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1 febbraio 2013 PIANO STRATEGICO 2013 - 2015

PIANO STRATEGICO 2013 - 2015 · 2. Le politiche per la Ricerca e l’Innovazione nella Regione Sardegna In materia di ricerca scientifica e tecnologica e di sostegno all’innovazione

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febbraio 2013

PIANO STRATEGICO

2013 - 2015

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INDICE

1. La politica europea per la ricerca e innovazione..................................................................................................... 3 2. Le politiche per la Ricerca e l’Innovazione nella Regione Sardegna..................................................................... 3

2.1 Realizzazione del Sistema Integrato della Ricerca e dell’Innovazione Regionale ........................................ 4 2.2 Attrazione di talenti, imprese e risorse............................................................................................................. 5 2.3 Posizionamento internazionale del sistema della ricerca e del sistema impresa ........................................ 5 2.4 Valutazione delle attività di ricerca e governo dei processi di sviluppo attraverso la costituzione del

Sistema regionale di valutazione della ricerca................................................................................................. 5 2.5 Creazione e sviluppo di nuova impresa ........................................................................................................... 6 2.6 Ricerca e innovazione per la coesione territoriale e sociale della Sardegna................................................ 6

3. Il sistema di governo delle politiche di ricerca e innovazione ............................................................................... 6 4. Sardegna Ricerche: piano strategico 2013 - 2015................................................................................................... 7

4.1 Situazione istituzionale ...................................................................................................................................... 7 4.2 Le politiche regionali di promozione della R&S e gli obiettivi strategici di Sardegna Ricerche ................. 7 4.3 Obiettivi specifici, azioni e misure .................................................................................................................... 8

Biomedicina e tecnologie della salute ........................................................................................................... 8 Biotecnologie applicate e nanobiotecnologie ............................................................................................... 9 Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione ................................................................................ 10 Fonti energetiche rinnovabili ........................................................................................................................ 11 Settori Tradizionali......................................................................................................................................... 12

5. Organizzazione e risorse umane............................................................................................................................. 13 Inquadramento contrattuale.......................................................................................................................... 13 Attuale dotazione organica ........................................................................................................................... 13 Struttura organizzativa .................................................................................................................................. 14 Ulteriori mansioni e attività ........................................................................................................................... 14 Divulgazione della cultura scientifica .......................................................................................................... 14 Marketing territoriale e internazionalizzazione............................................................................................ 15 Spin off, start up e imprese innovative ........................................................................................................ 15 Il trasferimento tecnologico e il raccordo tra sistema della ricerca e sistema imprenditoriale .............. 16 Holding del sistema integrato dei centri di ricerca regionali ..................................................................... 17

6. Nuova impostazione strategica e operativa........................................................................................................... 18 6.1 Il sistema dei centri regionali di ricerca.......................................................................................................... 18

Programmazione triennnale .......................................................................................................................... 18 Sistema di valutazione delle attività di ricerca ............................................................................................ 18 Personalità giuridica dei centri di ricerca .................................................................................................... 19 Management business-driven....................................................................................................................... 19 Tematiche di ricerca e loro convergenza..................................................................................................... 19 Internazionalizzazione del sistema............................................................................................................... 19 Supporto al territorio ..................................................................................................................................... 20 Azioni .............................................................................................................................................................. 20

6.2 Sardegna Ricerche ........................................................................................................................................... 20 Modello di governance .................................................................................................................................. 20 Modello operativo........................................................................................................................................... 21

7. Conclusioni............................................................................................................................................................... 23

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1. La politica europea per la ricerca e innovazione

La Commissione Europea ha recentemente sostituito la precedente Strategia di Lisbona con la Strategia “Europa 2020”, che risulta articolata su tre principali priorità:

• la crescita intelligente, finalizzata a sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione;

• la crescita sostenibile, orientata a promuovere, sotto il profilo delle risorse utilizzate, un'economia più efficiente, più verde e

più competitiva;

• la crescita inclusiva, destinata a promuovere un'economia con un più elevato tasso di occupazione che favorisca la

coesione sociale e territoriale.

Per favorire la realizzazione degli obiettivi e delle priorità la Commissione ha presentato sette iniziative faro per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema prioritario. Ai fini del presente documento di indirizzo strategico, tra le iniziative faro presentate si evidenzia "L'Unione dell'innovazione"1 che ha lo scopo di migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione. Per dare attuazione all'iniziativa faro ”l’Unione dell'innovazione” prevista nell’ambito della Strategia Europa 2020 e per finanziare la ricerca e l'innovazione nel periodo 2014-2020 l'UE ha definito il nuovo programma Horizon 2020. Orizzonte 2020 riunisce tutti i finanziamenti dell’Unione esistenti per la ricerca e l'innovazione, fra cui il programma quadro di ricerca, le attività in materia di innovazione del programma quadro per la competitività e l'innovazione e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET). I finanziamenti complessivi pari a circa 74,3 miliardi di euro per l'intero periodo saranno messi a disposizione di istituti di ricerca, università, imprese private e piccole imprese innovative. A beneficiarne saranno tutti i settori dell'economia europea: agricoltura, pesca e alimenti, salute, trasporti, energia (in particolare da fonti rinnovabili) e tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Orizzonte 2020 indirizzerà le risorse verso tre priorità distinte, articolate in obiettivi specifici, che si integrano mutuamente e corrispondono alle priorità di Europa 2020 e dell'iniziativa faro l’Unione dell'innovazione e che sono: “Scienza d’eccellenza”; “Leadership industriale”; “Sfide della società”. Nell’ambito della politica di coesione 2014-20, la Commissione Europea ha proposto l’introduzione nelle proposte di regolamenti di nuove disposizioni, relative alla condizionalità in modo da garantire che i finanziamenti dell’UE creino forti incentivi affinché gli Stati membri conseguano gli obiettivi generali e specifici della Strategia “Europa 2020”. Le condizionalità assumeranno la forma di condizione ex ante, che deve essere presente prima dell’erogazione dei fondi, e di condizioni ex post che vincoleranno l’erogazione di ulteriori finanziamenti ai risultati ottenuti. In tale contesto, le istituzioni europee hanno posto una forte attenzione sugli investimenti nella ricerca, nell’innovazione e nell’imprenditorialità in ogni Stato membro e regione dell’Unione europea, proponendo specifici criteri di premialità. In particolare per l’obiettivo Ricerca e innovazione è richiesta l’esistenza di una “strategia di ricerca e di innovazione […] per una specializzazione intelligente” in linea con il programma di riforma nazionale, che stimoli la concentrazione delle risorse su una serie limitata di priorità di ricerca e innovazione e che eserciti un effetto leva sulla spesa privata in RST.

2. Le politiche per la Ricerca e l’Innovazione nella Regione Sardegna

In materia di ricerca scientifica e tecnologica e di sostegno all’innovazione per i settori produttivi la Regione Sardegna ha approvato la L.R. 7/2007 “Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna”. In base alla citata legge l’Amministrazione regionale esercita funzioni inerenti la realizzazione di programmi per la ricerca, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico al sistema produttivo in coerenza con i principi stabiliti dalla Strategia “Europa 2020” per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e in armonia con i principi della Commissione europea, ponendosi i seguenti obiettivi: a. promuovere, sostenere, divulgare e trasferire la cultura scientifica e tecnologica; b. sviluppare, attrarre e mantenere nel sistema regionale della ricerca un capitale umano altamente qualificato; c. sostenere il sistema regionale della ricerca e la sua internazionalizzazione; d. razionalizzare l’organizzazione, la programmazione, l’attuazione e la valutazione degli interventi regionali nel settore della

ricerca e dell’innovazione; e. sviluppare una stretta integrazione tra la ricerca fondamentale, o di base, e quella applicata e tra il sistema della ricerca e

quello dell’impresa. La norma regionale prevede inoltre che la Giunta elabori gli indirizzi strategici in armonia con gli indirizzi della programmazione regionale e col Piano regionale di sviluppo e coerentemente con gli indirizzi del Piano nazionale per la ricerca e con gli orientamenti comunitari in materia di ricerca scientifica e innovazione tecnologica e successivamente li proponga al Consiglio Regionale per la relativa approvazione.

1 Commissione Europea, COM (2010) 546, “L'Unione dell'innovazione”.

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In materia di Ricerca e Innovazione la Regione Sardegna ha individuato due approcci strategici utili a definire le politiche regionali. Un primo approccio “top down” riguarda le principali linee individuate già con la Strategia regionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico e presenti nel POR Sardegna 2000-2006, ossia:

• Informatica e telecomunicazioni;

• Biotecnologie “bianche” (industria), “verdi” (agricoltura) e “rosse” (medicina, veterinaria e industria farmaceutica);

• Sostenibilità Ambientale ed Energia;

• Settori tradizionali (sughero, lapidei ed inerti, agro-alimentare, chimica);

• Innovazione tecnologica nel settore dei beni culturali e nella gestione/promozione del territorio2.

Il secondo approccio individuato, è quello “bottom up”, mirante a valorizzare le potenzialità innovative delle imprese e la ricaduta produttiva delle attività di ricerca. Sul “lato dell’offerta” la Regione Sardegna intende privilegiare la valorizzazione del merito e della qualità della ricerca rispetto a una diretta finalità produttiva della ricerca stessa. In particolare, gli indirizzi formulati ed approvati dalla Giunta regionale prevedono di dare priorità a progetti di ricerca fondamentale e in ogni caso alle “attività di R&S svolte in maniera indipendente in vista di maggiori conoscenze e di una migliore comprensione, inclusa la R&S in collaborazione” (come recita la Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione), sia con approccio “bottom up” su iniziativa dei ricercatori, sia “top down”, ossia nei settori definiti dal Piano come strategici per la Sardegna, in base alle potenzialità di eccellenza e alle possibili ricadute nel tessuto produttivo locale, favorendo la qualità e la selettività degli interventi secondo criteri standard internazionali, anche attraverso iniziative per facilitare la partecipazione ad Horizon 2020 (assistenza tecnica per la preparazione dei progetti, facilitazione dei partenariati, technology forecasting, ...). Per questa tipologia di azioni potranno essere utilizzate le risorse della L.R. 7/2007, nonché, per lo sviluppo del capitale umano, le risorse FSE. In relazione alle azioni “lato domanda”, si intende procedere al loro rafforzamento e qualificazione, associando a strumenti di finanziamento per gli aiuti alle imprese in materia di ricerca e innovazione anche specifiche attività di servizio alle imprese, mirando nel contempo alla riduzione dei tempi di attuazione dei progetti coerentemente con la tempistica delle imprese, mediante l’utilizzo dei due approcci “top down” e “bottom up”. Le nuove politiche per la ricerca e l’innovazione attribuiranno particolare attenzione alla valorizzazione dei territori, sia nell’ottica delle comunità intelligenti previste del Decreto Sviluppo, sia come “Ecosistemi start up” descritti nel rapporto della Task Force sulle start up del Ministero dello Sviluppo Economico, facendo emergere le dinamiche esistenti come ad es. quella in campo ICT nell’area cagliaritana. Elemento trasversale a tali due politiche è, infine, la razionalizzazione e la sistematizzazione delle infrastrutture di ricerca presenti nell’isola, attraverso completamenti e rafforzamenti, e rendendole fruibili con criteri e procedure note e trasparenti, a tutti i potenziali utenti dell’isola. Da quanto sopra, quindi, si evince come le scelte strategiche sin qui individuate dalla Regione Autonoma della Sardegna risultano coerenti con gli obiettivi definiti a livello comunitario. In continuità con l’approccio strategico fin qui definito e adottato su scala regionale ed in piena logicità con gli obiettivi comunitari, la Regione sta procedendo alla definizione degli “Indirizzi strategici per la Ricerca e l’Innovazione - Sardegna2020”, che allo stato attuale sono state declinate secondo le seguenti priorità:

2.1 Realizzazione del Sistema Integrato della Ricerca e dell’Innovazione Regionale

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

a. Sviluppo coordinato di università e centri di ricerca regionali.

b. Consolidamento delle pre-esistenze eccellenze e specificità in funzione dell’innovazione territoriale.

c. Creazione di network integrati fra produttori e utilizzatori di conoscenza, tecnologia, innovazione nonché di interfacce chiave per il sistema di innovazione regionale.

d. Sostegno all’avanzamento conoscitivo e tecnologico ad alto potenziale competitivo.

