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5/24/2018 politichesociali_ferrera-slidepdf.com http://slidepdf.com/reader/full/politiche-socialiferrera 1/31 RIASSUNTO del LIBRO “LE POLITICHE SOCIALI” di Maurizio FERRERA Editore Il Mulino, !!" CAPITOLO 1 – L’analisi delle politiche sociali e del welfare state #$ Politi%&e 'o%iali e (el)are 'tate* i %on%etti )onda+entali - La definizione dei concetti di politiche sociali e welfare state richiede la preliminare definizione di due concetti: 1) i'o-no: carenza o mancanza di qualcosa di necessario per la realizzazione del  benessere; 2) ri'%&io: esposizione a determinati eventi che possono accadere e che, quando si verificano, minano il benessere creando un bisogno  -!li ambiti dai quali provengono le risposte ai bisogni e ai rischi sono: a) sfera del mercato, in particolare quello del lavoro, dal quale si attingono redditi;  b) sfera della famiglia; c) sfera delle associazioni intermedie, tra cui, in particolare, spicca il terzo settore, cio" le organizzazioni di volontariato che operano senza fini di lucro Le .oliti%&e 'o%iali - #on il termine politiche sociali si fa riferimento ad una vasta gamma di politiche pubbliche o  polic$ %cio" azioni politiche attivate nei diversi sistemi politici per risolvere problemi di rilevanza collettiva) che subiscono variazioni a seconda del periodo storico e dei vari contesti nazionali - &oich' i settori di intervento sono molteplici, si parla al plurale di politiche sociali - Le .oliti%&e 'o%iali .o''ono /uindi e''ere de)inite %o+e in'ie+e di inter0enti .uli%i a0enti '%o.i ed e))etti 'o%iali, %&e 0anno da una .i1 e/ua di'triuzione di ri'or'e ed o..ortunit2, alla .ro+ozione di ene''ere e /ualit2 della 0ita o %&e &anno lo '%o.o di li+itare le %on'e-uenze 'o%iali .rodotte da altre .oliti%&e$ - le politiche sociali rappresentano quindi quella parte di politiche pubbliche che hanno a che fare con il benessere dei cittadini - Le politiche sociali forniscono protezione sociale ai cittadini rispetto a panieri codificati di rischi e bisogni che riflettono le caratteristiche di una determinata societ( I .role+i e -li oietti0i delle .oliti%&e 'o%iali  interessano:

politiche sociali_ferrera

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Riassunto politiche sociali Maurizio Ferrera

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    RIASSUNTO del LIBRO LE POLITICHE SOCIALI di Maurizio FERRERA

    Editore Il Mulino, !!"

    CAPITOLO 1 Lanalisi delle politiche sociali e del welfare state

    #$ Politi%&e 'o%iali e (el)are 'tate* i %on%etti )onda+entali

    - La definizione dei concetti di politiche sociali e welfare state richiede la preliminare

    definizione di due concetti:

    1) i'o-no: carenza o mancanza di qualcosa di necessario per la realizzazione del

    benessere;

    2) ri'%&io: esposizione a determinati eventi che possono accadere e che, quando si

    verificano, minano il benessere creando un bisogno

    -!li ambiti dai quali provengono le risposte ai bisogni e ai rischi sono:

    a) sfera del mercato, in particolare quello del lavoro, dal quale si

    attingono redditi;

    b) sfera della famiglia;

    c) sfera delle associazioni intermedie, tra cui, in particolare, spicca il

    terzo settore, cio" le organizzazioni di volontariato che operano senza fini di lucro

    Le .oliti%&e 'o%iali

    - #on il termine politiche sociali si fa riferimento ad una vasta gamma di politiche pubbliche o

    polic$ %cio" azioni politiche attivate nei diversi sistemi politici per risolvere problemi di

    rilevanza collettiva) che subiscono variazioni a seconda del periodo storico e dei vari contesti

    nazionali

    - &oich' i settori di intervento sono molteplici, si parla al plurale di politiche sociali

    - Le .oliti%&e 'o%iali .o''ono /uindi e''ere de)inite %o+e in'ie+e di inter0enti .uli%ia0enti '%o.i ed e))etti 'o%iali, %&e 0anno da una .i1 e/ua di'triuzione di ri'or'e ed

    o..ortunit2, alla .ro+ozione di ene''ere e /ualit2 della 0ita o %&e &anno lo '%o.o di

    li+itare le %on'e-uenze 'o%iali .rodotte da altre .oliti%&e$

    - le politiche sociali rappresentano quindi quella parte di politiche pubbliche che hanno a che

    fare con il benessere dei cittadini

    - Le politiche sociali forniscono protezione sociale ai cittadini rispetto a panieri codificati di

    rischi e bisogni che riflettono le caratteristiche di una determinata societ(

    I .role+i e -li oietti0i delle .oliti%&e 'o%iali interessano:

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    1) formulazione di norme e regole relative alla distribuzione di particolari risorse e opportunit(

    ritenute rilevanti per le condizioni di vita dei cittadini;

    2) la %ittadinanza 'o%iale, che riguarda la possibilit( di accesso a diritti civili,diritti politici e

    diritti sociali

    La %ittadinanza 'o%iale

    La nozione classica di cittadinanza sociale fa riferimento al lavoro sviluppato dal sociologo

    inglese arshall nel 1*+

    La cittadinanza " lo status conferito a coloro che sono membri a pieno titolo di una comunit(

    utti coloro che possiedono questo status sono uguali in rapporto ai diritti e ai doveri dei quali

    lo status " dotato

    .ell/interpretazione marshalliana del concetto di cittadinanza si evidenziano 0 componenti

    principali che si affermano in periodi storici ben definiti:

    1) diritti civili nel 1;

    2) diritti politici nel 1;

    0) diritti sociali nel 1*

    3econdo arshall, questi elementi si sono succeduti nel tempo definendo via via la struttura

    della cittadinanza moderna 3econdo arshall, la cittadinanza " elemento fondamentale per

    l/integrazione sociale ed " completa solo con la presenza anche dei diritti sociali

    &er molto tempo l/idea dominante di cittadinanza si basava solo sul riconoscimento dei diritti

    sociali, dando per scontata la presenza di una cultura comune tra i membri della stessa

    comunit( 3olo recentemente, anche in relazione all/intensificarsi dei flussi migratori, il

    dibattito si " esteso introducendo la questione del se e del come estendere i diversi diritti ai non

    cittadini

    3i sono sostanzialmente sviluppati due filoni di dibattito sul tema della cittadinanza sociale:

    4) il concetto di cittadinanza " contestato sia nel suo significato sia nella sua applicazione

    politica, per le forti valenze in termini normativi e per le implicazioni che questa nozione ha in

    rapporto al tipo di societ( a cui si aspira

    5) 6l concetto di cittadinanza di arshall risente in modo evidente del contesto sociale,

    politico ed economico in cui " stato formulato e ci7 perch' tale concetto varia appunto a seconda

    del contesto storico tipico di ciascun &aese

    Il (el)are 'tate

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    Il (el)are 'tate 3 un in'ie+e di .oliti%&e .uli%&e %onne''e al .ro%e''o di

    +odernizzazione, tra+ite le /uali lo Stato )orni'%e ai .ro.ri %ittadini .rotezione %ontro

    ri'%&i e i'o-ni .re'tailiti, 'otto )or+a di a''i'tenza, a''i%urazione e 'i%urezza 'o%iale,

    introdu%endo '.e%i)i%i diritti 'o%iali e '.e%i)i%i do0eri di %ontriuzione )inanziaria$

    - 6l diamante del welfare state " uno schema a forma di quadrilatero ai cui vertici sono indicati

    i 8 attori principali del welfare state %3tato, famiglia, mercato e terzo settore) 6l sistema di

    relazioni che lega tra loro questi quattro attori definisce il 9!6 6 6> secolo, trasformano la loro struttura produttiva ed occupazionale, i loro modelli di

    organizzazione sociale e i loro sistemi politici ed amministrativi

    - Il (el)are 'tate na'%e %o+e ri'.o'ta alla nuo0a %on)i-urazione di ri'%&i e i'o-ni

    ori-inati dal .ro%e''o di +odernizzazione$

    - 4utori come arshall, 5riggs e itmuss, definiscono il welfare come intervento dello 3tato

    impegnato a modificare le forze sociali di mercato allo scopo di realizzare una pi? ampia

    uguaglianza sociale

    -6n termini generali, si pu7 affermare che lo studio delle politiche sociali, analizzando ci7 che

    lo 3tato fa per i cittadini, evidenzia come vi sia una sovrapposizione tra welfare state e le

    politiche sociali stesse

    - 4ttraverso le politiche di welfare state, lo 3tato fornisce protezione contro rischi e bisogni

    attraverso 0 modalit( tipiche %idealtipi), che si differenziano tra loro rispetto alle modalit( di

    accesso, alla natura delle prestazioni offerte e rispetto alle forme e fonti di finanziamento:

    a) 43363.A4;

    b) 4336#B94A6C.;

    c) 36#B9AA4 3C#64L

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    - 43363.A4 D 6ntervento pubblico a carattere condizionale e discrezionale, volto a

    rispondere in modo mirato a specifici bisogni individuali o a categorie circoscritte di bisogni

