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58 articolo L’adozione prenatale nella Dignitas personae Gonzalo Miranda, L.C. 1. Che fare degli embrioni congelati? Il dibattito “C he fare di loro?”. Domanda drammatica, se si capisce chi sono loro e in quale condi- zione si trovano. L’istruzione Dignitas personae (DP) pone questa domanda, al numero 19, in relazione al “gran numero di embrioni con- gelati già esistenti”. Embrioni umani – vale a dire essere umani in stadio embrionale – che sono stati prodotti in laboratorio e poi congelati (e molti di loro anche abbando- nati). Un dramma per loro; spesso anche per i loro genitori una volta che hanno ca- pito che alcuni loro figli sono lì, congelati; ma anche per tutta la società, che non sa come gestire questa situazione assurda di te- nere in contenitori di azoto liquido migliaia e migliaia di piccoli esseri umani, i quali, se scongelati, potrebbero abitare le nostre case. Da alcuni anni, quella domanda drammatica è al centro di un vivace dibattito tra i catto- lici di diversi paesi sinceramente sensibili al valore della vita umana sin dal suo concepi- mento. Concretamente, ci si domanda se sia moralmente lecita la cosiddetta “adozione prenatale” 1 . Forse su pochi problemi, come su questo, la divisione tra favorevoli 2 e con- trari 3 è così netta 4 . Alcuni autori sostenevano che l’adozione prenatale è un atto intrinsecamente immo- rale e che pertanto non si può agire in que- sto modo, nonostante il fine sia buono, come è l’intenzione di salvare la vita degli em- brioni congelati e abbandonati. Secondo loro l’unico comportamento moralmente ammissibile è quello di lasciare morire quegli embrioni (tenendo presente che non ne- cessariamente lasciare morire equivale ad uccidere). Altri negavano che si tratti di un comportamento intrinsecamente immorale, rispondendo agli argomenti avanzati dal primo gruppo. Da tempo si parlava tra gli “addetti ai lavori” dell’eventualità che venisse pubblicato un documento da parte della Santa Sede sulle tematiche affrontate nella DV 5 , il quale po- trebbe eventualmente dirimere questa così a lungo dibattuta questione. 2. Due letture diverse di Dignitas personae Poco dopo la pubblicazione di DP ci sono state due letture diverse: secondo alcuni, il documento chiude la discussione, dichiarando moralmente inaccettabile l’adozione prenatale; altri considerano invece che il documento non si sia pronunciato in modo definitivo, la- sciando pertanto la questione in qualche modo aperta. Mons. Juan Antonio Martínez Camino, Se- gretario della Conferenza Episcopale Spa- gnola, scrisse che «la cosidetta ‘adozione pre- natale’, propugnata da alcuni cattolici con la buona intenzione di salvare quelle vite con- gelate, presenta gli stessi problemi etici che la fecondazione eterologa e la maternità sur- rogata, e dunque non è nemmeno accetta- bile» 6 . La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti pubblicò un breve commento all’Istruzione nel quale si afferma:«Adozione degli em- Studia Bioethica - vol. 2 (2009) n. 1, pp. 58-65 Professore Ordinario Facoltà di Bioetica Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma

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Che fare degli embrioni congelati? Uno studio del prof. Gonzalo Miranda in Studia Bioethica

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58

artico

lo L’adozione prenatale nella Dignitas personae

Gonzalo Miranda, L.C.

1. Che fare degli embrioni congelati? Il dibattito

“Che fare di loro?”. Domandadrammatica, se si capisce chisono loro e in quale condi-

zione si trovano. L’istruzione Dignitas personae(DP) pone questa domanda, al numero 19, inrelazione al “gran numero di embrioni con-gelati già esistenti”. Embrioni umani – valea dire essere umani in stadio embrionale –che sono stati prodotti in laboratorio e poicongelati (e molti di loro anche abbando-nati). Un dramma per loro; spesso ancheper i loro genitori una volta che hanno ca-pito che alcuni loro figli sono lì, congelati;ma anche per tutta la società, che non sacome gestire questa situazione assurda di te-nere in contenitori di azoto liquido migliaiae migliaia di piccoli esseri umani, i quali, sescongelati, potrebbero abitare le nostre case.Da alcuni anni, quella domanda drammaticaè al centro di un vivace dibattito tra i catto-lici di diversi paesi sinceramente sensibili alvalore della vita umana sin dal suo concepi-mento. Concretamente, ci si domanda se siamoralmente lecita la cosiddetta “adozioneprenatale”1. Forse su pochi problemi, comesu questo, la divisione tra favorevoli2 e con-trari3 è così netta4.Alcuni autori sostenevano che l’adozioneprenatale è un atto intrinsecamente immo-rale e che pertanto non si può agire in que-sto modo, nonostante il fine sia buono, comeè l’intenzione di salvare la vita degli em-brioni congelati e abbandonati. Secondoloro l’unico comportamento moralmente

ammissibile è quello di lasciare morire quegliembrioni (tenendo presente che non ne-cessariamente lasciare morire equivale aduccidere). Altri negavano che si tratti di uncomportamento intrinsecamente immorale,rispondendo agli argomenti avanzati dalprimo gruppo.Da tempo si parlava tra gli “addetti ai lavori”dell’eventualità che venisse pubblicato undocumento da parte della Santa Sede sulletematiche affrontate nella DV5, il quale po-trebbe eventualmente dirimere questa così alungo dibattuta questione.

