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PIANO DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DEI MOLLUSCHI BIVALVI PRODUZIONE, DEPURAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE SECONDO LE LINEE GUIDA COMUNITARIE REGIONE LIGURIA Dipartimento di Prevenzione Sezione della Spezia Dipartimento della Spezia S.C. Sicurezza alimentare REV. 12 / 2015

PIANO DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DEI MOLLUSCHI … · mitili dal mar Adriatico) che comunitaria (ostriche e mitili dalla Spagna), per la reimmersione nelle zone di produzione

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PIANO DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA

DEI MOLLUSCHI BIVALVI

PRODUZIONE, DEPURAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE

SECONDO LE LINEE GUIDA COMUNITARIE

REGIONE LIGURIA

Dipartimento di Prevenzione Sezione della Spezia Dipartimento della Spezia

S.C. Sicurezza alimentare

REV. 12 / 2015

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Indice

1. Riferimenti normativi e Autorità Competente

2. Obiettivi

3. Caratteristiche generali dell’area

4. Fonti di contaminazione individuate

5. Monitoraggio Zone di produzione

5.1 Laboratori ufficiali

5.2 Stazioni di monitoraggio

5.3 Modalità di campionamento

5.4 Parametri analitici

5.5 Frequenze di campionamento

5.6 Decisioni successive al monitoraggio

6 Controllo ufficiale e sorveglianza sul Centro di depurazione/spedizione MBV e

lungo la filiera di commercializzazione

6.1 Parametri analitici e frequenze di campionamento

6.2 Controllo ufficiale su CDM/CSM

6.3 Controllo ufficiale nelle fasi di commercializzazione

7 Dragaggio del golfo della Spezia

8 Piano di sorveglianza igienico-sanitaria in attuazione al D.lgs. n. 148 /2008 in

materia di molluschicoltura

9 Flussi informativi

Allegati

1. Relazione ICRAM

2. Monitoraggio virale (HAV e Norovirus)

3. Schede di prelievo MBV e acqua

3

1. RIFERIMENTI NORMATIVI E AUTORITÀ COMPETENTE

Regolamento (CE) 178/2002

Regolamento (CE) 852/2004

Regolamento (CE) 853/2004

Regolamento (CE) 854/2004

Regolamento (CE) 882/2004

Regolamento (CE) 2073/2005

Regolamento (CE) 2074/2005

Regolamento (CE) 2076/2005

Regolamento (CE) 1881/2006

Regolamento (UE) n. 1259/2011

Regolamento (UE) n. 488/2014

Regolamento (UE) n. 589/2014

D. Lgs 3 aprile 2006 n. 152

D. Lgs 4 agosto 2008 n. 148

Regolamento (CE) 1069/2009

Regolamento (CE) 737/1990

D. Lgs 6 novembre 2007, n. 193

Piano Dipartimentale Integrato anno corrente

Intesa 8 luglio 2010 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano

concernente linee guida per l’applicazione del Reg. (CE) 854/2002 e del Reg (CE) 853/2004

nel settore dei molluschi bivalvi (S.O. alla GURI n. 175 del 30-7-10) recepite con DGR n.

410 del 21/04/2011.

Linee guida CEFAS per la classificazione delle aree di raccolta dei molluschi bivalvi

(Microbiological Monitoring of Bivalve Mollusc Harvesting Areas. Guide to Good Practice:

technical application. Issue: 05 giugno 2014)

Sorveglianza sanitaria area di produzione e raccolta di molluschi bivalvi - Documento

prodotto dal Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico e chimico dei

Molluschi bivalvi vivi (Ce.Re.M.) 01 luglio 2013.

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Autorità competente

Ai fini dell'applicazione dei Reg.(CE) N. 852/2004, 853/2004, 854/2004, 882/2004 e loro

successive modifiche ed integrazioni, l’Autorità competente è rappresentata, ai sensi dell'art. 3 del

Dlgs 193/2008, dall’Azienda Unità Sanitaria Locale con delega formalmente assegnata ai Direttori

delle SC Sicurezza alimentare e Sanità animale, giuste la DDG n 471 del 24/5/2012 e la DDG n.

363 del 07/05/2015.

2. OBIETTIVI

Il presente documento si prefigge di individuare e descrivere le procedure operative per il

monitoraggio e il controllo di filiera della molluschicoltura ai sensi dei Regolamenti (CE) N.

854/2004 e 882/2004.

A tale scopo è stato costituito un apposito gruppo di lavoro che viene riunito periodicamente o in

funzione di esigenze contingenti; nel mese di dicembre il gruppo si riunisce per la verifica annuale

del Piano e per la programmazione dell’anno successivo; nell’occasione IZS e ARPAL presentano i

dati aggregati per l’anno di riferimento.

Il gruppo tecnico, coordinato dal Direttore della S.C. Sicurezza alimentare, è costituito da personale

del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda USL 5 SPEZZINO (S.S. Settore Pesca, MBV e

Produzioni primarie di origine animale e S.C. Sanità animale), della Sezione Locale dell'Istituto

Zooprofilattico Sperimentale (IZS) del Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta e del Dipartimento

provinciale dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Liguria (ARPAL).

In casi specifici può essere richiesta la partecipazione di funzionari dei Dipartimenti Salute e Servizi

sociali (Ufficio Veterinaria) e Agricoltura (Ufficio Produzioni agroalimentari) della regione Liguria,

della Capitaneria di Porto della Spezia, delle principali organizzazioni degli Operatori del settore

alimentare e di esperti del mondo scientifico.

Il Piano di Monitoraggio e Sorveglianza Sanitaria sulla produzione, depurazione,

commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi (MBV) è stato elaborato seguendo i criteri indicati

5

nelle Linee guida sui molluschi bivalvi vivi e nei regolamenti comunitari in materia di sicurezza

alimentare al fine di tutelare la salute pubblica.

I controlli ufficiali individuati lungo la filiera della molluschicoltura hanno pertanto lo scopo di

verificare la conformità alle normative con l’obbiettivo di:

a) prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani, siano essi rischi

diretti o veicolati dall’ambiente;

b) garantire pratiche commerciali leali per gli alimenti e tutelare gli interessi dei consumatori e la

loro informazione.

Per quanto non espressamente indicato nel presente Piano occorre fare riferimento ai requisiti e

procedure contenuti nella normativa comunitaria e nazionale di settore e alle Linee guida CSR del 8

luglio 2010 recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011.

La regione Liguria con delibera n . 1701 del 20.12.2013 “Riclassificazione delle acque del golfo

della Spezia per l'attività di molluschicoltura e ostricoltura in applicazione del Reg. (CE) 854/2004”

ha definito le modalità con cui procedere alla riclassificazione periodica delle zone di produzione.

3. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’AREA

L'allevamento dei mitili nel Golfo della Spezia risale al 1887 e costituisce un solido e tradizionale

elemento dell'economia locale.

Tale attività, unica in Regione Liguria, è basata su un'unica società cooperativa costituita da circa

novanta soci titolari (produttori primari) che coinvolge altre cooperative di servizio e di

commercializzazione e alcuni dipendenti.

L'allevamento si effettua su aree marine in concessione demaniale su una superficie di 583.639

metri quadrati e con una produzione di circa 40.000 quintali di prodotto annuo. Il golfo ha

caratteristiche peculiari in quanto racchiude al suo interno numerose attività antropiche e industriali

(cantieristica navale attività industriali) che convivono con gli allevamenti di mitili.

I MBV , organismi filtratori in grado di concentrare molti elementi inquinanti sia biologici sia

chimici, costituiscono un alimento ad alto rischio igienico-sanitario anche in considerazione di una

diffusa abitudine alimentare che ne prevede il consumo poco cotti, se non addirittura crudi.

Dal maggio 2014 è ufficialmente iniziata la commercializzazione delle Ostriche provenienti dalle

aree classificate della zona Diga Levante Interna.

6

Le Zone destinate alla produzione dei MBV sono situate nelle aree marine individuate dalla DGR n.

2216 del 5 luglio 1996, meglio specificate ai fini del Piano come segue:

ZONE SUPERFICIE TOTALE (mq)

Baia di Portovenere 52.200

Baia isola Palmaria

Diga foranea interna levante 94.082

Diga foranea interna ponente 100.594

Diga foranea interna centro 52.163

Diga foranea esterna Levante 126.600

Diga foranea esterna Ponente 158000

Le Zone sono classificate di tipo B dalla DGR n. 485 del 18/3/1999 con obbligo di depurazione e/o

stabulazione dei MBV ivi allevati e raccolti.

