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Piano dell’Offerta Formativa 2015/16
Scuola dell’infanzia Bettina Pasqualini
Via Vittorio Veneto, 7
37010 Cavaion V.se VR
Tel 045 7235253 Fax 045 6264378
www.infanziacavaion.it
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INDICE ___ PAG 2
COS’E’ IL POF?_____________ PAG 4
ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE E SOCIO CULTURALE ______ PAG 4
Riferimenti storici PAG 5
Caratteristiche strutturali della scuola PAG 5
RISORSE DELLA SCUOLA ______ PAG 6
Gestione PAG 6
Comitato di gestione PAG 7
Personale della scuola PAG 7
Personale docente PAG 7
Personale non docente PAG 8
Formazione e aggiornamento del personale docente e non docente PAG 8
Biblioteca PAG 8
Volontariato PAG 9
Strutture e servizi che gli enti locali mettono a disposizione della scuola PAG 9
Risorse finanziarie PAG 9
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA ______ PAG 10
Istituzione PAG 10
Formazione delle sezioni PAG 10
I numeri dei bambini e le diverse nazionalità PAG 11
Giornata scolastica PAG 12
MODALITA’ DI GESTIONE ______ PAG 13
Programmazione educativa e didattica PAG 13
La programmazione collegiale PAG 13
Rapporti scuola famiglia PAG 14
Le relazioni con le famiglie PAG 15
Organi collegiali PAG 17
AVVENIMENTI E DATE IMPORTANTI DA RICORDARE PAG 18
3
PROGETTO EDUCATIVO PAG 19
Le finalità specifiche della scuola dell’infanzia PAG 19
I campi di esperienza PAG 19
Il significato dell’IRC nella scuola Cattolica PAG 22
Una scuola di tutti e di ciascuno PAG 23
Integrazione degli alunni stranieri PAG 23
Integrazione degli alunni con diverse abilità e bisogni educativi speciali PAG 24
Le strategie didattiche PAG 25
Come? Lo stile educativo PAG 25
Con cosa? L’ambiente di apprendimento PAG 26
I materiali PAG 26
LE ATTIVITA’ PAG 26
Importanza delle routine PAG 26
Progetto sicurezza PAG 27
I progetti PAG 27
Accoglienza PAG 27
Religione PAG 28
Progetti per gruppi di intersezione PAG 29
Ampliamento dell’offerta formativa PAG 32
ALLEGATI PAG 33
Lo statuto
Il regolamento scolastico per l’anno scolastico 2015-2016
4
COS’E’ IL POF?
Il Piano dell'Offerta Formativa, sinteticamente chiamato
POF, viene proposto come strumento dell’organizzazione
didattica e gestionale della Scuola dell’Infanzia. Identifica e
qualifica in modo chiaro e semplice la nostra Scuola,
rispondendo ai bisogni educativi formativi ed alle esigenze dei
bambini e delle loro famiglie. Il P.O.F. della nostra Scuola è
elaborato dal Collegio Docenti unitamente al Comitato di
Gestione, tenendo conto delle esigenze del nostro territorio.
ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE E
SOCIO-CULTURALE
Cavaion Veronese si estende sulle colline moreniche prospicienti il Lago di Garda. In pochi
anni, da paese interamente agricolo, è diventato un centro di piccole e medie industrie e di
artigianato qualificato, cambiando pertanto il carattere rurale della popolazione. Inoltre, la
situazione socio – culturale – economica del paese di Cavaion si è andata modificando in questi
ultimi anni, anche a causa di una consistente immigrazione di nuclei familiari provenienti da
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altre regioni italiane e, in modeste proporzioni, da paesi stranieri. Per questo motivo si ritiene
fondamentale prendere in considerazione tutte le tradizioni che accompagnano ciascun
bambino, per avviare un continuo ed utile scambio tra l’ambiente scolastico e familiare.
Il livello socio culturale è medio, la scolarizzazione degli abitanti sopra i trent’anni, equivale
all’istruzione secondaria e universitaria. Molte mamme svolgono attività lavorative fuori casa,
mentre i papà sono prevalentemente operai, artigiani, impiegati ed imprenditori. Per quanto
riguarda la presenza di extracomunitari è stato rilevato un incremento di popolazioni dell’est
europeo, e del nord Africa, che hanno trovato lavoro nelle nostre campagne e nelle imprese
del nostro comune o nelle immediate vicinanze. Nel comune di Cavaion esiste la Biblioteca
Civica, che organizza gruppi di lettura per avvicinare bambini e ragazzi a questo “mondo”. Da
molti anni è presente il C.T.G. che organizza viaggi di natura culturale, mostre di ogni genere e
rappresentazioni culturali di vario genere.
RIFERIMENTI STORICI
La Scuola dell’Infanzia venne fondata nell'autunno del 1878 dall'allora parroco di Cavaion don
Sante Lucchini. Nel 1929 arrivano, ad aiutare la fondazione, le Suore della Sacra Famiglia, con
l’incarico di occuparsi sia della Parrocchia che
della Scuola. Nel '34 il dott. Giacomo Pasqualini
lasciava in eredità al Comune di Cavaion, lo stabile
ed il terreno dove sorge la Scuola attuale, con il
vincolo che vi si svolgesse unicamente l’attività di
“Asilo infantile”. Si ha così la sede permanente
della Scuola che, in ricordo della figlia del dott.
Pasqualini, assume il nome di Scuola Materna
Bettina Pasqualini.
Nel 2000 la Scuola fu nuovamente ampliata
dall’Amministrazione comunale aggiungendo una
nuova ala alla parte già esistente.
CARATTERISTICHE STRUTTURALI
DELLA SCUOLA
La Scuola è ubicata nel centro del paese e,
l’Amministrazione comunale, negli anni, per renderla
fruibile alle mutate ed aumentate esigenze, vi ha
fatto vari interventi di ampliamento. Purtroppo per
le mutate necessità attuali, la collocazione risulta
essere non molto funzionale relativamente
all’accesso ed ai servizi accessori, quali i parcheggi
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o la fluidità delle strade, strette e non modificabili.
La posizione, però, a vantaggio della qualità della permanenza dei bambini, è molto panoramica
e soprattutto ben servita all’esterno di area verde per giochi e attività educative all’aperto,
assolutamente lontana da rumori di aziende o di traffico, e da ogni forma di inquinamento.
La struttura ha subito recentemente vari
interventi per soddisfare la costante e
consistente crescita demografica degli utenti.
La Scuola è composta da 6 sezioni, 1 stanza
del riposo, 1 salone “Arcobaleno” di capiente
capacità, usato per attività comuni e gioco
libero, 1 salone “Azzurro” per la
psicomotricità con annessi 3 servizi per
bambini e 1 servizio per adulti, 20 servizi
igienici (3 dei quali esterni), 1 cucina, 1 dispensa, 1 ufficio di coordinamento, 1 ufficio di
segreteria, 2 aree esterne attigue al fabbricato attrezzate con giochi vari e prato verde.
RISORSE DELLA SCUOLA
GESTIONE
Come da Statuto, la Scuola è gestita da un Comitato di Gestione ed è costituito da un numero
di genitori pari al numero delle sezioni, eletti ogni 3 anni dall'Assemblea dei Genitori, da 3
rappresentanti del Comune nominati dal Consiglio Comunale, dalla Coordinatrice, dalla Madre
Superiora direttrice della Comunità delle Suore e dal Parroco.
