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POLMONITE - sdc858063671d84c6.jimcontent.com · solamente dietro alla diarrea infettiva. ... IgA, ciglia) e superando le difese innate. La polmonite ad eziologia batterica tipica

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POLMONITE

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DEFINIZIONE

La polmonite è una patologia infettiva del

parenchima polmonare, generalmente di natura

batterica, che nei pazienti non trattati con

adeguata terapia antibiotica può evolvere nel 70-

80% dei casi nella sepsi

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• POLMONITE LOBARE: coinvolgimento di un intero lobo

• BRONCOPOLMONITE: processo limitato agli alveoli

contigui ai bronchi

• POLMONITE INTERSTIZIALE: processo coinvolgente

soprattutto l’interstizio

– Queste distinzioni si basano generalmente sulle

osservazioni radiografiche.

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EPIDEMILOGIA

• La polmonite rappresenta la sesta categoria di

patologie causa di mortalità

• La più comune infezione letale nosocomiale

(contratta in ambiente ospedaliero).

• Nei paesi in via di sviluppo, le infezioni del tratto

respiratorio inferiore sono solitamente la maggiore

causa di morte e si posizionano al secondo posto

solamente dietro alla diarrea infettiva.

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• POLMONITI EXTRANOSOCOMIALI:

- acquisite in comunità

- sintomatologia presente al momento del ricovero

• POLMONITI NOSOCOMIALI:

- acquisite dopo 48-72 ore dal ricovero

• POLMONITE AB INGESTIS

-conseguenza di un anomalo ingresso di liquidi, o solidi, o

secrezioni all’interno delle vie aree inferiori

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POLMONITE AB INGESTIS

Anomalo ingresso nell’albero troncobronchiale di cibo e succhi digestivi

Fattori predisponenti:

• Depressione dei riflessi di protezione delle vie aeree (anestesia,post-operatorio)

• Alterazione dei meccanismi della deglutizione e dello svuotamento gastrico

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POLMONITI NOSOCOMIALI

Insorge almeno 48-72 ore dal ricovero o entro 48 ore dalla dimissione

- Fattori di rischio: intubazione, ICU, antibiotici, chirurgia, età avanzata,

immunodepressione

Caratteristiche definenti maggiori:

• Febbre non alta

• Tosse non produttiva

• Stato di confusione mentale

• Leucopenia, neutropenia (immunodepressi)

Un sottogruppo delle polmoniti acquisite in ambito ospedaliero è costituito dalle cosiddette VAP, le polmoniti associate a ventilazione assistita; le VAP sono polmoniti la cui insorgenza avviene in soggetti che sono sottoposti a un trattamento di terapia endotracheale.Solitamente questo tipo di polmonite si manifesta due o tre giorni dall'inizio della sopracitata terapia.

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EZIOLOGIA

• Batterica: Pneumococco, Staphylococcus Aureus, Legionella Pneumophila, Haemophilus influentiae, Moraxella Catarrhalis…

• Virale: virus influenzale A e B, virus respiratorio sinciziale, virus parainfluenzali...

• Funghi e micobatteri (Bacillo di Koch)

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• I batteri sono la causa più comune di polmoniti negli adulti

> 30 anni. Streptococcus pneumoniae è il più comune.

• I virus:

– nella prima e nella seconda infanzia, i principali patogeni polmonari: il virus respiratorio sinciziale, il virus parainfluenzale e i virus dell'influenza A e B.

• Questi agenti possono causare polmoniti anche negli adulti;

– i virus comuni negli adulti sani sono solamente l'influenza A, occasionalmente l'influenza B e raramente la varicella-zoster

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FISIOPATOLOGIAL’agente infettivo responsabile della polmonite raggiunge il parenchima polmonare superando le barriere anatomiche (mucose, IgA, ciglia) e superando le difese innate.

La polmonite ad eziologia batterica tipica (agenti extracellulari) è accompagnata da una risposta immunitaria neutrofilica, mentre la polmonite ad eziologia virale è accompagnata da un’attivazione linfocitaria.

