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Presentazione standard di PowerPoint · Albino Calletti si racconta: la Federazione giovanile comunista di Castelletto Ticino, il carcere, la guerra in Russia, l’esperienzada partigiano

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CHI SIAMO

A partire dal 2015 l’associazione teatrale Ludwig (Benedetto Sicca, Cecilia Ligorio, Marco Giusti, Filippo Renda) mette a frutto l’esperienza artistica maturata negli anni e decide di investire in un’apertura, sancendo un naturale sodalizio artistico, lavorativo e progettuale con i propri simili.

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CHI SIAMO

Nasce così

Cinque compagnie e un collettivo di scenografi e realizzatori, un totale di circa trenta giovani professionisti dello spettacolo che lavorano a progetti comuni, sviluppando un

processo virtuoso di condivisione e sostegno reciproco al lavoro dei singoli, con un unico obiettivo:

PROMUOVERE LA DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

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LE MELTING COMPAGNIE

Questa formazione ha presentato domanda e ottenuto il finanziamento dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali e il Turismo, per il triennio 2015/2017.

Idiot Savant (Filippo Renda, Mauro Lamantia, Mattia Sartoni, Simone Tangolo) Teatro Ma (Beppe Salmetti, Michele Mariniello, Carla Stara) Eco di Fondo (Giacomo Ferraù, Giulia Viana) Maniaci d’Amore (Francesco d’Amore, Luciana Maniaci) Voli di Cartone (Maria Paola di Francesco, Stefano Zullo, Giuliana Rienzi)

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IL PROGETTO «MELTING MILANO»

Il progetto MELTING MILANO vedrà coinvolti i repertori delle cinque compagnie che ne fanno parte, che si susseguiranno in una rassegna della durata di nove giorni presso il Teatro Elfo Puccini di Milano. La programmazione vedrà ripetersi gli spettacoli non in maniera consequenziale, ma circolare. Per un totale di circa 30 repliche. Si prevede la partecipazione di 5.000 spettatori/partecipanti per tutta la rassegna.

Parallelamente ad esse si svolgeranno alcuni laboratori teatrali destinati a target eterogenei: bambini, adulti, anziani.

Al centro del progetto c’è il rapporto tra la drammaturgia contemporanea e la sua fruibilità, tra il teatro e il pubblico, tra il teatro milanese e i cittadini di Milano, tra Milano e il resto d’Europa.

L’internazionalizzazione del teatro italiano contemporaneo, infatti, passa anche dalla fruibilità degli spettacoli che porta in scena ad un pubblico straniero. Melting Milano verrà interamente tradotto e sovratitolato in lingua inglese.

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«MELTING MILANO» - KEYWORDS

MILANO TEATROINNOVAZIONE

COOLNESS

TENDENZA

FASHION YOUTHARTE

INTERNAZIONALIZZAZIONE

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PARTNER & PATROCINI DI MELTING MILANO 2016

IN PARTNERSHIP CON

CON IL SOSTEGNO DI

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CALENDARIO SPETTACOLI2016

SABATO 17 SETTEMBREore 19:00 Sala Fassbinder – il Silenzio dei Cassetti

ore 20:30 Sala Bausch – Le rotaie della memoriaore 22:00 Sala Fassbinder – Il complesso di

Telemaco

LUNEDÌ 19 SETTEMBRE

ore 19:00 Sala Fassbinder – Vincere nella Vitaore 20:30 Sala Bausch – Deliri

ore 22:00 Sala Fassbinder – il complesso di Telemaco

DOMENICA 18 SETTEMBREore 17:00 Sala Fassbinder – Nato Ieri

ore 19:00 Sala Bausch – il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler

ore 20:30 Sala Fassbinder – Il nostro amore schifoore 22:00 Sala Bausch – Romeo e Giulietta

MARTEDÌ 20 SETTEMBRE

ore 17:00 Sala Bausch – laboratorio: L'amore fa schifo ma la morte di più

ore 19:00 Sala Bausch – Romeo e Giuliettaore 20:30 Sala Bausch – il più grande artista del

mondo dopo Adolf Hitlerore 22:00 Sala Fassbinder – Il nostro amore schifo

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CALENDARIO SPETTACOLI2016

MERCOLEDÌ 21 SETTEMBREore 19:00 Sala Bausch – Le rotaie della memoria

ore 20:30 Sala Fassbinder – Il silenzio dei cassettiore 22:00 Sala Bausch – Biografia della peste

