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Prefettura di Ravenna Ufficio Territoriale del Governo
PIANO DI EMERGENZA ESTERNA
PER GLI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
NELLA PROVINCIA DI RAVENNA
Stabilimento SOTRIS S.p.A. SS.309 Via Romea km 2,6 n. 272 - Ravenna
Anno 2008
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Adriatank Srl Anno 2008
II
ELENCO DI DISTRIBUZIONE
Dipartimento di Protezione Civile ROMA
Ministero dell’interno:
Gabinetto ROMA Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ROMA
Ministero della Salute ROMA
Ministero dell’Ambiente ROMA
Presidente della Regione Emilia Romagna BOLOGNA
Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco BOLOGNA
Agenzia di Protezione Civile BOLOGNA
Provincia di Ravenna RAVENNA
Comune di Ravenna RAVENNA
Comando Provinciale Vigili del Fuoco RAVENNA
Alle Prefetture delle province di BOLOGNA FORLI’-CESENA FERRARA RIMINI
Questura RAVENNA
Sezione Polizia Stradale RAVENNA
Comando Provinciale Carabinieri RAVENNA
Guardia di Finanza RAVENNA
Corpo Forestale dello Stato RAVENNA
Comando Vigili Urbani di Ravenna RAVENNA
1° Comando delle Forze Operative di Difesa (1° FOD) V. VENETO
66° Reggimento F. Aeromobile “Trieste” FORLI’
Centro Operativo Forze Aeree (COFA) Poggio Renatico FE
Aeronautica Militare V° Stormo Aeroporto Pisignano CERVIA (RA)
Aeronautica Militare Sezione Metereologica di Punta Marina RAVENNA
Direttore Azienda Unità Sanitaria Locale RAVENNA
Direttore Azienda Ospedaliera RAVENNA
Dipartimento Sanità Pubblica – Servizio Igiene Pubblica e Veterinaria RAVENNA
Unità Operativa 118 RAVENNA
Comitato Provinciale Croce Rossa Italiana RAVENNA
Associazione Radioamatori Italiani Sezione di Ravenna RAVENNA
Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli RAVENNA
Servizio Tecnico di Bacino dei Fiumi Romagnoli RAVENNA
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Adriatank Srl Anno 2008
III
Consorzio di Bonifica Romagna Centrale RAVENNA
Ministero Infrastrutture Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Nucleo di Ravenna RAVENNA
Ministero dei Trasporti – Motorizzazione Civile Ravenna RAVENNA
Ferrovie dello Stato RAVENNA
Trenitalia Spa BOLOGNA
Rete Ferroviaria Italiana Spa BOLOGNA
Serfer Servizi Ferroviaria Srl RAVENNA
Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente (ARPA) - Sezione Provinciale RAVENNA
ENEL Distribuzione RAVENNA
Telecom Direzione Regionale Emilia Romagna BOLOGNA
Poste Italiane Spa RAVENNA
Hera Ravenna Srl RAVENNA
A.N.A.S. Spa Compartimento della Viabilità per l’Emilia-Romagna BOLOGNA
Snam Rete Gas RAVENNA
Autostrade per l’Italia Direzione III Tronco BOLOGNA
Automobile Club Italiano RAVENNA
Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura RAVENNA
Ufficio Scolastico Provinciale C.S.A. (ex Provveditorato agli Studi) RAVENNA
Associazione degli Industriali della provincia di Ravenna RAVENNA
Ascom Confcommercio RAVENNA
Associazione Piccole e Medie Industrie RAVENNA
Comitato degli Operatori del Centro Commerciale espositivo e di Servizi Bassette RAVENNA
Confartigianato RAVENNA
Confederazione Nazionale dell’Artigianato RAVENNA
Confesercenti RAVENNA
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici RAVENNA
Coordinamento provinciale delle Associazione di Volontariato di P.C. RAVENNA
Aziende pianificate:
Sotris S.p.A. RAVENNA
I N D I C E Premessa I – PARTE GENERALE
a) Inquadramento territoriale …………………………….………... pag. 8 • Cenni descrittivi del territorio provinciale • Condizioni meteorologiche e climatiche • Osservatori meteorologici e geofisici presenti sul territorio • Cenni descrittivi del territorio circostante lo stabilimento Sotris
b) Informazioni sullo stabilimento e sostanze pericolose
utilizzate e stoccate …………………..………………………... pag.25 c) Elementi territoriali e ambientali vulnerabili ………………… pag.27
II – SCENARI INCIDENTALI
• Delimitazione delle zone a rischio con riferimento agli elementi sensibili all’interno di ciascuna zona ……………….…… pag. 31
III – MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO a) Lineamenti della pianificazione ………………………………………. pag. 34
• Assistenza e soccorso sanitario • Mass Media e Informazione • Salvaguardia del sistema produttivo • Viabilità e Trasporti • Funzionalità delle comunicazioni • Salvaguardia della popolazione
b) Organizzazione e procedure ……..…………………………………. pag. 45
• Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) • Sala Operativa di Prefettura (S.O.P.) • Funzioni di Supporto secondo il metodo “Augustus” • Attivazioni in emergenza
c) Riepilogo delle funzioni minime dei soggetti coinvolti …………. pag. 64
IV – INFORMAZIONI ALLA POPOLAZIONE • Schede di informazione sui rischi di incidente rilevante
per i lavoratori ed i cittadini (Scheda all V) ………………………. pag. 69 Allegati ………………………………………………………………..…… pag. 81
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
1
P R E M E S S A
Il decreto legislativo 334/99 modificato con decreto legislativo 238/05
ha innovato significativamente le disposizioni in materia di rischio di incidente
rilevante connesse a determinate attività industriali, prevedendo un sistema
complesso ed organico per la gestione delle attività industriali a rischio
rilevante.
Questa Prefettura - Ufficio territoriale del Governo, seguendo le
indicazioni della normativa vigente, ha aggiornato le pianificazioni
dell’emergenza esterna, redatte a suo tempo ai sensi dell’abrogato D.P.R.
175/88, anche sulla scorta delle indicazioni contenute nelle linee guida
diramate dal Dipartimento della Protezione Civile – dicembre 2004.1
Nel presente lavoro si procede pertanto alla pianificazione di
emergenza elaborando le informazioni desunte dai Rapporti di Sicurezza
che i gestori hanno prodotto a questo Ufficio, dalle Istruttorie Tecniche e dai
Rapporti conclusivi d’Ispezione prodotti dal Comitato Tecnico Regionale, ai
sensi del decreto legislativo 334/99.
In particolare è stato istituito un gruppo di lavoro, comprendente i
rappresentanti degli enti locali, delle strutture operative, delle forze dell’ordine
e degli organismi tecnici locali, il quale ha promosso frequenti consultazioni
con i dirigenti delle aziende interessate, allo scopo di meglio individuare le
misure atte a tutelare nel miglior modo possibile la pubblica incolumità.
La presente pianificazione si colloca quindi nel quadro delle
competenze che la normativa vigente (L.225/92, L.137/97, D.Lgs 334/99 e
successive modificazioni nonché Lettera Circolare Ministeriale 994/028/S/22
del 27 giugno 2000) attribuisce al Ministero dell’Interno ed ai suoi organi
periferici, per le ipotesi di eventi che comportino grave danno alla incolumità
delle persone e ai beni.
Le situazioni cui si fa riferimento nel presente documento, si
concretizzano in eventi di particolare gravità che richiedono interventi
immediati per evitare e/o contenere danni alla salute pubblica o alla stessa
incolumità dei cittadini.
1 DPCM 25 febbraio 2005 pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n.62 del 16 marzo 2005 – Serie Generale.
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Al momento attuale nella provincia di Ravenna gli stabilimenti e
depositi per i quali va predisposta la pianificazione dell’emergenza esterna
sono complessivamente (vedi elenco allegato n.1) e la maggior
concentrazione dei medesimi è nel territorio del Comune di Ravenna, in
particolare nel complesso multisocietario che ha sede nell’ambito
dell’insediamento dell’ex Enichem S.p.A., ora Polimeri Europa S.p.A.
Al fine di realizzare un lavoro coordinato e funzionale, atteso sia il
numero degli stabilimenti, che la loro dislocazione territoriale, si è proceduto
con l’analisi degli scenari incidentali ipotizzati dai gestori delle attività
industriali soggette alle disposizioni del Decreto Legislativo 334/99 e s.m.i.,
procedendo, a titolo meramente descrittivo, ad accorparle in gruppi ed
utilizzando per il loro raggruppamento, il criterio della dislocazione territoriale
e logistica. Si precisa, altresì, che non tutti gli stabilimenti presentano scenari
con evidenza esterna, ma sono stati egualmente presi in considerazione
attesa la loro contiguità territoriale:
1° GRUPPO - Aziende coinsediate nella Polimeri Europa ex Enichem: Borregaard Italia, Cray Valley Italia (ex Avio), Ecofuel, Acomon (ex Chemtura), Ineos Vinyls Italia (ex E.V.C.), Polimeri Europa, Ravenna Servizi Industriali, Rivoira, Vinavil, Yara Italia (ex Hydro Agri).
2° GRUPPO - Aziende viciniore all’insediamento del Petrolchimico Ecologia Ambiente, Cabot, ENI Div. Refining & Marketing, Polynt Spa (ex Lonza), Soges Srl Via Baiona
3° GRUPPO - Aziende site nell’area industriale di via Trieste - Darsena San Vitale – Porto Canale
Adriatank, Alma Petroli, Eurodocks, Petra, P.I.R. deposito chimico e P.I.R. deposito oli minerali, T.C.R., Bounge Italia [Enel Logistica, FI.DE.MA, Nadep]2
4° GRUPPO - Aziende site nel resto del territorio del comune di
Ravenna Terremerse Via Classicana, 313 Ravenna; Soges Srl Via Magnani, 5 Ravenna; Sotris Via Romea, 272 Ravenna; Hera Spa SS309 Romea km 2,6 Ravenna. 5° GRUPPO - Aziende site nel resto del territorio provinciale Molducci Gaetano Via A.Grandi,11 Russi; 2 Aziende che pur non soggette all’art.8 D.Lgs 334/99, possono per tipologia di attività svolte o per sostanze presenti, generare incidenti con conseguenze all’esterno allo stabilimento.
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Sariaf Gowan Spa Via Morgagni, 68 Faenza; Caviro Srl Coop a.r.l. Via Converite, 12 Faenza; Dister Mosti Distillati Faenza Via Granarolo, 231 Faenza; Tampieri Spa Via Granarolo, 102 Faenza; Villapana Spa Via Pana, 244 Faenza; Autogas Nord Veneto Emiliana Via Vigne, 5 Cotignola; S.T.I. Solfotecnica Italiana Spa Via E.Torricelli,2 Cotignola; Terremerse Sooc.Coop.Arl Via Cà del Vento, 21
Bagnacavallo; Consorzio Agrario di Ravenna Soc.Coop. arl Agenzia di
Roncalceci Via dell’Arrotino s.n. Roncalceci; Distillerie Mazzari Spa Via Giardino, 6 Sant’Agata sul
Santerno.
Secondo quanto dispone il D.Lgs. 334/99 e s.m.i., per ogni
stabilimento deve essere redatto uno specifico piano di emergenza esterna
(P.E.E.), qualora gli eventi incidentali lo richiedano. In riferimento a ciò si è
convenuto di predisporre la pianificazione esclusivamente per le aziende i cui
danni potrebbero avere un impatto al di fuori dei confini dello stabilimento
stesso.
L’analisi delle aziende ricomprese nel primo gruppo ha richiesto un
esame più minuzioso, anche in relazione alla ricerca della tipologia di
approccio lavorativo più confacente alla particolarità della situazione,
trattandosi di un polo industriale con le problematiche proprie di tali tipologie
di insediamenti. Atteso che ai fini della presente pianificazione di emergenza
ha rilevanza l’effetto che gli eventi incidentali hanno sulla popolazione e sul
territorio circostante all’insediamento, l’individuazione delle aree da
pianificare è stata effettuata con riferimento alle distanze determinate negli
scenari incidentali di ciascuna attività ipotizzati come massimi eventi credibili.
L’attenzione è stata rivolta quindi agli scenari incidentali i cui effetti si
estendono alle aree esterne dei confini dello stabilimento. Per ogni scenario
sono state prese in considerazione tre aree di impatto, caratterizzate per la
prossimità alla zona dell’evento incidentale, così come calcolate nelle schede
compilate dai gestori. Queste zone sono descritte come:
prima Zona di pianificazione o zona di “sicuro impatto” (entro la soglia di
“elevata letalità” ai sensi del D.M. LL.PP. 9 maggio 2001), la quale è
caratterizzata da effetti sanitari comportanti una elevata probabilità di letalità
anche per le persone mediamente sane.
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In questa zona l’intervento di protezione da pianificare consiste, in generale,
nel rifugio al chiuso. Solo in casi particolari (incidente non in atto ma
potenziale e a sviluppo prevedibile oppure rilascio tossico di durata tale da
rendere inefficace il rifugio al chiuso), ove ritenuto opportuno e tecnicamente
realizzabile, dovrà essere prevista l’evacuazione spontanea o assistita della
popolazione.
Tale eventuale estremo provvedimento, che sarebbe del resto facilitato dalla
presumibile e relativa limitatezza dell’area interessata (zona solitamente
limitata all’interno degli stabilimenti), andrà comunque preso in
considerazione con estrema cautela e solo in circostanze favorevoli. In effetti
una evacuazione con un rilascio in atto porterebbe, salvo casi eccezionali e
per un numero esiguo di individui, a conseguenze che potrebbero rivelarsi
ben peggiori di quelle che vi verrebbero a determinare a seguito di rifugio al
chiuso.
seconda Zona di pianificazione o zona “di danno” (entro la soglia di “lesioni
irreversibili” ai sensi del D.M. LL.PP. 9 maggio 2001), esterna rispetto alla prima,
è caratterizzata da possibili danni, anche gravi ed irreversibili, per persone
mediamente sane che non intraprendano le corrette misure di
autoprotezione.
In tale zona, l’intervento di protezione principale dovrebbe consistere, almeno
nel caso di rilascio di sostanze tossiche, nel rifugio al chiuso. Un
provvedimento quale l’evacuazione infatti, risulterebbe difficilmente
realizzabile, anche in circostanze mediamente favorevoli, a causa della
maggiore estensione territoriale. Del resto in tale zona, caratterizzata dal
raggiungimento di valori d’impatto (concentrazione, irraggiamento termico)
minori, il rifugio al chiuso risulterebbe senz’altro di efficacia ancora maggiore
che nella prima zona.
terza Zona di pianificazione o zona “di attenzione” (entro la soglia di “lesioni
reversibili” ai sensi del D.M. LL.PP. 9 maggio 2001), la quale è stata calcolata
raddoppiando l’estensione della seconda zona d’impatto secondo le
indicazioni contenute nelle “Linee guida per la pianificazione del rischio
industriale” emanate dal Dipartimento della Protezione Civile, qualora non sia
stata ancora conclusa l’istruttoria tecnica innanzi al Comitato Tecnico
Regionale, nel qual caso sono stati presi in considerazione esclusivamente i
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valori definitivi (quali ad es. LOC, TLV TWA, ecc.). Tale zona è caratterizzata
dal possibile verificarsi di danni, generalmente non gravi, a soggetti
particolarmente vulnerabili, o comunque da reazioni fisiologiche che possono
determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche
di ordine pubblico, nella valutazione delle autorità locali.
In particolare, nella determinazione delle zone di pianificazione, si sono
considerati i parametri di seguito elencati:
Fenomeno fisico I Zona
di sicuro impatto (elevata letalità)
II Zona di danno (lesioni
irreversibili)
III Zona di attenzione (lesioni
reversibili) Esplosioni (sovrapressione di picco)
0.3 bar (0,6 bar spazi
aperti) 0,07 bar 0,03 bar
Bleve/Sfera di fuoco (radiazione termina variabile)
Raggio fireball 200 KJ/m2 125 KJ/m2
Incendi (radiazione termica stazionaria Jet Fire)
12,5 kW/ m2 5 kW/ m2 3 kW/ m2
Nubi vapori infiammabili (radiazione termica istantanea Flash Fire)
LFL 0,5 x LFL ==
Nubi vapori tossici LC50 (30 min,hmn) IDLH LOC 3
LEGENDA LFL Limite inferiore di infiammabilità LC50 Concentrazione di sostanza tossica, letale per inalazione nel 50% dei soggetti
esposti per 30 minuti IDLH Concentrazione di sostanza tossica fino alla quale l’individuo sano, in seguito ad
esposizione di 30 minuti, non subisce per inalazione danni irreversibili alla salute e sintomi tali da impedire l’esecuzione delle appropriate azioni protettive
_____________________________________________________________ NOTE ALLA TABELLA 1) Esplosioni/UVCE
3 Linee Guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna del Dipartimento di Protezione Civile dicembre 2004 – Allegato 1 Metodo speditivo per l’individuazione delle aree a rischio. “In particolare, per un rilascio tossico, in assenza di informazioni, desunte dal RdS valutato dal CTR, la terza zona può essere convenzionalmente assunta pari al doppio della distanza della seconda zona dal centro di pericolo, laddove non possono essere utilizzate soglie di riferimento reperibili in letteratura quali ad es. ERPG3, TLV TWA, LOC ecc.”
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I valori di soglia indicati tengono conto solo degli effetti diretti dell'onda di pressione sull'organismo umano. Nel caso in cui siano presenti nell'area d'impatto edifici e altri manufatti vulnerabili, occorre peraltro tenere conto anche di effetti indiretti quali crollo delle strutture o edifici (indicativamente fino a distanze corrispondenti a 0,3 bar) ovvero rottura significativa di vetri con proiezione di frammenti (indicativamente fino a distanze corrispondenti a 0,03 bar). Per quanto riguarda i danni materiali, da considerarsi ai fini di un possibile effetto domino diretto, si può prendere a riferimento il valore di soglia di 0,3 bar corrispondente al possibile danneggiamento a strutture pesanti, apparecchiatura di processo, serbatoi e tubazioni. 2) BLEVE/Sfera di fuoco I valori di soglia indicati rappresentano la dose termica assorbita (Dose = potenza incidente x durata) e corrispondono alla possibilità di subire il danno indicato da parte di persone non dotate di specifica protezione individuale. Ove il fabbricante fornisca il valore medio di irraggiamento espresso in kW/m2 è sufficiente moltiplicarlo per la durata del fireball per ottenere il valore atteso di dose termica da confrontare con il valore di soglia. Per quanto riguarda i danni materiali, da considerarsi ai fini di un possibile effetto domino diretto, si possono prendere a riferimento le tipiche distanze entro cui si verifica la proiezione della maggior parte dei frammenti di dimensioni significative, pari a 100 metri nel caso delle unità di imbombolamento e relativo immagazzinamento, 500 metri per serbatoi di stoccaggio sferici e 800 metri per serbatoi di stoccaggio cilindrici. 3) Incendi I valori di soglia per danni alle persone, in assenza di specifica protezione individuale, tengono conto della possibilità per l'individuo di sottrarsi in tempo utile al campo di irraggiamento, considerate le distanze ridotte che sono interessate, senza subire danni che impediscano la reazione di fuga. Per quanto riguarda i danni materiali, da considerarsi ai fini di un possibile effetto domino diretto, può essere preso a riferimento il valore di soglia pari a 12,5 kW/m2. Tale valore corrisponde al possibile danneggiamento dei serbatoi atmosferici ovvero al collasso termico per quelli pressurizzati per esposizioni prolungate. 4) Nubi vapori infiammabili/Flash fire Data l'estrema brevità del fenomeno, si assume che effetti letali possano presentarsi solo nell'area di sviluppo fisico della fiamma. I valori di soglia tengono conto anche della possibile disuniformità della nube infiammabile, che può peraltro originare sacche isolate e localizzate di fiamma anche a distanze maggiori di quelle corrispondenti al limite inferiore di infiammabilità. 5) Nubi di vapori tossici I valori di soglia indicati, sia per la prima zona che per la seconda zona, si riferiscono alla concentrazione a cui verrebbe sottoposto un individuo stazionante all'aperto per un tempo dell'ordine dei 30 minuti. Tale situazione dovrebbe essere considerata mediamente, ma non sempre, come conservativa. In realtà, qualora il tempo effettivo di esposizione dovesse variare significativamente, occorrerebbe assumere un valore di soglia congruentemente diverso. In particolare, i tempi di esposizione che si verificano mediamente nella pratica possono essere significativamente inferiori (sia per la durata tipicamente minore del rilascio o del passaggio della nube, sia per la possibilità del rifugio al chiuso per il quale sussiste una certa mitigazione, almeno per durate non eccessivamente prolungate). Viceversa la durata effettiva di esposizione potrebbe risultare superiore ad esempio nei casi in cui si possa avere la formazione di pozza evaporante per rilascio di liquido tossico relativamente volatile.
