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12 gennaio 2013
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Sabato 12 gennaio 2 01 3 – Anno 5 – n° 11 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Le 12 balle blu
di Marco Travaglio
Tentare di racchiudere vent’anni di orrori indue ore e mezza di trasmissione televisiva
sarebbe stato, oltrechè impossibile, inutile. Latecnica di Berlusconi è nota: un cocktail mi-cidiale di logorrea, menzogna e vittimismo chemette a dura prova anche il più scafato in-tervistatore. L’altra sera, a Servizio Pubblico, amio modesto e tutt’altro che imparziale parere,alcune sue balle – come quelle sull’Imu e sulcomplotto delle banche tedesche, cruciali per lasua campagna elettorale – sono state demolitedalle fondamenta. E gli sarà difficile ripeterleimpunemente di qui alle elezioni. Dovrà in-ventarsene qualcun’altra. Dopodiché decide-ranno gli elettori, unici padroni della demo-crazia, anche in base alla bontà delle offertedegli altri candidati: l’idea che una sola puntatadi un talk show possa affossare (o, al contrario,riabilitare) definitivamente un politico è inge-nua e puerile. I giornalisti non servono a farvincere o a far perdere i voti o le elezioni aquesto o quello. Servono ad aiutare i cittadini –in questo caso i telespettatori – a saperne un po’di più e a formarsi un’opinione informata sullescelte da compiere. Gli 8,6 milioni di italianiche in media hanno seguito Servizio Pubblico
giovedì sanno qualcosa in più di quel che sa-pevano prima? Penso di sì. E penso, sempreimmodestamente e tutt’altro che imparzial-mente, che su Berlusconi sappiano molto più diquanto hanno saputo in tutte le altre telecom-parsate del Cavaliere degli ultimi anni. Natu-ralmente la sua macchina spara-palle, moltosimile a quelle usate dai tennisti per allenarsi,ha lasciato rimbalzare nell’atmosfera molte bu-gie che una risposta, anzi una confutazione, lameritano. E che era impossibile, per i tempitelevisivi, rintuzzare l’altra sera in diretta (spes-so si tratta di questioni squisitamente tecniche,che è facile buttare sul tappeto con una battuta,ma per essere smontate richiedono molto tem-po). È quello che tenteremo ora di fare nelluogo più adatto per l’approfondimento gior-nalistico: le pagine del Fa t to . Cominciamo dalleballe di B., poi proseguiremo con una rubricaquotidiana sui “pinocchi” elettorali.1. “Il governo Monti, grazie a Napolitano, hapotuto usare i decreti legge anche senza i re-quisiti della necessità e dell’urgenza, mentre almio governo non è stato permesso. Bisogna ri-formare la Costituzione”. Vero che Monti hausato e abusato dei decreti legge, abusando poianche della fiducia per farli convertire in leggea tempo di record esautorando completamenteil Parlamento. Falso che Berlusconi non abbiapotuto usare i decreti legge: nel suo terzo go-verno (2008-’11) ne ha varati ben 80; nel se-condo (2001-’06) addirittura 217.2. “Bisogna riformare la Costituzione perché ilpremier non ha poteri, nemmeno quello di sfi-duciare i suoi ministri: solo quello di fissarel’ordine del giorno dei Consigli dei ministri. Idisegni di legge governativi impiegano dai 450ai 600 giorni per essere approvati definitiva-mente dal Parlamento, e quando ne escono nonsomigliano neppure pallidamente al testo dipartenza. Poi i tecnici del Quirinale e i magi-strati di sinistra cercano i profili di incostitu-zionalità per farli bocciare dalla Corte costi-t u z i o n a l e”. Intanto il premier ha il potere diindicare i ministri al presidente della Repub-blica, che formalmente li nomina: se li indica, èevidente che godano della sua fiducia. Le lun-gaggini del bicameralismo perfetto sono note,ma non impediscono ai governi di far appro-vare dalle loro maggioranze le norme giudicatepiù urgenti a tempo di record, anche nella for-ma ordinaria del disegno di legge. Le leggi ad
p e rs o n a m di e pro Berlusconi hanno avuto iterrapidissimi: la legge sulle rogatorie del 2001passò in 93 giorni dal giorno in cui uscì daPalazzo Chigi a quando la seconda Cameral’approvò identica e la mandò alla Gazzetta Uf-ficiale.