Con DGR 2464 del 11/9/2009 sono stati riconosciuti e classificati (Zona B) due banchi naturali di

tartufi nelle aree “ Terrizzo” a ridosso dell’isola Palmaria e “Olivo” lungo il canale di Portovenere

ricompresi nel piano di monitoraggio effettuato da ARPAL sulle zone di produzione.

ZONE SUPERFICIE TOTALE (mq)

Palmaria (Terrizzo) 67.800

Portovenere (Olivo)

In alcune aree già utilizzate per la mitilicoltura sono stati impiantati vivai per l’allevamento delle

ostriche. Con DGR n. 961 del 20.04.2011 è stata classificata come zona B la nuova area di

allevamento all’interno di una Zona di produzione (Diga foranea interna levante) già classificata per

mitili.

Alcuni mitilicoltori acquistano MBV sia depurati che non depurati, sia di provenienza nazionale (

mitili dal mar Adriatico) che comunitaria (ostriche e mitili dalla Spagna), per la reimmersione nelle

zone di produzione e per la successiva depurazione e commercializzazione.

L’anagrafe delle aziende di molluschicoltura, prevista dal D.Lgs. 148/2008 è implementata dalla

S.C. Sanità animale; in BDN attualmente sono state registrate e autorizzate della Regione Liguria

tutte le imprese di allevamento.

7

La Cooperativa Mitilicoltori Associati, in qualità di responsabile delle aziende di acquacoltura,

gestisce i Piani di Sorveglianza ai sensi del D.Lgs.148/2008 nelle 7 aree in cui sono suddivisi gli

impianti esistenti.

4. FONTI DI CONTAMINAZIONI INDIVIDUATE

Le fonti inquinanti nella zona sono state identificate nella relazione ICRAM redatta nell’ambito del

progetto di bonifica del golfo della Spezia (BoI-Pr-Li-P-02.16) (Allegato 1)..

Informazioni aggiornate relative alle potenziali fonti di inquinamento sono state acquisite con i due

pareri ARPAL del 23/2/11 (prot. 6214) e del 16/12/11 (prot. 38850) nell’ambito della

classificazione della Zona “Diga foranea interna nuova”; altri dati potrebbero essere resi disponibili

dagli altri Enti competenti (Comuni, Provincia, Capitaneria di Porto, Autorità portuale, Corpo

Forestale dello Stato, ecc.).

In fase di riclassificazione delle Zone di produzione (DGR 1701 del 20.12.2013) si procederà

all’aggiornamento delle fonti inquinanti che verranno sottoposte a valutazione come previsto dalle

Linee guida CEFAS per la classificazione delle aree di raccolta dei molluschi bivalvi

(Microbiological Monitoring of Bivalve Mollusc Harvesting Areas. Guide to Good Practice:

technical application. Issue: 05 june 2014) e Linee guida “Sorveglianza sanitaria area di produzione

e raccolta di molluschi bivalvi” - del Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico

e chimico dei Molluschi bivalvi vivi (Ce.Re.M.). 01 luglio 2013

5. SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO ZONE DI PRODUZIONE

Il piano viene attuato mediante:

prelievo a mare e controllo analitico di campioni di molluschi bivalvi

prelievo delle acque per il controllo della popolazione fitoplanctonica

rilevazione dei parametri chimico-fisici delle acque di allevamento

Il sistema di monitoraggio e sorveglianza sugli specchi acquei adibiti all’allevamento di molluschi si

basa sulla costante attività di monitoraggio dei rischi di carattere microbiologico, chimico,

biotossicologico e virologico correlati a tale matrice alimentare.

8

In estrema sintesi il piano di sorveglianza a mare prevede, a scadenze prefissate, il prelievo di

molluschi per le indagini di laboratorio, la misurazione di parametri chimico-fisici delle acque c/o le

stazioni di monitoraggio e la verifica della popolazione fitoplanctonica.

Ai sensi del Reg. CE 854/2004 se i risultati del campionamento indicano che i requisiti sanitari

previsti non sono rispettati o che potrebbe esservi un rischio per la salute umana, la raccolta dei

molluschi viene sospesa e la zona di produzione chiusa.

Al momento tutte le zone marine dedicate alla molluschicoltura sono classificate come acque di tipo

B (max 4600 Escherichia coli /100 g di polpa e liquido intervalvare nel 90% dei campioni e max

46.000/g nel restante 10%) con conseguente vincolo della depurazione/stabulazione/trasformazione

per i molluschi ivi allevati e raccolti.

Attualmente non esistono zone di stabulazione classificate ; i molluschi allevati vengono depurati

e confezionati tramite il Centro di Depurazione e Spedizione MBV di Santa Teresa (Lerici)

riconosciuto con Approval Number : IT 11 CSM CE.

Nel corso del 2011 e del 2013 lo stabilimento è stato sottoposto a importanti modifiche strutturali

che hanno portato alla sostituzione del precedente sistema di depurazione (aperto) in vasche con un

nuovo verticale a bins (a ciclo chiuso) con il quale è diventato possibile tenere sotto controllo i

principali parametri di funzionamento dell’impianto rendendo più efficace il processo di

depurazione.

5.1 LABORATORI UFFICIALI

ARPAL Dipartimento Provinciale della Spezia provvede a

prelievo campioni di molluschi e acque nelle stazioni di monitoraggio

misurazioni chimico-fisiche dirette dell’acqua nelle stazioni di monitoraggio

determinazioni analitiche di tipo microbiologico e chimico dei MBV (Mitili) di produzione

primaria /allevamento

controllo quali-quantitativo della popolazione fitoplanctonica

controlli microbiologici sulle acque di mare pre e post trattamento con raggi UV-C

controlli sulle acque di scarico dello stabilimento.

IZS Sezione della Spezia provvede a

determinazioni analitiche di tipo microbiologico dei MBV (Ostriche e tartufi ) di produzione

primaria /allevamento

9

determinazioni analitiche qualità biotossicologica ( laboratorio chimico di Genova) e

virologica dei molluschi produzione primaria /allevamento

determinazioni analitiche qualità microbiologica, chimica e biotossicologica dei campioni di

molluschi già depurati prelevati nelle fasi di spedizione e successiva commercializzazione.

5.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO

Con tale termine s'identifica una zona di campionamento ritenuta omogenea sotto il profilo delle

intrinseche caratteristiche ambientali. Nello specifico, in base alla conoscenza delle fonti

contaminanti individuate, delle caratteristiche idrodinamiche e correntometriche del golfo spezzino

nonché dell’esperienze specifiche fino ad oggi maturate, sono state individuate le seguenti stazioni:

- baia di Portovenere - Mitili

- baia Isola Palmaria - Mitili

- diga foranea ponente interno - Mitili

- diga foranea centro interno - Mitili

- diga foranea levante interno – Mitili e Ostriche

- diga foranea esterna levante – Mitili

- diga foranea esterna ponente - Mitili

- baia Portovenere (loc. Olivo) – Tartufi

- baia Isola Palmaria (loc. Terrizzo) – Tartufi

-

All’interno della stazione di monitoraggio il prelievo dei molluschi e la misurazione dei parametri

chimico-fisici delle acque viene effettuata in un unico punto (escludendo campionamenti in pool)

che dal 01 gennaio 2015 viene riportato, completo delle coordinate geografiche, integralmente sulle

schede di prelievo (All.3 e 3 bis) direttamente sul sistema SINVSA come previsto dalla nota

Ministero della Salute n. 0015897 del 18.04.2014.

