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PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI II L'osteoporosi è una riduzione della massa delle ossa, che diventano fragili. Silenziosa, all'inizio è priva di sintomi, ma non va mai sottovalutata. DI MAURIZIO BIANCHI uasi cinque milioni di italiani, secondo la Firmo-Fondazione italiana ricerca malattie ossee Raffaella Secagli, hanno l'osteoporosi: 3,5 milioni di donne, oltre un milione di uomini. È una malattia subdola, silenziosa, senza sintomi rilevanti all'inizio e, per questo, sottovalutata persino dalle persone più a rischio (che spesso continuano a non preoccuparsi anche dopo essere incappate in una frattura, quando è già tardi), nonostante l'attività di informazione di associazioni e organizzazioni scientifiche. E pensare che, il più delle volte, basterebbe seguire uno stile di vita appropriato fin da piccoli per scongiurare il pericolo o, almeno, per rallentare il progredire della malattia quando si manifesta. Parola di chi se ne intende davvero, avendo fatto della lotta all'osteoporosi la sua bandiera: Maria Luisa Brandi, direttore della Sod-Struttura operativa dipartimentale Malattie del metabolismo minerale e osseo, Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi (Firenze). - Cos'è l'osteoporosi? «Secondo la definizione data dall'Oms, famiglia cristiana 13/2011 l'Organizzazione mondiale della sanità, è una malattia che colpisce lo scheletro e che è caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative della sua struttura. Di conseguenza, le ossa diventano fragili e più esposte al rischio di fratture. La quantità della massa ossea la si misura con apparecchiature che ne determinano la densità: in base alle indicazioni dell'Oms, una persona che ha un valore fino a -1 è definita normale, è osteopenica (ha una densità sotto la norma, ma non ancora allarmante) se il valore è compreso tra -1 e -2,5, osteoporotica se il responso va da -2,5 in giù. Più il dato scende, più cresce 4 6 milioni di osteoporotici in Italia 3 r 5 milioni sono donne 1 8 0 mila le fratture ossee l'anno 1,5 miliardi il costo per i ricoveri e riabilitazione per fratture

PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

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Page 1: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA

DA PICCOLI

II

L'osteoporosi è una riduzione della massa delle ossa, che diventano fragili. Silenziosa, all'inizio è priva di sintomi, ma non va mai sottovalutata.

DI MAURIZIO BIANCHI

uasi cinque milioni di italiani, secondo

la Firmo-Fondazione italiana ricerca

malattie ossee Raffaella Secagli,

hanno l'osteoporosi: 3,5 milioni di

donne, oltre un milione di uomini. È una malattia

subdola, silenziosa, senza sintomi rilevanti

all'inizio e, per questo, sottovalutata persino

dalle persone più a rischio (che spesso

continuano a non preoccuparsi anche dopo

essere incappate in una frattura, quando è già

tardi), nonostante l'attività di informazione

di associazioni e organizzazioni scientifiche.

E pensare che, il più delle volte, basterebbe

seguire uno stile di vita appropriato fin da

piccoli per scongiurare il pericolo o, almeno,

per rallentare il progredire della malattia

quando si manifesta. Parola di chi se ne

intende davvero, avendo fatto della lotta

all'osteoporosi la sua bandiera: Maria Luisa

Brandi, direttore della Sod-Struttura

operativa dipartimentale Malattie

del metabolismo minerale e osseo, Azienda

ospedaliero-universitaria di Careggi (Firenze).

- Cos'è l'osteoporosi?

