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duemilatredici Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano Trivolzio (Pavia) CALENDARIO

presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

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Page 1: presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

duemilatredici

Santuario di San Riccardo Pampuripresso la Parrocchia dei Santi Martiri

Cornelio e CiprianoTrivolzio (Pavia)

CALENDARIO

Page 2: presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

Calendario 2013 con la Vita di San Riccardo di don Mario GandolfiMolti sono coloro che hanno scritto la vita di San Riccardo (Russotto, Gornati, Montonati, Cioni, Camilleri... per

citare solo i maggiori, senza dimenticare la bellissima vita a fumetti di Mainardi e Maresta), in questo calendario vogliamo riproporre parte del volumetto: “I sentieri della vita... e la gioia senza fine - Ven. Fra Riccardo dottor Pampuri dei Fatebenefratelli a 50 anni dalla morte” scritto nel 1980 da don Mario Gandolfi, parroco di Trivolzio dal 1937 al 1975.

Le illustrazione del calendario sono di M. Barberis e sono prese dal volumetto “Il Servo di Dio Fr. Riccardo Pampuri (1897-1930), Giovane d’Azione Cattolica, Medico, Religioso dei Fatebenefratelli” scritto da Piero Chiminelli nel 1957.

È un racconto molto semplice che ci aiuta a sentire Riccardo Pampuri uno di noi che ci insegna la strada della santità.

Negli anni scorsi abbiamo presentato le testimonianze di che ha co-nosciuto il Santo ed i suoi miracoli. Le grazie ottenute per intercessione di San Riccardo continuano... basta vedere i numerosissimi quadretti con cui si vuole dirgli “grazie” e leggere ciò che viene scritto sui registri.

Vorrei proporvi il racconto di una grazia ottenuta pregando, potrem-mo dire “per caso” San Riccardo.

Il 29 ottobre 2006 ricevo questo e-mail: “Caro don Angelo, mi chiamo Mariella e vivo a Reggio Calabria,

ho 46 anni e faccio l’infermiera presso il reparto di emodialisi da 26 anni. Ho 4 figli: Annalisa di 21 anni, Gianmarco di 18, Chiara di 13 e Manuela di 3 anni. Solo oggi ho conosciuto il vostro sito internet. Avevo cercato la parola “linfoma” su Google ed ho letto che una donna è guarita da un linfoma tramite una grazia ricevuta da San Riccardo. Ho cercato “linfoma” perché mia figlia Annalisa ha un lin-foma. Questa notizia mi ha sconvolta e non so perché ti scrivo, sono certa che però dirai una preghiera a San Riccardo per Annalisa e per la mia famiglia. Scusami se ti do del tu, sento il bisogno di scriverti e chiedere l’aiuto di San Riccardo. Ciao Mariella”.

Il 4 novembre ricevo questa altra e-mail con oggetto: MIRACO-LO!!?!?!! E che dice:

“ Ciao, Padre Angelo! È successo qualcosa che ha dell’incredi-bile!!! Non so se essere spaventata o felice, ti racconto e tira tu le conclusioni.

FINE AGOSTO 2006Annalisa viene da me per per farmi vedere il suo collo, ha una

ghiandola gonfia e le fa male. Andiamo dal medico che le prescrive l’antibiotico dicendo che è una infezione.

PRIMI DI SETTEMBRE 2006Annalisa si sveglia con il collo molto gonfio da lato sinistro. An-

diamo in ospedale ove fanno gli esami del sangue (tutto bene) e l’ecografia del collo che risulta positiva.

Andiamo nel reparto di ematologia ove le viene asportato il lin-fonodo più grosso ed inviato a Bologna.

13 SETTEMBRE 2006 Vado in ematologia per il referto. La dottoressa mi dice: Mariel-

la, tua figli ha un linfoma.Il giorno dopo Annalisa è ricoverata per ulteriori esami. Il dolo-

re era grande e mi ricoceva a Dio dicendogli che se anche per me era una grossa prova, l’accettavo per Amore SUO e lo pregavo.

16 SETTEMBRE 2006Arriva da Bologna la diagnosi definitiva: IL QUADRO OSSER-

VATO PONE IL FORTE SOSPETTO DI UN LINFOMA DI DERIVA-

ZIONE EDI LINFOCITI T PERIFERICI. SEGUIRANNO INDAGINI DI BIOLOGIA MOLECOLARE AL FINE DI VALUTARE IL TIAG-GANGIAMENTO DE T CELL RECEPTOR GAMMA. Il linfoma T è una dei più brutti.

Puoi immaginare lo sconforti di tutti noi! Ecco aumentare le preghiere, si facevano gruppi di preghiere. Io chiamavo Dio ogni momento e l’ho chiamato anche attraverso TE e SAN RICCARDO, che avevo conosciuto per caso come ti ho detto nel mio precedente e-mail.

30 SETTEMBRE 2006Ricevo la tua e-mail e dentro di me lo sconforto si placa perché

sapevo che San Riccardo mi avrebbe aiutata in qualche modo!

31 SETTEMBRE 2006 Mi chiama la dottoressa in ematologia per darmi il referto: IL

CASO APPARE DI DIFFICILE INQUADRAMENTO... SI CONCLU-DE PERTANTO PER UN PROCESSO SI LINFOPROLIFERATIVO ATIPICO CHE NECESSITA DI ADEGUATO FOLLOW UP.

Annalisa non dovrà fare ne chemio, ne radio, ne trapianto di mi-dollo! Per un anno deve essere controllata, di linfoma non c’è trac-cia. Questa settimana farà il PET a Catanzaro e se tutto andrà bene il pericolo sarà passato. Padre Angelo, che dici ? Tutto quello che ho scritto è documentato e l’esame istologico è stato eseguito dall’Isti-tuto di ematologia e oncologia medica del prof. Baccarani presso l’azienda ospedaliera Università di Bologna S. Orsola Malpigli.

Io pregherò sempre Dio e San Riccardo per fare aumentare sem-pre di più la mai fede.

Grazie. Mariella.

Il 15 settembre dell’anno scorso (2011), ricevo una e-mail di una ragazza che mi chiede una immagine di San Riccardo perché la sua l’ha data ad una ammalata.

Le mando l’immagine e le chiedo come abbia conosciuto san Ric-cardo:

“Ho conosciuto San Riccardo nel 2006 quando mia mamma Mariella ha visto il sito e ti ha scritto chiedendo preghiere ed imma-gini del Santo per la guarigione di mia sorella Annalisa da un linfo-ma T, gli avevano dato 5 mesi di vita... grazie a San Riccardo ed alle tue preghiere, mia sorella è viva e vive a Modena e sta per sposarsi. Quando ho scoperto la malattia di mia sorella le ho detto : non ti preoccupare ci sono io con te, quando farai la chemio e ti cadranno i capelli, io li taglierò a zero per farti compagnia, ma con l’aiuto e le preghiere di tutti e soprattutto con San Riccardo vicino a noi, mia sorella non è mai arrivata alla chemio ed è viva e sana”.

Chiara.

