro estivo per i ragazzi edi bambini del paese. L’inizia-tiva è sempre molto apprez-zata e riscuote notevole suc-cesso. Come già avvenuto per leprecedenti edizioni, il Comu-ne ha ritenuto di non doverfar mancare il proprio aiuto esostegno ed ha deciso di con-tribuire con una spesa di euro1.020,00 per il pagamentodel trasporto dei partecipantia due gite che si sono svoltenel mese di Luglio.

N. 51 del 15.6.2013 “Progetto definitivo nuoviloculi nel cimitero di Cocco-nito”.Essendo ormai prossimi adesaurimento i loculi disponi-bili nel cimitero della frazio-ne Cocconito, l’Amministra-zione ha fatto realizzare unprogetto per costruirne dinuovi e fronteggiare così lerichieste dei cittadini. Il progetto prevede una spesadi complessivi euro22.030,00 e sarà appaltatonelle prossime settimane. Lanuova campata verrà realiz-zata dove ora sorge un vec-chio ed inutilizzato locale dideposito e sarà costituita da15 loculi; chi fosse interessa-to a prenotarli può rivolgersiagli uffici comunali, dovesono esposte anche le tariffedi vendita.

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Attività del Comune

N. 54 del 22.6.2013 “Lavori di rivestimento sca-linata del cimitero di Cocco-nato”.La scala nel cimitero di Coc-conato che dal monumento aiPartigiani scende verso ilnuovo ampliamento è datempo fortemente deteriora-ta, con scalini in più puntierosi da acqua e gelo. Perevitare rischi di cadute a chila deve percorrere, l’Ammi-nistrazione ha ritenuto didover intervenire con deilavori di rivestimento in pie-tra. Il progetto, realizzatodall’Ufficio Tecnico Comu-nale, prevedeva una spesa dieuro 18.700,00. All’appaltosono state invitate 3 ditte dicui due hanno presentato lapropria offerta; vincitore èrisultata la ditta ZANIBEL-

LATO PAOLO di MontiglioMonferrato, che ha offertoun ribasso del 5% sull’im-porto dei lavori, con unaspesa finale a carico delComune di euro 17.775,90.

N. 55 del 29.6.2013 “Contributo per il restaurodell’Ossario di MonteSuello”.Monte Suello, nel Bresciano,è la località dove il 3 Luglio1866 si combatté una impor-tante battaglia della terzaGuerra d’Indipendenza. Inquel fatto d’armi trovò la

morte il Capitano AngeloBottino di Cocconato, Gari-baldino ed eroe del Risorgi-mento italiano. Sul luogodella battaglia venne erettoun ossario che custodisce lespoglie mortali di molti deicaduti. Dopo quasi 150 anniil monumento mostra tutti isegni del tempo ed una Asso-ciazione si è incaricata diprovvedere al suo restauro,richiedendo contributi aquanti hanno a cuore il man-tenimento di un simboloimportante della nostra sto-ria. Anche Cocconato non havoluto far mancare il suoseppur piccolo aiuto e l’Am-ministrazione, in ricordo delnostro illustre concittadinoAngelo Bottino, ha ritenutodi intervenire con un contri-buto di euro 500,00.

N. 64 del 9.7.2013 “Sostituzione caldaia delpalazzo delle scuole”.Il palazzo delle scuole ele-mentari e medie ha unimpianto di riscaldamentoche funziona ancora a gaso-lio e che comporta rilevantispese annuali. Inoltre nel tra-scorso inverno, a causa di unanomalo consumo, il gasolioè venuto a mancare costrin-gendo gli alunni ad un forza-to giorno di vacanza. Inrealtà l’Amministrazione datempo si era posta il proble-

ma della sostituzione del-l’impianto di riscaldamento,ma le nuove normative delPatto di Stabilità non cihanno ancora consentito dipoter dare il via ad un ambi-zioso progetto di quasi800.000,00 Euro (interamen-te finanziato) per la comple-ta ristrutturazione energeticadel palazzo. Per il 2013 ilPatto di Stabilità, in parteallentato con l’interventodella Regione Piemonte, ciconsentirà di provvedere allasostituzione della caldaiapassando al riscaldamento agas metano (che non potendopiù mancare, se non percause indipendenti dallanostra volontà, non forniràpiù ai nostri detrattori occa-sioni per inattese critiche esquallide speculazioni di

bassa lega).E’ quindi stato predispostoun apposito progetto di stral-cio, che prevede una spesa dieuro 70.187,33; con il ribas-so del 18,70% i lavori sonostati aggiudicati alla DittaBORIN SNC di Asti.

