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Piano della performance 2014-2016

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Presentazione del Piano Nell’ottica di un progressivo miglioramento della qualità dei servizi resi dalle strutture amministrative alla collettività e di partecipazione democratica dei cittadini alla programmazione regionale, il Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 della Giunta della Regione Lazio – predisposto ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, corrispondente all’articolo 10 della legge regionale 16 marzo 2011, n. 1 – è volto essenzialmente a rappresentare la situazione determinata dal cambiamento politico a seguito delle elezioni regionali di febbraio 2013 ed a rendere conoscibili gli indirizzi politici prioritari impartiti per l’azione amministrativa, nonché gli obiettivi strategici ed operativi assegnati alle varie strutture organizzative con le connesse risorse umane e finanziarie. Si tratta di un documento programmatico finalizzato a rappresentare le iniziative e le misure adottate in vari ambiti d’intervento delle politiche regionali per rispondere alle molteplici attese della collettività, favorendo nel contempo la rendicontazione sull’attività svolta attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche e sui risultati conseguiti dall’amministrazione. In particolare, nel documento vengono definiti gli obiettivi strategici ed operativi, gli indicatori e i valori di riferimento (target) che saranno utilizzati ai fini della misurazione, della valutazione e della rendicontazione della prestazione e dei risultati della Giunta della Regione Lazio.1 Per “prestazione e risultati” (performance) si intende il contributo apportato alla soddisfazione dei bisogni della collettività. Il Piano triennale della prestazione e dei risultati svolge un ruolo fondamentale all’interno del “ciclo di gestione della prestazione e dei risultati”2 ovvero del processo che, a partire dalla programmazione economico-finanziaria, si sviluppa attraverso la definizione degli obiettivi per poi concludersi, al termine di ogni esercizio annuale, con la verifica dei risultati conseguiti e la rendicontazione pubblica della situazione generale dell’amministrazione.

Il decreto legislativo n. 150/2009 ha introdotto rilevanti novità in tema di misurazione e valutazione delle prestazioni delle amministrazioni pubbliche, prevedendo criteri volti al miglioramento della qualità dei servizi offerti ed alla crescita delle competenze professionali attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati conseguiti dai singoli dipendenti e dalle unità organizzative, in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati e delle risorse pubbliche impiegate per il loro conseguimento. La Regione Lazio ha recepito i principi espressi nel decreto legislativo n. 150/2009, con la legge regionale n. 1/2001, che nell’ottica di una migliore, più efficiente e trasparente organizzazione del lavoro e delle strutture organizzative di competenza regionale, disciplina lo sviluppo del ciclo di gestione della prestazione e dei risultati e la relativa articolazione nelle seguenti fasi:

• definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;

• collegamento tra obiettivi ed allocazione delle risorse; • monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi e

migliorativi; • misurazione e valutazione delle prestazioni e dei risultati organizzativi ed individuali; • utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;

1 In corrispondenza dell’adozione del Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 viene adottato anche il Sistema di misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati. 2 Cfr. articoli 4-10 del decreto legislativo n. 150/2009, corrispondenti agli articoli 4-10 della legge regionale n.1/2011.

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• rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai dirigenti apicali nonché ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.

Il Piano della prestazione e dei risultati ha un orizzonte temporale triennale e viene elaborato in coerenza con i contenuti, gli strumenti e il ciclo dell’intera programmazione regionale. Seguendo le indicazioni fornite dalla Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT)3 – oggi diventata Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC.) – e tenendo conto dell’esigenza di integrazione del ciclo della performance con gli strumenti e i processi relativi alla qualità dei servizi, alla trasparenza ed all’integrità, il Piano triennale della prestazione e dei risultati viene predisposto in conformità ai principi di:

� trasparenza; � immediata intelligibilità; � veridicità e verificabilità; � partecipazione; � coerenza interna ed esterna; � orizzonte pluriennale.

Nella predisposizione del presente documento si è considerata l’evoluzione del quadro normativo in materia di prevenzione della corruzione determinato dall’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190 e dei decreti legislativi 14 marzo 2013, n. 33 e 8 aprile 2013, n. 39, rispettivamente sul riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità e trasparenza e sul regime delle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni. Di conseguenza, nel Piano triennale della prestazione e dei risultati sono stati inseriti anche obiettivi, indicatori e target collegati all’attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) e del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.).

Alla luce dell’evoluzione dei dati macroeconomici e settoriali riguardanti il territorio, in relazione al mandato istituzionale della Regione Lazio e delle priorità politiche individuate nel programma di governo, la prima parte del documento è volta ad inquadrare il posizionamento strategico, interno ed esterno, dell’amministrazione e a descrivere la struttura organizzativa dell’ente. In particolare, sono state definite le principali attività dell’amministrazione analizzando, per le singole aree di intervento, i temi prioritari e le modalità di intervento prescelte per affrontare la complessa situazione socio-economica attuale. Nella seconda parte del documento – che costituisce un vero e proprio allegato tecnico – sono invece esposti gli obiettivi strategici triennali con le corrispondenti declinazioni in obiettivi annuali, gli indicatori ed i risultati attesi (valori target) che saranno sottoposti al processo di misurazione e valutazione della performance.

Il Piano triennale della prestazione e dei risultati (che di seguito sarà indicato come Piano triennale della performance) non riassume tutta la ricchezza e la complessità dell’azione amministrativa: l’insieme dei progetti, delle attività, delle iniziative legate alle competenze istituzionali delle singole strutture organizzative non può trovare una rappresentazione esaustiva in un simile documento programmatico di sintesi, ma la vasta articolazione dell’ente può essere comunque maggiormente conosciuta attraverso la consultazione del sito web istituzionale.

3 Cfr. delibera CiVIT n. 112/2010 e delibera CiVIT n. 1/2012.

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Indice PRESENTAZIONE DEL PIANO ................................................................................................................................... 1

1. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE ............................................................................................. 4

1.1 CHI SIAMO................................................................................................................................................................. 4 1.2 COSA FACCIAMO ....................................................................................................................................................... 7 1.3 COME OPERIAMO .................................................................................................................................................... 18

2. IDENTITÀ .................................................................................................................................................................. 22

2.1 AMMINISTRAZIONE IN CIFRE ................................................................................................................................... 22 2.2 MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE ................................................................................................................... 36 2.3 ALBERO DELLA PERFORMANCE ............................................................................................................................... 40

3. ANALISI DEL CONTESTO ..................................................................................................................................... 41

3.1 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ........................................................................................................................... 41 3.2 ANALISI DEL CONTESTO INTERNO ........................................................................................................................... 58

4. OBIETTIVI STRATEGICI ................................................................................................................................. 60

5. DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI AGLI OBIETTIVI OPERATIVI ........................................................... 62

6. IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO .......................................................................................................... 68

6.1 FASI, SOGGETTI E TEMPI DEL PROCESSO DI REDAZIONE DEL PIANO ......................................................................... 68 6.2 COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA E DI BILANCIO .................................................. 71 6.3 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE .................................................... 71

ALLEGATO TECNICO - SCHEDE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI

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1. Sintesi delle informazioni di interesse

1.1 Chi siamo La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. È un ente autonomo con un proprio Statuto e con poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati dalla Costituzione. L’autonomia della Regione si esprime nell’esercizio della potestà legislativa, regolamentare e amministrativa, così come nel fatto che istituisce tributi ed entrate proprie e dispone di un proprio demanio e di un proprio patrimonio. Lo Statuto della Regione Lazio determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. In particolare, gli organi della Regione sono:

� Consiglio Regionale, che esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla Regione, concorre a determinare l’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di controllo sull’attività dell’esecutivo;

� Presidente della Regione, che rappresenta la Regione, dirige la politica dell’esecutivo, convoca, presiede e dirige la Giunta Regionale della cui azione è responsabile;

� Giunta Regionale, che è l’organo esecutivo della Regione, realizza gli obiettivi stabiliti nel programma politico e amministrativo del Presidente della Regione e negli atti di indirizzo del Consiglio Regionale ed esercita la funzione regolamentare nelle materie di competenza legislativa della Regione e le funzioni amministrative riservate o conferite alla Regione.

Lo Statuto prevede, inoltre, che la Giunta Regionale eserciti le funzioni amministrative concernenti: • adozione dei provvedimenti generali attuativi degli strumenti della programmazione

economico-sociale e della pianificazione territoriale regionale approvati dal Consiglio; • direttive per la raccolta e l’elaborazione, con la collaborazione degli enti locali, delle

informazioni utili all’esercizio delle funzioni amministrative o derivanti da esso; • verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del

territorio del Lazio, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione.

Organizzazione interna Il sistema organizzativo della Giunta è disciplinato dalla legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla

dirigenza ed al personale regionale” e dal regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 – “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale”. La legge regionale citata prevede la distribuzione delle attività amministrative fra organi di governo e dirigenti regionali distinguendo tra attività attinenti all’indirizzo e al controllo e attività attinenti alla gestione. Tale concetto è ribadito nel regolamento di organizzazione che all’articolo 2 prevede: “Le attività amministrative della Regione sono esercitate dagli organi di governo e dai dirigenti secondo le competenze e le responsabilità a questi attribuite dallo Statuto, dalla legge e dal presente regolamento”. Le attività attinenti all’indirizzo e al controllo sono attribuite agli organi di governo, che le esercitano con atti di programmazione, di indirizzo e direttiva e mediante controlli e valutazioni. In particolare l’attività di indirizzo consiste nella determinazione degli obiettivi e delle finalità, dei tempi e dei risultati attesi dall’azione amministrativa e dell’allocazione delle risorse in relazione ai

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programmi e agli obiettivi. L’attività di controllo consiste nella comparazione tra obiettivi, tempi e risultati programmati e quelli conseguiti, tenuto conto delle condizioni organizzative e delle risorse messe a disposizione. Le attività attinenti alla gestione sono, invece, attribuite ai dirigenti che le esercitano mediante operazioni, atti e altri provvedimenti amministrativi, nonché atti di diritto privato. Ai sensi dell’articolo 12 della legge di organizzazione sono istituite, per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati della Giunta regionale le seguenti strutture di diretta collaborazione:

• Ufficio di gabinetto del Presidente; • Segretariato generale; • Segreteria della Giunta

La Giunta e il Presidente si avvalgono dell’Ufficio di Gabinetto, della segreteria della Giunta, del Segretariato Generale e delle strutture di diretta collaborazione per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati, oltre che dell’Avvocatura Regionale, che rappresenta e difende la Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado.

Per quanto riguarda l’esercizio dell’attività di gestione l’Amministrazione regionale è organizzata in 12 Direzioni4 ed in 4 Agenzie, composte da aree e uffici.

4 Allegato B del Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, come modificato dal Regolamento regionale 26 giugno 2013 n. 11.

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Organigramma della Giunta Regionale

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1.2 Cosa facciamo Al fine di illustrare le principali aree di intervento dell’amministrazione si riassumono le principali competenze delle Direzioni e delle Agenzie in cui è articolata l’organizzazione della Giunta della Regione Lazio.

Direzioni regionali Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca

Assiste la Giunta regionale nella definizione delle politiche agricole di valorizzazione e sviluppo delle produzioni vegetali ed animali, assicurando, altresì, le misure a tutela della qualità dei prodotti agricoli e del loro legame col territorio. Cura la programmazione e l’implementazione delle politiche di sviluppo rurale e dei relativi obiettivi e programmi supportando la Giunta regionale nei rapporti con lo Stato e la Commissione UE; provvede alla elaborazione, monitoraggio e valutazione degli strumenti di programmazione per lo sviluppo rurale e al loro coordinamento, con particolare riferimento ai compiti assegnati all’Autorità di gestione. Svolge le funzioni in materia di diritti collettivi ed usi civici. Provvede alla pianificazione e programmazione in materia di caccia e pesca. Coordina e gestisce il Sistema informativo regionale per la gestione delle istanze inerenti il Piano di sviluppo rurale (PSR). Definisce le misure di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di applicazione delle norme e programmi regionali. Attua i programmi e gli interventi per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, agroalimentari e del territorio rurale regionale comprese iniziative e campagne di educazione alimentare e di informazione dei consumatori nonché della tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Provvede allo sviluppo, ammodernamento e potenziamento del sistema delle imprese nel settore agricolo ed agroindustriale compresa la programmazione integrata territoriale e quella di filiera, nonché le attività legate all’agriturismo, pescaturismo, alle produzioni no-food, alle bioenergie ed alle attività agricole a carattere sociale. Effettua la programmazione e coordinamento dei servizi per lo sviluppo agricolo, l’assistenza tecnica e la consulenza aziendale. Provvede alla attuazione delle politiche agro-ambientali, agricoltura biologica, agricoltura ecocompatibile e fonti di energia rinnovabile nel settore agricolo, delle infrastrutture rurali, all’attuazione della normativa fitosanitaria relativa alla vigilanza ed ai controlli fitosanitari all’import e all’export di vegetali e prodotti vegetali nonché ogni altra attività demandata al servizio fitosanitario regionale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open

government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Centrale acquisti

Promuove un sistema integrato di acquisti che consenta di semplificare il processo di approvvigionamento, ridurre la spesa ed ottenere sinergie nonché minori costi di gestione, operando in maniera trasversale alle strutture interne della Regione ed in stretto coordinamento con gli economati ed i provveditorati degli enti del servizio sanitario regionale. A tal fine, provvede alla rilevazione dei fabbisogni delle strutture regionali e degli enti del servizio sanitario regionale, attraverso la pianificazione ed il coordinamento degli acquisti e delle attività di gestione dei servizi di carattere generale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali formulati dall’organo di governo regionale. Espleta, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in materia, le procedure di gara centralizzate in favore degli enti del servizio sanitario regionale nonché le procedure di gara di rilievo comunitario per l’acquisizione di beni e servizi specifici per le strutture interne della Regione. Predispone gli atti ed i provvedimenti per l’acquisto di beni e servizi di interesse

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trasversale a tutte le strutture della Regione, assicurando le modalità di approvvigionamento più convenienti per l’Amministrazione e curando la gestione dei relativi contratti. Assicura la rilevazione e l’analisi dei livelli di consumo e di spesa degli enti del servizio sanitario regionale, segnalando eventuali criticità e proponendo le possibili soluzioni. Definisce i processi per gli approvvigionamenti ed il relativo sistema di procedure e strumenti per assicurare l’accuratezza e la correttezza delle attività poste in essere, con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni. Effettua l’analisi, lo studio e l’elaborazione dei dati e delle informazioni necessarie al monitoraggio dei costi. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Cultura e politiche giovanili

Promuove la valorizzazione del patrimonio ed i valori rappresentati dalla cultura e dallo spettacolo, quali inestimabili risorse per l’accrescimento della consapevolezza dei cittadini e per lo sviluppo economico e occupazionale. Provvede ad un equilibrato sviluppo delle attività dello spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) attraverso una politica di sostegno alla produzione, alla distribuzione e all’esercizio, anche interagendo con gli interventi statali del FUS e promuovendo la nascita di Officine culturali. Provvede alla promozione del territorio regionale tramite lo sviluppo delle attività del cinema e dell’audiovisivo attraverso il sostegno alla promozione e alla produzione. Promuove iniziative per la diffusione e la conoscenza del patrimonio cinematografico ed audiovisivo inteso come bene culturale. Promuove iniziative nel campo delle arte figurative (pittura, scultura, architettura e design). Promuove e sostiene, per le materie di propria competenza, le Fondazioni partecipate dalla Regione, gli altri enti dipendenti, società ed altri soggetti partecipati. Esercita il controllo finanziario di primo livello relativo all’utilizzo ed alla rendicontazione dei Fondi strutturali europei nelle materie di competenza della direzione. Cura l’attività di osservatorio sul patrimonio e sulle attività culturali, anche in collaborazione con gli enti nazionali e locali nonché con gli altri enti pubblici e privati operanti nel settore, la gestione e lo sviluppo di un sistema di banche dati relativo alla documentazione dei beni e delle strutture culturali ed ambientali. Promuove programmi per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio edilizio, ivi inclusi i teatri, e altre strutture da destinare a sedi di spettacolo e di attività culturali. Promuove, attraverso documenti programmatici annuali e pluriennali, i Servizi e le Strutture Culturali del territorio (musei, biblioteche, archivi storici, istituti culturali e teatri), riconoscendoli come porte di accesso alla cultura e sostenendone il restauro delle sedi, le attività scientifiche e didattiche, nonché le iniziative di promozione della lettura e della cultura negli ambiti locali di riferimento. Svolge funzioni e attività di promozione e tutela del patrimonio librario raro e di pregio attraverso la Soprintendenza ai Beni librari. Elabora e attua piani di sviluppo centrati sulla promozione di identità locali e sulla valorizzazione delle tradizioni, dei beni culturali ed ambientali come elementi di competitività del territorio anche in rapporto allo sviluppo del turismo culturale. Cura, in accordo con gli enti locali, un adeguato sviluppo della valorizzazione territoriale integrata del patrimonio culturale. Cura l’attuazione della normativa regionale in materia di politiche giovanili, promuovendo lo sviluppo socioeconomico, culturale, artistico e creativo delle nuove generazioni. Collabora, nell’ambito della filiera culturale e creativa, alle iniziative degli incubatori di impresa. Promuove marketing culturale e fund raising e progetti finanziati con risorse comunitarie, compresi i Fondi strutturali, per le materie di competenza. Svolge attività di comunicazione e cura l’implementazione del portale regionale relativo alle materie di competenza. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.

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Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio

Organizza e rende operativi programmi per l’investimento sul capitale umano per garantire l’acquisizione delle competenze di cittadinanza necessarie per accedere al mondo del lavoro e partecipare attivamente alla vita collettiva. Rappresenta l’Autorità di gestione dei Programmi operativi regionali finanziati con il FSE e, in tale ambito, svolge le attività previste dai regolamenti comunitari riguardo alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi cofinanziamenti. Assicura l’unitarietà di azione e il coordinamento delle attività svolte dagli enti intermedi cofinanziati dal FSE. Promuove e definisce progetti europei di settore. Opera, in qualità di Struttura Regionale Attuatrice, in materia di ricerca e innovazione relativamente alla programmazione, progettazione, monitoraggio e valutazione dei risultati dei Programmi Operativi Regionali finanziati con il FSE e, più in generale, in relazione agli obiettivi di propria competenza, del Programma strategico regionale per la ricerca, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico. Assicura il raccordo con altri strumenti comunitari e con enti e organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali. Coordina e promuove le attività per la realizzazione di: un sistema formativo integrato che, valorizzando l’autonomia dei soggetti coinvolti (istituzioni scolastiche, università, organismi di formazione professionale accreditati) sia in grado di favorire il riconoscimento reciproco delle competenze acquisite ai fini della mobilità interna al sistema, nella prospettiva dell’orientamento e dell’apprendimento per tutto l’arco della vita; un sistema di diritto allo studio universitario che, attraverso interventi di riorganizzazione legislativa e di rigorosa revisione della spesa, pone maggiore attenzione alla componente studentesca che rivestirà il ruolo di proposta e di controllo di qualità dei servizi; la cabina di regia regionale per la definizione di piani annuali di istruzione e formazione; un sistema integrato di cooperazione tra le strutture regionali (istruzione, formazione professionale, lavoro, servizi sociali, lavori pubblici, sanità, trasporti) al fine di individuare le priorità e progettare interventi coordinati; un’offerta formativa continua rivolta sia a tutti i cittadini che hanno la necessità di costruire e/o migliorare il proprio background che alle risorse umane delle imprese che necessitano di migliorare ed accrescere la propria competitività; lo sviluppo della ricerca e delle reti di conoscenza e l’offerta di R&S da parte delle università e dei centri di ricerca; l’ampliamento delle reti di cooperazione con organismi ed istituzioni dei Paesi europei e extraeuropei per promuovere la mobilità transnazionale, la ricerca, l’innovazione e la cooperazione supporto dell’istruzione, della formazione e dell’occupabilità; il net Porta Futuro quale “motore” centrale per la diffusione dei dati e di opportunità, nonché moduli di formazione a distanza (assistenza alla redazione del curriculum vitae, preparazione ai colloqui di lavoro e seminari motivazionali, moduli sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese, come la consulenza per la predisposizione delle domande di partecipazione ai bandi pubblici); l’alta formazione per preparare i giovani e gli adulti alle nuove professioni del futuro attraverso la realizzazione di strutture specialistiche; la diffusione di esperienze formative con il coinvolgimento delle università, dei centri di ricerca, per la produzione di innovazione, e permettere l’incontro tra giovani, studenti e neolaureati provenienti da differenti ambiti accademici e il mondo imprenditoriale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Infrastrutture, ambiente e politiche abitative

Provvede all’elaborazione, all’attuazione e al coordinamento dei piani, dei programmi e degli interventi delle reti infrastrutturali regionali riguardanti, in particolare, il sistema viario, acquedottistico, elettrico e telematico, l’edilizia scolastica e l’edilizia pubblica (ivi compreso il recupero e il restauro di edifici pubblici, di culto e di interesse artistico e architettonico), le strutture destinate ad opere sociali (centri sociali, istituti e centri per anziani, per disabili, minori a rischio,

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case famiglia, immigrati ed altre), favorendo interventi rivolti all’efficienza energetica, all’uso di fonti rinnovabili e al risparmio idrico, nonché alla programmazione e all’attuazione degli interventi sull’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Provvede agli adempimenti amministrativi di competenza regionale in materia di autorizzazione e controllo sugli interventi edilizi in zona sismica. Provvede a coordinare le attività dell’Osservatorio Regionale sui Lavori Pubblici in raccordo con l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture nonché i provvedimenti amministrativi inerenti le procedure di esproprio. Provvede all’istruttoria ed all’emissione dei pareri sui progetti inseriti in piani e programmi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche di competenza della Regione, dei Comuni nonché di altri Enti e soggetti pubblici e privati, mediante il Comitato Tecnico Lavori Pubblici e i propri uffici tecnici periferici. Provvede, di intesa con l’Agenzia Regionale dei Parchi (ARP): alla programmazione, pianificazione e tutela delle risorse naturali, ambientali e forestali, per la salvaguardia della biodiversità di specie ed habitat, secondo i principi improntati allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento all’individuazione di misure di salvaguardia della rete natura 2000 (SIZ e ZPS); al coordinamento, in attuazione della normativa vigente, delle attività del sistema regionale delle aree naturali protette, con particolare riferimento alle procedure di istituzione di parchi, riserve e monumenti naturali e all’adozione delle procedure tecnico-amministrative per l’approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione; alla cura dei rapporti del sistema stesso con le aree protette statali; alla programmazione e pianificazione delle attività di educazione e informazione ambientale. Svolge le funzioni affidate dalla legislazione vigente alla Segreteria tecnico-operativa dell’Autorità dei Bacini Regionali. Pianifica, programma e coordina gli interventi per la difesa del suolo e la tutela della costa, e provvede agli adempimenti tecnici ed amministrativi per l’attuazione dei programmi di intervento per opere di bonifica ed irrigazione, svolgendo altresì le competenze trasferite dallo Stato in materia di dighe e invasi artificiali. Pianifica e controlla la gestione delle risorse idriche nonché le concessioni di derivazioni per l’utilizzo di acque pubbliche, le concessioni di pertinenze idrauliche e di aree fluviali. Cura le procedure relative alla valutazione di impatto ambientale. Provvede all’attuazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale riguardante piani, programmi e interventi in materia di tutela di siti ed ecosistemi dall’inquinamento delle componenti fisiche e chimiche. Coordina e supporta l’azione amministrativa degli enti locali nel caso di bonifica di siti inquinati e cura gli adempimenti amministrativi per la bonifica di siti inquinati intercomunali. Cura la pianificazione e programmazione energetica regionale per la costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, per le reti per il trasporto di energia e per le reti di oleodotti e gasdotti. Cura la pianificazione in materia di risorse energetiche. Provvede alla promozione e sviluppo dell’edilizia agevolata, sovvenzionata e residenziale sociale, anche mediante programmi e progetti di intervento riguardanti la costruzione di nuove abitazioni, il risanamento, la ristrutturazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Favorisce iniziative per il recupero ed il risanamento delle abitazioni nei centri storici minori del Lazio, nonché promuove iniziative finalizzate all’attuazione delle linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. Gestisce l’osservatorio regionale sulle politiche dell’edilizia e compie ricerche e studi concernenti l’edilizia residenziale. Provvede alle attività di programmazione, pianificazione, coordinamento e controllo della protezione civile. Gestisce la Sala Operativa regionale della Protezione civile. Coordina le attività relative al volontariato della Protezione civile, comprese le attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso. Cura i rapporti con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il coordinamento dei centri operanti nel Sistema integrato di protezione civile regionale, nonché con le Prefetture, con le Amministrazioni locali, con i Vigili del fuoco, con il Corpo forestale dello Stato e con gli altri enti pubblici e privati ai fini della prevenzione dei rischi sul territorio. Gestisce e coordina le attività inerenti agli eventi calamitosi, agli stati di calamità e agli stati di emergenza. Provvede all’effettuazione di studi tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi. Predispone piani e programmi di prevenzione e di lotta agli incendi boschivi. Provvede, attraverso

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la Centrale Acquisti, all’acquisizione di tutti i materiali necessari per la gestione delle attività di protezione civile. Assicura il corretto funzionamento della rete di rilevamento e trasmissione dei dati idro-meteorologici e mareografici compartimentali per finalità connesse alle attività di protezione civile; implementa modelli numerici di simulazione per la valutazione e l’annuncio delle piene, con eventuale individuazione di soglie di rischio mediante studio e simulazione di eventi estremi. Gestisce la pianificazione e programmazione energetica regionale per la costruzione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, per le reti di trasporto di energia e per le reti di oleodotti e gasdotti. Cura la pianificazione in materia di risorse energetiche, con particolare riferimento all’uso delle fonti rinnovabili, e promuove gli interventi e i comportamenti a favore dell’efficienza energetica. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Lavoro

Programma e gestisce le politiche attive in materia di lavoro. Favorisce l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e in particolare: disciplina, indirizza e coordina il sistema regionale dei servizi per il lavoro; organizza e gestisce il sistema di accreditamento dei servizi per l’impiego; gestisce l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro; regola e promuove i servizi di orientamento al lavoro. Svolge le attività di competenza regionale finalizzate alla valorizzazione dei contesti produttivi in termini di buona occupazione e in particolare: realizza e coordina iniziative di promozione dello sviluppo dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego; realizza azioni per valorizzare l’apprendimento diretto delle conoscenze, delle abilità e delle competenze dei lavoratori nei contesti produttivi; attua il sistema normativo per la certificazione delle competenze; realizza azioni per l’emersione del lavoro non regolare; promuove e definisce azioni programmatiche per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; individua interventi di analisi, sviluppo e aggiornamento continuo del patrimonio professionale del lavoratore per garantirne il rafforzamento e l’innovazione delle competenze nonché la mobilità anche in ambito internazionale; attua e disciplina la normativa nazionale del contratto di lavoro in apprendistato e dei tirocini; incentiva lo sviluppo e la qualità dell’occupazione mediante la diffusione della responsabilità sociale delle imprese; incentiva lo sviluppo della partecipazione dei lavoratori finalizzata a favorire il coinvolgimento degli stessi nell’impresa anche attraverso l’informazione, la consultazione e/o la negoziazione. Svolge le attività di competenza regionale finalizzate alla valorizzazione del capitale umano per il miglioramento della coesione sociale e in particolare: organizza e promuove iniziative di orientamento, formazione, inserimento e reinserimento lavorativo delle persone in condizione di svantaggio e ne incentiva le assunzioni; attua gli interventi a sostegno del reddito per l’inserimento nel lavoro; attua le politiche di genere in materia di lavoro; promuove la diffusione delle condizioni di parità e della cultura delle pari opportunità sul territorio regionale nell’ambito del rapporto di lavoro; promuove interventi per la prevenzione delle crisi aziendali e dei processi di espulsione dal mondo del lavoro; organizza e coordina gli interventi connessi alle crisi aziendali, il reinserimento dei soggetti espulsi o a rischio di espulsione dal mondo del lavoro, la definizione di nuove soluzioni occupazionali; favorisce lo sviluppo di idonei strumenti per la gestione e il superamento della precarietà occupazionale e promuove nuove prospettive di crescita, anche attraverso il sostegno all’apprendimento permanente. Promuove la contrattazione territoriale. Assicura il raccordo con enti e organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali; promuovere e definire progetti europei di settore. Cura il raccordo con i Programmi a carico di altri fondi comunitari e nazionali; promuove e coordina interventi di carattere interregionale e transnazionale. Cura aspetti normativi, monitoraggio e valutazione dell’impatto delle politiche per il lavoro. Organizza e gestisce i sistemi informativi in materia di lavoro.

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Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport

Provvede, su indirizzo dell’Organo di Governo, all’attività di programmazione, organizzazione, promozione e controllo del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali secondo i principi previsti dalla normativa vigente. Provvede alla programmazione e promozione degli interventi a sostegno della persona e della famiglia, con particolare riguardo agli interventi socio educativi per la prima infanzia e sostegno della maternità e della genitorialità anche attraverso interventi finanziari a favore delle famiglie a basso reddito. Programma, promuove e controlla gli interventi a sostegno delle fasce deboli della popolazione attraverso servizi, contributi economici e di sostegno per anziani, persone con disabilità fisica o psichica, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti ed ex detenuti. Programma e realizza interventi a favore degli immigrati nel Lazio, degli emigrati laziali all’estero, dei nomadi e delle altre minoranze etniche. Coordina, promuove e provvede, a livello territoriale, all’attuazione dell’integrazione dei servizi socioassistenziali e sanitari in raccordo con la Direzione Salute e integrazione socio sanitaria. Coordina e gestisce il funzionamento dell’Osservatorio permanente sulla famiglia e dell’Osservatorio sulla povertà e cura gli adempimenti relativi ai Piani di zona. Attua i programmi finanziati con fondi comunitari, nazionali e regionali di concerto con i Comuni, singoli o associati, le ASL, altri soggetti pubblici e privati impegnati nel sociale, come quelli che costituiscono il Terzo settore: organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza), associazioni e fondazioni. Cura, anche su indirizzo degli organi di governo tramite le strutture del Segretariato generale, i rapporti con il sistema delle autonomie locali e con gli enti agrari. Sovrintende ai programmi a favore dei comuni gravati da servitù militari. Attua le politiche regionali finalizzate a favorire lo sviluppo socio-economico degli enti locali e relative forme associative, cura le attività connesse ai processi di decentramento amministrativo e alla gestione associata di funzioni e servizi comunali. Attua le politiche regionali in materia di polizia locale e propone programmi e progetti tesi ad assicurare il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori penitenziari e delle condizioni di vita delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Attua le politiche regionali finalizzate a favorire un sistema integrato di sicurezza, anche in raccordo con l’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità, e cura i rapporti con tutti i soggetti che operano nel settore della sicurezza sussidiaria. Attua le politiche regionali finalizzate a prevenire e combattere il fenomeno dell’usura e cura i rapporti con tutti i soggetti che operano nel settore. Provvede a tutti gli adempimenti amministrativo-contabili attinenti alle elezioni regionali e ai referendum regionali. Cura le attività connesse al riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato alle associazioni e fondazioni, ivi compresi la tenuta del relativo Registro e l’esercizio delle attività ispettive. Sostiene programmi e iniziative per la promozione e la diffusione delle diverse discipline sportive e promuove un adeguato sviluppo dell’impiantistica sportiva. Provvede a tutti gli adempimenti concernenti l’erogazione dei finanziamenti. Provvede all’attività di studio e ricerca nonché alla programmazione ed al coordinamento degli interventi socio-assistenziali a sostegno della famiglia, della maternità, dell’infanzia, dei giovani, degli anziani, dei disabili, dei disagiati psichici, dei tossicodipendenti, degli alcolisti, degli immigrati ed emigrati e dei nomadi e di tutte le altre categorie sociali deboli. Programma e coordina gli interventi di volontariato, della cooperazione e dell’associazionismo sociale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.

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Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio

Predispone i documenti di programmazione finanziaria e di bilancio che compongono la manovra di finanza pubblica regionale ed in particolare la proposta di legge finanziaria regionale, la proposta di legge del bilancio annuale e pluriennale, la proposta di legge di assestamento e le proposte di variazione al bilancio regionale. Verifica il rispetto dei parametri del patto di stabilità interno della Regione, nonché del patto di stabilità regionale orizzontale, verticale e verticale incentivato. Cura la gestione contabile delle entrate e delle uscite regionali, comprese le iniziative necessarie all’incasso dei residui attivi nonché la gestione e ricognizione dei residui passivi e dei perenti, oltre alla determinazione dello stock della perenzione amministrativa ai fini della rendicontazione di spesa. Cura il riscontro e la vigilanza sui servizi di tesoreria e contabilità generale di cassa nonché, in stretto rapporto con le competenti strutture operative, il processo di informatizzazione degli atti e dei procedimenti di spesa. Svolge le attività relative al controllo della regolarità contabile degli atti. Cura Predispone e elabora il conto pubblico territoriale. Predispone il rendiconto consuntivo della Regione. Gestisce gli adempimenti relativi ai pignoramenti presso terzi, nei casi in cui la regione Lazio è terza pignorata predisponendo, tra l’atro, la dichiarazione ai sensi dell’art. 547 c.p.c. Cura la procedura per la gestione delle cessioni dei crediti vantati nei confronti della regione Lazio. Individua ed attiva le iniziative connesse al federalismo e alla politica fiscale regionale. Provvede agli adempimenti connessi al servizio mutui e finanza straordinaria per gli investimenti, comprese le attività relative a interventi di attuazione di Partenariato Pubblico Privato (PPP), e alle garanzie prestate dalla Regione. Effettua il monitoraggio sistematico del debito della Regione anche ai fini di operazioni di ristrutturazione. Cura i rapporti con le agenzie di rating per gli aggiornamenti annuali del rating della Regione. Cura gli adempimenti connessi alla gestione dei tributi attivi e passivi della Regione e realizza studi e ricerche in materia. Cura gli adempimenti regionali in materia di contenzioso tributario e amministrativo, ivi compresi i rapporti con le strutture centrali e periferiche. Assicura la gestione e la valorizzazione del demanio e del patrimonio regionale, ivi compresi i relativi lavori di manutenzione, nonché la valorizzazione del patrimonio del servizio sanitario regionale. Svolge le attività connesse al controllo dei bilanci di previsione e degli altri documenti contabili delle agenzie regionali, degli enti dipendenti della Regione e delle società partecipate. Coordina i rapporti tra le diverse Direzioni regionali competenti per materia e le società partecipate dalla regione Lazio, assicurando la massima sinergia ed efficacia delle attività loro affidate. Definisce la programmazione territoriale per la parte riguardante le dotazioni infrastrutturali. Gestisce le procedure amministrative relative ai provvedimenti attuativi dei programmi di sviluppo multisettoriali della Regione e controlla la realizzazione dei relativi interventi. Ricopre il ruolo di Autorità di Certificazione ai fini della corretta effettuazione delle spese erogate a valere sui fondi comunitari, statali e regionali per l’attuazione del Programma Operativo. Coordina, anche su indirizzo degli organi di governo tramite le strutture del Segretariato generale, le attività per la partecipazione della regione Lazio alla formazione del diritto europeo e assicura il corretto adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, inclusi i procedimenti concernenti gli aiuti di Stato e le procedure di infrazione. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Svolge attività di indirizzo e di coordinamento in raccordo con il Segretariato generale in ordine alla predisposizione dei documenti programmatici relativi alla politica regionale unitaria nell’ambito del perseguimento degli obiettivi strategici stabiliti dall’Unione Europea nonché la programmazione degli strumenti finanziari di attuazione della predetta politica unitaria e delle relative risorse di cofinanziamento comunitarie e nazionali nonché ordinarie di natura aggiuntiva. In raccordo con la struttura “rapporti con gli Enti Locali, le Regioni, lo Stato, l’Unione Europea” del Segretariato generale, sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale, cura l’attività di rappresentanza politico-istituzionale dei molteplici interessi regionali presso l’UE nonché la programmazione strategica e l’individuazione

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delle linee guida prioritarie nelle attività europee, assiste gli organi di direzione politica, coordina le attività di rappresentanza e di promozione della Regione e del territorio in ambito europeo e internazionale, coordina altresì le attività per la partecipazione della Regione alla formazione del diritto europeo e assicura il corretto adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, inclusi i procedimenti concernenti gli aiuti di Stato e le procedure di infrazione; cura, Sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale, i rapporti con le istituzioni comunitarie e con le Organizzazioni internazionali, cura i rapporti con la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE, verifica lo stato delle procedure di approvazione dei programmi e dei progetti regionali, coordina le attività relative all’attuazione delle politiche comunitarie, supporta le Direzioni regionali durante le fasi di dialogo e di concertazione con le sedi istituzionali, le parti economico-sociali e i cittadini relativamente al recepimento ed all’attuazione della Strategia Europa 2020, coordina la partecipazione della Regione alle reti europee ed ai network tematici, coordina e promuove i rapporti della Regione sia con le altre Regioni europee che con le reti di Regioni strategiche. Risorse umane e sistemi informativi

Supporta la Giunta nella definizione delle politiche del personale e ne cura l’attuazione; dispone organizzazione e dimensionamento degli organici dell’ente. Cura selezione, reclutamento, formazione e sviluppo professionale, valutazione del personale; Organizzazione delle competenze; provvede alla mobilità del personale interna ed esterna, al trattamento giuridico, economico, anche accessorio e pensionistico. Disciplina la procedure relative alla gestione delle partite stipendiali con il sistema informatico MEF-SPT cedolino unico. Provvede alla tenuta della banca dati, del ruolo unico e anagrafe degli incarichi. Cura gli adempimenti relativi al rapporto di lavoro a tempo parziale e delle forme flessibili di lavoro. Relazioni sindacali e gestione della contrattazione integrativa; attuazione delle politiche di benessere organizzativo. Provvede alla misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale del personale. Cura i procedimenti disciplinari e il monitoraggio dei procedimenti penali, e il contenzioso del lavoro. Supporta la Giunta nella definizione delle politiche relative all’ organizzazione e alla gestione del personale degli enti e aziende regionali, e ne attua il monitoraggio. Provvede alla pianificazione dello sviluppo del sistema informativo regionale (SIR) e provvede alla rilevazione e alla pianificazione dei fabbisogni infrastrutturali di rete. Provvede alla gestione del sistema statistico regionale. Promuove azioni di semplificazione amministrativa finalizzati al miglioramento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Gestisce le attività istituzionali della Presidenza in raccordo con le strutture del Segretariato generale. Assicura, su indirizzo degli organi di governo, tramite la struttura di diretta collaborazione del Segretariato generale “Comunicazione, relazioni esterne e istituzionali”, le attività di comunicazione giornalistica indirizzate ai mezzi di comunicazione di massa, le attività di comunicazione istituzionale e pubblicitaria, di relazione esterna e informazione, nonché il cerimoniale e l’assistenza alle attività di rappresentanza istituzionale. Svolge attività di supporto tecnico-amministrativo alla “Struttura Segreteria della Giunta”. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Salute e integrazione sociosanitaria

Cura il governo tecnico ed economico-finanziario del sistema sanitario ivi compresi gli adempimenti connessi al debito formativo. Provvede alla pianificazione e all’organizzazione del sistema sanitario regionale. Provvede all’attuazione e alla regolamentazione dei livelli essenziali di assistenza, per quanto di propria competenza. Cura l’elaborazione ed il monitoraggio dei programmi di ricerca. Elabora le direttive per la predisposizione dei budget e dei piani strategici delle aziende

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sanitarie, dei policlinici universitari e degli I.R.C.C.S. e cura gli adempimenti connessi all’approvazione dei relativi bilanci di esercizio e al consolidamento contabile. Definisce i sistemi e le modalità di remunerazione dei soggetti accreditati. Cura le attività connesse alla politica del farmaco, ivi compresi il controllo e il monitoraggio sulla spesa farmaceutica e le attività inerenti alla farmacovigilanza. Esercita le attività di controllo, di gestione e di monitoraggio della spesa sanitaria ed elabora le direttive in materia di contabilità generale e analitica nonché i criteri di finanziamento degli enti del servizio sanitario regionale, curandone i rapporti economici anche con riferimento alla determinazione dei fabbisogni di forniture di beni e servizi. Esercita le competenze in materia di gestione del personale dipendente del S.S.R. ivi compreso il personale dei policlinici universitari e il personale convenzionato. Cura gli adempimenti connessi ai sistemi informativi relativi al S.S.R. Cura l’organizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali nonché la riorganizzazione delle strutture ospedaliere per soglie di efficienza. Coordina, nell’ambito del piano della rete ospedaliera, l’implementazione delle reti di alta specialità. Procede all’attuazione dell’assetto istituzionale e normativo del servizio sanitario regionale e cura i rapporti istituzionali con gli altri enti (I.R.C.C.S., Università, etc.). Provvede alla concessione delle autorizzazioni e degli accreditamenti delle strutture sanitarie. Cura l’integrazione socio-sanitaria e l’assistenza territoriale. Provvede alla attuazione e alla regolamentazione dei livelli essenziali di assistenza, per quanto di propria competenza. Cura l’attività sanitaria correlata alle dipendenze e alla salute mentale. Esercita le competenze in tema di salute sui posti di lavoro. Provvede alla definizione di programmi di prevenzione e di educazione sanitaria, nonché di specifici programmi di vaccinazione. Cura le attività connesse alla sanità veterinaria e alla tutela degli animali. Esercita, attraverso apposito servizio, le funzioni di vigilanza e ispettive in ordine al funzionamento del servizio sanitario regionale. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Sviluppo economico e attività produttive

Provvede alla programmazione ed al coordinamento delle attività necessarie per l’attuazione delle politiche per lo sviluppo economico regionale e la sua competitività. Promuove e realizza tutte le attività legate al Programma operativo regionale FESR indirizzate al tessuto produttivo regionale, con particolare riguardo alle micro, piccole e medie imprese. Coordina e predispone gli interventi necessari per l’attuazione dei programmi in materia di ricerca finalizzata, innovazione e trasferimento tecnologico per l’insieme del tessuto produttivo regionale e con specifico riguardo alle micro, piccole e medie imprese, con particolare riferimento all’innovazione e al trasferimento tecnologico, al sostegno all’innovazione per i processi produttivi; riguardo tali obiettivi istituisce e mantiene i rapporti necessari con i centri nazionali ed internazionali di ricerca finalizzata allo sviluppo economico. Coordina i rapporti tra le società regionali, competenti in materia di sviluppo economico e innovazione, inclusa la materia del credito alle PMI, e ne dà gli indirizzi programmatici attraverso l’approvazione dei piani annuali delle stesse. Provvede all’attività di programmazione e semplificazione degli interventi finalizzati al sostegno ed allo sviluppo delle realtà economico-produttive regionali, economie creative, web economy, green economy, insediamenti produttivi, distretti industriali e reti di impresa, mercati, commercio, piccole e medie imprese, artigianato, cooperazione ed associazioni imprenditoriali, imprenditoria giovanile, femminile e micro-credito per le PMI. Cura la patrimonializzazione delle imprese e dei confidi, gli interventi di ingegneria finanziaria per le PMI come struttura Responsabile della Gestione delle Attività, nonché gli interventi del Fondo rotativo nazionale (FRI) e regionale. Promuove e realizza ricerche analisi, previsioni, monitoraggio e valutazione per lo sviluppo economico regionale. Cura tutti gli aspetti relativi agli interventi del programma “Start Up Lazio”. Promuove l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale e promuove e partecipa ai Progetti Europei

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ad esso destinati. Provvede alla gestione amministrativa delle competenze regionali in materia di sfruttamento di cave, miniere e geotermia, torbiere, acque minerali e termali. Promuove e sovrintende alle attività di marketing territoriale e quelle di attrazione degli investimenti. Cura e promuove lo sviluppo a livello nazionale ed internazionale del “Made in Lazio”. Coordina le attività della Cabina di Regia del Mare ed attua interventi di sviluppo e valorizzazione relativi alle imprese della Blu economy. Pianifica e controlla le concessioni di spiagge lacuali, superfici e pertinenze dei laghi, e l’utilizzazione e concessioni dei beni del demanio marittimo. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza. Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti

Cura la pianificazione territoriale e paesistica nonché la programmazione di settore della regione e provvede all’attività di co-pianificazione territoriale locale. Cura inoltre i rapporti con gli organismi regionali, nazionali e comunitari competenti in materia di pianificazione territoriale. Svolge attività di vigilanza e controllo amministrativo sull’attività urbanistica ed edilizia esercitata dai Comuni e sul rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici. Cura le procedure relative alla valutazione ambientale strategica. Attua le linee di indirizzo per le attività di pianificazione urbanistica provinciale e comunale. Provvede alla pianificazione e agli adempimenti tecnico-amministrativi in materia di progetti speciali e programmi urbani complessi per il recupero e la riqualificazione urbanistica. Elabora progetti di natura sperimentale, promozionale ed innovativi relativi alla riqualificazione dei centri storici. Individua, di concerto con gli enti locali, programmi e progetti di riqualificazione edilizia, nonché programmi di risanamento edilizio-ambientale da realizzare. Gestisce e coordina la realizzazione del Sistema Informativo Territoriale Regionale e la relativa infrastruttura dei dati territoriali; Cura le attività di regolazione, pianificazione, programmazione finanziaria del trasporto ferroviario, su gomma e ad impianti fissi di competenza regionale. Cura la programmazione e l’attuazione di quanto necessario all’adeguamento dell’intero sistema portuale laziale; promuove e coordina gli interventi sulle strutture portuali e marittime nonché sulle strutture aeroportuali e sulle infrastrutture strategiche. Definisce e coordina i programmi per il traffico e la mobilità, con particolare riferimento al trasporto pubblico locale su gomma e d’impianti fissi, al trasporto merci e dalla accessibilità e mobilità urbana. Coordina la pianificazione in materia infrastrutture per il trasporto e la relativa logistica, assumendo competenza diretta sui nodi di scambio e parcheggi, interporti, piattaforme logistiche e centri merci, sovrintendendo alla definizione e all’attuazione del Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica, ivi compreso il Piano Regionale del Trasporto delle Merci. Coordina la gestione finanziaria e contabile. Presiede alla definizione ed esecuzione dei contratti di servizio per il trasporto pubblico locale sia su gomma – definendo anche la “rete dei servizi minimi” e promuovendo i servizi sperimentali e i servizi speciali – che su ferro, anche con riferimento alle ferrovie concesse ed ogni altro impianto fisso, eventualmente preposto al T.P.L., provvedendo, altresì, al monitoraggio della qualità, della domanda, dell’offerta e del costo dei servizi, anche al fine della determinazione dei parametri per il riparto delle risorse riferite al T.P.L. nei confronti degli aventi titolo. Svolge le attività attribuite dalla legge alla Regione in materia di rifiuti. Predispone il piano regionale dei rifiuti e le linee guida per le attività di bonifica di aree inquinate; relativamente agli impianti di recupero e smaltimento rifiuti, coordina le procedure per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali. Coordina e supporta l’azione amministrativa dei comuni e delle provincie nel caso di bonifica di siti inquinati e cura gli adempimenti amministrativi per la bonifica di siti inquinati intercomunali. Partecipa, con la Struttura Agenda digitale e Open government del Segretariato generale, alla definizione degli indirizzi e della progettazione dei sistemi informativi del settore di competenza.

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Agenzie Regionali Alle agenzie, istituite con legge regionale, è preposto un dirigente regionale ed esse sono equiparate, ai fini della programmazione e della valutazione, alle direzioni regionali. Agenzia regionale del Turismo

L’Agenzia è preposta allo svolgimento di attività tecnico-operative di interesse regionale in materia di turismo a supporto delle finalità di cui alla presente legge e nel rispetto degli indirizzi, delle direttive e dei programmi della Regione e, in particolare, sentita la competente commissione consiliare: promuove l’offerta turistica in Italia e all’estero; b) realizza campagne promozionali e azioni di comunicazione di interesse regionale; c) organizza e partecipa a fiere e manifestazioni turistiche e non, al fine di promuovere il territorio e le varie offerte regionali; d) fornisce supporto e assistenza tecnica alla struttura regionale competente in materia di turismo per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali nonché all’Osservatorio regionale del turismo di cui all’articolo 20; e) svolge attività di monitoraggio e supporto alla valutazione dell’impatto delle politiche sul turismo. Agenzia regionale di Protezione Civile

Provvede allo svolgimento di attività tecnico-operative, di coordinamento, di controllo e di vigilanza in materia di protezione civile nell’ambito delle funzioni di competenza regionale. In particolare, predispone e adotta gli atti amministrativi relativi all’attività di protezione civile di competenza della Regione; predispone la proposta del Programma regionale in armonia con gli indirizzi nazionali; predispone gli atti ai fini della dichiarazione dello stato di calamità e dello stato di emergenza, coordina gli interventi necessari al superamento dell’emergenza; emette avvisi di attenzione, preallarme ed allarme per gli eventi attesi sulla base di avvisi di criticità emessi dal Centro funzionale regionale multirischio ed in raccordo con tutte le altre strutture tecniche preposte alla sicurezza territoriale; gestisce le attività relative al volontariato della protezione civile e le attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso; provvede all’effettuazione di studi tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi.

