39
Consideriamo l’argomento dell’integrale, se è l’angolo tra , si avrà: s d r e ˆ Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata Consideriamo una carica puntiforme q positiva. Il campo elettrico generato da questa carica è: r r q k E ˆ 2 Differenza di potenziale elettrico tra il punto A ed il punto B: B A B A s d r r q k s d E V ˆ 2 dr r q k ds r q k s d r r q k s d E 2 2 2 cos ˆ Sostituiamo nell’integrale: A B V V V L’integrale è indipendente dal percorso effettuato per andare da A e B e dipende solo dalle coordinate radiali di A e B (cioè dalle loro distanze dalla carica q che genera il campo) Ponendo il potenziale a zero quando A si ottiene che il potenziale elettrico dovuto ad una carica elettrica in punto a distanza r da essa vale: r q k V r kq r kq r dr kq V V V V r r 1 1 2 0 potenziale elettrico dovuto ad una carica elettrica puntiforme in punto a distanza r da essa cos ds dr s d dr B A r r dr r q k 2 B A r r r dr kq 2 A B r r r r kq r kq B A 1 1 1

Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

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Page 1: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Consideriamo l’argomento dell’integrale, se è l’angolo tra

, si avrà: sdr

e ̂

Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata

Consideriamo una carica puntiforme q positiva.

Il campo elettrico generato da questa carica è: rr

qkE ˆ

2

Differenza di potenziale elettrico tra il punto A ed il punto B:

B

A

B

A

sdrr

qksdEV

ˆ

2

drr

qkds

r

qksdr

r

qksdE

222cosˆ

Sostituiamo nell’integrale:

AB VVV

L’integrale è indipendente dal percorso effettuato per andare da A e B e dipende

solo dalle coordinate radiali di A e B (cioè dalle loro distanze dalla carica q che

genera il campo)

Ponendo il potenziale a zero quando A si ottiene che il potenziale elettrico dovuto ad una

carica elettrica in punto a distanza r da essa vale:

r

qkV

rkq

rkq

r

drkqVVVV

rr11

2

0

potenziale elettrico dovuto ad

una carica elettrica

puntiforme in punto a

distanza r da essa

cosdsdr

sd

dr

B

A

r

r

drr

qk

2 B

A

r

rr

drkq

2

AB

r

r rrkq

rkq

B

A

111

Page 2: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Potenziale elettrico per cariche puntiformi

r

qkV

Tutte le cariche poste su una superficie

sferica di raggio r centrata nella carica q

hanno lo stesso potenziale pari a rqkV

Le superfici equipotenziali per un campo generato da una carica

puntiforme isolata sono rappresentate da una famiglia di sfere

concentriche alla carica

NB: le linee di forza del campo sono sempre perpendicolari alle

superficie equipotenziali

Page 3: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Sistema di cariche: Se invece di avere una sola carica isolata abbiamo un sistema di

cariche puntiformi il potenziale elettrico di questo sistema di cariche si ottiene mediante il

principio di sovrapposizione:

Il potenziale elettrico calcolato in un punto P, dovuto ad un sistema di cariche

puntiformi è uguale alla somma dei potenziali elettrici in quel punto dovuti alle

singole cariche

Distribuzione continua di carica: Il potenziale elettrico calcolato in un punto P,

generato da una distribuzione di carica continua si può determinare immaginando di

suddividere la distribuzione di carica in elementi infinitesimi dqi , tali da poterli considerare

cariche puntiformi e quindi di sommare tutti i contributi al potenziale dovuti a ciascuna

carica

Il potenziale elettrico è una grandezza scalare per cui non sono necessarie

considerazioni vettoriali quando si somma su tutti i contributi

i i

i

i

ir

qkVV

potenziale elettrico calcolato in un

punto P, dovuto ad un sistema di

cariche puntiformi (il potenziale è

nullo all’infinito)

NB: calcolare il potenziale nel punto P è più facile che calcolare il vettore campo poiché V totale

è dato da una somma algebrica, mentre il valore totale del campo è dato da una somma

vettoriale

Potenziale elettrico per cariche puntiformi

r

dqk

r

dqkdVV

i i

i

i

ir

dqkVV

0lim idq

potenziale elettrico

calcolato in un punto

P, dovuto ad una

distribuzione continua

di cariche

Page 4: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Energia potenziale per una coppia di cariche puntiformi

Consideriamo una coppia di cariche q1 e q2 e determiniamone l’energia potenziale.

