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AMBIENTE // CLEAN-UP DAY
RIFUGIATI IMPEGNATINELLA LOTTAAL LITTERING
RICICLAGGIO DEL PET // QUALITÀ
I FALSI MITINELLA RACCOLTADEL PET
REPORTAGE // AEROPORTO DI ZURIGO
COME VENGONOGESTITI I RIFIUTI ALLOSCALO ZURIGHESE
IL BOLLETTINO INFORMATIVO DI PET-RECYCLING SCHWEIZ N. 62 // OTTOBRE 2016
PETFLASH
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PETflash 62 // petrecycling.ch
EDITORIALE // QUALITÀ
SULLA BOTTIGLIA C’È IL LOGO DEL PET?
Care lettrici, cari lettori,
Chi si pone questa domanda evita di gettare la bottiglia nel contenitore sbagliato.
La regola è semplicissima: se sull’etichetta è stampato il logo del PET, l’imballag-
gio in questione va riposto nel contenitore del PET. Per tutti gli altri imballaggi
bisogna prestare attenzione nel riporli nei contenitori.
La qualità è fondamentale nel riciclaggio del PET: solo se il grado di purezza del
materiale raccolto ammonta a quasi il 100% è possibile produrre bottiglie nuove
utilizzando quelle usate. L’associazione PET-Recycling Schweiz punta perciò sulla
raccolta differenziata. Purtroppo dobbiamo constatare che un numero sempre
maggiore di materiali non compatibili finisce nei contenitori per la raccolta di PET.
Questi minacciano il ciclo chiuso e fanno lievitare i costi di riciclaggio. Troverete
maggiori informazioni al riguardo a pagina 4. Diverse nuove offerte relative a sacchi
per la raccolta indifferenziata di materie plastiche creano confusione tra i consuma-
tori. Anche per questa ragione sale la quota di materiali non compatibili nella
raccolta del PET. I risultati di uno studio in corso, commissionato da Swiss Recycling,
e disponibili prevedibilmente all`estate del 2017 mostreranno se la raccolta mista
delle materie sintetiche ha un senso sotto l’aspetto dell’efficienza ecologica.
Ciononostante, la raccolta differenziata delle bottiglie per bevande in PET è e rima-
ne un modello di successo. In base a un recente sondaggio condotto con la colla-
borazione di PET-Recycling Schweiz, i membri della nostra associazione e i gestori
dei punti di raccolta sono soddisfatti e reputano la raccolta differenziata una cosa
sensata. Essi scorgono margini di miglioramento nella rete di raccolta: va resa anco-
ra più ramificata e comoda1. La rete dei punti di raccolta del PET conta, oggi, oltre
45‘000 punti di raccolta e viene costantemente ampliata, soprattutto in luoghi
molto frequentati come le stazioni ferroviarie. C’è ancora molto da fare.
In questo numero troverete inoltre informazioni su nuovi modelli commerciali ri-
feriti all’economia ecosostenibile a ciclo chiuso (pag. 11), sul Clean-up Day 2016
(pag. 6) e sulla gestione dei rifiuti all’aeroporto di Zurigo (pag. 12). Sono inoltre
particolarmente felice di presentarvi un ulteriore sostenitore di spicco dell’asso-
ciazione PET-Recycling Schweiz: lo spadista olimpico Max Heinzer (pag. 8).
1 Su incarico dell’associazione PET-Recycling Schweiz, nel mese di giugno 2016 l’istituto di ricer-che di mercato Domeyer Zaissenberger & Partner Marktanalytik ha condotto un sondaggio sulla soddisfazione tra i membri e i gestori dei punti di raccolta di PET-Recycling Schweiz.
Jean-Claude WürmliDirettorePET-Recycling Schweiz
Contatto: PET-Recycling Schweiz, Naglerwiesenstrasse 4, 8049 Zurigo, Telefono 044 344 10 80
E-mail info@prs, www.petrecycling.ch, www.facebook.com/proudpetrecyclers
neutralStampato
No. 01-16-412381 – www.myclimate.org© myclimate – The Climate Protection Partnership
PERFORMANCE
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PETflash 62 // petrecycling.ch
APPROFONDIMENTO // 75 ANNI PET
PET – UN MATERIALE ECCEZIO- NALE COMPIE 75 ANNINel 2016 si festeggia il 75° anni-versario della prima realizzazione di polietilene tereftalato in un la-boratorio inglese. I due inventori stavano in realtà cercando di crea-re una fibra di tessuto e non avreb-bero mai immaginato che − anni dopo, sotto il nome abbreviato PET − la loro invenzione avrebbe spo-polato in tutto il mondo, soprattut-to in veste di bottiglia.
Nel 1941, nel bel mezzo della Secon-
da Guerra mondiale, i due inglesi John
Rex Whinfield e J. T. Dickson cercano
di creare, nel laboratorio della Calico
Printers Association nella parte set-
tentrionale dell’Inghilterra, una nuova
fibra di tessuto e realizzano invece il
polietilene tereftalato, prodotto con
glicole etilenico e acido tereftalico. Il
risultato convince e viene subito bre-
vettato, rimanendo tuttavia segreto
per qualche tempo. Questa fibra di
tessuto diviene famosa solo negli anni
Settanta, e il suo successo perdura an-
cora oggi. Il PET viene prodotto oggi
principalmente in Cina, con una pro-
duzione annua mondiale di ben 40
milioni di tonnellate.
Ideale per capi sportiviNel settore dei tessuti, il PET è denomi-
nato poliestere. Il PET fa parte della fa-
miglia dei poliesteri anche dal punto di
vista chimico, vantando caratteristiche
particolarmente invidiabili: è resistente
alle intemperie, non lacerabile, ingual-
cibile, assorbe pochissima acqua ed è
pertanto traspirante. Per tali ragioni
viene spesso impiegato per produrre
capi d’abbigliamento sportivi. Una con-
siderevole parte dell’intera produzione
di questa fibra di tessuto proviene oggi
dal riciclaggio di questo materiale.
