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La Legge 170/2010 Una corretta interpretazione in vista delle prove Invalsi e degli Esami di Stato

Presentazione standard di PowerPoint - aiditalia.org · LINEE GUIDA per il DIRITTO allo studio ... E PER GLI ALUNNI STRANIERI? Nel caso di difficoltà linguistiche “…per esempio

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La Legge 170/2010

Una corretta

interpretazione in vista

delle prove Invalsi e

degli Esami di Stato

Rossi Viviana Dirigente scolastico, formatrice

La normativa per gli esami di Stato di Scuola Secondaria di I° Grado

per DSA e altri BES

AID - Sezione di Brescia

[email protected]

LA TUTELA A SCUOLA

… dalla prima NOTA MIUR del 2004

alla LEGGE 170/10

Prima della LEGGE 170/2010

… esistevano già note e circolari (es. Nota MIUR 4099/A/4

del 5.10.2004) con specifici riferimenti agli studenti con DSA, ma venivano sovente “bypassate”, applicate parzialmente, magari con la mera concessione di strumenti compensativi o di misure dispensative, non sempre fatte seguire da azioni didattiche mirate e, soprattutto, da modalità di valutazione adeguate.

↓Questo ha dato origine a situazioni conflittuali con le famiglie e ha portato a contenziosi di tipo legale (come si può evincere dai numerosi ricorsi ai tribunali amministrativi).

Con l’emanazione dellaLegge 170/2010

↓… per la prima volta in Italia viene normativamente

riconosciuta e regolamentata

la materia sui

Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)

in ambito scolastico

e vengono introdotte, in un testo legislativo, sia la definizione di DSA, sia quelle di

dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia (DSM4).

Legge n.170/2010

LEGGE SUI DSA

… che inizia con la seguente dicitura:

“TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA”

Sono parte integrante del decreto le

LINEE GUIDA per il DIRITTO allo studio degli alunni e degli studenti con DSA

con disposizioni attuative ben precise!

Decreto 5669 del 12 luglio 2011

DIRITTO ALL’ISTRUZIONE …DURANTE TUTTO IL PERCORSO SCOLASTICO

… fino all’Università!La normativa specifica dà precise indicazioni per garantire agli studenti con diagnosi di DSA il diritto all’istruzione, prevedendo per loro, anche in fase di esami conclusivi, alcune particolari attenzioni, finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. Tali alunni possono così usufruire di:• provvedimenti dispensativi e compensativi,• flessibilità didattica • adeguate modalità di verifica/valutazione degli

apprendimenti.

PRIMA e DOPO la legge 170/2010

CM 4/10/2004

Interesse, ma poco codificato, anche se alcune regioni ( …) hanno legiferato sui DSA ancora prima dell’uscita della Legge 170/2010. Inoltre, erano state emanate annualmente leggi, decreti e disposizioni attuative soprattutto per regolamentare lo svolgimento degli esami di Stato

LEGGE 170/2010 -

DECRETO E LINEE GUIDA 2011

La scuola, debitamente formata, risulta l’attivatrice di tutto l’iter diagnostico-certificatorio che sfocia successivamente in ambito sanitario attraverso la gestione dei primi quattro passaggi:

1. identificazione precoce dei rischi e dei sospetti

2. attività di recupero didattico mirato;

3. rilevazione delle difficoltà persistenti;

4. comunicazione alla famiglia

La normativa sia nazionale sia regionale, aggiornata nel tempo, dà indicazioni

precise alle Istituzioni scolastiche, suggerendo comportamenti didattici,

strategie metodologiche, mezzi compensativi e misure dispensative e

valutative.

Osservazione delle prestazioni atipiche nei ambiti di apprendimento interessati dal disturbo:

QUALI STRATEGIE DIDATTICHE?

Piano Didattico Personalizzato (PDP)

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Legge 170/2010

Linee Guida – Decreto applicativo n. 5669

DALLA PREMESSA:

La Legge 170/10 costituisce una svolta

significativa per gli alunni e gli studenti con DSA e per le loro famiglie, in quanto garantisce pari

opportunità nel contesto scolastico e universitario.

Il PDP è lo strumento operativo che gli insegnanti

devono predisporre per consentire il raggiungimento degli obiettivi ministeriali ed è

anche un patto formativo con la famiglia.

Il PDPcontempla tutte queste azioni

Strumenti compensativi

Modalità didattiche

personalizzate

Misure dispensative

Forme di verifica e

valutazione

Attività di recupero

Individualizzato

PDP

IMPORTANTI GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI

«Tra gli STRUMENTI COMPENSATIVI essenziali vengono indicati:

- Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri.

- Tavola pitagorica.

- Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche.

- Calcolatrice.

- Registratore.

- Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale.

Per gli STRUMENTI DISPENSATIVI, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:

- Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.

- Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta.

- Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa.

- Organizzazione di interrogazioni programmate.

- Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.»

MISURE DISPENSATIVE

Gli studenti con

DSA sono

dispensati da:

Lettura ad alta voce

Scrittura sotto dettatura

Uso del vocabolario cartaceo

Studio delle tabelline

Studio di lingua straniera nella forma scritta

Possono usufruire di:

Tempi più lunghi per eseguire consegne

Verifiche orali anziché scritte

Interrogazioni programmate

… un eccessivo carico di compiti a casa

… effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati

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L2 DISPENSA ... ESONERO ?

CONCETTI DIVERSI, contenuti nella Legge 170/2010:

DISPENSA dalle prove scritte, temporanea o

permanente

ESONERO dallo studio della disciplina = NON VIENE

RILASCIATO IL DIPLOMAATTENZIONE!

