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Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO SONDRIO “PAESI RETICI” Via Don Lucchinetti, 3 - 23100 Sondrio - Tel.0342.212538 / Fax 0342.211178 C.F. 93020720145 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected] www.icpaesiretici.gov.it PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2012/13 Deliberato dal Collegio Docenti in data 24.10.2012 Adottato dal Commissario straordinario in data 26.10.2012

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA · 2013. 1. 8. · Il Pecup, dal 2004 strumento irrinunciabile per la programmazioneè stato integrato dal, documento “Cultura, Scuola, Persona”,

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Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO SONDRIO “PAESI RETICI”

Via Don Lucchinetti, 3 - 23100 Sondrio - Tel.0342.212538 / Fax 0342.211178

C.F. 93020720145 e-mail: [email protected] - PEC: [email protected]

www.icpaesiretici.gov.it

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

A.S. 2012/13

Deliberato dal Collegio Docenti in data 24.10.2012 Adottato dal Commissario straordinario in data 26.10.2012

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INDICE Indice pag. 2 Dati generali della scuola pag. 3 Le finalità della scuola pag. 4 Indirizzi generali pag. 5 I bisogni educativi, gli obiettivi formativi pag. 6 L’insegnante e la programmazione pag. 7 La formazione dei docenti pag. 8 La scuola dell’infanzia

Finalità pag. 9 I campi di esperienza pag. 9 Scelte didattiche, progettuali e organizzative pag. 11 Orientamenti metodologici pag. 11 Verifica e valutazione pag. 12

La scuola primaria Finalità pag. 13 La competenza : le discipline e aree disciplinari pag. 14 Scelte didattiche, progettuali e organizzative pag. 14 Orientamenti metodologici pag. 16 Verifica e valutazione pag. 16

La scuola secondaria di primo grado Finalità pag. 20 PECUP pag. 21 Scelte didattiche, progettuali e organizzative pag. 25 Orientamenti metodologici pag. 29 Verifica e valutazione pag. 30 Il contratto formativo pag. 35

Scuola e territorio Collaborazioni pag. 36

Rapporti con enti locali e territorio pag. 36 La continuità orizzontale e verticale pag. 37

Monitoraggio d’Istituto e autovalutazione pag. 39

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DATI GENERALI SULLA SCUOLA

SCUOLE DELL’INFANZIA Triangia – Fraz. Triangia Tel 0342/560042 – mail [email protected] Orario: dalle ore 8.30 alle ore 16.30 Munari – Via Don Lucchinetti, 3 Tel .0342/212528 - mail [email protected] Orario: dalle ore 8.00 alle ore 16.00 Ponchiera - Fraz. Ponchiera Tel 0342/562260 - mail [email protected] Orario: dalle 8.15 alle 16.30

SCUOLE PRIMARIE

E.Paini – Via IV Novembre Sondrio Tel 0342/214360 – mail [email protected] Orario: 1^- 2^ 3^ 4^ A e 3^B da lun. a sab. dalle ore 8.00 alle ore 12.30 1^B da lun. a ven. 8.00- 16.00- mercoledì 8.00-14.00 sabato libero 2^B lun/mart/giov/ 8.00- 16.00 e mer/ven 8.00-14.00 sabato libero 5^A- 5^B da lun. a sab. 8.00- 12.40 e mart 14.10-16.10 B. Credaro - Via Bosatta, Tel 0342/212992 – mail [email protected] Orario:da lun. a sab. 8.00- 12.30 e mart 14.00-16.00 (tempo normale) da lun. a ven. 8.00-16.00 (tempo pieno) Ponchiera Fraz. Ponchiera Tel 0342/562260 – mail [email protected] da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 16.30 Triangia – Fraz. Triangia Tel 0342/560042 - mail [email protected]., da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 16.30 Castione – Via Vanoni, 3 Tel 0342 358104 – mail [email protected] da lunedì a sabato dalle ore 8.20 alle 13.00

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

“ L.Torelli” –Via Don Lucchinetti, 3 Tel/Fax 0342/212538 Da lunedì a sabato dalle ore 7.55 alle ore 12.55 tempo normale Indirizzo musicale un rientro il giovedì dalle ore 14.20 alle ore 16.20 con lezioni individuali il lunedì

Dirigente scolastico Prof.ssa Raffaella Giana

Collaboratori del dirigente Ins.te Annarita Fumarola Collaboratore vicario Prof.ssa Miriam Prebottoni Collaboratore

Docenti con incarico di funzione strumentale all’offerta formativa

INTERCULTURA Nicoletta PERUCCONI

INTEGRAZIONE H Marica BUGLIO – Virginia LOIODICE

POF Anita RICETTI

VALUTAZIONE Laura LAINATI – Francesca TAGNI

COORDINAMENTO ATTIVITÀ INFANZIA Ivana GATTI

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FINALITÀ EXCURSUS NORMATIVO

L’Istituto comprensivo “Paesi Retici” pone a fondamento della propria azione formativa ed orienta-

tiva le linee educative e i principi sanciti dai documenti nazionali e dalle carte internazionali. Le finalità della scuola dell’obbligo vengono elencate, scuola per scuola, nel Decreto legislativo n.

59 del 19 febbraio 2004. Esse trovano la loro piena espressione nella descrizione del profilo educativo, culturale e professio-

nale che presenta ciò che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere e fare per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi da lui al termine del Primo Ciclo di istruzione (Pecup). Il Pecup, dal 2004 strumento irrinunciabile per la programmazione, è stato integrato dal documento “Cultura, Scuola, Persona”, facente parte delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (D.M. 31 luglio 2007). Sono da poco state pubblicate (5 settembre 2012) le nuove INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CUR-RICOLO e si è in attesa del completamento dell’iter procedurale per l’adozione. Si tratta di una revisione e integrazione delle precedenti, risultato di una consultazione collettiva allargata a docenti e operatori della scuola. Le pagine introduttive descrivono in un’ottica sociologica la realtà attuale e riflettono sui nuovi obiettivi che la scuola, centro nevralgico per l’educazione, si pone in vista di una formazione verti-cale e orizzontale della persona che preveda la centralità dell’uomo, dei suoi bisogni e delle sue mete formative. Le Indicazioni saranno oggetto di riflessione e consultazione, per l’adeguamento graduale dei curricoli.

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INDIRIZZI GENERALI In linea con le finalità istituzionali della Scuola sancite dai documenti nazionali e internazionali, in coeren-za con le Educazioni (educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alle salute, alimentare, all’affettività) il cui insegnamento è contemplato tra gli obiettivi trasversali da perseguire, si confermano i seguenti “indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministra-zione”, relativi al P.O.F.: • Prioritario sostegno all’impiego di docenti e degli OO.CC. della scuola nello sforzo di progettazione ed

aggiornamento di un chiaro e preciso curricolo trasversale - orientativo nel segno della conti-nuità verticale dalla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria, alla scuola secondaria di primo grado fino al compimento dell’obbligo scolastico nella scuola superiore;

• Attenzione e impegno nel a garantire equità nelle opportunità formative degli alunni; • Adesione e sostegno a progetti che rafforzino il rapporto scuola/ambiente/territorio sotto

l’aspetto formativo – educativo – didattico (studio e ricerca, aspetti ecologici, difesa dell’identità, svi-luppo culturale sinergico…);

• Attenzione e sostegno alle azioni finalizzate alla promozione del benessere e del successo formati-vo dell’alunno (scuola orientativa che passa attraverso la conoscenza della propria identità e lo svi-luppo dell’autonomia e della competenza). Nello specifico:

o Adesione a iniziative formative, educative e didattiche nella direzione dell’intercultura, del rispetto e della valorizzazione della diversità per facilitare anche l’inserimento degli alunni extracomunitari;

o Attenzione e sostegno all’integrazione degli alunni diversamente abili perché sviluppino le loro potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nell’autonomia personale;

o Adesione a proposte e progetti volti ad educare alla solidarietà. • Individuazione e sostegno delle iniziative tese al miglioramento del rapporto Scuola – Famiglia (

informazioni su offerta formativa, innovazioni e autonomia, analisi bisogni, valutazione servizio scola-stico…);

• Sostegno organizzativo per le iniziative finalizzate: o All’apprendimento delle lingue comunitarie a partire, in modo ludico, dalla scuola

dell’infanzia. L’insegnamento della lingua inglese è previsto in tutte le classi della scuola pri-maria, mentre in tutte le classi della scuola secondaria di primo grado si apprendono inglese e francese;

o All’acquisizione da parte degli alunni della scuola primaria (competenza obbligatoria sin dalla classe prima) e della scuola secondaria di primo grado, di conoscenze e competenze nelle nuove tecnologie informatiche multimediali.

Gli “indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e amministrazione” sa-ranno realizzabili facendo ricorso alla flessibilità organizzativa consentita dal D.P.R 275/99 in ordine: al calendario scolastico; alla formazione dei gruppi classe o d’apprendimento; alla formazione dei gruppi d’insegnamento; all’orario settimanale e pluri-settimanale delle lezioni; all’utilizzo delle risorse umane, di strutture e strumentazioni; all’utilizzo delle risorse finanziarie; agli scrutini e ai rapporti con le famiglie; all’innovazione e alla sperimentazione.

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I BISOGNI EDUCATIVI, GLI OBIETTIVI FORMATIVI Dedotti dai documenti ministeriali citati, in linea con i bisogni rilevati nell’ambiente e gli indirizzi generali a cui l’Istituto ha aderito, si elencano i seguenti BISOGNI EDUCATIVI che l’Istituto comprensivo pone alla base della propria identità e della proprie azione educativa. Tali bisogni educativi diventano OBIETTIVI FORMATIVI e mirano allo sviluppo di capacità, di compor-tamenti e di competenze personali, sociali e culturali che gli insegnanti si pongono come traguardi per ciascuno dei propri alunni e che rappresentano obiettivi che gli alunni dovrebbero raggiungere al termine del primo ciclo di istruzione: IDENTITÀ/AUTONOMIA/IL SENSO DELL’ESPERIENZA Conoscenza di sé / Relazione con gli altri/ Orientamento • Essere capaci di ascolto e di attenzione; • Rispettare le consegne e impegnarsi ad assolverle; • Essere autonomi verso se stessi e nella gestione delle proprie cose; • Relazionarsi con gli altri in modo aperto e responsabile; • Comunicare ed esprimere la propria esperienza; • Comprendere se stessi, i propri sentimenti, i propri bisogni, le proprie capacità LA CITTADINANZA Sviluppo sociale • Rispettare sé, gli altri e l’ambiente; • Maturare disponibilità verso gli altri; • Comprendere l’importanza di codici e regolamenti stabiliti e rispettarli; • Acquisire progressivamente valori sociali (amicizia, compartecipazione, solidarietà, responsabilità…); • Conoscere e rispettare le diversità (personali, linguistiche, culturali, etniche, religiose, sociali…) LA COMPETENZA/L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE • Maturare un atteggiamento di curiosità, attenzione, ascolto… nei confronti della realtà; • Maturare abilità trasversali: ascoltare e comprendere;

osservare, individuare, descrivere; conoscere, ricordare, ordinare, classificare; spiegare, interpretare, ipotizzare, risolvere problemi;

• Sviluppare adeguati strumenti comunicativi (saper leggere, comprendere, scrivere, esporre, relazio-nare, argomentare);

• Conoscere e utilizzare strumenti e tecnologie al fine di gestire al meglio le proprie conoscenze e le proprie capacità comunicative;

• Padroneggiare diversi linguaggi, verbali e non verbali, in modo sempre più consapevole e competen-te;

• Acquisire un metodo di studio efficace; • Conoscere, valorizzare e rispettare l’ambiente per ritrovare consapevolezza delle proprie radici.

