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1 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE P ER IL LAZIO I STITUTO DI I STRUZIONE SUPERIORE “AUGUSTO RIGHI Via Berlino, 2 – 03043 Cassino (Fr) – : 0776 22.173 – 21.733 fax: 0776 32.53.42 s[email protected] [email protected] C.F. 81003230604 Indirizzi: Manutenzione ed Assistenza Tecnica - Produzioni Industriali - Servizi Socio-Sanitari Sede associata - Liceo Artistico - Via G. Marconi, 47 - Cassino :0776 22790 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2013/14

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2013/14...studentesse, di quelle dei genitori, delle risorse umane e materiali di cui dispone, e si propone di raggiungere, attraverso tutte le

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M INISTERO DELL’I STRUZIONE DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

I STITUTO DI I STRUZIONE SUPERIORE “A UGUSTO RIGHI ”

Via Berlino, 2 – 03043 Cassino (Fr) – �: 0776 22.173 – 21.733 fax: 0776 32.53.42

[email protected] [email protected] C.F. 81003230604

Indirizzi: Manutenzione ed Assistenza Tecnica - Produzioni

Industriali - Servizi Socio-Sanitari

Sede associata - Liceo Artistico - Via G. Marconi, 47 - Cassino

�:0776 22790

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

A.S. 2013/14

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INDICE INTRODUZIONE ………………………………………………………………………. pag 2 Che cos’è il POF A chi si rivolge Modalità e tempi Consultazione CARTA D’IDENTITA’ ………………………………………………………………….. pag 3 Finalità dell’ I.I.S. “A.Righi Finalità generali della scuola Finalità legate ai valori civili Finalità culturali Finalità professionali Finalità professionali specifiche Scuola e territorio ……………………………………………………………………… pag 5 Area organizzativa …………………………………………………………………….. pag 6 Orario delle lezioni Sedi ……………………………………………………………………………………… pag 7 Orario apertura dell’istituto Risorse materiali Regolamento d’uso dei laboratori e delle aule speciali ……………………………. pag 8 Orario di ricevimento Calendario scolastico ………………………………………………………………….. pag 9 L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO ……………………………………………... pag 10 Organigramma dell’istituto Collegio docenti Consiglio d’istituto Giunta esecutiva ……………………………………………………………………….. pag 11 Alta Direzione Responsabilità della direzione ……………………………………………………….. pag 12 Responsabile sicurezza Responsabile area amministrativa I dipartimenti pag 13 Consigli di classe Coordinatori del consiglio di classe ………………………………………………….. pag 14 Organigramma …………………………………………………………………………. pag 15 Coordinatori di classe …………………………………………………………………. pag 16

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ATTIVITA’ DIDATTICA ………………………………………………………………... pag 17 Organizzazione in trimestre e pentamestre Obiettivi trasversali La programmazione …………………………………………………………………… pag 18 Programmazione per assi culturali Programmazione per Dipartimenti disciplinari Programmazione dei consigli di classe ……………………………………………… pag 20 Svolgimento dell’attività didattica La verifica e la valutazione ……………………………………………………………. pag 21 Griglia di valutazione ………………………………………………………………….. pag 22 Attività di recupero alla fine del primo trimestre ……………………………………. pag 23 Attività di recupero alla fine dell’anno scolastico e modalità di gestione degli scrutini finali

Valutazione finale e criteri per l’ammissione alla classe successiva Criteri per l’attribuzione del credito scolastico e formativa ………………………… pag 24 OFFERTA FORMATIVA ………………………………………………………………. pag 26 Indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica ……………………………………… pag 27 Indirizzo Produzioni Industriale ………………………………………………………. pag 29 Indirizzo Servizi Socio Sanitari ……………………………………………………….. pag 31 LICEO ARTISTICO ……………………………………………………………………. pag 33 Indirizzo Arti Figurative ………………………………………………………………... pag 34 Indirizzo Architettura Ambientale …………………………………………………….. pag 35 Indirizzo Grafica ……………………………………………………………………….. pag 36 GLI STUDENTI,SOGGETTO PRIVILEGIATO ……………………………………… pag 37 Accoglienza Orientamento Integrazione scolastica di alunni con bisogni educativi speciali ………………….. pag 38 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) Studenti diversamente abili Studenti con disturbo specifico di apprendimento (DSA) Studenti con disturbi evolutivi specifici e/o con svantaggio Sportello psicologico …………………………………………………………………... pag 39

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Educazione alla salute Istruzione domiciliare ………………………………………………………………….. pag 39 Attività sportiva Visite d’istruzione e scambi culturali Alternanza Scuola-Lavoro Ampliamento dell’offerta formativa Progetti ………………………………………………………………………………….. pag 41 Commissioni ……………………………………………………………………………. pag 42 Allegato 1 ……………………………………………………………………………….. pag 43

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INTRODUZIONE

Che cos’è il POF Il Piano dell’Offerta Formativa (in breve: il POF) è il documento base che definisce l’identità culturale della Scuola, traccia le linee-guida della didattica e presenta corsi e attività della scuola, oltre a indicare principi di funzionamento e diritti-doveri per i diversi soggetti. In sostanza, il POF definisce:

• principi e compiti della scuola • finalità e obiettivi dell’attività educativa • linee guida e conseguenti scelte didattiche • strumenti e modalità di attuazione a breve - medio termine

A chi si rivolge Il POF riguarda tutti i soggetti della comunità scolastica ed è il riferimento di base che qualifica l’offerta didattica. Esso si rivolge pertanto alle famiglie e ai ragazzi che:

• sono alle prese con la scelta della Scuola Superiore • frequentano già il nostro istituto • frequentano un’altra scuola superiore e sono interessati ad un cambiamento di

percorso • personale Docente dell’Istituto • personale non docente • istituzioni presenti sul territorio

Modalità e tempi Il POF è uno strumento dinamico, aggiornato nel tempo sulla base delle valutazioni dei risultati conseguiti,dei problemi aperti, delle nuove esigenze; i diversi soggetti coinvolti nella rilevazione del gradimento,attraverso diversi strumenti sono: studenti dell’Istituto e loro famiglie, genitori di studenti di 3a Media nelle scuole appartenenti al bacino d’utenza (Cassino e circondario), nonché Docenti dell’Istituto e personale ATA. Il piano è sottoposto ad una “revisione generale” triennale o con maggiore frequenza in funzione delle esigenze e dei riscontri ottenuti. Esso viene inoltre aggiornato su indicazioni del Collegio Docenti o del Consiglio d’Istituto. Consultazione Il POF viene reso disponibile attraverso i canali più opportuni, tenuto conto anche della pluralità dell’utenza interessata. Esso è quindi disponibile:

• sul sito Internet dell’Istituto d’Istruzione Superiore (www.ipiarighi.it ) • in formato stampato per la consultazione presso la segreteria

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CARTA D’IDENTITA’

L’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato “A. Righi” nasce, come scuola autonoma, l’1/10/1966 con 156 iscritti, avviando, così l’istruzione professionale a Cassino. La scuola è intitolata al Prof. Augusto Righi (1850/1921) che, laureato in ingegneria, dedicò molti anni della sua vita all’insegnamento e allo studio della fisica e dell’elettromagnetismo, divenendo il degno successore di Hertz nello studio delle oscillazioni elettromagnetiche. I suoi lavori risultarono fondamentali per la formazione di G. Marconi, che condusse le sue prime ricerche nel laboratorio di Righi. L’intitolazione, consona a questo tipo di scuola che, avviata con i soli corsi di meccanica ed elettromeccanica, successivamente è stata indirizzata alle specializzazioni di elettronica ed elettrotecnica. La rispondenza con il mondo del lavoro, la facilità di impiego dei giovani subito dopo il diploma hanno accresciuto il suo prestigio e, di anno in anno, hanno fatto lievitare il numero delle iscrizioni. Nel 1992, l’introduzione del “Progetto ’92” ha permesso una riqualificazione dell’istruzione professionale che, arricchita di un ampio curricolo di insegnamenti di base, ha permesso una diversa connotazione articolata in tre indirizzi di specializzazione:

• Manutenzione e assistenza tecnica Elettrico ed elettronico – Meccanico • Produzioni industriali e artigianali (Abbigliamento e Moda) • Servizi Socio-Sanitari.

Infine, nel 2011, per effetto del dimensionamento scolastico, si è aggiunta la sede del Liceo Artistico di Cassino dando luogo all’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Righi”. Il numero degli alunni nell’anno scolastico 2013/14 è di 645 unità con un impiego di risorse di personale tra docenti e non docenti di oltre 130 persone. A seguito della riforma della scuola secondaria superiore si perde se non su richiesta la possibilità di conseguire la qualifica, pertanto il percorso risulta quinquennale e si accede direttamente all’Esame di Stato, che con l’acquisizione del titolo consente l’accesso a tutte le facoltà universitarie. Sempre in virtù delle modifiche apportate dalla Riforma dell’Istruzione Superiore l’area professionalizzante viene sostituita dalle Attività di Alternanza Scuola-Lavoro che prevede un monte ore obbligatorio da espletare presso aziende o con attività formative distribuite sul quarto e quinto anno di corso.

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FINALITA’ DELL’I.I.S. “A. RIGHI”

L’I.I.S. “A.Righi” di Cassino è una scuola che offre un’ampia formazione tramite una vasta gamma di indirizzi : Manutenzione e assistenza tecnica, Produzione industriale , Servizi socio sanitari, Liceo Artistico. Essa tiene conto delle finalità proprie dell’istruzione, della realtà del territorio in cui opera e dell’evoluzione del mondo del lavoro, dei bisogni e delle aspettative degli studenti e delle studentesse, di quelle dei genitori, delle risorse umane e materiali di cui dispone, e si propone di raggiungere, attraverso tutte le attività inserite in questo Piano dell’Offerta Formativa, le finalità, gli obiettivi trasversali legati ai valori civili, culturali e professionali di seguito riportati:

Finalità generali della Scuola: • Fornire percorsi didattici individualizzati • Porre attenzione alle differenze e alle attitudini personali degli studenti e della

studentesse e ai bisogni formativi degli alunni • Aumentare gli standard dei risultati scolastici • Innalzare il tasso di successo scolastico • Essere luogo di socializzazione • Fornire formazione e professionalità

Finalità legate ai valori civili: • Favorire la formazione dell’identità personale dello studente • Ampliare la dimensione civile e sociale della sua persona • Riconoscere e praticare la parità dei diritti e dei doveri tra uomini e donne • Saper considerare la diversità di ideologie e di opinioni un’occasione per un

confronto • Riconoscere il diritto alla diversità etnica, religiosa e culturale • Saper accettare la presenza del disabile nella comunità scolastica, collaborando per

la sua integrazione nella scuola, nella società • Conoscere il proprio corpo e rispettarlo • Conoscere l’ambiente circostante e muoversi in esso con autonomia • Saper apprezzare i valori dell’amicizia e della vita relazionale • Saper cogliere il valore della legalità intesa come rispetto del diritto • Saper valutare e auto valutarsi con senso critico

Finalità culturali • Saper utilizzare la lingua parlata, scritta e trasmessa per entrare in rapporto con gli

altri • Comprendere i messaggi e saper comunicare utilizzando la lingua straniera • Conoscere il linguaggio tecnico ed informatico • Maturare capacità logico-deduttive ed induttive • Saper lavorare autonomamente ed in gruppo • Conoscere e comprendere fatti e fenomeni collocati nel tempo e nello spazio

Finalità professionali

• Affrontare le innovazioni del mondo produttivo • Riconoscere le sollecitazioni provenienti dal territorio

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• Acquisire versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento • Raggiungere una capacità di orientamento di fronte a problemi nuovi • Approfondire le conoscenze dell’area artistico-visuale e progettuale

Finalità professionali specifiche

Ogni indirizzo di studio presente nella nostra scuola persegue suoi obiettivi specifici, descritti nella apposita sezione del POF dedicata agli indirizzi di Studio Ogni Consiglio di classe adeguerà le finalità ai bisogni specifici della realtà-classe tenendo presente i risultati dell’analisi delle situazioni di partenza della classe. Scuola territorio L’area territoriale è caratterizzata da una forte presenza della cultura industriale metalmeccanica e, nonostante il processo di terziarizzazione, il fulcro dell’economia locale resta l’industria. Peso rilevante tendono ad avere, dopo la crisi delle maggiori aziende presenti sul territorio, le medie e piccole imprese cresciute all’ombra delle grandi aziende, ma che hanno saputo diversificarsi nella produzione. Elevato è anche il livello di tecnologia e di automazione utilizzato in quasi tutte le aziende del territorio, pertanto forte è la richiesta di riqualificazione e formazione mirata. L’Istituto ha da sempre avviato l’acquisizione di nuove tecnologie e il loro uso ai fini didattici, rinnovando,compatibilmente con le risorse a disposizione, le apparecchiature dei laboratori. L’Istituto ha strette collaborazioni con diverse aziende del territorio che ospitano gli studenti per esperienze di alternanza scuola-lavoro. Attualmente l’I.I.S. “A. Righi” è in rete con alcune scuole di og ni ordine e grado del Territorio . Le scuole in rete, grazie a un protocollo d’Intesa, condividono una serie di obiettivi, azioni, metodologie didattiche e verifiche relativi alla finalità generale del successo formativo. Lo scopo principale è consentire scambi di informazioni per potenziare la comunicazione didattica tra i docenti dei due gradi di scuola; confrontarsi sugli “standard” d’uscita della Scuola Media Statale e sui “pre-requisiti” disciplinari della scuola superiore; attivare iniziative idonee a riorientare studenti in difficoltà. Sul tema dell’Orientamento in ingresso l’Istituto è intervenuto creando dei “Laboratori” che possano fungere da ponte tra scuola media inferiore e biennio della secondaria superiore (Laboratorio Ponte).