Si devono realizzare 3 condizioni:

1. indicazioni contenute nella DIAGNOSI

2. richiesta scritta della FAMIGLIA

3. ratifica del CONSIGLIO di CLASSE

Paola E. Fantoni, “Quando la dislessia entra in classe”,

Torino, maggio 2012

Dal 27 dicembre 2012

i DSA rientrano nei

BES(Bisogni Educativi Speciali)

Direttiva MIUR sui BES 27/12/2012C.M. n.8 – 6/03/2013

Svantaggio culturale

ADHD

StranieriDispersione scolastica

DISABILITÀ

Svantaggio socio-economico

Disagio DISTURBI SPECIFICI DI

APPRENDIMENTO

PERCHÉ ORA PARLIAMO DI BES ?

PERCHÉ C’È UNA NORMATIVA BEN PRECISA:

• UNESCO 2000 (Educazione per tutti entro il 2015)

• Direttiva 27/12/2012• Circolare Min. n. 8 del 6/03/2013• Note regionali varie …..

…che ci fa capire che è tempo di attuare una

SCUOLA INCLUSIVA

La NORMATIVA sui DSA ora è applicata

a tutti gli studenti con BES

in quanto …

TUTTI hanno dirittoa pari opportunità di apprendimento!

TUTTI HANNO DIRITTO AD UN PDP! 19

NON SOLO DSA

Estendendo il campo di intervento della legge 170 all’intera area dei BES, il MIUR ha voluto regolamentare

le situazioni rimaste senza tutela legislativa.In questa realtà di inclusione diventa, quindi, sempre

più importante l’identificazione non solo dei DSA, ma anche degli altri BES.

Non dobbiamo, però, correre il rischio di trasformare la natura di quei disturbi e/o difficoltà che, piuttosto che rientrare nella sfera delle patologie, riguarderebbero

stili di apprendimento rispecchianti il personale profilo cognitivo, diventando così una “caratteristica

funzionale” di ogni soggetto.

CHI SONO GLI STUDENTI CON BES?

BES

TRE GRANDI SOTTOCATEGORIE:

1. DISABILITÀ

2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

3. SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO

- LINGUISTICO – CULTURALE

Direttiva Profumo del 27/12/12

E PER LO SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO?

(…) “Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.”

E PER GLI ALUNNI STRANIERI?

Nel caso di difficoltà linguistiche “…per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative” che potranno avere “carattere transitorio e attinente aspetti didattici“ e dovranno essere messe in atto solo“per il tempo strettamente necessario”.

ORA LA NORMATIVA SI RIVOLGE

NON SOLO AGLI ALLIEVI CON

DSAMA A TUTTI GLI ALTRI STUDENTI

CON BES

È UN‟OTTIMA LEGGE,

CHE TUTELA

GLI ALUNNI/STUDENTI DALL‟INFANZIA

ALL‟UNIVERSITÀ!

Da queste norme scaturiscono

DIRITTI e DOVERI

per TUTTI:

DOCENTI, DIRIGENTI SCOLASTICI, STUDENTI, FAMIGLIE e SANITÀ

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MAGGIORE RESPONSABILITÀ di tutti

MAGGIOR CORRESPONSABILITÀ

Coinvolgimento esplicito di tutti i docenti

nel progettare e realizzare

… UNA DIDATTICA ORDINARIA INCLUSIVA

PER TUTTA LA CLASSE.

La realtà scolastica ormai è molto complessa!

NUOVE DOMANDE

NUOVE ESIGENZE

SARÒ UN

BES?

AIUTO!!!!

Come posso

farcela?????

OCCORRE CAMBIARE IL PUNTO DI VISTA

Occorre riconcettualizzare i BES (anche alla luce delle teorie sui processi di

insegnamento/apprendimento)

CIÒ INEVITABILMENTE IMPLICA DEI

CAMBIAMENTIdell’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

E DIDATTICA

OCCORRE PENSARE ALLA CLASSE COMEA UN TUTT’UNO (sistema classe)

NON ESISTONO “ALLIEVI BES”

NON ESISTE UNA DIAGNOSI DI BES

Ci sono solo bambini e ragazzi con Bisogni Educativi Speciali, e, in fondo,

ci sono sempre stati.

Parlare di BES, disabilità o DSA in ambito scolastico richiede quindi un approccio attento alle differenze di funzionamento educativo e

apprenditivo degli allievi,

che in quanto differenze appartengono a ciascun allievo!

… SEMPRE PIÙ DIFFICILE!

… ecco perché è necessarioattuare una

SCUOLA INCLUSIVA per tutti!

Molti insegnanti manifestano forti

preoccupazioni nel condurre una classe

eterogenea in modo da rispondere ai

bisogni di tutti e di ciascuno.

È importante utilizzare modalità di

DIDATTICA INCLUSIVA

OCCORRE

UN CAMBIAMENTO

NELLA DIDATTICA

SIAMO TUTTI DIVERSI!

QUINDIDIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO

=

DIVERSI STILI DI INSEGNAMENTO

OCCORRONO …

STRATEGIE DIDATTICHE DIVERSE ,

in grado di sviluppare al meglio

i vari tipi di intelligenza, …

di motivare ogni ragazzo …

di tener conto dei suoi pensieri …

per permettergli

di dare il meglio di sé

Cosa fare concretamente?

UNA SCUOLA è INCLUSIVA QUANDO:

• accoglie e rispetta tutte le differenze

• promuove il superamento delle barriere che

impediscono la partecipazione al processo

educativo e all’apprendimento

• si rivolge a tutti gli alunni e a tutte le loro

potenzialità, individualizzando e personalizzando

i percorsi didattici

• sa intervenire prima sul contesto, poi sul soggetto

• sa trasformare la risposta specialistica in ordinaria

attenzione ai processi di apprendimento

… SA «RACCHIUDERE DENTRO» TUTTI!

