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1 ARTEC Associati – Servizi Tecnici per l’Architettura, l’Ambiente e l’Ingegneria Via Fontana Vecchia, 9, Taormina (ME) Via Vagliasindi 9, sc. C , Catania P. IVA 02961180839
PREMESSA
A seguito dell’inserimento nel Piano per l’Assetto idrogeologico
dell’Unità Fisiografica n. 6 Punta Castelluccio – Isola delle Correnti,
redatto dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, delle aree
ricadenti nel territorio comunale, lungo la linea di costa, in quelle
contraddistinte da rischio geomorfologico e di erosione costa molto elevato
(R4) e con alto grado di pericolosità (P4), su sollecitazione anche
dell’Ufficio del Genio Civile di Siracusa, con Determina n. 38 del
09/10/2007, il Sindaco del Comune di Avola ha dato incarico allo
scrivente della redazione della progettazione preliminare delle Opere di
difesa a salvaguardia della linea di costa, regolarmente inserita nel Piano
Triennale delle Opere Pubbliche, in conformità ai dettami Normativi
vigenti; ciò al fine di poter intercettare la possibilità di un finanziamento
relativo fondamentalmente al bando dell’Assessorato Territorio ed
Ambiente riguardante la “Tutela Integrata delle Aree Costiere e delle Aree
a rischio Frana” inserito nel P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Complemento di
Programmazione - Misura 1.10 ed 1.07.
Dopo la presentazione del progetto preliminare da parte degli
incaricati, avvenuta in data 05/11/2007, conseguentemente al fatto che il
RUP per contro dell’Amministrazione Comunale ha provveduto alla
Validazione dello stesso in data 16/11/2007 ai sensi e per gli effetti
dell’art. 46 del DPR 554/99, a seguito di richiesta di Finanziamento per
tramite dell’Ass.to Reg.le Territorio ed Ambiente al Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, questi ha concesso
un finanziamento di € 3.024.000,00, per la realizzazione di parte delle
opere previste.
La presente proposta integrativa, tenendo conto del finanziamento
effettuato, in evasione alla nota del RUP del 20/01/2009, sviluppa tutte
le richieste effettuate ed in particolare;
- ha riverificato le condizioni dei luoghi presenti nella progettazione
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preliminare originaria, avendo preso visione delle modifiche
intervenute;
- contiene l’elenco tecnico delle priorità di intervento, connesse ai
rischi in relazione alle infrastrutture presenti, esponendo la
fattibilità dell’intervento con priorità n. 1, legato ai lavori realizzabili
con la dotazione finanziaria intervenuta (€ 3.024.000,00);
INQUADRAMENTO GENERALE
Il comune di Avola risulta ubicato in posizione più o meno mediana
tra la città di Siracusa e l’estremità Sud della costa orientale della Sicilia
(Capo Passero), ed il suo territorio è caratterizzato da una lunga linea di
riva, con caratteristiche non omogenee, lungo la quale da svariati anni
ormai si continuano a verificare dei fenomeni di arretramento della
stessa, in prossimità del centro abitato, caratterizzati da crolli dei fronti
emersi, causati dal combinato effetto del moto ondoso e del naturale
processo di erosione dei fronti medesimi; ciò ha ampliato di fatto la
conseguente azione delle mareggiate sulle opere poste lungo la costa.
Al fine di individuare gli interventi progettuali è fondamentale uno
studio propedeutico su di una di una zona a maggior raggio
A tal uopo è importante conoscere le caratteristiche dell’intera unità
fiosografica N.6.
Tale Unità Fisiografica N° 6 si sviluppa da nord verso sud da Punta
Castellluccio a Isola delle Correnti, per una lunghezza totale di Km
178,404 circa e ricade lungo il litorale ionico meridionale della Sicilia,
comprendendo territori appartenenti alla provincia di Siracusa.
L’Unità in esame confina a nord con l’Unità fisiografica n° 5 che si
estende dal Porto di Catania a Punta Castellluccio e a sud con l’Unità n° 7
che da Isola delle Correnti arriva fino a Punta Braccetto. Il tratto di costa
considerato presenta porzioni di litorale esposte ai venti e mari prevalenti
in questa zona, e porzioni più riparate.