Page 3: presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

2013La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

2013

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SS. madre di dio - Orario festivo

ss. Basilio e gregorio N.

s. genoveffa

s. marciano

s. Amelia 2EPIFANIA

s. Raimondo

s. severino

s. giuliano

s. gregorio di Nissa v.

s. Igino 3s. Arcadio

Battesimo N.S.

s. Bianca

s. mauro

s. marcello

La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

GEN

NAI

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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

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s. Antonio abate

s. Prisca

s. mario 4Ss. Sebastiano e Fabiano - 2a ordinaria

s. Agnese

s. vincenzo

s. Ildefonso

s. Francesco di sales

Conversione s. Paolo Ap.

ss. Roberto, Alberico e stefano abati

Ss. Timoteo e Tito - 3a ordinaria 1s. Tommaso d’Aquino

s. valerio

s. martina

s. giulio

Nell’anno del Signore 1897, il 3 agosto io sac. Francesco Merli prev. parroco di questa parrocchia dei SS.MM. Cornelio e Ci-

priano di Trivolzio ho battezzato un bambino nato ieri alle ore 10 del mattino dai coniugi di questa parrocchia Pampuri Innocente e Campari Angela che si erano sposati nella parrocchia di Motta Visconti il 9 no-vembre 1880. Al bambino fu imposto il nome: Erminio Filippo.

Madrina fu Germini Luigia figlia di Francesco della parrocchia di Casorate Primo».

Il Bambino nacque nella casa n. 131 della via principale del paese (già Via R. Ruscia, oggi via Fra Riccardo Pampuri).

I suoi genitori esercivano un negozio di vino (le modeste osterie dei nostri paesi).

La mamma, Maria Angela Rosa Campari, figlia di Giovanni e Giuseppina Madiferri era nata a Trivolzio il 5 aprile 1856. I più vecchi del paese ricordano ancora l’Angioli-

na e dicono che quando in negozio c’era lei, non v’e-ra pericolo che i clienti parlassero male.

E il parroco di S. Gottardo in Milano, ove essa morì in viale Ticinese 8, il 25 marzo 1900, che aveva assistito alla sua morte, disse ai parenti: «Questa è una santa madre; Angela di nome e di fatto». Aveva solo 44 anni, dopo 20 anni di matrimonio. Degli un-dici figli avuti ne erano viventi otto: Erminio, il più piccolo non aveva ancora compiuto i 3 anni.

Il papà: Antonio Maria Innocente Pampuri di Fer-dinando e di Gelmini Giuditta, nato a Casorato Pri-mo il 15 agosto 1857: morì per incidente stradale nel 1917 mentre abitava a Milano in via Moncenisio 37.

Era un uomo come tanti altri: lo ricordiamo qui con il massimo rispetto perché padre di un santo.

Il Pampuri nasce il 2 agosto 1897 ed il giorno seguente viene

battezzato«

Richiesto della mammina, levando l’indice in alto il piccino rispondeva: «Sta in cielo, nonno!».

Angela Campari Innocente Pampuri

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2013La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

s. verdiana

Pres. del signore

S. Biagio v. - 4a ordinaria 2s. gemolo m.

s. Agata

ss. Paolo miki e Compagni mm.

s. giuliana

s. girolamo Emiliani

s. Apollonia

S. Scolastica v. - 5a ordinaria 3B.v. di lourdes

s. Damiano

lE sACRE CENERI

ss. Cirillo mon. e metodio v.

s. sabino

s. giuditta

Ss. Sette Fondatori - 1a di Quaresima 4s. Flaviano

s. Tullio

s. Eleuterio

s. Pier Damiani

Cattedra di s. Pietro Ap.

s. Policarpo

S. Adolfo - 2a di Quaresima

s. Adelmo 1s. Alessandro

s. gabriele dell’Add.

s. macario

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All’età di appena tre anni Erminio rimase orfano della mamma e venne condotto nella contrada detta Torrino,

dove, vivevano gli zii materni: Carlo e Maria Campari.Il dottor Carlo Campari, per vocazione celibe e casto, egli

pure medico dei corpi e delle anime, fu il più efficace plasmatore del nipote che stabilì con lui rapporti di una spirituale e insepa-rabile amicizia. Fin da fanciullo, Erminio non sapeva staccarsi da lui. Esercitò la professione come medico condotto prima e poi saltuariamente nella condotta di Trivolzio che comprendeva an-che Trovo, Torrino, Papiago, Battuda, fin che il nipote non fu in condizione di badare a sé stesso. Era terziario francescano: ogni giorno s’accostava o nella vicina chiesa di Trovo o nella parroc-chiale di Trivolzio alla santa Comunione. E, quando fu istituita l’associazione Uomini di A.C. a Trivolzio, ne divenne il primo presidente, aggregandovi un robusto gruppo di uomini di Torri-no. Della sua carità, verso i poveri, il Seminario, le Missioni, l’Università cattolica, nella parrocchia e nella diocesi, ci sarebbe molto da dire. Faccio solamente un accenno assai particolare: quando 80 anni fa, il Vescovo di Pavia, Mons. Giuseppe Ballerini, confidò e affidò al professore del Seminario Mons. Faustino Gianani il progetto dell’ampliamento o completamento del nostro Duomo, uno dei primi ad accorrere per mettere a disposizione di tale opera una concreta e silenziosa generosità, fu il dottor Carlo Campanari il cui nome è scritto

nel libro d’oro dei benefattori distinti.«Fa’ del bene, dice la Scrittura, ed avrai larga ricompensa». La ricom-

pensa in questo caso è la glorificazione del suo pupillo.«La zia materna Maria Campanari, dal servo di Dio considerata sempre

come madre» eccelle per la grande fede e carità. Alla tenuta di Torrino è annessa una piccola chiesa dedicata a S. Stefano protomartire, nella quale si è sempre conservato il Santissimo Sacramento. La signora Maria istituì le «lampade viventi». Per tutto il giorno, da un’Ave all’altra, due persone di Torrino, per turno facevano «guardia d’onore» al tabernacolo, con una puntualità edificante e sorprendente in una frazione di 150 abitanti. Perciò con Mons. Allorio, Vescovo di Pavia, nel 1947 istituì un beneficio parroc-chiale, costruì la casa parrocchiale, e vide arrivare il primo parroco nella persona del sac. don Pietro Angelini. Compiuta tale opera ed estintasi la famiglia Campari, vendette il fondo che ora appartiene alla distinta e pur benemerita famiglia Segagni.

La pia signora chiuse santamente gli occhi e si immerse nella luce di Dio all’età di 83 anni il giorno 11 aprile 1951 mentre ferveva il lavoro per l’intro-duzione della «Causa di beatificazione» del nipote nella Curia di Milano.

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RAIO

La fanciullezza

Ogni giorno si accostava alla Comunione, tra l’edificazione dei compagni.

Il Dott. Carlo CampariLa zia materna Maria Campari

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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

s. Albino

s. lucio

S. Tiziano - 3a di Quaresima

s. Casimiro 2s. Adriano

s. marziano

ss. Perpetua e Felicita

s. giovanni di Dio

s. Francesca Romana

S. Emiliano - 4a di Quaresima

s. Costantino 3s. massimiliano

s. Rodrigo

s. matilde

s. luisa De marillac

s. Ciriaco

S. Patrizio - 5a di Quaresima

s. Cirillo di gerusalemme

s. giuseppe 4s. Claudia

Transito di s. Benedetto abate

s. Ottaviano

s. Turibio di m.

