16
Sabato 12 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 11 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Le 12 balle blu di Marco Travaglio T entare di racchiudere vent’anni di orrori in due ore e mezza di trasmissione televisiva sarebbe stato, oltrechè impossibile, inutile. La tecnica di Berlusconi è nota: un cocktail mi- cidiale di logorrea, menzogna e vittimismo che mette a dura prova anche il più scafato in- tervistatore. L’altra sera, a Servizio Pubblico,a mio modesto e tutt’altro che imparziale parere, alcune sue balle – come quelle sull’Imu e sul complotto delle banche tedesche, cruciali per la sua campagna elettorale – sono state demolite dalle fondamenta. E gli sarà difficile ripeterle impunemente di qui alle elezioni. Dovrà in- ventarsene qualcun’altra. Dopodiché decide- ranno gli elettori, unici padroni della demo- crazia, anche in base alla bontà delle offerte degli altri candidati: l’idea che una sola puntata di un talk show possa affossare (o, al contrario, riabilitare) definitivamente un politico è inge- nua e puerile. I giornalisti non servono a far vincere o a far perdere i voti o le elezioni a questo o quello. Servono ad aiutare i cittadini – in questo caso i telespettatori – a saperne un po’ di più e a formarsi un’opinione informata sulle scelte da compiere. Gli 8,6 milioni di italiani che in media hanno seguito Servizio Pubblico giovedì sanno qualcosa in più di quel che sa- pevano prima? Penso di sì. E penso, sempre immodestamente e tutt’altro che imparzial- mente, che su Berlusconi sappiano molto più di quanto hanno saputo in tutte le altre telecom- parsate del Cavaliere degli ultimi anni. Natu- ralmente la sua macchina spara-palle, molto simile a quelle usate dai tennisti per allenarsi, ha lasciato rimbalzare nell’atmosfera molte bu- gie che una risposta, anzi una confutazione, la meritano. E che era impossibile, per i tempi televisivi, rintuzzare l’altra sera in diretta (spes- so si tratta di questioni squisitamente tecniche, che è facile buttare sul tappeto con una battuta, ma per essere smontate richiedono molto tem- po). È quello che tenteremo ora di fare nel luogo più adatto per l’approfondimento gior- nalistico: le pagine del Fatto . Cominciamo dalle balle di B., poi proseguiremo con una rubrica quotidiana sui “pinocchi” elettorali. 1. “Il governo Monti, grazie a Napolitano, ha potuto usare i decreti legge anche senza i re- quisiti della necessità e dell’urgenza, mentre al mio governo non è stato permesso. Bisogna ri- formare la Costituzione”. Vero che Monti ha usato e abusato dei decreti legge, abusando poi anche della fiducia per farli convertire in legge a tempo di record esautorando completamente il Parlamento. Falso che Berlusconi non abbia potuto usare i decreti legge: nel suo terzo go- verno (2008-’11) ne ha varati ben 80; nel se- condo (2001-’06) addirittura 217. 2. “Bisogna riformare la Costituzione perché il premier non ha poteri, nemmeno quello di sfi- duciare i suoi ministri: solo quello di fissare l’ordine del giorno dei Consigli dei ministri. I disegni di legge governativi impiegano dai 450 ai 600 giorni per essere approvati definitiva- mente dal Parlamento, e quando ne escono non somigliano neppure pallidamente al testo di partenza. Poi i tecnici del Quirinale e i magi- strati di sinistra cercano i profili di incostitu- zionalità per farli bocciare dalla Corte costi- tuzionale”. Intanto il premier ha il potere di indicare i ministri al presidente della Repub- blica, che formalmente li nomina: se li indica, è evidente che godano della sua fiducia. Le lun- gaggini del bicameralismo perfetto sono note, ma non impediscono ai governi di far appro- vare dalle loro maggioranze le norme giudicate più urgenti a tempo di record, anche nella for- ma ordinaria del disegno di legge. Le leggi ad personam di e pro Berlusconi hanno avuto iter rapidissimi: la legge sulle rogatorie del 2001 passò in 93 giorni dal giorno in cui uscì da Palazzo Chigi a quando la seconda Camera l’approvò identica e la mandò alla Gazzetta Uf- ficiale. Segue alle pagine 4 - 5 dc LA RIVINCITA di Antonio Padellaro U ndici anni dopo averlo cacciato dalla Rai per “uso criminoso del servizio pubblico” Silvio Berlusconi ha dovuto chiedere a Michele Santoro quel Servizio Pubblico di qualità e quantità che nes- suna delle tv padronali e compiacenti poteva più ga- rantirgli. Una legge del