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Da un punto di vista amministrativo, l’Unità fisiografica ricade
totalmente nella provincia di Siracusa interessando parte dei seguenti
territori comunali rivieraschi: Augusta con il centro abitato e la frazione di
Brucoli, Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa con il centro abitato e le frazioni
di Ognina e Fontane Bianche, Avola con il suo centro abitato, Noto con le
frazioni marine di Calabernardo e Noto Marina, Pachino con la frazione di
Marzamemi e Portopalo di Capo Passero con il centro abitato.
Nella tabella 1.1 si riporta l’elenco dei comuni ricadenti all’interno
dell’ Unità Fisiografica N.6 ; il numero di residenti in ciascuno dei
suddetti comuni si riferisce ai dati ISTAT della provincia di Siracusa
relativi all’anno 2005 mentre i dati relativi all’estensione dei territori
comunali si riferiscono esclusivamente alla lunghezza del tratto di costa
di tali territori, tratto che ricade all’interno dell’area.
Per ogni tratto comunale costiero sono inoltre riportate le lunghezze
dei tratti di spiaggia e costa rocciosa con problemi di erosione con la
percentuale relativa.
Dall’analisi dei dati relativi a tale tabella si evince chiaramente che
se la situazione sull’intera area in esame ( unità fisiografica n.6) è grave,
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con una percentuale di Lunghezza costa erosa su Lunghezza complessiva
pari a 14.94%, per il solo territorio del comune di Avola tale rapporto
cresce al 62.88% manifestando dunque una situazione drammatica
Tale dato è significativo del fatto che all’interno di un’area a rischio
il territorio di Avola è tra i più a rischio e con esso lo è l’incolumità degli
abitanti ed i gravi danni che possono essere causati da tale erosione che
già interessa la strada lungomare.
Tale strada che costeggia la lunga, ma stretta spiaggia del Lido e
della Marina di Avola, interrotta da qualche sperone roccioso e dal molo
della vecchia tonnara in abbandono a Marina Vecchia.
Il litorale continua verso sud con le Spiagge Zuccara e Cicerata,
quest’ultima è interrotta dal promontorio roccioso di Punta Giorgi.
In generale possiamo constatare che nella porzione settentrionale
dell’unità fisiografica, da Augusta ad Avola, dove tratti di costa alta si
alternano a brevi tratti di spiaggia poco ampi, i litorali sabbiosi non
presentano gravi fenomeni di arretramento, mentre molti tratti di
scogliera hanno falesie con problemi di crolli. Nella porzione meridionale,
da Avola a Pachino, ove invece le coste basse e sabbiose prevalgono sui
tratti di scogliera esistenti bassi e privi di dissesti, la tendenza degli
arenili è all’arretramento, con alcuni tratti critici.
La situazione è la seguente: nel comune di Avola l’arretramento
medio, calcolato tra il 1998 e il 2001, si attesta sugli 8 metri circa, mentre
lungo il litorale del comune di Noto e nella zona di Pachino l’arretramento
medio risulta essere di 10 m circa.
Nella Tabella 3.1 sono riportati gli arretramenti medi più
significativi di alcune spiagge a rischio dell’unità fisiografica.
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L’erosione costiera rappresenta un problema non solo ambientale
ma economico per l’intera popolazione.
La riduzione delle spiagge, è quindi causa e contemporaneamente
effetto di degrado ambientale ed allentamento consequenziale
dell’interesse turistico con consequenziale drastica riduzione dei capitali
turistici nel territorio.
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Il rischio ambientale e per la popolazione , diventa decisamente
maggiore nel tratto di costa rocciosa tra il lido di Avola e Capo Negro.
In tale tratto la parete rocciosa calacarenitica è soggetta ad un
erosione che potrebbe creare gravi danni territoriali ed ambientali.
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In tale tratto le falesie, costituite da litologie calcarenitiche
sottoposte all’azione del moto ondoso e degli agenti di erosione marina, di
solchi di battente che innescano crolli per scalzamento al piede delle vari
tratti, sono classificati come R3 (Galli relazione alla vicinanza delle
abitazioni: le pareti friabili, sono facilmente aggredite dagli eventi
atmosferici, pertanto la presenza di grotte dovute all’azione di un
ruscellamento diffuso nelle falesie.
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Dalle foto di seguito riportate si evince la pericolosità dell’erosione
al piede delle falesie e della necessità di un intervento di consolidamento
atto a garantire la sicurezza.