2. Due letture diverse di Dignitas personae

Poco dopo la pubblicazione di DP ci sonostate due letture diverse: secondo alcuni, ildocumento chiude la discussione, dichiarandomoralmente inaccettabile l’adozione prenatale;altri considerano invece che il documentonon si sia pronunciato in modo definitivo, la-sciando pertanto la questione in qualchemodo aperta.Mons. Juan Antonio Martínez Camino, Se-gretario della Conferenza Episcopale Spa-gnola, scrisse che «la cosidetta ‘adozione pre-natale’, propugnata da alcuni cattolici con labuona intenzione di salvare quelle vite con-gelate, presenta gli stessi problemi etici chela fecondazione eterologa e la maternità sur-rogata, e dunque non è nemmeno accetta-bile»6.La Conferenza Episcopale degli Stati Unitipubblicò un breve commento all’Istruzionenel quale si afferma:«Adozione degli em-St

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Bio

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vol.

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Professore OrdinarioFacoltà di BioeticaAteneo PontificioRegina ApostolorumRoma

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brioni. Il documento non condanna questapratica in maniera categorica ma avverte suiproblemi medici, psicologici e legali associatiad essa e sottolinea l’immoralità e congelaregli embrioni»7.In un altro commento dell’Istruzione amodo di domande e risposte, la stessa Con-ferenza Episcopale scrive: «Le proposte di‘adozione’ degli embrioni congelati abban-donati o indesiderati viene vista [dall’Istru-zione] anche come problematica [...] Il do-cumento solleva cautele o problemi su questinuovi temi ma non formula un giudizio de-finitivo formale contro di essi»8.

3. Analisi del testo dell’Istruzione

È necessario, dunque, analizzare accurata-mente il testo dell’Istruzione. In relazionealla domanda “che fare di loro” – degli em-brioni congelati– il documento presenta trepossibili risposte, offrendo un giudizio eticoper ognuna di esse. In sintesi: 1- “Usare tali embrioni per la ricerca o de-stinarli a usi terapeutici”.- Queste proposte “sono chiaramente inaccetta-bili”.2- “Metterli a disposizione di coppie infertili,come ‘terapia dell’infertilità’”. - Anche questa proposta “non è eticamente ac-cettabile a causa delle stesse ragioni che ren-dono illecita sia la procreazione artificialeeterologa sia ogni forma di maternità surro-gata”.3- “Procedere ad una forma di ‘adozioneprenatale’”. - “Tale proposta, lodevole nelle intenzioni dirispetto e di difesa della vita umana, presentatuttavia vari problemi non dissimili da quellisopra elencati”9.Salta subito alla vista la differenza tra il giu-dizio dato sulle due prime proposte (inaccet-tabili) e sulla terza proposta (presenta problemi).Il testo potrebbe perfettamente aver utiliz-zato per la terza proposta la stessa formula(inaccettabile). Ma non lo fa. La differenzanon è meramente redazionale: un conto è af-fermare che un dato comportamento “èinaccettabile”10, un conto molto diverso è af-fermare che “presenta dei problemi”. Mol-

tissimi comportamenti umani possono pre-sentare dei problemi, etici o di altro tipo,senza che perciò si tratti necessariamente dicomportamenti moralmente inaccettabili. Inquesti casi sarà dovere morale valutare ade-guatamente gli aspetti problematici, com-parare i problemi in gioco con i valori e ibeni in gioco, ed eventualmente tentare digestire e diminuire, nella misura del possibile,gli aspetti problematici.La frase relativa alla proposta di adozioneparla di “problemi non dissimili da quelli so-pra elencati”. È necessario, dunque, tentare dicapire a quali problemi si riferisce: sono pro-blemi strettamente etici o problemi di altranatura?Il capoverso immediatamente anterioremenziona “problemi di tipo medico, psicologico egiuridico”. Il vocabolo “problemi” viene uti-lizzato solo in questa frase del capoverso. Sipotrebbe, dunque, concludere che il testo siriferisce a quel tipo di pro-blemi. Così lo interpreta iltesto della Conferenza Epi-scopale degli Stati Uniti ci-tato sopra: “[L’Istruzione...]avverte sui problemi medici,psicologici e legali associatiad essa [la adozione]”. Dellostesso parere è William May: «I ‘vari probleminon dissimili da quelli menzionati sopra’ inquesta frase si riferisce agli ‘altri problemi ditipo medico, psicologico e giuridico’ segna-lati nel paragrafo in cui si rigetta l’uso degliembrioni come trattamento dell’infertilità,non ad alcun problema etico”»11.Da notare che la traduzione spagnola del-l’Istruzione parla di “problemi etici non dis-simili a quelli menzionati sopra” (“problemaséticos no diferentes de los ya mencionados”).L’aggiunta della parola “etici” non si trovaperò in nessuna delle altre sei traduzioni uf-ficiali.Se questa interpretazione è corretta, dob-biamo applicare la considerazione appenafatta sui comportamenti umani che presen-tano alcuni problemi senza che per questosiano da considerare necessariamente comeimmorali. Come spiega lo stesso W. May:«Frequentemente, quando qualcuno realizza