N. 65 del 9.7.2013 “Comodato d’uso di localicomunali alla Croce RossaItaliana”.Con lo scioglimento dell’U-nione Versa Astigiano i loca-li di Cortile del Collegio n. 4da questa usati come uffici

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Lavori di manutenzione stradeSostituzione caldaia delle scuole di Piazza Giordano

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Attività del Comune

sono tornati nella disponibi-lità del Comune. Consideratoche la precedente sede dellaCroce Rossa Italiana in viaRoma n. 72 non risultava piùadeguata, l’AmministrazioneComunale ha ritenuto oppor-tuno offrire al sodalizio deinuovi locali, più rispondentiai moderni requisiti di sicu-rezza. Dal 1° settembre 2013 gli exuffici UVA sono diventatiquindi la nuova sede delComitato locale della C.R.I.in forza di un contratto dicomodato d’uso gratuito: ilComune non richiederà nullaper l’utilizzo mentre la CroceRossa si accollerà le spese diriscaldamento, illuminazio-ne, telefono, pulizia, arreda-mento e manutenzione ordi-naria dei locali.

N. 71 del 2.8.2013 “Realizzazione del nuovoGonfalone comunale”.Nel 1999 l’allora Ammini-strazione ottenne dal Presi-dente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi la conces-sione dello stemma comuna-le, della bandiera e del gon-falone. Da allora più nulla vennefatto ed il nostro Comunecontinuò ad utilizzare il gon-falone realizzato nel 1980 eprivo delle autorizzazioni dilegge.

L’attuale Amministrazioneha ritenuto opportuno colma-re la lacuna e provvedere allarealizzazione del nuovo Gon-falone Comunale, conformeal decreto Presidenziale diconcessione. Si stima che il nuovo gonfa-lone possa essere consegnatoal Comune prima della finedell’anno e possa essere pre-sentato ufficialmente inoccasione del XXV Aprile2014.

N. 75 del 7.9.2013 “Pavi-mentazione di piazzaCavour e manutenzionebagni di via Fantino”.L’area di piazza Cavour sucui tempo addietro era posa-ta una vecchia pensilina perla fermata degli autobusnecessita di un intervento di

abbellimento e riordino, cosìcome i bagni pubblici sotto-stanti, che da molti anni pre-sentato una situazione didegrado non più tollerabile.Grazie alle risorse accanto-nate nel 2012 (euro20.000,00) è stato dato inca-rico alla Geom. Laura RAT-TALINO di Passerano diredigere un progetto degliinterventi, che nelle prossi-me settimane verrà mandatoin appalto, per poter da com-pletare i lavori entro la finedell’anno.

N. 78 del 7.9.2013 “Posa di nuova telecamera erealizzazione di tre piazzetelematiche”.L’Amministrazione ha auto-rizzato la posa di una nuovatelecamera in piazza Giorda-no (lato tettoia) per ampliareil servizio di videosorve-glianza del territorio già atti-vo da alcuni atti e garantiremaggior sicurezza ai cittadi-ni.Contemporaneamente, perandare incontro alle nuoveesigenze di comunicazione,in particolare dei giovani,saranno realizzate tre piazzetelematiche. In sintesi, inPiazza Giordano, in piazzaCavour e in piazza Statutoverranno posate appositeapparecchiature che consen-tiranno, nei limiti di legge, la

navigazione su internet perchiunque lo desideri. Almomento, con una spesa dieuro 471,90 è stato comple-tato l’intervento solo su piaz-za Cavour; le altre due posta-zioni saranno realizzate nelleprossime settimane.