Sulla base delle esperienze maturate nel settore e delle conoscenze specifiche attualmente sono stati

individuati i punti di prelievo di ciascuna stazione di monitoraggio come segue:

ZONA IDENTIFICAZIONE COORDINATE GEOGRAFICHE

10

Baia di Portovenere PORT 1 Lat 44.057892 N Long 9.843861 E

Baia isola Palmaria PALM 3 Lat 44.050794 N Long 9.850206 E

Diga foranea ponente

interno DFPI 5 Lat 44.072528 N Long 9.858883 E

Diga foranea centro interno DFCI 6 Lat 44.075725 N Long 9.865947E

Diga foranea levante

interno DFLI 7 Lat 44.078431 N Long 9.871744E

Diga foranea esterna

levante DFLE 8 Lat 44.077233 N Long 9.880128 E

Diga foranea esterna

ponente DFPE 9 Lat 44.070111 N Long 9.862522 E

A seguito delle risultanze dell’ indagine sanitaria da condurre ai fini della riclassificazione entro il

31.12.2014 i punti di campionamento verranno riesaminati ed eventualmente aggiornati in modo da

garantirne l’affidabilità e la significatività per l’attività di monitoraggio.

STAZIONI TARTUFI IDENTIFICAZIONE COORDINATE GEOGRAFICHE

Baia di Portovenere

(Loc. Olivo-Punta Seco) punto di prelievo n° 10

Lat 44.057372 N

Long 9.842303 E

Baia isola Palmaria (Loc.

Terrizzo) punti di prelievo n° 11

Lat 44.04898 N

Long 9.84175 E

Poiché si tratta di banchi naturali, soggetti ad eventuali spostamenti, viene definita, sempre

all’interno delle aree classificate, una tolleranza di metri 100 del punto di campionamento

(centroide); in caso di spostamenti superiori si provvederà a ridefinire il punto con nuove

coordinate.

5.3 MODALITÀ DI CAMPIONAMENTO

Il campionamento per il controllo ufficiale viene eseguito da personale del Dipartimento ARPAL

della Spezia. L’Autorità competente, al fine di ottimizzare delle risorse e migliorare l’efficienza del

Piano, potrà avvalersi del supporto logistico degli Operatori del settore alimentare, senza delega di

controllo ufficiale.

11

Per ciascuna stazione di monitoraggio il prelievo dei mitili è effettuato nei punti di prelievo

prefissati a tre livelli di profondità e precisamente sul fondo, a metà e a 50 cm dalla superficie; per

le ostriche il prelievo viene fatto dalle lanterne di allevamento.

I diversi campioni sono mescolati fra loro per formare il campione saggio, costituito da almeno 10

individui per ciascun parametro richiesto in modo da fornire al laboratorio da 75 a 100 g di polpa,

per ciascuna prova (in genere campionando 2-4 kg di prodotto si è sicuri di prelevare la quantità

sufficiente a tutti tipi di prove). Il campione così costituito, non appena ultimata l’attività di

prelievo, verrà trasferito al laboratorio ARPAL mediante cassetta coibentata alla temperatura di 5°C

± 3°C ed analizzato entro 24 ore dal campionamento (ISO 6887-3:2003). La rilevazione dei

parametri chimico-fisici delle acque avverrà in loco mediante sonda multiparametrica gestita da PC

portatile. Il prelievo dell'acqua per il controllo quali - quantitativo delle popolazioni

fitoplanctoniche, con particolare riguardo all'identificazione delle specie tossiche o potenzialmente

tossiche, sarà effettuato con apposito retino a maglie del diametro di 20 m, mediante una pescata

verticale dal fondo alla superficie. La quantità di acqua filtrata viene calcolata tenendo conto del

diametro dell'imboccatura del retino e dell'altezza della colonna d'acqua.

La ricerca delle biotossine algali è effettuata su campioni di mitili prelevati in tutte le stazioni di

monitoraggio.

Le operazioni di prelevamento campioni, misurazioni chimico-fisiche in campo ed eventuali altri

adempimenti necessari sono effettuate e verbalizzate a cura del Dipartimento Provinciale ARPAL.

Gli esami virologici sono eseguiti da IZS sui campioni prelevati da ARPAL. I laboratori ARPAL,

IZS ed eventualmente il Centro Ricerche Marine di Cesenatico per le rispettive competenze

provvedono alle ricerche biotossicologiche e chimiche.

Come previsto dalla nota Ministero della Salute n. 0015897 del 18.04.2014 a partire dalla fine del

2014 Arpal e IZS hanno provveduto all’inserimento nel sistema informativo SINVSA dei dati

relativi alla gestione delle attività di campionamento svolte nell’anno 2014, nonché degli esiti

relativi agli accertamenti eseguiti sui campioni prelevati per quanto di competenza (Escherichia coli,

Salmonella spp., fitoplancton potenzialmente tossico, radionuclidi, metalli, PCDD/F, PCDD/F +

PCB dioss. Simili, PCB non dioss. simili, benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(a)fluorantene,

crisene e sommatoria IPA); in particolare da gennaio 2015 si è passati all’uso del format dei verbali

di campionamento ((All.3 e 3 bis) generati dal sistema SINVSA e conforme alle richieste dati

dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per le attività di prelievo e per

l’accettazione del campione da parte del laboratorio. Dopo il conferimento al laboratorio il

12

campione viene accompagnato dalla scheda verbale per garantire la successiva associazione tra gli

esiti e i dati del campionamento inseriti nel sistema SINVSA. I dati degli esiti degli accertamenti

effettuati sui campioni prelevati vengono resi disponibili attraverso la cooperazione applicativa tra il

SINVSA e il sistema informativo dei laboratori Arpal e IZS.

5.4 PARAMETRI ANALITICI

Sui campioni di mitili prelevati a mare si procede, secondo metodiche analitiche previste dalle

normative vigenti, alla rilevazione dei seguenti parametri

Qualità Microbiologica

Reg. 854/2004

Reg. 2073/2005

Qualità

Biotossicologica

Reg. 854/2004

Qualità

Chimica**

Reg. 1881/2006

Reg, 733/2008

Reg. 835/2011

Reg.1259/2011

Reg.488/2014

Qualità

Virologica

***

Altri

Contam. **

Reg 1881/2006

Reg 737/1990

Qualità

Ambientale**

D.lgs 152/2006

E. Coli ** Mitili

*** Ostriche

Tartufi

Biotossine

liposolubili :***

Ac.okadaico

Dinophysitossine

Yessotossine

Pectentossine

Azaspiracidi

Pb

Cd

Hg***

∑ IPA

(Benzo(a)pirene

(PCDD/PCDF)

PDDD/F+PCB

D-like

PCB no D-like

Nuclidi

radioattivi

Cd

Hg

IPA

(Benzo(a)pirene)

HAV

Norovirus

Diossine

(PCDD/PCDF)

PCB-DL e non DL

Nuclidi radioattivi

Ag, As, Cr Cu,

Hg, Ni, Zn,

Pb, Cd

pH

Ossigeno

disciolto.

Salinità .

Temperatura

Conducibilità.

Potenziale

redox

Idrocarburi di

origine

petrolifera .

Sostanze

organoalogenat

.e

Salmonella spp

** Mitili

*** Ostriche

Tartufi

Biotossine

PSP***

Vibrio cholerae 01***

V.parahaemoliticus***

produttore tossine

Biotossine

ASP***

Fitoplancton (*)

**

13

(*)Alexandrium spp., Azadinium spp., Dinophysis spp., Gonyaulax grindleyi, Gonyaulax spinifera,

Lingulodinium polyedrum, Ostreopsis spp , Pseudo-nitzschia spp, Prorocentrum lima.

(**) accertamenti effettuati da ARPAL

(***) accertamenti effettuati da IZS

La ricerca di Salmonella spp, HAV e Norovirus viene svolta con funzioni di monitoraggio

epidemiologico; il suo riscontro analitico viene segnalata alla Cooperativa Mitilicoltori Associati

per eventuali provvedimenti da adottarsi in autocontrollo ai sensi art.5 del Reg. (CE) 852/2004.

Monitoraggio virus Epatite A e Norovirus.

Viene confermato il Piano di monitoraggio per HAV e Norovirus (riportato in allegato n. 2).

5.5. FREQUENZE DI CAMPIONAMENTO

In funzione alle condizioni climatiche, delle caratteristiche fisiologiche dei MBV oggetto di

controllo, delle specifiche esperienze maturate e dell’andamento temporale del ciclo produttivo,

campionamenti e controlli, compatibilmente con le condizioni meteo-marine, vengono articolati

come segue. La tabella ricomprende anche i campionamenti eseguiti su mitili nel Centro di

Depurazione/Spedizione .

