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LA VALENZA EDUCATIVA DELLA TECNICA DI PIONIERISTICA
PROPOSTE DI ATTIVITÀ DI PIONIERISTICA
CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI ATTREZZI E DEI MATER IALI USATI PER LA PIONIERISTICA
MODALITÀ COSTRUTTIVE DI UNA RETE DI CORDA E
DI ACCESSORI PER L’ANGOLO DI SQUADRIGLIA AL CAMPO
CARLO D’ARGENZIO
2
INDICE
Cap. 1
• La valenza educativa della tecnica di pionieristica pag. 3
• La progettazione educativa di una attività di pionieristica pag. 4
• La didattica della pionieristica pag. 8
Cap. 2
• Proposte di attività di pionieristica pag. 10
• Staffette di nodi pag. 13
• Gare di legature pag. 14
• Staffetta di nodi con roulette pag. 16
• QUIPU pag. 16
• Gara di costruzione di un alzaguidone pag. 17
• Costruzione di una catapulta pag. 18
• Costruzione di oggetti utili pag. 19
Cap. 3
• Caratteristiche degli attrezzi e dei materiali usati per la pionieristica pag.20
• Gli attrezzi pag. 20
• Le corde pag. 21
Cap. 4
• Modalità costruttive di retine per gli angoli di squadriglia pag. 25
• Rete quadrata pag. 25
• Rete triangolare pag. 28
• Modalità costruttive di una rete di corda pag. 29
• Prima versione pag. 30
• Seconda versione pag. 36
• Cestino pensile per immondizie da campo pag. 41
Bibliografia pag. 46
3
CAPITOLO 1
LA VALENZA EDUCATIVA DELLA TECNICA DI PIONIERISTICA
La vita all’aperto è una delle componenti fondamentali della proposta educativa dello scoutismo e la
pionieristica è proprio uno degli strumenti per renderla gradita ed appassionante per i giovani. Essa
infatti permette di vivere all'aperto nel modo più consono alla visione che lo scoutismo ha della natura.
La società attuale parla molto di rispetto della natura, ne fa una bandiera buona per tutte le idee, ma
per gli scout questo significa innanzitutto conoscerla, cercare di vivere in sintonia con essa, utilizzando
quanto offre, ma senza sfruttarla.
Bisogna quindi cercare di progettare le costruzioni in modo, non tanto da utilizzare una minor
quantità di legname, quanto di "rovinarlo" il meno possibile con incastri o tagli di lunghezze
particolari, così da poterlo usare più volte.
Ciò non significa che le costruzioni debbano essere fatte con materiale non adatto, magari mettendo
a repentaglio la sicurezza (sostegni troppo sottili per i fornelli), oppure realizzando degli obbrobri con
pali storti, ma progettando con attenzione, così da sfruttare al meglio quanto si ha.
Non bisogna neppure rinunciare a costruire qualcosa di grande ed impegnativo, che trova la sua
giustificazione nel mostrare quanto si sappia fare, nel mettere alla prova le doti di progettazione, di
inventiva, di coraggio nell'affrontare situazioni con un certo rischio, perché queste sfide a se stessi
danno un notevole contributo all'educazione dei giovani.
Con questa attenzione potrà tornare utile portare al campo il legname che il gruppo possiede, così da
non incentivare il taglio di alberi in zone che talvolta soffrono già di un troppo intenso disboscamento.
Inoltre la disponibilità del legname prima della partenza permette di esigere dai ragazzi che
preparino delle costruzioni più curate ed elaborate e di ridurre al campo il tempo destinato
all'allestimento delle strutture.
Normalmente quando si parla di pionieristica vengono alla mente le costruzioni fatte con nodi e
legature, ma si può allargare il campo anche all’uso di altre tecniche, che forse potranno far rabbrividire
qualche purista dello scoutismo. Infatti, se è vero che i ragazzi possono essere attratti dall'usare solo
mezzi e materiali che riecheggiano quelli disponibili ai primordi della civiltà, è altrettanto vero che il
padroneggiare degli strumenti più attuali (e che a casa non hanno il permesso di toccare), ha un fascino
4
senz’altro più avvincente. A nostro avviso si possono quindi usare tranquillamente i tondini di ferro o
le barre filettate per realizzare costruzioni che peraltro saranno più leggere, robuste e sicure. E se per
fare i fori nel legno si userà il trapano elettrico invece delle trivelle a mano non sarà poi il caso di farne
una tragedia!
Inoltre la pionieristica potrà servire come supporto per realizzazioni che coinvolgano altre tecniche: si
può costruire con i pali un supporto per una dinamo che sfrutti l’acqua di un torrente, per
l'illuminazione elettrica di un angolo di squadriglia per un faro per realizzare delle ombre cinesi e per
tante altre imprese.
LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA DI UNA ATTIVITÀ DI PIONI ERISTICA
Per un capo la realizzazione di una costruzione da parte
di ragazzi, di qualunque età, può essere usata come veicolo
per percorrere quel lungo e complesso sentiero che porta
alla loro educazione.
Perché il lavoro abbia una effettiva valenza educativa è
bene procedere secondo uno schema logico ben preciso,
che, senza togliere nulla allo entusiasmo, alla inventiva e
alla capacità di affrontare situazioni impreviste, conduca a
dei risultati validi.
Esaminando dettagliatamente i punti del diagramma ripercorreremo tutti i passi che vanno dalla
prima idea di costruire qualcosa, alla soddisfazione di vederla realizzata.
DATI : è la decisione di costruire, mossa da una necessità contingente (gli angoli al campo per la
branca E/G) o dal desiderio di fare qualcosa di bello e prestigioso (branche E/G ed R/S), di fine a se
stesso o di inserito in un quadro più ampio, in una ambientazione avventurosa (branche L/C ed E/G). È
indifferente che si tratti di costruzioni vere o di modellini.
SCELTE: è la fase in cui si misurano la maturità e la capacità organizzativa del futuro costruttore,
spesso in conflitto con la fantasia sbrigliata, con il desiderio di stupire gli altri e di dimostrare quanto si
è bravi. D’altra parte capita anche che il capo debba spingere perché le scelte non siano troppo
minimali, per la paura, da parte dei ragazzi, di impegnarsi troppo o di fare brutte figure. La scelta di
DATI (SOGNI, NECESSITÀ)
�
LIMITAZIONI � SCELTE ESPERIENZA
� �
PROGETTO
� �
REALIZZAZIONE
� �
COLLAUDO
5
come costruire deve tener conto del tipo di materiale che si ha a disposizione, delle tecniche che si
conoscono o si possono apprendere in tempi brevi.