� Adeguare norme e regolamenti sul tema di innovazione e ricerca;

� Semplificare e razionalizzare l’accesso alle infrastrutture di ricerca pubblica;

� Adottare meccanismi di valutazione dei progetti e di capitalizzazione, valorizzazione dei risultati di ricerca;

� Riorganizzare l’offerta di innovazione in una logica di cluster;

� Sviluppare reti di eccellenza tra sistema pubblico della ricerca, della formazione e la rete produttiva locale;

� Sviluppare attività di foresight per il posizionamento competitivo della ricerca sarda.

2 Secondo le indicazioni della II° Conferenza per la Ricerca Scientifica, che al tema della messa a valore del Patrimonio storico e culturale ha dedicato uno specifico FORUM, sottolineando al necessità di modernizzare e mettere a sistema la gestione del patrimonio Naturale, archeologico, storico, della eredità mineraria.

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2.2 Attrazione di talenti, imprese e risorse

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

a. Sviluppo del capitale umano, promozione e valorizzazione delle giovani talenti e riduzione del precariato e delle marginalità scientifiche.

b. Rientro delle eccellenze e valorizzazione di giovani ricercatori e ricercatrici anche attraverso programmi dedicati quali mobilità internazionale e conduzione progetti scientifici avanzati.

c. Rafforzamento della capacità attrattiva del sistema formativo, scientifico e produttivo regionale.

� Sostenere la formazione dei ricercatori e in generale del potenziale umano nel settore della ricerca e dell’innovazione.

� Rafforzare e valorizzare le attività di ricerca condotte da giovani ricercatori; incentivare la conduzione di progetti di ricerca da parte di ricercatori non strutturati;

� Rafforzare, sviluppare e migliorare la capacità attrattiva del sistema formativo e scientifico aumentando la mobilità in ingresso e uscita di giovani talenti, al fine di evitare forme di brain drain e di brain waste.

� Promuovere forme di dottorato in azienda.

2.3 Posizionamento internazionale del sistema della ricerca e del sistema impresa

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

a. Marketing territoriale e promozione internazionale della rete tecnico-scientifica regionale, dei settori produttivi regionali ad alto contenuto tecnologico e delle specificità autoctone.

b. Sostegno alla partecipazione di programmi internazionali valorizzanti la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica.

� Sostenere la partecipazione a grandi progetti di collaborazione internazionali con enti di ricerca e grandi imprese, sia nella fase pre-progettuale che nella fase esecutiva.

� Aumentare la dimensione internazionale dell’offerta formativa, ospitando visiting professor, istituendo borse e riconoscimenti dedicati;

� Attrarre giovani studenti e ricercatori stranieri, cofinanziando master e dottorati internazionali.

2.4 Valutazione delle attività di ricerca e governo dei processi di sviluppo attraverso la costituzione del

Sistema regionale di valutazione della ricerca

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

a. Promozione territoriale dell’Innovazione e del Trasferimento Tecnologico.

b. Animazione e sostegno alla domanda di innovazione connessa alle filiere produttive (anche mature) ed ai distretti industriali e tecnologici

a. Sviluppo di nuove forme di economia e mercati ecosostenibil e biocompatibili.

c. Promozione di Interventi pilota per il sostegno pubblico e privato all’innovazione (anche mediante l’impiego di strumenti di finanza privata).

d. Incentivazione delle start up innovative e. Sostegno e incentivi alla realizzazione di idee

imprenditoriali e spin off aziendali ad alto contenuto di conoscenza e discontinuità tecnologica.

f. Riduzione delle distanze critiche fra ricerca e impresa anche attraverso la formazione on the job nell’ambito di attività di ricerca applicata

� Promozione dei distretti tecnologici e dei cluster tecnologici

� Favorire l’innalzamento tecnologico del Sistema produttivo locale stabilizzando rapporti di lungo termine con il Sistema della ricerca regionale.

� Favorire la nascita di nuova impresa promuovendo una filiera del finanziamento – dall’early stage alla quotazione in borsa – capace di fornire alle imprese a seconda della fase di sviluppo in cui si trovano, il supporto più consono;

� Agevolare la ripresa dei settori industriali di rilevanza regionale in declino mediante interventi di recupero volti alla promozione di attività di prima innovazione e di sensibilizzazione alla cultura dell'innovazione.

� Promuovere la nascita di spin off e start up. � Incentivare la cooperazione tra la grande impresa e le

PMI del territorio anche favorendo la diffusione informativa e la promozione dei brevetti.

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2.5 Creazione e sviluppo di nuova impresa

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

b. Potenziamento delle infrastrutture di rete e abbattimento del Digital Divide.

c. Alfabetizzazione informatica, sviluppo percorsi formativi avanzati nei settori dell’ITC.

d. Dematerializzazione, trasparenza, velocità: per una PA innovativa e digitale.

e. Miglioramento e diversificazione dei servizi on line al cittadino.

f. Diffusione della Società della Conoscenza fra i cittadini, le imprese e il mondo dell'alta formazione al fine di favorirne inclusione e partecipazione.

g. Realizzazione di servizi digitali avanzati per la sanità e il sociale.

� Sviluppare ed implementare il Sistema Informativo Integrato Regionale.

� Sostenere la progettazione, l’attivazione di nuovi servizi on line per il cittadino e per le imprese

� Sviluppare le piattaforme integrate di gestione della sanità pubblica (fascicolo sanitario elettronico del cittadino, etc.) e supportare la riorganizzazione della sanità regionale e la re-ingenerizzazione dei collegati processi gestionali;

� Promuovere l’alfabetizzazione informatica e la diffusione dei servizi on line

� Promuovere lo sviluppo di infrastrutture logiche e di connettività per la realizzazione della cittadinanza digitale.

� Interventi diretti sui luoghi e sulle infrastrutture sociali della connettività pubblica: PA, mediateche, scuole, università.

2.6 Ricerca e innovazione per la coesione territoriale e sociale della Sardegna

Tale priorità si attua attraverso gli obiettivi specifici indicati nella seguente tabella, unitamente ad una esemplificazione di possibili obiettivi operativi ad essi correlati.

Obiettivi specifici Obiettivi operativi (esemplificazione)

Misurare le performance e la gestione per la crescita competitiva del sistema scientifico e innovativo regionale.

Consolidare il sistema complessivo della ricerca e dell’innovazione adottando meccanismi di valutazione ex-ante ed ex-post

Ampliare i livelli di trasparenza per favorire l’emersione del merito, la valorizzazione delle eccellenze, la semplificazione dei processi gestionali e l’accesso alle risorse.

Aumentare i livelli di accessibilità e fruizione dei servizi collegati alla Società della Conoscenza.

Diffondere la pratica della misurazione dei risultati della ricerca durante tutto il suo ciclo di sviluppo attraverso indicatori che tengano conto di valori di produttività tecnica (ad es., numero di brevetti o pubblicazioni) e della rilevanza commerciale e subordinare la premialità al raggiungimento degli obiettivi prefissati;

Selezionare con criteri oggettivi e meritocratici i responsabili della ricerca e della valutazione;

Rendere oggettiva la valutazione delle strutture e delle azioni di ricerca incaricando all’uopo qualificate istituzioni esterne;

Sperimentare e adottare modelli di governance multilivello al fine di consentire il pieno e responsabile coinvolgimento di tutti gli attori.

Potenziamento e implementazione anagrafe della ricerca;

Realizzazione di una piattaforma digitale per accreditamento, gestione e valutazione dei progetti.

3. Il sistema di governo delle politiche di ricerca e innovazione

Ai fini di innescare virtuosi processi di semplificazione e ottimizzazione delle potenzialità presenti sul territorio, la programmazione strategica sulla ricerca e innovazione dovrà proporre un modello di governance che, tenuto conto del dispositivo normativo, consenta il pieno coinvolgimento e la responsabilizzazione attiva dei principali attori della ricerca sarda. Per giungere alla realizzazione di ecosistemi innovativi - basati questi ultimi sulla clusterizzazione di competenze e produzioni e sulla focalizzazione di obiettivi e risorse - è necessario che il rapporto fra decisore politico, mondo della ricerca, della produzione e della finanza, sia ben strutturato e codificato. A tal fine è opportuno che la nuova programmazione preveda anche la progettazione e la attivazione di strumenti, tradizionali e innovativi, di incontro e di ascolto, funzionali a creare e a fare rete.

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In tale contesto appare opportuno rilanciare l’esperienza di INNOVA.RE. un’iniziativa nata come modello di cooperazione in rete tra diversi soggetti (Sardegna Ricerche, Università, Organizzazioni imprenditoriali) che, sotto il coordinamento della Regione, ha già favorito l’affermarsi di un canale di collegamento bidirezionale tra il mondo della Ricerca e dell’Innovazione e le imprese. Attualmente INNOVA.RE si concentra principalmente:

• Nel rafforzamento delle capacità regionali di ricerca e sviluppo tecnologico e innovazione tramite la promozione delle stesse nelle PMI;

• Nella promozione dell’innovazione tramite iniziative (anche di carattere informativo) dirette alle imprese, singole o per gruppi;

• Nello stimolo all'innovazione e all'imprenditorialità in tutti i settori dell'economia regionale e locale, per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi produttivi, anche per mezzo di un migliore accesso ai servizi di sostegno alle imprese;

• Nel favorire interventi che prendano in forte considerazione le esigenze del sistema industriale, con un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni imprenditoriali medesime;

• Nel miglioramento della fruibilità delle infrastrutture abilitanti della ricerca (biblioteca scientifica regionale, laboratori in rete, etc.)

• Nella condivisione delle attività e degli strumenti, per evitare inutili duplicazioni e sovrapposizioni e rafforzare in tal modo il concetto di rete.

Consolidare e ampliare i campi di azione del progetto INNOVA.RE. consentirà, altresì, di capitalizzare l’esperienza maturata, non disperdere il valore relazionale costruito nel tempo, ridurre i tempi di attuazione della strategia regionale 2012-2015.

4. Sardegna Ricerche: piano strategico 2013 - 2015

I presenti indirizzi strategici si pongono in un rapporto di sostanziale continuità rispetto all’approccio strategico già definito ed implementato in termini operativi nel corso dei periodi di programmazione 2000-2006 e 2007-2013. Si inseriscono inoltre nel quadro del percorso programmatico che la Regione Sardegna sta effettuando in preparazione del nuovo periodo 2014-2020, contribuendo a porre le basi per la compiuta definizione della strategia regionale per la specializzazione intelligente e del Piano Regionale per la Ricerca.

4.1 Situazione istituzionale

La Giunta Regionale ha recentemente completato l’iter di totale regionalizzazione dell’Ente Sardegna Ricerche ed approvato un nuovo statuto che ne ridefinisce funzioni e modalità gestionali ed amministrative. L'Amministrazione regionale ha pertanto attribuito a Sardegna Ricerche i seguenti compiti:

1. Assistere l'Amministrazione regionale nelle politiche e negli interventi per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo tecnologico, in particolare:

- nella programmazione, progettazione operativa e attuazione degli interventi regionali nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;

- nello sviluppo, nel sistema regionale della ricerca, del capitale umano innovativo e qualificato;

- nella promozione, sostegno e divulgazione della cultura scientifica. 2. Sviluppare programmi a sostegno dell'innovazione per i sistemi produttivi, in accordo con gli orientamenti regionali

finalizzati a promuovere lo sviluppo di distretti tecnologico-produttivi, l'integrazione di filiera e lo sviluppo delle rete dei centri di competenza ed eccellenza.

3. Favorire la nascita di nuove imprese innovative attraverso la predisposizione delle idonee condizioni infrastrutturali ed organizzative.

4. Promuovere, gestire e sviluppare il Parco scientifico e tecnologico, favorendo la concentrazione delle attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico presso le strutture di ricerca dei poli del parco.