Personalizzare per …

… dare a ciascuno ciò che gli serve per essere al meglio se stesso e “declinare” l’intervento

educativo sulle sue esigenze,

cioè rispettando:

• i suoi tempi di sviluppo

• i suoi stili di apprendimento

• i suoi metodi di studio

• le sue attitudini

• le sue potenzialità

OCCORRE

UN CAMBIAMENTO ANCHE

NELLA VALUTAZIONE

COME SI

VALUTANO

GLI

STUDENTI?

SECONDO LA NORMATIVA

“ La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso

l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli

alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo

formativo”. (DPR 122/2009)

“La valutazione deve essere deliberatamente

progettata per migliorare ed educare i risultati degli studenti,

non solamente per verificarli ….”

Dare alla valutazione la finalità del miglioramento la rende più accettabile e

condivisibile. Ma è proprio così dentro le

istituzioni scolastiche?

VALUTAZIONE = OCCASIONE PER …

• conoscere i livelli di sviluppo e di apprendimento di ogni alunno

• valorizzarli • stimolarli ed aiutarli ad

affrontare quotidianamente le fatiche dovute alle caratteristiche personali di ognuno di loro

Il problema è slegare studenti e docenti dal rapporto insegnamento/voto

LA VALUTAZIONE … per tutti

IN PRATICA …

La VALUTAZIONE dovrebbe essere

informativa e formativa.Servire all’alunno a capire cosa sa e cosa può migliorare per raggiungere il successo formativo,

… e al docente a regolare il suo insegnamento affinché sia efficace per tutti i suoi allievi.

QUINDI, È PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO.

La valutazione nel processo diinsegnamento/apprendimento

Per VALUTAZIONE si deve intendere un'operazione che accompagna tutto il

processo di apprendimento / insegnamento, in un contesto di ricerca continua:

si valuta per osservare, misurare, confrontare , modificare, … innovare una

determinata situazione.

RIFLETTIAMO UN ATTIMO!

CHE DIFFERENZA C’È TRA:

• VERIFICARE

• VALUTARE

• MISURARE

• ASSEGNARE UN VOTO o UN GIUDIZIO

• VERIFICARE = processo di raccolta ed analisi di prove di ciò che uno studente può sapere e saper fare, realizzato in itinere (Ad es. quando assegno un compito da svolgere).

• VALUTARE consiste nel prendere atto, interpretare le prove/tracce raccolte durante la verifica e formulare un giudizio sulla base di tali prove (Ad es. quando assegno un dato valore al compito realizzato).

• ASSEGNARE UN GIUDIZIO O UN VOTO significa attribuire una corrispondenza numerica alla valutazione data, a partire da uno standard di riferimento.

MISURARE e VALUTARE

“Misurare e valutare non è lo stesso. …Valutare implica esprimere un giudizio. E nessun giudizio

può mai essere oggettivo, scevro da responsabilità. Se non altro perché i criteri stessi sono frutto di una scelta, dunque

di un atto più o meno discrezionale”. Ernesto Paolozzi

Nella pratica scolastica i due concetti sono sovrapposti. Il voto decimale serve sia per misurare una singola prestazione sia per

valutare più prove e lo stesso alunno, ai fini di promuoverlo o bocciarlo!

Non è corretto utilizzare i medesimi criteri per due operazioni che sono assolutamente diverse!

Quando si valuta …

La valutazione deve essere un momento di incontro costruttivo con l'allievo

… è necessario creare i presupposti che

permettano all'alunno di non vedere la

valutazione come una sentenza sul proprio

valore e fare in modo che possa sperimentarla

come un momento …

• utile alla propria crescita,

• in cui imparare a conoscere i propri punti

di forza

• in cui comprendere in che modo far fronte

agli eventuali insuccessi utilizzando

strategie adeguate.

OCCORRE FARE META-VALUTAZIONE

In pratica ci si dovrebbe chiedere:

• i miei criteri di valutazione sono coerenti agli

obiettivi formativi concordati?

• le mie procedure di verifica tengono conto delle

differenze individuali?

• ho adottato metodi e strumenti efficaci?

Si tratta di una riflessione critica sulle

procedure e sugli strumenti attivati.

VALUTAZIONE OGGETTIVA

• Se si vuole esprimere una “VALUTAZIONE OGGETTIVA” bisogna ricorrere a PROVE OGGETTIVE.

• Una prova è oggettiva quando l’esito della sua esecuzione è uno soltanto: se acquisto 10 penne al prezzo di un euro ciascuna, l’esito è indiscutibile: 10 euro.

• Diverso è se mi chiedo: il prezzo è alto o basso? Queste penne sono adatte al bambino? È meglio una penna cancellabile o no?

• La prova test è una prova oggettiva per tutti e nondovrebbe mai essere assunta come determinante ai fini di una valutazione complessiva, che, invece, richiede anche altre prove, non strutturate, e l’adozione di una serie di criteri che vanno ben oltre quelli “matematici” assunti per misurare un test .

OCSE PISA, OCSE PIACC, ecc. sono utilizzati

per rilevare la qualità degli apprendimenti e i processi/

contesti in cui si sviluppa.

Quindi le comunità scientifiche a livello internazionale cercano sempre di più e meglio

di elaborare

TEST OGGETTIVI validi ed attendibili

per rilevare/misurare la qualità degli apprendimenti del sistema formativo-scuola.

