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Periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria e zootecnica, ambiente Una copia Euro 2,60 Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni Direzione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì Tel. 0543.723771 - Fax 0543.795569 ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta. Giugno 2008 N. 6 Anno XXV Le querce, alberi dalle infinite proprietà Conferma “just in time” per le perizie agli Agrotecnici Bene le gare nazionali di agraria

Periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria eagrotecnico oggi/2008/Agrotecnico_Giugno_08.pdf · - Questa rivista è stata chiusa in tipografia il 30 maggio 2008 Periodico

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Periodico mensiledi economia,politica,tecnica agraria ezootecnica, ambiente

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Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(convertito in Legge 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB di Forlì”Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84Direttore Responsabile Prof. Mentore BertazzoniDirezione, redazione e amministrazione:SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l.Poste Succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543.723771 - Fax 0543.795569ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviareall’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittenteche si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.

Giugno 2008 N. 6 Anno XXV

Le querce, alberi dalle infiniteproprietà

Conferma “just in time”per le perizie agli Agrotecnici

Bene le gare nazionali di agraria

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Sommario

L’aforisma del mese

“La verità autentica è sempreinverosimile. Per renderla piùcredibile, bisogna assolutamentemescolarvi un po' di menzogna”

Fëdor Michajlovicˆ Dostoevskij

Per la pubblicità su questa rivista:

NEPENTHES S.r.l.Poste succursale n. 1 - 47100 Forlì

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Il Sole 24 ORE Editoria Specializzata SrlVia Goito, 13 - 40126 Bologna

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Giugno 2008 N. 6 Anno XXV

Le querce, alberi dalle infiniteproprietà

Conferma “just in time”per le perizie agli Agrotecnici

Bene le gare nazionali di agraria

Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795569E-mail: [email protected] Tribunale di Forlì24/12/1983, N° 642

IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, let-tera C del D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989. Laricevuta di pagamento di conto corrente postale è docu-mento idoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e per-tanto non si rilasciano fatture.

Spedizione in A.P. comma 26, art. 2,legge 549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDIil 4 maggio 1984

Direttore responsabile:MENTORE BERTAZZONI

In Redazione: ALFREDO CORALLO, DAVIDE NERI,MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIO RANUCCI.

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Zenobi, Enrico Surra, EnricoCortellazzi, Fabio Cavina, Francesco RinaldiCeroni, Carmelo Gennaro, Giuseppe Colosi,Arcangelo Petta, Dino Benacchio, EdoreCampagnoli, Moreno Moraldi.

Abbonamento annuo:Italia euro 26; Estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Fotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.R.L. - Forlì

Grafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L.AGENZIA DI COMUNICAZIONE FORLÌ

CONTRO I RITARDI POSTALILEGGI “L’AGROTECNICO OGGI”ON-LINE NEL SITOWWW.AGROTECNICI.IT

L’inesauribile forzadi una quercia43

TERRITORIO E AMBIENTE

PROFESSIONE AGROTECNICOPROFESSIONE AGROTECNICO

“Basta magna magna”15Gli Agrotecnici stipulanoun’importante convenzionecon la Regione Marche16

Tre giornate specialiall’Ipsaa di Faenza21Altri tre collegi al rinnovo23

Due donne sul podio degli“Agrituristici d’Italia”19

Catasto: orala competenza è certa8

4 Perizie di stima “dorate”per gli Agrotecnici

17

Gare nazionali 2008:vinca il migliore!Sfida tutta al maschileper lo “scettro” dimiglior Agroindustriale

12Consulenza del lavoro:via liberaagli Agrotecnici

Per esigenze di spazio su questo numero non saranno pubblicate le rubriche“Iasma informa” e “Panorama regionale”.

Ce ne scusiamo con i lettori.

C.A.N.A.P.A. INFORMA27

DICONO DI NOI28

Scopriamo chi è il neo“titolare” del Dicasteroper le Politiche agricole,Luca Zaia37

Oiga e Mipaaf, sempre aperto ilbando per studenti-imprenditori40Pac: “Agricoltori più liberiper soddisfare la domandain crescita” 41Chianti, Montepulcianod’Abruzzo e Nero d’Avolai più venduti nel 200742

A Imola il futuro delle libereProfessioni intellettuali39

L’esecutivo al completo.Solo quattro le “Ministre”36Il nuovo Governo Berlusconi34

ATTUALITÀ

VITA DEI COLLEGI24

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ICO Perizie di stima

“dorate”per gli Agrotecnici

Eanche questa è fatta. Dopo l’im-portante chiarimento in ordine

alle competenze nel campo deimiglioramenti fondiari e del cata-sto, insieme all’abilitazione dellacategoria alla sottoscrizione delladenunce aziendali Inps (e senza tra-scurare i Pua nel Lazio), arriva oraper gli Agrotecnici anche la legitti-mazione a redarre le perizie giuratedi stima, in perfetto tempismoperaltro con la scadenza del 30 giu-gno fissata dalla Finanziaria sullarideterminazione delle aree edifica-bili e dei terreni agricoli -nonchédelle partecipazioni in società- con ilforfait del 4% di imposta sostitutivasul valore rivalutato, per evitare oridurre la plusvalenza che si realiz-zerebbe in caso di successiva vendi-ta (ma di questo si parlerà ampiamen-te più avanti). Ancora una volta dunque, ilCollegio Nazionale ha dovuto farela voce grossa per porre rimedio aduna illegittima esclusione che avevacolpito la categoria professionale,nella fattispecie in occasione dellacompilazione della manovra fiscale2008 (la n. 244 del 24.12.2007,all’art.1 comma 144), con gli Agrotecniciesclusi dall’elenco dei soggetti abili-tati alla redazione di perizie giuratedi stima per la determinazione delvalore degli immobili di proprietàda adibire a garanzia, alternativaalla fideiussione, nel caso il proprie-tario avesse chiesto di poter rateiz-zare somme dovute all’Erario, perun importo superiore ad 50.000euro. Evidentemente una “svista” in fasedi predisposizione della legge finan-ziaria, considerando che, nellamedesima legge, all’art. 1 comma91 “Riapertura dei termini per la riva-lutazione di terreni e partecipazioni”,

gli Agrotecnici erano già annovera-ti tra i soggetti abilitati a redigereperizie giurate per la rivalutazionedi immobili e di terreni agricoli. Ilpregiudizio era dunque evidente. Ecco allora come il CollegioNazionale si sia messo in moto pres-so le opportune sedi istituzionali perporre rimedio a questa incongruen-za, con la consapevolezza della dif-ficoltà di poter ottenere -in questoparticolare momento politico- la modi-fica della finanziaria, attraversouna nuova legge. Solo grazie all’in-teressamento e alla disponibilitàdimostrati dai competenti Uffici delMinistero dell’Economia e delleFinanze, si è così potuto ottenere unadeguato rimedio, consistente nellapubblicazione di una Risoluzionedel Dipartimento delle Finanze, lan. 10/DF del 3 aprile scorso.

Detta Risoluzione, facendo riferi-mento alla già riconosciuta compe-tenza degli Agrotecnici in meritoalle attività peritali nel settore degliimmobili, alla luce di una evidentecontinuità normativa che vede lacategoria qui rappresentata abilita-ta all’espletamento di attività dinatura estimativa in ambito immo-biliare, ha disposto che: “...gliAgrotecnici siano legittimati a svolgere,entro le competenze loro riconosciutein materia immobiliare, le attività esti-mative finalizzate alla predisposizionedelle perizie giurate di stima per gliimmobili oggetto della garanzia ipote-caria di cui al nuovo articolo 3-bis delcitato decreto n. 462 del 1997”.Un rimedio -dovuto- ad una illegitti-ma discriminazione e l’ennesimadimostrazione dell’efficacia dellapolitica di intervento che il Collegio

La categoria ottiene dal Ministero dell’Economia la conferma a ricoprire attività peritalinel settore degli immobili appena in tempo per rientrare nei termini di concessione

(la scadenza è il prossimo 30 giugno) per i contribuenti che vogliano procedere alla rivalutazionedei terreni agricoli ed edificabili, per evitare o ridurre la plusvalenza che si realizzerebbe

in caso di successiva vendita

Il Ministero dell’Economia ha confermato agli Agrotecnici l’autorizzazione a redarre le perizie di stima.

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Nazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati svolge quoti-dianamente nelle sedi competentiper la tutela della categoria.

Doppio colpo

La Finanziaria 2008 -si diceva in pre-messa- riapre i termini al 30 giugnoper rivalutare le partecipazioni nonnegoziate in mercati regolamentati,con un’imposta sostitutiva del 2%(se partecipazioni non qualificate) odel 4% (se partecipazioni qualificate),e i terreni, sia edificabili, sia a desti-nazione agricola, con un’impostasostitutiva del 4%, se in possesso al1° gennaio 2008; entro lo stesso ter-mine del 30 giugno deve poi essere

redatta e giurata la perizia -che con-sente di ridurre le eventuali plusvalenzeche si formeranno a seguito della ces-sione- effettuando il pagamento chepuò avvenire anche in tre rateannuali di pari importo, con gliinteressi del 3%, da realizzarsirispettivamente entro il 30 giugno2008, il 30 giugno 2009 e il 30 giu-gno 2010. Per gli Agrotecnici la conferma delleproprie capacità a redigere le periziedi stima rappresenta dunque unadoppia soddisfazione. Oltre allapossibilità di godere in futuro di unacompetenza così rilevante, la cate-goria potrà infatti usufruire dellachance offerta dalla maxi-manovraapprovata dal precedente governo. I vantaggi derivanti dalle disposi-

zioni in esame sono noti: la rivalu-tazione, infatti, consente di abbatte-re le plusvalenze derivanti dallavendita di terreni e aree fabbricabi-li, assumendo, in luogo del costod’acquisto, il valore determinatosulla base della perizia giurata distima. Vale a dire che il nuovo valo-re determinato a seguito di rivaluta-zione può essere assunto quale valo-re iniziale per il calcolo della plu-svalenza, purché questa sia realiz-zata successivamente alla redazionedella perizia giurata.Insomma, l’agevolazione fiscale èmassima nell’ipotesi in cui il valoredi perizia coincida con il corrispetti-vo di vendita del terreno e, al con-trario, diminuisce con l’aumentaredella distanza tra i due valori. Larivalutazione, ad esempio, di un ter-reno agricolo posseduto da oltre 5anni o ricevuto a titolo gratuitorisulta inutile in quanto, tranne nelcaso in cui precedentemente la ces-sione intervenga la “destinazioneedificatoria”, non si genera un red-dito tassabile.È quindi evidente che, in questa ipo-tesi, la difficoltà del contribuenteconsista nel prevedere l’evoluzionedel regime urbanistico del proprioterreno nello spazio temporale pre-cedente alla cessione.Riguardo, invece, i terreni cosiddetti“suscettibili di utilizzazione edificato-ria”, la rideterminazione sarà gene-ralmente vantaggiosa, sia in caso diacquisizione a titolo oneroso, che inquello di provenienza a titolo gra-tuito.

Requisiti soggettivi e oggettivi

La rivalutazione in esame riguardaesclusivamente le persone fisiche,per le operazioni estranee all’eserci-zio d’impresa, le società semplici edenti non commerciali, per le opera-zioni realizzate al di fuori dell’attivi-tà commerciale, eventualmenteesercitata. I beni immobili oggettodi rivalutazione possono essere: A)terreni lottizzati o sui quali sono

state costruite opere per renderliedificabili, dove per lottizzati siintendono i terreni sui quali è ese-guita qualsiasi operazione obiet-tivamente considerata di lottizza-zione o di esecuzione di opere perla edificabilità dei terreni, anchese realizzata al di fuori di stru-menti urbanistici;

B) terreni suscettibili di utilizzazioneedificatoria, utilizzabilità che, aisensi dell’articolo 67, lettera a),del Tuir, deve sussistere in baseagli strumenti urbanistici vigenti

La perizia di stima, riferita a terreni o aree posseduti dal contribuente alla datadel 1° gennaio 2008, è redatta da soggetti competenti in materia urbanisticaiscritti agli albi degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri, dei DottoriAgronomi, degli Agrotecnici, dei Periti agrari e dei Periti industriali edili. La peri-zia, cui si applica l’articolo 64 del Codice di Procedura Civile (concernente lenorme sulla responsabilità del consulente tecnico nominato dal giudice), va con-servata, unitamente ai dati dell’estensore, nonché delle ricevute di versamentodell’imposta sostitutiva, dal contribuente, ed esibita o trasmessa a richiesta del-l’amministrazione finanziaria. Anche la redazione e il giuramento della periziadevono essere effettuati entro la data del 30 giugno. Il prezzo di stima dei beni oggetto di alienazione è stabilito in uno dei seguentimodi:a) dall’Agenzia del Territorio, nell’ambito di una convenzione appositamente sti-

pulata;b) da una perizia giurata di un professionista, iscritto all’albo dei Consulenti

Tecnici presso il Tribunale nella cui circoscrizione si trovino i beni, ove non siain vigore la convenzione di cui al precedente punto a);

c) da perizia d’ufficio, eseguita da un dipendente dell’ente in possesso di laurea inarchitettura, ingegneria, agraria, o del diploma di geometra, perito edile o peri-to agrario, con adeguata esperienza e comprovata professionalità, maturata daalmeno tre anni di anzianità o convalidata da un dirigente tecnico di livelloapicale, in tutti i casi in cui si rende possibile utilizzare le strutture e il perso-nale interno dell’Amministrazione comunale;

Le spese eventualmente sostenute dal singolo stimatore per l’acquisizione di spe-ciale documentazione tecnica, necessaria alla formulazione della stima, se nonfornita dall’Amministrazione, sono da rimborsarsi in notula in aggiunta alle vocipreviste dalla Legge per la determinazione del relativo compenso.3. La perizia deve indicare il valore venale del bene ed identificare i beni ogget-to di alienazione riportando:a) l’ubicazione, le colture, la superficie, le servitù attive e passive, la destinazione

urbanistica, i confini ed i dati catastali;b) per i fabbricati anche: lo stato di manutenzione, gli impianti esistenti e la even-

tuale loro conformità alla normativa vigente, la regolarità edilizia, la superfi-cie ed altri eventuali dati tecnici;

c) la qualità, la natura, e la quantità delle pertinenze e degli accessori;Il prezzo base di vendita sarà costituito dal valore di stima. Coloro poi che sonoincaricati della stima dei beni da alienare non possono esercitare alcuna attivitàprofessionale o di consulenza in conflitto di interessi con i compiti propri del-l’incarico ricevuto e sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di vendita dibeni, per i quali abbiano prestato attività di consulenza.

LA PERIZIA GIURATA DI STIMA

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ICO al momento della cessione.

Pertanto tale qualificazione ricor-re per i terreni qualificati comeedificabili dal piano regolatoregenerale o, in mancanza, da altristrumenti urbanistici vigenti almomento della cessione, indipen-dentemente dall’approvazionedella Regione e dall’adozione distrumenti attuativi del medesimo.

C)sia i terreni agricoli, sia quelli chenon possono essere definiti edifi-cabili in quanto gli strumenti dipianificazione urbanistica che lirenderebbe edificabili non sonostati ancora approvati.

Si possono rivalutare anche i terrenioggetto di una precedente rivaluta-zione, se il valore ha subito un note-vole incremento. In questo caso,però, non si possono scomputaredal forfait del 4% i versamenti fattiper le precedenti rivalutazioni, chepossono essere chiesti a rimborso.Per le rivalutazioni eseguite entro il30 giugno 2006 per le quali non èancora scaduta la terza rata si puòperò evitare il versamento se il beneviene nuovamente rivalutato. Aifini delle imposte dirette, il terreno siconsidera edificabile a seguito del-l’adozione dello strumento urbani-stico generale adottato dal Comune,

a prescindere dall’approvazionedella Regione e dall’adozione distrumenti attuativi (articolo 36,comma 2, decreto legge223/2006).

Oltre 50.000 euro

Qualora le somme dovute, a seguitodi controlli automatizzati o di con-trolli formali, siano superiori a50.000 euro -che poi è il margineminimo nelle competenze di un agro-tecnico- il contribuente è tenuto aprestare idonea garanzia commisu-rata al totale delle somme dovute,comprese quelle a titolo di sanzionein misura piena, per il periodo dirateazione dell’importo dovutoaumentato di un anno, mediantepolizza fideiussoria o fideiussionebancaria, ovvero rilasciata da unconsorzio di garanzia collettiva deifidi iscritto negli elenchi di cui agliartt. 106 e 107 D.Lgs. 385/1993. In alternativa, a garanzia dellesomme dovute, l’ufficio può autoriz-zare che sia concessa dal contri-buente, ovvero da terzo datore, ipo-teca volontaria di primo grado subeni immobili di esclusiva proprietàdel concedente, per un importo parial doppio delle somme dovute, com-

prese quelle a titolo di sanzione inmisura piena. Il valore dell’immobile può essere,oppure, determinato sulla base diuna perizia giurata di stima, cui siapplica l’art. 64 del Codice diProcedura Civile, redatta da sogget-ti iscritti agli albi degli Ingegneri,degli Architetti, dei Geometri, deiDottori Agronomi, degliAgrotecnici, dei Periti agrari o deiPeriti industriali edili.In tali casi, entro dieci giorni dalversamento della prima rata il con-tribuente deve far pervenire all’uffi-cio la documentazione relativa allaprestazione della garanzia e l’im-porto della prima rata deve essereversato entro 30 giorni dal ricevi-mento della comunicazione. Sullerate successive saranno resi gli inte-ressi al tasso del 3,5% annuo, calco-lati dal primo giorno del secondomese successivo a quello di elabora-zione della comunicazione. Le ratetrimestrali nelle quali il pagamentoè dilazionato scadono l’ultimo gior-no di ciascun trimestre.Il mancato pagamento anche diuna sola rata comporta la decaden-za dalla rateazione e l’importodovuto per imposte, interessi e san-zioni in misura piena, dedotto natu-

La Finanziaria 2008 ha riaperto i termini al 30 giugno per rivalutare anche i terreni, sia edificabili, sia a destinazione agricola, con un’imposta sostitutiva del 4%,se in possesso al 1° gennaio 2008.