Le scelte devono essere condizionate dalle:
LIMITAZIONI : di cui è essenziale tener conto se non si vuole imbarcarsi in imprese che non si
riuscirà poi a terminare. Le principali limitazioni riguardano:
• la forza lavoro ovvero le persone che dovranno realizzare il lavoro e che devono essere in numero
sufficiente, robuste quanto basta, competenti, motivate e con la mentalità adatta,
• i costi del materiale, a cui si può anche far fronte con una attività di autofinanziamento (impresa
nell’impresa),
• le condizioni ambientali di cui bisogna tener conto se non si vuole correre il rischio che un'impresa
ben progettata naufraghi perché il luogo non è adatto o perché il tempo non è favorevole,
• l’ attrezzatura che si ha e che deve essere adatta, o bisogna acquistare (vedi i costi) o imparare ad
usare (vedi l’esperienza).
ESPERIENZA: è il requisito fondamentale, sulla cui base impostare prima le scelte e poi il
progetto. È però importante che una esperienza limitata non condizioni troppo le scelte: c’è, infatti, il
rischio che, essendo poco esperti, si imposti un lavoro ripetitivo e quindi poco stimolante dal punto di
vista educativo, si ripeta cioè quanto già si conosce, svilendo quindi tutta l'impresa. Un nuovo lavoro,
più avanzato del precedente, deve essere preceduto da piccole esperienze che permettano di ampliare
quelle già possedute.
PROGETTO: questa fase è strettamente legata alla precedente e si svolge su due piani distinti, uno
più strettamente educativo, ed un altro più operativo:
• piano educativo: fare il progetto di una costruzione non è solo una fase della sua realizzazione, ma
anche un'esperienza che deve divenire familiare a chiunque proceda nel sentiero educativo che lo
scoutismo propone: si parte dal progetto di una impresa e si giungerà ad un progetto di vita. Le
situazioni sono certamente diverse nelle tre branche:
6
BRANCA L/C: bisogna che il bambino entri nello spirito del gioco, sia spronato (o frenato!),
guidato e consigliato ad inventare qualcosa che renda il gioco più bello, più concreto, più "suo";
BRANCA E/G: è il momento in cui si matura e si prende coscienza di se:
• rendendosi conto delle proprie capacità e dei propri limiti,
• collegando il mondo delle idee con la realtà,
• imparando ad applicarsi e ad organizzarsi,
• trovando il coraggio di scegliere,
• ingegnandosi a prevedere le difficoltà,
• scoprendo capacità ancora sconosciute,
• accettando la lentezza dei tempi tecnici senza demoralizzarsi,
• avventurandosi in nuove attività.
BRANCA R/S: si possono a questo punto saldare le conoscenze fornite dallo scoutismo con quelle
apprese nel lavoro o nello studio scolastico, progettando con la serietà e la competenza che ci si può
aspettare, data l'età. I punti accennati per la branca precedente qui trovano la loro piena
concretizzazione, anche perché i rover e le scolte dovrebbero essere in grado di gestire autonomamente
la realizzazione.
• piano operativo: si deve procedere partendo dagli schizzi e passando alle prove di fattibilità, ai
modelli in scala, ai disegni quotati, alle schede di lavoro (disegni dei pezzi, spiegazioni delle fasi
operative), all'organizzazione del lavoro, dividendosi i compiti e calcolando i tempi di esecuzione.
REALIZZAZIONE : è il momento culminante, nel quale dare fondo all'entusiasmo, dimostrando
non solo le proprie capacità, ma anche lo spirito di servizio nell'aiutare chi è meno abile o preparato. È
bene che nel momento in cui si inizia la realizzazione tutto sia pronto e preparato, sia cioè "pronto il
cantiere", con tutti gli attrezzi e i materiali disponibili e pronti all'uso, con lo spazio necessario
sgombro, con le misure di sicurezza approntate.
Nel primo passo (i dati) si è detto che la decisione di costruire può essere legata ad una necessità
contingente o al desiderio di fare qualcosa di bello e prestigioso, di fine a se stesso o di inserito in un
quadro più ampio. È molto importante che una attività di pionieristica non legata ad una necessità
contingente, come gli angoli di squadriglia al campo, venga realizzata in un momento tale per cui possa
poi essere effettivamente usata, oppure che possa fare la sua bella figura per un tempo sufficiente. In
altre parole, è assurdo che un ponte, una torre, un bel portale al campo vengano costruiti due giorni
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prima della fine del campo, quando nessuno li può "godere". Certo, il riuscire a realizzare deve essere
di per se una soddisfazione, ma sappiamo bene che il fare qualcosa di utile agli altri procura ben
maggiori gratificazioni, costringe a completare il lavoro in tempi brevi, perché non basta dimostrare
che si è capaci di fare, ma anche che la costruzione funziona.
Per lavori di una certa importanza è bene che il responsabile non sia coinvolto nel lavoro manuale di
esecuzione, in quanto deve poter tener d'occhio il quadro generale, intervenire ove necessario,
coordinare il lavoro degli altri. Questo ruolo, apparentemente una facile sinecura, non è
necessariamente riservato al Capo squadriglia in virtù della sua capacità muscolare di scaricare sugli
altri i lavori faticosi, ma dovrebbe spettare, senza contestazioni, a chi ha le maggiori capacità
organizzative o tecniche (brevetti di competenza). L'ideale sarebbe che il ruolo fosse assegnato al
pioniere di squadriglia o, in clan, al rover incaricato delle attività tecniche.
Non bisogna assolutamente mai dimenticare che una realizzazione può dirsi completata solo quando
tutto è stato rimesso in ordine, lo spazio pulito e sistemato e gli attrezzi riposti. È, infatti, una pessima
abitudine, non solo dei ragazzi, lasciare tutto in disordine al termine di un lavoro.
COLLAUDO : è l’ultima fase, nella quale la costruzione viene provata, tutti vogliono salire, far
vedere quanto siano bravi. È un momento delicato nel quale bisogna sfoderare tutta l’abilità e la
diplomazia che un capo possiede: se tutti vogliono provare a salire sulla costruzione bisogna
convincere i ragazzi che il collaudo consiste nel provare cautamente se tutto è in regola, montando uno
per volta, senza fretta.
Può anche succedere che invece alcuni abbiano paura di provare a salire e bisogna far capire che un
simile atteggiamento svilisce il lavoro fatto, fa sorgere negli altri il dubbio che il lavoro non sia
realizzato bene.
È proprio il collaudo riuscito che corona tutta l’impresa, che le dà il valore educativo che le
compete.
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LA DIDATTICA DELLA PIONIERISTICA
Oltre ad essere convinti che la pionieristica abbia una valenza educativa, oltre a possedere le
necessarie conoscenze tecniche, bisogna anche possedere gli strumenti per presentarla ai giovani.