contrappasso che solo con l’abuso di maalox contro l’acidità provocata in alcuni dai quasi 9 milioni di spettatori si può gabellare per un favore reciproco. Quale scambio di cortesie può esserci, del resto, tra un autocrate miliardario che ha fatto di tutto per trasformare la libera informazione in una congrega di domestici proni e un giornalista congedato dalla Rai al vertice degli ascolti e degli in- troiti pubblicitari che ha avuto il coraggio civile di ricominciare da un proprio, difficile anno zero? È facile discettare su narcisismi e vit- timismi dei due mattatori (nessuno è perfetto), dimenticando che mentre un narciso conduceva l’Italia al disa- stro in un turbinìo di miliardi e bun- ga bunga, l’altro narciso otteneva 10 euro e la fiducia di 100 mila persone guidato dalla folle idea di una tv senza padroni. Una traversata nel deserto che si è conclusa giovedì nel teatro 2 di Cinecittà dove B. ha cercato di guastare la rivincita di Santoro con la letterina becera contro Travaglio, riuscendo a fare uscire dai gan- gheri l’antico avversario che avrebbe voluto una più degna conclusione della storia. Che poi il cerchio magico a libro paga inneggi al Caimano per averne verificato l’esistenza in vita è comprensibile, visto lo stato di catalessi delle ultime apparizioni. Che, tut- tavia, quel fare casino anche divertente tra una sedia spolverata e un ghigno abbia prodotto risultati po- litici, è tutto da dimostrare. Il disgusto dei carpentieri di Lumezzane o dei padroncini veneti mostravano lo sfascio del blocco sociale berlusconiano. Arduo da recuperare quando quello che un dì fu l’amato leader non riusciva proprio a spiegare perché aveva votato l’odiata Imu che ora vorrebbe abolire. Ma se quasi 9 milioni di persone rimangono attaccate per ore è perché su quello schermo si ripeteva una vecchia commedia delle parti? O perché in fondo si stava celebrando il bilancio di una generazione? Che al- cuni hanno trascorso, come ha detto Marco, but- tando via vent’anni della storia di un paese. Mentre altri cercavano di conservare il rispetto per se stessi. Storico record di share per Servizio Pubblico: 33,6%, media di 8,6 milioni di telespettatori Lui canta vittoria, nonostante gli autogol sull’Imu e sulle banche tedesche. Ecco tutte le altre menzogne che ha raccontato: dai decreti alla crisi alle condanne inventate di Travaglio Mentre Crisafulli rimane in lista, un altro candidato Pd riceve un avviso di garanzia a Napoli per truffa e peculato . Basterà l’autocertificazione? SANTORO: BOOM DI ASCOLTI BERLUSCONI: BOOM DI BUGIE Il Caimano ricompatta i fedelissimi, che cantano vittoria e sperano nella rimonta. Piepoli gli accredita un 1% in più La sondaggista Ghisleri: “La serata a La7 ha spostato molti voti” Per Fini “ha vinto B.” Invece Bersani (che ha raccolto un misero 16% da Vespa) non l’ha visto di Ferrucci e Tecce I numeri non giudicano Servi- zio Pubblico di giovedì, lo pe- sano con neutralità statistica. E misurano, ancora, l’esplosivo televisivo che rappresenta la coppia, plasticamente inedita poiché fisicamente vicina, San- toro-B.: un televisore su tre sin- tonizzato su La7. » pag. 2 - 3 Prima di Berlusconi da Santoro, D’A- lema dalla Gruber. Come quando, pri- ma di E.T., intervistavano Rambaldi » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » CASSAZIONE “La madre è degna anche se è omosessuale” Zunini » pag. 10 Presentati al Viminale un centinaio di simboli, in gran parte farlocchi, alcuni addirittura copiati da 5Stelle, Monti e Rivoluzione Civile. Emilio Fede col Pdl al posto della moglie d’Esposito, Palombi e Rodano » pag. 6 - 7 » ELEZIONI » Candidati “last minute” e postulanti in attesa da B. Moggi corre con la Craxi Favia nella lista Ingroia RIVOLTA SUL WEB Grillo: “Denuncio chi ha clonato la nostra lista, vogliono eliminarci” Liuzzi » pag. 8 A 71 ANNI Se n’è andata Mariangela Melato attrice totale di Malcom Pagani C on la voce da maschio, le gambe da gazzella e l’eroti- smo straniante da panfilo in crociera, Mariangela Melato era la più moderna. » pag. 14 A “PRESA DIRETTA” Doni su Conte: “Tutti sapevamo delle combine” di Macina e Ruffo C inque anni e mezzo di squalifica e 2 punti di pe- nalizzazione all’Atalanta per responsabilità oggettiva: Doni ha fatto tutto da solo? » pag. 15 Alcuni dei simboli contraffatti presentati ieri y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!z!#!=!$