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ralmente quanto versato, è iscritto aruolo. Se è stata prestata garanzia,l’ufficio procede all’iscrizione aruolo dei suddetti importi a caricodel contribuente e dello stessogarante o del terzo datore d’ipoteca,qualora questi ultimi non versinol'importo dovuto entro trenta giornidalla notificazione di apposito invi-to contenente l'indicazione dellesomme dovute e dei presupposti difatto e di diritto della pretesa.La notificazione delle cartelle dipagamento conseguenti alle iscri-zioni a ruolo derivanti dal mancatopagamento della rateazione è ese-guita entro il 31 dicembre del secon-do anno successivo a quello di sca-denza della rata non pagata.La decadenza dal beneficio dellarateazione non dà la possibilità diaccedere alla dilazione del paga-mento delle somme iscritte a ruolodi cui all’art. 19 D.P.R. 602/1973.

Decorrenza, disposizionitransitorie e dilazione

del versamento

Le nuove disposizioni relative allarateizzazione si applicano a decor-rere dalle dichiarazioni relative alperiodo d’imposta in corso, rispetti-vamente:• al 31.12.2006, per le somme dovu-

te in seguito all’attività di liquida-zione automatica;

• al 31.12.2005, per le somme dovu-te in seguito all’attività di control-lo formale;

• al 31.12.2004 o al 31.12.2005, perle somme dovute in seguito allaliquidazione dei redditi soggetti atassazione separata.

Vengono inoltre modificate lemodalità della dilazione del versa-mento delle somme iscritte a ruolo.In conseguenza delle modificheapportate, nel caso in cui il contri-

buente si trovi in una temporaneasituazione di obiettiva difficoltà e lasomma iscritta a ruolo sia:• non superiore a 50.000,00 euro, è

possibile richiedere la rateizzazionedel pagamento delle somme dovu-te in un massimo di 48 rate mensi-li; è stata eliminata la possibilità,per il contribuente, di chiedere, inalternativa all’immediata rateizza-zione, una sospensione annualedella riscossione, preliminare alladilazione del pagamento;

• superiore a 50.000,00 euro, la dila-zione, sempre in un massimo di 48rate mensili, può essere concessasolo a condizione che sia prestataidonea garanzia attraversofideiussione o ipoteca su beniimmobili.

Alfredo Corallo

Per quanto riguarda le tipologie di garanzie che possono essere prestate, in alternativa alla polizza fideiussoria o alla fideius-sione bancaria, viene prevista la possibilità di ricorrere alla garanzia rilasciata dai Consorzi di garanzia collettiva dei fidi(Confidi) e all'iscrizione ipotecaria ai sensi dell’art. 77. È possibile altresì autorizzare che sia concessa dal contribuente, ovve-ro da terzo datore, ipoteca volontaria di primo grado su beni immobili di esclusiva proprietà del concedente, per un impor-to pari al doppio delle somme iscritte a ruolo. A tal fine il valore dell’immobile è determinato ai sensi dell’art. 52 c. 4, Decretodel Presidente della Repubblica 131/1986 o, in alternativa, determinato sulla base di una perizia giurata di stima, redatta dasoggetti iscritti agli albi degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri, dei Dottori Agronomi, degli Agrotecnici, dei Periti agra-ri o dei Periti industriali edili. L’ipoteca non è assoggettata all’azione revocatoria di cui all’art. 67, Regio Decreto. 16 marzo1942, n. 267. Sono a carico del contribuente le spese di perizia, di iscrizione e cancellazione dell’ipoteca.Un’altra novità importante è rappresentata dalla soppressione dell’obbligo di presentare l’istanza di rateazione prima dell’ini-zio della procedura esecutiva, il processo di esecuzione forzata attraverso il quale l’ordinamento garantisce il soddisfacimentodel diritto.L’ipoteca legale prevista dall’art. 77, comma 1, D.P.R. 602/1973 è invece una garanzia reale che Equitalia, prima dell’iniziodell’espropriazione forzata, può iscrivere sui beni del debitore e dei co-obbligati, sulla base di un’autonoma valutazione e alfine di assicurare il risultato della sua attività, ottenendo in questo modo i diritti previsti dall’art. 2808, Codice civile. In parti-colare, il diritto di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo del ricavato dall’espropriazione e il diritto di procedere ad ese-cuzione sul bene, anche se questo passi in proprietà d’altri. Per quel che concerne il fermo di beni mobili registrati previstodall’art. 86, D.P.R. 602/1973, si tratta di un provvedimento di natura cautelare che impedisce, durante il periodo in cui opera,l’utilizzo e la libera disponibilità del bene.A seguito della presentazione della richiesta di dilazione, saranno sospese le azioni di recupero coattivo, sia esecutive checautelari: la sospensione avrà carattere provvisorio, in attesa dell’emanazione delle istruzioni in merito ai criteri di trattazionedelle istanze di dilazione.Il mancato pagamento della prima rata o, successivamente, di due rate da parte del debitore che ha chiesto ed ottenuto larateazione comporta la decadenza automatica dal beneficio della rateazione, l’intero importo iscritto a ruolo ancora dovutoè immediatamente ed automaticamente riscuotibile in un’unica soluzione ed il carico non può più essere rateizzato.In caso di decadenza dal beneficio della rateazione, potrà essere esercitata la riscossione coattiva anche nei confronti delfideiussore o del terzo datore d’ipoteca sulla base dello stesso ruolo emesso a carico del debitore principale. Questo dirittopotrà essere esercitato nel caso in cui il soggetto garante non proceda al versamento dell’importo garantito entro trenta gior-ni dalla notificazione di apposito invito, contenente l’indicazione delle generalità del fideiussore stesso ovvero del terzo dato-re d’ipoteca, delle somme da esso dovute e dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa. Le rate mensili, infine, scado-no l’ultimo giorno del mese.

LE GARANZIE

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ora la competenzaè certa

Sulle “riottenute” competenzecatastali da parte degli

Agrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati avevamo già ampiamente rife-rito nel numero di marzo 2008 (vedil’articolo “un colpo d’ala. E gliAgrotecnici si riprendono il catasto”) e,dunque, non servono particolari,ulteriori spiegazioni se non segnala-re come l’Agenzia del Territorioabbia provveduto a recepire formal-mente la nuova legge ed a modifi-care i programmi informatici, rila-sciando una specifica versione delprogramma “PREGEO 9” dedicataagli Agrotecnici ed agli Agrotecnicilaureati.Si può così affermare che, con l’e-manazione della Circolaredell’Agenzia del Territorio n. 3 del14 aprile 2008 che riconosce agliAgrotecnici ed agli Agrotecnici lau-reati la piena capacità professiona-le in materia di catasto, si chiudedefinitivamente una vicenda apertada oltre dieci anni e da ultimooggetto di un intervento chiarifica-tore del legislatore, con l’art. 26della recente legge 28 febbraio

2008, n. 31.Il programma informatico per ilcatasto terreni è stato modificatonei giorni scorsi (ed è attualmentescaricabile dal sito www.agenziaterrito-rio.it) con l’immissione in rete dellanuova versione “Service Pack n. 5” di“PREGEO 9” la quale consente diselezionare nella riga di tipo 0 dellibretto delle misure:• fra le categorie professionali abili-

tate, anche quella degli“Agrotecnici”;

• fra le sedi degli Ordini e Collegiprofessionali, anche quelle noncoincidenti con l’ambito provin-ciale (situazione tipica, questa, cheinteressa diversi Collegi locali degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati).

Le altre categorie professionali, giàabilitate alle attività catastali, pos-sono invece continuare ad utilizzarele precedenti versioni di PREGEO.Infine, dopo la modifica dei pro-grammi di cui si è detto, il 14 aprile2008 l’Agenzia del Territorio haprovveduto a dare istruzioni a tutti ipropri Uffici periferici (con la già cita-

ta Circolare n. 3/2008, qui di seguitointeramente pubblicata) in manieratale che, fin da oggi, sia possibilericevere i primi atti catastali redattidagli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati iscritti nei rispettivi Albi.Il Presidente del Collegio NazionaleRoberto Orlandi, nell’esprimeresoddisfazione, ha dichiarato:“Questo ulteriore risultato ottenuto,rafforza e chiarisce in maniera definiti-va le competenze dei liberi professioni-sti Agrotecnici e Agrotecnici laureatiiscritti all’Albo e consegna loro la tran-quillità di potere operare, con pienacertezza del diritto, nel settore catasta-le, circostanza questa che rappresentauna importante e qualificata occasionedi lavoro professionale, a cui gliAgrotecnici, ed in particolare i più gio-vani iscritti, potranno accedere”.

Nostro servizio

Con l’emanazione della circolare n. 3/2008 l’Agenzia del Territorio “riabilita” pienamentegli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati alle attività catastali.

Disponibile la versione di PREGEO 9 “dedicata” alla categoria

Risolta la problematica catastale, non tutti però l’hanno presa bene. Al Perito agra-rio Andrea Bottaro, attuale Presidente del Collego Nazionale dei Periti agrari, dasempre molto impegnato per impedire agli Agrotecnici di svolgere attività catastali,l’approvazione della nuova legge n. 31/2008 è andata letteralmente di traverso,come dimostra un piccato articolo pubblicato, in prima pagina, sulla rivista “Il Peritoagrario” e nel quale il Bottaro, minacciando neppure troppo velatamente cause giu-diziarie contro gli Agrotecnici, cerca consolazione abbarbicandosi ad un “ordine delgiorno” approvato dal Senato e facendo in qualche modo intendere che questo“ordine del giorno” possa ridurre o modificare le competenze che la legge n. 31/2008assegna agli Agrotecnici. Peccato che una legge sia una legge ed un ordine del gior-no sia, rispetto alla prima, né più né meno che aria fritta.Visti anche gli assai magri risultati ottenuti, non sarebbe meglio che il PresidenteBottaro dedicasse i suoi sforzi (ed impegnasse le risorse economiche della sua cate-goria) per occuparsi dei problemi dei Periti agrari, anziché cercare lite con gliAgrotecnici?

MA PER QUALCUNO IL BOCCONE È AMARO

Andrea Bottaro, Presidente del Collegio Nazionaledei Periti agrari in una recente foto di repertorio.

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ICO Consulenza

del lavoro: via liberaagli Agrotecnici

Non si può certo dire che il 2008non sia un anno favorevole per

gli iscritti nell’Albo degli Agrotecnicie degli Agrotecnici laureati cheaggiungono, a ritmo velocissimo,una competenza all’altra, un rico-noscimento all’altro.L’ultimo ottenuto è scattato lunedì26 maggio e riguarda la possibilitàper gli Agrotecnici e gli Agrotecnicilaureati di accreditarsi come “sog-getti abilitati”, alla stregua deglialtri già a sistema (Sindacati,Patronati, Consulenti del Lavoro, ecc.),nel sistema informatico delMinistero del Lavoro per potere cosìeseguire on-line tutte le praticherelative alla trasmissione telematicadelle comunicazioni relative ai rap-porti di lavoro nel mondo agricolo(assunzioni, cessazioni, trasformazionidel rapporto, ecc.).Questo nuovo riconoscimento nonva confuso con quello ottenuto afine 2007 (e notificato in una CircolareINPS dell’aprile 2008), che riguardaanch’esso la trasmissione telemati-ca, ma esclusivamente riferendosialle dichiarazioni DA/DMAG e soloverso l’INPS (si veda anche l’articolo apagina 9 del numero di maggio di que-sta rivista).La nuova competenza ottenuta,complementare rispetto a questaultima, è invece molto più estesa edimportante della precedente.Per comprenderne la portata è beneriassumere, sia pure sinteticamente,la vicenda.Intanto va detto “cosa sono” leComunicazioni obbligatorie inmateria di lavoro.Si tratta di comunicazioni che tuttii datori di lavoro, sia pubblici cheprivati, devono trasmettere in casodi assunzione, proroga o trasforma-zione e cessazione dei rapporti dilavoro.Fino a tutto il mese di febbraio scor-so queste comunicazioni potevano

essere trasmesse anche in formacartacea ma, dal 1 marzo 2008 èentrato in vigore l’obbligo (previstodal Decreto ministeriale 30 ottobre2007) di trasmissione con modalitàesclusivamente telematiche.Il Ministero del Lavoro ha intesointrodurre tale obbligo in relazioneall’entrata in funzione del “Sistematelematico” che sostituisce le vecchiemodalità di comunicazione che leaziende ed i loro consulenti inoltra-vano ai Centri per l’impiego (CPI)all’INPS, all’INAIL ed allo stessoMinistero.L’innovazione è sicuramenteimportante perché ora non è piùnecessario inviare differenti comu-nicazioni cartacee, ma basteràcompilare un unico modello, sicchéil Sistema “ComunicazioniObbligatorie” (in sigla CO) è ilprimo sistema di servizio telematicodella rete dei servizi per il lavoro, in

grado di monitorare tutte le infor-mazioni che riguardano la forma-zione e la vita lavorativa dei citta-dini dalla ricerca della prima occu-pazione, all’ingresso nel mercatodel lavoro sino alla pensione.Il sistema informatico CO è un siste-ma federato basato su una serie di“nodi” regionali, che rappresentanoil luogo virtuale dove inviare lecomunicazioni dei datori di lavori.La trasmissione dei dati avvienedunque tramite i servizi messi a dis-posizione dai sistemi informativicompetenti, il cui accesso è garanti-to da un unico punto regionale (oprovinciale nel caso delle ProvinceAutonome di Bolzano e Trento).Alle Regioni spetta un ruolo decisi-vo, quello di definire le modalitàcon cui trasmettere i dati, le regole ele soluzioni per accreditarsi e realiz-zare la trasmissione. Il Ministero delLavoro, invece, pubblica l’elenco

Dopo l’autorizzazione concessa dall’Inps all’operatività della categoria,anche il Ministero del lavoro fa altrettanto ed apre l’accesso telematico agli Agrotecnici

ed agli Agrotecnici laureati (ed, in conseguenza, anche ai Periti Agrari)

Gli Agrotecnici sono stati abilitati a eseguire on-line le pratiche per la trasmissione telematica delle comu-nicazioni relative ai rapporti di lavoro nel mondo agricolo.

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ufficiale e l’indirizzo dei serviziinformatici.Si tratta di un processo condiviso, incostante evoluzione, fondamentaleper garantire la qualità dei serviziprestati ad aziende e cittadini, masoprattutto la certezza di avere dis-ponibilità di informazioni in temporeale.Gli “utenti” del Servizio InformaticoCO sono, a sistema, indicati come“soggetti abilitati”, distinti fra quelliche sono soggetti obbligati (cioè tuttii datori di lavoro, pubblici o privati) equelli che invece sono intermediariveri e propri (cioè che agiscono innome e per conto dei datori di lavori,come i consulenti).Tutti i soggetti, obbligati e abilitati,per accedere al servizio e realizzarela comunicazione devono necessa-riamente accreditarsi secondo lemodalità indicate da ciascunaRegione o Provincia Autonomadove è ubicata la sede di lavoro.Il modulo per la comunicazione,invece è standard su tutto il territorionazionale.Sono compresi tra gli “utenti inte-ressati” anche tutti gli altri stakehol-der coinvolti quali ad esempio gliIspettorati del lavoro e gli enti pre-videnziali.Sono soggetti obbligati a presentarela comunicazione obbligatoria:1) Datori di lavoro privati; la cate-

goria comprende qualsiasi perso-na, fisica e giuridica, titolare delrapporto di lavoro che abbia unaunità locale sul territorio italiano(senza alcuna eccezione di naturagiuridica, di settore economico, didimensione o di sede).

2) Pubbliche Amministrazioni (dicui all’art. 1, comma 2, D.Lgs. n.165/2001); le amministrazionidello Stato, compresi gli istituti ele scuole di ogni ordine e grado ele istituzioni educative, le azien-de ed amministrazioni delloStato ad ordinamento autonomo,le regioni, le province, i comuni,le comunità montane e loro con-sorzi ed associazioni, le istituzioniuniversitarie, gli istituti autono-mi case popolari, le camere dicommercio, gli enti pubblici noneconomici nazionali, regionali elocali, le amministrazioni, leaziende e gli enti del ServizioSanitario Nazionale, l’ARAN e leAgenzie finanziarie.