Il lavoro che deve effettuare il campo generato da q2 per spostare la carica q1 da P all’infinito

( senza accelerazione) è pari alla variazione di potenziale cambiata di segno moltiplicata per

la carica q1

12

21212

0

212 V V)(V)(r

qqkqqUUUL

12

22

r

qkV

Il potenziale elettrico dovuto al campo generato

dalla carica q2 in un punto P distante r12 da q2 sarà

Energia immagazzinata dal sistema

q1-q2 quando le due cariche sono

separate da una distanza r12

L’energia potenziale elettrica della coppia di cariche q1-q2 si può

esprimere come:

Se q1 e q2 hanno stesso segno U>0 ( L=U>0 => è il sistema che compie lavoro, le cariche si

allontanano spontaneamente)

Se q1 e q2 hanno segno opposto U<0 (L=U<0 => bisogna compiere lavoro sul sistema per

portare q1 all’ poiché q1 e q2 si attraggono)

12

2121 V U

r

qqkq

lavoro necessario

per spostare la

carica q1 da P

all’infinito

Page 5: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Ricavare E dal potenziale elettrico V

Abbiamo visto che campo elettrico e potenziale sono legati dalla relazione:

Questa relazione permette di ricavare il potenziale elettrico a partire dal campo elettrico.

Troviamo ora come determinare il campo elettrico a partire dal potenziale.

P

P sdEV

P

P sdEdVV

sdEdV

Se:

dxEdV xdx

dVEx

dx

dVEx

Se il campo ha un’unica direzione, il campo elettrico è pari alla

derivata cambiata di segno del potenziale rispetto alla coordinata

lungo la direzione del campo

In questo caso la variazione del potenziale è nulla rispetto a qualsiasi

spostamento perpendicolare al campo ( che quindi non abbia componente

lungo y).

Questi spostamenti corrispondono infatti a spostamenti lungo le

superfici equipotenziali

iEE xˆ

Campo elettrico con linee di forza parallele ( ): iEE x

ˆ

kdzjdyidxiEsdE xˆˆˆˆ

Page 6: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Ricavare E dal potenziale elettrico V (2)

Distribuzione di carica a simmetria sferica: In questo caso il campo elettrico dipende solo dalla distanza radiale dal centro della

distribuzione, si ha quindi che:

drEsdEdV r

dr

dVEr

Es: il potenziale di una carica puntiforme è:

r

qkV

2

11

rkq

dr

rdkq

dr

dVEr 2

0

2 4

1

r

q

r

qkE

Page 7: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Ricavare E dal potenziale elettrico V (3)

Caso generale:

Consideriamo un potenziale elettrico che dipende da tutte e tre le coordinate spaziali x,y,z. In questo caso il

campo elettrico ( vettore) si otterrà componente per componente dalle derivate parziali del potenziale

rispetto alle tre coordinate:

z

VE

y

VE

x

VE

z

y

x

Esempio: Trovare il campo elettrico associato al potenziale: yzyyxV 223

z

yzyyx

z

VE

y

yzyyx

y

VE

x

yzyyx

x

VE

z

y

x

22

22

22

3

3

3 xyxy

x

yx62300

3 2

zyx

y

yz

y

y

y

yx

23

3 222

y

z

yz

00

kyjzyxixyE ˆˆ23ˆ6 2

dzEdyEdxEsdEdV zyx

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Potenziale elettrico di un conduttore carico

Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che:

La carica è distribuita tutta sulla superficie

All’interno del conduttore il campo elettrico è nullo

Nelle vicinanze della superficie il campo elettrico è perpendicolare

alla superficie stessa

Possiamo dire allora che:

Tutti i punti sulla superficie del conduttore in equilibrio

elettrostatico si trovano allo stesso potenziale.

Si ha infatti che:

Presi due punti qualsiasi A e B sulla superficie del conduttore consideriamo un percorso sulla

superficie che mette in contatto i due punti, la differenza di potenziale tra i due punti è data

da:

poiché lungo tutto il percorso il campo elettrico è

perpendicolare al percorso => 0

B

A

AB sdEVVV

0 sdE

Il potenziale elettrico è uguale in tutti i punti sulla superficie (la superficie è una superficie

equipotenziale)

Inoltre il potenziale all’interno del conduttore è costante ( poiché il campo è nullo) e pari al

potenziale presente sulla superficie del conduttore

Poiché durante uno spostamento di una carica q0 attraverso il conduttore la variazione di

potenziale è nulla, è nullo anche il lavoro per effettuare tale spostamento

00

0 VqUL

Page 9: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Potenziale elettrico di un conduttore sferico

Rrper r̂

Rrper 0

2r

Qk

E

rper 0

Rrper

Rrper Q

r

Qk

Rk

V

0

in

S

E

qdAE

0

24

Q

rEE 22

04

1

r

Qk

r

QE

Superficie di gauss : sfera di raggio r>R

Consideriamo una sfera metallica di raggio R e carica totale Q:

Il campo elettrico dentro la sfera è nullo

Il campo elettrico fuori dal conduttore lo calcoliamo attraverso il

teorema di gauss

Qqin

24 rdAS

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Potenziale elettrico di un conduttore generico In un conduttore non sferico la densità di carica non è uniforme

Come si determina la densità di carica in questo caso?