Prime Pagine Giornali

Embed Size (px)

DESCRIPTION

12 gennaio 2013

Citation preview

Page 1: Prime Pagine Giornali

Sabato 12 gennaio 2 01 3 – Anno 5 – n° 11 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Le 12 balle blu

di Marco Travaglio

Tentare di racchiudere vent’anni di orrori indue ore e mezza di trasmissione televisiva

sarebbe stato, oltrechè impossibile, inutile. Latecnica di Berlusconi è nota: un cocktail mi-cidiale di logorrea, menzogna e vittimismo chemette a dura prova anche il più scafato in-tervistatore. L’altra sera, a Servizio Pubblico, amio modesto e tutt’altro che imparziale parere,alcune sue balle – come quelle sull’Imu e sulcomplotto delle banche tedesche, cruciali per lasua campagna elettorale – sono state demolitedalle fondamenta. E gli sarà difficile ripeterleimpunemente di qui alle elezioni. Dovrà in-ventarsene qualcun’altra. Dopodiché decide-ranno gli elettori, unici padroni della demo-crazia, anche in base alla bontà delle offertedegli altri candidati: l’idea che una sola puntatadi un talk show possa affossare (o, al contrario,riabilitare) definitivamente un politico è inge-nua e puerile. I giornalisti non servono a farvincere o a far perdere i voti o le elezioni aquesto o quello. Servono ad aiutare i cittadini –in questo caso i telespettatori – a saperne un po’di più e a formarsi un’opinione informata sullescelte da compiere. Gli 8,6 milioni di italianiche in media hanno seguito Servizio Pubblico