«Secondo la definizione data dall'Oms,

famiglia cristiana 13/2011

l'Organizzazione mondiale della sanità, è una

malattia che colpisce lo scheletro e che è

caratterizzata da una riduzione della massa

ossea e da alterazioni qualitative della sua

struttura. Di conseguenza, le ossa diventano

fragili e più esposte al rischio di fratture. La

quantità della massa ossea la si misura con

apparecchiature che ne determinano la densità:

in base alle indicazioni dell'Oms, una persona

che ha un valore fino a -1 è definita normale, è

osteopenica (ha una densità sotto la norma, ma

non ancora allarmante) se il valore è compreso

tra -1 e -2,5, osteoporotica se il responso

va da -2,5 in giù. Più il dato scende, più cresce

4 6 milioni di osteoporotici in Italia

3r5 milioni sono donne

1 8 0 mila le f rat ture ossee l'anno

1,5 miliardi il costo per i ricoveri e

riabilitazione per f rat ture

Page 2: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

Dossier o s t e o p o r o s i / B i s o g n a f a r s i le ossa

f Calcio di rigore

• «Il calcio è indispensabile per vivere»,

spiega la dottoressa Brandi, «perché ha

un ruolo strategico per il funzionamento

delle cellule del sistema nervoso

centrale e del cuore. Se non se ne

incamera la dose raccomandata giorno

per giorno, l'organismo non fa una piega

perché sa come procurarsela: la preleva

dallo scheletro. Ma se il prelievo si

protrae nel tempo senza reintegrazioni,

il bilancio tra entrate e uscite va in rosso

e lo scheletro diventa sempre più

pericolosamente povero di calcio».

• Non si può prescindere da una dieta

corretta, per assicurarsi ossa salde nel

tempo. «Le fonti più generose di calcio»,

precisa l'esperta, «sono latte e derivati.

Purtroppo, il nostro Paese registra la più

elevata percentuale europea di

intolleranza al lattosio. Senza contare i

vegani e, in generale, una certa riluttanza

degli italiani, soprattutto i più giovani, a

fare provvista di calcio tramite il latte e i

latticini, considerati ingrassanti,

il che non è vero in assoluto,

dipende solo dalla quantità».

• La parola d'ordine è diversificare

l'alimentazione. Ci sono varie

pubblicazioni scientifiche con tabelle

nutrizionali e ricette (per esempio

Ricettario per l'osteoporosi - Giunti

Demetra, di Maria Luisa Brandi e Carla

Marchetti). «Anche per ridurre al minimo

il ricorso agli integratori, in quanto il

calcio in pillole dà noia allo stomaco e

favorisce la stipsi o stitichezza».

• Una risorsa per gli intolleranti al

lattosio è rappresentata dai formaggi di

lunga stagionatura tipo grana, pecorino,

caciocavallo, che invecchiando perdono

tale zucchero. Poi ci sono le acque

mineralizzate naturali, la frutta secca, i

legumi e le verdure fresche, sebbene il

calcio di queste ultime sia meno facile da

assorbire a causa della fibra.

• Se, tabelle alla mano, il fabbisogno

quotidiano del minerale è di mille

milligrammi, una metà circa può essere

per esempio coperta da quattro cucchiai

di formaggio grattugiato, altri 300

milligrammi possono essere garantiti

da un litro d'acqua mineralizzata,

il saldo da un etto di rucola.

• L'accumulazione del calcio

nelle ossa non è però

automatica, ci vuole qualcosa

che aiuti: la vitamina D.

L'organismo è capace di procurarsela

da solo, sfruttando la luce del sole: basta

passeggiare all'aperto per una ventina di

minuti un giorno si e uno no, esponendo

viso e mani. E se la luce latita, ci sono

gli alimenti amici, come uova,

burro, latte, pesce azzurro.

• Attenzione a non sforare.

Un'overdose di vitamina potrebbe

essere controproducente quanto una

carenza, come hanno evidenziato

ricercatori del Minneapolis veterans

affairs medicai center e dell'University

of Minnesota di Minneapolis.