Agenzia Regionale Parchi (ARP)

Dedicata al Sistema delle aree naturali protette regionali. Svolge attività tecnico-operative di interesse regionale volte ad assicurare lo sviluppo e l’adeguato funzionamento del Sistema regionale delle aree naturali protette. In particolare assiste gli organismi di gestione delle aree naturali protette nella progettazione e realizzazione dei programmi di sviluppo compatibile; collabora con la Direzione regionale competente in materia di aree naturali protette per la predisposizione di piani e programmi finalizzati alla tutela e valorizzazione delle aree naturali protette nonché del documento strategico sulla biodiversità; effettua attività di monitoraggio e controllo sullo stato di qualità degli habitat e delle specie della flora e della fauna di importanza comunitaria. Agenzia regionale per la difesa del suolo (ARDIS)

Svolge attività tecnico-operative connesse all’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di difesa del suolo e in particolare in materia di difesa del territorio dal rischio idraulico, limitatamente al reticolo idrogeologico principale. Si occupa principalmente di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle principali opere idrauliche di interesse regionale, nonché la tutela delle stesse opere attraverso le attività di vigilanza territoriale,

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polizia idraulica e delle acque, servizi di piena e di pronto intervento; progettazione e realizzazione delle opere di difesa delle coste.

1.3 Come operiamo Nel definire le modalità operative adottate dalla Regione Lazio ai fini del soddisfacimento degli interessi della collettività, perseguiti da tutti i livelli di governo, occorre premettere che nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano, quale criterio di distribuzione delle funzioni e delle competenze amministrative tra diversi livelli di governo territoriali (livello sovranazionale: Unione Europea-Stati membri; livello nazionale: Stato nazionale-regioni; livello subnazionale: Stato-regioni-autonomie locali) vige il principio di sussidiarietà che esprime la modalità d’intervento degli enti territoriali superiori rispetto a quelli minori, pertanto gli organismi superiori intervengono solo qualora le attività non possano essere adeguatamente ed efficacemente esercitate dal livello inferiore. In virtù del principio di sussidiarietà verticale, le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni quali organismi territoriali più vicini ai cittadini e in grado di rappresentare meglio le esigenze della collettività salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Regioni e Stato. Ciò significa che le funzioni amministrative della Regione sono prevalentemente, nelle materie di competenza, di indirizzo, di programmazione e di coordinamento anche in termini di verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del territorio del Lazio, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione. Per lo svolgimento delle attività istituzionali la Regione si avvale, inoltre, di agenzie, enti pubblici dipendenti e società regionali le cui attività vanno menzionate in considerazione del fatto che l’attuazione del programma regionale coinvolge necessariamente tutti gli attori del sistema, che sono sottoposti al controllo e alla vigilanza della Regione. Gli enti pubblici dipendenti Gli enti pubblici dipendenti svolgono funzioni amministrative, tecniche, specialistiche di competenza regionale e sono istituiti con legge regionale ai sensi dell’articolo 55 dello Statuto. La vigilanza e il controllo sull’attività e sugli organi degli enti, spettano alla Giunta. I bilanci ed i rendiconti degli enti pubblici dipendenti sono approvati dalla Regione.

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ENTI PUBBLICI DIPENDENTI

ENTE MISSION

A.RE.MOL. Agenzia Regionale Mobilità

Fornisce alla Regione Lazio e agli enti locali supporto tecnico operativo in materia di trasporto locale pubblico e privato su tutto il territorio regionale.

A.R.P.A. Agenzia Regionale Protezione Ambientale

Svolge attività tecnico-scientifica a supporto dell’azione amministrativa ed istituzionale di Regione, Province, Comuni, Comunità Montane ed Aziende Sanitarie Locali ed attività di monitoraggio delle matrici ambientali ai fini della prevenzione primaria.

A.R.S.I.A.L. Agenzia Regionale Sviluppo Innovazione Agricoltura Lazio

Promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo laziale, sostenendone il suo carattere multifunzionale inteso quale allargamento delle competenze del mondo agricolo alla gestione degli agroecosistemi e dei servizi ai territori rurali.

A.R.T. Agenzia Regionale per i trapianti e le patologie connesse

Promuove la collaborazione e la reciproca integrazione tra unità operative di enti diversi, nel campo dei trapianti e le coordina per il raggiungimento di obiettivi comuni mediante un’attività collegiale e la definizione di codici concordati di comportamento clinico, assistenziale e di ricerca.

I.R.Vi.T. Istituto Regionale per le Ville Tuscolane

Favorisce ed assicura la conservazione, la valorizzazione, la più idonea utilizzazione e la migliore conoscenza delle Ville Tuscolane e dei relativi parchi e giardini.

Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “A.C. Jemolo”

Intraprende iniziative di studio e ricerca organizzando convegni, seminari ed altre manifestazioni di carattere scientifico e culturale, raccogliendo materiale bibliografico e documentario e attivando corsi per formazione professionale nelle materie giuridiche ed economiche.

LAZIODISU Ente per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio

Realizza un sistema integrato di interventi, servizi e prestazioni per il diritto agli studi, dalle borse di studio ai servizi di ristorazione, passando per i posti di alloggio presso le residenze universitarie.

Oltre agli enti pubblici dipendenti, va menzionata l’ASAP (Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche) costituita come associazione riconosciuta, con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi dell’articolo 27 della legge regionale n. 6/2002.

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Gli enti parco La Regione, ai sensi dell’articolo 9 del suo Statuto, nel rispetto delle norme di tutela del territorio, valorizza l’ambiente e il paesaggio. Attraverso la creazione del sistema di aree naturali protette persegue l’obiettivo di tutela e valorizzazione degli habitat naturali e affida agli enti parco l’amministrazione e la gestione di specifici territori. Di seguito sono elencati gli enti parco e le riserve naturali della Regione:

ENTI PARCO E RISERVE NATURALI DELLA REGIONE LAZIO

1. Ente Regionale Parco dei Monti Aurunci

2. Ente Parco Naturale Regionale Monti Lucretili

3. Parco Regionale dell’Appia Antica

4. Ente Parco Riviera di Ulisse

5. Ente Parco Naturale Regionale di Veio

6. Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi

7. Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia

8. Ente Roma Natura

9. Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere - Farfa

10. Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini

11. Ente Regionale Monti Cimini - Riserva Naturale Lago di Vico

12. Parco Regionale di Bracciano - Martignano

13. Ente Naturale Parco Regionale dei Castelli Romani

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Le società regionali Ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto, la Regione partecipa e promuove la costituzione di società di capitali, di associazioni e di fondazioni che operino nelle materie di competenza regionale. Nello schema che segue sono elencate le società regionali partecipate (almeno del 51%) dalla Regione,5 i relativi ambiti di intervento (mission) e la quota di partecipazione della Regione.

SOCIETÀ PARTECIPATE DALLA REGIONE LAZIO

SOCIETÀ MISSION QUOTA %

ASTRAL S.p.A. Progetta, appalta ed esegue interventi di completamento, adeguamento e nuova realizzazione sulla rete viaria regionale e svolge funzioni tecniche ed amministrative riguardo gestione, manutenzione straordinaria e vigilanza.

100%

LAZIO SERVICE S.p.A. Opera nel settore dei servizi strumentali alle finalità della Regione Lazio, coprendo tutte le fasi della filiera: progettazione, realizzazione, erogazione e monitoraggio della loro qualità.

100%

LAZIO AMBIENTE S.p.A. Assicura la prevenzione e la riduzione degli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia.

100%

SAN.IM S.p.A. Società finanziaria costituita per la realizzazione di una operazione di sale e lease back, del 2003 di immobili strumentali del Sistema Sanitario Regionale.

100%

LAZIOMAR S.p.A. Compagnia di trasporto marittimo che gestisce i collegamenti di linea tra le isole di Ponza e Ventotene e, nella stagione estiva, il porto di Anzio.

100%

CO.TRA.L. S.p.A. Azienda di trasporto su gomma che mette in collegamento tutti i comuni del Lazio.

99,9%

LAIT S.p.A. Assicura la governance dei processi di informatizzazione della pubblica amministrazione regionale.

99%

CO.TRA.L. PATRIMONIO S.p.A.

Gestisce e valorizza il patrimonio infrastrutturale, mobiliare e immobiliare funzionale all’esercizio del trasporto pubblico regionale su gomma.

86,7%

SVILUPPO LAZIO S.p.A. Strumento di attuazione della programmazione regionale in materia economica e territoriale, in particolare per il potenziamento delle infrastrutture regionali e delle attività produttive e per l’incremento dell’occupazione.

80,5%

ARCEA S.p.A. Costruisce strade, autostrade e piste aeroportuali. 51%

AGENZIA REGIONALE PROMOZIONE TURISTICA DI ROMA E DEL LAZIO

Costituita al fine di garantire l’unitarietà ed il coordinamento degli interventi in materia di promozione turistica di Roma e del Lazio in Italia e all’estero è in liquidazione.

51%

5 Per completezza d’informazione, si elencano le altre società partecipate dalla Regione con una quota inferiore al 51% (situazione al 1 gennaio 2014): Autostrade del Lazio S.p.A.; I.M.O.F. S.p.A.; M.O.F. S.p.A.; C.A.R. S.C.p.A.; Tuscia Expo’ S.p.A.; Alta Roma S.C.p.A.; Tecnoborsa S.C.p.A.; Centrale del Latte Di Roma S.p.A.; Aeroporti di Roma S.p.A.

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2. Identità

2.1 Amministrazione in cifre Le risorse umane Complessivamente al 31/12/2013 prestano servizio presso la Giunta della Regione Lazio 3.9946 dipendenti, di cui 299 dirigenti.

I dipendenti della Regione sono suddivisi nelle seguenti categorie previste dal CCNL Regioni ed Enti Locali: dirigenti, funzionari di categoria D, impiegati di categoria C, B ed A.

Categoria professionale

Donne Uomini Totale

A 11 35 46

B 322 330 652

C 674 736 1.410

D 806 769 1.575

Giornalisti 5 7 12

Dirigenti 115 184 299

Totale 1.933 2.061 3.994

6 La cifra indicata è comprensiva del personale degli enti parco (733 dipendenti di cui 45 dirigenti).

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Analizzando la distribuzione dei dipendenti per categorie si registra una prevalenza di funzionari (categoria D).

Per quanto riguarda le tipologie contrattuali c’è una netta prevalenza dei contratti a tempo indeterminato, in linea con la volontà dell’amministrazione di ricorrere in modo sempre più limitato ai contratti a tempo determinato.

Categoria professionale

Tempo Indeterminato Tempo Determinato Comandati / Distaccati

Totale Tempo Pieno Part-Time Tempo Pieno Part-Time

F M F M F M F M F M F M

A 9 35 2 11 35

B 299 315 18 9 1 3 1 1 3 2 322 330

C 583 666 31 11 40 34 9 18 11 7 674 736

D 665 679 43 9 73 56 12 7 13 18 806 769

Giornalisti 5 7 5 7

Subtotale 1.556 1.695 94 29 119 100 22 26 27 27 1.818 1.877

Dirigenti 89 123 25 57 1 4 115 184

Totale 1.645 1.818 94 29 144 157 22 26 28 31 1.933 2.061

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Dal punto di vista di genere, nel personale delle categorie si registra un sostanziale equilibrio con una leggera preponderanza maschile: sui complessivi 3.695 dipendenti, 1.877 sono uomini e 1.818 sono donne.

Nell’ambito del personale dirigenziale invece la preponderanza maschile è maggiormente evidente: sui complessivi 299 dirigenti 184 sono uomini e 115 sono donne.

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I grafici seguenti rappresentano la distribuzione del personale regionale per titolo di studio.

CATEGORIA PROFESSIONALE

OBBLIGO SUPERIORI LAUREA

UOMINI DONNE UOMINI DONNE UOMINI DONNE

A 35 9 0 1 0 1

B 245 213 76 90 9 19

C 353 284 312 313 71 77

D 202 190 259 242 308 374

Giornalisti 0 0 5 4 2 1

Sub.Tot. 835 696 652 650 390 472

Dir./Resp. 0 0 5 1 179 114

TOTALE 835 696 657 651 569 586

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Per quanto concerne l’età del personale, la classe di età più consistente è quella che va dai 55 ai 59 anni sia con riferimento al personale di sesso maschile che al personale di sesso femminile.

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Le risorse finanziarie Le risorse finanziarie per il triennio 2014-2016 sono state individuate nel bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014-2016, approvato con legge regionale n. 14 del 30 dicembre 2013. Nelle tabelle che seguono sono rappresentate le risorse finanziarie disponibili nel triennio 2014-2016 suddivise per missioni (funzioni principali della Regione) e programmi (aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni) che evidenziano le finalità della spesa secondo l’Allegato n. 3 (Spese di Bilancio per Missioni, Programmi e Titoli).

2014 2015 2016

01 Organi istituzionali 77.305.046,89 86.202.130,67 86.202.130,67

02 Segreteria generale 100.000,00 100.000,00 100.000,00

03

Gestione economica, finanziaria,

programmazione e

provveditorato

143.006.510,80 62.756.422,21 46.156.422,21

04Gestione delle entrate tributarie

e servizi fiscali25.585.000,00 25.585.000,00 25.585.000,00

05Gestione dei beni demaniali e

patrimoniali36.514.686,33 33.324.913,81 33.324.913,81

06 Ufficio tecnico 22.551.824,69 33.899.809,35 34.485.045,65

07Elezioni e consultazioni popolari

- Anagrafe e stato civile2.750.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00

08 Statistica e sistemi informativi 24.529.184,36 33.320.000,00 28.320.000,00

10 Risorse umane 262.630.000,00 258.630.000,00 255.630.000,00

11 Altri servizi generali 65.607.322,91 64.400.000,00 63.400.000,00

12

Politica regionale unitaria per i

servizi istituzionali, generali e di

gestione

37.606.527,47 63.601.202,70 0,00

TOTALE MISSIONE 698.186.103,45 663.819.478,74 575.203.512,34

Missione Programma

Servizi

istituzionali,

generali e di

gestione

01

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Piano della performance 2014-2016

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2014 2015 2016

02 Casa circondariale e altri servizi 1.835.000,00 2.120.000,00 1.695.000,00

TOTALE MISSIONE 1.835.000,00 2.120.000,00 1.695.000,00

02 Giustizia

Missione Programma

2014 2015 2016

01 Polizia locale e amministrativa 3.500.000,00 6.000.000,00 7.000.000,00

02Sistema integrato di sicurezza

urbana4.400.000,00 4.000.000,00 3.550.000,00

TOTALE MISSIONE 7.900.000,00 10.000.000,00 10.550.000,00

03Ordine pubblico e

sicurezza

Missione Programma

2014 2015 2016

01 Istruzione prescolastica 1.350.000,00 1.350.000,00 1.350.000,00

02Altri ordini di istruzione non

universitaria0,00 0,00 0,00

03 Edilizia scolastica 8.750.000,00 40.000.000,00 34.750.000,00

04 Istruzione universitaria 50.340.608,40 32.100.000,00 32.100.000,00

05 Istruzione tecnica superiore 763.000,00 763.000,00 763.000,00

06 Servizi ausiliari all'istruzione 805.000,00 805.000,00 805.000,00

07 Diritto allo studio 14.144.651,33 10.672.194,00 10.672.194,00

TOTALE MISSIONE 76.153.259,73 85.690.194,00 80.440.194,00

04Istruzione e diritto

allo studio

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

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2014 2015 2016

01Valorizzazione dei beni di

interesse storico20.980.000,00 27.948.000,00 24.813.000,00

02Attività culturali e interventi

diversi nel settore culturale46.861.000,00 49.183.000,00 48.733.000,00

03

Politica regionale unitaria per la

tutela dei beni e delle attività

culturali

12.137.888,49 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 79.978.888,49 77.131.000,00 73.546.000,00

05

Tutela e

valorizzazione dei

beni e attività

culturali

Missione Programma

2014 2015 2016

01 Sport e tempo libero 8.470.000,00 10.520.000,00 15.720.000,00

02 Giovani 14.226.521,58 6.500.000,00 12.850.000,00

TOTALE MISSIONE 22.696.521,58 17.020.000,00 28.570.000,00

06

Politiche giovanili,

sport e tempo

libero

Missione Programma

2014 2015 2016

01Sviluppo e valorizzazione del

turismo15.642.065,90 14.839.126,15 26.100.000,00

02Politica regionale unitaria per il

turismo1.954.453,86 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 17.596.519,76 14.839.126,15 26.100.000,00

07 Turismo

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

30

2014 2015 2016

01Urbanistica e assetto del

territorio15.504.523,24 26.225.000,00 11.475.000,00

02

Edilizia residenziale pubblica e

locale e piani di edilizia

economico-popolare

225.415.535,27 62.528.115,95 72.585.000,00

03

Politica regionale unitaria per

l'assetto del territorio e l'edilizia

abitativa

71.410.175,28 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 312.330.233,79 88.753.115,95 84.060.000,00

Missione Programma

08

Assetto del

territorio ed

edilizia abitativa

2014 2015 2016

01 Difesa del suolo 66.572.949,39 65.299.381,51 99.056.073,85

02Tutela, valorizzazione e

recupero ambientale13.723.034,07 13.662.003,20 17.692.282,92

03 Rifiuti 64.818.338,25 63.204.374,70 62.185.249,64

04 Servizio idrico integrato 55.185.721,00 49.770.000,00 44.048.000,00

05

Aree protette, parchi naturali,

protezione naturalistica e

forestazione

18.929.001,21 23.195.000,00 20.495.000,00

06Tutela e valorizzazione delle

risorse idriche5.262.145,34 600.000,00 600.000,00

07Sviluppo sostenibile territorio

montano piccoli Comuni10.837.511,66 8.500.000,00 10.500.000,00

08Qualità dell'aria e riduzione

dell'inquinamento6.600.000,00 7.320.000,00 7.584.000,00

09

Politica regionale unitaria per lo

sviluppo sostenibile e la tutela

del territorio e l'ambiente

76.711.411,24 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 318.640.112,16 231.550.759,41 262.160.606,41

09

Sviluppo

sostenibile e

tutela del

territorio e

dell'ambiente

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

31

2014 2015 2016

01 Trasporto ferroviario 167.864.792,76 399.794.501,00 260.794.501,00

02 Trasporto pubblico locale 1.282.128.209,20 442.647.553,03 465.547.871,36

03 Trasporto per vie d'acqua 15.009.473,31 13.790.000,00 13.790.000,00

04 Altre modalità di trasporto 1.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00

05 Viabilità e infrastrutture stradali 85.305.033,02 232.459.144,31 189.366.455,70

06Politica regionale unitaria per i

trasporti e il diritto alla mobilità50.625.049,34 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 1.601.932.557,63 1.092.691.198,34 933.498.828,06

10Trasporti e diritto

alla mobilità

Missione Programma

2014 2015 2016

01 Sistema di protezione civile 32.830.503,64 10.835.991,00 6.595.000,00

02Interventi a seguito di calamità

naturali16.291.147,17 14.121.000,00 13.874.260,00

03Politica regionale unitaria per il

soccorso e la protezione civile3.567.172,07 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 52.688.822,88 24.956.991,00 20.469.260,00

Missione Programma

11 Soccorso civile

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Piano della performance 2014-2016

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2014 2015 2016

01Interventi per l'infanzia e per i

minori e per asili nido30.073.711,62 16.250.000,00 16.250.000,00

02 Interventi per la disabilità 204.316.051,74 72.225.000,00 74.225.000,00

03 Interventi per gli anziani 4.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00

04Interventi per soggetti a rischio

di esclusione sociale17.896.182,19 14.750.000,00 14.750.000,00

05 Interventi per le famiglie 16.838.003,05 4.300.000,00 4.300.000,00

06 Interventi per il diritto alla casa 19.812.877,11 16.500.000,00 16.500.000,00

07

Programmazione e governo

della rete dei servizi

sociosanitari e sociali

72.857.118,50 50.000.000,00 50.000.000,00

08 Cooperazione e associazionismo 5.899.439,69 4.500.000,00 4.500.000,00

09Servizio necroscopico e

cimiteriale0,00 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 371.693.383,90 182.525.000,00 184.525.000,00

12

Diritti sociali,

politiche sociali e

famiglia

Missione Programma

2014 2015 2016

01

Servizio sanitario regionale -

finanziamento ordinario

corrente per la garanzia dei LEA

10.267.619.931,66 10.267.619.931,66 10.267.619.931,66

04

Servizio sanitario regionale -

ripiano di disavanzi sanitari

relativi ad esercizi pregressi

1.648.226.081,25 1.620.529.223,74 1.621.997.183,74

05Servizio sanitario regionale -

investimenti sanitari112.208.304,96 197.320.110,07 197.320.110,07

07Ulteriori spese in materia

sanitaria97.181.686,86 69.001.061,33 69.001.061,33

TOTALE MISSIONE 12.125.236.004,73 12.154.470.326,80 12.155.938.286,80

13 Tutela della salute

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

33

2014 2015 2016

01 Industria, PMI e Artigianato 112.554.819,32 17.656.024,22 16.532.516,00

02Commercio - reti distributive -

tutela dei consumatori13.154.732,69 4.040.627,42 13.300.000,00

03 Ricerca e innovazione 26.475.000,00 37.575.000,00 39.075.000,00

04Reti e altri servizi di pubblica

utilità0,00 0,00 0,00

05

Politica regionale unitaria per lo

sviluppo economico e la

competività

141.581.121,15 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 293.765.673,16 59.271.651,64 68.907.516,00

Missione Programma

14

Sviluppo

economico e

competitività

2014 2015 2016

01Servizi per lo sviluppo del

mercato del lavoro3.227.072,54 9.500.000,00 11.500.000,00

02 Formazione professionale 93.910.069,38 40.200.000,00 39.800.000,00

03 Sostegno all'occupazione 23.457.361,64 22.110.000,00 19.010.000,00

04

Politica regionale unitaria per il

lavoro e la formazione

professionale

318.147.545,70 4.000.000,00 4.000.000,00

TOTALE MISSIONE 438.742.049,26 75.810.000,00 74.310.000,00

15

Politiche per il

lavoro e la

formazione

professionale

Missione Programma

2014 2015 2016

01Sviluppo del settore agricolo e

del sistema agroalimentare46.504.544,58 25.492.000,00 23.982.000,00

02 Caccia e pesca 564.875,12 500.000,00 500.000,00

03

Politica regionale unitaria per

l'agricoltura, i sistemi

agroalimentari, la caccia e la

pesca

127.078.224,67 71.000.000,00 16.000.000,00

TOTALE MISSIONE 174.147.644,37 96.992.000,00 40.482.000,00

16

Agricoltura,

politiche

agroalimentari e

pesca

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

34

2014 2015 2016

01 Fonti energetiche 5.438.727,59 23.570.472,86 7.800.000,00

02

Politica regionali unitaria per

l'energia e la diversificazione

delle fonti energetiche

72.929.708,05 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 78.368.435,64 23.570.472,86 7.800.000,00

Missione Programma

17

Energia e

diversificazione

delle fonti

energetiche

2014 2015 2016

01Relazioni finanziarie con le altre

autonomie territoriali24.998.040,44 60.650.000,00 74.486.000,00

TOTALE MISSIONE 24.998.040,44 60.650.000,00 74.486.000,00

18

Relazioni con le

altre autonomie

territoriali e locali

Missione Programma

2014 2015 2016

01Relazioni internazionali e

Cooperazione allo sviluppo62,50 0,00 0,00

02 Cooperazione territoriale 2.299.605,68 0,00 0,00

TOTALE MISSIONE 2.299.668,18 0,00 0,00

19Relazioni

internazionali

Missione Programma

2014 2015 2016

01 Fondo di riserva 646.000.000,00 188.000.000,00 188.000.000,00

02 Fondo svalutazione crediti 31.847.573,43 30.787.573,43 30.257.573,43

03 Altri Fondi 545.000.000,00 124.110.000,00 110.500.000,00

TOTALE MISSIONE 1.222.847.573,43 342.897.573,43 328.757.573,43

Missione Programma

20Fondi ed

accantonamenti

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Piano della performance 2014-2016

35

2014 2015 2016

01Quota interessi ammortamento

mutui e prestiti obbligazionari284.214.573,00 391.594.663,00 369.634.752,00

02Quota capitale ammortamento

mutui e prestiti obbligazionari251.191.638,00 261.849.478,00 258.271.390,00

TOTALE MISSIONE 535.406.211,00 653.444.141,00 627.906.142,00

50 Debito pubblico

Missione Programma

2014 2015 2016

01Restituzione anticipazioni di

tesoreria2.190.372.922,00 15.000.000,00 15.000.000,00

TOTALE MISSIONE 2.190.372.922,00 15.000.000,00 15.000.000,00

60Anticipazioni

finanziarie

Missione Programma

2014 2015 2016

01Servizi per conto terzi - Partite

di giro2.598.240.000,00 2.598.240.000,00 2.598.240.000,00

02

Anticipazioni per il

finanziamento del sistema

sanitario nazionale

6.268.031.000,00 6.313.031.000,00 6.313.031.000,00

TOTALE MISSIONE 8.866.271.000,00 8.911.271.000,00 8.911.271.000,00

99Servizi per conto

terzi

Missione Programma

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Piano della performance 2014-2016

36

2.2 Mandato istituzionale e missione La Regione Lazio, al pari delle altre regioni, costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana, è un ente autonomo con un proprio Statuto ed ha una serie di poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati dalla Costituzione. Lo Statuto della Regione Lazio,7 oltre a determinarne, in virtù di quanto previsto dall’articolo 123 della Costituzione, la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento, attribuisce alla Regione, nei limiti della relativa competenza rispetto allo Stato e con il concorso dei Comuni, delle Province e degli altri enti locali, i seguenti obiettivi:

- la tutela dei diritti e dei valori fondamentali degli individui: l’articolo 6 dello Statuto, affermando la centralità e la dignità di ogni essere umano, prevede che la Regione faccia propri i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani riconoscendo il primato della persona e della vita e, tra gli altri, il diritto alla libertà, all’uguaglianza, all’ informazione e al lavoro, i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nonché il diritto degli anziani ad un’esistenza dignitosa;

- lo sviluppo civile e sociale: l’articolo 7 dello Statuto, ispirandosi al principio di solidarietà, attribuisce alla Regione il compito di promuovere le iniziative volte ad assicurare ad ogni persona condizioni per una vita libera e dignitosa, promuovendo la salvaguardia della salute, la piena occupazione e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, la disponibilità abitativa , la mobilità , la diffusione dell’istruzione e della cultura;

- lo sviluppo economico: l’articolo 8 dello Statuto attribuisce alla Regione l’obiettivo dello sviluppo economico e del miglioramento della qualità della vita della popolazione secondo criteri di compatibilità ecologica e di agricoltura sostenibile, riconoscendo il mercato e la concorrenza e allo stesso tempo prevedendo che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana;

- la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale: la Regione ha il compito, in virtù di quanto previsto dall’articolo 9 dello Statuto, di valorizzare e tutelare l’ambiente, il paesaggio, il patrimonio naturale, culturale, artistico e monumentale.

Il Programma di Governo prevede una trasformazione dell’Amministrazione regionale che consenta il recupero del suo ruolo di indirizzo politico, una visione strategica capace di guidare la crescita della competitività del sistema economico, del benessere dei cittadini, della vivibilità del territorio e la capacità di interpretare le esigenze e valorizzare le potenzialità del territorio utilizzando sinergicamente le risorse nazionali e comunitarie disponibili.

Alla luce del mandato istituzionale, dell’evoluzione dei dati macro-economici e settoriali e delle priorità politiche contenute nel Programma di Governo, all’interno del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) sono state definite 7 macro-aree strategiche di intervento con i relativi indirizzi programmatici.

Con le Linee di indirizzo per un efficiente impiego delle risorse comunitarie (di seguito Linee di

indirizzo), approvate con delibera del Consiglio regionale n. 2 del 10 aprile 2014, sono stati descritti gli obiettivi del programma di governo collegati alle 7 macro-aree strategiche di intervento e definite delle azioni di raccordo con gli obiettivi tematici della nuova politica di coesione dell’Unione europea per il periodo 2014-2020.

7 Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, “Nuovo Statuto della Regione Lazio”.

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Piano della performance 2014-2016

37

In particolare le Linee di indirizzo, a partire dagli obiettivi di crescita e progresso sociale presenti nei vigenti documenti di programmazione regionale ed in quelli di livello nazionale e comunitario, descrivono le aree tematiche e le priorità di intervento regionale per il lungo periodo. La vision di crescita e progresso sociale del programma di governo, sintetizzata nelle 7 macro-aree strategiche di intervento, è stata collegata agli obiettivi tematici previsti nei regolamenti previsti dalla normativa comunitaria che regola la programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020.8 Con l’avvio della X^ legislatura è stato dunque avviato un processo di coordinamento e razionalizzazione delle politiche pubbliche regionali per lo sviluppo, circoscrivendo gli ambiti d’intervento e declinando una nuova governance politico-programmatica unitaria che – a partire dal Documento di Economia e Finanza della Regione Lazio per il periodo 2014-2016 – si inserisse nel ciclo di programmazione dello Stato e delle Amministrazioni Pubbliche secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come modificata e integrata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39,9 per completarsi nella definizione e perfezionamento dei programmi operativi regionali per il ciclo di programmazione 2014-2020. Il processo di coordinamento e integrazione tra l’architettura del programma di governo 2013-201810 e gli obiettivi tematici della politica di coesione 2014-2020 e, dunque, delle fonti di finanziamento, è stato affidato, nell’ottica del coordinamento, ad una “cabina di regia” unitaria per la programmazione e per l’attuazione degli interventi che, durante la fase del cronoprogramma, riferirà quadrimestralmente alle commissioni consiliari competenti in materia di bilancio, attività produttive e affari europei a seguito di un processo di analisi della capacità amministrativa regionale, dei Regolamenti comunitari per la politica di coesione, dei fabbisogni di crescita, sostenibilità e inclusione, iniziato con l’avvio della nuova legislatura e volto a indirizzare e focalizzare, con livelli di maggior efficienza ed efficacia gli sforzi di realizzazione.

8 Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”; Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea”; Regolamento (UE) n. 1300/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006; Regolamento (UE) n. 1302/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi; Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1309/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006. Ai Regolamenti si aggiungeranno tutte le disposizioni di attuazione della Commissione (regolamenti, atti delegati, decisioni, linee guida e altro). 9 Recante: “Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea

in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri”. 10 Articolato in macro-aree di intervento, riporta gli obiettivi di medio-lungo periodo che l’Amministrazione regionale intende perseguire e le relative dotazioni finanziarie, coerentemente con i piani finanziari definiti in ambito nazionale e con le ipotesi di riparto finanziario in ambito comunitario per la politica di coesione 2014-2020.

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Piano della performance 2014-2016

38

Sulla scorta delle Linee di indirizzo sono state individuate alcune priorità di intervento per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo del territorio laziale declinate in 45 “azioni cardine” ovvero progetti che saranno realizzati nel medio-lungo periodo (2014-2020) attraverso l’uso integrato di tutte le risorse disponibili (Fondi europei, risorse nazionali, bilancio regionale). I 45 progetti sono organizzati in base alle macro-aree strategiche di intervento definite nel programma di governo ed entrando nel dettaglio descrittivo di ciascuno di essi si riconosce il filo unico che ha legato il programma di governo della Giunta alla definizione degli strumenti di programmazione necessari alla sua attuazione. A tali interventi sono destinate il 90% delle risorse, coerentemente con l’indicazione dell’Unione Europea di indirizzare gli investimenti alle priorità chiave per la crescita contribuendo così all’attuazione della strategia comunitaria Europa 2020. Il quadro unitario della programmazione e la descrizione dei 45 progetti sono consultabili sul portale regionale www.lazioeuropa.it, nuovo punto di accesso alle opportunità di finanziamento per le imprese, i cittadini, le istituzioni e associazioni del Lazio, ove è possibile esprimere la propria opinione sulle priorità di intervento rispetto alle quali modulare nel tempo le risorse europee, nazionali e regionali e viene puntualmente descritto l’avanzamento nell’attuazione dei progetti. Partendo dalle macro-aree strategiche di intervento su cui si basa il Programma di governo e riprodotte nel DEFR e tenendo conto delle priorità di intervento definite nelle Linee di indirizzo e delle azioni cardine definite dalla Giunta per il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, vengono definiti, nel presente documento, gli obiettivi strategici ed operativi delle strutture apicali dell’organizzazione della Giunta regionale per il triennio 2014-2016, in un’ottica di coordinamento della programmazione regionale con il ciclo di programmazione nazionale e con la programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020. Negli schemi che seguono sono illustrate le macro-aree strategiche di intervento e gli indirizzi programmatici – contenuti nel Documento di Economia e Finanza della Regione Lazio per il periodo 2014-2016 – a cui si ricollegano gli obiettivi strategici delle Direzioni e delle Agenzie Regionali.

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Piano della performance 2014-2016

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1. UNA REGIONE MODERNA CHE AIUTA LO SVILUPPO 1.1 Restituire alla Regione la sua funzione legislativa 1.2 Trasferire alle autonomie territoriali strumenti gestionali mantenendo funzioni di regolazione e controllo 1.3 Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa 1.4 Organizzare la Regione per produrre risparmi 1.5 Organizzare la Regione per produrre sviluppo e giustizia sociale

2. UNA GRANDE REGIONE EUROPEA DELL’INNOVAZIONE 2.1 Semplificare l’attività d’impresa 2.2 Sostenere l’autonomia finanziaria delle PMI 2.3 Favorire la transizione alla Green economy 2.4 Sostenere la competitività con ricerca e reti di impresa 2.5 Rilanciare l’edilizia con una strategia sostenibile 2.6 Tradurre il talento in impresa: Startup Lazio e Laziocreativo 2.7 Una strategia regionale per il sostegno all’internazionalizzazione 2.8 Commercio e artigianato per lo sviluppo economico e la qualità urbana 2.9 Il vantaggio competitivo del Lazio: cultura e turismo 2.10 L’agricoltura per la crescita sostenibile della Regione

3 DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA FORMAZIONE 3.1 Dare risposte innovative al sistema scolastico regionale 3.2 Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese 3.3 Sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro 3.4 Preparare i giovani alle professioni del futuro 3.5 Garantire il diritto allo studio universitario 3.6 Contrastare la vulnerabilità occupazionale

4 UNA REGIONE CHE CURA E PROTEGGE 4.1 Garantire la tutela universale della salute 4.2 La strategia regionale: centralità del territorio e integrazione socio-sanitaria 4.3 Uscire dal debito e dal commissariamento sanitario 4.4 Innovare il sistema della protezione sociale e investire nella sussidiarietà

5 UNA REGIONE SOSTENIBILE 5.1 Difendere l’identità ecologica del Lazio 5.2 Valorizzare l’identità ecologica del Lazio 5.3 Blue economy e montagna: le vocazioni locali come fattori di sviluppo economico 5.4 Politiche di governo del territorio 5.5 Una nuova gestione dei rifiuti

6 INVESTIMENTI PER UN TERRITORIO COMPETITIVO 6.1 Una rivoluzione digitale per il Lazio 6.2 Garantire un trasporto pubblico efficiente e investire nella mobilità sostenibile 6.3 Adeguare la maglia infrastrutturale del Lazio al livello delle regioni europee 6.4 Costruire una nuova governance per la mobilità e il trasporto collettivo nel Lazio

7 INVESTIMENTI PER UNA SOCIETÀ UNITA 7.1 Più trasparenza, più partecipazione, meno costi della politica 7.2 La legalità come condizione imprescindibile per lo sviluppo 7.3 L’integrazione come cifra culturale delle politiche regionali 7.4 Approntare adeguati strumenti di sostegno al reddito 7.5 Tornare a una politica abitativa pubblica 7.6 Una Regione amica delle famiglie 7.7 Per una vera parità di opportunità e diritti

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Piano della performance 2014-2016

40

2.3 Albero della performance L’albero della performance è la rappresentazione grafica del processo di traduzione del mandato istituzionale e della missione dell’amministrazione in aree strategiche, obiettivi strategici triennali ed operativi annuali delle direzioni/agenzie regionali (intese come strutture di primo livello), da cui discendono gli obiettivi operativi delle aree/uffici che afferiscono alle singole strutture di primo livello, per arrivare, infine, agli obiettivi individuali e/o ai piani operativi di gruppo del personale non dirigenziale. Tale rappresentazione mostra come gli obiettivi contribuiscano all’attuazione del mandato istituzionale, all’interno di un disegno strategico complessivo e coerente.

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Piano della performance 2014-2016

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Il Piano della performance comprende i primi due livelli di programmazione:

• gli obiettivi strategici triennali delle Direzioni, collegati alle macro-aree strategiche immediatamente discendenti dalla missione e dal mandato istituzionale;

• gli obiettivi operativi annuali delle Direzioni, collegati agli obiettivi strategici.

3. Analisi del contesto Al fine di definire gli obiettivi da perseguire per soddisfare, in ultima istanza, gli interessi della collettività, è stato preliminarmente preso in considerazione il contesto sociale ed economico in cui la Regione Lazio si trova ad operare nell’attuale momento storico (contesto esterno) e gli strumenti che la Regione ha a disposizione per svolgere la propria attività (contesto interno). In proposito, si fa ricorso all’analisi SWOT per individuare i punti di forza (Strengths), i punti deboli (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats).

3.1 Analisi del contesto esterno L’analisi del contesto esterno è utile per comprendere l’evoluzione dei bisogni della collettività. L’esposizione dei risultati di tale analisi appare fondamentale per consentire una verifica in ordine alla rilevanza degli obiettivi strategici che la Regione Lazio ha scelto di perseguire e alla coerenza delle scelte compiute con le effettive necessità dei cittadini e dei portatori di interesse. È sulla base di tali analisi che sono state definite le macro-aree strategiche di intervento cui sono ricollegati gli obiettivi strategici della Giunta regionale. Per tale ragione, si riportano di seguito alcuni stralci delle elaborazioni sviluppate nei documenti di programmazione economico-finanziaria e nelle “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2016”.

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Piano della performance 2014-2016

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Efficienza ed efficacia della struttura organizzativa La struttura amministrativa della Regione Lazio si presenta particolarmente complessa e tale da essere contrassegnata in passato per standard di efficienza non ottimali; il contesto nel quale opera subisce, da alcuni anni, l’impatto negativo della gestione di un livello di indebitamento finanziario che ostacola e vincola l’allocazione ottimale delle risorse per lo sviluppo e il progresso della regione. Nel corso degli ultimi anni si è assistito a un progressivo indebolimento dell’attività legislativa della Regione, considerando sia la quantità di norme approvate, sia la loro qualità ed efficacia. Il trend annuale del numero di leggi approvate dal Consiglio regionale, dal 2002 al 2012, mostra un’attività legislativa decrescente, che tocca i picchi più bassi nel triennio 2010-2012. Se nel 2002 il Consiglio aveva approvato 48 leggi, nel 2010 vi sono stati 9 provvedimenti legislativi, per poi risalire leggermente nel biennio successivo. In termini comparativi, rispetto alle altre Regioni la performance legislativa regionale si pone agli ultimi posti; a ciò si aggiunge, da un lato, l’esistenza di 1.740 leggi vigenti e, dall’altro, l’assenza di interventi relativi a testi unici di riordino e semplificazione rendendo la Regione Lazio imbrigliata in un surplus burocratico e rallentata da leggi non più rispondenti ai fabbisogni dei cittadini e, al contempo, frammentarie. Le difficoltà incontrate nella funzione legislativa si sono trasmesse sul grado di efficienza amministrativa e sulla capacità di una gestione efficace del dialogo inter-istituzionale tra il centro e la periferia della regione. Aspetti cruciali per un miglior espletamento delle funzioni amministrative appaiono dunque quelli connessi con la ridefinizione dell’Ente, delle sue logiche e dei suoi meccanismi di funzionamento. All’inizio del 2013, la Regione Lazio appariva come un’organizzazione ipertrofica, composta da una pluralità di centri decisionali: si contavano 2 dipartimenti, 20 direzioni regionali, 4 agenzie, un’avvocatura regionale, 25 enti pubblici dipendenti, 40 società controllate (direttamente ed indirettamente). L’eccesso di strutture produce la parcellizzazione delle decisioni e delle competenze moltiplicando le posizioni apicali tecnico-amministrative, con ripercussioni sulla spesa di funzionamento. Le crescenti difficoltà finanziarie inducono a ritenere necessaria un’azione accelerata di spending review che spazi dagli affitti passivi (circa 16 milioni all’anno) ai contratti di servizio per il Trasporto Pubblico Locale (quasi 2 miliardi 400 milioni di euro). Con l’insediamento della nuova Giunta regionale, nel mese di marzo 2013, l’amministrazione è stata interessata da un profondo processo di riorganizzazione dell’apparato burocratico, contrassegnato dalla semplificazione del quadro ordinamentale e dalla riduzione del numero delle strutture amministrative anche attraverso il trasferimento/accorpamento di competenze e la soppressione dei dipartimenti. Le direzioni regionali e le agenzie regionali, in numero significativamente inferiore rispetto al passato, sono così diventate strutture di primo livello.

Sviluppo e innovazione Nel Lazio, a fine 2012, risultavano registrate oltre 600 mila imprese.11 Di queste, il 95 per cento impiega meno di 10 addetti e il 65 per cento è costituita da un solo addetto. Le attività svolte da queste imprese si concentrano per poco meno del 30 per cento (164 mila imprese) nei rami del commercio, il 16 per cento – pari a 89 mila unità – nel comparto delle costruzioni, l’8 per cento nel settore primario e nella pesca (47 mila), il 7 per cento nel settore manifatturiero ed estrattivo (39

11 Unioncamere, Indagine Movimprese, 2013.

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mila imprese tra cui spiccano per numero la fabbricazione di prodotti in metallo, il comparto alimentare e quello tessile e per dimensione media il comparto chimico-farmaceutico e quello della meccanica), lo 0,3 per cento nella fornitura e produzione di energia elettrica e acqua e nella gestione dei rifiuti; infine, il 39 per cento delle imprese (216 mila) è occupato in attività terziarie extra-commercio.12 Il sistema produttivo del Lazio si caratterizza, quindi, per la rilevante presenza dell’attività terziaria che, per dimensione, è articolata in una numerosità rilevante di micro e piccole imprese del commercio, delle attività immobiliari, dei servizi alle imprese o dei servizi professionali e in una numerosità contenuta di imprese di medio-grandi dimensioni delle telecomunicazioni, dei trasporti o del comparto delle utilities. Le attività del terziario pubblico,13 al contrario, sono di rango superiore con una rilevante dotazione di capitale umano.14 L’apporto di valore aggiunto dalle branche manifatturiere permane contenuto, anche come conseguenza del nanismo delle unità locali, della difficoltà a costituire reti d’impresa competitive non solo sui mercati domestici, dell’arretramento competitivo sia sul fronte della ricerca sia su quello dell’innovazione. La manifattura laziale è formata da piccole e medie imprese attive nelle branche tessili, in quelle dell’agro-industria e della trasformazione alimentare, nella fabbricazione di prodotti in metallo; a queste piccole-medie unità si affiancano poche imprese multinazionali di grandi dimensioni del chimico-farmaceutico o della meccanica. Il settore delle costruzioni e dell’edilizia si caratterizza per avere un numero ridotto di imprese di medie dimensioni. Il problema della dimensione d’impresa riguarda anche il settore agricolo; l’analisi intercensuaria 2000-2010 mostra come le filiere delle principali colture del Lazio hanno registrato una netta diminuzione nel numero di produttori e una contestuale – seppur più contenuta – riduzione delle superfici coltivate. Queste due tendenze hanno determinato un incremento della dimensione media delle aziende e configurano l’avvio di un processo di ristrutturazione aziendale, riscontrato in tutte le filiere ad eccezione della filiera del florovivaismo che registrano un lieve incremento della Sau (superficie agricola utilizzata – destinata a produzioni agricole.) La struttura produttiva si configura nel complesso più fragile di altre economie del Centro-Nord. Questa debolezza, insieme alla riduzione della spesa pubblica per investimenti e al susseguirsi di due fasi recessive mai conosciute in passato, ha innescato un arretramento delle dinamiche produttive delle imprese che si è, successivamente, riverberata sulla condizione sociale delle

12 In particolare: alloggio e ristorazione (42 mila imprese); attività immobiliari (28 mila imprese); servizi di supporto alle attività produttive (26 mila imprese); attività professionali e tecniche (22 mila imprese); trasporti e magazzinaggio (21 mila imprese); attività finanziarie e assicurative (14 mila imprese); sanità e istruzione (7 mila imprese); attività artistiche e ricreative (8 mila imprese). 13 L’offerta di servizi di ricerca scientifica si compone di numerosi Centri e Istituti di ricerca (218 Laboratori di Ricerca, 4 Centri di Eccellenza Universitari, 48 Enti e Istituti di Ricerca, 12 Atenei Universitari, 2 Parchi Scientifici e Tecnologici e, come descritto, 3 distretti tecnologici) in cui la componente pubblica universitaria, in particolare, è costituita da 8.000 unità tra docenti e ricercatori, distribuiti, prevalentemente, tra le Università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre; a questi si aggiungono circa 6.000 altri ricercatori con forme di contratto diverse da quelle del personale di ruolo in organico. Inoltre, la regione è sede di numerose filiere di eccellenza e ad elevato contenuto tecnologico, radicate sul territorio. 14 I laureati in scienza e tecnologia nell’ultimo decennio sono più che triplicati passando dalle 6,3 unità (per 1.000 abitanti della classe 20-29 anni) del 2000 alle attuali 19 unità; il divario positivo rispetto all’ultima rilevazione nazionale è di circa 7 unità in più ogni 1.000 abitanti. Una parte dei laureati, pur considerando una mobilità (nazionale e internazionale) più elevata in questa professione rispetto alle altre, ha alimentato il bacino dell’occupazione pubblica e privata: il Lazio, con un trend positivo tra il 2000 e il 2008 – interrotto a partire dalla prima crisi economico-finanziaria – registra un numero di addetti in ricerca e sviluppo prossimo alle 6 unità ogni 1.000 abitanti di età compresa tra 20 e 29 anni; erano 5 nel 2000.