Il PET è stato utilizzato, nella sua sto-
ria, nei modi più svariati − ad esempio
come pellicola per imballaggi o come
pellicola cinematografica. Il PET ha
tuttavia riscosso un enorme successo
nell’industria alimentare poiché può
essere lavorato come materiale amor-
fo − essendo, in questa forma, inco-
lore e di elevata trasmissione lumino-
sa. Già negli anni Settanta, l’azienda
Coca-Cola lanciò sul mercato statuni-
tense la prima bottiglia per bevande
in PET da 1,5 litri. Alla fine degli anni
Ottanta, la bottiglia per bevande in PET
iniziò il suo inarrestabile cammino di
successo in tutto il mondo.
PET anziché vetroCome imballaggi per acqua e bevan-
de dolci, le bottiglie per bevande in
PET hanno ampiamente preso il posto
delle bottiglie di vetro − ciò soprattut-
to perché sono infrangibili, leggere e
semplici da maneggiare. Come mate-
riale per imballaggi, il PET soddisfa i
severi requisiti legali. Non contenendo
flessibilizzanti, il PET può essere utiliz-
zato addirittura in combinazione con
alimenti per neonati. Negli anni, que-
sto materiale è stato costantemente
migliorato cosicché, oggi, circolano sul
mercato bottiglie per bevande in PET
da 1,5 litri che pesano solo 30 grammi.
In Svizzera, le bottiglie per bevande
in PET vengono raccolte, sottoposte
a cernita, lavate e lavorate, da ben
25 anni, della PET-Recycling Schweiz
− una vera e propria storia di succes-
so. Ciò fa sì che, utilizzando bottiglie
per bevande in PET usate, si possano
produrre continuamente bottiglie per
bevande in PET nuove, garantendo il
mantenimento di un ciclo chiuso uni-
co nel suo genere in tutto il mondo,
insuperabile sotto l’aspetto dell’ecoso-
stenibilità.
La prima bottiglia riutilizzabile in PET di Coca-Cola in Germania, 1990.
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e.V.
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PETflash 62 // petrecycling.ch
RICICLAGGIO DEL PET // QUALITÀ NELLA RACCOLTA DEL PET
SOLO CON BOTTIGLIE PER BEVANDE IN PET USATE NE VENGO-NO PRODOTTE DELLE NUOVELa plastica non è tutta uguale − e non tutta la plastica è PET. E nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET non va riposto nessun altro materiale se non le bottiglie per bevande in PET stesse. Sembra logico, no? Nien- te affatto. Materiali non compa- tibili finiti nei contenitori sbagliati creano sempre più frequentemen-te problemi, rendendo il ciclo del PET difficoltoso. In un’intervista, Peter Wittwer, Responsabile qua-lità/controlling presso l’azienda RecyPET AG, ha presentato alcuni falsi miti.
«PETflash»: Signor Wittwer, perché non posso gettare semplicemente tutta la plastica nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per be-vande in PET?Peter Wittwer: Ogni materia sintetica
ha le proprie caratteristiche specifiche
− e non ogni materia è idonea al ri-
ciclaggio. Inoltre ci sono delle materie
plastiche che non possono essere af-
fatto utilizzate in combinazione con gli
alimenti, ad esempio il PVC.
Ma il PET è comunque PET. È un problema se getto la mia vaschetta in PET per la frutta nel contenitore
per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET?L’azienda RecyPET AG ha ricevuto
dall’Ufficio federale della sicurezza
alimentare e di veterinaria (USAV) il
chiaro incarico*) di lavorare esclusi-
vamente bottiglie per bevande in PET,
ciò per evitare contaminazioni con altri
materiali. Inoltre, gli imballaggi come,
ad esempio, le vaschette per la frutta
sono spesso multistrato − e non tutti
gli strati possono essere riciclati.
Dopo che il materiale è stato sminuzzato e lavato, nessuno si accorge cosa era originariamente il PET, o sbaglio?Non sbaglia, ma solo fino a un certo
punto perché nessuno vuole correre
il rischio di contaminazioni crociate.
Chi mi garantisce che un consumato-
re non getti nel contenitore anche un
pezzo di PVC inquinando il PET raccol-
to e rendendolo inutilizzabile per la
produzione di imballaggi alimentari?
Ma se tutto il materiale viene co-munque sottoposto a cernita, perché devo fare attenzione a get-tare nei contenitori di raccolta solo le bottiglie per bevande in PET?La cernita viene effettuata dapprima
meccanicamente e, in una seconda
fase, manualmente − ma mai raggiun-
gendo una percentuale del 100%, ov-
vero rimane sempre una parte residua
di materiali non compatibili. La cerni-
ta successiva allo sminuzzamento, al
lavaggio e al processo principale nel
riciclaggio fornisce una quota di scar-
to di materiali non compatibili più o
meno pari al 97%. Ciò significa: più è
alta l’attenzione con cui il consumato-
re ripone i materiali negli appositi con-
tenitori, e meglio l’azienda incaricata
può effettuare la cernita, meno ma-
teriali non compatibili vanno a finire
nel materiale riciclato che può essere
utilizzato senza problemi per la produ-
zione di nuove bottiglie per bevande.
A parte gli scherzi: dopo la raccolta differenziata e la cernita, con quan-to materiale non compatibile deve fare i conti l’azienda RecyPET AG?Dipende. Al momento finisce nella
raccolta una quantità sensibilmente
maggiore di materiali non compati-
bili rispetto a prima. Per tale ragione
abbiamo una persona in più che, al
nastro trasportatore verso il triturato-
re, rimuove i materiali non compatibili.