L’attuale Comitato di gestione è stato eletto nell’Aprile 2015 e rimarrà in carica fino alla fine
dell’anno scolastico 2017/2018. Il prossimo rinnovo avverrà nell’Aprile 2018.
Il Comitato si occupa prevalentemente dell'organizzazione amministrativa, svolge una funzione
di controllo sul buon andamento della Scuola, dal punto di vista didattico, educativo, morale,
tecnico, attenendosi alle normative della parità scolastica, ai documenti emanati dal MIUR e ai
principi cristiani ispiratori indicati dalla F.I.S.M.
Per qualsiasi problema o consiglio ci si può rivolgere ai suoi componenti, che faranno da
portavoce all'interno delle riunioni del Comitato, dove si cercherà di trovare le soluzioni
ottimali ad ogni richiesta.
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COMITATO DI GESTIONE dal 01/07/2015
Presidente - VILOTTO Silvano
Vicepresidente - CIANI Ghita
Rappresentante del comitato – AMBROSI Luisa
Rappresentante del comitato – FERRARI Emanuele
Rappresentante del comitato – SIROTTI Marco
Rappresentante del comitato – SPINELLI Christian
Membri di diritto
Parroco – Don Daniele GRANUZZO
Rappresentante Amm. Comunale – TONOLI Marco
Rappresentante Amm. Comunale - RIGHETTI Roberto
Rappresentante Amm. Comunale – MERIGO Emanuela
Responsabile della Comunità delle Suore
Coordinatrice - MORANDO Giulia
PERSONALE DELLA SCUOLA
PERSONALE DOCENTE
MORANDO GIULIA coordinamento e intersezione pomeridiana
CASATI ALESSANDRA sezione granchietti
FERRARI CHIARA sezione pesciolini
FUMIANI CINZIA sezione elefantini
GAMBERONI ROSSEL L A sezione farfalle
GENIPI FRANCESCA sezione coccinelle
ROSSI DANIELA sezione coccinelle insegnante di sostegno e intersezione pomeridiana
PASSARINI DILETTA sezione leprotti
TIBERIO ANTONELLA sezione leprotti insegnante di sostegno e intersezione pomeridiana
BURO DANIELA sezione farfalle insegnante di sostegno
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PERSONALE NON DOCENTE
BERTAGNOLI MARIA GRAZIA (ausiliaria al mattino)
BRUNETTI RITA (ausiliaria al pomeriggio)
BUSTI ANNAMARIA (segretaria)
PACHERA NADIA (ausiliaria al pomeriggio)
PATUZZO ROSA (aiuto cuoca)
STEFANA MICHELA (cuoca)
ZARPELLON MARGHERITA (ausiliaria al pomeriggio)
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE E
NON DOCENTE IN SERVIZIO
La funzione degli insegnanti non si esaurisce nella programmazione e realizzazione degli
apprendimenti dei bambini, o nell’ampliamento delle loro conoscenze. Compito dell’insegnante,
infatti, è anche quello di promuovere lo sviluppo sociale dei bambini, intessendo continue
relazioni con altri; perciò il suo profilo professionale prevede non solo studi di carattere
generale, studi nelle scienze dell’educazione (pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia), e
studi disciplinari, ma comprende anche competenze relazionali, organizzative e metodologiche,
capacità di progettazione e abilità creative.
L’aggiornamento garantisce l’approfondimento di tali competenze, oltre quelle didattiche e
pratiche. Per tale ragione, ogni anno le insegnanti seguono dei corsi organizzati dalla FISM
(Federazione Italiana delle Scuole Materne) e da altri enti di formazione.
Ai primi di settembre viene preparato un calendario di incontri tra scuole della zona,
coordinati dalla coordinatrice di zona, Maurizia Butturini.
Il personale non docente è invitato a partecipare ad appositi corsi di aggiornamento
riguardanti soprattutto l’alimentazione infantile, la sanità degli ambienti e l’uso corretto dei
detergenti.
Del personale che lavora all’interno della Scuola tutti hanno partecipato al corso base di
“Sicurezza”, inoltre, 10 persone hanno partecipato al corso di “Primo Soccorso”, conseguendo
apposito attestato e 8 hanno preso parte al corso di “Formazione Antincendio”.
BIBLIOTECA
La Scuola dispone di un’ampia biblioteca che fa da supporto alle insegnanti, composta da libri
di formazione, guide e riviste di aggiornamento didattico e formativo.
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Inoltre la Scuola ha messo a disposizione dei bambini una biblioteca scolastica, facendo anche
riferimento al progetto “Leggere per Crescere” promosso nell’anno scolastico 2002/2003
dall’Associazione Pediatri Veronesi; progetto al quale ha aderito anche la nostra Scuola. La
biblioteca fornisce un’ampia scelta di libri, suddivisi in tre fasce di età e che si conta di
ampliare nel prossimo futuro. Essa è aperta 2 volte la settimana, il Lunedì e il Venerdì; dalle
15.30 alle 16.15 ed è gestita direttamente da alcuni genitori che prestano la loro opera
volontariamente.
VOLONTARIATO
Le persone che prestano servizio gratuitamente sono: il Presidente ed i membri del Comitato
di gestione della Scuola ed altri genitori che si prestano in varie circostanze (preparazione
delle feste, manutenzione giochi e materiali, biblioteca, ecc.).
STRUTTURE E SERVIZI CHE GLI ENTI LOCALI METTONO A
DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA
Il Comune di Cavaion mette a disposizione della Scuola uno Scuolabus per eventuali uscite
didattiche in orario scolastico. Inoltre mette a disposizione aree pubbliche (teatro-arena
Torcolo, parco giochi, zone verdi, sala civica, palazzetto dello sport …) per la realizzazione di
manifestazioni, incontri formativi, assemblee, feste e uscite in territorio.
RISORSE FINANZIARIE
La Scuola trae da diverse fonti i suoi introiti:
Le quote di partecipazione dei genitori. Ogni genitore paga, ogni anno, al
momento dell’iscrizione, una quota di partecipazione. Pagherà poi una quota
mensile da Ottobre a Giugno. Le quote sono decise di anno in anno dal Comitato
di gestione.
Il Ministero della Pubblica Istruzione. La Scuola riceve dal Ministero un contributo che
varia ogni anno in base alle disponibilità dell’Ente, con erogazioni dilazionate e non sempre
puntuali, che è proporzionato al numero di sezioni e al numero di alunni, comunicate ogni anno
con apposita domanda.
La Regione Veneto. La Regione eroga annualmente, un contributo ai sensi della legge
regionale 23/80 che varia ogni anno. Anche per questo contributo viene presentata una
domanda.
Il Comune di Cavaion. L’Amministrazione comunale ha stipulato con la Scuola una convenzione,
per il triennio 2014/2016, ed eroga ogni anno, un contributo per ogni bambino iscritto e
frequentate.
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
ISTITUZIONE
In breve tempo, abbiamo vissuto il passaggio da una società
relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici
cambiamenti e discontinuità. Alla scuola spetta il compito di fornire
supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità
consapevole e aperta.