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famiglie. Il divario di competitività del sistema produttivo laziale dipende anche dalla capacità di adattamento ai nuovi paradigmi tecnologici e di colmare i divari – rispetto ai competitori internazionali – che riguardano la ricerca, l’innovazione, il progresso digitale, l’efficientamento energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il mix innovativo necessario per la struttura produttiva dovrebbe invertire la tendenza nell’introduzione di innovazioni di prodotto e/o di processo (dal 28 per cento del 2008 al 21 per cento del 2010), nella spesa per ricerca e sviluppo delle imprese pubbliche e private (dallo 0,65 per cento del Pil del 2009 allo 0,60 per cento del 2010, circa 70 milioni di euro in meno), nell’impiego di lavoratori della conoscenza (passati dalla quota del 17,2 per cento del 2008 al 15,6 per cento del 2010). La quota maggiore di imprese (tra il 69 e il 70) che svolge spese per ricerca e sviluppo intra-

muros si concentra nelle unità di maggiori dimensioni (500 addetti e oltre) mentre rappresentano la quota più contenuta (attorno all’8 per cento) le imprese di medio-grandi dimensioni (tra 250 e 499 addetti). Nel complesso, la regione ha una capacità innovativa15 superiore alla media nazionale (1,8 per cento nel 2010 a livello regionale mentre il dato nazionale è pari all’1,3 per cento). Tuttavia, gli indicatori relativi di spesa che rilevano le potenzialità regionali, evidenziano anche le criticità di matching – tra le esigenze del tessuto produttivo e l’offerta di ricerca e sviluppo da parte delle Università e dei Centri di Ricerca – dell’impostazione settoriale. In termini generali, gli stanziamenti16 per ricerca e sviluppo del pubblico si concentrano – con una quota che dal 2009 al 2012 è passata dal 55,4 al 58,8 per cento – in tre principali ambiti: (a) produzioni e tecnologie industriali (nella media del periodo in questo ambito è stato convogliato il 12,5 per cento degli stanziamenti); (b) protezione e promozione della salute umana (lo stanziamento è in media del 10,0 per cento del totale); (c) promozione della conoscenza di base; quest’ambito rappresenta, mediamente, il 32,8 per cento dello stanziamento complessivo e contiene il Fondo di Finanziamento Ordinario per le Università.17 In questo contesto, la scarsa propensione delle imprese private ad investire in ricerca e sviluppo rappresenta l’elemento debole del modello.18 Nel 2010, fatto pari a 100 il volume di risorse destinato alla ricerca delle imprese in Italia, la quota regionale si posiziona attorno al 9,5 per cento (circa 1 miliardo di euro all’anno); le imprese lombarde dedicano circa 3 miliardi e quelle emiliano-romagnole 1,3 miliardi all’anno. Ciò che appare ancora debole è la capacità di networking sia tra produttori e consumatori della ricerca (tra Università e imprese), sia tra gli stessi consumatori della ricerca (collaborazioni tra imprese). La ragione del persistente mismatch è ascrivibile ad una serie di fattori: (i) la disomogenea distribuzione dei processi di innovazione presenti all’interno delle imprese. Ciò è dovuto alla coesistenza sia di grandi imprese innovative export oriented sia di un tessuto di piccole e microimprese caratterizzata da una bassa propensione all’innovazione; (ii) una scarsa diffusione della cultura dell’innovazione ed una percezione parziale della sua rilevanza competitiva, anche ai fini dello sviluppo internazionale delle imprese; il modello di innovazione privata locale – l’innovazione senza ricerca – risulta essere poco ambiziosa rispetto agli standard delle imprese

15 È un indicatore dato dalla somma della spesa pubblica privata e di quella pubblica (spesa totale) rispetto al PIL (DPS-Istat, Indicatori per le politiche di sviluppo, 20 marzo 2013). 16 Non sono disponibili elaborazioni per singola Regione. Il dato si riferisce alla somma degli stanziamenti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni per obiettivi socio-economici 17 Le tematiche riguardano: scienze matematiche fisiche e naturali; scienze ingegneristiche e ricerca tecnologica; scienze mediche; scienza agrarie; scienze umane e sociali; studi e ricerche in campo umanistico 18 Poco più del 64 per cento della spesa laziale annua (1,9 miliardi di euro) proviene, dunque, dalle istituzioni pubbliche e dalle Università. Fonte Istat, La ricerca e sviluppo in Italia, dicembre 2012.

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europee; (iii) la limitata disponibilità di risorse finanziarie private costituisce un impedimento alla crescita dimensionale e all’investimento strutturale in ricerca ed innovazione; (iv) il sistema di attori coinvolti nella ricerca, sviluppo e innovazione è, inoltre, complessivamente frammentato e tale da impedire concreti processi evolutivi. La strada verso l’economia della crescita e dell’innovazione, si dovrebbe caratterizzare, per l’apparato produttivo regionale, anche nella transizione – incoraggiata dalle politiche di coesione europee – verso la green economy, sia per rispondere alle problematiche ambientali sia per garantire un’offerta regionale alle nuove domande di mercato che in questo ambito si sono aperte. Nella vision di una transizione produttiva verso la sostenibilità ambientale (ma, anche, economica e sociale), gli strumenti riguarderanno l’intera offerta tecnologica disponibile, il controllo automatico, le forme di finanziamento sostenibili, l’organizzazione logistica, le innovazioni di prodotto e di processo e la crescita digitale. In termini generali, l’economia digitale – laddove i programmi d’investimento sono stati realizzati con successo – ha delle ricadute positive dirette stimate, in termini di progressione del valore aggiunto, poco al di sotto del 2,0 per cento; vi sarebbero, dunque, per l’intera economia regionale, ampi margini di crescita rispetto ad altre regioni europee. Inoltre, in tutti i settori e per le esperienze di altre aree europee e internazionali, per ogni posto di lavoro eliminato il web ha creato, mediamente, 2,6 nuovi posti di lavoro: il fenomeno è più accentuato nelle economie più avanzate mentre è più debole nei paesi meno digitalizzati.19 Altre evidenze sull’impulso alla crescita, alle esportazioni nette e alla redditività fornito dall’ICT, riguardano: (a) le imprese che utilizzano l’e-commerce

20 (espansione del fatturato attorno al 5,9 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 5,3 per cento; incremento del margine operativo del 9,5 per cento); (b) le imprese che hanno affrontato investimenti in tecnologie web maggiori del 2,0 per cento del fatturato21 (espansione del fatturato attorno al 9,8 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 5,3 per cento; incremento del margine operativo del 9,7 per cento); (c) le imprese che hanno più del 5,0 per cento del personale assegnato alle tecnologie web

22 (espansione del fatturato attorno all’1,3 per cento; incremento della quota di esportazioni nette sul fatturato pari al 3,0 per cento; incremento del margine operativo del 9,9 per cento). Recenti indagini23 stimano ingenti risparmi della PA – con particolari effetti positivi laddove è elevato l’indebitamento pubblico – attraverso specifiche azioni: (a) acquisti attraverso l’utilizzo dell’e-procurement (fatto pari a 100 il risparmio complessivo stimato, con quest’azione il risparmio è pari al 9,3 per cento); (b) aumento della produttività del personale attraverso l’aumento dell’efficienza (34,9 per cento del risparmio complessivo); (c) riduzione dei costi di relazione tra PA e imprese attraverso la digitalizzazione dei processi burocratici (53,5 per cento del risparmio complessivo); (d) snella gestione delle transazioni e dei pagamenti tra la PA alle imprese (2,3 per cento del risparmio complessivo). Dalle inchieste svolte durante gli scorsi trimestri è emersa presso

19 Nelle PMI italiane, considerando il livello di digitalizzazione introdotto, il risultato è stato a somma zero (1 posto eliminato contro 1 posto creato). 20 La rilevazione condotta su 415 PMI italiane indica che il mancato sbocco dei prodotti verso l’e-commerce ha consentito una crescita del fatturato, mediamente, dello 0,3 per cento nel triennio 2008-2010; le esportazioni nette si sono incrementate ad un tasso inferiore alla metà (+2,4 per cento) rispetto alle imprese che hanno adottato canali di e-

commerce; il margine operativo è cresciuto dell’8,0 per cento. 21 Per le imprese con investimenti inferiori al 2,0 per cento, il fatturato si è contratto mediamente dello 0,3 per cento; le esportazioni nette hanno avuto una progressione del 2,3 per cento e il margine operativo è risultato in crescita dell’8 per cento. 22 Le imprese che hanno una quota inferiore al 5,0 per cento di addetti, la crescita media del fatturato è risultata pari allo 0,7 per cento: le esportazioni sono aumentate del 2,4 per cento e il margine operativo. 23 Politecnico di Milano (www.osservatori.net – Osservatori ICT & Management).

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gli operatori attivi, sia nei settori esposti alla concorrenza sia in quelli con un mercato interno maturo, che la riduzione degli aggravi amministrativi – prevalendo la dimensione ridotta o ridottissima su cui l’incidenza della pressione amministrativa appare superiore – rappresenta una delle più rilevanti aspettative (assieme all’approvvigionamento finanziario) verso le politiche pubbliche di sviluppo di medio-lungo periodo. Tra il 2008 e il 2013, al calo dell’attività economica delle imprese è corrisposta una flessione nell’andamento degli aggregati creditizi. L’andamento del credito ha risentito della debolezza della domanda di prestiti come conseguenza dell’incertezza, sul mercato domestico e su quello internazionale, circa le aspettative di una robusta ripresa economica che ha caratterizzato, a fasi alterne, l’economia regionale nell’ultimo quinquennio. Dal lato dell’offerta – anche in questo caso con fasi alterne tra le due crisi finanziarie – le condizioni sono risultate generalmente restrittive a causa dell’aumento del rischio di credito connesso con il prolungarsi della recessione. Il peggioramento della capacità di finanziamento delle imprese, soprattutto PMI, si è tradotto in una riduzione consistente degli impieghi bancari a disposizione del mondo produttivo, con un’accentuazione della contrazione, tra il 2012 e il 2013, pari a circa 12 miliardi di euro in meno.24 Parallelamente, con il deterioramento degli impieghi in essere, sono aumentate le sofferenze bancarie. Per evitare i rischi insiti in una compressione duratura delle dinamiche di crescita, devono essere considerate anche le potenzialità dei settori maturi, l’artigianato in primis ma anche il commercio, per lo sviluppo della qualità delle aree metropolitane e delle città di piccole-medie dimensioni in cui queste attività si intrecciano con quelle del turismo e della cultura, ovvero con gli ambiti che rappresentano il vantaggio competitivo del Lazio. In questo contesto, acquistano un particolare rilievo le dinamiche d’internazionalizzazione dei beni e servizi regionali. Nell’ultimo anno le imprese con un profilo estero avanzato sono state circa 10 mila, pari al 4,9 per cento del totale nazionale,25 in leggera crescita rispetto al triennio precedente. Le esportazioni laziali – durante l’evolversi delle due crisi – hanno rappresentato, sebbene con un livello molto contenuto, un elemento in controtendenza rispetto all’andamento economico generale. La progressione tra il 2007 e il 2012 è stata del 33 per cento (da 13,5 a 18 miliardi di euro) e la quota di commercio estero regionale, rispetto al totale delle esportazioni nazionali, è in crescita e nel 2012 ha toccato il massimo degli ultimi anni (4,7 per cento). Vi sarebbe stato,26 proprio durante la prima crisi economico-finanziaria, un balzo nella proiezione internazionale delle imprese di minore dimensione (fino a 9 addetti). Ancora più accentuato risulterebbe lo sforzo di internazionalizzazione compiuto dalle imprese di maggiore dimensione (oltre 250 addetti). All’interno di un processo di crescita sui mercati esteri generalizzato e dimensionalmente importante, le imprese della classe 50-249 addetti mostrerebbero, al contrario, una maggiore difficoltà di adattamento. Infine, va considerato che il 30 per cento dell’incremento registrato dalle esportazioni laziali è riconducibile alla buona performance dei tre Poli regionali (farmaceutico, tecnologico e aeronautico).

Studio, formazione e lavoro

Gli indicatori relativi all’istruzione della popolazione residente nel Lazio rispecchiano sia le peculiarità della struttura produttiva e socio-economica regionale rispetto al resto d’Italia, sia gli

24 Banca d’Italia, Bollettino statistico, n. II, luglio 2013. 25 Istat, Operatori commerciali all’esportazione, 2012. 26 Parallelamente la prima regione italiana per apporto di PIL, la Lombardia, detiene una quota vicina al 30 per cento dell’export italiano.

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effetti della prolungata recessione sulla pianificazione di istruzione/formazione, sulle aspettative di occupazione nel mercato del lavoro, sulle disponibilità finanziarie delle famiglie e delle imprese. Oltre il 50 per cento della popolazione del Lazio possiede un titolo di istruzione superiore, con un’incidenza del 15,5 per cento di laureati, a fronte di una media nazionale di poco più del 40 per cento. Se il livello medio elevato dell’istruzione si lega alla presenza di una domanda di lavoro nel terziario qualificato, soprattutto a Roma e interdipendente dal vasto aggregato di attività connesse alla Pubblica Amministrazione, la minore incidenza di qualifiche professionali si deve al peso minoritario (rispetto alle altre regioni del Centro Nord) delle branche tradizionali della manifattura; nel corso degli ultimi 3 anni, tuttavia, la quota di diplomi professionali è risultata in notevole aumento nel Lazio. La conferma di un processo di progressiva (ri)affermazione delle scuole professionali e, di conseguenza, delle professioni tecniche, nell’ultimo triennio, è stata accompagnata dalla diminuzione (quasi 4 punti) del tasso di scolarizzazione superiore regionale;27 questa dinamica – non rilevata in altre regioni con la stessa evidenza – può essere, in parte, attribuibile all’afflusso di popolazione straniera a più basso livello di istruzione. Negli ultimi cinque anni, il livello complessivo di istruzione della popolazione è aumentato, principalmente per l’incremento dell’indicatore riferito ai maschi; la quota di giovani che hanno conseguito almeno la licenza media inferiore, nel 2011, era pari al 98,7 per cento, circa mezzo punto in più della media nazionale (per i maschi la differenza è di 0,6 punti). Un probabile effetto negativo accentuato dal periodo di recessione è la diffusione del fenomeno dell’abbandono scolastico: tra il 2007 e il 2011 la quota di giovani che hanno abbandonato prematuramente il percorso di studi è aumentata di quasi 5 punti, con un’intensità pressoché analoga tra maschi e femmine.28 Nell’ultimo anno della serie (2012), la quota è risultata pari al 13,0 per cento. Dal lato dell’istruzione universitaria, nel corso dell’ultimo decennio – in un contesto regionale carente di specializzazioni produttive, o non sufficientemente sviluppato per poter assorbire il potenziale di un capitale umano con livelli elevati di istruzione – è aumentata la disoccupazione intellettuale di circa 10 punti. Altri elementi di analisi per le politiche di istruzione e formazione regionale riguardano le tendenze dell’istruzione/formazione degli adulti e le dinamiche che collegano l’istruzione e la formazione al mercato del lavoro. Il livello di istruzione degli adulti registra, nel medio periodo, un progressivo abbassamento, sia come conseguenza dei flussi migratori (popolazione meno istruita in ingresso nella regione) sia per effetto di un generale calo della partecipazione ad attività formative e di apprendimento29 dovuta, a sua volta, alla contrazione delle misure formative offerte (anche) dal sistema pubblico. Il deteriorarsi del quadro formativo regionale, accompagnato ai fenomeni di scoraggiamento, hanno colpito le classi d’età in entrata nel mercato del lavoro: tra il 2009 e il 2011, su 100 giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, quelli che hanno conseguito solamente la licenza media e, al contempo, non sono inseriti in un programma di formazione sono passati dall’11,2 per cento al 15,7 per

27 Nel 2007 il tasso era pari all’83,0 per cento; nel 2011 si registrava un 79,4 per cento. Si tratta della popolazione in età 20-24 anni che ha conseguito almeno un diploma di scuola secondaria superiore. 28 Tale dinamica avvicina il dato regionale alla soglia limite fissata dalla Strategia 2020 per l’istruzione (il target fissato dall’UE, per l’Italia, è di un tasso di abbandono precoce al massimo pari al 16 per cento; la media dell’area UE27, attualmente, è peraltro ben al disotto: 12,8 per cento). 29 La quota di adulti raggiunti da attività di apprendimento permanente nel Lazio, tra il 2007 e il 2011, è diminuita molto più che in altri contesti regionali (-1,9 punti). Analoga dinamica si riscontra per la formazione degli occupati e per quella dei non occupati.

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cento.30 Una riduzione della partecipazione ad attività di istruzione e formazione in modo continuativo (dall’8,3 per cento del 2007 al 6,4 per cento del 2011) ha riguardato anche le persone di età compresa tra 25 e 64 anni. Oltre all’incremento dello scoraggiamento, in quest’ultimo quinquennio, è risultata in aumento – dal 15 per cento del 2008 al 21,6 per cento del 2011 (sostanzialmente identico nel 2012) – la quota di giovani in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano. Le difficoltà incontrate nell’erogazione delle risorse europee aggiuntive del periodo 2007-2013 (non solo nel contesto del Lazio) hanno influito su una generalizzata contrazione delle attività formative e di istruzione a supporto dell’occupazione e della rioccupazione. Tra le ragioni del calo delle attività formative a supporto dei non occupati, oltre all’incremento dei flussi migratori e alla contrazione degli strumenti di sostegno, si deve considerare la progressiva dilatazione dell’area della disoccupazione di lunga durata.31 In funzione dell’ottimizzazione dell’impiego delle risorse finanziarie per le politiche di istruzione, formazione e per l’occupazione, sarà necessario concentrare gli interventi non solo per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di competenze ma, anche, sviluppare le conoscenze funzionali all’esercizio di una cittadinanza attiva, all’inclusione sociale, nonché al raggiungimento di obiettivi di tipo occupazionale o professionalizzante.

Salute e protezione sociale

Le politiche pubbliche sanitarie rappresentano – sia per la particolarità del servizio offerto che coinvolge direttamente e indirettamente tutta la popolazione, sia per le dinamiche di alcune variabili socio-demografiche fondamentali, in primis l’invecchiamento della popolazione32 – una delle tematiche più complesse da affrontare e che, più di ogni altra politica pubblica, grava sui giudizi di buon governo di un’amministrazione. Le prestazioni sanitarie hanno un’incidenza incommensurabile sulla quotidianità dei cittadini, in termini sociali (in quanto rappresentano una determinante rilevante della qualità di vita di ogni persona), in termini finanziari (per il volume elevato di spesa sostenuta dall’intera collettività regionale) e in termini di sviluppo (sia per le ricadute economiche su numerose altre branche del sistema produttivo, sia per il contributo rilevante alla generazione dei redditi negli stessi territori regionali). Secondo il Ministero della Salute, la Regione Lazio si colloca al livello intermedio di classificazione nella qualità dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. La rilevanza del sistema sanitario per la Regione Lazio è tale da rendere cruciale la sua gestione intesa in termini di capacità di fornire ai cittadini servizi adeguati in qualità e volume e, nel contempo, in termini di sostenibilità economica e di impatto per lo sviluppo del territorio. L’evoluzione complessa dei fenomeni socio-demografici richiede, da una parte, il superamento della visione ospedale-centrica dei servizi sanitari che ha caratterizzato i decenni passati e l’intero secolo scorso e, dall’altra, uno spostamento della risposta sanitaria da parte del territorio inducendo

30 Istat, Rapporto Bes 2013: il benessere equo e sostenibile in Italia, 2013. 31 La diminuzione delle prospettive di riposizionamento lavorativo, infatti, favorisce la rinuncia agli strumenti di formazione. 32 Tra i mutamenti demografici e sociali in corso, devono essere considerati gli effetti dell’incremento dell’incidenza delle malattie croniche e degenerative e della non autosufficienza, il cambiamento della struttura della famiglia e, in generale, il miglioramento dell’aspettativa di vita.

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all’elaborazione e introduzione di strategie in merito alla gestione della cronicità e alla prevenzione della disabilità. Questo cambiamento di paradigma comporta il passaggio dalla cura della malattia al prendersi carico della persona nella sua interezza, con la consapevolezza che per risultare efficace un intervento sanitario necessita di un’adeguata continuità di risposta sul territorio. Nell’ultimo triennio la spesa pubblica destinata alla sanità del Lazio è stata pari, in media, a 11,5 miliardi all’anno, circa il 75 per cento del budget di spesa complessivo della Regione. Il sistema sanitario regionale pubblico conta 143 strutture, con 17.882 posti letto per acuti, 3.118 posti letto per la riabilitazione e 743 posti letto per la lungodegenza. La fragilità del sistema sanitario dipende, in gran parte, dal circolo vizioso che riguarda l’aumento della spesa sanitaria (e il deficit annuo che si genera33) e lo stock di debito pregresso. Va considerato che l’incremento della spesa sanitaria ha una dinamica comune a tutte le Regioni ed è l’effetto di una combinazione di fattori quali lo sviluppo delle tecnologie sanitarie e le maggiori aspettative delle persone in termini di salute. Inoltre, nell’aumento della spesa sanitaria, l’incremento delle spese per medicinali – determinato sia dall’utilizzo di nuovi farmaci più costosi sia dalla sostituzione di alcuni trattamenti chirurgici con terapie farmacologiche – ha avuto un peso rilevante. Questi fenomeni hanno fatto crescere la spesa sanitaria negli ultimi 10 anni più velocemente dell’economia, indipendentemente dalla recessione che ha caratterizzato gli ultimi anni. Le politiche di risanamento della finanza sanitaria (Piano di rientro dal deficit varato nel 2007) se, per un verso, hanno permesso la riduzione dei disavanzi annuali, dall’altro, non sembrano aver agito sulla diminuzione dei costi quanto, piuttosto, sui livelli e sulla qualità dei servizi offerti. Il lento passaggio verso politiche sanitarie che necessitano di un’adeguata continuità di risposta sul territorio non delegata esclusivamente alle strutture ospedaliere – indica, tuttavia, la tendenza a una contrazione dei ricoveri ospedalieri e un aumento dell’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera erogata. L’ultima rilevazione sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – relativi all’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro34, all’assistenza distrettuale35 e all’assistenza ospedaliera36 – indica che il Lazio passa da una situazione “critica” a una situazione “adempiente con impegno su alcuni indicatori”. I miglioramenti hanno riguardato il parametro di “costo pro-capite di assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro” che si posiziona attorno ai 70,5 euro (nelle regioni del Centro-Nord è mediamente superiore all’85 euro), il parametro “numero di posti equivalenti residenziali e semiresidenziali in strutture che erogano assistenza ai disabili ogni 1.000 residenti”

33 Nel 2012 è risultato pari a 600 milioni (Corte dei Conti, Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, 2013). 34 Si tratta di monitorare: (1) profilassi delle malattie infettive e parassitarie; (2) tutela della collettività’ e dei singoli dai rischi connessi con gli ambienti di vita, anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; (3) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di lavoro; (4) sanità pubblica veterinaria; (5) tutela igienico sanitaria degli alimenti; sorveglianza e prevenzione nutrizionale; (5) attività di prevenzione rivolte alla persona (vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, programmi di diagnosi precoce); (7) servizio medico-legale. 35 Si tratta di monitorare: (1) medicina di base in forma ambulatoriale e domiciliare; (2) continuità assistenziale notturna e festiva; (3) guardia medica turistica (su determinazione della Regione); (4) attività di emergenza sanitaria territoriale; (5) assistenza farmaceutica erogata attraverso le farmacie territoriali; (6) assistenza integrativa (fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari, fornitura di presidi sanitari a soggetti affetti da diabete mellito). 36 Si tratta di monitorare: (1) pronto soccorso; (2) degenza ordinaria; (3) day hospital; (4) daysurgery; (5) interventi ospedalieri a domicilio (in base a modelli organizzativi fissati dalle regioni); (6) riabilitazione; (7) lungo-degenza;(8) raccolta, lavorazione, controllo e distribuzione degli emocomponenti e servizi trasfusionali; (9) attività di prelievo, conservazione e distribuzione di tessuti; attività di trapianto di organi e tessuti.

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(<0,5 in aumento), il parametro “costo percentuale dell’assistenza farmaceutica territoriale” che si colloca attorno al 14,8 per cento, il parametro “utenti presi in carico dai centri di salute mentale per 100.000 abitanti”, il “tasso di ospedalizzazione standardizzato (ordinario e diurno) per età per 1.000 residenti”, il “tasso di ospedalizzazione standardizzato di ricoveri ordinari (di 2 o più giornate) attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza del Patto della salute 2010-2012”. Permane critica la situazione relativa al “numero di posti equivalenti per assistenza agli anziani in strutture residenziali ogni 1.000 abitanti residenti”, che supera di poco le 4 unità a fronte di un’offerta più elevata per tutte le altre regioni (eccetto la Calabria), la “degenza media trimmata standardizzata per case-mix (giornate)”,37 che si attesta a un valore maggiore di 6,2 e in aumento (le Regioni virtuose hanno un parametro inferiore o uguale a 6) e la “percentuale di parti cesarei” (attorno al 40,8 per cento nel Lazio a fronte di percentuali virtuose che si collocano su valori inferiori al 30 per cento). Pur considerando i recenti miglioramenti, l’offerta di servizi sanitari adeguati in qualità e volume e, in generale, la garanzia universale di servizi per la prevenzione e la cura, nel tempo – almeno nell’ultimo decennio – è andata incontro, nel Lazio, a un livello di soddisfazione decrescente da parte dai cittadini laziali. La scarsa qualità del servizio può riguardare i fenomeni di programmazione per evitare la congestione agli sportelli di prenotazione delle prestazioni o, più in generale, i servizi ospedalieri. In quest’ultimo caso è stata osservata una crescente emigrazione ospedaliera dalla regione Lazio a fronte di una sostanziale stazionarietà dell’indice di attrattività nazionale. La stima della domanda di livelli e qualità di servizi socio-assistenziali dipende, dunque, dalle dinamiche che riguardano i fenomeni della povertà e dell’esclusione sociale, in particolare, per le caratteristiche della Regione Lazio, della povertà giovanile, delle donne sole con figli a carico, degli anziani, dei senza fissa dimora, degli immigrati e dei disabili,38 tenendo presente la stretta relazione che esiste fra malattia, esclusione sociale e povertà. Il rischio di povertà per i disoccupati è quintuplo rispetto al rischio per le persone che hanno un lavoro. Povertà ed esclusione dal mercato del lavoro procedono, spesso, parallelamente; ciò è particolarmente evidente per le donne e i più giovani. Tuttavia, il basso reddito, le scarse qualifiche e la sottoccupazione possono causare povertà anche tra i lavoratori. Il numero di lavoratori poveri, dal 2000, è cresciuto in seguito all’aumento del lavoro temporaneo e a tempo parziale (compreso il lavoro part-time involontario) accompagnato a volte dalla stagnazione dei salari. La povertà dei lavoratori è connessa anche alla situazione di intere famiglie dipendenti da un unico reddito da lavoro. Tra queste, le famiglie monoparentali e monoreddito sono quelle maggiormente a rischio di povertà anche in presenza di un’occupazione. La mancanza di servizi di custodia dei bambini a prezzi accessibili impedisce la loro piena integrazione nel mercato del lavoro. L’invecchiamento della popolazione regionale e le fasce di popolazione anziana progrediscono rapidamente (la popolazione ultra65enne è passata dal 19,1 per cento del 2006 al 20,1 per cento del 2012). Si tratta di una quota di popolazione esposta ad un rischio maggiore di povertà rispetto alla popolazione totale e, in alcune aree/periferie urbane, può risultare soggetta a deprivazione materiale. Inoltre, le dinamiche d’incremento della popolazione ultra65enne, contribuiranno ad 37 Degenza media calcolata su tutti i dimessi, escludendo i casi anomali per durata della degenza (fuori soglia) e/o quelli con durata minore a 1 o 2 giorni per i casi ordinari acuti o di riabilitazione. 38 Il rischio di povertà o di esclusione è spesso connesso a qualche forma di disabilità. I disabili o le persone affette da malattie croniche gravi devono spesso affrontare difficoltà socioeconomiche che coinvolgono l’intero nucleo familiare da cui dipendono.

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acuire il problema esercitando una pressione sull’adeguatezza e sostenibilità a lungo termine – oltre che del sistema pensionistico – del sistema sanitario e degli interventi di assistenza. Gli stranieri residenti nel Lazio sono quasi 500.000 unità, pari all’8,8 per cento della popolazione residente totale; rispetto all’età media della popolazione laziale, gli stranieri immigrati sono generalmente più giovani e con una maggior propensione all’imprenditorialità. La crisi economica ha evidenziato la più elevata esposizione ai rischi sociali della popolazione migrante, tra le prime ad essere colpita dalla disoccupazione.

Sostenibilità ambientale Nella vision di sviluppo regionale, incentrato sulla necessità prioritaria di colmare il gap competiti-vo rispetto alle regioni europee più dinamiche, appaiono cruciali le politiche pubbliche per l’ambiente. In particolare, le politiche dovranno articolarsi verso quattro specifici filoni di attività: il sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, la promozione dell’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi, la tutela dell’ambiente e la promozione dell’uso efficiente delle risorse. Gli obiettivi per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, definiti a livello comunitario, sono stati inseriti nelle strategie di sviluppo della UE per il lungo periodo e riguardano in misura preponderante le politiche energetiche. Si tratta, nel complesso, di ridurre i costi di approvvigionamento dell’energia da parte di famiglie e imprese, rafforzare la sicurezza energetica della Regione, aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e innovative e, potenziare le infrastrutture di rete. In tema di produzione di energia rinnovabile e di consumi energetici, gli anni più recenti, sono stati caratterizzati, da un progressivo miglioramento degli indici regionali. Per quanto riguarda l’offerta proveniente dalle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), l’incremento massivo degli impianti è iniziato nel 2007 (541 in tutto di cui 454 ad energia solare). Nel periodo successivo il numero di impianti è cresciuto raddoppiando di anno in anno; il salto di scala si è concretizzato nell’arco dell’ultimo triennio ed ha riguardato esclusivamente la fonte solare. Attualmente gli impianti attivi provenienti dalle FER sono oltre 18.000; oltre il 99 per cento di questi utilizza la fonte solare, 12 impianti vengono azionati da energia eolica, 41 da biomasse e 73 da fonti idrauliche. Considerando, infine, il bilancio energetico regionale, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è passata dal 3,7 per cento nel 2000 al 12, 9 per cento nel 2010 per arrivare nel 2012 al 13,2 per cento, con valori, comunque, al di sotto di quelli nazionali, in particolare delle regioni del Centro-Nord. Un’ulteriore considerazione riguarda il fabbisogno complessivo, che raggiunge i 23.500 GWh e il saldo (negativo) con le altre regioni (circa 6.500 GWh) induce, per un verso, ad incrementare la produzione di energia e, per altro verso, ad ampliare la quota di energia proveniente dalle FER. L’ordine di grandezza di questo incremento e la quota di energia derivante dalle FER potrebbero aver contraddistinto alcune regioni39 del Centro-Nord durante lo scorso decennio. Per le stime sulle potenzialità di sviluppo delle FER nel Lazio – e in particolare per gli sviluppi del solare – sono stati considerati gli schemi di scenario40 elaborati dall’ENEA nel 2010. Il potenziale accessibile e lo

39 Il Veneto è passato dal 13,5 per cento del 2000 al 27,5 per cento del 2008. 40 ENEA, Le fonti rinnovabili 2020. Ricerca e innovazione per un futuro low-carbon, 2010.

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sviluppo delle FER nel medio periodo (2020) tengono conto, in primis, degli scenari di “accelerazione tecnologica”.41 Nonostante la performance positiva di gran parte dei settori produttivi, il Lazio sconta tuttora un “divario di sostenibilità energetica” rispetto al resto d’Italia e, particolarmente, nei confronti di molte regioni del Centro-Nord. Relativamente agli effetti generati dagli interventi volti all’efficientamento e risparmio energetico42 (detrazioni fiscali), nel territorio del Lazio, vi è stato durante il 2011 un crescente ricorso alle misure di incentivazione legate al settore dell’energia termica. Gli effetti delle detrazioni fiscali del 55 per cento finalizzati al risparmio energetico relativi alle ristrutturazione edilizie, nel 2011 hanno riguardato per oltre il 77 per cento la sostituzione degli infissi;43 una quota molto più contenuta di iniziative ha riguardato la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (9 per cento), l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (8 per cento) e, in quota ancora più marginale, la coibentazione di strutture opache (1 per cento). I risparmi conseguiti grazie all’attivazione del sistema di detrazioni fiscali statali sono stati quantificati,44 tra il 2007 e il 2009, in quasi 200 GWh; il Lazio risulterebbe la settima regione per risparmi conseguiti. In termini quantitativi, non si osserva un cambiamento degli stili di vita orientati alla riduzione del quantitativo di rifiuti pro-capite; al contrario, se nella prima parte dello scorso decennio (2000-2005) la produzione annua per abitante era pari a 582,5 chilogrammi, nel periodo successivo (2007-2012) questa è risultata mediamente pari a 594,8 chilogrammi. A livello provinciale45 tra il 2007 e il 2011, è stata osservata una riduzione, rispettivamente attorno al 3,3 e all’1,2 per cento, delle quantità pro-capite nelle province di Viterbo e Rieti (da 571 a 499 e da 527 a 502 chilogrammi); in lieve contrazione – con percentuali di decremento comprese tra lo 0,4 e lo 0,7 per cento – le quantità nei comuni capoluogo di Roma e Latina. Si registra un incremento (da 537 a 560 chilogrammi pro-capite), corrispondente a un tasso medio annuo dell’1,1 per cento, a Frosinone. Il lieve e lento aumento della raccolta differenziata ha comportato il raddoppio – tra il 2007 e il 2010 – della frazione umida destinata alla produzione di compost di qualità. Per la regione Lazio la ridotta percentuale è attualmente del 14,5 per cento, tre volte al disotto della performance delle regioni del Centro-Nord e meno della metà rispetto alla tendenza nazionale. La moderata crescita della quota regionale di raccolta differenziata ha determinato, nel periodo osservato, una limitata riduzione della quantità di rifiuti smaltiti in discarica (da 505 a 444 chilogrammi per abitante). In termini di qualità del servizio di distribuzione dell’acqua, i dati relativi alle famiglie che denunciano irregolarità nell’erogazione evidenziano una situazione di efficienza in linea con la media nazionale ma inferiore alla media delle regioni del Centro-Nord. Se si considera l’ultimo decennio trascorso, in cui la percentuale ha oscillato attorno ad un valore medio di denunce del 12,7 per cento, vi sarebbe negli anni più recenti una lieve riduzione dell’irregolarità del servizio.

41 Governo Italiano, Position Paper, 2007. Il documento ha costituito la prima “base di discussione” per la valutazione del contributo che l’Italia può fornire per il conseguimento dell’obiettivo comunitario in una quota del 20 per cento di FER sui consumi energetici della UE entro il 2020. 42 ENEA, Rapporto Annuale sull’efficienza energetica, dicembre 2012. 43 Si tratta di tipologie di intervento a basso impatto in termini di risparmio energetico. In generale, nel corso degli ultimi anni, le richieste di detrazione si sono concentrate su interventi di facile realizzazione, più che ad alto impatto. 44 ENEA, Rapporto annuale sull’efficienza energetica, dicembre 2012. 45 Istat, Indicatori ambientali urbani, luglio 2012.

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L’indicatore relativo alla qualità dell’acqua46 per il Lazio, è pari al 2,9 per cento (era 3,7 nel 1999) mentre a livello nazionale è del 32,2 per cento. Per il Lazio ciò si spiega considerando che ove siano disponibili una pluralità di fonti, vengono dapprima utilizzate le acque sotterranee, di qualità migliore e tale da non richiedere, di norma, processi di potabilizzazione, tranne nei casi di inquinamento antropico o di presenza naturale di sostanze tossiche. Tuttavia, uno specifico problema riguarda la concentrazione di arsenico nell’acqua erogata in 56 comuni del Lazio.47 Secondo uno studio epidemiologico regionale, nei comuni del viterbese con livelli di esposizione oltre i 20 µg per litro, si osserva un eccesso di mortalità (circa il 10 per cento in più) per le malattie del sistema circolatorio; nei comuni di Latina si osserva un eccesso significativo, pari al 12 per cento, della mortalità per tumori; situazione meno problematica nei comuni romani dove la mortalità e i casi di tumori sono pari o inferiori all’atteso.48 Le informazioni aggregate sulle reti infrastrutturali per la depurazione indicano, da un lato, un significativo gap regionale (65,4 per cento è la quota di abitanti equivalenti serviti da impianti di depurazione delle acque reflue urbane con trattamento secondario e terziario sugli abitanti equivalenti totale della regione) rispetto sia alla media nazionale (76 per cento) sia, in particolare, alla media delle regioni del Centro-Nord (81 per cento). Nel caso delle aree urbane laziali, la situazione risulterebbe percentualmente migliore rispetto alle altre regioni del Centro-Nord. Considerando l’utilizzo delle risorse idriche per il consumo umano,49 in alcune regioni del Nord Italia (Trentino Alto Adige, in primis) la quantità erogata è percentualmente vicina alla quantità immessa nella rete. Nel caso del Lazio, pur considerando solo tre rilevazioni annuali (1999, 2005 e 2008) risulterebbe, per un verso, un arretramento dell’efficienza dell’infrastruttura (dal 67,2 per cento all’attuale 64,6 per cento) e, per altro verso, un divario di prestazione rispetto alla media nazionale (67,9) e alla media delle regioni del Centro-Nord (71,9 per cento). Tale divario tra acqua erogata e acqua immessa può essere dovuto all’esistenza di grandi quantità destinate a usi pubblici che non vengono contabilizzate nell’acqua erogata o a sfiori di serbatoi laddove l’acqua disponibile ne superi la capacità di contenimento in particolari periodi dell’anno o in particolari momenti della giornata o, ancora, a furti e prelievi abusivi dalla rete e, infine, a perdite delle condotte.

46 Rapporto tra acqua potabilizzata e acqua prelevata. L’indicatore riflette le caratteristiche idro-geologiche dei territori da cui le acque sono captate e la normativa vigente in materia di caratteristiche sull’acqua potabile. Nella quasi totalità dei casi le acque superficiali devono essere sottoposte a trattamento. Maggiori volumi di acqua potabilizzata si riscontrano nelle regioni dove maggiore è il prelievo di acque superficiali e marine. fanno eccezione alcune regioni dell’Italia settentrionale (Lombardia, Piemonte) dove i processi di potabilizzazione interessano anche una buona parte delle acque sotterranee. 47 L’elenco dei 56 comuni in cui la concentrazione di arsenico è superiore ai limiti di legge (10 µg/litro) sono (provincia di Viterbo): Bagnoregio, Blera, Bolsena, Calcata, Canino, Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant’Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella d’Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Farnese, Gallese, Gradoli, Grotte di Castro, Lubriano, Montalto di Castro, Monte Romano, Montefiascone, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania, Vallerano, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo. In provincia di Roma: Anguillara Sabazia, Anzio, Ardea, Bracciano, Campagnano di Roma, Civitavecchia, Formello, Genzano di Roma, Lanuvio, Lariano, Magliano Romano, Mazzano Romano, Nettuno, Sacrofano, Santa Marinella, Tolfa, Trevignano, Velletri. In provincia di Latina: Aprilia, Cisterna di Latina, Cori. 48 Dipartimento di epidemiologia del Servizio Sanitario Regione Lazio, studio realizzato su 91 comuni laziali (60 della provincia di Viterbo, 22 della provincia di Roma e 9 della provincia di Latina). 49 Si tratta del rapporto tra l’acqua erogata e l’acqua complessivamente immessa nelle reti di distribuzione. L’indicatore considera i flussi di acqua potabile che attraversano la rete di distribuzione comunale intesa come il complesso di opere relativo all’intero territorio comunale. La rete di distribuzione partendo dalle vasche di accumulo (serbatoi, vasche di carico), distribuisce l’acqua ai singoli punti di utilizzazione (abitazioni, stabilimenti, negozi, uffici).

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Sempre dal lato della domanda, tra il 2007 e il 2011 il pro capite giornaliero di acqua fatturata per uso domestico50 nei comuni capoluogo di provincia oscilla tra i 157 litri di Latina e i 228 litri di Roma. La media nazionale, nello stesso periodo, è risultata pari a 184 litri. In termini tendenziali, il consumo appare in riduzione nelle province di Viterbo e Roma; stazionario nella provincia di Rieti, Latina e Frosinone. La sintesi analitica della sostenibilità ambientale (a livello provinciale) degli ecosistemi urbani51 della regione Lazio indica uno stato di salute del territorio e una qualità ambientale molto distante dalle performance riscontrate nelle città del Centro-Nord e più vicina a quella delle aree più svantaggiate.52 I principali indicatori che segnalano il deficit ambientale delle città laziali riguardano il ciclo dei rifiuti (con percentuali di raccolta differenziata poco superiori al 20 per cento dei rifiuti prodotti per Frosinone, Rieti e Latina), la dispersione della rete idrica riferita al 2012 (a Latina viene dispersa il 46,9 per cento dell’acqua immessa nella rete; a Frosinone il 78,5 per cento); il consumo di energia elettrica per usi domestici (con il massimo consumo nazionale per la città di Roma); il tasso di motorizzazione (le città di Latina e Frosinone superano le 70 automobili circolanti ogni 100 abitanti); la carenza di piste ciclabili (0,34 metri per 100 abitanti a Viterbo53); l’incidenza dei pannelli solari sugli edifici comunali (assenti a Frosinone e Latina). Il deterioramento della qualità degli ecosistemi urbani e, in generale, l’antropizzazione e conurbazione provengono, inoltre, sia dai fenomeni di abusivismo edilizio, in crescita negli ultimi anni (10 costruzioni abusive ogni 100 costruzioni autorizzate dai Comuni nel 2011; erano 7 nel 2008), sia dalla minor disponibilità di verde urbano (dai 140 mq per abitante del 2003 ai 130 mq del 2011), sia dall’estensione nel territorio dei “siti contaminati”, che nel Lazio occupano circa 110 mila ettari (il 20 per cento del totale nazionale).54

Mobilità e territorio

I due principali pilastri necessari al completamento della programmazione degli interventi della vision di crescita, imperniata sull’incremento della competitività del territorio laziale, sono il progresso digitale – tema trasversale a tutte le politiche pubbliche di sviluppo regionale e, in particolare, alle politiche di sostegno all’innovazione in tutti i settori dell’economia – e il sistema di mobilità di persone e merci. Per il primo dei due pilastri, le analisi indicano la necessità – al pari delle regioni europee più sviluppate – di interventi per la creazione di un “ecosistema” per le attività ad alto contenuto di innovazione che supporti le dinamiche di sviluppo del territorio e della sfera sociale – poggiando su infrastrutture immateriali, telematiche e giuridiche – e, al contempo, di azioni di coordinamento, all’interno di una visione unitaria, delle funzioni di accesso, partecipazione, programmazione e controllo.

50 Istat, Dati ambientali nelle città, 2013. 51 Analisi statistiche relative alla qualità dell’aria, alle risorse idriche, alla diffusione di fonti energetiche innovative, alla gestione intelligente dei rifiuti, alla disponibilità di verde e alla mobilità alternativa (Legambiente, Ecosistema urbano

2013, XX Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia, 2013). 52 Considerando i 104 capoluoghi di provincia italiani classificati dal migliore al peggiore per qualità dell’ecosistema urbano, Rieti si posiziona al 69° posto; al 70° posto si trova Roma; all’87° posizione, Viterbo; al 93° posto, Latina; nella 95° posizione si trova Frosinone (cfr. Istat, servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia, novembre 2013). 53 Raggiungono i 38 metri ogni 100 abitanti nella provincia di Reggio Emilia. 54 Istat, Rapporto Bes 2013: il benessere equo e sostenibile in Italia, 2013.

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La crescita digitale della regione necessita di ulteriori investimenti finalizzati al completamento delle principali reti infrastrutturali: uno degli scopi più rilevanti per il 2020 è quello di far parte di un vasto mercato unico digitale,55 quello europeo, e di trarne tutti i potenziali vantaggi socioeconomici. Per far penetrare i territori regionali nel circolo virtuoso di attività – in cui, a partire dalla disponibilità di contenuti e servizi interessanti, in un ambiente internet interoperabile56 e senza confini si incentiva la domanda di velocità e capacità maggiori che, a loro volta, stimolano le opportunità di investimento in reti più veloci – la creazione e l’adozione di reti ad alta capacità aprono la strada a servizi innovativi che sfruttano velocità più elevate. In un contesto rivolto al potenziale di crescita digitale dell’economia, affinché il circolo virtuoso si dispieghi e si autoalimenti, è necessario creare un clima commerciale che favorisca gli investimenti e l’imprenditorialità. Questi obiettivi richiedono che si concorra – attraverso politiche pubbliche – a eliminare la frammentazione dei mercati digitali e la mancanza di interoperabilità, aumentare gli investimenti nelle reti, nella ricerca e nell’innovazione, promuovere l’alfabetizzazione digitale e le competenze informatiche, rispondere attraverso il progresso digitale ai problemi della società,57 circoscrivere la criminalità informatica e il rischio di un calo della fiducia nelle reti.58 In assenza di un Piano regionale per la banda larga,59 le coperture di rete fissa e mobile (base >2 Mbps) raggiungono il 97,9 per cento del territorio regionale; per le imprese laziali, la diffusione della banda larga raggiunge l’87,6 per cento. Gli obiettivi sulle infrastrutture di rete60 riguardano la promozione dell’accesso a velocità crescenti, tali da consentire la fruizione di contenuti e servizi più complessi; si punta, in particolare, a consentire al 100 per cento dei cittadini l’accesso a Internet ad almeno 30 Mbps e a portare almeno il 50 per cento della popolazione a sottoscrivere abbonamenti per Internet a 100 Mbps. Il ritardo competitivo del sistema produttivo regionale ha implicazioni che investono non solo le imprese. Il trasporto di merci e persone e i servizi di logistica costituiscono fattori chiave non solo per la dimensione intrinseca del mercato servito, quanto per la rilevanza che queste attività assumono come pilastro strategico per la definizione degli assetti competitivi tra imprese e territori nello scenario contemporaneo.

55 Cfr. COM(2010) 245 “Un’agenda digitale europea”. Il settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) genera direttamente il 5 per cento del PIL europeo e rappresenta un valore di mercato di 660 miliardi di euro l’anno, ma contribuisce alla crescita complessiva della produttività in misura notevolmente maggiore (il 20 per cento deriva direttamente dal settore delle TIC e il 30 per cento dagli investimenti nelle TIC). Ciò è dovuto al notevole dinamismo e innovazione propri del settore e all’influenza che le TIC esercitano sulla trasformazione delle modalità di funzionamento degli altri settori; allo stesso tempo, l’impatto sociale delle TIC è diventato significativo. 56 Le carenze in materia di definizione degli standard, appalti pubblici e coordinamento tra amministrazioni pubbliche impediscono ai servizi e ai dispositivi digitali utilizzati dai cittadini di funzionare insieme come dovrebbero. 57 Il potenziale delle TIC dovrebbe poter essere sfruttato per la soluzione dei problemi più pressanti per la comunità: (i) i cambiamenti climatici e le altre pressioni sull’ambiente; (ii) l’invecchiamento demografico e i costi sanitari crescenti; (iii) lo sviluppo di servizi pubblici più efficienti e l’integrazione delle persone con disabilità; (iv) la digitalizzazione del patrimonio culturale. 58 I benefici che le persone potrebbero trarre dall’uso delle tecnologie digitali, in quanto cittadini, consumatori o lavoratori, sono limitati da preoccupazioni inerenti la riservatezza e la sicurezza. L’Unione Europea propone provvedimenti di rafforzamento della capacità di rispondere ad attacchi, rischi e criminalità informatica (creazione di un CERT – Computer Emergency Response Team – europeo e di una rete di CERT nazionali) e strategie sicure di gestione dell’identità digitale per l’erogazione di servizi di e-government. 59 Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome-CISIS, Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni

(RIIR), 2012. 60 Commissione Europea, Agenda Digitale Europea, COM(2010) 245.

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La filiera dei trasporti e della logistica è uno degli assi portanti del sistema economico, in termini di numero di dipendenti, valore aggiunto e costo del lavoro. Mentre il trasporto terrestre è rilevante sul settore in termini di numero di imprese e di occupati, le attività logistiche hanno una minore densità frammentata di aziende, ma si sviluppano come rilevanza in termini di occupati e di fatturato. In termini di offerta, il sistema regionale dei trasporti presenta una dotazione infrastrutturale quantitativamente elevata sia per quanto riguarda la viabilità (stradale e autostradale), sia per quanto riguarda la rete ferroviaria. La stradale ha una densità superiore alla media nazionale; anche la rete ferroviaria supera le medie nazionali. Tuttavia, il tenore elevato delle variabili di offerta infrastrutturale della regione è, in gran parte, l’effetto della concentrazione di reti di collegamento alla Capitale. Le disfunzioni che si riscontrano nei livelli di accessibilità di diverse aree del territorio regionale, oltre che a una disomogenea distribuzione dal punto di vista quantitativo, si devono anche a carenze di carattere qualitativo, in particolare nei servizi ferroviari e nella viabilità intra-regionale e intra-provinciale. Il trasporto merci su strada costituisce la principale modalità di movimentazione in ingresso e in uscita dalla regione; il trasporto ferroviario assorbe, viceversa, solamente lo 0,8 per cento degli scambi complessivi, valore inferiore ai già bassi dati registrati a livello nazionale e nelle regioni del Centro-Nord. Nel trasporto passeggeri, l’utilizzo dei mezzi pubblici risulta contenuto anche se superiore alle medie nazionali, principalmente per il peso della componente di domanda romana. Tra gli studenti e gli occupati che si spostano per motivi di studio o lavoro il 25,5 per cento utilizza il TPL; la quota di popolazione che ha utilizzato il trasporto ferroviario almeno una volta nel corso dell’anno risulta vicina alla media delle regioni del Centro Nord. Il grado di soddisfazione dell’utenza è in linea con la media nazionale, ma viene rilevato in diminuzione negli ultimi anni. Va rilevato, infine, il consistente divario della regione rispetto al resto del territorio nazionale in merito alla dotazione di parcheggi di scambio, dato che è espressione sia di un’oggettiva carenza infrastrutturale sia di un parco auto particolarmente rilevante (fattore che a sua volta si lega allo scarso uso, in molte aree del territorio del Lazio, dei mezzi pubblici). La mobilità, assunta come elemento di nuova competitività territoriale, necessita di interventi integrati e fondati sull’inter-modalità. L’integrazione - per come è strutturata l’offerta attuale - dovrebbe rispondere alla logica della “comodalità”, affermata a livello europeo61 come principio guida in cui è necessario favorire l’uso efficiente e sostenibile di più modi di trasporto, singolarmente o in combinazione.