Sardegna Ricerche, inoltre: � Provvede all'erogazione, a favore di imprese singole o associate, di servizi finalizzati all'introduzione di nuove tecnologie,

alla modernizzazione della gestione ed al sostegno delle attività aziendali. � Cura lo svolgimento di attività formative di contenuto altamente innovativo per il sistema imprenditoriale e per la ricerca. � Cura lo svolgimento di ogni altra attività demandatagli dalla legge istitutiva e da leggi successive.

4.2 Le politiche regionali di promozione della R&S e gli obiettivi strategici di Sardegna Ricerche

L’obiettivo generale delle politiche regionali di promozione dell’innovazione e della ricerca identificano nella ricerca scientifica, l’innovazione e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione il motore per lo sviluppo dell’economia e l’occupazione del sistema regionale, da realizzarsi attraverso un’intensa attività di interazione sistematica tra gli attori della P.A., i centri regionali di ricerca, le Università e le imprese. In linea con le indicazioni della strategia regionale per l’innovazione e la ricerca sopra identificate, le attività dell’Ente si rivolgeranno prioritariamente ai settori di intervento delineati dalla Giunta Regionale, tenendo anche conto degli elementi di novità e degli orientamenti più recenti eventualmente definiti, e faranno riferimento a:

� l’ICT, con particolare riferimento alla DMT (Digital Media Technologies);

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� la biomedicina e le scienze della vita; � le biotecnologie e nanobiotecnologie; � le tecnologie energetiche, con riferimento particolare alle fonti di energia rinnovabili.

Nell’ambito di questi indirizzi, l’obiettivo strategico globale di Sardegna Ricerche è quello di accelerare la crescita del sistema economico regionale attraverso le leve della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione, favorendo lo sviluppo dei settori innovativi ed a elevato contenuto di conoscenza e promuovendo la competitività delle imprese dei settori tradizionali. Per l’attuazione delle proprie strategie e per il perseguimento dei propri obiettivi, Sardegna Ricerche può contare su alcuni asset peculiari, che contribuiscono a qualificare la sua capacità operativa, in particolare:

1. il parco tecnologico regionale, inteso soprattutto come comunità integrata e competitiva di imprese, centri di ricerca, start up e spin off, ma anche come infrastruttura avanzata per la localizzazione di imprese high tech;

2. le piattaforme tecnologiche, ossia l’insieme integrato di impianti pilota, attrezzature, apparecchiature scientifiche, know how, competenze e risorse umane;

3. la presenza di un centro di ricerca con competenze avanzate ed abilitanti di calcolo ad alte prestazioni, modellizzazione, visualizzazione e reti, con specifica competenza e know how in medicina, energia, ingegneria, ambiente, società dell’informazione e media technologies;

4. una radicata conoscenza e competenza sui settori di maggior tradizione dell’economia isolana e sulle imprese che operano in tali settori;

5. una rinnovata alleanza strategica con il sistema universitario regionale. In linea con le strategie regionali, i principali settori di intervento di Sardegna Ricerche saranno quindi i seguenti: - Biomedicina e tecnologie della salute - Biotecnologie applicate e nanobiotecnologie - Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione - Fonti energetiche rinnovabili - Settori tradizionali dell’economia regionale.

4.3 Obiettivi specifici, azioni e misure

Biomedicina e tecnologie della salute

Attraverso il complesso di interventi nel settore della biomedicina, si intende promuovere ed organizzare nel territorio le condizioni di sviluppo del distretto tecnologico avviato nel 2005 che oggi conta più di cento player tra imprese, strutture di ricerca e organismi intermedi e del settore sanitario. Lo sviluppo del distretto, denominato “Sardinia Biomed Cluster”, si fonda sull’incontro tra ricerca, impresa e sistema sanitario finalizzato alla ideazione, sperimentazione, validazione, sviluppo ed implementazione di nuove procedure diagnostiche e terapeutiche e di soluzioni tecnologiche innovative a supporto del sistema sanitario. Gli ambiti di specializzazione del distretto, emersi da un’analisi condotta nel corso del 2012, sui quali lconcentrerà i propri interventi ed indirizzerà le proprie risorse, sono i seguenti:

• Genetica, Genomica e Bioinformatica, in quest’ambito sono numerosi i progetti di ricerca portati avanti da diversi i player locali: GWAS (Genome Wide Association Studies), realizzazione di biobanche, studi basati sul sequenziamento di interi genomi e sull’analisi delle grandi quantità di dati prodotti dalla strumentazione ad alta processività. La maggior parte di tali progetti sono realizzati in collaborazione con partner internazionali. Il distretto dispone di dotazioni tecnologiche all’avanguardia come il Laboratorio di Genotyping e Sequenziamento Massivo, il Laboratorio di Bioinformatica, che insieme all’High Performance Computing and Network (HPCN) Centre, costituiscono la più grande facility per il sequenziamento del genoma attualmente disponibile in Italia, interamente ospitata e gestita dal CRS4.

• Sviluppo Farmaci, comprende al suo interno un gran numero di centri di ricerca, aziende, piattaforme tecnologiche e laboratori coinvolti in diversi progetti, nella fase pre-clinica come in quella clinica, in diagnostica e in drug discovery & development, per l’identificazione di nuovi targets diagnostici e terapeutici. Un ruolo speciale è svolto da Fase 1, azienda di proprietà regionale il cui scopo è duplice: da un lato la selezione pre e post brevettuale e la valorizzazione di nuovi agenti diagnostici e terapeutici da supportare tecnicamente e finanziariamente negli studi preclinici e nelle fasi iniziali, dall’altro il supporto organizzativo necessario alle aziende farmaceutiche per sviluppare e sperimentare in Sardegna propri prodotti sino alle fasi cliniche.

• Diagnostica, Dispositivi Medici e Sistemi di Informazione Clinica, comprende oltre 30 aziende, tra cui start-up, spin-off e filiali di operatori nazionali e multinazionali, tra i quali IBM e Inpeco, che hanno scelto di localizzare in Sardegna sedi per lo sviluppo di nuovi prodotti. Questo ambito di specializzazione del distretto beneficia delle attività di ricerca avanzata condotta da diversi dipartimenti universitari, oltre che su core facilities strategiche disponibili sul territorio, come il Laboratorio di Prototipazione Rapida e Medical Devices di Sardegna Ricerche, ed il gruppo Healthcare Flows del CRS4, la cui consolidata esperienza in applicazioni IT per il settore biomedico e clinico lo rende un partner strategico su sistemi di sviluppo clinico ed applicazioni per la tracciabilità nei processi sanitari.

• Prodotti Naturali, il subcluster Prodotti Naturali comprende aziende e centri di ricerca coinvolti in attività di R&S, produzione e commercializzazione di vari prodotti, tutti caratterizzati dalle origini naturali dei componenti e dei composti utilizzati. Gli operatori in questo subcluster beneficiano della presenza sul territorio di numerosi laboratori e piattaforme tecnologiche, tra cui Laboratorio di Proteomica, delle sue dotazioni tecnologiche e del suo know-how all’avanguardia.

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Obiettivi specifici Obiettivo specifico è quello di consolidare la massa critica locale, attraverso l’attrazione di imprese esterne al contesto regionale e attraverso la nascita di nuove imprese biomed al fine di rafforzare il ruolo svolto dal distretto nello scenario nazionale e internazionale. Azioni Le Azioni previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico, sono le seguenti: - Integrazione e messa a regime dei Laboratori tecnologici del distretto promuovendo il loro pieno utilizzo da parte delle imprese

per progetti di innovazione e sperimentazione - Creazione all’interno del Parco di un sistema integrato di strutture di ricerca e trasferimento tecnologico funzionali allo sviluppo

di nuovi farmaci e diagnostici attraverso la rilocalizzazione di alcune strutture CNR presenti sul territorio regionale - Bandi per il cofinanziamento di progetti di ricerca e sviluppo da parte di imprese in collaborazione con strutture di ricerca e per

la realizzazione di progetti di innovazione - Programmi per la localizzazione di imprese innovative presso le strutture del parco e per la nascita di nuove biotech companies

all’interno del Bioincubatore - Integrazione delle attività di Sardegna Ricerche con quelle di Fase Uno, al fine di valorizzare le reciproche capacità operative

nei vari ambiti di specializzazione del distretto. Misure e risorse - Risorse residue Misura 3.13 POR Sardegna 2000-2006 - Art. 26 LR 37/98 (Piano del Lavoro) - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - Progetti su Cluster Tecnologici nazionali

Biotecnologie applicate e nanobiotecnologie

Si intende promuovere l’ammodernamento dell’assetto territoriale, organizzativo e gestionale nell’Area delle Biotecnologie Industriali rivolte, in particolare, ai seguenti settori:

• Produzione agraria e zootecnica (Settore Agro-industria)

• Monitoraggio e valorizzazione delle risorse ambientali marine e terrestri (Settore Ambiente)

• Valorizzazione economica delle risorse genetico-molecolari animali, vegetali e microbiche, ed identificazione di strategie utili alla loro conservazione (Settore Biodiversità).

La piena realizzazione di una politica della ricerca e dell’innovazione nel settore delle Biotecnologie richiede l’articolazione di linee di attività a carattere intersettoriale e perfettamente integrate, nelle quali la ricerca industriale e strategica ad elevato livello tecnologico, l’attività di alta formazione e la promozione dello sviluppo di impresa saranno attuabili grazie alle forti sinergie tra le competenze in campo e l’aderenza all’obiettivo generale di trasferimento del patrimonio conoscitivo al campo applicativo. Lo sviluppo di metodi per l'analisi di matrici biologiche e la loro applicazione a problematiche ambientali, biotecnologiche, sanitarie, o di interesse generale, possono senza dubbio essere considerati degli obiettivi primari in un contesto di eccellenza scientifica a livello europeo e internazionale. Nel contesto scientifico e industriale regionale, i centri regionali di ricerca garantiscono competenze di eccellenza in ambito internazionale, in grado di sviluppare tecnologie per l’identificazione di biomarcatori e sistemi diagnostici di interesse per il settore scienze della vita, il settore agrofood e quello ambientale. Obiettivi specifici Creazione e potenziamento di un cluster innovativo territoriale che preveda l’articolazione di linee di attività a forte contenuto innovativo e tecnologico ed a carattere intersettoriale e la concentrazione nel territorio di programmi di investimento adeguati per il raggiungimento di una densità imprenditoriale e di ricerca industriale con carattere distrettuale. Azioni - Creazione di Piattaforme scientifico-tecnologiche innovative, con particolare riferimento a quella “nanobiotecnologie” - Avvio di Laboratori tecnologici, a disposizione delle imprese per progetti di innovazione e sperimentazione - Bandi per il cofinanziamento di progetti di ricerca e sviluppo - Bandi per il cofinanziamento di progetti di innovazione - Programmi per la creazione di spin off in biotecnologie applicate - Programmi per la localizzazione di imprese innovative. Misure - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - Art. 26 LR 37/98 (Piano del Lavoro) - Progetti su Cluster Tecnologici nazionali

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Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