LE PALmE

Annunciazione m.v.

s. Eginardo

s. Augusta 1Istituzione Eucaristia

Passione e morte di gesù

sepoltura di gesù

PASQUA

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Il fanciullo arriva all’età scolare. Ma a Torrino non vi sono scuole e allora frequenta le prime 3 classi elemen-

tari nel vicino paese di Trovo, sotto la guida della maestra Rosa Zappa e le classi quarta e quinta a Casorate Primo con il maestro Luigi Baldi.

In questo periodo, all’età di sette anni, il 10 luglio 1904, mentre in Trivolzio, nella solennità di origine francescana, chiamata da secoli «il Trionfo dell’Immacolata», si celebrava con la presenza di tre vescovi il 50° anniversario della procla-mazione del dogma dell’Immacolata Concezione, Erminio ri-ceveva la santa Cresima da mons. Ciceri vescovo di Pavia aven-do a padrino lo zio dottor Carlo; e il 5 aprile 1906, giovedì di Passione, all’età di 9 anni, fece la Prima Comunione dalle mani del suo parroco, il prevosto Francesco Merli.

Undicenne, nel 1908, terminato il corso elementare, entra nella casa paterna di Milano per il ginnasio ed è iscritto alla clas-se prima nel Ginnasio Manzoni. Ma questo è forse l’unico anno della sua vita in linea d’ombra. Lo scolaro non è nel suo ambiente di raccoglimento: è stordito e, uccellino tremebondo, nella frastornan-

te città e nella numerosa e rumorosa famiglia paterna, riesce a stento a superare la classe in ottobre.Fortuna però che vegliano su di lui il nonno e gli zii di Torrino, che lo richiamano con gioia

presso di loro, donandogli dopo quell’anno di lontananza e di tremore, oltre che il calore della famiglia di adozione, l’ambiente a lui più adatto ove poter proseguire serenamente gli studi: il collegio S. Agostino.

«... nel 1909 per consiglio e volontà del saggio zio dr. Carlo Campari, il ragazzo fu internato nel Collegio S. Agostino di Pavia, ove rimase fino al 1915 come convittore: frequentò il Ginnasio Liceo “Ugo Foscolo” e conseguì la licenza liceale. La sua vita di collegiale e di studente fu sem-pre esemplarissima, come per il passato, fatta di preghiera e di studio, di assidue letture di buoni libri, in un continuo esercizio di tutte le virtù cristiane, che destavano ammirazione in tutti e gli cattivavano la stima e la simpatia di quanti con lui convivevano, superiore e compagni o di chi semplicemente lo avvicinava» (Atti processo beatificazione).

Parecchi ex alunni che gli furono compagni in collegio e poi all’università, sono stati interpel-lati nei processi informativi: depositarono preziose testimonianze, sulla condotta e sulle virtù del loro condiscepolo.

Nel 1915, al termine della 2a liceale, lo studente Pampuri, usufruendo delle facilitazioni con-cesse agli studenti che, per lo scoppio della grande guerra, potevano essere chiamati da un giorno all’altro, al servizio militare, conseguì la licenza liceale, lasciò il collegio S. Agostino e si iscrisse alla facoltà di medicina presso la nostra università.

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Dal liceo in poi spiegava le sue doti d’avanguardia nell’entusiasmo sacro e nelle opere di apostolato.

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2013La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

dell’Angelo

s. Francesco di Paola

s. sisto 2s. Isidoro

s. vincenzo Ferrer

s. marcellino

S. G.B. Salle - 2a di Pasqua

s. Alberto

s. Duilio

s. Ezechiele 3s. stanislao

s. Zenone

s. martino I papa

S. Abbondio - 3a di Pasqua

s. vittorino

s. lamberto

s. Arcangelo

s. galdino v. 4s. socrate

s. severino

S. Anselmo - 4a di Pasqua

s. Teodoro

s. giorgio

s. Fedele da sigmaringen

S. marco ev. 1B.v. del Buon Consiglio

s. Zita

S. Luigi m. di montfort - 5a di Pasqua

s. Caterina da siena

s. Pio v p.

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I suoi compagni di liceo pensavano che si sarebbe iscritto nella facoltà di scienze fisiche e matematiche, nelle quali

eccelleva su tutti ed era chiamato «il genio della classe».Ma lo zio dott. Carlo Campari, quello che sostiene le spese

degli studi, lo vuole medico, ben sapendo che il nipote, con la sua preparazione spirituale, sarebbe diventato medico dei cor-pi e guida delle anime. Prima però di essere medico, è studente universitario: così, appena uscito dal collegio S. Agostino egli sa ove muovere i suoi passi per attingere nuovo alimento per la sua fede, la sua purezza, la sua vocazione: il «Circolo universi-tario S. Severino Boezio».

Quando vi giunse il Pampuri nel 1915 era vescovo di Pa-via Mons. Francesco Ciceri, che, essendo stato segretario del Vescovo Riboldi, aveva con lui lavorato nella fondazione del Circolo e ne era stato il primo Assistente ecclesiastico. La cura, l’assistenza e l’apostolato per gli universitari del S. Severino, veniva ed è tuttora affidata ai più distinti sacerdoti della dioce-

si: vi brillano nomi insigni: il card. Maffi, i vescovi Cazzani, Rodolfi, Rossi, Ballerini, il card. Poma e i vescovi Maverna e Magnani.

Mons. Giuseppe Ballerini, era di casa al Circolo Boezio e vi teneva le sue dotte conferenze, dalle quali scaturivano le sue opere. Egli, già noto per la sua «Analisi del socialismo contemporaneo» dei primi anni del secolo, pubblicava in questi anni la «Breve apologia per i giovani studenti» in quattro volumi, «Gesù Cristo e i suoi moderni critici», «Gesù Eucaristico e i suoi oppositori», ecc.

Era considerato come uno dei più grandi apologisti del tempo e il suo nome compariva sui giornali e le riviste di cultura di tutto il mondo. Nel Circolo Severino Boezio era chiamato «il papà degli studenti».

Alla morte di Mons. Ciceri, divenne Vescovo di Pavia (1924-1933) e fu un «grande Vescovo». Quando il giovane medico di Morimondo entrò nell’Ordine dei Fatebenefratelli, diede di lui que-sta preziosa testimonianza:

«... all’Università, quel bravo giovane, nulla ha rimesso della sua fede e della sua purezza. Il Cir-colo universitario Severino Boezio va glorioso del nome del carissimo dottor Pampuri e gli è assai debitore: perché vi portò più soci lui col suo esempio e con la intemerata sua vita, che non tutte le conferenze e gli altri mezzi di propaganda, compreso, non arrossisco di dirlo, il mio personale interessamento. Ora mi spiace che lasci la mia diocesi, ma voi, miei cari Fatebenefratelli, fate un ottimo acquisto».

Il «papà degli studenti» confortò con parecchie visite questo suo pupillo durante la malattia: e ai funerali celebrati in Trivolzio si fece rappresentare da Mons. Giovanni Pravedoni.

L’UniversitàA

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Più che fare sfoggio del suo pittoresco berretto goliardico..., pensò a fare apostolato tra i colleghi.