… COME LE

PROVE

INVALSI, che misurano gli apprendimenti

per fornire a ogni scuola uno

strumento di diagnosi per

migliorare il proprio lavoro

Le prove INVALSI, che si svolgono in ottemperanza

alla Direttiva MIUR 85/2012 e al DPR 80/2013 (che ha istituito il Servizio Nazionale di Valutazione di cui esse sono un

elemento importante) rispondono ad una ben precisa responsabilità che il DPR 275 (Regolamento dell’Autonomia) ha

fissato già nel 1999 per ogni istituzione scolastica:

raggiungere gli obiettivi di apprendimento stabiliti a livello nazionale (art.8), attraverso il proprio curriculum di scuola ( e non più i programmi),

prevedendo anche “rilevazioni periodiche ministeriali” dei risultati (art. 10) a garanzia di un

buon funzionamento della scuola autonoma.

Si ricorda che le prove INVALSI sono di due tipi:

di RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (prove di indagine conoscitiva - statistica che riguardano gli Istituti Scolastici e che vengono effettuate nelle classi seconde e quinte della Scuola Primaria; nel secondo anno della Scuola Secondaria di secondo grado). (Non sono finalizzate, come già detto, alla valutazione individuale degli alunni, ma a monitorare i livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico nazionale).

di VALUTAZIONE FINALE (esame di fine primo ciclo di istruzione = ex terza media) conclusiva del primo ciclo (il cui risultato entra a far parte della valutazione finale dello studente negli esami).

RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTILa somministrazione della Prova di Italiano e di Matematica avverrà

nella scuola primaria in giornate diverse, per ridurre negli allievi più piccoli l’effetto di affaticamento, e in un unico giorno nella

scuola secondaria di secondo grado, secondo il seguente calendario:

• 4 maggio 2016: Prova Preliminare di lettura (classe II primaria); Prova di Italiano (classi II e V primaria)

• 5 maggio 2016: Prova di Matematica (classi II e V primaria); Questionario studente (classe V primaria ).

• 12 maggio 2016: Prova di Italiano, Matematica e Questionario studente(classe II della scuola secondaria di secondo grado).

STRUMENTI CONSENTITI PER TUTTI

Durante lo svolgimento della prova di matematica è consentito l’uso dei seguenti strumenti1:1. Righello (*).2. Squadra.3. Compasso.4. Goniometro.

INOLTRE , per le superiori5. Calcolatrice (*). È consentito l’uso di qualsiasi tipo di calcolatrice a condizione che essa NON sia quella dei telefoni cellulari e che NON sia collegabile né alla rete internet né a qualsiasi altro strumento (ad esempio, tramite bluetooth, wireless, ecc.).

1 (*) Gli strumenti contrassegnati da un asterisco sono fortemente consigliati per un adeguato svolgimento della prova.

Invalsi: nota sullo svolgimento delle prove di

rilevazione per ALUNNI con DSA e altri BES

La nota si riferisce solo alle prove Invalsi delle classi II e V primaria e classe II scuola secondaria II grado. Qualunque sia la tipologia di BES essa andrà segnalata sulla maschera elettronica.La segnalazione del BES consentirà di considerare i risultati degli alunni interessati nel rispetto della massima inclusione, e al contempo permetterà alle scuole di disporre di dati informativi e articolati. Le scuole interessate potranno richiedere all'Invalsi l'invio dei risultati individuali degli allievi con BES, solo se i predetti allievi hanno sostenuto le prove formulate dall'Invalsi e non quelle eventualmente personalizzate dalla scuola.Nei livelli scolastici in cui le prove Invalsi si svolgono in un solo giorno è possibile prevedere per gli allievi con BES una scansione temporale differente.Per le scuole che ne facciano richiesta all'atto della registrazione, l'Invalsi mette a disposizione anche per questo anno scolastico le prove in formato audio per l'ascolto individuale in cuffia delle prove lette da un donatore di voce.

Rilevazioni degli apprendimenti

La partecipazione degli alunni con BES alle Prove Invalsi effettuate nelle classi seconde

e quinte della Scuola Primaria e nel secondo anno della Scuola Secondaria di

secondo grado

è sintetizzata nella tabella seguente

DECIDE

LA SCUOLA

IMPORTANTE LA FIGURA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO …

… il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati dalla sua scuola; colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi.

E’ implicito che le sue decisioni, che dovranno essere motivate e documentate, nascono da una collaborazione continua con il gruppo docente e il consiglio di classe. Inoltre, possiamo evincere che con l’indicazione

“decide la scuola” sono stati presi in considerazione i punti essenziali della normativa sui DSA ( Legge 170/2010, Decreto attuativo e Linee Guida, …)

IN SINTESI …

LA VALUTAZIONE DI OGNI

ALUNNO/STUDENTE…

VALUTAZIONE …

SOMMATIVA

FORMATIVA

AUTENTICA

Serve a ‘tirare le somme’ al termine di un percorso

Fornisce informazioni utilizzabili dall’alunno e dall’insegnante durante il percorso

Fornisce informazioni circa la padronanza delle competenze in contesti reali o realistici

PER GLI

STUDENTI

CON DSA/BES

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER

I DSA

D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009 REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE Art. 10 Valutazione degli alunni con DSA

“ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”

D.M.12 luglio 2011 sui DsaArticolo 6 Forme di verifica e di valutazione

•“… Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove -

riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.»

Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI” nei confronti degli alunni con DSA/BES

è fonte di profonde riflessioni.

Le norme ministeriali dichiarano che

la “valutazione” dello studente con DSA

dovrà essere “adeguata”, centrata sull’alunno specifico e sui suoi

progressi.

