Upload
italianurses
View
378
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
INDAGINE CONOSCITIVA TRA I GIOVANI SUL GRADO DI
CONOSCENZA E DANNI CAUSATI DALLE SOSTANZE DI ABUSO
Anno accademico 2010/2011
Tesi Il laureando
Fasoli Dario
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Corso di Laurea in Infermieristica
Presidente Prof. Augusto PANA’
Sede di Padre Luigi Monti (IDI)
La relatrice
La relatrice
Per il principio che “prevenire è meglio che
curare” ho voluto intraprendere un’ indagine conoscitiva tra i giovani sul grado di conoscenza delle sostanze di abuso. Il fine è
di avere una visione più chiara sulla loro
preparazione e fornire dati per futuri piani di
intervento
II primo contatto con le sostanze è sempre più precoce tra i giovani che alla normale incoscienza giovanile aggiungono una bassa consapevolezza dei rischi e dei danni derivanti dal loro utilizzo. L’uso precoce di sostanze comporta, inoltre, una forte interferenza con i processi di maturazione e
sviluppo cerebrale nell’adolescente. E’ in età giovanile, infatti, che si vanno consolidando
numerose funzioni neuropsichiche in relazione sia ai meccanismi di apprendimento che di
memorizzazione,motivazione, coordinamento e
gratificazione. Contemporaneamente, si sviluppano e si definiscono anche importanti aspetti della personalità quale l’autostima o
socialità. L’interferenza con questo già complesso meccanismo può provocare
deviazioni e compromissioni importanti nel fisiologico sviluppo cerebrale e del suo
funzionamento.
Monitorare le conoscenze dei giovani di età compresa tra 13-16 anni sugli effetti e sull’uso delle sostanze di abuso.
Ripercussioni sull’organismo e sanzioni penali e amministrative conseguenti l’utilizzo e lo spaccio di tali sostanze .
Per ottenere dati concreti e per orientare un’azione preventiva.
272 studenti
35%
65%
Suddivisione per sesso
94-maschi
178-femmine
12%
64%
15%
9%
Suddivisione per età
32-tredicenni
175-quattordicenni
42-quindicenni
23-sedicenni
La ricerca ha preso in considerazione una popolazione di 272 studenti (178 femmine e 94 maschi), distribuiti per età in questo modo: 13 anni (22 femmine; 10 maschi) 32 studenti 14 anni (117 femmine; 58 maschi) 175 studenti 15 anni (25 femmine; 17 maschi ) 42 studenti 16 anni (14 femmine; 9 maschi) 23 studenti Le scuole che hanno partecipato al test sono state: Convitto Nazionale Vittorio Emanuele 2 105 studenti cosi suddivisi 54 femmine e 51 maschi Liceo Artistico Alessandro Caravillani 60 studenti cosi suddivisi 32 femmine 28 maschi Liceo socio psico pedagogico G.Caetani 107 studenti cosi suddivisi 92 femmine e 15 maschi
E' stato utilizzato il questionario Qps (allegato 1) precedentemente elaborato e revisionato da una equipe qualificata. II questionario è composto da 38 items
a risposta chiusa (vero/falzo/non so). I questionari sono stati corretti mediante apposite griglie elaborate con Excel.
Per valutare il grado di conoscenza che hanno i giovani delle sostanze di abuso e delle
conseguenze che hanno le stesse sul nostro organismo, ho somministrato un questionario QPS predisposto e revisionato da una equipe qualificata,
precedentemente utilizzato in uno studio condotto da Alessandro Porri per il master in coordinamento al Ser.T dell’ASL RMH di Ciampino, nell'anno 2008/09.
Prima fase dello studio La prima fase dello studio consiste nella somministrazione di un questionario (allegato 1) costituito da 38 domande a cui gli studenti hanno risposto in 15 minuti, per evitare
inutili e futili suggerimenti tra alunni che avrebbero potuto alterare l'esito del test. Seconda fase dello studio
Analisi dei questionari ed elaborazione statistica dei dati raccolti con grafici. Terza fase dello studio
Distribuzione al corpo docente dei risultati con grafici e tabelle relative al risultato dei test precedentemente somministrati nelle classi.