Dalla foto qui riportata si evince il grave rischio infrastrutturale che
interessa il tratto di strada lungomare su viadotto, le fondazioni sono
ormai scoperte e soggette quindi all’attacco di retto dell’erosione.
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Come si evince dalle tabelle qui sotto riportate, le dimensioni dei blocchi interessati dal dissesto nei tratti di costone roccioso calcarenitico, presentano problemi di dissesto uno al termine del lungomare, classificato R4 (Lido di Avola) e l’altro in Contrada Zuccara classificato R3 TABELLA 3.8 – SCHEDA SINTETICA DEI TRATTI DI COSTA ALTA SOGGETTI A CROLLI
10 ARTEC Associati – Servizi Tecnici per l’Architettura, l’Ambiente e l’Ingegneria Via Fontana Vecchia, 9, Taormina (ME) Via Vagliasindi 9, sc. C , Catania P. IVA 02961180839
ANALISI METEO MARINA DEL PARAGGIO
Lo studio delle condizioni meteomarine, finalizzato alla
progettazione delle opere necessarie al contenimento dell’erosione della
costa nel territorio comunale di Avola richiede un’indagine preliminare sui
dati anemologici e ondametrici disponibili per il settore del Canale di
Sicilia, nella zona antiostante la costa sud orientale Siciliana.
In generale i dati anemometrici sono raccolti dal Servizio
Meteorologico dell’aeronautica Militare, dai Posti Semaforici della Marina
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Militare o da altri Istituti o Enti di ricerca.
Nel nostro caso i dati presi in esame e che possono essere utilizzati
per il calcolo esecutivo e per le analisi sono :
a) i dati delle regimentazioni di vento
b) i dati anemometrici
c) i dati acquisisti dalla boa ondametrica della Rete
Ondametrica Nazionale (R.O.N..) di Porto Empedocle,
gestita dal servizio Idrografico e Mareografico Nazionale
In tutte le applicazioni dell’ingegneria marittima e costiera e
necessario definire preliminarmente le condizioni di "esposizione" del sito
di interesse rispetto al vento; moto ondoso, correnti, livelli marini.
Le analisi di questi fattori meteomarini sono finalizzate a
determinare:
- condizioni medie climatiche (analisi statistiche di osservazioni e
misure pluriennali);
- condizioni estreme (analisi della probabilita di occorrenza, nel
tempo, dell’evento meteomarino).
Limitando l’analisi al moto ondoso, una prima caratterizzazione
delle potenziali condizioni di esposizione alle onde di un sito costiero,
viene effettuata in funzione della traversia geografica, individuando il
settore angolare comprendente tutte le direzioni da cui possono arrivare
le onde.
Questo settore di traversia viene suddiviso in:
- traversia principale, da dove possono provenire le mareggiate più
violente;
- traversia secondaria, che include le direzioni associate a stati di mare
minori.
L’analisi dell’esposizione geografica di una stazione di misura del
moto ondoso o di un sito costiero si basa sulla determinazione dei fetch
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geografici ed efficaci.
Per fetch s’intende la lunghezza della porzione di mare sulla quale
può avvenire la generazione del moto ondoso ad opera dell’azione
esercitata dal vento.
In bacini semichiusi di estensione limitata, l’ individuazione dei
fetch può essere eseguita facendo ricorso al concetto di "fetch geografico",
che indica la distanza geografica tra il punto di interesse e la terra più
vicina in relazione ad una prefissata direzione.
Tale assunzione risulta plausibile quando le dimensioni
caratteristiche delle perturbazioni che interessano il bacino sono dello
stesso ordine di grandezza dei valori massimi che caratterizzano i fetch
geografici.
Quando invece i valori massimi dei fetch geografici sono superiori
alle dimensioni delle perturbazioni, allora si assumerà quest’ultima come
distanza di generazione del moto ondoso.
Considerato che nel Mar Mediterraneo le perturbazioni cicloniche
hanno estensioni massime dell’ordine dei 500 km, i fetches geografici
relativi alla stazione di misura di Mazara del Vallo sono stati limitati a tale
dimensione.
Per un’analisi del settore di traversia, più propriamente mirata alla
valutazione delle condizioni di possibile esposizione agli stati di mare, è
ormai prassi consolidata fare riferimento, in luogo dei settori di traversia
geografica, al cosiddetto ‘fletch efficace " (Seymour, 1977) (porzione di
mare che costituisce, sotto l’azione diretta dei venti, l'area di generazione
dell'evento di moto ondoso).