Periodo primavera-estate (1 maggio - 30 settembre)

Livello Verifica qualità

microbiologica

Verifica qualità

biotossicologica

Verifica

qualità

virologica

Verifica

qualità

chimica

Zone di produzione

(ARPAL) mensile quindicinale

mensile

Semestrale (#)

Centro Depurazione e

Spedizione

(ASL)

quindicinale / / /

Periodo invernale (1 ottobre – 30 aprile)

14

Livello Verifica qualità

microbiologica

Verifica qualità

biotossicologica

Verifica qualità

virologica

Verifica

qualità

chimica

Zone di produzione

(ARPAL)

Mensile

mensile mensile Semestrale (#)

Centro Depurazione e

Spedizione

(ASL)

quindicinale /

/

Indicazioni del

Piano

Dipartimentale

Integrato

(#) Gli accertamenti relativi a contaminanti quali Diossina, Pcb, e quelli sulla qualità ambientale ai

sensi del D.Lgs 152/2006 hanno carattere annuale; quelli relativi ai nuclidi radioattivi semestrale.

Per quanto riguarda il campionamento Ostriche si osservano le frequenze sotto riportate.

Livello Verifica qualità

microbiologica

Verifica qualità

biotossicologica

Verifica

qualità

virologica

Verifica

qualità

chimica

Zone di produzione

(ASL)

mensile

vedi mitili (*)

mensile (HAV

e Norovirus)

annuale

Centro Depurazione e

Spedizione

(ASL)

Mensile / /

Indicazioni del

Piano

Dipartimentale

Integrato

15

(*) Come indicato dalle Linee guida intesa CSR nel settore dei molluschi bivalvi (S.O. alla GURI n.

175 del 30-7-10) recepite con DGR n. 410 del 21/04/2011 per la ricerca di biotossine algali viene

utilizzato il mitile della stessa zona di produzione in quanto risulta maggiormente sensibile rispetto

all’ostrica.

Per quanto concerne le zone (banchi naturali) di raccolta tartufi ( Venus verrucosa ) sono stati

individuati da ARPAL due punti di prelievo centrali alle zone riconosciute; il monitoraggio dei

banchi naturali viene eseguito, compatibilmente con la disponibilità di prodotto nelle diverse zone,

con verifiche microbiologiche mensili (accertamenti effettuati da IZS) e 1 chimica completa

annuale (effettuata da ARPAL), con esclusione della ricerca radionuclidi, per i quali, visti gli esiti

costantemente favorevoli, si è concordato di ritenere validi i dati del monitoraggio dei mitili delle

zone limitrofe. Nel periodo 01 giugno - 31 luglio, in cui è vietata la pesca del tartufo

( D.M. 22 dicembre 2000), l’attività di monitoraggio viene sospesa.

5.6 DECISIONI SUCCESSIVE AL MONITORAGGIO

I laboratori ARPAL e IZS trasmettono tempestivamente i rapporti analitici alla S.C. Sicurezza

Alimentare.

Se i risultati dei controlli nelle zone di produzione indicano che i requisiti non sono rispettati l’

Autorità Competente, individuata nel Direttore della SC Sicurezza Alimentare o del Direttore del

Dipartimento di Prevenzione, adotta i provvedimenti a salvaguardia della salute collettiva secondo

protocollo operativo di seguito riportato.

I provvedimenti vengono adottati con prescrizione ai sensi dell’art. 54 del Reg. CE 882/2004 e/o

Ordinanza ai sensi della L.R. 05/04/95 n. 21 e modalità operative di cui alla DGR 547/2008 e DGR

1391/2011.

NON

CONFORMITÀ

PROVVEDIMENTI

COMPETENZA AC

PROVVEDIMENTI

COMPETENZA OSA

DESTINAZIONE

MBV RITIRATI DAL

MERCATO

E.coli > 4600

- Chiusura zona produzione e

sospensione raccolta e notifica del

provvedimento alla Regione

- Notifica del provvedimento

all’OSA

- In alternativa destinazione alla

Ritiro/richiamo dei lotti di

MBV commercializzati dalla

data di campionamento e

altre misure ai sensi dell’art

.7 del Reg. (CE) 2073/05.

Reimmissione in mare sotto

controllo (MB vivi e vitali)

Eliminazione ai sensi del Reg.

CE 1069/2009 (se morti)

16

trasformazione in stabilimento

riconosciuto

- Riapertura dopo un esito analitico

conforme

- Attivazione sistema di allerta

- Declassificazione temporanea

della zona nel caso di esiti analitici

non conformi che superino il 90%

dei campioni effettuati

Presenza

Vibrio cholerae e V.

paraemol.

- Valutazione fonti inquinanti -

Ripetizione campione

- Notifica OSA

- Chiusura della zona e sospensione

cautelativa della della raccolta solo

in caso di dimostrata presenza del

gene che codifica per la produzione

di tossina di Vibrio cholerae e

Vibrio parahaemolyticus.

- Attivazione del sistema di allerta

solo in caso di dimostrata

presenza del gene che codifica per

la produzione di tossina di Vibrio

cholerae e Vibrio

Ritiro/richiamo dei lotti di

MBV commercializzati dalla

data di campionamento in

caso di dimostrata presenza

del gene che codifica per la

produzione di tossina di

Vibrio cholerae e Vibrio

Eliminazione ai sensi del Reg.

CE 1069/2009

Presenza

Salmonella spp.

Presenza HAV

- Norovirus

- Valutazione fonti inquinanti -

Ripetizione campione

- Notifica OSA

Trattandosi di zona B,

valutazione e decisioni OSA

(CDM/CSM) nell’ambito

del piano di autocontrollo

Biotossine algali

oltre i limiti previsti

Reg.(CE) n,853/04 e

s.m.i.

- Chiusura zona produzione e

sospensione raccolta e notifica del

provvedimento alla Regione

- Riapertura dopo 2 esiti favorevoli

a distanza di almeno 48 h

- Attivazione sistema di allerta

Ritiro/richiamo dei lotti di

MBV commercializzati dalla

data di campionamento

Reimmissione in mare sotto

controllo (MB vivi e vitali)

Eliminazione ai sensi del Reg.

CE 1069/2009 (se morti)

Contaminanti

chimici oltre i limiti

- Valutazione fonti inquinanti -

Chiusura zona produzione e

sospensione raccolta e notifica del

provvedimento alla Regione

Ritiro/richiamo lotti di MBV

commercializzati dalla data

del campionamento

Eliminazione ai sensi del Reg.

CE 1069/2009

17

- Avvio di un piano di

campionamento , in regime di

sorveglianza in allevamenti

contigui, banchi naturali della

stessa zona o zone contermini della

stessa specie e in altre di interesse

commerciale

- Riapertura dopo 1 esito analitico

conforme

-Notifica del provvedimento a OSA

- Attivazione sistema di allerta

Aumento plancton

tossico

- Intensificazione controlli

- Comunicazione OSA Valutazione in autocontrollo /

Parametri D.lgs

152/2006

- Valutazione rischio

- Comunicazione OSA Valutazione in autocontrollo /

Le decisioni conseguenti al riscontro di non conformità analitiche sui mitili si applicano anche a

tartufi (banchi naturali) e ostriche.

Gli esiti dei campionamenti microbiologici successivi al verificarsi di non conformità

microbiologiche contingenti o eseguiti per ricercare e valutare la causa di non conformità “isolate” o

ancora ottenuti nel corso di piani o progetti di ricerca scientifici non possono essere presi in

considerazione in fase di riclassificazione delle acque. A tal fine dovranno essere aggregati i soli

dati provenienti dall’attività di monitoraggio ufficiale, in quanto solo i campionamenti eseguiti nei

Punti di prelievo prestabiliti e con le modalità e criteri individuati nelle Linee guida CSR recepite

con DGR n. 410 del 21/04/2011 sono in grado di garantire la rappresentatività statistica dei dati

ottenuti.

La verifica del rispetto delle ordinanze restrittive nelle zone di produzione è delegato alla

Capitaneria di Porto della Spezia a cui viene trasmessa copia dei provvedimenti.

In base agli esiti degli accertamenti analitici condotti nel corso dei controlli routinari vengono

adottate conseguenti misure di salvaguardia .