    L/assistenza " selettiva %rispetto alle condizioni di bisogno e di reddito) e residuale %rispetto

    alla capacit( individuale o familiare)

    #i7 che caratterizza l/assistenza come modalit( di protezione sociale, " il fatto che le sue

    prestazioni sono subordinate all/accertamento, da parte di una qualche autorit( pubblica, di 2

    condizioni:

    a) presenza di un bisogno manifesto;

    b) assenza di risorse adeguate per farvi fronte autonomamente %verificata attraverso laprova dei

    mezzi)

    - 4336#B94A6C. 3C#64L D 6ntervento pubblico che mira all/erogazione di prestazioni

    standardizzate, rese in forma automatica ed imparziale sulla base di precisi dirittiEdoveri

    contributivi e secondo modalit( specializzate e centralizzate

    4ttualmente gli schemi assicurativi pubblici si basano sull/obbligatoriet( dell/adesione e sul

    finanziamento tramite contributi

    - 36#B9AA4 3C#64L D 3istema di protezione esteso a tutti i cittadini, volto a favorire

    prestazioni uniformi, corrispondenti ad un minimo nazionale e capaci di garantire una vita

    dignitosa, non connesse a doveri di contribuzione e incentrate sul concetto di cittadinanza

    =ornisce una copertura universale e prestazioni uguali per tutti

    3chematicamente, le caratteristiche delle tre modalit( tipiche di intervento pubblico a fini di

    protezione sociale sono:

    4ssistenza 4ssicurazione 3icurezza

    #opertura Bniversale, ma selettiva%offerta a tutti coloro

    che

    hanno certi bisogni)

    Cccupazionale Bniversale

    #ondizioni

    /accesso

    3tato di bisogno 3toria contributiva #ittadinanza

    9esidenza

    &restazioni #onnesse al bisogno #ontributiveEretributive Cmogenee

    =inanziamento =iscale #ontributivo =iscale

    - Leprincipali politiche socialisono:

    a) lepolitiche pensionistiche %interessano principalmente la vecchiaia);

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    b) lepolitiche sanitarie%riguardanti il rischio di malattia);

    c) lepolitiche del lavoro %riguardanti il rischio di disoccupazione);

    d) lepolitiche di assicurazione sociale%riguardanti vari ambiti del vivere sociale);

    e) lepolitiche per la casa

    f) lepolitiche educative.

    -L/evoluzione storicadel welfare state in uropa pu7 essere suddivisa in + fasi:

    a) instaurazione;

    b) consolidamento;

    c) espansione;

    d) crisi;

    e) riforma

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    a) =43 dell/6.34B94A6C. %1-1*2)

    6l retroterra storico del moderno welfare state " rintracciabile nelle misure di assistenza ai

    poveri sviluppatesi in diversi &aesi europei %primo tra tutti l/6nghilterra) a partire dal 1F e

    che interessavano situazioni di povert(, indigenza, mendicit(, ecc

    6l punto di partenza fu l/introduzione dell/assicurazione obbligatoria, avvenuto in quasi tutti i

    &aesi europei alla fine del 1

    Le manifestazioni operaie e la nascita dei primi partiti socialisti furono decisivi per

    l/introduzione dell/assicurazione obbligatoria contro i vari rischi sociali a cui gli operai erano

    esposti

    entre le misure di aiuto ai poveri si basavano su interventi occasionali, residuali,

    discrezionali e su base prevalentemente locale, l/assicurazione obbligatoria offriva prestazioni

    standardizzate fondate su precisi diritti individuali e su base prevalentemente nazionale

    elegando l/amministrazione degli schemi assicurativi ad or-ani i.artiti o tri.artiti %datori

    di lavoro e lavoratori, con o senza lo 3tato), l/assicurazione obbligatoria inaugur7 la prima

    forma di collaborazione tra due forze antagoniste dello sviluppo capitalistico

    La cronologia dell/introduzione dell/assicurazione dell/assicurazione obbligatoria " la

    seguente:

    !ermania %10 malattia, 18 infortuni su lavoro, 1* vecchiaia e invalidit();

    animarca %1*1 pensioni);

    4ustria %1 infortuni sul lavoro, 1 malattia);

    .orvegia %1*8 infortuni sul lavoro);

    =inlandia %1*+ infortuni sul lavoro);

    6talia %1* infortuni sul lavoro);

    =rancia %1* infortuni sul lavoro)

    L/assicurazione riguard7 inizialmente gli infortuni sul lavoro e ci7 per i seguenti motivi:

    a) perch' era la questione meno distante dai principi liberali, in quanto poteva essere derivata

    dall/idea della responsabilit( individuale per i danni causati ai terzi;

    b) perch' verso la fine del 1 erano aumentati di molto gli infortuni sul lavoro a causa del

    forte sviluppo dell/industria;

    c) perch' era lo schema meno osteggiato dai movimenti socialisti, che, all/inizio, non erano

    sempre favorevoli all/intervento sociale dello 3tato

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    3uccessivamente l/assicurazione obbligatoria si estese verso le malattie, la vecchiaia e

    l/invalidit(

    6nfine venne introdotta l/assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione che segn7 la

    rottura completa con la tradizione liberale conservatrice che considerava la disoccupazione

    come risultato di incapacit( individuale e non come un rischio sociale, legato cio" a processi

    sociali e di mercato %in 6talia nel 1*1*, in 6nghilterra nel 1*11 e in 4ustria nel 1*2)

    / possibile individuare una serie di fattori che costituiscono il substrato causale comune ai

    diversi schemi di assicurazione obbligatoria ssi sono di due tipi:

    a) =4C96 #C9.6# connessi a problemi funzionali derivanti dal processo di

    modernizzazione:

    .ecessit( di garantire e pilotare la riproduzione e l/integrazione sociale delle masse

    lavoratrici;

    9apido sviluppo industriale con conseguente disponibilit( crescente di risorse

    economiche;

    9azionalizzazione degli apparati statali %specialmente in campo fiscale) che mise a

    disposizione le necessarie risorse amministrative

    b) =4C96 3=6#6 di carattere politico-istituzionale 3i tratta di fattori che considerano le

    modalit( attraverso le quali i movimenti operai determinarono l/introduzione

    dell/assicurazione obbligatoria

    .ei regimi monarchico-autoritari, in cui il potere del &arlamento non " prevalente

    rispetto a quello del re, l/assicurazione obbligatoria fu concessa dall/alto con finalit(

    di controllo sociale e di auto-legittimazione !li strumenti assicurativi furono

    introdotti in epoca relativamente precoce e a livelli di modernizzazione piuttosto

    arretrati, generalmente prima della democratizzazione del suffragio @uesta situazione

    si verific7 nella !ermania di 5ismarG, in 4ustria, in =inlandia, in 3vezia e, in parte, in

    6talia

    .ei regimi parlamentari, in cui il potere del parlamento " prevalente rispetto a quello

    del re, l/assicurazione obbligatoria dovette aspettare che il partito operaio la

    includesse nel proprio programma politico e raggiungesse un peso parlamentare

    sufficiente per imporne l/introduzione !li schemi assicurativi furono introdotti dopo

    la democratizzazione del suffragio e a livelli di produzione piuttosto @uesta

    situazione si verific7 in =rancia, 6nghilterra, 5elgio e Clanda

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    b) =43 del #C.3CL64.C %1*2-1*8+)

    .el periodo compreso tra le due guerre mondiali, in molti &aesi venne integrato il catalogo dei

    rischi coperti dai vari schemi assicurativi, la cui applicazione venne estesa per includere nuovi

    segmenti della popolazione oltre ai lavoratori dipendenti4ssume inoltre crescente importanza

    il ruolo della famiglia e il tema della responsabilit( e delle dipendenze familiari