“Forme adeguate di verifica e di

valutazione.” (L G, pag 28)

QUALI SONO?“Le prove di verifica valide sono quelle

che stimolano gli alunni a fornire dimostrazione diretta dell’abilità che si vuole misurare, cioè che chiedono agli alunni di fare, non di dire come si fa”

L. Intrieri

È il docente

che deve scegliere!

«TUTTA» LA NORMATIVA

deve

ORIENTARE E VINCOLARE

LA PROFESSIONALITÀ DOCENTE

Il professionista riflessivoDonald A. Schön.

Il professionista riflessivo è colui che non chiude gli occhi davanti alla situazione problematica e compie delle scelte, anche rischiose.

Le scelte professionali, a volte, devono fare i conti con vincoli insormontabili.

• La scelta delle metodologie

• La scelta degli stili relazionali

• La scelta valutativa

La scelta dei contenuti

La soluzione non è far tutto. Occorre scegliere.

E la scelta risulta necessaria in ordine alla profondità dell’apprendere.

Apprendere in profondità vuol dire acquisire competenze culturali.

Apprendere superficialmente vuol dire praticare un nozionismo sterile.

Solo la scelta ponderata del docente può consentire un approdo virtuoso a quest’alternativa.

La scelta delle metodologie

È in gioco la “mediazione didattica”, e

se c’è un terreno di scelta in cui si esercita più che in ogni altro la perizia professionale

degli insegnanti è proprio quello della scelta dei mediatori didattici –

verbali, sonori, iconici ecc. – più adeguati in una certa situazione.

La scelta degli stili relazionali

Ci sono situazioni, nella vita di classe, che richiedono forte empatia, situazioni che

richiedono distacco, situazioni che richiedono

severità. Sono registri diversi, e non tutti possono far parte del bagaglio caratteriale

dell’insegnante.(Maurizio Muraglia, Le nuove frontiere della Scuola n. 37, 2015)

La scelta valutativa (Il professionista riflessivo, Donald A. Schön)

Sembra la madre delle scelte. E in effetti lo è, perché è su questo terreno che si gioca il destino di tutti gli

studenti. … Su cosa esercita le scelte la valutazione scolastica? Se è una vera valutazione, e non una mera misurazione degli apprendimenti, essa è

proprio il “termostato della didattica”, che orienta gli insegnanti a scegliere le vie migliori per garantire

il successo formativo agli studenti. Non è solo questione di “scegliere” gli alunni da promuovere o

bocciare.

La valutazione dev’essere “selettiva” nella misura in cui contribuisce a determinare ciò che è da preferire e ciò

che è da scartare nell’azione didattica.

Se perde questa funzione formativa, per studenti e insegnanti, la valutazione finisce per appiattirsi sulla

constatazione degli esiti di apprendimento, condizione necessaria ma insufficiente per poter operare scelte

educative e didattiche. Per questo la cultura valutativa della scuola necessita di una sapiente integrazione tra momento della constatazione e

momento della riflessione su quanto si è constatato,…

(Il professionista riflessivo, Donald A. Schön)

AIUTO !!!!Come posso farcela ???

L’insegnante non deve essere lasciato

solo in questa complessità, ma deve

poter lavorare in team!NO SI

NELLA SCUOLA IL CONSIGLIO DI CLASSE/ TEAM DOCENTI

DELLE DIFFICOLTÀ

ACQUISITA LA DIAGNOSI SPECIALISTICA DI DSA

DEFINISCE QUALI STRATEGIE DIDATTICHE E QUALI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE UTILIZZARE

TENENDO CONTO DEI PUNTI DI FORZA

DELL’ ALLIEVO

CON LA FAMIGLIACON I

TECNICICONFRONTANDOSI

Strumenti compensativi e misure dispensative

Gli strumenti compensativi sono strumenti

didattici e tecnologici che sostituiscono o

facilitano la prestazione richiesta

nell’abilità deficitaria.

Le misure dispensative consentono

all’alunno di non svolgere alcune

prestazioni che, a causa del disturbo,

risultano particolarmente difficoltose e

che non migliorano l’apprendimento

Dispensano dallo svolgere alcune

prestazioni davanti ai compagni di

classe, le cui difficoltà costringono a

esperienze umilianti, come più volte

testimoniato.

MISURE DISPENSATIVE

Gli studenti con

DSA/BES sono

dispensati da:

Lettura ad alta voce

Scrittura sotto dettatura

Uso del vocabolario cartaceo

Studio delle tabelline

Studio di lingua straniera nella forma scritta

Possono usufruire di:

Tempi più lunghi per eseguire consegne

Verifiche orali anziché scritte

Interrogazioni programmate

DOVE SCRIVIAMO TUTTO QUESTO?

TUTTO

SCRITTONEL

PDP

… ma anche

NEL PTOFNEL PAINEL RAV

La valutazione è parte integrante del

Piano Didattico Personalizzato; perciò se

si parla di percorso “personalizzato”,

anche la valutazione deve essere

“personalizzata”.

Bologna 31/08/2013

Si ricorda che molti strumenti compensativi possono rappresentare un’ occasione di arricchimento e differenziazione della didattica a favore di tutti gli studenti (come ad esempio per quanto

riguarda l’uso delle mappe concettuali o di altri organizzatori concettuali e di supporti informatici ).

Tali azioni contribuiranno all’individuazione/integrazione di processi di miglioramento dell’inclusione scolastica da esplicitare nel Piano Annuale dell’Inclusione (PAI) e favoriranno il raccordo tra i documenti.

ALLA SCUOLA è RICHIESTO di

RICONOSCERE

ACCOGLIERE

LE "DIVERSITÀ“

………

VALUTARE IN MODO DIVERSO !