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PATOGENESI

FATTORI DI RISCHIO:

• Infezioni delle alte vie respiratorie

• Ospedalizzazione

• Fumo di sigarette

• Insufficienza cardiaca

• Patologie ostruttive croniche delle vie aeree

• Età estreme della vita

• Debilitazione

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• Immunodepressioni (come nel diabete mellito o nell'insufficienza renale cronica)

• Compromissione dello stato di coscienza

• Alcolismo

• Disfagia

• Esposizione ad agenti trasmissibili

• Aspirazione di microrganismi che colonizzano l’orofaringe

• Inalazione di particelle aerosolizzate infette

• Disseminazione ematica da una sede extrapolmonare di

infezione

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COMPLICANZE

• Versamento pleurico

• Empiema pleurico

• Ascesso polmonare

• Sepsi

• Insufficienza respiratoria (Pa O2 < 60 mmHg)

• Sindrome da distress respiratorio acuto

(ARDS)

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Versamento pleurico : raccolta di liquido nel cavo pleurico

superiore a quella fisiologicamente presente (10-20ml)

Cause: aumentata produzione di liquido,inadeguato smaltimento.

2 TIPI DI VERSAMENTO: ESSUDATIZIO E TRASUDATIZIO

SINTOMI : DISPNEA ,DOLORE TORACICO,CIANOSI,ANEMIA,FEBBRE

SEGNI APPREZZABILI:

Fremito vocale tattile diminuito

Murmore vescicolare diminuto

Soffio pleurico

Ottusità plessica

versamento pleurico sinistroWWW.SLIDETUBE.IT

L' empiema pleurico è la raccolta anomala di pus

(empiema) che avviene nello spazio pleurico.

Cause: malattia preesistente,intervento chirurgico,trauma.

I batteri responsabili sono il Klebsiella pneumoniae,

Escherichia coli, Proteus Salmonella e lo Staphylococcus

aureus.

Fra i sintomi e segni clinici possiamo riscontrare tosse,

febbre, le due manifestazioni più comuni,dolore toracico,

respiro corto.

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Ascesso polmonare: Cavità localizzata contenente pus, conseguente

a necrosi del tessuto polmonare, circondata da un'area di flogosi

polmonare .

Può essere putrido o non putrido in base ai batteri aerobi e non.

Cause: - materiale infetto inalato dal tratto superiore delle vie aeree

-droghe

-malattie del snc

-anestesia generale

-coma

Sintomi precoci:malessere, inappetenza, tosse produttiva,

sudorazione e febbre. Può essere presente una grave prostrazione

con febbre a 39,4 C e oltre.Espettorato è purulento e può essere

striato di sangue.

Segni fisici : piccola area di ottusità

abolizione del murmure vescicolareWWW.SLIDETUBE.IT

Sepsi o setticemia: presenza contemporanea di

SIRS(sindrome da risposta infiammatoria sistemica)e di

infezione presunta o documentata.

Si instaura prevalentemente in pz

critici,immunocompromessi e anziani.

Sintomi: temperatura corporea <36 o >38,3 C

tachicardia

tachipnea

leucociti<4000mm3 o >12000mm3

Attivazione delle vie dell’infiammazione e della

coagulazione

- Shock settico,sindrome da disfunzione

multiorgano(mods),morte.WWW.SLIDETUBE.IT

Insufficienza respiratoria :lo scambio gassoso nel sangue arterioso

non è sufficiente con conseguente ipossiemia e dell'ipercapnia:

• PaO2 < 60 mmHg

• PaCO2 > 45 mmHg

E' una sindrome che si divide nella forma 1 (chiamata anche parziale) o nella forma 2 (definita anche globale).

Vi sono alcune patologie in cui si mostra tale sindrome:

• Broncopneumopatia cronica ostruttiva

• Sindrome da distress respiratorio

• Asma

• Emotorace, come complicanza durante il trattamento

• Trauma cranico

• Edema polmonare acuto

• Embolia polmonare massiva

• Pneumotorace iperteso WWW.SLIDETUBE.IT

Sindrome da distress respiratorio (ARDS) è un danno diffuso dei

capillari alveolari determinante grave insufficienza respiratoria

con ipossiemia arteriosa refrattaria alla somministrazione di

ossigeno.

Criteri diagnostici (ARDS):

-Esordio acuto.

-Infiltrati polmonari bilaterali suggestivi di edema.

-Nessuna evidenza di ipertensione atriale destra .

-Rapporto PaO2/FiO2 < 200 (se < 300 danno polmonare acuto)

Le cause:fattori di danno al microcircolo e di edema

Sintomi : tachipnea, dispnea e aumentato fabbisogno di ossigeno.

Segni : L'auscultazione polmonare rivela suono chiaro polmonare o

rantoli sparsi.

