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PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE CENTRO DI CULTURA E ANIMAZIONE MISSIONARIA UFFICIO AIUTO MISSIONI - SETTORE PROGETTI Via Mosè Bianchi, 94 -20149 Milano Tel.02-43.82.01 - e.mail: [email protected] - www.pimemilano.com Progetto n. K 251 COSTRUIRE I PONTI PER UNIRE LE ETNIE BISSAU - GUINEA BISSAU La Guinea-Bissau è una piccola Nazione dell’Africa occidentale che copre un’area di 36.000 Km2. La popolazione conta ca. 1.300.000 abitanti, in gran parte pastori, coltivatori di riso e pescatori. I proventi delle risorse naturali costituite essenzialmente da pesce e da legname, confrontati con le necessità del Paese, sono del tutto insufficienti. Colonia del Portogallo, per 500 anni, fino al 1974, si trova al 168° posto nell’indice di sviluppo ed è quindi tra i Paesi più poveri e svantaggiati al mondo. Delle nuove nascite il 10% muore prima di aver raggiunto il primo anno, mentre un altro 10% non arriva ai 5 anni. La capitale Bissau conta circa 430.000 abitanti Lingua ufficiale è il portoghese. Il dialetto creolo, che mescola elementi africani e portoghesi, è utilizzato come ‘lingua franca’. Tra le 20 lingue native, le più parlate sono il Balanta e il Fula. Le religioni: Tradizionale africana (per la maggioranza), Musulmana (36%) e Cattolica (10%) Le Missioni del P.I.M.E. in Guinea-Bissau I Missionari del P.I.M.E. sono presenti in Guinea-Bissau fin dal 1947. Oltre all’impegno fondamentale, che consiste nella creazione di comunità cristiane che vivano il Vangelo nella comunione e nella solidarietà, i missionari hanno sviluppato una serie di attività specifiche nei seguenti settori: Sanità, Agricoltura, Alfabetizzazione, Formazione professionale, Istruzione Informazioni sul Paese La Guinea-Bissau è il quarto Paese più povero al mondo (l’87% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno). Dati ufficiali indicano una mortalità infantile pari a 132 bambini ogni mille nati e una mortalità infanto-giovanile di 203 bambini sotto i 5 anni, con una speranza di vita di 44 anni. Il 70% della popolazione della Guinea-Bissau è analfabeta e la maggioranza è rappresentata da donne. La carenza di strutture e materiali didattici, stipendi non pagati agli insegnanti per lunghi periodi e mancanza di organizzazione sul territorio, rendono il sistema formativo del Paese assolutamente inefficiente. Le scuole di base sono dislocate nei vari villaggi e registrano una frequenza prevalentemente maschile. Negli ultimi anni, grazie alle varie organizzazioni umanitarie e missionarie presenti in Guinea, anche la percentuale di bambine frequentanti è aumentata Nel corso degli ultimi anni lo Stato ha accordato la gestione di alcune strutture alla Chiesa Cattolica: un liceo nella capitale Bissau, due Istituti all’interno del Paese, diverse scuole materne, primarie e secondarie, corsi di alfabetizzazione, istruzione di base e formazione professionale, frequentate quasi esclusivamente da donne e giovani. Area di intervento I villaggi che fanno capo a Kambeju (oltre 15) sono situati lungo una strada a cavallo tra le province di Bissorá e Mansabá (Nord della Guinea-Bissau). Dal 1994 la missione ha avviato una scuola elementare, che da alcuni anni comprende anche le medie, con quasi 400 alunni provenienti dai molti villaggi della zona - in un raggio di 20 Km non esistono altre scuole. Alcune scuole elementari sono state chiuse perché nessun insegnante accettava di andarci, sia per i magri stipendi statali, sia per le pessime condizioni della strada, che per 5 mesi l’anno é allagata in vari punti. La scuola di kambeju funziona in autogestione, é dello stato, ma la popolazione e la missione la gestiscono, dando un sussidio agli insegnanti per integrare il magro stipendio e coprire i molti mesi di ritardo con cui lo stato li paga. La popolazione é composta principalmente da tre etnie: Balanta e Mansonca (di religione tradizionale, con una piccola minoranza che partecipa alla catechesi) e Mandinga (di religione musulmana). Grazie alla sensibilizzazione fatta attraverso la catechesi e la scuola, soprattutto negli incontri con i genitori, quelle che sono sempre state etnie culturalmente e tradizionalmente divise, ora si uniscono per condurre la scuola e pensare a nuovi sviluppi. É cosí nata un’associazione dei cittadini della zona di Kambeju, che si è posta tre grandi traguardi: Rendere la strada agibile per tutti i mesi dell’anno Gestire la scuola Avere un dispensario medico (una volta c’era, ma fu chiuso perché le tre etnie non collaboravano).

PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE - Atma-o-Jibon · c/c postale n. 39208202 intestato a PIMEDIT Onlus Via Mosè Bianchi, 94 – 20148 MILANO . Assegno Bancario o Circolare, oppure

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PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE CENTRO DI CULTURA E ANIMAZIONE MISSIONARIA

UFFICIO AIUTO MISSIONI - SETTORE PROGETTI Via Mosè Bianchi, 94 -20149 Milano Tel.02-43.82.01 - e.mail: [email protected] - www.pimemilano.com

Progetto n. K 251

COSTRUIRE I PONTI PER UNIRE LE ETNIE BISSAU - GUINEA BISSAU

La Guinea-Bissau è una piccola Nazione dell’Africa occidentale che copre un’area di 36.000 Km2. La popolazione conta ca. 1.300.000 abitanti, in gran parte pastori, coltivatori di riso e pescatori. I proventi delle risorse naturali costituite essenzialmente da pesce e da legname, confrontati con le necessità del Paese, sono del tutto insufficienti. Colonia del Portogallo, per 500 anni, fino al 1974, si trova al 168° posto nell’indice di sviluppo ed è quindi tra i Paesi più poveri e svantaggiati al mondo. Delle nuove nascite il 10% muore prima di aver raggiunto il primo anno, mentre un altro 10% non arriva ai 5 anni. La capitale Bissau conta circa 430.000 abitanti Lingua ufficiale è il portoghese. Il dialetto creolo, che mescola elementi africani e portoghesi, è utilizzato come ‘lingua franca’. Tra le 20 lingue native, le più parlate sono il Balanta e il Fula. Le religioni: Tradizionale africana (per la maggioranza), Musulmana (36%) e Cattolica (10%)

Le Missioni del P.I.M.E. in Guinea-Bissau I Missionari del P.I.M.E. sono presenti in Guinea-Bissau fin dal 1947. Oltre all’impegno fondamentale, che consiste nella creazione di comunità cristiane che vivano il Vangelo nella comunione e nella solidarietà, i missionari hanno sviluppato una serie di attività specifiche nei seguenti settori: Sanità, Agricoltura, Alfabetizzazione, Formazione professionale, Istruzione

Informazioni sul Paese La Guinea-Bissau è il quarto Paese più povero al mondo (l’87% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno). Dati ufficiali indicano una mortalità infantile pari a 132 bambini ogni mille nati e una mortalità infanto-giovanile di 203 bambini sotto i 5 anni, con una speranza di vita di 44 anni. Il 70% della popolazione della Guinea-Bissau è analfabeta e la maggioranza è rappresentata da donne. La carenza di strutture e materiali didattici, stipendi non pagati agli insegnanti per lunghi periodi e mancanza di organizzazione sul territorio, rendono il sistema formativo del Paese assolutamente inefficiente. Le scuole di base sono dislocate nei vari villaggi e registrano una frequenza prevalentemente maschile. Negli ultimi anni, grazie alle varie organizzazioni umanitarie e missionarie presenti in Guinea, anche la percentuale di bambine frequentanti è aumentata Nel corso degli ultimi anni lo Stato ha accordato la gestione di alcune strutture alla Chiesa Cattolica: un liceo nella capitale Bissau, due Istituti all’interno del Paese, diverse scuole materne, primarie e secondarie, corsi di alfabetizzazione, istruzione di base e formazione professionale, frequentate quasi esclusivamente da donne e giovani.