Senza questo passaggio non potrem-
mo rifornire i nostri clienti con mate-
riale riciclato che soddisfi gli odierni
criteri qualitativi.
Per quale motivo aumenta la quan-tità di materiali non compatibili nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET?Dall’inizio dell’anno, nel flusso di pro-
dotti è contenuta una maggiore quan-
tità di bottiglie per shampoo, deter-
gente e latte, di pellicole e addirittura
di vasi da fiori in plastica. Non siamo in
grado di stabilire la ragione di tale mi-
scuglio ma è probabile che le raccolte
indifferenziate della plastica creino pa-
recchia confusione, influendo diretta-
mente sulla nostra qualità in ingresso.
A partire da quale quantità i mate-riali non compatibili rappresentano una minaccia per il ciclo del PET?In base al capitolato d’oneri dell’USAV,
la soglia massima relativa ai materiali
non compatibili ammonta a 500 mg/
kg − una soglia che riusciamo a rispet-
tare con le misure intraprese. Ogni
materiale non compatibile che supera
tale soglia influisce negativamente sul
Peter Wittwer, Responsabile qualità/
controlling presso l’azienda
RecyPET AG.
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PETflash 62 // petrecycling.ch
nostro lavoro e rappresenta una cri-
ticità. Ma negli ultimi dieci anni non
abbiamo mai raggiunto una quota pe-
ricolosa − e ci auguriamo che sia così
anche in futuro e che saremo in grado
di arginare il crescente inquinamento
causato dai materiali non compatibili.
Cosa direbbe a una persona che getta una bottiglia di olio di gi-rasole vuota nel contenitore per la raccolta delle bottiglie per bevan-de in PET?Scusa ma non è una bottiglia per be-
vande in PET. Ti prego di riconsegnarla
al negozio attraverso il canale separa-
to per le bottiglie di plastica. Anche
in questo ambito si sta potenziando il
relativo riciclaggio in Svizzera.
*) capitolato d’oneri relativo al PET
Un’azienda come la RecyPet AG pos-
siede l’autorizzazione, ricevuta dall’Uf-
ficio federale della sicurezza alimenta-
re e di veterinaria (USAV), ad adottare
il procedimento Hybrid UNPET secon-
do l’URRC. Attraverso questo proce-
dimento vengono generati i fiocchi
di PET che possono essere riutilizzati
per produrre nuove bottiglie. Tutto ciò
è stabilito all’interno di un dettaglia-
to capitolato d’oneri che prescrive di
quale materiale di partenza deve es-
sere composto il PET, in quale modo
devono essere riciclati i fiocchi di PET
e come vanno messi in pratica il con-
trollo qualità e la garanzia della qualità.
Un aspetto fondamentale: i fiocchi di
PET per produrre bottiglie per bevande
in PET devono essere composti esclu-
sivamente da bottiglie per bevande
in PET, raccolte attraverso un sistema
autorizzato dall’USAV, ad esempio tra-
mite PET-Recycling Schweiz.
BOTTIGLIE PER DETERSIVO PER STOVIGLIEMateriale: HDPE (o altro tipo di plastica)
Riciclabili insieme alle bottiglie per
bevande in PET? No!
Prodotti simili: bottiglie per shampoo
o flaconi di cosmetici, bottiglie per
olio e aceto oppure bottiglie per
detersivo per lavatrice
Dove vanno gettate: nei contenitori
per la raccolta di bottiglie di plastica
nei negozi al dettaglio
SACCHETTI DI PLASTICAMateriale: LDPE
Riciclabili insieme alle bottiglie per
bevande in PET? No!
Prodotti simili: pellicole per
confezioni di bevande da sei pezzi
Dove vanno gettati: le aziende
possono registrarsi come punto
di raccolta di pellicole, i privati li
gettano nei sacchi dell’immondizia
BOTTIGLIE BIANCHE PER IL LATTEMateriale: solitamente HDPE
Riciclabili insieme alle bottiglie
per bevande in PET? No!
Prodotti simili: altri imballaggi
per bevande a base di latte o
per panna
Dove vanno gettate:
nei contenitori per la raccolta di
bottiglie di plastica nei negozi
al dettaglio
ALCUNI FALSI MITI NELLA RACCOLTA DEL PET
VASCHETTE PER INSALATAMateriale: spesso PET ma
frequentemente con barriere o
sostanze aggiuntive non riconoscibili
Riciclabili insieme alle bottiglie
per bevande in PET? No!
Prodotti simili: imballaggi
per carne o frutta
Dove vanno gettate:
nei sacchi dell’immondizia
VASETTI DI YOGURTMateriale: solitamente PP
Riciclabili insieme alle bottiglie
per bevande in PET? No!
Prodotti simili: qualsiasi
tipo di stoviglie di plastica
Dove vanno gettati:
i vasetti nei sacchi
dell’immondizia,
i coperchi nei contenitori
per la raccolta di alluminio
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PETflash 62 // petrecycling.ch
AMBIENTE // CLEAN-UP-DAY
CON CREATIVITÀ NELLA LOTTA AL LITTERING
I rifugiati siriani, eritrei, srilankesi, tibetani e afgani della struttura per richiedenti l’asilo nella cittadi-na di Büren an der Aare si sono tutti rimboccati le maniche in occa-sione del Clean-Up-Day di quest’an-no, organizzato dal Gruppo d’inte- resse ambiente pulito (IGSU).
È il 9 settembre 2016: 45 ospiti della
struttura collettiva per richiedenti l’asilo
«Asyl Biel & Region» si riuniscono nel
piazzale antistante la struttura, prendo-
no in consegna sacchi dell’immondizia,
guanti e giubbotti segnaletici, e si diri-
gono in gruppi verso i cosiddetti hot-
spot: ripuliranno l’area circostante la
struttura collettiva, un campo da calcio,
il centro della cittadina e l’area del
laghetto artificiale. Dato che Büren è
sostanzialmente una cittadina pulita, il
team intende non solo raccogliere i ri-
fiuti abbandonati ma anche rimuovere
piante selvatiche, cosiddetti neofiti in-
vasivi. L’iniziativa è stata promossa da
Mirco Nietlisbach − che presta servizio
civile presso la struttura collettiva − e
dalla tirocinante Amina Prada.