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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

S. Riccardo Pampuri - ss. messe ore 8.30 - 9.15 - 11 - 16.30 - 20.30

s. Atanasio 2ss. Filippo e giacomo App.

s. gottardo

S. Silvano - 6a di Pasqua

s. Domenico savio

s. Flavio

s. Desiderato

s. Ida

s. Cataldo 3s. Oddone

ASCENSIONE

N.s. di Fatima

s. mattia Ap.

s. Torquato

Traslazione corpo s. Riccardo

s. Pasquale B.

s. giovanni I p.m. 4PENTECOSTE

s. Bernardino da siena

s. vittorio

s. Rita da Cascia

s. Desiderio

s. maria Ausiliatrice

s. Beda il venerabile 1SS. TRINITà

s. Agostino di Canterbury

s. Emilio

s. massimino m.

s. Ferdinando

visitazione della B.v. maria

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Nel maggio del 1915 era scoppiata la «grande guerra». Erminio aveva 18 anni e si era iscritto al primo anno di medicina che frequenterà regolarmente. Ma

non poté concludere il secondo anno, perché il primo aprile 1917 fu arruolato, dappri-ma soldato semplice, e, dopo sei mesi col grado di sergente maggiore, aiutante medico in zona di guerra, all’ospedaletto da campo a Ruda Villa Vicentina. L’autunno del 1917 registra le tremende giornate della ritirata di Caporetto. Nel crollo del fronte, l’eser-cito, ufficiali e soldati davanti al nemico prorompente si ritiravano, abbandono tutto, per arrivare e attestarsi sul nuovo fronte che il gen. Diaz stava apprestando sul Piave: e sarebbe stato il fronte della Vittoria.

Ma all’ospedaletto da campo, non c’erano soltanto i feriti che furono i primi ad essere traslocati in ospedali più sicuri, ma v’era anche un ingente e prezioso materia-le sanitario che doveva essere distribuito ai molti ospedaletti della zona. Il sergente Pampuri, poiché gli ufficiali superiore non avevano dato disposizioni di sorta, di sua iniziativa vuol salvare questo tesoro. Gli è facile impadronirsi di un carro abbandonato, aggiogarvi una mucca che vagava pei campi, e, sotto il sibilare dell’artiglieria nemica,

Il Servizio MilitareM

AG

GIO

Le tremende giornate di Caporetto rivelarono appieno l’alto senso di responsabilità e d’iniziativa del bravo «Aiutante» Pampuri.

caricare tutto e sotto una pioggia torrenziale proseguire solitario (tutti i profughi l’avevano ormai superato) fino a Latisana. E fu miraco-lo che vi giunse, perché, appena passato lui col suo carico, il ponte veniva colpito e distrutto. Però raggiunge la propria compagnia che lo ac-clama entusiasticamente.

Dopo la ritirata fu nell’ospedale di Medole prima o poi nell’ospedale da campo di Malon-no in val Camonica. Fu anche, per breve tempo, all’ospedale di Cadenabbia, sul lago di Como.

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2013La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

s. giustino m.

CORPUS dOmINI - Orario festivo

s. Carlo lwanga e C.

s. Francesco Caracciolo

s. Bonifacio v.m.

s. Norberto v.

sacro Cuore di gesù

Cuore Immacolato della B.v. maria 3S. Efrem diac. - 10a ordinaria

s. Colomba

s. Barnaba ap.

s. leone III p.

s. Antonio di Padova

s. Eliseo

s. vito

S. Aureliano - 11a ordinaria 4

s. Ranieri

s. Calogero

s. Romulamdo abate

s. Paolino da Nola v.

s. luigi gonzaga

s. Paolino da Nola v.

S. Lanfranco - 12a ordinaria 1Natività di s. giovanni Battista

s. guglielmo

s. vigilio

s. Cirillo d’Alessandria

s. Ireneo v.m.

ss. Pietro e Paolo App.

Ss. Primi martiri Chiesa di Roma - 13a ord. 2

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E gli studi? Dal febbraio al maggio 1918, viene concessa a tutti gli universita-ri, una licenza di quattro mesi per la frequenza del quadrimestre universi-

tario, che agli effetti degli esami equivale per i militari ad un anno regolare. E per lo studente Pampuri è così superato il terzo anno di medicina.

Anche dopo l’armistizio del 4 novembre, pur frequentando i corsi accademi-ci rimaneva alle dipendenze dell’autorità militare fino all’aprile del 1920 quando viene finalmente congedato.

È l’anno accademico 1920-1921: mentre si preparava alla laurea, corona un suo disegno ascetico al quale da tempo vi aspira: entrare nella milizia del Terz’Ordine Secolare di S. Francesco.

E intanto che coro-na questo suo impegno francescano, si prepara con grande diligenza

alla Laurea. Il triennio 1918-1921 è interno nell’Istituto di Patolo-gia Medica dell’Uni-versità diretto dal Prof. Eugenio Morelli, il qua-le, al termine del corso

attestò di lui: «giovane studioso, diligentissimo, appassionato dello stu-

dio dell’ammalato. I pieni voti assoluti, riportati all’esame di laurea, confermano il valore medico di Pampuri».

All’esame di laurea discusse un’originale tesi clinica: «La determinazione della pressione arteriosa con un nuovo (per allora) sfigmomanometro».

Mons. Carlo Rossi, che a quel tempo era segretario del Vescovo Mons. Cice-ri, raccontava che quella sera, il Vescovo, interessato del giovane, gli domandò: «E com’è andata la laurea del nostro Pampuri?». «Magnificamente, eccellenza: pieni voti assoluti». «Bene, bisogna fargli un regalino: anzi disponete che uno di questi giorni (era mercoledì) si vada noi a Torrino».

A Torrino, in casa Campari si fece festa per il neo laureato. Vi presero parte anche il prevosto di Trivolzio, D. Cesare Ferrari e il P. Paolo Sevesi, Superiore di Canepanova.

La LaureaG

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2013La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

Prez. sangue di gesù

s. Urbano

s. Tommaso Ap.

s. Elisabetta

s. Antonio m. Zaccaria

s. maria goretti v.m.

S. Siro - 14a ordinaria

s. Alberto 3s. veronica

s. Felicità

s. Benedetto abate

s. giovanni gualberto abate

s. Enrico

S. Camillo de Lellis - 15a ordinaria

s. Bonaventura

B.v. del Carmine 4

s. Alessio

s. Federico

s. Prassede

s. Elia pr.

S. Lorenzo da Brindisi - 16a ordinaria

s. m. maddalena 1s. Brigida

s. Cristina

s. giacomo Ap.

ss. Anna e gioacchino

s. Arnaldo

S. Serena - 17a ordinaria

ss. marta, maria e lazzaro

s. Pietro Cris. 2s. Ignazio di loyola

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Ora è medico! E già santo! Allora professione e santità brillano in

lui di luce inconfondibile.E l’ambiente fortunato, destinato ad

accogliere questo prodigio di medico dai corpi e delle anime è la condotta di Morimondo.

Quivi per sette anni (1921-1927), sul raggio di 10 chilometri di campagna, che costituivano la sua condotta medi-ca, divenne l’angelo degli innumerevoli casolari che la popolano e che egli visi-tava, sia di giorno che di notte, appena aveva notizia che si avesse bisogno della sua opera.

E incominciarono a chiamarlo «il santo dottorino». È arrivato per lui il tempo di applicare i propositi formulati nella sua rigorosa preparazione spiritua-le ascetica: essere il buon samaritano che cura i corpi e salva le anime, per il quale ogni istante sia speso a gloria del Signore ed alla salvezza delle anime.

Questo giovane medico, terziario francescano, arrivò a Morimondo come un missionario arriva alla sua terra di Missione. Quì, dove egli si è stabilito, con la sorella Margherita, in una parte del convento annesso alla celebre Abbazia, non è soltanto il medico condotto è il vero Christi famulus, il servo di Dio che svolge un’apostolica missione.