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L’INSEGNANTE E LA PROGRAMMAZIONE

L’INSEGNANTE E LA SUA FORMAZIONE L'obiettivo dell'insegnamento è la formazione integrale della persona. Per perseguire gli obiettivi prefissati, gli insegnanti hanno a disposizione: 1. Le proprie conoscenze e competenze educative: la capacità di portare alla luce ciò che è celato,

di rendere attuale ciò che è soltanto potenziale; di incoraggiare a pensare liberamente senza paura, di aiutare ad indagare, di comprendere, di evocare le potenzialità presenti in ciascuno e di aiutare a renderle reali…;

2. Le proprie conoscenze e competenze didattiche: progettare, predisporre, organizzare, pro-

grammare attività, gestire materiali, utilizzare le competenze acquisite nelle nuove tecnologie…; 3. Le proprie conoscenze e competenze culturali: formazione scolastica, percorsi di aggiornamento

e di autoaggiornamento… 4. La conoscenza dei documenti ministeriali: si tratta di quanto viene indicato dal ministero come

riferimento per la nostra attività; più recenti sono le Indicazioni per il curricolo, con chiare indicazioni sociologiche e programmatiche: i campi di esperienza (scuola dell’infanzia) le discipline, le aree disci-plinari (scuola primaria e secondaria di primo grado) con i loro contenuti…

OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE, ESTENSIBILI AI TRE ORDINI DI SCUOLA I documenti programmatici di riferimento di carattere ministeriale e d’istituto, la formazione professionale degli insegnanti, una certa sensibilità agli aspetti educativi del processo d’apprendimento, suggeriscono ai docenti, liberi nelle loro scelte metodologiche, una programmazione non solo lineare e non solo basata sulla trasmissione di conoscenze consolidate, un "passaggio" dall'insegnante all'alunno, ma la creazione di contesti, occasioni e opportunità favorevoli alla realizzazione della sua persona, mettendo a frutto le proprie doti e i propri interessi. Diventa importante portare l'attenzione sulle risorse dentro ogni soggetto e sul creare un contesto educativo sereno e stimolante per permetterne uno sviluppo personale; l'educato-re/insegnante, promuovendo una relazione di fiducia con l’alunno, lo accompagna nell'auto-nomia. Queste sono importanti premesse condivise dai docenti, indipendentemente dal fatto che poi ciascuno scelga come programmare, se per obiettivi, utilizzando uno "sfondo integratore", o "mappe con-cettuali", "moduli", “unità di apprendimento”… L'integrazione dei diversi modelli di programmazione mette al centro del processo formativo il bambi-no/ragazzo, rispetta i suoi ritmi di apprendimento, crea contesti dentro i quali gli alunni sono chiamati a sperimentare vie personalizzate, valorizza la diversità delle intelligenze. L'insegnante è colui che organiz-za, predispone, seleziona, è aperto agli altri per valorizzare le diversità di ogni genere. L’impostazione metodologica si ispira ai seguenti criteri: • Coordinamento e coerenza tra i vari insegnamenti, sia nella scelta degli atteggiamenti e stili educativi

comuni, sia nell’organizzazione sinergica degli interventi e delle proposte dei contenuti; • Impostazione puntuale del lavoro per organizzare gli apprendimenti anche in modo personalizzato,

prevedendo interventi mirati al sostegno, al recupero e al potenziamento; • Promozione della creatività e della curiosità di apprendere a partire dalla conoscenza della psicologia

degli alunni; • Alternanza di diverse modalità di lavoro: lezione frontale, lezione dialogata, attività di gruppo, lavoro

guidato, lavoro individualizzato, metodologia dell’esperienza, metodologia della comunicazione, me-todologia della ricerca…; tutto ciò in relazione alle esigenze degli alunni e della situazione contingen-te.

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LA FORMAZIONE DEI DOCENTI La formazione e l'aggiornamento del personale della scuola diventano quanto mai importanti in regime di autonomia scolastica e, per gli insegnanti, sono strettamente collegati alla funzio-ne docente. I bisogni di formazione espressi dagli insegnanti negli ultimi anni sono stati i seguenti: • necessità di maturare competenze e acquisire conoscenze per redigere nuovi curricoli; • esigenza di informazione sui nuovi strumenti di rilevazione, di programmazione, di valutazione stimo-

lata dalla riflessione sollecitata dalle riforme scolastiche; • bisogni legati alla gestione del gruppo classe e alla necessità di aggiornare gli stili educativi di fronte

ai rapidi cambiamenti (di alunni, famiglie, aspettative sociali…) rilevati negli ultimi anni; • necessità di interagire più efficacemente con la realtà territoriale (rapporti con Enti, Servizi e Associa-

zioni del territorio); • intercultura; • formazione nell’uso delle nuove tecnologie; • acquisizione della conoscenza della lingua inglese; • approfondimenti sulle iniziative dell’InValSi; • approfondimenti su contenuti e pratiche disciplinari… L’Istituto, compatibilmente con le risorse finanziarie, progetta e sovvenziona percorsi d’aggiornamento che siano in linea con i bisogni evidenziati. Si conferma l’adesione di massima, secondo le disposizioni dell’Istituto, alle iniziative di formazio-ne/aggiornamento proposte in rete con altre istituzioni scolastiche. Gli insegnanti concordano sulla necessità di scegliere anche autonomamente quali corsi d’aggiornamento frequentare in base a bisogni e interessi personali. Durante i Collegi, essi potranno, se verrà ritenuto utile o necessario, fornire una sintetica informazione dei contenuti affrontati durante i corsi stessi a cui potrà seguire una successiva diffusione di materiale informativo in possesso di coloro che hanno fatto positive e stimolanti esperienze di formazione.

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LA SCUOLA DELL’INFANZIA FINALITÀ Le FINALITÀ specifiche da perseguire nella scuola dell’infanzia sono essenzialmente raggrup-pabili in quattro aree: MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ Il bambino impara: • ad affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato; • a conoscersi e sentirsi riconosciuto come persona unica; • a sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità. CONQUISTA DELL’AUTONOMIA Il bambino impara: • ad interpretare e a controllare il proprio corpo; • ad esprimere emozioni e sentimenti; • a motivare le proprie opinioni, scelte e comportamenti assumendo atteggiamenti sempre più respon-

sabili. SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino impara: • a riflettere sull’esperienza, a descriverla rievocando fatti significativi, in modo personale e aperto al

confronto. PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA Il bambino impara: • a conoscere i bisogni altrui; • a gestire i primi contrasti nel rispetto delle regole; • ad avere una prima consapevolezza dei doveri/diritti propri e altrui I CAMPI DI ESPERIENZA Il curricolo della scuola dell’infanzia è articolato in CAMPI DI ESPERIENZA, che sono i luoghi del fare e dell’agire orientati dall’azione degli insegnanti. Attraverso l’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, i bambini, opportunamente guidati, approfondiscono e sistematizzano gli apprendimenti e avviano i processi di simbolizzazione e formalizzazione. Attraverso i campi di esperienza si delineano gradualmente i saperi disciplinari di cui i bambini a questa età non hanno però consapevolezza: la loro conoscenza della realtà e la loro competenza sono infatti an-cora globali e unitarie. I campi di esperienza sono cinque. Per ciascuno i documenti indicano i traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il sé e l’altro

Negli anni della scuola dell’infanzia i bambini sviluppano il senso dell’identità personale, cioè diventano consapevoli del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare e rapportarsi con gli altri. È in questa fase che si costruisce il proprio mondo sociale, dove confluiscono le esperienze affettive ed emotive, le relazioni con gli altri, il comportamento etico-morale, le capacità di adattamento, autonomia, iniziativa personale. La scuola si pone come luogo di dialogo e ascolto, di rispetto e valorizzazione della diversità di pensiero e di cultura, e aiuta i piccoli a rispondere alle grandi domande che si pongono, a vivere serenamente la quotidianità, a convivere con adulti e coetanei.

Il corpo in movimento

Fra i tre e i sei anni i bambini prendono coscienza del proprio corpo, acquisiscono il controllo delle sue funzioni, della sua immagine, delle sue possibilità sensoriali, espressive, relazionali, e imparano ad aver-ne cura attraverso l’educazione alla salute. La scuola offre occasioni di esperienze sensoriali e percettive, giochi e attività di movimento liberi e gui-dati, specifici percorsi per leggere, capire, interpretare i messaggi del proprio e altrui corpo, per orientarsi nello spazio, per muoversi e comunicare con creatività e fantasia.

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Linguaggi, creatività, espressione

Nel periodo dell’infanzia i bambini esprimono spontaneamente emozioni e pensieri con immaginazione e creatività. L’arte può sviluppare questa capacità e contemporaneamente educarli al senso estetico, al pia-cere del bello. Attraverso la manipolazione e le trasformazioni di materiali, il creare, ma anche l’interpretare, il conosce-re, il riconoscere quadri, sculture, architetture, attraverso l’ascolto e la produzione di sonorità e motivi musicali, attraverso la drammatizzazione e la visione di spettacoli teatrali, cinematografici, musicali, i pic-coli imparano ad osservare il mondo che li circonda con occhi diversi. La scuola propone attività diversificate di pittura, manipolazione, produzione grafica, drammatizzazione, ascolto e produzione musicale. Aiuta inoltre a familiarizzare con le possibilità espressive e creative delle nuove tecnologie.

I discorsi e le parole

I piccoli imparano a comunicare verbalmente, a riflettere sulla lingua e si avvicinano alla lingua scritta. Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue determinata dal con-tatto con bambini di origini geografiche diverse, consolidano l’identità personale e culturale e si aprono a nuove culture. La scuola promuove nei bambini la padronanza della lingua italiana, crea occasioni per sperimentarne le possibilità espressive e comunicative, per scambiare punti di vista, confrontare interpre-tazioni di fatti ed eventi, esprimere pensieri; inoltre incoraggia l’esplorazione della lingua scritta, propo-nendo attività di lettura e di analisi di messaggi presenti nell’ambiente; in alcuni casi si propongono attivi-tà ludiche e musicali di approccio con la lingua inglese.

La conoscenza del mondo

Negli anni della scuola dell’infanzia i bambini imparano ad esplorare la realtà e organizzare le proprie e-sperienze attraverso una serie di azioni e di operazioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole, riflettere, ipotizzare, cogliere relazioni. Attraverso situazioni di vita quotidiana, i vissuti personali, il gioco, si avvicina al numero, segno e stru-mento per interpretare la realtà, alla misura, allo spazio e al tempo, alla natura, scoprendo la varietà di fatti e di aspetti del mondo e costruendo le proprie conoscenze. La scuola guida i bambini nel cogliere le opportunità di conoscenza della quotidianità, li affianca nei tentativi di simbolizzare e formalizzare la real-tà, li stimola al piacere del contatto con la natura,

Per ciascun campo di esperienza le insegnanti propongono attività diversificate, (giochi individuali in pic-colo e grande gruppo, osservazione e verbalizzazione, manipolazione, libera o guidata, di materiali strut-turati e non, ideazione, progettazione e realizzazione di elaborati, uscite didattiche), condotte con varie metodologie; organizzano gruppi di lavoro, lavori individuali, di sezione, per età, che prevedono il coin-volgimento attivo dei piccoli; valorizzano il gioco, l’esplorazione, la ricerca e la vita di relazione.

Per i bambini che se ne avvalgono è previsto lo svolgimento dell’attività di Religione Cattolica, effettuato da un insegnante specialista.

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SCELTE DIDATTICHE, PROGETTUALI E ORGANIZZATIVE Aspetti comuni a tutte le sedi • Solida base progettuale comune condivisa da tutti i docenti; • Tempo scuola di 40 ore settimanali suddivise in 5 giornate; • compresenza di più insegnanti (almeno due ore al giorno) con organizzazione, ove possibile, di gruppi

di lavoro omogenei per età; • laboratori/progetti di attività motoria, di manualità, di scoperta e ricerca d’ambiente, di approccio al

libro, di intercultura, di potenziamento della comunicazione e dell’espressione corporea; • attività ludiche volte all’apprendimento della lingua italiana per gli alunni extracomunitari; • nel mese di gennaio iniziativa “scuola aperta”: presentazione ai genitori dell’offerta formativa della

scuola; • nel periodo di fine maggio, inizio giugno, organizzazione dell’accoglienza dei genitori e dei bambini

nuovi iscritti: è possibile, per gli alunni iscritti all’anno scolastico successivo, esplorare l’ambiente sco-lastico;

• all’inizio dell’anno scolastico, accoglienza graduale per gli alunni nuovi iscritti; • primi giochi informatici; • attività di continuità con le scuole primarie, volte all’inserimento graduale degli alunni che frequenta-

no l’ultimo anno; • collaborazione del personale non docente, che contribuisce alla buona riuscita delle iniziative della

scuola grazie alla disponibilità offerta agli insegnanti. Orientamenti metodologici Gli insegnanti operano nella scuola e nelle classi per creare le condizioni che permettano ai bambini, se-condo i diversi livelli di maturità, di raggiungere gli obiettivi educativi. Si ritiene necessario creare un clima di disponibilità all’ascolto e al dialogo. A tale scopo è opportuno: conoscere ogni scolaro attraverso l’osservazione sistematica e i rapporti con la famiglia; assumere un atteggiamento di fiducia e di rispetto per la diversità di ciascun allievo, soprattutto di quelli in difficoltà; valorizzare e suscitare il bisogno di conoscere dei bambini, partendo dalle loro acquisizioni precedenti e utilizzando anche gli stimoli provenienti dall’ambiente extrascolastico; rispondere al bisogno di sicurezza degli scolari suscitando: fiducia in sé, consapevolezza nelle proprie possibilità, capacità di affrontare le difficoltà e di superare le frustrazioni. All’interno delle classi le attività vengono organizzate: stabilendo regole di convivenza; assegnando consegne che richiedano assunzione di responsabilità, impegno, produzione, stimolando un’esecuzione sempre più corretta e costante; rispettando i tempi di attenzione del bambino. Lo stile operativo La scuola dell'infanzia sceglie lo stile sperimentale e fruisce di metodologie non prescrittive, ma costruite e modificate dalla stessa esperienza dei bambini. Il processo educativo si esplica attraverso: il riconoscimento dei problemi, la convinzione della possibilità di risolverli mediante la disponibilità al con-fronto, la ricerca delle procedure, la formulazione delle ipotesi, l'esperienza diretta, la verifica dei risultati. Ciò si realizza attraverso l'offerta di contenuti densi di significati affettivi e sociali, di motivazioni, di pro-poste percettive e cognitive. La metodologia della scuola dell'infanzia riconosce come suoi connotati essenziali: vita di relazione, valorizzazione del gioco, esplorazione e ricerca.