VENERDì 23 SETTEMBREore 17:00 Sala Fassbinder – Nato ieri

ore 19:00 Sala Bausch – Deliriore 20:30 Sala Fassbinder – Vincere nella vita

ore 22:00 Sala Bausch – Biografia della peste

DOMENICA 25 SETTEMBRE

ore 17:00 Sala Fassbinder – Nato ieriore 19:00 Sala Fassbinder – Vincere nella vita

ore 19:00 Sala Bausch – Il nostro amore schifo

GIOVEDì 22 SETTEMBREore 19:00 Sala Bausch – Il più grande artista

del mondo dopo Adolf Hitlerore 20:30 Sala Fassbinder – Il complesso di

Telemacoore 22:00 Sala Bausch – Deliri

SABATO 24 SETTEMBRE

ore 17:00 Sala Bausch – le rotaie della memoria

ore 19:00 Sala Fassbinder – Il silenzio dei cassetti

ore 20:30 Sala Bausch – Biografia della pesteore 22:00 Sala Bausch – Romeo e Giulietta

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CALENDARIO LABORATORI

DOMENICA 18 SETTEMBREore 15:30 Sala Fassbinder – laboratorio per l'infanzia

(dagli 8 anni)

LUNEDÌ 19 SETTEMBREore 17:00 Sala Bausch – laboratorio over50: Devi

aspettare tuo padre che torna, e lui torna

MARTEDÌ 20 SETTEMBRE

ore 17:00 Sala Bausch – laboratorio: L'amore fa schifo ma la morte di più

MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE

ore 17:00 Sala Bausch – laboratorio dai 40 ai 99 anni: Ti ricordi?

DOMENICA 25 SETTEMBRE

ore 15:30 Sala Fassbinder – laboratorio per l'infanzia (dagli 8 anni)

I laboratori sono stati disegnati, in abbinamento con uno spettacolo nella stessa giornata del festival

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COMUNICAZIONE A 360°

FORTE PRESENZA MEDIA A LIVELLO NAZIONALE

Presenza e attività continuativa sui più diffusi social networksfacebooktwitterinstagramyoutube

Media partner nazionali

Testimonial & Ambassadors

Principali testate giornalistiche online e offline

Promozione diretta sul territorio

Conferenza stampa a Milano

Evento di apertura a Milano

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OPPORTUNITA’ DI PARTNERSHIP

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PROGRAMMA DI PARTNERSHIP

La nostra proposta di partnership per le aziende si basa su un approccio win-win.

Diventare PARTNER di Melting Milano significa (il valore della partnership verrà stabilito con il soggetto coinvolto in sede di definizione dei

benefit)

• Partecipare e condividere la causa sociale e culturale di Melting

• Promuovere il proprio brand aziendale attraverso i canali di Melting

• Promuovere la propria immagine a livello nazionale e internazionale

• Veicolare la propria azienda all’interno di una comunicazione multi channel online e

offline

• Occasioni di networking: acquisire clienti ed altri soggetti coinvolti nell’iniziativa per

collaborazioni future

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DIVENTA MELTING SPONSOR

MAIN SPONSOR (10.000 EURO) 1/2

Video Melting con logo dell’azienda

Logo in modo prominente stand alone su tutta la comunicazione e su tutto il materiale

promozionale

Logo fisso su sito web MELTING MILANO in home page e in tutte le pagine con link al

proprio sito

Logo sul palco durante tutti gli eventi

Forte presenza mediatica attraverso un’attività continuativa di ufficio stampa

(redazionali/interviste)

Intervento in conferenza stampa (se prevista)

Posizionamento di 1 roll-up pubblicitario al Teatro Elfo Puccini dal 17 al 25 settembre 2016

(ovvero per tutta la durata della rassegna)

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DIVENTA MELTING SPONSOR

MAIN SPONSOR (10.000 EURO) 2/2

Riservare, per tutta la durata della rassegna, uno spazio, all’interno del teatro, entro il quale,

durante gli orari di apertura al pubblico, l’azienda potrà esporre e pubblicizzare i propri

prodotti e servizi (stand)

Possibilità di realizzare in modo congiunto progetti di partnership personalizzate

Happy Hour Networking nel bistrot del teatro per i dipendenti/clienti dell’azienda

rappresentazione di 1 o più spettacoli di una delle compagnie di Melting presso aziende,

abitazioni, luoghi ad hoc

possibilità di team building attraverso il prestito di registi e attori professionisti (attività di

public speaking, linguaggi corporei etc…)