La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e
dell’uguaglianza (art. 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto delle
differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, richiede oggi ancor più
l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, con
particolare attenzione alle disabilità e alle fragilità, ma richiede soprattutto la collaborazione
delle formazioni sociali, in una dimensione di integrazione fra scuola e territorio, affinché
ognuno possa “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una
funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società” (art. 4 della
Costituzione).
La Scuola dell’Infanzia “Bettina Pasqualini”, situata in Via Vittorio Veneto, 7 a Cavaion
Veronese, è una Scuola libera, di indirizzo cattolico, aperta a tutti i bambini, senza distinzione
di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali
(art. 3 della Costituzione della Repubblica), impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi
natura che possano impedire “il pieno sviluppo della persona umana”.
Per garantire a tutti i cittadini pari condizioni di accesso all’istruzione e una buona qualità del
servizio, lo Stato stabilisce le norme generali cui devono attenersi tutte le scuole pubbliche,
siano esse statali o paritarie. Queste norme comprendono: la fissazione degli obiettivi
generali e degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli studenti; le
discipline di insegnamento e gli orari obbligatori; gli standard relativi alla qualità del servizio; i
sistemi di valutazione e controllo del servizio stesso.
Il sistema scolastico è fondato sulla libertà di insegnamento e sull’autonomia funzionale di
ogni istituzione scolastica.
Alla Scuola è stata riconosciuta la parità ai sensi della legge 10 marzo 2000 n. 62, a decorrere
dall’anno scolastico 2000/2001 ed è aderente alla F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole
Materne).
FORMAZIONE SEZIONI
Criteri per strutturare le sezioni
La suddivisione e la strutturazione delle sezioni avviene sulla base dei seguenti criteri:
età (le sezioni vengono formate in modo eterogeneo, per cui in ogni sezione si trovano
bambini di tre, quattro e cinque anni);
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identità di genere (maschi e femmine);
cittadinanza e madrelingua (italiani e stranieri);
numero per sezione;
vita di relazione (nelle sue diverse modalità, come ad esempio, in coppia, nel piccolo
gruppo, nel gruppo più allargato, con o senza l’intervento dell’insegnante).
Le sezioni sono aperte, nel senso che ogni bambino, oltre che alla propria insegnante di
sezione, può rivolgersi liberamente anche a tutte le altre insegnanti. Queste, a loro volta, nel
primo periodo di scuola, possono valutare eventuali spostamenti dei bambini in altre sezioni
per garantire l’equilibrio all’interno del gruppo e assecondare eventuali esigenze del bambino.
Sezioni eterogenee e gruppi
Nei primi due mesi di scuola (settembre e ottobre), al mattino si rimane in sezione per
privilegiare l’inserimento dei bambini, soprattutto quelli nuovi, e l’appartenenza al gruppo
sezione. All’interno della sezione eterogenea:
i bambini hanno la possibilità di socializzare sia con i coetanei che con bambini di altre
età;
vengono responsabilizzati i bambini più grandi favorendo una maggiore autonomia;
la mescolanza delle tre età diventa risorsa nella fase di inserimento dei piccoli.
Inoltre, dal punto di vista organizzativo questa soluzione permette il mantenimento del gruppo
sezione per tutto il triennio.
Le attività del pomeriggio e dal mese di novembre anche il mattino per tre giorni alla
settimana, vengono programmate, invece per gruppi omogenei. La scelta di lavorare per gruppi
omogenei è stata operata per andare incontro ai bisogni e alle potenzialità di ogni singolo
bambino, poiché in tal modo:
si fa più attenzione ai bisogni ed ai tempi specifici di ciascuna età;
si attuano percorsi e laboratori calibrati;
si permette ai bambini di ciascuna età, che sono suddivisi nelle sei sezioni eterogenee,
di conoscersi e fare amicizia;
si permette ai bambini di conoscere, collaborare e fidarsi non solo dell’insegnante di
sezione, ma di altre figure significative.
I NUMERI DEI BAMBINI E LE DIVERSE NAZIONALITA’
I bambini della scuola dell’infanzia iscritti attualmente all’a.s. 2015/16 sono in totale 141, così
suddivisi:
69 maschi e 72 femmine.
Le nazionalità presenti nella nostra scuola sono 4:
Bosnia 1 bambina, Italia 136 bambini, Romania 3 bambini e Russia 1 bambino.
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GIORNATA SCOLASTICA
Tempi Proposte Spazi
8 – 8.30 coglienza bambini 3 sezioni Accoglienza bambini
Gioco libero
3 sezioni
8.30 – 9
Accoglienza bambini
Gioco libero
5 sezioni
9 – 9.30 Attività di routines Attività di routine
(calendario, appello, angolo
della Conversazione, che
tempo fa, gioco collettivo e
canzoni)
sezione
9.30 – 9.45 Merenda e cura
personale
sezione
servizi igienici
9.45 -11.30 Attività educativo-
didattiche :
una volta alla settimana
progetto religione
una volta alla settimana
progetto in sezione
tre volte alla settimana
progetti per gruppi d’età
omogenea
sezione o salone
11,30 – 12 Preparazione al pranzo sezione
servizi igienici
12 - 12,45 Pranzo sezione
12,45 - 13 uscita intermedia ingresso della scuola
13 – 13,30 Gioco libero e organizzato giardino/salone
13.30 - 15 dormitorio Lavoro di intersezione per grandi/medi sezione Riposo per piccoli
Attività di
intersezione per i
Rossi (grandi) e gli
Arancioni (medi)
Cameretta
Sezioni e Saloni
15 – 15.30 Merenda e Gioco libero 4 sezioni
15,30 –16,00 Uscita 4sezioni Uscita 4 sezioni
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MODALITA’ DI GESTIONE
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
La nostra Scuola dell’Infanzia si è sviluppata come espressione di una comunità: insegnanti,
genitori, collaboratori si sono assunti l’impegno di soddisfare una esigenza primaria qual è
appunto l’educazione. La Scuola dell’infanzia ha quindi, lo scopo di far sì che ogni bambino
possa sviluppare la propria identità, autonomia, competenza e la propria responsabilità morale
e sociale. Questo percorso viene tracciato dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della
scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” (2012), indicazioni che definiscono
chiaramente le finalità specifiche della Scuola pubblica Italiana: offrire occasioni di
apprendimenti dei saperi e dei linguaggi culturali di base, stimolare strumenti di pensiero
necessari per apprendere a selezionare le informazioni, favorire l’autonomia di pensiero ed
orientare la propria didattica partendo da concreti bisogni formativi. Inoltre, la scuola
dell’infanzia Bettina Pasqualini include nel proprio percorso educativo le indicazioni date dal
Magistero della Chiesa Cattolica, in particolare dai documenti del Concilio Vaticano II e dai
documenti dell’Episcopato Italiano.
Proprio sulla base di tali principi ispiratori, la Scuola “Bettina Pasqualini” accoglie tutti i
bambini senza alcuna discriminazione, promuovendone l’integrazione e la crescita.
In modo particolare, come indicato nel documento Indicazioni 2012, la Scuola italiana sviluppa
la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle persone e
dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore
irrinunciabile.
LA PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE
Una Scuola moderna esige la capacità di programmare collegialmente
il proprio progetto educativo; e “collegialmente” significa che tutti
partecipano all’elaborazione di quel compito, con pari dignità: il
personale della Scuola, i genitori, la comunità che fa da habitat
all’istituzione scolastica.
