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Piccoli Esercizi Spirituali
per ragazzi delle elementari e medie
O Sant’Antonio,
fedele amico del Signore,
di cui hai annunciato
e vissuto la Parola.
Tu, che sei vicino ai piccoli,
ai poveri e ai bisognosi,
guarda con bontà alla
nostra Comunità Parrocchiale,
alle nostre famiglie,
alle nostre sofferenze e fragilità.
Aiutaci nei momenti difficili e tristi.
Fa che possiamo amare Gesù
come lo amavi tu,
con coraggio e fedeltà.
Dacci la gioia di imitarti
ogni giorno della nostra vita.
PREGHIERA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI
Canto: Antonio giglio di Dio
Santo Antonio giglio di Dio,
Santo Antonio voce di Dio,
Santo Antonio guerriero di Dio
vieni e difendici.
Padre di tutte le cose perdute,
Guida anche me alla verità
Padre di tutte le cose perdute,
Guidami a Gesù.
Chiamato maestro dal grande
Francesco,
Guida anche me alla Santità,
Chiamato maestro dal grande
Francesco,
Guidami a Gesù.
Studioso dei grandi misteri di Dio,
Guida anche me all'umiltà,
Studioso dei grandi misteri di Dio,
Guidami a Gesù.
Il nostro amico nasce a Lisbona, in Portogallo, il 15 agosto 1195,
da una nobile famiglia e verrà battezzato dallo zio sacerdote, nella
cattedrale della città.
Il padre era un cavaliere, mentre la madre era una donna molto
devota, onesta e attenta alla famiglia.
Il padre cercava di fargli amare la vita militare, ma lo zio sacerdote
fu il modello al quale Fernando si ispirò. Ben presto Fernando impa-
rò la gioia della preghiera.
Un giorno si trovò di fronte a un bivio: diventare un valoroso sol-
dato come il padre o seguire lo zio negli studi religiosi e diventare
sacerdote. Decise di aspettare e mettersi in preghiera di fronte alla
Madonna, certo che il suo consiglio sarebbe presto arrivato; e così
fu. Scelse di diventare un sacerdote agostiniano. Fu un uomo di fede
molto forte, studioso delle Scritture, predicatore, teologo, missio-
nario, viaggiatore instancabile, …
Fernando voleva offrire tutta la sua vita a Gesù. Sentì parlare di
Francesco di Assisi e conobbe alcuni suoi discepoli che passarono
per Coimbra; capì allora che la vera vita cristiana era fatta di
povertà totale per amore di Cristo.
Fu proprio nel 1220 che cambiò il suo nome in Antonio ed entrò
nell’ordine dei frati minori perseguendo un ideale di santità.
Tenta una missione in Marocco, ma un nubifragio fa naufragare la
nave in Sicilia. Troppe cose non andarono come lui avrebbe voluto,
decise così di abbandonarsi totalmente al volere di Dio. Nel 1221
incontra Francesco ad Assisi.
Nel settembre del 1222, dopo aver predicato a dei novelli sacerdoti,
diventò famoso come predicatore e proprio Francesco, il poverello
di Assisi, gli chiese di insegnare teologia ai frati dell’ordine.
A Padova aveva spesso visitato il convento delle clarisse, ordine di
suore guidato spiritualmente dai francescani.
Antonio provocava la gente con le sue prediche, ispirava fiducia,
incitava e suscitava il desiderio di Dio. Alle sue prediche seguivano
anche i miracoli e la sua fama fu tale che le folle lo seguivano ovun-
que. Lui però, restò sempre umile e piccolo, attribuendo tutto alla
gloria di Dio.
Stremato dalla fatica si ritirò a Camposampiero per un periodo di
riposo, ma fu tutto inutile. Morì venerdì 13 giugno 1231 verso le 16
del pomeriggio, con la preghiera sulla bocca e sul cuore.
Fu sepolto a Padova, nella chiesa di “S.Maria Mater Domini” martedì
17 giugno, secondo il suo desiderio.
La venerazione di questo santo fu tale che a Padova iniziarono i la-
vori per un santuario a lui dedicato. L’8 aprile 1263 fu trasferito in
questo santuario, seguito da una folla incalcolabile di persone. Fra
Bonaventura, ministro generale dell’ordine francescano, aprì la bara
e vide che la lingua del santo era fresca e intatta, sembrava viva.
Capirono allora quanto Antonio potesse essere grande al cospetto di
Dio! Ancora oggi possiamo venerarla all’interno della basilica del
“Santo” a Padova.