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AREA ORGANIZATIVA ORARIO DELLE LEZIONI Le ore di lezione sono ridotte secondo le indicazioni della C.M. 243/79 per le esigenze di trasporto degli studenti. La riduzione riguarda la seconda, quinta e sesta ora. L’orario delle lezioni è il seguente:

1^ ora 08:20 – 09:10 2^ ora 09:10 – 10:10 3^ ora 10:10 – 11:10 4^ ora 11:10 – 12:10 5^ ora 12:10 – 13:10 6^ ora 13:10 – 13:50

L’orario del Liceo Artistico è articolato come segue:

1^ ora 08:20 – 09:10 2^ ora 09:10 – 10:00 3^ ora 10:00 – 10:50 4^ ora 10:50 – 11:40 5^ ora 11:40 – 12:30 6^ ora 12:30 – 13:20

Il martedì completa l’orario come segue:

7^ ora 13:40 – 14:30 8^ ora 14:30 – 15:20 9^ ora 15:20 – 16:10

10^ ora 16:10 – 17:00

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SEDI L’Istituto comprende tre plessi; la sede Centrale di Via Berlino dove sono attivati gli indirizzi Manutenzione e Assistenza Tecnica , Operatore Elettrico, Operatore Elettronico, Operatore per Telecomunicazioni e Servizi Sociali. Nella sede si Via San Pasquale è attivato l’indirizzo Produzioni Industriale- Settore Abbigliamento e Moda. Nella sede associata del Liceo Artistico di Via Marconi sono attivati gli indirizzi di Grafica , Arti Figurative e Architettura Ambientale.

ORARIO DI APERTURA DELL’ISTITUTO L’istituto è aperto tutti i giorni dalle 7,45 sino alle 14,00. Il Martedì dalle ore 7,45 alle ore 17,00. RISORSE MATERIALI Le strutture sono sufficientemente capienti ed adatte per lo svolgimento della normale attività didattica e per l’attuazione di progetti e tecniche didattiche comuni per le attività integrative. La scuola ha una dotazione notevole di laboratori ed aule speciali dislocati nel modo seguente: Sede Centrale

• Bibliomediateca; • Laboratorio di Officina Elettrica per le classi Prima; • Laboratorio di Officina Elettrica per le classi Seconde; • Laboratorio di Misure per le classi Prime;

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• Laboratorio di Misure per le classi Seconde; • Laboratorio di Esercitazioni Pratiche per le classi Terze Operatore Elettrico; • Laboratorio di Esercitazioni Pratiche per le classi Terze Operatore Elettronico e Terze

Operatore Telecomunicazioni; • Laboratorio di Misure per le classi Terze, Quarte, Quinte T.I. Elettriche; • Laboratorio di Sistemi e Controlli per le classi Terze, Quarte, Quinte T.I. Elettriche; • Laboratorio di Elettronica per le classi Terze, quarte, Quinte T.I. Elettroniche; • Laboratorio di Telecomunicazioni; • Laboratorio di Fisica; • Aula Multimediale; • Laboratorio CIC; • Auditorium; • Palestra; • Bar interno.

Sede di Via San Pasquale

• Biblioteca; • Laboratorio di Informatica; • Laboratorio di Modellistica e Confezioni; • Aula Disegno; • Laboratorio CIC; • Bar interno.

Sede del Liceo Artistico

• Biblioteca; • Aula CIC; • Laboratorio di informatica; • Laboratorio di Grafica; • Laboratorio Artistica; • Palestra; • Sala Espositiva.

REGOLAMENTO D’USO DEI LABORATORI E DELLE AULE SPECI ALI Ogni laboratorio è affidato, all’inizio dell’anno scolastico, ad un docente responsabile. I docenti che per le loro lezioni intendono usufruire dei laboratori e delle aule speciali sono tenuti al rispetto delle norme di sicurezza (D.L.626/96). Qualora si verificassero problemi o mal funzionamento di apparecchiature o strumenti, i docenti ne danno comunicazione al responsabile dell’Ufficio Tecnico. Per l’accesso ai laboratori è richiesta la prenotazione e la corretta compilazione del registro. ORARIO DI RICEVIMENTO Presidenza Il Dirigente Scolastico riceve nei seguenti giorni Lunedì,Mercoledì e Giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Per problemi particolarmente gravi è preferibile appuntamento. Docenti Ricevono i genitori:

• ogni quindici giorni, nell’ora stabilita dopo l’avvio dell’orario definitivo;

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• in incontri collegiali tre volte l’anno. Segreteria didattica, amministrativa e ufficio pers onale Apertura al pubblico esterno, alunni e genitori: Martedì, Giovedì e Sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Martedì dalle ore 14,30 alle ore 17,00. CALENDARIO SCOLASTICO Inizio delle lezioni l’11/9/2013, termine lezioni 7/6/2014. Il Consiglio d’istituto, su proposta del Collegio dei Docenti, visto il calendario scolastico della Regione Lazio per l’anno scolastico 2013/2014, ha deliberato la sospensione delle attività didattiche nel seguente giorno: 22/3/2014.

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L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO L’I.I.S. “A. Righi” possiede un’organizzazione interna che, sulla base della normativa vigente, delle competenze e dei ruoli cui sono attribuite specifiche funzioni, ordina le risorse umane e professionali disponibili in: • Organi deliberativi e consultivi • Aree • Settori operativi

secondo l’organigramma di seguito riportato. Esso viene aggiornato quando necessario ed è reso noto, insieme alle linee guida della Politica per la Qualità che esprime, a tutti i membri dell’Istituto tramite affissione agli Albi Collegio dei Docenti

Il Collegio dei Docenti é un organismo costituito dal personale insegnante a tempo determinato e indeterminato compreso il Dirigente Scolastico. Il Collegio dei Docenti si caratterizza per una pluralità di competenze, che hanno incidenza soprattutto sul piano didattico-educativo; è l’organo supremo che delibera in materia di funzionamento didattico dell’Istituto nel rispetto di: Obiettivi generali del sistema istruzione, Libertà di insegnamento, Libertà di scelta delle famiglie, Diritto alla istruzione (Art.7 D.L. 297/94). In sede di Collegio dei Docenti, vengono illustrate, discusse ed approvate le azioni educative da attivare, inquadrate al più alto livello strategico nel Processo di progettazione curricolare, che si concretizzano nella programmazione educativa . I poteri che la Legge attribuisce al Collegio dei Docenti possono sinteticamente distinguersi in: deliberanti, di propulsione, di proposta di verifica e valutazione, di indagine. Inoltre il Collegio ha particolari poteri elettivi, partecipando alla formazione di altri organi collegiali e, nell'ambito dell'esercizio delle prerogative di auto-organizzazione, poteri di designazione per l'eventuale formazione di commissioni e gruppi di lavoro ai quali affidare compiti istruttori. Consiglio di Istituto

Il Consiglio di circolo o di Istituto esercita la propria sfera d'azione per quanto attiene la programmazione della vita e dell'attività della scuola. La sua sfera di competenza, pur essendo chiaramente distinta e delimitata, non può prescindere da quella del Collegio dei Docenti, ma trova costante occasione di contatto e riferimento. Il Consiglio di Istituto esercita in prevalenza attribuzioni amministrative in relazione alla gestione economica finanziaria dell'istituzione scolastica. L'impiego dei mezzi finanziari, sulla base delle effettive disponibilità, qualifica le scelte gestionali del Consiglio. Spetta al Consiglio di Istituto l'adozione del Regolamento interno. Il Consiglio di Istituto è composto da 19 membri, così suddivisi: n. 8 rappresentanti del personale docente; n. 4 rappresentanti dei genitori degli alunni; n. 4 rappresentanti degli studenti; n. 2 rappresentante del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario; il Dirigente Scolastico (membro di diritto).

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Giunta esecutiva

Prepara i lavori del Consiglio di Istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso, e cura l’esecuzione delle relative delibere. La giunta esecutiva vede la presenza di due membri di diritto: il Dirigente Scolastico e il responsabile dell’area amministrativa; la presidenza è egualmente riservata al capo d'Istituto, al quale è riconosciuta esplicitamente la rappresentanza dell'Istituto. Alta Direzione

Il Dirigente Scolastico assicura la gestione unitaria dell'I.I.S. “Augusto Righi”, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio al più alto livello strategico. La persona del Capo d'Istituto ha rilevanza esterna, in quanto trattasi di un organo uninominale, attivo, in grado di instaurare rapporti, oltre che con il personale dipendente dall'Amministrazione, con terzi estranei all'Amministrazione stessa. Il Dirigente Scolastico, per la rilevanza sul piano didattico che tale figura riveste e per la necessaria funzione di promozione e coordinamento che la Legge stessa gli assegna rispetto ai compiti didattico-educativi della scuola, è membro effettivo e presiede le riunioni degli organi consultivi e deliberativi dell’Istituto. L’Alta Direzione ha la rappresentanza legale dell'Istituto e, agendo, mette in condizione di agire l'istituzione scolastica stessa, costituendo, nei rapporti con terzi, diritti alla riscossione e obblighi di pagamento. E' compito dell'Alta Direzione stilare ogni anno il Piano annuale delle Attività, che è disponibile sul sito dell'istituto. In caso di assenza o impedimento del Dirigente Scolastico, la funzioni di Alta Dirigenza e relative responsabilità sono assunte dal vicario (cfr. art.7 del D.Lvo n. 297 del 16 aprile 1994). L’attribuzione degli incarichi di responsabilità delle aree (eccezion fatta per l’area amministrativa) e dei settori riportati in organigramma sono effettuate dal DS. Rientra nella responsabilità della AD la formazione del personale. È responsabilità dell’alta Direzione predisporre la lista del personale impiegato nelle attività legate all’Accreditamento regionale , compresa la nomina dei responsabili di area. Il DS è responsabile del mantenimento dei livelli a cquisiti sulle prestazioni dell’Istituto e del loro continuo miglioramento. Il DS, secondo quanto previsto dal D. Lvo del n. 626 del 19 settembre 1994, organizza il servizio di prevenzione e protezione; a tale scopo, previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nomina il responsabile del servizio di prevenzione e protezione in base al possesso di attitudini e capacità adeguate. Il DS fornisce al servizio di prevenzione e protezione informazioni in merito a: la natura dei rischi; l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e protettive; i dati del registro degli infortuni e delle malattie professionali; le prescrizioni di vigilanza. Il Capo di Istituto, su istanza del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, fornisce tutte le informazioni e la documentazione richiesta. In particolare la funzione direttiva e le connesse responsabilità sono specificate dai seguenti dispositivi: D.Lvo del 16 aprile 1994, n.297, Parte III, Titolo I, Capo I, art.396 CCNL del 4 agosto 1995, Titolo III, Capo II, Sezione I, artt.32, 33

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Responsabilità della direzione La direzione si identifica nei responsabili delle quattro aree strategiche individuate e definite nell’organigramma. Le responsabilità della Direzione si esplicano nel rispetto delle direttive di massima impartite e dagli obiettivi assegnati dall’Alta Direzione come definito nelle responsabilità di ciascuna area. Ogni area tiene sotto continuo controllo l’evoluzione dei processi interni ed esterni di propria competenza allo scopo di evidenziare le problematiche e suggerire all’AD le azioni correttive e preventive da intraprendere. Responsabile Sicurezza

È responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali. Il RS individua e valuta i fattori di rischio. Individua le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale. Redige una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; elabora le procedure di sicurezza per le varie attività; propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; indice almeno una volta all’anno una riunione in materia di tutela della salute e di sicurezza a cui partecipano il DS ed il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza per definire i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute e per rendere nota la valutazione dei rischi durante il lavoro. Fornisce ai lavoratori le informazioni di cui all' art. 21 del D. Lvo n. 626/94. In particolare, il RS è responsabile del Progetto per l’uso accettabile, relativo alla gestione delle informazioni presso la segreteria della scuola. Responsabile area amministrativa

L’area amministrativa è l’area nella quale sono definite le funzioni di supporto per permettere l’erogazione del servizio attraverso la redazione di atti amministrativi. Responsabile dell’area è il Direttore Generale dei Servizi Amministrativi (denominato in seguito Responsabile Amministrativo) di cui le particolari funzioni direttive sono esplicitate dal CCNL del 4 agosto 1995,Titolo III, Capo II, Sezione III, art.51. Il Responsabile Amministrativo coadiuva l’Alta Direzione e sovrintende, con autonomia operativa, nell'ambito delle direttive di massima impartite e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi ed ai servizi generali dell'istituzione scolastica, coordinando il relativo personale. Il Responsabile Amministrativo organizza i servizi di tipo amministrativo, contabile, di ragioneria, di economato,che assumono nei casi previsti rilevanza anche esterna ed è primo responsabile del funzionamento degli stessi. Il Responsabile Amministrativo coadiuva il “personale ATA” come specificato dal CCNL del 4 agosto 1995, Titolo III, Capo II, Sezione IV, art.51 e quindi il settore biblioteca ed il settore laboratori. Il Responsabile Amministrativo è responsabile delle attività dei collaboratori scolastici e quindi della sorveglianza degli allievi nelle aule, nei laboratori, nelle officine e negli spazi comuni in occasione di momentanea assenza degli insegnanti, della pulizia dei locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze. Il Responsabile Amministrativo è anche responsabile del referente di segreteria per l'Accreditamento regionale,del quale effettua la nomina formale.