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Come criterio di chiusura, si è proceduto, sempre sulla scorta delle
disposizioni tecniche emanate dal Dipartimento della Protezione Civile, a
pianificare tutti gli eventi che fuoriescono dai confini degli stabilimenti.
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I - PARTE GENERALE
a) Inquadramento territoriale CENNI DESCRITTIVI DEL TERRITORIO PROVINCIALE
Il territorio della provincia di Ravenna;
- ha una superficie di Km2 1858,49, con una popolazione complessiva di
354.162 abitanti (censimento 2001) con una densità media di 188,44
ab/km2;
- l’orografia si caratterizza per la suddivisione convenzionale in 3 ambiti:
pianura, collina della Romagna centro-settentrionale, montagna
romagnola. Quest’ultima, in prima approssimazione, comprende la parte
meridionale che si estende fino al territorio toscano e presenta
un’altitudine superiore ai 500 metri s.l.m. L’altitudine max è di 966 metri
s.l.m. La zona collinare degrada, attraverso una fascia pedemontana,
verso la pianura alluvionale, la quale da sola occupa l’82,6% della
superficie complessiva;
- la pianura di origine alluvionale si estende tra la via Emilia e il Mare
Adriatico;
- il sistema idraulico principale del territorio della provincia di Ravenna
comprende il fiume Reno e i suoi affluenti Santerno e Senio, il Canale
Destra Reno, il sistema Canale Candiano e Piallasse Baiona e Piombone,
il fiume Lamone e il suo affluente Marzeno, il tratto terminale dei Fiumi
Montone e Ronco che si uniscono dando origine ai Fiumi Uniti, il torrente
Bevano e il fiume Savio.
Il regime di tali corsi d’acqua presenta piene rapide ed intense durante le
precipitazioni meteorologiche maggiori e magre molto spinte negli inverni
aridi e durante le stagioni estive.
Fra i corsi d’acqua arginati si sviluppa, in tutta la pianura, una fitta rete di
canali di bonifica che adducono al mare le acque di scolo dei terreni
ravennati per caduta naturale e con l’ausilio di impianti idrovori.
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CONDIZIONI METEOROLOGICHE E CLIMATICHE
Clima
La provincia di Ravenna, in ambito regionale, è quella che mostra la
maggiore diversificazione climatica, in quanto è possibile individuare al suo
interno quattro comparti che si diversificano per caratteristiche climatiche:
• pianura costiera (dalla linea di costa verso il mare ad una decina di
chilometri verso l’interno) risente dei caratteri marittimi, e cioè
un’accentuata ventilazione, precipitazioni piuttosto ridotte ed
un’accentuata mitigazione termica. La presenza di venti è responsabile di
un minor numero di giorni nebbiosi.
• Pianura interna (dalla pianura costiera alla pedecollina) è caratterizzata da
un clima più continentale, aumento delle formazioni nebbiose e delle
giornate d’afa, la temperatura mostra un calo sensibile. D’inverno si
assiste ad una maggiore frequenza di precipitazioni nevose.
• Pianura pedecollinare (ha una profondità alcuni chilometri e si articola a
ridosso dei rilievi) E’ caratterizzata da una maggiore nuvolosità,
precipitazioni più abbondanti e frequenti, nebbie meno persistenti e
aumento delle precipitazioni nevose. Fenomeno frequente è quello delle
brezze di monte.
• Zona collinare e valliva: la caratteristica peculiare è data dalle
diversificazioni interne dei caratteri climatici. Il vento presenta frequenti
turbolenze, la temperatura flette rispetto ai valori medi della pianura ed
aumentano le precipitazioni.
Il quadro generale evidenzia come la provincia di Ravenna, essendo esposta
ai flussi orientali e sud-orientali, è tipicamente continentale – asciutto. Due
sono le caratteristiche peculiari: precipitazioni più abbondanti nella fascia
collinare e temperature più miti nella fascia costiera. Inoltre, le precipitazioni
si concentrano soprattutto nella stagione autunnale ed in misura leggermente
inferiore in inverno e primavera, mentre la stagione estiva è in genere
asciutta, salvo locali episodi temporaleschi.
L’umidità media è del 73% con punte massime di poco superiori all’86% in
dicembre e punte minime in luglio, fino al 58%.
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Precipitazioni
Le precipitazioni raggiungono, annualmente, una media di 700-750 mm., ma
sono frequenti le annate in cui non superano i 600 mm. Caratteristica
comune dell’intera provincia è il concentrarsi delle precipitazioni soprattutto
nella stagione autunnale ed in misura leggermente inferiore in inverno e
primavera, mentre la stagione estiva è in genere asciutta salvo locali episodi
temporaleschi.
Inondazioni
Il territorio può essere interessato, come verificatosi in passato, da fenomeni
di tipo alluvionale e di acqua alta, conseguenti al verificarsi di condizioni
meteorologiche significative, aggravate dai due fattori negativi propri del
territorio ravennate e cioè la particolare idrografia e la rilevante subsidenza.
Stato del cielo
NUVOLOSITÀ
E’ possibile rilevare, in particolare, una maggiore frequenza di giorni con
cielo sereno in corrispondenza dei mesi di luglio, agosto e settembre e
assenza di giorni con cielo visibile (per presenza di nebbie dense al suolo)
nel solo periodo maggio-agosto, con massima frequenza di quest’ultima
categoria nel mese di dicembre.
La maggiore frequenza dei giorni caratterizzati da cielo coperto, interessa
rispettivamente l’inverno (con massimo del mese di gennaio) e la primavera
(con massimo nel mese di marzo).
NEBBIA
L’andamento medio della nebbia viene indicato in due caratteristiche classi di
densità con riferimento a due periodi della giornata significativi per la
stagione fredda, ore 07:00 (condizioni di maggior raffreddamento del suolo) e
ore 13:00 (condizioni di maggior riscaldamento del suolo).
Pertanto la nebbia densa è presente alle ore 07:00, con la massima
frequenza nel mese di dicembre e nella stessa classe di densità, sia pure
con frequenze minori, dieci mesi all’anno (sono esclusi i soli mesi di luglio e
agosto che comunque non risultano esenti da formazioni nebbiose del tipo
meno denso).
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Temperatura
L’esame della situazione permette di rilevare, per questa grandezza che
normalmente presenta una variazione molto regolare, come, sia la
temperatura massima, sia quella minima, raggiungano il loro valore medio
più elevato nel mese di luglio e quello meno elevato nel mese di gennaio e,
cosa più interessante, come il valore medio mensile della temperatura
minima non scenda mai al di sotto del limite di 0° C.
L’andamento dei valori della temperatura media mensile, indica infine la
presenza nell’area di indagine, di un regime termico di tipo 2 (temperatura
del mese di febbraio superiore a quella di dicembre), caratteristico delle zone
sub-costiere; alla stessa considerazione conduce inoltre il valore
dell’escursione annua (20,1°C), che risulta essere superiore all’intervallo di
valori (14,6°C/19,4°C) caratteristico delle aree a regime marittimo adriatico.
Venti dominanti
L’analisi statistica della distribuzione dei venti (velocità e direzione) nel sito
del Polo di Ravenna è presentata nella forma di rose dei venti. La velocità del
vento è espressa in metri al secondo, la direzione è la direzione di
provenienza. Poiché non vi sono stazioni dotate di anemometri nel sito, ma
solo a qualche chilometro di distanza, i dati misurati sono stati elaborati dal
pre-processore meteorologico CALMET (per la documentazione, si veda il
documento disponibile all’indirizzo web
www.arpa.emr.it/dettaglio_documento.asp?id=448&idlivello=64).
Le elaborazioni sono basate sui dati del periodo 2002-2007. Le rose dei venti
sono prodotte sia in riferimento al complesso dei dati (Figura 1) sia distinte
per stagioni (Figura 2, 3, 4 e 5)
I dati orari di velocità e direzione del vento in un punto sono elaborati
statisticamente e presentati nella forma grafica della “rosa dei venti”. La
direzione di provenienza del vento è divisa in 16 settori (N, NNE, NE, ENE,
E, ESE, SE SSE, S, SSW, SW, WSW, W, WNW, NW, NNW); la velocità del
vento è divisa in 6 classi (minore di 1m/s, tra 1 e 2m/s, tra 2 e 4m/s, tra 4 e
7m/s, tra 7 e 10m/s, tra 10 e 20m/s).
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Nella rosa dei venti 16 barre corrispondono ai 16 settori di provenienza del
vento; le barre sono spezzate in segmenti di colori diversi, ciascuno dei quali
corrisponde a una delle 6 classi di velocità (si veda la legenda in alto a
sinistra nella figura). La lunghezza totale di ciascuna delle 16 barre
rappresenta il numero di ore in cui il vento proveniva, nel periodo analizzato,
dalla direzione corrispondente. La lunghezza di ciascuno dei segmenti
colorati, che compongono ciascuna delle barre, corrisponde al numero di ore
in cui il vento proveniva da quella direzione ed aveva velocità inclusa nella
classe corrispondente al colore del segmento stesso.
Il numero totale di dati orari analizzati è indicato in alto a destra nel grafico.
La frequenza di accadimento di ciascuna delle 6 classi di intensità (a
prescindere dalla direzione) è sintetizzata in basso a sinistra nella figura.
Figura 1 – Distribuzione dei venti nel Polo Industriale di Ravenna. Periodo 2002-2007, dati Calmet-SIM.
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Figura 2 - Distribuzione dei venti nel Polo Industriale di Ravenna, distinti per stagione. Marzo, aprile, maggio. Periodo 2002-2007, dati Calmet-SIM
Figura 3 - Distribuzione dei venti nel Polo Industriale di Ravenna, distinti per stagione. Giugno, luglio, agosto. Periodo 2002-2007, dati Calmet-SIM
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Figura 4 - Distribuzione dei venti nel Polo Industriale di Ravenna, distinti per stagione. Settembre, ottobre, novembre. Periodo 2002-2007, dati Calmet-SIM
Figura 5 - Distribuzione dei venti nel Polo Industriale di Ravenna, distinti per stagione. Dicembre, gennaio, febbraio. Periodo 2002-2007, dati Calmet-SIM
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Stabilità atmosferica
Le condizioni di stabilità dell’atmosfera sono state categorizzate da Pasquill
in 6 classi, che vanno dalla A (atmosfera molto instabile) alla F (atmosfera
stabile).
Tali condizioni dipendono sia dalla velocità del vento che da calore
scambiato dalla superficie terrestre per irraggiamento termico.
Le elaborazioni sono basate sui dati del periodo 2002-2007. Le classi di
stabilità atmosferica “A B C” sono raggruppate, mentre le classi “D” e “F”, che
solitamente sono le più utilizzate nella redazione dei rapporti di sicurezza in
quanto più conservative, sono riportate singolarmente.
La classe di stabilità di Pasquill-Gifford-Turner in un punto è calcolata, a
partire da dati meteorologici misurati e interpolati, dal pre-processore Calmet.
Ogni ora la classe di stabilità assume i seguenti valori a seconda della
capacità dell'atmosfera di disperdere gli inquinanti (condizioni instabili), o al
contrario della tendenza ad accumularli (condizioni stabili):
A) condizioni estremamente instabili,
B) condizioni instabili,
C) condizioni moderatamente instabili,
D) condizioni neutre,
E) condizioni debolmente stabili,
F) condizioni stabili.
I grafici prodotti da ARPA-SIM rappresentano la percentuale di accadimento
di ciascuna di tali classi di stabilità (o di insiemi di classi aggregati, p.es.
classi E ed F), in ciascuna delle ore della giornata e in ciascuno dei mesi
dell'anno.
I grafici consentono di identificare il periodo dell'anno e la fascia oraria in cui,
nel punto analizzato, è più probabile che si verifichino condizioni stabili o
instabili
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Figura 6 - Percentuale di condizioni instabili (classi A, B e C) Polo Industriale Ravenna
Figura 7 - Percentuale di condizioni neutre (classe D) Polo Industriale Ravenna
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Figura 8 - Percentuale di condizioni stabili (classe F) Polo Industriale Ravenna
OSSERVATORI METEOROLOGICI E GEOFISICI PRESENTI SUL TERRITORIO La Sala Operativa del Centro Coordinamento Soccorsi, per l’aggiornamento
delle condizioni meteorologiche e/o delle condizioni del mare, potrà fare
affidamento sui dati forniti:
1) dalle apparecchiature installate presso la maggior parte degli
insediamenti industriali (unicamente per la direzione e l’intensità del
vento) (vedi rete privata fig. 9);
2) dall’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente che, con linee ENEL e
TELECOM funzionanti, può fornire in tempo reale i valori della qualità
dell’aria (vedi rete pubblica fig.9):
3) della Capitaneria di Porto di Ravenna, relativi alle condizioni
meteomarine attraverso la Stazione Mareografica che rileva in tempo
reale la temperatura dell’aria, dell’acqua, pressione atmosferica, direzione
ed intensità del vento, altezza del mare, nonché dalla Stazione
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Meteorologica che rileva in tempo reale la pressione atmosferica,
temperatura dell’aria, direzione del vento ed intensità del vento;
4) dalla Sezione Meteorologica dell’Aeronautica Militare situata a Punta
Marina. La predetta Stazione Meteo è autorizzata dal Comando della 1^
Regione Aerea a fornire un bollettino alle ore 08,00 di ogni giorno, in
condizioni normali e con frequenza oraria in condizioni di emergenza; il
bollettino può comprendere le seguenti notizie:
- vento (direzione, intensità e caratteristiche);
- precipitazioni atmosferiche;
- visibilità;
- temperatura;
- pressione barometrica;
- umidità;
- stato del mare (altezza delle onde e forza del mare);
5) dalla rete informatizzata di rilevamento livello acque del Servizio Tecnico
di Bacino dei Fiumi Romagnoli:
- livello delle acque;
6) in particolare per quanto riguarda la zona industriale si può fare
affidamento alla stazione automatica della rete del Centro Meteo-
climatologico e Previsionale della Romagna – Meteoromagna,
posizionata a Marina di Ravenna e collegata on-line al seguente indirizzo:
http://www.meteoromagna.com/vis_testi.php?idtesto=310
Figura 9 - Localizzazione delle stazioni fisse di misura (La stazione 31 è in fase di dismissione)
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CENNI DESCRITTIVI DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE LO STABILIMENTO SOTRIS
L 'area oggetto di studio, è sita a Nord della Città di Ravenna: ad Est dista circa 550
metri dalla SS. 309 “Romea”, alla quale è collegata direttamente tramite la Strada
Comunale Via Guiccioli. Ad Ovest. dista circa 1.700 metri dalla S.P. di Sant. Alberto.
A Sud dista circa 2.150 metri dalla zona artigianale “Bassette”, raggiungibile tramite
la SS. 309.
Inquadramento geologico Le ultime vicende geologiche che hanno interessato il territorio del Comune di
Ravenna, hanno fatto si che si possano individuare e delineare nel sottosuolo
ravennate quatto zone di sedimentazione aventi proprie caratteristiche
sedimentologiche e litologiche. Come evidenziato nella Fig. 10, l’area di studio
ricade all’interno della zona “C”. In tale zonizzazione i terreni soprastanti alla
trasgressione olocenica, sono prevalentemente sabbiosi. Durante le ultime fasi
dell’Olocene, a causa dell’equilibrio verificatori tra variazioni del livello marino,
subsidenza e preesistenza quindi di un ambiente di spiaggia, si è sviluppato in tutta
questa zona un copro sabbioso dello spessore di circa 20 metri che diminuisce
gradatamente di spessore, da nord verso sud, a causa del variare in tal senso della
subsidenza.
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Figura 10 – Suddivisione della zona di sedimentazione
Inquadramento Geomorfologico
La pianura emiliano romagnola si estende dal margine appenninico in
direzione nord fino al Fiume Po, limitata ad est dalla fascia litoranea e a nord-
est dalla piana deltizia.
La sua attuale configurazione è dovuta a processi ed ambienti sedimentari di
origine diversa che hanno portato alla differenziazione della pianura in tre
sistemi deposizionali distinti dal punto di vista genetico:
• Sistema alluvionale dominato dai processi fluviali di origine appenninica
ed alpina (fiume Po);
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• Sistema deltizio dominato dal paleodelta del Fiume Po in cui si hanno
complesse interazioni fra dinamica fluviale, dinamica marina e tidale
(ambiente di transizione);
• Sistema litoraneo, che comprende gli ambienti deposizionali costieri
interdeltizi, costituita da corpi sabbiosi longitudinali formatisi per
giustapposizione di cordoni litoranei.
Il territorio del Comune di Ravenna risulta suddiviso in due grandi domini: il
primo, nella parte più occidentale del territorio, è caratterizzato da forme
morfogenetiche dovute alla dinamica fluviale (Sistema alluvionale); il
secondo, nella parte orientale del territorio, è costituito da un insieme
morfogenetico litorale marino (Sistema litoraneo).
L’area in esame ricade nella zona orientale del territorio ravennate
caratterizzata dal sistema litoraneo
L’analisi di dettaglio seguente è stata eseguita sia sulla base delle
conoscenze specifiche sulla geologia della zona, che mediante le tavole
geologiche agli atti del Servizio Geologico comunale.
Geomorfologia, altimetria, litologia locale e subsidenza
La geomorfologia attuale, è il risultato come già esposto, di alterne vicende
prevalentemente legate ad avanzamenti ed arretramenti della linea di costa e
alla dinamica dei corsi fluviali.
A causa dei molti ambienti deposizionali alternatisi nel tempo, si è andata
creando una successione litologica notevolmente variabile costituita da livelli
sabbiosi, limosi, argillosi e da miscele di questi.