    6n questa fase nascono gli assegni famigliari, una forma di assicurazione la cui titolarit(

    spettava al capofamiglia lavoratore, ma le cui prestazioni erano definite in base ai familiari a

    carico L/introduzione avvenne in 5elgio nel 1*0, in =rancia nel 1*02, in 6talia nel 1*0F-0,

    in Clanda nel 1*00 e in =inlandia nel 1*80

    6n molto &aesi l/assicurazione contro le malattie venne estesa ai componenti familiari %paes

    pioniere fu la .orvegia nel 1*F) e quella pensionistica venne estesa ai superstiti %in !ermania

    a partire dal 1*11)

    6n questa fase di consolidamento del welfare state, si evidenzia il passaggio dalla nozione pi?

    ristretta di Hassicurazione dei lavoratoriI a quella pi? ampia di Hassicurazione socialeI, che

    riconosce una definizione pi? estesa dei rischi e dei possibili beneficiari della protezione

    3i fa strada, insieme all/idea di risarcimento in base ai contributi versati, anche l/idea di una

    protezione minima in base ai bisogni, indipendente dalla contribuzione

    .ei &aesi scandinavi, con l/avvento al potere dei partiti socialdemocratici, in questa fase si

    evidenzia la congiunzione tra politica economica e politica sociale, con conseguente estensione

    dell/intervento dello 3tato, nel quadro degli obiettivi Ge$nesiani

    c) =43 dell/3&4.36C. %1*8+ D prima met( degli anni J)

    6 trent/anni successivi alla 3econda !uerra ondiale individuano un periodo di sviluppo molto

    intenso ed esteso della spesa sociale @uesto periodo fu pertanto chiamato il Htrentennio

    gloriosoI, durante il quale in tutti i &aesi si verifica una costante estensione e un

    miglioramento della protezione offerta dallo 3tato

    6n questo periodo si ha la massima espansione del modello capitalistico di tipo industriale e

    l/affermarsi della societ( salariale

    .ei paesi anglo-scandinavi si realizza un estensione della copertura in senso verticale %estesa

    quindi anche ai non bisognosi) 3i diffonde un +odello uni0er'ali'ti%odi (el)are, basato su

    schemi omnicomprensivi, fondato su principi egualitari, prevalentemente finanziato dal gettito

    fiscale

    .ei paesi dell/uropa continentale il welfare si " sviluppato principalmente in senso

    orizzontale, coprendo quindi gradualmente i buchi dell/assicurazione sociale 6n questa area si

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    " consolidato il +odello di (el)are o%%u.azionale, basato su formule di protezione

    differenziate, prevalentemente finanziato dai contributi sociali

    urante questi anni, la spesa sociale cresce a ritmo sostenuto, cosK come la ricchezza dei &aesi,

    anche grazie alla razionalizzazione delle modalit( di estrazione di imposte e contributi e al

    miglioramento della capacit( di governare i flussi redistributivi dal centro e di erogare le

    prestazioni alle diverse categorie sociali 6n particolare, si sviluppa lo schema pensionistico a

    ripartizione attraverso il quale i contributi versati dalla generazione attiva finanziano

    immediatamente le prestazioni a favore della generazione non attiva

    3i sviluppano anche schemi di natura non assicurativa per l/erogazione di prestazioni e servizi

    di assistenza sociale e si sviluppano sistemi sanitari pubblici sempre pi? complessi

    d) =43 della #9636 %met( anni / D anni /*)

    6n seguito alle trasformazioni socio-economiche che definiscono la fine del modello di

    sviluppo capitalistico di tipo industriale e la crisi della societ( salariale, si verifica la

    conseguente crisi del welfare state che si sostanzia nella crescente inadeguatezza delle

    HvecchieI soluzioni di fronte ai HnuoviI problemi delle societ( post-industriali

    3i possono cosK riassumere alcune questioni connesse alla crisi del welfare:

    a) sia il modello universalistico che quello occupazionale davano per scontata un/ economia in

    continua e rapida crescita alla met( degli anni / le economie occidentali entrano in crisi e

    fanno registrare tragici cali nei loro tassi di crescita con la contemporanea comparsa di deficit

    e debito pubblico

    b) 6l welfare state era costruito su modelli societari di tipo industriale dove le logiche fordiste

    erano predominanti%consumi e produzione di massa e forza lavoro prevalentemente maschile

    occupata soprattutto nelle fabbriche) 4 partire dagli anni / prende forma un modello post-

    industriale e post-fordista basato su nuovi modelli produttivi, crescita dei servizi,

    decentramento produttivo, flessibilit( dei rapporti di lavoro e consumi differenziati

    c) 3i modificano le strutture familiari e viene meno la stabilit( della famiglia e dei matrimoni 3i

    modifica anche la divisione dei compiti all/interno della famiglia stessa 4 partire dagli anni

    / cominciano a crescere i tassi di partecipazione femminile al mercato del lavoro

    d) 6 differenti modelli di welfare state facevano riferimento a modelli di sviluppo demografico

    equilibrati 4 partire dalla met( degli anni / cala la fertilit( e cresce la quota di popolazione

    anziana .el corso del periodo crescono anche i flussi migratori dai &aesi meno sviluppati

    e) 6 modelli di welfare state poggiavano sulla solidit( e centralit( dello 3tato-nazione sia ai fini

    della redistribuzione sia ai fini della giurisdizione L/internazionalizzazione economica, la

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    globalizzazione e l/integrazione europee hanno minato le stessa fondamenta politico D

    istituzionali

    f) =43 della 96=C94 %a partire dagli anni /*)

    La chiave di volta del processo di riforma del welfare " essenzialmente di tipo finanziario 6l

    tema della compatibilit( economica della spesa sociale " stato al centro delle agende politiche a

    partire dai primi anni /*@uesto processo si " ulteriormente intensificato a causa del processo

    di unificazione europea

    6l contenimento dei costi ha interessato principalmente i settori pensionistico e sanitario

    costantemente influenzati dalle dinamiche demografiche

    &er quanto riguarda le pensioni, i principali cambiamenti hanno riguardato l/et( pensionabile,

    mentre nel settore sanitario sono state introdotte misure di contenimento dei costi %ad esempio,

    misure di compartecipazione finanziaria degli utenti) e misure volte ad ottenere anche un

    miglioramento dell/efficienza e dell/efficacia dei servizi

    6l termine pi? adeguato per designare il delicato processo di riadattamento istituzionale del

    sistema del welfare " quello di ri%aliratura

    .umerosi furono i termini usati nel dibattito sulla crisi e riforma del welfare: tagli,

    ridimensionamento, modernizzazione, riconfigurazione, ristrutturazione, razionalizzazione e

    ricalibratura

    i questi termini, ricalibratura sembra essere il pi? efficace sso " stato proposto da =errera,

    emeriMcG e 9hodes per designare un processo di cambiamento in cui si evidenzia una

    interdipendenza tra scelte espansive e migliorative e scelte restrittive o sottrattive

    6l concetto di ricalibratura pu7 essere scomposto evidenziando tre sottodimensioni:

    4) ri%aliratura )unzionale: si riferisce agli interventi di cambiamento volti a ribilanciare le

    diverse funzioni di protezione sociale %esempio: contenimento della tutela della vecchiaia e

    promozione di nuovi schemi di assistenza all/infanzia);

    5) ri%aliratura di'triuti0a: si riferisce a quegli interventi che mirano a ribilanciare il grado

    di protezione sociale dalle categorie ipergarantite %esempio i dipendenti pubblici) a quelle

    sottogarantite %esempio persone in cerca di occupazione);

    #) Ri%aliratura nor+ati0a: iniziative di natura simbolica %esempio discorsi pubblici) che

    forniscono argomentazioni e buone ragioni per trasformare lo status quo

    9elativamente alle diverse tipologie di welfare, esse si distinguono sulla base dei seguenti

    elementi:

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    a) la gamma e la generosit( delle prestazioni;

    b) l/accesso e le caratteristiche dei destinatari;

    c) le modalit( di finanziamento;

    d) le modalit( di differenziazione

    .ella descrizione delle principali tappe di sviluppo del welfare state, " gi( emerso la pi?

    importante distinzione tra i modelli di welfare: modelli universalitici o beveridgeani e modelli

    occupazionali o bismarcGiani, che si distinguono principalmente sulla base del diverso

    Hformato di coperturaI %cio" in base alle regole di accesso ai principali schemi di protezione

    sociale)

    Modello

    O%%u.azionale

    .uro

    Modello

    O%%u.azionale

    +i'to

    Modello

    Uni0er'ali'ti%o

    .uro

    Modello

    Uni0er'ali'ti%o

    +i'to

    =rancia 6talia 3vezia 6nghilterra

    5elgio Clanda .orvegia

    !ermania 3vizzera animarca

    4ustria =inlandia

    6 modelli misti emergono durante il Htrentennio gloriosoI ssi si caratterizzano per laprevalenza degli elementi del modello citato, ma anche per la parziale presenza di elementi

    tipici dell/altro tipo di modello

    6l primo tentativo di classificazione del welfare state " stato operato da itmuss %1*8) che

    identifica tre modelli di politica sociale:

    1) CLLC 936B4L D Lo 3tato si impegna al minimo, limitandosi ad

    interventi di carattere temporaneo in risposta a bisogni individuali e solo

    quando gli altri canali di intervento %esempio famiglia e mercato) non

    riescono ad attivarsi 3i tratta dei tratti tipici dell/43363.A4

    2) CLLC 9B.946NC D Lo 3tato fornisce protezione

    Jcompletando/ quella fornita dal sistema economico-sociale generale ssa "

    legata alla posizione occupazionale dell/individuo 3i tratta dei tratti tipici

    dell/4336#B94A6C.