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I Dipartimenti I Dipartimenti sono articolazioni disciplinari (“materie”) permanenti del Collegio dei Docenti, istituite da questo nell’esercizio dei propri poteri di auto-organizzazione per assicurare l'esercizio organico ed integrato delle proprie funzioni. Ai dipartimenti sono attribuiti compiti concernenti aree di materie omogenee e/o affini. Essi, nell’ambito del Processo di Progettazione curricolare, sono titolari della Programmazione didattica , gestiscono le condizioni di flessibilità e di modularità metodologica e garantiscono il raggiungimento per ciascuna disciplina degli standard approvati in sede di Collegio dei Docenti, con la valutazione dei risultati didattici ottenuti e la promozione di azioni di miglioramento, secondo mappe di competenza. In particolare i Dipartimenti: • Decidono la programmazione didattica annuale sulla base delle indicazioni del Ministero e per assi culturali; • Propongono le attività di aggiornamento; • Propongono le attività didattiche non curriculari attinenti l’area disciplinare propria; • Propongono l’adozione dei libri di testo e l’acquisto dei sussidi didattici; • Stabiliscono gli obiettivi delle discipline per ogni classe; • Stabiliscono i contenuti comuni, anche in vista delle inevitabili fusioni di classi, di passaggi di alunni, per rendere omogenee le decisioni finali dei Consigli di classe nella valutazione degli alunni; • Definiscono gli strumenti di valutazione paralleli, la tipologia e il numero delle prove, le modalità e i tempi di correzione e di classificazione delle medesime; • I criteri di valutazione omogenei, compresa la scala dei voti da 1 a 10; • L’uso dei sussidi didattici, dei laboratori e dei libri di testo; • Le attività e i progetti integrativi dell’attività didattica. L'incarico di Coordinatore Responsabile del Dipartimento viene conferito dalla Alta Direzione su indicazione degli insegnanti rappresentanti il dipartimento stesso. Il Coordinatore Responsabile di dipartimento svolge essenzialmente compiti di propulsione, coordinamento, direzione, controllo e vigilanza. In particolare: • Convoca le riunioni fissate dal Collegio dei Docenti e/o richieste dai componenti del Dipartimento; • Predispone il materiale e la documentazione necessari; • Organizza il “tutoring” dei docenti supplenti e dei docenti nell’anno di straordinariato; • Organizza attività e strumenti di documentazione scientifica; • Raccoglie le richieste di acquisto di materiale, concordando con i componenti del dipartimento, le priorità d’acquisto. Consigli di classe

Ogni Consiglio di Classe realizza la “programmazione della classe” , intesa come il coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari sulla base degli obiettivi stabiliti in sede di Collegio dei Docenti, che trova applicazione nella nel Piano di lavoro annuale predisposto da ciascun docente. La “programmazione della classe” si articola nei seguenti punti: • Stabilire gli obiettivi formativi in termini di livelli di competenze attesi • Coordinare verifiche e valutazioni (art.5 D.L. 297/94) • Stabilire la programmazione specifica della classe (piano di lavoro annuale) • Verificare e valutare apprendimenti e comportamenti (griglie di osservazione e

valutazione)

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• Porre in atto quanto deliberato dal Collegio dei Docenti. • Coordinare verifiche e valutazioni. (Art. 5 D.L. 297/94) Inoltre, il Consiglio di Classe: • propone al Collegio dei Docenti in ordine alla azione educativa, didattica e di

sperimentazione; • agevola ed estende i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni; • attua la valutazione periodica e finale degli alunni; • esprime parere sui provvedimenti disciplinari a carico degli alunni I Coordinatori del Consiglio di classe

Il Coordinatore del Consiglio di classe è individuato e nominato dal Dirigente scolastico tra i membri del Consiglio e svolge le seguenti funzioni: 1. Presiede, in assenza del DS, le riunioni del Consiglio di Classe e provvede alla

verbalizzazione; 2. Consegna alle famiglie le comunicazioni didattico – disciplinari (“pagellini”: 1° trimestre

e 2° pentamestre); 3. Raccoglie le indicazioni fornite dei colleghi per individuare e migliorare la condotta e/o

il profitto degli allievi e tiene i contatti con l’Alta Direzione e con la famiglia; 4. Convoca il Consiglio di Classe, su proposta di uno o più docenti, allo scopo di

affrontare gli eventuali problemi emersi; 5. Informa, tramite il DS, il Consiglio d’Istituto di eventuali interventi di assistenza

scolastica, di cui è venuto a conoscenza; 6. Coordina la somministrazione delle prove di ingresso nelle classi prime; 7. Raccoglie i dati necessari alla compilazione del documento di accompagnamento delle

classi quinte per l’Esame di Stato. N.B. Il Coordinatore del Consiglio classe rimane in carica fino alla nomina dei nuovi

coordinatori per l’anno scolastico seguente.

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ORGANIGRAMMA

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COORDINATORI DI CLASSE

CLASSE COORDINATORI 1° A M.A.T. Palombo R. 2° A M.A.T. D’Ermo L. 1° B M.A.T. Pelagalli E. 2° B M.A.T. Scappaticci B. 2° C M.A.T. Zarrelli M. 3° A M.A.T. Iorio C. 3° B M.A.T. Elia E. 4° A M.A.T. Giannini V. 4° B M.A.T. Franzese F. 4° C M.A.T. Ceccacci T. 5° A E.L.. Piccone A. 5° A E.N. Pacitto M. 5° B E.N. Iafrate M.C. 1° A S.S. Savelli M.L. 2° A S.S. Petrilli G 3° A S.S. Russo G. 4° A T.S.S. Capoccia A.R. 4° B T.S.S. Scardamaglia F. 5° A T.S.S. Chirico R. 5° B T.S.S. Grillo M. 5° C T.S.S. Vanacore A.M. 1° A P.I. Visocchi L. 1° B P.I. Di Nallo M. 2° A P.I. Caramia R. 3° A P.T.S. D’Alessandro R. 4° A P.T.S. Saltarelli P. 5° A T.A.M.. Leonetti A.M. 1° A ART Murro T-. 2° A ART Mancini A.N. 1° B ART Truppa A. R. 2° B ART Gambirossi D. 3° A FIG Celotto E. 3° B GR/ARCH Meta L.. 4° A GR/FIG Celucci S.. 5° A CAT Albanese E. 5° B RES Pessia K.

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L’ATTIVITÀ DIDATTICA Organizzazione in trimestre e pentamestre

Il Collegio dei Docenti del 1 settembre 2013 ha deliberato di dividere, per la valutazione, l’anno scolastico in 2 periodi: trimestre e pentamestre. La suddivisione del periodo delle lezioni in trimestre e pentamestre assegna un tempo più lungo al 2° periodo al fine di permettere: • l’eventuale organizzazione dei corsi di recupero per gli alunni in difficoltà già nel

mese di gennaio, • un tempo maggiore per la valutazione di fine anno. I momenti di valutazione sono previsti nei seguenti periodi, con segnalazione dei casi gravi alle famiglie interessate, in occasione dei Consigli di Classe che si terranno nei mesi di: • novembre per un primo confronto tra docenti ed effettuare la programmazione del

Consiglio stesso e dedurre informazioni per la programmazione personale dei docenti; con individuazione degli alunni insufficienti;

• dicembre con le operazioni relative allo scrutinio del 1° trimestre (scheda di valutazione);

• marzo con la produzione dei “pagellini”; • giugno con le operazioni di scrutinio del 2° pentamestre. I colloqui con le famiglie si terranno nei mesi di dicembre e marzo per la comunicazione dei risultati intermedi. Per il 1° trimestre gli scrutini si terranno entro il 20 dicembre. Il 2° pentamestre avrà inizio il 7 gennaio e si concluderà il 7 giugno. Obiettivi trasversali

Con l’innalzamento dell’obbligo dell’istruzione (legge 296/2006), il Ministero della Pubblica Istruzione, recependo la raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre 2006, ha definito i saperi e le competenze (articolati in conoscenze e abilità) previsti dai curricoli relativi ai cinque degli istituti di istruzione secondaria superiore. I saperi e le competenze sono suddivisi in quattro gruppi detti assi culturali (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale) e devono essere posti alla base della costruzione di percorsi di apprendimento per l’acquisizione delle competenze chiave.(Tab.1). Tali competenze chiave costituiscono le fondamenta per un processo di apprendimento permanente anche nell’ottica della futura vita lavorativa. Le competenze chiave indicate dalla Raccomandazione sono: comunicazione nella madre lingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica, competenze di base in scienza e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale. Esse si articolano in conoscenze e abilità sia specifiche di una data disciplina, sia trasversali a più discipline. Nell’ottica di favorire il pieno sviluppo della persona, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale per la formazione del cittadino, il Collegio dei docenti ha quindi individuato gli obiettivi formativi trasversali, sulla base delle indicazioni generali del Ministero della Pubblica Istruzione e di obiettivi autonomamente definiti.

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Detti obiettivi saranno perseguiti da tutti i docenti nella loro attività didattica, indipendentemente dalla disciplina specifica di insegnamento. All’interno di tale insieme, il Consiglio di classe seleziona gli obiettivi trasversali che i docenti inseriscono nella propria programmazione individuale. La valutazione di tali obiettivi viene effettuata dal Consiglio di classe in occasione degli scrutini alla fine del 1° trimestre e del 2° pentamestre. La Programmazione

La programmazione educativa ha come fine la realizzazione della personalità di ogni studente, la formazione della persona e del cittadino . Essa pone perciò in relazione i contenuti specifici delle singole discipline con i bisogni, gli interessi ed i processi di apprendimento degli allievi. L’attività didattica curricolare è suddivisa in 4 fasi fondamentali: Fase 1: Programmazione disciplinare • Programmazione per Assi culturali • Programmazione per dipartimenti disciplinari • Programmazione dei consigli di classe • Programmazione individuale del docente Fase 2: Svolgimento dell’attività didattica Fase 3: Verifica e valutazione dell’andamento didat tico-disciplinare Fase 4: Interventi di recupero e approfondimento Gli obiettivi formativi perseguiti attraverso l’azione didattica possono essere distinti in obiettivi specifici di disciplina ed obiettivi comuni a più discipline (trasversali). Questi ultimi vengono definiti all’inizio dell’anno scolastico per essere inseriti nella programmazione didattica. Programmazione per Assi culturali

I docenti si riuniscono per Assi culturali ad inizio anno scolastico per: • la programmazione comune in cui sono definiti gli obiettivi interdisciplinari d’indirizzo, le attività extracurricolari e le attività con l’esterno (stage, gite d’istruzione, servizi per privati); • l’eventuale riprogettazione dell’indirizzo. All’inizio del secondo quadrimestre è previsto un secondo incontro per valutare i risultati raggiunti e per definire le prove di competenze per le classi seconde in particolare. Alla fine dell’anno scolastico è previsto un eventuale ultimo incontro per valutare le problematiche emerse nel corso dell’anno scolastico legate alle specializzazioni, elaborare nuove proposte per la predisposizione del POF relativo all’anno scolastico successivo e proporre criteri relativi alla ripartizione del fondo comune destinato alle specializzazioni. Programmazione per Dipartimenti disciplinari

I Dipartimenti disciplinari si riuniscono ad inizio anno scolastico per concordare collegialmente, in base ai programmi ministeriali, la programmazione comune in cui si definiscono: • finalità generali della disciplina; • conoscenze e competenze comuni da conseguire; • standard minimi di accettabilità delle conoscenze e delle competenze; • strumenti di verifica e di valutazione comuni;

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• attività integrative curricolari e interdisciplinari. Tabella 1

COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI

Asse dei linguaggi LIVELLI

lingua italiana: • padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire

l’interazione comunicativa verbale in vari contesti

• leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo

• produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

lingua straniera: • Utilizzare la lingua Inglese per i principali scopi comunicativi ed operativi

altri linguaggi: • utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio

artistico e letterario

• utilizzare e produrre testi multimediali

Asse matematico

• utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica

• confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni

• individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi

• analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

Asse scientifico-tecnologico

• osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità

• analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza

• essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate

Asse storico-sociale

• comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali

• collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente

• riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio

I Dipartimenti disciplinari si riuniscono poi nel mese di febbraio per controllare l’andamento della programmazione e per stabilire eventuali prove comuni per classi parallele. Infine, i Dipartimenti si riuniscono nuovamente nel mese di maggio per verificare se la

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programmazione stabilita ad inizio anno è risultata adeguata, per controllare i risultati delle eventuali prove comuni e per la scelta dei libri di testo. Programmazione dei Consigli di Classe

Nella composizione ristretta al Dirigente Scolastico e ai docenti, il Consiglio di classe raccoglie le diagnosi dei singoli insegnanti, le proposte dei Dipartimenti disciplinari, dei rappresentanti dei genitori e degli alunni per la definizione di un piano di interventi con priorità, azioni, strumenti e modalità di verifica. Tale programmazione comprende: • la definizione degli obiettivi trasversali e dei criteri di valutazione degli stessi; • il piano di azione per soddisfare il fabbisogno formativo della classe; • le strategie per la promozione delle competenze articolate in conoscenze, e abilità. Nelle riunioni allargate ai rappresentanti dei genitori e degli alunni, il Consiglio di classe, ha il compito di: • formulare proposte al Collegio dei docenti in ordine all'azione educativa e didattica

e a iniziative di sperimentazione; • formulare proposte ai docenti della classe, quando esse riguardino esclusivamente

l'attività da svolgere nella classe e non richiedano, per la loro attuazione, autorizzazioni da parte di altri organi;

• promuovere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Programmazione disciplinare individuale

La programmazione disciplinare individuale si esplicita nel piano di lavoro del docente. Si tratta di uno strumento flessibile ed integrabile “in itinere”, sia per iniziativa del singolo docente sia per intervento del Consiglio di classe. Nella propria programmazione il docente tiene conto: • della situazione di ingresso della classe (analisi dei prerequisiti). A tal fine, all’inizio

dell’anno scolastico, (a discrezione dell’insegnante), agli studenti vengono somministrati i “test di ingresso” con lo scopo di individuare il livello di partenza della classe, evidenziare eventuali lacune e progettare gli interventi didattici più appropriati.