Il distintivo della Gioventù Cattolica che porta sempre e dovunque, senza ombra di rispetto umano, con il motto: «Preghiera Azione Sacrificio» è il glorioso e vasto programma della sua vita. Vita interiore sempre e intimamente unita a Dio. A chi si meraviglia delle sue opere di pietà, Messa, Comunione, Adorazione, S. Rosario quotidianamente in chiesa davanti al Tabernacolo, rispondeva: «La mia lam-pada è piccola! Bisogna che l’alimenti continuamente se non voglio restare al buio. Non servirebbe neanche un bel lampadario se non vi arrivasse la corrente».

Preoccupato di alimentare la sua «piccola lampada», pensava anche a quella degli altri.Diligentissimo nel segnalare al parroco gli ammalati più gravi, li preparava egli stesso a ricevere i Santi Sacramenti, lieto di accompa-

gnare il Santo Viatico, come era pio costume in quel tempo, trattenendosi poi con l’infermo a fare il ringraziamento e a parlare del cielo. Il parroco di Morimondo, don Cesare Alesina, diceva di non ricordarsi che un ammalato del dottor Pampuri fosse morto senza i Sacramenti. La sua lampada, che egli diceva essere così piccola, quanto olio conteneva in sovrabbondanza! Da alimentare anche quelle degli altri, come il fagottino dei pani e dei pesci del fanciullo, che sfamarono migliaia di persone al tempo di Gesù (Vangelo di Giovanni, VIII, 12).

Medico a Morimondo

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Essi stessi narrarono la fine e delicata generosità del loro munifico medico e benefattore.

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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

s. Alfonso m. de’ liguori

s. Eusebio v. - Nascita di s. Riccardo

s. lidia - Battesimo di s. Riccardo

S. Giovanni m. Vianney - 18a ordinaria

Ded. Bas. s. maria maggiore

Trasfig. di N.s. 3s. sisto II p. e Compagni mm.

s. Domenico

s. Teresa Benedetta d. Croce

s. lorenzo diac. m.

S. Chiara - S. Susanna - 19a ordinaria

s. Innocenzo XI p.

s. Ponziano

s. massimiliano Kolbe 4Assunzione B.V. maria

ss. Rocco e stefano d’Ungheria

s. giacinto

S. Elena imp. - 20a ordinaria

s. Bernardo Tolomei abate

s. Bernardo

s. Pio X p. 1B.v. maria Regina

s. Rosa da lima v.

s. Bartolomeo Ap.

S. Giuseppe Calasanzio - 21a ordinaria

s. Alessandro

s. monica

s. Agostino v.d. 2martirio di s. giovanni Battista

B. Alfredo Ildefonso schuster v.

s. Isabella

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Questo pio medico, come Gesù, passava le notti in preghiera: per riprendere la nuova giornata che non conosce soste.

Era giovane: perciò i primi a circondarlo furono i giovani, per i quali fondò un eccellente Circolo giovanile di Azione Cattolica. In esso egli faceva scuola: le materie d’insegna-mento erano: il buon esempio, la pietà, il catechismo che insegnava con adatte e ben preparate conferenze. E gli uomini, attratti dal miglioramento che vedevano operarsi nei loro figli, accorrevano a pregare il dottore che si interessasse anche di loro: sorsero così giornate di Ritiro, convegni di preghiera, gruppi di Vangelo, Conferenze di S. Vincenza, Commissione Missionaria e perfino, un fiorente Corpo bandistico intitolato a Pio X. Ogni anno, da Morimondo e da Torrino accompagnava gruppi di giovani e di uomini alla «Villa del Sacro Cuore» a Triuggio, dai padri gesuiti, per gli Esercizi Spirituali: e per molti, quasi sempre, sosteneva le spese.

Della generosità di questo medico per i suoi ammalati e per le loro famiglie si potreb-be scrivere un libro. Dagli zii di Torrino, arrivava ogni ben di Dio: il frutteto, la dispensa, la cantina, il pollaio, il granaio erano in continuo movimento a rifornire la carrozza desti-nata ogni settimana a Morimondo: e ogni settimana la zia aumentava la dose perché «è

Apostolo a MorimondoA

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Si tolse le scarpe e gliele donò.

tutta roba che va in carità» e lo zio aggiungeva: «non lasciategli mancar niente».

Ma, salvo il puro necessario per la sorella Rita e per sé, tutta quella roba andava ai poveri, agli ammalati, ai vecchi. Ai più bisognosi ave-vano dato letti, coperte, indumenti invernali, scarpe. Agli ammalati che sapeva in difficoltà, prescritta la ricetta, lasciava scivolare sotto il chi-rografo il danaro per spedirla. Anche il danaro?!

E perché il santo dottorino aveva detto che il suo stipendio lo mandava all’estero (e inten-deva le missioni) ove l’interesse era maggiore, gli zii erano solleciti a dargli un secondo sti-pendio mensile col commento «se il suo lo dà all’estero, il nostro và ai suoi poveri con lo stesso interesse». Emulazione di carità che si riscontra solo nei santi di nome Campari, di nome Pampuri Erminio.

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S. Egidio ab. - 22a ordinaria

s. Antonino

s. gregorio magno

s. Rosalia

s. Umberto 3s. Petronio

s. Regina

Natività della B.V. maria - 23a ordinaria

s. sergio papa

s. Nicola da T.

s. Emiliano

Nome di maria 4s. giovanni Crisostomo

Esaltazione s. Croce

B.V. maria Addolorata - 24a ordinaria

ss. mm. Cornelio e Cipriano

s. Ildegarda v.

B. vittore III p.

s. gennaro v.m. 1s. Andrea Kim Taegôn

s. matteo ap. ev.

S. maurizio m. - 25a ordinaria

s. Pio da Pietrelcina

B.v. della mercede

B. giuseppe B. Dusmet v.

ss. mm. Cosma e Damiano

s. vincenzo de’ Paoli 2s. venceslao m.

S. michele Arcangelo - 26a ordinaria

s. girolamo

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Ultima tappa: Religioso dei Fatebenefra-telli.

Anelante di vita sempre più intima con nostro Signor Gesù Cristo, comprese come Dio lo chia-masse alla vita religiosa, aprendogli la strada pur cosparsa di difficoltà. Religioso Missionario? No: è di salute troppo malferma. La sua aspirazione sarebbe entrare nella Compagnia di Gesù. Ma, anche qui, no: perché già trentenne, dicono: ma il vero motivo è ancora la salute. Infatti scriveva alla sorella Suor Longina: «Mi ero confermato nella decisione di entrare nell’Ordine dei Padri Gesuiti, quando il responso medico me ne preclude la via».

Tuttavia, non conoscendo oscurità dello spi-rito per la continua unione con Dio, rimaneva sempre nella convinzione di farsi religioso. Ma quando? E dove?

Trovò il sospirato e desiderato aiuto nel segre-tario dell’Ufficio Missionario di Milano: Don Riccardo Beretta: e un altro aiuto nella stessa sua malferma salute, che, obbligandolo ad un periodo di riposo in una Casa tenuta dai Fatebenefratelli a Solbiate Comasco, gli diede modo di conoscere quest’Ordine Ospedaliero.