La strategia legata al settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione riguarda, prioritariamente, lo sviluppo del distretto delle imprese ICT operanti in Sardegna che, a partire dai primi anni ’90, riunisce attorno a se competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali di livello internazionale. Il percorso di sviluppo è incentrato nella creazione di Cluster Innovativi tra i vari attori del mondo della ricerca e dell’impresa., col quale si punta a prevedere quali saranno gli sviluppi strategici della convergenza tra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e quelle digitali e multimediali ed a identificare, nel quadro vastissimo delle tecnologie e campi di applicazione sottesi dagli acronimi ICT (Information and Communication Technologies) e DMT (Digital Media Technologies), filoni o approcci ad alto potenziale di crescita nell'ambito dei quali esista la possibilità di selezionare alcuni campi ben delimitati ove sia possibile aspirare all'eccellenza (sviluppo di attività di ricerca applicata finalizzata alla creazione di una conseguente e potenziale ricaduta in termini di opportunità di business) I soggetti attivi nel distretto sono rappresentati in primo luogo dalle imprese fra cui alcune realtà nazionali (Tiscali, Akhela), numerose piccole e medie imprese che sviluppano prodotti o servizi ad alto contenuto di innovazione e altre Start Up innovative con una significativa presenza di spin-off di Organismi di ricerca regionali e universitari. L’attività di ricerca nel campo delle ICT è infatti rilevante sia nell’Università di Cagliari, in particolare nel DIIEE, che nel CRS4, l’organismo di ricerca della RAS. Si vuole stimolare la collaborazione tra le competenze di punta presenti nei settori della ricerca avanzata e dello sviluppo tecnologico, le aziende di produzione nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dei sistemi multimediali e le altre aziende manifatturiere presenti nel sistema economico regionale interessate ad acquisire soluzioni tecnologiche e informatiche da implementare nell’ambito delle loro strutture produttive. Gli obiettivi generali, in linea con le previsioni dettate dal programma Horizon 2020, riguardano la valorizzazione dei progetti di R&D di una certa consistenza riguardo alle dimensioni del progetto e alle ricadute sul tessuto imprenditoriale, favorire la creazione di nuove imprese innovative e l’attrazione di progetti di R&S da parte di grandi aziende ICT. Obiettivi specifici

• Sostegno alle imprese e al sistema della ricerca nella protezione e valorizzazione dello sfruttamento della proprietà intellettuale;

• Incentivare/supportare la formazione imprenditoriale e i percorsi universitari di alta professionalizzazione;

• Creazione di adeguati strumenti finanziari, di servizi specializzati e organizzati in rete per l’accompagnamento delle star up innovative (business angel e incubatori);

• Individuazione/creazione delle figure di esperti di trasferimento tecnologico;

• Rafforzare ed estendere le attività contenute nel progetto INNOVA.RE, in particolare:

- conoscere e mappare le risorse presenti sul territorio, analizzarne le traiettorie tecnologiche, leggerne i fabbisogni, il potenziale di sviluppo e di capacità competitiva;

- fornire agli operatori locali informazioni sui trend più generali del settore, sull' ICT del futuro, sui mercati emergenti, sulle innovazioni che si prospettano a scala europea e globale anche attraverso strumenti di foresight tecnologico.

- programma integrato e dimostrativo (supporto a R&S, venture capital, servizi reali, formazione, sviluppo competenze). Azioni Riguardo agli strumenti di sostegno alle imprese, le attività riguarderanno: - erogazione di servizi innovativi e di trasferimento tecnologico; - attivazione di percorsi di formazione specializzante; - attività di networking con Università/CRS4; - creazione/individuazione di strumenti finanziari per le start up. - supporto alla nascita di start up/spin off. - promozione delle attività legate alla brevettazione e protezione della proprietà intellettuale; - attivazione di strumenti per la formazione imprenditoriale; - attivazione di percorsi post laurea di alta professionalizzazione; - attività di network con finanziatori di star up innovative; - attività finalizzate all’internazionalizzazione delle imprese locali; - bandi per il cofinanziamento di progetti di ricerca e sviluppo; - bandi per il finanziamento di progetti di innovazione; Misure - Risorse residue Misura 3.13 POR Sardegna 2000-2006 - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - Art. 26 LR 37/98 (Piano del Lavoro) - Progetti su Bandi nazionali “Cluster Tecnologici” - Progetti su Bandi nazionali “Smart Cities”

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Fonti energetiche rinnovabili

Le attività di Sardegna Ricerche vanno a svolgersi in un settore caratterizzato da molta vivacità e con rilevanti progetti innovativi in avvio, che nel loro complesso configurano un vero e proprio laboratorio regionale di ricerca, sperimentazione e produzione di un’ampia gamma di energia da fonti rinnovabili. Soggetti pubblici e privati regionali sono impegnati in importanti attività che saranno appositamente coordinate. Tra questi, oltre a Sardegna Ricerche: Sotocarbo, Saras, CRS4, Università di Cagliari. I principali temi di ricerca concernono: il solare (termodinamico e fotovoltaico); energia da biomasse; l’utilizzo dell’idrogeno, le tecnologie per l’uso pulito del carbone; l’edilizia sostenibile; l’integrazione della produzione distribuita di energia nel sistema di rete; la mobilità elettrica. In questo contesto l’iniziativa dell’Ente riguarda lo sviluppo in Sardegna del Centro di Competenza sulle fonti di energia rinnovabile che si configuri come “interfaccia” fra la domanda e l’offerta tecnologica e come una stabile organizzazione in grado di orientare i risultati della ricerca verso progetti applicativi congiuntamente realizzati con le imprese. Il Centro di Competenza rappresenta un importante strumento a supporto del Piano Energetico Ambientale Regionale nel conseguimento dei programmi di riduzione delle emissioni nocive secondo i Protocolli di Montreal, di Kyoto, di Goteborg, compatibilmente con le esigenze generali di equilibrio socio-economico e di stabilità del sistema industriale esistente facendo ricorso alle FER ed alle migliori tecnologie per le fonti fossili. Il progetto per lo sviluppo del Centro di Competenza fa perno su 3 “laboratori tecnologici”, nei quali convergono le attività e le competenze scientifiche e tecnologiche del Centro di Competenza rappresentate dalle imprese, dalle università e dai centri di ricerca: ▪ Fotovoltaico ▪ Biomasse e Biocombustibili ▪ Solare Termodinamico e Idrogeno da FER Obiettivi specifici L’obiettivo è quello di focalizzare le competenze di punta presenti nei settori della ricerca avanzata, dello sviluppo e della produzione di energia rinnovabile in un sistema integrato a supporto di uno sviluppo innovativo e competitivo del territorio, anche attraverso la realizzazione di un complesso di laboratori di progettazione, prototipazione e sviluppo incentrato sul tema delle energie rinnovabili. L’obiettivo ricomprende la riduzione dei punti di debolezza regionali, che sono: - elevati costi nella produzione di energia e scarsa innovazione tecnologica degli impianti esistenti; - insufficiente diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili e da risorse endogene; - eccessiva dipendenza dal petrolio; - scarsa diffusione delle tecnologie per il risparmio energetico e per la protezione dell’ambiente. Azioni Le principali direttrici di sviluppo delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico del Cluster riguarderanno: Sistema energetico integrato sperimentale Il progetto prevede la realizzazione, presso le sedi di Macchiareddu e di Pula di Sardegna Ricerche, di una piattaforma sperimentale per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica. Il sistema sarà articolato nei seguenti sottosistemi:

a) un impianto di solare termodinamico; b) un impianto fotovoltaico a concentrazione; c) un digestore anaerobico; d) un sistema di accumulo energetico di tipo elettrochimico e/o a volani elettromeccanici; e) un impianto di fotovoltaico tradizionale; f) un intervento per l’efficientamento energetico degli edifici della sede centrale del Parco.

Il sistema così realizzato potrà consentire il duplice obiettivo di fungere da piattaforma per attività di ricerca e trasferimento tecnologico, e di ridurre sensibilmente i costi energetici dell’ente. Biomasse a filiera corta L’attività di ricerca nel settore delle biomasse presterà particolare attenzione ai concetti di sostenibilità ambientale ed economica e di filiera corta, con l’obiettivo della riqualificazione e dell’incremento di competitività del comparto agricolo e zootecnico. Nelle attività sperimentali saranno pertanto valorizzati il ruolo delle imprese agricole e l’utilizzo dei prodotti di origine locale. Dal punto di vista delle tecnologie, le tre principali linee che saranno sviluppate saranno quelle che ruotano attorno agli impianti pilota di cui il Laboratorio Biomasse dispone, cioè la digestione anaerobica, la produzione di biomasse algali e la pirolisi. Mobilità elettrica La ricerca nel settore della mobilità elettrica riguarderà il sistema di interazione tra le auto elettriche / ibride plug–in e la rete di distribuzione dell'elettricità, al fine di poter testare la capacità di gestione dei flussi di energia in modo intelligente e bidirezionale. In questo modo si potrà sviluppare un’attività di ricerca applicata finalizzata a definire specifici algoritmi per la regolamentazione delle ricariche sia sotto il profilo economico che tecnico. Si intende infatti sperimentare la possibilità di ricaricare le vetture quando l’energia costa meno o nulla, attraverso l'interscambio con i piccoli impianti (fotovoltaico o micro – eolico) per la produzione di energia rinnovabile, e successivamente, sempre attraverso il sistema di ricarica bidirezionale, fare in modo che l’energia accumulata

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nel pacco batterie dei veicoli sia restituita all’edificio, magari nei momenti della giornata in cui si registra il picco del costo dell’energia. Misure - Risorse residue Misura 3.13 POR Sardegna 2000-2006 - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - Art. 26 LR 37/98 (Piano del Lavoro) - Progetti su Bandi nazionali “Cluster Tecnologici”

Settori Tradizionali

Quest’area di attività si prefigge, all’interno delle strategie e dei programmi di sviluppo produttivo della Regione Sardegna, la finalità di coinvolgere decine di imprese dei settori tradizionali dell’Isola in una coordinata attività di innovazione e sviluppo tecnologico. Le potenzialità presenti nei settori tradizionali, coniugate con significativi processi di innovazione e trasferimento tecnologico, potrebbero infatti rappresentare un fattore determinante per la crescita della competitività a livello nazionale ed internazionale delle imprese sarde, soprattutto grazie alla possibilità di utilizzare nuove tecnologie, da mettere a punto specificamente, collegandole anche con l’arte e la tradizione esistenti. Innovazione e sviluppo tecnologico vogliono pertanto rappresentare un elemento strategicamente competitivo comune alle imprese dei settori tradizionali, attraverso un’azione di supporto che preveda la possibilità di realizzare: a) innovazioni di prodotto, da ottenere attraverso la realizzazione di nuovi prodotti e/o servizi dai quali emergano rilevanti novità,

sotto il profilo delle prestazioni funzionali, rispetto alla attuale offerta del mercato, o attraverso il “restyling” di prodotti già esistenti mediante l’utilizzo originale di metodologie, tecnologie e componenti già disponibili;

b) innovazioni di processo, da ottenere attraverso l’applicazione di un metodo di produzione o di distribuzione nuovo o sensibilmente migliorato, finalizzata ad un sensibile miglioramento della qualità/quantità dei prodotti/servizi e/o della efficienza/efficacia dei processi produttivi o attraverso l’adozione di nuove tecnologie, realizzate all’interno dell’impresa o acquisite dall’esterno, per migliorare i processi di produzione dei prodotti/servizi esistenti o di nuovi prodotti/servizi;

c) innovazioni di mercato, da ottenere attraverso la capacità di creare domande nuove o di esaltare domande latenti presso i consumatori o utenti di riferimento;

d) innovazioni di marketing, da ottenere attraverso un nuovo posizionamento sui canali commerciali, anche come frutto di una nuova strategia distributiva, di comunicazione, di promozione, ecc.;

e) innovazioni organizzative, da ottenere attraverso un riorientamento dei processi produttivi, privilegiando gli aspetti qualitativi e della produttività e attraverso l'applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali dell'impresa, nell'organizzazione del luogo di lavoro o nelle relazioni esterne dell'impresa.