Il riscontro di “Vibrio cholerae sierogruppo 01 o di Vibrio cholerae non 01 o di Vibrio

parahaemolyticus” con dimostrata presenza del gene che codifica per la produzione di tossina,

18

comporta da parte della Autorità Competente, individuata nel Direttore della SC Sicurezza

Alimentare o del Direttore del Dipartimento di Prevenzione, l’adozione di ordinanza di sospensione

cautelativa della raccolta nella zona di produzione interessata ai sensi dell’art.54 del Reg. (CE)

882/2004 e/o della L.R. 05/04/95 n. 21.

Nei casi di non conformità ai parametri di legge che compromettono la sicurezza alimentare dei

prodotti commercializzati vengono attivate le procedura di notifica d’allerta per il ritiro/richiamo dal

mercato del lotto non conforme con contestuali verifiche sul processo produttivo e se del caso con

chiusura delle zone di produzione.

Nel caso di non conformità per biotossine algali il divieto di raccolta viene revocato dopo due esiti

negativi dei campioni successivi prelevati a distanza non inferiore alle quarantotto ore.

Nel caso in cui i controlli sulla radioattività prefigurino situazioni di rischio sanitario con

superamento dei limiti fissati dalla normativa europea in materia si dispone l’immediata

sospensione della raccolta dei molluschi fino a completo ristabilimento delle condizioni originarie.

Le decisioni adottate dalla A.C. a seguito di non conformità rilevate sui campioni prelevati

vengono inserite nella maschera web di gestione delle non conformità messa a disposizione dal

Sistema Informativo SINVSA su cui verranno registrati i provvedimenti di declassamento o di

chiusura temporanea delle aree classificate. I provvedimenti saranno registrati anche nell’anagrafe

delle aree classificate come classificazione temporanea.

6. CONTROLLO UFFICIALE E SORVEGLIANZA SUL CENTRO DI

DEPURAZIONE/SPEDIZIONE MBV – CONTROLLO UFFICIALE SULLA FILIERA DI

COMMERCIALIZZAZIONE

6.1 PARAMETRI ANALITICI E FREQUENZE DI CAMPIONAMENTO

Nel Centro di Spedizione MBV e in fase di commercializzazione il campionamento per esami

microbiologici viene eseguito da personale ispettivo della ASL 5 su MBV in fase di

commercializzazione (depurati e confezionati) con prelievo di 2 aliquote formate ognuna da cinque

19

unità campionarie secondo la normativa vigente (Reg. CE 2073/2005) e con avviso di inizio analisi

ai sensi dell’art. 223 delle norme di attuazione del C.P.P. approvato con D.Lgs. 271 del 28/7/1989.

(Per i parametri microbiologici, chimici e biotossicologici si fa riferimento ai Reg. (CE) 853/2004,

2073/2005, 1881/2006 e s.m.i.).

Vengono ricercati

Parametri microbiologici e virologici

E. coli

Salmonella spp.

Vibrio cholerae O1 e non O1 e Vibrio parahamolyticus produttori di tossine

HAV/Norovirus

Parametri chimici

Piombo

Cadmio

Mercurio

IPA

Il piano di campionamento, comprensivo di normativa di riferimento, parametri e frequenze,

è inserito nella tabella di cui ai paragrafi 5.4 e 5.5; le determinazioni analitiche vengono

effettuate da IZS anche per i parametri chimici .

6.2 CONTROLLO UFFICIALE SU CDM/CSM

I MBV vengono conferiti dai produttori direttamente al Centro Depurazione e Spedizione

riconosciuto IT CDM/CDS 11 CE località S.Teresa di Lerici (SP) gestito dalla Cooperativa

Mitilicoltori Associati.

20

La depurazione avviene in vasche verticali (BINS) alimentate con acqua di mare pulita filtrata e

trattata con UVC /ozono in un sistema a circuito chiuso con procedure illustrate nel piano di

autocontrollo aziendale.

Il sistema di controllo ufficiale dello stabilimento di depurazione/spedizione comprende:

identificazione e classificazione del rischio

sistemi di verifica

frequenza del controllo

programma di campionamento dei mitili

prescrizioni eventuali

e fa riferimento al Piano di Controllo Ufficiale della S.C. Sicurezza alimentare inserito nel Piano

Dipartimentale Integrato (PDI) dell’anno di riferimento.

Sulla base della valutazione dei parametri indicati dal Ministero della Salute con specifiche Linee

guida per il controllo ufficiale emanate a suo tempo lo stabilimento è stato classificato a rischio

medio. La frequenza dei controlli ufficiale (Reg. CE 854/2004) eseguito dal veterinario responsabile

dell’impianto rielaborata a livello locale anche sulla base del programma analitico risulta essere la

seguente

Requisiti

strutturali

HACCP

Prerequisiti/

procedure

Identificazione

(origine/con

fez./etich. del

prodotto

Igiene

lavorazione

e personale

Prodotti finiti

Conservazione Sottoprodotti Audit

Semestrale Semestrale

Mensile

quindicinale quindicinale quindicinale annuale annuale

Le non conformità rilevate vengono gestite ai sensi dell’art. 54 del Reg. CE 882/2004 con le

modalità previste nel piano triennale di controllo ufficiale proprio della S.C. Sicurezza Alimentare.

Nello stabilimento di Depurazione/Spedizione MBV, vengono eseguiti da ARPAL controlli con

frequenza trimestrale allo scopo di verificare la funzionalità dell’impianto di depurazione (acque pre

e post trattamento con UVC/ozonizzazione).

Vengono ricercati: Escherichia coli, Enterococchi e Salmonella spp., solidi sospesi totali, pH, azoto

ammoniacale, saggio di tossicità con V.fischeri. .

Con frequenza semestrale ARPAL provvede alle verifiche sulla conformità dei parametri delle

acque di scarico dello stabilimento.

21

6.3 CONTROLLO UFFICIALE NELLE FASI DI COMMERCIALIZZAZIONE

In questa fase sono controllate, con le modalità e frequenze indicate nel Piano Dipartimentale

Integrato, le condizioni igienico sanitarie dei MBV, sia locali che di altra origine e provenienza,

lungo l’intera filiera di commercializzazione e somministrazione (depositi all'ingrosso, trasporto,

GDO, rivenditori al minuto, ristorazione, vendita su aree pubbliche, ecc).

7. DRAGAGGIO DEL GOLFO DELLA SPEZIA

I rischi correlati con le operazioni di dragaggio del golfo sono stati gestiti, fin dall’inizio delle

attività, con specifici piani di monitoraggio approntati da Autorità Portuale, ICCRAM, ARPAL e

Dipartimento di Prevenzione della ASL 5. Nella riunione per il coordinamento, tenutasi il

10.12.2012 presso la sede ISPRA di Roma tra ISS, ISPRA, ARPAL e ASL, sono stati adottati

aggiornamenti dello Schema attuativo, riguardanti soprattutto le attività di ARPAL e ISPRA.

Lo schema attuativo non prevede attività di monitoraggio “pre operam” e “post operam”, in quanto

verranno utilizzati a riferimento tutti i dati acquisiti nell’ambito dei precedenti piani di

monitoraggio; su tutte le diverse fasi verrà mantenuto il controllo della qualità ambientale da parte

di ARPAL, cui spetta anche il compito di supervisione in campo e del controllo sulla correttezza

delle operazioni di escavo.

Le analisi dei biomarkers e di bioaccumulo nei pesci, le analisi microbiologiche e le prove di

bioaccumulo nei mitili, valutati i risultati dei precedenti programmi, non sono stati inseriti

nell’attuale schema attuativo; per quanto riguarda le prove di bioaccumulo e analisi microbiologiche

verranno utilizzati i risultati delle analisi eseguite nell’ambito del Piano di sorveglianza

ASL/ARPAL/IZS.

Le indagini sul comparto biotico potranno essere nuovamente introdotte, su indicazioni del tavolo di

coordinamento, qualora le attività di bonifica/dragaggio previste nelle diverse aree fossero tali da

richiedere specifici ed approfonditi controlli.