Il capo deve avere delle conoscenze di base in ogni tecnica per non perdere la fiducia del ragazzo e
perché la sua figura di educatore non sia falsa e ridicola. È importante però che sia ben preparato in
almeno una delle tecniche. L’aiuto e il rover in servizio devono essere preparati in più di una tecnica,
per potersi accattivare la fiducia e la stima dei ragazzi in modo da poter efficacemente funzionare da
tramite tra i ragazzi e il capo. È utile che in ogni gruppo ci sia un esperto per ogni tecnica, o almeno si
sappia a chi rivolgersi, scout o no, in caso di necessità e che sia disponibile per occasioni particolari,
come specialità o imprese. Per poter presentare una tecnica e per aiutare a realizzare un’attività
bisogna, non solo conoscerla meglio dei ragazzi, ma addirittura padroneggiarla per poterli guidare alla
realizzazione, senza ridursi ad essere un istruttore o un controllore.
BRANCA L/C : in questa branca, più che di pionieristica, è opportuno parlare di nodi, modellini e
piccole costruzioni da usare nei giochi. La conoscenza dei nodi e delle legature è finalizzata ad usi
quotidiani (allacciarsi le scarpe, confezionare un pacco), alle attività del branco e propedeutica alle
tecniche che saranno usate nella branca successiva.
Ai cuccioli i nodi previsti (piano, margherita, ecc) possono essere insegnati o dai lupetti anziani o
dai vecchi lupi, direttamente, per metterli in grado di assolvere i piccoli impegni domestici e per
partecipare alle attività.
Le conoscenze gradualmente acquisite serviranno per realizzare costruzioni e modellini da usare
nelle caccie per particolari ambientazioni (tenda indiana, forte, bighe, ecc) e nell’allestimento di presepi
(capanne, ponti, tralicci di sostegno per le montagne). L'utilizzazione di queste tecniche va vista
nell'ottica ben più ampia dello sviluppo dell'abilità manuale, senza dimenticare che i capi non devono
costruire tutto ma mettere i bambini nelle condizioni di realizzare, accettando che i manufatti siano
imperfetti ed improbabili, ma dopo la realizzazione, possono e devono aiutarli a migliorarli,
esaminando insieme i pregi e i difetti di quanto fatto, portando gradualmente i bambini al gusto del
lavoro finito e ben fatto. Per i lupetti che abbiano disposizione all’abilità manuale o al collezionismo, si
può escogitare una serie di proposte, come trecce o nodi ornamentali, oggettini ricordo, carpegne,
raccolta di modellini di costruzioni o nodi. Nel Consiglio d’Akela possono direttamente essere
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insegnati nodi più impegnativi e legature, in vista della salita al riparto in cui gli ex lupetti sono e de-
vono essere dei novizi più capaci e preparati degli altri.
BRANCA E/G: è quella in cui la pionieristica trova le sue applicazioni più significative e permette
l’esplicazione delle sue potenzialità educative. I nodi e le legature più usuali possono e devono essere
presentati dagli scout più anziani nel quadro più ampio del trapasso delle nozioni, che ha un ruolo
fondamentale nella progressione personale. Ai capi rimarrà eventualmente l’opportunità di presentare
quei nodi, legature o piombature di uso particolare o raffinato, che danno un tocco di classe o una
eccezionale funzionalità alle realizzazioni e che consentono ai capi di conquistare maggiore conside-
razione da parte dei ragazzi. Lo stesso risultato si ottiene curando l’ornamentazione dei guidoni o degli
angoli di squadriglia con trecce e nodi ornamentali. Questo compito può anche essere demandato agli
scout con la quarta tappa.
Man mano che i ragazzi progrediscono nel loro sentiero scout, si potrà esigere e quindi aiutarli a
realizzare, una maggior cura nel disegnare i progetti, nel tener conto dei problemi costruttivi, nel
calcolo delle dimensioni del materiale, nella scelta e nel risparmio del legname.
L'A. Sq. può infine essere richiesta di realizzare costruzioni particolari per funzionalità, grandiosità
o inventiva, che siano di utilità per il riparto o di prestigio. Per utilizzare a pieno un aspetto spesso
trascurato della metodologia scout, cioè quello degli incarichi di sq, sarà utile che un aiuto o un esperto
visionino e discutano con i pionieri di squadriglia i modelli e le soluzioni tecniche per le costruzioni da
campo o per altre imprese. Il magazziniere di gruppo potrà presentare ai magazzinieri di squadriglia le
tecniche per la manutenzione degli attrezzi e la conservazione delle corde. Per il conseguimento di
specialità che richiedano la conoscenza della pionieristica, nulla vieta che il ragazzo venga seguito,
consigliato ed aiutato da un esperto, senza che il capo debba per questo sentirsi sminuito nella sua
figura.
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CAPITOLO 2
PROPOSTE DI ATTIVITA’ DI PIONIERISTICA
1. staffette di nodi,
2. gara tra le squadriglia con materiale assegnato, a tempo,
3. gara di reparto: nell'interno di questo sistema di sprone e coinvolgimento che si dipana per tutto
l'anno, si possono distinguere tre momenti:
• gara degli angoli di squadriglia: nell'esigere che gli angoli non siano arredati con oggetti di
provenienza domestica, oltre ai mobili costruiti dai ragazzi, si può invitarli a realizzare teche,
mensole, abbellimenti costruiti utilizzando le tecniche proprie della pionieristica e premiando
particolarmente quegli elementi aggiuntivi che possono essere realizzati da chi ha spiccate doti
artistiche e manuali;
• gara di campo (prima parte): sia che si scelga il sistema delle costruzioni prefabbricate e sia che si
preferisca o possa fare tutto al campo, a cominciare dall'abbattimento degli alberi, è sempre utile che
le squadriglia abbiano in anticipo preparato i progetti e provato la costruzione delle attrezzature del
campo. È quindi opportuno che entro maggio i C.Sq. vedano il terreno del campo e conoscano la
pianta dell'area loro assegnata (presenza e disposizione degli alberi, orientamento, caratteristiche del
terreno, ecc). Lo stesso ordine di assegnazione dell'area dell'angolo potrebbe essere determinato dalla
posizione nella gara di riparto. Si può qui richiedere di seguire la sequenza indicata nella chiacchierata
precedente, esigendo la presentazione e valutando non solo i progetti di massima, ma anche i
modellini in scala delle costruzioni, con un elenco preciso del materiale occorrente, controllando la
quantità, la qualità e lo stato di manutenzione degli attrezzi e delle corde;
• gara di campo (seconda parte): il campo è il momento in cui la pionieristica può essere meglio
applicata e svolgere pienamente la sua valenza educativa. Il campo non è solo l’occasione per
imparare a vivere con gli amici, per scoprire la natura e sentirsi in rapporto con Dio, ma anche un
modo per vivere da persona civile senza le comodità domestiche, con attrezzi e arredi che ci si è
costruiti con le proprie mani, con povertà di mezzi. Quindi non bisogna assolutamente tollerare che
l'angolo di squadriglia contenga mobili portati da casa o diventi un accampamento di straccioni
sporchi, reduci da una calamità naturale e che si nutrono da cavernicoli. È necessario quindi curare
non solo la pulizia, ma anche l’ordine, la funzionalità e la comodità, realizzata con le proprie mani, e,
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non ultima, la bellezza. È vero che talvolta non si hanno i mezzi (legname) e lo spazio che si
vorrebbero, ma queste sono scuse, come pure è una scusa che troppi giorni vanno "sprecati" per
costruire gli angoli. Se durante l'anno si è curata bene l'attività di pionieristica, possono essere
sufficienti un giorno e mezzo (due se bisogna anche abbattere gli alberi) per costruire gli elementi
essenziali dell’angolo, cioè il tavolo, la cucina (magari uniti) e l’armadio che nelle tende con abside
senza pavimento può trovare posto in questa.