3) Gli Enti pubblici economici;cioè quegli Enti pubblici che ope-rano nel campo della produzionee di beni e servizi, per i quali siapplicano le norme dell’impresaprivata;

4) Le Agenzie di somministrazione.

E veniamo adesso alla parte che piùinteressa gli Agrotecnici e gliAgrotecnici laureati, quella dei sog-getti abilitati. Essi sono:a) datori di lavoro privati, enti pub-

blici economici e pubblicheamministrazioni;

b) agenzie di somministrazione;c) consulenti del lavoro, agrotecni-

ci ed agrotecnici laureati, peritiagrari, avvocati e procuratorilegali, dottori commercialisti,ragionieri e periti commerciali,qualora abbiano dato comunica-zione alle Direzioni Provincialidel Lavoro del territorio in cui

intendono svolgere tale attività;d) servizi istituiti presso le

Associazioni di categoria per leimprese artigiane, nonché per lealtre piccole imprese, anche informa cooperativa;

e) associazioni di categoria delleimprese agricole;

f) altre associazioni di categoria deidatori di lavoro;

f) agenzie per il lavoro;h) soggetti promotori di tirocini.

Il sistema informatico per leComunicazioni Obbligatorie, con-sente dunque a tutti i soggetti,obbligati e abilitati, di inviare aiservizi competenti le comunicazionidi assunzione, proroga, trasforma-zione e cessazione di rapporti dilavoro secondo i modelli unificatiprevisti dal Ministero del lavoro(UnificatoLAV e UnificatoSOMM),nonché le comunicazioni di assun-zione con caratteristiche di urgenza(Modello UnificatoURG) e le trasfor-mazioni/trasferimenti aziendali(UnificatoVARDATORI).Per “autenticarsi” gli utenti delServizio accedono alla specificapiattaforma del sistema attraverso ilsito del Ministero del Lavoro e dellaPrevidenza Sociale www.lavoro.gov.ite i siti regionali che rilasceranno lecredenziali di accesso utili all’utiliz-zo del sistema.Dopo aver inserito le proprie cre-denziali di accesso l’utente e direzio-nato ad un’area riservata che ero-gherà servizi differenti a secondadella tipologia di utenza:• Ministero del Lavoro, Regioni,

Province Autonome e Centri per

Le competenze professionali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono molte ed articolate. Quelle inmateria di consulenza del lavoro, rivendicate per ottenere il riconoscimento degli iscritti nell’Albo quali “sogget-ti abilitati” sono state in particolare le seguenti:- La consulenza del lavoro nelle aziende agricole ed in particolare le dichiarazioni e comunicazioni relative

all’assunzione di personale (art. 10 c. 1, lettera b, della legge professionale 6 giugno 1986, n. 251, così comemodificata dalla legge 5 marzo 1991, n. 91 ed art. 9 bis, c. 6 della legge n. 608 del 28.11.1996);

- La tenuta del “Registro di impresa agricola” ai fini dell’assunzione di manodopera nelle imprese agricole (art.9 quater, c. 13 della citata legge n. 608/1006).

ECCO LE COMPETENZE PROFESSIONALI SU CUI SI FONDAL’OTTENUTA AUTORIZZAZIONE

Si ricorda che tutta la documentazione di riferimento è reperibile su www.lavoro.gov.it/co alla sezione “CRONOLO-GIA VERSIONI” ove è scaricabile il “manuale operativo” aggiornato a maggio 2008.

Gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati sono stati abilitati a partire dal 26 maggio 2008.

PER OTTENERE ALTRE INFORMAZIONI E L’ABILITAZIONE

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l’Impiego:- visualizzazione delle comunica-

zioni obbligatorie inviate daisoggetti obbligati, attraverso l’u-tilizzo delle funzionalità messe adisposizione dall’XMLRepository. L’accesso alle infor-mazioni dell’XML Repositorysaranno opportunamente filtra-te sulla base delle competenzedel soggetto che ha effettuatol’accesso (livello circoscrizionaleper i CPI/provinciale/regionale onazionale);

- Gestione delle utenze (es. creazio-ne/modifica dei dati di accesso, dis-abilitazione di un utente, ecc.),attraverso le funzionalità digestione messe a disposizionedal sistema di autenticazione odegli stessi sistemi applicativi.

• Soggetti obbligatori: verrà data lapossibilità di accedere alle funzio-nalità specifiche per l’inoltro dellecomunicazioni obbligatorie.

Attraverso le funzionalità offerte dalsistema, gli utenti potranno effet-tuare l’inoltro delle comunicazionibasate sui modelli ministeriali checonsentono anche la ricezione dicomunicazioni massive.Il sistema offre inoltre agli utenti lapossibilità di comunicare la rettifica

o l’annullamento di una comunica-zione inoltrata.Come detto, il decreto del Ministerodel Lavoro che ha reso obbligatoriala descritta procedura telematica apartire dal 1 marzo 2008, nell’omet-tere gli Agrotecnici (ed i Periti agrari)fra i “soggetti abilitati”, ha di fattomesso fuori gioco queste due catego-rie di professionisti, fino ad alloraabituati a rendere le dichiarazioniin via cartacea, ma oggi improvvi-samente impossibilitati a renderlein forma telematica, in quanto nonricompresi nelle nuove procedure.Naturalmente, in breve tempo,diverse segnalazioni pervenivano alCollegio Nazionale, non numerosequanto a quantità ma certo moltopreoccupanti, circostanza questache aveva provocato un immediatointervento del massimo organodella categoria professionale. Del resto era ben evidente che l’e-sclusione confliggeva con le compe-tenze professionali in materia degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati, ed è precisamente alla luce diquesta considerazione che appari-va ingiusta ed ingiustificata l’esclu-sione.Non è quindi servito molto tempoalla competente Direzione Generaledell’Innovazione Tecnologica e

della Comunicazione del Ministerodel Lavoro per riconoscere l’omissio-ne e provvedere a sanarla; sulpunto, con nota del 16 maggio2008, l’Autorità ministeriale così siesprimeva e confermava il ricono-scimento della figura degliAgrotecnici fra i “soggetti abilitati”all’invio telematico delle dichiara-zioni e così si esprimeva:“...il 26 maggio 2008 entrerà in eserci-zio una nuova versione del sistemainformatico C.O. (ComunicazioniObbligatorie) nel quale anche gliAgrotecnici potranno, limitatamente airapporti di lavoro del settore agricolo,effettuare le comunicazioni per contodei datori di lavoro appartenenti a que-sto settore economico. In conseguenza,sarà possibile accreditarsi come “sog-getto abilitato”, alla stessa streguadegli altri, già contenuti nel sistema.”Va detto che dell’accreditamento nebeneficiano anche i colleghi dellavicina categoria professionale deiPeriti agrari anche se, secondoquanto noto e riferito, anche in que-sta occasione non vi è stata nessunaparticolare azione da parte delCollegio Nazionale di questa profes-sione per modificare la norma.

Tra le decine di interventi “piovuti” al Collegio Nazionale daparte degli iscritti all’albo, non potendo -per ovvie ragioni dispazio- pubblicarli tutti, abbiamo scelto il primo contributoalla “causa”, quello dell’Agr. Paolo Dino Formigari, delCollegio veronese, che ha repentinamente sollevato la que-stione relativa all’esclusione della categoria dal novero dei“soggetti abilitati” all’invio telematico delle comunicazioniobbligatorie. “Con l’entrata in vigore della normativa che regolamenta l’inviotelematico delle procedure di assunzione CO-Veneto -spiegaFormigari- nell’accesso al portale abbiamo riscontrato che gliAgrotecnici erano ingiustamente esclusi dall’elenco dei soggettiabilitati ad effettuare le comunicazioni obbligatorie. Tutto ciòrisultava nettamente in contrasto con quanto, invece, già auto-rizzato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per la nostracategoria in tema di consulenza del lavoro per le aziende agrico-le. Abbiamo quindi ritenuto opportuno contattare il CollegioNazionale e Provinciale per sottoporre la grave questione e trovare una soluzione adeguata”.Non sarà stata una passeggiata... “No di certo -continua Formigari- tanto che, nel frattempo, ci siamo rivolti al Dott. PieroAndrea Breda di “Venetolavoro”, che ci ha offerto una soluzione alternativa, ma temporanea. È stato però grazie al tempesti-vo intervento del Collegio di mia appartenenza (quello di Verona) e di quello Nazionale, che la nostra categoria ha ricevuto,finalmente, l’abilitazione alla procedura di comunicazione obbligatoria telematica , con nostra (e non solo!) grande soddi-sfazione”.In caso contrario cosa avrebbe significato per il suo lavoro? “L’esclusione -replica ancora Formigari- avrebbe compor-tato, per il nostro studio, la perdita di numerose aziende assuntrici di manodopera agricola con conseguente ed ovvio dannoeconomico”.“Peraltro -conclude- a seguito di confronti con altri professionisti sulla vicenda, non sono stati pochi quelli che hanno apprez-zato la grande disponibilità, vicinanza ed efficienza del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati nelrisolvere il problema”.

UNA PIOGGIA DI CONSENSI

In un primo tempo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale aveva sor-prendentemente messo in dubbio l’idoneità degli Agrotecnici all’impor-tante competenza professionale.

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ICO“Basta

magna magna!”

Il sito esiste da quasi un anno, maio personalmente ne sono venuto

a conoscenza solo quando, sulla e-mail dello studio, ho ricevuto unarassegna di notizie da loro inviate-mi.Notizie fresche, e professionalmenteinteressanti, non c’é dubbio, manon è questo che ha attirato il miointeresse quanto, piuttosto, l’esisten-za di un “blog” (e di una “communityblog”) totalmente libero dove qua-lunque visitatore del sito, anchemantenendo l’anonimato, puòintervenire e dire ciò che pensa; nonè sempre così che avviene, anzi nonlo è quasi mai quando il sito ha unaqualche valenza “istituzionale”; inquesti casi di solito si ha il timore dicritiche, che possono diventare mici-diali se moltiplicate dal web.Invece, in questo caso, gli ideatoridel sito “PERITI AGRARI LIBERI”(così si chiama) dimostrano di nontemere il confronto e neppure le cri-tiche, anzi sembrano proprio cercar-le. Dunque il sito di cui parlo offreuno straordinario spaccato di quelloche pensa la “base” degli iscrittinell’Albo professionale dei Peritiagrari, dei suoi umori e delle sueaspettative, e merita certamente diessere visitato.Il quadro che emerge è di una cate-goria attraversata da una evidentecrisi di identità e di ruolo e da unaprofonda insofferenza verso il pro-prio Consiglio Nazionale (presiedutodal perito agrario Andrea Bottaro),sul quale si riversano critiche alvetriolo, che la dicono lunga suireali sentimenti dei Periti agrari (adalmeno di una parte di loro) verso irispettivi vertici.Ad esempio un Perito agrario, che sichiama “Marco”, il 13 maggio cosìscrive:“Visito spesso il sito del collegio nazio-nale, molto poco aggiornato.Finalmente questa mattina il nuovoredazionale del presidente. Noto peròcon stupore che anziché occuparsi delle

emergenze che riguardano la professio-ne (e sono molte) il nostro presidentecontinua ad attaccare le altre categorieper questioni che francamente non so achi interessano.”Per chiarezza: la polemica delPresidente Nazionale dei Periti agra-ri, in questo caso, è precisamenterivolta verso gli Agrotecnici. Poi cosìcontinua “Marco”:“MA QUI CI SONO DELLE EMERGEN-ZE PROFESSIONALI DA RISOLVERE, CISTANNO TAGLIANDO LE GAMBE SUDIVERSE QUESTIONI, COSA ASPETTA-NO A FARE QUALCOSA? se non sono ingrado si dimettano, lascino spazio achi vuol lavorare seriamente per la pro-fessione.”e conclude: “BASTA MAGNA MAGNA!”che sarà pure un concetto un po’forte, ma certamente ben rappresen-tativo del pensiero di Marco.E non si tratta neppure dell’inter-vento più duro, anzi...Diversi Periti agrari propongono dicreare una “Assemblea deiPresidenti dei Collegi del NordItalia”, contrapposta all’Assemblea

Si resta davvero sorpresi nel leggere gli impietosi giudizidegli iscritti nell’albo dei Periti agrari, che sembrano

scontenti della politica sin qui seguitadal Presidente Nazionale di quella categoria

“ufficiale” indetta dal CollegioNazionale dei Periti agrari, una ipo-tesi molto gettonata ed il motivosembra sia l’impossibilità di interve-nire adeguatamente durante leAssemblee Nazionali dove, insostanza, gli intervenuti sarebberochiamati solo ad “ascoltare” e nonanche a dire la loro.Una cosa che fa irritare molti, finoal punto di urlare, a gran voce,“SECESSIONE!”Un altro Perito agrario, “Giacomo”,interviene sulla informazione dicategoria:“Basta sfogliare il nostro giornalino percapire dove siamo finiti. Sempre i solitiargomenti vecchi ed ammuffiti.Quando sfoglio quello degli agrotecnici(che mi arriva a casa senza nemmenoaverlo richiesto) mi monta una rabbiache non vi dico.....argomenti di attuali-tà, estratti di giornale, convenzioni epromozioni riservate agli iscritti.Scusate, ma noi periti agrari siamo pro-prio una professione di baluba. Chidobbiamo ringraziare?”Ma chi sono gli ideatori del sito“PERITI AGRARI LIBERI”? Per quan-to ho capito si tratta di un gruppo diPeriti agrari del Nord Italia ed inparticolare della Lombardia che, inforte dissenso dalla conduzionedella categoria finora svolta dall’at-tuale Presidente, hanno deciso diprendere pubblica posizione e,soprattutto, di dare voce alla “base”degli iscritti all’Albo, dando lorouno spazio per esprimere ciò chepensano.E quel che pensano è davvero chiaro!

Gregorio Giuliano

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ICO Gli Agrotecnici

stipulano un’importanteconvenzione

con la Regione Marche

Gli Agrotecnici delle Marchehanno una nuova opportunità

di lavoro, grazie alla convenzionetriennale relativa alle “domanded’aiuto” stipulata lo scorso 9 maggiodal Collegio interprovinciale -attra-verso il Presidente Agr. GabrieleSantoro- e la Regione, in qualità diAutorità di Gestione del Programmadi Sviluppo Rurale 2007/2013. L’accordo ha per oggetto lo svolgi-mento da parte dei professionistiabilitati iscritti all’albo e operanti alivello regionale, delle attività diinserimento automatico sul perti-nente sistema informativo (SIAR oSIAN) delle domande di aiuto relati-ve alle misure a superficie e dellemisure a investimento del PSR2007/2013. In particolare, è affidato al Collegiointerprovinciale, tramite i professio-nisti abilitati:a) La verifica della validità della

documentazione prevista, acqui-sita in allegato alle domande diaiuto/pagamento delle misuresopra indicate del PSR Marche2007/2013;

b) Il caricamento sul pertinentesistema informativo (SIAR oSIAN) delle domande diaiuto/pagamento delle misure asuperficie e delle misure a investi-mento del PSR Marche2007/2013.

Il Collegio interprovinciale, al finedi contribuire al corretto espleta-mento delle attività di coordina-mento, ha designato quale interfac-cia operativo l’Agr. Paolo Zenobi,che insieme al Presidente Santoroha contribuito al raggiungimentodell’importante obiettivo.La firma di questa convenzione

oltre a dare una nuova opportunitàdi lavoro, ha una grande importan-za per il Collegio interprovinciale diAncona, perché una volta per tuttela categoria è stata legittimata alpari di Agronomi e Periti agrari,dalla Regione Marche, per la pre-sentazione di progetti di finanzia-mento previsti nelle misure delnuovo Programma di SviluppoRurale.Il Collegio comunicherà alla A.d.G.,previa valutazione della professio-nalità, delle competenze e della affi-dabilità, entro 30 giorni dalla sotto-scrizione della convenzione, ilprimo elenco dei professionisti abili-tati cui è consentito l’espletamentodei compiti previsti dalla presenteconvenzione. Successivi elenchisaranno inviati ogni qualvolta gliiscritti in possesso dei requisiti noncompresi negli elenchi già comuni-cati faranno richiesta di accesso.Le liste dovranno essere presentateentro 10 giorni lavorativi preceden-ti la scadenza dei bandi per i quali iprofessionisti richiedono l’attivazio-ne dell’operatività.Ora la professionalità e serietà degliAgrotecnici e l’operato del Collegiodovranno dimostrare che la catego-ria è all’altezza dell’incarico ricevu-to dalla Regione Marche, in mododa poter rinnovare la suddetta con-venzione alla sua scadenza fra treanni senza alcun problema.

Il Collegio interprovinciale coordinerà l’attività dei professionisti abilitati iscritti all’alboinerente alla presentazione delle domande per le misure del Programma

di Sviluppo Rurale 2007/2013 indicate, attraverso il sistema informativo (SIAR o SIAN)

Il Presidente del Collegio interprovinciale di Ancona Agr. GabrieleSantoro.

L’Agr. Paolo Zenobi sarà il coordinatore del progetto nato dallaconvenzione con la Regione Marche.