    0) CLLC 636BA6C.4L-963965B6NC D Lo 3tato pensa a

    tutto, come avviene tipicamente nell/ambito della 36#B9AA4 3C#64L

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    12/31

    6n seguito alle trasformazioni che hanno caratterizzato i sistemi di welfare state nella loro fase

    evolutiva fino agli anni /, sono diventate centrali specifiche questioni:

    1) le formule di computo delle prestazioni;

    2) campo e qualit( dei servizi;

    0) modalit( di gestione e finanziamento

    3econdo sping-4ndersen %1**)durante il lungo periodo espansivo del capitalismo

    Ge$nesiano, si sono consolidati tre specifici regimi di welfare

    #on l/espressione regime di welfare, sping-4ndersen intende riferirsi non solo alle

    politiche sociali dello 3tato, ma al sistema di relazioni tra 3tato, famiglie e mercato del lavoro

    sping-4ndersen evidenzia come gli esiti di un regime di welfare si possano cogliere

    considerando tre dimensioni:

    DEMERCIFICAIO!E: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali

    riesce ad attenuare la dipendenza dal mercato, consentendo agli individui di disporre di risorse

    e di opportunit( anche senza avere un reddito da lavoro

    DE"TRATIFICAIO!E: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali

    riesce a contrastare e ridurre le disuguaglianze basate sullo status occupazionale e sulla classe

    sociale

    DEFAMILIAIO!E: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali riesce ad

    attenuare la dipendenza dalla famiglia, consentendo agli individui di disporre di risorse e

    opportunit( anche a prescindere dalla solidariet( e dagli obblighi familiari e parentali

    6 tre regimi di welfare secondo sping-4ndersen sono:

    49!6 L6594L

    Caratteri'ti%&e

    predominanza di misure di assistenza basate sulla prova dei mezzi;

    riconoscimento ai cittadini di diritti minimi in termini di prestazioni sociali;

    prestazioni sociali limitate e poco generose;

    individuazione ristretta dei destinatari;

    riduzione al minimo dei compiti dello 3tato

    E'iti

    demercificazione bassa, con conseguente forte dipendenza degli individui dal

    mercato destratificazione bassa con conseguente dualismo tra Hwelfare dei ricchiI e

    Hwelfare dei poveriI;

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    defamiliazione media

    Ca'i e+le+ati%i

    3tati Bniti, #anada, 4ustralia, 9egno Bnito

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    5 9!6 #C.39N4C9 D #C9&C946NC

    Caratteri'ti%&e

    predominanza di schemi assicurativi pubblici collegati alla posizione occupazionale;

    formule di computo delle prestazioni legate ai contributi eEo alle retribuzioni;

    enfasi sulla sussidiariet(: lo 3tato interviene nella misura in cui i bisogni non trovano

    risposta a livello individuale, familiare o di associazioni intermedie

    E'iti

    demercificazione media: la dipendenza dal mercato " attenuata ma non annullata

    destratificazione medio-bassa

    defamiliazione bassa, in quanto la dipendenza dal sostegno e dall/aiuto familiare "

    massima e si protrae a lungo

    Ca'i e+le+ati%i

    !ermania, 4ustria, =rancia e Clanda

    # 9!6 3C#64LC#946#C

    Caratteri'ti%&e

    predominanza di misure a carattere universalistico basate sulla cittadinanza

    prestazioni sociali ampie, diffuse e generose

    massima estensione del ruolo dello 3tato

    marginalizzazione del ruolo del mercato come fonte di risposta ai bisogni e ai rischi

    sociali

    E'iti

    demercificazione alta: la dipendenza degli individui dal mercato " molto attenuata

    destratificazione alta: eguaglianza di trattamento per tutti i cittadini

    defamiliazione alta: la dipendenza dal sostegno e dall/aiuto familiare " minima

    Ca'i e+le+ati%i

    3vezia, animarca, .orvegia

    Bna critica al modello di sping-4ndersen pu7 riguardare la modalit( con cui si " costruito

    l/indice di demercificazione, in quanto egli considera solo le politiche del reddito 6ncludendo

    altre voci di spesa, come, ad esempio, le pensioni di invalidit( e le prestazioni per l/assistenza

    sanitaria, l/indice acquisirebbe un altro peso e la comparazione tra &aese e paese risulterebbe

    modificata

  • 5/24/2018 politiche sociali_ferrera

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    La /uarta Euro.a 'o%iale* il (el)are dell4Euro.a +eridionale

    6 &aesi dell/uropa mediterranea %3pagna, &ortogallo, !recia e 6talia) rappresentano una

    variante del modello conservatore-corporativo

    6n particolare, si possono evidenziare le seguenti particolarit(:

    a) 'i'te+a di .rotezione 'o%iale duali'ti%o e .olarizzato con picchi di elevata generosit( e

    protezione per le categorie centrali del mercato del lavoro %dipendenti pubblici e lavoratori

    dipendenti delle grandi imprese) e protezione pi? modesta per le categorie pi? periferiche e

    deboli %lavoratori precari, stagionali, di piccole imprese, ecc)

    b) %entralit2 del ruolo della )a+i-lia e della solidariet( parentale nell/arco della vita %vedi

    modello della famiglia mediterranea)

    c) 'er0izi 'anitari nazionali uni0er'ali'ti%ibasati sulla cittadinanza

    d) ele0ato .arti%olari'+o, sia sul versante delle erogazioni con manipolazioni clientelari e

    frodi, sia sul versante del finanziamento, con evasioni contributive su vasta scala

    e5 a''o -rado di 'tatualit2

    6l regime di welfare proprio dell/uropa mediterranea " il prodotto di numerosi fattori che

    possono distinguersi in:

    )attori di %arattere %ulturale

    fattore religioso dato dalla presenza ingombrante della #hiesa cattolica;

    orientamento verso i valori della solidariet( tra generazioni e nell/ambito della famiglia

    )attori di %arattere i'tituzionale

    il corporativismo accentuato dalle esperienze di governi autoritari;

    aspra competizione politica tra destra e sinistra;

    diffusione di orientamenti ostili al mercato, al capitalismo e al riformismo di stampo

    socialdemocratico

    L/attenzione pi? recente " rivolta alla cosiddetta /uinta Euro.a 'o%ialeche comprende i

    &aesi eO comunisti dell/uropa centro-orientale entrati a far parte dell/Bnione europea

    IL 6ELFARE STATE ITALIANO

    L/6talia spende per le politiche sociali il 2F-2P del &6L, una quota pi? o meno in linea con la

    media dei paesi europei

    .el welfare state italiano sono per7 riscontrabili due distorsioni:

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    a) di'tor'ione )unzionale - La principale peculiarit( italiana sta nella composizione interna

    della spesa pubblica, che risulta estremamente squilibrata a vantaggio della funzione di

    protezione sociale rivolta a vecchiaia e superstiti e a discapito dei rischi e bisogni collegati ad

    altre fasi del ciclo della vita

    b) di'tor'ione di'triuti0a D 4ll/interno delle varie funzioni di spesa, compresa quella

    pensionistica, vi " un netto divario di protezione tra le diverse categorie occupazionali