Consideriamo un conduttore come in figura:

Due sfere conduttrici di raggio r1 ed r2 (r1 > r2) connesse mediate un cavo conduttore

I campi dovuti alle due sfere non si influenzano tra loro (sfere sufficientemente distanti)=>

12

1

1

1 rper

rrper 0

rr

qk

Ee

22

2

2

2 rper

rrper 0

rr

qk

Ee

Poiché le due sfere sono collegate mediante il filo conduttore,

l’interno sistema è un singolo conduttore =>

Sulla superficie delle due sfere devo avere lo stesso potenziale:

1

1

11 rrper

q

rkV c

2

2

22 rrper

q

rkV c

2

2

1

121

QQ

rk

rkVV cc

2

1

2

1

Q

Q

r

r

21 QQ

In termini di densità superficiali:

1

2

2

1

2

2

2

1

2

1

2

2

2

1

2

22

2

11

2

22

2

11

2

1

4

4

r

r

r

r

r

r

r

r

q

q

rq

rq

rq

rq

12

Potenziali

sulle due

superfici

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Abbiamo visto che se in un conduttore consideriamo due regioni con raggi di

curvatura r1 ed r2 tali che r1 > r2 si avrà che:

ma

Potenziale elettrico di un conduttore generico

Cioè è maggiore la densità di carica dove il raggio di curvatura è minore.

Poiché il campo elettrico in prossimità della superficie di un conduttore in

equilibrio elettrostatico è proporzionale alla densità di carica:

Si può affermare che:

Il campo elettrico dovuto ad un conduttore carico è maggiore in prossimità delle

superfici convesse del conduttore che hanno un piccolo raggio di curvatura ed è

minore in prossimità delle superfici convesse di un conduttore che hanno un grande

raggio di curvatura

21 QQ 12

0

E

I parafulmini sono a punta, campo elettrico molto più intenso intorno ad esso

Maggiore probabilità che il fulmine avvenga in prossimità della

punta del parafulmine che altrove

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Cavità in un conduttore elettrico

Il campo elettrico all’interno di una cavità (dove non ci siano cariche)è nullo,

qualunque sia la distribuzione di carica sulla superficie esterna del conduttore.

Infatti: presi due punti qualsiasi sulla superficie della cavità si ha:

Poiché sulla superficie di un conduttore tutti i punti sono allo stesso potenziale.

Per andare da A a B si può effettuare qualsiasi percorso attraverso la cavità, quindi

se l’integrale è nullo lungo tutti i possibili percorsi ( cioè se per ogni ds,

allora in tutta la cavità

0 B

A

AB sdEVVV

0 sdE

0E

Gabbia di Farady => Recipiente cavo costituito da material conduttore => miglior

modo per schermare circuiti elettrici dai campi elettrostatici circostanti

Durante una tempesta elettrica chiudetevi in macchina

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Campo elettrico tra due piani paralleli carichi con carica opposta

+q

E+ ed E- hanno

verso opposto

E=E++E- =0

E+ ed E- hanno

verso opposto

E=E++E- =0

E+ ed E- hanno lo stesso

verso:

E=/20+ /20= /0

+q

E

02

E

-q

E

02

E

-q +q

0

E

-q

E+ ed E- si compensano fuori dalle due armature mentre si sommano

all’interno

( questo naturalmente vale solo nell’assunzione che le dimensioni dei due

piani siano molto più grandi della distanza tra di loro

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Capacità e Condensatori

I condensatori sono dei componenti elettrici costituiti da due conduttori (armature) di forma

qualsiasi posti molto vicini tra loro che vengono caricati con cariche uguali ed opposte.

Un condensatore si dice carico se tra le due armature è presente una differenza di potenziale.

Per caricare un condensatore scarico ( V=0) si possono mettere in contatto le due armature

con i poli di una batteria , queste si caricheranno di carica uguale ed opposta, scollegata la

batteria le due armature rimarranno cariche

La differenza di potenziale ai capi delle armature( detta anche TENSIONE) e d’ora in poi

indicata con V (invece che con V) risulta proporzionale alla carica del condensatore ( cioè la

carica accumulata su una delle due armature):

CVQ V

QC Capacità elettrica

Si definisce Capacità elettrica il rapporto tra la carica del condensatore e la

differenza di potenziale ai capi delle due armature.

La capacità è la misura della quantità di carica che un condensatore può immagazzinare se

su di esso viene applicata una certa differenza di potenziale

La capacità è costante per ogni condensatore e dipende dal tipo di condensatore, dalla forma

e dal materiale che separa le due armature

L’unità di misura della capacità è il farad (F) 1F=1C/V

Il farad è un’unità di misura molto grande e solitamente si usano i suo sottomultipli ( F, nF e

pF)

NB: V è inteso in valore assoluto poiché C è per definizione sempre positiva

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Condensatori piani

Un condensatore piano è costituito da due piastre metalliche della

stessa area A separate da una distanza d.