Ai bambini (dai 3 ai 6 anni) è chiesto:
- di essere protagonisti dell’attività educativa per maturare l’identità, conquistare
l’autonomia, sviluppare le competenze e il senso della cittadinanza.
Ai genitori (primi responsabili dell’educazione dei figli) è chiesto:
- condivisione e collaborazione del Progetto Educativo nella sua proposta;
- partecipazione agli incontri formativi – organi collegiali;
- collaborazione nelle iniziative della scuola in uno spirito di dialogo costruttivo.
Ai docenti è chiesto:
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- la condivisione dei valori cristiani;
- la competenza professionale di tipo culturale, didattico e organizzativo, con attenzione
alla programmazione personale e collegiale;
- la collaborazione ed il dialogo;
Al personale non docente è chiesto:
- la condivisione dei valori cristiani
- competenza organizzativa per un ambiente funzionale;
- coscienza chiara che anche il pur semplice gesto ha valenza educativa;
- la collaborazione e il dialogo.
Al comitato di gestione sono richieste:
- la condivisione dei valori cristiani
- competenza organizzativa per un ambiente funzionale;
- coscienza chiara che anche il pur semplice gesto ha valenza educativa;
- la collaborazione e il dialogo.
RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
Le famiglie, che rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini, pur nella
loro diversità – perché molteplici sono gli ambienti di vita e i riferimenti, religiosi, etici,
comportamentali – sono sempre portatrici di risorse che possono essere valorizzate,
sostenute e condivise nella Scuola, per consentire di creare una rete solida di scambi e di
responsabilità comuni.
Il primo incontro con la Scuola e con le
Insegnanti, nonché l’esperienza scolastica dei
figli, aiutano i genitori a prendere più
chiaramente coscienza della responsabilità
educativa che è loro affidata. Essi sono così
stimolati a partecipare a un dialogo intorno alle
finalità della Scuola e agli orientamenti
educativi, per rendere forti i loro bambini e
attrezzarli per un futuro che non è facile da
prevedere e decifrare.
Tuttavia, per conseguire tali vantaggi educativi, la Scuola dell’Infanzia deve presentare alcune
condizioni di favore. Anzitutto essa deve avere un clima educativo, uno stile metodologico e
delle condizioni ambientali idonee a continuare e ad allargare l’esperienza familiare del
bambino; deve offrire un ambiente di maggior respiro, più articolato nella sua vita di comunità,
rispondente alle esigenze ed alle necessità espansive dei bambini.
La funzione quindi, della Scuola dell’Infanzia non è tanto quella di sostituirsi alla famiglia,
quanto quella di integrare il substrato educativo della famiglia completando un servizio di
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stimoli, di condizioni liberalizzanti e di orientamento formativo. La Scuola è, in questo senso,
un trait-d’union tra la famiglia e la società: è un ponte tra la casa del bambino e il mondo
esterno; è la categoria mediatrice tra ciò che il bambino è, nella sua realtà naturale e
“familiare”, e quello che può diventare attraverso tale esperienza di sperimentazione
personale e di vita comunitaria.
Attraverso tale esperienza, inoltre, il bambino si prepara, per processo naturale, alla
frequenza della Scuola Primaria.
Dopo i tre anni, infatti, il bambino anche se vive in un ambiente familiare ideale, sente il
bisogno di uscire, di incontrare altri bambini, di giocare in gruppo, di fare amicizie, e la Scuola
dell’Infanzia, bene organizzata, animata e orientata da spirito aperto, intelligenza e
ottimismo, riesce ad offrire il servizio desiderato, la condizione più valida per un sano ed
armonico sviluppo del bambino.
LE RELAZIONI CON LE FAMIGLIE
La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i
genitori; non solo nei momenti di crisi, ma nella costante costruzione di una relazione che
riconosca e rispetti i reciproci ruoli e che sia di supporto vicendevole nelle comuni finalità
educative.
La Scuola è un luogo di accoglienza, indicato per un’esperienza
educativa finalizzata, in cui bambini e genitori possano sentirsi
protagonisti di un progetto e di un cammino di crescita.
La Scuola è luogo di partecipazione e coinvolgimento. E’ indispensabile
che i genitori si sentano parte attiva della Scuola, partecipando alla
vita della stessa e ne siano corresponsabili.
La prima assemblea:
- Si svolge a settembre, nel momento in cui si svolge il Progetto Accoglienza;
- E’ il primo incontro formale tra la Scuola e le famiglie.
- Consente ai genitori di entrare in relazione con l’ambiente che ha accolto il bambino e con la
totalità delle persone che lavorano nella scuola.
L’ Assemblea di sezione:
- Si svolge una volta all’anno: a settembre;
- E’ un incontro importante di confronto e di relazione con tutti i genitori della sezione e con
l’insegnante di riferimento;
- E’ un incontro di condivisione e conoscenza rispetto al Progetto educativo della scuola;
- Vengono eletti i rappresentanti di sezione tra i genitori dei
bambini della sezione.
16
L’ Assemblea di gruppo:
- Si una volta all’anno: a novembre;
- E’ un incontro di condivisione e conoscenza rispetto ai Progetti proposti dalle insegnanti al
gruppo omogeneo dei bambini;
Il colloquio individuale:
- E’ il primo momento di conoscenza personale reciproca:
- I genitori ci raccontano la storia del loro bambino e ci parlano delle sue abitudini.
- I docenti trovano qui l’occasione per porsi in una relazione di ascolto e di accoglienza.
Per i bambini con situazioni di difficoltà e per coloro che provengono da altre culture,
oltre a questo colloquio iniziale, vengono programmati ulteriori momenti di scambio e
confronto con persone che sono impegnate a seguire il bambino o che possono
facilitare il dialogo tra Scuola e famiglia (specialisti, mediatori linguistici o culturali).
- I docenti ogni mese segnaleranno gli orari e le date per i colloqui individuali. La Scuola
consiglia di partecipare almeno due volte all’anno.
L’Assemblea di Aprile:
- Viene convocata l’assemblea generale entro il 30 aprile per l’approvazione del
bilancio definitivo viene illustrata la situazione generale dell’anno scolastico in
corso.
Momenti di approfondimento e condivisione di tematiche comuni
- Sono incontri di confronto e di approfondimento su tematiche particolari come il
distacco, il prendersi cura, le regole, il gioco, che vedono coinvolti i genitori ed
esperti esterni in un momento di riflessione e di partecipazione comune.
- Vengono organizzati dalla scuola in momenti serali, solitamente nel Salone
Arcobaleno.
Le Feste della Scuola:
- Le Feste della scuola a Natale e a Maggio sono un momento comunitario di vicinanza
e di festa per la comunità scolastica e tutte le famiglie.
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ORGANI COLLEGIALI
Gli Organi Collegiali presenti nella nostra Scuola, sono:
Assemblea generale – è costituita dai genitori delle bambine e dei bambini iscritti, dal
Comitato di gestione e dal personale docente e non docente. L’Assemblea viene convocata
dal Presidente di norma due volte in un anno e ogniqualvolta specifiche esigenze lo
richiedano. La riunione risulta valida, in prima convocazione se sono presenti la metà dei
genitori; in seconda convocazione qualsiasi sia il numero dei presenti.