    3i individuano nel nostro sistema di protezione sociale:

    gruppi sociali garantiti %lavoratori pubblici e delle grandi imprese)

    gruppi sociali semigarantiti %lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti di piccole

    imprese)

    gruppi sociali non garantiti %lavoratori instabili ed irregolari)

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    CAPITOLO # Le politiche pensionistiche

    Lapensione " unaprestazione pecuniaria vitalizia prevista a fronte dei rischi di vecchiaia e di

    invalidit, nonch in funzione del grado di parentela con un assicurato o un pensionato

    defunto

    Le 8 tipologie di pensioni che coprono il rischio di vecchiaia sono

    1) Pen'ione .re0idenziale di 0e%%&iaia: " una prestazione che spetta al lavoratore che, al

    superamento di una certa soglia di et( %et( pensionabile), si ritira dal lavoro a come scopo il

    mantenimento del reddito degli individui 6l diritto a questo tipo di pensione " condizionato al

    pagamento di contributi per un periodo minimo

    2) Pen'ione .re0idenziale di anzianit2: " una prestazione che viene erogata sulla base del

    versamento di contributi per un numero prestabilito di anni, senza l/obbligo del raggiungimento

    di un/et( minima

    0) Pen'ione 'o%iale: trattamento economico a carattere assistenziale che garantisce un livello

    minimo di reddito alle persone che, superata una certa soglia di et(, non hanno alcun requisito

    contributivo o non dispongono dei requisiti contributivi sufficienti per avere diritto ad una

    pensione di vecchiaia 3i ottiene previo superamento della Jprova dei mezzi/ volta ad accertare la

    situazione di bisogno

    8) Pen'ione di a'e: " una somma fissa spettante a tutti i cittadini che hanno raggiunto una

    certa soglia di et( !arantisce un livello minimo di reddito a tutti i cittadini anziani ed " tipica dei

    &aesi del .ord uropa

    Le pensioni che spettano nel caso di premorienza dell/assicurato a favore dei parenti

    dell/assicurato, sono di due tipi:

    1) .en'ione indirettache spetta ai parenti pi? stretti, nel caso in cui l/assicurato muoia prima

    del ritiro dal lavoro;

    2) .en'ione di re0er'iilit2che spetta ai parenti pi? stretti dell/assicurato, nel caso in cui egli

    muoia dopo il pensionamento

    Le pensioni d/invalidit( si distinguono in due tipologie:

    1) .en'ione di in0alidit2 .re0idenziale* prestazione corrisposta a favore dei lavoratori

    assicurati a fronte della perdita della capacit( di lavoro a causa di un evento invalidante

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    2) .en'ione di in0alidit2 %i0ile: prestazione di natura assistenziale rivolta agli invalidi civili,

    ai non vedenti e ai sordomuti che si trovano in condizioni di bisogno, accertate attraverso la prova

    dei mezzi

    Le pensioni che coprono il rischio di vecchiaia hanno l/obiettivo di assicurare ai soggetti un

    reddito nella fase post-lavorativa ale sicurezza pu7 essere raggiunta in due modi diversi,

    prevedendo regole che obblighino i lavoratori a:

    4) risparmiare una parte del reddito, accumularlo e utilizzarlo al termine della vita

    lavorativa %sistema Ha capitalizzazioneI)

    5) scambiando una quota del reddito da lavoro con la garanzia che, al momento del

    pensionamento, otterranno quanto versato in precedenza %sistema Ha ripartizioneI)

    Bnsistema pensionistico per la tutela della vecchiaia" costituito da quel complesso di regole

    ed istituzioni preposte ad erogare prestazioni vitalizie in denaro a coloro che hanno terminato la

    loro carriera lavorativa o che hanno raggiunto una certa soglia di et(

    .ell/evoluzione dei sistemi pensionistici europei, la tutela della vecchiaia " stata affidata al

    settore pubblico, al settore privato o all/interazione tra di essi

    !li enti pubblici o privati assicurano l/erogazione di una rendita futura attraverso due logiche

    diverse:

    1) 3istema pensionistico a capitalizzazione %full$ funded): i contributi versati dai soggetti

    vengono accumulati in conti individuali, investiti sui mercati finanziari, rivalutati e convertiti in

    rendita al momento del pensionamento

    2) 3istema pensionistico a ripartizione %pa$-as-$ou-go): i contributi versati dai soggetti al

    tempo t vengono immediatamente utilizzati per il pagamento delle prestazioni ai pensionati nello

    stesso tempo t 6 lavoratori che hanno versato i contributi al tempo t, ottengono il diritto a ricevere

    una pensione quando, al tempo tQ1, essi stessi si ritireranno dal lavoro @uesta pensione verr(

    pagata dai contributi di chi lavorer( al tempo tQ1

    La precedente distinzione " fondamentale perch' i due sistemi sono differentemente esposti ai

    rischi %demografici ed economici) che possono minare la sostenibilit( finanziaria degli schemi

    di protezione dalla vecchiaia

    .ei &aesi occidentali, la struttura complessiva dei sistemi pensionistici si fonda su tre pilastri:

  • 5/24/2018 politiche sociali_ferrera

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    #7 .ila'tro 8 / costituito dagli schemi della previdenza pubblica, nella forma

    dell/assicurazione obbligatoria o di schemi di base, finanziati a ripartizione o attraverso la

    fiscalit( generale

    7 .ila'tro8/ costituito dagli schemi della previdenza privata integrativagestiti da societ(

    %es assicurazioni) o dallo 3tato e costituiti da fondi pensioni occupazionali o collettivi, in

    genere basati su un sistema a capitalizzazione @uesti schemi possono funzionare secondo tre

    modalit(:

    - partecipazione a fondi pensione non gestiti dal datore di lavoro;

    - polizza vita di gruppo sottoscritta da un/impresa;

    - accantonamenti per mezzo di riserve di bilancio

    97 .ila'tro8/ costituito dagli schemi della previdenza individuale 6 lavoratori sottoscrivono,

    su base volontaria, polizze vita individuali con compagnie di assicurazione 3i tratta di schemi

    che si basano in genere su un sistema a capitalizzazione e a contribuzione definita %il reddito da

    pensione " variabile a seconda dei rendimenti degli investimenti)

    Le prestazioni erogate a favore del pensionato si definiscono diversamente in base al tipo di

    sistema pensionistico

    A5 Si'te+a a %ontriuzione* vi sono 0 sistemi per definire i trattamenti pensionistici:

    A$1 a somma fissa %non vi " collegamento tra le prestazioni erogate e i contributi

    versati);

    A$2 a sistema retributivo %le prestazioni erogate sono collegate al precedente reddito da

    lavoro)

    A$0 a sistema contributivo %%l/importo della pensione " strettamente collegato

    all/ammontare dei contributi versati)

    B5 Si'te+a a ri.artizione*vi sono 2 sistemi per definire i trattamenti pensionistici:

    51 sistema a prestazione definita

    52 sistema a contribuzione definita

    Il siste$a pensionistico italiano

    all/istituzione dell/assicurazione sociale obbligatoria fino agli anni .ovanta del J*, il

    sistema pensionistico italiano " stato costituito dal primo pilastro pubblico %gestito a

    ripartizione a partire dalla fine degli anni /F) e da uno schema particolare denominato

    rattamento di =ine 9apporto %=9)

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    6 pilastri complementari sono sempre rimasti sottosviluppati rispetto alla maggior parte dei

    paesi europei

    Le riforme degli anni * hanno inciso in modo significativo sull/assetto del sistema di tutela

    della vecchiaia, prevedendo interventi volti alla riconfigurazione su tre pilastri del sistema

    pensionistico, attraverso lo sviluppo di forme pensionistiche complementari, gestite a

    capitalizzazione

    6l primo pilastro pubblico costituisce il nucleo del sistema pensionistico italiano e si struttura

    su due livelli:

    a) il primo livello " costituito dalle prestazioni assistenziali, volte a garantire una rete di

    sicurezza minima contro la povert( degli anziani

    b) 6l secondo livello " caratterizzato da schemi di natura previdenziale gestiti a ripartizione,

    che erogano prestazioni collegate al precedente reddito da lavoro a fronte del versamento di

    contributi sociali

    6l secondo pilastro " costituito da forme pensionistiche a capitalizzazione ad adesione

    collettiva Ni rientrano i fondi pensione previsti da una legge del 1**0 e i fondi preesistenti

    6l terzo pilastro " costituito dalla previdenza a capitalizzazione individuale per i lavoratori che

    vogliono garantirsi un/ ulteriore rendita per la vecchiaia

    I p%nti caldi del siste$a pensionistico italiano

    1) Le spese sociali sono concentrate sulle pensioni, a scapito delle altre aree

    2) 3i ha una spesa per le pensioni che ", in rapporto al &6L, la pi?, alta d/uropa