La geomorfologia che interessa l’area in esame rientra nella 1° sott’unità
litoranea che rappresenta il più antico allineamento di cordoni dunosi
indicanti il progredire della linea di costa verso Est, con tessitura in superficie
prevalentemente Sabbioso, localmente Argilloso o Limoso - Argilloso. Tale
fatto trova conferma nella Litologia di superficie della zona interessata,
caratterizzata da litotipi Sabbiosi degradanti a Ovest con litotipi Argilloso-
Limosi.
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Assetto altimetrico - si evidenziano quote locali stabili di +1,0 m s.l.m.m., che
caratterizza una vasta area subparallela.
L’analisi altimetrica è quindi in accordo con le caratteristiche deposizionali
(geomorfologiche-litologiche) tipiche delle Unità Litoranee, che prevedono la
presenza pressoché costante dei terreni prevalentemente sabbiosi rispetto
alle altre litologie.
Per quanto riguarda la subsidenza, anche l’area in esame, dagli anni 70 ad
oggi, è stata caratterizzata da cinematismi che hanno inciso in modo
differenziato sul terremo, come anche i vari trend evidenziati hanno inciso in
modo differenziato sull’altimetria del territorio. Oggi comunque la zona è
caratterizzata da un abbassamento annuo medio di circa 2 – 3 mm,
paragonabile all’abbassamento naturale dei terreni sedimentari.
Idrogeologia locale
Le caratteristiche idrogeologiche prevalenti dell’area in esame sono costituite
da:
- l’area di studio ricade all’interno di un’area compresa fra l’isofreatica 2,00
m s.l.m.m., quindi la profondità della falda, in relazione all’analisi del
microrilievo (+ 1 m s.l.m.m.), può essere stimata ad una profondità di circa
– 1,00 m dal p.c.
- la direzione di flusso della tavola d’acqua è Ovest / Est.
- la tavola d’acqua è debolmente inclinata con immersione Est.
Per quanto riguarda l’assetto freatico locale, è comunque evidente che la
profondità della tavola d’acqua dipenda sia dalla stagione che dalla piovosità
del periodo, pertanto sono compatibili anche escursioni considerevoli, in
rapporto comunque alla rete di Canali Consorziali presenti in zona che
tendono al drenaggio della falda .
Idrografia: corsi d’acqua
L’area è limitrofa al Canale Tomba gestito dal Consorzio di Bonifica della
Romagna Centrale avente sede in via Mariani Ravenna. Tutta la rete di scolo
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delle acque superficiali recapita nel Canale Tomba che delimita la zona a
Ovest.
Infrastrutture
Strade – l’area SOTRIS è confinante con la via Guiccioli, (strade comunali),
e con la S.S. 309 Romea.
Ferrovie – L’area non è servita da infrastrutture ferroviarie.
Aeroporti - L’area non è servita da infrastrutture aeroportuali.
Fognature - L’area è dotata di Rete fognaria bianca:
- la rete bianca recapita le acque nel Canale Consorziale Tomba;
Rete GAS e acquedotto – L’area è servita sia dall’acquedotto che dalla rete Gas.
Reti elettriche - L’area non ricade in fascia di rispetto da elettrodotti.
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b) Informazioni sullo stabilimento e sostanze pericolose utilizzate e stoccate
Sotris S.p.A.
Le attività dello stabilimento SOTRIS S.p.A. consistono nello stoccaggio,
pretrattamento, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non
pericolosi.
Sotris S.p.A. opera all’interno di un comparto di trattamento rifiuti di circa 100
ettari; il terreno su cui insiste lo stabilimento pari a circa 12 ettari è di
proprietà del Comune di Ravenna che ne ha concesso il “diritto di superficie”
a Sotris. I restanti 88 ettari sono di proprietà di HERA S.p.A.
L’intero comparto costituisce un “sistema integrato” per il trattamento e lo
smaltimento di rifiuti, in particolare di quelli speciali ed ex tossico-nocivi. Le
sostanze che rendono lo stabilimento Sotris soggetto al D.Lgs. 334/99 sono
fondamentalmente i rifiuti speciali pericolosi, fra questi rientrano quelli ai quali
sono associate le caratteristiche di pericolosità H6 (tossici), le caratteristiche
di pericolo H3 A-B (facilmente infiammabili e infiammabili) ed in quantità
limitata quelli ai quali sono associate le caratteristiche H 14 (ecotossici).
Il Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi
SOTRIS è parte di un impianto che comprende anche due discariche per
rifiuti pericolosi.
Nel Centro SOTRIS S.p.A. possono essere stoccati , trattati e movimentati i
più svariati tipi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
Le attività svolte nel Centro sono:
1. Stoccaggio in serbatoi di residui liquidi combustibili con punto di
infiammabilità superiore a 65°C, classificati in Cat. C (ai sensi del D.M.
31.07.34) ;
2. Stoccaggio di rifiuti solidi e liquidi, contenuti in fusti e contenitori di
capacità 1 m3, con punto di infiammabilità compreso tra i 21°C e i 65°C ,
classificati in Cat. B (ai sensi del D.M. 31.07.34) ;
3. Stoccaggio fusti e piccoli contenitori (1 m3) di residui liquidi infiammabili
con punto di infiammabilità minore di 21°C classificati in Cat. A (ai sensi
del D.M. 31.07.34) ;
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4. Stoccaggio fusti contenenti rifiuti pericolosi (H6 Tossici) e combustibili
con punto di infiammabilità superiore a 65°C, classificati in Cat. C;
5. Riconfezionamento fanghi e polveri (con residui solidi o semisolidi o
inquinati con liquidi combustibili, infiammabili e polveri);
6. Inertizzazione di rifiuti solidi tramite stabilizzazione degli inquinanti;
7. Riconfezionamento liquidi e triturazione fusti;
8. Ricevimento e spedizione prodotti a mezzo autocisterne.
All’interno del Centro di Stoccaggio e Pretrattamento Rifiuti Speciali
Pericolosi e Non Pericolosi Sotris S.p.A. svolge le seguenti attività:
• Stoccaggio temporaneo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in
locali differenti secondo la forma di confezionamento, lo stato fisico ed il
grado di pericolosità del rifiuto da stoccare;
• Pretrattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi; in particolare i
pretrattamenti servono a riconfezionare, omogeneizzare, miscelare e
triturare i rifiuti al fine di renderne più sicuro il successivo smaltimento in
discarica e/o in forni di termodistruzione;
• Inertizzazione di rifiuti industriali mediante un processo di stabilizzazione
e solidificazione con leganti idraulici inorganici.
Si sottolinea il fatto che, non essendo le discariche Sotris oggetto di
applicazione del D.Lgs. 334/99 così come modificato dal D.Lgs. 238/05, il
presente documento si riferisce al solo Centro di Stoccaggio e
Pretrattamento.
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c) Elementi territoriali e ambientali vulnerabili
CARATTERISTICHE DEGLI AGGLOMERATI URBANI PROSSIMI ALL’AREA INDUSTRIALE
Lo stabilimento è situato nel comune di Ravenna in via Romea Km 2,6 n°.
272 in un’area omogenea dal punto di vista urbanistico in quanto
prevalentemente destinata ad attività agricola. L’attività è inserita in un
esteso comparto di trattamento rifiuti di circa 100 ettari dove risulta
coinsediata la società Hera S.p.A presente con impianti di trattamento e
smaltimento rifiuti quali discariche, impianti di depurazione, un impianto di
produzione CDR (combustibile da rifiuto) ed un inceneritore per CDR.
Tale comparto di trattamento rifiuti è confinante con la Strada Statale Romea
ed è raggiungibile anche dalla via Guiccioli, tramite degli accessi custoditi
dalla Società Hera Spa. L’area Sotris è raggiungibile tramite viabilità interne
all’area di discarica HERA Spa.
I centri abitati più vicini sono: la frazione di San Romualdo, il villaggio “ANIC”
e l’area artigianale - industriale Bassette.
Il comparto in esame si colloca al margine fra una matrice agricola ed una
naturale.
Nella zona posta a Nord e ad Est del comparto la connotazione agricola
tende a sfumare presentando gli elementi della bonifica recente (Colmata del
Lamone, zone umide), mentre ad Ovest e a Sud viene esaltata la matrice
produttiva agricola con la presenza di colture specializzate: si tratta
prevalentemente di terreni agricoli risultanti dalle bonifiche effettuate nel
tempo e posti sotto regime di idrovora a causa della loro quota rispetto al
livello del mare.
Questa origine dei terreni si riflette nella loro attuale struttura, articolata in
appezzamenti geometricamente delimitati da argini e canali di scolo, oltre
che nella tipologia colturale che è costituita quasi esclusivamente dal
seminativo.
Al fine di non frammentare da una parte la matrice agricola, caratterizzata da
un andamento pianeggiante e non intaccare dall’altra il patrimonio naturale, è
stato realizzata una fascia filtro perimetrale all’area del comparto con il
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criterio di estendere all’area interessata dagli impianti le strutture boschive
esistenti e di valore storico della zona (Pineta San Vitale e Punte Alberete).
La zona compresa all’interno del raggio di 844 m dalla sede della Soc. SOTRIS e
non appartenente all’area HERA S.p.A., è completamente a destinazione agricola,
con la presenza di alcuni insediamenti sparsi di tipo colonico, non sono presenti
allevamenti. Correlando lo scenario di evento con l’analisi geofisica del territorio,
tutta la zona può essere interessata da ricaduta di sostanze nocive, pertanto sia il
suolo, che la falda freatica e la rete di scolo Consorziale sono da considerarsi gli
elementi di maggior vulnerabilità del territorio.
Per quanto riguarda la rete di scolo Consorziale, si fa presente che in essa
recapitano sia tutte le scoline di campagna, che la rete di fognatura bianca dell’area
SOTRIS, ne consegue che qualsiasi sostanza che subisca un dilavamento viene
inevitabilmente ad essere recapitata nel canale Consorziale Tomba.
Inoltre si evidenzia la presenza di un ponte che per la ridotta larghezza
costituisce sicuramente un elemento di caratterizzazione per l’accessibilità
dell’area (vedi tavola della vulnerabilità e schede monografiche dei singoli
ponti).
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Figura 11 - Tavola della vulnerabilità
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Figura 12 - Ponte Via Guiccioli - larghezza 5.50 m circa
Figura 13 - Sezione ponte via Guiccioli
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II – SCENARI INCIDENTALI
DELIMITAZIONE DELLE ZONE A RISCHIO CON RIFERIMENTO AGLI ELEMENTI SENSIBILI ALL’INTERNO DI CIASCUNA ZONA
SOTRIS Spa Via Romea 272
L’istruttoria per il parere tecnico conclusivo del Comitato Tecnico
Regionale è in corso di definizione. Ai fini della pianificazione sono stati presi
in considerazione gli scenari di rischio indicati dal fabbricante nel Rapporto di
Sicurezza.
Gli eventi incidentali indicati sono diversi, ma ai fini della pianificazione
vengono presi in considerazione quelli a maggior raggio che fuoriescono
dallo stabilimento e che coinvolgono sostanze diverse.
Nella tabella seguente si riporta la sintesi dell’analisi degli incidenti con
indicate la frequenza di accadimento dello scenario e le relative distanze di
danno, considerando la classe atmosferica D5 (condizioni neutre e vento
intenso con velocità pari o superiore a 5 m/s) e F2 (condizioni
moderatamente stabili e vento con velocità pari o superiore a 2 m/s)
Distanza di danno (m) - TOSSICITA’
Categoria degli effetti
Elevata Letalità
Lesioni irreversibili
Lesioni reversibili
Zona I (LC50)
Zona II (IDLH)
Zona III (LOC)
Evento Scenario Ipotizzato
Frequenza (eventi/anno)
Classe di
stabilità
atmosferica
di sicuro impatto di danno di attenzione
1.A Rottura fusti comparto A1
(1,2 Dicloroetano)
Dispersione di fumi tossici di combustione con presenza di HCl (Acido Cloridrico)
5,31x10-4 D5
non raggiunge la
concentrazione
LC50
non raggiunge la
concentrazione IDLH
844
2.A Rottura manichetta
in comparto riconfezionamento
liquidi
Dispersione di fumi tossici (Benzene)
4,21x10-5 F2
non raggiunge la
concentrazione
LC50
64 458
Le distanze riportate risultano con origine da centro pozza.
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Ai sensi della vigente normativa e delle linee guida del Dipartimento di
Protezione Civile, sono state individuate le seguenti zone di pianificazione:
Zona I zona di sicuro impatto non raggiunta
Zona II zona di danno non raggiunta
Zona III zona di attenzione 844 m (LOC Lesioni reversibili)
Sia gli effetti della prima zona che della seconda zona non
raggiungono la concentrazione di elevata letalità (LC50) e lesioni irreversibili
(IDLH), mentre quelli della terza zona “caratterizzata dal possibile verificarsi
di danni, generalmente non gravi, a soggetti particolarmente vulnerabili, o
comunque da reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di
turbamento”, fuoriescono dallo stabilimento andando ad impattare su (vedi
fig. 14):
- impianto Chimico-Fisico-Biologico acque reflue Hera Spa;
- via Romea Nord;
- via Guiccioli.
All’interno di tale area si trovano alcune case sparse per un totale di
circa 34 abitanti, un ristorante e alcune Aziende Agricole. Di rilevanza
ambientale, all’interno dello scenario ricadono una serie di scoli e canali che
portano alla Piallassa Baiona (valle).
Per gli effetti sull’uomo e l’ambiente vedasi le schede di
sicurezza del:
• Acido Cloridrico (HCl) (vedi All. 10)
• Benzene (vedi All. 11)
33
Figura 14 - Scenario incidentale dispersione fumi tossici Stabilimento Sotris Spa
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III – MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO
a) Lineamenti della Pianificazione
In questo paragrafo s’intende individuare gli obiettivi da conseguire per dare
una adeguata risposta di protezione civile ad una situazione di emergenza e
le competenze dei soggetti che vi partecipano.
ASSISTENZA E SOCCORSO SANITARIO
P r e m e s s a Un qualsiasi incidente che si verifichi in connessione alle lavorazioni
industriali che stiamo prendendo in considerazione provoca una serie di
conseguenze sulla salute della popolazione, con caratteristiche peculiari
legate all’emergenza. La pianificazione, in questo caso, deve tenere in
considerazione la metodologia e le tecniche proprie della “medicina dei
disastri” poiché, in virtù dell’improvviso scatenarsi dell’incidente, non ci si può
basare, in linea di principio, su un rapporto ottimale tra numero delle persone
coinvolte e numero dei mezzi di soccorso da impiegare.
Le persone coinvolte in un incidente rilevante avvenuto in connessione con le
attività industriali che stiamo esaminando possono essere le seguenti:
- lavoratori dello stabilimento;
- persone che transitano lungo le strade limitrofe;
- abitanti degli edifici civili compresi nella zona di rischio;
- lavoratori ed utenti di impianti commerciali ed artigianali ubicati nella zona
circostante.
Esistono, pertanto, due variabili interconnesse che devono essere tenute in
considerazione:
1) numero delle persone presenti nella zona, loro concentramento,
esistenza di categorie particolari (handicappati, bambini, anziani);
2) periodo in cui si verifica l’evento.
Sulla scorta di tale premessa, possono verificarsi le seguenti situazioni:
periodo dell’anno: le aziende appartenenti ai primi tre gruppi e
localizzate a Ravenna, sono situate in prossimità dei lidi, lungo le
strade di accesso alle frazioni di Marina Romea, Marina di Ravenna e
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Punta Marina. La presenza di traffico automobilistico sulle strade sarà
quindi maggiore nelle stagioni di primavera ed estate.
Frequenza settimanale: nei giorni feriali si assiste alla punta massima
delle presenze all’interno degli stabilimenti e degli insediamenti
commerciali e del traffico pesante sulle strade. Nei giorni festivi
aumenta il traffico automobilistico.
Frequenza giornaliera ed oraria: la maggiore presenza all’interno degli
stabilimenti si verifica nella fascia orario 08-17; lungo le strade il
traffico automobilistico si concentra nelle ore 07.30-8.30 e 17.00-18.30
ed il traffico pesante nelle ore 09-16, negli impianti commerciali ed
artigianali nelle ore 08.30-19.00.
La presenza di persone con particolari problematiche si può riscontrare a
bordo di autoveicoli o tra gli utenti degli impianti commerciali ed artigianali.
Per quanto riguarda il soccorso sanitario, particolare rilievo riveste la
tipologia delle sostanze tossiche presenti nello specifico evento incidentale,
poiché diverse saranno le misure da adottare.
Per quanto attiene l’accesso all’ospedale, si terrà conto del piano di
emergenza stilato dall’Azienda Sanitaria Locale di Ravenna per l’Ospedale
Santa Maria delle Croci.
M i s u r e d i S o c c o r s o In linea di principio, è opportuno allestire un centro di triage in prossimità
delle aree a rischio, che serve da smistamento dalla zona dell’incidente verso
il presidio ospedaliero “Santa Maria delle Croci” ubicato in Viale Randi nella
zona sud-ovest di Ravenna.
La localizzazione dell’area di triage dipende dalle condizioni meteorologiche
ed in particolare dal vento. Nella presente pianificazione sono stati
considerati come venti prevalenti quelli che provengono da:
- Ovest nord ovest;
- Est sud est.
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Le zone individuate per i Punti Medici Avanzati sono: (vedi fig. 15)
PMA 1 via Romea Nord altezza parcheggio Hera Spa;
PMA 2 via Romea Nord altezza parcheggio Punta Alberete.
Nelle operazioni di soccorso il personale sanitario, non potrà comunque
accedere a nessuna delle tre zone di danno. Il primo triage verrà effettuato
dai Vigili del Fuoco che provvederanno al trasporto dei feriti al di fuori della
terza zona.
5
4
1
3
2
PMA2
PMA1
/Comune di Ravenna
Sistema Informativo Territoriale
Legendapunti medici avanzati
PMA1 via Romea Nord Parcheggio HERAPMA2 via Romea Nord parcheggio Punta Alberete
1 ) SS.309 dir svincolo Ravenna Porto,presidiato dalla Questura2 ) via Rome Nord rotatoria SS.309 ,presidiato dalla Polizia Municipale3 ) via Sant'Alberto intersezione via Guiccioli,presidiato dalla Polstrada
Sotris III zona 844 mt (Acido cloridrico)
Sotris III zona 458 mt (Benzene)
ViabilitàFerroviaFiumi/Canali
cancelli
4 ) SS.309 Romea incrocio via Mambelli,presidiato dai Carabinieri5 ) SS.309 Romea incrocio via delle Valli,presidiato dalla Guardia di Finanza
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S a n i t à
In fase di emergenza, l’Azienda Unità Sanitaria Locale, ARPA ed Hera,
ciascuno per la propria competenza, attuano tutti gli interventi igienico-
sanitari, provvedendo ad erogare i servizi necessari per fronteggiare
l’emergenza medesima.