N. 50 Biglietti singoli per gli spettacoli all’interno della rassegna 17-25 settembre 2016

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DIVENTA MELTING SPONSOR

SPONSOR (5.000 EURO)

Logo sulla comunicazione

Logo sui canali you tube

Logo su tutto il materiale promozionale: manifesti, brochure e/o locandine, striscioni, cartella

stampa, vari ed eventuali

Logo fisso su sito web MELTING MILANO nella pagina dedicata ai sostenitori

Forte presenza mediatica attraverso un’attività continuativa di ufficio stampa

(redazionali/interviste)

N. 50 Biglietti singoli per gli spettacoli all’interno della rassegna 17-25 settembre 2016

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DIVENTA MELTING SPONSOR

FRIEND (2.000 EURO)

Logo su inserti pubblicitari e nella cartella stampa

Logo su tutto il materiale promozionale: manifesti, brochure e/o locandine, striscioni, vari ed

eventuali

Logo fisso su sito web MELTING MILANO nella pagina dedicata agli sponsor

Ringraziamento dell’azienda sui canali social di Melting

N. 10 Biglietti singoli per gli spettacoli all’interno della rassegna 17-25 Settembre 2016

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DIVENTA MELTING SPONSOR

SPONSOR TECNICO

Logo su tutto il materiale promozionale: manifesti, brochure e/o locandine, striscioni, vari ed

eventuali

Logo fisso su sito web MELTING MILANO nella pagina dedicata agli sponsor

Ringraziamento dell’azienda sui canali social di Melting

Ulteriori benefit da valutare in sede di definizione della sponsorship

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VANTAGGI FISCALI PER LE AZIENDE

La legge 80/05, approvata a seguito della campagna "più dai meno versi", prevede un regime particolarmente conveniente per chi decide di effettuare una donazione a favore di una Associazione.

Pertanto l‘Azienda che effettua un'erogazione liberale a favore di una Associazione può scegliere il trattamento fiscale di cui godere, ossia può decidere se:

dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore a 2065,83 € o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art.100, comma 2 lettera h del D.P.R. 917/86 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi)

dedurre dal reddito le donazioni, in denaro o in natura, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 € annui (art. 14, comma 1 del D. L. 35/05 convertito in legge n. 80 del 14/05/2005).

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SINOSSI SPETTACOLIMELTING MILANO 2016

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IL SILENZIO DEI CASSETTI

regia e drammaturgia Benedetto Siccacon Paola Michelini, Mauro Lamantia, Cecilia Ligorio, Beppe Salmetti, Giorgio Sorrentino, Simone Tangolomusiche Chiara Mallozzi disegno scenico e costumi Maria Paola Di Francescodisegno luci Marco Giusti

Il silenzio dei cassetti è una drammaturgia a quadri.L’azione diviene attraverso un meccanismo dimontaggio che non segue la regola della cronologia,ma dell’accumulo; e non segue neppure la regola dellalogicità: il piano della realtà, il piano della finzione e ilpiano del sogno sono tra loro sovrapponibili percostruire delle ipotesi di intreccio in cui il farsi dellarealtà è piuttosto un punto di vista dei personaggi, chenon un racconto. Ogni quadro è potenzialmenteascrivibile a ciascuno dei tre piani, e come tale,contingente rispetto alla storia.

Al centro delle vicende che si intrecciano, piene di vicoli ciechi, ci sono i personaggi di Marinella e Tommaso: la loro lotta per l’affermazione della supremazia e della propria personalità, genera una rete di eventi e di relazioni, vere o presunte, che di fatto ne modificano le esistenze. Ma sono proprio i vicoli ciechi i veri conduttori del senso. L’accostamento delle immagini, delleproblematiche quotidiane, delle inconsapevolezze sociali e politiche dei personaggi, parla di un mondo incui il bene e il male sono categorie sfumate; di un mondo in cui la precarietà è la regola della convivenzacivile; di un mondo in cui le contrapposizioni ideologiche sono tanto un prodotto televisivo, quanto possonodivenire oggetto di un’indagine intima e profonda lunga una vita.Il linguaggio del testo oscilla tra una dominante impronta naturalistica e quotidiana ed un’altra fortemente lirica.