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Salta subito alla vista ladifferenza tra il giudiziodato sulle due prime pro-poste (inaccettabili) e sullaterza proposta (presentaproblemi)

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degli atti intrinsecamente immorali, diversifattori medici, psicologici e/o legali si som-mano all’immoralità dei loro atti immorali,mentre fattori molto simili, gestiti con pru-denza, non fanno sì che un atto moralmenteaccettabile diventi immorale. Pertanto, l’af-fermazione di DP che dice che l’adozionedegli embrioni presenta problemi non dissi-mili da quelli implicati nelle pratiche immo-rali trattate nel capoverso precedente è ragio-nevolmente interpretata come unavvertimento affinché coloro che si impe-gnino nell’adozione embrionale siano attentiai problemi rilevanti di carattere medico,psicologico e legale, e usino di prudenzanella loro gestione»12.Ma la frase che stiamo analizzando può es-sere interpretata come riferita non solamenteai problemi di tipo medico, psicologico egiuridico, bensì anche alle “ragioni che ren-dono illecita sia la procreazione artificiale

eterologa sia ogni formadi maternità surrogata”.Questa interpretazionemi sembra plausibile per-ché, nel riferirsi ai pro-blemi di tipo medico... iltesto parla di “diversi altriproblemi”. In questo

modo, possiamo pensare che il testo intenderiferirsi a due tipi di problemi: questi (“le ra-gioni che rendono illecita...”) e diversi altri(“di tipo medico...”). Se così fosse, i problemi“menzionati sopra” potrebbero includereentrambi i tipi.In questo caso, l’adozione prenatale verrebbecollegata in qualche modo alla procreazioneartificiale eterologa e alla maternità surrogata.Difatti, non mancano autori che consideranol’adozione dell’embrione come assimilabilea quelle pratiche e che interpretano in que-sto senso il testo dell’Istruzione.

4. Non è procreazione eterologa né maternitàsurrogata

Non è il caso di analizzare qui le varie argo-mentazioni a favore e contro questa assimi-lazione. Mi preme, però, evidenziare che se-condo il testo dell’Istruzione stessa non si può

identificare l’adozione prenatale con quelle duepratiche.Per quanto riguarda la “procreazione artifi-ciale eterologa” la nota 20 dell’Istruzione cioffre la definizione già data dall’IstruzioneDonum vitae (DP): «Per fecondazione o pro-creazione artificiale eterologa si intendono ‘letecniche volte a ottenere artificialmente unconcepimento umano a partire da gametiprovenienti almeno da un donatore diversodagli sposi, che sono uniti in matrimonio’»13.Si può parlare, pertanto, di “procreazioneeterologa” solamente a proposito di atti diprocreazione, di tecniche artificiali che por-tano al concepimento. Adottare un embrionenon è procrearlo o concepirlo. La procrea-zione “si riferisce ad un fatto nel quale sipassa dal non essere all’essere”14. L’embrioneche eventualmente venisse adottato, già è egià c’è.Il concetto di “maternità surrogata” – o“maternità sostitutiva”– viene anch’essoesplicitamente definito da Donum vitae (nelparagrafo a cui rimanda la nota 38 di DP):«Sotto la denominazione di ‘madre sostitu-tiva’ l’istruzione intende comprendere: a) ladonna che porta in gestazione un embrioneimpiantato nel suo utero e che le è geneti-camente estraneo, perché ottenuto mediantel’unione di gameti di ‘donatori’, con l’impegnodi consegnare il bambino una volta nato a chi hacommissionato o pattuito tale gestazione; b) ladonna che porta in gestazione un embrionealla cui procreazione ha concorso con ildono del proprio ovulo, fecondato medianteinseminazione con lo sperma di un uomodiverso da suo marito, con l’impegno di conse-gnare il figlio, una volta nato a chi ha commissio-nato o pattuito la gestazione»15.Si noti che sia nell’accezione a) che in quellab) si include, come parte della definizionedel concetto, “l’impegno di consegnare ilbambino” e il fatto che la gestazione sia stata“commissionata o pattuita”. Non sono sem-plici dettagli linguistici. La maternità surro-gata consiste, effettivamente, in un compor-tamento programmato, nel quale si decide diprodurre un embrione la cui gestazine av-verrà nel corpo di una donna diversa dallasua futura madre e/o dalla sua madre gene-