Collegio dei docenti– è composto dal personale insegnante in servizio nella Scuola ed è
presieduto dalla Coordinatrice dell’attività didattica nominata dal gestore, a norma del
Dipartimento per i servizi nel territorio, prot. 25 dell’ 12 Gennaio 2002.
Il Collegio dei docenti:
- Cura la programmazione dell’azione educativa e dell’attività didattica.
- Formula proposte all’ente gestore, tramite la Coordinatrice, in ordine alla
formazione e alla composizione delle sezioni, agli orari e all’organizzazione della
Scuola, tenendo conto del regolamento interno.
- Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per
verificarne l’efficacia in rapporto agli obiettivi programmati.
- Esamina i casi di alunni che presentano particolari difficoltà di inserimento, allo
scopo di individuare le strategie più adeguate per una loro utile integrazione.
- D’intesa con l’ente gestore predispone il P.O.F. che viene reso pubblico tramite
affissione e consegnato alle famiglie in estratto (o completo su richiesta)
all’atto dell’iscrizione.
Il Collegio si riunisce di norma ogni due settimane, e ogniqualvolta specifiche esigenze lo
richiedano; la segretaria per la redazione dei verbali delle riunioni viene indicata dalla
Coordinatrice tra i docenti presenti all’incontro.
Consiglio di intersezione – è composto dai docenti in servizio nella Scuola e da due
genitori degli alunni per ogni sezione, scelti nelle rispettive Assemblee di classe, ed è
presieduto dalla Coordinatrice della Scuola che lo convoca. Si riunisce in ore non
coincidenti con l’orario di funzionamento della Scuola, di norma ogni tre mesi ed ha il
compito di formulare proposte in ordine ad iniziative innovative finalizzate all’ampliamento
dell’offerta formativa. Di ogni riunione viene redatto sintetico verbale.
Assemblea di sezione dei genitori – è formata dai genitori dei bambini di ciascuna
sezione. Essi designano due genitori rappresentanti di classe per il consiglio di
intersezione e collaborano con l’insegnante per la migliore soluzione di questioni e
proposte. Di ogni riunione viene redatto sintetico verbale.
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Collegio dei docenti di zona – può essere costituito dai Docenti in servizio tra le Scuole
che risultino collegate in rete nell’ambito dei Servizi territoriali di coordinamento
pedagogico e didattico organizzati dalla F.I.S.M. a livello provinciale ed è presieduto da
una Coordinatrice di rete, nominata dal Presidente provinciale F.I.S.M. Il Collegio si
riunisce di norma tre volte all’anno allo scopo di definire e verificare le linee comuni della
programmazione educativa e didattica e favorire lo scambio di esperienze tra Scuole
operanti nel territorio.
AVVENIMENTI E DATE IMPORTANTI DA RICORDARE
MESE AVVENIMENTO
SETTEMBRE 1° INCONTRO NUOVI ISCRITTI
spiegazione organizzazione e progetto educativo della scuola
SETTEMBRE ASSEMBLEA dei GENITORI
presentazione bilancio preventivo e illustrazione POF
SETTEMBRE Colloqui individuali con i genitori dei nuovi iscritti
SETTEMBRE RIUNIONI di SEZIONE
l’insegnante di sezione incontra i genitori della sezione, primo
confronto ed elezione rappresentanti di sezione
OTTOBRE S. MESSA DI INIZIO ANNO
OTTOBRE Colloqui individuali con le insegnanti di sezione
NOVEMBRE Consiglio di Intersezione
NOVEMBRE RIUNIONI di GRUPPO
Le insegnanti dei tre gruppi di intersezione incontrano i
genitori del gruppo per la spiegazione dei progetti
NOVEMBRE Colloqui individuali con le insegnanti di sezione
DICEMBRE SANTA LUCIA arrivano le caramelle ed i giochi per i
bambini
della scuola
DICEMBRE FESTA DI NATALE
Momento comunitario con bambini e famiglie
GENNAIO - FEBBRAIO ISCRIZIONI nuovi iscritti per l’anno scolastico successivo
GENNAIO - FEBBRAIO Colloqui individuali con le insegnanti di sezione
FEBBRAIO Consiglio di Intersezione
MARZO CARNEVALE
MARZO Colloqui individuali con le insegnanti di sezione
APRILE Assemblea generale - Approvazione bilancio definitivo
APRILE Colloqui individuali con le insegnanti di sezione
MAGGIO FESTA DEL BAMBINO
MAGGIO Progetto Continuità con Nido e Primaria
GIUGNO Conclusione anno scolastico
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PROGETTO EDUCATIVO
LE FINALITÀ SPECIFICHE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
La Scuola dell’Infanzia considera il bambino come persona, soggetto di diritti inalienabili ed
intende promuovere lo sviluppo attraverso la cura attenta di tutte le esigenze materiali e, più
ancora, psicologiche e spirituali. Essa, concretamente concorre alla formazione integrale della
personalità, impegnandosi a realizzare percorsi che consentano di sviluppare
l’ IDENTITA’, l’ AUTONOMIA, la COMPETENZA e la CITTADINANZA.
SVILUPPARE L’IDENTITÀ significa vivere serenamente la propria corporeità, stare bene e
sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti
come persona unica e irripetibile.
Vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno,
compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente a una comunità.
SVILUPPARE L’AUTONOMIA significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare
soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere adeguatamente sentimenti ed
emozioni; partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando opinioni, scelte e
comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più
consapevoli e responsabili.
SVILUPPARE LA COMPETENZA significa imparare a
riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione,
l’osservazione e l’esercizio al confronto; raccontare e
rievocare azioni e vissuti e tradurli in tracce personali
e condivise; sviluppare l’attitudine a fare domande,
riflettere, negoziare i significati.
SVILUPPARE IL SENSO DI CITTADINANZA porta a scoprire gli altri, i loro bisogni e la
necessità di gestire la vita quotidiana attraverso regole condivise; implica il dialogo,
l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento di diritti e doveri; significa
porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e
rispettoso dell’ambiente, degli altri e della natura.
Queste finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni
e di apprendimento, di elevata qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal
dialogo sociale ed educativo con la comunità.
I CAMPI DI ESPERIENZA
I campi di esperienza consentono di mettere al centro del progetto educativo le azioni, la
corporeità, la percezione, il corpo; ma non sono solo il luogo dell’operatività, perché le
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immagini, le parole, gli strumenti, gli artefatti culturali (che caratterizzano il sistema
simbolico-culturale di riferimento) lo rendono un contesto fortemente evocativo, che stimola i
bambini a dare significato, riorganizzare, rappresentare le proprie esperienze.
Ogni campo delinea una prima mappa di linguaggi, alfabeti, saperi, in forma di traguardi di
sviluppo, che poi troveranno una loro evoluzione nel passaggio alla scuola primaria.
o IL SE’ E L’ALTRO
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei
propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e sviluppa un senso di appartenenza.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti
degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con i bambini, si rende conto che esistono punti
di vista diversi e sa tenerne conto.
E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta e da’ spiegazioni del proprio
comportamento e del proprio punto di vista.
Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo
costruttivo e creativo con gli altri bambini.
Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di
comportamento e assumersi responsabilità.
o IL CORPO E IL MOVIMENTO
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino raggiunge una buona autonomia personale
nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa
che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le
differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di
cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova il piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di
destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri
giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno
della Scuola e all’aperto.
Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.