Tutte le innovazioni potranno essere realizzate attraverso l’utilizzo di soluzioni, applicazioni e tecnologie ICT o di soluzioni, applicazioni e tecnologie digitali e multimediali. Obiettivi specifici Obiettivi specifici sono:

• ideazione, progettazione, design e sviluppo di nuovi prodotti e miglioramento di prodotti esistenti

• progettazione e sviluppo di nuovi processi produttivi o parti di essi e miglioramento di processi produttivi esistenti

• tutela della proprietà industriale dei nuovi prodotti

• formazione on the job di risorse umane per R&S e design industriale e loro ingresso in azienda. Azioni Le azioni previste sono le seguenti:

- Azione Cluster: è finalizzata a risolvere nodi critici, diseconomie ed innalzare la cultura imprenditoriale ed innovativa di gruppi di imprese. Produce attività, risultati e conoscenze che vengono messe a disposizione delle imprese;

- Azione Piattaforme tecnologiche: consente l’utilizzo di infrastrutture ed attrezzature comuni per attività di sperimentazione e prototipazione;

- Azione Ricerca e sperimentazione: è finalizzata a favorire lo svolgimento di specifici progetti di interesse delle singole aziende e da esse appropriabili;

- Azione Servizi innovativi: è finalizzata a favorire l’accesso a consulenze tecnico-specialistiche esterne alla singola impresa; - Azione Risorse umane: è finalizzata a favorire lo sviluppo, la formazione e la certificazione delle competenze tecniche e

professionali collegate alle esigenze del settore o programma di intervento; - Azione Start up: si ripromette di favorire la nascita di nuove imprese ad elevato contenuto innovativo;

Misure - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - Art. 26 LR 37/98 (Piano del Lavoro)

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5. Organizzazione e risorse umane

Inquadramento contrattuale

Fin dalla sua costituzione l'Ente applica ai propri dipendenti un contratto di natura privatistica (CCNL del credito e attività finanziarie). L’evoluzione giuridica e operativa dell’Ente ha reso il contratto in essere scarsamente funzionale alla definizione di un corretto inquadramento e di un’adeguata esemplificazione dei profili professionali attualmente presenti e utilizzati. Si rende quindi necessario operare una riformulazione dell’inquadramento del personale dell’Ente, definendo in maniera più adeguata mansioni, compiti e responsabilità connessi ai diversi profili professionali e alle diverse categorie retributive. In attesa di una auspicabile collocazione contrattuale nel comparto regionale, si ritiene coerente mutuare tali profili professionali nell’ambito della contrattualistica pubblica utilizzata dall’amministrazione regionale per i propri dipendenti, profili che più si avvicinano alle mansioni e ai compiti svolti attualmente dal personale dell’Ente, rendendo equiparabili e compatibili i profili definiti nel contratto privato in uso con quelli definiti dalla contrattualistica pubblica regionale. Sempre in base all’evoluzione giuridica dell’Ente, le procedure previste per le progressioni professionali e retributive all’interno delle aree del proprio personale dipendente sono diventate incompatibili. Tali procedure, improntate su meccanismi e scelte autonome degli organi direzionali dell’Ente, non si conciliano ormai con la natura pubblicistica assunta dall’Ente che richiede meccanismi di selezione e valutazione per i passaggi nei diversi livelli economici. Si ritiene anche in questo caso coerente mutuare tali procedure dalla contrattualistica pubblica utilizzata dall’amministrazione regionale per i propri dipendenti, rendendo equiparabili e compatibili le regole previste nel contratto privato in uso con quelle definite dalla contrattualistica pubblica regionale.

Attuale dotazione organica

La dotazione organica di Sardegna Ricerche, consistente nell’elencazione dei posti di ruolo previsti classificati in base al CCNL vigente (NB. che è quello del settore creditizio, finanziario e strumentale), approvata con la deliberazione del Comitato Tecnico di Gestione n.20/102 del 27.5.2004 e modificata con deliberazione n.5/80 del 16.4.2008, prevede una configurazione come di seguito riportata:

PIANTA ORGANICA

Il personale in dotazione all’Ente nel triennio appena trascorso è stato il seguente: TABELLA PERSONALE IN SERVIZIO NEL TRIENNIO 2010 - 2011 - 2012

31.12.2010 31.12.2011 31.12.2012

Dirigenti 0 0 0

Quadri direttivi 11 9 8

Terza area professionale 4° livello 2 2 2

Terza area professionale 3° livello 9 9 9

Terza area professionale 2° livello 8 8 8

Terza area professionale 1° livello 12 12 12

Seconda area professionale 3° livello 6 6 7

Seconda area professionale 2° livello 2 2 2

Seconda area professionale 1° livello 1 1 1

Totali 51 49 49

Nel mese di ottobre 2011 due dipendenti quadri direttivi si sono dimessi. Nel mese di gennaio 2012 un dipendente quadro direttivo è andato in quiescenza.

Inquadramenti Organico a regime

Dirigenti 5

Quadri direttivi 13

Terza area professionale 32

Seconda area professionale 10

Prima area professionale

TOTALE 60

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L’ente non è dotato di personale dirigente. La funzione di direttore generale dal mese di marzo 2012 è svolta da un dirigente regionale in comando presso Sardegna Ricerche con oneri a carico dell’ente. Dal mese di ottobre 2012 a due quadri direttivi è stato conferito l’incarico di dirigente f.f. e a due dipendenti della terza area professionale 4° livello è stato conferito l’incarico di quadro direttivo f.f. Il personale attualmente disponibile non è minimamente sufficiente alla copertura delle attività istituzionalmente previste e indicate nell’ambito del punto 4.3 precedentemente descritto. Una recente analisi commissionata all’esterno dell’assetto organizzativo dell’Ente ha evidenziato come l’attuale distribuzione dei flussi e dei carichi di lavoro fra il personale operativo presenti notevoli criticità, soprattutto nella distribuzione fra mansioni e processi dei Settori e Servizi in cui si articola la struttura di Sardegna Ricerche. A ulteriore conferma della criticità della situazione organizzativa e gestionale si forniscono i dati riguardanti il personale a progetto attualmente in carico all’Ente, che risultano essere in numero superiore allo stesso personale dipendente attualmente in carico.

Personale a progetto al 31.01.2013

fonte N°

Su linee attività POR 2007-2013 37

Su CLUSTER Energia - ALTRI 13

INTERINALI 2 (di cui 1 sostituzione maternità)

Totale 52

Struttura organizzativa

La struttura operativa di Sardegna Ricerche è ripartita in unità organizzative dotate di autonomia operativa e funzionale e di un complesso di risorse umane e strumentali alle quali è preposto un responsabile. Essa è suddivisa in:

a) aree, unità organizzative di massimo livello, quando istituite; b) settori, unità organizzative di livello intermedio o di massimo livello nel caso in cui non siano istituite le aree; c) servizi, unità organizzative di secondo livello intermedio, dipendenti da servizi oppure autonome; d) uffici, unità organizzative di base autonome, non inseriti in alcun settore o servizio.

E’ prevista inoltre la possibilità di istituire ulteriori articolazioni come unità organizzative di base, inserite in contesti organizzativi più ampi, anche temporanee per l’attuazione di particolari progetti. I settori, i servizi, gli uffici e le unità organizzative di programma sono preposti, in tutto o in parte, a svolgere funzioni operative rivolte all’esterno (unità organizzative di line) e a fornire supporti interni (unità organizzative di staff).

Ulteriori mansioni e attività

Sardegna Ricerche contribuisce all’attività di promozione dello sviluppo regionale della Sardegna attraverso azioni a carattere istituzionale e pubblico aventi l'obiettivo di facilitare l'incontro tra domanda e offerta di innovazione, orientando la ricerca e le relative applicazioni verso fabbisogni reali del sistema economico regionale e favorendo i processi di trasferimento tecnologico verso le imprese. Nell’ambito delle attività istituzionali attribuite, l’Amministrazione Regionale sta chiedendo all’Ente un supporto sempre maggiore nella definizione e attuazione delle politiche e degli interventi per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico del sistema economico regionale, in particolare: - nella promozione, sostegno e divulgazione della cultura scientifica; - l’internazionalizzazione del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione; - nello sviluppo di start up e imprese innovative; - nella realizzazione delle azioni di raccordo e interazione tra sistema della ricerca e sistema imprenditoriale; - nel coordinamento finanziario, gestionale e operativo del sistema integrato dei centri di ricerca regionale.

Divulgazione della cultura scientifica

Uno dei compiti istituzionali di Sardegna Ricerche è supportare l’Amministrazione Regionale nella promozione, sostegno e divulgazione della cultura scientifica. (art 2 dello Statuto). Sin dalla costituzione del parco tecnologico nel 2003, Sardegna Ricerche organizza programmi, progetti ed eventi di scienza divulgata e raccontata per il mondo della scuola e più in generale per il vasto pubblico. In particolare, ogni anno più di 2000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado vengono in visita ai laboratori e alle imprese del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, e a discutere di temi scientifici arricchendo le proprie conoscenze. Alla fine del 2013 verrà aperta nell’Edificio 10 del Parco Tecnologico di Pula una nuova struttura permanente dedicata alla divulgazione della scienza, che ambisce a diventare un importante veicolo di comunicazione per il sistema dell’innovazione in Sardegna . Partendo dall’esperienza acquisita da Sardegna Ricerche nell’ avvicinare il mondo della ricerca e delle tecnologie al mondo della Scuola e al grande pubblico, nel 2012 l’Assessorato programmazione della Regione Autonoma della Sardegna ha affidato a Sardegna Ricerche, ai sensi dell’art 4 della L.R. 7/2007, la realizzazione di un programma di divulgazione scientifica e tecnologica con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente la società civile nelle scelte regionali in campo scientifico

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Gli obiettivi specifici del programma di divulgazione sono:

- sviluppare la comunicazione della scienza in Sardegna, inserendo a pieno titolo il sistema regionale di divulgazione della scienza in un più ampio contesto nazionale ed europeo, come previsto dalle più recenti direttive dell’Unione Europea riguardanti la società della conoscenza e la cittadinanza scientifica.

- costituire un sistema regionale stabile per la comunicazione scientifica

- rafforzare l’interesse dei giovani verso gli studi scientifici

- creare una maggiore partecipazione pubblica attorno alle tematiche scientifiche di maggiore interesse per la Regione Sardegna.

Le attività previste per la realizzazione del programma di divulgazione sono:

- progettazione, costituzione e sviluppo della RETE regionale della Divulgazione scientifica in Sardegna. L’iniziativa prevede la costituzione di una RETE fra soggetti pubblici e privati impegnati nell’attività di comunicazione della scienza in Sardegna, con la finalità di favorire la crescita professionale e la condivisione di esperienze e contenuti fra i soggetti che operano nel campo della comunicazione della scienza in Sardegna.

- realizzazione di eventi di comunicazione rivolte al largo pubblico (Science café, Conferenze, etc)

- attività di supporto all’educazione scientifica nelle scuole (corsi di formazione insegnanti, percorsi di formazione e di tirocinio per studenti di Istituti Secondari Superiori presso Centri di ricerca pubblici e universitari di eccellenza a livello regionale, nonché centri di ricerca nazionali ed internazionali , concorsi per le scuole e per le aziende su tematiche scientifiche di attualità, etc)

Misure - Legge Regionale 7/2007 art 4 - art 26 LR 37/98

Marketing territoriale e internazionalizzazione

Come visto, tema cruciale della prossima fase strategica sarà l’imperativo di favorire l’internazionalizzazione del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione e favorire la localizzazione sul territorio regionale di imprese provenienti dal contesto esterno. Si cercherà di realizzare questo obiettivo attraverso:

- una intensa attività di collaborazioni nazionali ed internazionali con parchi tecnologici, centri di ricerca, istituzioni scientifiche, imprese e loro organizzazioni;

- la partecipazione, direttamente ed attraverso le imprese del gruppo ma anche promuovendo la presenza delle imprese regionali, ai bandi del Programma Horizon 2020

- la presenza del parco e delle sue imprese nelle maggiori manifestazioni e fiere mondiali della ricerca e della innovazione tecnologica

- l’organizzazione in Sardegna di eventi scientifici e tecnologici di rilevanza regionale, nazionale ed internazionale (Conferenza Regionale sulla Ricerca, Workshop, partnering event e saloni espositivi nei settori strategici individuati dal Piano Regionale per la Ricerca, Summer school a carattere internazionale nei settori di interesse strategico previsti dal Piano di Sviluppo regionale e dal redigendo piano regionale per la Ricerca)