È utile che in questa fase i capi diano consigli sulla sicurezza, stabilità e comodità delle
costruzioni, ma è importante riuscire a limitarsi ai consigli o ai piccoli aiuti risolutivi, senza
contribuire massicciamente alla realizzazione, a meno di casi molto particolari, per non falsare i valori
della gara di campo, per non attizzare inutili antagonismi tra le squadriglie e per non mortificare la
soddisfazione della realizzazione.
È molto opportuno che nella gara di campo le costruzioni siano valutate come attività normali e
non eccezionali, tenendo conto della robustezza, della genialità del progetto, della tecnica usata, del
risparmio del materiale, della funzionalità.
Nelle ispezioni, che devono essere quotidiane, è necessario che si valutino la robustezza e la durata
delle realizzazioni.
Nel corso del campo è utile, per l'educazione dei ragazzi e per evitare che dal terzo giorno si lasci
andare tutto in malora (tanto ormai manca poco alla fine...), che nel quadro delle gare tecniche i
ragazzi vengano spinti a costruire altri arredi per l’angolo o ad abbellire e completare quelli già
realizzati. Le costruzioni comuni del campo (altare, alzabandiera, portale, latrine) possono essere
realizzate dalle squadriglie e in questo caso il tempo per il montaggio del campo viene portato a due
giorni. È bene che siano le squadriglie a costruirle perché così sentiranno ancor più il campo come
qualcosa di loro. Infine l’A.Sq. può costruire o l'alzabandiera o un tavolo per le sue riunioni o qualche
altra costruzione particolare per eleganza o per tecnica costruttiva e si darebbe così la possibilità ai
ragazzi più grandi e quindi più esigenti, di avere qualcosa di particolare solo per loro o di contribuire
al benessere comune con una realizzazione tecnica ad alto valore che serva di sprone e di modello ai
più giovani.
BRANCA R/S: è opportuno distinguere tra noviziato e clan e tra ragazzi che hanno già appreso la
tecnica in branca E/G e quelli che provengono dall’esterno:
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• Noviziato: questo periodo di ripensamento e di ricerca personale non può escludere le tecniche
classiche dello scoutismo, anche perché i giovani, che magari le hanno praticate fino alla nausea
tendono a disprezzarle e a snobbarle, ritenendosi superiori ad esse e del tutto padroni delle loro
conoscenze. Per superare questa ottica distorta, è opportuno che i Maestri dei Novizi offrano e al
limite impongano delle imprese un po’ al di sopra di quanto avevano fatto finora, per recuperare le
conoscenze, per dare il gusto del lavoro finito, per misurare le proprie forze e per stuzzicare il senso
del rischio e dell’avventura. Non bisogna assolutamente accontentarsi del lavoro abborracciato e mal
finito, ma esigere un’intelligente applicazione dei criteri di progettazione e costruzione che sono stati
illustrati precedentemente.
Le realizzazioni più adatte sono ponti, torrette, scale di corda per uscite in grotta, nodi ed
imbragature per ascensioni in montagna, reti ed uso della corda per salvataggio e pronto intervento.
In alcuni gruppi il noviziato contribuisce alla manutenzione del materiale del gruppo e le attività
specifiche possono essere il controllo dello stato delle tende, la catalogazione del legname da
costruzione e la manutenzione delle corde. È questo un tipo di servizio umile e nascosto agli occhi
degli altri, adatto a persone senza altri impegni associativi, che può essere svolto comunitariamente e
in genere senza l’assillo di scadenze, insomma adatto ad un noviziato;
• Clan: è il momento delle grandi realizzazioni che fanno epoca e che rimangono nella storia del
gruppo, in occasione di attività specifiche del clan o di uscite di tutto il gruppo. Deve quindi essere
completato il recupero delle conoscenze precedenti, curato l’approfondimento della tecnica e
valorizzato l’aspetto naturalistico ed economico, sfruttando le acquisizioni personali (scolastiche e
lavorative) dei rover, e ciò per realizzazioni decisamente al di sopra di quanto i reparti possano
costruire.
Anche al campo mobile si può cercare di mettere a frutto quanto l’esperienza e l'inventiva
suggeriscono, sostituendo le tende con ripari naturali, tempo permettendo, ed avvicinandosi quindi a
quelle soluzioni di sopravvivenza che non dovrebbero essere estranee alla mentalità e alla preparazione
di uno scout.
Come esempio di una realizzazione, all’altezza di quelle che dovrebbero essere le competenze
tecniche e progettuali dì un Clan, nel capitolo quattro viene proposta la costruzione di una rete di corda,
utilizzabile per un percorso Hebert, e in tantissimi altri giochi, oltre che come amaca comunitaria.
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1) STAFFETTE DI NODI : si possono organizzare in diversi modi graduandone la difficoltà e
variandone le caratteristiche in funzione dei livelli via via raggiunti dai ragazzi:
a) il numero dei giocatori: 1) singoli, 2) coppia, 3) squadra,
b) il numero dei nodi richiesti: 1) uno a testa, 2) ognuno li fa tutti,
c) il tipo di nodi richiesti: 1) uguali per tutti, 2) diversi per ognuno, 3) disfare il nodo,
d) sequenza dei nodi: 1) nota, 2) ragionata, 3) casuale,
e) posizione di lavoro: 1) davanti, 2) con uno specchio, 3) dietro la schiena, 4) bendati,
f) criteri di valutazione: 1) tempo, 2) esecuzione del nodo, 3) entrambi i criteri,
a) il numero dei giocatori:
1) può essere il primo passo, in cui i singoli giocatori provano a fare i nodi, dimostrando di conoscerli.
