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Piano nazionale - Istituto Superiore di Sanità · Piano, stilato secondo le indicazioni dell’OMS del 2005, aggiorna e sostituisce il precedente Piano Italiano Multifase per una

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Piano nazionale di preparazione e risposta

a una pandemia influenzale

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Indice

Sommario esecutivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .72. Razionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .83. Principi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .94. Struttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .95. Fasi e livelli di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10

5.1 Sequenza della dichiarazione di fasi e livelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .145.2 Procedure per la dichiarazione delle fasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14 5.3 Criteri per depotenziare le fasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14

6. Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .157. Azioni chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15

7.1 Migliorare la sorveglianza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .167.2 Attuare misure di prevenzione e controllo dell’infezione . . . . . . . . . . . . . . .18

7.2.1 Misure di sanità pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .187.2.2 Utilizzo dei farmaci antivirali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .197.2.3 Vaccinazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21

7.3 Garantire il trattamento e l’assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .237.4 Mettere a punto piani di emergenza per mantenere

i servizi sanitari e altri servizi essenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .247.5 Mettere a punto un piano di formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .247.6 Mettere a punto adeguate strategie di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . .267.7 Monitorare l’efficacia e l’efficienza delle misure intraprese . . . . . . . . . . . .27

8. Gestione e coordinamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .288.1 Aspetti chiave dell’organizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .288.2 Attività di Gestione e Coordinamento

in caso di dichiarazione di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .309. L’attuale fase di preparazione: le azioni intraprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

9.1. Misure di carattere organizzativo e generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .329.2. Misure preventive nel settore della salute pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . .329.3. Misure preventive nel settore degli allevamenti e della veterinaria . . . . .339.4. Misure preventive sulle importazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33

Operatività per fasi e livelli di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37Tabella: Periodo interpandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38Tabella: Periodo di allerta pandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48Tabella: Periodo pandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .60

Allegato: Linee Guida per la stesura dei Piani regionali . . . . . . . . . . . . . . . . .69

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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Dalla fine del 2003, da quando cioè ifocolai di influenza aviaria davirus A/H5N1 sono divenuti ende-mici nei volatili nell’area estremo

orientale, e il virus ha causato infezionigravi anche negli uomini, è diventato piùconcreto e persistente il rischio di una pan-demia influenzale.Per questo motivo l’OMS ha raccomandato atutti i Paesi di mettere a punto un PianoPandemico e di aggiornarlo costantementeseguendo linee guida concordate. Il presentePiano, stilato secondo le indicazionidell’OMS del 2005, aggiorna e sostituisce ilprecedente Piano Italiano Multifase per unaPandemia Influenzale, pubblicato nel 2002.Esso rappresenta il riferimento nazionale inbase al quale saranno messi a punto i Pianioperativi regionali.Il Piano si sviluppa secondo le sei fasi pande-miche dichiarate dall’OMS, prevedendo perogni fase e livello obiettivi e azioni.Molte delle azioni individuate sono già staterealizzate man mano che la situazione epide-miologica lo ha richiesto.

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Le Linee Guida nazionali per la conduzionedelle ulteriori azioni previste saranno emana-te, a cura del Centro Nazionale per laPrevenzione e il Controllo delle Malattie(CCM), come allegati tecnici al Piano e saran-no periodicamente aggiornate e integrate.In coerenza con i princìpi del Piano, ilMinistero della Salute si fa carico di indivi-duare e concordare:

con le Regioni le attività sanitarie, sia ditipo preventivo che assistenziale, dagarantire su tutto il territorio nazionale

con i Dicasteri coinvolti le attività extrasa-nitarie e di supporto, finalizzate sia a pro-teggere la collettività che a mitigare l’im-patto sull’economia nazionale e sul funzio-namento sociale, comunque necessarie perla preparazione e per la risposta a unapandemia, nonché gli aspetti etici e legalia supporto delle attività concordate

con il Ministero degli Affari Esteri e congli organismi internazionali preposti gli

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Sommario esecutivo

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aspetti di cooperazione internazionale eassistenza umanitaria.

L’obiettivo del Piano è rafforzare la prepara-zione alla pandemia a livello nazionale elocale, in modo da:

1. identificare, confermare e descrivere rapi-damente casi di influenza causati da nuovisottotipi virali, in modo da riconosceretempestivamente l’inizio della pandemia.

2. Minimizzare il rischio di trasmissione elimitare la morbosità e la mortalità dovu-te alla pandemia.

3. Ridurre l’impatto della pandemia sui ser-vizi sanitari e sociali e assicurare il man-tenimento dei servizi essenziali.

4. Assicurare una adeguata formazione delpersonale coinvolto nella risposta allapandemia.

5. Garantire informazioni aggiornate e tem-pestive per i decisori, gli operatori sanita-ri, i media e il pubblico.

6. Monitorare l’efficienza degli interventiintrapresi.

Le azioni chiave per raggiungere gli obietti-vi del Piano sono:

1. migliorare la sorveglianza epidemiologica

e virologica.

2. Attuare misure di prevenzione e controllodell’infezione (misure di sanità pubblica,profilassi con antivirali, vaccinazione).

3. Garantire il trattamento e l’assistenza deicasi.

4. Mettere a punto piani di emergenza permantenere la funzionalità dei servizisanitari e altri servizi essenziali.

5. Mettere a punto un piano di formazione.

6. Mettere a punto adeguate strategie dicomunicazione.

7. Monitorare l’attuazione delle azioni pia-nificate per fase di rischio, lecapacità/risorse esistenti per la risposta,le risorse aggiuntive necessarie, l’effica-cia degli interventi intrapresi; il monito-raggio deve avvenire in maniera conti-nuativa e trasversale, integrando e ana-lizzando i dati provenienti dai diversisistemi informativi.

L’operatività del Piano sarà valutata conesercitazioni nazionali e regionali, cui parte-ciperanno tutte le istituzioni coinvolte incaso di pandemia.Il presente Piano è suscettibile di periodicherevisioni, al cambiamento della situazioneepidemiologica.

6 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

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1. Introduzione

LL’’influenza è ben conosciuta da secoli mail virus influenzale è stato identificato

solo nel 1933; il virus infetta sia gli uominiche una larga fascia di uccelli e mammiferi.I virus influenzali umani sono raggruppatiin tre tipi: A, B e C, l’ultimo dei quali di scar-sa importanza per l’uomo. Il virus influenza-le di tipo A è quello maggiormente diffuso,causa generalmente malattie più gravirispetto agli altri due, è la causa della mag-gior parte delle epidemie stagionali ed èl’unico che abbia generato pandemie.Alla base della epidemiologia dell’influenzavi è la marcata tendenza di tutti i virusinfluenzali a variare, cioè ad acquisire cam-biamenti nelle proteine di superficie che per-mettono loro di aggirare la barriera immuni-taria presente nella popolazione che ha con-tratto l’infezione negli anni precedenti. Icambiamenti possono avvenire secondo duemeccanismi distinti:

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1. Deriva antigenica (antigenic drift).Sitratta di una modifica minore delle pro-teine di superficie del virus. Questo feno-meno riguarda sia i virus A che i B (manegli A avviene in modo più marcato e fre-quente) ed è responsabile delle epidemiestagionali. Infatti le nuove varianti nonsono riconosciute dal sistema immunita-rio della maggior parte delle popolazione,così che un ampio numero di individuirisulta suscettibile al nuovo ceppo.

2. Spostamento antigenico (antigenic shift).È un fenomeno che riguarda solo i virusinfluenzali di tipo A e consiste nella com-parsa nell’uomo di un nuovo ceppo virale,completamente diverso da quelli prece-dentemente circolanti nell’uomo. Gli shiftantigenici sono dovuti o a riassortimentitra virus umani e animali (aviari o suini)oppure alla trasmissione diretta di virus

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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non-umani all’uomo. Quindi la fonte deinuovi sottotipi sono sempre virus anima-li. Poiché la popolazione non ha maiincontrato prima questi antigeni, indeterminate circostanze questi cambia-menti di maggiore entità possono provo-care una infezione improvvisa e invasivain tutti i gruppi di età, su scala mondiale,che prende il nome di “pandemia”. Lacomparsa di un nuovo ceppo virale non èdi per sé sufficiente a causare una pande-mia: occorre infatti anche che il nuovovirus sia capace di trasmettersi da uomoa uomo in modo efficace.

Le pandemie si verificano a intervalli ditempo imprevedibili, e, negli ultimi 100 anni,si sono verificate nel 1918 (Spagnola, virus A,sottotipo H1N1), 1957 (Asiatica, virus A, sot-totipo H2N2) e 1968 (Hong Kong, virus A,sottotipo H3N2). La più severa, nel 1918, haprovocato almeno 20 milioni di morti.Dalla fine del 2003, da quando cioè i focolaidi influenza aviaria da virus A/H5N1 sonoendemici nei volatili nell’area estremo orien-tale, e il virus ha causato infezioni gravianche negli uomini, è diventato più concreto

e persistente il rischio di una pandemiainfluenzale. Dal 2005, inoltre, focolai diinfluenza aviaria sono stati documentatianche in Europa, e nel 2006 vi sono stati casidi trasmissione all’uomo in Turchia. Finora non ci sono evidenze che il virusH5N1 abbia la capacità di trasmettersi dauomo a uomo, tuttavia, in caso di emergenzadi un nuovo virus influenzale che abbiaacquisito tale capacità, la maggiore mobilitàdella popolazione a livello mondiale e lamaggior velocità dei mezzi di trasporto ren-derebbero particolarmente problematico ilcontrollo della diffusione dell’infezione.L’incertezza sulle modalità e i tempi di diffu-sione determina la necessità di preparare inanticipo le strategie di risposta alla eventua-le pandemia, tenendo conto che tale prepa-razione deve considerare tempi e modi dellarisposta. Infatti, se da una parte un ritardodi preparazione può causare una rispostainadeguata e conseguenti gravi danni per lasalute, dall’altra, qualora l’evento non acca-da, un investimento eccessivo di risorse intale preparazione può, in un quadro di risor-se limitate, causare sprechi e stornare inve-stimenti da altri settori prioritari.

8 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

2. Razionale

L’OMS raccomanda a tutti i Paesi di met-tere a punto un Piano Pandemico e di

aggiornarlo costantemente seguendo le lineeguida concordate. Seguendo le indicazionidel-l’OMS del 2005, emanate alla luce dellemodifiche dell’assetto epidemico mondiale edelle nuove emergenze, il Piano aggiorna esostituisce il precedente Piano ItalianoMultifase per una Pandemia Influenzale,pubblicato nel 2002.Questo documento illustra, per ognunadelle sei fasi pandemiche dichiaratedall’OMS, il mandato per le Autorità

Sanitarie, tenendo conto sia delle azionisanitarie che di interventi che coinvolgonostrutture non sanitarie. Il Piano rappresenta il riferimento naziona-le in base al quale saranno messi a punto iPiani operativi regionali.L’operatività del Piano sarà valutata conesercitazioni nazionali e regionali, da con-cordare fra CCM e Regioni e altre istituzioniche avrebbero un ruolo in caso di pandemia.Il presente Piano è suscettibile di periodicherevisioni, al cambiamento della situazioneepidemiologica.

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3. Principi

Il principio ispiratore del Piano è l’assuntoche emergenze globali richiedono risposte

coordinate e globali, dove il momento di pia-nificazione deve essere condiviso dai respon-sabili delle decisioni e il momento dell’azionedeve essere conosciuto prima del verificarsidell’evento, in modo che ognuno sia in gradodi giocare il suo ruolo e prendersi le sueresponsabilità.Una pandemia influenzale costituisce unaminaccia per la sicurezza dello Stato: il coor-dinamento condiviso fra Stato e Regioni e lagestione coordinata costituiscono garanzia diarmonizzazione delle misure con quelle che,raccomandate dall’OMS, verranno intrapre-se da altri Paesi. Inoltre, considerando le ricadute che unrischio sanitario determina sui diversi setto-ri della vita sociale, le misure sanitarie

9Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

vanno armonizzate con quelle intraprese daaltri soggetti istituzionali non sanitari.Pertanto, il Piano individua le azioni chiaveper le Autorità Sanitarie nazionali e regiona-li e per gli altri attori coinvolti ed elenca lemisure che devono essere adottate per ognifase. Tali azioni e misure seguono l’accezionedei “Livelli Essenziali di Assistenza” adottatiin Italia, costituendo il minimo essenziale dagarantire.Il Ministero della Salute si fa carico di con-cordare con le Regioni le attività sanitarie econ i Dicasteri coinvolti le attività extrasani-tarie necessarie per la preparazione e larisposta a una pandemia nonché gli aspettietici, legali e internazionali, ivi compresi glieventuali accordi bilaterali che si dovesserorendere necessari con altri Paesi, a supportodelle attività.

4. Struttura

Il Piano si sviluppa secondo le sei fasi pan-demiche dichiarate dall’OMS, prevedendo,

per ogni fase, obiettivi, azioni e attori. Nel capitolo 7 sono illustrate le azioni chia-ve: tale capitolo costituisce la base per lo svi-luppo di Linee Guida nazionali che sarannoemanate, a cura del CCM, come allegati tec-nici al Piano, e saranno periodicamenteaggiornate e integrate. Molte delle azioniindividuate sono già state realizzate manmano che la situazione epidemiologica lo harichiesto, come illustrato nel capitolo 9. Il capitolo 10 rappresenta un’agile chiave dilettura del Piano e riporta, per ogni fase elivello di rischio, gli obiettivi generali, gliobiettivi specifici, le azioni finalizzate al per-seguimento di tali obiettivi; nel capitolo sonoindicati, inoltre, a grandi linee, ruoli e respon-

sabilità per la realizzazione delle azioni.Entro il primo trimestre dalla ratifica delPiano, un Gruppo di monitoraggio, delineatonella sua struttura nel paragrafo 7.7, aggior-nerà e definirà nel dettaglio tale capitolo,anche sulla base degli accordi stipulati dalMinistero della Salute con le Regioni per leattività sanitarie e con gli altri Dicasteri edEnti coinvolti, per le attività extrasanitarie edi supporto, secondo i principi del Piano.Allo stesso modo, nel Piano, reso disponibileanche attraverso il sito web del Ministerodella Salute, la colonna relativa a “Stato diavanzamento” riporterà continuamente, neitempi previsti dal monitoraggio, lo stato del-l’arte dell’attuazione del Piano. Vengono, infi-ne, riportate come Allegato al Piano le LineeGuida per la stesura dei Piani regionali.

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10 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

5. Fasi e livelli di rischioCon il presente Piano, l’Italia adotta le nuove fasi dichiarate dall’OMS nell’aprile 2005, econdivide gli obiettivi di sanità pubblica raccomandati dall’OMS per ogni fase. Le fasi e i livelli di rischio sono quindi così categorizzati:

Periodo inter pandemico

Fase 1 . Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Un sottotipo divirus influenzale cha ha causato infezioni nell’uomo può essere presente neglianimali. Se presente negli animali, il rischio di infezione o malattia nell’uomo èconsiderato basso.

Fase 2. Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Comunque, la cir-colazione negli animali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanzialedi malattia per l’uomo.

Livello 0: assenza di rischio all’interno della Nazione.Livello 1: presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamen-

ti o scambi commerciali con Paesi a rischio.

Periodo di a l ler ta pandemico

Fase 3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo, ma assenza di trasmissione da uomoa uomo, o solo rare prove di trasmissione in contatti stretti.

Livello 0: assenza di infezioni nella Nazione.Livello 1: presenza di infezioni nella Nazione, o presenza di intensi collega-

menti o scambi commerciali con Paesi affetti.

Fase 4 . Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamentelocalizzata, che indicano che il virus non è ben adattato all’uomo.

Livello 0: assenza di piccoli cluster nella Nazione.Livello 1: presenza di piccoli cluster nella Nazione o presenza di intensi colle-

gamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati clu-ster di malattia.

Fase 5. Grandi cluster, ma diffusione interumana ancora localizzata, che indicano che ilvirus migliora il suo adattamento all’uomo, ma non è ancora pienamente tra-smissibile (concreto rischio pandemico).

Livello 0: assenza di grandi cluster nella Nazione.Livello 1: presenza di grandi cluster nella Nazione o presenza di intensi colle-

gamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevatigrandi cluster di malattia.

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Periodo pandemico

Fase 6 . Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione in generale.

Livello 0: assenza di casi nella popolazione nazionale.Livello 1: presenza di casi nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o

scambi commerciali con Paesi dove la pandemia è in atto.Livello 2: fase di decremento.Livello 3: nuova ondata.

Periodo postpandemico

Ritorno al periodo interpandemico.

Nella tabella 1 (nelle pagine seguenti) sono riportati le fasi, i livelli e gli obiettivi da perse-guire per ogni fase. Per ogni fase sono illustrati i rispettivi obiettivi di sanità pubblica.

11Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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12 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Fasi pandemichePeriodo interpandemico

Fase 1. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale che hacausato infezioni nell’uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, ilrischioa di infezione o malattia nell’uomo è considerato basso

Fase 2. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione negli anima-li di sottotipi virali influenzali pone un rischioa sostanziale di malattia per l’uomo

Periodo di allerta pandemico

Fase 3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo, ma senza trasmissione da uomo a uomo, otutt’al più rare prove di trasmissione ai contatti strettib

Fase 4. Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localiz-zata, che indicano che il virus non è ben adattato all’uomob

Fase 5. Grandi cluster ma con limitata diffusione interumana, che indicano che il virus migliorail suo adattamento all’uomo, ma che non è ancora pienamente trasmissibile (concreto rischiopandemico)b

Periodo pandemico

Fase 6. Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione generale

Periodo post-pandemicoRitorno al periodo interpandemico

Tabella 1. Nuove fasi pandemiche, OMS 2005

Note tabella 1. Nuove fasi pandemiche, OMS 2005a La distinzione tra fase1 e fase 2 è basata sul rischio di infezione nell’uomo o malattia risultante daceppi circolanti in animali. La distinzione deve essere basata su vari fattori e sulla loro importanzarelativa in accordo con le conoscenze scientifiche correnti. I fattori possono includere: patogenicità neglianimali e negli uomini; presenza in animali domestici e allevamenti o solamente nei selvatici; se ilvirus è enzootico o epizootico, geograficamente limitato o diffuso; altre informazioni dal genoma vira-le; altre conoscenze scientifiche.