• dei programmi ministeriali, della programmazione per Dipartimenti disciplinari, della programmazione e degli obiettivi trasversali definiti dal Consiglio di classe in linea con la politica della Qualità e del miglioramento continuo dell’offerta formativa seguita dall’Istituto, per la stesura del piano di lavoro individuale.

I contenuti sono organizzati in nuclei tematici definiti moduli, composti da più unità didattiche, caratterizzati da obiettivi propri della disciplina, suddivisi in conoscenze, abilità/capacità. Nel suo piano di lavoro il docente definisce: • finalità, obiettivi, strategie, metodologie, strumenti di verifica e valutazione; • conoscenze e competenze da conseguire nella disciplina All’inizio dell’anno

scolastico il docente comunica alla classe il suo piano di lavoro individuale. Svolgimento dell’attività didattica

Ogni docente struttura la sua attività didattica tenendo conto del contesto in cui si trova ad operare ed avvalendosi delle strategie didattiche e di recupero che ritiene utili a facilitare un apprendimento efficace e duraturo nel tempo. Ogni docente promuove inoltre il raggiungimento degli obiettivi trasversali, comportamentali e cognitivi che determinano la crescita della persona considerata nella sua totalità.

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La Verifica e la Valutazione Il sistema di verifica-valutazione non serve soltanto ad accertare l’apprendimento dei singoli studenti, ma anche a conoscere, per migliorare, il processo di insegname nto-apprendimento, anche attraverso la modifica della propria programmazione (flessibilità della programmazione). La valutazione infatti non riguarda esclusivamente lo studente, ma costituisce un feedback per il docente che, attraverso di essa, cerca di individuare le eventuali difficoltà degli studenti e predispone strategie di recupero e piani di intervento differenziati. Le verifiche sono strettamente legate agli obiettivi della programmazione e realizzate in modo da poter accertare quali competenze l'alunno sia stato in grado di raggiungere. A tal fine si utilizzano diversi strumenti di verifica, dalle prove strutturate all’osservazione sistematica dei comportamenti. Nel “piano di lavoro” redatto da ciascun docente all’inizio dell’anno scolastico sono indicate: • la tipologia degli strumenti che si intende utilizzare per verificare le singole

conoscenze e abilità acquisite dallo studente durante il percorso didattico; • il numero minimo di prove per ogni tipologia (scritto, orale, pratico, grafico) per

ciascun quadrimestre. In linea generale, è previsto un congruo numero di prove scritte ed orali per quadrimestre. Le prove scritte vengono consegnate agli alunni entro 15 giorni dal loro svolgimento; la valutazione delle verifiche orali è comunicata agli alunni subito dopo la verifica.

Sono oggetto di verifica e valutazione anche gli obiettivi trasversali. Le prove orali e scritte permettono di verificare il raggiungimento di obiettivi cognitivi quali la conoscenza e comprensione dei concetti, le abilità di analisi, applicazione, rielaborazione e sintesi. Per le prove scritte possono essere utilizzati quesiti di tipo V/F (vero/falso), questionari a risposta multipla o prove più articolate quali temi, analisi del testo, articoli di giornale, problemi, saggi, relazioni. Le verifiche orali sono un valido strumento per la valutazione dei processi cognitivi più elevati ed abituano lo studente al colloquio e all’affinamento delle capacità espressive. Per le classi quinte, in preparazione all'esame di Stato, i Consigli di classe programmano, oltre ad esercitazioni per la prima e la seconda prova, alcune esercitazioni sulla terza prova scritta pluridisciplinare. Alla verifica è strettamente connessa la valutazione che si distingue in: • Valutazione diagnostica , che rileva la situazione di partenza; • Valutazione formativa , che si effettua in itinere e fornisce informazioni sul

processo di apprendimento di ogni studente; • Valutazione sommativa , che si effettua su uno o più moduli. La valutazione finale considera tutto il percorso formativo dello studente e tiene conto della valutazione diagnostica, formativa e sommativa. La valutazione si basa sulla trasparenza (legge 114/93): lo studente è infatti portato a conoscenza dei criteri e delle modalità di valutazione al fine di favorire l’acquisizione della capacità di autovalutazione (consapevolezza del livello raggiunto rispetto a obiettivi prefissati). Anche al fine di uniformare i criteri di valutazione tra i vari docenti, è stata elaborata una griglia di corrispondenza tra gli indicatori ed i descrittori della valutazione, con il voto espresso in decimi, fissando come indicatori le conoscenze e le competenze, Griglia di valutazione , (Tab.2) Inoltre, nella valutazione, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministro della Pubblica Istruzione, si tiene conto anche del voto di condotta.

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Griglia di valutazione Tabella 2

Voto Conoscenze Competenze Abilità

2 – 3 Nessuna conoscenza o poche pochissime conoscenze.

Non riesce ad applicare le sue conoscenze e commette gravi errori.

Non è in grado di effettuare alcuna analisi e di sintetizzare le conoscenze.

4

Frammentarie e non sempre corrette nei contenuti.

Riesce ad applicare le conoscenze in compiti semplici, ma commette errori anche gravi nell’esecuzione.

Effettua analisi e sintesi solo parziali ed imprecise. Sollecitato e guidato effettua valutazioni non approfondite.

5

Superficiali e non del tutto complete.

Commette qualche errore non grave nell’esecuzione di compiti piuttosto semplici.

Effettua analisi e sintesi ma non complete ed approfondite. Guidato e sollecitato sintetizza le conoscenze acquisite e sulla loro base effettua semplici valutazioni.

6

Adeguate ma non approfondite.

Applica le conoscenze acquisite ed esegue compiti semplici senza fare errori.

Effettua analisi e sintesi adeguate, ma non approfondite, guidato e sollecitato riesce ad effettuare valutazioni anche più accettabili.

7

Complete ed approfondite.

Esegue compiti complessi e sa applicare i contenuti e le procedure, ma commette qualche errore non grave.

Effettua analisi e sintesi complesse ed approfondite con qualche incertezza, se guidato. Effettua valutazioni autonome parziali e per lo più approfondite.

8

Complete, approfondite e con capacità di valutazione.

Esegue compiti complessi e sa applicare contenuti e procedure-

Effettua analisi e sintesi abbastanza complesse ed approfondite. Valuta autonomamente.

9 – 10

Complete, approfondite, rielaborate ed arricchite da considerazioni originali desunte dalla propria esperienza.

Esegue compiti complessi, le conoscenze e le procedure in nuovi contesti.

Coglie gli elementi di un insieme, stabilisce relazioni, organizza autonomamente le conoscenze e le procedure acquisite. Effettua valutazioni autonome, complete, approfondite e personali.

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Attività di recupero alla fine del primo trimestre Tutti i docenti effettueranno entro il termine del 1° trimestre il recupero in itinere per permettere agli alunni in difficoltà di colmare le lacune evidenziate nella prima parte dell’anno scolastico. Nelle ultime due settimane di Gennaio 2014 , ,tutti i docenti dovranno fermare lo svolgimento del programma e destinare le ore curricolari previste ad attività di recupero. Al termine dell’attività sarà somministrata obbligatoriamente una verifica , per valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati per il primo quadrimestre e non raggiunti dall’alunno. Le prove di verifica dovranno tenersi, per tutte le materie nelle quali gli studenti avranno riportato valutazioni insufficienti. La prova di verifica finale di ogni attività di recupero verrà predisposta e valutata dal docente.

Attività di recupero alla fine dell’anno scolastico e modalità di gestione degli scrutini finali I corsi di recupero e le verifiche finali per gli alunni con sospensione del giudizio si terranno nel periodo giugno-luglio 2014. Le modalità delle attività di recupero alla fine dell’anno scolastico saranno definite nel Collegio dei Docenti di maggio. Lo scorso anno scolastico, si è proceduto secondo il seguente schema: A giugno, viene data una comunicazione a tutte le famiglie per la partecipazione ai corsi di recupero organizzati dalla scuola. Nei primi giorni di giugno si sono svolti gli scrutini finali per definire gli alunni: • promossi; • non promossi; • con sospensione del giudizio. Nei giorni successivi è stata inviata una comunicazione scritta alle famiglie degli studenti in caso di non promozione o sospensione del giudizio. Nelle ultime settimane di giugno e prime settimane di luglio si sono svolte le attività di recupero per gli studenti con sospensione di giudizio. Nei primi giorni di settembre si sono svolte le verifiche (esami) del recupero delle insufficienze per gli alunni con la sospensione del giudizio. Per il biennio, la verifica e la valutazione delle attività di recupero sono riferite alle conoscenze ricostruite ed alle abilità conseguite, tenendo presenti anche i progressi evidenziati complessivamente dall’alunno e l’impegno profuso dallo stesso. Per il triennio saranno valutate le effettive conoscenze e competenze acquisite. Essenziale comunque per affrontare positivamente le difficoltà incontrate nel corso del primo quadrimestre resta l’impegno dell’alunno nello studio individuale e di auto-formazione , senza il quale nessuna attività di recupero potrà avere successo, né potranno essere superate le difficoltà. Si ricorda inoltre che lo stesso istituto della ripetenza (bocciatura) è mirato ed utile al recupero delle competenze non acquisite durante tutto l’anno scolastico. Valutazione finale e criteri per l’ammissione alla classe successiva Nella valutazione finale, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministro della Pubblica Istruzione, si tiene conto del voto di condotta, della partecipazione, dell’impegn o, del metodo di studio e del profitto raggiunto dallo studente durante tutto l’anno scolastico. Non ci si limita pertanto alla valutazione del bagaglio cognitivo, ma si valuta l'intera

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personalità dell’alunno ed i progressi che egli è stato in grado di compiere rispetto ai livelli di partenza. La normativa vigente prevede che, nel caso in cui lo studente dovesse superare i 50 giorni di assenza al termine dell’anno scolastico, lo stesso non venga ammesso alla classe successiva Inoltre per le classi quinte , condizione necessaria per l’ammissione all’esame di stato è la votazione almeno sufficiente (6) in tutte le discipline, compresa la condotta. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico e formativo Per il corrente anno scolastico 2013-2014, in merito all’attribuzione del punteggio per il credito scolastico per le classi quinte, continuano ad applicarsi le disposizioni vigenti (legge n. 1/2007 e DM n. 42 del 22 maggio 2007). Il punteggio relativo al credito scolastico sarà definito tenendo conto della media dei voti, secondo le bande di oscillazione previste dal Ministero della Pubblica Istruzione. La valutazione del comportamento concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente ed incide sulla determinazione del credito scolastico. Gli alunni, a partire dalla classe terza, devono consegnare la documentazione utile all’attribuzione del credito formativo in Segreteria entro la data del 15 maggio . Il Consiglio di Classe, nello scrutinio finale, valuta l’idoneità della documentazione presentata dai singoli allievi ai fini dell’attribuzione del credito formativo e scolastico. Credito Scolastico (classi 3a e 4a) In merito all’attribuzione del credito scolastico all’interno della fascia di oscillazione, si rimanda alle decisioni che saranno prese dal Collegio dei Docenti del mese di maggio. Le tabelle per l’attribuzione del punteggio sono le seguenti:

TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)

CREDITO SCOLASTICO ∗∗∗∗ Candidati interni

Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5 6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6 7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7 8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9

∗ NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5).