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Verifica e valutazione

Si valuta per confrontarsi con le proprie scelte educative valutare per riprogettare, per predisporre pro-getti concretamente definiti nel rapporto con le situazioni reali e per monitorare l’esito del proprio lavoro rimettendo a punto criticamente e progettualmente le attività. La valutazione è la capacità di esaminare criticamente una situazione fornendo giudizi appropriati attraverso i dati raccolti con le verifiche alo fine di individuare i processi di formazione e i livelli di apprendimento raggiunti. L’osservazione è una forma di investigazione, di indagine, di esplorazione alla ricerca di significati. Nella scuola dell’infanzia osservare significa guardare con intenzionalità per giungere ad una rilevazione dei dati riguardanti i bambini. In ogni tipo di osservazione si evidenziano i nessi positivi, le competenze, le moda-lità di concettualizzazione, gli stili di apprendimento piuttosto che le discontinuità e le carenze.

Si possono individuare alcune acquisizioni fondamentali del processo evolutivo che diventano gli oggetti privilegiati dell’osservazione.

Lo sviluppo senso-motorio

• Schemi motori di base • Schema corporeo • Relazioni causa-effetto • Individuazione di uguaglianza e differenza • Dimensioni • Distanze, percorsi • Ritmi Le relazioni

• Affettività • Socializzazione • Stili relazionali • Difese, regressioni • Autonomia Sviluppo cognitivo e comunicazione

• Confronto di esperienze • Uso appropriato e creativo degli spazi e degli oggetti • Uso dei linguaggi simbolici • Ricostruzione di modelli • Strategie di soluzione dei problemi • Misurazioni

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LA SCUOLA PRIMARIA FINALITÀ La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. La scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica con-sapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura. IL SENSO DELL’ESPERIENZA Fin dai primi anni del percorso formativo, la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orienta-mento. La scuola • favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle,

per rappresentarsi obiettivi non immediati e perseguirli; • promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e

nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia natu-rali sia sociali;

• sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo e li orienta a sperimentare contesti di relazione dove sviluppare atteggiamenti positivi e realizzare pratiche collaborative;

• Segue con attenzione le diverse condizioni di sviluppo e di elaborazione dell’identità di genere; • facilita le condizioni di fruizione e produzione della comunicazione tra coetanei e dei messaggi prove-

nienti dalla società nelle loro molteplici forme; • crea contesti in cui gli alunni sono indotti a riflettere per comprendere la realtà e se stessi, diventano

consapevoli che il proprio corpo è un bene da rispettare e tutelare, trovano stimoli al pensare analiti-co e critico, coltivano la fantasia e il pensiero divergente, si confrontano per ricercare significati ed e-laborare mappe cognitive;

• ha bisogno, di fronte alla complessa realtà sociale, di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. La consape-volezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola richiede la messa in atto di un rinno-vato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune.

L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte al-largato alle altre culture con cui conviviamo. La scuola • mira all’acquisizione degli apprendimenti di base. Agli alunni va offerta l’opportunità di sviluppare le

dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi ir-rinunciabili;

• si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare diffe-renti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e criti-co.

LA CITTADINANZA È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva. La scuola • promuove esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stes-

si, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà; • guida alla costruzione del senso di legalità e allo sviluppo di un’etica della responsabilità; • insegna agli allievi a riconoscere e a rispettare i valori sanciti nella Costituzione della Repubblica Ita-

liana, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (art. 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (art. 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (art. 4), la libertà di religione (art. 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21). Parte integrante dei diritti co-stituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (art. 21);

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• garantisce un adeguato livello di uso e di controllo della lingua italiana, in rapporto di complementari-tà con gli idiomi nativi e le lingue comunitarie. La lingua italiana costituisce il primo strumento di co-municazione e di accesso ai saperi.

LA COMPETENZA: LE DISCIPLINE E LE AREE DISCIPLINARI Le INDICAZIONI NAZIONALI PER I CURRICOLI 2012 costituiranno, a partire dall’anno prossimo, il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relati-ve a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal docu-mento nazionale. I traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione tempo-rale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Nel rispetto delle Indicazioni Nazionali 2012, nel corso del corrente anno scolastico i docenti saranno impegnati nella predisposizione di un nuovo curricolo d’istituto che, in un’ottica di continuità verticale, abbia come riferimento il profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, i traguardi per lo sviluppo delle competenze, gli obiettivi di apprendimento speci-fici per ogni disciplina. Per l’anno scolastico in corso i docenti faranno riferimento, per l’elaborazione delle personali programma-zioni, ai curricoli predisposti dagli Istituti di provenienza redatti seguendo le Indicazioni del 2007 SCELTE DIDATTICHE, PROGETTUALI E ORGANIZZATIVE • Solida base progettuale comune condivisa da tutti i docenti; • Tempi scuola differenziati:

SONDRIO o PLESSO CREDARO

Tempo normale a 29 ore settimanali (sezione B) Tempo pieno ( sezioni A e C: 40 ore settimanali; 5 rientri pomeridiani)

o PLESSO PAINI Tempo normale 27 ore settimanali Tempo 30 ore settimanali con un rientro pomeridiano (classi quinte, plesso di Paini) Tempo lungo a 36 ore settimanali con 3 rientri (classe Seconda B, plesso di Paini) Tempo lungo 38 ore con 4 rientri pomeridiani (classe Prima B, plesso Paini)

CASTIONE o PLESSO DI CASTIONE

Tempo scolastico a 28 ore settimanali dalle 8:20 alle 13:00 (pluriclassi) PONCHIERA

o PLESSO DI PONCHIERA Tempo pieno

TRIANGIA o PLESSO DI TRIANGIA

Tempo pieno • Alfabetizzazione informatica in tutte le sedi; • Utilizzo LIM; • Attività laboratoriali espressive, creative, motorie, ambientali e linguistiche; • Compatibilmente con gli orari degli insegnanti:

o Interventi individualizzati con alunni in difficoltà; o Interventi finalizzati all’integrazione e all’apprendimento per alunni extracomunitari; o Interventi con gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse; o Gruppi di laboratorio; o Attività alternative per alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione cattoli-

ca; • In alcuni plessi, attività corale/musicale in collaborazione con le Associazioni del territorio; • Collaborazione del personale non docente, che contribuisce alla buona riuscita delle iniziative della

scuola grazie alla disponibilità offerta agli insegnanti. Il Collegio dei Docenti Unitario, rispettoso delle disposizioni nazionali in merito agli orari, ha deliberato per la scuola primaria la seguente scansione settimanale delle discipline. In tabella sono riportati, in via indicativa, i minimi settimanali:

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DISCIPLINE

Classi PRIME

Classi SECONDE

Classi TERZE

Classi QUARTE

Classi QUINTE

ITALIANO

Ore 7

Ore 7

Ore 7

Ore 7

Ore 7

STORIA

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

GEOGRAFIA

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

ARTE e IMMAGINE

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1- 2

Ore 1- 2

MUSICA

Ore 1 - 2

Ore 1 -2

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1 -2

CORPO, MOVI-MENTO, SPORT

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

Ore 1 - 2

MATEMATICA

Ore 6

Ore 6

Ore 6

Ore 6

Ore 6

SCIENZE

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

LINGUA INGLESE

Ore 1

Ore 2

Ore 3

Ore 3

Ore 3

I.R.C. ATTIVITÀ

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

Ore 2

TECNOLOGIA

trasversale

trasversale

trasversale

trasversale

trasversale

TOTALE

Ore 27

Ore 27

Ore 27

Ore 27

Ore 27

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ORIENTAMENTI METODOLOGICI Per favorire il processo educativo e di apprendimento gli insegnanti dell’équipe si propongono di mettere in atto le seguenti strategie: • prestano attenzione al patrimonio individuale di ciascuno, valorizzando l’esperienza e le conoscenze di

ogni alunno; • rispettano modi e tempi di apprendimento e attuano interventi nei riguardi delle diversità; • sottolineano gli sforzi degli alunni per migliorare; • garantiscono spazio adeguato alla concretezza, alla manipolazione, all’esperienza diretta, favorendo

l’esplorazione e la scoperta; • realizzano percorsi in forma laboratoriale; • prevedono una varietà di approcci per favorire i diversi processi di apprendimento, affidandosi anche

a mezzi non verbali (immagini, attività manuali, oggetti, canti, suoni evocativi…); • valorizzano la funzione del gioco nell’apprendimento e nella maturazione di comportamenti social-

mente adeguati; • stabiliscono con gli alunni le regole necessarie che favoriscono un clima sereno e produttivo; • utilizzano la conversazione guidata per favorire il confronto e l’elaborazione delle idee (metodo indut-

tivo) e incoraggiano l’apprendimento collaborativo; • promuovono la consapevolezza sui propri modi di apprendere; • aderiscono a iniziative di solidarietà. Nella scuola primaria l’équipe pedagogica è l’elemento fondamentale dell’organizzazione scolastica. Il gruppo docente programma in modo collegiale ricercando l’unitarietà dell’azione educativa e didattica mediante: • il confronto e la condivisione delle linee educative e delle strategie operative da adottare; • il recupero degli elementi di trasversalità presenti nelle discipline a livello di contenuti culturali, di abi-

lità procedurali, espressive e cognitive; • la predisposizione di progetti pluridisciplinari, unità di apprendimento e/o attività laboratoriali; • la valutazione collegiale del processo formativo di ogni alunno. Ogni équipe, attenendosi ai suddetti criteri, all’inizio e nel corso dell’anno scolastico concorda obiettivi, strategie, attività, per la realizzazione dell’unitarietà dell’insegnamento nelle classi di competenza. VERIFICA E VALUTAZIONE Dal documento “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione” Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indi-cazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, rego-la quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente fun-zione formativa, di accompagnamento di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con co-stanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni. Il processo valutativo in ogni disciplina/area disciplinare riguarda: • le competenze, che possono essere effettivamente controllabili attraverso precisi comportamen-

ti/prestazioni; • gli aspetti metacognitivi dell’apprendimento (attenzione, interesse, partecipazione, anche in relazione

all’utilizzo consapevole del materiale scolastico); • l’acquisizione dei contenuti disciplinari; • Il processo di crescita e di maturazione della personalità.