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LE ROTAIE DELLA MEMORIA

di Giulia Viana e Giacomo Ferraùregia di Giacomo Ferraùcon Giulia Vianaluci e scene di Giuliano Almerighiassistenti alla regia Riccardo Buffonini e Valentina Mandruzzato

Perché parlare di resistenza oggi? Cosa ci avvicina ecosa ci allontana da quel periodo? Cosa può insegnarealla nostra generazione il confronto diretto con unarealtà apparentemente così lontana? La sfida checostituisce la natura più intima dello spettacolo èappunto il tentativo di mettersi a nudo di fronte a questagrande domanda.Perché parlare di resistenza oggi? Cosa ci avvicina ecosa ci allontana da quel periodo? Cosa può insegnarealla nostra generazione il confronto diretto con unarealtà apparentemente così lontana? La sfida checostituisce la natura più intima dello spettacolo èappunto il tentativo di mettersi a nudo di fronte a questagrande domanda.

Albino Calletti si racconta: la Federazione giovanile comunista di Castelletto Ticino, il carcere, la guerrain Russia, l’esperienza da partigiano e il ritorno a casa. La sua è una vera e propria missione, un sensoenorme di responsabilità non solo per i suoi cari, ma anche e soprattutto per i compagni.

“Capitava spesso che i ragazzi non avessero alcuna preparazione politica, erano antifascisti d’istinto, mavolevo convincerli che questo non bastava. I ragazzi dovevano essere informati. Allora mi dedicavo adiffondere la conoscenza della vera natura antifascista, per dare più forza agli ideali di democrazia. Nonbisognava ritirarsi dalla lotta. Non bisognava disertare. La memoria dei nostri caduti era affidata a noi.”- Albino Calletti

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IL COMPLESSO DI TELEMACO

di Mauro Lamantia e Filippo Rendacon Mauro Lamantia e Simone Tangoloregia di Filippo Renda

La messinscena si svolge in un tipico ufficio pubblico di una tipica provincia della tipica Italia. In questo luogo prende vita il dialogo tra due uomini che tanto ricordano gli Ulisse e i Telemaco della mitologia delle scuole dell’obbligo, ma che molto probabilmente non sono altro che due esseri umanissimi come ne abbiamo già incontrati, anche davanti ai nostri specchi.Il più giovane dei due è cresciuto davanti alla televisione dei cult anni 90, rinchiuso in una casa che non ha mai lasciato da quando suo padre è scomparso. Racconta di una madre costrettasi all’infermità, che costringe a sua volta il ragazzo alla clausura, in attesa di un fantomatico ritorno paterno.

Fin quando dalle tubature della sua vasca da bagno ha cominciato a venir su merda, che col passaredelle settimane si è solidificata e adesso è impossibile da spurgare. Per quanto ne sappia il ragazzo,l’unico in grado di risolvere il problema è colui che ha costruito la casa stessa: il padre. Evade, così,per la prima volta dopo dieci anni e si ritrova in questo ufficio; qui, qualcuno gli ha detto, l’aiuterannoa ritrovare ciò che ha perso.Il più anziano dei due sta aspettando il suo turno per poter ritirare una pensione di invalidità: in unincidente di lavoro ha perso l’olfatto e dopo essersi scontrato con la celeberrima burocrazia italica, inquesto giorno, finalmente, potrà accedere a un risarcimento.Purtroppo il ragazzo ha deciso che sarà l’anziano colui che lo aiuterà a trovare suo padre.

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NATO IERI

regia Giacomo Ferraù drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Vianacon Andrea Pinna, Libero Stelluti, Giulia Viana assistenti alla regia Valentina Mandruzzato e Valentina Scuderiluci Giuliano Bottacin e Giacomo Marettelli Priorelli

Mino è nato ieri. Ed è nato grande. Mino ha lo spirito diun bambino, ma è nato già adulto, nel corpo di unadulto. Anche i suoi genitori, che non sono mica nati ieri,si sono chiesti, al tempo, come fosse potuto nascerecosì grande. O meglio, se lo sono chiesti per un paiod’ore, poi ci hanno rinunciato e lo hanno lasciato davantialla porta di un orfanotrofio. Così Mino rimane lì, colpollice in bocca, immobile, di fronte al portone. Arriva lanotte, con lei il buio. Mino, essendo nato ieri, nonconosce il buio, così si spaventa e inizia a piangere. Epiange.