Entro poche ore si sviluppa ipossiemia severa con ipercapnia. L'inizio dell'ARDS può essere molto

variabile nella sepsi, fulmineo nell'aspirazione polmonare o insidioso nei danni neurologici acuti o

nello shock.

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SEGNI E SINTOMI

• Febbre (accompagnata da brividi nelle

polmoniti batteriche)

• Dispnea

• Dolore toracico

con espettorato se batterica

• Tosse

secca se virale

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ESAME OBIETTIVO

• Ridotta escursione delle basi polmonari

• Ottusità plessica che si modifica con gli atti

respiratori

• Ronchi e rantoli all’auscultazione

• FVT accentuato (diagnosi differenziale con il

versamento pleurico)

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DIAGNOSI STRUMENTALE

• Rx del torace (Pneumococco:interessamento

lobare, S. aureus:interessamento diffuso

bronco-polmonare)

• Tc (per ricercare eventuali complicanze)

• Broncoscopia e brushing delle vie aeree

• Lavaggio bronco alveolare

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DIAGNOSI DI LABORATORIO

• Emocromo (leucocitosi, linfocitosi) + markers infiammazione(PCR-PCT)

• Emogas analisi

• Emocoltura in 3 tempi + antibiogramma

• Esame dell’espettorato: colorazione di Gram e coltura

• Esame delle urine: per antigene della Legionella e dello Pneumococco

• Sierologia: per virus e batteri intracellulari

• Esami specifici per il bacillo di Koch (TBC)WWW.SLIDETUBE.IT

TERAPIA

La polmonite prevede come trattamento

terapeutico la somministrazione di antibiotici,

specifici per l’agente infettivo che l’ha

determinata. Non sempre è possibile identificare

l’agente eziologico per cui, in questi casi, si

ricorre ad una terapia di tipo ‘’empirico’’

Penicilline o cefalosporine + fluorochinolonici

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TERAPIA DI SOSTEGNO

• Adeguato apporto di liquidi

• Ossigenoterapia

• Manovre fisioterapiche

• Ginnastica respiratoria

• Farmaci broncodilatatori

• Farmaci antinfiammatori

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Trattamento delle complicanze

Nel caso in cui il paziente presenti delle

complicanze anche queste devono essere trattate.

• Versamento pleurico: toracentesi

• Empiema pleurico ed ascesso polmonare:

drenaggio

• Insufficienza respiratoria: ossigeno-terapia

• ARDS: ricovero in terapia intensiva

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Diagnosi Infermieristiche

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• Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

• Intolleranza all’attività, correlata ad

ossigenazione inadeguata per le attività e ad

affaticamento

• Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

• Definizione

- Stato nel quale le condizioni respiratorie della

persona sono minacciate in relazione all’incapacità di

tossire efficacemente

• Criteri per l’accertamento mirato:

- Capacità di mantenere la posizione eretta

- Tosse (produttiva,dolorosa,efficace)

- Escreato (colorato,caratteri,quantità,odore)

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

• Interventi:

1) Istruire il cliente sui metodi appropriati di tosse controllata (una tosse non controllata è stancante e non efficace e determina frustrazione):

a) Respirare profondamente e lentamente sedendo il più eretto possibile

(stare seduti più eretti possibile allontana gli organi addominali dai polmoni)

b) Usare la respirazione diaframmatica

(la respirazione diaframmatica riduce la frequenza respiratoria e aumenta la ventilazione alveolare)

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

c) Trattenere il respiro per 3-5 secondi, poi espirare più

lentamente possibile attraverso la bocca (il bordo costale

inferiore e l’addome si dovrebbero abbassare)

d) Fare un secondo respiro, trattenere e tossire dal torace (non

dalla parte posteriore del cavo orale o della faringe), con

due colpi di tosse brevi e forzati

(un aumento del volume di aria nei polmoni promuove

l’espulsione delle secrezioni)

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

2) Insegnare al cliente misure idonee a ridurre la viscosità delle secrezioni (le secrezioni dense sono difficili da espettorare e possono dare origine a tappi di muco, che possono provocare atelectasia):

a) Mantenere un’idratazione adeguata; aumentare l’assunzione i liquidi fino a 2,5-3,5 L al giorno, se non controindicato da una diminuita gittata cardiaca e da patologie renali

b) Mantenere adeguata l’umidità dell’aria inspirata

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D.I.:Liberazione inefficace delle vie aeree,

correlata a secrezioni eccessive e dense

3) Auscultare i polmoni prima e dopo gli esercizi di

tosse

(questo esame aiuta a valutare l’efficacia dello sforzo del

paziente per tossire)