Condensatore carico : una piastra con carica Q e l’altra con carica

–Q

Carica per unità di superficie: =Q/A

Se d molto piccola rispetto alle dimensioni della piastra:

piastre dalle fuori 0

piastre le tra00

A

Q

E

00A

QdEdsdEsdEV

dB

A

d

A

Qd

QA

V

QC 00

d

AC 0

La capacità di un condensatore piano è direttamente

proporzionale alla superficie delle armature piane

ed inversamente proporzionale alla loro distanza

capacità di un

condensatore piano

NB: La capacità di un condensatore piano può anche essere espressa in termini di campo

elettrico:

Ed

Q

V

QC

La capacità di un condensatore è

inversamente proporzionale al campo

elettrico presente tra le due armature

La capacità aumenta al

diminuire del campo elettrico

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Condensatore piano collegato ad una batteria

elettroni

elettroni

Quando l’interruttore viene chiuso la batteria crea un campo elettrico nel filo conduttore che causa il moto

degli elettroni dalla piastra collegata al polo positivo verso il polo stesso e dal polo negativo verso la piastra

di destra. Il moto termina quandi la differenza di potenziale ai capi delle piastre è uguale a quella presente

tra i poli della batteria.

Si crea una separazione di carica tra le due piastre ad essa è associata una trasformazione di energia

chimica della batteria in energia potenziale elettrica del sistema del circuito.

NB: tra le due piastre del condensatore non c’è passaggio di elettroni!!

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Energia immagazzinata da un condensatore I condensatori immagazzinano energia:

Quando si applica una differenza di potenziale ai capi del condensatore, esso si carica “spostando” le cariche

negative da un’armatura all’altra.

Lo spostamento di cariche richiede un lavoro da parte del campo elettrico attraverso il circuito.

Il lavoro(cambiato di segno) è pari all’energia potenziale elettrica immagazzinata nel condensatore.

In un secondo tempo questa energia può essere convertita in energia cinetica delle cariche che lasciano il

condensatore.

Analiticamente, applicando una tensione V ai capi di un condensatore si produce uno spostamento di carica.

Ogni spostamento di un infinitesimo di carica dq genera un aumento dell’energia potenziale dU data da:

La variazione complessiva di energia potenziale dovuta ad una carica complessiva Q sul condensatore è

quindi:

Riscrivendo la tensione in termini di capacità e carica:

Per un dato condensatore l’energia immagazzinata è proporzionale al quadrato dell’intensità della

carica immagazzinata

dq

dUV VdqdU

Q

VdqdUU0

Variazione

complessiva di

energia potenziale

QQ

dqC

qVdqU

00C

Q2

2

1

C

QU

2

2

1

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Esempio: defibrillatore

Un defibrillatore è sostanzialmente un condensatore che può essere caricato tramite una sorgente di alta

tensione per poi fornire l’energia immagazzinata al cuore, attraverso le piastre poggiate sul torace.

a) Quanta carica è capace di immagazzinare il condensatore da 80 F presente in un defibrillatore se viene

caricato ad una tensione pari a 2500 V?

b)Quanta energia è in grado di fornire il defibrillatore?

b) L’energia che un defibrillatore può fornire è pari a :

C

QU

2

2

1

a) Poiché:

JJCVC

VC

C

QU 250105.21080

2

1

2

1

2

1

2

1 2362222

C

QV VCQ

CCVFVCQ 2.0105.21080250080 36

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Collegamento di condensatori

Nei circuiti elettrici due o più condensatori possono essere collegati in diversi modi.

L’elemento di circuito totale avrà una capacità equivalente che può essere calcolata e

che dipenderà dalla configurazione del sistema di condensatori.

Le due combinazioni di base dei condensatori sono in serie ed in parallelo

I condensatori in uno schema di circuito si rappresentano con il simbolo:

Condensatori in parallelo Condensatori in serie

Page 21: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Condensatori in parallelo

Le armature di sinistra dei due condensatori sono

allo stesso potenziale (sono collegati tramite il filo

conduttore al polo positivo della batteria)

Le armature di destra dei due condensatori sono

allo stesso potenziale

La tensione ( la differenza di potenziale) ai capi

della coppia di condensatori è quella data dalla

batteria ed è la stessa ai capi di ciascun

condensatore

Quando si effettua il collegamento gli elettrone si muovono attraverso il circuito ( dalle

armature di sinistra verso il polo + della batteria e dal polo – alle armature di destra).