Don Riccardo Beretta presenta la domanda del dott. Pampuri di essere accettato nell’Ordi-ne. P. Zaccaria, bandendo ogni perplessità l’accetta esclamando: «Dovesse il giovane Pampuri rimanere anche un sol giorno membro effettivo del nostro Ordine, sia il benvenuto: dopo es-serci stato in terra, motivo di edificazione, ci sarà in cielo anche angelo di protezione».

Entrato nell’Ordine il 22 giugno 1927; iniziato il noviziato a Brescia il 21 ottobre e compiu-to lodevolmente, il 24 ottobre 1928 emise i sacri voti. Tre giorni prima dei voti, ricevette l’abito dei novizi, col nome di “Frà Riccardo” in ricordo affettuoso e riconoscente di colui che l’aveva accompagnato in quell’oasi di paradiso, il sac. don Riccardo Beretta.

Frà Riccardo (ora si chiama proprio così) visse 33 anni, dei quali solo 3 nell’Ordine Ospi-taliero. E, quantunque egli fosse quasi sempre ammalato, non diciamo che furono per lui anni di calvario, perché furono invece i più gioiosi della sua vita, tutti e sempre in linea di piena luce, come si può rilevare dall’entusiasmo e dalla letizia francescana con cui va in cerca delle occasioni di umiltà: anche della scopa e degli stracci, che valgono quanto la laurea in medicina, quando adoperati per amor di carità e necessari per vincere una tentazione di superbia. Nelle sue parole, nei suoi atteggiamenti, nell’amore che porta ai servizi più umili, si scopre ove egli trovi la perfetta letizia.

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«Tutto quello che si fa per amore di Dio, è tutto grande, sia con la scopa che con la laurea di medico».

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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)

s. Teresa di gesù Bambino

ss. Angeli Custodi

s. gerardo

s. Francesco

s. Placido m.

S. Bruno ab. - 27a ordinaria

B.v. maria del Rosario

s. giustina 2s. Dionigi v. e compagni martiri

s. samuele

s. Firmino

s. serafino

S. Edoardo re - 28a ordinaria

s. Callisto I

s. Teresa d’Avila 3s. margherita maria Alacoque v.

s. Ignazio d’Antiochia v.m.

s. luca evangelista

s. Paolo della Croce

S. Irene - 29a ordinaria

s. Orsola

s. Donato 4s. giovanni da Cap.

s. Antonio m. Claret v.

s. Crispino

s. Evaristo papa

S. Fiorenzo v. - 30a ordinaria

ss. simone e giuda app.

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s. lucilla

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Ma ora è all’ospedale di S. Orsola a Brescia: oltre duecento ammalati che egli ogni

giorno avvicina, quale assistente del primario, edi-ficando tutti per la delicatezza, l’abilità, la sicurez-za. E che gioia, per lui e per i novizi quando viene incaricato di istruirli per il diploma di infermieri abilitati!

Un altro incarico professionale gli viene affida-to: quello di Dentista e Titolare del locale ambula-torio dentistico, tradizionale negli Istituti dell’Or-dine Ospedaliero.

Al suo ambulatorio accorrevano da tutta la cit-tà: suore, seminaristi, sacerdoti: i poveri, i fanciul-li, i giovani operai, i vecchi si presentavano anche

Medico e dentistaa Brescia - La morte

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per un nonnulla: desiderosi di stare e di parlare per qualche minuto con quel santo dottore che aveva un buon consiglio, una buona parola per tutti e che a tutti regalava la medaglietta del Sacro Cuore e della Madonna.

Colpito da broncopolmonite specifica, dopo alterne vicissitudine della salute, accettate con grande pazienza e semplicità dalla mano di Dio, il 18 aprile 1930 venne trasportato da Brescia a Milano, dove il primo maggio dallo stesso anno, passò da questo mondo al Padre, lasciando il ricordo di un medico che seppe trasformare la professione in missione di carità, e di un religio-so che riprodusse in sé la figura del vero figlio di S. Giovanni di Dio.

«Sulla strada del paradiso».

«Sono contento e felice d’aver fatto la volontà di Dio».

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Tutti Santi - 24o anniversario Canonizzazione s. Riccardo

Commemorazione di tutti i defunti

S. martino de Porres - 31a ordinaria 3

s. Carlo Borromeo v.

s. Zaccaria

s. Beatrice

s. Ernesto

s. goffredo v.

Dedicazione Basilica lateranense 4S. Leone magno - 32a ordinaria

ss. martino di Tours v.

s. giosafat

s. Diego

s. giocondo

s. Alberto magno v.d.

s. geltrude v.

S. Elisabetta d’Ungheria - 33a ordinaria 1Dedic. Bas. ss. Pietro e Paolo

s. metilde v.

s. Benigno

Presentazione B.v. maria

s. Cecilia v.m.

s. Clemente I p.m.

Gesù Cristo Re

s. Caterina d’Alessandria 2s. Delfina

s. virgilio

s. mansueto

s. saturnino

s. Andrea Ap.

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A leggere le pur brevi cronache del suo fune-rale che si svolse da Torrino, ove la venera-

ta salma era stata trasportata la domenica 4 maggio, fino alla chiesa di Trivolzio e poi al Cimitero, pare di leggere la pagina dei Promessi Sposi, ove Manzoni descrive l’accorrere di «uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli». Là per vedere, incontra-re, ascoltare la parola del cardinal Federigo che era in visita pastorale al paese: qui per accompagnare il giovane, il medico, il frate che tutti spontaneamente acclamano «santo», toccare la bara, baciarla, fare il segno della croce, esprimere invocazioni!

Nella chiesa parrocchiale, il parroco Cesare Fer-rari nel discorso funebre disse queste memorande parole: «Quest’oggi siamo venuti qui per accom-pagnarlo al cimitero, ma un giorno forse verremo nuovamente qui per collocarlo sotto un altare».

Intanto la sua tomba al cimitero, da quel giorno è meta di commoventi visite da parte di tutti, che implorano grazie, guarigioni, pro-tezione. Ben presto sulla sua tomba c’è solo marmo e cemento: poiché sulla terra su cui dovrebbero germinare i fiori è portata via dai visitatori: viene custodita come reliquia in tutte le case, in bustine, in sacchettini che mettono presso gli ammalati, specialmente bambini: «terra santa di Frà Riccardo!».

L’immagine del servo di Dio è presto diffusa in diverse edizioni dai Fatebenefratelli con preghiera e supplica, approvate dalla Curia di Milano. La si trova in tutte le case. Le mamme e le mogli la consegnavano ai figli, ai mariti quando andavano alla guerra.

Sul suo sepolcro, scolpito nel marmo bianco, un libro aperto in mezzo ai gigli con queste parole:

A soave ricordodi

Frà Riccardo dott. Pampurinel secolo e nel chiostro

angelicamente puroeucaristicamente operoso

† 1 maggio 1930a 33 anniRequiem

Funerale e sepoltura a Trivolzio

NOVE

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Attorno alla barra... portata a spalla dai giovani di Azione Cattolica.

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S. Eligio - 1a di Avvento

s. Bibiana

s. Franc. saverio 3s. giovanni Damasceno

s. saba abate

s. Nicola di Bari v.

s. Ambrogio

Imm. Concezione - 2a di Avvento - Orario festivo

s. siro 4B.v. di loreto

s. Damaso I p.

s. giovanna Francesca de Chantal

s. lucia v.m.

s. giovanni della Croce s.d.