Fino al mattino successivo, quando una suora attempata, gli apre la porta e spinge fuori un bambinolentigginoso, con un cespuglio di capelli color carota e un sorriso furbetto. “è lei il signor Rossi? èvenuto a prendere Lucignolo, finalmente?” ringhia la suora tirando il bambino dall’orecchio. Minosorride, perché essendo nato ieri non ha ancora imparato a parlare. “Ma no, ma quale signor Rossi,questo è nato ieri!” dice Lucignolo ridendo. “Canaglia, porta rispetto al tuo nuovo papà” tuona esaustala suora sbattendo il portone dietro di sé. Mino e Lucignolo si guardano. Si guardano. Si guardano. Poifinalmente Mino sorride. “Pa-pà...”. Era la sua prima parola. Anche se ancora non lo sanno, le loro vite,da questo momento, non si separeranno più.Così inizia la loro avventura, Lucignolo insegnerà a Mino come fare ad essere grande, mentre Mino restituirà al suo amico quel gioco e quella leggerezza dell’infanzia che la vita gli ha negato.

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IL PIU' GRANDE ARTISTA DEL MONDO DOPO ADOLF HITLER

dal romanzo omonimo di Massimiliano Parentecon Filippo Renda e Beppe Salmettiregia e drammaturgia di Filippo Rendascenografia Eleonora Rossimusiche Tano Mongelli

Più pop di Andy Warhol, più eccentrico di Salvador Dalì,più geniale di Marcel Duchamp, Max Fontana è unartista contemporaneo, il più grande al mondo. DopoHitler, aggiunge lui. Qualunque cosa pensi si trasformain opera d’arte, come la famosa Bicicletta per inquinare,che non è altro che una normalissima bicicletta a cuil’artista ha attaccato un motore a benzina che non servea muovere proprio nulla, ma semplicemente a renderela bicicletta inquinante. O che dire della Macchinaradicale per addormentarsi: Una poltrona massaggianteKing Kong Elipse D4000 che l’artista ha fornito di cuffieauricolari attaccate a un Ipod che manda centinaia didiscorsi di Marco Pannella a ciclo continuo.

Insomma un artista controverso, provocatorio, che scandalizza il mondo intero, che scherza su quello sucui non si può scherzare. Come Hitler, per esempio, che lui erge a massimo esponente della storiadell’arte.Ma qualcosa nella sua vita è andato storto: c’è una piccola macchia, un piccolo scheletro nel suo armadiod’artista che Max non riesce a cancellare con nessun tocco d’artista. E che lo porterà ad avere paura. Ilpubblico è invitato a ragionare sulla difficoltà, tutta contemporanea, di distinguere un’opera d’arte daun’impostura. Infatti il nostro Max potrebbe passare per un geniale artista ma anche per un furbotruffatore, e la linea di confine appare quanto mai indistinguibile. Lui stesso si ritrova a fare delle gaffecialtrone quando va in visita ai venerati critici d’arte, confondendo oggetti comuni per opere d’arte eviceversa.

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BIOGRAFIA DELLA PESTE

Nel villaggio infatti tutti sono privi di vita eppure dichiararsi morto è una vergogna. Chiunque si macchi di questacolpa tenta di insabbiare la cosa, di far finta di nulla. Tutti rimangono al loro posto, alle loro poltrone, nelle loro torri.Al ragazzo tutto questo non importa, vorrebbe attraversare il varco e andare oltre ma la madre glielo impedisce.“Tra un anno ti devi pure sposare.”Intanto lo scandalo si diffonde nel paese in cui morire non è concesso. Chi ha messo in giro la voce che il figlio èmorto?

di e con Luciana Maniaci e Francesco d’Amoreregia e luci Roberto Tarascoriallestimento Andrea Tomasellicostumi Roberta Carbone e Alessandra Berardiassistente scenografa Marzia Cicalamusiche originali Airam

In un luogo spento, dominato dalla lamentela e dallaristagnazione, un giorno un ragazzo viene investito daun’auto e muore sul colpo. Sarà questa la sua unicaoccasione per lasciare finalmente il paese. Prima ditrapassare Crisostomo torna a casa per informare lamadre di essere morto e di dover raggiungere l’aldilàma lei è perentoria: “È impossibile! Noi, a casa nostra,morti non ne abbiamo avuti mai! Ti sembriamo unafamiglia di morti?”