Area di intervento

I villaggi che fanno capo a Kambeju (oltre 15) sono situati lungo una strada a cavallo tra le province di Bissorá e Mansabá (Nord della Guinea-Bissau). Dal 1994 la missione ha avviato una scuola elementare, che da alcuni anni comprende anche le medie, con quasi 400 alunni provenienti dai molti villaggi della zona - in un raggio di 20 Km non esistono altre scuole. Alcune scuole elementari sono state chiuse perché nessun insegnante accettava di andarci, sia per i magri stipendi statali, sia per le pessime condizioni della strada, che per 5 mesi l’anno é allagata in vari punti. La scuola di kambeju funziona in autogestione, é dello stato, ma la popolazione e la missione la gestiscono, dando un sussidio agli insegnanti per integrare il magro stipendio e coprire i molti mesi di ritardo con cui lo stato li paga.

La popolazione é composta principalmente da tre etnie: Balanta e Mansonca (di religione tradizionale, con una piccola minoranza che partecipa alla catechesi) e Mandinga (di religione musulmana). Grazie alla sensibilizzazione fatta attraverso la catechesi e la scuola, soprattutto negli incontri con i genitori, quelle che sono sempre state etnie culturalmente e tradizionalmente divise, ora si uniscono per condurre la scuola e pensare a nuovi sviluppi. É cosí nata un’associazione dei cittadini della zona di Kambeju, che si è posta tre grandi traguardi: Rendere la strada agibile per tutti i mesi dell’anno Gestire la scuola Avere un dispensario medico (una volta c’era, ma fu chiuso perché le tre etnie non collaboravano).

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Obiettivi del progetto

La strada sterrata che unisce Bissorá a Mansabá (oltre 35 km) passando per Mores, sede di un collegio che fino a pochi anni fa ospitava centinaia di studenti liceali e ora in totale abbandono, é l’unica via di collegamento per decine di villaggi di tre etnie diverse.

Durante il tempo delle piogge (giugno – settembre) la strada diventa inagibile per le macchine, e difficoltosa anche a piedi, dal momento che si formano alcune lagune e piccoli torrenti stagionali attraversano la strada. Questo provoca gravi danno al commercio, e soprattutto impedisce l’evacuazione di malati, causando ogni anno vari decessi, evitabili se le macchine potessero raggiungere questi villaggi isolati. Soprattutto ne sono vittime i bambini (la malaria celebrale esige un intervento medico in giornata) e le donne che hanno complicazione nel parto. Questi villaggi, superando antiche divisioni etniche e religiose, si sono associati per poter risolvere il problema della strada. Oltre dieci villaggi hanno aderito all’associazione e altri si stanno unendo conquistati dal loro esempio.

Descrizione del progetto

La popolazione di questi villaggi si è riunita in un’associazione che a tutt’oggi ha già raggiunto importanti risultati:

• Ha creato un’associazione di villaggi (la prima nella zona) che unisce villaggi di etnie e religioni diverse.

• Ha raccolto quasi 3.000 euro per contribuire alle spese per fare piccoli

ponti per lo scorrimento delle acque. In una nazione dove il reddito pro capite é di 60 centesimi di euro al giorno, é una cifra davvero grande!

• Da novembre a febbraio ha scavato fossati ai margini della prima parte

della strada (oltre 15 km) per permettere lo scorrimento delle acque piovane impedendo di rovinare la strada. Ogni settimana oltre 300 persone, munite di sole vanghe e picconi, hanno scavato chilometri di fossati, contribuendo ciascuno per l’alimentazione (per ogni giornata lavorativa si cucinavano quasi un quintale di riso: senza nessun aiuto esterno).