Utile riciclaggioPer gli ospiti della struttura collettiva
per richiedenti l’asilo a Büren an der
Aare, il riciclaggio riveste grande im-
portanza non solo durante il Clean-
Up-Day. Visitando il giardino della
struttura per rifugiati emerge che si
tratta di veri e propri professionisti del
riciclaggio: pneumatici usati sono stati
trasformati in colorati vasi per piante,
con assi di legno abbondonate sono
state create tettoie per attrezzi e
un’arnia. Utilizzando sapientemente
materiali riciclati sono stati addirittura
realizzati un campo da pallavolo e una
piccola struttura per il fitness. «Quan-
do sono venuto qua sei anni fa, qui
c’era solo un prato» racconta il rifu-
giato eritreo Rezene Tsegai. «Con og-
getti buttati creiamo nuove cose» ag-
giunge con fierezza. Come spiegato
dal Responsabile della struttura collet-
tiva Markus Schneider, nelle prime set-
timane dopo il loro arrivo dai centri di
registrazione e di procedura vicini al
confine svizzero, tutti i nuovi ospiti
svolgono un corso, dove, tra le altre
cose, imparano a gestire i rifiuti. «I ri-
fugiati imparano a effettuare la raccol-
ta differenziata dei rifiuti» sottolinea
Markus. Sempre secondo Markus
Schneider, il riciclaggio dei rifiuti gioca
un ruolo importante nella vita quotidi-
ana dei richiedenti l’asilo: oltre alla
raccolta di materiali riutilizzabili come
il PET o l’alluminio, nella struttura col-
lettiva vengono riciclati, in parte, an-
che i neofiti estirpati. Con alcune pian-
te viene prodotto uno sciroppo a base
di balsamina e Monarda didyma che
viene venduto con il marchio della
struttura collettiva stessa «IN LIMBO».
Nella struttura per richiedenti asilo l‘accento su un corretto trattamento dei rifiuti non si pone solo nel Clean-Up-Day.
Rezene Tsegai
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PETflash 62 // petrecycling.ch
RICICLAGGIO DEL PET // COMMUNITY
LO SAPEVATE CHE…
… se le bottiglie per bevande in PET vengono schiacciate prima di essere gettate nell’apposito sacco, l’intervallo di tempo per il cambio del sacco si riduce del 30–40%? Ovvero: schiaccia e tappa!
Sulla pagina Facebook www.facebook.com/proudpetrecyclers, l’esperto di riciclaggio PETI vi svela ulteriori cifre e fatti sul riciclaggio
del PET.
AMBIENTE // CLEAN-UP-DAY
CON CREATIVITÀ NELLA LOTTA AL LITTERING
Tutti insieme nella lotta al littering«Ci impegniamo nell’intero arco del-
l’anno a favore di un ambiente pulito.
Il Clean-Up-Day ci offre tuttavia la
possibilità di attirare l’attenzione sulle
potenzialità dei nostri ospiti» afferma
Mirco Nietlisbach che presta servizio
civile presso la struttura per richie-
denti l’asilo.
«Perciò, il Clean-Up-Day è, d’ora in
avanti, un appuntamento fisso della
nostra agenda. Sarebbe bello se l’an-
no prossimo potessimo collaborare
attivamente con gli abitanti di Büren
an der Aare» aggiunge Mirco e se-
gue Amelia Wyss nell’edificio. Origi-
naria del Sudafrica, Amelia lavora
qui come «cuore e mente del team
di catering» e oggi ha cucinato insie-
me a due rifugiati tibetani. Sulle sca-
le si sente un delizioso profumo di
momo − i ravioli tibetani − che fa sì
che gli ospiti vadano puntualmente a
tavola, per rifocillarsi prima di prose-
guire il loro lavoro nel pomeriggio.
Tutti si sono rimboccati le maniche: nella cittadina di Büren an der Aare, durante il Clean-up Day i rifugiati hanno raccolto i rifiuti abbandonati.
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PETflash 62 // petrecycling.ch
DIALOGANDO // MAX HEINZER
«LA NATURA MI AFFASCINA»
Max Heinzer è ritenuto uno dei migliori spadisti del mondo. Nella vita privata, il ventinovenne è un appassionato pescatore che si im-pegna volentieri a favore della tu-tela dell’ambiente.
PETflash: Sei uno dei migliori spa-disti del mondo e hai partecipato alle Olimpiadi di Londra e Rio. Qual è il tuo prossimo obiettivo sportivo?Max Heinzer: Ho in testa ancora un
sacco di obiettivi. Nella prossima sta-
gione vorrei vincere il Campionato
mondiale complessivo di spada ma per
aggiudicarmelo devo fornire presta-
zioni costanti nei tornei del Campiona-
to mondiale.
Hai già pensato a cosa fare al ter-mine della tua carriera sportiva?Sì, certo. Giocherà un ruolo importan-
te il mio bachelor in scienze sportive
ottenuto presso l’Università di Basilea.
È molto probabile che mi dedicherò al
management in campo sportivo.
La scherma è la tua professione. Nel tempo libero ti piace pescare, come mai?La pesca mi aiuta a staccare la spina.
Mi affascina soprattutto la natura che
posso godermi appieno a bordo della
mia barca da pesca sul Lago di Zugo.