8. ATTIVAZIONE DEL PIANO DI SORVEGLIANZA IGIENICO-SANITARIA IN

ATTUAZIONE AL D.LGS. N. 148 /2008 IN MATERIA DI MOLLUSCHICOLTURA

22

In ottemperanza a quando disposto dal D. lgs n. 148/2008 si proseguirà il monitoraggio per le

patologie dei molluschi bivalvi secondo le seguenti modalità:

ricerca degli agenti eziologici inclusi nella lista OIE e nel Dlgs 148/2008.

valutazione del rischio per il materiale oggetto di reimmersione ed acquistato

all’estero o da altre zone nazionali

mortalità anomale

Vengono prese in considerazione tutte le zone di produzione: diga foranea interna (levante, centro e

ponente) ed esterna (levante e ponente); Portovenere e Palmaria.

Il controllo è esteso alle specie allevate: mitili ed ostriche. Le conoscenze acquisite in questi anni

permettono di fissare la numerosità del campionamento di mitili, a n. 2 campioni per stazione, da

effettuarsi nel periodo primaverile e autunnale.

A tutela degli allevamenti di Ostrica concava (C. gigas),nei confronti di Ostreid Herpes 01 µvar,

responsabile di importanti morie in Francia negli scorsi anni, in caso di introduzioni dall’estero non

scortate da certificazioni sanitarie attestanti l’assenza del virus erpetico, verranno testati i soggetti

vivi per la reimmersione ed anche per la depurazione prima della vendita.

La tabella riportata in allegato rappresenta la programmazione del monitoraggio per il 2015.

Gli esami saranno eseguiti presso il Laboratorio di Microbiologia Marina dell’IZSPLV.

I campionamenti saranno eseguiti da ARPAL nell’ambito dei controlli previsti per il Piano di

mitilicoltura per i mitili, mentre per le ostriche i prelievi saranno effettuati da ASL5 S.C.Sanità

Animale.

I campioni dovranno pervenire all’IZSPLV corredati dall’accompagnatoria standard (che si allega)

ed i punti di prelievo dovranno essere sempre georeferenziati con il GPS.

PROGRAMMA CAMPIONAMENTO MOLLUSCHI - 2015

ENTE PRELEVATORE MATRICE

I° semestre II° semestre

G F M A M G L A S O N D

ARPAL Mytilus sp. X (7) X (5) X (2)

- Campioni: mitili (150 soggetti/campione), Ostriche (quantitativo massimo 150/campione: allevamento, banco naturale e centri depurazione), altri molluschi (30 soggetti/campione) - I soggetti raccolti possibilmente debbono essere di taglia commerciale - In caso di mortalità anomala inviare il campione accompagnato da verbale che specifichi che si tratta di mortalità

Il programma di campionamento potrà subire variazione dei momenti di raccolta in funzione della

temperatura dell’acqua che, come previsto dal DGR 378 del 05/04/2013, deve essere superiore a

17°C

23

9. FLUSSI INFORMATIVI

I dati relativi agli accertamenti analitici eseguiti dai Laboratori IZS e ARPAL verranno trasmessi,

non appena disponibili per posta elettronica alla SC Sicurezza alimentare (Direttore SC e

Responsabile SS Settore Pesca e MBV ) e al Direttore del Dipartimento di Prevenzione.

La S.C. Sicurezza alimentare provvede alla trasmissione dei dati alla Cooperativa Mitilicoltori

Associati e all’adozione delle misure di salvaguardia e adempimenti previsti.

Nel caso di riscontro di parametri non conformi e al fine della rapidità di adozione dei

provvedimenti di salvaguardia, i Rapporti di prova, anche se parziali, dovranno essere trasmessi con

la massima urgenza possibile, se del caso con preavviso telefonico.

I dati per alimentare i flussi previsti dalla DGR 1702/2013 (dati produttivi annuali, estensione zone,

ecc.) vengono richiesti ufficialmente dal responsabile della S.S. ai soggetti in grado di fornire gli

aggiornamenti (Coop. Mitilicoltori, SC Sanità animale, ecc.).

Nella tabella finale vengono riportati i riferimenti delle varie Strutture interessate alla realizzazione

del Piano al fine di migliorare l’efficacia dello scambio delle informazioni.

24

STRUTTURA REFERENTE Telefono Fax E-mail

S.C. Sicurezza

Alimentare

ASL 5

Dr. Mino

Orlandi

0187-534586

3666111048

(Segreteria

534527/39)

0187-

534507

[email protected]

[email protected]

Dipartimento

Prevenzione

ASL 5

Dr. Francesco

Maddalo

Segreteria

0187-535436

0187-

533781

[email protected]

ia.it

[email protected]

S.S. settore

Pesca MBV e

produzioni

primarie di o.a.

ASL 5

Dr. Francesco

Iacona

0187-534598

3666111049

(Segreteria

534527/39)

0187-

534507 [email protected]

S.C. Sanità

Animale ASL 5

Dr.ssa Elena

Teneggi

Dr. Stefano

Lodovichetti

3462288165

0187-

534400/03/07

0187-

534402

[email protected]

[email protected]

[email protected]

IZS PLV

Sezione

La Spezia

Dr. Carlo

Ercolini Dr.ssa

Laura Serracca

0187-507370 0187-

500308

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Dipartimento

ARPAL

La Spezia

Dott.

Giancarlo

Pasini

Dr.ssa Nunzia

Melchiorre

0187-

2814247/252

(Centr. 28141)

0187-

2814241

[email protected]

[email protected]

CDM/CSM

Lerici

Dr. Mauro

Rollandi

0187-970120-

971577

0187-

974478 [email protected]

25

ALLEGATO 1: Relazione ICRAM

DATI AMBIENTALI E DATI IDRODINAMICI (ICRAM)

Da un punto di vista geologico il golfo della Spezia rappresenta una depressione tettonica, originata

da sistemi di faglie dirette di età pliocenica, allungata in direzione appenninica (NW-SE) e

delimitata da strutture ad anticlinale che ne costituiscono i promontori occidentale ed orientale.

Il settore orientale è interessato anche da fenomeni carsici, evidenziati sul terreno dall’assenza di un

reticolo idrografico superficiale. Unico drenaggio superficiale è rappresentato da brevi corsi

d’acqua, a carattere torrentizio e con regime fortemente stagionale (torrente Fossa Mastra, Rio

Pagliari, Rio Canalone).

Parte delle acque infiltrate fuoriescono da cavità carsiche (sorgente “grotta Redarca” in località

Pugliola e sorgente “grotta delle fate” in località Ameglia); sono inoltre possibili fuoriuscite occulte

verso la Piana del Magra ad Est e verso mare ad Ovest.

All’interno del sito perimetrato a terra sono inoltre presenti sorgenti termo-minerali, localizzate ai

margini orientali del centro urbano della Spezia, nel settore compreso tra la località Stagnoni e

Punta S. Bartolomeo. E’ stata inoltre accertata una miscelazione tra acque termali profonde ed acque

sotterranee relativamente superficiali (solfato-clorurato/calciche e bicarbonato-calciche) nei depositi

alluvionali della pianura degli Stagnoni.

L’area marina è caratterizzata da fondali poco profondi, con sedimentazione recente a tessitura fine

che poggia su uno spessore sottile di sedimenti fini attribuibili ad una deposizione di ambiente

lagunare; al di sotto si trovano sedimenti di origine continentale (ghiaie e sabbie in matrice fine) che

poggiano invece su un substrato roccioso.

Esternamente alla rada, la circolazione ha un carattere litoraneo, con correnti a direzione NW. Tale

circolazione non sembra coinvolgere il Golfo della Spezia, che quindi sembra interessato da un

idrodinamismo ridotto. I processi che regolano il ricambio delle acque al suo interno sono legati alla

circolazione residua (dovuta all’azione combinata del vento di brezza e dello scarico termico della

centrale ENEL), che determina il trasporto dalle zone più interne verso le bocche della diga, ed a

componenti attive in vicinanza delle bocche, che favoriscono il rimescolamento delle acque e gli

scambi tra rada e mare aperto.

26

In tutta la Rada della Spezia è inoltre nota la presenza di diverse risorgenze naturali sottomarine,

alcune delle quali, secondo informazioni raccolte sul posto, ubicate nelle seguenti località:

Fiascherino (oltre Lerici), Fossa Mastra, Cadimare, Panigallia, tra Torre Scuola e la costa (oltre la

diga foranea, lato Porto Venere).

QUADRO AMBIENTALE

Le acque del golfo risultano fortemente antropizzata; si possono identificare le seguenti aree e/o

attività:

� nteressate da attività di carico e scarico (gasdotto, etc.);

all’esterno di essa) ed ittiocoltura (in località “Le Grazie”).