Per completare l’inquadramento geografico del paraggio è
necessario determinare i valori dei fetch efficaci sulla base dei valori dei
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fetch geografici individuati.
Il valore del fetch efficace, relativo ad una determinata direzione è
funzione dei valori dei fetch geografici, associati alle direzioni contigue a
quella considerata; in questo modo i fetch efficaci consentono di tener
conto del fatto che il moto ondoso viene generato non solo nella direzione
lungo la quale spira il vento, ma anche in tutte le direzioni comprese in
un settore di ±90°, rispetto alla direzione media di azione del vento.
Di conseguenza la lunghezza dei fetch efficaci risulta essere diversa
da quella dei fetch geografici.
I valori dei fetches geografici ottenuti, relativi alle diverse direzioni
contenute entro il settore di traversia del paraggio in esame, dovranno
essere introdotti nella relazione delle fasi progettuali successive a quella
preliminare, cos’ che si determinerà il settore "efficace", avendo la
possibilità di valutare le porzioni di mare effettivamente coinvolte dal
fenomeno di generazione del moto ondoso sulla base dei limiti geografici
del settore di traversia.
FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO
Qualunque opera marittima, realizzata dall’uomo, introduce una
modifica della naturale dinamica litoranea e interferisce con il regime di
trasporto dei sedimenti.
Un'opera di protezione limitata ad un breve tratto di costa in
erosione può innescare nuovi fenomeni erosivi nel tratto di costa non
protetto a valle della direzione prevalente del trasporto solido litoraneo.
Una conoscenza non adeguata dei fenomeni di dinamica costiera
può dar luogo a interventi che si rivelano successivamente più dannosi
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che efficaci.
La descrizione dell'evoluzione della linea di costa richiede l'analisi
delle dinamiche sia fluviali che marine, in un'ottica di unitarietà del
bacino idrografico e degli ambiti costieri sottesi.
Dalle terre emerse le coste ricevono, infatti, attraverso i fiumi, gran
parte dei sedimenti che alimentano le spiagge.
Il mare, mediante l'azione delle onde e delle correnti, contribuisce in
modo determinante a modellare la conformazione della costa, svolgendo
una triplice azione di erosione, trasporto e accumulo dei sedimenti
costieri.
Tale opera modellatrice del mare può portare o all'arretramento
della linea di costa, quando prevalgono i suoi effetti erosivi, o ad un
avanzamento, nel caso siano preponderanti i processi di accumulo,
spesso con entrambi i fenomeni all'opera contemporaneamente in
contigui settori costieri; i fenomeni connessi alla dinamica costiera
necessita l’approfondimento dei seguenti temi:
- Morfologia costiera
- Fattori Meteo Marini
- Bilancio dei sedimenti
I sedimenti che costituiscono le spiagge provengono quindi
essenzialmente dalla movimentazione dei sedimenti costieri,
dall'abrasione delle rocce costiere e dall'apporto solido dei corsi d'acqua.
Essi sono costituiti da materiale sciolto che viene suddiviso a
seconda della dimensione degli elementi costituenti in ciottoli, ghiaie,
sabbie, limi e argille (Scale di Udden-Wentworth e Krumbein).
Il profilo trasversale della spiaggia presenta normalmente una
selezione granulometrica con sedimenti grossolani verso riva e sedimenti
più fini al largo.
La pendenza del fronte della spiaggia è correlata alle dimensioni dei
sedimenti che la costituiscono e all'energia con cui le onde frangono a
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riva.
A sedimenti più grossolani corrisponde un profilo della spiaggia più
ripido; viceversa a granuli più fini corrisponde un profilo meno acclive.
Valori tipici di pendenze del fronte della spiaggia sono:
1:30 per sabbia fina,
1:10 sabbia grossolana,
1:4 ghiaia.
Nella figura seguente si riporta un grafico con gli andamenti tipici
della pendenza della spiaggia, la linea superiore della fascia tratteggiata si
riferisce a spiagge molto esposte al moto ondoso, la linea inferiore a
spiagge più riparate.
BILANCIO DEI SEDIMENTI
Lo studio della tendenza evolutiva di un litorale viene svolto
considerando, per l’unità fisiografica individuata, il bilancio costiero,
riferito ad un periodo di tempo sufficientemente lungo.