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La valutazione tiene conto: • dell’impegno, dell’interesse e della partecipazione alla vita scolastica; • degli esiti delle varie prove di verifica ( orali, scritte, pratiche) • dai progressi evidenziati rispetto alla situazione di partenza. La valutazione può essere effettuata in diversi momenti al fine di strutturare in modo funzionale il proget-to educativo e didattico: • iniziale: per individuare bisogni, punti di forza e di debolezza, prerequisiti; • in itinere: al termine dell’unità di lavoro o del periodo didattico; • finali: per raccogliere gli elementi per la valutazione. Si attua così una interazione costruttiva tra docente e alunno, orientata a favorire l’autovalutazione anche attraverso la riflessione sui processi di apprendimento (meta-cognizione) e finalizzata alla crescita conti-nua. La valutazione degli apprendimenti è formalizzata e quindi comunicata alle famiglie al termine di ogni quadrimestre. Il documento di valutazione è redatto collegialmente e riguarda gli apprendimenti, le competenze acquisi-te, i processi educativi. È costituito da voti per le singole discipline, e di un giudizio globale riferito al pro-filo generale dell’alunno. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI PER OGNI DISCIPLINA La valutazione intermedia e la valutazione finale tengono conto di tutto il percorso educativo e di-dattico di ciascun alunno rispetto al proprio punto di partenza e agli obiettivi programmati. La rilevazione dei dati utili per la valutazione avviene sia attraverso la somministrazione di prove oggetti-ve orali e scritte, sia attraverso l’osservazione quotidiana dell’atteggiamento nei confronti dell’esperienza scolastica, delle modalità di relazione con i compagni e con gli adulti e dei comportamenti cognitivi. L’osservazione avviene durante lo svolgimento dell’attività didattica strettamente intesa, cioè durante le lezioni, le interrogazioni, le discussioni, le conversazioni, le esercitazioni collettive o individuali, e durante i tempi di accoglienza e cura, delle attività pratiche di routine, delle uscite, dei giochi collettivi o indivi-duali, del tempo mensa e dopo mensa, ecc… La formulazione dei voti al termine di ogni quadrimestre, pur nel rispetto delle caratteristiche individuali di ciascun alunno, deve però tener conto di criteri stabiliti collegialmente (tabella A) la comunicazione ai genitori – scadenze La valutazione, pur essendo un processo continuo, è comunicata alle famiglie con cadenza bimestrale: • Al termine del I e III bimestre per descrivere il percorso educativo e didattico del proprio figlio,

facendo riferimento anche alle osservazioni bimestrali; • al termine del I e del II quadrimestre per illustrare il documento di valutazione e per orientare le

scelte educative e didattiche successive, sia da parte della scuola sia da parte della famiglia. La valutazione ha carattere formativo, pertanto si è ritenuto opportuno non attribuire voti al di sotto del voto 5. Nelle verifiche i docenti possono aggiungere al voto 5 una breve nota informativa sul mancato raggiungi-mento degli obiettivi.

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Tabella A – Criteri per l’attribuzione dei voti

voto conoscenze competenze abilità linguistiche Impegno e parte-cipazione

10

Complete, organi-che, articolate e approfondite, anche in forma autonoma.

Applica, con sicurezza, le conoscenze acquisi-te a situazioni nuove e a problemi complessi, trovando soluzioni ori-ginali.

Esposizione orale e scritta chiara, articolata, corretta e originale. Usa il linguaggio specifico della disciplina

Partecipa al dialogo educativo in modo attivo con impegno, attenzione e con-centrazione. Appor-ta significativi con-tributi personali.

9

Complete, organi-che e con appro-fondimenti autono-mi.

Applica le conoscenze acquisite con sicurezza a situazioni nuove e a problemi complessi.

Esposizione orale e scritta chiara, articolata e corretta. Usa il lin-guaggio specifico della disciplina.

Partecipa al dialogo educativo in modo attivo con impegno, attenzione e con-centrazione. Appor-ta contributi perso-nali.

8

Complete con qual-che approfondimen-to autonomo.

Applica le conoscenze acquisite a situazioni nuove in forma auto-noma.

Esposizione orale e scritta chiara, articolata e sostanzialmente cor-retta. Utilizza un voca-bolario ricco e adeguato alla disciplina.

Partecipa al dialogo educativo in modo attivo con impegno, attenzione e con-centrazione.

7

Abbastanza com-plete, ma non ap-profondite

Applica le conoscenze acquisite a semplici si-tuazioni, anche nuove, in forma autonoma.

L’esposizione orale e scritta è chiara e non sempre corretta so-stanzialmente corretta. Utilizza un vocabolario adeguato.

Partecipa al dialogo educativo con im-pegno, attenzione e concentrazione non sempre continui

6

Minime e non con-solidate

Guidato applica le co-noscenze acquisite a semplici situazioni; mostra limitata auto-nomia.

Si esprime in modo suf-ficientemente chiaro. E-laborati scritti semplici e poco corretti/ non sempre corretti nella forma. Vocabolario po-vero

Partecipa al dialogo educativo, ma l’impegno, l’attenzione e la concentrazione so-no discontinui.

5 Obiettivi minimi non raggiunti

Anche guidato fatica ad applicare le cono-scenze acquisite.

Si esprime in modo con-fuso utilizzando un vo-cabolario limitato

Fatica a partecipare al dialogo educati-vo.

N.B. In grassetto le parti riferite alla classe prima e seconda

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Tabella B – Criteri di valutazione del comportamento

VOCI CRITERI COMPORTAMENTALI

CORRETTO E RESPONSABILE

Si relaziona sempre in modo corretto con adulti e compagni.

Rispetta autonomamente le regole convenute.

CORRETTO

Si relaziona in modo corretto con adulti e compa-gni.

Rispetta solitamente le regole convenute.

GENERALMENTE CORRETTO

A volte non si relaziona in modo corretto con adulti e compagni.

Talvolta non rispetta le regole convenute.

NON SEMPRE CORRETTO

Spesso non si relaziona in modo corretto con adulti e compagni.

Mostra difficoltà a rispettare le regole convenute.

NON CORRETTO

Non si relaziona in modo corretto con adulti e com-pagni.

Non rispetta le regole convenute.

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LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FINALITÀ

Il Piano dell’Offerta Formativa costituisce una risposta ai bisogni formativi degli studenti e fonda le sue proposte sulla condivisione degli obiettivi formativi previsti dal Profilo Formativo Culturale Professio-nale (allegato D del D.lgs. n 59/2004) aggiornato con i traguardi di cui al Documento “Cultura Scuola Persona” (D.M. 31.07.07) che riguardano tre nuclei teorici fondamentali:

• l’identità personale, intesa come sviluppo graduale della conoscenza di sé, delle proprie potenziali-tà, dei propri limiti, delle proprie “risorse”, per conseguire le “competenze” previste al termine del Primo Ciclo. In questo “nucleo teorico” rientrano anche tutte le attività tese a promuovere negli allievi la capacità di relazionarsi con gli altri, con l’ambiente circostante, con il mondo dei saperi e delle co-noscenze e tutte le iniziative di orientamento formativo che la scuola propone nell’arco del triennio;

• gli strumenti culturali intesi come l’insieme delle conoscenze, delle attività specifiche e trasversali, da garantire agli allievi al termine del Primo Ciclo. (I quadri dei saperi e delle attività sono contenuti nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati – (all.C del D.lgs. n 59/2004) e nelle nuove Indicazioni per il Curricolo (D.M. 31.07.07);

• l’Educazione alla Cittadinanza attiva tesa a dare a ciascun allievo la consapevolezza di tutte le forme di comportamento che consentono di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita socia-le.

In questo contesto la scelta dell’Istituto di caratterizzarsi da ormai venti anni come scuola ad orienta-mento musicale ai sensi del DM 201, 1999, risponde al bisogno del preadolescente di fare della musi-ca, veicolo di forte comunicazione, spesso soltanto subita, uno strumento di lettura attiva e critica del re-ale, di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé, collocando la pratica strumen-tale in costante rapporto con l’insieme dei campi del sapere, esplicitando la dimensione sociale e cultura-le dell’evento musicale.

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OBIETTIVI FORMATIVI INERENTI AL PECUP – DOCUMENTO SCUOLA, CULTURA, PERSONA

PECUP - IDENTITÀ SCUOLA CULTURA PERSONA

BIENNIO MONOENNIO

1. Conoscenza di sé

1.a È disponibile a lavorare su qualsiasi argomento

1.a Affronta i problemi che incon-tra cercando soluzioni adeguate

1.b Assume comportamenti a-deguati alle varie situazioni 1.b Riflette sui propri compor-tamenti

1.b Risponde dei propri compor-tamenti e delle proprie scelte

1.c Affronta le difficoltà senza atteggiamenti di rifiuto 1.c Prevede e valuta le conse-guenze del proprio agire

1.c Sostiene le proprie idee e deci-sioni senza dipendere esclusiva-mente dagli altri

1.d Pospone la soddisfazione di un bisogno se la realtà non lo consente immediatamente

1.d Gestisce i propri stati emozio-nali e li sa esprimere al momento opportuno

Sviluppa un’identità consapevole e aperta nel rispetto della pluralità delle culture

2. Relazioni con gli altri

2.a Lavora con i compagnie gli insegnanti in un rapporto di re-ciproco rispetto ( chiede infor-mazioni, fa proposte, accetta il confronto, ricerca soluzioni co-struttive, chiede aiuto)

2.a Lavora con i compagni e gli in-segnanti in un rapporto di recipro-co rispetto (chiede informazioni, fa proposte, accetta il confronto, ri-cerca soluzioni costruttive, chiede aiuto)

Si pone serenamente in relazione con compagni di culture diverse

2.b Accetta le indicazioni degli insegnanti e le utilizza per mi-gliorare

2.b Chiede indicazioni agli inse-gnanti per migliorare

Interagisce con culture diverse dalla propria a fine di sviluppare una i-dentità consapevole ed aperta

2.c Assume comportamenti cor-retti rispetto alle regole del vive-re sociale e civile

2.c Assume comportamenti corret-ti rispetto alle regole del vivere so-ciale e civile

Si lascia guidare nel progetto edu-cativo

2.d Si pone con atteggiamento di apertura nei confronti della com-plessità del mondo attuale

Considera la diversità una risorsa per crescere Condivide il progetto educativo

Si pone con atteggiamento di aper-tura nei confronti delle complesse problematiche del mondo attuale

È consapevole che la soluzione delle problematiche dell’umanità è attu-abile solo nella collaborazione pla-netaria, attraverso l’integrazione tra le varie culture nazionali

3.a Valuta le proprie abilità e competenze nei vari compiti e circostanze

3.a Valuta le proprie abilità e com-petenze in rapporto alla scelta sco-lastica

Valuta le proprie abilità e compe-tenze e tutti gli elementi che con-corrono alle scelte da affrontare

3. Orientamento 3.b Riconosce le abilità e le ca-ratteristiche degli altri tenendo conto dell’evidenza e non dei pregiudizi

3.b Riconosce le abilità e le caratte-ristiche degli altri senza pregiudizi e rivedendo le proprie opinioni

3.c Riconosce i propri interessi e le proprie attitudini

3.c Formula giudizi realistici su se stesso nelle diverse dimensioni del-la personalità

3.d Conosce lo spazio in cui vive e sa trarne informazioni

3.d Conosce e interagisce con le organizzazioni sociali e territoriali che possono aiutarlo nelle scelte

È consapevole dei grandi problemi attuali e di come possono essere affrontati e risolti.

3.e Valuta tutti gli elementi che concorrono alle scelte da affronta-re

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PECUP -STRUMENTI CULTURALI SCUOLA CULTURA PER-

SONA BIENNIO MONOENNIO

4. Comunicazione 4.a Assume un atteggiamento di ascolto consapevole: ascolta fino in fondo, fa domande di chiari-mento al momento opportuno, controlla i fattori di disturbo

4.a e b Recepisce e risponde attraverso lin-guaggi diversificati (verbale, artistico, musi-cale, corporeo, matematico, informatico.)

4.b Interviene in modo pertinen-te Interviene nel rispetto di tempi e situazioni

4.c Si accerta di aver capito e di essere stato capito

4.c Si accerta di aver capito e di essere sta-to capito, sostenendo con argomentazioni valide il proprio punto di vista

4.d Usa la terminologia specifica richiesta

4.d Usa con padronanza il lessico specifico

4.e Usa un linguaggio funzionale alle diverse situazioni operative

4.e Sceglie ed usa il linguaggio funzionale alle diverse situazioni operative

4.f Incomincia ad integrare in-formazioni provenienti da fonti diverse

4.f Integra informazioni provenienti da fon-ti diverse

Usa e controlla la lingua italiana come strumento di accesso a saperi di-versificati, per contenu-to e provenienza cultu-rale

4.g Esprime valutazioni su quanto ha ascoltato, letto, visto.