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TABELLA B (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)

CREDITO SCOLASTICO ∗∗∗∗∗∗∗∗ Candidati esterni – Esami di idoneità

Media dei voti inseguiti in esami di idoneità Credito scolastico (Punti) M = 6 3

6 < M ≤ 7 4-5 7 < M ≤ 8 5-6 8 < M ≤ 9 6-7

9 < M ≤ 10 7-8

TABELLA C (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)

CREDITO SCOLASTICO ∗∗∗∗∗∗∗∗∗∗∗∗ Candidati esterni – Prove preliminari

Media dei voti delle prove preliminari Credito scolastico (Punti) M = 6 3

6 < M ≤ 7 4-5 7 < M ≤ 8 5-6 8 < M ≤ 9 6-7

9 < M ≤ 10 7-8

∗∗

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti agli esami di idoneità (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso di esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un unica sessione. Esso va espresso in numero intero. Per quanto concerne l'ultimo anno il punteggio è attribuito nella misura ottenuta per il penultimo anno. ∗∗∗

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti nelle prove preliminari (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 o per 3 in caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a 2 o a 3 anni di corso. Esso va espresso in numero intero.

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OFFERTA FORMATIVA

Presso l’istituto sono attivati i seguenti indirizzo di studio.

� MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA � PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI � SERVIZIO SOCIO_SANITARI � LICEO ARTISTICO.

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Indirizzo Manutenzione e Assistenza tecnica (Elettrica – Elettronica – Meccanica) Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua inglese 3 3 3 3 3 Storia cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3 Diritto ed Economia 2 2 Scienza della terra - Biologia 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica

3 3

Scienze integrate (Fisica) 2 2 Scienze integrate (Chimica) 2 2 Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

2 2

Laboratori tecnologici ed esercitazioni 3 3 4 4 4 Tecnologie meccaniche e applicazioni 5 5 5 Tecnologie elettrico elettroniche e applicazioni

5 5 5

Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione

3 3 3

Totale ore 32 32 32 32 32

Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica ” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: • controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la

conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente;

• osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi;

• organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi;

• utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono;

• gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento;

• reperire e interpretare documentazione tecnica;

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• assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi;

• agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità;

• segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche; • operare nella gestione dei sevizi, anche valutando i costi e l’economicità degli

interventi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Manutenzione e assistenza tecnica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’allegato A), di seguito descritti in termini di competenze. 1. Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti. 2. Utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza,

strumenti e tecnologie specifiche. 3. Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta

funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione.

4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite.

5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti.

6. Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d’arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione .

7. Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e economicamente correlati alle richieste.

Le competenze dell’indirizzo «Manutenzione e assistenza tecnica» sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio.

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Indirizzo Produzioni Industriali (Settore Moda) Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua inglese 3 3 3 3 3 Storia cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2 Matematica 4 4 3 3 3 Diritto ed Economia 2 2 Scienza della terra - Biologia 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica

3 3

Scienze integrate (Fisica) 2 2 Scienze integrate (Chimica) 2 2 Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

2 2

Laboratori tecnologici ed esercitazioni Tessili e abbigliamento

3 3 5 4 4

Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi

6 5 4

Progettazione tessile – Abbigliamento, moda e costume (Disegno)

6 6 6

Tecniche di gestione – conduzione di macchine ed impianti

2 3

Totale ore 32 32 32 32 32 Profilo Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Produzioni industriali e artigianali ” interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (economia del mare, abbigliamento, industria del mobile e dell’arredamento, grafica industriale, edilizia, industria chimico-biologica, produzioni multimediali, cinematografiche e televisive ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: • scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento; • utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per

operare autonomamente nei processi in cui è coinvolto; • intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli

impianti e dei dispositivi utilizzati; • applicare le normative vigenti sulla tutela dell’ambiente e sulla salute e sicurezza degli

addetti alle lavorazioni, degli utenti e consumatori; • osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla

distribuzione e all’uso dei prodotti di interesse; • programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze residue,

collegate alla produzione dei beni e alla dismissione dei dispositivi; • supportare l’amministrazione e la commercializzazione dei prodotti.

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L’indirizzo prevede le articolazioni “Industria ” e “Artigianato ”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Industria”, vengono applicate e approfondite le metodiche tipiche della produzione e dell’organizzazione industriale, per intervenire nei diversi segmenti che la caratterizzano, avvalendosi dell’innovazione tecnologica. Nell’articolazione “Artigianato”, vengono sviluppati e approfonditi gli aspetti relativi all’ideazione, progettazione, realizzazione e commercializzazione di oggetti e sistemi di oggetti, prodotti anche su commissione, con attenzione agli aspetti connessi all’innovazione, sotto il profilo creativo e tecnico e alle produzioni tipiche locali. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nelle “Produzioni industriali e artigianali” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze. 1. Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici e i software dedicati agli aspetti

produttivi e gestionali. 2. Selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie

specifiche. 3. Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa

sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio. 4. Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del

territorio. 5. Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza ed economicità e applicare i sistemi di

controllo-qualità nella propria attività lavorativa. 6. Padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella

elaborazione, diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali. 7. Intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione

sistemica.

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indirizzo “Servizi socio-sanitari” Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua inglese 3 3 3 3 3 Storia cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2 Matematica 4 4 3 3 3 Diritto ed Economia 2 2 Scienza della terra - Biologia 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Elementi di storia dell’arte 2 Scienze integrate (Fisica) 2 Scienze integrate (Chimica) 2 Scienze Umane e sociali 4 4 Educazione musicale 2 Metodologie operative 2 2 3 Seconda lingua straniera 2 2 3 3 3 Igiene e cultura medico - sanitaria 4 4 4 Psicologia generale ed applicata 4 5 5 Diritto e legislazione socio - sanitaria 3 3 3 Tecnica amministrativa ed economia 2 2 2 Totale ore 32 32 32 32 32

Profilo Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari” possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. È in grado di: • partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso

l’interazione con soggetti • istituzionali e professionali; • rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso

idonee strutture; • intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di

servizio per attività di assistenza e di animazione sociale; • applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria; • organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce

deboli; • interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento; • individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari

della vita quotidiana; • utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio

erogato nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio-sanitari” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell’Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze.

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1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità.

2. Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio.

3. Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali.

4. Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone.

5. Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale. 6. Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela

della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita.

7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.

8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo. 9. Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini

del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi.

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IL LICEO ARTISTICO da D.P.R. n.89 15-3-2010 art.4 comma1 e 2 : “ Il percorso del liceo artistico è indirizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica. Favorisce l’acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggi e delle tecniche relative. Fornisce allo studente gli strumenti necessari per conoscere il patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore nella società odierna. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per dare espressione alla propria creatività e capacità progettuale nell’ambito delle arti. “ (comma1) “Il percorso del liceo artistico si articola, a partire dal secondo biennio, nei seguenti indirizzi: a) arti figurative; b) architettura e ambiente; c) grafica. “Gli studenti a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni dovranno: � conoscere la storia della produzione artistica e architettonica e il significato delle opere

d’arte nei diversi contesti storici e culturali, anche in relazione degli indirizzi di studio prescelti;

� cogliere i valori estetici, concettuali e funzionali nelle opere artistiche; � conoscere e applicare le tecniche grafiche, pittoriche, plastico-scultoree,

architettoniche e multimediali e sapere collegare i diversi linguaggi artistici; � conoscere e padroneggiare i processi progettuali e operativi e utilizzare in modo

appropriato tecniche e materiali in relazione agli indirizzi prescelti; � conoscere e applicare i codici dei linguaggi artistici, i principi della percezione visiva e

della composizione della forma in tutte le sue configurazioni e funzioni; � conoscere le problematiche relative alla tutela, alla conservazione e al restauro del

patrimonio artistico e architettonico.”(D.P.R. n.89 Allegato A)

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INDIRIZZO ARTI FIGURATIVE Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura straniera 3 3 3 3 3 Storia e geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica∗ 3 3 2 2 2 Fisica 2 2 2 Scienze naturali∗∗ 2 2 Chimica∗∗∗ 2 2 Storia dell’arte 3 3 3 3 3 Discipline grafiche e pittoriche 4 4 Discipline geometriche 3 3 Discipline plastiche e scultoree 6 6 6 Laboratorio artistico∗∗∗∗ 3 3 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1 Totale ore 34 34 23 23 21

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Laboratorio della figurazione 6 6 8 Discipline pittoriche e/o discipline plastiche e sculture 6 6 6 Totale ore 12 12 14 Totale complessivo 34 34 35 35 35

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno: � aver approfondito la conoscenza degli elementi costitutivi della forma grafica, pittorica

e/o scultorea nei suoi aspetti espressivi e comunicativi e acquisito la consapevolezza dei relativi fondamenti storici e concettuali; conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva;

� saper individuare le interazioni delle forme pittoriche e/o scultoree con il contesto architettonico, urbano e paesaggistico;

� conoscere e applicare i processi progettuali e operativi e utilizzare in modo appropriato le diverse tecniche della figurazione bidimensionale e/o tridimensionale, anche in funzione della necessaria contaminazione tra le tradizionali specificazioni disciplinari ( comprese le nuove tecnologie);

� conoscere le principali linee di sviluppo tecniche e concettuali dell’arte moderna e contemporanea e le intersezioni con le altre forme di espressione e comunicazione artistica

� conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma grafica, pittorica e scultorea.

∗ con Informatica

∗∗ Biologia, Chimica, Scienze della Terra

∗∗∗ Chimica dei materiali

∗∗∗∗ il laboratorio ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle

tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale o annuale nell’arco del biennio, fra cui le tecniche

audiovisive e multimediali.

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INDIRIZZO ARCHITETTURA AMBIENTALE Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura straniera 3 3 3 3 3 Storia e geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica∗ 3 3 2 2 2 Fisica 2 2 2 Scienze naturali∗∗ 2 2 Chimica∗∗∗ 2 2 Storia dell’arte 3 3 3 3 3 Discipline grafiche e pittoriche 4 4 Discipline geometriche 3 3 Discipline plastiche e scultoree 6 6 6 Laboratorio artistico∗∗∗∗ 3 3 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1 Totale ore 34 34 23 23 21

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Laboratorio di architettura 6 6 8 Discipline progettuali architettura e ambiente 6 6 6 Totale ore 12 12 14 Totale complessivo 34 34 35 35 35

Gli studenti a conclusione del percorso di studio, dovranno: � conoscere gli elementi costitutivi dell’architettura a partire dagli aspetti funzionali,

estetici e dalle logiche costruttive fondamentali; � avere acquisito una chiara metodologia progettuale applicata alle diverse fasi da

sviluppare (dalle ipotesi iniziali al disegno esecutivo) e una appropriata conoscenza dei codici geometrici come metodo di rappresentazione;

� conoscere la storia dell’architettura, con particolare riferimento all’architettura moderna e alle problematiche urbanistiche connesse, come fondamento della progettazione;

� avere acquisito la consapevolezza della relazione esistente tra il progetto e il contesto storico, sociale, ambientale e la specificità del territorio nel quale si colloca;

� acquisire la conoscenza e l’esperienza del rilievo e della restituzione grafica e tridimensionale degli elementi dell’architettura;

� saper usare le tecnologie informatiche in funzione della visualizzazione e della definizione grafico-tridimensionale del progetto;

� conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma architettonica.

∗ con Informatica

∗∗ Biologia, Chimica, Scienze della Terra

∗∗∗ Chimica dei materiali

∗∗∗∗ il laboratorio ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle

tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale o annuale nell’arco del biennio, fra cui le tecniche

audiovisive e multimediali.

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INDIRIZZO GRAFICA Discipline I biennio II biennio V anno

Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli s tudenti-Orario settimanale I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura straniera 3 3 3 3 3 Storia e geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica∗ 3 3 2 2 2 Fisica 2 2 2 Scienze naturali∗∗ 2 2 Chimica∗∗∗ 2 2 Storia dell’arte 3 3 3 3 3 Discipline grafiche e pittoriche 4 4 Discipline geometriche 3 3 Discipline plastiche e scultoree 6 6 6 Laboratorio artistico∗∗∗∗ 3 3 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione cattolica o att. alternativa 1 1 1 1 1 Totale ore 34 34 23 23 21

Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo-Or ario settimanale Laboratorio di grafica 6 6 8 Discipline grafiche 6 6 6 Totale ore 12 12 14 Totale complessivo 34 34 35 35 35

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno: � conoscere gli elementi costitutivi dei codici dei linguaggi progettuali e grafici; � avere consapevolezza delle radici storiche e delle linee di sviluppo nei vari ambiti della

produzione grafica e pubblicitaria; � conoscere e applicare le tecniche grafico-pittoriche e informatiche adeguate nei

processi operativi; � saper individuare le corrette procedure di approccio nel rapporto progetto- prodotto-

contesto, nelle diverse funzioni relative alla comunicazione visiva e editoriale; � saper identificare e usare tecniche e tecnologie adeguate alla progettazione e

produzione grafica; � conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione

della forma grafico-visiva.

∗ con Informatica

∗∗ Biologia, Chimica, Scienze della Terra

∗∗∗ Chimica dei materiali

∗∗∗∗ il laboratorio ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle

tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale o annuale nell’arco del biennio, fra cui le tecniche

audiovisive e multimediali.