VALUTAZIONE ADEGUATA

Una a misura non sempre attuata è quella della

“dispensa dalla valutazione della correttezza della scrittura”, che richiede di considerare, appunto, nella valutazione delle prove scritte, solo il contenuto della prova e non la forma, ortografica e sintattica, della stessa (art.4.3.2. Linee guida); per cui può succedere il caso di docenti che, lungi dal limitarsi a valutare il contenuto e dunque il senso della prova, correggano i compiti sottolineando e conteggiando, soprattutto nelle verifiche a test, tutti gli errori ortografici e sintattici commessi dall’alunno, con ciò penalizzando l’alunno per imprecisioni ed errori che, nella maggior parte dei casi, sono espressione del disturbo e non già di scarsa conoscenza.

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La VALUTAZIONE deve diventare

uno strumento PER L‟APPRENDIMENTO

Ricerche in corso stanno aggiungendo ulteriori prove a

sostegno di questa tesi, sostenuta anche dalla psicologia

dell’apprendimento e dagli studi sulla motivazione ad

apprendere

La ricerca ha dimostrato che la valutazione per

l’apprendimento è uno dei mezzi più potenti per migliorare

i risultati e innalzarne il livello.

E‟ il metodo più efficace per “apprendere ad

apprendere”, che è la competenza trasversale più

importante

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Gli alunni apprendono meglio quando:

• capiscono cosa stanno tentando di imparare e cosa

ci si aspetta da loro

• ricevono feedback sul loro lavoro e su cosa devono

ancora apprendere per raggiungere i traguardi

stabiliti e concordati

• ricevono consigli su come procedere per migliorare

• sono coinvolti, in un clima di fiducia, nelle decisioni

su ogni fase successiva, e sanno di poter chiedere

aiuto

• focalizzano l‟attenzione su come si deve imparare

IMPORTANTE PER GLI STUDENTI CON DSA

Valutazione della partecipazione attiva nelle attività inclusive

tenendo conto delle caratteristiche del disturbo

Valutazione nelle verifiche scritte del contenuto piuttosto

che della forma

Forme di valutazione dinamica (riflessione metacognitiva

ricerca degli errori)

Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti

Nell„ esposizione orale non pretendere la memorizzazione di

date e di elementi mnemonici

Valorizzazione dei prodotti multimediali realizzati

INVECE …- A volte, in sede di valutazione delle prove, si assiste al mancato rispetto da parte dei docenti dell’indicazione

di valorizzare i successi e di non stigmatizzare gli insuccessi , come suggerito dall’art.5 delle Linee Guida

“Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di

autoefficacia e di autostima.”

- Infatti, ci sono docenti che attribuiscono agli alunni con DSA votazioni fortemente insufficienti , che rischiano di demotivare l’alunno con DSA o altro BES

NON

CI

RIUSCIRÒ

MAI!!!

“Non c’è nulla di più frustrante per un ragazzo intelligente che non sentirsi riconosciuto e venire trattato come un incapace o un fannullone perché non riesce a leggere o scrivere come i suoi coetanei e, quando le risposte del mondo adulto sono di marginalizzazione, non è raro che le reazioni diventino di chiusura depressiva o di reazioni antisociali.”

(DyslexiaInstitute, 2005)

Se ci aiutate,

ci date gli strumenti giusti

e ci concedete più tempo, …

possiamo apprendere anche noi!!!

Ce la faremo!

Sarà una vera e propria sfida

per noi!

E

GLI

ESAMI?

Esame di Stato Primo ciclo … per tutti

AmmissioneL’ ammissione all’esame di Stato è disposta, previo accertamento della frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina - o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente - e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado.

Nota MIUR 05.06.2013, prot. n. 3080

Esame di Stato scuola secondaria di I grado.

Si rammenta che lo svolgimento dell'esame di Stato al termine della scuola secondaria di I grado resta disciplinato dalle istruzioni fornite

con C M n. 48 del 31 maggio 2012, contenente indicazioni a carattere permanente.

Per quanto concerne la prova nazionale Invalsi, si acclude un "Allegato Tecnico", debitamente aggiornato con una nuova tempistica e modalità di realizzazione.

Modalità di svolgimento

L’Esame di Stato di I ciclo verte su 3/4 prove scritte (tema di italiano, prima - e seconda - lingua comunitaria, prova di matematica e scienze), prova INVALSI e colloquio orale.Sito invalsi: http://www.invalsi.it/invalsi/index.php

Punteggio finale e attribuzione della LODEIl punteggio finale dell’Esame di Stato del Primo ciclo viene calcolato sulla base della media (aritmetica) di:

• tutte le prove scritte, compresa quella nazionale

• colloquio pluridisciplinare

• giudizio di idoneità (che rappresenta il curricolo dell’alunno).

Il punteggio deve essere espresso in decimi (da 6/10 a 10/10)Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.

Allegato tecnico - Prova nazionale Invalsi (2013)

Candidati con DSA

- Per i candidati con DSA che necessitano di una versione informatizzata della prova nazionale non segnalata al momento dell'iscrizione, è possibile farne richiesta all'INVALSI entro il 6 giugno 2013 solo ed esclusivamente attraverso il modulo "Modifica dati iscrizione"

disponibile nell'area Istituzioni scolastiche - Moduli web per le istituzioni scolastiche (http://www.invalsi.it/snvpn2013/accesso_scuole/index.php).(...)

- Comunicazione dell'inizio della prova di italiano e del tempo a disposizione di 75 minuti, salvo tempi aggiuntivi per i candidati con DSA o disabilità (…)

- Gli alunni con certificazione di DSA possono sostenere la prova con l'ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d'anno e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti.