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13Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Livelli Obiettivi di sanità pubblicaPeriodo interpandemico

Rafforzare la preparazione alla pandemia alivello globale, nazionale e locale

Livello 0: assenza di rischio nel PaeseMinimizzare il rischio di trasmissione all’uomo;individuare e segnalare rapidamente tale tra-smissione se si manifesta

Livello 1: rischio nel Paese o presenza diintensi collegamenti o scambi commerciali conPaesi a rischio

Periodo di allerta pandemicoLivello 0: assenza di infezioni nel Paese Assicurare la rapida caratterizzazione e la

rapida individuazione del nuovo sottotipo vira-le, la segnalazione e la risposta a casi aggiun-tivi

Livello 1: presenza di infezioni nel Paese opresenza di intensi collegamenti o scambi com-merciali con Paesi affettiLivello 0: assenza di piccoli cluster nel Paese Contenere la diffusione del nuovo virus all’in-

terno di focolai circoscritti o ritardare la diffu-sione per guadagnare tempo al fine di metterein atto le misure di preparazione, incluso lo svi-luppo del vaccino

Livello 1: presenza di piccoli cluster nelPaese o presenza di intensi collegamenti oscambi commerciali con Paesi dove sono statirilevati cluster di malattia

Livello 0: assenza di grandi cluster nel Paese Massimizzare gli sforzi per contenere o ritarda-re la diffusione del virus, per evitare per quantopossibile la pandemia e per guadagnare tempoal fine di mettere in atto le misure di risposta

Livello 1: presenza di grandi cluster nelPaese o presenza di intensi collegamenti oscambi commerciali con Paesi dove sono statirilevati grandi cluster di malattia

Periodo pandemicoLivello 0: assenza di casi nella popolazionedel Paese

Minimizzare l’impatto della pandemiaLivello 1: presenza di casi nel Paese o pre-senza di intensi collegamenti o scambi com-merciali con Paesi dove la pandemia è in attoLivello 2: fase di decremento

Livello 3: nuova ondata

Periodo post-pandemicoRitorno al periodo interpandemico Favorire la ripresa del Paese

b La distinzione tra fase 3, fase 4 e fase 5 è basata sulla valutazione del rischio di pandemia. Possonoessere considerati vari fattori e la loro relativa importanza, in accordo con le conoscenze scientifiche cor-renti. I fattori possono includere: tasso di trasmissione; localizzazione geografica e diffusione; severitàdella malattia; presenza di geni provenienti da ceppi umani (se derivato da un ceppo animale); altreinformazioni dal genoma virale; altre informazioni scientifiche.

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5.1. Sequenza della dichiarazione di fasi e livelli

Fasi e livelli di rischio sono dichiaratidall’OMS, anche in successione nonsequenziale.Nell’eventualità di situazioni simultanee chepongono differenti livelli di rischio pandemi-co, per esempio nuovi e diversi sottotipi divirus influenzali o diversa estensione e diffu-sione in diverse aree, la fase sarà determina-ta dal più alto livello di rischio.Tutte le misure previste per le fasi 1-6 sonoda intendersi addizionali e, quindi, ovel’evento pandemico sia avviato nel Paese inun momento successivo alle prime fasi, tuttele misure previste per le fasi precedenti e nonrealizzate dovranno essere contemporanea-mente realizzate in aggiunta alle misureespressamente previste per la fase dichiara-ta (se verrà saltata una fase nel passaggio dauna inferiore a una superiore, si deve inten-dere che le azioni della fase saltata devonoessere implementate, senza che esse sianosuperate dalle azioni della nuova fase).Così, il raggiungimento di una fase e di undeterminato livello devono costituire mo-menti preparatori per l’implementazione dicontromisure previste per fasi e livelli suc-cessivi, tenendo conto della progressioneepidemica.

5.2. Procedure per la dichiarazione delle fasi

La comunicazione/dichiarazione di fase, in-cluso l’incremento o il depotenziamento, sa-rà fatta dal Direttore Generale dell’OMS, inaccordo con i regolamenti esistenti che go-vernano la notifica e il controllo delle malat-tie infettive (per esempio il RegolamentoSanitario Internazionale) e, se necessario,in consultazione con altre organizzazioni eistituzioni.

A livello nazionale, l’informazione sulladichiarazione di fase dell’OMS e sul corri-spondente livello di allerta nel Paese verràdata dal Ministro della Salute.La comunicazione alla nazione della dichia-razione di pandemia da parte dell’OMS saràfatta dal Presidente del Consiglio su indica-zione del Ministro della Salute.

5.3. Criteri per depotenziare le fasi

Tutte le fasi, eccetto la fase 1, sono tempora-nee. A ogni annuncio di una nuova fasel’OMS determinerà un periodo di tempodopo di che la dichiarazione di nuova fasesarà rivista. Per un eventuale depotenzia-mento, sarà usato il criterio “connotazioneepidemica non corrispondente ai requisitidella fase corrente” sulla base di:

valutazione, da parte dell’OMS e, perquanto riguarda l’infezione in animali, incollaborazione con altre organizzazionicome la “Food and Agricolture Organiza-tion” (FAO) e “World Organization forAnimal Health” (OIE), dei dati provenientida sorveglianza nazionale adeguata e re-portistica internazionale

valutazione del rischio sul campo, condot-ta dall’OMS in collaborazione con i Paesiaffetti ed eventualmente con altre orga-nizzazioni come la FAO e l’OIE

valutazione del rischio, considerando i fat-tori che portano alla designazione di fasecon altri fattori potenziali; per esempio, sela stagione delle malattie respiratorie è incorso nell’area, il depotenziamento dellefasi può essere ritardato a causa dell’au-mentato rischio che un nuovo ceppo sipossa riassortire con il ceppo stagionale edel fatto che la sorveglianza per l’identifica-zione di un nuovo ceppo co-circolante con ilceppo stagionale può essere più difficile.

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6. Obiettivi

L’obiettivo del Piano è rafforzare la prepa-razione alla pandemia a livello naziona-

le e locale, in modo da:

1. identificare, confermare e descrivererapidamente casi di influenza causati danuovi sottotipi virali, in modo da ricono-scere tempestivamente l’inizio della pan-demia.

2. Minimizzare il rischio di trasmissione elimitare la morbosità e la mortalità dovu-te alla pandemia.

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3. Ridurre l’impatto della pandemia sui ser-vizi sanitari e sociali ed assicurare ilmantenimento dei servizi essenziali.

4. Assicurare una adeguata formazione delpersonale coinvolto nella risposta allapandemia.

5. Garantire informazioni aggiornate e tem-pestive per i decisori, gli operatori sanita-ri, i media ed il pubblico.

6. Monitorare l’efficienza degli interventi.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

7. Azioni chiave

Le azioni chiave per raggiungere gli obiet-tivi del Piano sono:

1. migliorare la sorveglianza epidemiologicae virologica.

2. Attuare misure di prevenzione e controllodell’infezione (misure di sanità pubblica,profilassi con antivirali, vaccinazione).

3. Garantire il trattamento e l’assistenza deicasi.

4. Mettere a punto piani di emergenza permantenere i servizi sanitari ed altri servi-zi essenziali.

5. Mettere a punto un Piano di formazione.

6. Preparare adeguate strategie di comuni-cazione.

7. Monitorare l’attuazione delle azioni piani-ficate per fase di rischio, le risorse esi-stenti per la risposta, le risorse aggiunti-ve necessarie, l’efficacia degli interventiintrapresi; il monitoraggio deve avvenirein maniera continuativa e trasversale,integrando ed analizzando i dati prove-nienti dai diversi sistemi informativi.

Ognuna delle azioni chiave prevede l’attua-zione di un insieme di interventi, specificiper fase, che vengono esposti di seguito eillustrati in dettaglio in appendice dove, perogni azione, sono individuati gli attori e leresponsabilità.In coerenza con il mandato costituzionale,tutte le azioni rivolte alla protezione dell’in-dividuo e della collettività sono garantite atutte le persone presenti sul territorio nazio-nale e, di concerto con il Ministero degliAffari Esteri, al personale presente nelle

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Ambasciate italiane nei Paesi affetti.

7.1. Migliorare la sorveglianza

La sorveglianza epidemiologica e virologicadell’influenza è attiva in tutto il Paese già datempo. Il sistema di sorveglianza “Influnet”è un sistema istituzionale, ratificato conAccordo in sede di Conferenza Stato Regioni,nel 2000.Il sistema è tarato in modo da poter essereimplementato, con azioni aggiuntive, nellefasi crescenti di rischio.Pertanto, di seguito, sono riportate le azioniindividuate nella progettazione del sistema;molte di queste sono già attuate e le restan-ti saranno realizzate nelle fasi di rischiopreviste.

Periodo interpandemico (Fasi 1-2)

Vanno mantenute la sorveglianza epidemio-logica e virologica della sindrome influenza-le e la sorveglianza veterinaria dell’influen-za aviaria, secondo i protocolli nazionali giàdefiniti.

Fase di allerta (Fasi 3-5)

In questa fase, le azioni sono mirate a miglio-rare il sistema di sorveglianza della sindro-me influenzale, a mettere a punto ulterioriattività per il riconoscimento tempestivo dicasi di influenza nell’uomo associati a nuovivirus influenzali e alla descrizione di unaeventuale pandemia, secondo quanto elenca-to di seguito:

a. Mantenimento e rafforzamento del sistema nazionale sentinella della sindrome influenzale

mantenere la sorveglianza epidemiolo-gica, valutandone annualmente, a livel-

lo regionale, le caratteristiche relativea percentuale di popolazione sotto sor-veglianza, completezza e tempestivitàdelle segnalazioni, flessibilità del siste-ma nel raccogliere dati finora nonrichiesti

mantenere e rinforzare la sorveglianzavirologica, effettuando un controllo diqualità dei laboratori di 1° e 2° livello emettendo a punto nuovi metodi di dia-gnosi rapida e differenziale da parte deilaboratori di 2° livello

estendere le attività di sorveglianzavirologica, attualmente svolta solo neimesi di circolazione epidemica dei virusinfluenzali, ai restanti periodi dell’anno

b. Mantenimento e rafforzamento della sorveglianza veterinaria

sorvegliare i volatili selvatici, in parti-colare i volatili acquatici legati allezone umide, che rappresentano il prin-cipale serbatoio dei virus influenzali innatura e la principale fonte di introdu-zione negli animali domestici

assicurare un sistema di sorveglianzaattiva che consenta l’individuazioneprecoce della circolazione virale nel pol-lame domestico, con particolare atten-zione agli allevamenti di tipo rurale incui sono presenti anatidi

definire i flussi informativi relativiall’attività di controllo attuata presso lestazioni e gli impianti di quarantenadegli animali ornamentali provenientida Paesi Terzi e nei centri riconosciutidi conservazione della specie (decisione666/2000/CE, direttiva 90 /425/CE)

c. Integrare le informazioni epidemiologiche umane e veterinarie

definire e attuare il flusso informativo

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per integrare la sorveglianza epidemio-logica e virologica sull’uomo con quellain ambito veterinario

identificare gli allevamenti animali(per specie) in cui gli operatori potreb-bero essere sottoposti a sorveglianzaspeciale, e provvedere a un censimentodegli operatori stessi

definire i protocolli di sorveglianza epi-demiologica e virologica ad hoc tra gliesposti a influenza animale

d. Mettere a punto ulteriori strumenti per monitorare casi di influenza attribuibili a nuovi ceppi virali, e un’eventuale pandemia

mettere a punto, aggiornare periodica-mente e diffondere tra gli operatorisanitari una definizione di caso possibi-le, probabile e confermato

mettere a punto e attuare protocolli disorveglianza per:

i viaggiatori provenienti da areeaffettegli operatori sanitari che assistonopazienti con sospetta o confermatainfluenza da ceppo potenzialmentepandemicoi laboratoristi che manipolano cam-pioni clinici a rischioi contatti dei casi sospetti

attivare, ove ci siano casi sospetti,immediata e approfondita indagine epi-demiologica da parte della ASL, secon-do protocolli predefiniti

fornire alle ASL e alle Regioni il sup-porto dello staff del CCM e dell’IstitutoSuperiore di Sanità (ISS)

definire e attuare protocolli di sorve-glianza dei:

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cluster di sindrome influenzalepotenzialmente attribuibili a viruspandemico, sia tramite i medici dimedicina generale e i pediatri difamiglia, che gli istituti di ricoverocluster di morti inattese per ILI/IRAin strutture di ricovero e cura

rilevare settimanalmente il numero diaccessi al PS e il numero di ricoveri inun campione di comuni

rilevare settimanalmente la mortalitàtotale in un campione di comuni

definire i protocolli per la sorveglianzasentinella dei tassi di assenteismo lavo-rativo e scolastico in alcuni siti selezio-nati (per esempio grandi fabbriche,allevamenti avicoli e scuole ubicati indiverse aree del paese)

Nella fase 5 di rischio, le azioni condottesono finalizzate altresì a riorientare, qualo-ra fosse necessario, le scelte strategiche, iviinclusa la ridefinizione delle categorie cuierogare prioritariamente la vaccinazione.

Fase pandemica (fase 6)

In questa fase, l’obiettivo della sorveglianzaè valutare l’impatto della pandemia e descri-verne le caratteristiche per orientare lemisure di controllo e valutarne l’efficienza. È quindi importante che sia la sorveglianzaepidemiologica che quella virologica venga-no mantenute. In particolare, la sorveglian-za virologica, effettuata su un numero limi-tato di campioni, è necessaria per monitora-re le caratteristiche del virus, vista la mino-re importanza, in questa fase, della confer-ma di laboratorio dei singoli casi. Per stima-re l’impatto della pandemia è necessarioinoltre rilevare i seguenti indicatori:

numero settimanale di ricoveri ospeda-lieri per quadri clinici

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numero settimanale di ricoveri ospeda-lieri per sindrome influenzale esitati indecesso

numero settimanale di decessi totali suun campione di comuni

monitoraggio sentinella dell’assentei-smo lavorativo e scolastico.

7.2. Attuare misure di prevenzione e controllo dell’infezione

Per contenere gli iniziali focolai nazionaliattribuibili a virus pandemico e ridurre ilrischio di trasmissione vanno adottate:

misure di sanità pubblica quali la limita-zione degli spostamenti, l’isolamento e laquarantena dei casi e dei contatti

strategie di utilizzo di farmaci antiviralisia come profilassi che come terapia

strategie di vaccinazione.

7.2.1 Misure di sanità pubblica

Gli interventi di sanità pubblica che possonorisultare efficaci per limitare e/o ritardare ladiffusione dell’infezione sono basati sulla ri-duzione dei contatti tra persone infette e per-sone non infette, e/o sulla minimizzazionedella probabilità di trasmissione dell’infezio-ne in caso di contatto attraverso comuni nor-me igieniche e misure di barriera (per esem-pio dispositivi di protezione individuale, DPI).

Fasi interpandemiche (fasi 1-2)

informazione sanitaria della popolazio-ne per promuovere l’adozione dellecomuni norme igieniche, che includono:

lavarsi spesso le manipulire le superfici domestiche connormali prodotti detergenticoprirsi la bocca e il naso quando sitossisce o starnutisce

adozione di misure per limitare la tra-smissione delle infezioni in comunità(scuole, case di riposo, luoghi di ritro-vo), quali evitare l’eccessivo affollamen-to e dotare gli ambienti di adeguatisistemi di ventilazione

preparazione di appropriate misure dicontrollo della trasmissione dell’influen-za pandemica in ambito ospedaliero:

approvvigionamento dei DPI per ilpersonale sanitariocontrollo del funzionamento dei siste-mi di sanificazione e disinfezioneindividuazione di appropriati percor-si per i malati o sospetti talicensimento delle disponibilità diposti letto in isolamento e di stanzein pressione negativacensimento delle disponibilità didispositivi meccanici per l’assistenzaai pazienti.

Fase di allerta (fasi 3-5)

Tutte le misure sopra riportate, più:

educazione sanitaria e informazionedella popolazione sui rischi e sui com-portamenti

messa a punto di protocolli di utilizzo didispositivi di protezione individuale(DPI) per le categorie professionali arischio, e loro adeguato approvvigiona-mento.

In presenza di trasmissione interumana:

valutazione dell’opportunità di restri-

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zioni degli spostamenti da e per altreNazioni, ove si siano manifestati clu-ster epidemici

valutazione dell’opportunità e dellemodalità di rientro dei cittadini italianiresidenti in aree affette

istituzione di controlli sanitari allefrontiere

attuazione di protocolli previsti dalRegolamento Sanitario Internazionalein caso di presenza a bordo di aerei onavi di passeggeri con sintomatologiasospetta

isolamento dei pazienti con sintomato-logia sospetta, preferibilmente a livellodomiciliare, per ridurre la quantità dirisorse impiegate (una sola personaassiste il paziente prendendo le oppor-tune precauzioni di protezione indivi-duale) o in apposite aree attrezzate distrutture pubbliche

adozione, da parte dei pazienti con sin-tomatologia sospetta, delle comuninorme igieniche, incluso l’uso dimascherine chirurgiche per limitare ladiffusione di secrezioni nasofaringee;l’uso di mascherine chirurgiche va con-siderato anche per chi ricorre all’assi-stenza medica, mentre non è raccoman-dato per le persone non sintomaticheche si trovano in luoghi pubblici

campagne informative per promuovereuna diagnosi precoce, anche da partedei pazienti stessi, in modo da ridurrel’intervallo che intercorre tra l’esordiodei sintomi e l’isolamento

quarantena e sorveglianza attiva deicontatti, anche se è in corso la profilas-si antivirale

valutazione dell’opportunità di chiusu-

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ra delle scuole o di altre comunità e/odella sospensione di manifestazioni e dieventi di massa, per rallentare la diffu-sione dell’infezione.

Fase pandemica (fase 6)

In fase pandemica l’impatto di misure direstrizione della mobilità della popolazione èlimitato. Le misure da adottare includono:

limitazione di viaggi verso aree nonaffette

adozione delle comuni norme igieniche

isolamento dei pazienti con sintomato-logia sospetta, preferibilmente a livellodomiciliare per ridurre la quantità dirisorse impiegate (una sola personaassiste il paziente prendendo le oppor-tune precauzioni di protezione indivi-duale) o in apposite aree attrezzate distrutture pubbliche

adozione da parte dei pazienti con sinto-matologia sospetta delle comuni normeigieniche, incluso l’uso di mascherinechirurgiche per limitare la diffusione disecrezioni nasofaringee. L’uso dimascherine chirurgiche va consideratoanche per chi ricorre all’assistenzamedica, mentre non è raccomandato perle persone non sintomatiche che si tro-vano in luoghi pubblici

campagne informative per promuovereuna diagnosi precoce, anche da partedei pazienti stessi, in modo da ridurrel’intervallo che intercorre tra l’esordiodei sintomi e l’isolamento.

7.2.2 Utilizzo dei farmaci antivirali

Il Ministero della Salute, sulla scorta divalutazioni del Comitato Scientifico del

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Centro Nazionale per la Prevenzione e ilControllo delle Malattie e dell’AgenziaItaliana per il Farmaco, ha acquistato circa4 milioni di cicli di farmaci antivirali, appar-tenenti alla categoria degli inibitori delleneuraminidasi.Al momento dell’emanazione del presentePiano, un primo stock di farmaci, pari a170.000 cicli, è già costituito presso ilMinistero della Salute; lo stock sarà comple-tato entro il 2006.Una rapida mobilizzazione e l’uso correttodei farmaci antivirali sono aspetti crucialiper una efficace risposta di salute pubblicaverso la pandemia. L’obiettivo principale è diassicurare che i farmaci antivirali sianorapidamente disponibili, sia per l’uso profi-lattico che per quello terapeutico. È necessa-ria, pertanto, una dislocazione perifericadella scorta nazionale ulteriormente giustifi-cata dalla necessità di:

1. assicurare la disponibilità immediata diquesti farmaci, in caso di pandemia.