• Ultimo, ma altrettanto importante,

alzare poco il gomito con gli alcolici (non

più di un paio di bicchieri di vino al di),

non esagerare con il caffè (al massimo

due-tre tazzine giornaliere) e non

fumare: tutt i "vizi" che influiscono

negativamente sull'assorbimento

intestinale del calcio 0 sul meccanismo di

ricostruzione delle ossa.

dell'esistenza: idiopatica, che può essere

giovanile e dell'età adulta; involutiva, di tipo I

0 II, a cui è imputabile la maggior parte dei casi.

La I è quella postmenopausale, che colpisce

le donne dopo la menopausa ed è dovuta

soprattutto al venir meno della produzione

degli ormoni estrogeni. La II è quella senile,

interessa entrambi i sessi con l'avanzare

dell'età e riflette le influenze esercitate sul

tessuto osseo dalle modificazioni ormonali

conseguenti all'invecchiamento. C'è poi

la famiglia delle osteoporosi secondarie,

III famiglia Cristiana

13/201!

il rischio di fratture, ma si hanno casi di persone

osteopeniche le cui ossa si spezzano

e di osteoporotici che vanno avanti

per molto tempo senza subire lesioni».

- Quali sono dunque gli altri parametri da

considerare?

«In particolare, la qualità dell'osso, che viene

ereditata geneticamente. In sostanza,

la fragilità dello scheletro è in parte

ereditaria e in parte maturata con l'andare

degli anni: come altri organi, pure le ossa

invecchiano e si degradano».

- Quando si manifesta la malattia, e perché?

«Innanzitutto va detto che non c'è una sola

osteoporosi, ma diverse. Ci sono le osteoporosi

primarie, che compaiono a un certo punto

Page 3: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

conseguenti a un'altra malattia o a determinate terapie farmacologiche, che possono insorgere a qualsiasi età. Per esempio, se a un bimbo viene somministrato cortisone per curare una malattia cronica, alla lunga diventa osteoporotico e lo stesso succede a una donna affetta da amenorrea (mancanza di mestruazioni), o a una persona con ipercalciuria (elevata perdita di calcio attraverso le urine). Sono le forme che i medici hanno difficoltà a riconoscere». - Non solo le donne, anche gli uomini pagano

dazio. In che misura?

«Un over 65 su cinque si ammala di osteoporosi, soprattutto secondaria. E quando si rivolge allo specialista, ha già in bilancio una 0 più fratture anche perché, non avendo la menopausa, non sa se e quando sottoporsi a una densitometria ossea. Bisogna pertanto aiutare gli uomini a capire i possibili segnali d'allarme: un compito che spetterebbe al loro medico di famiglia». - Come si riconosce l'osteoporosi?

«Basterebbe anche solo guardarsi allo specchio e controllare di quanto la schiena si è incurvata e la statura si è abbassata in un dato periodo di tempo. In parte, il fenomeno è imputabile ai dischi intervertebrali che, invecchiando, si schiacciano. Ma se la diminuzione della statura supera i 4 centimetri, probabilmente si è verificata la frattura di una 0 più vertebre, passata inosservata perché non si è fatto caso al dolore alla schiena di quel momento. Se si spezza il femore 0 l'omero, ci si accorge subito: si va per terra. Se si frattura una vertebra, a meno che il dolore sia lancinante e persistente, è più difficile rendersene conto. In sintesi, la fragilità ossea da osteoporosi è riconoscibile dalle modalità del trauma: se il femore si è rotto scendendo dal letto e non cadendo dalle scale, vuol dire che l'osso è fragile. Ecco perché il ministero della Salute intende istituire il Registro delle fratture da fragilità: ì dati permetteranno di adottare le opportune

(continua a pag. VI)

Diagnosi e cure D I A G N O S T I C A

• La densitometria ossea (Moc 0 Dxa, secondo come venga chiamata dai sistemi sanitari regionali) è un metodo strumentale collaudato e affidabile per diagnosticare lo stato di salute dello scheletro. La questione è: a che età? «Andrebbe fatta quanto prima», afferma la dottoressa Brandi, «magari già a 40 anni, età in cui è facile che sia le donne sia gli uomini presentino uno 0 più fattori di rischio. I Lea-livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale (Ssn) autorizzano invece l'accertamento rispettivamente dopo i 65 e i 60 anni, a meno che i fattori di rischio non siano gravi. Per molte persone, può essere tardi». • Un valido contributo arriverà con la Frax introdotta