Misure - Legge Regionale 7/2007 art 4 - art 26 LR 37/98

Spin off, start up e imprese innovative

In linea con il quadro normativo che si sta delineando a livello comunitario e nazionale (Start up Italia) e in attuazione di alcune linee di attività previste nell’attuale ciclo di programmazione, sono notevoli le attività portate avanti da Sardegna Ricerche e dalle strutture collegate finalizzate a favorire la creazione di nuove imprese locali ad elevato contenuto tecnologico e la nascita e il rafforzamento, sull’intero territorio regionale, di nuove imprese innovative ad elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione economica dei risultati della ricerca e/o sullo sviluppo di prodotti e servizi basati su nuove tecnologie. Particolare attenzione è rivolta agli spin-off, ovvero alle nuove iniziative imprenditoriali aventi come scopo l'utilizzo e lo sfruttamento commerciale dei risultati della ricerca, sia essa pubblica che privata. Infatti, attraverso la nascita di imprese spin-off, la ricerca svolta nelle università e nei centri di ricerca dell'isola diventa un mezzo per favorire lo sviluppo regionale creando occupazione qualificata e nuove risorse per l'economia della Sardegna. Significativo è anche l’impegno dell'ente e delle strutture collegate per la creazione e sviluppo di start up innovative. I servizi erogati hanno lo scopo di favorire il processo di consolidamento sul mercato di tali iniziative imprenditoriali, fornendo loro il necessario supporto soprattutto nella fase iniziale del loro ciclo di vita. A tal fine, l'ente ed i suoi partner organizzano apposite strutture di incubazione tecnologica e di affiancamento alle nuove iniziative imprenditoriali, sviluppano programmi di scouting e valutazione dei risultati delle ricerca, definiscono specifiche modalità di sostegno volte ad indirizzare alle nuove imprese risorse finanziarie e professionali. In particolare con questa attività si perseguono i seguenti obiettivi operativi:

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- diffondere la cultura d’impresa sul territorio regionale;

- attivare un percorso di accompagnamento finalizzato alla redazione di un business plan;

- accompagnare i beneficiari del programma nella fase di attuazione degli incentivi finanziari attraverso la definizione di un efficace piano di sviluppo aziendale;

- attuare un percorso di affiancamento allo start up attraverso azioni volte a facilitare il completamento del piano di sviluppo aziendale e il raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti.

- stimolare la nascita di imprese innovative basate sulla valorizzazione economica dei risultati della ricerca e sullo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.

- incrementare la propensione delle imprese regionali ad investire in attività di sviluppo sperimentale e ricerca industriale.

- consolidare e favorire la crescita delle piccole imprese innovative che intendono valorizzare a livello produttivo e commerciale i loro prodotti e servizi innovativi.

Nel perseguimento di tali obiettivi, si prevede l’attuazione di un percorso integrato comprendente interventi di affiancamento imprenditoriale e contributi finanziari, finalizzati a sostenere le spese connesse con l’avvio o lo sviluppo delle nuove iniziative imprenditoriali innovative.

Misure - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività - art 26 LR 37/98

Il trasferimento tecnologico e il raccordo tra sistema della ricerca e sistema imprenditoriale

Il settore Trasferimento tecnologico, nella sua funzione di operare in misura trasversale alle attività di Sardegna Ricerche, utilizza delle metodologie che con il tempo si sono di fatto trasformate in strumenti che consentono di essere funzionali a tutte le attività di ricerca, imprenditoriali, e di slancio verso chiunque, nel territorio regionale, intenda sviluppare nuovi prodotti/servizi/tecnologie. Tra le metodologie/strumenti lo strumento INNOVA.RE, come modello di cooperazione in rete di soggetti (Università di Cagliari/Sassari, Sardegna Ricerche e Parco Tecnologico, Organizzazioni imprenditoriali) che, sotto il coordinamento della Regione, si riconoscono all’interno di un’unica interfaccia organizzata per favorire lo sviluppo e il rafforzamento dell’innovazione tecnologica in Sardegna, costituisce uno degli strumenti strategici di maggiore rilievo. In tale collaborazione, Sardegna Ricerche svolge il ruolo di braccio tecnico della Regione, avviando strumenti e progetti a supporto di tale modello. INNOVA.RE vuole divenire il punto unico di accesso al territorio ad una vasta gamma di servizi: informazione, formazione e consulenza in molti settori per lo sviluppo d’impresa e per il supporto alle attività di ricerca e sviluppo. Il Progetto INNOVA.RE si concentra principalmente:

• Nella creazione di uno strumento integrato di supporto al tema della proprietà intellettuale IPS (Intellectual Property Center Sardegna), che nasce dall’attuale Sportello per la proprietà Intellettuale ormai avviato da tempo e a regime da parte di Sardegna Ricerche. Esso sarà a tutti gli effetti un Servizio informativo e consulenziale che si fonda sulle competenze interne ai partner in materia di IP e si completa attingendo alle professionalità di un pool di esperti/consulenti reclutati ad hoc. IPS avrà un sito di progetto (con news, aggiornamenti, articoli, ecc.), un sistema di interfacciamento all’utenza per la raccolta delle richieste di intervento, un sistema di back office per la gestione delle pratiche, e tre gestioni distinte dei tre enti SR/UniCA/UniSS che convergono in un unico data base generale regionale, a disposizione della RAS e soprattutto luogo di “sedimentazione” e di “conoscenza”).

• Nell’avvio e consolidamento di un vero e proprio Centro servizi per la Rete dei laboratori accademici e non, per la puntuale ricognizione dei laboratori e delle attrezzature dislocate sia presso le strutture dei due Atenei, che nel territorio (pubblici e privati: Laboratori, EPR, CNR, Piattaforme Tecnologiche e infrastrutture tecniche, Centri di Competenza Tecnologica ma anche infrastrutture tecniche, fornitori di servizi tecnico-scientifici, più accreditati a livello nazionale, nell'ambito dell'innovazione, della qualità e della certificazione di prodotto e di sistema (enti e laboratori di prova, test, certificazione, ispezione e taratura per esigenze in ambito volontario o cogente), per poter poi procedere alla definizione puntuale delle modalità d’accesso al complesso delle strumentazioni e dei servizi ad esse connessi in relazione alla loro reale disponibilità. In tal modo si rende adeguata l’offerta di queste strutture rispetto allo sviluppo del territorio e delle sue esigenze (in termini di servizi efficaci, certificati ed altamente qualificati), così come richiesto dalle linee della programmazione regionale. Obiettivo: realizzare una vera e propria Rete Regionale dei Laboratori del territorio, che sia accessibile in maniera semplice, chiara e secondo principi di trasparenza. Si fa riferimento ai laboratori, strumentazione e servizi presenti presso Centri e Dipartimenti Universitari e altri enti pubblici di ricerca, compresi i centri di ricerca CNR anche ospitati presso le Università dell’Isola;

• Nella creazione di uno strumento di auditing presso le imprese private della Regione Sardegna, attività indispensabile per la conoscenza precisa a puntuale delle esigenze del territorio, finalizzata alla progettazione di interventi mirati. Tale attività è di supporto alle iniziative di finanziamento (voucher, programmi di ricerca, iniziative di tipo cluster/pilota) alle imprese, con una modalità di tipo bottom up.

• Nella diffusione della cultura dell’accesso libero all’informazione, sperimentando e diffondendo, da un lato, la cultura dell’ “open access” e dall’altro, attraverso il progetto BSR (Biblioteca Scientifica Regionale), mettendo a disposizione del

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territorio le risorse digitali e non e quindi il patrimonio scientifico prodotto ed acquisito dal sistema delle Ricerca in Sardegna.

Misure - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività

Holding del sistema integrato dei centri di ricerca regionali

Negli ultimi anni la strategia regionale è stata quella di individuare e specializzare i centri di ricerca regionali in maniera da rispondere agli obiettivi di consolidare le pre-esistenti eccellenze e specificità in funzione territoriale, sostenendo l’avanzamento conoscitivo e tecnologico ad alto potenziale competitivo. In questo quadro:

• Il CRS4 si focalizza sulle tecnologie computazionali abilitanti e sulla loro applicazione nei settori della biomedicina, della

biotecnologia, della società dell'informazione, dell'energia e dell'ambiente: settori tematici, caratterizzati da un elevato

impatto economico e sociale, che rispondono alle esigenze del mercato, della collettività e alla necessità di sviluppare

prodotti, processi e servizi ad alto contenuto tecnologico. Uno dei principali punti di forza del CRS4 è il centro di High

Performance Computing (HPC) che si avvale di una delle maggiori concentrazioni di potenza di calcolo in Italia e, grazie

all'altissima specializzazione del personale CRS4, fornisce un eccezionale livello di flessibilità nell'utilizzo di hardware

specializzato all'avanguardia. Assieme a queste risorse computazionali, il centro gestisce la più grande piattaforma di

genotipizzazione ad alta processività e di sequenziamento di nuova generazione in Italia (throughput aggregato nel 2012

di 5.4 TeraBase/mese), direttamente collegata alle proprie risorse computazionali. Tale sinergia, unica in Italia, consente al

CRS4 di svolgere attività di ricerca di eccellenza e di progettare ed eseguire procedure di analisi per studi di dimensioni

prima impensabili.

• Porto Conte Ricerche si specializza nei settori sperimentali ed applicativi delle biotecnologie e delle tecnologie alimentari

ed opera nei servizi a favore di imprese impegnate in attività di ricerca industriale, e nell’innovazione tecnologica dei

sistemi produttivi high-tech e tradizionali. PCR ha sviluppato e gestisce laboratori tecnologici per la realizzazione di attività

di ricerca e sviluppo nei settori proteomica, metabolomica e genomica. L’integrazione di tecnologie di proteomica

differenziale e sistematica (tra le più complete e produttive in Italia), con le piattaforme per l’analisi metabolomica e

genomica, gestite da personale altamente specializzato, fanno di PCR un centro unico in Italia nel settore biomarker

discovery e garantisce il raggiungimento di elevate specifiche qualitative e quantitative per lo sviluppo di nuovi prodotti e

servizi analitici nel settore delle biotecnologie diagnostiche in ambito umano, veterinario e food. Per sostenere le imprese

del settore agro-alimentare, PCR gestisce impianti tecnologici per la realizzazione di nuovi prodotti e processi, di sistemi di

packaging e per la valorizzazione di scarti e sottoprodotti dell’industria alimentare.

• IMC si focalizza su attività di ricerca scientifica in ambito marino, lagunare e costiero finalizzate alla gestione delle

biorisorse della fascia costiera attraverso la conservazione della qualità dell'ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità,

e all’individuazione dei processi che possono determinare un impatto su ambienti vulnerabili di elevata importanza

ecologica ed economica. Le linee principali di ricerca comprendono lo studio delle specie di rilevanza commerciale e delle

interazioni con il loro ambiente per la gestione della pesca e dell'acquacoltura, lo studio della biologia riproduttiva e

dell'accrescimento di specie nuove per l'acquacoltura, lo studio di applicazioni industriali su organismi acquatici, e la

gestione degli ecosistemi e delle comunità animali e vegetali di ambiente marino e costiero. IMC dispone di laboratori

umidi con vasche e acqua di mare corrente attrezzati per sperimentazione in micro e mesocosmi con riproduzione e

controllo di tutti i parametri ambientali e laboratori di analisi chimiche, istologiche e sedimentologiche.