4) Incoraggiare o garantire una adeguata igiene

orale dopo la tosse

(una buona igiene orale promuove una sensazione di

benessere e previene l’alitosi)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a

ossigenazione inadeguata per le attività e ad

affaticamento

• Definizione

- Riduzione della capacità fisica di tollerare l’attività a

livello desiderato o richiesto

• Criteri per l’accertamento mirato:

- Tolleranza all’attività di vita quotidiana e risposta

fisiologica all’attività, ad esempio, frequenza del

polso, pressione arteriosa, frequenza degli atti

respiratori

- Fattori aggravanti (ambientali o emotivi)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a

ossigenazione inadeguata per le attività e ad

affaticamento

• Interventi:

1) Spiegare le attività e i fattori che

aumentano il fabbisogno di ossigeno (fumo,

temperature estreme, peso eccessivo, stress)

(il fumo, le temperature estreme e lo stress causano

vasocostrizione, che aumenta il lavoro cardiaco e

il fabbisogno di ossigeno. Il peso eccessivo

aumenta le resistenze periferiche, le quali

aumentano a loro volta il lavoro cardiaco)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a

ossigenazione inadeguata per le attività e ad

affaticamento

2) Suggerire a cliente idee su come conservare l’energia:

a) sedersi, quando è possibile, per svolgere le attività di vita quotidiana, ad esempio, usare lo sgabello per fare la doccia

b) Suddividere le attività durante il giorno

c) Programmare adeguati periodi di riposo

d) Alternare compiti facili e difficili nel corso della giornata

(si può prevenire un eccessivo consumo energetico suddividendo le attività e prendendosi un tempo sufficiente per il recupero fra un’attività e l’altra)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

3) Aumentare gradualmente le attività di vita quotidiana del cliente man mano che la sua tolleranza aumenta

(la dispnea moderata e prolungata che è dovuta agli esercizi effettuati con supervisione aumenta la forza dei muscoli accessori e migliora la funzionalità respiratoria)

4) Insegnare al cliente tecniche efficaci di respirazione, come la respirazione diaframmatica e quella a labbra socchiuse

(la respirazione diaframmatica evita il respiro rapido, inefficiente e superficiale che di solito accompagna la BPCO. La respirazione a labbra socchiuse rallenta l’espirazione, mantiene gli alveoli insufflati più a lungo e garantisce un certo controllo della dispnea)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

8) Offrire sostegno emotivo e incoraggiamento

(la paura di andare incontro a dispnea potrebbe impedire di aumentare l’attività)

9) Dopo l’attività accertare se vi sono risposte anomale all’aumento di attività

a) Diminuzione della frequenza del polso

b) Pressione sistolica diminuita o invariata

c) Eccessivo aumento o diminuzione della frequenza respiratoria

d) Mancato ritorno del polso ai valori di riposo entro 3 minuti dopo l’attività

e) Confusione mentale, vertigini, movimenti non coordinati(si può accertare l’intolleranza all’attività valutando lo stato cardiaco,

circolatorio e respiratorio)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

10) Pianificare adeguati periodi di riposo in base al programma quotidiano del cliente

(degli intervalli di riposo garantiscono all’organismo periodi di minore consumo energetico, aumentando la tolleranza all’attività)

11) Valutare lo stato nutrizionale del cliente(l’aumentato lavoro respiratorio riduce l’appetito e

l’assunzione di cibo. Una maggiore introduzione di carboidrati cause un incremento di produzione di CO2, mentre un’introduzione ridotta determina un deficit energetico. Questo, a sua volta, è causa di malnutrizione e perdita di massa muscolare, responsabili di una diminuzione della forza muscolare e diaframmatica)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

12) Spiegare gli effetti della malnutrizione

a) Mortalità più elevata

(i clienti con un calo ponderale significativo hanno un tasso di mortalità maggiore di quelli il cui peso è nella norma)

b) Depressione del sistema immunitario

(un sistema immunitario depresso riduce la capacità di combattere le infezioni)

c) Diminuzione della forza muscolare del diaframma e della parete toracica

(questi effetti possono ridurre la capacità di tossire efficacemente e i volumi inspiratorio ed espiratorio)

d) Diminuzione della produzione di surfactante

(una quantità inadeguata di surfactante aumenterà la tensione di superficie alveolare, rendendo l’insufflazione più difficile