Come ti impegni nella tutela de-ll’ambiente?Essendo un pescatore mi sta a cuore
la natura. I pescatori forniscono un ri-
levante contributo nella cura dei cor-
si d’acqua. Ad esempio ripuliamo le
rive raccogliendo i rifiuti abbandonati
o aiutiamo le trote di lago a deporre
le uova: lo scorso autunno, insieme ai
guardiapesca del Canton Zugo sono
stato nel fiume Lorze per catturare
elettricamente le trote di lago pron-
te a deporre le uova, per fecondare
artificialmente le uova e mettere al si-
curo un’intera annata di trote di lago,
dopo che forti tempeste avevano di
strutto il patrimonio degli avannotti
nati in via naturale. Al termine dell’in-
tervento abbiamo naturalmente libe-
rato le madri.
A casa fai la raccolta differenziata dei rifiuti?Ci provo… (ride). A parte gli scherzi:
chi, già a casa, differenzia nel miglior
modo possibile i propri rifiuti, forni-
sce un significativo contributo a un
ambiente intatto. Quando vado a fare
la spesa riconsegno le bottiglie per
bevande in PET vuote nel negozio − è
la soluzione più semplice e comoda
per me.
Cosa possono ottenere le persone famose se si impegnano pubbli-camente in un progetto come, ad esempio, la tutela ambientale?Non bisogna neanche sopravvalutare il
ruolo esemplare delle persone famose
ma, grazie alla nostra notorietà, abbia-
mo la possibilità di sensibilizzare pro-
prio i giovani su importanti tematiche
sociali. Per quanto mi riguarda, una
cosa è certa: chi si impegna pubblica-
mente in un progetto di questo tipo,
deve crederci fino in fondo.
Lo spadista Max Heinzer.
In azione: lo spadista Max Heinzer (a destra) ai Campionati europei
di quest’anno disputati in Polonia.
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PETflash 62 // petrecycling.ch
IN BREVE // INVENZIONI
IL PET SA RENDERSI MOLTO UTILELe bottiglie per bevande in PET possono essere utilizzate nei modi più svariati: possono fungere an-che da lampade o climatizzatori.
La casa delle persone indigenti che vi-
vono in regioni povere è spesso costi-
tuita da una capanna che le protegge
dalle intemperie e dagli ospiti indeside-
rati ma che, al contempo, non lascia
filtrare luce dall’esterno. A ciò si aggiun-
ge un caldo spesso insopportabile.
Negli ultimi anni si sono diffuse inven-
zioni che, con poco denaro e in manie-
ra semplice, rendono la vita di queste
persone più agevole. In queste inven-
zioni, le bottiglie in PET rappresentano
spesso la materia prima principale.
Un climatizzatore molto particolareNel Bangladesh, dove oltre il 70% del-
la popolazione vive in semplici capan-
ne, nei mesi estivi le temperature pos-
sono raggiungere anche i 45 °C. Grey
Group, un Gruppo pubblicitario attivo
in tutto il mondo, ha distribuito delle
istruzioni per costruire in maniera sem-
plice un climatizzatore che funziona
senza corrente elettrica: per il cosid-
detto «Eco Cooler» servono bottiglie
in PET. Dopo aver rimosso il tappo e
tagliato via la parte inferiore delle bot-
tiglie, queste vengono inserite in fori
realizzati in un’asse di legno che viene
inserita nella parete della capanna. Di-
versi fattori come la direzione del ven-
to e la pressione dell’aria fanno sì che
le numerose bottiglie aspirino aria dal
lato più largo, la raffreddino e la dif-
fondano nella capanna fino a 5 °C più
fresca. www.eco-cooler.com/
Fiat luxAnche la lampada in PET di «Liter of
Lights» funziona senza corrente elettri-
ca: una bottiglia in PET riempita di ac-
qua e un goccio di sbiancante viene
inserita nel tetto della capanna, in
modo che la metà della bottiglia spun-
ti dal tetto. L’acqua contenuta nella
bottiglia conduce la luce diurna nella
capanna con l’intensità di una lampa-
dina a incandescenza da 55 Watt. L’as-
sociazione «Liter of Lights» è stata
fondata in Svizzera nel 2011.
www.literoflightswitzerland.org
La bottiglia in PET illumina la casa di questa anziana signora indiana.
IN BREVE // RECYCLATTA
IMBARCAZIONI IN PET SUL LAGOIn realtà, le bottiglie per bevande in
PET non dovrebbero galleggiare nel
lago ma essere riposte negli appositi
contenitori − fa eccezione la gara con
imbarcazioni in PET «Recyclatta» che
si svolge sul Lago di Zurigo. All’edizio-
ne di quest’anno dello Züri Fäscht, 15
squadre si sono sfidate a bordo di im-
barcazioni appositamente create per
l’occasione utilizzando bottiglie in
PET. Grande interesse ha suscitato
una squadra di Wollishofen (ZH) che
si è presentata con un’imbarcazione
recante il logo del PET. Non è riuscita
a classificarsi tra i primi 5 (9a classifi-
cata) ma a bordo sono potute salire
diverse mascotte PETI.
www.recyclatta.ch
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PETflash 62 // petrecycling.ch
RICICLAGGIO DEL PET // SERVIZIO DI RITIRO
IL FORNITORE DI BEVANDE FUNGE ANCHE DA PUNTO DI RACCOLTAIl servizio di ritiro del PET offerto dall’Associazione distributori sviz-zeri di bevande (ASDB) rappresen-ta un grande aiuto non solo per le persone anziane che escono mal-volentieri di casa o per le persone non automunite: chi si fa consegna- re a casa bevande in bottiglie per bevande in PET può richiedere il ritiro delle bottiglie vuote.