Benessere sociale

L’analisi socio-economica del territorio laziale restituisce il quadro di una regione che, se per alcuni aspetti (livello di istruzione della popolazione, reddito delle famiglie, tasso di occupazione) gode di una situazione privilegiata rispetto ad altre regioni o in linea col contesto nazionale, per altri presenta degli squilibri accentuati o ambiti di potenziale miglioramento. È dal punto di vista del benessere sociale, della partecipazione, della cura della famiglia che si rilevano le maggiori criticità o, più in particolare, dualismi strutturali fra Roma e il resto della regione. Il disequilibrio territoriale è stato osservato nel valore aggiunto pro capite (in cui Roma si colloca nelle prime posizioni delle classifiche per reddito pro-capite e gli altri capoluoghi nelle medio-basse posizioni della graduatoria nazionale) e nel reddito disponibile delle famiglie, che ammonta a quasi 21 mila euro nel caso di Roma e scende a 13-14 mila euro nelle altre province laziali.62

61 Cfr. COM(2011)144: “Libro bianco – Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti. Per una

politica dei trasporti competitiva e sostenibile”. 62 La disomogeneità reddituale presente sul territorio laziale è sintetizzata dal valore dell’indice di concentrazione di Gini sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti (che misura la diseguaglianza di una distribuzione e può assumere

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Il susseguirsi delle due crisi ha inciso sulla qualità della vita dei cittadini, causando un incremento, anche nel Lazio, sia del numero di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, sia di quelle a rischio povertà: (a) 7,1 famiglie su 100, nel 2003, vivevano al di sotto della soglia di povertà; nel 2012 l’incremento è salito a 8,8;63 (b) su 100 persone residenti, 17,8 sono a rischio di povertà relativa,64 più elevato rispetto ad altre aree del Centro-nord (la Lombardia, per esemplificare, ha un indice di rischio di povertà relativa pari a 9,3). Il benessere socioeconomico dei cittadini è stato misurato, anche su altri fattori. Uno di questi è rappresentato dalla condizione abitativa delle famiglie che nel Lazio viene definita “emergenza abitativa” – accentuata, in particolare per il comune di Roma, da prezzi in discesa ma elevati con ripercussioni sui valori degli affitti residenziali – e che esprime un mix di problemi congiunturali e strutturali di complessa soluzione; la diffusione del disagio abitativo65 segnala l’acutizzarsi del fenomeno che, se a livello nazionale nel 2012 si contavano 375 famiglie per ogni provvedimento di sfratto, nel Lazio, il valore, si riduce a 268. Relativamente alla qualità dell’abitazione,66 il degrado riguarda l’11,3 per cento dei residenti nel Lazio a fronte di una media nazionale attorno all’8,9 per cento. Il numero di persone senza fissa dimora è stimato, per il Lazio (2011) pari a circa 8.000 unità, di cui 7.800 solo nel comune di Roma (pari al 17 per cento del totale delle persone senza fissa dimora in Italia).67 Noto il rapporto direttamente proporzionale fra il disagio economico e sociale e la diffusione della criminalità e dell’illegalità, nel Lazio un terzo delle famiglie avverte “molto o abbastanza disagio per il rischio di criminalità” nella zona in cui vive (a livello nazionale il disagio è percepito dal 26,4 per cento delle famiglie). Nel contempo le statistiche provinciali sul grado di esposizione al rischio di usura,68 il cui contrasto e riduzione rappresentano una precondizione primaria per lo sviluppo del territorio, indicano un’ulteriore dualità e eterogeneità regionale: Latina e Frosinone si posizionano, rispettivamente al 92° e 88° posto rispetto alle 103 province, come nel caso di alcuni territori del Mezzogiorno in cui più acuta è la presenza della criminalità organizzata. Una società unita, sicura, integrata è quella dove tutte le componenti hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità. A livello nazionale si registrano ancora ambiti di discriminazioni di genere, razza, credo religioso, orientamento sessuale; nella regione Lazio gli equilibri fra le varie componenti della società sono più delicati, anche in relazione con la capacità di attrazione migratoria esercitata dalla Capitale che ha comportato un’incidenza della popolazione straniera dal 3,3 per cento del 2003 all’8,6 per cento dell’ultima rilevazione (quasi 480.000 abitanti di cui l’80 per cento risiede nella provincia di Roma). In termini di pari diritti e opportunità a tutti i cittadini, nel Lazio (con valori simili al totale nazionale) le donne rappresentano il 42,7 per cento del totale degli occupati;69 la percentuale sale al 47,2 per cento per gli occupati a carattere temporaneo. Il 73,3 per cento degli occupati a tempo

valori compresi tra 0 e 1: valori bassi indicano una distribuzione abbastanza omogenea del reddito; valori alti indicano invece una distribuzione più diseguale): nel Lazio si trova uno dei valori più elevati di concentrazione dei redditi di tutto il territorio nazionale: 0,33, dato inferiore solo alla Campania (0,35) e alla Basilicata (0,34) e pari alla Sicilia. Istat, “Reddito e condizioni di vita” Eu-Silc, 2013 63 Istat, Indagine sui consumi delle famiglie, 2013. 64 Istat, “Reddito e condizioni di vita” Eu-Silc, 2013. 65 Rapporto fra il numero della famiglie residenti e il numero degli sfratti emessi. 66 Percentuale di persone che vivono in situazione di degrado abitativo sul totale residenti. Istat, “Reddito e condizioni

di vita” Eu-Silc, 2013. 67 Istat, Indagine sulle persone senza dimora, 2013. 68 Camera di Commercio di Roma, Indebitamento patologico e credito illegale, 2013. 69 Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, 2013.

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Piano della performance 2014-2016

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parziale è di genere femminile in relazione, in alcuni casi, con un’offerta (pubblica) di servizi all’infanzia e per gli anziani. Anche il tasso di disoccupazione indica un disequilibrio di genere: a fronte di un tasso di disoccupazione generale pari al 10,8 per cento quello femminile è pari al 12,1 per cento. Rispetto alle categorie/fasce più deboli della società (bambini, anziani, disabili, malati), nel Lazio sono presenti 2.846 strutture e servizi socio-assistenziali, di cui quasi la metà nel solo comune di Roma, per un totale di 172.579 posti disponibili.70 Se in termini assoluti sono il comune e la provincia di Roma i territori con il maggior numero di strutture e di posti disponibili, in rapporto alla numerosità della popolazione del target corrispondente è la provincia di Rieti quella che potenzialmente risponde meglio ai fabbisogni del territorio, con 52,2 posti disponibili ogni 1.000 abitanti del corrispondente target, seguita da Viterbo (48,7), Frosinone (31,8), Roma (29,2) e Latina (23,7). Per quanto riguarda le singole categorie di utenti, la disponibilità di posti è maggiore per gli anziani e per i minori, in particolare per quanto riguarda gli asili nido; il comune di Roma ha la più alta offerta percentuale di posti per i minori ma una grande carenza, rispetto al resto della regione, di servizi agli anziani in rapporto alla numerosità del target.

3.2 Analisi del contesto interno Una volta accertata la coerenza tra gli obiettivi strategici che si intendono perseguire e il contesto in cui occorre operare e quindi l’effettiva rilevanza delle scelte strategiche effettuate rispetto alle attuali esigenze della collettività, occorre analizzare gli strumenti che la Regione Lazio ha concretamente a disposizione per perseguire tali obiettivi e soddisfare, in ultima istanza, i bisogni della collettività. In particolare l’analisi del contesto interno riguarda, principalmente, tre dimensioni dell’amministrazione regionale: l’organizzazione, le risorse e la salute finanziaria. L’organizzazione e le risorse umane e finanziarie sono state illustrate precedentemente. In particolare si è già visto come, con l’insediamento della nuova Giunta regionale l’amministrazione sia stata interessata da una profonda revisione dell’architettura delle strutture organizzative, caratterizzata principalmente dalla riduzione da 20 a 12 del numero delle direzioni regionali con una conseguente nuova ripartizione (ottimizzata) delle competenze ad esse attribuite. Inoltre, con la legge regionale n. 4/2013 è stata determinata la nuova configurazione del sistema organizzativo della Giunta regionale attraverso l’eliminazione delle strutture dipartimentali con la soppressione dei livelli dirigenziali apicali e dei livelli organizzativi collegati ai dipartimenti. Pertanto le direzioni regionali e le agenzie regionali equiparate alle direzioni risultano ora qualificate come strutture amministrative di primo livello. Per quanto attiene, invece, alla salute finanziaria appare opportuno, anche alla luce della imprescindibile coerenza del Piano della performance con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria adottati dalla Regione Lazio, fare riferimento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016 adottato dal Consiglio Regionale il 21 dicembre 2013. Tale documento, che si inserisce nel ciclo di programmazione dello Stato e delle amministrazioni pubbliche secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196 “Legge di contabilità e finanza pubblica” come integrata e modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39, in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, illustra i principali fattori idonei a consentire al Governo della Regione di

70 Assessorato Politiche Sociali e Famiglia della Regione Lazio, Secondo Rapporto sui Servizi Sociali del Lazio, 2010; l’elenco comprende servizi per: minori, adulti con disabilità, anziani, persone con problematiche psico-sociali, persone affette da patologie invalidanti, donne in difficoltà, immigrati.

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intervenire, nei limiti delle sue competenze, per attenuare il profilo recessivo dell’economia e la condizione di disagio della società illustrati nel paragrafo precedente. Il dato maggiormente rilevante che emerge da tale documento è il disavanzo finanziario di 12 miliardi ereditato dalla Giunta regionale al momento dell’insediamento che rappresenta la sintesi numerica di migliaia di obbligazioni dovute e non corrisposte dalla Regione che hanno ingenerato la produzione e l’offerta di servizi pubblici scadenti, nonché difficoltà finanziarie ed incertezza economica nei confronti dei fornitori che hanno dovuto subire ritardi inaccettabili nei tempi medi di pagamento. Per far fronte a tale situazione si è ritenuta indispensabile l’adesione al percorso per il riconoscimento delle anticipazioni previste dal decreto-legge n. 35/2013 che dovrebbe assicurare alla Regione l’attribuzione, nel periodo 2013-2015, di una liquidità pari complessivamente 8,3 miliardi di euro (circa 5,0 per cento del Prodotto Interno Lordo regionale). Con l’erogazione di tali risorse, il disavanzo finanziario della Regione si ridurrà di circa il 66 per cento e si porranno le basi per assicurare, nel medio periodo, la sostenibilità ed il riequilibrio dei conti di bilancio. All’interno di tale percorso, dovrebbe mutare in modo significativo l’impostazione di bilancio adottata dalla Regione, con l’obiettivo di evitare un ulteriore deterioramento dei conti regionali ed un nuovo ampliamento dei tempi medi di pagamento dei fornitori. Le obbligazioni di spesa regionale saranno autorizzate solo in relazione alle risorse effettivamente disponibili; gli investimenti regionali saranno autorizzati e finanziati senza aumentare lo stock di debito e, in quota sempre crescente, attraverso i margini di risparmio di parte corrente effettivamente ottenuti. In tale modo, lo stock di debito finanziario della Regione, che attualmente raggiunge livelli assoluti non comparabili con quelli degli altri enti territoriali italiani, avrà negli anni successivi un profilo decrescente, evitando così una nuova ed inaccettabile traslazione nei confronti delle future generazioni. Per realizzare tali obiettivi, al momento della sottoscrizione dei contratti per l’erogazione delle anticipazioni di liquidità per garantire il rimborso di tali anticipazioni e per assicurare il riequilibrio dei conti regionali, l’addizionale regionale IRPEF sarà aumentata nell’anno 2014 di un ammontare pari allo 0,6 per cento, con esclusivo riferimento ai redditi superiori ai 15.000 euro. Tale misura non interesserà circa un milione di contribuenti regionali ed inciderà in modo marginale nei confronti dei contribuenti con reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro (il prelievo medio è pari a 34 euro su base annua). L’impostazione progressiva di tale politica fiscale fa sì che il 7,2 per cento dei contribuenti, con reddito superiore a 55.000 euro, contribuisca per il 43,3 per cento al carico complessivo della manovra. Per ridurre l’impatto di tali misure di politica fiscale si stanno attuando una serie di misure finalizzate al reperimento di nuove risorse che potranno contenere il ricorso alla leva fiscale. Tra questi meritano specifica menzione: i risparmi di spesa della legge regionale n. 4/2013 con la quale sono state introdotte misure finalizzate alla riduzione dei costi della politica, del personale e dei consumi intermedi della Regione, nonché politiche di intervento finalizzate al riordino degli enti e delle società regionali e alla riduzione dei compensi di manager e amministratori; l’ampliamento e lo sviluppo della centrale acquisti sia in ambito sanitario che con riferimento agli altri ambiti di spesa; la dismissione del patrimonio regionale; il contenimento delle spese di personale; la ristrutturazione del debito regionale; l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 9 del decreto legislativo n. 68/2011 in materia di riversamento di una quota dei proventi derivanti dal contrasto all’evasione fiscale in materia di IVA. All’adozione di tali misure si accompagnano forti e rinnovate politiche d’intervento della Regione a favore dello sviluppo economico e territoriale.

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In tale contesto è stata, inoltre, creata una “cabina di regia” dei fondi comunitari con il mandato di programmare e monitorare l’attuazione degli investimenti sul territorio per 3,0 miliardi di euro nel periodo 2014-2020. A tali risorse si accompagnano quelle nazionali relative al Fondo di Coesione attese, per la Regione Lazio e per il periodo 2014-2020, in circa 700 milioni di euro. L’adozione di interventi selettivi e strategici darà nuova linfa a un sistema economico troppo a lungo penalizzato dalla scarsa qualità degli investimenti, peraltro condizionati da cicli di realizzazione troppo lunghi, anche a causa di gravi ritardi nei pagamenti da parte della Regione e delle amministrazioni locali. In tale ottica, l’adesione ai meccanismi di anticipazione previsti dal decreto-legge n. 35/2013, oltre a qualificarsi come un’operazione di civiltà istituzionale, si configura essa stessa come una manovra di politica economica in quanto l’immissione di 8,3 miliardi di liquidità su un territorio che genera un PIL nominale pari a 168 miliardi di euro rappresenta un rilevante shock positivo.

4. Obiettivi strategici

In coerenza con il mandato istituzionale, i risultati dell’analisi di contesto, gli atti di programmazione economico finanziaria, il programma di governo e con le “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020”, sono stati individuati gli obiettivi strategici per il triennio 2014-2016 collegati alle macro-aree strategiche di intervento.

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Piano della performance 2014-2016

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MACROAREE OBIETTIVI STRATEGICI

1. Una Regione moderna che aiuta lo sviluppo

Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi informativi

Ridurre la spesa regionale per gli acquisti di beni, servizi e forniture

Aumentare l’efficienza amministrativa per produrre risparmi

Riduzione della pressione fiscale

Governance del sistema di procurement

Miglioramento dell’efficienza dell’Avvocatura

Ottimizzazione dell’attività di rappresentanza/difesa in giudizio e dell’attività consulenziale dell’Avvocatura

2. Una grande Regione europea dell’innovazione

Intesa con il sistema bancario per plafond liquidità e investimenti PMI

Implementazione della competitività internazionale delle imprese del Lazio

Ridurre e razionalizzare gli adempimenti per le PMI

Sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa

Migliorare la qualità dell’ambiente urbano favorendo la natalità e riducendo la mortalità delle imprese del commercio e dell’artigianato

Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up

Favorire il passaggio ad un’agricoltura multifunzionale e di qualità

Innalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando i servizi pubblici di supporto alle imprese

Valorizzare e promuovere gli asset culturali

Attuazione progetto Lazio Creativo

Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche

Implementare la promozione turistica

3. Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l’occupazione

Costruire percorsi e strutture per l’alta formazione e per le nuove professioni

Sviluppare strumenti e metodi per migliorare l’offerta didattica

Ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica

Contrasto della vulnerabilità occupazionale delle persone a rischio di esclusione sociale

Incrementare l’efficienza organizzativa e infrastrutturale nella gestione del sistema scolastico

Sviluppo del sistema “Network Porta futuro”

Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese

Sviluppo di strumenti e servizi per ridurre il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro

4. Una Regione che cura e protegge

Riordino dell’offerta

Progettazione sistema cure post-acuzie

Governo della spesa sanitaria

5. Una Regione sostenibile

Perseguire e sostenere la gestione delle 4R (Ridurre, Recuperare, Riutilizzare, Riciclare)

Aumentare le opportunità di occupazione nella pesca

Difendere l’identità ecologica del Lazio

Nuova governance per la difesa dell’identità ecologica della Regione

Governance delle aree protette: ridisegno complessivo del sistema e miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia

Difesa sostenibile ed integrata della costa

Sostenere e implementare le azioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per le emergenze ambientali

Migliorare le condizioni e gli standard di offerta e di fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale

Prevenire le emergenze del territorio

Riordino delle funzioni di protezione civile

6. Investimenti per un territorio competitivo

Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda larga e ultralarga

Potenziare l’offerta e la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico

Rilanciare gli investimenti per il trasporto ferroviario

Sviluppare le infrastrutture stradali

Adozione di nuovi strumenti normativi per il governo del territorio

7. Scelte per una società più unita

Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali

Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani

Emergenza abitativa

Riordino normativo e implementazione degli interventi per contrastare la violenza di genere

Azioni di sistema e incentivi per la diffusione della pratica sportiva

Promozione di interventi a favore dell’associazionismo comunale

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Piano della performance 2014-2016

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5. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi

Per ciascun obiettivo strategico sono stati individuati gli obiettivi operativi annuali assegnati alle strutture amministrative di primo livello (direzioni regionali e agenzie regionali). Ogni obiettivo è stato collegato ad indicatori e target di risultato al fine di misurarne a consuntivo il grado di realizzazione.

Di seguito sono elencati gli obiettivi operativi annuali di ciascuna Direzione/Agenzia collegati agli obiettivi strategici e suddivisi per struttura amministrativa. Le singole schede descrittive degli obiettivi strategici ed operativi (con i relativi indicatori e valori target) assegnati alle direzioni ed alle agenzie regionali sono riportate nell’allegato tecnico.

STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

Risorse umane e

sistemi informativi

Organizzare la Regione per aumentare

l’efficienza amministrativa e produrre

risparmi attraverso il miglioramento

degli strumenti gestionali, il controllo e

la sicurezza dei flussi informativi

Attuazione del Piano triennale della formazione del personale

Implementazione del cruscotto informativo del personale

Pesatura delle strutture dirigenziali

Ridurre i divari digitali nei territori e

diffondere la connettività in banda

larga e ultra larga

Piano regionale Banda Ultralarga

Territorio,

urbanistica, mobilità

e rifiuti

Perseguire e sostenere la gestione

delle 4R (Ridurre, Recuperare,

Riutilizzare, Riciclare)

Aumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta differenziata “Porta

a Porta”

Predisposizione del programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti

Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la creazione di

nuovi impianti per il trattamento della frazione differenziata e realizzazione di

impiantistica autorizzata per il trattamento di rifiuti residui

Predisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei rifiuti elettrici

ed elettronici

Potenziare l’offerta e la qualificazione

dei servizi di trasporto pubblico

Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza ambientale (Autobus

euro 6)

Adozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla mobilità

Revisione dei contratti di servizio della Regione con Trenitalia, Cotral e Atac

S.p.A.-(ex ferrovie concesse), per ottenere migliori condizioni di erogazione del

servizio

Adozione di nuovi strumenti normativi

per il governo del territorio

Aumentare l’efficienza amministrativa nelle attività di governo del territorio

attraverso la predisposizione di una proposta di legge regionale di disciplina

organica ed unitaria in materia urbanistica e l’adozione di iniziative di

semplificazione amministrativa

Rilanciare gli investimenti per il

trasporto ferroviario

Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso l’acquisto di treni

ad alta capacità e l’aggiunta di nuovo vagoni ai treni già in servizio

Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e nodi di scambio

Allungamento delle banchine

Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi

Rinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo

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Piano della performance 2014-2016

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STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

Infrastrutture,

ambiente e politiche

abitative

Difendere l’identità ecologica del Lazio

Sviluppo del Piano energetico regionale

Migliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la governance del sistema

idrico integrato

Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico

Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco

Valorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del Tevere

Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico

Emergenza abitativa Piano straordinario emergenza abitativa nel Lazio (attuazione DGR 18/2014)

Interventi di edilizia residenziale agevolata

Incrementare l’efficienza organizzativa

e infrastrutturale nella gestione del

sistema scolastico

Messa in sicurezza degli edifici scolastici

Sviluppare le infrastrutture stradali

Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell’ASTRAL

Interventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-Orte)

Agricoltura e

sviluppo rurale,

caccia e pesca

Favorire il passaggio ad un’agricoltura

multifunzionale e di qualità

Sostegno condizionato all’autosufficienza energetica mediante contenimento

ed utilizzo di risorse rinnovabili nell’impresa agricola

Sviluppo di microimprese agricole operanti nel settore delle energie da fonti

rinnovabili

Sostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole

Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi

abbandonati

Innalzare la competitività del sistema

agricolo regionale migliorando i servizi

pubblici di supporto alle imprese

Sostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le imprese

Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei

meccanismi di Payment for ecosystem services

Aumentare le opportunità di

occupazione nella pesca

Sostegno alla multifunzionalità dell’impresa ittica

Sostegno al miglioramento ed ammodernamento delle strutture ed

infrastrutture per la filiera ittica

Programmazione

economica, bilancio,

demanio e

patrimonio

Aumentare l’efficienza amministrativa

per produrre risparmi

Progetto revisione straordinaria residui

Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti dei fornitori

Riduzione della spesa regionale per fitti passivi

Dismissione del patrimonio immobiliare regionale

Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà

Riduzione della pressione fiscale

Ristrutturazione del debito

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Piano della performance 2014-2016

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STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

Formazione, ricerca

e innovazione,

scuola e università,

diritto allo studio

Costruire percorsi e strutture per l’alta

formazione e per le nuove professioni

Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs

Creazione strutture specialistiche per la formazione alle nuove professioni:

scuole del web, del turismo, dell’artigianato locale

Sviluppo del sistema “Network Porta

Futuro”

Apertura di uffici “Porta Futuro” e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia

materiali che immateriali di supporto all’attività

Offrire una formazione coerente con le

necessità delle imprese

Articolazione dell’offerta formativa on demand

Ampliamento reti di cooperazione internazionale per la mobilità dei giovani

(istruzione, formazione, lavoro)

Sviluppare strumenti e metodi per

migliorare l’offerta didattica Potenziamento, qualificazione e innovazione dell’offerta scolastica

Ridurre il fallimento formativo precoce

e la dispersione scolastica

Istituzione di borse di studio per contrastare la dispersione scolastica nella

scuola dell’obbligo

Adozione programmi per il contrasto all’abbandono scolastico e formativo

Cultura e politiche

giovanili

Valorizzare e promuovere gli asset

culturali

Incrementare l’agibilità e la fruibilità dei siti di valore archeologico,

monumentale e paesaggistico anche attraverso il sostegno alla progettualità e a

forme di partenariato pubblico e privato

Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali presenti sul territorio

Rilancio del settore del cinema e dell’audiovisivo

Potenziamento e implementazione

delle politiche per i giovani

Predisposizione e attuazione piano triennale per le politiche giovanili

Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri

Attuazione progetto Lazio Creativo

Realizzazione della piattaforma “Lazio Creativo”

Rafforzare l’impresa creativa

Lavoro

Contrasto della vulnerabilità

occupazionale delle persone a rischio di

esclusione sociale

Intervento per l’incentivazione all’uso del contratto di apprendistato

Intervento sperimentale “Staffetta Generazionale”

Sviluppo di strumenti e servizi per

ridurre il difficile incontro tra domanda

e offerta di lavoro

Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro

Sperimentazione del contratto di ricollocazione

Intervento per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori a rischio di

espulsione dal mercato del lavoro L. 236/93

Piano straordinario per l’occupazione dei giovani: attuazione della Youth

guarantee

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Piano della performance 2014-2016

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STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

Sviluppo economico

e attività produttive

Intesa con il sistema bancario per

plafond liquidità e investimenti PMI Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali

Implementazione della competitività

internazionale delle imprese del Lazio

Qualificazione dell’azione di programmazione, aggiornamento degli strumenti

di sostegno all’internalizzazione ed aggiornamento della legge regionale n.

5/2008

Ridurre e razionalizzare gli

adempimenti per le PMI

Rafforzamento e applicazione Small Business Act (attuazione legge regionale n.

8/2011)

Completa diffusione e potenziamento dello Sportello Unico Attività Produttive

(SUAP) e rapporti tra PA e imprese

Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica

dell’albo delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a

carico delle imprese

Sostenere l’innovazione e il

trasferimento tecnologico e lo sviluppo

di reti di impresa

Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il

miglioramento della competitività delle PMI attraverso l’innovazione

tecnologica.

Sostegno all’ICT per le attività commerciali

Migliorare la qualità dell’ambiente

urbano favorendo la natalità e

riducendo la mortalità delle imprese

del commercio e dell’artigianato

Reti di imprese tra attività economiche su strada

Predisposizione degli strumenti normativi e di programmazione relativi

all’artigianato

Sostenere la nascita e lo sviluppo di

start - up

Servizi a sostegno dello sviluppo dell’autoimprenditorialità e dello start-up di

nuove imprese

Sostegno all’attività di incubatori e acceleratori privati

Dir. Reg. Politiche

sociali, autonomie,

sicurezza e sport

Realizzazione di un sistema integrato

degli interventi e dei servizi sociali

Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e

servizi innovativi)

Servizi alla cronicità e alla terza età

Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale (giovani, donne sole con figli

carico, anziani)

Razionalizzazione della governance della rete dei servizi integrati

Riordino normativo e implementazione

degli interventi per contrastare la

violenza di genere

Istituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di

genere

Azioni di sistema e incentivi per la

diffusione della pratica sportiva

Sostegno per iniziative volte a favorire l’inclusione sociale attraverso attività

sportive

Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la creazione di

centri di integrazione sociale anche attraverso progetti sportivi

Promozione di interventi a favore

dell’associazionismo comunale

Interventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni fondamentali a favore

dei Comuni associati

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Piano della performance 2014-2016

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STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

Salute e

integrazione

sociosanitaria

Riordino dell’offerta

Realizzazione programma Case della salute

Riordino della rete dell’emergenza e della rete ospedaliera

Governo delle liste di attesa

Revisione regole autorizzazione/accreditamento/accordi (con individuazioni dei

requisiti “essenziali” e dei requisiti organizzativi proporzionati ai volumi di

attività

Progettazione sistema cure post-acuzie

Definizione nuove regole di accesso al sistema dei percorsi post-acuzie e

revisione sistema di valutazione multidimensionale

Revisione del sistema di tariffazione delle prestazioni post-acuzie

(lungodegenza, riabilitazione, residenziale e semiresidenziale, domiciliare)

Governo della spesa sanitaria

Rispetto dei risultati economici dell’anno come previsto dal CE programmatico

Centrale acquisti

Ridurre la spesa regionale per gli

acquisti di beni, servizi e forniture

Sviluppo del ricorso al mercato elettronico

Garantire la continuità delle fornitura di beni e servizi rispetto ai fabbisogni

rilevati

Centralizzazione delle gare

Governance del sistema di procurement

Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto

Implementazione del sistema informativo regionale di procurement

Predisposizione e aggiornamento periodico degli elenchi regionali dei prezzi di

riferimento per gli acquisti di beni e servizi da parte delle aziende sanitarie

White list delle imprese virtuose

Adozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il controllo della spesa

Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione

e analisi dei costi

Avvocatura

Miglioramento dell’efficienza

dell’Avvocatura

Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli

Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne

Ottimizzazione dell’attività di

rappresentanza/difesa in giudizio e

dell’attività consulenziale

dell’Avvocatura

Prevenire l’insorgenza del contenzioso

Strutturazione dei mandati esterni

Agenzia Regionale

del Turismo

Migliorare la competitività e la capacità

di attrazione delle destinazioni

turistiche

Predisposizione ed offerta di un sistema di eccellenze regionali

Card turistica regionale

Miglioramento della qualificazione professionale degli operatori del settore

turistico

Implementare la promozione turistica.

Integrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e il Lazio.

Monitoraggio reputazionale di Roma e del Lazio sui social network

Sviluppare l’utilizzo del portale turistico presso gli utenti (turisti, cittadini e

operatori)

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Piano della performance 2014-2016

67

STRUTTURA Obiettivo Strategico Obiettivo Operativo

ARP - Agenzia

Regionale Parchi

Migliorare le condizioni e gli standard

di offerta e di fruizione del patrimonio

nelle aree di attrazione naturale.

Diffusione della cultura ambientale

Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi

Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali

nelle AANNPP

Promozione del turismo sostenibile e della fruizione delle AANNPP

Governance delle aree protette:

ridisegno complessivo del sistema e

miglioramento dell’efficienza e

dell’efficacia

Migliorare l’organizzazione e la gestione delle aree protette e dei parchi

regionali

Programmi per il trasferimento di buone pratiche tra i parchi

Predisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali protette (PRANP)

ARDIS – Agenzia

Regionale per la

Difesa del Suolo

Sostenere e implementare le azioni per

la manutenzione ordinaria,

straordinaria e per le emergenze

ambientali

Realizzazione interventi di manutenzione idraulica

Rafforzamento impegno della Regione nell’intervento emergenziale successivo

ad eventi calamitosi

Difesa sostenibile ed integrata della

costa

Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa condizionati al

mantenimento delle caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie

Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine.

Manutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie accumulatesi

artificialmente

Nuova governance per la difesa

dell’identità ecologica della Regione

Assunzione delle Unità territoriali Ambientali come principio ordinatore del

territorio e dei suoi strumenti di governo

Definizione criteri per un coordinamento efficace con i Consorzi di bonifica

Agenzia Regionale di

Protezione Civile

Prevenire le emergenze del territorio

Programma regionale di previsione e prevenzione

Promozione dell’informazione e della formazione per la gestione delle

emergenze

Riordino delle funzioni di protezione

civile Regolamento di organizzazione dell’Agenzia di protezione civile

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Piano della performance 2014-2016

68

6. Il processo di miglioramento 6.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano Il Piano è stato predisposto in modo da assicurare la massima snellezza sia a livello di linguaggio che di struttura. Nell’elaborazione sono state recepite, fatti salvi i margini di autonomia regionale, le indicazioni fornite dall’ANAC. E’ stato, inoltre, assicurato il concorso dei principali soggetti coinvolti. In particolare è stato richiesto ai Direttori regionali di trasmettere le proposte concernenti gli obiettivi operativi. La struttura tecnica permanente ha poi provveduto alla redazione complessiva e alla revisione delle proposte inviate dai direttori. I dati relativi alla Regione contenuti nel Piano sono quelli risultanti dai più recenti documenti ufficiali. In particolare per i dati relativi alle risorse umane della Giunta regionale la fonte è la rilevazione effettuata dalla Direzione Regionale Risorse Umane e Sistemi Informativi. I dati concernenti le risorse finanziarie sono quelli risultanti dal bilancio regionale e dal Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016. Come anticipato in premessa, il primo avvio del ciclo di gestione della performance della Regione Lazio ha scontato un ritardo imposto dalla riorganizzazione delle strutture amministrative regionali e dalla necessità di coordinamento con il nuovo ciclo di programmazione comunitaria (2014-2020). A regime la programmazione strategica è avviata, con la definizione preliminare degli obiettivi strategici dell’amministrazione, contestualmente al processo di definizione del bilancio. In particolare, entro 30 giorni dall’adozione della legge di bilancio la Giunta adotta il Piano della performance in cui vengono definiti gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali assegnati ai dirigenti apicali, responsabili delle direzioni/agenzie regionali per dare attuazione agli indirizzi definiti nell’ambito della programmazione economico-finanziaria. Entro 15 giorni dall’adozione del Piano, i responsabili delle direzioni/agenzie regionali adottano i PAD (Programmi Annuali Direzionali) con i quali vengono definiti ed assegnati gli obiettivi operativi ai dirigenti di area. Successivamente i dirigenti di II° livello definiscono ed assegnano gli obiettivi ai dipendenti.

L’attività di programmazione rappresenta la prima fase del ciclo di gestione della performance che si sviluppa passando per il monitoraggio in corso d’esercizio, la misurazione e la valutazione delle prestazioni e dei risultati e si conclude con la rendicontazione, attraverso la Relazione sulla prestazione e sui risultati.

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Piano della performance 2014-2016

69

Rappresentazione del ciclo di gestione della performance

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Piano della performance 2014-2016

Fasi, tempi e strumenti del ciclo della performance

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71

6.2 Coerenza con la programmazione economico- finanziaria e di bilancio In considerazione del necessario raccordo, previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 1/2011, tra i contenuti e il ciclo della programmazione economico-finanziaria e di bilancio e il Piano triennale della performance, quest’ultimo si inserisce in modo organico nel processo di programmazione della Regione Lazio che ha inizio con l’adozione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) in cui vengono definite le politiche economiche e finanziarie della Regione e che delimita l’ambito entro cui costruire il bilancio annuale. La programmazione strategica viene infatti avviata, con una definizione preliminare degli obiettivi dell’amministrazione, contestualmente al processo di definizione del bilancio per poi trovare la sua compiuta definizione successivamente all’adozione del bilancio annuale dell’ente.

6.3 Azioni per il miglioramento del ciclo di gestione della performance Con il Piano della performance 2014-2016 per la prima volta la Regione Lazio dà avvio al ciclo di gestione della performance, tracciando in forma compiuta le logiche di collegamento tra le esigenze dei cittadini e del territorio, le politiche regionali, la programmazione strategica dell’amministrazione, le risorse disponibili e le strutture organizzative incaricate dell’esecuzione dei piani e dei programmi. Per la predisposizione di tale documento sono emerse alcune criticità, alle quali la Regione farà seguire azioni di miglioramento, tra cui alcune di seguito specificate, che richiederanno l’intervento dei diversi soggetti che partecipano al sistema di programmazione, misurazione e valutazione della performance della Regione.

1. Garantire la produzione di un flusso informativo come punto di partenza per l’implementazione del ciclo della performance e del sistema di controllo interno.

2. Integrazione del ciclo di gestione della performance regionale con quello degli enti pubblici dipendenti.

3. Coinvolgere gli stakeholder nel processo di elaborazione del Piano triennale della performance, attraverso la consultazione sulle principali tematiche, per garantire la possibilità di partecipare alla definizione delle scelte di governo, nell’ottica della partecipazione e della trasparenza.

4. Migliorare l’integrazione tra aspetti economici e documenti programmatici attraverso gli strumenti della negoziazione e l’organizzazione di tavoli tecnici.

5. Implementare un sistema avanzato di rendicontazione esterna sul livello di realizzazione degli obiettivi strategici (attraverso indicatori di policy) e garantirne l’accessibilità agli utenti.

Raccordo con il Sistema di misurazione e valutazione della performance

Il Piano della performance contiene gli obiettivi strategici e gli obiettivi operativi assegnati dalla Giunta ai dirigenti di primo livello, che saranno declinati in obiettivi operativi dei dirigenti di secondo livello e dei dipendenti. La performance dell’amministrazione nel suo complesso e delle unità organizzative e degli individui di cui si compone è sottoposta ad un monitoraggio di carattere periodico in corso d’anno, fino alle verifiche finali svolte attraverso il Sistema di misurazione e di valutazione della performance predisposto dall’amministrazione ai sensi dell’articolo 7 della legge

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72

regionale n. 1/2011, che recepisce l’articolo 7 del decreto legislativo n. 150/2009, con l’obiettivo di promuovere la cultura del merito ed ottimizzare l’azione amministrativa regionale. In particolare, il Sistema di misurazione e valutazione della performance è stato sviluppato, in virtù di quanto previsto dalla delibera CiVIT71 n. 104/2010, per:

• consentire la misurazione, la valutazione e, quindi, la rappresentazione in modo integrato ed esaustivo, del livello di performance atteso (che l’amministrazione si impegna a conseguire) e realizzato (effettivamente conseguito), con evidenziazione degli eventuali scostamenti;

• consentire un’analisi delle cause specifiche legate a tali scostamenti, prevedendo successivi livelli di dettaglio;

• consentire di individuare elementi sintetici di valutazione d’insieme riguardo all’andamento generale dell’ amministrazione;

• consentire un monitoraggio continuo della performance dell’amministrazione nel suo complesso e delle singole strutture amministrative, anche ai fini dell’individuazione di interventi correttivi in corso d’esercizio;

• garantire i requisiti tecnici della validità, affidabilità e funzionalità; • assicurare un’immediata e facile comprensione dello stato della performance, sia agli attori

interni all’amministrazione alla collettività ed agli osservatori qualificati esterni; • promuovere la semplificazione e l’integrazione dei documenti di programmazione, verifica e

rendicontazione della performance; • esplicitare le responsabilità dei diversi attori in merito alla definizione degli obiettivi ed agli

scostamenti tra performance attesa e realizzata; • assicurare la trasparenza totale rispetto all’andamento dell’amministrazione.

Il Sistema di misurazione e valutazione della performance individua:

a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e di valutazione della performance;

b) le procedure di conciliazione relative all’applicazione del sistema di misurazione e di valutazione della performance;

c) le modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti; d) le modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione economico-

finanziaria e di bilancio. In virtù di quanto previsto dall’articolo 15, comma 1, della legge regionale n. 1/2011, l’Organismo indipendente di valutazione (OIV)72 oltre a proporre alla Giunta la valutazione dei dirigenti apicali e l’attribuzione dei premi, monitora il funzionamento complessivo del Sistema di misurazione e valutazione della performance e, a tal fine, elabora una relazione annuale sull’applicazione dello stesso e sulla situazione generale dei controlli interni con riferimento alla trasparenza e integrità, da pubblicare sul sito web istituzionale della Regione Lazio all’interno di un’apposita sotto-sezione della sezione denominata “Amministrazione trasparente”.73

71 Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), oggi Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.NA.C.). 72 Nominato con DGR n. 153/2013 del 19 giugno 2013 ed insediato ufficialmente il 12 luglio 2013. 73 Cfr. decreto legislativo n. 33/2013, articolo 9.

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ALLEGATO TECNICO

Piano della Performance 2014 - 2016

Giunta Regione Lazio

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Direzione Regionale

Risorse umane e sistemi informativi

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A

A.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Giorni necessari

per esperire le

richieste relative

ai dati del

personale e delle

strutture

Numerico

2014

A.1.1 X

A.1.2 X

A.1.3 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 7 2

Implementazione del cruscotto informativo

del personale.10 X X

Pesatura delle strutture dirigenziali. 15 X X

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Attuazione del Piano triennale della

formazione del personale.5 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Efficienza

amministrativa

Indicatore di

risultato1 1 1

DENOMINAZIONE

Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa e produrre risparmi

attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi

informativi.

DESCRIZIONE

Si vuole evidenziare l'aspetto di valore o capitale insito nel personale, nella sua

professionalità e nelle sue competenze, che con un'adeguata riorganizzazione del lavoro e

valorizzazione delle professionalità può generare efficienza amministrativa ovvero risparmi

in termini di maggiore produttività.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

A.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

S15902 350.000,00

Realizzazione corsi

Realizzazione dei corsi

sull'anticorruzione e

sicurezza sui luoghi di

lavoro

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e

patrimonio.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Attuazione del Piano triennale della formazione del personale.PESO

5

DESCRIZIONE

Al fine dello sviluppo e della valorizzazione del personale regionale è

necessario dare attuazione al piano triennale della formazione del personale,

strumento di programmazione che definisce le iniziative formative e che

saranno attuate nel corso del periodo di riferimento, contenente indicazioni

su tipologia, destinatari, periodo di svolgimento ed obiettivi formativi

perseguiti.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

A.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Inserimento dei dati

Inserimento dati

giuridici ed economici

del personale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 3 1

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Implementazione del cruscotto informativo del personale.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di implementare il cruscotto informativo delle

strutture e del personale inserendo tutte le informazioni e le funzionalità

relative all'ambito giuridico, economico, formativo.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

A.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Pesatura strutture dirigenziali

Elaborazione di un

documento contenente

la metodologia per la

pesatura delle strutture

dirigenziali.

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 3

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Pesatura delle strutture dirigenziali.PESO

15

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di effettuare in base ad una adeguata

metodologia la pesatura delle strutture regionali a responsabilità dirigenziale

attraverso un processo che conduca all’assegnazione di ciascuna area ad una

fascia di appartenenza atta ad esprimerne la rilevanza strategica e la

complessità gestionale. La fascia di appartenenza di ciascuna Area sarà

individuata sulla base di un punteggio assegnato tenendo conto sia del

potenziale contributo della singola struttura all’attuazione della strategia

regionale, sia della complessità gestionale dell’unità organizzativa, misurata

attraverso specifici indicatori.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

A.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Aumento della

popolazione che

ha accesso alla

banda ultra larga

Binario

2014

A.2.1 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 01 Servizi istituzionali, generali e di

gestione

Programma 12 Politica regionale unitaria per i

servizi istituzionali, generali e di gestione

Aggregato 2.03.01.01 Contributi agli

investimenti a Amministrazioni Centrali

Il Primo Intervento Attuativo del Programma Lazio 30Mega

prevede l’utilizzo di € 15.316.501,92 a valere sulla

disponibilità del capitolo A38501 di overbooking del POR

FESR Lazio 2007-2013

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Piano regionale Banda Ultralarga. 20 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Accesso alla banda

larga

Indicatore di

risultato

Predisposizione

degli atti per il

trasferimento al

MISE del 20%

del’importo del

Primo intervento

attuativo del

Programma Lazio

30Mega

Realizzazione

infrastrutture di rete

nelle aree oggetto

del primo intervento

attuativo (comuni

più popolati del

Lazio)

Attivazione del

servizio nelle aree

oggetto del primo

intervento

attuativo (comuni

più popolati del

Lazio)

DENOMINAZIONE Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda larga e ultra larga.

DESCRIZIONE

La rivoluzione digitale si concentrerà sulla realizzazione dell'Agenda digitale del Lazio e

sulla creazione e condivisione della cultura digitale. Il fine dell'obiettivo è la nascita di un

"ecosistema" per le attività ad alto contenuto d'innovazione che supporti le dinamiche di

sviluppo del territorio e della sfera sociale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

A.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

capitolo A38501 15.316.501,92

Banda Ultralarga

Predisposizione atti per

il trasferimento al MISE

del 20% dell'importo del

primo intervento

attuativo del programma

Lazio 30Mega

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

METODO

DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Piano regionale Banda Ultralarga.PESO

20

DESCRIZIONE

L’Amministrazione Regionale ritiene importante investire sullo sviluppo

di reti a Banda Ultra Larga, quale condizione necessaria al

rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale,

eliminando il divario e le disparità esistenti nel Lazio in riferimento alle

reti di nuova generazione, con particolare riguardo alle zone

caratterizzate da svantaggi naturali e/o demografici.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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A

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

A.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

3

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

17

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A

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

A.0.2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Tutte le Direzioni regionali (interno alla Direzione, tutte le Aree).

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n.7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it, su

coordinamento della Direzione Risorse umane e sistemi informativi.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

RESPONSABILE ALESSANDRO BACCI

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Direzione Regionale

Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti

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B

B.1 OBIETTIVO STRATEGICO

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero tipologie

di rifiuti urbani da

avviare a

trattamento sul

totale delle

tipologie di rifiuti

prodotte

Numerico

2014

B.1.1 X

B.1.2 X

B.1.3 X

B.1.4 X

Predisposizioni di programmi per il recupero

delle terre rare, dei rifiuti elettrici ed

elettronici.

3 X X

Aumentare il numero di comuni che

effettuano la raccolta differenziata "Porta a

Porta".

3 X X

Azioni per la riduzione del conferimento in

discarica: favorire la creazione di nuovi

impianti per il trattamento della frazione

differenziata e realizzazione di impiantistica

autorizzata per il trattamento di rifiuti residui.

4 X X

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Predisposizione del programma per la

prevenzione della produzione dei rifiuti.5 X X

PIANO DI AZIONE

DESCRIZIONE

Il recepimento della direttiva 2008/98/Ce e le conseguenti modifiche apportate al

D.L.vo152/06 impone che lo smaltimento sia una fase residuale della gestione. Fasi

gestionali prioritarie, viceversa, sono la prevenzione della produzione e il recupero di

materia e, in seconda istanza, di energia. Si introduce infatti il principio di sostenibilità nella

gestione dei rifiuti, da realizzarsi secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità,

trasparenza, fattibilità tecnica ed economica con particolare riguardo infine ai problemi

connessi al trattamento della parte non recuperabile dei rifiuti, per i quali un approccio di

tipo preventivo risulta quello preferibile in termini di sostenibilità. Partendo dal principio

fondamentale per cui i rifiuti possono diventare una risorsa, il fine dell'obiettivo è dare la

massima priorità al riuso e al riciclo dei rifiuti attraverso la combinazione di diverse

politiche (es. migliore cooperazione tra gli operatori del mercato, processi di raccolta

perfezionati, un quadro normativo adeguato, incentivi per la prevenzione e il riciclo,

investimenti pubblici in impianti moderni, ecc.).

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEEnti ed Istituzioni pubbliche, Soggetti operanti nel Ciclo di gestione dei rifiuti, Associazioni

ed Organizzazioni di rappresentanza.

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Riduzione delle

tipologie di rifiuti da

avviare a trattamento

Indicatore di

impatto0,8 0,7 0,7

DENOMINAZIONE Perseguire e sostenere la gestione delle 4R (Ridurre, Recuperare, Riutilizzare, Riciclare).

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

missione 9 -programma 3 - E31900 - Spese in

materia di rifiuti (parte corrente)8.773.379,84

missione 9 -programma 3 - E32510/E32501

Programma straordinario per la raccolta

differenziata dei rifiuti – art. 15 L.R. 16/05

(parte capitale)

15.598.694,29

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 8 4

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

L'obiettivo non prevede l'impiego di risorse

finanziarie

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

Redazione del programma per la riduzione

della produzione di rifiuti

Redazione di un

documento di analisi dei

settori maggiormente

produttivi di rifiuto e

delle possibili aree di

intervento

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

Predisposizione di linee guida per la

realizzazionedi impianti di compostaggio

Redazione di un

documento di analisi delle

norme esistenti in materia

e di un programma per la

implementazione di

impianti per la riduzione

dei RUB

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEIstituzioni pubbliche presenti sul territorio, Province del Lazio, Comuni del

Lazio, Associazioni di rappresentanza delle categorie produttive.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEPredisposizione del programma per la prevenzione della

produzione dei rifiuti.

PESO

5

DESCRIZIONE

Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta a ridurre la quantità

dei rifiuti prodotti sul territorio aggredendo a monte le cause della

produzione del rifiuto. L’intervento consiste nella analisi degli ambiti e dei

settori produttivi maggiormente interessati dalla produzione di rifiuti, al fine

di programmare azioni di riduzione. All'interno del programma, specifica

azione è finalizzata alla riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB).

L'obiettivo si propone di programmare e promuovere attività finalizzate alla

realizzazione di impianti di compostaggio di prossimità e/o di quartiere

anche attraverso l'emanazione di apposite linee guida nonché di

promuovere tutte quelle azioni che orientino la raccolta differenziata

dell'umido su percorsi certi e controllati anche mediante accordi con le

Organizzazioni dei produttori, degli imprenditori e degli artigiani.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

missione 9 -programma 3 - E31900 -

Spese in materia di rifiuti (parte corrente)8.773.379,84

missione 9 -programma 3 -

E32510/E32501 Programma straordinario

per la raccolta differenziata dei rifiuti – art.