Esercita le potenzialità sensoriali, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le
diverse parti del corpo in stasi e in movimento.
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o IMMAGINI, SUONI, COLORI
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali,
cinematografici); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di
opere d’arte.
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del
corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e
drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e
sa utilizzare diverse tecniche espressive.
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in
relazione al progetto da realizzare.
E’ preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a
termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per
comunicare quanto realizzato.
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e
produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo
semplici sequenze sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare
i suoni percepiti e riprodurli.
Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per
comunicare e per esprimersi attraverso di esse.
o I DISCORSI E LE PAROLE
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e
arricchisce e precisa il proprio lessico.
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli
altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri
ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale,
utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse
attività.
Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura
di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il
linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole.
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Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei
diversi campi di esperienza.
Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità
linguistica e il linguaggio poetico.
E’ consapevole della propria lingua materna.
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso
la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
o LA CONOSCENZA DEL MONDO
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità, utilizza
semplici simboli per registrare, compie misurazioni mediante semplici strumenti.
Colloca correttamente nello spazio sè stesso, oggetti, persone; segue correttamente un
percorso sulla base di indicazioni verbali.
Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
Riferisce eventi nel passato recente dimostrando
consapevolezza della loro collocazione temporale; formula
correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro
immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali.
Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base
di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità.
Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi.
E’ curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e
azioni.
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.
SIGNIFICATO DELLA PRESENZA DELL’IRC
NELLA SCUOLA CATTOLICA
Sono almeno tre le motivazioni che giustificano la presenza dell’IRC (Insegnamento Religione
Cattolica) all’interno della proposta educativa offerta dalla Scuola cattolica:
1. Il valore che ha in sé la cultura religiosa;
2. Il fatto che la Religione Cattolica è parte essenziale della cultura del popolo italiano;
3. Il particolare tipo di Progetto educativo che, ispirandosi al Vangelo, esige
intrinsecamente un insegnamento specifico della Religione Cattolica.
Le prime due motivazioni, espressamente richiamate nell’Accordo di Revisione del Concordato
tra la Santa Sede e lo Stato Italiano, valgono per ogni tipo di Scuola; la terza vale in modo
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specifico per la Scuola Cattolica e fa comprendere perché l’IRC costituisce una “dimensione
particolarmente importante” del suo Progetto educativo.
Il richiamo delle motivazioni che giustificano la presenza dell’IRC nella Scuola Cattolica porta
a concludere che in tale Scuola è ragionevole chiedere che tutti coloro che la frequentano
“accettandone il Progetto educativo”, si avvalgano di questo insegnamento collocato, per la sua
valenza culturale, tra le attività didattiche/discipline previste per norma nel quadro orario
obbligatorio.
Pertanto, alla realizzazione di una proposta formativa che si fonda su un Progetto educativo
ispirato ai valori cristiani contribuiscono:
- ogni attività educativa e didattica, quindi la vita scolastica nel suo complesso, in quanto
ogni suo aspetto è vissuto e proposto nella prospettiva di una visione cristiana della
vita, della persona e dell’educazione;
- uno specifico e originale IRC, inteso come contenuto culturale che si inserisce
armonicamente nel quadro degli altri contenuti culturali ed educativi della Scuola;
- specifici “momenti celebrativi e formativi-spirituali che la Scuola può presentare” nel
regolare orario, previsto dalla Scuola stessa.
UNA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO
La scuola italiana ha come compito fondamentale lo sviluppo educativo in coerenza con i
principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture. La scuola deve
promuovere la piena integrazione, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica.
Dovrà essere fondamentale l’impegno della scuola nell’attenzione ai bambini con Bisogni
Educativi Speciali, facendo riferimento ad importanti Indicazioni e Documenti elaborati dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: quali “La via italiana per la scuola
interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri” del 2007, le “Linee guida per
l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 2009 e le “Linee guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 2011.
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
Alla Scuola dell’Infanzia si affacciano genitori che
provengono da altre nazioni e che costruiscono
progetti lunghi o brevi di vita per i loro figli nel nostro
Paese. Essi professano religioni diverse, si ispirano
spesso a modelli tradizionali di educazione, di ruoli
sociali e di genere appresi nei Paesi di origine ed
esprimono il bisogno di rinfrancare la propria identità
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in una cultura per loro nuova. La Scuola dell’Infanzia è per loro occasione di incontro con altri
genitori, per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. Ecco perché si ritiene
opportuno ricercare strategie che possano ridurre il disagio degli alunni inseriti.
Le finalità perseguite sono le seguenti:
. Supportare i processi di integrazione e di identità conseguenti all’immigrazione.
. Avviare all’acquisizione delle competenze linguistiche basilari e necessarie per la
comunicazione.
. Favorire momenti di socializzazione.
. Favorire l’incontro tra culture diverse.
Gli obiettivi e la metodologia per il loro conseguimento sono decisi a seconda delle esigenze
dell’utenza, rendendo operative le indicazioni fornite dal Miur attraverso il documento “La via
italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri”, ottobre 2007.
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DIVERSE ABILITA’ e
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Le famiglie dei bambini con disabilità chiedono sostegno alla Scuola per promuovere le risorse
dei loro figli, attraverso il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti
educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni
specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione.
Condizioni indispensabili per la stesura di un progetto mirato all’integrazione di alunni in
situazione di handicap sono:
La conoscenza della situazione dell’alunno attraverso la raccolta di tutte le indicazioni
e i dati necessari forniti dalla famiglia e dagli Enti socio-
sanitari.
L’individuazione delle capacità potenziali.
La ricerca di interventi diversificati che facciano
leva sulle potenzialità e abilità dell’alunno/a.
Le risorse professionali e strumentali della Scuola.
Le risorse e le opportunità presenti sul territorio.
Le strategie di insegnamento attuate da tutti i docenti
individualmente o collegialmente tenderanno al conseguimento delle seguenti finalità:
1. Favorire l’integrazione del/la bambino/a nel gruppo classe.
2. Potenziare le abilità individuate.
Gli obiettivi specifici, gli strumenti e la metodologia saranno concordate all’inizio dell’anno
scolastico dagli Insegnanti, dagli Specialisti e da tutti gli operatori esterni coinvolti
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nell’attività didattica. Il piano educativo individualizzato sarà soggetto a verifica sia in
itinere sia finale.
Per taluni casi particolari e complessi, in seguito a richiesta di equipe medica, la nostra Scuola
ha provveduto a far ripetere l’ultimo anno di Scuola, prima dell’invio alla Scuola Primaria.
Naturalmente l’anno aggiuntivo è stato utilizzato predisponendo un piano educativo individuale
con la compresenza di un insegnante di sostegno e si è cercato di lavorare in sinergia con la
famiglia e l’equipe medica che seguiva i bambini.
La Scuola per trovare le strategie adeguate e gli strumenti più idonei farà riferimento alle
“Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”, emanato nel 2009.
Inoltre, nel panorama scolastico attuale vengono definiti anche quei bambini con difficoltà non
catalogabili nel panorama della patologia o della disabilità, collocati in un quadro di “difficoltà
di apprendimento”, come, secondo Cornoldi, “qualsiasi difficoltà riscontrata dall’alunno
durante il suo percorso scolastico”. In questa definizione viene fatto esplicito riferimento al
bisogno di individualizzare l’offerta formativa, aggiungendo risorse e adattando le attività di
insegnamento-apprendimento.