Il movimento cessa quando tra i capi dei condensatori e tra i poli della batteria c’è la stessa

tensione => a questo punto i due condensatori risulteranno caricati con carica Q1 e Q2.

Carica totale

immagazzinata 21 QQQ

Condensatore equivalente: Un condensatore che ha carica Q e tensione V ai capi:

Due condensatori di capacità C1 e C2 sono collegati in parallelo ( vedi figura)

VVV 21

V

Q

V

Q

V

QQ

V

QCeq

2121

21 CCCeq Capacità del condensatore equivalente

per un collegamento in parallelo

La capacità equivalente di un sistema di condensatori in parallelo è la somma

algebrica delle singole capacità ed è quindi maggiore di quella di ciascun

condensatore

Page 22: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Condensatori in serie Due condensatori di capacità C1 e C2 sono collegati in serie ( vedi figura)

In questo tipo di collegamento il

valore assoluto della carica sulle

armature dei due condensatori è

la stessa QQQ 21

Se consideriamo il circuito equivalente

V

QCeq

21

21C

Q

C

QVV

C

QV

eq

L’armatura di destra di C1 e quella di

sinistra di C2 sono allo stesso potenziale

Vi ( formano un conduttore isolato)

Mentre la differenza di potenziale tra l’armatura di sinistra di C1 e quella di destra di C2 è

uguale alla tensione ai capi della batteria V

destrasinistra VVV 21destrasinistra VVVVVVV ii

21 C

Q

C

Q

C

Q

eq

21

111

CCCeq

Il reciproco della capacità equivalente di un sistema di condensatori in serie

è pari alla somma algebrica dei reciproci delle singole capacità e la capacità

equivalente è quindi sempre minore di quella di ciascun condensatore

Capacità del condensatore equivalente per un collegamento in serie:

21

21

CC

CCCeq

21

121

CC

CC

Ceq

Page 23: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Condensatori con dielettrici

L’inserimento tra le armature di un condensatore di un materiale isolante ( detto dielettrico)

aumenta la capacità del condensatore

Misurando con un voltmetro un condensatore carico con e senza dielettrico tra le armature, se

V0 è la differenza di potenziale in assenza di dielettrico e V la d.d.p in presenza di

dielettrico, si trova che:

Più precisamente dove k>1

0VV

Poiché il circuito è aperto ed il voltmetro ( per come è

concepito ) non lo chiude

La carica Q0 ai capi delle due armature nei due casi

rimane la stessa

Se 0VV 0

00

0

C

QV

C

QV

k

VV 0

0

11

CC

0CC

La capacità di un condensatore in presenza di un dielettrico tra le

armature è maggiore di quella nel caso tra le due armature ci sia il vuoto

0kCC

Page 24: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

Effetto del dielettrico

Molecole del dielettrico in

assenza di campo Polarizzazione delle

molecole del dielettrico in

presenza di campo

La polarizzazione genera un campo

elettrico di polarità opposta a quello

esterno

La diminuzione del campo elettrico netto porta una diminuzione della tensione ai capi dell’armatura

L’introduzione di un dielettrico (materiale isolante) tra le due armature diminuisce il campo elettrico.

Il campo elettrico E0 generato dalle due armature cariche “perturba” infatti le molecole che compongono il

dielettrico, polarizzandole.

La riorganizzazione delle molecole dà origine ad un campo elettrico indotto opposto ad E0.

Il campo elettrico totale tra le due armature, dato dalla somma vettoriale dei due campi sarà quindi meno

intenso di E0:

1 dove 00 fEfEEE ind

La carica Q viene immagazzinata con una tensione minore il dielettrico aumenta la capacità

dE

QC

0

0

0fEE 0

1

0

1C

fdfE

Q

Ed

QC

00 CkCC k= costante dielettrica relativa >1

dipende dalla natura del dielettrico

k0=costante dielettrica del vuoto=1

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Membrana cellulare

Il doppio strato lipidico della membrana cellulare, essendo costituito da

uno strato molto sottile ed isolante (elettrico) che divide lo spazio intracellulare

da quello extracellulare, può venir considerato come un condensatore elettrico.

Tale doppio strato(costituito da fosfolipidi) può accogliere su entrambi i suoi lati

ioni di carica diversa e può quindi venir classificato come un condensatore piano

a due piastre la cui capacità vale:

con A superficie della membrana, ε costante dielettrica dello strato membrana e

d spessore della membrana.

La differenza di potenziale elettrico totale tra interno ed esterno della cellula

viene dunque determinata da cariche che aderiscono strettamente alla

membrana cellulare caricando questo condensatore cellulare.

d

AC

8nm

citoplasma

Fluido extracellulare

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L’unità di misura della corrente nel sistema SI è l’ampere (A) che è una delle unità di misura

fondamentali. Si ha che:

1A di corrente equivale al passaggio di 1C di carica attraverso una superficie in 1s

Corrente elettrica

Ogni qual volta c’è movimento di cariche si ha una corrente elettrica.