N. 81 del 7.9.2013 “Realizzazione impianto diilluminazione del campo dacalcio”.Da anni i giovani che fre-quentano il campo da calcioesistente presso l’impiantosportivo “Giovanni Conrot-

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Lavori di adeguamento dell’impianto antincendio nell’edificio scolastico

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Attività del Comune

to” chiedevano che la struttu-ra fosse illuminata, per con-sentire di disputare partite etornei anche in notturna.Grazie ai denari risparmiatinell’esercizio 2012 l’Ammi-nistrazione ha stanziato perquesto intervento la sommadi euro 37.500,00 ed ha affi-dato l’incarico di progettarele relative opere al SignorAndrea POLONIO di Cocco-nato che, con grande sensibi-lità, ha richiesto un onorariodi soli euro 500,00 (oltreoneri previdenziali ed IVA)per tutte le attività di proget-tazione e direzione lavori.Mentre ringraziamo di cuorel’amico Andrea per la suadisponibilità, stiamo lavoran-do attivamente perché tuttal’opera possa concludersientro la fine del 2013 ed evi-tare di incorrere nelle nuovee più restrittive condizioniimposte dal Patto di Stabilità.

N. 84 del 14.9.2013 “Indennità di funzione alSindaco e agli Assessori”.La legge prevede che agliAmministratori comunalicompeta una indennità per laloro attività svolta in favoredell’Ente, attualmente stabi-lita in euro 650,73 mensililordi per il Sindaco (pari adeuro 7.808,76 annui), in euro260,29 mensili lordi per ilVicesindaco (pari ad euro3.123,48 annui) ed in euro195,22 mensili lordi per ogniAssessore (pari ad euro4.685,28 annui per i dueAssessori in carica). Come da consuetudine tuttigli Amministratori hannorinunciato alle loro inden-nità, facendo complessiva-mente risparmiare a Cocco-nato una spesa di euro15.617,52.

DETERMINAZIONI DEIRESPONSABILI DEISERVIZI

N. 143 del 29.4.2013 “Conguagli spese per sgom-bero neve”.Nella stagione invernale2012/2013 il servizio disgombero neve e spargimen-to sale sulle strade comunaliè stato svolto dalla DittaAzienda Agricola Caranzanadi Striglia Giuseppe percomplessive 82 ore e con unaspesa complessiva di euro4.794,02 IVA inclusa. Tenutoconto che il contratto preve-de che a Novembre vengacorrisposto alla Ditta unacconto di euro 1.210,00 IVAinclusa, con l’operazione diconguaglio è stata pagata ladifferenza di euro 3.584,02.

N. 151 del 7.5.2013 “Manutenzione dei prodottisoftware per l’anno 2013”.Per funzionare al meglio gliuffici comunali sono dotatidi numerosi programmi percomputer, che necessitano dicontinui aggiornamenti eche, per legge, possono esse-re utilizzati solo con il paga-mento di specifiche licenzed’uso. La ditta che sin dall’i-nizio fornisce e aggiorna iprogrammi è la SISCOMSPA di Cervere (CN), cheper il 2013 ha richiesto alnostro Comune la somma dieuro 3.973,64 IVA inclusaper l’utilizzo e la manuten-zione dei software in dota-zione al nostro Ente.

N. 163 del 23.5.2013 “Aggiornamento catastaledi edificio comunale”.Recentemente è stato com-pletato il nuovo salone diCortile del Collegio che nel2009 avevamo ereditato in

condizioni precarie, non ulti-mato e sostanzialmente uti-lizzato come magazzino. Alavori conclusi (e qui dobbia-mo complimentarci con l’Ar-ch. Margherita CIGNA per ilprogetto e con la Ditta SAL-VATORE MINUTIELLO pergli impeccabili lavori esegui-ti) ci siamo preoccupati diottenere le previste autoriz-zazioni per l’utilizzo delsalone. Purtroppo abbiamoscoperto che dal punto divista catastale il salonenecessitava di un ulterioreintervento di aggiornamento,diversamente non avremmopotuto disporre delle certifi-cazioni di legge. Si è quindidovuto dare incarico alGeom. Luigi Prette di Monti-glio Monferrato per l’attiva-zione della relativa pratica,con una spesa di euro1.786,93 IVA inclusa.