2. Garantire una gestione appropriataesclusiva del servizio pubblico di questifarmaci.

3. Utilizzare i farmaci secondo una strate-gia nazionale comune.

La scorta nazionale di farmaci antiviralisarà, pertanto, progressivamente dislocata alivello periferico, su base regionale, secondoun piano di distribuzione che verrà concor-dato con le Regioni.Considerato che la localizzazione geograficanazionale di esordio di una eventuale pande-mia non è prevedibile, una parte della riser-va nazionale di farmaci antivirali sarà stoc-cata presso il Ministero della Salute (quotadi compensazione). La quota di compensazio-ne sarà utilizzata qualora la situazione epi-demiologica lo rendesse necessario, e devepoter essere mobilitata in maniera veloce esicura su tutto il territorio nazionale.Attraverso l’operatività delle Regioni e delle

ASL, il Ministero garantisce il controllodella distribuzione dei farmaci antinfluenza-li fino all’utilizzatore finale in modo da assi-curare una distribuzione equa e un utilizzoappropriato di questi farmaci che sarannodisponibili solo in quantità limitata. In que-sto modo potranno essere ridotti sia ilrischio della comparsa di resistenze, sia glisprechi legati a un uso improprio.

ProfilassiL’oseltamivir, appartenente alla classe degliinibitori della neuraminidasi, può essere uti-lizzato per la profilassi post-esposizione disoggetti dai 12 anni in poi. La posologia ascopo profilattico è di 75 mg al giorno per 7-10 giorni.Le strategie di utilizzo a scopo profilatticosono illustrate di seguito.

Fase 3

definizione, sulla base delle normenazionali e comunitarie, delle proceduredi autorizzazione per l’uso di antivirali

costituzione di scorte nazionali, sullabase di evidenze scientifiche e del biso-gno sia sul territorio nazionale che peril personale italiano presente nelleAmbasciate all’estero

individuazione di siti regionali di stoc-caggio, nell’ambito del sistema di far-macie ospedaliere presenti sul territo-rio di ogni Regione

definizione e mantenimento di adegua-te condizioni di immagazzinamento(controllo della temperatura, umiditàrelativa, condizioni igieniche dei locali,sicurezza)

individuazione di un responsabile dellascorta di farmaci, e delle procedure dirichiesta

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definizione di modalità di trasportointraregionale, che garantiscano il rag-giungimento entro le 4 ore di qualun-que punto della Regione

stoccaggio di una riserva di antiviralipresso il Ministero della Salute (quotadi compensazione), da poter mobilitarein maniera veloce e sicura su tutto ilterritorio nazionale e internazionale

in caso di focolaio di influenza aviariaad alta patogenicità, profilassi pre-esposizione per le persone che, permotivi professionali, sono a stretto con-tatto con animali infetti, e in particola-re per chi si occupa del loro abbattimen-to. In questo caso, oltre all’adozione diDPI, va prevista la profilassi con oselta-mivir per tutto il periodo in cui il lavo-ratore è a stretto contatto con animaliinfetti o con superfici da loro contami-nate. È sconsigliato l’uso per più di 6settimane continuative. Va considerata,in questa fase, la profilassi post-esposi-zione di soggetti che abbiano avuto con-tatti stretti con animali infetti.

Fasi 4-5

L’uso profilattico degli antivirali può rivelar-si particolarmente utile in presenza deiprimi cluster di influenza causati da viruspandemico, quando non sia ancora disponibi-le il vaccino. Si tratta di una strategia dibreve periodo, utile soprattutto in presenzadi casi isolati o piccoli cluster, in particolarese questi si verificano in comunità chiuse.Si prevede quindi:

la profilassi con antivirali dei contattistretti di casi, compreso il personalesanitario

il monitoraggio dell’efficacia e deglieventi avversi dei farmaci.

In caso di cluster di grandi dimensioni (fase

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5, livello 1), l’uso profilattico di antivirali vaconsiderato per i contatti che appartengonoalle categorie prioritarie 1-4, individuate perl’offerta del vaccino pandemico, elencate nelparagrafo “Vaccinazione”.

Fase 6

In fase di epidemia conclamata, la profilassicon antivirali è poco utile. Infatti, l’uso mas-siccio di questi farmaci aumenta il rischio diinsorgenza di ceppi virali resistenti e ilrischio di effetti collaterali. Inoltre, le simu-lazioni sulla pandemia influenzale hannoevidenziato che l’uso di massa di questi far-maci non riduce in maniera importante ilnumero dei casi di influenza.

7.2.3 Vaccinazione

Periodo interpandemico (fasi 1-2)

La strategia vaccinale da adottare durante ilperiodo interpandemico è ben illustratanella circolare sul controllo e la prevenzionedell’influenza che viene annualmente rivistaed emanata dal Ministero della Salute, einclude obiettivi, popolazione target e moni-toraggio delle coperture vaccinali. Le campagne stagionali di vaccinazione sonol’occasione per predisporre strumenti eacquisizioni di dati essenziali anche nelperiodo pandemico, in particolare:

la logistica dell’offerta vaccinale

la rilevazione delle coperture vaccinaliper categorie di rischio

il monitoraggio degli eventi avversi avaccino.

Fase di allerta (fasi 3-5)

Nella fase 3, caratterizzata da presenza di

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un nuovo sottotipo virale, ma assenza di tra-smissione interumana, è necessario identifi-care le categorie prioritarie a cui offrire lavaccinazione pandemica. Il presente Piano identifica 6 categorie, elen-cate in ordine di priorità:

1. personale sanitario e di assistenza in:

ospedali

ambulatori dei medici di medicina gene-rale e dei pediatri di libera scelta

strutture di assistenza e lunga degenza

distretti sanitari e servizi di sanità pub-blica a contatto con il pubblico

servizi di ambulanze

laboratori clinici

farmacie.

2. Personale addetto ai servizi essenzialialla sicurezza e all’emergenza:

forze di polizia a contatto col pubblico

vigili del fuoco

decisori chiave in caso di urgenza edemergenza.

3. Personale addetto ai servizi di pubblicautilità:

forze armate

polizia municipale e altre forze di poli-zia non inserite nel gruppo 2 di priorità

persone addette ai trasporti pubbliciessenziali e persone che effettuano il tra-sporto di prodotti di prima necessità

lavoratori dei servizi di pubblica utilità

(scuole, poste ecc.).

4. Persone a elevato rischio di complicanzesevere o fatali a causa dell’influenza:

in questa categoria sono presenti i grup-pi di popolazione che sono già identifica-ti nelle raccomandazioni per la annualevaccinazione contro l’influenza.

5. Bambini e adolescenti sani di età compre-sa tra 2 e 18 anni.

6. Adulti sani.

La scala di priorità nei punti 4-6 può essereoggetto di revisione nella fase 5 di allerta,sulla base delle caratteristiche epidemiologi-che del virus circolante.Nelle fasi di allerta 3-4 si provvede, inoltre, a:

stimare il numero di dosi di vaccinopandemico necessarie a livello naziona-le, in modo da garantirne la prelazione

definire, sulla base di quanto stabilitoin ambito nazionale e comunitario, leprocedure per le autorizzazioni all’im-missione in commercio

identificare le modalità di approvvigio-namento nazionale dei vaccini (numerodi dosi per periodo), la loro distribuzio-ne e stoccaggio in sede locale

assicurare la capacità produttiva nazio-nale e concordare con le aziende farma-ceutiche i tempi per lo sviluppo, i saggi,la registrazione e la disponibilità delvaccino

stilare a livello di ASL gli elenchi nomi-nativi delle persone che rientrano nellecategorie prioritarie 1-4, e stabilire lemodalità per l’aggiornamento periodicodi tali elenchi; stimare le quote percen-tuali da vaccinare per ogni categoria,necessarie per il mantenimento dei ser-

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vizi in emergenza

stimare, a livello nazionale, con il con-tributo dei Dicasteri interessati, lequote di personale incluso nelle catego-rie prioritarie e definire quote percen-tuali da vaccinare per ogni categoria,necessarie per il mantenimento dei ser-vizi essenziali

identificare il personale, delle struttu-re pubbliche del SSN o delle altreAmministrazioni direttamente interes-sate, preposto alla somministrazionedel vaccino

identificare, con il concorso deiDicasteri interessati, eventuale perso-nale di supporto per le attività vaccina-li nonché siti vaccinali per l’erogazionedella vaccinazione nel minor tempopossibile

mettere a punto le modalità per regi-strare le vaccinazioni eseguite, preve-dendo sistemi informatizzati in gradodi programmare e ricordare i tempi diesecuzione delle seconde dosi

rinforzare il sistema di farmacovigilan-za già utilizzato a livello nazionale pervia elettronica per rilevare gli eventiavversi a vaccino.

Fase pandemica (fase 6)

monitoraggio delle coperture vaccinaliper gruppi di rischio

monitoraggio degli eventi avversi avaccino

organizzazione di una lettura tempesti-va dei dati di farmacovigilanza

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7.3. Garantire il trattamento e l’assistenza

In fase interpandemica e di allerta è crucia-le mettere a punto le procedure per garanti-re un razionale accesso alle cure, in modo daottenere l’uso ottimale delle risorse:

censire la disponibilità ordinaria e straor-dinaria di strutture di ricovero e cura,strutture socio-sanitarie e socio-assisten-ziali, operatori di assistenza primaria,medici di medicina generale, pediatri dilibera scelta, medici di continuità assi-stenziale e specialistica ambulatoriale

censire le strutture di ricovero e curadotate di dispositivi per la respirazioneassistita

definire i livelli delle strutture dove ipazienti dovrebbero essere idealmentetrattati durante una pandemia (primarie,secondarie e terziarie, incluse le unità diemergenza e cure intensive)

determinare il triage e il flusso dei pazien-ti fra strutture sanitarie a vari livelli

individuare potenziali luoghi alternativiper le cure mediche (per esempio struttu-re socio-sanitarie, RSA, scuole, ambulato-ri ecc.)

definire i criteri per la sospensione di rico-veri programmati e la resa in disponibilitàdi posti letto aggiuntivi

garantire l’adeguato approvvigionamento,stoccaggio e distribuzione degli antivirali,analogamente a quanto illustrato nellasezione dedicata al loro uso come profilassi

fornire Linee Guida per l’uso di antiviralia scopo terapeutico. Per quanto riguarda iltrattamento, gli attuali antivirali sono

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efficaci se somministrati entro le prime 48ore dall’inizio dei sintomi. Inoltre, lasuscettibilità del virus pandemico agliantivirali sarà nota solo quando verrà iso-lato l’eventuale ceppo. L’uso degli antivi-rali deve comunque avvenire dietro pre-scrizione e vigilanza medica sia a livello dimedico di famiglia sia a livello ospedaliero

definire linee guida per il trattamento adomicilio dei casi

individuare le misure di supporto non ditipo sanitario, quali l’incremento dei per-messi per assistenza ex-L.104/92, i servizidi assistenza domiciliare (conferimentopasti-spesa), il riconoscimento di permessilavorativi a volontari.

7.4. Mettere a punto piani diemergenza per mantenerei servizi sanitari e altriservizi essenziali

I servizi essenziali garantiscono il funziona-mento della società. Oltre ai servizi sanitari,cruciali per ridurre morbosità e mortalitàdella pandemia, sono esempi di serviziessenziali la rete elettrica, idrica, i trasportie le telecomunicazioni. Le considerazioni sugli effetti della pande-mia sui servizi essenziali sono una parteimportante della pianificazione, secondo leazioni seguenti:

identificare il personale che può esseremobilitato per fornire assistenza sanitariain caso di pandemia

sviluppare una lista di servizi essenziali

per ognuno dei servizi essenziali indivi-duati, identificare il responsabile e mette-re a punto piani di emergenza che includa-no le procedure per coprire le assenzedurante la pandemia

per ogni servizio essenziale, compilare unelenco di persone la cui assenza pone inserio pericolo la sicurezza o interferiscepesantemente con la risposta alla pande-mia. Il personale di questi servizi deveessere identificato come prioritario per lavaccinazione.

Il Ministero della Salute si fa carico di con-cordare, con i Dicasteri coinvolti, le azionisopra elencate.

7.5. Mettere a puntoun piano di formazione

Analogamente a quanto è stato fatto in altreoccasioni (Piano nazionale di eliminazionedel morbillo e della rosolia congenita, AIDS,SARS) è importante che il Piano sia correda-to da un programma di formazione. Saranno emanate, pertanto, Linee Guidarelative a un piano di formazione nazionale.La formazione degli operatori impegnatinelle diverse fasi del Piano Pandemico rap-presenta un’attività essenziale da organiz-zare e realizzare prima del verificarsi del-l’eventuale pandemia.La formazione è finalizzata non solo all’ac-quisizione di elementi cognitivi e di abilitàpertinenti alle attività e ai compiti svolti, maanche alla loro utilizzazione pratica, conti-nua e verificata, soprattutto per consentirerisposte pronte e corrette alle richieste sem-plici e abituali, ma anche interventi più ela-borati in situazioni operative insolite o com-plesse poste dalla realtà professionale.Per la realizzazione del Piano Pandemicol’attività formativa ha pertanto lo scopo disviluppare la motivazione e il coinvolgimen-to degli operatori nel rispetto dei ruoli edelle responsabilità, di potenziare le compe-tenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali, di favorire la condivisione delPiano e la sua applicazione operativa. Un’attività formativa concordata può contri-buire a determinare una collaborazione inte-

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grata tra operatori sanitari e tra questi ulti-mi e gli altri soggetti sociali coinvolti nelPiano di gestione della pandemia.La didattica deve prevedere un programmaformativo specifico per tutte le figure profes-sionali coinvolte, differenziato in relazioneagli ambiti d’intervento, ai ruoli e alleresponsabilità: operatori dei servizi sanita-ri, ma anche personale dei servizi essenzialie giornalisti.L’intera attività formativa deve essere parte-cipata e concordata a livello nazionale, regio-nale e locale.Gli obiettivi generali del programma di for-mazione sono:

sviluppare le conoscenze sulla pandemia esulla sua gestione, per attuare interventipronti e appropriati

fornire le competenze per condurre le atti-vità previste dal Piano al fine di garantireun adeguato livello di protezione di tuttala popolazione

perfezionare le abilità per la comunicazio-ne del rischio

sviluppare le competenze comunicativo-relazionali per intervenire nella gestionedell’emergenza.

Gli obiettivi specifici devono essere definitisulla base dei compiti e dei bisogni formatividi ogni specifico target per il quale verrà pro-gettato un programma di formazione ad hoc.Si ritiene opportuno impostare l’attività diformazione su moduli formativi brevi, basatisu esperienze didattiche interattive, condot-te con metodi e tecniche di apprendimentoattivo in grado di favorire la partecipazionee il feedback dei partecipanti: discussione ingruppo su “temi” e su “casi”, lavoro in picco-li gruppi, simulazioni, roleplaying, lezionifrontali integrate da discussione.Per poter garantire che tutti gli operatoriinteressati siano adeguatamente formati èutile prevedere tre livelli di realizzazione

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dell’attività formativa che si attivino acascata:

nazionale/interregionale

regionale

locale.

A livello nazionale verrà quindi realizzatala formazione dei formatori per il livelloregionale, progettando moduli formativiaccreditati.È necessario che a livello regionale sianoindividuate figure con specifiche competenzedidattiche che possano garantire la realizza-zione del globale percorso formativo in unprocesso di formazione a cascata.L’obiettivo è quello di creare una rete di for-matori che assicuri la formazione a livelloperiferico su tutto il territorio. I formatoriregionali hanno il compito di organizzare econdurre le attività formative dei livelliregionali e locali.Per facilitare l’intera iniziativa è opportunoprevedere la predisposizione di materialedidattico standard scritto e/o elettronico asostegno del processo formativo: un pac-chetto formativo comprensivo di informa-zioni di contenuto, riferimenti bibliograficie telematici, indicazioni organizzative emetodologiche.Può essere efficace adottare, a integrazionedella formazione d’aula, anche la formazionea distanza, che per essere fruibile deve pre-vedere l’accesso a internet per gli operatoriinteressati.Il materiale fornito a livello centrale deveessere adattabile alle situazioni regionalispecifiche.Per garantire la continuità del processo diformazione, dopo il primo incontro formati-vo, è possibile ricorrere a mezzi specifici chefacilitino gli scambi comunicativi tra i sog-getti coinvolti come la posta elettronica, i sitiinternet dedicati, incontri in piccoli gruppiin sede locale o ancora prevedere esperienzeformative periodiche di approfondimento.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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7.6. Mettere a puntoadeguate strategie dicomunicazione

La comunicazione rappresenta un’abilità euna risorsa dell’organizzazione sanitariaessenziale per la gestione di eventi di sanitàpubblica.Il processo comunicativo attraversa infattiin modo trasversale le diverse fasi di gestio-ne dell’evento sanitario (identificazione,stima, valutazione, gestione) e aumenta lasua efficacia quando l’organizzazione nericonosce l’importanza fin dall’inizio (nellafase di non emergenza) e predispone unpiano specifico per la sua realizzazione.Un piano di comunicazione deve pertantoprevedere:

la preparazione delle strutture organizza-tive nazionali, regionali e locali per stabi-lire rapporti di collaborazione tra le istitu-zioni e per garantire la circolazione delleinformazioni tra gli operatori impegnatisul campo (comunicazione interna) e tratutti i soggetti sociali coinvolti con ruoli,competenze, interessi e percezioni diverse

la scelta di portavoce a livello nazionale elocale

la costruzione di un processo comunicativocontinuo sul rischio, bidirezionale, inte-rattivo, di scambio e condivisione di infor-mazioni e opinioni, che garantisca la chia-rezza, la trasparenza, la tempestività,l’omogeneità e l’affidabilità dell’informa-zione e rafforzi la credibilità delle istitu-zioni (comunicazione esterna)

la creazione di partnership con altre auto-rità e istituzioni presenti sul territorionazionale e a livello internazionale, e conla società civile

la pianificazione di una strategia di comu-nicazione che preveda un utilizzo integra-

to dei mezzi di comunicazione scelti divolta in volta in base al target, agli obiet-tivi, alle risorse, al tempo, con lo scopo difavorire non solo un passaggio unidirezio-nale di informazioni (media, siti web, opu-scoli informativi, documentazione, artico-li), ma anche uno scambio bidirezionale(colloquio faccia a faccia, colloquio telefo-nico, numero verde)

lo sviluppo di un rapporto di collaborazio-ne con i media attraverso la costante echiara comunicazione delle informazionidisponibili anche se incerte (comunicazio-ne dell’incertezza).