Si definisce unità fisiografica un tratto di costa lungo il quale i
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sedimenti vengono trasportati rimanendo confinati all'interno dei limiti
estremi dell'unità; lungo tali limiti, quindi, gli scambi tra unità
fisiografiche adiacenti sono da considerarsi nulli.
Il bilancio dei sedimenti può essere applicato anche ad aree di
controllo facenti parte di una unità fisiografica e fornisce utili indicazioni
sullo stato e sul prevedibile futuro del litorale stesso, ponendo soprattutto
in evidenza l'importanza relativa delle voci di bilancio attive e passive.
APPORTI DI SEDIMENTI
Gli apporti da terra sono forniti dai corsi d'acqua e/o trasportati dal
vento che manifesta la sua azione erosiva su promontori, falesie e dune di
retro-spiaggia.
Gli apporti da mare sono convogliati verso riva dalle correnti
trasversali e dagli apporti bioclastici.
ASPORTI DI SEDIMENTI
Gli asporti verso terra sono dovuti all'azione erosiva dei venti e delle
onde oltre le linee di possibile ritorno o in specchi acquei interni.
Gli asporti verso mare sono generati dal trasporto dei sedimenti più
fini che si disperdono al largo in correnti di ritorno o in solcature
sottomarine (canyons).
Gli asporti verso bacini interni sono dovuti al trasporto di materiale
verso le bocche portuali e lagunari.
Si dice che una spiaggia è in equilibrio se la posizione della battigia
si mantiene costante nel tempo, sia pure attraverso le oscillazioni
stagionali; il bilancio è in pareggio se gli allontanamenti di materiale
equivalgono agli apporti.
La spiaggia è instabile se predomina la tendenza erosiva o di
accrescimento.
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ELEMENTI CONOSCITIVI PER LA PROGETTAZIONE DELLE
OPERE COSTIERE
Per una corretta progettazione di opere costiere a protezione dei
litorali è necessario 1) un'analisi approfondita delle condizioni naturali
ed ambientali, nelle quali il lavoro dovrà svolgersi, 2) del risultato di
indagini geologiche e geotecniche, al fine di limitare le incertezze al
momento dell'ideazione dell'intervento, 3) di un programma temporale
dei lavori dal quale emergano i punti critici, ai quali bisogna prestare la
maggiore attenzione per evitare inutili ritardi al completamento
dell'intervento.
Le progettazioni marittime necessitano di approfondimenti molto
spinti, in quanto intervengono su di un ambiente ad equilibrio fortemente
dinamico, dove le conseguenze possono ripercuotersi in una zona
sensibilmente più estesa di quella direttamente interessata dall'opera
ipotizzata.
Negli ultimi anni, sulla base di esperienze non tutte positive, è
maturato un rinnovato approccio nell’affrontare i problemi relativi alla
progettazione di un intervento di ingegneria costiera, con la necessità
inderogabile di provvedere, in via preventiva, a corredare gli studi con
prove su modelli, sia fisici che matematici, che hanno raggiunto ormai un
elevato livello di attendibilità.
La progettazione e la costruzione di opere costiere devono
comprendere un'adeguata valutazione del moto ondoso e dei processi
idrodinamici nella fascia litoranea, degli aspetti geotecnici, della
definizione degli aspetti geo-idrologici (natura, giacitura e resistenza dei
corpi geolitologici, presenza e caratteristiche delle falde acquifere) e delle
procedure di costruzione.
E' necessario tener presente che l'esecuzione di studi preliminari
adeguati, nonostante gli oneri, consente una riduzione complessiva dei
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costi.
Il primo passo dell'iter progettuale è l'individuazione delle necessità
del progetto, che scaturisce dai risultati dei relativi studi socio-economici,
da un'analisi costibenefici ottenibili dalla realizzazione del progetto e
dall'applicazione delle metodologie dell'ingegneria finanziaria.
L'acquisizione dei dati di base avviene nei quattro settori principali:
morfologico, meteomarino, territoriale ed ambientale.
La progettazione delle opere si articola, in sequenza, sui seguenti
temi fondamentali:
Studi propedeutici
Indagini propedeutiche
Modellazione
Scelta delle tipologie di intervento
Stima dei costi di realizzazione comprensivi della gestione in
relazione al piano di monitoraggio e manutenzione
RILIEVI TOPOGRAFICI E BATIMETRICI
I rilievi topografici e batimetrici sono eseguiti di norma secondo
direttrici trasversali e parallele alla linea di riva e devono riguardare sia la
spiaggia sommersa che la spiaggia emersa (spiaggia attiva).