N. 175 del 31.5.2013 “Conto finale dei lavori diconsolidamento muro dell’a-silo”.Il muro sottostante la scuolamaterna che anni fa minac-ciava di rovinare è stato con-solidato e interamente rifattosu progetto dell’Ing. MarioMagnone di Cortanze. Alavori conclusi la RegionePiemonte – che aveva finan-ziato l’intervento con uncontributo di euro100.000,00 – ha richiestouno specifico documento diapprovazione del conto fina-le dei lavori. La spesa com-plessiva sostenuta è ammon-tata ad euro 101.499,02 dicui euro 94.367,39 sostenutidalla Regione ed euro7.131,63 sostenuti dalComune. Per la cronaca tuttii lavori sono stati pagatimentre la Regione ci deveancora la somma di euro

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Attività del Comune

34.367,39 che, vista la situa-zione finanziaria degli entilocali, ci erogherà probabil-mente nel 2014.

N. 182 del 4.6.2013 “Spese di gestione del Con-sorzio CO.GE.SA. per l’an-no 2013”.Il Consorzio CO.GE.SA.svolge per conto dei comuniaderenti (tutti i comuni anord di Asti, escluso il capo-luogo) le attività di assisten-za ai bisognosi, agli indigen-ti, ecc. Con la crisi finanzia-ria la Regione Piemonte hadiminuito sensibilmente ipropri contributi ai vari con-sorzi operanti nel settore; diconseguenza il CO.GE.SA.,per non diminuire la propriaattività, ha caricato suicomuni la somma che gli è

venuta a mancare. La quotaconsortile dovuta da Cocco-nato per il 2013 ammontacosì ad euro 28.944,00 conun aumento rispetto al 2012di ben euro 7.705,20.

N. 190 del 18.6.2013 “Manutenzione delle areeverdi, dei parchi gioco e deicimiteri”.Da diversi anni il nostroComune affida in appalto aDitta esterna alcuni interven-ti di manutenzione dei giar-dini, delle aree verdi e deicimiteri comunali un tempo

svolti dai cantonieri. Ciò acausa del fatto che con ilpensionamento di due canto-nieri avvenuto anni addietro,venne assunto un solo nuovocantoniere a tempo determi-nato. Da tempo il servizio èsvolto dalla Ditta LINEAVERDE DI ALBERTOMASSAGLIA e, tenutoconto che il prezzo praticatonon ha subito aumenti e chele mansioni vengono svoltecon attenzione e puntualità,l’Amministrazione ha ritenu-to di affidargli nuovamente ilservizio per ulteriori dueanni (dal 1.7.2013 al30.6.2015) al prezzo com-plessivo di euro 48.112,89IVA inclusa (pari ad euro24.056,44 annui).

N. 237 del 18.7.2013 “Manutenzione ordinariapavimentazioni in porfido”.Le pavimentazioni in porfidodi via Roma, di via Garibal-di, di piazza Monchietto edel viale Caissargues neces-sitavano di alcuni interventidi manutenzione per gliavvallamenti e le buche chepresentavano. Per risolvere ilproblema è stata interpellatala ditta specializzata NATTI-NO SNC di Asti che ha rice-vuto l’incarico di provvede-re, con una spesa di euro1.210,00 IVA inclusa.

N. 239 del 18.7.2013 “Consolidamento di stradaRoletto Rocca”.La Regione Piemonte haattributo al nostro Comuneun contributo di euro63.000,00 per i lavori di con-solidamento di strada RolettoRocca, dove da tempo unosmottamento rischia di com-prometterne la transitabilità.A causa dei limiti imposti delPatto di Stabilità, di cuiabbiamo già parlato e che hafortemente rallentato l’ope-ratività di tutte le PubblicheAmministrazioni, il nostroComune ha solo recentemen-te potuto provvedere all’ap-palto dei lavori. La gara èstata vinta dalla DittaARIENTI SRL di Ricca diDiano d’Alba con un ribassodel 25,501% e per una spesa

progettuale complessiva dieuro 48.008,65 IVA e parcel-le professionali incluse.