giovedì sanno qualcosa in più di quel che sa-pevano prima? Penso di sì. E penso, sempreimmodestamente e tutt’altro che imparzial-mente, che su Berlusconi sappiano molto più diquanto hanno saputo in tutte le altre telecom-parsate del Cavaliere degli ultimi anni. Natu-ralmente la sua macchina spara-palle, moltosimile a quelle usate dai tennisti per allenarsi,ha lasciato rimbalzare nell’atmosfera molte bu-gie che una risposta, anzi una confutazione, lameritano. E che era impossibile, per i tempitelevisivi, rintuzzare l’altra sera in diretta (spes-so si tratta di questioni squisitamente tecniche,che è facile buttare sul tappeto con una battuta,ma per essere smontate richiedono molto tem-po). È quello che tenteremo ora di fare nelluogo più adatto per l’approfondimento gior-nalistico: le pagine del Fa t to . Cominciamo dalleballe di B., poi proseguiremo con una rubricaquotidiana sui “pinocchi” elettorali.1. “Il governo Monti, grazie a Napolitano, hapotuto usare i decreti legge anche senza i re-quisiti della necessità e dell’urgenza, mentre almio governo non è stato permesso. Bisogna ri-formare la Costituzione”. Vero che Monti hausato e abusato dei decreti legge, abusando poianche della fiducia per farli convertire in leggea tempo di record esautorando completamenteil Parlamento. Falso che Berlusconi non abbiapotuto usare i decreti legge: nel suo terzo go-verno (2008-’11) ne ha varati ben 80; nel se-condo (2001-’06) addirittura 217.2. “Bisogna riformare la Costituzione perché ilpremier non ha poteri, nemmeno quello di sfi-duciare i suoi ministri: solo quello di fissarel’ordine del giorno dei Consigli dei ministri. Idisegni di legge governativi impiegano dai 450ai 600 giorni per essere approvati definitiva-mente dal Parlamento, e quando ne escono nonsomigliano neppure pallidamente al testo dipartenza. Poi i tecnici del Quirinale e i magi-strati di sinistra cercano i profili di incostitu-zionalità per farli bocciare dalla Corte costi-t u z i o n a l e”. Intanto il premier ha il potere diindicare i ministri al presidente della Repub-blica, che formalmente li nomina: se li indica, èevidente che godano della sua fiducia. Le lun-gaggini del bicameralismo perfetto sono note,ma non impediscono ai governi di far appro-vare dalle loro maggioranze le norme giudicatepiù urgenti a tempo di record, anche nella for-ma ordinaria del disegno di legge. Le leggi ad

p e rs o n a m di e pro Berlusconi hanno avuto iterrapidissimi: la legge sulle rogatorie del 2001passò in 93 giorni dal giorno in cui uscì daPalazzo Chigi a quando la seconda Cameral’approvò identica e la mandò alla Gazzetta Uf-ficiale.

Segue alle pagine 4 - 5

dc

LA RIVINCITAdi Antonio Padellaro

Undici anni dopo averlo cacciato dalla Rai per“uso criminoso del servizio pubblico” Silvio

Berlusconi ha dovuto chiedere a Michele Santoroquel Servizio Pubblico di qualità e quantità che nes-suna delle tv padronali e compiacenti poteva più ga-rantirgli. Una legge del contrappasso che solo conl’abuso di maalox contro l’acidità provocata in alcunidai quasi 9 milioni di spettatori si può gabellare perun favore reciproco. Quale scambio di cortesie puòesserci, del resto, tra un autocrate miliardario che hafatto di tutto per trasformare la libera informazionein una congrega di domestici proni e un giornalistacongedato dalla Rai al vertice degli ascolti e degli in-troiti pubblicitari che ha avuto il coraggio civile diricominciare da un proprio, difficile anno zero? È

facile discettare su narcisismi e vit-timismi dei due mattatori (nessuno èperfetto), dimenticando che mentreun narciso conduceva l’Italia al disa-stro in un turbinìo di miliardi e bun-ga bunga, l’altro narciso otteneva 10euro e la fiducia di 100 mila personeguidato dalla folle idea di una tv senza

padroni. Una traversata nel deserto che si è conclusagiovedì nel teatro 2 di Cinecittà dove B. ha cercato diguastare la rivincita di Santoro con la letterina beceracontro Travaglio, riuscendo a fare uscire dai gan-gheri l’antico avversario che avrebbe voluto una piùdegna conclusione della storia. Che poi il cerchiomagico a libro paga inneggi al Caimano per averneverificato l’esistenza in vita è comprensibile, visto lostato di catalessi delle ultime apparizioni. Che, tut-tavia, quel fare casino anche divertente tra una sediaspolverata e un ghigno abbia prodotto risultati po-litici, è tutto da dimostrare. Il disgusto dei carpentieridi Lumezzane o dei padroncini veneti mostravano losfascio del blocco sociale berlusconiano. Arduo darecuperare quando quello che un dì fu l’amato leadernon riusciva proprio a spiegare perché aveva votatol’odiata Imu che ora vorrebbe abolire. Ma se quasi 9milioni di persone rimangono attaccate per ore èperché su quello schermo si ripeteva una vecchiacommedia delle parti? O perché in fondo si stavacelebrando il bilancio di una generazione? Che al-cuni hanno trascorso, come ha detto Marco, but-tando via vent’anni della storia di un paese. Mentrealtri cercavano di conservare il rispetto per se stessi.