Segue alle pagine 4 - 5
dc
LA RIVINCITAdi Antonio Padellaro
Undici anni dopo averlo cacciato dalla Rai per“uso criminoso del servizio pubblico” Silvio
Berlusconi ha dovuto chiedere a Michele Santoroquel Servizio Pubblico di qualità e quantità che nes-suna delle tv padronali e compiacenti poteva più ga-rantirgli. Una legge del contrappasso che solo conl’abuso di maalox contro l’acidità provocata in alcunidai quasi 9 milioni di spettatori si può gabellare perun favore reciproco. Quale scambio di cortesie puòesserci, del resto, tra un autocrate miliardario che hafatto di tutto per trasformare la libera informazionein una congrega di domestici proni e un giornalistacongedato dalla Rai al vertice degli ascolti e degli in-troiti pubblicitari che ha avuto il coraggio civile diricominciare da un proprio, difficile anno zero? È
facile discettare su narcisismi e vit-timismi dei due mattatori (nessuno èperfetto), dimenticando che mentreun narciso conduceva l’Italia al disa-stro in un turbinìo di miliardi e bun-ga bunga, l’altro narciso otteneva 10euro e la fiducia di 100 mila personeguidato dalla folle idea di una tv senza
padroni. Una traversata nel deserto che si è conclusagiovedì nel teatro 2 di Cinecittà dove B. ha cercato diguastare la rivincita di Santoro con la letterina beceracontro Travaglio, riuscendo a fare uscire dai gan-gheri l’antico avversario che avrebbe voluto una piùdegna conclusione della storia. Che poi il cerchiomagico a libro paga inneggi al Caimano per averneverificato l’esistenza in vita è comprensibile, visto lostato di catalessi delle ultime apparizioni. Che, tut-tavia, quel fare casino anche divertente tra una sediaspolverata e un ghigno abbia prodotto risultati po-litici, è tutto da dimostrare. Il disgusto dei carpentieridi Lumezzane o dei padroncini veneti mostravano losfascio del blocco sociale berlusconiano. Arduo darecuperare quando quello che un dì fu l’amato leadernon riusciva proprio a spiegare perché aveva votatol’odiata Imu che ora vorrebbe abolire. Ma se quasi 9milioni di persone rimangono attaccate per ore èperché su quello schermo si ripeteva una vecchiacommedia delle parti? O perché in fondo si stavacelebrando il bilancio di una generazione? Che al-cuni hanno trascorso, come ha detto Marco, but-tando via vent’anni della storia di un paese. Mentrealtri cercavano di conservare il rispetto per se stessi.
Storico record di share per Servizio Pubblico: 33,6%, media di 8,6 milioni di telespettatori
Lui canta vittoria, nonostante gli autogol sull’Imu e sulle banche tedesche. Ecco tutte
le altre menzogne che ha raccontato: dai decreti alla crisi alle condanne inventate di Travaglio
Mentre Crisafulli rimane in lista, un altro candidato Pd riceve un avvisodi garanzia a Napoli per truffa e peculato. Basterà l’autocer tificazione?
SANTORO: BOOM DI ASCOLTI
BERLUSCONI: BOOM DI BUGIE
Il Caimano ricompattai fedelissimi, che cantanovittoria e speranonella rimonta. Piepoligli accredita un 1% in piùLa sondaggista Ghisleri:“La serata a La7ha spostato molti voti”Per Fini “ha vinto B.”Invece Bersani (che haraccolto un misero 16%da Vespa) non l’ha visto
di Ferrucci e Tecce
Inumeri non giudicano Servi -
zio Pubblico di giovedì, lo pe-sano con neutralità statistica. Emisurano, ancora, l’esplosivotelevisivo che rappresenta lacoppia, plasticamente ineditapoiché fisicamente vicina, San-toro-B.: un televisore su tre sin-tonizzato su La7. » pag. 2 - 3
Prima di Berlusconi da Santoro, D’A-lema dalla Gruber. Come quando, pri-ma di E.T., intervistavano Rambaldi
» w w w. s p i n oza . i t
LA CATTIVERIA
» CA SSA Z I O N E
“La madre è degnaanche seè omosessuale”
Zunini » pag. 10
Presentati al Viminale un centinaio di simboli,
in gran parte farlocchi, alcuni addirittura
copiati da 5Stelle, Monti e Rivoluzione Civile.
Emilio Fede col Pdl al posto della moglie
d’Esposito, Palombi e Rodano » pag. 6 - 7
» ELEZIONI » Candidati “last minute” e postulanti in attesa da B.
Moggi corre con la CraxiFavia nella lista Ingroia
RIVOLTA SUL WEB
Grillo: “D e nu n c i o
chi ha clonato
la nostra lista,
vogliono eliminarci”
Liuzzi » pag. 8
A 71 ANNI
Se n’è andataMariangela Melatoattrice totale
di Malcom Pagani
Con la voce da maschio, legambe da gazzella e l’eroti -
smo straniante da panfilo incrociera, Mariangela Melato erala più moderna. » pag. 14
A “PRESA DIRETTA”
Doni su Conte:“Tutti sapevamodelle combine”
di Macina e Ruffo
Cinque anni e mezzo disqualifica e 2 punti di pe-
nalizzazione all’Atalanta perresponsabilità oggettiva: Doniha fatto tutto da solo? » pag. 15
Alcuni dei simboli contraffatti presentati ieri
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Diffusione: n.d.Lettori: n.d.
QuotidianoDir. Resp.: Arturo Diaconale
Diffusione: 41.198Lettori: 306.000Sede Centrale: Roma
QuotidianoDir. Resp.: Claudio Sardo
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QuotidianoDir. Resp.: Norma Rangeri
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