N. 245 del 22.7.2013 “Manutenzione della tettoiadi piazza Giordano”.Si è svolta la gara per l’affi-damento dei lavori di manu-tenzione straordinaria dellatettoia di piazza Giordano,che necessita di alcuni inter-venti per migliorarne la fun-zionalità e l’estetica. Il pro-getto prevedeva una spesa dieuro 30.000,00 interamentefinanziato con mutuo già

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Abbellimento aiuola in via G. Pomo La nuova sede della Croce Rossanel Palazzo comunale

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Attività del Comune

concesso dalla Cassa Depo-siti e Prestiti SPA di Roma.La gara è stata vinta dallaDitta ZANIBELLATOPAOLO di Montiglio Mon-ferrato con un ribasso del 4%ed una spesa complessiva,IVA e parcelle professionaliincluse, di euro 28.957,01.

N. 250 del 27.7.2013 “Incarico professionale perprogettazione lavori”.L’Amministrazione ha inten-zione di provvedere allasistemazione della pavimen-tazione del tratto di piazzaCavour soprastante via Fanti-no (dove in passato eranopresenti la cabina telefonicae la pensilina per la fermataautobus) e alla manutenzionedei gabinetti pubblici sotto-stanti. Per i lavori è statastanziata la somma di euro20.000,00 e l’incarico per larealizzazione del relativoprogetto è stato affidato allaGeom. Laura Rattalino, constudio in Passerano ed uffi-cio in Cocconato.

N. 267 del 8.8.2013 “Manutenzione impiantogas della scuola materna”.Nel fabbricato della scuolamaterna si è reso necessariointervenire per la sistemazio-ne dell’impianto del gasmetano, che in parte non eraconforme alle normative.Sono stati richiesti due pre-ventivi di spesa: alla DittaXARA IMPIANTI, che haprevisto un costo di euro

3.200,00 oltre IVA e allaDitta RIL SNC DI NICOLA& VILLA, che con un costodi euro 1.800,00 oltre IVA siè aggiudicata i lavori.

N. 295 del 28.8.2013 “Sostituzione corpi illumi-nanti nei campi da bocce”.La grandinata dell’agosto2012 aveva, fra l’altro, dan-neggiato anche i lampionidei campi da bocce adiacentialle scuole. Purtroppo lacarenza di risorse non ciaveva allora consentito diintervenire, rimandando lariparazione a tempi migliori.Siamo adesso riusciti a trova-re i denari necessari e, peruna spesa di euro 2.783,00IVA inclusa, è stato datoincarico alla Ditta DavideMomi di Cocconato di prov-vedere alla sostituzione diquanto danneggiato e allarimessa in funzione dell’im-pianto.

N. 323 del 12.9.2013 “Alienazione di terreno”.Nel mese di agosto il Consi-glio Comunale aveva autoriz-zato la vendita di un piccoloappezzamento di terreno (mq570) posto lungo stradaFoino Tabiella e di proprietàdel Comune. La perizia distima, redatta dal TecnicoComunale, prevedeva unvalore di euro 342,00. Aseguito della gara, pubbliciz-zata conformemente al rego-lamento comunale, è perve-nuta una sola offerta da parte

dell’Avv. Maurizio TOR-CHIA di Torino, dell’impor-to di euro 627,00. Non appe-na terminate le procedure perle eventuali prelazioni dilegge, si procederà con ilrogito notarile per la definiti-va vendita del bene.

N. 325 del 12.9.2013 “Manutenzione delle cen-trali termiche”.Come ogni anno il Comuneaffida in appalto le attività dimanutenzione ordinaria dellecinque centrali termichecomunali. Per la stagione2013-2014 sono stati richie-sti quattro preventivi di spesae le ditte che hanno presenta-to offerta sono state tre: BiasiLuciano SRL di Canelli(spesa di euro 3.299,00 IVAinclusa), Resomet SRL diCostigliole (spesa di euro3.025,00 IVA inclusa) eBorin SNC di Asti (spesa dieuro 1.149,50 IVA inclusa).L’appalto è stato affidato aquest’ultima impresa, per ilmiglior prezzo praticato.