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Secondo il testo della Istru-zione stessa non si puòidentificare l’adozione pre-natale con la procreazioneeterologa e con la mater-nità surrogata

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tica. Proprio per questo si tratta di una graveoffesa alla dignità dell’essere umano, la cuiesistenza viene pianificata volontariamentecon questa profonda dissociazione in rela-zione con la figura della propria madre. Eproprio per questo si tratta anche di un in-sulto alla dignità della donna e al suo sensodi maternità.Nel caso dell’adozione prenatale ci troviamoin una situazione molto diversa. La donnache adotta un embrione abbandonato non èresponsabile del suo concepimento artificiale;lei non ha pattuito la gestazione, e non si im-pegna a consegnare il figlio a qualcuno cheavesse commissionato la sua maternità. Que-sta non è “maternità surrogata”. Dovremmopiuttosto chiamarla “maternità adottiva”.Lo stesso vale, in realtà, per la donazionedegli embrioni alle coppie infertili, come“terapia dell’infertilità”. Anche questa praticanon risponde, in rigore, ai concetti di pro-creazione artificiale eterologa e di maternitàsurrogata, secondo le definizioni proposteda DV e DP. Infatti, il testo di DP non af-ferma che quella pratica sia procreazioneeterologa o maternità surrogata, ma piuttostoche “non è eticamente accettabile a causadelle stesse ragioni che rendono illecita sia laprocreazione artificiale eterologa sia ogniforma di maternità surrogata”.Bisognerebbe pertanto chiedersi se quelle“stesse ragioni” si trovano anche nella praticadella “adozione prenatale”. Bisognerebbeanche chiedersi se quelle ragioni o altri ele-menti di problematicità etica (oltre ai pro-blemi di tipo medico, psicologico e giuri-dico) configurino l’adozione comecomportamento intrinsecamente immorale op-pure come un atto non immorale di per sé,anche se impone l’obbligo di gestire adegua-tamente i vari problemi ad esso collegati.

5. Questione aperta

Non pretendo qui risolvere questa questionedibattuta. Mi interessa solamente commen-tare quanto insegna DP sull’adozione prena-tale. E penso che, una volta analizzato iltesto in dettaglio, come ho tentato di fare, sipossa arrivare alla conclusione che la Di-

chiariazione insegna che l’adozione presenta degliaspetti problematici, senza arrivare alla conclusioneche si tratti di una pratica di per sé immorale. Siache si interpreti il testo in maniera che i“problemi non dissimili da quelli sopra elen-cati” siano soltanto quelli “di tipo medico,psicologico e giuridico”, sia che venga inter-pretato in modo che si includano ancheproblemi di tipo etico, l’Istruzione non af-ferma che l’adozione prenatale “non è etica-mente accettabile” come fa quando si rife-risce alle due proposte precedenti.Qualcuno adduce che l’inciso che riconosceche la proposta dell’adozione è “lodevolenelle intenzioni...” subito prima di affermareche “tuttavia presenta diversi problemi...” sa-rebbe un modo di affermare che il fine èbuono ma non lo è il mezzo. Il testo, però,non lo dice. Dice che il fine è buono e cheil mezzo “presenta problemi...”.L’Istruzione conclude, dopo la revisionedelle tre proposte, sottoline-ando che l’abbandono degliembrioni congelati costitui-sce una “situazione di ingiu-stizia di fatto irreparabile”.Non mancha chi interpretala frase come se affermasseche nessuna delle alternativeè moralmente accettabile. Manon mi pare che sia l’interpretazione cor-retta. Sugli embrioni è stata commessa unagrave ingiustizia, anzi, diversi atti ingiusti:produzione in vitro, congelamento, abban-dono. L’ingiustizia è di fatto irreparabile,come lo è l’abbandono di un bambino ap-pena nato. Il male inflitto al bambino, privatoper sempre dall’amore dei propri genitori,non può essere ormai riparato. Il che non si-gnifica, però, che l’eventuale sua adozione siaingiusta!Non mi sembra nemmeno del tutto correttala posizione di chi dice che, comunque,l’Istruzione si inclina di più verso il no cheverso il sì, e che dunque... Quando leggiamoun documento dottrinale proposto dal Ma-gistero non dobbiamo stare a misurare versoquale lato si inclina di più, ma chiederci checosa insegna e che cosa non insegna il testo.