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GLI STUDENTI, SOGGETTO PRIVILEGIATO Il progetto culturale, educativo e didattico prende le mosse dalle esigenze specifiche dell'adolescente e si manifesta esplicitamente in un dialogo aperto e continuo con i veri soggetti della scuola, gli studenti, i quali sono gli utenti privilegiati del servizio scolastico pubblico che è stato creato per loro. Di seguito vengono presentati i principali progetti / iniziative rivolti agli studenti e pensati per favorire il loro inserimento e una loro migliore permanenza nella scuola. Accoglienza L’obiettivo è l’eliminazione del disorientamento che coglie inizialmente i nuovi alunni Perché gli studenti incontrano le difficoltà maggiori nel passaggio tra scuola e scuola, pertanto durante il I anno è particolarmente necessario prestare ascolto ai bisogni degli studenti. Durante i primi mesi di scuola si attuano iniziative che rendono meno gravoso l’impatto con le singole discipline e con l’ambiente scolastico. Come: • Informazione relativa al luogo, agli spazi didattici, ai luoghi di partecipazione e

conoscenza della struttura organizzativa; • Attenzione agli aspetti emozionali, considerazione delle aspettative e risoluzioni di

eventuali timori; • Illustrazione di un metodo di studio caratterizzante le varie discipline, in base alle

modalità ed alle aspettative dei docenti. Orientamento L’obiettivo nel primo biennio consiste nel consolidare la scelta effettuata, oppure far emergere elementi utili per un possibile riorientamento nel caso la scelta non fosse ben motivata L’obiettivo nel secondo biennio e nell’ultimo anno sarà: • Accrescere la capacità di autovalutazione e di riflessione per il proprio futuro.

Durante tutto il ciclo scolastico, dalla I alla V gli obiettivi saranno: • Disegnare percorsi orientativi nella pratica didattica relativamente all’insegnamento di

tutte le discipline; • Dare spazio all’informazione; • Facilitare la consapevolezza individuale dello studente relativamente alle proprie

capacità ed aspirazioni.

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INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCA TIVI SPECIALI Strumenti di intervento per alunni con bisogni educ ativi speciali (BES) L’Istituto recepisce e fa proprie le indicazioni di cui alla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e alla successiva C.M. 8/13 che contiene le “Indicazioni operative” e adotta il Piano Annuale per l’Inclusione . In particolare articola il proprio intervento tenendo conto della suddivisione proposta dalla citata Direttiva nella quale gli studenti con BES vengono classificati in tre diverse categorie: A) Disabilità ; B) Disturbi evolutivi specifici (DSA, deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit della coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e dell’iperattività, funzionamento intellettivo al limite); C) Svantaggio (socio-economico, linguistico, culturale). Studenti diversamente abili L’istituto considera l’inclusione come importante opportunità di formazione per tutti gli studenti, oltre che come occasione di crescita professionale dei docenti. L’inserimento degli studenti diversamente abili viene definito nei Piani educativi individualizzati (PEI) elaborati dal Gruppo di Lavoro Operativo (GLH Operativo), d’intesa con le famiglie interessate, in funzione delle risorse disponibili e con l’obiettivo della massima integrazione possibile. Nell’ambito dell’autonomia scolastica, l’Istituto pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale attraverso la realizzazione di percorsi formativi in grado di assicurare continuità nel passaggio indispensabile tra il mondo della Scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio e pertanto mirato anche all’inserimento lavorativo. Ciò soprattutto nei confronti degli alunni diversamente abili che vivranno la loro esperienza scolastica all’interno dell’Istituto e per i quali si intendono superare anche i rigidi schemi di tempi e spazi relativi al gruppo classe. L’inclusione si articola in diverse fasi correlate e interdipendenti che possono avere come riferimento temporale l’intero quinquennio di frequenza degli allievi presso l’Istituto e la cui articolazione organizzativa viene definita nel Protocollo di Accoglienza cui si rimanda. Da diversi anni l’Istituto predispone progetti finalizzati a rendere più articolata l’offerta formativa per tali studenti attraverso attività diversificate con le quali ampliare le competenze in vista del Progetto di vita e favorire l’inclusione attraverso un itinerario di apprendimento e socializzazione “in situazione”. Studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento (D SA) Per tali studenti l’Istituto mette a disposizione tutti gli strumenti e gli ausili disponibili e recepisce le indicazioni contenute nella Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010. La quantità e le caratteristiche qualitative dell’inserimento vengono formalizzate nei Piani di Studio Personalizzati (PSP) elaborati dai consigli di classe, d’intesa con le famiglie interessate. L’inserimento deve consistere nella definizione di un percorso formativo che punti a superare gli ostacoli fisiologici che limitano l’apprendimento delle abilità scolastiche e consentire la realizzazione di una programmazione misurata sui reali bisogni e sui ritmi di apprendimento. Studenti con Disturbi evolutivi specifici e/o con s vantaggio La quantità e le caratteristiche qualitative dell’inserimento sono definite nel Piano di Studio Personalizzato, non più inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e

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dispensativi (come per gli alunni con DSA). Esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale. Nei casi di questi studenti è necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato sia deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia Sportello Psicologico La presenza di uno Sportello di Ascolto Psicologico all’interno della scuola è una grande opportunità per affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita, oppure legate all’insuccesso, alla dispersione scolastica, al bullismo, o ancora tipicamente connesse al periodo dell’adolescenza. Lo Sportello di Ascolto è uno spazio dedicato prioritariamente ai ragazzi, ai loro problemi, alle loro difficoltà con il mondo della scuola, la famiglia, i pari, ecc., ma è anche uno spazio di incontro e confronto per i genitori per capire e contribuire a risolvere le difficoltà che naturalmente possono sorgere nel rapporto con un figlio che cresce. Educazione alla salute Gli atteggiamenti e i comportamenti degli adolescenti ostentano spesso sicurezza e talvolta sfrontatezza, ma noi sappiamo che nascondono grande vulnerabilità, fragilità e senso di inadeguatezza. La scuola di oggi non può e non deve solo occuparsi di didattica, ma deve svolgere anche un ruolo educativo in quanto la nostra società è tesa soprattutto al benessere materiale e le famiglie sono spesso cieche e/o impotenti di fronte alle problematiche dei loro figli. I genitori pensano di doverli sempre proteggere e inconsapevolmente non li aiutano a diventare adulti responsabili. Questa Commissione promuove all'interno della scuola una serie di attività inerenti l'educazione alla salute. La Commissione individua, organizza, realizza quelle iniziative volte a migliorare la vita scolastica, e soprattutto la relazione educativa tra studente e docente, tra studente e genitore, tra famiglie e docenti, tra gli studenti ed il territorio. Questo gruppo di lavoro, infatti, lavora nell'ottica di conseguire o migliorare quelle situazione che permettono di "star bene a scuola", sia per gli studenti, sia per i genitori ed i docenti. "Star bene" viene inteso come benessere psicofisico globale della persona, compresa la salute. Il lavoro della Commissione viene principalmente svolto attraverso l'attuazione di una serie di progetti coordinati e gestiti da diversi docenti e, in alcuni casi, realizzati da enti o persone esterne La presenza di uno Sportello di Ascolto Psicologico all’interno della scuola è una grande opportunità per affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita, oppure legate all’insuccesso, alla dispersione scolastica, al bullismo, o ancora tipicamente connesse al periodo dell’adolescenza. Lo Sportello di Ascolto è uno spazio dedicato prioritariamente ai ragazzi, ai loro problemi, alle loro difficoltà con il mondo della scuola, la famiglia, i pari, ecc., ma è anche uno spazio di incontro e confronto per i genitori per capire e contribuire a risolvere le difficoltà che naturalmente possono sorgere nel rapporto con un figlio che cresce

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Istruzione domiciliare Nel caso di alunni colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola,l’Istituto può attivare un progetto di Istruzione domiciliare (ID) facendone formale domanda all’USR per il Lazio, Il progetto di istruzione domiciliare prevede interventi formativi a domicilio per questi alunni, previo consenso dei genitori e su loro specifica richiesta. . La durata del progetto di istruzione domiciliare deve corrispondere al periodo temporale indicato nel certificato rilasciato dall’ospedale escluso il periodo di degenza ospedaliera. Attività sportiva Le ore curricolari in palestra sono integrate da attività sportive pomeridiane sottoforma di tornei interni che hanno lo scopo di favorire la socializzazione e il confronto sportivo corretto e diffondere i valori positivi dello sport. Le attività proposte sono: pallavolo, pallacanestro, calcetto, tennistavolo. E’ prevista inoltre la partecipazione ai Campionati Studenteschi, preceduta da attività di preparazione e selezione attraverso una fase di istituto e la partecipazione ai tornei organizzati da vari enti e scuole. Visite d’istruzione e scambi culturali L’Istituto di istruzione Superiore “A. Righi” attribuisce una particolare rilevanza alle visite d’istruzione che sono sempre concepite come parte integrante della programmazione del Consiglio di Classe, e permettono approfondimenti nei vari ambiti (artistico, scientifico, etc.) Nel mondo attuale, sempre più globalizzato, la capacità di rapportarsi con culture diverse diventa essenziale strumento di crescita ed integrazione; per questo sono state attivate iniziative di scambio culturale con studenti di altri Paesi, sia a livello di scuola sia per singoli gruppi, come pure è prevista la settimana studio. È stato sviluppato un programma di scambi culturali per studenti che frequentano il nostro istituto con il Progetto Internazionale Comenius e Stage Linguistici Malta. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Per l’alternanza scuola-lavoro il nostro istituto ha aderito al progetto “The Italian Makers”,promosso dalla Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con INAIL- Direzione regionale del Lazio, promuove la valorizzazione e il rilancio dell’artigianato nella Regione Lazio con l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro per i giovani, permettere lo sviluppo della comunità e arricchire il capitale del territorio. The Italian Markers è un progetto di comunità che coinvolge 10 scuole nelle diverse provincie del Lazio con un target iniziale di 400 giovani, esperti di INAIL e del CNA-ASQ di Roma (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa- Ambiente, Sicurezza, Qualità), innovatori sociali e artigiani del territorio. L’iniziativa prevede un percorso di formazione dei giovani articolato in più fasi (conoscenza del lavoro artigiano, sicurezza e prevenzione, competenze per la vita, capacità imprenditoriale), una campagna di promozione dell’artigianato e la costruzione di una rete multisettoriale a supporto dei giovani. (allegato 1). Ampliamento dell’offerta formativa L’Istituto realizza ogni anno numerose iniziative volte ad arricchire la proposta culturale ed educativa. Tutte le attività proposte vengono monitorate attraverso un apposito

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questionario di rilevazione del livello di gradimento, le cui risultanze possono portare sia a interventi di miglioramento sia alla decisione di non riproporre l’iniziativa. Attività pomeridiane Attività di tipo extra-curricolare che si svolgono in orario pomeridiano, a cui tutti gli studenti possono scegliere di partecipare liberamente in base ai loro interessi. Nella seguente tabella vengono presentati i progetti

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PROGETTI ATTIVATI NELL’ANNO SCOLASTICO 2013 / 2014

GIORNALE SCOLASTICO

Saper realizzare una ricerca finalizzata. Saper svolgere interviste e sondaggi. Sapersi riconoscere nell’identità di una scuola condivisa. Migliorare la capacità di esposizione scritta. Facilitare la circolazione delle idee e delle iniziative. Potenziare le competenze informatiche.

SCUOLA TERRITORIO-MERCATINO MEDIEVALE

L’obiettivo è quello di far conoscere agli alunni le risorse storiche, sociali, religiose e artistiche del territorio attraverso la partecipazione al Mercatino medievale durante i festeggiamenti benedettini. Tale esperienza è volta a valorizzare negli alunni la memoria storica locale e favorire il potenziamento delle capacità competenze personali.

MODARTE Divulgare all’esterno le attività progettate e svolte da docenti e alunni. Progettare situazioni formative volte al potenziamento di conoscenze, competenze e abilità. Acquisizione di spirito critico e capacità di lavorare in team.

ROBOTICA All’interno delle Attività di Alternanza Scuola- Lavoro relative alle classi IV° e V° dell’Istituto si realizzerà un percorso volto all’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro.

ADOTTIAMO LA NOSTRA SCUOLA

Sensibilizzare gli alunni al rispetto e alla valorizzazione degli ambienti in cui vivono. Favorire la socializzazione e l’integrazione e contrastare la dispersione scolastica. Favorire la crescita individuale. Incentivare lo spirito di iniziativa.

LABORATORIO DECOUPAGE

L’obiettivo è quello di conoscere le tecniche di lavorazione del decoupage, saper utilizzar le attrezzature di base, saper collaborare con gli altri per la gestione del laboratorio, potenziare l’autostima nonché le abilità motorie.

ACCESSORI MODA Acquisire le tecniche di lavorazione differenti a seconda dell’accessorio da realizzare .Creare un accessorio correlato al modello di abito.

L’ARTE DELLA CERAMICA DECORATA

E’ indispensabile conoscere la storia del territorio in cui la scuola opera che non è fatta solo di avvenimenti politici e sociali, ma anche di tradizioni che in alcuni casi tendono a scomparire per l’incalzare del progresso. Riannodare i fili della memoria attraverso lo studio degli antichi mestieri è interessante, ma soprattutto formativo in un territorio dove l’attività artigianale rappresentò nell’antichità una fonte di sostentamento per molte famiglie.