A cura dell’Assessore Claudio Casaleggio

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Il piatto forte

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Mafè - Piatto senegalese

Ingredienti per 4 persone:g 600 di carne di manzo, pollo o agnello - g 640 di riso -2 carote - 2 patate medie - g 400 di concentrato di pomo-doro - 2 cucchiai di burro d’arachide - mezza cipolla -1 spicchio d’aglio - 1 dado - olio - sale - pepe - peperoncino

Preparazione:Cuocere la carne in una pentola con un dito d’olio, afuoco medio, con coperchio, girando di tanto in tantofino al termine della cottura. Aggiungere alla carne l’a-glio e la cipolla tagliati a pezzetti, lasciando cuocere afuoco basso fino a che la cipolla sia “dorata” e versare ilconcentrato di pomodoro e acqua fino a coprire la carne.Aggiungere il dado, le carote, le patate, un pizzico di sale, pepe, peroncino e cuocere a fuoco alto fino a bollitura.Aggiungere il burro d’arachide e cuocere per circa 5 minuti con coperchio a fuoco alto e per altri 40 minuti a fuoco basso,girando di tanto in tanto. Nel frattempo far bollire dell’acqua in una pentola con un cucchiaino di sale e versare il riso,togliendo subito l’acqua fino al livello del riso, cuocere a fuoco basso, con coperchio, per 10 minuti. Girare il riso,aggiungendo 2 cucchiai d’acqua e far cuocere per altri 10 minuti. Girare nuovamente il riso e far cuocere ancora per 10minuti. Mettere il riso in un piatto e versarvi con un cucchiaio grande, al centro, la salsa precedentemente preparata.

Bianco Enrica e Bocar Sarr

Involtini in foglia di verza - Ricetta dalla Romania

Ingredienti: 1 cavolo verza - g 700 di carne tritata mista tra vitello e maiale -6-7 dadini di pancetta - 1-2 uova - 1 cipolla - g 80 di riso - qual-che pomodoro maturo tagliato a pezzi - concentrato di pomodoro -sale - pepe - aceto - olio - prezzemolo tritato - carota.

Preparazione: Si sfoglia con cura il cavolo verza e si lavano le foglie; per ren-derle più morbide si mette a bollire acqua, sale e aceto e quan-do l’acqua bolle si scottano fino a farle diventare trasparenti epoi si mettono a scolare. Si taglia la parte dura al centro avendocura di non romperle. Per il ripieno si mette a stufare con olio lacipolla e la carota in una pentola antiaderente; appena la cipollaè lucida si spegne il fuoco e si aggiunge il riso e si mescola bene

lasciando raffreddare. Si aggiunge la carne tritata, sale, pepe, concentrato di pomodoro, prezzemolo, le uova e si mesco-la il tutto fino a farlo diventare un impasto corposo. Prendere in mano una foglia di verza e con il cucchiaio spalmare unpo’ di impasto e poi arrotolare tutte le foglie fino ad esaurimento. Mettere gli involtini in una pentola (adatta anche peril forno) con un po’ di olio ed il pomodoro. Sopra ai rotoli di verza si aggiungono pezzetti di verza, pomodoro ed i dadi-ni di pancetta, acqua fino a coprire il tutto e mezzo bicchiere di vino bianco. Cuocere a fuoco lento. Quando sono quasicotti si mette la pentola in forno per 20 minuti a temperatura media. Servire con sopra un po’ di panna da cucina e vino rosso.

Calin Angelica

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Nella vita contadina, la vendemmia ha da semprerappresentato uno dei momenti salienti, che coin-volgeva l’intero nucleo familiare, il parentado e ilvicinato; era anche occasione di festa: si raccoglie-va l’uva, chiacchierando e cantando, si pigiava epoi ci si ritrovava attorno a un tavolo per mangiaretutti insieme in allegria. Era anche una delle rareoccasioni, un tempo, per scattare qualche fotoricordo.La raccolta avveniva, come accade ancor oggi,salvo nei vigneti di grande estensione dove si stan-no diffondendo le vendemmiatrici meccaniche (aCocconato è stata introdotta dai Bava pochi annifa), manualmente, secondo rituali che si ripetonoimmutati da secoli. I grappoli venivano tagliati conun apposito coltellino ricurvo e deposti nelle cestedi vimini, che una volta piene gli uomini trasporta-vano e svuotavano nella bigoncia, collocata sulcarro trainato dalle mucche o, più modernamente,dal trattore.Queste immagini documentano alcuni momentidella vendemmia nella cascina della famiglia diSeverino Giachino di Vastapaglia, tra gli anni Tren-ta e metà anni Sessanta.

Franco Zampicinini

La vendemmia

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