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

13) Accertare la presenza di problemi associatiall’alimentazione

a) Respirazione che compete con la nutrizione

b) Meteorismo

c) Problemi nel fare la spesa

d) Problemi nella preparazione dei pasti

(l’identificazione degli ostacoli a una nutrizione appropriata può prevenire o ridurre la malnutrizione)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

14) Insegnare strategie atte a migliorare lo stato nutrizionale

a) Seguire una dieta ricca di lipidi/proteine e povera di carboidrati

(la digestione dei carboidrati produce più anidride carbonica. Le proteine sono essenziali per la guarigione)

b) Evitare cibi ad alto contenuto di grassi e calorie(questi alimenti offrono scarsi benefici al cliente)

c) Preparare i pasti in anticipo(il cliente può riposare prima di riscaldare i cibi)

d) Preparare il cibo stando seduto a tavola(stare seduti riduce il consumo energetico)

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D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

e) Assumere giornalmente una grande quantità di liquidi (2000-2500 ml)

(questa misura riduce la viscosità delle secrezioni e il senso di soffocamento)

f) Evitare latte, cioccolato e altri cibi che aumentano la viscosità della saliva

(la possibilità di espettorare le secrezioni riduce l’anoressia)

g) Evitare alcool e caffeina

(queste sostanze hanno un’azione diuretica)

h) Ridurre la quantità di liquidi durante i pasti

(in questo modo si riduce il volume di materiale gastrico e il gonfiore di stomaco)

i) Evitare cibi caldi e asciutti

j) Aumentare da 4 a 6 piccoli pasti

(tali alimenti irritano la gola e stimolano la tosse)WWW.SLIDETUBE.IT

D.I.: Intolleranza all’attività, correlata a ossigenazione

inadeguata per le attività e ad affaticamento

15) Insegnare a risparmiare energia nel fare la spesa

a) Usare il carrello

b) Scegliere negozi piccoli

c) Acquistare solo pochi prodotti da portare nella borsa

(queste strategie riducono il consumo energetico)

d) Riporre i cibi freschi e quelli surgelati nella stessa borsa

(questa accortezza permetterà di refrigerare immediatamente tali cibi, mentre altri alimenti possono aspetare che il cliente si sia riposato)

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

• Definizione

- Stato in cui la persona/gruppo prova un senso di inquietudine (apprensione), unito all’attivazione del sistema nervoso autonomo, in risposta a una minaccia vaga, non specifica.

• Criteri per l’accertamento mirato

- Livello di ansia

- Conoscenza delle tecniche di respirazione

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

• Interventi:

1) Garantire un ambiente calmo e tranquillo quando il cliente prova un senso di affanno

(la riduzione degli stimoli esterni promuove il rilassamento)

2) Non lasciare solo il cliente durante i periodi di dispnea acuta

(il cliente ha bisogno di rassicurazione circa il fatto che sarà aiutato all’occorrenza)

3) Riconoscere la paura del cliente e fornire un rinforzo positivo ai suoi sforzi. Riconoscere i momenti in cui la dispnea è più grave del solito

(la paura determina dispnea e la dispnea aumenta la paura. I clienti riferiscono che questo riconoscimento diminuisce la paura e la difficoltà respiratoria)

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

4) Riconoscere il senso di mancanza di speranza.

Evitare suggerimenti quali “mantenga il

controllo”o “Si rilassi”

(i clienti riferiscono che gli infermieri che concentrano l’attenzione

sull’incapacità della persona di mantenere il controllo accentuano il

suo senso di impotenza)

5) Offrire aiuto per tutte le azioni da compiere

durante gli episodi acuti di dispnea

(in tali momenti le persone non sono capaci di eseguire le attività che

svolgono abitualmente)

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

6) Durante gli episodi acuti non discutere delle misure preventive

(l’insegnamento è più proficuo quando il cliente ha meno dispnea)

7) Dimostrare le tecniche di respirazione e chiedere al cliente di provarle insieme

(un modello di ruolo per le tecniche respiratorie aiuta il cliente a ridurre il bisogno di consumare energia per concentrarsi)

8) Durante gli episodi non acuti insegnare tecniche di rilassamento quali, ad esempio, ascolto di audiocassette o immagine guidata

(è stato dimostrato che le tecniche di rilassamento diminuiscono l’ansia, la dispnea e l’ostruzione delle vie aeree)