ATTIVITA’ ESPOSITIVE

Il progetto si propone nell’ambito dell’ampliamento dell’Offerta Formativa per l’area delle materie di indirizzo. Lo scopo è quello di offrire agli alunni una maggiore professionalità di carattere pratico e teorico. Essi potranno acquisire una maggiore sensibilità per la creazione di temi richiesti e alla organizzazione su luogo dei lavori concretizzati.

SONORITA’ INTERIORE

Migliorare la socializzazione e l’integrazione. Favorire lo sviluppo psicomotorio. Favorire la creatività . Far crescere l’autostima

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COMMISSIONI Il collegio dei docenti, per realizzare le sue finalità, individua ad inizio anno scolastico, commissioni di lavoro. Le Commissioni per quest’anno scolastico sono:

• Elettorale • Supporto orientamento • Bibliomediateca • G.L.H.I. • Sito Web e orario • Invalsi - Plico telematico • Educazione alla salute.

DOMOTICA La domotica è in grado di offrire soluzioni avanzate sempre più richieste Si propone un percorso che parte da una preparazione base e avvia ad un interessante l’approccio alla conoscenza del protocollo di comunicazione KNX.

THE GATEWAY TO YOUR FUTURE. Livello A2 e B1

Incrementare e certificare le proprie conoscenze linguistiche. Il KET e il PET attestano le quattro abilità linguistiche, documentano una competenza linguistica per uso pratico nel mondo del lavoro e per l’università.

OPEN SOURCE Il progetto ha le seguenti finalità: abituare gli alunni all’uso di software

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Allegato 1

Progetto di Alternanza Scuola Lavoro

Premessa di ordine generale L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Art.4 della legge 53/2003 regolata dal decreto legislativo n°77 del 15 Aprile 2005 che indica come destinatari gli studenti di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Il progetto dell’Alternanza scuola-lavoro permette di introdurre una metodologia didattica innovativa: essendo una opportunità che prevede brevi periodi di presenza dell’allievo in azienda, ha lo scopo di ampliare il processo di insegnamento-apprendimento e costituisce una esperienza che fornisce un concreto sostegno all’orientamento ed alla scelta futura. L’Istruzione ha come finalità primaria quella di formare i giovani e fornire loro gli strumenti per leggere e comprendere la realtà, al fine di renderli capaci di operare scelte consapevoli e funzionali ai bisogni, alle attese e al proprio progetto di vita. Nella scuola si forma “la mentalità” a crescere, a formarsi e ad orientarsi per tutto l’arco della vita, e l’istruzione, l’educazione e la formazione fanno capo alla scuola come perno da cui muovere, per promuovere l’integrazione con il contesto sociale. L’I.I.S. “A. RIGHI ” di Cassino, superando l’anacronistica divisione tra sapere e saper fare, ha da anni arricchito la propria offerta formativa dall’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, nella convinzione che la formazione tecnica, pur basandosi su una cultura generale, necessita di applicazione e di verifica continua delle conoscenze tecniche e professionali, alla luce dell’evoluzione economico-tecnica della società. Il nostro Istituto, in quest’ottica, attua modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo collegando sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica. Tutto ciò al fine di: - Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi mediante l’acquisizione di

competenze spendibili nel mondo del lavoro; - Offrire alla propria utenza opportunità formative per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi,

confacenti ai bisogni, alle attese dei singoli, delle famiglie e del territorio; - Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e

della società civile; - Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio; - Ridurre il problema della dispersione scolastica attraverso politiche di inclusione sociale, culturale e

professionale. In questa prospettiva si collocano percorsi formativi integrati tra Istruzione e Lavoro finalizzati: - alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni; - al miglioramento del processo di insegnamento/apprendimento attraverso l’introduzione di nuove

metodologie e flessibilità dei curriculi; - alla personalizzazione degli itinerari formativi attraverso la progettualità della scuola e l’ integrazione nel

territorio; - al coinvolgimento responsabile di tutte le componenti scolastiche nei processi attivati con particolare

riguardo all’analisi di fattibilità, - alla promozione delle potenzialità di ciascun alunno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento

del successo formativo; - alla formazione di giovani, con una solida cultura generale e una preparazione professionale di base,

atti ad inserirsi nella vita attiva attraverso approfondimenti specialistici; - al sostegno della formazione continua, attraverso un costante collegamento tra scuola e mondo del

lavoro; - al sostegno dei soggetti in difficoltà con la prevenzione e la riduzione della dispersione scolastica; - alla promozione di iniziative finalizzate alla realizzazione di un sistema di qualità.

IL PROGETTO Alternanza Scuola-Lavoro

“Oltre il sapere, il saper fare”

Il progetto sperimentale di Alternanza Scuola-lavoro “Oltre il sapere, il saper fare” si propone di attuare, utilizzando i risultati delle esperienze della III area, messe in atto dall’IIS “A Righi”, un percorso formativo che, avvalendosi di approcci, metodologie ed ambienti educativi diversi (aula, laboratorio, azienda), tende a

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far acquisire e a potenziare, anche in contesti organizzativi concreti, conoscenze e competenze previste dall’ordinamento. Il presupposto teorico che giustifica e dà senso alle scelte progettuali è il considerare l’alternanza non quale percorso formativo a cui si accede per scelta rimanente, ma quale metodologia che valorizza la componente formativa dell’esperienza operativa da svolgersi in azienda. Conseguentemente il percorso di alternanza proposto ha lo scopo di offrire, secondo la logica dell’imparare facendo, un’esperienza formativa attraverso la quale gli alunni possano: • Scoprire il lavoro come momento fondamentale per la possibile realizzazione di sé attraverso

l’integrazione di conoscenze teoriche e apprendimento di esperienze; • Potenziare e/o modificare i propri comportamenti rendendoli funzionali allo scopo, al contesto, ai ruoli e

ai compiti; • Potenziare la comunicazione a tutti i livelli ed abituare i giovani all’ascolto attivo e all’osservazione come

processo di apprendimento; • Gestire, verificare ed affinare in contesti situati le competenze professionali acquisite in aula e in

laboratorio; • Acquisire un atteggiamento critico ed autonomia di giudizio rispetto alle diverse situazioni di

apprendimento; • Partecipare in modo costruttivo ad attività collettive ed individuali; • Acquisire il senso di responsabilità, puntualità e precisione nella consapevolezza di funzioni e ruoli

verso la società, l’ambiente ed il contesto del vissuto quotidiano; • Verificare ed acquisire, nel rapportarsi con gli altri, la dimensione del proprio sé per lo sviluppo

dell’autostima, dell’autoefficacia e della socializzazione (elementi fondanti per il successo scolastico e professionale);

• Incoraggiare i giovani a prendere iniziative, a superare ansie e insicurezze, a sottoporre ad analisi le proprie competenze, a rivedere e/o potenziare il proprio progetto di vita professionale e di studio;

• Promuovere negli studenti la consapevolezza del profondo legame tra la propria realizzazione futura come persona e come professionista e le competenze acquisite in ambito scolastico;

• Sviluppare negli studenti l’abitudine a progettare e a non improvvisare; • Rendere gli studenti consapevoli che non basta “fare”, nel senso di privilegiare gli aspetti manipolativi,

ma occorre possedere il “saper fare”, quindi il confrontarsi con gli aspetti operativi dei concetti e delle teorie.

L’asse portante del progetto, pertanto, è la “persona”, nella sua interezza e complessità, considerata protagonista dei processi di apprendimento, della propria vita e delle proprie scelte. Conseguentemente, scegliere di mettere al centro dei processi il soggetto implica, necessariamente, fare propri gli assunti didattico – metodologici che focalizzano l’attenzione sui seguenti punti: 1) Apprendimento quindi • sulla centralità della persona immessa nel processo di apprendimento; • sul carattere costruttivo dell’apprendimento reso dall’impegno del singolo nella costruzione e

valorizzazione delle proprie risorse e del proprio modo di accedere alle conoscenze, mediante una continua organizzazione e riorganizzazione delle stesse;

• sulla relazione tra “il come si apprende” e il “come si produce apprendimento” in maniera esplicita ed intenzionale in un contesto organizzato;

• visto come processo in fieri e non come prodotto. 2) Competenza in quanto essa • permette di chiarire come la conoscenza, operando in situazioni concrete, riesca a sviluppare percorsi

di azione funzionali ed a promuovere processi di scelta e decisioni; • basa il proprio costrutto sulla possibilità di contemperare il sapere con il saper fare, permettendo

l’acquisizione di conoscenze specifiche e di capacità critiche ed analitiche in grado di fornire ai soggetti gli strumenti per giudicare e scegliere, in modo coerente e responsabile.

• permette la ricostruzione, la valorizzazione e il riconoscimento delle competenze acquisite. 3) la Didattica orientativa che, utilizzando gli strumenti e i percorsi suggeriti dalle singole discipline:

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• concentra l’attenzione non sui contenuti di per sé ma sui processi e, conseguentemente sui contenuti funzionali alla stimolazione dei processi;

• attiva processi funzionali a costruire, sviluppare e potenziare le strutture necessarie per far acquisire competenze, consapevolezza di sé, conoscenza del mondo dal punto di vista economico, politico e socio – culturale;

• basa i suoi presupposti teorici sul ruolo centrale attribuito all’allievo, su un realismo operativo, su una flessibilità procedurale, su una collegialità effettiva nonché su un sostegno concreto alle categorie deboli;

• punta sulla cultura dell’orientamento, visto come pratica didattica finalizzata: • ad educare alla progettualità, quindi a sviluppare nel soggetto un senso di responsabilità personale, di

fronte all’impegno del proprio futuro professionale, umano e sociale; • a formare un individuo capace di operare scelte autonome confacenti al suo potenziale, alle sue

attitudini ed aspettative e al suo progetto di vita; • adotta come presupposto ideologico il concetto di empowerment inteso come processo funzionale a

promuovere nel soggetto la consapevolezza delle sue potenzialità, delle sue possibilità ad essere e di fare, di gestire, quindi, al meglio le risorse possedute per interagire positivamente con se stesso, con gli altri, con la società circostante e per rimuovere situazioni di disagio;

• punta a formare un soggetto in grado di “essere capace” di orientarsi nella complessità ed in grado di individuare strumenti e strategie funzionali a realizzare il proprio progetto personale di sviluppo, mettendo in atto strategie di fronteggiamento;

• tende a promuovere nel soggetto capacità finalizzate ad elaborare, esprimere ed argomentare, circa il proprio futuro esistenziale, sociale e professionale, ad agevolare una scelta circa l’ipotesi della prosecuzione degli studi, la ricerca del lavoro e la formazione continua che tenga conto del percorso formativo svolto, ma che, nello stesso tempo, lo arricchisca con una realistica ulteriore progettualità.

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GLI OBIETTIVI FORMATIVI Gli obiettivi formativi del percorso di alternanza sono di tipo: Didattico • favorire la motivazione allo studio e l’accelerazione dei processi di apprendimento; • favorire il confronto tra le conoscenze apprese a scuola e le competenze richieste dall’ambiente

lavorativo; • promuovere l’integrazione tra momento formativo e momento applicativo; • stimolare la riflessione sul proprio percorso formativo; • stimolare la presa di coscienza delle proprie potenzialità e dei propri punti di debolezza. Orientativo • aiutare i giovani ad acquisire conoscenze del lavoro (ritmi, logiche, stili di impresa) e delle competenze

richieste, utili a scoprire le proprie vocazioni professionali; • promuovere nei giovani la capacità di verificare la corrispondenza tra il proprio progetto di vita

professionale e la richiesta della realtà lavorativa a cui aspira (azione di coping); • leggere il territorio ed individuare le professioni emergenti al fine di promuovere processi decisionali

funzionali alle proprie risorse e alle aspettative professionali e di studio; • fornire maggiore professionalità, al fine di favorire un percorso di maturazione personale. Professionalizzanti • potenziare le competenze professionali acquisite in contesti lavorativi; • acquisire ed applicare nuove competenze professionali attraverso situazioni di apprendimento reali; • leggere ed interpretare il territorio per individuare le figure professionali emergenti; • leggere, comprendere ed interpretare le problematiche connesse al mondo del lavoro; • valutare le risorse personali da investire nell’esperienza formativa di alternanza; • collocarsi in contesti lavorativi assumendo ruoli, funzioni e compiti; • lavorare in team; • gestire situazioni problematiche trovando soluzioni efficaci ed efficienti; • acquisire il senso di responsabilità, la puntualità, e la precisione nella consapevolezza dei ruoli, funzioni,

compiti ed impegni presi:

CRITERI GUIDA Coerentemente con gli obiettivi già presenti nel P.O.F., che costituiscono l’impianto concettuale del percorso scolastico, in linea con quanto da tempo l’IIS “A. Righi” sperimenta in forma concreta, individuando modelli d’insegnamento/apprendimento che facciano della scuola il luogo privilegiato per la sperimentazione di nuove esperienze formative che abbiano le finalità seguenti: • coerenza e connessione con il curricolo; • coinvolgimento di tutto il gruppo classe e del relativo consiglio di classe; • creazione in azienda di una situazione formativa; • attività in aula e in azienda con finalità preparatoria ed orientativa; • rilascio di certificazione dell’esperienza secondo quanto previsto dalla normativa Destinatari Alunni delle classi quarte e quinte dei seguenti indirizzi presenti nell’ Istituto: 1. Tecnico dei Servizi Socio Sanitari 2. Tecnico Abbigliamento e Moda 3. Tecnico Industrie Elettriche 4. Tecnico Industrie Elettroniche Profilo professionale Individuato 1. Tecnico dei Servizi Socio Sanitari In osservanza del profilo professionale del Tecnico dei Servizi Sociali , deve sapere: • Svolgere attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di

competenza, in un contesto sia sociale che sanitario, nonché favorire il benessere e l’autonomia dell’utente;