In particolare, per quanto riguarda la comu-nicazione con la popolazione generale siprovvede a:

definire messaggi chiari, omogenei, condi-visi a livello nazionale e locale, elaboratisulla base della percezione collettiva delrischio

consolidare i rapporti con i mezzi di comu-nicazione di massa a tutti i livelli

preparare materiale informativo ad hocdestinato e utilizzabile da soggetti diversi(comunicatori, portavoce organizzativi), ecomunicati a uso dei media

attivare canali comunicativi con il pubbli-co attraverso mezzi di comunicazione uni-direzionali (siti web, posta elettronica) emezzi bidirezionali (linee telefoniche dedi-cate, comunicazione vis a vis tra cittadinoe operatori in spazi e tempi differenziati)

predisporre conferenze audio e/o video trale strutture nodali a livello centrale e alivello locale.

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7.7. Monitorare l’efficacia el’efficienza delle misureintraprese

È necessario disporre di un sistema di moni-toraggio del Piano, le cui funzioni vannostrutturate per fasi.Il sistema di monitoraggio si basa su unastruttura di rete CCM-Regioni-Dicastericoinvolti, all’interno della quale si generaun flusso continuo di dati utili per le attivi-tà del Piano, e che fa capo al sottocomitatoscientifico del CCM “Influenza e pandemieinfluenzali”.

Periodo interpandemico

Individuazione dei referenti di rete.

Individuazione delle modalità e delle proce-dure di input e di output.

Standardizzazione delle procedure di rileva-mento.

Fase 3

Monitoraggio sull’emanazione dei Pianiregionali e sulla coerenza con le Linee Guidaper la stesura dei Piani regionali.

Censimenti delle capacità/risorse previstedal Piano.

Monitoraggio sull’implementazione dellecapacità/risorse individuate dal Piano e daiPiani regionali.

Fasi successive

Valutazione relativa all’efficienza, ed even-tualmente all’efficacia, delle misure intra-prese, che includa:

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durante la pandemia, monitorare attra-verso dati di sorveglianza l’efficacia dicampo delle misure di sanità pubblicaintraprese, degli antivirali e del vaccinopandemico

monitorare attraverso dati di sorveglianzala sicurezza degli antivirali e del vaccinopandemico

assicurare la valutazione della rispostaalla pandemia una volta che la primaondata sia conclusa. La valutazionedovrebbe concentrarsi sulla risposta atutti i livelli e dovrebbe condurre alle rac-comandazioni per il miglioramento

assicurare che i risultati delle ricerche, sialocali che internazionali, siano resi pubbli-ci per supportare il miglioramento dellestrategie di risposta

considerare se condurre studi per determi-nare i fattori di rischio per le infezioniumane e la probabilità di trasmissioneinterumana. Definire i dati necessari esviluppare una strategia per la raccolta (ese possibile per l’analisi).

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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8. Gestione ecoordinamento

La sorveglianza e il controllo delle malat-tie infettive vedono coinvolti lo Stato e le

Regioni in azioni condivise e coordinate.Inoltre, la costituzione del CCM, cui laLegge 138/04 affida compiti di analisi egestione dei rischi, offre un ulteriore bracciooperativo condiviso tra Regioni e Ministerodella Salute. Infatti, il CCM opera in coordi-namento con le strutture regionali, con gliIstituti Tecnici Nazionali, gli IstitutiZooprofilattici Sperimentali, le Università,gli Istituti di Ricovero e Cura a caratterescientifico e altre strutture di assistenza ericerca pubbliche e private, nonché con gliOrgani della Sanità Militare.Inoltre, nel Comitato Strategico di indirizzo,organo politico del CCM presieduto dalMinistro della Salute, sono presenti leRegioni, il Dipartimento della ProtezioneCivile, il Ministero della Difesa.Nel caso di epidemie ed epizoozie di dimen-sioni nazionali o internazionali il D. Lgs.112/98 (titolo IV, capo I, art. 112, comma 3,lett. g) affida al Ministero della Salute ulte-riori compiti, compresi la concertazione dellemisure di tipo non sanitario con enti e istitu-zioni coinvolte e il collegamento con istitu-zioni sopranazionali.Le azioni sanitarie a livello territoriale sonogarantite dalle Regioni; il concerto e il coordi-namento fra le azioni intraprese può garanti-re l’efficacia degli interventi e il contenimen-to di epidemie anche a estensione regionale onazionale.Pertanto, l’adozione da parte del Ministero edelle Regioni delle azioni previste dal pre-sente Piano, tese al raggiungimento degliobiettivi di sanità pubblica condivisi conl’Organizzazione Mondiale della Sanità, puòminimizzare il rischio di diffusione di unnuovo virus e/o minimizzare l’impatto dellapandemia, soprattutto considerando che lapandemia potrebbe essere preceduta da

focolai di infezione localizzati in alcune areegeografiche (fasi 4-5). Qualora, invece, l’impatto della pandemianon possa essere contenuto con gli ordinaristrumenti di prevenzione e controllo e si con-figuri un quadro di calamità che, per intensi-tà ed estensione, deve essere fronteggiato conmezzi e poteri straordinari, il Consiglio deiMinistri, sulla base delle richieste e/o valuta-zioni formulate dal Ministro della Salute, suproposta del Presidente del Consiglio, puòdeliberare lo stato di emergenza.

8.1. Aspetti chiave dell’organizzazione

Le attività di preparazione e risposta allapandemia sono sia di tipo sanitario, inclusol’ambito veterinario, sia non sanitario.Pertanto, le Regioni e il Ministero dellaSalute, sulla base degli elementi informatividisponibili e delle valutazioni dirischio/impatto riferite alla situazione sussi-stente, individuano le misure operative rite-nute necessarie, che adottano di concertocon le altre Amministrazioni interessate.Di seguito viene riportata la struttura rela-tiva alla gestione e al coordinamento per larisposta alle varie fasi di rischio pandemico,in assenza di dichiarazione nazionale distato di emergenza.

Organo di consulenza

Il Ministro della Salute si avvale del CCM,organo condiviso con le Regioni, e del suosottocomitato “Influenza e Pandemieinfluenzali”.Il CCM e il sottocomitato svolgono le funzio-ni a essi attribuite dalla normativa vigente,

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sulla base dei dati informativi raccolti.Il Ministro della Salute, laddove la situazio-ne nazionale o internazionale ne ponga unachiara indicazione, può richiedere l’operati-vità protratta dell’Organo di consulenza,fino a una copertura per 24 ore su 24, persette giorni su sette.

Struttura operativa

Al fine di poter disporre di un quadro aggior-nato di situazione, nazionale e internaziona-le, indispensabile supporto a un’attivitàdecisionale tempestiva e coerente, l’organiz-zazione di gestione e coordinamento si avva-le di alcune funzioni imperniate su un net-work di monitoraggio, comunicazione e dirisposta integrata.La struttura operativa è implementata a li-vello centrale (Stato) e territoriale (Regio-ni/Province autonome), in armonia con quan-to previsto dal D. Lgs. 112/98 e dal D. Lgs.267/00, nonché con quanto stabilito dallaLegge 138/04.La struttura operativa raccoglie capacità efunzioni esistenti nel tessuto sanitario dellasingola Regione e del Ministero ed è articola-ta su tre livelli: centrale, regionale e territo-riale. In dettaglio, ciascuna Regione defini-sce una propria organizzazione di strutturaoperativa coerente con le funzioni richiama-te in questo Piano e definita da un appositodocumento di implementazione del Piano dilivello regionale.

Funzioni della struttura operativa

La struttura operativa ha il compito di moni-torare e coordinare tutte le azioni previstedal Piano e illustrate nel capitolo 7 (sorve-glianza, misure di prevenzione e controllodell’infezione, monitoraggio e approvvigiona-mento delle risorse per il trattamento deicasi, mantenimento dei servizi sanitari edessenziali, formazione e comunicazione). Oltre a quanto già riportato, la struttura

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operativa:

gestisce i rapporti con le organizzazio-ni nazionali e internazionali: WHOInfluenza collaborative Centre,OIE/FAO, EISS; ISS-CIRI per il proto-collo INFLUNET; Unità centrale diCrisi della Direzione Generale di sani-tà e veterinaria e alimenti ex art. 1D.L. 202/05, ISS-IZSP per gli eventiveterinari

interfaccia i sistemi di allerta rapida peril campo umano e veterinario (afferenzeinternazionali: WHO CSR, OIE/FAO eEWRS, afferenze na,zionali e afferenzeterritoriali), secondo i criteri definiti perle fasi interpandemiche e pandemiche

segue le attività di medical intelligence(rumors mediatici e informazioni clas-sificate)

monitorizza la disponibilità delleseguenti capacità/risorse:

esperti in emergenze di sanità pub-blica team sanitari, nazionali e territoria-li, di risposta rapida a emergenzeinfettive.

Sicurezza e operatività dei sistemi di trasmissione dati

Il sistema in rete di monitoraggio di situa-zione e di risposta e il sistema di comunica-zione fanno riferimento a sistemi di trasmis-sione dei dati dedicati a tale funzione, dota-ti di capacità di supporto che garantiscanol’operatività 24 ore al giorno e sette giorni asettimana, l’individuazione di utenze abili-tate e procedure di sicurezza nei confronti dimanipolazioni accidentali o intenzionali daparte di utenze non abilitate.La trasmissione dei dati dovrà prevedere lapossibilità di ricorrere a sistemi e procedure

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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alternativi in caso di inabilitazione protrat-ta dei sistemi principali di trasmissione/co-municazione.

Responsabilità

Il Ministero della Salute, anche per il trami-te del CCM, assume la responsabilità di pia-nificare, approntare e mantenere in efficien-za le capacità/risorse sanitarie per la rispo-sta a eventi epidemici influenzali sotto egidanazionale in armonia con la presente piani-ficazione. In riferimento alle capacità/risorseintegrate e interdipartimentali, tale respon-sabilità è condivisa dal Ministero dellaSalute con i Dicasteri e gli organismi istitu-zionalmente competenti.Le Regioni/Province autonome assumono,ciascuna per gli aspetti di competenza terri-toriale ma in coerenza con la presente piani-ficazione e di concerto con il Ministero dellaSalute, le responsabilità di approntamento emantenimento in efficienza e in armonia conla presente pianificazione di tutte le capaci-tà/risorse indispensabili a porre in atto lecontromisure per le fasi di prevenzione, con-tenimento, risposta, ripristino in relazione aeventi epidemici influenzali.In relazione alle responsabilità in fase dipreparazione il Ministero della Salute, per iltramite del CCM, cura:

d’intesa con le Regioni/Province auto-nome, le attività programmatiche perla implementazione delle capacità/ri-sorse necessarie, con quantificazionedegli oneri da sottoporre alla valuta-zione dell’Autorità governativa perl’indispensabile e vincolante finanzia-mento

d’intesa con le Regioni/Province auto-nome, lattività di specifica formazionedel personale sanitario condotte anchein collaborazione con le Società scienti-fiche e le Federazioni di categoria deglioperatori sanitari

sentito il parere degli Organi decisiona-li nazionali, d’intesa con gli organismiistituzionali eventualmente interessatie con le Regioni/Province autonome, larealizzazione di esercitazioni finalizza-te a ottimizzare la pianificazione e ilmodello di risposta a emergenze disanità pubblica.

8.2. Attività di gestione e coordinamento nel casoin cui venga dichiarato lostato di emergenza

Normativa di riferimento

La normativa applicabile per assicurare ilcoordinamento degli interventi necessari afronteggiare e superare la fase emergenzialeè costituita da: la Legge n.225/92, il D.L.n.343/2001, convertito nella Legge n.401/2001,il D.L. n.245/2002, convertito nella Leggen.286/2002, il D.L. n.90/2005, convertito nellaLegge n.152/2005.Sulla base della citata legislazione le funzio-ni di coordinamento spettano al Presidentedel Consiglio dei Ministri, che si avvale delDipartimento della Protezione Civile, cheprovvederà all’attivazione del ServizioNazionale di Protezione Civile.

Attività di gestionee coordinamento

Qualora il diffondersi della pandemia confi-guri un quadro di calamità che, per intensi-tà ed estensione, deve essere fronteggiatocon mezzi e poteri straordinari, il Consigliodei Ministri, sulla base delle richieste e/ovalutazioni formulate dal Ministro dellaSalute, su proposta del Presidente delConsiglio, delibera lo stato di emergenza aisensi dell’art.5, comma 1 della leggen.225/92.Tenuto conto delle attività già poste in esse-

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re dalle strutture individuate per le attivitàdella fase non emergenziale, sarà ilPresidente del Consiglio dei Ministri a defi-nire - per l’identificazione e la realizzazionedei necessari interventi di emergenza - con ilMinistro della Salute le azioni che si inten-dono adottare, trasferendo le medesime inapposite ordinanze di Protezione Civile exart.5 della Legge n.225/92.Al fine di assicurare la direzione unitaria e ilcoordinamento delle attività finalizzate afronteggiare l’emergenza, il Presidente delConsiglio dei Ministri, d’intesa con ilMinistro della Salute, delega il Capo delDipartimento della Protezione Civile per laimmediata convocazione del ComitatoOperativo della Protezione Civile.Al predetto Comitato partecipano le struttu-re operative nazionali del Servizio Nazionaledella Protezione Civile, le AmministrazioniRegionali, nonché tutti gli altri enti interes-sati.Trattandosi di emergenza di natura sanita-ria il Ministro della Salute disporrà per unapresenza nel Comitato Operativo di rappre-sentanti del proprio Dicastero più ampia di

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quella prevista dal Decreto del Presidentedel Consiglio dei Ministri, 2 marzo 2002.Analogamente, le Autorità Regionali diSanità saranno rappresentate nel Comitatoin maniera adeguata alle esigenze e sarannointegrate con la partecipazione degliAssessori e dei Coordinatori dei Comitati diProtezione Civile delle singole Regioni.In considerazione della peculiarità dell’even-to calamitoso e della qualità delle misure daintraprendere, il Comitato Operativo potràessere integrato, su indicazione del Ministrodella Salute o del Coordinatore degliAssessori alla Sanità, con componenti parti-colarmente specializzate in materia sanita-ria (per esempio ISS, IIZZSS ecc.).Allo scopo di assicurare ogni necessariasinergia tra le azioni intraprese nella fasenon emergenziale e quelle da adottarsi nellapresente fase emergenziale sarà assicuratoun meccanismo di consultazione permanen-te al fine di garantire al Comitato Operativotutte le informazioni idonee per il conse-guente tempestivo ed efficace svolgimento ditutte le operazioni destinate alla gestione eal superamento dell’emergenza.

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Durante la fase di preparazione e di rati-fica del Piano, segnali epidemiologici di

rischio, originato dai focolai di influenzaaviaria nell’area estremo orientale e dalladiffusione del virus A/H5N1 in aree dove nonera mai stato isolato, hanno obbligato, oltrea una continua revisione del Piano stesso,all’adozione di misure tese al contenimentodi un eventuale rischio pandemico.Il Ministero della Salute ha, quindi, posto inessere ogni sua competenza al fine diapprontare adeguate risorse per affrontareil problema dell’influenza aviaria e prepara-re la risposta a una possibile pandemia giàdurante la stesura del presente Piano.Sono state adottate una serie di misure a carat-tere preventivo, intese a migliorare i nostrisistemi di controllo, tanto nella sanità animalequanto nella tutela della salute pubblica.

9.1. Misure di carattereorganizzativo e generale

Decreto Legge 1.10.2005 (“Misure urgentiper fronteggiare l’influenza aviaria, lemalattie animali e le emergenze zoosanita-rie e per assicurare idonee scorte di farmaciantivirali per prevenire il rischio di una pan-demia influenzale”).Il Decreto mira, in particolare, a:

potenziare e razionalizzare gli strumentidi lotta contro l’influenza aviaria e lealtre malattie animali ed emergenze zoo-sanitarie, attraverso l’istituzione delCentro nazionale di lotta ed emergenzacontro le malattie animali, che dovrà svol-gere una attività di raccordo tecnico-ope-rativo con le analoghe strutture regionalie localiistituire presso il Ministero della Salute ilDipartimento per la Sanità Pubblica

Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezzadegli Alimenti

potenziare le strutture ministeriali, tra-mite il reclutamento di dirigenti veterina-ri e di cinquanta operatori della preven-zione e del controllo sanitario, e iCarabinieri del NAS.

9.2. Misure preventive nel settore della salute pubblica

Le misure di sanità pubblica sono riportatein Tabella 2, e illustrate di seguito:

potenziamento del sistema di sorveglianzaepidemiologica e virologica dell’influenzaumana e animale, tramite la stipula diConvenzioni CCM con l’Istituto Superioredi Sanità, il Centro InteruniversitarioRicerca Influenza e l’IZS delle Venezie perrafforzare il sistema di sorveglianza senti-nella dell’influenza INFLUNET e scam-biare informazioni con il sistema di sorve-glianza veterinario

miglioramento delle coperture vaccinalicontro l’influenza stagionale

raccomandazioni per l’erogazione dellavaccinazione stagionale gratuita per ilpersonale esposto, per motivi professiona-li, a virus aviari, al fine di impedire la co-infezione di virus umani e aviari nellostesso individuo

stipula di appositi contratti con le aziendeproduttrici di vaccino antinfluenzale alfine di garantire maggiore disponibilità divaccino stagionale

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9. L’attuale fase di preparazione:le azioni intraprese

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accordi per la prelazione sul vaccino pan-demico, per l’implementazione delle attivi-tà di ricerca e sperimentazione di vaccinistrategici, e per assicurare, nel momentodella pandemia, anche quote di vaccinoprodotte con tecniche che consentono ildimezzamento dei tempi di produzione

acquisto e stoccaggio di farmaci antivirali

avvio delle procedure per reperire fondifinalizzati all’acquisizione di farmaci edispositivi di protezione da utilizzare incaso di pandemia

potenziamento dei controlli sanitari allefrontiere (Ordinanza 8 novembre 2005).

9.3. Misure preventive nel settore degli allevamenti e della veterinaria

Ordinanza Ministeriale del 26.8.2005

Ordinanza Ministeriale del 10.10.2005.

Con tali strumenti si provvede a:

disporre l’obbligo di registrazione delleaziende di volatili da cortile presso le ASL,con eventuale divieto di commercializza-zione di animali e prodotti dell’avicolturain caso di inadempienza

prevedere misure di quarantena e controllonelle aziende di volatili da cortile: è impostoun periodo di quarantena di 21 giorni per ivolatili che vengono introdotti nelle aziende

rendere obbligatoria l’etichettatura dellecarni avicole: è disposta l’obbligatorietàdell’etichettatura delle carni fresche, dipreparazioni e prodotti a base di carne dipollame, con il duplice scopo: a) fornire ele-menti di rintracciabilità immediata per

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fini di polizia veterinaria; b) informare ilconsumatore circa l’origine delle carni

estendere le disposizioni a tutte le speciesensibili (fagiani, quaglie, ecc)

definire un programma di controllo virolo-gico campionario delle specie selvatiche piùrappresentative (anatidi) nelle zone umidea maggiore densità di allevamenti di vola-tili da cortile e un sistema di monitoraggiodegli uccelli selvatici trovati morti.