15 L.R. 16/05 (parte capitale)

15.598.694,29

Raccolta "Porta a porta"

Incremento del numero

dei comuni laziali che

effettuano la raccolta

porta a porta (Numero

attuale-Numero

precedente/Numero

Comuni) *100

Indicatore di

risultatoPercentuale 10%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Province del Lazio, Comuni del Lazio.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEAumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta

differenziata "Porta a Porta".

PESO

3

DESCRIZIONE

Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta innanzitutto ad

estendere il sistema di raccolta dei rifiuti col metodo del porta a porta sul

proprio territorio al fine di incrementare la percentuale di raccolta

differenziata, che oggi è ancora lontana dai limiti stabiliti sia dalle leggi

nazionali che dalla comunità europea.

L’intervento consiste nell’erogazione di finanziamenti alle Province della

Regione Lazio, affinché, attraverso bandi rivolti a Comuni e Unioni di Comuni,

sostengano il passaggio dal sistema di raccolta dei rifiuti stradale a quello

porta a porta.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Risorse da stanziare

Verifica della conformità degli impianti

soggetti ad autorizzazione rispetto alla

normativa vigente

Numero verifiche

effettuate rispetto al

totale degli impianti

soggetti ad

autorizzazione

Indicatore di

risultatoNumerico 0,2

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProvince, Comuni ed altri soggetti pubblici e privati operanti nella

promozione della raccolta differenziata.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la

creazione di nuovi impianti per il trattamento della frazione

differenziata e realizzazione di impiantistica autorizzata per il

trattamento di rifiuti residui.

PESO

4

DESCRIZIONE

La Regione Lazio in questo momento soffre di un'importante carenza

impiantistica, in particolar modo di quegli impianti che possano fare da

volano per un mercato che ha grandi prospettive, come quello delle materie

prime seconde. Il fine dell'obiettivo consiste: 1. verificare l'impiantistica

attualmente prevista, privilegiando le tecnologie a basso impatto ambientale

e più facilmente riconvertibili in impianti per la separazione, il recupero e il

riuso dei materiali; 2. realizzare una serie di azioni volte a implementare la

dotazione impiantistica della Regione Lazio nel campo della filiera del riciclo

e del riuso e per il trattamento della frazione organica dei Rifiuti Solidi

Urbani. Ciò consentirebbe di: chiudere il ciclo dei rifiuti, attraverso impianti

adeguati a trattare un alto numero di frazioni merceologiche; recuperare

beni di consumo destinati a diventare rifiuti, attraverso interventi di

manutenzione degli stessi; dare impulso all’occupazione.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Risorse da stanziare

Programma terre rarePredisposizione del

programma di recupero

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Coinvolgimento di enti e istituzioni di ricerca pubbliche e private.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEPredisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei

rifiuti elettrici ed elettronici.

PESO

3

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di promuovere l'attività di recupero di rifiuti

elettrici ed elettronici con particolare riferimento al recupero dei metalli rari

ponendo l’accento sulle interessanti prospettive che si delineano in merito

all’implementazione di tecnologie di recupero delle terre rare dai rifiuti che li

contengono. Questo nell'ottica della riduzione dei conferimenti in discarica,

del recupero, del riciclo dei materiali costituenti i RAEE spesso di elevato

valore economico e totalmente provenienti dal mercato d'importazione.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

B.2 OBIETTIVO STRATEGICO

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Persone che

utilizzano

abbonamenti ai

mezzi di trasporto

pubblico sul

totale degli utenti

Percentuale

2014

B.2.1 X

B.2.2 X

B.2.3 X

Adozione del titolo di viaggio unico regionale

per i servizi alla mobilità.3 X X

Revisione dei contratti di servizio della

Regione con Trenitalia, Cotral e Atac S.p.A.-(ex

ferrovie concesse), per ottenere migliori

condizioni di erogazione del servizio.

4 X X

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta

efficienza ambientale (Autobus euro 6).5 X X

PIANO DI AZIONE

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è la promozione del diritto dei cittadini a una mobilità sostenibile con

la costruzione di un nuovo trasporto pubblico nel Lazio, attraverso il potenziamento e la

maggiore efficienza dei sistemi di trasporto pubblico e a basso impatto ambientale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Soggetti che gestiscono servizi di mobilità.

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Incremento uso TPL Indicatore

di impatto20% 25% 30%

DENOMINAZIONE Potenziare l'offerta e la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

missione 10 - programma 02 100 mln

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 8

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 - Programma 02 40 mln.

Rinnovamento parco veicolare

Impegno delle risorse

necessarie per acquisto

di Autobus euro 6

disponibili per impiego

extraurbano (Risorse

impegnate/risorse

disponibili*100)

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

Percentuale 100%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COTRAL

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONECreazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza

ambientale (Autobus euro 6).

PESO

5

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di realizzare un trasporto pubblico eco-

sostenibile, attraverso l'acquisto di nuove vetture ad alta efficienza

ambientale perseguendo:

1) la riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi di carburante

(obiettivi Euro 6 di sostenibilità ambientale per la mobilità) e il contestuale

ammodernamento del parco autobus circolante per la maggiorparte dei casi

ormai vetusto, anche con conseguente riduzione degli attuali costi di

manutenzione;

2) Il miglioramento del confort e della sicurezza per gli utenti, anche al fine di

incrementare la domanda di TPL con l'aumento della qualità del servizio

correlata anche alla qualità dei veicoli.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 Programma 02 60 mln.

Adozione di un titolo di viaggio unico

regionale

Concertazione con i

soggetti erogatori di

servizi per l'adesione al

sistema di bigliettazione

unica regionale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA, COTRAL, ATAC, ALTRE AZIENDE TPL

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEAdozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla

mobilità.

PESO

3

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di consentire ai cittadini di viaggiare con una

sola tessera a microchip attraverso la quale usufruire di molteplici servizi di

mobilità (ferrovie, metropolitane, autobus, car sharing, parcheggi, ecc).

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 Programma 02

Revisione Contratti di servizio della Regione

Lazio con Trenitalia, Cotral e Atac

Revisione o

ricontrattazione degli

attuali accordi con i

soggetti eroganti i servizi

Indicatore di

risultatoNumerico 3

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA, COTRAL, ATAC (ex F.C.)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Revisione dei contratti di servizio della Regione con Trenitalia,

Cotral e Atac S.p.A.-(ex ferrovie concesse), per ottenere migliori

condizioni di erogazione del servizio.

PESO

4

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di innescare un meccanismo costante di

controllo della spesa e della qualità dei servizi per orientare al meglio le

risorse in una logica di massimizzazione dell'utilità di trasporto dei cittadini; a

tale fine si prevede: la stipula di un "Contratto Ponte" con Atac SpA, la

gestione del contratto con Trenitalia SpA e la stesura della bozza per il nuovo

affidamento; verifica contratto in corso con COTRAL.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

B.3 OBIETTIVO STRATEGICO

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Individuazione

delle leve

organizzative e

procedurali

finalizzate ad una

riduzione dei

tempi medi dei

procedimenti.

(Sommatoria gg

procedimenti/N°

procedimenti)

Rapporto

2014

B.3.1 x

Aumentare l'efficienza amministrativa nelle

attività di governo del territorio attraverso la

predisposizione di una proposta di legge

regionale di disciplina organica ed unitaria in

materia urbanistica e l'adozione di iniziative di

semplificazione amministrativa (Es:

modulistica unificata, sportello unico, etc.).

6 x x

Riduzione dei tempi

medi di conclusione

dei procedimenti in

materia di governo

del territorio

Indicatore di

risultatoTm1/Tm0=0,8 Tm1/Tm0=0,8 Tm1/Tm0=0,8

PIANO DI AZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

DESCRIZIONE

L'obiettivo persegue l'indispensabile finalità di rinnovare la legislazione urbanistica

regionale, secondo criteri di semplificazione, partecipazione e sostenibilità, per rendere

efficace la pianificazione e l'attuazione delle trasformazioni approvate. L'obiettivo inoltre si

propone di intervenire con le misure organizzative ritenute necessarie per semplificare i

procedimenti e ridurne i tempi di conclusione, al fine di una più efficace azione

complessiva di governo del territorio, anche in collaborazione con altre strutture regionali

o di altre amministrazioni.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE - COMMISSIONE DI

STUDIO PER LA REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN MATERIA URBANISTICA

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

DENOMINAZIONE Adozione di nuovi strumenti normativi per il governo del territorio.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

missione 8 - programma 10 - capitolo R21504 169.000,00

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 10

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

missione 8 - programma 10 - capitolo

R21504169.000,00

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 10

Attività della Commissione per la definizione

del testo della legge urbanistica

Analisi della normativa

esistente; incontri e

audizioni di soggetti,

enti, istituzioni operanti

nella pianificazione e

nell'urbanistica per

l'acquisizione di

proposte e indicazioni

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

Semplificazione dei procedimenti in materia

di governo del territorio

Individuazione delle leve

organizzative e

procedurali miranti alla

semplificazione ed alla

riduzione dei tempi

medi di conclusione dei

procedimenti

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE -

COMMISSIONE DI STUDIO PER LA REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN

MATERIA URBANISTICA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Aumentare l'efficienza amministrativa nelle attività di governo

del territorio attraverso la predisposizione di una proposta di

legge regionale di disciplina organica ed unitaria in materia

urbanistica e l'adozione di iniziative di semplificazione

amministrativa (Es: modulistica unificata, sportello unico, etc.).

PESO

6

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di definire le competenze ed i rapporti tra gli

enti territoriali nella materia pianificatoria ed urbanistica e rendere più

snello ed agile il procedimento di approvazione dei programmi, piani ed i

progetti, condividendo il metodo della collaborazione e della

coopianificazione già sperimentato con successo in altre regioni. L'obiettivo

si propone altresì di individuare le misure organizzative e le azioni di

semplificazione mirate alla riduzione dei tempi medi di conclusione dei

procedimenti in materia di governo del territorio.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

B.4 OBIETTIVO STRATEGICO

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Investimenti

realizzati / Risorse

disponibili *100

Percentuale

2014

B.4.1 X

B.4.2 X

B.4.3 X

B.4.4 X

B.4.5 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 6

Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi. 3 X X

Rinnovamento e potenziamento della linea

Roma-Civita Castellana-Viterbo.5 X X

Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e

nodi di scambio.1 X X

Allungamento delle banchine. 3 X X

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Aumento della capacità del trasporto

ferroviario attraverso l'acquisto di treni ad

alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai

treni già in servizio.

5 X X

PIANO DI AZIONE

DESCRIZIONE

L'obiettivo è quello di utilizzare i fondi a disposizione per investimenti destinati alla

realizzazione di opere che permettano di avere un servizio ferroviario moderno e più

funzionale alle esigenze dei cittadini.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA; RFI; COMUNI

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Investimenti nel

settore ferroviario

sulla rete e sui servizi

di ambito regionale

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

100% 100% 100%

DENOMINAZIONE Rilanciare gli investimenti per il trasporto ferroviario.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 - Programma 02

Aumento capacità trasporto ferroviario

regionale: contratto di servizio Trenitalia

Contratto con

TRENITALIA per

acquisto e l'inserimento

dei nuovi treni o vagoni

nelle tratte e fasce

orarie interessate

Indicatore di

risultatoNumerico

20 carrozze

doppio piano

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE TRENITALIA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso

l'acquisto di treni ad alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai

treni già in servizio.

PESO

5

DESCRIZIONE

Programma di rinnovo e potenziamento del parco materiale rotabile

destinato ai servizi ferroviari del Lazio come descritto dall'allegato 9 del

Contratto di Servizio tra Regione Lazio e Trenitalia 2009-2014 e tramite un

finanziamento di fondi europei per il periodo 2014 - 2020.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 Programma 02

Parcheggi e nodi di scambio

Parcheggi e nodi di

scambio realizzati e /o

ampliati

Indicatore di

risultatoNumerico

3

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTESoggetti destinatari dei finanziamenti per la realizzazione delle opere in

corso

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Realizzazione e/o ampliamento di parcheggi e nodi di scambio.

PESO %

1

DESCRIZIONE

Al fine di migliorare la qualità del sistema ferroviario regionale e facilitare il

viaggiatore, l'obiettivo mira alla realizzazione e/o ampliamento di parcheggi

e nodi di scambio. Considerata la limitatezza delle risorse, l'obiettivo consiste

nello stanziare le risorse necessarie e sufficienti al completamento delle

opere attualmente in corso di realizzazione, e di invìdividuare nuove risporse

per un nuovo piano per la realizzazione o l'ampliamento di nodi di scambio.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.4.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

CAPITOLI POR FESR Lazio 2007/2013 -

A38140 - A38141 - A38142

(A38141) 16.350.000,00

(A38141) 15.735.240,00

(A38142) 614.760,00

Numero di banchine N° di banchine allungateIndicatore di

risultatoNumerico 1

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE RFI

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Allungamento delle banchine.

PESO %

3

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di permettere una migliore fruizione del servizio

ferroviario regionale attraverso l'aumento della lunghezza delle banchine

ferroviarie.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.4.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 - Programma 02

Eliminazione Passaggio a livello Linea

Ferroviaria Roma - Nettuno Fr8 km 45+805

Completamento fase

progettuale,

realizzazione bando di

gara e completamento

aggiudicazione

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE ATAC (ex ferrovie concesse)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi.

PESO %

3

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di ridurre il traffico locale e abbattere i rischi di

incidenti mortali connessi all'utilizzo dei passaggi a livello attraverso la loro

eliminazione e la loro sostituzione con sottopassaggi o sopraelevate.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

B.4.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Missione 10 Programma 02 155 mln.

Rinnovamento linea Roma-Civita Castellana-

Viterbo

Bando di gara per

l'appalto di lavori

necessari per il

potenziamento della

linea Roma-Viterbo. -

primo stralcio funzionale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

D C B A

1 2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREMOL e ASTRAL

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONERinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita

Castellana-Viterbo.

PESO

5

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare il collegamento tra il centro di

Roma e i Comuni dell’immediato hinterland nord in forte espansione

demografica fino ad arrivare al capoluogo della Tuscia attraverso il raddoppio

della Ferrovia regionale (ex-concessa) Roma-Civitacastellana-Viterbo

relativamente al primo stralcio funzionale relativamente alla tratta

extraurbana tra le stazioni di Riano, Castelnuovo di Porto e Magliano

(Comune di Morlupo). L'intervento è la naturale prosecuzione di quelli di

ammodernamento e potenziamento della tratta urbana Piazzale Flaminio-

Montebello.

ll raddoppio rivede tutta la sede ferroviaria esistente realizzando, inoltre, il

potenziamento degli impianti di trazione elettrica e la realizzazione

dell'impianto di segnalanmento e di controllo della circolazione ferroviaria.

Le rettifiche di tracciato consentiranno una diminuzione della lunghezza dei

binari da 7,213 km a 5,989 km ed una diminuzione delle percorrenze da circa

17 minuti a circa 10 minuti.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

B.0.1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

13 17

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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B

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

B.0.2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 4

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI

RESPONSABILE MANUELA MANETTI

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Direzione Regionale

Infrastrutture, ambiente e politiche abitative

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C

C.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

produzione di

energia elettrica da

fonti rinnovabili nel

Lazio (ISTAT, TERNA)

Percentuale

Percentuale di

popolazione

residente servita

da impianti di

depurazione nel

Lazio (ARPA)

Percentuale

Totale dei siti

contaminati censiti

nel Lazio

(ARPALAZIO), inclusi

siti di interesse

nazionale (SIN)

(ARPA)

Numerico

Percentuale di

comuni con aree a

rischio elevato o

molto elevato di

dissesto gravitativo

nel Lazio (PAI)

Percentuale

Percentuale di

comuni con aree a

rischio elevato o

molto elevato di

dissesto idraulico

nel Lazio (PAI)

PercentualeRischio inondazioni

****

Indicatore di

impatto42% 38% 35%

Siti contaminati ***Indicatore di

impatto1.116 1000 900

Rischio frane ****Indicatore di

impatto64% 60% 50%

Energia da fonti

rinnovabili *

Indicatore di

impatto13% 15% 17%

Depurazione delle

acque**

Indicatore di

impatto90% 92% 95%

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

OBIETTIVO STRATEGICO

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

DENOMINAZIONE Difendere l'identità ecologica del Lazio.

DESCRIZIONE

La tutela dell'ambiente, fattore primario nell'ottica di una crescita sostenibile, diviene leva

strategica cioè per promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde

e più competitiva. La strategia Europa 2020 mira, tra l'altro, a una crescita sostenibile anche

attraverso una maggiore efficienza energetica e l'utilizzo di fonti rinnovabili. La sostenibilità

ambientale è l'imperativo sul quale riorientare le politiche pubbliche e ripensare il modello di

sviluppo. Difendere l'identità ecologica del Lazio è un obiettivo raggiungibile favorendo la

transizione alla Green economy e migliorando il servizio idrico integrato per usi civici. Una

strategia realistica ed efficace verso i cittadini e verso il sistema istituzionale e imprenditoriale

deve necessariamente tener conto anche delle principali politiche di risanamento in corso di

adozione e di attuazione da parte della Regione Lazio su criticità ambientali pregresse connesse

alla corretta gestione della risorsa idrica (sistema depurativo e fognario) e del suolo (siti

contaminati).

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale Sviluppo

economico e attività produttive, Direzione regionale Salute e integrazione socio-sanitaria,

Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Roma Capitale (AMA), ENEA,

Gestore dei Servizi Energetici, Sviluppo Lazio, ARPA Lazio, ARDIS, Commissario Straordinario

Delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, Province,

ATO (Autorità Territoriale d’Ambito Ottimali), Autorità di Bacino presenti sul territorio regionale,

ARP, n.18 Comuni beneficiari del finanziamento afferenti all'ATO1, Comuni rientranti nell'ex S.I.N.

della Valle del Sacco

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2014

C.1.1 X

C.1.2 X

C.1.3 X

C.1.4 X

C.1.5 X

C.1.6 X

* Dato soggetto a variazione e rettifica in base alla redazione del Piano energetico regionale prevista entro il 2014

** Dato soggetto a variazione e rettifica in base all'aggiornamento del Piano Regionale di Tutela delle Acque previsto entro il 2014

*** Dato da sottoporre a verifica in base ai prossimi documenti di programmazione regionale per bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati

**** Dato da sottoporre a verifica rispetto al Piano per l'Assetto Idrogelogico del Lazio

09.09 (bonifica terreni inquinati Valle del Sacco)

A38125-38126-381273.365.954,64

09.02 (valorizzazione sistema fluviale Tevere)

E42510 (eventuali fondi Azione cardine POR

FESR Lazio 2014-2020)

nessuno stanziamento previsto

(eventuali 20.000.000 € nell'arco di 5 anni)

09.01 (interventi contro il rischio geologico e

idrogeologico)

E42510

nessuno stanziamento previsto

(capitolo in negativo ca -11 ml €, in corso disimpegni per

recuperare 30 ml € sul triennio, 21.653.015,89 €

stanziamento annualità precedenti)

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

17.01 (piano energetico regionale)

E12506 - E12510100.000,00

09.06 (sistema idrico integrato)

D34503 - D34122 - nuovo cap. (L.n.147/2013) 26.171.702,47

D32503 - D32505 - D32502 - D32506 - D34503

(potabilizzazione arsenico)32.625.305,08

B A

5 23 25 1

Interventi contro il rischio geologico e

idrogeologico5 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C

Bonifica dei terreni inquinati nella valle del

Sacco5 X X

Valorizzazione e recupero ambientale del

sistema fluviale del Tevere2 X X

Migliorare la tutela delle acque anche

ottimizzando la governance del sistema idrico

integrato

3 X X

Potabilizzazione delle acque contenenti

arsenico5

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sviluppo del Piano energetico regionale 5 X X

PIANO DI AZIONE

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E12506 0,00

E12510 100.000,00

Piano energetico regionalePredisposizione

documento

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale

Sviluppo economico e attività produttive, Direzione regionale Salute e

integrazione socio-sanitaria, Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale,

caccia e pesca, Roma Capitale (AMA), ENEA, Gestore dei Servizi Energetici,

Sviluppo Lazio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Sviluppo del Piano energetico regionale.PESO

5

DESCRIZIONE

Per promuovere misure di Green economy e contenere l’uso eccessivo di

risorse naturali, è indispensabile dotarsi di strumenti di programmazione come

il "Piano energetico regionale" (PER) che individua azioni ed interventi a tutela

dell'ambiente e risulta fondamentale per una corretta gestione delle politiche

energetiche regionali, da redigere anche in ottemperanza alla nuova disciplina

comunitaria e nazionale in materia di diversificazione delle fonti di

approvvigionamento, di efficienza energetica e di promozione delle risorse

rinnovabili.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

D34122 220.000,00

capitolo da istituire

(ai sensi Legge n.147/2013)9.210.479,77

5 5

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D34503 1.773.745,14

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2

Programma di interventi per migliorare le reti

di distribuzione idrica, le reti fognanti e opere

connesse

N° atti predisposti e

formalizzati (DGR e

Programma)

Indicatore di

risultatoNumerico

Aggiornamento Piano tutela delle acque (DGR

47/2014) - realizzazione delle attività previste

Rapporto n° attività-

documenti ufficiali

realizzati / n° attività-

documenti previsti

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

ARPA Lazio, Province, ATO (Autorità Territoriale d’Ambito Ottimali), Autorità

di Bacino presenti sul territorio regionale, Centro Funzionale Regionale e

SIRA, Direzioni regionali competenti in materia di Agricoltura Statistica

Urbanistica Attività produttive e Ciclo integrato dei rifiuti, ARDIS, ARP

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEMigliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la

governance del sistema idrico integrato.

PESO

3

DESCRIZIONE

L'acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. Ottimizzare

l'architettura istituzionale di governo del sistema idrico integrato attraverso

l'attuazione della legge regionale (proposta n. 132/2014) e attraverso

l'adozione di un "Nuovo Piano tutela delle acque", con il quale perseguire il

mantenimento dell'integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi

della risorsa stessa e delle attività socio-economiche delle popolazioni del

Lazio anche al fine di depurare le acque per il 100% della popolazione laziale,

migliorando le reti di distribuzione idrica, le reti fognanti e opere connesse.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D32503 - D32505 - D32502 - D32506 -

D3450332.625.305,08

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 3 5

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Comuni beneficiari del finanziamento afferenti all'ATO1 (18 comuni:

ANGUILLARA SABAZIA, BAGNOREGIO, BARBARANO ROMANO, BASSANO

ROMANO, CAMPAGNANO DI ROMA, CAPRAROLA, CASTIGIONE IN TEVERINA,

CIVITELLA D'AGLIANO, FABRICA DI ROMA, GALLESE, GRAFFIGNANO, ISCHIA

DI CASTRO, LUBRIANO, MONTALTO DI CASTRO, MONTE ROMANO,

RONCIGLIONE, SUTRI, TUSCANIA)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Tasso di realizzazione dei potabilizzatori per

l'emergenza arsenico

Potabilizzatori realizzati

rispetto ai

potabilizzatori previsti

dal Programma (tot.52)

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

DENOMINAZIONE Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico.PESO

5

DESCRIZIONE

Attuazione del Programma di interventi per fronteggiare l'emergenza

determinatasi, in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio, in

relazione alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate ad uso

umano, superiore ai limiti imposti dal d.lgs. n.31/2001, approvato con

decreto del Commissario delegato n.2 del 14/03/2011, come integrato con

decreto n.1 dell'11/06/2012. Gli interventi infrastrutturali saranno attuati

attraverso la realizzazione di nuove linee adduttrici, riqualificazione

qualitativa e quantitativa delle falde aquifere sottoposte ad uno stress

significativo legato all'utilizzo del suolo. Risulta interessata dall'azione

l'intera popolazione ricadente nel territorio coinvolto (stimabile in ca.

300.000 persone), nonchè tutte le attività economiche che richiedono per il

loro esercizio, anche ai fini sanitari, l'utilizzo di acqua potabile. Nel

complesso sono previsti per l'anno 2014 n.52 potabilizzatori finanziati dalla

Regione Lazio, di cui n.27 realizzati per via diretta e n.25 affidati per la

realizzazione ai Comuni (soggetti attuatori).

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

A38127 (stanziamenti anni precedenti) (78.087,76)

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A38125 (stanziamenti anni precedenti) (1.666.304,00)

A38126 (stanziamenti anni precedenti) (1.621.562,88)

1 1 1

Tasso di completamento degli interventi di

bonifica e messa in sicurezza previsti

Interventi completati /

interventi previsti per

l'annualità 2014 (n. 42)

Indicatore di

realizzazione

fisica

DIRIGENTI D CRISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

Percentuale 100%

RISORSE

B A

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProvince (Frosinone e Roma), ARPA Lazio (Frosinone e Roma), Comuni

rientranti nell'ex S.I.N. della Valle del Sacco

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco.PESO

5

DESCRIZIONE

Il grave stato di inquinamento della valle del Sacco (per la quale nel 2006 è

stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale) dovuto

prevalentemente allo stoccaggio di rifiuti tossici, deve essere affrontato con

interventi in grado di risanare il territorio e garantire la tutela della salute di

migliaia di cittadini. A tal proposito si intende indurre il completamento

dell'attuazione delle attività di bonifica e messa in sicurezza con fondi POR

FESR Lazio 2007-2013 (attività II.2) svolta dagli Enti locali beneficiari (soggetti

attuatori).

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E42510 nessuno stanziamento previsto

nd

(eventuali fondi Azione cardine POR FESR

Lazio 2014-2020)

(eventuali 20.000.000 € nell'arco di 5 anni)

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

B ADIRIGENTI D C

4 8 8

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Agenzia Regionale Difesa del Suolo, Agenzia Regionale Parchi

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Programmazione degli interventi Proposta di DGRIndicatore di

risultato

DENOMINAZIONEValorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del

Tevere.

PESO

2

DESCRIZIONE

Si intende avviare un’azione strategica, incentrata sulla navigabilità del

Fiume Tevere in ambito extraurbano e romano, al fine di qualificarne la

fruibilità e di valorizzare le potenzialità del fiume quale risorsa territoriale e

valore rilevante dell'identità regionale. In particolare viene proposto un

sistema incentrato sulla navigazione fluviale, in sinergia con altre forme di

percorsi ecosostenibili (green pathway ), quali i percorsi pedonali e ciclabili,

con relativi servizituristici e culturali annessi.

Il progetto generale trova una diversa declinazione a seconda del territorio di

intervento, pur mantenendo la comune caratteristica di essere incentrato

sulla valorizzazione delle potenzialità offerte dalla fruizione sostenibile della

via d'acqua e delle sponde, con ricadute favorevoli sulla riduzione delle

emissioni di C02, sulla tutela ambientale, ma anche sulla crescita sostenibile

delle economie locali.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.1.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E42510

nessuno stanziamento previsto

(capitolo oggi in negativo ca -11 ml €, in

corso disimpegni per recuperare risorse,

21.653.015,89 € stanziamento annualità

precedenti)

Programmazione degli interventi Proposta di DGRIndicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 6 6

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Commissario Straordinario Delegato per la mitigazione del rischio

idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, - Agenzia Regionale Difesa

del Suolo (ARDIS)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico.PESO

5

DESCRIZIONE

Si intende realizzare un numero di interventi finalizzati al consolidamento di

versanti in frana e di difesa idraulica in tutto il territorio regionale, in

funzione delle criticità riconosciute nei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico

(PSAI), elaborati dalle Autorità di bacino, nonchè dal quadro conoscitivo delle

stesse, derivanti dalle segnalazioni e richieste di intervento pervenute alle

strutture regionali, che sarà riconosciuto con Deliberazione di Giunta

Regionale.

Il numero degli interventi, e quindi la loro ubicazione, sarà funzione delle

risorse che saranno messe a disposizione.

Per tutti è comunque gia disponibile la loro ubicazione e la stima del

fabbisogno effettuata dal soggetto proponente.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

C.2

DESCRIZIONEVALORE TARGET

2014

Numero alloggi

finanziati per

avviarne

realizzazione,

recupero o

acquisto da

assegnare o

immettere sul

mercato della

locazione/vendita

/riscatto

500

2014

C.2.1 X

C.2.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

12.06 74.484.218,55

12.06 (FONDO GLOBALE REGIONI EDILIZIA SOVVENZIONATA)

60.000.000,00

Interventi di edilizia residenziale agevolata. 5 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 8 2

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Piano straordinario emergenza abitativa nel

Lazio (attuazione DGR 18/2014).5 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

2015

VALORE

TARGET

2016

Incremento

dell'offerta abitativa

Indicatore di

impattoNumerico 600 700

DENOMINAZIONE Emergenza abitativa.

DESCRIZIONE

Superamento dell'emergenza casa sul territorio laziale attraverso una reale

valutazione della domanda e la costruzione di un programma che governi l'offerta al

fine di abbandonare logiche straordinarie e intraprendere soluzioni di medio e lungo

periodo. Promuovere e sviluppare l'edilizia residenziale mediante l'individuazione di

programmi e progetti di intervento riguardanti sia la costruzione di nuove abitazioni

che il risanamento e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico

che privato, con regole che garantiscano la sostenibilità urbanistica degli stessi.

Favorire interventi di edilizia residenziale agevolata mediante la formazione di

programmi di intervento.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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Aggiornamento 4.7.2014

C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4 1 0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E62125 10.000.000,00

nd (FONDO GLOBALE REGIONI EDILIZIA

SOVVENZIONATA)

20.000.000,00

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Stato attuativo del Piano straordinario di

emergenza abitativa

Rapporto tra attività

realizzate nel 2014 e

attività previste per il

2014 (DGR 18/2014)

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

DENOMINAZIONEPiano straordinario emergenza abitativa nel Lazio (attuazione

DGR 18/2014).

PESO

5

DESCRIZIONE

Per affrontare lo stato di grave criticità abitativa, con punte emergenziali di

disagio abitativo soprattutto nell'ambito di Roma Capitale, è necessario

individuare misure urgenti di contrasto al disagio stesso quali il recupero e

autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico, da intendersi anche

come più ampia attività di rigenerazione urbana, acquisizione e/o recupero

di immobili privati sul libero mercato a prezzi calmierati, ecc.. Le prime

attività da intraprendere sono state già individuate dalla Giunta regionale

con DGR 18/2014.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

A

1 4 1

C B

Tempestività nella conclusione del

provvedimento di liquidazione a favore dei

beneficiari degli interventi

Percentuale di

provvedimenti di

liquidazione emanati

entro 20gg. (tempo

intercorrente tra

ricezione di "regolare

documentazione" ed

emissione atto di

liquidazione del

contributo per le

richieste pervenute nel

2014) rispetto al totale

dei provvedimenti

richiesti nel 2014

Indicatore di

risultatoPercentuale 90%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Interventi di edilizia residenziale agevolata.PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio, al fine di superare l'mergenza abitativa, provvede alla

promozione e allo sviluppo dell'edilizia residenziale mediante la formazione

di programmi di intervento riguardanti sia la costruzione di nuove abitazioni

che il recupero del patrimonio edilizio esistente, elaborando proposte di

interventi nel territorio sulla base di finanziamenti, obiettivi e provvedimenti

europei, nazionali e regionali, di concerto con il bilancio regionale

individuando i soggetti incaricati alla realizzazione dei programmi edilizi.

Aumentare l'efficienza amministrativa in materia di edilizia residenziale

agevolata al fine di assicurare una sostanziale riduzione del tempo di

svolgimento del servizio reso ai beneficiari degli interventi, si traduce in un

miglioramento della qualità del servizio stesso.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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E62120 3.782.524,00

E62123 105.616,88

E61405 1.942.728,07

E62110 0,00

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E62105 938.349,60

E61406 3.000.000,00

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C

C.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale degli

edifici scolastici

messi in sicurezza

nella Regione

Lazio

Percentuale

2014

C.3.1 X

35.000,00

2 1 0

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

04.03 (Interventi regionali in conto capitale per

opere di edilizia scolastica)44.650.588,78

04.03 (Nodo regionale Anagrafe edilizia

scolastica)

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Messa in sicurezza degli edifici scolastici 5 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Edifici scolastici in

sicurezza

Indicatore di

impatto60% 61% 63%

DENOMINAZIONEIncrementare l'efficienza organizzativa e infrastrutturale nella gestione del sistema

scolastico.

DESCRIZIONE

Il rilancio delle infrastrutture scolastiche è una priorità da realizzare attraverso

l'efficientamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, garantendo, altresì, agli studenti

delle scuole (da quelle dell'infanzia alle medie di secondo grado), un'istruzione in

"sicurezza" e un miglioramento della qualità di vita all'interno degli ambienti scolastici

attraverso l'attuazione di interventi programmati sulla base della conoscenza delle

condizioni degli edifici scolastici presenti sul territorio e sulla base delle risorse disponibili.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti locali

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 2 0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

F16501 (Interventi regionali in conto

capitale per opere di edilizia scolastica)3.604.799,11

F16509 (Nodo Regionale Anagrafe edilizia

scolastica)35.000

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti locali

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Avanzamento della spesa per la realizzazione

degli interventi per la messa in sicurezza degli

edifici scolastici.

Percentuale degli

impegni sugli

stanziamenti disponibili

a favore dei Comuni e

Province per il 2014

(6,75 ml €)

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

Percentuale 100%

DENOMINAZIONE Messa in sicurezza degli edifici scolastici.PESO

5

DESCRIZIONE

Mettere in sicurezza gli edifici scolastici presenti sul territorio regionale,

attraverso un attento monitoraggio delle condizioni degli stessi per la

predisposizione di un programma di interventi da realizzare in ragione

dell'accertata disponibilità di spesa che dovrà essere destinata in parte ai

comuni ed in parte alle Province, effettuando successivamente un'attento

monitoraggio sulla realizzazione dei progetti. L'implementazione

dell'anagrafe dell'edilizia scolastica è un indispensabile supporto all'attività

programmatoria ai fini della conoscenza del fabbisogno e della valutazione

dei progetti presentati per accedere ai finanziamenti regionali e/o nazionali.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

C.4

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Popolazione

residente nelle

aree interessate

da grandi opere

stradali

Numerico

2014

C.4.1 X

C.4.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

10.05 Viabilità ed infrastrutture stradali

(risorse complessive sul capitolo)507.220.603,03

(eventuali fondi definiti da Azioni cardine 2016-

2020)(65.000.000,00)

Interventi regionali in materia di grande

viabilità (Civitavecchia-Orte).5 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 9 9 3

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Interventi sulla rete di viabilità regionale di

competenza dell'ASTRAL.5 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Utenti interessati da

miglioramento rete

stradale

Indicatore di

impatto250.000 300.000 400.000

DENOMINAZIONE Sviluppare le infrastrutture stradali.

DESCRIZIONE

La Regione Lazio intende adeguare la maglia infrastrutturale al livello delle regioni europee,

attraverso la pianificazione, programmazione ed attuazione di interventi in materia di

grandi opere di viabilità di interesse regionale, finanziate da Accordi di Programma Quadro,

dalla Legge 443/2001 (cd. Legge Obiettivo) e da leggi statali e regionali.

Con riferimento alla "Rete Viaria Regionale", per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla

manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della

programmazione generale sulla stessa Rete. Intervenire sulle reti di viabilità significa

aumentare la sicurezza dele strade.

Il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali conforme ai requisiti di

sicurezza dell’UE è anche uno degli obiettivi strategici dell'Unione Europea.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEASTRAL, Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale

Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

D12520 3.000.000 (10.600.000 stanziamento 2013)

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D12514 4.000.000 (9.600.000 stanziamento 2013)

D12505 3.100.000 (16.000.000 stanziamento 2013)

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 3

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

ASTRAL, Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti,

Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e

patrimonio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Volume degli interventi completati

Km di strada costruiti

e/o Km di strada messi

in sicurezza

Indicatore di

realizzazione

fisica

Numerico 150

DENOMINAZIONEInterventi sulla rete di viabilità regionale di competenza

dell'ASTRAL.

PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio, con riferimento alla "Rete Viaria Regionale" (circa 1.500

km), per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla manutenzione

straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della

programmazione generale sulla stessa Rete. In base al contratto di servizi

Astral può anche realizzare interventi straordinari su rete viaria di livello

locale. Tra le strade più pericolose d'Italia vi è la strada regionale 148

Pontina. Il traffico presente giornalmente su questa strada è di grande entità

ed è caratterizzato da una notevole componente di traffico pesante. La

messa in sicurezza della strada che costituisce un'arteria di notevole

importanza nel collegamento del territorio pontino e l'area romana è di

grande rilevanza. Altra arteria da realizzare per avere i benefici di una rete

stradale efficiente e moderna è la bretella autostradale Campoverde-

Cisterna-Valmontone. Si vuole completare inoltre la superstrada Frosinone-

Sora, altra arteria della rete principale di interesse regionale, quale parte

della cosiddetta Dorsale Appenninica ed al riguardo l'obiettivo è di verificare

la possibilità di inserirla nella programmazione concordata con lo Stato per

poi avviare la progettazione.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

C.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D12522 6.800.000,00

(eventuali fondi definiti da Azioni cardine

2016-2020)(importo non disponibile)

Avanzamento della spesa per la realizzazione

dell'opera

Impegni sugli

stanziamenti disponibili

a favore di ANAS per il

2014 (5,85 ml €)

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

Percentuale 100%

RISORSE

- -

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 2

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE ANAS Spa (Soggetto attuatore)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEInterventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-

Orte).

PESO

5

DESCRIZIONE

La superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte-Terni (tratta Cinelli-Monteromano)

costituisce un segmento essenziale dell'itinerario internazionale Civitavecchia-

Orte-Mestre. La realizzazione di tale infrastruttura è indispensabile per tutti i

collegamenti da e per l'Italia centrale sia per le persone che per le merci e

quindi per l'economia di tutto il territorio e, in particolare, di quello laziale. In

particolare il tratto ancora da realizzare (di circa 25 km) è quello compreso tra

Vetralla e la S.S. 1 Aurelia (attualmente in trasformazione in autostrada) nel

territorio compreso tra Tarquinia e Civitavecchia. L'opera consiste in un

tracciato di piattaforma a due carreggiate separate formate da 2 corsie

ciascuna oltre banchina di emergenza.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

C.0.1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 23

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEInterno alla Direzione, Area Affari Generali con il supporto dei funzionari

titolari di A.P. e P.O. afferenti alle Aree della Direzione

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

5

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

C.0.2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 4 4

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Tutte le Direzioni regionali (interno alla Direzione, tutte le Aree)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

5

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n.7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it, su

coordinamento della Direzione Risorse umane e sistemi informativi

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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C

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

C.0.3

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 2

Tasso di realizzazione degli interventi

organizzativi previsti nel documento di

sviluppo organizzativo della Direzione

Rapporto tra n°

interventi organizzativi

realizzati e n° interventi

previsti dal Piano

Indicatore di

realizzazione

fisica

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Segretariato Generale, Direzione Risorse umane e sistemi informativi (interno

alla Direzione, Ufficio di Staff "Pianificazione di Direzione e sviluppo

organizzativo")

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Riorganizzazione delle strutture di Direzione.

PESO

10

DESCRIZIONE

La Direzione intende elaborare e realizzare un proprio documento di sviluppo

organizzativo che, recependo e declinando gli indirizzi della Giunta regionale

e le direttive del Segretariato generale (prot.n.295325 del 22/5/2014),

nonché tenendo presente della particolare complessità della Direzione (per

eterogeneità e frammentarietà delle funzioni assegnate, nonché per entità

numerica del personale e delle strutture organizzative, peraltro dislocate

sull’intero territorio regionale), identifica ed implementa le migliori soluzioni

organizzative adottabili entro l'anno 2014.

Le direttive sono riportate di seguito in estrema sintesi:

- razionalizzazione dei livelli di responsabilità funzionale delle strutture

gestionali;

- ridimensionamento dell’eterogeneità degli uffici in termini di complessità

organizzativa;

- riconduzione delle competenze della Direzione in un numero ridotto di

macro ambiti;

- soppressione di strutture complesse (Aree) e istituzione di strutture semplici

(Uffici), mantenendo invariato il numero complessivo delle strutture (nelle

more della riorganizzazione generale delle strutture della Giunta regionale).

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

RESPONSABILE BRUNO PLACIDI

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Direzione Regionale

Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca

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D

D.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Definizione delle

Misure correlate

ad una agricoltura

multifunzionale

Binario

(SI/NO)

Incremento di

impianti nelle

imprese agricole

rispetto a quelli

esistenti all'anno

precedente

Numerico

2014

D.1.1 X

D.1.2 X

D.1.3 X

D.1.4 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE Favorire il passaggio ad un'agricoltura multifunzionale e di qualità.

DESCRIZIONE

Migliorare la competitività delle imprese agricole attraverso un adeguamento e/o

ammodernamento delle loro strutture produttive.

Incrementare l’efficienza aziendale attraverso la riduzione dei costi di produzione

compreso il risparmio energetico, promuovendo il raggiungimento di migliori prestazioni

dal punto di vista dell’ambiente, con particolare riferimento al risparmio delle risorse

idriche e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

PESO 2015 2016

PIANO DI AZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

Impianti per la

produzione di energia

da biomasse agricole

Indicatore di

risultato 0 0 15

Definizione di MisureIndicatore di

risultatoSI

Sviluppo di microimprese agricole operanti

nel settore delle energie da fonti rinnovabili.6 X X

Sostegno condizionato all'autosufficienza

energetica mediante contenimento ed

utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa

agricola.

7 X X

Sostegno alla creazione di comunità rurali

sostenibili e per il riuso dei borghi

abbandonati.

7 X X

Sostegno alla diffusione della

multifunzionalità nelle imprese agricole.7 X X

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RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

B A

7 8 2 5

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE

Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica mediante

contenimento ed utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa

agricola.

PESO

7

DESCRIZIONE

Produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando risorse specifiche e

sottoprodotti legati all’attività agricola principale o, comunque, risorse

naturali disponibili garantendo all'agricoltore la possibilità di poter integrare

il proprio reddito e di poter diversificare le attività produttive.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

4 2

Numero e tipologia delle imprese agricole

coinvolte nei processi innovativi di

produzione energetica

Report analitico sulla

situazione e sulle misure

di sostegno

Indicatore di

risultato

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONESviluppo di microimprese agricole operanti nel settore

delle energie da fonti rinnovabili.

PESO

6

DESCRIZIONE

L’obiettivo consiste nel sostenere l’economia delle zone rurali,

promuovendo la creazione e il rafforzamento di microimprese che

intendano investire nel settore della produzione di energia da fonti

rinnovabili.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

3 2

Predisposizione delle Misure a sostegno delle

microimprese

Schede di Misura

definite all'interno del

nuovo PSR

Indicatore di

risultato

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONESostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso

dei borghi abbandonati.

PESO

7

DESCRIZIONE Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle attività dell’impresa agricola

connesse alla tutela e alla manutenzione del territorio e dell’ambiente.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

5 2

Tutela del territorio

Pianificazione di

interventi/iniziative/

misure per la tutela

del territorio rurale

Indicatore di

risultato

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONESostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese

agricole.

PESO

7

DESCRIZIONE

Valorizzazione e sviluppo dell'agricoltura che sia in grado di rispondere ai

nuovi bisogni della società, in cui la funzione produttiva, orientata alla

valorizzazione dei territori rurali, trova nuove regole ed opportunità

nell’applicazione dei principi dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia

della biodiversità, della sicurezza alimentare, sostegno all'occupazione

giovanile e femminile, mantenimento di attività economiche nelle zone a

basso insediamento umano, sviluppo rurale. Capacità delle imprese agricole

di offrire servizi di varia natura atraverso una diversificazione delle attività e

una nuova opportunità di reddito per gli imprenditori agricoli.

Numerico 15

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Commissione Europea D.G. Agricoltura - MiPAAF - MEF

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

8 5

Sviluppo dell'agriturismo e del turismo rurale

Incremento di

agriturismi ed itinerari

turistici rurali

Indicatore di

risultato

5

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

7

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D

D.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

Organizzazioni di

Produttori

coinvolte.

Percentuale

Definizione delle

Misure finalizzate

alla tutela agro-

climatico-

ambientale

Binario

(SI/NO)

2014

D.2.1 X

D.2.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONEInnalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando i servizi pubblici di

supporto alle imprese.

DESCRIZIONE

Sviluppare la cooperazione e le reti tra le imprese agricole per accedere al credito, per

favorire l'ammodernamento delle loro strutture ed attrezzature, per accrescere la loro forza

contrattuale nei confronti della grande distribuzione e sostenere la riorganizzazione dei

comparti produttivi finalizzata all’integrazione di filiera tra produttori primari e

trasformatori/distributori dei prodotti agroalimentari o forestali (legno-energia), anche

attraverso processi di aggregazione e coordinamento nell’attività primaria, l’incremento

della possibilità di vendita diretta sul territorio e l'attuazione di misure di tutela agro-

climatico-ambientale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COMMISSIONE EUROPEA D.G. AGRICOLTURA - MiPAAF - MEF-AGEA

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sostegno alla crescita di nuove OO.PP. e allo

sviluppo di reti tra le imprese. 6 X X

Sviluppo di nuove

Organizzazioni di

Produttori ( OO.PP.).

Indicatore di

risultato5% 45% 100%

Definizione di MisureIndicatore di

risultatoSI

PIANO DI AZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C

Promozione dello sviluppo sostenibile delle

zone rurali : valorizzazione dei meccanismi

di Payment for ecosystem services

6 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

B A

3 4 2 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

(*)si precisa che il valore non è riferito alla crescita dimensionale delle singole aziende agricole ma al numero delle nuove OO.PP.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONESostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le

imprese.

PESO

6

DESCRIZIONE

Sostegno al miglioramento strutturale e organizzativo delle imprese agricole

e agro-alimentari.

Sostegno alla nascita di nuove realtà produttive in settori emergenti e ad alta

potenzialità di mercato.

Interventi di rafforzamento strutturale delle imprese. Per ciò che riguarda le

OO.PP., una particolare attenzione meritano quelle che sono colpite da crisi

settoriali .

Numerico6

(*)

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AGEA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

4 2

Aggregazione di imprese in OO.PP.

OO.PP. operanti nel

settore della produzione

agro-alimentare che

hanno

aumentato/consolidato

le loro capacità rispetto

all'anno precedente

Indicatore di

risultato

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONEPromozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali:

valorizzazione dei meccanismi di Payment for ecosystem services.

PESO

6

DESCRIZIONE

Incoraggiare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio ad offrire un servizio

ambientale a vantaggio dell'intera comunità, attraverso il

mantenimento/introduzione di metodi di produzione agricola estensivi e

compatibili con la tutela e con il miglioramento dell'ambiente, delle risorse

naturali, del suolo, dell'acqua e della biodiversità.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE COMMISSIONE EUROPEA D.G. AGRICOLTURA - MiPAAF - MEF-AGEA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

5

Predisposizione delle Misure mirate alla

tutela agro-climatico-ambientale

Schede di Misura

definite all'interno del

nuovo PSR

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

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D

D.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Verifica del volume

degli investimenti

richiesti a

contributo e

destinati

all'aumento delle

quantità

trasformate e

commercializzate

conseguente alla

realizzazione e

all’ammodername

nto degli impianti

adibiti alla

trasformazione e

commercializzazion

e dei prodotti della

pesca.

Percentuale

2014

D.3.1 X

D.3.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE Aumentare le opportunità di occupazione nella pesca

DESCRIZIONE

Il rafforzamento dell’impresa ittica tramite l’espansione della multifunzionalità, sia

attraverso una maggiore integrazione con la filiera della distribuzione e

commercializzazione, sia attraverso la sinergia con altri settori produttivi come il turismo, il

catering e la ristorazione e l'affidamento all’impresa ittica di servizi ambientali, come

funzioni pubbliche collettive, per la tutela attiva dell'ambiente marino e il presidio sulle

coste.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE MIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione Costiera)

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Trasformazione e

commercializzazione

Indicatore di

risultato15% 0%

(*)

10%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sostegno alla multifunzionalità dell'impresa

ittica6 X X

Sostegno al miglioramento ed

ammodernamento delle strutture ed

infrastrutture per la filiera ittica

5 X X

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(*) il target è pari a zero in quanto dovranno essere predisposti i nuovi avvisi pubblici a valere sulle risorse FEAMP

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 7 2

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

A14129-A14138-A14139-A14130-A14140-

A14141-A141313.300.000 (fondi FEP fino al 31/12/2015)

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE Sostegno alla multifunzionalità dell'impresa ittica.PESO

6

DESCRIZIONE

Dare adeguato sostegno allo sviluppo della multifunzionalità dell'impresa

ittica per garantire una forte spinta all'innovazione nella gestione

dell'impresa in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati,

insieme allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali e all'avvio di

iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e

salmastre, specialmente nelle zone poco sviluppate. La multifunzionalità

concorre inoltre ad accrescere la consapevolezza delle imprese di essere

motore dello sviluppo locale.