S. Cristiana - 3a di Avvento

s. Ivano

s. lazzaro 1s. graziano

s. Dario

s. Delfino

s. Pietro Canisio

S. Francesca Cabrini - 4a di Avvento

s. giovanni da Kety

s. Adele - Ore 24.00 s. messa NATALE - Orario festivo 2S. Stefano m.

s. giovanni Ap. Ev.

ss. Innocenti m.

S. Tommaso Becket v.m. - Sacra Famiglia

s. Eugenio

s. silvestro I p.

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Riposa nella Chiesa parrocchiale di TrivolzioAl cimitero, ove la gente invece di pregare “requiem” pregava

“gloria”, la cara salma rimase fino al 16 maggio1951, quando ottenuta l’autorizzazione della sacra Congregazione del Concilio e del ministero degli interni, è stata esumata e trasportata in forma privata nella Chiesa parrocchiale dei SS. Cornelio e Cipriano dello stesso paese di Trivolzio.

La salma è tumulata nella Cappella che fu costruita nel 1939 per collocarvi la Vasca Battesimale (la stressa nella quale fu battezzato il santo) e qui rimane sino al 1981, quando il Pampuri, diventato Beato con i miracoli di guarigione, riconosciuti dalla Chiesa, di Adeodato Comand di Gorizia e di Ferdinando Michelini di Mila-no, ecco che la sua salma viene collocata sotto il 1° altare di sinistra dell’altare Maggiore, che era l’altare di S. Antonio ed è diventato l’altare di San Riccardo.

Qui rimane, anche dopo la canonizzazione (1989) avvenuta per la guarigione miracolosa dello spagnolo Manolo Ciufentes, fino

al 1997 (centenario della sua nascita), quando il Corpo venne col-locato, visibile a tutti, in una urna di cristallo con una maschera in ferro sempre nello stesso altare.

Ed ecco che Monsignor Giussani invita a pregare, a dire un glo-ria a San Pampuri ed a chiedere miracoli. Ed a Trivolzio incomincia ad arrivare tantissima gente non solo dall’Italia, ma da tutto il mon-do. I sacerdoti della Fraternità San Carlo, fanno lo fanno conoscere nelle loro comunità e sorge una statua nella chiesa, davanti ad un grande ospedale di Rochester negli Stati Uniti. In Paraguay, Padre Aldo Trento fonda la Clinica Divina Provvidenza “San Riccardo Pampuri”. Si parla di miracoli in Uganda, in Ecuador, in Argentina ed in tante altre parti del mondo.

Nel 2012 il corpo di San Riccardo, ricoperto con una maschera in materiale poliestere, una cera speciale, è collocato in una grande e bella cappella adiacente alla Chiesa ove rimarrà per sempre per accogliere tutti quelli che vogliono venerarlo e pregarlo.

Page 15: presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

Orario Sante Messe (per tutto l’anno)Lunedì e giovedì: ore 17.00 - martedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 8.30 (1o venerdì del mese e mercoledì di quaresima ed in alcune feste anche alla sera alle ore 20.30)

Sabato e prefestivi: ore 20.30 - Domenica e festivi: ore 8.30 - 11.00 - 16.30 Dopo le S. Messe prefestive e festive: Benedizione e bacio della Reliquia di San Riccardo.

2 agosto 1897Nasce a Trivolzio (Pavia) da Angela Campari e Inno-cente Pampuri.

3 agosto 1897Riceve il Battesimo dalle mani del Prevosto Francesco Merli fungendo da madrina Luigia Germini.

25 marzo 1900Morta la mamma Erminio è accolto in casa dal nonno materno Giovanni Campari a Torrino, località a tre chilometri da Trivolzio.

10 luglio 1904Mons. Francesco Civeri, Vescovo di Pavia, gli ammini-stra il Sacramento della Cresima.

5 aprile 1906Nella chiesa parrocchiale di Trivolzio riceve la prima Comunione dal Prevosto Francesco Merli.

1 ottobre 1908Si iscrive al ginnasio «Manzoni» di Milano.

1909-1915È interno al collegio «S. Agostino» di Pavia e prende in questi anni sia la licenza ginnasiale che liceale.

1915Si iscrive all’università di Pavia presso la facoltà di Me-dicina e Chirurgia.

1917-1920Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è arruolato all’89a Sezione di Sanità e quindi assegnato all’ospeda-le da campo con sede a Malonno in Valle Camonica, in provincia di Brescia.

20 marzo 1921Si iscrive al Terz’Ordine di San Francesco.

6 luglio 1921Consegue la laurea in Medicina e Chirurgia a pieni voti: 110/110.

1921-1927È medico Condotto a Morimondo, località a ventiset-te chilometri da Milano e a sei da Abbiategrasso.

1925Nell’Anno Santo di quest’anno incontrò don Riccar-do Beretta, figura di sacerdote che risulterà determi-nante per le sue scelte future.

4 giugno 1927Dopo quasi tre anni di preghiere, Don Riccardo pre-senta il giovane medico a P. Zaccaria Castelletti, Pro-vinciale dei Fatebenefratelli della Provincia Lombar-do-Veneta.

22 giugno 1927Erminio lascia Morimondo e si dirige alla Casa dei Fa-tebenefratelli di Milano.

7 luglio 1927Lascia la Casa di Milano e si trasferisce all’Ospedale S. Orsola dei Fatebenefratelli in Brescia.

21 ottobre 1927Erminio inizia l’anno di noviziato a Brescia indossando l’abito religioso e assumendo il nome di Fr. Riccardo.

27 febbraio 1928Il novizio Fr. Riccardo si reca a Torrino e assiste alla morte di Carolina, che egli considera la seconda mam-ma. Con la morte di Carolina egli si sente ancora più li-bero per essere maggiormente disponibile per il Signore.

24 ottobre 1928Ricorre la Festa di San Raffaele Arcangelo «Medicina di Dio», e Fr. Riccardo pronuncia i suoi voti religiosi con la Professione semplice.

Primavera 1929La salute di Fr. Riccardo è sempre stata molto gracile e in questo periodo si manifesta in lui la pleurite. Perché si ristabilisca meglio i superiori lo inviavano a Gorizia.

10 gennaio 1930Le condizioni di salute sono apparentemente buone e il giovane religioso fa ritorno a Brescia.

18 aprile 1930La recrudescenza del male si manifesta ulteriormente e Fr. Riccardo viene accompagnato a Milano alla Casa San Giuseppe.

1 maggio 1930Allo schiudersi del mese della Madonna Fr. Riccardo muore con la serenità dei santi.

4 maggio 1930La salma viene trasportata a Torrino e quindi i suoi com-pagni, a spalla, lo trasportano a Trivolzio per dargli se-poltura nel piccolo cimitero locale.

16 maggio 1951La salma di Fr. Riccardo è esumata dal Vescovo di Pavia Mons. Carlo Allorio e trasportata nella chiesa parroc-chiale per essere tumulata accanto al battistero ove era stato battezzato.

Maggio 1954È istituito il Processo Canonico ordinario presso il Tri-bunale Ecclesiastico di Gorizia per una guarigione rite-nuta miracolosa.

1962Lo stesso processo per un’altra guarigione ritenuta mira-colosa viene istituito presso il Tribunale Ecclesiastico di Milano.

12 giugno 1978Il Santo Padre Paolo VI dichiara Venerabile il Servo di Dio Fr. Riccardo Pampuri con la proclamazione del De-creto sulla eroicità delle virtù dello stesso Servo di Dio.