Alcuni conservano le bottiglie per be-
vande in PET vuote in cantina, altri le
ripongono in contenitori che tengono
sul balcone o in cucina. Nonostante
le bottiglie schiacciate occupino poco
spazio, il contenitore è presto pieno
e va svuotato. La maggior parte dei
consumatori riconsegna le bottiglie
per bevande in PET quando va a fare
la spesa – ed è una cosa giusta poiché
la raccolta differenziata nel commercio
al dettaglio ha dato ottimi frutti: oltre
9‘000 punti vendita in tutta la Svizzera
prendono indietro le bottiglie vuote –
oltre alle bottiglie per bevande in PET,
in parte anche le bottiglie di plastica.
Pratica alternativaPer alcune persone, la riconsegna re-
golare delle bottiglie per bevande nei
negozi può tuttavia comportare un
grande sforzo. Per queste persone esi-
ste una pratica alternativa: il servizio di
ritiro del PET offerto dall’Associazione
distributori svizzeri di bevande (ASDB).
I fornitori non solo consegnano le be-
vande a domicilio ma ritirano anche le
bottiglie vuote per il relativo riciclaggio.
Risparmiare non solo tempo ma anche energia fisicaL’associazione conta ben 230 membri,
distribuiti in tutta la Svizzera: cliccando,
nel menu a tendina «Membri» del sito
Web dell’ASDB, sulla voce «Indirizzi»
e inserendo il proprio luogo di domi-
cilio si può visualizzare un elenco di
distributori di bevande nelle proprie
vicinanze. «Consegnando le bevande
a domicilio e ritirando al contempo le
bottiglie vuote, i nostri grossisti offro-
no una sorta di ‹pacchetto di servizi
tutto compreso› » afferma Gilbert
Brülisauer, Direttore commerciale del-
l’Associazione distributori svizzeri di
bevande (ASDB). Il servizio di ritiro
è apprezzato non solo dagli esercizi
gastronomici e dalle grandi imprese
ma anche da tanti privati: «Oggi è
grande l’esigenza di farsi consegnare a
casa la merce acquistata. Si risparmia
tempo ed energia fisica. È quindi una
cosa sensata ritirare al tempo stesso le
bottiglie vuote e smaltirle in maniera
corretta.» www.vsg-asdb.ch
A casa, in poco tempo si ammassano innumerevoli bottiglie in PET vuote. Il servizio di ritiro dell’ASDB rappresenta un utile aiuto.
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PETflash 62 // petrecycling.ch
RICICLAGGIO DEL PET // SERVIZIO DI RITIRO
IL FORNITORE DI BEVANDE FUNGE ANCHE DA PUNTO DI RACCOLTA
AMBIENTE // CICLO CHIUSO DELLE RISORSE
ADDIO ALLA SOCIETÀ USA-E-GETTAIl ciclo chiuso delle risorse nel riciclaggio del PET è ben noto e fornisce ottimi risultati: utilizzando bottiglie usate ne vengono prodotte delle nuove. Ma si possono chiudere un gran numero di altri cicli di vita dei materiali. Aziende innovative mostrano come.
Siccome le risorse naturali sulla terra scarseggiano sempre più, l’uso parsimonioso delle materie prime rappresenta una sfida
centrale dei giorni nostri. La cosiddetta «società usa-e-getta» non ha futuro. Un numero sempre maggiore di aziende si
allontana dalla filosofia «take-make-waste» (acquista-usa-getta) avvicinandosi all’economia sostenibile a ciclo chiuso. Un’im-
presa opera in maniera ecosostenibile e ai sensi dell’economia a ciclo chiuso se realizza i propri prodotti utilizzando materie
prime riciclate e se questi possono, a loro volta, essere riciclati, dopo essere stati utilizzati: le materie prime impiegate pos-
sono, in pratica, essere riutilizzate innumerevoli volte – prendendo spunto dalla natura e dal suo ciclo di vita delle sostanze.
IKEA: con i rifiuti si producono mobili nuoviIl produttore di mobili IKEA vanta due articoli nel proprio assortimento che ven-
gono realizzati con i rifiuti generati dall’azienda stessa: la scaletta/sgabello MÄ-
STERBY e il sottomano SKRUTT erano originariamente delle pellicole di plastica che
IKEA di solito utilizza per proteggere i mobili durante il trasporto. Invece di gettare
le pellicole dopo averle usate, IKEA le fa trasformare in un granulato plastico per
produrre appunto questi nuovi articoli. Chi si fa consegnare a casa un articolo
MÄSTERBY o SKRUTT può essere certo che la pellicola per imballaggio sarà riutiliz-
zata dopo la consegna. www.ikea.com
Desso: noleggiare anziché acquistare tappetiL’azienda Desso produce tappeti per uffici, aerei e navi. Sono realizzati con materia-
li riciclabili e riutilizzabili al 100% per produrne altri. Affinché il ciclo possa essere
chiuso, l’azienda affitta i tappeti anziché venderli. Quando il tappeto è usurato vie-
ne riconsegnato, riciclato e riprodotto − un vantaggio per tutte le parti coinvolte: il
cliente riceve un tappeto nuovo di zecca, senza sprecare nuove risorse, e l’azienda
non dipende dalla fluttuazione del prezzo delle materie prime. www.desso.ch
Implenia: ciclo chiuso completo del materiale sul cantiere edileNel distretto di Oberwinterthur nella cittadina di Winterthur, l’impresa di costru-
zione Implenia sta testando un impianto mobile di riciclaggio di materiali edili. Il
materiale estratto durante gli scavi sul cantiere viene lavato sul posto, trasformato
in calcestruzzo e riutilizzato per i lavori di costruzione nello stesso cantiere. Questo
ciclo chiuso completo del materiale su superficie ridotta evita di sprecare ghiaia,
fa risparmiare tempo e riduce l’emissione di sostanze inquinanti. L’impianto pilota
nel distretto di Oberwinterthur ha, nel frattempo, fatto registrare ottimi risultati sia
in termini ecologici sia dal punto di vista economico, tanto che Implenia intende
impiegare in futuro questo sistema anche su altri cantieri edili. www.implenia.com
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PETflash 62 // petrecycling.ch
Idea ingegnosa: versare la bevanda, riciclare la bottiglia.