Bisogna che sia ben chiaro che la prova si considera terminata solo quando il nodo sia stato sciolto
(eccetto il caso c 3)
2) si gioca a coppie, e ci si aiuta; può essere un sistema utile per ragazzi molto timidi o con un esperto
che interviene solo se l'altro non sa, oppure con uno che fa il nodo e l'altro che lo scioglie,
3) è la classica staffetta a squadra, quando uno termina comincia l’altro;
b) il numero dei nodi richiesti:
1) è il sistema normale,
2) richiede tempi lunghi e quindi può essere noioso, ma può essere utilizzato se i nodi conosciuti sono
pochi, oppure se ci si limita a pochi nodi particolari;
c) il tipo di nodi richiesti:
1) è il sistema normale, se si vuole appurare che tutti i giocatori conoscano tutti i nodi,
2) in questo modo vengono ripassati tutti i nodi,
3) anche il saper disfare il nodo bene e rapidamente può essere una prova di conoscenza;
d) sequenza dei nodi:
1) l'ordine con cui si susseguono i nodi può essere noto prima dell'inizio per cui i giocatori si
dispongono nell'ordine migliore,
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2) il capo assegna i nodi in funzione delle capacità dei ragazzi; questo sistema richiede molta fiducia
reciproca,
3) è il sistema più entusiasmante, che rende il gioco più divertente. La scelta casuale può essere diversa
per ogni giocatore per ogni squadra, oppure uguale per tutti quelli dello stesso turno;
e) posizione di lavoro:
1) è il modo normale con cui cominciare la serie delle staffette,
2) dal momento che il giocatore vede la corda attraverso lo specchio deve avere una buona
coordinazione dei movimenti perché i movimenti saranno rovesciati,
3) anche l'eseguire i nodi dietro la schiena dimostra il possesso di una buona coordinazione dei
movimenti; il gioco può essere eseguito a coppie, con il secondo che consiglia l'altro senza toccare
la corda,
4) l'eseguire i nodi essendo bendati richiede l'ottima conoscenza della dinamica del nodo e può essere
considerato il livello massimo raggiungibile;
f) criteri di valutazione:
1) si può usare questo sistema da solo, se si è sicuri che i giocatori conoscano i nodi e si voglia quindi
renderli più sicuri e rapidi,
2) si considera la prova superata solo quando il nodo sia eseguito del tutto e bene,
3) è il sistema migliore che tiene conto della rapidità e della bravura.
2) GARE DI LEGATURE : anche queste attività possono essere organizzate in vario modo, sia in
grandezza reale, con pali e corde e sia in scala ridotta (modellini), con listelli e spago:
a) a tema: 1) fisso, 2) libero, 3) fisso con varianti libere
b) conoscenza del tema: 1) sul momento, 2) in precedenza
c) progetto: 1) assegnato, 2) libero
d) materiale: 1) assegnato, 2) libero, 3) sufficiente, 4) in esubero
e) legature da utilizzare: 1) assegnate, 2) libere
f) criteri di valutazione: 1) tempo, 2) esecuzione, 3) entrambi i criteri
a) tema:
1) è il sistema classico, che consente di svolgere la gara al momento, senza lunghi tempi di
preparazione,
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2) permette alla sq. di esprimere le sue capacità organizzative e tecniche; devono essere però resi noti
i punti d) ed e); può essere specificato se il prodotto finale deve avere una sua utilità oppure no (v. c
3-4),
3) consente di far competere sq. con diversi gradi di preparazione;
b) conoscenza del tema:
1) permette di evidenziare le capacità organizzative,
2) dà lo stimolo per migliorare le conoscenze;
c) progetto:
1) è il sistema classico, (vedi. a 1, b 1),
2) è il sistema che ha le maggiori valenze educative; il progetto può essere valutato separatamente
dalla realizzazione;
d) materiale:
1) è il sistema classico, (vedi. a 1, b 1),
2) si può lasciare alle sq. il compito di reperire il materiale, fissando il tema e certi limiti,
3) si può vedere cosa siano capaci di fare, con un tema libero ed una certa quantità di materiale,
4) oltre a consentire delle varianti, permette di valutare le capacità costruttive e tecniche. Bisogna dire
prima che non è obbligatorio usare tutto il materiale, e così si evitano aggiunte posticce ed
ineleganti;
e) legature da utilizzare:
1) è il sistema classico, (vedi. a 1, b 1),
2) dà lo stimolo per migliorare le conoscenze;
g) criteri di valutazione: vale quanto detto per le staffette di nodi.
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3) STAFFETTA DI NODI CON LA ROULETTE:
materiale: alcuni cordini e bastoni, 1 roulette,
regole del gioco:
• i giocatori vengono divisi in sq.;
• si decide quali nodi e legature richiedere;
• si stabilisce una relazione tra i numeri della roulette ed i nodi: per esempio: 1, 2, 3 n. piano; 4, 5, 6
n. rete; 25, 26, 27 legatura quadrata; 0 nulla (è utile che il numero di nodi sia sottomultiplo di 36,) e
si inizia il gioco:
• arrivano i primi giocatori (1 x sq), si mette in moto la roulette e tutti fanno il nodo indicato dal
numero uscito; si considera l'esecuzione ed il tempo;
• arrivano i secondi giocatori e si ripete l'operazione;
• se esce lo 0 si considera superata la prova perché lo 0 funziona da jolly;
• vince la sq. i cui giocatori hanno eseguito meglio e nel minor tempo i nodi.
Possono essere scelte altre soluzioni, quali l'estrazione a sorte per ogni giocatore separatamente, la
proibizione a ripetere lo stesso nodo, una diversa quantità di numeri a seconda della difficoltà dei nodi.
4) "QUIPU": il gioco riprende il sistema incaico per la trasmissione e registrazione di informazioni,
consiste in serie di nodi di vario tipo e colore, disposti in modo convenzionale, con cui gli Incas, che
non possedevano un alfabeto, si trasmettevano le informazioni e può essere usato in un grande gioco
per trasmettere un messaggio cifrato.
materiale:
• 1 bastoncino di legno,
• alcuni pezzi di cordino L cm 50,
• pezzi di cordella per tende L cm 20 bianca e verde,
organizzazione e preparazione del gioco:
• assicurarsi che i ragazzi conoscano i nodi,
• stabilire preventivamente la relazione tra i nodi, le lettere ed i numeri, i colori assegnati e quant’altro
serva,
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si potrebbero stabilire queste relazioni:
• il bastoncino rappresenta il messaggio,
i pezzi di cordino corrispondono alle
parole e i pezzi di cordella alle singole
lettere o ai numeri,
• i cordini vengono legati per una
estremità del bastoncino, una dopo
l’altro,
• a partire dall'alto del cordino, si eseguono i nodi, anteponendo i mezzi colli bianco o verde, a
seconda se si tratti di lettere o di numeri (v. alfabeto semaforico);
• i nodi piano, rete e carrik si eseguono facendo un occhiello con il cordino e gli altri attorno al
cordino stesso. Sono stati scelti dei nodi che possono essere eseguiti con pezzetti di cordella su un
cordino senza particolari complessità e usando solo materiale facilmente reperibile (cordelle di altri
colori, come quelle per alpinismo, sono molto costose).
• Ovviamente possono essere scelte molte altre soluzioni, utilizzando nodi distinguibili con difficoltà
(paletto semplice e doppio), materiali diversi (spago, nastri), altri sistemi di crittografia.