LE STRATEGIE DIDATTICHE
La nostra Scuola dell’Infanzia si propone come contesto di relazione, di cura, di
apprendimento, nel quale i bambini si sentano ascoltati ,accolti e stimolati.
COME? LO STILE EDUCATIVO
Lo stile educativo è fondato sull’osservazione e sull’ascolto, sulla progettualità
elaborata collegialmente, sull’intervento indiretto e di regia. L’insegnante crea situazioni
ludiche cariche di valenze educative; alterna le attività del gruppo allargato con quelle in
piccoli gruppi o svolte singolarmente dai bambini; invita a raccontare -portare- a scuola le
proprie esperienze così da poterle condividere con gli altri e per trovare nuovi spunti di
riflessione sulla progettazione; propone piccole ricerche di carattere osservativo e
“sperimentale”.
- La documentazione, come processo che produce tracce, memoria e riflessione, che rende
visibili le modalità e i percorsi di formazione e che permette di valutare i progressi
dell’apprendimento individuale e di gruppo.
- Con il gioco: un vero laboratorio di intelligenza, in cui i bambini si esprimono, raccontano,
scelgono e sperimentano. Il gioco è anche un
importante momento di osservazione per le
insegnanti, perché grazie a questi momenti
“liberi” si entra in contatto con il mondo del
bambino stesso e si può capire come un bambino si
organizza, se preferisce giocare solo, con un
compagno o in gruppo, quali giochi predilige e
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come li usa. Le iniziative dei bambini possono e devono fornire spunti per riflettere sulla
nostra azione educativa.
- Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte
dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di
ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi
ed errori permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e
sistematizzare gli apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e
formalizzazione.
CON COSA? L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Le insegnanti si preoccupano di strutturare lo spazio scuola nel quale è possibile per il bambino
giocare, esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, capire, crescere con sicurezza e nella
tranquillità, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.
L’ambiente è organizzato in modo che ogni bambino si senta riconosciuto, sostenuto e
valorizzato: il bambino con competenze forti, il bambino la cui famiglia viene da lontano, il
bambino con fragilità e difficoltà, il bambino con bisogni educativi specifici, il bambino con
diverse abilità. In ogni sezione sono presenti angoli predisposti : per la lettura, per le attività
di routine –saluto, per i giochi di ruolo, per la creatività, per la convivialità.
MATERIALI
Nella nostra scuola, a disposizione di insegnanti e bambini, ci sono materiali di vario genere
per le diverse attività:
- per le attività motorie: bastoni, clavette, ceppi, corde, blocchi e cono in materiale plastico,
palle ginniche, assi di equilibrio, materassini, stoffe varie, teli grandi;
- per le attività espressive, creative, artistiche: carta, cartoncini, carta da collage e crespa,
colori a cera, a dita, pennarelli, matite, spugne, ecc.
- per il gioco libero: giochi strutturati, di percezione, sensoriali, incastri, schema corporeo,
puzzle in legno, morbidi e in cartone, ecc.
- Per le attività musicali e teatrali: tamburelli, cembali, piattelli, pianole, un teatrino con
burattini in pezza
LE ATTIVITA’
IMPORTANZA DELLE ROUTINE (tutto l’anno scolastico)
Pur non rientrando in un progetto specifico vengono quotidianamente svolte nella scuola alcune
attività di routine alle quali attribuiamo un valore particolare.
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La ricorrenza regolare delle routine costituisce una sorta di orologio vivente, dà forma al
tempo e per questo risultano rassicuranti per i bambini. Le routine, offrono molte occasioni ai
bambini e alle insegnanti, per esplorare, ragionare, progettare.
Le routine della nostra giornata sono:
attività del saluto e del calendario in sezione;
preparazione al pranzo;
pranzo;
preparazione per la nanna (per i bambini di 3 anni);
gioco libero dopo il pranzo e preparazione per l’attività pomeridiana (per i bambini di 4
e 5 anni);
merenda;
saluto prima di andare a casa.
PROGETTO SICUREZZA (tutto l’anno scolastico)
In applicazione alla legge 81/2008 sulla sicurezza sul posto di lavoro, vengono proposte
attività particolari relative alle emergenze (incendio, terremoto).
Sono previste almeno tre prove di evacuazione durante l’anno scolastico.
I PROGETTI
PROGETTO ACCOGLIENZA
“AIUTATEMI A DIVENTARE GRANDE” (settembre-ottobre)
MOTIVAZIONE
I primi giorni di scuola rappresentano un momento molto delicato sia per i bambini che per i
loro genitori.
Compito della scuola è fare il possibile perché l’esperienza di questo primo periodo venga
vissuta in modo positivo, affinché il momento del distacco avvenga in maniera serena.
Per conseguire questo obiettivo risulta fondamentale il tessuto di relazioni che il bambino
riesce a stabilire con i compagni, le insegnanti e tutto il personale scolastico. Pertanto, le
attività svolte all’inizio dell’anno saranno mirate al raggiungimento di questo scopo: creare un
clima di familiarità, amicizia e gioia all’interno della Sezione e con gli altri bambini della scuola.
La scuola dell’infanzia rappresenta, per la maggior parte dei bambini, la prima esperienza di
separazione dalla famiglia e l’inserimento nella società. Per questo è stato pensato un percorso
di accoglienza e ambientamento durante il quale il bambino si senta amato e rispettato sia nei
propri sentimenti sia nel modo di esprimerli.
Nel primo periodo abbiamo scelto il libro “lacrime che volano via” proprio perché , nel rispetto
delle emozioni dei bambini e delle bambine nei primi giorni di scuola, sappiamo che le lacrime
saranno presenti, e non ci spaventiamo per questo, ma le accettiamo, le coccoliamo le facciamo
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divertire in modo che poi serenamente se ne possano volare via per lasciare spazio alla
curiosità e al vivere con sicurezza il nuovo ambiente scuola.
Il secondo libro scelto è “I tre piccoli gufi”, un libro che mira a rassicurare i bambini e le
bambine che la mamma torna sempre. Questo libro è utile anche per i bambini che già
frequentano la scuola che hanno questa consapevolezza e si sentono grandi per poter
rassicurare i bambini le bambine più piccini.
Il terzo libro scelto è “amico ragnolo” perché, dopo aver lasciato volar via le lacrime e aver
interiorizzato che la mamma torna, i bambini e le bambine scoprono che nella scuola si possono
allacciare relazioni significative con i pari.
PROGETTO DI RELIGIONE
“1, 2, 3... Vieni in braccio a me! Gesù e i bambini - Marco 10,13-16
” (tutto l’anno scolastico)
MOTIVAZIONE Pensiamo che qualsiasi attività o progetto da proporre ai
bambini, debba partire dai suoi bisogni: sentirsi amato,
accolto, accettato, “contenuto” fisicamente e
affettivamente.
I bambini hanno bisogno degli altri e del loro amore, ma
anche dell’amore di Dio e della sua parola.
Attraverso questo progetto vogliamo far cogliere al
bambino che Gesù li ama, è presente sempre e accoglie tutti, senza pregiudizi o distinzioni.
Partendo dalla centralità del bambino, le parole chiave secondo noi più significative sono:
accoglienza, amore, cura.