In particolare provvedono:
al coordinamento dei servizi gestiti dalla stessa A.U.S.L. o da altri enti o
amministrazioni pubbliche o private per il soccorso ed il trasporto dei
feriti dalla zona colpita dal disastro fino ai centri di assistenza sanitaria e
all’eventuale trasferimento, presso altri ospedali localizzati fuori
provincia, di tutti coloro che abbisognano di cure specializzate o che
non possono essere assistiti localmente per mancanza di attrezzature;
alla ospedalizzazione dei feriti e dei malati bisognosi di ricovero, il cui
elenco, periodicamente aggiornato, dovrà essere comunicato al Centro
Coordinamento Soccorsi;
alla individualizzazione, previo accordo con l’Autorità comunale, del
luogo di raccolta delle vittime in attesa di identificazione;
alla segnalazione al Prefetto o al Sindaco di eventuali necessità di
mezzi di trasporto dei feriti o di salme. Sulla base di tali segnalazioni il
Prefetto o il Sindaco ove occorra, provvederà alla requisizione, nelle
forme di legge, dei mezzi di trasporto privato;
al controllo delle acque potabili;
alla verifica delle condizioni igienico-ambientali, alla rilevazione di
eventuali fonti di inquinamento e alla formulazione di proposte per la
emanazione da parte del Sindaco, ai sensi di legge, dei provvedimenti
contingibili ed urgenti ritenuti necessari per la tutela della salute
pubblica e dell’ambiente;
alla istituzione, con la collaborazione del Comune o di altri organi
interessati, di servizi igienici di emergenza nei centri di raccolta e di
assistenza all’uopo allestiti;
all’adozione delle misure profilattiche richieste dalla situazione e
all’eventuale bonifica del territorio;
al reperimento degli animali deceduti nella zona colpita e al loro
seppellimento o distruzione;
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all’adozione di eventuali misure profilattiche ritenute necessarie per la
tutela e la conservazione del patrimonio zootecnico.
La funzione di supporto che si occupa di sanità e del soccorso sanitario è
costituita dai seguenti organi:
- Azienda Unità Sanitaria Locale;
- ARPA;
- HERA;
- Croce Rossa Italiana;
- Volontariato settore sanitario. (vedi anche FUNZIONE 2):
Mass-Media e Informazione
E’ fondamentale che il cittadino residente nelle zone direttamente o
indirettamente interessate dall’evento conosca preventivamente:
- le caratteristiche del rischio che insistono sul proprio territorio;
- le predisposizioni del piano di emergenza nell’area in cui risiede;
- con quale mezzo ed in quale modo verranno diffuse informazioni ed
allarmi;
- come comportarsi, prima durante e dopo l’evento.
In particolare, la popolazione e/o i lavoratori che possono trovarsi all’interno
della prima e seconda area di pianificazione, devono rispettare alcune
precauzioni per far si che l’eventuale scelta di autoprotezione attraverso il
rifugio al chiuso sia efficace.
L’indicazione precisa di tali precauzioni deve pertanto essere inclusa nelle
informazioni specifiche alla popolazione interessata e possibilmente entrare
a far parte di un sistema educativo generale di protezione civile.
Le precauzioni in argomento possono essere tratte dai punti seguenti:
1. chiudere tutte le finestre e le porte esterne;
2. fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento siano essi
centralizzati o locali;
3. spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere;
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4. chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l’imbocco di
cappe e camini;
5. chiudere le porte interne dell’abitazione e dell’edificio;
6. rifugiarsi nel locale più idoneo possibile. Ognuna delle seguenti
condizioni migliora l’idoneità di un locale: presenza di poche aperture;
posizione ad un piano elevato; ubicazione dal lato dell’edificio opposto
alla fonte del rilascio;disponibilità di acqua; presenza di un mezzo di
ricezione delle informazioni;
7. nel caso in cui vi sia pericolo di esplosione esterna chiudere gli infissi e
tenersi a distanza dai vetri delle finestre;
8. sigillare con nastro adesivo o tamponare con panni bagnati le fessure
degli stipiti di finestre e porte e la luce tra porte e pavimento;
9. sigillare con nastro adesivo le prese d’aria di cappe, ventilatori e
condizionatori;
10. evitare l’uso di ascensori per il conseguente spostamento d’aria che ne
deriverebbe;
11. nel caso in cui il tossico rilasciato sia solubile in acqua e il locale di rifugio
sia costituto da un bagno, tenere aperta la doccia per dilavare l’aria
interna;
12. in caso di necessità tenere un panno bagnato sugli occhi e davanti al
naso e bocca;
13. mantenersi sintonizzati mediante radio o TV sulle stazioni emittenti
indicate dalle Autorità (ovvero prestare attenzione ai messaggi inviati
mediante rete telefonica, se previsti dall’Autorità Comunale);
14. al cessato allarme spalancare porte e finestre, avviare sistemi di
ventilazione o condizionamento ed uscire dall’edificio fino al totale
ricambio dell’aria all’interno dello stesso ed assistere in questa azione le
persone necessitanti aiuto (Attenzione – il punto 14 non deve essere
applicato per tossici ad elevata persistenza);
15. porre particolare attenzione nel riaccedere a locali particolarmente quelli
interrati o seminterrati dove vi possa essere ristagno di vapori.
(vedi anche le Schede di Sicurezza in allegato)
Le emittenti televisive, la radio e la stampa, sia nazionali che locali (vedi
elenco allegato n. 2), hanno il compito di fornire informazioni puntuali e
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dettagliate sulla situazione di pericolo in atto, sulle misure precauzionali da
adottare, sull’evolversi della situazione stessa
Essi saranno anche il veicolo di messaggi, sia nella fase preventiva che in
quella dell’emergenza, che saranno comunicati dal Sindaco, secondo le
direttive, le modalità, le istruzioni concordate con il Prefetto.
(vedi anche FUNZIONE 3 )
SALVAGUARDIA DEL SISTEMA PRODUTTIVO
Si dovrà prevedere il ripristino dell’attività produttiva e commerciale nell’area
colpita attuando interventi mirati per raggiungere tale obiettivo nel più breve
tempo possibile. E’ auspicabile che la sospensione della produzione non sia
superiore ad alcune decine di giorni.
TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITÀ
Durante il periodo dell’emergenza, è prevista la regolamentazione dei flussi
di traffico lungo le vie di fuga e dell’accesso dei mezzi di soccorso nelle zone
a rischio attraverso la predisposizione di “cancelli”, che impediscano
l’accesso a persone non autorizzate.
Per quanto riguarda la zona limitrofe agli scenari incidentali attesi
nell’aziende Ravenna Servizi Industriali i predetti “cancelli” saranno collocati
nei seguenti luoghi (vedi fig.15)
1. S.S. n.309 dir Km 0,400 (direzione Ravenna – Venezia) svincolo
Ravenna-Porto “zona Bassette” presidiato dalla Questura;
2. Via Romea Nord rotatoria S.S. 309 “Romea” km. 0,000 – sotto il
cavalcavia SS.309 Romea dir presidiato dalla Polizia Municipale;
3. Via Sant’Alberto intersezione via Guiccioli presidiato dalla Polizia
Stradale;
4. SS. 309 “Romea” incrocio via Mambelli, presidiato dai
Carabinieri;
5. SS. 309 “Romea” km 8,100 incrocio via delle Valli, presidiato
dalla Guardia di Finanza.
Tutti i cancelli dovranno essere utilizzati come vie di esodo della popolazione
all’interno dell’area dell’emergenza ed, in particolare, quella di via Baiona
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42
all’altezza dello svincolo con via Bassette costituirà l’accesso privilegiato per i
mezzi di soccorso.
I Cancelli posti al di fuori della terza zona saranno presidiati da personale
delle Forze dell’Ordine, il quale dovrà comunque essere dotato di idonei
dispositivi di protezione individuale.
La Capitaneria di Porto, nel caso in cui se ne ravvisi l’opportunità, provvederà
al blocco del canale Candiano e impartirà via radio alle navi nel Porto Canale e
in avamporto le necessarie disposizioni del caso.
Su segnalazione della Prefettura, nel caso in cui l’evento interessi le linee
ferroviarie, le Ferrovie dello Stato dovranno assicurare il blocco immediato
della circolazione ferroviaria, interessando la Società Trenitalia competente
del trasporto passeggeri e merci, la Società Rete Ferroviaria Italiana
competente dell’infrastruttura ferroviaria, nonché la Serfer (Servizi Ferroviari
srl), competente nella movimentazione e trasporto ferroviario di merci
all’interno del Petrolchimico.
La funzione di supporto che si occupa della viabilità è costituita dai seguenti
organi:
- Polizia Stradale;
- Polizia Provinciale;
- Polizia Municipale;
- Carabinieri;
- Guardia di Finanza;
- Enti gestori della viabilità e strade (Comuni, Provincia, Anas).
(vedi anche FUNZIONE 6).
FUNZIONALITÀ DELLE TELECOMUNICAZIONI
Dovranno essere curate le relazioni con le società di telecomunicazione
presenti sul territorio al fine di verificare il ripristino degli eventuali danni subiti
dalle reti ed eventualmente organizzare un sistema di comunicazioni
alternativo anche con il concorso dei radioamatori volontari.
La funzione di supporto che si occupa delle telecomunicazioni è costituita dai
seguenti organi:
- Poste Italiane Spa;
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
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- Telecom Italia e altri gestori della telefonia;
- Enel;
- Associazione Radioamatori Italiani.
(vedi anche FUNZIONE 7).
SALVAGUARDIA DELLA POPOLAZIONE
Le misure di salvaguardia della popolazione pianificate dal Sindaco sono
finalizzate all’allontanamento della popolazione dalle zone a rischio e/o al
riparo al chiuso delle medesime, a seconda della tipologia di incidente.
I criteri di massima, per la scelta delle azioni di autoprotezione da prevedere
per la popolazione sono:
La decisione sull’opportunità di effettuare o meno un’evacuazione è basata
su fattori specifici legati sia al sito che alle condizioni in cui si sviluppa lo
scenario incidentale e pertanto non può essere rigidamente predeterminata
in fase di pianificazione, bensì affidata secondo opportuni criteri al giudizio
contingente del gestore dell’emergenza.
SCENARIO INCIDENTALE
PRIMA ZONA di sicuro impatto
SECONDA ZONA di danno
TERZA ZONA di attenzione
Incendio: - rilascio istantaneo
sostanze infiammabili con formazioni di sfera di fuoco
- rilascio sostanze infiammabili con formazione di nube e sua combustione
- radiazioni termiche stazionarie quali incendi in pozza o a getto
Rifugiarsi al chiuso o in posizione schermata da radiazioni termiche
Rifugiarsi al chiuso o in posizione schermata da radiazioni termiche
Visti gli effetti trascurabili non viene raccomandata nessuna particolare attenzione
Rilasci di sostanze tossiche
Rifugiarsi al chiuso se si prevede un rilascio di breve durata Evacuare allontanandosi dal punto di rilascio se il rilascio è potenziale o di lunga durata
Rifugiarsi al chiuso se si prevede un rilascio di breve durata Evacuare allontanandosi dal punto di rilascio se il rilascio è potenziale o di lunga durata
Rifugiarsi al chiuso
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In ogni caso è opportuno che il Sindaco preveda, se necessario:
a) alla requisizione di tutti gli autobus che si renderanno necessari per far
fronte alle esigenze di trasporto delle persone dalla zona interessata;
b) alla requisizione di edifici scolastici o strutture turistiche per consentire una
prima accoglienza della popolazione evacuata.
Tali aree di attesa potranno essere utilizzate per un breve lasso di tempo,
per cui è necessario prevedere un’eventuale allestimento delle stesse.
Sono aree sicure dove la popolazione deve potersi recare con urgenza,
lungo percorsi sicuri al momento della ricezione dell’allertamento. Sono aree
dove la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi
di conforto in attesa dell’eventuale allestimento delle aree di accoglienza.
In “tempo di pace” la popolazione deve essere opportunamente informata
sulle misure di sicurezza e sulle norme comportamentali da seguire, sia in
caso di evacuazione, sia in caso di rifugio al chiuso.
L’”Area di Ammassamento” individuata per i soccorritori, materiali e mezzi,
a garanzia di un razionale impiego degli stessi e delle risorse che
eventualmente confluiscono nella zona di intervento è situata nell’area
sportiva del Villaggio San Giuseppe, sita in via Lago di Garda.
La funzione di supporto che si occupa della salvaguardia e assistenza alla
popolazione è costituita dai seguenti organi:
- Comune;
- Provincia;
- C.R.I.;
- Volontariato socio sanitario (vedi anche FUNZIONE 11).
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b) Organizzazione e procedure
CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI (C.C.S.)
Il Prefetto, ai sensi dell’art.20 della L. 334/99 e s.m.i., assume la
direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare ed adotta tutti i
provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi durante la fase di
emergenza, coordinando tutti gli organismi coinvolti, mantenendo i necessari
contatti con il Presidente della Giunta Regionale, l’Agenzia di Protezione
Civile, il Ministero dell’Interno ed il Dipartimento della Protezione Civile.
La struttura di supporto al Prefetto per la gestione dell’emergenza è il
Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), che si riunisce presso la Prefettura -
Ufficio Territoriale del Governo di Ravenna.
E’ composto dai massimi responsabili di tutte le componenti
istituzionali e strutture operative presenti nel territorio provinciale e può
essere di volta in volta attivato convocando anche parte dei componenti a
seconda delle necessità scaturite e dall’entità dell’evento calamitoso. Tali
autorità, pur continuando a svolgere le rispettive funzioni ordinarie, agiscono
nell’emergenza sotto il coordinamento del Prefetto.
Il Prefetto, a seconda delle circostanze, valuta se riunirsi:
a. in sede permanente;
b. giornalmente;
c. in adunanza limitata ai componenti indispensabili per l’esame di
specifici problemi e per le conseguenti decisioni da adottare.
In caso di emergenza i componenti devono, appena venuti a
conoscenza, prendere diretti contatti con il Prefetto, anche se non convocati.
Se all’emergenza gli uffici della Prefettura risulteranno inagibili, il Centro
Coordinamento Soccorsi prenderà sede presso il Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco di Ravenna.
Con l’attivazione in emergenza del C.C.S devono essere
immediatamente predisposte le seguenti operazioni:
reperire i componenti del C.C.S;
reperire i componenti della Sala Operativa di Prefettura;
delimitare le aree a rischio o coinvolte dall’evento;
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attivare le aree di ammassamento soccorsi/mezzi, le aree di attesa
nonché quelle di accoglienza se ritenuto necessario.
Componenti del C.C.S.
Il Centro Coordinamento Soccorsi può essere composto in linea generale da:
- Prefetto;
- Presidente della Provincia;
- Sindaci dei Comuni interessati;
- Questore;
- Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco;
- Comandante provinciale dei Carabinieri;
- Comandante provinciale della Guardia di Finanza;
- Comandante della Sezione Polizia Stradale;
- Coordinatore provinciale del Corpo Forestale dello Stato;
- Direttore Generale AUSL;
- Ufficiale di Collegamento del Comando Militare territoriale competente;
- Comandante della Capitaneria di Porto;
- Presidente dell’Autorità Portuale;
- Direttore di Sezione A.R.P.A. di Ravenna;
- Responsabile delle Autorità di Bacino;
- Consorzi di Bonifica;
- Soprintendente per i Beni Ambientali e Architettonici;
- Responsabile di zona Telecom Italia;
- Responsabile della Croce Rossa Italiana;
- Coordinatore provinciale del Volontariato di Protezione Civile;
e altri responsabili di Enti che, a seconda della natura e della gravità
dell’evento, possono essere attivati:
- Compartimento ANAS;
- Motorizzazione Civile;
- Provveditorato per le Opere Pubbliche;
- Ferrovie dello Stato (RFI e Trenitalia);
- Hera Ravenna;
- ENEL Distribuzione;
- Poste Italiane;
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- C.S.A. (ex Provveditorato agli Studi);
- Camera di Commercio, Industria Agricoltura ed Artigianato;
- Automobile Club Italiano (ACI).
I singoli componenti possono essere rappresentati dai loro delegati. Tutti i
componenti, comunque, devono essere muniti di poteri decisionali.
Il CCS è strutturato secondo un’“area strategia”, nella quale si riuniscono i
responsabili degli Enti e delle strutture operative provinciali, di cui sopra, per
definire la strategia di intervento, e da una “sala operativa” di Prefettura
(SOP), che secondo le modalità del metodo “Augustus”, è organizzata per
funzioni di supporto, i cui responsabili coordinano gli interventi dalla sala
operativa relativamente al proprio settore.
Il CCS per assicurare efficienza nelle attività di risposta all’emergenza,
dispone dei seguenti locali:
- locale per le riunioni dell’area strategia;
- locale per la sala operativa;
- locale per la sala stampa.
Il compito del Centro Coordinamento Soccorsi è di individuare le strategie di
intervento per il superamento dell’emergenza razionalizzando le risorse
disponibili nella provincia; i compiti del CCS sono inoltre i seguenti:
• raccogliere e valutare le informazioni;
• preavvertire e porre in stato di allarme le Amministrazioni e gli Enti aventi
compiti di intervento;
• provvedere, nell’ambito della provincia, ai servizi di soccorso e di
assistenza alla popolazione colpita coordinando le attività svolte da tutte
le Amministrazioni pubbliche, dagli Enti e dai privati;
• valutare l’entità dei mezzi e del personale necessario a fronteggiare gli
eventi con efficacia e tempestività;
• smistare agli Enti di competenza, previo giudizio sulla priorità, le richieste
di intervento pervenute;
• ricevere tutte le comunicazioni delle unità di soccorso per valutare
momento per momento l’evolversi della situazione;
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• annotare tutte le varie offerte di cittadini, di mezzi materiali utili
predisponendone il successivo impiego;
• promuovere il rapido ripristino dei servizi essenziali.
SALA OPERATIVA DI PREFETTURA (S.O.P.) La sala operativa è l’area operativa del Centro Coordinamento Soccorsi e
deve garantire i collegamenti tesi a realizzare un continuo scambio di
informazioni tra il luogo dell’evento ed i centri e le strutture che a diverso
titolo concorrono per gli interventi di protezione civile.
La sala operativa è organizzata per funzioni di supporto secondo le modalità
del metodo “Augustus” e per una migliore funzionalità deve essere suddivisa
in ambienti distinti separando le seguenti funzioni di supporto:
• Tecnica e di Pianificazione (funzione che comprende molteplici
competenze e varie amministrazioni);
• Volontariato (funzione che coordina le numerose associazioni che
partecipano all’emergenza);
• Strutture operative rappresentate dai Vigili del Fuoco, Polizia di Stato,
Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, 118 e C.R.I.
nonché Telecomunicazioni rappresentata dalle aziende di
telecomunicazione e A.R.I. (funzioni ubicate presso la sala radio separata
dalle altre funzioni a causa del rumore di fondo)
• Mass Media e Informazione (funzione ubicata presso la sala stampa
limitrofa, ma al di fuori della sala operativa)
La sala operativa deve garantire un’attività h24 con personale
particolarmente addestrato per un’operatività complessa che superi il
concetto di sala operativa di attesa, occupandosi in via ordinaria
dell’aggiornamento di tutte le conoscenze finalizzate ad una risposta
coordinata, rapida ed efficace sia a livello centrale che periferico.
Le specifiche attribuzioni di tale organismo possono essere:
• Ricerca, raccolta e valutazione delle informazioni. Gli operatori di
sala, hanno il compito di attivarsi per il reperimento di tutte le informazioni
utili alla ricostruzione dell’evento in corso al fine di elaborare ed
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aggiornare lo scenario. Verranno avviati i contatti con gli Enti gestori delle
reti di servizi essenziali e delle infrastrutture di trasporto nell’area
interessata dall’evento per la raccolta delle informazioni circa i danni
subiti dalle reti stesse.