Questi tre centri di ricerca sono controllati o partecipati direttamente da Sardegna Ricerche e le fonti di finanziamento necessarie allo sviluppo delle attività operative e gestionali vengono fornite, come previsto dalla normativa attualmente in essere, attraverso quote dello stanziamento annuo per il fondo di funzionamento di Sardegna Ricerche e dello stanziamento annuo sull’art. 26 della LR 37/1998 (Piano del Lavoro). Sardegna Ricerche gestisce poi direttamente il Cluster tecnologico Energie rinnovabili, costituito con l'obiettivo generale di creare un centro di riferimento regionale nel settore delle energie rinnovabili nel quale convergano le attività e le competenze scientifiche e tecnologiche di università, centri di ricerca pubblici e privati ed imprese. Il Cluster comprende tutte le attività tipiche di una filiera tecnologica, quali ad esempio, la ricerca industriale, la prototipazione, la certificazione, lo sviluppo e la facilitazione delle attività di produzione. Il Cluster dispone di quattro laboratori tecnologici strettamente integrati (Biocombustibili e Biomasse, Tecnologie solari a concentrazione e a idrogeno da FER, Fotovoltaico, Efficienza Energetica). Tali laboratori, intesi come luoghi aperti di collaborazione tra il sistema delle imprese ed il sistema della ricerca e dell'innovazione, consentono di arricchire la dotazione tecnologica e il know-how al servizio di tutti gli operatori coinvolti. Nel sistema regionale opera inoltre Fase 1 srl, società di capitali controllata direttamente dalla Regione Sardegna e dedicata allo sviluppo clinico di nuovi agenti diagnostici e terapeutici. Fase 1 ha l'obiettivo di promuovere e sviluppare progetti

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farmaceutici e biotecnologici dalle ultime fasi dell’attività di ricerca preclinica, tossicologica e farmacologica sino alle iniziali sperimentazioni cliniche sull’uomo e di identificare, mediante studi clinici dedicati, farmaci innovativi e nuove indicazioni terapeutiche per farmaci esistenti. Fase 1 srl dispone di un Centro di ricerche cliniche nel quale si progettano e si eseguono sperimentazioni cliniche di fase I e IIA (volontari sani o pazienti), condotte con nuovi potenziali agenti diagnostici e terapeutici o con dispositivi medicali avanzati non invasivi. Il Centro è costituito da due unità operative tra loro pienamente integrate dal punto di vista funzionale.

Misure - art 26 LR 37/98 - POR Sardegna 2007-2013 – Completamento linee di attività in corso - POR Sardegna 2014-2020 – Nuove linee di attività

6. Nuova impostazione strategica e operativa

6.1 Il sistema dei centri regionali di ricerca

Programmazione triennnale

Sardegna Ricerca e i centri di ricerca regionali svolgono le loro attività in ambiti tematici selezionati come prioritari a livello regionale (nell’approccio “top-down” regionale individuati in ICT, biotecnologie, ambiente ed energia, settori tradizionali e tecnologie per i beni culturali), e, all’interno di questi ambiti, si focalizzano su obiettivi precisi, selezionati per la loro importanza e/o specificità regionale, evitando duplicazioni e mettendo a sistema risorse e conoscenze comuni. Attualmente il piano di lavoro e gli ambiti di ricerca sono definiti su base annua autonomamente dai centri di ricerca e integrati nel piano annuale di attività di Sardegna Ricerche. Si ritiene fondamentale impostare una programmazione operativa e finanziaria a cicli triennali, da puntualizzare poi su base annua, in modo tale da fornire un’adeguata prospettiva di risorse al sistema regionale della ricerca e innovazione. Una ipotesi di questa natura richiede forse un adeguamento normativo nell’ambito delle previsioni finanziarie dell’art. 26 della LR 37/98.

Sistema di valutazione delle attività di ricerca

In Sardegna, mentre è ormai abitudine sottoporre a valutazione i progetti di ricerca presentati per il finanziamento della LR 7/2007, non è stato ancora impostato un sistema di valutazione delle attività portate avanti dai centri di ricerca regionali. Il ritardo si è tradotto in una serie di lacune del sistema che rendono indispensabili interventi correttivi, quali:

- migliorare il collegamento istituzionale tra risultati della valutazione, selezione dei progetti e allocazione delle risorse;

- avviare procedure sistematiche di raffronto tra organismi di ricerca regionali e organismi di ricerca nazionali e internazionali; La valutazione delle attività di ricerca non deve essere percepita come un meccanismo burocratico e censorio, ma come preziosa opportunità per mettere a fuoco aspetti nevralgici della performance delle strutture di ricerca pubbliche, quali:

- qualità e rilevanza della produzione scientifica;

- originalità e innovazione;

- internazionalizzazione;

- capacità di gestire le risorse (umane, tecnologiche e finanziarie). Con riferimento alle diverse strutture facenti capo al sistema regionale di ricerca, si ritiene necessario impostare l’organizzazione del processo per aree disciplinari, in modo da raggiungere lo scopo di verificare lo spessore delle attività scientifiche prodotte dalle diverse aree e di consentire, nel loro ambito, l’individuazione di strutture, settori e discipline cui riservare, su basi oggettive, risorse coerenti con il giudizio di merito acquisito. Le ricadute potenziali per la Regione sono molteplici:

- individuazione di strutture, aree e settori tecnologici e di ricerca in grado di affrontare e dare risposte adeguate al grande sforzo finanziario che la Regione sta sostenendo per la loro attività;

- identificazione degli elementi di forza e debolezza del sistema integrato della ricerca regionale;

- indicazione di possibili interventi correttivi;

- indicazione per la pianificazione strategica degli interventi a sostegno della ricerca e innovazione. Valorizzazione e confronto con il sistema nazionale e internazionale, oltre a rappresentare un utile strumento di programmazione, assume un significato di forte elemento di motivazione per tutti gli operatori del settore. Non esiste un metodo unico di valutazione, ma differenti approcci quantitativi e qualitativi applicabili ai vari contesti. In ogni caso la scelta della metodologia esercita un forte impatto sulla credibilità dei risultati. Il metodo qualitativo, fondato prevalentemente su un giudizio di merito è quello che fornisce maggiore affidamento. Il giudizio di merito è infatti un processo di valutazione della ricerca condotto da esperti esterni, che operano nel settore o in settori affini a quello in oggetto. Il processo viene definito peer review, a sottolineare il concetto di pari autorità scientifica tra valutatori e proponenti l’attività di ricerca.

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Personalità giuridica dei centri di ricerca

Nell’attuale situazione la personalità giuridica dei centri di ricerca regionali è alquanto differenziata. Il CRS4 è una srl a socio unico (100% Sardegna Ricerche), Porto Conte Ricerche è una srl con soci pubblici (62% Sardegna Ricerche, altre quote divise tra Provincia di Sassari e Comune di Alghero), IMC è una Fondazione Onlus di cui Sardegna Ricerche è un socio sostenitore. Fase 1 è una srl a socio unico (100% Regione Sardegna), ma è in programma il trasferimento della titolarità dell’intero capitale sociale in capo a Sardegna Ricerche, che diventerebbe in pratica la holding regionale della ricerca e innovazione. I piani di attività dei centri di ricerca attualmente in capo a Sardegna Ricerche vengono predisposti su base annuale e le fonti di finanziamento necessarie allo sviluppo delle attività operative e gestionali vengono fornite, come previsto dalla normativa attualmente in essere, attraverso quote dello stanziamento annuo per il fondo di funzionamento di Sardegna Ricerche e dello stanziamento annuo sull’art. 26 della LR 37/1998 (Piano del Lavoro). La tempistica legata alla presentazione dei piani da parte dei centri rispetto ai tempi di valutazione e approvazione del piano annuale complessivo di Sardegna Ricerche da parte dell’Amministrazione regionale, che assomma al suo interno anche quelli dei centri controllati, ha sempre reso difficoltoso il controllo e l’orientamento delle attività dei centri rispetto agli orientamenti strategici conferiti a Sardegna Ricerche. Operativamente, ciò si e tradotto nella mancanza di un quadro operativo di riferimento certo, che disciplinasse sia aspetti correlati al rapporto delle attività da portare avanti con le esigenze del mercato, sia aspetti più operativi legati al funzionamento dei centri di ricerca stessi. Si ritiene ormai indispensabile valutare complessivamente la veste giuridica da attribuire alle partecipate regionali che operano nel settore della ricerca, perché tale partecipazione influenza e condiziona l’operatività delle stesse, obbligandole all’applicazione di norme di tipo pubblicistico che con l’attività di ricerca mal si conciliano. La figura giuridica della fondazione di ricerca appare quella più attinente alle società indicate (la IMC già lo è), soprattutto perché garantirebbe ai centri di beneficiare della normativa di vantaggio presente oggi nella legislazione comunitaria e nazionale per i centri di ricerca pubblici (es. il numero del personale a progetto da assumere per le attività di ricerca prescinde dalle quote di personale a termine che può essere assunto da un “normale” soggetto pubblico rispetto alle annualità precedenti).

Management business-driven

L’analisi effettuata ha confermato che l’attività di alcuni centri di ricerca regionali si concentra in alcune aree di ricerca di interesse per il gruppo di ricercatori coinvolti ma scarsamente e intenzionalmente orientati alla realizzazione di attività di ricerca che abbiano un impatto significativo ed un interesse rilevante per il sistema delle imprese del settore di riferimento, prescindendo da una rilevazione delle esigenze espresse dal territorio e dal tessuto imprenditoriale regionale. Un management adeguato, eventualmente proveniente dal mondo dell’impresa, darebbe maggiore garanzia di un orientamento al mercato in grado di rovesciare la logica operativa fin qui adottata. Si ritiene necessario individuare il management tramite procedure di selezione ad evidenza pubblica e, soprattutto, assoggettarlo a riconferme periodiche (comunque non eccedenti il termine dei tre anni) esclusivamente sulla base dei risultati ottenuti in termini di valorizzazione della ricerca prodotta.

Tematiche di ricerca e loro convergenza

A fronte della dimensione e della complessità delle grandi sfide scientifiche e industriali e della impostazione che sta emergendo nella nuova strategia Europea delineata attraverso Horizon 2020, le attività del sistema regionale della ricerca andranno svolte in larga parte in maniera interdisciplinare secondo l’emergente paradigma della convergenza, che comporta la collaborazione tra gruppi di ricerca, ma, più profondamente, l’integrazione in una visione sistemica di approcci disciplinari che nascono originariamente separati e distinti. In tutti i settori di ricerca, industriali e dei servizi c’è un forte orientamento a studiare ed applicare metodi e tecnologie interdisciplinari per affrontare problemi di ampia portata che emergono in tutti gli ambiti di intervento, dall’ambiente all’energia alle scienze della vita. In questa visione, si ritiene necessario che i centri regionali specializzino e integrino quindi le loro attività sviluppando azioni coordinate di ricerca, sviluppo e sperimentazione ad ampio spettro in tutti gli ambiti prioritari definiti a livello regionale.

Internazionalizzazione del sistema

I centri di ricerca del sistema integrato regionale possono svolgere efficacemente il loro ruolo solo mantenendo tutte le loro attività allo stato dell'arte internazionale. E’ quindi fondamentale che lavorino a problemi considerati rilevanti e complessi dalla più ampia comunità industriale e scientifica che opera su scala internazionale, sviluppando tecnologie abilitanti e soluzioni innovative per gli stessi attraverso la stretta combinazione di ricerche conoscitive e tecnologiche. Su queste basi, i centri regionali manterranno ed accentueranno la loro internazionalizzazione nel quadro delle loro attività istituzionali e stipuleranno accordi con il mondo accademico, imprenditoriale e scientifico per attività di ricerca collaborative, partecipando a rilevanti progetti nazionali ed internazionali, sia di ricerca che infrastrutturali. Il rafforzamento delle attività di ricerca svolte dai centri regionali avrà anche come obiettivo di potenziare la presenza regionale nei programmi nazionali ed internazionali, sia attraverso i centri stessi che della comunità industriale, tecnica e scientifica da essi servita. Questo permetterà di potenziare e rafforzare i settori di ricerca e sviluppo in un’ottica di specializzazione intelligente, contribuendo in maniera significativa alla partecipazione attiva della regione ai Cluster Tecnologici Nazionali. In quest’ottica, i centri di ricerca dovranno anche contribuire a sfruttare la centralità della Sardegna nelle collaborazioni internazionali con il sud del Mediterraneo.

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Supporto al territorio

L’attività di ricerca dei centri dovrà essere accompagnata da misure atte a massimizzare l’utilità pubblica e l’impatto verso la comunità industriale e scientifica locale. In particolare, si prevedono i seguenti meccanismi:

• Messa a sistema delle infrastrutture. Rispetto alle attività di ricerca interne, i centri di ricerca dovranno dedicare una frazione significativa delle proprie risorse e infrastrutture ad un utilizzo esterno, regolamentandone l’accesso attraverso modalità trasparenti basati su meccanismi competitivi o di accesso a sportello.