4.g Esprime valutazioni con spirito critico

5. Conoscenza 5.a Si pone con atteggiamenti problematici di fronte a realtà confrontabili con quelle a lui vici-ne

5.a Si pone con atteggi amenti problematici di fronte a realtà sempre più ampie e com-plesse

5.b Individua gli elementi costitu-tivi di una realtà presa in esame

5.b Individua gli elementi costitutivi di una realtà sempre più ampia e complessa, an-che in contesto non noto

5.c Distingue in modo autonomo tra elementi principali e seconda-ri

5.c Distingue tra elementi principali e se-condari di realtà sempre più ampie e com-plesse

5.d Collega informazioni anche indirette

5.d Individua relazioni e nessi logici

5.e Utilizza il metodo scientifico (fa ipotesi adeguate, ricerca dati, li confronta, li tiene sotto control-lo, li interpreta, verifica l’ipotesi, comunica le conclusioni)

5.e Consolida l’utilizzo del metodo scientifi-co (fa ipotesi adeguate, ricerca dati, li con-fronta, li tiene sotto controllo, li interpreta, verifica l’ipotesi, comunica le conclusioni e le trasferisce in altri contesti)

Individua problemi, mette in discussione mappe cognitive già e-laborate, cerca soluzioni originali, attraverso un pensiero divergente e creativo.

5.f Conosce e organizza i conte-nuti affrontati

5.f Conosce, organizza e rielabora i conte-nuti affrontati

5.g Comincia a trasferire le cono-scenze in contesti diversi / nuovi

5.g Trasferisce le conoscenze in contesti diversi / nuovi

5.h Compie operazioni logiche: comprende, analizza e memoriz-za

5.h Compie operazioni logiche:comprende, analizza, sintetizza e memorizza

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PECUP -STRUMENTI CULTURALI SCUOLA CULTURA PERSONA

BIENNIO MONOENNIO

6. Metodo 6.a Conosce l’obiettivo per il quale lavora e lo tiene sotto controllo in modo autonomo

6.a Conosce l’obiettivo per il quale lavora e lo tiene sotto controllo in modo autonomo e consapevole

6.b 1- Porta il materiale richie-sto 2- Esegue regolarmente i com-piti e studia quanto assegnato

6.b 1- Porta il materiale richiesto 2- Esegue regolarmente i compiti e studia quanto assegnato

6.c 1- Predispone uno schema di lavoro e lo rispetta 2- Utilizza strumenti e strategie funzionali rispetto al lavoro 3- Rivede il proprio lavoro ap-portando modifiche necessarie 4- Rispetta i tempi dati 5- Valuta il proprio lavoro

6.c 1- Predispone uno schema di lavoro fun-zionale alla complessità del compito 2- Utilizza strumenti e strategie funzionali ri-spetto al lavoro e al proprio stile cognitivo 3- Rivede il proprio lavoro apportando modifi-che necessarie 4- Rispetta i tempi dati 5- Valuta il proprio lavoro 6- E’ consapevole delle eventuali difficoltà in-contrate

È consapevole del proprio modo di apprendere: rico-nosce le difficoltà incontra-te, prende atto degli errori commessi e conosce i propri punti di forza.

6.d Registra esperienze per- sonali e di studio prendendo appunti

6.d Prende appunti nelle varie situazioni di lavoro

6.e Ripercorre le tappe del la-voro svolto e comincia a preve-derne le fasi successive

6.e Ripercorre,con spirito critico, le tappe del lavoro svolto e ne prevede le fasi successive

Sa ripercorrere le fasi delle attività di laboratorio: pen-sare, progettare, realizzare, valutare

6.f Discute con i compagni e gli insegnanti sul significato e sulla efficacia del lavoro svolto

Coglie l’importanza del lavo-ro collaborativi e dà il pro-prio contributo nel gruppo dei pari

6.g Utilizza, nelle varie situazioni, le compe-tenze acquisite

Sa operare in situazioni di laboratorio

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PECUP - CONVIVENZA CIVILE SCUOLA CULTURA

PERSONA BIENNIO MONOENNIO

7.a Rispetta le regole del vivere associato

7.a E’ consapevole dei suoi diritti Per essere cittadini attivi, gli allievi imparano a ricono-scere e rispettare i valori sanciti nella Costituzione, in particolare: i diritti inviolabili di ogni essere umano (art.2) , il riconoscimento della pari dignità sociale (art.3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita sociale (art.4), la libertà di religione (art.8), le varie forme di libertà (art. 13-21), il diritto alla parola (art.21), attraverso cui si negoziano i signifi-cati e si opera per sanare. le divergenze prima che sfo-cino in conflitti

7.b Porta a termine i compiti che gli vengono assegnati 7.b Sa assumere atteggiamenti responsabili nei confronti delle attività proposte.

7.b E’ consapevole dei suoi doveri e li assolve

7.c Comincia a manifestare inte-resse e sensibilità per le proble-matiche sociali.

7.c Manifesta interesse e sensibilità per le problematiche sociali e adotta comportamenti solidali.

Sa essere cooperativo, collaborativo e solidale E’ consapevole dei grandi problemi attuali e di come potrebbero essere affrontati e risolti.

8.a Cura l’igiene personale E’ consapevole dell’impor-tanza della prevenzione per il mante-nimento della salute

8.a Ha cura della sua salute,intesa come benessere fisico, psichico, rela-zionale, etico

gli alunni .diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene da curare, rispettare e tutelare

8.b Utilizza le informazioni relati-ve ai cibi per una prevenzione e alimentazione corretta

8.b Riconosce, in situazioni concrete, gli effetti del rapporto alimentazione - benessere – realizzazione personale 8.c Agisce verso di sé e verso gli altri con atteggiamenti funzionali a creare situazioni di benessere

9.a Rispetta le persone e l’ am-biente scolastico, istituzioni am-bienti, animali e cose

9.a Comprende l’ importanza di co-noscere e rispettare codici e regola-menti

Ha senso di responsabilità che si traduce nell’avere cura degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali che sociali

9.b Collabora consapevolmente con compagni e adulti

9.b Collabora consapevolmente con compagni e adulti

È consapevole della necessità di “valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costitui-scono la condizione per praticare la convivenza civile”

9.c Conosce e rispetta i principi della educazione civica, stradale, ambientale

9.c Conosce e rispetta i principi dell’educazione civica, stradale, am-bientale

9.d Conosce alcune istituzioni della Repubblica e le loro funzio-ni

9.d Conosce le istituzioni della Re-pubblica e le loro funzioni e i princi-pali organismi internazionali

10.a Comprende l’ importanza dell’ ambiente naturale e dell’ utilizzo responsabile delle risorse

10.a Comprende l’ importanza dell’ ambiente naturale e dell’ utilizzo re-sponsabile delle risorse

E’ consapevole dei grandi problemi attuali e di come potrebbero essere affrontati e risolti: degrado ambien-tale, caos climatico, crisi energetiche, l’ineguale distri-buzione delle risorse, la salute e la malattia, l’incontro e il confronto di culture e religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una nuova qualità di vita.

10.b Capisce l’ impatto che le attività umane hanno avuto e hanno sull’ ambiente

10.b È consapevole dell’importanza di iniziative legate al miglioramento dell’ambiente

10.c Comprende l’importanza della conservazione del patrimo-nio del proprio territorio

10.c Conosce le principali Istituzioni preposte alla tutela dei beni culturali.

Conosce le tradizioni del proprio territorio e tradizioni e memorie nazionali

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SCELTE DIDATTICHE, PROGETTUALI E ORGANIZZATIVE Per il raggiungimento di tali obiettivi, la scuola secondaria intende proseguire nell’attuazione delle se-guenti linee progettuali: Scuola inclusiva La scuola si muove nella prospettiva di rimuovere gli ostacoli all’apprendimento tenendo conto delle diffe-renze degli allievi, soprattutto nel momento in cui si elabora e si attuano gli interventi formativi, facendo-si carico dei bisogni speciali di ciascuno. I progetti per l’integrazione di alunni con disabilità vedono coin-volti tutti i docenti, affinché quando progettano i loro percorsi di insegnamento-apprendimento abbiano in mente i bisogni formativi di tutti gli allievi, con i loro diversi modi di apprendere e di relazionarsi. Docenti di sostegno specializzati, coordinati da un docente con funzione strumentale, creano con gli assistenti ad personam e la famiglia sinergie finalizzate al pieno sviluppo delle potenzialità degli studenti. La scuola, anche con azioni di formazione del personale, crea le condizioni per consentire all’allievo con DSA di accedere ai significati del testo e raggiungere gli obiettivi di apprendimento nel modo in cui le sue potenzialità cognitive lo consentono. Entro i primi due mesi di lezioni la scuola predispone e condivide con la famiglia il Piano Didattico Personalizzato che viene adottato da tutti i docenti del Consiglio di Classe. Orientamento Premesso che tutte le attività proposte nell’offerta formativa concorrono alla formazione del “cittadino o-rientato”, la scuola, per l’orientamento scolastico e formativo, intende attuare: • Progetto “Continuità con la scuola primaria”: mira, attraverso incontri e attività rivolte ai bambini del-

le classi 5^ della scuola primaria e agli alunni di 1° secondaria, a vivere la scuola come ambiente fa-vorevole e a far conoscere le caratteristiche della scuola secondaria di I grado.

• Progetto di Orientamento triennale:accompagna gli allievi della scuola per l’intero triennio e si propo-ne di aiutarli a fare scelte consapevoli e responsabili, sviluppando capacità decisionali e organizzative.

• L’attività di orientamento è caratterizzata sostanzialmente dall’organizzazione di situazioni formative centrate sull’operatività dei ragazzi e finalizzate alla produzione di prodotti visibili e spendibili nella realtà scolastica ed extrascolastica, l’uso di contenuti disciplinari selezionati secondo criteri di funzio-nalità rispetto al lavoro su cui gli allievi sono impegnati.

• Nella terza classe è prevista, inoltre, l’adesione al “Progetto Cometa”, iniziativa promossa dalla fonda-zione “Il Quadrivio” che coinvolge alunni e famiglie e che vede la collaborazione della Provincia di Sondrio e il supporto scientifico del CROSS dell’Università Cattolica di Milano.

• Progetto “20 anni di musica”: mira a valorizzare il corso musicale triennale (realtà affermatasi da 20 anni sul territorio e che interagisce con il territorio stesso: enti locali, istituzioni culturali, associazioni, scuole di diverso ordine e grado); riguarda le varie iniziative del corso ad orientamento musicale volte alla continuità con la scuola primaria e secondaria di II grado e al confronto con altre realtà didattico-musicali.

• Progetto “Corso di potenziamento della lingua francese e della lingua inglese, quest’ultimo finalizzato al conseguimento della certificazione esterna KET (ESOL Cambridge).

Educazione alla salute e alla sicurezza

• Progetto “Sportiamo”: mira a far conoscere agli alunni più specialità sportive, particolarmente quelle

che si possono praticare in città e nelle località vicine, al fine del miglioramento generale delle abilità motorie.

• Progetto “Educazione alla sicurezza a scuola” • Progetto “Educazione stradale” • Entrambi i progetti n. 3 e n. 4 sono connessi con la validità e il significato del divieto, del concetto di

sicurezza e di rischio, affrontati in termini di attività didattiche. • Corsi per il conseguimento del certificato per l’abilitazione alla guida del ciclomotore, tenuti in collabo-

razione con la Polizia locale (progetto per le classi terze).

Educazione all’ambiente

• Progetti ambientali con contenuti definiti annualmente in collaborazione con enti e associazioni del territorio allo scopo di valorizzare il paesaggio locale e approfondirne la conoscenza.

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Educazione all’affettività

• Progetto “Educazione alla crescita e alla sessualità”: anche attraverso testi letterari e opere artistiche sulla conoscenza di sé, si propone di fornire informazioni e stimolare riflessioni sulle problematiche della crescita e della sessualità nel preadolescente, nei suoi aspetti fisici, emozionali e valoriali. Nelle terze classi è prevista la collaborazione con esperti dell’ A.S.L.

Educazione alla cittadinanza

• Progetto “ Cittadini del mondo”: mira all’inserimento e all’integrazione scolastica degli alunni stranieri nella scuola e si propone di sviluppare la cultura dell’integrazione che concorre a rafforzare i valori della convivenza e della cittadinanza, la tolleranza e il rispetto reciproco. Garantisce azioni coordinate che riguardano l’accoglienza, la prima e seconda alfabetizzazione e l’acquisizione della lingua per lo studio.

• Progetto “Solidarietà”: incontri con testimoni e responsabili di varie associazioni di volontariato ed ini-ziative allo scopo di sviluppare negli alunni il senso di appartenenza alla propria comunità, ma anche di apertura al resto del mondo ed educarli alla pace e alla cooperazione, alla soluzione pacifica dei conflitti.