Numerico 3

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEMIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione

Costiera) - Segretariato Generale Ufficio Legislativo

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

3 2

Innovazione d'impresa e sviluppo locale

Incremento delle

iniziative imprenditoriali

giovanili nel settore

ittico

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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D

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

D.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONESostegno al miglioramento ed ammodernamento delle strutture

ed infrastrutture per la filiera ittica.

PESO

5

DESCRIZIONE

Dare adeguato sostegno allo sviluppo dell' impresa ittica ed alle imprese

connesse per garantire una spinta all'innovazione nella gestione delle attività

produttive in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati,

insieme allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali e all'avvio di

iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e

salmastre, specialmente nelle zone poco sviluppate.

Numerico 3

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEMIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione

Costiera)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

6 2

Innovazione d'impresa e sviluppo locale,

aumento della competitività

Incremento delle

iniziative imprenditoriali

nel settore ittico

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A14129-A14138-A14139-A14130-A14140-

A14141-A141313.300.000 (fondi FEP fino al 31/12/2015)

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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D

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

D.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

6

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

5 8

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

4

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

13

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D

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

D.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

7

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

3 4

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

Page 144: Presentazione del Piano - regione.lazio.it · Piano della performance 2014-2016 1 ... regionale, il Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 della Giunta della

D

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

D.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

RESPONSABILE ROBERTO OTTAVIANI

DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.

PESO

7

DESCRIZIONE

Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,

propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della

Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di

pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il

Piano di Sviluppo Rurale del Lazio relativamente al Fondo Europeo Agricolo di

Sviluppo Rurale.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

19 4

Disponibilità risorse FEASR per il PSR Lazio

Definizione del quadro

finanziario delle risorse

disponibili per la

Regione Lazio

Indicatore di

risultato

2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

6

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Direzione Regionale

Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio

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E

E.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Riduzione dello

stock del

disavanzo al

31/12/2012

certificato dalla

Corte dei Conti

Percentuale

2014

E.1.1 X

E.1.2 X

E.1.3 X

E.1.4 X

E.1.5 5 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Aumentare l'efficienza amministrativa per produrre risparmi.

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza nella gestione delle risorse di bilancio

attraverso l'organizzazione e la realizzazione di azioni che permettano un puntuale

controllo della spesa per fare in modo di evitare sprechi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Riduzione del debito

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

10% 10% 10%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Progetto revisione straordinaria residui. 5 X

Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti

dei fornitori.15 X X

Riduzione della spesa regionale per fitti

passivi.5 X X

Dismissione del patrimonio immobiliare

regionale.10 X X

Concentrazione degli uffici regionali in

immobili di proprietà.X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

15 72 57 17 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Progetto revisione straordinaria residui.PESO

5

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di un approfondito esame delle partite

creditorie e debitorie, riportate in bilancio come residui attivi e passivi, per

eliminare quelle molto risalenti nel tempo la cui persistente conservazione

rischia di inficiare l'attendibilità delle rilevazioni contabili.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

12 Direzioni regionali

3 Agenzie regionali

Avvocatura regionale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

17 1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

15 72 57

Report dei residui attivi e passivi

Riaccertamento del

totale dei residui attivi e

passivi presso le

strutture amministrative

regionali

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Riduzione dei tempi di attesa dei pagamenti dei fornitori.PESO

15

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo consiste nell'assicurare una maggiore liquidità alle

imprese creditrici nei confronti delle strutture regionali attraverso la

realizzazione di un flusso informativo che consenta di organizzare in maniera

ottimale il pagamento in tempi rapidi, secondo quanto disposto dalle norme,

dei titoli emessi per la fornitura di beni e servizi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 2

Pagamento delle fatture

Riduzione della media

calcolata tra la data di

liquidazione della fattura

(DL) e la data di

pagamento (DP). M= (DL-

DP) rispetto all'anno t-1

Indicatore di

risultatoPercentuale 20%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Riduzione della spesa regionale per fitti passivi.PESO

5

DESCRIZIONE

L'avviata revisione della struttura organizzativa della Regione ha la funzione

di rendere più efficiente l'azione di Governo in un contesto di acute difficoltà

economico-finanziarie. Solo una profonda revisione del corpo

amministrativo, delle regole di funzionamento degli uffici e dellea spesa

possono permettere alla Regione di recuperare quelle risorse aggiuntive

necessarie agli investimenti per lo sviluppo. Quest'azione intrapresa fin dai

primi mesi della legislatura passa, anche, attraverso l'abbattimento dei fitti

passivi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Riduzione fitti passiviRiduzione della spesa

regionale per fitti passivi

Indicatore di

risultatoPercentuale 10%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Dismissione del patrimonio immobiliare regionale.PESO

10

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di razionalizzare e valorizzare il patrimonio

immobiliare regionale attraverso programmi di vendita che permettano di

ridurre i costi di gestione e manutenzione e consentano nel contempo di

acquisire risorse da destinare alle politiche regionali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

Valore dismissioni

Importo complessivo

ricavato dalla vendita di

immobili regionali

Indicatore di

risultatoNumerico € 5.000.000,00

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà.PESO

5

DESCRIZIONE

Il fine dell'obiettivo è quello di una più efficiente gestione del patrimonio

immobiliare di proprietà destinato ad essere adibito agli uffici regionali

concentrando e razionalizzando l'utilizzo degli spazi riducendo gli sprechi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

Riduzione uffici in affitto

Riduzione degli uffici

dislocati presso immobili

in affitto

Indicatore di

risultatoPercentuale 10%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

E.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero prestiti

ristrutturati e

risparmio in termini

di rata

Percentuale

2014

E.2.1 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Riduzione della pressione fiscale.

DESCRIZIONEIl fine dell'obiettivo è quello di attivare fonti di entrata alternative, anche attraverso il

recupero dell'evasione fiscale, nonché riduzione della spesa.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Riduzione strutturale

del costo del servizio

del debito

Indicatore di

risultato

Riduzione della rata

riferita a parità di

stock di prestiti

Riduzione

permanente non

inferiore al 3%

Riduzione

permanente non

inferiore al 3%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Ristrutturazione del debito 10 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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E

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

E.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Ristrutturazione del debito.PESO

10

DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di dare attuazione all'art. 45 del D.L. n. 66/2014.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

Ristrutturazione prestiti MEF eestinzione

anticipazione BOR

Attività finalizzate al

contenimento spesa

corrente

Indicatore di

risultatoNumerico

Risparmio 50

milioni annui

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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E

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

E.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento

delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche,

l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche

delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014 nell'ambito del

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 (comprensivo del

Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2014-2016). In

particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di

legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

15

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

14

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E

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

E.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

RESPONSABILE MARCO MARAFINI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

15

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

14

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Direzione Regionale

Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio

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F

F.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Interventi

realizzati per

favorire lo

sviluppo dell'alta

formazione e

delle nuove

professioni

Numerico

2014

F.1.1 X

F.1.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Da individuare nella prossima programmazione

POR FSE 2014-2020

Da individuare nella prossima programmazione POR FSE 2014-

2020

Creazione strutture specialistiche per la

formazione alle nuove professioni: scuole del

web, del turismo, dell'artigianato locale

7 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 24 19 7 0

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Istituzione di percorsi di alta formazione per i

green jobs7 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sviluppare l'alta

formazione e le

nuove professioni

Indicatore di

realizzazione

fisica

_ 12 20

DENOMINAZIONE Costruire percorsi e strutture per l'alta formazione e per le nuove professioni.

DESCRIZIONE

L'evoluzione del mercato del lavoro, in ambito sia regionale che nazionale, rende

opportuno ridisegnare le priorità formative e occupazionali, prendendo atto della

"saturazione" dei settori tradizionali di attività e concentrandosi nei settori a più alto

potenziale di sviluppo. A tal fine, assume una valenza strategica procedere in una doppia

direzione: incrementare i percorsi e gli strumenti per l'alta formazione, in modo da formare

personale lavorativo qualificato e d'eccellenza nei rispettivi settori di attività, e al

contempo procedere ad uno sviluppo delle nuove professioni, caratterizzate da un

potenziale di crescita maggiore rispetto alle professioni tradizionali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Formazione nel settore dei green jobs

Programmazione degli

interventi nell'ambito

del POR FSE 2014 - 2020

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

7 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 24 19

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs.PESO

7

DESCRIZIONE

La Regione Lazio ha già istituito alcuni percorsi di formazione per i green

jobs, destinati alla formazione di alcune figure professionali: esperti in

agricoltura eco - compatibile; esperti di sostenibilità ambientale dei sistemi

turistici locali; esperti in impianti di produzione energetica a basso impatto

ambientale; esperti di sviluppo sostenibile della destinazione turistica. Si

intende procedere in questa direzione aumentando il numero e il livello

professionale e formativo dei corsi, con la creazione di veri e propri percorsi

di alta formazione nel settore dei green jobs, come corsi professionalizzanti

post diploma in ambito ambientale.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Sviluppo e implementazione delle nuove

professioni

Programmazione degli

interventi nell'ambito

del POR FSE 2014 - 2020

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

7 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 24 19

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONECreazione strutture specialistiche per la formazione alle nuove

professioni: scuole del web, del turismo, dell'artigianato locale.

PESO

7

DESCRIZIONE

I settori professionali tradizionali sembrano aver esaurito la loro corsa, ed

allora appare di prioritaria importanza sviluppare nuove professioni che, a

causa della crisi economica in atto, possano offrire potenziali di sviluppo

maggiori. Per realizzare tale finalità, occorrerà formare personale docente

qualificato in specifiche materie (web, turismo, artigianato locale) e creare

infrastrutture adeguate all'erogazione dei percorsi formativi.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

F.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Creazione di

infrastrutture

tecnologiche e

apertura di nuovi

uffici "Porta

futuro" in linea

con la

programmazione

2013

Numerico

2014

F.2.1 X

8.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)

Annualità 2016: da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Annualità 2016: da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

1 2 0

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Annualità 2014: 15/4 5.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)

Annualità 2015: 15/4

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 7

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Apertura di uffici "Porta futuro" e sviluppo

delle infrastrutture tecnologiche sia materiali

che immateriali di supporto all'attività.

7 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Network "Porta

futuro"

Indicatore di

realizzazione

fisica

_ 1 4

DENOMINAZIONE Sviluppo del sistema "Network Porta Futuro".

DESCRIZIONE

Il network Porta futuro, la cui diffusione nel territorio regionale ha costituito oggetto di uno

studio compiuto dalla Direzione nell'anno 2013, assolve una funzione centrale quale

"motore" per la diffusione di dati e di opportunità, nonché moduli di formazione a distanza;

attraverso di esso è possibile avere accesso ad una serie di servizi, quali assistenza alla

redazione del curriculum vitae, preparazione ai colloqui di lavoro e seminari motivazionali,

moduli sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese. Per tale motivo riveste primaria

importanza la piena realizzazione di tale progetto e dei servizi accessori ad esso collegati.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

B A

A39139 81.981,42

2 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A39132 2.500.000,00

A39105 2.418.018,58

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

2 7 1

Prototipo Uffici "Porta futuro"

Realizzazione prototipo

di uffici "Porta futuro"

sulla base dello studio

preliminare dell'anno

2013 e sviluppo di

infrastrutture di

supporto agli stessi.

Indicatore di

risultato

DIRIGENTI D C

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEApertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture

tecnologiche sia materiali che immateriali di supporto all'attività.

PESO

7

DESCRIZIONE

La Direzione ha effettuato nell'anno 2013 una ricognizione geografica e sul

fabbisogno di servizi per l'occupazione nel territorio regionale per l'apertura

di uffici "Porta Futuro". Sulla base di tale studio preliminare l'obiettivo si

propone di dare concreta attuazione alle esigenze cui gli uffici "Porta futuro"

intendono rispondere, tenendo conto del tipo di attività e dei servizi offerti,

della struttura degli uffici, delle dotazioni tecnologiche e delle risorse umane

da impiegare, e della localizzazione della rete di uffici.

Gli uffici "Portafuturo", per poter essere pienamente operativi, hanno

bisogno di dotazioni tecnologiche d'avanguardia, sia materiali (la rete wifi, le

postazioni PC, etc.), sia immateriali (il software, il portale web etc.); è

necessario, inoltre, sviluppare postazioni per l'accoglienza, postazioni per

l'oreintamento, postazioni multimediali dedicate all'auto - consultazione e

auto - orientamento.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

F.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Destinatari avviati

nell'ambito degli

interventi

Numerico

2014

F.3.1 X

F.3.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Annualità 2013: 15/04 2.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)

Annualità 2014: 15/04 15.900.000,00 (POR FSE 2007-2013)

Annualità 2015-2016: da individuare nella

prossima programmazione POR FSE 2014-2020

Annualità 2015-2016: da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Ampliamento reti di cooperazione

internazionale per la mobilità dei giovani

(istruzione, formazione, lavoro).

7 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 24 19 7 0

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Articolazione dell'offerta formativa on

demand.7 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Percorsi di

formazione

Indicatore di

realizzazione

fisica

900 1200 1200

DENOMINAZIONE Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese.

DESCRIZIONE

L'obiettivo in argomento punta a sviluppare e potenziare il settore dell'offerta formativa in

tutte le sue componenti costitutive, al fine di realizzare lo scopo prioritario di poter

disporre di un sistema integrato. Tale sistema dovrà rispondere all'esigenza principale di

elevare il livello qualitativo dei servizi offerti e rispondere ai bisogni, sempre più

personalizzati, dei futuri destinatari, nelle diverse situazioni professionali in cui vengano a

trovarsi. Sopratutto per rilanciare, in un periodo di crisi finanziaria, l'attività delle imprese,

è fondamentale che tale percorso formativo sia in linea con le necessità e le esigenze delle

imprese stesse.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

A

2

A39102 5.077.839,01

A39103 172.160,99

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A39501 (annualità 2013) 2.000.000,00

A39101 5.250.000,00

Numerico 450

RISORSE

4 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

10 5

Offerta formativa on demand

Destinatari

dell'implementazione

del programma di

interventi

Indicatore di

realizzazione

fisica

C B

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Articolazione dell'offerta formativa on demand. PESO

7

DESCRIZIONE

Uno dei principali impegni della Regione in materia di formazione è di

collegare il servizio pubblico alle esigenze delle attività produttive più

innovative e capaci di traguardare nuovi mercati e strategie produttive

all'avanguardia. Per realizzare tale finalità, sarà promossa un'offerta

formativa "on demand" basata sulle specifiche esigenze di ciascuna impresa.

A tal fine, sarà data concreta attuazione al piano programmatico elaborato

nell'anno 2013, e i finanziamenti ricevuti saranno destinati alla formazione

finalizzata all'assunzione di inoccupati/disoccupati, all'aggiornamento e

riqualificazione professionale del personale dipendente anche al fine di

introdurre, in ambito aziendale, innovazioni organizzative, di prodotto, di

processo ed attente alla sostenibilità aziendale.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

A39162 1.500.000,00

A39165 1.450.811,15

A39167 49.188,85

A39139 39.351,08

A

2 10 5

C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A39132 1.200.000,00

A39105 1.160.648,92

Reti di cooperazione internazionale per la

mobilità dei giovani

Giovani che partecipano

a esperienze di

formazione (anche alta)

finalizzata

all'occupazione

giovanile mediante

l'ampliamento delle reti

di cooperazione

internazionale

Indicatore di

risultatoNumerico 450

RISORSE

4 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEAmpliamento reti di cooperazione internazionale per la mobilità

dei giovani (istruzione, formazione, lavoro).

PESO

7

DESCRIZIONE

L'obiettivo in argomento è diretta conseguenza dell'iniziative UE "Youth on

the move", che mira ad un ampliamento delle reti di cooperazione con

organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei al fine della

promozione di una mobilità transnazionale, e più in generale

dell'innovazione e della cooperazione a supporto dell'istruzione, della

formazione e dell'occupabilità. Tale iniziative UE rientra nella nuova

strategia dell'UE "Europa 2020" e propone una serie di azioni chiave intese a

rendere l'istruzione e la formazione più rispondenti ai bisogni dei giovani ed

incoraggiare un maggior numero di giovani ad avvalersi delle borse UE per

studiare o ricevere una formazione in un altro Paese. Si punta inoltre ad

accrescere l'occupabilità dei giovani e si intende agevolarne l'accesso al

mercato del lavoro.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

F.4

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Definizione di

interventi

finalizzati al

rilancio del

sistema scolastico

regionale

Numerico

2014

F.4.1 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Per il raggiungimento dell'obiettivo non è

previsto l'impiego di risorse finanziarie

Per il raggiungimento dell'obiettivo non è previsto l'impiego

di risorse finanziarie

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 5 8 0 0

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Potenziamento, qualificazione e innovazione

dell’offerta scolastica.4 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Nuovi metodi per

sviluppare l'offerta

didattica

Indicatore di

realizzazione

fisica

_ 2 2

DENOMINAZIONE Sviluppare strumenti e metodi per migliorare l'offerta didattica.

DESCRIZIONE

L'obiettivo in argomento ha come scopo prioritario quello di rilanciare e migliorare l'offerta

didattica attraverso lo sviluppo di metodi e strumenti per lo più di carattere innovativo,

aventi ad oggetto un'apertura verso le culture straniere e il loro contributo (progetti di

accoglienza di studenti stranieri), un rinnovato concetto civico di appartenenza ad un

gruppo (educazione alla cittadinanza attiva), un nuovo modello di organizzazione scolastica

(reti territoraili di scuole) e l'assegnazione di fondi per progetti innovativi. Si farà leva,

quindi, su una progettualità rinnovata, che mira a realizzare il più generale disegno di dare

risposte innovative al sistema scolastico regionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Per il raggiungimento dell'obiettivo non è

previsto l'impiego di risorse finanziarie

Per il raggiungimento dell'obiettivo non è

previsto l'impiego di risorse finanziarie

Miglioramento dell'offerta scolastica

Analisi delle azioni

attuate nelle scuole

nell'anno scolastico

2013/2014 finalizzata

alla rilevazione delle

difficoltà incontrate e

dei risultati raggiunti e

all'individuazione delle

buone prassi da

replicare sul territorio

nelle prossime annualità

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 4

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEPotenziamento, qualificazione e innovazione dell’offerta

scolastica.

PESO

4

DESCRIZIONE

La Regione Lazio, con il Piano annuale del diritto allo studio, definisce gli

ambiti di intervento per il potenziamento, la qualificazione e l’innovazione

dell’offerta scolastica,

promuovendo la realizzazione di specifiche azioni da attuare nelle scuole. A

tal fine, è stato emesso nell'ultimo trimestre del 2013 un Avviso Pubblico

finalizzato al sostegno di iniziative e

progetti da realizzare nell'anno scolastico 2013/2014 negli ambiti tematici

definiti nel Piano regionale annuale per il diritto allo studio. L'obiettivo si

propone di analizzare, a conclusione dell'attuazione delle attività, attraverso

specifiche attività di studio, le difficoltà incontrate, i risultati raggiunti e la

ricaduta che tali azioni hanno avuto sull'offerta scolastica, al fine di

ricondurre gli esiti alle reali esigenze del sistema educativo del territorio

regionale.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

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F

F.5

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Definizione e

programmazione

di azioni di

supporto per

contrastare il

fallimento

formativo

precoce

Numerico

2014

F.5.1 X

F.5.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Annualità 2014/2015: 15/4 Annualità 2014/2015: 5.000.000,00 (POR FSE 2007-2013)

Annualità 2015/2016: da individuare nella

prossima programmazione POR FSE 2014-2020

Annualità 2015/2016: da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Adozione programmi per il contrasto

all'abbandono scolastico e formativo7 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 6 3 0 0

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Istituzione di borse di studio per contrastare la

dispersione scolastica nella scuola dell'obbligo4 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Riduzione dispersione

scolastica e formativa

Indicatore di

realizzazione

fisica

1 2 2

DENOMINAZIONE Ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica.

DESCRIZIONE

L’obiettivo in argomento ha come scopo la definizione di una strategia finalizzata alla

riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa nel

sistema di istruzione e formazione professionale. A tal fine, assume una valenza strategica

prevedere politiche e strumenti innovativi che consentano di promuovere azioni di

contrasto all’insuccesso e all’abbandono scolastico e formativo attraverso una politica di

incentivi per ampliare l’accesso e la partecipazione nonché i tassi di riuscita e contenere il

fenomeno della dispersione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Da individuare nella prossima

programmazione POR FSE 2014-2020

Borse di studio per contrastare la dispersione

scolastica

Programmazione degli

interventi nell'ambito

del POR FSE 2014-2020

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 4 0

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEIstituzione di borse di studio per contrastare la dispersione

scolastica nella scuola dell'obbligo.

PESO

4

DESCRIZIONE

Con l'obiettivo in argomento, anche la regione Lazio, sulla scorta della strada

già intrapresa da altre amministrazioni regionali, mira ad emanare il bando

per la concessione di borse di studio per il prossimo anno scolastico, rivolto

ad alunni meritevoli e/o a rischio di abbandono del percorso formativo, in

disagiate condizioni economiche, in modo da rendere effettivo il diritto allo

studio e all'istruzione. Le risorse saranno destinate essenzialamente agli

studenti del primo biennio delle scuole superiori, che si presentano

statisticamente come gli anni più critici per la dispersione scolastica.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

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F

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

F.5.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

A39235 20.495,36

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A39233 625.000,00

A39234 604.504,64

1 4 0

Interventi per il contrasto dell'abbandono

scolastico e formativo

Adozione di interventi di

personalizzazione

all'interno dei percorsi di

apprendimento formale,

non formale e informale

che consentano di

riprendere l'istruzione e

la formazione

Indicatore di

risultato

DIRIGENTI D CRISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

B A

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEAdozione programmi per il contrasto all'abbandono scolastico e

formativo.

PESO

7

DESCRIZIONE

L’obiettivo in argomento ha come scopo la riduzione del fallimento formativo

precoce e della dispersione scolastica e formativa nel sistema di istruzione e

formazione professionale attraverso piani personalizzati atti a valorizzare "le

diversità", favorire lo sviluppo ed il potenziamento delle capacità di

apprendimento dei soggetti in formazione, diversificare i percorsi formativi

adattandoli alle individualità e allo stile di apprendimento dei singoli utenti.

Si tratta di formulare risposte formative modulate secondo le caratteristiche

ed i bisogni degli utenti e dei contesti di apprendimento, ponendo

l'attenzione sull'acquisizione delle competenze chiave di cui tutti hanno

bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva,

l'inclusione sociale e occupazionale.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

F.0.1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

5

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

F.0.2

RISORSE

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

7

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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F

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

F.0.3

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Disponibilità risorse FSE per il POR Lazio

Definizione del quadro

finanziario delle risorse

disponibili per la

Regione Lazio

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.

PESO

8

DESCRIZIONE

Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,

propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della

Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di

pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il

Programma Operativo Regionale del Lazio relativamente al Fondo Sociale

Europeo.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONEFORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO

ALLO STUDIO

RESPONSABILE PAOLA MARIA BOTTARO

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Direzione Regionale

Cultura e politiche giovanili

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G

G.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Incremento del

recupero e dello

sviluppo del patrimonio

culturale regionale

attraverso operazioni

specifiche

Numerico

2014

G.1.1 x

G.1.2 x

G.1.3 x

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Valorizzare e promuovere gli asset culturali.

DESCRIZIONE

Il Lazio è la prima regione in Italia per quanto riguarda la presenza di turisti stranieri, e ciò

conferma come il patrimonio artistico - culturale della Regione sia un'autentica "miniera"

che andrebbe sfruttata adeguatamente onde poterne ricavare il massimo profitto. In

quest'ottica si colloca l'iniziativa di tutelarne le risorse culturali, attraverso una serie di

interventi programmatici rivolti sia al patrimonio archeologico e monumentale che alla

valorizzazione del settore cinematografico, tutti finalizzati ad uno sviluppo del settore ed

un incremento degli asset più rilevanti.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Area INNOVAZIONE TECNOLOGICA , GESTIONE SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI -

LAZIOSERVICE SPA - LAIT SPA - Fondazione Film Commission, di Roma, delle Province e del

Lazio

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sviluppo della cultura

e del turismo sul

territorio regionale

Indicatore di

realizzazione

fisica

9 9 9

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO

STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Incrementare l'agibilità e la fruibilità dei siti di

valore archeologico, monumentale e paesaggistico

anche attraverso il sostegno alla progettualità e a

forme di partenariato pubblico e privato.

10 x X

Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi

culturali presenti sul territorio.5 x X

Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo. 5 x X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 10 3

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 5 - Programmi: 1, 2, 3 20.970.000,00

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE

Incrementare l'agibilità e la fruibilità dei siti di valore

archeologico, monumentale e paesaggistico anche attraverso il

sostegno alla progettualità e a forme di partenariato pubblico e

privato.

PESO

10

DESCRIZIONE

Le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Lazio

privilegiano logiche basate sull’aggregazione di territori e beni omogenei

sotto il profilo storico-culturale. In questo modo sono state individuate aree

di rilevanza strategica sulle quali si interverrà in modo prioritario. Agli

interventi strutturali e infrastrutturali per il recupero e la manutenzione dei

Beni vanno affiancati interventi per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi

di fruibilità (accoglienza, informazione, divulgazione multimediale, piani di

comunicazione e promozione coordinati, ecc) e per la progettazione di

modelli efficaci ed efficienti di gestione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni del Lazio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3

Valorizzazione del patrimonio culturale in

particolare del sito UNESCO di

Cerveteri/Taquinia, del sistema territoriale

Etruschi e siti UNESCO di Tivoli.

Realizzazione di 5

interventi diretti a

realizzare un

miglioramento

dell'agibilità dei siti

archeologici sul

territorio regionale.

Indicatore di

realizzazione

fisica

Numerico 5

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A38131, A38132, A38133 4.750.000,00

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONECensimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali

presenti sul territorio.

PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio è un territorio a forte vocazione culturale e turistica per la

sovrabbondanza di ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, l'ampia

produzione culturale e creativa, una fitta rete di servizi culturali e

infrastrutture della conoscenza; luoghi di produzione culturale non censiti e

non mappati che sono tuttavia alla base di una corretta programmazione

degli interventi di governance del settore culturale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEArea INNOVAZIONE TECNOLOGICA , GESTIONE SISTEMI INFORMATIVI E

STATISTICI - LAZIOSERVICE SPA - LAIT spa

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Realizzazione infrastruttura Dati territoriali

(IDT) relativa alle Aree archeologiche del

Lazio

Attivazione del progetto

in collaborazione con

Università con

qualificata esperienza

nel settore

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

Istituzione Osservatorio della Cultura

Avvio attività

dell'osservatorio e

predisposizione

cronoprogramma delle

attività di rilevazione

dati

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 4

200.000,00

2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

G21910 20.000,00

G24524

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo.PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio rappresenta un vero e proprio distretto del cinema,

considerato che vi si concentrano 3400 imprese che occupano oltre 27000

addetti e che producono il 59% del valore aggiunto nazionale. Con la L.R.

7/2013 la Regione ha individuato gli strumenti necessari a rilanciare il settore

del cinema e dell'audiovisivo, mediante alcune azioni cardine quali:

l'innovazioe nella produzione e dei contenuti, la promozione della

conoscenza nelle scuole e nella formazione di nuove generazioni, la

pianificazione pluriennale degli interventi, il reingresso nella "Fondazione

Film Commission di Roma, delle Province e del Lazio" e quindi nella sua

riorganizzazione con l'obiettivo di rendere il Lazio una destinazione

privilegiata di richiamo per le produzioni cinematografiche e dell'audiovisivo,

anche internazionali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondazione Film Commission, di Roma, delle Province e del Lazio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Reingresso nella Fondazione Film Commission

Formalizzazione

reingresso nella

Fondazione, indicazione

dei rappresentati

regionali in sede di

Assemblea e

collaborazione alla

revisione dello statuto

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

Pianificazione pluriennale degli interventi

Predisposizione Piano

triennale e attuazione

piano operativo annuale

tramite avvisi pubblici

per il sostegno alle

produzioni

cinematografiche e di

promozione del cinema

e dell'audiovisivo (art. 7

e 8 LR 2/2012 e smi)

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

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RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3

5.000.000,00

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

G12515; G11900 15.000.000,00; 1.000.000,00

Capitolo da istituire - Fondi POR FESR 2014-

2020

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G

G.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Realizzazione di

una serie di

interventi per

potenziare le

politiche per i

giovani

Binario

(SI/NO)

2014

G.2.1 X

G.2.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani.

DESCRIZIONE

I giovani rappresentano i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e

di innovazione tecnologica. Va assicurata loro la possibilità di vivere in condizioni ed

ambienti in cui si sviluppino gli ideali, la creatività, le passioni. Di conseguenza, va

riconosciuto che le politiche giovanili sono misure da attivare sui territori, con l'obiettivo di

dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che abbiano l'obiettivo di

fornire ai giovani mezzi, opportunità e strumenti per vivere in modo pieno e positivo la

transizione alla vita adulta.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE BIC Lazio SPA

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sviluppo politiche per

i giovani

Indicatore di

risultatoSI SI SI

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Predisposizione e attuazione piano triennale

per le politiche giovanili.5 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 5 4 3

Potenziamento e sviluppo delle Officine delle

Arti e dei Mestieri.10 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 6; Programma 2 1.600.220,00

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONEPredisposizione e attuazione piano triennale per le politiche

giovanili.

PESO

5

DESCRIZIONE

L'obiettivo si propone la predisposizione di un piano triennale dedicato alle

politiche giovanili e fondato sulle parole chiave creatività, partecipazione,

conoscenza e futuro. Attraverso questo obiettivo si programmeranno tutti gli

interventi che saranno realizzati nel triennio e che avranno come destinatari i

giovani e le loro comunità.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE BIC Lazio SPA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 2

Piano triennale per le politiche giovanili

Predisposizione di un

documento con

proiezione triennale

contenente strategie

per lo sviluppo delle

politiche giovanili

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri.PESO

10

DESCRIZIONE

Con determinazione n. G03043 del 26/11/2013 è stato approvato il bando

delle officine delle arti e dei mestieri. Tali officine, dislocate nel territorio

regionale, sono luoghi in cui i giovani potranno manifestare, realizzare e

sviluppare abilità e capacità creative nei diversi settori artistici e professionali

(produzioni musicali, teatrali, cinematografiche, attività relative alla danza e

alle arti creative, etc.). Tale obiettivo si propone dunque di portare a termine

l'opera di selezione e sviluppo di tali attività, considerate un settore trainante

nell'ambito delle politiche giovanili.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

2

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3 2

Officine delle Arti e dei Mestieri

Stipula di convenzioni

con i comuni

aggiudicatari dell'avviso

pubblico di cui alla

determinazione n.

G03043/2013

Indicatore di

risultatoNumerico 15

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

R31105 1.600.220,00

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G

G.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Realizzazione di

interventi per

rafforzare la

classe creativa del

Lazio,

l'occupazione e la

nascita di imprese

nel settore della

cultura

Binario

(SI/NO)

2014

G.3.1 X

G.3.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Attuazione progetto Lazio Creativo.

DESCRIZIONE

La creatività e le attività imprenditoriali ad essa collegate sono identificate nel dibattito

internazionale come fattori cruciali nella definizione di un nuovo modello di sviluppo

economico; la Regione Lazio vanta un importante bacino imprenditoriale nel settore delle

industrie culturali e creative, nella realtà territoriale regionale il cinema, l’audiovisivo, lo

spettacolo dal vivo, l’editoria, la moda, il design, le tecnologie applicate ai beni culturali

sono bacini significativi in termini economici e occupazionali e con notevoli possibilità di

ulteriore sviluppo.

Tale bacino imprenditoriale va, quindi, sostenuto attraverso un programma di intervento

che miri a irrobustire sia la classe creativa regionale promuovendo il dialogo con le

istituzioni, sia il tessuto imprenditoriale permettendo il massimo utilizzo del potenziale

creativo attualmente non sfruttato;

L'azione proprosta va inquadrata in un disegno che si pone l'obiettivo di collocare a livello

internazionale la nostra Regione in questo specifico segmento.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio SPA

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Attuazione progetto

Lazio Creativo

Indicatore di

risultatoSI SI SI

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Realizzazione della piattaforma

"LazioCreativo".10 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 3 1

Rafforzare l'impresa creativa. 5 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14; Programma 1 1.750.000,00

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Realizzazione della piattaforma "Lazio Creativo".PESO

10

DESCRIZIONE

Messa in rete di progetti, luoghi, opportunità e iniziative nei settori della

creatività. La piattaforma sarà uno spazio condiviso dove la “classe creativa”

della Regione Lazio potrà trovare occasione di espressione e di visibilità a

livello nazionale e internazionale. Un portale che possa tenere insieme

contenuti informativi, esperienze di successo del territorio, best practices,

mettendo a disposizione anche piattaforme per la condivisione di idee e

progetti.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio spa - Lait spa

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Portale "Lazio Creativo"

Predisposizione atti per

la futura realizzazione

del portale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

R31900 250.000,00

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G

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

G.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Rafforzare l'impresa creativa.PESO

5

DESCRIZIONE

Sostegno alla nascita e al rafforzamento delle imprese nei settori culturali e

creativi. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso l'assegnazione delle risorse

del Fondo per la Creatività, alle start up creative individuate a seguito di

apposito bando.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Sviluppo Lazio spa

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

Favorire la nascita di imprese creative

1. Affidamento incarico

a Sviluppo Lazio per

l'assistenza tecnica 2.

Predisposizione Avviso

pubblico per la selezione

delle start up

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

C21909 1.500.000,00

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G

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

G.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Area Affari generali

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

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G

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

G.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

RESPONSABILE MIRIAM CIPRIANI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree della Direzione

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

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Direzione Regionale

Lavoro

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H

H.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero di misure

di inserimento

lavorativo avviate

Numerico

2014

H.1.1 X

H.1.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE Contrasto della vulnerabilità occupazionale delle persone a rischio di esclusione sociale.

DESCRIZIONE

L'obiettivo mira a fronteggiare gli effetti occupazionali negativi della crisi economica,

partendo dall’assunto che le criticità e le difficoltà che incontrano alcune categorie a

rischio di esclusione sociale, in particolare i giovani, ad entrare in modo qualificato nel

mercato del lavoro richiedono interventi specifici. Tale approccio si interseca con le

raccomandazioni europee in materia di occupazione giovanile (YEI) e di attuazione della

Garanzia Giovani. L’apprendistato si pone quale via privilegiata per l’ingresso dei giovani

nel mondo del lavoro, integrando situazioni di formazione e di lavoro quali elementi

imprescindibili del contratto stesso. Verrà sperimentato un intervento innovativo,

denominato "Staffetta Generazionale", che prevede un meccanismo che agevola l'uscita di

un lavoratore prossimo alla pensione in cambio dell'assunzione di un giovane con un

contratto a tempo indeterminato.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Inserimento

lavorativo dei giovani

Indicatore di

realizzazione

fisica

7 3 3

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Intervento per l'incentivazione all'uso del

contratto di apprendistato.5 X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 3 1

Intervento sperimentale "Staffetta

Generazionale".5 X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 15, Programmi 02 e 03 9.000.000

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONEIntervento per l'incentivazione all'uso del contratto di

apprendistato.

PESO

5

DESCRIZIONE

Il contratto di apprendistato, in quanto contratto a contenuto formativo, è

al centro delle politiche nazionali quale strumento privilegiato per

incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, per abbattere il

tasso di disoccupazione giovanile e per soddisfare il fabbisogno di

competenze delle imprese. La disciplina sull’apprendistato è stata di recente

innovata con il decreto legislativo n. 167/2011 (Testo Unico

dell’apprendistato) che ne ha ridefinito totalmente gli elementi costitutivi

nonché le finalità nell’ottica della semplificazione. Negli ultimi tre anni ben

due interventi normativi a carattere “di urgenza” (decreti legge n. 76/2013 e

n. 34/2014) e una legge (n. 92/2012) hanno apportato modifiche al TU. Le

Regioni, sulla base della competenza esclusiva in materia di formazione

professionale, definiscono i profili formativi dell'apprendistato, assicurando

alle imprese il perseguimento delle finalità formative, mentre usufruiscono,

nel contempo, di un contratto molto vantaggioso per gli sgravi contributivi

previsti. Oltre a dover provvedere al necessario adeguamento normativo, si

provvederà ad attuare un intervento che incentivi l'uso del contratto di

apprendistato.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 3

Incentivazione all'uso del contratto di

apprendistato

Pubblicazione

dell'Avviso Pubblico

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

F21104 6.000.000

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE Intervento sperimentale "Staffetta Generazionale".PESO

5

DESCRIZIONE

La Direzione regionale Lavoro promuove un intervento sperimentale

denominato ‘Staffetta generazionale” che, contemperando le esigenze

occupazionali dei giovani e dei lavoratori maturi, introduce un innovativo

meccanismo diretto ad erogare una integrazione contributiva, a titolo di

contribuzione volontaria, a favore di lavoratori prossimi alla pensione che

accettino volontariamente la trasformazione del proprio contratto da tempo

pieno a tempo parziale a fronte della assunzione, da parte della medesima

azienda, di giovani con contratto di lavoro subordinato a tempo

indeterminato, incluso quello di apprendistato. L’integrazione contributiva

garantisce la copertura integrale del differenziale contributivo determinato

per effetto della trasformazione del contratto da full-time a part-time.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Per l'attuazione dell'intervento sperimentale ‘Staffetta generazionale” la

Direzione regionale Lavoro sottoscriverà una convenzione con l'INPS e

l'assistenza tecnica di Italia Lavoro

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 3 2

Sperimentazione della Staffetta

Generazionale

Raccolta delle

candidature e

trasferimento delle

risorse all'INPS

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

F31135 3.000.000

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H

H.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero di

strumenti attivati

per ridurre il

mismatch tra

domanda e

offerta di lavoro

Numerico

2014

H.2.1 X

H.2.2 X

H.2.3 X

H.2.4 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONESviluppo di strumenti e servizi per ridurre il difficile incontro tra domanda e offerta di

lavoro.

DESCRIZIONE

L'obiettivo punta a sviluppare una strategia per ridurre il mismatch tra domanda e offerta

di lavoro, attraverso la predisposizione di strumenti che facilitino l'approccio lavorativo e

siano in grado di orientare i potenziali lavoratori nella scelta più opportuna in base alle

caratteristiche personali e professionali di ognuno. A tal fine, verrà realizzato il Sistema

Lazio dei servizi per il lavoro e verrà predisposta la sperimentazione del contratto di

ricollocazione. Sarà, inoltre, realizzato un intervento specifico per la riqualificazione e la

ricollocazione dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e sarà attuato il

Piano straordinario per l'occupazione dei giovani "Youth Guarantee".

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Mismatch tra

domanda e offerta di

lavoro

Indicatore di

realizzazione

fisica

4 2 1

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per

il lavoro.10 X X

Sperimentazione del contratto di

ricollocazione.10 X X

Intervento per la riqualificazione e la

ricollocazione dei lavoratori a rischio di

espulsione dal mercato del lavoro- L 236/93.

10 X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 3 1

Piano straordinario per l'occupazione dei

giovani: attuazione della Youth Guarantee.10 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 15, programma 02 145.052.164

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro.PESO

10

DESCRIZIONE

La Regione Lazio si ripropone di attivare un Sistema Lazio dei servizi per il

lavoro, che si basi sulla sinergia tra pubblico e privato. A tal fine, per la prima

volta verrà realizzato un sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e

privati con il quale riconoscerà agli operatori del mercato del lavoro

regionale l'idoneità ad erogare sul proprio territorio servizi per il lavoro con

l’obiettivo di favorire e di sostenere l’inserimento nel lavoro, anche

mediante l'utilizzo di risorse pubbliche. L'intervento prevede: l'approvazione

di una direttiva che regoli le procedure di accreditamento nei confronti di

operatori pubblici (es. centri per l'impiego) e privati (es. le agenzie per il

lavoro); la costituzione di un Albo degli accreditati; la costituzione di un

sistema di monitoraggio per la valutazione delle attività degli operatori

accreditati.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 3

Accreditamento dei soggetti pubblici e privati

per i Servizi per il Lavoro

Report analitico sulle

attività svolte dai

soggetti accreditati

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE Sperimentazione del contratto di ricollocazione.PESO

10

DESCRIZIONE

Il comma 215 dell'articolo unico della legge di stabilità 2014 istituisce la

sperimentazione di una serie di servizi per l'impiego incentrati su un nuovo

istituto giuridico: il contratto di ricollocazione. Si è di fatto passati dalle

politiche del lavoro passive - il sostegno del reddito dei lavoratori che

abbiano perso il lavoro - alle politiche attive, volte a promuovere

efficacemente e attivamente la ricollocazione del lavoratore. Ciò

considerato, la Regione Lazio sperimenta per prima il contratto di

ricollocazione, secondo il modello mutuato dalle esperienze del nord Europa

che consenta di attivare un sistema di assistenza efficace ai disoccupati nel

mondo del lavoro. Il contratto prevederà, tra le altre cose, l'attivazione di

un servizio di assistenza intensiva per il reperimento della nuova

occupazione; la disponibilità della persona interessata a dedicare alla ricerca

della nuova occupazione una quantità di tempo almeno corrispondente al

tempo pieno parziale di lavoro; un arco temporale di 4 mesi entro cui

l'interessato debba essere ricollocato perchè venga riconosciuto all'ente

accreditato fornitore del servizio il pagamento del servizio erogato. Questo

strumento innovativo verrà sperimentato in almeno due tra i diversi

strumenti esistenti di politica attiva (es. L.236/93, Garanzia Giovani, FSE,

etc.).

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 2 2

Sperimentazione del contratto di

ricollocazione nelle politiche attive del lavoro

Numero degli strumenti

di politica attiva (es.

Garanzia Giovani,

L.236/93, FSE, etc.) in

cui viene sperimentato il

contratto di

ricollocazione

Indicatore di

risultatoNumerico 2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D.D. MLPS n° 237/segrD.G.\214 del

4/4/201435.000.000

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONEIntervento per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori

a rischio di espulsione dal mercato del lavoro - L 236/93.

PESO

10

DESCRIZIONE

L'intervento si ripropone di sostenere due misure a favore dei lavoratori: una

per aggiornare e accrescere le loro competenze, sulla base di Piani aziendali,

settoriali e territoriali, sviluppando la competitività delle imprese; l'altra per

ricollocare i lavoratori già fruitori di amortizzatori sociali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

La Direzione regionale Lavoro collaborerà con la Direzione regionale per lo

Sviluppo Economico e le Attività Produttive per l'avviso che finanzierà piani

di formazione continua per l'aggiornamento e la riqualificazione dei

lavoratori occupati nelle imprese che aderiranno al Progetto di riconversione

e riqualificazione industriale Sistema Locale del Lavoro di Rieti del industriale

presentato al Ministero dello Sviluppo Economico.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 2

Misure per la riqualificazione e la

ricollocazione dei lavoratori a rischio di

espulsione dal mercato del lavoro

Pubblicazione di due

Avvisi pubblici relativi

alle due Misure per la

riqualificazione e la

ricollocazione dei

lavoratori a rischio di

espulsione dal mercato

del lavoro

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

F21107 7.855.000

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H

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

H.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONEPiano straordinario per l'occupazione dei giovani: attuazione della

Youth Guarantee.

PESO

10

DESCRIZIONE

"Garanzia Giovani" (Youth Guarantee) é un programma rivolto ai giovani tra i

15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all'università, che non

lavorano e che non seguono corsi di formazione, ai quali, entro quattro mesi

dalla stipula del patto di servizio con un Centro per l'Impiego, viene offerto

un percorso di formazione o di lavoro. Sono previsti una serie di servizi, tra

cui Orientamento, Formazione, apprendistato, tirocinio e inserimento al

lavoro, offerti da soggetti pubblici o privati accreditati. Il Piano si pone

l'obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare

l'occupazione, soprattutto giovanile, riducendo l'inattività e migliorando

l'occupabilità dei giovani, accelerare la creazione di posti di lavoro.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 5 3

Efficacia delle misure

Numero di ragazzi

avviati al tirocinio in

rapporto al totale dei

sottoscrittori del patto

di servizio

Indicatore di

risultatoPercentuale 15%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

D.D. MLPS n° 237/segrD.G.\214 del

4/4/2014102.197.164

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H

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

H.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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H

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

H.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE LAVORO

RESPONSABILE MARCO NOCCIOLI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

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Direzione Regionale

Sviluppo economico e attività produttive

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I

I.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Incremento delle

operazioni del

Fondo Centrale di

Garanzia a valere

sulla sezione

Regione Lazio

Numerico

2014

I.1.1 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Intesa con il sistema bancario per plafond liquidità e investimenti PMI.

DESCRIZIONE

Incrementare l'accesso delle PMI laziali alle garanzie dirette e controgaranzie offerte dal

Fondo di garanzia per le PMI (FCG) utilizzando il plafond aggiuntivo di 30 milioni di cui alla

sezione speciale del FCG, costituita a seguito di accordo con il MEF ed il MiSE.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondo Centrale di Garanzia presso Medio Credito Centrale - MISE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Operazioni garantite

a favore delle PMI

Indicatore di

risultato4.000 4.400 _

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sostegno alla liquidità ed agli investimenti

delle PMI laziali.8 X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14 - Programma 05 - Missione 12 -

Programma 0130.000.000

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali.PESO

8

DESCRIZIONEIncremento delle operazioni del Fondo Centrale di Garanzia a valere sulla

sezione regione Lazio.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Fondo Centrale di Garanzia presso MCC - MISE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Operazioni garantite a favore delle PMI

Incremento delle

operazioni del Fondo

Centrale di Garanzia a

valere sulla sezione

regione Lazio

Indicatore di

risultatoNumerico 4.000

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

POR FESR 2007/2013, attività I.5.4.

impegnati con DE G02547 del 19.11.2013

e trasferiti al MiSE, capp. A38101, A38102,

A38103, A38104, A38105, A38106,

A38110, A38111, A38112, A38113,

A38116, A38117, A38118, A38501

30.000.000

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I

I.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero delle

imprese coinvolte

nei progetti di

internazionalizzaz

ione

Numerico

2014

I.2.1 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Implementazione della competitività internazionale delle imprese del Lazio.

DESCRIZIONE

La Regione Lazio, al fine di agevolare e sostenere la competitività del sistema produttivo

laziale, promuove politiche a favore dell'internazionalizzazione delle ,imprese regionali

attraverso interventi diretti, ossia concessione di contributi alle PMI, per mezzo della

pubblicazione di appositi bandi regionali, e indiretti, ossia iniziative su base regionale

attuate attraverso Sviluppo Lazio S.p.a. L'aumento del livello di internazionalizzazione delle

imprese laziali punta a rafforzare la loro capacità di competere sui mercati esteri, con

particolare attenzione alle diverse fasi di sviluppo delle imprese stesse. Il programma

prevede la realizzazione di attività di monitoraggio e valutazione delle azioni.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Internazionalizzazion

e delle imprese

regionali

Indicatore di

risultato_ 250 250

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Qualificazione dell'azione di programmazione,

aggiornamento degli strumenti di sostegno

all'internazionalizzazione ed aggiornamento

l.r. 5/08

4 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14: Sviluppo Economico e

Competitività - Programma 01: Industria, PMI e

Artigianato

14.200.000,00

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE

Qualificazione dell'azione di programmazione, aggiornamento

degli strumenti di sostegno all'internazionalizzazione ed

aggiornamento l.r. 5/08.