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L’Istruzione concludesottolineando che l’ab-bandono degli embrionicongelati costituisce una“situazione di ingiusti-zia di fatto irreparabile”

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Come dicevo DP potrebbe perfettamenteaver affermato in modo netto e chiaro l’inac-cettabilità etica dell’adozione prenatale, adot-tando ed eventualmente anche esponendogli argomenti di coloro che sostenevanoquesta posizione. Ma non lo fa. E mi sembraevidente: non lo fa perché non lo vuole fare.Probabilmente perché non risultano chiara-mente convincenti le ragioni di coloro chelo sostengono.La fedeltà al Magistero della Chiesa ci chiededi non negare quanto esso chiaramente in-segna. Ma ci chiede anche di non fargli direciò che non dice e di non presentare comesuo insegnamento ciò che non insegna.Penso, dunque, che abbiano ragione coloroche considerano che DP non chiude la discus-sione etica. Naturalmente, non pretendo io dichiudere la discussione sul fatto se la DPchiude la discussione! A me sembra chel’analisi che abbiamo fatto del testo sia suf-

ficientemente convin-cente. Sono disposto acambiare la mia lettura sequalcuno dimostra che èsbagliata.Certamente non mi sem-brano accettabili tentativicome quello di MonicaMigliorino Miller in un

articolo su un importante settimanale catto-lico degli Stati Uniti16: per dimostrare che “leposizioni del Vaticano [...] non sono cosìaperte o equivoche come le interpretanogli avvocati dell’adozione embrionale” citatestualmente DP, ma, stranamente riporta ilcapoverso che l’Istruzione dedica alla se-conda proposta, quella di mettere gli em-brioni a disposizioni di coppie infertili. In se-guito, l’autrice afferma, tranquilla tranquilla,che “il documento vede chiaramente l’ado-zione embrionale come una forma di pro-creazione eterologa” e che “ il documentoriconosce l’adozione embrionale come unaforma di maternità surrogata”. Se questanon è manipolazione del testo magisteriale,si tratta una grossolana distrazione!Mons. Elio Sgreccia, già Presidente dellaPontificia Accademia per la Vita sottolinea, inun suo recente commento alla DP, la proble-

maticità etica dell’adozione, indicando chequesta pratica “comporta problematiche eti-che legate a un’eventuale gestazione d’un fi-glio non proprio, per ottenere una nascitapriva dei presupposti della genitorialità edell’amore coniugale17.L’attuale Presidente della Pontificia Accade-mia per la Vita, Mons. Rino Fisichella ha af-fermato che DP non chiude la questione.Dice in un’intervista ad una rivista spagnola:«In questo punto io penso che in Dignitaspersonae non c’è una risposta definitiva, masolamente un’osservazione [...] Nel Docu-mento è bene descritta una doppia posi-zione. La prima, come rimedio per l’infer-tilità, riceve una risposta definitiva. Ma nelcaso dell’adozione non abbiamo una rispostadefinitiva»18.E annuncia che la prossima Assemblea Ge-nerale della stessa Accademia affronterà iltema per approfondirlo meglio.

6. Continuare l’approfondimento

Mi sembra dunque conveniente, se non do-veroso, continuare ad approfondire l’argo-mento. A questo scopo mi permetto qui so-lamente di fare qualche breveconsiderazione.Innanzitutto, mi pare opportuno elencarealcuni elementi che credo siano perfetta-mente condivisi dagli autori di entrambe leposizioni – tra coloro che aderiscono alladottrina del Magistero della Chiesa. Pensoche questi elementi non possano essere tra-lasciati nel discernimento su questo delicatoproblema.1. Gli embrioni congelati sono, in senso veroe proprio, degli essere umani che hanno ildiritto a continuare a vivere come qualun-que altro essere umano.2. Si trovano in una situazione di grave in-giustizia. Ed è un dovere tentare di rendereloro giustizia, «riscattandoli» da quello statoingiusto e dando loro, almeno, la possibilitàdi continuare la loro esistenza in una vitaumana normale.3. La situazione in cui si trovano è di unachiara ed unica alternativa: o vengono adot-

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DP potrebbe perfetta-mente aver affermatoin modo netto e chiarol’inaccettabilità eticadell’adozione prenatale.Ma non lo fa

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tati da una donna che non è la loro madregenetica, o moriranno prima o poi.4. Il fine non giustifica i mezzi. Se il mezzoper salvare la loro vita – l’adozione prenatale– è “intrinsecamente immorale”19, non puòessere moralmente approvato.5. Se invece, non è vero che si tratta di uncomportamento intrinsecamente immorale,allora la pratica può essere approvata moral-mente. Questo non significa che non ci pos-sano essere dei problemi estrinseci all’attostesso in base alle quali l’adozione dovrebbeessere evitata e sconsigliata. E comunque bi-sognerebbe tener presenti tutte le possibiliconseguenze negative di questa pratica, fa-cendo vedere che l’adozione degli embrioniabbandonati non nasce dall’approvazionedella fecondazione artificiale, il congela-mento e l’abbandono degli embrioni (cosìcome l’adozione post-natale non significache si approvi l’abbandono di bambini).Coloro che sono contrari all’adozione addu-cono due tipi di obiezioni20. Da una partepresentano delle obiezioni di «moralità in-trinseca». Secondo alcuni, il trasferimento diun embrione nell’utero di una donna chenon è la propria madre genetica- È un tipo di «maternità surrogata», offen-siva per l’embrione e per la donna.- In questo atto, la donna «procrea» un essereumano senza che sia il frutto di un attosponsale col proprio marito. In questo modoviene meno all’impegno fatto nel suo matri-monio di procreare «l’uno attraverso l’altro».Dunque, è un’infedeltà all’impegno matri-moniale.- Da parte della donna questo atto consistein un tipo di «atto sessuale» improprio e im-morale. Si dice che l’atto sessuale, dal puntodi vista della donna, è «una intromissione deltipo che può lasciarla incinta». Esattamentequanto avviene con il trasferimento del-l’embrione nel suo utero. In questo senso ècontrario al significato della sua sessualità.- Comporta, inoltre, la strumentalizzazionedel corpo della donna e una riduzione delsenso della maternità: si utilizza il corpo e lasua capacità di gestare come mero strumentoutile per un fine buono.