Data una certa quantità di cariche che attraversa una superficie S, si definisce intensità di

corrente elettrica la rapidità (velocità scalare) con cui la carica elettrica attraversa quella

superficie.

Se Q è la quantità di carica che attraversa la superficie S nell’intervallo di tempo t

l’intensità di corrente media è:

Passando al limite per t 0 si ottiene la corrente istantanea:

t

QI

dt

dQ

t

QI

t

0lim

s

CA 11

Il verso della corrente positiva per convenzione è quello in cui fluisce la carica

positiva (indipendentemente dalla carica effettiva che si muove) quindi va in verso

opposto rispetto a quello del flusso degli elettroni dentro un conduttore

NB: L’intensità di corrente è una grandezza scalare, avente comunque un verso di percorrenza

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Le particelle cariche che si muovono vengono chiamati portatori di carica.

I portatori di carica in un conduttore sono gli elettroni, in un gas o in un liquido possono essere sia ioni

positivi che negativi

Ma come si trasporta la corrente? ( cerchiamo una relazione che lega la corrente ai portatori di carica)

Consideriamo delle particelle cariche che si muovono attraverso un conduttore cilindrico di sezione A.

Il volume di un elemento del conduttore sarà dato da:

Se n= numero di portatori di carica per unità di volume (densità di portatori)

Il numero totale di portatori di carica nell’elemento di volume è:

xnAVnN

xAVolume Elemento di volume del

conduttore

Numero di portatori di carica

nell’elemento di volume

Se q è la carica del singolo portatore di carica, la carica mobile trasportata sarà:

qxnANqQ Carica trasportata dagli N portatori di

carica nell’elemento di volume

Se i portatori si muovo lungo il conduttore con una velocità media vd detta velocità di deriva essi

percorreranno la lunghezza dell’elemento di volume in un certo tempo t tale che

In questo intervallo di tempo la carica trasportata sarà:

Ricordando che I=Q/ t possiamo ottenere la relazione che lega la

corrente I ( grandezza macroscopica) alle caratteristiche dei portatori

di carica: densità n, carica q e velocità di deriva (grandezze microscopiche)

tvx d

qtnAvqxnAQ d

Anqvt

QI d

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Considerazione sulla velocità di deriva

La velocità di deriva è una velocità media dei portatori di carica

I portatori di carica si muovo in realtà con un andamento a zig-zag urtando contro gli atomi del

conduttore.

Questi urti portano ad un aumento dell’energia vibrazionale degli atomi che si manifesta con

un aumento della temperatura del conduttore.

Quando ai capi del conduttore è applicata una differenza di potenziale all’interno del

conduttore si genera un campo elettrico che fa muovere i portatori di carica a causa della forza

elettrostatica applicata.

Il moto dovuto al campo si sovrappone al moto “casuale a zig e zag” che fornisce una velocità

media il cui modulo è la velocità di deriva

Le velocità di deriva dei portatori di carica sono molto piccole dell’ordine dei 10-4 m/s.

Ma il segnale elettrico ( per esempio quando si preme l’interruttore della luce) non è

trasportato con la velocità di deriva, ma attraverso l’azione del campo elettrico che si viene a

creare all’interno del conduttore che produce la forza elettrica che agisce istantaneamente a

distanza (anche sugli elettroni che sono nel filamento di tungsteno della lampadina) .

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Resistenza e legge di ohm

Aumentando il campo elettrico attraverso il conduttore aumenta anche la velocità di deriva.

Si può dimostrare che la velocità di deriva è proporzionale al campo elettrico.

Per un campo elettrico uniforme in un conduttore di lunghezza L, con sezione uniforme ( filo)

la differenza di potenziale ai capi del conduttore è proporzionale al campo elettrico:

Quindi la velocità di deriva è proporzionale anche alla differenza di potenziale applicata ai

capi del conduttore e di conseguenza anche alla corrente nel conduttore:

La costante di proporzionalità tra V ed I è detta Resistenza del conduttore:

ELV

VvI d

RIV I

VR

L’unità di misura della resistenza è l’ohm () : 1 = 1V/1A

Se una ddp di 1V ai capi di un conduttore produce una corrente di 1A la resistenza di quel

conduttore è pari a 1

La resistenza ( chiamata così perché misura la “resistenza“ che oppongono i portatori di carica

durante il loro movimento dovuto alla presenza della ddp (differenza di potenziale V) ai capi

del conduttore) è una proprietà del conduttore che dipende dal materiale di cui esso è

costituito, dalla sua forma e dalla temperatura a cui si trova

Resistenza

Evd

VI

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Legge di Ohm

Per molti materiali , inclusa la maggior parte dei metalli gli esperimenti dimostrano che la

resistenza è costante su un grande intervallo di tensioni applicate.