• Incontri con rappresentanti delle Forze dell’Ordine (Arma dei Carabinieri, Polizia, Polizia locale, Vigili del fuoco…) per l’analisi di situazioni problematiche suggerite da circostanze reali (bullismo, respon-sabilità dei minori…).

Sulla base di tali linee progettuali, i docenti, attraverso attività educative e didattiche unitarie, attua-no unità di apprendimento trasversali, a scelta dei Consigli di classe, che mirano al raggiungimento degli obiettivi formativi e di quelli specifici disciplinari.

La scuola offre opportunità di scelta tra le seguenti possibilità: Modello base – 30 ore La nostra scuola propone il seguente modello di 30 ore settimanali, così articolato:

materie ore materie ore

Italiano………………. Storia/Geografia…… Inglese……………….. 2° lingua comunitaria….……… Matematica…………. Scienze……………….

5 4 3 2 4 2

Tecnologia………………………………… Approfondimento materie letterarie Musica………………………………………. Arte………………………………………..… Scienze motorie……………………….… Religione Cattolica……………………..

2 1 2 2 2 1

Personalizzazione dei percorsi

Per gestire l’eterogeneità della preparazione dei ragazzi, su proposta dei Consigli di Classe, possono esse-re attivati ulteriori moduli di recupero delle abilità di base e/o di potenziamento delle competenze discipli-nari (lingua italiana, matematica) Moduli di recupero/potenziamento italiano e matematica Potenziamento lingue francese e inglese nelle classi 3^ - preparazione per il conseguimento

della certificazione internazionale KET (Key English Test)

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Modello musicale

33 ore settimanali, comprensive di lezione individuale di strumento. Permette di: • potenziare la capacità di ascolto • acquisire spirito critico • potenziare la creatività • arricchire le competenze comunicative • preparare alla prosecuzione degli studi in ambito musicale • attraverso la musica d’insieme e la pratica corale mettere in gioco la soggettività del preadolescente e

porlo in relazione consapevole e fattiva con gli altri

Al modello musicale si accede tramite un colloquio orientativo- attitudinale, che non richiede competenze

musicali.

Sulla scorta degli esiti dei test attitudinali, gli alunni saranno indirizzati alla scelta di uno dei seguenti

strumenti: violino – pianoforte – chitarra – clarinetto (classi III) Il monte ore settimanale è così articolato: oltre alle 30 ore del modello base in orario antimeridiano, un rientro di due ore (giovedì) per: 1. teoria e lettura della musica 2. musica d’insieme e orchestra (III anno) oltre al rientro del pomeriggio, una sesta ora o un altro rientro pomeridiano, in giornata e orari da con-cordare con la famiglia, per la lezione di strumento individuale o in piccolo gruppo. Gli alunni, nell’ambito dell’Esame di Stato, conclusivo del Primo ciclo di istruzione, sosterranno una prova

specifica e riceveranno un attestato finale di competenza. Criteri di formazione delle classi Il Consiglio d’Istituto, al fine di offrire pari opportunità formative all’interno dell’Istituzione Scolastica ha definito i seguenti criteri per la formazione delle classi : 1. formazione di classi equilibrate relativamente alla consistenza numerica degli allievi, alle problemati-

che evolutive e/o alle situazioni di svantaggio socio-culturale, alla presenza di alunni con handicap o con DSA, ripetenti o di recente immigrazione;

2. l’inserimento di alunni con bisogni educativi speciali tenendo conto di eventuali indicazioni delle scuo-le di provenienza o degli operatori dell’A.S.L;

3. formazione delle classi di strumento, vista la CM n 101 del 30.12.2010, fatta salva la priorità del cri-terio di eterogeneità laddove sarà possibile si formerà una sola classe; in alternativa si creeranno gruppi omogenei per strumento distribuiti su tutte le classi che si formeranno, se ciò non comporterà la concentrazione di un numero elevato di eccellenze o di alunni con difficoltà.

4. rispetto di tali criteri anche per inserimenti in corso d’anno. GLI INTERVENTI PER ARRICCHIRE L’ITER FORMATIVO Agli alunni è offerta la possibilità di ampliare il curricolo con contenuti e nuovi saperi attraverso proposte opzionali in orario extracurriculare pomeridiano (con risorse interne e/o esterne); tale offerta si propone di: • motivare

• rispondere a stili e tempi di apprendimento diversificati

• orientare

• valorizzare le eccellenze

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Progetti aggiuntivi Il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto, sulla base delle risorse professionali e finanziarie della

scuola e del Piano per il Diritto allo studio, propongono altri corsi, da realizzarsi in orario aggiuntivo, rela-

tivi a:

Avviamento alla pratica sportiva

• calcetto

• pallavolo

• sci

• atletica

Per il corso di sci è previsto il contributo delle famiglie.

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ORIENTAMENTI METODOLOGICI L’azione dei docenti si esplicita nel:

• favorire l’innalzamento della qualità dell’istruzione, dell’educazione e del grado di comprensione e fruizione della cultura;

• adeguare la formazione degli alunni alle diverse, spesso contraddittorie, esigenze collettive e indivi-duali;

• promuovere saperi e conoscenze, competenze ed atteggiamenti attraverso la proposta di situazioni formative atte a far assumere il sapere unitario;

• orientare processi cognitivi, meta-cognitivi, affettivo - relazionali e motivazionali di tutti e di ciascuno con azioni e strategie coerenti;

• organizzare contesti di apprendimento (modalità di lavoro, uso degli strumenti e materiali) con atten-zione alle dinamiche relazionali, allo sviluppo delle capacità logico - formative, cognitivo - espressive, sociali e tecnico pratiche, sia nei singoli ambiti curriculari che extracurriculari;

• sollecitare gli alunni a produrre elaborati sempre più accurati e precisi, legandoli non soltanto a com-piti scolastici, ma anche ad un vero e proprio “compito di realtà” per il quale concorrono più ambiti di-sciplinari;

• facilitare rapporti e relazioni dentro e fuori la scuola .

Le modalità dell’ intervento didattico

Attività flessibili del gruppo classe

Tale strumento risulta essere il più idoneo per rispondere alle richieste dell’utenza: • è connesso alla flessibilità di risorse e di tempi; • favorisce l’attuazione di moduli organizzativi di integrazione di gruppi per classi orizzontali e/o verti-

cali ed è volto ad assicurare il successo scolastico (su aree omogenee, per compiti circoscritti, all’interno dei progetti pluridisciplinari e delle attività);

• permette l’organizzazione di laboratori e di progetti pluridisciplinari prevedendo l’istituto delle classi aperte.

In particolare con riferimento alle unità di apprendimento nell’autonomia delle istituzioni scolastiche (D.P.R. 8.03.99 art.8 comma 2) si farà ricorso a: • flessibilità del gruppo classe per aderire a progetti in verticale; • uso flessibile del monte ore degli insegnanti di strumento musicale per le attività delle classi ad indi-

rizzo musicale; • uso flessibile del monte ore delle discipline per la realizzazione di progetti programmati; • formazione di classi con alunni che fruiscono di tempi scuola diversi.

Il curricolo di base si caratterizza in: 1. curricolo disciplinare sistematico e interventi integrativi del curricolo per il successo formativo; 2. interventi ed attività per arricchire ed ampliare l’iter formativo con integrazione di tem-

pi/risorse/proposte opzionali.

Ogni dipartimento disciplinare, sulla base degli obiettivi generali del processo formativo, elabora gli obiet-tivi specifici di apprendimento secondo le Indicazioni nazionali.

I consigli di classe strutturano i segmenti dei contenuti disciplinari in unità di apprendimento, intese come organizzazione di sapere unitario.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

La scuola è consapevole della rilevanza del momento valutativo: i riflessi della valutazione influiscono in-fatti sulla percezione di sé, sulla fiducia nelle proprie capacità, sui processi di socializzazione, sulle deci-sioni per il futuro. E’ quindi importante utilizzare strumenti efficaci di osservazione sistematica e di elaborazione dei dati . Le verifiche periodiche di vario tipo come colloqui, questionari, prove di verifica disciplinari orali, scritte, pra-tiche, tecniche, motorie, pittoriche, permettono la valutazione dei processi di apprendimento, delle capa-cità, delle competenze e delle abilità acquisite da ciascun alunno, nel rispetto dei criteri e delle scelte in ordine alla soglia di accettabilità stabilita dai dipartimenti disciplinari. La scuola garantisce una valutazione trasparente e tempestiva: i criteri e i descrittori dei voti sono esplici-tati ai ragazzi così come gli obiettivi che si vogliono verificare e il livello soglia. Gli esiti delle verifiche orali sono comunicati subito agli alunni. Le verifiche scritte saranno consegnate entro una settimana dalla data di effettuazione, compatibilmente con gli impegni collegiali pomeridiani.

Nelle riunioni mensili dei consigli di classe si verificano: • la situazione di partenza; • le strategie adottate; • i livelli di apprendimento degli alunni; • il progresso delle conoscenze nei vari ambiti disciplinari; • le abilità logico – procedurali; • le competenze metodologiche e comunicative.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4, comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell’art. 1, c. 5 del D.P.R. 122/2009, la valutazione e l’attribuzione dei voti disciplinari verrà effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati. 1) Ai voti decimali da 1 a 10 corrisponde ciascuno una situazione di apprendimento determinata e ricono-scibile; 2) Il Consiglio di classe, sulla base delle rilevazioni effettuate e delle situazioni di apprendimento riportate attribuisce, a ciascun alunno, per ciascuna disciplina, il voto rappresentativo dell’effettivo livello di profitto disciplinare conseguito. 3) Il Consiglio di classe, in aggiunta al voto determinato secondo le specificazioni dei punti precedenti, ha a disposizione un ulteriore punteggio integrativo, per riconoscere meriti particolari, progressi in atto, compensare situazioni di svantaggio. 4) Agli alunni i quali, risultando insufficienti in una o più discipline, raggiungano una votazione positiva per effetto del punteggio integrativo di cui al precedente punto 3, nelle discipline in parola viene attribuito il voto "sei decimi". 5) Nel verbale di scrutinio, in relazione agli alunni di cui al precedente punto 4, viene riportata la motiva-zione dell'attribuzione del punteggio integrativo; al documento di valutazione viene allegata una specifica nota, nella quale sono evidenziate le carenze disciplinari rilevate. 6) I voti disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determinati secondo le specifiche procedure previste dal P.E.I. di cui all’art. 12, comma 5 della L.104/92.

I voti numerici utilizzati per verifiche scritte, orali e pratiche sono:

10 Conosce e rielabora in maniera esauriente e sicura i nodi concettuali della disciplina, che ha or-ganizzato in modo sistematico ed unitario anche con contributi ed approfondimenti personali . Codifica e decodifica con competenza il linguaggio specifico, utilizzandolo in modo autonomo ed appropriato

9 Conosce e rielabora in maniera approfondita i nodi concettuali della disciplina, che ha organizzato in modo sistematico ed unitario. Codifica e decodifica con chiarezza, autonomia e proprietà il lin-guaggio specifico, utilizzandolo in modo appropriato e pertinente

8 Conosce e riutilizza in maniera completa i nodi concettuali della disciplina. Riconosce e utilizza autonomamente gli elementi per la comunicazione disciplinare

7 Conosce in modo abbastanza completo i concetti e le nozioni della disciplina. Riconosce e utilizza in maniera sostanzialmente corretto gli elementi per la comunicazione disciplinare

6 Conosce i contenuti essenziali della disciplina. Riconosce e utilizza gli elementi basilari per la co-municazione disciplinare anche con la guida dell’insegnante

5 Conosce solo in parte i contenuti più semplici della disciplina. Riconosce e utilizza, solo se guida-to alcuni elementi essenziali per la comunicazione disciplinare

4 Non conosce i contenuti più semplici della disciplina. Anche se guidato, non riconosce né utilizza alcun elemento essenziale per la comunicazione disciplinare

<4 Consegna elaborato in bianco o si rifiuta di lavorare. Le funzioni attentive e la motivazione e l’ interesse sono carenti, in misura tale da compromettere forme significative di apprendimento di-sciplinare

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Le percentuali di valutazione e relativi voti delle prove comuni oggettive dei dipartimenti disciplinari sono:

Dal valore percentuale Al valore percentuale Valutazione 100% 98% 10 97% 93% 9 ½ 92% 88% 9 87% 83% 8 ½ 78% 82% 8 77% 73% 7 ½ 72% 68% 7 67% 63% 6 ½ 62% 58% 6 57% 53% 5 ½ 52% 48% 5 47% 43% 4 ½ 42% <42% 4

La valutazione quadrimestrale delle discipline espressa con i voti, non è ricavata dalla pura somma delle verifiche periodiche, ma tiene conto di tutte le osservazioni sistematiche espresse in itinere dagli inse-gnanti.