• Operare in tutti i servizi del settore sociale e sanitario, di tipo socio- assistenziale e socio-sanitario;

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• Svolgere la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale ed educativa,

• Principi generali ed elementi di assistenza; • Assistenza alla persona nelle cure igieniche; • Assistenza alla persona nella mobilitazione; • Assistenza alla persona nell’alimentazione; • Assistenza di primo soccorso; • Assistenza alla persona con disturbi mentali; • Assistenza alla persona anziana; • Assistenza alla persona con handicap; • Tecniche di animazione; • Metodologia del lavoro sanitario e sociale; • Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. 1. Tecnico Industrie Elettriche - Elettroniche Nell’espletamento del suo lavoro, il Tecnico Elettrico-Elettronico deve sapere: • Analizzare i progetti degli impianti civili e industriali; • Leggere ed analizzare la documentazione esistente; • Eseguire le misure previste verificando i risultati e il dimensionamento; • Compilare schede di collaudo; • Conoscere la normativa C.E.I. ed antinfortunistica. 3. Tecnico Abbigliamento e Moda La figura professionale Tecnico Abbigliamento e Moda è in grado di: • progettare e realizzare ogni tipo di modello; • creare e/o interpretare figurini; • ricercare soluzioni funzionali alle varie fasi del lavoro; • scegliere e gestire le informazioni, individuandone le priorità nell’ambito del processo produttivo; • progettare azioni che le consentano di operare, sia autonomamente sia in équipe nei contesti aziendali; • elaborare gli aspetti tecnici, applicativi e relazionali richiesti dalla flessibilità del mondo produttivo. Al proprio livello operativo può essere inserita: • nelle aziende del settore abbigliamento (industriali, artigianali) • nelle case di moda e nei laboratori di attività connesse

La Figura professionale risultante dal percorso for mativo integrato proposto sarà in grado di • Comunicare e gestire sé e le competenze possedute in ambienti organizzati; • Relazionarsi ed assumere ruoli, compiti e funzioni in un gruppo di lavoro; • Relazionarsi a seconda del contesto, del destinatario e dello scopo; • Diagnosticare, affrontare e gestire situazioni problematiche; • Usare le tecnologie multimediali; • Gestire sé rispettando le norme comportamentali proprie del contesto di lavoro; • Prendere iniziative e condividere con altri scelte e modalità di applicazione; • Decodificare, interpretare ed applicare le conoscenze tecnico–pratiche e/o a carattere normativo; • Comprendere il funzionamento del sistema economico ed orientarsi nel mercato del lavoro; • Riconoscere i principali sistemi organizzativi ed il ruolo del lavoro come risorsa; • Cogliere l’identità e la deontologia professionale del settore professionale di riferimento, riconoscendo la

propria collocazione nell’ambito delle strutture organizzative e dei processi tipici del settore; • Esprimere i compiti professionali di propria pertinenza utilizzando le competenze necessarie

all’esercizio del ruolo lavorativo relativo alla figura professionale di riferimento; • Pianificare un processo lavorativo e sottoporlo a verifica; • Rappresentare graficamente un processo; • Realizzare, nel rispetto dei tempi e degli impegni presi, un’attività programmata; • Sottoporre a controllo il lavoro effettuato e individuare errori e soluzioni; • Eseguire la manutenzione ed il controllo degli utensili, degli apparecchi e degli impianti utilizzati; • Registrare i dati tecnici relativi al processo lavorativo utilizzando la modulistica di riferimento; • Possedere ed utilizzare competenze informatiche per gestire dati, informazioni;

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• Individuare e cogliere opportunità di sviluppo personale e professionale nella logica dell’apprendimento continuo.

Modalità di realizzazione Il percorso formativo di alternanza, strutturato in una macrofase, prevede diverse azioni. Ogni azione ha propri obiettivi e tende a rendere consapevole l’allievo, immesso nel processo, di quello che “Sa”, di quello che “Sa fare” e di quello che “Dovrà essere in grado di fare” per • potenziare le proprie risorse; • individuare i propri punti di debolezza; • riflettere sulle proprie aspettative; • gestire sé e le proprie risorse in situazioni cogenti; • orientarsi nei diversi luoghi di apprendimento.

PROCESSI crescita personale – attese legate alla valenza educativa dell’esperienza di alternanza (curiosità

intellettuale); professionalità - attese legate alla crescita professionale (desiderio di effettuare l’esperienza di alternanza

per la previsione di acquisire competenze tecnico operative ritenute essenziali per completare la propria preparazione);

occupazione - valenza strumentale dell’alternanza (speranza che l’esperienza di alternanza incrementi le possibilità di trovare lavoro);

orientamento - attese legate alla valenza orientativa dell’alternanza (possibilità di incrementare le informazioni sul mondo del lavoro; speranza di ricevere un aiuto allo sviluppo della carriera lavorativa)

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Fase operativa di alternanza Inserimento in contesti operativi concreti con le caratteristiche dell’indirizzo di studio e funzionali agli obiettivi individuati dal progetto. Azione di stage L’azione di stage, parte integrante del percorso formativo, ha una valenza professionalizzante ed orientativa, visto che l’allievo entrando in contatto diretto con il mondo del lavoro avrà l’opportunità di apprendere i ruoli e i compiti richiesti alla figura professionale verso cui tende e, nello stesso tempo potrà verificare se la scelta effettuata corrisponde alle sue aspettative e al suo progetto professionale e di vita. Durante l’azione formativa in azienda gli alunni saranno seguiti da un tutor aziendale (sostenuto e coadiuvato dal tutor interno) che avrà cura di: • Sostenere e guidare l’alunno nel percorso di apprendimento; • Facilitare l’inserimento e l’integrazione nella struttura aziendale; • Promuovere i processi relazionali; • Osservare i comportamenti dei singoli; • Valutare la corrispondenza dei comportamenti con lo svolgimento dei compiti assegnati. Inoltre, visto che il progetto assegna allo stage un alto valore formativo ed orientativo è opportuno che il tutor aziendale • Informi il gruppo di studenti sulle attività giornaliera da svolgere; • Si ponga in situazione di ascolto attivo; • Solleciti i ragazzi a porre domande di chiarimento; • Osservi con attenzione e guidi i ragazzi durante le attività lavorative; • Discuta, a fine giornata, il lavoro svolto, il grado di difficoltà incontrata; • Lasci al ragazzo il tempo necessario per appuntare, sul proprio diario di bordo, le attività svolte, cosa ha

imparato, le difficoltà incontrate. Con l’azione di stage si intende attivare processi di apprendimento finalizzati a: • Assumere un comportamento organizzativo funzionale al contesto e ai soggetti diversi per ruolo e

funzione; • Uniformarsi allo stile aziendale; • Verificare, attraverso esperienze reali, le proprie competenze e le proprie motivazioni/aspettative; • Operare nel contesto di “sistema aziendale”, svolgendo non solo la propria mansione, ma inserendosi

anche nel flusso di input e output informativi; • Saper valutare la qualità delle proprie prestazioni ed individuare gli errori e le cause degli stessi,

nonché i propri punti di forza e di debolezza; • Interagire, dal punto di vista comportamentale, con le figure professionali di settore; • Applicare le conoscenze e le abilità acquisite durante il percorso di studi ai processi dinamici della realtà

lavorativa, operando nel rispetto dei tempi e delle modalità previste dall’azienda ospitante; • Analizzare e valutare il compito assegnato relazionandolo alle proprie capacità ed individuare azioni

funzionali allo svolgimento dello stesso; • Porre domande di chiarimento relativamente ad una situazione problematica e discutere le possibili

soluzioni. Modalità formativa • Apprendere in situazione on the job. Modalità di valutazione • Osservazione dei processi. Tempi • 2 settimane (66 h).

Strumenti • Schede di osservazione dei processi opportunamente predisposte. Nel dettaglio: Una scheda per il tutor interno ove annotare - partecipazione

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- impegno - interesse - comportamento - autonomia nelle prestazioni - rapporto con il tutor aziendale Una scheda per il tutor aziendale ove annotare - partecipazione - impegno - interesse - comportamento - puntualità e responsabilità nell’assunzione di impegni e compiti - autonomia nelle prestazioni - rapporto con il tutor interno

Contenuti: • l’esperienza formativa Modalità di valutazione • osservazione delle performances • analisi dei dati • valutazione da parte dei docenti interni, del tutor aziendale e del tutor esterno. Soggetti interessati: gli alunni frequentanti il IV e il V anno scolastico. Valutazione In sintonia con le linee progettuali il sistema valutativo previsto: • consente la valutazione in ingresso, in itinere e finale; • fa riferimento alle competenze perseguite, relativamente alla figura professionale individuata; • utilizza strumenti di accertamento formalizzati e validati; • prevede comunicazioni periodiche agli utenti sui risultati conseguiti; • centra l’attenzione sul ragazzo e sul suo processo di sviluppo; • promuove la partecipazione attiva del ragazzo nel processo stesso: Certificazione La valutazione e relativa certificazione delle competenze, oltre a rendere esplicito, chiaro e documentabile il risultato conseguito da ogni singolo alunno è strumento funzionale in quanto permette al soggetto di poter procedere alla elaborazione di un proprio progetto di sviluppo. Rilascio di certificazione. Strumenti : foglio di presenze; scheda di osservazione – valutazione. Responsabile procedure: tutor scolastico e tutor esterno. • scheda di osservazione - valutazione dello studente. Indicatori: • Osservazione e comprensione del contesto di inserimento. • Elementi di riflessione sulle modalità di acquisizione di conoscenze e competenze; • Elementi di consapevolezza sulle competenze acquisite; • Utilità delle conoscenze acquisite a scuola; • Difficoltà incontrate; • Elementi di riflessione su se stessi. * La Commissione del progetto di riferimento raccoglierà e sottoporrà ad analisi i questionari i cui dati

verranno riferiti al DS. Il DS, analizzati i dati emersi dai questionari, ascoltato i coordinatori di classe sul comportamento e sulle capacità relazionali dei singoli alunni nella fase di patrimonializzazione, esaminati i giudizi espressi dai il tutor, il referente dell’ attività relaziona al collegio il risultato dell’esperienza formativa e lo invita ad effettuare proposte finalizzate al miglioramento della stessa.

Page 55: PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2013/14...studentesse, di quelle dei genitori, delle risorse umane e materiali di cui dispone, e si propone di raggiungere, attraverso tutte le

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RUOLI E COMPITI Le famiglie - ricevono informazioni, sul progetto, sull’esperienza formativa, sui tempi e modalità di svolgimento e

sulle finalità dello stesso; - discutono e offrono contributi di miglioramento.

Gli alunni - ricevono informazioni dettagliate sull’esperienza formativa; - discutono e avanzano proposte di miglioramento; - effettuano l’esperienza; - valutano l’esperienza. Il tutor scolastico Il tutor scolastico è un docente incaricato a seguire l’attività di alternanza, figura complementare a quello aziendale. Il suo ruolo è quello di accompagnare lo studente nell’inserimento al mondo del lavoro, garantendo lo svolgimento del programma di formazione concordato con l’azienda. In particolare si occupa di: - proporre l’esperienza dal punto di vista dei contenuti e delle tempistiche; - individua le aziende più consone per ospitare gli studenti; - segue il corretto svolgimento dell’esperienza; - valuta, assieme al tutor aziendale, il raggiungimento degli obiettivi e il buon esito dell’esperienza; - riporta in consiglio di classe l’esperienza. Responsabile del progetto - Definisce e concorda il progetto con il D.S.; - Gestisce e coordina le azioni; - Individua e contatta le aziende; - Concorda tempi, modalità e ruoli; - Concorda le finalità progettuali; - Relaziona e riferisce al D.S.

Il Dirigente Scolastico - facilita i processi - costruisce e consolida lo stile collaborativo del c.d.c - legittima l’esperienza - valuta l’esperienza - riferisce al C.D. promuovendo interventi volti ad individuare azioni di miglioramento.

Tutor aziendali Il tutor aziendale è la figura di riferimento in azienda ed è la persona che collabora e si coordina con la scuola per realizzare il percorso formativo. In particolare: • permette l’accesso alle strutture aziendali; • informa lo studente sul rispetto delle regole aziendali; • compila e aggiorna la modulistica; • valuta l’apprendimento.

Tempi del progetto 1) organizzazione e gestione dei processi – settembre/ottobre

• individuazione tutor; • individuazione aziende e tutor aziendale; • condivisone con le famiglie; • informazione/formazione.

2) Fase formativa propedeutica all’alternanza – novembre/dicembre/gennaio 3) Fase operativa dell’alternanza – marzo/aprile 4) Valutazione – maggio 5) Certificazione – a conclusione dell’anno scolastico- giugno 6) Relazione finale – giugno (collegio docenti).