    0) 3i ha la peggiore situazione demografica

    8) 3i registra un tasso di attivit( che " il pi? basso tra quelli dei &aesi sviluppati

    +) 3i contano sempre meno lavoratori dipendenti

    F) 3i riscontra una presenza massiccia di evasione fiscale e contributiva

    ) 3i riscontra l/individualizzazione del rischio e una ridotta redistribuzione,

    ) 3i evidenziano rischi di inadeguatezza per alcuni gruppi sociali

    *) 3i evidenzia segmentazione territoriale

  • 5/24/2018 politiche sociali_ferrera

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    CAPITOLO & Le politiche del la'oro

    &er Hpolitiche del lavoroI si intende quell/insieme di interventi pubblici volti alla tutela

    dell/interesse collettivo all/occupazione

    ali politiche si intrecciano con le politiche fiscali, sociali ed economiche

    6 .rin%i.ali %o+.itisvolti da queste politiche sono:

    1) la regolamentazione del mercato del lavoro;

    2) la promozione dell/occupazione;

    0) il mantenimento o la garanzia del reddito contro il rischio di disoccupazione o sospensione

    temporanea dell/orario lavorativo

    &ossiamo distinguere convenzionalmente tra:

    1) POLITICHE PASSI:E ;EL LA:OROche riguardano le prestazioni monetarie erogate

    a favore dei disoccupati o dei lavoratori che subiscono una sospensione temporanea dell/orario di

    lavoro o della retribuzione

    Le .oliti%&e .a''i0e del la0oro 'i arti%olano 'u tre li0elli o .ila'tri*

    1) .ila'tro a''i%urati0o*vi rientrano le indennit( di disoccupazione, erogate per una

    durata definita a fronte del versamento di contributi;

    2) .ila'tro a''i'tenziale dedi%ato*vi rientrano i sussidi di disoccupazione, erogati

    sulla base di requisiti di reddito e nel caso di impossibilit( di accesso al primo pilastro;

    0) .ila'tro a''i'tenziale -enerale* non specificatamente rivolto ai lavoratori Le

    prestazioni forniscono un reddito minimo garantito a chi si trova in condizioni di indigenza

    Le principali politiche passive riguardano:

    3ussidi di disoccupazione;

    &re-pensionamento %misure volte a favorire l/uscita dal lavoro);

    9iparazione del danno %attenuazione delle conseguenze derivanti dalla perdita del

    posto di lavoro);

    .on sono per7 affrontate le conseguenze di carattere sociale

    2) POLITICHE ATTI:E ;EL LA:OROche riguardano gli interventi volti ad incidere

    direttamente sulla struttura complessiva del mercato del lavoro creando nuova occupazione o

    intervenendo sulle possibili cause di disoccupazione ra esse rientrano:

    3ussidi all/occupazione;

    #reazione diretta e temporanea di posti di lavoro;

    =ormazione professionale;

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    3ostegno finanziario e servizi per le nuove imprese;

    3ostegno per l/orientamento ed il collocamento lavorativo

    Le politiche del la'oro in Italia6l sistema italiano di protezione del reddito dei disoccupati ha acquisito negli anni una

    configurazione particolarmente complessa ale sistema prevede due schemi principali:

    1) schema rivolto alla disoccupazione totale, che prevede prestazioni a tutela del rischio della

    disoccupazione a seguito dell/interruzione involontaria del rapporto di lavoro

    La prestazione pi? comune " l/indennit( ordinaria di disoccupazione a cui hanno diritto i

    lavoratori dipendenti licenziati o dimessi per giusta causa

    2) schema rivolto alla disoccupazione parziale o temporanea denominato #assa 6ntegrazione

    !uadagni, che comporta prestazioni a sostegno del reddito in caso di sospensione dell/orario

    lavorativo senza perdita del posto di lavoro

    CAPITOLO ( Le politiche sanitarie

    6l 'i'te+a 'anitario" l/insieme delle istituzioni, degli attori e delle risorse umane e materiali,

    che concorrono alla promozione, al recupero e al mantenimento della salute

    sso si compone di vari sottosistemi che interagiscono tra loro, i principali sono tre:

    1) il sottosistema della domanda, che raggruppa la popolazione che esprime un bisogno di

    salute e richiede prestazioni per ripristinare il proprio stato di benessere;

    2) il sottosistema della produzione, che ha il compito di produrre e distribuire servizi e

    prestazioni sanitarie sso definisce l/offerta di servizi per la salute;

    0) il sottosistema del finanziamento, che ha il compito di raccogliere e distribuire le risorse

    monetarie necessarie al funzionamento del sistema nel suo complesso

    6l sistema sanitario persegue diverse )inalit2:

    1) prevenzione primaria volta ad eliminare le cause di insorgenza delle malattie e i principali

    fattori di rischio per la salute %vaccini);

    2) prevenzione secondaria volta ad individuare le malattie in fase precoce e ad arrestarne

    l/evoluzione;

    0) diagnosi e cura volta ad identificare le cause delle malattie, rimuovere lo stato patologico o

    ritardare il loro decorso;

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    8) riabilitazione volta al recupero delle capacit( funzionali compromesse dalla malattia e

    contrastarne la cronicit(

    Lo stato di salute non dipende per7 soltanto dal funzionamento e dall/articolazione del sistema

    sanitario 3ono infatti numerosi i fattori che incidono sulla salute di un individuo o di una

    popolazione, tra essi ricordiamo:

    a) il patrimonio genetico individuale;

    b) i fattori ambientali;

    c) i fattori socio-culturali;

    d) i fattori economici;

    e) stili di vita;

    f) accesso ai servizi sanitari

    La considerazione della stretta interrelazione tra i diversi fattori, permette di comprendere

    come salute non sia sinonimo di sanit e spendere di pi? per la sanit( non significa

    necessariamente migliorare la salute degli individui

    &er funzionare, il sistema sanitario impiega risorse del sistema economico, che trasforma in

    prestazioni sanitarie destinate a migliorare la salute della popolazione

    6 parametri attraverso i quali si pu7 valutare il sistema sanitario sono:

    A5 e))i%ienza definita come rapporto prestazioniErisorse L/efficienza riguarda quindi

    l/impiego economico delle risorse nel processo di produzione di servizi per la salute ssa "

    misurata dal numero di prestazioni realizzate da una unit( di fattore produttivo impiegato

    B5 E))i%a%iadefinita come rapporto saluteEprestazioni e misura il contributo dei servizi

    sanitari al miglioramento dello stato di salute Niene misurata dal miglioramento di salute in

    seguito al consumo di una prestazione sanitaria

    C5 Co'tidi cui l/indicatore principale " rappresentato dalla spesa sanitaria totale pro

    capite

    ;5 E/uit2viene misurata in base all/uguaglianza delle condizioni effettive di accesso

    alle cure sanitarie 6nfatti, dal momento che " dimostrato che la salute non dipende solo dal

    servizio sanitario, ma " la risultante di molti fattori concomitanti, " evidente che, a fronte della

    differente esposizione al rischio di compromissione della salute, devono essere garantiti ricorsi

    proporzionali alle prestazioni sanitarie

    6.rin%i.ali +odelli i'tituzionali di 'i'te+a 'anitario sono:

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    1) 'i'te+a +utuali'ti%o, nel quale i destinatari principali sono i lavoratori 6l principale

    erogatore di prestazioni e servizi %le mutue assicurative) " un soggetto privato o para-statale 6l

    meccanismo di finanziamento " prevalentemente contributivo;

    2) 'er0izio 'anitario nazionale, nel quale il destinatario delle prestazioni " l/intera

    popolazione residente 6n questo caso " lo 3tato che si fa carico della gestione e della erogazione

    dell/assistenza sanitaria 6l finanziamento " prevalentemente di tipo fiscale;

    0) a''i%urazioni .ri0atedi +alattia, vengono liberamente stipulate dai soggetti interessati e

    si finanziano attraverso i premi pagati dai contraenti;

    8) 'i'te+i +i'ti 6 modelli pi? diffusi miscelano caratteri mutualistici e assicurativi

    6n generale, un sistema sanitario " organizzato su 8 livelli di assistenza:

    1) servizi medici di base %costituiti dai medici generici di base e dai pediatri di libera scelta);

    2) servizi sanitari di secondo livello %costituiti dagli ospedali e dai servizi specialistici

    ambulatoriali);