Questo fatto fa si che la relazione venga spesso indicata con il nome di legge di

Ohm,

La legge di Ohm determina la proporzionalità tra la tensione applicata ai capi di un conduttore

e la corrente che vi circola dentro.

In realtà questa proporzionalità diretta tra corrente e tensione non vale per tutti i materiali.

I materiali che seguono la legge di ohm, per i quali quindi la resistenza risulta costante in un

ampio range di tensioni sono detti materiali ohmici

I materiali che invece non presentano questa linearità diretta tra tensione e corrente sono

chiamati non ohmici

I

VR

Materiale ohmico Materiale non ohmico

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Resistenza e resistività

La resistenza dipende dalla forma del conduttore:

Esempio:

La resistenza di un filo conduttore è:

proporzionale alla lunghezza del conduttore

inversamente proporzionale alla sezione A del conduttore A

lR

La costante di proporzionalità , detta resistività, è caratteristica del materiale di

cui è composto il conduttore ed ha come unità di misura l’· m.

La resistenza dipende sia dal materiale di cui è composto il conduttore che dalla forma del

conduttore stesso.

La resistività è caratteristica di ogni materiale

L’inverso della resistività è la

conducibilità =1/

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Variazione della resistività con la temperatura

NB: la resistività di un conduttore varia con la temperatura,

es: i materiali superconduttori hanno resistenze bassisime , ma solo per temperature molto

basse, prossime allo zero assoluto

= la resistività ad una certa temperatura T

= coefficiente termico della resistività

0 = la resistività alla temperatura di riferimento To

00 1 TT

Per la maggior parte dei metalli, la resistività varia in maniera circa lineare con la variazione

di temperatura

Una relazione analoga si può ottenere per la resistenza ( che è proporzionale alla resistività)

00 1 TTRR

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In un circuito elettrico viene trasferita energia da una sorgente ( batteria , generatore di

tensione) ad un dispositivo ( lampadina, radio,..) per mezzo della trasmissione elettrica.

Ricaviamo un’espressione che ci permetta di determinare la potenza trasferita ( lavoro per

unità di tempo)

Consideriamo il circuito base, costituito da un generatore di tensione, una resistenza collegati

mediante un circuito che può essere aperto ( scollegamento) o chiuso mediante un interruttore

In questo circuito l’energia viene fornita al resistore ( anche in parte ai fili

perché anche essi hanno una resistenza, che però in genere può essere

trascurata)

Assumiamo che il potenziale in a sia zero ( lo possiamo fare sarà il nostro

punto di riferimento)

Seguiamo la carica Q che si muove attraverso il conduttore partendo da a,

attraversando la batteria e proseguendo nel circuito per tornare in a

ab la differenza di potenziale ai capi della batteria è V, quindi

l’energia potenziale elettrica aumenta di una quantità QV mentre l’energia chimica della

batteria diminuisce della stessa quantità

bc nessuna trasformazione di energia ( stiamo trascurando la resistenza del conduttore

quindi Vc =Vb => V=0 => U=0)

cd passaggio attraverso la resistenza R( anche detto resistore) il sistema ha una “caduta di

potenziale” dovuta ad una perdita di energia potenziale elettrica a causa degli urti dei portatori

di carica con gli atomi del resistore. Questa energia si trasforma in energia interna degli

atomi/molecole (energia vibrazionale)

da come nel caso bc

In a: risultato netto = parte dell’energia chimica della batteria si è trasformata in energia

interna nel resistore

Energia e Potenza elettrica

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Energia e potenza elettrica(2)

Determiniamo la rapidità con cui il sistema perde energia potenziale elettrica quando la carica

Q passa attraverso il resistore

dove I è la corrente nel circuito

Nello stesso tempo in cui questa perdita avviene nel resistore, la batteria fornisce nuova

energia potenziale elettrica a discapito della sua energia chimica.

La potenza è il lavoro svolto nell’unità di tempo dalla batteria, cioè la quantità di energia

fornita al circuito nell’unità di tempo, quindi è uguale a dU/dt :

Rapidità derivata rispetto al tempo ! VIVdt

dQVQ

dt

d

dt

dU

dt

dU

Ricordando che possiamo esprimere la potenza trasferita su un resistore R: IRV

R

VRI

2

2

Questa formula ha validità generale e descrive la potenza trasferita da una sorgente ad

un qualsiasi dispositivo che trasporti una corrente I quando ai suoi capi c’è una

tensione V

Potenza trasferita

su un resistore R

potenza

L’unità di misura della potenza è il watt ( come avevamo già visto) e la quantità di energia

trasferita in un’ora ( kW/h) è l’unità di misura utilizzata dalle compagnie elettriche per

misurare i nostri consumi

VI

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Esempio

Le due lampadine in figura sono collegate alla stessa batteria.