9.4. Misure preventivesulle importazioni

Con i provvedimenti del 9.8; 26.8; 7.9;21.9.2005 si è provveduto, in particolare a:

sospendere le importazioni, dai Paesiaffetti, di talune tipologie di prodotti e ani-mali a rischio per influenza aviaria(“piume e parti di piume non trasformate”e “volatili diversi dal pollame”)

intensificare i controlli all’importazione suprodotti di origine animale delle speciesensibili all’infezione (anche contenuti neibagagli al seguito dei passeggeri), selvag-gina uccisa, merci di qualsiasi tipologiaprovenienti da tutte le aree geografiche arischio di importazioni illegali di prodottidi origine animale, pollame e uova da covaimportate dai Paesi terzi

vietare l’importazione da tutti i Paesi terzidei volatili destinati a essere utilizzaticome selvaggina da ripopolamento (qualifagiani, pernici, starne) e imporre l’obbligodella quarantena per i volatili introdottidai Paesi membri e destinati a essere uti-lizzati come selvaggina da ripopolamento

vietare l’importazione di qualsiasi speciedi volatile dall’intero continente asiatico,compresi quelli a seguito di viaggiatori.

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Tabella 2. Azioni di sanità pubblica intraprese dal Ministerodella Salute alla data di approvazione del Piano

Obiettivi Azioni StatoMigliorare la sorveglianza sentinel-la clinico-epidemiologica e virologi-ca attraverso il network dei medicisentinella e dei laboratori di riferi-mento e renderla idonea per larilevazione in periodi pandemici

1. Modifica della modalità di rile-vazione delle sindromi influen-zali (INFLUNET) al fine di ottene-re, alla fine del periodo di sor-veglianza, una stima sulla pro-porzione di ILI verificatesi nellecategorie di soggetti a rischio,di soggetti addetti a servizi diprimario interesse collettivo, disoggetti che, per attività lavora-tiva, sono in contatto con ani-mali suscettibili di sviluppare etrasmettere influenza aviaria

2. Stipula di una convenzione perl’attuazione della sorveglianzaepidemiologica con ISS eUniversità

3. Stipula di una convenzione perl’attuazione della sorveglianzavirologica con ISS, Università,Regioni

1. Modificato il protocollo INFLU-NET per la stagione influenzale2005-2006

2. Stipulata una convenzionebiennale con l’ISS e l’Universitàdi Genova (€ 190.000,00)

3. Stipulata una convenzionebiennale con l’ISS, l’Universitàdi Genova e le Regioni (€ 410.000,00)

Aumentare la copertura vaccinaledelle categorie a rischio (anziani esoggetti di tutte le età con malattiecroniche) e dei soggetti addetti aservizi pubblici di primario interes-se collettivo attraverso la sensibi-lizzazione degli operatori sanitari

Predisposizione di linee guida perl’individuazione delle categorie arischio e l’offerta attiva della vacci-nazione

Emanate circolari annuali“Prevenzione e controllo dell’in-fluenza”

Modificare e implementare il siste-ma di rilevazione delle coperturevaccinali in modo da renderlo piùaderente all’esigenza di valutare lecoperture nelle categorie a rischioe negli addetti ai servizi di primariointeresse collettivo

Predisposizione e diffusione di unnuovo modello di rilevazione percategorie e per età

Diffuso un nuovo modello di rile-vazione per categorie e per età conLettera Circolare 7 ottobre 2004

Attuare la sorveglianza virologicasulla circolazione di virus influen-zali negli animali

Stipula di convenzioni con IZS,finalizzate ad attuare la sorveglian-za virologica negli animali a rischio

Stipulata una convenzione trienna-le con l’IZS delle Venezie (€ 400.000,00)

1. Dotare il Paese di scorte ade-guate di vaccino influenzale sta-gionale

1. Stipula di accordi con aziendeproduttrici di vaccini, finalizzatiall’incremento della capacitàproduttiva delle stesse, in mododa poter disporre, in periodiinterpandemici, di dosi suffi-cienti di vaccino

1. Individuata una strategia diapprovvigionamento finalizzataa determinare: a.incremento della capacità

produttiva tale da garantiremaggiore disponibilità di vac-cino sia epidemico che pan-demico

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2. Prelazionare il vaccino pandemico

3. Incentivare le attività di ricerca esperimentazione finalizzate allaproduzione di vaccini strategici

2. Stipula di accordi di prelazionecon aziende produttrici di vaccini,al fine di garantire al Ministerodella Salute, in periodo pandemi-co, dosi sufficienti di vaccino

3. acquisto preliminare di stock divaccino monovalente pandemicoH5, H7, H9, ove prodotto

b. diritto di prelazione delMinistero della Salute sul vac-cino antinfluenzale prodotto,in caso di pandemia

c. implementazione delle attivi-tà di ricerca e sperimentazio-ne finalizzate alla produzionedi vaccini strategici, tramiteacquisto preliminare di stockdi vaccino monovalente pan-demico H5, H7, H9 ove pro-dotto

2. Stipulati i contratti con leAziende produttrici

Dotare il Paese di scorte adeguatedi antivirali

Costituzione di stock di farmaciantivirali per uso profilattico e tera-peutico

1. Individuati antivirali utili perscopi profilattici e/o terapeutici

2. Stanziate risorse per la costitu-zione di un primo stock di farmaci

3. Predisposte e inviate lettere-contratto per l’acquisto di anti-virali

Portare a conoscenza degli operato-ri e della popolazione generale ele-menti utili per la sensibilizzazionealla prevenzione

Piano di formazione

Piano di comunicazione

Piano di formazione e piano dicomunicazione: completata lastesura; in atto le attività dicondivisione

35Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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10. Operatività per fasi e livelli di rischio

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Fase 1Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale cha ha causa-to infezioni nell’uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio diinfezione o malattia nell’uomo è considerato basso.Obiettivo generale: rafforzare la preparazione alla pandemia influenzale a livello globale, nazio-

nale e localeParole chiave: organizzazione/catena di comando; censimento bisogni/risorse; protocolli ope-

rativi

38 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo interpandemico

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Pianificazione e coordinamento1. Sviluppare e mantenere

aggiornati i piani nazio-nali che devono esserein linea con i piani inter-nazionali

2. Promuovere le capacitàdi risposta nel casovenga comunicata lacomparsa di nuovi ceppivirali

3. Sviluppare meccanismiefficaci per la mobilita-zione e il dispiegamentodelle risorse nelle areedove è necessario

4. Sviluppare meccanismiefficaci per le decisionie le conseguenti azioniper la risposta naziona-le e internazionale alleemergenze sanitarierelative all’influenza,attraverso una forte coo-perazione intersettorialee intergovernativa tesa aidentificare e minimizza-re il rischio di infezioniumane con un nuovovirus influenzale

5. Sviluppare piani percondurre la valutazionedi impatto e il dimensio-namento delle risorserichieste durante ilperiodo pandemico

Costituire il Comitato Nazionale perla PandemiaSensibilizzare i decisori politici sul-l’importanza della pianificazionepandemica Definire il Piano Pandemico nei det-tagli organizzativi (catena di coman-do, struttura organizzativa centrale eperiferica, raccordi interistituzionali),prevedendo compiti, responsabilità eperiodicità delle successive revisioni Ratificare la pianificazione e garan-tirne le attività di preparazione atutti i livelli Istituire un gruppo per il monitorag-gio del Piano Fornire periodicamente sviluppi eaggiornamenti del Piano nazionaleda concordare con le istituzioni sani-tarie e non sanitarie coinvolte nellarispostaOrganizzare e/o condurre esercita-zioni sul Piano Pandemico cheincludano tutte le Istituzioni chesaranno coinvolte nella risposta auna pandemia e utilizzare i risultatiper migliorare il Piano e le attivitàdi preparazione Censire la popolazione relativamen-te alle caratteristiche demografichee del profilo di rischio (per esempio:popolazione esente per patologia,invalidi ecc.) Censire la disponibilità ordinaria estraordinaria di strutture di ricoveroe cura, strutture socio-sanitarie esocio-assistenziali, operatori di assi-stenza primaria (MMG, PLS, medicidi continuità assistenziale, speciali-sti ambulatoriali ecc.)

Ministro della Salute

Ministro della Salute

Ministero dellaSalute, Regioni

Ministro della Salute

Ministro della Salute

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni, ISTAT

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni, ISTAT, altriMinisteri

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39Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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Censire la rete dei laboratori conrelativi livelli di biosicurezza e pos-sibilità di implementazione dellericerche diagnostiche in caso dipandemia Identificare e formare personechiave che possono essere mobili-tate in caso di emergenza di unnuovo ceppo virale influenzale, nel-l’ambito degli assetti organizzativigià presenti e in base al modelloorganizzativo definito nel PianoPandemicoCostituire, previo censimento del-l’esistente, una riserva nazionaledi: antivirali, DPI, vaccini, antibioti-ci, kit diagnostici e altri supportitecnici per un rapido impiego nellaprima fase emergenziale, e, conte-stualmente, definire le modalità diapprovvigionamento a livello loca-le/regionale nelle fasi immediata-mente successive Definire, sulla base di quanto sta-bilito in ambito comunitario, le pro-cedure per:

condividere le scorte di antivira-li/vaccini con i Paesi che saran-no colpiti per primi;condividere tempestivamente irisultati relativi agli isolamenti(anche al fine della messa apunto dei vaccini); stabilire i necessari flussi infor-mativi sui dati epidemiologici,compresi quelli in ambito ani-male; concordare progetti di ricercaspecifici (efficacia antivirali, vac-cini…)

Definire misure di potenziamentodell’assistenza medica in comunitàresidenziali (atte a ridurre il ricove-ro in ospedale degli ospiti)Predisporre gli strumenti legislativinecessari all’eventuale necessità diTSO e quarantena dei soggettiesposti Sviluppare piani gestionali, armo-nizzati con la pianificazione nazio-nale, per le risorse e per i lavorato-ri addetti ai servizi essenzialidurante la pandemia

Ministero dellaSalute, CCM, Regioni,ISS - CentroNazionale Influenza

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute, CCM, Regioni

Ministero dellaSalute, CCM, AIFA,ISS, altri Ministeri

Ministero dellaSalute, DGPSLEA,Regioni

Ministro della Salute,Presidenza delConsiglio dei Ministri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministeri edEnti interessati percompetenza;

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40 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo interpandemico

Individuare procedure nazionali perla sicurezza degli alimenti di origineanimale

Ministero dellaSalute, DGSVA

Monitoraggio e valutazione1. Disporre di informazioni

sull’andamento delleinfezioni umane e ani-mali con i ceppi influen-zali

2. Sviluppare la capacità diindividuare infezioniumane e animali connuovi ceppi di virusinfluenzali, di identifica-re potenziali sorgenti diinfezione umana o ani-male e valutare il rischiodi trasmissione interu-mana

3. Integrare i dati di moni-toraggio

Sviluppare un affidabile sistema disorveglianza epidemiologica nazio-nale in grado di identificare, caratte-rizzare e valutare eventuali clusterdi ILI o decessi legati a ILI o altremalattie respiratorie Sviluppare e aggiornare sisteminazionali affidabili per la sorveglian-za dell’influenza animale, basatisulle linee guida OMS, FAO, OIESviluppare e mantenere collegamen-ti con network nazionali e internazio-nali per eventi routinari o inusuali Caratterizzare e condividere gli isola-menti virali e le informazioni sulla cir-colazione dei ceppi Monitorare l’impatto dell’influenzastagionale al fine di stimare le neces-sità per il periodo pandemico (morbo-sità, mortalità, ricoveri, risorse ecc.) Sviluppare progetti per il monitorag-gio delle informazioni con sistemi diraccolta non tradizionali (morbosità,mortalità, assenteismo lavorativo,aree affette, gruppi a rischio, disponi-bilità degli operatori sanitari e diaddetti ai servizi essenziali, strumen-tazioni sanitarie, occupazione di postiletto, ricoveri ospedalieri, utilizzazio-ne di servizi sanitari alternativi) Creare una “sala-situazione” centra-le collegata con omologhe struttureregionali

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni, ISS, CIRI,MMG, PLS (RETEINFLUNET)

Ministro dellaSalute, DGSVA,CCM, Regioni

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni ISS – NIC

INFLUNET

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni

Prevenzione e contenimento1. Definire strategie di con-

tenimento basate suazioni di sanità pubblicanon farmacologiche

2. Sviluppare strategierelative alla costituzionedi una scorta strategicanazionale (stockpile) diantivirali e criteri per ilsuo utilizzo

3. Contribuire a incrementa-re la disponibilità di vac-cino in caso di pandemia

Sviluppare e armonizzare lineeguida nazionali per interventi disanità pubblica, che tengano contodelle raccomandazioni dell’OMS,con i responsabili anche al di fuoridel settore sanitario (trasporti, edu-cazione ecc.); garantirsi legalmenteper gli interventi proposti; assicurar-si e indirizzare le risorse per l’imple-mentazione Condurre esercitazioni di tipo “tabletop” e usare i risultati per migliorarela pianificazione

Ministero dellaSalute, CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute, CCM, Regioni,altri Ministeri

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41Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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4. Sviluppare strategienazionali e criteri perl’uso del vaccino epidemi-co stagionale e del vacci-no pandemico

5. Anticipare l’esigenza disviluppare il futuro vacci-no pandemico

Sviluppare protocolli operativiper interventi di sanità pubbli-ca, che tengano conto delleraccomandazioni dell’OMS,finalizzate alla riduzione deicontatti ravvicinati tra perso-ne e che prevedano i diversilivelli di rischio e i conseguen-ti provvedimenti restrittivi daadottare Definire condizioni e modali-tà per l’attuazione del moni-toraggio nei confronti di per-sone provenienti da Paesiove è presente l’infezionepandemica Sviluppare una strategia chegarantisca l’impiego degli anti-virali per un uso sul territorionazionale, sia durante l’allertache durante il periodo pande-mico, individuando con preci-sione le priorità dei destinatari Sviluppare la partecipazionea progetti di ricerca per valu-tare la sicurezza e la resisten-za dei farmaci antivirali e pro-muovere lo sviluppo di alter-native accessibili Utilizzare i dati nazionali diimpatto della malattia, svilup-pare o adattare le politichevaccinali nazionali per raggiun-gere gli obiettivi raccomandatidall’Assemblea Mondiale dellaSanità per l’uso del vaccinoantinfluenzale Valutare i sistemi di controlloin ambito veterinario, ivi com-presi quelli relativi alla sicu-rezza alimentare, e la lorocongruità rispetto al contagioumano da virus aviario Definire il percorso diagnosti-co-terapeutico per i soggettiesposti a focolai di influenzaaviaria e le eventuali misuredi controllo sulla popolazione Definire gli obiettivi nazionaliper l’uso del vaccino pande-mico; sviluppare priorità preli-minari per l’uso del vaccinopandemico, sulla base delledisponibilità previste

Ministero della Salute– CCM

Ministero della Salute– CCM

Ministero della Salute– CCM

Ministero della Salute

Ministero della Salute- CCM, Regioni

Ministero dellaSalute – DGSVA

Ministero dellaSalute - CCM, Regioni

Ministero dellaSalute, AIFA

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42 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo interpandemico

Partecipare, in sede comunitaria,all’individuazione di una possibilemodalità per aumentare l’accessoal vaccino pandemico, orientare laregolamentazione, l’impegno econo-mico e i diritti di proprietà

Definire modalità per assicurarsil’accesso ai vaccini; supportare ini-ziative per incrementare la produzio-ne globale di vaccino contribuendoalla ricerca e al rafforzamento delleinfrastrutture Operare una revisione della logisticae delle necessità operative per l’im-plementazione della strategia per lavaccinazione durante la pandemia(immagazzinamento, capacità didistribuzione, disponibilità dellacatena del freddo, centri di vaccina-zione, necessità di personale per lasomministrazione del vaccino)

AIFA, Ministerodella Salute, DGFarmacovigilanza

Ministero dellaSalute, AIFA

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Risposta del sistema sanitario1. Assicurarsi che i piani di

risposta e le strategiesiano diffusi e operativiin tutti i settori sanitari

Valutare la preparazione del sistemasanitario utilizzando, come controllo,le azioni previste nel PianoIdentificare la catena di comando econtrollo del sistema sanitario incaso di pandemia Identificare le priorità e le strategiedi risposta per il sistema di assisten-za pubblico e privato, a ogni livello,includendo, dove è necessario: iltriage, la capacità di risposta all’au-mento della domanda, la gestionedelle risorse umane e strumentali Mettere a disposizione: protocolli ealgoritmi per l’identificazione, lagestione e il trattamento dei casi;linee guida per il controllo della infe-zione; linee guida per il triage; istru-zioni per la gestione dell’incrementodella domanda e per la gestione delpersonaleVerificare la realizzazione delle misu-re di biosicurezza dei laboratori, diprocedure per la manipolazione sicu-ra dei campioni e di strategie di con-trollo delle infezioni ospedaliere Stimare le necessità di approvvigio-namento di farmaci e altro materia-le; iniziare la negoziazione per unapprovvigionamento sicuro

Ministero dellaSalute - CCM,RegioniMinistero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM, ISS,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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43Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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Avviare la formazione intensiva deglioperatori sanitari sulla pandemia Condurre esercitazioni regolari sulPiano, inclusa la catena di comandoe controllo

Ministero dellaSalute - CCM, RegioniMinistero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Comunicazione1. Assicurarsi che esistano mec-

canismi per le comunicazioni diroutine e in emergenza fraAutorità Sanitarie, istituzionigovernative e altre organizza-zioni coinvolte nella rispostaalla pandemia, nonché con ilpubblico

2. Stabilire un livello appropriatodi conoscenza fra governo ealtri partner essenziali

3. Stabilire relazioni di lavoro e dicollaborazione con i media inrelazione alle epidemie, com-prendendo informazioni suiruoli, le responsabilità e le pro-cedure operative delle AutoritàSanitarie