Sotto diversi aspetti, l’aeroporto di Zurigo funziona come una città − anche in relazione ai rifiuti. Con-formemente dettagliata e chiara è la gestione dei rifiuti da parte del reparto Airfield Maintenance del- l’azienda Flughafen Zürich AG. Sia-mo stati sul posto accompagnati da Dirk Kauffeld, Responsabile del- la sezione Gestione acque e rifiuti.
Dirk Kauffeld attraversa con grande
attenzione il piazzale aeromobili del-
l’aeroporto di Zurigo, incrociando
ripetutamente piste di rullaggio o a-
spettando il passaggio di un velivolo.
Il Responsabile della sezione Gestione
acque e rifiuti all’interno del repar-
to Airfield Maintenance dell’azienda
Flughafen Zürich AG conosce a me-
moria le vie di passaggio e l’intera
infrastruttura. Arrivato al dock E, si
ferma, scende e indica un pezzo di
plastica per terra: «Qui all’aeroporto,
tutti i dipendenti sono tenuti a racco-
gliere e a riporre tutto negli appositi
contenitori.» Questi rifiuti abbando-
nati si chiamano FOD, ovvero «Foreign
Object Debris» che in italiano significa
«oggetto o sostanza (ovvero detrito)
estraneo all’aeromobile». I bidoni del-
la spazzatura dislocati nell’area della
pista e della piazzola di stazionamento
degli aerei recano appunto la scritta
«FOD». Il pezzo di plastica viene su-
bito gettato nel bidone FOD presso la
scala del finger dock. «In una fase di
prova abbiamo addirittura applicato
dei sensori su alcuni bidoni FOD», ag-
giunge Dirk Kauffeld, «per essere si-
curi che nessun bidone strabordi e per
sapere quando è il momento giusto di
svuotarli – ciò fa risparmiare tempo e
carburante.»
Chiare direttiveMentre, per quanto concerne i rifiuti
abbandonati nell’area delle piste, l’a-
spetto principale è rappresentato dal-
la sicurezza, in tutte le altre aree l’at-
tenzione è rivolta alla pulizia e all’or-
dine. Conformemente chiare sono le
direttive dell’azienda Flughafen Zürich
AG su come gestire i rifiuti. «In pri-
mo luogo vogliamo evitare i rifiuti»,
spiega Dirk Kauffeld, «ciò riguarda
soprattutto i nostri clienti e partner
aeroportuali, come le compagnie
aeree e i negozi.» Questo obiettivo
viene raggiunto da un lato fornendo
informazioni esaurienti, dall’altro at-
traverso stimoli finanziari: chi evita di
produrre rifiuti o effettua la raccolta
differenziata, risparmia denaro. «Tutti
Dirk Kauffeld, Responsabile sezione Gestione acque e rifiuti.
REPORTAGE // GESTIONE DEI RIFIUTI
I RIFIUTI STIMOLANO L’INGEGNO
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i nostri clienti pagano per i rifiuti che
ritiriamo.» I clienti riempiono, infatti,
i contenitori neri con la spazzatura, i
contenitori blu con giornali e carto-
ni. «Ogni contenitore è dotato di un
transponder che lo associa a un deter-
minato “produttore di rifiuti”. Al ritiro
vengono determinati automaticamen-
te peso e tipo di rifiuto; i relativi dati
vengono trasmessi direttamente a un
sistema di contabilizzazione centraliz-
zato.» I bidoni FOD dotati di sensori
e i contenitori che trasmettono i dati
tramite transponder evidenziano so-
prattutto un aspetto: all’aeroporto di
Zurigo, i rifiuti stimolano l’ingegno.
Dirk Kauffeld lo conferma: «La ge-
stione dei rifiuti può essere costante-
mente migliorata − per ciò servono
tuttavia buone idee.» Egli incontra
regolarmente i propri dipendenti per
analizzare le idee più disparate, al fine
di escogitare ulteriori migliorie. «Nella
messa in pratica ci focalizziamo sem-
pre sulle ottimizzazioni di processo,
tenendo in considerazione gli aspetti
tecnico-economici.»
I rifiuti sono materiali riciclabiliAll’aeroporto di Zurigo, i rifiuti sono
primariamente dei materiali riciclabili.
Ciò viene confermato anche dal cen-
tro di raccolta, dove, tra gli altri ma-
teriali, vengono raccolti centralmente
carta/cartone, vetro e PET, per effettua-
re il rispettivo riciclaggio. La gestione
delle acque di scarto dei dispositivi an-
tighiaccio rappresenta per Dirk Kauf-
feld un ulteriore buon esempio per la
gestione ecosostenibile delle risorse:
«Da noi non sono più considerate un
rifiuto – infatti non compaiono più
nelle statistiche sui rifiuti.» Acque di
scarto dei dispositivi antighiaccio mini-
mamente inquinate vengono utilizzate
in impianti pluvirrigui per spazi verdi,
dove microorganismi decompongono
la sostanza scongelante, oppure ven-
gono trattate in bacini di filtraggio e
di ritenzione per poi farle defluire nel
fiume Glatt. «La sostanza scongelante
altamente concentrata viene ritratta-
ta e ricondotta nel ciclo delle sostan-
ze riutilizzabili come materia prima o
sostanza adiuvante.»
Svuotare per riciclareAl termine del giro inerente ai rifiuti,
Dirk Kauffeld evidenzia un’ulteriore
novità, anch’essa fondata su una buo-
na idea: «Al controllo di sicurezza, ai
passeggeri viene ancora oggi vietato di
portare con sé bottiglie per bevande in
PET piene. Mentre, in passato, queste
bottiglie venivano gettate via insie-
me alla bevanda contenuta e smaltite
come spazzatura, oggi abbiamo ideato
un nuovo sistema.» Oltre ai contenito-
ri blu per la raccolta del PET sono stati
collocati dei contenitori appositamente
sviluppati per la raccolta di liquidi, nei
quali vengono versate le bevande. Le
bottiglie per bevande in PET vengono,
in seguito, riciclate come d’abitudine.