• Individuazione dei responsabili delle amministrazioni pubbliche e
private, sull’intero territorio gestito dalla Sala Operativa della Prefettura e
sulle loro specifiche competenze. Queste informazioni devono essere
archiviate in una apposito indirizzario che, in periodo ordinario, verrà
costantemente aggiornato. In caso di evento, tali responsabili saranno
contattati per la risoluzione di tutte le problematiche e per la raccolta di
informazioni integrative.
• Conoscenza ad aggiornamento delle procedure. Gli operatori di sala,
al fine di un rapido ed efficace coordinamento, dovranno conoscere a
fondo le procedure delle sale operative specialistiche e provvedere al loro
aggiornamento continuo.
• Compilazione del “Foglio Notizie”. Il “Foglio Notizie” è un documento
che deve essere compilato al verificarsi di un evento calamitoso al fine di
fornire una immediata informazione ai responsabili degli uffici e dei servizi
costituenti la struttura di protezione civile di cui fa parte la Sala Operativa
della Prefettura. Esso conterrà, in sintesi, le prime informazioni raccolte
dagli operatori di sala.
• Aggiornamento danni a persone e cose in caso di evento. Al
verificarsi di un evento si provvederà alla raccolta ed al continuo
aggiornamento di informazioni riguardanti i danni subiti dalla popolazione
dalle infrastrutture abitative e di servizi ed alla elaborazione di uno
specifico documento. Esso costituirà elemento di supporto alle decisioni
dei componenti l’area strategia del C.C.S.
• Redazione dei comunicati stampa. Particolare attenzione deve essere
posta, in caso di evento, al rapporto con le agenzie di stampa, con le
testate giornalistiche locali e con le televisioni pubbliche e private. Gli
operatori di sala dovranno redigere un apposito comunicato stampa al
fine di informare la popolazione sugli sviluppi dell’evento in corso e sugli
interventi posti in essere per la salvaguardia della popolazione e dei beni
colpiti nonché per il superamento dell’emergenza.
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
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• Redazione del “rapporto situazioni” giornaliero. Quotidianamente, in
periodo di emergenza, sarà redatto un rapporto situazioni riguardante le
informazioni, di particolare rilievo per la protezione civile, che interessano
il territorio della S.O.P.. Questi rapporti denominati “mattinale” vengono
inseriti in un’apposita “banca dati eventi ed interventi” al fine di mantenere
aggiornata la memoria storica relativa agli eventi che interessano il
territorio ed agli interventi posti in essere per fronteggiarli.
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FUNZIONI DI SUPPORTO SECONDO IL METODO “AUGUSTUS”
Il Centro Coordinamento Soccorsi opera attraverso le seguenti funzioni di
supporto, che gestiscono le risposte operative distinte per settori di attività e
di intervento:
FUNZIONE 1 - Tecnico scientifico, pianificazione e materiali pericolosi:
tale funzione coordina l’utilizzo delle informazioni tecniche attinenti le
industrie coinvolte nell’incidente. Il referente dovrà mantenere e coordinare
tutti i rapporti tra le varie componenti (Vigili del Fuoco, tecnici delle industrie
coinvolte, Provincia e Comune, ecc.), per l’interpretazione del fenomeno e
del suo evolversi, e per l’interpretazione dei dati relativi alle reti di
monitoraggio.
Referente: Responsabile Area Grandi Rischi dell’ARPA - Sezione
provinciale di Ravenna
FUNZIONE 2 - Sanità, assistenza sociale e veterinaria:
saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, che
costituiscono il referente, la Croce Rossa Italiana, ARPA, HERA e le
organizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario.
Referente: Responsabile dell’Unità Operativa “118”
FUNZIONE 3 - Mass-media ed informazione:
l’addetto stampa sarà individuato dal Prefetto, che ne darà notizia al
Dipartimento della Protezione Civile, al Ministero dell’Interno ed al Presidente
della Regione. La Sala Stampa sarà realizzata in un locale diverso dalla Sala
Operativa evitando ogni interferenza. L’addetto stampa, coordinandosi con il
Sindaco, procede alla divulgazione delle notizie e delle informazioni alla
popolazione per mezzo dei mass-media.
Scopi principali sono: informare e sensibilizzare la popolazione; far
conoscere le attività; realizzare spot, creare annunci, fare comunicati;
organizzare tavole rotonde e conferenze stampa.
Referente: Addetto Stampa del Comune o della Prefettura.
FUNZIONE 4 - Volontariato:
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verranno coordinate le associazioni di volontariato che potranno essere
utilizzate, per la gestione del traffico, delle comunicazioni e per l’assistenza
alla popolazione. Le loro attività si svolgono al di fuori delle tre zone di
pianificazione (I, II e III zona).
Referente: Presidente del Coordinamento provinciale delle Associazioni di
Volontariato.
FUNZIONE 5 - Materiali e mezzi:
questa funzione permette di gestire i materiali ed i mezzi utilizzabili in
dotazione alle amministrazioni locali nonché alle associazioni di volontariato
precedentemente censiti. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di
trasporto ed il tempo di arrivo nell’area dell’intervento. Nel caso in cui la
richiesta di materiali e/o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale,
la richiesta verrà rivolta a livello centrale. La funzione di supporto che si
occupa dei materiali e mezzi è costituita oltre che dall’Amministrazione
comunale anche dalla Provincia di Ravenna.
Referente: Servizio Protezione Civile del Comune di Ravenna.
FUNZIONE 6 - Trasporto, circolazione e viabilità:
la funzione riguardante il trasporto è strettamente collegata alla
movimentazione dei materiali e al trasferimento dei mezzi, e deve ottimizzare
i flussi lungo le vie di fuga nonché garantire il funzionamento dei cancelli di
accesso per regolare il flusso dei soccorritori.
Per quanto concerne la parte relativa all’attività di circolazione e viabilità il
coordinatore è normalmente il rappresentante della Polizia Stradale o suo
sostituto; concorrono per questa attività, oltre la Polizia Stradale, Carabinieri,
Guardia di Finanza, Vigili Urbani e Polizia Provinciale.
Questa funzione di supporto deve necessariamente operare a stretto
contatto con il responsabile della funzione 10, “Strutture Operative”.
Referente: Comandante della Sezione Polizia Stradale di Ravenna
FUNZIONE 7 - Telecomunicazioni:
all’interno di questa funzione dovrà essere organizzata se necessario una
rete di comunicazione alternativa affidabile, a cura del responsabile
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
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territoriale delle aziende di telecomunicazioni, del responsabile provinciale
Poste Italiane, del rappresentante dell’Associazione Radioamatori Italiani
Sezione di Ravenna.
Referente: Responsabile di Zona Telecom.
FUNZIONE 8 - Servizi essenziali ed Enti locali:
vi prendono parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul
territorio: Enel, Hera, Snam Rete Gas. Il responsabile della funzione deve
mantenere costantemente aggiornata la situazione circa l’efficienza e gli
interventi sulla rete. Il coordinamento del personale addetto al ripristino delle
linee e/o delle utenze è svolto all’interno della funzione.
In relazione agli enti locali il responsabile della funzione dovrà essere in
possesso della documentazione riguardante tutti i referenti di ciascun Ente
ed Amministrazioni della zona interessata all’evento, anche in relazione al
ripristino immediato dei servizi essenziali (riattivazione delle discariche,
acquedotto, scuole, servizi vari, etc.).
Referente: Addetto del Comune.
FUNZIONE 9 - Censimento danni a persone e cose:
tale funzione riveste particolare importanza al fine di fotografare la situazione
determinatasi a seguito dell’evento calamitoso per individuare, sulla base dei
risultati riassunti in schede riepilogative, gli interventi di emergenza da
attuare.
Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso,
dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a: persone, edifici pubblici,
edifici privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere
di interesse culturale, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnica.
Per il censimento di quanto descritto il referente di questa funzione si avvarrà
dell’ausilio di funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile e
di esperti nel settore sanitario, industriale e commerciale.
E’ ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici per le verifiche speditive di
stabilità che dovranno essere effettuate in tempi ristretti nonché verifiche
anche sui danni ambientali intesi come inquinamento o degrado delle
differenti matrici ambientali. In tale funzione di supporto dovrà concorrere
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
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personale addetto del Comune e della Provincia, nonché da un
rappresentante del Ministero dei beni culturali ed ambientali nel caso in cui vi
sia il coinvolgimento di opere di interessa culturale, storico ed artistico..
Referente: Addetto del Comune.
FUNZIONE 10 - Strutture Operative S.a.R. (search and rescue):
a) il responsabile del Soccorso Tecnico dovrà coordinare le varie strutture
operative presenti, e cioè: Vigili del Fuoco, Organi Tecnici Capitaneria di
Porto, strutture del Servizio Sanitario Nazionale, Croce Rossa Italiana. Si
deve precisare che, in ragione dei materiali pericolosi coinvolti
nell’emergenza, soltanto i Vigili del Fuoco ed i tecnici dell’industria coinvolta
potranno accedere nelle aree di danno, in quanto dotati di idonei dispositivi di
protezione individuale.
Referente: Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco
b) il responsabile per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico dovrà mantenere e
tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica coordinando gli interventi tra tutte le
forze dell’ordine operanti nella provincia.
Referente: Questore
FUNZIONE 11 - Assistenza alla popolazione:
in prima battuta, dovranno essere organizzate idonee aree di attesa della
popolazione nel caso in cui questa venga evacuata, dove dovranno essere
forniti i servizi necessari. La funzione dovrà essere coordinata da un
funzionario comunale in possesso di conoscenze attinenti la ricettività delle
strutture turistiche e l’utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come
aree di accoglienza, concertandosi con l’amministrazione provinciale. Dovrà
inoltre essere garantito un costante flusso di derrate alimentari, il loro
stoccaggio e la distribuzione alla popolazione assistita.
Referente: Addetto del Comune di Ravenna
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FUNZIONE 12 - Coordinamento Centri Operativi:
viene gestita dal coordinatore della Sala Operativa che gestisce tutte le
funzioni di supporto e garantisce anche il raccordo con l’eventuale Centro
Operativo Misto attivato sul territorio.
Referente: Funzionario della Prefettura di Ravenna
FUNZIONE 13 - Protezione dell’ambiente:
Tale nuova funzione di supporto è stata inserita al fine di distinguere le
competenze e le attività delle ARPA in campo ambientale, da quelle della
funzione “Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria”.
Le attività e i compiti di questa funzione sono quelli descritti nel riepilogo
delle competenze ed in particolare:
- fornire supporto tecnico, nella fase di emergenza, sulla base della
conoscenza dei rischi associati agli stabilimenti, derivanti dalle attività di
analisi dei rapporti di sicurezza e dall’effettuazione dei controlli;
- svolgere le attività finalizzate agli accertamenti ritenuti necessari sullo stato
dell’ambiente nella zona interessata dall’evento, nonché analisi chimiche
e/o fisiche per valutare l’evoluzione della situazione di emergenza nelle
zone più critiche;
- acquisire le necessarie informazioni sulle sostanze coinvolte;
- trasmettere direttamente al Prefetto le risultanze delle analisi e delle
rilevazioni ambientali da divulgare al Sindaco, ai VVF e al 118;
- fornire supporto dell’individuazione delle azioni da intraprendere a tutela
della popolazione e dei luoghi dove si è verificato l’evento.
Tale funzione è correlata alla funzione 1 vista la crescente attenzione che si
deve dedicare all’ambiente.
Referente: Funzionario dell’ARPA – Sezione di Ravenna.
Ogni singolo Responsabile di Funzione di Supporto, in tempo di
“pace”, deve censire e mantenere aggiornati i dati relativi alla propria
funzione, predisporre un piano di funzione e le relative procedure.
Inoltre in caso di emergenza sul territorio provinciale, affianca il
Prefetto nell’organizzazione e coordinamento degli interventi e provvede a
contattare gli enti interessati affinché vengano segnalati uno o più
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rappresentati a rispondere ad eventuali richieste che verranno formulate
dalla struttura operativa.
Tale compito dovrà essere svolto da persone che siano bene a
conoscenza di ogni parte del piano e quindi siano in grado di intervenire sia
nella sua fase di attuazione che in quella di aggiornamento periodico.
In emergenza è questo rappresentante che riveste il ruolo di
esperto della funzione di riferimento.
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ATTIVAZIONI IN EMERGENZA
Nel caso di un evento non prevedibile come sono gli incidenti industriali
(incendi, esplosioni, rilasci), la risposta del sistema di protezione civile è
articolata in sole due fasi operative successive (preallarme e allarme),
corrispondenti al raggiungimento di due livelli di allerta differenziati e prevede
distinte attivazioni finalizzate alla salvaguardia della popolazione. E’ da
sottolineare che l’emergenza che deriva dalla tipologia di rischio in
argomento, si caratterizza per l’estrema rapidità dell’evento e per il
passaggio repentino tra le due fasi, portando spesso all’attivazione della sola
fase di allarme.
Ai fini della pianificazione di emergenza, negli impianti a rischio di
incidente rilevante, si distinguono:
• Piani di Emergenza Interni (PEI)
• Piani di Emergenza Esterni (PEE)
A – Fase di preallarme. La fase di preallarme si attiva al verificarsi di un
evento incidentale all’interno dello stabilimento o deposito, che comporti
l’attivazione del Piano di Emergenza Interno (PEI). Il COORDINATORE
DELLE EMERGENZE, deve diramare immediatamente il messaggio di
allertamento chiamando telefonicamente il:
- Comando provinciale Vigili del Fuoco (che rilancia la chiamata alla Prefettura) tel. 115;
- “118” Ravenna Soccorso tel. 118;
e via fax ai seguenti enti:
ENTE FAX TELEFONO
Prefettura Ravenna 0544/294666 0544/294111
Comune Ravenna (Polizia Municipale) 0544/482900 0544/482939
fornendo le informazioni sul:
- TIPO DI INCIDENTE;
- LUOGO INCIDENTE;
- SOSTANZE COINVOLTE;
- MISURE DI CONTENIMENTO;
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- VELOCITA’ DEL VENTO in m/s; - AREE PRESUMIBILMENTE INTERESSATE A SECONDA DELLA DIREZIONE
SORGENTE DEL VENTO, DANDO LE COORDINATE IN GRADI
SESSAGESIMALI (vedi figura 16)
I dati del vento verranno confermati dalla Stazione Meteo della Sezione
metereologica dell’Aeronautica Militare di Punta Marina, la quale
preallarmata dal Prefetto fornirà in tempo reale i dati di cui sopra.
Sarà cura del RESPONSABILE DELL’EMERGENZA o TECNICO DI
TURNO segnalare lo stato di pericolo attraverso la sirena di allarme
(due minuti di suono modulato) per avvertire le aziende limitrofe,
nonché chiamare telefonicamente le attività direttamente confinanti:
• Società HERA Spa
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Il Prefetto attiva la fase di preallarme, e precisamente:
verifica e valuta ulteriori informazioni sull’evento con l’ausilio degli enti e
delle strutture operative facenti parte dell’“area strategia”, in particolare
contatta immediatamente:
il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco;
il Responsabile dell’emergenza dello stabilimento presso cui si è
verificato l’incidente;
il Responsabile dell’Area Grandi Rischi della Sezione Provinciale
dell’ARPA di Ravenna;
il Responsabile dell’Unità Operativa “118”;
l’Agenzia di Protezione Civile;
il Sindaco;
l’Aeronautica Militare Sezione Meteorologica di Punta Marina.
Tenuto conto che i Dirigenti delle strutture operative di cui sopra,
debbano prioritariamente operare sul “campo”, è necessario individuare
idonee vie di comunicazione per mantenere un flusso costante delle
informazioni (linee dedicate, teleconferenze, etc);
comunica l’avvenuta attivazione della fase di preallarme agli enti
interessati (vedi modello all. n. 4) e ne informa il Ministero dell’Interno, il
Dipartimento di Protezione Civile, Ministero dell’Ambiente, Ministero della
Salute, la Regione Emilia Romagna e le Prefetture limitrofe (vedi modello
all. n. 5);
contestualmente convoca il C.C.S. in composizione ristretta (Vigili del
Fuoco, Forze dell’Ordine, ARPA, Provincia e Comune) riservandosi di
convocare i rappresentanti dei rimanenti Enti in caso di evoluzione
negativa dell’evento in atto;
unitamente al Sindaco, valuta le modalità di informazione sui
comportamenti da adottare da parte della popolazione, attraverso
altoparlanti posti sui veicoli delle forze dell’ordine, TV, radio o sirene
poste vicino i centri abitati limitrofi, nonché verifica l’eventualità di dover
approntare idonee strutture in caso di evacuazione della popolazione;
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valuta l’opportunità di attivare il COM, e in caso di necessità viene
convocato in composizione ristretta;
informa l’Agenzia Regionale di Protezione Civile circa l’insorgenza di
eventuali difficoltà o problemi che richiedano interventi da parte delle
strutture regionali.
Questa fase ha termine:
a) al peggioramento della situazione che conduce al passaggio della fase di
allarme;
b) al ricostituirsi di una fase di normalità degli indicatori di evento con il
ritorno al periodo ordinario (vedi modello all. n. 6 e 7).
B – Fase di allarme: quando il Prefetto, sulla scorta dell’esame dei
parametri valutati dai tecnici, constata l’irreversibilità della situazione,
dichiara l’attivazione della fase di allarme e convoca il Centro
Coordinamento Soccorsi. Lo stato di allarme può essere, o meno, preceduto
da quello di preallarme.
Nel dettaglio egli:
dichiara lo stato di allarme, convoca il Centro Coordinamento Soccorsi in
composizione completa e attiva la Sala Operativa facendovi confluire i
rappresentati delle strutture operative ritenute necessarie per la gestione
dell’emergenza (vedi modello all. n. 8);
assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare a livello
provinciale, coordinandoli con gli interventi del Sindaco;
unitamente al Sindaco e su indicazioni della struttura tecnica, dispone
l’attivazione della misura del riparo al chiuso o, in alternativa, dispone
l’evacuazione della popolazione dalla zona a rischio verso le aree di
attesa;
adotta ogni misura ulteriore, eventualmente necessaria, atta a garantire
l’efficacia degli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione e
dispone se del caso idonee misure integrative;
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informa il Ministero dell’Interno, il Dipartimento di Protezione Civile,
Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, la Regione Emilia
Romagna e le Prefetture limitrofe dell’evolversi dell’evento (vedi modello
all. n. 9);
informa l’Agenzia Regionale di Protezione Civile circa l’insorgenza di
eventuali difficoltà o problemi che richiedano interventi da parte delle
strutture regionali.
Nel ribadire che, l’emergenza conseguente alla tipologia di rischio in
argomento si caratterizza per l’estrema rapidità dell’evento, è
necessario tenere conto che questa potrebbe risolversi ancor prima
della reale ed effettiva costituzione di tutto il Centro Coordinamento
Soccorsi, da qui l’importanza dell’immediato collegamento con la parte
tecnica, scientifica ed operativa dell’area strategia.