5) GARA DI COSTRUZIONE DI UN ALZAGUIDONE:
materiale (per ogni squadriglia):
• 3 bastoni scout (manici di scopa o canne),
• 3 picchetti,
• 1 mazzetta,
• 5 cordini Ø mm 5 m 3,
modalità di svolgimento del gioco:
• le sq. al via, devono costruire, nel minor tempo possibile, un alzaguidone con i 3 bastoni, facendo 2
legature a manicotto e innalzarlo con 3 tiranti legati ai picchetti,
• prima dell’inizio si può stabilire se le legature ed i nodi sono liberi o assegnati,
• si valutano, oltre al tempo, anche l’esecuzione delle legature e le strategie usate.
nodo cordella nodo cordella
bianca verde bianca verde
semplice A 1 N prusik G 7 T
piano B 2 O manicotto H 8 U
rete C 3 P galera I 9 V
pescatore D 4 Q muratore L 0 Z
carrik E 5 R ancora M
paletto F 6 S mezzi colli lettere numeri
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6) COSTRUZIONE DI UNA CATAPULTA :
materiale:
• 3 pali da m 2,
• 1 palo da m 3,
• 4 cordini Ø mm5 lungh. m 3,
• 1 gomitolo di spago,
• segatura.
• 3 corde elastiche da portabagagli,
• 1 barattolo di latta da kg 3,
• sacchetti di carta o da surgelatore,
modalità di costruzione:
• costruire con tre pali da m 2 un triangolo e legare perpen-
dicolarmente a metà di uno di essi il palo da m 3 in modo che
l’estremità arrivi all’altezza dell’altro vertice;
• la legatura deve essere fatta in modo che il palo lungo possa ruotare
intorno all'altro, in quanto quello lungo rappresenta il braccio della
catapulta;
• fissare 2 cordini dal palo lungo ai 2 vertici di quello corto su cui è fissato, per impedire al primo di
perdere la perpendicolarità con quello corto;
• fissare sulla sommità dell'estremità lunga del braccio mobile il barattolo che conterrà i proiettili;
• fissare tra il terzo vertice del triangolo e il braccio mobile un cordino lento che serve da arresto della
corsa del braccio;
• tendere le corde elastiche tra l'estremità corta del braccio ed i vertici adiacenti;
• riempire di segatura i sacchetti;
• fare delle prove per determinare la traiettoria e la gittata della catapulta.
Questa costruzione, può essere utilizzata per un grande gioco e costruita da una sq. mentre l'altra
realizza, con pali, corde teli o fogli di carta delle strutture che simulano un castello o delle costruzioni
da abbattere con la catapulta.
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È opportuno fare delle prove in precedenza per valutare la gittata dello strumento e quindi
determinare le regole del gioco. La costruzione deve essere solida perché lo strumento deve essere
trasportato a spalla e sopportare le vicende del gioco.
7) COSTRUZIONE DI OGGETTI UTILI :
Dopo aver imparato a fare i nodi e le legature, dopo aver fatto dei giochi e delle gare in cui è
necessario, per vincere, saper fare i nodi, si può passare a realizzare degli oggetti che possono essere
usati o regalati nella festa di primavera, o addirittura venduti per autofinanziarsi, ma anche degli oggetti
che possono essere utili al campo.
La carpegna può essere regalata al novizio che fa la Promessa, la pallina può essere usata come
porta chiave.
Le reti servono al campo come piani di appoggio.
In molti campi scout gli angoli di Sq. sono fatti con
un quadripiedi e due treppiedi di pali che
sorreggono la cucina ed il tavolo. All’interno delle
tre strutture possono essere legate le retine che
funzionano da piani di appoggio per le stoviglie.
La descrizione delle modalità costruttive delle
retine è nel capitolo quattro.
CUCINA
TA
VO
LO
Carpegna
Portachiavi
20
CAPITOLO 3
CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI ATTREZZI E DEI
MATERIALI USATI PER LA PIONIERISTICA
GLI ATTREZZI :
ELENCO E CARATTERISTICHE degli attrezzi necessari per eseguire un'attività di pionieristica in
branca E/G:
• attrezzi personali: 1 accetta con ferro da 600 g,; 1 coltello a lama fissa o pieghevole,
• attrezzi di squadriglia che è bene che siano dieci oltre alle corde:
• 2 accette (ferro g 600), • 1piccone, • 2 seghe, • 1rastrello,
• 1mazzetta (ferro g 1200), • 1doppiometro e matita, • 1badile, • 1saracco,
È bene possedere ed usare anche un mazzuolo di legno con cui battere sul ferro delle accette, ad
esempio, ma può essere costruito in loco con gli altri attrezzi.
La sq. può procurarsi due tubi in ferro unibili con un manicotto, per una lunghezza totale di cm 100-
120 e diametro tale da permettere l'inserimento nel tubo della punta del piccone che così potrà essere
usato come palo di ferro con punta per scavare dei fori nel terreno. I due tubi di ferro possono essere
trasportati nella sacca o cassa di sq.
È inoltre opportuno che gli attrezzi voluminosi con manici di legno (picconi, badili) abbiano il
manico estraibile per facilitare il trasporto ed anche che ci si premunisca dalle rotture portandosi dei
manici di ricambio.
• attrezzi di riparto o di gruppo: • riduttori e prolunghe, • 2 asce a due mani, • 1mola ad acqua, • 2
vanghe, • dadi e ranelle per le barre, • 1 seghetto da ferro, • 1 girabarchino, • 2
picconi, • 1trapano elettrico a due
velocità, • 2 mazze a manico lungo, • trivelle diverse, • 2martelli
, • filo di ferro di vario
diametro • chiavi fisse di varie
misure • 1 punta di ferro, • 2 seghe,
• tondino filettato di varie misure,
• punte da trapano diverse, • serie di scalpelli, • 2 pinze,
• 2 paia di guanti di cuoio, • 1 tenaglia, • 1cartoccia,
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REGOLE PER LA MANUTENZIONE degli attrezzi:
1. Gli attrezzi devono essere conservati in modo che non subiscano e non producano danni, per cui è
bene che le parti taglienti (lame e seghe), vengano protette con foderi, le punte delle trivelle e del
trapano vengano inserite in tappi di sughero.
2. Bisogna evitare che le parti metalliche arrugginiscano, e quelle in legno marciscano o vengano
attaccate dai tarli. È opportuno ricordare che le parti metalliche devono essere protette con oli e
grassi minerali, quelle vegetali con oli vegetali e quelle animali (foderi di cuoio) con grasso animale.
3. È bene che in sede o al campo vengano conservati in apposite teche da cui poter essere facilmente
prelevate per l'uso. In viaggio possono essere trasportati in sacche o trousse (custodie con tasche). Si
può anche attrezzare una tavola con supporti e legacci, che può essere trasportata nella cassa di sq. e
sospesa nell'angolo di sq in sede o al campo.