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Sfida tutta al maschileper lo “scettro” di miglior

Agroindustriale

Il 7 e l’8 maggio scorsi si è svoltaall’Istituto di Istruzione Superiore

“Umberto I” di Alba, sede associatadi Verzuolo, la gara nazionale tra imigliori allievi in possesso dellaqualifica di “Operatore Agro-Industriale”, così come previsto dalpiano di studi nell’ambito dell’istru-zione professionale agraria che ter-mina il suo percorso con l’otteni-mento del diploma di Agrotecnico.E infatti, l’iniziativa, come ormaid’abitudine, è stata patrocinata dalCollegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati che ha anche offerto in premioai 13 concorrenti l’abbonamentoannuale a “L’AGROTECNICO OGGI”.I giovani iscritti provenivano datutta Italia: Caluso e Osasco (TO),Mirano (VE), Castelfranco eConegliano Veneto (TV), Fidenza(PR), Jesi (AN), Montombraro diZocca (MO), Latina, Napoli,Marconia di Pisticci (MT), Capod’Orlando (ME) e Giarre (CT).La competizione si è articolata sudue prove: la prima prova laborato-riale, nella mattinata di mercoledì,

ha previsto otto esercitazioni, quat-tro di microbiologia applicata emicroscopia e quattro di chimica. Inparticolare, nella prima parte, si è

trattato di osservare al microscopioe riconoscere le muffe di yogurt, lie-viti di vino, oltre che a procederecon la colorazione di Gram; è stato

Nella sede distaccata dell’“Umberto I” di Alba, a Verzuolo, nel Cuneese, tra laboratori di microbi-ologia e test di chimica ha avuto la meglio uno studente dell’“Umbertini” di Caluso (TO)

GARE NAZIONALI 2008: VINCA IL MIGLIORE!Con l’arrivo della bella stagione ritornano anche le gare nazionali per gli studenti degli Istituti Professionali Agrari che hannoconseguito il diploma di qualifica nell’anno scolastico 2006/2007 e per i colleghi degli Istituti Tecnici Agrari ammessi al quin-to anno di corso negli scrutini in procinto di essere diramati. Come sempre -lo ricordiamo- l’iniziativa è indetta dal Ministerodella Pubblica Istruzione e gode del patrocinio del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.Ad aprire i giochi è stato quest’anno l’Istituto d’Istruzione superiore “Umberto I” di Alba, nella sede distaccata di Terzuolo (CU),il 7 e l’8 maggio, dove sono andate in scena le prove per eleggere il miglior Operatore Agroindustriale; a seguire (la settimanadopo, il 14 e il 15 maggio) è stata la volta degli Operatori Agrituristici, al “Don Bosco” di Gazoldo degli Ippoliti, succursaledell’IPAA di Viadana. Sono i due eventi di cui daremo notizia in questo numero. In attesa di conoscere il vincitore degli Agro-ambientali, da eleggere al “Lorenz” di Mirano e, a chiusura, in autunno, all’ITAS “Strozzi” di Mantova, per conoscere il cam-pione tra i frequentanti dell’indirizzo Agrario. La sede dello svolgimento di ogni gara è scelta in base ad un criterio molto semplice: si svolge nella sede scolastica dello stu-dente che ha vinto l’ultima edizione. La scuola ospitante parteciperà ugualmente con il suo miglior allievo, ma solo per rappresentanza: non potrà vincere perchégià aveva trionfato la precedente stagione.

I ragazzi si cimentano con microscopi e provette nel laboratorio di microbiologia.

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infine fatto osservare l’amido dialcune farine.Nel test di chimica ci si è indirizzativerso l’analisi di latte (acidità e sag-gio alizzarolo), vino (zuccheri ridutto-ri) e succo di frutta (acido ascorbico

con il metodo al riflettometro).Giovedì la prova riguardava invecegli elementi della trasformazioneagroalimentare.La commissione di valutazione eracomposta dall’Ispettore del

Ministero della Pubblica IstruzioneProf. ssa Graziella Ansaldi, dalDirigente Scolastico dell’Istitutoospitante Prof. Renato Parisio, dalProf. Mario Bonino, rappresentantedel Collegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati e dai Prof. Giovanni Gabutto(Direttore di sede), AntonioCavallaio ed Enrico Surra, entram-bi insegnanti presso la scuola ospi-tante.È giusto ricordare che la scelta èricaduta su Verzuolo grazie alla vit-toria ottenuta lo scorso anno daStefano Barale a Bagnano diCorzano (BS); ovviamente nessunallievo della scuola ha preso partestavolta alla gara, ma un rappre-sentante tornerà a competere ilprossimo anno nell’istituto di prove-nienza del vincitore, ErmesCamino, dell’ “Umbertini” diCaluso, seguito sul podio daCristian Nardino del “Cerletti” diConegliano e da Luca Farina del“Pieralisi” di Jesi. Le prove sono state svolte con impe-gno dai ragazzi, i quali, al terminedell’esperienza, hanno anche legatocome gruppo, soprattutto nelle visi-te turistiche organizzate dagli inse-gnanti della scuola di Terzuolo: incentro storico e nel parco della villa“Bricherasio” del botanico DomenicoMontevecchi, a Saluzzo; nei castelli

I partecipanti alla gara Nazionale con Stefano Barale, vincitore nel 2007, in alto al centro della foto.

Allievi ed accompagnatori in visita al castello di Racconigi.

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ICODue donne

sul podio degli

“Agrituristicid’Italia”

L’Istituto d’Istruzione Professio-nale “Don Bosco” di Viadana

(MN), in collaborazione con ilCollegio degli Agrotecnici diMantova, ha ospitato, il 14 e 15maggio, nella sede di Gazoldo degliIppoliti, il concorso nazionale deglioperatori agrituristici aperto agliallievi che si sono maggiormentedistinti nel corso dell’anno scolasti-co 2006/07.I partecipanti e i loro accompagna-tori, provenienti da varie regionid’Italia, sono stati accolti il giornodella prima prova dal DirigenteScolastico Prof.ssa Giovanna Di Ree dal Direttore della sede di Gazoldo

degli Ippoliti, Agr. Prof. CarloMantovani, dal rappresentante delCollegio Nazionale degliAgrotecinici Agr. Enrico Cortellazzioltre che dagli altri componentidella commissione giudicante: iprof. Maria Consolata DePasquale, Anna Maria Domenella,Francesca Iannetti, Ida Imbroisi,Paolo Veneri, Ferdinando Prisco,Luciano Annunziata. Per sancire l’importanza dell’eventoè stata organizzata una serata digala presso l’Istituto, con la cenapreparata in onore degli ospiti dalleclassi IV e V dell’indirizzo agrituri-stico, preceduta da un convegno

Al “Don Bosco” di Gazoldo degli Ippoliti (MN) prevale il gentilsesso nella gara nazionale tra i giovani operatori del settore.

Buon secondo posto comunqueper il siciliano Ruggeri del “Mazzei” di Giarre (CT)

I tre concorrenti: Elena Lavander, Silvia Matta e Antonino Ruggeri.

di Manta e Racconigi. Gli insegnan-ti sono stati accompagnati pressoalcune Cooperative ortofrutticoledella zona e nel centro di ricerca esperimentazione ortofrutticolaCRESO di Manta.La cena di gala del 7 maggio si ètenuto al ristorante “Palazzo Drago”nel centro di Verzuolo ed ha visto lapartecipazione del Sindaco Prof.Gianfranco Marengo, anch’egliinsegnante all’Istituto Agrario.Alla fine delle prove gli allievi eranolegittimamente stanchi, ma soddi-sfatti, consapevoli di aver partecipa-to ad una sorta di campionatonazionale. Non sono comunquemancati anche per loro i momentidi svago; i loro accompagnatorihanno ovviamente “lavorato dimeno”, ma alla fine erano appagatiper l’organizzazione e per la scoper-ta di un territorio ricco di storia,operoso in agricoltura ed accatti-vante dal punto di vista turistico.Un saluto affettuoso ed un “in boccaal lupo” vanno infine alla professo-ressa Maria Vittoria Bori, vera epropria istituzione nella scuola diVerzuolo, che aveva preparato leprove di microbiologia ed il questio-nario e che teneva tantissimo allamanifestazione, ma per urgenti edimportanti motivi di salute non hapotuto far parte della commissione.

Agr. Prof. Enrico SURRA

Gli studenti al lavoro nel laboratorio di chimica.

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incentrato sulla nuova legislazionenel settore.Ad aprire i lavori è stata la PresideDi Re, a cui a fatto seguito l’inter-vento del Provveditore agli studidella provincia di Mantova, Dott.Angelo Peticca, che ha giudicatol’iniziativa più che valida e di sti-molo per il miglioramento formati-vo degli studenti.Parole di apprezzamento anche dalSindaco di Gazoldo degli Ippoliti, laprof.ssa Franca Ferretti, ritenendola presenza dell’Istituto motivoorgoglio per la comunità.Terminati gli interventi istituzionaliha preso quindi la parola il dott.Marco Boschetti, esperto e puntodi riferimento in tutta la provinciaper il settore agrituristico, che haillustrato la nuova normativa regio-nale in materia, evidenziando lanecessità di formazione professiona-le non solo come adempimentoburocratico per potere esercitare,ma anche per competere in modoefficace su un mercato sempre piùsaturo di offerte.Alla serata di gala era presenteanche il Consigliere Nazionale degliAgrotecnici e Agrotecnici LaureatiAgr. Ezio Casali di Cremona, legatoall’I.P.S.A.A di Gazoldo degli Ippolitiper averci insegnato. Durante la cena il Dirigente Di Re

ha espresso parole di ringraziamen-to per il Collegio Nazionale degliAgrotecnici e Agrotecnici Laureati, ein modo particolare al Collegio diMantova per il sostegno economicoofferto. I concorrenti hanno sostenuto unaprima prova consistente in un ela-borato scritto relativa alla legisla-zione di riferimento nell’ambitoagrituristico, insieme ad una simu-lazione di analisi dei costi e ricaviche gravano sulla gestione di unagriturismo.Nel secondo esercizio hanno prodot-to la creazione di un depliant per lapromozione di un agriturismo,anche in lingua inglese. Al termine delle due giornate digara, la commissione di valutazioneha proclamato vincitrice ElenaLavander dell’I.S.I.S.S. “Sartor” diCastefranco Veneto (TV) alla quale èstato consegnato, grazie al contribu-to del Collegio, il premio di 1.000euro. Al secondo e alla terza classifi-cata, Antonino Ruggeri del“Mazzei” di Giarre e Silvia Mattadel “Marsano” di Genova, sonoandati rispettivamente i premi di500 e 300 euro.

Prova finale facoltativa di cucina, da sinistra: la prof.ssa Anna Maria Domenella, il prof. Luciano Annunziata, i tre partecipanti alla gara, il direttore dell’I.P.S.A.A. diGazoldo degli Ippoliti Agr. Carlo Mantovani, la prof.ssa Ida Imbroisi, il prof. Ferdinando Prisco.

Sede centrale: Via Roma (snc),46019 – Viadana (MN)Tel. 0375.781144/83

Fax 0375.781278 e-mail: [email protected]

Sedi coordinate:

Via dell'Artigianato, 146040 Gazoldo degli Ippoliti (MN)

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ICOTre giornate speciali

all’Ipsaa di Faenza

Il meeting faentino ha aperto i bat-tenti giovedì 15 con la consegna

di una borsa di studio in denaro allostudente della Vª Agrotecnico GuidoBaccarini, da parte della vedova diPasquale Baccherini (già Presidentedella Cantina Sociale di Faenza) e allapresenza dei soci Rotary nel consue-to appuntamento sul colle diPersolino.Il giorno seguente è stata la voltadel raduno degli ex allievi, con lapresenza del Presidente Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati Roberto Orlandi edell’Assessore comunale alle attivitàculturali di Faenza CristinaTampieri. In serata, come da programma, èstato effettuato lo scoprimento -cele-brato dalla moglie Marisa Rondinini-della targa in ceramica a ricordo delPreside che per 22 anni ha guidatola scuola, Umberto Montefiori, conla partecipazione di numerosi fami-

Il raduno degli ex allievi, l’assegnazione di diverse borse di studio, lo scoprimento di una targa inceramica a ricordo del compianto Preside Umberto Montefiori, un convegno sulle prospettivedell’agricoltura: il “Caldesi” ha deciso insomma di fare le cose in grande sul colle “Persolino” e

dal 15 al 17 maggio ha regalato alla città e al territorio una splendida festa

Prima della scopritura della targa, il PresideDubbini (a destra) ricorda il compianto colle-ga che per 22 anni ha guidato la scuola, ilprof. Umberto Montefiori. A sinistra il segreta-rio del “Caldesi” Romano Facchini.

Da sinistra: il Presidente della Scuola“Caldesi” Prof. Claudio Foschini,l’Assessore comunale alle attività cul-turali di Faenza Cristina Tampieri, ilvice Preside Eraldo Tura e ilPresidente del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati Roberto Orlandi.

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liari, autorità, docenti e studenti,vecchi e nuovi. Sabato mattina poi, nell’AulaMagna dell’Istituto, alla presenzadel Dirigente scolastico Prof.Augusto Dubbini, del PresidenteScuola “F. C. Caldesi” Prof. ClaudioFoschini e di Antonio Venturi,Dirigente Politiche agricole eSviluppo rurale della Provincia diRavenna, il convegno: “Prospettivedell’agricoltura in un mondo checambia”, a cura del Prof. RinoGuelfi, Docente alla Facoltà diAgraria dell’Università degli Studidi Bologna. Moderatore è stato ilDocente di Economia Agraria Prof.Francesco Rinaldi Ceroni. L’incontro, molto partecipato, èrisultato ricco di contenuti, di pro-poste e di consigli utili per i giova-

ni studenti e per la loro capacità diinnovarsi e di professionalizzarsi,soprattutto oggi, in un mondo checambia repentinamente. Nella prima parte del convegno,peraltro, sono state consegnate 2borse di studio -offerte dalla“Fondazione Lino e Margaret Celotti”-a Fabio Cavina (Vª Agrotecnico) eLorenzo Donati (IIIª OperatoreAgroambientale).

Prof. Francesco Rinaldi Ceroni Referente pubbliche relazioni

IPSAA “Caldesi”

È il tema che è stato dibattuto aFaenza qualche settimana faall’Istituto Agrario “Persolino”.Tra i relatori il docente diEconomia agraria all’Universitàdi Bologna Rino Ghelfi

Nell’aula magna dell’IPSAAAgricoltura e Ambiente “Persolino”di Faenza (RA), sabato 17 maggio, siè tenuto il convegno “Prospettivedell’agricoltura in un mondo che cam-bia”, con la partecipazione del Prof.Rino Ghelfi, docente di Economiaagraria ed Estimo ruraleall’Università di Bologna.L’incontro, moderato dal prof.Francesco Rinaldi Ceroni, è statoseguito dalle classi quarte e quintedell’istituto, nonché da autorità delmondo agricolo e non. Come ha evidenziato fin da subitoGhelfi, l’agricoltura non incide inmisura notevole nel PIL -1.9 % inItalia e 2.3% in Emilia Romagna- négode di grandi numeri in terminioccupazionali. Rimane però fondamentale il suo ruolo politico, istituzionale, strategico e connettivo per il territorio. Il numerodelle aziende agricole è in notevole diminuzione in tutto il paese ed in regione (-17.2 %) e questo comporterà unaumento delle superfici medie aziendali. Ma Ghelfi giudica positivo questo fenomeno, in quanto la media italiana,fra le più basse in Europa, sfavorisce la nostra competitività sul mercato globale. Proprio quest’ ultimo rappresentainfatti una grande prospettiva per il futuro, con la popolazione mondiale in crescita costante -saremo circa 8 miliar-di nel 2040- fattore questo che porterà a rafforzare la domanda di cibo sul mercato, insieme all’aumento del reddi-to pro capite previsto nei prossimi anni.Il mercato agricolo sarà quindi vivo e remunerativo, ma altrettanto esigente in termine di qualità. La grande sfida-opportunità che spetta all’agricoltura nei prossimi anni è riuscire a fornire cibo, salute, benessere ed un ambientepiù sostenibile. Per vincere questa sfida il mondo agricolo dovrà stare al passo, ed affidarsi alla tecnologia, all’in-novazione e all’istruzione. Così il professor Ghelfi , in maniera ottimista ed accattivante, ha descritto i nuovi sce-nari agricoli, in cui l’agricoltura dovrà sì occuparsi di cibo, ma anche di acqua, biodiversità, territorio ed ambiente.

Agr. Fabio Cavina

“LE PROSPETTIVE DELL’AGRICOLTURA IN UN MONDO CHE CAMBIA”

In primo piano il giovane Agr. Fabio Cavina riceve dal dott. Poggiali la borsa di studio offerta dalla“Fondazione Lino e Margaret Celotti”. Al tavolo, da sinistra: il Dirigente alle Politiche agricole e Svilupporurale della Provincia di Ravenna dott. Antonio Venturi; il prof. Francesco Rinaldi Ceroni, Docente diEconomia Agraria al “Caldesi”; il Dirigente scolastico prof. Augusto Dubbini e il prof. Rino Ghelfi, Docentealla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna.