- L’intervento di scongelamento degli em-brioni, tentativo di trasferimento in utero,gestazione, eccetera, degli embrioni conge-lati, viene visto da alcuni come un possibile«accanimento terapeutico». Comporta tuttauna serie di interventi che vanno al di làdelle realistiche aspettative.Ci sono poi delle obiezioni di carattere«estrinseco», che guardano cioè alle circo-stanze e alle possibili conseguenze dell’accet-tazione e della pratica dell’adozione preim-pianto. Si pensi, per esempio, al fatto chequeste pratiche possono essere viste comegiustificazione della fecondazione artificiale,il congelamento e l’abbandono degli em-brioni, eccetera. Oppure, all’ulteriore dete-rioramento che questa pratica può compor-tare per la comprensione della maternità, lafigliolanza, il senso della famiglia, eccetera.Secondo questi autori – soprattutto se sitratta di atti intrinsecamenteimmorali, in funzione del-l’oggetto – non si deve rea-lizzare l’adozione degli em-brioni, in quanto non si devemai fare un male anche se èper un bene. Il fine, infatti,non giustifica i mezzi. Pro-pongono, dunque, che gliembrioni congelati e abban-donati vengano lasciati morire in pace, ricor-dando che non è la stessa cosa, dal punto divista morale, lasciar morire che uccidere21.A queste argomentazioni di carattere intrin-seco o estrinseco sono state date molte ri-sposte da parte degli autori che si dichiaranofavorevoli, dal punto di vista etico, all’ado-zione prenatale22.Personalmente – e dopo anni di studio e di-battito – sono dell’idea che nessuno degli ar-gomenti portati per dimostrare l’immoralitàintrinseca dell’adozione, è convincente. In-nanzitutto si deve distinguere adeguatamentetra l’atto o gli atti che hanno portato alla si-tuazione in cui si trovano gli embrioni (fe-condazione artificiale, congelamento, abban-dono) e l’atto o gli atti che compirebberocoloro che adottassero gli embrioni. Sonosoggetti morali che compiono atti con fini eoggetti totalmente diversi. E non si può dire

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La Dichiarazione inse-gna che l’adozione pre-senta degli aspetti pro-blematici, senza arri-vare alla conclusioneche si tratti di una pra-tica di per sé immorale

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che i secondo comportamento costituisceuna forma di collaborazione con il primo (ameno che si programmasse il tutto come duemomenti di una stessa decisione.L’adozione non è una maternità surrogata insenso vero e proprio, come vedevamo prima.La donna che adotta non procrea, perché pro-creare è dare la vita, cosa che è stata già fattain laboratorio (e dunque più che una pro-creazione è stata compiuta una produzione,offensiva della dignità dell’embrione). L’attodel trasferimento degli embrioni non è unatto sessuale, che è molto di più e molto di-verso di una mera “intromissione che può la-sciare la donna incinta”. Non si può parlare di“accanimento terapeutico” quando si tratta di unintervento che non comporta gravi oneriper il soggetto (in questo caso l’embrione) einvece può offrirgli grandi benefici: nientemeno che la possibilità di vivere la propriavita.Bisognerebbe tener presenti tutte le possibiliconseguenze negative di questa pratica, fa-cendo vedere che l’adozione degli embrioni

abbandonati non nascedall’approvazione dellafecondazione artificiale, ilcongelamento e l’abban-dono degli embrioni.Così come l’adozionepost-natale non significache si approvi l’abban-

dono di bambini. Bisognerebbe, dunque, in-viare un messaggio chiaro alla società. In fondo, credo che l’adozione stessa possaessere un messaggio positivo molto forte.Quel messaggio tanto temuto dal Dott.Carlo Flamigni e da molti altri che si oppon-gono all’adozione prenatale per ragioni deltutto diverse da quelle degli autori fin qui ri-portati. Flamigni dichiara la sua posizione inmaniera plateale, nella postilla che aggiungeal Documento del Comitato Nazionale perla Bioetica sulla “adozione per la nascita”(2005): “Se si esclude che l’embrione siapersona non è più possibile parlare di ado-zione, bisogna utilizzare termini diversi,come “donazione”. La sua paura è giustifi-cata: se diciamo che si possono adottare gliembrioni congelati si sta affermando che si

tratta di persone; se diciamo che si possonodonare si parla di cose. Si dona un rene, siadotta un bambino.