La potenza delle batterie è indicata.

Quale lampadina ha una resistenza maggiore?

Quale trasporta una corrente maggiore?

R

VRI

2

2

WR

V

WR

V

B

B

A

A

60

30

2

2

VVV BA

AB 2

AB R

V

R

V22

2

AB RR

12

1 2

B

A

R

RBA RR 2

A parità di V la lampadina a resistenza minore assorbirà

potenza maggiore.

La corrente che attraversa B è però maggiore

B

B

A

AI

VR

I

VR

22

BA II

12

1

BA II2

1

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Forza elettromotrice ( f.e.m) Ogni dispositivo ( batteria generatore di tensione)che aumenta l’energia potenziale di un

circuito mantenendo costante la ddp tra due punti del circuito stesso viene chiamata sorgente

di forza elettromotrice (f.e.m)

NB: questa grandezza non è una forza ( nonostante il nome) ma rappresenta il lavoro

svolto dalla sorgente di f.e.m. per unità di carica ed ha quindi le dimensioni di un

potenziale e come unità di misura il volt

La relazione che lega la f.e.m. alla tensione ai capi di una batteria è la seguente:

Dove I è la corrente del circuito ed r è la resistenza interna della batteria.

Perché la tensione ai capi della batteria non è uguale alla f.e.m?

Perché dobbiamo tenere conto del fatto che la batteria presenta una resistenza intrinseca

( anche se piccola).

Quando una carica passa dal polo negativo al polo positivo all’interno della batteria il

potenziale aumenta di ma a causa del passaggio della carica attraverso la resistenza r il

potenziale diminuisce di una quantità rI.

è quindi la tensione a circuito aperto, quando cioè la corrente è pari a zero ( e non si ha la

caduta di potenziale dovuta a Ir)

Quando ai capi della batteria viene attaccata una resistenza la V ai capi della batteria deve

essere la stessa di quella ai capi della resistenza ( resistenza di carico), quindi:

rIV

RIIrV rIRI

Page 37: Potenziale elettrico per una carica puntiforme isolata · Potenziale elettrico di un conduttore carico Per un conduttore carico in equilibrio elettrostatico abbiamo visto che: La

F.e.m.

IrV rIRI Si ottiene che la corrente è legata non solo alla resistenza di carico R

ma anche alla resistenza interna della batteria:

Solo nel caso in cui R>>r si può trascurare r e considerare =V

Se moltiplichiamo per I otteniamo l’espressione per la potenza totale erogata dalla sorgente

di f.e.m I :

La potenza totale fornita dalla sorgente di f.e.m. è pari alla potenza fornita alla sorgente di

carico RI2 più la potenza fornita alla resistenza interna rI2.

NB: Normalmente R>>r e quindi la potenza viene fornita per la maggior parte alla resistenza

di carico.

rRI

22 rIRII Potenza totale erogata dalla

sorgente di f.e.m.

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Resistenze in serie

Quando due o più resistenze sono collegate insieme, una dopo l’altra in modo che solo uno degli

estremi sia in comune tra due resistenze, queste sono collegare in serie

La corrente che circola in R1 e quella che circola in R2 sono uguali poiché se così non fosse ci

sarebbe un accumulo di carica in uno dei resistori

21 III

2121 RRIIRIRV

bcabac

bc

ab

VVVV

IRV

IRV

2

1

La resistenza equivalente Req deve essere tale che: IRV eq 21 RRReq

La resistenza equivalente di un insieme di resistori collegati in serie è uguale alla

somma algebrica delle singole resistenze ed è sempre maggiore di ciascuna

resistenza

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Resistenze in parallelo

Quando due o più resistenze sono collegate

insieme in modo da avere entrambi gli estremi

in comune, queste sono collegare in parallelo.

In questo caso la ddp ai capi di ogni resistenza

è la stessa.

La corrente che circola attraverso i resistori è

invece generalmente diversa

La corrente I infatti arrivando al nodo a

si divide in due o più parti ( a seconda del

numero di resistenze in parallelo) e la frazione

di corrente che attraverserà il resistore

dipenderà dal valore stesso della resistenza:

Se R1 > R2 => I1 < I2 (poiché ).

Per la conservazione della carica comunque si avrà che:

Per trovare la Req ricordiamo che: 21 III

21 VVV

21

21R

V

R

VII

R

VI

eq

21

111

RRReq

Il reciproco della resistenza equivalente di un insieme di resistori collegati in

parallelo è uguale alla somma algebrica dei reciproci delle singole resistenze.

La resistenza equivalente è quindi sempre minore della più piccola resistenza.

2211 IRIRV

21

21

RR

RRReq