Dai questionari risulta una conoscenza maggiore da parte degli intervistati (percentuale totale di errore ridotta) per le domande relative a hashish e marijuana (16%), agli allucinogeni (19%), anabolizzanti (17 %), lsd (21%), cocaina (13%)ecstasy (23%) Al contrario alla domanda: l’ecstasy può costituire un rischio per il contagio dell’aids, la maggioranza del campione, il 61%, corrispondente a 165 studenti, ha sottovalutato l’effetto della droga che impedisce ai ragazzi di prestare attenzione nel prendere precauzioni. Un discorso diverso va fatto per il doping: la maggioranza del campione, il 76%, corrispondente a 206 studenti, pensa che un atleta che si “dopa”, anche se seguito da medici sportivi competenti, corre comunque rischi per la salute, dimostrando una corretta visione d’ insieme. Significative le percentuali di errore riscontrate nell’area tabacco, alcool, doping, HIV.
53% 44%
3%
UNA VOLTA ASSUNTA UNA SOSTANZA , CI SI RENDE CONTO SE I RIFLESSI SONO RIMASTI
UGUALI O CAMBIANO
VERO-143
FALSO-120
NON SO-9
La maggioranza del campione 53% corrispondente a 143 studenti pensa che una volta assunta una sostanza ci si renda conto se i riflessi sono rimasti uguali o cambiano. Il 44% corrispondente a 120 studenti è consapevole che una volta assunta una sostanza non ci si renda conto se i riflessi si sono alterai,il 3% corrispondente a 9 studenti non ne è a conoscenza.
La maggioranza del campione il 54% corrispondente a 147 studenti pensa che fumare meno di dieci sigarette al giorno non provochi danni. Il 43% corrispondente a 118 studenti pensa che fumare questa quantità di sigarette è già sufficiente per provocare danni, il restante 3% corrispondente a 7 studenti non ne è a conoscenza.
54%
43%
3%
FUMARE MENO DI DIECI SIGARETTE AL GIORNO (TABACCO) PROVOCA DANNI
VERO-147
FALSO-118
NON SO-7
Il 61% corrispondente a 167 studenti pensa che sbronzarsi una volta a settimana è sufficiente per provocare danni, mente il 36% corrispondente a 97studenti pensa che sbronzarsi una volta a settimana non provochi danni, il restante 3% corrispondente a 8 studenti non ne è a conoscenza.
61%
36%
3%
SBRONZARSI UNA VOLTA A SETTIMANA
PROVOCA DANNI
VERO-167
FALSO-97
NON SO-8
Il dato sul quale vorrei basare le mie conclusioni riguarda la differente dannosità che i giovani attribuiscono alle sostanze legandola
principalmente alla loro legalità o illegalità. Secondo i dati raccolti, infatti, è riscontrabile che sostanze riconosciute come legali, quali alcol o sigarette,
vengono erroneamente ritenute meno nocive, sottovalutandone le conseguenze sull’organismo a breve e a lungo termine e l’influenza che
hanno nel predisporre al successivo utilizzo di sostanze illegali. Per citare qualche dato: Il 54 % del nostro campione, pari a 147 studenti, sostiene che fumare meno di dieci sigarette al giorno non provochi danni, mentre il 90 % ritiene che una sola dose di ecstasy può essere letale. Ben pochi conoscono
la reale composizione chimica di una sigaretta, non sanno che uno dei componenti è il polonio, la stessa sostanza che si sprigiona quando si è
sottoposti ad una radiografia, con l’errore totale del 51% degli intervistati: trenta sigarette al giorno equivalgono a 300 radiografie all’anno.
E’ importante sottolineare che, ad incidere su questa visione, contribuisce fortemente la facile fruizione di tali sostanze, la loro facile accessilità e lo
scarso spazio critico riconosciuto loro dai mezzi d’informazione.
Ulteriore dato che mi preme sottolineare è l’importanza, riscontrabile nell’ analisi dei dati raccolti, da attribuire alle “campagne di sensibilizzazione”.
Analizzando la contrapposizione tra la scarsa pericolosità attribuita al consumo abituale di sostanze alcoliche (il 36 % del campione ritiene che sbronzarsi una
volta a settimana non provochi danni) e l’alto grado di pericolosità invece riconosciuto alla guida in stato di ebbrezza (94 %) ritengo sia possibile
riscontrare una rilevanza didattica dei numerosi spot e campagne informative su tale tematica, che possono sopperire almeno in parte alla scarsa conoscenza
della materia. Spero che anche questo mio lavoro possa contribuire ad estendere tali
campagne ad altre sostanze e ad ulteriori comportamenti a rischio.