La parola accettazione rispecchia il messaggio evangelico di questo brano: a quel tempo i
bambini non suscitavano sentimenti di tenerezza come accade ai giorni nostri ma Gesù,
incurante di tutto e tutti, prende i bambini a sé e li benedice.
Accoglienza è la parola chiave che motiva le nostre scelte nel proporre questo progetto ai
bambini: sapere che qualcuno li ama in maniera incondizionata, dà loro fiducia e aumenta la
propria sicurezza.
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GRUPPI DI INTERSEZIONE
GRUPPO GIALLI E VERDI (BAMBINI DI 3 ANNI)
“MANI PER FARE” (da novembre a maggio)
MOTIVAZIONE:
Fra i 3 e i 6 anni l’apprendimento passa attraverso
l’esperienza: si impara facendo, ed è proprio mediante le
diverse azioni che si sviluppano e si potenziano molte capacità (attenzione concentrazione,
osservazione, confronto, riflessione..) che sono alla base della crescita personale e culturale
di ciascuno. Toccare significa entrare in stretta relazione con l’ambiente che ci circonda: la
mano accarezza, soppesa, stringe, riconosce. Percepire la consistenza il calore, l’umidità di un
m,ateriale ci permette di costruire un linguaggio tattile che arricchisce l’esperienza di
conoscenza. Sulla base di tutto ciò si è pensato di proporre ai bambini di 3 anni un
LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE inteso come spazio nel quale, attraverso il gioco con
vari materiali (terra, farina, acqua..) e la RELAZIONE con i coetanei, possano sperimentare e
sperimentarsi.
GRUPPO ARANCIONI (BAMBINI DI 4 ANNI)
“GIOCARE CON LE EMOZIONI” (da novembre a maggio)
Gli aspetti emotivi e relazionali sono fondamentali
perché un bambino cresca in modo armonioso e
completo. La nostra esperienza ci insegna che
riconoscere le nostre emozioni (paura, rabbia,
tristezza, gioia, ecc.) e comprendere i nostri
pensieri ci aiuta a vivere meglio con noi stessi e
con gli altri.
Accompagneremo il bambino alla scoperta delle
emozioni e alla consapevolezza di sé attraverso il
piacere di esprimersi, crearsi e sperimentarsi in
situazioni di gioco e di scoperta.
L’azione didattica si soffermerà in
particolarmente su ciò che il bambino prova in una
precisa circostanza, per aiutarlo ad analizzare le diverse emozioni e sensazioni percepite
fisicamente e dar loro un nome.
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Dare un nome a ciò che sta avvenendo in lui lo aiuterà poi, non solo a conoscere le emozioni ma
a riconoscerle successivamente, in sé stesso e negli altri, in un allenamento che durerà tutta
la vita.
“OGGI CUCINO IO” (da novembre a maggio)
Cucinare è un’ attività molto stimolante dal punto di vista cognitivo, perché ricca di spunti di
osservazione ed esperienze che sono alla base
della comprensione dei concetti base della
fisica, della chimica, della matematica...
Inoltre, lo stimolo del “cucinare insieme”
fornisce importanti opportunità di relazione e
di socializzazione, facilita l’accettazione, la
comprensione ed il superamento dei propri
limiti, avvicina il bambino ad apprezzare la
possibilità di accettare l’aiuto di adulti e dei
compagni, e di provare per questo gratitudine.
Il cibo e la cucina possono diventare occasioni
speciali per mettere in gioco azioni educative in grado di stimolare lo sviluppo psico-fisico del
bambino, la sua autonomia, la sua crescita e il suo bagaglio culturale. Saper usare le mani vuol
dire saper creare fisicamente qualcosa, vuol dire “saper fare”, l’ abilità nelle dita si costruisce
lentamente, ma deve essere stimolata e incentivata.
GRUPPO GRANDI (BAMBINI DI 5 ANNI)
“VOLTA LA CARTA E..” (da ottobre a maggio)
MOTIVAZIONE
La lettura di un libro induce nel bambino un accrescimento
della creatività, della fantasia, delle competenze logiche
ed emotive, tutto ciò avviene in un ambiente rilassante
che permette di costruire relazioni di fiducia tra chi
legge e chi ascolta e tra gli ascoltatori stessi.
Il percorso seguirà tre tappe:
ascolto di storie;
rielaborazione delle storie e di ciò che ho provato;
inventiamo una storia.
Attraverso la lettura, inoltre i bambini attivano una competenza fonologica , requisito
fondamentale per il successivo apprendimento della lettura e della scrittura.
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“BIRIBOLLA E MASSIMO MISSILE” (da ottobre a maggio)
MOTIVAZIONE
“ ..se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio
capisco..” fare scienze nella Scuola dell’infanzia aiuta il
bambino a capire e spiegarsi il modo che lo circonda
attraverso la sua esplorazione.
Partendo da un input dato da noi insegnanti
solleciteremo i bambini ad una attiva partecipazione. Il
ruolo dell’insegnante sarà quello di guida, non darà
risposte “preconfezionate”, metterà i bimbi nella condizione di non fermarsi solo a ciò che
percepiscono con i sensi e ad andare oltre attraverso operazioni intellettuali (descrizione,
confronto, classificazione,sperimentazione,quantificazione…) e operazioni logiche (di
equivalenza, identità e corrispondenze)
“ANDIAMO IN PRIMA” (5 anni)
MOTIVAZIONE
Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, è un
momento molto delicato attorno al quale si vivono fantasie,
interrogativi e timori. Attraverso la continuità aiutiamo i bambini
ad affrontare i sentimenti di preoccupazione e li rassicuriamo
circa i cambiamenti che li aspettano.
La scuola deve essere intesa come un servizio “continuo”, che offre un percorso formativo
completo; i docenti dei due ordini , hanno il compito di accompagnare e di prendersi cura dei
bambini, organizzando momenti di passaggio ben definiti e riconoscibili.
La programmazione del Progetto verrà preparata dai docenti della scuola che accompagna e
dalla scuola che accoglie.
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AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
“PROGETTO PSICOMOTRICITA’”
(gruppi omogenei da novembre grandi e medi; da gennaio per i piccoli)
L’attività psicomotoria si fonda sulla relazione attraverso il corpo e il movimento, utilizzando
come strumento privilegiato il gioco.
Essa è uno stimolo, un’esperienza, un’occasione in cui azione,
pensiero, emotività si attivano e si integrano, attraverso
motivazioni e desideri strettamente collegati al gioco, al
piacere di fare, alla fantasia, alla
creatività.
“PROGETTO GRAFOMOTRICITA’”
(gruppi omogenei da novembre grandi e medi; da gennaio per i piccoli)
La Grafomotricità può essere definita come la
“Psicomotricità applicata all’atto dello scrivere”.
La grafomotricità è una funzione che permette di tracciare
un messaggio di qualsiasi tipo in uno spazio determinato
grazie ai movimenti combinati del braccio e della mano in
stretta connessione con la
globalità del corpo, primo luogo
di espressione della vita
emotiva, cognitiva e di relazione.
Attraverso esperienze grafomotorie ed esercizi specifici di
scrittura spontanea si vuole aiutare il bambino ad organizzare,
coordinare, precisare e consolidare la propria attività grafica e
affermare le proprie competenze e la propria identità.
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ALLEGATI Lo statuto
Il regolamento scolastico dell’anno 2015-2016