PESO

4

DESCRIZIONE

Il Piano "Lazio international" prevede che vengano destinati

complessivamente 65 milioni di euro, in parte derivanti dal bilancio

regionale, in parte dalla programmazione europea 2014-2020, per il

supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese laziali. In

particolare, per il solo anno 2014 vengono stanziati 11,4 milioni di euro,

metà dei quali destinati al sostegno a progetti di internazionalizzazione

(cofinanziamento progetti promossi dal sistema imprenditoriale e dal

territorio, voucher per servizi all'internazionalizzazione) e metà a progetti e

regia regionale. Per poter rendere pienamente operativa questa strategia,

dovrà preliminarmente procedersi alla modifica della legge regionale n. 5 del

2008 "Disciplina degli interventi regioanli a sostegno

dell'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese nel Lazio" nelle

parti in cui non sono più compatibili con il Piano "Lazio international".

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 1

Sostegno all'internazionalizzazione delle

imprese regionali

Pubblicazione della

graduatoria dei bandi

emanati

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

B21101 7.200.000,00

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I

I.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Incremento della

modulistica

unificata ai SUAP

dei Comuni

rispetto all'anno n

Percentuale

Riduzione oneri

amministrativi

imprese artigiane

Percentuale

2014

I.3.1 X

I.3.2 X

I.3.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Ridurre e razionalizzare gli adempimenti per le PMI.

DESCRIZIONE

Il settore delle piccole e medie imprese rappresenta una realtà importante nello sviluppo

dell'economia e dei servizi offerti in ambito regionale. Per tale motivo l'obiettivo

strategico in oggetto punta ad uno snellimento operativo e procedurale dell'attività svolta

da tali organismi, sia attraverso la valorizzazione di quell'importante strumento di

semplificazione costituito dai SUAP, sia attraverso la realizzazione della small business act,

sia mediante la semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica

dall'albo delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a carico delle

imprese.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

X X

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Indicatore di

risultato45% 75% 100%

Indicatore di

risultato100% 100% -

PIANO DI AZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO

Semplificazione

procedurale per le

PMI

Semplificazione dei procedimenti di

iscrizione, cancellazione e modifica dall'albo

delle imprese artigiane con riduzione degli

oneri amministrativi a carico delle imprese.

5 X

2015 2016

Completa diffusione e potenziamento dello

Sportello Unico Attvità produttive (SUAP) e

rapporti tra PA e imprese.

5 X X

Rafforzamento e applicazione Small Business

Act (attuazione l.r. 8/2011).3

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RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 6 1 3

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14: Sviluppo Economico e

Competitività - Programma 01: Industria, PMI e

Artigianato

268.915,08

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONERafforzamento e applicazione Small Business Act (attuazione

della legge regionale n. 8/2011).

PESO

3

DESCRIZIONE

Con l'intervento denominato "Small business act" si mira a creare condizioni

favorevoli alla crescita e alla competitività sostenibili delle PMI. In

particolare, tra le iniziative previste, si segnalano una maggiore tutela delle

PMI mediante la semplificazione normativa, una maggiore trasparenza

relativamente agli adempimenti amministrativi richiesti alle imprese, la

facilitazione dell'accesso ai finanziamenti, lo snellimento delle procedure e

l'ampliamento dei regimi di garanzia dei prestiti.Crescita e competitività

delle PMI. Analisi modifiche legislative e regolamentari.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

Small business act (legge regionale n. 8/2011)

Crescita e competitività

delle PMI. Analisi

modifiche legislative e

regolamentari.

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONECompleta diffusione e potenziamento dello Sportello Unico

Attività Produttive (SUAP) e rapporti tra PA e imprese.

PESO

5

DESCRIZIONE

IL SUAP è uno dei principali strumenti di semplificazione amministrativa, che

utilizza a sua volta altri strumenti di semplificazione (conferenza di servizi,

SCIA, principio del silenzio-assenso, accordi tra amministrazione e privati), in

grado di snellire i rapporti tra P.A. ed utenza pubblica e privata. Con

l'obiettivo si intende fornire pratica realizzazione alla rete dei SUAP presenti

sul territorio laziale, assicurandone adeguata diffusione e potenziamento

delle loro funzioni.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

2

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

Sportello Unico Attività Produttive (SUAP)

Incremento diffusione e

sviluppo della rete di

SUAP presenti sul

territorio regionale

Indicatore di

risultatoPercentuale 45%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

B21902 268.915,08

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.3.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE

Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e

modifica dall'albo delle imprese artigiane con riduzione degli

oneri amministrativi a carico delle imprese.

PESO

5

DESCRIZIONE

Proposta di legge regionale per la semplificazione del sistema attualmente

disciplinato dalla L.R.10/2007, con adeguamento dei procedimenti relativi

all'albo artigiani alle disposizioni ComUnica nonché con la soppressione delle

commissioni provinciali per l'artigianato e strumenti di delegificazione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Semplificazione della procedura relativa alle

imprese artigiane

Riduzione dei costi

amministrativi

conseguente alla

soppressione delle

Commissioni provinciali

e alla presentazione

telematica delle istanze

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

Percentuale 100%

Adeguamento dei procedimenti a ComUnica

Incremento delle istanze

all'albo artigiani

presentate

esclusivamente per via

telematica

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3 1 1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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I

I.4

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Sviluppo di un

sistema di

interventi

finalizzati alla

nascita di nuove

imprese nei

settori ad alta

intensità di

conoscenza

Numerico

2014

I.4.1 X

I.4.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Sostenere l'innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa.

DESCRIZIONE

L'economia della conoscenza è un settore molto caro all'OCSE e all'UE, e al centro delle

politiche economiche ed industriali dei Paesi avanzati. La ricchezza economica e sociale è

creata attraverso la creazione, produzione, distribuzione e consumo di conoscenza e di

prodotti/servizi ad alta intensità di conoscenza. Si assiste sempre più ad un fenomeno per

cui sono fortemente cresciuti gli investimenti nella produzione e trasmissione di

conoscenze (istruzione, formazione, ricerca, management), e si sono fortemente ridotti i

costi di codificazione, trasmissione e acquisizione delle conoscenze, grazie alla tecnologia.

Si calcola che negli USA il capitale tangibile (strutture, attrezzature, risorse naturali) è

quadruplicato, mentre quello intangibile (istruzione, formazione, ricerca, salute, sicurezza)

è decuplicato. Per tale motivo anche la Regione Lazio si pone come obiettivo quello di

sostenere attivamente la nascita di imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza,

attraverso interventi mirati.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Imprese in settori ad

alta intensità di

conoscenza

Indicatore di

realizzazione

fisica

164 _ _

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Supporto alla creazione di raggruppamenti e

reti d'imprese per il miglioramento della

competitività delle PMI attraverso

l'innovazione tecnologica.

5 X X

Sostegno all'ICT per le attività commerciali. 4 X X

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RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE

FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14 - Programma 3 - 5 - 12 65.400.000,00

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE

Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il

miglioramento della competitività delle PMI attraverso

l'innovazione tecnologica.

PESO

5

DESCRIZIONE

Le reti d'impresa è un contratto che consente alle imprese di mettere in

comune alcune attività e alcune risorse, allo scopo di migliorare il

funzionamento di attività specifiche, il tutto nell'ottica di rafforzare la

competitività dell'attività imprenditoriale. Attraverso di esse, si punta a

migliorare l'innovazione e la competitività delle imprese aderenti, e quindi ad

aumentarne la loro redditività. A tale scopo, il bando "POR FESR 2007-2013.

Insieme x vincere. Sostegno alle reti d'impresa e progetti di ricerca e sviluppo

per PMI e grandi imprese", con scadenza 30 giugno 2014, va a finanziare, tra

l'altro, la tipologia "Start up di reti", cioè le costituende aggregazioni di

imprese sotto forma di Contratto di rete. La Regione Lazio punta ad offrire

un sostegno tecnico alla creazione e operatività di tale innovativa figura.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Supporto alla creazione di nuove reti

d'impresa

Approvazione ed avvio

progetti pervenuti a

seguito del bando

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A38101-A38102-38103-C32501-A38502 55.400.000,00

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Sostegno all'ICT per le attività commerciali.PESO

4

DESCRIZIONE

L'obiettivo trova il proprio fondamento operativo nel "pacchetto

commercio", che comprende 4 azioni fondamentali per il rilancio del settore

del commercio. Tra queste c'è il bando "ICT per tutti", che è rivolto alle

imprese già esistenti per incentivare l'adozione di nuove strumentazioni e

tecnologie ICT (Information and Communication technologies) quali, ad

esempio, l'utilizzo di internet e di software open source per semplificare le

pratiche di gestione aziendale, lo sviluppo del web per potenziare il

marketing e la comunicazione con clienti e fornitori. L'importanza strategica

del bando risulta evidente considerando che è il primo bando finanziato con

fondi europei anche per le imprese del settore del commercio. Si tratta,

ovviamente, dell'e-commerce che possono svolgere anche i piccoli esercizi,

anche associati tra di loro, e che consente di promuovere più servizi,

ampliando di conseguenza il bacino della clientela.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Sviluppo di nuovi strumenti di ICT per le

imprese

Pubblicazione

graduatoria dei soggetti

ammessi

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A38152-A38153-A38154 10.000.000,00

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I

I.5

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Creazione fondo

per gli

investimenti per

reti di imprese tra

attività

economiche su

strada

Percentuale

di impegni

sugli

stanziamenti

disponibili

2014

I.5.1 X

I.5.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONEMigliorare la qualità dell'ambiente urbano favorendo la natalità e riducendo la mortalità

delle imprese del commercio e dell'artigianato.

DESCRIZIONE

La Regione Lazio mira a sostenere con politiche attive la natalità delle imprese del

commercio e dell'artigianato e a favorire interventi di riqualificazione urbana sia

attraverso il "Pacchetto commercio", di recente emanazione, sia attraverso interventi

normativi e finanziari a sostegno dell'artigianato, con particolare riguardo a quello artistico

e tradizionale, avendo stanziato per tali progetti risorse significative, che comprenderanno

anche quelle di uno specifico “Fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione

dell’artigianato laziale” e del Fondo regionale per le PMI di cui all'art. 68 della l.r. 27/2006,

già trasferite a Sviluppo Lazio, oltre ad eventuali risorse del POR FESR 2014-2020. Si

interverrà in materia di artigianato approvando il testo della nuova legge quadro entro il

2014 e, a seguire, il regolamento attuativo, gli atti di programmazione pluriennali ed

annuali ed i relativi avvisi pubblici, prevedendo risorse per promuovere interventi

finalizzati alla nascita di nuove imprese e artigiane, al ricambio generazionale e ed al

trasferimento d'impresa per favorirne la continuità.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sostegno allo

sviluppo di reti di

imprese tra attività

economiche su

strada

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

100% 100% 100%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Reti di imprese tra attività economiche su

strada.4 X X

Predisposizione degli strumenti normativi e di

programmazione relativi all'artigianato.7 X X

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* per l'attività I.5.2 circa 10-12 milioni, già trasferiti a Sviluppo Lazio

* per l'attività I.5.1 i fondi saranno trasferiti a Sviluppo Lazio (soggetto attuatore)

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 3 2

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE

FINANZIARIE*

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 14: Sviluppo Economico e

Competitività - Programma 02: Commercio, reti

distributive e tutela Consumatori

14.600.000,00

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Reti di imprese tra attività economiche su strada.PESO

4

DESCRIZIONE

Con l'espressione "Reti di imprese tra attività economiche su strada " si

intende far riferimento ad una sequenza di esercizi commerciali, aree

mercatali e altre attività di servizio, eventualmente integrati da aree di sosta

e di accoglienza e da sistemi di accessibilità comuni, sviluppatisi nel tempo

anche senza programmazione unitaria, che si affacciano, in prevalenza, su

vie o piazze urbane e che si costituiscono in forma associata e/o societaria,

anche a capitale misto, per la gestione comune di servizi e di azioni di

promozione e marketing e di qualificazione e tutela di contesti urbani".

Nell’ambito del "Pacchetto commercio" si inserisce l’azione relativa all'avvio

delle Reti di imprese di prossimità quale più generale disegno volto a

favorire le attività economiche che si affacciano su strada, con particolare

attenzione al commercio di vicinato, attraverso una serie di strumenti tesi a

favorire l'associazionismo tra imprese di settori diversi (commercio,

artigianato, intrattenimento, servizi).

Il nuovo programma, che sostituisce il precedente intervento per i Centri

Commerciali Naturali, è disciplinato in un articolo del collegato alla

finanziaria in corso di approvazione, pertanto, sia la definizione stessa che

l’effettiva attuazione dell’intervento sono strettamente legati

all’approvazione del testo. Ciò costituirà il perno per realizzare importanti

azioni di rigenerazione urbana. Nel bilancio pluriennale 2014 - 2016 la

Regione ha previsto 15 mln di euro per il sostegno alle reti di imprese di

prossimità, dimostrando quindi la propria sensibilità verso questo settore.

Reti di imprese tra attività economiche su

strada

Emanazione bando per

l'assegnazione delle

risorse ai Comuni per

realizzare l'azione 1 del

Pacchetto Commercio

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREA COMMERCIO E SERVIZI AL CONSUMATORE - SVILUPPO LAZIO S.P.A.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

1 2 1

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

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RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

B31900 (per la parte in conto corrente) 400.000,00 per l'anno 2014

Le risorse in conto capitale confluiscono

in un apposito fondo da istituirsi-

denominato "Fondo per gli investimenti

per reti di imprese tra attività economiche

su strada"

600.000,00 per l'anno 2014, oltre, eventuali

risorse che saranno stanziati con D.C.R., ai

sensi dell'art. 4 della L.R. 10/2013.

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I

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

I.5.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONEPredisposizione degli strumenti normativi e di programmazione

relativi all'artigianato.

PESO

7

DESCRIZIONE

La nuova legge si propone di provvedere alla tutela, allo sviluppo e alla

valorizzazione dell’artigianato e delle produzioni artigiane nelle loro diverse

espressioni territoriali, tradizionali e artistiche. In particolare, scopo dell’

intervento è la valorizzazione dell’ artigianato artistico e tradizionale,

attualmente a rischio di estinzione, non solo al fine di conservare e

salvaguardare il patrimonio tradizionale, ma anche per rinnovarlo, grazie all’

impiego di tecnologie innovative, e trasmetterlo alle generazioni future

incoraggiandone la continuità. Tra le agevolazioni specifiche previste sono

ricomprese quelle per promuovere interventi finalizzati alla nascita di nuove

imprese e artigiane, al ricambio generazionale e ed al trasferimento

d'impresa per favorirne la continuità. E' prevista l’istituzione del “Fondo per

la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato laziale”, al quale

concorrono le residue disponibilità già trasferite a Sviluppo Lazio S.p.A. per

gli interventi di cui alla l.r. 10/2007, nonché l’eventuale quota parte del

fondo regionale per le piccole e medie imprese istituito ai sensi dell’art.68

della L.R.27/2006. Inoltre al finanziamento degli interventi di cui alla

presente proposta di legge concorrono, altresì, le risorse iscritte nell’ambito

dei Programmi operativi della programmazione 2014-2020, finanziati dai

Fondi strutturali comunitari previa verifica della coerenza con le linee di

intervento in essi previste.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE AREA CREDITO, INCENTIVI ALLE IMPRESE, ARTIGIANATO E COOPERAZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Sviluppo e valorizzazione dell'artigianato e

delle produzioni artigiane

Interventi normativi e di

programmazione relativi

all'artigianato artistico e

tradizionale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

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RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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I

I.6

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Incremento del

numero di Start-

up rispetto

all'anno n

Numerico

2014

I.6.1 X

I.6.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up.

DESCRIZIONE

La materia delle start - up rappresenta una delle priorità strategiche della Regione Lazio. La

città di Roma sta superando Milano per numero di incubatori e la Regione Lazio

accompagna concretamente questo trend con bandi rivolti ai giovani imprenditori che

vogliano stabilirsi sul territorio una volta sviluppata la loro idea di business. Le statistiche

sulla capacità delle start up digitali di creare nuovi posti di lavoro, infatti, sono eccezionali:

su tre nuovi posti di lavoro degli under 35, in Italia, due hanno a che vedere con le start up

e c'è la concreta possibilità che nel giro di cinque anni questi numeri siano raddoppiati. Per

supportare questo trend di crescita la Regione ha previsto con la L.R. 13/2013, art. 6

l'istituzione di un fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO SPA

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Start-up Indicatore di

risultato0 35 35

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Servizi a sostegno dello sviluppo

dell'autoimprenditorialità e dello start - up di

nuove imprese.

3 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Sostegno all'attività di incubatori e

acceleratori privati.2 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

MISSIONE 14 - PROGRAMMA 1 1.500.000,00

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I

I.6.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONEServizi a sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello

start - up di nuove imprese.

PESO

5

DESCRIZIONE

In un contesto di recessione e crisi economica, come quello attuale, esiste un

segmento di nuove imprese e nuovi imprenditori, che sfidano la situazione

attuale proponendosi con "business idea" innovative, che si fondano su studi

e ricerche universitarie, sulle nuove tecnologie, o su intuizioni e creatività

innovative. Il vantaggio competitivo di queste realtà è proprio insito nel

concetto di "innovazione", nella capacità di soddisfare bisogni di nuove

nicchie di mercato. In un momento storico così delicato, è necessario non

lasciare gli "startupper" da soli, ed è necessaria la presenza di un ecosistema

favorevole ed interconnesso, in cui il decisore pubblico rivesta un ruolo

determinante. A tal fine, occorrerà da parte della Regione creare un

ambiente imprenditoriale favorevole attraverso il recupero degli edifici,

stimolando la vitalità e il senso di identità delle comunità locali, porre le basi

per lo sviluppo dei distretti creativi, mettere a disposizione spazi di co-

working che offrano occasioni di visibilità e identità professionali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1

Autoimprenditorialità e start up di nuove

imprese

Emanazione di un bando

per sostenere lo

sviluppo di

autoimprenditorialità e

start up

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

C 21910 1.500.000,00

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I

I.6.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Sostegno all'attività di incubatori e acceleratori privati.PESO

5

DESCRIZIONE

L'obiettivo si pone come scopo quello di realizzare un "hub" della "social

innovation" sul territorio del Lazio: Spazio Attivo. La Regione Lazio intende

ripensare i territori della nostra Regione come luoghi di vera e propria

produzione di innovazione sociale, di sperimentazione di nuovi modelli

produttivi e di razionalizzazione dell'offerta dei servizi istituzionali a favore

della competitività dell'economia e delle partecipazioni attive dei cittadini,

tramite l'erogazione di servizi: ai cittadini del territorio, alle imprese del

territorio, alle start up innovative (imprese incubate), agli Enti locali. In

particolare, la strategia per sviluppare nel Lazio un ecosistema favorevole

all'incubazione/accelerazione di start up sarà articolata in una serie di azioni,

tra cui la predisposizione di un unico programma di

incubazione/accelerazione da attuarsi in modo integrato nelle varie sedi

territoriali, attuazione di iniziative per attrarre nell'ecosistema attori

rilevanti per il suo successo, definizione di un programma di marketing e

comunicazione nell'ecosistema, definizione di programmi per la

collaborazione tra imprese e start up innovative.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

Attività di incubatori e acceleratori privati

Elaborazione di un piano

programmatico

contenente le azioni per

supportare l'attività di

incubatori e acceleratori

d'impresa

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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I

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

I.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

5

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2014-

2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei

percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

11

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I

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

I.0.2

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAIT - DIREZIONE REGIONALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE

INDICATORI

DENOMINAZIONE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

7

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,

a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

11

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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I

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

I.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

RESPONSABILE ROSANNA BELLOTTI

DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria 2014-2020.PESO

8

DESCRIZIONE

Realizzazione delle attività e predisposizione della documentazione,

propedeutiche e necessarie al completamento della fase iniziale della

Programmazione comunitaria relativa al settennio 2014-2020, al fine di

pervenire alla migliore definizione possibile delle risorse finanziarie per il

Programma Operativo Regionale del Lazio relativamente al Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE SVILUPPO LAZIO E CABINA DI REGIA

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

Disponibilità risorse FESR per il POR Lazio

Attività per

l'approvazione del POR-

FESR 2014-2020

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

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Direzione Regionale

Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport

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J

J.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Attuazione delle

misure

programmate

Percentuale

2014

J.1.1 X

J.1.2 X

J.1.3 X

J.1.4 X

7 15 13 7 0

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

OBIETTIVO STRATEGICO

X X

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra

0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e servizi

innovativi).

5 X X

Servizi alla cronicità e alla terza età. 10 X X

Contrasto alla povertà e all'esclusione sociale

(giovani, donne sole con figli a carico, anziani).

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

DENOMINAZIONE Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.

DESCRIZIONE

Realizzare un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali significa porre al centro

delle azioni le persone, le famiglie con le loro esigenze che mutano nei diversi cicli di vita.

In particolare gli interventi devono essere rivolti a coloro che vivono in condizioni di

fragilità, con l'intento di mettere in campo risposte efficaci e di qualità alle molteplici

condizioni di disagio.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEComuni, Municipi di Roma Capitale, distretti socio-assitenziali, Az. UU.SS.LL. e altri soggetti

del sistema integrato

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

100% 100%

PIANO DI AZIONE

Riduzione del rischio

di esclusione sociale

Indicatore di

risultato100%

Razionalizzazione della governance della rete

dei servizi integrati.5 X X

10

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

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1.500.000,00

7.529.471,33

(Miss. 12 -Progr. 01)

5.100.000,00

155.734.291,86

11.650.000,00

9.500.000,00

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

61.000.000,00

50.823.280,00

(Miss. 12 -Progr. 05)

(Miss. 12 -Progr. 02)

(Miss. 12 -Progr. 07)

(Miss. 12 -Progr. 03)

(Miss. 12 - Progr. 08)

(Miss. 12 - Progr. 04)

(Miss. 12 - Progr. 06)

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H41900 (Miss. 12 Progr. 1) 15.000.000,00

H41132 (Miss. 12 Progr. 5) 950.000,00

H41133 (Miss. 12 Progr. 1) 5.823.280,00

DENOMINAZIONE

D C B

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI

1 1

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni del Lazio

INDICATORI

DENOMINAZIONE

3

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

0 0

A

Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi,

tagesmutter e servizi innovativi).

PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio intende sviluppare dei servizi dedicati alla prima infanzia e

alle loro famiglie (nidi, tagesmutter, servizi innovativi). I nidi e i servizi per

l’infanzia sono condizione fondamentale per lo sviluppo della occupazione

femminile, e rappresentano per i bambini la possibilità di superare le

disuguaglianze di opportunità che esistono alla nascita, oltre ad essere reali

luoghi di socializzazione che consentono di accrescere le proprie potenzialità

di relazione, di autonomia, e di apprendimento.

DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Interventi per la prima infanziaIndicatore di

risultatoPercentuale 100%

Realizzazione dei

progetti programmati

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J DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

H41132 (Miss. 12 -Progr. 05) 4.150.000,00

H41906 (Miss. 12 -Progr. 03) 3.000.000,00

RISORSE FINANZIARIE

H41903 (Miss. 12 -Progr. 02) 29.123.674,69

H411924 (Miss. 12 -Progr. 07) 650.000,00

H41131 (Miss. 12 -Progr. 02) 23.160.617,17

4 0

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 6 5

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni, Distretti socioassistenziali, ASL, Aziende Ospedaliere

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Interventi per la cronicità e la terza età

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

100%

DENOMINAZIONE Servizi alla cronicità e alla terza età.PESO

10

DESCRIZIONE

I malati cronici e gli anziani sono tra le categorie che più usufruiscono dei

servizi socio-assistenziali nell'ambito del sistema integrato realizzato in

attuazione della DGR n. 136 del 25/3/2014. La Regione Lazio intende

sviluppare dei percorsi di sostegno per detti soggetti e per le loro famiglie,

fulcri principali della funzione sociale. Garantire l'offerta di un servizio di

ospitalità ai malati cronici e agli anziani (R.S.A., Strutture riabilitative di

mantenimento, case famiglia, comunità alloggio, strutture semi-residenziali e

centri diurni) e sviluppare interventi di sostegno economico alle famiglie che

curano presso il proprio domicilio i familiari sono tra le azioni cardine che la

Regione intende perseguire.

Realizzazione dei

progetti programmati di

promozione di interventi

di tutela in favore di

persone in stato di non

autosufficienza e dei

familiari

Indicatore di

risultatoPercentuale

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 8 5 3

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEComuni, Piccoli Comuni, Municipi di Roma Capitale, Distretti socio-

assistenziali, Soggetti del Terzo Settore-Imprese sociali

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Programma regionale 2013 di interventi

finalizzati al contrasto della povertà e

dell'esclusione sociale

Realizzazione, all’interno

di un sistema integrato,

degli interventi

programmati

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

Programmare interventi per le categorie vulnerabili significa intervenire con

azioni a sostegno della povertà e dell'esclusione sociale in favore di soggetti

con disagi sociali: i giovani, gli anziani e le donne sole con figli a carico. Dalla

risoluzione del fenomeno della marginalità sociale dipende il benessere non

solo dei singoli individui ma della comunità globale. L’adozione di interventi

economici e sociali efficaci, in grado di arrestare il moltiplicarsi dei processi di

emarginazione, è la via principale da percorrere per favorire la

reintegrazione dei cosiddetti esclusi: l'attuazione della DGR 402 del

19/11/2013 e della successiva DGR integrativa n. 235 del 29/04/2014

concernente il programma regionale 2013 di interventi finalizzati al contrasto

della povertà e dell'esclusione sociale è una delle azioni da realizzare.

L'azione prevista dalla DGR 402/2013 è stata ampliata con DGR n. 470 del

17/12/2013 con la quale è stato approvato un programma di interventi per il

sostegno abitativo per persone in difficoltà e a rischio di esclusione sociale ai

sensi della L.R. 38/96.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

DENOMINAZIONEContrasto alla povertà e all'esclusione sociale (giovani, donne sole

con figli a carico, anziani).

PESO

10

DESCRIZIONE

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H41903 (Miss. 12 - Progr. 02) 6.000.000,00

RISORSE FINANZIARIE

H41925 (Miss. 12 - Progr. 08) 1.500.000,00

H41906 (Miss. 12 - Progr. 03) 500.000,00

H41903 (Miss. 12 - Progr. 02) 500.000,00

H41924 (Miss. 12 - Progr. 07) 1.500.000,00

H41909 (Miss. 12 - Progr. 04) 7.529.471,33

H41106 (Miss. 12 - Progr. 07) 7.000.000,00

H41911 (Miss. 12 - Progr. 06) 28.000.000,00

CAPITOLO IMPORTO

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

DENOMINAZIONE Razionalizzazione della Governance della rete dei servizi integrati.PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio intende razionalizzare la Governance della rete dei servizi

integrati attraverso l'introduzione di strumenti organizzativi per i distretti

socioassitenziali che ne regolino l'assetto istituzionale, funzionale e

contabile.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Distretti socioassistenziali, Uffici di Piano

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Predisposizione degli

schemi di convenzione

per la gestione associata

dei servizi sociali, del

regolamento degli Uffici

di Piano e del

regolamento di

contabilità finanziaria

dei distretti socio-

assistenziali

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

C B A

RISORSE

Definizione di modalità organizzative e di

funzionamento uniformi della gestione

associata dei servizi sociali locali

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

1 1 1 0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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J

J.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Realizzazione

delle iniziative

rivolte alla

riduzione dei

fenomeni

Percentuale

2014

J.2.1 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

(Miss. 12 - Progr. 04) 2.000.000,00

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

A

1 1

Istituzione di una rete regionale per la

prevenzione e il contrasto alla violenza di

genere.

5 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Contrasto violenza di

genere

Indicatore di

risultato100% 100% 100%

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

DENOMINAZIONERiordino normativo e implementazione degli interventi per contrastare la violenza di

genere.

DESCRIZIONE

Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le donne in

ragione della loro identità di genere, indipendentemente dall’orientamento politico,

religioso, sessuale o dall’etnia delle vittime. Nella violenza di genere sono comprese la

violenza sessuale e qualsiasi forma di persecuzione o violenza fisica, psicologica ed

economica che un uomo esercita su una donna in ambito familiare o lavorativo. La

Regione, in attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende

promuovere una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni, gli enti pubblici

e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel settore il cui scopo statutario

principale è il contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H41908 0,00

RISORSE

DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

1 1

Rete regionale antiviolenza

Predisposizione di un

testo di "Linee guida"

regionali per i servizi per

il contrasto alla violenza

di genere, attraverso un

percorso partecipato

con i soggetti coinvolti

nel contrasto alla

violenza

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEConsiglio regionale, Enti locali, le associazioni di donne, di volontariato e del

Terzo Settore impegnate nel contrasto alla violenza di genere

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEIstituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto

alla violenza di genere.

PESO

5

DESCRIZIONE

Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le

donne in ragione della loro identità di genere, indipendentemente

dall’orientamento politico, religioso, sessuale o dall’etnia delle vittime. Nella

violenza di genere sono comprese la violenza sessuale e qualsiasi forma di

persecuzione o violenza fisica, psicologica ed economica che un uomo

esercita su una donna in ambito familiare o lavorativo. La Regione, in

attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende

promuovere una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni,

gli enti pubblici e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel

settore il cui scopo statutario principale è il contrasto ad ogni forma di

violenza sulle donne.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

J.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Sostegno a

progetti e

iniziative sportive

sul territorio

regionale

Numerico

2014

J.3.1 X

J.3.2 X X

Missione 6 Programma 1 20.000.000,00

DIRIGENTI

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

D C B A

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

Incentivi al recupero di aree periferiche e

abbandonate per la creazione di centri di

integrazione sociale anche attraverso progetti

sportivi.

5 X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

5 3

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sostegno per iniziative volte a favorire

l'inclusione sociale attraverso attività sportive.10 X X

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Sostegno alla

diffusione della

pratica sportiva di

cittadinanza

Indicatore di

realizzazione

fisica

>150 >200 >200

DENOMINAZIONE Azioni di sistema e incentivi per la diffusione della pratica sportiva.

DESCRIZIONE

Lo sport favorisce il benessere fisico, educa alla civile convivenza ed è lo strumento più

efficace per l'integrazione sociale. La Regione Lazio intende sviluppare e promuovere la

funzione sociale dello sport attraverso il sostegno, la promozione di iniziative sportive ed il

miglioramento e completamento dell'impiantistica sportiva sul territorio regionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS etc.

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

G31900 - G31902 - G31908 1.300.000,00

RISORSE

DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

1 3 2

Sostegno alla realizzazione di progetti e

iniziative sul territorio in ambito sportivo

Numero di progetti e

iniziative sostenuti

Indicatore di

realizzazione

fisica

Numerico > 150

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS etc.

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONESostegno per iniziative volte a favorire l'inclusione sociale

attraverso attività sportive.

PESO

5

DESCRIZIONE

In considerazione del ruolo sociale, evidenziato anche nel Libro Bianco dello

Sport dell’Unione Europea, lo sport rappresenta un valido strumento di

aggregazione civile e di integrazione, soprattutto per le fasce

economicamente più deboli della popolazione o interessate da condizioni di

disabilità fisica o psichica. Inoltre, le sue funzioni sociali, educative e culturali

fanno dello sport un veicolo per la diffusione di valori importanti come la

solidarietà, la tolleranza e la correttezza.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE

DIRIGENTI D C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

1 2 1

Sostegno all'adeguamento e al miglioramento

degli impianti sportivi pubblici e privati,

compresi gli impianti degli oratori parrocchiali

Elaborazione della

proposta di

deliberazione di Giunta

regionale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE

Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la

creazione di centri di integrazione sociale anche attraverso

progetti sportivi.

PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione intende promuovere la funzione di coesione sociale dello sport

anche attraverso il recupero e il completamento di impianti sportivi, pubblici

e privati. Incentivi per l'adeguamento, il miglioramento e la sicurezza di

impianti sportivi, con particolare attenzione alle aree periferiche, ai centri di

aggregazione sociale e agli istituti scolastici.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

J.4

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

impegni sugli

stanziamenti

disponibili

Percentuale

2014

J.4.1 X

RISORSE FINANZIARIE R41900 (Miss. 18 - Progr. 1) 3.936.955,62

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

R47900 (Miss. 9 - Progr. 7) 16.632.993,00

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 3 2

Interventi di sostegno per lo svolgimento delle

funzioni fondamentali a favore dei Comuni

assocati.

5 X X

100% 100% 100%

PIANO DI AZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sostegno ai Comuni

in forma associata

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

DESCRIZIONE

L'unione dei Comuni (montani e non) quale forma associativa, è in grado di garantire una

gestione efficiente dei servizi nonché adeguati livelli di economie di spesa. E' senz'altro la

forma di gestione più adeguata all'esercizio di più funzioni fondamentali con carattere di

continuità. La forma associativa è di importanza strategica, in quanto in grado di coniugare

il livello di gestione con quello di programmazione.

DIREZIONE

RESPONSABILE

Comuni, Unioni di Comuni e Comunità MontaneALTRE STRUTTURE COINVOLTE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

NEREO ZAMARO

OBIETTIVO STRATEGICO

DENOMINAZIONE Promozione di interventi a favore dell'associazionismo comunale.

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J

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

J.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

2

IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

RISORSE FINANZIARIE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

5.700.000,00R47900

R41900 1.936.955,62

CAPITOLO

DIRIGENTI D C B A

1 3

Sostegno ai Comuni in forma associata

Percentuale di impegni

sugli stanziamenti

disponibili

Indicatore di

realizzazione

finanziaria

Percentuale 100%

DENOMINAZIONEInterventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni

fondamentali a favore dei Comuni assocati.

PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione Lazio intende sostenere l'associazionismo dei Comuni, montani e

non, in quanto rappresenta la forma di gestione più adeguata all'esercizio

delle funzioni fondamentali che può garantire un carattere di continuità,

efficienza ed economicità di spesa.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

J.0.1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

C B A

20

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

20

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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J

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

J.0.2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

C B A

5

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

5

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT

RESPONSABILE NEREO ZAMARO

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Direzione Regionale

Salute e integrazione sociosanitaria

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K

K.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Azioni

realizzate/azioni

previste

Rapporto

percentuale

2014

K.1.1 X

K.1.2 X

K.1.3 X

K.1.4 X

3 1

X6

DIRIGENTI

Revisione regole autorizzazione

/accreditamento/accordi (con individuazioni

dei requisiti "essenziali" e dei requisiti

organizzativi proporzionati ai volumi di

attività).

RISORSE FINANZIARIEMISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

X10

A

11 20

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

X

X

X

Realizzazione programma Case della salute.

Governo delle liste di attesa. X

10

D C B

10

Riordino della rete dell'emergenza e della rete

ospedaliera.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

PIANO DI AZIONE

DENOMINAZIONE

DIREZIONE

OBIETTIVO STRATEGICO

INDICATORI

DENOMINAZIONEVALORE TARGET

2014TIPOLOGIA

2016

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

Riordino dell'offerta.

DESCRIZIONE

Il riordino dell'offerta assistenziale si realizza attraverso una riorganizzazione,

riqualificazione ed implementazione dell’assistenza territoriale e distrettuale e lo sviluppo

di ospedali ad alta specializzazione. Attraverso queste azioni si può garantire una completa

"presa in carico" del paziente in linea con le sue esigenze di cura fornendo così una risposta

concreta, competente ed adeguata ai diversi bisogni di assistenza.

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Indicatore di

risultato

2015PESO

50% 70% 100%

Messa a regime delle

principali reti di

specialità tempo-

dipendenti (ictus,

trauma, cardiologica,

perinatale)

Enti del SSR, MGG, PLS, altri soggetti che erogano servizi sanitari

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

DENOMINAZIONE

DESCRIZIONE

Nel Lazio si sta sviluppando una nuova rete sociosanitaria territoriale di cure

primarie e di continuità assistenziale, con un'offerta di servizi ai cittadini, più

accessibile e meglio organizzata. Le Case della Salute rappresentano il nucleo

di questo modello, dove sono garantite le funzioni dell'assistenza primaria

avanzata, specialistica, ecc. L'apertura delle case della salute, da attivare in

ciascun distretto, è tra le azioni nei Programmi Operativi 2013-2015 che la

Regione deve realizzare per il rientro dai disavanzi sanitari.

Realizzazione programma Case della salute.PESO

10

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, MGG, PLS

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE

Azioni realizzate/azioni

previste

Indicatore di

risultatoPercentuale 75%

Realizzazioni delle azioni entro le date

previste nel cronoprogramma dei P.O. 2013-

2015 punto 3.1.2 azione 2 ( DCA 247/2014)

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

6 9 1 1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H22103 135.000

450.000

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

Adozione di un Decreto di riorganizzazione

della rete dell'emergenza e della rete

ospedaliera

Realizzazione azione

prevista

Indicatore di

risultato

Binario

SI/NOSI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

DENOMINAZIONE Riordino della rete dell'emergenza e della rete ospedaliera.

VALORE

TARGET

ANNUALE

PESO

10

La Regione si pone l'obiettivo di garantire l'alta complessità che caratterizza

gli ospedali e offrire comunque le prestazioni sanitarie, oggetto della

domanda del territorio. Il riequilibrio dell'offerta ospedale-territorio e lo

sviluppo di reti assistenziali per intensità di cure (secondo la logica

hub&spoke) sono tra i Programmi Operativi che la Regione deve realizzare

per il rientro dai disavanzi sanitari. La riconfigurazione della rete per

consentire il raggiungimento dello standard fissato dalla L.135/2012, parte

dal riordino della rete dell’emergenza.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR

INDICATORI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 6 1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

DENOMINAZIONE Governo delle liste di attesa.

RISORSE

RISORSE UMANE

PESO

10

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, MMG, PLS, erogatori privati di servizi sanitari, L.A.I.T. S.p.a

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

CATEGORIE GIURIDICHE

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DESCRIZIONE

La Regione con il Decreto del Commissario ad Acta n. 437 del 28 ottobre

2013 “Piano regionale per il governo delle liste di attesa 2013-2015", ha

avviato un percorso programmatico per il governo delle liste di attesa,

caratterizzato da una serie di azioni, a breve e medio termine, per ridurre

l'inappropriatezza dei trattamenti erogati, garantire l'erogazione delle

prestazioni entro i tempi appropriati alle necessità di cura degli assistiti e

rendere, quindi, compatibile la domanda con la garanzia dei livelli essenziali

di assistenza. Per l'attuazione di detto percorso sarà necessario il

coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli Enti del SSR e dei

soggetti accreditati sul territorio laziale, anche ai fini dell'implementazione

del sistema RECUP regionale. I Direttori Generali delle strutture sanitarie

hanno un ruolo importante per realizzare quanto previsto nel DCA 437/2013

e per questo con Decreto del Commissario ad acta n. 244 del 24 luglio 2014

sono stati assegnati a detti vertici aziendali specifici obiettivi che dovranno

essere opportunamente valutati.

Realizzazione e test degli algoritmi operativi

per valutare il raggiungimento degli obiettivi

sulle liste di attesa assegnati ai Direttori

Generali con D.C.A. 244/2014.

N° algoritmi realizzati e

testati/N° obiettivi dei

D.D.G.G. sulle liste di

attesa

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

2 4

DIRIGENTI D C B A

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11715 10.000.000,00

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

DENOMINAZIONE

Revisione regole autorizzazione/accreditamento/accordi (con

individuazioni dei requisiti "essenziali" e dei requisiti organizzativi

proporzionati ai volumi di attività).

RISORSE

RISORSE UMANE

PESO

6

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, erogatori privati di servizi sanitari

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

CATEGORIE GIURIDICHE

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DESCRIZIONE

L'esigenza di una valutazione sistematica della qualità dei servizi sanitari è

essenziale per l'innovazione e il miglioramento delle pratiche professionali,

dell'organizzazione dei servizi, del governo della sanità. Mentre

l'autorizzazione rappresenta la soglia rigorosa di garanzia al di sotto della

quale non è consentito esercitare attività socio-sanitarie, l'accreditamento

costituisce un livello superiore di impegno richiesto affinché il cittadino possa

avere la garanzia che il soggetto erogatore presenta elevati livelli qualitativi

ed è allineato con le scelte della programmazione regionale.

Rideterminazione requisiti organizzativi

Redazione di un

documento di

rideterminazione dei

requisiti organizzativi

per quelle linee di

attività che consentano

di adottare un criterio di

proporzionalità rispetto

ai volumi di attività

erogabili, anche in

funzione dei livelli

contrattualizzati

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

7 7 3

DIRIGENTI D C B A

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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K

K.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Riduzione dei

ricoveri con

MDC8 (sistema

muscolo

scheletrico) in

reparti post-

acuzie

Percentuale

2014

K.2.1 X

K.2.2 X

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Definizione nuove regole di accesso al sistema

dei percorsi post acuzie e revisione sistema di

valutazione multidimensionale.

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

5 5

3

Revisione del sistema di tariffazione post

acuzie (lungodegenza, riabilitazione,

residenziale e semiresidenziale, domiciliare).

2

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

PIANO DI AZIONE

DENOMINAZIONE

DIREZIONE

Indicatore di

risultato_ 10% 20%

Progettazione sistema cure post-acuzie.

6 X

X

Migliorare

l'appropriatezza dei

ricoveri in post-acuzie

riabilitative

Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari

OBIETTIVO STRATEGICO

VALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

DESCRIZIONE

L'appropriatezza si riferisce alla valutazione (a parità di beneficio per il paziente) della

correttezza del regime erogativo prescelto e/o della durata della degenza sostenuta dal

paziente. Il settore della post-acuzie ha registrato in questi anni una progressiva crescita in

termini di posti letto attivi e di risorse impegnate. Appare quindi necessario giungere a

definire regole e comportamenti coerenti per realizzare una nomenclatura di sistema,

obiettivi condivisi, criteri di verifica della qualità dell’assistenza, programmazione

finalizzata delle risorse.

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

DENOMINAZIONEDefinizione nuove regole di accesso al sistema dei percorsi post-

acuzie e revisione del sistema di valutazione multidimensionale.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

PESO

6

Predisposizione atti per adozione strumenti

VMD e criteri di accesso dall'acuzie alla

postacuzie

Azioni realizzate/azioni

previste

Indicatore di

risultatoRapporto 3/3

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari

INDICATORI

DESCRIZIONE

Al fine di sviluppare un sistema di controllo sull’appropriatezza degli accessi e

degli interventi riabilitativi è necessario definire nuove regole di accesso al

sistema dei percorsi post-acuzie anche attraverso la revisione del sistema di

valutazione multidimensionale (VMD) che rappresenta la metodica che

consente di qualificare il complesso integrato dei bisogni dell’ospite, con

riguardo alle problematiche sanitarie, assistenziali, tutelari, psicologiche e

socio-economiche.

4 3

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

13 3

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

DIRIGENTI D C

Determinazione delle nuove tariffe di

riabilitazione territoriale

Predisposizione del

documento

Indicatore di

risultato

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

B A

Binario

(SI/NO)SI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

INDICATORI

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

PESO

3DENOMINAZIONE

Revisione del sistema di tariffazione post- acuzie (lungodegenza,

riabilitazione, residenziale e semiresidenziale, domiciliare).

DESCRIZIONE

La regione si propone di rivedere il sistema di tariffazione da applicare

all'assistenza post acuti, in tutti i setting sanitari (ospedaliero, ambulatoriale,

residenziale, semiresidenziale, domiciliare), anche al fine di meglio impiegare

le risorse dedicate a tale assitenza.

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K

K.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Risultato

programmatico/

risultato

realizzato

Percentuale

2014

K.3.1 X

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

PIANO DI AZIONE

Rispetto del risultato

programmatico

Enti del SSR

OBIETTIVO STRATEGICO

VALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

DENOMINAZIONE Governo della spesa sanitaria.

DIREZIONE

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

DESCRIZIONE

Realizzare il governo del sistema sanitario significa garantire ai cittadini della Regione Lazio

un'elevata qualità di servizi anche attraverso un costante processo di razionalizzazione

della spesa. Attraverso i Programmi Operativi 2013-2015 che la Regione deve realizzare per

il rientro dai disavanzi sanitari si vuole perseguire il pareggio di bilancio consolidato del

sistema sanitario regionale.

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA

Indicatore di

risultato90% 90%

10

Rispetto dei risultati economici dell'anno

come previsto dal CE programmatico.

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

5 X

DIRIGENTI D C B A

15 30

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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K

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

K.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

1015 30

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

DIRIGENTI D C

Rispetto del risultato programmatico

Percentuale di

realizzazione della

manovra dei PP.OO.=

(CE tendenziale - CE

programmatico)

=(551,733-

347,681)=204.052

Indicatore di

risultato

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

B A

Percentuale 90%

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

INDICATORI

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del SSR

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

PESO

5DENOMINAZIONE

Rispetto dei risultati economici dell'anno come previsto dal CE

programmatico.

DESCRIZIONE

La Regione Lazio attraverso le azioni previste nei programmi operativi 2013-

2015 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 247/2014 ha previsto un

risutato economico programmatico per l'anno 2014.

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K

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

K.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

7

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

RISORSE

RISORSE UMANE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

16

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

18

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

10

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K

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

K.0.2

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

RISORSE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

100%Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

6

DESCRIZIONE

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

16 16 10

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K

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

K.0.3

INDICATORI

RISORSE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

RESPONSABILE FLORI DEGRASSI

DENOMINAZIONE Partecipazione Task force gestione contenzioso.

PESO

7

DESCRIZIONE

Con Decreto del Commissario ad Acta del 8/7/2014, n. U00225, è stato

istituito uno strumento operativo denominato Task force al fine di smaltire

ove possibile, ed in ogni caso ricondurre ad un sistema più ordinato

l'emergenza straordinaria del contenzioso in essere verso il sistema sanitario

regionale della Regione Lazio ed evitare per quanto possibile l'insorgere di

nuovo.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

METODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Task force contenzioso sanitario

Partecipazione

incontri/Incontri

programmati

Indicatore di

risultatoPercentuale 80%

20 10

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

16

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Direzione Regionale

Centrale acquisti

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L

L.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Rapporto

percentuale tra il

totale della spesa

sostenuta per

l'acquisto dei beni

e servizi (sanitari

e non) nell'anno

di riferimento

dell'obiettivo (C2)

e quella sostenuta

in precedenza per

beni e servizi della

stessa tipologia

(C1*)

Percentuale

2014

L.1.1 X

L.1.2 X

L.1.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Ridurre la spesa regionale per gli acquisti di beni, servizi e forniture.

DESCRIZIONE

Al fine di garantire il contenimento della spesa pubblica e dei costi amministrativi per le

imprese, l'Amministrazione persegue, nei confronti della Giunta regionale e degli enti

dipendenti, ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale

partecipazione regionale, la razionalizzazione degli acquisti nell'ambito delle procedure di

fornitura di beni e servizi, attraverso la centralizzazione delle forme di acquisto.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale, enti del servizio sanitario regionale, enti dipendenti

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Riduzione della spesa

per acquisto di beni e

servizi oggetto delle

gare delle Centrale

Acquisti

Indicatore di

risultato10% 10% 10%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sviluppo del ricorso al mercato elettronico. 3 X X

Garantire la continuità delle fornitura di beni e

servizi rispetto ai fabbisogni rilevati.8 X X

Centralizzazione delle gare. 6 X X

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RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 7

392.000

* C1 è sempre uguale al totale della spesa sostenuta nell'anno 2013

12

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione: Tutela della salute

Programma: Servizio sanitario regionale -

finanziamento ordinario corrente per la

garanzia dei LEA

4.846.000

Missione: Tutela della salute

Programma: Ulteriori spese in materia sanitaria

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Sviluppo del ricorso al mercato elettronico.PESO

2

DESCRIZIONE

L'Amministrazione regionale, attraverso lo sviluppo del mercato

elettronico, intende continuare a fornire i servizi richiesti senza diminuirne

la qualità ma utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il ricorso al

mercato elettronico permette infatti risparmi nel costo degli acquisti e

negli aspetti di gestione burocratica degli approvvigionamenti, riducendo

gli oneri produttivi e quindi aumentano la competitività del sistema nel

contesto economico globale di cui ormai anche la Pubblica

Amministrazione deve tenere conto.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale, enti del servizio sanitario regionale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 1

Ricorso ai mercati elettronici

Ricorso della Direzione

ai mercati elettronici per

gli acquisti in economia

per i beni e servizi

reperibili sugli stessi

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONEGarantire la continuità delle forniture di beni e servizi rispetto ai

fabbisogni rilevati.