La valutazione quadrimestrale del comportamento è elaborata dal Consiglio di Classe sulla base degli o-biettivi trasversali e dei descrittori concordati ed osservati con una griglia di valutazione comune. Il voto di comportamento è attribuito dal consiglio di classe, su proposta del docente coordinatore ed è motivato sulla base dei seguenti indicatori che precisano i doveri degli studenti.

Voto Condizioni

10

Il voto 10 è assegnato agli alunni che hanno integrato con lodevole positività tutti gli indicatori, dimostrandosi in particolare:

• assidui e regolari nella frequenza, • autonomi e responsabili nell’impegno, • costruttivi e propositivi nella partecipazione, • corretti e consapevoli nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali, • collaborativi e disponibili con i compagni,verso cui esercitano un’influenza positiva

9

Il voto 9 è assegnato agli alunni sulla base di un comportamento corretto, positivo e costruttivo, che si dimostrano:

• quasi sempre assidui e regolari nella frequenza, • responsabili e diligenti nell’impegno, • propositivi e attivamente coinvolti nelle attività didattiche, nel rispetto delle regole che go-

vernano la vita della scuola, • corretti e generalmente consapevoli nelle relazioni interpersonali, • disponibili con i compagni

8

Il voto 8 è assegnato agli alunni sulla base di un comportamento corretto e positivo, che si dimo-strano:

• piuttosto regolari nella frequenza, • diligenti nell’impegno, • positivamente coinvolti nelle attività didattiche, nel rispetto delle regole che governano la

vita della scuola, • corretti nelle relazioni interpersonali, • disciplinati e non hanno ricevuto ammonizioni e richiami significativi o reiterati.

7

Il voto 7 è assegnato, sulla base di un comportamento accettabile, ad alunni che non sono incorsi in violazioni del Regolamento di disciplina di oggettiva e particolare gravità, ma che:

• sono poco puntuali nel giustificare le assenze, • talvolta arrivano in ritardo a scuola o dimenticano il materiale, • non sempre sono stati costanti nell’impegno e coinvolti nelle attività scolastiche, • a volte hanno avuto bisogno di richiami per mantenere un comportamento ed un linguag-

gio corretti ed educati, non disturbare le lezioni, utilizzare con riguardo le strutture, le at-trezzature e i sussidi didattici,

• non sempre hanno stabilito relazioni interpersonali educate e corrette, • se richiamati, non sempre si impegnano per migliorare i propri atteggiamenti,

talvolta sono incorsi in ammonimenti disciplinari.

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6

Il voto 6 è assegnato, sulla base di un comportamento complessivamente accettabile, ad alunni che non sono incorsi in violazioni del Regolamento di disciplina di oggettiva e particolare gravità, ma che:

• sono stati assenti senza adeguata motivazione e/o poco puntuali nel giustificare le assen-ze,

• arrivano frequentemente in ritardo a scuola o dimenticano il materiale, • sono stati poco costanti nell’impegno e/o poco coinvolti nelle attività scolastiche, • hanno avuto bisogno di richiami per mantenere un comportamento ed un linguaggio cor-

retti ed educati, non disturbare le lezioni, utilizzare con riguardo le strutture, le attrezzatu-re e i sussidi didattici,

• spesso non hanno stabilito relazioni interpersonali educate e corrette, • se richiamati, non si impegnano per migliorare i propri atteggiamenti,

sono incorsi in ammonimenti disciplinari o in sospensioni dalle lezioni.

< 6

I voti < 6 sono assegnati agli alunni che: a. siano incorsi in violazioni di particolare e oggettiva gravità che hanno comportato una sanzione

disciplinare con allontanamento dalla comunità scolastica per: • reati che violino la dignità e il rispetto della persona • comportamenti che abbiano messo in pericolo l’incolumità delle persone • gravi violazioni nell’adempimento dei propri doveri, nel rispetto delle regole che governano

la vita scolastica, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile (Art. 3 commi 1,2,5 D.P.R. 249/98)

b. dopo l’irrogazione della sanzione disciplinare, non abbiano dato segno di apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel percorso di crescita e maturazione personale.

L’attuazione del piano Metodologia L’attuazione del P.O.F. si fonda su: • partecipazione ad iniziative culturali, sociali, ed istituzionali del territorio (comune di Sondrio e co-

muni limitrofi) • cooperazione (interna ed esterna) anche attraverso accordi e reti con diversi soggetti • progettualità integrata, attraverso la suddivisione del Collegio in:

o consigli di classe o dipartimenti disciplinari o gruppi di progetto o commissioni miste

Responsabilità di attuazione Nel rispetto del Pecup e di “Scuola Cultura Persona”, in linea con gli indirizzi indicati dal Consiglio di Isti-tuto in ordine alle scelte educativo - organizzative e di gestione della scuola, il Collegio dei Docenti, ar-ticolato in gruppi e/o in commissioni e con il supporto delle competenze dei docenti designati per le fun-zioni strumentali all’offerta formativa: • coordina le operazioni per l’elaborazione del piano generale comprensivo degli interventi generali del

processo formativo e specifici di apprendimento • esplicita vincoli e criteri per la scelta delle attività di ampliamento dell’offerta formativa • valuta il piano nel suo complesso, in itinere e alla fine, rispettando le indicazioni dei gruppi di proget-

to, dei consigli di classe, dei dipartimenti disciplinari I dipartimenti disciplinari in sedute periodiche: • tengono sotto controllo il percorso disciplinare come declinazione di conoscenze, abilità e competenze

disciplinari • tengono sotto controllo in una ricerca comune, il raccordo tra saperi disciplinari. I gruppi di progetto: • definiscono i compiti e la divisione tecnica dei lavori scanditi in fasi e consegne per gli insegnanti e gli

alunni • curano la gestione e la verifica del progetto.

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Il Consiglio di classe • formula il documento programmatico annuale della classe sulla base dei bisogni degli alunni e delle

risorse • verifica periodicamente l’andamento educativo e didattico della classe • predispone interventi di personalizzazione ( recupero, potenziamento, alfabetizzazione per alunni e-

xtracomunitari…) I coordinatori di classe • organizzano incontri straordinari con le famiglie relativamente a problematiche educative del singolo

alunno, su richiesta del Consiglio di classe; • propongono al Consiglio di classe il documento programmatico annuale per la classe (in considerazio-

ne dei vari livelli di partenza degli alunni e delle scelte relative alle attività facoltativo/opzionali) con l’indicazione dei traguardi educativi da perseguire e degli obiettivi formativi con carattere di trasver-salità, eventualmente articolati per livelli, oltre che delle attività e dei progetti coinvolgenti più docen-ti;

• organizzano colloqui personali con singoli alunni finalizzati al miglioramento delle strategie del meto-do di studio e delle modalità partecipative e relazionali nel gruppo oltre che alla rilevazione di even-tuali situazioni problematiche e alla facilitazione dei processi di scelta, decisione, orientamento;

• propongono al Consiglio di classe il documento finale di verifica di quanto collegialmente attuato ri-spetto a quanto previsto nel documento programmatico iniziale, con indicazione delle strategie di re-cupero e potenziamento adottate e di eventuali situazioni problematiche ancora rilevabili;

• monitorano le operazioni collegiali di verifica e valutazione (con raccolta delle informazioni relative al singolo alunno, pervenute dalla famiglia o dalla scuola precedente e delle osservazioni sistematiche prodotte dal Consiglio in corso d’anno) e propongono i giudizi sul comportamento da riportare sul Do-cumento di Valutazione a fine quadrimestre e a fine anno;

• coordinano i lavori del Consiglio di Classe e presidenza dello stesso e dell’assemblea di inizio anno in caso di assenza del dirigente;

• facilitano le comunicazioni e il passaggio di informazioni tra alunni, docenti e famiglia. I docenti con funzioni strumentali all’offerta formativa o con delega svolgono funzioni di: • Coordinamento gestione POF • Coordinamenti attività integrazione alunni disabili o con DSA • Coordinamento e gestione delle attività di valutazione scuola secondaria Il Consiglio d’Istituto: • delibera le linee progettuali per l’elaborazione del P.O.F • adotta il P.O.F. approvato dal Collegio dei docenti • verifica l’attuazione del P.O.F.

MODALITÀ DI VERIFICA ALUNNI 1. Verifica dei processi: I docenti raccolgono ed elaborano le osservazioni sistematiche su: • grado di autonomia raggiunto nelle procedure • capacità di riconoscere/ denominare le operazioni compiute e/o da compiere • efficienza/efficacia dei risultati ottenuti • riutilizzo di conoscenze o competenze in situazioni analoghe/ diverse propongono agli alunni questionari di autovalutazione rispetto a: • capacità • abilità • metodo 2. Verifica dei risultati I docenti somministrano prove strutturate o semistrutturate di tipo disciplinare e pluridisciplinare.

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DOCENTI Il Collegio docenti, a scadenza quadrimestrale, analizza e valuta i dati relativi all’andamento educativo e didattico ai fini di un adeguamento della programmazione e del miglioramento dell’offerta didattica. Tali dati, raccolti con strumenti vari, vengono acquisiti ai fini di documentazione. FAMIGLIE I coordinatori, nell’assemblea d’inizio d’anno e durante i consigli di classe aperti, raccolgono dai genitori osservazioni e proposte in merito alle attività educative e didattiche. Il Dirigente scolastico, durante le sedute del Consiglio d’Istituto, raccoglie dati, relativi alle aspettative e al giudizio delle famiglie, offerti da testimoni privilegiati ( genitori eletti ) Periodicamente su materie specifiche possono essere effettuati sondaggi, tra tutti i genitori, tramite que-stionario. La complessità del P.O.F. nella scuola dell’autonomia richiede risposte comuni e diversificate al bisogno di formazione e di aggiornamento dei docenti, rispetto alla flessibilità, all’organizzazione del lavoro, alla re-sponsabilità, all’innovazione in relazione alle nuove tecnologie. Il Collegio, pertanto, è orientato allo svi-luppo della professionalità docente attraverso: 1. la partecipazione alle attività di formazione svolte in proprio dall’Istituto o in convenzione con Reti di

scuole, nelle seguenti aree: 1. nuove Indicazioni nazionali 2. analisi disciplinare con raccordo orizzontale e verticale 3. integrazione degli alunni disabili, alunni con DSA, stranieri, o con altro tipo di svantaggio 4. utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica

2. la partecipazione individuale ad iniziative di formazione proposte dall’Amministrazione o da Enti ac-

creditati, da università.

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IL CONTRATTO FORMATIVO Il contratto formativo è la dichiarazione, esplicita e partecipata dell’operato della scuola da parte di tutti i suoi componenti (alunni, docenti, genitori) e viene concordato sia ad inizio anno, sia in itinere.

L’alunno conosce: • gli obiettivi trasversali comuni in ordine all’educare alla socialità, al comunicare, al conoscere,

all’operare, allo storicizzare; • le modalità e le strategie metodologiche.

Il docente illustra: • la propria offerta formativa; • motiva il proprio intervento didattico; • esplicita le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione.

Il genitore conosce: • l’offerta formativa; • esprime pareri e proposte e collabora nelle attività.

Al fine di assicurare agli alunni un’esperienza positiva di socializzazione e di apprendimento, i docenti si impegnano a: • conoscere l’alunno, le sue potenzialità e le sue modalità di apprendimento attraverso momenti e

strumenti di osservazione di raccolta dati; • promuovere occasioni di dialogo, conversazione, discussione per favorire il confronto, la socializzazio-

ne, migliorare la comunicazione nel gruppo classe; • favorire negli alunni i processi di conoscenza di sé, la consapevolezza del proprio percorso formativo e

l’avvio all’acquisizione di capacità di autovalutazione; • conoscere e sostenere gli interventi educativi delle famiglie e del territorio.