Definire le strategie nazionali per lacomunicazione nelle varie fasi, non-ché i ruoli e le modalità operativeper la comunicazioneConsolidare le modalità di comuni-cazione del rischio legato all’influen-za, prendendo in considerazione lelinee guida dell’OMS per le comuni-cazioni in caso di epidemia Pianificare e valutare le capacità dimodulare l’informazione sulla doman-da dei diversi settori della popolazio-ne, includendo gli operatori dei varisettori, i media e il pubblico Verificare l’adeguatezza delle infra-strutture per la comunicazione allenecessità in caso di pandemia,attuando accordi coi principalimedia relativamente alle modalità eai contenuti delle comunicazioni Istituire e mantenere un sito webcentrale per l’informazioneIstituire una rete di comunicazionefra figure chiave individuate per lediverse attività, inclusi coloro chedevono comunicare il rischio, i setto-ri governativi non sanitari, i varigruppi professionali e tecniciCondividere con i media gli obiettivie le azioni del Piano, le modalità digestione e le attività di preparazioneper l’epidemia stagionale e per lapandemia Individuare canali formali di comuni-cazione con l’OMS e gli altri partnerper la condivisione delle informazio-ni relative ai focolai e il coordina-mento della strategia di comunica-zione relativa all’influenza Sviluppare meccanismi di controlloa retroazione per identificare i livellidi conoscenza sulla pandemia e lapercezione del rischio nella popola-zione; orientare preventivamente leinformazioni e correggere la cattivainformazione

Ministero dellaSalute - CCM, DGCRI,Presidenza delConsiglio, Regioni Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,RegioniMinistero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM, DGCRIMinistero dellaSalute - CCM,DGCRI, Regioni,altri Ministeri

Ministro dellaSalute e figure chia-ve individuate

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio

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44 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo interpandemico

Fase 2Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione neglianimali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanziale di malattia per l’uomo

Livello 0: assenza di rischio nella NazioneLivello 1: presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi

commerciali con paesi a rischioObiettivo generale: minimizzare il rischio di trasmissione all’uomo; individuare e segnalare

rapidamente tale trasmissione, se si verificaParole chiave: potenziare la sorveglianza nel serbatoio animale, contenere la possibilità di

trasmissione da animale a uomo

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Coordinamento e controllo

1. Assicurare la capacità diuna rapida risposta peridentificare eventualicasi umani

2. Coordinare l’implemen-tazione delle contromi-sure previste per la fasespecifica al fine di limi-tare il rischio di infezioniumane

3. Verificare la disponibilitàdelle risorse pianificateper la fase

Livello 1Attivare modalità per azioni coordi-nate fra autorità veterinarie e altreorganizzazioni coinvolte nella sorve-glianza dell’influenza negli animali Valutare lo stato di preparazione eidentificare immediatamente leazioni non attuate per il livello pre-cedente Verificare la capacità di dispiegamen-to rapido delle risorse strategiche

Decidere le modalità di distribuzio-ne delle risorse, in base alla valuta-zione del rischio

Adottare/mantenere una politicadegli indennizzi per compensare laperdita degli allevatori al fine dimigliorare l’adesione alle misure diemergenza Verificare i sistemi di comunicazioneinteristituzionale anche a livelloregionale-locale

Ministero dellaSalute - CCM,DGSVA, Regioni, IZS

Ministero dellaSalute CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni

Monitoraggio e valutazione

1. Identificare la trasmis-sione fra specie ai primistadi e comunicare leinformazioni all’OMS eagli altri partner appro-priati

Livello 1Rafforzare la sorveglianza animale eumana, basata sulle raccomanda-zioni di OMS, FAO, OIE e secondoquanto previsto nella fase prece-dente; fornire i risultati agli organi-smi internazionali

Ministero dellaSalute - DGSVA,INFLUNET

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45Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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2. Condurre la valutazionedel rischio per la tra-smissione del virus conpotenziale pandemicoall’uomo

Trasmettere rapidamente i virus iso-lati da animali infetti ai laboratori diriferimento designati dall’OMS edall’OIE per la conferma, la caratte-rizzazione dettagliata, lo sviluppo direagenti e diagnostici e per la possi-bile utilizzazione per lo sviluppo diun vaccino Trasmettere rapidamente i virus iso-lati da casi umani sospetti al labora-torio di riferimento nazionale o altrilaboratori designati Condurre indagini sul campo, siaepidemiologiche che di laboratorio,nelle aree affette, per valutare la dif-fusione della malattia negli animalie la minaccia per la salute umana Partecipare attivamente alla valuta-zione del rischio di trasmissioneAssicurare competenza e capacitàpratiche per la sorveglianza virologi-ca nei laboratori nazionali, in accor-do con le procedure standard e conl’uso di reagenti forniti dai laboratoridi riferimento di OMS e OIE Proseguire le attività di scambio deivirus isolati e delle informazioni conaltre organizzazioni partnerCondurre la sorveglianza sierologicasugli allevatori e sul personale che,per motivi professionali, è a contattocon animali infetti

ISS, IZS

INFLUNET

ISS, IZS, Regioni

Ministero dellaSalute - CCMNIC - ISS, IZSVenezie

NIC - ISS, IZSVenezie

NIC - ISS, IZSVenezie, Regioni

Prevenzione e contenimento

1. Minimizzare il rischio diinfezioni umane da con-tatto con animali infetti

2. Valutare la disponibilitànazionale di antivirali

3. Ridurre il rischio di coin-fezione nell’uomo, quin-di minimizzare le oppor-tunità di riassorbimento

Livello 0 Implementare i meccanismi per loscambio di dati virologici ed epide-miologici e delle conoscenze relativealle contromisure adottate in areeaffette

Livello 1Assicurare una risposta ottimale aifocolai animali, comprese le misureper ridurre il rischio infettivo nel per-sonale coinvolto nella risposta (for-mazione ed educazione sulla minac-cia potenziale; uso corretto dei DPI;distribuzione degli antivirali se indi-cato dalla valutazione del rischio) Diffondere raccomandazioni perridurre il contatto fra uomini e ani-mali potenzialmente infetti (peresempio consigli ai viaggiatori)

Ministero dellaSalute - CCM,DGSVA

Ministero dellaSalute - CCM,DGSVA, Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

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46 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo interpandemico

Aggiornare le raccomandazioni perla profilassi e il trattamento conantivirali, dopo la valutazione delrischioVerificare la capacità di distribuzio-ne della scorta nazionale di antivira-li dal sito di stoccaggio alle areeaffette e che il personale sia adde-strato a tali procedure Rivedere la strategia per l’uso deivaccini interpandemici al fine di pre-venire la co-circolazione dei virusumani e aviari; promuovere tali stra-tegie nei gruppi a rischio Sviluppare piani di emergenza perprocurarsi il vaccino stagionale (oquello specifico se è disponibile) eper distribuirlo Verificare le strategie delle aziendeproduttrici di vaccino per la produ-zione in emergenza

Ministero dellaSalute - CCM

CCM, Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

Risposta del sistema sanitario

1. Assicurare che, se siverifica un’infezione nel-l’uomo, questa sia rapi-damente identificata eche il sistema sanitariorisponda in modo appro-priato

Livello 0 Allertare il sistema sanitario perchésia preparato a ricevere un numeropresumibilmente piccolo di pazienticon un’infezione influenzale danuovo sottotipo che richiede isola-mento e assistenza clinica Valutare le capacità del sistemasanitario di individuare e contenereepidemie in ambiente ospedalieroAllertare il sistema di assistenzasanitaria affinché venga consideratal’ipotesi di infezione influenzale inpazienti malati con storia di viaggi inPaesi affetti e venga riconosciuta lanecessità di notificare i casiall’Autorità Sanitaria; fornire gli algo-ritmi per l’individuazione dei casi e iltrattamento Verificare che i medici competentidei lavoratori esposti a rischio sianoa conoscenza dei protocolli di dia-gnosi e cura, e che vi siano i neces-sari raccordi con ASL e strutture didiagnosi e cura

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Regioni

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47Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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Livello 1 Allertare il sistema di assistenzasanitaria affinché:

venga presa in considerazione lapossibilità di infezione da nuovovirus influenzale in pazienti malaticon esposizione ad animali infetti vengano implementate le misuredi controllo dell’infezione vengano notificati immediata-mente i casi all’Autorità Sanitariapubblica vengano forniti gli algoritmi perl’individuazione dei casi e il tratta-mento

Verificare la disponibilità e le proce-dure di distribuzione dei DPI, degliantivirali e del vaccino per la prote-zione del personale a rischio occu-pazionale; implementare le misureopportune Assicurare la rapida distribuzione deitest diagnostici, quando disponibiliAttivare l’informazione ai cittadiniprovenienti o diretti in aree infette eil monitoraggio presso le sedi aero-portuali (collaborazione e comunica-zione tra USMAF e Regioni)

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

NIC - ISS

Ministro dellaSalute - CCM

Comunicazione

1. Assicurare che un’infor-mazione adeguata siadiffusa rapidamente frale Autorità Sanitarie, glialtri partner e il pubblico

2. Assicurare che esista unmeccanismo per il coor-dinamento delle comuni-cazioni relative al settoreveterinario

Livello 0Aggiornare le autorità, gli operatoridei vari settori, i gruppi a rischio e ilpubblico sulla diffusione del virus esul rischio per l’uomo

Livello 1 Implementare e armonizzare siste-mi di comunicazione per rispondereai quesiti degli operatori sanitari edel pubblico Comunicare notizie relative allamodalità di diffusione della malattiae alla prevenzione del rischio(rischio di infezione, sicurezza deglialimenti, trattamento di animali)basata sulle raccomandazionidell’OMS, indicando anche gli effettinegativi di misure improprieDiffondere le informazioni relativealle strategie di utilizzo delle scortenazionali di antivirali

Ministro della Salutee figure chiave

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Regioni, altriMinisteriMinistero dellaSalute - CCM, figurechiave

Ministero dellaSalute - CCM

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48 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

Fase 3Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo ma assenza di trasmissione da uomo a uomo, o solorare prove di trasmissione in contatti stretti.

Livello 0: assenza di infezioni nella NazioneLivello 1: presenza di infezioni nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi

commerciali con Paesi affettiObiettivo generale: assicurare la rapida caratterizzazione e la rapida individuazione del nuovo

sottotipo virale, la notifica e la risposta a nuovi casiParole chiave: potenziare la sorveglianza nell’uomo, attivare i protocolli diagnostico-tera-

peutici previsti

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Coordinamento e controllo

1. Assicurare che esistanomeccanismi attraverso iquali l’imminente minac-cia possa essere ricono-sciuta e gestita

2. Coordinare interventitempestivi tesi a ridurreil rischio di pandemia

Livello 1Attivare la risposta nazionale e forni-re una guida alle autorità chiave perl’implementazione del Piano Diffondere istruzioni appropriate eufficiali a tutti i livelli (Salute,Agricoltura e cariche istituzionalidello Stato) relative alla situazione;definire le risorse aggiuntive neces-sarie, gli interventi e l’uso dei poteriin emergenza Assistere le Autorità regionali e terri-toriali nella implementazione degliinterventi

Ministro dellaSalute

Ministro dellaSalute, figure chia-ve, Presidenza delConsiglio deiMinistri, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,Istituti ScientificiNazionali

Monitoraggio e valutazione

1. Essere in grado di esclu-dere una più ampia tra-smissione interumana eindividuarla non appenasi verifica

2. Individuare e caratteriz-zare casi aggiuntivi(inclusi i fattori di rischioper la trasmissione)

Livello 1 Confermare e notificare immediata-mente i casi, usando le vie appro-priate (RSI) Raccogliere i dati dalle Regioni edescrivere l’epidemiologia dei casiumani/sorgenti di esposizione,periodo di incubazione, infezionedei contatti (clinica e subclinica),periodo di contagiosità Mettere a punto la definizione dicaso a livello nazionale sulla basedelle linee guida dell’OMS e diffon-derla Definire le caratteristiche dell’infe-zione negli uomini e condividerlecon i partner internazionali

Ministero dellaSalute – CCM,INFLUNET INFLUNET

Ministero dellaSalute – CCM

Ministero dellaSalute – CCM

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49Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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Caratterizzare rapidamente il virusresponsabile dell’infezione umana,in collaborazione con i centri di rife-rimento OMS Attuare quanto previsto per il poten-ziamento della sorveglianza umanae animale, compresa l’identificazio-ne dei focolai Collaborare a livello internazionaleper valutare la patogenicità del virusnell’uomo Identificare le priorità per aree geo-grafiche e per gruppi a rischio edefinire le misure preventive appro-priate Valutare l’efficacia dei protocolli ditrattamento e delle misure di con-trollo delle infezioni e, se necessa-rio, operarne la revisione Condurre studi di sieroprevalenzanei gruppi a rischio e, successiva-mente, nella popolazione generaleper valutare prevalenza e incidenzadell’infezione in soggetti sintomaticie asintomatici Raccogliere continuamente e condi-videre gli isolati virali e le informa-zioni necessarie per sviluppare oadattare la diagnostica, sviluppare ivirus candidati per la produzione divaccino/ceppi prototipo e monitora-re l’emergenza di resistenza agliantivirali

NIC – ISS

INFLUNET, Rete sor-veglianza veterina-ria – IZS

NIC – ISS

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

INFLUNET,Università, Regioni

NIC - ISS

Prevenzione e contenimento

1. Contenere o ridurre latrasmissione interumana

2. Limitare la morbosità ela mortalità associatealle infezioni umanecorrenti

3. Valutare il possibile usodi antivirali nella fase cor-rente e nella successiva

4. Incrementare la capacitàdi sviluppare rapidamen-te il vaccino pandemico

Livello 0Valutare la disponibilità di antivirali

Verificare il numero effettivo deisoggetti da sottoporre ad antivirali,sulla base dei criteri di priorità giàdefiniti, rispetto alle disponibilità e,se necessario, ridurre il numero deidestinatari Raccogliere prove di efficacia e sicu-rezza degli antivirali e, se necessa-rio, rivalutare e rivedere strategie,linee guida e priorità Definire norme per l’ottimizzazionequali-quantitativa della fornitura diantivirali in emergenza

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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50 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

Definire norme per l’ottimizzazionequali-quantitativa della fornitura diantivirali in emergenza Controllare la disponibilità delpotenziale vaccino e degli altrimateriali necessari a effettuare lavaccinazione (per esempio siringhe) Considerare la possibilità di finan-ziare lo sviluppo di vaccini speri-mentali

Livello 1Implementare interventi appropriati,identificati durante la pianificazione,in accordo con i partner rilevanti Condividere tempestivamente gliisolati virali con l’OMS in modo dapermettere lo sviluppo del vaccinoper la potenziale pandemia e l’ag-giornamento dei reagenti Se sono contemporaneamente pre-senti casi animali adottare la strate-gia di impiego degli antivirali neisoggetti a rischio Promuovere continuamente la vacci-nazione con vaccino influenzale epi-demico per limitare il rischio dellaco-infezione in coloro che sono piùprobabilmente esposti al virus ani-male e, potenzialmente, limitare laco-circolazione del ceppo umanonell’area affetta

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni AIFA

Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

Ministro dellaSalute

NIC - ISS

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Risposta del sistema sanitario

1. Prevenire le infezioninosocomiali e le infezio-ni in laboratorio

2. Assicurare che gli opera-tori sanitari siano piena-mente informati e con-sapevoli della possibilitàdi rilevare casi o clusterdi casi

Livello 0Fornire, a tutto il personale di assi-stenza, la definizione di caso aggior-nata e i protocolli e algoritmi per ladiagnosi, il trattamento, il controllo,la sorveglianza Valutare l’idoneità/capacità diimplementazione delle misure dicontrollo delle infezioni nei soggettimalati; implementare il controllodelle infezioni in linea con le indica-zioni dell’OMS Definire il piano per l’attivazione diposti-letto aggiuntivi, cosicché incaso di passaggio a fase 4 siano giàpredisposti tutti i provvedimentiamministrativi necessari Definire linee guida per il trattamen-to a domicilio dei casi

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM

Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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51Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

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Individuare le misure di supportonon di tipo sanitario, quali l’incre-mento dei permessi per assistenza,i servizi di assistenza domiciliare(conferimento pasti, spesa ecc.), ilriconoscimento dei permessi lavora-tivi e volontari

Livello 1Attivare il coordinamento fra settoridi assistenza sanitaria e altre orga-nizzazioni, al fine di:

operare una revisione dei piani diemergenza a tutti i livelli, con par-ticolare attenzione alle capacità dimobilitazione testare l’operatività della catena dicomando e controllo

Formare gli operatori sanitari per larilevazione/identificazione dei focolai Implementare le procedure per laprevenzione e il controllo della tra-smissione delle infezioni in ambitoospedaliero Verificare l’adesione dei laboratorialle misure di biosicurezza necessa-rie per il livello di rischio connessocon la manipolazione e il trasportodei campioni

Ministro dellaSalute, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM, Regioni Regioni

ISS – NIC

Comunicazione

1. Comunicare in modo tra-sparente con il pubblicoin merito alla possibilediffusione dei focolai esugli eventi attesi

2. Assicurare la rapida con-divisione di una informa-zione adeguata fraAutorità Sanitarie, istitu-zioni governative e altripartner

Livello 0 Identificare i gruppi bersaglio per ladiffusione dei messaggi chiave; pre-disporre materiale appropriato; sce-gliere il formato e il linguaggioopportuno Collaborare con le altre istituzioniper assicurare la coerenza dei mes-saggi diffusi

Rivedere e aggiornare i materialiinformativi per i notiziari, gli opera-tori sanitari, il pubblico in generale Controllare i sistemi e le risorse perassicurarsi che funzionino regolar-mente e che le liste del personalechiave siano aggiornate

Livello 1Aggiornare regolarmente l’OMS e lealtre organizzazioni internazionali enazionali sull’evoluzione della situa-zione nazionale

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Regioni

Ministero dellaSalute, Presidenzadel Consiglio deiMinistri, altri Ministeri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute, Presidenzadel Consiglio deiMinistri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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52 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

Fase 4Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localizzata, cheindicano che il virus non è ben adattato all’uomo

Livello 0: assenza di piccoli cluster nella NazioneLivello 1: presenza di piccoli cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o

scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati cluster di malattiaObiettivo generale: contenere la diffusione del nuovo virus all’interno di focolai limitati o ritar-

dare la diffusione per guadagnare tempo al fine di mettere in atto le misuredi preparazione, incluso lo sviluppo del vaccino

Parole chiave: attivare il sistema di controllo, predisporre tutti i provvedimenti per l’ado-zione delle misure in fase pandemica

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Coordinamento e controllo

1. Implementare procedureche possano contenereo ritardare la diffusionedell’infezione umana

2. Assicurare che esistanosistemi in grado di indi-viduare e caratterizzare ifocolai e di valutare ilrischio di passaggio auna fase successiva

Livello 0Attivare la risposta nazionale per leattività di fase Valutare lo stato di attuazione delleattività previste per le fasi preceden-ti e la disponibilità di risorse nazio-nali; implementare le azioni richie-ste per colmare eventuali lacune Identificare le capacità di rispostaalle richieste di aiuto internazionali

Livello 1Assicurare il massimo impegno poli-tico per le attività in corso e per ipotenziali interventi/contromisure

Attivare le procedure per ottenereeventuali risorse aggiuntive, senecessario Disporre l’attivazione di team dirisposta per i settori coinvolti

Collaborare con i Paesi confinantiper scambio di informazioni e coordi-namento delle attività di emergenza Identificare le necessità di assisten-za internazionale