Note

1 Si usano anche altre espressioni: “Adozione per lanascita”, “Adozione di embrioni” “Trasferimentoembrionale”, ecc.2 Ecco alcuni altri testi a favore: M. FAGGIONI, «Laquestione degli embrioni congelati», in L’OsservatoreRomano 22-23 luglio (1996); G. GRISEZ, The Way ofthe Lord Jesus. Difficult Moral Questions, vol. III, Fran-ciscan Press, Quincy, IL 1997; H. WATT, «Are thereany circumstances in which it would be morally ad-mirable for a woman to seek to have an orphan em-bryo implanted in her womb?», in L. GORMALLY (acura di), Issues for a Catholic Bioethic, Proceedings of theInternational Conference to Celebrate the TwentiethAnniversary of the foundation of the Linacre Centre,28-31 July 1997, The Linacre Centre, London 1999,347-352; J. L. DAVIDSON, «A succesful Embryo Adop-tion», in The National Catholic Bioethics Quaterly 1/2(2001), 229-233; T. MENART, «Is Adoption the BestSolution to the Plight or Frozen Embryos?», in TheNational Catholic Bioethics Quaterly 1/3 (2001), 293-294; H. WATT, «A Brief Defense of Frozen EmbryoAdoption», in The National Catholic Bioethics Quaterly1/2 (2001), 151-154; W. E. MAY, «The Morality of“Rescuing” Frozen Embryos», in E. J. FURTON (a curadi), What is man, o Lord? The human person in a Biotechage, Eighteenth Workshop for Bishops, The NationalCatholic Bioethics Center, Boston 2002, 201-215; J.BERKMAN, «Reply to Tonti-Filippini on “Gestatingthe Embryos of Others”», in The National CatholicBioethics Quaterly 3/4 (2003), 660-664; M. LÓPEZ

BARAHONA, «Adopción prenatal: una alternativa legí-tima para los embriones congelados», in AA.VV., Eldestino de los embriones congelados, Fundación Univer-sitaria Española, Madrid 2003, 157-156; W. E. MAY,«On “Rescuing” Frozen Embryos. Why the Decisionto do so is Moral», in The National Catholic BioethicsQuaterly 5/1 (2005), 51-57; R. F. ONDER, «Practicaland Moral Caveats on Heterologous Embryo Trasfer»,in The National Catholic Bioethics Quaterly 5/1 (2005),75-94; COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA,L’adozione per la nascita, Presidenza del Consiglio deiMinistri, Roma 2008; J. J. GARCÍA, «Embriones con-gelados y reducción embrionaria en Dignitas perso-nae», in G. RUSSO (a cura di), Dignitas personae, Com-menti all’Istruzione sulla bioetica, Editrice Coop. S.Tom& Editrice Elledici, Messina & Leumann (Torino)2009.3 Ecco alcuni testi contrari: W. B. SMITH, «Rescue theFrozen?», in Homiletic & Pastoral Review 96/1 (1995),72-74; A. PESSINA, «Ma l’adozione degli embrioni re-sta un rebus etico», in Corriere della sera 26-05-1999;M. COZZOLI, «L’embrione umano: aspetti etico-nor-

Mi sembra dunque conve-niente, se non doveroso,continuare ad approfondi-re l’argomento