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ICOAltri tre collegi

al rinnovo

Presidente:Agr. Antonio PAGLI

Consiglieri: Agr. Stefano ROSSIAgr. Costantino FRULLANIAgr. Leonardo LUCINIAgr. Emanuele BEGLIOMINIAgr. Claudio FAUCCI

Segretario:Agr. Andrea ZANCHI

Revisori dei conti: Agr. Francesco LOMONTEAgr. Angela VIGNOLIAgr. Fabio MORANDINI

COLLEGIO INTERPROVINCIALE DEGLIAGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI PISTOIA

Presidente:Agr. Gennarino MAGNONE

Consiglieri: Agr. Giuseppe GALLOAgr. Daniela SIMEONEAgr. Francesco TATTIAgr. Luciano CIROLLAAgr. Maurizio CAUTERUCCIO

Segretario:Agr. Aurelio ARNONE

Revisori dei conti:Agr. Romina MURANOAgr. Romeo FORTUNATOAgr. Giuseppe SALERNO

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI COSENZA

Il Presidente, Agr. Antonio PAGLI.

Da sinistra, il nuovo Presidente, Agr. Gennarino MAGNONE ed ilSegretario Agr. Aurelio ARNONE.

Presidente:Agr. Sergio SPADA

Consiglieri: Agr. Claudio BROTTOAgr. Roberto CARMAGNANIAgr. Mauro CHIEPPEAgr. Andrea PRODOMIAgr. Mario TONON

Segretario:Agr. Sara RIOLFI

Revisori dei conti:Agr. Luciano FORONIAgr. Diego BORTOLOTTIAgr. Carlo VENTURINI

COLLEGIO INTERPROVINCIALE DEGLIAGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI VERONA-BOLZANO-TRENTO

Il Presidente, Agr. Sergio SPADA

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I Il ruolo dell’Agrotecnicotra “Nuove tecnologie

e mercato globale”

Informare i giovani sulle nuove,accattivanti opportunità di lavoro

offerte nel settore agrotecnico, speci-ficando la necessità sempre piùimpellente di figure specializzate, ingrado di dirigere e amministrarecooperative di produzione, commer-cializzazione e vendita di prodottiagricoli, nonché aziende agrarie ezootecniche, e non da ultimo svol-gere attività di libera professionegrazie alle svariate competenze inballo. È stato l’obiettivo dell’Istituto diIstruzione Superiore “PrincipeGrimaldi” di Modica nell’ambito delseminario di orientamento “Il ruolodell’Agrotecnico nei servizi in agricoltu-ra. Nuove tecnologie e mercato globa-le” tenutosi il 3 maggio scorso nel-l’aula magna della scuola siciliana

e aperto dal Dirigente scolasticoprof. Enzo Bonomo, deciso nelrimarcare “l’imprenscindibile mutua-lismo scolastico” tra i due indirizziattualmente attivi nel percorsodidattico sotto osservazione:Agricoltura-Ambiente eAlberghiero.Sono, infatti, gli studenti dell’indi-rizzo Agricoltura a produrre, nelleore dedicate alle attività pratiche, lematerie prime che vengono lavora-te dagli studenti dell’Alberghiero etrasformate in deliziosi piatti pronti.“Teoria e pratica in giusto equilibrio” -come sottolineato nel corso deldibattito dal prof. GiovanniMaltese, Direttore del laboratorio chi-mico e di microbiologia dell’istituto,che ha svolto un interessante excursusstorico sul Grimaldi- grazie anche aduna convenzione stipulata tra lascuola e il Centro consulenzeambientali e laboratorio analisi chi-miche, diretto dal dott. CorradoBarone, che nell’incontro si è soffer-mato sui controlli ambientali in

agricoltura.Dei nuovi orizzonti lavorativi hainvece parlato il prof. ConcettoGerratana, Direttore dell’indirizzoAgricoltura e Ambiente, seguito dal-l’intervento del direttore dell’IRIPASicilia (ente di formazione), sede diRagusa, dott. Giuseppe Alecci, cheha illustrato il nuovo Piano di svi-luppo rurale regionale. È stata quindi la volta dell’Agr. dott.Carmelo Gennaro, Presidente delCollegio interprovinciale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati di Ragusa e Caltanissetta, chedopo aver spiegato le modalità d’i-scrizione all’Albo Professionale, harelazionato sulle competenze pro-fessionali della categoria, suscitan-do molto interesse da parte deidiplomandi e diplomati Agrotecnicipresenti.A seguire l’importante testimonian-za di due imprenditori iblei, RosarioMoncada e Sebastiano Giaquinta,che unendo caparbietà, passione ecreatività sono riusciti a realizzare

È il tema del seminario promosso lo scorso mese a Modica (RG)dall’Istituto di Istruzione Superiore “Principe Grimaldi”

Il Presidente del Collegio Interprovinciale di Ragusa-Caltanissetta Agr. dott. Carmelo Gennaro e il dott.Giovanni Castello, Presidente del GAL–Consorzio POLITEC Ragusa.

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Iun’impresa di successo, esportandoanche all’estero. Hanno infine chiuso i lavori il dott.Giovanni Castello, Presidente delGAL–Consorzio POLITEC Ragusa,con un intervento sul territorio e imarchi di qualità, e il prof. RobertoLicitra, responsabile dell’aziendaagraria del Grimaldi, di cui ha “sve-lato” le metodologia di gestionefinanziaria.

Da sinistra il Dirigente scolastico dell’Istituto diIstruzione Superiore “Principe Grimaldi” di ModicaProf. Enzo Bonomo; l’Agr. dott. Carmelo Gennaro; ildott. Giovanni Castello e il dott. Corrado Barone,Direttore del Centro consulenze ambientali e labo-ratorio analisi chimiche del “Grimaldi”.

L’Agr. Gianluigi Zani di Asola (MN) è stato proclamato Presidente della Coldiretti provincia-le di Mantova. Attualmente è membro supplente dei revisori dei conti del Collegio degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati virgiliano. Zani, 47 anni, imprenditore agricolo, sposato e padre di due figli, conduce un’azienda fami-liare ad indirizzo zootecnico con il papà, il fratello e un figlio (futuro Agrotecnico peraltro). Inizia così un nuovo percorso dirigenziale dopo una lunga militanza nella Coldiretti, comin-ciata a 16 anni nell’ambito dei Clubs 3P “dove sono cresciuto -ricorda- e da dove ho comin-ciato a rivestire incarichi, prima come consigliere della sezione di Asola, poi come vice-presidente e presidente, quindi come presidente della zona Asolana e consigliere dellaFederazione provinciale”.Nella relazione in assemblea Zani ha distinto le questioni che riguardano il progetto nazio-nale, “dove siamo in linea -ha detto- con il disegno tracciato dal presidente Sergio Marini”,da quelle che riguardano il livello provinciale, dove punta al rinnovamento “potenziando -spiega- il suo ruolo di forza sociale impegnata nella trasparenza e nel dialogo con il con-sumatore, aperta alla società, libera da ogni condizionamento, con un programma perl’agricoltura da confrontare con le istituzioni e le altre forze agricole e sociali”. “Dobbiamo offrire alle imprese -ha aggiunto- una prospettiva in armonia con la strategiaeuropea e con le esigenze dei mercati. Riteniamo che la qualità, la salubrità, il legame conil territorio e le tradizioni, assieme alla multifunzionalità, siano i cardini su cui si muoveràl’impresa agricola che guarda al futuro puntando sulla competitività”.

UN AGROTECNICO ALLA GUIDA DELLA COLDIRETTIPROVINCIALE DI MANTOVA

Il Collegio provinciale degliAgrotecnici e Agrotecnici laureati diCatania -in collaborazione con leassociazioni Agriturist e AgriturismiEtna- promuove una serie di incontriitineranti sul territorio ionico focaliz-zati a fornire concetti di base delleprincipali tematiche di gestione diun’attività di ricezione turistica.L’Haccp, la sicurezza alimentare, l’in-quadramento del personale dipen-dente sono tra gli argomenti princi-pali di questa serie di seminari diapprofondimento partita il 3 maggioe in programma fino alla metà delmese corrente. Gli ultimi due appun-tamenti sono previsti per mercoledì11 giugno, presso l’azienda agrituri-stica “Le case del merlo”, a Milo, nelcorso del quale si parlerà degli aspet-ti fiscali e contabili di un’azienda agri-turistica per l’appunto; e venerdì 13,presso l’agriturismo “Il ciliegiodell’Etna”, in cui saranno protagonistii percorsi naturalistici della provinciadi Catania. Il servizio di call center per le preno-tazioni -a cura della Pro Loco diRiposto- è aperto dalle 9 alle 13 edalle 15 alle 19 (numero fisso 095-8205209). Per ulteriori informazioniè possibile contattare l’agr. dott.Giuseppe Strano al numero di tele-fono cellulare 340-3268268.

A CATANIA UNA SERIEDI SEMINARI SULLAGESTIONE DI UNAAZIENDA AGRITURISTICA

Da sinistra l’Agr. GianluigiZani, nuovo Presidente diColdiretti Mantova, e FabioPaloschi, vicepresidente.

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Su gentile invito gli Agrotecnici hanno seduto al tavolo della presidenza dei Dottori Agronomi in occasione di un con-vegno sul PSR calabrese. Decisamente soddisfatto il Presidente del Collegio reggino, Giuseppe Colosi

Nel mese di aprile l’Ordine dei Dottori agronomi e forestali della provincia di Reggio Calabria ha organizzato un importanteseminario di approfondimento che ha riguardato gli aspetti specifici ed applicativi del Piano di sviluppo rurale regionale 2007-2013. Fino a questo punto, tutto sembrerebbe normale, ma la geniale novità è stata il fatto che il presidente dell’Ordine deiDottori agronomi, dott. Stefano Poeta, per la prima volta, ha messo insieme le tre categorie di tecnici agricoli, riservando lospazio per i saluti ed il posto al tavolo della presidenza anche agli Agrotecnici e agli Agrotecnici laureati e ai Periti agrari.L’incontro ha, insomma, segnato l’inizio di un’intesa sinergica tra le categorie, ognuna per la sua competenza, che mai vi erastata prima d’ora. La lungimiranza del presidente Poeta è corsa incontro ai principi di cooperazione e collaborazione dettati dasempre dalla presidenza nazionale degli Agrotecnici e pienamente condivisa anche dai collegi periferici.Complimenti dunque a Poeta sia per lo spessore del seminario, sia per aver saputo far sedere allo stesso tavolo i vertici delletre categorie di tecnici agricoli, riservandosi di farsi promotore del prossimo incontro e quindi del prosieguo del cammino intra-preso.

Il PresidenteAgr. Giuseppe Colosi

UN ESEMPIO DA SEGUIRE

IL CONSIGLIO DI PESCARAINCONTRA

IL CONSIGLIERE NAZIONALEGIUSEPPE RECCHIA

In piedi da sinistra: Agr.Gianni Cappelli, il Consigliere nazionaleGiuseppe Recchia, Agr. Dott. Antonio Riccitelli, Agr. Dino DiBerardino, Agr. Pierluigi Di Mascio, Agr. Guglielmo Pastore, Agr. DinoMirabilio, Agr. Domenicantonio Speranza (Presidente del Collegio).

Da sinistra il dott. Agr. Roberto Lo vecchio, dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria; l’Agr. Giuseppe Colosi, Presidente del Collegio provinciale degliAgrotecnici di Reggio Calabria; il P.A. Beniamino Denisi, Presidente dei Periti Agrari di Reggio Calabria; il dott. Agr. Stefano Poeta, Presidente dei dott. Agronomidi Reggio Calabria; il Prof. Marcello Zimbone, Preside della Facoltà di Agraria di Reggio Calabria; la dott.ssa Agr. Cinzia Crocè del Dipartimento Agricoltura ela dott.ssa Teresa Palammo, dell’INEA.

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Sviluppo rurale:ecco i termini di presentazionedelle domande per superficie

campagna 2008

Il lavoro di presentazione delleDomande di sviluppo rurale 2008 si è

concluso lo scorso 15 maggio 2008, cosìcome prefissato dal Regolamento comuni-tario. Mentre, la scadenza per le Domandedi aiuto per l’assunzione di nuovi impegnie Domande di pagamento per la confermadegli impegni derivanti da nuova program-mazione è stata fissata al 9 giugno.Le Domande di aiuto per l’assunzione dinuovi impegni, sono:Misure intese a promuovere l’utiliz-zo sostenibile dei terreni agricoli:- 211 – Indennità a favore degli agricolto-

ri delle zone montane;

- 212 – Indennità a favore degli agricolto-ri delle zone caratterizzate da svantagginaturali (non montane);

- 213 –Indennità natura 2000 e Indennitàconnesse alla direttiva 2000/60/CE;

- 214 – Pagamenti agroambientali (adesclusione dell’art. 39 – par.V – Reg. (CE)n. 1698/05 relativo alla conservazionedelle risorse genetiche);

- 215 – Pagamenti per il benessere deglianimali.

Misure intese a promuovere l’utilizzosostenibile delle superfici forestali:- 221 – Imboschimento di terreni agrico-

li (ad esclusione dei costi di impianto);- 222 – Primo impianto di sistemi agrofo-

restali su terreni agricoli;- 223 – Imboschimento di superfici no

agricole (ad esclusione dei costi di impian-to);

- 224 – Indennità Natura 2000;- 225 – Pagamenti silvo-ambientali;- 226 – ricostruzione del potenziale fore-

stale ed interventi preventivi (solo permanutenzione su fasce tagliafuoco).

Le Domande di Pagamento per la confer-ma degli impegni derivanti dalla vecchiaprogrammazione sono:- Misura F ex Regolamento CE 1257/99

(corrispondente alle misure 214 e 215 delRe. CE 1698/2005);

- Misura F ex Regolamento CEE 2078/92(corrispondente alla misura 214 del Re. CE1698/2005);

- Misura H ex Regolamento ce 1257/99(corrispondente alla misura 221 del Reg.CE 1698/2005);

- Ex Regolamento CEE 2080/92 (corri-spondente alla misura 221 del Reg. CE1698/2005);

- Ex Regolamento CEE 1609/89 (corri-spondente alla misura 221 del Reg. CE1698/2005).

Arcangelo PettaVice Presidente CAA CANAPA

Le Domande di aiuto per l’assunzione di nuovi impegni e quelle di pagamento per la conferma degli impe-gni derivanti da nuova programmazione scadono il 9 giugno.

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AGRISOLE21/27 Marzo 2008

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4 Aprile 2008

ECONOMY

12 Marzo 2008

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Il nuovo Gover

Difesa

Pariopportunità RiformeInfrastruttureSviluppo

economico

Presidentedel Senato

Rapporti conle Regioni

PA e innovazione

Rapporti con iparlamentari Ambiente

Esteri Interni

PREMI

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erno Berlusconi

BeniCulturali

PoliticheAgricole

PoliticheComunitarie Welfare

IstruzioneSemplificazionenormativa

Politichegiovanili

Attuazioneprogramma

Presidentedella Camera

Sottosegretario Economia Giustizia

EMIER

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ITÀ L’esecutivo al completo.