All’interno della rada confluiscono numerosi scarichi di natura sia industriale che civile, concentrati

prevalentemente nell’area settentrionale, prevalentemente in corrispondenza del porto mercantile,

della fascia centrale della città e della zona cantieristica. Risultano inoltre presenti alcuni scarichi

nella Rada di Cadimare, adiacente la Darsena militare, e nella Rada delle Grazie. Tra gli scarichi

fognari, il più rilevante per portata e carico inquinante risulta il Canale Lagora, collettore della parte

settentrionale del centro città, che viene incanalato dalla diga della Darsena militare verso il centro

della rada. Sono presenti, inoltre, numerosi torrenti e fossi che sversano in mare acque contenenti

liquami e fognature non trattate.

Tutte le attività che hanno insistito ed insistono sull’area hanno determinato la contaminazione dei

sedimenti dei fondali marini. I dati pregressi indicano, infatti, una contaminazione elevata e diffusa,

dovuta prevalentemente a metalli pesanti, policlorobifenili, composti organostannici ed idrocarburi.

All’interno dell’area marina perimetrata è possibile individuare aree con differenti caratteristiche e

tipologia d’uso. Sono infatti presenti aree portuali e/o industriali, in cui l’attività antropica pregressa

o attuale ha introdotto alterazioni all’ambiente marino; ma sono anche presenti aree da tutelare, sia

dal punto di vista ambientale che sanitario, poiché destinate all’acquacoltura e/o alla pesca.

27

Stato di qualità dei sedimenti sulla base delle indagini pregresse

La Rada della Spezia è stata oggetto, negli ultimi decenni, di numerose indagini ambientali, alcune

delle quali hanno evidenziato una contaminazione dei sedimenti marini da parte di elementi in

tracce (Pb, Cu, Cd, As), microinquinanti organici (PCB, TBT) ed idrocarburi. Queste indagini,

avendo obiettivi diversi tra loro e non essendo finalizzati alla definizione della qualità dei sedimenti,

forniscono informazioni puntuali e principalmente relative ai soli strati superficiali.

Le aree indagate presentano situazioni di contaminazione diverse, in relazione alle diverse fonti di

inquinamento ed alla distanza da esse, così da determinare situazioni di criticità differenti, alcune

delle quali, come ad esempio nell’area della ex Pertusola, elevatissime, dovute a concentrazioni

preoccupanti di metalli pesanti, TBT ed Idrocarburi.

Nelle aree del Canale di Accesso, del Molo Garibaldi, dei Cantieri Ferretti, del Molo Mirabello, la

contaminazione si presenta in maniera abbastanza diffusa, e destano preoccupazione le

concentrazioni estremamente elevate di alcuni parametri (metalli, PCB, TBT ed Idrocarburi). Nelle

aree Molo Fornelli, Bacino Evoluzione e Porto Lotti la contaminazione risulta a carattere

prevalentemente puntiforme, ma le concentrazioni determinate per alcuni parametri tra quelli già

citati raggiungono livelli particolarmente elevati. Nell’area di Molo Ravano, infine, la

contaminazione è puntiforme e le concentrazioni raggiungono livelli solo lievemente critici.

Stato di qualità delle acque

Nella rada della Spezia confluiscono le acque di numerosi fossi e torrenti nei quali confluiscono

anche reflui urbani. Il più rilevante per portata è il Canale Lagora, collettore di reflui urbani del

settore settentrionale della città, che sfocia in mare nel tratto adiacente la diga meridionale della

Darsena militare (In: Monitoraggio ambientale delle acque del golfo della Spezia ai sensi della

L.502/30 art.3 c.2 anni 1994 e 1995, Relazione di Sintesi, Provincia e Comune della Spezia, 1995).

Ci sono poi diversi scarichi industriali, depurati e non, originati essenzialmente da attività di

cantieristica, produzione energetica, trasferimento e commercio di prodotti petroliferi e lavorazioni

meccaniche (ARPAL, Procedimento per intervento di bonifica di interesse nazionale: sito di Pitelli

28

(SP), Conferenza dei servizi del 10/03/2004, Dati ambientali disponibili relativi all’area compresa

nel sito di bonifica di interesse nazionale Pitelli, 2004).

Al fine di monitorare l’impatto ambientale dell’attività della centrale termoelettrica ENEL,

considerato il superamento del parametro “temperatura” (tab. A legge 319/76) riscontrato a seguito

dei controlli sullo scarico a mare delle acque di raffreddamento, sono state condotte ricerche in

accordo tra ENEA/CREA ed ENEL, utili alla definizione dell’idrologia della rada, allo studio degli

indici di qualità delle acque, alla valutazione delle dinamiche di trasferimento delle specie chimiche

tra sedimenti ed acqua, alla caratterizzazione delle componenti biologiche. Tali indagini, i cui

risultati sono stati resi pubblici nel dicembre 1989, nel giugno 1990 e nel dicembre 1992, sono poi

state seguite da una serie di attività tra il 1994 ed il 1996, articolate sulla base di un programma

biennale di monitoraggio nell’ambito di una convenzione tra Comune della Spezia ed ENEA, mirato

ad integrare lo studio delle eventuali alterazioni permanenti dell’ambiente marino già presentato

dall’ENEL con ulteriori accertamenti. Sono stati individuati, in particolare, due principali

meccanismi responsabili del trasporto delle sostanze inquinanti dalle zone più interne della rada al

mare aperto.

Il primo è sostenuto da correnti oscillanti, connesse ad una sessa avente semilunghezza d’onda di 8

km e periodo tipico di 70 minuti, e particolarmente intense in prossimità delle bocche (fino a 50

cm/s) che favoriscono il mescolamento delle acque interne alla diga foranea con quelle del mare

aperto.

Il secondo è, invece, alimentato da una circolazione residua ciclonica indotta da una ramificazione

della corrente ligure-tirrenica che si incunea nella rada, determinando un movimento delle masse

d’acqua all’interno della diga foranea, con un’entrata dalla bocca di levante e l’uscita verso il mare

aperto, principalmente dalla bocca di ponente, contribuendo così al trasporto degli inquinanti fino

alle bocche.

I termini forzanti responsabili della circolazione residua interna alla diga foranea sono stati

identificati nel vento di brezza e nello scarico di pompaggio della sessa. In conclusione il golfo de

La Spezia è interessato da una situazione che determina un notevole ricambio delle acque della rada

che avviene prevalentemente sulla bocca di ponente e ciò dipende:

generale e favorita dal gradiente termico della centrale ENEL creando una corrente di densità

nell’area antistante lo scarico, mette in movimento l’acqua nella parte più interna e profonda della

rada;

29

crea un flusso d’acqua in ingresso sul fondo ed uno uscente in superficie;

Le acque della rada sono state oggetto di indagini effettuate in periodi diversi e mirate alla

valutazione della loro qualità.

Sulla base dei risultati ottenuti, relativamente ai valori dell’indice trofico (TRIX), compresi tra 2,71

e 5,40, è emersa una buona qualità dei campioni d’acqua analizzati, in corrispondenza delle

differenti stazioni e delle profondità di prelievo. Solo in prossimità del molo Garibaldi, in posizione

più interna rispetto alle altre e, inoltre, maggiormente gravata da una scarsa circolazione e dagli

apporti fognari, i valori sono risultati leggermente superiori, anche se con una qualità delle acque

classificabile tra “buona” e “mediocre”. L’andamento degli altri valori tende gradualmente ad un

miglioramento allontanandosi dall’area portuale e dalle perturbazioni costiere di origine antropica.

E’ stato inoltre notato nella terza campagna un aumento generale dei dati analitici, anche se

probabilmente dovuto alle frequenti piogge del periodo invernale che hanno determinato un

incremento degli apporti terrigeni, contribuendo ad un generale peggioramento della qualità delle

acque. Lo stesso fenomeno può essere considerato responsabile anche per quanto riguarda i risultati

delle analisi microbiologiche, che nella terza campagna superano anche fino a sette volte il limite

previsto per i batteri.

Stato di qualità del biota

Tra le indagini ambientali di cui la Rada della Spezia è stata oggetto negli ultimi decenni, alcune di

esse hanno interessato anche gli organismi marini e il relativo bioaccumulo di contaminanti. Le

risultanze analitiche nei mitili hanno evidenziato concentrazioni elevate di PCB e TBT, mentre non

sono state segnalate concentrazioni significative di metalli in tracce.