DAL PDP

AGLI ESAMITUTTO SCRITTO

NEL

PDP

La Legge 170/2010… assicura che …

“agli studenti con DSA sono garantite,

durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria,

adeguate forme di verifica e di valutazione,

ANCHE PER QUANTO CONCERNE

GLI ESAMI di STATO …”.

Di rilievo sono le disposizioni contenute nel D.M. 5669 del 12

luglio 2011 ed, in particolare,

gli artt. 4, Misure educative e didattiche e 6, Forme di verifica e valutazione:

L’art. 4 – Misure educative e didattiche – richiama le Istituzioni scolastiche ad “(..) attuare i necessari interventi pedagogico-didattici (..) attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata (..). I percorsi didattici individualizzati e personalizzati articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle indicazioni curricolari nazionali (..) sulla base del livello e delle modalità di apprendimento dell’alunno (..),adottando proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo”.

Art. 6 - Decreto attuativo

3. Le Commissioni *…+ tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le medesime Commissioni assicurano (…) l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, *…+ prove nazionali INVALSI *…+, sia in fase di colloquio.

Annualmente il MIUR fornisce indicazioni precise sulle modalità di

svolgimento degli esami di stato, che si possono riassumere così:

CIRCOLARE MINISTERIALE n. 48 del 31.05.2012, con istruzioni a

carattere permanente (confermata da Nota n. 3587 del 3.06.2014):

• possibilità di utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel PDP

(mappe, formulari, calcolatrice, strumenti informatici, …)

• possibilità di usare dispositivi d’ascolto dei testi delle prove scritte

(sintesi vocale, registrazione in mp3, lettura da parte di un componente

della commissione)

• tempi più lunghi per le prove o, in alternativa e comunque nell’ambito

degli obiettivi disciplinari previsti per la classe, verifiche con minori

richieste

• criteri valutativi attenti più al contenuto che alla forma.

Durante il colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle

modalità di interrogazione usate anche in corso d‟anno, delle

capacità lessicali ed espressive dello studente con DSA , adeguando

le richieste alle sue capacità.

PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

E LE LINGUE STRANIERE ?

L2 DISPENSA..ESONERO..??CONCETTI DIVERSI, contenuti nella Legge 170/2010:

DISPENSA dalle prove scritte, temporanea o permanente

ESONERO dallo studio della disciplina = NON VIENE

RILASCIATO IL DIPLOMA

ATTENZIONE!

Si devono realizzare 3 condizioni:

1. indicazioni contenute nella DIAGNOSI

2. richiesta scritta della FAMIGLIA

3. ratifica del CONSIGLIO di CLASSE

Paola E. Fantoni, “Quando la dislessia entra in classe”,

DISPENSA O ESONERO

Differenza tra:

DISPENSA (che può anche rivestire carattere temporaneo)

ESONERO.

In caso di DISPENSA, in sede di esami di Stato, conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, modalità e contenuti delle prove orali – sostitutive delle prove scritte - saranno stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di classe.

I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, ovvero all’Università.

ESONEROL’ESONERO (concesso solo in casi di particolare gravità del disturbo di

apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie) prevede che gli alunni con DSA abbiano necessità di seguire un Percorso Didattico Differenziato.

«In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal

consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono

sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'ATTESTAZIONE, di cui all'art.13 del

D.P.R. n. 323/1998.»

Altra sfida:

LE COMPETENZE!

SONO RICOMPARSE LE COMPETENZEnel primo ciclo!

17/02/15:

arriva la

CERTIFICAZIONE delle competenze per gli alunni del primo ciclo.

Una scheda affiancherà e integrerà l’attuale documento di valutazione degli apprendimenti e

del comportamento!

SE LO SCOPO È“PERCHÈ LO SI DEVE FARE…”

Trasferimento di dati dalla scheda di valutazione alla scheda di certificazione

C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015, prot. n. 1235

La CM “Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione” è accompagnata da precise e

dettagliate Linee guida e da 2 modelli di certificazione, uno per la Scuola Primaria e uno per la Secondaria di primo grado.

http://www.istruzione.it/comunicati/focus170215.html

SI CERTIFICA che l’alunnoha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e

delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di

saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità

fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

Certificazione delle competenze … in via sperimentale

La Certificazione delle competenze, che verrà rilasciata alle famiglie degli alunni di classe quinta primaria e agli alunni che supereranno l'Esame di Stato di fine primo ciclo (e, in copia, all’istituzione

scolastica o formativa del ciclo successivo), partirà già dal 2015, ma solo in via sperimentale, come "documento di lavoro" non ancora formalizzato, in attesa della vera e propria adozione, che avverrà a conclusione dell’iter normativo.

QUINDI … si passerà dalla sperimentazione all’adozione definitiva dei nuovi modelli di

certificazione:

A.s. 2015-2016: adozione generalizzata del prototipo di modello in tutte le scuole

A.s. 2016-2017: adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall'articolo 8 del DPR n. 122/2009.

Dalle Linee guidaper la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione

« … oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici» (p. 7). Ciononostante, la scuola continua ad essere «investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al mondo” (p. 7).

Di conseguenza, «le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi non sono più adeguate» (p. 8).

(pagine citate dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo

ciclo d’istruzione, in “Annali della Pubblica Istruzione”, LXXXVIII, Numero speciale 2012, pp. 19-20)

Indicazioni Nazionali 2010

PROFILO IN USCITA DELLO STUDENTE

Una delle novità èil «PROFILO IN USCITA DELLO STUDENTE»

IN PASSATO: la didattica del curricolo partiva dagli obiettivi generali e specifici delle materie scolastiche, seguendo la logica dell’offerta formativa

OGGI: il Profilo al termine degli studi chiede di vedere la scuola dal punto di vista del suo effetto e quindi della sua efficacia, e di ricondurre il sapere a uno scopo molto concreto e certificabile, le COMPETENZE in uscita di una persona reale.