Solo quattro le “Ministre”

MINISTRI CON PORTAFOGLIO

AFFARI ESTERI: Franco FrattiniSottosegretari: Stefania Gabriella Anastasia Craxi, Alfredo Mantica, Enzo Scotti

INTERNO: Roberto MaroniSottosegretari: Michelino Davico, Alfredo Mantovano, Nitto Francesco Palma

GIUSTIZIA: Angelino AlfanoSottosegretari: Maria Elisabetta Alberti Casellati, Giacomo Caliendo

DIFESA: Ignazio La RussaSottosegretari: Giuseppe Cossiga; Guido Corsetto

ECONOMIA E FINANZE: Giulio TremontiSottosegretari: Luigi Casero, Nicola Casentino, Alberto Giorgetti, Daniele Folgora, Giuseppe Vegas

SVILUPPO ECONOMICO: Claudio ScajolaSottosegretari: Ugo Martinat, Paolo Romani, Adolfo Urso

POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI: Luca ZaiaSottosegretari: Antonio Buonfiglio

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE: Stefania PrestigiacomoSottosegretari: Roberto Menia

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: Altero MatteoliSottosegretari: Roberto Castelli, Bartolomeo Giachino, Mario Mantovani, Giuseppe Maria Reina

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI: Maurizio SacconiSottosegretari: Ferruccio Fazio, Francesca Martini, Eugenia Maria Roccella, Pasquale Viespoli

BENI E ATTIVITA’ CULTURALI: Sandro BondiSottosegretari: Francesco Maria Giro http://www.infrastrutture.gov.it/

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA: Maria Stella GelminiSottosegretari: Giuseppe Pizza

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

RIFORME PER IL FEDERALISMO: Umberto Bossi

POLITICHE COMUNITARIE: Andrea Ronchi

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Elio Vito

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE: Renato Brunetta

SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA: Roberto Calderoli

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE LOCALI: Raffaele Fitto

POLITICHE GIOVANILI E ATTIVITÀ SPORTIVE: Giorgia Meloni

DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ: Mara Carfagna

ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA: Gianfranco Rotondi

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Silvio Berlusconi

Sottosegretari: Gianni Letta (Presidenza); Maurizio Balocchi (Semplificazione normativa); Paolo Bonaiuti (Editoria);Michela Vittoria Brambilla (Turismo); Aldo Brancher (Federalismo); Rocco Crimi (Sport); Carlo Amedeo Giovanardi(Famiglia, droga e Servizio civile); Gianfranco Miccichè (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica,meglio conosciuto come CIPE);

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ITÀScopriamo chi è

il neo “titolare”del Dicastero

per le Politiche agricole, Luca Zaia

Luca Zaia nasce 40 anni fa aConegliano Veneto, in provincia

di Treviso. È sposato dal 1998 e risie-de a Bibano di Godega diSant’Urbano nella sinistra Piave tre-vigiana. Si diploma nel 1987 allaScuola Enologica “G.B. Cerletti” e nel1993 si laurea all’università diUdine, in Scienze della produzioneanimale. Frequenta inoltre il corsoIFA. (Istituto di FormazioneAssicurativa) alla Camera diCommercio e il corso per Managerdel professor Mario Unnia.Affianca allo studio universitariodiverse esperienze lavorative arri-vando a rivestire ruoli dirigenzialiin aziende private. È eletto, nel 1993, a 25 anni, nellefile della Lega Nord “Liga Veneta”come Consigliere comunale diGodega di Sant’Urbano. Nel 1995 èConsigliere provinciale e Assessoreall’Agricoltura. Nel 1998 diventaPresidente della Provincia diTreviso, il più giovane d’Italia,riconfermato peraltro nel 2002. Durante la sua presidenza ha avvia-to un processo di applicazione dimanagement privato ad un entepubblico. Ha poi voluto introdurrenei bilanci provinciali la cosiddetta“finanza creativa”: swap e rating.Prima conseguenza la quotazionedella Provincia di Treviso sui merca-ti internazionali. Da rilevare l’acquisto dell’exOspedale psichiatrico “S. Artemio”che diverrà la nuova sede dellaProvincia e comporterà un’impor-tante opera di re-distribuzione dellalogistica istituzionale e viaria, allaquale vanno aggiunti i 67 ettari diterreno in cui è immersa la strutturache si trasformeranno in Ecoparco.

Il Piano Strategico della Provincia diTreviso ha coinvolto le più impor-tanti città d’Europa (Barcellona,Francoforte, Lione, Stoccolma,Glasgow, Valencia, Siviglia). Il proget-to pilota nazionale ed europeo disicurezza stradale, il progetto rota-torie e la messa in sicurezza dellaviabilità sono stati importanti per lamessa in sicurezza del traffico. La sua profonda fiducia nel grandepotenziale turistico della Marca loha convinto a investire energie nellosviluppo di questo settore, puntandosul Piano territoriale del Turismocon un vero e proprio progetto dimarketing. L’impegno è stato ricom-pensato con il boom di turisti cono-sciuto dalla Marca negli ultimi annie perseguito tramite la promozionedi prodotti tipici e la valorizzazionedegli agriturismi. Sempre in primo piano l’interesseper la salvaguardia delle tradizioni,della cultura e della lingua, l’atten-zione per il futuro della propriacomunità che si concretizza anchenella realizzazione di Istituti scola-stici e nell’istituzione e promozionedi corsi di formazione. È anche idea-tore dello Sportello agricolo infor-mativo provinciale; promotore dellacostituzione del Consorzio di tuteladel radicchio di Treviso eCastelfranco Veneto; sostenitore diiniziative a favore dell’olivicoltura edella castanicoltura. Ha attivatoiniziative per il lancio della Scuolaenologica di Conegliano ed è fauto-re del Corso di laurea in Enologia,primo in Italia. È stato vicepresidente della Giuntaregionale del Veneto dal giugno2005 fino al maggio del 2008, condeleghe alle politiche del turismo,

alle politiche dell’agricoltura e zoo-tecnia, al piano di sviluppo rurale,all’economia e sviluppo montano,alle attività promozionali e com-mercio estero, È stato nominato Ministro dellePolitiche agricole alimentari e fore-stali l’8 maggio scorso.

Laureato in Scienze delle produzioni animali, nel 1998 è stato Presidentedella Provincia di Treviso, il più giovane d’Italia, riconfermato peraltro nel 2002,

e in seguito anche vicepresidente della Giunta regionale del Veneto

Il neo Ministro alle Politiche Agricole Luca Zaia visibilmenteemozionato per la festa tributatagli dal “Cerletti”.

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Grande festa a Conegliano Veneto per il neo componente del GovernoBerlusconi, Luca Zaia, e anche qualche lacrima di commozione in occasionedella conferenza stampa di insediamento dell’ex assessore regionale, tenutaproprio al “Cerletti”. Si tratta della terza nomina ad un Dicasterodell’Agricoltura per un ex allievo dell’istituto enologico, dopo Castagnola eMarescalchi

È arrivato a mezzogiorno in punto guidando una 500 nera fiammante. Nientescorta, niente polizia di pattuglia. Ha fatto il suo ingresso da neo Ministro dellePolitiche Agricole salutato da un’ala di studenti a fargli festoso corteo, a dargliun’accoglienza come si deve all’ex allievo, poi assessore provinciale e regionalee infine Ministro della Repubblica Italiana. La prima conferenza stampa il dott.Luca Zaia l’ha voluta tenere nell’aula degustazione della Scuola enologica diConegliano, facendo una sorpresa a tutti quelli che gli vogliono bene, ma costrin-gendo -si fa per dire- Preside, vice, insegnanti, personale ausiliario a prepararetutto a puntino, mentre le telecamere e i flash dei fotografi lo immortalavano. È sceso dall’automobile elegante come sempre con le maniche della camicia arro-tolate e la giacca a tracolla. Lo accompagnava la bella moglie. Forse un’accoglienza così festosa non se l’aspettava neanche. Così, anco-ra prima di prendere la parola , dopo i saluti di rito e i ringraziamenti da parte della Dirigente Damiana Tervilli per aver scelto il “Cerletti”per la sua prima apparizione pubblica da Ministro, Zaia si è commosso e ha pianto lacrime di gioia e di emozione. “È il più grande regalo che mi potevate fare -ha detto agli allievi riuniti attorno all’ingresso dell’istituto-. A dire il vero volevo entraredall’ingresso secondario pensando di non trovare posto, ma questa accoglienza mi commuove e mi gratifica”. Poi una richiesta agli stu-denti, quella di onorare con un minuto di silenzio la memoria di Aldo Moro caduto vittima del terrorismo il 9 maggio 1978, e un augu-rio : “Ricordatevi, ve l’ho sempre ripetuto, studiate e impegnatevi a scuola perchè senza istruzione non andate da nessuna parte”. In conferenza stampa il neo Ministro ha quindi ribadito quanto ha amato e quanto si è prodigato come assessore provinciale e regiona-le per rendere sempre più bello e prestigioso il “Cerletti”, passato nel giro di dieci anni, proprio quelli dell’amministrazione Zaia, al rad-doppio delle iscrizioni, da circa 600 a oltre 1.100. “Si tratta della più vecchia Scuola enologica del mondo- ha precisato Zaia ai giorna-listi presenti- e non mi si venga a dire che quella di S.Michele all’Adige (1875) ha un anno di più, perché se è vero che il “Cerletti” èstato fondato nel 1876, già da dal 1860 il dott. Gera era partito con il progetto della Regia Scuola di Enologia; e se vogliamo dirla tutta,dal 1768 lo stesso Doge di Venezia aveva dato il suo benestare per la fondazione dell’Accademia degli Aspiranti, suggerendo agli agri-coltori di occuparsi di vino, e non solo rosso, dando così il via libera alla produzione del Prosecco che ha reso le colline di Coneglianoun luogo famoso in tutto il mondo”. Dopo aver risposto ad una serie intensa di domande sui primi provvedimenti che ha intenzione di adottare, gli è stato ricordato che sitratta del terzo Ministro dell’Agricoltura nella storia dello Stato italiano ad uscire dalla Scuola enologica di Conegliano. Dopo Castagnola(nel 1870) e Marescalchi (1930), Zaia rilancia così la nomea del “Cerletti” a livello nazionale. “Non mi dimenticherò della Scuola, delresto rimango sempre presidente della Fondazione Enologica di Conegliano, quindi- ha concluso Zaia- tornerò presto a trovarvi”. Il brindisi di augurio , a sigillo della manifestazione, è stato realizzato manco a dirlo, con il Prosecco prodotto dalla Cantina della Scuolaenologica.

Dino BenacchioAdd. stampa Scuola enologica “G.B. Cerletti”

E IL MINISTRO TORNA PER UN GIORNO TRA I BANCHI DI SCUOLA

È giovane anche il neo Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole e fore-stali. Antonio Buonfiglio, stretto collaboratore del Sindaco di Roma GianniAlemanno, è nato a Roma il 2 novembre 1968.Eletto nella circoscrizione XXI, in Puglia, con il Popolo della Libertà, Buonfiglioè avvocato, laureato in Giurisprudenza con specializzazione in Diritto del lavoro.Nel 2006 era stato eletto alla Camera dei Deputati per Alleanza Nazionale. In pas-sato è stato anche presidente dell’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura.Tra le proposte di legge presentate come primo firmatario: “Disposizioni per il rico-noscimento e la tutela della famiglia”; “Misure tributarie a sostegno della famiglia”;modifica all’articolo 12 della Costituzione concernente il “Riconoscimento dellalingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica”; disposizioni per la“Riorganizzazione e la riqualificazione degli istituti penitenziari”; Norme in materiadi “Incompatibilità degli incarichi presso gli uffici e le strutture di diretta collaborazio-ne della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri per i magistrati ordinari,amministrativi e contabili e per gli avvocati e i procuratori dello Stato”; “Istituzione eordinamento della città metropolitana di Roma, capitale della Repubblica”. Insieme all’avv. Nino Ferrelli ha firmato nel 2003 il libro “Arbitrato e conciliazio-ne in agricoltura. Guida alla Camera nazionale arbitrale ed allo sportello di concilia-zione istituti presso Agea”, per le edizioni Giuffré.

IL SOTTOSEGRETARIO

A supportare il lavoro del nuovo Ministro ilSottosegretario di Stato On. Avv. AntonioBuonfiglio

Grande festa al “Cerletti” per il neo Ministro alle Politiche agricoleLuca Zaia.

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ITÀIl futuro delle

libere Professioniintellettuali

Lo scorso mese Palazzo Sersantiha ospitato a Imola il convegno

promosso dalla Fondazione Carispimolese “Il futuro delle libere profes-sioni intellettuali” e organizzato dallaConsulta delle libere professioni, ilcui Presidente, l’avv. EdoreCampagnoli, nell’introduzione hasottolineato come “il futuro del setto-re veda imminenti una serie di cambia-menti che il nuovo governo dovrà met-tere in cantiere, dettate dalle esigenzedel mercato dei servizi per il cittadino,con uno sguardo rivolto ancheall’Europa”.Il precedente governo aveva abboz-zato un disegno di legge-delegaavente come obiettivo il riordinodell’accesso alle professioni intellet-tuali, alla riorganizzazione degliordini, albi e collegi professionali, alriconoscimento delle associazioniprofessionali, alla disciplina dellesocietà professionali, e al raccordodi tali disposizioni con la normativadell’istruzione secondaria superioreed universitaria. Progetto complessoche per i principi contenuti nel testopubblicato non poteva per la suaportata non generare discussioni eperplessità, disegno di legge chenaturalmente è decaduto e che,comunque, ha già in parte trovatopratica attuazione, visto che alcunielementi in esso contenuti sono statigià resi esecutivi dal decreto Bersanidel luglio 2006 (quali la possibilità dipubblicità, l’abolizione delle tariffeminime ecc..).L’apporto di competenze e di cono-scenze di cui le professioni intellet-tuali sono portatrici nel campo deldiritto, della salute, dell’infrastrut-ture costituiscono un patrimonioche lo Stato deve tutelate sia neiconfronti dell’utente sia comeespressione di libertà e democrazia.Già la formazione resa obbligatoria

per quasi tutti i settori professionalie la obbligatorietà della coperturaassicurativa costituiscono garanzieper il cittadino che si rivolge al pro-fessionista per la sua preparazione eper la possibilità di essere tutelato incaso di negligente esercizio dellaprofessione. Discutere delle prospet-tive di cambiamento e di come ilprofessionista debba affrontare ilnuovo mondo globalizzato, nell’ine-vitabile confronto con le altre realtàprofessionali internazionali, è unanecessità.Al convegno hanno anche presoparte il prof. Willem Tousijn, ordi-nario di Sociologia economicaall’Università di Torino, che ha ana-lizzato gli aspetti socio-economicicon i quali il professionista si deveconfrontare e deve adeguarsi peroffrire un servizio competitivo e diqualità; e Roberto Orlandi che,quale rappresentante del ComitatoUnitario delle Professioni (CUP) e

quindi di una notevole percentualedel popolo dei professionisti, ha illu-strato le prospettive normative indiscussione e le impressioni comecomponente del Tavolo di riformadelle libere professioni.I professionisti in Italia sono circa 2milioni, con un incremento del 23%nell’ultimo decennio. Intorno alsistema ruotano oltre 4 milioni dioperatori (tra segretarie, collaboratoriecc.) che producono il 12,5% del PILnazionale.I numeri giustificano l’interesseanche delle istituzioni per questosettore in continua espansione e lanecessità di affrontare le problema-tiche connesse al fine di migliorarel’offerta del servizio per l’utente.

Se ne è parlato a Imola nel secondo impegno pubblico della Consulta delle libere professioni,che continua il percorso di informazione e formazione nel settore proponendo

un incontro con tutte le categorie rappresentate al suo interno(tra gli altri avvocati, medici, commercialisti, ingegneri-architetti-geometri).

Presente al tavolo dei relatori Roberto Orlandi, in veste di vice Presidente del CUP

Da sinistra: il prof. Willem Tousijn, ordinario di Sociologia economica all’Università di Torino; l’avv. Edore Campagnoli, Presidente della Consulta delle libere professioni presso la Fondazione CassaRisparmio di Imola; Giuliana Gottarelli, del Comitato direttivo del Centro per lo Sviluppo Economico delTerritorio Imolese; e Roberto Orlandi , vicepresidente del Comitato Unitario delle Professioni (CUP).

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ITÀ Oiga e Mipaaf,

sempre apertoil bando per

studenti-imprenditori

Il Ministero delle politiche agricolealimentari e forestali e

l’Ossrvatorio per l’imprenditorialitàgiovanile in agricoltura comunica-no che, al fine di promuovere unapproccio innovativo alla formazio-ne sul campo, rispondendo all’esi-genza espressa dalle imprese giova-nili di diffondere la cultura impren-ditoriale quale motore per lo svilup-po e l’attuazione di progetti econo-micamente e socialmente sostenibi-li, intendono concedere borse di stu-dio per la frequenza di master uni-versitari.Per aver diritto ad accedere allaborsa di studio il master frequentatodovrà essere scelto tra quelli attivatipresso le facoltà di Agraria,Veterinaria ed Economia di Istitutiuniversitari italiani.Ogni borsa di studio avrà un impor-to massimo di 15.000 euro e potràcoprire esclusivamente i costi previ-sti per l’iscrizione e la frequenza delcorso alle condizioni poste dall’isti-tuto universitario che lo organizza.L’importo totale delle risorse dispo-nibili per il finanziamento delleborse di studio è pari ad un massi-mo di 500.000 euro, sulla base delFondo per lo sviluppo dell’imprendi-toria giovanile in agricoltura di 10milioni di euro all’anno per il qua-driennio fino al 2011. Le suddette risorse potranno essereincrementate in relazione alledomande presentate ed alla reperi-bilità delle risorse finanziarie.

Requisiti di ammissibilitàPossono presentare domanda diammissione al contributo i cittadiniitaliani in possesso dei seguenti

requisiti al momento della presenta-zione della richiesta:• essere imprenditori agricoli o

coadiuvanti nell’ambito di un’im-presa agricola familiare di cuiall’art. 230 bis c.c.;

• avere un’età inferiore ai quaran-t’anni;

• aver presentato domanda diammissione alla frequenza di unmaster universitario in una delletipologie accademiche preceden-temente menzionate.

Documentazione da presentareAlla domanda di ammissione dovràessere allegata, a pena di esclusio-ne, la seguente documentazione:• autocertificazione, rilasciata dal

candidato ai sensi del D.P.R.28/12/2000, n. 445, art. 46,comma 1, lett. aa, e bb, attestan-te il possesso dei requisiti diammissibilità;

• copia del documento di identitàdel richiedente;

• copia della certificazione attestan-te l’eventuale attribuzione delnumero di partita IVA e l’iscrizio-ne al Registro delle imprese agri-cole presso la Camera diCommercio competente;

• certificazione INPS attestante l’i-scrizione come coadiuvante nel-l’impresa agricola;

• copia della domanda di ammis-sione alla frequenza del master.

Nella domanda dovranno, inoltre,essere indicati:• gli elementi identificativi del

master prescelto (titolo, universitàche lo organizza, contenuti didattici,programma, durata);

• la data di presentazione della

domanda presso il relativo istitutouniversitario;

• l’ammontare dei costi del masterper i quali si chiede il contributo.