Nel corso del 2003 sono state condotte tre campagne d’indagini chimiche ed ecotossicologiche, per

avere informazioni sui livelli di concentrazione di contaminanti.

Nei tessuti di mitili ed organismi marini e sulla biodisponibilità delle sostanze tossiche per gli

organismi. Tali indagini rientrano tra quelle previste dal piano di monitoraggio per il controllo delle

attività di dragaggio di alcune aree del Porto della Spezia, in particolare, tale piano è stato definito

in modo da verificare e quantificare le eventuali alterazioni a breve e lungo termine del comparto

biotico affinché possano essere proposte tempestivamente idonee misure di mitigazione. I risultati

delle tre campagne evidenziano nei mitili un incremento nel tempo delle concentrazioni dei metalli

30

pesanti e degli IPA, mentre non si osservano particolari variazioni per i PCB. Non destano

preoccupazione invece i livelli di concentrazione determinati per i composti organoclorurati e dei

metalli pesanti. Le analisi di biomarker hanno evidenziato inoltre una maggiore esposizione degli

esemplari esaminati a contaminati liposolubili, testimoniata sia dall’induzione dell’attività EROD

che dai metabolici degli IPA.

31

Allegato 2 Piano di monitoraggio virale

Ricerca di virus Epatite A e Norovirus

Introduzione

I principali virus umani che possono essere trovati nell’ambiente sono ad habitat enterico.

Sono noti più di 20 tipi di virus escreti con le feci di malati o di portatori sani e tra questi troviamo

enterovirus, calicivirus (virus Norovirus e Sapporovirus), virus epatite E, A parvovirus, rotavirus,

astrovirus, coronavirus ed infine adenovirus enterici (tipi 40 e 41). I Norovirus e il virus

dell’epatite A sono tra i virus enterici quelli maggiormente implicati in epidemie trasmesse con gli

alimenti. I molluschi sono al primo posto come fonte di malattie enteriche virali sia in quanto

organismi filtratori, che quindi accumulano le sostanze disciolte o in sospensione nell’acqua,

concentrando anche contaminanti di origine virale, sia a causa delle modalità di consumo, crudi o

cotti in modo insufficiente.

Nella maggior parte dei casi, i molluschi implicati in epidemie di natura virale devono la

loro contaminazione alla presenza di scarichi fognari che si diluiscono nell’ambiente marino.

Riferimenti Normativi

Le linee guida sui molluschi bivalvi e la nuova regolamentazione comunitaria

(CEFAS : 05 giugno 2014) citano la necessità di intraprendere programmi di ricerca

applicata che riguardino patogeni rilevanti quali HAV, Norovirus e Salmonella come

elementi chiave di programmi di monitoraggio.

Obbiettivi.

L’obbiettivo di questo piano di monitoraggio è quello di adempiere alle indicazioni fornite

dalla normativa vigente al fine di conoscere la diffusione di genoma HAV e Norovirus nei mitili

prodotti nel golfo della Spezia. La conoscenza delle zone di allevamento dove potenzialmente si

concentra il rischio virologico permetterà negli anni successivi una localizzazione mirata delle

stazioni di campionamento e eventualmente la ricerca delle fonti inquinanti considerate le

condizioni batimetriche della zona.

La ricerca dell’RNA virale non comporta necessariamente la presenza di virus infettante ma

fornisce indicazione sulla diffusione di questi patogeni nell’ambiente marino di allevamento.

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Modalità operative

Verranno eseguiti campionamenti per la determinazione del virus dell’epatite A e dei

Norovirus nelle stazioni individuate per il campionamento biotossicologico.

I campioni verranno prelevati da parte di ARPAL e ASL 5 e saranno conferiti con frequenza

mensile alla Sezione di La Spezia dell’IZS PLV.

Considerata la difficoltà connessa ad un doppio campionamento le prove virologiche verranno

eseguite a partire dai campioni prelevati da ARPAL e ASL 5 per la ricerca di biotossine algali.

Ciascun campione sarà in aliquota unica e costituito da 20-30 individui sarà analizzato

secondo i protocolli forniti dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Controllo delle

Contaminazioni Virali dei Molluschi Bivalvi dell’Istituto Superiore di Sanità e secondo procedura

operativa dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia Lab. Tossicologia e Virologia Alimentare.

Riscontro di positività

La Commissione Europea ha adottato in data 15.11.2005 il Reg.(CE) N. 2073/2005 sui criteri

microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Nel regolamento, oltre definire i parametri

microbiologici obbligatori, viene evidenziata la necessità di sviluppare nuovi metodi d’analisi

affidabili per la determinazione di virus negli alimenti.

L’inserimento del parametro virus patogeni nel regolamento viene posticipata a data successiva in

cui sarà disponibile per tutti i Paesi europei, un metodo ufficiale di analisi (CEN/TC275 WG6

N244 05/2006) e relativo protocollo di validazione approvato dai LNR degli stati Europei. Nel

frattempo viene ritenuto un buon indicatore di contaminazione fecale E.coli.

A livello europeo, la necessità di acquisire nuove conoscenze scientifiche sull’argomento è emersa

da tempo ed ha portato all’avvio del Progetto integrato “Health promoting, safe seafood of high

eating quality in a consumer driven fork-to-farm concept” (SEAFOODplus), i cui lavori sono

iniziati nel febbraio 2004. In particolare, la sezione “Seafood quality” si propone di mettere a punto

metodi avanzati e standardizzati per l’dentificazione, di virus legati alla qualità sanitaria dei

prodotti ittici (Croci, 2005).

In relazione a quanto sopra esposto i dati di questo monitoraggio, come ribadito da ISS non hanno

un significato di “non conformità classica” in quanto non contemplati nel regolamento 2073/2005,

ma hanno invece lo scopo di fornire dati di prevalenza virale che sono raccolti dalle Regioni e

tramite il Ministero della salute rappresentano una banca preziosa alla quale può attingere la

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comunità europea per la valutazione del rischio virologico nelle singole nazioni. Alcuni studi

eseguiti da ISS su allevamenti del sud Italia hanno dimostrato su mitili non depurati una prevalenza

di virus patogeni per l’uomo (Epatite A e Norovirus) del 20%.

Al termine di ogni anno di campionamento si valuteranno complessivamente le diverse

prevalenze virali nelle tre sedi di allevamento. Questi dati saranno discussi nell’ambito del tavolo

tecnico formato da ASL ARPAL, IZS, porteranno per la nostra realtà locale all’individuazione

delle stazioni più a rischio che saranno monitorate con frequenze maggiori e ci permetteranno di

arrivare nell’arco di tre anni a valutare e quantificare il rischio virologico nelle sedi di allevamento

(alto, medio o basso).

Grazie a questi dati infine, nel momento in cui i virus diventeranno parte integrante del

Regolamento 2073/2005, sarà possibile applicare da parte dell’autorità sanitaria locale una strategia

di campionamento statisticamente adeguata e calcolata sui dati di positività riscontrati nell’arco di

questi tre anni. La ricerca di Norovirus secondo gli ultimi riscontri del LNR (Lab. Nazionale di

Riferimento) ISS Roma con Il Lab. Comunitario di Riferimento (meeting 2013) è sorta la proposta

di fissare un limite quantitativo per questo tipo di virus diverso per specie di molluschi bivalvi e si

resta in attesa che venga fissato appunto un limite comune applicato da tutti gli stati membri.

Misure di salvaguardia nel caso di reperimento di HAV e Norovirus in mitili a mare.

Il ritrovamento di genoma del virus dell’epatite A (HAV) a mare implica l’esecuzione di campioni

per la ricerca di E. coli (indicatore fecale ritenuto idoneo anche per contaminazione da virus da reg.

2073/2005) su prodotto depurato individuati in base al sistema di tracciabilità. Si provvede

contestualmente a comunicare positività per HAV e Norovirus ai mitilicoltori che gestiranno la

problematica in autocontrollo intervenendo sul ciclo di depurazione e valutando le criticità del

processo.

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ALLEGATO 3 : scheda campionamento molluschi

ALLEGATO 3 bis: scheda campionamento acque

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