La fase di allarme ha termine:
- al ritorno ad una condizione di normalità degli indicatori di evento senza
che l’evento atteso si sia verificato (vedi modello all. n. 6 e 7);
- quando, a seguito del verificarsi dell’evento atteso, oltre al ritorno ad una
condizione di normalità degli indicatori di evento, le funzioni tecniche
abbiano riscontrato il ripristino della situazione ordinaria a seguito di
opportune verifiche circa le condizioni di sicurezza generali del territorio.
Le persone che effettuano le telefonate per trasmettere i fax o fonogrammi
dovranno comunicare il proprio cognome e qualifica e prendere nota del
nominativo di colui che ricevere la telefonata stessa.
Si richiama l’attenzione sulla necessità di non inoltrare richieste di allarme o
di emergenza al numero 113 della Questura per evitare che pattuglie
automontate delle forze di polizia in servizio ordinario di perlustrazione si
rechino immediatamente sul posto del sinistro andando incontro a grave
pericolo senza potere essere di alcun aiuto.
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c) Riepilogo delle funzioni minime dei soggetti coinvolti in emergenza
Di seguito sono riportate le funzioni minime dei principali soggetti che
intervengono nella gestione delle emergenze di natura industriale.
Ciò non esclude che l'Autorità Preposta possa individuare altre strutture
idonee a fronteggiare l'emergenza e a collaborare con i soccorsi locali.
IL GESTORE
In caso di evento incidentale:
• attiva il Piano di Emergenza Interna dello stabilimento;
• informa il Prefetto, Sindaco, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco,
Presidente della Giunta Regionale per il tramite dell’Agenzia di
Protezione Civile e Presidente della Provincia del verificarsi
dell'incidente rilevante ai sensi dell'art. 24, comma 1 del D.Lgs. n. 334
del 1999;
• segue costantemente l'evoluzione dell'evento incidentale, aggiorna le
informazioni comunicando direttamente con l'Autorità Preposta e resta
a disposizione dei Vigili del Fuoco, fornendo tutte le informazioni utili
al superamento dell’emergenza.
AUTORITÀ PREPOSTA (Prefetto: salve eventuali diverse attribuzioni derivanti
dall'attuazione dell'art. 72 del D.Lgs. n. 112 del 1998)
In caso di evento incidentale:
• coordina l'attuazione del P.E.E. in relazione ai diversi livelli di allerta;
• acquisisce dal gestore e da altri soggetti ogni utile informazione in
merito all'evento in corso;
• informa gli Organi centrali (Dipartimento della Protezione Civile, il
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, il Ministero
dell'Interno) e i Prefetti delle province limitrofe (art. 24 c. 2 D.Lgs. n.
334 del 1999), nonché i sindaci dei comuni limitrofi;
• acquisisce i dati concernenti le condizioni meteo locali avvalendosi
delle stazioni meteo presenti sul territorio, dei centri regionali
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funzionali, laddove operativi, e del Dipartimento della Protezione
Civile;
• assicura l'attivazione dei sistemi di allarme per le comunicazioni alla
popolazione e ai soccorritori;
• dispone che gli organi preposti effettuino la perimetrazione delle aree
che hanno subito l'impatto dell'evento incidentale;
• valuta e decide con il Sindaco le misure di protezione da far adottare
alla popolazione in base ai dati tecnico-scientifici forniti dagli organi
competenti o dalle funzioni di supporto;
• sentiti il Sindaco interessato e gli organi competenti, dirama
comunicati stampa/radio;
• accerta che siano state realizzate le misure di protezione collettiva;
• valuta la necessità di adottare provvedimenti straordinari in materia di
viabilità e trasporti;
• valuta costantemente con il Sindaco, sentiti gli organi competenti,
l'opportunità di revocare lo stato di emergenza esterna e dichiara il
cessato allarme;
• richiede che siano avviati i provvedimenti di ripristino e
disinquinamento dell'ambiente.
VIGILI DEL FUOCO
In caso di evento incidentale:
• ricevono dal gestore l'informazione sul preallertamento e la richiesta di
allertamento secondo quanto previsto nel Piano di Emergenza Interno;
• svolgono le operazioni di soccorso e si raccordano con l'Autorità
Preposta;
• coordinano tutte le attività connesse al soccorso tecnico urgente;
• assumono la direzione e la responsabilità delle operazioni all’interno
dello stabilimento coordinandosi con le forze di polizia;
• in caso di necessità chiedono alla Direzione Regionale il supporto di
squadre provenienti da altri comandi provinciali.
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IL SINDACO
In caso di evento incidentale:
• attiva le strutture comunali operative di protezione civile (Polizia
Municipale, Ufficio Tecnico, Volontariato, ecc.) secondo le procedure
stabilite nel P.E.E. e nei piani predisposti dalle funzioni di supporto;
• informa la popolazione sull'evento incidentale e comunica le misure di
protezione da far adottare per ridurre le conseguenze;
• dispone l'utilizzo delle aree di attesa per la popolazione eventualmente
evacuata;
• predispone il trasporto della popolazione evacuata;
• segue l'evoluzione della situazione e informa la popolazione della
revoca dello stato di 'emergenza esterna';
• in caso di cessata emergenza esterna si adopera per il ripristino delle
condizioni di normalità e in particolare per l'ordinato rientro della
popolazione presso le abitazioni.
POLIZIA MUNICIPALE
In caso di evento incidentale:
• predispone e presidia i cancelli individuati nel P.E.E. d’intesa con le
Forze dell’Ordine;
• coadiuva la Polizia stradale nel controllo dei blocchi stradali;
• presidia i percorsi alternativi individuati nel P.E.E., garantendo un
regolare flusso dei mezzi di soccorso.
LE FORZE DI POLIZIA
Sono individuate ai sensi dell'art. 16 della legge n. 121/1981. A queste
possono unirsi, in caso di necessità, le Forze Armate nella gestione
dell'emergenza.
In caso di evento incidentale:
• svolgono compiti operativi connessi alla gestione e controllo dei flussi
nelle aree interessate dall'emergenza, anche ai fini del mantenimento
dell'ordine pubblico.
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AZIENDA SANITARIA LOCALE
Contribuisce all'individuazione dei sistemi di protezione sanitaria per la
popolazione residente nelle zone a rischio.
In caso di evento incidentale:
• invia il personale tecnico che si raccorda con l'A.P. secondo quanto
previsto dal P.E.E. per una valutazione della situazione;
• informa le unità ospedaliere locali e quelle delle zone limitrofe sugli
aspetti sanitari dell'evento incidentale;
• provvede, in collaborazione con l'Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale (ARPA), ad effettuare analisi, rilievi e misurazioni
finalizzate all'identificazione delle sostanze coinvolte ed alla
quantificazione del rischio sulle matrici ambientali (aria, acqua, suolo);
• fornisce, sentite le altre autorità sanitarie, i dati relativi all'entità e
l'estensione del rischio per la salute pubblica.
L’UNITA’ OPERATIVA 118
Acquisisce le informazioni necessarie per individuare farmaci, antidoti e
attrezzature per contrastare gli effetti sanitari degli eventi incidentali.
In caso di evento incidentale:
• invia il personale che si raccorda con l'A.P. secondo quanto previsto
dal P.E.E. per effettuare il soccorso sanitario urgente.
L'AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE (ARPA)
L'attività dell'ente si esplica contestualmente all'evento e nelle fasi
successive, con operazioni di monitoraggio programmato, di concerto con le
altre autorità competenti.
In caso di evento incidentale:
• fornisce supporto tecnico, nella fase di emergenza, sulla base della
conoscenza dei rischi associati agli stabilimenti, derivante dalle attività
di analisi dei rapporti di sicurezza e dall'effettuazione dei controlli;
• effettua ogni accertamento ritenuto necessario sullo stato
dell'ambiente nella zona interessata dall'evento, nonché analisi
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chimiche e/o fisiche per valutare l'evoluzione della situazione di
emergenza nelle zone più critiche;
• fornisce e acquisisce tutte le informazioni sulle sostanze coinvolte;
• trasmette direttamente all'A.P. le risultanze delle analisi e delle
rilevazioni richieste;
• fornisce supporto circa le azioni da intraprendere a tutela della
popolazione e dei luoghi dove si è verificato l'evento.
VOLONTARIATO
In caso di evento incidentale, le funzioni delle organizzazioni di
Volontariato potrebbero essere:
• supporto alle Forze dell'Ordine per il controllo del traffico esterno alla
zona dell'evento incidentale;
• assistenza alla popolazione in caso di evacuazione o di momentaneo
allontanamento dalle proprie abitazioni verso i centri di raccolta.
REGIONE EMILIA ROMAGNA – AGENZIA DI PROTEZIONE CIVILE
In caso di evento incidentale:
• fornisce supporto tecnico-scientifico mediante gli strumenti (reti,
software e banche dati) disponibili al proprio interno e, se necessario,
convocando la Commissione Regionale Grandi Rischi Industriali e
Trasporti;
• attiva il Centro Operativo Regionale per il concorso alla Gestione
dell’Emergenza, il Centro Multirischio per la valutazione degli scenari
e del possibile impatto sul territorio, il CERPIC-CAPI mettendo a
disposizione i mezzi e materiali in dotazione per affrontare
l’emergenza;
• attiva, su autorizzazione dell’assessore regionale delegato, gli
interventi urgenti per fronteggiare la situazione di emergenza anche su
richiesta degli Enti territorialmente interessati.
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IV –INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE
L’attività informativa deve essere espletata dai Sindaci dei Comuni ove sono
localizzati gli stabilimenti soggetti alla notifica di cui all’art. 6 del D. Lgs
334/99 come modificato dall’art.3 del D.Lgs 238/05.
In particolare, ogni persona ed ogni struttura frequentata dal pubblico che
possa essere colpita da un incidente rilevante deve essere portata a
conoscenza, nella forma ritenuta più idonea, almeno delle informazioni
fornite dal gestore attraverso la “Scheda di informazione sui rischi di
incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori” (Allegato V al D.Lgs 334/99)
In questo paragrafo sono trascritte le prime sette Sezioni, della sopra citata
Scheda, rese pubbliche anche dal Sindaco del Comune di Ravenna, che
costituiscono i contenuti minimi da trasmettere alla popolazione interessata.
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 1 di 21
Scheda di informazione sui Rischi di incidente rilevante
per i cittadini e i lavoratori
ALLEGATO V (previsto dall’art.6 comma 5 - D.Lgs 334/99 come modificato dal D.Lgs. 23805)
Marzo 2006
SEZIONE 1
Nome della Società : SOTRIS S.p.A.
(ragione sociale)
Stabilimento di: Ravenna Ravenna
(comune) (Provincia)
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272
(indirizzo)
Portavoce della società
Claudio Amadori (Presidente CdA – Gestore)
0544-453895 0544-453854
(Telefono) (Fax)
La società ha presentato la “notifica”
prescritta dall’art.6 del D.Lgs 334/99
[si X ] [no _ ]
La società ha presentato il “rapporto di sicurezza”
prescritto dall’art.8 del D.Lgs 334/99
[si X ] [no _ ]
Responsabile dello stabilimento Francesco Santini (Responsabile di gestione)
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 2 di 21
SEZIONE 2
Riferimenti Pubblica Amministrazione
Copia della presente documentazione è contestualmente inviata a:
� Ministero dell'ambiente, Direzione per la Salvaguardia Ambientale, Divisione VI Rischio
industriale, Via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma;
� Provincia di Ravenna, Piazza Caduti per la Libertà 2/4, 48100 Ravenna;
� Sindaco di Ravenna, Piazza del Popolo 1, 48100 Ravenna;
� Prefetto di Ravenna, Piazza del Popolo, 48100 Ravenna;
� Comitato Tecnico Regionale, c/o Direzione Regionale VVF Emilia Romagna, Via Aposazza 3,
40128 Bologna
� Comando Provinciale VVF Ravenna, Viale Randi 25, 48100 Ravenna
così come previsto dall’art. 6 comma 5 del D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 ed in accordo
con quanto indicato della Regione Emilia-Romagna con nota Prot. AMB/AMB/05/36707 del 02/05/2005.
Per competenza si invia anche a:
ARPA Sezione Provinciale Ravenna - Servizio Territoriale Grandi Rischi, Viale Stradone 32, 48018
Faenza (RA)
Autorizzazioni e certificazioni adottate in campo ambientale
Di seguito si riportano i riferimenti delle autorizzazioni vigenti, in campo ambientale, per il Centro di
stoccaggio e pretrattamento SOTRIS S.p.A.:
− Provv. Provincia di Ravenna n. 202 del 18.04.2002, Autorizzazione alle gestione del Centro di
Stoccaggio e Pretrattamento, compresa miscelazione e inertizzazione, ai sensi del D.Lgs. 22/97.
− Provv. Provincia di Ravenna n. 299 del 27.05.2005, Autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi
del D.P.R. 203/88.
Si sottolinea inoltre che SOTRIS S.p.A. adotta un sistema di gestione integrato QUALITA’ SICUREZZA
AMBIENTE adottato in conformità rispettivamente alle norme UNI EN ISO 9000:2000, UNI EN ISO
14000:1996 e UNI 10617:1997, che è stato integralmente certificato nel corso dell’anno 2001 da parte dell’
Ente prescelto CERTIQUALITY. Nel corso dell’anno 2005 il sistema di gestione integrato è stato revisionato
e aggiornato in conformità alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS
18001:1999, e nuovamente certificato da parte dell’ Ente prescelto CERTIQUALITY.
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 3 di 21
SEZIONE 3
Descrizione delle attività svolte nello stabilimento
Lo stabilimento di cui al presente studio insiste su di un’area omogenea dal punto di vista urbanistico in quanto prevalentemente destinata ad attività agricola del Comune di Ravenna, via. S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272, inserito in un esteso comparto di trattamento rifiuti di circa 100 ettari all'interno del quale risultano coinsediate la stessa SOTRIS unitamente ad HERA S.p.A., quest'ultima presente con impianti di trattamento e smaltimento rifiuti quali discariche, impianti di depurazione, un impianto di produzione CDR ed un inceneritore per CDR.
Nelle aree immediatamente adiacenti non esistono insediamenti abitativi, strutture di servizio (ospedali, scuole, uffici pubblici, luoghi di ritrovo, etc.), grandi strutture commerciali aperte al pubblico quali iper o supermercati, stazioni ferroviarie e di autobus, ma unicamente altri insediamenti industriali. Nel raggio di 5.000 m dal centro del deposito rientrano la frazione di San Romualdo, il “villaggio Anic” e l'area artigianale-industriale Bassette del comune di Ravenna. Infine la zona non è interessata a corridoi aerei e di decollo. In allegato si riporta elaborato cartografico in formato A3 nel quale sono individuati i confini del Centro SOTRIS e quelli del Comparto HERA/SOTRIS al cui interno è localizzato il Centro di stoccaggio e pretrattamento.
Nel Centro SOTRIS S.p.A. possono essere stoccati , trattati e movimentati i più svariati tipi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Le attività svolte nel deposito sono:
1) Stoccaggio in serbatoi di residui liquidi combustibili con punto di infiammabilità superiore a 65°C, classificati in Cat. C (ai sensi del D.M. 31.07.34) ;
2) Stoccaggio di rifiuti solidi e liquidi, contenuti in fusti e contenitori di capacità 1 m3, con punto di
infiammabilità compreso tra i 21°C e i 65°C , classificati in Cat. B (ai sensi del D.M. 31.07.34) ; 3) Stoccaggio fusti e piccoli contenitori (1 m
3) di residui liquidi infiammabili con punto di infiammabilità
minore di 21°C classificati in Cat. A (ai sensi del D.M. 31.07.34) ; 4) Stoccaggio fusti contenenti rifiuti pericolosi (H6 Tossici) e combustibili con punto di infiammabilità
superiore a 65°C, classificati in Cat. C; 5) Riconfezionamento fanghi e polveri (con residui solidi o semisolidi o inquinati con liquidi combustibili,
infiammabili e polveri); 6) Inertizzazione di rifiuti solidi tramite stabilizzazione degli inquinanti; 7) Riconfezionamento liquidi e triturazione fusti; 8) Ricevimento e spedizione prodotti a mezzo autocisterne.
1) Stoccaggio residui liquidi combustibili Lo stoccaggio di miscele diverse di liquidi con punto di infiammabilità superiore a 65°C, classificati in Cat. C viene effettuato in serbatoi fuori terra.
• 4 serbatoi in acciaio da 30 m3 fuori terra con una capacità complessiva di 120 m
3 (dei quali 1 da
mantenere sempre vuoto secondo le disposizioni contenute nell'autorizzazione alla gestione ai sensi del D. Lgs. 22/97);
• 4 serbatoi in acciaio da 100 m3 fuori terra con una capacità complessiva di 400 m
3.
I serbatoi possono contenere diverse tipologie di rifiuti quali acque reflue inquinate, fondami e fanghi provenienti da trattamento acque. 2) Stoccaggio di rifiuti solidi o liquidi (Categoria B) La tettoia stoccaggio fusti è accessibile da due lati ed è adibita a deposito temporaneo di rifiuti solidi o liquidi, contenuti in fusti e/o big-bags,con un punto d’ infiammabilità superiore ai 21°C, provenienti da scarti di lavorazioni industriali in attesa di essere inviati a idonei impianti di smaltimento. In questo locale vengono caricati/scaricati fusti metallici e in PEAD sigillati, posti su pedane.
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 4 di 21
3) Stoccaggio fusti residui liquidi infiammabili (Categoria A) Nel locale deposito fusti e contenitori di residui liquidi infiammabili vengono depositati, in fusti, in n. 2 contenitori di acciaio da 1,0 m
3 e in piccoli contenitori da 10 – 20 – 30 litri (capacità massima complessiva
nel comparto di 75,0 m3), liquidi reflui provenienti da scarti di lavorazioni industriali quali fondi di serbatoi,
scarti di pulizia impianti ed in particolare: residui di solventi organici quali xilolo, toluolo, benzolo e simili miscelati con particelle solide incombustibili. 4) Stoccaggio fusti contenenti rifiuti pericolosi e combustibili (Cat. C) Nei due comparti identificati con le sigle “A1” e “A2” vengono stoccati sia rifiuti pericolosi (ex tossico-nocivi) che rifiuti liquidi combustibili: detti rifiuti provenienti da scarti di lavorazioni industriali vengono depositati in attesa di essere inviati ad impianti idonei per lo smaltimento. 5) Riconfezionamento fanghi e polveri In questo comparto vengono riconfezionati i fanghi e le polveri da fusti o big bags, a cassone metallico (per il trasporto nelle discariche) e viceversa. Le operazioni consistono nel sollevamento con caricatori, nel travaso o nel rovesciamento dei fusti nel cassone, nel sollevamento e nel taglio dei big-bags dei materiali fangosi o in polvere quali le terre di bonifica, i fanghi di trattamenti chimico-fisici, i fanghi di impianti di depurazione, gli scarti di lavorazioni di fitosanitari, ecc. tutti né combustibili né infiammabili. Nel comparto riconfezionamento fanghi e polveri non sono quindi presenti sostanze pericolose. 6) Inertizzazione di rifiuti solidi L’impianto di inertizzazione è costituito da un miscelatore in discontinuo gestito da un computer, per il trattamento di rifiuti industriali, quali fanghi palabili e polveri, che subiscono un processo di “stabilizzazione-solidificazione” con leganti idraulici inorganici, fino a diventare un materiale con requisiti chimico-fisici idonei allo smaltimento in una discarica controllata. I rifiuti costituiti da fanghi, provenienti dalle lavorazioni industriali e/o da impianti di depurazione, vengono scaricati nelle vasche di accumulo adiacenti all’impianto. I rifiuti costituiti da polveri, provenienti da sistemi di abbattimento fumi di impianti di termodistruzione di rifiuti urbani, industriali e da acciaierie, sono ritirati, già confezionati, mediante mezzi di trasporto con scarico pneumatico, o in fusti o in big-bags. Le polveri sono stoccate in 3 silos e dosate sulla coclea di trasferimento, poi sono introdotte nel mescolatore. Le polveri conferite in fusti o big-bags sono travasate nel mescolatore tramite impianto di trasferimento a ciclo chiuso. Il processo di stabilizzazione e solidificazione si ottiene fissando le sostanze inquinanti alle strutture del rifiuto: il cuore del processo avviene nel reattore miscelatore, in cui il materiale da trattare è miscelato con:
- reattivi chimici in polvere (calce e cemento, contenuti in silos, e dosati tramite coclee), - additivi liquidi (solfuri, silicati, ecc.., dosati mediante apposite condotte a pressione), - rifiuti liquidi acquosi, (scaricati e stoccati nel parco serbatoi) o con acqua industriale.