Page 8: Prof. Gonzalo Miranda L'adozione prenatale nella Dignitas Personae

mativi», in PONTIFICIA ACADEMIA PRO VITA (a curadi), Identità e statuto dell’embrione umano, Libreria Edi-trice Vaticana, Città del Vaticano 1998, 237-273; M.GEACH, «Are there any circumstances in which itwould be morally admirable for a woman to seek tohave an orphan embryo implanted in her womb?», inL. GORMALLY (a cura di), Issues for a Catholic Bioethic,Proceedings of the International Conference to Ce-lebrate the Twentieth Anniversary of the foundationof the Linacre Centre, 28-31 July 1997, The LinacreCentre, London 1999, 341-346; IDEM, «RescuingFrozen Embryos», in E. J. FURTON (a cura di), Whatis man, o Lord? The human person in a Biotech age, Eigh-teenth Workshop for Bishops, The National CatholicBioethics Center, Boston 2002; N. TONTI-FILIPPINI,«Response to John Berkman and “Gestating the Em-bryos of Others”», in The National Catholic BioethicsQuaterly 3/4 (2003), 657-660; IDEM, «The EmbryoRescue Debate. Impregnating Women, Ectogenesis,and Restoration from Suspended Animation», in TheNational Catholic Bioethics Quaterly 3/1 (2003), 111-137; C. M. Y. SARMIENTO, The Ethics of Frozen EmbryoTransfer. A Moral Study of “Embryo Transfer”, EdizioniUniversità della Santa Croce, Roma 2005; A.MATTHEEUWS, «Congélation, implantation, adoptiond’embryons: réflexions du P. Mattheeuws», in ZENIT(28-03-06) (http://www.zenit.org/french/).4 Le due posizioni sono ben rappresentate in alcunistudi: T. BERG - E. J. FURTON (a cura di), Human Em-bryo Adoption. Biotechnology, Marriage, and the Right toLife, The National Catholic Bioethics Center and TheWestcheter Institute for Ethics & the Human Person,Philadelphia and Thornwood, N.Y. 2006; S. V. BRAK-MAN - D. F. WEAVER (a cura di), The Ethics of EmbryoAdoption and the Catholic Tradition. Moral Arguments,Economic Reality and Social Analysis, Springer, NewYork 2008. Ecco alcuni studi su diversi aspetti dellaprobematica: C. NAVARINI, «Il destino degli embrionicongelati: adozione o donazione», in ZENIT 4-09-05; B. CAULFIELD, «Where Do Frozen Embryos Be-long?», in Human Life Review estate (2001); C. AL-THAUS, «Can One ‘Rescue’ a Human Embryo?. TheMoral Object of the Acting Woman», in The NationalCatholic Bioethics Quaterly 5/1 (2005), 113-141; F. DE

ROSA, «The Transfer of Abandoned Frozen Embryos.Identifying the Object of the Act», in The NationalCatholic Bioethics Quaterly 5/1 (2005), 59; K. SCHUDT,«Waht is Chosen in the Act of Embryo Adoption?»,in The National Catholic Bioethics Quaterly 5/1 (2005),63-71; R. G. ZURRIARÁIN, Los embriones humanoscongelados. Un desafío para la bioética, Eiunsa EdicionesInternacionales Universitarias, Madrid 2007; M. PAL-MARO, «Embrioni congelati. Quale destino?», in Il Ti-mone 49 (Dic. 2005).5 Alcuni parlavano di “Donum vitae 2”.

6 J. A. MARTÍNEZ CAMINO, «Sí a la dignidad de la per-sona y a la biomedicina. Nueva palabra de la Iglesia:Dignitas personae», in (http://www.conferenciaepis-copal.es/dossier/embriones/ ArticuloDignitasPerso-nae.pdf).7 UNITED STATES CONFERENCE OF CATHOLIC BISH-OPS, «Dignitas Personae, Vatican Instruction onBioethics, Welcomed for Guidance on Issues of Pro-creation, Medical Research», inHttp://www.usccb.org/comm/archives/2008/08-196.shtml (2008) (24-7-09).8Traduzione mia. Si può consultare il testo nel sito In-ternet della Conferenza Episcopale:http://www.usccb.org/comm/Dignitaspersonae/Q_and_A.pdf.9 Frasi evidenziate in corsivo da me.10 La inaccettabilità a cui si riferisce il testo è eviden-temente di carattere morale.11 W. MAY, Summary and Reflections on Dignitas per-sonae, Culture of Life Foundation 2009 (http://cul-ture-of-life.org/content/view/536/111/). AncheMaurizio Faggioni legge in questo modo il docu-mento: “[...] ma prudentemente [l’Istruzione] osservache ‘presenta tuttavia vari problemi’ di tipo medico,psicologico e giuridico” (M. FAGGIONI, «Da Donumvitae a Dignitas personae», in G. RUSSO (a cura di),Dignitas personae, Commenti all’Istruzione sulla bioetica,Editrice Coop. S.Tom & Editrice Elledici, Messina &Leumann (Torino) 2009, 79).12 W. MAY, Summary and Reflections on Dignitas per-sonae, op. cit.13 Definizione tratta da DV II.14 J. J. GARCÍA, «Embriones congelados...», op. cit., 79,160.15 DV II, A. Evidenziazione in corsivo mia.16 M. MIGLIORINO MILLER, «Adopting Embryos:Here’s Why Not», in National Catholic Register 24-3005 (2009) (http://www.ncregister.com/site/arti-cle/18195).17 E. SGRECCIA, «Il vicolo cieco del congelamento de-gli embrioni», in L’Osservatore Romano 08-04 (2009).18 L. LOSADA PESCADOR, «La adopción embrionariano es un asunto resuelto», in ALBA 10-16 abril 2009,17.19 Si intende come tale il carattere morale negativo diun atto in funzione del suo “oggetto” (ciò che vuolefare il soggetto col proprio atto). 20 Per brevità non citerò le varie fonti bibliograficherelative ad ogni argomento, ma rimando ai testi citatisopra nell’elenco degli autori contrari all’adozione.21 Si noti che la Istruzione non prende in considera-zione questa alternativa nella sua analisi delle “propo-ste” in relazione agli embrioni congelati e abbando-nati.22 Si vedano i testi elencati sopra.

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