INGRANDIMENTO DI UN o s s o

AFFETTO DA OSTEOPOROSI,

CHE NE EVIDENZIA

LA POROSITÀ E LA FRAGILITÀ.

dall'Organizzazione mondiale della sanità: dalle risposte a un questionario in 12 domande, grazie a un algoritmo è possibile calcolare il rischio di

IV famiglia cristiana 13/2011

L'EDUCAZIONE È UN GIOCO DA BAMBINI

Il futuro delle ossa si gioca fin da piccoli. «Elevare del 10% il picco di massa ossea che

si raggiunge tra i 25 e i 30 anni», afferma la professoressa Brandi, «significa abbassare

del 50% il rischio di fratture in età avanzata. In particolare, le adolescenti accumulano tra i

12 e i 14 anni il materiale osseo che poi perderanno nel periodo successivo alla menopausa». La

Firmo-Fondazione Raffaella Becagli ha cosi avviato in alcune classi elementari fiorentine un progetto educativo per l'età infantile, che si è

trasformato in un sito (www.misterbone.it, sopra l'immagine della pagina Internet) accessibile a tutti i bambini: con l'aiuto di Mr Bone, il

signor Osso, il fumetto protagonista del programma, essi possono capire giocando l'importanza della prevenzione e, in particolare, quanto

siano cruciali l'alimentazione e l'attività fisica per la salute delle ossa.

Page 4: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

frattura nei 10 anni successivi. • «Per avere un quadro ben chiaro», aggiunge l'esperta, «sarebbe inoltre opportuno valutare il metabolismo osseo misurando i livelli dì calcio e fosforo, sia nel sangue sia nelle urine, il paratormone e l'enzima fosfatasi alcalina ossea».

F A R M A C I

• La tendenza è la terapia personalizzata, a misura dello stadio della malattia e della varietà dei farmaci a disposizione. Conferma la specialista: «Ci sono quelli somministrabili per bocca, o per via sottocutanea, intramuscolare, endovenosa, una volta al giorno, alla settimana, al mese, ogni trimestre, all'anno: una grande varietà di combinazioni». • Due le grandi categorie di farmaci: inibitori del riassorbimento e stimolatori della formazione di tessuto osseo. Attesa in Italia per l'ultimo nato, già distribuito in Europa, la cui molecola si chiama denosumab: un anticorpo monoclonale, da prendere ogni sei mesi per via sottocutanea, in grado di bloccare la demolizione delle ossa. • «Purtroppo», osserva la specialista, «sono a carico

del Ssn solo per i pazienti che hanno avuto una frattura al femore o a una vertebra, oppure che hanno un'osteoporosi molto grave a livello femorale. Un peccato perché se impiegati bene, ad esempio alternandoli in sequenza per evitare possibili effetti collaterali da uso prolungato dello stesso principio attivo, potrebbero abbattere dal 30 al 70 per cento il pericolo di fratturarsi». • A supporto della terapia classica, e comunque sempre a giudizio del medico, discreti risultati si possono ottenere con l'omeopatia. Tra i farmaci di questa categoria, Osteobios è una combinazione di princìpi attivi in diluizione omeopatica che aiuta a recuperare la funzione e struttura corretta dell'osso. C H I R U R G I A

• Due le tecniche consolidate, la vertebroplastica e la

cifoplastica, per curare fratture vertebrali. • Con la prima, si immette un cemento dentro la vertebra, dove solidifica. Con la seconda, si inserisce un palloncino dentro la vertebra, 10 si gonfia per riaumentarne l'altezza, quindi lo si toglie riempiendo la cavità ottenuta con cemento. • Gli interventi, specie di vertebroplastica, vanno centellinati con attenzione per non alterare 11 peso e la funzionalità della colonna vertebrale.