Riccardo PampuriGiovane di Azione Cattolica, Medico, Religioso dei Fatebenefratelli

30 marzo 1981Giovanni Paolo II proclama il Decreto che appro-va i due miracoli presentati per la beatificazione, i cui Processi furono celebrati rispettivamente a Gorizia nel 1954 e a Milano nel 1962. Il primo miracolo la guarigione del sig. Adeodato Comand «relativamente istantanea, perfetta duratura, non spiegabile naturalmente quoad modum», avvenu-ta il 18 maggio 1952, da «peritonite acuta gene-ralizzata originata da lesione di origine soprame-socolica, probabilmente a livello del crocicchio duodeno-bilio-pancreatico» (Relazione della Consulta Medica, 5 luglio 1979). Il secondo mira-colo è la guarigione del sig. Ferdinando Michelini, avvenuta il 16 settembre 1959, «straordinaria-mente rapida, completa e duratura, non spiegabile quoad modum», da «peritonite acuta generaliz-zata in soggetto con manifestazioni perivisceriti-che in stato di occlusione intestinale, lacerazione intra-operatoria di ansa intestinale non seguita da corretta sutura» (ivi).

4 ottobre 1981Giovanni Paolo II proclama Beato il venerabile Ric-cardo Pampuri.

1° novembre 1989Dallo stesso Sommo Pontefice, viene solennemen-te canonizzato.Il miracolo presentato per la canonizzazione è la guarigione d’un ragazzo di 10 anni da «ferita lace-ra interessante almeno 1/3 dello spessore corne-ale dell’occhio sinistro, di notevole estensione»; giudicata dalla Consulta Medica «estremamente rapida, completa e duratura; non spiegabile in base alle conoscenze mediche» (Relazione della Consulta, 1988).

1995Mons. Luigi Giussani invita a pregare S. Riccardo.

28 gennaio 1997Il corpo di S. Riccardo viene prelevato da sotto l’al-tare ove era collocato e viene posto in una sala per essere riordinato da periti della Medicina Legale.

16 marzo 1997Il corpo di S. Riccardo viene collocato in una urna di cristallo.

Agosto 1997Al Meeting di Rimini viene allestita una mostra su S. Riccardo.

2012Nel 2012 il corpo di San Riccardo, ricoperto con una maschera in materiale poliestere, una cera speciale, è collocato in una grande e bella cappella adiacente alla Chiesa ove rimarrà per sempre per accogliere tutti quelli che vogliono venerarlo e pregarlo.

Page 16: presso la Parrocchia dei Santi Martiri Cornelio e Cipriano

Supplemento al bollettino periodico “IL TICINO - AMICI DI SAN RICCARDO” - Aut. Trib. Pavia no 13 del 23.03.1950

Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale

dei SS. MM. Cornelio e Ciprianoove è custodito e venerato

il corpo di San Riccardo PampuriVia Perotti, 7 - 27020 Trivolzio (Pavia)

Tel. 0382 928360 / 329 2705449 www.sanriccardopampuri.it

e-mail: [email protected]@sanriccardopampuri.it

Codici IBAN per bonifici: IT72J0558455650000000011602BIC: BPMIITMM540

oppure IT46A0335901600100000006807 BIC: BCITITMX

c/c postale: 10893279 - codice fiscale 96007580184

Orario Sante Messe (per tutto l’anno) lunedì e giovedì: ore 17.00

martedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 8.30(1o venerdì del mese e mercoledì di quaresima ed in alcune feste anche alla sera alle ore 20.30)

sabato e prefestivi: ore 20.30domenica e festivi: ore 8.30 - 11.00 - 16.30

Dopo le S. Messe prefestive e festive:Benedizione e bacio della Reliquia di San Riccardo.

Confessioni: Prima, durante e dopo le S. Messe prefestive e festive.

Nei giorni feriali: chiedere al parroco.La Chiesa è aperta ininterrottamente

dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30.Nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto la Chiesa

è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 21.30.

Trivolzio si trova all’uscita del casello di Bereguardo dell’autostrada A7 (Milano - Genova).Chi giunge dal sud può percorrere l’autostrada A21 (Piacenza - Torino), uscire a Casteggio e proseguire per Pavia, prendendo poi il raccordo per l’autostrada A7 Pavia nord - Bereguardo ed uscire prima del casello di Bereguardo.

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Carissimi Amici di San Riccardo,è bello incontrarci ogni anno con il calendario di San Riccardo

ed ogni mese poi possiamo trovare gli aggiornamenti sul nostro sito: www.sanriccardopampuri.it.

Nel nostro sito è possibile anche, per chi non può venire qui a Trivolzio, mettere le intenzioni di preghiera che poi collochiamo vicino alle spoglie di San Riccardo.

Quest’anno sul calendario abbiamo voluto riproporre la vita di San Riccardo servendoci del volumetto scritto nel 1980 da don Mario Gandolfi. È uno scritto semplice, ma con indicazioni preci-se sulla vita del nostro Santo.

Finalmente le Spoglie di San Riccardo hanno trovato la loro di-mora definitiva in una cappella riservata esclusivamente al nostro Santo. È una cappella grande, d’inverno sempre riscaldata, ove si può fermarsi a pregare ed a riflettere davanti alle spoglie del nostro santo ed anche partecipare alla S. Messa specialmente con i bam-bini piccoli, attraverso i microfoni e, se riusciremo ad avere fondi necessari, anche attraverso uno schermo televisivo.

Abbiamo speso parecchio per fare veramente bella ed acco-gliente questa cappella ed i risultati sono visibili a tutti. Abbiamo ancora dei debiti che speriamo di potere estinguere presto con l’a-iuto e la collaborazione di tutti voi.

San Riccardo saprà lui dare la ricompensa.I quadretti di “grazia ricevuta” sono tantissimi e continuano ad

esserne esposti sempre di nuovi. Ed anche nei registri abbiamo dichiarazioni di grazie ricevute.Assicuro la mia preghiera davanti alle Spoglie di san Riccardo

per tutte le vostre intenzioni: quelle sui registri, quelle inviate per posta o per telefono o via e-mail

San Riccardo ci è vicino e ci aiuta a sentire l’amore di Dio vici-no a noi ed ad accettare sempre la sua volontà, specialmente quan-do non è conforme alla nostra.

Ricordo ancora che ogni giorno nella S. Messa metto davanti al Signore per intercessione di San Riccardo tutte le vostre intenzio-ni ed alla domenica alle ore 16.30 celebro la S. Messa sempre per le vostre intenzioni.

Auguro a tutti voi un sereno e felice 2013 cercando di fare sem-pre tutto - come ci dice San Riccardo - con Amore grande.

ORDINE OSPEDALIERO DI SAN GIOVANNI DI DIOFATEBENEFraTELLI

PROVINCIA LOMBARDO VENETA

“RESIDENzA SANITARIA ASSISTENzIALE”

“SAN RICCARDO PAMPURI”

DOVE è CuSTODITO IL CuORE DI SAn RICCARDO

OraRIO SANTE MESSEGiorni feriali: Ore 17.30

Sabato e prefestivi: Ore 17.30Domeniche e Festivi: Ore 11.00

27020 Trivolzio (PV) Via Sesia, 23Tel. 0382.936.71

Fax 0382.920.088E-mail: [email protected]