I limiti del rilievo sono rappresentati normalmente dalla duna o
dalla prima struttura rigida per la spiaggia emersa e la profondità di
chiusura del trasporto solido (generalmente compresa tra 6,0 e 10,0) per
quella sommersa.
L'interasse tra le direttrici di rilievo deve essere infittito nelle zone di
maggiore interesse (es. aree sede degli interventi di difesa o di opere
preesistenti), su fondali più bassi e dove sono presenti particolari
situazioni evolutive.
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PRELIEVO CAMPIONI
Durante l'esecuzione dei rilievi topografici e batimetrici si preleva,
dalla spiaggia attiva, una serie di campioni superficiali di fondo e di
battigia, allo scopo di determinare, attraverso l’analisi granulometrica, la
distribuzione dei sedimenti e i principali parametri ed indici
sedimentologici.
I campioni sono prelevati lungo direttrici perpendicolari alla linea di
riva, preferibilmente in corrispondenza di variazioni morfologiche o
tessiturali, così da risultare rappresentativi della zona campionata: in
generale, in corrispondenza della duna costiera (+ 1,0 m.l.m.), sulla
battigia (0,0 m.l.m.) ed alle profondità di 3.0, 5,0 e 10,0 m.l.m.. In
funzione della granulometria, i sedimenti vengono classificati secondo la
scala Udden-Wentworth o Krumbein.
Di seguito sono descritti i parametri caratteristici ed i relativi
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significati sedimentologici strutturati secondo i classici metodi statistici.
La media, espressa in unità ö, (dove ö=-log d con d = diametro
espresso in mm), rappresenta un valore di tendenza centrale, “il centro di
gravità” della distribuzione e pertanto risulta influenzato dal peso dei
granuli più grandi;
La deviazione standard o “sorting” è una misura del grado di
classazione.
Un valore di sorting molto basso è indicativo di un sedimento
estremamente classato, mentre valori elevati sono relativi a distribuzioni
granulometriche molto assortite.
Lo “skewness” o asimmetria è un parametro indipendente dal
classamento ed è significativo del livello di energia dell'ambiente.
Il suo campo di variazione è tra +1 e -1; valori di Sk=0 sono relativi
a curve perfettamente simmetriche; valori negativi di Sk sono
caratteristici di zone venti con un elevato contenuto energetico (zone in
erosione), mentre nelle zone deposizionali si evidenzieranno valori di Sk
positivi.
Il “kurtosis” o appuntimento misura la regolarità della distribuzione
e deriva dal confronto del classamento della parte centrale con quello
delle parti estreme.
Perciò curve di distribuzione normale presentano Kg=1, mentre a
valori di Kg maggiori corrispondono curve aventi un picco centrale
accentuato.
Le curve aventi invece più classata la zona centrale che quelle
estreme presentano un Kg<1.
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MODELLI MATEMATICI E FISICI
Per lo studio dei processi idrodinamici e della dinamica dei
sedimenti vengono utilizzati:
Modelli matematici
Modelli fisici
I modelli matematici descrivono i fenomeni attraverso equazioni che
vengono formulate in base ad opportune ipotesi risolte mediante l'uso di
calcolatori.
In tali modelli la morfologia dell'area e le condizioni al contorno sono
descritte mediante adeguate schematizzazioni numeriche; i modelli fisici
si basano sulla riproduzione dei processi in laboratorio, normalmente in
scala ridotta, adottando opportuni criteri di similitudine.
La scala del modello condiziona l'accuratezza dei risultati.
I modelli matematici comunemente impiegati in campo idraulico-
marittimo si possono suddividere, a grandi linee, in modelli idrodinamici e
modelli morfologici
I modelli idrodinamici ipotizzano che il fondale sia rigido, e si
adottano allo scopo di valutare le modificazioni del moto ondoso nella
propagazione dal largo fino in prossimità di un'opera costiera o della
costa, da impiegare per la valutazione del comportamento di opere di
stabilizzazione o di ricostruzione di spiagge, o in presenza di opere di
protezione; questi modelli sono in grado di tenere conto di tutti i più
importanti fenomeni quali rifrazione, diffrazione, riflessione e dissipazioni
per frangimento.