«In questo modo non sprechiamo rile-
vanti risorse. Le bottiglie per bevande
in PET vengono normalmente riciclate
e i liquidi contenuti in esse vengono
trasformati in gas all’interno di impianti
di fermentazione esterni, per la produ-
zione di corrente elettrica o calore a
distanza – tutto ciò abbattendo, al con-
tempo, i costi di smaltimento.»
PETflash 62 // petrecycling.ch
I rifiuti all’aeroporto di ZurigoNel 2015, il reparto Airfield Main-
tenance ha raccolto i seguenti rifiuti
(elenco non completo) nelle quanti-
tà sotto indicate (in tonnellate):
Spazzatura 5‘942
Carta/cartone 1‘752
Rifiuti per la manutenzione
di spazi verdi 593
Legna 625
Residui di cibo e di olio
da cucina 771
Residui di bevande 71
Rifiuti dalla pulizia stradale 179
Metalli e rifiuti elettrici ed
elettronici 506
Rifiuti ingombranti 80
Vetro 129
Pellicole 160
PET 62
Materie sintetiche 59
Residui d’attrito della pista
di decollo e residui
di demarcazione 242
Diversi rifiuti speciali 105Bidone FOD (Foreign Object Debris).
PETflash 62 // petrecycling.ch
Un numero sempre maggiore di case
di moda punta su capi d’abbiglia-
mento ecologici − che sono quindi
apprezzati anche dalle star: l’attrice
inglese Emma Watson (Harry Pot-
ter), ad esempio, al Met Gala 2016
indossava un abito di Calvin Klein re-
alizzato con bottiglie in PET riciclate.
Per le proprie collezioni, il marchio di
jeans G-Star punta, dal 2012, su un
materiale prodotto con rifiuti plasti-
ci riciclati. Nel 2015, con il musicista
Pharrell Williams (Happy) il marchio
ha acquisito un nuovo eccezionale
sostenitore. Anche aziende produttri-
ci di articoli sportivi come Adidas o
Puma si impegnano sempre più a re-
alizzare le proprie scarpe o t-shirt uti-
lizzando plastica riciclata. Nel corso
di quest’anno, Adidas dovrebbe, ad
esempio, lanciare una collezione pro-
dotta con rifiuti plastici marini.
LIFESTYLE // ZAINO
QUESTO ZAINO È STATO PRODOTTO UTILIZZANDO 11 BOTTIGLIE IN PET.www.fjallraven.de
Imm
agin
e: w
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en.d
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Dal mese di luglio, l’acqua minerale
naturale Spirit of Drini è disponibile
anche in Svizzera. Grazie al suo ele-
vato grado di purezza e al suo sapore
fresco e delicato, Spirit of Drini è ap-
prezzata anche dai bambini − e na-
turalmente dagli adulti che vogliono
contribuire alla propria salute e vita-
lità. L’acqua minerale può essere ordi-
nata online in bottiglie in PET da 0,25,
0,5 o 1,5 litri.
www.spirit-of-drini.ch
NUOVE BEVANDE // SPIRIT OF DRINI
ACQUA MINERALE ACQUISTABILE ON-LINE
Imm
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rit-o
f-dr
ini.c
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NUOVE BEVANDE // ARIZONA TEA
TÈ FREDDO EXTRA LARGE
Nel frattempo sono acquistabili in
Svizzera ben undici gusti di AriZona
Tea. E dall’estate 2016, in Svizzera le
colorate bottiglie per bevande in PET
del gustoso tè freddo sono disponi-
bili anche nel formato extra large da
1,5 litri. www.trivarga.com
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G
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LIFESTYLE // ABBIGLIAMENTO IN PET
ABITO IN PET PER EMMA WATSON
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PETflash 62 // petrecycling.ch
PETflash 61 // giugno 2016La parola chiave dell’ultimo indovinello è: RICICLAGGIO
Il vincitore del primo premio «sedia da ufficio HÅG Capisco» è Matthias Regli di Zurigo.
5 x zaino «Re-Kånken» (colore verde primavera)del marchio svedese FjällrävenIl nuovo articolo dell’assortimento Kånken viene realizzato
con bottiglie in PET riciclate. La nuova tecnologia di
colorazione riduce l’impatto ambientale di questo prodotto.
5 x PETI, la mascotte del PETSorteggiamo 5 contenitori del PET da coccolare.
5 x pratica ed elegante borsa RossisNella linea di prodotti «I was a bottle» del designer
zurighese Francesco Rossi, tutti gli elementi in tessuto
sono realizzati al 100% con PET riciclato.
Partecipate al concorso!Termine ultimo d’invio: 31 ottobre 2016PET-Recycling Schweiz vi augura buona fortuna.È escluso il ricorso alle vie legali.
Partecipazione:Inviate una mail con la parola chiave e il vostro indirizzo completo al seguente
indirizzo di posta elettronica: [email protected] automaticamente parte all’estrazione dei seguenti premi:
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PETflash 62 // petrecycling.ch
PET-RECYCLING // CONCORSO
INDOVINELLO PETFLASHRisolvete l’indovinello utilizzando le informazioni contenute nel presente numero di PETflash:
Nome della gara con imbarcazioni in PET
Sinonimo di materia sintetica
Azienda che affitta tappeti
Utili oggetti realizzati con bottiglie in PET in Paesi in via di sviluppo
Luogo di lavoro di Dirk Kauffeld
Organizza il Clean-up Day
Spadista elvetico (cognome)
Associazione distributori svizzeri di bevande (abbreviazione)