E PER I BES?• Il modello nazionale per gli alunni con disabilità

certificata (l.104/92) viene compilato per i soli ambiti di competenza coerenti con gli obiettivi previsti dal piano educativo individualizzato (PEI).

• Per gli alunni con DSA , dispensati dalle prove scritte in lingua straniera , si fa riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline.

• Per gli alunni con DSA, esonerati dall’insegnamento della lingua straniera, ai sensi del decreto ministeriale 12 luglio 2011, non viene compilata la relativa sezione, ma avranno diritto solo all’attestato e non al diploma.

A PROPOSITO DI COMPETENZE!

PER

VALUTARE LE COMPETENZE

OCCORRE

LAVORARE PER COMPETENZE

Cos’è una competenza?

ABILITA’

CONOSCENZE

IIMMAGINE DI SE‟

SENSIBILITA‟AL CONTESTOCONSAPEVOLEZZA

MOTIVAZIONE

STRATEGIE METACOGNITIVE

RUOLO SOCIALE

IMPEGNO

“… non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa” (Wiggins, 1993)

Competenza: cosa comprende?

PERCHÈ LO STUDENTEDIVENTI UNA

PERSONA ATTIVA e COMPETENTE

OCCORRE

INSEGNARGLI AD IMPARARE

OCCORRE

UN CAMBIAMENTO

NELLA DIDATTICA

NON SIGNIFICA eliminare le conoscenze, sostituirle!

NON si aggiungono solo le competenze, MA si integrano con le conoscenze, i processi cognitivi ed epistemologici (saperi essenziali, sapere cosa),

le abilità e le procedure (saper applicare, saper fare),

il pensiero finalizzato autonomo, critico, responsabile

LAVORARE PER COMPETENZE(saper usare la conoscenza in situazione per uno scopo)

“Per valutare le competenze, si tratta di riconoscere

insieme all’allievo, non solo ciò che sa,

ma anche ciò che sa fare con ciò che sa,

e soprattutto perché lo fa e che cosa potrebbe fare con ciò che sa e che sa fare !”

(Tessaro, 2010)

VALUTARE PER COMPETENZE

COME?Alternative / integrazioni alle verifiche

• Diversi strumenti (rubriche, portfolio, diari, registrazioni video, documentazioni fotografiche, checklist di osservazione, interviste)

• Tipologia di compiti: a diversa complessità, a diversa problematicità, legati anche alla vita reale(autentici)

• Coinvolgimento -attivazione degli allievi per costruire un progetto di apprendimento

• Integrazione nel processo di apprendimento(Fiorino Tessaro - Università Ca’ Foscari Venezia)

Le rubriche, infatti, possono migliorare le prestazioni

degli studenti.

Esse sono una fotografia costante in possesso degli

studenti, in quanto mostrano loro come incontrare le

attese degli insegnanti, rendendole trasparenti

relativamente al compito da svolgere e alle abilità da

possedere.

LE RUBRICHEsono uno strumento potente a favore della

valutazione autentica.

Dall’uso della rubrica, i genitori possono conoscere esattamente cosa i

propri figli debbano fare per avere “successo”.

La rubrica può diventare, quindi, un interessante strumento di

comunicazione insegnante (scuola) - genitori (famiglia).

Le rubriche permettono di insegnare

con classi eterogenee perché hanno tre,

quattro o più livelli di qualità per poter definire

le prestazioni degli studenti,

da quelli “migliori” a quelli con difficoltà di

apprendimento.

Le rubriche aiutano gli studenti a diventare più bravi nel giudicare la

qualità dei propri lavori e quella degli altri (autovalutazione) e quindi

più capaci ad individuare e risolvere eventuali problemi che si

presentano nel loro lavoro e in quello degli altri.

LA VALUTAZIONE AUTENTICA E’ UN’ AZIONE VALUTATIVA CHE MIRA A VALUTARE IL POSSESSO DI

QUELLE COMPETENZE CHE VENGONO, DI FATTO,

RICHIESTE IN “CONTESTI DI MONDO REALE.

Con il documento relativo agli Assi culturali (allegato 1 al DM 22.8.2007, n. 139) venivano elencate le competenze di base da possedere al termine dell’istruzione obbligatoria, e le conoscenze e abilità/capacità connesse a tali

COMPETENZE, per i 4 assi culturali (dei

linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale).

Le scuole attualmente sono tenute a rilasciare una certificazione dei saperi e

delle COMPETENZE (D.M 9/2010)

possedute a conclusione dell’obbligo scolastico, tramite un modello di certificazione predisposto dal MIUR ed unico sul territorio nazionale.

TUTTI DIVERSI !

UNA GIUSTA VALUTAZIONE“La peggiore ingiustizia è trattare in maniera uguale

situazioni differenti”. ( Don Milani)

“Il problema dell’insegnante oggi non è più la gestione del singolo,

ma la valorizzazione dell’eterogeneità,

della diversità,

in una classe di diversi” (M. Comoglio)

SIAMO TUTTI DIVERSIper far capire ciò appendiamo questa frase:

«Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo e niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di

farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno

ha esigenze particolari, me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più adatto a lui. Ma non voglio

sentire lamentele su quello che faccio per gli altri.»(Mel Levine, A modo loro, p. 296)

“GIUSTIZIA non significa dare a tutti le

stesse cose, ma dare a ciascuno ciò che

a lui è necessario.

Per essere giusti bisogna quindi trattare

diversamente.” (Lavoie)

GRAZIE A TUTTI

Viviana Rossi