Storico record di share per Servizio Pubblico: 33,6%, media di 8,6 milioni di telespettatori

Lui canta vittoria, nonostante gli autogol sull’Imu e sulle banche tedesche. Ecco tutte

le altre menzogne che ha raccontato: dai decreti alla crisi alle condanne inventate di Travaglio

Mentre Crisafulli rimane in lista, un altro candidato Pd riceve un avvisodi garanzia a Napoli per truffa e peculato. Basterà l’autocer tificazione?

SANTORO: BOOM DI ASCOLTI

BERLUSCONI: BOOM DI BUGIE

Il Caimano ricompattai fedelissimi, che cantanovittoria e speranonella rimonta. Piepoligli accredita un 1% in piùLa sondaggista Ghisleri:“La serata a La7ha spostato molti voti”Per Fini “ha vinto B.”Invece Bersani (che haraccolto un misero 16%da Vespa) non l’ha visto

di Ferrucci e Tecce

Inumeri non giudicano Servi -

zio Pubblico di giovedì, lo pe-sano con neutralità statistica. Emisurano, ancora, l’esplosivotelevisivo che rappresenta lacoppia, plasticamente ineditapoiché fisicamente vicina, San-toro-B.: un televisore su tre sin-tonizzato su La7. » pag. 2 - 3

Prima di Berlusconi da Santoro, D’A-lema dalla Gruber. Come quando, pri-ma di E.T., intervistavano Rambaldi

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

» CA SSA Z I O N E

“La madre è degnaanche seè omosessuale”

Zunini » pag. 10

Presentati al Viminale un centinaio di simboli,

in gran parte farlocchi, alcuni addirittura

copiati da 5Stelle, Monti e Rivoluzione Civile.

Emilio Fede col Pdl al posto della moglie

d’Esposito, Palombi e Rodano » pag. 6 - 7

» ELEZIONI » Candidati “last minute” e postulanti in attesa da B.

Moggi corre con la CraxiFavia nella lista Ingroia

RIVOLTA SUL WEB

Grillo: “D e nu n c i o

chi ha clonato

la nostra lista,

vogliono eliminarci”

Liuzzi » pag. 8

A 71 ANNI

Se n’è andataMariangela Melatoattrice totale

di Malcom Pagani

Con la voce da maschio, legambe da gazzella e l’eroti -

smo straniante da panfilo incrociera, Mariangela Melato erala più moderna. » pag. 14

A “PRESA DIRETTA”

Doni su Conte:“Tutti sapevamodelle combine”

di Macina e Ruffo

Cinque anni e mezzo disqualifica e 2 punti di pe-

nalizzazione all’Atalanta perresponsabilità oggettiva: Doniha fatto tutto da solo? » pag. 15

Alcuni dei simboli contraffatti presentati ieri

y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!z!#!=!$

Page 2: Prime Pagine Giornali

Diffusione: n.d.Lettori: n.d.

QuotidianoDir. Resp.: Arturo Diaconale

Page 3: Prime Pagine Giornali

Diffusione: 41.198Lettori: 306.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Claudio Sardo

Page 4: Prime Pagine Giornali

Diffusione: 18.087Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Norma Rangeri

Page 5: Prime Pagine Giornali

Diffusione: 81.139Lettori: 203.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

Page 6: Prime Pagine Giornali

Diffusione: 644.303Lettori: 4.377.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Andrea Monti

Page 7: Prime Pagine Giornali
Page 8: Prime Pagine Giornali
Page 9: Prime Pagine Giornali
Page 10: Prime Pagine Giornali
Page 11: Prime Pagine Giornali
Page 12: Prime Pagine Giornali
Page 13: Prime Pagine Giornali
Page 14: Prime Pagine Giornali
Page 15: Prime Pagine Giornali
Page 16: Prime Pagine Giornali