Attivare la catena di comando alivello locale Verificare la condivisione delle infor-mazioni e l’adozione dei protocolli atutti i livelli, relativamente ai criteriper l’effettuazione di indagini siero-logiche, per l’invio al ricovero, per lasomministrazione di antivirali ascopo profilattico/terapeutico

Ministro dellaSalute Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministro dellaSalute

Presidente delConsiglio dei Ministri,Ministro della Salute,altri Ministri Ministro dellaSalute

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri Ministro della Salute,Ministro degli Esteri,altri MinistriMinistero della Salute- CCM, DGRUERI,Ministero degli EsteriRegioni, Prefetture

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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53Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

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Monitoraggio e valutazione

1. Valutare l’estensionedella trasmissione inte-rumana

2. Identificare, notificare ecaratterizzare clusteraddizionali (includendol’identificazione dei fat-tori di rischio e altri datirelativi alla trasmissione)

3. Valutare la minaccia perla salute pubblica e l’im-patto di ogni misura dicontrollo e identificarele risorse richieste perintensificare il controllo

Livello 0 Intensificare la sorveglianza

Valutare l’opportunità di restrizionidegli spostamenti da e per altreNazioni in cui si siano verificati clu-ster epidemici Valutare l’opportunità e le modalitàdi rientro dei cittadini italiani resi-denti in aree affette

Valutare l’opportunità e le modalitàdi istituire controlli sanitari alle fron-tiere e attuazione dei protocolli pre-visti dal Regolamento SanitarioInternazionale

Livello 1 Descrivere e valutare le caratteristi-che epidemiologiche, virologiche ecliniche dei casi identificati; identifi-care le possibili sorgenti di infezione Fornire all’OMS e agli altri organismiinternazionali le informazioni suicasi e sui cluster, utilizzando le pro-cedure idonee, quali il RegolamentoSanitario Internazionale Implementare le attività di sorve-glianza già in atto per il periodo diallerta pandemico; correggere ladefinizione di caso, se necessario Valutare la consistenza della tra-smissione interumana

Condurre ricerche cliniche per otti-mizzare i protocolli di trattamento Raccogliere e condividere elementie informazioni richiesti per lo svilup-po o il miglioramento dei reagentidiagnostici e dei vaccini prototipo Fare previsioni sui possibili scenari diimpatto della diffusione dell’infezione Cercare di valutare l’impatto dellemisure di contenimento al fine dioperare una revisione delle racco-mandazioni; condividere rapidamen-te i risultati con la comunità interna-zionale al fine di aggiornare le politi-che nazionali e internazionali Mantenere e rafforzare la sorve-glianza veterinaria

Ministero della Salute- CCM, INFLUNET Ministero dellaSalute - CCM,Ministero degliEsteri, Unità di Crisi Ministero dellaSalute - CCM,Ministero degliEsteri, Unità di Crisi Ministro dellaSalute, Ministrodegli Esteri

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM, IstitutiScientifici Nazionali IIRRCCCCSS

ISS – NIC

Ministero dellaSalute - CCM Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - DGSVA

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54 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

Prevenzione e contenimento

1. Contenere o ritardare latrasmissione interumana

2. Limitare la morbosità ela mortalità associatealle infezioni umanecorrenti

3. Incrementare la capaci-tà di sviluppare rapida-mente il vaccino

4. Valutare il possibilelargo uso di antiviralinella fase successiva

5. Valutare la possibilità diusare il vaccino pande-mico sul campo (sesono disponibili i lottisperimentali)

Livello 0 Valutare la necessità di distribuire lostock di antivirali a livello locale perfacilitare la rapida implementazionedella strategia antivirale (nel caso incui diventi necessario) Supportare lo sviluppo e l’incre-mento della produzione del vaccinoprototipo

Livello 1 Attivare i percorsi e i protocolli previ-sti dai piani di emergenza

Armonizzare le misure sanitarie conogni nuova indicazione fornitadall’OMS Valutare l’efficacia delle misuresanitarie in collaborazione conl’OMS Applicare la strategia di utilizzo degliantivirali: utilizzare gli antivirali per iltrattamento precoce dei primi casi evalutare l’opportunità di usarli comeprofilassi per i contatti stretti deicasi, basandosi sulla valutazione delrischio e sulla severità della malattia Valutare rapidamente l’efficacia e lafattibilità della profilassi per il conte-nimento dei focolai e valutare l’im-patto della strategia applicata Prendere in considerazione la distri-buzione del vaccino pandemico, sedisponibile

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

Ministro dellaSalute, altri Ministri,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

Risposta del sistema sanitario

1. Prevenire le infezioninosocomiali

2. Mantenere la biosicu-rezza

3. Assicurare che le risorsesiano disponibili e il lorouso sia ottimale

Livello 0 Attivazione delle procedure previstedal Piano

Livello 1 Informare tempestivamente il perso-nale medico sulla necessità di pren-dere in considerazione l’influenzapandemica nella diagnosi differen-ziale e di notificarla immediatamen-te alle Autorità Sanitarie Aggiornare la definizione di caso, iprotocolli e gli algoritmi per l’identifi-cazione dei casi, quelli per la gestio-ne dei soggetti malati (antivirali ealtri farmaci), quelli per il controllo

Ministro dellaSalute

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

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55Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

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ico

delle infezioni e per la sorveglianza Valutare l’eventuale attivazione deipiani di emergenza per la risposta alsovraccarico delle strutture sanitariee verificare che siano applicate lestrategie alternative per l’isolamentoe la gestione dei casi Implementare la capacità dellestrutture sanitarie e i piani di emer-genza per il ricambio di personalenelle strutture sanitarie e in altri set-tori chiave Richiamare l’attenzione sulle misuredi controllo dell’infezione e distribui-re lo stockpile dei dispositivi di pro-tezione individuale

Regioni

Ministro dellaSalute, Regioni

Regioni

Comunicazione

1. Assicurare la diffusionerapida di una informa-zione appropriata aglioperatori sanitari, agliamministratori e a tutti isoggetti coinvolti nelleattività di gestione

2. Preparare il pubblico auna possibile, rapidaprogressione degli even-ti e alle possibili misuredi emergenza

Livello 0 Aggiornare le autorità sanitarienazionali, le organizzazioni e il pub-blico sulla situazione epidemiologicainternazionale e sulle caratteristicheconosciute della malattia Attivare i piani di comunicazione perla fase

Aggiornare i messaggi in relazioneall’evoluzione della situazione

Sviluppare strumenti educativi da uti-lizzare a livello nazionale e locale

Ribadire l’importanza delle misuredi controllo dell’infezione nelle col-lettività e negli ambienti affollati

Livello 1 Rinforzare e intensificare i messaggichiave sulla prevenzione del conta-gio interumano Spiegare razionalmente e aggiorna-re il pubblico su ogni aspetto dellarisposta all’epidemia e sulle succes-sive fasi Fornire istruzioni per l’auto-protezione

Ministro dellaSalute, figure chiave

Ministero dellaSalute, Presidenzadel Consiglio deiMinistri, Regioni,altri Ministeri Ministero dellaSalute - CCM,DGCSRI, Regioni,altri Ministeri Ministero dellaSalute - CCM,DGCSRI, Regioni,altri Ministeri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministro dellaSalute, figure chiave

Ministro dellaSalute, figure chiave

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

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56 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

Fase 5Grandi cluster, ma diffusione interumana ancora localizzata, che indicano che il virus miglio-ra il suo adattamento all’uomo, ma non è ancora pienamente trasmissibile (concreto rischiopandemico).

Livello 0: assenza di grandi cluster nella NazioneLivello 1: presenza di grandi cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o

scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati grandi cluster di malattiaObiettivo generale: rendere massimi gli sforzi per contenere o ritardare la diffusione del virus,

evitare, se possibile, la pandemia e guadagnare tempo per mettere in atto lemisure di risposta

Parole chiave: applicare i protocolli di profilassi, diagnosi e cura per i casi; introdurre lemisure di precauzione universali

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Coordinamento e controllo

1. Assicurare i massimisforzi per ritardare o,possibilmente, allontana-re la pandemia

Livello 1Valutare l’attivazione dei poteri diemergenza

Completare la preparazione per lapandemia imminente, inclusa l’atti-vazione delle procedure organizzati-ve interne (all’interno della catena dicomando e controllo ecc.) Adattare e portare al massimo livellogli sforzi e le risorse per ridurre l’im-patto della malattia e contenere oritardare la diffusione dell’infezioneMantenere il monitoraggio costantedella situazione (numero di casi,problemi nella gestione ecc.), egarantire un costante flusso infor-mativo tra i diversi livelli Attivare le risorse aggiuntive neces-sarie (potenziamento dell’assistenzaMMG/PLS/CA; assistenza medica incomunità residenziali, sospensionedei ricoveri programmati per la “libe-razione” di posti-letto ecc.)

Presidente delConsiglio deiMinistri Ministero dellaSalute, Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute, Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Regioni

Monitoraggio e valutazione

1. Determinare il rischio dipandemia, evitare la dif-fusione ad altri Paesi edeventualmente identifi-carla non appena siverifichi

Livello 0 Rinforzare al massimo le misure disorveglianza

Livello 1Adattare le attività già avviate allamassima intensità di rischio

Ministero dellaSalute, INFLUNET

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri

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57Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

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ico

2. Determinare e monitora-re le risorse di sanitàpubblica necessarie perla risposta alla pandemia

Informare le Autorità Sanitarie inter-nazionali sull’incremento della diffu-sione utilizzando le appropriatemodalità, incluso il RSI Implementare il monitoraggio conti-nuo delle risorse essenziali (attrez-zature mediche, farmaci, vaccini,posti letto ospedalieri, risorseumane ecc.) Implementare la sorveglianza dellemalattie respiratorie attraverso sur-vey (telefonate o questionari)

Modificare, se necessario, le previ-sioni di impatto della diffusione del-l’infezione e delle misure di controllo Valutare l’impatto delle misure dicontenimento al fine di modificarle,se necessario; scambiare le informa-zioni con la comunità internazionaleal fine di aggiornare le raccomanda-zioni nazionali e internazionali Monitorare lo sviluppo di resistenzeagli antivirali

Ministro dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, IstitutiScientifici NazionaliMinistero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

IIRRCCCCSS, AIFA

Prevenzione e contenimento

1. Contenere o ritardare latrasmissione interumanadel virus e l’inizio dellapandemia

2. Limitare la morbosità ela mortalità associateall’infezione umana

3. Valutare il potenziale perl’uso degli antivirali nelperiodo pandemico

4. Supportare la prepara-zione su larga scala e laregistrazione del vacci-no pandemico e prepa-rarsi per il suo impiegoappena questo diventadisponibile

5. Acquisire rapidamenteesperienza sull’uso delvaccino pandemico incondizioni di campo (sesono disponibili lotti spe-rimentali di vaccino)

Livello 0 Rivalutare la necessità di distribuirelo stock di antivirali a livellolocale/regionale per facilitare la rapi-da implementazione della strategiaantivirale, anche sulla base dei risul-tati e della esperienza acquisiti neiPaesi in cui si siano già verificati casi Pianificare la distribuzione del vacci-no e preparare campagne di vacci-nazione, secondo la strategia vacci-nale individuata, per il momento incui il vaccino sarà disponibile Aggiornare, eventualmente, la listadi categorie da vaccinare prioritaria-mente

Livello 1Implementare gli interventi identifi-cati dai piani di emergenza e dallenuove indicazioni dell’OMS Verificare nuovamente le strategieper l’uso degli antivirali nel tratta-mento precoce dei casi

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministro dellaSalute, altri Ministri

Ministero dellaSalute - CCM

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58 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo di allerta pandemico

In base alla strategia definita perl’impiego degli antivirali, valutare lapossibilità del loro utilizzo come pro-filassi allo scopo di tentare di conte-nere i focolai Se impiegati, valutare l’efficacia el’impatto dell’utilizzo degli antiviralia scopo profilattico come misura diemergenzaPrendere in considerazione la possi-bilità di impiego del vaccino pande-mico sperimentale, se disponibile

Nel caso in cui il vaccinopandemico sia già stato sviluppato:Attivare le procedure di emergenzaper la registrazione e l’utilizzo delvaccino Definire i criteri per la distribuzionedel vaccino in modo da effettuareinterventi mirati sulla popolazione,con l’obiettivo di contenere l’infezio-ne entro le aree affette Definire i criteri per l’implementazio-ne della strategia vaccinale in perio-do pandemico

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, IstitutiScientifici Nazionali Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

AIFA

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

Risposta del sistema sanitario

1. Assicurare che i sistemisanitari siano pronti amodulare la risposta e aimplementare le modifi-che delle priorità resenecessarie dall’evolversidella situazione; assicu-rare che le azioni neces-sarie siano attuate nonappena il Paese vienecolpito

2. Prevenire la trasmissio-ne nosocomiale e man-tenere la biosicurezza

Livello 0 Attivare le strutture per il coordina-mento dell’emergenza per il sistemasanitario (livello nazionale, regionalee locale) Distribuire agli operatori sanitari ladefinizione di caso e i protocolli ealgoritmi per l’identificazione deicasi, la gestione e il controllo dellainfezione e per la sorveglianza Valutare la capacità di controllo del-l’infezione nei malati e implementa-re le misure di controllo seguendo leindicazioni dell’OMS Rivedere, se necessario, i piani diemergenza sanitaria a tutti i livelli

Testare le procedure decisionali, lacatena di comando e controllo e lealtre attività previste per la pandemiaFormare a cascata gli operatori sani-tari per l’identificazione e le indaginisui casi e sui focolai

Ministro dellaSalute, Assessoriregionali alla Sanità

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

IIRRCCCCSS, CCM,Regioni

Ministero dellaSalute, altriMinisteri, Regioni Ministero dellaSalute, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCMRegioni

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59Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

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Livello 1 Allertare completamente i servizisanitari e implementare i piani diemergenza sanitaria nelle areeaffette Attivare il coordinamento con altrisettori dell’emergenza

Adattare le procedure d’emergenzaall’assetto epidemico per un effi-ciente uso delle risorse sanitarie Coinvolgere i servizi non sanitarinella risposta del sistema sanitario

Preparare risorse umane, materialiaggiuntivi e mezzi alternativi perl’erogazione di cure, basandosi sullastima delle necessità e sui piani diemergenza Implementare le procedure per lagestione delle salme

Preparare gli operatori sanitari per ipossibili cambiamenti nelle strategiedi uso degli antivirali per esposizio-ne professionale (cambio da profi-lassi a trattamento precoce)

Ministro dellaSalute, Assessoriregionali alla Sanità

Presidente delConsiglio deiMinistri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Presidente delConsiglio deiMinistri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Comunicazione1. Fornire informazioni e

preparare il pubblico auna verosimile e rapidaprogressione degli even-ti, all’adozione dellenecessarie misured’emergenza e ai preve-dibili disagi sociali

2. Assicurare la diffusionerapida di una informazio-ne appropriata fraAutorità Sanitarie, istitu-zioni governative e altrisoggetti coinvolti

Ridefinire i messaggi chiave; rispon-dere alle ragionevoli aspettative delpubblico; sottolineare la necessità diadattarsi a misure sanitarie anchedi tipo restrittivo, difficilmente accet-tabili in condizioni normali Ridefinire, se necessario, le strate-gie e i mezzi di comunicazione invista della imminente pandemia

Informare il pubblico sugli interventiche potrebbero essere modificati ointrapresi durante la pandemia (peresempio definizione di particolaripriorità, restrizione di spostamenti eviaggi, restrizione delle normalicomodità ecc.)

Ministero dellaSalute -CCM,DGCRI,Regioni, Ministrodella Salute, figurechiave Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio deiMinistri Ministro dellaSalute, figure chiave

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60 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo pandemico

Fase 6Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione in generale.

Livello 0: assenza di casi nella popolazione della NazioneLivello 1: presenza di casi nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi com-

merciali con Paesi dove la pandemia è in attoLivello 2: fase di decrementoLivello 3: nuova ondata

Obiettivo generale: rreennddeerree mmiinniimmoo ll’’iimmppaattttoo ddeellllaa ppaannddeemmiiaaL’intensità delle azioni da intraprendere deve essere modulata sul livello.Si considera virtualmente inevitabile la comparsa di casi in tutto il mondo.Al livello 0 è necessario preparare e implementare rapidamente le attività indicate, special-mente se esistono intensi scambi commerciali o collegamenti con Paesi dove si sono già mani-festati casiAl livello 1 è tassativo seguire le raccomandazioni riportate di seguito.

Obiettivi specifici Azioni Responsabilità Stato diavanzamento

Coordinamento e controllo

1. Mettere a disposizionedella leadership e delcoordinamento tutte lerisorse multisettorialinecessarie a: rendereminime morbosità emortalità; preservarel’efficienza dei sistemisanitari; rendere minimoil disagio sociale; rende-re minimo l’impatto eco-nomico della pandemia

2. Assicurare l’accessorazionale alle risorsenazionali (limitate), com-prese le scorte di farma-ci e, quando disponibile,il vaccino

3. Valutare l’efficacia dellespecifiche risposte edegli interventi

4. Stabilire e mantenere lafiducia fra tutte le istitu-zioni e organizzazioni e ilpubblico, attraverso l’im-pegno e la trasparenza

5. Trarre lezioni dall’anda-mento della risposta allapandemia per migliorarele strategie e improntarei piani futuri

Livello 0 Attivare in forma permanente i comi-tati/unità di crisi e la catena dicomando e controllo nazionale perl’emergenza Completare l’adattamento dellelinee guida ufficiali e delle racco-mandazioni Fornire istruzioni alle autorità locali intutti i settori sull’implementazione ela valutazione degli interventi proposti

Livello 1Implementare tutti gli elementi rile-vanti del Piano Pandemico naziona-le, inclusi il coordinamento dellarisposta e l’implementazione diinterventi specifici Valutare e diffondere notizie sull’im-patto della pandemia Valutare l’opportunità di adottare ipoteri di emergenza

Livello 2Determinare l’esigenza di risorseaddizionali e poteri per le eventualisuccessive ondate Dichiarare la fine dello stato diemergenza e delle operazioni a essocollegate

Presidente delConsiglio dei Ministri,Ministro della Salute,altri Ministri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Assessori regionalialla Sanità, altreautorità di settore

Ministro dellaSalute, Regioni

Ministro dellaSalute, figure chiave Presidente delConsiglio dei Ministri

Governo

Presidente delConsiglio dei Ministri

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61Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

iodo

pand

emic

o

Fornire supporto per la ricostruzionedei servizi essenziali, compresa lapausa di recupero per gli staff Rivedere i piani nazionali in baseall’esperienza acquisita

Sostenere l’impatto psicologico

Riconoscere il lavoro di tutti coloroche hanno contribuito in qualunquemodo (incluso il pubblico) e deglistaff che hanno combattuto lamalattia Considerare l’opportunità di offrireaiuto ai Paesi in cui la pandemia èancora in corso

Governo

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri

Governo

Governo

Monitoraggio e valutazione

1. Monitorare gli aspettiepidemiologici, virologicie clinici e l’impatto dellapandemia a livello nazio-nale al fine di fare previ-sioni sul trend evolutivoe ottimizzare l’uso dellerisorse limitate

2. Valutare l’efficacia degliinterventi adottati al finedi indirizzare le azionifuture

Livello 0 Continuare la sorveglianza potenzia-ta come in fase 5 Monitorare la situazione globale(disponibilità di vaccini e antivirali,raccomandazioni ecc.)