Sono inoltre disponibili modelli idrodinamici in grado di descrivere i
campi di velocità di masse idriche in movimento sotto l'azione del vento,
della marea e delle differenze di densità e temperatura.
Tali modelli permettono inoltre di simulare le caratteristiche di
processi di dispersione all'interno di tali masse di elementi solidi o fluidi
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presenti o rilasciati da effluenti nel corpo idrico.
Una immediata estensione dei modelli matematici idrodinamici
sono i modelli morfologici che, sulla base dei risultati dell'applicazione dei
primi in termini di azioni idrodinamiche sui sedimenti di fondo e delle
caratteristiche fisiche di questi ultimi, sono in grado di prevedere
eventuali fenomeni di erosione dei fondali e del litorale e quantificare il
trasporto solido litoraneo.
L'analisi di fenomeni idrodinamici complessi che interessano piccole
aree e sono legati a caratteristiche morfologiche locali, può richiedere
l'uso del modello fisico in scala ridotta, che consente non solo di verificare
l'attendibilità delle ipotesi di calcolo e di introdurre modifiche migliorative,
ma anche di evidenziare ed osservare fenomeni che difficilmente si
prestano alla schematizzazione matematica.
La tipologia dei modelli fisici che vengono applicati varia a seconda
del settore di applicazione, sia esso relativo alle opere portuali o alle opere
di protezione delle coste e dei fondali.
Lo studio del comportamento delle strutture costituenti le opere
portuali richiede l'esecuzione di misure volte ad accertare la capacità delle
opere stesse di esercitare la loro funzione protettrice senza subire
danneggiamenti provocati dall'azione del mare.
Per tali studi il fondale viene fissato rigidamente e la batimetria
costruita con calcestruzzo lisciato (modelli fisici a fondo fisso), al fine di
riprodurre correttamente i fenomeni di propagazione del moto ondoso
incidente, su modello bidimensionale o tridimensionale.
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OPERE PREVISTE IN PROGETTO
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
La proposta progettuale prevede l’individuazione di alcune priorità
di intervento di seguito elencate, che tengono conto, in particolare per la
prima priorità, della dotazione finanziaria attualmente a disposizione e
delle procedure di approvazione tecnico/amministrativo relative.
Tale individuazione scaturisce dalle esigenze obiettive dei rischi
maggiormente presenti nel territorio con particolare riguardo ai crolli già
avvenuti ed incipienti, oggetto peraltro di Ordinanze Sindacali di
sgombero e di segnalazioni degli Organi competenti (Genio Civile,
Capitaneria di Porto, etc.); la loro individuazione geografica è ben
evidenziata nella planimetria di dettaglio allegata al presente progetto.
- Priorità 1
Messa in sicurezza e consolidamento mediante intervento in parete
delle falesie interessate nei tratti in cui si sono individuate le zone
di maggior pericolo di distacco di blocchi (vd. Tav.n.4) per una
lunghezza complessiva del tratto pari a 1027 ml
-Priorità 2:
Messa in sicurezza del Viadotto esistente per mezzo di massicciata
al piede a protezione delle fondazioni del viadotto stesso per una
lunghezza complessiva del tratto pari a 715 ml.
-Priorità 3:
Interventi di consolidamento in parete e messa in sicurezza del
costone e a tratti di protezione al piede della falesia per mezzi di
massicciata di rocce e ripascimento protetto della spiaggia di
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marina di Avola con realizzazione di piccole barriere soffolte a
protezione dello stesso nel tratto di costa interessato per una
lunghezza complessiva del tratto pari a 412 ml .
-Priorità 4:
Consolidamento della parete rocciosa e messa in sicurezza del
costone ( in alcuni tratti ) e realizzazione di massicciata la piede
rispettivamente a Nord e sud di Capo Negro per una lunghezza
complessiva del tratto pari a 2366 ml
Come si evince l’intervento proposto è un insieme di interventi
integrati che tendono a ristabilire e mantenere una condizione di
equilibrio costiero che il tratto di costa in esame ha ormai perduto; per la
sua effettiva realizzazione si dovrà trovare conforto nelle elaborazioni,
indagini, studi previsti, così da riscontrare la metodologia proposta in
questa fase con i risultati attesi.