• Ha trovato un deputato della sua sezione che ha reso disponibili due

camion per trasportare terra e ghiaia per alzare le parti della strada che restano al di sotto del livello delle acque. Questa terra sarà scavata e caricata da loro, sempre a forza di braccia.

Il progetto prevede la realizzazione di alcuni ponticelli che permettano lo scorrimento delle acque e l’agibilità della strada nel periodo delle piogge.

Risultati attesi

1. agibilità della strada in ogni periodo dell’anno 2. evacuazione dei malati in ogni periodo dell’anno 3. sviluppo delle attività commerciali, soprattutto grazie al passaggio di camion per l’acquisto dei prodotti ortofrutticoli e

agricoli di oltre 15 villaggi. 4. Rafforzamento dell’Associazione: vedendo questo primo grande risultato, sarà possibile ottenere l’adesione delle

famiglie che fino ad ora non hanno preso parte all’opera per sfiducia nelle reali possibilità di realizzazione.

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I Costi

Mentre 350 volontari procedono con la costruzione della strada, scavando fossati, raccogliendo/caricando terra e ghiaia e , garantendo la manutenzione, l’Associazione chiede di essere aiutata ad affrontare i costi per la costruzione di alcuni ponti nei punti più critici, dove la strada attraversa le risaie. Durante il primo anno si pensa di migliorare il tratto da Bisserà a Kambeju (14 Km) e sono previsti 4 ponticelli, mentre il secondo anno si vorrebbe concludere l’altra parte che, pur essendo più lunga, presenta meno punti critici e per questo tratto i ponticelli potrebbero essere 2 o 3. Il costo del progetto, che ha una durata di 2 anni ed ha in previsione la costruzione di 7 ponticelli, è di Euro 28.260.- (comprensivo dell’8% per spese di gestione) il ché significa che ogni ponticello ha un costo di Euro 4.000.-

Beneficiari

15 villaggi (5000 persone circa, di cui 3000 al disotto dei 18 anni)

Sostenibilità del progetto L’Associazione garantirà la manutenzione della strada e la pulizia dei fossati prima dell’inizio delle piogge. Il completamento dell’opera fa sì che non ci saranno ulteriori costi nei prossimi anni.

Di fronte a quanto già realizzato con le loro sole forze e al valore simbolico di questi ponti che uniscono villaggi di etnie e religioni diverse, è importante dare un contributo per la realizzazione di questo importante obiettivo che permetterà a questa popolazione di avere una scuola sempre migliore e un’assistenza sanitaria più presente.

Responsabile del progetto è padre Davide Sciocco, Missionario del Pime, residente a Bissau.

Marzo 2009

Per richiedere ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Aiuto Missioni del PIME (tel. 02 438201)e-mail: [email protected]

Per sostenere il progetto, si prega di citare sempre nella causale il numero d’identificazione K 251 tramite:

. Donazione on line sul sito www.pimemilano.com

. c/c postale n. 39208202 intestato a PIMEDIT Onlus Via Mosè Bianchi, 94 – 20148 MILANO

. Assegno Bancario o Circolare, oppure Vaglia Postale a PIMEdit Onlus, sempre al ns. indirizzo

. Bonifico Bancario intestato a PIMEdit Onlus - Credito Artigiano Sede, P.za S. Fedele, 4 Milano – IBAN IT 10 N 03512 01601

000000005733. (ABI 3512, CAB 01601, CIN N), inviando copia dell’avvenuto Bonifico via fax al n. 02 4695193, o informando

via e.mail a: [email protected] specificando nome, cognome e indirizzo (dati utili all’emissione del documento valido per la

detrazione fiscale.

. Carta di credito, telefonando al n. 02 43820322/536