• Incentivazione del trasferimento tecnologico verso il settore pubblico. Dovranno essere definiti dei meccanismi di messa in opera di sistemi prototipali a scala regionale che, partendo da risultati acquisiti e consolidati nei centri, permettano da un lato la sperimentazione su scala regionale di tecnologie rilevanti per il settore pubblico (infrastruttura informatica, sanità, controllo del territorio, beni culturali, gestione energetica e ambientale) e dall'altro l'efficiente trasferimento al sistema regionale di prodotti con standard e tecnologie allo stato dell'arte.

• Meccanismi per favorire le ricadute verso il privato. Il patrimonio di conoscenze e tecnologie acquisite dai centri costituisce un importante asset che deve essere efficientemente inventariato, valorizzato e sfruttato per dare supporto alla crescita tecnologica ed imprenditoriale del territorio. In sinergia con assessorati, Sardegna Ricerche e le imprese, bisognerà rafforzare strutture esistenti (ad esempio cluster tecnologici) ed individuarne di nuove che permettano di selezionare, attraverso l'interazione e chiari criteri di massimizzazione d’impatto, settori specifici su cui concentrare le attività di trasferimento di conoscenze e tecnologie. Tali meccanismi dovranno necessariamente passare attraverso l'interazione con il contesto imprenditoriale e sottostare a criteri chiari ed oggettivi di massimizzazione di impatto e creazione di valore aggiunto.

• Divulgazione e disseminazione tecnologica. Alle attività mirate di supporto al territorio sopra elencate dovrà essere coniugata un'intensa attività di divulgazione e disseminazione tecnologica. Sempre in sinergia con l’Amministrazion regionale e con il coordinamento di Sardegna Ricerche dovrà essere promosso lo sviluppo d’iniziative volte a trasmettere e a diffondere i risultati delle attività di ricerca e sviluppo in vari ambiti (grande pubblico, studenti, ricercatori, industrie hi-tech e uffici tecnici regionali) e a vari livelli di dettaglio e di fruibilità. Inoltre dovrà essere aperto l'accesso a servizi generali high-tech con l’obiettivo principale di coniugare l’accesso ad infrastrutture altamente sofisticate con una sistematica attività di formazione specializzata, in modo da guidare l’utenza verso un uso ottimale delle risorse. Le attività dovranno essere organizzate in modo sinergico per offrire un continuum di iniziative ed opportunità formative.

Azioni

Al fine di rafforzare il sistema integrato della ricerca regionale, si ritiene necessario mettere in opera le seguenti azioni:

• Finanziamento di Sardegna Ricerche e dei centri di ricerca regionali per le loro attività strutturali e strategiche sulla base di piani triennali integrati;

• Incentivazione della partecipazione dei centri regionali a programmi, progetti, e collaborazioni di rilievo internazionale attraverso meccanismi di cofinanziamento dedicati, in linea con quanto già previsto dalla L.R. 12/2011.

• Definizione di meccanismi atti a favorire il trasferimento verso il pubblico di risultati di ricerca di utilità pubblica e sociale, attraverso la messa in opera di sperimentazioni a scala regionale.

• Integrazione delle strumentazioni e capacità di analisi di PCR e CRS4 in un’unica infrastruttura virtuale basata su tecnologie di cloud computing ed erogazione via Web di servizi Cloud con accesso a risorse computazionali, sistemi informativi e applicazioni complesse capaci di fornire soluzioni innovative collegate, ad esempio, alla gestione del territorio e alla sostenibilità ambientale;

• Sfruttamento della centralità della Sardegna nelle collaborazioni internazionali con il sud del Mediterraneo, anche attraverso la progettazione e l’erogazione di servizi Cloud.

6.2 Sardegna Ricerche

Modello di governance

Se quanto descritto sopra è considerato coerente con le strategie regionali, occorrerà dare a Sardegna Ricerche un mandato chiaro che, oltre al “controllo analogo” sulle spese sostenute e sui fondi utilizzati, consenta anche di fornire indicazioni, sulla base degli indirizzi strategici ottenuti dalla Giunta regionale, riguardo l’orientamento delle attività di ricerca che i centri devono attuare. Senza nessuna intenzione o interesse a creare binari troppo stretti alla comunità dei ricercatori, che devono essere lasciati liberi di individuare ed esplorare ambiti e temi di ricerca interessanti, quello che si vuole soprattutto ottenere è che gli ambiti di ricerca siano il più possibile affini ai settori strategici individuati dalla Regione e che il patrimonio di know-how, conoscenze e tecnologie acquisite dai centri venga adeguatamente valorizzato e sfruttato per andare a vantaggio del sistema economico regionale e per dare supporto alla crescita tecnologica ed imprenditoriale del territorio. Per raggiungere questo obiettivo, come detto sopra, è necessario sottoporre a valutazione le attività e i progetti, distinti per aree disciplinari, proposti dalle diverse strutture facenti capo al sistema regionale di ricerca, in modo da poter: - verificare lo spessore e validità delle attività scientifiche proposte dalle diverse aree; - selezionare attività e settori specifici che consentano di massimizzare l’impatto delle attività di trasferimento di conoscenze e

tecnologie; - consentire l’individuazione di strutture, settori e discipline cui riservare, a quel punto su basi oggettive, risorse coerenti con la

validità delle proposte presentate e con le prospettive di ricaduta evidenziate.

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Modello operativo

L’impostazione funzionale di Sardegna Ricerche è stata sempre influenzata dal modello operativo che è stato definito per il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. Seguendo i settori strategici individuati dall’Amministrazione regionale, all’inizio del percorso di definizione delle direttrici di ricerca da sviluppare nel Parco si è preferito dare a soggetti esterni, in qualità di capo filiera, il compito di guidare l’impostazione strategica delle attività in quei settori, lasciando a Sardegna Ricerche il compito di sviluppare le attività funzionali trasversali (valorizzazione della ricerca, trasferimento tecnologico e servizi alle imprese). Questo è successo soprattutto con CRS4 per il settore ICT e con Neuroscienze (poi Pharmaness) per il settore Biomed. Nel proseguo dell’attività la strategia si è modificata, preferendo attribuire sia la funzione di sviluppo delle attività di ricerca che quella di sviluppo delle attività funzionali trasversali a soggetti esterni che in questo modo svolgevano, in sinergia e collaborazione con Sardegna Ricerche, sia il ruolo di centro di ricerca sia il ruolo di agenzia di sviluppo (Porto Conte Ricerche per il settore Biotech e Agrofood e, più di recente, IMC per il settore Maricoltura). Ancora più di recente entrambe le competenze sono state attribuite ad un Cluster tecnologico formato da personale interno all’ente e competenze acquisite dall’esterno, e questo permette di mantenere all’interno tutte le attività connesse alla ricerca, ai servizi e al trasferimento tecnologico (settore Energie Rinnovabili). Questa impostazione che privilegia più le competenze funzionali che quelle settoriali ha portato l’ente a non sviluppare specializzazioni interne in alcuni dei settori strategici in cui, per mandato regionale, deve essere operativo. La mancanza di queste competenze specialistiche è più evidente in quei settori dove la guida era stata attribuita a soggetti esterni con esclusiva competenza di ricerca, e quindi nei settori ICT e Biomed, mentre è meno evidente e quasi nullo quando i soggetti, pur esterni, gestiscono anche le attività di sviluppo e trasferimento. A tal fine, nell’ambito della riorganizzazione funzionale recentemente adottata da Sardegna Ricerche, che ha permesso di enucleare tre aree di attività in cui sono confluiti i servizi che sottendono alla gestione delle attività funzionali (area Ricerca e Parco tecnologico, area Servizi alle Imprese e area Giuridico-Amministrativa) si ritiene utile adottare un’ulteriore qualificazione dell’area Ricerca e Parco tecnologico creando al suo interno delle divisioni che saranno orientate alla gestione delle attività connesse ai diversi settori specialistici di riferimento, almeno quelli non ancora coperti con strutture interne o con soggetti esterni che svolgono anche il ruolo di agenzia di sviluppo. Saranno queste divisioni interne a gestire i rapporti con le società partecipate che operano in quei settori specialistici di riferimento. In funzione degli ulteriori impegni che la regione sta trasferendo all’ente nell’ambito della comunicazione e divulgazione scientifica, si ritiene opportuno istituire un’ulteriore area orientata alla gestione delle attività connesse con la Comunicazione e Divulgazione scientifica (si veda tabella allegata alla pagina seguente). Per la gestione di queste ulteriori attività si rende necessaria la revisione della struttura e consistenza organizzativa, da realizzare soprattutto con nuovi ingressi e con eventuali procedure di mobilità infra-gruppo con le società partecipate. Partendo dalle analisi e proposte formulate nel presente documento, sarà definita una nuova ipotesi di pianta organica che sarà concordata con gli uffici dell’amministrazione regionale, col quale sono già in atto avanzate interlocuzioni, e portata poi all’approvazione degli organi preposti.

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Impostazione per divisioni e aree

Divisione ICT

Sardegna Ricerche

Pula

VALORIZZAZ.

DELLA

RICERCA

PROMOZIONE

E SVILUPPO

PST

Divisione Biomed

Sardegna Ricerche

Pula

VALORIZZAZ.

DELLA

RICERCA

PROMOZIONE

E SVILUPPO

PST

Fase 1 Cagliari Pula

Divisione Energia

Sardegna Ricerche

Macchiareddu

VALORIZZAZ.

DELLA

RICERCA

PROMOZIONE

E SVILUPPO

PST

Divisione Maricoltura

IMC Onlus Torregrande

Divisione Biotech e

Settori Tradizionali

PCR

Alghero

Area Giuridica-Amministrativa (Cagliari) (Pula)

Area Comunicazione & Divulgazione scientifica (Cagliari) (Pula) (Macchiareddu) (Torregrande) (Alghero)

COMITATO TECNICO DI GESTIONE

DIREZIONE GENERALE

Area Servizi & Trasferimento Tecnologico (Cagliari) (Pula) (Macchiareddu) (Torregrande) (Alghero)

CRS4 Pula

IPOTESI ORGANIZZAZIONE SARDEGNA RICERCHE

Page 23: PIANO STRATEGICO 2013 - 2015 · 2. Le politiche per la Ricerca e l’Innovazione nella Regione Sardegna In materia di ricerca scientifica e tecnologica e di sostegno all’innovazione

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7. Conclusioni

L’elemento distintivo della nuova strategia Europea delineata attraverso Horizon 2020 è la centralità di ricerca e innovazione, che sono considerate insostituibili volani sia dello sviluppo economico che di quello sociale. Uno degli strumenti principali per l’attuazione della politica regionale di ricerca è il rafforzamento del sistema integrato dei centri di ricerca regionali: il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), Porto Conte Ricerche (PCR), il Centro Marino Internazionale (IMC) e Fase 1. Il punto di forza di questo sistema è che l'attività dei centri di ricerca dovrà obbligatoriamente fondere interessi e aspetti globali e locali attraverso la combinazione di infrastrutture e competenze all’avanguardia con solidi programmi di ricerca e sviluppo focalizzati su tematiche prioritarie per lo sviluppo regionale. Contemporaneamente, è importante che le attività di ricerca abbiano ricadute dirette ed indirette sul territorio, producendo valore aggiunto fruibile nel contesto sociale, economico e tecnico-scientifico regionale. In un’ottica di specializzazione intelligente questo obiettivo verrà ottenuto focalizzando le attività dei centri sulle tematiche prioritarie di interesse regionale e rafforzando sia i meccanismi di collaborazione tra i centri di ricerca che il trasferimento di conoscenze, servizi e tecnologie sul tessuto produttivo regionale. Inoltre, è considerata prioritaria la messa a rete efficace delle infrastrutture esistenti, sia a livello regionale che globale. Le infrastrutture regionali di ricerca messe a sistema a livello internazionale hanno, infatti, un fortissimo impatto locale sia a livello formativo che produttivo ed economico perché oltre a realizzare una spinta formidabile sullo sviluppo ed uso di tecnologie, favoriscono i metodi di integrazione delle conoscenze e di organizzazione del lavoro tecnico-scientifico, trasferendo velocemente best-practices a livello regionale.