I suddetti componenti, intimamente mescolati o impastati, danno origine a reazioni chimico-fisiche di stabilizzazione. Dopo un adeguato tempo di maturazione (24-48 ore) si ottiene un composto solido, con caratteristiche chimiche e meccaniche tipiche di un’argilla compatta e poi smaltito nella discarica 2B Super TN. 7) Riconfezionamento liquidi e triturazione fusti Nei locali ricavati dalla chiusura dell’ex tettoia e dall’ampliamento eseguito di recente vengono riconfezionati e triturati i fusti e altri contenitori di minore capacità con residui di liquidi reflui o di polveri provenienti da scarti di lavorazioni industriali quali fondi di serbatoi e scarti di pulizia impianti. Nel comparto riconfezionamento liquidi vengono riconfezionati i fusti contenenti quantità limitate di rifiuti di liquidi combustibili o infiammabili (da fusto a fusto): le operazioni consistono nel deposito temporaneo di fusti (max n. 16), nell’apertura del tappo, nell’aspirazione con proboscide e pompa pneumatica e deposito dei vuoti in attesa della triturazione; Nel comparto triturazione fusti vengono triturati i fusti svuotati dai residui liquidi nel comparto riconfezionamento: le operazioni consistono nel sollevamento dei fusti con gruetta ed immissione nella tramoggia del trituratore, triturazione, immissione nel trituratore dell’addensante (calce o segatura) per l’assorbimento delle morchie e raccolta in un cassone metallico per il trasporto in discarica e/o termodistruzione, secondo caratteristiche;
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Nei suddetti comparti sono presenti residui di liquidi combustibili o infiammabili (ca. 10% assimilabili alla Cat. A e 90% alla Cat. B). Detti residui, in quanto scarto di lavorazioni industriali, fondi di serbatoi, scarti di pulizia impianti, ecc., non sono allo stato puro, ma miscelati con altri liquidi e/o particelle solide con impurità di varia natura e quindi poco attivi ai fini della evaporizzazione in caso di fuoriuscite accidentali dai fusti e conseguente rischio di formazione di miscele infiammabili. 8) Carico, scarico, movimentazione Il Centro SOTRIS, che riceve e spedisce i prodotti via terra, è a tal fine dotato di apposite aree di carico ATB per carico/scarico dei prodotti.
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SEZIONE 4
Sostanze e preparati soggetti al D.Lgs. 334/1999
Nel Centro SOTRIS possono essere stoccati, trattati e movimentati i più svariati tipi di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Fra i rifiuti pericolosi rientrano quelli ai quali sono associate le caratteristiche di pericolosità H6 (Tossico), H3A-B (facilmente infiammabili e infiammabili) e H14 (ecotossiche) ex Allegato I D. Lgs. 22/97. La successiva tabella (ove i valori sono espressi in tonnellate) riporta le quantità che possono essere presenti in stoccaggio all’interno del Centro con l'indicazione dei valori di soglia e della categoria di applicabilità del D. Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05. Data la forte dipendenza delle quantità stoccate dalla tipologia dei conferimenti, che può subire variazioni rilevanti nel corso dell’anno, si è considerato cautelativamente che l’intera capacità di stoccaggio disponibile per i rifiuti liquidi (
1) possa essere dedicata totalmente, ma alternativamente, a rifiuti con caratteristica di
pericolo H6 o H14. Unica opportuna distinzione viene riportata nella capacità relativa ai rifiuti H3A e H3B (facilmente infiammabili e infiammabili), in quanto solamente alcuni comparti possono accogliere rifiuti aventi punto di infiammabilità inferiore a 21 °C in relazione agli apprestamenti antincendio presenti.
Sostanze Rif.to in All. 1 D.Lgs. 334/99 come mod. da All. A D.Lgs. 238/05
Soglia col. 2
Soglia col. 3
Q.tà max
presente (4)
Applicabilità D.Lgs. 334/99 come mod. da
D.Lgs. 238/05
RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di pericolo H6
(1)
Parte 2 al n. 2 TOSSICHE
(2)
50 200
RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di pericolo H14
(1)
Parte 2 al n. 9 PERICOLOSE PER
L’AMBIENTE (3)
200 500
1.625
RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di pericolo H3 A
(1)
Parte 2 al n. 7b Liquidi FACILMENTE
INFIAMMABILI 5.000 50.000 90 (5)
RIFIUTI PERICOLOSI con caratteristica di pericolo H3 B
(1) Parte 2 al n. 6
INFIAMMABILI 5.000 50.000 820 (5)
Art. 8
(1) secondo Allegato I al D. Lgs. 22/97 (Decreto Ronchi); (2) alla caratteristica H6 corrisponde anche la categoria MOLTO TOSSICHE ma sono state indicate, visto il criterio di
assimilazione cautelativa adottato, le soglie per le sostanze TOSSICHE ritenendo comunque significativa tale indicazione nonché complessivamente ininfluente;
(3) la normativa non fornisce indicazioni precise in merito all’assimilabilità dei rifiuti H14 con una delle due categorie di cui al n. 9 in Allegato I parte 2 del D. Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05, per cui sono state indicate le soglie maggiori (per R51/R53) secondo quanto indicato alla nota precedente.
(4) Quantità teorica riferita alle capacità geometriche dei serbatoi cui è aggiunta la quantità di rifiuti massima stoccabile alla tettoia fusti (avendo assunto per tutti una massa volumica media pari a 1 ton/m
3).
(5) le tonnellate di rifiuti H3A e H3B indicate non sono da considerarsi ulteriori ma comprese nelle 1625 complessive; nel caso siano presenti rifiuti H3A o H3B, la quantità degli altri rifiuti presenti diminuisce di una quantità uguale a quella destinata ai rifiuti infiammabili.
(1) Alcuni rifiuti, costituiti da scorie, ceneri, fanghi e polverini, possono risultare rifiuti pericolosi per la presenza di metalli
in tracce o di altri componenti: tale eventuale pericolosità, comunque connessa con lo smaltimento finale dei rifiuti in quanto caratterizzati da valori di concentrazione nell’eluato tali da dover essere smaltiti in discariche per rifiuti pericolosi, non può apparire connessa con la possibilità di causare un incidente rilevante (da intendersi secondo le definizioni contenute nel D. Lgs. 334/99 e non anche, per esempio, rispetto al potenziale dannoso di inquinamento ambientale del suolo o del sottosuolo che invece sono disciplinati da altra normativa), e pertanto non induce in nessun caso l’assimilazione con le sostanze e/o i preparati pericolosi di cui al D. Lgs. 334/99.
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SEZIONE 5
Natura dei rischi di incidenti rilevanti - Informazioni generali
Incidenti Sostanza coinvolta
INCENDIO Rifiuti facilmente infiammabili H3 A e infiammabili H3 B
RILASCIO (DISPERSIONE IN ATMOSFERA) Rifiuti tossici H6 e/o Rifiuti facilmente infiammabili H3 A e
infiammabili H3 B
ESPLOSIONE Nessuna
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SEZIONE 6
Tipo di effetto per la popolazione e per l’ambiente
I possibili danni di rilievo a cui potrebbero essere sottoposti i soggetti presenti sono quelli conseguenti l’inalazione di sostanze tossiche e quelli conseguenti l’esposizione a radiazioni termiche.
Dalle valutazioni di cui al Rapporto di Sicurezza sono state prese in considerazione:
� 1,2 DICLORO ETANO (F, T) (2)
� BENZENE (F, T)
� TOLUENE (F)
� ACIDO CLORIDRICO (T) la cui presenza è stata valutata come conseguenza della combustione di
1,2 DICLOROETANO
Le sostanze identificate rappresentano in modo esaustivo, con margini largamente conservativi, le diverse tipologie dei rifiuti presenti. Le distanze massime a cui potrebbero manifestarsi gli effetti degli eventi pericolosi identificati nel Rapporto di Sicurezza 2006 sono le seguenti:
DISTANZE di DANNO (m) – INFIAMMABILITA’
Scenario incidentale Elevata
letalità Inizio letalità
Lesioni
irreversibili
Lesioni
reversibili
Evento incidentale
(Sostanza) Scenario 12.5 Kw/m
2 7 kW/m
2 5 kW/m
2 3 kW/m
2
Rottura fusti comparto A1
(1,2-DICLOROETANO) 6 8 9 11
Rottura fusti comparto B e E
(BENZENE) 15 19 22 25
Rottura fusti comparto B e E
(TOLUENE) 14 18 20 23
Rottura manichetta in comparto
riconfezionam. liquidi
(BENZENE)
17 21 23 27
Rottura manichetta in comparto
riconfezionam. liquidi
(TOLUENE)
Incendio di
pozza
15 19 21 25
(2) L’indicazione (F, T) per il Dicloroetano è ripresa identicamente dalla Tab. 1 App. II DM 20.10.98, anche se ai sensi della normativa
vigente, tale sostanza è classificata come FACILMENTE INFIAMMABILE, CANCEROGENA di Cat. 2 (etichettatura T) e NOCIVA ma
non TOSSICA.
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DISTANZE di DANNO (m) – TOSSICITA’
Scenario incidentale Elevata
letalità Inizio letalità
Lesioni
irreversibili
Lesioni
reversibili
Evento incidentale
(Sostanza) Scenario LC50 IDLH
Rottura fusti comparto A1
(1,2- DICLOROETANO)
Dispersione
tossica
(relativa a HCl
prodotto dalla
combustione)
n.r. n.r.
Rottura fusti comparto B e E
(BENZENE) n.r. 55
Rottura manichetta in comparto
riconfezionam. liquidi
(BENZENE)
n.r. 64
Rottura manichetta in fase
carico/scarico ATB
(BENZENE)
n.r. 44
Sovrariempimento serbatoio
(BENZENE)
Dispersione
tossica
n.r. 52
n.r. Concentrazione di riferimento non raggiunta
Da quanto sopra risulta che le aree a rischio sono in generale contenute all’interno del Centro SOTRIS e comunque all’interno del comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA/SOTRIS.
Misure di prevenzione e di sicurezza adottate
Gli impianti sono stati costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati e sono gestiti da personale altamente qualificato ed addestrato alla conduzione degli stessi in condizioni normali e di emergenza.
Gli impianti sono provvisti di sistemi di controllo e di allarme che, in caso di anomalie, consentono l'intervento di emergenza tempestivamente.
Laddove necessario, si attivano sistemi di protezione antincendio manuali ed automatici e la squadra di pronto intervento si attiva per contrastare e mitigare le conseguenze di qualsiasi incidente.
E' stato redatto ed adottato il Piano di Emergenza Interno ex art. 11 D.Lgs. 334/99 in conformità ai requisiti indicati in Allegato IV al decreto, come modificato dal D.Lgs. 238/2005. Nel Piano sono stabilite:
� le modalità di diffusione dell’allarme;
� le risorse necessarie per un’efficace intervento;
� la pianificazione delle operazioni di soccorso e mobilitazione allo sfollamento;
� le modalità di informazione e allerta delle Autorità preposte, nonché la gestione congiunta di eventuali emergenze che possono interessare il territorio circostante allo Stabilimento;
� le azioni da svolgere per controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitarne i danni per l’uomo, per l’ambiente e per le cose;
� le azioni per il ripristino ed il disinquinamento dell’ambiente.
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SEZIONE 7
Il P.E.E. è stato redatto dall'Autorità Competente [si ] [no X]
Mezzi di segnalazione di incidenti
Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale con l’utilizzo di sistemi ottici ed acustici. Qualsiasi situazione di emergenza interna, che non sia gestibile e controllabile con mezzi propri della società, sarebbe immediatamente segnalata, con le modalità previste nel Piano di Emergenza Interno del Centro, mediante fonogramma agli Enti preposti quali:
• Prefettura di Ravenna
• Sindaco di Ravenna
• Comando Provinciale dei VVF di Ravenna
• Capitaneria di Porto di Ravenna con indicazioni dettagliate sul tipo e la gravità dell’emergenza; sono inoltre allertati gli stabilimenti limitrofi.
Comportamento da seguire
I modelli matematici utilizzati per la redazione del Rapporto di Sicurezza dimostrano che le aree rischio sono in generale contenute all’interno del Centro SOTRIS e comunque all’interno del comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERA/SOTRIS. Si ritiene opportuno suggerire alla popolazione, in linea di massima, i seguenti comportamenti che l’Autorità competente potrà modificare a suo giudizio:
• rimanere o portarsi in ambienti chiusi
• abbandonare gli scantinati
• rimanere o portarsi ai piani alti
• se non ci si trova nell’area direttamente interessata dalla nube di dispersione allontanarsi rapidamente dallo stabilimento
• interrompere l’erogazione di gas domestico all’abitazione
• spegnere i fuochi
• evitare di fumare
• chiudere le finestre
• disattivare i sistemi di ricambio dell’aria
• sintonizzarsi su una stazione radiofonica locale
• seguire le indicazioni date dalle Autorità competenti
• non usare il telefono lasciando la linea libera per comunicazioni di emergenza Tutte le persone che si trovano all’interno del Centro seguono le istruzioni del piano di emergenza interno. La popolazione dovrà seguire le direttive emanate dalle Autorità competenti nella gestione del Piano di Emergenza Esterno. Nota : In questa sezione si è fatto riferimento a quanto indicato nelle istruzioni riportate al punto 3.4 delle linee guida “L’informazione preventiva alla popolazione sul rischio industriale” del Dipartimento della Protezione Civile (ed. Nov. 1994).
Mezzi di comunicazione previsti
Le comunicazioni relative ad eventuali emergenze interne al Centro SOTRIS sono effettuate dall’Assistente di Turno il quale avvisa: - il Tecnico di Turno e relative unità di Pronto intervento (a mezzo telefono) dello Stabilimento petrolchimico - il personale operativo interno (a mezzo interfono, telefoni, radiotelefoni) Le comunicazioni relative a emergenze esterne sono trasmesse all’interno del Centro dal Tecnico di Turno dello Stabilimento, il quale avvisa: - l’Assistente di Turno (a mezzo interfono, telefoni, radiotelefoni) - Autorità pubbliche preposte (a mezzo fonogramma)
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Non è prevista alcuna comunicazione rivolta alla popolazione essendo questo un compito che compete alla Pubblica Autorità.
Presidi di Pronto Soccorso
Per la popolazione si fa riferimento ai presidi pubblici territoriali (ospedali) indicati dalla Protezione Civile, la quale inoltre provvederà all'allertamento delle forze dell'ordine per il blocco della viabilità limitata all'area di stabilimento e la predisposizione di eventuali ambulanze e centri di raccolta.