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ROMEO E GIULIETTA

La storia di Romeo e Giulietta, il loro amore, non investe solo loro. Intorno ai due amanti si muovonoridono piangono e soffrono tanti altri personaggi a loro volta sconvolti dall’amore. Romeo e Giulietta liconoscono tutti, ma perché non parlare del Povero Paride? Di certo non meno vittima dell’amore diGiulietta.E’ uno spettacolo cantato, ballato e saltato. Uno spettacolo spericolato e lieve, che stuzzica un mostro sacro come il Romeo e Giulietta di Shakespeare con la voglia di gettarlo nella vita di tutti i giorni, nei turbamenti di tutti noi, un lavoro che ne riconosce la sorprendente poesia e la quasi violenta universalità, ma non trova altro rimedio che riderne per avvicinarcisi, per poterne partecipare almeno un pochino..

con Beppe Slmetti e Simone Tangoloregia di Cecilia Ligorio

È probabile che un’oretta e poco più sia insufficiente perrispondere alla spinosa domanda che tutti,immancabilmente, ad un certo punto ci poniamo: checosa è l’amore?L’amore fa schifo, ma la morte di più. Molto di più.Almeno da vivo puoi morire d’amore. Sul palco siracconta com’è diventato Romeo oggi e come rispondeal suo amore Giulietta, ma soprattutto grazie all’ausiliodella musica si canta di tanti altri personaggi lasciati indisparte, e sofferenti.In scena troviamo due attori, due amici, due personeinnamorate, due amanti, che soffrono della condizionedisumana dell’amore non corrisposto e degli sbalzid’umore che l’amore causa. Che cercano di venirne acapo. Che cercano di capire cosa succeda al loro corpo,alle loro menti, alla loro percezione del mondo quandol’amore arriva.

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VINCERE NELLA VITA

Spettatore tipo del suo programma potrebbe essere il personaggio di Giorgio, il vice direttore di una grossaazienda di carta igienica. Ligio al dovere, dedito al lavoro, ma fortemente represso, vede nella nomina a direttoredell’azienda la possibilità di affermarsi, di potersi esprimere. In una scalata sociale che fatica a venire si vedràinoltre abbandonato dalla moglie Emma, algida e insofferente produttrice televisiva, legata allo show di AlexMarchese, con cui vorrebbe coronare il sogno di una relazione amorosa vincente.Di tutt’altra estrazione sociale è infine la coppia formata dai personaggi di Anna e Marcello; lei, impiegata nel call center della stessa azienda di carta igienica, benché laureata in lettere. Lui, scrittore privo di sbocchi editoriali, vede nella pubblicazione della sua opera prima la possibilità di una svolta e la strada per il successo.

con Cecilia Campani, Marco Rizzo, Beppe Salmetti, Carla Stara drammaturgia e regia Michele Mariniello assistente alla regia Michele Segreto sound design Fabrizio Frisan

La storia si svolge al giorno d’oggi, in una non precisata metropoli. Benché grigia di cemento, di fumi inquinanti, di un fitto e continuo muro di pioggia, è l’approdo di chi, nella vita, vuole farcela, perché la grande metropoli promette successo e opportunità. Attira quindi nel suo groviglio di strade e vicoli tutti coloro che vedono nella realizzazione dei propri desideri, la prima ragione di vita. Portavoce di questa “filosofia del desiderio è il personaggio di Alex Marchese, life coach dalla repentina carrie”ra, diventato fenomeno mediatico della metropoli, attraverso il programma televisivo, intitolato appunto Vincere nella Vita.

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IL NOSTRO AMORE SCHIFO

Lo spettacolo ha la sua forza nel testo, in questo gioco di compiere una carrellata velocissima su una storia lunga,eloquente e piena di alti e bassi. Ogni scena è un’istantanea della loro parabola. Lo strumento che la scatta è lacomicità corrosiva, il lento svelarsi di quell’ironia atroce che è nascosta sotto ogni storia d’amore troppo chiassosaper essere pura.

Di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaciregia e luci Roberto Tarasco

Il nostro amore schifo, spettacolo rivelazione della compagnia, giunto a più di 100 repliche, è un’indagine dissacrante sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e spietati. E’ uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra picchi di sublime e cadute umilinati, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come rito di passaggio obbligato prima di consacrarsi alla tiepidezza e alla stabilità dell’età adulta.

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CONTATTI

MARIA CECILIA COTUGNOProject Manager

[email protected]

+39 333 47 61 277