    0) servizi sanitari di terzo livello %costituiti da quelle specialit( riguardanti malattie o

    interventi molto rari oppure l/impiego di apparecchiature molto costose)

    8) assistenza farmaceutica convenzionata

    Il siste$a sanitario italiano

    6l 3istema sanitario nazionale %33.) in 6talia nasce nel 1* con la legge nR0, che smantella

    il precedente sistema mutualistico fondato su una molteplicit( di schemi corporativi @uesta

    legge introduce un/uni%a a''i%urazione nazionale e'te'a a tutti i %ittadini$

    6l 33. si caratterizza per l/articolazione delle strutture e degli attori su tre livelli di governo:

    a livello centrale operano il ministero della salute, il parlamento e il governo;

    a livello regionale 4lle regioni sono affidati compiti importantissimi per il

    funzionamento del 33., tra cui la decisione in merito alla ripartizione delle risorse finanziarie tra

    le strutture sanitarie;

    a livello locale dove le 4ziende 3anitarie Locali %43L) intrattengono i rapporti con i

    medici di base, con le aziende ospedaliere, ecc

    La conferenza 3tato-regioni " l/organismo deputato a gestire i rapporti tra livello centrale e

    livello periferico

    La trasformazione del sistema mutualistico in sistema sanitario nazionale " avvenuta

    lentamente e a tappe, a partire dal 1*+, anno in cui venne istituito il ministero della sanit(,

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    25/31

    fino al 1*, quando vennero soppressi tutti gli enti mutualistici aventi funzioni di assistenza

    sanitaria

    !li attori principali del cambiamento sono stati:

    1) i partiti di sinistra e i sindacati dei lavoratori, che sono stati i propugnatori delle grandi

    riforme in senso statalista, in conflitto con i partiti di centro e di destra;

    2) la professione medica, gelosa della propria autonomia di corpo e del proprio status

    economico-sociale, ha teso a difendere l/orientamento Jmercantile/ del sistema, da cui traeva

    vantaggi;

    0) gli apparati burocratici, che hanno giocato un ruolo meno netto e prevedibile

    6 rapporti tra governo centrale e governi periferici hanno avuto una parte rilevante nel facilitare

    o ostacolare le coalizioni tra gli altri attori e nel determinare gli esiti istituzionali della riforma i

    1n termini di centralizzazioneEdecentramento

    Crisi dei siste$i sanitari

    La sanit(, a partire dagli anni #inquanta, ha vissuto una fase di forte espansione che ha

    contribuito a migliorare lo stato di salute della popolazione e a ridurre le tradizionali

    disuguaglianze di accesso alle cure mediche tra classi sociali e aree territoriali

    ale espansione ha per7 avuto implicazioni negative in termini di efficienza e di efficacia %vedi

    sopra)

    La spinta espansiva " provenuta sia dal lato dell/offerta %in particolare a causa dello sviluppo di

    nuove tecnologie sanitarie), sia dal lato della domanda %in particolare il maggiore benessere

    economico ha significato maggiore attenzione e preoccupazione per la salute psicofisica)

    La fase espansiva che ha riguardato la sanit(, ha reso necessario approntare 'trate-ie di

    %onteni+ento dei %o'ti e di razionalizzazione della '.e'a 'anitaria$

    .egli anni Cttanta si " cercato soprattutto di razionare i 'er0izi 'anitari incidendo su tre aree:

    1) a%%e''o alle .re'tazioni 'anitarie$ 3i " cercato, ad esempio, di rendere possibile l/uscita dal

    sistema di protezione dei cittadini che ne fanno richiesta, a condizione che essi rispondano a

    determinati requisiti di natura reddituale 6n questo modo si attenua l/impegno pubblico, senza

    pregiudicare l/orientamento solidaristico di fondo del sistema di protezione sociale

    2) Parte%i.azione )inanziaria 3i tratta di interventi che sono stati ampiamente applicati in tutti

    i &aesi occidentali, volti a trasferire a carico degli utenti delle prestazioni sanitarie, quote di

    contribuzione alla spesa 6l contributo dei cittadini al costo delle prestazioni consumate " in

    genere parziale e limitato e prevede forme di esenzione in base alle caratteristiche dell/utente

    %esempio et( o malattia) e alle sue condizioni economiche

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    0) Ser0izi 'anitari %o.erti dall4inter0ento .uli%o 3i tratta di una strategia volta ad

    individuare un pacchetto di prestazioni da mantenere nell/ambito della tutela pubblica 3i pu7

    attuare in modo implicito attraverso il metodo delle liste di attesa o l/esclusione della

    copertura per servizi sanitari HmarginaliI

    CAPITOLO ) * Le politiche di assisten+a sociale

    #on il termine assistenza si indicano interventi generici di soccorso rivolti ad individui che si

    trovano in uno stato di bisogno o indigenza

    4 noi interessa, in particolare, l/assistenza sociale che si caratterizza perch' gli interventi

    assistenziali sono organizzati e disciplinati da norme

    3toricamente, il primo esempio di intervento di assistenza sociale si ha in 6nghilterra nel 1F1

    attraverso l/4ct for the 9elief of the &oor, finanziato attraverso la Htassa dei poveriI

    =ino al >> secolo, l/assistenza sociale viene interpretata come strumento di regolazione

    sociale, volto pi? a reprimere ed evitare casi di devianza piuttosto che a rispondere ad una

    finalit( solidaristica di sostegno all/individuo

    3uccessivamente si " aggiunta una graduale presa di coscienza del fatto che alcuni stati di

    bisogno possono essere originati dal sistema socio-economico %in quanto fallimenti del

    mercato) e non derivano necessariamente da colpe individuali

    L/assistenza sociale " andata via via configurandosi come diritto del cittadino, che si trova in

    stato di bisogno, ad essere aiutato

    6l termine assistenza sociale %o pubblica) identifica oggi linsieme degli interventi rivolti a

    contrastare situazioni di indigenza attraverso servizi sociali e prestazioni monetarie,

    tipicamente finanziati dalla fiscalit generale.

    L/accesso ai servizi sociali " potenzialmente aperta a tutti, mentre l/erogazione di prestazioni

    monetarie " condizionata dall/accertamento dello stato di bisogno

    Lo stato di bisogno, peraltro, non " il solo requisito richiesto 6nfatti la persona bisognosa deve

    trovarsi nell/impossibilit( di fronteggiare la situazione con i propri mezzi

    Le prestazioni assistenziali sono quindi una forma di intervento selettiva e residuale

    Nonostante i caratteri di selettivit e residualit, le prestazioni assistenziali si configurano

    come veri e propri diritti sociali, in quanto erogate attraverso procedure standardizzate a

    chiunque si trovi nelle condizioni previste

    !li interventi assistenziali, oltre che selettivi e residuali, possono essere anche categoriali, cio"

    con accesso limitato esclusivamente ad alcune categorie di cittadini senza prova dei mezzi

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    !li interventi selettivi e residuali consentono una maggiore razionalizzazione nell/uso delle

    risorse rispetto a un modello universalistico, ma non sono esenti da problemi:

    1) Htrappola della povert(I legata al fatto che la struttura dei sussidi spesso non incentiva i

    beneficiari ad incrementare il proprio reddito, perch' ci7 provocherebbe la perdita del

    beneficio;

    2) stigma e costi psicologici dovuti alla necessit( di doversi sottoporre alla prova dei mezzi =are

    domanda per una prestazione diretta ai Jpoveri/ implica l/accettazione che il proprio stato di

    indigenza venga socialmente riconosciuto;

    0) problemi di informazione che riguardano, se considerati dal lato del cittadino, l/essere

    informati sui programmi attivati e sulle modalit( per accedervi;

    8) onerosit( in termini amministrativi e gestionali;

    +) rischio di utilizzo improprio e manipolazioni clientelari

    L/assistenza sociale " storicamente un settore caratterizzato da assistenzialismo che

    successivamente si " trasformato in prevenzione

    L/assistenza sociale, all/interno del welfare state, si struttura attorno )unzioni .rin%i.ali:

    1) )unzione di ri'.o'ta alle 'ituazioni di .o0ert2 e d4indi-enza economiche che si realizza

    tramite trasferimenti monetari, soggetta alla prova dei mezzi;