Stimare l’impatto della vaccinazionee degli antivirali usati altrove (sicu-rezza, efficacia, resistenza)

Livello 1Monitorare la diffusione geograficadal punto di prima identificazionetramite l’utilizzo del sistema già inatto in fase 5 e con l’apporto di data-base finalizzati alla gestione dei casi,in modo da identificare casi iniziali econtatti e seguirne la diffusioneMonitorare i possibili cambiamentinell’epidemiologia, nella presenta-zione clinica e nelle caratteristichevirologiche Monitorare e valutare l’impatto dellapandemia a livello nazionale (mor-bosità, mortalità, assenteismo lavo-rativo, regioni affette, gruppi arischio affetti, disponibilità di opera-tori sanitari, disponibilità di addettiai servizi essenziali, disponibilità diattrezzature sanitarie, pressionesugli ospedali, uso di cure alternati-ve, capacità dei cimiteri ecc.)

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET, ISTAT,altri Ministeri

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62 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo pandemico

Valutare le misure di emergenzanecessarie, per esempio proceduredi sepoltura in emergenza, uso deipoteri legali per mantenere i serviziessenziali ecc. Valutare e aggiornare l’impatto di:

trattamenti e contromisure, inclu-se l’efficacia e la sicurezza di vac-cini e antivirali e l’emergenza diresistenze interventi non farmacologici ecc.

Quando l’attività della malattia èintensa e inizia una maggiore diffu-sione, adattare il sistema di sorve-glianza (per esempio ridurre la sor-veglianza virologica e usare in mododiscontinuo il data-base per lagestione dei casi); rivedere la defini-zione di caso in modo da dare piùrilievo alla diagnosi clinica in assen-za di conferma virologica; passarealla raccolta di dati aggregati sumorbosità e mortalità. Mantenereuna sorveglianza virologica sufficien-te per individuare drift antigenici

Livello 2Valutare le risorse necessarie per leeventuali ondate successive

Identificare la modalità di sorve-glianza e le misure di controllo piùefficaci per le ondate successive

Mantenere i sistemi di notificaaggiornati ai sistemi informativiinternazionali Rivedere le lezioni apprese

Mantenere in attività il sistema disorveglianza potenziato per la rapidaindividuazione di ondate successiveScambiare esperienze con la comu-nità internazionale

Governo

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET

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63Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

iodo

pand

emic

o

Prevenzione e contenimento

1. Contenere e ritardare ladiffusione utilizzandointerventi di sanità pub-blica mentre si cerca dilimitare il sovvertimentosociale

2. Minimizzare morbosità emortalità attraversol’uso razionale dei pro-dotti farmaceutici dispo-nibili quali vaccini e anti-virali

Non appena possibile:Implementare i piani per ottenere ilvaccino pandemico; aggiornare leraccomandazioni per la vaccinazio-ne; riesaminare il dosaggio e laschedula vaccinale basandosi suidati disponibili e sulle raccomanda-zioni dell’OMS; distribuire i pianiattuativi Appena il vaccino è disponibile,implementare il programma di vacci-nazione sulla base della disponibili-tà di vaccino e di risorse; valutaresicurezza ed efficacia; monitorare ladisponibilità

Livello 0Implementare gli appropriati inter-venti di sanità pubblica come indivi-duati nei piani di emergenza e comeindicato dalle nuove raccomandazio-ni dell’OMS Rivedere/aggiornare le raccomanda-zioni per l’uso di antivirali basandosisu: dati emergenti dai Paesi affetti;studi clinici; evidenza di resistenze;cambiamento nelle raccomandazio-ni dell’OMS; disponibilità di risorse Distribuire le informazioni/pianifica-zioni aggiornate; monitorare le riser-ve; preparare le valutazioni di sicu-rezza ed efficacia

Livello 1Implementare interventi di sanitàpubblica appropriati individuati neipiani di emergenza e come indicatodalle nuove raccomandazionidell’OMS Quando possibile, valutare l’effica-cia delle misure prese

Riesaminare le indicazioni sull’usodegli antivirali basandosi su studiclinici, evidenza di resistenze, cam-biamento nelle raccomandazionidell’OMS e disponibilità Adottare le misure di prevenzionegeneriche previste dai protocolli (peresempio aumento delle distanzesociali, previsione di presidi di pre-venzione in ambienti affollati ecc.)

Ministero dellaSalute - CCM, AIFA

Ministro dellaSalute - CCM, AIFA,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

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64 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo pandemico

Livello 2 Rivedere l’efficacia dei trattamenti edelle contromisure; aggiornare lineeguida, protocolli e algoritmi Valutare efficacia, sicurezza e resi-stenza degli antivirali,rivedere/aggiornare le linee guida,se necessario; valutare le riserveper le ondate successive Valutare i dati di copertura vaccina-le, efficacia e sicurezza;rivedere/aggiornare le linee guida,se necessario; iniziare la vaccinazio-ne di persone non ancora immuniz-zate in linea con i piani, le priorità ela disponibilità; valutare l’opportuni-tà di includere il ceppo pandemiconel vaccino stagionale

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM

Risposta del sistema sanitario

1. Ottimizzare le cure clini-che tenendo conto dellerisorse a disposizione

2. Ridurre l’impatto dellapandemia

3. Gestire la domanda alfine di rendere massimala possibile risposta delServizio SanitarioNazionale

Livello 0 Mantenere in piena funzionalità ilcoordinamento di emergenza e lacatena di comando per il sistemasanitario Aggiornare in linea con le indicazionidell’OMS: definizione di caso; proto-colli e algoritmi per l’individuazionedei casi; gestione dei pazienti (inclu-so l’uso appropriato di antibiotici pertrattare le sospette infezioni batteri-che); controllo delle infezioni e sor-veglianza Attuare la sorveglianza per indivi-duare rapidamente i casi fra gli ope-ratori sanitari Mantenere la capacità di controllodella trasmissione dell’infezione neipazienti e implementare il controllodelle infezioni in linea con le ultimeraccomandazioni dell’OMS; mante-nere gli operatori sanitari aggiornatisull’uso dei DPI Rivedere i piani per la risposta sani-taria a tutti i livelli (fino alle più pic-cole unità operative); mantenere lecapacità di risposta; predisporre peril cambiamento delle modalità dilavoro durante la pandemia

Governo

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,INFLUNET Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

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65Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Per

iodo

pand

emic

o

Livello 1Implementare i piani di emergenzaper i sistemi sanitari e i serviziessenziali a livello nazionale e locale,dove siano presenti casi; monitorarelo stato del sistema sanitario; aggiu-stare i sistemi di triage, se necessa-rio; impiegare forza lavoro addiziona-le e volontaria; assicurare staff disupporto medico e non per i malati,supporto psicologico e sociale peroperatori sanitari, vittime e comunità Raccogliere dati su efficacia e sicu-rezza degli interventi clinici e tra-smettere le informazioni ai Paesinon ancora affetti e all’OMS Implementare la campagna di vacci-nazione basandosi sulle priorità e inlinea con i piani e la disponibilità divaccino

Livello 2Organizzare sostituzioni e periodi direcupero per il personale impegnatonell’emergenza Rimpiazzare stock di farmaci, attrez-zature ed equipaggiamenti essenziali Rivedere, in anticipo, i piani pereventuali ondate successive

Fornire supporto per il ripristino deiservizi essenziali Aggiornare definizione di caso, pro-tocolli e algoritmi Continuare il programma di vaccina-zione in linea con i piani, l’ordine dipriorità e la disponibilità

Governo

Ministero dellaSalute - CCM

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Tutti i livelli coinvolti

Regioni

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri Governo

Ministero dellaSalute - CCM Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altri Ministeri

Comunicazione

1. Assicurare la diffusionedi notizie ufficiali regola-ri e continue, facilmenteaccessibili al pubblico eindividuare focal pointsper informazioni credibilisulla pandemia

Livello 0 Informare continuamente i media, ilpubblico, gli addetti ai pubblici servi-zi e gli opinionisti sui progressi dellapandemia nei Paesi affetti; prepara-re l’audience per l’imminente iniziodella pandemia

Ministro dellaSalute, figure chiave

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66 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

Periodo pandemico

2. Mantenere aperti eaccessibili i canali diinformazione per avvisa-re il pubblico su determi-nate situazioni (peresempio viaggi, manife-stazioni pubbliche ecc.)

3. Ottenere l’accettazioneda parte del pubblicodelle misure intraprese

4. Assicurare la rapida con-divisione delle informa-zioni relative agli svilup-pi della pandemia attra-verso le AutoritàSanitarie, le istituzionigovernative e gli altrisoggetti coinvolti

Ridefinire i messaggi chiave; prepa-rare risposte alle ragionevoli aspet-tative del pubblico; sottolineare l’im-portanza dell’adesione del pubblicoalle misure sanitarie malgrado lepossibili limitazioni che verrannorichieste Completare le strategie e i sistemi dicomunicazione in anticipo sull’immi-nente pandemia

Informare il pubblico sugli interventiche potrebbero essere modificati oimplementati durante la pandemia,per esempio ridefinizione delle prio-rità, restrizione di viaggi, disagisociali ecc.

Livello 1Mantenere la capacità di rispostaalla domanda di informazione nazio-nale e internazionale

Attivare tutti gli elementi del pianodi comunicazione Riconoscere l’ansia e il disagio pro-vocati nel pubblico dalla pandemia Utilizzare staff che analizzino la per-cezione del rischio e aiutino amodulare le strategie e i contenutidella comunicazione e a fornireinformazioni sui piani futuri

Livello 2Valutare la risposta alla comunica-zione durante le fasi precedenti;prendere atto delle lezioni apprese

Tenere la popolazione informata sul-l’incertezza di sviluppo di ondatesuccessive

Ministero dellaSalute - CCM,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni, altriMinisteri Ministro dellaSalute, figure chiave

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni, altriMinisteri Ministro dellaSalute Governo

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni, altriMinisteri

Ministero dellaSalute - CCM,DGCRI, Presidenzadel Consiglio,Regioni, altriMinisteri Ministro dellaSalute, figure chiave

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Allegatoal Piano nazionale

di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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71Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

Linee Guida per la stesura dei Piani

Pandemici regionali

2.1. Identificare, confermare e de-scrivere rapidamente casi di in-fluenza causati da nuovi sottotipivirali, in modo da riconosceretempestivamente l’inizio dellapandemia

censire gli allevamenti di pollame, com-presi quelli rurali e i relativi operatori

attuare il sistema di sorveglianza attiva

Piano operativo1. Identificazione del comitato pandemico regionale

2. Obiettivi del Piano (secondo il Piano nazionale)

Per ogni obiettivo devono essere delineate le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiet-tivo stesso.Di seguito vengono elencate per ogni obiettivo del Piano le informazioni da includere neiPiani regionali, indicando, possibilmente, per ogni azione in quale fase della pandemia verràintrapresa.

che consenta l’individuazione precoce dellacircolazione virale nel pollame domestico,con particolare attenzione agli allevamentidi tipo rurale in cui sono presenti anatidi

mettere a punto le modalità di attuazione(ruoli e responsabilità) dei protocolli nazio-nali di sorveglianza epidemiologica per:

gli esposti a influenza animale

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gli operatori sanitari che assistonopazienti con sospetta o confermatainfluenza da ceppo potenzialmentepandemico

i laboratoristi che manipolano campio-ni clinici a rischio

i contatti dei casi sospetti

mettere a punto le modalità di attuazione(ruoli e responsabilità) dei protocolli nazio-nali di sorveglianza epidemiologica per:

cluster di sindrome influenzale poten-zialmente attribuibili a virus pandemi-co, sia tramite i medici di medicinagenerale e i pediatri di famiglia, che inistituti di ricovero

cluster di morti inattese per sindromeinfluenzale (influenza-like illness, ILI)e infezioni respiratorie acute (IRA) instrutture di ricovero e cura

definire le modalità di rilevazione setti-manale del numero di accessi al prontosoccorso (PS) e il numero di ricoveri in uncampione di Comuni

collaborare con il livello centrale alla rile-vazione settimanale della mortalità totalein un campione di Comuni

collaborare con il livello centrale alla rile-vazione dei tassi di assenteismo lavorativoe scolastico (per esempio grandi fabbriche,allevamenti avicoli e scuole ubicati indiverse aree della Regione).

2.2. Attuare misure di prevenzione econtrollo dell’infezione

Misure di sanità pubblica

preparare piani di informazione sanitariaper promuovere l’adozione delle comuni

norme igieniche nella popolazione e defi-nire le modalità di attuazione delle cam-pagne informative

stimare il fabbisogno di DPI e di kit dia-gnostici e mettere a punto piani di approv-vigionamento e distribuzione

recepire i protocolli di utilizzo di DPI perle categorie professionali a rischio

attuare le indicazioni predisposte a livellocentrale sulle modalità per l’isolamentodei pazienti con sintomatologia sospetta alivello domestico o in apposite aree attrez-zate di strutture pubbliche.

attuare le indicazioni predisposte a livellocentrale sulle modalità di attuazione del-l’isolamento, della quarantena e della sor-veglianza attiva dei contatti

attuare le indicazioni predisposte a livellocentrale sulle modalità per la chiusuradelle scuole o di altre comunità e/o lasospensione di manifestazioni e di eventidi massa, per rallentare la diffusione del-l’infezione.

Profilassi con farmaci antivirali

individuare un responsabile della scortadi farmaci, e delle procedure di richiesta

individuare siti regionali di stoccaggio, nel-l’ambito del sistema di farmacie ospedalie-re presenti sul territorio di ogni regione

identificare locali a livello di ASL con ade-guate condizioni di immagazzinamento(controllo della temperatura, umiditàrelativa, condizioni igieniche dei locali,sicurezza)

definire modalità di trasporto intraregio-nale, che garantiscano il raggiungimentoentro le 4 ore di qualunque punto della

72 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

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Regione

approntare elenchi o, se impossibile, stimedelle persone che, per motivi occupaziona-li, potrebbero essere esposte a virus aviariad alta patogenicità.

Vaccinazione

prevedere la logistica dell’offerta vaccinale:

preparare, a livello di singola strutturaorganizzativa, un elenco nominativodelle persone appartenenti alle catego-rie a rischio prioritarie (Gruppi 1-4)identificate dal Piano, suddiviso perASL di appartenenza

identificare le modalità di distribuzionee stoccaggio in sede locale dei vaccini

identificare il personale preposto allasomministrazione del vaccino, chedovrà essere nell’ambito delle strutturepubbliche del SSN o delle altre ammini-strazioni direttamente interessate, agaranzia del rispetto delle priorità edell’equità

mettere a punto le modalità per la regi-strazione delle vaccinazioni eseguite,prevedendo sistemi informatizzati ingrado di programmare e ricordare itempi di esecuzione delle seconde dosiorganizzare una lettura tempestiva deidati di farmacovigilanza a livello regio-nale, e un adeguato scambio di informa-zioni tra referenti della farmacovigilan-za e referenti della prevenzione.

2.3. Garantire il trattamento e l’assistenza

censire la disponibilità ordinaria e straor-dinaria di strutture di ricovero e cura,incluso il censimento delle strutture con

73

apparecchi per la respirazione assistita,strutture socio-sanitarie e socio-assisten-ziali, operatori di assistenza primaria,medici di medicina generale, pediatri dilibera scelta, medici di continuità assi-stenziale e specialistica ambulatoriale

identificare le strutture dove i pazientidovrebbero essere idealmente trattatidurante una pandemia, per livello (prima-rie, secondarie e terziarie, incluse le unitàdi emergenza e cure intensive)

valutare la fattibilità di flussi ad hoc per iltriage e il ricovero di pazienti con sintoma-tologia sospetta

individuare potenziali luoghi alternativiper le cure mediche (per esempio scuole,ambulatori)

garantire l’adeguato approvvigionamento,stoccaggio e distribuzione degli antivirali,analogamente a quanto illustrato nellasezione dedicata al loro uso come profilassi

censire la quota di popolazione che fruiscedi forme assistenziali domiciliari (peresempio:ADI + familiari che fruiscono deipermessi ex-Legge 104/92 + SAD + inden-nità di accompagnamento)

prevedere la distribuzione di linee guidaper l’uso di antivirali a scopo terapeutico.

2.4. Mettere a punto piani di emergenza per mantenere i servizi sanitarie altri servizi essenziali

sviluppare una lista di servizi essenzialisulla base delle priorità definite a livellonazionale

per ognuno dei servizi essenziali indivi-duati, identificare il responsabile e verifi-care la messa a punto di procedure per vac-

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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cinare il personale considerato essenziale ecoprire le assenze durante la pandemia.

2.5. Mettere a punto un Piano di formazione

Attuare il piano di formazione regionale, se-condo gli obiettivi definiti a livello nazionale:

preparare un programma di formazionead hoc per ogni gruppo target

individuare figure con specifiche compe-tenze didattiche

prevedere un’attività formativa a cascatadal livello regionale a quello locale.

2.6. Mettere a punto adeguate strategie di comunicazione

definire il flusso informativo interno allaRegione

pianificare la strategia di comunicazioneprevista dal Piano nazionale, prevedendo:

un utilizzo integrato dei mezzi di comu-nicazione scelti di volta in volta in baseal target, agli obiettivi, alle risorse, altempo, con lo scopo di favorire non soloun passaggio unidirezionale di infor-mazioni (media, siti web, opuscoli infor-mativi, documentazione, articoli), maanche uno scambio bidirezionale (collo-quio faccia a faccia, colloquio telefonico,numero verde)

un rapporto di collaborazione con imedia attraverso la costante e chiaracomunicazione delle informazionidisponibili

l’utilizzo di materiale informativo adhoc destinato e utilizzabile da soggettidiversi (comunicatori, portavoce orga-nizzativi ecc.) e la preparazione di

comunicati a uso dei media

l’attivazione di canali comunicativi conil pubblico attraverso mezzi di comuni-cazione unidirezionali (siti web, postaelettronica) e mezzi bidirezionali (lineetelefoniche dedicate, comunicazione visa vis tra cittadino e operatori in spazi etempi differenziati)

conferenze audio e/o video tra le strut-ture nodali a livello regionale e a livel-lo locale

identificare un gruppo di persone che fac-ciano da portavoce a livello regionale elocale.

2.7. Monitorare l’efficienza delle misure intraprese

preparare un piano per il monitoraggioattraverso dati di sorveglianza di:

efficacia di campo delle misure di sani-tà pubblica intraprese, degli antiviralie del vaccino pandemicosicurezza degli antivirali e del vaccinopandemico.

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