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D.I.: Ansia, correlata a dispnea e paura di

soffocamento

9) Durante i periodi di dispnea acuta fare quanto segue:

a) Aprire tendine o porte

b) Togliere le attrezzature non necessarie

c) Limitare il numero di visitatori

d) Eliminare il fumo e gli odori(queste misure possono contribuire a ridurre il senso di

soffocamento)

10) Incoraggiare il cliente a usare le tecniche di respirazione, specialmente nei momenti di maggiore ansia. Guidarlo nel corso degli esercizi

(concentrarsi sulla respirazione diaframmatica o a labbra socchiuse rallenta la frequenza respiratoria e dà al cliente un senso di controllo)

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DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

• Senso di impotenza, correlato a sensazione di perdita del controllo e restrizioni che la condizione impone allo stile di vita

• Disturbo del modello di sonno, correlato a tosse, incapacità di assumere la posizione sdraiata e stimoli ambientali

• Rischio elevato di nutrizione alterata (inferiore al fabbisogno), correlato ad anoressia secondaria a dispnea, alitosi e affaticamento

• Rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico, correlato a insufficiente conoscenza della condizione, dei trattamenti, della prevenzione delle infezioni, degli esercizi respiratori, dei fattori di rischio e dei segni e sintomi di complicanze

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D.I: rischio elevato di alterazione della mucosa del cavo orale correlato a

respirazione attraverso la bocca , frequenti espettorazioni ediminuita

assunzione di liquidi secondare a malessere .

• Interventi infermieristici:

• Eseguire igiene del cavo orale

• Scoraggiare la respirazione attraverso la bocca e incoraggiare frequenti risciacqui della bocca

• Evitare lavaggi della bocca con sostanze contenenti alcol

• Monitorare l’ idratazione :

-apporto orale

-terapia parenterale

-entrate e uscite

-peso specifico delle urine.

• scoraggiare il pz a consumare alcol e tabacco e incoraggiarlo a lubrificare le labbra ogni 2 ore o quando occorre

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D.I: rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico , correlato

a inefficente conoscenza della condizione , della trasmissione delle

infezione, della trasmissione delle recidive, della dieta, dei segni e sintomi

di recidiva e del follow -up

• Interventi infermieristici:

• Spiegare la fisiopatologia della polmonite facendo uso di ausili didattici

• Spiegare le misure atte a prevenire la diffusione di infezioni:

- Coprire il naso e la bocca quando si starnutisce e tossisce

- Mettere i fazzoletti usati in un sacchetto di carta , quando è mezzo pieno chiuderlo in modo sicuro e porlo in un contenitore per rifiuti più grandi

- Lavarsi le mani frequentemente

• Completare il cilco di t.a. Prescritto

• Rispettare il programma di appuntamenti medici stabilito per il follow-up

• Continuare gli esercizi di respirazione profonda per 6/8 settimane durante la convalescenza

• Pianificare periodi di riposo nel corso della mattina e del pomeriggio

• Provvedere per la vaccinazione antifluenzale e antipneumococcica se il pz presenta patologie respiratorie croniche, è anziano o immunodepresso

• Esortare il pz a smettere di fumare

• Posizionare il pz in modo da ridurre al minimo l’ aspirazione

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D.I: rischio elevato di gestione inefficente del regime terapeutico, correlato

a insufficente conoscenza della condizioni , dei trattamenti , della

prevenzione delle infezioni , degli esercizi respiratori, dei fattori di rischio

e dei segni e sintomi di crisi imminente.

Interventi infermieristici:

• Dare istruzioni sulla diagnosi e sul regime terapeutico

• Insegnare al pz gli esercizi respiratori e chiedergli di dimostrarli

-spirometro

-assumere una posizione inclinata in avanti

-respirare a labbra socchiuse

• Spiegare il rischio di infezioni e i modi per ridurlo

-evitare contatti con persone infette

-provvedere alla vaccinazione nei confronti dell’ influenza e della polmonite batterica

-attenersi ai programmi di assunzione di farmaci

• Istruire il pz a riferire quanto segue:

-variazioni dei caratteri dell escreato o mancato ritorno di esso al colore normale dopo 3 gg di t.a.

-T elevata

-aumento della tosse , dell ‘ astenia e dalla dispnea

-aumento del peso e gonfiore ai piedi e alle caviglie

• Insegnare l’ uso del nebulizzatore , dell’ ossigeno terapia e degli inalatori e osservare se è appropriato.

• Sviluppare una routine per gli esercizi

• Istruire il pz a formulare un piano di gestione

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