Modalità di presentazione delledomandeLa domanda di ammissione al con-tributo, firmata dal richiedente incarta semplice e corredata delladocumentazione indicata, dovràessere inviata, a pena di esclusione,con lettera raccomandata, alseguente indirizzo: Ministero dellePolitiche agricole alimentari e fore-stali, Direzione generale dello svi-luppo rurale -POSR V, via XX set-tembre 20, 00187 Roma.

Istruttoria e valutazioneL’accertamento dei requisiti diammissibilità e la valutazione delledomande sono demandati ad unaCommissione appositamente nomi-nata dal Mipaaf e composta daalmeno tre membri. TaleCommissione valuterà le domandeanche con riferimento alle materieoggetto del master a cui il giovaneintende partecipare, tenendo contodell’attinenza delle stesse con l’e-ventuale attività imprenditorialesvolta dal giovane.

Per scaricare direttamente il bandoufficiale è sufficiente trascrivere l’in-dirizzo internet: http://www.politi-cheagricole.it/SviluppoRurale/AiutiStato/DisposizioniNazionali/0120071109_BandoC_14450_SR_OIGA.htm

A.C.

L’importo totale delle risorse disponibili per il finanziamento è di 500.000 euro,sulla base del Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura

di 10 milioni di euro all’anno previsti fino al 2011. Per aver diritto alla borsa -che saràdi un importo massimo di 15.000 euro- il master frequentato dovrà essere scelto tra quelli

attivati presso le facoltà di Agraria, Veterinaria ed Economia di Istituti universitari italiani

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ITÀPac: “Agricoltori

più liberi per soddisfarela domanda in crescita”

“La valutazione dello stato di salu-te non è altro che un modo per

affrancare gli agricoltori e soddisfare ladomanda in aumento, per rispondererapidamente alle sollecitazioni delmercato”, ha dichiarato di recenteMariann Fischer Boel,Commissaria UE per l’Agricoltura elo Sviluppo rurale. “L’obiettivo -haaggiunto MFB- è anche quello di sem-plificare, snellire e modernizzare laPAC, offrendo ai nostri agricoltori glistrumenti adatti per gestire le nuovesfide cui devono far fronte, come icambiamenti climatici”. Le propostediscusse 2 settimane fa a Bruxellesprevedono, tra tutta una serie dimisure, l’abolizione della messa ariposo dei seminativi, il gradualeaumento delle quote latte fino allaloro scomparsa nel 2015 e un’atte-nuazione dell’intervento sui merca-ti. Ma vediamole nel dettaglio. Abolizione della messa a riposo: laCommissione propone di abolirel’obbligo per gli agricoltori di lascia-re incolto il 10% dei seminativi. Inquesto modo essi potranno massi-mizzare il loro potenziale di produ-zione.Estinzione graduale delle quotelatte: le quote latte sono destinatead estinguersi nel 2015. Per favorireuna “uscita morbida”, laCommissione propone cinque mag-giorazioni annuali delle quote nellamisura dell’1% tra il 2009/10 e il2013/14. Disaccoppiamento degli aiuti: lariforma della PAC aveva “disaccop-piato” gli aiuti diretti corrisposti agliagricoltori, cioè i pagamenti nonerano più vincolati alla produzionedi un particolare prodotto.Nondimeno, alcuni Stati membriavevano scelto di mantenere una

parte dei pagamenti “accoppiati”(cioè vincolati alla produzione). Ora laCommissione propone di abolire irimanenti aiuti accoppiati e di inte-grarli nel Regime di pagamentounico (RPU), ad eccezione dei premiper le vacche nutrici, le pecore e lecapre, per i quali gli Stati membripossono mantenere gli attuali livel-li di aiuto accoppiato.Abbandono del modello storico: inalcuni Stati membri gli agricoltoripercepiscono aiuti calcolati in fun-zione dell’importo ricevuto duranteun periodo di riferimento, mentre inaltri i pagamenti sono calcolati subase regionale e per ettaro. Conl’andare del tempo, il modello stori-co diventa sempre più difficile dagiustificare, per cui la Commissionepropone di autorizzare gli Statimembri a “forfettizzare” i regimi diaiuti. Proroga dell'RPUS: dieci dei dodicinuovi Stati membri dell’UE applica-

no il Regime semplificato di paga-mento unico per superficie (RPUS).Quest’ultimo dovrebbe cessare nel2010, ma la Commissione proponedi prorogarlo fino al 2013. Condizionalità: l’erogazione diaiuti agli agricoltori è condizionataal rispetto di determinati vincoliambientali, di benessere animale edi qualità alimentare. Gli agricolto-ri che non rispettano tali norme sivedono tagliare gli aiuti. Questosistema, noto come “condizionalità”,sarà semplificato, ritirandone gliobblighi che non sono pertinenti oche ricadono sotto la normaleresponsabilità dell'agricoltore.Saranno aggiunti nuovi requisitiper salvaguardare i beneficiambientali del regime della messa ariposo e per migliorare la gestioneidrica. Sostegno ai settori con problemispecifici: attualmente gli Statimembri possono trattenere, per set-

La Commissione europea ha proposto di ammodernare, semplificare e snellire ulteriormentela Politica agricola comune, liberando gli operatori dalle rimanenti pastoie “perchè possano

soddisfare la crescente domanda di prodotti alimentari”.La cosiddetta “valutazione dello stato di salute della PAC” spezzerà ancor più il legame

tra pagamenti diretti e produzione, consentendo agli addetti ai lavori di rispondereai segnali del mercato con la massima libertà

Mariann Fischer Boel, Commissaria UE per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale.

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ITÀ Chianti, Montepulciano

d’Abruzzo e Nero d’Avolai più venduti

nel 2007

Chianti, Montepulciano d’Abruz-zo e Nero d’Avola sono i primi

tre vini a denominazione d’originepiù venduti, in assoluto, nella distri-buzione moderna 2007 (che costitui-sce ormai oltre il 60% delle venditeglobali di vino, ndr); sono vini tradi-zionalmente molto apprezzati daiconsumatori per il loro rapportoqualità/prezzo, e quindi compaionospesso ai primi posti delle classifichenegli ultimi anni.La graduatoria dei vini più vendutiè stata elaborata dall’Istituto diricerca Iri Infoscan per Vinitaly2008, la Fiera internazionale delvino andata di scena a Verona direcente. Ecco la classifica dei top ten,realizzata incrociando i dati relativia tipologia di vino e territorio, riferi-ta ai vini a denominazione d’origi-ne in bottiglia da 0,75 (Doc, Docg,Igt) venduti nella distribuzionemoderna: Chianti, Montepulcianod’Abruzzo, Nero d’Avola, BonardaOltre Po Pavese, Muller Thurgau,Vermentino di Sardegna, ChiantiClassico, Morellino di Scansano,Cannonau di Sardegna, Lambrusco

dell’Emilia. I vini a denominazione d’origine,con maggiore tasso di crescita nel2007, tendenza indispensabile peranalizzare le tendenze dei consuma-tori ed individuare i vini in rapidacrescita, ha dato invece questi risul-tati: Syrah, Cabernet Sauvignon,Negroamaro, Falanghina delSannio, Gewurztraminer, Barberad’Alba, Morellino di Scansano,Nobile di Montepulciano,Verdicchio di Jesi.“La classifica dei vini più richiestidai consumatori -commentaRiccardo Francioni, membro delconsiglio direttivo diFederdistribuzione, l’associazioneche rappresenta la maggioranzadelle aziende della grande distribu-zione organizzata- conferma l’impe-gno della distribuzione modernanella costante valorizzazione deiprodotti locali di eccellenza che,attraverso i suoi circuiti, trovano dif-fusione nel grande pubblico in tuttaItalia. Il Negroamaro del Salento o ilNero d'Avola siciliano ne sono l’e-sempio più evidente”.

È il risultato della ricerca compiuta da Iri Infoscan incrociando idati relativi a tipologia di vino e territorio, riferita ai vini a

denominazione d’origine in bottiglia da 0,75 (Doc, Docg, Igt)venduti nella grande distribuzione organizzata

Nell’ordine: posizione, tipo di vino, regione, dimensione a valore,dimensione in litri, percentuale in litri 2007 rispetto al 2006, prezzomedio a bottiglia

1 -Chianti (Toscana) - 35.409.171, 8.870.141 litri, -3,6%, Euro 2,992 -Montepulciano d’Abruzzo - 21.353.778, 8.090.853 litri, 4,1%, Euro 1,983 -Nero d'Avola (Sicilia) - 22.999.438, 7.646.568 litri, 24,1%, Euro 2,264 -Bonarda Oltrepò Pavese - 15.268.369, 4.253.019 litri, 9,1%, Euro 2,695 - Muller Thurgau (Trentino Alto Adige), 15.082.204, 3.104.239 litri, 8,2%, Euro 3,646 -Vermentino di Sardegna, 13.818.993, 2.619.760 litri, 4,8%, Euro 3,967 -Chianti Classico, 12.640.448, 1.780.940 litri, -5,5%, Euro 5,328 -Morellino di Scansano, 12.440.020, 1.914.853 litri, 16,3%, Euro 4,879 -Cannonau di Sardegna, 9.249.302 , 1.553.684 litri, -2,9%, Euro 4,4610 - Lambrusco dell’Emilia, 9.140.198, 4.136.406 litri, 6,7%, Euro 1,66

Fonte: ipermercati, supermercati, libero servizio piccolo (da 100 a 400 metri quadrati). Anno2007. Istituto di ricerca Iri Infoscan.

LA CLASSIFICA DEI VINI A DENOMIMAZIONED’ORIGINE PIÙ VENDUTI NEL 2007

tore, il 10% dei massimali di bilan-cio nazionali applicabili ai paga-menti diretti, da destinare a misureambientali o al miglioramentodella qualità e della commercializ-zazione dei prodotti del settore inquestione. La Commissione intenderendere questo strumento più flessi-bile: il denaro non dovrà più esserespeso necessariamente nello stessosettore, ma potrà servire ad aiutarei produttori di latte, carni bovine ocarni ovine e caprine in regionisvantaggiate, oppure a sovvenzio-nare misure di gestione dei rischiquali polizze di assicurazione controle calamità naturali e fondi comunidi investimento per le epizoozie; ilregime diventerebbe accessibileanche ai paesi che applicanol’RPUS.Storno di fondi dagli aiuti direttiallo sviluppo rurale: attualmente,tutti gli agricoltori che ricevono piùdi 5.000 euro l’anno di aiuti direttisi vedono detrarre il 5%, quota cheviene devoluta al bilancio dello svi-luppo rurale. La Commissione pro-pone di aumentare questa percen-tuale al 13% entro il 2012. Le gran-di aziende agricole subirebbero ulte-riori tagli (un 3% in più per i benefi-ciari di aiuti eccedenti un totale annuodi 100.000 euro, 6% per oltre 200.000euro e 9% per oltre 300.000 euro). Ifondi così ottenuti potranno essereutilizzati dagli Stati membri a soste-gno di programmi in materia dicambiamenti climatici, energie rin-novabili, gestione delle risorse idri-che e biodiversità. Meccanismi d'intervento: le misu-re di contenimento dell’offerta nondebbono frenare la capacità degliagricoltori di rispondere ai segnalidel mercato. La Commissione pro-pone di abolire l’intervento per ilfrumento duro, il riso e le carnisuine, di azzerarlo per i cereali daforaggio e di assoggettarlo ad unaprocedura di gara per il frumentopanificabile, il burro e il latte scre-mato in polvere. Limiti ai pagamenti: gli Statimembri dovrebbero applicare unasoglia minima di pagamento di 250euro per azienda o una superficieminima di 1 ettaro, o entrambe. Altre misure: una serie di regimi disostegno minori saranno disaccop-piati e trasferiti all’RPU, con effettoimmediato per canapa, foraggiessiccati, colture proteiche e frutta aguscio, e al termine di un periodotransitorio per riso, patate da fecolae fibre lunghe di lino. La Commissione propone altresì l’a-bolizione del premio alle coltureenergetiche.

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TEL’inesauribile forza

di una quercia

Sulle nostre tavole non mancamai il pane che, nelle varie forme

e tipologie legate alle tradizionilocali, è la base essenziale dell’ali-mentazione umana. Non tuttisanno, però, che il pane, così comenoi lo conosciamo, non è altro che ilrisultato di un lungo processo di tra-sformazioni avvenute nel tempo.Infatti al posto della attuale farinadi grano, in tempi passati, è statautilizzata quella di segale, di orzo odi farro. Molto più spesso, comeconfermano anche alcune testimo-nianze che ci riportano fino allapreistoria, il pane veniva preparatocon farina di ghiande. Le ghiande,prelibato frutto delle querce, sonorimaste la principale base per lapreparazione del pane per migliaiae migliaia di anni fino ai giorninostri. La loro importanza per l’ali-mentazione umana è stata, neidiversi periodi storici, determinantesoprattutto per le popolazioni dimontagna dove i terreni si prestanopiù alla selvicoltura che alle coltiva-zioni agrarie. Non dimentichiamociinoltre che fino alla scopertadell’America sulle nostre tavolemancavano il granturco, le patate, ipomodori e gli altri vegetali com-mestibili arrivati in Europa solodopo il 1492.Filippo Re, chiamato da Napoleonea ricoprire la cattedra di agrariadell’Università di Bologna, a conclu-sione di un indagine condotta dal1808 al 1811, scrive negli Annalidell’Agricoltura del Regno d’Italiache “i contadini non vogliono disco-starsi dalle loro antiche costumanze edamano meglio negli anni di carestianutrirsi di pane di ghiande, piuttostoche mischiarvi colla farina di granouna discreta porzione di patate, cheforma poi un pane eccellente”.Testimonianze più recenti di panepreparato con farina di ghiande sitrovano, ancora nel XX secolo, nelle

valli interne dell’Appennino mar-chigiano ed in Sardegna, dove si usaaggiungere alle ghiande, durante laloro cottura, anche polvere d’argillae cenere di leccio per abbattere lesostanze tanniche, impastando poila farina così ottenuta con lardo edolio. Per questo, tutte le volte cheosserviamo una quercia, dobbiamoprovare rispetto per questa pianta,essenziale per la nostra esistenza,avendo sfamato, con le proprie

ghiande, generazioni e generazionidi nostri avi. Durante gli ultimi due conflittimondiali le ghiande, dopo lenta edelicata tostatura in un appositotamburo di metallo (vedi foto), fattogirare continuamente a mano suuna posizione rialzata rispetto allabrace del caminetto, sono stateun’ottima risorsa per produrre unabevanda calda, utilizzata nelle fred-de sere invernali e durante la cola-

Il genere Quercus, al quale appartengono le nostre querce, comprende circa 300 specie diffuseprevalentemente nelle regioni temperate dell’emisfero settentrionale. Quelle autoctone, in Italia,

sono circa una decina ed ognuna ha un particolare habitat con differenti esigenze in fatto ditemperatura, umidità e caratteristiche del terreno. Non tutti sanno, inoltre, che i loro frutti, le ghi-

ande, hanno costituito per migliaia di anni una base essenziale per l’alimentazione umana…

Le ghiande, frutto delle querce, per migliaia di anni sono rimaste una risorsa fondamentale per la prepa-razione del pane.