4. È opportuno che gli attrezzi voluminosi con manici di legno (picconi, badili) abbiano il manico
estraibile per facilitare il trasporto ed anche che ci si premunisca dalle rotture portandosi dei manici
di ricambio.
LE CORDE:
CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI con cui sono fabbricate le corde:
Esistono corde di vario tipo, materiale e diametro, per cui è bene conoscerne le caratteristiche per
utilizzarle al meglio:
corde ritorte: • costituite da fibre ritorte, sono più rigide, • si "vedono" e non hanno segreti, • mantengono la sezione rotonda, • hanno ottima resistenza al nodo, • hanno un'ottima resistenza alla usura, • perdono di resistenza con l'aumentare dell'usura, • è possibile fare impiombature corde intrecciate: • costituite da fibre intrecciate, • sono più morbide e gradevoli da impugnare, • scorrono più facilmente nei moschettoni, • si appiattiscono, • sotto la calza possono esserci dei difetti non visibili, • certi nodi si sciolgono troppo facilmente,
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fibra naturale: • ha buona resistenza a rotture, all'usura e agli agenti atmosferici, • ha scarso allungamento, • assorbe facilmente l'acqua, ma marcisce se rimane bagnato, • ha peso notevole, • ha costo elevato, fibra sintetica: • ha minor resistenza a rotture, all'usura e agli agenti atmosferici, • può avere notevole allungamento, • ha costi minori, • non assorbe l'acqua, e non
marcisce,
• ha peso ridotto. nomi commerciali dei materiali più usati: fibre naturali: canapa, sisal,
fibre sintetiche: nylon, dacron, terital, ecc.
Il materiale più adatto per gli scout è senz’altro la canapa ritorta, che deve però essere accuratamente impiombata ed asciugata. PEZZATURA E SISTEMAZIONE delle corde necessarie per eseguire un'attività di pionieristica in
branca E/G:
1. Personale: corda Ø mm 6 m 4;
2. Di squadriglia: 1 corda piombata Ø mm 10 m 10, 70 cordini piombati Ø mm 3, 2 rotoli di spago di
vario diametro; Le corde per le legature è bene che siano tagliate in spezzoni di lunghezza costante
che permetta di utilizzarle senza che restino code inutili; la lunghezza standard è di tre metri.
3. Di riparto o di gruppo: 1 corda Ø mm 20 m 20, 10 corde Ø mm 10 m 15, 10 corde Ø mm 6 m 10,
gomitoli di spago;
4. Le estremità devono essere piombate. Le piombature terminale ed ad anello fatte con la corda stessa
hanno il vantaggio di una maggior durata, ma ingrossano le estremità, con alcuni inconvenienti nel
caso di passaggio in spazi ristretti come le carrucole, mentre le piombature con spago sottile non le
ingrossano ma possono sciogliersi. In questo caso può essere bene immergere le estremità nel
vinavil, lasciarle asciugare e poi verniciarle con i colori di sq;
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5. Se le corde di diametro maggiore, usate per grandi costruzioni, si sfibrano o rompono, è bene
eliminare il tratto intermedio rovinato e giuntare le due parti estreme con una piombatura di
giunzione.
MANUTENZIONE :
Le corde devono essere conservate asciutte e ben arrotolate, in
sacchi di tela o di altro materiale che consentano il passaggio
dell'aria, evitando il ristagno dell'umidità e la formazione di
muffa, Qualora si macchino e si sporchino durante l’uso si
possono lavare e far asciugare, se sono rigide si possono ungere
con olio di lino.
PESO DELLE CORDE:
Le corde si comprano a metri, ma si vendono a peso, per cui è utile sapere, in fase di progettazione,
quale sarà la spesa da sostenere, o il peso da trasportare.
Il peso si può ricavare, con buona approssimazione, dal grafico accluso, che lo esprime in funzione
del diametro.
Il peso specifico della canapa è 1,48, ma il conoscere questo dato non aiuta molto, in quanto il
calcolo: sezione (raggio x raggio x 3,14) x lunghezza x peso specifico dà valori molto distanti dalla
realtà perché la sezione vera, occupata dalla canapa è minore da quella geometrica. A titolo
informativo, è bene sapere che il costo non è strettamente legato al diametro, ma generalmente
esistono due prezzi, uno per corde con diametro maggiore di mm 10 ed uno per diametri inferiori.
COMPORTAMENTO SOTTO SFORZO :
1. Il carico di sicurezza si può calcolare in kg 8 per mmq di sezione della corda: ad esempio una corda
Ø mm 13, ha la sezione di mmq 100 (v. sopra) e il carico è quindi: kg 8 x 100 = kg 800.
2. Per maggiore sicurezza conviene togliere 1/3 [800 : 3 = 267] e quindi il carico diviene: 800 - 267 =
kg 533.
3. Se un carico è sostenuto da n corde, ognuna di esse ne sopporterà un ennesimo, per cui si possono
usare corde più sottili (e quindi meno costose).
Corde
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DIAMETRO : viene espresso in millimetri
uso: diam.
costruzioni di sq (tavoli, cucine, ecc): 5 - 6,
alzabandiera, cavalletti di ponti (legature): 6 - 8
fermare rami e tavolette di copertura (spago),: 3 - 4,
tiranti di alzabandiere: 10 - 12
collegamenti di ponti: 8 - 10,
funi portanti di ponti sospesi: 12 - 14
passaggi alla marinara: 18 - 20.
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CAPITOLO 4
MODALITÀ COSTRUTTIVE DI RETINE PER GLI ANGOLI DI SQ .
Queste reti sono state presentate e realizzate dagli scout in uno dei laboratori della “Città della Tecnica”
al Campo Nazionale EG dell’AGESCI ad Is Olias (Cagliari) nel 2003.
RETE QUADRATA
MATERIALE:
• cordella di nylon da tende (Ø mm 3) m 2,10 per la
CORNICE,
• filo edile di nylon (Ø mm 1,5) m 6,5 per la RETE,
• 4 anelli di metallo Ø cm 1,5-2,
ATTREZZI per la costruzione: 1 ago da materassaio con
cruna molto larga, 1 accendino, 1 tubetto di Attack,.
NODI DA USARE: pescatore, rete, semplice, mezze chiavi.
TELAIO (Fig. 1):
MATERIALE:
• Listelli di legno cm 2x2: n° 2 (A), lunghi cm 42, n° 2 (B) lunghi
cm 38,
• n° 1 striscia di compensato (C) da mm 6 di cm 40 x 4,
• n° 4 quadratini di compensato di cm 4x4,
• chiodi a spillo da cm 2 circa 45.