I genitori si impegnano a: • assicurare la regolarità della frequenza e il rispetto dell’orario scolastico; • conoscere l’esperienza scolastica del figlio visionando i quaderni e gli elaborati e partecipando agli in-

contri scuola – famiglia, chiedendo chiarimenti, offrendo informazioni, formulando proposte; • aiutare il figlio a sviluppare atteggiamenti di apertura e curiosità nei confronti dell’esperienza scolasti-

ca e di fiducia negli insegnanti; • sostenere gli interventi educativi della scuola e concordare interventi comuni per richiamare il figlio al

rispetto delle regole per la convivenza; • assicurarsi dell’avvenuta esecuzione dei compiti e controllare lo studio, aiutando il figlio a vivere que-

sto momento come occasione di responsabilità personale.

All’inizio dell’anno scolastico è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti del Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in modo dettagliato diritti e doveri nel rapporto tra scuola studenti e famiglie. Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, sono poste in essere attività di ac-coglienza dei nuovi studenti per la presentazione e condivisione dello Statuto delle studentesse e degli studenti, del POF, dei Regolamenti interni e di disciplina, del Patto educativo di corresponsabilità.

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SCUOLA E TERRITORIO

L’Istituto comprensivo collabora con

Amministrazioni comunali di Sondrio, Castione, Torre S. Maria, Piateda,

A.S.L. di Sondrio

Amministrazione Provinciale

Comunità Montana

Prefettura e Questura di Sondrio

Polizia locale

Comando dei Carabinieri

Fondazione Credito Valtellinese

Scuole Primarie e Secondarie presenti sul territorio attraverso accordi di rete

Museo di Storia ed Arte di Sondrio RAPPORTI CON ENTI LOCALI E TERRITORIO

L'Istituto Comprensivo relaziona efficacemente con il proprio territorio-ambiente (umano, naturale, stori-co, culturale, produttivo….), in linea con le possibilità offerte dall'autonomia scolastica. Attraverso la proposta e, a volte, la cogestione di progetti educativi-didattici mirati e sintonici rispetto ai bisogni e alle aspettative del territorio, la Scuola propone il proprio ruolo propulsivo nell'ambito formativo e culturale, con iniziative programmate ed amministrate in collaborazione diretta con enti, associazioni ed agenzie locali. I progetti inseriti nel P.O.F. testimoniano questo indirizzo; attività di educazione ambientale/ecologica, lingue straniere, informatica, educazione alla salute, Biblioteca, scambio di classi, attività sportive e mu-sicali … sono spesso produttivamente gestite insieme con associazioni ed enti locali. Il nostro Istituto si propone comunque con un progetto culturalmente autonomo, centrato sui bisogni dell’infanzia, del bambino, dell’adolescente. Si sottolinea che: • La scuola è aperta alle istanze della famiglia in un rapporto di scambio di esperienze, contenuti, rela-

zioni, nel rispetto della specificità delle diverse responsabilità. • E’ consapevole del valore del gioco e del tempo libero del bambino/ragazzo, del suo bisogno di socia-

lizzare, di praticare sport, di aderire ad arricchimenti culturali. • E’ disponibile a coordinarsi e facilitare queste opportunità d’intesa con gli enti che operano sul territo-

rio. • E’ pronta a prendere accordi con enti, associazioni, operatori che relazionano con gli alunni per pro-

muovere procedure, armonizzare stili e comportamenti finalizzati a scopi comuni. • È selettiva nei riguardi della pluralità di iniziative che provengono dall’extrascuola: rinuncia a propo-

ste legate alle mode, all’omologazione, all’esasperata competizione. • E’ pronta a privilegiare le iniziative che maggiormente risultano collegate alla programmazione didat-

tico-educativa. • È favorevole a stipulare convenzioni e accordi con enti locali, associazioni e agenzie formative del ter-

ritorio all’interno di un progetto educativo unitario. • È disponibile ad accordi e convenzioni con enti privati rispettando i seguenti criteri: • L’ente privato non deve avere finalità in contrasto con i fini educativi e formativi dell’Istituto; • La pubblicità all’ente si effettua su volantini, manifesti o altro con modalità non preponderanti rispetto

al progetto stesso.

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LA CONTINUITÀ ORIZZONTALE E VERTICALE CONTINUITÀ ORIZZONTALE TRA SCUOLA DELL’INFANZIA E FAMIGLIA La qualità dell’esperienza complessiva che il bambino vive a scuola, dipende non solo dalla significatività di questa ma anche dalla percezione di un rapporto sostanzialmente valido tra la “sua” scuola e la “sua” famiglia. La scuola per dispiegare con compiutezza le proprie potenzialità formative cerca occasioni di incontro e confronto con le famiglie in una logica della confidenza di contro alla logica della diffidenza. La scuola tiene conto, per organizzare e sistematizzare i processi della conoscenza/convivenza, delle trac-ce pre-esistenti, dei saperi, delle competenze che il bambino ha già costruito nei contesti di vita domesti-ca. Il rapporto scuola- famiglia prende corpo attraverso due modalità: L’INFORMAZIONE Per i genitori dei bambini nuovi iscritti A maggio per la presentazione del modello organizzativo ed educativo della scuola e delle modalità di in-serimento. A settembre (prima dell’inizio dell’attività educativa) per affrontare in un colloquio individuale le specifici-tà dei singoli bambini che sono condensate in un questionario compilato dalla famiglia A ottobre per l’elezione dei rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Intersezione; per la presentazio-ne/discussione delle linee pedagogiche, didattiche, programmatiche e dei progetti che impegneranno i gruppi d’età A novembre colloqui individuali per una prima valutazione dell’inserimento dei bambini di tre anni A gennaio colloqui individuali con le insegnanti di sezione per un confronto sui bambini di quattro e cin-que anni in merito alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia, allo sviluppo delle compe-tenze A giugno colloqui individuali per una valutazione finale dei traguardi raggiunti Le insegnanti danno la loro disponibilità ad incontrare i genitori qualora questi lo ritenessero necessario. LA COLLABORAZIONE La scuola chiede ai genitori di impegnarsi per • Favorire l’inserimento “scaglionato” dei bambini di tre anni e la gradualità dei tempi di permanenza a

scuola • Rispettare le norme generali per un migliore funzionamento della scuola: orari, assenze, ritardi, dele-

ghe, regole di convivenza • Mettere a disposizione competenze specifiche per lo svolgimento di particolari attività didattiche • Dare aiuto durante le uscite didattiche • Prestare attenzione alle comunicazioni affisse sulla bacheca della scuola, nelle singole sezioni o diret-

tamente affidate ai bambini (orali, scritte) Il rapporto scuola-famiglia trova momenti di grande significato anche nella partecipazione corale a tutte quelle occasioni che promuovono una socialità positiva dentro la comunità scolastica: festa di Natale, Carnevale, fine anno, visite guidate, escursioni, mostre di percorsi didattici. LA CONTINUITÀ ORIZZONTALE TRA SCUOLA PRIMARIA E FAMIGLIA Il raggiungimento degli obiettivi educativi che la scuola persegue richiede il contributo della famiglia, pur nel rispetto della specificità dei ruoli. Pertanto è indispensabile instaurare un rapporto di dialogo e di col-laborazione tra scuola e famiglia, per una condivisione delle responsabilità educative al fine di rendere possibile un progetto formativo coerente. La scuola si propone pertanto di instaurare un rapporto di fiducia e di non trascurare le informazioni pro-venienti dal bambino, in modo da conoscere la realtà famigliare in cui egli vive, impegnandosi alla riser-vatezza.

Gli insegnanti favoriscono la partecipazione dei genitori che possiedono specifiche competenze allo svolgimento di particolari attività scolastiche.

Nell’assemblea d’inizio anno, ai genitori si richiede di condividere i valori guida del progetto educa-tivo d’Istituto e di prendere atto del Regolamento di Istituto.

Al fine di mantenere rapporti corretti, chiari nella comunicazione, rispettosi dei ruoli, i colloqui de-vono avvenire a scuola, negli incontri stabiliti o in altri concordati; sono da evitare quelli telefonici o dati da incontri casuali. La presenza del bambino al colloquio deve essere concordata tra insegnanti e genitori.

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LA CONTINUITÀ VERTICALE TRA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA La continuità tra i due ordini di scuola all’interno dello stesso circolo si concretizza attraverso una serie di azioni: • Sperimentare assumere modelli didattici che sostengono percorsi curriculari organici, integrati in con-

tinuità/discontinuità. Particolare cura sarà dedicata all’annualità ponte. • Tener vivo il gruppo di lavoro ( composto da insegnanti della scuola primaria e infanzia) che promuo-

ve il confronto, la negoziazione, la documentazione delle pratiche didattiche che si muovono nella prospettiva dell’apprendimento reciproco tra scuole ( continuità/discontinuità facilita il percorso di ap-prendimento dei bambini.

• Cercare/condividere occasioni di formazione congiunta. Le scuole si impegnano a: • favorire lo scambio delle programmazioni e di materiali organizzatori dei percorsi di apprendimento; • organizzare progetti comuni per gli anni ponte tenuto conto delle linee guida elaborate per la proget-

tazione degli stessi dalla Commissione Continuità; • condividere momenti più informali di vita associata (drammatizzazioni, scambio di libri e di video, fe-

ste, ecc.); • condividere risorse comuni (spazi, giochi, attrezzature didattiche); • favorire visite reciproche in situazione da parte delle insegnanti dei due ordini di scuola secondo mo-

dalità da definire; • prevedere incontri tra insegnanti infanzia/primaria.

CONTINUITÀ VERTICALE TRA SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO La continuità tra i due ordini di scuola si concretizza nei seguenti modi: • incontri fra i docenti che compongono le commissioni di “Continuità scuola primaria e scuola

secondaria di primo grado” istituite presso le scuole di entrambi gli ordini; • incontri fra i docenti delle classi quinte della scuola primaria e gli insegnanti della scuola secondaria di

I grado per organizzare la “giornata dell’accoglienza” avente lo scopo di far conoscere ai ragazzi la scuola che frequenteranno l’anno successivo e le attività che verranno a loro proposte;

• incontri fra i docenti delle classi quinte della scuola primaria e gli insegnanti della scuola secondaria di I grado per il passaggio delle informazioni sugli alunni.

Passaggio delle informazioni sugli alunni • Gli insegnanti delle classi quinte compilano: • la scheda di valutazione, • la certificazione delle competenze • Nella redazione del giudizio finale globale sono presi in considerazione gli aspetti riferiti all’area affet-

tivo motivazionale, alla socialità, all’autonomia nel lavoro, all’area cognitiva. • Gli ex insegnanti delle classi quinte si rendono disponibili ad incontri con i docenti di scuola seconda-

ria di I grado per comunicazioni ulteriori riguardo agli alunni, precedentemente segnalati dalla scuola secondaria stessa, sui quali sia necessario approfondire la conoscenza dei vari aspetti della personali-tà e delle strategie di intervento utilmente adottate nella scuola primaria.

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MONITORAGGIO D’ISTITUTO E AUTOVALUTAZIONE La scuola è impegnata a rendere conto del proprio operato, delle scelte effettuate e dei risultati ottenuti in termini di efficacia, in modo il più possibile trasparente e verificabile. L’offerta educativa è oggetto di attenta verifica e valutazione da parte di chi vi opera, al fine di:

• confrontarsi con le scelte didattiche e formative; • monitorare l’esito del proprio lavoro, rimettendo a punto criticamente e progettualmente le attività. • predisporre progetti spendibili nella realtà, volti ad acquisire competenze;

L’andamento educativo e didattico, l’organizzazione del servizio e l’utilizzo delle risorse vengono analizza-te e verificate periodicamente con appositi strumenti dagli organismi collegiali di gestione dell’istituzione scolastica (Collegio Docenti, Consigli di Intersezione e Interclasse, Consiglio di Istituto). La valutazione interna dei processi, la valutazione interna ed esterna degli esiti di apprendi-mento (prove Invalsi), la valutazione esterna dell’offerta formativa (autovalutazione) vengono integrate dagli organi collegiali e concorrono a valutare i diversi aspetti del servizio di istru-zione reso. Monitoraggio e valutazione diventano pertanto parte integrante del P.O.F. e costituiscono lo strumento di riferimento per modifiche o correzioni del Piano stesso. Il monitoraggio e la verifica del P.O.F. si effettuano tramite: • rilevazione di informazioni richieste agli insegnanti a metà anno scolastico e al termine con conse-

guente restituzione al Collegio Docenti dei dati emersi; • contatti con i singoli insegnanti e con i responsabili dei diversi progetti e delle Commissioni; • indagini, tramite questionari, rivolte all'utenza (alunni, famiglie, docenti, personale ATA); • rilevazione della soddisfazione, delle aspettative e delle proposte dell’utenza tramite dati emersi nelle

assemblee o negli organi collegiali.