SOTTO: IL BALLO È UN'ATTIVITÀ

MOTORIA DIVERTENTE,

MAI MONOTONA, TRA LE PIÙ

CONSIGLIATE DAGLI ESPERTI

PER LA PREVENZIONE

DELL'OSTEOPOROSI.

VITAMINA D: QUANTA AL GIORNO (in milligrammi. Fonte: Sinu-Società italiana di nutrizione umana).

LATTANTI

6-12 mesi

V famiglia cristiana

13/2011

ANCHE NEL PRATICO FORMATO IN

CAPSULE O OPERCOLI, L'OLIO DI FEGATO

DI MERLUZZO È UNO DEGLI

ALIMENTI PIÙ RICCHI DI VITAMINA D.

BAMBINI I-10 anni

ADOLESCENTI

II-17 anni

ADULTI l8-over 6o

Page 5: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

Dossier o s t e o p o r o s i / B i s o g n a f a r s i le ossa

(segue da pag. IV) strategie sul fronte della prevenzione». - A proposito di prevenzione, qual è

la situazione oggi?

«Il ministero della Salute ha avviato, tramite un gruppo di lavoro di cui sono stata chiamata a far parte, una revisione del concetto di prevenzione anche per fare chiarezza sulla rimborsabilità delle cure. Sono stati individuati tre livelli. Innanzitutto la prevenzione primaria, quella che deve accompagnare ogni persona dal concepimento alla morte e che, in una parola, si può definire come un corretto stile di vita: alimentazione sana, attività fisica costante, poco alcol, niente fumo. C'è poi quella secondaria, che consiste nell'individuare chi è a rischio per curarlo nella maniera più efficace: compito finora affidato alla densitometria ossea, alla quale in futuro si affiancherà anche in Italia la carta di rischio di frattura, o Frax, messa a punto sotto l'egida dell'Oms. Infine, la prevenzione terziaria, ossia intervenire nei confronti di chi è ormai osteoporotico, come 10 sono coloro che hanno subito una frattura da fragilità. Purtroppo, ogni frattura quintuplica 11 pericolo di fratturarsi di nuovo e quindi l'obiettivo dev'essere prevenire la prima. Però, non dando farmaci a chi soffre di osteoporosi, ma non si è ancora fratturato. È bene rivolgersi a tutti, puntando sullo stile di vita, e in tale ottica sono importanti le iniziative di informazione ed educazione, a cominciare dai banchi di scuola». M A U R I Z I O B I A N C H I

GLI AUMENTI AL (milligrammi per etto di prodotto. Fonte: Inran-lstituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).

CALCIO

A smA

M A O

L A T T I C I N I E U O V A

Grana I . 1 6 9 _ -

" < » .

Parmigiano 1.159 Caciocavallo 8 6 0 C A R N E

Yogurt intero 125 Salsiccia di maiale 53 Latte scremato 122 Salame tipo cacciatore 43 Latte intero 119 Coniglio 22 Uovo di gallina 48 Pollo con pelle 20

Agnello 15 V E R D U R E E L E G U M I Vitello, filetto 14 Rughetta 0 rucola 309 Maiale, stinco 12 Soia 257 Foglie di rapa 169 D O L C I

Cicoria da taglio 150 Cocco ricoperto Agretti 0 barba di frate 131 di cioccolato 1101 Ceci cotti 58 Cioccolato al latte 262 Fagioli cannellini cotti 47 Gelato fior di latte 185

Panettone 149 F R U T T A S E C C A Crema di nocciole Mandorle 240 e cacao 143 Fichi 186 Gelato alla frutta 110 Nocciole 150 Cioccolato fondente 51 Pistacchi 131 Noci 83 A C Q U A M I N E R A L I Z Z A T A