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81
ALLEGATO 1
Elenco Stabilimenti per i quali va predisposta la PEE
Stabilimenti soggetti ad art. 8 D.Lgs 334/99
1 Adriatank S.r.l. Via D’Alaggio, 119 Ravenna
2 Alma Petroli S.p.A. Via Baiona, 195 Ravenna
3 Borregaard Italia S.p.A. Via Baiona, 107/111 Ravenna
4 Cabot Spa Via Baiona, 190 Ravenna
5 Ecofuel S.p.A. Via Baiona, 107/111 Ravenna
6 Ecologia Ambiente S.p.A. Via Baiona, 182 Ravenna
7 ENI S.p.A. Div. Refining & Marketing Via Baiona, 234 Ravenna
8 Eurodocks S.r.l. Via Paleocapa, 19 Ravenna
9 Acomon Via Baiona, 107/111 Ravenna
10 INEOS Vinyls S.p.A. Via Baiona, 109 Ravenna
11 La Petrolifera Italo Rumena S.p.A. Via Baiona, 260 e 279 Porto Corsini
12 Polynt S.p.A. Via Baiona, 192 Ravenna
13 Molducci Gaetano Via A.Grandi, 11 Russi
14 Petra Spa (deposito costiero) Via Trieste, 290 Ravenna
15 Polimeri Europa S.p.A. Via Baiona, 107/111 Ravenna
16 Ravenna Servizi Industriali Via Baiona, 107/111 Ravenna
17 Rivoira S.p.A. Via Baiona, 107/111 Ravenna
18 Sariaf Gowan S.p.A. Via Morgagni, 68 Faenza
19 So.ges S.r.l. Via Romagnoli, 11 Ravenna
20 Sotris S.p.A. Via Romea, 272 Ravenna
21 Terremerse Soc. Coop. A.r.l. Via Classicana, 313 Ravenna
22 T.C.R. S.p.A. Porto Intermodale Via Classicana, 105 Ravenna
23 Vinavil S.p.A. Via Baiona, 107/111 Ravenna
24 Yara Italia S.p.A. (ex Hydro Agri) Via Baiona, 107/111 Ravenna
25 Consorzio Agrario di Ravenna Via dell’Arrotino s.n. Roncalceci
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82
- continua -
Stabilimenti soggetti ad art. 6 D.Lgs 334/99
1 Autogas Nord Veneto Emiliana Via Vigne, 5 Cotignola
2 Bunge Italia Spa (ex Cereol) Via Baiona, 203 Ravenna
3 Caviro Srl Coop a.r.l. Via Converite, 12 Faenza
4 Dister Mosti Distillati Faenza Via Granarolo, 231 Faenza
5 Distillerie Mazzari Spa Via Giardino, 6 S.A.Santerno
6 Hera Spa SS309 Romea km 2.6 Ravenna
7 S.T.I. Solfotecnica Italiana Spa [Stab. chimico e petrolchimico] Cotignola
8 Tampieri Spa Via Granarolo, 102 Faenza
9 Terremerse Sooc.Coop. Arl Via Cà Vento, 21 Bagnacavallo
10 Villapana Spa Via Pana, 244 Faenza
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
83
ALLEGATO 2
ELENCO EMITTENTI RADIO, TELEVISIVE E TESTATE GIORNALISTICHE LOCALI E NAZIONALI
ENTE CITTA’ TELEFONO FAX Emittenti radio Radio Studio 103 Ravenna 0544/500760 0544/50761 Radio Zero Ravenna 0544/590250 0544/590480 Ravegnana Radio Ravenna 0544/34202-158 0544/212123 Radio Italia Ravenna Ravenna 0544/34008 0544/242711 Radio Ravenna Evangelica Ravenna 0544/401178 0544/401178 Radio Veronica 800/670000 // Radio Punto Zero Lugo (RA) 0545/900200 0545/32789 Radio Studio Delta Cesena 0547/382711 0547/384911 Radio Centrale Cesena 0547/21111-2111 0547/24001 Radio Gamma Savignano S.R. 0541/944592 0541/944376 Radio LatteMiele Bologna 051/713919-5626 // Radio Play Studio Funo (BO) 051/860258 051/860759 RCB Radio Castelbolognese Castelbolognese 0546/54440-562 0549/656459 Radio Studio 105 Milano 02/6551801-1244 02/6551245 Radio Monte Carlo Milano 02/29001636 02/6551451 Radio Deejay Network Milano 02/342522-5701 02/342888 RDS Radio Dimensione Suono Milano 02/725881 02/72588217 Radio Italia Network Milano 02/89155339 02/89155379 Radio Maria Erba (CO) 031/610610 031/610717 Radio Capital Roma 06/4982263 // Emittenti Televisive Rai Tg3 Bologna 051/6374242-1 051/519527 Teleravenna Ravenna 0544/39866 0544/37518 Diretta TV Ravenna 0544/39557 // Tele 1 Faenza 0546/30186-135 0546/687936 Teleromagna Forlì 0543/724888 0543/724824 Videoregione e Canale 11 Forlì 0543/401000 0543/400655 Erreuno TV Savignano SR 0541/944044 0541/400655 Nuova Rete Bologna 051/320102-15340 Testate giornalistiche Il Resto del Carlino Ravenna 0544/249611 0544/39019 Corriere Ravenna Ravenna 0544/218262 0544/33793 La Voce Ravenna 0544/35671 0544/215642 ANSA Bologna 051/522525 051/522344 ADN Kronos Bologna 051/278111 051/227080 A.G.I. Ravenna 0544/272504 0544/272504 La Repubblica Bologna 051/6400711 051/551752 Il Giornale Milano 02/8566221-220 02/72023880 Il Giorno Milano 02/277991 02/27799567 La Stampa Milano 02/762181 02/780049 Il Corriere della Sera Milano 02/6339 02/29009667
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
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ALLEGATO 3
ENTI DA PREALLARMARE E/O ALLARMARE
Enti e Strutture Operative Telefono Reperibilità h24 Fax
Agenzia di Protezione Civile – Centro Operativo Regionale
051/284440 051/284200
335/6326953 348/7977560 051/284829
Provincia di Ravenna 0544/258111 335/7632874 0544/30003 0544/258579 0544/34388
Comune di Ravenna 0544/482111 0544/482999 0544/482359
Questura di Ravenna 0544/294111 0544/294111 0544/294777
Comando Provinciale dei Carabinieri 0544/2601 0544/2601 0544/260523
Comando Provinciale Guardia di Finanza 0544/37122 0544/37122 0544/37122
Comando Provinciale Vigili del Fuoco 0544/281511 115 0544/404545
Corpo Forestale dello Stato 0544/212569 1515 0544/37266
Capitaneria di Porto 0544/443011 0544/443013 0544/447498
Corpo di Polizia Provinciale 0544/258922 = 0544/249325
Corpo di Polizia Municipale di Ravenna 0544/482999 0544/482939 0544/482900
ARPA Sezione Provinciale di Ravenna 0544/210611 0544/210640 335/7204276 335/7956630
0544/210650
ARPA Area Grandi Rischi 0546/682763 335/7204276 0546/665937
Azienda USL di Ravenna – Direzione Sanitaria 0544/285234 0544/285111 0544/693002
Servizio di Igiene Pubblica 0544/286685 0544/286670 118 0544/286800
Unità Operativa 118 0544/693099 118 0544/693002
Autorità Portuale 0544/608811 = 0544/608888
66° Reggimento F.Aeromobile “Trieste” – Forlì 0543/780296-7 0543/780296-7 0543/780296
Aeronautica Militare Sezione Metereologica 0544/437096 0544/962372 328/2722502 0544/437096
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
85
- continua – -
Servizio Tecnico di Bacino dei Fiumi Romagnoli 0544/249715 348/4911021
348/4911022 0544/249799 051/558423
Consorzio di Bonifica della Romagna Centrale 0544/249811 348/3848030 0544/36967
ANAS Compartimento di Bologna 051/6301111 051/6301168 051/6301380 051/244970
Autostrade per l’Italia Spa Direzione 3° Tronco 051/599111 051/599315-4-6 051/599599
Ferrovie dello Stato Rete Ferroviaria Italiana 0544/217141 0544/32802
313/8094891-2 313/8095055 0544/38229
Ferrovie dello Stato Trenitalia 0544/451494 313/8349164 0544/452134
Telecom Italia 051/6078111 02/55214884
051/6078111 800-861-077
051/6075509 02/85956492
E.N.E.L. Distribuzione 0544/225811 051/4232511
800-900-800 051/7790995
0544/225817 051/4233336
HERA Ravenna 0544/241011 335/7467307 0544/241621 0544/241626
Poste Italiane 0544/243311 = 0544/243436
SNAM Rete Gas Distretto di Forlì 0543/720788 0543/720788 0543/795177
C.R.I. - Sezione di Ravenna 0544/219900 0544/33307 334/6253915 0544/211441
A.RI. – Sezione di Ravenna 0544/590111 337/604010 0544/590669
Soprintendenza beni culturali 0544/543711 = 0544/543732
Coordinamento Provinciale Associazioni di volontariato di Protezione Civile 0545/51667
349/7170946 348/3664032 348/3664033
0545/35641
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
86
ALLEGATO 4
TELEFAX o FONOGRAMMA
DA PREFETTURA UTG - RAVENNA
AT:
(agli enti interessati ed ai componenti del Centro Coordinamento Soccorsi di cui
all’allegato 3)
PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
RELAZIONE NOTIZIE PERVENUTE CIRCA INCIDENTE PRESSO
STABILIMENTO___________________________________________________________
_________________________________________________ DISPONESI ADOZIONE
MISURE STATO DI PREALLARME E/O ALLARME(1) A SEGUITO DI (2)
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
__________(.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
(1) Depennare la parte che non interessa (2) Descrizione dell’evento
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
87
ALLEGATO 5
TELEFAX o FONOGRAMMA DA PREFETTURA – UTG RAVENNA
AT: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento di Protezione Civile tel. 06/68202265-6-7 Centro Situazioni Unificato Via Vitorchiano, 2 ………………………… fax 06/68202360 MINISTERO DELL’INTERNO Dipartimento VVF, Soccorso Pubblico e Difesa Civile tel. 06/4818425 Centro Operativo Nazionale……………………………………………… fax 06/4814695 MINISTERO AMBIENTE - Gabinetto Via C.Colombo, 44………….. tel. 06/57221 Direzione per la salvaguardia ambientale fax 06/57223040 MINISTERO DELLA SALUTE - Gabinetto Lungotevere Ripa, 1 ….. tel. 06/59941 fax 06/59945301 PRESIDENTE REGIONE EMILIA ROMAGNA tel. 051/284440-200 Centro Operativo Regionale…………………………………………… fax 051/284829 PREFETTURA BOLOGNA ………………………………………….... tel. 051/6401111 fax 051/6401399 PREFETTURA FORLI’–CESENA …………………………………….. tel. 0543/719111 fax 0543/719666 PREFETTURA RIMINI …………………………………………………… tel. 0541/436111 fax 0541/436666 PREFETTURA FERRARA ……………………………………………… tel. 0532/294311 fax 0532/294666 PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
RELAZIONE NOTIZIE PERVENUTE CIRCA INCIDENTE PRESSO STABILIMENTO
______________________________________________________________________________
COMUNICASI ADOZIONE MISURE STATO DI PREALLARME E/O ALLARME(1) A SEGUITO DI (2) ____________________________________________________________________________
_________________________________________________________________(.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
(1) Depennare la parte che non interessa (2) Descrizione dell’evento
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
88
ALLEGATO 6
TELEFAX o FONOGRAMMA
DA PREFETTURA DI RAVENNA
AT:
(agli enti interessati ed ai componenti del Centro Coordinamento Soccorsi di cui
all’allegato 3)
PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
RELAZIONE NOTIZIE PERVENUTE CIRCA INCIDENTE DICHIARATO CON TELEX
PARI NUMERO vrg COMUNICASI CHE LO STATO DI ALLARME E/O PREALLARME
EST CESSATO (.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
89
ALLEGATO 7
TELEFAX o FONOGRAMMA DA PREFETTURA – UTG RAVENNA
AT: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento di Protezione Civile tel. 06/68202265-6-7 Centro Situazioni Unificato Via Vitorchiano, 2 ………………………… fax 06/68202360 MINISTERO DELL’INTERNO Dipartimento VVF, Soccorso Pubblico e Difesa Civile tel. 06/4818425 Centro Operativo Nazionale……………………………………………… fax 06/4814695 MINISTERO AMBIENTE - Gabinetto Via C.Colombo, 44………….. tel. 06/57221 Direzione per la salvaguardia ambientale fax 06/57223040 MINISTERO DELLA SALUTE - Gabinetto Lungotevere Ripa, 1 ….. tel. 06/59941 fax 06/59945301 PRESIDENTE REGIONE EMILIA ROMAGNA tel. 051/284440-200 Centro Operativo Regionale…………………………………………… fax 051/284829 PREFETTURA BOLOGNA ………………………………………….... tel. 051/6401111 fax 051/6401399 PREFETTURA FORLI’–CESENA …………………………………….. tel. 0543/719111 fax 0543/719666 PREFETTURA RIMINI …………………………………………………… tel. 0541/436111 fax 0541/436666 PREFETTURA FERRARA ……………………………………………… tel. 0532/294311 fax 0532/294666 PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
RELAZIONE NOTIZE PERVENUTE CIRCA INCIDENTE DICHIARATO CON TELEX PARI
NUMERO vrg COMUNICASI CHE LO STATO DI ALLARME E/O PREALLARME EST
CESSATO (.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
90
ALLEGATO 8
TELEFAX o FONOGRAMMA
DA PREFETTURA DI RAVENNA
AT:
(agli enti interessati ed ai componenti del Centro Coordinamento Soccorsi di cui
all’allegato 3)
PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
AT SEGUITO DICHIARAZIONE STATO DI ALLARME vrg PRESSO QUESTA SEDE EST
CONVOCATO CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI CUI SS.LL. SUNT PREGATE
INTERVENIRE PERSONALMENTE EST CONSEGUENTEMENTE ATTIVATA SALA OPERATIVA
PROTEZIONE CIVILE CON SEGUENTI NUMERI TELEFONICI(:) _________________________
______________________________________________________________________________
___________________________________________________(.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
91
ALLEGATO 9
TELEFAX o FONOGRAMMA
DA PREFETTURA – UTG RAVENNA
AT: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento di Protezione Civile tel. 06/68202265-6-7 Centro Situazioni Unificato Via Vitorchiano, 2 ………………………… fax 06/68202360 MINISTERO DELL’INTERNO Dipartimento VVF, Soccorso Pubblico e Difesa Civile tel. 06/4818425 Centro Operativo Nazionale……………………………………………… fax 06/4814695 MINISTERO AMBIENTE - Gabinetto Via C.Colombo, 44………….. tel. 06/57221 Direzione per la salvaguardia ambientale fax 06/57223040 MINISTERO DELLA SALUTE - Gabinetto Lungotevere Ripa, 1 ….. tel. 06/59941 fax 06/59945301 PRESIDENTE REGIONE EMILIA ROMAGNA tel. 051/284440-200 Centro Operativo Regionale…………………………………………… fax 051/284829 PREFETTURA BOLOGNA ………………………………………….... tel. 051/6401111 fax 051/6401399 PREFETTURA FORLI’–CESENA …………………………………….. tel. 0543/719111 fax 0543/719666 PREFETTURA RIMINI …………………………………………………… tel. 0541/436111 fax 0541/436666 PREFETTURA FERRARA ……………………………………………… tel. 0532/294311 fax 0532/294666 PROT.N._______/___/DIF.CIV./PROT.CIV. punto
RIFERIMENTO INCIDENTE DICHIARATO CON TELEX PARI NUMERO DEL
___________ vrg COMUNICASI DI SEGUITO SITUAZIONE STATO ATTUALE(:)
A) INFORMAZIONI GENERALI ___________________________________________
______________________________________________________(;)
B) DANNI A PERSONE _________________________________________________
______________________________________________________(;)
C) DANNI A SERVIZI PUBBLICI __________________________________________
______________________________________________________(;)
D) SITUAZIONE SANITARIA _____________________________________________
______________________________________________________(;)
Prefettura di Ravenna Ufficio territoriale del Governo PEE Sotris Anno 2008
92
E) SITUAZIONE VETERINARIA __________________________________________
______________________________________________________(;)
F) ATTIVITA’ SOCCORSO TECNICO ______________________________________
______________________________________________________(;)
G) RICOVERO SENZA TETTO ___________________________________________
______________________________________________________(;)
H) ATTIVITA’ ASSISTENZIALI ___________________________________________
______________________________________________________(;)
I) DANNI AD EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI ________________________________
______________________________________________________(;)
J) DANNI AD ATTIVITA’ PRODUTTIVE ____________________________________
______________________________________________________(.)
PREFETTO _____________________
TRASMETTE RICEVE
__________________________ __________________________
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 19 di 21
Sostanza presente in forma gassosa a seguito della
combustione di dicloroetano
ACIDO CLORIDRICO
(D.P.R. n. 334/99) Sostanza
Utilizzazione
Materie prima NO Solvente NO
Intermedio NO Catalizzatore NO
Prodotto finito NO Altro SI
Identificazione
Nome chimico ACIDO CLORIDRICO
Nomi commerciali ACIDO CLORIDRICO
Nomenclatura Chemical Abstracts HYDROCHLORIC ACID
Numero CAS 7647-01-0
Formula bruta HCl
Peso molecolare 36.5
Formula di struttura HCl
Caratteristiche chimico-fisiche
Stato fisico: GAS
Colore: INCOLORE
Odore: PUNGENTE
Solubilità in acqua: 67 g/100 ml a 30 °C
Densità 1.00045 g/l
Punto di fusione -144 °C
Punto di ebollizione -85 °C
Punto di infiammabilità Gas
Limite Inf. esplosività Gas
Limite sup. esplosività Gas
Reazioni pericolose La soluzione in acqua è un acido forte, reagisce violentemente con le
basi ed è corrosiva. Reagisce violentemente con ossidanti formando
gas tossici (cloro). In presenza di acqua attacca molti metalli formando
gas combustibili (idrogeno)
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 20 di 21
Classificazione ed etichettatura
Di Legge [Si X ] [no _ ] Provvisoria [Si _ ] [no _ ] Non richiesta [Si _ ] [no _ ]
Simbolo di pericolo
Indicazioni di pericolo T TOSSICO
C CORROSIVO
Frasi di rischio R: 23/35
Consigli di prudenza S: 1/2 – 9 – 26 – 36/37/39 – 45
Informazioni tossicologiche
Vie di penetrazione
[ X ] ingestione [ X ] inalazione [ X ] contatto
Tossicità acuta
LC50 5871 ppm
I.D.L.H. 50 ppm
Tossicità cronica
La sostanza può avere effetto sui polmoni, causando bronchite cronica
Cancerogenesi non rilevato
Mutagenesi non rilevato
Taratogenesi non rilevato
Informazioni ecotossicologiche
tipologia Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità
Non conosciuto Non conosciuto
non conosciuto
Dispersione Non conosciuto non conosciuto non conosciuto
Persistenza T 1/2 (m-g-h)
Non conosciuto
non conosciuto
Koc - T 1/2
non conosciuto
Bioaccumulo /
Bioconcentrazione
Non conosciuto
BCF – log Pow
non conosciuto
non conosciuto
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 15 di 21
Sostanza presente in forma liquida BENZENE
(D.P.R. n. 334/99) Sostanza
Utilizzazione
Materie prima NO Solvente NO
Intermedio NO Catalizzatore NO
Prodotto finito NO Altro SI
Identificazione
Nome chimico BENZENE
Nomi commerciali BENZENE
Nomenclatura Chemical Abstracts BENZENE
Numero CAS 71-43-2
Formula bruta C6H6
Peso molecolare 78.1
Formula di struttura C6H6
Caratteristiche chimico-fisiche
Stato fisico: LIQUIDO
Colore: INCOLORE
Odore: CARATTERISTICO
Solubilità in acqua: 0.18 g/100ml a 25°C
Densità (ARIA=1) 1.2
Peso specifico dei vapori 3.24 Kg/Mc a 20 °C
Punto di fusione 6 °C
Punto di ebollizione 80 °C a 760 mmHg
Punto di infiammabilità -11 °C
Limite Inf. esplosività 1.2 ( in aria % in volume)
Limite Sup. esplosività 8.0 (in aria % in volume)
Temperatura autoaccensione 498 °C
Tensione di vapore 10 kPa a 20 °C
Reazioni pericolose Reagisce violentemente con ossidanti, acido nitrico, acido solforico e
alogeni. Attacca plastica e gomma
SOTRIS S.p.A.
S.S. 309 Romea km 2,6 n. 272 Ravenna
Aggiornamento Marzo 2006
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05 Pag. 16 di 21
Classificazione ed etichettatura
Di Legge [Si X ] [no _ ] Provvisoria [Si _ ] [no _ ] Non richiesta [Si _ ] [no _ ]
Simbolo di pericolo
Indicazioni di pericolo F FACILMENTE INFIAMMABILE
T TOSSICO
Frasi di rischio R45 - R11 - R48/R23/R24/R25
Consigli di prudenza S: 53-45
Informazioni tossicologiche
Vie di penetrazione
[ X ] ingestione [ X ] inalazione [ X ] contatto
Tossicità acuta
DL 50 via orale (4 ore) 4700 mg/kg (topo)
CL 50 per inalazione (4 ore)
DL 50 via cutanea (4 ore) 48 mg/kg (topo)
CL 50 su uomo (30 minuti)
I.D.L.H. 500 ppm
Tossicità cronica (non sono riferite evidenze)
Cute Occhi vie respiratorie
Potere corrosivo [ NO ] [ NO ] [ NO ]
Potere irritante [ SI ] [ SI ] [ SI ]
Potere sensibilizzante [ SI ] [ SI ] [ SI ]
Cancerogenesi Può causare il cancro. Il rischio di cancro dipende dalla durata e dal
livello di esposizione.
Mutagenesi Puo' causare effetti genetici ereditabili.
Taratogenesi Non sono noti effetti significativi o pericoli critici.
Informazioni ecotossicologiche
tipologia Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità
Non conosciuto
BOD5/COD
Scarsa
non conosciuto
Dispersione Non conosciuto non conosciuto non conosciuto
Persistenza T 1/2 (m-g-h)
Non conosciuto
non conosciuto
Koc - T 1/2
non conosciuto
Bioaccumulo /
Bioconcentrazione
Non conosciuto
BCF – log Pow
non conosciuto
non conosciuto