    5 )unzione .re0enti0a di .ro+ozione dell4in%lu'ione 'o%iale

    L/assistenza sociale " un settore di politica pubblica complesso e molto articolato al suo

    interno

    6n generale, gli interventi sono gestiti a livello decentrato, mentre il livello centrale "

    competente nella definizione delle linee di indirizzo e dei principi generali

    @uattro sono i canali preposti a rispondere ai bisogni assistenziali, cio" lo 3tato, la famiglia, il

    terzo settore e il mercato

    alle diverse combinazioni di reciprocit( e dal peso relativo assunto da ciascun canale, si

    originano diverse configurazioni di welfare miO

    #onsiderando il ruolo assegnato alla famiglia, si distinguono:

    1) sistemi familisti, in cui si assume che le famiglie siano il luogo privilegiato e ultimo per la

    soddisfazione dei bisogni dei propri membri;

    2) sistemi de-familisti, in cui lo 3tato assume su di s' un elevato grado di responsabilit( e rende

    le famiglie meno gravate dalle funzioni di ammortizzatore sociale

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    =ondamentale per l/assetto attuale dei sistemi di assistenza " il terzo settore, formato da un

    universo composito di soggetti frutto della libera espressione della societ( civile Le tipologie

    di sistemi assistenziali si differenziano anche in base al grado di integrazione dei soggetti del

    privato sociale nel processo di polic$-maGing istinguiamo:

    1) modello dell/accreditamento che si caratterizza perch' tra ente pubblico e terzo settore vige

    un rapporto a dominanza pubblica;

    2) modello di negoziazione che si caratterizza per il coinvolgimento delle organizzazioni del

    terzo settore nel processo di formulazione delle politiche assistenziali

    L4a''i'tenza 'o%iale in Italia

    .ell/ordinamento italiano, lassistenza sociale viene concepita come linsieme delle attivit

    inerenti alla predisposizione e allerogazione di servizi, gratuiti o a pagamento, o di

    prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficolt

    che la persona incontra nel corso della vita.

    6 livelli di governo interessati sono tre:

    1) livello centrale, in cui rientrano i seguenti soggetti istituzionali:

    il parlamento, che stabilisce le risorse da destinare al =ondo nazionale per le politiche

    sociali istituito nel 1**;

    il ministero del lavoro e delle politiche sociali, che decide la ripartizione delle risorse di

    cui sopra a favore della !estione interventi assistenziali e di sostegno istituita presso

    l/6.&3

    2) livello regionale 4lle regioni spettano funzioni di indirizzo, coordinamento e di controllo

    sull/operato degli enti locali;

    0) livello comunale che costituisce il vero centro nevralgico del sistema 6nfatti mentre in 6talia

    si " assistito ad un processo di accentramento degli schemi assicurativi, gli schemi

    assistenziali sono rimasti locali e ogni comune he un proprio sistema socio-assistenziale che

    eroga servizi diversi

    !li interventi specifici attraverso cui opera la politica assistenziale in 6talia, sono:

    1) la pensione sociale, introdotta nel 1*F* e sostituita nel 1**+ dall/assegno sociale;

    2) la pensione di invalidit( civile, che si configura come prestazione categoriale alla quale

    possono accedere gli invalidi che non hanno i requisiti richiesti per la pensione di invalidit( di

    tipo assicurativo;

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    0) l/assegno per il nucleo familiare, che " una prestazione selettiva e categoriale di sostegno al

    reddito per carichi di famiglia

    8) l/integrazione al trattamento minimo della pensione;

    +) le maggiorazioni sociali in favore delle persone anziane in situazione di povert(;

    F) l/assegno di maternit(, introdotto nel 1**, a tutela delle madri;

    ) il =ondo per il sostegno all/accesso alle abitazioni in locazione, introdotto nel 1**;

    / tuttavia importante ricordare che, non essendovi stata fino al 2 una normativa a livello

    nazionale che potesse, da un lato, orientare l/azione dei governi sub-nazionali e, dall/altro,

    definire dei diritti soggettivi riconosciuti a tutti i cittadini indipendentemente dalla zona di

    residenza, sia il livello delle prestazioni, il grado di copertura, l/organizzazione e i criteri di

    accesso, variano molto a livello territoriale

    Le tipologie di intervento che possono essere realizzate nei diversi comuni possono riguardare:

    a) informazione sociale;

    b) assistenza economica a persone e famiglie in difficolt(;

    c) assistenza domiciliare;

    d) assistenza abitativa;

    e) assistenza ai minori %es affidamento familiare);

    f) asili nido;

    g) centri diurni ti tipo socio-educativo;

    h) centri di accoglienza

    La spesa per assistenza sociale nel 28 raggiungeva solo l/1,P del &6L Cccorre per7 tenere

    presente che, nei conti della protezione sociale dell/634, esiste un problema che riguarda la

    suddivisione tra previdenza e assistenza L/634, infatti, considera misure relative alla voce

    previdenziale, l/assegno per il nucleo familiare e l/integrazione al trattamento minimo della

    pensione, che hanno caratteristiche tali da poter invece rientrare nelle voci relative

    all/assistenza sociale

    3e si considerano queste voci di spesa all/interno delle categorie degli interventi assistenziali,

    la spesa totale per assistenza sociale raggiunge il 0,1P del &6L, mentre la spesa per assistenza

    sociale in rapporto alla spesa sociale totale raggiunge il 10,8P

    .el 28, circa il P della spesa complessiva per assistenza sociale " di tipo categoriale e si

    indirizza verso il sostegno alla vecchiaia e l/invalidit(

    La quota di spesa destinata alle famiglie " del 1+P, mentre la quota spesa destinata all/accesso

    alle abitazioni " del 2P

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    Il .er%or'o e0oluti0o dell4a''i'tenza 'o%iale in Italia

    all/unificazione nazionale fino agli anni /, l/assistenza sociale " stato un settore trascurato

    dalla politica italiana Lo 3tato unitario alla sua nascita eredit7 un sistema di istituzioni

    assistenziali private, senza pari in uropa per numero e per ricchezza %si ricordano le Cpere

    &ie)

    6l primo passo verso la strutturazione di un sistema di assistenza sociale avviene mediante la

    legge #rispi del 1*, che aveva lo scopo di provvedere al riordino del sistema delle Cpere &ie

    opo la caduta del regime fascista, la #ostituzione 6taliana divenne il punto di riferimento in

    materia di assistenza sociale attraverso, in particolare, l/art0 che prescrive che Hogni

    cittadino inabile al lavoro o sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al

    mantenimento e allassistenza sociale

    .el 1*F, entr7 in vigore la legge ariotti, che disponeva la separazione tra le attivit( sanitarie

    e quelle assistenziali .el 1*F* venne introdotta la pensione sociale, volta a garantire un

    reddito minimo alle persone senza diritto alla pensione da lavoro e sprovviste di mezzi e di et(

    superiore ai F+ anni

    L/6talia comunque non si dot7 di una riforma organica dell/assistenza sociale, ma si

    moltiplicarono una serie di Jleggine/ che finirono per produrre una distorsione clientelare e un

    sistema iniquo %inefficace ed inefficiente)

    6 motivi della mancata riforma possono essere cosK sintetizzati:

    1) polarizzazione politico-ideologica;

    2) orientamento ideologico del partito di maggioranza relativa

    .egli anni / si assiste alla nascita delle 9egioni che, abbiamo gi( detto, svolgono un ruolo

    importante nella gestione dell/assistenza sociale

    .egli anni / si assiste alla riduzione della spesa e differenziazione delle prestazioni erogate

    dalle regioni e dagli enti locali

    4llo scopo di garantire uniformit( di base dell/intervento assistenziale su tutto il territorio

    nazionale, nel 2 l/6talia si " dotata di una legge quadro nazionale sull/assistenza sociale La

    legge promuove il superamento della tradizionale impostazione categoriale attraverso la

    realizzazione di politiche universalistiche di assistenza sociale

    La legge quadro n 02E2 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi

    sociali, evidenzia:

    1) l/integrazione gestionale;

    2) l/integrazione professionale

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    ssa sancisce:

    l/opportunit( della coincidenza dei territori;

    l/unit( di programma in relazione ai servizi socio-sanitari;

    ssa stabilisce: i livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie

    ssa rimanda ai:

    piani nazionali;

    piani regionali;

    piani di zona

    il compito di declinare concretamente le precedenti linee

    6l processo di programmazione partecipata richiede di assumere un/ ottica progettuale e

    strategica e, allo stesso tempo, di porsi in un atteggiamento di ricerca di attenzione

    all/efficienza e ai risultati di ogni singolo intervento, in una logica di accountabilit$

    %trasparenza e rendicontazione) e di ricerca dell/utilit( comune