Arachidi 64 Molto calcica 250 Castagne 52 Calcica 150

VI famiglia cristiana 13/2011

Sfruttare la forza di gravità I sedentari non vogliono bene alle loro ossa, quelli che fanno attività fisica si. Spiega il fisiatra e medico dello sport

Stefano Respizzi dell'Ospedale

Humanitas di Milano: «Si sfrutta l'effetto piezoelettrico dei cristalli di calcio. Per effetto della sollecitazione meccanica

dovuta alla forza di gravità, le ossa reagiscono incrementando il proprio

metabolismo. In sostanza, gli osteociti che governano il ricambio del tessuto osseo

si mostrano più reattivi a trasmettere

i loro ordini agli osteoblasti, le cellule superficiali che ricostruiscono quanto

viene distrutto dagli osteoclasti. Risultato: si argina il depauperamento

dello scheletro, tipico dell'avanzare dell'età, riequilibrando il bilancio

accumulo-perdita di tessuto osseo».

Page 6: PREVENIRE SI PUÒ E SI INIZIA DA PICCOLI

* \ V "X-

,r

LA DOSE QUOTIDIANA

RACCOMANDATA (milligrammi di calcio. Fonte: Sinu-Società italiana di nutrizione umana).

MASCHI FEMMINE

0-6 mesi 4 0 0 0-6 mesi 4 0 0

6 mesi-1 anno 6 0 0 6 mesi-1 anno 6 0 0

1-6 anni 8 0 0 1-6 anni 8 0 0

7-10 anni 1 . 0 0 0 7-10 anni 1 . 0 0 0

11-17 anni 1 . 2 0 0 11-17 anni 1 . 2 0 0

18-29 anni 1 . 0 0 0 18-29 anni 1 . 0 0 0

BO-49 anni 8 0 0 30-49 anni 8 0 0

50-59 anni 8 0 0 50-59 anni 1 . 2 0 0

over 60 1 . 0 0 0 over 60 1 . 5 0 0

Gravidanza 1 . 2 0 0

Allattamento 1 . 5 0 0

• Negli astronauti che rientrano dopo una missione si riscontra una rarefazione della massa ossea, tanto più accentuata quanto

più lunga è stata la permanenza nello spazio. È la mancanza di sollecitazioni

a far perdere alle ossa più calcio di quanto ne assimilano, indebolendole.

• «Bisogna dunque muoversi», chiosa l'esperto, «cercando di restare con i piedi

per terra, così da imprimere una compressione intermittente alle ossa,

in particolare delle gambe e della schiena. L'esercizio fisico di tipo gravitazionale,

inoltre, aiuta i muscoli ad acquistare

tono, a mantenersi forti per contribuire a sostenere lo scheletro».

• Via libera all'attività motoria fin da bambini, senza esagerare per non

stressare l'apparato osteomuscolare. Scegliere uno sport che piace

e praticarlo in maniera divertente. • A un anziano, basta camminare ogni

giorno di buon passo per mezz'ora, magari con uno zainetto sulle spalle per

aumentare il carico sullo scheletro, e fare un poco di ginnastica a corpo libero.

Per esempio, appoggiarsi con le braccia tese a una parete e spìngere il corpo

verso di essa tenendo dritte la schiena e le gambe; oppure, flettere un poco le

seconde, sempre con la schiena a piombo. • Quelli più in palla possono dedicarsi

allo jogging per almeno un'ora tre volte alla settimana. Cautela con sport più tosti,

quali il tennis e la corsa; prima è meglio chiedere il parere del medico di fiducia. • Fantastico il ballo, soprattutto i ritmi latinoamericani, anche perché occorre

rispettare una certa postura; si allenano la coordinazione e l'equilibrio, si rischia y

meno di cadere. E poi ci guadagna famiglia anche il buonumore, il che non guasta. "'13/20°