LIVELLI SUCCESSIVI DI PROGETTAZIONE
PROGETTO DEFINITIVO ED ESECUTIVO
Il progetto definitivo dovrà essere redatto sulla scorta delle
indicazioni contenute nel presente Progetto Preliminare, nonché delle
indicazioni e prescrizioni eventualmente scaturenti dall’amministrazione.
I contenuti minimi del progetto ed il livello di approfondimento dello
stesso non potranno discostarsi da quanto previsto dai dettami del D.P.R.
554/99.
Il progetto esecutivo costituirà documento di appalto ed in quanto
tale sarà redatto almeno in conformità al citato D.P.R. 554/99, come
previsto nella sezione apposita, contenendo tutte quelle indicazioni utili
alla effettiva cantierabilità dell’opera.
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I livelli successivi di progettazione dovranno attenersi strettamente
anche:
- alle esigenze gestionali delle opere, apportando anche quelle
modeste modifiche di impostazione al Progetto Preliminare che siano
finalizzate al miglior risultato economico-gestionale;
- alle esigenze di una pratica efficace e non eccessivamente
onerosa manutenzione delle opere, e ciò intervenendo nelle scelte inerenti
la concezione plano-volumetrica delle opere, la tecnologia dei materiali
impiegati in relazione al tipo di posa in opera ed all’ambiente, ed i
processi costruttivi.
In particolare la manutenzione delle opere andrà attentamente
programmata in relazione ad un’efficace esecuzione della stessa.
Particolare attenzione dovrà porsi, nelle fasi successive dell’iter
procedurale di approvazione, alla necessità di dover avviare uno studio di
Impatto Ambientale, da dover trasmettere al Servizio VIA del competente
Ass.to Reg.le Territorio ed Ambiente, riguardante l’intero contesto di
intervento: tale procedura, ormai divenuta consueta presso il Servizio VIA
richiamato, giustamente richiede lo studio generale del territorio, per il
quale si interviene, cosicché si dovrà redigere il Progetto Definitivo
dell’intero intervento, a seguito della quale approvazione presso il Servizio
VIA, si potrà procedere alla realizzazione del primo stralcio.
A questo proposito, qui di seguito, per il buon fine della procedura
di realizzazione del primo stralcio, viene esposto un Piano economico
relativo all’importo del finanziamento di primo stralcio, per l’importo
ricevuto, che tiene conto di quanto su richiamato.
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ACCESSIBILITA’, USO E MANUTENZIONE
Le opere in progetto, sotto il profilo dell’accessibilità, dell’utilizzo e
della manutenzione, possono ascriversi alla categoria:
• Opere a mare;
• Opere di consolidamento costone;
Per ciascuna categoria è possibile riconoscere criteri di accessibilità,
d’uso e di manutenzione che è bene formino guida specifica per gli
ulteriori livelli di progettazione.
MONITORAGGIO E MANUTENZIONE DELLA COSTA
INTERESSATA
Come esplicitato nelle sezioni apposite del progetto, le opere in
questione è prevedibile non interessino tratti di costa naturale, dacché le
modifiche indotte dalle stesse al vettore idraulico marittimo ed
all’idrodinamica costiera sono minime.
Non si prevede quindi l’esigenza di monitoraggio e tanto meno di
manutenzione di tratti di costa naturali limitrofi.
PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA
In sede di progettazione esecutiva il Committente avrà cura di
effettuare gli adempimenti di cui al D. Lgs. 494/96 e 528/99, concernenti
le “Prescrizioni minime di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili”, se
ed ove inerenti.
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In ogni caso le opere e le lavorazioni previste in sede di
progettazione esecutiva dovranno rispettare i dettami e lo spirito delle
norme citate.
FASI ATTUATIVE E CRONOPROGRAMMA
Per quanto concerne il tempo utile per dare finiti i lavori nel loro
complesso, sono state schematizzate di seguito le tempistiche necessarie,
in base all’esperienza accumulata dagli scriventi per lavori analoghi. Tempo Descrizione (Mesi)
Approvazione Progetto Preliminare 2
Redazione Progetto Definitivo 3
Approvazione Progetto Definitivo 4
Redazione Progetto Esecutivo 1.7
Validazione Progetto Esecutivo 3
Gara e Consegna Lavori 2
Realizzazione delle Opere 24
Collaudo delle opere 2
TOTALE 47