PESO

7

DESCRIZIONE

L'Amministrazione garantisce la continuità delle forniture di beni e servizi

rispetto ai fabbisogni rilevati dalle strutture della Giunta regionale,

attraverso l'efficientamento delle procedure di gara così da eliminare

maggiori oneri derivanti da proroghe contrattuali autorizzate a causa di

ritardi nell'espeltamento delle stesse.

Indizione procedure di gara ad evidenza

pubblica per tutti i principali contratti in

scadenza

N°procedure di gara

indette rispetto ai

contratti in scadenza

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Strutture della Giunta regionale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

1 5 2

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11726 ARMO - Utilizzazione

dell'assegnazione del Ministero della

Salute concernente l'intesa di

deliberazione CIPE relativa al riparto per il

servizio sanitario nazionale

245.000,00

H21503 - Oneri connessi alle attività della

centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Centralizzazione delle gare.PESO

5

DESCRIZIONE

Un risparmio di risorse non può prescindere dall'attivazione di un centro di

aggregazione per la gestione diretta e/o di supporto per gli acquisti di

beni/servizi per gli enti del servizio sanitario.

Livello di aggregazione degli acquisti regionali

per il settore sanitario

Rapporto tra il Valore

annuo delle

aggiudicazioni gare

centralizzate al

31/12/2014 nel settore

sanitario e la Spesa

"aggredibile" per beni e

servizi da Conto

Economico consolidato

"999" - Valore IV

Trimestre 2014 (%)

Indicatore di

risultatoPercentuale 35%

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Enti del servizio sanitario regionale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

1 2 4

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11726 ARMO - Utilizzazione

dell'assegnazione del Ministero della

Salute concernente l'intesa di

deliberazione CIPE relativa al riparto per il

servizio sanitario nazionale

245.000,00

H21503 - Oneri connessi alle attività della

centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00

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L

L.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Definizione e

attuazione del

sistema di

monitoraggio

delle forniture

Binario

2014

L.2.1 X

L.2.2 X

L.2.3 X

L.2.4 X

L.2.5 X

L.2.6 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Governance del sistema di Procurement.

DESCRIZIONE

Governare il sistema di acquisti di beni e servizi, anche attraverso l'implementazione di una

piattaforma informatica è indispensabile per una razionalizzazione e controllo della spesa,

di riduzione delle diseconomie, di semplificazione delle procedure, di efficienza operativa,

di trasparenza degli atti di aggiudicazione delle gare. L'amministrazione regionale, nella

governance del sistema di acquisto di beni e servizi, intende praticare il Green Public

Procurement (GPP), uno strumento di politica ambientale volontario che favorisce lo

sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva

della domanda pubblica.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAit, strutture regionali, Enti del SSR, Enti e Società partecipate

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Monitoraggio delle

forniture

Indicatore di

risultato

Definizione

modello di

monitoraggio

Attuazione del

sistema di

monitoraggio su

Regione e Sanità

Estensione del

sistema agli enti e

alle società

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Sostenibilità ambientale nei processi di

acquisto.5 X X

Implementazione del sistema informativo

regionale di procurement.7 X X

Predisposizione e aggiornamento periodico

degli elenchi regionali dei prezzi di riferimento

per gli acquisti di beni e servizi da parte delle

aziende sanitarie.

6 X X

White list delle imprese virtuose. 3 X X

Adozione di sistemi informativi per la

razionalizzazione e il controllo della spesa.6 X X

Definizione dei processi di negoziazione,

controllo delle forniture, pianificazione e

analisi dei costi.

6 X X

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RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 9 7

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione: Tutela della salute

Programma: Servizio sanitario regionale -

finanziamento ordinario corrente per la

garanzia dei LEA

1.213.000,00

Missione: Tutela della salute

Programma: Ulteriori spese in materia sanitaria98.000,00

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto.PESO

5

DESCRIZIONE

La Regione intende assicurare, in tutte le fasi del processo di acquisto, il

rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, incoraggiando la ricerca e la

scelta dei risultati e delle soluzione che hanno il minore impatto possibile

sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita. Inserire criteri di qualificazione

ambientale nella domanda che l'amministrazione esprime in sede di appalto

per servizi, forniture e lavori pubblici, può essere un valido strumento per

favorire la crescita di un "mercato verde".

"Mercato verde"

Inserimento di criteri

green nelle gare relative

a categorie

merceologiche per le

quali sono stati

individuaticriteri

ambientali minimi (CAM)

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Altre Direzioni competenti in materia

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

1 4 4

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

RISORSE FINANZIARIE

H11726 ARMO - Utilizzazione

dell'assegnazione del Ministero della

Salute concernente l'intesa di

deliberazione CIPE relativa al riparto per il

servizio sanitario nazionale

205.000,00

H21503 - Oneri connessi alle attività della

centrale acquisti regionale-parte corrente18.000,00

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONEImplementazione del sistema informativo regionale di

procurement.

PESO

7

DESCRIZIONE

Il governo delle procedure di acquisto è strettamente collegato alla presenza

di un sistema informativo che permetta la massima trasparenza delle

procedure di gara ed un ampio scambio di informazioni con gli utenti

interessati, garantendo una raccolta uniforme dei dati, nonchè la

pubblicazione di notizie relative all'attività svolta dall'Amministrazione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE LAit

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

2 1

Sistema informativo regionale di

procurement

Pubblicazione gara per

l'acquisto della

piattaforma

Indicatore di

risultato

C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11726 ARMO - Utilizzazione

dell'assegnazione del Ministero della

Salute concernente l'intesa di

deliberazione CIPE relativa al riparto per il

servizio sanitario nazionale

84.000,00

H21503 - Oneri connessi alle attività della

centrale acquisti regionale-parte corrente9.000,00

A

2

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE

Predisposizione e aggiornamento periodico degli elenchi regionali

dei prezzi di riferimento per gli acquisti di beni e servizi da parte

delle aziende sanitarie

PESO

6

DESCRIZIONE

Al fine di contrastare la pratica del massimo ribasso e supportare gli enti del

servizio sanitario regionale nella determinazione dell'importo "presunto" da

indicare per l'affidamento dei servizi e/o fornitura dei beni, la Regione Lazio

predispone e aggiorna annualmente un elenco regionale dei prezzi di

riferimento.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria; aziende sanitarie

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 1 2

Elenco regionali prezzi di riferimento per gli

acquisti di beni e servizi da parte delle

aziende sanitarie

Predisposizione

dell'elenco

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11726 90.261,00

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE White list delle imprese virtuose.PESO

3

DESCRIZIONE

La Regione Lazio, al fine di rendere più agevole il compito degli

amministratori nel controllo sulla serietà dell’impresa nei contratti ad

evidenza pubblica istituisce gli elenchi di fornitori che non presentano rischi

di infiltrazioni della criminalità organizzata, la cosiddetta “white list” da

redigere annualmente.

Imprese virtuoseRealizzazione del

prototipo di white list

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale programmazione economica, bilancio demanio e

patrimonio

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

1 2 1

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

S26515 - ARMO - Spesa per la

realizzazione del progetto "Informatica"25.000,00

T19427 - Contributi straordinari in favore

dell'Autorità per la viglilanza sui contratti

pubblici-spesa obbligatoria

30,00

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVOL.08.1

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONEAdozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il

controllo della spesa.

PESO

6

DESCRIZIONE

L'Amministrazione per razionalizzare e contenere la spesa adotta dei sistemi

a supporto delle esigenze in materia di approvvigionamento dalla

pianificazione degli acquisti al pagamento dei provvedimenti di liquidazione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTELait, Direzione regionale "Programmazione economica, bilancio, demanio e

patrimonio"

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2

Azioni per l'adozione dei sistemi

Attuazione delle azioni:

elaborazione

dell'anagrafica completa

dei contratti in essere e

acquisto albo dei

fornitori su MEPA

Indicatore di

risultatoNumerico 2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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L

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

L.2.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONEDefinizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture,

pianificazione e analisi dei costi.

PESO

6

DESCRIZIONE

L'Amministrazione, attraverso la reingegnerizzazione dei processi di

negoziazione, il controllo delle forniture e la pianificazione ed analisi dei

costi, intende perseguire gli obiettivi di contenimento degli oneri di

approvvigionamento della Giunta regionale e degli enti dipendenti, ivi

compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale

partecipazione regionale ed in particolare la riduzione dei costi unitari dei

beni e dei servizi.

Reingegnerizzazione dei processi per le

strutture della Giunta regionale

Completamento dei

processi di

reingegnerizzazione

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEStrutture della Giunta regionale, Enti dipendenti, ivi compresi quelli del SSR,

società a totale partecipazione regionale, Lait

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

A

3 3 3

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

H11726 ARMO - Utilizzazione

dell'assegnazione del Ministero della

Salute concernente l'intesa di

deliberazione CIPE relativa al riparto per il

servizio sanitario nazionale

245.000,00

H21503 - Oneri connessi alle attività della

centrale acquisti regionale-parte corrente21.000,00

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L

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

L.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

16 8

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

6

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L

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

L.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI

RESPONSABILE ELISABETTA LONGO

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

16 8

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

6

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Avvocatura Regionale

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M

M.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Riduzione dei

tempi di ricerca

dei fascicoli

rispetto all'anno

2013

Percentuale

2014

M.1.1 X

M.1.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONE Miglioramento dell'efficienza dell'Avvocatura.

DESCRIZIONE

L'obiettivo si propone, attraverso opportuni interventi di riorganizzazione interna e di

informatizzazione e dematerializzazione delle attività, di introdurre una maggiore

efficienza nella gestione della struttura.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Lait s.p.a.

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Efficientamento

complessivo in

termini gestionali e

strutturali

Indicatore di

risultato50% 60% 70%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Ottimizzare la gestione e la conservazione dei

fascicoli.10 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 10 4 4 0

Dematerializzazione delle comunicazioni

interne ed esterne.15 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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M

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

M.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONE Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli.PESO

10

DESCRIZIONE

Nel corso degli anni si può verificare all'interno degli archivi correnti, un

aumento sia del numero di fascicoli di procedimenti conclusi che dei

contenuti all'interno di fascicoli in corso di istruttoria o di trattazione o

comunque verso i quali sussista un interesse corrente. Al fine di ridurre i

tempi di ricerca dei fascicoli si tratta di ottimizzare i sistemi di catalogazione

dei fascicoli attivi, procedere all'eventuale riduzione del loro numero ed

inviare i fascicoli dei procedimenti ormai conclusi all'archivio di deposito e/o

storico.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

3 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 2

Gestione della ricerca fascicoli

Riduzione dei tempi di

ricerca dei fascicoli

rispetto alla media

dell'anno precedente

Indicatore di

risultatoPercentuale 50%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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M

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

M.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONE Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne.PESO

15

DESCRIZIONE

Velocizzare i flussi informativi e documentali con un processo di

dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne attraverso l'uso

di strumenti di comunicazione alternativi (e-mail). Implementazione della

fascicolazione elettronica attraverso il nuovo sistema che dovrà essere

acquisito attraverso la Lait Spa, creazione di un apposito archivio

informatico per quanto concerne i corrispettivi di spettanza ai legali esterni,

che sulla base delle pratiche istruite e in relazione alla scadenza prevista per

ciascuna posizione riporterà una stima dell’importo del fabbisogno di risorse

finanziarie necessarie per il trimestre successivo al fine di strutturare,

contingentare e attivare lo smaltimento della rilevante mole debitoria che si

è accumulata negli anni passati per quanto concerne i corrispettivi di

spettanza ai legali esterni. Questi rappresentano strumenti per il recupero

dell'efficienza e la razionalizzazione dell'attività svolta dall'Avvocatura

regionale, anche al fine di conformarsi al processo civile telematico.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Lait Spa

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 8 2

Monitoraggio del contenzioso e previsioni di

uscita per quanto concerne corrispettivi di

spettanza ai legali esterni. Sviluppo della

dematerializzazione delle comunicazioni

interne ed esterne.

Inserimento del

contenzioso nella

fascicolazione

elettronica nonché dei

dati contabili afferenti ai

corrispettivi di spettanza

ai legali esterni

nell'archivio

informatico.

Indicatore di

risultatoPercentuale 50%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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M

M.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

aumento degli

incarichi di

patrocinio e

consultivi affidati

all'Avvocatura

regionale rispetto

all'anno

precedente

Percentuale

2014

M.2.1 X

M.2.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONEOttimizzazione dell'attività di rappresentanza/difesa in giudizio e dell'attività consulenziale

dell'Avvocatura.

DESCRIZIONE

L'aumento del contenzioso regionale comporta la necessità di ottimizzare l'attività di

rappresentanza/difesa in giudizio, anche attraverso la strutturazione dei conferimenti ai

legali del libero foro, e dell'attività consulenziale dell'Avvocatura individuando azioni

idonee a digitalizzare i procedimenti, a ridurre l'insorgenza del contenzioso, consolidando

l'attività defensionale svolta dall'Avvocatura regionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Consolidamento

dell'attività

defensionale e

consultiva

Indicatore di

risultato10% 20% 30%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Prevenire l'insorgenza del contenzioso. 10 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 17 0 0 0

Strutturazione dei mandati esterni. 15 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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M

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

M.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONE Prevenire l'insorgenza del contenzioso.PESO

10

DESCRIZIONE

Per prevenire l'insorgenza del contenzioso e produrre risparmi per

l'amministrazione si rende indispensabile il potenziamento dell'attività

consulenziale delle strutture regionali da parte dell'Avvocatura regionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 17 0

Consulenze a strutture regionali

Numero di consulenze

effettuate /numero

richieste di consulenza

pervenute

Indicatore di

risultatoPercentuale 90%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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M

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

M.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONE Strutturazione dei mandati esterni.PESO

15

DESCRIZIONE

L'obiettivo consiste in una migliore strutturazione dell'attività difensionale,

anche attraverso la costituzione di un elenco di legali del libero foro ed

apposite convenzioni e tariffe predeterminate per il conferimento a tali

soggetti.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

1 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

0 2 1

Strutturazione dei conferimenti ai legali del

libero foro

Predisposizione di

apposito elenco di legali

e tabella dei compensi

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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M

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

M.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AVVOCATURA REGIONALE

RESPONSABILE GIANCARLO CASELLI

DENOMINAZIONEIntegrazione dei contenuti del Piano Triennale di Prevenzione

della Corruzione 2014-2016.

PESO

20

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nell'attivazione di percorsi per la realizzazione,

secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure

previste per l'anno 2014 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della

Corruzione 2014-2016 (comprensivo del Programma Triennale della

Trasparenza e dell'Integrità 2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge

ad un deciso rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi

cruciali dell'attività amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

3 1

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

1 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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Agenzia Regionale

del Turismo

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N

N.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Progetti e

iniziative

realizzate ai fini

del rilancio e della

diversificazione

dell'offerta

turistica

Numerico

2014

N.1.1 X

N.1.2 X

N.1.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche.

DESCRIZIONE

Rilancio e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la valorizzazione delle risorse e

delle specificità del territorio laziale (storia, cultura, natura, tradizione, artigianato,

enogastronomia), sviluppando flussi turistici aggiuntivi, in particolare nell'entroterra, nei

borghi del Lazio e nelle aree marginali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Valorizzazione

dell'offerta turistica

Indicatore di

risultato3 5 5

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Predisposizione ed offerta di un sistema di

eccellenze regionali. 15 X X

Card turistica regionale. 7 X X

Miglioramento della qualificazione

professionale degli operatori del settore

turistico.

3 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 22 5

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE Predisposizione ed offerta di un sistema di eccellenze regionali.PESO

15

DESCRIZIONE

Sviluppare le potenzialità turistiche e l'attrattività del territorio laziale

attraverso la programmazione di interventi di valorizzazione e promozione

integrata del territorio regionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 5 2

Programmazione turistica regionale triennale

2014-2016

Predisposizione

proposta di piano

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE Card turistica regionale.PESO

7

DESCRIZIONE

Promuovere la scoperta di itinerari turistici con la possibilità di usufruire del

patrimonio artistico, culturale, storico, naturale ed enogastronomico del

Lazio attraverso l'utilizzo di una card turistica regionale che offra

informazioni, assistenza, ingressi facilitati e riduzioni per i turisti nella

Regione con particolare riguardo alla mobilità territoriale e l'accesso ai luoghi

di interesse turistico.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 4 3

Strumenti per la fruizione dell'offerta turistica

regionale

Predisposizione del

progetto di realizzazione

del modello di card

turistica regionale

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONEMiglioramento della qualificazione professionale degli operatori

del settore turistico.

PESO

3

DESCRIZIONE

Ricognizione sull'offerta formativa e sulle esigenze di qualificazione

professionale degli operatori al fine di sviluppare l'afflusso turistico e

migliorare la qualità dell'accoglienza.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Formazione

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

Sviluppo della conoscenza delle potenzialità

del territorio laziale attraverso

l'individuazione delle esigenze formative

Predisposizione di un

report sui fabbisogni

formativi

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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N

N.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Progetti, iniziative

e interventi di

promozione e

comunicazione

realizzati

Numerico

2014

N.2.1 X

N.2.2 X

N.2.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE Implementare la promozione turistica.

DESCRIZIONEElaborazione di campagne di comunicazione che favoriscano l'afflusso di turisti al fine di

attrarre sia il turismo nazionale che internazionale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Realizzazione di

campagne di

promozione e

comunicazione

multimedia

Indicatore di

risultato3 5 5

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Integrazione degli strumenti di promozione

turistica tra Roma e il Lazio.10 X X

Monitoraggio reputazionale di Roma e del

Lazio sui social network. 5 X X

Sviluppare l'utilizzo del portale turistico presso

gli utenti (turisti, cittadini e operatori).10 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 19 9 1

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione: Turismo

Programma: Sviluppo e valorizzazione del

turismo

1.860.000,00

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONEIntegrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e il

Lazio.

PESO

10

DESCRIZIONE

Per sviluppare il turismo del Lazio è necessario tener conto del grande

patrimonio rappresentato dalla città di Roma e realizzare iniziative congiunte

di promozione turistica di Roma e del Lazio.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

6 1

Promozione turistica

Report analitico

contenente tutti gli

strumenti e le iniziative

di promozione turistica

di Roma e del Lazio

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

B43907 1.000.000,00

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONEMonitoraggio reputazionale di Roma e del Lazio sui social

network.

PESO

5

DESCRIZIONE

Considerato che i turisti scelgono anche in base alle recensioni sulla rete e

alle offerte on line, per implementare l'attrattività turistica è necessario

promuovere il territorio laziale e monitorarne la reputazione attraverso i

social network.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4 3

Censimento dei commenti

turistici attivati sui social network attraverso il

Portale del Turismo

Analisi dei commenti dei

turisti sui social network

Indicatore di

realizzazione

fisica

Numerico 100

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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N

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

N.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONESviluppare l'utilizzo del portale turistico presso gli utenti (turisti,

cittadini e operatori).

PESO

10

DESCRIZIONE

Realizzazione, implementazione e sviluppo di un Portale del turismo

multilingue attraverso l'individuazione e pubblicazione di itinerari turistici,

eventi e iniziative culturali, al fine di favorire la valorizzazione e la fruizione

delle risorse e dei servizi offerti dal territorio regionale.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezioni regionali Ambiente, Cultura, Agricoltura e ARP (Agenzia regionale

Parchi)

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

9 5

Realizzazione del nuovo Portale del

turismo multilingueRealizzazione del portale

Indicatore di

risultato

1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

B43900 860.000,00

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2

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N

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

N.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso

rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali

dell'attività amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

6 2

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2

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N

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

N.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA DEL TURISMO

RESPONSABILE GIOVANNI BASTIANELLI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,

a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI CALCOLOVALORE TARGET

ANNUALE

8 4

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

2

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4

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Agenzia Regionale

Parchi

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O

O.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Miglioramento

del valore MEVAP

(Monitoring and

Evaluation of

Protected Areas)

misurato in tre

aree protette

campione.*

Percentuale

2014

O.1.1 X

O.1.2 X

O.1.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEGovernance delle aree protette: ridisegno complessivo del sistema e miglioramento

dell'efficienza e dell'efficacia.

DESCRIZIONE

Al fine di migliorare l'efficacia e ridurre le spese di gestione delle Aree naturali Protette:

unificare i criteri di funzionamento delle aree protette; rendere certi e rapidi i tempi di

approvazione dei Piani dei Parchi; migliorare il funzionamento delle AANNPP rendendole

capaci di produrre ricchezza economica, occupazionale, qualità della vita e sviluppo del

territorio.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Efficacia di gestioneIndicatore di

risultato 0% 0% ** 30%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Migliorare l'organizzazione e la gestione delle

aree protette e dei parchi regionali.9 X X

Programmi per il trasferimento di buone

pratiche tra i parchi.8 X X

Predisposizione del nuovo Piano regionale

delle aree naturali protette (PRANP).8 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

7 10 4 0 0

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50.000,00

*L'indicatore si basa su una valutazione dell'efficacia di gestione che sarà condotta attraverso un approccio di tipo MEVAP (Monitoring and Evaluation of Protected Areas, si

veda ad es. Marino et al., 2013, Gazzetta Ambiente n. 4/2013; Marino D. "La valutazione di efficacia per le aree protette", Franco Angeli Milano 2012) su tre aree protette

campione. La medotologia MEVAP basa la sua analsi su 4 domini (ambiente, economia, società e capitale umano) fornendo valori numerici confrontabili tra realtà differenti. In

particolare il miglioramento della gestione sarà verificato tramite un indice basato sull'approccio MEVAP misurato per tre aree protette del Lazio nel primo e nel terzo anno.

** Poiché la rilevazione dell'indicatore risulta di particolare complessità e richiede un impegno considerevole, si prevede di misurarne il valore solo nel primo anno e

successivamente nel terzo anno per la valutazione ex-post.

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

E21912 (Spese le attività e i progetti inerenti

Educazione Ambientale e altre spese correnti

N.A.C.)

50.000,00

E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale per

investimenti e progetti di Sistema e contributi

agli investimenti ad Amministrazioni locali)

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O

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

O.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEMigliorare l'organizzazione e la gestione delle aree protette e dei

parchi regionali.

PESO

9

DESCRIZIONE

Al fine di semplificare e rendere più efficiente il sistema delle aree protette è

necessario unificarne i criteri di funzionamento attraverso l'Agenzia regionale

dei Parchi.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e

Politiche Abitative

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

5 1

Unificazione criteri di funzionamento degli

Enti regionali di gestione

Redazione di proposte

funzionali

all'unificazione di criteri

di funzionamento in

relazione a: rilascio nulla

osta e regolamentazione

danni da fauna

Indicatore di

risultato

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3

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O

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

O.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONE Programmi per il trasferimento di buone pratiche tra i parchi.PESO

8

DESCRIZIONEAggiornare e promuovere programmi e progetti che favoriscano

l'esportazione di buone pratiche da un parco all'altro

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e

Politiche Abitative

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Programmi e progetti di sistema per lo

scambio di buone pratiche

Percentuale di Enti

regionali di gestione

coinvolte nei Programmi

di Sistema

Indicatore di

risultatoPercentuale 80%

C B A

7 10 4

E22536 (ARMO- Spese in Conto capitale

per investimenti e progetti di Sistema e

software)

14.000,00

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E21912 (Spese le attività e i progetti

inerenti Educazione Ambientale e altre

spese correnti N.A.C.)

50.000,00

E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale

per investimenti e progetti di Sistema e

contributi agli investimenti ad

Amministrazioni locali)

46.000,00

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

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O

COD. OB. OPERATIVO DIREZIONE

O.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEPredisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali

protette (PRANP).

PESO

8

DESCRIZIONE

Il Piano regionale delle aree naturali protette (PRANP) previsto dall'art. 7

della L.R. 29/1997 rappresenta lo strumento con cui La Regione individua le

Aree Naturali Protette in tutte quelle parti del proprio territorio dove siano

presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o

gruppi di esse, che abbiano rilevante valore naturalistico, paesaggistico ed

ambientalele. L'obiettivo è di predisporre un nuova proposta di PRANP.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e

Politiche Abitative

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

10 4

Nuovo Piano regionale delle Aree Naturali

Protette (PRANP).

Avvio dell'istruttoria

tecnica e

dell'elaborazione delle

basi dati disponibili

necessari alla redazione

del nuovo PRANP

Indicatore di

risutato

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E22538 (ARMO - Spese in Conto capitale

per investimenti e progetti di Sistema e

contributi agli investimenti ad

Amministrazioni locali)

4.000,00

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

7

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O

O.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

Aree Naturali

Protette coinvolte

nel processo di

valorizzazione

Percentuale

2014

O.2.1 X

O.2.2 X

O.2.3 X

O.2.4 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEMigliorare le condizioni e gli standard di offerta e di fruizione del patrimonio nelle aree di

attrazione naturale.

DESCRIZIONE

Valorizzare le ricchezze di aria, acqua, energia, cultura, biodiversità dei parchi, conservare e

accrescere il capitale naturale e sociale come presupposto per uno sviluppo economico

sostenibile attraverso una serie di azioni e iniziative volte alla promozione, in termini

quantitativi e qualitativi, delle aree protette.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative;

Agenzia del Turismo

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Valorizzazione

parchi

Indicatore di

risultato40% 60% 90%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Diffusione della cultura ambientale. 7 X X

Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi. 7 X X

Valorizzazione delle produzioni agricole e

attività economiche tradizionali nelle AANNPP.6 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 5 5 0 0

Promozione del turismo sostenibile e della

fruizione delle AANNPP.4 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

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RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale per

investimenti e progetti di Sistema e contributi

agli investimenti ad Amministrazioni locali)

250.000,00

E21913 (Spese per le attività e i progetti

inerenti lo sviluppo e la promozione del turismo

sostenibile e altre spese correnti N.A.C.)

63.000,00

E21912 (Spese le attività e i progetti inerenti

Educazione Ambientale e altre spese correnti

N.A.C.)

50.000,00

E21908 (spese per attività tecnico operative

dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e

rappresentanza organizzazione eventi,

pubblicità e servizi per trasferta)

40.000,00

E21910 (Spese per attività tecnico operative

dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e

trasferimenti correnti ad amministrazioni locali)

8.800,00

E22534 (ARMO -Spese in Conto capitale per

investimenti e progetti di Sistema e altri beni

materiali)

18.000,00

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O

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

O.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONE Diffusione della cultura ambientale.PESO

7

DESCRIZIONE

Promuovere la conoscenza del territorio; coinvolgere in modo diretto gli

studenti e la cittadinanza in attività ed esperienze pratiche di studio, ricerca

naturalistica e storico culturale; sensibilizzare gli studenti e la cittadinanza

sull’importanza della conoscenza e della valorizzazione delle risorse

territoriali, cioè scoprire le aree protette circostanti, leggere le

caratteristiche di diversi paesaggi, fare esperienza della ricchezza

naturalistica presente sul territorio; stimolare l’incontro-scambio tra giovani

studenti e popolazioni locali; sensibilizzare i giovani verso i valori di

sostenibilità, di tutela e di difesa ambientale mediante la costruzione di un

rapporto positivo con la natura.

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e

Politiche Abitative; Agenzia del Turismo; Sistema INFEA regionale; Direzione

Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, diritto allo

studio; Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Programma di educazione

ambientale.

Predisposizione e avvio

del programma di

educazione ambientale.

Indicatore di

risultato.

Binario

(SI/NO)SI

C B A

2 7 5 0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

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E21912 (Spese le attività e i progetti

inerenti Educazione Ambientale e altre

spese correnti N.A.C.)

50.000,00

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E22538 (ARMO -Spese in Conto capitale

per investimenti e progetti di Sistema e

contributi agli investimenti ad

Amministrazioni locali)

250.000,00

E21913 (Spese per le attività e i progetti

inerenti lo sviluppo e la promozione del

turismo sostenibile e altre spese correnti

N.A.C.)

43.000,00

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O

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

O.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONE Valorizzazione patrimonio culturale nei parchi.PESO

7

DESCRIZIONE

Il sistema dei parchi e delle aree protette conserva uno straordinario

patrimonio culturale di beni immateriali. Il parco può essere soggetto capace

di cogliere la cultura come occasione di stimolo per politiche coordinate di

tutela ambientale sia nell’ambito naturalistico che in quello socio culturale,

per costruire progettualità comuni di futuro sostenibile.

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e

Politiche Abitative; Agenzia Regionale del Turismo; Direzione Regionale

Cultura e Politiche Giovanili

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

2 1

Diversità culturale

Produzione di un

articolato progetto per

la conoscenza e la

valorizzazione dei beni

culturali materiali e

immateriali delle

AANNPP

Indicatore di

risultato

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2

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O

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

O.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEValorizzazione delle produzioni agricole e delle attività

economiche tradizionali nelle AANNPP.

PESO

6

DESCRIZIONE

Promozione e valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività

economiche tradizionali nelle AANNPP, come presupposto per uno sviluppo

economico sostenibile, attraverso una serie di azioni e iniziative sul territorio.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette, Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale,

Caccia e Pesca; Arsial

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 1 2

Iniziative di promozione produzione agro-

alimentari

Numero di eventi o

iniziative realizzate

(eventi pubblici, atlante,

manuali tecnici,

ispezioni, proposta

disciplinare)

Indicatore di

risultatoNumerico 13

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E21908 (spese per attività tecnico

operative dell'ARP previste da Reg. Reg.

17/2012 e rappresentanza organizzazione

eventi, pubblicità e servizi per trasferta)

40.000,00

E22534 (ARMO -Spese in Conto capitale

per investimenti e progetti di Sistema e

altri beni materiali)

18.000,00

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O

COD. OB. ORGANIZZATIVO

DIREZIONE

O.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONEPromozione del turismo sostenibile e della fruizione delle

AANNPP.

PESO

4

DESCRIZIONE

Favorire forme di turismo sostenibile, anche al fine di sostenere le attività

economiche locali soprattutto nei territori marginali, migliorando l'offerta e

le opportunità di fruizione delle ricchezze naturali e culturali della Regione

Lazio.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEAree Naturali Protette; Agenzia Regionale del Turismo; Istituto C.A. Jemolo;

Enti locali

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

RISORSE

0 0

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 2

Iniziative di promozione del turismo

sostenibile

Avvio del progetto

attraverso la

realizzazione di

un'indagine conoscitiva

e l'attivazione di azioni

formative e di sostegno

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

E21913 (Spese per le attività e i progetti

inerenti lo sviluppo e la promozione del

turismo sostenibile e altre spese correnti

N.A.C.)

20.000,00

E21910 (Spese per attività tecnico operative

dell'ARP previste da Reg. Reg. 17/2012 e

trasferimenti correnti ad amministrazioni

locali)

8.800,00

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O

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

O.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso

rafforzamento dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali

dell'attività amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Aree Naturali Protette regionali

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

2 1

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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O

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

O.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PARCHI - ARP

RESPONSABILE VITO CONSOLI

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.

PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,

a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

7 3

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

0 0

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2

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Agenzia Regionale

per la Difesa del Suolo

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P

P.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Incremento del

numero di Km di

manutenzione

idraulica

realizzata rispetto

all'anno 2013 (10

Km)

Percentuale

2014

P.1.1 X

P.1.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONESostenere e implementare le azioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per le

emergenze ambientali.

DESCRIZIONE

Al fine di prevenire inondazioni, straripamenti, devastazioni dei territori è necessaria una

manutenzione e bonifica idraulica periodica, attraverso un corretto scorrimento delle

acque, sostenendo azioni di manutenzione idraulica, di rimozione degli ostacoli al flusso

delle acque, di recupero e riattivazione di pratiche di drenaggio, di pulizia di canali e

torrenti, di analisi della capacità ricettività dei torrenti e fiumi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Consorzi Bonifica sul reticolo di competenza-Province- Comuni- Frontisti

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Difesa del suolo Indicatore di

risultato20% 30% 40%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Realizzazione interventi di manutenzione

idraulica.7 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 6 4

Rafforzamento impegno della Regione

nell'intervento emergenziale successivo ad

eventi calamitosi.

8 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell'ambiente-01 Difesa del suolo 6.250.000 - 5.00.000 - 2.000.000

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

*i Capitoli sono in corso di perfezionamento per renderli funzionali all'attività di questa Agenzia

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE Realizzazione interventi di manutenzione idraulica.

DESCRIZIONE

Al fine di ridurre il rischio idraulico ormai sempre più presente in relazione ai

mutati eventi climatici è necessario programmare e compiere interventi di

manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere idrauliche finalizzati alla

sicurezza idraulica dei territori sottesi delle asti principali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

RISORSE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Interventi

di manutenzione idraulica

Rapporto percentuale

degli interventi di

manutenzione idraulica

realizzati rispetto a

quelli programmati

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

C B A

1 6

E42519* 3.900.000

4

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

C12597 * 2.300.000

C12572* 50.000

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

8

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONERafforzamento impegno della Regione nell'intervento

emergenziale successivo ad eventi calamitosi.

DESCRIZIONE

E' necessario programmare il proprio impegno nell’intervento emergenziale

successivo ad eventi calamitosi con azioni finalizzate alla tutela del suolo, alla

manutenzione idraulica del territorio. Al di sopra di soglie idrometriche

prefissate di allerta, scatta per legge, l'apertura del Servizio di piena.

L'Agenzia coordinandosi con le Protezioni Civili (nazionale, regionale e

comunale) effettua in tale periodo le seguenti azioni: monitoraggio dei

fenomeni evolutivi - coordinamento delle forze in campo e presidio delle

situazioni di criticità - nei soli casi di imperiosa urgenza, intervento diretto

volto alla mitigazione ed al ripristino del danno idraulico avvenuto.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEProtezione civile nazionale - Protezione civile regionale- Protezioni civile

comunale- Genio Civile - Roma Capitale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

9

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

2 14 19

Intervento puntuale emergenziale anche in

fase di servizio di piena

Interventi puntuali e

mirati compresa

l'attivazione delle

idrovore

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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P

P.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero di

interventi avviati

sulle coste dal

31/12/2013

Numerico

2014

P.2.1 X

P.2.2 X

P.2.3 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE Difesa sostenibile ed integrata delle coste.

DESCRIZIONE

Le coste laziali, come quasi ovunque, sono soggette a fenomeni erosivi causati da diversi

fattori di natura antropica tra cui la riduzione del trasporto solido da parte della rete

idrografica (stabilizzazione dell'entroterra e regimazione dei corsi d'acqua), l'inserimento

di ostacoli rispetto al trasporto solido lungo costa (porti, foci armate, opere di difesa, ecc.),

la distruzione dei sistemi che garantivano la resilenza dei litorali (dune, praterie di

Posidonia Oceanica, ecc.). A tali fattori occorre aggiungere gli effetti dei cambiamenti

climatici a livello di previsione a medio-lungo termine. Al fine di contrastare i fenomeni di

erosione delle coste che hanno determinato nel corso degli anni una riduzione della

superficie di molti arenili (dal 1944 sono stati persi 140 ettari di spiaggia che equivalgono a

circa il 13% del patrimonio di spiaggia laziale esistente) è necessario realizzare progetti

organici per la messa in sicurezza con interventi di protezione stabili e duraturi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali, Distretto

Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri, ARPA Lazio, ISPRA,

Università di Roma

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Interventi per la

difesa della costa

Indicatore di

risultato1 2 4

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Progetti per il ripascimento delle spiagge e la

tutela della costa condizionati al

mantenimento delle caratteristiche

morfologiche e tipologiche originarie.

7 X X

Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie

da cave marine.7 X X

Manutenzione dei litorali con il reimpiego

delle sabbie accumulatesi artificialmente.7 X X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 1

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* è in corso l'istituzione di apposito Capitolo

(2014) 875.000 (2015) 313.000 (2016) 300.000

Missione 9 Programma 1 YYYYYY* (2014) 4.655.000 (2015) 7.662.000 (2016) 7.650.000

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

Missione 9 Programma 1 E42531 (2014) 70.000 (2015) 25.000 (2016) 50.00

Missione 9 Programma 1 XXXXXX*

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE

Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa

condizionati al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e

tipologiche originarie.

DESCRIZIONE

Nel Lazio, più di un terzo delle coste presenta fenomeni di erosione che hanno

determinato una sensibile riduzione della superficie di molti arenili, causando

ingenti danni all'ambiente. Al fine di tutelare il territorio è necessario

progettare interventi per la rinaturalizzazione delle spiagge. Intervenendo con

progetti organici, non più limitati o frammentati, finalizzati alla messa in

equilibrio della costa, con interventi di protezione stabili e duraturi.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali,

Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri,

ARPA Lazio, ISPRA, Università di Roma

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 1

Progetti di difesa delle coste

Rapporto percentuale delle

progettazioni di interventi di

difesa delle coste realizzati

rispetto agli interventi

programmati

Indicatore di

risultatoPercentuale 85%

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine.

DESCRIZIONE

Per la riscostruzione delle spiagge o per la loro manutenzione straordinaria

sono necessari ingenti quantitavi di sabbia da prelevare dalle cave marine

profonde. A tal fine è necessario accertare le disponibilità di sabbia che

possono essere prelevate e programmare la realizzazione degli interventi per

la ricostruzione delle spiagge e la manutenzione straordinaria.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, ISPRA, Università di Roma

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1 2 1

Individuazione di cave marine Numero di siti idonei al

prelievo di sabbie

Indicatore di

risultatoNumerico 1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONEManutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie

accumulatesi artificialmente.

DESCRIZIONE

Garantire la manutenzione sostenibile dei litorali privilegiando la

movimentazione di sabbia, con particolare riferimento al dragaggio dei

quantitativi di sabbia che ostruiscono le foci fluviali e le imboccature portuali o

che si accumulano in specifiche zone del litorale.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali,

Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali, Comuni costieri,

ARPA Lazio, ISPRA

Numerico 1

RISORSE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

2 1

Progettazione di interventi di manutenzione

sostenibile dei litorali

Numero degli interventi

di manutenzione

sostenibile dei litorali

realizzati

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

1

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P

P.3

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Percentuale di

elaborazione del

documento

programmatico

nel triennio

Percentuale

2014

P.3.1 X

P.3.2 X

OBIETTIVO STRATEGICO

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE Nuova Governance per la difesa dell'identità ecologica della Regione.

DESCRIZIONE

La Regione Lazio assume il sistema ambientale come principio ordinatore dello sviluppo

territoriale. In questo contesto la complessa fase di "programmazione" assume un

carattere strategico essenziale nella realizzazione di una nuova governance per la difesa

dell'identità ecologica della Regione.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

VALORE TARGET

2015

VALORE TARGET

2016

Nuova organizzazione

per la difesa

dell'dentità ecologica

della Regione

Indicatore di

risultato20% 40% 100%

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

Assunzione delle Unità territoriali Ambientali

come principio ordinatore del territorio e dei

suoi strumenti di governo.

7 X X

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 5 2 3

Definizione criteri per un coordinamento

efficace con i Consorzi di Bonifica.7

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE FINANZIARIE

MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONEAssunzione delle Unità territoriali Ambientali come principio

ordinatore del territorio e dei suoi strumenti di governo.

DESCRIZIONE

Individuare e delimitare le Unità territoriali Ambientali come riferimento

territoriale del piano paesistico e delle principali scelte in campo urbanistico,

in base a criteri naturalistici e ambientali.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTEDirezione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Distretti

Idrografici dell'Appennino Centrale e Meridionale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

3

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 5 2

Monitoraggio del territorio ReportIndicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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P

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

P.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

7

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONEDefinizione criteri per un coordinamento efficace con i Consorzi

di Bonifica.

DESCRIZIONE

Garantire un miglior coordinamento tra l’Agenzia regionale per la difesa del

suolo e i Consorzi di Bonifica che operano nel Lazio per l’esecuzione e il

mantenimento delle opere pubbliche inerenti la difesa del suolo, la bonifica

idraulica e la distribuzione irrigua.

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

RISORSE

3

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

3 5 2

Coordinamento tra l'Ardis e i Consorzi di

Bonifica

Elaborazione di un piano

programmatico

contenenti i criteri per il

coordinamento

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

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P

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

P.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

10

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4

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P

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

P.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO - ARDIS

RESPONSABILE MAURO LASAGNA

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

10

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio,

a favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

Percentuale 100%

RISORSE

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultato

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

4

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Agenzia Regionale

Protezione Civile

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Q

Q.1

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Numero dei

progetti Numerico

2014

Q.1.1 X

Q.1.2 X

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

50 50

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

XProgramma regionale di previsione e

prevenzione.

Progetti per la

prevenzione dei rischi

Indicatore di

realizzazione

fisica

_

VALORE TARGET

2015

DIREZIONE

DENOMINAZIONE Prevenire le emergenze del territorio.

DESCRIZIONE

E' necessario tutelare il territorio mediante la prevenzione come strumento cardine per la

sua tutela e con il coinvolgimento degli enti locali, delle associazioni di volontariato e dei

cittadini. Aumentare le conoscenze relative al territorio e promuoverne la comprensione

nella sua complessità; recepire i concetti di previsione e prevenzione delle calamità e di

tutela della sicurezza collettiva, nell’attività quotidiana di governo e di programmazione

territoriale; dotare il territorio di sistemi di controllo e di monitoraggio dei parametri fisici

e della qualità della vita in genere; programmare e porre in atto interventi di prevenzione

dei rischi; valorizzare il patrimonio umano, morale e culturale rappresentato dalle

organizzazioni del volontariato. Il programma di previsione e prevenzione in materia di

Protezione civile è lo strumento per individuare le priorità di intervento e i tempi con cui

attuare azioni di protezione civile, in funzione della pericolosità di un evento, della

vulnerabilità del territorio e della disponibilità finanziaria.

VALORE TARGET

2016

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

25

RISORSE FINANZIARIE

X

IMPORTO

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI

MISSIONE E PROGRAMMA

B AC

15 X X

D

Promozione dell'informazione e della

formazione per la gestione delle emergenze.

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Q

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

Q.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

25

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE

C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

Attività propedeutiche necessarie alla

predisposizione del Programma regionale di

previsione e prevenzione

Avvio delle attività

propedeutiche

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Programma regionale di previsione e prevenzione.

DESCRIZIONE

Al fine di promuovere uno sviluppo coordinato delle attività di protezione

civile, la Regione adotta, ai sensi dell'articolo 3 delle legge regionale n.

2/2014, il Programma regionale di previsione e prevenzione in materia di

protezione civile che promuove uno sviluppo armonioso, equilibrato e

duraturo delle attività di Protezione civile, l'incremento della capacità di

resilienza della società civile, la tutela del territorio e la mitigazione dei

danni, nonchè la promozione della cultura dell'autoprotezione.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

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Q

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

Q.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

15

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE

C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

Azioni di sensibilizzazione, informazione e

formazione Numero azioni realizzate

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONEPromozione dell'informazione e della formazione per la gestione

delle emergenze.

DESCRIZIONE

Promuovere e realizzare azioni di sensibilizzazione, informazione e

formazione della popolazione e degli operatori in materia di prevenzione dei

rischi e di gestione delle emergenze è uno degli aspetti centrali della

prevenzione.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

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Q

Q.2

DESCRIZIONEMETODO DI

CALCOLO

Attuazione della

legge regionale

2/2014

Percentuale

2014

Q.2.1 X

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

OBIETTIVO STRATEGICO

PIANO DI AZIONE

INDICATORI

DENOMINAZIONE TIPOLOGIAVALORE TARGET

2014

100% 100%

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI STRATEGICI

AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

Regolamento di organizzazione dell'Agenzia di

protezione civile

Sistema integrato

regionale di

protezione civile

Indicatore di

risultato100%

VALORE TARGET

2015

DIREZIONE

DENOMINAZIONE Riordino delle funzioni di protezione civile.

DESCRIZIONE

Al fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, ivi compresi quelli del patrimonio culturale e

artistico, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da

calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi, la Regione Lazio con legge

regionale n. 2/2014 ha previsto un riordino delle funzioni di protezione civile anche

attraverso l'istituzione dell'Agenzia di protezione civile.

VALORE TARGET

2016

ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE

DELL'OBIETTIVO STRATEGICO

(OBIETTIVI ORGANIZZATIVI)

PESO 2015 2016

10 X

RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B A

RISORSE FINANZIARIE

IMPORTOMISSIONE E PROGRAMMA

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Q

COD. OB. ORGANIZZATIVO DIREZIONE

Q.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO

PESO

10

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

RISORSE

C B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D

Predisposizione regolamento di

organizzazione

Predisposizione del

documento

Indicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Regolamento di organizzazione dell'Agenzia di protezione civile.

DESCRIZIONE

Per la concreta attivazione dell'Agenzia di protezione civile risulta

indispensabile l'adozione del regolamento di organizzazione di cui all'articolo

22 della legge regionale istitutiva della stessa.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

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Q

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

Q.0.1

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

A

Report direzionale

Attività e misure

effettivamente

realizzate rispetto a

quelle previste per

l'anno 2014 nel P.T.P.C.

2014-2016

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

RISORSE

RISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C B

DENOMINAZIONE

Implementazione delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

(P.T.P.C.) 2014-2016 e del Programma Triennale per la

Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2014-2016.

PESO

DESCRIZIONE

In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo

svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse

pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le

tempistiche delineate, delle attività e delle misure previste per l'anno 2014

nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016

(comprensivo del Programma Triennale della Trasparenza e dell'Integrità

2014-2016). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento

dei percorsi di legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività

amministrativa.

10

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

Page 326: Presentazione del Piano - regione.lazio.it · Piano della performance 2014-2016 1 ... regionale, il Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 della Giunta della

Q

COD. OB. INDIVIDUALE DIREZIONE

Q.0.2

RISORSE

B ARISORSE UMANE

CATEGORIE GIURIDICHE

DIRIGENTI D C

RISORSE FINANZIARIE

CAPITOLO IMPORTO

Apertura dei dati e produzione di dataset nei

formati standard "open data"

Incremento della

disponibilità per gli

utenti esterni di dati

regionali riutilizzabili

Indicatore di

risultatoPercentuale 100%

TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Open data: tutto fuori.PESO

DESCRIZIONE

Scopo dell'obiettivo è quello di contribuire all'attuazione della Legge

Regionale n. 7 del 2012 al fine di promuovere la disponibilità, l'accessibilità e

la riutilizzabilità di informazioni e dati pubblici, prodotti dalla Regione Lazio, a

favore di cittadini, imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità

tecniche ed enti pubblici mediante il portale on line dati.regione.lazio.it.

10

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

RESPONSABILE GENNARO TORNATORE

Page 327: Presentazione del Piano - regione.lazio.it · Piano della performance 2014-2016 1 ... regionale, il Piano triennale della prestazione e dei risultati 2014-2016 della Giunta della

POSIZIONE DIRIGENZIALE INDIVIDUALE

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1

Rilevazione e analisi delle banche dati

esistenti presso le singole strutture

amministrative

Report analiticoIndicatore di

risultato

Binario

(SI/NO)SI

ALTRE STRUTTURE COINVOLTE Direzioni/Agenzie regionali e Segretariato generale

INDICATORI

DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI

CALCOLO

VALORE

TARGET

ANNUALE

DENOMINAZIONE Migliorare la fruizione di dati statistici e banche dati regionali.PESO %

70

DESCRIZIONE

L'obiettivo consiste nell'aggiornare il documento “Indice del Database dei

sistemi informativi, Studi e ricerche e basi dati per attività presso le direzioni

regionali", integrando la rilevazione con l'indicazione delle risorse umane,

strumentali e finanziarie allocate in questo settore presso le singole

strutture amministrative e dell'analisi del grado di possibile utilizzo

"esterno" dei dati. Si tratta di un’attività propedeutica all’effettiva

realizzazione di una piattaforma comune, ossia di un contenitore unificato di

dati che possano essere resi disponibili per diverse finalità istituzionali.

OBIETTIVO INDIVIDUALE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI INDIVIDUALI

RESPONSABILE DELLA POSIZIONE

DIRIGENZIALE INDIVIDUALEGUIDO MAGRINI

COMPETENZE ASSEGNATE ALLA POSIZIONE

DIRIGENZIALE

Predisposizione di un sistema reticolare al fine di mettere a disposizione di

tutte le strutture amministrative e delle strutture del Segretariato una base

comune, periodicamente aggiornata, di dati codificati utilizzabile per le

diverse finalità delle politiche regionali all’interno di una piattaforma

comune. Collabora, ove richiesto da parte delle strutture competenti per

materia o dal Segretariato, alla realizzazione di studi e programmi di

interesse della Regione. - DGR del 27 maggio 2014, n. 296.