MONTAGGIO:
• tracciare sulla striscia di compensato una linea a cm 0,5 da un
lato lungo,
• inchiodare i quadratini di compensato, sotto ai listelli formando un quadrato di cm 42x42,
• lasciando cm 1 dall’estremità, piantare, lungo la linea mediana dei listelli i chiodi per non più di 1
cm (servono per fermare il filo):
� A 5+5 chiodi a cm 10 l’uno dall’altro ,
A Fig. 1
B B A C
Foto 1
26
� B e C 7+7 chiodi a cm 5 l’uno dall’altro ,
I chiodi sui listelli B servono per tenere ferma la striscia C mentre si passano i fili della rete e i chiodi
su C per formare maglie delle dimensioni corrette.
PROCEDURE PER LA COSTRUZIONE DELLA RETE. Aiutarsi g uardando la Fig. 2 e le foto :
a. con l’accendino tagliare del filo edile: 3 pezzi di cm 160 , 2 pezzi di cm 85 ,
b. disporre il telaio come nella figura 1,
c. disporre il telaio come nella figura 1,
d. Foto 2 e 4: infilare un anello nella cordella , fare un nodo semplice con
l’anello, a 16 cm dalla estremità e inserire il nodo intorno al chiodo A1,
e. fare un nodo semplice alla fine dei 16 cm, ed inserirlo nel chiodo A3, ,
f. Foto 5: tenendo la cordella ben tesa, fare un nodo semplice a 10 cm dal chiodo A1 e infilarlo nel
chiodo C1,
g. ripetere l’operazione e per i chiodi E1 e G1, l’operazione d per il chiodo I1e proseguire fino al
chiodo A5,
h. Foto 6: sganciare il nodo nel chiodo A3 e, con entrambe le estremità della cordella fare un nodo del
pescatore ,
i. inserire la striscia C tra i chiodi A2 e I2 con i chiodi verso il lato in alto, ben allineati,
j. infilare il pezzo di filo da cm 85 nell’ago, passarlo del nodo del punto A1, fare 2 mezze
chiavi, lasciando liberi un paio di cm, dalla parte opposta all’ago,
k. passare il filo intorno al chiodo B2, infilare l’ago nel nodo C1, fare un nodo semplice e rinfilare
l’ago nel nodo, tirando il filo perché i 2 tratti vengano ben tesi,
l. ripetere le operazioni fino al nodo I1, dove va’ fatto un nodo come quello fatto in A1,
m. Foto 3: inserire la striscia C tra i chiodi A3 e I3,
n. infilare il pezzo di filo da cm 160 nell’ago, inserirlo nel nodo del pescatore fino a metà e
fare un nodo semplice e rinfilare l’ago nel nodo.
Si suggerisce di infilare il filo fino a metà perché è più facile lavorare con un filo di 80 cm, anziché di
160 e perché così i nodi verranno fatti tutti con lo stesso movimento.
o. Foto 7: passare il filo con l’ago nel filo che va’ da A1 a C1, tendere bene e fare un nodo rete ,
facendo attenzione che il filo rimanga sopra all’occhiello,
p. ripetere le operazioni fino al nodo I3 e fare in esso un nodo come quello in A1,
27
q. procedere con lo stesso sistema con l’altra metà del filo e con gli altri fili da 160 cm,
r. inserire il filo da cm 85 nel nodo A9, ripetere le operazioni precedenti fino al nodo I9,
s. controllare che i vari tratti siano ben tesi e della stessa lunghezza,
t. legare con un nodo piano le estremità libere dei fili nei nodi I3, I5, I7,
u. tagliare le parti in eccesso dei fili nei nodi A1, A9, I1, I3, I5, I7, I9 e fermarle con l’Attack,
v. sganciare la rete e congratularsi per il bel lavoro fatto!
Fig. 2 A B C D E F G H I 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Foto 2 Foto 3 Foto 4
Foto 5
Foto 6
Foto 7
28
RETE TRIANGOLARE
La foto mostra la rete fatta al Campo Nazionale EG del
2003.
Le indicazioni che seguono servono per costruirne una con
gli stessi sistemi usati per la rete quadrata.
MATERIALE:
• cordella di nylon da tende (Ø mm 3) m 2,50
(CORNICE),
• filo edile di nylon (Ø mm 1,5) m 4 (RETE).
NODI DA USARE: pescatore, rete, mezze chiavi.
TELAIO:
MATERIALE:
• listelli di legno cm 2x2: n° 3 lunghi cm 62,
• n° 1 striscia di compensato da mm 6 di cm 60 x 4,
• n° 3 triangoli equilateri di compensato di cm 4x4,
• chiodi a spillo da cm 2 n° 25.
MONTAGGIO DEL TELAIO:
• su ogni lato piantare 6 chiodi a 10 cm l’uno dall’altro,
• sulla striscia piantare 4 chiodi a 10 cm l’uno dall’altro.
PROCEDURE PER LA COSTRUZIONE DELLA
RETE:
a. con l’accendino tagliare dal filo edile:
� 1 pezzo di cm 129 , � 1 pezzo di cm 103 , � 1 pezzo di cm 78
� 1 pezzo di cm 52 � 1 pezzo di cm 40
a. come con la rete quadrata, partire dal punto R, poi mettere l’anello in A e via fino al nodo da
pescatore nel punto R
A B C D E F G
R H
Q I
P J
O K
N L
M
29
b. il pezzo di cm 129 viene legato nel nodo R, va al nodo B, passa al chiodo della striscia, va
al nodo C e prosegue fino al nodo G,
c. il pezzo di cm 103 va dal nodo Q al nodo I,
d. il pezzo di cm 78 va dal nodo P al nodo J,
e. il pezzo di cm 52 va dal nodo O al nodo K,
f. il pezzo di cm 40 e torna al nodo N.
MODALITÀ COSTRUTTIVE DI UNA RETE DI CORDA
Il progetto e le modalità costruttive qui illustrate sono relative ad una rete di corda di m 2 x 2, per
la cui costruzione, a patto di avere già una notevole familiarità con le legature e le impiombature, sono
necessarie circa 20 ore di lavoro. Potrebbe essere un’ottima impresa per un clan….
La rete può essere montata in verticale e servire per un percorso Hebert, oppure in orizzontale per
riposarsi, perché c’è spazio per 4 persone. In alcuni campi è stata montata vicino alla cambusa e,
quando gli scout andavano a preparare il pranzo, i capi venivano a riposarsi. Il cambusiere, dopo aver
loro offerto un caffè, poteva chiedere loro di aiutarlo, ad esempio, ad apparecchiare la tavola. Non si
poteva farlo troppo spesso, altrimenti andavano altrove!
Per montarla in:
• verticale, è opportuno inserire un palo, lungo almeno 3 m, negli anelli e nella maniglia del lato
superiore,
• orizzontale, sono necessari 4 alberi Ø almeno 20 cm, disposti in quadrato, a ≈ 3 m l’uno dall’altro
ed una corda Ø mm 10, lunga ≈ 15 m.
Procedura:
legare una estremità della corda in un anello, passare la corda: intorno al primo albero, nella
prima maniglia, intorno al secondo albero, nella seconda maniglia, e avanti così fino a tornare al primo
albero.