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TE zione del mattino, quale surrogato

del caffè. In ultimo, ma non perimportanza, dobbiamo ricordareche le querce sono il partner idealeper la simbiosi con molti funghicommestibili e soprattutto con tuttele specie di tartufo. Quando il profu-mo dei carpofori del tartufo ci favenire l’acquolina in bocca, dobbia-mo essere grati soprattutto allequerce, il cui ruolo è insostituibilenel ciclo biologico di questi vegetali. Oggi la simbiosi fra querce e tartufipuò essere ottenuta anche in labo-ratorio e le piante tartufigene pro-dotte da alcuni vivai ad elevata spe-cializzazione, se poste a dimora sudei terreni adatti, producono deglisquisiti tartufi identici a quelli spon-tanei in natura. L’Azienda vivaisti-ca regionale UmbraFlor di Spello(PG) è il vivaio che oggi può vanta-re in Italia il più alto grado di certi-ficazioni di qualità per le piante tar-tufigene (controllo della provenienzadel tartufo, certificazione di provenien-za del seme, certificazione della mico-rizzazione rilasciata da istituti universi-tari di prim’ordine, certificazione ISO9001-2000).Finora abbiamo sempre parlato dighiande in modo generico, ma nontutti questi frutti sono identici. Nelnostro Paese, infatti, esistono moltespecie di querce. Ognuna di questeproduce un tipo di ghianda distin-guibile a vista dalle altre per alcunicaratteri di forma, dimensione e

colore, nonché per le caratteristichedella cupola che ne racchiude laparte basale. Le differenze più importanti riguar-dano, però, le qualità organoletti-che e la appetibilità come prodottocommestibile per l’uomo e per glianimali, legata soprattutto alla pre-senza di sostanze tanniche all’inter-no del frutto. Le ghiande, oltre adaver costituito una base essenzialeper l’alimentazione umana comeprima detto, sono state e sono tutto-ra fonte di sopravvivenza per glianimali selvatici e domestici. Unodegli uccelli più belli per il piumag-gio delle ali, fra quelli stanziali inItalia, è senza dubbio la Ghiandaia(Garrulus glandarius) che prendeappunto il nome dal frutto di cui siciba. Ci sono poi i colombacci edecine di altri animali, soprattuttomammiferi di piccola e grossataglia (cinghiali, cervi, caprioli, daini,tassi, istrici, scoiattoli, ghiri, arvicole,ecc.), che riescono a sopravviverenel bosco soprattutto grazie all’ap-porto calorico legato alla disponibi-lità di ghiande durante l’interoperiodo del tardo autunno-inverno.Fra gli animali domestici un riferi-mento d’eccellenza nell’alimenta-zione a base di ghiande deve essereriservata ai suini. Una volta si dice-va che non può esserci un buon pro-sciutto senza ghiande. Questo mododi dire è ancora valido quando ci siriferisce alla norcineria di elevataqualità, ottenuta da maiali che pos-sono ancora vantare la presenza deifrutti delle querce nella propria ali-mentazione. L’esempio più cono-sciuto in Europa è il famoso pro-sciutto spagnolo “patanegra” otte-nuto dalla razza di maiali ibericadalla “zampa nera” che, dopo averraggiunto circa i 100 chilogrammidi peso, vengono fatti pascolaresotto le querce per cibarsi esclusiva-mente di ghiande ed erbe campestri.Ogni animale può aumentare ilproprio peso fino ad oltre un chilo-grammo al giorno, grazie al consu-mo giornaliero di ben 10 chili dighiande.Il genere Quercus, al quale appar-tengono le nostre querce, compren-de circa 300 specie diffuse prevalen-temente nelle regioni temperate del-l’emisfero settentrionale. Le querceautoctone in Italia sono circa unadecina ed ognuna di queste ha unproprio habitat particolare con diffe-renti esigenze in fatto di temperatu-ra, umidità e caratteristiche del ter-reno. La prima distinzione che cipuò aiutare nel riconoscimentodelle diverse specie è la separazionein due gruppi: le querce con foglie

sempreverdi e quelle con foglie checadano tutti gli anni nella stagionefredda, più o meno tardivamente.

Fra le sempreverdi troviamo:

- leccio (Quercus ilex L.): è una dellepiante più rappresentative dellaflora della macchia mediterraneaed è diffuso principalmente nelleisole, lungo i litorali ed anche nellezone interne risalendo fino al centroItalia, sempre in esposizioni bensoleggiate. Oltre che per la buonaqualità della legna da ardere il lec-cio è molto apprezzato come piantaornamentale sia nei giardini, dovesi distingue per il colore verde scurodel fogliame e per l’intensità dellasua ombra, sia nei viali alberatidove garantisce longevità e stabili-tà.

- sughera (Quercus suber L.): è moltoconosciuta soprattutto per la produ-zione del sughero, ma è una bellissi-ma pianta da utilizzare anche neigiardini e nei parchi. Purtroppo lasua scarsa resistenza al freddo nelimita la diffusione al di fuori degliambienti temperati delle isole edelle coste del centro sud Italia. Vivebene su terreni acidi o subacidi;

- vallonea o quercia greca (Quercusmacrolepis Kotschy): caratterizzatadalle foglie che cadono al secondoanno di vita più o meno contempo-raneamente all’emissione dellenuove e pertanto classificabile comepianta a foglie semipersistenti. Èpresente in Puglia ed in parte dellaBasilicata. Oltre ad offrire un legnoduro, idoneo per lavori di costruzio-ne e per la combustione, la suaghianda è dolce ed adatta per l’im-piego nella cucina popolare;

- quercia spinosa (Quercus cocciferaL.): arbusto o piccolo albero presen-te in Sardegna e Sicilia meridionale,Istria, Puglia e Basilicata, dove vivesu suoli calcarei e più raramentesilicei. L’interesse è limitato all’uti-lizzo del legno per combustione,molto compatto e durissimo, non-ché all’ornamento di giardini roc-ciosi con il limite dell’ambiente tem-perato mediterraneo.

Le più importanti querce a fogliacaduca presenti in Italia sono:

- farnia (Quercus robur L.): in Italia èuna delle piante tipiche delle forestedi pianura. Sopporta bene le inon-dazioni, il freddo e le gelate tardive.Non sopporta i suoli calcarei, quelliasciutti e quelli molto compatti.

Oltre che per la buona qualità della legna da ardere il leccio èmolto apprezzato come pianta ornamentale, sia nei giardini chenei viali alberati.

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Esige terreni freschi e fertili ed èmolto esigente in fatto di disponibi-lità di acqua. Ogni 100 grammi difoglie verdi, durante una stagionevegetativa, traspirano ben 54 chilidi acqua. È molto elegante e perquesto è tra la quercia più utilizzatanei giardini.Ha molte difficoltà di attecchimentoper i primi 2 o 3 anni dopo il tra-pianto, soprattutto legate alle eleva-te esigenze idriche. Il legno è unodei più ricercati per costruzioninavali, travature, parquets e com-pensati. Le doghe di farnia, impro-priamente indicate come “rovere diSlavonia”, sono ricercatissime per lebotti destinate all’invecchiamentodel vino. Una volta questo alberoera considerato il re della foresta esotto la sua chioma molti popoliantichi vi esercitavano solennemen-te la giustizia. Ancora oggi moltedivise militari e stemmi di casatinobili utilizzano per simbolo lefoglie di farnia;

- rovere (Quercus petraea <Matt.>Liebl.): albero che raggiunge dimen-sioni importanti (fino a 30-40 metridi altezza) con tronco diritto, cilin-drico e chioma ampia. Vive in alcu-ne vallate delle Alpi, delle Prealpi edin ristrette zone del centro Italia. Adifferenza della farnia ha radici fit-tonanti molto sviluppate che le con-sentono di vivere bene anche in ter-reni asciutti, rifuggendo da quellitroppo umidi e calcarei. Il legnotrova i medesimi impieghi di quellodella farnia, superandolo per quali-tà nella combustione;

- roverella (Quercus pubescensWilld.), a differenza della farnia edella rovere è raro trovare una rove-rella con fusto perfettamente dirittoe con chioma regolare. Per questo ilsuo legno è poco apprezzato perimpieghi di lavoro, salvo che per lacostruzione di traverse ferroviarie ilcui consumo è in forte diminuzione

per l’impiego sostitutivo del calce-struzzo. È un ottimo combustibilelargamente usato nel riscaldamentoe nei forni delle pizzerie. Anche se ilnome e le dimensioni la rappresen-tano come la sorella minore dellarovere, è la pianta più diffusa intutti i diversi ambienti del nostroPaese, dalle Prealpi alla Calabria.Vive bene anche in terreni moltopoveri, asciutti, calcarei e sassosi.Da qualche tempo viene anche pro-posta, con successo, nei giardini conparticolare riferimento alle residen-ze di campagna, alle strutture agri-turistiche ed a tutti quegli ambientiche si richiamano ad un certo gradodi rusticità e di integrazione con lanatura;

- farnetto (Quercus frainetto Ten.):pianta con portamento che ricordaquello della rovere, ma con legnomeno pesante usato per mobilio,costruzioni navali e traverse ferro-viarie. In Italia il suo ambienteadatto è rappresentato dalle zonetemperate e calde del centro Italiafino alla Calabria, sempre su terrenifertili e sciolti;

- cerro (Quercus cerris L.): ha chiomaovale allungata di media compat-tezza e tronco slanciato. Ghiandegrosse, lunghe fino a 30 millimetri elarghe fino a 18 mm, ricche di tan-nino, amare e per questo non adat-te al consumo per l’uomo e pocoappetite anche dagli animali.Pianta molto frequente lungo le val-late fresche, è diffusadall’Appennino tosco-emiliano finoalla Sicilia. Vive in diversi tipi di ter-reno esclusi quelli troppo asciutti,molto compatti e quelli eccessiva-mente calcarei. Adatto, oltre che perlegna da ardere, anche per paleria eper traverse ferroviarie;

- fragno (Quercus troiana Webb. inLoudon): albero di modeste dimen-sioni con legname molto adatto percombustione e per paleria. Al tempodella Repubblica di Venezia eramolto ricercato per costruire imbar-cazioni. In Italia è presente inPuglia ed in parte della Basilicata suterreni derivanti da rocce calcaree,ben dotati di sostanza organica,profondi e freschi. Nella descrizionedelle diverse specie si è fatto cennoal loro impiego, soprattutto con rife-rimento al leccio, alla sughera, allafarnia ed alla roverella, nei giardinie parchi a scopo ornamentale. Intutti i casi si tratta di piante moltofrugali che caratterizzano e rendonoimportante qualsiasi intervento averde, trovando ottima collocazione

La roverella è un ottimo combustibile, ma ultimamente viene anche proposta con successo nei giardinidelle residenze di campagna e delle strutture agrituristiche.

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in moltissimi ambienti, purché sirispettino i limiti climatici di ciascu-na specie e le singole esigenze inrelazione al suolo. Per le quercesempreverdi è consigliabile effettua-re la messa a dimora nella primave-ra avanzata od alla fine della stasivegetativa dovuta al caldo delperiodo estivo; per le caducifoglie ilperiodo di trapianto più adatto ini-zia nel tardo autunno e si protraefino all’inizio della primavera.

In fase di trapianto è sempre prefe-ribile evitare o limitare al massimol’apporto di concimi minerali finoal sicuro attecchimento delle piante.Il letame o gli altri concimi organicisono invece una buona risorsa distimolo per lo sviluppo delle radicidella pianta, soprattutto se mescola-ti alla terra di riempimento dellabuca, che dovrà essere scavata benpiù profonda e larga del pane diterra della pianta da porre a dimo-ra, riempiendo poi lo spazio rimastolibero con terra di buona qualità. È importante assicurarsi che vi siaun perfetto drenaggio delle acque ineccesso, con particolare riferimentoa tutte le querce sempreverdi, allaroverella, alla rovere ed al fragno,in quanto specie molto sensibili alristagno di acqua nel suolo. Per ilprimo ed anche per il secondo annodopo la messa a dimora è impor-tante garantire un’adeguata irriga-zione che eviti alle piante di subirestress da carenza idrica. È anche

necessario un controllo ripetuto inpiù occasioni per verificare l’effica-cia dei sistemi di ancoraggio, alme-no fino a quando le radici nonsaranno in grado di opporre la giu-sta resistenza agli ondeggiamentidella chioma causati dal vento.Spesso si dice di qualcuno: “è fortecome una quercia”. Non può essercialtro modo di dire più appropriato.Infatti il genere Quercus può consi-derarsi come una delle famiglie piùresistenti alle avversità. Però, cosìcome anche le persone più in saluteogni tanto possono prendere il raf-freddore, anche le querce sono sen-sibili ad alcune avversità. In Italia siha notizia di alcuni fenomeni dideperimento nei querceti dovuti aduna serie di concause tra le qualirisultano preponderanti alcuni fat-tori ambientali ostili, trattamentiselvicolturali non idonei al tipo dibosco, nonché anomali andamenticlimatici, ai quali possono aggiun-gersi fattori biotici quali insetti, fun-ghi e batteri.Tra le patologie più evidenti possia-mo annoverare il “mal bianco”, cau-sato dal fungo Microsphaera alphitoi-des che colpisce soprattutto i giova-ni ricacci con la comparsa sullasuperficie fogliare di uno strato pol-verulento biancastro. La suscettibili-tà delle querce al fungo decresce conl’età, tanto che generalmente nonsono previsti trattamenti fitosanita-ri. Anche altre malattie fungine pos-sono manifestarsi a carico dellequerce, ma solo raramente si con-cretizzano in problemi seri che meri-tano di essere combattuti. Sono invece più evidenti i danni dainsetti come è sicuramente il casodella processionaria delle querce(Thaumetopoea processionea). Lalarva del lepidottero, ricoperta dipeli urticanti, si nutre dei giovanigermogli e delle foglie a partiredalla seconda metà di aprile provo-cando, in caso di forti attacchi,anche la defogliazione completadella pianta ospite. Questa reagisceemettendo nuove foglie durante ilperiodo estivo, ma così si sottoponeinevitabilmente a forti squilibrifisiologici che la rendono più espo-sta ai patogeni di debolezza. Lalotta preferibile contro questo inset-to può essere di tipo meccanico conla distruzione dei nidi, o di tipo bio-logico utilizzando prodotti a base diBacillus thuringiensis spp. Kurstaki.Per chi abita in campagna e dispo-ne di spazi sufficienti, si può sugge-rire di utilizzare le querce per realiz-zare un boschetto vicino casa da uti-lizzare come riserva di legname dacombustione. Tale suggerimento è

divenuto ancor più valido alla lucedei prezzi internazionali dei prodot-ti petroliferi e dei suoi derivati lar-gamente utilizzati nel riscaldamen-to domestico. In tal caso le diversespecie del genere Quercus, mescolatead altri alberi ed arbusti adatti allediverse condizioni ambientali delluogo, possono rappresentare laparte più consistente della composi-zione boschiva. Un bosco a poca distanza dallapropria abitazione è anche utilissi-mo per tenere sotto controllo la pre-senza di insetti, di topi, di rettili e dialtri animali fastidiosi per l’uomo.Infatti non c’è miglior modo percombattere la loro eccessiva diffu-sione se non quello di ristabilire igiusti equilibri fra prede e predatori.Questi ultimi trovano per l’appuntouna facile sopravvivenza all’internodi boschi anche piccoli, soprattuttose a loro volta collegati a siepi cam-pestri o ad altre formazioni arboreesenza interruzione della continuitàboscata.Nelle condizioni medie dell’Italia,anche se molto diverse da nord asud e dalla montagna al litorale,una abitazione di 100 metri qua-drati può essere riscaldata, per tuttoil periodo invernale, con circa 10-12tonnellate di legna. Per ottenerequesto quantitativo è sufficienteabbattere circa 1.000 metri quadra-ti di bosco il quale, governato aceduo, emetterà continuamentenuovi polloni capaci di ridarci lamedesima quantità di legnamedopo circa venti anni. Pertanto, dis-ponendo di una superficie di circa 2ettari e tagliando ogni anno unaventesima parte del bosco, ci garan-tiremo un riscaldamento costantenel tempo.Non dimentichiamo poi il vecchioproverbio riferito al duro lavoro inbosco che diceva: “chi si riscalda conla legna si riscalda tre volte: quandol’abbatte, quando la spezza e quandola brucia”. Potrebbe essere anche unbuon metodo per bilanciare l’ecces-so di calorie che le abitudini ali-mentari moderne ci portano adingerire!

Moreno MoraldiAgrotecnico specializzato

in colture forestali.Direttore di UmbraFlor s.r.l. AZIENDA

VIVAISTICA REGIONALEPer informazioni: www.umbraflor.it -

www.proverde.itE-mail: [email protected]

Telefono e Fax: 0742.315007

Querce in allevamento presso il vivaio UmbraFlor di Spello, nelPerugino.

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Presentazione venerdì 13 giugno (ore 12) a Roma, presso la Stampa Estera (via dell’Umiltà 83/c)

Nasce la Fondazione per i servizi di consulenza aziendaleAgronomi, veterinari ed agrotecnici insieme per garantire alle aziende agricole maggiori servizi

di consulenza aziendale nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della condizionalità

Agronomi, veterinari ed agrotecnici insieme per garantire alle aziende agricole maggiori servizi di consulenzaaziendale nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della condizionalità. Nasce così la Fondazione per i servizi diconsulenza aziendale - conferenza stampa di presentazione della Fondazione, in programma venerdì 13 giu-gno (ore 12) a Roma presso l'Associazione Stampa Estera in Italia (via dell’Umiltà 83/c) - di cui fanno parte ilConsiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF), la FederazioneNazionale degli Ordini dei Veterinari (FNOVI) ed il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati.

La Fondazione si realizza in considerazione del ruolo socio-economico svolto dalla consulenza professionale alleaziende agricole a garanzia del rispetto della condizionalità. Secondo i criteri di gestione obbligatoria e dellebuone condizioni agronomiche ed ambientali, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, la Fondazione ha lo scopodi sostenere i principi di consulenza aziendale, di valorizzare il ruolo e la funzione dei tecnici rappresentati dagliOrdini e Collegi fondatori diffondendo la conoscenza dei valori culturali, di competenze e professionalità checonnotano le professioni degli Agronomi, Veterinari ed Agrotecnici.

Alla presentazione interverranno: Pantaleo Mercurio, presidente della Fondazione e presidente CONAF(Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali), Gaetano Penocchio, presidenteFNOVI - Federazione Nazionale Ordine dei Veterinari Italiani) e Roberto Orlandi, presidente Agrotecnici eAgrotecnici Laureati.

Per contatti: [email protected]

Roma, 28 maggio 2008

FONDAZIONE PER I SERVIZIDI CONSULENZA AZIENDALE

CONSIGLIODELL’ORDINE

NAZIONALEDEI DOTTORIAGRONOMI E

DOTTORIFORESTALI

CONSIGLIONAZIONALE

DEGLIAGROTECNICI

E DEGLIAGROTECNICI

LAUREATI

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